GRANDI MAESTRI

È di scena a Roma una selezione di dipinti della collezione riunita dal gigante della storia dell'arte in Italia. Attorno all'opera totem della raccolta, "Ragazzo morso da un ramarro" di , ruotano lavori di artisti come , , e

DI STEFANO ZUFFI

54 • Antiquariato "San Tommaso", olio su tela di Jusepe de Ribera, 1612 circa, cm 126x97. Pagina a sinistra: "Ragazzo morso da un ramarro", olio su tela di Caravaggio, 1597 circa, cm 65,8x52,3. Tra le opere in mostra a Roma fino al 13 settembre. ece anche un fanciul- formidabile collezione di pittura pa- grafi, biblioteca, fototeca, collezione lo, che da una lucerta, zientemente selezionata dal grande d'arte) è stata costituita in Fondazio- la quale usciva da fiori, e storico dell'arte ne con uno statuto che prevede espli- "Fda frutti, era morso; e parea (1890-1970): opera dopo opera, una citamente il "vantaggio delle nuove quella testa veramente stridere, et raccolta di dipinti che rispecchia il generazioni", la curatrice Maria Cri- gusto, le passioni, le ricerche del "ma- stina Bandera è spesso disponibile a il tutto con diligenza era lavora- estro" e della moglie, la scrittrice An- prestare le opere per mostre tempora- to". Persino il livido, rancoroso arciri- na Banti (1895-1985), in un sodali- nee: tuttavia, l'esposizione di quasi vale , nella bio- zio ultratrentennale. La sede abituale cinquanta tele nei Musei Capitolini grafia scritta nel 1642, doveva am- della collezione è la villa II Tasso, di Roma (fino al 13 settembre; mettere a malincuore la forza espres- sulle prime colline fiorentine, all'esat- www.museicapitolini.org, catalogo siva e l'assoluta qualità esecutiva del ta distanza di un miglio dalla città, Marsilio), intitolata "II tempo di Ca- "Ragazzo morso da un ramarro", come testimonia la pietra che si trova ravaggio. Capolavori della collezione l'impressionante tela giovanile di Ca- accanto al cancello d'ingresso. Poiché di Roberto Longhi", ha una ampiez- ravaggio. Il dipinto è la gemma della la memoria di Roberto Longhi (auto- za e una completezza eccezionali. Lo (continua a pagina 58) è^ <^'r^7-,,"7^'J«J 4,'''>

"Negazione di Pietro", olio su tela di Valentin de Boulogne, 1616-1617, citi 171,5x241.

"Sansone e Dalila", olio su tela dì Gioacchino Assereto, 1630 circa, cm 112x162. "Susanna e i vecchioni", olio su tela di Mattia Preti, 1656-1659, cm 120x170.

(segue da pagina 56) stringente dialogo con il contesto del museo romano esalta e moltiplica il valore e l'impatto emotivo dell'occa- sione, che coincide con il cinquante- nario dalla scomparsa di Roberto Longhi. Molto stimolante è anche la contemporaneità con la mostra dedi- cata a nel conte- sto della Galleria nazionale di arte antica a Palazzo Barberini: una coincidenza, e un'occasione di ap- profondimento, che certamente sa- rebbe piaciuta moltissimo allo stu- dioso!

