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Progetto di integrazione al piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)

Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6-ter

Rete idrografica minore naturale di pianura

Relazione

LINEE GENERALI DI ASSETTO IDROGEOLOGICO E QUADRO DEGLI INTERVENTI

BACINO DEL TORRENTE MALONE

INDICE

1. Introduzione...... 4

2. Caratteristiche generali ...... 5

3. Analisi delle condizioni di sicurezza attuali ...... 7 3.1. Valutazioni sulla dinamica evolutiva e sulle condizioni di stabilità morfologica...... 7 3.2. Funzionalità del sistema difensivo e delle opere interferenti...... 11 3.3. Aspetti idrologici e idraulici...... 18 3.3.1. Elementi caratteristici del bacino ...... 18 3.3.2. Portate di piena...... 20 3.3.3. Geometria e caratteristiche idrauliche dell’alveo...... 22 3.3.4. Messa a punto del modello idrodinamico di simulazione...... 23 3.4. Delimitazione delle aree allagabili...... 24 3.5. Aree storicamente esondate...... 27

4. Assetto di progetto ...... 29 4.1. Tratto Front (sez. 54) – Abitato di Borgo (sez. 36) ...... 30 4.1.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 30 4.1.2. Interventi principali ...... 31 4.1.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento...... 32 4.1.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali...... 32 4.2. Tratto Abitato di Borgo (sez. 36) – Cascina Levante (sez. 29) ...... 33 4.2.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 33 4.2.2. Interventi principali ...... 34 4.2.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento...... 34 4.2.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali...... 35 4.3. Tratto Cascina Levante (sez. 29) – Cimitero di S. Benigno (sez. 19)...... 36 4.3.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 36 4.3.2. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 37 4.3.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento...... 38 4.3.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali...... 39 4.4. Tratto Cimitero di S. Benigno (sez. 19) – Cascina Cerello (sez. 9)...... 41 4.4.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 41 4.4.2. Interventi principali ...... 41 4.4.3. Azioni non strutturali:fasce fluviali...... 41

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4.5. Tratto Cascina Cerello (sez. 9) – Confluenza in (sez. 1) ...... 43 4.5.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 43 4.5.2. Interventi principali ...... 43 4.5.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento...... 44 4.5.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali...... 45

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Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del torrente Malone

1. Introduzione

L’Autorità di bacino del fiume Po ha condotto sulla rete idrografica, a partire dal 1995, attività di ricognizione, di studio e di predisposizione del Piano, attraverso il coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali.

Sono stati avviati prioritariamente i Sottoprogetti:

SP 1-Piene e naturalità degli alvei

SP 2- Stabilità dei versanti

Nel 2000 è stato infine promosso il Sottoprogetto SP 4 Rete idrografica minore naturale e artificiale che prende in esame il restante sistema idrico naturale e artificiale nelle aree di pianura e di fondovalle montano, presenti in ciascuno dei 9 ambiti in cui è stato suddiviso il territorio compreso tra i principali affluenti del Po, con l’obiettivo di integrare il quadro delle conoscenze circa le criticità idrauliche presenti:

- lungo i corsi d’acqua naturali del reticolo secondario naturale e artificiale

- nei nodi critici intesi sia come singole località dove i fenomeni di esondazione coinvolgono insediamenti abitativi, produttivi e infrastrutture di grande importanza, sia come parti di reticolo idrografico minore il cui assetto idraulico è completamente compromesso dalle mutate caratteristiche del territorio su di esso idraulicamente gravante.

Dopo una fase preliminare consistente nell’inquadramento generale di tutto il territorio in esame, nella individuazione delle problematiche più rilevanti, nell’acquisizione dei dati esistenti al fine di definire le esigenze di approfondimento conoscitivo per i diversi temi di studio, si è proceduto per il corso d’acqua in oggetto allo svolgimento delle attività previste dalla prescrizione tecnica di disciplinare riepilogate nel seguente elenco:

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- Caratterizzazione geometrica, geomorfologica e idraulica del reticolo idrografico delle aree soggette ad allagamento; - Catasto delle opere idrauliche; - Aggiornamento e sistematizzazione dell’idrologia di piena; - Valutazione del pericolo attuale di esondazione; - Caratteristiche socio - economiche delle aree soggette ad esondazione; - Censimento delle emergenze storico - culturali, naturalistiche ed ambientali; - Delimitazione delle fasce fluviali per assegnati tempi di ritorno; - Definizione delle linee di assetto e relative opzioni di intervento.

Complessivamente lo studio ha portato a:

- una rappresentazione sintetica delle zone a diverso grado di pericolosità e di rischio alla individuazione dei criteri e delle opzioni di intervento per il progressivo conseguimento di una riduzione del rischio attuale a livelli compatibili.

Sono così disponibili gli elementi conoscitivi per predisporre una integrazione al PAI riguardante i corsi d’acqua del reticolo idrografico secondario naturale.

2. Caratteristiche generali

Il bacino idrografico del torrente Malone è compreso tra gli ultimi rilievi della catena alpina a monte di Pian d’Audi, la sponda sinistra del Fiume Po e gli estesi conoidi fluviali e fluvioglaciali della Stura di Lanzo in destra e del torrente Orco in sinistra.

Lo sviluppo complessivo del corso d’acqua è di circa 45 Km. L’area sottesa dal bacino è di circa 371 Km2, l’altitudine massima è di 2203 m s. l. m. e quella minima 179 m s. l. m. con una media di 437 m s. l. m..

Il corso d’acqua scorre interamente entro la Provincia di Torino; l’orientazione prevalente è NW – SE ad eccezione del tratto compreso tra Corio e poco a monte di Front dove assume direzione E - W. L’alveo è ben incassato nel substrato roccioso (tratto montano) fino in prossimità di ; nel tratto vallivo assume un andamento complessivamente meandriforme che denota

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la tendenza in caso di piena a dissipare parte dell’energia con divagazioni e modifiche del canale principale di deflusso. Il Malone tende a modificare facilmente il proprio corso internamente ai depositi alluvionali attuali anche nel corso di eventi ordinari.

Dopo aver attraversato il comune di Rocca Canavese, immediatamente a valle dell’abitato di Gianotti, il Malone riceve in sponda sinistra le acque del torrente Levone per poi raggiungere il comune di Front Canavese, zona critica in relazione ad esondazioni che interessano alcune zone del paese.

Nel tratto compreso tra il comune di Front ed il centro abitato di Grange di Front, il Malone riceve il contributo di due affluenti: a monte dell’area industriale di Grange, in sponda destra, si ha la confluenza del rio Valmaggiore e, poco a valle, in sponda sinistra l’immissione del rio Torto.

Più a valle, in corrispondenza dell’abitato di , immediatamente dopo l’attraversamento della SP n. 39, si hanno le confluenze del rio delle Mogliasse da sinistra e di un altro affluente minore da destra mentre a valle di Rivarossa si hanno ancora le confluenze da destra del rio della Valle, ed a sinistra del rio Livesa; superato si immette in destra il torrente Fisca ed in sinistra il rio Cardine.

Subito dopo aver lasciato il centro abitato di S.Benigno Canavese, il Malone riceve in sponda sinistra la confluenza della Gora Abbaziale, quindi, dopo aver sottopassato l’Autostrada A5 Torino-Aosta prima e l’Autostrada A4 Torino-Milano poi, raggiunge il centro abitato di dove riceve la confluenza in sponda destra del torrente. Malonetto che a sua volta, poco a monte, raccoglie il contributo del torrente. Bendola.

Il torrente. Malone confluisce nel Fiume Po dopo avere sottopassato la Ferrovia Torino – Milano, la S. P. n° 220 e la S.S. n° 11, in concomitanza con gli eventi di piena più gravosi le sue acque possono unirsi, nel tratto terminale,a quelle del torrente. Orco ed entrambi, rigurgitati dal Po, allagano la pianura a valle di Brandizzo.

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3. Analisi delle condizioni di sicurezza attuali

3.1. Valutazioni sulla dinamica evolutiva e sulle condizioni di stabilità morfologica

Tratto 1

Il tratto, esteso per una lunghezza di circa 3 chilometri, è compreso tra la confluenza nel Po e la cascina Cerello.

Il torrente è caratterizzato da alveotipo monocursale rettilineo localmente sinuoso. Il deflusso di magra risente nelle ultime centinaia di metri dell’effetto di rigurgito determinato dalla confluenza in Po. Il tratto considerato è caratterizzato dalla presenza di argini sia in sinistra idrografica (cascina Vallano) che in destra (monte Autostrada A 4 e zona ad E di Brandizzo) che delimitano l’area golenale. La tendenza evolutiva del corso d’acqua è pesantemente vincolata dalla presenza delle seguenti infrastrutture viarie/ferroviarie:

- autostrada A 4 Torino – Milano;

- S.S. n° 11 vecchio e nuovo tracciato con relative rampe di accesso;

- ferrovia Torino –

Tale situazione è ulteriormente aggravata dalla presenza di insediamenti industriali in sinistra poco a monte della confluenza, dalle opere longitudinali (scogliere) a monte dell’Autostrada A4 e dalle arginature precedentemente elencate.

Potenziali esondazioni dell’abitato di Brandizzo possono essere determinate dai complessi rapporti di causa-effetto del sistema di confluenze ravvicinate della zona (Fiume Po, torrenti Orco e Malone) e da eventuali contribuiti del Malone in piena al Malonetto (in cui confluisce anche il rio Bendola) che defluisce su un probabile paleoalveo dello stesso Malone.

La granulometria in alveo ed in golena è grossolana (ghiaie e ciottoli); l’area golenale è ricoperta prevalentemente da vegetazione arborea mentre l’alveo risulta libero da vegetazione.

In corrispondenza delle opere di attraversamento non sono state osservate evidenze di approfondimento del fondo alveo. Il tratto sembra essere soggetto a

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ripascimento evidenziato da depositi di barra. La tendenza evolutiva del tratto in oggetto in relazione all’erosione del profilo di fondo appare scarsa mentre la tendenza al ripascimento è moderata.

Nel complesso l’alveo risulta caratterizzato da moderata instabilità.

Tratto 2

Il tratto, esteso per una lunghezza di circa 5 Km, è compreso tra cascina Cerello ed il cimitero di S. Benigno.

In questo tratto il torrente presenta alveotipo meandriforme passante, verso S.Benigno, a monocursale sinuoso.

Analogamente a quanto osservato per il tratto precedente la tendenza evolutiva del corso d’acqua è vincolata da infrastrutture ed in particolare dalla presenza dell’Autostrada Torino – Aosta che interseca perpendicolarmente il Malone.

La granulometria in alveo e golena è grossolana (ghiaie e ciottoli); l’area golenale è ricoperta prevalentemente da vegetazione arborea mentre l’alveo risulta complessivamente libero da vegetazione.

Nel tratto non sono state osservate evidenze di approfondimento tali da poterne misurare l’entità. La tendenza al ripascimento sembra invece essere più accentuata per la presenza diffusa di depositi di barra che contribuiscono all’innesco di fenomeni di erosione spondali in conseguenza della parzializzazione della sezione d’alveo per il sovralluvionamento. La tendenza evolutiva media del tratto in oggetto in relazione all’erosione del profilo di fondo appare moderata, la tendenza al ripascimento è elevata.

I fenomeni di erosione spondali si estendono per una lunghezza totale di circa 2400 m, formando scarpate verticali di altezze variabili da 2 a 5 m. In alcuni casi i processi individuati interessano le opere longitudinali di difesa (scogliere).

Nel complesso l’alveo è caratterizzato da instabilità elevata.

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Tratto 3

Il tratto, esteso per circa 4 Km, è compreso tra il cimitero di S.Benigno e cascina Levante.

Il torrente presenta alveotipo monocursale sinuoso localmente rettilineo.

Anche in questo tratto la tendenza evolutiva del corso d’acqua è vincolata dalla presenza antropica; la viabilità che collega S.Benigno con Lombardore condiziona l’evoluzione verso destra del Malone. In particolare tale zona, è caratterizzata da quote altimetriche inferiori e può essere soggetta ad esondazioni. A valle della confluenza in sponda sinistra del rio Cardine, il Malone effettua una serie di curve molto strette. La prima di queste deviazioni è determinata dalla presenza della strada provinciale per S.Benigno che taglia il passaggio del corso d’acqua quasi ad angolo retto; la seconda, immediatamente a valle è determinata dalla presenza di alcuni campi sportivi realizzati in area golenale, in adiacenza alla strada provinciale; la terza in rapida successione è imposta dalla presenza di un ponte ferroviario. A valle del ponte ferroviario il Malone attraversa il centro abitato di S.Benigno Canavese. In questo tratto la sezione risulta ridotta fino alla confluenza in sponda sinistra della Gora Abbaziale, immediatamente a valle del paese.

La granulometria in alveo ed in golena è grossolana (ghiaie e ciottoli); la golena è perlopiù ricoperta da vegetazione arborea arbustiva mentre in alveo la vegetazione è complessivamente assente.

