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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Porta a porta: Comune, Aamps e Conai presentano alla città la proposta per il Pentagono e la fascia intorno. Si va verso un sistema misto. Ecco come Cassonetti con tessera e sacchetti per la raccolta in centro Flavio Lombardi / LIVORNO Sono 29mila i livornesi (più 3.525 utenze non domestiche) che tra poco inizieranno la raccolta differenziata porta a porta nel centro della città. Ovvero l'area che, per le sue peculiarità, Comune e Aamps hanno deciso di lasciare per ultima. La strada è stata tracciata: nel Pentagono del Buontalenti si va verso un sistema misto (raccolta porta a porta e isole con cassonetti ad apertura con tessera), mentre per il resto del centro, nella fascia intorno, niente porta a porta, si pensa a una cinquantina di postazioni con cassonetti a conferimento controllato.È quanto emerso dal primo dei due incontri messi in agenda da Comune e Aamps al Cisternino di Città , al quale hanno partecipato il sindaco Filippo Nogarin, l'assessore Giuseppe Vece, la direttrice generale di Aamps Paola Petrone e Luca Piatto, responsabile Conai per l'area territoriale. In sala ad ascoltare appena una cinquantina di persone. Petrone illustra la proposta per il lotto "Pentagono Buontalenti" e la zona del "centro allargato". Nel primo caso ci si rivolge a un pubblico di 7200 abitanti, 1827 utenze non domestiche, 144 tra bar e ristoranti, che producono un totale di cinque tonnellate al giorno di rifiuti lungo 80 vie. «Sono state analizzate realtà di altre città - dice Petrone - e si è cercato di trovare quel che andava bene in territorio labronico. Nello specifico, strade strette e case che non hanno spazi comuni. Come superare le difficoltà? E come rendere compatibile il decoro urbano con l'esigenza degli esercizi dediti alla ristorazione che producono tanto umido e tanto vetro? Non è bello, per esempio, vedere i mastelli esposti in via Grande. Per questo ci sarà un servizio dedicato».Limitatamente al Pentagono prenderà il via una raccolta porta a porta per carta, multimateriale e indifferenziato, fatta con i sacchi, con ritiro mono settimanale e svolto la sera, prevedendo il fine operazioni in un paio d'ore dal loro inizio. Per vetro e organico si va invece verso un sistema di cassonetti ad accesso controllato. Gli abitanti riceveranno una tessera che permetterà di usare il contenitore quando vogliono. Quattordici, massimo quindici postazioni, con distanza massima da coprire a piedi di 300 metri e che saranno presidiate contro i furbetti della spazzatura. Stop quindi all'abbandono indiscriminato, attraverso l'utilizzo di fototrappole, telecamere e personale dedicato. Per il "Centro allargato" si parla invece di più di 20mila abitanti, 1697 utenze non domestiche e una produzione di 15 tonnellate al giorno. Difficoltà e criticità maggiori rispetto al Pentagono. Perché c'è una densità di popolazione per km quadrato di molto superiore alla media del resto della città, con accessi limitati, spazi comuni ridotti, tante strade con una carreggiata non proprio da Route 66. Diventa così difficile posizionare i rifiuti all'esterno dei portoni. Zona Capuccini, via San Carlo, sono esempi eclatanti. Aamps propone quindi l'adozione di un sistema a cassonetto. Con massimo 50 postazioni per depositare i rifiuti selezionati. È stata aperta una casella di posta ([email protected]) per segnalare esigenze e consigli. «L'obiettivo - ha detto in apertura Nogarin - è di raggiungere il traguardo del 100% della raccolta in città. I dati aggiornati a luglio ci danno una percentuale del 55,09 e siamo soddisfatti per gli effetti positivi che già riscontriamo. A livello ambientale, ma non solo. Perché l'altro aspetto importante è l' effetto positivo che si avrà sulla bolletta della Tari. Più soldi arrivano al Comune per la vendita al consorzio dei materiali - sostiene -, più sarà vicino il momento dello spegnimento dell'inceneritore, sempre prima il debito di Aamps sarà pari a zero e potremo pensare a una riduzione della tassa sui rifiuti». Guardando al progetto, «prevede correzioni in corsa in base anche ai consigli degli abitanti». Chiude Piatto per Conai, il consorzio per il recupero degli imballaggi che compra i materiali dalle amministrazioni: «Non pensate che fare questo sacrificio sia inutile. Riciclare è la sola via per ridurre la montagna di rifiuti che produciamo».

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In Pillole PENTAGONO Nel Pentagono carta, multimateriale e rifiuti indifferenziati per le utenze domestiche saranno raccolti una volta a settimana con modalità porta a porta. La raccolta sarà prevalentemente in sacchi. L'esposizione dei rifiuti - si legge nelle carte di Aamps - sarà in orario serale e «la raccolta avverrà immediatamente dopo». Per organico e vetro sono invece previste una quindicina di postazioni a conferimento controllato (cassonetti col chip) per residenti e negozianti. Per le attività commerciali sono previsti passaggi aggiuntivi in funzione dei rifiuti prodotti: raccolta giornaliera della carta alla chiusura, fino a tre passaggi settimanali per il multimateriale, raccolta giornaliera per l'organico, fino a tre passaggi per il vetro.

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CENTRO ALLARGATO Nel resto dell'area centrale (ad esempio in zona Pontino, piazza XX o Borgo Cappuccini) niente porta a porta: Aamps prevede 40-50 postazioni con cassonetti col chip per i residenti e le utenze non domestiche per tutti i tipi di rifiuto (carta, multimateriale leggero, organico, indifferenziato e vetro). Previste soluzioni ad hoc per i negozi.

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Per carta e vetro venduti a Conai siamo nella prima fascia, per il multi materiale risultiamo invece in fascia B «Il nostro materiale è di qualità i livornesi differenziano bene» LIVORNO Essere un comune virtuoso nella raccolta dei rifiuti diventa una risorsa. Lo dice il sindaco quando racconta che i numeri su base regionale mettono Livorno in testa alla classifica per la qualità del materiale che conferisce al consorzio Conai, sulla base del protocollo a tre (Comune, Aamps e appunto Conai) siglato il 18 maggio. «Mi rendo conto che specialmente all'inizio il cittadino vive questa situazione come uno stress - dice Filippo Nogarin - ma dobbiamo renderci conto che prima avevamo un tesoro che andava disperso mettendo tutto quanto in un unico sacco che andava poi in discarica. Adesso abbiamo un tesoro e non è più pensabile sprecarlo». Qualche cittadino presente alla presentazione del progetto ha chiesto ulteriori delucidazioni. I dubbi, per molti, sono ancora tanti. Paola Petrone (Aamps) e Nogarin, provano a rassicurare, dicendo che ci sarà una informazione capillare. In sala viene svelato un dato secondo il quale il livornese già raggiunto dal servizio porta a porta è, contrariamente a quel che si potrebbe pensare, disciplinato. Si merita un bel "Bravo, 7 +" come avrebbe detto Cochi Ponzoni nei mitici sketch degli anni '70, quando faceva il maestro che interrogava lo scolaro interpretato da Renato Pozzetto. La direttrice generale di Aamps informa che per la qualità di carta e vetro venduti a Conai siamo in fascia A, il massimo. In quella B invece per quanto riguarda il multimateriale («e qui dobbiamo ancora migliorare»), mentre le impurità che provengono dalla raccolta dell'organico sono attestate sul 5%. Luca Piatto (Conai) ripete che è importante impegnarsi della raccolta differenziata, gridando allo stop alle discariche e ai termovalorizzatori. «È importante - spiega - che ci arrivi una raccolta di buona qualità. Quando è scadente, non paghiamo il Comune venditore, perché spesso mettere una tazzina in ceramica con il vetro rischia di rovinare il processo di riciclo di quel che trattiamo. Attenzione, significa alla fine rendere anche più ricca la propria amministrazione». - F.L.

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Sarà l'atto finale del percorso di estensione del porta a porta in città Previsti contenitori diversi dalle altre aree Una quindicina di nuove postazioni e le strade dove sta per cambiare tutto LIVORNO Sono al momento una quindicina le postazioni che Aamps e Comune propongono per il conferimento controllato dei rifiuti nel Pentagono. Dove? Nelle carte presentate all'incontro pubblico al Cisternino si parla di: via delle Galere, via Santa Barbara, via Fiume (due postazioni), via Buontalenti, via dei Cavalieri, via San Francesco, via di Franco, via del Tempio, via Serristori, via Cassuto, via Cossa, via Crispi, piazza Barontini. In queste postazioni, dice a margine l'assessore Giuseppe Vece, «sono previsti cassonetti con il chip, modelli nuovi, per la sola raccolta di organico e vetro». Nelle aree intorno al Pentagono (come Borgo Cappuccini o piazza XX) si pensa invece a cassonetti simili a quelli di vecchia generazione rigenerati in modo da essere aperti con la tessera.Di seguito l'elenco delle strade del Pentagono interessate: Largo Del Cisternino, piazza Della Repubblica, Cavallotti, Guerrazzi, scali Saffi e Bettarini, via Buontalenti, Cosimo Del Fante, dei Carabinieri, dei Cavalieri, via dei Fulgidi, via del Cardinale, del Giglio, Pantalone, dell'angiolo, della Coroncina, della Madonna, via della Misericordia, della Posta, delle Galere, via Di Franco, via Bartelloni, via Gherardi Del Testa, via Giovannetti, via Cossa, via Rossini, via Sant'Omobono, via Santa Barbara, via Santa Fortunata, via Santa Giulia, via Serristori, viale Degli Avvalorati 33) Vicolo degli Asini, Largo Duomo, Largo Emanuele Filiberto Di Savoia, Largo Fratelli Rosselli, piazza Colonnella, piazza Del Municipio, piazza Del Pamiglione, piazza Dell'arsenale, piazza Dell'unita d'Italia, piazza Benamozegh, piazza Micheli, piazza Grande, piazza Barontini, piazza Vigo, scali D'Azeglio, scali della Darsena, via Pieroni, via Volta, via Da Sangallo, via Diaz, via Cairoli, via Calafati, via Cogorano, via Cadorna, via Cassuto, via Dei Fanciulli, via Dei Lanzi, via Del Molo Mediceo, via del Mulino a Vento, via Del Tempio, via della Banca, via delle Commedie, via Sansoni, via Cialdini, via Fiume, via Crispi, via Tellini, via Chiarini, via Grande, via Monte Grappa, via Nadi, via Piave, via Tacca, via S. Francesco, via S. Sebastiano, via Tre Novembre, via Vittorio Veneto.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno le tappe Una e-mail al Comune per dire la vostra Venerdì l'ultimo incontro Al Cisternino è stata organizzata la prima tappa del percorso di illustrazione e discussione del modello di raccolta differenziata per il centro. È stata attivata una casella di posta elettronica attraverso la quale i cittadini potranno inviare le loro osservazioni e i suggerimenti. Questi verranno valutati dai tecnici di Aamps e sintetizzati nel corso di un nuovo incontro in programma venerdì 7 settembre sempre al Cisternino di Città alle ore 18. «In quella sede - fanno sapere dal Comune - verrà stabilito il modello definitivo di raccolta differenziata in centro».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno multa e sequestro Titolare di un bagno scarica le alghe sulla spiaggia libera VADA È stato denunciato in flagranza di reato il titolare di uno stabilimento balneare, sorpreso mentre stava cercando di disfarsi di enormi cumuli di posidonia abbandonandoli su una vicina spiaggia libera. Siamo a Vada, località Mazzanta, vicino al Fosso Mozzo, un piccolo fazzoletto di spiaggia frequentato da tanti bagnanti. E sono stati proprio i bagnanti a segnalare il fatto alla Guardia costiera.Indagini sulle abitudini dei frequentatori della zona, in particolare dei vicini concessionari, e appostamenti hanno consentito agli ispettori ambientali degli uffici di Cecina e Vada di accertare che un uomo, con un trattore, si affannava ad ammassare cumuli e cumuli di Posidonia proprio lì, sulla spiaggia libera.Il mezzo è stato sequestrato e l'uomo - il titolare di un attiguo stabilimento balneare, che continuava a schermirsi "per du' palate di roba" - è stato multato per 2mila euro.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Smaltiva alghe sulla spiaggia libera Multato titolare di uno stabilimento VADA Ad inizio estate c'erano stati verbali per la movimentazione di sabbia. Prime "azioni" per il ripascimento di tratti di spiaggia. Operazioni giudicate illegittime. Nei giorni scorsi la guardia costiera è intervenuta per fermare la movimentazione di alghe (posidonie) ammassate sulla battigia dall'ultima mareggiata. E' stato così denunciato in flagranza di reato - come sottolinea la nota della Capitaneria di Porto di Livorno - il titolare di uno stabilimento balneare "intento a disfarsi di enormi cumuli di Posidonia abbandonandoli su una vicina spiaggia libera".Siamo a Vada, località Mazzanta, nei pressi del Fosso Mozzo, un piccolo fazzoletto di spiaggia ambito da tanti bagnanti che lo frequentano nei mesi estivi.E sono stati proprio questi ultimi a denunciare il fenomeno quando, nei giorni scorsi, alla Guardia Costiera è pervenuta più volte la stessa lamentela: «quando fa la mareggiata qualche incivile viene ad ammazzare le alghe sulla spiaggia libera impedendone il godimento, non solo per le aree occupate, ma anche per il cattivo odore che esse emanano sotto l'effetto dei raggi del sole».Indagini accurate sulle abitudini dei frequentatori della zona, in particolare dei vicini concessionari, e specifici appostamenti hanno consentito agli ispettori ambientali degli uffici locali marittimi di Cecina e Vada di accertare che un uomo, con l'impiego di un trattore, si affannava ad ammassare cumuli e cumuli di Posidonia proprio lì, sulla spiaggia libera.I militari interrompevano prontamente questa operazione perché "'attività illecita" ponendo sotto sequestro il mezzo meccanico e contestando anche sanzioni per 2.000 euro al trasgressore, titolare di un attiguo stabilimento balneare. L'uomo - secondo quanto riporta la nota delal Capoitaneria di Porto - sorpreso e sanzionato, si sarebbe schermito ribattendo: « per dù palate di roba».Si ricorda che le biomasse composte dalle foglie di Posidonia sono un habitat naturale per la nidificazione di uccelli marini e lo sviluppo di piccoli molluschi, oltre che fungere da importante azione di contrasto all'erosione costiera. Proprio in ragione delle sue funzioni, vitali per l'ambiente marino, l'Istituto Superiore per la protezione ambientale d'intesa con le regioni costiere ne suggeriscono il riutilizzo per la ricomposizione di bancquettes o dune. Sono stati pertanto interessati i comuni di Cecina e Rosignano (in quanto area a cavallo del confine territoriale) per le competenti valutazioni in merito alle corrette modalità di gestione dei materiali e di sgombero dell'area abusivamente invasa.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina meetup 5 stelle Pineta, strade, verde e discarica: raccolta di firme contro Franchi CASTIGLIONCELLO Per questo pomeriggio, alle ore 17, in pineta Marradi a Castiglioncello, il Meetup attivisti 5 Stelle di Rosignano ha indetto una raccolta firme tra i cittadini per chiedere le dimissioni anticipate del sindaco Alessandro Franchi e della giunta. Un'iniziativa che gli organizzatori spiegano così.«L'obiettivo - ha detto Paolo Bini garante del meetup di Rosignano - è quello di raggiungere 5000 firme. La petizione verrà data ai portavoce dei Cinque Stelle, ossia i consiglieri comunali». Tra le decisioni contestate dal meetup « la realizzazione del parcheggio su due livelli in pineta Marradi (su cui peraltro si è costituito un apposito comitato che ha chiesto documentazione all'amministrazione comunale), lo stato di abbandono di Villa Celestina, la gestione del ripascimento estivo al Quercetano, il parere favorevole all'ampliamento della discarica di Scapigliato, la manutenzione delle strade e del verde pubblico, l'abbandono delle frazioni collinari, la mancata risoluzione degli scarichi a mare Solvay» e altro ancora.Insomma, nel mirino del meetup pentastellato finisce un po' di tutto: dai progetti in cantiere (contestati) alla cura e manutenzione dell'arredo urbano, a tematiche ambientali come quella che riguarda lo sviluppo della discarica di Scapigliato.«Considerato che il sindaco Franchi è al secondo mandato - afferma ancora il garante del meetup cittadino del M5s Paolo Bini - e che la giunta si è caratterizzata solo per l'inattività totale e incompetenza, per l'aumento delle tasse la diminuzione dei servizi mantenendo immutati gli sprechi - recita la petizione che sarà sottoposta alla firma dei cittadini - riteniamo inutile aspettare la primavera del 2019 per mandare a casa questa amministrazione e chiediamo le immediate dimissioni del sindaco dell'intera giunta supportate dalle firme dei cittadini".

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La Gervasi, bandiera delle bellezze curvy, è famosa per le sue battaglie green l'ultima contro l'uso della plastica in spiaggia. Si definisce "gastromodella" Tanya la modella ecologista gira uno spot con Mondolfo Maria Meini / MONTESCUDAIO Sembra la collina incantata: il set, dopo accurata ricerca, è stato allestito nel bosco tra Montescudaio e Monteverdi. Le cascate della Sterza e l'eremo abbandonato di San Michele alle formiche, freschezza e silenzio, hanno fatto da sfondo a uno spot che nei prossimi mesi invaderà giornali e televisioni. Foto e video sono firmati da Giorgio Mondolfo, fotografo, documentarista e videomaker milanese, che a Montescudaio ha scelto di ricavare il suo buen ritiro e ormai da molti anni, nel Poderino sul rio, ambienta molti dei suoi servizi fotografici. Di moda e d'arte. VIVA L'AMBIENTE Stavolta si tratta di un servizio pubblicitario commissionato dalla Winni's (detergenti a basso impatto ambientale) per Naturel, la linea corpo. E la scelta della protagonista non poteva non cadere su una modella unica nel suo genere: Tanya Gervasi. Trentenne italo russa, è la portabandiera delle bellezze curvy, o "normali" (attenzione: porta la taglia 42-44!). Si definisce "modella pensante" e "gastromodel" per gli studi compiuti in campo alimentare. Dopo la laurea in Scienze gastronomiche ha seguito un master in Politiche agricole. Testimonial di famosi stilisti, vive tra Londra, New York e la Puglia, dove risiedono i genitori. CAFFè CONTRO LA PLASTICA E proprio da una spiaggia della Puglia, la riserva marina di Torre Guaceto, il 20 agosto Tanya ha lanciato la campagna social, ripresa ampiamente dai media, contro la piaga della plastica in mare, al motto di: "Un caffè gratis in cambio di una busta di rifiuti".Supportata dal Consorzio di gestione di Torre Guaceto, un paradiso dell'alto Salento, Tanya si è fatta fotografare davanti a un chiringuito in spiaggia con un cartello "Plastic x coffee": un caffè gratis a chi consegna una busta di plastica raccolta sulla spiaggia. LA MODA e il cibo Il mondo della moda viene spesso incolpato di proporre ragazze troppo magre, ai limiti dell'anoressia. Tanya Gervasi è un esempio di come la moda può essere reinterpretata dal buon senso, nel rispetto della salute corpo-mente. «Non è un pistolotto - dice la modella, che ha cominciato a 13 anni a sfilare - ma una scelta di vita, perché se si ha un buon rapprto con il cibo e con se stesse si diventa più belle, la pelle è più luminosa». Capelli neri, occhi verdi intensi, alta e proporzionata, Tanya ha le curve al posto giusto. La prima curva "giusta" è il sorriso: radioso. RIVINCITA IN PASSERELLA La sua storia è stata raccontata su molte riviste e giornali italiani e stranieri. Ha cominciato a lavorare come modella giovanissima, scatti su Vogue, una carriera promettente. Poi è ingrassata e ha dovuto smettere. Ma

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” un servizio sulle curvy model le ha dato la spinta per reinventarsi. E così ha fatto. «Anche il mondo della moda sta cambiando - dice Tanya - Preferisce ancora le modelle magre, ma è una questione di abitudine. Ora però c'è un movimento di top model che chiede alla moda di adeguarsi alle donne. Io penso che accadrà».

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In dotazione anche il giubbotto antiproiettili, il casco protettivo e altri dispositivi L'assessore Capuano: «Delinquenza più aggressiva, e noi dobbiamo adeguarci» Spray urticante e manette in dotazione ai vigili urbani Cecilia Cecchi / PIOMBINO Succede che tutti vogliono gli agenti della polizia municipale ovunque. Però poi, quando ci sono e magari, se necessario, fanno multe, a qualcuno viene sempre più spesso la voglia di reagire non alzando "soltanto" la voce. Dunque d'ora in poi gli agenti avranno pure lo spray urticante come "strumento di autotutela" in caso di aggressione. Con questo anche manette, giubbotto antiproiettile: insomma un corredo di lavoro che li attrezza come già succede per le altre forze di polizia. Dopo le modifiche e aggiornamenti al regolamento di polizia municipale (pure per multare, finalmente, chi abbandona rifiuti o non raccoglie le deiezioni degli animali) si è provveduto a integrare il regolamento del corpo della polizia municipale. «Abbiamo preso questa decisione - spiega Claudio Capuano assessore alla Polizia municipale - perché i nostri agenti stanno svolgendo prestazioni in un contesto sempre più difficile, in situazioni più complicate e orari più impegnativi rispetto al passato: servizi notturni e delinquenza sempre più aggressiva. E, comunque, si tratta di una misura di sicurezza a ulteriore garanzia anche per i cittadini». «Necessario per la polizia municipale - aggiunge - avere a disposizione le manette per poter procedere, subito, senza attese, in caso di necessità». Piccola modifica al regolamento di polizia locale di Piombino, che segna però una mini rivoluzione. Da adesso, dopo la delibera approvata giovedì 30 agosto dal consiglio comunale, gli agenti della polizia locale avranno in dotazione manette, spray urticante, giubbotto corto antiproiettile, casco protettivo di colore bianco con Pegaso, gilet con airbag per servizio motomontato, distanziatore-mazzetta di segnalazione di plastica, gomma o altro materiale sintetico. Secondo quanto si legge nella delibera gli strumenti saranno assegnati al personale con qualifica di agente o ufficiale di polizia giudiziaria che svolge funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza, addestrato mediante corsi organizzati dalla scuola interregionale di polizia locale. Insomma un vero e proprio cambio di equipaggiamento, per garantire una migliore sicurezza e una maggiore tranquillità ai vigili urbani. La delibera è stata approvata coi voti favorevoli di Pd, Sinistra per Piombino e Ferrari sindaco Forza Italia. Contrari Partito della Rifondazione Comunista e Un'Altra Piombino; astenuti Movimento 5 Stelle e Ascolta Piombino. «È chiaro - ricorda Capuano - che questi strumenti non potranno essere utilizzati per offendere ma solo per difendersi: la polizia locale, cioè potrà ora difendersi da tentativi di aggressione di malintenzionati in questo modo. Comunque una significativa novità per un progetto sulla scia di altre realtà italiane e della promozione delle politiche integrate di sicurezza urbane. Quasi tutti gli agenti hanno fatto il necessario corso di formazione ed hanno già a disposizione la nuova dotazione. Ora non c'è più nessun corpo di serie B, e i nostri sono agenti di polizia giudiziaria».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba il futuro di Aferpi Camping Cig, lettera al ministro Di Maio: «Venga a Piombino» PIOMBINO Una lettera aperta per chiedere il mantenimento di una promessa. I mittenti sono i lavoratori di Art. 1 Camping Cig. I destinatari sono il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e il vice ministro Dario Galli. «Avete avuto la cortesia di concederci un incontro al Mise e ci fu promesso che il ministro stesso (o un suo qualificato rappresentante), una volta firmato l'accordo di programma e certificata la vendita, sarebbe venuto a Piombino per incontrare i lavoratori e la cittadinanza, udire le loro osservazioni e dare le spiegazioni del caso. Oggi ci rivolgiamo a voi per ricordarvi questa promessa».La lettera arriva in una fase di forte preoccupazione per gli attivisti di Camping Cig: «In primo luogo, manca un piano industriale, in realtà sostituito da una semplice dichiarazione di intenti di Jindal - spiegano da Camping Cig - In secondo luogo manca un qualunque impegno formale ad effettuare investimenti per la ripresa dell'attività di fusione e colaggio di acciaio. In terzo luogo, nel nuovo accordo di programma non si stabiliscono vincoli alle aree da utilizzare per gli impianti siderurgici. E ultima, ma assolutamente prioritaria, manca la garanzia di assicurare a tutti i lavoratori attualmente in Cig la continuità di questo ammortizzatore sociale».

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Portoferraio Il Comune ed Esa portano via dagli Orti un camion di rifiuti PORTOFERRAIO È stato eliminato nei giorni scorsi in località Orti un problema igienico sanitario legato all'accumulo di rifiuti all'interno della zona dove sono ubicate le case prefabbricate comunali dedicate all'emergenza abitativa. In seguito al sopralluogo congiunto fra il Comune ed ESA, alla presenza dell'assessore Adalberto Bertucci, del dirigente area tecnica comunale architetto Mauro Parigi e della presidentessa di Esa Gabriella Solari, si è provveduto a rimuovere dalla zona un intero camion di rifiuti accumulati nel tempo e non correttamente smaltiti dalle dodici famiglie presenti negli alloggi precari.Una volta risolta l'emergenza contingente, si è deciso di regolamentare correttamente, in accordo con le dodici famiglie interessate, il ciclo della raccolta dei rifiuti in quella zona, affidando alla polizia municipale il compito di vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni.«Ringrazio per la fattiva collaborazione - ha dichiarato l'assessore Adalberto Bertucci - la dirigenza di Esa e gli operatori intervenuti, auspicando che dopo questo intervento la situazione igienico - sanitaria nella zona degli Orti torni e rimanga in una condizione di normalità».

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La sperimentazione avviata ad aprile nel mar Tirreno si avvia alla conclusione I pescatori coinvolti nella raccolta della plastica. Bugli: «Ora il governo ci aiuti» "Arcipelago pulito", raccolti sedici quintali di rifiuti in mare PORTOFERRAIO Sono sedici i quintali di rifiuti raccolti fino al 20 agosto dai pescatori livornesi che partecipano al progetto "Arcipelago Pulito", che si conta di allargare prossimamente anche ai pescatori dell'isola d'Elba: sei i pescherecci coinvolti, con una media di sei chili al giorno per ogni barca. La sperimentazione di sei mesi, partita a metà aprile, si avvia al termine e la Regione, insieme a Legambiente e Unicoop Firenze, chiede al Governo e al Parlamento di approvare una legge nazionale che incentivi i pescatori a non ributtare in mare le plastiche pescate. L'appello in particolare è rivolto al ministro Costa, che alcune settimane fa aveva annunciato la sua disponibilità a lavorare ad una norma in tal senso.Il progetto toscano è stato reso possibile grazie ad un protocollo d'intesa siglato a marzo tra Regione, Ministero dell'Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Guarda Costiera, Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, la società Labromare che gestisce la raccolta dei rifiuti nel porto, Revet che li ricicla, la cooperativa Cft e i pescatori appunto. «L'esperimento che in questi mesi stiamo facendo ci dice che i pescatori possono dare un contributo importante per pulire il mare - spiega l'assessore regionale Vittorio Bugli - e come Regione siamo pronti a mettere a disposizione l'esperienza fatta ed avanzare proposte normative». Fino al 20 agosto i pescatori di Livorno coinvolti hanno raccolto 1590 chilogrammi di rifiuti e poco meno di un quarto delle plastiche raccolte sono risultate riciclabili. «Se moltiplichiamo questo dato per tutti i pescherecci presenti in Italia - aggiunge - possiamo comprendere il contributo che allargare questo progetto darebbe alla salvaguardia dell'ambiente e allo sviluppo di un'economia collaborativa».Il progetto Arcipelago pulito era stato illustrato a Bruxelles a fine giugno al Parlamento europeo e al commissario Ue Vella. Ad accompagnare la delegazione era stata l'eurodeputata toscana Simona Bonafè. Il valore aggiunto del progetto toscano rispetto ad altri esperimenti è quello di aver costituito una filiera che dalla raccolta dei rifiuti in mare arriva fino allo smaltimento e al recupero delle plastiche: un buon esempio di economia collaborativa e circolare, primo in Italia e in Europa. Se infatti i primi protagonisti del progetto sono i pescatori, che hanno attrezzato le barche con appositi sacchi stivati a bordo dove raccogliere i rifiuti issati con le reti, c'è Labromare che periodicamente svuota i cassoni in porto, Cft che li trasporta e Revet che li analizza e classifica per poi destinarli al riciclo o allo smaltimento.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I volontari hanno pulito 40 "pocket beach" nell'arcipelago toscano: «Un'esperienza fantastica» L'estate delle magliette gialle, "spazzini" delle spiagge elbane PORTOFERRAIO È finita l'avventura di Vele Spiegate 2018, l'iniziativa di Legambiente e Diversamente Marinai di raccolta e censimento dei rifiuti marini nell'Arcipelago Toscano di cui Il Tirreno è stato media partner e realizzata grazie al contributo di Sammontana, Parco, Novamont, Assovetro e Acqua dell''Elba, agli sponsor tecnici Esa, Traghettilines ed Esaom Cesa e al patrocinio di Enea, università di Siena e Regione Toscana. Legambiente fornirà nel dettaglio i dati tecnici e scientifici di un'iniziativa è stata replicata nel Parco nazionale del Cilento e che nel 2019 potrebbe diventare mediterranea, ma intanto quel che è chiaro è che i

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” volontari in maglietta gialla hanno ripulito più di 40 spiagge all'Elba, Capraia, Pianosa, Montecristo, Giglio raccogliendo centinaia di kg di rifiuti marini, in particolare plastica e documentando l'aggressione della "Plastisfera" a luoghi magnifici e selvaggi. Abbiamo affidato ai volontari il bilancio emozionale di Vele Spiegate, comincia Irene: «Torno a casa con una convinzione ancor più ferrea del fatto che sopraffatti dai ritmi incalzanti di un mondo e di una società sempre più urbanizzati, non riflettiamo sul fatto che rispettare il mondo in cui viviamo è il nostro dovere primario per condurre una vita migliore, che prendersi cura dell'ambiente è il primo passo da fare se vogliamo che la natura rispetti noi. A bordo di Mànu abbiamo circumnavigato l'Isola d'Elba passando per Pianosa e la quantità di rifiuti da noi catalogata dovrebbe far riflettere, riporto solo un dato: abbiamo schedato qualcosa come 2.500 frammenti di polistirolo in 25 metri di spiaggia. Cifre che non dovrebbero essere abitudine, dati con cui non dovremmo familiarizzare mai. Ritorno al mio tè mattutino, che anche se non è così male, non si può paragonare a quello che bevevo in pozzetto. Oggi cercherò di navigare al traverso, prendendo le cose nel migliore dei modi. Di poppa spero proprio di no; ma se sarà doveroso navigare di bolina, andrà bene anche così». Alessandra aggiunge: «In mare impari quali sono le cose essenziali» e Federica conferma: «La vita in barca è una scuola di ecologia: le regole, il casino di uno che diventa il casino di tutti. Il sentimento comune di essere cresciuta e più consapevole di me e degli altri. E tanta voglia di fare pulizia ovunque». Ivan è stato colpito dalle molte persone incontrate: «Mi è piaciuto vedere il signore che ci ha dato una mano, la gente che in spiaggia ci osservava, la cameriera di Pianosa che prima di tutto o ci ha detto grazie per quello che state facendo. Porto a casa la consapevolezza che si può cambiare». La capo-campo Simona: «A parte la stanchezza, porto a casa la convinzione che ci sono tante persone che si mettono in gioco e costruiscono un mondo più sano e umano con il fare e aprendosi agli altri. E questo mi fa respirare una boccata di aria pulita contro il pessimismo che ci circonda». E tutti i volontari si riconoscono in un aforisma di Alda Merini che è diventato anche il titolo di un film: «Nessuno ti pettina bene come il vento». Ringraziamento A Irene, volontaria di Vele Spiegate, è affidato l'ultimo saluto. «Grazie Simona per aver saputo combinare in modo eccezionale il ruolo di capo campo con quello di amica e per avermi adottata, sfollata dalla mia cuccetta, nella tua cabina di poppa! Clemente per esserti fidato inconsciamente di noi, delle nostre manovre e dei nostri nodi! Federica per l'affetto nato fin da subito e per il tuo burro cacao Roberto per la tua spensierata allegria e per aver salvato la cucina il primo giorno! Ivan per la tua calma contagiosa, per aver condiviso con me un'intera giornata di mal di mare! Alessandra per la tua vitalità esplosiva e per le tue creme surreali! Sono sempre più convinta che il genere umano sia un'esplosione di infinite e meravigliose varietà! Grazie Mànu perché con i tuoi 12 metri ci hai fatto vedere il mondo da un'altra prospettiva perdonandoci anche tanti errori».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il cda ancora non scioglie il nodo su Cooplat ed Ecolat e va avanti con la seconda tranche di aumento di capitale Sei Toscana conferma: i soci versino 18 milioni Sulle quote un "invito" GROSSETO Una doppia decisione pilatesca - anche se prevedibile - che non scioglie il nodo quote all'interno della società e tenta di sanare una diatriba con un invito alla collaborazione rivolto a chi da tempo si confronta ormai solo a colpi di carte bollate. Il cda di Sei Toscana, gestore unico per i rifiuti per Grosseto, Siena e Arezzo, conferma ai soci la scadenza del 30 settembre per versare la seconda parte dei 18 milioni di euro di aumento di capitale (in tutto 30 milioni) stabilito nel 2017. Quanto alla ripartizione delle quote, il cda «invita» i soci «alla massima collaborazione» e «a ricercare un accordo». Questo si è deciso nella riunione di ieri a Siena e su cui erano puntati tutti i riflettori. Come è noto, in seno a Sei c'è una guerra in corso tra i soci. Il 13 agosto il Tribunale di Firenze ha dato ragione a Cooplat ed Ecolat, le due società che chiedevano di compensare i crediti vantati verso Sei nelle procedure di aumento di capitale e collocamento delle quote. Eppure, allo stesso tempo, avevano riconosciuto legittimo l'aumento di capitale. L'ordinanza del tribunale faceva scivolare in un limbo l'8% di quote ex Cooplat ed Ecolat acquistate nel frattempo da Sta.«Il consiglio - dice Sei in una nota - pur consapevole della complessità giuridica dell'intera questione e salvi gli approfondimenti in corso, ritiene che l'incertezza relativa alla titolarità dei diritti su una parte del capitale sociale non possa far venire meno l'esigenza di dare tempestiva e puntuale attuazione alla delibera di aumento di capitale e, comunque, l'obbligo di perseguire al meglio l'interesse societario». Per questi motivi il cda ha inviato una lettera ai soci in cui ricorda la scadenza per la sottoscrizione dei 18 milioni di euro, versando contestualmente il 25% della quota sottoscritta. Quanto agli effetti dell'ordinanza del 13 agosto, «il consiglio - dice la società - ha deliberato di darvi attuazione» e quindi «di pubblicare il provvedimento nel

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” registro delle imprese e di invitare i soci alla massima collaborazione e a ricercare, nel superiore interesse della società, un accordo circa l'esercizio dei diritti relativi alle quote oggetto di vendita coattiva, in modo da consentire alla società un regolare e certo funzionamento. Ferme restando le prerogative del cda e del presidente, eventualmente da esercitarsi all'esito della risposta dei soci».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto il servizio Approvato il piano industriale «Ci sarà più raccolta differenziata» Nella riunione di ieri il consiglio di amministrazione di Sei Toscana ha anche approvato all'unanimità le linee guida del nuovo piano industriale, passaggio propedeutico alla realizzazione di tutte le attività previste, sia in termini di servizio che di gestione, volte a raggiungere una progressiva integrazione territoriale dei servizi e un deciso incremento della raccolta differenziata e del recupero di materia, raggiungendo in tal modo gli obiettivi previsti dalla Regione Toscana e dall'Unione Europea. «Le linee guida approvate - dice Sei - confermano l'intenzione della società di attivare sul territorio servizi di raccolta differenziata, anche con l'utilizzo di sistemi di conferimento ad accesso controllato, proseguendo il percorso volto ad arrivare ad un sistema di tributo puntuale nel prossimo futuro, ossia far pagare all'utenza per ciò che effettivamente produce in termini di quantità e qualità dei rifiuti conferiti».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Castel del Piano Un'estate "sporca" Pd in ansia per il Palio Castel del Piano I giorni caldi dell'estate sono ormai passati, ma con loro non se ne sono andati i timori e i dubbi sulla situazione di Sei Toscana, sul servizio che offre ai cittadini e sulle conseguenze legate al licenziamento di decine di suoi dipendenti, anche a seguito dell'emanazione del decreto Dignità. Così il Pd amiatino, che nel mese di agosto appena passato ne ha viste di tutti i colori sul fronte del servizio di raccolta rifiuti. «Abbiamo assistito a situazioni limite - dicono i dem - con i cassonetti stracolmi e rifiuti ai loro piedi, casi dovuti di sicuro al grande afflusso di persone e turisti in zona, alla maleducazione e inciviltà di alcuni cittadini, ma di sicuro anche risultato dell'impoverimento del servizio offerto da Sei a seguito del licenziamento di interinali e operai con contratto a tempo, non sostituiti in modo adeguato dal personale delle cooperative che si sono trovate a coprire un settore che fino a poco tempo fa non era assolutamente di loro competenza». Preoccupazione che si aggiunge a preoccupazione per un evento importante in vista: il palio. «Non vorremmo che durante i giorni del Palio, che quest'anno si correrà di sabato, con la tradizionale fiera del 9 settembre che si svolgerà di domenica, si possa arrivare a vivere situazioni limite con un servizio di raccolta e pulizia in grande difficoltà, e che questa situazione, a causa degli esuberi, possa replicarsi in futuro». Il Pd promette che continuerà a vigilare sul caso degli esuberi di Sei, «che già hanno messo in enorme difficoltà i lavoratori e le loro famiglie», attendendo nuovi sviluppi dall'assemblea con i sindacati del 12 settembre. «Non si può continuare questa corsa alla precarietà, alla manodopera a basso costo, sulla pelle dei lavoratori: se da un lato il decreto Dignità va rivisto, dall'altro Sei non può approfittarsene a svantaggio dei cittadini».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Principina a mare Tanfo irrespirabile e vermi dal cassonetto Principina a mare Una foto non può testimoniare il tanfo insopportabile che un cassonetto della spazzatura può emanare. Non resta perciò che far fede alla testimonianza dei residenti e del cronista. E la testimonianza è univoca: una puzza nauseabonda da far venire i conati di vomito.Questo, da cinque giorni a questa parte, sono costretti a inalare gli abitanti delle case vicino al cassonetto della spazzatura che si trova in via della Triglia, angolo con via delle Acciughe, a Principina a mare.La denuncia al Tirreno la fa il signor Aldo Falconi, dopo aver sollecitato più volte, dice, Sei Toscana e la polizia municipale.«Abbiamo chiamato la Municipale tre volte - dice Falconi -. La società è venuta a buttarci dell'acqua, ma la situazione non è cambiata. Adesso dentro ci sono due dita d'acqua e migliaia di vermi».Una situazione raccapricciante. «Sono cinque giorni che è così - dice ancora Falconi -. Ma come si fa?Ho richiamato la Municipale, ma neanche rispondono. Non mi resta

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” che dirlo al giornale».Falconi riferisce che anche un secondo gruppo di cassonetti, sempre su via della Triglia, emana un odore insopportabile. «È una vergogna», chiude il signor Aldo.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Erano stati installati a febbraio ma non erano attivi A settembre l'acqua è gratis, poi diventa a pagamento I primi due fontanelli entrano in funzione ORBETELLO Acqua naturalizzata fresca, a temperatura ambiente e gassata. La erogano i fontanelli dell'acqua di Albinia e Orbetello Scalo che da giovedì sono funzionanti. I primi a bere dagli impianti sono stati il sindaco Andrea Casamenti e il senatore Roberto Berardi che si sono fotografati e hanno postato al foto su Facebook mentre prendevano l'acqua. La prossima settimana toccherà ai fontanelli di Orbetello Centro (vicino alla Stazioncina) e di Neghelli, sul lungo lago dei Pescatori. I fontanelli sono stati posizionati sul territorio a fine febbraio, senza però essere stati messi in funzione finora. Tant'è che in molti hanno criticato l'installazione accusando Berardi d'aver fatto un'azione promozionale in campagna elettorale. E tra i cittadini, c'è chi ha scattato foto goliardiche di uomini diventati "scheletri" in attesa dell'acqua.Ora due fontanelli sono stati attivati e subito i cittadini sono andati a rifornirsi. «È di certo un bel sistema», ha detto una signora, Gabriella, mentre riempiva le sue bottiglie. Botiglie che al momento sono "gratuite". La cittadina ieri ha attinto l'acqua senza costi: così infatti la giunta ha stabilito per il primo mese di erogazione. Dopo questo primo periodo di prova e acqua senz'alcuna spesa per i cittadini, il Comune di Orbetello ha stabilito che chi andrà a rifornirsi pagherà una tariffa unica pari ad 0,05 centesimi per ogni litro d'acqua erogato. Come dispone il contratto stipulato con la società Sidea Italia srl che ha fornito i fontanelli, gli oneri derivanti dalla manutenzione ordinaria per il primo anno sono completamente a carico del fornitore; le spese derivanti dall'affidamento di gestione a terzi per il primo anno, a partire da maggio e fino a dicembre, sono stimate in circa 4mila euro per fontanello e saranno finanziate mediante istituzione di apposito capitolo di spesa. Dopo il primo anno il costo della manutenzione sarà di circa 8mila euro a fontanello. Mancano ancora i fontanelli di Talamone e Fonteblanda che non sono stati ancora installati. Che il territorio comunale avrebbe avuto questi apparecchi fu deciso dall'amministrazione guidata da Monica Paffetti che affidò la progettazione nel 2014. I fontanelli vennero consegnati nel 2016 e i lavori edili iniziarono nel 2017. IVANA AGOSTINI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

SCARLINO L'Ugl: «I gessi rossi per utilizzi ambientali» SCARLINO Alla Venator si è svolta nei giorni scorsi un'affollatissima assemblea degli iscritti Ugl, organizzata dalla segreteria provinciale del comparto chimico e presieduta dal vice segretario generale Ugl e segretario nazionale di categoria Luigi Ulgiati, e dal vice segretario Ugl chimici Eliseo Fiorin. Due i punti all'ordine del giorno: i gessi rossi e il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del settore chimico-farmaceutico. Sui gessi rossi il segretario provinciale Carlo Banti ha ribadito la posizione del sindacato sui ripristini ambientali, e ha affermato che l'azienda non dovrà mai abbandonare la ricerca, continuando ad utilizzare i gessi come sigillanti per discariche ed impiegando questo prodotto in agricoltura come fertilizzante e per i cementifici. Per Banti la parte più consistente del prodotto dovrà essere impiegata per i ripristini ambientali, facendo sempre molta attenzione al monitoraggio delle zone individuate per accogliere i gessi «come è stato fatto fino ad oggi, facendo rientrare l'operazione nei parametri sottoscritti dagli accordi, in un territorio idoneo, attraverso le regolari autorizzazioni». Anche Fiorin ha auspicato una soluzione positiva della questione gessi rossi ribadendo e confermando la posizione della segreteria provinciale Ugl chimici di Grosseto: la struttura nazionale è a disposizione per qualunque intervento a favore dei lavoratori della Venator «perché la questione possa avere una soluzione positiva che rientri nei tempi e nei modi dovuti nel rispetto delle leggi sull'ambiente e nella tutela dei livelli occupazioni». MICHELE NANNINI (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

FOLLONICA Inceneritore la Lega va all'attacco di Benini FOLLONICA «Siamo sempre più determinati ad impedire che venga riaperto l'inceneritore». Nel coro di proteste che si è sollevato dopo il via libera della Regione Toscana si aggiunge Roberto Azzi, esponente Lega di Follonica. «Noi follonichesi non l'abbiamo mai voluto l'impianto e non lo vogliamo - dice - perché ci priva della salute e compromette gravemente la voce principale della nostra economia: il turismo». Sono molti gli spunti della protesta del leghista: lo studio del Cnr, la commissione d'inchiesta parlamentare, la mancata concessione da parte della Regione di una valutazione d'impatto sanitario, «fondamentale poiché sappiamo tutti che l'impianto scarica reflui ad elevato tasso di tossicità», dice. Azzi dà anche una lettura politica alla vicenda. «Noto come il Pd si interessi dei cittadini solo in prossimità delle elezioni e, vista la batosta presa alle ultime elezioni, stanno rinnegando quanto sostenuto per recuperare qualche voto - continua - Se fino a dicembre 2017 il sindaco Andrea Benini dichiarava, negli incontri con i dipendenti della Scarlino Energia, che la sua amministrazione "non è contraria all'incenerimento", ora cambia idea. E dichiara che "l'amministrazione è contraria alla riapertura". L'unica cosa che può fare a questo punto, visto che dice di volersi dimettere (dal Pd, ndr), è di dimettersi davvero e ritirarsi dalla scena politica». Benini rimanda l'attacco al mittente. «Azzi non soltanto ha la memoria corta, ma dice il falso - risponde il sindaco - Questa amministrazione non ha mai auspicato la riapertura dell'inceneritore, ma sta lavorando da tempo per costruire un modello alternativo, basato sull'incremento della raccolta porta a porta e l'elaborazione di un modello alternativo a quell'impianto. È evidente che è Azzi a fare attività di propaganda per aggraziarsi il favore degli elettori - conclude - Non ha mai ha preso la parola quando associazioni e partiti politici scendevano in piazza». ALFREDO FAETTI (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Soluzione trovata per i fanghi del depuratore da cui la sera si sprigionano miasmi L'Acquedotto del Fiora li rimuoverà nel giro di breve Via i cattivi odori da Cassarello, Salciaina e Senzuno Paola Villani / Follonica Buone notizie per i residenti di Cassarello, Salciaina e Senzuno: tra pochi giorni dal depuratore verranno rimossi i fanghi che provocano i miasmi che si sentono la sera in quelle zone della città. L'amministrazione del Golfo comunica che l'esito della riunione degli scorsi giorni a Firenze - tra Regione e Acquedotto del Fiora - ha dato i risultati sperati e già dalla prossima settimana il problema dei cattivi odori dovrebbe essere risolto. La questione nasce dallo smaltimento dei residui della depurazione delle acque che fino a pochi mesi fa venivano usati in agricoltura: a causa di alcune nuove norme il gestore non poteva, fino ad ora, portare via i fanghi dall'area del depuratore. Nel corso della riunione di martedì scorso è stata prevista una nota integrativa che rende operativa l'ordinanza regionale emanata il 3 agosto, permettendo così ad Acquedotto del Fiora di iniziare le operazioni di spostamento del residuo. I fanghi di depurazione verranno portati via dai mezzi del gestore del servizio idrico: il cattivo odore, che potrebbe essere percepito durante la rimozione del materiale di scarto, è legato alla naturale presenza in essi di microrganismi che svolgono le normali attività di degradazione della sostanza organica. Quindi i fastidi continueranno per alcuni giorni ma almeno dopo il disagio dovrebbe finire. «Come auspicato, ci stiamo indirizzando verso lo smaltimento dei fanghi - sottolinea il sindaco di Follonica, Andrea Benini - È questa, infatti, l'unica soluzione che permette di risolvere alla radice il problema dei miasmi percepiti nei quartieri vicini al depuratore. Avevamo chiesto che si arrivasse ad eliminare alla svelta i cattivi odori, attuando misure concrete e fattive: e oggi la situazione si sta sbloccando. Da parte della Regione c'è stata la volontà di superare il vuoto normativo nazionale, mentre Acquedotto del Fiora si è reso disponibile» ad eliminare i fastidi patiti dai cittadini. «Rimarremo comunque vigili - conclude Benini - sull'evoluzione di questa situazione». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Follonica Basta plastica, iniziativa del M5s Si è tenuta giovedì pomeriggio a Follonica l'iniziativa "Io sono plastic free" promossa dal Movimento 5 Stelle per sensibilizzare sul tema dell'inquinamento. Per l'occasione tanti volontari, insieme ai parlamentari toscani del Movimento 5 Stelle hanno distributo in spiaggia materiale compostabile in sostituzione della plastica monouso per incentivare vacanzieri e residenti a prendere d'abitudine le buone pratiche.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

La manifestazione di piazza dovrebbe tenersi il 6 ottobre, polemiche per le assenze di diversi sindaci all'incontro In corteo dalla stazione fino alla Kme per dire no al progetto pirogassificatore Nicola Bellanova / BARGA Una grande manifestazione di piazza, pacifica, aperta a tutti gli esponenti politici e agli amministratori che si oppongono alla realizzazione del pirogassificatore. La data, molto probabilmente, sarà quella del 6 ottobre, per un corteo che muoverà dalla stazione ferroviaria di Fornaci e attraverserà tutto il paese, chiudendo la sfilata davanti all'ingresso di Kme. I comitati anti pirogassificatore fanno sul serio e, nell'assemblea pubblica di giovedì sera a Gallicano, i membri dell'associazione La Libellula sono stati i promotori e animatori della mobilitazione. Sotto il tendone nella pista di pattinaggio si sono radunate centinaia di persone: attivisti, amministratori locali, gente comune che ha voluto metterci la faccia. Oltre ai membri de La Libellula, erano presenti anche gli associati di "Garfagnana ti voglio bene", guidati dalla presidentessa Francesca De Martin, gli attivisti del gruppo Facebook "No al pirorigassificatore a Fornaci di Barga" , e qualche dipendente di Kme chiaramente in veste informale e di uditore. Gli unici esponenti politici che hanno dato il loro contributo sono stati i sindaci di Gallicano e Fabbriche di Vergemoli David Saisi e Michele Giannini. E proprio il primo cittadino gallicanese, ha fatto la sua scelta c accendendo la platea: «Siamo contrari per definizione al pirogassificatore, crediamo che la politica debba intervenire per dire chiaramente che questo progetto, nella nostra valle, non si deve fare». Non è stata un'uscita scontata, perché lo stesso Saisi era consapevole di alcune situazioni che potevano creare difficoltà: «Il fatto che il nostro vicesindaco sia anche responsabile del personale di Kme può far pensare che la nostra giunta sia al corrente di chissà quali segreti. In realtà crediamo che la politica debba intervenire per dire chiaramente che questo progetto, nella nostra valle, non si deve fare».Anche la De Martin ha manifestato il suo scetticismo: «Siamo disponibili e pronti a mobilitarci assieme a popolazione, comitati e associazioni. Ma sul manifestare anche sotto bandiere e simboli di partito sono e resto scettica, per il fatto che molti sono inaffidabili, a cominciare dai parlamentari eletti sul nostro territorio, dei quali non si è vista neanche l'ombra».Intanto sui social, la tensione sale giorno dopo giorno: «Ma i sindaci di Coreglia, Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca, per citare i più vicini, pensano forse di essere supereroi immuni? - si legge nel gruppo No al pirorigassificatore a Fornaci di Barga - e se anche lo pensassero, facciano riferimento non a loro stessi, ma alla salute dei loro cittadini di cui sono primi responsabili in solido».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'indiscrezione Doppio incontro, Lega in imbarazzo Intanto sul fronte (risicato) di chi non si schiera a priori contro l'impianto, in attesa di vagliare tutte le carte, sembra nato un caso politico: il segretario e il vicesegretario locali della Lega si sarebbero recati dai vertici di Kme a Fornaci di Barga l'uno all'insaputa dell'altro, a distanza di pochi minuti, con grande imbarazzo e malumore di tutte le parti in causa. Un altro dei misteri di questa intricata vicenda insomma.

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Decine di segnalazioni, a Lido come a Viareggio, per il cattivo odore La richiesta a Gaia di un incontro urgente e la segnalazione alla Prefettura L'altolà del sindaco Del Dotto: «Via i fanghi dai depuratori» Donatella Francesconi Camaiore L'odore che i cittadini definiscono "di bottino" si è aggiunto a quelli che già attraversano Viareggio e Lido ed hanno segnato l'intero agosto: «Da giorni sto ricevendo segnalazioni diffuse dalle zone degli impianti di depurazione che stanno diffondendo cattivi odori», scrive oggi il sindaco Alessandro Del Dotto. Impianti di depurazione gestiti da Gaia che, in tutta la Versilia come in tutta la Toscana, hanno dovuto affrontare lo stop all'utilizzo in agricoltura sui campi della Lombardia dove venivano inviati. Così, da inizio estate, Gaia provvede ad essiccare i fanghi di supero dei depuratori nell'area stessa degli impianti, per poi inviarli in discarica come da ordinanza del presidente della Regione Toscana. «Sono preoccupato, molto preoccupato», è la presa di posizione del primo cittadino di Camaiore che ha scritto a Gaia e alla Regione. «Alle Istituzioni, in primis alla Regione, chiedo di fare più che velocemente», continua Del Dotto: «Non è possibile aspettare mesi e nemmeno poche settimane. Le istituzioni competenti - ivi compresa la Prefettura - devono riflettere sull'opportunità e il bisogno estremo di stoccare i fanghi non nelle resedi degli impianti ove sono prodotti, bensì altrove, con i processi tecnici e i procedimenti amministrativi svolti in somma urgenza per tutelare aria, ambiente, salute e funzionalità del servizio. Gaia deve convocare i Comuni ed illustrare fedelmente ed esattamente lo stato della situazione. Camaiore è pronta a fare pressione affinché le Istituzioni competenti lavorino instancabilmente giorno e notte, senza ferie, nella soluzione di un problema serio e di prioritaria risoluzione». Un punto, quello dell'informazione sull'emergenza che si è venuta a creare, che dal versante della circolazione delle informazioni ha lasciato davvero a desiderare, sia verso i Comuni che verso i cittadini. Pur essendo Gaia azienda interamente pubblica. La preoccupazione espressa da Del Dotto è molteplice: «La vicenda pone principi devastanti nel sistema di smaltimento in generale. L'assenza di attenzione da parte delle Istituzioni romane mi pare assordante. In questo quadro, grave e diffuso peraltro su tutto il territorio nazionale, è evidente che la Regione Toscana non basti. Sono preoccupato perché alcuni degli impianti di Camaiore e molti anche degli altri in Versilia si trovano in prossimità di zone abitate, che a seconda del vento, del meteo e delle temperature sentono in modo forte le flatulenze emesse dalle vasche. Guardo con attenzione alle segnalazioni che arrivano ed è necessario che Arpat faccia altrettanto. Preoccupato anche perché siamo zona di turismo e se già abbiamo lavorato e lavoriamo per risolvere le annose questioni ambientali, questa lunga attesa sulla gestione dei fanghi sta originando un problema che potrebbe essere fonte non di semplice disagio, ma di un vero e proprio nuovo capitolo di problemi ambientali.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio l'iniziativa Debutta oggi al Forte il mercato dei prodotti interamente riciclati FORTE DEI MARMI Sarà un inizio di settembre all'insegna del riutilizzo, quello in arrivo in piazza Dante a Forte dei Marmi. Debutta oggi la prima edizione di "Riusami Fortemente", la mostra mercato di lavori creativi realizzati con materiale riciclato, organizzata dall'Associazione Rilax nell'ambito della serie di progetti di sensibilizzazione e di educazione ambientale organizzati dall'ufficio eventi. La fiera si terrà oggi e domani dalle 8 alle 20. Nel corso della manifestazione saranno promosse diverse azioni di sensibilizzazione sul concetto di recupero: "impariamo a riusare" è infatti il motto della manifestazione che si basa sul principio delle "3 erre", ridurre, riusare e riciclare. Diversi gli esempi di oggetti creativi riciclati esposti: bottiglie di plastica trasformate in cestini, segnaposto, bouquet di fiori, portapenne e lanterne luminose; tappi assemblati per creare tovagliette, pupazzi per bambini, portachiavi e tessere da mosaico. Parteciperanno diverse associazioni, tra cui "L'Argante", con le sue creazioni derivate dal legno e "Rifò'', una linea di abbigliamento completamente rigenerata. ANGELO PETRI

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I materiali abbandonati da ignoti nel verde poco sopra i vigneti del Candia Comune e polizia municipale si attivano per rimuoverli Discarica abusiva ai Grottini: inerti e asfalto nel "paradiso" MASSA La Polizia municipale di Massa e gli uffici comunali del settore ambiente si sono già attivati per rimuovere l'ennesima discarica di rifiuti speciali creata da ignoti in località Grottini, poco sopra i vigneti del Candia.Grottini è un'area immersa nel verde dove molti massesi vanno a fare jogging o fare passeggiate, qualcuno la definisce un paradiso per la posizione - da lì si gode un bel panorama su tutta Massa - e per la tranquillità. Ma è un paradiso troppo spesso violato; essendo un luogo lontano ed isolato dal centro cittadino ciclicamente diventa meta per molti cittadini che indisturbati si recano a scaricare abusivamente materiali di ogni tipo. Provocando un danno all'ambiente e "rovinando" quella zona.Qualche giorno fa, anche a seguito della pubblicazione di un video su Facebook, quella discarica è stata mostrata alla cittadinanza. Bruno Tenerani, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, ha sollecitato gli uffici comunali che si sono già messi in moto per la rimozione dei materiali ed effettueranno un controllo periodico della zona in modo da impedire la nascita di discariche.Tenerani, ringraziando anche chi ha portato alla luce i cumuli di rifiuti inerti, è stato di persona nella zona dove ha trovato diversi mucchi di materiali per lo più edile, terra mista a pezzi di asfalto, pannelli di copertura. «L'amministrazione comunale è molto attenta a contrastare il degrado e lo smaltimento abusivo di rifiuti - ha commentato il consigliere - ed anche in questo caso ha subito disposto la pulizia dell'area con un rafforzamento dei controlli».Non è infatti la prima volta che ignoti si recano appositamente in località Grottini per abbandonare rifiuti che andrebbero invece smaltiti regolarmente. La zona era già stata pulita pochi giorni fa e in passato era stata portata via una discarica di eternit. BENEDETTA BIANCHI

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il punto La necessità di intervenire prima delle piogge Dito puntato contro i problemi creati soprattutto dall'accumulo di alberti e altri rifiuti che poi fanno da tappo al defluire dell'acqua. E Potere al Popolo chiede di intervenire all'amministrazione, per evitare problemi più seri durante la stagione delle piogge e l'arrivo di ulteriori accumulo di rifiuti e soprattutto tronchi sul corso d'acqua.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini settembre quarratino In piazza Risorgimento "Quelli del Byblos" Quarrata Nel pomeriggio i primi appuntamenti del Settembre quarratino: alle 14, in via Modena (zona industriale) si disputerà il quarto Gp di ciclismo, categoria "giovanissimi" promosso dalla Misericordia di Quarrata. Alle 17, all'ingresso del Lago del Mollungo si svolgerà la dodicesima edizione di "Puliamo il mondo! " dedicata al tema "Tuteliamo il territorio nel progettare gli spazi urbani". Organizzata da Cittadinanza attiva, in collaborazione con Oasi del Pescatore, l'iniziativa prevede la raccolta di rifiuti lungo la strada. Prima serata di musica in piazza Risorgimento, che, a partire dalle 21, ospiterà "Quelli del Byblos": una riproposizione della musica e delle atmosfere della storica discoteca quarratina Byblos, in voga tra la fine degli anni'80 e gli anni'90. Per gli appassionati di musica e balli country, alle ore 21, in piazza Agenore Fabbri, Auser Quarrata organizzerà una "Serata country con la scuola Country Dance Pistoia".

Il Tirreno, Cronaca di

Differenziata Etichetta elettronica sul mastello per pagare di meno in bolletta Parte la rivoluzione nella raccolta dei rifiuti indifferenziati. E' infatti terminata ieri la sperimentazione e dal 7 settembre scatterà la nuova regola che permette di 'certificare' l'esatta produzione di rifiuto applicando un'etichetta elettronica sul mastello e che registra l'effettivo ritiro dello stesso.«Ogni venerdì - spiega l'assessore all'ambiente, Luciano Del Seppia - gli addetti alla raccolta svuoteranno solo i bidoncini grigi dell'indifferenziato regolarmente dotati del proprio 'tag'. La sua applicazione necessaria per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” introdurre la tariffa puntuale sulla raccolta rifiuti che si basa sul calcolo del numero degli svuotamenti del contenitore". Le raccolte saranno 52 all'anno, una la settimana, e ogni utenza domestica potrà svuotare il proprio bidoncino dell'indifferenziato fino a 40 volte l'anno.«Una quota - sostiene del Seppia - che ci sembra pi che sufficiente per una famiglia media, senza ulteriori costi. Ogni svuotamento in pi, invece, sarà conteggiato in bolletta ma sarà sicuramente compensato dai risparmi ottenuti dalla maggiore selezione del rifiuto e dalla conseguente riduzione della frazione indifferenziata, che ha costi molto alti per essere smaltita. Dal 7 settembre, data in cui iniziamo con la misurazione ufficiale, gli svuotamenti senza aggravio in bolletta saranno 13 fino alla fine dell'anno». In questo modo i cittadini saranno invogliati a fare la differenziata.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Promessi arredi urbani, più luci e più telecamere nel centro cittadino Un ampio piano di interventi in più settori, dalle opere pubbliche all'ambiente Millozzi: «Ecco gli obiettivi della fine del mio mandato» PONTEDERA Un lungo elenco di progetti, opere in via di realizzazione e altre ancora nella fase embrionale, pronte per essere portate all'attenzione del consiglio comunale. Il sindaco, Simone Millozzi, snocciola dati e progetti (per una pioggia di investimenti, in parte già annunciati nei mesi scorsi) che costituiscono il bilancio di fine mandato, ora che siamo vicini alla scadenza del suo mandato durato due consiliature. Lavori pubblici. Una tabella di marcia impegnativa che comincia con i lavori pubblici. Interventi per concludere il programma delle asfaltature (un milione di euro), il completamento del braccetto per la frazione di Santa Lucia, la rotatoria al Chiesino lungo la Tosco Romagnola che si poterà via l'incubo del T-red al semaforo. E ancora la riqualificazione del campino di Gello «possibile grazie anche ad un accordo con Ecoacciai - dice il sindaco - sarà realizzato uno spazio per organizzare incontri». Telecamere e luci. Sarà potenziata l'illuminazione pubblica del centro, come era stato concordato con residenti e commercianti. Da qui ai prossimi mesi saranno installate nuove telecamere (da 50 a 70 circa) con un appalto da 90mila euro, per potenziare e migliorare la rete esistente e dare la possibilità di fare entrare in rete anche le telecamere dei privati. Lotta al degrado. «Prima della scadenza del mio mandato spero di vedere conclusi i lavori dietro al Duomo per quello che sarà un nuovo ingresso alla città. I soldi, 330mila euro, ci sono, l'accordo con la proprietà anche. Tutto lo spazio dietro all'abside sarà riqualificato». Lavori cantierabili anche in piazza Naldini, vicino alla stazione, per creare uno spazio adatto ai bambini. Nella galleria commerciale della vecchia Coop arriverà una struttura per ragazzi autistici. Un insieme di progetti per creare nuove chances ad un quartiere alle prese con mille problemi, a cominciare da quello della sicurezza. Giudici di pace. La battaglia per trasferire i giudici di pace nell'ex sede del tribunale, cioè nel Palazzo Pretorio, si è conclusa dopo molte resistenze. «I giudici si trasferiranno a settembre - dice il sindaco - e questo consentirà di risparmiare circa 100mila euro di affitto all'anno». Arredo urbano. Ora che si avvicinano le feste di Natale e dopo che a settembre gli alberelli in Corso Matteotti traslocheranno, l'amministrazione pensa di studiare un nuovo arredo per valorizzare il centro. Urge atteggiamento propositivo dei commercianti. Urbanistica. Al primo posto c'è quello di portare in consiglio il piano strutturale integrato della Valdera. Il sindaco ricorda poi il piano di rigenerazione urbana e il recupero di spazi, come l'ex Crastan, presentati più volte. Tra gli obiettivi di fine mandato anche la riqualificazione del Dente Piaggio, accordi con la Scuola Sant'Anna sulla robotica. Ambiente. «Pensiamo all'avvio della tariffa puntuale sui rifiuti nella zona industriale e in alcune frazioni», sono le parole del sindaco, che punta alla quota 65% nella differenziata. Previsti anche interventi su parchi e per finire la pista ciclabile alla Bellaria. --S.C.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli a Fiano e Sciano Due nuovi fontanelli venerdì l'inaugurazione CERTALDO Il Comune di Certaldo amplia la presenza dei fontanelli di acqua pubblica filtrata e controllata sul territorio. Venerdì ne saranno inaugurati due: alle 10 a Fiano, piazza Gasparri, e alle 12 a Sciano, accanto al circolo Arci, grazie a un investimento di 67.800 euro comprensivo di manutenzione per i prossimi 5 anni. I due fontanelli erogheranno sia acqua naturizzata a temperatura ambiente in modo gratuito, ma anche acqua naturizzata a refrigerata al costo di 5 centesimi al litro (pagamento in moneta) o di 3 centesimi al litro (con carta prepagata) e acqua naturizzata e refrigerata gassata, quest'ultima al costo di 10 centesimi al litro (pagamento in moneta) o di 8 centesimi (carta prepagata). Le carte prepagate, del valore di 10 euro, saranno acquistabili nei negozi.

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli coinvolti anche i migranti Padule rifugio di incivili giornata di mobilitazione per raccogliere i rifiuti FUCECCHIO Il Padule è un gioiello a cavallo fra le province di Pistoia e di Firenze, la più grande area umida d'Europa, "rifugio" per gli animali e per la biodiversità in genere. Ma se è rifugio per gli uccelli, lo è anche per gli incivili che abbandonano i rifiuti, che poi nei periodi di piena "scendono" il Padule e da nord vanno a sud, nella zona fiorentina. Per questo sabato 8 settembre ci sarà un'iniziativa proprio dedicata a questo tema: i migranti ospitati a Fucecchio parteciperanno alla raccolta dei rifiuti, nella zona di via Salanova, insieme a chi vorrà poi unirsi all'azione di pulizia; sarà poi il consorzio di bonifica Basso Valdarno a ritirare i sacchi con lo sporco "scovato" nell'area del Padule a Massarella. Un intervento per tenere quanto più possibile pulito il Padule, che soffre principalmente per due problemi: l'interramento del cratere e appunto l'inquinamento, non dato soltanto dal singolo (seppur deplorevole) abbandono di rifiuti. Nei prossimi giorni, comunque, verranno resi noti i dettagli di questa iniziativa. La quale si inserisce in un contesto ben più ampio, fatto di maxi interventi di rinaturalizzazione del Padule e di mitigazione del rischio idraulico.Nella parte pistoiese, ad esempio, il consorzio sta portando avanti la realizzazione di un invaso da 34mila metri quadri e 54000 metri cubi d'acqua: si tratta dell'invaso del coccio, a Ponte Buggianese, che fungerà da "deposito" di acqua che si riempirà in inverno e che nella stagione calda - tramite un sistema di canali, sottobacini e cateratte - alimenterà il Padule nel periodo di siccità. In questo momento è in corso la bonifica bellica, con circa 3000 carotaggi, a cui dovrà seguire il collaudo del Genio militare. L'opera ha una durata di 3 anni (nell'area contigua al cratere palustre si può lavorare solo da metà luglio a metà settembre). Il consorzio ora si sta occupando della parte pistoiese e intende intervenire anche a Larciano, con un altro invaso per l'alimentazione della Paduletta di Ramone. Intanto vanno avanti anche interventi per la tutela delle specie autoctone, da difendere rispetto a quelle infestanti, come nutrie e gamberi killer della Louisiana, che stanno modificando l'ecosistema palustre, portando alla scomparsa o alla forte diminuzione di specie di interesse comunitario e di formazioni vegetali un tempo abbondanti. Le nutrie, ad esempio, scavano gli argini, diminuendone involontariamente il "potere" di contrasto delle acque. MARCO SABIA

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

In Toscana l'esperimento Arcipelago Pulito è a rischio I pescatori puliscono, gli yacht insozzano La guerra "sudicia" degli spazzini del mare il reportage Federico Lazzotti Quello che ti resta addosso dopo quattordici ore trascorse in mare, sotto al sole che picchia, con trenta chili e più di spazzatura accatastata a bordo dentro a sacchi neri, tra reti, cime, carrucole e cassette di triglie, è un misto di decomposizione della materia e rabbia civile. Salvatore Vitiello, armatore di lungo corso che domani compie 72 anni, quel tanfo «che rivolta anche uno stomaco allenato come il mio», lo ha ribattezzato «colera degli abissi» ed è l'ultimo stadio di una malattia degenerativa che ci ammorba. Si chiama inquinamento e sta avvelenando non solo le nostre acque ma quelle di mezzo mondo, tanto pericoloso da far nascere movimenti spontanei che cercano di ripulire e curare l'ambiente marino, dall'Australia fino alle Hawaii, passando per la Toscana.Salvatore e la sua motopesca "Marti e Lisa" insieme a una ventina di colleghi che fanno parte della cooperativa che raggruppa la flotta livornese, dall'aprile scorso si è trasformato in uno spazzino dei nostri mari aderendo al progetto "Arcipelago pulito" di cui fanno parte, tra gli altri, Regione, Legambiente e Unicoop Firenze. «Vado a pescare dal 1962 - prosegue mentre passa al setaccio una rete da strascico - e in più di cinquant'anni, in mezzo a queste maglie, ho trovato di tutto: lavatrici, motorini, biciclette, una - ricorda - l'ho portata dal meccanico e ora funziona. Ma anche lattine, filtri, taniche di olio esausto. Prima questa roba la ributtavamo in mare. Adesso invece la mettiamo a bordo e poi la scarichiamo in quel cassone blu», dice indicando una maxi struttura in ferro che Labromare, ditta che si occupa di rifiuti speciali, svuota e poi invia a un'azienda specializzata che ricicla gran parte del materiale dandogli una seconda vita. «Il problema - va avanti Vitiello - è che noi raccogliamo quello che possiamo ma dall'altra parte servono più controlli da parte delle autorità, soprattutto nei confronti degli yacht e delle navi da crociera, perché altrimenti diventa inutile». Leonardo Minò che in banchina tutti chiamano Franco («Quando mi imbarcai per la prima volta - chiarisce - a bordo eravamo in tre con lo stesso nome e il capitano mi ha ribattezzato così...») è ancora più esplicito. «A certi comandanti dell'ambiente non importa un bel niente (l'espressione è molto più colorita ndr). Buttare gli scarti a fondo è più comodo e costa nulla. Invece se la devi smaltire ti tocca pagare. Ecco perché bisognerebbe fare multe più salate o addirittura arrestare il responsabile. Così, secondo me, qualcosa cambierebbe davvero». In oltre cinque mesi, i sei pescherecci che hanno aderito al progetto pilota e che adesso aspettando di essere pagati («Abbiamo versato le prime tre fatture alla cooperativa che poi dividerà i compensi e aspettiamo le altre», replicano da Unicoop Firenze) hanno raccolto in tutto sedici quintali di rifiuti. E di "Arcipelago pulito" si è parlato a Bruxelles dove è stato illustrato al Parlamento europeo e al commissario Ue. Ecco perché adesso che l'iniziativa sta per concludersi - finirà a fine mese - l'assessore regionale Vittorio Bugli ha chiesto un incontro al ministro dell'ambiente per trasformare questa iniziativa in una legge che colmi un vuoto normativo che ha il sapore della beffa. Il perché lo spiega Alessio Morlè, comandante del peschereccio di famiglia e uno dei cacciatori di plastica più prolifici della flotta, tanto che sul cellulare ha una galleria degli orrori che ha recuperato dove spicca una lattina di Coca Cola dei mondiali del 1978 in Argentina. «Dal primo ottobre - fa notare portando un sacco nero con dentro il "pescato rifiuto" del giorno - è che facendo lo stesso lavoro di recupero spetterà a noi pagare. Per questo, anche se a malincuore, saremmo costretti a smettere...». Un fermo pesca obbligato che l'assessore spera duri il meno possibile. «Gli obiettivi sono tre: far approvare una legge che tuteli i pescatori da possibili sanzioni e costi aggiuntivi visto che si tratta di rifiuti speciali, allargare l'esperimento, a cominciare proprio dalla Toscana, e fare un'opera di sensibilizzazione per vedere da dove arriva l'inquinamento. Un disegno che ci permetterebbe di pulire il mondo 365 giorni l'anno». E far sparire così quel tanfo di colera che sale dagli abissi e sta uccidendo il mare.

Il Tirreno, Livorno Lettere

L'INTERVENTO Funzionava solo la macchina comunale, Nogarin l'ha sfasciata MASSIMO CIACCHINI BRUNO TAMBURINI Nuove ombre si addensano sulla nostra povera Livorno. Dopo lo scandalo rifiuti della Lonzi, con tanto di intercettazioni telefoniche in cui operatori e imprenditori si dichiaravano divertiti che i loro sversamenti di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” materiali tossici (non dichiarati) avrebbero avuto conseguenze nefaste anche sulla salute dei bambini delle famiglie dei residenti, arriva ora, a distanza di pochi mesi dalla tragedia dell'alluvione che ha devastato la nostra città, un altro spregio alla dignità del popolo livornese, altre intercettazioni telefoniche registrate dalla Polizia nelle quali addirittura si "brinda" all'alluvione tra alcuni imprenditori ed il responsabile della protezione civile.Se il piano accusatorio sarà confermato, oltre ai risvolti penali personali degli indagati, si pone anche un altro tema che riguarda invece tutta la città, il problema di mancati controlli sull'operato e sulla qualità del personale prescelto a tutela dei livornesi. Si parla così di 4 anni e mezzo nell' arco dei quali Nogarin e Sorgente non sono stati in grado di scegliere elementi validi e onesti per posizioni così importanti come la Protezione Civile e i relativi appalti. Ma, soprattutto, quattro anni nei quali sono stati rimossi dirigenti e modificate strutture con risultati devastanti per Livorno.È evidente che occorra un cambio di passo che, a questo punto, solo la Lega può rappresentare!Questi ripetuti episodi di malcostume e di malgoverno sono sì il retaggio di un passato, quello del Pci-Pd che è bene non si ripeta, ma anche di un presente dove incapacità e superficialità crediamo siano ormai acclarate. Caro Ingegnere aerospaziale Nogarin, dopo l'incredibile botta di "fortuna" avuta con la vittoria alle elezioni, si è trovato per le mani una macchina comunale che era l'unica cosa, salvo alcune eccezioni, davvero funzionante nella città di Livorno, macchina che è riuscito a sfasciare, addirittura arrivando a cacciare il dirigente della Protezione Civile - tra l'altro uno dei massimi esperti del suo settore - insieme a tutto il suo staff (altrimenti, troppo facile sarebbe stato...). È bene, caro Sindaco, che cominci a ritirare fuori dalla sua borsa gli strumenti del suo lavoro precedente, perché, come si dice: certi miracoli non si ripetono. Lega Livorno

Il Tirreno, Cronaca di Cecina la Mazzanta Pineta invasa di rifiuti Un danno per il turismo Pineta invasa da ogni tipo di rifiuti, comprese deiezioni animali e non solo. Ma anche erbacce lungo le strade e vicino all'abitato. Alcuni amanti frequentatori della Mazzanta ci hanno segnalato questo.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Mazzanta Ammassava le alghe Il balneare si difende «Qui è consuetudine» Vada Non credeva di aver infranto la legge. Anche perché, secondo lui, esisterebbe un accordo tra alcuni degli stabilimenti balneari della costa e le istituzioni per sistemare in un preciso punto della spiaggia le alghe. Che queste ultime siano spostate e accatastate - sia sulla sabbia sia in pineta - sarebbe inoltre una consuetudine ormai affermata nella zona. Si giustifica così, sostenendo di aver agito in buona fede e scusandosi, il titolare dello stabilimento balneare di Vada situato in località Mazzanta, nei presso del Fosso Mozzo, denunciato in flagranza di reato mentre, sottolinea una nota della Capitaneria di porto di Livorno, era «intento a disfarsi di enormi cumuli di Posidonia abbandonandoli su una vicina spiaggia libera». Dopo la denuncia presentata da alcuni bagnanti, i quali sostenevano che qualcuno accumulasse impropriamente le alghe sulla spiaggia libera, gli ispettori ambientali degli uffici locali marittimi di Cecina e Vada hanno accertato che un uomo - il titolare del suddetto stabilimento balneare - stava effettivamente ammassando, tramite l'utilizzo di un trattore, cumuli di Posidonia sulla confinante spiaggia di pubblica fruizione. Appurato il fatto, i militari hanno dunque posto sotto sequestro il mezzo meccanico attraverso il quale era compiuta l'«attività illecita». Al trasgressore sono state contestate anche sanzioni per duemila euro. Ma l'uomo coinvolto si difende ed assicura che lo farà anche in tribunale. Stando a quanto afferma, avrebbe infatti già contattato un legale. Perché, pur scusandosi per l'accaduto, non intende essere «l'unico a pagare per un comportamento che è diffuso. Probabilmente non dovevo sconfinare - racconta l'uomo chiedendo di rimanere anonimo - Ma l'ho fatto in buona fede. È sempre successo che i titolari degli stabilimenti balneari togliessero le alghe e le mettessero in un angolo».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'azienda dei rifiuti Sei Toscana, il cda invita i soci a pagare l'aumento di capitale PIOMBINO Il Consiglio di amministrazione di Sei Toscana, società che gestisce il ciclo dei rifiuti anche a Piombino, ha approvato all'unanimità le linee guida del nuovo piano industriale, passaggio chiave per la realizzazione di tutte le attività previste, sia in termini di servizio che di gestione. La riunione del cda si è svolta venerdì a Siena. «Le linee guida approvate - spiegano dall'azienda - confermano l'intenzione della società di attivare sul territorio servizi di raccolta differenziata, anche con l'utilizzo di sistemi di conferimento ad accesso controllato, proseguendo il percorso per arrivare a un sistema di tributo puntuale nel prossimo futuro, ossia far pagare all'utenza per ciò che effettivamente produce in termini di quantità e qualità dei rifiuti conferiti».Quanto alla recente ordinanza del tribunale di Firenze dello scorso 13 agosto, il cda «ritiene che l'incertezza relativa alla titolarità dei diritti su una parte del capitale sociale - spiegano dall'azienda - non possa far venire meno l'esigenza di dare tempestiva e puntuale attuazione alla delibera di aumento di capitale e, comunque, l'obbligo di perseguire al meglio l'interesse societario». Per questi motivi, il cda ha inviato una lettera ai soci in cui si ricorda la scadenza del 30 settembre prossimo per la sottoscrizione della seconda tranche di aumento di capitale, pari a 18 milioni di euro, versando contestualmente il 25% della quota sottoscritta. «Quanto agli effetti dell'ordinanza del 13 agosto - concludono da Sei Toscana - il consiglio ha deliberato di darvi attuazione e quindi: di pubblicare il provvedimento nel registro delle imprese e di invitare i soci alla massima collaborazione e quindi a ricercare, nel superiore interesse della società, un accordo circa l'esercizio dei diritti relativi alle quote oggetto di vendita coattiva, in modo da consentire alla società stessa un regolare e certo funzionamento».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Gli amministratori follonichesi annunciano che saranno presenti in Regione quando sarà discussa la mozione di Sì Toscana a Sinistra Anche Benini e la giunta al dibattito a Firenze sul caso inceneritore FOLLONICA Lo scontro politico attorno all'inceneritore di Scarlino è destinato ad alzarsi. Scontro che vede contrapposti il Comune di Follonica e la Regione Toscana, ma anche esponenti del Partito democratico. La mozione presentata da Sì Toscana a Sinistra porterà l'impianto al centro della discussione in consiglio regionale, durante la quale la giunta del governatore Enrico Rossi sarà costretta a prendere posizione: un appuntamento a cui il sindaco Andrea Benini e lo zoccolo duro della sua giunta a targa dem, il vice Andrea Pecorini e l'assessore all'Ambiente Mirjam Giorgieri, non vogliono mancare. Per questo i tre saranno presenti a Firenze quando la discussione andrà in scena, a rimarcare la prospettiva di uno strappo radicale nel caso in cui la Regione non ritirerà le nuove autorizzazioni rilasciate a Scarlino Energia.Benini e i suoi sono stati chiari alcuni giorni fa: o la giunta di Rossi fornirà risposte chiare legate all'inceneritore, comprendendo anche tutti gli aspetti rimasti fuori dalla conferenza dei servizi (come la relazione del Cnr sui forni o lo studio sullo stato di salute della popolazione), oppure lasceranno il Pd, a meno di un anno dalle elezioni amministrative sul golfo. E le risposte, oltre che all'amministrazione Rossi, il sindaco di Follonica le hanno chieste agli esponenti democratici in Regione. Qualcosa si è mosso subito, ma l'occasione per rimarcare l'avvertimento l'ha fornita l'opposizione di Rossi. Due atti diversi portando a conseguenze differenti. L'interrogazione, presentata dal capogruppo del Partito democratico Leonardo Marras, costringerà la giunta regionale del governatore Enrico Rossi a dare delle risposte, anche in forma scritta; la mozione del capogruppo Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori, porterà governatore e assessore a discuterne in consiglio, fino ad esprimersi su un passo indietro sulle autorizzazioni o meno. Era questa probabilmente la conseguenza che volevano gli amministratori follonichesi, che non si faranno sfuggire l'occasione di portare la massima attenzione su quel dibattito e sulla decisione che prenderà la Regione, presenziando all'appuntamento fiorentino.Ma anche a Follonica qualcosa si muove in vista di questa discussione. Le anime ambientaliste si stanno muovendo per trasmettere i lavori del consiglio regionale nel corso di un incontro pubblico, sfruttando le dirette streaming della Regione. Insomma, Rossi e i suoi assessori avranno gli occhi addosso di tutta la città e delle zone circostanti, quando verranno chiamati a prendere una posizione chiara e definitiva sull'inceneritore di Scarlino. ALFREDO FAETTI

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Bresciani Gatti (Ersu): per quella che è la nostra analisi non è necessaria la Valutazione di incidenza sull'intero bacino che è stata richiesta Pioppogatto vuole allargarsi Il Parco: quale impatto sul lago? Donatella Francesconi MASSAROSA Dopo il 6 settembre rimangono una quindicina di giorni per presentare osservazioni alla Valutazione di incidenza sul bacino del lago di Massaciuccoli che la Regione ha pubblicato il 6 agosto scorso, relativamente alla pratica di ampliamento dell'impianto di Pioppogatto, oggi gestito da Ersu. A chiedere la Valutazione di incidenza è stato l'Ente Parco oggi presieduto da Giovanni Maffei Cardellini. Lo stesso Parco che sarebbe bene facesse valere la propria, ripetuta, prescrizione, nei confronti dell'impianti di compostaggio della Morina (Sea Risorse) che dal 2010 dovrebbe aver trovato un luogo dove trasferirsi, fuori dall'area Parco. «Abbiamo prodotto tutta la documentazione necessaria per dimostrare che non c'è alcuna incidenza», spiega al Tirreno l'ingegnere Walter Bresciani Gatti, direttore di Ersu, l'azienda dei rifiuti che da primavera dello scorso anno è subentrata a Versilia Ambiente (Sea Ambiente e Sea Risorse insieme) nella gestione dell'impianto dei rifiuti. «Anzi», continua il tecnico, «è stato un vero e proprio viaggio nell'ambiente tutto intorno all'impianto, che ci ha fatto fare vere e proprie scoperte». Come quella della «coppia di falchi che nidifica proprio sull'impianto, per cui metteremo delle casette per i falchi». Oltre ai falchi, «anche le api, che sono tantissime proprio dentro l'impianto». Per cui Ersu pensa di poter addirittura «fare il miele». Si tratta, sono ancora le parole di Bresciani Gatti, «di fenomeni che sono considerati tutti indice di bontà dell'ambiente in cui si manifestano. Specialmente per quanto riguarda la presenza delle api».Tra le misure che Ersu ha in mente per l'impianto di Pioppogatto che si candida a trattare 40.000 tonnellate l'anno di rifiuto organico, oltre che a stoccare lavarone e rifiuti derivanti dallo spazzamento stradale, anche quella della piantumazione di pioppi, «una specie particolare che uno studio dell'università di Pisa ha individuato come depuratori dell'aria. È una ipotesi, al momento, ma ci stiamo lavorando». Di altra opinione le tante associazioni ambientaliste che si battono da anni per il lago di Massaciuccoli ed i suoi canali. Lago che - viene spesso ricordato - è circondato da discariche di rifiuti: da Pioppogatto alla Morina, e l'ex discarica bonificata delle Carbonaie. Una volta scaduti i tempi per queste ulteriori osservazioni, sta alla Regione Toscana decidere una volta per tutte se per ampliare Pioppogatto si necessario procedere con una vera e propria Valutazione di impatto ambientale (Via) a tutto campo.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Coluccini «Ricadute certe su ambiente e persone» «È del tutto evidente che le richieste presentate dal proponente abbiano un impatto e ricadute sul territorio e cittadinanza sotto ogni profilo»: così l'osservazione presentata il 23 agosto dal consigliere comunale Alberto Coluccini. Secondo il quale «si rende necessaria l'indizione di una procedura di Via prima di ogni altra possibile considerazione e giudizio»

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

L'ordinanza del presidente della Regione prevedeva 900 nuove tonnellate I rifiuti da Firenze non arriveranno fino alla Versilia il caso Ersu mantiene la scelta fatta nel corso dell'estate: al momento non prenderà i rifiuti che Firenze (Ato Sud) non sa dove smaltire per le vicende giudiziarie che hanno travolto società ed impianti. «Intanto», spiega Walter Bresciani Gatti, direttore dell'azienda dei rifiuti presieduta da Alberto Ramacciotti, «è bene ricordare che Pioppogatto non può accogliere più rifiuti delle 135.000 tonnellate l'anno. La Regione può indicare "prendi quelli invece di quegli altri"». Con la nuova ordinanza del presidente della Regione, Enrico Rossi, a Pioppogatto da Ato Sud - sono ancora le parole di Bresciani Gatti - «spetterebbero 900 tonnellate da settembre a dicembre». Ma, aggiunge il direttore di Ersu, «scioglieremo il nodo quando sarà approvata la modifica non sostanziale che abbiamo richiesto alla Regione». Fino a quel momento non sarà possibile per l'impianto che si trova nel comune di Massarosa accogliere nient'altro che quello che già arriva, dalle stesse località. Anche considerando che per il primo anno Ersu raccoglie anche i rifiuti di Montignoso (Massa), con il risultato «che non mi aspettavo proprio che da Cinquale sarebbe arrivato tutto il materiale che invece

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Benedetti: «Si attenta alla vita dei cittadini». Gaia: «Sono fanghi da smaltire, sono sottoposti a una serie di controlli» «La situazione del depuratore è al limite e i camion scaricano ancora liquami» Massa Di nuovo il Lavello sotto i riflettori, ancora pesci morti e soprattutto la denuncia del presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti: «gli autospurghi vengono a riversare qui i loro liquami, anche quelli che vengono dalla Versilia e Carrara».«Mi è stato riferito -racconta Benedetti - ma l'ho potuto constatare personalmente, che nel depuratore vengono scaricati i liquami di diverse ditte di autospurgo e tra queste anche la ditta Biagi Spurgo che opera in Versilia. Infatti, proprio nella giornata di ieri (venerdì per chi legge, ndr) e più precisamente verso le15, mentre stavo effettuando insieme ad altre persone l'ennesimo sopralluogo per accertare una nuova moria di pesci, ho visto transitare all'interno dell'impianto di depurazione il mezzo in questione che subito dopo ha scaricato tutto il materiale contenuto nell' autobotte».Benedetti a questo punto riferisce di aver contatto il dirigente all'ambiente Fabio Mercadante e spiega le risposte che ha ricevuto: «Mi riferiva di aver contattato il presidente di Gaia il quale avrebbe dichiarato che si trattava di un trasporto di Liquami provenienti dalla Fossa Maestra che si trova nel Comune di Carrara. Quindi, a questo punto, possiamo dire che si è trattato di un trasporto di rifiuti prevenienti da altro comune e destinati al depuratore di Massa denominato Lavello 1, attualmente sotto controllo da parte delle istituzioni locali e degli enti preposti alle verifiche proprio perché ritenuto inadeguato e insufficiente a smaltire le grosse quantità di liquami».Benedetti sostiene che «si potrebbe ipotizzare nei confronti di qualcuno persino il reato di attentato alla vita dei cittadini e danno all'immagine turistica del nostro territorio». La commissione consiliare Ambiente sta organizzando proprio in questi giorni le audizioni con Arpat,Asl,Gaia e tecnici comunali ed è proprio al presidente Sergio Bordigoni che Benedetti si rivolge. «Domani la commissione effettuerà un sopralluogo in zona Lavello per valutare di persona le criticità. L'amministrazione di Massa da sola non sarà in grado di portare a compimento se non interverrà, con pari volontà, quella di Carrara», spiega il consigliere Bordigoni.Gaia fa sapere che a seguito di una sentenza del Tar non si possono più movimentare i fanghi dell'agricoltura e in attesa di capire cosa fare vengono tenuti negli impianti, ma non sversati. «La società èimpegnata sia per velocizzare, per quanto di propria competenza, le procedure per il conferimento in discarica, sia per limitare le emissioni di cattivo odore derivanti dallo stoccaggio temporaneo negli impianti. Il Gestore si sta attivando per ridurre il fenomeno delle maleodoranze attraverso la copertura dei fanghi con teli impermeabili . Entro fine settembre si prevede che i fanghi attualmente stoccati nei depuratori possano essere allontanati e portati in discarica: prima del conferimento, al fine di garantire la massima sicurezza delle attività, i fanghi devono infatti essere sottoposti ad una serie di controlli».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Sarzana Cumuli di rifiuti in fiamme due denunce dei carabinieri SARZANA Bruciano rifiuti, denunciati dai Carabinieri forestali. È accaduto in località Bradiola dove carabinieri e vigili del fuoco di Sarzana sono stati chiamati per l'incendio di due cumuli di rifiuti vegetali derivanti da attività di potatura e ripulitura di parchi e giardini. Due squadre di pompieri hanno lavorato per circa quattro ore per estinguere le fiamme.I carabinieir hanno poi sequestrato l'area di circa 900 metri quadrati dove si trovavano anche altri cumuli di rifiuti e depositi di rifiuti speciali non pericolosi.Le indagini di polizia giudiziaria dei carabinieri hanno portato all'individuazione e alla denuncia di due persone: un uomo di 44 anni, ritenuto esecutore materiale e proprietario della ditta di potature e giardinaggio e una donna di 74 anni i proprietaria del terreno dove sono stati bruciati i rifiuti.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Da via del Salceto a via Bineria, e poi in via Moso: la zona da diverso tempo è divenuta un grande deposito abusivo di rifiuti. L'allarme del M5S Una discarica dopo l'altra ai due lati dell'autostrada AGLIANA Dagli scooter abbandonati con tanto di targa ai piccoli elettrodomestici guasti. È un percorso segnato da una costellazione di piccole discariche quello che da via Salceto porta a via Bineria, costeggiando i due lati dell'autostrada A11. Una zona periferica di Agliana, presa d'assalto dagli scaricatori abusivi di materiali e oggetti di ogni sorta, dai calcinacci ai televisori. Alcune discariche improvvisate sono state notate dai passanti anche nella zona di via Moso e via del Mosino, sempre a ridosso della Firenze-Mare.È del 31 agosto la segnalazione (con tanto di foto), inviata sia al Comune che direttamente al comando della Polizia municipale, con cui il consigliere del Movimento 5 Stelle Massimo Lafranceschina ha denunciato l'abbandono di tre scooter all'altezza del civico 13 di via Salceto e i cumuli di rifiuti presenti nella zona."Partiamo dalla denuncia dell'inciviltà delle persone che si liberano in questo modo dei rifiuti - commenta Lafranceschina - Ma anche chi controlla deve fare la sua parte. In questi casi si evince che qualcuno si gira dall'altra parte: le istituzioni, il Comune, Alia o chi per loro. Non è possibile che dopo 20 giorni dalla denuncia della caldaia nel fosso nessuno abbia fatto nulla. Dobbiamo porci il problema di come mai queste discariche siano aumentate in modo sproporzionato in questo ultimo periodo: qualcosa non funziona". Il problema dei rifiuti scaricati abusivamente nelle zone periferiche di Agliana è noto da tempo. All'inizio del luglio scorso, il sindaco di Agliana Giacomo Mangoni aveva annunciato l'imminente arrivo in comodato d'uso di sei nuove telecamere mobili in dotazione al Comune. TOMMASO ARTIOLI

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia - Montecatini

In arrivo a numerosi utenti bollette per la Tari 2015 Rucco: «Ci sono stati casi di doppi invii, ma sono pochi» Niente rischio di cartelle pazze per i rifiuti: «Solo avvisi bonari» MONTECATINI Bollette dei rifiuti inviate due volte. Lo sostengono alcuni residenti montecatinesi. Su Facebook hanno scritto di aver ricevuto più volte lo stesso conto da pagare, lamentandosi così per il servizio del Comune e per il rischio di versare un'aliquota doppia. Qualcuno assicura di aver davvero pagato due volte.Molti si preoccupano per le persone anziane, che potrebbero per errore regolare di nuovo una fattura già saldata. E c'è addirittura chi ha scritto che l'amministrazione comunale, per cercare di tamponare l'emorragia delle "cartelle pazze", avrebbe aperto uno sportello temporaneo. Del resto Facebook in particolare e i social più in generale sono ormai divenuti la naturale vetrina per la denuncia dei disservizi e delle questioni sociali. Abbiamo chiesto conferma della problematica e della reale esistenza di cartelle pazze all'assessore all'ambiente e vicesindaco Ennio Rucco. «Ho verificato la questione con gli uffici - ha risposto dopo essersi documentato a riguardo - e in effetti confermo che ci sono stati casi isolati di doppi invii avvenuti per un errore telematico. Ovviamente ci dispiace e ci scusiamo per il disagio. Non abbiamo però aperto alcun servizio dedicato alla questione. Se ne occupano gli uffici trbuti e l'Ica, che gestisce, nella fattispecie, l'invio degli avvisi. Si tratta di accertamenti relativi alla Tari 2015. Non sono, dunque, cartelle esattoriali e i cittadini hanno sessanta giorni di tempo per pagare o per produrre documentazione di avvenuto pagamento. Se poi, anche se mi sentirei di escludere questa possibilità, dovesse emergere che qualcuno ha pagato due volte, verrà rimborsato. Voglio sottolineare che, se verranno rispettati i termini, non saranno richiesti interessi nonostante si tratti di somme che avrebbero dovuto essere già state versate due anni fa. I nostri uffici sono disponibili per chiarimenti, indicazioni e informazioni. Siamo sempre disponibili ad ascoltare e a cercare di risolvere, dove possibile, le difficoltà dei cittadini».Conviene mettersi in regola al più presto. Trascorsi i sessanta giorni indicati, l'accertamento seguirà il proprio iter naturale e troverà spazio in una cartella esattoriale. Da quel momento, il Comune non sarà più l'interfaccia del procedimento. Il servizio di smaltimento dei rifiuti a Montecatini, dal mese di marzo scorso, è stato affidato ad Alia che ha sostituito, dopo molti lustri, il gestore Ecologia e Servizi. Nelle scorse settimane sono stati annunciati diversi cambiamenti, anche nel sistema di raccolta che dovrebbero verificarsi gradualmente. Ma il problema di fondo resta lo stesso: molti sostengono che, rispetto al servizio ricevuto, le aliquote sono troppo alte. E pensare che non ci sono stati aumenti. Il malcontento sulla tassa dei rifiuti non riguarda solo Montecatini. A Pieve a Nievole è stata avviata nei mesi scorsi una sottoscrizione per protestare contro gli incrementi dell'imposta sulla nettezza urbana. GIOVANNA LA PORTA

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

AMBIENTE Rimossi dalle strade oltre 600 kg di rifiuti SAN GIULIANO TERME Sos ambiente con interventi per tenere in ordine le strade. E i risultati sono arrivati.Nei giorni scorsi si è svolto il trentaduesimo servizio di pulitura bordi strade. I tecnici del Comune e gli operatori della società in- house GeSTe sono intervenuti lungo la pista ciclabile e lungo la sponda del fiume Serchio a (sacchi e rifiuto sparso, composto in prevalenza da indifferenziato e plastica) e a San Giuliano Terme presso il punto di stoccaggio delle terme. Su richiesta della dirigente scolastica, il servizio è stato esteso anche nella scuola primaria di San Giuliano Terme per il ritiro di materiale in disuso.La quantità raccolta di rifiuto è stata pari a 220 kg di indifferenziato e 430 kg di ingombranti. L'esperienza sarà ripetuta nei prossimi giorni.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Calafuria discarica e nessuno controlla gli incivili Calafuria più che un Parco Naturale parrebbe essere una discarica. In altre zone costiere d'Italia, anche meno belle del Romito, svetterebbero cartelli di divieti di ogni tipo e ci sarebbero vigili impegnati a fare multe a chi sporca ed inquina. Il filtro delle sigarette permane per molti anni nell'ambiente, rilasciando oltre 4000 sostanze tossiche, tra cui benzene e ammoniaca. Suggerisco al Sindaco Nogarin di correre ai ripari facendo porre sulla scogliera cartelli di divieto di lasciare mozziconi di sigaretta e destinare un vigile al presidio della zona. Potrebbe far cassa e impiegare quei soldi per il restauro del tetto della Torre di Calafuria che sta crollando. I livornesi non si meritano tanta bellezza... Elide Cataldo

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Rifiuti e errori Il porta a porta deve essere abbandonato Dopo la scelta della giunta grillina di fare ritornare i cassonetti, potrei dire che sono contento, che una battaglia è vinta, ma non è così. Il Porta a Porta a Livorno va abbandonato definitivamente, ha fatto troppi danni, costa troppo e i cittadini sono disgustati sia da come è stato imposto violentemente da questa giunta che da come è stato gestito il servizio dall'azienda.Ormai è tardi. E anche sei i talebani grillini e i "falsi ambientalisti" antisistema di Zero Waste grideranno al tradimento, il maquillage in funzione elettorale dell'ultimo momento (mancano pochi mesi alle prossime elezioni) non basta. Resta infatti l'assenza di una visione più ampia, resta l'idea che l'inceneritore sia un nemico da chiudere, manca un programma rispetto alla ricollocazione di quanto raccolto nella differenziata (frazione umida, frazione secca) che tuttora resta un costo a carico dell'azienda, manca la trasparenza dei dati - sia sull'efficienza della raccolta, che del conti economici - e soprattutto resta l'idea dell'autosufficienza e la volontà di autoescludersi da ogni progettualità di area vasta e regionale. La piccola repubblica grillina affonda negli errori della raccolta Porta a Porta, allo stesso modo in cui affonda il fallimentate governo nazionale fascio-grillo-leghista per il fallimento dovuto all'assenza di una visione e di una politica economica in grado di governare un paese che è ancora la settima economia mondiale.I nodi stanno venendo al pettine. Speriamo solo che non spuntino "cavalieri bianchi" disposti a fare da stampella a questi sfacisti, antidemocratici ed incapaci che stanno portando la nostra città ed il nostro paese sull'orlo del baratro. Renato Gangemi

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Cittadini di serie A e B Mettete i cassonetti in tutta la città Perché non mettere i cassonetti con tessera in tutta la città? Non ci sono cittadini di serie A e di serie A. La raccolta porta a porta così come è stata fatta è un fallimento per tutta la città, non solo per alcuni quartieri. Elisabetta Ceccopieri

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Impegni da mantenere Ma l'inceneritore resta acceso Dunque i cassonetti resteranno in città, ma soltanto in una parte di essa poiché l'amministrazione si è resa conto che era impossibile gestire il porta a porta in alcune zone, in particolare nel pentagono del Buontalenti o sotto i portici di via Grande. Bella scoperta: lo sapevano da due anni, ma lo hanno "scoperto" ufficialmente solo adesso poiché sarebbe stato un problema dirlo prima e tutti i residenti degli altri quartieri in cui in questi mesi è stato attivato il porta a porta avrebbero preteso il medesimo trattamento di via Grande.I problemi logistici dell'azienda Aamps e del Comune hanno così avuto prevalenza sull'ideologia ambientalista del Comune stesso, secondo cui il porta a porta sarebbe l'unica strada per fare una buona differenziata (ma non per diminuire l'incenerimento e l'inquinamento visto che l'inceneritore del Picchianti continua a bruciare come e più di prima).Io ritengo che una buona differenziata dipenda in primis dal senso civico delle famiglie e anche da come una buona amministrazione riesca a trasmettere il messaggio dell'importanza della tutela

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

VIA DELLE GALERE Un centro abusivo di raccolta dei rifiuti Via delle Galere è ormai diventato un centro "abusivo" di raccolta di rifiuti ingombranti: ieri c'erano vecchi mobili, un televisore, elettromestici etc. I residenti sono disperati e attendono che a breve l'Aamps torni a pulire. Di controlli da parte del Comune, invece, non se ne parla nemmeno. Purtroppo.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La portarinfuse è partita da Chennai (India) con a bordo 18mila tonnellate di blumi Il sindaco Giuliani è fiducioso: «Questo arrivo evoca e trasmette speranza» In banchina c'è la Vega Lea, la prima nave dell'era Jindal Luca Centini / PIOMBINO La prima nave dell'era indiana dell'ex stabilimento Lucchini è arrivata. Finalmente. La Vega Lea, nave cargo battente bandiera liberiana lunga 190 metri e larga 32, è attraccata i eri mattina, intorno alle 11, sulla banchina nella zona industriale del porto di Piombino. La portarinfuse era partita il 7 agosto scorso dal porto indiano di Chennai, dopo aver caricato a bordo 18.400 tonnellate di blumi che saranno lavorati nei prossimi giorni negli impianti riattivati dello stabilimento piombinese. Si tratta del primo ordine ottenuto in fabbrica dopo il passaggio di proprietà da Cevital alla Jsw di Sajjan Jindal. Un momento cruciale che il sindaco di Piombino Massimo Giuliani ha voluto sottolineare con un post pubblicato su Facebook. Una foto della Vega Lea che sta per entrare nell'area portuale di Piombino. «Questa nave - ha scritto il primo cittadino di Piombino - in arrivo oggi nel nostro porto, evoca e trasmette speranza».In realtà il lavoro all'interno dello stabilimento di Piombino era già ripreso il 29 agosto, con gli operai rientrati in fabbrica che hanno rimesso in marcia il treno rotaie e si sono messi all'opera per laminare un piccolo quantitativo di blumi, in attesa dello sbarco - avvenuto ieri mattina - della nave mercantile in arrivo dall'India. I semiporodotti serviranno per fabbricare le rotaie destinate ad esaudire la commessa ottenuta da tempo con Rfi.Insomma, l'arrivo della nave carica di semiprodotti e la riattivazione del treno rotaie è un primo segnale importante anche da un punto di vista psicologico per i lavoratori che sono rimasti a casa a lungo. Si riprenderà il lavoro per completare il contratto per la fornitura di circa 50mila tonnellate di rotaie da onorare con le Ferrovie dello Stato e per tenere attivo il laminatoio in attesa della nuova gara indetta da Rfi per il prossimo 24 settembre. Una commessa composta da tre lotti per un totale di circa 350mila tonnellate. «In questi giorni lo stabilimento torna a riprendere vita dopo mesi in cui era completamente morto: adesso ci sono le condizioni, con un imprenditore siderurgico dell'esperienza di Jindal, per rinascere e ridare un futuro siderurgico e nuove prospettive di lavoro al nostro territorio», ha commentato Lorenzo Fusco, segretario Uilm. Nel frattempo nello stabilimento sono iniziati i primi interventi anche sugli altri due treni di laminazione (barre e vergella), in vista di una possibile ripartenza prevista, come sembra, per la fine di ottobre. Una quarantina di lavoratori degli impianti dell'acciaieria e della cokeria fermi da ormai oltre 4 anni, che non avevano più rimesso piede in azienda da aprile 2014, sono rientrati in fabbrica. «Adesso ci aspettiamo l'annuncio dell'arrivo di semiprodotto costante per tutti i treni di laminazione», dice Fusco. I sindacati, oltre alla ripartenza costante dei treni di laminazione, auspicano l'avvio degli smantellamenti dei vecchi impianti per dare prospettive a tutti quei lavoratori dell'indotto. «In questo frangente attendiamo la convocazione non più rimandabile, o altrimenti dovremo organizzarci come sindacato per ottenere la convocazione, già più volte richiesta al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio per garantire ammortizzatori sociali adeguati per l'intera durata del progetto Jindal».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

In via di approvazione un regolamento che istituisce nuove figure di controllo Batteranno il territorio a caccia di irregolarità, dai loro verbali scaturiranno le multe Contro i furbetti dei rifiuti ecco gli ispettori ambientali Gianni Parrini / LUCCA Lotta ai rifiuti, arrivano gli ispettori ambientali. Nei giorni scorsi la giunta Tambellini ha licenziato una delibera e una proposta di regolamento (di 17 articoli) che ora dovrà passare in consiglio comunale. Gli "sceriffi" dell'ambiente. Il documento istituisce una nuova figura, che avrà il compito di vigilare sulla tutela e sul decoro del paesaggio e dell'ambiente e di contrastare i fenomeni dell'abbandono e dello scorretto conferimento dei rifiuti. Gli ispettori ambientali saranno individuati su base volontaria tra i dipendenti di Sistema ambiente ed eventualmente anche tra i dipendenti comunali amministrativi. Prima di svolgere la nuova mansione saranno opportunamente formati e preparati attraverso un corso ad hoc e un piccolo esame conclusivo. L'incarico avrà durata biennale. Gli "sceriffi dell'ambiente" saranno coordinati e diretti dal comando di Polizia Municipale che, sulla base della disponibilità fornita periodicamente, predisporrà i turni di servizio, con cadenza settimanale, indicando le aree del territorio comunale sul quale effettuare i servizi di controllo e segnalazione. Ciascun ispettore dovrà svolgere 12 ore settimanali complessive di servizio, anche non continuative, da espletarsi nell'ambito della fascia lavorativa dell'ente di appartenenza. Indosseranno una divisa o una pettorina di identificazione e saranno dotati di un tesserino di riconoscimento. I servizi di controllo di norma saranno effettuati in coppia, a piedi o in macchina, ed eventualmente anche con il personale di Sistema ambiente e degli agenti della Polizia Municipale.Partono le sanzioni. Ma il potere degli ispettori va ben al di là della semplice deterrenza data dalla presenza e dal controllo del territorio. In caso di violazioni, infatti, gli ispettori dovranno redigere un verbale e raccogliere eventuali atti e testimonianze (anche fotografiche) che dovranno essere comunicate entro 48 ore alla municipale e sulla cui base verranno effettuate le sanzioni. Finora, invece, gli operatori di Sistema ambiente non avevano potere di fare questi verbali e nel caso riscontrassero irregolarità nel conferimento dei rifiuti o nell'abbandono degli stessi non era possibile fare la sanzione al responsabile a meno che non fosse presente un vigile. Tra l'altro le recenti aggressioni subite da alcuni operatori di Sistema ambiente sono la testimonianza di un clima teso: la presenza sul territorio degli ispettori sarà utile a migliorare la situazione in cui lavorano gli operatori dell'azienda dei rifiuti. Tolleranza zero. «La gestione irregolare dei rifiuti è una priorità dell'amministrazione - spiega l'assessore all'Ambiente Francesco Raspini - La maggior parte dei cittadini rispetta le regole ma c'è una minoranza che non lo fa e cercheremo di individuarla e contrastarla con le multe e con i nuovi strumenti in via di adozione. Parlo delle "telecamere trappola" (da nascondere su alberi e cespugli, ndr) ma anche dei nuovi ispettori ambientali. Tutte novità che ci permetteranno di rafforzare il controllo del territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

La replica dell'azienda alle accuse del presidente del consiglio comunale «Nessun trasporto di liquami provenienti dalla Versilia» La morìa di pesci? «L'impianto Lavello funziona bene» MASSA L'impianto di depurazione Lavello I a Massa funziona correttamente e Gaia smentisce che vi sia un trasporto di liquami proveniente dalla Versilia e diretto al depuratore di Massa: «A seguito della sentenza del Tar Lombardia - scrive Gaia - che ha bloccato lo smaltimento dei fanghi destinati al recupero in agricoltura per tutti i gestori idrici, si è creata una situazione di emergenza e sono stati avviati dei trasporti di carattere eccezionale di fanghi liquidi dal depuratore di Fossa Maestra- dove non vi sono più spazi idonei al deposito - all'impianto più vicino Lavello 1. Questi viaggi sono temporanei ed eccezionali perché l'azienda è temporaneamente obbligata, a seguito della sentenza e come tutti i gestori toscani, a trattenere i fanghi senza smaltirli». «Per fronteggiare l'emergenza - scrive Gaia rispondendo alle accuse di Stefano Benedetti - e permettere lo smaltimento dei fanghi prodotti dai depuratori della Regione, in data 3 agosto 2018 il presidente della Giunta Regionale Toscana ha emesso un'ordinanza con la quale ha disposto, per un periodo di quattro mesi, il conferimento dei fanghi presso quattro impianti di discarica situati sul territorio regionale». E aggiunge: «La moria di pesci morti riscontrata nel fosso d'acqua attiguo all'impianto non è collegabile ad alcun malfunzionamento dell'impianto in gestione a Gaia, ma è piuttosto da ricondursi a una condizione di acqua stagnante dello stesso fosso. La mancanza di ossigeno nel corso d'acqua, causata anche dall'assenza di piogge di questi ultimi mesi, può aver determinato sofferenza della fauna ittica ivi

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Allarme degrado: i bagni pubblici sono rimasti inutilizzabili per tutta l'estate «I bidoni della spazzatura sono pochi e c'è chi lascia in giro sporco e rifiuti» In pineta niente servizi, poca luce e alberi secchi Irene Rubino / CARRARA La pineta Paradiso sarebbe il luogo di relax ideale per le persone anziane, d'estate, se i bagni pubblici non restassero chiusi. Quest'anno, purtroppo, gli utenti hanno avuto una sgradita sorpresa: l'unica toilette presente nell'area è rimasta inaccessibile per tutta la stagione estiva. Lo raccontano Gino Pinotti del circolo Arci e Renzo Caruso Lombardi, frequentatori assidui dell'area verde. «In genere siamo noi del circolo a curare i bagni - spiega Pinotti - l'amministrazione ci invia il materiale e noi li gestiamo. Ci rubavano di tutto: carta igienica, addirittura i lavandini. Quest'anno avrebbero dovuto aprire il 15 di maggio: ci hanno detto che ci sarebbe arrivato tutto, ma così non è stato. Normalmente la pineta è pienissima nei mesi estivi: quest'anno è stata molto meno frequentata, soprattutto da anziani e disabili che in assenza di servizi igienici si trovano in serie difficoltà. Noi stessi avevamo l'abitudine di venire qui a fare dei picnic, ma quest'anno non abbiamo potuto».La toilette è stata recentemente soggetta a lavori di ripristino: «Hanno fatto un bel lavoro, ma hanno riaperto troppo tardi, siamo a fine stagione - osserva Lombardi - e lo hanno fatto in occasione della festa della birra, con orario dalle 18 a mezzanotte. Quando noi non ci siamo».Il problema dei servizi pubblici è molto sentito.«Coi bagni chiusi siamo costretti ad andare al circolo Arci - racconta Maria Rosa Mallegni - anche se ci troviamo nella parte della pineta più distante dall'edificio. I bidoni della spazzatura sono troppo pochi; c'è della sporcizia in giro, dovuta però alla negligenza dei cittadini piuttosto che all'Amia, che pulisce piuttosto regolarmente. C'è da dire poi che la pineta la notte resta spesso al buio, e i tavoli dell'area picnic vengono spostati continuamente nelle ore notturne: una volta li abbiamo trovati tutti in fila».Nell'area della pineta prospiciente al circolo Arci, invece, i rami sono carichi di pigne: tant'è che sono stati affissi dei cartelli che segnalano il pericolo. Gli anziani sono indotti così a sistemare le loro tavolate nelle radure, per evitare rischi. «Quelle pigne potrebbero cadere in testa a qualcuno - commenta Franco Andreani dell'Arci - andrebbero rimosse. I cartelli sono comparsi più fitti in questi giorni, prima ce n'era uno soltanto. Ci sono due rami che abbiamo dovuto legare assieme, altrimenti sarebbero caduti. È un disastro. Di notte c'è anche il problema delle cattive frequentazioni».Ma c'è anche un altro poblema: l'illuminazione della pineta Paradiso è intermittente: «Ora hanno ricominciato a illuminarla, ma per tutta l'estate è stata al buio - racconta Davide Giannotti della Gelateria Paradiso - per far riaccendere i lampioni dovevo rivolgermi ai vigili o ad Amia». Giannotti fa notare anche che i pini sono tutti piegati dal vento, a rischio di seccare e cadere: «Anni fa vi erano delle protezioni di legno con un ombreggiante che riparava dalle mareggiate. I pini, per sopravvivere, devono appoggiarsi l'uno all'altro. Così il futuro della pineta è a rischio».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Realizzata in località Il Chiodo per accogliere le acque del fosso Acqualunga avrebbe bisogno di manutenzione prima dell'arrivo della stagione piovosa La cassa d'espansione invasa da rovi ed erbacce PISTOIA L'estate è in dirittura d'arrivo, qualche "bomba d'acqua" di quelle che fanno cadere in città in mezz'ora quantità di pioggia notevoli è già arrivata ma, all'orizzonte, c'è l'autunno con i consueti problemi che porterà in tema di allagamenti. Una delle zone, storicamente, maggiormente tartassate nella nostra piana è quella del Chiodo, lungo la vecchia provinciale Pratese, fra gli abitati del Nespolo e di Chiazzano. Un lembo di terra che, ciclicamente, si allaga creando disagi al traffico ma soprattutto a chi ci abita.«Avevo 5 anni quando mi divertivo a guardare dalla finestra le auto che si fermavano in mezzo al lago al Chiodo - afferma Giovanni Zamponi che ha contattato Il Tirreno per spiegare i problemi attuali - adesso sono in pensione e lo scenario non è cambiato».È vero, siamo soltanto ad inizio settembre ma gli abitanti della zona non sono tranquilli. Proprio al Chiodo nel 2011 è stata inaugurata una importante cassa d'espansione che può raccogliere l'acqua che arriva da Sant'Agostino attraverso il fosso Acqualunga e contiene fino a 25.000 metri cubi. Il problema è che, attualmente, in questa cassa d'espansione viene svolta pochissima manutenzione. «Essendo in pensione ho un po' più di tempo da perdere di altre persone e quindi mi interesso personalmente a ciò che succede nella zona - dice Zamponi - del resto gli abitanti di via Croce Acqualunga

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sono preoccupati perché, appena arriva un acquazzone, finiscono puntualmente sott'acqua. Sono in contatto con tutti gli enti preposti, dal Comune col geometra Angelo Biagini fino all'assessore regionale Federica Fratoni, ma negli ultimi tempi vedo che c'è poca manutenzione. In particolar modo c'è da tenere pulita la cassa d'espansione che, attualmente, è soltanto un groviglio di rovi ed erbacce che dovrebbero essere tolti per evitare guai più seri. Avevo parlato col Comune e mi avevano garantito che avrebbero pulito il tutto a inizio agosto ma è passato un altro mese e non si è visto nessuno. In questo periodo, nonostante il caldo, l'erba ha superato l'argine della cassa d'espansione ed in una situazione del genere, se dovessero arrivare giorni di pioggia importante, scende anche la capacità dell'acqua che può arrivare fino a circa 12-13.000 metri cubi, quasi la metà di quando è a regime» .La cassa d'espansione al Chiodo fu fatta partire nel 2008 durante la seconda giunta di Renzo Berti ed inaugurata nel 2011 per un costo complessivo di poco inferiore ai 3 milioni di euro: la situazione nella zona è leggermente migliorata ma i disagi per il traffico, e per chi ci abita, rimangono comunque, in una zona decisamente alluvionale.«Non capisco perché la ripulitura non viene effettuata adesso che il terreno è asciutto e i mezzi possono muoversi con più sicurezza - conclude Giovanni Zamponi - non vorrei che si aspettasse l'inizio delle piogge peggiorando anche la stabilità degli argini stessi: fra l'altro andrebbe ripulito e dragato lo stesso fosso, mai più ritoccato dai lavori fatti per l'apertura della cassa d'espansione. Nel frattempo si è perso un mese e l'erba continua a crescere a dismisura» . --SAVERIO MELEGARI

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Piaggio, la fabbrica si rimette in moto ma sta per arrivare la cassa integrazione (Articolo non disponibile)

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Il Tirreno, Cronaca Toscana

Cadono le ipotesi di bancarotta, falso in bilancio e abuso d'ufficio per 17 indagati, tra cui il sindaco Nogarin e l'ex Cosimi Azienda rifiuti di Livorno, tutti prosciolti Federico Lazzotti / LIVORNO Quando a Livorno scoppiò l'inchiesta sui rifiuti - siamo nel maggio 2016 - il caso Nogarin, sindaco grillino indagato per tre diverse ipotesi di reato, diventò terreno di scontro politico a livello nazionale, soprattutto in vista delle elezioni amministrative di Roma. A distanza di oltre due anni (ma l'inchiesta era partita nel 2015) il Tribunale ha archiviato l'indagine "Città pulita" sulle presunte irregolarità nella gestione di Aamps, l'azienda pubblica dei rifiuti che da un anno e mezzo è in concordato preventivo in continuità dopo aver superato i 40 milioni di euro di debiti. Oltre a Nogarin, sono sedici le persone prosciolte tra amministratori, manager e dipendenti pubblici. Tra questi spiccano i nomi dell'ex assessore al bilancio Gianni Lemmetti, ora nella squadra di Virginia Raggi nella capitale e l'ex sindaco Pd Alessandro Cosimi. «Non ho mai avuto dubbi sulla bontà delle scelte che io e la mia amministrazione abbiamo compiuto da quando ci siamo insediati, facendo venire alla luce anni di mala gestione dell'azienda - scrive il sindaco pentastellato su Facebook - resta da capire come si sia creato il famoso debito da 42 milioni di euro». A questo penserà la Corte dei Conti che ha aperto un fascicolo dopo aver ricevuto gli atti della procura dove si evidenziano «importanti profili di danno erariale». I reati che erano stati contestati riguardavano un arco temporale compreso tra il 2012 e il 2016. E andavano dalla malversazione ai danni dello Stato (nel 2013 per l'utilizzo indebito di finanziamenti rilasciati dalla Regione a Aamps, 1 milione di euro), all'abuso di ufficio connesso a false fatturazioni (1,6 milioni emesse da Aamps al Comune e pagate dal Comune stesso nel 2012). A questi si erano aggiunte le ipotesi di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta. Poi l'abuso d'ufficio per l'assunzione dei 33 precari decisa dalla giunta Nogarin nel 2016 e la revoca del penultimo consiglio di amministrazione nello stesso anno. Infine l'affidamento allo studio dell'avvocato Luca Lanzalone, arrestato nel giugno scorso nell'ambito nell'inchiesta sugli appalti a Roma, di seguire la procedura di concordato per Aamps. E affidando in un ristretto arco temporale due incarichi alla studio legale per 90 mila e 34.500 euro frazionandoli volutamente ma non indebitamente. È stato Massimiliano Tolone, attuale vicepresidente dell'azienda, ad aver spiegato agli investigatori come lo studio Lanzalone abbia avuto quell'incarico. Dalle indagini - si legge nella richiesta di archiviazione - «è emerso che lo studio Lanzalone & Partners costituisce dalla fine di dicembre 2015 un punto di riferimento per il Comune di Livorno in particolare in vista della revoca del Cda del gennaio successivo, formalizzato con una mail rinviando a un secondo momento le modalità del compenso. La sussistenza di una collaborazione non occasionale già in essere viene evidenziata in una mail dell'avvocato Alfonso Bonafede (oggi ministro della giustizia ndr) indirizzata anche a Nogarin, Lemmetti, Lanzalone e l'avvocato Francesco Costantini datata proprio 7 gennaio».

