Il Giovane Favoloso
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IL CINEMA E’ UN’INVENZIONE SENZA FUTURO (LUMIERE) 3, XV Vite 17/04/2002 CINEFORUM (Stra)ordinarie Anno 15 N° LXLIII 05/02/2015 Di mezzo al fonte della gioia sgorga una vena d'amaro che pur nei fiori già duole Lucrezio, De Rerum Natura CINEFORUM Pagina 1 Identikit anche con il successivo L'amore molesto (1995), tratto dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e egista e sceneggiatore cinematografico vincitore del David di Donatello. Con questo film italiano, Mario Martone è un teatrante si apre ad una concretezza di contenuti che Rcon la vocazione per il grande schermo. approda alla sensualità dei rapporti umani. Meraviglie e contraddizioni di Napoli hanno dato Ritorna poi al cortometraggio con l'opera inizio alla personale ricerca dell'autore, tra storie collettiva I Vesuviani (1997), seguito dal intime di "amore molesto" e altre più grandi lungometraggio Teatro di guerra (1998) con come quella del Risorgimento italiano. Dal Andrea Renzi, in cui il teatro si mescola al privato al pubblico, la sua poetica è sempre alla racconto della tragedia del conflitto nella ex ricerca di una verità nascosta. Iugoslavia. Teatro e cinema Pasolini e l'amore Fondatore del gruppo Falso Movimento e Teatri Grazie all'interpretazione di Laura Betti, mette in Uniti, Martone è un artista cresciuto grazie al piedi Una disperata vitalità (1999), un teatro. Ha sperimentato diverse forme documentario che riporta alla luce alcune poesie d'espressione (ha girato anche il film tv Perfidi di Pasolini. Sposta la sua attenzione, da Napoli a incanti nel 1985) fino al debutto al cinema con Roma, e gira L'odore del sangue (2004), con Morte di un matematico napoletano (1992), dove Michele Placido e Fanny Ardant protagonisti di racconta la vita di Renato Caccioppoli, uno una tormentata storia d'amore passionale e scienziato dotato e pieno di talento ma incline ad torbida. un tormento interiore cronico che lo porta ad un La storia d'Italia drammatico suicidio. Nel cast troviamo Anna Bonaiuto, Carlo Cecchi, Renato Carpentieri e Dopo un altro breve documentario dedicato alla Toni Servillo (quest'ultimo in una delle prime pittura, Caravaggio, l'ultimo tempo (2005), lavora apparizioni cinematografiche). L'anno successivo ad uno dei progetti più imponenti della sua rimane nella sua terra natia a girare il carriera, Noi credevamo (2010), storia di tre mediometraggio Rasoi (1993), dove descrive la ragazzi meridionali coinvolti nella Giovine Italia doppiezza di Napoli, arcaica da una parte, contro i Borboni. moderna dall'altra. La consacrazione come regista Nel 1994, assieme a Silvio Soldini e Paolo Rosa, partecipa al progetto Miracoli - Storia per corti, dove ogni regista gira un cortometraggio dedicato al tema del titolo: i piccoli e magici momenti 'miracolosi' di tre storie senza tempo. Continua ad affondare le sue ricerche tra i palazzi napoletani Pagina 2 CINEFORUM Sinossi FILMOGRAFIA di oggi) e di una personalità in Morte di un matematico bilico come quella di Leopardi, napoletano (1992) fra introversione ed ironia, tra Rasoi (1993) tristezza e vitalità. Antonio Mastronunzio pittore Leopardi è un bambino prodigio, sannita, episodio del film che cresce sotto lo sguardo collettivo Miracoli (1994) implacabile del padre, in una L'amore molesto (1995) casa che è una biblioteca. La mente di Giacomo spazia, ma la La salita, episodio del film collettivo I vesuviani (1997) casa è una prigione: legge di Teatro di guerra (1998) tutto, ma è rinchiuso in quel suo universo. In Europa il mondo L'odore del sangue (2004) cambia, scoppiano le rivoluzioni Noi credevamo (2010) e Giacomo cerca Il giovane favoloso (2014) disperatamente contatti con l'esterno: a 24 anni lascia finalmente Recanati, l'alta società Italiana gli apre le porte ma egli non riesce ad adattarsi. opo Noi credevamo (2011), Costruita attorno alle sue più Mario Martone ritorna al D famose ed emozionanti poesie, Festival del Cinema di Venezia con declamate dallo stesso Leopardi non una pellicola ancora una volta come se si stesse recitando, ma dedicata alla storia, ma questa volta come se uscissero spontanee, come soprattutto alla cultura, ponendo al centro della vicenda il poeta italiano SCHEDA TECNICA più famoso di sempre: Giacomo Regia: Mario Martone Cast: Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Leopardi. Il gobbo letterato Popolizio anticonformista, interpretato da un Sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita di Majo superbo Elio Germano in odore di Fotografia: Renato Berta Coppa Volpi, in conflitto con se Montaggio: Jacopo Quadri stesso e con il mondo circostante, Musiche: Sascha Ring Durata: 135 tra storie d'amore sfociate in Paese: Italia, 2014 triangoli, poesie ed avventure, sullo sfondo di un'Italia che sta cambiando (quella di allora e quella CINEFORUM Pagina 3 Sinossi uno sfogo, come se, per descrivere quel tempo, ma anche di ora, a tutti quel dato momento, non ci fossero quei ragazzi che hanno bisogno di altre parole se non quelle in versi, Il esprimersi, che si sentono