In corrispondenza di un opera di attraversamento e di una difesa spondale longitudinale sono state osservate chiare evidenze di approfondimento del fondo alveo per valori compresi tra 0.5 e 1.0 m. Il tratto sembra essere anche soggetto a ripascimento evidenziato da depositi in alveo di barra che contribuiscono all’innesco di fenomeni di erosione spondale in conseguenza della parzializzazione della sezione d’alveo per il sovralluvionamento. La tendenza evolutiva media del tratto in oggetto in relazione all’erosione del profilo di fondo appare complessivamente moderata al pari della tendenza al ripascimento.

I fenomeni di erosione spondale si estendono per una lunghezza totale di circa 1500 m. In un caso i processi individuati interessano opere longitudinali di difesa (scogliere).

Nel complesso l’alveo risulta caratterizzato da instabilità elevata.

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Tratto 4

Il tratto, esteso per circa 4 Km, è compreso tra cascina Levante e l’abitato di Borgo.

Il torrente presenta alveotipo monocursale rettilineo localmente sinuoso. Recentemente è stato oggetto di interventi di disalveo.

La granulometria in alveo ed in golena è grossolana (ghiaie e ciottoli); alveo ed area golenale sono perlopiù ricoperti da vegetazione arborea arbustiva.

In corrispondenza del vecchio attraversamento della S.S. n° 460 sono state osservate evidenze di approfondimento del fondo alveo fino a 2 m. Sono anche state osservate tendenze localizzate al ripascimento. In considerazione dell’evidente approfondimento osservato sull’attraversamento la tendenza evolutiva all’erosione del profilo di fondo appare elevata, la tendenza al ripascimento risulta moderata.

I fenomeni di erosione spondale si estendono per una lunghezza totale di circa 400 m. In un caso i processi individuati interessano opere longitudinali di difesa (scogliere).

Nel complesso l’alveo risulta caratterizzato da instabilità elevata.

Tratto 5

Il tratto, esteso per circa 9 Km, è compreso tra l’abitato di Borgo e Front.

In questo tratto il corso d’acqua presenta un alveotipo passante da sinuoso a meandriforme.

In corrispondenza dell’abitato di Rivarossa si possono verificare alcune criticità per esondazione dovute all’inadeguatezza dell’attraversamento e per possibili riattivazioni di paleoalvei (zona industriale). Criticità analoghe si possono verificare presso l’abitato di Front.

La granulometria in alveo e golena è grossolana (ghiaie e ciottoli); si è osservato localmente l’affioramento di substrato di natura limo-argillosa; la vegetazione è nel complesso assente in alveo mentre è presente in golena (arborea – arbustiva).

Nel tratto non sono state osservate evidenze di approfondimento tali da poterne

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misurare l’entità. Il corso d’acqua sembra essere soggetto a ripascimento, evidenziato da depositi in alveo di barra che contribuiscono all’innesco di fenomeni di erosione spondale in conseguenza della parzializzazione della sezione d’alveo per il sovralluvionamento. La tendenza evolutiva media del tratto in oggetto in relazione all’erosione del profilo di fondo appare scarsa, la tendenza al ripascimento è elevata.

I fenomeni di erosione spondale si estendono per una lunghezza totale di circa 3080 m, formando scarpate verticali di altezze variabili da 2 a 5 m. In alcuni casi i processi individuati interessano le opere longitudinali di difesa (scogliere).

Nel complesso l’alveo risulta caratterizzato da instabilità elevata.

3.2. Funzionalità del sistema difensivo e delle opere interferenti

Man mano che si procede verso valle il condizionamento antropico del corso d’acqua aumenta notevolmente. Il torrente non avendo la possibilità di dissipare parte dell’energia con divagazioni e modifiche del canale di deflusso determina tracimazioni lungo vie preferenziali (per esempio i paleoalvei) con conseguenti danni e rischi. La presenza, in primo luogo, di diverse infrastrutture viarie, quindi di opere di difesa longitudinali (prevalentemente scogliere ed argini nel tratto prossimo alla confluenza nel Po) unitamente all’espansione delle zone residenziali spintesi a ridosso del Malone determinano una situazione di rischio per le stesse infrastrutture e per soprattutto gli abitati di S.Benigno e Brandizzo (quest’ultimo presenta criticità collegate anche alle importanti confluenze vicine).

In particolare, in corrispondenza di S.Benigno Canavese, a valle della confluenza in sponda sinistra del rio Cardine, il tracciato del Malone effettua una serie di curve molto strette imposte della presenza di alcune infrastrutture.

La prima di queste deviazioni è determinata dalla presenza della strada provinciale per S.Benigno che taglia il passaggio del corso d’acqua quasi ad angolo retto; la seconda, immediatamente a valle, è determinata dalla presenza di alcuni campi sportivi realizzati in area golenale in adiacenza alla strada provinciale; la terza in rapida successione è imposta dalla presenza del ponte della ferrovia per Volpiano.

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Infine, lungo il tratto compreso tra S.Benigno Canavese e Brandizzo, il Malone é attraversato da numerose infrastrutture viarie quali l’Autostrada A5 Torino-Aosta; l’Autostrada A4 Torino-Milano; la Ferrovia Torino – Milano; la S. P. n° 220; la S.S. n° 11.

Poichè l’asta fluviale in esame si presenta con una significativa variabilità di caratteristiche lungo il suo sviluppo spaziale, le attività di analisi sulle condizioni di sicurezza nei confronti del rischio idraulico sono state precedute dalla prioritaria necessità di suddividere il corso d’acqua in tronchi, all’interno dei quali i parametri più significativi ai fini della caratterizzazione della regione fluviale potessero ritenersi all’incirca costanti. Si sono ritenuti significativi, allo scopo di delimitare i singoli tronchi omogenei, i seguenti parametri: - la tipologia di formazione e propagazione delle piene; - le caratteristiche morfologiche dell’alveo ordinario; - lo stato di regimazione del corso d’acqua, con particolare riguardo alle caratteristiche di continuità, discontinuità o assenza di linee di difesa; - il grado di protezione offerto dalle opere, sia in termini di contenimento dei livelli di piena, sia di controllo dell’evoluzione morfologica dell’alveo. I singoli tratti sono numerati con numerazione progressiva da valle verso monte.

TRATTO n° 1

Il primo tratto è compreso tra la confluenza da sinistra nel Fiume Po e la curva che il Malone effettua circa 1400 m a monte dell’attraversamento dell’Autostrada Torino-Milano ed è caratterizzato dalla presenza di quattro attraversamenti situati a breve distanza l’uno dall’altro e di un elevato numero di opere di difesa longitudinale che tendono a canalizzare il restringimento dell’alveo determinato dal sistema di attraversamenti prima dell’immissione in Po. Il tratto è fortemente artificializzato per la presenza di un gran numero di difese spondali e di arginature che hanno la funzione di canalizzare il corso d’acqua verso il restringimento determinato dalla successione di quattro attraversamenti ubicati all’altezza del centro abitato di Brandizzo. La sezione dell’alveo è irregolare e di larghezza variabile a causa della discontinuità delle difese e si rileva una forte presenza di deposito di materiale solido in alveo.

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Le difese spondali sono costituite da scogliere in massi di cava e sono in buono stato tranne quella che difende lo stabilimento a valle del ponte della S. P. n° 220 in quanto interrotta nella parte centrale.

Le arginature sono situate in area golenale a monte del ponte dell’Autostrada Torino-Milano ed a valle del ponte della S. P. n° 220, quest’ultima a protezione di un piccolo impianto di depurazione in destra.

La presenza dei ponti a distanza ravvicinata determina situazioni di deposito accentuate dalla reciproca influenza tra le pile in alveo dei diversi attraversamenti.

Le opere di difesa presenti lungo il tratto offrono un grado di protezione per il contenimento delle piene e dell’evoluzione morfologica dell’alveo insufficiente.

Sono interessati dalle esondazioni: in destra la zona Nord Est dell’abitato di Brandizzo, attraversata oltre che dal Malone anche dal Malonetto e dal Bendola; in sinistra alcuni insediamenti industriali situati tra la S.S n° 11 e la S. P. n° 220.

TRATTO n° 2

Il secondo tratto si estende fino alla curva che il Malone effettua verso destra a monte dell’attraversamento dell’Autostrada A5 Torino – Aosta.

Esso presenta sezione irregolare e di larghezza variabile ed andamento planimetrico caratterizzato da accentuata sinuosità, spesso meandriforme e con alternanza di zone di erosione e di forte deposito.

In questo tratto non vi sono insediamenti che possono essere interessati da criticità oltre ad uno stabilimento situato in sponda sinistra a valle dell’autostrada.

In questo tratto sono presenti diverse difese spondali del tipo a scogliera in massi di cava con paramento obliquo; esse sono situate in corrispondenza delle curve più accentuate del torrente anche se quasi sempre lontano da insediamenti di importanza rilevante.

Due arginature in terra, situate in sponda sinistra a valle dell’Autostrada TO – AO proteggono rispettivamente uno stabilimento e le cascine Rostagno e del Malone.

Le opere di difesa spondale presenti lungo il tratto (in qualche caso in dissesto) appaiono insufficienti a contenere l’evoluzione morfologica del corso

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d’acqua così come le due arginature presenti offrono un grado di protezione per il contenimento delle piene insufficiente.

TRATTO n° 3

Il terzo tratto arriva fino alla sezione in cui il Malone incide contro la strada poco a monte del campo sportivo a S.Benigno.

Anche qui la sezione è irregolare e di larghezza variabile, caratterizzata da scarsa officiosità in quanto il percorso del torrente è vincolato dalla presenza del ponte della strada S.Benigno – Volpiano, dal rilevato della stessa strada che sbarra l’area golenale, dal ponte della Ferrovia Canavesana, dal campo sportivo poco a monte e dalla strada che lo raggiunge (via Lombardore).

La criticità in corrispondenza dell’abitato di S.Benigno Canavese, dovuta alla presenza di fabbricati nelle immediate vicinanze del corso d’acqua, è accentuata dal restringimento della sezione d’alveo determinato dai due attraversamenti disposti in rapida successione e dalla brusca deviazione imposta dalla strada poco a monte del campo sportivo, la quale può essere facilmente superata con riattivazione di un ramo secondario.

Le scogliere in massi di cava, presenti lungo il tratto, non riescono a controllare le erosioni spondali (presenti in diversi punti) e l’arginatura in sinistra, a protezione dell’abitato di S.Benigno, non è per il contenimento delle piene pertanto il grado di protezione offerto dalle opere di difesa per il contenimento delle piene e dell’evoluzione morfologica dell’alveo è insufficiente.

TRATTO n° 4

Il quarto tratto arriva fino alla sezione in corrispondenza di un fabbricato isolato in sponda sinistra a valle del nuovo ponte della S.S. n° 460.

Vengono attraversate zone con diversi punti critici per la presenza di alcuni insediamenti residenziali, di una vecchia discarica di R.S.U. rinterrata negli anni ’70 senza particolari precauzioni (il sito è situato in prossimità della sponda destra poco a monte di S.Benigno) e dell’area dell’ex raffineria (in sponda destra subito a valle di Lombardore) che è stata parzialmente riedificata.

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Non sono presenti attraversamenti e nonostante la presenza di diversi punti critici, in questo tratto sono presenti solo 2 scogliere in massi di cava assolutamente insufficienti per il contenimento dell’evoluzione morfologica del corso d’acqua.

Inoltre l’arginatura a protezione degli insediamenti residenziali in area golenale in sponda sinistra si è dimostrata insufficiente al contenimento delle piene pertanto il grado di protezione offerto dalle opere di difesa presenti, sia rispetto al contenimento delle piene che dell’evoluzione morfologica dell’alveo è insufficiente.

TRATTO n° 5

Il quinto tratto interessa il centro abitato di Lombardore a partire dall’inizio della curva che il torrente effettua verso sinistra prima di imboccare il ponte della vecchia S.S. n° 460.

Qui la sezione del corso d’acqua si presenta più regolare, anche perché recentemente sono stati eseguiti lavori di disalveo e di riprofilatura delle sponde nel tratto compreso tra i due ponti e sono interessati dal passaggio del Malone soprattutto i fabbricati industriali presenti in destra ed alcuni capannoni e villette in sinistra.

La presenza di scogliere lungo tutto il tratto e l’andamento rettilineo dell’alveo a valle del ponte della vecchia S.S. n° 460 crea le condizioni per la velocizzazione della corrente con conseguente tendenza all’erosione ed all’abbassamento del fondo soprattutto nella parte più a monte nonostante il rigurgito dei due ponti presenti e della confluenza da destra subito a valle.

Anche in questo tratto il grado di protezione offerto dalle opere di difesa presenti, sia rispetto al contenimento delle piene che dell’evoluzione morfologica dell’alveo è insufficiente.

TRATTO n° 6

Il sesto tratto arriva fino alla curva che il Malone effettua verso destra subito dopo aver lasciato l’abitato di Borgo e si sviluppa lontano da centri abitati, interessando solo qualche fabbricato in prossimità di Lombardore.