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Archiviata l'indagine sulla gestione dell'azienda dei rifiuti, cadono le ipotesi di bancarotta, falso in bilancio e abuso d'ufficio «Nessun reato nella gestione di Aamps» Da Nogarin a Cosimi prosciolti in 17 Federico Lazzotti / LIVORNO Era stata ribattezzata "Città pulita", l'inchiesta per accertare le cause - ed eventuali responsabilità penali - nel dissesto finanziario di Aamps, l'azienda pubblica per la gestione dei rifiuti e di proprietà del Comune di Livorno arrivata ad avere debiti per oltre 40 milioni di euro e dall'8 marzo 2017 in regime di concordato preventivo in continuità. A distanza di tre anni dall'apertura dell'indagine che ha fatto tremare le ultime due amministrazioni, quella targata Partito Democratico e l'attuale, guidata dai Cinque Stelle, è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari Antonio Del Forno dopo la richiesta della Procura presentata all'inizio dell'estate. Diciassette le persone prosciolte che a partire dal 2015 erano finite sotto indagine per complessive undici ipotesi di reato: dalla bancarotta fraudolenta al falso in bilancio, fino all'abuso d'ufficio per l'assunzione di 33 precari, il siluramento di un Cda e l'incarico allo studio Lanzalone del concordato preventivo e alla malversazione ai danni dello Stato. Tra loro erano comparsi nomi illustri, a cominciare dagli ultimi due sindaci, Filippo Nogarin e Alessandro Cosimi, ma anche gli assessori al bilancio delle rispettive giunte, Valter Nebbiai e Gianni Lemmetti, quest'ultimo dallo scorso anno a Roma alla corte della sindaca Virginia Raggi. E ancora, gli accertamenti hanno riguardato i manager che hanno gestito l'azienda a partire

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dal 2012 e i dipendenti pubblici legati agli uffici che si occupano di finanza e ambiente in Comune. I motivi di una decisione che arriva dopo un'indagine iniziata all'indomani della relazione del Ministero dell'economia che ravvisava «irregolarità nella gestione di Aamps», è contenuta nelle decine di pagine firmate dal pubblico ministero Massimo Mannucci. All'interno si ripercorrono le varie fasi dell'inchiesta e i motivi che hanno portato la Procura a chiedere l'archiviazione per tutti gli indagati. La premessa è semplice: non è possibile fare un processo sulla gestione seppur non limpidissima di una società pubblica, ma è necessario contestare singole operazioni che al contrario non sono state considerate penalmente rilevanti. Insomma, in una società decotta, gestita per anni in modo approssimativo sia dai manager che dal socio di maggioranza, non sono state ravvisate responsabilità tali da poter affrontare un processo. Anche perché alcuni reati risultavano già prescritti, per il falso in bilancio è necessaria una querela che non c'era, mentre per quello che riguarda la bancarotta fraudolenta il fatto di aver approvato bilanci non veritieri «non ha significato aggravare i conti della società» ma solo nasconderli. Scrive, invece, il pubblico ministero in uno dei passaggi chiave per spiegare, in punta di diritto, il perché non sussista il reato di bancarotta fraudolenta: «Il dolo presuppone una volontà protesa al dissesto, da intendersi non già quale intenzionalità di insolvenza, bensì quale consapevole rappresentazione della probabile della garanzia per i creditori». Inoltre aggiunge chi ha indagato, da questa situazione non è emerso che qualcuno si sia messo un euro in tasca attraverso la gestione di Aamps. Detto che penalmente non sono state riscontrate responsabilità, non mancano nell'ambito dell'inchiesta le critiche per sulla gestione della società, soprattutto per ciò che riguarda il recupero dei crediti della tassa sui rifiuti, che di fatto negli anni hanno messo in ginocchio Aamps. Tanto che il consulente della stessa Procura spiega come a partire dal novembre del 2014 la società era in stato di insolvenza - la giunta M5S aveva ereditato da pochi mesi questa situazione dall'amministrazione Pd - ossia non era tecnicamente in grado ad adempiere con regolarità alle proprie obbligazioni per mancanza di liquidità (il bilancio prevedeva una perdita superiore di ben 9,5 milioni). Dopodiché il socio unico (il Comune) avrebbe colpevolmente ritardato di ricapitalizzare la società, ovvero accedere a una procedura concorsuale come avvenuto solo tre anni più tardi, aggravando il dissesto. Che lo stesso consulente stima in 2, 5 milioni di euro.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno il retroscena «Cattiva gestione dei bilanci societari» Atti alla Corte dei Conti livorno «Si reputa ragionevole ritenere che i profili di criticità, sotto certi aspetti ravvisabili, possano essere collocati piuttosto che sotto rigide e rigorose fattispecie di rango penale, nell'alveo della questione e delle scelte di natura politica-economica». Ecco perché restano comunque «importanti profili di danno erariale eventualmente determinato dalle condotte, specie quelle dissipative, da pubblici ufficiali». Inizia da dove finisce la richiesta di archiviazione firmata dal pubblico ministero Massimo Mannucci la fase amministrativa dell'indagine Aamps che adesso passa nelle mani della Corte dei Conti che ha già aperto un fascicolo dopo che la Procura ha inviato tutti gli anni ravvisando un danno erariale.Accertamenti che riguarderanno i bilanci e la gestione della società dal 2012 al 2016, a partire dall'approvazione dei bilanci. Come quello 2013 (giunta Pd) dove sono emersi i primi sospetti contabili. Il bilancio, infatti, è stato approvato con un utile di circa 82 mila euro omettendo di effettuare le svalutazioni di almeno 3,6 milioni di euro cui doveva aggiungersi un mancato accantonamento di 4,2 milioni. Una situazioni che secondo la Procura era conosciuta da alcuni dirigenti ma non è stata comunicata al collegio sindacale. -- F.L.

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"Ora la Corte dei conti trovi i responsabili dei debiti dell'azienda" LIVORNO «Scopro dai giornali di essere stato prosciolto dalle accuse di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio in merito al caso Aamps». Questo il primo commento del sindaco Filippo Nogarin, dopo aver appreso la notizia - appena diffusa dal Tg della Rai3 e lanciata online dal Tirreno e dal Corriere della Sera - dell'archiviazione, chiesta e ottenuta dalla Procura di Livorno, nei suoi confronti e anche per gli altri indagati nell'inchiesta sull'azienda municipalizzata per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città.Com'è noto, nell'inchiesta erano coinvolti alcuni degli assessori dell'attuale giunta a maggioranza M5S e gli amministratori di quella precedente, guidata da Alessandro Cosimi (Pd).Il gip ha accolto la richiesta della procura di Livorno, chiudendo così l'inchiesta "Citta' pulita", con 17 indagati, aperta tre anni fa sulla gestione dell'Aamps, la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” municipalizzata dall'8 marzo del 2017 in regime di concordato preventivo in continuità, così come era stato richiesto dall'amministrazione grillina nel 2016 nel tentativo di salvare l'azienda di via dell'Artigianato.«Non ho mai avuto dubbi sulla bontà delle scelte che io e la mia amministrazione abbiamo compiuto da quando ci siamo insediati - aggiunge il primo cittadino sul suo profilo istituzionale su Fb - facendo venire alla luce anni di mala gestione dell'azienda dei rifiuti di Livorno. Non abbiamo avuto paura di esporci in prima persona e abbiamo avuto ragione: oggi Aamps è un'azienda solida, sta ripagando i propri debiti e non è stato perso un solo posto di lavoro, anzi sono previste altre assunzioni».La soddisfazione di essere uscito indenne da questa vicenda giudiziaria, che a suo tempo alimentò anche un'accesa polemica politica, lascia poi spazio ad una ulteriore riflessione da parte del sindaco. Che si traduce in un duro atto di accusa alle precedenti amministrazioni di centrosinistra.«Visto che sono state archiviate le posizioni di tutti gli indagati - aggiunge Filippo Nogarin - resta da capire come si sia creato il famoso debito da 42 milioni di euro. La Procura, che ringrazio per il lavoro svolto, non ha potuto provare il dolo da parte dei precedenti amministratori, ma i cittadini di Livorno hanno il diritto di sapere come sono stati spesi i soldi della loro Tari. Spero che la Corte dei Conti - a cui ricordiamo la Procura ha trasmesso gli atti dell'inchiesta, ndr - "sappia far luce su un eventuale danno erariale». Insomma, il sindaco pentastellato, nella convinzione che i debiti siano stati creati solo da chi l'ha preceduto, auspica che la Corte dei conti individui i responsabili dello stato di dissesto peraltro accertato anche dal consulente della Procura nel 2014.Proprio in quel periodo, Filippo Nogarin si era trovato ad un bivio sul futuro di Aamps: approvare il bilancio della municipalizzata oppure mettere in liquidazione Aamps e condurla al fallimento. All'interno della prima ipotesi, l'approvazione del bilancio, la prima strada intrapresa dall'amministrazione grillina per dare un futuro dell'azienda era stata quella della ricapitalizzazione di Aamps (peraltro richiesta dai sindaci revisori). Ma il Comune avrebbe dovuto immettere oltre 10 milioni di euro con conseguenti tagli a varie voci del bilancio comunale.È a questo punto che il ruolo di Gianni Lemmetti, potente assessore al bilancio a Livorno poi voluto a Roma da Virginia Raggi, era diventato decisivo: fermamente contrario a chiedere un sacrificio ai contribuenti livornesi, l'assessore aveva indicato la strada del Tribunale fallimentare, proponendo l'ipotesi del concordato preventivo in continuità. E così è stato, con l'accoglimento della richiesta - avvenuto l'8 marzo del 2017 - dopo un percorso molto travagliato. «È comprensibile - si spiega al riguardo nella richiesta di archiviazione - che il sindaco e l'assessore al bilancio, da poco insediati, abbiano avuto bisogno del tempo necessario per rendersi conto della complessità e della difficoltà in cui si dibatteva la società con un bilancio in sostanziale apparente pareggio». --ALESSANDRO GUARDUCCI

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"Contento, avevo fiducia l'esposto era ingiusto" LIVORNO «Sono contento. Ho sempre avuto fiducia nella magistratura, nel mio comportamento e in quello dei miei collaboratori». E «sono contento anche per Nogarin, del quale sono un fiero avversario, ma le battaglie politiche non si combattono nei tribunali». L'ex sindaco Alessandro Cosimi premette di non avere ancora «alcun foglio», «ho saputo dai giornalisti». Ma intanto può sorridere.Gli ultimi 2 anni non sono stati facili: «C'è stato un esposto nei nostri confronti e l'ho vissuto come una cosa ingiusta. Ho considerato anche gli errori di chi c'è stato prima di me o intorno a me non come qualcosa che aveva portato all'arricchimento o al dolo, ma come elemento di battaglia politica». Si dice «contento anche per Nogarin», che eppure su Fb torna a puntare il dito sui suoi predecessori: «Mi sembra un tentativo di schierare la decisione della magistratura da una parte, io non l'avrei mai fatto». Non sembra preoccupato infine per l'invio degli atti alla Corte dei conti: «I magistrati hanno fatto bene, consentirà di analizzare in maniera chiara le scelte fatte». --JUNA GOTI

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"Così la nostra scelta ha risanato l'Aamps" LIVORNO Sceglie di fare l'annuncio via Fb l'assessore al bilancio di Roma, Gianni Lemmetti: «Ho sempre avuto fiducia nel lavoro della magistratura e sono lieto che abbia riconosciuto la correttezza dell'operato mio, del sindaco Nogarin e dell'intera giunta di cui facevo parte».«Confido che l'indagine della Corte dei conti - aggiunge - possa definitivamente chiarire eventuali responsabilità erariali del passato». Responsabilità che «possano aver contribuito a creare quella situazione tanto grave da rendere necessaria, pena il fallimento, la nostra

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” scelta di ricorrere al concordato preventivo in continuità per Aamps». Va però detto che gli atti inviati dalla Procura alla Corte dei conti riguardano la gestione dell'azienda fino al 2016, quindi anche sotto l'amministrazione Nogarin-Lemmetti. La scelta del concordato per Aamps - è la rivendicazione che fa alla fine del suo post Lemmetti - è stata «condotta nel rispetto della legge» e «già sta dando ottimi risultati sul fronte del risanamento aziendale».

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Resta in piedi l'indagine sullo sconto Tia alla Elia LIVORNO Dopo l'archiviazione dei giorni scorsi della maxi inchiesta Aamps resta in piedi una sola ipotesi di reato. Vale a dire quella che riguarda il presunto sconto di Aamps alla Fratelli Elia. La transazione, infatti, sarebbe avvenuta mentre era ancora pendente l'appello davanti alla commissione tributaria che in prima istanza aveva dato ragione ad Aamps che avrebbe dovuto incassare 383. 764, 75 euro oltre a 17. 869, 31 per spese e maggiorazioni. Questa cifra, invece, siglato l'accordo, è stata ridotta di due terzi, facendo entrare nelle casse della società pubblica «126.000 euro, rateizzati e senza interessi» da corrispondere in tre rate, l'ultima a fine novembre 2014 e con le spese di registrazione a carico di Aamps. Regista dell'operazione - secondo la procura - sarebbe stato l'imprenditore Rodoldo Cagliata indagato con l'ex assessore Pd al bilancio del Comune di Livorno Valter Nebbiai, il direttore generale di Aamps fino al 2015 Lorenzo Fommei e Roberto Volpato, in qualità di amministratore delegato della Fratelli Elia. Per tutti l'accusa, tutta da dimostrare, è quella di induzione indebita a dare o promettere utilità in concorso, un reato inserito nella legge Severino del 2012 che sta a metà tra l'abuso d'ufficio e la concussione. Va sottolineato che se a livello penale questo accordo si è trasformato in una ipotesi di reato, a detta dei revisori dei conti si è invece trattato di «una transazione ragionevole».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Brutta sorpresa per molte persone che ieri mattina andavano a prendere il treno ma si è trattato di un intervento di derattizzazione con le esche da parte di Aamps Una dozzina di ratti morti nei giardini della stazione LIVORNO Topi che giacevano morti nelle aiuole, nei vialetti e anche nella fontana dei giardini antistanti la stazione ferroviaria: questa la sgradevole scena che si è presentata ieri mattina a numerose persone che, per andare a prendere il treno, hanno attraversato l'area verde di piazza Dante. Le carcasse degli animali erano peraltro ben visibili, perché non si trattava di topolini ma di ratti di grosse dimensioni, lunghi anche 25 centimetri (coda esclusa). Una sorpresa davvero inattesa, una vera e propria strage, che ha spinto diverse persone a telefonare al Tirreno per segnalare lo strano fenomeno: cosa poteva aver provocato questa morìa di topi?Verso le 13, in piazza Dante sono comparsi gli operatori Aamps e così è stato tutto chiarito. A fine agosto, dopo numerose segnalazioni per la presenza di topi nei giardini della piazza, l'ufficio Ambiente del Comune ha incaricato l'Aamps di svolgere un intervento di derattizzazione ordinario con l'uso di esche in tutta l'area verde davanti alla stazione ferroviaria. Un'operazione di routine, come ne vengono fatte tante nel corso dell'anno e in varie zone, che prevedono anche un quotidiano monitoraggio da parte di Aamps.Dunque gli operatore di Aamps sarebbero comunque passati ieri mattina da piazza Dante - così come avvenuto nei giorni scorsi - per verificare l'efficacia delle esche: il numero di topi morti è però risultato superiore alle attese ed è per questo che molte persone l'hanno notato l'accaduto dell'intervento. Gli operatori di Aamps hanno rimosso almeno una dozzina di grossi ratti morti che, dopo essere stati portati via dentro ai sacchi gialli, sono stati consegnati ad un'azienda specializzata nello smaltimento di carcasse.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

DECORO Ripulita via delle Galere Il marciapiede di via delle Galere, che nel fine settimana era stato invaso da rifiuti ingombranti abbandonati da qualche incivile, è stata ripulita ieri mattina dall'Aamps. In assenza di controlli, quanto resterà pulita?

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Segnalazione dei cittadini di via XX Settembre per un edificio abbandonato «Urgente la messa in sicurezza, abbiamo fatto anche un esposto alla Procura» Calcinacci, eternit e degrado protestano residenti del centro ROSIGNANO «È dal 1984, quando ho comprato la casa a Rosignano Solvay, che devo convivere con il degrado». Giuseppina Trefoloni protesta da allora, ma non ha ottenuto nulla. La donna, che abita in via XX Settembre, si lamenta per il degrado di un edificio abbandonato che confina con la sua casa. Una lamentela che condivide con gli altri cittadini della zona. «L'immobile - spiega un'altra residente, Renata Mazzoni - è abbandonato ormai da decenni. La proprietà non se ne occupa e noi abbiamo fatto presente più volte la situazione al Comune, alla polizia municipale e anche ai vigili del fuoco. Non abbiamo avuto risposte, se non qualche sopralluogo». L'edificio a due piani si affaccia su via XX Settembre e, sul retro, ha un giardino. «Ci sono erbacce e rifiuti ovunque - dice Trefoloni, che a Rosignano ha la seconda casa, dove trascorre svariati mesi all'anno -. L'immobile è cadente, ogni tanto crolla qualche calcinaccio, oppure si stacca un pezzo di persiana o vengono giù le tegole dal tetto. Infatti, per maggiore sicurezza, dobbiamo sempre percorrere via XX Settembre sul versante opposto».I residenti sono stanchi di dover convivere con degrado e scarsa sicurezza. «Dalle finestre di casa mia - spiega Mazzanti - vedo sotto il giardino della casa abbandonata. Dal tetto cadono calcinacci, nessuno pota gli alberi, le erbacce sono diventate alte. C'è anche una tettoia in eternit». «Oltretutto - spiega ancora Trefoloni - ho scoperto che, soprattutto d'inverno, qualcuno entra nel giardino abbandonato. Ho trovato materassi, bottiglie e siringhe». La gente del posto ha fatto presente la situazione all'amministrazione. «Abbiamo presentato anche un esposto alla Procura della Repubblica», conclude Mazzoni. --ANNA CECCHINI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Comune di Orbetello ha chiesto una proroga di un mese La fine dei lavori sarà a dicembre, salvo slittamento Porto, il dragaggio è rimandato a ottobre TALAMONE Slitta la data di inizio del dragaggio del porto di Talamone. Secondo quanto si apprende dagli uffici della Regione Toscana il Comune di Orbetello «ha chiesto una proroga dei tempi e nel corso del mese di settembre verrà stabilito il nuovo cronoprogramma». La conferma arriva anche da Sergio Biraghi, presidente dell'associazione Il Molo. «Tutto procede - dice - e l'avvio è stato spostato a fine autunno per il cambio della vasca di colmata a Piombino dove saranno mandati i fanghi, quindi con un conseguente aggiornamento degli esami necessari. Molte le ditte interessate all'escavo - aggiunge Biraghi - e il Comune prosegue nell'iter contrattuale. Questo aggiornamento della programmazione ci ha consentito di mantenere i pontili interessati in funzione anche nel primo autunno. Per ora quindi uno slittamento che non ha portato danni. Anzi». Il dragaggio del porto, costerà 1,1 milioni di euro; 600mila saranno finanziati dalla Regione, 150mila dal Comune e 350mila dall'associazione dei concessionari del porto di Talamone. Il dragaggio dovrà servire a mettere in sicurezza l'approdo del borgo garibaldino i cui fondali sono ridotti al minimo. Il progetto prevede la realizzazione dell'intervento in due fasi funzionali: una prima fase per l'importo finanziato dai sottoscrittori per 1 milione e 100mila euro. Eventuali economie relative alla procedura di gara saranno utilizzate per la seconda fase di escavo, senza ulteriori oneri a carico della Regione. A marzo il presidente dell'associazione Il Molo aveva auspicato che il dragaggio venisse rimandato alla fine della stagione estiva per consentire ai talamonesi che operano nel diportismo, ma anche a chi ha altri tipi di attività, di poter affrontare la stagione estiva con il porto aperto. Il Comune accolse la richiesta con la soddisfazione dei concessionari che in questo modo sono riusciti a sfruttare pienamente la stagione estiva. Anche se le imbarcazioni con pescaggio elevato non sono potute entrare in porto a causa del basso fondale, per le altre non ci sono stati problemi e in questo modo hanno lavorato non solo i pontilisti ma anche gli alberghi e l'indotto collegato al diportismo. Circa la metà del porto ha potuto lavorare. A marzo la giunta ha approvato il progetto del dragaggio e alcuni giorni dopo ha dato il via alla procedura negoziata, attraverso una manifestazione di interesse, per individuare l'impresa a cui affidare l'escavo del porto di Talamone e il conferimento dei fanghi al porto di Piombino. --IVANA AGOSTINI

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il comitato lancia un invito anche a tutti gli amministratori a dire da che parte vogliono stare e a far sentire la loro voce Appello della Libellula alla mobilitazione antipirogassificatore BARGA Una mobilitazione per evitare che la Valle del Serchio diventi "la pattumiera della Toscana". Il comitato La Libellula, dopo il successo dall'assemblea pubblica di Gallicano, ribadisce di voler organizzare una grande manifestazione aperta a tutti: «Dopo lo stop definitivo alla realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini e all'impianto di Pioppogatto, che presentava vari problemi di inquinamento e maleodoranze, e con le discariche alla saturazione, con il problema rifiuti che sta diventando sempre di più un'emergenza nazionale, ma anche regionale, con gli scarti industriali del settore cartario e tessile che non trovano collocazione, ci sorge il sospetto che una possibile soluzione al problema rifiuti - decisa a livello politico ed economico - possa essere quella di un impianto a Fornaci di Barga, su un suolo privato. Il piroqassificatore, qualora fosse realizzato potrebbe diventare l'inghiottitoio di una buona parte della monnezza toscana e non solo, e la Valle del Serchio il tappeto sotto cui nascondere le polveri regionali"». Con un simile incipit la Libellula non lascia spazio a dubbi. Ecco perché le oltre duecento persone presenti a Gallicano hanno chiesto una marcia in più: «La nostra è sempre stata una terra di confine, scarsamente popolata, dominata dai campanilismi creati ad arte nel puro spirito romano del dividi et impera, una terra che, a livello nazionale, ha sempre contato poco proprio a causa di queste premesse. La popolazione residente fino a oggi ha delegato, ma non può permettersi di continuare a farlo se tiene al proprio territorio e al suo futuro».E in attesa di scendere in piazza, l'associazione va in pressing sui sindaci della Valle: «Le oltre duecento persone presenti alla serata di Gallicano, provenienti da tutta la Valle, chiedono a gran voce che i sindaci si esprimano, che dicano da che parte vogliono stare e che, auspicando che siano tutti contrari, si decidano a breve a stilare un documento congiunto di opposizione al progetto, da presentare in Regione. La popolazione li riterrà, altrimenti, diretti responsabili di qualsiasi effetto negativo che la realizzazione del progetto potrebbe causare nella Valle».Le accuse sono pesanti, ma non c'è nessuna voglia di fare muro contro muro, specialmente sul delicato tema dell'occupazione, visto il collegamento contenuto nel piano Kme tra piano di rilancio (con relativi effetti sul piano dei posti di lavoro) e realizzazione, appunto, dell'impianto contestato: «Vorremmo dire anche ai lavoratori, preoccupati giustamente del loro lavoro, che il pirogassificatore sarebbe un investimento che si regge da solo, in pochi anni sarebbe ammortizzato e diventerebbe, con i suoi 11 milioni di euro l'anno (nel caso del solo pulper), una fonte di guadagno svincolata dalla produzione. L'azienda dopo la realizzazione del pirogassificatore potrebbe comunque delocalizzare e chiudere la produzione di rame a Fornaci».Quindi l'appello alla mobilitazione: «Basta delegare ad altri responsabilità e decisioni, ognuno è chiamato a dare il proprio contributo, informando chi non è ancora informato, stimolando in merito le amministrazioni pubbliche da noi elette e che devono portare avanti gli interessi della collettività e delle generazioni future. Mobilitiamoci, facciamo tutto il nostro possibile per far sapere a chi decide la nostra contrarietà, meglio se uniti». --NICOLA BELLANOVA

Il Tirreno, Cronaca di Lucca la lettera «Servizio efficiente Grazie all'Ascit» CAPANNORI «Vorrei ringraziare pubblicamente tutti coloro che lavorano per l'azienda Ascit di Capannori, il presidente Maurizio Gatti, l'assessore all'ambiente Matteo Francesconi e gli operatori, tutti, che giorno dopo giorno svolgono il loro lavoro in maniera puntuale ed efficiente»: invece delle solite proteste c'è chi elogia il servizio. È il caso di Grazia Bocci, cittadina che ha scritto una lettera di ringraziamento: «Ho chiamato il numero verde varie volte e ho sempre avuto una risposta da personale gentile e preparato. Ho fatto richiesta per effettuare il compostaggio domestico e un signore mi ha fornito consigli utili. Ho chiesto di poter far ritirare il verde in eccedenza a quello che posso smaltire con il bidone fornito da Ascit: con una spesa minima un operatore con camioncino è venuto alla mia abitazione e ha portato via tutti gli scarti delle potature. Il ritiro del materiale ingombrante è stato fatto dopo pochi giorni dalla mia richiesta. Il Centro di raccolta di Salanetti è aperto anche il sabato pomeriggio e fornisce un servizio impeccabile. Ascit ha messo anche a disposizione di tutti un numero di whats up per poter inviare la localizzazione dei rifiuti abbandonati e questo consente ai cittadini di attivarsi e contribuire a rendere pulito il nostro territorio. Inoltre, cosa non da poco, il servizio non mi risulta essere più costoso rispetto ad altre zone dove viene fatta la differenziata. Questo a dimostrazione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” che si può fare bene anche spendendo meno. Mi auguro che la gestione di questo servizio sia da esempio in tanti settori pubblici». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio in darsena Rifiuti a sacchi: sono quelli della pulizia della pineta Decine di sacchi di rifiuti abbandonati appena fuori la piscina, là dove inizia il Parco. Sono quelli che la cooperativa "La Cometa" ammucchia dopo aver effettuato la pulizia della zona come da appalto Sea. Ad un passo dal gattile e all'imbocco del Parco. È possibile - si chiedono i cittadini - trovare un altro luogo?

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Presentati i curriculum per "guidare" la società dei rifiuti La giunta ha ridotto la rosa a 6-7 persone. A breve i colloqui Sono in venti in lizza per amministratore della società Asmiu MASSA Venti persone che ritengono di avere tutte le carte in regola per amministrare Asmiu. Sono venti, infatti, i curriculum presentati per la carica di amministratore unico della società in house che si occupa di raccolta rifiuti. Il termine ultimo per farsi avanti era venerdì 31 agosto: l'ora X scattava a mezzogiorno. E a sottoporre le proprie "referenze" all'amministrazione - e al sindaco in particolare - sono stati 20 candidati, in gran parte massesi. L'avviso per la nomina dell'amministratore, datato 14 agosto, porta la firma del primo cittadino Francesco Persiani. È, infatti, il primo cittadino che, come prevede il decreto legislativo 267 del 2000, ha la competenza in tema di nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni. Nell' avviso pubblico si spiega che l'amministrazione alla soluzione di un consiglio di amministrazione con più membri, ha preferito - come è attualmente - la figura di un amministratore unico il cui incarico - si legge nel bando - sarà a titolo onorifico. Niente stipendio, ma soltanto il rimborso spese. A farsi avanti, tra gli altri, ci sarebbero anche il commercialista Corrado Panesi e Lorenzo Porzano, amministratore di condomini e vicino al centro destra e all'amministrazione. Nessuna conferma ufficiale, però, né ulteriori indiscrezioni sui nomi. Di certo c'è che nessuno, nell'area dell'opposizione, ha tentato di convincere la giunta con il proprio curriculum.Ieri gli assessori, il sindaco e il capo di gabinetto Daniele Pepe hanno verificato numero e profili dei candidati e ridotto la rosa dei papabili a sei, sette persone. Quei sei o sette saranno chiamati a breve dall'amministrazione per un colloquio a cui farà seguito la decisione dell'amministrazione e del sindaco in particolare cui spetta la nomina. Di certo c'è che la decisione - come conferma lo stesso Pepe - arriverà a breve. E Federico Orlandi, attuale amministratore unico di Asmiu, nominato dalla giunta Volpi, dovrà passerà il testimone al suo successore. -- C.S.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Le piogge dei giorni scorsi hanno formato una vera e propria diga con cumuli di sporcizia. Le proteste dei residenti Rifiuti e montagne di bottiglie di plastica al Lavello una discarica a cielo aperto carrara «Il Lavello è una discarica a cielo aperto». I salsicciotti che sono stati inseriti in questo punto per drenare eventuali materiali di scarico hanno consentito la formazione di una vera e propria diga di rifiuti, a seguito delle forti piogge dei giorni passati. plastica e rifiuti nel lavelloIeri mattina l'ammasso di ciarpame ha assunto proporzioni mastodontiche, arrivando a includere un frigo rotto, tre persiane, una bombola del gas, una borsa termica, nonché frammenti di poliuretano espanso. In questo punto le sponde del fosso sembrano rialzate. «I salsicciotti sono qui da un paio di mesi - dichiara Corrado Parisi, residente in zona - ma in questo lasso di tempo non ho mai visto qualcuno che pulisse. È da tempo che qui non vengono nemmeno effettuate disinfestazioni, e noi siamo invasi dalle zanzare». Intorno a questa sorta di diga si addensano dei liquami nerastri che emettono bollicine.lungo il fiume anche una valigiaRisalendo gradualmente il corso del fiume, sulla sponda di Massa troviamo altri rifiuti, inclusa una valigia, evidentemente rubata, il cui contenuto è stato sparso in giro. Ma è a all'altezza del campo nomadi, che sorge invece sul territorio di Carrara che il corso del Lavello ha avuto un restringimento per l'ammassamento di detriti. Lungo il corso della ferrovia, sempre su territorio carrarese, si trova del materiale edile accatastato, residui di demolizione edile, scarti di giardinaggio. Paola Del Freo risiede in zona, sul territorio di Marina di Massa. «A quest'altezza il Lavello è

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” invaso dai liquami. Il tanfo per chi risiede nei dintorni del depuratore è insopportabile. Spesso c'è odore molto forte di ammoniaca». i cativi odoriIeri pomeriggio, intorno alle 17, l'odore era molto intenso, ma la signora Del Freo assicura che di notte è anche peggiore. Tant'è che Elena Bianchi, una sua vicina, ha dovuto portare sua figlia al NOA con urgenza: «I medici mi hanno detto che molto probabilmente le cause del suo malessere erano da legarsi a questo tanfo terribile. Dal Lavello viene fuori di tutto, inclusi i topi. I miei figli non possono convivere con me perché non resistono a questo odore terribile». A queste voci si unisce quella di Flavio Franciosi, ex consigliere dei cittadini, uno dei promotori del nascituro comitato per la salvaguardia dei fossi, sorto proprio intorno alle problematiche del Lavello: «È incredibile come in quest'area non vengano fatti dei carotaggi. Qui Farmoplant e altre aziende chimiche in passato possono aver scaricato di tutto. Il Lavello nel suo tratto finale ha acque biancastre al mattino che cambiano colore nel corso della giornata: il mio suggerimento è che l'Arpat inserisca un macchinario che monitori le stato delle acque al più presto. Il consorzio di bonifica, che ha competenza sulla pulizia dei fossi, non dovrebbe iniziare a pulire a settembre, ma prima a maggior ragione ora che i rifiuti fanno tappo». -- I.R.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

L'assessore: «Rimarranno in piazza Cavalca. Quanto all'abbandono di spazzatura utilizzeremo le telecamere per individuare i responsabili» Cavallini difende le barriere nascondi-rifiuti VICOPISANO «La nostra linea essenziale a tutela dell'ambiente è quella di risolvere gli eventuali problemi, contrastare l'abbandono di rifiuti con l'ausilio delle telecamere e delle relative multe e stimolare il corretto conferimento nell'ambito della raccolta differenziata, anche nei punti di raccolta. Tutto questo viene integrato dal volontariato ambientale che nel nostro Comune sta sempre più prendendo piede». L'assessora all'ambiente del Comune di Vicopisano, Catia Cavallini, è determinata e risponde così, in seguito ad alcuni articoli usciti sulla stampa: «Le barriere "rim-piatto" in plasmix, ovvero in plastica riciclata, a forma di margherite e piccoli giardini, in piazza Cavalca restano dove sono, come da accordi tra amministrazione comunale, uffici comunali preposti, commercianti e Geofor, che ha contribuito anche al loro acquisto, e in seguito diversi sopralluoghi. Allontanarle dai luoghi pubblici concordati comporterebbe una forte penalizzazione delle attività commerciali, unica utenza prevista per questi punti di raccolta, e l'aumento, non certo la diminuzione, del pericolo di abbandoni». «Siamo consapevoli che si sono verificate, con una barriera in particolare, alcune criticità - continua Cavallini - sia perché Geofor non ha rispettato gli accordi presi effettuando il numero di ritiri previsti sia perché si sono verificati abbandoni di rifiuti da parte di persone non autorizzate a conferire in quel punto di raccolta. Per quanto riguarda Geofor abbiamo già fissato una riunione tra pochi giorni, per risolvere subito questo inconveniente e al contempo altri capitati sul territorio comunale. Per quanto riguarda gli abbandoni la polizia municipale utilizzerà le telecamere e multerà i trasgressori. La situazione dovrà al più presto possibile tornare a regime e l'ambiente, il decoro e la pulizia dovranno essere rispettati come e più di prima, su questo non transigiamo». «Continuiamo, inoltre, ci tengo a ribadirlo ai cittadini - conclude l'assessora Cavallini - a essere, come sempre, a loro disposizione per qualsiasi chiarimento, dubbio, problema. La salvaguardia dell'ambiente è uno degli obiettivi di questa amministrazione. È una sfida difficile, impegnativa e richiede un'attenzione e un impegno costanti ed elevati, a volte snervanti per l'inciviltà di molti. Ma non abbiamo intenzione di cedere di un millimetro e vogliamo posizionare le barriere rim-piatto, che richiamano la natura e soprattutto il dovere di rispettarla, in ogni frazione, naturalmente sempre dopo incontri e un confronto con i residenti in merito come abbiamo già fatto, intanto, a Vicopisano e a ».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Intanto il top management Piaggio conferma la previsione di un Ebitda alla fine dell'anno a quota 200 milioni di euro Immsi, numeri positivi e il titolo vola: +11,74% Indebitamento in calo PONTEDERA Numeri positivi per il Gruppo Immsi, presieduto da Roberto Colannino e di cui fa parte la Piaggio. In Borsa, ieri, il titolo Immsi ha chiuso a 0,471 euro (+11,74%).Il risultato ante imposte al 30 giugno scorso registra un saldo positivo per 45,9 milioni di euro, in incremento del 18,8% (38,6 milioni di euro al 30 giugno 2017). Il risultato netto, inclusa la quota di terze parti, è positivo per 22,3 milioni di euro, in crescita del 9,8% (20,3 milioni di euro nel primo semestre 2017). Il risultato netto consolidato è positivo per 11,4 milioni di euro (11,3

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” milioni di euro nel corrispondente periodo del 2017). I ricavi consolidati al 30 giugno 2018 ammontano a 774,1 milioni di euro (775,2 milioni di euro al 30 giugno 2017). A cambi costanti i ricavi consolidati sarebbero stati di 810 milioni di euro, pari a un incremento del 4,5% rispetto al primo semestre dello scorso anno. L'Ebitda (risultato operativo ante ammortamenti) consolidato del Gruppo Immsi ammonta a 124,1 milioni di euro, in crescita dell'1,3% rispetto ai 122,5 milioni di euro del primo semestre 2017. L'Ebitda margin è pari al 16%, dato più alto dal 2007 a oggi (15,8% al 30 giugno 2017). L'Ebit (risultato operativo) ammonta a 67,5 milioni di euro, in crescita del 12,3% rispetto ai 60,1 milioni di euro al 30 giugno 2017. In incremento anche l'Ebit margin, che si attesta all'8,7% (7,8% nel primo semestre del 2017). L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Immsi al 30 giugno 2018 si è attestato a 843,2 milioni di euro, in miglioramento per 15,7 milioni di euro rispetto ai -858,9 milioni di euro al 31 dicembre 2017. L'organico del Gruppo Immsi al 30 giugno ammonta a 7.344 dipendenti nel mondo. Il dato include i 3.798 dipendenti italiani, valore stabile rispetto al 31 dicembre 2017.Quanto alla Piaggio, il top management ha confermato la guidance di fine anno che prevede un Ebitda a circa 200 milioni di euro (in crescita rispetto ai 192,3 milioni registrati al 31 dicembre 2017), e la posizione finanziaria netta attestarsi a circa 430 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 446,7 milioni di euro al 31 dicembre 2017

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il predecessore di Salvini al Viminale dialogherà con il segretario Sonetti al Circolo Stella Azzurra Il calendario degli appuntamenti Alla Festa dell'Unità l'ex ministro Minniti Sabato l'incontro PONTEDERA Una tre giorni di dibatto, a cui parteciperà anche l'ex ministro degli Interni, Marco Minniti. Alla Festa de L'Unità di Pontedera, in programma a partire da giovedì, i dem ospiteranno numerose personalità, politiche e non. Tra tutti colui che ha preceduto Matteo Salvini al Viminale, e che sabato (ore 18), al Circolo Stella Azzurra, affronterà il tema "Legalità, sicurezza e solidarietà", insieme al segretario provinciale del Partito democratico, Massimiliano Sonetti. Il calendario prevede poi altri appuntamenti. Giovedì, dalle 18 al Circolo Galimberti, associazioni e cooperative del territorio, insieme ai sindacati e alle forze politiche, apriranno la Festa con alcune considerazioni sulle elezioni amministrative, in programma nel 2019. Venerdì, invece, due le tematiche sul tavolo: villaggio scolastico e polo ambientale. A parlare delle prospettive degli istituti superiori sarà alle 18 l'assessore Liviana Canovai, insieme ai vari presidi delle scuole pontederesi e all'architetto Graziano Massetani. Dopo la cena, spazio alla questione ambientale. Interverranno Floriano Della Bella, segretario comunale del Pd, il sindaco Simone Millozzi e l'assessore ai Lavori Pubblici, Matteo Franconi. Con loro, anche molti ospiti: da Federica Fratoni, assessore regionale all'Ambiente, a Daniele Fortini, presidente Reti Ambiente e Geofor, passando per Rossano Signorini, amministratore delegato di Ecofor Service, Paolo Boschi, titolare di Mansider, Fabrizio Lupoli, amministratore delegato di Ecoacciai, e Alessandro Canovai, presidente Revet. La Festa si concluderà poi sabato sera, con l'incontro (ore 21. 30) dal titolo "Pontedera del futuro". Parteciperanno Angela Pirri, vicesindaco, Domenico Laforenza, responsabile dell'area ricerca del Cnr, e il professor Paolo Dario, del Sant'Anna. -P. M.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

Il guardasigilli conosceva l'avvocato arrestato nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio di Roma. Nogarin lo difende, le opposizioni all'attacco «Il ministro Bonafede mentì sui rapporti con Lanzalone» Federico Lazzotti / LIVORNO Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede conosceva e aveva rapporti con l'avvocato Luca Lanzalone, l'ex presidente di Acea arrestato nel giugno scorso nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio di Roma, almeno dal 7 gennaio 2016. La conferma è nella mail inviata dall'attuale guardasigilli al legale e pubblicata ieri dal Tirreno dove Bonafede fa da regista nelle fasi iniziali della collaborazione tra lo studio Lanzalone e il Comune di Livorno per alcune consulenze. Eppure Bonafede il 2 agosto scorso in Parlamento - come hanno ricordano i deputati del Pd - «ha negato di aver avuto alcun rapporto negli ultimi sei anni con Lanzalone». E dunque avrebbe mentito. Ma il ministro della Giustizia non è l'unico esponente del governo giallo-verde a conoscere Lanzalone da tempo. Perché nella richiesta di archiviazione dell'indagine che riguarda l'azienda dei rifiuti livornese, dove tra gli altri sono stati prosciolti il sindaco pentastellato di Livorno Filippo Nogarin e l'attuale assessore al bilancio della capitale Gianni Lemmetti (fino all'agosto scorso in Toscana), compare anche il nome del vicepremier Luigi Di Maio. A tirarlo in ballo un'altra mail che Massimiliano Tolone, componente del consiglio di amministrazione di Aamps, ha mostrato agli investigatori durante l'interrogatorio del 16 maggio 2016. «Mi viene chiesto - si legge - in quale veste lo studio Lanzalone interveniva nella vicenda Aamps. A tale proposito - racconta ancora - vi esibisco una mail inviata dal Lanzalone al Lemmetti, e per conoscenza anche all'avvocato Francesco Costantini, Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede, con la quale lo studio Lanzalone dava la disponibilità ad assistere il Comune di Livorno, i rappresentanti dello stesso e le società partecipate. Lemmetti - prosegue - ci girò tale messaggio perché avevamo chiesto di sapere a che titolo potevamo avvalerci dei servizi professionali dello studio Lanzalone nonché come dovessero regolarsi i compensi. In risposta si limitò a citare la mail». Un caso giudiziario archiviato - secondo la Procura non ci sono reati - che ha scatenato una battaglia politica tra Cinque Stelle e Partito democratico che definisce «bugiardo» il ministro grillino chiedendo un chiarimento attraverso un'interrogazione in Commissione inviata al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Giustizia. «Nogarin deve subito rendere pubblica la mail. Per legge. E per decenza e trasparenza. O volete fare come Salvini sui 49 milioni? Malafede», aggiunge il senatore Pd Dario Parrini. «Non è tollerabile che vi siano ombre di questo tipo sul ministro della Giustizia della nostra Repubblica» rilancia il deputato dem Andrea Romano. «Ha mentito», sottolinea la senatrice Simona Malpezzi. «Una mail inviata dall'allora deputato pentastellato sembra affermare il contrario» rincara la senatrice Valeria Valente. Un chiarimento immediato lo reclama anche Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera. Mentre il senatore Ernesto Magorno chiede al ministro «un gesto di buon senso» e aggiunge: «Ha mentito al Senato e all'Italia intera, non ci sono giustificazioni». Bonafede, che ieri abbiamo cercato di contattare anche attraverso il suo portavoce, non ha risposto direttamente. A difenderlo ci ha provato Nogarin che però non smentisce il carteggio tra il ministro e Lanzalone: «L'ex segretario regionale del Pd Parrini - dice - dopo aver distrutto il suo partito in Toscana, vuole fare a pezzi anche il diritto. La mail cui fa riferimento non è un atto pubblico ma una comunicazione privata. In più non aggiunge nulla a quanto già accertato dalla procura. Ovvero che i rapporti tra il Comune di Livorno, Aamps e lo studio Lanzalone si sono svolti nella massima correttezza, trasparenza e legalità».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Le fototrappole hanno già rilevato oltre cinquanta illeciti che hanno portato altrettanti verbali. Ferroni: «Fermezza e incentivi» Sanzioni per l'abbandono di rifiuti In servizio quattro ispettori ambientali CAMPIGLIA Saranno quattro e si muoveranno sul territorio comunale a turni di due: sanzioneranno i furbetti che abbandonano rifiuti e che non osservano le disposizioni avviate in materia da sindaco e giunta. Da oggi saranno in servizio gli ispettori ambientali, a ulteriore supporto di una politica che mira a porre fine ad azioni incivili purtroppo diffuse da tempo, e a tutela dell'igiene e della sanità pubblica, del decoro e per promuovere comportamenti corretti da parte dei cittadini. Così, a qualche mese dall'introduzione delle videocamere di sorveglianza contro abbandoni ed errati conferimenti di rifiuti, l'amministrazione fa il punto e arricchisce le forze in campo implementando il servizio d'ispezione ambientale. La figura dell'ispettore ambientale, già

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” istituita con decreto della scorsa primavera, oltre al servizio di gestione delle immagini immortalate dalle "fototrappole" (che vengono spostate in vari punti del territorio) si occuperà di vigilare, fare informazione nei confronti di aziende e cittadini, contestare in loco abbandoni e pratiche scorrette in materia di gestione dei rifiuti e tutela ambientale, nelle maglie di quanto stabilito dalla normativa vigente e dagli atti emanati dal Comune. E l'amministrazione fornisce qualche dato: dalla loro installazione, a fine aprile, fino al mese di luglio compreso, le fototrappole hanno rilevato oltre cinquanta illeciti che hanno portato altrettanti verbali, suddivisi circa in parti uguali tra "errato conferimento" o "mancata differenziazione del rifiuto" (sanzione prevista 50 euro) e "abbandoni" (sanzione EUR200 e obbligo di ripristinare la condizione di pulizia e decoro e di smaltire il rifiuto). «L'operazione, portata avanti con Sei Toscana, si è resa purtroppo necessaria - afferma l'assessora Viola Ferroni - per fronteggiare la continua crescita di azioni improprie connesse allo smaltimento dei rifiuti e fa parte di un più ampio pacchetto d'interventi che abbiamo attuato e continueremo a mettere in pratica. E stiamo ragionando su un'impostazione più semplice di gestione per far crescere la raccolta differenziata e con la possibilità di introdurre incentivi per i cittadini e le aziende virtuose nel campo. Il fatto che si continuino a cercare nuovi metodi più semplici ed efficaci non esclude da una condanna chiara e netta contro chi abbandona e dimostra incuria verso il luogo in cui viviamo: in questo senso continueremo a lavorare senza tregua e con fermezza». I costi per sanare gli abbandoni sono molto elevati. Per la rimozione solo nei primi quattro mesi del 2018 sono stati spesi circa 33mila euro. E pagano tutti i cittadini: i costi della rimozione vengono spalmati sulla bolletta Tari di ciascun utente, sia di quelli negligenti che di quelli virtuosi. -ANNALISA MASTELLONE

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba cosa prevede la normativa Multe fino a 200 euro (più rimozione) Queste tutte le sanzioni previste: omessa differenziazione del rifiuto (indifferenziato, carta, vetro, etc.) prima del conferimento nei contenitori, 100 euro; conferimento di rifiuti al di fuori dei contenitori di raccolta, 200 euro più rimozione dei rifiuti; conferimento all'interno dei contenitori di raccolta dei rifiuti prodotti al di fuori del Comune di Campiglia, 50; rovistare nei contenitori dei rifiuti o asportarvi qualsiasi oggetto, 50 euro.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Conclusi i lavori dopo l'abbattimento dei pini lungo la ferrovia Il sindaco: «È frutto di un lavoro partecipativo con i cittadini» Nuove piante, tavolini, portabici e panchine Via Gioia cambia volto Giulia Sili / FOLLONICA Con circa quaranta nuove piantumazioni di arancio amaro, un nuovo camminamento, panchine, tavolini, cestini e porta biciclette tutti realizzati in plastica riciclata e una nuova staccionata, si sono conclusi lavori in via Flavio Gioia. La strada che costeggia la ferrovia adesso ha un aspetto nuovo grazie ad un investimento di circa 60 mila euro: «Siamo riusciti a trasformare quella che poteva essere una criticità - dichiara il vicesindaco Andrea Pecorini - in un piccolo grande progetto per un quartiere, il Capannino, che si sviluppa in larga parte in prossimità della ferrovia. Con i residenti abbiamo pensato di condividere un percorso che potesse portare alla sostituzione dei pini con altri alberi e ci siamo confrontati con loro sulle esigenze del quartiere. L'investimento di circa sessantamila euro ha portato ad una vera e propria trasformazione di quel rettangolo di terreno che, adesso, si presta ad essere vissuto dai ragazzi e dalle famiglie del quartiere e a diventare un vero e proprio modello di riqualificazione per altre aree simili presenti nella nostra città». Insomma, uno spicchio di città dal nuovo volto.«Il "modello via Flavio Gioia" è un piccolo esperimento, riuscito di percorso partecipativo e di confronto con i cittadini - ha commentato il sindaco Andrea Benini - Credo che potrà essere replicato in futuro laddove si dovessero riproporre criticità legate alla presenza di alberi ritenuti pericolosi dalle ferrovie, portandoci, in modo graduale, a riqualificare tutto il tratto urbano lungo la ferrovia».«La scelta di utilizzare materiale riciclato per tutti gli arredi usati nella riqualificazione - ha continuato il primo cittadino - va nella direzione che ci siamo sempre prefissi: quella di chiudere il ciclo dei rifiuti in modo virtuoso facendoci, come amministrazione, promotori dell'acquisto di prodotti nati dal riciclo di materiale raccolto dalle raccolte differenziate. Questo è il modello di sviluppo cui ambiamo: verde e a misura di cittadino» ha concluso Benini. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Finisce oggi l'installazione delle 6 nuove postazioni con sistema di riconoscimento dell'utenza e pesatura di rifiuti Ecco le strade interessate Isole intelligenti e consegna delle tessere a domicilio GROSSETO Termineranno stamani le opere di installazione delle sei nuove isole ecologiche intelligenti nel quartiere Barbanella-Verde Maremma a Grosseto. Le sei postazioni di raccolta, con sistema di riconoscimento dell'utenza e pesatura dei rifiuti conferiti, sono posizionate in via Pascoli all'altezza dell'incrocio con via Collodi (postazione 11), via Collodi (postazione 12), via Pascoli all'altezza dell'incrocio con via Campanella (postazione 13), via Leopardi, incrocio viale Giusti (postazione 14), via D'Annunzio (postazione 15) e via Leopardi, incrocio con via Oriani (postazione 16). Saranno a servizio di circa 600 utenze e coinvolgeranno poco meno di 2000 cittadini.Fino a sabato 8 settembre, proseguirà la consegna a domicilio delle 6Card, le tessere che permetteranno di utilizzare le nuove postazioni di raccolta. Le 6Card sono consegnate dal personale di Sei Toscana (riconoscibile da apposito tesserino) e dagli ispettori ambientali del Comune di Grosseto direttamente a domicilio dell'utenza nei seguenti orari: dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 20. Le card saranno consegnate esclusivamente alle utenze interessate dall'attivazione del nuovo servizio sperimentale. Nello specifico, saranno consegnate ai residenti in via Oriani 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8; via Cattaneo 1, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 14, 19, 20, 26, 27; via D'Annunzio 1, 3, 4, 5, 6, 8, 12, 14, 16, 20, 26; via Leopardi 29, 32, 33, 37, 38, 40, 42, 43, 47, 49, 51, 53, 55, 57, 59, 61, 63, 69, 71; via Giusti 3, 5, 7, 13, 15, 19, 21, 23, 25, 29, 31, 33, 43, 51, 59, 63, 67, 75, 77, 79, 81, 83, 95, 97, 99, 101, 103, 105; via Aleardi 1, 2, 3, 4, 5, 6; via Collodi 20, 22, 30, 32, 34, 42; via Cantù 1, 2, 3, 4, 6; via Duprè 2; via Pascoli 26, 28, 30; via Rapisardi 1, 3, 5, 7, 9 e via Campanella 1.Ai cittadini che non saranno trovati a casa durante i giorni di consegna a domicilio sarà lasciato un avviso in cassetta postale con il quale, a partire da martedì 11 settembre, potranno provvedere al ritiro della propria 6Card andando direttamente negli uffici di Sei Toscana in via Aurelia Nord (sopra Chateau D'Ax) nei giorni di apertura al pubblico: martedì e giovedì dalle 14 alle 16,30, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12,30.Nei giorni successivi la consegna della 6Card, le utenze interessate potranno provvedere alla restituzione dei mastelli utilizzati per la raccolta porta a porta contattando telefonicamente i seguenti numeri: 0564 488636, 488663, 48876 (il personale dell'Ufficio ambiente provvederà a comunicare le corrette modalità di riconsegna).Gli utenti in possesso della 6Card potranno iniziare subito a utilizzare le nuove isole ecologiche intelligenti, ma rimarrà attivo anche il servizio di raccolta porta a porta attualmente in uso così da non creare disagi ai cittadini. Il servizio porta a porta sarà poi definitivamente sospeso a partire da lunedì 24 settembre (in seguito gli utenti dovranno fare riferimento all'uso esclusivo della postazione ecologica intelligente assegnata).Info numero verde Sei Toscana 800 127 484 e www.seitoscana.it.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto lo scempio Discarica abusiva da giorni al Beveraggio «Se questa è civiltà?». Paolo Rosignoli, proprietario di un orto in via dell'oro a Grosseto, lungo il fosso Beveraggio, mostra la foto e allarga le braccia: qualcuno ha scaricato una valanga di rifiuti lungo la strada. Come fosse una discarica. Paolo se n'è accorto sabato. E ha un diavolo per capello. È civiltà? No, proprio no.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Ieri mattina la polizia municipale in tutta la Darsena I commercianti: non va chiesto a noi ma a Sea Si paga il suolo pubblico per i carrellati dei rifiuti all'esterno dei locali Donatella Francesconi VIAREGGIO Agenti della polizia municipale, ieri mattina, in tutta la Darsena per avvisare bar, ristoranti, pub e tutti gli altri esercizi commerciali che esporre all'esterno i bidoncini carrellati della raccolta differenziata comporta il pagamento del suolo pubblico. Chi non si mette in regola - è stato detto espressamente - incapperà nelle sanzioni previste. A qualcuno - così le testimonianze raccolte dal Tirreno - è arrivata anche l'intimazione a sgomberare subito i contenitori. Già nell'aprile scorso l'amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro aveva ricordato che sono considerate abusive anche le occupazioni del suolo pubblico difformi dalle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” disposizioni contenute nel provvedimento di concessione (Regolamento Cosap approvato con delibera di consiglio numero 14 del 19 marzo scorso). Quindi i bidoncini della spazzatura sistemati in prossimità dei locali - così l'amministrazione - «rientrano in quest'ambito. Con sanzioni che vanno dai 168 ai 674 euro». Non pagano il suolo pubblico, invece, le occupazioni di strutture non fisse, regolarmente autorizzate in conformità ad apposito regolamento, a copertura dei contenitori della raccolta differenziata finalizzate al miglioramento del decoro urbano. Ovvero la soluzione adottata dal ristorante "Il Nostromo", in Darsena.Ma non tutti i locali hanno lo spazio, considerati anche gli stalli per i posti auto ed il fatto di confinare direttamente l'uno con l'altro. «È il Comune che ci fa fare questo tipo di raccolta dei rifiuti», così la voce dei commercianti della Darsena, «e, dunque, il suolo pubblico lo paghi Sea che ci fornisce i contenitori necessari per il servizio così come organizzato». Anche perché «il Comune non vuole i carrellati fuori e la Asl non li vuole dentro. Qualcuno ci spieghi cosa dobbiamo fare...». E non solo. Molti locali stanno aperti solo la sera: «I titolari mettono fuori i carrellati quando chiudono. Poi che fanno? Si alzano per venirli a tirarli dentro e non prendere la multa? Assurdo». Intanto, tra le idee, anche quella di una raccolta di firme per portare all'attenzione del Comune i problemi che la decisione annunciata pone.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio ambiente Il fiume Serra si colora di bianco marmettola Con le prime piogge forti, cadute sul monte Altissimo e sulla montagna seravezzina, il fiume Serra si è colorato di bianco. Bianco marmettola, del lavaggio dei piazzali e ravaneti di cava. Così, da pozze cristalline, la Desiata e il Pozzo della Madonna, il fiume Serra lunedì trasportava acqua bianca e terra.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Ricciardi: «Norme e prescrizioni non sono riuscite a fermare i problemi» Confronto con il segretario Cgil Brotini: «Intanto bisogna fare rispettare le norme «La gestione delle cave deve essere del pubblico» Libero Red Dolce / massa Gestione in mano al pubblico per un futuro che abbia a cuore il territorio, la sicurezza e l'ambienta. Arriva con questo intento la sferzata sulle cave da parte del deputato M5S Riccardo Ricciardi: «Dobbiamo essere onesti: con norme e prescrizioni non si è risolto nulla. Le cave devono tornare in mano al pubblico. È un monopolio naturale e non mi pare che ci sia stata una regolamentazione del mercato. Anzi, chi era ricco si è arricchito sempre più».Al dibattito organizzato nella manifestazione "F come scienza" al parco della Rinchiostra intitolato "Dalla salvaguardia del territorio alla tutela del lavoro" il confronto è stato serrato. A esprimere la posizione più radicale è la professoressa in pensione e ambientalista molto attenta al territorio Franca Leverotti: «L'escavazione delle montagne e la tutela dell'ambiente non sono conciliabili. Qualche tempo fa un professore ha fatto delle analisi sul Frigido, sulle acque. Beh, da quei rilievi risulta che il fiume è morto. La marmettola ormai è entrata nelle vene della montagna, si è depositata sul fondo dei corsi d'acqua».Dall'altro le posizioni di Maurizio Brotini, della segreteria regionale della Cgil, che si attesta su posizioni che si direbbero più lavoriste, cioè a tutela del settore e del suo indotto. «Non si può ignorare il quadro normativo e di tutela, altrimenti si dice che ci sono le regole e che non valgono perché c'è chi ha la forza economica e sociale per non rispettarle. Ci sono degli obiettivi intermedi tra chiudere le cave e ottenere una gestione regolata. Si potrebbe ad esempio ottenere un fondo in caso di sospensione della cava, in modo che i lavoratori non siano ricattabili. E anche mettere un tetto alla quantità di marmo estraibile in relazione al numero dei dipendenti. Altrimenti si rischia di rimanere alle belle parole, senza fare i fatti».Dei rimbrotti alle posizioni del sindacato, seppure più morbidi, arrivano anche da Giuseppe Sansoni di Legambiente Carrara: «Abbiamo provato tante volte, a fare delle proposte che noi definiamo di buon senso. Ma non abbiamo trovato particolare ascolto».Per Ricciardi è ormai priva di senso la contrapposizione tra lavoro e ambiente. Superata, secondo lui, dal futuro che incombe. «Secondo gli studi nei prossimi anni si perderanno migliaia, se non milioni, di posti di lavoro per via della tecnologia e della robotizzazione. Forse bisognerebbe pensare alla cura del territorio, al ripristino, come vera forma di rilancio. Le cave di Michelangelo non esistono più, ora al massimo si estrae marmo per fare i sanitari a qualche emiro». Brotini ha obiettato sulla capacità di portare avanti la pubblicizzazione: «Non mi sembra che in questa fase ci siano le condizioni, l'appoggio necessario, per una scelta così. Noi siamo i primi a sostenerla, ma bisogna fare i conti con la realtà».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il consigliere di minoranza si esprime sul caso del depuratore: Macchinario vecchio e costi troppo elevati Si producono troppi fanghi «L'inefficienza di Gaia al Lavello crea costi e inquinamento» MASSA «La questione del Lavello sta mettendo in luce una serie di criticità che riguardano tutti i cittadini; certamente chi abita quella zona soffre oltremodo il disagio degli odori nauseabondi che a tratti è ben al di là della soglia di sopportazione, ma in ballo ci sono soprattutto la gestione della depurazione - i cui costi finiscono nella bolletta dell'acqua - e poi tutto l'aspetto sanitario». Introduce così il consigliere del M5S, Paolo Menchini, la sua analisi di quanto emerso dalle prime audizioni della commissione Ambiente.«Sapevo che i depuratori sono in emergenza a seguito della sentenza del Tar Lombardia che ha di fatto impedito il conferimento dei fanghi in agricoltura, ma un aspetto che mi ha particolarmente stupito sono i costi e l'inefficienza degli impianti. In Gaia vengono prodotte circa 2 mila tonnellate al mese di fanghi di depurazione, se questa fosse la media di tutti e sette i gestori della Toscana, il totale dovrebbe fare 14mila tonnellate e invece arriviamo appena a 9mila; è evidente che c'è un problema di produzione di fanghi in Gaia che in parte è spiegato dal fatto che per il loro trattamento, alcuni impianti, come il Lavello 1, usano ancora la nastro pressa anziché la più efficiente centrifuga».«Facendo un conto a spanne - prosegue nella sua analisi il consigliere dei 5 Stelle - solo allineandoci all'efficienza degli altri gestori si potrebbe risparmiare circa un 30% e invece lo scenario prospettato è di un'ulteriore aumento. In questo quadro stupisce ancora di più venire a conoscenza che per i lavori di ammodernamento e potenziamento del depuratore lavello 1 - lavori che dovrebbero concludersi verso febbraio del prossimo anno - non hanno previsto di sostituire la vecchia nastro pressa con una centrifuga».Ma sono problemi che non hanno un loro peso anche sul portafogli. «Tutto questo ovviamente ha un prezzo, perché lo smaltimento dei fanghi ci costa più o meno 145 euro alla tonnellata - quasi 3milioni e mezzo di euro all'anno - ma la cifra, come detto, è destinata ad aumentare addirittura fino a 200 euro a tonnellata», aggiunge Menchini.«Inefficienza, in questo caso, fa rima con inquinamento» conclude il consigliere Menchini: «perché in quasi tutte le occasioni che Arpat ha fatto sopralluoghi nella zona Lavello - una ventina di volte dall'inizio dell'anno - ha sanzionato Gaia per sforamento dei livelli di azoto ammoniacale e azoto nitrico. Se da un lato questo problema si dovrebbe finalmente risolvere con i lavori al depuratore Lavello 1, per arrivare a soluzioni definitive ci sarà comunque da mettere in campo azioni più articolate».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Benedetti su Asmiu: auto tutte ammaccate e nessuno ha controllato MASSA Il presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti scende in campo su Asmiu con una lettera al dirigente competente e al sindaco. In quella lettera focalizza l'attenzione sul parco mezzi della società di raccolta rifiuti definendolo «in pessime condizioni, privo degli standard di sicurezza previsti dalla normativa, ma soprattutto - aggiunge - i mezzi sono pieni di ammaccature e graffi causati da urti... Questo è accaduto anche per i mezzi acquistati da poco, auto nuove che sembrano già vecchie, trattate malissimo e mai controllate dai responsabili. In proposito, mi chiedo perché... coloro che procurano i danni non vengono individuati ed obbligati a risarcire? Scrivo ciò - aggiunge - perché esiste un ordine di servizio del 16 ottobre 2015 (Protocollo Asmiu 0004709) avente come oggetto "Controlli giornalieri automezzi" nel quale si ribadisce il dovere di tutti i conducenti di assicurare, attraverso i necessari interventi e/o controlli e/segnalazioni, il buon funzionamento ed il mantenimento dello standard di sicurezza del mezzo affidato.A seguito di questo provvedimento il direttore aveva disposto la verifica giornaliera di tutti gli automezzi attraverso: controlli funzionali prima dell'inizio del servizio, iniziali presidi di sicurezza a ripristino immediato, segnalazioni e verifica disfunzioni e/o guasti a fine turno... Non mi risulta che i danni procurati in questi anni siano stati addebitati a qualcuno e quindi sono convinto che non siano mai state eseguite le segnalazioni "Controllo giornaliero conducenti automezzi". Chiedo quindi - Benedetti conclude - di conoscere i motivi per i quali la dirigenza Asmiu non ha fatto rispettare l'ordine di servizio e perché non sono state addebitate ad alcuno le responsabilità di non aver eseguito ad inizio e fine turno i controlli...Mi farò carico di informare il nuovo amministratore unico di Asmiu, con la richiesta di inviare una relazione sulla gestione del parco automezzi alla Corte dei Conti Regionale per poter recuperare i danni procurati attraverso il risarcimento da parte di coloro che saranno ritenuti responsabili».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Dopo le precipitazioni torrenziali del 2 settembre la strada fuori dal paese è stata invasa da melma sulla carreggiata Arrivano pioggia e fango Fiumi di marmettola a Torano Irene Rubino / carrara Fiumi di marmettola tra Ponti di Vara e Torano. Con l'inizio dell'autunno sono tornate le grandi piogge e, di conseguenza, la preoccupazione per lo stato delle strade di arroccamento.A maggior ragione dopo la frana avvenuta sulla strada per Colonnata in località la Piana il 19 marzo scorso, dove la voragine riparata in una settimana si è riaperta a distanza di un mese esatto. Il borgo ha così scontato quasi due mesi di isolamento proprio nella bella stagione, la più propizia per il turismo.Domenica 2 settembre, l'ultimo giorno di tour culturali ed enogastronomici con "Colonnata si accende", una pioggia torrenziale si è riversata sul paese e i dintorni, inclusi i bacini marmiferi. E gli effetti non si sono fatti attendere. Per nulla inattesi ma non per questo meno fastidiosi e pericolosi.Al ritorno, sulla strada di Torano, veri e propri fiumi di marmettola si sono creati lungo i margini della strada e non solo, invadendo la carreggiata e complicando il passaggio in auto. Un fenomeno che può destare una moderata preoccupazione e sollevare alcuni interrogativi riguardo allo stato delle vasche di decantazione. Si sa, infatti, che i bacini artificiali che raccolgono l'acqua piovana che scende dal monte, per funzionare adeguatamente e trattenere i fanghi, dovrebbero essere puliti regolarmente. In particolare alla fine dell'estate, quando il caldo torrido cede il passo a piogge intense. E a questo punto fare questa pulizia diventa un imperativo da attendere al più presto.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il 3 agosto il fontanello Publiacqua di Sant'Agostino ha smesso di fornire acqua con le bollicine. Problemi (temporanei) anche a quello di Masotti L'anidride carbonica è finita: un mese senza acqua gassata PISTOIA Trovare l'acqua gassata ai fontanelli pubblici è stato come cercare un ago in un pagliaio in questo caldo agosto appena concluso. Sì perché i fontanelli di Publiacqua a Sant'Agostino, Bonelle e Masotti, molto gettonati dai pistoiesi, stanno dando grossi grattacapi agli amanti delle bollicine. E subito fioccano le lamentele, dato che l'acqua frizzante viene a singhiozzo o addirittura manca del tutto. È il caso del fontanello di Sant'Agostino, che dal 3 agosto scorso, non eroga più acqua frizzante. La stessa Publiacqua lo aveva comunicato, parlando di "improvvisa difficoltà nel reperimento sul mercato della materia prima (cioè anidride carbonica) che si prevede possa perdurare per tutto il mese di agosto". Mancanza che a quanto pare però si sta protraendo anche nei primi giorni di settembre. "Pessima la situazione attuale dei fontanelli pubblici a Pistoia città e nei dintorni - scrive un cittadino alla redazione de Il Tirreno- dai primi di agosto sono fuori uso entrambi gli erogatori di acqua gassata in Sant'Agostino; idem quello che eroga acqua gassata a Bonelle e da qualche giorno è andato fuori uso anche quello della stazione di Masotti a Serravalle". Agli utenti, prosegue il lettore, non resta altro che tornare a comperare l'acqua gassata in bottiglia nei negozi con tanti saluti a tutti i discorsi su risparmi, riduzioni del consumo di plastica e altre ricadute virtuose. E in effetti l'installazione dei fontanelli che dispensano acqua liscia o frizzante, dotati di un sistema di filtraggio, debatterizzante e refrigerante che ne garantiscono la qualità e il gusto e collocati in aree pubbliche facilmente accessibili, era stata fortemente voluta dall'allora assessore all'ambiente Mario Tuci proprio per un duplice scopo: consentire alle famiglie di risparmiare ed evitare di mettere in circolazione le bottiglie di plastica, che sono il contenitore di gran lunga più comune e altamente inquinante. I primi fontanelli a Pistoia, realizzati dal Comune e dati in gestione a Publiacqua, sono stati proprio quelli di Sant'Agostino inaugurati il 29 dicembre 2009. Publiacqua, dal canto suo, fa sapere che si sta adoperando per rimetterli in sesto. Per quello collocato a Sant'Agostino "non risultano malfunzionamenti se non possibili carenze di CO2 in agosto" spiega l'azienda; quello di Bonelle attualmente è tornato attivo dopo essere stato chiuso per qualche giorno per normale attività di sanitizzazione, fatta ciclicamente per garantire la qualità dell'acqua; mentre per quello di Masotti risulta esserci un guasto meccanico - sempre a detta dell'azienda - la cui riparazione era prevista appunto ieri mattina.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini legambiente Gli animali intorno a noi conoscerli e proteggerli pistoia Da sabato 8 settembre a domenica 15 ottobre si terrà il corso "Coinvolgimento delle comunità locali in attività di monitoraggio della fauna selvatica (citizen science)" Il corso è finanziato dal Cesvot e organizzato da Legambiente Pistoia in collaborazione con Wwf e Fratelli con la Coda. Il progetto ha lo scopo di rendere i partecipanti capaci di raccogliere dati e informazioni sulla fauna selvatica e sensibilizzare il pubblico verso la conoscenza e la tutela della biodiversità, con particolare riferimento agli uccelli, ai chirotteri e al lupo. Il corso si terrà tutti i sabato pomeriggio e domenica 14 ottobre nelle sedi di Via Gentile 40 Pistoia (zona Fornaci) e via di Monachino 8 Acquerino. Sabato 8 settembre al Museo Marini di Pistoia avverrà la presentazione del corso. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a: Circolo Legambiente Pistoia via dei Cancellieri, 3051100 Pistoia Telefono 3290739870.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera movimento 5 stelle Critiche al nuovo orario della stazione ecologica PONTEDERA Da lunedì prossimo le ore di apertura settimanali della stazione ecologica passeranno da 28 a 34 e l'unico giorno di chiusura sarà il giovedì. Una modifica che secondo il sindaco Simone Millozzi agevola l'utenza, ma che il Movimento 5 Stelle giudica insufficiente: «I nuovi orari non vengono incontro alle esigenze dei cittadini, aumenta sì l'orario, ma concentrando le ore al mattino ed eliminando l'unica apertura pomeridiana (quella del mercoledì) oltre al sabato, per consentire l'apertura del martedì mattina. La nostra proposta era, per cominciare, di prolungare l'orario pomeridiano del mercoledì, posticipando l'orario di chiusura dalle 17 alle 19 ed eventualmente aprire un altro pomeriggio. Non sarebbe stato male da parte del sindaco, prima di variare l'orario, fare un sondaggio tra le persone che utilizzano il centro».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

La giunta risponde a Garfagnini: «Colpito da letargia politica» POMARANCE Pochi giorni fa, il capogruppo di Sinistra democratica in consiglio comunale a Pomarance, Marco Garfagnini, aveva attaccato la giunta del sindaco Loris Martignoni (nella foto sopra) sul bilancio e sulle condizioni delle strade, ritenute pessime. Ieri è arrivata la replica della maggioranza che parla di «letargia politica di cui è stato vittima nell'ultimo anno Garfagnini». «Dove sono andate a finire le risorse geotermiche? - chiedono dalla maggioranza citando il capogruppo di minoranza - Dodici milioni per ripianare mutui attivati dalle precedenti amministrazioni con la Cassa Depositi e Prestiti. Grande sacrificio ma col risultato che a breve il nostro Comune avrà per la prima volta dopo tanti anni i debiti completamente azzerati». In più, sei milioni in interventi di manutenzione per ripristinare la rete di teleriscaldamento». E poi, nella «manutenzione ordinaria e straordinaria e di bonifica dall'amianto di un patrimonio immobiliare grandissimo come quello del Comune di Pomarance che abbiamo ereditato in condizioni non certo ottimali». Sul fronte delle tasse, «non c'è stato alcun aumento e non si capisce dove sia stata rilevata questa notizia, c'è stata invece una costante riduzione della Tari anche se leggera, come dovrebbe sapere in qualità di amministratore».Per quanto riguarda le strade, la maggioranza cita «l'accordo con la Provincia col Comune che ha stanziato 2,5 milioni per manutenzioni imsulla 329 e sistemazione delle maggiori frane sulle strade provinciali e statali». Inoltre, «sono stati sistemati per intero o nei tratti più critici le strade comunali del Cerreto, , S.Ippolito, Libbiano ed altri come il secondo lotto di Libbiano e lo saranno a breve così sempre a breve partiranno la realizzazione del progetto del Piazzone, della strada delle Macie, del parco di Gallerone, del percorso - e del Villino». Tante le opere pubbliche e gli investimenti raccontati nella replica a Garfagnini dalla maggioranza. «Ci risulta che Garfagnini abbia dato le dimissioni da diversi incarichi, tra l'altro anche da iscritto e dirigente del Pd. Ci chiediamo allora, ma il consigliere Garfagnini, in qualità di capogruppo, chi rappresenta? Ha mai fatto mente locale in proposito? E mentre tutto questo accade il consigliere ha anche l'ardire di pontificare. Quanti danni può fare, almeno in politica, la letargia consigliere Garfagnini!». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

Bonafede mentì al Senato? Ecco cosa disse il 2 agosto: «Negli ultimi 6 anni mai avuto rapporti professionali con lui» Il ministro tace su Lanzalone, il Pd insiste per avere la mail Federico Lazzotti / LIVORNO Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede contattato dal Tirreno, preferisce non chiarire i dubbi che da tre giorni si stanno addensando sul suo conto. Il guardasigilli ha mentito in parlamento? La questione riguarda i rapporti professionali con l'avvocato Luca Lanzalone, il manager arrestato a giugno nell'indagine sugli appalti per la costruzione del nuovo stadio di Roma, dopo essere stato nominato dalla sindaca Virginia Raggi al vertice della multiservizi Acea. Troppo impegnato il ministro pentastellato - dicono dal suo entourage - nella stesura del decreto anti-corruzione in via di ultimazione per replicare, limitandosi a confermare quanto sostenuto il 2 agosto in Senato. «Negli ultimi sei anni - disse in una seduta molto movimentata tanto che la presidente Casellati dovette interromperla - non ho avuto alcun rapporto professionale con l'avvocato Lanzalone». il documento Questo nonostante le incongruenze tra quelle parole e le mail che compaiono nella richiesta di archiviazione dell'indagine su Aamps, l'azienda dei rifiuti di Livorno. A cui si aggiungono, adesso, le pressioni del Pd che da quando il Tirreno ha dato conto di questi documenti chiede «trasparenza» a uno dei paladini del palazzo specchiato. Nessuna implicazione penale per Bonafede, ma la questione ha un peso politico importante.Per chiarire le contraddizioni tra i fatti e le parole è necessario leggere il documento giudiziario che riguarda il presunto abuso d'ufficio (archiviato) nell'assegnazione diretta di tre consulenze da parte del Comune di Livorno allo studio Lanzalone & Partners per 131.500 euro, e dove vengono citate due mail in cui emerge il ruolo dell'allora senatore come regista dell'operazione. In particolare ce n'è una inviata dallo stesso Bonafede il 7 gennaio 2016 al sindaco Filippo Nogarin, l'allora assessore al bilancio Gianni Lemmetti (ora in Campidoglio), l'avvocato Francesco Costantini e lo stesso Lanzalone. All'interno si programma un incontro per il 18 gennaio successivo per «fare un primo punto della situazione alla luce di queste prime settimane di collaborazione (tra il Comune) con gli avvocati dello studio Lanzalone&Partners». L'altra mail, invece, è del 3 febbraio e a inviarla è l'avvocato Lanzalone che tra i destinatari, per conoscenza, inserisce tra gli altri, anche Bonafede e l'attuale vice premier del governo giallo- verde Luigi Di Maio. In questa seconda missiva l'avvocato dà la sua disponibilità ad assistere l'amministrazione, i suoi rappresentanti e le partecipate. l'audizione in senato È confrontando questi atti con le parole del ministro in Senato 34 giorni fa che emerge una evidente incongruenza. A tirare in ballo Lanzalone, in quella occasione era stato il senatore Pd Giuseppe Cucca che citando le dichiarazioni della sindaca di Roma Raggi («Mi è stato presentato da Bonafede»), chiedeva conto al ministro di questi rapporti. «Ho presentato un professionista eccellente - è l'ammissione di Bonafede - che in quel momento aveva dimostrato a Livorno il suo valore». Poi sul legame professionale tra i due precisa: «Avendo avuto quattro ore di tempo, non ho potuto preparare nemmeno un testo scritto, ma ho fatto mente locale: negli ultimi sei anni non ho avuto alcun rapporto professionale con l'avvocato Lanzalone. Preciso che, per essere sicuro di rispondere correttamente, stamattina ho chiamato anche il mio commercialista per chiedergli se per caso, visto che il mio studio legale patrocinava cause in tutta Italia, ci fosse una fattura emessa dall'avvocato Luca Lanzalone nei miei confronti o viceversa, e non c'è. Spero che adesso questa faccenda possa ritenersi chiusa». la polemica Difficile dire se si sia trattato di una dimenticanza, di una bugia in buonafede - nell'atto giudiziario i compensi sono stati saldati dal Comune di Livorno - oppure di un atto deliberato. Il Pd con il deputato Andrea Romano è tornato all'attacco dopo le parole di Nogarin a difesa di Bonafede. «La mail (di cui non viene negata l'esistenza ndr) non è un atto pubblico ma una comunicazione privata», ha detto il sindaco. «Cosa nasconde Nogarin? - domanda allora Romano - Perché non garantisce il libero accesso dell'opinione pubblica, come chiesto dal Pd, alla corrispondenza intrattenuta con Bonafede e Lanzalone sul caso Aamps?». Il capogruppo dem in consiglio comunale ha infatti già presentato una richiesta di accesso agli atti per entrare in possesso delle mail che riguarda anche il guardasigilli. «Trascorsi i trenta giorni previsti dalla legge - conclude Romano - denunceremo Nogarin per omissione di atti di ufficio. Il sindaco di Livorno ha tutto il tempo per comprendere il senso della parola "trasparenza" e per rispettare finalmente la legge e il diritto dei cittadini a conoscere la verità». E la polemica politica è destinata a continuare.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno da oggi a sabato Porta a porta nei quartieri nord, incontri con Aamps Livorno In vista dell'estensione del porta a porta anche ai rioni della zona nord di Livorno, prevista per il 17 settembre, Aamps prosegue con la programmazione degli incontri rivolti alla cittadinanza per far conoscere le modalità e i vantaggi della nuova raccolta che progressivamente si sta estendendo a tutta la città, modificando le abitudini delle persone ma contribuendo in maniera determinante al decoro urbano e alla tutela dell'ambiente.I prossimi appuntamenti sono rivolti agli abitanti dei quartieri Shangai-Torretta e Orlando - Vinci. Si comincia oggi alle 17 presso la parrocchia Sacra Famiglia di via Giolitti. In vista del weekend saranno invece allestiti gli infopoint per chi non fosse riuscito a partecipare all'incontro pubblico: domani in via Fratelli Bandiera 1, dalle 17 alle 19, sabato in via delle Cateratte 13, dalle 9 alle 13.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

SALUTE Lonzi, 90 giorni di tempo per mettersi in regola alla normativa europea LIVORNO Si è tenuta nei giorni scorsi la conferenza dei servizi sul rinnovo dell'autorizzazione integrata imbientale richiesto da Lonzi Metalli srl. Dalla conferenza - spiega il Comune - è risultato l'impegno per l'impresa a presentare entro 90 giorni un nuovo progetto conforme alle ultime prescrizioni europee.«Il 10 agosto scorso la Commissione Europea ha approvato le conclusioni relative alle migliori tecniche disponibili (BAT - Best available techniques) in materia di smaltimento e recupero dei rifiuti, anche pericolosi, come disposto dalla sua direttiva sulle emissioni industriali» così Giuseppe Vece, assessore all'ambiente del Comune di Livorno, commenta l'esito della conferenza. «Il documento approvato - prosegue Vece - è a tutti gli effetti un riferimento normativo che mette precise condizioni alle imprese che fanno richiesta di autorizzazione integrata ambientale, come disposto dal decreto legislativo 152/2006». «Lonzi Metalli srl deve conformarsi a questi standard, più elevati e rigorosi rispetto a quelli precedenti. Ha tempo fino a fine novembre per farlo, altrimenti non potrà ottenere il rinnovo dell'autorizzazione. E per quanto ci riguarda continueremo a verificare ciò che è di nostra competenza con la massima attenzione" conclude l'assessore all'ambiente del Comune di Livorno.Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Filippo Nogarin. «La settimana scorsa - scrive su Facebook - vi avevo promesso che questa amministrazione avrebbe fatto il possibile per garantire, una volta di più, la salute dei residenti di via del Limone, che da anni convivono con la Lonzi Metalli. Detto, fatto. Se entro 90 giorni non si metteranno in regola, adeguando il proprio impianto alle nuove Bat (best available techniques) che sono molto più stringenti di quelle precedenti, il rinnovo non sarà concesso. La salute degli abitanti della zona attorno alla Lonzi viene prima di tutto. E noi siamo a questi tavoli proprio per garantire questo punto».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La pineta della Feniglia cosparsa di rifiuti di ogni genere A pulire pensano solo i volontari. «Un'indecenza» Sporcizia e giacigli L'area protetta è ridotta a discarica Ivana Agostini/ORBETELLO Bottiglie di plastica e di vetro, lattine, giacigli improvvisati ed escrementi. Si presenta così la pineta dell'area protetta della Feniglia. Ieri mattina Fabio Lubrano, presidente dei Pescatori sportivi di Orbetello, è andato a visitare quei luoghi dove ogni anno, a maggio, come volontario con la sua associazione, col Circolo Cacciatori di Orbetello, con i Pescatori di Orbetello, con la collaborazione del Comune va a fare pulizia. «Un'indecenza e una vergogna per uno dei luoghi più caratteristici del territorio orbetellano», dice. La sporcizia si annida dietro le dune dove in estate si accampano i venditori ambulanti che poi vanno a smerciare i loro prodotti sulla spiaggia e dentro la pineta. «Quello che le foto non riescono a testimoniare - aggiunge Lubrano - è anche l'odore che si sente avvicinandosi ad alcune zone, a cespugli che sono diventati ricettacolo di spazzatura». Chi entra in quella pineta lo fa attraverso gli spazi che si sono creati dove la rete è divelta ormai da tempo. Estate dopo estate lo scenario è sempre lo stesso. Da tre anni Lubrano organizza un'iniziativa per pulire la zona: "A pesca di immondizia". Un evento nazionale che viene realizzato anche in altre località d'Italia. «Per fortuna - dice - ci sono persone che disinteressatamente ripuliscono tutta quella

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Attivi i nuovi fontanelli di Neghelli e del centro ORBETELLO Sono stati messi in funzione i fontanelli di Neghelli e Orbetello centro. Gli impianti per erogare acqua si trovano a Neghelli nel lungolago dei Pescatori e a Orbetello centro vicino alla Stazioncina. I giorni scorsi erano stati attivati quelli di Albinia e di Orbetello scalo. In tutti e quattro gli impianti viene erogata acqua naturale (a temperatura ambiente e fresca) e gassata. Per il primo mese i cittadini potranno rifornirsi in maniera gratuita. Da ottobre rimarrà gratis solo quella a temperatura ambiente, mentre diventeranno a pagamento quella fresca e quella gassata. Il costo sarà di 5 centesimi al litro. Gli impianti, come noto, erano stati installati nelle rispettive postazioni lo scorso febbraio, ma finora non erano stati mai attivati. Dopo sei mesi finalmente sono entrati in funzione. Restano ancora da installare gli ultimi due fontanelli annunciati dal Comune, cioè quello di Fonteblanda e quello di Talamone. -- I.A.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Vicino allo scalo merci c'è una carrozza abbandonata Dentro regna il degrado tra sporcizia e lasciti di abiti Avvistate presenze sospette Il vagone merci è una discarica a cielo aperto LUCCA Una discarica a cielo aperto, una potenziale bomba ambientale, e soprattutto una cartolina dell'orrore sbattuta quotidianamente in faccia ai tanti pendolari e turisti in partenza e in arrivo in direzione Garfagnana o Firenze. A segnalare la situazione è Francesca De Martin. In stazione, a Lucca, a pochi passi dallo scalo merci, c'è da mesi un vagone completamente in disuso, adibito a discarica e, forse, ricovero temporaneo di senzatetto o, peggio, sbandati. Al locale si accede facilmente, visto che si trova praticamente accanto al binario 1 tronco Est, da dove partono i convogli diretti in Valle del Serchio e a Firenze: si può andare attraversando la piattaforma laddove inizia il muretto che delimita l'area, oppure passando dall'ex scalo merci. Lo spettacolo è osceno: legni consumati e spesso bruciati, rifiuti dentro e fuori il vagone, lasciti di abbigliamento usato e, con ogni probabilità, una permanenza di persone continua. Non sono state avvistate siringhe o residui di stupefacenti, ma il quadro non cambia. Sistemato ai margini della stazione e delle piattaforme più trafficate, il pezzo del convoglio è facilmente visibile agli occhi del viaggiatore, ma soprattutto alcuni cittadini hanno registrato, specialmente nelle ore serali quando la stazione è incustodita e gli uffici della Polfer sono chiusi, un viavai di gente e disperati di ogni tipo. Non è un bel biglietto da visita per la città che, tra poche settimane, sarà invasa dall'esercito di appassionati dei Comics, ma anche per i tanti turisti che, a pochi passi dai convogli, sono a contatto con questa realtà fatta di degrado. L'area è di pertinenza di Rfi e il Comune ha il diritto di uso che scadrà tra qualche anno. Nei meandri della burocrazia, sarebbe il caso che qualcuno prendesse in mano la situazione, per evitare che quel romantico relitto di un vecchio vagone diventi un pericolo per la collettività. --NICOLA BELLANOVA

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

L'avvocato rappresenta Viareggio nel consiglio di amministrazione. «Siamo entrati nella fase che renderà operativa la società» Miracolo: Reti Ambiente, avanti tutta con il presidente VIAREGGIO Spazzatrici in azione sotto i loggiati di piazza Cavour per debellare il guano di piccioni e storni che l'ha fatta da padrone per tutta l'estate. A fare le voto ed interloquire con gli operatori di Sea Ambiente c'è Fabrizio Miracolo, già presidente di entrambe le società dei rifiuti a Viareggio ed oggi indicato dal sindaco Giorgio Del Ghingaro come membro del cda di Reti Ambiente. Avvocato, di nuovo alle prese con la pulizia della città? Ma non era diventato "pisano" con la nomina in RetiAmbiente?«Vorrei si ricordasse che RetiAmbiente è il proprietario di Sea Ambiente. Anche se non abbiamo voce in capitolo sulla gestione...».Ma RetiAmbiente come sta? Proprietario poco operativo ormai da troppo tempo, sembra...«Guardi, proprio con la riunione del cda del 2 settembre abbiamo dato al presidente Daniele Fortini il mandato per avviare a pieno titolo la fusione per incorporazione. Il 13 settembre sarà nominato il quinto membro del cda, una donna. E da qui si inizia». A proposito del presidente Fortini che ha sempre avuto ruoli in partiti ed amministrazioni di centro sinistra: non c'è il rischio di un cambio della guardia da parte del sindaco di Pisa, oggi di centro destra?«Io credo che il curriculum di Fortini parli da solo. Ed il presidente di RetiAmbiente ha ben chiaro quale sia il percorso per una gestione in senso unitario della società del rifiuti della costa toscana». Eppure il direttore di Ato, in un passato recente, ha parlato di RetiAmbiente come di una «holding senza controllo». Sta dicendo che è cambiato il vento?«Il segnale che RetiAmbiente è oggi una holding vera e propria avviata verso la gestione del servizio rifiuti è stata la sostituzione del professor Marco Frey della Scuola Sant'Anna con lo stesso Fortini. Quel Frey, voglio ricordarlo, che insieme ai suoi sodali mi ha voluti fuori da Sea».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio alpi apuane Stagi attacca il Parco per la Ztl sul Corchia: chiuda piuttosto le cave STAZZEMA Ok conservare l'habitat delle aree umide che circondano la montagna del Corchia. Ma le cave allora? È un po' questa l'obiezione che il consigliere di minoranza Baldino Stagi muove al Parco delle Alpi Apuane in una lettera indirizzata anche a Regione Toscana e Comune di Stazzema. «Sanno bene, i dirigenti, i tecnici ed i consiglieri dell'ente Parco, quali siano le minacce - scrive - che incombono sul patrimonio naturalistico unico ed irripetibile del Corchia, mi riferisco, ovviamente, alle cave presenti in prossimità della vetta del monte, in particolare alla cava Tavolini». Il consigliere mette in relazione l'attività di estrazione del marmo arabescato del Corchia con le sottostanti cavità carsiche. «Sanno bene che il sito estrattivo provoca voluminose infiltrazioni di marmettola e inquinanti all'interno dove, guarda caso, trova posto una delle cavità più importanti d'Europa». È l'Antro del Corchia. E le stesse possibili infiltrazioni - secondo Stagi - andrebbero anche «nelle zone umide che si intenderebbe proteggere, ma solo dai rischi marginali e saltuari, tralasciando quelli consistenti e permanenti». Stagi si accoda agli ambientalisti, che da sempre imputano alle attività di estrazione di marmo, oltre che un irreversibile modifica del paesaggio delle Alpi Apuane, anche effetti inquinanti sulle ricchissime falde acquifere delle montagne del litorale toscano. «Il presidente (Alberto Putamorsi, ndr) afferma che devono essere chiuse le cave che fanno danni sottintendendo, quindi, che ne esistono altre che non ne fanno. Ci spieghi, presidente, con quale criterio avverrà questa scelta, ci dica se veramente pensa che questo tipo di lavorazione possa non avere nessun impatto ».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Sopralluogo di Forza Italia sugli argini e al vicino campo rom L'onorevole Bergamini: una interrogazione sul corso d'acqua Lavello, miasmi e depuratore: il fosso finisce in Parlamento MASSA Salvatore Cimino abita a due passi da Lavello e depuratore: impianto e fosso per lui non hanno segreti. Ieri pomeriggio è sull'argine e con lui ci sono i vicini, c' è il presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti, ci sono Sergio Bordigoni che presiede la commissione ambiente e Giovanbattista Ronchieri che di quella commissione è membro. C'è anche l'onorevole Deborah Bergamini: Forza Italia ha organizzato un sopralluogo e coinvolto la sua rappresentante in parlamento. Salvatore Cimino ai giri di parole preferisce la

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Gaia annuncia l'acquisto del macchinario anche per l'impianto di Massa E aggiunge: i lavori per renderlo più efficiente sono già in corso Una "centrifuga" al depuratore per ridurre il volume dei fanghi MASSA Di miasmi al Lavello si parla da tutta l'estate. E nel mirino sono i fanghi di depurazione (il depuratore Lavello 1 sorge proprio a due passi dal fosso) dopo il divieto di utilizzarli in agricoltura, contenuto in una sentenza del Tar Lombardia. Gaia da parte sua ammette che il depuratore Lavello 1 è in affaticamento, ma annuncia investimenti per renderlo più efficiente: «Attraverso il proprio piano industriale, il gestore ha stabilito chiare politiche di investimento che destinano alla depurazione circa il 60% degli oltre 112 milioni di investimenti programmati nel quinquennio 2018/2022. La depurazione, anche per il suo impatto ambientale, è ritenuto da Gaia un settore chiave che necessita di interventi per recuperare i ritardi storici nell'efficientamento delle strutture: per questo la società ha programmato, ed in parte sta già sta realizzando, importanti opere riguardanti tutti i principali impianti di depurazione. In particolare ha studiato sistemi di riduzione dei volumi dei fanghi, dedicando a questo obiettivo uno specifico cantiere del piano industriale, che prevede un programma strutturato di installazione di centrifughe negli impianti (per 2,2 milioni di euro) che ne sono sprovvisti. Anche il depuratore Lavello 1 - eccoci al cuore del problema - sarà interessato dall'installazione di una centrifuga, attraverso un intervento distinto dai lavori di potenziamento che sono attualmente in corso che hanno come obiettivo l'aumento della capacità depurativa. Da questa pianificazione si stima di ottenere una riduzione dei fanghi da smaltire di circa il 44% sui volumi attuali, con un risparmio annuo per lo smaltimento di circa 1,4 milioni, anche a beneficio della tariffa».Intanto, fino al perdurare degli effetti della sentenza del Tar Lombardia che obbliga tutti i gestori a trattenere i fanghi senza smaltirli e fino alla realizzazione degli investimenti previsti, per fronteggiare l'emergenza Gaia annuncia di essersi dotata di macchinari mobili per la centrifugazione dei fanghi: «Sul depuratore Lavello 1 Gaia sta completando i lavori di potenziamento che consentiranno di migliorare l'efficienza e di ridurne le emissioni di odori, nonché di superare le criticità derivanti dal suo generale affaticamento. Il pacchetto di interventi programmato dal

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Presenti 150 mila metri cubi di inerti e 33mila quintali di legna La richiesta per la Regione parte dal Consorzio bonifica Serve un milione per la pulizia dei letti dei fiumi LUNIGIANA Un milione di euro di interventi, per asportare 150mila metri cubi di inerti (sassi, ghiaione) e 33mila quintali di legname, e liberare così i letti di Magra, Fiume Verde, Taverone, Aulella, Arcinasso, Gordana, Teglia, Mangiola, Geriola, Monia, Rosaro e Betigna.Sono i progetti che il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord ha redatto e inviato alla Regione: per ottenere, così come prevede la legislazione vigente, il necessario finanziamento. Una volta reperite le risorse, l'Ente consortile è già pronto ad avviare i cantieri in maniera immediata.«Assieme alla manutenzione ordinaria, che ogni anno il nostro Ente realizza grazie al contribuito di bonifica, anche la rimozione di materiali dai letti dei fiumi rientra in un programma di lavoro significativo, soprattutto in zone collinari e montane - ricorda il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi - in cui il carattere torrentizio dei corsi d'acqua, provoca il trasporto a valle di grandi quantità di sedimenti, inerti e vegetali e il cui accumulo nel tempo può ridurre la capacità di deflusso. Il tema è stato affrontato a livello regionale da tutti i Consorzi di bonifica toscani, in un incontro a cui ha preso parte anche il presidente della Regione Enrico Rossi. Dal vertice scaturì la necessità di un piano generale aggiornato zona per zona, con le richieste di intervento e la quantificazione stimata del volume di materiale da rimuovere». «Il nostro ufficio tecnico si è messo subito al lavoro e ha redatto un elenco di progetti dettagliati e immediatamente cantierabili, che ha preso in considerazione i corsi d'acqua principali della valle del Magra. Il piano prevede una lunga serie di interventi a fronte di una stima di costo attorno a 1 milione di euro, che consentirebbero di asportare 150 mila metri cubi di inerti (sassi, ghiaione ecc..) e 33.000 quintali di legname; appena la Regione lo approverà ed erogherà il finanziamento, saremo in grado di iniziare i lavori subito», conclude Ismaele Ridolfi.

Il Tirreno, Cronaca di Prato rifiuti La Cgil: «Alia ha aumentato i carichi di lavoro» prato «Aumenta del 40% il costo per le imprese per lo smaltimento dei rifiuti e alia pensa solo a ridurre i diritti dei lavoratori». Con queste parole la Cgil Funzione pubblica di Prato punta il dito contro l'azienda rifiuti e la sua gestione. "Il costo per il sistema produttivo tessile pratese è aumentato in un solo anno di 4 milioni di euro passando a 10.800.000 euro e Alia, con le proprie, controllate, non trova soluzioni se non cercando di ridurre i diritti dei lavoratori». Secondo Massimo Logli, segretario della Fp Cgil, la riorganizzazione di Alia ha avuto, dopo un anno di attività, ricadute negative sui servizi di raccolta dei rifiuti e servizi accessori. «Le modifiche gestionali sono state appesantite da pratiche farraginose mentre si registra, sul fronte operativo specifico della raccolta dei rifiuti porta a porta, l'esclusiva attenzione sulla riduzione del costo del lavoro tramite l'esternalizzazione a aziende private del servizio - prosegue Logli - Da Alia ci saremmo invece aspettati un netto cambio di rotta e una forte riduzione degli appalti. Ciò ha prodotto carichi di lavoro spesso eccessivi per gli addetti e un evidente nocumento per il servizio stesso che pur avendo risultati apprezzabili sul fronte delle percentuali di raccolta differenziata necessiterebbe, piuttosto, di controlli continui e assidui da parte degli organismi preposti, al fine di educare la cittadinanza e le imprese al corretto atteggiamento verso il proprio rifiuto. Le nostre richieste andavano nella direzione dei necessari investimenti sulle attrezzature e un aumento degli addetti impegnati in questo settore specifico».Secondo il sindacato, Alia si sta dimostrando sorda sul tema mentre continua la stretta sui lavoratori: «apprendiamo dai media" che l'amministrazione comunale ritiene necessaria la presenza in servizio degli operatori per il Porta a porta nei giorni di Natale, Capodanno e primo Maggio. Ciò appare in aperta contraddizione con il dato della produzione dei rifiuti che si assestano al 50% nei giorni festivi lavorati rispetto agli altri 350 giorni l'anno. Un impiego di mezzi e personale nei giorni Natale e capodanno sarebbe semplicemente un aggravio, inutile, di costi per l'azienda stessa. Sui temi - conclude Logli - vorremmo che gli amministratori locali facessero sentire forte e chiaro il proprio punto di vista e si sente la necessità di una linea di indirizzo per la gestione dei rifiuti speciali».

