Sommario 23 2008

Editoriale Qualità della politica, qualità dell’insegnamento pag 2 Paolo E. Balboni

Metodologia Adattare, non adottare. Dal libro alla classe pag 6 di lingua Michela Andreani

Italiano L2 in Italia www.initonline.it n° 23 L’italiano dello studio: il caso dell’insegnamento pag 10 della storia Direttore Scientifico Barbara Biggio, Gaia Pieraccioni Paolo E. Balboni La pubblicità televisiva nella didattica pag 18 Direttore Responsabile dell’italiano L2 Domenico Corucci Grazia Musumeci Redazione Mario Cardona Italiano LS nel mondo Marco Mezzadri Anthony Mollica Testa o croce? pag 16 Elisabetta Pavan Editore Guerra Edizioni Via Manna, 25 - 06132 Perugia Strumenti tel +39 075 5270257 - 8 Studi sull’insegnamento dell’italiano L2 e LS pag 24 fax +39 075 5288244 www.guerraedizioni.com apparsi in Italia nel 2007 e-mail: [email protected] Recensioni: pag 27 Grafica e impaginazione Maria G. Lo Duca, Sillabo di italiano L2, Keen s.r.l. Roma, Carocci Stampa Matteo Santipolo Grafiche CMF - Foligno (PG) Alessandro Masi, L’italiano delle parole. per conto di Guerra Edizioni - Guru s.r.l. Appunti per una politica linguistica, Albano Laziale, Anemone Purpurea Copertina Matteo Santipolo Beatrice Scassellati - Keen s.r.l.

Pubblicità Università per Stranieri di Perugia. pag 30 Guru S.r.l. Università per Stranieri di Siena. pag 31 Via Manna, 25 - 06132 Perugia Università di Venezia, Laboratorio itals. pag 32 tel +39 075 5270257 - 8 fax +39 075 5288244 Materiali didattici Autorizzazione Tribunale di Perugia Per un pugno di corti pag 14 n° 12 del 04/03/2000 Le preposizioni in contesto pag 15 Italiano in pag 23 Tiratura Italiano per turisti pag 28 12.000 copie L’italiano essenziale pag 29

Le immagini di questo numero riproducono alcuni dei più bei borghi d’Italia.

1 In.IT Editoriale Qualità della politica, qualità dell’

è un saggio glottodidattico, · le lingue estremo-orientali non sono ancora in quanto il concetto di qua - competitori rilevanti, ma in prospettiva QUESTO lità dell’insegnamento rientra anche queste lingue vanno prese in consi- in questo ambito scientifico, derazione; ma è necessariamente e chia - CONTRI- ramente anche un saggio c. fidelizzazione del “cliente” politico, in quanto - antici - Un corso di qualità porta lo studente a pro - pando quelle che saranno le seguire, livello dopo livello, e lo trasforma in BUTO conclusioni - è proprio di un promotore dei corsi stessi. politica, di alta politica fatta La promozione non è affidata agli interventi di strategie e decisioni, che ha bisogno oggi degli Istituti Italiani di Cultura, alle Settimane l’italiano per consolidare la sua posizione dell’Italiano nel Mondo, e così via - anche se nel mondo e, se possibile, per migliorarla. sono contributi necessari alla promozione - Inizieremo commentando il concetto di bensì alla customer satisfactio n: è un princi - “qualità”, per poi passare ad applicare que - pio ben noto e ampiamente applicato da sto concetto alla politica di sostegno alla trent’anni per tutti i prodotti di cui si fa diffusione dell’insegnamento dell’italiano marketing. nel mondo e alla didattica dell’italiano. Quanto abbiamo scritto sopra usando volu - 1. “Qualità”: non è una parola magica tamente termini e concetti provenienti dalla La qualità è necessaria anche per dignità microlingua del marketing e della promozio - professionale, ma soprattutto per ragioni di ne aziendale è un’ovvietà non solo per pro - fessionisti del marketing, ma anche per per - a. marketing, cioè posizionamento sone di buon senso con esperienza interna - del “prodotto” lingua italiana zionale - ma è altrettanto ovvio a chi osserva In un mercato delle lingue che risulta estre - il panorama dell’insegnamento dell’italiano mamente competitivo e che è caratterizzato a livello mondiale che la qualità, nei termini da una crescente politica di qualità all’inse - visti sopra, è rara. gna del motto value for money , il posiziona - È rara perché è: mento del “prodotto” lingua non è legato al · poco perseguita : ci si accontenta della prestigio di una cultura, di un grande passa - domanda spontanea che sorge dal mercato, to, ma al posizionamento dell’Italia attuale. senza stimolarla con un’offerta di qualità; In alcuni settori la produzione italiana è in un mercato dinamico come quello delle legata a un concetto di alta qualità - è il lingue, non stimolare e non sostenere made in Italy , dall’alta moda alla tecnologia significa regredire, ridurre il proprio spazio avanzata (“Fantasia tedesca su tecnologia a una nicchia sempre più minuta e ristretta: italiana” era lo slogan della Ferrari su tutti i bellissima, preziosa, ma insignificante a chi quotidiani europei ai tempi di Michael osserva il mondo e non le nicchie. Schumacher), dal design all’architettura, e · poco valutata : i fondi ministeriali e le inizia- così via. Chi decide di comprare un corso di tive di sostegno sono a pioggia, senza italiano vuole un corso di qualità, come il valutazione di qualità del destinatario; non made in Italy che compra nei grandi negozi c’è un premio per chi viene premiato dal di moda, di arredamento, di design; mercato, cioè fa aumentare i corsi o ottiene sponsorizzazioni. b. concorrenza La competizione è oggi soprattutto con La qualità è dunque istituzionalmente poco · lo spagnolo, in termini di domanda , perseguita e valutata, ma anche poco studia - Antagnod crescente ovunque anche per il sostegno ta, analizzata, compresa: “qualità” non è una Val d’Aosta attivo e lungimirante dell’Instituto parola magica, non basta evocarla per averla. Cervantes; Una volta raggiunta la qualità, occorre tene - · il francese, in termini di offerta : scuole e re ben presente che essa non è una caratte - università hanno molti docenti di francese ristica stabile. Se uno nasce biondo è stabil - che, anche se questa lingua è in crollo ver - mente biondo per tutta la vita, canizie per - ticale per quanto concerne la domanda, mettendo; la qualità è invece una conquista non possono essere licenziati: per cui l’of - continua, va perseguita giorno per giorno ferta di francese è assistita, con una forte con un approccio razionale che porta a siste - turbativa del mercato delle lingue; maticità e organizzazione, ma anche con un 2 In.IT insegnamento di Paolo E. Balboni

approccio emozionale, con la cocciuta di origine italiana e il taliàn (in realtà un volontà di migliorare sempre - perché la veneto arcaico italianizzato) è ancora diffu - qualità è dinamica, è una nozione che cam - so, non può essere una politica di qualità a bia e si evolve. La qualità, lo sforzo di perse - Hong Kong; la politica da perseguire in guire una crescente qualità, è un processo Albania o a Malta, dove la televisione italia - complesso, dinamico, ben definito a livello na è la prima maestra di lingua anche per ISO, da un lato, e negli studi di customer analfabeti, non può essere la stessa di luo - satisfaction (in inglese: il concetto è alieno ghi distanti. Sembra una banalità, ma la alla nostra tradizione aziendale), dall’altro. tempistica sulla quale si intende perseguire la mission di cui al punto “a” va variata a 2. La qualità della politica seconda dei contesti - il che raramente Una “politica” degna di tal nome è caratte - avviene in una politica decisa centralistica - rizzata da: mente a Roma e valida per tutto il mondo; allo stesso modo la flessibilità va applicata a. una mission ben chiara, sulla quale all’imprevedibile: nel 2006 l’Italia ha vinto il se ne misura il successo Campionato del Mondo di calcio: una politi - La definizione di “qualità” non è focalizzata ca di qualità deve essere impostata e strut - sulla qualità stessa, ma sulle mete generali turata in modo tale da consentire di trarre e gli obiettivi che le realizzano. Non è una vantaggio dalla vittoria, almeno in Paesi in nozione autotelica, focalizzata su se stessa, cui il calcio è molto rilevante, consentendo ma una nozione ecotelica, finalizzata all’e - una riduzione dei tempi, da un lato, e una sterno. ridefinizione rapida di obiettivi e mezzi, Solo una volta che sia stata definita la dall’altro; mission (si noti che il termine è diffuso in inglese, dimostrando che pur essendo “mis - d. indipendenza dal politico che governa sione” una parola latina essa ci giunge, in un particolare momento negli studi sulla qualità, dal mondo anglofo - Una politica di qualità ha una mission spes - no) si può valutare se la qualità è solo so estesa ben oltre il decennio: il British dichiarata, quindi non è “qualità ”, oppure se Council, l’Instituto Cervantes, l’Alliance essa viene perseguita e di fatto realizza, Française, il Goethe Institut, il Puskin ecc. almeno in gran parte, la missione che si è attuano politiche linguistiche di lungo proposta; periodo, che non mutano con il mutare del - le maggioranze politiche e delle persone al b. sistematicità dei processi e delle azioni governo; le situazioni politiche contingenti Una politica di qualità non procede per possono orientare i fini e articolare i tempi accelerazioni improvvise, ma ha tempistiche delle linee stabilite secondo la logica dei preordinate, con una serie di benchmark da primi tre punti, ma non possono pretende - controllare periodicamente in modo da veri - re la palingenesi a ogni cambiamento non ficare che si sta procedendo nell’applicazio - solo di maggioranza politica ma anche del - ne , indipendentemente dal fatto che a Roma le singole persone che la realizzano. ci sia un sottosegretario o un altro, un parti - Una politica di qualità ha quindi una cabina to o un altro, a gestire tale politic a: una poli - di regia che interagisce con il politico, l o gui - tica con la P maiuscola non dipende dalla da nella comprensione del fenomeno e ne è contingenza politica, anche se quest’ultima guidata con eventuali correzioni di rotta. Ma la declina sulla base delle proprie intenzioni la rotta deve esserci e non può mutare dopo (cfr. punto “d”). ogni crisi di governo o ogni elezione; Bisogna infine precisare che sistematicità di processi e tempi non significa rigidità degli e. certezza delle risorse, ampie o scarse Atrani stessi, come vedremo al punto “c” che è che siano Campania complementare e non contrapposto al con - Girando il mondo, dagli Istituti di Cultura ai cetto di sistematicità; Dipartimenti universitari, dai Consolati agli Enti gestori, la lamentela continua che si ode c. tempi flessibili, sulla base del contesto, riguarda la scarsità dei fondi; ma basta porre ma definiti in un piano base, con momenti qualche domanda mirata e si riceve subito periodici e pre-fissati di controllo un’informazione completamente diversa: tut - Una politica di qualità per l’italiano a Porto ti sarebbero pronti a lavorare anche con i Alegre, dove la popolazione è in gran parte pochi fondi purché ci fosse la certezza 3 In.IT Editoriale Qualità della politica, qualità dell’insegnamento

· di riceverli , senza modifiche continue e non ritorno, che garantisce una domanda con - impreviste, tinua da sostenere e non più da creare, in · alla data prevista , non con mesi di ritardo, quanto si autogenera da sola; con giochi di prestigio tra residui di bilancio e quant’altro la burocrazia inventa; i. fidelizza la domanda Nel mercato automobilistico, al momento f. strutture operative adeguate e controllate di acquistare una nuova macchina, gran Sulla base della mission , della rotta, dei pas - parte dei possessori di una marca non si previsti, dei fondi, e così via, una politica osserva neppure il ventaglio di offerte della di qualità si dota di strutture operative ade - concorrenza, ma resta legato, fidelizzato guate, il cui funzionamento viene alla “sua ” casa produttrice; spesso discute · monitorato sistematicamente (punto “b”), animatamente con l’amico che ha una mac - sulla base di benchmark chiari e preordinati, china omologa ma di altra marca e che vuo - · premiato o sanzionato sulla base del raggiun- le conquistarlo. gimento degli obiettivi e indipendentemente Fidelizzare all’italiano è possibile, ma in pre - dalle relazioni ideologiche o partitiche tra il senza di una globalizzazione dominata dal - politico romano e il responsabile periferico. l’inglese lingua franca la fidelizzazione può passare attraverso un lavoro congiunto delle Queste caratteristiche possono servire per lingue romanze (come hanno dimostrato delineare una politica di qualità, di lungo ben sette progetti dell’Unione Europea negli respiro, dove interagiscono la politica e la ultimi vent’anni), fidelizzando lo studente di competenza tecnica, dove i successi sono italiano non solo all’italiano, ma anche alla premiati e i fallimenti sanzionati. Ma tale possibilità di acquisire con minimo sforzo lo politica deve creare un circolo virtuoso in spagnolo o di imparare a comprendere un termini di domanda e offerta di italiano. testo scritto in francese - e viceversa, parten - Affrontiamo più da vicino questo problema. do dalle altre lingue neolatine per approdare Un’offerta è di qualità quando: all’italiano.

g. soddisfa la domanda Ora, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Questo presuppone un’analisi non mera - Russia, Unione Europea hanno una politica mente statistica ma qualitativa della doman - linguistica e la domanda che segue spontanea da stessa; nel mondo dell’italianistica inter - è “qual è la politica di sostegno all’italiano nel nazionale ci sono alcuni studi, ma nessuno mondo seguita dall’Italia? ”. condotto con i metodi e i campioni canonici Finora l’accento è posto sui discendenti di una analisi del settore. degli emigranti: è sufficiente questa indica - Una prima linea d’azione per una politica di zione per definire una “politica”? qualità dell’insegnamento dell’italiano nel Vent’anni di lavoro sul campo, il lavoro per mondo sarebbe una indagine di mercato la formazione di migliaia di docenti presso il condotta non da linguisti e glottodidatti, Laboratorio ITALS dell’Università di Venezia, come è successo in tutti questi anni, ma da l’interazione decennale con colleghi che un istituto specializzato; svolgono la mia stessa professione, mi han - no fatto maturare delle idee su una politica h. genera domanda ulteriore per l’italiano, ma non sono io a poterla pro - Al pari della maggior parte delle altri grandi gettare: noi possiamo offrire dati, idee, alter - lingue europee, l’italiano è “inutile” ai fini del - native, ma serve una volontà “politica” (che la comunicazione internazionale, dominata non rimanda solo alla politica governante dall’inglese. Quindi la domanda di italiano ma anche a quella della classe dirigente) che deve essere generata, inventata - anche si ponga poi il problema della “qualità” e perché la domanda tradizionale, legata ai che operi nella logica di essere una “cabina discendenti degli emigranti, è destinata ad di regia”. esaurirsi; quindi un’offerta di qualità presup - pone che la cabina di regia organizzi, sulla 3. Qualità dell’insegnamento