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Qui non si rilevano criticità apparenti in quanto vengono attraversate aree agricole lontane da insediamenti urbani e l’assenza sia di opere difesa che di attraversamento rende nullo il grado di protezione offerto per il contenimento delle piene e dell’evoluzione morfologica dell’alveo.

TRATTO n° 7

Il settimo tratto attraversa il centro abitato di Rivarossa con sezione ristretta per effetto sia degli insediamenti urbani presenti sia del ponte della Strada Provinciale n° 39 ed interessa l’area industriale di Rivarossa, solo parzialmente edificata, situata in sponda sinistra a valle del ponte della provinciale.

Una lunga scogliera in sponda destra difende tutto il tratto di attraversamento di Rivarossa e un argine in terra, sempre in sponda destra, protegge dalle esondazioni il tratto a valle del ponte della Strada Provinciale n° 39 fino alla confluenza che avviene tra gli abitati di Piano e Borgo.

Il restringimento determinato dal ponte e la dimensione ridotta dell’argine rendono insufficiente il grado di protezione offerto per il contenimento delle piene mentre è adeguata la protezione offerta dalle scogliere rispetto all’evoluzione morfologica del corso d’acqua.

TRATTO n° 8

L’ottavo tratto si estende fino alla sezione in corrispondenza di una confluenza da destra situata ad ovest di cascina Battù, poco a valle dell’abitato di Grange di Front.

La sezione è irregolare ed il tracciato planimetrico presenta, soprattutto nella parte a monte, alcune curve piuttosto accentuate mentre dalla confluenza del rio Torto in poi il torrente scorre affiancato alla Strada Provinciale n° 39.

Attraversa aree agricole lontano da insediamenti e non si riscontrano criticità apparenti.

Le scogliere presenti difendono le battute esterne, in corrispondenza delle curve più accentuate, ad esempio dove il torrente affianca la Strada Provinciale n° 39, mentre non sono presenti opere per il contenimento delle piene pertanto il

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grado di protezione offerto in tal senso è nullo ed appare adeguato il grado di protezione offerto in merito all’evoluzione morfologica dell’alveo.

TRATTO n° 9

Il nono tratto interessa marginalmente l’abitato di Grange di Front ed è caratterizzato da una forte erosione della sponda sinistra, in corrispondenza della cascina Babiasso.

In questo tratto le opere di difesa presenti sono costituite soltanto da scogliere in massi di cava che però appaiono insufficienti vista la forte erosione rilevata in corrispondenza di cascina Babiasso.

Il grado di protezione offerto per il contenimento delle piene è nullo in quanto non sono presenti opere di difesa aventi tale funzione.

TRATTO n° 10

Il decimo tratto è compreso tra Grange di Front e Front Canavese e presenta un andamento meandriforme, interessando l’area industriale ubicata in sponda destra a valle della confluenza del rio Valmaggiore.

Anche qui sono presenti solo scogliere in massi a protezione delle sponde esterne nelle curve accentuate del torrente, nessuna delle quali è situata in corrispondenza dell’area industriale a valle della confluenza del rio Valmaggiore che attualmente confluisce più a monte del punto indicato nella cartografia in quanto ha abbattuto il diaframma che lo separava dal Malone.

Il grado di protezione offerto dalle opere di difesa presenti per il contenimento delle piene è nullo mentre quello per il controllo dell’evoluzione morfologica dell’alveo è insufficiente.

TRATTO n° 11

L’undicesimo ed ultimo tratto infine si estende fino all’insediamento sportivo situato in sponda destra poco a monte dell’abitato di Front Canavese, interessando alcune aree del centro abitato dove il torrente è ristretto dalla presenza di un attraversamento stradale e riceve una confluenza da destra.

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Le tre scogliere presenti a protezione del tratto a monte del ponte stradale, della curva subito a valle della confluenza e della curva dove il torrente affianca la strada in sponda sinistra sono in buono stato e pertanto il grado di protezione offerto dalle opere di difesa per il contenimento dell’evoluzione morfologica dell’alveo appare adeguato mentre l’assenza di opere per il contenimento delle piene rende il grado di protezione in tal senso nullo.

3.3. Aspetti idrologici e idraulici

3.3.1. Elementi caratteristici del bacino

Il torrente Malone, appartenente all’ambito n.2 “Sangone-Chisola-Malone”, è un affluente in sinistra del Po.

Il bacino del torrente Malone ha un’estensione pari a circa 371 Km2 e si sviluppa per circa 45 Km.

La quota massima del bacino è 2203 m s.l.m. mentre la confluenza con il fiume Po è a quota 180 m s.l.m..

Sono state individuate quattro sezioni di rilevanza idrologica, per le quali si è proceduto alla determinazione delle onde di piena per assegnato tempo di ritorno:

- sez. 54 alla confluenza con il torrente Fandaglia,

- sez. 31 in corrispondenza dell’immissione del torrente Fisca, a Lombardore,

- sez. 17 in prossimità dell’attraversamento dell’A5,

- sez.1 alla confluenza in Po.

In funzione dell’analisi idrologica sono stati individuati alcuni elementi caratteristici del bacino, quali il tempo di corrivazione e il coefficiente di afflusso, che definiscono la risposta del bacino ad un determinato evento di pioggia, ed i parametri della curva di possibilità pluviometrica, che individua il regime delle piogge dell’area cui si riferisce e permette di correlare, per ogni tempo di ritorno, la durata della pioggia alla sua intensità. In tabella sono riportate le principali caratteristiche morfometriche dei bacini idrografici chiusi in corrispondenza delle sezioni indicate.

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A Hmin Hmed L tc F Sez. [km2] [m.s.l.m.] [m.s.l.m.] [km] [h] 1 371.3 180 460 45.2 10.8 0.5 17 270.8 187 473 37.2 9.0 0.5 31 224.0 225 511 31.2 7.9 0.5 54 121.1 270 732 19.3 4.2 0.5

Il valore del coefficiente di afflusso F è? stato assunto pari a 0.45 per tutto il bacino in conformità con le indicazioni acquisite dai dati bibliografici (Carta dei coefficienti di afflusso del Servizio Idrografico Nazionale), dallo studio di bacini simili a quello in esame per formazione rocciosa e vegetazione, da valutazioni sulla geomorfologia del bacino e sull’uso del suolo, ed in particolare sul rapporto tra le aree urbanizzate e non urbanizzate.

Per la stima delle portate al colmo di piena e per la definizione delle relative onde si sono definite le curve di possibilità pluviometrica per i tempi di ritorno considerati (T=20, 100, 200, 500 anni). Per la definizione dei parametri a ed n del bacino sono state prese in considerazione le stazioni pluviometriche del S.I.M.I. interne o molto prossime al bacino idrografico in esame. Nel caso del torrente Malone le stazioni considerate sono quelle di : Strambino, Mazzè C.le, Sparone, Pessinetto, Lanzo, Venaria, Chivasso. Per tutte le stazioni considerate i parametri a ed n per i tempi di ritorno di interesse sono stati ricavati dalla Direttiva Portate, redatta dall’Autorità di Bacino del Fiume Po. Nella tabella seguente sono riportate le stazioni pluviometriche utilizzate, il codice relativo, i valori dei parametri delle curve di possibilità pluviometrica al variare del tempo di ritorno e i valori medi adottati.

STAZIONE Tr = 20 anni Tr = 100 anni Tr = 200 anni Tr = 500 anni

a20 n20 a100 n100 a200 n200 a500 n500 1317 Strambino 51.84 0.28 67.22 0.27 73.78 0.27 82.45 0.27

1319 Mazzé C.le 46.85 0.24 58.29 0.24 63.17 0.24 69.67 0.24

1330 Sparone 49.93 0.49 63.4 0.5 69.14 0.5 76.73 0.5

1349 Pessinetto 52.09 0.41 68.14 0.41 74.97 0.4 84.0 0.4

1359 Lanzo 53.27 0.42 69.73 0.41 76.74 0.41 86.01 0.41

1363 Venaria 48.3 0.35 63.47 0.35 69.95 0.35 78.50 0.35

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1468 Chivasso 43.68 0.29 55.79 0.28 60.99 0.27 67.75 0.27

BACINO 49.45 0.39 64.11 0.39 70.36 0.39 78.60 0.39

Si è quindi calcolata la media dei valori di a ed n così raccolti, ottenendo, per ogni tempo di ritorno considerato, una coppia di valori dei parametri che è stata adottata come caratteristica del bacino in esame.

T [anni] a n 20 49.5 0.39 100 64.1 0.39 200 70.4 0.39 500 78.6 0.39

In base a tali parametri sono stati definiti gli ietogrammi di progetto.

3.3.2. Portate di piena

Il calcolo degli idrogrammi di portata chiusi alle sezioni di interesse, stante la mancanza di stazioni idrometriche sul corso d’acqua in esame, è stato effettuato con un modello deterministico a parametri concentrati (modulo afflussi-deflussi). I risultati sono stati poi confrontati, al fine di convalidarli, con i valori di portata al colmo di piena calcolati con le principali metodologie presenti in letteratura e con i risultati di altri studi effettuati sul medesimo corso d’acqua, in particolare sono stati utilizzati i seguenti metodi: modello cinematico, modelli MG e MGs (Maione, 1997; Maione et al., 1998), modelli regionali VAPI elaborati dal Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, modello regionale VAPI specifico per il Piemonte, elaborato dal C.U.G.RI. - Dipartimento di Ingegneria Civile - Università di Napoli “Federico II”, modello di regionalizzazione SP1, (1995) adottato dall’Autorità di Bacino del Fiume Po. Il risultato finale dello studio consiste quindi negli idrogrammi di piena nelle diverse sezioni di interesse e negli idrogrammi residui relativi ai sottobacini parziali compresi tra due sezioni successive, calcolati per i tempi di ritorno di 20, 100, 200 e 500 anni.

Tali risultati costituiscono la base per la successiva attività di modellazione idraulica lungo il tratto di fiume in esame.Gli idrogrammi calcolati alle sezioni 1,

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17, 31 e 54 per il tempo di ritorno di progetto T= 200 anni sono rappresentati nel seguito.

1200

1000

800

sez.1 sez. 17 600 sez. 31 Q [mc/s] sez. 54

400

200

0 0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48 t [h]

La tabella sintetizza i valori di portata al colmo nelle sezioni di interesse ricavabili dagli idrogrammi calcolati con la modellazione.

QT=20anni QT=100anni QT=200anni QT=500anni Sez. (m3/s) (m3/s) (m3/s) (m3/s) 1 725 937 1032 1170 17 607 810 886 966 31 531 705 774 872 54 392 542 572 652

Gli idrogrammi di progetto relativi al torrente Malone si riferiscono ai tempi di ritorno T=20, 100, 200 e 500 anni, corrispondente quest’ultimo ad un evento alluvionale di proporzioni catastrofiche. L’obiettivo di definire le aree esondabili richiede particolare cautela nell’individuazione dell’idrogramma di progetto con cui sollecitare il bacino al fine di limitare l’effetto della laminazione del colmo di piena che condurrebbe ad una

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sottostima della portata al colmo, in particolare nelle sezioni di valle del corso d’acqua. Si è proceduto quindi alla suddivisione del bacino del torrente Malone in una serie di sottobacini sui quali si è applicato il modello idrologico. Gli idrogrammi risultanti sono stati introdotti nel modello idraulico come input puntuali quando riferiti alla sezione di monte dell’asta e come deflusso distribuito lungo il tratto se rappresentativi delle aree residue.

3.3.3. Geometria e caratteristiche idrauliche dell’alveo

Il torrente Malone, nel tratto vallivo rappresentato nella simulazione compreso fra la sezione 0 progressiva km 0,000 e la sezione 54 progressiva km 24,366, possiede un carattere complessivamente meandriforme che denota la tendenza in caso di piena a dissipare parte dell’energia con divagazioni e modifiche del canale principale di deflusso. Per il torrente Malone non sono disponibili rilievi pregressi che abbiano significato per le verifiche idrauliche previste dallo studio. Nei precedenti studi , relativi al tratto compreso tra l’abitato di Front Canavese e la confluenza in Po, sono state utilizzate sezioni trasversali schematiche desunte dalle Carte Tecniche Regionali (scala 1:10.000) e dalle Carte Tecniche della Provincia di Torino (scala 1:5000) ed integrate da rilievi speditivi in sito nei punti di maggiore interesse. Tali sezioni ricostruite non sono state ritenute sufficientemente rappresentative delle reali quote altimetriche del terreno. Nel mese di aprile 2001 è stato realizzato un nuovo rilievo topografico costituito da 54 sezioni d’alveo con estensione media pari a 283 metri ed interasse medio di 480 metri e da un profilo d’alveo (punto più depresso). Nelle sezioni eseguite in corrispondenza degli 11 attraversamenti più importanti e comunque significativi ai fini delle verifiche idrauliche previste dal progetto, è stata riportata la vista dei manufatti di attraversamento con le quote dell’estradosso e dell’intradosso. Tutte le sezioni sono riportate nelle tavole di delimitazione delle fasce fluviali e sono contraddistinte da un numero progressivo crescente da valle Nel modello sono stati inseriti i 12 attraversamenti che intersecano il corso d’acqua concettualizzati come culvert (deflusso libero e/o pressione) più stramazzo (nel caso di sormonto). La geometria dei ponti è caratterizzata dai valori delle rispettive luci libere di deflusso, dalle quote dell’estradosso/intradosso e dalle dimensioni della luce sfiorante, rilevate nel corso della campagna topografica.