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Terminato il periodo di sperimentazione, scatta a Cascina la cosiddetta tariffazione puntuale per l'indifferenziato Rifiuti, da domani i mastelli senza tag non saranno vuotati Multe a chi sgarra CASCINA A partire dalla prossima raccolta dei rifiuti indifferenziati porta a porta, in programma domani, 7 settembre, i mastelli grigi senza tag non saranno più svuotati, né saranno raccolti i rifiuti lasciati fuori dagli stessi mastelli. Lo ricorda il Comune di Cascina facendo il punto sulla cosiddetta tariffazione puntuale. Sperimentazione finita«È terminata la sperimentazione e da venerdì prossimo applicheremo le nuove regole per passare alla tariffazione puntuale - spiega Luciano Del Seppia, assessore all'ambiente di Cascina - che ci permetterà di differenziare di più e quindi di risparmiare. Aggiungo anche che intensificheremo i controlli su tutto il territorio, sia contro l'abbandono dei rifiuti, sia sulla loro corretta differenziazione. Rifiuti abbandonati«Il comportamento incivile di abbandonare sacchi, materiali e ingombranti al di fuori della raccolta porta a porta - prosegue l'assessore - che nei casi più eclatanti arriva a creare delle vere e proprie piccole discariche abusive, ci costringe infatti ad intervenire per rimuovere i rifiuti abbandonati con costi a carico di tutti. Allo stesso modo, una differenziazione porta a porta non corretta rischia di far valutare i rifiuti differenziati non conformi e di farli trattare alla stregua di rifiuti indifferenziati, con conseguenti maggiori costi di smaltimento che ricadrebbero sulla collettività». «I primi dati che abbiamo, ad ogni modo, ci dicono che le quantità di raccolta sono in linea con quanto previsto», aggiunge Del Seppia. Etichette elettronicheNelle scorse settimane a tutte le utenze del Comune di Cascina sono stati recapitati i tag, ovvero le etichette elettroniche che identificano in maniera univoca ogni utenza e il rispettivo contenitore grigio. Chi non l'avesse ancora ricevuta deve contattare l'Ecosportello di via Palestro 2 a Cascina, presso il municipio, aperto il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 9 alle ore 13 e il martedì dalle ore 15 alle ore 18, telefono 050 719348, email [email protected] (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

L'obiettivo è aumentare la raccolta differenziata Con la tariffazione puntuale, nei piani del Comune, i cittadini sono incentivati a non gettare nell'indifferenziato rifiuti che devono essere gettati nell'organico o nel multimateriale leggero ed avranno interesse a svuotare il mastello dell'indifferenziato solo quando questo sarà pieno. Il ritiro del rifiuto organico, della carta e del multimateriale non sarà a tariffazione puntuale, per cui risulterà più conveniente accrescere queste frazioni di raccolta differenziata, destinate ad aumentare in percentuale e qualità, agevolandone il riuso, il recupero o lo smaltimento, ma solo e soltanto se opportunamente selezionata. Inoltre il Comune sta provvedendo ad una regolamentazione delle utenze condominiali sopra le dieci unità che prevederà l'istituzione di aree chiuse con contenitori carrellati taggati. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Alla Festa delle Cantine raccolta rifiuti virtuosa manciano Quest'anno, in occasione della Festa delle Cantine, che si svolgerà da oggi a domenica 9, l'amministrazione comunale di Manciano si impegna a rendere l'evento più sostenibile, istituendo il premio "Cantina virtuosa". Ogni cantina si impegnerà a stoccare la maggior quantità di rifiuti differenziandoli in multimateriale Vpl e carta e cartone. Il meccanismo di premialità terrà conto della quantità di contenitori (sacchi, bidoni) in cui verranno stoccati i rifiuti. «Per questa manifestazione popolare, date le esperienze pregresse - spiega l'assessora comunale all'ambiente Daniela Vignali - è necessario programmare un particolare servizio di gestione dei rifiuti prodotti dalle cantine, consistente sostanzialmente nella raccolta puntuale delle frazioni multimateriale Vpl e carta e cartone per tutte le cantine (nove), nonché nella raccolta puntuale degli oli vegetali esausti per le cantine che hanno questa necessità, cinque in tutto. Abbiamo quindi pensato a un riconoscimento da dare alla cantina che differenzia più e meglio. L'amministrazione comunale sta lavorando con progetti per il potenziamento della raccolta differenziata nella nostra comunità, nelle scuole e anche in occasioni straordinarie come la Festa delle Cantine. L'assessorato all'Ambiente contrasta con forza tutte quelle cattive abitudine legate all'abbandono dei rifiuti che purtroppo continuano ad esserci, che fanno parte di una cultura che non tiene conto del bene comune».Grazie alla collaborazione con Sei Toscana è in programma l'attivazione di una raccolta puntuale del Vpl per ogni cantina, con un bidone Vpl ciascuna e un ritiro al giorno; attivazione di una raccolta puntuale della carta per ogni cantina, in modalità sfusa e anche in questo caso è previsto un ritiro al giorno.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca alla migliarina: la protesta Raccolta del vetro alle 7 troppo rumorosa VIAREGGIO Raccolta del vetro tra le 7,10 e le 7,30 del mattino con il risultato che si sveglia tutto il quartiere. I residenti di via Monsignor Bartoletti, alla Migliarina, avevano già protestato ai primi di agosto, senza risultato. Così, ieri mattina, hanno protocollato in Municipio la richiesta ufficiale che «la raccolta avvenga negli orari consentiti dal regolamento acustico e dal dritto al riposo. Quindi dalle 8 del mattino in poi, senza causare disturbo ala quiete pubblica, come da legge». E, se proprio cambiare orario per Sea Risorse è impossibile, «almeno che la raccolta a quest'ora impropria avvenga non solo e sempre in questa strada». Insomma, sveglia brusca e rumorosa a rotazione. --D.F. (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Le indagini sul deposito abusivo sono partite dall'esposto di Fare Verde La comandante: ci sono anche ditte che non smaltiscono i rifiuti correttamente Aziende nel mirino dei vigili per la discarica del Brentino Gabriele Buffoni MASSAROSA Indagini in corso della polizia municipale di Massarosa sulla discarica del Brentino. Dopo varie segnalazioni e l'esposto presentato dall'associazione Fare Verde Versilia, gli agenti guidati dalla comandante Francesca Papasogli si sono messi al lavoro da oltre una settimana sul sito segnato dall'abbandono illecito dei rifiuti. Con un unico obiettivo: trovare elementi in grado di indirizzare le indagini verso i responsabili. Se è pur vero che da anni via del Brentino è sottoposta a continue bonifiche dopo il sorgere di discariche abusive, sul finire del mese di agosto la situazione ha raggiunto un livello critico. Tanto da allarmare i cittadini, l'associazione ambientalista e far scattare gli esposti che hanno allarmato la Municipale. «Il 26 agosto siamo intervenuti con un primo sopralluogo - spiega la Papasogli - anche perché sono state diverse le segnalazioni di un accrescimento del degrado. Eseguiti i rilievi, abbiamo avviato le indagini per cercare di risalire ai responsabili cercando di non tralasciare niente». Scontrini, documenti, bolle: qualunque cosa potesse ricondurre ad un'identità. Un lavoro certosino che ha portato risultati interessanti. «Abbiamo ottenuto alcuni riscontri che stiamo approfondendo - conferma la comandante - e non si tratta soltanto di singoli cittadini: in alcuni casi abbiamo individuato aziende o imprese che dovrebbero avere un percorso specifico di raccolta e

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” smaltimento per i propri rifiuti. Nei prossimi giorni ultimeremo le nostre indagini - assicura Francesca Papasogli - dopodiché presenteremo tutto il materiale raccolto nelle mani dell'autorità giudiziaria». Se per i privati cittadini le conseguenze sono unicamente di valore amministrativo (si parla di sanzioni - a seconda del tipo di rifiuto - da 300 fino a 3mila euro), per le aziende coinvolte la responsabilità potrebbe rivelarsi penale con relativa segnalazione alla Procura che deciderà il da farsi. «Non si tratta però - assicura la comandante - di materiali pericolosi: non abbiamo trovato eternit o materiali che possano produrre percolato tossico. Perlopiù abbiamo rilevato rifiuti ingombranti e speciali di carattere edile o plastiche». (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio e Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini ambiente Allarme di Forza Italia sull'inquinamento nel torrente Brana PISTOIA Finisce sul tavolo del consiglio regionale la situazione del torrente Brana, dove si sono verificati ripetutamente "fenomeni acuti di inquinamento", secondo Forza Italia. L'iniziativa si deve al capogruppo in consiglio regionale Maurizio Marchetti, che ha firmato una interrogazione sull'argomento. Stessa cosa ha fatto, a livello comunale, l'omologo pistoiese Iacopo Bojola."All'indomani dell'ennesima morìa di pesci - si legge in una nota - entrambi chiedono che l'azione sul Brana non si limiti al monitoraggio ex post ma azioni la leva della prevenzione, anche ipotizzando di interessare «i nuclei di tutela ambientale delle forze dell'ordine e i gestori delle reti in opera di prevenzione», come si legge nell'atto di Marchetti".Il capogruppo regionale di Forza Italia mette all'attenzione della giunta toscana i ripetuti «episodi di grave inquinamento, anche con conseguenti morìe di pesci, nelle acque del torrente Brana» e ricorda come «secondo le rilevazioni Arpat ad oggi disponibili essi sarebbero da ricondurre quando a sversamenti fognari, quando a sversamenti di idrocarburi, quando al movimento di terra da cantieri nei pressi, quando a residui di verniciatura immessi impropriamente nelle acque».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli massarella Migranti e associazioni ripuliscono il Padule fucecchio Parte da Fucecchio, dalla pulizia di alcune aree del Padule, il progetto "Insieme Bonificatori", finanziato dalla Regione e portato avanti dai Consorzi di Bonifica in collaborazione con Anci. L'appuntamento è al Casotto del Sordo (Via Porto allo Stillo - Massarella) domani alle ore 10. «A Fucecchio - spiega l'assessora comunale, Antonella Gorgerino - abbiamo sempre cercato di impegnare i richiedenti asilo in attività che li potessero aprire al territorio per rendersi utili alla collettività. Per questo motivo abbiamo coinvolto il mondo delle associazioni e anche sabato prossimo in Padule con noi ci saranno la Cooperativa Pietra d'Angolo, l'associazione Io Amo Fucecchio, il Movimento Shalom e l'Associazione Il Padule che ci ospiterà e che offrirà un aperitivo a tutti gli intervenuti».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'industriale indiano in fabbrica con la moglie. Cerimonia con un monaco induista, poi la benedizione del vescovo Ciattini Jindal in stabilimento: «Un passo alla volta per fare un'acciaieria pulita e moderna» PIOMBINO Sajjan Jindal, neoproprietario delle acciaierie piombinesi, è arrivato in gran segreto ieri, accompagnato dalla moglie, per una visita allo stabilimento in cui ha incontrato quadri e dirigenti, i segretari di Fim, Fiom e Uilm, il vicesindaco Stefano Ferrini in rappresentanza del Comune. Al mattino la solennità del momento è stata rappresentata da una breve cerimonia con un monaco induista, seguita poco dopo dalla benedizione - negli uffici della direzione - da parte del vescovo Carlo Ciattini. Nell'incontro con i sindacati e l'amministrazione comunale, da parte di Jindal sono arrivate conferme sugli impegni per il riavvio dei tre treni di laminazione, mentre di fronte all'ovvia richiesta di Fim, Fiom e Uilm di accelerare i tempi per lo studio preliminare che dovrebbe portare poi alla realizzazione dei forni elettrici, l'industriale indiano ha ribadito il punto di vista già conosciuto: la sua volontà cioè di creare un'acciaieria pulita e moderna «ma un passo alla volta». Il suo primo intento è riconquistare i mercati, e per questo ha previsto nei prossimi due mesi di far ripartire anche treno vergella (ottobre) e medio piccolo (novembre) con billette che arriveranno dal suo stabilimento in Oman. Obiettivo - con in mezzo la gara con le Ferrovie del 24 settembre - «il ritorno alla normalità sul mercato entro sei mesi». Nell'incontro il vicesindaco Ferrini ha ribadito la valutazione positiva dell'azione sin qui svolta dalla nuova proprietà: «L'amministrazione comunale è a disposizione per confrontarsi su tutte le questioni su cui si ritiene di doverla coinvolgere - ha affermato al termine Ferrini - nel rispetto dei ruoli e delle prospettive di sviluppo che questo territorio deve avere. Sviluppo che, per quel che riguarda la produzione di acciaio non può che avvenire secondo le linee di questa amministrazione, ribadite anche da mister Jindal nell'incontro odierno, di alta compatibilità ambientale e di integrazione con le altre fonti di creazione di reddito e occupazione, prime fra tutte il turismo, la piccola e media impresa e il porto». La Uilm spiega di aver «ribadito l'importanza di un progetto così ambizioso, la necessità che avvengano nel più breve tempo possibile le rotazioni sia per una questione sociale che per salvaguardare le professionalità dei lavoratori e dare risposte al personale da anni fuori dal ciclo produttivo, l'accelerazione necessaria per gli smantellamenti degli impianti dismessi e la realizzazione in tempi più brevi possibile dei forni elettrici, riducendo al minimo gli studi di fattibilità, così da poter tornare a colare acciaio con i necessari investimenti». Inoltre è stata ribadita da Uilm «la necessità di salvaguardare i lavoratori con adeguati ammortizzatori sociali, e l'azienda ha sostenuto che si tratta di una sua priorità».La Fiom, giudicando «positivo l'incontro, consapevole di essere all'inizio di un lungo percorso», ha riaffermato «la necessità di far ruotare il personale in quanto non è più accettabile che continuino a rimanere senza lavorare persone fuori dalla fabbrica da 4 anni».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'obiettivo Riprendere i mercati nel giro di sei mesi Dall'alto in senso orario Sajjan Jindal, neoproprietario delle acciaierie; il vicesindaco Stefano Ferrini, ieri presente all'incontro; il vescovo Carlo Ciattini, che ha impartito la benedizione (PaBar)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Si sblocca la situazioneper la fabbrica piombinese In lizza l'ucraina Metinvest ma il gruppo cremonese Arvedi può rientrare in gioco Magona, il mese prossimo si conoscerà la nuova proprietà PIOMBINO La chiusura dell'accordo per l'Ilva di Taranto che dopo il referendum in fabbrica di venerdì prossimo consegnerà lo stabilimento pugliese ad Arcelor Mittal, sblocca anche la situazione della Magona.Mittal infatti la prossima settimana presenterà all'Antitrust europeo - che aveva nei mesi scorsi imposto al gruppo franco-indiano di cedere alcuni stabilimenti per ottenere il via libera all'acquisizione dello stabilimento di Taranto - le sue scelte.L'Antitrust che aveva stabilito la cessione dei vari siti a "pacchetti", dovrà valutare gli effetti che sulla concorrenza potrebbe comportare l'intera operazione.Quindi Magona dovrà essere venduta a uno stesso compratore insieme allo stabilimento rumeno di Galati (oltre cinquemila dipendenti), e a quello macedone di Skopje, che ha dimensioni simili a quello piombinese.Vari gruppi hanno presentato delle offerte nel corso degli ultimi mesi, tra questi in lizza c'è anche Metinvest, il più grande

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” gruppo minerario e di fusione in Ucraina. L'obbligo imposto dall'Antitrust europeo che di fatto ha annullato il preaccordo dei mesi scorsi tra Arcelor-Mittal e Arvedi, non rende però impossibile l'approdo a Piombino del gruppo cremonese, ancora interessato all'affare, a questo punto realizzabile con forme di intesa in partnership con la società che verrà scelta.Già nella prima settimana di ottobre comunque si conoscerà il nuovo proprietario della Magona di Piombino.È interesse di Arcelor Mittal scegliere un gruppo sufficientemente solido per non rischiare la bocciatura dell'Antitrust, che potrebbe arrivare a imporsi con scelte autonome qualora non gradisse quelle del gruppo franco-indiano.Dal mese prossimo si aprirà dunque una nuova fase per lo stabilimento piombinese, che nonostante il periodo di incertezza legato alla vicenda tarantina, ha continuato comunque a lavorare, con una produzione che attualmente si è stabilizzata su circa 50mila tonnellate al mese.Magona conta 480 dipendenti, di cui oltre un centinaio in solidarietà, con scadenza degli ammortizzatori alla fine di questo mese. Tutti i lavoratori dal primo ottobre rientreranno quindi in fabbrica, con la prospettiva di ripartire a pieno ritmo.Proprio a ottobre, il 6, come ogni anno lo stabilimento si aprirà ai visitatori esterni con la manifestazione "Magona porte aperte", occasione di visitare la storica fabbrica piombinese.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il sindacato boccia la scelta di licenziare i dipendenti dopo l'approvazione della norma Serve un piano industriale e una programmazione certa Caos lavoratori Sei Toscana La Cgil pronta a mobilitarsi GROSSETO C'è anche il nome del segretario organizzativo della Cgil di Grosseto nella lettera che il sindacato a livello regionale ha inviato per ribadire la propria contrarietà «al ricatto perpetrato dal sistema delle imprese che non sia possibile lavorare con pienezza di diritti assumendo come contratto prevalente quello a tempo indeterminato». Al centro, la vicenda Sei Toscana, il gestore del ciclo dei rifiuti per l'Ato Toscana Sud che comprende 104 comuni delle provincie di Arezzo, Siena, Grosseto e del comprensorio di Piombino e Val di Cornia, che ha proceduto ad un vero e proprio "licenziamento" nel periodo estivo, nei confronti di centinaia di lavoratrici e lavoratori che svolgevano da quasi dieci anni, lavoro fisso e ricorrente, pur essendo inquadrati con rinnovi di rapporti di lavoro a tempo determinato o di somministrazione.«È inaccettabile che Sei Toscana motivi strumentalmente tale scelta come conseguenza dell'approvazione da parte del Governo del cosiddetto "Decreto dignità" che non prevede questo automatismo - si legge nel documento - La Cgil ribadisce l'assoluta contrarietà al ricatto perpetrato dal sistema delle imprese che non sia possibile lavorare con pienezza di diritti assumendo come contratto prevalente quello a tempo indeterminato. A lavoro stabile, lavoratori stabilizzati».La Cgil chiede quindi che si arrivi al più presto ad un accordo che leghi piano industriale, dotazione organica e percorso di stabilizzazione, in modo da garantire qualità del servizio e del lavoro.«La Cgil è mobilitata affinché la trattativa veda tutti i lavoratori pubblici, interinali e delle cooperative, occupati e licenziati, solidamente coinvolti ed i cittadini informati, consapevoli e protagonisti di una battaglia comune per la qualità del servizio e per il lavoro - aggiungono - Gravi sono le responsabilità politiche di Ato Toscana Sud, dei 104 comuni che la compongono assieme ai vertici aziendali, rispetto ad una mancata programmazione e un solido piano industriale».Per il sindacato infatti non è accettabile che a pagarne le conseguenze siano i lavoratori con la perdita del posto di lavoro e i cittadini che si vedono aumentare le tariffe a fronte di un servizio sempre più carente.«La portata della vertenza per il tema che affronta - il ciclo integrato dei rifiuti urbani- e per il numero dei lavoratori coinvolti merita e necessità dell'attenzione della stessa istituzione regionale - dicono ancora - Se il confronto previsto per il 12 settembre tra le organizzazioni sindacali e l'azienda non otterrà risultati soddisfacenti, la Cgil e le categorie coinvolte ed interessate intensificheranno la loro iniziativa e le mobilitazioni che saranno organizzate sui territori».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

VIAGGIO DI RITORNO: ARTE E NATURA FRA CASTIGLIONE E GROSSETO Riapre il giardino delle meraviglie Quando i rifiuti diventano arte e l'arte trova casa in un angolo di natura incontaminata. Il giardino d'arte contemporanea Viaggio di Ritorno di Rodolfo Lacquaniti (località Piatto Lavato, vicino a Buriano nel comune di Castiglione della Pescaia) apre domani alle 17 le porte ai visitatori. Sarà lo stesso artista e bioarchitetto a fare da guida all'interno del parco e alle opere e installazioni da lui realizzate. Necessario prenotare: 335 5247472 o scrivendo a [email protected].

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il festival per sette giorni in San Romano: fra gli ospiti Carlo Cottarelli e David Riondino con un suo spettacolo Se economia fa rima con spiritualità LUCCA Finanza, ecologia e sostenibilità sono i temi al centro della terza edizione del festival Economia e spiritualità, in programma dal 10 al 16 settembre nell'auditorium di piazza San Romano a Lucca. Diretto e ideato da padre Guidalberto Bormolini e da Francesco Poggi, è promosso dai Ricostruttori e dall'associazione Teatro di Verzura, in collaborazione con il Comune e l'Arcidiocesi e con il sostegno di Banca Etica. Quattro giornate di spettacoli, mostre e riflessioni con l'obiettivo di esplorare nuovi percorsi di una visione economica e di uno sviluppo che rimettano al centro l'uomo e l'ambiente. Si comincia lunedì 10 settembre, alle 17, con i saluti degli organizzatori, cui seguirà l'intervento del noto economista Carlo Cottarelli, autore del saggio "I sette peccati capitali dell'economia italiana", uscito quest'anno per Feltrinelli. Dopo di lui parleranno Niccolò Branca, presidente del gruppo Branca international, e Vincenzo Scotti, già ministro in vari dicasteri. Il giorno seguente dibattito serale con lo psicoterapeuta Giorgio Nardone e altri ospiti. I lavori riprenderanno sabato 15 per una giornata intensa fin dalla mattina e il cui culmine sarà la sera con lo spettacolo "Il dio denaro. Digressione semiseria sui paradossi di una nuova religione". Ne è autore e protagonista David Riondino, accompagnato dagli intermezzi musicali degli Armonici Ricostruttori (voce, sax, clarinetto, chitarra e percussioni). Non meno intenso l'ultimo giorno, domenica 16, con numerosi interventi a cominciare dalla mattina. Tra gli ospiti di queste giornate ricordiamo anche Grazia Francescato, già presidente del Wwf; il filosofo Roberto Mancini; monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso; Francesco Bicciato, Forum per la finanza sostenibile; il giornalista Alessandro Barbano; Mario Biggeri, docente di economia dello Sviluppo; Raffaello Losan Gompo, già presidente dell'Unione Buddhista e lo scrittore Folco Terzani (scrittore e regista). Il festival propone poi alcune mostre e i laboratori d'esperienza "Nutrire la propria spiritualità" (spazio di silenzio e interiorizzazione); politica, impegno e spiritualità; religioni, economia e spiritualità. A disposizione infine la sala del silenzio (luogo di preghiera e meditazione) e un angolo espositivo aperto alle associazioni impegnate sui temi del festival.Tutto il programma su www.economiaespiritualita.it.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Giannarelli: «Immobilismo della Regione su cava Fornace». Lenzetti: «Bisogna chiudere velocemente l'impianto» 5 Stelle: «Ora basta, sulla discarica denunciamo» Benedetta Bianchi / Massa Il Movimento 5 stelle non vuole più aspettare e per mettere un punto definitivo sulla vicenda di Cava Fornace si rivolgerà alla magistratura. Il consigliere comunale Paolo Lenzetti e il consigliere regionale Giacomo Giannarelli hanno preparato tre buste contenenti tutte le denunce dei comitati cittadini, gli atti prodotti a livello locale e regionale e la registrazione di una commissione ambiente in cui proprio Giannarelli aveva fatto presente «l'immobilismo della Giunta Toscana che non tiene conto dell'atto approvato all'unanimità per la chiusura del sito». Quelle lettere saranno inviate alle Procure di Massa Carrara, di Firenze e di Genova. Giannarelli ripercorre gli ultimi tre anni: «Dal 2015 la questione di Montignoso è al centro dell'attenzione delle politiche regionali a cui stati presentati atti e denunce e nel 2017 il Movimento 5 stelle ha chiesto la chiusura con un atto che fu approvato all'unanimità dal consiglio regionale; a distanza di otto mesi - aggiunge il consigliere grillino - non è stato fatto nulla pur avendo fatto presente l'immobilismo della Giunta che non può non tenere conto della volontà di quattro comuni, quattro sindaci e dell'atto unanime». Una mozione per la chiusura di Cava Fornace l'aveva ripresentata lo scorso 31 luglio il consigliere Lenzetti, anche questa votata all'unanimità, in cui chiedeva lo stop immediato ai conferimenti di amianto, il parere sanitario e la valutazione di impatto ambientale che «sul sito non è mai stata effettuata come previsto dalla legge 36/2003» ha sottolineato Lenzetti. Per il consigliere «bisogna chiudere celermente quella discarica che è la più grossa sciocchezza compiuta sul territorio apuo-versiliese negli ultimi dodici anni anche perché se la cava è strategica cava per lo stoccaggio di amianto allora la Regione dimostra di non avere lungimiranza né politiche adeguate in materia di rifiuti». Il consigliere penta stellato montignosino ricorda che su direttiva della comunità europea dal 2028 l'amianto non potrà più essere conferito in discarica. «Attraverso i nostri parlamentari abbiamo chiesto al Ministero dell'Ambiente un'ispezione per capire se l'iter autorizzativo e gestionale è stato trasparente e in linea con le leggi - conclude - la Regione Toscana deve tenere conto degli atti di indirizzo e delle mozioni e deve rispettare la volontà dei 50 mila cittadini rappresentati dai comuni di

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Montignoso, Forte dei Marmi, Pietrasanta e Seravezza che a Cava Viti preferiscono la valorizzazione dell'ambiente, la tutela della salute dei cittadini».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il braccio di ferro I comitati chiedono all'azienda di fare altri controlli Sulla chiusura della cava si era espresso di recente anche il comitato che per tutta l'estate sta tenendo un banchetto all'uscita del sito per informare i cittadini. Rivolgendosi a Enrico Giardi, presidente della società Programma ambiente apuane, chiedev a di effettuare una verifica di impatto ambientale postum , per fareluce e rassicurarei enti e comuni sulla idoneità del sito

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Quanta sporcizia in via Fossa Maestra «Sono una cittadina carrarese che ha vissuto per ben 27 anni in Via Fossa Maestra, e vi segnalo la situazione che da mesi sta affliggendo i cittadini di quella strada. L'immondizia ormai la fa da padrona. Da mesi e mesi nessuno si presenta a ritirare la raccolta di plastica e carta e anche gli altri bidoni sono lasciati allo sbaraglio Gli abitanti della zona sono quindi impossibilitati nel disfarsi della nettezza», a scriverlo è Martina Nacchini

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

"Ripartenza" Alia col comune di Pescia Si ricomincia dallo spazzamento PESCIA Far conoscere ai cittadini cosa sta facendo Alia, il nuovo gestore di servizi ambientali della Toscana centrale. Questo l'obiettivo della conferenza stampa, che si è svolta ieri mattina al Palagio e alla quale erano presenti il sindaco Oreste Giurlani, l'assessore all'ambiente Fabio Bellandi, l'amministratore delegato di Alia Spa Livio Giannotti e il direttore dei servizi Alessio Arrighi. «Un nuovo punto di partenza» lo ha definito il primo cittadino, sebbene la gestione di Alia sia ufficialmente operativa da marzo di quest'anno. «Ma l'avvio del rapporto Comune/Alia non è stato felice, per via dei numerosi problemi di comunicazione intercorsi in questi mesi». L'amministrazione guidata da Oreste Giurlani (ma non è la sola) ha lamentato fin dall'inizio un generalizzato peggioramento nella qualità del servizio, dovuto probabilmente ad una fase di transizione che ha comportato qualche problema organizzativo. Ma adesso il servizio «si è stabilizzato - ha rassicurato il primo cittadino - e sono state introdotte una serie di migliorie stabilite di comune accordo».È partita, in via sperimentale, una nuova modalità di spazzamento, sia nel centro città che nelle zone più periferiche. Se si rivelerà soddisfacente, già dall'inizio del nuovo anno entrerà stabilmente a regime. Quello che è stato sottolineato più volte, nel corso della conferenza stampa, è il rapporto di collaborazione coordinata e continuativa tra il Comune e Alia. «Ogni 15 giorni ci mettiamo attorno ad un tavolo e costruiamo il percorso da fare insieme - ha evidenziato Arrighi - per fornire un servizio che funzioni».Tra gli obiettivi della nuova gestione ci sono l'incremento della raccolta differenziata e un maggior decoro della città. Nel 2014 la differenziata era al 34 per cento, nel 2017 è arrivata al 58 per cento, ma sia Alia che il Comune ritengono che il risultato possa essere migliorato. Un'importante novità è che verrà effettuato lo spazzamento anche nelle strade di montagna, con modalità differenti a seconda della stagionalità. Il nuovo modello prevederà l'introduzione di un sistema di tracciatura dei conferimenti effettuati dalle singole utenze. Verrà introdotto, inoltre, un meccanismo di premialità con incentivi per chi effettua correttamente la raccolta differenziata e di contro ci saranno penalità economiche per i comportamenti scorretti. Alfine di controllare il corretto conferimento dei rifiuti, aumenteranno i controlli e verranno posizionate telecamere in prossimità dei cassonetti.Alia ha già distribuito a tutte le utenze la guida alle raccolte differenziate, disponibile anche all'Urp. «La comunicazione sarà intensificata - ha puntualizzato l'ad Giannotti - non appena i nuovi sistemi di raccolta entreranno a regime». MARIA SALERNO

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini problemi irrisolti Montecatini si rivolge ad Ato Toscana e sollecita l'applicazione di penali Montecatini Il tema rifiuti nel mirino del Comune di Montecatini, che in una nota comunica "di voler sollecitare Ato Toscana Centro e Alia Spa, dal 1° marzo gestore del servizio dei rifiuti, sul rispetto degli impegni assunti e sulle criticità emerse". E torna a minacciare l'applicazione delle penali.Troppe le proteste e le segnalazioni di disservizi, "spesso visibili e condivisibili", per far passare la cosa sotto silenzio. "La ferma volontà è quindi quella di sollecitare Ato e Alia a una maggiore rapidità nella risoluzione dei problemi - scrive l'amministrazione - in particolare si segnala una non sempre adeguata comunicazione all'utenza in merito alla raccolta e al ritiro di alcuni tipi di rifiuti e di ingombranti, errori frequenti, spostamenti di cassonetti, disguidi e comunicazioni inefficaci tra utenti e operatori del call center: si invitano in questo senso i cittadini a segnalare disservizi in primis direttamente ai numeri forniti dal gestore Alia e anche all'ufficio ambiente del Comune".Il tenore è più o meno quello della lettera che la conferenza dei sindaci della Valdinievole ha inviato al nuovo gestore nel luglio scorso: evidentemente le lacune emerse non sono ancora state risolte. "La fase attuale comunicata da parte di Alia -siamo in un lungo periodo di transizione, almeno fino al 2020 - non può certo consentire di sopportare troppi disservizi per i cittadini. Nell'ultimo incontro con i responsabili Ato avvenuto in settimana, sono state ricordate ed evidenziate per l'ennesima volta tutte queste problematiche, affinché Ato, facendo pressione su Alia, prenda i provvedimenti opportuni a partire dall'applicazione delle penali". - L. S.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

La Scheda Ingombranti. Il servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti rimane gratuito ed è prenotabile al call center di Alia. In alternativa, i materiali possono essere consegnati al centro di raccolta in via Caravaggio (loc Macchie di San Piero) aperti da lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 17 e il sabato dalle 8 alle 12.Oli vegetali. La raccolta degli oli vegetali esausti non verrà più effettuata con esposizione di appositi contenitori su suolo pubblico per motivi di sicurezza. Alia, insieme all'amministrazione comunale sta individuando luoghi presidiati in cui posizionare idonei contenitori, così da evitare sversamenti. Attualmente è possibile consegnare gli oli al centro di raccolta di Pescia. Info. Per tutte le informazioni rivolgersi ai canali di comunicazione Alia: il numero verde centralizzato 800 888 333 (da lun-ven 8.30/19.30, da sab 8.30/14.30) da rete fissa e 199 105 105, a pagamento, da rete mobile, e il sito web www.aliaspa.it dove è presente il form "Dillo ad Alia". Oli vegetali. La raccolta degli oli vegetali esausti non verrà più effettuata con esposizione di appositi contenitori su suolo pubblico per motivi di sicurezza. Alia, insieme all'amministrazione comunale sta ndividuando luoghi presidiati in cui posizionare idonei contenitori, così da evitare sversamenti. Attualmente è possibile consegnare gli oli al centro di raccolta di Pescia Info. Per tutte le informazioni rivolgersi ai canali di comunicazione Alia: il numero verde centralizzato 800 888 333 (da lun-ven 8.30/19-30, da sab 8.30/14.30) da rete fissa e 199 105 105, a pagamento da rete mobile, e il sito web www.aliaspa.it dove è presente il form "Dillo ad Alia".

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

«Noi puliamo i giardini nel fine settimana ed è impensabile mantenere i sacchi fino al venerdì successivo. Peggio ancora se tolgono i cassonetti» Buggiano Castello preoccupato per il destino degli sfalci d'erba Buggiano Gli sfalci dove li metto. Tra le tante criticità, eccone una, peculiare (ma poi neppure tanto) su cui porre attenzione. Anche perché c'è già una petizione forte di una cinquantina di firme, e l'interesse del difensore civico, a cui i cittadini si sono rivolti.Buggiano Castello contro Alia Spa e il servizio di ritiro degli scarti da giardinaggio: il borgo è infatti famoso per i suoi numerosi giardini di agrumi, tanto che da anni l'associazione culturale Buggiano Castello organizza l'evento ormai di respiro internazionale "La campagna dentro le mura", che richiama nel colle medievale migliaia di visitatori. "Intendiamo esprimere una forte preoccupazione in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti organici e dei materiali residui, derivanti dalle attività di giardinaggio - si legge sulla petizione - gli uffici dell'amministrazione comunale di Buggiano ci hanno anticipato che saranno eliminati anche i cassonetti deputati a tale scopo, e che i rifiuti (erbacce,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” fogliame, potature) dovranno essere conferiti in appositi sacchi, nella giornata del venerdì. Per i giardini di Buggiano Castello si tratta di una soluzione incompatibile". Ecco spiegato il motivo: "Gli abitanti provvedono alla pulizia e alla manutenzione dei giardini (e delle strade del paese, che vengono spazzate e ripulite dalle erbacce) esclusivamente nei fine settimana: ipotizzare che tali residui possano essere conservati in sacchi nei giardini e nelle strade per quasi una settimana, magari mentre i turisti visitano il paese e le proprietà, è semplicemente impensabile. In particolare, nel periodo estivo, conservare sotto il sole per giorni i sacchi con erbacce e potature, renderebbe putrescenti e maleodoranti questi residui". Per un borgo che dei propri giardini ha fatto un vanto, il problema evidentemente non è di poco conto.Eppure per ora Alia non ci sente, e alle lettere ricevute non ha mai risposto. La richiesta di questi cittadini è che "non vengano rimossi i cassonetti per la raccolta del "verde", e che anzi (se possibile) ne vengano posizionati di altri, anche in considerazione della morfologia del paese (numerose le strade in pietra, strette e in forte pendenza), che renderebbe difficile agli operatori di Alia la raccolta puntuale porta a porta di numerosi sacconi di potature, erbacce e sfalci".Ci sarebbe la soluzione di caricare in auto i sacchi neri e recapitarli di singola iniziativa (dunque a proprie tempo e spesa) al centro raccolta di Cintolese oppure a quello che dovrebbe essere a breve aperto a Ponte Buggianese. Ma così non si spiegherebbe l'aumento sostanzioso della tassa dei rifiuti e il passaggio alla raccolta domiciliare non sarebbe completo. LUCA SIGNORINI

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Occhio alle multe Ancora spazzamenti straordinari delle strade CASCINA Due spazzamenti straordinari delle strade sono in programma a Cascina durante la prossima settimana, con relativi divieti di sosta con rimozione coatta. Il primo spazzamento avverrà martedì 11 settembre, dalle ore 13.30 alle 19 e interesserà viale Comaschi, via Pascoli (tra via Tosco Romagnola e via La Malfa); via della Pace; via Michelangiolo (tratto da via della Pace a via Tosco Romagnola); via Cei (fino a via Nicolta); via Nicolta; via Tosco Romagnola (tratto da via Nicolta a viale Comaschi).Il secondo spazzamento straordinario avverrà giovedì 14 settembre, dalle ore 13.30 alle ore 19, e interesserà via della Repubblica (sino all'incrocio con via Pacinotti); via Tosco Romagnola (tratto da via Copernico a via Pascoli); via Cava (tratto da via Tosco Romagnola a via della Repubblica); via Casarosa (tratto da via della Repubblica a via Tosco Romagnola); via Copernico (tratto da via della Repubblica a via Tosco Romagnola). Si ricorda che nelle strade e negli orari indicati sarà istituito il divieto di sosta con rimozione coatta. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Costituito un tavolo di lavoro con le forze dell'ordine per prevenire la criminalità e tutelare la salute dei cittadini anche dell'Empolese Valdelsa Telecamere e più controlli pugno duro del prefetto per 3.158 depositi di rifiuti EMPOLI Maggior vigilanza sui siti di stoccaggio dei rifiuti e adozione da parte dei gestori di misure di protezione e di videosorveglianza. Di questo e molto altro ancora si è parlato nell'incontro che il prefetto Laura Lega ha avuto a Palazzo Medici Riccardi con Regione Toscana, Città Metropolitana, Arpat, Ispettorato territoriale del lavoro e il dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana centro. Presenti anche le forze di polizia e i vigili del fuoco. «Si è posta infatti - scrive la prefettura - anche alla luce di una recente direttiva del ministro dell'Interno, la necessità di inserire nei piani di controllo coordinato del territorio anche le aree di deposito dei rifiuti, considerato che dietro il loro stoccaggio possono celarsi attività illecite. Un business criminogeno che richiede di essere contrastato con iniziative sempre più incisive. «Intendo alzare l'asticella dei controlli che già vengono effettuati con molta attenzione» ha detto il prefetto ricordando che la ricognizione in corso dei carabinieri ha permesso finora di censire in provincia 3.158 siti di stoccaggio, spesso temporanei, alcuni molto piccoli, che costituiscono un universo composito con profili di rischio anche per la salute pubblica. Dal monitoraggio dei carabinieri, che proseguirà nelle prossime settimane, scaturisce «l'esigenza di individuare un pool che si muova in maniera coerente e coordinata per andare ad effettuare verifiche sempre più puntuali», ha spiegato Lega. «Si tratta di una task-force in grado di svolgere attività ispettive a 360 gradi, che si muoverà in maniera congiunta e ragionata, ha precisato il prefetto, pianificando gli interventi, secondo una serie di priorità, prime fra tutte la tipologia e pericolosità dei rifiuti stoccati e la vicinanza dei depositi a centri abitati e impianti industriali». È stato subito costituito in prefettura un tavolo di lavoro permanente per la definizione delle misure di prevenzione e monitoraggio, nell'ambito del quale confluiranno e si incroceranno i dati di tutti gli enti coinvolti, in modo da creare un vero e proprio archivio di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” informazioni con l'obiettivo di indirizzare ancora meglio l'azione complessiva. «È necessario avviare un programma integrato di sicurezza - ha aggiunto Lega - coinvolgendo anche gli enti locali per realizzare un'azione efficace nella difesa della salute pubblica, dell'ambiente in cui viviamo e per il contrasto delle attività criminose connesse al ciclo dei rifiuti». Le verifiche punteranno anche a prevenire i rischi di incendi, anche a seguito di azioni dolose. Per contrastare questo fenomeno, il prefetto ha prospettato la possibilità di individuare anche eventuali forme di incentivazione a favore dei gestori, per la stipula di polizze antincendio e per la dotazione e implementazione di sistemi di videosorveglianza sui luoghi di stoccaggio. Il tavolo tornerà a riunirsi tra quindici giorni.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Segnalazioni dei cittadini sulle condizioni del percorso pedonale tra Rosignano e Castiglioncello Passeggiata ko tra scale crollate e cumuli di detriti vicino al mare ROSIGNANO Calcinacci cadenti dai muri laterali, percorso pedonale completamente sgretolato, tanto da risultare pericoloso in più punti. Il tratto di lungomare fra Rosignano e Castiglioncello necessita di manutenzioni, in qualche caso anche urgenti. Lo sottolineano i residenti e anche i molti turisti che nel mese di settembre frequentano la zona. Troppe le situazioni di degrado, e in alcuni casi anche di pericolo.Il salmastro e il maltempo, comprese le piogge registrate nella notte fra giovedì e ieri, hanno senza dubbio consumato il cemento di cui è composto il percorso pedonale, che in certe zone è talmente sgretolato da rappresentare un pericolo per le centinaia dei pedoni che frequentano la passeggiata.L'acquazzone che dalla tarda sera di giovedì si è abbattuto sulla costa non ha certo migliorato una situazione già precaria, dato che la potenza dell'acqua ha accumulato rena e sassi sia sulla passeggiata che alla foce di fossi e torrenti. Un fenomeno, questo, da non sottovalutare visto che spesso i materiali di scarto impediscono il regolare fluire del torrente causandone la tracimazione.Questo è il caso del botro tra la zona dei Pungenti e la baia di Caletta. La passeggiata corre sopra al letto del torrente e dal punte, anche ieri, erano visibili cumuli di rena, sabbia e sassi sia lungo il letto del botro che nei metri a ridosso dello sbocco in mare. Addirittura, lungo il letto del torrente sono cresciuti erbacce e piccoli arbusti.Il timore di molti residenti e visitatori è che in caso di piena l'eccesso di detriti possa rappresentare un pericolo per il regolare fluire dell'acqua nel torrente.Un'altra situazione segnalata dai cittadini riguarda la baia di Caletta. Il rivestimento della passeggiata sta cedendo in più punti, e le gradinate che conducono all'arenile sono completamente sgretolate. È chiaro che percorrere questo tratto di passeggiata diventa difficile, soprattutto per mamme con passeggini, persone diversamente abili e anche cittadini in bicicletta. Tutti costretti a tentare uno slalom tra le buche.Anche le balaustre laterali, costituite da recinzioni di acciaio, cominciano a risentire del salmastro in più punti. Oltre a rappresentare un problema dal punto di vista dell'immagine turistica, le condizioni della passeggiata in alcuni casi possono essere pericolose. Principalmente per i tanti bambini che la frequentano, che potrebbero ferirsi con i calcinacci. Ecco che i cittadini chiedono la manutenzione del lungomare, uno dei fiori all'occhiello della zona. Per non parlare dei cestini, alcuni arrugginiti e comunque spesso colmi di rifiuti. Soprattutto dopo i fine settimana, infatti, sono tante le segnalazioni dei residenti e dei turisti per la presenza di cumuli di bottiglie di plastica, vetro e altri rifiuti, che vengono lasciati anche a lato dei cestini. Così spesso viene richiesta una pulizia più frequente della passeggiata, compresa quella dei cestini dell'immondizia, in maniera da evitare che sporcizia e rifiuti si accumulino a lato del percorso pedonale.Una situazione di scarso decoro che secondo i cittadini non giova certo all'immagine turistica di Castiglioncello e dell'intera area costiera, di cui la passeggiata lungomare dovrebbe chiaramente essere uno dei luoghi simbolo. l Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'industriale indiano tiene insieme affari e culto dello spirito E sugli investimenti non subisce la pressione del sindacato Jindal: famiglia e religione per celebrare l'acquisto di Aferpi Cristiano Lozito / PIOMBINO La visita di Sajjan Jindal e della moglie Sangita allo stabilimento ex Lucchini (questo tra l'altro sarebbe il marchio che il nuovo proprietario delle acciaierie vorrebbe per la fabbrica piombinese) ha rappresentato in modo plastico la portata del cambiamento.Un cambiamento non solo per l'esperienza siderurgica che porta con sé Jindal, con un'enorme differenza rispetto a quella di Issad Rebrab, ma anche per evidenti aspetti culturali, connessi alla religione.Rebrab veniva da una regione dell'Algeria, la Cabilia, in cui convivono cristiani e musulmani, ma nel suo Paese comunque la religione islamica è dominante, con tutte le regole e le conseguenze che comporta.La famiglia Jindal invece è induista, seguace cioè di una religione che rappresenta un coacervo di correnti.Per alcuni studiosi non si parla solo di una religione ma appunto più in generale di una cultura, una visione del mondo, della vita e dei comportamenti quotidiani, nel quadro di una civiltà rigidamente fedele al proprio passato.Venerdì dunque negli uffici della direzione la cerimonia della benedizione da parte di un pandit (uomo di cultura appartenente alla casta brahminica) e poi del vescovo Carlo Ciattini, invitato come forma di rispetto per il Paese che lo ospita e per la religione prevalente in Italia, ha rappresentato un significato profondo, forse per Jindal il vero momento in cui anche simbolicamente ha assunto l'impegno della guida della fabbrica piombinese.Certo, il presidente di Jsw è comunque un industriale e un uomo d'affari e nella sua seconda visita piombinese evidentemente non c'è stato solo

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il sindacato autonomo teme per la fine della cassa speciale ed esprime dubbi sulla piena ricollocazione di tutti i dipendenti diretti e dell'indotto «Ancora troppe incognite mentre dicembre si avvicina» PIOMBINO Aferpi Jindal: Usb Piombino esamina la situazione dal suo punto di vista ed è poco convinta del quadro che al momento si è delineato.Intende sensibilizzare tutti i lavoratori diretti e indiretti sul problema. Perchè a suo dire la situazione è grave e di difficile soluzione rispetto al reintegro di tutta la forza lavoro all' interno della fabbrica .«Jindal ha fatto delle dichiarazioni durante l'incontro al Metropolitan secondo le quali facciamo parte della sua famiglia. Ma ad oggi - afferma - è arrivata soltanto una nave, che ha permesso il lavoro solo ad un treno e alla logistica. Quindi non è cambiato niente rispetto all'epoca precedente, quella di Rebrab».Usb chiede a voce alta se esista o non esista un piano di fattibilità per la costruzione dei forni elettrici e rispettiva acciaieria.«Esistono o no - prosegue l'Unione sindacale di base - i 18 milioni per mettere in efficienza gli altri due treni? Esiste un piano industriale dettagliato con i finanziamenti dovuti»?«Purtroppo c'è chi toglie le bandiere dal cavalcavia di largo Caduti sul lavoro e sparge speranze tra i lavoratori, sbandierando il risultato della chiamata al lavoro di alcuni. E oggi - si aggiunge nel documentodiramatoalla stampa - con orario ridotto, è già finita la favola, perche l'azienda elabora i suoi conti, diminuendo l'orario a tutti perché è stato sforato il budget di spese. Nello stesso tempo chiede straordinari agli addetti del treno rotaie, sapendo benissimo che ci sono oltre 1000 persone in cassa integrazione».«Come abbiamo sempre sostenuto, la vertenza finisce quando l'ultimo lavoratore avrà trovato la sua collocazione ad un posto di lavoro, ma tutti - scrive Usb - sanno benissimo che il nuovo progetto non potrà collocare tutti. Crediamo che governo, azienda e sindacati, compreso il nostro, debbano sedersi ad un tavolo del Ministero per avere idee chiare e certe. Non si può, come adesso, vivere tra un "forse", e uno studio. Perché tutti sanno che l'area a caldo sarà realizzata in base a diversi risultati, se ci saranno. Per questo a quel tavolo sarebbe meglio scoprire tutte le carte e non dare speranze fatte di aria fritta ai lavoratori. Perché a dicembre finisce la cassa integrazione speciale e il governo deve sempre intervenire».«Nel frattempo - chiude la nota Usb - se Jindal ci assicura la realizzazione di tutto il progetto, saremo i primi a fare gli applausi. Per noi non accadrà. Quindi chiediamo a tutti i lavoratori di alzare la testa e iniziare a lottare per il proprio futuro».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Martedì il sindaco inaugurerà l'isola ecologica di San Rocco e l'attesissimo impianto di Literno: «Il ciclo si chiude» Dopo anni Marciana avrà finalmente il suo centro di raccolta MARCIANA Ci sono voluti anni di lavoro e ci sono state numerose difficoltà ma ora Marciana avrà il suo centro di raccolta. Anzi due, che saranno inaugurati martedì. Alle 9 il sindaco Anna Bulgaresi insieme ad Esa aprirà ufficialmente l'isola ecologica realizzata in località San Rocco, vicino al cimitero. Alle 11 si trasferiranno a Procchio, più precisamente a Literno per inaugurare il nuovo centro di raccolta. Proprio questo centro di Procchio è il risultato più importante raggiunto da Marciana, l'unico comune elbano che ancora non ne aveva uno nonostante fosse stato il primo a istituire, pur tra mille polemiche, il servizio di raccolta differenziata porta a porta. L'amministrazione ha iniziato a lavorare a questo progetto dal 2009 ma si è trovata di fronte ad alcuni grossi problemi. La prima questione da affrontare è stata l'acquisizione degli immobili. Sia l'area di

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Literno, sia il capannone che il terreno intorno infatti non erano di proprietà del Comune e per di più erano stati posti sotto sequestro perché vi erano stati stoccati cumuli di alghe. «Tra denunce e ricorsi - ribadisce Bulgaresi - la nostra prima azione è stata quella di far dissequestrare l'area per poterla poi acquisire, e ci siamo riusciti».L'azione conseguente del Comune è stata fare una variante urbanistica per dare alla zona la destinazione necessaria a ospitare un centro di raccolta. Quindi il passo successivo è stato la progettazione e poi la procedura di affidamento, operazioni che hanno visto la titolarità di Esa, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti con la compartecipazione dell'amministrazione marcianese. «Dopo tanto tempo e tanto lavoro - considera il sindaco - siamo riusciti a dare il servizio che più era necessario a Marciana. Siamo stati gli antesignani del porta a porta, iniziata nel maggio 2015, ma i risultati sono stati difficili da raggiungere proprio perché mancava il centro di raccolta».Il centro di Literno ora potrà essere un punto di conferimento per chi non riesce a seguire con puntualità il calendario che stabilisce le diverse tipologie di raccolta quotidiana. Così come l'isola ecologica a Marciana, più piccola ma in grado di dare risposte importanti al servizio. «Finora è stato molto complesso gestire questo servizio - puntualizza il sindaco - soprattutto con le seconde case e in estate quando ci sono frequenti cambi negli appartamenti in affitto. D'altra parte abbiamo seguito le indicazioni che Ato dava da tempo ed ora finalmente il ciclo si chiude e possiamo dare risposte alle esigenze dei cittadini che fino a oggi hanno fatto uno sforzo importante in questa direzione». ANTONELLA DANESI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Si è diffusa l'opportunità concessa dalla legge anche per la messa alla prova Gli imputati vengono impiegati in servizi per i disabili come in manutenzioni Lavori di pubblica utilità al posto della condanna Pierluigi Sposato / GROSSETO Ci sono reati per i quali è possibile "convertire" la pena in servizi sociali, oppure in una messa alla prova (condanne fino a 4 anni) che, se a buon fine, consente di estinguere il reato. Accade spesso, al Tribunale di Grosseto, per chi viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza: all'inizio del processo, l'imputato chiede la pena "alternativa" della messa alla prova, il giudice valuta , concede la sospensione del procedimento, aggiorna l'udienza e alla fine, ricevuta la relazione, valuta se il servizio è stato portato a compimento. Si tratta di un certo numero di ore (non più di otto al giorno) e di giorni (non meno di dieci), commisurati all'entità della pena.In provincia sono attive 22 convenzioni tra il Tribunale ed enti, per un totale di 82 posti: iniziate tra il 2016 e il 2017, hanno durata di cinque anni. Sia per i lavori socialmente utili, sia per la messa alla prova concordata con l'Uepe. Sono distribuite un po' per tutta la Maremma e offrono la possibilità di svolgere servizi di vario genere, dalla protezione civile alla manutenzione. Il servizio funziona? Funziona. Lo confermano i responsabili dei due enti convenzionati che hanno messo a disposizione il maggior numero di posti, dieci: la cooperativa Uscita di sicurezza di Grosseto e la Pia associazione di Misericordia di Castel del Piano.«Sono tutte arrivate fino in fondo le 14 persone che sono passate da noi - dice Luca Terrosi (Uscita di Sicurezza) - più tre che avevano chiesto di essere messi alla prova. Per noi è anche un onere, inutile nascondersi, anche solo per l'attivazione dell'assicurazione. Ma noi lo facciamo volentieri, per le persone». Servizi da 10 ore o da 3-4 ore: le tipologie sono diverse. «Impieghiamo queste persone nei servizi: le mettiamo a contatto con la disabilità, con gli anziani. Chi dimostra di possedere capacità manuali, viene impiegato nelle manutenzioni. Ecco, se il servizio è prolungato nel tempo, ha un senso anche per la buona riuscita della misura. I miei referenti mi hanno detto che qualcuno si è dimostrato particolarmente devoto alla causa, si è impegnato: insomma, ha capito cosa stava facendo e perché».Hanno tagliato l'erba della piazzola dell'elisoccorso, hanno imbiancato alcune stanze ma hanno anche effettuato un corso da soccorritore coloro che sono passati dalla Misericordia di Castel del Piano: «Sì, li impieghiamo sia nel settore sanitario sia nel settore sociale, d'intesa con i servizi sociali - dice Mario Costanzo Messina - Abbiamo persone di ogni età: se sono ragazzi, è facile che siano incappati nell'etilometro, ma ci sono anche gli adulti. Ad alcuni abbiamo fatto seguire il corso di primo livello da soccorritore, venti ore: una volta conseguito, hanno potuto accompagnare pazienti che, ad esempio, devono raggiungere l'ospedale di Grosseto per una visita». E come si comportano? «Alcuni sono maldisposti, è vero, ma la maggior parte, specie dei giovani, dimostra di aver capito. E questo è il successo maggiore. Che poi l'obiettivo è questo: incidere su di loro dal punto di vista psicologico». Mai problemi? «Mah, una volta c'era una persona che aveva sgarrato, che si doveva presentare e non l'ha fatto. Non abbiamo potuto che avvisare i carabinieri e il giudice».

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'esperto della commissione d'inchiesta torna a sollevare la questione della regolarità dei forni. Marcheschi chiede il ritiro della delibera Doppio attacco all'inceneritore da Rabitti e Fdi SCARLINO Continuano le polemiche attorno all'inceneritore di Scarlino. Ad attaccare l'impianto Paolo Rabitti, l'ingegnere impegnato nelle varie commissioni d'inchiesta, e Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d'Italia a Firenze. Unico l'obiettivo: la Regione Toscana. «La giunta ritiri la delibera che autorizza la riapertura dell'inceneritore di Scarlino fino a quando non sarà ultimata la bonifica dell'area», attacca l'esponente del centrodestra in consiglio regionale. «Servono tempi certi e soprattutto rapidità per la bonifica del territorio che risulterebbe inquinato per almeno 28 chilometri - continua - Inquinamento prodotto nel passato a causa dell'uso della cenere di pirite utilizzata per i riempimenti e sottofondi stradali. La bonifica, la cui pianificazione risale al 2015 in base ad una relazione dell'Arpat di Grosseto, rimasta finora pressoché sulla carta». Rabitti invece attacca sul piano tecnico riguardo la questione forni. «Quei forni, costruiti negli anni'60 per l'arrostimento della pirite e modificati nel'96, hanno una forma che non permette, con le portate di fumi autorizzate, di rispettare le successive leggi comunitarie e nazionali, che fissano un parametro fondamentale per evitare la formazione di diossine durante la combustione dei rifiuti - spiega - Ma la funambolica delibera regionale, in merito alla suddetta norma, prima afferma che l'Arpat ha documentato il rispetto degli standard imposti dalla legge, poi la chiama previsione normativa, infine la trasforma in una prescrizione». Una ricostruzione che l'ingegnere fa sorgere un dubbio. «Con una doppia capriola la giunta regionale trasforma quello che prima era uno standard imposto dalla legge, in una prescrizione da verificare più avanti - spiega Rabitti - Questo appare un monstrum giuridico, su cui si azzufferanno gli avvocati, ma la questione più significativa è sapere come si è proceduto per rispettare la stessa norma nelle tre precedenti Aia, concesse agli stessi impianti, nel 2009, 2012 e 2015». - A.F.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Calcinacci e altri inerti Convenzione in rinnovo Follonica In fase di rinnovo la convenzione con l'azienda incaricata e i follonichesi non sanno dove portare calcinacci e altri residui inerti domestici. A segnalare il problema è stata una cittadina su Facebook, che lamentava appunto l'impossibilità di conferire correttamente del materiale perché all'isola ecologica non era possibile e pure la ditta che solitamente se ne occupava non lo accettava. «In questi giorni siamo in fase di rinnovo della convenzione con l'impianto che accoglie i rifiuti inerti domestici - spiega l'assessora all'Ambiente Mirjam Giorgieri - Mi scuso, rendendomi conto che abbiamo recato un disservizio. Contiamo di poter riattivare la convenzione già dai primi giorni della prossima settimana».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca in due anni Stazione dell'acqua, erogati 2.700.000 litri LUCCA Oltre due milioni e mezzo di litri d'acqua erogati dalla stazione sulla circonvallazione, all'inizio di via Mazzini. La notizia arriva con un post su Facebook dell'assessore Francesco Raspini: « A due anni dall'inagurazione sono stati erogati 2 milioni e 713 mila di litri di acqua, pari a circa 3716 litri al giorno. Circa la metà di questa cifra è rappresentata dall'acqua gassata. Un terzo dall'acqua refrigerata. Questo semplice gesto ha consentito di evitare l'utilizzo di quasi 2 milioni di bottiglie plastica da 1,5 litri che, non essendo mai state prodotte, non correranno il rischio di inquinare l'ambiente a causa di qualche incivile». Il post di Raspini si conclude con domande che paiono retoriche e che preannunciano la possibilità di altre strutture di questo genere: «Che ne dite? Ha funzionato? Ne facciamo qualcun'altra?».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Monsummano Cinque stelle preparano programma e liste per le amministrative Monsummano Ci sarà anche il Movimento 5 Stelle in corsa per le elezioni amministrative della primavera 2019, che arrivano al termine dei due mandati della giunta Pd guidata dal sindaco Rinaldo Vanni. Giovedì sera il

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Movimentoha iniziato a ragionare sul da farsi: una trentina di attivisti e simpatizzanti locali si sono ritrovati in piazza Berlinguer, per un primo confronto a una decina di mesi di distanza dall'appuntamento elettorale. C'è già una scadenza: nel mese di gennaio i 5 Stelle dovrebbero presentare la lista dei 16 candidati consiglieri (con sei quote rosa obbligatorie) più il nome del portavoce che correrà da aspirante sindaco. «Deve essere una persona adeguata al ruolo, qualificata e conosciuta, rispettata e affidabile», sottolinea l'attuale consigliere comunale Alberto Natali. Secondo le regole interne, lo staff nazionale del Movimento a inizio 2019 dovrà fare le opportune verifiche e dare il via libera a lista elettorale e portavoce. «Abbiamo diversi mesi per lavorare a queste elezioni, ci siamo mossi per tempo: non vogliamo correre il rischio di vederci approvata la lista solo poche settimane prima del voto (come è successo di recente a Pescia, ndr)». Le riunioni si svolgono due volte al mese (il primo e il quarto giovedì) in maniera itinerante (la prossima sarà a Cintolese), visto che il Meet-Up non ha sede: chi è interessato è chiamato dunque a farsi avanti. Quanto ai consiglieri uscenti, Natali e il candidato portavoce di cinque anni fa, Rodolfo Cioni, non è detto che si ripresentino in lista: anzi, nell'incontro di giovedì sera i due non si sono proprio espressi in merito. Al centro della discussione c'erano soprattutto i tem. Il cavallo di battaglia a Monsummano resta la questione rifiuti: dalla chiusura della discarica del Fossetto alla rimodulazione della Tari, con incentivi a coloro che producono più differenziata, fino alla ricontrattazione delle tariffe con Alia e al recupero dei crediti nei confronti di chi non paga. Poi il discorso delle case popolari e dei vari contributi sul sociale con controlli puntuali sulle famiglie che ne hanno diritto. LUCA SIGNORINI

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Nei giorni scorsi la municipale ha denunciato un artigiano di Lucca. I vigili hanno contribuito anche al fermo di un latitante fuggito dopo un incidente stradale Abbandona rifiuti pericolosi sulla pista per le bici: preso VECCHIANO Tempi duri a Vecchiano per i furbetti dei rifiuti abbandonati. Grazie ai vigili urbani e naturalmente alla segnalazione di un cittadino che li ha messi in moto, è stato possibile individuare e sanzionare un artigiano di Lucca che opera nel settore degli autotrasporti responsabile dell'abbandono di rifiuti ingombranti e pericolosi sul territorio.«In meno di 24 ore dalla prima segnalazione del fatto - spiega l'assessore all'ambiente del Comune di Vecchiano, Mina Canarini - gli agenti della nostra polizia municipale hanno individuato l'autore di un abbandono di rifiuti ingombranti e anche pericolosi. L'episodio è avvenuto sulla prosecuzione della via del Roncile in direzione Monte Bastione, sul famoso circuito percorso dagli appassionati di mountain bike». L'uomo, ora denunciato, credeva evidentemente fosse più facile ed economico lasciare tutto in mezzo al verde che conferire in discarica. Ma si sbagliava. Nei giorni immediatamente successivi al rinvenimento dei rifiuti abbandonati «ne è stata effettuata la completa rimozione - aggiunge l'assessore - dall'area privata in cui erano stati rinvenuti e il conseguente loro conferimento in discarica. Complimenti alla polizia municipale per la celerità dell'intero intervento».Ma non è l'unico intervento messo a segno nelle ultime ore dai vigili urbani di Vecchiano protagonisti anche di un'altra operazione che ha consentito di individuare e fermare un latitante. «Alcuni giorni fa la pattuglia dei vigili in servizio - racconta il sindaco Massimiliano Angori - è dovuta intervenire su due incidenti con feriti gravi, di cui il primo, avvenuto sulla Via Traversagna all'intersezione con Via Nuova ha visto la fuga del conducente che l'ha causato, che viaggiava a bordo di una Peugeot 207 grigia intestata a un cittadino brasiliano residente a Massarosa e ricercato per l'esecuzione di ordine d'arresto, in quanto coinvolto nel racket dello sfruttamento della prostituzione di viados. Il sistema di telecamere di videosorveglianza, presente nella zona e prontamente interrogato ha fornito i dati identificativi del veicolo in fuga, ma anche immagini sufficientemente chiare del suo conducente, che sono state trasmesse agli organi di polizia del territorio per l'emissione di ordini di ricerca. E tutto questo ha condotto al fermo del latitante. Ringraziamo pertanto ancora una volta la nostra Polizia Municipale per la solerzia e l'impegno dimostrati anche in questi ultime occasioni, a tutela di tutta la nostra comunità. Un ringraziamento che estendiamo anche a tutte le altre forze dell'ordine, tra cui i carabinieri di Migliarino, intervenute operativamente per il fermo del latitante - conclude il primo cittadino - . I due episodi confermano l'assiduo impegno della nostra polizia municipale».

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa servizi Rifiuti, la tariffa puntuale viene presentata in Cina CASCINA Stefano Ambrosini, Ceo di Waste Management Specialist Srl, ha presentato in occasione del BIT's 5th Annual Global Congress of Knowledge Economy-2018 in Qingdao, China, come unico relatore italiano, i risultati dei lavori legati ai comuni seguiti dal 2013 al 2015 in Italia e all'estero con l'intervento intitolato "Il caso di studio italiano: la tariffa puntuale e la percentuale di raccolta differenziata. Come usare un sistema di tariffazione puntuale per la gestione dei rifiuti di un comune per cambiare le abitudini di separazione dei cittadini".I risultati raggiunti da tutti i vari Comuni avviati finora hanno confermato che il sistema di raccolta domiciliare integrale a 5 stream (carta,vetro,organico,imballaggi in plastica/metallo e indifferenziata), correlato da una tariffa puntuale, può trasformare in modo massivo lo scenario di produzione di rifiuti dei comuni. Nel caso specifico quello di Cascina, dove il sistema di raccolta è stato integrato con la tariffazione puntuale partita in fase sperimentale il 10 agosto scorso ed entrato in vigore il 7 Settembre, i risultati parziali parlano di: (in agosto) riduzione della produzione di secco residuo -7%; settembre (prima raccolta il giorno 7 - circa 38 ton) riduzione della produzione di secco residuo rispetto alla media settimanale di settembre 2017 (87ton) del -56%.«Risultato previsto, ma comunque decisamente sorprendente per la provincia di Pisa. Se dovesse essere confermato il trend nelle settimane da qua a dicembre si andrebbe a ridurre la produzione complessiva di secco residuo 2018 rispetto al 2017 di circa -700 ton. Il Comune ha già potuto ridurre la pressione fiscale 2018 rispetto al 2017 con l'approvazione della Tari 2018 che prevedeva l'avvio della puntuale nel secondo semestre 2018». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il manager Signorini «Ecofor ha la soluzione per smaltire i fanghi della depurazione» PONTEDERA «Rivendichiamolo in campagna elettorale: nel Polo ambientale operano 600 lavoratori. Il percorso intrapreso dal Comune è un successo». Così il sindaco Simone Millozzi, venerdì alla Festa dell'Unità, ha voluto dare risalto al modello pontederese di gestione dei rifiuti. Il tema del dibattito, "Polo ambientale: prospettive e sviluppo", ha coinvolto numerosi soggetti: da Daniele Fortini, presidente di Geofor, a Rossano Signorini, amministratore delegato di Ecofor, passando per Fabrizio Lupoli di Ecoacciai ed Alessandro Canovai, numero uno di Revet. Con loro, anche Matteo Franconi, assessore ai Lavori Pubblici, e Federica Fratoni, assessore regionale all'Ambiente. «Per Pontedera - ha esordito Franconi - il Polo ambientale è il risultato di un lungo percorso, e oggi rappresenta un'eccellenza sia per dimensioni, sia per capacità». Un mix di know- how ed impiantistica che ha convinto grandi aziende. «La nostra società - ha spiegato Canovai - ha trovato a Pontedera infrastrutture che difficilmente ci sono a livello nazionale». Revet raccoglie, seleziona e avvia al riciclo cinque diversi materiali (plastica, vetro, alluminio, acciaio, poliaccoppiati). «Anche Ecoacciai ha scelto Pontedera per la sua attrattività - ha commentato Lupoli - e proprio qui lavoriamo su 200mila tonnellate annue, con un tasso di recupero che va dal 70 al 90%». All'orizzonte anche investimenti, soprattutto sull'impiantistica. «Ecofor ha già un progetto nel cassetto - ha detto Signorini - per dare la soluzione al problema del trattamento dei fanghi di depurazione». Per una somma tra i 14 e i 18 milioni di euro, come confermato dallo stesso ad di Ecofor. «Anche su richiesta del sindaco - ha spiegato Fortini - Geofor deve guardare avanti, pensando alle future generazioni e alla sostenibilità». In cantiere, l'impianto di compostaggio di Gello, che chiuderà il ciclo dei rifiuti organici. «Pontedera è un hub strategico - ha concluso l'assessore Fratoni - e avere gli impianti significa dare soluzioni, non inquinare». PIETRO MATTONAI

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

"insieme bonificatori" Migranti e volontari ripuliscono il Padule dai rifiuti abbandonati FUCECCHIO Ha preso il via ieri dal Casotto del Sordo, nel cuore della riserva naturale del Padule di Fucecchio, la terza edizione di "Insieme Bonificatori", che vede i richiedenti asilo ospiti dei centri di accoglienza impegnati nella pulizia del territorio. «Quest'anno - ha dichiarato l'assessore regionale Vittorio Bugli - abbiamo scelto di coinvolgere anche Comuni, associazioni e cittadini. La partecipazione che vediamo a Fucecchio ci conferma che la scelta è stata giusta». «L'adesione all'iniziativa del Comune - ha aggiunto il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sindaco Alessio Spinelli - è la naturale prosecuzione delle nostre politiche di inclusione sociale. Da sempre siamo impegnati nel coinvolgimento dei migranti in azioni di pulizia e miglioramento del territorio a fianco di cooperative e associazioni». «Finora - ha commentato Marco Bottino, presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e Anbi Toscana - ci eravamo limitati a intervenire lungo gli argini dei fiumi e in aree verdi mentre ora andiamo ad operare anche all'interno di aree protette che richiedono sicuramente una maggiore attenzione proprio per il pregio ambientale che le caratterizza». Dopo la presentazione, richiedenti asilo e volontari (Associazione Il Padule, Movimento Shalom, Io Amo Fucecchio e Cooperativa La Pietra D'Angolo) si sono armati di guanti e sacchetti per iniziare l'intervento di pulizia lungo i canali.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Camping cig guarda all'intesa raggiunta a Taranto che prevede lunghe coperture salariali e incentivi all'uscita «Sugli ammortizzatori serve un nuovo accordo come quello dell'Ilva» PIOMBINO Il problema degli ammortizzatori sociali in scadenza alle acciaierie è al centro dell'intervento di Camping cig, già critico sull'accordo raggiunto con Jsw, «che presenta problemi di ordine generale, tra cui la mancanza di un piano industriale, nessuna garanzia su investimenti, nessuna chiarezza su modi e tempi della ripresa della laminazione, blocco per un lungo periodo di ogni possibilità di programmazione territoriale ed infine la certezza che alla fine del percorso ci sarà un numero imprecisato di esuberi, 250/300 nella migliore delle ipotesi, ben oltre mille nella peggiore e a parer nostro la più probabile».Ma il problema più imminente per Camping cig è appunto quello «della copertura salariale per i lavoratori al momento non occupati. Il decreto per la cassa integrazione con partecipazione della Regione per mantenere (quasi) i livelli retributivi a prima della scadenza della legge Marzano sta per decadere e non vediamo nessuna iniziativa da parte dei sindacati nei confronti del Governo per rivendicare una soluzione adeguata».Così l'associazione guarda al recente accordo siglato dai sindacati dell'Ilva di Taranto con Mittal: «Non esprimiamo giudizi di merito sull'accordo - dice Camping cig in una nota - ma c'è una parte di quell'ipotesi di accordo che ci interessa particolarmente ed è quella delle coperture salariali per i lavoratori in "esubero": per loro è stato stabilito l'utilizzo di un ammortizzatore sociale che coprirà tutto il periodo necessario sino al riassorbimento e che sarà utilizzato anche per i lavoratori degli appalti. Inoltre sono previste forme di incentivazione all'uscita anticipata. Nello stesso accordo sono anche stabiliti in maniera certa gli interventi per il recupero ambientale ed un percorso garantito per la rioccupazione degli esuberi».Per questo Camping cig rivendica «questo tipo di accordo anche per Piombino: un ammortizzatore sociale per tutti i lavoratori di Aferpi, diretti e indiretti che garantisca la copertura salariale totale e incentivazioni per le uscite volontarie; un percorso stabilito (con attori e finanziamenti) per le indispensabili bonifiche ambientali; un intervento di programmazione territoriale che studi piani di diversificazione produttiva per il territorio, a partire dal porto, lasciato attualmente nel più completo abbandono».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I turisti ripuliscono la spiaggia di Malpasso coperta di plastica PORTO AZZURRO Brutta sorpresa nella mattinata di sabato scorso per alcuni turisti lucchesi frequentatori dell'Elba e in particolare della zona di Porto Azzurro. Infatti avevano deciso di andare a fare il bagno sulla spiaggia di Malpasso, che si trova nella costa sud del golfo di Mola. Solo che quando sono arrivati sul posto l'hanno trovata ricoperta di materiale di plastica, tutto di pezzatura piccola. Molti tra essi erano tappini rotti, tappini bruciati e pezzetti di carta. Residui, forse, del materiale usato per i fuochi d'artificio la sera prima, a Porto Azzurro.«Di fronte a questo scempio - hanno raccontato i turisti alla redazione elbana del Tirreno - ci siamo messi a pulire la spiaggia per evitare che la plastica andasse in mare e costituisse un pericolo per pesci e tartarughe». Come ormai è noto infatti il problema delle microplastiche è uno dei più seri per l'ecosistema marino.Una decina quindi di bagnanti si sono messi al lavoro e sono stati raccolti quattro sacchi pieni di plastica. Poi hanno chiamato la Guardia costiera che ha effettato un sopralluogo sulla spiaggia nel pomeriggio.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per inquinamento ambientale L'accusa: valori di sostanze chimiche fuori legge nello spandimento dei fanghi Terreni agricoli contaminati tre imprenditori sotto accusa Pietro Barghigiani / PISA L'accusa per tutti è di inquinamento ambientale in concorso. Si dovranno difendere dalla contestazione di aver autorizzato su ettari di terreno lo spandimento di fanghi che non erano stati trattati per restare sotto la soglia oltre la quale scatta il reato innescato dalla contaminazione di metalli pericolosi per la salute. La Procura ha chiuso l'inchiesta e chiesto il rinvio a giudizio di tre imprenditori che, ciascuno con un ruolo diverso, sono accusati di aver favorito l'inquinamento di un'area privata nel comune di Pomarance destinata

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” a ospitare coltivazioni funzionali all'attività di aziende agricole. Il pm Miriam Pamela Romano vuole processare Vittorio Granchi, 70 anni e Franco Buzzichelli, 78 anni, entrambi di Pomarance, e Mario Catanese, 66 anni, di Milano. I primi due imputati sono assistiti dall'avvocato Francesco Villani di Cecina, mentre Catanese è difeso dall'avvocato Erminia Imperio. La storia risale alla fine del 2014. Sui terreni di proprietà dell'allora Sirio Srl (nel frattempo diventata Carefin Srl) vengono prelevati alcuni campioni che, analizzati in laboratorio, si traducono in un "verdetto" chimico che apre le porte alle responsabilità penali. Gli investigatori scoprono così che nei terreni ci sono valori di rame, zinco, mercurio e piombo superiori alla concentrazione della soglia di contaminazione consentita dalla legge. Lo spandimento di fanghi in agricoltura è una pratica diffusa, ma con una serie di vincoli rigidissimi in tema di metalli e sostanze potenzialmente inquinanti se non circoscritti nei valori prescritti. Meno di due anni fa l'inchiesta Demetra portò a 6 arresti e 31 indagati. Secondo l'accusa almeno 45mila tonnellate di fanghi pericoloso erano finiti nei terreni della Valdera per coltivare a grano una superficie complessiva di 800 ettari. La vicenda di Pomarance non entra in quell'indagine, ma in qualche modo come sistema ne anticipa i contenuti.Il reato di inquinamento ambientale viene addebitato in concorso perché lo spargimento dei fanghi ha avuto un committente e un esecutore. Da una parte c'era la proprietà dei terreni, su cui si trovano le aziende agricole San Martino e Belvedere, con Granchi nella posizione di presidente e Buzzichelli in quella di consigliere delegato della Sirio Srl. E dall'altra c'è stato chi ha fornito i fanghi da spargere nei campi. È la Decoindustria depurazione ecologie industriali Srl di Cascina con il presidente Catanese accusato dello stesso reato contestato ai due noti imprenditori. La società non ha più niente a che vedere con la vecchia impresa la cui presenza a ancora oggi è sinonimo di bomba ecologica con il sito di trattamento dei rifiuti ancora in dismissione. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Scoperta una discarica di eternit e sanitari nei paraggi dell'ex cava VECCHIANO Una discarica abusiva sul territorio è stata scoperta dai volontari di Fare Verde VersiliaIl gruppo ambientalista ha individuato un cumulo di rifiuti abbandonati per circa una tonnellata in via di Bruceto nei pressi della cava in disuso.Sono stati rinvenuti, sanitari, televisioni, barattoli di solventi, tanta spazzatura di ogni genere, serbatoi di carburante, un'enorme quantità di bottiglie di plastica e tante taniche vuote di olio motore, fogli di guaina catramata anche fatta a pezzi, ma quello che preoccupa di più sono le enormi quantità di lastre di eternit in amianto anche deteriorate ritrovate: materiale ingombrante e altamente tossico- nocivo ed inquinante per l'ambiente e soprattutto per le persone che vi transitano; in quanto è una zona di camminamenti, di percorsi bike e di esercitazioni militari.Anna Silvestro, presidente del Gruppo Fare Verde Versilia si è attivata presentando un esposto, indirizzato al sindaco, al Comando della polizia locale, alla Procura della Repubblica, per richiedere un intervento di bonifica .Aggiunge il presidente Anna Silvestro: «Ora dobbiamo porre fine a tutto questo malcostume, dobbiamo trovare un'intesa operativa con il Comune per punire severamente chi persiste in questi atteggiamenti, che offendono, la civile convivenza. Non dimentichiamoci che la Natura non è il nostro "parco dei divertimenti" di cui ricordarci solo quando ci fa comodo».Per informazioni e segnalazioni Fare Verde all'indirizzo mail [email protected]. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Si va da contenitori di vernice all'eternit fino alle lavatrici Alcuni imprenditori chiedono l'intervento del Comune Spunta la discarica in zona industriale regno di incivili che lasciano rifiuti CALCINAIA In mezzo a capannoni mai affittati e altri abbandonati, dopo che le aziende che un tempo li occupavano hanno chiuso, la fotografia della zona industriale di Calcinaia non può essere che a tinte fosche. E lo è ancora di più ora che, dopo la segnalazione di alcuni imprenditori della zona di Sardina, è servita a portare alla luce una discarica a cielo aperto e ovviamente non autorizzata che nel corso del tempo si è formata all'interno del piazzale di un capannone dismesso. Inizialmente sono stati i titolari di varie aziende, forse della stessa zona industriale, ma per dirlo con certezza servirebbe che qualcuno intervenisse, e poi anche i cittadini hanno cominciato a "conferire" i rifiuti in quest'area. La situazione sta sfuggendo di mano, tanto che c'è stato chi l'ha segnalata. Basta andare a fare un giro per rendersi conto che quest'area è stata utilizzata per smaltire, ovviamente in maniera illecita e senza nessun tipo di controllo, rifiuti di ogni genere. Si va dai residui di vernice, all'eternit, alle lavatrici. Una vasta scelta di elettrodomestici campeggia tra macerie varie.

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Una situazione a cui alcuni imprenditori, operatori della stessa zona commerciale e industriale, vorrebbero mettere fine. Il problema è stato segnalato al Comune ma le risposte ottenute non hanno convinto. Anche se l'area è privata, a questo punto un intervento per mettere fine agli scarichi abusivi non può essere rimandato ancora a lungo nel tempo. Insieme ai rifiuti, che i cittadini potrebbero portare alle varie isole ecologiche - una di queste è situata nemmeno troppo lontano dalla discarica non autorizzata - sono arrivati i guai di carattere ambientale. Topi e insetti non contribuiscono a migliorare la situazione. I cittadini sollecitano un intervento della polizia municipale in modo che possano essere sanzionati, quando è possibile, i cittadini che in maniera così incivile hanno deciso di abbandonare i rifiuti. Non è quello di Calcinaia, come suggeriscono anche le cronache, un caso isolato. Il problema delle discariche abusive è sempre più una "malattia" dei nostri tempi e sta diventando un fatto culturale. C'è l'abitudine - inutile negarlo - a considerare l'ambiente che ci circonda come un elemento estraneo. Molti sanno che certi comportamenti "barbari" restano impuniti la maggior parte delle volte a meno che non ci siano amministrazioni tenaci che usano le telecamere mobili per immortalare i furbetti dei rifiuti. Lo fanno tanti Comuni anche in provincia di Pisa, ma spesso non è sufficiente. Solo pochi giorni fa il sindaco di , Thomas D'Addona, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una singolare lettera di un cittadino di Cascina multato perché trovato a gettare i rifiuti in maniera non regolare. «Ecco, questo è un cascinese - scrive il sindaco pubblicando il testo della missiva -, uno dei tanti che ci porta in regalo i suoi rifiuti e li lascia fuori dai cassonetti. Non ha gradito la multa da 168 euro che gli abbiamo fatto grazie alle telecamere e pretende da me una risposta alla lettera che mi ha scritto». La campagna cascinese è tappezzata di sacchi e sacchetti lanciati da automobilisti incivili i quali, piuttosto che rispettare le regole della differenziata, tornano alla medievale abitudine di lanciare i rifiuti per la strada. -S. C.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Oltre ai cestini stracolmi, abbandonati materiali ingombranti e anche eternit. Donati: «La pulizia compete a loro» Cumuli di rifiuti lasciati nelle aree di sosta Il Comune dà l'ultimatum ad Anas Alessandra Bernardeschi/ ROSIGNANO Nonostante gli allarmi e le proteste dei cittadini, la situazione legata ai rifiuti abbandonati lungo la Variante Aurelia è rimasta uguale. Anzi, in alcuni punti è, se possibile, peggiorata. Non c'è area di sosta tra Castiglioncello e Cecina (ma la situazione è uguale da Livorno a Grosseto) che non sia invasa da rifiuti di ogni genere. Non solo sono stracolmi i cestini in muratura posizionati lungo la strada, ma pure le aree di sosta e il verde circostante è pieno di sporcizia. Cumuli di bottiglie in vetro e plastica, lattine, barattoli, cartacce, sacchi di spazzatura sparsi anche in mezzo al verde e tanti pezzi di vetro che possono diventare fonte di rischio per le autovetture. Per questo motivo il Comune di Rosignano sta per inviare una nota ufficiale all'Anas, proprietaria della strada. In questi giorni, oltre ai sacchetti pieni di immondizia dai quali emana attivo odore, si sono aggiunti anche residui di materiale edile, dalle lastre ondulate, conosciute come "onduline" lasciate in bilico sopra il guardrail (arrivando da Cecina appena prima dell'uscita di Castiglioncello) alle taniche presumibilmente vuote fino a pezzi di cemento. A tutto ciò si aggiunge altro materiale ingombrante come sedie in plastica, pezzi di mobili in legno e così via.Insomma vere e proprie discariche a cielo aperto che non possono non passare inosservate ai tanti automobilisti che percorrono la Variante Aurelia, unica arteria lungo la costa che collega Livorno a Grosseto. Oltre ad essere un biglietto da visita non consono alle località turistiche del territorio, l'abbandono di materiali lungo la strada può diventare anche un problema di sicurezza soprattutto per quanto riguarda il possibile svilupparsi di incendi. Senza soffermarsi poi sui possibili rischi ambientali. Data la situazione il Comune di Rosignano ha predisposto una nota ufficiale da inviare all'Anas. «Anas è proprietaria della strada - spiega l'assessore all'ambiente nonché vice sindaco Daniele Donati - abbiamo constatato che tutte le aree di sosta tra Quercianella e Grosseto sono, più o meno, invase da rifiuti. Per quanto ci riguarda - continua - stiamo per inviare una nota all'Anas nella quale richiediamo che vengano pulite le piazzole di sosta e che vengano attivati maggiori controlli circa l'abbandono di rifiuti. Nel contempo diamo la nostra disponibilità, qualora ce ne ne fosse bisogno, a collaborare ma l'iniziativa tesa alla pulizia spetta ad Anas e quindi deve partire da loro. Il rischio - conclude il vice sindaco - è che, visti i cumuli di spazzatura e di materiale ingombrante vario, le persone continuino a gettare rifiuti lungo la strada». Un comportamento assolutamente privo di senso civico ma che, nonostante le proteste, continua ad essere messo in atto.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ranger: grazie alle fototrappole una decina di verbali per la spazzatura lasciata in giro Capuano riunisce i quartieri per il via al controllo di vicinato Cecilia Cecchi / PIOMBINO Furti in casa o in auto, bici che spariscono in meno di un attimo, una percezione della sicurezza in picchiata, specie dopo la recente tentata rapina al kebab in via Pisacane.Molti cittadini associano questa situazione al problema del decoro e della pulizia, in una città in cui si segnalano sempre più abbandoni ovunque di rifiuti e spazzatura.Eppure ci sono maggiori controlli e sanzioni per chi sporca grazie ai nuovi ispettori ambientali volontari dell'associazione Ranger, a cui presto se ne aggiungeranno altri. Di notte la polizia privata tiene d'occhio i monumenti. E torna a crescere l'interesse per il controllo del vicinato. «Stiamo cercando di dare risposte concrete nell'ambito del decoro, della sicurezza, della pulizia, della responsabilizzazione - conferma l'assessore Claudio Capuano - A fine mese terremo la riunione per avviare il controllo di vicinato. Oltre a Riotorto, al Cotone e viale Amendola c'è un crescente coinvolgimento. Ormai è chiaro che non si viola la privacy ma si agisce come tanto tempo fa: gruppi di abitanti della stessa zona decidono di condividere informazioni e responsabilità per vigilare sulla sicurezza del posto dove abitano, e chiamare la polizia nel caso notino qualcosa di sospetto. Più tranquillità per tutti». Un obiettivo importante in questo tempo dove il "cittadino normale" lavora, paga le tasse, non fuma dove non deve (e se lo fa dove autorizzato si occupa anche della cicca), raccoglie la cacca del cane sin da prima che ci fossero le norme, butta dove necessario, magari nella borsa, il fazzolettino usato dal proprio piccolo senza affidarlo al marciapiede ma troppo spesso vive l'"epoca dell'esasperazione" dove ci si sente troppo spesso indifesi.«Sul fronte degli i Ranger - spiega Capuano - stanno facendo uscite tutti i giorni, ci sono già una decina di verbali per la spazzatura lasciata in

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” giro grazie alle foto trappole. Molte segnalazioni sui cani, ma non sono più riusciti a trovare qualcuno... Però, dai loro contatti social, si legge che la situazione sta lentamente migliorando. Grazie ai Ranger abbiamo ampliato l'orario di apertura di piazza Costituzione fino a mezzanotte. Tanti cittadini, chiedendo attenzione e informazioni, sono più collaborativi, e pian piano le cacche diminuiscono...». Rispetto alla vigilanza notturna sui monumenti «il servizio di presidio Mari e monti e i vigilanti privati - raccontaancora Capuano - segnala problemi per lo sporco, ma non per le persone: nessun Daspo per vandalismo. Faremo una verifica a fine settembre per valutare i risultati a provvedere a miglioramenti. Altre associazioni hanno chiesto di collaborare sempre in modo volontario per il controllo del territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

"Con Jindal si inaugura una nuova era per il porto" PIOMBINO Riunione dell'Organismo di partenariato della Risorsa Mare. Il presidente dell'Ap Stefano Corsini ha affrontato diversi argomenti. Per l'Elba ha annunciato l'obiettivo di aprire un uffico di rappresentanza a Portoferraio.Quanto a Piombino, ha sottolineato che l'insediamento di Jindal ha inaugurato una nuova era: «Da fine agosto - ha detto - la città è tornata a lavorare l'acciaio. Si tratta di un risultato che non mi stancherò mai di evidenziare e a cui ha contribuito sostanzialmente la Port Authority. Continua a non essere data la giusta evidenza al fatto che oggi lo scalo accoglie ogni mese navi da ventimila tonnellate di semiprodotto. È qualcosa cui fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe creduto».Per il futuro l'obiettivo primario sarà quello di «aggiornare il Piano industriale del porto, sia per tenere conto delle numerose richieste che stanno arrivando da operatori sia per ottimizzare, coinvolgendo i player di settore, collegamenti stradali, ferroviari e forniture delle utilities industriali. Valuteremo le varie manifestazioni di interesse assieme alla Regione».La priorità attuale sono i collegamenti viari. «I lavori della bretella nord verranno affidati entro l'inizio del 2019, l'istruttoria del primo lotto del prolungamento della SS398 sarà trasmessa al CIPE nei prossimi giorni. Nel frattempo abbiamo già definito con RFI il raccordo base ferroviario».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto ordinaria inciviltà Rifiuti selvaggi a Marina Bottiglie di plastica, vetro, Estathè. Romualdo Vigilucci ieri ha raccolto due sacchi di rifiuti buttati per terra in viale Montecristo a Marina e ne ha fatto un video, inviato all'associazione Grosseto al Centro per denunciare l'inciviltà di chi non si vergogna a fare questo scempio.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Pedalata ecologica Ecco i ciclisti "spazzini" ROCCASTRADA Domenica, ultimo giorno dei festeggiamenti settembrini, a Roccastrada si è svolta la tradizionale Pedalata ecologica. La manifestazione, organizzata da Area 42 Asd, Team Ingrippo e Gs Roccastrada, con il contributo di Fibran e Frutta Bartaletti, ha visto la partecipazione di circa 60 ciclisti tra adulti e bambini, con ogni tipo di bici. Su un percorso di circa trenta chilometri, che ha toccato Sassofortino, Roccatederighi, Torniella e Roccastrada, sono stati individuati e raccolti lungo strada decine di chili di plastica e altra sporcizia. «Quest'anno - spiegano gli organizzatori Silio Valacchi e Gilberto Nelli - la Pedalata ha avuto un'impronta ancora più ecologista ed educativa. Ogni ciclista è stato "armato" di una borsina e invitato a raccogliere almeno qualche bottiglia di plastica che lungo le strade purtroppo oggi non scarseggiano mai. I rifiuti li abbiamo poi consegnati al carro recuperi. E c'è chi si è imbattuto addirittura in un aspirapolvere». Foto-Ottica Lori, al seguito del gruppo, ha ripreso la mattinata. Torniella, per ringraziare i ciclisti spazzini, ha offerto loro un ricco buffet. -- G.B.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il problema è legato ai sacchi dell'umido esposti per strada Paolini: «Esche nelle fogne, ma sbucano anche dalle cantine» Topi in centro: sono attratti dai sacchetti della spazzatura Gianni Parrini / LUCCA Topi in centro storico attirati dalla spazzatura. Non è una novità, ma a quanto pare gli avvistamenti nelle vie dell'arborato cerchio sono aumentati: si verificano di buon mattino, attorno alle 6, quando le prime attività aprono i battenti. Alcune segnalazioni sono arrivate al Tirreno, poi a palazzo Orsetti e da lì a Sistema Ambiente. Di certo non un bel biglietto da visita per una città d'arte, in questi mesi piena di turisti, che dovrebbe fare del decoro un motivo di vanto. E invece le cose vanno diversamente. A ingolosire i piccoli roditori sono, manco a dirlo, i sacchi di spazzatura che al mattino affollano le strade del centro, in particolare quelli dell'umido, all'interno dei quali finiscono i rimasugli del cibo proveniente sia dalle cucine domestiche (ma qui l'esposizione filo strada è prevista una volta a settimana) sia dalle utenze non domestiche, in particolare bar e ristoranti. Un problema che Sistema Ambiente ben conosce e che da tempo cerca di contrastare. «Quella dei topi in centro storico non è una novità - spiega Roberto Paolini, direttore dell'azienda dei rifiuti - Per contrastare la proliferazione del fenomeno abbiamo una serie di percorsi in cui una volta al mese andiamo a sistemare delle esche anti-topo nei pozzetti della fogna pubblica (ovviamente quando sono asciutti). Quando arrivano delle segnalazioni, nel giro di qualche giorno interveniamo e poi inseriamo quell'area all'interno dei nostri percorsi. Il problema - sostiene Paolini - è che molto spesso i topo provengono dalle cantine private, su cui noi non possiamo intervenire». Il tesoro di cui vanno a caccia i roditori, come detto sono i sacchetti della spazzatura. Ma se per le utenze domestiche l'esposizione filo strada è destinata a interrompersi per la prossima installazione di cassonetti hi-tech e l'interruzione del porta a porta (si parla del 2019), per quanto riguarda i locali, la questione è più complessa. Circa 240 attività che fanno preparazione e somministrazione di cibi e bevande si sono dotate di bidoni carrellati all'interno dei quali sistemano l'organico che gli operatori di Sistema Ambiente vengono a raccogliere quasi quotidianamente. Qui non ci sono sversamenti e neppure rifiuti in bella vista, dato che l'immondizia è chiusa all'interno di una sorta di cassonetto. Il problema è che non tutti gli esercizi ne sono dotati: ci sono una cinquantina di locali (dato approssimativo) che non hanno spazi sufficientemente grandi per ospitare il bidoncino (ci vuole un locale coperto, staccato dalla cucina). E in questi casi la spazzatura viene raccolta nei sacchetti e messa per strada. «Per risolvere il problema - prosegue Paolini - stiamo meditando di offrire a questi locali la possibilità di dotarsi di una sorta di "isola" all'esterno dell'esercizio, un bidoncino carrellato, chiuso, all'interno del quale potranno mettere l'umido per tenerlo riparato e magari impedire ai topi di arrivarci. Ma al momento - conclude - credo che il problema dei topi sia legato anche alla spazzatura esposta dalle utenze domestiche». Chi volesse segnalare situazioni di questo tipo può intervenire sulla pagina "Ambiente sistemato", che si trova sul sito di Sistema Ambiente.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

In Regione l'ampliamento della Ds Smith a Porcari PORCARI Il progetto di ampliamento della multinazionale Ds Smith Paper approda in Regione. È convocata per oggi la conferenza dei servizi, alla quale prenderà parte anche il Comune di Porcari. Comune che ha dato via libera nel rispetto di alcune prescrizioni, dal momento che dallo studio presentato si registra un aumento di produzione e, quindi, un incremento dei mezzi pesanti sia in entrata che in uscita.Intanto il coordinamento dei comitati di Paganico, Capannori, Tassignano, Colognora e Montecarlo, ha presentato alcune osservazioni: «Se il raddoppio della Ds Smith malauguratamente dovesse passare la qualità dell'aria della Piana, già gravemente compromessa, avrebbe un altro duro colpo. I dati che emergono sono allarmanti: prelievi di acqua in aumento del 30%, traffico pesante quasi raddoppiato. Nei prossimi giorni renderemo noti i dati, ma è il momento che le istituzioni facciano il loro dovere». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Procede spedita la petizione telematica dei cittadini di Fornaci di Barga e dintorni contro l'impianto voluto da Kme Oltre 1500 firme contro il pirogassificatore Nicola Bellanova / FORNACI Sono più di 1.500 (ma il numero è destinato a crescere) le sottoscrizioni virtuali contro l'installazione del pirogassificatore all'interno di Kme. Su iniziativa di Marco Bertoncini, anima della protesta contro la realizzazione dell'impianto, è stata lanciata, sulla piattaforma avaaz.org per la sezione "petizione della comunità", una raccolta di firme per presentare una petizione alla Regione contro il pirogassificatore a Fornaci, progetto che vorrebbe portare avanti Kme nell'ambito del suo piano di rilancio dello stabilimento. Un'iniziativa che mira a smuovere coscienze dei cittadini e di tutti gli amministratori pubblici. La vicenda sta per giungere al suo punto di svolta, visto che tra poche settimane potrebbe partire l'iter per il riconoscimento della Valutazione di impatto ambientale. Lo stesso Bertoncini, presentando la sua iniziativa, ne fa un cavallo di battaglia senza colori politici: «Constatato il vivo, sentito interesse e accertate le non poche preoccupazioni emerse in questi giorni tra gli abitanti non solo di Fornaci di Barga, ma anche di tutta la nostra valle, in merito alla decisione di Kme di dar vita ad un pirogassificatore a base di pulper e di scarti di cartiera - è scritto nella petizione che è già stata firmata da 1.527 persone - si sono avvertite l'esigenza e l'opportunità di dar vita ad una petizione come questa. Tutti noi teniamo al posto di lavoro, ma in modo particolare ci sta a cuore la salute della gente e della valle. Vogliamo, infine, suggerire e mettere in dibattito la possibilità di soluzioni alternative al pirogassificatore, quali il fotovoltaico, l'eolico, l'idroelettrico e l'utilizzo degli incentivi statali che prevedono energia a prezzo agevolato».Le raccolte di firme non hanno valore di referendum ufficiale, ma sono il termometro dell'umore della popolazione. Il riscontro c'è, considerato che la petizione è partita dieci giorni fa e attiene a una vicenda locale. Di certo, non si può non tener conto del pensiero dei cittadini. E ora si punta a toccare quota duemila firme. E poi, si vedrà.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio il caso Gaia ammette: i fanghi stoccati nei depuratori possono dare cattivi odori CAMAIORE Ha avuto la vista lunga il sindaco Alessandro Del Dotto quanto ha posto la questione dei cattivi odori nell'aria legandola all'allarme smaltimento dei fanghi dei depuratori. Perché oggi è l'azienda idrica Gaia a spiegare - in una nota di Francesco Di Martino, dirigente Area tecnica - che «le maleodoranze avvertite nei pressi del depuratore di via del Termine, a Lido di Camaiore, sono dovute probabilmente ai depositi temporanei di fango di supero disidratato che siamo stati obbligati ad effettuare» dopo che è saltata la possibilità di continuare a portare i fanghi in Lombardia, destinati allo spandimento in agricoltura. Una situazione che, sottolinea Gaia, «rappresenta un'emergenza nazionale» e «al fine di contenere i possibili disservizi è necessario continuare ad estrarre i fanghi dagli impianti, onde evitare che il contenuto degli stessi nelle vasche aumenti pericolosamente, mettendo a grave rischio il corretto funzionamento del processo depurativo». Per cui, «non sapendo, al momento, come smaltire i fanghi disidratati e non avendo altra soluzione "legale" a disposizione, è stato deciso di stoccarli in deposito temporaneo presso i singoli impianti di produzione su aree confinate, impermeabilizzate e dotate di appositi sistemi di drenaggio delle eventuali acque percolanti che vengono rinviate in testa all'impianto e da qui convenientemente depurate. Man mano che vengono prodotti i cumuli vengono ricoperti con teli per limitare al massimo la diffusione dei cattivi odori». Lo scenario ipotizzato da Gaia, se così non si fosse provveduto in merito ai fanghi, arriva fino ad ipotizzare uno scenario di «possibile malfunzionamento dei depuratori, con sversamento dei fanghi nell'effluente finale», ovvero in mare. Gaia ricorda che la Regione ha autorizzato con ordinanza il conferimento in discarica dei fanghi essiccati: «Per poter attivare il conferimento è necessario pretrattare i fanghi presso apposite piattaforme che li rendano idonei ad essere trattati nelle discariche». --DONATELLA FRANCESCONI

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Il Tirreno, Cronaca di Prato

Grossi sacchi neri lasciati accanto ai cestini nel parcheggio adiacente al parco L'assessore Mari: «Non è difficile risalire agli autori, li scopriremo e multeremo» Il Bargo usato come discarica non bastano i controlli continui POGGIO A CAIANO Continua l'abbandono di rifiuti sul territorio poggese e ancora una volta a fare da cornice a quello che non può definirsi altro che un brutto spettacolo di degrado è il parcheggio del Parco del Bargo, dove tra domenica e lunedì intorno ai cestini getta carte sono comparse numerosi sacchi di rifiuti. Luogo prescelto per questo tipo di scarichi, forse anche per il fatto di essere lontano da occhi indiscreti soprattutto nelle ore notturne, questa area di sosta viene presa di mira ormai da molto tempo, ma purtroppo non è la sola. Anche in aree più centrali, infatti, come piazza XX Settembre o piazza IV Novembre, i cestini pubblici sono spesso usati da chi, per ovviare ai meccanismi della raccolta differenziata porta a porta, abbandona i propri sacchetti di immondizia domestica, motivo per cui l'amministrazione comunale - in sinergia con Alia e la Polizia municipale - ha da tempo avviato un'intensa attività di controllo volta appunto a smascherare questi furbetti. Inoltre, il caso di via Cancellieri, dove di fronte ad una abitazione continua da tempo l'ammasso di rifiuti organici più volte lamentati dai residenti della strada.«Abbiamo già provveduto a segnalare lo scarico nel parcheggio del Bargo sia all'azienda che gestisce il servizio che ai vigili urbani - spiega l'assessore Giacomo Mari, con delega ai rapporti con la Polizia municipale - l'attività di controllo va avanti da tanto e ci ha permesso, in molti casi, di sanzionare gli autori di questi conferimenti. Anche questa volta saranno fatte le dovute verifiche e se ci saranno gli indizi necessari procederemo nello stesso modo. Purtroppo al comportamento virtuoso della maggior parte dei cittadini si contrappongono questi episodi che non è detto siano da imputare agli stessi poggesi, ma che comunque minano l'immagine del nostro territorio».Come spiega l'assessore Mari lo stesso accade con gli escrementi lasciati dagli amici a quattro zampe: «Anche in questo caso, in applicazione del nostro Regolamento comunale sul decoro urbano, sono già state applicate varie sanzioni contro quei padroni che non provvedono a raccogliere gli escrementi dei loro cani. E' una battaglia di civiltà che va avanti in modo sistematico e che ci auguriamo scoraggi chi finora non si è attenuto alle regole».Intanto si può dire che i controlli, almeno a Poggio a Caiano, stanno dando i loro frutti. Negli ultimi mesi infatti c'è stata una sola segnalazione per quanto riguarda l'abbandono di scarti tessili, problema invece molto diffuso nei territori vicini. «L'unico caso è avvenuto nella zona artigianale in prossimità del Ponte Attigliano - conclude Mari - la sensibilità verso questo argomento c'è tutta, perché a fronte di un impegno diffuso e di un servizio che funziona dispiace dover gestire questi comportamenti che minano il nostro decoro urbano. L'invito che rivolgo a tutti, quando ci troviamo di fronte a casi come quello accaduto nel parcheggio del Bargo, ma anche e soprattutto in zone più isolate dove è più difficile vedere tempestivamente eventuali abbandoni di rifiuti, è quello di segnalare all'ufficio ambiente del nostro Comune e alla Polizia municipale, in modo che si possa ripristinare al più presto la situazione». --GIULIA CATARZI

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il servizio, già previsto per le attività commerciali da giugno, lunedì sarà attivo anche per le abitazioni. L'assessore Costantino: «Via i cassonetti in dieci giorni» Via al porta a porta a Marina coinvolte oltre 5000 utenze cecina In un primo momento si era pensato di partire prima dell'estate, poi l'attivazione del servizio è slittata. Ma questa volta ci siamo: da lunedì prossimo, 17 settembre, nelle abitazioni di Marina di Cecina scatterà la raccolta porta a porta dei rifiuti. Una procedura, questa, che per ristoranti, stabilimenti balneari e attività commerciali operanti in zona mare è già prevista da giugno, mese in cui il servizio - a dire la verità - avrebbe dovuto prendere il via anche per le utenze domestiche.Poi però il tutto è stato rinviato a settembre, anche per venire incontro alle preoccupazioni di agenti immobiliari e proprietari di seconde case, i quali temevano che un porta a porta attivato a ridosso dell'estate avrebbe proiettato la frazione nel caos. Ma adesso settembre è arrivato e, dunque, il Comune di Cecina annuncia l'entrata in vigore del ritiro casa per casa dei rifiuti differenziati. Vetro, carta, organico, plastica. Tutto dovrà essere sistemato in un contenitore a parte, in attesa del ritiro dei rifiuti che seguirà un calendario stabilito.«A partire da lunedì cominceranno a essere rimossi tutti i cassonetti - spiega l'assessore Antonio Giuseppe Costantino - Quest'operazione durerà dieci giorni e permetterà a circa cinquemila cittadini di abituarsi progressivamente a un importante cambiamento».Così, dopo le 320 attività commerciali della zona, adesso saranno gli abitanti di Marina, a dover fare attenzione nel dividere correttamente i rifiuti, rispettare le date del ritiro e abituandosi a un servizio che, nelle intenzioni dell'amministrazione, dovrebbe contribuire ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata all'interno del Comune, in generale, e dentro la frazione, in particolare. A Cecina la differenziata si attesta attorno al 40% dell'intera raccolta di rifiuti. Durante i mesi estivi, però, soprattutto ad agosto, accade che scenda fino al 32 %. Un dato, questo, che evidentemente sottolinea come i turisti non sempre dividano i rifiuti per materiale, prima di gettarli nel cassonetto. Ecco che, attraverso il porta a porta, si mira a limitare la tendenza a non differenziare i rifiuti anche all'interno di un posto turistico come Marina di Cecina. «Dopo l'avvio dello scorso giugno del servizio riservato alle sole utenze non domestiche, il quale ha dato risultati più che positivi e soddisfacenti - scrive il Comune in una nota - Rea Spa e l'amministrazione lo estendono a tutta la frazione».L'organico, in particolare, sarà raccolto il lunedì, il giovedì e il sabato. Il mercoledì toccherà a imballaggi e multimateriale, mentre il martedì sarà la volta di carta e cartone. La frazione secca, infine, sarà ritirata il lunedì e il venerdì. Gli orari di raccolta variano da zona a zona e per sapere in quale area si è inseriti è necessario consultare il sito www.cecinamare.respa.it. Chiunque non avesse ancora ritirato il kit (in comodato d'uso gratuito da parte di Rea Spa) può rivolgersi, per prenotarlo, direttamente allo sportello del Comune di Cecina Amico in via Sandro Pertini.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Rifiuti sequestrati nel giardino pubblico monteverdi Sequestro di rifiuti nel giardino di via Aldo Moro, a Monteverdi. I carabinieri, infatti, sono intervenuti mettendo i sigilli al materiale che, da tempo, giaceva abbandonato nel parco. Il giardino è stato trasformato in un deposito di materiali, attrezzature e parcheggio di macchine operatrici. L'impresa che ha realizzato il teleriscaldamento, infatti, si è dimenticata di portare via tubi e materiali vari. Queste "testimonianze" in realtà sono rifiuti speciali e non possono essere abbandonati senza particolari protezioni, oltre a dover essere smaltite secondo procedure ben precise, stabilite per legge. Solleciti e proteste a nulla sono serviti, mentre il degrado suona come una nota stonata nel concerto di iniziative per il miglioramento dell'immagine del paese. Ecco dunque il rilievo dell'Arma: la violazione della legge, un reato all'evidenza. E dunque il sequestro e la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Livorno, competente su Monteverdi, l'avvio di un percorso penale con sanzioni anche amministrative.Passerà altro tempo, perciò, prima di vedere riportato a nuova vita il giardino di via Aldo Moro. Il Comune sta valutando quale azione intraprendere, ma le soluzioni non sono molte. La più sbrigativa è anche la meno probabile: un intervento diretto, ottenere cioè il dissequestro dei materiali, che saranno smaltiti a norma di legge. --G.P.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Mobili, materassi e elettrodomestici lungo la strada. Il Tirreno ha segnalato la situazione 12 giorni fa, niente è cambiato Aumentano le montagne di rifiuti lungo le piazzole della Variante Aurelia Alessandra Bernardeschi ROSIGNANO Quelle tra Cecina e Castiglioncello non sono più aree di sosta ma vere e proprie discariche a cielo aperto. Nonostante la prima segnalazione fatta dal Tirreno il 31 agosto e la seconda sul giornale di ieri, la situazione lungo la Variante Aurelia che congiunge Quercianella a Grosseto, non è variata. Almeno non lo è nel tratto di strada tra Chioma e Cecina in entrambi i sensi di marcia. Il nostro percorso parte da Chioma in direzione Cecina. Pochi chilometri ed ecco la prima area di sosta proprio vicino all'uscita di Castiglioncello. Qui è stato posto un cartello con la scritta "Divieto scarico immondizie": la parola "divieto" è stata cancellata con una vernice a uno spray nera, quasi a voler indicare l'incongruenza tra la scritta e ciò che sta accadendo nella realtà. Lo spiazzo, dove insistono due contenitori per la raccolta di rifiuti, è piano di immondizia di ogni genere. Immondizia finita anche oltre il guardrail e, dunque, in mezzo al verde della macchia mediterranea. Da qui spunta un vecchio materasso celeste, cassette in plastica ed altro materiale ancora. Tutt'attorno bottiglie, sacchi di immondizia, cartoni, cumuli di plastica di ogni genere e colore, residui di materiale edile e una tanica bianca aperta che riporta la scritta "materiale corrosivo". Il viaggio prosegue verso le uscite di Rosignano Solvay e Rosignano Marittimo. Anche qui la situazione non è mutata. Nelle due piazzole di sosta è possibile trovare di tutto: residui di cibo, sacchi della spazzatura pieni, cartoni, bottiglie di vetro e perfino in piccolo forno elettrico. L'odore attorno alle piazzole è nauseabondo. Lo scenario cambia di colpo quando si passa dalla variante Aurelia, gestita da Anas, ai tre chilometri a pagamento tra Vada e l'uscita Cecina nord. Questo tratto è gestito dalla Sat: una sola piazzola verso Cecina ed una sola verso Livorno. Entrambe perfettamente pulite così come il cestello grigio per la raccolta di rifiuti. Arrivati a Cecina facciamo il percorso inverso ossia quello in direzione Chioma. Anche in questo caso niente è mutato. Ogni area di sosta è corredata da cumuli di rifiuti che marciscono da settimane. Piatti, bicchieri di plastica, lattine e bottiglie di vetro rotte la fanno da padrone. Nella piazzola subito prima dell'uscita per Castiglioncello c'è ancora la lastra ondulata messa in bilico sul guard rail così come pezzi di legno e altro materiale proveniente da scarti edili. Dopo Castiglioncello nessuna area di sosta è presente lungo la Variante. Si nota solo un po' di sporcizia lungo il margine della strada. Dal 31 agosto, giorno in cui venne lanciata la prima protesta da parte di molti cittadini, ad oggi, sono trascorsi 12 giorni. Niente è cambiato lungo il tratto di variante Aurelia, unica strada che collega Livorno con Grosseto. L'amministrazione comunale di Rosignano, intanto, ha inviato una nota ufficiale ad Anas, proprietaria dell'arteria. Una nota nella quale viene richiesta la pulizia delle aree di sosta nonché l'attivazione di controlli circa l'abbandono di rifiuti.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Fu comprata nel 2009 dalla fondazione Kepha, presieduta da don Benvenuti, arrestato nel 2016 con l'accusa di truffa Jindal interessato ad acquistare Villa Vittoria L'ex dimora di Lucchini all'asta per 4 milioni Cristiano Lozito / PIOMBINO Villa Vittoria, la splendida residenza in Cittadella messa sotto sequestro nel febbraio 2016 nel giorno dell'arresto di monsignor Patrizio Maria Romano Benvenuti, accusato di una truffa da 30 milioni, a fine mese andrà all'asta: in realtà la notizia dell'esecuzione immobiliare attraverso gli annunci del Tribunale di Livorno ha fatto sì che eventuali acquirenti abbiano già potuto rivolgersi al delegato alla vendita, il commercialista Enrico Pecchia dello studio Audit. Nei giorni scorsi, durante la sua visita in città accompagnato dal sindaco Massimo Giuliani, anche Sajjan Jindal avrebbe chiesto informazioni e poi visitato l'antica dimora, in vendita per poco più di 4 milioni, con un'offerta minima di 3 milioni, cioè il 75% del prezzo base.Notizia circolata negli ambienti vicini alla fabbrica, e in quest'ottica rappresentata come un segno della solidità dei progetti di Jindal, intenzionato ad acquistare una casa in città. Ed effettivamente è difficile trovare in città una residenza di questo livello: a ridosso della chiesina realizzata da Andrea Guardi per conto degli Appiani, si affaccia sul mare. 856 metri quadri su tre piani, 24 camere, un ampio salone al piano terra, dalla terrazza e dal giardino il panorama sul golfo di Salivoli e sull'Elba.La dimora è carica di storia: nel 1502 vi aveva abitato Leonardo da Vinci, chiamato a progettare e costruire le mura di cinta della villa. Agli inizi dell'Ottocento la fece restaurare e vi si stabilì Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone. Nel secolo scorso e fino al 2009 Villa Vittoria invece ha ospitato prima i direttori della Magona, poi i vertici delle acciaierie. Quando Luigi Lucchini, nel