Pitigliano base anche ma non solo dell’indagine di cui al Abbiamo impostato il primo paragrafo in Toscana punto “a”, una promozione di qualità che vada termini strettamente economici - e d’altro a incontrare la domanda presente sul mercato canto la cosa non era evitabile, poiché si e ne generi di nuova, facendo dell’italiano un parla del posizionamento dell’italiano nel must , che in marketing significa il punto di mercato globale delle lingue. 4 In.IT di Paolo E. Balboni

Passiamo in questo paragrafo a una pro - 3.2 La qualità glottodidattica spettiva più glottodidattica. Rispondere alla prima richiesta della doman - Abbiamo detto sopra che un’offerta è di da, cioè imparare a comunicare in italiano, buona qualità quando soddisfa la domanda richiede un’offerta di qualità da parte e offre un prodotto di valore. a. delle strutture didattiche, delle scuole: Qual è l’offerta di valore in termini di conte - il contesto didattico non è secondario, anzi. nuti e metodi? Fare corsi in un meraviglioso palazzo baroc - co ma senza un lettore di DVD e di CD è 3.1 La qualità dei contenuti negare la qualità di base. Abbiamo in atto a L’offerta glottodidattica è di qualità non Venezia un “Progetto Qualità” per le scuole quando offre dei contenuti che essa stessa (includendo IIC, Dipartimenti, Dante, ecc.) di definisce di qualità, ma quando essa genera italiano: una griglia (di accesso gratuito) di nuova domanda di italiano proprio attraver - autovalutazione basata sugli standard ISO so la scelta di contenuti. per la didattica, possibilità di miglioramento La domanda (reale e soprattutto potenziale) guidato, possibilità di ricevere un attestato di italiano non si focalizza più solo sulla glo - di qualità se si accettano le visite periodiche ria musicale, artistica, letteraria del passato dei nostri ispettori. Lo strumento c’è, manca (cui andrebbero aggiunte le glorie nella la politica che lo renda cogente; scienza, da Galileo a Malpighi, Volta, b. degli insegnanti: Marconi, ecc., nella politologia da le Università per Stranieri, le Università Machiavelli a Guicciardini, da Muratori e Roma III e Ca’ Foscari, la Dante, alcuni edi - Vico a Beccaria, ecc.), ma riguarda tori hanno centri di formazione cui gli · l’Italia di oggi, sesta potenza industriale del insegnanti accedono volentieri, soprattutto pianeta, quindi centro di commerci; laddove l’offerta formativa è totalmente o · l’Italia dell’arte contemporanea, che oggi è parzialmente on line (Venezia ha formato rappresentata anche da Armani e dagli oltre 6000 docenti, circa la metà dei quali altri stilisti; da Pininfarina, Alessi e dagli con prodotti formativi telematici). Lo stru - altri designer; da Botta, Piano e dagli altri mento c’è, manca la politica che lo renda grandi architetti; ecc.; cogente; · la musica, che non è solo l’opera ma anche c. dei materiali didattici: la canzone d’autore: Pausini, Consoli, l’editoria ha prodotto materiali che sono Ruggeri, Ramazzotti, Zucchero sono ben assolutamente pari a quelli delle maggiori noti nel mondo, vi portano la nostra lingua; lingue concorrenti. Gli strumenti didattici · il cinema italiano raggiunge un target di di qualità ci sono, costano come quelli nicchia ma potenzialmente molto produtti - obsoleti, manca la politica che renda vo in termini di studio dell’italiano; il tea - cogente il loro uso. tro di Dario Fo è quasi ignorato in Italia ma girando per le capitali europee c’è sempre Ancora una volta emerge il grande proble - qualche sua pièce in cartellone; ma: la necessità di una politica ( policy , non · la tradizione secolare nella tecnologia, da politics ) che individui una mission , una rot - Leonardo (che si pensava ingegnere profes - ta, i tempi, le risorse (non importa se molte sionista e artista dilettante) alla Ferrari, ma o poche, purché siano certe), i parametri di anche alla tecnologia dei tessuti su cui si qualità minima per accedere a fondi e fonda l’impero dell’alta moda italiana, a sostegno, i tempi per passare dai requisiti quella dei materiali che ha portato un’azien - minimi a quelli medi, il premio per chi acce - da italiana a rendere possibile il tetto del de all’eccellenza. Guggenheim di Bilbao. Tutto questo non può venire da Perugia, La domanda di italiano che vediamo nel Siena, Venezia, Dante, Icon: può venire solo mondo parte soprattutto dall’Italia contem - dalla politica, da una politica della qualità. poranea (e si rivolge quindi ai Centri La diffusione dell’italiano nel mondo è quin - Linguistici degli Atenei, alle Scuole di di un problema politico, cui noi tecnici pos - Lingua private) e poi, alcuni accedendo (nei siamo dare informazione e consulenza, ma Dipartimenti di italianistica, a questo punto) che prevede una volontà che non è nelle a Dante, Petrarca, Michelangelo, Manzoni: nostre mani*. questi sono però il punto d’arrivo di un lun - NOTE go percorso. * Il presente saggio è disponibile on line nel quarto numero di www.glottodidattica.net, rivista online dell’Università di Bari diretta da Patrizia Mazzotta e Mario Cardona. 5 In.IT Metodologia Adattare, non adottare. Dal libro

vorremmo mettere in eviden - la possibilità di innovare le attività senza za una delle caratteristiche dover recuperare o inventare tecniche sem - CON che rende il gioco didattico pre differenti. un efficace ed economico Quello che sorprende (ma che, se si pensa strumento di lavoro nella semplicemente al gioco libero dei bambini, QUESTO classe di lingua. risulta naturale) è che tale ripetitività della Sull’efficacia del gioco per struttura non va ad annoiare o a demotivare l’apprendimento linguistico ci gli studenti ma, al contrario, li appassiona CONTRI- rifacciamo a Caon (2006) il progressivamente e li rimotiva poiché essi, quale individua come peculia - nel tempo, diventano sempre più competen - re il fatto che nelle attività ti sia sul piano delle conoscenze che su BUTO ludiformi si integrano, con quello delle procedure. diverse prevalenze a seconda Nel gioco, quindi, essi affinano sia le loro delle tipologie di giochi, componenti: abilità nel rielaborare ed impiegare i conte - nuti disciplinari a fini “ludici” (ad esempio a. cognitive: ad esempio, l’elaborazione di vincere sfide), sia quelle necessarie alla una strategia di gioco, l’apprendimento di gestione efficace di processi cognitivi e regole; sociali quali l’elaborazione di strategie di b. linguistiche : ad esempio, la lettura o la gioco, le capacità di negoziazione e di spiegazione di regole, le routines quali la problem solving. conta o le frasi rituali che accompagnano Dunque, il gioco didattico, proprio come alcuni giochi, le interazioni spontanee quello libero, presenta la peculiarità di inno - legate al gioco; varsi nella ripetizione; ripetizione che non è c. affettive : ad esempio, il divertimento, il mai uguale a se stessa ma sempre creativa, piacere, la motivazione al gioco; foriera di nuove acquisizioni (cfr. Caon in d. sociali : ad esempio, la squadra, il gruppo; questo numero monografico). e. motorie e psicomotorie : ad esempio, il La condizione perché questa situazione privi - movimento, la coordinazione, l’equilibrio; legiata si crei è, dunque, che il gioco sia f. emotive : ad esempio, la paura, la tensione, sostenibile (dal punto di vista della comples - il senso di liberazione; sità linguistica e cognitiva) e sfidante, che g. culturali : ad esempio, le regole specifiche, appassioni e impegni, che agisca, per usare le modalità di relazione e le ritualità che pre - un concetto di Vygotskij, sulla zona di svilup - cedono, accompagnano e chiudono il gioco; po prossimale di ogni studente. h. transculturali : ad esempio, la necessità Ovviamente, il docente ha il compito di delle regole e la necessità, affinché vi sia creare le condizioni perché il gioco risponda gioco, del rispetto delle stesse. a queste necessità, che esso declini in forma ludica una serie di obiettivi linguistici, cogni - Per ragioni di economia, non ci soffermere - tivi ed educativi coerenti con le istanze mo ulteriormente sull’efficacia rimandando didattico-disciplinari. a Caon, Rutka (2004) gli eventuali approfon - dimenti. In questa sede ci interessa piuttosto Un esempio di adattamento didattico: concentrare la nostra attenzione sul termine il gioco degli insiemi “economico” per sviluppare alcune riflessio - Per tradurre sul piano operativo la ni e portare la nostra esperienza didattica. adattabilità del gioco, prendiamo ad esem - Utilizzando “economico ”, facciamo riferimen - pio un’attività ludiforme chiamata “il gioco to all’adattabilità dell’attività ludiforme degli insiemi” (in Caon, Rutka, 2004: 86-87). (Visalberghi, 1980) a diversi contesti d’inse - Riprendiamo la scheda originale del libro gnament o/ apprendimento (quali ad esem - per poi presentare alcune varianti da noi pio il laboratorio linguistico per alunni create e utilizzate sia in contesti di classi tra - migranti, la classe monolingue o plurilin - dizionali con presenza di studenti migranti, gue) e a diversi livelli di competenza lingui - sia in laboratori plurilingui e plurilivello di stica degli studenti. italiano L2.

Bevagna Infatti, nella nostra esperienza, una delle Il motivo di questa scelta è duplice: da un Umbria qualità migliori dei giochi didattici è rappre - lato perché pur utilizzando un lessico sem - sentata dal fatto che essi permettono al plice (lessico relativo a campi semantici di docente di variare i contenuti mantenendo uso frequente quali, ad esempio, oggetti lo stesso format , la stessa struttura; di dargli della scuola e della casa, parti del corpo, 6 In.IT alla classe di lingua di Michela Andreani

verbi comuni) attiva processi cognitivi com - · si deve cercare di individuare una o più plessi e prevede interazione e comunicazio - parole che presentano caratteristiche “uni - ne all’interno del gruppo; dall’altro perché che”, es. osso è l’unico palindromo; aiuole è nelle sperimentazioni fatte da chi scrive nel - l’unico sostantivo e l’unico conte - la scuola media e superiore e da altri colle - nente 5 vocali grafiche, ecc; ghi nella scuola primaria, il gioco ha riscos - · tutti gli insiemi corretti otterranno 1 punto; so sempre un buon successo sia in termini · vince il gruppo che ha totalizzato il maggior motivazionali che di impegno cognitivo e ha numero di punti. generalmente divertito tutti i partecipanti. Il fatto infine che questo gioco, nelle moda - Il tempo di gioco è di 15 minuti; il materiale lità organizzative (l’attribuzione dei punteggi necessario è una fotocopia dello schema per e il lavoro in gruppi di tre persone con un ogni gruppo. Ogni gruppo dovrà disporre foglio a gruppo), miri a valorizzare le abilità anche di un foglio su cui scrivere gli insiemi sociali - quali la cooperazione, l’aiuto reci - formati con la relativa definizione. proco, l’ascolto attivo - e le diverse intelli - Al termine del gioco, l’insegnante può pro - genze degli studenti, lo rende particolarmen - porre una seconda fase consistente nel pro - te indicato, a nostro avviso, per contesti porre agli studenti una serie di insiemi già multilingue e plurilivello. costituiti e di chieder loro di indovinare qual è la caratteristica che accomuna quell’insie - Il gioco degli insiemi: regole del gioco me. Facciamo un esempio: I giocatori, preferibilmente riuniti in coppie o in gruppi di 3 partecipanti, devono scoprire Stretto, fatto, letto: sono parole polisemiche: diversi modi di classificare le parole conte - participi passati e sostantivi. nute nel macro insieme qui sotto presentato secondo le seguenti regole: Ovviamente gli studenti possono trovare altri · si devono formare insiemi di almeno 3 criteri di classificazione corretti come, ad parole che abbiano una caratteristica che le esempio: sono sostantivi, sono parole che accomuna (i criteri di classificazione vanno finiscono con la lettera “o”, sono parole bisil - scritti su un foglio). Ovviamente, gli allievi labe, sono verbi al participio passato, ecc. hanno la massima libertà nella categorizza - In questa fase del gioco è importante valo - zione degli insiemi (insiemi per campo rizzare anche le classificazioni corrette ma semantico, per categoria grammaticale, non corrispondenti a quella pensata dal insiemi creativi, inisiemi per medesimo docente. La soluzione, allora, è quella di isti - numero di sillabe o di lettere, per identità tuire il montepremi progressivo, ossia asse - fonica); l’importante è che annotino i criteri gnare 1 punto a ogni insieme corretto e con - perché alla fine del gioco si dà il tempo per temporaneamente alzare progressivamente un confronto-discussione sui criteri scoper - il montepremi di 1 punto per cui ogni grup - ti dai diversi gruppi; po che trova un insieme corretto ottiene · è possibile riutilizzare le parole per formare comunque 1 punto in più e chi indovina l’in - più insiemi; (ad esempio: aci - sieme pensato dal docente ottiene il monte - da/ salat a/ amara: aggettivi qualificativi. premi totale. Acid a/ bigli a/ gomma: finiscono con la lettera Presentiamo ora lo schema nella versione

“a ”. Acida, amara, penna: hanno 5 lettere); originale. Corciano Umbria IL GIOCO DEGLI INSIEMI

ACIDA SALATA GINOCCHIO PANINO LANCIA GOMMA SCATOLONE LABBRO UOVO COLLO LETTO GUANCIA PETTO TORTA GESSO MENTE PANCIA CARTELLA FILO OSSO TETTO QUADERNONE PALLA ARANCIA BIGLIA SFILO ASTUCCIO PENNARELLO BRACCIO AMARA ZUCCHERO FATTO STRACCIO OCCHIO AFFILO MESSO MANGIA PENNARELLONE GIOCO CORRO DOLCE LAMPONE STRETTO COLLA PORTA SOPRACCIGLIO SALTO FOGLIO FORTE AIUOLE GELATO ROTTO ASPRA ZAINO MATTONE MATITA INFILO ORECCHIO BOTTONE LIBRETTO

7 In.IT Metodologia Adattare, non adottare. Dal libro alla classe di lingua

Presentiamo ora alcune possibili varianti del versione “grammaticale”, ossia uno schema gioco; nel caso specifico, presentiamo una di gioco in cui abbiamo utilizzato solo verbi.