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E’ stata inoltre inserita la traversa a valle del ponte autostradale, rappresentata come “broad crested weir”, caratterizzata dalle quote di sfioro e di salto di fondo come da rilievi topografici.

Per ogni ponte o traversa sono stati inseriti nel modello, se non già presenti, due sezioni d'alveo, una a monte ed una a valle della struttura stessa.

Nelle simulazioni sono stati considerati cautelativamente i seguenti valori di scabrezza c di Strickler: - per il fondo alveo e i tratti di sponda non vegetati o scarsamente vegetati c=30 m1/3/s; - per le sponde e le aree golenali è stato assunto un valore di scabrezza variabile fra c=25 m1/3/s e c=27 m1/3/s in funzione della morfologia circostante.

3.3.4. Messa a punto del modello idrodinamico di simulazione

Le verifiche idrauliche effettuate in moto vario sono state condotte mediante applicazione di modellistica numerica, utilizzando il codice di calcolo Mike 11 del Danish Hydraulic Institute Water & Environmental descritto sinteticamente in Appendice. La procedura d’analisi modellistica è stata articolata nel modo seguente. · le simulazioni idrauliche sono state suddivise per i tre tronchi di corso d’acqua del torrente Malone compresi fra le sezioni di chiusura: 1-17, 17-31 e 31-54. - Si è proceduto con le simulazioni dal tronco compreso fra le sezioni 1-17. - Come condizione di valle alla confluenza con il fiume Po (sezione 0) sono stati considerati i valori dei livelli idrometrici del fiume Po valutati in funzione dei diversi tempi di ritorno considerati. Tali valori sono stati tratti dal “Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)”. In particolare è stata assunta la concomitanza degli eventi per i tempi di ritorno di 20, 100 e 200 anni, mentre per l’evento cinquecentenario, data la bassissima probabilità che si verifichino contemporaneamente eventi estremi con la stessa ricorrenza statistica su entrambi i corsi d’acqua, è stato considerato un livello in Po corrispondente ad un tempo di ritorno di 200 anni.

Sezione Livelli idrometrici per T=200 anni

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Progressiva sul Po (m.s.m)

(Km)

130.5 183.1

Confluenza Po-Malone 181.8

131.6 181.4

- Nella sezione 17 di monte, è stato inserito l’idrogramma di progetto, fornito dall’analisi idrologica, relativo al bacino sotteso dalla stessa sezione e lungo tutto il tronco del corso d’acqua l’idrogramma distribuito relativo al sottobacino residuo. - Dalle simulazioni effettuate si è ottenuto l’andamento dei livelli idrometrici nella sezione 17, che è stato imposto come condizione di valle per il tratto del corso d’acqua compreso fra le sezioni 17-31; nella sezione iniziale del tronco (sezione 31) è stato considerato l’idrogramma di progetto fornito dall’analisi idrologica relativo al bacino sotteso dalla stessa sezione, mentre lungo tutto il tronco del corso d’acqua, l’idrogramma distribuito relativo al sottobacino residuo. Tale procedura è stata quindi ripetuta in modo del tutto analogo per i restanti tratti del torrente Malone.

3.4. Delimitazione delle aree allagabili

La conformazione meandriforme del torrente Malone denota la tendenza in caso di piena a divagare dal canale principale di deflusso e di modificare il proprio corso internamente ai depositi alluvionali anche nel corso di eventi ordinari con aree golenali d’espansione a rischio d’allagamento nel corso dei massimi eventi di piena di progetto. Questa situazione morfologica richiede, in fase di tracciamento delle aree d’esondazione, particolare attenzione anche a contesti relativamente distanti dal corso d’acqua, soprattutto in prossimità degli insediamenti industriali e residenziali. Per il tracciamento di queste aree esondabili, sono stati utilizzati i livelli idrometrici risultanti dalla simulazione idraulica. Si è prestata inoltre particolare attenzione all’assetto morfologico per la presenza di numerosi paleoalvei attivabili negli eventi più intensi e per locali

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esondazioni in punti intermedi alle sezioni rilevate, di particolare importanza presso i centri abitati. Si è anche tenuto conto della presenza delle diverse opere di arginatura situate lungo il tratto di valle del Malone anche se non si è proceduto alla delimitazione delle aree allagabili per l’effetto di una rotta arginale in quanto le difese presenti sono del tutto insufficienti al contenimento delle piene (come dimostrato anche durante eventi di piena verificatisi in passato) sia perchè di dimensioni ridotte e sia perchè, date le loro caratteristiche geometriche, facilmente aggirabili. Gli argini presenti sono concentrati per la maggior parte in corrispondenza di Brandizzo dove il torrente è fortemente artificializzato. Qui il sistema di arginature ha fondamentalmente la funzione di canalizzare il corso d’acqua verso il restringimento determinato dalla successione di quattro attraversamenti ubicati nel centro abitato di Brandizzo e viene facilmente superato ed aggirato durante le piene anche a causa dell’interazione del corso d’acqua con i torrenti Bendola e Malonetto e con il Fiume Po. Altri argini in terra, anch’essi risultati insufficienti al contenimento delle piene durante gli eventi passati, sono presenti a valle dell’Autostrada TO – AO a protezione dello stabilimento del Gruppo Plastico e degli insediamenti residenziali in area golenale. Infine un argine in terra avente sviluppo longitudinale poco significativo è situato tra il ponte della Strada Provinciale n° 39 e la confluenza che avviene tra gli abitati di Piano e Borgo.

Tratto compreso fra le sezioni di chiusura 1-17

Il torrente Malone in questo primo tratto è caratterizzato da un alveo tipo monocursale sinuoso e localmente sinuoso-rettilineo nelle sezioni di valle caratterizzate dalla presenza di argini e infrastrutture viarie-ferroviarie che delimitano l’area golenale. Le sezioni del torrente prossime alla confluenza con il fiume Po, risentono dell’effetto di rigurgito provocato dal profilo di quest’ultimo con livello idrometrico nella sezione 0 assegnato per il tempo di ritorno T=200 anni ricavabile dal P.A.I. Tale condizione comporta l’esondazione su tutta l’area circostante la confluenza sino al rilevato ferroviario, allagando in sponda destra l’abitato di Brandizzo e in sponda sinistra il centro industriale e C. del Messico.

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A monte del rilevato ferroviario, nel tratto di torrente compreso fra le sezioni 5 e 11, all’allagamento provocato dall’esondazione del torrente Malone su entrambe le sponde, si aggiunge il contributo del rio Bendola e del Malonetto, attivabile per un evento stimato fra T=100-200 anni di tempo di ritorno, aggravando l’allagamento della città di Brandizzo a valle dell’autostrada A4 Torino-Milano. Nel tratto compreso fra le sezioni 11 e 17 sono presenti numerosi paleoalvei attivabili per un periodo di ritorno inferiore a T=100 anni che estendono l’allagamento in particolare sulla sponda sinistra sino a lambire, per i tempi di ritorno maggiori le cascine prossime al torrente, fra le quali le cascine del Malone e le cascine Rostagno.

Tratto compreso fra le sezioni 17-31

Il tratto è caratterizzato da un alveo tipo monocursale sinuoso-localmente rettilineo vincolato ancora dalla presenza antropica. Procedendo verso le sezioni di monte dall’autostrada A5 Torino – Aosta si rileva l’estensione delle aree allagate su entrambe le sponde con l’attivazione del paleoalveo in destra orografica già per il tempo di ritorno T=20 anni. In prossimità di S. Benigno Canavese risulta contenuta la piena per T=20 anni, mentre i periodi di ritorno maggiori producono un allagamento crescente su entrambe le sponde estendendosi nel centro abitato. Nel restante tratto compreso fra l’attraversamento S.Benigno-Volpiano di sezione 22 e la variante S.S. n. 460 la piena risulta fuoriuscire dall’alveo inciso per tempi di ritorno superiori a T=20 anni estendendosi in particolare in sponda orografica destra allagando loc. Goriglietto e le cascine circostanti, sino alla strada Lombardore-Volpiano per l’evento T=500 anni. In sponda sinistra l’allagamento si estende sino agli orli di scarpata fluviale lambendo cascina Levante, cascina Boschetto e cascina S. Carlo.

Tratto compreso fra le sezioni 31-54

A monte della variante della S.S. 460 per Ceresole si rileva l’allagamento su entrambe le sponde per eventi con piena T=100 anni di tempo di ritorno estendendosi nel centro abitato di Lombardore per gli eventi più intensi a cui si aggiunge il contributo di allagamenti locali provocati da rii minori.

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Procedendo verso le restanti sezioni di monte il torrente Malone riprende il proprio assetto meandriforme con l’attivazione dei paleoalvei e l’allagamento, al variare del tempo di ritorno, dei centri abitati elencati nella tabella seguente.

T Aree esondabili e insediamenti abitativi interessati da esondazioni (anni) 100 Borgo, Piano, Loc. Gurun 200 Loc. Vaccai, Loc. Murtis 500 Loc. Rivarossa, cascina Battù, Loc. Grange di Front, periferia di Front

3.5. Aree storicamente esondate

L’individuazione delle aree storicamente allagate dal torrente Malone è stata effettuata attraverso l’analisi dei dati riportati nelle seguenti fonti di informazioni: - Data Base dei “Processi di instabilità naturali e dei danni indotti in Provincia di Torino” reso disponibile dalla “Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione” della Regione Piemonte attraverso il Sistema Informativo Prevenzione Rischi del “Settore Studi e Ricerche Geologiche”; - Aree inondate durante l’evento del 13 – 16 ottobre 2000 di proprietà della “Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione” della Regione Piemonte; - Aree inondate durante gli eventi del ‘77, ‘93, ‘94 e ’99 fornite dal Servizio Difesa del Suolo della Provincia di Torino attraverso il proprio Sistema Informativo Territoriale (SIT). Le aree inondate durante l’evento del 2000 sono state individuate in seguito ad una campagna di rilevamento condotta nelle aree maggiormente colpite al fine di fornire un primo quadro di quanto era accaduto sia in termini di estensione che di intensità dei processi. Lo scopo principale dell’indagine, effettuata nel periodo compreso tra il 16 ottobre ed il 30 novembre 2000, è stato quello di rilevare le tracce dell’inondazione e di delimitare le aree allagate ma sono state acquisite anche informazioni in merito ai danni indotti provocati dalle acque di piena.

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Va precisato che alla notevole estensione delle aree allagate durante l’evento del ’94 ha contribuito diffusamente l’apporto della rete idrografica minore (sia naturale che artificiale) e che la perimetrazione dei settori interessati in tale alluvione non riguarda solo le acque del Malone ma racchiude anche le esondazioni del reticolo secondario. Un esempio significativo è costituito dalla situazione determinatasi nella zona compresa tra il Malone e l’abitato di Brandizzo dove le acque di quest’ultimo, unendosi a quelle dei torrenti Malonetto e Bendola, hanno interessato diffusamente la zona nord del paese. Altro esempio analogo è quello relativo alle esondazioni della Gora Baina a S.Benigno Canavese solo parzialmente dovute al rigurgito del Malone in piena e causate anche dalla scarsa capacità di portata della stessa all’interno del centro abitato. Dall’analisi delle aree storicamente esondate si osserva che le zone interessate dalle acque di esondazione del Malone sono decisamente ampie e che diversi insediamenti, anche di recente realizzazione, ricadono al loro interno. Sia in occasione dell’alluvione del ‘94, sia in occasione degli altri eventi, le acque di piena del Malone hanno allagato vaste aree in destra e in sinistra orografica ed hanno determinato numerose erosioni spondali, con tagli di meandri, riattivazioni di paleoalvei e la tracimazione e l’aggiramento di diverse opere longitudinali le quali, in conseguenza di ciò, hanno riportato gravi dissesti. Ingenti danni alle infrastrutture viarie si sono verificati a causa della notevole energia delle acque di esondazione: ad esempio nel ’94 è stata danneggiata la strada che collega S.Benigno a Volpiano, è stato sifonato per un lungo tratto il rilevato della Ferrovia Canavesana ed ha ceduto parzialmente il ponte dell’Autostrada A4 TO-MI. I manufatti di attraversamento appaiono spesso sottodimensionati rispetto all’ampiezza delle esondazioni recenti. Inoltre la loro presenza impone un vincolo di passaggio del corso d’acqua in punti fissi che contrasta con la naturale tendenza dell’alveo a divagare e di conseguenza determina condizioni ancora più favorevoli per erosioni spondali e riattivazione di paleoalvei. Danni sono stati riportati anche da molti edifici civili e da alcuni insediamenti industriali. Infine appare particolarmente complicata la situazione in prossimità della confluenza in Po dove sono presenti numerosi ponti aventi caratteristiche tipologiche e geometriche sensibilmente diverse tra loro, il reticolo minore contribuisce notevolmente alle esondazioni, le piene del Malone risentono delle

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piene del Po e del torrente Orco ed il perimetro del centro abitato di Brandizzo si è esteso sempre più verso il Malone. In sintesi i comuni interessati dalle esondazioni verificatesi durante gli eventi alluvionali sopra descritti sono: Brandizzo, S.Benigno Canavese, Lombardore, Rivarossa e Front Canavese.