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1993, acquistò l'ex Ilva, rilevò anche la villa e ne divenne l'ultimo proprietario. Nel 2009 la villa fu acquistata dalla fondazione Kepha presieduta da monsignor Benvenuti, 66 anni, nato a Buenos Aires ma con madre campigliese e padre sanvincenzino. Il monsignore all'epoca spiegò di voler realizzare a Villa Vittoria un centro di formazione di eccellenza, di master post universitari e un ciclo di corsi di canto che in effetti videro protagonista Katia Ricciarelli. Poi qualche matrimonio, feste private, iniziative culturali. Nel 2015 però don Benvenuti mise la casa in vendita, spiegando che la sua gestione era troppo costosa. Un anno dopo, l'arresto per una presunta truffa ai danni di anziani, per lo più francesi e belgi: insieme ad altri indagati don Benvenuti era accusato (il procedimento è ancora in corso) di aver raccolto 30 milioni di euro sfruttando la credibilità del clero, investendo il denaro in società satellite per ottenere ville di lusso e mega stipendi. La villa di Cittadella era stata acquistata con un mutuo, la Kepha smise di pagarne le rate fino all'esecuzione immobiliare.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I sindacati non ci stanno: inversione di tendenza, questo è un passo falso E in Magona ci si prepara alla nuova proprietà: Mittal deciderà entro fine mese Aferpi, a casa i lavoratori richiamati da pochi giorni PIOMBINO Richiamati al lavoro ma dopo pochi giorni rimandati a casa con gli ammortizzatori. È quanto succede in Aferpi per una cinquantina di lavoratori, così che ieri Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto «un incontro urgente per capire i motivi di questo cambiamento di rotta. Temiamo gli effetti che questo passo falso avrà sul giudizio, sulle aspettative e sull'opinione nei confronti di questa azienda». Toni duri perché il rientro «di lavoratori definiti "inattivi" - dice il sindacato - ossia provenienti dalle aree che da più tempo erano ferme e a casa lo avevamo definito positivo».Ora invece arriva «una chiara inversione di tendenza - sostengono Fim, Fiom e Uilm - I lavoratori richiamati in larga misura sono nuovamente a casa con lo strumento di ammortizzatore sociale. Riteniamo che una gestione oculata e non allegra delle risorse dello stabilimento sia un fatto positivo. Ma non possiamo sottacere che le aspettative del territorio sono immense e che bastano pochi passi falsi, per mandare in frantumi una credibilità costruita con pazienza». Per questo il sindacato si attende nell'incontro che potrebbe tenersi già oggi, «che l'azienda possa chiarire le reali intenzioni e possa anticipare l'assetto produttivo dei tre treni di laminazione traguardando la fine dell'anno». Doppio binario di lavoro secondo i sindacati: «quello verso il Ministero, a cui abbiamo già prodotto una nuova richiesta di incontro sugli ammortizzatori sociali e un binario interno per discutere di sicurezza, occupazione, metodi di lavoro e organizzazione». Intanto ieri è stato un giorno importante anche in Magona dove si sono incontrati i coordinatori Fim, Fiom, Uilm Arcelormittal Piombino, la direzione dello Stabilimento e la rappresentanza della Commissione europea che vigila sul rispetto delle regole antitrust. Il tema dell'incontro era chiarire le prerogative e le procedure ufficiali di accompagnamento all'ormai definita vendita dei pacchetti europei, in conseguenza all' acquisizione di Ilva, tra cui appunto Magona.Secondo una nota dei coordinatori rsu «la Commissione europea garantisce che il nuovo acquirente abbia un piano industriale che preservi l'attuale business dell'impresa e la tutela contrattuale e di diritto della posizione salariale ed economica di ogni lavoratore e che il processo di vendita del pacchetto Galati-Skopje-Piombino sia trasparente e legittimato non soltanto dal prezzo eventuale d'acquisto». La scelta di Mittal sul compratore sarà presentata alla Commissione europea entro fine settembre, poi verificata e legittimata in base a criteri di sostenibilità e garanzia di governance. Ipotesi di chiusura gennaio-febbraio 2019.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Meno corse per la Sardegna ma con una nave più grande e apertura al traffico passeggeri anche d'inverno Moby ripristina la linea merci con Olbia Onorato: «Rispettiamo gli impegni» PIOMBINO La linea Piombino-Olbia di Moby, sospesa nei giorni scorsi, tornerà attiva fin da venerdì prossimo: la notizia arriva dopo i colloqui degli ultimi giorni tra sindaco, Autorità portuale e armatore, anche se il Gruppo Onorato in realtà in una nota parla del semplice mantenimento «di impegni più volte ribaditi già all'indomani della momentanea sospensione del collegamento».La decisione di portare il traffico ro-ro anche sul porto di Livorno, ovviamente rimane. A Piombino non torna tutto come prima perché dai due collegamenti giornalieri andata e ritorno dal lunedì al venerdì si passa a un collegamento giornaliero per quattro giorni a settimana, anche se con una nave più grande di prima. Il gruppo Onorato Armatori annuncia anche che «non solo sarà

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ripristinata la linea merci, ma sarà arricchita da un collegamento per i passeggeri, con l'obiettivo di generare nuovo traffico da e per il territorio, e di contribuire al processo di destagionalizzazione del turismo in Sardegna, che vede Moby e in prima linea».«Ci rendiamo conto che Piombino - afferma Achille Onorato, ceo del gruppo Onorato Armatori - ha subìto e subisce le conseguenze di troppe promesse mancate e di troppi impegni disattesi. Il nostro gruppo non entra in questa lista delle illusioni. Lo avevamo affermato già all'indomani della provvisoria sospensione del collegamento merci - prosegue - lo confermiamo oggi con una scelta definitiva: Piombino sarà collegata con Olbia con una nave in grado di trasportare non solo merci ma anche passeggeri, affiancandosi alle due corse aggiuntive giornaliere da Livorno sulle quali Moby ha deciso di investire».«Con questa scelta - conclude Onorato - si compie quell'ulteriore passo verso la realizzazione della nostra principale scommessa: l'allungamento della stagione a tariffe low cost. Infatti non solo da Livorno ma anche da Piombino con questo nuovo servizio sarà possibile raggiungere Olbia usufruendo di promozioni speciali».«Sono lieto di questo risultato - commenta il sindaco Massimo Giuliani - frutto del lavoro svolto in massima parte fuori dai riflettori, con interlocutori istituzionali e non, anche prima dell'incontro col presidente Stefano Corsini. Questa compagnia ha riportato traffici importanti a Piombino e auspico che questo risultato preluda a uno sviluppo ulteriore, con l'obiettivo di sfruttare a pieno le potenzialità del nostro porto. Continueremo a lavorare in questo modo, in maniera integrata con Livorno - è la conclusione del sindaco - per garantire la crescita di questa infrastruttura, che riveste un'indiscutibile centralità per il processo di sviluppo di tutto il territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Dopo i lavori per il teleriscaldamento nessuna pulizia L'area invasa da tubi e detriti. Ora indaga la procura Carabinieri sigillano il giardino "discarica" di via Aldo Moro MONTEVERDI C'era una volta il giardino di via Aldo Moro. Belle piante, panchine e tavoli in legno: ideale per una sosta. Poi esigenze logistiche per i lavori del teleriscaldamento lo trasformarono in un deposito di materiali, attrezzature e parcheggio di macchine operatrici. Che ne hanno stravolto la natura: panchine e tavoli sono distrutti, sotto le piante danneggiamenti ed abbandono. Ma oggi che i lavori del teleriscaldamento sono finiti da alcuni anni, i cittadini si aspettano un intervento di ripristino. E invero il comune l'intenzione l'aveva manifestata, inserendo il ritorno all'antico in un progetto ambizioso: la creazione di un percorso di attività aerobica, con varie piazzole attrezzate per gli esercizi di ginnastica, fino a Canneto, passando per la vecchia strada del poggio, con partenza proprio dal ripristinato giardino di via Aldo Moro.Solo che l'impresa che realizzò il teleriscaldamento nel frattempo si è dimenticata, diciamo così, di portare via tubi e materiali vari avanzati. Solleciti a vuoto e proteste a nulla sono serviti, mentre il degrado all'evidenza suona come una nota stonata nel concerto di iniziative per il miglioramento dell'immagine del paese. Così, ad un certo punto sono dovuti intervenuti i carabinieri, un'azione inevitabile di sequestro di tutto quello che doveva essere portato via da tempo.E in effetti quelle "testimonianze" sono rifiuti speciali, non possono essere abbandonati senza particolari protezioni e tanto meno in un luogo pubblico, e in ogni caso vanno smaltite secondo procedure ben precise, stabilite per legge. Ecco il rilievo dell'Arma: la violazione della legge, un reato all'evidenza. E dunque il sequestro e la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Livorno, l'avvio di un percorso penale con sanzioni anche amministrative. Passerà altro tempo, perciò, prima di vedere riportato a nuova vita il giardino di via Alto Moro. Il Comune sta valutando quale azione intraprendere, ma le soluzioni non sono molte. La più sbrigativa è anche la meno probabile: un intervento diretto, ottenere cioè il dissequestro dei materiali, smaltirli a norma addossandosene i costi e rivalersi poi sull'impresa. Questa amministrazione sta per concludere il suo quinquennio, ben altri e impegnativi progetti sono però nella sua agenda di fine mandato. --G.P.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba porto azzurro Lavori per pulire il fosso del Botro spesso causa di allagamenti Scatta da questa mattina fino a quando non saranno ultimati i lavori il divieto di sosta (con rimozione forzata per i trasgressori) negli spazi adiacenti al fosso del Botro a Porto Azzurro. Sono interessati dal provvedimenti i parcheggi in viale Europa e in piazza Messina, come è segnalato dai cartelli stradali. L'ordinanza firmata dal responsabile della Area di vigilanza del Comune, Anna Maria Salvatori, si è resa necessaria per consentire i lavori di pulizia dello stesso Botro che, negli anni passati, a seguito di acquazzoni, è stato la causa diretta di allagamenti. Perché certe situazioni non si ripetano durante la stagione delle piogge,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'amministrazione corre prontamente ai ripari, liberando il letto del fosso dalle sterpaglie che sono cresciute e dagli eventuali altri ingombri che si sono accumulati soprattutto nelle vicinanze delle principali vie di passaggio durante l'estate.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Disservizi Sei, i sindaci vogliono un risarcimento per alleggerire le tariffe Gabriele Baldanzi /SIENA Su Sei Toscana tornano ad addensarsi nubi minacciose. Ieri pomeriggio l'assemblea dell'Ato, l'Autorità che governa e sovrintende alla gestione integrata dei rifiuti urbani nella Toscana meridionale, ha riunito i 104 sindaci del comprensorio. All'ordine del giorno c'erano discussioni e deliberazioni proprio su Sei, a partire dal nuovo assetto societario con il passaggio dall'amministrazione straordinaria al sostegno e monitoraggio di due esperti nominati dal prefetto di Siena. Ma è stato soprattutto approvato un atto di indirizzo conseguente ai disservizi registrati nella raccolta dei rifiuti ad agosto in alcuni Comuni concessionari, a seguito del licenziamento di un centinaio di dipendenti precari di Sei Toscana. I sindaci contestano al gestore unico «una grave e protratta inadempienza contrattuale, direttamente imputabile - si legge in una nota - a sue precise responsabilità». Il riferimento, esplicito, è alla carenza di programmazione del personale e al ricorso, in sostituzione di lavoratori interinali esperti (ai quali non è stato rinnovato il rapporto a tempo determinato), a nuovo personale definito "inesperto", dipendenti di cooperative in larga parte non radicate sul territorio. I sindaci le definiscono «carenze di presidio del servizio di raccolta rifiuti, di natura tecnica e organizzativa, direttamente imputabili a precise scelte gestionali». Il direttore generale di Ato Paolo Di Prima, nelle ultime settimane, ha incontrato i Comuni che hanno subito i disservizi e già nella prossima assemblea verranno assunte determinazioni per ottenere un risarcimento, una somma da portare in detrazione dalle tariffe applicate all'utenza. È stato inoltre deciso di raccomandare a Sei Toscana, ferma restando la sua autonomia e responsabilità nella gestione del personale, di adibire ai servizi di raccolta domiciliare e di prossimità operatori esperti, personali stabilizzato, in grado di garantire la continuità del rapporto fiduciario con gli utenti. Ma non finisce qui. Sei resta nel mirino anche per altre questioni. Per esempio è stato avviato nei confronti del gestore unico un procedimento formale finalizzato ad accertare se l'affidamento a terzi dei servizi di raccolta richieda la preventiva autorizzazione dell'Autorità, nel qual caso il suo eventuale rilascio sarà sottoposto a precise condizioni. Sei, stando agli atti di gara, può contare su una percentuale massima del 23% di esternalizzazioni. L'assemblea ha ribadito che le difficoltà di programmazione nelle politiche del personale «non possono essere in alcun modo attribuite ai sindaci, né a ritardi di Ato». L'assemblea si riserva di esaminare con estrema attenzione il nuovo Piano Industriale di Sei Toscana, approvato il 31 agosto, non appena le sarà trasmesso.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Gli atti saranno discussi in consiglio a Firenze Dalle 9,30 di stamattina parte la diretta streaming in Comune a Follonica Inceneritore quattro mozioni oggi sui banchi della Regione SCARLINO Saranno discusse oggi in consiglio regionale le mozioni relative all'inceneritore di Scarlino dopo che lo scorso 30 luglio era stato pronunciato il nuovo via libera all'accensione dell'impianto. Secondo quanto deciso l'impianto potrà tornare in funzione dopo aver ottemperato alle prescrizioni. Per ribadire la propria contrarietà all'inceneritore il sindaco di Scarlino Marcello Stella e il sindaco di Follonica Andrea Benini, insieme a tutta la sua giunta, saranno presenti in sede di consiglio. In tale occasione verranno discusse varie mozioni: quella presentata dal capogruppo del Pd Leonardo Marras, quella di Riccardo Mareschi di Fratelli d'Italia, quella del Movimento 5 Stelle e quella di Si Toscana a Sinistra. Per permettere ai cittadini interessati di seguire il dibattito sull'inceneritore, dalle 9,30 di oggi nella sala consiliare di Follonica sarà possibile seguire la diretta streaming. «Si tratta di un appuntamento al quale non possiamo mancare - sottolinea il sindaco di Follonica Andrea Benini - Saremo presenti in aula per riconfermare le nostre richieste al gruppo consiliare Pd e alla giunta regionale, ossia quella di ritirare la delibera di autorizzazione o di riaprire la conferenza dei servizi, prendendo in considerazione gli esiti della consulenza tecnica del Consiglio nazionale delle Ricerche sui forni. Il Comune di Follonica - continua Benini - è disposto ad andare fino in fondo e in tutte le sedi, sia sul piano giuridico sia sul piano politico. Ci aspettiamo risposte chiare. Non concediamo sconti sul futuro e sulla salute di questo territorio e di chi ci vive. La Regione non può rimanere sorda di fronte alle nostre richieste». Quello che il Comune di Follonica si aspetta dalla giunta regionale è un netto ripensamento sulla riapertura dell'impianto di Scarlino.«Non sono contrario all'utilizzo di termovalorizzatori per la gestione dei rifiuti - ha

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” commentato Marras nei giorni scorsi - ma è necessaria una seria riflessione sugli impianti che devono garantire efficienza, tecnologie all'avanguardia e, soprattutto, rischio zero per la salute. E l'impianto di Scarlino, è evidente, non risponde a questi requisiti». Con l'interrogazione Marras chiede alla giunta «se davvero nel procedimento di autorizzazione dell'inceneritore non si è tenuto conto dello studio del Cnr di Napoli e della richiesta di Valutazione d'impatto sanitario, quali siano gli eventuali motivi di questa scelta e se alla luce di ciò non si ritenga opportuno rivedere il proprio orientamento». --G.S.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

In Regione conferenza dei servizi per l'ampliamento dello stabilimento di Porcari Accolte tutte le osservazioni del Comune su emissioni, prelievi e movimentazione Un "tappo" al depuratore dello stabilimento Ds Smith Nicola Nucci / PORCARI Un progetto di copertura del depuratore aziendale per eliminare finalmente i cattivi odori che si generano dall'impianto. È questa la novità più importante emersa dalla conferenza dei servizi, svoltasi ieri mattina a Firenze, e dedicata alla valutazione d'impatto ambientale sull'ampliamento di 13mila metri quadrati richiesto dalla Ds Smith. Per il via libera definitivo all'incremento di una linea di produzione in un capannone dello stabilimento servirà un altro incontro. Ma dopo l'ennesimo rinvio (al 12 ottobre, ma questa volta dovrebbe essere l'ultimo) il Comune di Porcari, unico ente a essere fisicamente presente ieri alla conferenza dei servizi a Firenze, porta a casa quello che viene definito un risultato importante, nell'ottica di salvaguardia dell'ambiente, all'interno del percorso intrapreso dall'azienda multinazionale del cartario con sede al Frizzone. Tutte le osservazioni presentate dall'amministrazione Fornaciari sono state accolte dalla commissione. Nella seduta sono intervenuti anche i rappresentati dell'azienda, i quali hanno confermato le richieste formulate nei mesi scorsi dal Comune. Confermato il piano del trasporto delle merci mediante l'utilizzo del binario ferroviario (già presente in prossimità della cartiera) e il contemporaneo utilizzo dei mezzi pesanti con basso impatto ambientale, ovvero alimentati con combustibili più rispettosi dell'ambiente ed elettrici. In pratica un freno alla crescita del traffico su gomma e del suo impatto sull'inquinamento atmosferico.Grande attenzione anche ai prelievi di acqua dal rio Fossanuova e, come chiesto dal Comune, sarà garantita precedenza assoluta alle attività agricole. Il Comune di Porcari aveva fissato alcuni paletti all'espansione dell'azienda cartaria britannica che investirà 160 milioni. Un progetto di espansione che, oltre a garantire gli attuali livelli occupazionali (con quasi 200 dipendenti), che porterà nuovi posti di lavoro nel settore dell'indotto. «Le notizie arrivate da Firenze sono di assoluto rilievo per tutta la comunità porcarese - dice il sindaco Leonardo Fornaciari - perché vanno nella stessa direzione che ha ispirato e continuerà a ispirare il nostro mandato amministrativo. Porcari deve difendere il suo distretto cartario, ma, allo stesso tempo, deve anche pretendere l'applicazione in ogni settore del ciclo produttivo delle cosiddette Bat, ovvero migliori tecnologie esistenti, che consentono minori consumi di acqua, di energia e ridotte emissioni in atmosfera. È un must della nostra politica di governo, con l'obiettivo di garantire a tutti le stesse opportunità: alle aziende di rimanere sul territorio e ai cittadini di godere di un'alta qualità della vita».Quello dei cattivi odori è un tema molto sentito - anche in senso letterale - dai residenti e la decisione di realizzare una copertura va incontro alle sollecitazioni dei cittadini e della stessa amministrazione comunale, la quale pochi giorni fa ha presentato un esposto ad Arpat e Asl per trovare l'origine (e le origini) del problema, e le sue soluzioni. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Frenano i mercati di Cina e India per tutti i materiali lavorati Ma c'è un + 3% dei marmi grezzi del distretto apuo versiliese Lapideo, export in calo sono blocchi e lastre a restare al palo CARRARA Lapideo: nei primi sei mesi del 2018 flessione delle esportazioni nazionali del made in . Frena l'export di blocchi e lastre di marmo verso Cina e India. Tenuta in termini di valore, invece, per l'export del grezzo del distretto apuo - versiliese. I dati Istat sono stati elaborati dalla Imm.Il settore lapideo italiano nei primi sei mesi del 2018 ha esportato 1.818.093 tonnellate di materiali lapidei del valore di 940,4 milioni di euro registrando un calo del 6,2% in valore e del 10.7% in quantità rispetto ai primi sei mesi del 2017. Anche per marmo blocchi e lastre si registra un calo significativo.Nei primi sei mesi del 2018, sono state vendute sui mercati internazionali 641.374 tonnellate di marmo blocchi e lastre, per un valore di poco superiore ai 188 milioni di euro registrando una contrazione del 14,9% in termini di quantità e del 5,25% in valore rispetto allo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stesso periodo del 2017.Con riferimento al Distretto Apuo-Versiliese, l'analisi e la rielaborazione dei dati Istat, evidenziano un calo di lavorati pari all'8% rispetto allo stesso periodo analizzato nel 2017 e un aumento dell'export dei grezzi (pietra, sabbia e argilla) pari al 3%. È la provincia di Massa-Carrara a fornire il maggior contributo all'export dei materiali lapidei del comprensorio. Il forte calo riscontrato nell'export di marmo blocchi e lastre è dovuto principalmente alla contestuale contrazione della domanda di India e Cina, che da sempre rappresentano i principali mercato di sbocco dell'export italiano per questa categoria merceologica. Anche nei confronti della Cina l'export italiano di marmo blocchi e lastre subisce un rallentamento. Gli Stati Uniti, nonostante si siano sempre dimostrati interessati principalmente al lavorato, per il secondo anno consecutivo incrementano la domanda di marmo blocchi e lastre arrivando a 3,2 milioni di euro contro i 2,3 dell'anno precedente registrando un incremento percentuale del 40%. Diventa quindi evidente il momento difficile che sta attraversando l'export del settore, il Distretto Apuo-Versiliese invece si mostra in controtendenza, registrando un aumento del 3% in termini di valore.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara l'analisi Nei mercati degli Usa il made in Italy riscuote sempre meno successo Il continuo calo dell'export di lavorati di marmo è da attribuire alla contrazione nelle importazioni da parte degli Stati Uniti che registrano un calo percentuale superiore al 15,2% in termini di quantità e del 7,4% in termini di valore. Le tonnellate esportate verso il Paese infatti passano dalle 69.312 dei primi sei mesi del 2017 alle 58.764 tonnellate attuali, con un valore di 144,5 milioni di euro attuali contro i 156,2 milioni di euro della prima metà dell'anno scorso. Anche il valore dei lavorati esportati verso i Paesi dell'Unione Europea si contrae, a seguito di un calo delle quantità e un contestuale aumento dei valori registrato nello stesso periodo del 2017. I paesi che nel primo semestre del 2017 dimostravano un interesse maggiore per l'import di lavorati come Regno Unito e Francia,registrano invece un calo rispettivamente del 26% e del 12.36% in termini di valore.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'amministrazione comunale avrebbe già il suo nome per il dopo Pincione, si stringono i tempi sulle altre nomine Fondazione Crc il prof universitario Roberto Verona verso la presidenza Alessandra Vivoli / CARRARA Il profilo era stato tratteggiato già nei giorni scorsi, alla fine del festival Con-vivere quando è scattato il toto nomine per il rinnovo della presidenza, del consiglio d'amministrazione e del comitato di indirizzo della Fondazione della Cassa di risparmio di Carrara.Oggi fonti molto vicine all'amministrazione hanno dato un nome e cognome al candidato destinato a portare avanti l'egregio lavoro svolto dal presidente Alberto Pincione. Si tratta di un giovane docente universitario, Roberto Verona.Roberto verona verso la presidenza Un ultraquarantenne nato a Carrara (proprio come previsto dallo statuto della Fondazione) e già noto al mondo accademico. Queste le caratteristiche di cui avevano parlato da palazzo civico indicando il candidato più papabile alla presidenza della Fondazione.Roberto Verona sarebbe quindi la persona che l'amministrazione ha individuato per un incarico così delicato e con un obiettivo ambizioso: quello di segnare una svolta con il passato. Insomma una presidenza giovane capace di portare una ventata di novità nella mission della Fondazione stessa.Il prof candidato alla fondazioneRoberto Verona è professore associato del Dipartimento di Economia Aziendale - Università di Pisa. Un quarantatrenne molto noto nel mondo accademico anche per gli interventi e i seminari che lo hanno fatto conoscere ad alti livelli. Un personaggio, quindi, di alta caratura quello che l'amministrazione De Pasquale si appresterebbe a indicare come presidente della Fondazione: un ruolo che dalla fine del mese di ottobre risulterà vacante con solo un mese e mezzo di prorogatio tecnica.Le altre nomineLa Fondazione assumerà un volto nuovo. Con alcune novità che rigaurdano da vicino il Comitato di indirizzo quello dove, fra le altre cose, è partita la regia del festival Con-vivere. La Provincia e il Cai non avranno più voce in capitolo, ossia non potranno più esprimere i loro candidati. Vediamo nel dettaglio: scendono da 14 a 11 i rappresentanti del Comitato di indirizzo della Fondazione.Non faranno più la loro nomina la Provincia di Massa Carrara e il Cai e scenderanno da tre a due i "cooptati" (nominati dai membri già eletti) rispetto all'organigramma degli anni passati.Vediamo nel dettaglio: il Comune di Carrara potrà fare quattro designazioni "secche", e una la farà il Comune di Massa. Due saranno le nomine in carico alla Camera di Commercio mentre la Confindustria Apuana e l'Accademia di Belle Arti dovranno presentare due terne nell'ambito delle quali verranno scelti altri due rappresentanti.Nel comitato di indirizzo, che è quello che stabilisce appunto la programmazione e le mission della Fondazione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stessa, entreranno a far parte anche il nuovo presidente e il vicepresidente. Poi ci saranno i membri cooptati che, come già detto, scenderanno da tre a due e saranno scelti dai membri già nominati nel mondo della scienza e della cultura.Le altre nomine sono ancora in divenire: se il comune di Carrara stringe i tempi quello di Massa prima vuole mettere un punto alla questione Asmiu.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

E' partita la tariffazione puntuale dei rifiuti CASCINA Tutto procede come previsto. La nuova raccolta puntuale dei rifiuti indifferenziati, anche se non digerita da tutti, è ormai realtà. Da venerdì scorso, infatti, dopo una lunga sperimentazione fatta d'incontri pubblici e informativi sul territorio, a Cascina si è passati al conferimento del rifiuto "secco residuo" taggato, ovvero, a mezzo di mastelli etichettati elettronicamente.La tariffa puntuale, già avviata da qualche tempo a Calcinaia, è finalizzata ad un duplice obiettivo: ad abbattere i conferimenti (quindi la produzione di indifferenziato dei privati cittadini) e nel lungo termine, a ridurre il peso delle bollette dei rifiuti. Come ogni grande novità che richiede una macchina organizzativa importante e la contemporanea buona volontà delle persone, al suo avvio, anche la tariffa puntuale cascinese ha subito qualche intoppo. Il primo giorno, per le strade di Cascina, qualcuno aveva lasciato per strada sacchi dell'indifferenziato fuori dal mastello, mentre qualcun altro, per conferire i propri rifiuti, aveva pensato bene di approfittare del bidoncino di qualche vicino. «Posso dire poco dal punto di vista tecnico - spiega Luciano Del Seppia, assessore all'ambiente di Cascina - ma da quello complessivo, resto fiducioso e soddisfatto». Tra i nodi più indigesti del nuovo sistema di raccolta puntuale dell'indifferenziato, i 40 ritiri annui (sui 52 totali, nda) previsti senza aggravio in bolletta. «Da ora alla fine dell'anno - continua Del Seppia - saranno 13, la quota parte per le restanti settimane del 2018. Più in generale, comunque, abbiamo notato un abbattimento dell'indifferenziato conferito». Le aspettative sono tutte positive e con la nuova tariffa puntuale, anche le maglie dei controlli sui rifiuti conferiti dovranno essere più stringenti. «Siamo solo all'inizio - conclude Del Seppia - e in questa prima fase cercheremo di comprendere al massimo le difficoltà dei cittadini. I controlli, però, non mancheranno». -CARLO PALOTTI (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

TRA CHIOMA E VADA Rifiuti lungo la Variante pulita una sola corsia ROSIGNANO Ieri mattina, dopo 12 giorni dal primo allarme lanciato dal Tirreno per l'immondizia che si è accumulata lungo la Variante Aurelia, sono stati ripuliti i contenitori e le piazzole; un'azione di pulizia che, al momento, ha riguardato solo il tratto a monte della Variante ossia quello che da Rosignano va verso Livorno. Invariata, invece, la situazione, almeno sino alle ore 13 di ieri, nella carreggiata opposta, quella che da Chioma va in direzione sud, cioè verso Rosignano e Cecina. Dopo giorni di proteste sembra che qualcosa si sia mosso e che Anas stia provvedendo a ripulire le aree di sosta sommerse da rifiuti di ogni genere. Intanto, nella mattinata di ieri, il sindaco di Rosignano Marittimo, Alessandro Franchi, ha inviato tramite posta certificata una lettera ad Anas Toscana per evidenziare la presenza, lungo la Variante, di cestini saturi di immondizia nonché di numerosi cumuli di rifiuti presenti nel tratto tra Chioma, al confine con Livorno, e la frazione di Vada. (Articolo riportato anche nella cronaca di Livorno)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Rifiuti ingombranti abbandonati in strada VENTURINA Finora si era visto di tutto, mobili vecchi, materassi, reti, passeggini, giochi e altri ingombranti in disuso. Ma una doccia ancora no. È apparsa in questi giorni accanto ai cassonetti della spazzatura di via Rossellini, a Venturina. Poi è stata portata via. E anche un frigorifero da bar è stato abbandonato in un altro punto di raccolta del territorio. Tra i cittadini che segnalano queste situazioni, sulla pagina Facebook "Proposte dei cittadini per migliorare il Comune di Campiglia Marittima", tutti si chiedono come sia possibile che, vista la grandezza degli oggetti lasciati, nessuno sappia chi sia il responsabile di tali abbandoni. E c'è chi chiede più controlli. Da tempo l'amministrazione ha avviato una campagna di sensibilizzazione contro l'abbandono di rifiuti. Ma gli abbandoni continuano. Fototrappole, ispettori ambientali, multe, sono gli strumenti più recenti, in collaborazione con Sei Toscana.E per smaltire gli ingombranti, come ricordato più volte anche dall'assessora Viola Ferroni, si può richiedere a Sei Toscana il ritiro gratuito a casa propria su appuntamento telefonando al loro numero verde 800127484, oppure ci si può recare al centro di raccolta di via Sardegna, a Venturina, aperto tutti i giorni tranne il sabato pomeriggio e la domenica, oppure all'isola ecologica itinerante in via dell'Annunziata a Campiglia.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba doppio taglio del nastro Nuova isola ecologica e un centro di raccolta PROCCHIO Doppio taglio del nastro nella mattinata di martedì a Marciana. L'amministrazione comunale, in collaborazione con Esa, ha inaugurato la nuova isola ecologica in località San Rocco e il centro di raccolta a Literno.Ai due siti sarà possibile conferire tutte le tipologie di rifiuti urbani elencate nel regolamento del comune secondo giorni e orari stabiliti che saranno comunicati quanto prima alla cittadinanza. «Con questi nuovi siti diamo un servizio in più alla cittadinanza e raggiungiamo un nuovo obiettivo nella raccolta differenziata - commenta il sindaco di Marciana Anna Bulgaresi che ha tagliato il nastro insieme alla presidente di Esa, Gabriella Solari - che è quello dell'ottimizzazione del servizio».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Rio marina La barca in piazza è ancora piena di rifiuti Dovrebbe essere il simbolo del paese la barca adagiata nella centralinissima piazza Salvo D'Acquisto. E invece offre una brutta immagine di sé, nonostante la segnalazione del Tirreno suo degrado, con le reti un po' sparse disordinatamente, lo scafo in un brutto stato trasformato in ricettacolo di ogni sorta di rifiuti.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

In consiglio regionale manca il tempo per la discussione, Stella e Benini tornano da Firenze delusi: «Andremo avanti» Mozioni inceneritore, è tutto rimandato Giulia Sili / scarlino Dovevano essere discusse ieri, in consiglio regionale, le quattro mozioni relative all'inceneritore di Scarlino: ma il tempo non è stato sufficiente e così molti dei punti all'ordine del giorno sono stati rimandati a data da destinarsi. IL VIA LIBERA e il ricorsoIl 30 luglio era stato pronunciato un nuovo via libera all'accensione dell'impianto. L'inceneritore di Scarlino potrebbe quindi riaprire, prima però è necessario ottemperare ad alcune prescrizioni. Sull'argomento deve ancora pronunciarsi il Consiglio di Stato: i Comuni di Follonica e Scarlino, insieme agli ambientalisti, hanno presentato un ricorso che punta sull'inadeguatezza della parte impiantistica. L'attesa adesso è per il pronunciamento della Giunta regionale che potrebbe o meno dare il via libera alla valutazione di impatto ambientale e all'autorizzazione integrata ambientale. Da tempo ormai i sindaci di Follonica e Scarlino si scagliano contro la riapertura dell'impianto. i sindaci«Non sono stati presi in considerazione gli ultimi studi dell'Asl e dal Cnr di Napoli» dicono da mesi. C'è poi da prendere in considerazione la situazione ambientale della piana di Scarlino, già esposta ad altri fattori di inquinamento. Così ieri, per seguire da vicino le vicende dell'impianto di Scarlino e assistere alla discussione delle mozioni, gli amministratori civici sono andati a Firenze. Il sindaco Marcello Stella è stato accompagnato dal vicesindaco Sergio Stefanelli mentre il sindaco di Follonica Andrea Benini aveva al suo fianco il vice Andrea Pecorini e l'assessore Alberto Aloisi. Il viaggio però è stato a vuoto perché molti dei punti all'ordine del giorno del Consiglio regionale sono stati rimandati alla prossima convocazione che forse potrebbe arrivare non più tardi di quindici giorni. la delusione e il prossimo obiettivoA presentare le mozioni su Scarlino sono stati il capogruppo toscano del Pd Leonardo Marras, Riccardo Mareschi di Fratelli d'Italia, Irene Galletti, Giacomo Giannarelli e Gabriele Bianchi del Movimento 5 Stelle e Paolo Sarti e Tommaso Fattori di Si Toscana a Sinistra. Delusi, gli amministratori sono tornati in Maremma ma il loro obiettivo resta lo stesso: arrivare al ritiro in autotutela della delibera di autorizzazione all'impianto di Scarlino. «Siamo amareggiati - ha detto Stella all'uscita dell'aula - c'era molta attesa per queste mozioni. Proseguiremo comunque nel nostro percorso». «Non manca la delusione - ha detto Benini - la nostra è una richiesta estremamente chiara: ritiro della delibera e, o, la riapertura della Conferenza dei servizi per prendere in considerazione quello che non è stato considerato prima. Ci servono risposte chiare. Non vogliamo indeterminatezza o, peggio, il pantano». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto la polemica «Sos luce e rifiuti Servizi all'osso e tassazione intera» «Barbaruta - dicono gli abitanti - è di fatto un quartiere di Grosseto e ha la tassazione come Grosseto, urbana, ma senza avere i servizi della città». Sui rifiuti in molti storcono il naso. Chi abita più vicino di 350 metri al cassonetto deve pagare la tassazione urbana con un importo totale (pur senza avere la differenziata). Chi abita più lontano ha lo sgravio del 40%. In zona «c'è un solo cassonetto che serve 4 o 5 poderi, ma chi è più vicino di 350 metri paga la tariffa intera. Poi non c'è illuminazione, i cartelli stradali sono tutti nelle fosse - dicono i cittadini - perché non c'è manutenzione. E anche le fosse se le puliscono i frontalieri anche se non hanno la terra, perché magari non sono coltivatori diretti ma gente comune che ha una casa lì». Morale: tassazione urbana, per servizi che di urbano hanno poco. -- EL. GI.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'azienda sigla l'accordo coi sindacati e si dice pronta a riorganizzare i servizi Ora la parola passa all'Ato Toscana sud che deve approvare il Piano di Ambito Sei Toscana, 150 nuovi assunti in programma da qui al 2020 Gabriele Baldanzi / SIENA Sei Toscana ha in programma 150 nuove assunzioni. Ieri l'incontro con i sindacati a Siena ha prodotto un accordo condiviso, la cui applicazione dipenderà però anche dalle risposte che arriveranno da Ato riguardo al cosiddetto Piano d'ambito. Sei Toscana, gestore del ciclo rifiuti, già nei prossimi mesi, avvierà una riorganizzazione dei servizi e del personale operativo per ogni cantiere così da ottimizzare efficienza e funzionalità, come richiesto dai Comuni. «È necessario però che Ato Toscana Sud approvi al più presto il

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Piano di Ambito - scrivono i vertici di Sei Toscana - così da uscire da una situazione che impedisce alla società un'organica e definita pianificazione delle risorse, di quelle umane e tecnologiche».Insomma, non tutte le colpe sono da addossare al management di Sei Toscana. Il Piano d'ambito è un documento strategico che consentirebbe finalmente una programmazione delle attività sul medio-lungo periodo. Ieri, al termine dell'incontro, società e organizzazioni sindacali hanno firmato un verbale in cui si condividono diversi passaggi. Nello specifico la società e le organizzazioni sindacali hanno concordato di procedere all'assunzione di 45 lavoratori a tempo indeterminato individuati secondo l'ordine della graduatoria dell'accordo sindacale del marzo scorso. La loro assunzione avverrà all'inizio di ottobre. Sei assumerà poi altre 30 persone a tempo determinato, sempre individuate secondo l'ordine della stessa graduatoria. L'assunzione avverrà a fine ottobre e comporterà l'acquisizione dei diritti all'assunzione a tempo indeterminato dal 1º gennaio 2019. Nel frattempo verrà avviata una verifica congiunta delle esigenze di gestione dei cantieri per l'assunzione di ulteriori 25 persone. Infine, nel 2019, è presumibile l'inserimento di ulteriore personale nella misura di 50/60 unità con la forma contrattuale più idonea, rapporti che verranno instaurati per la durata di almeno un anno e comporteranno la valutazione sulla definitiva stabilizzazione del personale coinvolto. Non solo. L'azienda si impegna a coprire il turnover (avvicendamento della forza lavoro) per le annualità 2019 e 2020 con l'assunzione a tempo indeterminato nella misura di almeno il 60 per cento attingendo prioritariamente tra questi lavoratori.Sei Toscana auspica, per il futuro, una più aperta collaborazione con tutti i soggetti protagonisti della partita sui rifiuti, un coinvolgimento soprattutto delle amministrazioni comunali e dell'Autorità d'ambito. I prossimi mesi saranno decisivi per ripristinare condizioni di equilibrio economico e finanziario, una condizione imprescindibile per garantire continuità e stabilità dei servizi e del lavoro delle persone. «È necessario infine - conclude la nota dei vertici di Sei Toscana - che si risolvano in tempi brevi tutti i contenziosi in essere, in primis quello relativo al ritardo di pagamento dei Comuni, che si manifesta dall'inizio della concessione e che ha portato alla maturazione di interessi di mora di circa sei milioni e mezzo di euro, raggiungendo un accordo con Ato. L'auspicio di tutti è che cessino le polemiche. È giunto il momento di remare, tutti insieme, nella stessa direzione per garantire a cittadini e imprese del comprensorio il miglior servizio possibile» (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto fit cisl «Soddisfatti, però la situazione non è ancora risolta» «Siamo soddisfatti dei risultati dell'incontro ma la situazione non è ancora risolta». Commenta così Roberto Biagioni, della Fit Cisl, il confronto tra Sei Toscana e i sindacati che si è tenuto ieri a Siena. In questo incontro è stato riallacciato un rapporto normale tra sindacati e azienda, dopo un periodo difficile, prima di scontro e poi di relativa freddezza. Il lavoro svolto in questi mesi dalla Fit Cisl era stato quello di avviare un rapporto con i Comuni per informarli sullo stato dell'arte e proprio questo percorso che ha portato a ottenere un primo risultato. Nel prossimo cda di Sei Toscana sarà presentato il piano industriale ed è proprio dopo aver espletato questo passaggio che saranno avviate le prime azioni concrete.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto quartiere pace Casetta dell'acqua I ringraziamenti del Psi GROSSETO Il comitato comunale del Psi di Grosseto, promotore della petizione per realizzare la casetta dell'acqua nel quartiere Pace, esprime soddisfazione per la conclusione dei lavori di costruzione della casetta. I cittadini del quartiere potranno così usufruire di un importante servizio pubblico di particolare utilità sociale. Il comitato comunale del Psi ringrazia l'assessore Riccardo Megale «per la sensibilità dimostrata, insieme all'ufficio tecnico competente e ai dipendenti comunali» e la coordinatrice del Partito per la Circoscrizione Pace, Miranda Tiberi, «per la sua preziosa collaborazione, in particolare per la raccolta delle firme». Dà infine atto anche dell'impegno e della collaborazione del presidente del Centro Anziani Pace Franco Paolucci.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La quantità ancora da recuperare ammonta al doppio Il Comune paga a Sei 100mila euro per lo smaltimento Sos alghe in laguna 310 tonnellate raccolte e portate in Umbria Ivana Agostini /ORBETELLO Nella laguna di Orbetello si continuano a raccogliere alghe. Fino al 31 agosto sono state circa 310 le tonnellate di alghe che sono state prelevate, trasportate e recuperate negli impianti. Nel 2017 la quantità era di circa 340 tonnellate, complessivamente. La stima delle alghe che dovranno essere portate via dalla laguna è di circa 650 tonnellate. Una quantità decisamente inferiore rispetto alla gestione commissariale quando la quantità oscillava fra le 9mila e le 14mila tonnellate. Il Comune di Orbetello ha affidato a Sei Toscana il trasporto e lo smaltimento delle alghe della laguna per un importo di circa 100mila euro. «Si tratta - spiegano da Sei Toscana - di un servizio opzionale a costo variabile. Il costo varia in base al quantitativo, e quindi anche al relativo numero di trasporti in impianto, delle alghe raccolte secondo un tabellario di prezzi prestabilito e al costo di ingresso del rifiuto negli impianti di recupero». L'accordo di gestione della laguna affidato alla Regione Toscana in virtù di un accordo sottoscritto dai Comuni di Orbetello e Monte Argentario, fino al 2019, attribuisce al Comune di Orbetello alcuni compiti specifici dettagliatamente indicati dall'articolo 6 dell'accordo stesso tra i quali quello di «impegnarsi a gestire la fase di trasporto e smaltimento finale delle alghe raccolte nell'ambito del servizio di gestione del sistema integrato della laguna di Orbetello». Le alghe vengono trasportate in diversi impianti di recupero specializzati, alcuni dei quali in Umbria. «Non c'è un unico impianto di recupero prestabilito - aggiunge l'azienda dei rifiuti - anche perché il rifiuto non è di facile trattamento. Le alghe vengono tramutate in compost (logicamente, vista la loro peculiarità, le alghe rappresentano una parte minimale per quantitativo di compost prodotto. Per intendersi: su 1 kg di compost prodotto da rifiuti, la percentuale composta dalle alghe è al massimo del 3-4%)». Sulle imbarcazioni raccogli- alghe è stato installato un impianto gps per il monitoraggio sia in tempo reale che storico della raccolte alghe. Il servizio è stato affidato lo scorso anno alla Net Sistemi Integrati di Riccardo Modesti.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca concordato cipriano Sistema Ambiente si compra la sede a San Pietro a Vico LUCCA Sistema Ambiente ha trovato casa. La società di raccolta e smaltimento rifiuti si è infatti aggiudicata all'asta, come unica offerente, il capannone a San Pietro a Vico finito all'incanto nel concordato preventivo della "Cipriano costruzioni". La cifra offerta dalla società partecipata dal Comune è di 2.145.000 euro. Il capannone si trova a margine della rotonda di via dei Pasquinetti, a poca distanza dall'accesso di via del Brennero.Il trasloco di Sistema Ambiente dalla sede attuale di via delle Tagliate è obbligato anche dai rilievi di Arpat che ha giudicato non compatibili con le abitazioni vicini i rumori provocati dai mezzi. Nella nuova sede saranno collocati anche i mezzi ora ospitati in un vicino capannone: qui troveranno posto anche gli uffici per i cittadini. L'obiettivo della società è di trasferirsi entro fine 2019, dopo l'esecuzione dei lavori che dovrebbero costare un milione e mezzo. Sistema Ambiente risparmierà l'affitto della sede attuale, 220mila euro l'anno.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il sindaco di Coreglia: «Non è il momento di alzare barricate ideologiche E nel 2018 ambiente e lavoro non sono contrapposti» Kme, Amadei non chiude la porta all'impianto COREGLIA Una posizione attendista, non un sì o un no a priori. Il sindaco di Coreglia Antelminelli, Valerio Amadei, tirato per la giacca da comitati e partiti politici, esplicita in maniera inequivocabile il suo pensiero sull'ipotesi di un impianto di pirorigassificazione all'interno dello stabilimento di Kme: «Sono fortemente amareggiato e preoccupato per il progressivo imbarbarimento del dibattito che si sta sviluppando ormai da mesi in Valle su tale questione - commenta il primo cittadino criticato da qualcuno per non aver ancora preso posizione -. Per mia forma mentale non sono abituato ad assumere posizioni pregiudiziali su alcun argomento, men che meno nella mia veste di amministratore della cosa pubblica e di guida di una comunità. A breve avremo tutti modo di conoscere i dettagli del progetto di rilancio di Kme che sarà chiamato a rispondere ad una rigorosa

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” procedura di analisi da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti chiamati a valutarne la consistenza oltre che la compatibilità ambientale. Non è questo il momento d'alzare barricate ideologiche da parte di nessuno».Una posizione molto simile a quella manifestata dalla Lega e dall'assessore regionale Marco Remaschi nel corso della Festa dell'Unità a Gallicano: «Gli ormai quotidiani scontri verbali ai quali stiamo assistendo - continua il sindaco - non fanno altro che allontanare l'obiettivo che tutti i soggetti coinvolti dovrebbero avere: assicurare sviluppo e benessere alle nostre comunità nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute di tutti i cittadini».A tal proposito, l'amministrazione comunale ha aderito ad un progetto di valutazione dei rischi ambientali ai quali sono esposti i cittadini del proprio territorio ritenendo che i risultati siano importanti per affrontare le sfide presenti e future della società: «Mi rifiuto di pensare - prosegue Amadei - che nel 2018 attenzione per l'ambiente e sviluppo economico non possano coesistere pensando sia alle aziende in essere che a quelle che si presenteranno in futuro. Solo a qualche centinaio di chilometri da noi le due gravissime crisi aziendali, la Solvay di Rosignano e l'ex Lucchini di Piombino, sono state risolte grazie al difficile lavoro di mediazione portato avanti dalla Regione Toscana negli ultimi anni assicurando tutto ciò. E questa è la stessa Regione Toscana che invece qualche personaggio - politico e non - vorrebbe far apparire oggi come la madre matrigna pronta a mettere a repentaglio la qualità del vivere delle nostre comunità. È' chiarissimo ormai il fatto che tanti ma non tutti coloro che giornalmente dicono la propria a riguardo siano animati da buona fede ed onestà intellettuale: la propaganda, ancor di più se urlata, può, specie in vicende così delicate, far strappare un applauso o drenare facile consenso quasi sempre frutto dell'emotività, ma certamente non aiuta a risolvere le questioni reali. M'appello quindi al buon senso di tutti - conclude il sindaco - affinché s'archivi questa vera e propria guerriglia verbale accesasi e ci si concentri invece su un'analisi rigorosa e scientifica delle carte non appena avremo modo di conoscerle». -- NICOLA BELLANOVA

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara ambiente Mozione anti-plastica approvata all'unanimità MASSA Raccogliere la plastica prima degli sfalci lungo il bordo stradale, questo l'oggetto della mozione presentata dai consiglieri del M5S che ha passato, all'unanimità dei presenti, il vaglio della commissione Ambiente.«Siamo molto soddisfatti del passaggio in Commissione - dichiara Paolo Menchini - ora ci aspettiamo l'approvazione del consiglio comunale, lunedì prossimo, quando la mozione verrà discussa. La lotta alla plastica rientra nei nostri obiettivi. Ricordo che i microframmenti a seguito degli sfalci finiscono in mare ed entrano nella catena alimentare perchè vengono ingurgitati da pesci e uccelli, spesso determinandone la morte, oltre a depositarsi sulle nostre coste durante le mareggiate. Inoltre che questa azione va nella direzione dichiarata dal Comune con la sottoscrizione del Protocollo Pelagos per ridurre l'impatto dell'inquinamento sui mammiferi marini».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Liquami alla Ragnaia Gaia promette soluzioni Intanto ripartono i lavori AULLA Dopo le lamentele delle scorse settimane, in questi giorni sono stati aperti i cantieri di Gaia s.p.a. nelle strade di Aulla capoluogo, soprattutto accanto al Penny Market su via Nazionale, con l'obiettivo di ristrutturare le infrastrutture fognarie, arrivando a risolvere, in particolare, le criticità che affliggono il quartiere della Ragnaia.Intent si è tenuto nei giorni scorsi, presso il palazzo comunale di Aulla un incontro , tra il sindaco Roberto Valettini e i tecnici di Gaia s.p.a. e del Consorzio di Bonifica Toscana Nord Ovest per la soluzione del problema della Ragnaia. In questa occasione non si è solo trattato delle acque nere, per le quali Gaia s.p.a., come accennato, sta già operando, ma anche delle condutture delle acque bianche. All'incontro era presente anche la consigliera della frazione Valentina Bianco, che ha presentato i disagi della popolazione, mentre i tecnici si sono dati appuntamento per venerdì mattina al fine di individuare con precisione tutte le cause che da molti anni affliggono l'area. La questione è stata affrontata anche con un videomessaggio su Facebook dal primo cittadino aullese, il quale ha sottolineato che "il problema va risolto una volta per tutte".

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara a colla di fivizzano L'isola ecologica scoppia Filippi (Aeci) si arrabbia: non pagate la rata Tari fivizzano Quando si parla di rifiuti, il "volemose bene" fra le aziende che li raccolgono e i cittadini che li conferiscono è quasi sempre da escludere. Perchè i rifiuti puzzano e ingombrano, creano situazioni indecorose, al limite del degrado, e nessuno li vuole sotto casa propria. Come nella piccola frazione di Colla di Fivizzano, dove la situazione dell'isola ecologica, che di ecologico ha ben poco ha suscitato la reazione sdegnata di Luigi Filippi, il quale lì vive e ha affidato a Facebook unoi sfogo nei confronti del Comune di Fivizzano e di IdealService, la ditta che si occupa delle raccolta. «Ho rinunciato - scrive Filippi - a depositare le mie immondizie per motivi evidenti. Invito gli abitanti di questo paese a non pagare la tassa di cui è imminente una scadenza. Le tasse si devono pagare giustamente per i servizi che devono essere correttamente erogati. Quindi, nessun pagamento poi ognuno libero di fare ciò che crede».Filippi è presidente della sezione di Aulla dell'Associazione Europea Consumatori Indipendenti (Aeci) ed in questa veste ha inviato una mail al Comune di Fivizzano, sottolineando che «le donne del paese, volontariamente, hanno spazzato per dare un minimo di decoro alla situazione. Ritengo sia una situazione insostenibile e chiedo al Comuneche verifichi il rispetto dei contratti con la ditta che ha in appalto lo smaltimento. È vicina una scadenza del pagamento della TaRi. Questa situazione non meriterebbe nessun tipo di pagamento in quanto si intende pagare una tassa quando vengono correttamente erogati i servizi e non è questo il caso. Nessuno ha la bacchetta magica, ma immagino che detta situazione non riguardi solColla, ma la maggior parte dei paesi della Lunigiana e questo non è accettabile.

Il Tirreno, Cronaca di Prato cna toscana centro Emergenza spurghi «Danno di 5 milioni per le nostre imprese» prato Sos smaltimento fanghi per le ditte di spurgo. A Prato è ancora emergenza nel settore perché Gida non è nell'elenco degli impianti autorizzati dalla Regione Toscana che potranno gestire l'extraflusso di liquami nonostante la richiesta degli spurghisti e del sindaco Matteo Biffoni. E sull'emergenza denunciata a più riprese anche da Cna Toscana Centro interviene la presidente Elena Calabria.«Nella provincia di Prato e in tutta la Toscana, da quasi due mesi, le imprese che operano nel settore dell'autospurgo si trovano ad affrontare una situazione di estrema difficoltà che continua a trascinarsi tra sentenze del Tar, ordinanze d'urgenza e rimbalzi di responsabilità tra amministrazioni locali e centri di conferimento. A oggi non sembra proprio che si stiano creando le condizioni per tornare alla normalità nella gestione di questi servizi. A farne le spese, come abbiamo denunciato a più riprese, anche a livello toscano, sono principalmente le piccole e medie imprese che effettuano servizi di autospurgo e che, di fatto, sono quasi ferme da oltre un mese e mezzo subendo danni enormi in termini di fatturato». Quanti? A livello regionale Cna ha quantificato danni per oltre cinque milioni di euro per le oltre 350 imprese di autospurgo di tutta la regione. «A questo aggiungiamo, poi, la lievitazione dei costi di conferimento che le nostre imprese in questi giorni si sono sentite preannunciare dai responsabili dei centri a causa, si dice, dei maggiori costi di smaltimenti subiti. Ora è evidente che la tolleranza sia arrivata ai minimi termini». Cna chiede a gran voce che le amministrazioni pubbliche diano risposte urgenti e a 360 gradi, identificando soluzioni che riguardino tutto il tema dei rifiuti - non solo la gestione dei fanghi - e che soprattutto non siano basate solo sulle emergenze che piovono a seconda del periodo dell'anno. «Per questo - conclude la presidente Calabria - chiediamo una strategia chiara che tenga conto delle esigenze di tutti, cittadini e imprese, agevolando quegli impianti che si sono dichiarati disponibili a fare investimenti e a garantire dei risultati concreti».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

All'interporto si assembleranno le auto elettriche di Share'n Go LIVORNO Gli ingredienti per far divenhtare il porto di Livorno un polo di riferimento per il mercato di auto elettriche (provenienti dalla Cina e destinate sia al car sharing che alla vendita) sono questi: la livornese Cs Group spa e la cinese Zhidou Electric Vehicle (che di Cs è azionista) faranno investimenti all'interno dell'Interporto.Il Consorzio Nemo (Nuova Energia Mobile) di cui fanno parte le aziende italiane Share'n Go, Green Energy Storage e Materials Mates Italia otterrà a breve dentro l'Interporto di Guasticce una nuova area di circa mille metri quadri di piazzale e 500 metri di aree coperte per svolgere attività di assemblaggio e rigenerazione delle auto elettriche. La Cs è una importante realtà in Italia, detentrice del marchio Share'n Go, la seconda è una società leader nella costruzione di veicoli elettrici, costola della Shandong Xindayang Electric Vehicle, compagnia impegnata nella ricerca, sviluppo, produzione e vendita di mezzi di trasporto eco-compatibili. «Assieme a una realtà importante come Cobat - ha detto Emiliano Niccolai, numero uno della Cs group - stiamo brevettando un progetto che ci porti a certificare la storia di ciascuna batteria». Si tratta di una iniziativa che permetterà al Consorzio di raggiungere gli obiettivi per cui è nato: dare una seconda vita agli accumulatori agli ioni di litio usati nel car sharing: «Lo faremo classificando le celle di ciascuna batteria e riassemblando quelle ancora funzionanti in appositi power pack».Ieri, a Palazzo Rosciano, sede dell'Autorità Portuale, i vertici delle due società hanno presentato il progetto al presidente dell'Authority Stefano Corsini.Quello della guida sostenibile sta diventando un business di primario livello nel panorama mondiale. Elettrificazione delle auto, guida autonoma, digitalizzazione e car sharing, sono settori che hanno mostrato negli ultimi anni una decisa accelerazione negli investimenti. «Di qui a cinque anni verranno distribuite in Europa 30mila auto destinate al car sharing - ha detto Alfredo Bacci, ingegnere con oltre 30anni di esperienza in Fiat, fondatore di Cs Group e senior consultant della Zhidou - con i giusti incentivi Livorno potrebbe acquisire un ruolo strategico in questo mercato. Fondamentale è il progetto di riutilizzo delle batterie che il consorzio Nemo sta sviluppando».È un altro passo di un progetto nato un anno fa, quando in Regione fu presentato il piano industriale di Zhidou che prevedeva appunto l'assemblaggio delle auto elettriche ZD che oggi vengono prodotte totalmente in Cina all'interporto, per lanciare l'assalto al mercato europeo, dove i veicoli green stanno riscuotendo sempre più apprezzamento.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il Consorzio che raggruppa la galassia dei circoli nautici ha rinnovato il direttivo: ecco i nuovi nomi. Nel mirino il no alla rimodulazione della tassa sui rifiuti Il "popolo delle barchette" in guerra contro l'Authority LIVORNO Il Consorzio Nautico di Livorno in seduta presso l'auditorium Pamela Ognissanti rinnova il consiglio direttivo con l'elezione di Mario Ceccarini (circolo "Porto di Livorno" ) e Giovanni Sighieri (circolo "Ponte di Marmo" ), conferma in blocco i sindaci revisori e dà il benvenuto a Ivo Falchini (circolo "Il Passatempo" ) nel collegio dei probiviri. I membri riconfermati del consiglio direttivo sono Silverio Badalassi (Cicasub circolo "Guido Garibaldi" ), Luciano De Nigris (circolo "Delphis Fishing Club" ), Vincenzo Falcone (circolo "Fortezza Nuova" ), Romano Filippi (circolo della Pesca), Andrea Frediani (Yacht Club), Franco Mantellassi (circolo "Il Passatempo" ), Piero Mantellassi (Circolo Labronico Pesca Sportiva). Restano sindaci revisori Luca Balducci (circolo "Porto di Livorno" ), Marcello Soldati (circolo "Il Passatempo" ) e Fabrizio Rocchi (Circolo Labronico Pesca Sportiva), mentre fra i probiviri rimane ancora in carica Dario Giarola (circolo "Delphis Fishing Club" ).Il nuovo consiglio provvederà all'assegnazione delle cariche specifiche (presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere) in occasione della prima riunione, ma intanto continua il braccio di ferro con l'Authority per il rinnovo delle concessioni. «Abbiamo chiesto formalmente ma invano di poter pagare ciò che è dovuto, al fine di vederci rinnovare regolarmente la concessione demaniale i cui termini sono scaduti ormai da mesi» spiega il presidente Piero Mantellassi, puntando il dito contro l'ultima comunicazione inviata da Palazzo Rosciano datata 10 luglio: «L'Authority ha ribadito di non volerci comunicare l'importo dovuto per la concessione, scindendolo dal discorso della presunta regolarizzazione delle pendenze inerenti il presunto servizio di raccolta rifiuti».Secondo Mantellassi le barche della Labromare incaricate di effettuare la pulizia di fossi e scalandroni (con costi stimati da Aamps) non svolgerebbero il servizio per il quale l'Authority chiede il conto con gli interessi: da qui il gran rifiuto del popolo delle barchette, che per usufruire degli spazi demaniali già versa la Tari attraverso i circoli. Il Consorzio aveva dunque chiesto una rimodulazione delle tariffe,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ottenuta infine tramite un ricorso al Tar vinto lo scorso febbraio, ma anche la nuova versione non soddisfa gli affiliati. «Le imbarcazioni fruiscono di un mero punto di attracco senza vita a bordo, la produzione di rifiuti urbani è insussistente» ribadisce il consigliere Badalassi, passando poi al contrattacco: «Tra i compiti assegnati dall'Authority al pool costituito da Labromare, Lonzi e Aamps, rientrerebbe anche il disinquinamento delle acque, ma anche questa prestazione è stata puntualmente disattesa. Queste richieste - conclude Badalassi - sono un'attività scorretta sia da un punto di vista etico sia sotto quello puramente giuridico».Nonostante qualche defezione il Consorzio Nautico si muove ancora compatto per far desistere Palazzo Rosciano, come spiega ancora il presidente Mantellassi: «Per fronteggiare questo ennesimo tentativo di attacco, portato su richieste infondate, abbiamo intenzione di muoverci, se necessario, anche attraverso il ricorso a una nuova azione legale».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

All'ex Casa della Cultura il faccia a faccia con i cittadini fra mugugni e proposte «Finirà nei guai chi sbaglia ma va al cassonetto, invece che chi sporca la città» Cento telecamere per dire alt ai furbetti della spazzatura Matteo Scardigli / LIVORNO Aamps sceglie il Cisternino di Città per rispondere ai suggerimenti, alle segnalazioni, alle idee dei livornesi sul servizio di raccolta dei rifiuti nel Pentagono e nella fascia tutt'attorno, il cosiddetto "centro allargato" (materializzate in 40 e-mail di 34 cittadini) fra critiche e applausi.Il sistema misto - porta a porta e vecchia raccolta stradale - prevede la realizzazione nei due quartieri di "postazioni di conferimento controllato" , costituite da un insieme di cassonetti per organico e vetro con serratura elettronica sbloccabile tramite eco- card. È una via di mezzo, spiega l'assessore all'ambiente Giuseppe Vece, per venire incontro alle necessità dell'azienda e alle esigenze dei residenti «senza chiedere l'impossibile e salvaguardando allo stesso tempo il decoro e il prestigio storico dell'area».Il numero e l'esatta collocazione delle postazioni non è ancora noto, ma l'assessore garantisce: «Passeremo da 1000 a 50 cassonetti in tutta la città, che saranno sorvegliati da 100 nuove telecamere». Già in molte delle segnalazioni però si legge la preoccupazione dei livornesi: nessuno vuole le "campane" sotto casa o esporre sul marciapiede stretto, si temono migrazione dei rifiuti e infestazioni di animali in cerca di cibo. Anche tra i presenti all'incontro organizzato all'ex Casa della Cultura, c'è chi proprio non ci sta e protesta. «Tra gabbiani e "tarponi" in Venezia c'è il rischio colera...» grida Paola Munafò, mentre una cittadina di Borgo (che chiede l'anonimato) lamenta: «Chi conferisce correttamente sarà controllato e multato, gli altri invece no». Ma Vece non si scompone: «In Venezia si applica il modello standard che nelle altre città funziona benissimo, e l'abbandono dei rifiuti accanto ai cassonetti aiuterà a far emergere situazioni di irregolarità abitative». Intanto, è annunciato anche il servizio Aamps di raccolta al piano per rifiuti ingombranti e Raee (apparecchiature elettriche e elettroniche): partirà dal 1° gennaio e sarà a pagamento, e si affiancherà a quello a domicilio (che rimane gratuito). Nell'occasione fa il suo debutto anche la nuova guida alla differenziata domestica, realizzata in collaborazione con Conai: scritto in caratteri più leggibili, il nuovo "Dove lo butto? " organizza il conferimento attraverso una serie di simboli: ed è già in distribuzione. Forte anche la protesta di Andrea Romano di Legambiente: «Il progetto a cassonetti zero di Conai è scomparso (ma Luca Piatto del Consorzio sostiene il modello del Comune), e il cassonetto stradale è incompatibile con la tariffa puntuale. Aamps non ha più un consiglio d'amministrazione, e non c'è un progetto a palazzo Civico per lo spegnimento dell'inceneritore». Gli risponde al taccuino, del Tirreno incassati gli applausi «per aver pagato metà del debito e portato la differenziata al 57%», la direttrice generale dell'ex municipalizzata Paola Petrone: «Il Cda non è ancora "scaduto" (ma sul sito si legge «cessato dall'incarico al 23 aprile» , data di nomina dell'amministratore unico, ndc), e la tariffazione verrà calcolata sul numero dei conferimenti. E la perizia per la chiusura dell'impianto è asseverata dal Tribunale».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Via delle Galere in degrado con i mobili in abbandono A poche decine dal luogo in cui è avvenuto il faccia a faccia sul via al porta a porta in centro, ecco uno "spettacolo" per niente gradevole. Siamo in via delle Galere e alla sfilza di cassonetti Aamps ieri pomeriggio faceva da contrappunto un mobiletto bianco e i due pezzi di un letto: abbandonati per strada accanto ai cassonetti. Diventati per l'ennesima volta la "calamita" di rifiuti anche all'esterno.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina la campagna Rifiuti sulla Variante devono essere pulite ancora due piazzole ROSIGNANO Ieri mattina, addetti incaricati da Anas, hanno iniziato a ripulire anche le piazzole di sosta che si trovano sulla variante Aurelia che da Chioma porta fino a Cecina. A mezzogiorno di ieri, dopo le segnalazione fatta dal Tirreno il 31 agosto, erano stati svuotati quasi tutti i cassonetti in muratura gialla disposti sulle due corsie di marcia; tutti fuorché due, ossia quelli dislocati tra l'uscita di Rosignano Marittimo e l'entrata sull'Autostrada gestita da Sat. Ripulita, anche se non completamente, l'area di sosta che si trova, provenendo da Chioma, appena prima l'uscita di Castiglioncello. I due contenitori risultano vuoti così come la piazzola; non è possibile affermare la stessa cosa per gli oggetti, compreso un materasso celeste, che qualcuno ha gettato oltre il guardrail, in mezzo al verde. Le aree di sosta sull'altra corsia, che da Cecina porta a Chioma, erano state pulite il 12 settembre. Ciononostante non si ferma l'attenzione dei cittadini che percorrono la Variante che continuano a segnalare, anche sui social, i cassonetti ancora colmi di rifiuti. Due giorni fa il sindaco Franchi, ha inviato una lettera ad Anas chiedendo la pulizia delle piazzole e l'installazione di un sistema di video sorveglianza per arginare l'abbandono dei rifiuti. --A.B. (Articolo riportato anche nella cronaca di Livorno)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Porta a porta a Marina lunedì al via il servizio per oltre 5000 utenze cecina Al via lunedì prossimo, 17 settembre, il servizio di porta a porta anche per le utenze domestiche a Marina di Cecina. Dopo l'avvio, lo scorso giugno, di quello per sole utenze non domestiche secondo il Comune «ha dato risultati più che positivi e soddisfacenti, Rea Spa e Comune di Cecina lo estendono a tutta la frazione».Chiunque non avesse ancora ritirato il kit, offerto in comodato d'uso gratuito daRea Spa può rivolgersi, per prenotarlo, direttamente allo sportello del Comune Amico in via Sandro Pertini il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12 oppure è possibile contattare Rea Spa allo 800517692 oppure scrivendo all'indirizzo mail [email protected]. Questo il calendario di raccolta: frazione organica il lunedì, giovedì e sabato, imballaggi e multimateriale il mercoledì, carta e cartone il martedì, frazione secca (rsu) il lunedì e venerdì.Il Comune ricorda inoltre che la frazione di Marina è stata divisa in tre diverse zone - ciascuna con un orario differente di esposizione dei rifiuti - e che per tutte le informazioni utili è possibile consultare il sito internet www.cecinamare.reaspa.it.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Passeggiata sulla costa alla ricerca di rifiuti castagneto Passeggiare lungo la battigia e, nel frattempo, cercare con la coda dell'occhio rifiuti abbandonati, per poter raccogliere residui di carta, plastica e lattine, così da poterli gettare negli appositi cassonetti.L'iniziativa si chiama "International coastal cleanup 2018", è organizzata da Amcor e coinvolge 46 persone. Gli operatori della società, nello specifico, si daranno appuntamento domani, sabato 15 settembre, a San Vincenzo e percorreranno circa 4 chilometri di costa, con l'intento di pulire la spiaggia raccogliendo i rifiuti che, eventualmente, incontreranno lungo il cammino. La passeggiata ecologista inizierà dalla spiaggia del bagno La Conchiglia, nella parte nord del paese, per terminare a Donoratico, di fronte al villaggio Paradù. Un viaggio sul litorale alla ricerca di spazzatura, questo, che durerà quattro ore, dalle 9 alle 12. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Secondo la lista di Campiglia gli enti devono trovare soluzioni per l'irrigazione «Piombino ha le sue colpe, con quel miraggio dell'agroalimentare di Aferpi» Il Comune di Cittadini critico «Pomodoro da valorizzare» VENTURINA Il Comune dei Cittadini interviene sulla stagione negativa del pomodoro. Secondo la lista, serve piuù collaborazione con i produttori, e soprattutto con Petti, che gestisce la quasi totalità del settore in Val di

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Cornia, con interventi che riguardino soprattutto l'approvvigionamento di acqua.«Indubbiamente la siccità nel 2017 e le eccessive piogge nel 2018 hanno accentuato le difficoltà, ma le fragilità della filiera produttiva del pomodoro in Val di Cornia sono presenti da tempo. Tra queste la criticità del sistema di approvvigionamento idrico per gli usi agricoli; le limitazioni ambientali dello stabilimento di Venturina (ormai inglobato nell'abitato); la mancanza di solidi accordi tra agricoltori e azienda di trasformazione per sviluppare la filiera corta del pomodoro toscano» dice il Comune dei Cittadini.«Abbiamo salutato con soddisfazione la svolta che il gruppo Petti ha impresso alle proprie strategie. Vedere nei campi i cartelli che indicavano che quei pomodori sarebbero stati lavorati nello stabilimento di Venturina è stato un salto di qualità rilevantissimo».Il pomodoro è una delle risorse agroalimentari maggiori della zona. «Su questa risorsa, come su altre del settore, è possibile costruire una solida economia». La filiera del pomodoro dà lavoro nella nostra zona a circa 2mila occupati tra fissi e stagionali. «Una realtà importante che deve essere difesa e sviluppata con il concorso di tutti i soggetti coinvolti. I soggetti pubblici devono garantire migliori condizioni per l'approvvigionamento e la distribuzione dell'acqua nelle campagne. È dello scorso anno l'ipotesi di utilizzare per usi irrigui le acque reflue del "Cornia industriale", una condotta pubblica costruita per la fornitura di acqua all'industria siderurgica che oggi finisce in mare». Il Comune dei Cittadini spinge anche per il trasferimento dello stabilimento in aree idonee per ottimizzare e ampliare la produzione. «Per questo nel 2012 fu sottoscritto un protocollo d'intesa tra Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Campiglia, Ato 5 Toscana Costa, Asa e Italian Food per trasferirlo nel 2014. Così non è andata». Secondo il Comune dei Cittadini grosse responsabilità avrebbe il Comune di Piombino, che ha puntato sul piano Aferpi e «la costruzione di una non meglio precisata agroindustria sul porto di Piombino per la lavorazione di prodotti africani. Ipotesi fallita, come tutto il piano Aferpi. Il Comune di Campiglia è sempre mancato a quei tavoli. Comune di Piombino e Regione, che ai tavoli c'erano, hanno trascurato una risorsa che esiste e che offre rilevanti opportunità occupazionali.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La rabbia del comitato per le condizioni pessime del quartiere nel cuore del centro storico della città Grigolo nel degrado tra miasmi, erbacce incolte e lavori in corso Luigi Cignoni / PORTOFERRAIO Un quartiere, il Grigolo, abbandonato. Lasciato nel suo degrado che lentamente lo consuma. Rete fognaria fatiscente e bisognosa di drastici interventi. Verde pubblico non curato. Pulizia della scarpata. E non basta. L'impianto di pretrattamento delle acque domestiche ancora maleodorante, l'accesso da via Bini al Grigolo fuori uso a causa di una spalletta crollata e le scale decadenti. Insomma una lunga lista che viene propinata al Tirreno dal comitato che si è auto costituito all'insorgere del problema del depuratore. «Da 25 anni e più - dice il portavoce della stesso, ingegnere Gian Franco Sandrucci - siamo in causa con il Comune per questo depuratore. La sentenza del tribunale cui abbiamo fatto ricorso ci ha detto che tale struttura deve essere smantellata completamente. Come invece si consta è ancora funzionante, nonostante che siano iniziate le prove tecniche del depuratore dello Schiopparello. Una volta in funzione tale struttura, questa dovrebbe cessare definitivamente». Appare risolto il problema relativo all'impianto di depurazione del Grigolo con la risoluzione del guasto che aveva scatenato una serie di disservizi nella zona e che aveva innescato molte proteste a causa dei miasmi che si spargevano nell'aria. E, al tempo stesso, è stato completato il rifacimento di una nuova condotta di circa cento metri di lunghezza, che ha comportato un nuovo tracciato in sostituzione della vecchia tubazione sulla quale si era verificata la rottura. Quindi, si dovrebbe scrivere la parola 'fine' alla serie di problemi che erano stati riscontrati soprattutto nel periodo di alta stagione, quando le case sono abitate da un numero crescente di abitanti. Non per questo le criticità sono esaurite. L'intero contesto in cui versa questa zona della città, appunto il Grigolo, preoccupa. Soprattutto è in conseguenza del trasferimento dei beni che poco tempo prima ricadevano sotto la giurisdizione del Demanio, per effetto del federalismo demaniale, che si sono elevati a potenza i problemi. Vediamo di che cosa si tratta. In primo luogo i lavori di rifacimento alle tubazioni di allaccio alle fogne in via della Campana, con un cantiere aperto e con i cartelli che segnalano ai passanti il pericolo di camminare tra gli scassi dell'acciottolato. L'intervento, per ora, è a intermittenza, nonostante il comitato dei residenti del Grigolo abbia spesso fatto sentire la voce e richiesto un intervento organico. «Ieri con grande nostra soddisfazione – aggiunge l'ingegner Sandrucci - abbiamo visto una squadra di operai intervenire sugli scassi che erano stati praticati. Speriamo che si diano una mossa per tutte». Gian Franco Sandrucci, come tanti altri che hanno acquistato casa in questo quartiere della città erano giunti affascinati dalla bellezza del luogo. «Ho investito completamente la mia liquidazione - aggiunge il referente del comitato locale - per acquistare questo appartamento che all'epoca era davvero invidiabile». E davvero lo era il Grigolo, ai fasti immediatamente successivi all'ultimo conflitto mondiale. Qui aveva la casa il commissario prefettizio Alberto Reiter; c'è inoltre l'abitazione che è stata donata alla curia

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto miasmi dal depuratore Porte e finestre chiuse e bruciori alla gola Sopralluogo del sindaco FOLLONICA Ieri mattina la città di Follonica si è svegliata in preda a un odore terribile tanto che alcuni cittadini residenti alle Corti Nuove hanno chiamato la polizia municipale per allertare l'ufficio di igiene del Comune. «Sembrava puzzo di fogna ma era talmente forte che bruciava in gola» dice chi ieri mattina si è ritrovato da un momento all'altro attanagliato da questo odore tanto intenso. I miasmi sono stati avvertiti distintamente a San Luigi, Corti Nuove ma anche in zona industriale e in alcune zone del centro. Il tutto sembra essere riconducibile all'attività del depuratore cittadino e ieri mattina il sindaco Andrea Benini si è recato sul posto per un sopralluogo. «Pur riconoscendo gli sforzi compiuti dall'Acquedotto del Fiora - dice Benini - l'amministrazione auspica che si giunga in breve tempo a superare quelle criticità legate ai miasmi. Il vuoto normativo nazionale e la tardiva emanazione dell'ordinanza da parte della Regione Toscana ha prodotto, infatti, il prolungarsi di una situazione che, a parere del Comune, non è più tollerabile dal punto di vista della qualità dell'aria». Intanto, nei giorni scorsi è stato firmato un verbale di intesa tra Regione Toscana, Arpat, Autorità Idrica Toscana e i gestori del servizio idrico integrato, finalizzato a condividere il percorso di attuazione dell'Ordinanza emanata i primi di agosto. «È stato deciso di istituire un tavolo tecnico - aggiunge Benini - al quale fare partecipare un rappresentante per ciascuno degli enti coinvolti: ciò permetterà di attuare nel modo più efficace possibile l'ordinanza regionale, nonché individuare, una volta a regime, le modalità più incisive di gestione dei fanghi prodotti dagli impianti del servizio idrico integrato. Ogni soggetto coinvolto si è assunto il compito di assicurare la migliore attuazione delle disposizioni regionali e individuare soluzioni impiantistiche adeguate a garantire una corretta gestione dei fanghi». E conclude: «Vogliamo che gli impegni presi diventino realtà, le situazione non è più tollerabile». -- G.S. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Monaci (Federcaccia): «Le battute al cinghiale hanno richiamato negli ultimi tempi 250 nuovi adepti» Settemila doppiette in Maremma E ci sono in azione anche 150 donne Gabriele Baldanzi / GROSSETO La stagione venatoria è scattata in anticipo il primo fine settimana di settembre. Una preapertura con carnieri tutto sommato soddisfacenti: tortore abbondanti vicino alle colture di girasole, nella piana; pochi i colombi nell'entroterra collinare. Più e meno stazionario, invece, il numero degli acquatici. A proliferare storni e corvidi, ovunque. Insomma, una fotografia simile agli anni passati, con la differenza che quest'anno, nei primi due giorni di "fuoco", è caduto il limite che riservava la caccia nelle aree boscate ai soli appostamenti fissi. La delibera regionale che definisce il calendario venatorio, cioè orari, specie cacciabili e condizioni della varie aperture è lunga e articolata. Qui vengono fissati anche le quote di iscrizione agli Atc (gli Ambiti territoriali di caccia), la mobilità venatoria dei cacciatori toscani e gli accordi di reciprocità e interscambio della Toscana con il Lazio, aspetto che interessa da vicino i cacciatori grossetani. «La caccia - spiega Luciano Monaci, presidente provinciale di Federcaccia, associazione che fa parte del Cct - apre come sempre la terza domenica di settembre, il 16, e termina il 31 gennaio di ogni anno. Per l'intera stagione venatoria potremmo imbracciare il fucile tre giorni a settimana, scegliendo tra lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica. Tra le regole base è bene ricordare anche gli orari: si può sparare da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto. Fanno eccezione la caccia di selezione agli ungulati che termina un'ora dopo il tramonto e la caccia alla beccaccia, che al mattino inizia un'ora dopo».Ma quanti sono in Maremma i tesserini venatori per la stagione 2018-2019? Al momento non c'è ancora un dato ufficiale. «Siamo intorno ai settemila, di cui circa 150 donne», sono ancora parole di Monaci. Negli ultimi due anni il movimento ha perso circa 400 doppiette, per fisiologica mortalità, eccesso di burocrazia, costi troppo elevati. «È vero - conferma il presidente di Federcaccia - ma abbiamo avuto anche 250 nuovi cacciatori, grazie soprattutto al traino del cinghiale».E proprio il cinghiale è la nota dolente. La Legge Obiettivo, firmata dall'assessore Marco

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Remaschi qui non ha funzionato e non funziona. La stragrande maggioranza delle squadre di cinghialai contesta le battuta in solitaria. Da un lato, infatti, è consentito il prelievo in braccata nelle aree vocate dal 1° novembre al 31 gennaio 2019; dall'altro nelle aree non vocate si permette anche la caccia in forma singola e con il metodo della girata dal 1° ottobre al 31 dicembre 2018. Le squadre gestiscono il territorio, pagano i danni provocati dagli ungulati e non accettano di essere affiancate in un delicato lavoro di contenimento. Di recente Remaschi, proprio in risposta ai cacciatori maremmani, ha ribadito che quella contro i cinghiali è una battaglia da fare insieme, collaborando con il governo nazionale. Per Remaschi i danni sono diminuiti e il monitoraggio va fatto al termine dei tre anni.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto arci caccia «La pianificazione negli Atc è nelle mani di poche persone» GROSSETO «In Maremma c'è qualcosa di strano nella gestione degli interventi di controllo del cinghiale. Sia nell'Atc 6 che nel 7 si sono create situazioni poco chiare che necessitano di un intervento della Regione Toscana».Lo scrive Arci Caccia, in una nota. «La pianificazione e l'organizzazione degli interventi - denuncia il direttivo di Arci Caccia - sono nelle mani di un gruppo ristretto di soggetti e questo ha portato all'instaurarsi di situazioni clientelari che non sono compatibili con l'amministrazione del bene pubblico. Gli interventi, infatti, vengono eseguiti sempre dalle stesse persone, nonostante le Atc abbiano a disposizione lunghi elenchi di cacciatori abilitati che non aspettano che di essere coinvolti. L'impressione è che questo malcostume vada a beneficio di qualcuno, magari a fini di tesseramento».Altra cosa grave, secondo l'Arci Caccia, è la spinta, particolarmente forte nell'Atc 7, a trasformare le Zone di ripopolamento e cattura in zone di ripopolamento venatorio, strumento di gestione, quest'ultimo, che ha il pregio di avere una prassi più semplice per la realizzazione degli interventi. Non c'è, infatti, un comitato di gestione da interpellare ma l'Atc ha la gestione diretta. Da qui l'appello a Rossi e Remaschi. -- G.B.

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L'assessore Megale illustra il progetto "arena" da 192mila euro presentato alla Fondazione Carifi per il cofinanziamento «Chiuderemo la Cavallerizza con tre cancelli» Enrico Pizzi / GROSSETO "Palingenesi delle Mura di Grosseto: La Cavallerizza". È la palingenesi, la rinascita del principale monumento cittadino, l'obiettivo del progetto che il Comune di Grosseto ha presentato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per un primo intervento che riguarderà il bastione della Cavallerizza, da Porta Vecchia fino all'ex cinema Marraccini, caratterizzato dalla presenza di un'area spettacoli all'aperto. Cancellate per chiudere nelle ore notturne, parapetti, per rendere sicuri gli affacci dalle mura, impianti eletrici e un palco fisso. Questi gli elementi fondamentali del progetto che riguarda la Cavallerizza e con il quale l'amministrazione comunale e l'istituzione "Le Mura" hanno deciso, di partecipare al bando "Spazi attivi" della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze destinato a finanziare percorsi di rigenerazione urbana del territorio: un progetto che consiste nel supportare interventi innovativi di rigenerazione urbana, di recupero, riuso e riattivazione di spazi fisici, da utilizzare per funzioni di tipo sociale, culturale e ricreativo che siano sostenibili e possano durare nel tempo. "Palingenesi delle Mura di Grosseto: La Cavallerizza" punta a riqualificare l'intero baluardo e l'arena che, al termine dei lavori, consentirà di ospitare eventi, concerti ed appuntamenti culturali. Il progetto, complessivamente, prevede un investimento di 192mila euro che il Comune cofinanzierebbe per metà, mentre la stessa cifra, 96mila euro, è stata chiesta alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. «È importante - sottolinea il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna - farsi trovare con progetti già approvati per ottenere finanziamenti che vadano a sostenere investimenti dell'amministrazione comunale che altrimenti l'ente non riuscirebbe a sostenere». Nel dettaglio è l'assessore ai lavori pubblici Riccardo Megale a descrivere il progetto. L'intervento sulla Cavallerizza prevede la chiusura del bastione con tre cancellate, una all'altezza dell'accesso di piazza del Sale, un'altra sulle mura, all'altezza di Porta Vecchia e la terza all'altezza dell'accesso da via Mazzini, accanto al cinema Marraccini. «L'obiettivo - spiega Megale - è arrivare a chiudere di notte questa zona delle Mura, realizzando un'area destinata a spettacoli, con palco fisso, senza il rischio di incorrere in danneggiamenti da parte dei vandali. È quello che avviene in molte città italiane per tutelare monumenti e beni di prestigio». Oltre alla realizzazione di un palco fisso, è previsto il rifacimento delle gradinate dell'auditorium e la dotazione di impianti. Il progetto prevede anche la pavimentazione dell'arena e la realizzazione di una cisterna interrata per acque piovane per irrigare

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'intera parte verde del baluardo. Rientra nel bando il ripristino del camminamento di ronda e la messa in sicurezza gli affacci con ringhiere. Il progetto ha durata triennale e prevede anche il coinvolgimento di tanti soggetti, soprattutto il mondo associativo, comprese le associazioni di categoria, che potrebbe usufruire dello spazio contribuendo a farlo vivere.

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Sono interessate le linee urbane e quelle extraurbane, lo scopo dichiarato dell'azienda è accogliere le esigenze manifestate dall'utenza A partire da lunedì entrano in vigore gli orari scolastici GROSSETO Da lunedì 17, in coincidenza con la riapertura delle scuole, entreranno in vigore gli orari scolastici dei servizi extraurbani ed urbani dell'area di Grosseto, con ritocchi all'organizzazione dei servizi per meglio accogliere le esigenze dell'utenza. Servizi urbani L'inizio del servizio urbano di Grosseto delle nuove linee urbane g2 (colore arancio) e g3 (colore giallo) viene anticipato alle ore 6.30, anziché alle ore 7. Inoltre, il nuovo capolinea sarà effettuato alla fermata, identificata con il codice "G0010", che si trova all'intersezione tra via Mameli e piazza Marconi e non più nel terminal bus di fronte alla Stazione Fs. La linea g2, dal nuovo capolinea di via Mameli, seguirà un nuovo percorso: vie Matteotti, Tripoli, Corridoni, Senese, Ospedale. Questa modifica consentirà di collegare i quartieri Verde Maremma e Barbanella con il centro storico (in particolare con via Tripoli e via Matteotti) in modo diretto, senza cambio alla Stazione Fs. La linea g2 non transiterà da via Emilia e da via della Pace, zone comunque facilmente raggiungibili anche a piedi dal capolinea di via Mameli e servite comunque dalla linea urbana g1 (colore azzurro). Il capolinea della linea g1 sarà sempre effettuato al Terminal Bus di piazza Marconi, stallo n° 8. Altre linee urbane saranno interessate da ulteriori ritocchi: g10 Grosseto-Marina; g12 Marina-Grosseto. Servizi extraurbaniLe novità interessano la linea 44R-A Ribolla-Follonica, la linea 34F-R Massa Marittima- Gavorrano, la linea 37F-A Massa Marittima-Follonica, la linea 46M-R Follonica-Bivio di Caldana-Gavorrano, la linea 1/G-R Riva del Sole-Marina-Grosseto. Per i dettagli, consultare il sito di Tiemme.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Pericoli da maltempo «Fornite il cellulare» MANCIANO L'assessorato alla Protezione civile del Comune di Manciano invita i cittadini che ancora non lo avessero fatto, ad iscriversi alla piattaforma Alert System per poter usufruire del servizio di informazione telefonica con cui vengono comunicate notizie riguardanti allerte meteo, sospensione di servizi, interruzioni strade, chiusure scuole. «Mi rivolgo a tutti i cittadini - dice il consigliere delegato Luca Giorgi - perché inseriscano il proprio numero di cellulare nel sistema. In particolar modo, lo facciano i genitori che hanno i figli a scuola. Basta andare sul sito del Comune di Manciano e cercare la "finestrella" Alert System, oppure contattare telefonicamente o per email Cristian Angelucci (0564-625331 o alla email manciano@comune. manciano. gr. it)».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca la novità Il Comune istituisce l'ispettore dei rifiuti Ok dalle commissioni lucca Cresce la sicurezza ambientale a Lucca, grazie all'istituzione degli ispettori ambientali: vigileranno sulla tutela e sul decoro di paesaggio e ambiente e contrasteranno l'abbandono e lo scorretto conferimento dei rifiuti. La proposta di regolamento per questa professionalità è stata analizzato da una seduta congiunta delle commissioni consiliari per i lavori pubblici e l'ambiente e per statuti e regolamenti: hanno espresso il loro parere favorevole sulla pratica, che a inizio mese era stata già licenziata dalla giunta, e che passerà dal consiglio comunale per l'ok definitivo. Il progetto è stato illustrato dall'assessore Francesco Raspini: «Con questa figura, facciamo un ulteriore salto di qualità. In caso di violazioni, gli ispettori dovranno redigere una relazione e raccogliere testimonianze, da comunicare entro 48 ore alla municipale: l'iter permetterà di elevare sanzioni». Gli ispettori ambientali saranno individuati su base volontaria tra dipendenti di Sistema ambiente e dipendenti comunali amministrativi.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Primo semestre, crescita superiore di quella italiana Bene il cartario (+12,5%), exploit della meccanica (+32,7%) Boom dell'export: +5,6% a inizio 2018 LUCCA Hanno superato i 2 miliardi di euro (2.068 milioni), segnando una crescita del +5,6% rispetto al primo semestre 2017 le vendite all'estero della provincia di Lucca nei primi sei mesi del 2018. La dinamica lucchese è risultata particolarmente positiva nel trimestre aprile-giugno, quando si è portata al +7,2%, in accelerazione rispetto al +3,6% rilevato nei primi tre mesi dell'anno. L'andamento semestrale risulta migliore sia di quello toscano (+2,3%) che di quello nazionale, cresciuto del +3,7% nel periodo. Sono questi i principali risultati emersi dall'analisi dei dati Istat sul commercio estero effettuata dall'ufficio studi, statistica e politiche economiche della Camera di commercio di Lucca.Il valore delle importazioni provinciali ha registrato un incremento del 6,9% nei primi sei mesi dell'anno, dopo un primo trimestre stabile, superando il miliardo di euro di merci acquistate all'estero (1.031 milioni). Anche la dinamica regionale e nazionale è risultata positiva, con un aumento degli acquisti dall'estero rispettivamente del +7,9% e del +4,1% nel periodo.A livello settoriale il cartario, primo settore provinciale per valore esportato con 542 milioni di euro nel semestre, è cresciuto del +12,5% grazie all'incremento delle vendite di pasta da carta, carta e cartone (+32,6%), mentre per gli articoli in carta e cartone si è registrata una contrazione del -0,7%. L'andamento della carta e del tissue è stato influenzato dall'aumento dei costi del prodotto finito dovuti ai rincari della cellulosa. La meccanica (411 milioni di euro) ha registrato una forte accelerazione delle vendite all'estero (+32,7%) rispetto ai primi sei mesi del 2017, con le macchine per impieghi speciali in crescita del +35,2%. Un incremento significativo si è registrato per l'industria metallurgica (+15,8%; 140 milioni di euro), per la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (140 milioni) che ha segnato un +9,0% sul 2017, e per la gomma e plastica (+11,0%; 45 milioni). Ancora in difficoltà il cuoio e calzature (-9,0%), che ha venduto prodotti all'estero per 117 milioni di euro, e per l'industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (- 20,7%; 78 milioni) che nel semestre ha perso circa 20 milioni di euro di vendite all'estero. In calo anche l'industria chimica (-4,9%), che ha risentito del negativo andamento della farmaceutica (-11,1%), e il tessile e abbigliamento che ha registrato una flessione del -20,8%.L'incremento delle vendite all'estero ha interessato tutte le principali aree di destinazione: l'Europa è cresciuta del +7,4% grazie al buon andamento dell'Area Euro (+7,6%) ed Extra-UE (+6,7%), mentre nel continente americano (+1,4%) le vendite della cantieristica hanno determinato un recupero dell'area settentrionale (+25,3%) che ha compensato il calo di quella centro- meridionale (-19,6%). In aumento anche le vendite verso l'Asia (+14,2%) e l'Africa (+9,3%), mentre l'Oceania ha segnato un forte calo.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio rifiuti RetiAmbiente, dall'assemblea sul cda dubbi di legittimità VIAREGGIO Scelte rinviate dopo l'assemblea di RetiAmbiente che si è tenuta in questi giorni e slitterebbe anche la fusione per incorporazione, prevista per fine anno. «Il consiglio di amministrazione è illegittimo», sono le parole del sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto, «e sono d'accordo su questo con Filippo Nogarin, sindaco di Livorno». Il quale ha posto in assemblea una lunga serie di questioni anche in merito alla legittimità del cda e degli atti fin qui fatti, chiedendo una verifica giuridica che RetiAmbiente dovrà fare nelle prossime settimane. Uno scenario che il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, liquida con un laconico «ma sie», rispondendo alla domande del Tirreno su quale sia l'opinione del Comune di Viareggio in merito a come si è conclusa l'ultima assemblea della società che si candida ad essere il gestore unico del servizio rifiuti per la costa toscana. Di diverso avviso il sindaco di Camaiore: «Il cda non si poteva insediare nel mezzo del ballottaggio per le ultime amministrative. Comunque chiederemo un parere all'Avvocatura regionale, o meglio ancora all'Anac. L'unica strada, oggi, è quella che avevo disegnato con la mia lettera di qualche tempo fa: una holding in house, con le sei singole società che restano in piedi per i servizi e la holding con compiti di controllo e gestione degli impianti. E su questo anche Ato inizia a darci ragione. Non c'è alternativa... A meno di non voler arrivare al fallimento di questa esperienza».Dopo l'assemblea. è il messaggio di Del Dotto al presidente Daniele Fortini, «mentre prima si ventilava di "fare fuori" l'amministratore unico di Sea Ambiente, Sandro Bonaceto, oggi è più facile che se ne debba andare Fortini». --D.F.

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Polizia muncipale e Idealservice raccolgono le segnalazioni e le denunce dei proprietari dei terreni invasi dallo sporco e immortalano chi abbandona i rifiuti "Fototrappole" anti rifiuti Già cinque multe a Mulazzo MULAZZO L'inciviltà, rappresentata dall'abbandono selvaggio di rifiuti, continua a registrarsi nel comune di Mulazzo. Per riuscire a contrastarla e rintracciare chi è colpevole di questi ecoreati, l'amministrazione comunale, in concerto con la Polizia Municipale, ha installato una serie di "fototrappole" che possano cogliere sul fatto chi abbandona, o nel caso peggiore lancia dalla propria auto, i sacchi ricolmi di immondizia, sfregiando in questa maniera l'immagine non solo del comprensorio mulazzese, ma anche di tutta la Lunigiana agli occhi di turisti e residenti. Sono già state elevate diverse sanzioni, secondo un primo calcolo sono cinque destinate a salire, individuando i colpevoli e spedendo alle loro abitazioni la contravvenzione. «L'amministrazione comunale, con la collaborazione di Idealservice (la società che si occupa della raccolta rifiuti in Lunigiana), si è da tempo attivata per monitorare, anche con utilizzo di video sorveglianza, il territorio per combattere l'abbandono dei rifiuti, segno di una profonda inciviltà che si combatte anche grazie alla preziosa collaborazione dei cittadini che hanno a cuore il proprio territorio», afferma la governance mulazzese in una nota stampa. Diversi sono stati gli episodi di abbandono sui quali polizia municipale ed ecovigili Idealservice sono intervenuti, l'ultimo episodio è accaduto proprio nelle scorse settimane quando alcuni sacchi neri contenenti immondizia non differenziata sono stati ritrovati in prossimità del guado nel torrente Mangiola, utilizzato successivamente l'alluvione ed ormai ripristinato.L'amministrazione racconta lo svolgersi dei fatti: "I proprietari dei terreni prospicienti hanno avvisato la Polizia Municipale, informandola della situazione di degrado, accentuatasi anche a causa della presenza di animali selvatici che, attirati dagli odori di residui di cibo, hanno stappato i contenitori disperdendone il contenuto. Gli agenti comunali intervenuti sul posto hanno, all'interno degli involucri, trovato elementi identificativi dei proprietari dei sacchi, ed hanno loro comminato le sanzioni previste per l'abbandono. I proprietari dei terreni hanno svolto opera di bonifica dell'area, nella speranza che tali situazioni non debbano ripetersi".L'abbandono di rifiuti può diventare un atto che mette in pericolo la pubblica incolumità, proprio come nel caso sopra raccontato dalla amministrazione mulazzese, se i sacchi contengono l'umido, quindi avanzi di cibo, inducendo i ratti e anche gli animali selvatici - volpi, cani randagi e non di rado anche cinghiali - ad avvicinarsi molto di più alle abitazioni, attirati dall'odore di cibo e possono, aumentando la possibilità di incontro con l'uomo e creando, nei casi peggiori, un pericolo nel caso l'animale riconoscesse nell'essere umano un concorrente al suo pasto. Mulazzo però non la sola località dove questo tipo di infrazioni vengono rilevate, l'intera Valle della Luna soffre di questo problema, la soluzione sarebbe un'azione congiunta che possa mettere insieme tutte le quattordici realtà amministrative. --CRISTIANO BORGHINI

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

5 stelle su cava fornace «Massa si unisca agli altri per chiudere la discarica» MONTIGNOSO Chiudere Cava Fornace, questo l'oggetto della Risoluzione presentata dai Consiglieri del M5S Luana Mencarelli e Paolo Menchini che verrà discussa nel Consiglio Comunale di lunedì 17 Ottobre.«Con questo atto ci uniremmo ai Comuni di Montignoso, Pietrasanta, Seravezza e Forte dei Marmi nel chiedere alla Regione la chiusura della discarica» commenta Luana Mencarelli che continua spiegando le motivazioni dell'atto: «La discarica presenta molte criticità come la non idoneità comprovata dal Ministero dell'Ambiente e dall'università di Pisa, la mancanza di una Via integrale e di un'Aia unica e aggiornata, non a caso esiste già un fascicolo in varie procure. Mentre la scorsa settimana il nostro Consigliere Regionale Giacomo Giannarelli ha protocollato un nuovo esposto alle Procure di Massa, Genova e Firenze con tutta la documentazione presentata e discussa alla Regione in questi anni, visto che dopo l'approvazione della chiusura in Consiglio Regionale nel Dicembre 2017 l'assessora Fratoni ha assunto una posizione in contrasto con questo atto».