IL GIOCO DEGLI INSIEMI (verbi)

VESTIR Ò LAVAI LANCIA LASCIA DO RIMANEMMO PIOVE PROVO SUOLE VENNE FINIMMO LETTO PARLA AMA DOVRANNO VOLEVAMO PARLI MANGI SERVI BEVI PARLAMMO FACCIA VIGE GUARDASTE POSI SPLENDE AVREI FAI SO VENGA FATTO CORRERÒ BERREI FA BRILLANTE MUOVO ASCOLTA PRENDI GRANDINA SENTA URGE CERCHIAMO VENNI SEI NEVICA SMETTI CONVERGE CONCERNE STATO SPIEGA HO ARROSSIAMO PARIAMO ASCOLTATE TORNIAMO PRENDA GIOCHI DITE SUOLE VEDREMMO STENDA ANDREMMO ANDÒ PUOI

frontale come connotato da ludicità. Non Nella seconda parte si possono presentare solo: il fatto che il gioco venga riproposto e degli insiemi da far scoprire agli studenti che quindi si crei una sorta di tor - che siano relativi all’aspetto che si vuole neo/campionato per cui la vittoria finale sarà trattare (es: verbi di movimento, verbi transi - decisa sulla somma totale dei punti accumu - tivi, verbi riflessivi, ecc.). lati dal gruppo (che per questa attività non Facciamo un esempio: dovrà variare) apporta un grande vantaggio Parlammo, mangi, guardaste: verbi di gene - poiché, nei feedback che abbiamo ricevuto re sia transitivo che intransitivo (mangio una dopo l’esperienza, gli studenti si son detti mela, mangi con le mani, parlo francese, “maggiormente interessati alla grammatica” parlo con gli amici, guardo un film, guardo e “più motivati allo studio” in quanto: con attenzione). a. “c’era la possibilità di ampliare le cono- Anche in questo caso gli studenti possono scenze e quindi di migliorare i risultati sia trovare altre categorie: verbi della prima in ambito grammaticale che in ambito coniugazione, verbi che finiscono con voca - ludico (esser più forti nel gioco)”; le, verbi che iniziano con consonante, ecc. b. “c’era la possibilità di affinare le tecniche Tali proposte, come abbiamo detto prima, di cooperazione all’interno del gruppo e vanno valorizzate e premiate con 1 punto. quindi di migliorare le strategie di gioco e Un’altra proposta può esser quella di far l’interazione ”; presentare uno o più insiemi da un gruppo, c. “se si conosceva la grammatica, c’era la mentre tutti gli altri gruppi (e ovviamente possibilità di fare più punti ”. l’insegnante) sono impegnati a trovare le Nell’ultimo esempio che qui riportiamo, soluzioni possibili. abbiamo adattato l’attività ludiforme per una Nella nostra esperienza, abbiamo rilevato classe di una scuola secondaria di secondo che gli studenti erano molto divertiti dal fat - grado. to che il docente partecipasse all’attività In questo caso gli obiettivi specifici possono condividendo sforzi cognitivi e proposte. essere quelli di individuare conoscenze o Ovviamente, al termine di questa attività, il preconoscenze degli allievi, effettuare un docente può aprire la fase di sistematizzazio - ripasso rispetto ai contenuti presentati e ne grammaticale concentrandosi su determi - favorirne la memorizzazione, sintetizzare le nati aspetti grammaticali che vuole fissare. conoscenze attraverso nodi concettuali (ad. In questo caso, l’utilizzo di cartelloni con es. sensismo, ermetismo, esistenzialismo), informazioni mancanti che devono essere individuare ambiti di pertinenza differenti trovate (per recupero mnemonico, per infe - che permettessero di cogliere la complessità renza o per intuizione) e di tecniche di sco - del fenomeno letterario nella società (ad Chianalea Sicilia perta induttiva della regola, attraverso il esempio, l’illuminismo ha elaborato attraver - richiamo di conoscenze pregresse, la propo - so dei concetti filosofici, ha sviluppato dei sta di collegamenti con altre lingue conosciu - generi di preferenza, ha visto l’emergere di te, la collaborazione con i compagni, posso - alcuni autori in aree geografiche diverse). no rendere anche il momento grammaticale L’economia di questo articolo non ci permette 8 In.IT di Michela Andreani

IL GIOCO DEGLI INSIEMI (letteratura)

FIRENZE ROMANZO CANTO SETTENARIO DANTE CORAZZINI ARIOSTO ERMETISMO SENSISMO LAURA TERZINA ARNO RAVENNA FERRARA MAGGIO STERN FOSCOLO MAGGIO POEMA LECCO ROMA ALBERTI ANGELICA PASSERO FURIOSO SOLITARIO POESIA GUERRA NOVEMBRE ESISTENZIALISMO UNGARETTI ECO ALFIERI ASSIUOLO QUINARIO TASSO ALIGHIERI SONETTO LEOPARDI PESSIMISMO PIRANDELLO VIPERA PASOLINI ADDA BEATRICE QUARTINA CAPRONI SABA SVEVO SEPOLCRI ENDECASILLABO TERZINA INNAMORATO SILVIA di rendere conto nel dettaglio di tutti gli studente dal punto di vista linguistico-cogni - obiettivi che si possono perseguire attraver - tivo, emotivo e sociale. so quest’attività ludiforme, ci interessava Grazie al clima divertente e sfidante che si però farne cogliere l’estrema adattabilità ad crea, all’azione del docente che rinforza ambiti differenti (linguistico e letterario ma, positivamente tutte le diverse proposte coe - uscendo dall’ambito dell’educazione lingui - renti con le regole, che aiuta gli studenti in stica, anche matematico, geometrico, scien - difficoltà (affiancandosi a loro durante la tifico) e rilevare che essa permette di agire fase del gioco) e che lascia autonomia ai nel contempo: gruppi, quest’attività può favorire quell’ap - · sul piano linguistico. Sviluppando abilità di prendimento definito “significativo” base e integrate (cfr. Balboni, 1998; 2002) (Rogers, 1973; Novak, 2001) che rende i sog - quali ad esempio, interagire, negoziare, ma getti davvero protagonisti in un processo anche - pensando ad alunni migranti inseri - non solo di acquisizione linguistica ma ti in classi tradizionali - ascoltare, scrivere e anche di crescita personale. trascrivere, leggere e parlare, pronunciare e sentir pronunciare; · sul piano cognitivo. Sviluppando abilità di classificazione, di riconoscimento e di associazione per categorie grammaticali, semantiche, metriche, ecc., e per classi di italiano LS o per studenti di L2, favorendo l’apprendimento e la memorizzazione di nuovo lessico grazie all’ascolto reiterato, alla trascrizione e all’organizzazione in mappe semantiche (gli insiemi appunto); · sul piano contenutistico. Permettendo la proposta, la verifica o il rinforzo di lessico e concetti; · sul piano educativo, relazionale. Permettendo al docente di utilizzare moda - lità cooperative atte a sviluppare senso di appartenenza al gruppo, solidarietà, aiuto reciproco, interdipendenza positiva nonché di valorizzare le diverse strategie cognitive (insiemi grammaticali, semantici, creativi) e Monteisola Lombardia di permettere la partecipazione attiva di BIBLIOGRAFIA studenti neoarrivati che, anche se in pos - BALBONI P.E., 1998, Tecniche didattiche per l’educazione linguistica , sesso di conoscenze minime, possono UTET Libreria, Torino BALBONI P.E., 2002, Le sfide di Babele, insegnare lingue nelle società comunque trovare e trascrivere insiemi (es. complesse , UTET Libreria, Torino CAON F., RUTKA S., 2004, La lingua in gioco , Guerra Edizioni, Perugia stesso numero di lettere, stessa lettera ini - CAON F. (a cura di), 2006, Insegnare italiano nella classe ad abilità differenziate , Guerra Edizioni, Perugia ziale o finale). NOVAK J., 2001, L’apprendimento significativo , Erickson, Trento L’azione contemporanea su questi tre piani ROGERS R. C., 1973, Libertà nell’apprendimento , Giunti Barbera, Firenze VISALBERGHI A., 1980, Gioco e intelligenza , in “Scuola e città”, n.11, 30 nov. permette a nostro avviso di coinvolgere lo VYGOTSKIJ L., 1980, Il processo cognitivo , Boringhieri, Torino 9 In.IT Italiano L2 in Italia L’italiano dello studio: il caso dell’in

inserimento degli alunni stra - causato dal progetto migratorio (Grassi in nieri nelle scuole italiane sono Luise, 2003: 123). LE oggi piuttosto consolidate e la La sfida per la scuola di oggi è sostenere gli loro presenza nelle classi non alunni in questo difficile percorso, al fine di è più un fenomeno “emergen - consentire loro pari opportunità di successo PRATICHE te”: la scuola italiana è a tutti scolastico e di pieno sviluppo cognitivo. È gli effetti una scuola plurilin - una sfida complessa, ma può trasformarsi in gue e multietnica. Eppure un’occasione di rinnovamento delle pratiche DI molti sono gli alunni stranieri didattiche e in una fonte di arricchimento sia che, già socialmente integrati per gli insegnanti sia per gli alunni, italiani e nella scuola, non lo sono dal punto di vista stranieri. culturale e cognitivo , a causa di una troppo debole padronanza linguistica funzionale allo 1. La lingua per lo studio: uno scoglio studio delle discipline. comune per italiani e stranieri Gran parte delle azioni didattiche rivolte agli La presenza degli alunni stranieri non aggiun - alunni stranieri sono ancora orientate all’in - ge problemi nuovi, ma rende evidenti e segnamento della lingua necessaria alla amplifica problemi già esistenti in ogni classe. comunicazione quotidiana; più raramente ci Le difficoltà degli alunni stranieri hanno si concentra in modo esplicito e sistematico infatti richiamato l’attenzione “sull’invisibilità sulla lingua per lo studio. Si tende infatti a del problema linguistico nella scuola” sottovalutare il passaggio dalle competenze (Grassi in Luise, 2003: 123): le ricerche han - linguistico-comunicative di base a quelle di no evidenziato il divario fra la lingua quoti - ordine superiore richieste per lo studio disci - diana e quella scolastica, sottolineando la plinare, situandolo erroneamente in un con - necessità di inserire nell’educazione lingui - tinuum naturale che si compie per semplice stica degli stessi alunni italofoni percorsi esposizione. specifici sulle microlingue (Bozzone Costa in L’apprendimento dell’italiano per studiare è Grassi, Valentini, Bozzone Costa, 2003: 121). invece un processo lungo e a più dimensio - Le difficoltà degli italofoni sono legate sia ni, poiché l’attenzione si sposta dalla dimen - alla scarsa comprensione delle strutture sin - sione sociale e interpersonale della lingua tattiche più complesse, sia all’ insufficiente alla sua dimensione cognitiva. Esso rappre - competenza lessicale . Così, in assenza di senta l’obiettivo più alto dell’educazione lin - attività didattiche mirate, molti studenti non guistica in L2, a cui la scuola deve riservare sono autonomi nello studio dei manuali e si strategie d’intervento mirate e protratte nel limitano a una comprensione superficiale tempo, trasversali a tutte le discipline. dei nodi concettuali che impedisce loro L’alunno straniero che affronta lo studio cur - un’acquisizione stabile dei contenuti e ne riculare deve infatti compiere una serie di ostacola la rielaborazione. operazioni complesse sul piano linguistico, In sintesi, le competenze e le abilità che stu - cognitivo e culturale . Deve comprendere i denti italofoni e non-italofoni devono acqui - contenuti specifici della disciplina spesso sire in modo integrato per padroneggiare nuovi e/o culturalmente connotati. Deve poi lingua e contenuti disciplinari sono in buona decodificare la lingua delle materie, i cui parte le stesse, anche se resta evidente che aspetti lessicali, morfosintattici e testuali lo studente straniero deve affrontare diffi - sono assimilabili alle caratteristiche delle coltà ancora maggiori sul piano linguistico e microlingue scientifico-professionali; ancora, culturale. deve concettualizzare e rielaborare i conte - Per questo è opportuno, a nostro avviso, nuti in modo autonomo, appropriandosi non indirizzarsi verso la progettazione di mate - solo dei concetti ma anche del linguaggio riali didattici flessibili, che rispondano alla che li veicola. doppia necessità di personalizzazione e di La complessità del percorso sta soprattutto gestione della classe plurilingue. nel sovrapporsi dei diversi piani, contenuti - stico, cognitivo e linguistico, che richiedono 2. Un modello didattico integrato per lo