4. Assetto di progetto

Per la suddivisione del corso d’acqua in tratti omogenei si è fatto riferimento alle caratteristiche geomorfologiche, alla presenza di opere idrauliche (grado di contenimento dell’evoluzione morfologica e protezione offerta per la difesa dalle piene) ed alla distribuzione areale del rischio idraulico.

In particolare il corso d’acqua è stato suddiviso nei cinque tratti di seguito elencati:

- Front Canavese (sez. 54) – abitato di Borgo (sez. 36);

- abitato di Borgo (sez. 36) – cascina Levante (sez. 29);

- cascina Levante (sez. 29) – cimitero di S.Benigno (sez. 19);

- cimitero di S.Benigno (sez. 19) – cascina Cerello (sez. 9);

- cascina Cerello (sez. 9) – confluenza in Po (sez. 1).

Per la delimitazione operativa delle fasce, si è proceduto come descritto nel seguito:

Fascia A (di piena): si è assunta la delimitazione più ampia tra le seguenti:

- Alveo di piena relativo alla portata con TR 200 anni o inviluppo dei meandri attuali (criterio prevalente nei corsi d’acqua monocursali o pluricursali). Si è assunta, come delimitazione convenzionale dell’alveo di piena, la porzione di alveo ove defluisce, a parità di livello idrico almeno l’80% della portata con TR 200 anni e dove si hanno velocità di corrente superiori a 0.4 m/s nella direzione principale del moto;

- Limite esterno delle forme fluviali potenzialmente attive per la portata con TR 200 anni (criterio prevalente nei corsi d’acqua ramificati);

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Fascia B (di esondazione): per la delimitazione delle aree inondabili si è assunta come portata di riferimento la piena con TR 200 anni; la delimitazione sulla base dei livelli idrici relativi alla portata di riferimento è stata integrata con:

- Le aree sede di potenziale riattivazione di forme fluviali relitte non fossili, cioè ancora legate, dal punto di vista morfologico, paesaggistico e talvolta ecosistemico alla dinamica fluviale che le ha generate;

- Le aree di elevato pregio naturalistico ed ambientale e di quelle di interesse storico, artistico, culturale strettamente collegate all’ambito fluviale.

Nei tratti in cui il limite della fascia è rappresentato da opere di contenimento dei livelli idrici previste di nuova realizzazione, il limite stesso è stato evidenziato come “limite di progetto”.

Fascia C (area di inondazione per piena catastrofica): si è assunta come portata di riferimento la massima piena storicamente registrata, se corrispondente a un TR superiore ai 200 anni, o in assenza di essa, la piena con TR 500 anni.

Nei paragrafi successivi sono illustrati i risultati delle attività svolte per la perimetrazione delle fasce fluviali e per la definizione dell’assetto di progetto per i vari tratti di corso d’acqua omogenei precedentemente elencati.

4.1. Tratto Front Canavese (sez. 54) – Abitato di Borgo (sez. 36)

4.1.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

I fenomeni di erosione spondale, spesso innescati dalla parzializzazione della sezione di deflusso determinata dalla formazione di barre di sovralluvionamento, in alcuni casi interessano le difese longitudinali presenti e ne compromettono la stabilità.

Un altro effetto della tendenza all’erosione spondale nei pressi dell’area industriale di Front è quello dell’abbattimento del diaframma che separava il rio Valmaggiore dal Malone con conseguente spostamento a monte del punto di confluenza rispetto a quello indicato nella cartografia CTR. In questo punto non sono presenti difese spondali.

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Si segnala, unicamente per l’abitato di Rivarossa, che la piena con tempo di ritorno duecentennale lambisce, senza conseguenze significative, alcuni fabbricati.

Infine, per ciò che riguarda i manufatti di attraversamento, si segnalano come inadeguati rispetto ai criteri di compatibilità fissati dalla Direttiva tecnica di piano 2/99 contenente i “criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B” tutti i tre ponti esistenti ed in particolare risulta critico per assenza totale di franco idraulico il manufatto in prossimità di Grange di Front.

4.1.2. Interventi principali

Sulla base delle indicazioni sopra riportate si ritengono necessari i seguenti interventi principali.

1. Adeguamento dei seguenti ponti:

- ampliamento della luce del ponte di Front;

- innalzamento della quota di intradosso dell’impalcato ed ampliamento della luce del ponte di Grange di Front;

- ampliamento della luce del ponte di Rivarossa.

2. Ricarica e/o ricostruzione delle difese spondali esistenti:

- in località Front C.se:

- in località Rivarossa:

3. Realizzazione di nuove difese spondali:

- in località Front C.se, in destra, in corrispondenza della confluenza del rio Valmaggiore a protezione della zona industriale di Front,;

- in località a Grange di Front, in sinistra, immediatamente a monte del ponte sulla strada per cascina Babiasso.

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4.1.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento

Con riferimento alla definizione quantitativa degli interventi definiti nel paragrafo precedente e ai dati di costo unitari definiti nel “Quaderno delle Opere Tipo” allegato al PAI, si fornisce la seguente valutazione sommaria dei costi.

Ricarica e/o ricostruzione difese spondali esistenti € 1.773.300,00

Realizzazione nuove difese spondali € 977.500,00

Stima dei costi totali € 2.750.800,00

4.1.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali

Fascia A

In linea generale, il tracciamento della fascia A è stato eseguito con riferimento alle aree di esondazione della piena ventennale, essendo il valore della portata ventennale minore rispetto al 80% della portata con Tr = 200 anni.

Nel tratto in esame sono presenti numerosi paleoalvei e rami abbandonati ancora connessi all’ambiente fluviale che pertanto sono stati inviluppati in fascia A.

A seguito della conformazione morfologica del terreno, la fascia A è stata assunta coincidente con la fascia B nei seguenti tratti:

- a valle di Front e a monte di Rivarossa, in destra;

- nel tratto compreso tra cascina Babiasso e la confluenza con rio Torto, in sinistra.

All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili e infrastrutture in genere.

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Fascia B

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata prevalentemente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 200 anni, salvo locali ampliamenti dovuti ai seguenti fattori:

- forme fluviali relitte non inviluppate nella fascia A;

- andamento geomorfologico del terreno (presenza di numerosi orli di terrazzo sia in destra sia in sinistra);

- presenza di elementi naturali (rilevati stradali, limiti interpoderali, ecc.) di contenimento della piena.

In considerazione di ciò nel tratto in oggetto, la fascia assume un'ampiezza variabile (200 - 800 m).

All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili e infrastrutture in genere.

Fascia C

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata esclusivamente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 500 anni.

Nel tratto in esame risulta coincidente con la fascia B, in destra, nel tratto compreso tra Front e Grange di Front.

In particolare lambisce le seguenti località: Front, Grange di Front, località Piano e località Borgo (comune di Rivarossa).

4.2. Tratto Abitato di Borgo (sez. 36) – Cascina Levante (sez. 29)

4.2.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

I fenomeni di erosione spondale e di abbassamento del fondo interessano in particolar modo la scogliera a difesa della battuta esterna della curva in corrispondenza del ponte della vecchia S.S. n. 460 e le fondazioni

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dell’attraversamento stesso con evidente scalzamento della pila e della spalla destre.

In caso di piena con tempo di ritorno duecentennale, si ha una situazione di rischio elevato, per diversi fabbricati presenti su entrambe le sponde a monte del ponte della variante alla S.S. n° 460 ed in sponda sinistra subito a valle dello stesso; alcuni di questi edifici sono lambiti già dalla piena con tempo di ritorno ventennale.

I manufatti di attraversamento risultano adeguati rispetto ai criteri di compatibilità idraulica, ma lo scalzamento delle pile e delle spalle del ponte della vecchia S.S. n. 460 potrebbe essere causa di danni strutturali significativi.

4.2.2. Interventi principali

Sulla base delle indicazioni sopra riportate si ritengono necessari i seguenti interventi principali:

1. Ricarica e/o ricostruzione delle opere di difesa spondale esistenti in prossimità dell’abitato di Lombardore.

2. Stabilizzazione del fondo alveo con briglia realizzata tramite scivolo in massi a difesa dell’attraversamento della vecchia S.S. n. 460 in località Lombardore.

3. Ricalibratura delle sezioni d’alveo in corrispondenza del nodo di confluenza situato in prossimità del ponte della variante alla S.S. n. 460 allo scopo di migliorarne la funzionalità idraulica ed eliminarne le possibili interferenze con l’opera di attraversamento stradale.

4.2.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento

Con riferimento alla definizione degli interventi definiti nel paragrafo precedente ed alle tipologie di opere rappresentate nel “Quaderno delle Opere Tipo” allegato al PAI, si fornisce la seguente valutazione sommaria dei costi.

Ricarica e/o ricostruzione difese spondali esistenti € 310.500,00

Stabilizzazione fondo con briglia realizzata tramite scivolo in massi 308.300,00

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Interventi localizzati riconfigurazione nodi di confluenza € 50.000,00

Stima dei costi totali € 668.800,00

4.2.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali

Fascia A

In linea generale, il tracciamento della fascia A è stato eseguito con riferimento alle aree di esondazione della piena ventennale, essendo il valore della portata ventennale minore rispetto al 80% della portata con Tr = 200 anni.

La fascia in oggetto si discosta sensibilmente dalle aree di esondazione della piena ventennale nel tratto compreso tra località Borgo e Lombardore in destra e nel tratto a valle di Lombardore in prossimità di cascina Levante dove sono inviluppati i numerosi paleoalvei e rami abbandonati ancora connessi all’ambiente fluviale presenti.

Nel tratto tra località Borgo e Lombardore in destra, a seguito della conformazione morfologica del terreno e alla presenza di orli di terrazzo, la fascia A è stata assunta localmente coincidente con la fascia B.

All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili e infrastrutture in genere.

Fascia B

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata prevalentemente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 200 anni, salvo locali ampliamenti dovuti ai seguenti fattori:

- forme fluviali relitte non inviluppate nella fascia A;

- andamento geomorfologico del terreno (presenza di numerosi orli di terrazzo sia in destra sia in sinistra);

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- presenza di elementi naturali (rilevati stradali, limiti interpoderali, ecc.) di contenimento della piena.

In particolare la fascia in oggetto si discosta sensibilmente dalle aree di esondazione della piena duecentennale in destra nel tratto tra località Borgo e Lombardore dove si hanno locali ampliamenti in corrispondenza dei numerosi orli di terrazzo presenti

In considerazione di ciò nel tratto in oggetto, la fascia assume un'ampiezza variabile (200 - 600 m).

All’interno della fascia in esame ricadono alcune abitazioni civili e infrastrutture sia in destra sia in sinistra in prossimità di Lombardore.

Fascia C

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata esclusivamente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 500 anni.

Risulta localmente coincidente con la fascia B, in destra, in corrispondenza di Lombardore.

In particolare lambisce le seguenti località: località Borgo (comune di Rivarossa) e Lombardore.

4.3. Tratto Cascina Levante (sez. 29) – Cimitero di S. Benigno (sez. 19)

4.3.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

La conformazione di barra dei depositi in alveo, parzializzando la sezione, in alcuni punti contribuisce all’innesco di fenomeni di erosione spondale ma la criticità in corrispondenza dell’abitato di S.Benigno Canavese è accentuata dal restringimento della sezione d’alveo determinato dai due attraversamenti disposti in rapida successione e dalla brusca deviazione imposta dalla strada poco a monte del campo sportivo, la quale può essere facilmente superata con riattivazione di un ramo secondario.

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Le scogliere in massi di cava presenti lungo il tratto non sono sufficienti a limitare le erosioni spondali e l’arginatura in sinistra a protezione dell’abitato di S.Benigno non è sufficiente per il contenimento delle piene.

Da segnalare la situazione di forte rischio cui è esposta la strada per Lombardore in quanto lo scalzamento al piede della scogliera che la protegge dalla incidenza quasi diretta della corrente (data la sua posizione praticamente ortogonale all’asse del corso d’acqua subito a monte) ne può determinare l’instabilizzazione con gravi danni per l’infrastruttura viaria.

I fenomeni erosivi interessano anche il fondo alveo, in modo particolare in corrispondenza dell’attraversamento della Ferrovia Canavesana dove lo scalzamento delle pile raggiunge il metro di profondità.

Risultano particolarmente esposte a rischio le aree urbanizzate situate a valle del ponte della Strada per Volpiano sia in destra sia in sinistra interessate dalle esondazioni per tempi di ritorno centennali o superiori.