soffocati giovane favoloso, è un film dalla vita e trovano respiro solo emozionante e realizzato in maniera nell'arte, qualsiasi essa sia. superba, quasi vicino alla perfezione La gigante interpretazione di Elio stilistica. Germano è fatta d'inchiostro, vive Seppure Martone non eviti di essere sulla cellulosa e sulla celluoide, è didascalico, grazie alla linearità emozionante e fragile, ed è perfetta dell'opera e all'estrema attenzione sotto moltissimi punti di vista. Se al ai dettagli sia della vita che delle film gli si può imputare di essere opere, riesce però a fare anche molto controllato, Germano, al qualcosa in più; a raccontarci un uomo contrario, fa un'interpretazione di che, nonostante venga etichettato pancia, che lo cala completamente nel con il termine pessimista, ha una ruolo facendolo sparire sotto i panni fame di vita, di scoprire, di di un Leopardi a tratti inedito. meravigliarsi di fronte alle bellezze Con discrezione, Martone racconta che il mondo ci offre, sia che esse anche la sessualità ambigua del siano in forma umana che, poeta, insinuando, senza dire, nel soprattutto, naturale come la luna o rapporto tra lui e Ranieri, lasciando la miracolosa ginestra che cresce sul lo spettatore ad interrogarsi. pendii del vulcano appena eruttato. Certo, probabilmente, avremmo Il giovane favoloso alterna registri preferito vedere un film più poetico differenti, portandoci davanti alcune e leggermente meno didascalico, ma scene che sembrano appartenere al Il giovane favoloso è una grandissima rigido mondo, ma affascinante, del opera, che colpisce per la sua teatro, ad altre virtuosistiche e maestosa, ma anche, a volte quando brillanti puramente vuole mettere al centro solo l'attore cinematografiche, coadiuvate da una e le sue emozioni, minimal messa in scelta funzionale quanto particolare scena ed una interpretazione di della colonna sonora, costituita anche Germano che farà incetta di premi. da canzoni della nostra epoca. Questo sottolinea come la storia Sara Prian, Voto10.it ottocentesca di Leopardi sia universale e possa parlare non solo di Pagina 4 CINEFORUM Versioni e di ricostruzione storica – l’ambito in cui più ra storia e poesia propriamente si esplica il talento di Martone – il regista punta a ritrarre un Di Giovanni Branca, Close-Up uomo del suo tempo i cui interrogativi e senso di libertà travalicavano però la sua Leopardi è per tanti aspetti epoca storica, una mente acutissima e T come il Risorgimento: materia vivace che trascende i limiti di un corpo scolastica obbligata, capitolo di un libro sofferente. E lo fa senza senza quasi mai di testo a cui il libro stesso non rende incorrere negli errori che sono spesso giustizia. Come già aveva fatto propri dei biopic che si confrontano con rimettendo in scena gli anni in cui l’Italia personalità monumentali: in primo luogo divenne ciò che è oggi, Mario Martone la “modernizzazione” ex post di un uomo con Il giovane favoloso riporta in vita – del passato, la forzatura del suo pensiero con il fondamentale aiuto di Elio e della sua indole perché vadano a Germano – il sommo poeta di Recanati combaciare con tematiche di cui lo studente medio sa pressappoco contemporanee. solo che era gobbo, malaticcio, infelice Certo molto del pensiero di Leopardi fu in ed innamorato della popolana la cui anticipo sui tempi, ma perché come tanti finestra stava di fronte alla biblioteca in grandi uomini si è posto problemi senza cui passava le sue giornate di studio tempo, che vanno oltre la pedante “matto e disperatissimo”. Ma quella di suddivisione per secoli della storia del Martone non è certo un’opera didattica: pensiero umano. Ma Il giovane favoloso portando sullo schermo Leopardi rende di Martone è soprattutto un sentito e piuttosto al “giovane favoloso” quella sensibile ritratto di un uomo e delle sue giustizia di cui proprio la didattica lo passioni, il cui profondo senso di libertà aveva privato. lo estrania sia dalla sua famiglia – ed in Con il consueto capillare lavoro di ricerca primo luogo dall’amatissimo padre – che CINEFORUM Pagina 5 Versioni dagli altri intellettuali del suo tempo. Il perso neanche una virgola della sua lungo film di Martone non è forse risonanza. sempre all’altezza del compito che si prefigge: non è esente da qualche Qui mira e qui ti specchia, momento meno coinvolgente o da secol superbo e sciocco, qualche forzatura. L’unica licenza che il calle insino allora poetica che il regista si prende, ad esempio, ci mostra il protagonista in un dal risorto pensier segnato innanti bordello, cosa di certo non esecrabile ed abbandonasti, e volti addietro i passi, anzi più che comprensibile, ma non si del ritornar ti vanti, capisce l’accanimento “fantozziano” con e procedere il chiami. cui si racconta questo ennesimo fallimento nell’entrare in maggiore Al tuo pargoleggiar gl’ingegni tutti, intimità con il mondo femminile. E di cui lor sorte rea padre ti fece, tuttavia il film tocca momenti di vera vanno adulando, ancora eccellenza, tra cui spicca la ch’a ludibrio talora ricostruzione della Napoli di allora colpita dall’epidemia di colera.