58 • Antiquariato Pietre miliari. Inevitabilmente, il mano dello stesso Longhi, costituisce origine francese Valentin de Boulo- titolo dell'esposizione capitolina tuota la base e l'elemento di maggior richia- gne, e uno dei quadri-chiave per spie- intorno alle parole "Caravaggio" e mo della mostra. E qui siamo senz'al- gare il successo della "maniera caravag- "Capolavori": era stato coniato prima tro nella rarefatta aura del "capolavo- gesca" nel collezionismo europeo del della posticipazione a causa del virus e ro", noto e atteso: ma intorno al totem primo quarto del XVII secolo; la sen- chissà se, con le limitazioni e le cautele la mostra ha molto, moltissimo da of- suale e ammiccante Giuditta del vene- che inevitabilmente rallentano l'afflus- frire. I cinque Apostoli a mezza figura, to/romanizzato Carlo Saraceni si in- so dei visitatori e ne selezionano l'ef- approdati non senza appassionate di- serisce ai primissimi posti nell'ideale fettiva partecipazione, non sarebbe scussioni a una stabile attribuzione a classifica tra le tele di questo soggetto, stata scelta una chiave meno scontata. Jusepe de Ribera, sono uno dei grup- un cimento cui partecipano pratica- Il "Ragazzo morso da un ramarro", ac- pi di personaggi più bizzarri, intriganti mente tutti i pittori del Seicento. compagnato dalla replica coeva del e suggestivi del primo Seicento italia- perduto "Ragazzo che monda un frut- no; il "Ripudio di san Pietro" è uno Dialogo magistrale. Il merito to" e da un disegno "caravaggesco" di dei vertici assoluti del caravaggista di della collezione ora esposta ai Musei (continua a pagina 61)

Antiquariato • 59 zo Lotto. "Madonna >a sinistra: addolorata" »an Pietro e "San Giovanni

AI MUSEI CAPITOLINI, DUE PIÙ DUE FA... LOTTO Amatissimo da Anna Banti, al punto da ispirarle pagine di letteratura artistica di grande bellezza, Lorenzo Lotto è presente in mostra con ben quattro opere. Si tratta di due coppie di "pilastrini", figure originariamente inserite nelle "macchine" lignee di grandi cornici. Grazie alle ricerche di Longhi, il grande e sfortunato pittore veneto va considerato tra i più importanti "precedenti" di Caravaggio, soprattutto per la lunga e decisiva permanenza a Bergamo, alla quale risalgono i due splendidi santi domenicani, che facevano parte del decoro della grandiosa pala oggi in San Bartolomeo. (segue da pagina 59) Capitolini consiste nella sua eviden- anche epicentro della devozione bor- procede spe- te, eloquente non casualità: il dialogo romaica, come dimostrano le tele bel- dito verso il grande Mattia Preti, fra tutte le opere, compresi i "prece- lissime di Pier Francesco Mazzuc- capace di traghettare la memoria di denti" cinquecenteschi, è una magi- chelli detto il Morazzone, Francesco Caravaggio fin dentro alla seconda strale, lunga lezione di storia dell'arte, Cairo, Carlo Ceresa e Guglielmo metà del secolo. Il bizzarro Angelo con una predilezione per i dipinti "di Caccia detto il Moncalvo. Caroselli e il più composto Giacin- storia", carichi di azione e dì dram- to Brandi rappresentano il versante maticità. Cosi, possiamo seguire, a Uno sguardo al Nord. Da non più propriamente locale, romano. cerchi concentrici, la formazione del- mancare sono le dense e forti opere Compatto e di altissimo livello è il lo stile di Caravaggio e la rapida rice- di maestri nordici come il tedesco gruppo dei genovesi (Gioacchino zione del suo stile, fino a diventare Matthias Stomer e gli olandesi Ger- Assereto, , Gio- una "maniera" di successo fra gli arti- rit van Honthorst (da noi sopran- vanni Andrea de Ferrari), occasione sti internazionali amati dal collezioni- nominato Gherardo delle Notti) e per ritrovare una scuola regionale di smo del primo quarto del Seicento, e , indispensabili grande originalità. Infine, l'insolito e infine le declinazioni regionali in interpreti del caravaggismo verso il romantico "Paesaggio al chiaro di Liguria e a Napoli, senza dimentica- centro d'Europa. Poi, l'importante luna" del raro Filippo Napoletano re l'eco contraddittoria in Lombar- filone partenopeo, che oltre ai già ha quasi il sapore di un congedo sen- dia, terra d'origine di Caravaggio ma citati Apostoli di Ribera e al precoce timentale. © Riproduzione riservata

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