Gli allagamenti a valle degli attraversamenti sono dovuti anche alle cattive condizioni di deflusso alla confluenza della Gora dell’Abbazia in una zona densamente edificata.

Infine, per ciò che riguarda i manufatti di attraversamento, si segnalano come inadeguati rispetto ai criteri di compatibilità idraulica, entrambi i ponti presenti ed in particolare risulta critico per la totale assenza di franco il ponte della strada per Volpiano.

4.3.2. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

Sulla base delle indicazioni sopra riportate si ritengono necessari i seguenti interventi principali:

1. Adeguamento ponti:

- ampliamento della luce del ponte della Ferrovia Canavesana;

- ampliamento della luce e innalzamento della quota di intradosso del ponte della strada per Volpiano.

2. Movimentazione di materiale alluvionale finalizzata alla rettifica del tracciato planimetrico ed alla risagomatura delle sponde con protezione in massi sul

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lato interno in corrispondenza del punto in cui il Malone incide quasi perpendicolarmente contro la strada per Lombardore.

3. Ricarica e/o ricostruzione delle difese spondali esistenti in località S.Benigno.

4. Realizzazione di nuove difese spondali in destra in località S.Benigno sul lato esterno della curva rettificata in corrispondenza della strada per Lombardore.

5. Realizzazione di nuove arginature per il contenimento dei livelli di piena in località S.Benigno:

- in sponda destra a protezione delle aree urbanizzate a valle della Strada per Volpiano;

- in sponda sinistra a protezione delle aree urbanizzate a comprese tra la Strada per Volpiano e la confluenza della Gora dell’Abbazia;

- in sponda sinistra a protezione delle aree urbanizzate a valle della confluenza della Gora dell’Abbazia.

6. Adeguamento del rilevato della Ferrovia Canavesana per il contenimento dei livelli di piena in sponda sinistra a monte di S.Benigno Canavese.

7. Intervento localizzato di riconfigurazione del nodo di confluenza della Gora dell’Abbazia allo scopo di migliorarne la funzionalità idraulica ed eliminarne le possibili interferenze con l’opera di attraversamento stradale.

4.3.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento

Con riferimento alla definizione degli interventi definiti nel paragrafo precedente ed alle tipologie di opere rappresentate nel “Quaderno delle Opere Tipo” allegato al PAI, si fornisce la seguente valutazione sommaria dei costi.

Rettifica del tracciato planimetrico € 175.000,00

Ricarica e/o ricostruzione difese spondali esistenti € 1.069.500,00

Realizzazione nuove difese spondali € 230.000,00 Realizzazione nuove arginature € 1.850.000,00 Adeguamento rilevato ferroviario per difesa arginale € 180.000,00

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Interventi localizzati riconfigurazione nodi di confluenza € 50.000,00 Stima dei costi totali € 3.554.500,00

4.3.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali

Fascia A

In linea generale, il tracciamento della fascia A è stato eseguito con riferimento alle aree di esondazione della piena ventennale, essendo il valore della portata ventennale minore rispetto al 80% della portata con Tr = 200 anni.

La fascia in oggetto si discosta sensibilmente dalle aree di esondazione della piena ventennale nel tratto a monte di S. Benigno Canavese in destra e in sinistra dove sono inviluppati i numerosi paleoalvei e i rami abbandonati presenti ancora connessi all’ambiente fluviale.

Nel tratto in prossimità della confluenza con la gora Abbazia a S. Benigno Canavese, la fascia A è stata assunta localmente coincidente con la fascia B di progetto.

All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili e infrastrutture in genere.

Fascia B

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata prevalentemente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 200 anni, salvo locali ampliamenti dovuti ai seguenti fattori:

- forme fluviali relitte non inviluppate nella fascia A;

- andamento geomorfologico del terreno (presenza di numerosi orli di terrazzo sia in destra sia in sinistra);

- presenza di elementi naturali (rilevati stradali, limiti interpoderali, ecc.) di contenimento della piena.

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In particolare la fascia in oggetto si discosta sensibilmente dalle aree di esondazione della piena duecentennale nel tratto a monte di S. Benigno Canavese in destra in prossimità di cascina Morentone e in sinistra in prossimità di cascina Boschetto dove si hanno locali ampliamenti in corrispondenza dei numerosi orli di terrazzo presenti.

La delimitazione della fascia assume valenza “di progetto” nei seguenti tratti:

- in sinistra a monte di S.Benigno in corrispondenza della Ferrovia Canavesana;

- in sinistra e in destra in prossimità della confluenza con la gora Abbazia a S. Benigno Canavese.

In entrambi i casi è prevista la realizzazione di rilevati e/o muri arginali a protezione degli abitati.

In conclusione nel tratto in oggetto, la fascia assume un'ampiezza variabile tra 100 e 600 m.

All’interno della fascia in esame ricadono alcune abitazioni civili e infrastrutture sia in destra sia in sinistra in prossimità di S. Benigno Canavese.

Fascia C

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata esclusivamente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 500 anni.

Risulta localmente coincidente con la fascia B, in sinistra, in prossimità di S. Benigno Canavese, mentre se ne discosta sensibilmente lungo tutto il tratto in esame in destra idrografica.

In particolare lambisce in sinistra S. Benigno Canavese e numerose abitazioni in destra.

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4.4. Tratto Cimitero di S. Benigno (sez. 19) – Cascina Cerello (sez. 9)

4.4.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

La conformazione di barra dei depositi in alveo innesca in alcuni punti fenomeni di erosione spondale in conseguenza della parzializzazione della sezione d’alveo, formando scarpate verticali di altezza variabile tra 2 e 5 m a volte interessando le opere longitudinali di difesa.

Le dimensioni del manufatto di attraversamento autostradale risultano adeguate rispetto ai criteri di compatibilità idraulica fissati dalla Direttiva tecnica di piano 2/99 contenente i “criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B”.

4.4.2. Interventi principali

Con riferimento alle criticità emerse si ritengono necessari solo interventi a carattere ordinario e straordinario atti a mantenere in buono stato idraulico – ambientale l’alveo fluviale ed in efficienza idraulica le opere presenti.

4.4.3. Azioni non strutturali:fasce fluviali

Fascia A

In linea generale, il tracciamento della fascia A è stato eseguito con riferimento alle aree di esondazione della piena ventennale, essendo il valore della portata ventennale minore rispetto al 80% della portata con Tr = 200 anni.

La fascia in oggetto si discosta sensibilmente dalle aree di esondazione della piena ventennale nel tratto a monte e a valle dell’autostrada Torino – Milano a S. Benigno Canavese in destra e in sinistra dove si è imposto al tracciato il passaggio attraverso la luce del ponte dell’autostrada.

Inoltre in destra e in sinistra sono inviluppati i numerosi paleoalvei e i rami abbandonati presenti ancora connessi all’ambiente fluviale e pertanto la fascia in oggetto si discosta localmente dalle aree di esondazione della piena ventennale.

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Nel tratto in prossimità della confluenza con il torrente Malonetto, la fascia A è stata assunta localmente coincidente con la fascia B di progetto.

All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili e infrastrutture in genere.

Fascia B

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata prevalentemente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 200 anni, salvo locali ampliamenti dovuti ai seguenti fattori:

- forme fluviali relitte non inviluppate nella fascia A;

- andamento geomorfologico del terreno (presenza di numerosi orli di terrazzo sia in destra sia in sinistra);

- presenza di elementi naturali (rilevati stradali, limiti interpoderali, ecc.) di contenimento della piena.

La delimitazione della fascia assume valenza “di progetto” in destra in prossimità della confluenza con il torrente Malonetto dove è prevista la realizzazione di rilevati e/o muri arginali a protezione dell’abitato di Brandizzo immediatamente a valle.

In conclusione nel tratto in oggetto, la fascia assume un'ampiezza variabile tra 100 e 600 m.

All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili e infrastrutture in genere.

Fascia C

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata esclusivamente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 500 anni.

La fascia risulta coincidente con la fascia B, in destra, in prossimità della confluenza con il torrente Malonetto.

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All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili di rilievo e infrastrutture in genere.

4.5. Tratto Cascina Cerello (sez. 9) – Confluenza in Po (sez. 1)

4.5.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

Il superamento delle difese esistenti in sponda destra consente la riattivazione di un paleoalveo che alimenta il torrente Malonetto e convoglia le acque del Malone in piena verso il centro abitato di Brandizzo.

In prossimità della confluenza in Po, sono esposti a rischio elevato gli insediamenti industriali in sponda sinistra a valle del ponte ferroviario ed un depuratore presente in sponda destra poco a valle della S.P. n. 220.

In caso di piena con tempo di ritorno duecentennale, risulta particolarmente interessata la zona est dell’abitato di Brandizzo compresa tra la Ferrovia TO – MI e la S.S. n. 11, ma ricadono nelle aree allagate anche diversi edifici a monte della linea ferroviaria.

Per quanto riguarda i manufatti di attraversamento presenti, risulta inadeguato rispetto ai criteri di compatibilità idraulica fissati dalla Direttiva tecnica di piano 2/99 contenente i “criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B” il ponte dell’Autostrada A4 TO – MI .

4.5.2. Interventi principali

Sulla base delle indicazioni sopra riportate si ritengono necessari i seguenti interventi principali:

1. Ampliamento della luce del ponte dell’Autostrada A4 TO – MI e realizzazione di campate laterali per garantire la continuità idraulica e il deflusso verso valle delle acque di esondazione di monte (per sormonto degli argini) per le portate più gravose.

2. Adeguamento e/o realizzazione di nuove difese spondali:

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- in destra in località cascina Pantalina;

- in sinistra in località Brandizzo in corrispondenza dell’insediamento industriale a valle della S.P. n. 220.

3. Realizzazione di nuove arginature in destra in località cascina Pantalina allo scopo di impedire la riattivazione del paleoalveo che alimenta il torrente Malonetto a monte di Brandizzo.

4. Ricalibratura e regolarizzazione delle sezioni d’alveo nei seguenti tratti:

- in corrispondenza del nodo di confluenza Bendola/ Malonetto –Malone allo scopo di migliorarne la funzionalità idraulica ed eliminarne le possibili interferenze con l’opera di attraversamento stradale.

- nella zona di confluenza del torrente Malone nel Fiume Po allo scopo di rendere più funzionale l’immissione in quest’ultimo delle portate defluenti in piena.

4.5.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento

Con riferimento alla definizione degli interventi definiti nel paragrafo precedente ed alle tipologie di opere rappresentate nel “Quaderno delle Opere Tipo” allegato al PAI, si fornisce la seguente valutazione sommaria dei costi.

Adeguamento e/o realizzazione nuove difese spondali € 632.500,00

Realizzazione nuove arginature € 1.017.500,00

Riconfigurazione nodi di confluenza corsi d’acqua minori € 50.000,00 Riconfigurazione nodo di confluenza in Fiume Po € 250.000,00 Stima dei costi totali € 1.950.000,00

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4.5.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali

Fascia A

In linea generale, il tracciamento della fascia A è stato eseguito con riferimento alle aree di esondazione della piena ventennale, essendo il valore della portata ventennale minore rispetto al 80% della portata con Tr = 200 anni.

Inoltre in destra e in sinistra sono inviluppati i numerosi paleoalvei e i rami abbandonati presenti ancora connessi all’ambiente fluviale e pertanto la fascia in oggetto si discosta localmente dalle aree di esondazione della piena ventennale.

All’interno della fascia in esame non ricadono abitazioni civili e infrastrutture in genere.

Fascia B

In sinistra, la delimitazione della fascia è stata tracciata coincidente con il rilevato della S.S. n. 11 per tutto il tratto in esame sino alla confluenza con il Po.

La delimitazione della fascia assume valenza “di progetto” in destra, a monte dell’autostrada Torino-Milano a Brandizzo, in conseguenza dell’intervento di adeguamento del ponte autostradale stesso.

All’interno della fascia in esame nel tratto prossimo alla confluenza in Po a Brandizzo, ricadono alcune abitazioni civili in destra e insediamenti industriali in sinistra.

Fascia C

La delimitazione della fascia in esame è stata tracciata esclusivamente sulla base dei livelli idrici relativi alla portata con TR 500 anni.

In sinistra, la delimitazione della fascia in esame è stata tracciata coincidente con la fascia B.

La fascia interessa in destra parte dell’abitato di Brandizzo.

