Premio Nazionale US ACLI Albo d’Oro dei Vincitori

ANNO 2011 – Bologna - "Per le sue qualità morali e umane, per i principi etici e cristiani, sempre perseguiti da quando era allenatore di club, e ora anche in Nazionale. Cesare Prandelli ha trasmesso valori educativi ai giovani finalizzati alla creazione di un gruppo serio e coeso, che é stato anche il filo conduttore della vita di Bearzot. Per tutto questo suo degno erede. Mancano ancora pipa e una 'notte magica', ma visto che negli stadi non si può più fumare ci accontenteremo della seconda". ANNO 2012 – Napoli : - “Come Enzo Bearzot Walter Mazzarri ha sempre costruito nelle sue squadre gruppi granitici impermeabili a tutto. I calciatori lo adorano, ricambiati da un allenatore che li difende sempre, a volte anche con modi ruvidi. Uno spogliatoio “comunità” quasi di altri tempi fondato su un rapporto che, se per il “grande Vecio” era quasi paterno, per Walter pare quello di un fratello maggiore. È certamente questo uno dei segreti di una carriera che in 12 anni lo ha visto cogliere grandi successi in tutte le società dove ha lavorato, con eccellenti capacità tecnico-tattiche che lo hanno portato a centrare in ogni stagione e in tutte le categorie risultati sempre superiori agli obiettivi fissati.” ANNO 2013 – Roma - “A Vincenzo Montella, allenatore giovane, che in pochi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nel panorama dei tecnici italiani, sia per le qualità mostrate sul campo, che lo hanno visto cogliere grandi risultati sempre esprimendo un gioco propositivo e spettacolare, sia per le doti umane. Al di là della sensibilità mostrata a sostegno di molte iniziative di carattere sociale, Montella rappresenta anche un esempio di fair play per lo stile e la misura con cui riesce a gestire tanto le vittorie quanto le sconfitte.” ANNO 2014 – Roma - “È tra i pochissimi uomini di calcio ad aver conquistato sia da giocatore che da allenatore la Coppa dei Campioni e il Mondiale per Club. Ha anche vinto dalla panchina, i titoli di campione d’Italia, di Inghilterra e di Francia. Ma questa carriera di straordinari successi è stata costruita senza mai perdere quel tratto di umanità e simpatia che fanno di Carlo Ancelotti una rara eccezione nel panorama dei top trainer mondiali. La bonomia e il tratto da buon padre di famiglia gli hanno consentito di tenere sempre in pugno i giocatori alle sue dipendenze, costruendo gruppi coesi e senza dover ricorrere ad atteggiamenti da sergente di ferro. Una caratteristica che avvicina il tecnico di Reggiolo alla figura dell’allenatore che lo fece esordire in Nazionale il 6 gennaio del 1981: proprio Enzo Bearzot cui è dedicato questo premio.” ANNO 2015 – Roma - “Nel corso della sua carriera è sempre riuscito di costruire squadre capaci di coniugare risultati e bel gioco. Traguardi raggiunti puntando sulla creazione di gruppi coesi in campo e fuori. Come il grande Enzo Bearzot, Massimiliano Allegri si è sempre posto un passo indietro rispetto i suoi giocatori, responsabilizzandoli al massimo ma guidandoli allo stesso modo, oltre che con sapienza tattica, con equilibrio, fermezza e tranquillità. Un metodo di lavoro che sembra essere diventato il marchio di fabbrica di uno dei migliori allenatori italiani.” ANNO 2016 – Roma - “È l’allenatore del Leicester City che ha confermato, in questa stagione più che in altre, le sue straordinarie doti di maestro del calcio e motivatore instancabile, dimostrando come un gruppo coeso possa arrivare a risultati importanti, nonostante l’assenza di cosiddetti top-player ”. ANNO 2017 – Roma - “Allenatore capace di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Con la sua cultura del lavoro ha sempre esaltato e migliorato le individualità, inserendole nel superiore concetto di squadra”

ANNO 2018 – Roma - “Allenatore coraggioso, caparbio, tenace he ha saputo mettere insieme la voglia di fare calcio propositivo dell’antico maestro Zeman, con la concretezza praticata da . Valori tattici e valori umani dimostrati anche partecipando a tante iniziative benefiche, pure al fianco dell’US ACLI. Un bagaglio che ha saputo trasmettere sempre ai suoi giocatori dagli inizi con il Sassuolo e poi senza patire il salto nella grande piazza alla Roma. Alla guida dei giallorossi, ha realizzato un cammino in Champions League tanto clamoroso quanto esaltante, perché costruito da matricola all’esordio nella massima competizione continentale per club”. ANNO 2019 – Roma – “Innamorato del calcio giocato bene e dei giovani, Roberto Mancini è l’uomo giusto per rilanciare l’amore degli italiani verso la Nazionale. Lo sta facendo in questa fase della sua nuova esperienza azzurra e la speranza è che possa continuare a farlo ripercorrendo le orme del grande Enzo Bearzot, con cui pure non ebbe un rapporto facile da giocatore ma che anche per lui rappresenta un modello da seguire nel ruolo di commissario tecnico”.