Casteldelmonte di sviluppare saperi, competenze e abilità studio disciplinare Abruzzo necessarie a raggiungere tali obiettivi in Prevale solitamente per lo studio delle modo sincronico e nei tempi relativamente discipline scolastiche un modello di appren - brevi che lo studente straniero ha a disposi - dimento individualistico, in cui lo studente zione per recuperare lo svantaggio scolastico si trova solo di fronte al compito di com - 10 In.IT L’italiano dello studio: il caso dell’in segnamento della storia di Barbara Biggio & Gaia Pieraccioni

prensione o produzione; in particolare, nella sui metodi a mediazione sociale (apprendi - didattica per stranieri è frequente il ricorso mento cooperativo e insegnamento fra pari) a testi “speciali”, ovvero testi semplificati e propongono lo studio condiviso di alcuni raramente accompagnati da attività per lo argomenti trattati dal manuale. sviluppo esplicito e progressivo delle com - L’ancoraggio al testo disciplinare si mantie - petenze microlinguistiche e cognitive neces - ne come costante di entrambi gli ambiti sarie allo studio della materia. Inoltre, se la d’intervento, poiché l’obiettivo principale da personalizzazionze dei percorsi formativi è perseguire deve restare a nostro avviso lo un traguardo fondamentale della program - studio autonomo del manuale di storia , mazione didattica, essa non è sufficiente a attraverso lo sviluppo e il rafforzamento garantire l’integrazione sociale e cognitiva graduale delle competenze e metacompe - degli alunni. Ogni studente dovrebbe infatti tenze ad esso necessarie, seguendo un per - poter realizzare il proprio percorso di corso a spirale che dal semplice giunge al apprendimento sia grazie all’individualizza - complesso. zione e personalizzazione (Luise in Caon, Le attività proposte fanno riferimento ai 2006: 194-5), sia grazie alla partecipazione a modelli didattici del CLIL (Coonan, 2002 e un progetto collettivo. Serragiotto, 2003), cioè dell’ insegnamento / I modelli costruttivisti di approccio alla apprendimento integrato di lingua veicolare conoscenza mostrano che l’incontro tra la e contenuti disciplinari , e perseguono i centralità dell’individuo e la centralità del seguenti obiettivi: gruppo è la condizione migliore per la facili - · sviluppare le abilità comunicative, le abilità tazione e il potenziamento dello sviluppo linguistico-cognitive e di studio necessarie cognitivo di ciascuno. La co-costruzione alla comprensione dei testi e alla riformula - degli apprendimenti ha effetti positivi sul zione autonoma dei loro contenuti; piano cognitivo e linguistico, poiché sfrutta · arricchire la competenza lessicale le potenzialità della socializzazione fra espe - nell’ambito della microlingua della storia; rienze, conoscenze e stili di apprendimento · guidare alla comprensione e all’uso delle diversi, ma anche sul piano relazionale e strutture morfosintattiche attraverso interculturale, in quanto incentiva quelle abi - l’analisi del testo storico; lità sociali alla base della convivenza civile, · esercitare la metodologia storica, e trova nella classe multietnica il suo terreno attraverso l’osservazione e l’interpretazione più fertile. guidata delle fonti storiche; È in quest’ottica che si colloca la nostra pro - · sviluppare la competenza socio-relazionale posta per la progettazione e la creazione di e interculturale attraverso il lavoro coope - materiali didattici per lo studio della storia rativo nella classe; nella scuola secondaria di I grado 1: essi inte - · favorire il collegamento dello studio del grano infatti in un’unica idea progettuale passato alla realtà presente e al vissuto due modelli operativi complementari - uno personale. per lo studio personalizzato, l’altro per la Nel testo per lo studio individuale la tratta - didattica disciplinare nella classe plurilingue zione degli argomenti storici rispecchia la (Biggi o/ Pieraccioni, 2008). sequenza presentata dal manuale di riferi - In particolare i materiali per lo studio indivi - mento, per permettere allo studente e all’in - duale includono testi ad alta comprensibi - segnante di seguire in modo coerente e pro - lità, che seguono i contenuti del manuale gressivo il programma previsto. Tuttavia, scolastico di riferimento, sviluppando paral - all’interno dei macrotemi proposti dal curri - lelamente un percorso linguistico progressi - colo si è operata una selezione in termini di vo sulla microlingua; sono rivolti ad alunni riduzione e adattamento dei contenuti , come stranieri a partire da una competenza lingui - previsto dalla normativa (D.P.R n.394, 1999, stica riferibile a un livello A2 e ad alunni ita - art.45). Nei percorsi per la classe si privile - liani e stranieri di competenza linguistica giano gli argomenti curricolari più adatti a superiore che necessitino di rafforzare le facilitare un approccio non eurocentrico allo competenze linguistico-cognitive, le abilità studio della storia, che offrano all’insegnan -

comunicative e le strategie di apprendimen - te spunti tematici per collegare il passato Casteldelmonte to per lo studio della storia. I percorsi didat - alla realtà contemporanea e all’esperienza Abruzzo tici per la classe , rivolti ad alunni italiani e personale degli studenti e per svolgere atti - stranieri di qualsiasi livello di competenza vità di approfondimento interculturale e linguistica e microlinguistica, sono struttura ti interdisciplinare. 11 In.IT Italiano L2 in Italia L’italiano dello studio: il caso dell’insegnamento della storia

3. Lo studio individuale: verso la costruzione informazioni che ne facilita l’elaborazione della competenza linguistica sul testo autentico cognitiva; sul piano linguistico si è potuto cali - I testi-base per lo studente sono stati redatti brare il livello di semplicit à/complessità del les - seguendo i criteri dei testi ad alta compren - sico e della morfosintassi in modo progressivo. sibilità (Piemontese, 1996), presentati in pro - Per stimolare una modalità dinamica di lettu - gressione per complessità linguistica e den - ra-studio anche a livello individuale abbiamo sità informativa. scelto di presentare il testo ad alta compren - I testi sono accompagnati fin dall’inizio da sibilità in forma interattiva : lo studente è brani tratti dal manuale stesso, seguiti da invitato nel corso della lettura a svolgere atti - compiti di comprensione e rielaborazione di vità volte a facilitare la comprensione dei difficoltà crescente. Si propone così allo stu - contenuti principali, esercitando diverse stra - dente una sorta di progressione sincronica tegie di apprendimento; inoltre gli è richiesto nell’approccio al testo autentico e a quello di svolgere compiti di ricerca-scoperta delle semplificato e facilitato. informazioni, funzionali a una comprensione Riteniamo infatti opportuno introdurre l’anco - più approfondita, utilizzando strumenti diver - raggio al testo autentico già nelle primissime sificati, quali il manuale di riferimento, l’a - attività destinate al livello di competenza lingui - tlante e il dizionario. Le attività predisposte stica più basso, per stabilire fin da subito una “intorno al testo” non sono dunque super - forte continuità con il manuale di riferimento . flue, ma parte essenziale della lettura-studio. Questo per due ragioni: sul piano motivaziona - Parallelamente, anche i compiti per la com - le e psicoaffettivo è importante per gli studenti prensione e la rielaborazione del testo sono stranieri mantenere un contatto con il manuale facilitati . La loro facilitazione si riduce gra - utilizzato in classe, per sentirsi inseriti in un dualmente, in modo inversamente propor - progetto comune, anche se realizzabile in parte zionale allo sviluppo delle competenze lin - con percorsi individualizzati. Per rendere anco - guistiche e disciplinari dello studente: i com - ra più evidente questo legame, nelle attività si piti sono sempre meno guidati, più articolati rimanda quanto più possibile a materiali storici e impegnativi sul piano cognitivo. I processi e iconografici presenti nel manuale, che lo stu - cognitivi più ricorrenti nello studio della sto - dente deve quindi tenere accanto a sé e con - ria (confrontare, ordinare sequenze, stabilire sultare regolarmente. Inoltre, se è vero che per relazioni di causa-effetto ecc.) e le abilità di uno studente con competenze linguistiche limi - studio funzionali ai compiti scolastici (creare tate il testo semplificato e facilitato rappresenta mappe concettuali, riorganizzare e integrare un passaggio obbligato per l’approccio alle materiali, ecc.) vengono sviluppati trasver - discipline, non è mai da ritenersi esclusivo; cre - salmente in modo progressivo. diamo infatti che il manuale possa e debba L’analisi linguistica è centrata su alcune specifi - restare un punto di riferimento anche nelle pri - cità morfosintattiche, lessicali e testuali proprie me tappe di acquisizione della lingua dello stu - del testo scientifico-divulgativo e in particolare dio, non solo nel lavoro condiviso con i com - del testo storico. Le proposte di analisi morfo - pagni ma anche nel lavoro individuale, a condi - sintattica e lessicale non hanno pretesa di zione che si eviti di proporre compiti troppo esaustività: seguendo un approccio testuale, alti, che aumentano il senso di frustrazione del - esse intendono piuttosto far riflettere lo stu - lo studente. Accompagnarlo fin da subito nel - dente su quei meccanismi linguistici la cui l’approccio al testo autentico attraverso compiti comprensione è prerequisito e nel contempo facilitati e adeguati alle sue competenze, può al parte essenziale dell’acquisizione profonda dei contrario aumentare la sua motivazione allo contenuti. Si propone un approccio induttivo studio e quindi velocizzare la sua progressione che stimoli la competenza metalinguistica dello linguistica. studente, muovendo dal riconoscimento delle La semplificazione dei testi è stata realizzata forme per arrivare al reimpiego autonomo. utilizzando la tecnica della riscrittura . Pur ripro - Diamo infine rilievo alla rielaborazione dei ponendo i concetti e i contenuti del testo origi - contenuti, spesso trascurata, che rappresen - nale, la riscrittura va oltre la sua revisione in ta in molti casi il vero ostacolo da superare chiave semplificata prevedendo la stesura di per raggiungere risultati scolastici soddisfa -

Gradara un testo ex novo (Luise, 2006: 210). Ciò ha per - centi. Esporre in modo coerente - oralmente Marche messo di effettuare la ristrutturazione logico- o per iscritto - i contenuti appresi con un lin - concettuale del testo di partenza, ottenendo guaggio appropriato è un’operazione non una maggiore trasparenza e un alleggerimento meno facile di una comprensione scritta o - soprattutto all’inizio - della sequenza delle orale, per italofoni e stranieri. 12 In.IT di Barbara Biggio & Gaia Pieraccioni

4. Un modello inclusivo per lo studio imparo? cosa ho imparato? ecc.) e motiva - disciplinare in classe: i materiali per la classe zionale (come mi sono sentito? cosa mi è Finalità principale dei percorsi per lo studio piaciuto di più? ecc.). disciplinare in classe è realizzare un modello I materiali rivolti alla classe plurilingue devo - inclusivo di insegnamento/apprendimento cur - no avere a nostro avviso una certa flessibilità, ricolare interamente basato sul manuale , che che li renda adattabili ai bisogni e alle caratte - consenta cioè a tutti i livelli di competenza lin - ristiche di ogni gruppo-classe. Per questo guistica presenti in classe di accedere alla abbiamo cercato di dare ai percorsi una s trut - comprensione e alla rielaborazione del testo in tura aperta e replicabile , previo un certo lavo - misura proporzionale alle capacità individuali. ro di preparazione da parte dell’insegnante. A tal fine abbiamo privilegiato i modelli pro - posti dall’ apprendimento cooperativo (Rutka 5. Conclusioni in Caon, 2006: 172-193) e dalla metodologia La nostra proposta di affiancare ai manuali ludica (Caon in Caon, 2006: 45-51) per la faci - scolastici strumenti didattici per l’insegna - litazione dell’acquisizione e l’incremento del - mento integrato di lingua e contenuti, desti - la motivazione. Si tenta così di favorire nati agli alunni stranieri permette di ripensare costantemente la percezione del compito la didattica disciplinare a partire dalla consa - come attraente e sfidante, ma al tempo stes - pevolezza della sua dimensione linguistica: so realizzabile e perciò rassicurante rispetto come scrive Coonan, “ogni insegnante è alla personale autostima così come nella anche insegnante di lingua” (Coonan 2002: relazione significativa con gli altri. In partico - 101), infatti “la lingua non solo permette la lare, l’apprendimento cooperativo rappresen - trasmissione dei concetti propri di una mate - ta a nostro avviso un fondamentale strumen - ria scolastica, ma essa stessa ne organizza e to di facilitazione nell’ambito della lingua ne definisce i concetti” (Luise 2006: 195). Non dello studio: per questo i percorsi proposti a caso anche in sede di valutazione grande sono costruiti sul modello Jigsaw (il puzzle) importanza viene data anche alla forma lin - di Aaronson, uno dei più efficaci e rappre - guistica con cui sono trasmessi i contenuti sentativi del CL (Rutka in Caon, 2006: 181) e appresi, attraverso forme di verifica prevalen - tanto più efficace nella classe plurilingue per - temente verbalizzate, con il risultato che tal - ché si pone come obiettivo principale “l’im - volta “proprio le imperfezioni nella forma lin - parare per insegnare”, un obiettivo sociale guistica pregiudicano i risultati scolastici che è anche un obiettivo cognitivo e comuni - degli studenti stranieri” (Grassi, 2003: 18-19). cativo prioritario per la lingua dello studio. Considerazione che, come abbiamo visto, è Inoltre, anziché intervenire sul testo, come estendibile anche agli alunni italofoni. nei materiali per lo studente, si interviene Rendere accessibili a tutti gli alunni i conte - qui esclusivamente sulla facilitazione del nuti curricolari attraverso lo studio esplicito compito , predisponendo percorsi che offro - della lingua veicolare e delle strategie lin - no la possibilità di approdare a livelli di guistico-cognitive a esso connesse è la sfi - comprensione più o meno approfondita pro - da che abbiamo cercato di raccogliere con porzionalmente ai prerequisiti di ciascuno l’idea progettuale qui presentata. studente. La facilitazione si realizza tramite attività stratificate e differenziate (D’Annunzio NOTE e Della Puppa in Caon, 2006: 138-155): eser - 1 Il modello qui descritto nei suoi aspetti generali è stato dalle autrici del saggio cizi stratificati per grado di difficoltà, aperti o realizzato e sperimentato per la tesi di Master Itals Un modello integrato per lo studio della storia nella classe plurilingue: tra personalizzazione e flessibili, in cui ogni studente, da solo o in co-costruzione discussa a Venezia nel luglio 2007 (tutor Maria Cecilia Luise). coppia, arriva fin dove riesce e esercizi inter - BIBLIOGRAFIA namente stratificati che si presentano in più BIGGIO B., PIERACCIONI G ., (2008) Tanti tempi una storia per stranieri, “versioni .” La differenziazione si realizza allegato a Brancati A. Pagliarani T., (2008) Tanti tempi una storia vol.1, Firenze, La Nuova Italia. attraverso attività variate che puntano a CAON, F. (a c. di), (2006) Insegnare italiano nella classe ad abilità differen - ziate , Perugia, Guerra Edizioni. valorizzare i diversi stili cognitivi e d’appren - COONAN, C.M ., (2002) La lingua straniera veicolare , Torino, Utet. dimento e le diverse intelligenze. GRASSI R., VALENTINI A., BOZZONE COSTA R. (a c. di), (2003) L’italiano per lo studio nella scuola plurilingue: tra semplificazione e facilitazione , Infine, la riflessione metacognitiva è solleci - Perugia, Guerra Edizioni, 113-135. GRASSI, R. , (2003) Clil e classi plurilingui a confronto: convergenze e tata in modo ricorsivo grazie ad attività di potenzialità , Itals - Didattica e linguistica dell’italiano come lingua straniera , condivisione che aprono e chiudono ogni I/3, Perugia, Guerra Edizioni, 7-34. Gradara LUISE, M. C. (a c. di), (2003) Italiano lingua seconda: fondamenti e metodi , Marche fase del percorso. Si favorisce così l’esplici - Perugia, Guerra Edizioni, vol.1: 122-142. LUISE, M. C ., (2006) Italiano come lingua seconda , Torino, Utet. tazione dei processi di apprendimento in PIEMONTESE, M. E. , (1996) Capire e farsi capire. Tecniche di una scrittura atto e dei contenuti acquisiti, promuovendo controllata , Napoli, Tecnodid. SERRAGIOTTO G. , (2003) C.L.I.L. Apprendere insieme una lingua e conte - l’autoconsapevolezza metacognitiva (come nuti non linguistici , Perugia, Guerra Edizioni. 13 In.IT Materiali didattici

Materiali didattici novità

Letizia Costantini - Annamara Montesi - Patrizia Tomassini

LIVELLi A1/B2 - B1/C2

L’ITALIANO ATTRAVERSO I CORTOMETRAGGI

Livello Elementare - Intermedio A1-B2

Da tempo esiste una sensibilità e un’attenzione nei confronti del cinema come possibile mezzo per insegnare una lingua straniera. Il cortometraggio è da considerarsi film a tutti gli effetti, con una sua autonomia e compiutezza risultando uno strumento più agile rispetto al lungometraggio per presentare aspetti della civiltà italiana, del linguaggio verbale e non verbale a tutti i livelli di conoscenza della lingua. La presente proposta didattica è un utile supporto ad un corso di lingua per la capacità che il cortometraggio ha di stimolare, interessare e incuriosire. Inoltre è importante sottolineare i possibili usi non solo sul piano linguistico, ma su quello culturale, sociale e dei valori.