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ALLEGATO 1 - Idrogrammi stimati (in forma tabulare) per T=200 anni nelle sezioni considerate

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

0.17 0.37 0.46 0.49 0.51

0.33 1.01 1.21 1.31 1.46

0.50 1.88 2.24 2.43 3.10

0.67 2.97 3.54 3.85 6.58

0.83 4.28 5.32 6.34 12.95

1.00 5.80 8.17 10.26 23.23

1.17 7.94 12.35 16.00 38.15

1.33 10.96 18.09 23.86 58.11

1.50 15.00 25.63 34.10 83.10

1.67 20.16 35.15 46.89 112.78

1.83 26.57 46.77 62.35 146.47

2.00 34.33 60.60 80.47 183.29

2.17 43.52 76.67 101.20 222.18

2.33 54.22 94.98 124.41 262.07

2.50 66.47 115.48 149.89 301.87

2.67 80.31 138.05 177.37 340.66

2.83 95.74 162.56 206.55 377.63

3.00 112.75 188.82 237.07 412.17

3.17 131.32 216.61 268.58 443.86

3.33 151.37 245.71 300.70 472.45

3.50 172.85 275.86 333.08 497.85

3.67 195.67 306.79 365.35 520.10

46

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

3.83 219.71 338.24 397.21 539.34

4.00 244.86 369.95 428.37 555.77

4.17 271.00 401.66 458.57 569.63

4.33 297.99 433.14 487.60 572.33

4.50 325.68 464.16 515.30 550.29

4.67 353.93 494.54 541.54 517.02

4.83 382.60 524.10 566.23 479.77

5.00 411.53 552.69 589.30 442.24

5.17 440.60 580.19 610.73 406.24

5.33 469.66 606.50 630.54 372.60

5.50 498.59 631.54 648.73 341.62

5.67 527.25 655.26 665.36 313.34

5.83 555.55 677.63 680.49 287.66

6.00 583.36 698.64 694.18 264.41

6.17 610.62 718.28 706.52 243.39

6.33 637.22 736.58 717.58 224.41

6.50 663.09 753.56 727.47 207.25

6.67 688.19 769.26 736.26 191.73

6.83 712.45 783.73 744.05 177.69

7.00 735.83 797.01 750.91 164.97

7.17 758.30 809.17 756.94 153.42

7.33 779.84 820.26 762.20 142.93

7.50 800.44 830.35 766.79 133.38

7.67 820.08 839.51 770.76 124.67

7.83 838.77 847.78 774.18 116.71

8.00 856.51 855.24 771.95 109.44

47

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

8.17 873.31 861.94 751.56 102.77

8.33 889.20 867.95 722.75 96.66

8.50 904.18 873.32 690.33 91.03

8.67 918.29 878.09 656.70 85.86

8.83 931.54 882.34 623.14 81.08

9.00 943.98 886.09 590.33 76.67

9.17 955.62 884.94 558.67 72.59

9.33 966.51 866.39 528.39 68.82

9.50 976.67 839.62 499.60 65.32

9.67 986.14 809.03 472.35 62.06

9.83 994.95 776.83 446.64 59.04

10.00 1003.13 744.18 422.45 56.22

10.17 1010.72 711.77 399.72 53.59

10.33 1017.76 679.99 378.39 51.14

10.50 1024.27 649.12 358.40 48.85

10.67 1030.28 619.32 339.67 46.71

10.83 1032.42 590.68 322.13 44.70

11.00 1019.04 563.28 305.70 42.81

11.17 998.09 537.13 290.32 41.05

11.33 973.28 512.23 275.92 39.39

11.50 946.43 488.57 262.42 37.82

11.67 918.51 466.11 249.77 36.35

11.83 890.09 444.83 237.91 34.97

12.00 861.54 424.67 226.78 33.66

12.17 833.14 405.58 216.33 32.43

12.33 805.07 387.52 206.52 31.26

48

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

12.50 777.50 370.44 197.30 30.16

12.67 750.53 354.28 188.63 29.11

12.83 724.25 339.00 180.47 28.13

13.00 698.71 324.54 172.79 27.19

13.17 673.95 310.86 165.55 26.30

13.33 650.01 297.92 158.72 25.46

13.50 626.90 285.67 152.28 24.66

13.67 604.62 274.08 146.20 23.96

13.83 583.17 263.09 140.45 23.53

14.00 562.54 252.69 135.02 23.11

14.17 542.71 242.82 129.88 22.70

14.33 523.67 233.47 125.01 22.30

14.50 505.39 224.59 120.40 21.90

14.67 487.86 216.17 116.03 21.52

14.83 471.04 208.17 111.89 21.14

15.00 454.92 200.57 107.95 20.76

15.17 439.47 193.35 104.22 20.40

15.33 424.66 186.49 100.66 20.04

15.50 410.46 179.95 97.29 19.68

15.67 396.86 173.73 94.07 19.34

15.83 383.82 167.81 91.01 19.00

16.00 371.33 162.17 88.10 18.67

16.17 359.36 156.79 85.32 18.34

16.33 347.88 151.66 82.67 18.02

16.50 336.87 146.77 80.14 17.71

16.67 326.32 142.10 77.73 17.40

49

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

16.83 316.20 137.63 75.42 17.10

17.00 306.50 133.37 73.22 16.81

17.17 297.18 129.29 71.11 16.52

17.33 288.25 125.40 69.10 16.24

17.50 279.67 121.67 67.17 15.96

17.67 271.43 118.10 65.32 15.69

17.83 263.52 114.68 63.55 15.42

18.00 255.92 111.40 61.86 15.16

18.17 248.62 108.26 60.23 14.90

18.33 241.60 105.25 58.67 14.65

18.50 234.86 102.36 57.17 14.41

18.67 228.37 99.59 55.74 14.17

18.83 222.13 96.93 54.36 13.93

19.00 216.13 94.37 53.03 13.70

19.17 210.35 91.92 51.75 13.48

19.33 204.79 89.56 50.53 13.25

19.50 199.43 87.29 49.35 13.04

19.67 194.27 85.11 48.21 12.82

19.83 189.30 83.01 47.12 12.62

20.00 184.50 80.98 46.14 12.41

20.17 179.88 79.04 45.54 12.21

20.33 175.43 77.16 44.96 12.02

20.50 171.13 75.35 44.38 11.83

20.67 166.98 73.61 43.81 11.64

20.83 162.98 71.93 43.24 11.46

21.00 159.11 70.31 42.69 11.28

50

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

21.17 155.38 68.74 42.14 11.10

21.33 151.78 67.23 41.60 10.93

21.50 148.29 65.78 41.07 10.76

21.67 144.93 64.37 40.55 10.60

21.83 141.67 63.01 40.03 10.44

22.00 138.53 61.69 39.52 10.28

22.17 135.48 60.42 39.02 10.12

22.33 132.54 59.19 38.52 9.97

22.50 129.69 58.00 38.03 9.82

22.67 126.93 56.85 37.55 9.68

22.83 124.26 55.84 37.08 9.54

23.00 121.67 55.20 36.61 9.40

23.17 119.17 54.58 36.15 9.26

23.33 116.74 53.96 35.70 9.13

23.50 114.39 53.35 35.25 9.00

23.67 112.11 52.75 34.81 8.87

23.83 109.90 52.16 34.38 8.75

24.00 107.75 51.57 33.95 8.63

24.17 105.67 50.99 33.53 8.51

24.33 103.65 50.42 33.11 8.39

24.50 101.70 49.85 32.70 8.28

24.67 99.79 49.29 32.30 8.16

24.83 97.95 48.74 31.90 8.05

25.00 96.16 48.20 31.51 7.95

25.17 94.42 47.66 31.13 7.84

25.33 92.72 47.13 30.75 7.74

51

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

25.50 91.08 46.60 30.37 7.64

25.67 89.48 46.08 30.00 7.54

25.83 87.93 45.57 29.64 7.45

26.00 86.42 45.07 29.28 7.35

26.17 84.95 44.57 28.93 7.26

26.33 83.52 44.07 28.59 7.17

26.50 82.13 43.59 28.24 7.09

26.67 80.78 43.11 27.91 7.00

26.83 79.47 42.63 27.58 6.92

27.00 78.19 42.16 27.25 6.83

27.17 77.17 41.70 26.93 6.75

27.33 76.46 41.25 26.61 6.68

27.50 75.75 40.80 26.30 6.60

27.67 75.05 40.35 26.00 6.52

27.83 74.36 39.91 25.70 6.45

28.00 73.68 39.48 25.40 6.38

28.17 73.00 39.05 25.11 6.31

28.33 72.33 38.63 24.82 6.24

28.50 71.66 38.21 24.53 6.17

28.67 71.00 37.80 24.26 6.11

28.83 70.35 37.40 23.98 6.04

29.00 69.71 37.00 23.71 5.98

29.17 69.07 36.60 23.44 5.92

29.33 68.43 36.21 23.18 5.86

29.50 67.81 35.83 22.93 5.80

29.67 67.19 35.45 22.67 5.74

52

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

29.83 66.58 35.07 22.42 5.69

30.00 65.97 34.70 22.18 5.63

30.17 65.37 34.34 21.93 5.58

30.33 64.77 33.98 21.70 5.53

30.50 64.18 33.62 21.46 5.48

30.67 63.60 33.27 21.23 5.43

30.83 63.02 32.93 21.00 5.38

31.00 62.45 32.59 20.78 5.33

31.17 61.89 32.25 20.56 5.28

31.33 61.33 31.92 20.34 5.24

31.50 60.78 31.59 20.13 5.19

31.67 60.23 31.27 19.92 5.15

31.83 59.69 30.95 19.71 5.11

32.00 59.15 30.63 19.51 5.06

32.17 58.62 30.32 19.31 5.02

32.33 58.10 30.02 19.12 4.98

32.50 57.58 29.72 18.92 4.94

32.67 57.06 29.42 18.73 4.91

32.83 56.55 29.13 18.54 4.87

33.00 56.05 28.84 18.36 4.83

33.17 55.55 28.55 18.18 4.80

33.33 55.06 28.27 18.00 4.76

33.50 54.57 27.99 17.83 4.73

33.67 54.09 27.72 17.65 4.69

33.83 53.61 27.45 17.48 4.66

34.00 53.14 27.18 17.32 4.63

53

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

34.17 52.68 26.92 17.15 4.60

34.33 52.21 26.66 16.99 4.57

34.50 51.76 26.40 16.83 4.54

34.67 51.30 26.15 16.67 4.51

34.83 50.86 25.90 16.52 4.48

35.00 50.42 25.65 16.37 4.45

35.17 49.98 25.41 16.22 4.43

35.33 49.55 25.17 16.07 4.40

35.50 49.12 24.94 15.93 4.37

35.67 48.69 24.71 15.79 4.35

35.83 48.28 24.48 15.65 4.32

36.00 47.86 24.25 15.51 4.30

36.17 47.45 24.03 15.38 4.28

36.33 47.05 23.81 15.24 4.25

36.50 46.65 23.60 15.11 4.23

36.67 46.25 23.38 14.98 4.21

36.83 45.86 23.17 14.86 4.19

37.00 45.47 22.96 14.73 4.16

37.17 45.09 22.76 14.61 4.14

37.33 44.71 22.56 14.49 4.12

37.50 44.33 22.36 14.37 4.10

37.67 43.96 22.16 14.26 4.08

37.83 43.60 21.97 14.14 4.07

38.00 43.23 21.78 14.03 4.05

38.17 42.88 21.59 13.92 4.03

38.33 42.52 21.41 13.81 4.01

54

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

38.50 42.17 21.23 13.70 3.99

38.67 41.82 21.05 13.60 3.98

38.83 41.48 20.87 13.50 3.96

39.00 41.14 20.69 13.39 3.94

39.17 40.81 20.52 13.29 3.93

39.33 40.48 20.35 13.20 3.91

39.50 40.15 20.18 13.10 3.90

39.67 39.83 20.02 13.00 3.88

39.83 39.51 19.86 12.91 3.87

40.00 39.19 19.70 12.82 3.85

40.17 38.88 19.54 12.73 3.84

40.33 38.57 19.38 12.64 3.83

40.50 38.26 19.23 12.55 3.81

40.67 37.96 19.08 12.46 3.80

40.83 37.66 18.93 12.38 3.79

41.00 37.36 18.78 12.30 3.78

41.17 37.07 18.64 12.22 3.76

41.33 36.78 18.49 12.13 3.75

41.50 36.50 18.35 12.06 3.74

41.67 36.21 18.21 11.98 3.73

41.83 35.93 18.08 11.90 3.72

42.00 35.66 17.94 11.83 3.71

42.17 35.38 17.81 11.75 3.70

42.33 35.12 17.68 11.68 3.69

42.50 34.85 17.55 11.61 3.68

42.67 34.58 17.42 11.54 3.67

55

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

42.83 34.32 17.30 11.47 3.66

43.00 34.07 17.17 11.40 3.65

43.17 33.81 17.05 11.33 3.64

43.33 33.56 16.93 11.27 3.63

43.50 33.31 16.81 11.20 3.62

43.67 33.07 16.70 11.14 3.61

43.83 32.82 16.58 11.08 3.60

44.00 32.58 16.47 11.01 3.59

44.17 32.34 16.36 10.95 3.59

44.33 32.11 16.25 10.89 3.58

44.50 31.88 16.14 10.84 3.57

44.67 31.65 16.03 10.78 3.56

44.83 31.42 15.93 10.72 3.55

45.00 31.20 15.82 10.67 3.55

45.17 30.98 15.72 10.61 3.54

45.33 30.76 15.62 10.56 3.53

45.50 30.54 15.52 10.51 3.53

45.67 30.33 15.42 10.45 3.52

45.83 30.12 15.32 10.40 3.51

46.00 29.91 15.23 10.35 3.51

46.17 29.70 15.14 10.30 3.50

46.33 29.50 15.04 10.25 3.49

46.50 29.30 14.95 10.21 3.49

46.67 29.10 14.86 10.16 3.48

46.83 28.90 14.77 10.11 3.47

47.00 28.70 14.69 10.07 3.47

56

t [h] Q [m 3/s]