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

L'assessore ringrazia Il Tirreno per aver sollevato il problema «La procedura per il ripristino dei luoghi è stata già attivata» «Incerta la proprietà di quel capannone, difficile intervenire» CALCINAIA La discarica abusiva che si è formata presso un capannone (non è chiaro di chi sia la proprietà) della zona industriale di Calcinaia è all'attenzione del Comune già da tempo. Ma le soluzioni e la bonifica dell'area (privata) non sono dietro l'angolo. «Nel leggere l'articolo (uscito lunedì, ndr) siamo concordi sul denunciare sempre e ovunque scempi che vengono portati avanti da persone ignobili e siamo grati al quotidiano "Il Tirreno" per avere segnalato il grado di inciviltà raggiunto da alcuni soggetti che hanno utilizzato un terreno privato quale discarica abusiva sul territorio di Calcinaia», dice l'assessore Cristiano Alderigi. «Comprendiamo anche la richiesta di intervento da parte del Comune per mettere fine a questi scarichi, anche se occorre sottolineare che l'ente non può arbitrariamente operare sulla proprietà privata, ma deve prima mettere in atto procedure articolate e complesse che hanno bisogno di un congruo tempo per essere portate a termine». A quanto pare, l'intervento dell'autorità giudiziaria per risalire a chi ha abbandonato i rifiuti al momento non viene preso in considerazione. «Le procedure in questione sono già in atto, ma variazioni di proprietà, dichiarazioni di insussistenza della proprietà e altre posizioni rappresentate da parte dei presunti proprietari, creano rallentamenti e difficoltà nella fase di ingiunzione al ripristino dello stato dei luoghi». Quanto all'utilizzo delle telecamere mobili contro l'abbandono dei rifiuti, il Comune di Calcinaia «è stato uno dei primi a farne uso con ottimi risultati, però in questo caso è ben comprensibile come un ente pubblico non possa monitorare un'area privata in quanto sarebbe un'azione illegale non essendo titolare di poteri propri dell'autorità giudiziaria». C'è però l'impegno del Comune a risolvere il problema. Lo garantisce l'assessore e "Il Tirreno" tornerà a verificare cosa sarà fatto a stretto giro. «È comunque intenzione dell'amministrazione comunale risolvere la questione discarica abusiva facendo ripristinare quanto prima lo stato dei luoghi ovvero ripristinandoli direttamente addebitando le relative spese ai proprietari oltre a far dotare l'area di idonea recinzione, tale da impedire accessi indebiti ai luoghi in questione».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera appello Il presidente di Cna: gli imprenditori segnalino fenomeni di abbandono Marco Ceccanti, presidente della Cna Valdera, lancia un appello per il decoro delle zone industriali in provincia di Pisa. «Invito i miei colleghi imprenditori e tutti i cittadini a non girare la testa dall'altra parte quando dovessero notare comportamenti illeciti e lesivi del decoro, della salute e dell'ambiente, ma a segnalarli prontamente con tutti particolari osservati, alle autorità competenti o alla Cna Valdera che si farà carico dell'inoltro a chi di dovere. Tutti oramai abbiamo uno smartphone che può fare buone foto anche da distanza ragguardevole, utilizziamolo anche per questo». Detto ciò, Ceccanti invita le istituzioni deputate al controllo «a dotarsi degli strumenti per la pulizia: non spetta a noi dire se tocca alle aziende che gestiscono il ciclo integrato dei rifiuti oppure agli enti locali: certo è che, visto che tali fenomeni esistono, occorre anche dotarsi dei relativi strumenti di risposta».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

L'impianto è di tipo biologico a fanghi attivi e riceve le acque reflue provenienti dalla fognatura che corre parallela al Rio Trimoscio In funzione il depuratore investiti trecentomila euro FAUGLIA È entrato in funzione il depuratore di Montalto, che ha cominciato così a ricevere i reflui civili del versante est dell'abitato. Un tassello fondamentale nel percorso di razionalizzazione del sistema fognario e del miglioramento complessivo del convogliamento degli scarichi, che garantirà da un lato il perfezionamento del servizio per le utenze coinvolte e dall'altro una maggiore tutela ambientale. Il progetto di Acque Spa, in collaborazione con l'amministrazione comunale di Fauglia, ha previsto fin qui la realizzazione di un collegamento fognario che unisce ora la rete del versante est (in parte già esistente) con il depuratore situato nelle vicinanze del capoluogo, in una zona pianeggiante, che interessa una superficie di circa 1.500 metri quadrati. L'impianto di depurazione è di tipo biologico a fanghi attivi e riceve le acque reflue provenienti dalla pubblica fognatura che corre parallela al Rio Trimoscio. L'importo dei lavori per l'adeguamento dell'impianto e per la sua attivazione ammonta a circa 300mila euro. L'estensione della rete fognaria lungo il versante est

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” aggiunge all'investimento ulteriori 220mila euro. Oggi verso il depuratore viene convogliata solo una parte dei reflui che lo stesso impianto può trattare. Per garantire l'estensione del servizio, prima di tutto è necessario che siano allacciate alcune utenze della parte est che ancora non conferiscono in fognatura. Nel resto dell'abitato di Fauglia sono invece in corso le verifiche per fare il punto sull'infrastruttura già realizzata, su quella da realizzare, e per collegare i vari tratti di fognatura. In seguito, anche qui si procederà con gli allacci. «Siamo molto soddisfatti dell'attivazione di questo impianto - commenta il sindaco di Fauglia, Carlo Carli - I risultati attesi sono quelli di un netto miglioramento del servizio e di un evidente beneficio ambientale per il nostro territorio. Per questo confido nella collaborazione dei cittadini nelle prossime settimane, soprattutto nei casi in cui si renderà necessario accedere alla proprietà privata al fine di realizzare gli interventi necessari al funzionamento della rete fognaria».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno il bando Aamps cerca capiturno: ecco tutti i requisiti per fare domanda LIVORNO Ecco il bando, da parte di Aamps, per la formazione di una graduatoria per la selezione di capiturno addetti alla manutenzione degli impianti. L'assunzione sarà a tempo determinato, eventualmente convertibile in tempo indeterminato, con inquadramento di quinto livello del contratto collettivo nazionale Utilitalia. Il bando scade alle 12 di sabato 29, dunque gli interessati hanno due settimane di tempo.La partecipazione alla selezione è aperta a uomini e donne che, alla data di scadenza per la presentazione delle domande, siano in possesso di una serie di requisiti. Ecco quelli minimi, pena l'esclusione: esperienza comprovata di almeno cinque anni come operaio specializzato o capo squadra meccanico-carpentiere, con compiti di gestione ed esecuzione di attività manutentive di impianti industriali complessi del settore metalmeccanico con processi a caldo, un'esperienza maturata non prima degli ultimi dieci anni. Di seguito invece i requisiti preferenziali: diploma tecnico di scuola superiore, certificato di qualifica di saldatore (patentino di saldatura), attestati di qualifica di meccanico, carpentiere e addetto alle macchine utensili, attestati di corsi di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Alla scadenza del bando, Aamps - la società che si occupa della gestione dei rifiuti - verificherà le domande e convocherà i candidati per la successiva prova di selezione, che sarà articolata in due test tecnici (scritto e pratico) e in un colloquio attitudinale finale: si tratta di step accessibili, di volta in volta, al superamento del punteggio minimo per proseguire. Tutte le informazioni sui requisiti per la partecipazione e sulle modalità di presentazione della domanda sono disponibili sul sito internet di Aamps, nella sezione "Bandi di concorso" (aamps.livorno.it/web/wp-content/ uploads/2018/08/bando-capo-turno-manutenzione-impanti.pdf). Il numero verde a cui è rivolgersi, un servizio disponibile dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17, è invece il seguente: 800/031266.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno il degrado Scali D'Azeglio alle prese con i rifiuti abbandonati "Cassonetto selvaggio" colpisce ancora: anche stavolta il contenitore dell'immondizia si trasforma in una sorta di calamita del degrado e attira a sé rifiuti ingombranti di ogni tipo. A cominciare, come vediamo in questo scatto, da mobili abbandonati sugli scali D'Azeglio all'altezza di largo Fratelli Rosselli.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

I dati della campagna di Legambiente e Diversamente Marinai supportata dal Tirreno Vele Spiegate, censiti 28.390 rifiuti Sulle spiagge la minaccia del polistirolo IL dossier Undici rifiuti ogni metro lineare di spiaggia e per la quasi totalità rappresentati da plastica(ben il 93% del totale). Rifiuti di ogni forma, genere, dimensione, colore, frutto della cattiva gestione a monte dei comuni e dell'abbandono consapevole. La gravità e vastità del problema è confermata dai dati elaborati da Legambiente nell'ambito della seconda edizione del progetto Vele Spiegate, che ha visto per tutta l'estate la partecipazione di oltre quattrocento volontari, provenienti da tutti gli angoli d'Italia, impegnati nell'Arcipelago toscano e nel Cilento. Il Tirreno è stato media partner del progetto e ha pubblicato quotidianamente il diario di bordo delle squadre di volontari. L'azione Durante questa innovativa esperienza di citizen science(il contributo dei cittadini ai monitoraggi scientifici sui problemi ambientali) sono state monitorate nelle due regioni 48 spiagge (per un totale di 2637 metri lineari campionati) dove i volontari di Legambiente hanno censito ben 28.390 rifiuti. In totale i volontari di Legambiente hanno raccolto oltre 300 sacchi di rifiuti durante la pulizia di 65 spiagge (40 in Toscana e 25 in Cilento). Ben il 23% di ciò che costituisce un rifiuto sulle spiagge delle due regioni è rappresentato da oggetti creati per avere una vita breve. Tra questi gli oggetti monouso in plastica come bottiglie (trovate sul 98% delle spiagge), stoviglie (sul 60% delle spiagge) e buste (sul 50%). La presentazione

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I risultati dell'indagine Vele Spiegate sono stati illustrati ieri mattina a Firenze, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Serena Carpentieri, vicedirettrice generale di Legambiente; Umberto Mazzantini, responsabile isole minori di Legambiente; Marco Marmeggi, presidente di Diversamente Marinai; Ezio Borreani, direttore Assovetro; Silvia Vancini, Acqua dell'Elba; Maria Carolina Brandi, Federazione Italiana Vela - Comitato V Zona. top ten dei rifiuti Tornando ai dati dell'indagine, nella top ten dei rifiuti più trovatici sono pezzi di polistirolo (ben il 52,7%) gran parte derivante dalla frammentazione delle cassette utilizzate per prodotti ittici; pezzi di plastica (14,6%); sacchetti di patatine o dolciumi (5,3%); bottiglie e tappi di plastica (4,9%); bastoncini per le orecchie (2,2%); mozziconi di sigarette (2,2%); materiale da costruzione (1,8%); altri oggetti di plastica e polistirolo (1,6%). L'arcipelago In Toscana l'indagine Beach Litter di Vele Spiegate è stata effettuata su 40 spiagge di Elba (30), Capraia (4), Pianosa (2), Giglio (3), Montecristo (1): sono stati 26,247 rifiuti censiti (su un totale di 1.200 metri lineari di litorale campionato) con una media di circa 22 rifiuti ogni metro di spiaggia. Tre spiagge risultano essere più critiche delle altre, con oltre 100 rifiuti per metro lineare monitorati: Zupignano nel comune di Rio (con 143 rifiuti al metro), Cala dei Porcili sull'Isola Capraia (259 rifiuti al metro) e la Caletta ad Est dell'Ogliera nel Comune di Campo nell'Elba (110 rifiuti al metro). La plastica è il materiale più trovato, pari al 95% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da metallo (1,4%), vetro e ceramica (1,4%) e carta e cartone (1%). «I dati sul polistirolo sulle spiagge più colpite dal marine litter sono preoccupanti - sottolinea Umberto Mazzantini, di Legambiente Arcipelago Toscano e responsabile mare di Legambiente Toscana - il polistirolo viene in gran parte dalle cassette per il pesce finite o gettate in mare e dai contenitori per alimenti e frutta, la presenza di molti rifiuti lungo le coste nord-orientali dell'Elba che guardano al Canale di Piombino ci parlano di maladepurazione e di pessime abitudini, ma la forte concentrazione di rifiuti e microplastiche nelle acque protette di Capraia ci dicono che il grande vortice venutosi a creare fra l'Elba, la Capraia e la Corsica è un pericolo reale per il Parco». Il presidente di Diversamente Marinai, Marco Marmeggi, ha sottolineato che «Diversamente Marinai, alla seconda edizione della campagna Vele Spiegate matura e conquista un primato di competenza sul territorio nazionale in relazione all'uso della barca a vela come strumento di integrazione e di promozione di attività di citizen science». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno a sud di Quercianella Rifiuti lungo la Variante restano da pulire ancora due piazzole ROSIGNANO Resta il giallo delle due piazzole lasciate colme di rifiuti. Se l'Anas, infatti, dopo le svariate segnalazioni del Tirreno ha fatto ripulire buona parte dei contenitori dell'immondizia presenti nelle piazzole della Variante, lungo il tratto fra Chioma e Cecina, resta da capire perché due piazzole non siano state pulite. Con oggi la campagna per segnalare i rifiuti abbandonati sulla Variante Aurelia è arrivata alla giornata numero 15, dato che la prima segnalazione risale al 31 agosto. Nel primo pomeriggio di ieri erano stati svuotati quasi tutti i cassonetti in muratura gialla sulle due corsie di marcia; tutti fuorché due tra l'uscita di Rosignano Marittimo e l'entrata sull'Autostrada gestita da Sat. Le aree di sosta sull'altra corsia, che da Cecina porta a Chioma, erano state pulite il 12 settembre. In pratica la situazione è la stessa da due giorni: la corsia nord ha le piazzole ripulite, mentre su quella sud due aree di sostra sono ancora colme di rifiuti. Intanto il sindaco Franchi, ha inviato una lettera ad Anas chiedendo la pulizia delle piazzole e l'installazione di un sistema di video sorveglianza per arginare l'abbandono dei rifiuti. (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba i sindacati «Intesa con Sei Toscana che dà garanzie di lavoro» PIOMBINO«Dopo settimane di lotta dei lavoratori, siamo finalmente riusciti a firmare un'intesa con SEI Toscana che dà garanzie di stabilizzazione al persone in somministrazione oltre a quelle già fissate nell'Accordo sindacale e nella graduatoria del marzo scorso» commentano Cgil Toscana Maurizio Brotini FP CGIL Toscana Simonetta Poggiali e Nidil CGIL Toscana Giovanna Malgeri. «45 assunzioni a tempo indeterminato dal 1 ottobre 2018 - si ricorda nella nota -. 30 assunzioni a tempo determinato, che diventeranno a tempo indeterminato dal 1 gennaio 2019. Ulteriori 25 assunzioni a tempo indeterminato entro gennaio 2019. Forme di garanzia di lavoro per altre 60 persone e l'impegno, per gli anni 2019-2020, alla

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto la vertenza Unicoop, sciopero il 26 settembre I lavoratori Unicoop incroceranno le braccia mercoledì 26 settembre per uno sciopero proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. L'astensione è motivata «dall'indisponibilità a condividere - si legge in una nota congiunta dei confederali - il disconoscimento della contrattazione integrativa, comprensiva dell'accordo del 9 maggio 2017 che ha alla base un patto tra le parti di salvaguardia occupazionale».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

In via Anco Marzio l'isola ecologica ancora non è utilizzabile da parte dei cittadini I residenti ai civici dispari dovranno aspettare fino alla prossima settimana Cassonetti intelligenti in città ma manca la tessera per usarli Enrico Pizzi/ GROSSETO I cassonetti saranno anche intelligenti, ma per qualche inspiegabile motivo i residenti di tutto un lato di una strada di Grosseto, che da oltre un mese hanno l'isola ecologica proprio davanti, non possono ancora gettare lì i loro rifiuti perché non hanno ricevuto la tessera magnetica. E così, Sei Toscana ha dovuto fare, nella stessa via, anche la raccolta porta a porta. Pare, però, che una soluzione sia alle porte. La vicenda riguarda gli abitanti che risiedono sul lato dei numeri civici dispari di via Anco Marzio. Da più di un mese i cassonetti intelligenti sono posizionati davanti al cortile della scuola elementare che si trova in quella strada, i cittadini che abitano lì davanti li vedono, ma non possono ancora utilizzarli perché nessuno ha ancora consegnato loro la 6Card. La cosa - raccontano alcuni protagonisti di questa storia - era stata segnalata subito, da loro, agli ispettori ambientali del Comune e agli addetti di Sei Toscana che hanno accompagnato l'installazione dell'isola ecologica, ma, nessuno ha mai dato loro né la tessera magnetica per poter conferire lì i loro rifiuti, né è mai stato spiegato il perché non ci fossero delle 6Card per loro. Un fatto che non ha, apparentemente, una spiegazione logica. Dunque, tutto farebbe pensare che per via Anco Marzio Sei Toscana dovrebbe continuare ad adottare ancora un doppio sistema di raccolta dei rifiuti: il porta a porta per i numeri dispari e i cassonetti intelligenti per quelli pari, nonostante da tempo ci siano, lì davanti alla scuola, ma anche a poche decine di metri, su via Ansedonia e su via Orazio Coclite, i nuovi cassonetti per la differenziata. E nonostante il prossimo arrivo, nelle immediate vicinanze, di altre isole ecologiche. I residenti hanno aspettato pazientemente più di un mese, ma adesso vorrebbero avere una risposta, anche perché non è piacevole avere davanti casa i bidoni della spazzatura, per quanto intelligenti, senza poterli utilizzare quando si abituati per anni ad avere davanti casa solo il giardino di una scuola elementare e a vedere, per la maggior parte dei mesi dell'anno, solo bambini che entrano e escono da scuola o giocano durante la ricreazione. Tra l'altro la presenza dei cassonetti sembra anche aver alimentato comportamenti incivili e non è raro trovare cose abbandonate, come un materasso o una rete, o sacchetti di immondizia, accanto all'isola ecologica, visto che non ci sono telecamere a controllare la situazione. Proprio giovedì Sei Toscana ha comunicato l'avvio di una nuova distribuzione di 6Card in concomitanza con il posizionamento, nella stessa zona di via Anco Marzio, di tre nuove isole ecologiche intelligenti, tre nuove postazioni di raccolta con sistema di riconoscimento dell'utenza e pesatura dei rifiuti, che saranno collocate martedì prossimo in via Etruria, in via Prile e all'incrocio tra via Prile e via Ansedonia. L'elenco delle vie nelle quali sarà consegnata la 6Card comprende anche via Anco Marzio, ma tra i numeri civici è citato, nella nota, solo il numero civico 26, dunque un numero pari. Qualcosa, però, la protesta di alcuni residenti dei numeri dispari potrebbe aver smosso, perché Sei Toscana, contattata per avere chiarimenti, ha risposto con un laconico messaggio in cui si "conferma" che «le 6Card saranno consegnate anche alle utenze residenti ai civici 13-15-17-191». Nessuna spiegazione sul perché di questo ritardo.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto l'inchiesta I Comuni e l'Ato pronti a costituirsi parte civile «Il rinvio a giudizio dei sei imputati delle inchieste su Sei Toscana e Sienambiente non è una sorpresa e nel caso in cui i giudici riscontrassero oggettive responsabilità, sarà necessario ridefinire il sistema della governance sulle politiche ambientali nei nostri territori», spiegano i sindaci.«Stiamo valutando l'ipotesi, come Comuni insieme all'Ato, di costituirci parte civile per tutelare gli interessi dei cittadini - dicono i sindaci che hanno deciso di costituirsi - rimanendo al fianco dei lavoratori di Sei Toscana e dell'indotto il cui impegno prezioso sul territorio deve essere tutelato e garantito». I Comuni che hanno aderito sono Grosseto, Campagnatico, Isola del Giglio, Orbetello, Manciano e Pitigliano.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Uno studio professionale incaricato di effettuare un monitoraggio ambientale dei sedimenti che dovranno essere portati a Piombino Dragaggio rinviato Per il porto servono nuove indagini TALAMONE Nuove indagini per il porto. Il Comune di Orbetello ha incaricato il costituendo Rtp Hera S. r. l. - Ingegner Rabai, con sede legale a Grosseto, via Siria 102, di fare un monitoraggio ambientale dei sedimenti nel porto turistico di Talamone che dovranno essere conferiti nella vasca di colmata che si trova nel porto di Piombino. Alla stessa società è affidato l'aggiornamento del progetto esecutivo dei lavori di dragaggio del porto garibaldino. Il costo è di 13mila euro. Saranno fatti nuovi esami, già espletati in precedenza, che però hanno una validità limitata nel tempo e che, a causa dello spostamento dell'inizio dei lavori di dragaggio, hanno perso la loro validità. Il dragaggio dei fondali del porto, ormai ridotti al minimo, doveva iniziare all'inizio della stagione estiva, dopo la richiesta da parte dei concessionari del Consorzio Il Molo, fu rimandata a settembre, in modo da permettere loro di non veder rovinata la stagione lavorativa e il corrispondente indotto. Nelle scorse settimane un ulteriore slittamento a ottobre. L'escavo del porto costerà 1milioni e 100mila euro; 600mila saranno finanziati dalla Regione Toscana, 150mila dal Comune e 350mila dall'associazione dei concessionari del porto di Talamone. Il progetto prevede la realizzazione dell'intervento in due fasi funzionali: una prima fase per l'importo finanziato dai sottoscrittori per 1 milione e 100mila euro. A marzo la giunta comunale di Orbetello ha approvato il progetto del dragaggio e alcuni giorni dopo ha dato il via alla procedura negoziata, attraverso una manifestazione di interesse, per individuare l'impresa a cui affidare l'escavo del porto di Talamone e il conferimento dei fanghi al porto di Piombino. --I.A.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il sindaco Andrea Benini attacca: l'amministrazione chiede lo stop della delibera di autorizzazione all'accensione dell'impianto Inceneritore, presto il ricorso contro la decisione della Regione FOLLONICA Andrea Benini non molla la presa: sull'inceneritore la battaglia non è finita.Dopo tre giorni ancora l'amarezza del nulla di fatto in Consiglio regionale si fa sentire: le mozioni sull'impianto non sono state discusse e tutto è rimandato a data da stabilirsi. Ma la lotta continua. «Non abbassiamo la guardia, vogliamo risposte chiare e in tempi brevi - sottolinea il sindaco - per quanto ci riguarda, continueremo a chiedere, con sempre maggiore forza e convinzione che venga ritirata la delibera di autorizzazione oppure riaperta la Conferenza dei servizi, prendendo in considerazione gli esiti della consulenza tecnica del Cnr. Stiamo già lavorando a un eventuale ricorso relativo alla delibera di autorizzazione della giunta regionale».La richiesta del Comune di Follonica oggi è che quelle mozioni non restino in un cassetto ma vengano discusse apertamente nel corso del prossimo Consiglio regionale, perché in ballo c'è un tema di priorità importanza per l'amministrazione del golfo. «Non bastano i confronti, servono azioni concrete che tutelino la salute dei cittadini e di questo territorio - continua Benini - Non è possibile rimandare la discussione all'infinito, ma è necessario arrivare a un punto fermo e alla chiusura definitiva di quell'impianto. Come ho già detto, l'inceneritore in funzione causerebbe danni concreti non soltanto alla salute, ma a tutti i settori economici. È nostro compito mettere in campo tutte le azioni possibili per evitarlo. Non vogliamo essere complici di azioni scellerate, che non guardano al benessere e al futuro di questo ambito territoriale. Non vogliamo il pantano dell'indeterminatezza e di tempi dilatati, in cui non si decide nulla. I tempi per noi sono importanti quanto il merito delle risposte che vogliamo. Su questo non faremo sconti a nessuno».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Da 2.000 a 3.000 per le nuove aperture e fino a 3.600 euro mensili per 12 mesi a chi assume con contratti a tempo indeterminato Il Comune offre contributi alle nuove imprese e alle ditte che assumono LUCCA Il Comune di Porcari dà una mano a chi decide di investire nel mondo del lavoro. L'amministrazione comunale scommette sulle nuove imprese. Arriva il fondo per promuovere e sostenere le aziende che decidono di aprire una nuova attività e creare nuovi posti di lavoro o assumere dipendenti a tempo indeterminato. Lo fa con due avvisi, che rimarranno in pubblicazione sull'albo pretorio sino al prossimo 10 ottobre: stabiliscono le modalità di accesso ai contributi e l'iter per la presentazione della domanda. In entrambi i casi, i soggetti beneficiari dovranno avere sede legale o almeno un'unità locale nel comune di Porcari. Nuove imprese. Il contributo erogato alle aziende di nuova costituzione ammonta a 2mila euro, che salirà a 3mila nel caso che la stessa sia ubicata a sud del binario ferroviario o a nord della direttrice individuata dalla strada comunale di via Ciarpi. Il nuovo regolamento prevede da quest'anno controlli capillari e qualora venisse a decadere anche uno solo dei requisiti essenziali per la partecipazione alla richiesta di contributo il Comune potrà revocare la concessione e richiedere la restituzione del contributo entro 60 giorni dalla comunicazione della stessa. Posti di lavoro. La misura di sostegno a beneficio di chi assume è di 300 euro mensili per 12 mesi per un totale di 3.600 euro. E anche in questo caso è previsto un bonus. «Questo provvedimento - commenta l'assessora al lavoro Fabrizia Rimanti - costituisce un modo per promuovere la nascita di nuove attività sul territorio e la creazione di posti di lavoro, in particolare i giovani. L'integrazione del contributo prevista per le aziende che si trovano in zone non centrali vuole invece favorire la presenza di piccole imprese in tutto il territorio comunale». Donne e over 40. «La nostra azione amministrativa è stata sempre rivolta in particolare verso le fasce deboli - afferma l'assessore alle attività produttive Roberta Menchetti - e per questo abbiamo pensato di elargire un 10% in più alle ditte che assumeranno donne o persone espulse dal mercato del lavoro tra i 41 e 55 anni, sia a tempo pieno che part time con almeno 20 ore settimanali. In ogni caso resta centrale il tema del lavoro e utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per dare un aiuto concreto a chi favorisce nuova occupazione». Entrambi i contributi saranno erogati fino a esaurimento delle risorse disponibili.--N.N.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Lo scontro nasce da alcune affermazioni del sindaco di Coreglia sulla sua amarezza per «l'imbarbarimento progressivo del dibattito» Pirogassificatore, la Libellula si scaglia contro Amadei Nicola Bellanova / BARGA Era inevitabile a tutti che le dichiarazioni sul pirorigassificatore da parte del sindaco Valerio Amadei, primo cittadino di Coreglia, scatenassero reazioni da parte del "fronte del no". E così, il comitato La Libellula, in maniera pacata ma ferma, rimanda le accuse al mittente: «Amadei ha recentemente dichiarato di sentirsi amareggiato per il "progressivo imbarbarimento" del dibattito che si sta sviluppando attorno alla questione del gassificatore di Kme; speriamo che le sue lamentele si rivolgano agli articoli nei quali qualcuno insultava sia il suo collega di Barga, Marco Bonini, sia i sottoscritti, accusandoci di difendere non si sa quali imprecisati interessi - affermano -. Ma se invece le accuse di "alzare barricate ideologiche" o di fare "propaganda urlata" fossero rivolte al nostro movimento, specie dopo aver invitato i sindaci a prendere una chiara posizione sulla questione, le rimandiamo immediatamente al mittente». E lo dicono a chiare lettere: «La Libellula non ha mai alzato barriere ideologiche, ma ha sempre assunto posizioni basate sui dati e sull'evidenza scientifica e il nostro invito è rivolto ai sindaci in quanto, per legge, responsabili della salute dei rispettivi cittadini; continuare a ripararsi dietro all'attesa della presentazione ufficiale del progetto non è più sostenibile, il progetto è stato presentato di fatto il 6 agosto e soprattutto è emersa, chiara, la volontà di bypassare qualsivoglia istituzione locale, per cui cos'altro dovremmo aspettare? Che sulle loro carte scrivano che il gassificatore non emetterà inquinanti? No, i responsabili della salute devono esprimersi qui e ora».C'è diffidenza tra comitato e alcuni amministratori, e si vede: «Se Amadei si fida dei famosi "limiti di legge" che la Regione dovrà controllare, sappia che questi nulla hanno a che fare con la tutela della salute: abbiamo più volte mostrato ai nostri incontri che i suddetti limiti non riguardano la salute, ma hanno natura tecnico- economica, ovvero sono riferiti alle migliori tecnologie disponibili a costi sostenibili per l'azienda».

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

CONSORZIO DI BONIFICA A breve il via i lavori sul fosso Fiumetto MARINA Partiranno a breve i lavori del Consorzio di Bonifica Toscana Nord sul fosso Fiumetto. L'ente consortile ha stanziato oltre 70mila euro per affidare a due coop agricolo-forestali una serie di importanti interventi. In particolare, oltre al taglio selettivo della vegetazione erbacea sulle sponde e nella parte centrale dell'alveo, si procederà alla rimozione dei rifiuti abbandonati in alveo e di qualunque altro ostacolo (rami e piante secche) per assicurare il deflusso delle acque. Gli interventi saranno eseguiti considerando le particolarità ambientali e paesaggistiche che caratterizzano l'intero corso d'acqua; per questo il Consorzio si atterrà alle indicazioni e prescrizioni che vincolano il Fiumetto e le sue sponde, al fine di conciliare la garanzia della sicurezza idraulica con la tutela di flora e fauna autoctona.I lavori si svolgono ora, come spiega il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi, per non arrecare alcun danno alla balneazione.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Saranno effettuati controlli durante le piene invernali e ripetuti in estate L'assessora Scaletti: stiamo lavorando alla creazione un tavolo regionale Miasmi e sporcizia al Lavello al via i monitoraggi Arpat CARRARA Miasmi, rifiuti, sversamenti: il Lavello è nel mirino. Ma una prima risposta ai cittadini è arrivata con l'annuncio di Arpat, durante le commissione consigliare ambiente, di un monitoraggio dettagliato che permetta di definire al meglio il quadro conoscitivo del fosso.Ieri mattina, infatti, la commissione presieduta da Giovanni Montesarchio, ha avviato una serie di sedute dedicate alle criticità del Lavello che traccia il confine tra Massa e Carrara. Presenti alla seduta l'assessora all'ambiente Sarah Scaletti e i tecnici di Arpat. Questi, dopo una breve ricostruzione della storia del fosso e delle sue criticità, hanno spiegato l'origine dei problemi registrati la scorsa estate rilevando che si tratta di criticità "strutturali" dunque destinate a ripetersi a meno di interventi che agiscano su vari aspetti. Dallo scarso apporto di acqua nei mesi estivi alla necessità di alcune migliorie sui depuratori affacciati sul fosso, passando per fenomeni biologici legati alle condizioni di temperatura, vegetazione e sostanze nutritive presenti nel corso d'acqua. Criticità strutturali, ma anche l'impegno, da parte di Arpat - spiega l'amministrazione - ad effettuare «una serie di controlli su tutto il corso d'acqua per definire in maniera più precisa il quadro conoscitivo».Il monitoraggio si articolerà in due fasi: i primi controlli saranno effettuati in inverno per rilevare i dati nel momento di "piena" del canale, quindi verranno ripetuti in estate, quando il livello delle acque è al minimo, per la scarsità di piogge e le criticità si acutizzano: «I problemi del Lavello - spiega l'assessora Scaletti - vanno affrontati in un percorso condiviso con tutti i soggetti coinvolti e proprio per questo stiamo lavorando all'istituzione di un tavolo regionale. Questa settimana a Firenze ho incontrato l'assessore regionale all'Ambiente Federica Fratoni che mi ha rinnovato la sua disponibilità. Finora non si è affrontato il problema con una visione di insieme, anzi alcune scelte operate nel passato senza valutare il quadro complessivo hanno prodotto e acuito le problematiche che oggi ci troviamo ad affrontare. Alcune soluzioni arriveranno solo a medio-lungo termine, ma intanto stiamo mettendo in atto tutti gli interventi più immediati. In questo senso Gaia ci ha confermato - conclude l'assessora - l'avvio di una serie di migliorie al depuratore Lavello1, cosa che sicuramente inciderà positivamente sulla situazione».Intanto - ha assicurato il consigliere Montesarchio - l'attenzione dell'amministrazione su questa vicenda resterà alta, non solo grazie a un dialogo costante con i residenti, ma anche con la convocazione in commissione nelle prossime settimane, di tutti gli altri soggetti coinvolti a iniziare da Gaia Spa.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara l'ultimo caso La denuncia di uno sversamento di idrocarburi Gli ultimi problemi al Lavello risalgono a lunedì scorso quando i cittadini denunciano uno sversamento di idrocarburi: «Intorno alle 16 - raccontavano alcuni residenti - alla puzza di feci a cui ormai siamo abituati si è aggiunta quella di nafta». Alle prime segnalazioni il comune si è attivato, effettuando controlli e inserendo barriere galleggianti. Nella mattina di martedì le acque hanno riacquistato il loro aspetto normale.

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara i rifiuti Frigo e persiane che galleggiavano lungo il fosso I primi giorni di settembre la situazione lungo il Lavello, che traccia il confine tra Massa e Carrara, degenera: non soltanto i miasmi, ma anche cumuli di rifiuti galleggianti. I "salsicciotti" sistemati per drenare materiale raccolgono di tutto. Dal frigorifero dismesso alle vecchie persiane, una borsa termica e una bombola del gas. I residenti sono su tutte le furie e chiedono verifiche puntuali sul fosso e su eventuali scarichi.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Larciano Lasciano dal 2011 rifiuti in strada: tre denunciati LARCIANO Non avevano mai attivato l'utenza con Alia, il gestore di raccolta rifiuti, e dunque mai li avevano conferiti regolarmente. Ingombranti e non venivano quindi illegalmente abbandonati sul territorio. E così, per tre cittadini di Larciano, è scattata la sanzione. A coglierli sul fatto, la locale Polizia municipale. «Grazie alle indagini condotte - si legge sulla sua pagina Facebook - è stato possibile determinare che l'omesso conferimento avveniva fin dal 2011, nel primo caso, e dal 2012, nel secondo». «Oltre alle sanzioni previste - conclude la Municipale - i tre sono stati segnalati ai competenti uffici (comunali e del gestore) per il recupero delle imposte e contributi evasi e non versati. I controlli continueranno nell'ottica di prevenzione e, se necessario, repressione di tali atti di profondo disvalore sociale».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

L'assessore Franconi annuncia la svolta nella gestione della spazzatura Il ritiro dei mastelli da mezzanotte alle sei migliorerà il decoro della città Rifiuti, tariffa puntuale e raccolta durante la notte PONTEDERA La città è pronta a fare un altro salto di qualità nella gestione dei rifiuti. Come? Attraverso la raccolta notturna, come annunciato dall'assessore Matteo Franconi. «L'idea è quella di lavorare per un servizio attivo dalla mezzanotte alle sei del mattino - spiega - e occorre spendersi in questo senso a partire dal prossimo anno». Il punto È un percorso che parte da lontano. Già a metà luglio, Franconi aveva annunciato che, dall'autunno, il sistema di raccolta sarebbe stato in parte rivoluzionato. Nella zona industriale (ovvero nelle aree di Gello, La Bianca e Pip 3) avrebbe preso avvio una fase sperimentale di sei mesi della misurazione puntuale, ovvero un meccanismo di raccolta dei rifiuti che va a quantificare la produzione delle singole utenze e a premiare, sulla base di tale rilevamento, chi differenzia maggiormente. In poche parole, chi meno inquina, meno spende. Giunti a metà settembre, il progetto è pronto al lancio. «Da ottobre la sperimentazione partirà come da programma - continua Franconi - in modo tale da raccogliere a gennaio i primi dati utili per confrontarci con le aziende». A inizio anno, infatti, sarà possibile valutare se il percorso necessita degli aggiustamenti oppure se le ditte, da subito, hanno recepito la nuova metodologia di raccolta. L'obiettivo alla base è uno: aumentare la percentuale di raccolta differenziata. La raccolta notturna «Lo step successivo - afferma - sarà quello di estendere la tariffazione puntuale su tutto il territorio cittadino». Naturalmente, anche per i privati, il vantaggio sarebbe quello di risparmiare nella misura in cui si approfondisce la raccolta differenziata. E all'interno di questa seconda fase, che dovrebbe iniziare dalla primavera inoltrata del 2019, l'idea di Franconi è quella di ripensare anche alla raccolta fisica dei rifiuti. «Dovremo ovviamente fare un ragionamento insieme a Geofor - spiega - ma la direzione, a mio avviso, dev'essere questa». Non più dunque le canoniche due fasce orarie per il ritiro dell'immondizia, attualmente previste di mattina (dalle 6 alle 12) e nel pomeriggio (dalle 14 alle 18), bensì una in notturna, dalla mezzanotte alle 6 del mattino. «In questo modo risolveremo alcune questioni - commenta - dall'appesantimento del traffico a quello del decoro urbano, visto che oggi, spesso, i mastelli rimangono sul marciapiede per alcune ore del giorno». Da valutare, comunque, anche le possibili problematicità. «Per esempio - prosegue - dovremo considerare la rumorosità della raccolta, anche se eliminarla del tutto è impossibile». Lato commercianti

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Un discorso a parte, invece, per quanto riguarda le attività commerciali. «La raccolta puntuale con i negozianti sarà un tema da approfondire - dice ancora l'assessore - viste le particolarità di queste utenze». Una soluzione potrebbe essere quella di una sorta di raccolta "su appuntamento", con i commercianti che saranno liberi di accordarsi con chi di dovere per un servizio quasi ad hoc. «Già in parte funziona così - conclude Franconi - ma cercheremo di pianificare ulteriormente per migliorare la raccolta anche per i negozianti». PIETRO MATTONAI

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

"Servono interventi su 350 scuole toscane La Regione ha investito ora tocca al Governo" l'intervista Domani il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugura l'anno scolastico all'Elba. Ne abbiamo parlato con Enrico Rossi, governatore della Regione. Presidente, perché Mattarella e il ministro dell'Istruzione scelgono la Toscana e l'Elba per inaugurare l'anno scolastico? Anche la scuola è una delle "periferie" del Paese? «Le scuole sono il vero "centro" del Paese e il Presidente della Repubblica lo sa bene. Quest'anno è toccato all'Elba e per noi è motivo di orgoglio. La Toscana è tra le prime quattro regioni col miglior tasso di scolarizzazione». Come stanno le scuole toscane? Da anni si parla di rinnovamenti, manutenzioni e messe a norma. Renzi varò un piano per scuole belle e sicure: è bastato? «No non è bastato. Servono più risorse in sicurezza. La Regione in questi anni ha integrato con fondi propri le poche risorse statali. In tre anni abbiamo fatto 200 interventi (con 127 milioni di euro). Ora tocca al Governo» Quante sono ancora sul totale quelle fuori norma per gli standard antisismici e quante quelle in cui c'è ancora presenza di amianto? La Regione può fare qualcosa? «Stiamo verificando la sicurezza sismica. Oltre 350 scuole attendono interventi e molte andrebbero bonificate, si pensi all'amianto. La Regione nei suoi bandi tiene conto di queste criticità». Qual è lo stato di salute della scuola italiana? Le esperienze scuola-lavoro sono state molto criticate e non sembrano essere efficaci. «Siamo terzultimi in Europa per spese in istruzione. La Germania spende il doppio. L'alternanza scuola- lavoro deve essere migliorata per evitare contraddizioni ma in Toscana le manifatture e le maestranze contano tantissimo. Grazie all'assessore Cristina Grieco questo rapporto con le imprese è tornato a funzionare». Non servirebbero tecnici specializzati nella formazione di figure professionali nuove? Come stanno andando gli Ifts (Istituti per la formazione tecnico superiore). Li aumenterete? «Stanno andando bene. I tassi di occupazione sono buoni. I corsi formano quei profili di cui le imprese più dinamiche hanno bisogno. Investiremo di più , portando i percorsi da 40 a 60». Il vicepremier Salvini, parlando di Università, sarebbe favorevole a mettere il numero chiuso nelle facoltà umanistiche e a toglierlo per alcune facoltà scientifiche, perchè il paese "ha bisogno di più ingegneri e medici". Cosa pensa di questa proposta? «Salvini dovrebbe fare meno propaganda. I laureati in lettere l'anno scorso sono stati meno della metà degli ingegneri. Oggi in Europa siamo penultimi per numero di laureati in generale. Questo Governo piuttosto si attivi per destinare maggiori risorse al diritto allo studio universitario». La scuola è anche il luogo della formazione civica, dove dovremmo imparare il funzionamento delle regole repubblicane e democratiche. Il presidente Mattarella però, dopo gli attacchi, ha detto che nessuno è al di là della legge. Crede che sulla Diciotti Salvini abbia tradito velleità autoritarie o che semplicemente si tratti di propaganda? «La vicenda Diciotti è una vergogna. Salvini scherza col fuoco e rompe il linguaggio. Penso sia normale che il comportamento e le azioni di chi svolge ruoli pubblici siano sottoposti al controllo di legalità, nell'ordinamento italiano non esistono cariche sopra alla legge». Le questioni della nazionalizzazione e della ripubblicizzazione sono temi su cui hanno fatto leva molto i 5 Stelle e la Lega. Il centrosinistra, anche in Toscana, è apparso più vicino ai privati, si è esposto alle accuse di fare gli interessi delle lobby. È troppo tardi per parare il colpo? «Credo di no. Le liberalizzazioni, per impegni presi in Europa, dovevano ridurre il debito pubblico e creare nuovi gruppi industriali. Invece abbiamo posizioni dominanti, monopoli, rendite e aumenti delle tariffe. Le famiglie del capitalismo italiano non sono state all'altezza. Vedi Genova. In altri casi si sono dileguate. Vedi oggi l'egemonia indiana nell'acciaio italiano. Occorre una discussione profonda sul ruolo che oggi può avere uno "Stato" che torna a fare impresa».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Oltre 110 milioni di euro spesi in città in un anno: dopo l'Irpef è l' "imposta" più pesante per i livornesi Slot e lotto, la tassa sulla speranza mangia la metà di una busta paga Mauro Zucchelli / LIVORNO Macché imposte sulla casa o balzelli sulla spazzatura, c'è una tassa che paghiamo quasi col sorriso sulle labbra e una voglia di rivincita in fondo al cuore: è la "tassa sulla speranza" e la paghiamo ogni volta che compriamo un gratta e vinci, ogni volta che preghiamo la leva della slot machine più che la Madonna di Montenero, ogni volta che acquistiamo il biglietto della lotteria «ma lontano da Livorno perché mio cognato lui lo sa che negli autogrill ti fanno vincere di più». A Livorno città nella prima metà dello scorso anno, secondo i dati del ministero dell'economia elaborati da InfoData24 per il quotidiano confindustriale "Sole 24 Ore", sono stati bruciati sull'altare del gioco qualcosa come 113 milioni di euro: e stiamo parlando solo dei soldi puntati in tutti i giochi gestiti dall'Agenzia delle Dogane. La cifra vola almeno al doppio se la fotografia si allarga al resto dei mille rivoli in cui finisce la passione per il gioco d'azzardo. Ma anche soltanto badando ai dati ufficiali del ministero, questa montagna di quattrini equivale a più di 710 euro per ciascuno di noi, compresi i bebè e gli ultraottuagenari: segno che in realtà un giocatore neanche troppo incallito vede sparire almeno 2mila euro all'anno dalle proprie tasche.Il paragone con le tasse non è campato per aria: altro che il salasso di una delle tasse dei rifiuti storicamente fra le più care del Bel Paese, macché recriminare su quanto ci costa l'imposta sulla casa.Lo Stato ne fa un canale sotterraneo per rimpinguare le proprie casse, oltre che quelle dei privati gestori. La "tassa sulla speranza" è un balzello talmente esoso che soltanto il paragone con l'Irpef regge: le cifre del ministero dicono che Livorno spende per giochi, scommesse, slot o "grattini" sei volte di più dell'intero ammontare dell'addizionale Irpef che paghiamo al Comune direttamente in busta paga o con la dichiarazione dei redditi. Non solo: rispetto ai 2,4 miliardi di euro che rappresentano la "torta" complessiva degli imponibili dichiarati al fisco lo scorso anno nel territorio comunale della nostra città, noi livornesi paghiamo una Irpef che complessivamente ammonta a 481 milioni di euro.Per andare a caccia della fortuna spendiamo grossomodo la metà. È l'ultima chance per conquistare una promozione sociale: gli altri "ascensori" sono pressoché bloccati. Per salire un po' più in alto non resta che affidarsi alla dea bendata: l'esatto opposto del merito o della grinta che è indispensabile per prendere in mano il proprio destino.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ecocard e cassonetti con il misura-rifiuti in centro arriva la differenziata mista LIVORNO Entro la fine dell'anno il porta a porta sarà esteso a tutta la città. Gli ultimi livornesi che dovranno misurarsi con la differenziata saranno quelli che vivono nel cuore del centro: nel Pentagono e nelle aree limitrofe. Residenti e commercianti che però non avranno a che fare con lo stesso sistema scelto fino a oggi negli altri quartieri, ma con un sistema misto: come anticipato a luglio dal Tirreno, in centro arriveranno infatti i cassonetti con tessera magnetica, che in alcune aree si mescoleranno alla raccolta classica dei sacchetti. Ma come funzionerà? Intorno al Pentagono Le regole sono state fissate. Nell'area che viene indicata come centro allargato - ovvero vie, scali e piazze nella fascia intorno al Pentagono - la raccolta partirà a novembre. L'area sarà divisa in quattro zone: Mazzini, Amedeo, Larderel e Pontino. E sarà dotata di 49 postazioni (una decina per zona) dove i residenti dovranno conferire tutti i tipi di rifiuti differenziati: carta, plastica e metallo, organico, indifferenziato, vetro. Tradotto: in quest'area non ci sarà il porta a porta, ma i cassonetti stradali, simili a quelli classici, che si apriranno attraverso una eco-card nominale che i residenti riceveranno per posta da Aamps. Cassonetti sì, ma a tempo Attenzione: i residenti non potranno aprire i cassonetti ogni volta che vorranno. «Ogni utenza domestica - si limitano a dire per ora dal Comune - potrà utilizzare i vari contenitori con le stesse frequenze della raccolta previste per il resto della città». Aamps e Comune stanno studiando come: è possibile che venga stabilito un tetto massimo di conferimenti a settimana o al mese, facendo il modo che oltre quel numero la tessera non permetta l'apertura del coperchio. Una decisione che sembra il tentativo di placare le proteste scoppiate negli altri quartieri, dove in molti ora chiedono di sostituire il porta a porta con i nuovi cassonetti. I sacchetti come bagagli a mano

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C'è un'altra novità. «I contenitori - fanno sapere dal municipio - avranno una griglia che limiterà a 40 centimetri le dimensioni dei sacchi da inserire, così da agevolare l'inserimento solo dei rifiuti adatti». E non di quelli ingombranti, destinati alle isole ecologiche. Sarà un po', insomma, come misurare il bagaglio a mano nella griglia di prova della compagnia low cost prima di poterselo portare sull'aereo. Sperando che i sacchetti-valigia troppo grandi non vengano abbandonati fuori dal cassonetto... La raccolta nel Pentagono Diverse le regole per il Pentagono, dove la raccolta partirà tra novembre e dicembre. Qui saranno installate 12 postazioni a conferimento controllato per l'organico e il vetro, a disposizione delle utenze domestiche e commerciali che riceveranno da Aamps la eco-card. Anche qui andranno rispettati i 40 centimetri e saranno previste regole di frequenza. La differenza è che per la carta, la plastica e l'indifferenziato la raccolta sarà prevalentemente a sacchi. «La raccolta con mastelli o contenitori - specificano dal municipio - avverrà solo nei casi di condomini di grandi dimensioni con spazio comune adatto. L'esposizione dovrà avvenire in orario serale. Il ritiro nelle ore immediatamente successive». Per i commercianti Nelle aree del centro allargato i commercianti potranno decidere con Aamps se avvalersi delle nuove isole o se avere i contenitori, da utilizzare così: carta tutti i giorni alla chiusura della mattina, plastica fino a due passaggi settimanali, organico tutti i giorni, indifferenziato nelle nuove postazioni, vetro fino a due passaggi. All'interno del Pentagono le attività commerciali presenti in condomini dotati di uno spazio comune adatto non riceveranno la eco-card, ma avranno un numero superiore di contenitori per la raccolta che esporranno negli orari stabiliti. JUNA GOTI

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

L'ASSESSORE VECE "Fatte alcune modifiche dopo le 40 segnalazioni" «Rispetto al modello proposto due settimane fa, studiato insieme ai tecnici del Conai - dice l'assessore Giuseppe Vece - abbiamo apportato alcune modifiche. In particolare per la gestione delle eco-card e il numero di aperture settimanali consentite dei cassonetti». «Insieme ad Aamps - aggiunge - abbiamo analizzato le 40 segnalazioni arrivate alla mail del Comune dai cittadini. Abbiamo fatto i sopralluoghi e constatato che in alcune vie i cui residenti chiedevano di essere ricompresi nella zona con i nuovi cassonetti, in realtà ci sono le condizioni per il porta a porta tradizionale».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno le strade Da via delle Galere a piazza Barontini Dove vanno le isole Nella fascia intorno al Pentagono del Buontalenti (il cosiddetto centro allargato) sono previste 49 postazioni a conferimento controllato. Nel Pentagono, invece, le isole di cassonetti col chip saranno 12, in queste strade: via delle Galere, via Santa Barbara, via Fiume (2), via Buontalenti, via dei Cavalieri, via San Francesco, via di Franco, via Cassuto, via Cossa, via Crispi, piazza Barontini.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

La raccolta partirà tra pochi giorni in Corea, Shangai, Sorgenti, Torretta più zona Orlando e Da Vinci Ecco i giorni e gli orari Porta a porta in zona nord per 17mila livornesi LIVORNO Tra pochi giorni il porta a porta sarà esteso ad altri 17mila cittadini che vivono nei quartieri della zona nord: Corea, Shangai, Sorgenti, Torretta, Orlando e Vinci. La raccolta porta a porta raggiungerà così l'80 per cento del territorio comunale, per un totale di circa 125mila livornesi. Con la graduale estensione alle zone ancora mancanti - Vittoria il primo ottobre e Gazometro e Strozzi il 15 ottobre, e al centro della città entro la fine dell'anno - Aamps allargherà la raccolta a tutta la città.Dall'azienda fanno sapere che, come già avviene negli altri rioni, nei quartieri di Shangai, Torretta, Sorgenti, Corea, Orlando e Vinci il ritiro dei rifiuti avverrà nei giorni stabiliti dal calendario di raccolta. I cittadini dovranno esporre i sacchi, i contenitori e i mastelli destinati alla raccolta dei diversi tipi di rifiuti riciclabili e non (carta e cartone, vetro, multimateriale leggero, organico, indifferenziato) negli spazi condominiali adibiti o sul suolo pubblico nelle immediate vicinanze dei palazzi entro le 6.30 del giorno definito per le varie tipologie (l'organico viene ritirato due volte a

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il 26 i lavoratori incrociano le braccia in tutti i negozi Pesano sulla vicenda anche le chiusure nel Lazio Unicoop, alt ai tagli in busta paga Si va verso lo sciopero di Paolo Carletti / Piombino Dunque ci siamo. La trattativa messa in piedi da Unicoop basata su una linea "soft", gradualmente è arrivata "all'osso" e ha definitivamente fatto scoppiare le relazioni sindacali. Dopo l'ultimo incontro del 5 settembre scorso, in cui da parte dell'Azienda sono stati paventati importanti tagli in busta paga e la chiusura di negozi nel Lazio, i sindacati ieri hanno proclamato uno sciopero nazionale per l'intera giornata del 26 settembre. Iniziativa che era nell'aria a seguito dello stato di agitazione che Cgil-Cisl-Uil avevano indetto dichiarandosi contrari a tutta la linea dei provvedimenti apparecchiati sul tavolo dalla direzione aziendale. Un piano molto pesante per i circa duemila lavoratori della Val di Cornia e per gli altrettanti del Grossetano e di altre zone. Come da prassi, la posizione che uscì dopo l'incontro da parte di Unicoop era stata edulcorata, sostenendo che «la direzione ha invitato le organizzazioni sindacali a ridiscutere insieme, con un piano di lavoro intenso e serrato, il contratto integrativo aziendale vecchio ormai di 12 anni con l'obiettivo di avere un nuovo integrativo fondato sul principio di maggiore equità, sulla corrispondenza tra costi e risultati aziendali e funzionali al piano di risanamento della Cooperativa». Ma - secondo i sindacati - i toni e i contenuti attorno a quel tavolo erano stati profondamenti diversi. Non si tratta infatti di ridiscutere il contratto integrativo aziendale, bensì di tagliarlo di netto. Alberto Sassetti di Filcams-Cgil chiarisce: «Le intenzioni della direzione sono di tagliare l'integrativo a tutti i dipendenti, così da recuperare 10 milioni all'anno».Non si parla di spiccioli. Nelle buste paga dei dipendenti Unicoop infatti il contratto integrativo aziendale pesa eccome. Si parla di cifre che - a seconda di anzianità e qualifiche - vanno dai 200 ai 350 euro. Un salasso che i sindacati non accettano. A questo si aggiungono la chiusura dei negozi nel Lazio (dopo che era già avvenuto in Campania) che colpirà 270 lavoratori, mentre ancora non è chiaro - neanche al sindacato - la misura del pacchetto di assunzioni fatte recentemente con contratti a mesi mesi per 40 ore a settimana.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno le prospettive Si preannuncia un autunno caldo Il 19 il confronto al ministero Impossibile ieri avere una risposta da Unicoop, i cui referenti erano irraggiungibili. Intanto i sindacati hanno portato la vicenda alla ribalta nazionale, e il 19 si terrà un tavolo al ministero per cercare una mediazione e una strategia che non penalizzi così pesantemente i lavoratori. Si preannuncia un autunno caldo per l'azienda di Vignale: lo scontro sarà molto duro. «È palese che la dirigenza di Unicoop Tirreno intende intervenire duramente sia sul perimetro occupazionale - dicono i rappresentanti dei tre sindacati a livello nazionale - che contrattuale. La conseguenza è inaccettabile, sarebbero ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori a pagare il prezzo della crisi della cooperativa di cui non hanno alcuna responsabilità. Il piano industriale ha come obiettivo primario di ridurre il salario, peggiorare le condizioni di lavoro e abbandonare parte dei lavoratori, una prospettiva inaccettabile».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Troppo piccola l'attuale sede, dice l'azienda che conta su eco-prodotti innovativi ed è disponibile a investire e creare occupazione Tred: abbiamo bisogno di spazi per poter crescere e assumere LIVORNO La Tred Livorno ha sviluppato, grazie alle innovazioni tecnologiche, «prodotti innovativi derivati dal trattamento delle apparecchiature refrigeranti»: l'azienda è al momento come l'unica realtà sul territorio nazionale «autorizzata a produrre un ottimo materiale oleo assorbente e idrorepellente riciclato al 100%», oltre a essere «l'unica piattaforma regionale con certificazione europea autorizzata al trattamento delle apparecchiature refrigeranti», dicono dalla sede aziendale. E a breve conterà su altri prodotti tali da rendere l'azienda «un punto di riferimento nazionale in tema di vera economia circolare, essendo già oggi in grado di recuperare e valorizzare oltre il 90% dei rifiuti trattati».Ora è nata la Tred Recycle, conferma l'amministratore Nicola Suggi, già amministratore di Tred Livorno: la società con l'obbiettivo di «diventare anche una piattaforma di riciclo e sopratutto riuso di materiali provenienti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) dismesse con un occhio ai mercati nazionali ed internazionali». L'amministratore conferma che è già in fase molto avanzata un progetto di riutilizzo di materiali ex Raee «anch'esso unico nello scenario nazionale».È una prospettiva che potrebbe arrivare a «incrementare l'occupazione all'interno dell'azienda con personale specializzato». Ma l'uso del condizionale è d'obbligo - viene sottolineato - perché l'attuale sito di Tred Livorno, molto piccolo per il tipo di attività, non consente di sviluppare pienamente tutte le attuali e future lavorazioni. Secondo quanto viene riferito, non è utopico pensare, che con un diverso contesto operativo si potrebbero quasi raddoppiare i volumi di materiali trattati con prospettive di lavoro (per informazioni: info@tredrecycle).La nuova proprietà è disponibile ad investimenti e l'azienda sta cercando spazi attorno all'attuale sito produttivo, aggiunge Suggi: «I progetti sono ambiziosi e il mercato di riferimento in fortissima ascesa, non è più possibile farci vincolare dall'attuale contesto.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

L'area intorno allo scalo è un deposito di rifiuti ed erbacce L'idea dell'associazione Dopolavoro è in un cassetto di Rfi Degrado e incuria accanto ai binari Per la stazione nessun progetto Claudia Guarino / Cecina I mesi passano, diventando anni. I piani vengono presentati, discussi, accantonati. Le idee prendono forma e capita che si trasformino in progetti i quali, talvolta, vengono approvati, mentre altre volte rimangono chiusi in un cassetto. La stazione di Cecina oggi mostra ancora il volto con il quale si presentava circa un anno fa. Nulla è cambiato. La situazione di degrado che circonda la zona a ridosso dei binari è, semmai, andata accentuandosi. All'interno dell'area che sorge alle spalle del Dopolavoro ferroviario, all'erba alta si affiancano cumuli di cartoni, pancali di legno, abiti, coperte, transenne abbandonate con tanto di cartelli e tettoie sfondate. Erbe rampicanti stanno lentamente prendendo possesso dei muri degli edifici, mentre di quello che una volta era uno spazio dedicato al gioco delle bocce rimane solo un confine sbiadito, sovrastato dallo scheletro in metallo della vecchia struttura posta a copertura dei campi. Ma aggirandosi per i binari e osservando anche le altre aree che circondano la stazione spesso è possibile incontrare situazioni simili. Al primo binario, dietro la recinzione arancione posta di fronte al manufatto del binario 1 dal quale spuntano le assi in ferro del tetto, è stato sistemato - adagiato sul terreno - un vecchio lampione, il quale fa capolino dalla vegetazione incolta. Poco più in là, poi, un carrellino arrugginito e vari cestini della spazzatura sono accatastati in un angolo, vicini a una recinzione dietro alla quale spuntano cartoni e una serie di seggiolini abbandonati. Per l'area della stazione, al momento, non ci sono progetti, se non un paio di piani miranti a promuovere la mobilità sostenibile attraverso l'installazione di una postazione di bike sharing e tramite la creazione di una pista ciclabile che, dice l'assessore alla mobilità del Comune di Cecina Antonio Giuseppe Costantino «è inserita nel progetto Istrice e collegherà la stazione al tratto di pista che arriva fino a Marina». Il bike sharing, invece, è rimandabile al programma Modì, promosso dalla provincia di Livorno e basato sull'utilizzo di fondi ministeriali. Per quanto riguarda la riqualificazione generale dell'area intorno alla stazione ferroviaria, invece, non sono attualmente previsti progetti particolari, né da parte del Comune, né da Rete ferroviaria italiana. C'è, in realtà, un'idea dell'associazione Dopolavoro ferroviario di Cecina che riguarda la possibile realizzazione di un parcheggio nell'area attualmente occupata da erba alta e rifiuti. «È stato effettivamente presentato un progetto del genere - dicono da Rfi - La domanda è in fase di valutazione, ma

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'iter è appena nella fase iniziale. Al momento, per quanto riguarda la stazione, non ci sono programmi di riqualificazione da intraprendere. Anche perché diversi interventi su di essa sono stati già portati a termine. Lo scalo di Cecina è stato infatti il primo nel quale sono stati installati ascensori e marciapiedi rialzati e adesso Rfi sta portando avanti interventi simili in altre stazioni». Lo scalo di Cecina era anche inserito in un grande piano di riqualificazione chiamato Progetto stazione, il quale prevedeva anche il trasferimento del terminal bus da piazza della Libertà a via Ginori. Poi, per vari motivi, tutto è naufragato.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina i rifiuti abbandonati Cartoni sedie rotte e anche un lampione Nell'area della stazione di Cecina ci sono cumuli di cartoni e vestiti, sedie lasciate in mezzo all'erbaccia e anche un lampione abbandonato a terra.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

La tabella di marcia cambia in base alla zona, attenzione alle scadenze I tradizionali cassonetti non saranno tolti subito, ma nell'arco di dieci giorni Arriva il porta a porta a Marina ecco giorni e orari di raccolta Cecina Ci siamo. Domani, lunedì 17 settembre, scatterà la raccolta porta a porta dei rifiuti anche nelle abitazioni di Marina di Cecina, coinvolgendo oltre 5mila utenze. Una scelta, questa, che riguarda già da giugno ristoranti, stabilimenti balneari e attività commerciali operanti in zona mare. In un primo momento si era pensato di attivare il porta a porta a giugno anche per le abitazioni, poi però il tutto è stato rinviato a settembre, anche per venire incontro alle preoccupazioni di agenti immobiliari e proprietari di seconde case, i quali temevano che un servizio del genere, attivato per le utenze domestiche a ridosso dell'estate, avrebbe generato non pochi problemi. Da domani, dunque, gli abitanti di Marina dovranno cominciare a prestare attenzione a orari di ritiro e modalità di differenziazione, anche se i normali cassonetti dei rifiuti non saranno rimossi prima di dieci giorni, per permettere ai cittadini di abituarsi gradualmente al cambiamento. I giorni di raccolta dei vari rifiuti rimangono gli stessi per tutti, mentre gli orari variano da zona a zona. I giorni di raccolta L'organico sarà raccolto il lunedì, il giovedì e il sabato. Gli scarti di origine animale e vegetale - sono esclusi materiali derivanti da sfalci e potature - dovranno essere chiusi negli appositi sacchetti biodegradabili. Il mercoledì toccherà alla raccolta degli imballaggi in multimateriale (plastica, vetro, alluminio e tetrapak) che dovranno essere puliti e ridotti di volume il più possibile.I l martedì sarà d'altra parte la volta della carta (quaderni, riviste, quotidiani) e degli imballaggi di cartone (con le scatole da schiacciare per ridurne il volume), mentre la frazione secca, cioè il materiale sporco non riciclabile, sarà ritirata il lunedì e il venerdì. Gli orari di raccolta Nell'area compresa tra la Mazzanta e il corso del fiume Cecina e sul viale della Vittoria (zona A) i cittadini dovranno esporre i sacchetti differenziati - in base al giorno di ritiro dei vari materiali - dal lunedì al sabato entro le 6 di mattina.Nell'area compresa tra via Galliano e il corso del fiume Cecina, i cui confini superiori sono via Ferrucci e via Toscana (zona B), i sacchi della spazzatura dovranno essere esposti, dal lunedì al sabato, entro le 8. Nell'area compresa tra viale Galliano, via Ferrucci, via Toscana e il corso del fiume Cecina (zona C), infine. i rifiuti dovranno essere esposti, dal lunedì al sabato, entro le 12. Collegandosi al sito www.cecinamare.reaspa.it è possibile vedere la cartina. Scaricando la app "Portapporta Rea" e utilizzando il sistema della geolocalizzazione, inoltre, è possibile ricevere le suddette informazioni direttamente sul cellulare. I dati, cioè, saranno filtrati in base al luogo di Marina in cui l'utente afferma di trovarsi. Nei giorni e negli orari indicati dal calendario, dunque, i cittadini dovranno esporre il sacchetto dei rifiuti ben chiuso, sistemandolo davanti alla propria abitazione, così da poter permettere il ritiro da parte degli operatori. - C.G.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina il kit Bidoncini e sacchi forniti in comodato dalla società Rea I cittadini di Marina che non hanno ancora il kit per provvedere alla raccolta porta a porta dei rifiuti possono prenotarlo recandosi allo sportello del Comune Amico, in via Sandro Pertini, il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12. Il kit, offerto in comodato d'uso da Rea Spa, comprende: sacchetti in materiale biodegradabile per la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” raccolta dell'organico e un piccolo contenitore per casa, sacchetti per la raccolta degli imballaggi in multimateriale, sacchetti per la raccolta di carta e cartone, sacchetti per la raccolta della frazione secca. Per informazioni è possibile contattare Rea Spa al numero 800517692 o all'indirizzo mail [email protected].

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Le 19 gav hanno operato per trovare rifiuti abbandonati e prevenire gli incendi boschivi grazie a una convenzione tra il Comune e la Regione Guardie ambientali volontarie oltre 50 interventi in due mesi Cecina Duecentonovanta ore di lavoro per un totale di 55 servizi effettuati. È questo il bilancio dell'attività delle 19 guardie ambientali volontarie dal 22 luglio, giorno in cui sono entrate in servizio, a oggi. E la loro attività non cesserà con la stagione estiva perché, grazie anche a un finanziamento della Regione Toscana stanziato per la tutela dell'ambiente - fanno sapere dal Comune - le gav proseguiranno nel loro operato anche durante i mesi invernali. Le guardie ambientali volontarie, coordinate da Andrea Benassi, svolgono, tramite una convenzione tra Comune e Regione, attività di prevenzione incendi, segnalando ai Vigili del fuoco eventuali situazioni di pericolo. Si occupano anche di segnalare casi di campeggio abusivo nelle pinete e, in generale, nelle aree pubbliche, oltre che vigilare sul fenomeno dell'abbandono dei rifiuti e dedicarsi al controllo sul rispetto delle regole legate alla conduzioni dei cani all'interno delle aree pubbliche. Le guardie ambientali volontarie hanno la possibilità di emettere sanzioni amministrative e sono riconoscibili dalla divisa di colore verde. «È andata molto bene - dice Benassi - È stata un'attività positiva, per lo svolgimento della quale la popolazione si è spesso complimentata. L'ambiente, inoltre, ne ha tratto giovamento. Da parte nostra c'è molta soddisfazione e ci auguriamo di continuare così».Durante le ricognizioni di questi due mesi, le gav hanno individuato tre incendi e hanno segnalato diversi casi di abbandono di rifiuti, alcune volte contribuendo al reperimento dei responsabili. Una volta hanno anche trovato un drone incastrato in un pino a Le Gorette,che poi hanno scoperto appartenere a un turista tedesco. «Per adesso sono solo due mesi di attività - conclude Benassi - Ma credo che il bilancio sia positivo. E il servizio continuerà anche questo inverno». - C.G.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il 26 settembre i lavoratori incrociano le braccia in tutti i negozi e a Vignale Pesano sullo scontro anche le chiusure nel Lazio. Il 19 il tavolo al Ministero Unicoop, si va allo sciopero contro i tagli in busta paga di Paolo Carletti / Piombino Dunque ci siamo. La trattativa messa in piedi da Unicoop basata su una linea "soft", gradualmente è arrivata "all'osso" e ha definitivamente fatto scoppiare le relazioni sindacali. Dopo l'ultimo incontro del 5 settembre scorso, in cui da parte dell'Azienda sono stati paventati importanti tagli in busta paga e la chiusura di negozi nel Lazio, i sindacati ieri hanno proclamato uno sciopero nazionale per l'intera giornata del 26 settembre. Iniziativa che era nell'aria a seguito dello stato di agitazione che Cgil-Cisl-Uil avevano indetto dichiarandosi contrari a tutta la linea dei provvedimenti apparecchiati sul tavolo dalla direzione aziendale. Un piano molto pesante per i circa duemila lavoratori della Val di Cornia e per gli altrettanti del Grossetano e di altre zone. Come da prassi, la posizione che uscì dopo l'incontro da parte di Unicoop era stata edulcorata, sostenendo che «la direzione ha invitato le organizzazioni sindacali a ridiscutere insieme, con un piano di lavoro intenso e serrato, il contratto integrativo aziendale vecchio ormai di 12 anni con l'obiettivo di avere un nuovo integrativo fondato sul principio di maggiore equità, sulla corrispondenza tra costi e risultati aziendali e funzionali al piano di risanamento della Cooperativa». Ma - secondo i sindacati - i toni e i contenuti attorno a quel tavolo erano stati profondamenti diversi. Non si tratta infatti di ridiscutere il contratto integrativo aziendale, bensì di tagliarlo di netto. Alberto Sassetti di Filcams-Cgil chiarisce: «Le intenzioni della direzione sono di tagliare l'integrativo a tutti i dipendenti, così da recuperare 10 milioni all'anno». Non si parla di spiccioli. Nelle buste paga dei dipendenti Unicoop infatti il contratto integrativo aziendale pesa eccome. Si parla di cifre che - a seconda di anzianità e qualifiche - vanno dai 200 ai 350 euro. Un salasso che i sindacati non accettano. A questo si aggiungono la chiusura dei negozi nel Lazio (dopo che era già avvenuto in Campania) che colpirà 270 lavoratori, mentre ancora non è chiaro - neanche al sindacato - la misura del pacchetto di assunzioni fatte recentemente con contratti a 5 mesi per 40 ore a settimana.Una situazione insomma in cui può sembrare che l'Azienda navighi a vista, ma che in verità, sotto traccia nasconde tagli e decurtazioni di stipendi che ora stanno venendo a galla. Impossibile ieri avere una risposta da Unicoop, i cui

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” referenti erano irraggiungibili. Per questo i sindacati hanno portato la vicenda alla ribalta nazionale, e il 19 si terrà un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico per cercare una mediazione e una strategia che non penalizzi così pesantemente i lavoratori. Si preannuncia un autunno molto caldo insomma per l'azienda di Vignale, e lo scontro, è prevedibile, sarà molto duro. «È palese che la dirigenza di Unicoop Tirreno intende intervenire duramente sia sul perimetro occupazionale - dicono i rappresentanti dei tre sindacati a livello nazionale - che contrattuale. La conseguenza è inaccettabile, sarebbero ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori a pagare il prezzo della crisi della cooperativa di cui non hanno alcuna responsabilità. Il piano industriale ha come obiettivo primario di ridurre il salario, peggiorare le condizioni di lavoro e abbandonare parte dei lavoratori, una prospettiva inaccettabile».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Rimateria Il 24 i soci Asiu votano l'accordo di cessione del 30% a Unirecuperi PIOMBINO Il 24 settembre è una data particolare per Rimateria, per due motivi. Il primo, è che il presidente Valerio Caramassi, come preannunciato da tempo, presenterà formalmente le dimissioni e andrà in pensione. Nello stesso giorno verrà portato all'approvazione dei soci Asiu l'accordo definitivo appena raggiunto con Unirecuperi, per la cessione del 30 per cento della società. Unirecuperi è già presente nel consiglio di amministrazione di Rimateria con il proprio presidente, Paolo Giovannini, da oltre un anno. Ovvero dal luglio 2007, quando Rimateria e Unirecuperi firmarono un contratto preliminare di vendita.L'accordo definitivo secondo le previsioni iniziali doveva essere raggiunto a giugno ma le note vicissitudini di Rimateria hanno fatto slittare i tempi di tre mesi.E così martedì scorso l'accordo è stato raggiunto, secondo le condizioni previste dal mandato ricevuto dai soci Asiu il 10 agosto. Questo accordo verrà dunque portato all'approvazione dei soci Asiu il 24 settembre.Resta inalterata la governance pubblica di Rimateria, finché non verrà venduto il secondo 30%.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sei Toscana «Ugl messa in un angolo durante la trattativa» PIOMBINO L'Ugl interviene sull'accordodi Sei Toscana: «Più di 200 dipendenti interinali dopo 4 anni di duro lavoro verranno lasciati a casa con il pretesto aziendale della nuova normativa (Decreto Dignità). Nel decreto è prevista la stabilizzazione in un termine temporale minore rispetto al passato. Questa la tematica dell'incontro del 12 settembre, che ha visto protagonisti l'Azienda Sei Toscana e tutte le organizzazioni sindacali». Ugl, presente in azienda con una Rsu, Andrea Rabiti, denuncia che «al momento della firma del verbale, chiedendo all'Azienda di inserire alcune nostre osservazioni, ci è stato impedito di farlo da alcune delle altre sigle presenti. Un atteggiamento incomprensibile in quanto limitativo del diritto di rappresentanza». Soprattutto, concludono, con i rischi occupazionali che si profilano all'orizzonte.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

I sindacati: «La società ha annunciato la disdetta dell'integrativo, è sciopero» Cgil calcola gli effetti: da 50 a più di 200 euro in meno per il 75% degli addetti Unicoop, autunno caldo e buste paga più leggere Giovanna Mezzana /Grosseto L'autunno caldo dei dipendenti Unicoop è già cominciato: il 26 settembre incroceranno le braccia, tutto il giorno, per aderire a uno sciopero nazionale indetto da Cgil, Cisl e Uil e mentre a Roma si parlerà di loro, al tavolo ministeriale. È una rivendicazione economica - gli stipendi si assottiglieranno, secondo i timori e i calcoli dei sindacalisti - ma non solo. Per esempio, riemergono i timori per eventuali chiusure di punti vendita - anche in Maremma e sulle Colline Metallifere - e per la tutela dei posti di lavoro garantiti dal "patto" del 9 maggio 2017 siglato tra Unicoop e sindacati. Si addensano di nuovo nubi all'orizzonte per l'ex Proletaria che ha chiuso il 2017 con un risultato di esercizio in perdita di 23, 5 milioni di euro (si legge nei comunicati del sito web della Filcams Cgil nazionale). il rischio sulle buste pagaIl 5 settembre si è svolto un incontro tra sindacati e società. Dopo questo confronto Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno deciso per lo sciopero. «Unicoop ha annunciato l'intenzione di "disdettare" il contratto integrativo» sottolinea Massimiliano Stacchini di Filcams Cgil Grosseto. Se ciò avvenisse, ci sarebbero effetti non trascurabili sui salari dei

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dipendenti che lavorano nella rete dei negozi; Filcams Cgil stima una corrosione da 50 ad oltre 200 euro netti, a seconda della qualifica e dell'anzianità di servizio; questa perdita riguarderebbe il 75% dei circa 1. 000 dipendenti di tutti i punti vendita Coop della provincia di Grosseto, cioè tutti coloro che hanno i "vecchi" contratti. Ma anche i dipendenti (full time e part-time) assunti più recentemente subirebbero conseguenze: diventerebbe più leggera, per esempio, l'indennità che scatta per il lavoro festivo e per quello notturno. SINDACATI VERSUS UNICOOP Il problema è: quanto costa il lavoro a Unicoop, «che lamenta un costo per ora di lavoro produttivo di 24 euro con un'incidenza sul fatturato del 12%», si legge sulla sezione dedicata alla vertenza del sito web della Filcams Cigl nazionale. L'ex Proletaria, dunque, «ritiene necessario superare i costi fissi che derivano dall'applicazione del contratto integrativo aziendale (10 milioni di euro all'anno)» si legge ancora sul sito web della Filcams nazionale. In bilico c'è anche l'intesa del maggio 2017, cappello della tutela occupazionale. «Siamo pronti a batterci - dice Stacchini - Siamo convinti che il male non stia nel costo del lavoro, bensì nelle scelte sbagliate che si sono susseguite». «Per la migliore gestione del costo del lavoro - è il commento di Unicoop dopo l'incontro - la Direzione invita i sindacati a ridiscutere insieme il contratto integrativo con l'obiettivo di un nuovo integrativo fondato su maggiore equità, sulla corrispondenza tra costi e risultati e funzionale al piano di risanamento». negozi in bilicoUnicoop ha annunciato anche «la chiusura di 8 punti vendita nel Lazio - dettaglia Stacchini e la possibilità di chiudere negozi in Toscana». Per ora non c'è una lista nera «ma prima dell'accordo, in Provincia di Grosseto - ricorda Stacchini - ce ne erano cinque a rischio chiusura: a Grosseto lo store di via Pisacane e via Pirandello, quello di Gavorrano, di Sticciano e Porto Santo Stefano».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'intervento, atteso da anni, sarà illustrato domani sera in un'assemblea Il cantiere è stato appaltato per un milione di euro e partirà entro fine anno Stop al puzzo a Sant'Angelo Via ai lavori di Sistema ambiente LUCCA Domani sera alle 21 presso la scuola primaria di Sant'Angelo in Campo si terrà un'assemblea per illustrare alla cittadinanza i lavori di riqualificazione dell'impianto di smistamento rifiuti di Sistema Ambiente di via Ducceschi che inizieranno entro la fine dell'anno.L'investimento dell'azienda, previsto dal Piano economico finanziario approvato lo scorso gennaio dal Consiglio comunale, mira a risolvere definitivamente l'annoso problema dei cattivi odori - soprattutto nei mesi estivi - causati dallo stazionamento all'aperto dei rifiuti sul piazzale dello stabilimento.I lavori di adeguamento strutturale, già appaltati da Sistema Ambiente per un totale di quasi un milione di euro, sono infatti finalizzati a consentire lo stazionamento al chiuso dei rifiuti organici e indifferenziati per il tempo strettamente necessario a gestirne l'invio verso i rispettivi impianti di trattamento e smaltimento.L'Amministrazione Comunale e Sistema Ambiente, vista l'importanza della questione per le popolazioni di Nave e Sant'Angelo in Campo, illustreranno i dettagli dell'intervento alla presenza dell'Assessore all'Ambiente Francesco Raspini, del Presidente di Sistema Ambiente Matteo Romani e del direttore dell'azienda Roberto Paolini. Da molto tempo i cittadini chiedevano interventi per il cattivo odore. È destinata a rimanere inevasa, almeno per il momento, un'altra richiesta: quella di una nuova viabilità che eviti il passaggio dei mezzi pesanti all'interno del paese. Ma per questa opera - peraltro prevista nel piano strutturale - i tempi non sono ancora maturi e non è ancora previsto l'inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Altopascio Meno tasse e più servizi esenzioni a 450 famiglie ALTOPASCIO Rifiuti, mensa, trasporto, scuola materna e asilo nido: Altopascio si conferma come uno dei comuni in cui, a parità di popolazione e contesto sociale, le tasse costano meno, a fronte di un aumento dei servizi offerti al cittadino. Partendo dalla Tari, nel 2018 sono 450 le famiglie altopascesi che possono contare su consistenti agevolazioni. Anzi, di queste, ben 274 sono i nuclei familiari che godono dell'esenzione totale. Numeri significativi se si considera che la popolazione supera di poco i 15mila abitanti, resi ancora più tangibili dall'investimento messo in atto dall'amministrazione D'Ambrosio, che per quest'anno, solo per il capitolo Tari, ha dedicato quasi 80mila euro, diecimila in più rispetto al 2017. Ai quali occorre aggiungere gli incentivi rivolti ai negozi di vendita al dettaglio (categorie: ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub, bar, caffè, pasticcerie,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” pane e pasta, macellerie, alimentari, ortofrutta, pescherie, fiori e piante e pizza al taglio), 92 in tutto, che nel 2018 godono di una riduzione sulla Tari del 4 per cento (nel 2017 era stata del 2 per cento). «Tasse più basse e maggiori servizi, la ricetta sta funzionando - commentano il sindaco di Altopascio, Sara D'Ambrosio, e l'assessore al sociale, Ilaria Sorini - Stiamo continuando a muoverci su questa strada, recuperando risorse dal bilancio».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

A Fornoli e Pieve Fosciana stato di agitazione per una trentina di lavoratori L'azienda vuole disapplicare gli accordi integrativi, sindacati sul piede di guerra Sciopero nei punti vendita di Unicoop Tirreno in Valle BAGNI DI LUCCA Nuove nubi nere si addensano sui due punti vendita di Unicoop Tirreno in Valle del Serchio: i negozi rimasti (cioè Fornoli e Pieve Fosciana dopo la chiusura di quello di Barga) con i loro trenta lavoratori sono in stato di agitazione e stanno preparando uno sciopero per la fine del mese di settembre. «L'azienda - spiegano Giovanni Sgrò e Massimiliano Bindocci della Uiltucs - sa predicare come unica via d'uscita dalle paludi, dove si è infilata con anni di pessima gestione e di investimenti sbagliati, solo il verbo del taglio del costo del lavoro e nei negozi pratica in modo spinto il precariato, le logiche divisive, gli atteggiamenti arroganti allontanando di fatto i lavoratori dal sindacato e facendo di tutto per rendere le logiche del personale individuali e mai collettive. A questo si aggiunge una gestione della crisi con cui ha dichiarato all'incontro del 5 settembre di voler uscire facendo pagare il conto a chi lavora».Nei punti vendita, spiegano ancora i due sindacalisti, «riusciamo a fare solo qualche incontro, ma raramente agli impegni seguono i fatti. Adesso l'azienda propone di tagliare tutte le conquiste della contrattazione integrativa, facendo pagare ancora a chi lavora la cattiva gestione. La risposta è no, e immediata è stata la dichiarazione di stato di agitazione, adesso è stato dichiarato sciopero per il 26 settembre. Temiamo pressioni anomale, ma le denunceremo. I lavoratori Coop del Tirreno in alcuni casi hanno addirittura paura, e pensare che una volta questa Coop si chiamava "la proletaria". Il 26 settembre è uno sciopero importante dall'esito dipenderà come sarà affrontata la crisi di Unicoop se la affronteremo in modo condiviso o su scelta aziendale facendo pagare il conto - come spesso accade - a chi lavora. Dunque invitiamo la clientela a essere solidale e comprendere i disagi, già nei prossimi giorni inizieranno le assemblee».Secondo le segreterie federali di Cgil, Cisl e Uil, «è palese che la dirigenza di Unicoop Tirreno intende intervenire duramente sia sul perimetro occupazionale che contrattuale. La conseguenza è inaccettabile, sarebbero ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori a pagare il prezzo di una crisi della cooperativa di cui non hanno alcuna responsabilità. Il piano industriale della cooperativa si pone quindi quale principale obiettivo quello di ridurre il salario, peggiorare le condizioni di lavoro e abbandonare parte dei lavoratori: una prospettiva inaccettabile. Qualora l'impresa avesse la necessità di rivedere gli accordi esistenti la disponibilità al confronto, che non abbiamo mai negato, non potrà che poggiare sulla salvaguardia del perimetro occupazionale e sulla piena applicazione degli accordi in essere, fino a nuovo accordo».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

BARGA Kme, chieste modifiche al regolamento di igiene BARGA Mettere mano agli strumenti normativi di competenza del Comune per sconfessare il rischio pirorigassificatore. Il consigliere di opposizione Luca Mastronaldi ha richiesto al sindaco di Barga di aggiornare il piano d' Igiene Comunale aggiungendo una norma:vietare sull'intero territorio comunale la costruzione di inceneritori e di centrali termoelettriche (comprese quelle a biomassa e biogas), nonché degli impianti di conversione di biomassa in syngas (pirogassificatori) finalizzati alla produzione di energia elettrica. La richiesta è stata inviata al sindaco, con la possibilità di votare il provvedimento in consiglio comunale quanto prima. Una richiesta simile è arriva anche dal comitato "La Libellula": «Precedentemente il sindaco ci aveva informato di aver già attivato i suoi uffici per studiare la questione , e con questo siamo a ribadire l'urgenza di approvare tale integrazione prima della presentazione del progetto di Kme».

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Si riaccende la torba e l'incendio si allarga Le analisi dell'aria rinviate a martedì Cesare Bonifazi / VIAREGGIO Un'altra notte di miasmi, un'altra notte insonne. Non è bastato l'intervento di vigili, Consorzio di bonifica e ditta specializzata per spegnere definitivamente l'incendio della torba a Botolo, una località nel Comune di Massarosa. Le fiamme sono nate da un piccolo cumulo di sterpaglie poco distante dal luogo da dove arriva il cattivo odore: «Il rogo iniziale è spento - spiega la comandante della Municipale di Massarosa Francesca Papasogli - ma quel fuoco ha acceso la torba. Stiamo facendo delle indagini: attendiamo il rapporto dei vigili del fuoco per capire se sia stato doloso».Malgrado quindi siano arrivate venerdì le botti-cisterna e siano stati allagati i campi della Massarosa Golf tramite lo spegnimento delle idrovore, durante la notte tra venerdì e sabato il focolaio sotterraneo è ripartito. E l'aria si è di nuovo riempita di un forte odore acre. La torba infatti si spegne difficilmente: continua a bruciare in maniera latente nel sottosuolo anche per giorni e riparte quando trova ossigeno dalla superficie. Anche allagando i campi non è detto che si risolva immediatamente il problema.Ormai sono giorni che va avanti questa storia, e ogni anno si ripete puntualmente, solo che questa volta, spiega il vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi, «la congiuntura della vasta estensione dell'incendio e i fattori climatici, hanno reso particolarmente forte il disagio». Le zone più colpite sono il Varignano, l'ex Campo di Aviazione. Ma l'odore si è sentito in mezza Versilia, fino a Focette. E i cittadini sono a dir poco adirati tanto che hanno deciso di fare un esposto alla Procura: nel mirino gli eventuali danni alla salute. Martedì alle 21 il ritrovo è davanti alla pasticceria Lombardo in via Coppino. Saranno presenti i legali del Comitato Aria Pulita: ci sarà la raccolta di firme per far partire l'esposto in tempi brevissimi.Per avere delle analisi sui microinquinanti provocati dalla combustione si dovrà attendere martedì quando Arpat renderà noto un piano di monitoraggio. L'agenzia fa sapere che ci «sarà un controllo sui materiali di caduta», quindi sul residuo che si posa a terra dopo a incendio estinto. Questo significa che non ci saranno analisi direttamente nell'aria. E comunque solo dopo che l'incendio verrà dichiarato spento. I cittadini avanzano dubbi sul fatto che la postazione fissa di rilevazione che si trova vicino al cimitero della Misericordia al Marco Polo possa effettivamente dare un quadro della tossicità di questo fenomeno che si muove con il vento e che non è detto colpisca quel quartiere.Il sindaco di Massarosa Franco Mungai è d'accordo con i cittadini: servono risposte certe e rapide. «Si tratta di un prodotto della combustione di materiale vegetale ma non è certamente salutare - dichiara al Tirreno - posso assicurare che non sta bruciando plastica. Non ci sono i presupposti per emettere un'ordinanza ma consiglio di chiudere comunque le finestre».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio in pineta Ambientalisti in azione nella giornata mondiale per pulire il mondo VIAREGGIO Decine di ambientalisti e amanti della natura hanno partecipato al World Clean Up day, la giornata mondiale di pulizia del mondo. Il raduno in via Indipendenza all'inizio della strada che porta al Museo Popolare con l'intento di dare fare piazza pulita delle cartacce, della plastica e di tutti i rifiuti nella Pineta di Levante. Il 15 settembre volontari e partner si tutto il mondo si uniscono ogni anno per liberare il nostro pianeta dalla spazzatura, ripulendo rifiuti e rifiuti mal gestiti dalle nostre spiagge, fiumi, foreste e strade. Si tratta di una simbolica "onda verde" di pulizieche è iniziata in Nuova Zelanda ed è terminata 36 ore dopo alle Hawaii, con milioni di persone che hanno lavorato alacremente per un unico obiettivo: un pianeta pulito e sano. World Cleanup Day sfrutta il potere della gente comune di realizzare cose incredibili unendosi insieme. La sua bellezza sta nella cooperazione e nella collaborazione: costruire ponti tra comunità eterogenee e includere tutti i livelli della società - dai cittadini, agli affari, al governo. Un'idea che cambia il mondo con un umile inizio. Il movimento è nato 10 anni fa in Estonia, quando il 4% della popolazione è uscito per pulire l'intero paese di rifiuti abbandonati illegalmente, nel giro di poche ore. Ciò ha catturato l'immaginazione di persone di tutto il mondo, che sono state ispirate a seguire l'esempio con la stessa ambiziosa formula "un paese, un giorno" .

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

IL CASO Per il ministero il compost della Morina risulta regolare VIAREGGIO I carabinieri, chiamati ieri dal senatore Cinque stelle Gianluca Ferrara, a prendere atto del compost che veniva sparso sui campi dell'azienda agricola "La Conca" (Camaiore) a Piano del Quercione, eseguiranno ulteriori verifiche tecniche. Iniziate già ieri mattina con il ritorno nei campi oggetto dell'esposto presentato dallo stesso Ferrara. Il materiale utilizzato proviene dalla Morina, sito di compostaggio del verde gestito da Sea Risorse (azienda che vede insieme il Comune di Viareggio e la Biofertil, azienda del Gruppo Del Pistoia). Così come dalla Morina arrivava il compost ricco di plastica e altri materiali denunciato nei mesi scorsi da Enrico Santambrogio, esponente della Rete ambientale della Versilia. Una denuncia che ha portato ai cancelli dell'impianto di compostaggio del verde - che lavora anche legname destinato ad impianti a biomasse e tritura legno di mobili per le aziende di truciolati - gli ispettori del ministero dell'ambiente. L'esito del loro lavoro è che il campione di ammendante compostato verde prelevato il 15 giugno scorso «in base alle analisi eseguite risulta regolare». Fin qui - si apprende dall'azienda - le risultanze sui prodotti dell'impianto sono sempre state nella norma. Quindi rimane il mistero: plastica, gomma, ferro, e materiali che con il fertilizzante non hanno niente a che vedere come finiscono nei campi sui quali il compost della Morina viene distribuito a fini agricoli? Certo è che difficilmente "piove" plastica. Adesso è dunque necessario che gli approfondimenti si concentrino sui terreni e sulle possibili conseguenze derivanti dalla presenza di materiali che tutto sono fuorché naturali. DONATELLA FRANCESCONI

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio al Varignano Rifiuti abbandonati e bruciati Cumuli di rifiuti all'esterno della Morina, in parta anche bruciati ripetutamente e di recente. La domanda è una sola: a cosa serve avere ancora tre aziende dei rifiuti - ReteAmbiente, Sea Risorse e Sea Ambiente, per avere questo spettacolo quotidiano?

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Anche il Pd contro Gaia e Comune: «Non si può continuare a trattare i fanghi così senza che nessuno controlli» Miasmi dal depuratore gli ambientalisti pronti a chiedere i danni PIETRASANTA Dopo un'estate, l'ennesima, caratterizzata da cattivi odori e disagi nella zona del Pollino, c'è chi, esasperato, pensa di fare ricorso alle carte bollate. «Stiamo valutando, con i nostri legali, di chiedere un risarcimento per l'inefficienza del servizio di depurazione» fanno sapere dall'Associazione per la tutela ambientale della Versilia che ha scritto una lettera, indirizzata a Comune, Gaia, Arpat, Asl, Polizia municipale e carabinieri, sollecitando di essere informata sull'iter delle autorizzazioni relative allo stesso impianto di depurazione presente in zona. «Così come chiediamo di essere invitati alle conferenze di servizi per prendere visione degli atti e presentare memorie scritte e documenti. Al cattivo odore che subiamo da anni proveniente dall'impianto, si è aggiunto un ulteriore aggravio - si legge nella lettera- dovuto al deposito di fanghi presso lo stesso impianto. Problema che è emerso solo dopo che abbiamo denunciato sui giornali la presenza di fanghi esposti all'aria aperta senza alcuna copertura. Per questo - aggiungono dall'associazione - chiediamo di visitare l'impianto per poterci rendere conto della situazione. Ribadiamo che, visto il carico ambientale imposto da scelte politiche sull'area del Pollino e zone limitrofe non accetteremo un potenziamento dell'impianto di depurazione. Carico ambientale che ha conseguenze sulla qualità della vita, della salute e dell'ambiente. E proprio per le problematiche innescate dal depuratore, cattivo odore, sversamenti, mancanza di allacci e ora i fanghi, valuteremo una richiesta di risarcimento danni».Fin qui l'Associazione più che mai propensa a dare battaglia e voce ai residenti della frazione, ma anche il Pd entra nel merito di un disagio che «sta nauseando - scrivono Ettore Neri, Rossano Forassiepi e Nicola Conti - un'intera comunità. Ancora oggi si sentono i fetori di questi prodotti evidentemente vengono trattati senza le dovute attenzioni e le complete procedure previste da protocollo. Non è possibile che Gaia continui a trattare i fanghi con tale superficialità e che il Comune non faccia controlli. Viene da chiedersi: se l'impianto fosse in un'altra zona, la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” situazione sarebbe questa o ci sarebbe molta più cura? I cittadini del Pollino pagano le tasse come gli altri e per questo attendono risposte e fatti concreti». LUCA BASILE

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Interrogazione parlamentare della deputata Legnaioli «Vogliamo accertare la correttezza delle procedure» La Lega porta a Roma l'ampliamento della Tecnoambiente Arriverà perfino sui banchi del Parlamento il caso di Tecnoambiente, l'azienda di trattamento rifiuti, con sede a Ponte a Egola, intenzionata ad ampliare la propria attività con la costruzione di un nuovo fabbricato. Una prospettiva che spaventa i cittadini e soprattutto gli imprenditori conciari della zona industriale di Pruneta, preoccupati dalle possibili ricadute del progetto sia a livello di impatto ambientale e di emissioni in atmosfera, sia per il traffico che andrebbe a gravare su Ponte a Egola e sulla sua zona produttiva. Da qui la decisione della Lega di portare la questione fino a Roma, attraverso un'interrogazione parlamentare ai Ministri dell'Ambiente e della Salute presentata venerdì dalla deputata Donatella Legnaioli che è anche assessore a Cascina nella giunta guidata da Susanna Ceccardi. «L'obiettivo - spiega la deputata leghista - è quello di accertare la correttezza delle procedure seguite nel progetto di costruzione del nuovo fabbricato industriale di Tecnoambiente». Nei mesi scorsi, infatti, l'azienda ha ottenuto dal Comune di San Miniato il permesso di costruire un nuovo fabbricato industriale, con una superficie lorda di 2975 metri quadri, versando gli oneri di urbanizzazione previsti. Da quel momento sono iniziati una serie di passaggi per il via libera all'impianto, finalizzato secondo l'azienda a ridurre la pericolosità e il potenziale inquinante dei rifiuti speciali trattati. Progetto che già a maggio aveva ottenuto il disco verde dalla Regione con la Valutazione d'impatto ambientale, in attesa adesso dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) ancora in via di ottenimento. È su questo passaggio che un gruppo di imprenditori della zona conta di poter stoppare l'iter, decisi a presentare un ricorso Tar che faccia leva leva sulla quantità e la varietà dei rifiuti trattati, nonché sui problemi di maleodoranze verificatosi negli ultimi anni, come ricordato anche dal sindacato Ugl che subito si è fatto portavoce della protesta. «C'è preoccupazione per la tutela della salute - riprende Legnaioli - Cittadini e imprenditori hanno già manifestato la loro contrarietà a questo ampliamento. Non parliamo di un'azienda che produce caramelle, ma che si occupa di smaltimento e inertizzazione di rifiuti. Peraltro, desta più di qualche perplessità la notizia diffusa da organi di stampa locale secondo cui Tecnoambiente avrebbe partnership con la società consortile cooperativa di raccolta e trasporto di rifiuti Modus, il cui presidente del consiglio di amministrazione è il figlio del sindaco di San Miniato». Nessuna replica, per il momento, dai diretti interessati. «In settimana ne parleremo tutti assieme e valuteremo se e come rispondere», dice Gionata Bertini della Tecnoambiente. «Non ho niente da dire - gli fa eco Francesco Gabbanini, figlio del sindaco - Più che essere corretti e onesti c'è poco da aggiungere».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il sindaco: «Quest'attività favorisce l'inclusione sociale L'obiettivo del progetto è realizzare l'inserimento dei richiedenti asilo» Migranti ripuliscono argini e sponde al bacino di SAN MINIATO Sviluppare percorsi di volontariato attivo, conoscenza e formazione su tutto il territorio regionale. È questo l'obiettivo del progetto "Migranti bonificatori", finanziato dalla Regione Toscana e portato avanti dai Consorzi di Bonifica toscani in collaborazione con Anci Toscana, che ieri ha fatto tappa al Bacino remiero di Roffia a San Miniato. Il progetto è diviso in due fasi: nella prima si prevedono interventi di animazione territoriale e di ripulitura di sponde e argini dei corsi d'acqua in gestione attraverso la raccolta manuale di piccoli rifiuti solidi urbani a cura dei migranti delle strutture di accoglienza presenti sui territori, insieme alle associazioni locali e a tutti i cittadini che vorranno partecipare da volontari alla pulizia dei loro fiumi con il supporto tecnico- organizzativo dei Consorzi di Bonifica; per la seconda fase è prevista invece l'attivazione di percorsi formativi ad hoc rivolti agli gli ospiti dei Cas, tesi a favorire l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro e utili al rafforzamento dei percorsi di autonomia dei beneficiari. «L'obiettivo principale del progetto è di realizzare percorsi di inserimento dei migranti all'interno delle realtà locali attraverso l'interazione e la promozione di attività di cittadinanza attiva da realizzare in sinergia con il volontariato e i soggetti attivi sul territorio in modo da favorire una reale interazione e conoscenza reciproca - spiegano il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini e l'assessore David Spalletti - Svolgere questa attività al lago di Roffia, dove da

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” mesi è partita una importante collaborazione tra i migranti e le associazioni sportive che gravitano sul bacino, vuol dire dare seguito e forza a una attività che sta crescendo e si sta strutturando in favore dell'inclusione sociale e dello sviluppo della cittadinanza attiva».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Riqualificazione di marciapiedi e parcheggi con materiale drenante: da due settimane non ci lavora più nessuno Lavori fantasma ma il degrado si vede bene LIVORNO Via Montebello, i livornesi lo sanno bene, è una delle principali vie di scorrimento cittadino ed uno dei più important i collegamenti col lungomare. La strada attraversa un quartiere densamente abitato e anche molto ricco di attività commerciali. Ebbene, da cinque mesi esatti gli automobilisti, i negozianti e i residenti si trovano a fare i conti con una situazione che crea problemi al traffico , che danneggia il decoro della zona e che ha ripercussioni negative sugli affari dei negozi. Tutto per colpa di un intervento di riqualificazione che non sembra mai avere fine. Anzi, per la verità ormai da due settimane non c'è più traccia di attività lavorativa: gli operai sono spariti, il casottino è chiuso e la ruspa è stata portata via. Insomma, sembra proprio un cantiere fantasma. Con un problema che non è proprio poca cosa: in tutta l'area ci sono decine di elementi in plastica del new jersey sparpagliati un po' dove capita; altri invece sono stati ammucchiati a ridosso dei muri dei condomini che si affacciano sulla strada. E poi ci sono taniche, assi di legno, mattonelle avanzate, pezzi di plastica, cartelli stradali tutti abbandonati sui marciapiedi e sulla strada , in quella che fino a due settimane fa era il cantiere di lavoro. Tra l'altro, nessuno va a pulire o a spazzare l'area che così si è riempita di foglie secche e altri rifiuti. Tutte presenze che ostacolano il transito dei pedoni e che mettono a serio rischio la loro incolumità: è vero, su una recinzione è ancora affisso un cartello che indica ai pedoni di non passare dentro l'area di lavoro ma ormai nessuno ci fa più caso e chiunque evita il tragitto più lungo e passa dentro il cantiere fantasma che ormai non è più chiuso. Eppure i lavori in via Montebello, nel tratto che va da via del Fantasia a piazza Matteotti, avrebbero dovuto essere conclusi da tempo: l'ultima comunicazione del Comune - trasmessa ad inizio agosto - specificava che «è prorogata fino a lunedì 3 settembre l'efficacia dell'ordinanza che disciplina le modifiche alla sosta e al transito in via Montebello per consentire la prosecuzione dei lavori di riqualificazione delle aree di sosta e dei marciapiedi».Il 3 settembre è però passato da tempo ma i lavori ai marciapiedi sono ancora da ultimare. Quello che non manca è il degrado e il disagio. I lavori in questione prevedono la realizzazione di nuova pavimentazione dei parcheggi da realizzare con materiali drenanti (masselli inerbanti), che lasciano il terreno permeabile alle acque meteoriche, in modo da favorire l'assorbimento sul posto e il ricambio naturale. Il Comune l'aveva presentato cme «un importante intervento-pilota nell'ambito del progetto ADAPT del Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020», investendoci 90mila euro. Tutto molto bello, peccato che l'intervento, a oggi, sia ancora da completare. - R.L.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Marina di Cecina Al via il porta al porta oggi ritiro dell'organico e della frazione secca Cecina Ricordiamo che oggi inizia la raccolta porta a porta per le utenze domestiche a Marina di Cecina. I normali cassonetti, tuttavia, non saranno tolti subito, ma rimarranno una decina di giorni, al fine di permettere ai cittadini di abituarsi al servizio. L'organico sarà raccolto il lunedì, il giovedì e il sabato. Il mercoledì toccherà alla raccolta degli imballaggi in multimateriale, i quali dovranno essere puliti e ridotti di volume il più possibile. Il martedì sarà d'altra parte la volta della carta e degli imballaggi di cartone, mentre la frazione secca, cioè il materiale sporco non riciclabile, sarà ritirata il lunedì e il venerdì. Nell'area compresa tra la Mazzanta e il corso del fiume Cecina e sul viale della Vittoria (zona A) i cittadini dovranno esporre i sacchetti differenziati - in base al giorno di ritiro dei vari materiali - dal lunedì al sabato entro le 6 di mattina. Nell'area compresa tra via Galliano e il corso del fiume Cecina, i cui confini superiori sono via Ferrucci e via Toscana (zona B), i sacchi della spazzatura dovranno essere esposti, dal lunedì al sabato, entro le 8. Nell'area compresa tra viale Galliano, via Ferrucci, via Toscana e il corso del fiume Cecina (zona C), infine. i rifiuti dovranno essere esposti, dal lunedì al sabato, entro le 12.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La vendita del 30% di Rimateria Il sindaco Giuliani: «Asiu sta solo attuando la volontà dei consigli» PIOMBINO Anche il sindaco Massimo Giuliani interviene sulla vicenda Rimateria. Non per aggiungere novità, dice, ma «per ribadire un paio di concetti». Il riferimento è all'articolo pubblicato ieri dal Tirreno in cui annunciavamo che il 24 settembre, contestualmente alle dimissioni del presidente Valerio Caramassi, verrà portato all'approvazione dei soci Asiu l'accordo definitivo per la vendita del 30% a Unirecuperi. Come abbiamo scritto, un anno fa Rimateria e Unirecuperi firmarono un preliminare di vendita e martedì scorso l'assemblea dei soci ha deciso di portare in approvazione quell'accordo per il contratto definitivo.«La proprietà, che siamo noi Comuni soci - dice Giuliani - sta facendo esattamente quello che i consigli comunali hanno votato ripetutamente. Ricordo che la procedura, con il bando di vendita, è partita due anni fa, il 29 agosto 2016. Anche negli ultimi due consigli comunali è stata ribadita la volontà di vendere le azioni e di intraprendere il percorso già votato del piano industriale. Ora l'azienda sta eseguendo il mandato a chiudere la vendita del primo 30% delle azioni, mandato che appunto le è stato affidato il 10 agosto dall'assemblea dei soci, all'unanimità».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Coordinamento Art. 1-Camping cig Fabbrica e bonifiche Venerdì un'assemblea PIOMBINO «Siderurgia, come si rinnova? Quali prospettive per le bonifiche e discariche? Diversificazione con quali strutture e risorse? » . Con queste domande il Coordinamento Art. 1-Camping cig invita lavoratori e cittadini a un'assemblea organizzata per venerdì, dalle 21, al Centro Giovani. «Al di là degli entusiastici commenti e dello slogan "Piombino Riparte" - dice Camping Cig - i documenti che accompagnano la cessione Jws sono poco trasparenti e non impegnano la multinazionale a realizzare alcun investimento. Fin dall'inizio della crisi i lavoratori dell'indotto sono stati primi e più colpiti, vogliamo continuare a non parlarne?». Camping Cig sollecita la presenza del ministro Di Maio a Piombino «per avviare processi di risoluzione».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Oggi la mappa dello spazzamento si allarga e la Municipale mette i "preavvisi". Dal 15 ottobre scattano le sanzioni Pulizia strade, parte il secondo round Occhio a divieti e multe in altre 30 vie Elisabetta Giorgi/GROSSETO Si estende a Grosseto la mappa dello spazzamento urbano già avviato a marzo dal Comune in altre strade. Da stamani i mezzi meccanici di Sei entrano in azione in altre 30 vie nei quartieri di Gorarella e Barbanella. Il Comune ha installato centinaia di cartelli che vietano la sosta il lunedì o martedì per consentire il lavoro delle spazzatrici. Le multe Le multe tuttavia non partiranno subito. Da oggi al 15 ottobre la Municipale - come già nella prima fase - avvierà una fase-cuscinetto in cui farà sopralluoghi e metterà sui parabrezza "preavvisi" di multa. Dal 15 ottobre scatteranno le sanzioni vere e proprie. Un copione gemello a quello della prima fase che ha interessato (e interessa tuttora) un altro ampio reticolo di vie con oltre 1.000 sanzioni elevate. Questo secondo step parte in ritardo rispetto alla tabella di marcia. L'ordinanza dirigenziale della Municipale che istituisce il divieto di sosta risale al 10 maggio 2018. La mappa dei divieti Il divieto di sosta scatta da oggi nei seguenti orari e zone. Tutti i lunedì dalle 6 alle 7,30: in via Meda (tratto compreso tra via De Nicola e via Fanfani) e via Signorelli. Tutti i lunedì dalle 6 alle 9: in via Caravaggio (tratto compreso tra via Fanfani e l'intersezione a rotatoria con via Alberto Sordi); via Aurelia Antica (tratto compreso tra l'intersezione a rotatoria con via Alberto Sordi e l'intersezione alla prima rotatoria adiacente al centro commerciale Aurelia Antica); via Andrea del Sarto (rotatoria con via Alberto Sordi e via De Nicola); via Fanfani. Tutti i lunedì dalle 9 alle 12 in via De Nicola (tratto compreso tra la via Andrea del Sarto e la via Meda, corsia con percorrenza verso la via Meda), via De Nicola (tratto compreso tra l'intersezione a rotatoria

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” con la via della Repubblica e l'intersezione a rotatoria con a via Einaudi), corsia con percorrenza verso la via Einaudi. Via Einaudi (corsia con percorrenza in senso orario verso via della Repubblica), via della Repubblica (tratto compreso tra l'intersezione a rotatoria con la via Einaudi e l'intersezione a rotatoria con via De Nicola, corsia con percorrenza verso via De Nicola). Tutti i martedì dalle 12,30 alle 14: in via del Blenda, via dell'Acqua Marina, via De Amicis, via del Diamante, via Platino. Tutti i martedì dalle 13 alle 16: in via Giacosa Tutti i martedì: dalle 14 alle 15,30 in via Canonico Chelli, via Cattaneo (tratto compreso tra la via Nievo e via Giusti), via Bovio, via Prati, via Nievo. Tutti i martedì: dalle 14,30 alle 16 in viale Uranio (tratto compreso tra l'intersezione a rotatoria con la via dell'Oro e l'intersezione a rotatoria con la Castiglionese, corsia con percorrenza verso via Castiglionese).Tutti i martedì: dalle 15,30 alle 18,30 in via Collodi (area di parcheggio esterna alla carreggiata a cui si accede da via Giusti e via Collodi); via Gozzi, via Pascoli, via Campanella, via Manzoni, via Serao, via Pirandello, via Mercurio.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il giovane segretario non si nasconde: «Sono a disposizione del movimento» La Barga dei Marcucci messa nel mirino del leghista Simonini Gli scenari Nicola Bellanova / BARGA Mancano pochi mesi alle prossime elezioni comunali, in programma nella primavera del 2019. Se è pur vero che le scelte di voto locale si basano su rapporti fiduciari consolidati e trasversali che esulano dalle appartenenze politiche, i riscontri del "terremoto politico" scaturito dalle elezioni del 4 marzo scorso, potrebbe portare alcuni assestamenti importanti. A Barga, il comune più popoloso e feudo del senatore Pd Andrea Marcucci, il cammino verso le urne è iniziato. L'unica certezza, ad oggi, parrebbe il coinvolgimento diretto di Simone Simonini, segretario della Lega in Mediavalle e Garfagnana, e consigliere comunale a Molazzana. Il giovane leghista è ambizioso, e punta a raccogliere i frutti dell'ondata verde che in primavera travolse anche Barga, specialmente nelle frazioni del fondovalle e in alcune sezioni del capoluogo. Simonini non si nasconde, perché da anni è attivo sul territorio con campagne informative e gazebo: «I cittadini vogliono un cambiamento - afferma -, che già si è percepito nelle ultime politiche e prima ancora nel referendum Costituzionale. Credo che i tempi siano maturi, personalmente sono a disposizione del movimento come segretario per una candidatura importante, ma in ogni caso sceglierò insieme al direttivo locale la soluzione migliore, per strappare questa roccaforte che potrebbe, a cascata far cambiare colore a tutta la valle». Il centrosinistra deve scegliere il successore di Marco Bonini, che in questi dieci anni a Palazzo Pancrazi ha lasciato il segno, nonostante si sia trovato (e si trovi tuttora) a gestire situazioni delicatissime come i disastri idrogeologici per le calamità naturali, la questione sanitaria e le varie vicende Kme. Bonini ha saputo portare finanziamenti e realizzare opere pubbliche importanti, e quindi per il candidato successore reggere il paragone sarà dura. I nomi che circolano da settimane, sono i soliti: in pole position l'attuale vicesindaco Caterina Campani che rappresenterebbe la continuità; l'ex assessore e fedelissimo marcucciano d'acciaio Vittorio Salotti; una possibile avventura alle comunali per la consigliera regionale Ilaria Giovannetti; c'è chi parla anche di Pietro Onesti, ormai esperto amministratore e da venti anni con incarichi importanti prima come assessore in Comunità Montana e poi a Barga nel settore della sicurezza e protezione civile, oltre che presidente dell'Ambito territoriale di caccia. Outsider, ma in secondo piano, la consigliera Lara Baldacci e Nicola Boggi. Ma più che i nomi conta il processo decisionale, e così il Pd di Barga si è riunito a Renaio per avviare un percorso partecipato con la base, che porti poi a scelte condivise. Un dibattito intenso, che ha portato alla scelta di istituire una commissione che lavorerà su delega dell'assemblea di Renaio per individuare la strada da percorrere e ovviamente anche per individuare un candidato sindaco forte. Il M5S come sempre, è molto attivo sui social, ma ogni volta che si è trattato di porre nomi e progetti per le candidature, misteriosamente scompare assieme ai suoi conflitti interni. E c'è chi giura che anche stavolta sarà così.

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

I tre giorni di incendio della torba hanno provocato disagi fisici e portato tanti a protestare L'appuntamento si annuncia molto partecipato Aria pulita, domani l'assemblea Ecco la mappa dei cattivi odori VIAREGGIO L'appuntamento è per domani sera in via Coppino, davanti alla pasticceria Lombardo alle 21, e l'assemblea indetta dal comitato "Aria pulita Viareggio e dintorni" si preannuncia affollata dopo le giornate di aria pestilenziale dovuta all'incendio della torba a Massarosa. Bruciata per un paio di giorni pieni ha prodotto l'odore più acre tra quelli che ammorbano le notti viareggine dai primi anni 2000. La morina Fu l'allora presidente della circoscrizione Viareggio Nuova, Moreno Bucci, a raccogliere e rilanciare la denuncia dei residenti al Varignano contro l'odore che si levava dall'impianto di compostaggio del verde, all'epoca in capo alla privata Biofertil (Gruppo Del Pisotia), oggi - dal 2003 - di Sea Risorse. L'odore della Morina è rimasto inalterato nel tempo, con il suo "cuore" umido, di decomposizione, pesante, che si alza da terra e poi si leva in aria in condizioni di vento da terra, forte umidità, temperatura elevata. Il mal di testa è assicurato quando l'odore è presente nell'aria. Dal 2015 oltre al verde alla Morina viene portato legname di tutti i tipi: l'impianto è stato autorizzato dalla Regione Toscana a lavorare legno per farne cippato e materiale per le aziende di truciolati. Centro delle maleodoranze notturne è il parcheggio di Bicchio, ad un passo dalla Variante: se è serata di puzza, in quel punto si sente di sicuro e al massimo. Pioppogatto Odore diverso è quello più acre, di rifiuti: il "cuore" della maleodoranza è una puzza simile a quella del bidoncino dell'indifferenziata, moltiplicato all'infinito. Nell'estate 2017 Arpat, per questo tipo di puzza, ha puntato il dito sull'impianto di compostaggio di Pioppogatto. La stessa estate che ha visto il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro arrivare fino a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, a Lucca. I depuratori Nell'estate 2018 si è aggiunto un altro cattivo odore: quello che i cittadini hanno definito di "bottino". Deriva dai depuratori gestiti dall'azienda idrica Gaia dalle vasche piene e con i fanghi essiccati accumulati all'interno, perché è saltato il sistema che consentiva lo spandimento sui terreni ad uso agricolo. Fanghi che saranno portati in discarica, ma prima devono essere caratterizzati ed i tempi non sembrano immediati, mentre la nella stagione che continua non aiuta a far diminuire la cappa della puzza o dei puzzi che avvolge Viareggio, notte dopo notte. --D.F.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

MALLEGNI «Emergenza fanghi, il governo ha capito» PIETRASANTA «Accogliamo con soddisfazione l'inserimento nel decreto cosiddetto emergenze, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri, del contenuto di un ordine del giorno proposto dai senatori FI nel Milleproroghe durante l'esame al Senato, che risolve il blocco del sistema depurativo nazionale».Lo ha detto il senatore Massimo Mallegni, vicepresidente dei senatori di FI. «Desideriamo dar atto alla sottosegretaria all'ambiente Vannia Gava (Lega) - aggiunge - di essersi resa operativa avendo compreso l'importanza della norma. La stessa chiarisce che non è applicabile allo spandimento dei fanghi in agricoltura la disciplina vigente per le bonifiche ma solo quella stabilita dal decreto legislativo di settore e dalla disciplina più generale relativa alla classificazione rifiuti. Il mancato chiarimento ha determinato per i Comuni problemi di non facile soluzione per lo smaltimento fanghi».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno venerdÌ e sabato Porta a porta, infopoint alle Sorgenti e in via Nesi LIVORNO Tra pochi giorni il nuovo servizio di raccolta differenziata di Aamps raggiungerà altri 17mila cittadini con l'estensione del "Porta a porta" ai quartieri della zona nord della città: Corea, Shangai, Sorgenti, Torretta, Orlando e Leonardo da Vinci. Aamps ha organizzato due infopoint per rispondere ai dubbi dei cittadini: venerdì 21 settembre dalle 17 alle 200 in via delle Sorgenti 159, sabato 22 settembre dalle 9 alle 13 in largo Don Nesi 1.L'azienda ricorda che «i cittadini dovranno esporre i sacchi, i contenitori e i mastelli destinati alla raccolta dei diversi tipi di rifiuti riciclabili e non negli spazi condominiali appositamente adibiti o sul suolo pubblico entro le 6.30 del giorno definito per le varie tipologie . Gli operatori ritireranno i rifiuti entro le 13».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

A Marina il servizio è attivo da ieri e i cittadini manifestano una serie di dubbi. Ma c'è anche chi lo ritiene una buona idea Porta a porta, le perplessità dei residenti «La paura è che i sacchi restino in strada» Claudia Guarino / cecina Il giorno era riservato al ritiro del materiale organico e del rifiuto indifferenziato, ma i sacchetti di umido e secco esposti sul suolo pubblico erano davvero pochi. Davanti alle abitazioni era però stata lasciata, erroneamente, qualche busta contenente multimateriale.Ieri, per le oltre 5000 utenze domestiche di Marina di Cecina, è stato il primo giorno di raccolta porta a porta dei rifiuti. L'impressione è che la maggior parte dei cittadini continui, per adesso, a utilizzare i classici cassonetti, trovando difficile districarsi nel reticolo delle regole di differenziazione e nel labirinto dei giorni e degli orari di ritiro. Perplessità e scetticismo. Ecco quali sono i sentimenti prevalenti tra gli abitanti di Marina relativamente all'avvio di un servizio per il quale, secondo alcuni, non sono state diffuse sufficienti informazioni.«Mi sono fatta uno schema, ma alcuni materiali non so dove devo buttarli», dice Michela Giatti, che abita in zona mare, con la quale è d'accordo Vincenzo Argentieri, anche lui residente a Marina. «Non ho ben chiaro - dice - dove devo buttare le potature delle siepi. Il kit l'ho preso, ma oggi ho utilizzato i cassonetti perché voglio capire bene come funziona il servizio». Anche Gabriella Barsotti sostiene di non possedere abbastanza informazioni, ma si ripromette di «telefonare in Comune per avere le idee più chiare». Il timore più diffuso tra i cittadini, comunque, «è quello di vedere i rifiuti accumulati in strada - come dice Alessandra Ermini - Marina è già sporca e piena di topi, ho paura che il porta a porta peggiori la situazione». Una preoccupazione, questa, condivisa anche da Giovanna Bientinesi, che abita sul viale della Vittoria. «Io sto in zona rossa e devo esporre i rifiuti entro le 6 del mattino - racconta - Ma questa è area di turismo e d'estate c'è gente a passeggio, perciò mi pare brutto lasciare la spazzatura fuori. D'altra parte non posso nemmeno svegliarmi alle 5.30 per farlo». Tra i tanti dubbi e le varie perplessità c'è dunque una certezza: «l'importante è che ritirino i rifiuti puntualmente», sottolinea Flora Giovannelli, anche perché «avere la spazzatura in giro in un'area turistica non sarebbe un bel biglietto da visita», afferma Vania Catarsi. Su questo tema è d'accordo Patrizia Colombo, la quale è anche titolare di un'attività e «dunque sono interessata dal porta a porta già da giugno. Il problema principale che ho riscontrato è legato a questioni di spazio». Molti dei commercianti di Marina, in realtà, si ritengono soddisfatti del porta a porta. «Secondo me è un servizio ottimo» dice Francesco Bettini, gestore di un alimentari. D'accordo con lui è anche Daniela Suciu, ristoratrice, che sostiene di non aver mai avuto problemi. «Per l'attività i ritiri sono puntuali - conferma Barbara Proto, titolare di un alimentari - per quanto riguarda le abitazioni, è normale un po' di disagio iniziale, ma credo che ci abitueremo». E tra i cittadini c'è anche chi è felice per l'avvio del porta a porta. «Credo sia un'ottima idea - commenta Viola Core - Toglie anche l'onere di uscire per buttare i rifiuti nel cassonetto tradizionale».

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Sacchi e bidoncini sono offerti in comodato d'uso da Rea e sono ordinabili allo sportello del Comune Amico di via Pertini il martedì e il giovedì È il giorno di carta e cartone e si può ancora prenotare il kit cecina Ieri è iniziato a Marina di Cecina il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti riservato alle utenze domestiche. I normali cassonetti, tuttavia, non sono stati tolti subito, ma verranno rimossi nell'arco di una decina di giorni. Un modo, questo, per permettere ai cittadini di abituarsi al servizio. I giorni del ritiro sono uguali per tutte le utenze di Marina, mentre gli orari variano da zona a zona. I GIORNI Del RITIRO L'organico sarà raccolto il lunedì, il giovedì e il sabato. Gli scarti di origine animale e vegetale - sono esclusi materiali derivanti da sfalci e potature - dovranno essere chiusi negli appositi sacchetti biodegradabili. Il mercoledì toccherà alla raccolta degli imballaggi in multimateriale (plastica, vetro, alluminio e tetrapak) che dovranno essere puliti e ridotti di volume il più possibile.Il martedì sarà d'altra parte la volta della carta (quaderni, riviste, quotidiani) e degli imballaggi di cartone (con le scatole da schiacciare per ridurne il volume), mentre la frazione secca, cioè il materiale sporco non riciclabile, sarà ritirata il lunedì e il venerdì. GLI ORARI Del RITIRO Nell'area compresa tra la Mazzanta e il corso del fiume Cecina e sul viale della Vittoria (zona A) i cittadini dovranno esporre i sacchetti differenziati - in base al giorno di ritiro dei vari materiali - dal lunedì al sabato entro le 6 di mattina. Nell'area compresa tra via Galliano e il corso del fiume Cecina, i cui confini superiori sono via Ferrucci e via Toscana (zona B), i sacchi della spazzatura dovranno essere esposti, dal lunedì al sabato, entro le 8. Nell'area compresa tra viale Galliano, via Ferrucci, via Toscana e il corso del fiume Cecina (zona C), infine, i rifiuti dovranno essere esposti, dal lunedì al sabato, entro le 12. IL KITI cittadini di Marina che non hanno ancora il kit per provvedere alla raccolta porta a porta dei rifiuti possono prenotarlo recandosi allo sportello del Comune Amico, in via Sandro Pertini, il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12. Il kit, offerto in comodato d'uso da Rea Spa, comprende: sacchetti in materiale biodegradabile per la raccolta dell'organico e un piccolo contenitore per casa, sacchetti per la raccolta degli imballaggi in multimateriale, sacchetti per la raccolta di carta e cartone, sacchetti per la raccolta della frazione secca. Per informazioni è possibile contattare Rea Spa al numero 800517692 o all'indirizzo mail [email protected]. --C.G.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Comportamenti indecorosi e pericolosi: 100 euro di multa La restituzione ai rivenditori autorizzati non comporta costi Vicino ai cassonetti bombole del gas usate e abbandonate PIOMBINO Tante, troppe bombole del gas usate e abbandonate. E la campagna informativa del Comune per contrastare il fenomeno, purtroppo, sempre più diffuso. A seguito di un aumento di segnalazioni dei cittadini e in accordo con la mozione presentata dal Movimento 5stelle e approvata dal consiglio (maggio 2018), già dalla scorsa settimana è iniziata una campagna di informazione sul canale Facebook del Comune con un post dettagliato contenente informazioni utili per comportamenti corretti e supportare l'amministrazione nel contrasto al fenomeno. «Stiamo cercando in tutti i modi di contrastare questi comportamenti indecorosi - dice l'assessore al decoro urbano Claudio Capuano - Nel caso, oltre a una questione di decoro, si affianca la pericolosità dei materiali abbandonati: le bombole del gas devono essere smaltite seguendo un iter ben preciso visto l'elevato rischio che il loro abbandono può comportare per l'ambiente e l'incolumità dei cittadini. Quando si parla di abbandono di rifiuti, si tratta di comportamenti che generano una serie di ripercussioni a catena: dal danno d'immagine per la città, all'impatto ambientale sino ai costi extra sostenuti dall'amministrazione per intervenire, controllare, bonificare». La campagna di sensibilizzazione proseguirà sia sui social, con la pubblicazione di post e volantini in lingua francese ed inglese, sia sul prossimo numero della rivista periodica del Comune "Piombino Oggi" di cui vengono distribuite 17mila copie. L'abbandono delle bombole del gas oltre che essere un comportamento incivile e dannoso per il decoro, è pericoloso poiché le bombole del gas, seppur vuote, possono mantenere residui di gas. La restituzione delle bombole ai rivenditori autorizzati non comporta costi; a Piombino sono: Centro Gas, Via Olivo 3, Carletti, Lungomare Marconi, Ciampi Rivendita, Via Carlo Pisacane e Via Unità d'Italia. A supportare l'attività sono previsti controlli da parte degli ispettori ambientali di SEI (che si occupano di verificare quanto registrato dalle fototrappole poin prossimità dei cassonetti). Per chi abbandona le bombole del gas è prevista una sanzione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di 100 euro. A controllare anche dall'associazione di volontari "Rangers". È possibile segnalare un abbandono all'ufficio URP 0565. 63274 (urp@comune. piombino. li. it).