TESTO GUIDA PER L’INSEGNANTE + DVD ISBN: 978-88-557-0140-2 ISBN: 978-88-557-0138-9 Pagine: 96 Pagine: 48 Formato: cm. 20x27 Formato: cm. 20x27 Livello: elem./interm. - A1/B2 Per insegnanti

Livello Intermedio - Avanzato B1-C2

Come nel primo volume, vengono adottate in questo testo le potenzialità del cortometrag - gio quale veicolo di avvicinamento al linguaggio verbale e non verbale e alla civiltà italiana. La metodologia di supporto alla didattica resta pertanto fedele al progetto iniziale, offrendo spunti di approfondimento adatti a studenti di livello intermedio-avanzato, in grado di entrare maggiormente in contatto con la dimensione sociale e culturale italiana attraverso il linguaggio e la struttura peculiari dei cortometraggi presentati.

P E L R TESTO GUIDA PER L’INSEGNANTE + DVD . C U o N s ta L P ISBN: 978--88-557-0141-9 ISBN: 978-88-557-0142-6 n IV U t in E G i L N A L O Pagine: 96 Pagine: 48 . O M B D o 1 I n - C Formato: cm. 20x27 Formato: cm. 20x27 te C O s 2 i R P T . Livello: interm./avanz. - B1/C2 Per insegnanti To I m a ss in i

14 In.IT Materiali didattici

Materiali didattici novità

Marina Frescura - Marcello Marzano - Nevin Pecorelli LE PREPOSIZIONI IN CONTESTO

Questo manuale sugli usi delle preposizioni in italiano viene proposto come sussidio di facile consultazione nei casi in cui sia necessario verificare o confermare il corretto uso di una preposizione in un determinato contesto. Può essere pertanto uno strumento utile sia a parlanti di italiano come seconda lingua sia come ‘pro-memori - a’ a parlanti di lingua madre. Unico nel suo genere, non intende sostituirsi a testi ed eserciziari esistenti ma svolgere un ruolo coadiuvante nell’offrire chiari e spesso multipli esempi di usi, con - testi e registri in cui vengono usati verbi, nomi e agget - tivi che richiedono l’uso di preposizioni. L’organizzazione del manuale segue un ordine alfabetico. ISBN: 978-88-557-0105-1 Le diverse voci, scelte secondo un vocabolario di fre - Pagine: 128 quenza, sono seguite dall’indicazione (+ nome) per Formato: cm. 15x21 indicare se la preposizione regge una frase nominale, Livello: elem./interm. - A1/B2 cioè un nome/pronome, o (+ in.) per indicare un frase verbale, cioè un verbo all’infinito. Ogni voce è seguita da uno o più esempi illustrativi, singole frasi o scambi dialogici.

15 In.IT Italiano LS nel mondo Testa o croce?

due facce della stessa risulta essere una motivazione in fieri all’av - medaglia o, meglio, della vicinarsi all’italiano, sia nel caso di motiva - LINGUA stessa moneta. Una zione legata al piacere, come negli esempi, moneta che circola di o al bisogno, come avviene in ambito Paese in Paese, di Istituto imprenditoriale o lavorativo. E di Cultura in Università, di Insegnare una lingua è una pratica che sto - Dante Alighieri in azienda ricamente vede da secoli una riflessione e in Ambasciata. Una teorica strutturata. L’apprendimento delle CULTURA, moneta che continua a lingue straniere nasce con le lingue stesse, vivere un forte rialzo e la tuttavia la ricerca di un metodo per l’inse - cui libera circolazione è garantita dalle gnamento delle lingue è relativamente migliaia di persone che di anno in anno recente; solo alla fine del Medioevo, infatti, seguitano a studiare e apprezzare la lingua in concomitanza con il tramonto dell’utilizzo e cultura italiana. del latino quale lingua franca e all’assunzio - Molti sono i motivi per cui così tanti parlanti ne di status di lingua nazionale da parte di non nativi si avvicinano alla nostra lingua e alcuni volgari, maturò la consapevolezza ancora più numerose sono, per loro, le della necessità di una reciproca compren - occasioni di contatto con la nostra cultura. sione linguistica. Gli scandinavi, infatti, non hanno bisogno di Ci vollero tuttavia circa cinque secoli perché conoscere l’italiano per gustare una pizza si facesse strada la cognizione che la com - margherita, mentre gli emiratini possono petenza linguistica va completata con un’a - tranquillamente guidare una Ferrari e i deguata consapevolezza culturale, con l’o - coreani andare all’opera e applaudire biettivo di portare il discente ad una reale Puccini senza parlare italiano. padronanza funzionale, ossia, come vedre - mo, a una comunicazione che spazia dal Ma cosa significa insegnare una lingua, verbale al nonverbale, tenendo conto di tut - insegnare una cultura? te le implicazioni sociali e culturali che pos - Quali sono gli aspetti critici nella comunica - sono influenzare e determinare la riuscita di zione tra stranieri che studiano l’italiano e un atto comunicativo. gli italiani? Tra due popoli mediterranei, come gli italia - Ma insegnare una lingua corrisponde auto - ni e i greci, è opportuno aspettarsi grosse maticamente a insegnare una cultura? differenze comunicative o si possono dare L’insegnamento della cultura non è l’inse - per scontate numerose somiglianze? gnamento di una quinta abilità che si aggiunge a parlare, ascoltare, leggere e scri - Dall’estate 2007 è operativo presso il vere; la cultura è sempre nello sfondo di ciò Dipartimento di Scienze del Linguaggio che il docente presenta, pronta a emergere dell’Università Ca’ Foscari Venezia il TCLab, soprattutto quando in ballo ci sono delle dif - Laboratorio di Teoria della Comunicazione, il ferenze tra i due sistemi, quello del discente cui obiettivo è porsi come ponte tra ricerca e quello oggetto dell’insegnamento da parte accademica e applicazione, in ambito pub - del docente. blico e privato, in riferimento a diversi Quando oggetto dell’insegnamento è la cul - aspetti che riguardano la comunicazione latu tura, le variabili in gioco sono molteplici e sensu , con una attenzione particolare alla tutt’altro che statiche, il docente dovrà quin - comunicazione interculturale e alla didattica di porsi come obiettivo la creazione nel della cultura. discente di una adeguata capacità di osser - vazione, al fine di sviluppare competenze di Negli anni sessanta Freddi teorizzava la lin - tipo socioculturale e un’adeguata consape - gua come il precipitato di una cultura, uno volezza interculturale. strumento di comunicazione tra i membri di Halliday (1990) definisce la grammatica “a uno stesso gruppo connesso con gli altri theory of human experience” e il testo “the modelli culturali, rappresentante allo stesso linguistic form of social interaction”, affer -

Apricale tempo uno specchio e un veicolo della cul - mando poi che la cultura risiede nell’essenza Liguria tura globale del gruppo. stessa della grammatica che utilizziamo, nel - Insegnare una lingua corrisponde quindi a le scelte lessicali che adottiamo e nelle insegnare un way of life , e apprezzare un metafore di cui facciamo uso. way of life , come nei tre casi citati sopra, 16 In.IT di Elisabetta Pavan

Come inserirsi in una situazione in cui le lin - scambiate sono di carattere extra- o para-lin - gue sono sempre più strumento di contatto guistico, e questo spiega l’importanza di globale, in cui l’inglese è una lingua franca e abbigliamento, gesti, tono della voce ecc. in cui Massa e Alonso, rispettivamente bra - Inoltre in base alla ‘quantità’ di segnali che siliano e spagnolo, nell’estate del 2007 si raggiungono il nostro cervello siamo più visti toccano a Nürburgring durante una gara di che ascoltati, e in relazione al funzionamento Formula Uno e nella discussione che ne del cervello siamo prima visti che ascoltati. segue usano l’italiano per chiarirsi e man - Queste riflessioni non devono trarre in darsi poi a quel paese? inganno e far sottovalutare il primato della Possiamo rispondere ribadendo che il ruolo lingua quale strumento di comunicazione, del docente implica sempre più lo sviluppa - ma devono far riflettere sulla criticità di re nel discente una adeguata capacità di aspetti verbali e non-verbali legati a scambi osservazione, una sensibilità che conse - comunicativi in cui tra i partecipanti si pos - guentemente porterà ad apprendere la sono annoverare parlanti non nativi ed comunicazione interculturale e acquisire abi - emergere aspetti culturali italiani. lità interculturali. Nel Quadro Comune di Riferimento (5.1.2.2) le abilità interculturali comprendono: • la capacità di mettere in rapporto la cultura d’origine con quella straniera • la sensibilità culturale e la capacità di individuare e usare opportune strategie per entrare in contatto con persone di altre culture • la capacità di fungere da intermediario tra la propria cultura e quella straniera e di risolvere efficacemente fraintendimenti interculturali e situazioni conflittuali • la capacità di superare modalità di relazione stereotipate.

Quali possono essere i punti critici legati all’acquisizione degli aspetti culturali in un discente di italiano LS adulto?

Se sul piano concettuale la capacità di mette - re in rapporto i due sistemi culturali implica cultural awareness , quindi il riconoscimento A livello verbale gli aspetti retorici, ironia, dei propri e altrui modelli culturali, sul piano satira, umorismo, sono il più delle volte tra - comunicativo significa acquisire tutte le com - ducibili, e comprensibili, solo con una ade - petenze linguistico-comunicative: linguisti - guata competenza culturale. che, socio-linguistiche, pragmatiche (CEF Nel caso della pubblicità della birra Sans 5.2), ma anche le abilità legate alla comuni - Souci (cartellonistica, Padova, primavera cazione extralinguistica, come gestualità, uso 2007) gli aspetti culturali veneti sono ricondu - dello spazio, uso del tempo, ecc. cibili agli atteggiamenti legati alla dedizione Il ruolo del docente quindi è quello di facili - al lavoro, allo stereotipo del veneto che lavo - tatore rispetto all’acquisizione formale della ra sempre, che non va mai in vacanza, e al lingua, consapevole che non vada mai perso suo apprezzamento nei confronti delle bevan - di vista il fatto che la lingua è una realtà de alcoliche: le mani del tipico veneto non complessa, legata a doppio filo con gli stanno mai vuote, né senza far niente e per aspetti culturali. questo si presenta il bicchiere di birra in una Ricordiamo, infatti, che la preponderanza poderosa stretta maschile. Gli aspetti socio - degli aspetti non verbali nella comunicazione linguistici di questo messaggio si rifanno al è tale che quando verbale e non-verbale si diffuso uso del dialetto nelle varie attività del contraddicono si presta fede al nonverbale: quotidiano, al punto da poter programmare nell’ambito della comunicazione in presenza una campagna pubblicitaria per il territorio oltre il settanta percento delle informazioni regionale, completamente in dialetto. 17 In.IT Italiano L2 in Italia La pubblicità televisiva nella didat