1 17 31 54

47.17 28.51 14.60 10.02 3.46

47.33 28.32 14.52 9.98 3.46

47.50 28.13 14.43 9.94 3.45

47.67 27.95 14.35 9.89 3.45

47.83 27.77 14.27 9.85 3.44

48.00 27.58 14.19 9.81 3.44

57

Risultati delle simulazioni idrodinamiche Il modello idraulico MIKE 11 Le simulazioni idrauliche sul torrente Malone sono state effettuate utilizzando il modulo idrodinamico HD del codice MIKE11 del Danish Hydraulic Institute Water & Environment di cui segue una sintetica descrizione. Il modello simula il flusso monodimensionale e quasi-bidimensionale, stazionario e non, di fluidi verticalmente omogenei, in qualsiasi sistema di canali o aste fluviali, descrivibile attraverso i diversi approcci dell’ ”onda cinematica”, dell’ ”onda diffusiva” e dell’ ”onda dinamica” e con la messa in conto principalmente delle seguenti condizioni: portate laterali, flusso libero o rigurgitato, differenti regole operative di funzionamento di serbatoi o invasi, resistenze localizzate e perdite di carico concentrate, aree d’espansione, nodi idraulici (biforcazioni e convergenti). E’ possibile tenere conto in vario modo della presenza di strutture idrauliche: in particolare può essere simulata all’interno della rete la presenza di una o più strutture mobili, con la caratteristica di luce sotto battente o di stramazzo a ventola. La posizione della struttura mobile viene determinata automaticamente dal modello in funzione del tempo o di altre variabili del sistema. E’ inoltre possibile prevedere per ogni struttura una duplice regola operativa di funzionamento, standard o di emergenza, automaticamente attivata dal superamento di assegnate soglie di livello o di portata. MIKE11 consente di utilizzare due diverse formulazioni della resistenza d’attrito: l’espressione di Chezy e quella di Strickler. E’ possibile tenere conto di ogni possibile variazione della scabrezza all’interno delle sezioni trasversali, nelle golene o lungo l’alveo. La soluzione del sistema di equazioni è indipendente dall’approccio modellistico seguito (cinematica, diffusivo, dinamico). Le equazioni generali di De Saint Venant sono trasformate in un sistema di equazioni implicite alle differenze finite secondo una griglia di calcolo con punti Q e h alternati tra loro, nei quali la portata Q e il livello idrico h, rispettivamente, sono determinati ad ogni passo temporale (schema di Abbott a 6 punti). La soluzione del sistema di De Saint Venant permette di rappresentare, in dettaglio, tutte le trasformazioni che l’onda di piena subisce nella traslazione da monte a valle per effetto della laminazione naturale, dell’interferenza con le opere idrauliche, delle esondazioni al di fuori dell’alveo attivo, della confluenza di tributari laterali e del contributo distribuito dei bacini versanti. Attraverso la costruzione di sistemi quasi-bidimensionali ramificati è possibile rappresentare compiutamente qualunque tipo di ponte o di arginatura trasversale,

58

valutando sia l’effetto sulla corrente d’alveo che l’eventuale tracimazione della struttura da parte delle acque di piena. Con il suddetto schema quasi- bidimensionale, oltre al ramo principale, che costituisce il corso d’acqua primario, può essere simulato qualunque ordine e tipo di ramificazioni parallele (a maglia aperta o chiusa) collegate al ramo principale stes Tale possibilità risulta molto utile per tenere conto delle aree di esondazione laterale. Invece di estendere semplicemente le sezioni d’alveo sulle aree spondali, allargandone i limiti fino a coprire l’area di possibile esondazione, vengono introdotti dei rami paralleli, collegati all’alveo principale per mezzo di stramazzi a larga soglia su canali fittizi di collegamento (“link”, su cui possono essere impostate reali condizioni di deflusso, oppure può essere prevista la prevalenza dei fenomeni di laminazione su quelli dinamici, introducendo aree di laminazione addizionali (“additional flooded areas” nelle quali viene risolta solamente l’equazione di continuità della portata. Nelle tabelle seguenti vengono presentati i risultati delle simulazioni idrodinamiche, in particolare vengono considerate, per ciascuna sezione, le seguenti caratteristiche: n°sez: numero o denominazione delle sezioni trasversali d'alveo di rilievo; prog: distanze progressive sul profilo longitudinale (m); q.fondo: quote di fondo alveo delle sezioni (m s.m.); piena: livelli idrici di piena al variare del periodo di ritorno (m s.m.); Sponda S.: quota della sponda orografica sinistra (m); Sponda D.: quota della sponda orografica destra (m); ponti: descrizione sintetica delle strutture presenti in alveo o interagenti con esso con indicazione delle quote di intradosso e di estradosso (m s.m.); salti di fondo: descrizione sintetica delle traverse o soglie di fondo presenti in alveo con indicazione delle quote di sfioro e di valle (m s.m.). Sono state inserite nel modello di simulazione, quando mancanti, una sezione di monte e una di valle per ogni struttura intersecante il corso d’acqua. Le abbreviazioni A e D rappresentano rispettivamente le sezioni degli attraversamenti e dei salti di fondo, le lettere m e v indicano la posizione a monte e a valle della struttura stessa.

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ALLEGATO 2 - Profilo idraulico di calcolo del torrente Malone per T=200 anni

Profilo di calcolo del Torrente Malone - Stato attuale - T=200 anni n° sez. prog. fondo piena Sponda S. Sponda D. Ponti Salti di fondo Po 0 177.55 182.00 183.16 182.25 1 126 177.95 182.51 183.16 182.25 A1v 432 178.45 183.14 183.85 184.04 Attrav. 01 S.S. n. 11 a Brandizzo 2 440 178.45 183.22 183.85 184.04 Intradosso: 185.67 Estradosso: 187.87 3 683 179.50 183.80 184.23 184.49 A2v 929 180.09 184.53 188.11 186.45 Attrav. 02 S.P. n. 220 a Brandizzo 4 937 180.09 184.93 188.11 186.45 Intradosso: 186.54 Estradosso: 189.03 A3v 1033 179.80 184.94 185.81 186.01 Attrav. 03 Ferrovia To-Mi a Brandizzo 5 1042 179.80 185.02 185.81 186.01 Intradosso: 187.15 Estradosso: 188.42 6 1607 182.62 186.18 185.09 185.61 D6v 1986 184.03 187.00 189.48 189.00 Briglia D06 A4v 1990 184.47 187.18 189.48 189.00 Attrav. 04 Autostrada To-Mi a Brandizzo 184.06 - 183.62 7 2010 184.47 187.92 189.48 189.00 Intradosso: 188.77 Estradosso: 190.20 8 2485 184.23 189.23 190.63 189.90 9 3067 186.51 190.89 190.75 190.30 10 3582 187.22 192.68 191.77 192.67 11 4358 190.76 194.92 194.10 193.95 12 4990 192.82 196.97 195.44 197.08 13 5752 193.17 198.61 197.69 197.34 14 6359 194.83 199.44 198.76 200.31 15 6894 196.78 200.45 201.82 199.13 16 7255 197.49 201.19 200.47 200.34 A5v 7764 199.30 202.84 202.32 201.56 Attrav. 05 Autostrada A5 To-Mi a S. Benigno 17 7779 199.30 203.11 202.32 201.56 Intradosso: 204.59 Estradosso: 206.88 18 8156 200.16 204.03 203.25 203.14 19 8514 201.83 205.11 204.41 204.24 20 8871 201.50 206.39 205.85 205.38 21 9286 202.74 207.60 206.59 207.44 A6v 9446 203.89 207.98 210.21 209.54 Attrav. 06 strada S. Benigno C.se-Volpiano 22 9455 203.89 208.19 210.21 209.54 Intradosso: 208.06 Estradosso: 210.15 A7v 9545 203.89 208.54 207.01 210.52 Attrav. 07 ferrovia S. Benigno C.se-Volpiano 23 9553 203.89 208.68 207.01 210.52 Intradosso: 209.52 Estradosso: 211 24 9805 204.57 209.15 207.76 208.71 25 10271 205.68 210.18 210.36 210.38 26 10756 206.94 211.40 211.51 211.27 27 11317 209.42 212.90 212.3 213.94 28 11888 211.69 215.48 221.22 214.97 29 12728 215.00 218.53 218.88 218.45 30 13211 215.89 220.40 220.4 219.87 A8v 13448 216.57 221.22 221.42 221.24 Attrav. 08 variante S.S. n. 460S.S. a n. Lombardore 460 a Lombardore 31 13455 216.57 221.59 221.42 221.24 Intradosso: 224.97 Estradosso: 226.74

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Profilo di calcolo del Torrente Malone - Stato attuale - T=200 anni n° sez. prog. fondo piena Sponda S. Sponda D. Ponti Salti di fondo 32 13685 216.99 221.80 221.89 222.63 A9v 13902 218.99 222.84 223.94 228.57 Attrav. 09 vecchia S.S. n.460 a Lombardore 33 13911 218.99 223.75 223.94 228.57 Intradosso: 226.66 Estradosso: 228.15 34 14429 220.65 225.24 226.07 225.30 35 15268 224.82 228.67 226.87 227.93 36 15708 225.5 230.25 230.16 229.89 37 16394 229.04 233.21 233.49 239.73 A10v 16600 230.02 234.20 236.64 234.15 Attrav. 10 Strada Piano-Argentera 38 16610 230.02 234.89 236.64 234.15 Intradosso: 235.68 Estradosso: 237.00 39 17005 231.65 236.21 235.34 234.70 40 17491 234.2 237.60 239.58 236.88 41 17870 235.47 238.91 241.51 238.97 42 18816 240.9 243.54 243.1 242.89 43 19451 243.27 246.30 247.8 245.79 A11v 19681 243.75 247.31 249.07 247.16 Attrav. 11 Strada per C.na La Mondina 44 19690 243.75 248.18 249.07 247.16 Intradosso: 247.66 Estradosso: 249.20 45 20093 245.72 248.92 247.62 248.05 46 20409 246.04 249.68 249.77 250.58 47 20940 248.74 252.89 252.5 252.71 48 21554 253.24 256.00 255.27 255.90 49 22101 254.65 258.25 257.55 264.61 50 22459 255.83 259.82 259.91 260.51 51 23070 259.43 263.15 262.93 262.82 52 23640 261.91 266.02 266.31 265.21 A12 23870 264.88 267.43 270.32 268.50 Attrav. 12 Strada Front C.se - Favria 53 23876 264.88 268.40 270.32 268.50 Intradosso: 269.37 Estradosso: 270.69 54 24366 266.83 270.00 269.24 270.24

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ALLEGATO 3 - Franco idraulico, altezza di sormonto e stima del rigurgito in corrispondenza di manufatti di attraversamento

Franco idraulico1 (m) / Rigurgito (m) Infrastruttura interessata TR 20 TR 100 TR 200 TR 500 Ponte della strada Front C.se - Favria 1.70 0.8 1.10 0.9 0.97 1.0 0.65 1.1 Ponte della strada per cascina La Mondina 0.59 0.2 -0.28 0.7 -0.52 0.9 -1.05 1.1 Ponte della strada Piano - Argentera 1.69 0.4 1.01 0.6 0.79 0.7 0.34 0.9 Ponte della vecchia S.S. 460 a Lombardore 3.69 0.8 3.09 0.9 2.91 0.9 2.60 0.9 Ponte della variante S.S. 460 a Lombardore 4.16 0.3 3.47 0.4 3.38 0.4 3.17 0.3 Ponte della ferrovia S. Benigno C.se – Volpiano 1.63 0.1 1.05 0.1 0.84 0.1 0.53 0.1 Ponte della strada S.Benigno C.se – Volpiano 0.58 0.1 0.06 0.2 -0.13 0.2 -0.44 0.3 Ponte della A5 To-Mi a S. Benigno 1.96 0.2 1.60 0.3 1.48 0.3 1.28 0.3 Ponte dell’ autostrada To-Mi a Brandizzo 1.50 0.6 1.03 0.7 0.85 0.7 0.63 0.8 Ponte della ferrovia To-Mi a Brandizzo 2.96 0.1 2.35 0.1 2.13 0.1 1.88 0.1 Ponte della S.P. n. 220 a Brandizzo 2.45 0.3 1.83 0.4 1.61 0.4 1.36 0.4 Ponte della S.S. n. 11 a Brandizzo 2.94 0.0 2.58 0.1 2.45 0.1 2.30 0.1

1 Valori negativi del franco idraulico indicano il funzionamento in pressione durante l’evento di piena considerato.

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