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Oggi parte la sperimentazione La postazione di raccolta sarà collocata in via temporanea e rimarrà in loco qualche ora per testare il suo impatto In centro storico spunta l'isola ecologica "a tempo" GROSSETO Spunta un'isola ecologica in città. Di per sé la notizia non sarebbe una novità, se non fosse per il fatto che sorge in centro storico. E che sarà (data la stessa delicata collocazione) "a tempo". Una sperimentazione temporanea, della durata di qualche ora, per testare il grado di soddisfazione dell'utenza, o viceversa di fastidio. Sarà posizionata in via temporanea oggi - spiega il Comune di Grosseto - la postazione di raccolta con sistema di riconoscimento dell'utenza e pesatura dei rifiuti conferiti, nella centralissima piazza della Palma (piazza Pacciardi). La postazione rimarrà in loco soltanto qualche ora per dar modo ai tecnici del Comune e di Sei Toscana di valutare l'impatto della struttura all'interno del centro storico, considerare eventuali accorgimenti tecnici necessari al suo funzionamento ottimale e permettere così di scegliere con maggiore cognizione di causa la tipologia di attrezzature migliore in vista del futuro allargamento della raccolta differenziata con cassonetti ad accesso controllato previsto per il centro storico del capoluogo. Sempre oggi, così come da programma, saranno installate le tre nuove isole ecologiche intelligenti nel quartiere di Barbanella. Le tre nuove postazioni di raccolta con sistema di riconoscimento dell'utenza e pesatura dei rifiuti conferiti saranno posizionate in via Etruria (postazione 24), in via Prile (n. 25) e in via Prile all'incrocio con via Ansedonia (postazione n. 26) e saranno a servizio di circa 470 utenze, coinvolgendo poco più di 1200 cittadini. Sino a sabato 22 settembre sono in consegna le 6Card, le tessere che permetteranno di utilizzare le sei nuove postazioni.Le 6Card sono consegnate dal personale di Sei Toscana (riconoscibile da apposito tesserino) e dagli ispettori ambientali del Comune di Grosseto direttamente a domicilio dell'utenza nei seguenti orari: dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 20.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

GROSSETO Camion di rifiuti si scontra con una vettura Scontro in via Giusti, ieri mattina, tra un camion che trasportava nettezza urbana e una Fiat Punto. L'incidente è successo ieri mattina e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, insieme alla polizia municipale per i rilievi. I sanitari hanno visitato e medicato i conducenti dei due veicoli che per fortuna non hanno riportato traumi.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca kme Domani l'incontro per rinnovare gli accordi del 2016 BARGA Una altro incontro decisivo per il futuro dello stabilimento Kme di Fornaci di Barga e i lavoratori si terrà domattina nella sede dell'azienda. Attorno al tavolo si troveranno i dirigenti dell'azienda, i sindacati e il coordinamento nazionale di Fiom, Fim e Uilm. L'obiettivo è il rinnovo degli accordi sottoscritti a giugno e ottobre del 2016 e che hanno permesso di superare la crisi di questi anni limitando, per quanto possibile, le ripercussioni sui lavoratori, esuberi e tagli. È il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi, a fare il punto della situazione: «Quello di mercoledì sarà un vertice importante per l'azienda e per i lavoratori. Il rinnovo degli accordi servirà certamente a gestire il prossimo anno di cassa integrazione e, magari, anche i prossimi tre anni al termine dei quali l'azienda dovrebbe tornare a pieno regime sotto il profilo dell'occupazione e della produzione, magari pure con nuove assunzioni. Si tratta di accordi che stabilivano il nuovo premio di risultato e che sono servito a gestire gli esuberi: ricordo che a giugno del 2016 si parlava di 275 lavoratori a rischio. A seguito degli accordi siamo riusciti a ridurre il numero, arrivano ai 110 esuberi di ottobre 2016. Accordi che quindi hanno funzionato fino a ora consentendo di arrivare a oggi con l'azienda pronta a investire con un serio piano di rilancio e con 65 dipendenti che attualmente si trovano al massimo degli ammortizzatori sociali. Ora ci dobbiamo sedere al tavolo per rivedere quelle intese e trovare una soluzione per gli esuberi rimasti con il principale obiettivo che è il ritorno alla piena occupazione entro 3 anni

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” come previsto anche nell'accordo siglato il 20 agosto al Ministero del Lavoro».Su questo fronte giocherà un ruolo essenziale il piano di Kme per Fornaci di Barga: «Da quello che sappiamo è tutto pronto ma la Regione non ha ancora convocato la società per la presentazione ufficiale del piano a Firenze. Attendiamo sviluppi anche su questo fronte entro pochi giorni».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Al Classico barriere architettoniche mai rimosse e anche spogliatoi della palestra inagibili. Migliore la situazione allo Scientifico ma nessuna scuola ha l'agibilità Rossi inaccessibile ai disabili Alberghiero in cerca di spazi MASSA Dalle palestre alle scale, dal sovraffollamento delle classi alla mancanza di iscritti: le scuole di Massa presentano le più disparate problematiche e, è il caso di dirlo, diverse carenze. La certificazione di agibilità, per fare un esempio, quella che comprende l'attestazione antincendio e quella per il rischio sismico, manca a tutte le strutture scolastiche della città.E ci sono istituti che non possono accogliere studenti con disabilità motorie. È il caso del liceo classico Pellegrino Rossi. Una delle culle del sapere della città non ha una rampa di scale a misura di disabile o in alternativa un ascensore. Rendendo esclusivo, di fatto, lo studio delle materie classiche solo a un certo tipo di studenti.Ammette il dirigente scolastico Massimo Ceccanti: «In caso di iscrizione di un ragazzo con disabilità avremmo dei problemi. Inoltre gli spogliatoi della palestra sono inagibili e per il momento i ragazzi si cambiano nel seminterrato. Al Pascoli mancano alcuni servizi igienici e ovviamente le certificazioni di agibilità». Meglio la situazione allo Scientifico Fermi: «Devo dire che la Provincia ha operato bene - spiega la dirigente Stefania Figaia - lo scorso anno ha bonificato l'ingresso rimuovendo la pensilina e ridando luce all'intero edificio. Ha portato a compimento lo sfratto dell'associazione che occupava lo spazio di proprietà del liceo e prossimamente potremo contare su quell'area. Entro ottobre dovrebbe essere pronta la tensostruttura in cui fare attività fisica e grazie al sostegno dei genitori per l'imbiancatura delle aule e ad Asmiu che ha raccolto il materiale scartato dalla pulizia di fine anno possiamo contare su una struttura dignitosa».Inizio anno a rilento per l'istituto alberghiero di Marina spiega la dirigente Maria Ramunno: «Le classi spostate al Toniolo hanno avuto alcuni problemi ma i lavori di puntellamento in programma permetteranno di avere ancora più classi, quindi attendiamo con fiducia. La sede di Marina non può contare sugli spazi in comune come l'aula magna, ma abbiamo occupato quelli agibili e stiamo offrendo l'orario completo delle lezioni. L'importante è porre il valore della sicurezza come fondamentale. E anche sulle certificazioni stiamo migliorando: la Provincia ha avviato l'iter per ottenerle». --C.P.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

«Tanti i cittadini della frazione Montesarchio: quello dei rifiuti è un tema sentito, in poco tempo abbiamo elevato novanta sanzioni» Porta a porta, a ottobre parte a Fossone: coinvolti in 2.000 CARRARA Con l'avvio del 2° anno di Amministrazione a 5 Stelle, Giovanni Montesarchio, consigliere del MoVimento 5 Stelle e Presidente della Commissione VIII - Difesa del Suolo e Politiche per la Tutela dell'Ambiente, espone i lavori che saranno oggetto di discussione nei prossimi mesi nella commissione da lui presieduta.Il primo annuncio è che ottobre sarà il mese in cui Fossone vedrà l'avvio del Porta A Porta: il progetto, infatti, già presentato in commissione nel mese di luglio, coinvolgerà oltre 2000 residenti con il dispiegamento da parte di Amia di due operatori e due mezzi dedicati, oltre alla rimozione di 30 isole ecologiche.«Una scelta importante - si fa notare - quella di ripartire da Fossone, grazie alle segnalazioni dei cittadini in merito all'abbandono di rifiuti che hanno portato a elevare oltre 90 sanzioni amministrative nella sola zona di Fossone, dal 28 maggio all'inizio del mese di luglio».Ovviamente, la popolazione di Fossone sarà informata del calendario dei ritiri, della modalità e vedrà la distribuzione del materiale necessario per questa novità.«Attualmente - dichiara il presidente di commissione Montesarchio - la Commissione sta discutendo il Regolamento Privacy della Polizia Municipale che necessita di essere adeguato alle nuove normative europee in materia. La Commissione si trova inoltre ad affrontare la delicata situazione ambientale della zona del Lavello incontrando gli enti coinvolti, predisponendo diversi sopralluoghi non solo per il Lavello ma anche per la zona Sin/Sir adiacente a esso per una caratterizzazione della falda sottostante».«Le altre tematiche che la commissione si troverà a discutere serviranno invece per rilanciare Carrara e renderla una città più rispettosa dell'ambiente: dal posizionamento delle colonnine per la ricarica di automobili elettriche al Regolamento dell'Osservatorio Rifiuti Zero, sino alla convocazione di una commissione dedicata alla nuova

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stagione autunnale e invernale, con la presenza della Protezione Civile e dei gestori del sito di previsioni metereologiche "MeteoApuane"», aggiunge il presidente Giovanni Montesarchio. --R.C.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

L'incendio è partito da un rimessaggio, due famiglie evacuate. Distrutti prodotti fitosanitari, l'ordinanza del sindaco Diolaiuti Rogo nel vivaio, il Comune chiude le scuole PIEVE A NIEVOLE. «Abbiamo sentito un forte odore di bruciato, mentre un fumo denso e nero cominciava a introdursi dalle finestre delle nostre case. Ci siamo affacciati e abbiamo visto le fiamme, altissime, che si stavano inghiottendo ogni cosa». C'è poca voglia di parlare in via Leonardo da Vinci, all'incrocio con via Primo Levi, a Pieve a Nievole. I residenti sono ancora molto scossi, la paura è palpabile sui loro volti. Guardano in direzione della casa, in parte andata a fuoco, e di ciò che resta di quello che, una volta, era un vivaio. Il nastro bianco e rosso delimita l'area, qualche curioso supera la recinzione per poi tornarsene da dove è venuto. Era circa mezzogiorno quando il rogo ha cominciato a divampare, bruciando anche plastica e prodotti fitosanitari. Secondo gli accertamenti, eseguiti dalla locale Polizia municipale e dai Vigili del fuoco del distaccamento di Montecatini, l'incendio si è originato in un rimessaggio all'interno di un giardino privato. Ma il fuoco non si è fermato e ha iniziato a bruciare anche un vivaio che si trovava poco distante e una porzione dell'abitazione vicina. Immediata, quindi, la chiamata ai Vigili del fuoco, che sono intervenuti in via da Vinci. Innanzitutto hanno evacuato la casa, mettendo in sicurezza le due famiglie che vi abitano. E poi hanno iniziato a domare le fiamme che, minacciose, si alzavano sempre di più, mentre una colonna di fumo era visibile anche da chilometri di distanza. Un intervento complesso, che ha richiesto ore di duro lavoro per spegnere il fuoco, prima, e per bonificare l'intera area, dopo. Nessuno, per fortuna, è rimasto ferito ma nel rogo sono andati distrutti, oltre ai vasi di plastica anche i prodotti fitosanitari presenti nell'armadio dell'azienda, ed ecco che la sindaca di Pieve a Nievole, Gilda Diolaiuti, ha ritenuto necessario emettere un'ordinanza urgente. «Abbiamo predisposto, fino al 21 settembre, la chiusura delle finestre delle abitazioni e la disattivazione degli impianti di ricambio d'aria fino alla distanza di duecento metri dal luogo dell'incendio. Per ragioni di sicurezza, inoltre, resteranno chiusi la scuola elementare "Leonardo da Vinci" e la materna "Falcone e Borsellino", ma anche il bocciodromo comunale "Fratelli Stefanelli" e il Centro sportivo "La Palagina". Avremmo potuto lasciare le scuole aperte - prosegue Diolaiuti - con il solo obbligo di tenere le finestre delle aule chiuse. Ma visto il divieto di sostare all'aperto nella zona interessata, anche a tutela dei ragazzi e dei genitori all'entrata e all'uscita dalla scuola, abbiamo pensato fosse più sicuro chiudere i plessi». «Un ringraziamento - conclude la sindaca - alla nostra Polizia municipale per la sua tempestività d'intervento e anche degli uffici comunali competenti, per il lavoro svolto. Abbiamo infine allertato l'Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, perché faccia tutte le verifiche del caso e possano essere presi, se necessari, gli adeguati provvedimenti nel rispetto della salute collettiva». -MARTINA TRIVIGNO

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Meno vincoli sugli ampliamenti e stop alle continue varianti per agevolare i grandi investitori. Al centro, riuso e ambiente Nel nuovo piano urbanistico regole più flessibili per chi ristruttura PRATO Meno vincoli, tempi più brevi e regole più flessibili per cittadini e imprenditori che devono ristrutturare la propria casa o ampliare i capannoni. Ma una vera e propria svolta nel concetto urbanistico della città, con il verde e l'ambiente al primo posto, tanto da diventare la prima infrastuttura a cui tutto il resto deve adeguarsi. È questa, in estrema sintesi, la filosofia di massima che guida il nuovo piano operativo del Comune di Prato, presentato ieri in consiglio comunale per una prima approvazione, ma il cui iter, se tutto andrà bene, si concluderà nel prossimo febbraio. Tempi apparentemente lunghi, ma gli uffici urbanistici del Comune, capitanati dall'assessore Valerio Barberis, hanno compiuto un mezzo miracolo nel completare un'opera mastondontica che sostituisce il vecchio piano Secchi, adottato nel 1999 e approvato solo tre anni dopo, per il quale c'erano voluti dieci anni. Rivoluzionata anche la filosofia del nuovo piano, concepito per una popolazione di 280.000 abitanti con una città tutta proiettata all'espansione del tessile e dell'urbanistica che, nei fatti, non c'è stata.Il piano Barberis rivoluziona il piano Secchi anche nel metodo seguito, all'insegna della condivisione: «In soli due anni, grazie al lavoro dell'ufficio e alla preziosa partecipazione dei cittadini con oltre 5.000 pareti ricevuti, abbiamo elaborato questo nuovo piano - dice Barberis - il 4° piano regolatore della

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” storia di Prato dal dopoguerra - che sarà in grado di rispondere alle esigenze reali di una città che cresce e che cambia. Purtroppo, se le pianificazioni urbanistiche non sono del tutto adeguate alle esigenze di una città può succedere che finiscano per bloccarla. Il Comune, invece, non vuole più mettere ulteriori paletti ad eventuali investitori o bloccare ulteriormente il mercato».Una città da "riusare"Il nuovo piano punta a promuovere il riuso della città, nella logica di ridurre il consumo di nuovo suolo, introducendo criteri di flessibilità sui tipi di intervento e sulle funzioni. Il riuso è intenso anche come una strategia per il rilancio del comparto edilizio nel breve periodo, con recupero e creazioni di molti posti di lavoro. Per i cittadini il piano facilita interventi, prima non consentiti, che possono sfruttare due importanti bonus fiscali: quello sull'efficientamento energetico e quello per l'adeguamento sismico (che può permettere un recupero fino al 70% delle risorse investite). Gli interventi consentiti dal Piano, ad esclusione del patrimonio edilizio storico, permetteranno, ad esempio, di poter trasformare i sottotetti in abitazione o di demolire e ricostruire l'immobile adeguandolo alle normative sull'efficienza energetica e antisismiche. Sarà possibile riutilizzare piccoli stanzoni adiacenti all'abitazione e ampliamenti abitativi fino al 20% efino a un massimo di 70 metri quadrati. --FRANCESCO ALBONETTI

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera rifiuti Incontri con i cittadini per la differenziata CASCINA L'amministrazione comunale di Cascina organizza un nuovo ciclo di cinque incontri pubblici per condividere con la cittadinanza lo stato di fatto sulla nuova raccolta differenziata e sull'introduzione della tariffa puntuale. Ecco il calendario degli incontri.Si comincia giovedì 20 settembre con due appuntamenti: il primo alle 17.30 nella sala consiliare del municipio (corso Matteotti 90) a Cascina, il secondo alle 21 presso la sala polivalente della Misericordia a (in via Risorgimento 37).Anche venerdì 21 settembre sono in programma due incontri: il primo alle 17.30 ancora nella sala consiliare del municipio (corso Matteotti 90) a Cascina, mentre alle 21 l'appuntamento è al circolo Arci di San Sisto, in via San Sisto 10.Infine, sabato 22 settembre l'ultimo incontro sarà di nuovo nella sala consiliare del municipio, in corso Matteotti 90 a Cascina alle ore 18. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pisa)

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Il Tirreno, Toscana Economia

Marco Polo stavolta è cinese E i porti toscani rischiano grosso Mauro Zucchelli Finché la Cina è stata semplicemente la "manifattura del mondo" il problema non esisteva: non c'era da far altro che trasportare quaggiù nei mercati nell'Occidente post-industriale le merci prodotte laggiù. Tradotto: soltanto il problema ingegneristico di predisporre lungo la costa cinese, grazie a un sufficiente budget, un adeguato numero di porti di invio di merci containerizzate con una adeguata dotazione di gru, banchine e piazzali. Ma stiamo parlando di un gigante da un miliardo di abitanti che ha messo in fila prima del 2010 un ventennio in cui la crescita del pil ha galoppato a ritmi incredibili: almeno il 10% annuo prima dello choc della crisi di Lehman Brothers e, successivamente, pur rallentando, comunque a una "velocità" superiore al 6% (figuriamoci che qui da noi la differenza di una briciola di punto percentuale diventa il "termometro" per misurare se c'è la ripresina o no). Fino al '98 il valore del prodotto interno lordo della Cina non aveva ancora varcato la soglia-simbolo dei mille miliardi di dollari come valore complessivo, in nemmeno vent'anni si è moltiplicato per undici (più 988%, ventuno volte l'incremento registrato in Italia nello stesso periodo). Il gigante cinese Un tal passo di crescita economica ha generato un surplus enorme e perdi più in mano non a una galassia di soggetti bensì a un decisore politico pubblico centralizzato. La nomenklatura di Pechino si è posta il problema: che farne? Svolgimento: avrebbe potuto diventare una torta da spartire nel mercato interno innescando una dinamica di incrementi record del reddito disponibile. Ma, indipendentemente da quanto potesse diffondersi l'effetto sulla società cinese, avrebbe avuto una conseguenza politico-sociologica: un forte allargamento del ceto medio che avrebbe prevedibilmente messo in moto un meccanismo difficilmente controllabile in termini di domanda di democrazia e pluralismo.A questo punto erano sul tavolo gli ingredienti per cucinare una svolta: 1) una montagna di risorse finanziarie da spendere; 2) in mano, detto semplificando all'osso, al governo-partito-stato; 3) una struttura decisionale senza i costi, le fatiche e le contraddittorietà di una democrazia occidentale, anzi Pechino ha concentrato tutto nelle mani di Xi Jinping. Pechino alla conquista del mondo Nasce così l'ingranaggio che, mescolando geopolitica e economia, sposta all'esterno della Cina l'utilizzo di questa straordinaria massa finanziaria: è così che Pechino va alla conquista del mondo. Detto in modo un po' grossolano, si rischia di vederlo - se non ci lasciassimo distrarre dall'odio teleguidato per le ondate migratorie - in un immaginario di 60, 70 o forse ottant'anni fa come l'incubo per l'attacco di King Kong o Godzilla oppure con l'invasione degli ultracorpi a minacciare lo stile di vita occidentale. Stavolta con gli occhi a mandorla invece che con la stella rossa. Il piano marshall in chiave cinese L'abbiamo presa da lontano ma è questa la scenografia all'interno della quale si muove quella sorta di piano Marshall in chiave cinese che è il programma lanciato da Pechino come "nuova via della seta". Anzi, la strategia cinese ha un ingranaggio che equivale alla forza economica di 10-15 piani Marshall: a giudicare da una valutazione del centro studi Srm, che nasce sotto l'ombrello di Intesa Sanpaolo, si innescherà una tal montagna di investimenti che risulterà alla fine prevedibilmente fra i mille e i 1.400 miliardi di dollari nell'ammodernamento infrastrutturale (fra opere viarie, aeroporti, linee ferroviarie e collegamenti marittimi) fino a coinvolgere un numero di Paesi che forse non arriva a quota 100 ma di sicuro supera i 60. Comunque sia, se gli aiuti americani nel dopoguerra erano una mano amica che sorreggeva lo sforzo della ricostruzione dell'Europa occidentale legandola a sé, qui la Cina offre una iniezione di energia alle economie di una Europa a bassa crescita ma il prezzo è uguale: l'allargamento della sfera di influenza economica del gigante cinese in nome di un nuovo ordine mondiale incardinato su Pechino. La nuova via della seta Non è dunque una novità degli ultimi cinque minuti: la strategia della cosiddetta "nuova via della seta" è stata enunciata dal leader cinese alla fine dell'estate di cinque anni fa in un intervento alla Nazarbayev University in Kazakhstan. In realtà, però le radici strategiche le troviamo nel "sogno cinese" disegnato nel novembre precedente in un discorso durante una visita al Museo nazionale della Cina. Erano passate appena due settimane dal giorno in cui questo sessantacinquenne nato a Pechino, figlio di un compagno di lotte di Mao caduto poi in disgrazia, era diventato il numero uno del Partito comunista cinese: di lì a 4 mesi arriverà l'investitura come presidente della Repubblica popolare cinese. E se pensate che in fondo questa doppia leadership se l'erano vista consegnare bell'e impacchettata anche i suoi predecessori Hu Jintao e Jiang Zemin, forse bisogna tener presente che a questo punto Xi Jinping avrebbe già dovuto far capire chi sarebbe

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stato il suo "delfino" e, soprattutto, che solo per Mao si era arrivati a inserire il pensiero del leader dentro la Costituzione. Ecco perché non desta meraviglia che al Financial Times, bibbia in forma di quotidiano per la comunità degli affari, l'ex premier australiano Kevin Rudd abbia pronosticato che Xi Jinping continuerà a governare ben oltre i limiti del proprio mandato, per almeno una quindicina di anni ancora. L'oriente in cerca dell'occidente La "nuova via" è una sorta di Marco Polo alla rovescia: stavolta è l'Oriente che va in cerca dell'Occidente. A dar retta al risiko geopolitico c'è il "ponte terrestre eurasiatico" e c'è il corridoio russo-cinese che arrivano in Europa via Mosca o via Iran-Istanbul: il primo facendo capolinea a Shanghai, che da solo vale quattro volte tutti i porti del nostro Paese; il secondo, con passaggio in Mongolia, ma partenza sia dalla Siberia di Vladivostok sia dall'area di Pechino (con porti come Dalian o Tianjin che hanno visto in trent'anni moltiplicare l'uno per 10 e l'altro per 30 le tonnellate di merci movimentate). In realtà, lo schema è ben più semplice e la sfilza di itinerari è riassumibili in due grandi direttrici: quella via terra fino all'estremo ovest dell'Europa (la penisola iberica), quella via mare che passando via Suez punta al cuore d'Europa entrando nel Mediterraneo e arrivando al centro dei mercati del Vecchio Continente attraverso i porti italiani. Trieste, via per la Baviera È quando si mettono i nomi e i cognomi ai porti individuati che salta fuori che l'orizzonte strategico è chiaro ma le scelte di dettaglio no. Ad esempio, nei colloqui al massimo livello con l'allora premier Gentiloni e ora con il ministro dell'economia Tria è rimbalzato come un mantra il nome di Trieste. Dipende dalla vicinanza geografica a un luogo-simbolo del mercato europeo come la Baviera. Più apparente che effettiva: è a 500 chilometri via Lubiana contro i 650 km di Genova e i 720 di Livorno e un vantaggio competitivo nel tempo di percorrenze che si attesta in un caso poco sopra le cinque ore mentre sta per Livorno via Bologna è di sette e per Genova può variare da 6,5 a otto a seconda dei valichi prescelti. Verso il cuore dell'Europa Ma c'è un "ma", anzi due. L'uno: rispetto ai porti tirrenici il vantaggio si ribalta se anziché alla Baviera guardiamo a Stoccarda, per dirne una (insomma, Trieste è vicina ai nuovi mercati dell'Est europeo ma mica poi così tanto al cuore centro-occidentale dell'Europa che sta nel corridoio franco-tedesco). L'altro: l'Adriatico ha una portualità merci esile fino a quando si arriva all'estremo nord da Koper-Rjieka a Trieste-Venezia, c'è da fare poco carico/scarico lungo la rotta. Esattamente il contrario della possibilità offerta dall'arco del Mediterraneo occidentale che va quasi da Gibilterra e Gioia Tauro: non a caso la movimentazione nella metà ovest del bacino mediterraneo è dieci volte superiore a quella nella metà adriatica (un conto è la capacità di generare/assorbire carico di Francia e Spagna, ben altro standard esprimono Croazia e Montenegro). In avanscoperta... a Livorno Dev'essere per questo motivo che, in tandem con le grandi fanfare su Trieste, Pechino ha mandato in avanscoperta una delegazione anche su Livorno. Non senza esser passati prima da un contatto a Roma con Graziano Delrio, ministro delle infrastrutture nel governo di centrosinistra targato Gentiloni.Nient'altro che un sondaggio, ma stiamo parlando di Chen Shiping, il numero uno di China Railway International Group, gigante infrastrutturale con un fatturato di 99 miliardi di dollari, oltre 280mila dipendenti e un portafoglio di 450 grandi opere pubbliche da costruire (con la missione di non limitarsi più a Africa e Sud America). E con lui Kenny Song, uomo d'affari cinese sì ma legato semmai alla finanza privata che trova sui mercati le linee di credito per questo genere di interventi con la sua Touchstone Capital Partner. Il ruolo del Mediterraneo Nel frattempo, la Cina ha piazzato un solido avanposto nella portualità del Mediterraneo conquistando il porto del Pireo ma è soprattutto andata alla conquista dell'Africa: a Gibuti ha sede il primo porto militare cinese fuori dai confini del Dragone Rosso e Xi Jinping ha fatto messo mano al libretto degli assegni per diventare il partner numero uno dell'intera Africa in fatto di investimenti infrastrutturali.E l'Europa? E l'Italia? L'Africa è solo il posto in cui rinchiudere milioni di povericristi per non farli venire qui. La doppia rotta "toscana" Eppure i porti toscani - a cominciare da Livorno - avrebbero una doppia carta da giocare. La prima, agli occhi dei cinesi che puntano al mercato europeo: la costa toscana può consentire di giocare non su una sola rotta bensì su due (da un lato i nuovi grandi tunnel svizzeri Lotschberg-Gottardo, dall'altro il Brennero), e quando possa costare affidarsi a una sola direttrice l'abbiamo sperimentato con il black out di due mesi della ferrovia a Rastatt (Germania).E l'altra carta? Proprio agli occhi della sponda sud del Mediterraneo: e anche qui, siccome è più facile infrastruttrare le banchine tipo "autostrade del mare" che un porto container, Livorno che è il porto numero uno in Italia in questo campo avrebbe tutto da guadagnarne. Peccato che la costa sud del Mediterraneo sappiamo solo pensarla come il regno di scafisti e migranti. L'Europa non vuole allungare le "autostrade del mare" fino alle coste nordafricane perché questo non è nell'interesse dei grandi scali del Northern Range. La Cina mette le basi della sua egemonia internazionale. E l'Italia dorme fra le chiacchiere.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Dopo la lunga attesa Vece annuncia: «Si parte a novembre». Ora si attende la richiesta del sindaco ad Aamps Scocca l'ora, forse, degli ispettori ambientali Flavio Lombardi / LIVORNO L'attesa per l'entrata in servizio degli ispettori ambientali a Livorno può essere paragonata alla salita dello Zoncolan per i ciclisti del Giro d'Italia: è ripidissima e non finisce mai... Era infatti il febbraio 2010 quando, per far fronte al fenomeno delle discariche abusive e dei rifiuti abbandonati ai cassonetti delle immondizie, l'allora sindaco Alessandro Cosimi (Pd) decise - d'intesa con Aamps e polizia municipale - di potenziare le azioni di prevenzione e di controllo su tutto il territorio comunale proprio con gli ispettori ambientali. Peccato, però, che poi, degli ispettori ambientali, non se ne fece di nulla. Nemmeno l'approvazione nel maggio 2013 del regolamento di gestione dei servizi urbani servì a qualcosa. Ma ecco nel marzo scorso arrivare il via libera del consiglio comunale - su proposta della giunta guidata dal sindaco Filippo Nogarin (M5s)- all'istituzione degli ispettori ambientali. Più di 5 mesi dopo, però, di questi ispettori a Livorno non si è visto traccia. Mancava infatti il regolamento attuativo...Ma ora, a quanto pare, il traguardo sembra essere vicino. Anzi, è stato Giuseppe Vece, assessore di riferimento, a dare l'annuncio dell' "ultimo choilometro": «E' proprio di stamani (ieri, ndc), l'approvazione del disciplinare d'attuazione da parte della giunta, dell'articolo 43 comma 2 bis. I prossimi passaggi, saranno la richiesta da parte del sindaco che dovrà nominare con proprio decreto queste figure individuate nei 19 dipendenti di Aamps che avevano già fatto il corso. Dovremmo essere operativi dal mese di novembre».E a proposito dei ritardi, sottolinea che «c'è voluto un po' di tempo, ma per fare le cose meglio possibile ed evitare ricorsi» ha chiosato, aggiungendo che sono sempre monitorate tutte le situazioni per apportare eventuali correttivi in corsa. Peccato, però, che in altre città (anche in Toscana) gli ispettori ambientali siano in servizio da molto tempo. Il primo semaforo verde è comunque salutato con grossa soddisfazione del presidente della commissione 6, Edorardo Marchetti (gruppo misto, a sostegno della maggioranza M5s), che chiedeva però una maggiore celerità. «Finalmente. Documenti simili sono già stati varati da altri comuni italiani. Regolamenti che vanno dalle 5 alle 7 pagine fra copertina e appendice. Non era certo una grande opera tecnico-amministrativa». Vena polemica dal consigliere Giuspeppe Grillotti di Livorno Libera: «Si sacrificano alcuni cittadini nel porta a porta. Ci saranno livornesi di serie A e di serie B. C'è chi tiene per esempio l'organico in casa fino al passaggio dei mezzi, mentre altri hanno possibilità di portare subito la spazzatura ai cassonetti. La cui sanificazione spetta ad Aamps, mentre la pulizia dei mastellini sono a carico del privato». Grillotti termina con un riferimento di natura legale. «Contenitori e sacchetti inoltre stanno in strada rappresentando un ostacolo che non dispensa gli abitanti da responsabilità penali se uno dovesse cadere a causa dell'ingombro. E se qualcuno infine, volesse fare un dispetto portando materiale non conforme? A rischiare la sanzione è il condominio dove un ispettore trova irregolarità. Allora, ci vorrebbero le telecamere».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il fronte ecologista accusa "Sprechi e assurdità, in centro l'Aamps sbaglia" LIVORNO Non potrebbe essere più caustico l'attacco che ad Aamps arriva sulla raccolta differenziata da parte del Coordinamento Rifiuti Zero, una galassia di oltre trenta associazioni e gruppi che spaziano dal Wwf a Vivi San Jacopo, dal Comitato Aria pulita Quartieri Nord alla Repubblica dei Villani, da Collesalviamo a Legambiente, da Italia-Nicaragua alla Lipu e molti altri.Nel mirino è il fatto che, da un lato, il percorso partecipativo è «sembrato a molti finto» e, dall'altro, si contesta la scelta dei cassonetti.Il fronte dell'attivismo ecologista nel campo dei rifiuti si dice «estremamente preoccupato da questa deriva di Aamps, che rischia di gettare definitivamente la città nel caos a danno della collettività».«Prima è stato pubblicato un bando per dotare di tessera (a caro prezzo, pari circa un miliardo di vecchie lire) i vecchi cassonetti, poi sono state raccolte alcune e-mail di cittadini, infine è stato confermato esattamente il progetto iniziale, senza ascoltare neanche i tecnici inviati da Conai a progettare la raccolta porta-a-porta, con opportuni correttivi ma senza cassonetti stradali».A giudizio del Coordinamento, «lascia sbalorditi» la mancata presentazione del progetto del Conai alla città: «Chiediamo che almeno adesso si possano conoscere i suoi contenuti, confrontando modalità e costi rispetto a quello di Aamps».Quanto ai cassonetti con tessera, Rifiuti Zero accusa: «Hanno dimostrato ovunque una resa enormemente inferiore di raccolta differenziata, in quantità ma soprattutto in qualità: chi pagherà i maggiori costi di smaltimento e i minori ricavi che ne deriveranno? Non i manager aziendali, ma ancora una volta i cittadini».Non è tutto: come mai il sistema a regime «avrà solo 50

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Nelle aree di fermata del tratto di strada compreso tra Cecina e San Vincenzo è rimasta per giorni la spazzatura. Poi, ieri mattina, l'intervento di pulizia Variante Aurelia, raccolti i rifiuti dalle piazzole di sosta castagneto Sacchi della spazzatura fuori dai cassonetti, cartoni, bottiglie di vetro e perfino delle grucce adagiate sull'asfalto. Insomma, rifiuti sparsi qua e là che, fino a ieri mattina, tappezzavano le piazzole di sosta della Variante Aurelia. Non solo nel tratto tra Castiglioncello e Cecina, come più volte segnalato dal Tirreno, ma anche nel tracciato che collega Cecina a San Vincenzo, con la prevalenza di rifiuti concentrati negli spazi di fermata ricavati sul tracciato stradale all'altezza di Donoratico. Solamente, però, in direzione sud. Nelle piazzole situate sulla corsia che viaggia verso nord, infatti, i rifiuti sono stati raccolti già da tempo. Verso sud, invece, l'immondizia è rimasta sulla strada per giorni.Fino a ieri. Durante la mattina, infatti, i mezzi atti al servizio hanno provveduto a rimuovere i rifiuti dalla quasi totalità delle aree di sosta.Adesso, quindi, risultano pulite anche le piazzole situate sulla carreggiata della Variante Aurelia che, nel tratto compreso tra Cecina e San Vincenzo, si dirige verso sud. Sono dunque state rimosse le scatole da scarpe e le grucce che riempivano le piazzole al di fuori del centro abitato di Donoratico. Così come sono stati raccolti i sacchi della spazzatura che straripavano dai cassonetti. Fino a ieri mattina era infatti possibile trovare di tutto: vecchie borse, ad esempio. Oppure lattine, carta e cartone, cuscini. Tutto lasciato accanto ai cestini atti a contenere i rifiuti. Adesso, però, la situazione, almeno nel tratto Cecina-San Vincenzo, sembra tornata alla normalità. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Oggi assemblee di fabbrica per fare il punto della situazione, in agenda un incontro al Mise sugli ammortizzatori Arriva il secondo carico di blumi dell'era Jindal PIOMBINO L'arrivo di una nave carica di blumi per 18.500 tonnellate è previsto per domattina. I semiprodotti da trasformare in rotaie sono destinati al Tpp, l'unico treno di laminazione in attività, e si tradurranno in un mese scarso di lavoro per circa 220 persone. In fabbrica attualmente ne sono presenti tra le 350 e le 400.E' il secondo arrivo della gestione Jindal. Una prima nave dall'India con un quantitativo analogo di materiale era attraccata il 2 settembre.In calendario, c'è il mercantile dato in banchina per fine ottobre, destinato stavolta al Tve ma ancora da confermare.Tra gesti scaramantici e previsioni di taglio diverso, prova a rafforzarsi tra i sindacati e tra i lavoratori una visione più ottimistica delle prospettive dello stabilimento. La tappa più vicina da affrontare è la gara imminente di Rfi.Intanto oggi sono fissate le assemblee di stabilimento. Orario 9,30- 10,30 e 16-17. Un'ora per ciascuno dei due incontri separati per motivi che non sottintendono malumori tra Fiom, Fim e Uilm. Per la Fiom si tratta di un'assemblea precongressuale, in vista del congresso previsto per il 3 e il 4 ottobre all'hotel Phalesia. Le altre due organizzazioni di categoria ne approfitteranno per fare il punto della situazione.Tra gli argomenti troverà sicuramente spazio il rinnovo degli ammortizzatori sociali. Dicembre si avvicina e la protezione attuale scadrà. «C'è la necessità di rilanciare l'azione. A fine mese dovremo mettere in preventivo un viaggio al Mise. Bisogna cominciare a parlarne», afferma Paolo Cappelli, coordinatore Fim Cisl.Un incontro per ricordare lo stato dell'arte e proporre il prolungamento dello strumento attuale. Strumento che prevede una copertura economica maggiore rispetto alla cassa integrazione, più penalizzante per i diretti interessati «e, a cascata, per l'economia di tutto il comprensorio», chiude Cappelli. -- V.P.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

CINQUE STELLE «Sotto silenzio la cessione del 30% di Rimateria» PIOMBINO Cessione del 30% del pacchetto azionario di Rimateria a Unirecuperi: il capogruppo del Movimento Cinque stelle, Daniele Pasquinelli, giudica inaccettabile che un passaggio così importante per la città come, appunto il cloasing del primo pacchetto del 30% di quote azionarie di Rimateria, sia avvenuto sotto traccia e senza una tempestiva informazione del Consiglio comunale».Il Consiglio comunale, tiene a ricordare Pasquinelli «è la massima rappresentanza di tutti i cittadini piombinesi. L'intera vicenda è stata gestita dalla maggioranza che governa questo Comune con estrema arroganza. Rammento a tutti che nelle linee di mandato del sindaco non era in alcun modo programmata la realizzazione di una nuova discarica da 2,5 milione di metri cubi».Ne deriva come conseguenza, secondo il rappresentante Cinque stelle, che l'amministrazione comunale non può vantare alcun mandato elettorale su questa vicenda. «Nonostante ciò, - prosegue - hanno visto bene di bocciare la richiesta di referendum consultivo avanzata dai gruppi di opposizione, evitando di far esprimere i cittadini sia sul progetto che sulla vendita delle quote». Vendita che, se concretizzata, «vincolerà irrimediabilmente anche la prossima amministrazione di qualsiasi colore essa sia e tutto questo a pochi mesi dalle elezioni amministrative», chiude Pasquinelli.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto raccolta rifiuti Smaltimento Inerti prorogato il servizio FOLLONICA È stato prorogato fino al 31 dicembre il servizio di smaltimento di rifiuti inerti non pericolosi come calcinacci e frammenti di materiale edilizio prodotti in ambito domestico dai residenti, domiciliati o comunque proprietari di un immobile nel Comune di Follonica. Il servizio è completamente gratuito, per i cittadini follonichesi per quantità che non superino i 30 chili oppure i 30 litri. Non è necessario compilare il formulario di identificazione del rifiuto.I follonichesi potranno continuare a conferire i rifiuti, con propri mezzi, alla piattaforma di smaltimento in via dell'Industria 811, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 12,30 e dalle 13 alle 17. In fase di accettazione del materiale verrà compilato un apposito modulo contenente le generalità dell'utente, la data di conferimento e le quantità conferite. Una copia del modulo sarà rilasciata all'utente ed una trasmessa al Comune di Follonica. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Affollata assemblea al Cro Darsene promossa dal comitato "Aria pulita Viareggio e dintorni" nato due anni fa La città dice no ai cattivi odori notturni Esposto in Procura per attentato alla salute Donatella Francesconi VIAREGGIO Un esposto alla Procura della Repubblica di Lucca denunciando un vero e proprio «attentato alla pubblica salute»: ieri sera, nell'affollata assemblea al Cro Darsene, Viareggio ha iniziato a dire concretamente "no" alla maledizioni dei cattivo odori che la avvolgono notte dopo notte, senza che si arrivi ad individuare una causa certa e a punire i responsabili. L'appuntamento era organizzato dal comitato "Aria pulita Viareggio e dintorni", che si avvale del lavoro dell'avvocato Beatrice Pieraccini che ha messo a punto l'esposto. Che prende spunto da quanto accaduto negli ultimi giorni , con l'incendio della torba a Massarosa che ha portato odore acre e disturbi respiratori su mezza Versilia. Ma chiede - visto il ripetersi di fenomeni di cattivi odori con varia natura nel corso degli anni anche recenti - che si effettuino « delle verifiche approfondite ed esaustive su quanto avvenuto, nonché più in generale sula gestione dei rifiuti in Versilia, specialmente per quanto concerne l'impianto della Morina. E sullo stato dell'inquinamento atmosferico e l'eventuale danno ambientale arrecato». Perché - ed è la sensazione diffusa tra i cittadini - «qualcuno in Regione sta scegliendo di cambiare la vocazione della Versilia. Per farla diventare la pattumiera della Toscana», sono le parole di Valerio Cinti, uno degli esponenti del comitato cittadini, da tempo impegnato nella denuncia del fenomeno della puzza notturna. Gli impianti di compostaggio della Morina e di Pioppogatto, i depuratori all'estremo per l'emergenza nazionale dei fanghi non più utilizzabili per l'agricoltura, il codigestore di Sea

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Risorse quasi pronto a trattare i rifiuti nella stessa area del depuratore di Viareggio: la concentrazione di impianti è altissima in una Versilia, è stato ricordato in assemblea, che vanta il triste primato del maggior numero di morti per tumori in Toscana. In questo quadro si aggiunge l'inevitabile scontro con Arpat. All'Agenzia per l'ambiente i cittadini hanno chiesto le analisi dell'aria durante l'incendio della torba. E la risposta è stata negativa. «Abbiamo un organo di controllo che dice che va tutto bene sempre», è l'intervento di Christopher Bonetti, agricoltore, uno degli attivisti più impegnati del comitato. Molti i cittadini che hanno preso la parola, sottolineando l'assurdità di un impianto rifiuti come Pioppogatto ad un passo dall'area protetta del Massaciuccoli, o ricordando la raccolta di firme contro il codigestore alla Migliarina. Presenti anche i consiglieri Cinque stelle (Viareggio e Massarosa), Lega, Movimento cittadini, lista Associazione civica di Massarosa. L'impegno comune è quella della richiesta di consigli comunali sul tema, meglio se aperti alla partecipazione di associazioni e cittadini.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara nuovo amministratore Asmiu, per la nomina in corsa tre nomi MASSA Due uomini e una donna. Con le voci dentro il palazzo che danno in vantaggio la signora rispetto ai due concorrenti maschi. Non è ancora chiusa la partita per la nomina del nuovo amministratore Asmiu, ma ormai la rosa si è ristretta a tre elementi.Sono le candidature considerate più valide dopo la scrematura operata dal sindaco di tutti i nominativi pervenuti.Ci sarà ancora qualche giorno di attesa prima della nomina, con il successore di Federico Orlandi che a quel punto lascerà l'incarico. L'ipotesi è che venerdì già il sindaco potrebbe comunicare il nome scelto e sciogliere il mistero. Altrimenti un altro fine settimana di incertezza e poi la nomina definitiva lunedì. Si vedrà.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

CONSORZIO BONIFICA Inizia sui corsi d'acqua lo sfalcio dei vegetali MASSA Un milione e 300mila euro di cantieri, tutti finanziati col contributo di bonifica; trecento chilometri di canali posti in manutenzione; 35 chilometri in cui viene effettuato anche lo spalettamento: ovvero, la ripulitura meccanica dell'alveo, con conseguente rimozione di vegetazione e detriti. Sono i numeri dell'impegno complessivo del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord per la sicurezza idraulica del territorio dei comuni di Massa e Carrara.Che arriva adesso ad un momento cruciale: dopo i lotti di interventi completati in primavera, sta infatti partendo il rush di opere che, come da programma annuale, è previsto a cavallo tra fine estate ed inizio autunno. Nel comune di Massa, sta per iniziare il secondo sfalcio (il primo è stato a primavera) su questi corsi d'acqua (su tutti è anche in programma lo spalettamento): Torrente Canalmagro (tratto a monte della SS1 Aurelia), reticolo Brugiano, Fosso Lavello, Fosso Bozzone, Fosso Calatella, reticolo Magliano, reticolo del Candia. Pure sul Torrente Ricortola è in programma il secondo sfalcio (senza spalettamento); sul Fiume Frigido sta per partire addirittura il sesto sfalcio annuale. Primo sfalcio, invece, su Fossi abitato Antona (fosso Podecara e fosso della Maestà), Fossi di Colombera e Bargana e Fossi in località Canevara.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara ambiente Approvata la risoluzione dei 5 Stelle per la chiusura di Cava Fornace Approvata, come ultimo punto, ma non meno importante, la risoluzione presentata dal Movimento 5 stelle che impegna Massa ad affiancare i comuni di Montignoso, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Seravezza nella chiusura della discarica di ex Cava Fornace; «anche se Massa non è direttamente interessata - ha detto Luana Mencarelli - il sito è distante da noi solo 4 km in linea d'aria». Insomma un atto di vicinanza a una battaglia che molto comuni limitrofi stanno combattendo, ma anche un preciso segnale riguardo a una volontà politica riguardo alla situazione della discarica dislocata nel nostro territorio.L'atto dà mandato di «chiedere che l'attività di cava venga sospesa in quanto i gestori non hanno ottemperato nel tempo alle prescrizioni contenute nell'autorizzazione integrata ambientale».

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Sempre peggio la discarica in via Ciliegiole Adesso ci sono anche le carcasse di auto Alessandra Tuci / pistoia Ci sono sedie, divani, scatoloni, stracci, vestiti, una vasca da bagno, un passeggino per bambini. Poco più avanti lamiere, sacchi neri di immondizia, mobili, pezzi di vita quotidiana abbandonati tra l'erba, lungo la strada. Persino alcune carcasse di automobili che marciscono a cielo aperto.Qualche cassonetto c'è, ma sembra quasi invisibile in mezzo a tutta quella valle di rifiuti e mosche. Accanto, qualche metro prima del raccapricciante scenario, l'obitorio e l'ospedale San Jacopo, non molto lontano dal centro e dalla vita della città.Lungo via Ciliegiole, la strada che porta al torrente Brusigliano, quella che passa di fianco al campo Rom, la situazione è allarmante. Qualche metro più avanti, baracche e roulotte di famiglie che vivono quasi in mezzo a quella sporcizia. Eppure ormai si tratta di un problema ben noto da anni alle varie amministrazioni locali e ai cittadini, benché ad oggi non si riesca a trovare una soluzione. Tanto che i rifiuti aumentano a dismisura e il copione è sempre lo stesso: il Comune chiama Alia che ogni volta ripulisce la zona dal cumulo di immondizia. Senza risultati, dato che la zona interessata viene puntualmente ricoperta di nuove e di più grandi discariche. Come se non bastasse, da qualche tempo c'è chi utilizza la discarica a cielo aperto come luogo per "parcheggiare" definitivamente automobili, che diventano rifiuti speciali a tutti gli effetti. Uno scenario che non è passato inosservato nemmeno ai nostri lettori che continuano a segnalarci lo scempio con foto sempre più eloquenti.Faticoso trovare una soluzione, nonostante la cancellazione della famosa discarica sia stata uno dei cavalli di battaglia della giunta Tomasi durante le amministrative 2017 e nonostante a palazzo di Giano si stia facendo l'impossibile per liberare la città dal suo mostro, di concerto con gli enti coinvolti, tra cui Asl, Arpat, Regione Toscana, Consorzio di Bonifica. «Stiamo cercando di trovare una soluzione insieme agli enti preposti, una soluzione che rispetti anche le famiglie e i minori che vivono in quel campo -spiega Gianna Risaliti, assessore con delega alle Politiche ambientali del Comune di Pistoia- il problema è che si è fatto finta di non vedere per decenni: sono più di cinquant'anni che esiste questo problema e ogni volta si ripulisce a carico della collettività».Ma, continua l'assessore, a prescindere dall'annosità della situazione, l'amministrazione sta facendo di tutto per trovare una soluzione ad una vicenda complessa e delicata, a partire dalla vicesindaco Anna Maria Celesti che si sta muovendo sul piano sociale. Può essere poi che ci siano altri soggetti che si approfittano della situazione di degrado che già c'è per andare lì e rimpinguare quelle discariche già di per sé oberate di sporcizia.«Si parla di incrementare i controlli, credo ci sia già una telecamera -conclude Risaliti- È un percorso complicato ma di cui abbiamo avuto la responsabilità di iniziare ad affrontare»

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

«Stop agli abbandoni di rifiuti ingombranti» MASSA E COZZILE Dai primi giorni di novembre anche Massa e Cozzile, come altri comuni della Valdinievole, passerà al regime di raccolta porta a porta dei rifiuti. E, negli ultimi tempi, sono aumentati gli abbandoni illegali di ingombranti sul territorio: frigoriferi, materassi e sacchi di ogni tipo.Da qui la necessità della sindaca Marzia Niccoli di fare un appello, dritto al cuore dei suoi concittadini. «Voglio fare un richiamo forte alla sensibilità di ognuno - dice la prima cittadina - perché questi abbandoni finiscano. Con la differenziata non cambierà nulla rispetto a oggi: gli ingombranti saranno, proprio come adesso, ritirati a domicilio e gratuitamente, soltanto con una telefonata» .«È necessario capire - conclude quindi il primo cittadino - che rispettare l'ambiente è fondamentale. Solo così potremo rispettare la nostra salute e di chi ci sta intorno». -M. T.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Dopo la campagna informativa effettuata da Alia durante l'estate, sono stati sostituiti i vecchi bidoncini familiari e sostituiti con quelli più grandi Raccolta differenziata a Seano Consegnati i kit condominiali CARMIGNANO Sono stati consegnati nei giorni scorsi i nuovi kit per la raccolta differenziata. La consegna ha riguardato quattro condomini posti su via Marconi e via Meucci a Seano. Dopo un'intensa campagna informativa effettuata nei mesi estivi da Alia, nei giorni scorsi, come prevede il regolamento sulla gestione dei rifiuti urbani e assimilati, sono stati sostituiti i vecchi bidoncini appartenenti alle singole utenze con un nuovo kit

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Ponte di Mezzo Quella ruspa sull'Arno che versa il carico in acqua «Solo canneti e sabbia» il caso Una ruspa lungo la sponda dell'Arno, proprio sotto il Ponte di Mezzo. "Gratta" le erbacce, raccoglie qualcosa e poi getta tutto in acqua. Ma che succede? Tutto regolare? Un video della ruspa spunta sui social. «Mi hanno appena girato questo video. È inaccettabile quanto si vede per una città come Pisa, per ogni città che si rispetti. Una ruspa che getta i rifiuti in Arno. Credo sia necessario approfondire la questione perché non è accettabile questo stato di incuria e disinteresse che sta subendo la città anche contro ogni regola base del rispetto dell'ambiente», commenta Matteo Trapani, consigliere comunale del Pd.Questione girata all'assessore all'ambiente Filippo Bedini, che aveva richiesto l'intervento del mezzo sulla sponda del fiume. «Quel trattato di Arno, ma anche altri, sono oggetto dell'inciviltà trovandosi bottiglie, rifiuti ed altro», dice l'assessore, riferendosi agli effetti della malamovida in centro.«Per rimuovere quei rifiuti erano stati incaricati degli addetti che hanno provveduto manualmente alla rimozione, trovando però ostacolo nella vegetazione spontanea e nelle sabbie accumulate dalle piene - spiega Bedini -. Da qui la mia richiesta, una volta che era stata bonificata l'area dai rifiuti, di procedere con l'intervento di rimozione di canneti e sabbia in modo poi da rendere più funzionali i prossimi interventi lungo la sponda».Una volta appreso del video e delle polemiche, l'assessore ha chiamato l'ufficio ambiente e Avr, la società della ruspa. «Mi è stato escluso che nel fiume siano stati gettati oggetti che non fossero quelli naturali, canneti e sabbie, che tornano nel loro ambiente». Analogo intervento è previsto per il tratto di lungarno Mediceo, altra parte del centro fatta di movida e malamovida.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Dopo il caos dello scorso maggio scatta un'ordinanza del Comune di Empoli Controlli della polizia municipale: chi non rispetta le regole rischia l'esclusione Stop a rumori molesti e rifiuti giro di vite per il luna park EMPOLI Lo scorso maggio per la fiera del Corpus Domini gli animi si erano surriscaldati veramente tanto, a tal punto che si era arrivati addirittura alla rissa. Più che in un Luna Park il piazzale di Serravalle si era trasformato in un far west. Protagonisti i giostrai che avevano litigato per ottenere il posto migliore sul quale piazzare le loro attrazioni.Un fatto che aveva portato su richiesta della questura, l'emissione di un'ordinanza che aveva fatto scattare l'immediata rimozione delle giostre e la revoca della licenza per partecipare alla manifestazione. Dopo i fatti di maggio adesso arriva la stretta sui giostrai con un'ordinanza da parte del comune di Empoli che impone nuove e più rigide regole alla carovana che sta arrivando al parco di Serravalle in queste ore per la consueta edizione autunnale della manifestazione, che comincerà venerdì e si chiuderà domenica 30 settembre. Un nuovo regolamento con maggiori limitazioni che ha il fine di evitare situazioni come quella che si è verificata la scorsa primavera ma anche di limitare il degrado che in alcuni casi si è verificato proprio in concomitanza con la manifestazione itinerante. Spesso infatti i residenti si sono lamentati per l'abbandono di rifiuti e di sporcizia. Un'ordinanza che parte proprio dalla concessione degli spazi. Le giostre che non rispetteranno i limiti e occuperanno gli spazi predisposti saranno rimosse. In più nell'ordinanza c'è anche un punto che riguarda il degrado. Il Comune infatti chiede ai giostrai di riconsegnare le aree avute in

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La Repubblica – Firenze

Il caso Cft, profondo rosso con banche e fisco La cooperativa ha un debito di 108 milioni con Intesa e 14 di Iva non versata. “ Escludiamo l’ipotesi liquidazione” Maurizio Bologni Più di 108 milioni di debiti ( 70,7 a breve termine, 37,7 consolidati), con un sistema bancario guidato da Intesa che ha chiuso i rubinetti perché teme di non riuscire a recuperare. Quattordici milioni di debito Iva 2016, dichiarata ma non versata alla scadenza per poter pagare con la poca liquidità a disposizione lo stipendio ai dipendenti (il rientro dal debito Iva, che ad un certo punto aveva provocato un sequestro giudiziario penale, è stato ora spalmato su cinque anni attraverso un accordo con l’Agenzia delle entrate). E, infine, patrimonio netto di fatto azzerato, passato da 13,7 milioni del 2016 ad appena 222mila euro nel 2017. La crisi della cooperativa fiorentina Cft, colosso della logistica da quasi 2.500 soci lavoratori e 110 milioni di fatturato, a capo di un gruppo di società da oltre 300 milioni di fatturato e 5.500 lavoratori, assume contorni drammatici. Tanto da evocare la parabola di altre Coop del mondo Lega, come il Consorzio Etruria, finito in liquidazione. «La liquidazione totale della società è un epilogo che possiamo escludere con certezza — dicono da Cft — La società è fermamente impegnata a trovare una soluzione e ad andare avanti, il movimento cooperativo darà una mano e, soprattutto, il lavoro c’è: sono gli appalti delle catene della grande distribuzione. Ma dovremo razionalizzare, tagliare alcuni servizi, aspettiamo il piano industriale a cui lavora Kpmg». Di certo i buchi neri nella galassia di società del gruppo Cft non mancano. In difficoltà sono, tra l’altro, la monzese della logistica integrata Silo spa, che già nel 2016 a fronte di 95 milioni di fatturato registrava una perdita di 1,6 milioni, le fiorentine Geeco Gestione ecologica (nel 2017 quasi 2 milioni di perdite con ricavi di 12 milioni) e Global Supply Chain ( 5,7 milion di ricavi e rosso di 1,6 milioni). Ma è anche vero che la logistica toscana della Gdo e quella industriale, da Coop a Conad, da Esselunga a Sammontana, difficilmente riuscirebbe a fare a meno di un flotta mezzi come quella di Cft. Mentre casi recenti mostrano come la gestione dei magazzini, fuori dal controllo di soggetti come Cft che assicurano rispetto di regole e contratti, vanno incontro al rischio di infiltrazione criminale, sfruttamento, violazione delle regole. È questo uno dei temi toccati dal sindato che ieri è intervenuto sulla crisi della Cft. « Si faccia chiarezza subito, serve un piano industriale vero — scrive la segreteria Filt Cgil Area Metropolitana — Le colpe di questo stato di crisi non sono da attribuire soltanto ai vertici della Cft, ma anche al sistema della grande distribuzione, che negli ultimi anni ha operato tariffe sempre più basse, senza adeguarle, in alcuni casi, agli aumenti del Contratto nazionale della logistica. Non possiamo permettere che una storica cooperativa che da più di 40 anni ha garantito non solo la corretta applicazione del contratto nazionale, ma che ha anche condiviso la necessità che il settore si dotasse di uno strumento di regolazione e di legalità del sistema, venga travolta dall’operato del suo gruppo dirigente e stretta dal mercato della Gdo, lasciando spazi aperti a soggetti economicamente più vantaggiosi per le committenti che però rischiano di inquinare ulteriormente il sistema logistico toscano ». Cgil annuncia la proposta alle altre sigle sindacali di aprire lo stato di agitazione e chiede a Legacoop toscana, al sistema della Gdo e alle istituzioni «di essere parte attiva per le sorti dei 2.500 soci di Cft, al fine di mantenere legalità e buona occupazione nel settore».

La Repubblica – Firenze

L’inchiesta Fanghi inquinati in agricoltura chiesto il giudizio per 11 società Fra il 2013 e il 2016 diverse aziende agricole toscane hanno utilizzato come concimi per i terreni coltivati fanghi di depurazione contenenti sostanze pericolose o comunque inquinanti, come idrocarburi e toluene, incompatibili con un reimpiego di agricoltura. Ogni anno fra le 13 mila e le 15 mila tonnellate di fanghi “ non conformi” sono finite nei campi di aziende di Cascina, Montaione, Peccioli, Palaia, Fauglia, . È quanto afferma il pm di Firenze Giulio Monferini, che ha chiesto il rinvio a giudizio per traffico di rifiuti di 20 persone e 11 società, fra cui la DC Green di Vicopisano di Felicino e Federico Del Carlo e la Coimpo di Adria, già al centro di altre inchieste per inquinamento. – f.s.

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La Repubblica – Firenze

Le denunce Scaricavano nel cassonetto 25 sacchi di scarti tessili Scaricavano dal loro furgone venticinque sacchi di scarti tessili, per un peso totale di una tonnellata e mezzo, davanti a un cassonetto in pieno centro. È accaduto due giorni fa a Signa (Firenze). Protagonisti due cittadini cinesi e un nigeriano, fermati dai carabinieri proprio mentre cercavano di liberarsi dei rifiuti. Per loro è scattata la denuncia. Complessivamente, dall’inizio dell’anno in provincia di Firenze sono diciotto le persone che sono state denunciate per sversamento illecito di rifiuti. Le aree più colpite dal fenomeno, spiegano i militari del comando provinciale, sono quelle di Calenzano, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. — l.s.

Corriere Fiorentino

Marcheschi (Fdl): «Passa la raccolta e i rifiuti restano» Non solo l’Oltrarno. Anche il resto della città sembra essere invaso dalla spazzatura, che a volte strabocca dai cassonetti e altre invece viene lasciata dove capita. È la denuncia del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi che, attraverso un video pubblicato su Facebook, ha documentato ciò che accade tutti i giorni davanti ai cassonetti di Campo di Marte, e in particolare tra via Lungo L’Affrico e viale Duse dove il camion di Alia svuota i cassonetti ma i rifiuti ammassati a lato restano in strada. «E mi sono arrivate — dice Marcheschi — decine di segnalazioni da ogni quartiere». (A.P.)

Corriere Fiorentino

Il divanaccio è sempre lì e non è più solo: ecco le scatole A.P. Sono passati tre giorni da quando il Corriere Fiorentino ha segnalato il divano abbandonato accanto ai cassonetti di via del Campuccio (e sul quale alcuni incivili hanno perfino urinato). E in queste settantadue ore nessuno si è ancora degnato di portarlo via, anche se i residenti assicurano di aver più volte contattato il numero di Alia per il ritiro dei rifiuti ingombranti. Accanto al divano, nel frattempo sono comparsi nuovi cartoni e sacchi della spazzatura.

Il Sole 24 Ore industria Impianto Lucart in Ungheria Si è tenuta ieri a Nyergesújfalu, in Ungheria, l'inaugurazione del nuovo impianto Lucart costato oltre 19 milioni.

Il Sole 24 Ore

ACCIAIO Aferpi, sindacato minaccia la protesta Un’iniziativa di protesta a Roma a ottobre per gli operai Aferpi «se entro settembre non arriverà una convocazione dal ministero del Lavoro per la proroga della cassa». Lo annunciano Fim-Fiom-Uilm, chiedendo anche «interventi speciali per l’indotto».

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Greenreport

Le indicazioni di Revet, azienda toscana leader nell’economia circolare Raccolta differenziata, (ri)partiamo dalle basi: che fare con una bottiglia di plastica? Le operazioni da fare sono soltanto 3, semplicissime: svuotarla del tutto, schiacciarla per lungo e riavvitare il tappo. Ma ogni errore commesso costa, e alla fine ricade sulle spalle dei cittadini Una volta si diceva che basta un battito d’ali di farfalla in Italia per provocare un uragano in Texas; la metafora piuttosto provocatoria dovrebbe spiegare perché piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine del sistema. Senza scomodare la ‘teoria del caos’, potremmo iniziare a ragionare sugli effetti che possono o non possono produrre le nostre piccole azioni quotidiane. Cominciamo quindi da un’azione banalissima e chiediamo a Revet, azienda che in Toscana si occupa di raccogliere selezionare e avviare a riciclo le raccolte differenziate di plastica, vetro, acciaio alluminio e tetrapak, qual è il modo più corretto per conferire una bottiglia di plastica nella raccolta differenziata. Indicazioni che, beninteso, non valgono solo per Revet ma sono utili per tutti gli impianti di selezione. «Le operazioni da fare sono 3 e soltanto 3 – spiega il responsabile comunicazione di Revet, Diego Barsotti, e sono semplicissime: svuotare del tutto la bottiglia, schiacciarla per lungo cioè non accartocciarla dall’alto al basso, e riavvitare il tappo». Andiamo con ordine, svuotare la bottiglia: cosa succede se la svuotiamo e cosa succede se non lo facciamo? «In base all’Accordo quadro Anci-Conai se il contenuto all’interno dell’imballaggio pesa di più della bottiglia stessa, questa va a scarto. Andare a scarto significa che invece di guadagnare qualcosa per l’avvio a riciclo di quella bottiglia, si paga qualcosa per mandarla a smaltimento. Ogni errore commesso dai cittadini costa all’intero sistema, e alla fine ricade sulle spalle dei cittadini stessi». Secondo passaggio. E qui credo che molti cadranno dalle nuvole: perché non va bene accartocciare la bottiglia, ma è bene schiacciarla di lato, tipo sottiletta? «Lo spiego volentieri, però prima mi permetta di fare un appello sull’importanza di schiacciare le bottiglie. Sembra un gesto banale, ma purtroppo negli ultimi tempi troviamo tantissime bottiglie piene che purtroppo non riusciamo a valorizzare». Pensavo fosse solo un problema di riduzione volumetrica, ma che poi finissero comunque a riciclo. «Purtroppo no. A parte la riduzione volumetrica che consente di minimizzare i costi di trasporto ed è anche più comoda per i cittadini che per esempio hanno il porta a porta (che con una bottiglia gonfia finiscono subito il sacchetto), c’è anche un problema di selezione. Tutti gli impianti di selezione hanno lunghi nastri che trasportano il materiale alle varie macchine selezionatrici. E gran parte di questi nastri sono in salita. Se io ho la bottiglia piena, o accartocciata troppo bene, questa rotolerà all’infinito sul nastro o avrà conseguenze negative sulla selezione automatica/ottica e manuale, con il risultato che alla fine cadrà nel bunker degli scarti. Purtroppo in questo modo perdiamo un sacco di materiale buono. Per questo è fondamentale schiacciarle… come una sottiletta!». Questione tappi… «I tappi vanno sempre avvitati alle bottiglie: se li lasciamo per conto loro rischiano di finire nella frazione fine e quindi anche in questo caso di finire a scarto. Diverso il discorso se ci sono raccolte di solidarietà, ma anche lì è bene informarsi che vi siano reali sbocchi di mercato per i tappi: spesso le associazioni cominciano la raccolta e poi non riescono a vendere i tappi, perché occupano tantissimo spazio e valgono poco». Mi permetto di aggiungere una domanda sull’etichetta, anche se non l’ha citata: vanno tolte o no? «No, non importa toglierle perché i riciclatori hanno delle vasche di lavaggio, successive alla fase di triturazione, che permettono di separare la carta o i polimeri che non sono compatibili con il pet. È assolutamente meglio impiegare 1 secondo in più per schiacciare la bottiglia come una sottiletta piuttosto che per togliere l’etichetta». di Jacopo Carucci

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Greenreport

La gestione dei rifiuti spiegata a scuola: nella Toscana del sud torna RI-Creazione Negli ultimi tre anni coinvolti oltre 20.000 studenti, con lezioni in classe, laboratori didattici e visite agli impianti presenti sul territorio Quanti rifiuti produciamo ogni giorno? Come fare una corretta raccolta differenziata? In cosa consiste effettivamente il riciclo? Per rispondere a queste e molte altre domande, dopo aver coinvolto negli ultimi tre anni oltre 20.000 ragazzi, è pronto a ripartire “RI-Creazione. Da oggetto a rifiuto e ritorno”, il progetto di educazione ambientale promosso da Sei Toscana nei 104 Comuni che compongono l’Ato Toscana Sud. Con il ritorno dei ragazzi sui banchi di scuola è tutto pronto per la quarta edizione di RI-Creazione, grazie al quale gli educatori ambientali incaricati da Sei Toscana terranno lezioni in classe, laboratori didattici e visite agli impianti: un format che finora ha registrato un alto e costante livello di soddisfazione tra gli insegnanti, sia per i contenuti che per le modalità di svolgimento degli incontri formativi. «Sono fermamente convinto che le sfide del presente e del futuro prossimo in materia di gestione dei rifiuti e soprattutto di incremento della raccolta differenziata siano prima di tutto di natura culturale. E’ per questo motivo che Sei Toscana crede molto nell’educazione ambientale rivolta alle giovani generazioni – afferma Leonardo Masi, presidente di Sei Toscana – e intende affiancare con ogni sforzo possibile le amministrazioni in un percorso volto alla crescita e alla formazione dei cittadini di domani. Nell’edizione 2018/2019 sono stati introdotti alcuni elementi di novità, intensificando l’attenzione verso le specifiche esigenze dei territori. Siamo a lavoro da diverse settimane per preparare e promuovere al meglio questa quarta edizione e l’obiettivo è anche quello di incrementare i numeri, già molto positivi, degli studenti e degli istituti scolastici coinvolti». Gli insegnanti che intendono partecipare al progetto (che non ha alcun costo per la scuola) hanno tempo fino al 15 ottobre per compilare il modulo di adesione già inviato a tutti i dirigenti degli istituti scolastici dei 104 Comuni della Toscana del sud. Per maggiori informazioni sul progetto e per avere il modulo è possibile visitare il sito internet di Sei Toscana, www.seitoscana.it, oppure inviare una mail a [email protected].

Corriere Fiorentino

CAMMINARE IN CITTÀ A OCCHI CHIUSI E NASO TAPPATO di Alessio Gaggioli In fila indiana. Uno stretto serpente di grembiulini arancio e blu procede verso la scuola in piazza San Felice. Le macchine sbucano da via del Campuccio, alla cieca. È d’obbligo fermarsi sul ciglio del marciapiede e sporgere appena la testa per non rischiare. Dietro l’angolo c’è ancora lui. Ormai sepolto da cartoni e schifezze varie. Un angolo fetido. Muri incrostati, neri, malsani. Sul divanaccio abbandonato qualcuno, in tanti forse visto che è rimasto lì fino a ieri sera quando è stato finalmente rimosso, ci ha pisciato. Ha pisciato — inciviltà chiama inciviltà, merda chiama merda — anche sul foglio di carta che qualcuno aveva lasciato sopra poche ore dopo la sua comparsa accanto ai bidoni. «Per il turista; scusateci, non siamo ancora civilizzati. Un cittadino fiorentino». Un gruppetto di mamme e bambini sta facendo colazione sotto il dehors del caffè in piazza. Sembrano in un recinto: a sinistra, a un centimetro dalla ringhiera c’è il bus dell’Ataf fermo, ma a motori accesi. Dietro le loro spalle i pannelli di compensato che hanno imprigionato la storica farmacia. Claustrofobia. A scuola le suore hanno un foglio, chiedono di firmare. Suor Antonina con il suo colorato accento del sud è una furia. Ma almeno fa sorridere. «Bisogna firmare, bisogna firmare, la manderemo al sindaco o non so chi....». Va liberata. La farmacia è come se non ci fosse più. Chiusa in una scatola su cui qualcuno ha disegnato una Madonna colorata. Il cantiere (nella petizione appello che gira in Oltrarno lo chiamano il «mostro»: non originale, ma efficace), anche lui, sembra abbandonato. «Da settimane non ci lavora nessuno» dicono i commercianti oscurati dal maggio scorso da quella presenza così ingombrante. Sembra una eternità. Nel rione pochi stapperanno bottiglie di champagne quando il palazzo della farmacia, se la farmacia ci sarà ancora, diventerà un resort con appartamenti a cinque stelle per i turisti. Firenzeland ha da tempo straripato in Oltrarno. Gli ultimi a cedere sono stati il negozio di candele in piazza Frescobaldi e quello di vestiti in via dello Sprone, chiusi e sostituiti da una caffetteria e da un bar. Più attività commerciali di pizza, cocktail e pasta fresca, più rifiuti, più cartoni e carta. Tutto sembra talmente ineluttabile, senza freni, che fa sorridere scriverlo ancora. Di giorno in giorno. E notte dopo notte. Canne fumarie fra i tetti e le finestre dei palazzi che vanno a mille con i loro sbuffi puzzolenti e i motori rumorosi. Al mattino, e non solo, in alcune strade la puzza di urina è insopportabile. Negli angoli, dietro le macchine, sui marciapiedi macchiati e unti. Carta, scatoloni, contenitori per pizza. Spesso per 24 ore. Le scatole si accumulano pizza dopo pizza, bottiglia dopo bottiglia. Minuto dopo minuto. Mentre gli

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” abitanti accumulano in casa, aspettando il giovedì dopo le 19 per invadere i marciapiedi. Una liberazione, questa sì. E allora il sistema regge? Può bastare rivedere gli orari di raccolta per commercianti e residenti? L’inciviltà non può essere un alibi a non cambiare marcia o a non invertire la marcia (sì, con il ritorno delle campane per la raccolta della carta dove ci sono più ristoranti e negozi). E non bastano le manciate di multe dei vigili o le guardie ambientali (15 per Firenze e provincia) appena ingaggiate da Palazzo Vecchio. Altrimenti non si spiegherebbe quel divanaccio intriso di piscio che le mamme e i bambini che vanno a scuola sono stati costretti a vedere o sentire a meno che non si tappassero occhi e naso. Non è possibile che nessuno in quattro giorni (quattro!) se ne fosse accorto prima tra Palazzo Vecchio e Alia. Sarebbe perversione. A primavera gli effetti speciali (senza scomodare Netflix) rischiano di non bastare.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

L'iniziativa per presentare servizi per le piccole aziende l'idea è di puntare sulla frontiera di "internet delle cose" Dalla teoria alla realtà si parla di impresa 4.0 al Consorzio Magona Manolo Morandini / Cecina Un nuovo corso. O meglio, per dirla con il presidente del Consorzio Polo tecnologico Magona Vincenzo Argentieri: «L'evento dell'anno che delinea l'indirizzo di fare del Consorzio un motore di sviluppo per il territorio». La data da segnare in agenda è il 27 settembre quando alle 11 nei locali di via Magona si terrà l'iniziativa "Industria 4. 0, dalla teoria alla realtà". L'evento è realizzato con il partner Ceam, impresa empolese che dalle strumentazione di controllo tradizionali negli anni si è evoluta fino a rappresentare un'avanguardia nella frontiera di internet delle cose. Il tutto in collaborazione con la Banca di credito cooperativo di Castagneto Carducci e Dedagroup, ovvero uno dei più importanti attori dell'Information Technology made in Italy con quartier generale a Trento. «L'obiettivo è di dimostrare in questa giornata lo stato dell'arte in tema di impresa 4. 0, seguendo un filo logico che porta fino a dare la misura di esperienze concrete e a misura del tessuto delle piccole aziende, che sono la caratteristica del nostro territorio - spiega Argentieri -. Partiamo dalle competenze scientifiche per voce dell'Università di Pisa, a una visione di territorio allargato e delle politiche di industria 4. 0 promosse da Confindustria Firenze e di Livorno e Massa Carrara». L'ottica è quella di rendere competitivi i processi industriali della Pmi. Un esempio? Il monitoraggio continuo degli impianti per fare una manutenzione preventiva. Ma c'è molto di più. Nei locali del Polo Magona sono stati installati dei sensori messi a punto da Ceam. Sarà un'occasione per dare l'idea di che cosa e come funziona il monitoraggio in continuo, per esempio di temperatura e umidità nella sala server. Ma anche di come funziona la piattaforma per la condivisione e gestione dei dati raccolti. «All'interno delle Pmi spesso mancano le risorse per valutare le attrezzature e i servizi informatici che stanno comprando - dice il presidente Ceam Simone Campinoti -. In questo senso il ruolo del Polo può essere fondamentale per consentire alle aziende di avere di volta in volta le competenze tecniche di cui hanno necessità senza dover fare investimenti iniziali importanti». L'ottica del Consorzio è di spingersi sulla frontiera dei servizi senza rinnegare la chimica industriale e di processo che è stata la caratteristica di questi vent'anni di attività. «Ci proponiamo come una sorta di hub delle conoscenze anche per accorciare i tempi necessari a un'impresa per arrivare dall'idea al mercato - afferma il presidente Argentieri -. Il tutto mutuando quanto di positivo viene fatto in altri Paesi, penso alla Germania». Tra le opportunità per chi si avvarrà della collaborazione con il Polo Magona quella di avvalersi della convenzione sottoscritta con la Bcc di Castagneto Carducci per spuntare particolari condizioni di finanziamento.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Le confezioni di compost verde sono state consegnate in tutti gli undici comuni che si avvalgono del servizio di raccolta rifiuti di Rea Distribuiti 27mila sacchetti di di Scapigliato ROSIGNANO Sono 27mila, complessivamente, le confezioni di ammendante compostato verde, il cosiddetto "terriccio buono di Scapigliato", distribuite grazie alla campagna promossa da Rea Impianti in undici comuni che effettuano il servizio di raccolta del verde, con la collaborazione dei Comuni stessi.Lo scorso giugno la distribuzione ha preso il via nei comuni di Orciano Pisano, Rosignano Marittimo e Santa Luce. L'iniziativa ha successivamente interessato i comuni di Bibbona, Casale Marittimo, Castellina Marittima, , Montescudaio, e Riparbella. In seguito è state estesa anche nei comuni di Cecina e Collesalvetti, dove è tuttora in corso.La campagna di distribuzione ha riscosso grande successo tra i cittadini che si sono presentati numerosi nelle attività commerciali a ritirare i sacchi di terriccio da utilizzare per i loro orti e giardini: due sacchi omaggio da 20 litri per ogni nucleo familiare, con lo scopo di mostrare concretamente come il corretto conferimento dei rifiuti possa diventare un valore tangibile che può portare a benefici diretti, ovvero da rifiuto verde prodotto dalle famiglie a nuovo prodotto che torna nelle case.A Cecina (dove i cittadini sono stati suddivisi tra le varie attività secondo l'ordine alfabetico dei cognomi), e presso i centri di raccolta del Comune a Collesalvetti e Stagno (presentando il coupon che le famiglie hanno ricevuto direttamente a casa), è ancora possibile ritirare il terriccio, fino a sabato 20 ottobre. Una nuova fornitura è infatti in consegna a partire da lunedì prossimo 24 settembre. Inoltre, viste le richieste di alcuni residenti che non hanno ancora ritirato le confezioni, Rea Impianti ha deciso di riaprire eccezionalmente le consegne nel

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” comune di Rosignano Marittimo.In particolare, coloro che sono ancora in possesso del coupon e vogliono ritirare le due confezioni omaggio, potranno farlo presso il punto di ritiro Garden Poggio Fiorito, da mercoledì 26 settembre fino a sabato 20 ottobre.Rea Impianti ringrazia le amministrazioni, gli uffici comunali, le associazioni e tutte le attività commerciali che hanno aderito all'iniziativa per la preziosa collaborazione, e che hanno contribuito al raggiungimento di un importante risultato nel far acquisire maggiore consapevolezza riguardo alla raccolta differenziata e al principio dell'economia circolare.Per informazioni scrivere all'indirizzo email [email protected], oppure telefonare al numero 0586 744153.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Giuliani: niente rifiuti speciali da fuori se Jindal si impegna a usufruire di Rimateria Azzi: per noi fondamentale un impianto di prossimità. È scritto nell'Accordo di programma Gli antidiscarica in piazza contro l'ampliamento Cristiano Lozito / PIOMBINO Gli antidiscarica scendono in piazza stamani alle 10 in piazza Cappelletti, per protestare «contro l'ampliamento della discarica di Ischia di Crociano e contro la cessione ai privati della maggioranza delle quote di Rimateria». Gli organizzatori del Comitato salute pubblica non hanno precisato altri particolari, ma è prevedibile che i manifestanti arrivino in corteo fino al Municipio. La manifestazione arriva due giorni dopo il dissequestro della discarica disposto dal gip Marco Sacquegna, in un clima reso più acceso dal fatto che lunedì verrà formalizzata la cessione del primo 30 per cento della società a Unirecuperi e dalla presentazione dei due quesiti referendari, contro l'ampliamento della discarica e appunto contro la cessione ai privati della maggioranza della società. Da parte sua il sindaco Massimo Giuliani spiega come «a conferma della bontà delle azioni svolte finora è giunto il dissequestro dell'impianto da parte dell'autorità giudiziaria. Pertanto, a oggi, risulta una situazione impiantistica a norma con le prescrizioni autorizzative e le norme ambientali».Sulle questioni del referendum il sindaco ricorda «che il consiglio comunale ha espresso contrarietà poiché l'assemblea ha ritenuto che l'impianto di Rimateria debba stare dentro a un percorso di risanamento ambientale e di reindustrializzazione del territorio».Rispetto all'argomento centrale della discussione, cioè l'importazione di rifiuti speciali non pericolosi da fuori, Giuliani sostiene «che noi siamo i primi a voler fare tutto il possibile perché ciò non accada, ma la condizione indispensabile è che i flussi di rifiuti dal processo siderurgico arrivino a Rimateria, sia quelli già presenti nella discarica abusiva di trentasei ettari, sia quelli originati dal processo produttivo. Per far questo allora è assolutamente indispensabile che per la discarica di trentasei ettari si trovino le risorse per la rimozione delle oltre 1.800.000 tonnellate di cumuli presenti, e che la nuova proprietà siderurgica si esprima chiaramente impegnandosi alla ripresa dell'attività di produzione e a conferire tali rifiuti in Rimateria».Sulla prima questione la novità è rappresentata dalla richiesta di Giuliani al Governo, «affinché i 50 milioni per le bonifiche presenti nell'Accordo di programma siano utilizzati per la rimozione di questi cumuli».Sulla seconda, il sindaco fa invece riferimento «a quanto previsto dall'Accordo di programma, inserito su nostra forte sollecitazione, affinché Jindal si impegni in maniera decisa ed in modo formale, alla ripresa della produzione, a utilizzare gli impianti di Rimateria. Queste due azioni eviterebbero l'arrivo di rifiuti da fuori e risolverebbero definitivamente le necessità di bonifica del territorio, mantenendo l'occupazione di Rimateria e raggiungendo l'obiettivo per il quale è nata».Sul tema il presidente Fausto Azzi non ha difficoltà a confermare «che l'azienda ritiene fondamentale avere la possibilità di usare un impianto di prossimità per il trattamento degli scarti industriali. Del resto è quanto è già scritto nell'Accordo di programma».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La società «Col nostro progetto risaneremo un'area senza regole da decenni» PIOMBINO «Basta con le accuse infondate e calunniose. Non sarà più tollerato che Rimateria sia associata a realtà quale la "Terra dei fuochi" o simili scenari tristemente famosi per aver coniugato la criminalità organizzata allo smaltimento illegale dei rifiuti». È quanto si legge in una nota di Rimateria secondo cui il dissequestro della discarica deciso giovedì dal gip Marco Sacquegna, dopo che «i carabinieri del Noe hanno certificato quanto l'attività di risanamento della discarica sia conforme alle leggi e rispecchi i criteri di sicurezza», dimostra «che senza l'attività dei tecnici e dei lavoratori di Rimateria non sarebbe mai stato possibile attuare il risanamento. Ognuno è poi libero di esprimere la propria opinione su questi fatti, ma dire, come è stato fatto, che Piombino rischia di ospitare una nuova "Terra dei fuochi" è falso e denota malafede. Nessuno potrà più dirlo senza assumersene la responsabilità».«L'area interessata alla cosiddetta "nuova discarica" -

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” conclude la nota - è già una discarica dove oggi sono accumulati rifiuti industriali abbandonati nel sito da decenni, senza controlli adeguati e messa in sicurezza. Quello attuale è il pericolo che il progetto di Rimateria intende abbattere portando la legalità dove fino a oggi non sono state rispettate le regole».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La segreteria del Pd «Vogliono il referendum solo per fini elettorali» PIOMBINO «Il progetto Rimateria sta nel quadro del piano strutturale di area, per la prima volta, i contenuti dell'accordo sottoscritto al Mise indicano aziende locali per il trattamento dei materiali delle bonifiche e per il trattamento degli scarti della lavorazione industriale». Così si esprime la segreteria dell'Unione comunale Pd: «Non ci sarà alcuna nuova discarica - prosegue la nota - Verranno coltivati e regolamentati gli spazi che finora erano occupati da rifiuti in modo incontrollato all'interno del perimetro della fabbrica. Rimateria nasce per terminare il progetto di messa in sicurezza della attuale discarica, risanare e rilanciare questo settore negli spazi adiacenti già inquadrati per quella destinazione d'uso». Per il Pd la richiesta di referendum «è strumentale, tesa ad amplificare le paure dei cittadini per soli fini elettorali».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il 25 settembre l'atteso dibattito in aula sulle mozioni di diverse forze politiche Quelli del "no" all'impianto invitano via social a manifestare a Firenze Il caso in consiglio regionale Appello alla mobilitazione Paola Villani / FOLLONICA Manifestazione di fronte al Consiglio regionale: quelli del no all'inceneritore si danno appuntamento in via Cavour a Firenze martedì 25 settembre, data in cui è stata fissata la riunione dell'assise. Forse stavolta l'assemblea toscana riuscirà a discutere i quattro atti presentati dai gruppi consiliari sull'impianto di Scarlino. Forse, perché in questo caso non ci sono certezze e anche ciò che sembrerebbe scontato non lo è. Dopo il nulla di fatto della seduta del 12 settembre scorso il fronte del no spera che stavolta il dibattito ci sia, ma soprattutto che l'ente regionale dia ascolto a quanto richiesto da Sì Toscana a sinistra e dai sindaci di Follonica e Scarlino: il ritiro della delibera di giunta del 30 luglio scorso con la quale si è data nuovamente l'autorizzazione all'attività dell'impianto.Nella mozione firmata dai consiglieri Paolo Sarti e Tommaso Fattori si chiede inoltre che il consiglio regionale sia informato sui contenuti della relazione tecnica del Cnr (Centro nazionale ricerca) in merito ai forni dell'inceneritore, studio che valuta quei forni inappropriati a bruciare gli inquinanti dei fumi d'uscita immessi nell'aria. A presentare atti riguardanti l'impianto di Scarlino sono stati anche il capogruppo del Pd Leonardo Marras, Riccardo Mareschi di Fratelli d'Italia e Irene Galletti, Giacomo Giannarelli e Gabriele Bianchi del Movimento 5 Stelle..Ma se la politica in questo caso ha un ruolo da protagonista anche la popolazione vuole intervenire al dibattito sull'inceneritore di Scarlino con una manifestazione sotto la sede del Consiglio regionale, a Firenze in via Cavour.L'iniziativa è nata spontaneamente sul social media Facebook e da lì sta acquistando forza.Ecco le motivazioni. «Martedì 25 settembre in Consiglio regionale si discuteranno le mozioni, riunite, presentate sulle autorizzazioni inerenti l'inceneritore di Scarlino. Il comitato contro l'inceneritore di Scarlino e i sindaci di Follonica e Scarlino saranno presenti per assistere e per sostenere la contrarietà all'impianto - si legge sul social - Il "ferro vecchio" (citazione delle parole di Leonardo Marras) non può e non deve essere rimesso in funzione, un "nuovo impianto" non può essere comunque un inceneritore costruito su una piana che necessita urgentemente di bonifiche. Non è più tollerabile spendere i nostri soldi per farci ammalare. Non siamo cavie su cui sperimentare gli effetti di impianti che ci fanno morire a "norma di legge". È difficile poter partecipare durante un giorno lavorativo, ma noi ci saremo per rappresentare tutti i cittadini che non credono in un futuro fatto di incenerimento». L'appello alla mobilitazione dunque è lanciato. Quali effetti potrà sortire lo si capirà solo dopo il 25 settembre.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio rifiuti Sea Ambiente, assunzioni e nuovi revisori dei conti VIAREGGIO Assemblea sindacale ieri mattina per Sea Ambiente e Sea Risorse insieme, e sul tavolo una serie di questioni occupazioni. Che saranno sul tavolo dell'incontro fissato per il 5 ottobre con l'azienda per

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Sea Ambiente. E che agitano i lavoratori di Sea Risorse per l'intenso uso di appalti alle cooperative cui l'azienda della raccolta differenziata sta facendo ricorso. «Sea Ambiente intende dare vita ad un concorso per assunzioni», spiega al Tirreno Giuseppe Moriconi, delegato Cgil, «ma come sindacato chiediamo che si attinga alle graduatorie già esistenti. L'incontro del 5 ottobre sarà, dunque, importantissimo». Ieri si è tenuta anche l'assemblea dei soci Sea Ambiente che ha nominato due nuovi revisori dei conti e confermato Sabina Biagioni in quota al Comune di Camaiore. I due nuovi nominativi sono quelli di Andrea Quiriconi, socio di studio del sindaco di Viareggio e presidente del Collegio dei revisori di Gaia, e Stefano Faver, candidatosi nel 2012 alle amministrative di Lucca con la lista del sindaco Favilla ed oggi attivista Cinque stelle Lucca.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio alla migliarina Gaia: fanghi coperti ma l'odore può derivare dallo spostamento VIAREGGIO Ancora cattivi odori nell'aria alla Migliarina nelle strade più vicine al depuratore di Gaia che vive l'emergenza fanghi nazionale. Nelle ultime ore, risponde l'azienda idrica alla richiesta del Tirreno di capire cosa stia accadendo, «c'è stata una movimentazione di fanghi per la costruzione di nuove barriere (paratie) per il contenimento degli stessi. Questo può aver causato l'emissione di cattivi odori più intensi, che comunque risulta temporanea. Stiamo facendo il possibile per ridurre i disagi, ma la criticità esiste». Anche le aree dove sono stoccati i fanghi nel depuratore di Viareggio, spiega Gaia, vedono «i cumuli coperti». Operazioni di copertura che «erano state pianificate fin dall'inizio dell'emergenza, nella consapevolezza che i cumuli avrebbero emesso cattivi odori. I teli garantiscono un buon livello di contenimento delle emissioni, per quanto non siano risolutivi». Intanto - dal punto di vista del nodo normativo in via di definizione - la segreteria del sottosegretario Vannia Gava ha fatto sapere al senatore di Forza Italia Massimo Mallegni che le modifiche al decreto 99/1992 saranno nel "Decreto Genova". E riguarderanno i limiti di idrocarburi. --D.F.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio cattivi odori Raddoppio di Pioppogatto Coluccini chiede lo stop Massarosa «È necessario scongiurare l'ampliamento di Pioppogatto, principale indiziato dei miasmi notturni», così si esprime il consigliere di opposizione Alberto Coluccini sulla questione dei cattivi odori. «Il gestore è tornato a chiedere alla Regione di poter ampliare capannoni e codici di rifiuti trattati, introdurre ulteriori lavorazioni e trasferire tutte le altre lavorazioni fatte nel Comune di Pietrasanta a Massarosa compreso verde, lavarone e realizzazione di compost. La Regione ha chiesto agli enti interessati di far pervenire il loro parere, quello dell'assessora all'ambiente è di "procedere senza passare dalla valutazione di impatto ambientale", ovvero uno studio su tutto ciò che comporta in termini di effetti sull'ambiente e salute».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio a marina Tonnellate di lavarone da togliere dalla spiaggia Altre tonnellate di lavarone spiaggiate sul litorale nelle ultime ore. Comune già al lavoro per sfruttare fino all'ultimo giorno di sole e garantire un altro weekend balneare alla Marina. L'ultimo intervento risale a una ventina di giorni fa quando vennero rimosse 121 tonnellate di materiale spiaggiato. Per garantire il nuovo intervento l'amministrazione comunale dovrà fare un ulteriore sforzo economico.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio ambiente Miniere di Valdicastello bonifica avanti tutta PIETRASANTA Proseguono gli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito minerario di Valdicastello. È in fase di completamento la sistemazione morfologica e la bonifica della discarica di materiale di risulta di lavorazione mineraria in località Parigi destinato anche a migliorare la regimazione delle acque piovane a contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico. L'intervento, eseguito come suggerito dalla direttive comunitarie, rientra

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nell'ambito del progetto dell'amministrazione di recupero e messa in sicurezza dell'area mineraria. «Il tema delle miniere e della messa in sicurezza e bonifica di tutta l'area - spiega il sindaco - è stato al centro anche del recente incontro con la Regione a cui abbiamo chiesto un ulteriore sostegno per completare tutte le fasi dei delicati interventi che ci separano dall'obiettivo comune finale che è quello di trasformare quella che è oggi una criticità ambientale in una risorsa turistica attraverso il parco archeogeominerario, Casa Carducci, il collegamento con S. Anna e l'edificio ristrutturato delle miniere che può diventare uno spazio per incontri ed eventi».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

A processo l'ex direttore della Nca Gastaldi per il caso di un operaio morto Ucciso dal mesotelioma durante il processo. Il collega: Non usavamo maschere «Spruzzavano amianto, di loro ne ho rivisti pochi» Libero Red Dolce / Carrara «C'era una fila di lampadine appese per riuscire a vedere, l'aria era rarefatta, attraverso la luce si vedevano i filamenti di quella roba con l'amianto che era nell'aria. Di quella gente che lo spruzzava per lavoro non ne ho più vista in giro negli anni». Sono passati cinquant'anni ma quella scena asfissiante non fatica a ricordarla Lorenzo Menconi, per 30 anni e più operai ai cantieri navali a Marina di Carrara.È uno dei testimoni della procura nel processo che vede imputato l'ingegnere Rinaldo Gastaldi, negli anni a cavallo tra i '60 e i '70 direttore dei lavori ai cantieri. A intentare la causa, l'accusa è di omicidio colposo, fu il collega Bruno Morelli. Voleva giustizia e si rivolse alla procura quando già il mesotelioma pleurico stava divorando il suo colpo e asfissiando i suoi polmoni. E mentre il processo si celebrava Morelli è morto, ma la causa è andata avanti. E, caso più unico che raro, è stato possibile eseguire un'autopsia su un paziente nel corso del processo. Le illuminazioni improvvisate erano a bordo delle navi dei cantieri navali in un ambiente che dalle descrizioni degli operai va immaginato come una camera a gas. Dentro ci lavoravano in tanti: saldatori, operai, capi reparto. Anche i direttori. «Stavano lì anche quando si spruzzava l'amianto?», chiede al testimone l'avvocato della difesa Luca Benedetti. «Sì, tutti i direttori salivano a bordo, anche quando si utilizzava l'amianto». E secondo il suo resoconto l'amianto venne utilizzato fino al 1998.La prima testimonianza è di segno diverso. Sollecitato dalla sostituto procuratore Alessandra Conforti, parla un anziano collega di Morelli. «Di amianto non saprei dire, non lo conosco com'è fatto. So che si lavorava con la lana di vetro, che veniva rivestita da uno strato bianco dove dicono ci fosse amianto. Ma io non so».Conforti gli rinfresca la memoria. «Lei in una testimonianza del 2002 però disse che eravate esposti all'amianto negli interventi di rifinitura. In ogni caso: lei utilizzava mascherine?». «No, mai», risponde l'operaio e conferma che lui quegli interventi di rifinitura e taglio li faceva. Dunque se ci fosse stato amianto ci sarebbe necessariamente entrato a contatto. Molto più vivido il racconto di Menconi. Assunto nel 1969 quando la ditta era la Cnasa, alla quale subentrò la Nca. La domanda della pm è secca: «Ricorda l'utilizzo di amianto». La risposta non lascia spazio a interpretazioni. «Certo, lo sparavano con getti di aria compressa. Lo respiravamo tutti. C'era chi fasciava i tubi della sala macchine col l'amianto utilizzando le mani». Emerge un quadro anche di inconsapevolezza, di sottovalutazione del rischio. Protezioni nessuna. E Menconi racconta un episodio. «Pensi che Gastaldi soffriva di mare e per farlo stare più saldo gli avevano costruito un giaciglio fatto con cuscini d'amianto». Un ambiente insalubre, quanto meno. «C'erano degli aspiratori - ricorda Menconi su precisa domanda di Conforti - ma non aspiravano abbastanza. Spostavano l'aria ma non la toglievano. Lì la polvere e il fumo si tagliavano con il coltello. Io dico sempre a mia moglie che non ne sono fuori, mi controllo sempre»:La prossima udienza con i periti della procura è fissata per il 29 gennaio prossimo. E il 12 partirà la discussione.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I cittadini che si battono contro l'impianto dei rifiuti attendono la scadenza dei permessi provvisori sugli scarichi e chiedono più vigilanza I No Costa rinunciano al ricorso al Tar «Ma la lotta continua» ALBIANO MAGRA Dopo un lungo silenzio, torna sotto i riflettori la ditta Costa. E questo accade a seguito di una ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale di Firenze, con cui si prende atto della rinuncia di alcuni cittadini albianesi a ricorrere contro un decreto dirigenziale della direzione ambiente ed energia della Regione Toscana, decreto che attestava che l'impresa Costa Mauro s.a.s. risulta in possesso di atti autorizzativi che disciplinano lo scarico delle acque meteoriche dilavanti di seconda pioggia. Ma perchè i ricorrenti hanno

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” deciso di tirarsi indietro? Il Tirreno lo ha chiesto direttamente a uno dei cittadini albianesi firmatari del ricorso, ovvero Walter Moretti, leader storico dei No Costa. «Visto che la proroga di Gaia alla ditta Costa per la questione degli scarichi in pubblica fognatura scade il 30 settembre, rischiavamo che la domanda di sospensiva fosse rigettata e, rinunciando all'istanza cautelare, abbiamo anche evitato di pagare 2mila euro di spese legali. Ma se nella Conferenza dei servizi che si riunirà nei prossimi giorni, Gaia dovesse concedere una ulteriore proroga, sicuramente la impugneremo, pur augurandoci che Gaia non lo faccia, anche perchè non è sua competenza, ma dell'Autorità Idrica Toscana».Inoltre, Moretti fa notare che «la proroga a lavorare i rifiuti per la ditta Costa di Albiano Magra scade il 29 agosto 2019 e l'azienda può lavorare soltanto 75 tonnellate di rifiuti al giorno, sotto la soglia dell' Aia, Autorizzazione Integrata Ambientale. Si tratta di una limitazione stringente e sulla quale devono vigilare l'Arpat, la Polizia Provinciale e il sindaco di Aulla», conclude Moretti. GIANLUCA UBERTI

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Raccolta firme e lettera aperta al Comune e ad Acque spa per la chiusura del punto di erogazione dell'acqua in via Porta a Mare. «Vogliamo sapere perché» La fontanella non funziona più e il quartiere va su tutte le furie PISA Una piccola e pacifica rivolta nata intorno a una fontanella che non funziona più in un quartiere dove invece veniva utilizzata spesso e volentieri. Per il cane assetato, per rinfrescarsi il viso dopo una passeggiata, per pulire le mani al bimbo dopo il gelato. Piccoli gesti di una quotidianità di quartiere svaniti nel nulla.Succede in via orta a Mare. E i residenti della zona si sono chiesti cosa fare per provare a risolvere il problema. La risposta? Una petizione e una lettera aperta indirizzata ai giornali locali ma, prima di tutto, al sindaco, all'assessore all'ambiente e al presidente della società di gestione del servizio idrico, Acque spa. «I cittadini di Via Porta a Mare - si legge nella petizione supportata da ... e rivolta al sindaco - intendono sottoporre alla sua attenzione il disagio che è stato creato con la repentina ed inaspettata chiusura della fontanella pubblica posta nella suddetta strada. Ciò ha comportato l'impossibilità per molte famiglie di rifornirsi di acqua da bere. Forti disagi anche per coloro, automobilisti e non, che utilizzavano la fontanella per dissetarsi, come refrigerio e per piccoli usi personali. Capiamo anche il disagio che può comportare per alcuni la vicinanza della fontanella ma non comprendiamo i motivi (che vorremmo conoscere) di una così drastica chiusura quando riteniamo che i benefici dell'acqua corrente erano molto maggiori rispetto al fastidio. Chiediamo pertanto che l'uso dell'acqua bene pubblico in Via Porta a Mare sia ripristinato od in alternativa, per limitare i disagi di alcuni residenti, la fontanella venga dislocata tra gli alberi, in posizione defilata rispetto a Via Porta a Mare, vicino al lavaggio macchine ed al relativo scarico». - V.L.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa ruspa in azione Baracche abbattute al campo rom di Oratoio «Solo il primo passo» PISA «Primi interventi di demolizione alle baracche dei rom al campo nomadi di Oratoio. La pacchia è finita», annuncia il deputato Edoardo Ziello (Lega) postando praticamente in presa diretta su Facebook l'intervento della ruspa sulle lamiere delle casupole del campo rom. Il superamento di quello di Oratoio-Ospedaletti e di altri insediamenti di nomadi sul territorio comunale è uno dei principali punti del programma di mandato della giunta a trazione leghista.«Oggi abbiamo cominciato ad abbattere delle baracche al campo nomadi di via Maggiore ad Oratoio, primo step di un'operazione più ampia che ci vedrà impegnati, nei prossimi mesi, nello sgombero e nella successiva bonifica di tutti i campi nomadi abusivi a Pisa», conferma il sindaco Michele Conti, sottolineando il fatto che questo intervento è solo il primo in agenda.Peraltro l'abbattimento di ieri non è stato ancora un intervento risolutivo rispetto alla presenza rom tra Oratoio ed Ospedaletto, la più importante rimasta sul territorio e motivo di proteste da parte dei residenti e degli imprenditori della zona. La ruspa è entrata in azione per demolire dieci baracche, le prime che si trovano nell'accampamento, quelle usate dalle "vedette" per avvertire gli altri in casi di arrivi sospetti o indesiderati.Della questione del campo rom ad Ospedaletto, Conti aveva parlato anche l'altro giorno in occasione del convegno all'Unione Industriale Pisa per la presentazione del progetto "Ripensare Ospedaletto: analisi e proposte per il rilancio dell'area". «Condivido le analisi della presidente Pacini e dei suoi collaboratori: ho preso impegni precisi - ha detto il sindaco - ovvero considero indispensabili due interventi per riqualificare l'area e renderla più

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” attrattiva: la riduzione delle tasse per le imprese (quelle di competenza comunale, da applicare nei prossimi bilanci) e lo sgombero del campo nomadi di Ospedaletto».Esulta anche la sindaca Susanna Ceccardi, visto che il territorio dell'area industriale è in parte nel comune di Cascina. «A Pisa stamani ruspe in azione al campo rom di Ospedaletto. Complimenti al sindaco Michele Conti, all'assessore Giovanna Bonanno e naturalmente alla Lega. Dalle parole ai fatti».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Il Comune intensifica i controlli per arginare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. In arrivo cinque occhi elettronici mobili Tolleranza zero contro chi sporca, più telecamere Calci L'amministrazione comunale di Calci torna ulteriormente ad intensificare i controlli sul territorio contro l'abbandono dei rifiuti.«Abbiamo la fortuna di vivere in un ambiente molto bello anche dal punto di vista naturaluistico, sporcare il territorio, deturparlo per noi stessi e per i tanti turisti che lo visitano, è un vero e proprio scempio», afferma l'assessore all'ambiente Stefano Tordella. Che aggiunge: «Spargere rifiuti nell'ambiente è da incivili e basta. Non servono neppure ulteriori argomentazioni». Aggiunge il sindaco Massimiliano Ghimenti: «In passato abbiamo già effettuato salate sanzioni a chi ha abbandonato rifiuti nell'ambiente. Ora intensificheremo la lotta, abbiamo infatti dato mandato alla polizia municipale di aumentare i controlli, aprire i sacchi abbandonati e soprattutto di acquistare almeno altre 5 telecamere mobili da utilizzare anche per individuare e sanzionare pesantemente gli incivili (sanzioni fino a 3.000 euro grazie all'apposito regolamento comunale approvato in questi anni) che abbandonano sacchi e rifiuti ingombranti sul territorio».«In tre anni - continua Ghimenti - l'amministrazione comunale ha aumentato l'orario di apertura dell'isola ecologica (ora aperta il sabato, sia la mattina che il pomeriggio), ha riattivato il servizio di recupero "ingombranti" a domicilio (basta una telefonata per farsi venire a prendere tali rifiuti a casa) e ha più che raddoppiato la presenza di cestini lungo le strade e aree verdi del territorio. Zero scuse quindi. E quindi tolleranza zero. Apriremo sacchi e utilizzeremo le telecamere per identificare chi sporca Calci». Il Comune chiede inoltre a tutti la collaborazione nel segnalare le zone di frequente abbandono (che a fine settembre magari saranno ripulite all'interno delle giornate di pulizia del territorio di "Puliamo il mondo") ed anche ogni possibile elemento per individuare i responsabili.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Posata giovedì pomeriggio la prima pietra alla presenza di don Armando Zappolini, del sindaco Simone Millozzi, dell'assessore Matteo Franconi Una sala multifunzionale finanziata dalla Ecoacciai GELLO Responsabilità sociale dell'impresa. Così si può sintetizzare il finanziamento di Ecoacciai Spa per la realizzazione della sala multifunzionale al campino di Gello. Giovedì, alla presenza del sindaco Simone Millozzi, dell'assessore Matteo Franconi e di don Armando Zappolini, è stata ufficialmente posata la prima pietra per quello che, una volta concluso, sarà un ampliamento delle due strutture già esistenti nel centro sportivo. «Un centro aggregativo di pregio - spiega Fabrizio Lupoli, amministratore delegato di Ecoacciai - e che sarà utile per tutte quelle attività che solitamente vengono gestite da una parrocchia». Per Lupoli è fondamentale che un'azienda non abbia soltanto ricadute produttive. «L'impresa deve avere una funzione sociale - spiega - per la quale creare benefici a livello umano, e non solo economico». Per questo, come tiene a precisare lo stesso Lupoli, Ecoacciai si è sempre spesa per simili interventi, come anche, in passato, per il mantenimento del decoro urbano. Con la parrocchia la cooperazione va avanti ormai da tempo. Anche l'anno scorso il campino fu sottoposto a un ampliamento della struttura, e anche allora fu Ecoacciai ad offrire il proprio aiuto. «Gello, per noi, non può essere solamente centro di lavoro - continua Lupoli - e per questo, con l'amministrazione comunale e con don Armando Zappolini abbiamo pensato di intervenire ulteriormente». E per fare questo, l'azienda non ha mancato di rimanere in contatto con le persone che vivono in quel territorio. «Il progetto è stato presentato tempo fa in un open day a tutti i parrocchiani - racconta - e ora arriva alla sua conclusione, con la posa della prima pietra». Ecoacciai è azienda leader nel settore del recupero e della fornitura di rottami metallici ferrosi e non ferrosi ad acciaierie e fonderie. Annualmente, gestisce circa 750mila tonnellate di materiale, con un tasso di recupero che oscilla tra il 70 e il 90%. PIETRO MATTONAI

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Cecina Rifiuti a Marina incontro pubblico È in agenda martedì 25 settembre alle ore 21.15 al Palazzetto dei congressi l'incontro pubblico sulla raccolta dei rifiuti porta a porta a Marina. L'occasione è promossa dall'amministrazione comunale per chiarire i dubbi dei cittadini riguardo alla nuova modalità di ritiro dei rifiuti che ha preso il via il 17 settembre in tutta la frazione.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il Comune sta progettando una soluzione per i camion delle aziende della zona vicino al ponte sul Pavone Il sindaco: rilancio dell'economia Un vero guado del fiume per i mezzi pesanti diretti al laboratorio del Cosvig POMARANCE L'idea è affascinante e sembra un po' folle. Ma potrà servire concretamente a collegare di nuovo l'area di Pomarance con Firenze e Siena. E, soprattutto, il laboratorio di Sesta del Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (Cosvig). Dietro alla possibilità di realizzare un «guado a ruota bagnata», come lo definisce il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni, a fianco del ponte sul fiume Pavone, ci sono infatti le ditte della zona (Enel compresa) che avrebbero un beneficio enorme dal progetto di realizzare un passaggio per i mezzi pesanti in direzione, appunto, del SestaLab. NIENTE MEZZI PESANTI Finora, infatti, l'attraversamento del corso d'acqua sulla strada provinciale 27, non lontano da , ha una restrizione per i camion. Possono passare solo quelli con peso inferiore ai 120 quintali. Le condizioni del ponte distrutto dai tedeschi e poi ricostruito in mattoni, infatti, non consentono il transito ai mezzi pesanti. Ma sarà oggetto di verifiche approfondite e di ristrutturazione, grazie al protocollo d'intesa siglato dai Comuni geotermici con Cosvig e Regione, in cui saranno impiegati 32 milioni (di cui 5 dal Comune di Pomarance) per interventi sulla viabilità. A primavera dovrebbero partire i lavori al ponte, ma le previsioni non sono quelle di realizzarne uno più grande e in grado di consentire il passaggio ai camion. VIA PER L'ECONOMIA Ecco, quindi, l'idea di Martignoni. «Stiamo lavorando a un progetto che permetta di costruire una sorta di passerella bassa - dice il sindaco - che, di fatto, consenta ai camion di guadare il fiume». Da qui la definizione "a ruota bagnata" che aprirebbe una strada importante per le aziende della zona, i cui mezzi attualmente sono costretti ad andare ad allungare il tragitto per raggiungere il laboratorio del Cosvig. «Quel ponte è la via d'accesso di Pomarance verso Firenze e Siena - aggiunge Martignoni - Da anni non possiamo sfruttarla a pieno. La limitazione del traffico pesante è un handicap che danneggia le aziende. Per ora, è solo di un progetto. Dovremo parlarne con Provincia e Regione. Penso, però, che sarebbe una soluzione positiva per l'economia della nostra zona». LA STRADA DEI CARRI ARMATI Tra l'altro, per la costruzione del guado è previsto l'utilizzo di una vecchia strada che entra nel fiume e che venne realizzata in tempo di guerra per il passaggio dei carri armati. «Una strada molto vecchia, ma che ancora resiste e che potrebbe essere sfruttata di nuovo. Ma per fini molto più positivi e costruttivi», sottolinea Martignoni. - A.Q. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina variante aurelia Cestini vuoti ma saranno rimossi Rifiuti in terra Fino a pochi giorni fa i cestini sulle piazzole della Variante (tra Castiglioncello e Cecina, ma anche più a sud), erano colmi di rifiuti. Anas, grazie alla campagna del Tirreno, ha effettuato la pulizia, annunciando che li avrebbe rimossi. I contenitori sono ora a terra, in attesa di essere portati via.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Pista ciclabile sull'Aurelia il cantiere parte dal lato sud ROSIGNANO Inizieranno domani i lavori per realizzare la pista ciclabile lungo la via Aurelia a Rosignano Solvay. «Gli interventi che prevedono anche l'asfaltatura dell'Aurelia - dice l'assessore alla qualità urbana Piero Nocchi - inizieranno da via Oberdan Chiesa per proseguire verso nord». A sei giorni dall'introduzione del senso unico sulla principale strada di Rosignano Solvay e su via Champagny, alcuni tra gli operatori commerciali, le cui attività si affacciano sull'Aurelia, hanno elencato almeno due aspetti critici: il numero dei parcheggi e proprio quella pista ciclabile che verrà realizzata lungo il lato ferrovia. Una pista ciclabile che i commercianti avrebbero preferito venisse realizzata lungo le strade parallele al lungomare di Rosignano. Per quanto riguarda i parcheggi l'amministrazione è disponibile a rivedere, almeno in alcune zone, la sosta di trenta minuti. «Gli stalli - spiega Nocchi - erano 80 adesso sono passati a 120 tra la via Aurelia e via Champigny. Quelli sull'Aurelia sono rimasti tutti, in più abbiamo creato alcuni posti auto nella parte più a sud, verso via Oberdan Chiesa. A questi vanno ad aggiungersi i posti auto in via della Costituzione oggi pienamente raggiungibile con il sottopasso di via del Fante. Si tratta di parcheggi tutti accessibili e vicini al centro di Rosignano. Per quanto riguarda la sosta con il disco orario di 30 minuti, per alcuni un tempo ritenuto troppo breve per fare acquisti, in alcune zone possiamo incrementare il tempo. Siamo ancora in una fase dove sono possibili modifiche». La pista ciclabile lungo l'Aurelia, lato ferrovia, è stata l'idea forse più contestata dai commercianti e da alcuni cittadini. «Non potevamo realizzare la ciclabile lungo le strade più vicine al lungomare - spiega l'assessore - per motivi di sicurezza: troppi gli incroci. Inoltre la pista è collegata con quella che verrà realizzata, sempre lungo la via Aurelia, a Castiglioncello e Portovecchio». Intanto a cantieri aperti i cittadini discutono sui social se invece del senso unico non fosse stato meglio realizzare un centro perdonabile come a Cecina o San Vincenzo. «La mobilità va sperimentata- dice Nocchi - con il nuovo sistema di sensi unici, riequilibrando il traffico, aumentando i parcheggi, abbiamo creato un centro dove le persone possono camminare e recarsi con facilità nei negozi. Lo scopo è quello di rivitalizzare l'area». - A.B.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Dure accuse al Pd e al sindaco Giuliani, il comitato ribadisce la richiesta di referendum: no all'ampliamento e ai privati Cinquecento in piazza contro la discarica «Siamo un treno in corsa, non ci fermiamo» Cristiano Lozito / PIOMBINO È un successo di partecipazione quello incassato ieri dal Comitato per la salute pubblica, capace di radunare in piazza Cappelletti circa 500 persone (secondo le stime della Questura), forse di più nel momento centrale dell'iniziativa contro l'ampliamento della discarica. «Provi il Pd a portare in piazza tutta questa gente», ha urlato al microfono uno degli oratori, ultimo sberleffo al partito di governo che col sindaco Massimo Giuliani è stato coperto di accuse («Volete fare di Piombino il polo nazionale dei rifiuti») e pure di insulti. Tanto entusiasmo dunque da parte del Comitato, e il coro "Referendum, referendum" che più volte è riecheggiato anche nel corteo diretto davanti al municipio dove ha sostato (rumorosamente) per alcuni minuti. Manifestazione senza bandiere di partito, per volontà degli organizzatori, ma con molti rappresentanti delle forze di opposizione presenti in piazza e confortati alla vista di tutta quella gente così avvelenata nei confronti del Pd, a pochi mesi dalle amministrative: tra gli altri c'erano il consigliere regionale della Lega, Roberto Biasci, Francesco Ferrari, di Fratelli d'italia, il 5 Stelle Daniele Pasquinelli, Fabrizio Callaioli del Prc, poi rappresentanti di liste civiche come Riccardo Gelichi, Carla Bezzini, Andrea Fanetti. La campagna elettorale per il 2019 insomma è ufficialmente partita, e la manifestazione di ieri ha chiarito come il tema della tutela ambientale e della salute sarà un elemento chiave. Al microfono si sono alternati esponenti del comitato e semplici cittadini: Roberta degani ha aperto l'iniziativa rifiutando «l'accusa del Pd che ci tratta come burattini in mano alle opposizioni. Qui non ci sono partiti, ma solo gente che ha a cuore la salute e l'ambiente. Continuano a dirci che non è una nuova discarica, ma invece è così, e questo ostacolerà qualsiasi sviluppo del turismo e dell'agricoltura di qualità. E poi vogliamo i carotaggi, vogliamo sapere cosa hanno scaricato là dentro quelli delle ditte Lonzi e Rari». Infine da Degani l'appello ai sindaci «a non firmare la cessione del 30% delle quote Asiu, almeno fino a quando non si saprà se ci sarà il referendum».Per Vittore Rossi «quelli che vogliono il raddoppio della discarica sono gli stessi che volevano portare qui la merda di Bagnoli. Vogliono riempire di rifiuti il retroterra portuale, aree che invece sarebbero fondamentali per lo sviluppo del porto».Alessandro Del Visci, presidente del Csp, ha ribadito «la totale assenza dei partiti dal movimento. Piuttosto venga a confrontarsi il segretario del Pd». Secondo Tony Perlini «il probema non è

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca ambiente Partita da Lammari "Puliamo il mondo" CAPANNORI Torna in campo un esercito molto speciale, quello di Puliamo il mondo, con 21 iniziative - fino al 6 ottobre - per ripulire le aree pubbliche della Piana da rifiuti e materiali. I volontari hanno iniziato ieri dal parco Micheloni di Lammari con la partecipazione degli studenti della terza B della scuola di Lammari. Un esercito che comprendeva studenti, associazioni di volontariato, comitati e anche la cooperativa sociale Odissea con i giovani dei centri di accoglienza presenti sul territorio. Le prossime tappe saranno il 25 settembre a San Leonardo, il 27 toccherà al parco pubblico di Capannori e il 28 ci si sposterà a Porcari. Sabato 29 ancora a Lammari e a Camigliano. E poi le aree limitrofe all'oratorio di Marlia. Domenica 30 a Zone e nel borgo storico di Ruota e nell'oasi della Gherardesca di Colle. Sabato 6 ottobre infine a toccherà a San Colombano .