La pubblicità del Caffè (il segno delle corna se rivolte verso l’alto, il Kimbo mette in luce aspetti basso o l’interlocutore veicola, in Italia, di LA sociolinguistici che possono volta in volta un significato diverso). essere recepiti come errori A livello extralinguistico le occasioni di dagli studenti. Nella pubbli - incomprensione sono molteplici, citiamo, PUBBLI- cità Proietti, infatti, recita, qui di seguito alcuni aspetti legati ai valori e con uno spiccato accento altri legati alla comunicazione non-verbale. romano: “A me mi piasce, a Il concetto di tempo è uno dei software men - CITÀ te ti piasce ”. tali che può causare incomprensioni e, suc - cessivamente, problemi. Negli studi condotti da E. T. Hall si distingue tra popoli monocro - nici e policronici, attribuendo ai primi una spiccata tendenza allo svolgere un compito alla volta, a seguire programmi e scalette, a percepire il tempo come qualcosa di concre - to, che si può toccare e di cui si può parlare come una risorsa, che procede in linea retta dal presente al futuro (il tempo è denaro, il tempo si risparmia, si spreca, ecc.), ai secon - di una attitudine più rilassata, la tendenza a svolgere più compiti allo stesso tempo, una spiccata propensione a relazionarsi con gli altri piuttosto che a rispettare scadenze e impegni. Gli individui policronici percepisco - no il tempo come un punto. Nell’insegnamento dell’italiano a stranieri è Tra gli aspetti linguistici da considerare critici importante riflettere sugli aspetto legati a ricordiamo la competenza lessicale, che non questo valore culturale di fondo. va intesa come una serie di etichette che si Si può iniziare introducendo caratteristiche collegano a rappresentazioni concrete, come generali legate alla percezione del tempo, albero e casa. Anche in un’ottica comunicati - ossia, ad esempio, a quando si considera fini - va e pragmatica, infatti, il ‘saper fare con la to un giorno, o quando si fissa il punto di ini - lingua’ prevede abilità quali la traduzione e zio della giornata: per gli italiani la giornata una consapevolezza contrastiva, come ad inizia all’alba, in varie zone dell’Africa e esempio nelle situazioni in cui ci si trova in dell’Asia, invece, la giornata inizia al tramonto. presenza di ‘falsi amici’. Un altro aspetto su cui riflettere riguarda il Per competenza lessicale si intende la cono - calendario e le festività: in Italia si segue il scenza e capacità di usare il lessico di una calendario gregoriano, quindi è ovvio che lingua, nei suoi elementi lessicali e gramma - Natale sia il 25 dicembre, che faccia freddo e ticali, ma il lessico rispecchia da vicino anche si mangi il panettone, che Pasqua sia a pri - la realtà culturale dove viene utilizzato, mavera e Capodanno il 1° gennaio. Ma qua - soprattutto nelle espressioni idiomatiche e lora ci si trovasse di fronte a studenti mus - colloquiali, e anche nelle connotazioni sulmani, abituati a misurare il tempo in mesi semantiche. Riportiamo il classico ‘casa’ reso alternati da 29 e 30 giorni, basati sulle fasi in inglese con hous e/home , e i termini pasta, lunari, si può far notare che ogni trent’anni pizza e paella, invariati in tutte le lingue. gli anni coincidono e che la Pasqua cristiana, Insegnare cultura italiana a stranieri implica commemorazione della resurrezione di Gesù, quindi riconoscere nella lingua italiana una si rifà al calendario lunare: essa, infatti, viene realtà culturale: essa esprime la conoscenza celebrata la domenica che segue il primo del reale in una determinata situazione e in plenilunio che si verifica dopo l'equinozio di un determinato momento (telefono, telefoni - primavera, ed è così compresa tra il 22 mar - no, cellulare e mobile sono espressioni che zo ed il 25 aprile. La Pasqua ebraica, comme - in momenti diversi si sono riferite allo stes - morazione della liberazione dalla schiavitù so strumento), ma anche riconoscere nella dell'Egitto, ha durata di 8 giorni a partire dal comunicazione uno strumento che plasma la plenilunio di marzo. realtà perché attraverso la comunicazione, La categorizzazione di Hall e il calendario verbale e non-verbale, si creano i significati possono ascriversi agli aspetti generali legati 18 In.IT tica dell’italiano L2 di Grazia Musumeci

al tempo; volendo introdurre aspetti più per - significa ‘sì’; annuire verso qualcuno signifi - sonali si possono far rilevare agli studenti ca richiamare l’attenzione e può equivalere caratteristiche quali il concetto di puntualità, all’espressione ‘vieni’. Ma in Sicilia annuire di rispetto delle scadenze, di percezione del dopo una domanda significa ‘no’, così come tempo vuoto ecc. nel Mediterraneo orientale, nei Balcani e in In Italia il concetto di puntualità non varia solo alcune aree asiatiche. in relazione alla situazione, sia essa formale o La mimica facciale e l’espressività del volto informale, ma anche in base ai partecipanti, al comunicano emozioni: interesse, disappun - luogo fisico, ma anche geografico: è innegabi - to, dubbio, attrazione, smorfie. Durante una le, infatti, che da Nord a Sud d’Italia gli italiani conversazione molta della nostra attenzione seguano modelli che nella loro realizzazione va al volto e alle espressioni dell’interlocuto - danno luogo a ‘scarti temporali’. re, ma dobbiamo distinguere tra funzione Un appuntamento preso tra amici in Sicilia emotiva e funzione comunicativa. può essere ‘dopo cena, per le nove, dieci’, in Se, infatti, è praticamente impossibile blocca - un ambiente all’aperto e dove tranquilla - re il rossore delle guance in caso di forte mente nessuno si preoccupa di guardare l’o - imbarazzo, bisogna essere consci del fatto rologio e contare i presenti fino alle dieci e che altre espressioni, quali annuire, sorridere, mezza. Lo stesso appuntamento in Veneto guardare negli occhi sono atteggiamenti che avviene il più delle volte in un ambiente vengono appresi e che variano in termini di chiuso, in cui ci si sente ‘in obbligo’ di con - attuazione e significato, da cultura a cultura. sumare qualcosa e che consente un lasso di Darwin affermava che le espressioni facciali attesa relativamente più breve, ma con una sono innate e non apprese, che sono univer - connotazione negativa e di maleducazione salmente presenti in tutte le razze e che trag - se l’appuntamento è stato preso con un col - gono origine dalle espressioni degli animali. lega di Belluno o altoatesino. Se corrisponde a verità che il pianto comuni - Anche il modello comunicativo della telefo - ca disagio e che il sorriso veicola una sensa - nata in termini di tempo trascorso a scam - zione di benessere (si vedano, ad esempio, biarsi i convenevoli cambia da nord a sud: bambini in tenera età, prima che inizino a informazioni sullo stato di salute e sulla parlare), non tutto ciò che si prova è esprimi - famiglia che al sud prevedono una risposta bile con il volto ed è pur vero che gli uomini, contestuale, seppur breve, al nord possono almeno in situazioni sociali, piangono meno risolversi in un interlocutore che recita: delle donne e che a oriente si sorride molto “Ciao, sono io. Tutto bene, sì? Senti…”. Frasi più che a occidente: ma attenzione! formulaiche che passano inosservate quando A oriente un sorriso può celare un netto fanno parte del proprio quotidiano ma che rifiuto e essere male interpretato dalla con - possono risultare estremamente scorrette e troparte occidentale, che in un sorriso vede sgradevoli per chi, invece, è abituato a assenso e disponibilità. instaurare un clima di condivisione e sere - nità prima di ogni scambio comunicativo.

I codici non-verbali rientrano in quell’area comunicativa che a volte è facile da riscon - trare, altre, invece, risulta nascosta e diffici - le da interpretare, esattamente come i valori culturali. I gesti, ad esempio, possono essere facilmen - te recepiti e decodificati, tuttavia, solo quan - do ci si rende conto che nel prosieguo della conversazione ‘c’è qualcosa che non va’, solo allora si riflette su come anche i gesti, così come il linguaggio, abbiano una loro gram - matica che cambia da gruppo a gruppo. Annuire è un gesto che in Italia può assume - re molteplici significati: durante una conver - sazione annuire e sorridere all’interlocutore Quindi le espressioni facciali vanno conside - significa ‘ti seguo, sono con te, vai avanti, sì, rate come mezzo per comunicare agli altri le concordo’; annuire dopo una domanda proprie intenzioni e per questo va considerata 19 In.IT Italiano L2 in Italia La pubblicità televisiva nella didattica dell’italiano L2

la situazione comunicativa in cui esse Questo avviene anche in Italia dove il contat - avvengono, riflettendo sulle differenze cultu - to oculare è previsto duran - rali legate al contesto, al tempo, ai parteci - te lo scambio comunicativo; quando tra gli panti e all’argomento. interlocutori c’è una differenza in status è Guardare negli occhi è sintomo di franchez - più consistente il contatto da superiore a za, sincerità, attenzione, l’attenzione di una inferiore e quando in gioco c’è una risposta persona si richiama guardandola negli occhi. negativa che si vuole in qualche modo cela - A questo punto tocchiamo un aspetto che re si evita lo sguardo diretto, mentre se il nessuno ci ha insegnato ma che sappiamo rifiuto rappresenta una affermazione di ruo - gestire alla perfezione: per quanto tempo è lo o una sfida, esso viene accompagnato da concesso mantenere il contatto oculare con un contatto fisso e prolungato. l’interlocutore prima che sopraggiunga quel - la sensazione di disagio e che subentrino Questi aspetti risultano tanto più evidenti, altri significati, di sfida così come di approc - quanto le persone appartengono a culture cio intimo e personale? Anche se non siamo ‘lontane’ o hanno personalità fortemente dif - in grado di elaborare una risposta sappiamo ferenti. Per questo quando la comunicazione valutare esattamente quando è il momento avviene tra persone appartenenti a culture di distogliere lo sguardo. ‘simili’, quali, ad esempio, due culture medi - Per le donne arabe guardare negli occhi un terranee come l’italiana e la greca, si è por - uomo è un atteggiamento da evitare, quindi tati a sottovalutare tali peculiarità. a loro bisognerà spiegare che nella cultura Questa riflessione è alla base della ricerca italiana guardare negli occhi per brevi condotta nel TCLab a cavallo del 2006/2007 momenti quando si parla con qualcuno è sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri indicazione di attenzione e interesse per ciò e pubblicata per i tipi della Guerra Edizioni che si sta dicendo, è un gesto necessario per nel settembre 2007: Manuale di comunica - iniziare una conversazione. Se proprio non zione interculturale tra italiani e greci . si riesce a fare in modo che la donna superi L’adagio che accompagna buona parte degli il suo blocco si può presentare la distinzione incontri interculturali dei cittadini greci è una tra sguardo e contatto oculare e suggerire di faccia una razza e probabilmente è così che guardare la fronte, o le sopracciglia, dell’in - oltreoceano e nei Paesi asiatici appaiono gre - terlocutore. ci e italiani. Ma se viste da lontano Italia e Argyle (1998) afferma che, a differenza di Grecia sono sorelle e madri di due delle quanto avviene tra gli animali, gran parte del - grandi civiltà del Mediterraneo, viste dall’in - la comunicazione umana è appresa, anche se terno, da italiani e greci che lavorano fianco a in determinate sfere, come quella delle emo - fianco nel commercio, nel turismo, nell’istru - zioni e delle attitudini personali, emergono zione e nella diplomazia, lasciano trapelare elementi innati. Secondo l’autore la comuni - personalità distinte, comportamenti e attitu - cazione più spontanea è quella che risponde dini talvolta elusive, difficili da definire, e per

Vigoleno agli stimoli inviati dal sistema nervoso cen - questo possibili fonti di incomprensioni. Emilia Romagna trale, mentre quella che viene regolata dalla Nella ricerca, i potenziali problemi comuni - riflessione, più o meno consapevole, rispon - cativi, tanto più pericolosi quanto più legati de a processi cognitivi più alti; egli afferma alla sfera culturale in senso lato e non a che tuttavia non si può delineare una linea quella linguistica, vengono catalogati secon - netta di distinzione tra i due processi. do un modello di analisi che considera tre In Italia si tende a credere che le persone che possibili tipi di ostacoli i quali, se non perce - guardano di più siano più interessate, queste piti, possono portare a insofferenze recipro - persone vengono percepite come attente, che, a difficoltà di comunicazione, a incom - intelligenti, competenti, sincere, disponibili prensioni in grado di sfociare in scontri o ma il modello giapponese prevede un’e - aborti della comunicazione. spressione facciale il più possibile controllata I tre ambiti considerati sono: i valori cultura - e inespressiva e porta a una lettura negativa li, i codici non-verbali e gli aspetti verbali, delle espressioni apprezzate in occidente. declinati con numerosi esempi di eventi Argyle afferma che la funzione degli occhi comunicativi in cui la comunicazione inter - risiede più nella raccolta che nell’invio di culturale tra italiani e greci ha luogo. informazioni e che in occidente il contatto Il volume si basa su una ricerca condotta in oculare accompagna l’aprirsi e il chiudersi di Grecia e in Italia e svolta attraverso la som - una conversazione. ministrazione di questionari e interviste a 20 In.IT di Grazia Musumeci informant selezionati nelle varie categorie di che direzione. Del resto i luoghi di svago riferimento (commercio, turismo, diplomazia, come ristoranti, bar e disco pub accompa - istruzione) e, pur nella consapevolezza che gnano benevoli tale processo, offrendo i dire italiani e greci significa fare delle genera - propri servizi sino al mattino dopo o magari lizzazioni che mettono insieme friulani e cala - aprendo solo molto tardi la notte. bresi, macedoni e cretesi, una sezione viene In questo senso la libertà personale dei greci dedicata ad alcune situazioni comunicative, è assicurata. La tendenza a non decidere in in cui valori culturali e strumenti verbali e che luogo svagarsi a causa dell’interminabi - non-verbali diventano strumenti comunicati - le attesa di nuovi convitati è cosa riscontra - vi: dialogo, conversazione, riunione di lavoro, bile anche in Italia (specie tra i più giovani), telefonata, incontri conviviali sono alcune ma forse non così accentuata. delle situazioni comunicative presentate. In linea di massima incontri e appuntamenti difficilmente vengono programmati con lar - Prendiamo alcuni esempi tratti dal manuale go preavviso in quanto il greco tende a fare e che si riferiscono agli aspetti critici citati tutto all’ultimo momento, naturalmente con nella prima parte di questo articolo, inizian - l’intrinseca pretesa di farlo bene. È quindi do dal tempo. importante richiedere una conferma in pros - Rispetto al tempo libero, in cui ancora si simità della data stabilita per un appunta - nota una notevole approssimazione a riguar - mento qualora questa sia stata fissata con do del concetto di ritardo, possiamo affer - molto anticipo. mare che sul lavoro - grazie anche ai contatti In Italia si riscontra maggiore programmazio - con l’estero sempre in aumento - la puntua - ne, anche nel lungo periodo e non è raro, lità in Grecia è maggiore rispetto ad un tem - infatti, osservare in aziende o strutture priva - po, ma sempre in un quadro di elasticità e te segretarie che chiudono appuntamenti per di una certa disorganizzazione. i propri superiori anche molto in là nel tem - Negli uffici, aziende, imprese, la battaglia po senza bisogno di conferme successive. per la puntualità è spesso destinata alla Un informant greco, imprenditore, ha con - sconfitta. Alcune testimonianze riportano fessato una certa invidia benevola, maturata che un alto dirigente greco nemmeno din - nei suoi annuali contatti con l'Italia, per que - nanzi alla minaccia di licenziamento da parte sta sorta di "scienza dell'appuntamento" da di un'importante impresa privata italiana sia lui riscontrata in diffusa crescita in Italia, arrivato puntuale alle riunioni mattutine con mirante appunto a ottimizzare il tempo e le l’Amministratore Delegato. occasioni d’incontro. Degno di nota è anche l’aneddoto di un Il greco tende piuttosto a rimandare al doma - informant secondo il quale un manager ita - ni, a considerare il futuro incerto e, ove possi - liano che attendeva, come da accordi inter - bile, fa uso (bonariamente o supportato dalla corsi, una risposta per mesimeri - letteral - legge) del concetto di “proroga” per comple - mente “mezzogiorno” - si è sentito rispon - tare ciò che nel tempo prestabilito non ha dere in modo seccato dalla segretaria della potuto (leggi: voluto) concludere. Vigoleno controparte greca alla quale faceva le sue Nelle riunioni strutturate l’atteggiamento gre - Emilia Romagna rimostranze che il “lasso di tempo previsto co nei confronti del tempo è simile a quello (mesimeri) poteva andare fino alle quattro italiano: un ordine del giorno viene percepito del pomeriggio”. come un’indicazione; innumerevoli sono le Un tale atteggiamento può spiazzare a suffi - digressioni e le pause, ma all’ultimo minuto, cienza un imprenditore italiano del nord, abi - con improvvisazione e volontà, la deadline tuato ad attribuire al tempo un alto valore. viene rispettata con l’implicita pretesa di svol - Meno sorpresa, forse, sarà manifestata da gere in maniera adeguata quanto previsto. un imprenditore "mediterraneo", del sud Nella comunicazione non-verbale gli aspetti Italia, più simile al greco e dunque più abi - critici presentati sopra riguardano il sorriso, i tuato ad avere con il tempo una relazione movimenti del capo, le espressioni facciali e più rilassata. l’uso comunicativo degli occhi. Vediamo ora Nel tempo libero, invece, i ritardi restano questi aspetti in riferimento alla comunicazio - estesi e meglio tollerati. Una sera d’estate ne interculturale tra italiani e greci. vedrà nella maggior parte dei casi un grup - Per gli italiani spesso un sorriso esprime un po di giovani (ma anche di meno giovani) generico accordo, consenso, approvazione, ma attendere anche ore prima che tutti gli amici talvolta può essere anche una forma di ironia e siano presenti e ci si possa muovere in qual - spesso un’esibizione di superiorità: la derisione 21 In.IT Italiano L2 in Italia La pubblicità televisiva nella didattica dell’italiano L2