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Fit Cisl vuole un vertice in prefettura con Comune e azienda per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori Stipendi in ritardo e poco organico Protesta a Coreglia Luca Dini / COREGLIA Ritardo negli stipendi e problemi di organico. Sono questi i problemi che la Fit Cisl Lucca lamenta nei confronti dell'azienda Econova che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel territorio di Coreglia Antelminelli.Una situazione emersa a giugno, quando i lavoratori hanno contattato il sindacato per avviare un tavolo di confronto con azienda e comune. Dapprima era l'Adigest, azienda con sede in Veneto, a gestire il servizio, ma niente è cambiato con il subentro di Econova e adesso il sindacato ha chiesto un incontro al prefetto. «Abbiamo cercato subito di impostare un dialogo sereno e tranquillo per trovare soluzioni rapide e concrete per risolvere i gravi problemi che attanagliano il servizio di igiene ambientale a Coreglia - spiega Gabriele Viviani (Fit Cisl) - abbiamo ricevuto inizialmente delle rassicurazioni che poi, purtroppo, con il tempo si sono rivelate fasulle e quello che succedeva con l'azienda di prima, succede ora con la nuova azienda».Le problematiche principali sono due: irregolarità nei tempi di pagamento degli stipendi e turni con diverse ore di straordinario. «Il problema degli stipendi è iniziato a giugno e crea delle gravi difficoltà economiche sia per sostenere la propria famiglia che per sostenere le spese e per giungere sul posto di lavoro - continua Viviani - poi c'è il problema del sotto dimensionamento dell'organico. I lavoratori sono costretti a fare delle ore in più di straordinario per tenere pulito tutto il territorio e queste non sono registrate in busta paga. Inoltre, la situazione rende difficile prendere un giorno di riposo, figurarsi una settimana di ferie. Come Fit Cisl abbiamo capito che la priorità dei soggetti responsabili (Comune e azienda) è solo quello di far vedere pubblicamente che il servizio funziona: ma a quale condizioni? Senza stipendio, con automezzi datati e "come ciliegina sulla torta" senza che i lavoratori abbiano fatto le specifiche visite (vaccini) riservate per chi lavora intorno ai rifiuti: quindi? Tutti si fanno belli e bravi, ma sulle spalle dei lavoratori. Per questo abbiamo deciso di richiedere un incontro urgente con il prefetto, con i tutti i soggetti responsabili, per far chiarezza una volta per tutte»

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Libellula sul pirogassificatore Documento ai Comuni per una posizione ufficiale sull'impianto BARGA Una conta, una vera e propria conta, per capire chi davvero è contrario al pirogassificatore, chi bluffa per convenienze elettorali e chi è favorevole all'impianto. L'aveva annunciata "La Libellula", e ieri è stata mantenuta la parola. È infatti partito all'indirizzo dei Consigli delle due Unioni Comuni della zona, un corposo ordine del giorno destinato a tutti i sindaci e consiglieri della Valle. Il comitato chiede di esprimersi votando un atto ufficiale dalla grande valenza politica. Alcuni sindaci hanno immediatamente protocollato il documento, e sono pronti a discuterlo alla prima occasione utile. Il primo Comune a farlo sarà Fabbriche di

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Vergemoli, e mercoledì, nella seduta dedicata agli assestamenti di bilancio, ci sarà spazio per il dibattito e la votazione dell'odg. Nel testo c'è di fatto una richiesta di esporsi, senza mezzi termini e formule in politichese. L'ordine del giorno tiene conto dell'importanza strategica di Kme per l'economia locale, così come delle necessità dei dipendenti e della situazione occupazionale, ma mette a fuoco le criticità ambientali della Valle, così come gli orientamenti della Regione. E alla fine si chiede ad ogni amministratore di assumersi le proprie responsabilità: «Si impegna l'amministrazione comunale a manifestare la propria solidarietà all'azienda sul piano di rilancio presentato e sulle finalità di incremento dei livelli produttivi e occupazionali; a esprimere formalmente la propria contrarietà al progetto di auto-produzione energetica avanzato dall'azienda; ad adoperarsi per l'individuazione di percorsi condivisi in cui azienda, cittadini e amministrazioni possano cercare vie alternative per perseguire il rilancio dell'azienda; ad attivarsi affinché, nel periodo di realizzazione degli approfondimenti sullo stato di salute (2019-2020), non si realizzino interventi che modifichino in modo sostanziale il quadro emissivo reale attuale e a richiedere, dove necessario, ulteriori monitoraggi degli inquinanti in atmosfera o campionamenti dei suoli». - N.B.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio ambiente Il cattivo odore è tornato ieri mattina VIAREGGIO A breve il comitato "Aria pulita Viareggio e dintorni" renderà noti i punti di raccolta delle firme in calce all'esposto per la Procura della Repubblica di Lucca. Intanto, nelle prime ore del mattino di ieri, l'odore della torba che brucia è tornato a farsi sentire a Viareggio. Il sindaco di Massarosa, Franco Mungai, ha effettuato un controllo sui terreni oggetto dell'incendio dei giorni scorsi ed ha escluso fenomeni di combustione. Di odore in odore, Migliarina, Lido ma anche Pietrasanta denunciano quello dei depuratori con le vasche piene ed i fanghi essiccati stoccati. Gaia, gestore idrico, ricorda l'emergenza nazionale e afferma: «La società ha provveduto a noleggiare centrifughe ad alta efficienza che minimizzassero il volume dei fanghi prodotti. Per ridurre le emissioni odorigene Gaia ha provveduto a coprire i cumuli con teli impermeabili e strutture fisse, utilizzando anche sostanze enzimatiche».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio il caso Trovato amianto nella discarica di Bernardone CAMAIORE Trovato nell'amianto confuso tra i rifiuti abbandonati nella famosa "discarica di Bernardone". Il Movimento 5 stelle di Camaiore, cha più volte ha denunciato l'abbandono di rifiuti in zona, ha effettuato un sopralluogo alla discarica e insieme al consigliere regionale Giacomo Giannarelli e al senatore Gianluca Ferrara. Sul posto ritrovati rifiuti a amianto abbandonato. «Diverse sono le problematiche ambientali sorte nel corso della visita - dice il portavoce dei Cinque Stelle Niccolò Da Prato - abbiamo rinvenuto lastre di amianto abbandonate e altro materiale di scarico in un luogo che è diventato praticamente un punto di abbandono usuale per tanti incivili. Abbiamo chiamato con noi attivisti camaioresi i rappresentanti della politica regionale e nazionale perché crediamo che la questione abbia una rilevanza non solo sul piano locale ma anche su quello nazionale».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'annuario Arpat: "eccellente" lo stato del mare apuano per la balneazione ma c'è una presenza elevata di metalli e fitofarmaci soprattutto nei fiumi Inquinamento chimico: acque apuane "non buone" MASSA-CARRARA Nel 2017 il 96% dei chilometri di costa balneabile in Toscana ha raggiunto il livello di qualità "eccellente". Lo si evince dall'"Annuario 2018 dei dati ambientali della Toscana", che Marcello Mossa Verre, direttore generale di Arpat, ha presentato in Regione.Nella nostra provincia, dal 2014 al 2017, la qualità delle acque di balneazione appare "eccellente" a Carrara e Massa e "buona" a Montignoso. Su 94 controlli effettuati da Arpat nel 2017 in 15 aree balneabili della costa apuana (2 a Carrara, 11 a Massa e 2 a Montignoso), i valori sono risultati "conformi" in ben 93 casi, con una sola area "fuori norma". Dal 2013 al 2017, però, lo stato chimico delle acque marino costiere apuo-versiliesi, come del resto un po' ovunque in Toscana, è sempre stato classificato "non buono", a causa della presenza di inquinanti come fitofarmaci (che derivano probabilmente dall'uso di pesticidi in agricoltura), metalli ed altri contaminanti. A dimostrarlo sono sempre i

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dati dell'Arpat, che nel 2017, in quel tratto di litorale, ha registrato superamenti per i parametri di mercurio, furani, diossine e policlorobifenili. Lo stato ecologico, invece, ossia quello degli organismi biologici delle acque, dopo essere risultato appena "sufficiente" nel 2013-2015, è poi diventato "elevato" nei due anni successivi. Passando ad analizzare la situazione dei corsi d'acqua, occorre rilevare che le analisi effettuate dal 2013 al 2017 lungi i fiumi della Lunigiana hanno rilevato sempre uno stato ecologico positivo. Il recente stato chimico di Aulella valle, Verde e Bagnone 2, però, risulta "non buono". Per il Frigido, lo stato ecologico è "sufficiente" nel 2016, "non buono" quello chimico nell'anno seguente.Il "Carrione monte" ha uno stato ecologico "scarso" nel 2013-2015 e "sufficiente" l'anno dopo; dal 2013 al 2017, però, lo stato chimico del fiume carrarese è sempre rimasto "non buono". Riguardo alla qualità delle acque destinate ad uso potabile, l'annuario dimostra che essa resta cattiva in quasi tutta la Toscana, al punto che Arpat, negli ultimi anni, ha dovuto introdurre un ulteriore categoria denominata subA3, che indica un livello al di sotto del pessimo. Questo perché le acque toscane sono piene di coli batteri fecali, metalli, idrocarburi e pesticidi. Il 10% dei 114 corpi idrici regionali monitorati nel 2015-2017 ricade nella categoria subA3, il 69% nell'A3, il 21% nell'A2, che indica la qualità appena sufficiente. Dal 2004 ad oggi nessun corpo idrico ha raggiunto la classificazione A1, che è quella buona. A Massa-Carrara, però, le cose sembrano andare meglio. Su un totale di 4 stazioni analizzate, infatti, ben 3 sono risultate A2 e solo una A3. Arpat nel 2017 ha controllato anche 171 impianti toscani di depurazione di reflui urbani che servono più di 2 mila abitanti. In territorio apuano, su 66 campionamenti effettuati in 8 depuratori, sono state riscontrate in uno di essi ben 12 irregolarità amministrative, nonché superamenti per i parametri di azoto ammoniacale, azoto nitroso, escherichia coli, solidi sospesi e richiesta chimica di ossigeno.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara i veleni nel terreno Ancora 285 siti (su 433) in attesa di bonifica 3.600 ettari interessati MASSA-CARRARA Dall'annuario Arpat 2018 emergono dati negativi per quanto riguarda le bonifiche. A marzo 2018 i siti apuani interessati da procedimento di bonifica censiti dalla banca dati regionale Sisbon (comprensiva di tutti i siti, sia quelli con procedimento attivo che quelli con procedimento chiuso) risultavano 433, per 3.361 ettari totali. I siti ancora da bonificare sono 285 e quelli all'interno del perimetro del Sin/Sir sono oltre 100. Nel 2017 sono stati verificati 32 siti apuani, eseguendo oltre 100 sopralluoghi e circa 340 campionamenti di matrici ambientali (acque e terreni). Inoltre, sono stati predisposti quasi 70 contributi tecnici, attraverso emissione di pareri e valutazioni. A livello di densità, quindi in riferimento al numero di siti presenti ogni 100 km quadrati, la provincia apuana (37,5) è seconda in Toscana dopo Pistoia (39,4). Anche per quanto riguarda la percentuale sulla superficie provinciale, Massa-Carrara è seconda, dopo Livorno, con il 2,9% rispetto al 5,2% della provincia labronica, la quale, del resto, ha una storia di inquinamento ambientale molto simile alla nostra, con un passato industriale terribile, che ha lasciato una triste eredità fatta di suoli e falde ancora contaminati, dopo trent'anni dalla chiusura delle industrie chimiche.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Partaccia Cattivi odori al Lavello Gli abitanti in piazza MASSA "Osservato speciale" dell'Arpat, il fosso del Lavelo è da mesi al centro di proteste, lamentele e polemiche per gli odori insopportabili che emana, oltre che per le ripetute morie di pesci e per l'accumulo di rifiuti sulle sponde del corso d'acqua. I cittadini della zona circostante, Partaccia compresa, raccontano di non poter tenere aperte finestre porte a causa dei miasmi che, soprattutto di notte, raggiungono livelli definiti "insopportabili". E, adesso, passano all'azione. «Basta, non resistiamo più, scendiamo in piazza», dice Franco Ceccarelli, coordinatore di Forza Italia e residente nella zona. Ceccarelli e altri abitanti hanno organizzato un sit in per domattina. Alle 11 si ritroveranno davanti al depuratore di via Massa Avenza dove si svolgerà la protesta.

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa l'appello Discarica a ridosso di via Paparelli «Va ripulita» Pisa «Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza rifiuti, la situazione ha superato i livelli di guardia». È Franco Palermo, presidente della Fiva ConfcommercioPisa a lanciare l'allarme sul cumulo di immondizia nel terreno adiacente l'area mercatale di via Paparelli: «Ormai è diventata una vergognosa, incredibile e inaccettabile discarica a cielo aperto, che nonostante le nostre sollecitazioni, cresce progressivamente di settimana in settimana. La rete che divideva il terreno dal mercato è stata divelta da tempo e così per gli inquinatori seriali è un gioco da ragazzi sbarazzarsi in tutta tranquillità della spazzatura che nessuno viene a togliere. Ma noi operatori non possiamo certo continuare a lavorare in queste condizioni drammatiche. Rinnoviamo il nostro invito all'assessore all'ambiente Filippo Bedini ad intervenire e ad attuare urgentemente tutte quelle misure necessarie a ripristinare una situazione di igiene, decoro e legalità».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa sabato prossimo Volontari in campo per "Puliamo il mondo a Case di Marina VECCHIANO Il 29 settembre torna a Vecchiano "Puliamo il mondo 2018" di Legambiente. L'appuntamento è alle 9 in Località Case di Marina a . «L'amministrazione comunale, in collaborazione con le Associazioni Ambientaliste del territorio locale, la Consulta locale del Volontariato, l'Ente Parco e Geofor Spa, hanno il piacere di invitare la cittadinanza all'evento "Clean Up the World", un grande appuntamento di volontariato ed educazione ambientale, che riscuote forte partecipazione ed entusiasmo in tutta Italia» afferma il Sindaco Massimiliano Angori. «La nostra squadra, munita di guanti e sacchetti è sempre motivata da tanto entusiasmo: ci aspettiamo una buona adesione anche per sabato prossimo. Per questa edizione 2018 abbiamo scelto, come luogo per l'evento, la Via del Mare, un luogo significativo per la nostra storia locale, immediatamente prossimo alla marina vecchianese, il cui uso pubblico è stato definitivamente sancito ad inizio 2016 dalla Giunta Lunardi, in seguito al contratto stipulato dal Comune di Vecchiano con la Famiglia Salviati». Come spiega l'assessora alle politiche ambientali, Mina Canarini «l'occasione ci consentirà di effettuare una giornata di pulizia nei pressi del nostro litorale, in un luogo ricco di significati per la nostra comunità. Un ringraziamento, dunque, a tutti coloro che si sono impegnati per la consueta organizzazione di questa giornata».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

San Lorenzo Telecamere e domotica nelle case popolari CASCINA Nel villaggio popolare di di Cascina è in atto il completamento del progetto di riqualificazione urbana del quartiere Erp, programmato dall'assessorato alle politiche abitative e sociali. Sono state installate tre telecamere di ultima generazione per garantire la sicurezza dell'area. «Il quartiere popolare di San Lorenzo alle Corti dopo anni di degrado e trascuratezza, della passata amministrazione, torna a vedere la luce», dicono l'assessore al sociale e onorevole Edoardo Ziello e il sindaco, Susanna Ceccardi. «Qui, prima del nostro arrivo c' erano sei case fatiscenti denominate case minime che erano diventate un vero e proprio ricettacolo di criminalità, senza contare che molti ci andavano a scaricare, in modo illecito i rifiuti». Le case minime sono un ricordo. «Come promesso, ho fatto installare tre telecamere, e sarà riattivata la domotica in modo tale da garantire un'assistenza migliore a tutti gli inquilini», dice Ziello.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il giardino a due passi dal Sacro Cuore è frequentato soltanto da senzatetto Rifiuti ovunque, erba alta e rischi per i più piccoli. E le famiglie stanno alla larga Siringhe, stracci, bottiglie Il parco di via Cecconi è ko Nicolò Cecioni / livorno La scuola è iniziata da una settimana e le prime campanelle dell'anno hanno decretato - per gran parte delle famiglie livornesi - la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Dunque addio a costume, asciugamani e ombrelloni, che da ora in poi verranno sostituiti da palloni, altalene e giochi all'aperto per i più piccoli. Finché il tempo lo permetterà, infatti, tantissimi bambini andranno a giocare nei parchi pubblici della città. Ma non tutti i nostri spazi verdi sono pronti ad accogliere i ragazzi. Anzi, molti di questi si presentano in condizioni di assoluto degrado, tra sporcizia, rifiuti e siringhe praticamente in ogni angolo. Uno su tutti è il parco di Borgo dei Cappuccini, in via Cecconi, ormai frequentato da senzatetto e ubriachi. degrado tra le scuoleVicino all'area verde di via Cecconi, ci sono le scuole elementari del Sacro Cuore, quelle del Santo Spirito e anche le medie Micali di via Marradi. E molti studenti, nel dopo scuola, utilizzano quel parchino per ritrovarsi e passare qualche ora tempo insieme. Negli ultimi giorni, però, chi è andato in quel giardino pubblico - al quale si accede poco prima dell'incrocio con via Roma - ha trovato solamente bottiglie di vino, lattine di birra, vestiti sporchi, cartacce e addirittura alcune siringhe che erano sparse ovunque. Una situazione decisamente sgradevole che non dava affatto una bella immagine di un bel giardino alberato, che invece potrebbe essere sfruttato decisamente meglio.rifiuti ovunqueAll'ingresso del parco di via Cecconi ci sono alcuni cestini della raccolta differenziata, che però non usa quasi nessuno perché intorno alle panchine sono ammassati rifiuti di ogni genere, dai cenci sporchi ai cartoni di Tavernello, passando per le bottiglie di Vermentino. L'erba è alta quasi in tutto il parco e ci sono delle zone praticamente irraggiungibili. «Com'è possibile portare i nostri figli a giocare in un posto del genere?», si chiedono diverse famiglie della zona. È forse anche per questo che ormai è frequentato principalmente da senzatetto e balordi, invece che da bambini e ragazzi.siringhe tra i cespugliQualcuno, per cercare di limitare il degrado all'interno del parco, ha anche affisso alcuni cartelli agli alberi con una scritta: "Si invitano i frequentatori del parco a deporre i propri rifiuti, differenziandoli, negli appositi contenitori posti all'ingresso del parco stesso, come da norme vigenti disposte dall'amministrazione comunale". Ma basta guardarsi intorno per vedere che l'avviso non è stato assolutamente preso in considerazione da nessuno. Lungo le mura del parco, che lo separano dall'impianto di calcio in Borgo Cappuccini, ci sono bottiglie di vino e resti di pomeriggi in cui qualcuno è andato sicuramente sopra le righe. Ma la cosa più grave è che, dentro alcuni cespugli, si trovano anche delle siringhe utilizzate e gettate lì: alcune non sono neanche particolarmente nascoste e così è facile notarle. Il rischio è che qualcuno, soprattutto i bambini, le tocchi per sbaglio.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Rifiuti, meno cassonetti sul territorio comunale guardistallo Da poche settimane a Guardistallo la raccolta della frazione organica dei rifiuti avviene con bidoni sulla strada. «È iniziato con Rea un confronto per effettuare lo stesso tipo di raccolta anche a », dice il sindaco di Guardistallo Sandro Ceccarelli che ricorda a chi non lo avesse ancora fatto di ritirare i kit di secchiello e sacchi.La novità fa il paio con una rivoluzione della geografia dei cassonetti sul territorio. «Sta per arrivare l'automazione dei bidoni del tale e quale - sostiene Ceccarelli -. Diminuiranno in quantità e collocazione i bidoni per i rifiuti solidi urbani su tutto il territorio comunale». Che conclude: «L'operazione di riduzione e ottimizzazione delle batterie dove conferire e separare i rifiuti permetterà di fare un passo avanti nella differenziata».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Alla presidenza sale il direttore amministrativo col compito di traghettare l'azienda al completamento della privatizzazione Rimateria, il 30% va a Unirecuperi Caramassi lascia, arriva Carnesecchi Cristiano Lozito / PIOMBINO Oggi l'assemblea dei soci di Rimateria voterà il passaggio del 30% delle quote a Unirecuperi, la società emiliana che si occupa di intermediazione nello smaltimento dei rifiuti, trattamento rifiuti speciali, bonifica e messa in sicurezza di siti inquinati. Se oggi non ci saranno sorprese l'atto verrà poi formalizzato dal notaio giovedì prossimo. Sarà l'ultima assemblea presieduta da Valerio Caramassi, che come più volte annunciato lascerà la carica per la pensione: a sostituirlo, salvo sorprese, sarà il direttore amministrativo Claudia Carnesecchi, prevedibilmente col compito di traghettare l'azienda verso il completamento della privatizzazione. Un compito che si dovrebbe protrarre almeno fino ai primi mesi dell'anno prossimo. Dopo la cessione del 30% a Unirecuperi (che ha pagato due milioni e 661mila euro), attualmente è in corso la procedura di evidenza pubblica per la vendita di un altro 30% a una somma presumibilmente simile a quella pagata da Unirecuperi. Caramassi lascia dunque dopo tre anni di fuoco, tra sequestri e dissequestri della discarica, attacchi dei comitati e delle opposizioni politiche ai governi locali Pd che hanno sostenuto il progetto Rimateria: il debito Asiu di oltre 20 milioni è dimezzato, la cessione della maggioranza ai privati decisa nel 2016 porta soldi in cassa per avviare gli altri progetti finalizzati al risanamento economico dell'azienda e alla messa in sicurezza delle aree adiacenti alla discarica di Ischia. Ma sul progetto, che nella sua interezza prevede anche investimenti impiantistici, pesa non solo la richiesta di referendum del Comitato per la salute pubblica, ma anche il dissenso crescente - dimostrato dalla partecipazione alla manifestazione di sabato - rispetto allo sviluppo della discarica.Su tutta la questione dei rifiuti aleggia poi il futuro siderurgico della città con al centro i piani di Jindal. Nei giorni scorsi il presidente Fausto Azzi ha spiegato al Tirreno che «l'azienda ritiene fondamentale avere la possibilità di usare un impianto di prossimità per il trattamento degli scarti industriali». Frase raccolta con interesse da Rimateria secondo cui «le dichiarazioni di Azzi al Tirreno confermano una volta di più - si legge in una nota - quanto avere un sistema di messa in sicurezza dei rifiuti industriali vicino alle aziende, sia vitale per le loro attività. D'altra parte, lo stesso Azzi lo ribadisce, questo è un passaggio contenuto nell'Accordo di programma che Jindal ha sottoscritto. La partita del trattamento e dei rifiuti delle industrie è uno snodo decisivo sul quale poggia la possibilità che le acciaierie tornino a produrre e a dare lavoro». Per Rimateria vale la pena ricordare «che quell'accordo ha ottenuto non solo il placet delle istituzioni nazionali e regionali, ma è stato salutato con soddisfazione da tutte le forze politiche e sindacali piombinesi. L'assenza di un piano di rifiuti chiaro e ben strutturato creerebbe un vulnus pesante all'intera operazione di Jindal. Non solo: Azzi fa intendere chiaramente che gli impianti di Rimateria sono funzionali ai piani produttivi di Jindal. I due piani industriali sono non solo contigui ma appaiono oggi integrati. Rimateria, infatti - è la conclusione - opera nella stessa ottica e con identiche motivazioni mettendosi al servizio di centinaia di attività produttive della Val di Cornia offrendo a esse garanzie di rispetto delle leggi».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba ovunque rifiuti abusivi Nel cassonetto di tutto e di giorno Ore 12-13, Salivoli, davanti ai Lombriconi. Ormai eletta valida location per buttare nei cassonetti di indifferenziata tutto quel che non ci dovrebbe andare). Oggetti, soprattutto calcinacci. Persone arrivano parcheggiano a ridosso del cassonetto, svuotano il portabagagli; dal rumore è evidente di cosa si tratta. Meglio così che di fuori o in Costa Est, ma è difficile pensare una città più pulita.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il provvedimento «Una discarica gestita in odore di malavita» MASSA-CARRARA «Nel dicembre 2014, -scrivono gli autori del report della Normale di Pisa - una società che gestiva una discarica in provincia di Massa-Carrara, fu destinataria di un provvedimento interdittivo nel quale venivano posti in evidenza collegamenti di carattere societario con un'impresa sottoposta a interdittiva antimafia dalle prefetture di Milano e Grosseto, e una terza impresa il cui proprietario risultava co-indagato a Genova. L'insieme degli indizi emersi -spiegano i ricercatori della Normale- ha trovato conferma da parte del Tar con

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sentenza depositata il 18 settembre 2015. La società, trasferita la sede legale a Prato e mutato gran parte dell'organigramma, ha visto ammessa la richiesta di iscrizione nella "White list" della competente prefettura, venute meno le condizioni ostative».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Municipale, un gruppo di agenti si occuperà di controlli edili, ambientali e polizia di prossimità nelle periferie Stazione mobile e telecamere contro i furbetti dei rifiuti Tiziana Gori / pistoia Un gruppo di 8 - 10 vigili urbani. Un'unica unità preposta a tre compiti: controlli edili, controlli ambientali e Polizia di prossimità. Un obiettivo ambizioso per, parole del comandante Bedessi «rendere palese la nostra disponibilità e visibilità nelle periferie». Multe? No, l'obiettivo non è quello. «È il compito, ampliato, che in precedenza veniva svolto dalle unità territoriali dei vigili urbani. Poi scemato a causa della carenza di organico. Con l'amministrazione contiamo entro novembre di allestire l'unità operativa dedicata a edilizia, ambiente e polizia di prossimità». Con un gruppo di agenti specificamente formati al ruolo. E... una stazione mobile. «La stazione mobile - spiega Sergio Bedessi, dal 2017 comandante provinciale della Polizia municipale del Comune di Pistoia - è già stata comprata. Un furgone Iveco attrezzato del costo totale di 80mila euro. Stiamo completando l'allestimento interno. A turni, due agenti andranno nelle periferie e vi resteranno per un'oretta». Un arco di tempo in cui, anche grazie al furgone Iveco, saranno visibili alla cittadinanza. «Potranno segnalarci i problemi presenti in paese, da quelli nei giardini o nei parchi, a quelli relativi all'abbandono di rifiuti». Già, i rifiuti. Due settimane fa è stata completata l'installazione delle ultime sei telecamere mobili volute dall'assessore Gianna Risaliti per contrastare l'abbandono di scarti tessili e rifiuti ingombranti. I territori della Piana pistoiese a confine con Prato sono i più colpiti da questo fenomeno. La presenza delle sei telecamere è indicata, via via che vengono spostate vicino ai cassonetti o nei punti a maggior rischio abbandono, da dei cartelli. Con il tempo, quindi, le funzioni della Municipale pistoiese si stanno diversificando. L'unità preposta ai controlli edilizi c'è da anni. Una nuova unità di polizia ambientale, che faccia più controlli e multe salate per lo smaltimento irregolare dei rifiuti è la risposta silenziosa di Pistoia alle urla e ai litigi tra Comune di Prato e Regione Toscana sul problema degli scarti tessili delle aziende del Macrolotto, che finiscono quasi sempre nella nostra Piana perché nessun imprenditore vuole smaltirli agli alti costi che prevederebbe il percorso regolare. Oltre alle telecamere mobili, il progetto di videosorveglianza prevede l'installazione di telecamere sulle principali direttrici di traffico al di fuori del centro storico. Secondo, spiega Bedessi «una tabella di priorità condivisa con polizia, carabinieri e Forestali. Pensiamo a punti come viale Adua e via Antonelli, per fare due esempi». Quelle presenti nel solo centro storico sono 150.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina rifiuti Cartone, erba e sacchi Sulla strada c'è di tutto Sacchi, erba, rifiuti ingombranti e cartoni. Su viale della Repubblica, all'interno del perimetro di un'aiuola, domenica è stato lasciato di tutto. Nei piccoli cestini dell'immondizia disposti lungo la strada, inoltre, c'era materiale di qualunque tipo, nonostante lunedì 17 settembre a Marina sia iniziata la raccolta porta a porta.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Porta a porta, stasera l'incontro pubblico cecina A distanza di una settimana dall'avvio del servizio di raccolta porta a porta riservato alle utenze domestiche di Marina di Cecina, l'amministrazione comunale, in accordo con Rea, ha fissato un incontro pubblico per stasera alle 21. 15 al palazzetto dei Congressi, in piazza Guerrazzi. Il Comune ricorda che è possibile trovare tutte le informazioni sul servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti nella zona di Marina di Cecina sul sito del Comune e all'indirizzo www. cecinamare. reaspa. it. È anche disponibile un'applicazione per smartphone - portApporta Rea - che consente di verificare in tempo reale dove gettare un rifiuto e rende possibile consultare il calendario dei ritiri, anche con apposita notifica il giorno precedente.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ceduto il 30% a Unirecuperi: unica astensione quella del sindaco di Suvereto, Parodi Caramassi saluta, Carnesecchi alla presidenza: assumo l'incarico per spirito di servizio Rimateria, il primo ok ai privati arriva senza voti contrari PIOMBINO Nessuna sorpresa ieri mattina nella sede di Rimateria, dove l'assemblea dei soci Asiu (assenti i Comuni di Castagneto Carducci e Sassetta) ha dato via libera all'accordo con Unirecuperi che prevede la cessione del 30 per cento delle quote all'azienda emiliana, e ha indicato il nome del nuovo presidente di Rimateria, Claudia Carnesecchi, direttore amministrativo, come anticipato ieri dal Tirreno.Le deliberazioni sulla cessione delle quote societari hanno avuto il voto favorevole dei Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo.Il sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi, si è astenuto così come sulla designazione di Carnesecchi alla presidenza del Cda di Rimateria «sottolineando - dice una nota della società - che si tratta di un voto non sulla persona ma per il metodo seguito».L'assemblea dei soci di Rimateria ha subito dopo eletto il nuovo presidente del Cda che ora è così composto: presidente Claudia Carnesecchi, Paolo Giovannini, presidente di Unirecuperi, e Maria Grazia Catani, in rappresentanza della quota Lucchini in amministrazione straordinaria.Carnesecchi ha ringraziato per la fiducia: «Assumo l'impegno per spirito di servizio - ha spiegato - con l'obiettivo di portare a termine il mandato ricevuto dai soci». Ossia quello di completare il percorso che porterà alla privatizzazione della società.Si rinnova dunque il Cda di Rimateria - che ieri ha affidato al giornalista Andrea Lazzeri, ex Tirreno, l'incarico di curare la comunicazione aziendale - dopo che il presidente Valerio Caramassi già nei mesi scorsi aveva annunciato che sarebbe andato in pensione divenendo incompatibile per effetto della legge Madia.«In queste settimane Caramassi - spiega la nota di Rimateria - aveva continuato gratuitamente a dare il suo contributo su richiesta unanime dei sindaci di Piombino, Campiglia, Suvereto, San Vincenzo con l'obiettivo di portare a termine la cessione del 30% di quote a Unirecuperi e assicurare un ordinato passaggio di consegne».Nei prossimi giorni - probabilmente giovedì - avverrà la firma davanti al notaio per il passaggio legale delle quote concludendo in questo modo la prima parte del percorso che porterà i privati in maggioranza in Rimateria. Unirecuperi è un'azienda che da oltre trent'anni opera nel settore ambientale, nei prossimi mesi verrà collocata un'altra quota, sempre del 30%, con una gara che vede diverse aziende interessate.«Anche nella riunione odierna - conclude il comuninicato di Rimateria - i soci Asiu hanno ribadito che la ricerca di nuovi partner, capaci di portare risorse e know how adeguati alle strategie di risanamento ambientale e riqualificazione paesaggistica delle aree a discarica di Ischia di Crociano, rimane un obiettivo da perseguire con il massimo impegno. In questo senso hanno confermato il mandato a Rimateria a concludere le procedure necessarie». CLOZ

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba gelichi (ascolta piombino) «Così la città diventa sito nazionale per i rifiuti speciali» «Con 2,8 milioni di metri cubi di speciali che arriveranno da fuori Piombino sarà un nuovo sito nazionale per i rifiuti». Così Riccardo Gelichi, di Ascolta Piombino, secondo cui «se non ci fosse stato l'enorme buco di bilancio, Asiu con tutti i suoi lavoratori sarebbe confluita in Sei Toscana, e la discarica chiusa. I cumuli, che la legge dice essere a carico del privato colpevole, compresa la bonifica, sarebbero dovuti restare all'interno dell'Accordo di programma, che recentemente Giuliani ha firmato, ma che non contienela questione del ciclo dei rifiuti. Il territorio ci rimette tre volte: accoglie discariche, non ci guadagna niente, si accolla la bonifica di siti che non ha inquinato ma subìto nel tempo».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba consiglio comunale Marco Mosci (Sinistra per Piombino) lascia la maggioranza PIOMBINO Marco Mosci (Sinistra per Piombino, nata da Comunisti italiani e Italia dei valori)) lascia il suo posto tra i banchi della maggioranza per sedere, fin dalla prossima seduta del consiglio, tra le opposizioni. Accanto a Carla Bezzini (Un'altra Piombino) e Fabrizio Callaioli (Rifondazione). Giusto una poltroncina più in là.Gruppo autonomo, un solo consigliere. Significa che Mosci ha totale libertà di confermare nome e simbolo. Come pensa di fare. «Non mi dimetto per rispetto della settantina di cittadini che mi hanno votato. Ma così non si può andare avanti», dice.Non gli è piaciuto il muro contro muro tra la giunta e i cittadini sul referendum sull'ampliamento e la privatizzazione di Rimateria. «Non sono per chiuderla. Ma trincerarsi in quel modo nei confronti di persone che chiedevano di esprimersi sul futuro, è stato gravissimo. E poi - domanda a voce alta - è mai possibile che forze alleate debbano leggere dal Tirreno chi succederà al presidente Valerio Caramassi?», domanda Mosci.Un "decisionismo" che si sarebbe manifestato anche rispetto al piano del traffico che Sinistra per Piombino e l'altro alleato dei Democratici, Spirito libero, hanno contestato suggerendo modifiche snobbate puntualmente. E che per questo lo bocceranno.Ancora, il piano strutturale d'area, in approvazione nell'ultimo scorcio di legislatura. E la vicenda Moby «con Onorato che annuncia il taglio delle corse per Olbia. Il giorno dopo le opposizioni contestano la decisione. Il giorno dopo ancora, il sindaco dice che è d'accordo con loro. Ma poi - prosegue - come si fa ad accusare, come si sente in giro, i consiglieri di maggioranza di ascoltare troppo la gente? La politica è questo. Si ascolta e poi, certo, si fa sintesi».Mosci ha pochi dubbi: «Sono le lotte intestine del Pd ad impedire di mandare avanti come necessario l'attività amministrativa». --V.P.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Alessandro Biagetti: «C'è tanta maleducazione purtroppo Ma mi chiedo come mai l'amministrazione non provveda» Padre e figlio puliscono la pista ciclabile invasa dalla spazzatura scarlino La ciclabile è piena di rifiuti? Va a casa prende sacchi neri e guanti e, assieme al figlio piccolo, si mette a pulire il percorso per le due ruote che da Follonica arriva al Puntone di Scarlino. Alessandro Biagetti, elettricista follonichese, domenica mattina ha deciso di andare a correre. Stavolta la scelta è ricaduta sul tratto di ciclabile di via delle Collacchie, zona all'ombra dove in tanti sia d'estate che d'inverno passeggiano o fanno sport. Ma quello che ha trovato non gli è piaciuto.«Erano circa venti giorni che non andavo a correre lì ma sono rimasto veramente sconvolto dallo sporco che c'era - racconta l'imprenditore - Ad ogni passo un rifiuto, una situazione vergognosa. Sinceramente mi sono arrabbiato: le persone sono maleducate ma anche l'Amministrazione dovrebbe controllare e intervenire, specialmente d'estate quando la ciclabile è maggiormente frequentata. Quando sono arrivato a casa ho raccontato quello che avevo visto a miei figli e il più grande, Matteo, che ha nove anni, è voluto venire con me a raccogliere i rifiuti. Abbiamo preso i guanti e sacchi neri e siamo partiti». Alessandro e il piccolo Matteo si sono messi all'opera: hanno iniziato dal campeggio Riva dei Butteri e sono arrivati sino alla struttura ricettiva Corte dei Tusci. Hanno riempito due sacchi condominiali di spazzatura: bottiglie, pacchetti di sigarette, contenitori usa e getto, pannolini, di tutto. «Ho provato anche a pulire dalla parte delle sterpaglie chiaramente non facendoci venire mio figlio, lì sì che c'era sporco - dice Alessandro - Quando sono andato a prendere l'auto che avevo lasciato nel posteggio comunale al lato della carreggiata mi sono accorto che anche lo spiazzo era pieno di rifiuti e non solo, anche

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” i cestini erano stracolmi. Così ho chiesto spiegazioni al personale che era lì e mi hanno assicurato di aver segnalato il problema al Comune. Mi hanno detto che per tre volte hanno chiamato gli uffici dell'ente ma che la ditta che doveva venire a pulire non è mai arrivata. Sinceramente questo mi ha fatto molto arrabbiare: abbiamo raccolto due sacchi di rifiuti».Ma Alessandro Biagetti non si è limitato a compiere un gesto di profondo senso civico ha anche inviato una segnalazione al municipio scarlinese. «Ho inviato foto e video a testimonianza di quello che sostenevo sulla pagina Facebook del Comune di Scarlino - conclude l'imprenditore - Mi hanno risposto dicendomi che la segnalazione è stata inoltrata all'ufficio Ambiente. Staremo a vedere». --PAOLA VILLANI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

DOPO TANTE RICHIESTE Al quartiere Pace arriva la casetta dell'acqua Oggi pomeriggio è festa GROSSETO È stata inaugurata ieri mattina in via Inghilterra una nuova casetta dell'acqua: per i residenti del popoloso quartiere e per il presidente del Centro Anziani Pace, Franco Paolucci - che fu il primo a segnalare, nella primavera 2017, ai cronisti di Caffè Tirreno il desiderio del rione di "possedere" una cannellina di "acqua del sindaco" - è un piccolo grande successo. La richiesta di una casetta dell'acqua venne sollecitata anche da una raccolta firme sostenuta da Francesco Giorgi, segretario provinciale del Partito Socialista. Installata dalla ditta Sbrocca, la struttura è stata realizzata dal comune di Grosseto che ha così accolto e soddisfatto le richieste di numerosi cittadini del quartiere. Eroga acqua liscia ed effervescente e si aggiunge al parco casette composto da altre cinque cannelline dislocate in città: in via Uranio, nel Parco di via Giotto, nel Parco dell'Ombrone, al Casalone e in via Stati uniti d'America. «Questa casetta dell'acqua è stata richiesta a gran voce dai grossetani del quartiere Pace - spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l'assessore ai lavori pubblici Riccardo Megale - Ecco perché, dopo aver reperito le risorse necessarie e con i tempi previsti per tutte le incombenze burocratiche, possiamo offrire questa nuova installazione che rappresenta un piccolo, ma significativo servizio in più per questa zona della città». Per festeggiare l'evento, il Centro Anziani Pace ha organizzato per questo pomeriggio dalla 17 un piccolo rinfresco: «L'appuntamento è - invita tutti il presidente Paolucci - nella zona dove si svolge il mercatino». -G. M.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'agenzia interviene in merito al rilascio delle autorizzazioni «Prima dell'entrata in esercizio dovrà essere controllata la conformità dell'impianto» Arpat: «Non spetta a noi effettuare le verifiche sui forni dell'inceneritore» Alfredo Faetti/ scarlino Il tema dei forni dell'inceneritore di Scarlino continua a tener banco, sospinto dall'ormai noto studio del Cnr di Napoli secondo cui non sarebbero in grado di trattenere i fumi per il tempo previsto dalla legge (due secondi), necessario per abbattere le diossine.Sono molti i soggetti contestati a riguardo dalle anime del No dopo il rilascio delle nuove autorizzazioni: tra queste l'Arpat, che ora precisa qual è stato il suo ruolo in seno al procedimento. Tutto partendo da un presupposto. «Arpat non dispone degli esiti di tali accertamenti effettuati dai periti del tribunale (lo studio del Cnr ndr) e d'altra parte, come già precisato in sede di Conferenza di Servizi, Arpat non effettua materialmente verifiche dimensionali di impianti o di parti di impianto». In altre parole, Arpat non ha mai avuto competenza sulle camere di post-combustione (la parte impiantistica fuori norma secondo il Cnr). «Nel 2015 - spiega l'agenzia - nel corso del procedimento regionale sopra citato e della consultazione del pubblico a mezzo dell'inchiesta pubblica svoltasi in parallelo ad esso, la problematica che fu sollevata nelle osservazioni presentate dai Comuni di Follonica e Scarlino e dai Comitati in merito ai forni di combustione, non riguardava le dimensioni degli stessi, ma la presunta assenza di una camera di post- combustione». Lo studio è venuto fuori solo di recente attraverso un procedimento civile in cui Arpat non è stata coinvolta in nessun modo. L'agenzia ha trattato il tema delle camere di post-combustione solo successivamente, durante l'ultima conferenza dei servizi. E in quella sede, stando a quanto detto dalla Scarlino Energia, «risulterebbe che in sede di accertamenti peritali siano state effettuate le verifiche dimensionali dei forni - continua la nota Arpat - Nella Conferenza dei Servizi del 11 luglio, alla richiesta di Arpat di fornire tali dati, la società ha dichiarato a verbale che gli esiti peritali non potevano essere prodotti agli atti del procedimento, precisando d'altra parte che le misurazioni confermavano le dimensioni dichiarate in Aia da Scarlino Energia».Ma se davvero quei forni sono fuori

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Arrivano le telecamere per beccare chi getta i rifiuti CAMPORGIANO La raccolta differenziata in Garfagnana funziona, ma ha il suo lato oscuro fatto di abbandoni illeciti di rifiuti e discariche abusive. A Camporgiano, l'amministrazione del sindaco Francesco Pifferi ha deciso di combattere il fenomeno, che genera inquinamento e maggiori spese, installando alcune telecamere che permetteranno di individuare persone e targhe delle auto di chi abbandona i rifiuti. Le telecamere sono state installate nelle zone critiche segnalate dai cittadini, in particolare in aree lontane dalla viabilità principale.«I rifiuti che vengono abbandonati sono di ogni genere, ma soprattutto si tratta di rifiuti ingombranti, inerti e rifiuti pericolosi - spiega il sindaco - questo comporta inquinamento ambientale, maggiori spese per rimuoverli e anche un brutto spettacolo. Si tratta di fenomeni di inciviltà da parte di chi, non volendo aderire alla raccolta differenziata o non volendo utilizzare il servizio di ritiro gratuito degli ingombranti, abbandona i propri rifiuti indiscriminatamente. Per superare queste criticità, e sulla scorta della positiva esperienza maturata in alcuni comuni della provincia, l'amministrazione comunale di Camporgiano ha installato alcune fototrappole sul suo territorio, come strumento di deterrenza all'abbandono abusivo di rifiuti. Queste speciali telecamere permettono, infatti, di individuare le persone, ma anche le targhe dei mezzi dai quali vengono scaricati sacchetti e rifiuti di ogni genere. Grazie alla sensibilità civica dell'intera comunità di Camporgiano e alle preziose informazioni pervenuteci in questi anni, è stato possibile mappare i siti maggiormente interessati dalla presenza di discariche abusive ed è proprio alla popolazione che ci rivolgiamo chiedendo di non abbassare mai la guardia. Solo una collaborazione sinergica ci darà modo di fermare questi comportamenti assolutamente riprovevoli». --L.D.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

I cittadini di via degli Aceri ieri in strada: «Vogliamo sapere cosa respiriamo e se può fare male alla salute» Depuratore sotto accusa: odore pestilenziale Donatella Francesconi/VIAREGGIO In strada, davanti al cancello del depuratore di Gaia, per «far sentire la nostra voce», come spiega la madre alla piccola Matilde che premendosi la mascherina di carta sul visetto chiede: «Andiamo via, non ce la faccio più». Via degli Aceri da mesi vive sopraffatta dall'odore che si leva dal depuratore di Gaia. Ieri i cittadini sono scesi in strada ed hanno incontrato organi di informazione e consiglieri comunali (Annamaria Pacilio per i Cinque stelle e Massimiliano Baldini per il Movimento cittadini): «Vogliamo sapere cosa respiriamo e se fa male», chiedono con forza mentre raccontano cosa sono stati i giorni di questa lunga estate. «Chiusi in casa, costretti a lavorare nelle serre immersi nella puzza, impossibilitati ad una cena in giardino. Assaliti da mal di testa, occhi rossi, raschio alla gola. Gli adulti come i bambini», è il racconto a più voci di chi oggi chiede verità per la salute, la propria e quella dei propri cari. Elena Bianchini, Emamuela Pucci, Laura Bargellini, Giovanna D'Alliano, Marika Puccinelli, e con loro tutte le altre donne della strada e le loro famiglie denunciano: «Quando, già a maggio abbiamo denunciato a Gaia l'odore di "bottino" sommato a qualcosa di chimico, ci è stato risposto che non è colpa loro e che anche loro avevano denunciato la cosa ad Arpat». Da lì in poi è andata sempre peggio. Perché all'odore del depuratore si è sommata la sperimentazione del codigestore targato Sea Risorse, destinato a mescolare 15.000 tonnellate annue di rifiuti organici con i fanghi di supero del depuratore. E poi è arrivata la "tegola" dei fanghi da essicare prima del trasferimento in discarica, in quanto non più utilizzabili in agricoltura.A dare la propria solidarietà agli abitanti della Migliarina ieri, davanti ai cancelli del depuratore, c'era anche il comitato "Aria pulita Viareggio e dintorni": «Gaia ci faccia visitare l'impianto e vedere dove sono stoccati i fanghi essicati», è la richiesta che arriva da Christopher Bonetti.

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio l'emergenza Gaia: 500 tonnellate di fanghi essiccati stoccati nell'impianto VIAREGGIO Il depuratore Gaia di Viareggio tratta 4mila tonnellate annue di fanghi di supero derivanti dal processo depurativo. Attualmente, dopo che una sentenza del Tar della Lombardia ha imposto lo stop all'utilizzo di questi fanghi in agricoltura (in Toscana analogo stop è arrivato dall'inchiesta della Dda di Firenze che ha toccato anche Gaia e Sea Risorse) nel depuratore di via degli Aceri sono stoccate 550 tonnellate di fanghi, questo il dato fornito ieri da Gaia. Tonnellate di fanghi che dovranno essere portate in discarica, come da ordinanza del presidente della Regione, Enrico Rossi: «I viaggi in discarica - è la risposta di Gaia al quesito posto dal Tirreno dopo la protesta dei cittadini - dovrebbero iniziare entro una settimana/10 giorni». Dopo l'ordinanza, infatti, «Gaia si è attivata immediatamente per mettere a punto tutte le procedure analitiche necessarie per gli smaltimenti. Il cda, in data 4 settembre, ha deliberato di affidare ad un impianto di trattamento lo smaltimento del fango: l'azienda sarà tra le prime a poter condurre in discarica i rifiuti, nel rispetto dell'ordinanza regionale».In collaborazione con i politici del territorio - ricorda infine l'azienda idrica - « è stata elaborata nel frattempo una proposta normativa inserita in tempi davvero brevi nel "Decreto Genova", fornendo così una risposta rispettosa dell'ambiente e che al contempo permette di superare l'emergenza». --D.F.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

La denuncia: l'aria sa di plastica che brucia CAPEZZANO «Da circa due settimane a Capezzano Pianore e, soprattutto nella zona della Dogana/via Arginvecchio Nord, si avverte una forte puzza di combustione da spazzatura ( plastica) che si fa più intensa dalle 6 alle 9 del mattino». La segnalazione arriva dal signor Marco Colarusso, ed è un odore di bruciato che ha lo stesso arco temporale di quello che si è levato - molto acre - dall'incendio della torba nei terreni di Massarosa. «Ho provato ad andare in giro a perlustrare», continua Colarusso, «ma non sono riuscito a trovare il punto da dove parte tale puzza». Alla segnalazione devono rispondere gli Enti competenti, anche nella caccia alle puzze che ammorbano la Versilia da anni si assiste ad un continuo rimpallo di responsabilità. I cittadini, però, non demordono. E continuano a denunciare che l'aria non è quella che una zona tra mare e monti, con ampie zone verdi e fascia collinare annessa, dovrebbe offrire. --D.F.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Giovannetti chiede nuovi acorgimenti per abbattere i miasmi PIETRASANTA «Ersu deve mettere in atto tutti gli accorgimenti per abbattere i cattivi odori nella zona del Pollino Traversagna e soprattutto deve velocizzare le operazioni di pulizia nel piazzale per evitare che il verde resti per troppo tempo all'aria aperta»: è la richiesta del sindaco a Ersu al termine di un incontro senza preavviso. Dopo il sopralluogo all'impianto di Gaia Spa, Alberto Giovannetti, accompagnato dal capo di gabinetto Adamo Bernardi, ha effettuato un sopralluogo al centro raccolta del verde da più residenti indicato come una delle cause dei frequenti cattivi odori nella zona. Gli odori, in alcuni momenti della giornata, sono insopportabili.«Sulla questione dei fanghi Gaia Spa ha quasi completato la copertura delle vasche di stoccaggio e ci ha assicurato che prenderà accorgimenti anche per l'impianto del depuratore. Il tema dei fanghi è una emergenza nazionale: Gaia il 4 settembre ha deliberato di affidare a un impianto di trattamento lo smaltimento del fango: l'azienda sarà tra le prime a poter condurre in discarica i rifiuti, nel rispetto dell'ordinanza regionale - spiega il sindaco - anche Ersu deve andare in questa direzione che è quella di fare tutto il possibile per limitare ogni disagio o odore al Pollino. Abbiamo chiesto a Ersu di velocizzare le azioni di sgombero del piazzale evitando che il verde resti all'aria aperta e produca cattivi odori. Vediamo se queste azioni hanno gli effetti sperati. Il trasferimento dei due impianti di Colmate e Saponiera a Pioppogatto è l'altro impegno che ci siamo presi con i cittadini».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Visita con l'onorevole Bergamini: «Vanno smaltiti per eliminare i disagi» Tensione all'esterno mentre i tecnici di Gaia incontrano la delegazione Residenti esasperati al fosso Lavello «Fanghi via in due mesi» Benedetta Bianchi / massa «Non se ne può più», «eravamo qui anche un anno fa», «venite a mangiare a casa mia» sono solo alcune delle frasi pronunciate dai cittadini esasperati che vivono nei dintorni del Lavello ed accusano anche malori a causa dei forti miasmi che sono costretti a sopportare.Quei residenti, ieri pomeriggio, si sono fatti trovare al depuratore Lavello 1 dove era in programma il sopralluogo dell'onorevole di Forza Italia Deborah Bergamini assieme al sindaco Francesco Persiani, al presidente del consiglio Stefano Benedetti e ad una folta delegazione del partito. All'amministrazione hanno chiesto di intervenire urgentemente perché «sono vent'anni che sentiamo questi odori», poi hanno seguito politici e amministratori all'interno del depuratore per l'incontro con l'ingegnere di Gaia Daniele Franceschini. E mentre in una stanza si cercava di capire il progetto di potenziamento dell'impianto e la causa dei miasmi, fuori stava per nascere una rissa, sintomo della rabbia di chi a vivere così non ce la fa più. Due le certezze al termine del sopralluogo: gli odori derivano dai depositi di fango stoccati all'interno dell'impianto, ma il depuratore Lavello 1 funziona correttamente e non sono state riscontrate anomalie da parte del gestore. Nelle ultime settimane, il depuratore di Massa riceve trasporti temporanei ed eccezionali di fanghi liquidi provenienti dalla Fossa Maestra e dalla Lunigiana, dove non vi sono più spazi idonei al deposito. Ma a seguito della sentenza n.1282 del 20 luglio 2018 del Tar Lombardia, è stato bloccato lo smaltimento dei fanghi destinati al recupero in agricoltura ed è il motivo, come spiegato dall'ingegnere, per cui Gaia deve trattenere i fanghi in attesa di una nuova norma che sblocchi la situazione. Intanto la Regione Toscana, con un'ordinanza ha consentito alle aziende di smaltire i fanghi in discarica: «contiamo di iniziare la prossima settimana - ha riferito Franceschini - ed entro due mesi di aver rimosso tutti i fanghi accumulati». Si tratta di circa 400 tonnellate oltre a quelli che continueranno ad arrivare. Il problema l'onorevole Bergamini lo conosce bene perché quello di ieri è stato il suo terzo sopralluogo in pochi mesi: «è una situazione complessa di cui tutti noi siamo consapevoli ed insisteremo sulle tempistiche di rimozione dei fanghi perché se non si smaltiscono aumenteranno i disagi» ha commentato sottolineando la presenza sul campo del sindaco Persiani. Anche per il primo cittadino si è trattato di un sopralluogo importante perché, oltre a capire i dettagli tecnici dell'intervento di Gaia, «scaturirà da questo incontro una serie di iniziative dell'amministrazione per contribuire alla soluzione del problema, possiamo mettere in campo maggiore controllo e sollecitare il gestore per fare in modo che i lavori vengano portati avanti per dare sollievo alla popolazione». Per limitare gli odori, Gaia ha provveduto a coprire i cumuli con teli impermeabili e strutture fisse, utilizzando anche sostanze enzimatiche. Nel frattempo, Gaia riprenderà i lavori di potenziamento, da 1,2 milioni di euro, che consentiranno di migliorare l'efficienza e l'abbattimento dell'ozoto.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara la risposta di gaia «L'impianto funziona ma una sentenza del Tar obbliga a tenere i fanghi» massa Gaia risponde sui problemi del Lavello e prova a fare chiarezza dal suo punto di vista, quello del gestore. «L'impianto di depurazione Lavello I a Massa funziona correttamente, non sono state riscontrate anomalie. Gli odori che purtroppo i residenti nelle zone limitrofe sentono provenire dall'impianto probabilmente derivano dai depositi di fango all'interno dello stesso. Infatti, come già comunicato più volte, a seguito della sentenza del 20 luglio 2018 del Tar Lombardia, che ha bloccato lo smaltimento dei fanghi destinati al recupero in agricoltura per tutti i gestori idrici, Gaia si è trovata costretta a trattenere i fanghi presso i propri impianti».Poi c'è la questione dei viaggi per scaricare i fanghi nel depuratore. «Per quanto riguarda i viaggi osservati di cisterne dirette al depuratore «spiega l'azienda - si tratta di trasporti temporanei ed eccezionali di fanghi liquidi, connessi alla necessità di dover allocare i fanghi in un luogo sicuro e vigilato all'interno degli impianti. Tali attività sono disposte, organizzate e controllate dal Gestore. Nel caso del depuratore Lavello 1 i fanghi liquidi provengono dal depuratore di Fossa Maestra, dove non vi sono più spazi idonei al depositoGaia ha subito disposto l'adozione di tutte le cautele necessarie per evitare che i fanghi depositati producessero effetti negativi per la salute dei cittadini e per l'economia, trovandoci anche in piena stagione turistica: nei fatti, nonostante l'emergenza a livello nazionale, non si sono verificati i temuti sversamenti dai depuratori che avrebbero anche causato divieti di balneazione. Gaiaha provveduto a noleggiare centrifughe ad alta efficienza che minimizzassero il volume dei fanghi prodotti».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Sit in dei residenti della zona per chiedere di risolvere il problema perenne del fetore «Dopo aver visto il fiume non porto mia figlia al mare» «Tappati in casa per colpa del puzzo permanente» Camilla Palagi / massa Da anni vivono lungo le sponde di quel torrente che a periodi emana odori nauseabondi. Un fetore invisibile ma molesto tanto quanto il suono costante di un clacson, spiegano i residenti nei pressi del fosso Lavello per rendere l'idea del disagio che subiscono quotidianamente. Un problema di cui è difficile individuare l'esatta natura. Fra appelli alla politica e manifestazioni in piazza, loro continuano a portare avanti una battaglia per respirare aria a pieni polmoni. E farlo, magari, seduti nel proprio giardino. «Non voglio e non posso continuare a vivere così», spiega Sara Bogazzi, 37 anni, residente in via Lavello da quando è nata. «Viviamo in uno stato di nausea perenne - si sfoga - e poi con che coraggio porto i bambini al mare dopo aver visto che cosa passa da questo fiume?».Acqua grigia, spiega la donna, e un forte odore di fognatura. «Questa è la mia casa da sempre. Ma tra inceneritore e depuratore, in base a dove soffiano i venti sono costretta a tenere chiuse le finestre». Obbligati a vivere di luce artificiale a causa dei periodici miasmi che si verificano. In una zona di confine che coinvolge il Comune di Massa e quello di Carrara. A entrambi i sindaci delle città in questione verranno consegnate le firme raccolte "contro l'inquinamento in Partaccia" da Franco Ceccarelli, esponente di Forza Italia. Dal fosso, infatti, tutto ciò che è presente nell'alveo prosegue verso il mare fino a sfociare nel litorale della Partaccia. E i turisti dei campeggi, durante l'estate da poco terminata, hanno più volte fatto notare la presenza di un'acqua troppo sporca per immergervisi con piacere.«Vogliamo capire qual è la natura di questi liquami maleodoranti,- dice Franco Ceccareli - che cosa sta facendo Gaia per migliorare la situazione e che cosa contengono i camion che da queste parti vengono a trasportare materiale da Livorno».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Altre quattro aziende aderiscono al Consorzio Detox: insieme a Greenpeace si impegnano per un'industria "toxic free" Cavicchi: «Un tessile più pulito è possibile» PRATO Il Consorzio Italiano Detox-Cid e Greepeace ancora una volta insieme per sensibilizzare il settore della moda per un futuro libero da sostanze tossiche. L'occasione è stata la conferenza stampa durante la settimana della moda di Milano. La collaborazione tra queste due organizzazioni è nata nel 2016 con l'adesione da parte di un gruppo di aziende tessili guidate da Confindustria Toscana Nord alla campagna Detox lanciata da Greenpeace per l'eliminazione, entro il 2020, di sostanze tossiche dal ciclo di produzione tessile. Da questa esperienza è nato il Consorzio Italiano Implementazione Detox-Cid, prima organizzazione a livello mondiale ad aderire al progetto, che oggi annuncia l'impegno Detox di altre importanti realtà manifatturiere italiane: Candiani Denim, Toscofilati, Tessilfibre e LTA. Con questi ingressi il Cid oggi conta 34 aziende manifatturiere sparse sul territorio nazionale. L'obiettivo è lavorare insieme secondo un modello di produzione tessile sostenibile ed innovativo, a livello nazionale ed internazionale, attraverso la promozione di strumenti di conoscenza ed innovazione tecnologica. «Oggi è un'esigenza adeguare il sistema dell'industria moda affinché garantisca una tutela dell'uomo e dell'ambiente - ha detto Andrea Cavicchi, presidente del Consorzio italiano implementazione Detox - Durante la settimana della moda appena conclusa è emersa chiaramente la necessità di andare in questa direzione. Grazie alla collaborazione con Greenpeace, siamo riusciti a dimostrare che una moda più pulita è possibile e che bisogna continuare a lavorare in maniera seria ed efficace in questa direzione». Le aziende che aderiscono al Cid, infatti, ricevono un supporto competente e pratico per orientare il proprio sistema produttivo verso la eco-sostenibilità e gli obiettivi del protocollo Detox. Il Consorzio si avvale di un Comitato tecnico scientifico che conta sulla presenza indipendente e non onerosa di Greenpeace che trova nel Consorzio un alleato in più per raggiungere l'ambizioso obiettivo di un'industria tessile "toxic-free" entro il 2020. E con il recentissimo report "Destination Zero: seven years of Detoxing the clothing industry" Greenpeace traccia un bilancio dei progressi effettuati dalle aziende impegnate nell'eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalle proprie filiere produttive entro il 2020. Ad oggi sono 80 le aziende impegnate per una moda libera da sostanze tossiche tra cui case dell'alta moda, dell'abbigliamento sportivo e numerose aziende tessili, che rappresentano il quindici per cento della produzione mondiale dell'abbigliamento in termini di fatturato. Di queste sessanta sono italiane, a conferma del grande impegno delle imprese del settore tessile-

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Con la raccolta differenziata puntuale sono partiti anche maggiori controlli per un conferimento corretto della spazzatura Sacchi dei rifiuti abbandonati elevate 21 multe in un giorno CASCINA Dall'inizio di settembre i mastelli grigi senza tag non saranno più svuotati, né saranno raccolti i rifiuti lasciati fuori dagli stessi mastelli. Sono le regole della tariffa puntuale e dopo un periodo di relativa "tolleranza" venerdì scorso il Comune è passato ad attuare i controlli. Ventuno sono stati i verbali, da circa 60 euro, elevati a cittadini distratti o furbetti, a seconda dei punti di vista. Chi lascia l'indifferenziata dove capita o anche vicino ai mastelli va incontro alla linea dura. «La tariffazione puntuale - spiega Luciano Del Seppia, assessore all'ambiente a Cascina - ci permetterà di differenziare di più e quindi di risparmiare, alla fine sono certo che i cittadini apprezzeranno». Gli effetti del nuovo sistema in alcuni angoli del comune si vedono, ma i controlli su tutto il territorio, sia contro l'abbandono dei rifiuti, sia sulla loro corretta differenziazione, non mancheranno. Il comportamento incivile di abbandonare sacchi, materiali e ingombranti al di fuori della raccolta porta a porta costringe spesso il Comune a intervenire per rimuovere i rifiuti abbandonati con costi che inevitabilmente sono a carico di tutti i cittadini. Allo stesso modo, una differenziazione porta a porta non corretta rischia di far valutare i rifiuti differenziati non conformi e di farli trattare alla stregua di rifiuti indifferenziati, con conseguenti maggiori costi di smaltimento che ricadrebbero sulla collettività. Da qui la necessità di "educare" alla differenziata anche attraverso la repressione, cioè con sanzioni, oltre che con la prevenzione, ovvero con gli incontri informativi che sono stati organizzati con i cittadini. «I primi dati che abbiamo, ad ogni modo, ci dicono che le quantità di raccolta sono in linea con quanto previsto, non voglio sbilanciarmi prima del tempo ma siamo abbastanza fiduciosi rispetto a quelli che saranno i risultati», aggiunge Del Seppia. In alcune strade è la pulizia con i mezzi meccanici che lascia a desiderare, ma anche su questo l'assessorato è al lavoro. -S. C. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Nel Paese asiatico il Gruppo guidato da Roberto Colaninno ha una quota di mercato pari al 22,8% e ha venduto in agosto 27289 veicoli: +23% Ape a gpl e metano, Piaggio lancia nuova gamma in India PONTEDERA Ape, il brand che ha rivoluzionato la mobilità leggera commerciale e quest'anno festeggia 70 anni, si rinnova continuamente: nei giorni scorsi il Gruppo Piaggio ha presentato a Pune la nuova gamma di Ape alimentate a gpl e a metano, Ape Xtra LDX e Ape Auto DX.Ape Xtra LDX e Ape Auto DX sono destinate inizialmente al mercato indiano e successivamente ai Paesi in via di sviluppo. Sono le prime varianti di Ape dotate di motore raffreddato ad acqua e, dice l'azienda, offrono le migliori performance della categoria in termini di potenza, ripresa, consumi e manutenzione, a conferma dell'impegno del Gruppo nella ricerca di soluzioni innovative per il trasporto dell'ultimo miglio. I nuovi modelli sono pensati per rispondere alla crescente domanda di soluzioni per la mobilità commerciale e sono dotati di motori eco-compatibili di ultima generazione e di tecnologie all'avanguardia per far fronte al sempre maggiore interesse verso le fonti di energia alternative.Nei Paesi in via di sviluppo Ape è comunemente usata come servizio di taxi nelle aree periferiche delle grandi città, collegandole agli hub del centro metropolitano, rispondendo quindi alle necessità di spostamento non soddisfatte dal trasporto pubblico.In India il Gruppo Piaggio, presieduto da Roberto Colaninno, sta registrando un momento positivo: nel primo semestre del 2018 è stata raggiunta la quota di mercato complessiva dei veicoli a tre ruote del 22,8%, e nel singolo mese di agosto 2018, la consociata Piaggio Vehicles Pvt Ltd ha venduto 27.289 veicoli, in crescita del 23% rispetto alle 22.175 unità vendute nello stesso mese del 2017. A tale risultato hanno contribuito positivamente entrambe le linee di business: le due ruote hanno segnato un progresso del 31,1% rispetto all'anno precedente (10.034 veicoli a due ruote contro i 7.652 di agosto 2017), mentre i veicoli commerciali hanno segnato un incremento delle vendite del 18,8% (17.255 unità ad agosto 2018 rispetto alle 14.523 unità vendute ad agosto 2017).

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Multato un cittadino per abbandono di rifiuti LAVORIA Continua l'impegno del Comune di Crespina Lorenzana per stangare chi abbandona i rifiuti in maniera selvaggia. Il sindaco, Thomas D'Addona, ha dato notizia attraverso Facebook di un "altro campione del mondo", come lo ha definito con ironia il primo cittadino. Il problema è sempre lo stesso, quello della migrazione dei rifiuti, scaricati in questo caso a Lavoria. «Ci risiamo: un non residente che porta i rifiuti da noi. Stavolta il fenomeno proviene da Calcinaia e la scusa è originale: i rifiuti li avrebbe raccattati per strada e, siccome (guarda caso) in macchina aveva un sacchetto, l'ha riempito e lo ha gettato nel cassonetto. Quindi quale multa, vuole l'encomio!». Anche questo cittadino, così come aveva fatto uno di Cascina, ha protestato e scritto al sindaco.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Via al cantiere a Empoli Est, poi l'asfaltatura dell'intero tratto Barnini: «Meno caos nelle frazioni e accesso diretto al polo» Svincolo Fi-Pi-Li ecco la rotatoria La nuova bretella pronta tra 2 mesi EMPOLI «Entro fine novembre un'altra fondamentale opera viaria per la città di Empoli dovrebbe essere terminata. Potrà essere utilizzata dai cittadini e da chi arriva da fuori, migliorando la qualità della vita dell'intera frazione di Villanuova, consentendo a migliaia di lavoratori di raggiungere più facilmente il polo tecnologico di via Piovola e diminuendo anche il traffico nella zona di via Cherubini, oltre a rendere più sicuro la viabilità grazie alla presenza di nuove rotatorie». La sindaca di Empoli Brenda Barnini annuncia così l'ormai ultima fase dei lavori per la realizzazione della Bretella Empoli Est-Via Piovola, la nuova strada che collegherà lo svincolo Empoli Est della Fi-Pi-Li al polo tecnologico. La nuova infrastruttura è pensata per fluidificare il traffico da e verso la zona tecnologica, sito produttivo che coinvolge 2.000 lavoratori, bypassando totalmente le frazioni di Sammontana (Montelupo) e Villanuova (Empoli). SECONDA ROTATORIA La nuova strada è caratterizzata da due rotatorie, una su via Piovola, di fronte ai due stabilimenti, già realizzata e in funzione dalla scorsa estate, e una all'altezza dello svincolo Empoli Est, all'intersezione con l'uscita-ingresso direzione Firenze (uscita della Superstrada in arrivo dal Mare, ingresso nella Superstrada verso il capoluogo) la cui realizzazione è iniziata ieri. GLI STEP Sono in corso le lavorazioni di asfaltatura attorno all'area che ospiterà la nuova rotatoria. Si tratta di piccole opere propedeutiche alla predisposizione, a partire da domani, di una rotatoria provvisoria realizzata attraverso il posizionamento di new jersey in materiale plastico. L'installazione dei new jersey potrà comportare un momentaneo rallentamento del traffico. Si può dire che da quel momento l'incrocio fra lo svincolo e via Viaccia sarà solo un lontano ricordo e la viabilità in quell'area inizierà a essere regolato dalla rotatoria e da aiuole spartitraffico che, da provvisorie, diverranno fisse nell'arco di un mese. Infatti inizieranno da subito le lavorazioni per impostare l'anello centrale e appunto gli spartitraffico in muratura. Al termine di questa fase la viabilità sarà asfaltata. Quindi inizierà l'ultima parte del cantiere: la realizzazione del manto stradale dei circa 950 metri. LE CARATTERISTICHE La rotatoria lato Fi-Pi-Li avrà un diametro esterno di 46 metri con un anello carrabile di 10 metri di larghezza per agevolare la percorrenza in rotatoria ai mezzi pesanti in ingresso e uscita dalla Superstrada. La rotatoria all'uscita "Empoli Est" sarà acquisita al demanio regionale al termine delle procedure espropriative e gestita e mantenuta dalla Città Metropolitana al pari delle altre rotatorie ubicate agli svincoli della Sgc. La rotatoria lato via Piovola ha un diametro esterno di 42 metri con un anello carrabile di 9,5 metri di larghezza, questa già in funzione aumenta la sicurezza di tutta via Piovola e funge anche da rallentatore del traffico sul rettilineo. La nuova strada e le rotatorie saranno servite da 44 punti luce a led, 30 lampioni lungo il tracciato, 7 su ciascuna delle due rotatorie. L'OPERA Ha un costo di due milioni di euro (1,4 finanziati dalla Regione, 552.000 euro del Comune, di cui un contributo di Sesa-Cabel pari a 400.000 euro. La strada avrà due corsie di marcia, larghe entrambe 3.5 metri, con banchine laterali di un metro di larghezza, entrambe su rilevato stradale. La sezione è dotata di delimitatori di carreggiata dove il dislivello con il piano del resto della campagna supera 1,5 metri.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Scuola Marconi in campo per Puliamo il mondo CECINA Teatro della 26ª edizione di Puliamo il mondo a Cecina sarà un tratto della pineta del tombolo meridionale, all'altezza del tiro a volo, e la spiaggia prospiciente. L'appuntamento è per venerdì 28 settembre alle ore 9. Un centinaio gli alunni della scuola elementare Marconi che prenderanno parte all'iniziativa di educazione ambientale. Questa edizione su scala internazionale è dedicata al tema dell'abbattimento delle barriere e dei pregiudizi. Tenendo insieme chi vuole salvare l'ambiente, le città e le periferie dai rifiuti e dal degrado e chi cerca di ricostruire ogni giorno relazioni di comunità e dialogo. L'evento è promosso da Legambiente, in collaborazione con l'Anci e il Comune di Cecina, ed è svolto con il supporto dei Carabinieri forestali dell'ufficio territoriale per la biodiversità di Cecina e della Rea. L'assessore all'Ambiente di Cecina provvederà, nei giorni successivi all'iniziativa, alla consegna di un diploma agli alunni per ringraziarli di aver partecipato a Puliamo il mondo, e aver contribuito a un ambiente più pulito.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina tasse Tari, saldo da pagare entro lunedì 1 ottobre ROSIGNANO È dovuto entro il 1° ottobre il saldo della tassa sui rifiuti per l'anno in corso. I contribuenti che hanno rateizzato l'importo annuale - primo acconto al 30 maggio, secondo al 31 luglio - dovranno versare la rata finale utilizzando il modello F24 relativo all'ultima scadenza, allegato all'informativa di pagamento ricevuta la scorsa primavera. Il pagamento degli F24 si può effettuare presso tutti gli sportelli delle banche e di Poste Italiane, presso le strutture autorizzate le e tabaccherie aderenti a Banca ITB. Per informazioni rivolgersi all'unità organizzativa Gestione entrate (via F.lli Cairoli, 2 a Rosignano Solvay) il martedì (9-12,30 e 15,15- 17,45) e il venerdì (ore 9-12,30) o allo sportello telefonico 0586 724299, 724259, 724371, con operatore lunedì, mercoledì e giovedì 12-13,30.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Sulla base dei rilievi della Polizia municipale di Castagneto San Vincenzo avrebbe violato le norme urbanistiche ed edili Alghe interrate contestato il cantiere il caso in Procura Manolo Morandini castagneto carducci Fuori dalle misure autorizzate e realizzate senza la necessaria comunicazione di avvio dei lavori. Sta in questi confini la querelle sull'operazione delle alghe interrate in spiaggia che contrappone le amministrazioni comunali di San Vincenzo e Castagneto, con possibili ricadute anche sulla ditta che ha realizzato l'operazione. Il caso toccando la materia urbanistica e le norme edilizie è finito anche sul tavolo della Procura della Repubblica presso il tribunale di Livorno. Il tutto a seguito delle verifiche della Polizia municipale di Castagneto che ha rilevato difformità nelle dimensioni delle trincee e l'assenza della comunicazione agli uffici del Comune di avvio dello scavo. Accumulate sull'arenile a nord del porto turistico di San Vincenzo le alghe sono finite a maggio all'interno delle trincee scavate su un tratto di litorale di competenza del Comune di Castagneto, in una zona di confine difficilmente accessibile. Gli agenti della Polizia municipale di Castagneto per raggiungere il cantiere hanno dovuto utilizzare la jeep in dotazione e passare da San Vincenzo. E da quel controllo nasce la contestazione di violazione delle norme urbanistiche ed edilizie. Stando alla delibera della giunta di San Vincenzo numero 199 dell'11 settembre è stato deciso di affidare l'incarico all'avvocato Enrico Amante per la fase precontenziosa del procedimento amministrativo: "per difendere la legittimità dell'operato dell'amministrazione comunale", si legge nell'atto. «Non ci sono contestazioni di natura ambientale - afferma l'assessore all'Ambiente di San Vincenzo Antonio Russo -. E per chiarire l'operazione aveva tutte le autorizzazioni necessarie. Non è il Ministero dell'Ambiente che la autorizza. Al Ministero ci siamo rivolti per un'interpretazione autentica di quanto previsto dal Testo unico in materia ambientale. Il quesito è servito a chiarire la possibilità di trasferire le alghe dal punto di spiaggiamento a un diverso tratto del litorale senza uscire dall'arenile, condizione per cui il materiale non venga classificato come un rifiuto».

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Trovati bossoli di fucile dentro Scapigliato Rea lancia l'allarme ROSIGNANO Due bossoli di fucile all'interno del perimetro dell'impianto di Scapigliato. Questa la scoperta che è stata fatta lunedì mattina dal personale di sorveglianza della discarica lungo la via Emilia. Una scoperta che ha allarmato non poco i vertici di Rea Impianti, preoccupati che situazioni del genere possano ripetersi e possano causare incendi e il ferimento di persone che sono presenti nell'area dell'impianto.«Probabilmente è la presenza di fagiani, di alcune lepri e di due caprioli, che ormai stabilmente da alcuni anni vivono all'interno degli impianti di Scapigliato - si legge nella nota di Rea Impianti - che ha indotto qualcuno a tagliare la rete di recinzione e ad introdursi all'interno dell'impianto per una azione di bracconaggio». Nella nota si spiega che sono stati rinvenuti nella mattina di lunedì 24 settembre, circa 100 metri dentro la recinzione tagliata, due bossoli sparati con un fucile calibro 12. «Che testimoniano l'intrusione illegale - prosegue il documento - quasi certamente avvenuta la mattina di domenica, l'azione di caccia, ed il conseguente grave rischio di poter determinare incidenti. La diffusa presenza di centraline e tubazioni che captano il biogas prodotto dalla discarica è un oggettivo e serio rischio per l'uso delle armi. Oltre, ovviamente, al rischio di sparare all'interno di una zona industriale dove sono presenti permanentemente persone addette al controllo e alla manutenzione degli impianti».Rea, che ha presentato denuncia alle autorità preposte e allertato la polizia provinciale che intensificherà controlli, sottolinea che «episodi francamente privi di ogni senso, gravissimi e pericolosi nella sostanza che, peraltro, crediamo ledano pesantemente anche l'immagine di chi pratica l'attività venatoria nel rispetto delle norme e dell'equilibrio ambientale». Non è stato possibile rilevare le immagini dell'episodio perché la videosorveglianza dell'impianto, estesa nei punti nevralgici delle attività di Scapigliato, non copre ancora l'area dove è stata tagliata la recinzione. «Tuttavia - èprosegue la nota - è stata rilevata nelle prime ore della mattina la presenza ed il passaggio di un'auto e sono stati uditi alcuni spari dal nostro personale di sorveglianza, elementi per i quali sono in corso accertamenti». L'azienda fa infine fa appello anche alle associazioni venatorie del territorio, «con alcune delle quali nei mesi passati sono stati intrattenuti rapporti per possibili collaborazioni, perché sia maggiormente diffusa una cultura della legalità e affinché episodi del genere non abbiano a ripetersi».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Vertice nazionale Kme e sindacato prorogano l'accordo sulla cassa integrazione BARGA Ieri si è svolto l'incontro tra la direzione aziendale e il coordinamento nazionale sindacale del gruppo Kme per discutere della situazione degli stabilimenti di Fornaci di Barga, Serravalle Scrivia e Firenze e sul rinnovo del contratto aziendale. Il primo cui ne seguirà un altro il 22 ottobre. «L'azienda - si legge nel comunicato del coordinamento Fim, Fiom e Uilm - ha messo in evidenza lo stato economico e patrimoniale del gruppo e confermato che vi saranno investimenti e un rilancio dei siti produttivi in Italia. Sindacalmente abbiamo messo in evidenza le varie criticità che permangono e la necessità di definire tempi certi per l'aumento dei volumi produttivi e un programma di rientro di tutti i lavoratori. Nel corso della trattativa continueranno a essere vigenti gli accordi in essere. Nell'ambito dell'incontro è stato richiesto che venga istituito un premio per tutti i lavoratori dipendenti nell'area metallurgica che garantisca miglioramenti economici per i prossimi anni e si definisca un preciso piano industriale declinato per ogni sede produttiva. Il coordinamento nazionale kme si riunirà nuovamente il 18 ottobre e il 22 ottobre è previsto un nuovo incontro con l'azienda». «Oggi al tavolo si è parlato non solo dello stabilimento di Fornaci di Barga ma anche di quelli di Serravalle Scrivia e Firenze - aggiunge il segretario Uilm Nord Toscana Giacomo Saisi - sono emersi quindi altri temi da approfondire nelle prossime settimane. Per quanto riguarda il rinnovo degli accordi del 2016, la trattativa non è del tutto definita, anche se ci sono state delle aperture da parte dell'azienda. Contiamo di chiudere la partita entro fine ottobre. Al momento abbiamo deciso con Kme Italy di prorogare l'accordo sulla cassa integrazione straordinaria che scadeva il 23 settembre per un paio di mesi o, comunque, fino a quando non arriveremo alla definizione e alla firma di una nuova intesa».

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Un canale della frazione si colora per uno sversamento Un residente: «Vogliamo analisi per capire se c'è un pericolo per l'ambiente» Liquido bianco nei fossi Il paese chiede spiegazioni Capezzano Pianore Completamente bianco. Un fosso di Capezzano Pianore si è colorato improvvisamente per un non precisato sversamento di cui i cittadini in queste ore stanno chiedendo conto alla Municipale e a Gaia. Si tratta di un fenomeno che è già accaduto in quella zona qualche mese fa ma che si è ripresentato in questi giorni. «Tra lunedì e ieri - racconta un cittadino - tra la via Italica e la via delle Bocchette, nelle vicinanze dell'autocarrozzeria Pellegrinetti, il canale che costeggia i campi è diventato completamente bianco. Non è chiaro il motivo: probabilmente si tratta di uno sversamento abusivo di qualche sostanza liquida o polverosa che ha dato questa colorazione. Forse uno scarto di lavorazione di pietra o di vernice. Fatto sta che non è la prima volta che accade: era già successo qualche mese fa. In quell'occasione, però, una segnalazione tardiva ha portato alla non rintracciabilità del fenomeno: abbiamo avvertito troppo tardi la Municipale e il liquido se n'è andato con l'acqua». Il residente è preoccupato perché il fenomeno si è ripresentato proprio in questi giorni: «Non ci sono particolari odori - spiega - ma ci chiediamo che tipo di sversamento possa essere visto che non c'è una perdita evidente nella zona. Ci chiediamo se il materiale scaricato sia legale e soprattutto se abbia un impatto negativo sull'ambiente».Nel frattempo i cittadini hanno fatto una segnalazione alla Municipale ma non è abbastanza: «Vogliamo che intervenga anche Arpat per verificare la pericolosità del materiale - concludono - vogliamo rassicurazioni perché quell'acqua finisce in altri torrenti che poi arrivano in mare».Il problema dei tubi che perdono non è nuovo nel territorio versiliese. Proprio qualche giorno fa il consigliere comunale di Forza Italia, Riccardo Erra, denunciava un altro tubo rotto sul torrente Lombricese che perde da oltre tre mesi.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio rifiuti Mungai: «L'ampliamento di Pioppogatto è sicuro» massarosa Solo notizie imprecise e strumentalizzate quelle sulla questione dell'ampliamento di Pioppogatto sollevate dal consigliere di opposizione Coluccini. Questa in sintesi la reazione del sindaco alle accuse del suo detrattore: «Per quanto riguarda l'istruttoria in corso, che prevede la trasformazione dell'impianto in capo alla Regione Toscana - precisa - i tecnici comunali e non l'assessore all'ambiente Agnese Marchetti, in piena autonomia, hanno ritenuto, come prevede la normativa, che la proposta presentata dalla società e le relative valutazioni di carattere ambientale, fossero sufficientemente dettagliate dal punto di vista tecnico e gli impatti fossero già stati analizzati senza dover necessariamente sottoporre il progetto a valutazioni aggiuntive». Coluccini infatti accusava l'amministrazione di non aver fatto le dovute valutazioni ambientali: «La decisione finale ovviamente rimane in capo agli uffici regionali ai quali è possibile presentare tutte le osservazioni. Anche l'aumento dei quantitativi totali dei materiali trattati è stato valutato ed il previsto spostamento della lavorazione dei materiali derivanti dalla raccolta differenziata (carta, plastica, alluminio, vetro ect) dall'impianto di Pietrasanta a quello di Pioppogatto, con l'utilizzo di un capannone già esistente e non utilizzato, dotato di tutti i presidi di carattere ambientale, consentirà di ottenere risparmi e di ottimizzare la gestione. L'unico ampliamento di manufatti previsto dal progetto è la realizzazione di un piccolo capannone (sempre depressurizzato) per consentire la sosta dei mezzi in attesa di scarico e lo stoccaggio di materiale con un ovvio miglioramento in termini di eventuali emissioni odorigene diffuse».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il nuovo amministratore unico dell'azienda scelto da una rosa di 20 candidati «Risanamento dei conti ed educazione al rispetto e al riciclo saranno i miei fari» Porzano alla guida dell'Asmiu: spazzeremo via debiti e rifiuti MASSA Ama le citazioni e una delle sue preferite è quella del generale - educatore Robert Baden Powell (fondatore degli Scout): "Lascia questo mondo meglio di come lo hai trovato". Lorenzo Porzano, 42 anni, è il nuovo amministratore unico di Asmiu, la azienda municipalizzata del Comune che si occupa di igiene urbana e smaltimento di rifiuti ingombranti. Il sindaco Francesco Persiani ha firmato il decreto di nomina dopo aver

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” analizzato, spiega una nota del Comune, le domande di oltre 20 candidati e dopo attenta riflessione e opportuni approfondimenti, e dopo essersi consultato con la giunta e le forze di maggioranza».Porzano, che (a proposito di Baden Powell), ha anche un passato da boy scout che lo ha portato a maturare uno spirito ambientalista e un forte attaccamento al territorio. Ha inoltre un passato da amministratore condominiale che lo ha fatto specializzare in gestione dei conflitti, spiega. «Ho iniziato la giornata con un saluto ai dipendenti e sono stato molto contento di ricevere la chiamata dell'ex amministratore Federico Orlandi, che mi ha fatto gli auguri». Di auguri, spiega l'uomo, ne ha ricevuti già molti. E sa bene il perché: «La situazione di Asmiu è molto complicata. Ma quando il sindaco ti chiede di pulire la città non puoi rifiutarti. È per questo che ho accettato, per il bene della mia città». Nel 1998 realizza uno spettacolo teatrale per insegnare ai bambini l'importanza del riutilizzo e del riciclo. «L'educazione sarà un punto su cui insisterò. Chiederò un incontro con l'assessore all'istruzione per realizzare con lei un accordo per portare nelle scuole educazione ambientale e la separazione dei materiali da riciclare». In Asmiu, spiega ancora, «sono tante le cose da cambiare e tante le aspettative, considerando il grande degrado del servizio. In tre anni il nuovo corso aziendale sarà in grado di rispondere alla pesante situazione debitoria e alla necessaria ristrutturazione interna all'azienda e del servizio». E qualche novità ci sarà anche per quanto riguarda il personale: «Andremo a scandagliare unoaper una le mansioni e le abilità fisiche degli operatori. Per il resto attenderemo che vi sia chiarezza su un nuovo piano industriale "verso rifiuti zero" secondo i modelli più virtuosi già presenti in Italia».«La situazione organizzativa - prosegue - è certamente lo specchio interno dell'azienda di quello che si vede e si sente girando in città: c'è caos, sprechi e inefficienza diffusa. Va preso di petto il grave problema che attanaglia tanto le strade quanto le aree periferiche e di Marina. Sfrutteremo da subito le possibilità sancite dai decreti sul volontariato ambientale e pianificheremo da subito un nuovo servizio di raccolta differenziata degno e più performante». -- CAMILLA PALAGI

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini presentazione a uzzano Puliamo il mondo, la Valdinievole partecipa in gruppo UZZANO Insieme per un mondo migliore. Torna "Puliamo il Mondo" manifestazione promossa da Legambiente e Anci su tutto il territorio nazionale finalizzata a incentivare la partecipazione attiva delle comunità locali in iniziative volte alla valorizzazione e alla tutela dell'ambiente. L'evento giunge quest'anno alla sua ventiseiesima edizione e sarà dedicato al tema dell'abbattimento delle barriere e dei pregiudizi. Cinque i comuni della zona che hanno aderito all'iniziativa: Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Pescia e Uzzano. Ieri, all'interno del Municipio di Uzzano, la presentazione ufficiale del calendario degli eventi che si svolgeranno nei giorni del 28, del 29 e del 30 settembre e che vedranno la partecipazione dei Comuni, delle scuole e delle associazioni. «Da quando sono presidente - afferma il presidente di Legabiente Valdinievole Maurizio Del Ministro - esorto tutte le amministrazioni del territorio a valorizzare in modo consortile i numerosi gioielli che abbiamo in Valdinievole, come i borghi antichi, il Padule di Fucecchio e la Svizzera pesciatina, per promuovere un turismo di qualità, creando posti di lavoro, sempre con l'obiettivo di tutelare l'immenso patrimonio paesaggistico che ogni comune possiede».Incontri nelle scuole, feste, momenti ricreativi, istallazioni artistiche e camminate lungo i sentieri collinari. Sono moltissimi gli eventi previsti in questa tre giorni dedicata all'ambiente. «La giornata clou - aggiunge il sindaco di Uzzano, Riccardo Franchi - sarà quella del 30 settembre. Abbiamo pensato ad una vera e propria staffetta che partendo da Pescia passerà dalla zona collinare di Uzzano, per poi proseguire verso la località la Costa e di lì raggiungere il Comune di Buggiano passando per Stignano». Ai partecipantiverrà distribuito un kit per ripulire il percorso, lungo il quale sono previste tante iniziative collaterali. La partecipazione è libera. -F. M.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Riparte "Spazzatour" la pulizia "fai da te" copiata dalla Svezia PRATO Si chiama "Spazzatour" l'evento in programma sabato e organizzato dalle associazioni "Quelli di piazza Ciardi", "Emozionote", "Viaggi e scoperte" e "Legambiente" da un'idea di Patrizio Pierattini. Un appuntamento dove fare una passeggiata, camminare e raccogliere i rifiuti abbandonati per strada. È stato Pierattini di Emozionote a portare a Prato l'idea nata in Svezia dove le persone fanno footing e raccolgono l'immondizia che incivili lasciano gettano per terra. «E quello che vogliamo - sottolinea Patrizio Pierattini - è farla diventare un'abitudine. Sabato sarà la giornata di esempio, poi tutti possiamo fare così. Ovvero mentre

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” camminiamo, in città o anche in montagna, portarsi appresso un sacchetto e raccogliere, ad esempio, cartacce e pezzi di plastica». "Spazzatour" partirà sabato alle 9 da piazza del Mercato nuovo (davanti al tempio buddista) e da qui i partecipanti si divideranno in gruppi: chi andrà in direzione di via Bologna, altri invece verso viale Galilei. «Un'iniziativa - aggiunge Franco Di Martino ("Quelli di piazza Ciardi" e "Legambiente") - che rientra nell'ambito di "Creazioni urbane" e all'interno di "Puliamo il mondo". Un comportamento che deve educare alla normalità. Il nostro messaggio è proprio questo: imparare una buona abitudine che tutti possono fare, dai bambini fino agli adulti. Ecco allora una mattina di plogging, l'attività che va alla grande nel nord Europa, fare footing o camminare raccogliendo i rifiuti. Vogliamo far sì che questa cosa avvenga anche da noi - prosegue Di Martino - C'è stata una prima esperienza, una giornata zero, e i partecipanti sono rimasti entusiasti della cosa. Ora proponiamo l'appuntamento di sabato che vuole essere da esempio perché tutti poi possiamo mettere in atto questa buona pratica. Alle persone che vorranno partecipare chiediamo di venire calzando scarpe comode e, per chi li ha, portare guanti da lavoro o giardinaggio, altrimenti li forniremo noi insieme ai sacchetti per raccogliere i rifiuti». --AZELIO BIAGIONI

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

La Ecofor apre le porte e svela il ciclo dei rifiuti PONTEDERA Che fine fanno i rifiuti speciali? È per accrescere la consapevolezza e responsabilizzare i cittadini che Ecofor Service, azienda specializzata nella realizzazione di impianti deputati allo smaltimento e al trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi, organizza anche quest'anno un tour guidato lungo il "tragitto dei rifiuti", dalla discarica alla depurazione.Durante gli Ecoday, in programma da domani al 30 settembre, verranno infatti proposte attività rivolte alle scuole primarie e ai cittadini dei comuni di Pontedera, Ponsacco, Cascina, Casciana Terme - Lari e Calcinaia con l'obiettivo di far scoprire il ciclo di smaltimento e la gestione degli scarti da cui si producono energia elettrica, fertilizzanti e prodotti per l'industria.Dall'arrivo in discarica alla depurazione, l'impianto Ecofor sarà visitabile grazie a speciali navette che accompagneranno i partecipanti lungo il percorso dei rifiuti, illustrando metodi di gestione e innovazioni tecnologiche che permettono a Ecofor Service di accogliere rifiuti speciali non pericolosi, riducendo al massimo l'impatto sull'ambiente e sulla comunità. «Riproponiamo questa iniziativa perché vogliamo che i cittadini sappiano come funziona il ciclo dei rifiuti - spiega Rossano Signorini, amministratore delegato di Ecofor Service - e crediamo che questo sia il modo giusto di avvicinarli allontanando i pregiudizi che spesso girano intorno alle discariche. Cosa succede ai rifiuti una volta depositati? Molti si domandano. Noi cerchiamo di dare risposte». Nelle giornate di domani e venerdì dalle 9 alle 12 spazio ai bambini delle scuole primarie, che faranno visita con i loro insegnanti allo stabilimento, mentre sabato (dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17) e domenica (dalle 9 alle 12) saranno benvenuti i cittadini curiosi di scoprire nozioni e caratteristiche dei processi di smaltimento e della trasformazione dei rifiuti in energia elettrica mediante cogenerazione da biogas. (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ok al bilancio consolidato Dentro i conti di Spil, fuori Aamps dal concordato LIVORNOÈ stato votato senza discussione, senza interventi né della maggioranza né delle opposizioni, il bilancio consolidato del Comune che guarda ai numeri del 2017. È stato approvato solo con i voti dei 5 Stelle, contrarie le opposizioni. Il bilancio consolidato è quell'atto che deve essere approvato entro il 30 settembre e che in sostanza fa una fotografia dei conti dell'ente guardando alle sue società partecipate. «È il documento contabile a carattere consuntivo - come viene ricordato nella delibera approvata - che rappresenta il risultato economico, patrimoniale e finanziario del "gruppo amministrazione pubblica"». Lo scorso anno il dibattito politico intorno al consolidato si era acceso quando le opposizioni avevano puntato il dito contro i grandi assenti, ovvero i numeri di Spil: nel documento contabile si era infatti scelto di inserire Aamps, Liri, Esteem, Fondazione Goldoni e per la prima volta Casalp, ma non la società dell'Odeon e di Paduletta. «Perché il bilancio della società non era ancora stato approvato», ricorda a oggi margine l'assessora Valentina Montanelli. Nel frattempo la società partecipata dal Comun «ha presentato un accordo di ristrutturazione del debito ed è in attesa dell'omologa del tribunale». Questa volta nel perimetro del bilancio consolidato sono stati inseriti i conti di Spil, insieme a quelli di Liri, Esteem, Casalp, Atl, FarmaLi (acquisita dal Comune dalla Liri il 21 febbraio 2018), Goldoni e Fodazione. Ma non quelli di Aamps. La società tutta di proprietà del Comune, come si legge nella relazione sulla gestione, «non è stata inserita nel perimetro di consolidamento in ragione dell'ammissione alla procedura concorsuale». Ovvero il concordato preventivo in continuità omologato dal tribunale l'8 marzo del 2017. «Il principio contabile da quest'anno esclude tutte le società soggette a procedura concorsuale», ribadisce Montanelli. È stata comunque fatta una previsione di come sarebbe cambiato il bilancio complessivo inserendo anche i numeri della società dei rifiuti: «Si sarebbe evidenziato l'incremento del 5% sul patrimonio e di circa il 40% dell'utile».L'analisi dei principali dati economici alla fine dice che il bilancio consolidato del Comune chiude con un risultato di esercizio di 12.239.102,89 euro, cifra che supera di 608.199,89 euro il risultato del 2016 (11.630.903 euro). Va detto che è difficile fare una comparazione tra i due esercizi, visto che sono state prese in considerazione società diverse: quest'anno non c'è Aamps, ma oltre a Spil si sono aggiunti FarmaLi e Lem. «La gestione consolidata 2017 chiude con un utile di 12.239.103 euro e registra una variazione positiva rispetto all'esercizio precedente - si legge anche nella relazione finale - per effetto dei volumi di fatturato e marginalità sulle vendite della Liri". --J.G.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Le forze politiche votano una mozione per dire no all'apertura di un nuovo impianto vicino all'Aamps «Per ora procedura sospesa» «No a un pirogassificatore Lì nemmeno gazzose...» LIVORNO No a nuovo impianto al Picchianti, che si tratti di pirogassificatore o di un impianto di pirolisi. È questa la volontà politica espressa dal consiglio comunale con la mozione che ieri è stata approvata da tutte le forze ad eccezione di Fi (che si è astenuta). Ad accendere la discussione sono stati due atti di Livorno libera e di Bl, che hanno chiesto chiarimenti sulla richiesta della società Pyrenergy per aprire un impianto in via degli Arrotini. Impianto che «con un trattamento termico trasforma le plastiche», spiega Giuseppe Grillotti (Ll), che con Marco Bruciati (Bl) chiede lume. L'assessore Giuseppe Vece risponde che la società ha attivato due procedure: una al ministero e una in Regione, per la Valutazione di impatto ambientale. «In conferenza dei servizi i tecnici del Comune hanno chiesto approfondimenti istruttori, come già avevano fatto nel 2016, quando la procedura non fu portata avanti. È stato chiesto in particolare - riferisce - di fare chiarezza sul tipo di materiale che entrerebbe nell'impianto». Quindi «al momento la procedura è sospesa, in attesa di chiarimenti». «Quello che il Comune può chiedere - aggiunge - è il rigoroso rispetto delle norme, non esiste discrezionalità politica». Ok, ma «da anni chiedo che attraverso gli strumenti urbanistici si limiti la possibilità di aprire ulteriori impianti, tanto più in un'area delicata come quella», ripete Grillotti. È quindi Marco Valiani (Lpt) a chiedere al M5S di esprimersi chiaramente dal punto di vista politico. Lo fa Valter Sarais: «In quella zona non ci si può mettere neanche un'azienda che fa gazzosa». Alla fine il consiglio ne esce con una mozione unica che impegna la giunta a «promuovere ogni azione per impedire l'insediamento di impianti catalogati come pirogassificatore e di impianti che possano determinare un incremento dell'inquinamento». Francesca Bastone (M5S) è d'accordo sul no a un nuovo impianto lì, ma invita anche a una riflessione più

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” generale sulla pirolisi: «è un procedimento diverso dalla pirogassificazione, con un diverso livello di inquinamento» e «può dare posti di lavoro».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Alleati a Roma, separati in casa: è scontro aperto tra i consiglieri pentastellati e il Carroccio livornese Il gruppo M5S alla Lega: il vostro cambiamento un ritorno al Medioevo Juna Goti / LIVORNO Basterebbe il titolo scelto dagli stessi consiglieri comunali a 5 Stelle per la nota lanciata all'indomani delle interviste pubblicate dal Tirreno ai vertici della Lega su ius soli e amministrazione Nogarin: «Il cambiamento della Lega è un ritorno al Medioevo». Basterebbero queste parole per raccontare i pentastellati e i leghisti. Alleati a Roma e separati in casa, a Livorno. Dove tra otto mesi si torna a votare per decidere il sindaco. Pochi giorni fa la responsabile del Carroccio in materia di sicurezza, Costanza Vaccaro, parlando dello ius soli in salsa labronica ha dichiarato che Filippo Nogarin & co distribuiscono «medaglie di cartone solo per strizzare l'occhio agli elettori di sinistra» e che quelli della giunta M5s sono stati «quattro anni di fallimenti». «Il cambiamento di per sé non è né buono né cattivo, ma può essere sia buono che cattivo e a Livorno Lega e M5S sono le due facce del cambiamento», scrive oggi il gruppo pentastellato. Attraverso il portavoce Marco Galigani rivendica che «invece di parlare alla pancia dei cittadini, assecondando alcuni "malcostumi" e alimentandone le paure, il Movimento 5 Stelle a Livorno ha provato a cambiare davvero le cose». «Per prima cosa» viene citata la «gestione delle partecipate»: Aamps, Spil, FarmaLi. Insieme a un «cambiamento fatto anche di tante piccole cose: dall'installazione delle docce gratuite nelle spiagge al potenziamento dei mezzi pubblici, dalla diffusione capillare del wifi ai progetti di rilancio del Mercato centrale». «Sono nati nuovi musei, centri di ricerca, festival, rassegne teatrali che hanno fatto innamorare i livornesi», rivendicano i consiglieri: «È stata avviata una lotta senza quartiere contro il proliferare di sale slot e minimarket che vendono alcol a prezzi stracciati, è stato scongiurato lo scempio a Montenero» (il riferimento è al progetto del nuovo ospedale, mentre il vecchio sul viale Alfieri aspetta ancora di essere ristrutturato o reinventato).L'unico cenno di autocritica arriva quando viene detto che «certo, ci sono stati degli errori, che però ascoltando i cittadini stiamo cercando di correggere». Ma ecco lo scontro plateale con la Lega di casa, dopo i mille tentativi di smarcamento dal contratto nazionale con la destra già fatti dal sindaco e dalla sua squadra: «l'idea di cambiamento della Lega» è «un concentrato di slogan che agisce sulle paure, le alimenta e punta a cancellare le più elementari conquiste civili: dall'aborto alle unioni omosessuali, dal diritto per un bimbo nato a Livorno di considerarsi livornese a quello di un cittadino in difficoltà di poter sperare in un alloggio popolare». «Una ricetta - scrivono dal gruppo - che finirebbe per scatenare una guerra tra poveri, che farebbe sprofondare la nostra città in un Medioevo oscuro. Ecco perché noi saremo l'argine contro questo finto cambiamento». A Livorno, non a Roma.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Alcuni cassonetti per la raccolta differenziata rimarranno dietro all'ex Metropolis. Costantino «Pensati per i turisti» Disagi e dubbi sul porta a porta A Marina arriva l'isola ecologica Claudia Guarino / cecina Un'organizzazione della raccolta che permetta agli operatori Rea di accedere anche alle strade private, una valutazione circa le esigenze dei turisti - o di quanti soggiornano a Marina il tempo di un weekend - e la possibilità di installare cestini atti a raccogliere le deiezioni canine. Ecco le tre questioni fondamentali sollevate martedì sera durante l'assemblea pubblica organizzata in piazza Guerrazzi, al palazzetto dei Congressi, per parlare del servizio di ritiro porta a porta dei rifiuti il quale, per le utenze domestiche di Marina di Cecina, è stato attivato lunedì 17 settembre. All'incontro hanno partecipato una quarantina di cittadini, l'amministratore unico di Rea Spa Matteo Trumpy, l'assessore Antonio Giuseppe Costantino, Cecilia Peccianti, responsabile comunicazione di Rea e Maurizio Pacini, responsabile Rea per la raccolta porta a porta. Curiosità, richieste di chiarimento e proposte. Ma in sala c'è stata anche qualche tensione, perché quello relativo all'introduzione del porta a porta è un cambiamento che sta stravolgendo le abitudini di quanti vivono a Marina. I dubbi, dunque, sono tanti e le perplessità abbondano. Una cosa certa però sembra che ci sia: l'istituzione di un'isola ecologica dietro all'ex Metropolis. L'isola ecologica Un servizio, questo, che è stato pensato soprattutto per i turisti i quali, se soggiornano per poco tempo a Marina, rischiano di doversi portare dietro i sacchi della spazzatura dato che, per esempio, la domenica non

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è previsto alcun ritiro. «Potremmo anche realizzare un'altra isola nella zona del cimitero», ha detto l'assessore Costantino rispondendo alla domanda di un cittadino. Il nodo strade private Oltre alle isole ecologiche, un impegno che si sono presi gli amministratori riguarda le strade private, luoghi in cui, per il momento, i mezzi Rea non transitano. Gli operatori continueranno a non oltrepassare i cancelli. Non avranno, cioè, telecomandi o codici particolari per accedere alle aree di proprietà tramite tastierini (come accade in altre città), tuttavia «per venire incontro alle richieste dei cittadini - ha sottolineato Matteo Trumpy - sottoscriveremo un accordo per permettere loro di transitare all'interno delle strade private e di ritirare, in tal modo, i rifiuti». Un maggior numero di cestini Per permettere ai padroni dei cani di gettare le deiezioni degli animali nel momento in cui si trovano a passeggio con loro, inoltre, è stata prevista la sistemazione di una serie di cestini lungo le strade di Marina. Bidoni ogni 25 appartamenti Gli altri rifiuti, invece, fatta salva l'isola ecologica avente determinate funzioni, devono essere opportunamente divisi e sistemati sul suolo pubblico nel loro giorno di raccolta. I condomini contenenti più di 25 appartamenti possono richiedere anche l'assegnazione dei bidoncini che hanno già in dotazione le attività commerciali. Servizio non ancora a regime Strade e isole ecologiche. Ma anche tariffe ed efficienza nel ritiro. Sono molti i dubbi nutriti dai cittadini verso un servizio, quello del porta a porta, che è in fase di rodaggio. Ieri, ad esempio, verso le 13 su via Ginori (zona gialla con obbligo di esposizione rifiuti entro le 12) gran parte dei sacchi era ancora in strada. Può anche capitare di imbattersi in cani che si cibano dalle buste o in rifiuti trasportati dal vento. I cassonetti, d'altra parte, in alcune zone di Marina ci sono ancora. Il servizio, insomma, deve ancora entrare a regime.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'associazione teme una nuova "narrazione felice" che finisca per offuscare l'urgenza di una diversificazione comunque urgente «L'accordo di programma è un salto nel buio per la città» PIOMBINO «Un accordo di programma frutto di una trattativa a senso unico. Mani completamente libere per Jindal e un salto nel buio per i lavoratori e la città». Il giudizio di Coordinamento Articolo 1 Camping Cig è espresso al termine di un documento molto articolato in cui si valuta la vicenda da diverse angolazioni. La multinazionale, in sostanza, totalizzerebbe da subito una serie di vantaggi (aree a basso costo, concessioni, l'ingabbiamento dell'iniziativa sindacale, agevolazioni pubbliche) «a fronte di un impegno per investimenti, neanche certo, di 18.7 milioni in due anni e mezzo e senza impegni precisi per i periodi successivi».A differenza di Rebrab, l'associazione definisce Jindal una solida multinazionale «ma che ha fatto intravedere grandi cose ai piombinesi e in realtà ha impegnato molto poco e solo tra due anni potremo capire, in parte, se farà investimenti consistenti». Camping Cig parla di partita aperta a qualsiasi esito in termini di nuovi assetti impiantistico produttivi. Senza certezze. «C'è il forte rischio che la nuova "narrazione felice" - aggiunge - offuschi l'urgenza della diversificazione, comunque necessaria. Un ruolo attivo dei Governi centrali (pregresso ed attuale) e un ruolo diverso dello Stato in un quadro di politica industriale a livello nazionale avrebbe potuto attrarre altri interessi o comunque contribuire a costituire un "piano B" che avrebbe potuto modificare i rapporti di forza nella trattativa. Gli amministratori locali - prosegue il documento - avrebbero potuto e dovuto attestarsi con maggior chiarezza e decisione almeno sulla linea invalicabile della tutela delle scelte urbanistiche».In questo clima di incertezza, l'associazione ritiene un obbligo tassativo per il Governo nazionale e locale dare una forte accelerazione su tutti i temi dell'ambiente e diversificazione: «Non possiamo cadere nell'errore - chiude - di pensare che si possa fare a meno della siderurgia. Meno invasiva, moderna, ecocompatibile, che favorisca alternative produttive e economiche».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il presidente Campidoglio: «Contro di noi critiche ingenerose, lavoriamo duro e i risultati ci danno ragione» Darsena medicea, fatturato in aumento La Cosimo ha incassato 660mila euro PORTOFERRAIO «Malgrado la flessione generalizzata della diportistica, la darsena medicea porta un aumento dei ricavi di circa 10.000 euro, per un fatturato totale alla fine di agosto 2018 di 660.000 euro circa». Sono i dati che il presidente della Cosimo de' Medici Vittorio Campidoglio rende noti al termine della stagione estiva per fotografare l'andamento del porticciolo turistico. Il trend positivo Il numero uno della società partecipata analizza il fatturato senza rendere noti i numeri delle imbarcazioni che hanno utilizzato le strutture di Portoferraio. Il flusso di denaro, tuttavia, è un dato significativo che, secondo Campidoglio, mette in evidenza un trend positivo. Nel periodo gennaio - agosto 2015, infatti, sono stati raccolti 574.127 euro, nel 2016 604.390 euro, nel 2017 649.562. «L'incremento contenuto del 2018 - spiega Campidoglio - deve tener conto dell'investimento promozionale a favore dell'evento "5° Rendez V Marine Azimut Yachts", iniziativa di altissimo livello che ha visto Portoferraio protagonista nel mondo del diporto al fianco del primo cantiere al mondo, oramai per il 18° anno, "Azimut Benetti"».Il presidente della Cosimo racconta come l'offerta garantita dal porto turistico sia stata apprezzata dai proprietari degli yachts che non superano i 100 piedi. «Gli armatori di queste unità amano vivere il territorio ed apprezzarne le proposte, perfetta corrispondenza con la politica adottata per il nostro approdo turistico». La partecipata difende il suo lavoro Il cda della Cosimo ha nei giorni scorsi rassegnato le dimissioni, poi congelate dal sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, in seguito alle polemiche sulla gestione dei rifiuti (stoccati in un'area nei pressi della Gattaia) innescata da un servizio del Corriere elbano. A distanza di giorni la situazione è rimasta in stand-by. In questo contesto il presidente Campidoglio vuole evidenziare i risultati raggiunti dalla società in house. «Il porto turistico - racconta - ha riscosso meritati apprezzamenti in seguito ai risultati importanti derivanti dagli sforzi messi in campo dalla Cosimo De' Medici ed il Comune di Portoferraio, oltre che agli interventi di potenziamento e totale rinnovo dei mezzi di ormeggio e un efficiente - quasi unico - servizio di raccolta rifiuti solidi urbani "barca a barca". L'intervento straordinario ha raddoppiato la capacità di accoglienza delle unità da diporto in termini di lunghezza». Eredità difficile e fake news Ad oggi La Cosimo De' Medici srl non ha ancora compiuto i due anni e mezzo di mandato con l'attuale consiglio d'amministrazione. «Un percorso breve ma tortuoso, viste le condizioni disperate ereditate, perciò adesso riteniamo sia venuto il momento di fornire informazioni dettagliate alla cittadinanza e risposte alle fake news», attacca Campidoglio. Tra le critiche mosse c'è la modifica del piano tariffario della darsena medicea. «Tale intervento - dice Campidoglio - a dispetto delle critiche, ha dato i suoi frutti portando un vantaggio economico. Infatti la diminuzione delle tariffe per le unità medio piccole e gli aumenti per le unità da diporto con lunghezze importanti, hanno prodotto un aumento delle presenze su entrambe le categorie di utenza della darsena».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Passa in consiglio regionale la mozione Marras: manifestazione degli ambientalisti a Firenze contro la riapertura La riaccensione dei forni si allontana La giunta rivedrà i dati di combustione Giulia Sili / SCARLINO Ascolto e valutazione: sono queste le parole d'ordine emerse dalla seduta del Consiglio regionale che si è tenuto ieri mattina a Firenze. Ascolto e valutazione, perché la Giunta della Regione Toscana potrebbe tornare sopra la decisione della riapertura dell'inceneritore di Scarlino, ascoltando quello che prima, forse, non è stato preso in considerazione: l'Istituto di Ricerca sulla Combustione del Cnr di Napoli.Una soluzione che apre uno spiraglio per i cittadini che vivono intorno alla piana, ai quali hanno sempre dato voce i sindaci di Scalrino e Follonica e i tanti ambientalisti contrari alla ripresa dell'attività del termovalorizzatore e impianto di trattamento rifiuti di Scarlino. Ma se questo è l'esito di quanto approvato in consiglio la discussione ha avuto ben altre sfumature perché delle quattro mozioni riguardanti l'inceneritore di Scarlino, solo una è stata approvata: quella presentata da Leonardo Marras, capogruppo del Pd. Ovvero quella definita dalle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” opposizioni «la mozione più blanda». Le altre, presentante da Paolo Marcheschi di Fratelli d'Italia, da Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sinistra Italiana e quella di Irene Galletti, Giacomo Giannarelli e Gabriele Bianchi del M5S, non sono state approvate per il voto contrario della maggioranza. Un risultato che per molti aspetti ha sorpreso anche, e soprattutto, i diretti interessati: «Il risultato è senza dubbio positivo - ha commentato all'uscita del Consiglio il sindaco di Follonica Andrea Benini - credo però che sarebbe stato più utile mostrarsi uniti almeno su questo fronte. Visto anche che le mozioni erano molto simili tra loro nel merito. E se il punto è unire le forze contro la riapertura dell'inceneritore, non si capisce perché non si siano volute votare tutte e quattro le mozioni». La mozione presentata dal capogruppo Marras riporta comunque l'argomento al centro della discussione: «Sono stato accusato di non ascoltare le comunità e di andare contro agli interessi del territorio - ha detto il capogruppo -Rimando indietro gli attacchi, ovviamente, perché l'atto che ho presentato, e che è stato approvato dall'aula, parla da solo: chiede impegni precisi alla giunta». La mozione approvata, con l'astensione della Lega, impegna la giunta a riferire se realmente nel procedimento di autorizzazione dell'inceneritore non si è tenuto conto dello studio del Cnr di Napoli, della relazione tecnica dei Ctu e della richiesta di Valutazione d'impatto sanitario avanzata più volte dai Comuni di Follonica e Scarlino e perché; e se alla luce di ciò non si ritenga opportuno rivedere il proprio orientamento.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

VIA CIPRO Centralina "indecorosa" Enel pulisce e rassicura GROSSETO Un passo alla volta i disagi di via Cipro trovano soluzione. Dopo che gli operai del Comune di Grosseto hanno provveduto alle manutenzioni ordinarie del verde e dei tombini, ora è il Gruppo Enel a rispondere alle segnalazioni dei residenti, che hanno denunciato la presenza di molti disagi in questa strada alla periferia della città. La società dell'energia elettrica è stata tirata in ballo dai cittadini per i problemi legati a una centralina, a loro dire, da troppo tempo dimenticata. A testimonianza di questo degrado hanno mostrato una siepe enorme che ricopre la stessa struttura. Una vegetazione selvaggia che ora è stata rimossa. «Enel Distribuzione ha provveduto al taglio della siepe e alla pulizia del resede con la rimozione dei materiali - si legge in una nota diffusa dalla società - Dal punto di vista degli impianti elettrici, quindi, la situazione è tornata alla normalità».La società inoltre rassicura tutti i residenti di via Cipro per quel che riguarda i controlli che vengono effettuati sulla centralina stessa. «La società del Gruppo Enel che gestisce la rete di media e bassa tensione, comunica che per quanto riguarda gli impianti dell'azienda elettrica citati, viene effettuato un monitoraggio costante della loro funzionalità e un controllo periodico delle strutture civili», spiega appunto la nota. L'ultimo disagio da risolvere restano quindi le buche sull'asfalto: un intervento la cui competenza, come ha spiegato l'amministrazione comunale grossetana, spetta all'Acquedotto del Fiora spa. Una volta rattoppato l'asfalto, via Cipro avrà lasciato il peggio alle spalle

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

"Puliamo il mondo", studenti protagonisti CASTEL DEL PIANO Puliamo il mondo. Anche Castel del Piano aderisce all'iniziativa di Legambiente e organizza per domani un'iniziativa con i ragazzi, maestri e genitori. L'organizzazione dell'evento è curata da Comune e Pro loco. Franco Giannetti, assessore all'ambiente, e Lucia Nannetti, consigliera con delega all'istruzione, spiegano le modalità della giornata che comincerà alle 9 davanti al palazzo comunale: «Le classi della quinta elementare e 50 ragazzi delle medie parteciperanno coi loro insegnanti alla presentazione della giornata e si chiarirà ai ragazzi cosa si intende per raccolta differenziata, smaltimento differenziato e quale sarà la maniera di pulizia del paese. Ci saranno anche delle slides che chiariranno bene ogni aspetto. Poi alle 10, i 50 ragazzi delle scuole medie, accompagnati dai professori e dai genitori, se vorranno partecipare, avrà inizio la raccolta vera e propria».Il presidente della Pro loco, Fausto Rossi, aggiunge: «Una bella giornata voluta dai ragazzi per primi. Forniremo loro sacchi diversi per la differenziata e tutti gli strumenti utili per "pulire il mondo"». -- F.B.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Costerà cinque centesimi al litro e i nuovi distributori saranno installati al posto delle attuali fontanelle: così diminuirà la produzione di vetro e plastica Casette dell'acqua in città La Sbrocca si aggiudica il bando Paola Villani / FOLLONICA Case dell'acqua: una ditta di Grosseto si aggiudica il bando. Presto anche a Follonica sarà possibile andare alle fontanelle e prendere acqua minerale naturale e anche gassata pagando una cifra molto bassa rispetto ai prezzi di mercato.Un sistema adottato in molte città italiane per ridurre il consumo di plastica e vetro e offrire la possibilità ai cittadini di avere l'acqua ad un costo minore rispetto al mercato. L'iniziativa dell'assessora all'Ambiente Mirjam Giorgieri è andata a buon fine dopo un primo bando andato deserto. Le Case dell'acqua della città del golfo saranno gestite dalla ditta Sbrocca srl di Grosseto, che dovrà rispettare i dettami dell'amministrazione comunale. I nuovi distributori saranno installati per lo più dove già oggi ci sono le fontanelle dell'acqua pubblica. Ecco quindi la mappa: i macchinari verranno messi in via Amendola, vicino al parcheggio di piazza Tienanmen, in via Apuania, in via Don Bigi (lato ferrovia) e nell'area del Parco Centrale, spazio dove ancora non c'era una fontanella. Il 24 aprile quando la giunta ha approvato i nuovi indirizzi del progetto delle Case dell'Acqua con la motivazione di «riequilibrare i criteri di sostenibilità economica per incentivare l'installazione e la gestione dei distributori automatici al fine di consentire la partecipazione delle ditte qualificate con l'intento di potenziare e valorizzare l'utilizzo dell'acqua di rete, riducendo il consumo di bottiglie e contenitori di plastica e vetro». Il primo tentativo del municipio in questo senso non era andato a buon fine: all'appello del dicembre 2017 nessun privato ha risposto e quindi il Comune ha ritentato per la seconda volta. Oggi anche se c'è una sola offerta la commissione comunale l'ha valutata idonea e quindi il progetto può partire. L'amministrazione comunale investirà nell'iniziativa 23mila euro dovendosi occupare degli allacci alla rete e della sistemazione delle aree interessate dove poi l'azienda grossetana installerà gli impianti. L'offerta economica della ditta ha riguardato il costo dell'acqua: ogni litro di acqua erogata costerà 5 centesimi (prezzo che resterà invariato fino alla scadenza della concessione prevista in 6 anni). Il guadagno, almeno parte di esso, arriverà per il privato dalle possibili sponsorizzazioni che altri imprenditori vorranno affiggere nell'area interessata dalle Case dell'acqua. L'assessora Giorgieri all'epoca della presentazione del progetto spiegò che l'obiettivo dell'Amministrazione era duplice: promuovere la lotta allo spreco di una risorsa essenziale, e ridurre l'utilizzo di bottiglie in plastica e vetro che sono una delle fonti più impattanti di rifiuto per un comune come quello follonichese.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Olio esausto Un punto per la raccolta in paese monterotondo marittimo Sei Toscana, in collaborazione con l'amministrazione di Monterotondo Marittimo, attivano la raccolta dell'olio alimentare esausto (quello utilizzato in cucina per la preparazione e conservazione del cibo). Da ieri è a disposizione dei cittadini del comune maremmano un nuovo punto di raccolta posizionato in paese, in via Garibaldi 45, davanti al supermercato Coop. I cittadini residenti nel comune di Monterotondo potranno così conferire correttamente questo particolare rifiuto conferendolo, oltre che al centro di raccolta di Carboli, anche nell'apposito contenitore che sarà gestito da Calussi, l'azienda cui Sei Toscana ha affidato il servizio per i comuni della provincia di Grosseto. Sei Toscana e l'amministrazione comunale hanno deciso di attivare lo specifico servizio di raccolta per intercettare questo particolare rifiuto che, se non smaltito correttamente, può creare danni ambientali molto significativi: basta infatti un litro d'olio alimentare esausto per rendere non potabile un milione di litri d'acqua, una quantità che potrebbe dissetare circa 140 persone per 10 anni. «Il Comune di Monterotondo Marittimo ha intrapreso una politica sulla differenziata che consente di riciclare tutte le tipologie di rifiuti possibili e di conferire correttamente nei giusti contenitori i materiali pericolosi e inquinanti - commenta Orano Pippucci, assessore all'ambiente del comune di Monterotondo Marittimo -. Abbiamo quindi una raccolta selezionata per carta, plastica, vetro, alluminio, organico, lampade, pile, medicinali e olio esausto. Questa politica di selezione dei rifiuti oltre ad aumentare la sensibilità e l'attenzione per l'ambiente dei cittadini, ci consente di incrementare notevolmente la percentuale della raccolta differenziata, arrivata già in pochi mesi, oltre il 60%. Riguardo agli ingombranti non ci stancheremo di ricordare ai cittadini che questi possono essere ritirati a domicilio chiamando il numero verde di Sei Toscana o conferiti al centro di Carboli»

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Pieretti (Confindustria): «È la tempesta perfetta, erosi i margini delle aziende». Aumenti anche del 63% da inizio 2017 Cartario, allarme per il rincaro della cellulosa LUCCA La cellulosa costa troppo e le aziende del cartario lanciano un grido d'allarme. Dall'inizio del 2017 la fibra lunga è aumentata del 52% e quella corta del 63%. Entrambe le tipologie sono utilizzate dalle imprese lucchesi in particolare dal comparto della carta per uso domestico e igienico-sanitario (il cosiddetto tissue). L'impennata dei costi di queste materie prime investe il settore a livello nazionale: nelle province di Lucca e Pistoia, tuttavia, l'impatto è particolarmente significativo, vista l'alta concentrazione di produzione di tissue che copre il 65% della produzione italiana. Il consumo di cellulose nel territorio Lucca-Pistoia può essere stimato in oltre il 30% del totale nazionale (più di 1 milione di tonnellate sui 3,4 milioni impiegati dall'intero settore in Italia). «La materia prima è una voce di costo molto rilevante per l'industria cartaria - spiega Tiziano Pieretti, presidente della sezione Carta e cartotecnica di Confindustria Toscana Nord -. Pertanto il forte aumento del prezzo della cellulosa pesa molto sui bilanci aziendali erodendone i margini. Le nostre imprese, con i loro investimenti nell'innovazione tecnologica e nel capitale umano, hanno saputo trovare un loro posizionamento di tutto rispetto a livello sia nazionale che internazionale. Tuttavia, in questo contesto, risulta estremamente difficile trovare misure per fare fronte efficacemente all'aggravio dei costi. Aggravio al quale contribuisce, peraltro, anche il gas metano, a sua volta aumentato considerevolmente».L'incremento del costo della cellulosa è dovuto a vari fattori. La domanda è aumentata, per lo sviluppo dell'industria cartaria in paesi come la Cina e per la crescente necessità di imballaggi (anche in conseguenza dello sviluppo dell'e-commerce) e di beni sostitutivi della plastica. L'offerta, viceversa, non è aumentata affatto, per i fermi programmati o accidentali di alcuni impianti e per problemi specifici (essenzialmente fattori climatici) che hanno impattato su alcuni produttori dei paesi scandinavi, assieme al Sudamerica i principali esportatori di cellulosa. A questo si aggiungono le conseguenze delle riorganizzazioni in atto sul mercato, con fusioni e movimenti societari dei fornitori che hanno inciso sulle normali dinamiche di produzione ed export della materia prima.«Quella che si sta verificando sulla cellulosa è una sorta di tempesta perfetta alimentata anche dal cambio euro/dollaro, valuta quest'ultima utilizzata per le transazioni commerciali nel settore - conclude Pieretti -. Confidiamo in nuovi equilibri dei mercati, ma nel frattempo occorre che i soggetti che a vario titolo hanno relazioni con le nostre aziende tengano conto di questa situazione, che ci penalizza fortemente».Le 250 imprese del distretto cartario occupano complessivamente 7.200 addetti (6.100 nella provincia di Lucca, 1.100 in quella di Pistoia); il valore della produzione è pari a 4 miliardi di euro, un quarto dei quali è rappresentato dall'export, che costituisce il 15% del totale italiano del settore.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca incontro con la libellula Castelnuovo dice no al pirogassificatore CASTELNUOVO GARFAGNANA No al pirogassificatore. Anche il Comune di Castelnuovo si schiera sull'intervento proposto da Kme a Fornaci di Barga. Domani alle 21, in sala Suffredini, il movimento la Libellula in collaborazione con altre associazioni della Valle, organizza un'assemblea pubblica nell'ambito della campagna per il no al pirogassificatore.Intanto il sindaco Andrea Tagliasacchi dichiara di apprezzare lo sforzo di Kme per il rilancio aziendale, ma si dice contrario al pirogassificatore. Un no che il sindaco Tagliasacchi ha spiegato anche agli esponenti del movimento: «Apprezziamo l'importante sforzo che la direzione aziendale sta facendo per rilanciare Kme, un piano industriale necessario e strategico per l'intera Valle. Siamo invece contrari a ridurre i costi energetici attraverso la realizzazione di una pirogassificatore, non compatibile con le caratteristiche geomorfologiche della valle. Esistono soluzioni meglio adattabili al nostro contesto, per altro già adottate in altre importanti aziende, che devono essere sostenute con forza».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca masini (forza italia) sui contenziosi Ascit «L'aiuto del Comune una beffa a chi ha pagato» CAPANNORI «Ma le piccole imprese che secondo il Comune non sono state virtuose, ma hanno pagato regolarmente bollette da capogiro senza aprire nessun contenzioso con Ascit non avranno nessun beneficio?»: è quanto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” chiede il consigliere di Forza Italia Anthony Masini, dopo l'annuncio del Comune di volersi accollare metà dell'importo della parte variabile della tariffa ancora non corrisposta al gestore (in seguito ai contenziosi tra aziende e Ascit per il conguaglio sulle bollette dei rifiuti degli anni 2013 e 2014). «Siamo sempre stati vicino ai commercianti e alle imprese, ma questa manovra del Comune è una trovata elettorale che crea una disparità di trattamento - dice Masini - e ci pare un'ammissione che quando è stata introdotta la Tia puntuale non c'è stata trasparenza da parte dell'amministrazione, soprattutto nei confronti delle attività produttive che sono quelle che hanno pagato di più. Il Comune però premia chi ha cause pendenti e penalizza chi invece ha deciso di pagare nonostante non ci fosse stata informazione. Becchi e bastonati».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Eternit abbandonato sul Quiesa «Abbiamo fatto segnalazione a gennaio ma nessuno ci ascolta», così una cittadina del Monte Quiesa denuncia l'abbandono di Eternit e altro materiale nella zona che si trova dietro alla chiesa. «Le amministrazioni sono sorde e c'è pericolo per la nostra incolumità: è materiale tossico».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Interrogazione in Regione sui miasmi e le morìe del Lavello MASSA-CARRARA I miasmi dal Lavello arrivano in Regione.«Pesci morti, accumuli di plastiche, scarichi di depuratori reflui urbani e scarichi domestici: è davvero troppo, sulla gestione del fosso Lavello vogliamo dalla Regione chiarimenti urgenti anche su eventuali decisioni sanzionatorie in merito»: parte lancia in resta il Gruppo Forza Italia in Consiglio regionale i cui rappresentanti (il Capogruppo Maurizio Marchetti e il Vicepresidente dell'Assemblea toscana Marco Stella) hanno presentato ieri mattina un'interrogazione in cui chiedono all'organo di governo regionale di intervenire sui miasmi che ormai da mesi tengono in ostaggio i cittadini della zona.E la misura secondo Forza Italia è colma: «In seguito alle segnalazioni dei residenti relative alla presenza di materiali galleggianti nel fosso Lavello, nel Comune di Massa, e di maleodoranze provenenti dall'opera idrica sono intervenuti tecnici di Arpat, Polizia Municipale di Massa e Capitaneria di Porto, sia nel mese di luglio, sia nel mese di agosto. Nei sopralluoghi organizzati - ricostruiscono Marchetti e Stella nella loro interrogazione - le autorità preposte hanno percorso l'asta del fosso dalla foce fino a monte degli scarichi di reflui urbani, arrivando in prossimità del tratto tombato del Lavello, hanno effettuato rilievi fotografici, campionamenti d'acqua, prelevato materiale in sospensione e ispezionato i canali destinati all'acqua piovana».Tutti questi dati, spiegano gli azzurri, sono stati raccolti e comunicati: «Sono stati trasmessi agli enti interessati gli esiti degli accertamenti quali la presenza di pesci morti, accumuli di plastiche, scarichi di depuratori reflui urbani e scarichi domestici». Però, finora, aggiungono, «La situazione non è migliorata tanto che per limitare gli odori, il gestore ha coperto i cumuli di fango con teli e strutture fisse. Gaia SpA dovrebbe smaltire i fanghi che si sono accumulati e potenziare l'impianto per migliorare l'efficienza dell'opera idrica», sottolineano.Ciò premesso, ecco i due quesiti con cui Forza Italia chiede alla giunta regionale toscana «chiarimenti urgenti in merito alla gestione del fosso Lavello» e «se siano state effettuate contestazioni e/o prese decisioni sanzionatorie in merito». --R.M.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'allarme La spazzatura mette a rischio i nostri boschi «Accogliamo tutti a braccia aperte ma mi raccomando, abbiate rispetto per il bosco». È questo l'accorato appello che Zani rivolge a tutti gli appassionati fungaioli che vogliono trascorrere qualche ora immersi nel verde della Lunigiana. «Purtroppo - racconta Zani - ho fatto una passeggiata la scorsa settimana e sono tornata a casa con il cestino pieno di rifiuti: da bottiglie a cartacce, dal mozzicone di sigaretta ai resti di un pranzo». Per questo sottolinea come «tutti i fungaioli sono ben accetti, unica cosa bisogna cercare di lasciare il bosco esattamente come lo si è trovato, non buttando rifiuti, non raspando il terreno».

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il Comune ha iniziato la ripulitura dei fossi QUARRATA Il Comune si prepara alla stagione autunnale ed invernale, dando il via agli annuali lavori di ripulitura dei fossi di sua competenza. A fini preventivi, il Comune si occupa, infatti, di controllare e, all'occorrenza, liberare dall'erba e ricavare i canali più fragili da un punto di vista idraulico. Gli interventi di taglio dell'erba e ripulitura sono iniziati la scorsa settimana e hanno interessato il fosso che corre lungo via Galigana e quello limitrofo alla via di Mezzo. Questa settima sono in programma i lavori di ripulitura di un altro fosso, quello lungo via del Falchero e via della Magona, particolarmente importante particolarmente importante per la sicurezza delle abitazioni ubicate in prossimità del centro commerciale Olmi. É inoltre in corso la procedura di gara per l'affidamento dei lavori per la ripulitura di una ventina di altri fossi.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

In centro il porta a porta misto è la soluzione migliore possibile Giuseppe Vece (*) Il porta a porta non è solo un sistema di raccolta rifiuti, ma un modello di gestione delle nostre vite quotidiane che punta a ridurre gli sprechi e tutelare l'ambiente. Ma non è una religione cui si deve aderire per fede. Le città non sono tutte uguali e all'interno delle città i quartieri non sono tutti uguali. Il compito di un amministratore è trovare le soluzioni migliori per coniugare la difesa dell'ambiente, la politica del riciclo e del riuso, il rispetto delle direttive comunitarie, con il decoro della città. Il modello studiato per il pentagono e il cosiddetto centro allargato è il migliore per rispondere a tutti questi bisogni.Questa è un'area che ha una densità abitativa media dieci volte superiore al resto della città. Le strade sono strette e il porta a porta spinto è di difficilissima realizzazione. Salvo voler compromettere la vivibilità di questa zona, il passaggio sui marciapiedi e il decoro in generale.Abbiamo aperto un dibattito con i cittadini, illustrando loro un modello studiato con il supporto di tecnici del Conai e non solo, e prendendo spunto da altre realtà di successo a livello nazionale.Le osservazioni, le richieste e i suggerimenti arrivati durante il percorso partecipato sono state attentamente analizzate. Sono stati fatti sopralluoghi ad hoc e sono stati adottati correttivi alla proposta iniziale.Una su tutte. Per non perdere la funzione "educativa" del modello del pap, è stato stabilito che le aperture dei cassonetti saranno limitate e questo permetterà anche ai cittadini del centro di misurarsi con una gestione più virtuosa e oculata dei rifiuti.Per quanto riguarda l'acquisto dei cassonetti, al momento è prevista la collocazione di 49 punti di raccolta per 344 contenitori complessivi, che saranno dotati di dispositivi che possono essere implementati per l'applicazione della tariffa puntuale. Cassonetti che, come si capisce da una lettura attenta del capitolato di gara, non saranno acquistati ex novo ma rigenerati. L'esatto contrario di uno spreco di risorse pubbliche. E i numeri non mentono: applicare il pap spinto in centro costerebbe, secondo lo studio realizzato dai tecnici del Conai, 7,1 milioni di euro per il primo anno, mentre con questo modello di scende a 2,3 milioni. Soldi pubblici che non possono essere sprecati.In chiusura, mi preme sottolineare come questo sistema ibrido si applichi solo al 12% dell'utenza e questo non comprometterà in alcun modo la performance complessiva della città in termini di raccolta differenziata. Siamo arrivati già al 57% nel mese di agosto e non intendiamo fermarci al 65% previsto dalla legge. Perché noi crediamo che una raccolta di qualità sia la strada migliore per garantire ai cittadini una Tari più bassa, un sistema di economia circolare virtuoso e una città più pulita. (*)Assessore Ambiente Comune di Livorno

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Ampliamento impiantistico e della discarica, passaggio in conferenza dei servizi Donati: «Una realtà che va sostenuta, Rea Impianti è di interesse pubblico» Progetto Scapigliato bis primo parere favorevole ROSIGNANO Parere favorevole al progetto Scapigliato bis. Il via libera arriva nella seduta del consiglio comunale del 27 settembre che ha dato parere favorevole per l'approvazione in conferenza dei servizi del progetto presentato da Rea Impianti Srl "Ottimizzazione gestionale del polo impiantistico Lo Scapigliato", ovvero quello relativo all'ampliamento impiantistico e della discarica per rifiuti non pericolosi che si trova in località Scapigliato, nel Comune di Rosignano Marittimo. Un via libera che è finalizzato alla prosecuzione del procedimento regionale coordinato di Valutazione integrata ambientale (Via) e di Autorizzazione integrata ambientale (Aia).La proposta di delibera presentata dall'assessore all'Ambiente Daniele Donati incassa il voto favorevole di Pd, Riformisti e Psi e contrario di Forza Italia (Nati e Angeli), del Movimento 5 Stelle (Settino) e del Gruppo Misto (Gesess).La proposta comprende i pareri degli uffici competenti in materia urbanistica, il progetto infatti costituisce variante urbanistica, ambientale, poiché il Comune si rimette alla valutazioni sanitarie dell'Asl, e di un piano economico-finanziario predisposto dalla società Rea Impianti Srl. Quest'ultimo è stato esaminato da advisor esterni, la società Bdo per l'analisi economico-finanziaria e Ambiente Italia Srl per l'analisi tecnico- economica, che hanno dato parere di congruità.Il progetto, discusso dalle forze politiche nella 1ª Commissione consiliare nella seduta del 25 settembre, prevede la progressiva riduzione dei conferimenti in discarica (da 460.000 tonnellate annue a 330.000 nel 2029), l'attivazione del biodigestore anaerobico per il trattamento dei rifiuti "umidi" che si lega a doppio filo all'implementazione della raccolta differenziata, un piano economico finanziario per gli investimenti post gestione in impianti tecnologici in autofinanziamento da parte della società, con progressiva riduzione dei canoni a favore del Comune di Rosignano Marittimo,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” proprietario del polo impiantistico. Per gli investimenti attualmente sono stati accantonati 18 milioni di euro, altre somme saranno accantonate annualmente fino a raggiungere una soglia di 80 o 90 milioni di euro nel 2034.«Dobbiamo progressivamente sostituire le discariche con gli impianti - ha detto il vicesindaco Donati -. In Italia è un percorso ancora timido e le discariche ad oggi sono un elemento essenziale per lo smaltimento dei rifiuti. Per questo sono orgoglioso che il nostro Comune abbia creato le premesse per un cambio di orientamento del polo di Scapigliato. Una realtà che va sostenuta perché la società Rea Impianti è di interesse pubblico». Che conclude: «Il progetto riflette una visione strategica dell'ente, che tiene conto della riduzione progressiva dei conferimenti in discarica, prevede il biodigestore anaerobico in relazione all'avvio e diffusione della raccolta differenziata sul territorio e contempla l'impiantistica per produrre il biogas, che riduce le emissioni in atmosfera e l'impatto ambientale, sostenendo le filiere per la trasformazione in materie prime seconde».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Lettera aperta e sollecito alla magistratura perché dia il via libera per procedere «Ma devono essere effettuati da Arpat o Noe, non da ditte legate all'azienda» Il Comitato salute pubblica «Carotaggi nella discarica» PIOMBINO Una lettera aperta per riproporre la questione dei carotaggi nei terreni della discarica di Rimateria a Ischia di Crociano. Secondo quanto scrive il Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia, nell'incontro del 4 luglio 2018 tra un comitato di cittadini e i rappresentanti di alcuni Comuni del comprensorio (sindaco di Piombino Massimo Giuliani, sindaco di Suvereto Giuliano Parodi, assessore all'ambiente del Comune di Campiglia Vito Bartalesi, assessore all'ambiente del Comune di San Vincenzo Antonio Russo, presidente di Rimateria Valerio Caramassi) «furono presi vari impegni, fra i quali quello di attivare una centralina per l'analisi dell'aria e quello di effettuare, appena possibile, dei carotaggi sulla discarica per escludere la possibilità che vi sia stato conferito materiale particolarmente pericoloso. Apprendiamo con soddisfazione - prosegue il Comitato - che la centralina per il controllo dell'aria è stata attivata, mentre ad oggi il sindaco di Piombino ci informa che i carotaggi non sono ancora stati eseguiti perché è ancora in attesa dell'autorizzazione dell'autorità giudiziaria per poter procedere. Concedere questa autorizzazione è, a nostro avviso, particolarmente importante in quanto ricordiamo che Rimateria è indagata in merito al traffico illecito di rifiuti provenienti dalle ditte Lonzi e RaRi di Livorno. Circa un terzo dei rifiuti con cui la discarica è stata innalzata da 26 a 32 metri provengono proprio da queste due ditte».Il Comitato prosegue citando proprio l'azienda, «che ha escluso che rifiuti pericolosi siano potuti finire in discarica e ha sottolineato che, nel caso, si riterrebbe lei stessa vittima di questa situazione. Siamo convinti che sia assolutamente necessario stabilire con certezza, attraverso i carotaggi, se dentro la discarica sono finiti rifiuti pericolosi sia per la tutela dell'ambiente e dei cittadini, sia per la tutela degli stessi lavoratori, che sopra la discarica operano quotidianamente».Il Comitato ricorda che sempre il 4 luglio «ai cittadini fu assicurato che la ditta che avrebbe eseguito i carotaggi sarebbe stata una ditta esterna a Rimateria e che i costi dell'operazione (carotaggi e analisi) sarebbero stati pagati dal Comune. Nell'ultima dichiarazione il sindaco, oltre ad imputare la non esecuzione dei carotaggi alla mancata autorizzazione della magistratura parla anche di "carotaggi in autocontrollo". Speriamo che questo non significhi affidare a Rimateria, diversamente da quanto promesso, l'esecuzione degli stessi e le analisi relative, e che queste siano affidate a un ente pubblico, come Arpat o i Noe, che si configuri come ente qualificato e super partes».Secondo il Comitato le preoccupazioni dei cittadini circa questi impianti sono del tutto legittime anche in considerazione dei notevoli disagi causati. «Abbiamo totale fiducia nella magistratura. Ci permettiamo di rivolgere loro questo invito dopo le ultime dichiarazioni fatte dal sindaco e solo per sottolineare come i carotaggi e le analisi richieste potrebbero tranquillizzare i cittadini che, ad oggi, stanno continuando a seguire la vicenda con preoccupazione, nel rispetto comunque delle esigenze di indagine dei magistrati che seguono il caso, al cui giudizio ci rimettiamo».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba i quesiti referendari «No all'ampliamento e alla maggioranza delle quote ai privati» Il Comitato salute pubblica ha presentato nei giorni scorsi in Comune i due quesiti referendari sul nuovo progetto di Rimateria e in particolare sull'ampliamento della discarica di rifiuti speciali e sulla cessione ai privati della maggioranza delle azioni della società. Entro il 30 ottobre la commissione comunale, formata da

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sindaco, segretario comunale e due funzionari comunali competenti per materia, esprimerà il proprio giudizio. Nel mese di novembre sarà nuovamente il consiglio comunale (che ha bocciato la richiesta lo scorso 30 agosto) a esprimersi. Nel caso in cui la commissione decretasse la non ammissibilità del referendum, il consiglio comunale potrebbe ribaltare questa decisione ma solo con il voto favorevole della maggioranza qualificata del consiglio, e cioè dei due terzi dei consiglieri.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La "formula" di Spirito Libero: «Farsi erogare i "famosi" 50 milioni per bonificare la discarica di 36 ettari ed evitare così i rifiuti da fuori» «Comune e referendari uniti per ottenere i soldi dal governo» la proposta PIOMBINO Riuscire in due mesi a farsi erogare i "famosi" 50 milioni di euro per bonificare a smaltire in Rimateria, come da accordi, la discarica ex Lucchini di 36 ettari, lavorando a fianco del Comitato promotore del referendum. E se l'operazione non dovesse riuscire, agevolare con un passaggio in consiglio comunale l'effettuazione del referendum richiesto. È questa la proposta di Spirito Libero (capogruppo, consiglieri di quartiere e direttivo), lista in maggioranza, che un po' a sorpresa apre una breccia nel muro che separa l'amministrazione comunale e il Comitato, soprattutto dopo la manifestazione dei giorni scorsi. «Crediamo che alla paura generata dal futuro della discarica occorra offrire una risposta aprendo un dialogo col Comitato Promotore del referendum. Con altrettanta determinazione - dicono da Spirito Libero - bisogna però partire da alcuni dati di fatto. Il primo è che una discarica regolarmente autorizzata, ancorché posizionata nel peggior punto in cui potesse essere messa, esiste e purtroppo non si può più tornare indietro. Il secondo è che nell'area industriale esistono già da tempo due discariche abusive: la 36 ettari di proprietà di Lucchini in amministrazione straordinaria e la LI53, che Rimateria ha acquisito con obbligo di bonificarla. Sono entrambe discariche che, se non bonificate a dovere, anch'esse esistono e creano oggi danni alla salute».Ecco perché Spirito Libero concorda con lo slogan lanciato dagli operai di Rimateria: "Rimateria è la soluzione, non il problema". «Rimateria - senza le bonifiche della 36 ettari in cui sono già stoccati oltre 1.800.000 metri cubi di rifiuti da trattare e poi senza la ripresa della produzione siderurgica, per evitare il fallimento avrebbe bisogno di importare rifiuti speciali da fuori». E questo ovviamente crea timori. «Il tema principale di uno dei referendum è proprio quello della importazione dei rifiuti da fuori. Noi riteniamo che è proprio da questo che bisogna impostare un dialogo coi promotori e i cittadini contrari, poiché sull'esigenza di bonificare le aree industriali nonché di smaltire correttamente i residui del ciclo produttivo siderurgico in discarica controllata ci pare vi sia abbastanza condivisione». Allora ecco l'invito a Comune e Comitato di marciare insieme con un tempo massimo di due mesi affinché il nuovo governo destini da subito i famosi 50 milioni o parti di esse per rimuovere quei cumuli presenti nella discarica abusiva di 36 ettari facendoli smaltire in Rimateria. Del pari ci si attivi affinché la nuova proprietà JSW si impegni formalmente a conferire i residui delle produzioni siderurgiche sempre in Rimateria». Se entro i due mesi si sarà ottenuto questo, allora avremo messo Rimateria nella condizione di portare a termine la sua missione, senza cioè necessità di dover importare rifiuti da fuori, quindi il Comitato ritiri il referendum. Se invece non ci saremo riusciti allora il consiglio comunal voti per far indire il referendum senza cioè gravare il Comitato dell'onere di raccogliere le firme, ossia semplificando al massimo il percorso».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La proposta di Marras votata dal consiglio non convince l'opposizione del golfo Chirici è scettico, Marrini: «Concesse le autorizzazioni, ora va contro ai superiori» Mozione sull'inceneritore «Si dilatano soltanto i tempi» Giulia Sili/FOLLONICA È stata tiepida l'accoglienza dell'esito della discussione in consiglio regionale delle quattro mozioni legate all'inceneritore di Scarlino.Mercoledì mattina a Firenze la seduta del consiglio si è conclusa con un colpo di scena: delle quattro mozioni presentate sull'argomento solo quella del capogruppo Pd Leonardo Marras è stata approvata. La maggioranza ha infatti scelto di votare contro le altre tre mozioni presentate dai consiglieri di opposizione. Un esito che ha sollevato non poche polemiche ma che di fatto riporta l'inceneritore di Scarlino al centro del dibattito, visto che la giunta della Regione Toscana è stata impegnata a rivedere, se ritenuto necessario, il proprio orientamento circa la riapertura dell'inceneritore di Scarlino, prendendo poi in considerazione i documenti prodotti dall'Istituto di Ricerca sulla Combustione del CNR di Napoli, il più autorevole sull'argomento.Per il consigliere follonichese Ettore Chirici si parla di un atto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” importante ma non sufficiente a dare risposte al territorio: «È senza dubbio un fatto rilevante - dice - La mozione approvata apre uno spiraglio, ma sembra più un abile percorso attendista che una decisa inversione di marcia. Quando Marras dice che "l'impianto di Scarlino non può stare nel Piano Regionale dei rifiuti" è tutto e niente. È positivo e utile che la commissione ambiente del consiglio regionale abbia deciso di ascoltare il parere tecnico del Cnr di Napoli. Ma, di nuovo - continua Chirici - non è detto significhi qualcosa, sebbene questo parere possa davvero diventare il grimaldello per scardinare l'impianto autorizzativo». E Chirici continua: «Il vero punto è cosa farà la giunta regionale. Hanno assolutamente ragione i sindaci Benini e Stella a dirsi solo moderatamente soddisfatti, anche io mi sarei aspettato più coraggio approvando cioè anche le altre mozioni, chiedendo poi con assoluta chiarezza di tornare indietro rispetto all'autorizzazione concessa». Dure anche le parole di Sandro Marrini, consigliere di Forza Italia: «Il Pd non si smentisce mai - dice - ora che non ha più la leadership in Toscana e sente la terra tremare sotto i piedi decide di assecondare la volontà popolare. La vicenda dell'inceneritore di Scarlino è un'ulteriore prova del modus operandi del centrosinistra: Marras, capogruppo Pd in Regione, dopo aver concesso le autorizzazioni all'impianto della piana scarlinese da presidente della Provincia oggi va contro i suoi "superiori" ed esulta per l'approvazione della sua mozione in consiglio regionale». E conclude: «Ora che il primo passo è stato fatto, anche la giunta ritorni sui propri passi e ritiri in autotutela la delibera del 30 luglio con la quale ha approvato l'esito positivo della Conferenza dei servizi alla richiesta della Scarlino Energia, proprietaria dell'impianto. Forza Italia, al contrario del Pd, alla mera battaglia politica preferisce raggiungere l'obiettivo, che in questo caso riguarda la salute di due comunità e la tutela ambientale». L'attesa adesso è per il pronunciamento del consiglio regionale sull'argomento: «Arrivati a questo punto non si capisce come la Regione dovrebbe ostinarsi a non far nulla e non ascoltare queste istanze - aveva commentato mercoledì pomeriggio all'uscita del consiglio regionale il sindaco Andrea Benini - Aspettiamo i fatti per concludere ma abbiamo bisogno di riposte vere in tempi brevi: adesso ci aspettiamo che la giunta ci dia una risposta nell'arco di pochi giorni».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Impianto di Sant'Angelo Per il Comitato deve essere spostato (Articolo non disponibile)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Legambiente organizza un fine settimana tra Seravezza e Viareggio per l'iniziativa "Puliamo il mondo" insieme alle scuole e ai cittadini Da stamani fino a domenica un'ondata verde per la Versilia L'iniziativa La Versilia si mobilita per rendere le nostre città più pulite. Una vera e propria onda verde che partirà da Seravezza oggi e che arriverà domenica a Viareggio. Cinquanta alunni delle scuole primarie di Marzocchino e Frasso saranno i protagonisti oggi del capitolo seravezzino di "Puliamo il Mondo", la grande iniziativa di volontariato ambientale promossa in Italia da Legambiente. Il Comune di Seravezza aderisce all'evento dal 2009. L'appuntamento è oggi alle 9.30 in via Ciocche, a Ponte di Tavole, all'accesso pedonale del fiume Versilia, dove i bambini di tre classi quinte, con guanti, sacchi, cappellini e pettorine, daranno vita a una vera e propria "caccia al rifiuto" lungo gli argini. Non mancherà una parte introduttiva a cura del personale del Comune e del Consorzio di Bonifica dedicata alla cura del territorio. Ersu fornirà i sacchi per lo smaltimento dei rifiuti raccolti, mentre il Consorzio di Bonifica metterà a disposizione guanti e bottigliette d'acqua, un mezzo e alcuni operai che aiuteranno i bimbi nella raccolta. Nella giornata di domani invece i protagonisti saranno gli studenti delle scuole elementari pietrasantine insieme ai loro insegnanti e genitori per una lotta senza quartiere contro i rifiuti abbandonati. Il punto di ritrovo sarà domani alle ore 9.30 di fronte al ponte del Principe dove i volontari di Legambiente raccoglieranno le iscrizioni e distribuiranno il kit. In programma l'incontro con la guida e docente di Scienze Naturali, Francesca Mazzei per una breve lezione di didattica sul parco della Versiliana. E, dopo la fatica, la merenda offerta da Conad.L'ondata ambientalista terminerà domenica a Viareggio per la pulizia di una parte della pineta di Ponente (tra via Marco Polo e via Zara), zona in cui spesso vengono abbandonati rifiuti. Nell'ottica del tema dell'iniziativa "abbattere le barriere dei pregiudizi", Legambiente Versilia ha raccolto adesioni di organizzazioni locali che gestiscono l'accoglienza dei migranti in modo da creare un momento di integrazione.La manifestazione inizierà alle 9.30 e andrà avanti fin verso le 12; alla fine della pulizia insieme ad un biologo, con qualche volontario e chiunque voglia venire, i partecipanti si recheranno nella zona umida tra via Zara e via Buonarroti a sistemare cartelli che segnalano le varie essenze arboree e ad illustrare brevemente le particolarità e la biodiversità della zona.Dal

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1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia dell'iniziativa "Puliamo il mondo" ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie al lavoro di oltre 1.500 gruppi di "volontari dell'ambiente", che organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati e amministrazioni cittadine.«Una campagna di pulizia - si legge nel portale dell'associazione - che comunica la necessità di riapproporiarsi del proprio territorio prendendosene cura, che segna il bisogno della gente di mettersi in relazione per tutelare gli spazi pubblici».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Il presidente di Ersu Ramacciotti spiega l'ampliamento: «L'aumento di volume riguarda materiale inerte e non provoca cattivi odori nello smaltimento» Ecco come cambieràl'impianto di Pioppogatto Massarosa «Vi spiego come cambierà lo smaltimento a Pioppogatto». La polemica sull'ampliamento dell'impianto per i rifiuti di Massarosa imperversa tra i due fronti di maggioranza e opposizione all'interno del consiglio comunale. A intervenire è proprio il presidente di Ersu Alberto Ramacciotti che precisa: «Mi esprimo sul piano esclusivamente tecnico e non politico: l'autorizzazione è stata concessa, fin dall'inizio dell'attività dell'impianto, per annue 135.000 tonnellate (compreso il Lavarone) più 5.000 tonnate di materiale proveniente dallo spazzamento. Quindi non è stato richiesto da Ersu nessun ampliamento da 70.000 a 140.000 tonnellate nel 2017. La richiesta di ampliamento a 200.000 tonnellate non riguarda i rifiuti indifferenziati che attualmente arrivano, e vengono trattati, all'impianto ma solo la possibilità di trasferire lì la lavorazione del materiale proveniente dalla raccolta differenziata ed attualmente trattato nell'impianto dello Statuario a Pietrasanta e costituito, quasi esclusivamente da carta, cartone, plastica, lattine, vetro, banda stagnata e materiali ferrosi più ingombranti e Raae (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche)attualmente separati e stoccati nell'impianto di Colmate. Tutti materiali secchi, inerti e che non possono, in nessun caso, produrre maleodoranze».E poi spiega quali dovrebbero essere i vantaggi di questa operazione: «Ciò consentirebbe il decollo della cosiddetta Fabbrica dei Materiali in quanto, utilizzando l'esperienza e la tecnologia ampiamente sperimentati, si potrebbe ottenere una maggiore e migliore selezione del materiale che attualmente va in discarica o a termovalorizzazione riducendone la quantità e il costo di smaltimento ed ottenendo una maggiore entrata dalla vendita del maggior materiale così recuperato». Non ci sarebbe uno spostamento degli impianti di stoccaggio e lavorazione del verde e del lavarone, che resterebbero a Pietrasanta.«Il presunto previsto aumento dei mezzi in arrivo a Pioppogatto - dice Ramacciotti - è relativo solo ai piccoli costipatori che attualmente arrivano allo Statuario e a Colmate e che poi, se approvata la richiesta, andranno là. Non si tratta quindi dei bilici o Tir ipotizzati da qualcuno e bastava solo un rapido calcolo per capire l'assurdità di una simile affermazione». Il presidente di Ersu rimanda allo studio specifico sulla questione traffico indotto (allegato al progetto) del professor Pratelli dell'Università di Pisa«A onore della verità - conclude la nota di Ramacciotti - spero di aver fornito un comprensibile contributo di chiarezza sui punti principali e sono anche disponibile ad entrare nel merito di eventuali altri aspetti».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Gli attivisti anti discarica: «Perché comprare un luogo da chiudere?». Il compratore è Alia spa, il prezzo non è noto Cava Fornace venduta, i dubbi del comitato massa Acquistare una discarica nonostante diversi enti ne abbiano richiesto ufficialmente la chiusura. L'operazione di compravendita è avvenuta a Montignoso e ha lasciato perplesso il comitato che da anni si batte per la chiusura di cava Fornace. La discarica contenente rifiuti inerti e speciali non pericolosi recentemente è stata definita «preoccupante» anche dal Comune di Massa, che attraverso una mozione ne ha richiesto la chiusura. Ricapitolando una mozione simile a quella approdata nei mesi scorsi nei comuni di Pietrasanta, Montignoso, Seravezza e Forte dei Marmi. Dai comuni la richiesta si era allargata ed era stata condivisa anche dal consiglio regionale, che recependo la loro richiesta aveva votato all'unanimità un documento dal contenuto sostanzialmente affine a quelli precedenti redatti sul tema. Ora Alia S.p.a., il gruppo che detiene il 100% delle azioni di Programma Ambiente e che si occupa di servizi ambientali in 59 comuni della Toscana centrale, ha raggiunto un accordo per entrare a tutti gli effetti in possesso del sito. Ma perché acquistare una discarica che sulla carta dovrebbe "chiudere celermente"? «Risulta ad oggi sconcertante la notizia che il gruppo Alia Spa, proprietaria di Programma ambiente Spa gestore della discarica di cava fornace, abbia

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” acquistato all'inizio di agosto il sito dove continua a svolgere l'attività di discarica. L'acquisto di tale area ammonta a svariati milioni di euro, un gesto "incomprensibile" alla luce della prevista imminente chiusura dell'attività di discarica secondo il volere della politica locale e regionale e alla luce di pratiche presentate alle procure competenti (che presumibilmente presto daranno i loro esiti) e visto il mancato pagamento delle royalties al Comune di Montignoso, oltre al fatto che il sito malgrado tutto continua ad essere "non idoneo" ad accogliere una discarica che tratta materiali speciali tra cui amianto, come rimarcato da tante fonti autorevoli». La trattativa è avvenuta durante l'estate e ha visto coinvolta la società Cemembit della famiglia Viti, ormai ex proprietaria del sito, e Alia S.p.a. La cifra pattuita non è stata resa nota. Ma resta il quesito del comitato anti-discarica che si domanda le ragioni per le quali una discarica dichiarata «inadatta» ad accogliere rifiuti dal consiglio della Regione Toscana venga acquisita da una partecipata di proprietà dello stesso ente. «Non possiamo fare altro che prendere atto di questa scelta imprenditoriale - scrive il comitato - anche se ci piacerebbe capire quali ne siano le motivazioni e cosa sottintenda questo atto. Aspettiamo ancora oggi che i due comuni che hanno più competenze in quanto ospitano sui propri territori la discarica, vale a dire Pietrasanta e Montignoso, facciano delle azioni concrete».Sulle vicende recenti legate alla discarica interviene anche il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti che si dice in parte «tranquillizzato dal mantenimento di una gestione pubblica della discarica, che dovrebbe operare garantendo il rispetto di ogni parametro stabilito. In questi giorni - spiega Lorenzetti - ho scritto all'assessore Fratoni chiedendole lo stato attuale delle cose». --CAMILLA PALAGI

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Le telecamere accanto alle isole ecologiche hanno permesso di individuare e multare chi abbandona i rifiuti a terra, sporcando e danneggiando l'ambiente Furbetti del cassonetto, già scattate 250 sanzioni Luca Barbieri / CARRARA Furbetti del cassonetto: giro di vite sempre più stretto da parte dell'amministrazione. I numeri parlano chiarto: oltre 250 sanzioni che fino a oggi sono state emanate dalla Polizia Municipale verso chi ha abbandonato - fuori dalle isole ecologiche del territorio - rifiuti.Oltre 250 sanzioniA comunicarlo è una nota del gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle che fa sapere che sono «oltre 250 le sanzioni emesse finora dalla Polizia Municipale contro chi, incurante del rispetto ambientale e del decoro urbano, ha abbandonato rifiuti fuori dalle isole ecologiche della nostra città».Il punto dalla commissione«Le telecamere - fa notare il presidente della commissione politiche per la tutela dell'ambiente, Giovanni Montesarchio - funzionano e i numeri lo dimostrano, la lotta contro gli incivili che sporcano e deturpano la nostra città continua. E questo è solo l'inizio: continueremo a tenere alta l'attenzione sul tema ambientale, per contrastare sempre di più chi abbandona rifiuti nelle strade della nostra città, e lo faremo incrementando ulteriormente il numero delle telecamere sul territorio».«Non possiamo negare che questo sia un risultato tanto straordinario quanto preoccupante - aggiunge il capogruppo pentastellato Daniele Del Nero - La nostra amministrazione non vuole tutelare solo l'ambiente, ma anche punire severamente chi non ha rispetto per la propria città e per il decoro urbano. Certi comportamenti, con la nostra amministrazione, non sono tollerabili e continueranno a essere puniti e sanzionati dalla Polizia Municipale, a cui va il nostro ringraziamento per il lavoro egregiamente svolto». Trasporto AmiaSempre la nota del gruppo consiliare Cinque Stelle sottolinea che Amia è a disposizione per il ritiro degli ingombranti presso la ricicleria (Via Berneri). Nel caso il cittadino sia invece impossibilitato al trasporto degli ingombranti, «ricordiamo che è attivo il servizio di recupero a domicilio, a titolo totalmente gratuito e senza nessuna spesa da parte del cittadino». Per questo si può chiamare il 0585644311. I numeriIn una nota trasmessa da Palazzo civico a inizio estate le sanzioni registrate erano 145 in poco meno di un anno (dal 7 agosto 2017 per la precisione). Nel report di giugno stilato dalla comandante della Polizia Municipale Paola Micheletti si notavano le 89 di aprile, salite appunto a 145 a giugno e, infine, le oltre 250 registrate in questi giorni. Tra fine maggio e inizio giugno si segnalava, inoltre, un picco di 25 verbali in una settimana.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Due gli appuntamenti pistoiesi dell'iniziativa di Legambiente dedicata quest'anno all'abbattimento delle discriminazioni Puliamo il mondo lungo l'Ombrone e domani alle Fornaci PISTOIA Per il quindicesimo anno a Pistoia si svolgerà l'iniziativa "Puliamo il Mondo" promossa da Legambiente in collaborazione con Comune di Pistoia e Regione Toscana. A Pistoia sono in programma due iniziative. La prima, che ha per titolo "River day" (organizzata in collaborazione con il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno), è prevista oggi dalle 9 alle 12 lungo l'argine del torrente Ombrone (nel tratto dal ponte di Gello ai Laghi Primavera). Una sessantina di bambini della scuola primaria Galileo Galilei, insieme agli adulti, armati di guanti e palette, ripuliranno dai rifiuti questo luogo. Durante il percorso i carabinieri della Forestale di Pistoia illustreranno agli alunni la flora e la fauna presente lungo gli argini e dentro il torrente. Il ritrovo per tutti è alle 9 al ponte di Gello. Domani nel pomeriggio alle Fornaci gli scout Cngei, il coordinamento dei Centri profughi del gruppo Incontro e l'Associazione Il Sole si ritroveranno alle 15 in piazza Mandela per poi partire in vari luoghi della zona e raccogliere rifiuti e ingombranti. Al termine merenda per tutti. Questa giornata, con la presenza dell'associazione Il Sole, che assiste i bambini down e il gruppo Incontro che accoglie i profughi provenienti dalle zone di guerra, vuole porre l'attenzione con gesti di valorizzazione dei beni comuni, di integrazione e di abbattimento delle barriere culturali e sociali, insieme a tante altre associazioni.«Puliamo il mondo - sottolinea l'assessore all'ambiente Gianna Risaliti - è espressione di alcune tra le battaglie più importanti di Legambiente, che vanno dalla riduzione dei rifiuti a un aumento della raccolta differenziata, dalla riqualificazione delle aree urbane alla valorizzazione degli ambienti naturali e dei parchi». «Anche quest'anno - spiega il presidente di Legambiente Pistoia Antonio Sessa - dedichiamo, come suggerito a livello nazionale, la giornata di Puliamo il Mondo all'abbattimento delle barriere, delle discriminazioni nei confronti dei soggetti più deboli della società. La presenza dell'associazione Il Sole e i profughi del gruppo Incontro dimostrano quanto ancora è lungo il percorso da fare».

Il Tirreno, Cronaca di Prato settembre pazzo Da 7 a 30° in poche ore Escursione da deserto prato Uscire di casa con 7° ed essere costretti ad indossare, per la prima volta nella stagione, giacchetti e maglioncini. Poi uscire in pausa pranzo con 30°, via giacche e maglioncino: di nuovo a maniche corte. È un po' la sintesi della giornata di ieri a Prato, almeno dal punto di vista meteorologico. Una giornata caratterizzata dal cielo completamente sereno, ma anche un andamento insolitamente folle dell'escursione termica. Prendendo, ad esempio, la stazione meteorologica dell'istituto Datini sulla Declassata, questa mattina alle 7,32 ha segnato una minima di 7.3°. Ma alle 15,56, con un'escursione quasi desertica, era salita a 29,6°. Come dire, da una mattinata quasi invernale ad un pomeriggio normalmente estivo. Queste escursioni termiche erano attese oggi in Toscana, soprattutto nelle zone interne di pianura. E basta uscire di poco fuori Prato, per esempio verso il Pistoiese o le Cascine di Tavola in zone aperte e senza cemento, per trovare escursioni fra minime e massime ancora superiori, fino a 24-25°. La spiegazione è duplice: l'aria fresca affluita nei giorni scorsi dall'Europa orientale è cessata durante le ore notturne, favorendo un forte irraggiamento nei bassi strati dell'atmosfera, ovvero la dispersione di calore verso lo spazio. Nel contempo, si è subito formato un robusto campo di alta pressione, con aria calda e subsidente che nelle ore di luce ha esaltato l'insolazione negli strati prossimi alla pianura. --F.A.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa il grazie degli ambulanti al comune Rimossi i rifiuti nell'area a due passi dal mercato PISA «L'area adiacente il mercato Paparelli è stata finalmente ripulita, il nostro grazie va all'assessore all'Ambiente Filippo Bedini per essere intervenuto tempestivamente».A comunicare l'intervento di smantellamento della discarica adiacente il mercato bisettimanale il presidente della Fiva ConfcommercioPisa Franco Palermo: «Come associazione ci siamo fatti carico di segnalare questo problema che aveva ormai superato ogni livello di guardia e di tollerabilità. In mattinata abbiamo avuto la

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Danneggiato un capannone, i primi a intervenire sono stati i dipendenti dell'azienda. Sul posto numerose squadre dei vigili del fuoco, limitati i danni A fuoco rifiuti plastici alla Waste Recycling CASTELFRANCO DI SOTTO Paura nella notte per un incendio divampato in un capannone contenente rifiuti industriali dell'azienda Waste Recycling. Sul posto sono intervenute alcune squadre dei vigili del fuoco. E' stato richiesto anche l'intervento di Arpat per avere riscontri certi, si spera, sulle possibili sostanze che possono essere state immesse nell'aria con la combustione. Il lavoro dei vigili del fuoco è stato seguito dal sindaco di Castelfranco, Gabriele Toti, e dall'assessore, Piero Conservi, di Santa Croce sull'Arno, visto che l'azienda si trova al confine tra i due comuni. Hanno operato i vigili del fuoco di Castelfranco con il supporto dei distaccamenti di Ponsacco e di Lari, autobotti e l'autoscala della centrale di Pisa e, soprattutto nella prima fase, gli stessi dipendenti di Waste. Sono andati a fuoco rifiuti speciali (rifliuti plastici e imballaggi), così è stato detto dai vigili del fuoco. Herambiente ha spiegato che dai primi rilievi è stato possibile accertare che le fiamme sarebbero state generate da un principio di autocombustione. Nessuna attività, infatti, era in corso al momento dell'incendio, se non nell'impianto di depurazione. Ad accorrere sul luogo per primi sono stati tecnici impegnati nel turno di notte nel comparto depurazione che, secondo le procedure di sicurezza, hanno subito allertato i vigili del fuoco. Al loro arrivo, l'incendio è stato definitivamente domato in pochi minuti. L'edificio è stato già sottoposto a verifica statica e definito agibile da parte di un ingegnere abilitato, che ha ravvisato danni solo a finestre e impianto elettrico. Ieri il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi, commissario della Commissione Ambiente in Consiglio regionale, ha presentato un'interrogazione urgente per chiedere al Presidente Enrico Rossi e all'assessore competente di riferire in consiglio sulla vicenda. Si chiede di conoscere la natura dei rifiuti bruciati. --S.C.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Cgil «Ci si attivi per tutelare la salute» La Cgil chiede garanzie per la salute dei lavoratori e dei cittadini. «Pur consapevoli che il recupero di materiali industriali può essere soggetto a fenomeni di combustione, è necessario pertanto che siano attivate tutte le misure utili a prevenire tali fenomeni, per la tutela dei lavoratori che lì vi operano e per la cittadinanza. Auspichiamo quindi che gli organi preposti al controllo ed al monitoraggio della sicurezza aziendale ed ambientale si adoperino nei confronti dell'impresa», dice il sindacato.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Ieri i primi 150 alunni delle scuole elementari di Pontedera e Ponsacco hanno rivolto una raffica di domande sull'impianto di Ecofor Service È iniziato Eco Day un lungo weekend per far vedere ai bimbi il ciclo dei rifiuti l'evento "verde" Quando si considera esaurita una discarica? Che tipo di rifiuti contiene? Che cos'è il percolato? Sono queste alcune delle domande che i 150 bambini delle scuole elementari di Pontedera e Ponsacco hanno rivolto nella giornata di ieri agli addetti dell'impianto Ecofor Service. È iniziato così il primo dei quattro Eco Day, un lungo weekend a porte aperte che vede protagonista l'azienda di Pontedera specializzata nella realizzazione di impianti deputati allo smaltimento e al trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi. Da ieri fino a domenica 30 settembre, Ecofor spalanca le porte della discarica e degli stabilimenti di depurazione per mostrare a tutti cosa succede ai rifiuti una volta depositati. Un grande impianto, quasi una "città ecologica", visitabile grazie a speciali navette e al personale dell'azienda, che accompagna i partecipanti illustrando metodi di gestione e innovazioni tecnologiche che permettono a Ecofor Service di accogliere rifiuti speciali riducendo al massimo l'impatto sull'ambiente e sulla comunità. Oggi sono attesi altri 150 studenti delle scuole di Cascina, Casciana Terme-Lari e Calcinaia, bambini curiosi e interessati, che ascoltano con attenzione il racconto e si lasciano

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” accompagnare lungo questo speciale "viaggio".«Quest'iniziativa ha come obiettivo quello di formare un cittadino più consapevole, conscio di ciò che avviene in impianti come questo e di quali sono le necessità industriali di un processo importante come quello dei rifiuti - spiega Rossano Signorini, amministratore delegato di Ecofor Service - Non a caso siamo partiti dalle scuole e sabato e domenica saremo aperti gratuitamente a tutti i cittadini, perché vogliamo cercare di contribuire a costruire questa consapevolezza. L'invito è aperto a tutti: chiunque abbia curiosità e voglia, può venire a trovarci». Nel 2017 erano stati più di 900 i visitatori coinvolti, tra studenti e cittadini, e quest'anno (l'impianto sarà aperto domani dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 e domenica 30 dalle 9 alle 12), con un ampliamento dei numero dei comuni invitati, si attende un numero ancora maggiore di visite. Ieri i ragazzi sono arrivati nella sede Ecofor con gli scuolabus e gli insegnanti, poi con il personale dell'azienda sono stati accompagnati in discarica. I bimbi hanno indossato il cappellino bianco e la pettorina verde, offerta da Geofor, con la borsa di stoffa, insieme alle insegnanti con la pettorina arancione. La prima tappa è stata all'impianto di depurazione, poi i ragazzi sono saliti su di un altro autobus e si sono recati in discarica, per osservare il ciclo completo di trattamento dei rifiuti. Sono intervenuti anche Liviana Canovai, assessore alla cultura e politiche socio-educative scolastiche e, come padrone di casa, Rossano Signorini, che hanno accompagnato gli alunni nella visita. --ELENA IACOPONI

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Pugno duro per liberare un'area dal degrado ambientale il Comune pulisce e presenta il conto al responsabile Discariche abusive battaglia legale e triplice ordinanza per lo sgombero EMPOLI Stop al degrado ambientale in un'area di campagna fra via Piovola e via Viaccia, invasa - ormai da anni - da montagne di rifiuti di ogni genere: sacchi neri, abiti, mobili, pezzi di elettrodomestici e di veicoli. Una situazione nota alla sindaca di Empoli Brenda Barnini, che lavora ormai da quasi un anno per risolvere il problema delle discariche abusive, che oltre a rappresentare una brutta cartolina per la città, potrebbe avere conseguenze anche sul piano ambientale. Ora il Comune annuncia la nomina di un avvocato per costituirsi in giudizio come parte lesa.«È inaccettabile far finta di nulla di fronte alla mancanza di legalità - ha detto Barnini -. In quella zona sta andando avanti da anni una costante violazione delle più semplici norme di tutela ambientale che come sindaco non posso permettere. La situazione che si è venuta a creare è intollerabile e molto grave». «In passato - prosegue la sindaca - erano stati emessi provvedimenti a firma dei dirigenti comunali, purtroppo senza portare risultati definitivi. Per questo, dopo l'intervento dei carabinieri del nucleo operativo ecologico (che portò al sequestro di alcuni rifiuti, ndr), ho deciso di procedere con tre ordinanze a mia firma». Il riferimento è al blitz dello scorso 25 ottobre 2017, quando il Noe ha disposto il sequestro di alcuni rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, presenti in terreni di proprietà comunale e uno di un privato. Si tratta di aree presenti nella zona di via di Mezzo e all'angolo tra via di Serpa e via Piovola (proprio lungo la strada). «Un'operazione - fa sapere l'amministrazione comunale - che ha coinvolto anche il dipartimento del circondario Empolese dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat)». Le ordinanze della sindaca emesse nello scorso dicembre, a cui hanno lavorato gli uffici comunali, avevano l'obiettivo di far sgomberare le aree e di provvedere, da parte dei responsabili della contaminazione, anche alla successiva bonifica dei luoghi interessati. Tuttavia il provvedimento era stato completamente ignorato. E allora la sindaca ha deciso di cambiare strategia. Non avendo ancora ottemperato agli obblighi indicati, infatti, le aree non sono state né sgomberate né riportate alla normalità. Il Comune di Empoli ha fatto un ulteriore passo in avanti: il dirigente del settore tecnico, con una ordinanza dell'agosto scorso (ma pubblicata all'albo pretorio in queste ore), in qualità di custode di quei terreni situati nella zona di Villanuova, ha avviato le procedure per lo sgombero e ripristino: in sostanza, l'amministrazione comunale provvederà - attraverso una ditta incaricata - a liberare finalmente le aree, e poi presenterà il conto al responsabile degli abbandonati. Proprio in quest'ottica, «il Comune - si legge in un comunicato stampa - ha individuato un avvocato per costituirsi in giudizio come parte lesa e recuperare anche le risorse spese per la rimozione del materiale, per la sua bonifica e smaltimento».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

La denuncia dei residenti: «In via Orosi sesso in pieno giorno e sporcizia» I cittadini chiedono controlli della velocità in via Donnini e l'installazione di dossi «Fermate la prostituzione sotto al cavalcaferrovia» Flavio Lombardi / LIVORNO Il tour settimanale dei Cinque Stelle ha interessato ieri mattina il quartiere Sorgenti. Un altro contatto instaurato con i residenti, per sapere cosa funziona, cosa andrebbe migliorato, cosa manca. Stella Sorgente, l'assessore al sociale Leonardo Apolloni, alcuni consiglieri comunali, e in bici il deputato Francesco Berti hanno incontrato i cittadini. Che chiedono in primis un luogo di aggregazione, una piazza ma anche controlli sulla viabilità e sulla prostituzione sotto il cavalcacia. STRISCE E DOSSI Maria Grazia Crudeli auspica interventi sulla viabilità. «Abito in via Donnini, troppo traffico, macchine che vanno ad alta velocità rischiando di investire i pedoni già penalizzati da attraversamenti bui. Qualche dosso dissuasore, non ci starebbe male». Sulle strisce, il consigliere Sarais anticipa che ci si sta adoperando per illuminarle. Enzo Morelli, ex cantoniere dell'amministrazione, chiede il ritorno alla cosiddetta manutenzione diretta. «Ritorniamo ai tempi vecchi, fino all'85 si faceva manutenzione dai giardini, ai cantoni, agli elettricisti, ai fabbricati. Ogni intervento era veloce, senza attendere i tempi burocratici di oggi. Il sottopasso, dopo la sua inaugurazione, non è stato più spazzato. E vale anche per la zona dove si passa a piedi. L'ho detto anche a Aamps, ma è sempre tutto uguale». UN CENTRO ANZIANI E UNA PIAZZA Ci si sposta dentro il bar che fa angolo fra via Donnini e via delle Sorgenti. Alda Di Gabbia, Manola Viviani e Mary Guidi chiedono uno spazio che non c'è. «Occorrerebbe un posto tutto nostro dove poterci ritrovare, fare una tombola, fare anche altre attività ricreative. Non c'è nulla per noi. Anche una piazza farebbe aggregazione. Vorremmo poterne avere una per goderci le belle giornate di sole». CASSONETTI CONDOMINIALI E CANI Carlo Bottoni contesta i cassonetti condominiali, Silvia Bilenchi chiede siano sistemati i due sgambatoi per i cani: «Vanno chiusi e messi in sicurezza». SESSO E DEGRADO SO AL CAVALCAVIA Una signora segnala il problema prostituzione sotto il cavalcaferrovia in via Orosi: «Lì si consuma sesso a pagamento, a terra si trovano decine di profilattici e spesso le lucciole lasciano i pasti caldi donati dalle ronde della Caritas, attirando i ratti». Il gruppo M5s decide di andare a dare un'occhiata: in mezzo agli evidenti segni di degrado e sporco, in pieno giorno, un uomo ed una donna stanno facendo sesso. I due si ricompongono in fretta e si dileguano.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Mozione 5 stelle Apparecchi elettrici ritiro gratis in negozio CECINA Quanti cittadini di Cecina conoscono il decreto "Uno contro Zero"? Se colo chiedono i 5 Stelle, che spiegano: «Quanti cittadini cioè sono informati sulla possibilità di portare i piccoli rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in grandi negozi (superficie superiore a 400 mq) di vendita di apparecchi elettrici ed elettronici, che sono tenuti a ritirare i rifiuti gratuitamente, senza alcun obbligo di acquisto per il consumatore? Il tempo necessario alla riconsegna è davvero breve, perché varia fra 1 e 5 minuti. Gli italiani che non conoscono questa possibilità di smaltimento sono addirittura il 73% secondo un'indagine compiuta da Ecodom, il principale Consorzio italiano nella gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE)». Il M5S di Cecina ha presentato una mozione che è stata discussa e approvata nel consiglio comunale del 20 settembre 2018, affinché il sindaco e la giunta promuovano una campagna di informazione per far conoscere a tutti i cittadini la possibilità di smaltimento dei piccoli Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e per richiedere a REA di apporre su tutti i cassonetti un cartello adesivo con indicazioni dei vari metodi di smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici.«Un passo importante - commentano - per evitare l'abbandono di questo tipo di rifiuti».

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina rifiuti I ragazzi ripuliscono il parco di Rimigliano I ragazzi dell'istituto comprensivo Mascagni di San Vincenzo hanno recentemente partecipato a "Puliamo il mondo", iniziativa promossa dal Comune di San Vincenzo in collaborazione con Legambiente, dandosi da fare per togliere i rifiuti dal parco di Rimigliano insieme al sindaco. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Vigili del fuoco in azione nella campagna dietro la sede Coop. Distrutto il magazzino, non si esclude il dolo A fuoco un capannone, paura per l'eternit RIOTORTO Sono giorni intensissimi per i vigili del fuoco, costretti a entrare in azione anche ieri, a Riotorto, per un incendio scoppiato in un capannone.Un incendio sulle cui cause si sta ancora indagando, perché potrebbe essere stato causato da un cortocircuito o da altri motivi casuali, ma non viene escluso neanche il gesto doloso.La zona è quella dietro la sede di Riotorto Vignale della Coop, un'area di campagna a due passi dalla vecchia Aurelia.Era da poco passato mezzogiorno quando qualcuno, passando appunto in macchina dalla vecchia Aurelia, ha notato una colonna di fumo alzarsi da quel manufatto e ha lanciato l'allarme. Sul posto è subito intervenuta una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Piombino, in appoggio anche una di Cecina e una di Follonica, poi anche il mezzo nucleare-biologico-chimico del comando di Livorno e quello analogo del comando grossetano. Sul posto anche i carabinieri e, successivamente, personale della Asl e dell'Arpat. Il magazzino infatti, che una volta era un deposito di materiale edile, conteneva molti oggetti di plastica e soprattutto aveva la copertura in eternit. Nel rogo è andato distrutto quasi tutto ed è crollato il tetto. Inoltre, nelle vicinanze del magazzino c'erano anche diverse bombole di gas, non si sapeva se tutte vuote o anche piene. E lì accanto c'è un altro magazzino. Insomma, non c'era da perder tempo e infatti l'intervento dei pompieri è stato immediato ed efficace.Nessuno si è fatto male ma per non rischiare i vigili del fuoco e pure la Protezione civile, durante le operazioni di spegnimento, avevano lanciato messaggi anche sui social raccomandando alla gente di non avvicinarsi troppo alla zona in questione. Dopo un paio di ore di lavoro l'incendio è stato domato, poi i pompieri hanno proseguito per la bonifica dell'area. Le indagini come dicevamo sono in corso. Intanto anche il Comune, in attesa del responso di Arpat, lancia un doppio appello: alla Coop di chiudere le finestre degli uffici e a chi ha una coltivazione nei paraggi di controllare bene il raccolto.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Castel del piano "Puliamo il mondo" 80 ragazzi con i guanti Grande gran successo a Castel del Piano per Puliamo il mondo. Oltre 80 i ragazzi insieme agli insegnanti, ai volontari della Pro loco, al sindaco, al vicesindaco e agli assessori hanno pulito parchi, piazze e strade, armati di pettorina gialla, cappelli e guanti forniti da Legambiente .

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Rifiuti, sono in arrivo i cassonetti intelligenti Stop al porta a porta Andrea Capitani / ARGENTARIO Spazzatura, il Comune va verso i cassonetti intelligenti. Niente incremento del porta a porta sul promontorio, l'amministrazione Borghini cambia il tiro rispetto all'ex giunta. Si andrà, stando agli ultimi colloqui tra il Comune e il 6 Toscana, verso i cassonetti intelligenti, con smart card per l'apertura e il controllo della spazzatura, come già avviene a Grosseto. Ci vorrà comunque del tempo prima di vederli sul territorio, mentre il dibattito nel consiglio comunale di venerdì si è indirizzato sulla nettezza urbana. «Il primo provvedimento che ho fatto - spiega il sindaco Franco Borghini - è stato quello di interrompere la procedura che portava a un ampliamento del porta a porta chiesto dalla precedente amministrazione, che prevedeva un incremento dei costi complessivi di un milione e mezzo di euro. Mi fa piacere che la consigliera Priscilla Schiano (che ha fatto presente una maggiore spesa di 50mila euro per la nettezza urbana nel bilancio di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” previsione 2019, ndr) si preoccupi, ma se non avessimo fatto questa scelta avremmo accollato ai cittadini un costo ulteriore eccessivo. Noi non abbiamo le condizioni per permetterci questo ulteriore esborso, quindi abbiamo sospeso l'iniziativa di estendere ulteriormente il servizio porta a porta. Ma ci siamo incontrati per cercare soluzioni alternative, tra cui i cassonetti intelligenti che possano permettere una raccolta e uno smaltimento migliori di quelli attuali, con costi sostenibili». «Smentisco che abbiamo richiesto un incremento per la nettezza urbana di un milione e mezzo - dice l'ex sindaco e attuale consigliere di minoranza Arturo Cerulli - Mi auguro che noi argentarini potremo agire secondo coscienza nell'utilizzare cassonetti intelligenti in maniera positiva, ma è una scelta rischiosa». Durante l'assise si è poi discusso dello scioglimento della convenzione sui lavori pubblici tra il Comune di Monte Argentario e quello dell'Isola del Giglio. «Le nuove incombenze che daremo al nostro ufficio, visti gli interventi sui lavori pubblici che vogliamo fare nel prossimo periodo - spiega il sindaco - non ci permetteranno di portare avanti questa convenzione in cui il Comune gigliese si appoggia al nostro ufficio tecnico. In seguito ci saranno 6 mesi ulteriori di collaborazione, poi non ci sarà più nessun intervento a favore dell'Isola del Giglio». «Siamo fortemente contrari allo scioglimento - risponde Cerulli - perché il Giglio si trova in una condizione disagiata in quanto isola, per noi era anche un gesto di cortesia. Era una cosa che conveniva anche a noi, essere associati ad altri comuni fa sempre comodo. È importante avere un buon rapporto con l'isola del Giglio». Il consigliere di minoranza Luigi Scotto si è invece dimostrato favorevole allo scioglimento, «perché sembra che il lavoro fosse molto a carico del nostro Comune, con molti oneri e pochi onori».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'Agenzia si è smarcata dalle verifiche sui forni dell'inceneritore di Scarlino L'ingegnere solleva dubbi: è l'ente di controllo, non può non sapere Rabitti ai ferri corti con Arpat «Doveva valutare le emissioni» Alfredo Faetti / FOLLONICA Gli occhi di Paolo Rabitti, ingegnere e figura di riferimento nelle inchieste pubbliche che si sono susseguite negli anni, sono sempre ben puntati sull'inceneritore di Scarlino. Ma altrettanto attente sono le orecchie del tecnico, che senza giri di parole definisce "dichiarazioni sconvolgenti" quelle rilasciate da Arpat nei giorni scorsi. L'agenzia infatti era intervenuta per quel che riguarda i forni dell'impianto e il mancato rispetto delle norme rilevato dallo studio del Cnr di Napoli venuto fuori durante il procedimento civile della class action: a questo riguardo, Arpat ha detto di non essere stato soggetto competente nel corso dell'ultima conferenza dei servizi. «Se non l'Arpat chi?», si chiede allora Rabitti. «Non spetta a noi effettuare le verifiche sui forni dell'inceneritore», le parole della nota Arpat, che poi ha ricordato come «prima dell'entrata in esercizio dovrà essere controllata la conformità dell'impianto». Per Rabitti questa presa di posizione è suonata come le unghie sulla lavagna. «I forni sono degli anni Sessanta, modificati nel '95 e così rimasti - dice l'ingegnere - La legge che stabilisce il criterio di permanenza dei fumi per più di due secondi a più di 850 gradi (il parametro che non sarebbe rispettato a Scarlino secondo il Cnr, ndr) è un decreto del 2005, mentre la prima Aia è del 2010. Chi, se non l'Arpat doveva verificare il progetto, il "come costruito", l'equipaggiamento e la gestione, come disposto dalla legge?». Ma i dubbi di Rabitti non si esauriscono lì. «Chi se non l'Arpat doveva indicare il posizionamento del termometro atto a controllare la temperatura dei fumi in un punto tale da garantire il rispetto della disposizione del tempo di permanenza di due secondi?».La spiegazione tecnica verte allora sulle diossine. «Ricordo che la disposizione sul tempo di permanenza minimo dei fumi è stata esplicitamente adottata dal legislatore per impedire la formazione di diossine durante la combustione», continua l'ingegnere, che riprendendo le parole diffuse dall'agenzia, pone l'accento su come in tutti questi anni in cui l'impianto ha marciato senza problemi possano essere mancate delle garanzie di controllo. «Dopo otto anni dalla prima Aia l'ente di controllo sostiene che non sono di sua competenza le verifiche dei forni e ci informa che la conformità dell'impianto non è mai stata verificata e lo sarà a data da destinarsi, dopo che l'inceneritore ha bruciato per anni centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti in un impianto non a norma, secondo Cnr e Ctu del Giudice di Grosseto - conclude Rabitti - Quanta diossina ci sia in giro è ben noto». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto l'ambientalista «Troppi errori commessi a favore della società» Contro l'agenzia si scaglia anche Roberto Barocci del Forum Ambientalista. «L'Arpat ha compiuto gli stessi errori commessi dai funzionari della Regione, che hanno attestato l'avvenuta adozione delle migliori

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” tecnologie e dal consulente della Procura di Grosseto, al quale oggi la società si affida per chiedere i danni alla Provincia - dice - È impressionante la quantità di errori commessi». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Rifondazione chiede ammortizzatori sociali e ricollocazione FOLLONICA Arriva dalla sezione follonichese di Rifondazione Comunista la richiesta di attenzione per i lavoratori della Scarlino Energia. «Finalmente le forze politiche della pseudo sinistra di Follonica e provincia hanno preso una posizione chiara sulla questione inceneritore di Scarlino denunciandone la inadeguatezza dopo aver sostenuto per anni la necessità di tale impianto», dicono. Una posizione che Rifondazione sostiene da anni. «Ci sorprende l'atteggiamento delle pseudo sinistre, che negli anni passati non hanno mai preso posizione contrastante con le politiche di gestione rifiuti della Regione e che solo ora - dicono - forse si accorgono dell' inadeguatezza delle scelte regionali e provinciali fatte in passato». La chiusura comporta però anche la perdita di posti di lavoro: «Non hanno mai considerato in profondità le conseguenze sulla situazione dei lavoratori, senza proporre soluzioni alternative che avrebbero potuto compensare tale chiusura attraverso ricollocazioni adeguate. In questo quadro condividiamo - spiega Rifondazione - la necessità di rinnovo degli ammortizzatori sociali proposta per la tutela degli interessi dei lavoratori». Rifondazione sostiene che le forze politiche che amministrano Follonica e Scarlino dovrebbero sostenere e richiedere alla Regione un sistema complessivo della gestione rifiuti e delle bonifiche che tenga conto dei dipendenti, in modo da non perdere ulteriori posti di lavoro. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto il depuratore Il movimento civico spinge sugli interventi FOLLONICA Il movimento civico "Follonica nel Cuore" interviene sull'annoso problema dell'impianto di depurazione di Follonica: «Nei giorni scorsi abbiamo letto sulla stampa locale un susseguirsi di comunicati e dichiarazioni da parte del sindaco che annunciano sopralluoghi e interventi imminenti per risolvere la questione. Ci sembra un buon inizio, anche se in ritardo e a stagione quasi giunta a termine. Tuttavia vogliamo segnalare il problema dei cattivi odori che continua a invade le zone di Casarello, Salciaina e Senzuno». Per questo motivo la civica chiede al sindaco se l'attuale l'impianto riesce a lavorare a regime anche in estete e se nel programma dei lavori relativi all'acquedotto del Fiora è stato inserito anche l'ampliamento dell'impianto di depurazione. «Il malfunzionamento del depuratore non offre una bella immagine della nostra città - conclude la civica - che vive di commercio e turismo». – (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Un primo piano da 250mila euro approvato dall'amministrazione Menesini per realizzare tre nuovi spazi a Marlia, Santa Margherita e San Colombano Un parco per ogni frazione nei progetti del Comune CAPANNORI Ogni paese di Capannori avrà un parco con giochi per bambini, una zona a verde, tavolini e panchine: questo l'obiettivo del piano predisposto dall'amministrazione comunale, che entra subito nel vivo grazie a un primo progetto da 250 mila euro approvato dalla giunta Menesini. Due gli ambiti di intervento: la creazione di un nuovo parco nelle frazioni che ne sono sprovviste e il potenziamento di quelli esistenti con l'installazione di nuove strutture per i più piccoli e di arredi urbani. Previsti anche giochi inclusivi utilizzabili cioè anche dai bambini con disabilità. «Ogni frazione avrà un parco o un giardino pubblico che potrà essere utilizzato liberamente - dice il sindaco Luca Menesini - spazi, questi, che metteranno al centro la socializzazione e la bellezza. Valorizzare le aree verdi significa infatti aumentare la cura e il decoro dei paesi e favorire la coesione sociale». Gli interventi partiranno a inizio 2019. Tre sono i nuovi spazi che saranno realizzati: a Marlia, davanti al mercato, sarà realizzato un parco giochi grazie alla donazione di attrezzature da parte dell'associazione "Jacopo ci sei"; A Santa Margherita sarà realizzato un parco giochi nello spazio verde davanti al cimitero (con una torre scivolo, giochi a molla, un'altalena e un pannello in metallo, oltre a tavoli, panchine e cestini). Il terzo parco giochi riguarderà Pieve San Paolo: nell'area a verde davanti la scuola

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” saranno posizionate attrezzature ludiche come un'altalena, torre scivolo con arrampicata e pannelli. Qui sarà posizionato anche un gioco a molla inclusivo. Otto, invece, le aree interessate da interventi di potenziamento e di riqualificazione. Nel parco di Artémisia a Tassignano saranno installate due gioste inclusive e altre attrezzature ludiche. Nel parco di piazza Maestri Guami a Guamo saranno installati nuovi giochi. A Segromigno in Monte il parco Pandora sarà dotato di nuovi arredi urbani fra cui due tavoli da picnic; il parco di piazza Lazzareschi sarà interessato da un intervento di riqualificazione con il recupero della passarella in legno e della piccola arena, che saranno trasformate in "gioco dei salti" e l'installazione di gomma colata. Sempre a Segromigno in Monte nel parco in via delle Selvette vicino alla chiesa saranno rinnovati alcuni giochi; nell'area a verde in via Nuova tre le cooperative, invece, saranno installati tavoli e panchine. Il parco di piazza Fanini a Segromigno in Piano sarà interessato da un intervento di sostituzione della staccionata. Infine nel parco in via delle Ville a San Colombano saranno sostituiti alcuni giochi e sarà installata una pavimentazione in gomma riciclata. Il Comune darà il via anche a una fase partecipativa; assieme alla popolazione, infatti, deciderà dove realizzare i nuovi parchi.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Compost e stoccaggio L'ex assessore Bertilacchi lancia una serie di idee per migliorare la differenziata con un risparmio del 10% Con tre mosse ambiente migliore e bollette leggere VILLA BASILICA Molto è stato fatto finora, ma molto di più potrebbe essere fatto per l'ambiente e, al tempo stesso, per le tasche dei cittadini. È quanto sostiene il consigliere di maggioranza, ed ex assessore all'ambiente di Villa Basilica, Giovanni Bertilacchi, il quale avanza una proposta per migliorare ulteriormente il sistema di raccolta differenziata e, aspetto più prosaico, ridurre di almeno il 10% il costo del servizio (e di conseguenza il costo delle bollette, visto che la spesa deve essere ricoperto pari pari dai cittadini). E sì che migliorare, a guardare i numeri, non è facile, visto che il livello di raccolta differenziata a Villa raggiunge l'82% a fronte di una tariffazione tra le più basse dell'intera Regione. Un risultato raggiunto grazie a una sorta di primogenitura nel sistema di raccolta rifiuti, con l'introduzione (secondo Comune della provincia, a pochi giorni di distanza da Capannori) del porta a porta sin dal 5 maggio 2008. Sistema poi esteso nel 2013 anche alla zona delle Pizzorne mentre, nel frattempo, il Comune aveva anche aderito al progetto rifiuti zero. È così che in 10 anni («Anniversario che meritava di essere ricordato», dice Bertilacchi) si è passati dal 27% del 2007 all'82% del 2017 di rifiuto differenziato. Ma, parafrasando una canzone, secondo il consigliere si può fare di più. Con tre passi. Il primo dei quali è l'introduzione di un piccolo impianto di compostaggio. Oggi smaltire l'organico costa circa 35mila euro all'anno: «Con un impianto del genere - spiega Bertilacchi - con un costo stimato di 15mila euro all'anno, si otterrebbe un risparmio di 20mila euro annui». Lo consente la legge, spiega, che prevede un ulteriore vantaggio: il compost prodotto deve essere distribuito gratuitamente ai cittadini che hanno fornito l'organico. Un perfetto esempio di economia circolare. Il secondo passo dimezzare la rimozione da parte di Ascit dei cassoni dell'area di stoccaggio dei rifiuti. Un'idea dai molteplici vantaggi: meno viaggi (e meno inquinamento) dei camion, più tempo per depositare i rifiuti e un risparmio economico di circa 15mila euro all'anno (20 più 15, siamo già a 35mila euro). Un ulteriore risparmio, stimato per difetto in 5mila euro, potrebbe arrivare dall'introduzione della raccolta puntuale (il cittadino paga in proporzione all'indifferenziato prodotto). Quisto stimolerebbe ulteriormente la raccolta differenziata. Complessivamente un risparmio di circa 40mila euro all'anno, anche più del 10% del costo complessivo del servizio, che è di 358.036 euro all'anno. Per tacere dell'ambiente. - L.S.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca movimento cinque stelle Bollette Ascit dimezzate per chi ha un contenzioso «È un condono elettorale» CAPANNORI Un "condono elettorale", così il gruppo 5 Stelle definisce la scelta del Comune di dimezzare le bollette alle aziende che hanno un contenzioso con Ascit per il conguaglio 2013 e 2014: «Il sindaco cerca di porre rimedio dopo tre anni dalle nostre proteste e, guarda caso, a pochi mesi dalle elezioni 2019. Ci domandiamo dove sia rimasto finora e se lo sconto sulla parte variabile non possa essere fatto per tutte le utenze non domestiche. Rileviamo, inoltre, anche alcune "inesattezze" nelle affermazioni dell'amministrazione: il servizio di tariffazione puntuale non era sperimentale nel 2013 e 2014, ma a regime dal primo gennaio 2013. La

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sperimentazione è avvenuta nel 2012 ma il Comune si è dimenticato di dire in modo chiaro che gli atti predisposti da Ascit e approvati dallo stesso prevedono per la quota variabile di concordare il giorno di ritiro».«Se il sindaco tiene così tanto alle micro imprese - continua l'M5s - ci può spiegare perché da quando si è insediato l'Imu per i negozi, i laboratori e i capannoni è sempre al massimo consentito, il 10,6 ?? Si è forse dimenticato il sindaco che con quel livello di tassazione le micro imprese sono di fatto vessate? Può dirci i come mai Ascit, che gestisce il servizio sul territorio di Montecarlo e con lo stesso criterio, ha inviato alle utenze non domestiche una comunicazione dove invita le stesse a concordare il giorno del ritiro? Ascit a Montecarlo avvisa che il ritiro è personalizzato e fatto su chiamata mentre a Capannori, proprio per non voler fare chiarezza a causa dei numerosi contenziosi, si tace e si cerca di abbuiare il tutto. Come M5S abbiamo assistito alcune micro-imprese nel proporre ricorsi contro Ascit e abbiamo riscontrato un'assoluta chiusura da parte del Comune. Oggi, nel settembre 2018 e a pochi mesi dalle amministrative, il sindaco ha pensato bene di cancellare con un colpo di spugna i propri errori, ponendoli a carico dei cittadini. Infatti 120mila euro di risorse comunali dei cittadini vengono "regalati" ad Ascit per chiudere una serie di contenziosi, quando l'unico modo per chiuderli è quello di annullare le fatture emesse a conguaglio nel 2013 e 2014».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Studenti in prima linea Puliamo il mondo a Badia Cartacce, bottiglie, teli di plastica, cassette, spazzatura sparsa: i bambini di terza, quarta e quinta della scuola elementare di Badia Pozzeveri hanno ripulito le aree verdi della frazione in occasione dell'iniziativa "Puliamo il Mondo".

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Va al voto del consiglio il quadro complessivo di Comune e società Il costo totale del personale pesa per oltre trenta milioni di euro I revisori: con le partecipate i conti devono tornare Donatella Francesconi VIAREGGIO «Sulla base dei dati previsionali elaborati per l'esercizio 2017 si stima una stabilità del volume dei ricavi ed un risultato economico positivo» per quanto riguarda l'insieme di Comune e sue partecipate, tutte comprese. Lo si legge nella "Relazione sulla gestione consolidata" che domani approda nella seduta del consiglio comunale chiamato ad affrontare questioni relative ai conti, come i i debiti fuori bilancio per 55.656,06 euro a carico del Comune. Sul Bilancio consolidato di quello che ormai viene definito Gruppo pubblico locale (il Comune con tutte le sue partecipate qualsiasi sia la quota) pesa però il monito del parere dei revisori dei conti del Comune (presidente Marilena Cerri con i colleghi Luca Lupetti e Maria Cristina Bani). Parere nel quale si legge che «l'Organo di revisione esprime parere favorevole all'approvazione del bilancio consolidato 2017 del Gruppo amministrazione pubblica del Comune di Viareggio», ma con «raccomandazioni per il futuro». Così specificate all'amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro (assessore al bilancio, Laura Servetti): «Che l'Ente risolva le problematiche connesse alla mancata conciliazione dei crediti e dei debiti con le partecipate; che l'Ente effettui un continuo monitoraggio sull'andamento economico finanziario degli organismi e alle aziende nei confronti dei quali esercita il controllo analogo». A proposito dell'andamento economico-finanziario c'è un dato che balza agli occhi tra le tante cifre proposte dal bilancio consolidato e dai suoi allegati: quello del costo del personale che opera nelle società del Gruppo. Al 31 dicembre 2017 questa spesa è stata complessivamente valutata in 30.159.777,35. Di questo, poco meno della metà di competenza del Comune (14.355,578,40 euro ). A seguire ci sono ICare (5.395.189 euro), Gaia (5.065.707,14 euro, Viareggio ha il 21,36%), Fondazione Festival Pucciniano (1.686.969 euro), Sea Risorse (1.501.888,25 euro, partecipata al 34,43%) Mover (1.430.738 euro, partecipata al 60%), Fondazione Carnevale (398.154 euro). Il debito totale di quello che potremmo chiamare "Sistema Viareggio", decisamente molto ridimensionato oggi rispetto alla vera e propria galassia societaria che ha ruotato per anni intorno all'Ente pubblico di piazza Nieri e Paolini, ammonta a quasi 166 milioni di euro (165.854.357,29) al 31 dicembre 2017.Con un leggero aumento sul 2016, quando la cifra era di quasi 163 milioni (162.696.308,98). Si tratta per lo più di debiti da finanziamento (105.608.783,38 euro). Così suddivisi. La società "ICare" nata dalle ceneri della Viareggio Patrimonio sommate alla trasformazione di Asp ha debiti per finanziamenti che ammontano a 7.603.458 euro; Sea Risorse (rifiuti) alla stessa voce ha una cifra pari a 2.874.223 euro; il Festival Pucciniano ha debiti per finanziamenti indicati in 5.004.553 euro; la Fondazione

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Carnevale, invece, per 1.292.163 euro; Gaia, gestore del servizio idrico, indica una cifra pari a 36.322.765 euro.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Gino Angelo Lattanzi, dirigente dipartimento sindacale Cna Liguria, carrarese: «Bisognerebbe tenere alta la guardia e ricordare l'uso fatto del detrito di marmo» «Attenzione, in provincia la 'ndrangheta c'è» CARRARA «A Massa-Carrara la presenza mafiosa è forte, in particolare quella della 'ndrangheta calabrese». A sostenerlo è Gino Angelo Lattanzi, carrarese, dirigente del dipartimento sindacale Cna Liguria, impegnato da molti anni su legalità e sicurezza, che torna sull'argomento dopo la pubblicazione dell'articolo in cui abbiamo riportato i risultati dello studio commissionato dalla Regione alla Scuola Normale di Pisa, e dal quale è emerso che Massa-Carrara è l'unica provincia toscana a presentare un aumento in tutti gli indicatori che misurano fenomeni di intimidazione e violenza riconducibili al crimine organizzato. L'esigenza di denunciare questi problemi è sempre stata molto sentita da Lattanzi, che anni fa, per Cna Liguria, organizzò un'iniziativa sulla legalità a cui parteciparono l'ex vicepresidente della commissione parlamentare antimafia Fabio Granata e l'ex prefetto di Palermo Achille Serra, che portò ad una serie di arresti importanti ed allo scioglimento per infiltrazione mafiosa dei consigli comunali di Bordighera e Ventimiglia.Circa otto anni fa, poi, è stato il primo a segnalare presunte infiltrazioni anche nel tessuto economico della nostra provincia. «La 'ndrangheta - afferma Lattanzi, riprendendo le dichiarazioni rilasciate alcuni anni fa dal magistrato Anna Canepa alla commissione antimafia- si muove da Ventimiglia alle cave di Carrara, in cui la presenza di imprese collegate a queste famiglie è ormai cosa nota. Tutto ciò, oltre ad evidenziare una mancata percezione del fenomeno, spinge a pensare che forse non siano da escludere anche coinvolgimenti politici. Le inchieste su questi episodi, inoltre, partono quasi sempre da altre procure».In effetti, la vicenda dei rifiuti tossici affondati con le navi dei veleni, almeno 9 delle quali, tra il 1986 ed il 1988, salparono anche dal nostro porto e di quelli interrati nelle discariche del Sud, in cui sono stati rinvenuti granulati e polveri di marmo, utilizzati per schermare le radiazioni ed impedire che venissero captate dall'esterno, avvalora l'ipotesi che la criminalità organizzata abbia saputo utilizzare il settore lapideo, considerato molto appetibile da 'ndrangheta e camorra. «Negli anni '90 -spiega Lattanzi- la produzione di granulati e polveri di marmo è stata di centinaia di migliaia di tonnellate. Se pensiamo che solo circa 10 anni fa si è scoperto che questi materiali sono ottimi elementi per la schermatura della radioattività, possiamo comprendere il motivo per cui le discariche illegali di rifiuti radioattivi scoperte nella "Terra dei fuochi" ed in Calabria, come anche le navi dei veleni affondate, erano ricoperte o stivate di tali prodotti. Sarebbe dunque auspicabile che la magistratura e la Dia rivolgessero particolare attenzione al "detrito di marmo"».Secondo il dirigente di Cna Liguria, inoltre, negli anni tra '80 e '90, molte ditte specializzate nel trattamento di rifiuti industriali, operanti anche fuori Massa- Carrara, avrebbero chiesto ed ottenuto molto facilmente dalla nostra Provincia i permessi necessari per svolgere tale attività. «I rifiuti tossici occultati in Campania dalla camorra -conclude Lattanzi- provenivano anche da Massa-Carrara e viaggiavano su camion con regolare autorizzazione della Provincia apuana». DAVID CHIAPPUELLA

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara rifiuti, i 5 stelle dopo il caso delle 250 sanzioni «Le telecamere funzionano, continua la lotta agli incivili» CARRARA Oltre 250 le sanzioni emesse finora dalla Polizia Municipale contro chi, incurante del rispetto ambientale, ha abbandonato rifiuti fuori dalle isole ecologiche. «Le telecamere funzionano e i numeri lo dimostrano, la lotta contro gli incivili che sporcano e deturpano la nostra città continua. E questo è solo l'inizio: continueremo a tenere alta l'attenzione sul tema ambientale, per contrastare sempre di più chi abbandona rifiuti nelle strade della nostra città, e lo faremo incrementando ulteriormente il numero delle telecamere sul territorio» commenta Giovanni Montesarchio, consigliere comunale 5 Stelle e Presidente della Commissione Politiche per la Tutela dell'Ambiente. «Non possiamo negare che questo sia un risultato tanto straordinario quanto preoccupante - aggiunge Daniele Del Nero, capogruppo di maggioranza -. La nostra Amministrazione non vuole tutelare solo l'ambiente, ma anche punire severamente chi non ha rispetto per la propria città e per il decoro urbano». Il Gruppo Consiliare ricorda che Amia è a disposizione per ritirare gli ingombranti presso la sua ricicleria, in Via Berneri. E vio è anche il servizio di recupero a domicilio, a titolo totalmente gratuito: basta contattare il n. 0585644311.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Successo dell'iniziativa di Legambiente, che quest'anno si era occupata anche delle rive del torrente Ombrone In 130 alle Fornaci a caccia di spazzatura PISTOIA Circa centotrenta persone si sono date da fare, ieri pomeriggio, per ripulire le aree verdi del quartiere delle Fornaci, nella seconda giornata dell'iniziativa "Puliamo il mondo", tradizionale appuntamento di Legambiente a livello globale.Tra di loro tanti volontari ambientalisti, ma anche un nutrito gruppo di richiedenti asilo del centro di accoglienza gestito dal gruppo Incontro, i bambini dell'associazione Il Sole, gli scout laici del Cngei e anche un gruppo di abitanti del quartiere. «È la prima volta che succede - commenta soddisfatto a fine giornata Antonio Sessa, responsabile pistoiese di Legambiente - ed è un segno positivo. In due ore circa abbiamo raccolto una quindicina di sacchi di spazzatura. Ma la giornata è stata bella soprattutto per la convivenza e la collaborazione tra le associazioni e i loro membri, che hanno lavorato fianco a fianco, all'insegna dell'integrazione».Un tratto significativo dell'appuntamento di ieri, tanto che a sottolinearlo è venuto anche il presidente regionale di Legambiente, Fausto Ferruzzi, il quale ha sottolineato come quello pistoiese fosse da considerare la tappa principale, in Toscana, di questo "Puliamo il Mondo" 2018.Tutto il gruppo dei raccoglitori si è ritrovato nel pomeriggio in piazza Mandela e di lì, dopo le istruzioni del caso, si è partiti per battere palmo a palmo le zone verdi del quartiere e ripulirle di cartacce, bottigliette, sacchetti di plastica e tutti i rifiuti che è facile trovare negli spazi verdi cittadini. Al termine, tutti si sono goduti una piacevole merenda, allestita dagli scout, dall'associazione Il Sole e dai ragazzi del gruppo Incontro.Una manifestazione che, in realtà, aveva già vissuto un'altra giornata intensa venerdì mattina, quando circa settanta studenti di diverse scuole cittadine si sono ritrovati sulle rive dell'Ombrone, per il cosiddetto "River Day". Cioè una passeggiata con il duplice obiettivo di ripulire dalla spazzatura abbandonata tutta l'area e di imparare di più sull'ecosistema che si impernia sul principale corso d'acqua della provincia.Così, mentre i ragazzi perlustravano le rive a caccia di sacchetti di plastica e bottigliette abbandonate, i carabinieri forestali hanno svolto un vero e proprio laboratorio didattico sul fiume.La passeggiata si è conclusa ai Laghi Primavera, dove ad attendere studenti e volontari c'era una merenda. Non solo: i pescatori che gestiscono la struttura hanno colto l'occasione per parlare della loro attività e delle caratteristiche dei laghi e della fauna che li popola. FABIO CALAMATI

Il Tirreno, Cronaca di Prato l'incontro Mille esperti e studiosi discutono di felicità al Politeama Pratese PRATO «È necessario rafforzare le economie locali del mondo e trovare un soluzione per il cambiamento climatico, la disoccupazione e la depressione globale». Con queste parole Helena Norberg-Hodge ha aperto ieri a Prato presso San Leonardo al Palco la XVIII Conferenza di "Economia della felicità", la due giorni di incontri e conferenze per ripensare e riformulare l'economia, mettendo al centro l'ambiente, la dignità e la salute umana con ospiti di rilievo internazionale come Helena Norberg-Hodge, Serge Latouche, Vandana Shiva, Massimo Fini, Keibo Oiwa, Yamada, Daniel Tarozzi e molti altri. Si prosegue oggi dalle 9.30 alle 19.30 al Politeama Pratese di via Garibaldi con una grande conferenza plenaria con oltre 1.000 partecipanti tra attivisti, pensatori, gruppi e organizzazioni dai più svariati ambiti per uno scambio intersettoriale e internazionale. (ingresso 5 euro). Sono previsti, tra gli altri: il sindaco Matteo Biffoni; Massimo Fini (giornalista, scrittore e saggista), Giulietto Chiesa (giornalista e scrittore), Vandana Shiva (attivista e ambientalista), Serge Latouche (economista e filosofo); Pietro Bevilacqua (storico e saggista); Simone Siliani, presidente della Fondazione Finanza Etica; Mimmo Tringale direttore Terra Nuova, Helena Norberg- Hodge, founder e director di Local Future, Daniel Tarozzi presidente di Italia che Cambia, Rossano Ercolini (presidente Zero Waste Europe) sul tema "Rifiuti sero: il successo delle politiche di condivisione e dei movimenti dal basso", Manish Jain (India - Founder-coordinator di Shikshantar Andolan, membro di Unesco's Learning Without Frontiers), Luigi Gallo (politico, docente, presidente Commissione Cultura): "L'Educazione diffusa salverà il mondo", Patrizia Gentilini (medico oncologo ed ematologa, membro di Isde - Associazione Medici per l'Ambiente). Sempre oggi si terrà il "Mercatino della Felicità", la Fierucola delle Bigonge, mercati contadini dell'area fiorentina in piazza Buonamici, piazza Santa Maria al Castello e piazza Sant'Antonino.

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa l'iniziativa "Puliamo il mondo" Stamani a Calci volontari in campo «Nonostante gli ultimi eventi abbiamo deciso di aderire alla campagna "Puliamo il mondo". Riteniamo che possa essere utile per dimostrare l'impegno concreto nella protezione dell'ambiente e per riaffermare il senso di comunità». Lo annuncia l'assessore calcesano Stefano Tordella. L'appuntamento è per domani alle 10 di fronte al Comune. Obiettivo della giornata: migliorare il territorio.

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