può essere affidata a un lieve sorriso. Nella certezza che non sia possibile insegna - In Grecia il sorriso è portatore di un’aura di re la comunicazione interculturale attraverso sincerità, manifesta accordo; ha una conno - uno strumento quale un libro o delle lezioni tazione fortemente schietta e genuina e for - programmatiche e sia, invece, auspicabile se per questo si può avere a volte l’impres - dare il via a un percorso di consapevolezza sione che le persone sorridano di meno interculturale, il volume si chiude con un rispetto agli italiani. capitolo intitolato ‘Dalla lettura all’osserva - Il manuale di relazioni interpersonali di una zione’ ove si rende esplicito il fatto che il delle maggiori industrie svedesi raccoman - libro vuole essere una mappa, un suggeri - da di guardare sempre negli occhi l’interlo - mento, non un testo definitivo ma un punto cutore: cosa che per un arabo può assumere di partenza per imparare a osservare, uno l’aspetto di una sfida personale e che per strumento di lavoro a cui il lettore può con - molte culture può essere vista - se vissuta tribuire al fine di renderlo sempre più perso - da una donna - come un richiamo sessuale. nale e funzionale. Gli occhi sono, nella nostra tradizione, “specchio dell’anima”. Ma come li usano Attualmente il TCLab, Laboratorio di Teoria comunicativamente i greci? Guardare negli della Comunicazione, sta progettando e occhi è inteso in Italia come segno di fran - svolgendo altre ricerche, sia a tutto tondo chezza, mentre in Oriente può essere vissuto come nel caso della Grecia e con l’apporto come una sfida, in Grecia indica franchezza, economico di fondi pubblici e privati, sia in intensità nella partecipazione a quanto si sta ambiti diversi e circoscritti, come specifiche facendo o dicendo, è un atto che sottolinea realtà di tipo aziendale legate a prodotti, verità, sincerità, onestà. quali la percezione di cibo e vino, o aree In Grecia si utilizzano molto gli occhi anche geografiche, quali i Paesi del Golfo e del per salutare le persone al momento dell’in - bacino del Mediterraneo. contro: per salutare è consuetudine dare la mano ma si può anche utilizzare lo sguardo. Le maestre italiane che hanno bambini stra - nieri nelle loro classi sanno già che annuire per incoraggiarli mentre cercano di parlare in italiano può essere dirompente: in molte culture asiatiche, africane e anche del sud- est europeo annuire significa “no”. In sicilia - no è rimasto un gesto arabo, che ritroviamo anche in Turchia, per cui per dire di “no” si annuisce a metà (dal basso verso l’alto, sen - za il ritorno in basso) e si può aggiungere un lieve schiocco della lingua sul palato. Parimenti il dissenso in Grecia viene espres - so un po’ come in Sicilia, inclinando la testa indietro, a volte con un piccolo rumore del palato. Una segnalazione simpatica va fatta per lo sbadiglio: indicatore di noia o stanchezza sia in Italia che in Grecia, in quest'ultimo Paese esso può a volte (specie se ingiustificato) voler significare che la persona è stata Castelsardo "malocchiata" ma sbadigliare può anche Sardegna

significare che il malocchio sta andando via. Sito internet: www.teoriacomunicazione.it In Italia e in Nordamerica le espressioni fac - BIBLIOGRAFIA ciali sono date per “ovvie”, in Europa setten - ARGYLE, M ., 1998, Bodily Communication , New York, Metheuen trionale si chiede che siano abbastanza con - BALBONI, P.E. , 2007, La comunicazione interculturale , Venezia, Marsilio COUNCIL OF EUROPE, 2001, Common European Framework for Anversa degli Abruzz i trollate, in Oriente sono vietate. Languages: Learning, teaching, assessment , Cambridge, Cambridge Abruzzo University Press In Grecia si riscontra una forte espressività HALL, E.T. , 1959, The Silent Language , Garden City NY, Doubleday HALLIDAY, M.A.K. , 1990, An Introduction to functional grammar , orale e verbale e le espressioni facciali Melbourne, Hodder & Stoughton accompagnano abbondantemente la comu - LOBASSO, F., PAVAN, E., CAON, F ., 2007, Manuale di comunicazione inter - culturale tra italiani e greci, Perugia, Guerra Edizioni, nicazione verbale. PAVAN E. , 2005, Il ‘lettore’ di italiano all’estero , Roma, Bonacci 22 In.IT Materiali didattici

Materiali didattici novità

Gaia Chiuchiù - Angelo Chiuchiù Italiano in

VOLUME 1 LIBRO RACCOGLITORE + 2CD AUDIO ISBN: 978-88-557-0120-4 Pagine: 256 Formato : cm. 21x29,7 (A4) Livello : elementare A1/A2

VOLUME 1 LINEE GUIDA PER L’INSEGNANTE + CD AUDIO ISBN: 978-88-557-0126-6 In preparazione: Pagine: 96 VOLUME 2 Formato: cm. 20x27 Libro raccoglitore + CD audio Per insegnanti Linee guida per l’insegnante + CD audio

Al primo impatto con Italiano in si rileva la peculiarità della struttura, a forma di raccoglitore, che privilegia la centralità dell’apprendente. Italiano in si configura infatti come un testo modulare aperto che permette di ordinare le varie tappe dell’apprendimento, personalizzandole a seconda delle proprie esigenze. Gli autori riescono a dare corpo e anima ai principi teorici formulati nei progetti di ricerca del Consiglio d’Europa, traducendoli sul piano operativo-didattico. Ogni unità didattica si sviluppa attraverso dialoghi o testi narrativi, preceduti da un’esplorazione del contesto. Si passa poi alla comprensione del messaggio, all’induzione delle strutture, con l’ausilio del cd. A livello grammaticale, le tavole sinottiche permettono all’apprendente di assimilare le strutture in frasi linguisticamente compiute, con un lessico vario e graduato che viene ulteriormente sviluppato con una vasta gamma di esercitazioni mirate al reimpiego, guidato e creativo. Oltre al rilievo dato alla fonetica, agli elementi di civiltà, alle funzioni e agli atti comunicativi, è particolarmente innovativa la presenza ben articolata delle macrofunzioni in sintonia con la ricerca didattica contemporanea. Il volume, che comprende anche un’esaustiva revisione periodica e finale, presenta delle sezioni creative a ventaglio (la galleria fotografica, il dossier, cultura e culture, la certificazione universitaria) in cui l’apprendente viene invitato a lavorare autonoma - mente, in modo che possa acquisire consapevolezza del “cammino”, inteso come “life long task”, apprendimento permanente. Italiano in , seguendo le linee-guida del Framework e Portfolio , può essere ampliato con i testi monografici della collana Arte e Metodo (Guida all’uso delle preposizioni, Avviamento alla lettura e alla composizione, Grammatica e comunicazione, Prove graduate di profitto, Incontri, percorsi narrativi italiani di fine millennio, Ritratti, percorsi letterari dell’Ottocento italiano) e integrato con altri materiali autentici. Come scrive icasticamente Massimo Vedovelli, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, da questo volume emerge “l’armonia tra la solidità dell’impianto che fornisce sicurezza agli apprendenti e ai loro docenti da un lato, e l’innovazione, la creatività che riguarda le piste glottodidattiche, le scelte metodologiche, l’aiuto al percorso autonomo che apprendenti e docenti svolgono”.

Prof. Giuseppe Pace Asciak Direttore Dipartimento di Italiano Università di Malta

23 In.IT Strumenti Studi sull’insegnamento dell’italiano

delle pubblicazioni di glottodi - • Begotti P., 2007, “La glottodidattica dattica apparse nel 2007 in Umanistico-affettiva nell’insegnamento UNA Italia è reperibile in dell’italiano LS e L2 ad adulti stranieri”, www.insegnare-italiano.it sot - in Studi di Glottodidattica , to la voce BIG. Biblioteca www.glottodidattica.net. RASSEGNA Italiana di Glottodidattica nella sezione dedicata all’editoria. • Benucci A., 2007, “Lingue straniere e Enucleiamo qui gli studi che pubblicità: pubblicità televisiva e insegna - COMPLETA riguardano l’italiano. Nel caso mento dell'italiano”, in M. Cardona (a cura di volumi collettami, indichia - di), Vedere per capire e parlare. Il testo mo solo il volume e non i singoli saggi. audiovisivo nella didattica delle lingue , Torino, UTET Università, pp. 107-136. • Ambroso S. e Luzi E., 2007, "L'italiano L2: dalla pragmatica alla sintassi. Fenomeni a • Ben ucci A. (a cura di), 2007, Sillabo di confronto in un corpus di produzioni di italiano per stranieri. Una proposta del due gruppi di apprendenti (sinofoni e Centro Linguistico dell’Università per non)", in www.glottodidattica.net . Stranieri di Siena , Perugia, Guerra Edizioni.

• Ambroso S., Bonvino E. e Mastrofini R., • Be nucci A., (a cura di) 2007, Italiano 2007, "Qu'est-ce un bon parlé italien en L2? Libera-mente. L’insegnamento dell’italiano a Réflexions à partir de corpus d'italien L1 et stranieri in carcere , Perugia, Guerra Edizioni. L2”, in Acte du Colloque international du DILTEC Recherche en acquisition et didacti - • Di Biase B., Bettoni C., 2007, “Funzioni que des langues étrangères et secondes , discorsive e processabilità in italiano L2”, Paris, in www.groupelca.net . in M. Chini, P. Desideri, M.E. Favilla & G. Pallotti (a cura di), Imparare una lingua. • Bagna C., 2007, “Le preposizioni in Recenti sviluppi teorici e proposte applica - apprendenti di italiano L2 di competenza tive , Perugia, Guerra Edizioni, pp. 209-233. quasi-bilingue/quasi-nativa; usi e funzioni di un sistema in evoluzione”, in M. Boria, L. • Bettoni C., Di Biase B., 2007, “Come Risso (eds.) Laboratorio di nuova ricerca. sviluppare la resa in grammatica del lessi - Investigating Gender, Translation & Culture co in italiano L2: un esperimento in una in Italian Studies , Leicester, Troubador, pp. scuola primaria di Sydney ”, in Studi di 327-341. Glottodidattica 2, pp. 82-94.

• Bagna C., Barni M., Vedovelli M., 2007, • Bosisio C., 2007, “Insegnare ‘lingue’ in Italia: “Italiano in contatto con lingue immigrate: questioni di educazione (pluri )linguistica”, nuovi modelli e metodi per il neoplurilin - in B. Goméz-Pablos, Ch. Ollivier (eds.), guismo in Italia”, in C. Consani, P. Desideri, Aktuelle Tendenzen in der romanistischen Minoranze linguistiche. Prospettive, stru - Didaktik , Hamburg, Kovak pp. 111-132. menti, territori , Roma, Carocci, pp. 270- 290. • Bosisio C., 2007, “Insegnare oggi una lingua ‘altra’: tra quotidianità didattica • Bagna C., Barni M., Vedovelli M., 2007, e realtà europea”, in M. Chini, P. Desideri, “Lingue immigrate in contatto con lo spa - E. Favilla, G. Pallotti (a cura di), Imparare zio linguistico italiano: il caso di Roma ”, in una lingua. Recenti sviluppi teorici e SILTA XXXVI, 2, pp. 333-364. proposte applicative , Perugia, Guerra Edizioni, pp. 375-410. • Bagna C., Machetti S., 2007, “Modelli di studio dell'italiano lingua di contatto ”, in • Cambiaghi B., Bosisio C., 2007, “Italiano Identità e diversità nella lingua e nella let - L2 tra oggetto di studio e veicolo di teratura italiana , Firenze, Cesati. apprendimento”, in Linguistica, linguaggi

Asolo specialistici, didattica delle lingue. Studi Veneto • Balboni P.E., Dolci R., Serragiotto G. in onore di Leo Schena , a cura di R. Salvi (a cura di), 2007, Itals: dieci anni di forma - e G. Garzone, Roma, CISU, pp. 295-306. zione e ricerca , Roma, Bonacci.

24 In.IT L2 e LS apparsi in Italia nel 2007

Borghetto sul Mincio • Celentin P., 2007, “L’italiano per stranieri • Diadori P., 2007, “Cinema e didattica Veneto on line”, in L. Borello, C. Luise (a cura di), dell'italiano ”, in Bargellini S., Cantù C. (a cura L’offerta linguistica in Italia , Torino, UTET di), Viaggi nelle storie - frammenti di cinema Università, pp. 191-202. per narrare , Milano, Fondazione ISMU.

• Ciliberti A., 2007, “Formazione di base e • Diadori P. (a cura di), 2007, La DITALS formazione specialistica per l’insegnamen - risponde 5 , Perugia, Guerra Edizioni, pp. to dell’italiano lingua non materna”, in E. 291-304. Jafrancesco (a cura di), La formazione degli insegnanti di italiano L2: ruolo e • Giuliano P., 2007, Abilità Narrativa competenze nella classe di lingua , Roma, ed Emarginazione Sociale , Napoli, Liguori, Edilingua, pp. 19-34. seconda edizione.

• Ciliberti A. (a cura di), 2007, La costruzione • Grassi R., 2007, Parlare all’allievo straniero. interazionale di identità: repertori linguisti - Strategie di adattamento linguistico nella ci e pratiche discorsive degli italiani in classe plurilingue , Perugia, Guerra Edizioni. Australia , Milano, Franco Angeli, pp. 37-67. • Grassi R., 2007, "Interrogare l'allievo stranie- ro: strategie di adeguamento all'interlocuto - • De Marco A., Piva C., 2007, “L'evoluzione re", in C. Baraldi (a cura di), Dialogare in clas - della morfologia verbale in una apprenden - se. La relazione tra insegnanti e studenti , te albanofona di italiano L2”, in Imparare Roma, Donzelli, pp. 131-150. una lingua. Recenti sviluppi teorici e propo - ste applicative , Perugia, Guerra Edizioni. • Lobasso F., Pavan E., Caon F., 2007, La comunicazione interculturale tra italiani • Desideri P., 2007, “Il discorso pubblico e greci , Perugia, Guerra Edizioni. socio-sanitario per immigrati e l’italiano L2: tecnoletti e asimmetrie comunicative”, • Lo Duca M.G., 2007, “Cosa significa in P. Mazzotta e L. Salmon (a cura di), insegnare grammatica in L1? Il modello Tradurre le microlingue scientifico-profes - valenziale in L1. Percorsi in L1”, in C. sionali. Riflessioni teoriche e proposte Siviero (a cura di), Lingue e verbi a con - didattiche , Torino, UTET Università, pp. fronto. Fare grammatica in L1, L2, L3 , 117-152. Azzano San Paolo, Junior.

• Diadori P., 2007, “Il dialogo nel cinema: • Luise M.C. 2007, “Metodologia ludica nella quale modello di interazione per la didatti - didattica delle lingue seconde”, in V. Ongini ca dell'italiano come seconda lingua?”, in (a cura di), Se la scuola incontra il mondo , Incontri - Rivista europea di studi italian i”, Firenze, Idest, pp. 71-74. 1, pp. 69-87. • Machetti S., 2007, “Apprendere, insegnare, • Diadori P., 2007, “Il sistema Italia e l'italiano valutare l'italiano «lingua di contatto» nei come seconda lingua”, in C. Preite, L. livelli iniziali: un problema di adeguatezza”, Soliman, S. Vecchiato, Esempi di multilingui - in N. De Blasi, C. Marcato (a cura di), La smo in Europa. Inglese lingua franca e italia - città e le sue lingue. Repertori linguistici no lingua straniera , Milano, Egea, pp. 77-100. urbani , Napoli, Liguori, pp. 83-94. 25 In.IT Strumenti Studi sull’insegnamento dell’italiano L2 e LS apparsi in Italia nel 2007

• Mezzadri M., 2007, “ Italiano L2: dall’emer- • Rossi G., Scaglioso C. (a cura di), 2007, genza alla promozione della qualità ”, in Insegnare italiano come lingua seconda in In.it , N. 20, pp. 12-17. carcere e nei CTP , Firenze, IRRE Toscana.

• Nuzzo E., 2007, Imparare a fare cose con le • Torresan P., 2007, “La promozione e la parole. Richieste, proteste, scuse in italia - didattica dell'italiano in Egitto. A colloquio no lingua seconda , Perugia, Guerra con Adelia Rispoli”, in Bollettino Itals , XXII. Edizioni. • Torresan P., 2007, “La promozione e la • Nuzzo E., 2007, “Gestire le richieste e le didattica dell'italiano in Libano. A collo - proteste in italiano L2: un difficile equili - quio con Nicola Firmani”, in Bollettino Itals, brio tra efficacia e tutela della faccia”, in XXII. ITALS - Didattica e linguistica dell’italiano come lingua straniera , V, 13. • Torresan P., 2007, “La promozione e la didattica dell'italiano in Giordania. A collo - • Palermo M., 2007, “Sulla costruzione del quio con Maria Laura Iasci", in Bollettino periodo ipotetico in italiano L2”, in Studi Itals , XXII. Italiani di Linguistica Teorica e applicata , XXXV, pp. 389-404. • Villarini A., 2007, “Analisi del lessico presente nei materiali didattici di italiano • Pichiassi M., 2007, Apprendere l'italiano L2 L2: i dati di L.A.I.C.O. (Lessico per nell'era digitale. Le nuove tecnologie nel - Apprendere l’Italiano - Corpus di l'insegnamento e apprendimento dell'ita - Occorrenze)”, in E. Cresti (a cura di), Nuove liano per stranieri , Perugia, Guerra prospettive nello studio del lessico , Edizioni. Firenze, Firenze University Press.

• Pistolesi E. (a cura di), 2007, Lingua scuola e società. I nuovi bisogni comunicativi nel - le classi multiculturali , Trieste, Istituto Gramsci, pp. 105-110.

Manarola Liguria

26 In.IT Strumenti Recensioni

Maria G. Lo Duca, Alessandro Masi, Sillabo di italiano L2, L’italiano delle parole. Appunti per una Roma, Carocci, 2006, pagg. 249 politica linguistica , Albano Laziale, Anemone Purpurea, Il numero sempre crescente di stranieri che 2006, pagg. 173 in anni recenti si sono accostati allo studio dell’italiano, sia per le più tradizionali ragio - Nel febbraio 2005 il neo-eletto Presidente ni “culturali ”, sia con scopi più “pragmatici”, dell’Unione Europea, il portoghese José ha comportato, tra l’altro un’inevitabile evo - Manuel Barroso, decise di escludere la lin - luzione nella didattica, sia dal punto di vista gua italiana dalle conferenze stampa setti - metodologico, sia da quello contenutistico. manali dei commissari. La decisione parve È proprio a quest’ultimo aspetto che è dedi - da subito inopportuna tanto più perché cato lo stimolante volume di Maria G. Lo l’Italia fu uno degli Stati fondatori nel 1957 Duca, glottodidatta presso l’Università di della Comunità Economica Europea. Tra le Padova e la Scuola Interateneo di prime istituzioni italiane a opporsi all’im - Specializzazione del Veneto. provvida decisione vi fu la Società Dante Il concetto in questione è quella parte del - Alighieri: la stampa cominciò ad occuparsi l’attività curricolare che si riferisce alla speci - della questione e così fece pure il quotidia - ficazione e alla sequenziazione dei contenuti no romano Il Tempo che intraprese la pubbli - di insegnamento fatta in termini di cono - cazione di alcuni articoli inerenti la politica scenze e/o capacità. linguistica a favore dell’italiano. Il volume nasce dall’esperienza maturata Autore di questi contributi era Alessandro dall’autrice presso il Centro Linguistico Masi, Segretario Generale della Società di Ateneo dell’Università di Padova e Dante Alighieri. Il volume che qui presentia - proprio per questo motivo il sillabo presen - mo raccoglie dunque 43 di quegli articoli di tato è esplicitamente pensato per studenti Masi. Gli articoli spaziano dal ruolo svolto Erasmus. Il sillabo proposto tratta tutte le come promotore dell’italiano da Papa dimensioni contenutistiche proprie della Wojtyla, che nel suo discorso di insediamen - didattica contemporanea e propone selezio - to pronunciò la frase “Se sbaglio mi corrige - ni inerenti aspetti funzionali, testuali, lingui - rete”; alla descrizione delle iniziative a favo - stici stricto sensu e culturali. re dello studio dell’italiano in Paesi come Nel capitolo 2 il sillabo viene presentato Argentina, Grecia, Malta o Svizzera, fino a suddividendolo per temi che comprendono quelli di più nuova espansione come “comunicare nella vita quotidiana”; “regola - Bulgaria, Cina, Serbia e Montenegro, Sri re rapporti sociali”; “descrivere”; “narrare”; Lanka e Filippine. “argomentare”; “esporre”; “riflettere sulla Vengono altresì proposte riflessioni di natu - lingua”. ra grammaticale, microlinguistica, sociolin - Nella seconda parte del capitolo si passa guistica, letteraria, lessicale, sociale e molte all’illustrazione delle forme, delle strutture e altre ancora. dei significati della lingua italiana, secondo Prendendo spunto da notizie di cronaca, raggruppamenti che li analizzano in relazio - alcuni dei capitoli hanno titoli veramente ne ai vari aspetti della struttura della lingua. accattivanti e provocanti (“La carta igienica Nel terzo e ultimo capitolo tutte le tematiche di Dante”, “L’assassino è analfabeta!”, “Silvio presentate nel capitolo precedente sono Pellico a 5 stelle: lo Spielberg diventa un riprese ma organizzate in modo prioritario a albergo”) e trattano temi altrettanto stimo - seconda dei livelli. lanti. Si tratta di un’opera che sicuramente costi - Ciò che emerge, in particolare, oltre alla tuirà un punto di riferimento per molti anni competenza dell’autore, è anche la sua gran - Manarola per tutti coloro che operano nell’ambito del - de passione e il suo coinvolgimento perso - Liguria la programmazione dell’insegnamento dell’i - nale in quanto scrive. Proprio per questo, il taliano per stranieri sia in una prospettiva libro rappresenta sicuramente una risorsa più teorica sia operativa e quotidiana. tanto informativa quanto formativa per chiunque operi nell’ambito dell’italianistica. (Matteo Santipolo) (Matteo Santipolo)

27 In.IT Materiali didattici

Materiali didattici novità

Collana Italiano per turisti

Cecilia Corona

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Questi manuali di conversazione sono una guida per comunicare in italiano offrendo uno strumento efficace per affrontare le situazioni più frequenti - per esempio, al ristorante, in albergo, in campeggio, alla posta - quando si viaggia in Italia o si comunica con gli italiani. Tutte le sezioni sono basate su esempi di vita reale e permettono di scoprire la cultura italiana partendo da situazioni quotidiane. Ogni manuale contiene circa 3500 termini e più di 1500 frasi. Il glossario finale consente di ritrovare più facilmente i termini cerca - ti. La guida fonologica e la trascrizione fonetica di tutti i termini permeIttotno adi prolnuincaiare cnorretto amente parole e frasi. L’appendice grammaticale offre una rapida e sintetica panoramica delle regole deplla lineguar ital iatna. uristi A cura di Monica Arreghini A cura di Danielle Degos A cura di Brigitte Eckl-Reinisch ITALIANO PARA TURISTAS ITALIEN POUR TOURISTES ITALIENISCH FUR TOURISTEN SPAGNOLO LATINOAMERICANO FRANCESE TEDESCO ISBN: 978-88-557-0088-7 ISBN: 978-88-557-0158-7 ISBN: 978-88-557-0175-4 Pagine: 272 Pagine: 272 Pagine: 272 Formato: cm. 11x16 Formato: cm. 11x16 Formato: cm. 11x16 Livello: elem./avanz. - A1/C2 Livello: elem./avanz. - A1/C2 Livello: elem./avanz. - A1/C2

A cura di Lois Clegg A cura di Krystyna Mydlarz ITALIAN FOR TOURISTS WLOSKI DLA TURYSTÓW INGLESE POLACCO ISBN: 978-88-557-0157-0 ISBN: 978-88-557-0167-9 Pagine: 272 Pagine: 272 Formato: cm. 11x16 Formato: cm. 11x16 Livello: elem./avanz. - A1/C2 Livello: elem./avanz. - A1/C2

28 In.IT Materiali didattici

Materiali didattici novità

Marco Mezzadri L’italiano essenziale

Testo di grammatica per studenti stranieri dal livello principianti (A1) al livello intermedio-alto (B2) con test di autovalutazione

La collana L’italiano essenziale comprende una serie di volumetti in varie lingue, rivolti a studenti a partire dal livello principiante (A1) fino a un livello intermedio (B2). I testi possono essere utilizzati in classe o a casa: affiancati al testo di lingua come strumento di rinforzo e consolidamento, oppure per un lavoro di revisione e ampliamento della grammatica. Ogni volume è com - posto da 96 unità e da tre appendici, più una sezione contenente un test autovalutativo e le relative chiavi. I temi grammaticali vengono presentati con un linguaggio chiaro e semplice. La scelta del lessico tiene costantemente presente il livello di sviluppo del sillabo grammaticale. Le prime due appendici offrono spie - gazioni su problematiche relative alla fonetica e alla scrittura dell’italiano, la terza contiene spiegazioni di termini metalinguistici utilizzati nelle unità. Ogni libro è corredato da indice generale e analitico.

L’ITALIANO ESSENZIALE O ITALIANO ESSENCIAL (IN LINGUA PORTOGHESE) ESSENTIELLES ITALIENISCH - (IN LINGUA TEDESCA) ISBN: 88-7715-691-0 ISBN: 88-7715-712-7 ISBN: 88-7715-837-9 Pagine: 240 Pagine: 256 Pagine: 256 Formato: cm. 12x18 Formato: cm. 12x18 Formato: cm. 12x18 Livello: princ./interm. - A1/B2 Livello: princ./interm. - A1/B2 Livello: princ./interm. - A1/B2

ESSENTIAL ITALIAN (IN LINGUA INGLESE) (IN LINGUA ARABA) ITALIANA ESENŢIALĂ ISBN: 88-7715-810-7 ISBN: 88-7715-767-4 (IN LINGUA RUMENA) Pagine: 248 Pagine: 248 ISBN: 978-88-7715-996-0 Formato: cm. 12x18 Formato: cm. 12x18 Pagine: 248 Livello: princ./interm. - A1/B2 Livello: princ./interm. - A1/B2 Formato: cm. 12x18 Livello: princ./interm. - A1/B2 EL ITALIANO ESENCIAL - (IN LINGUA SPAGNOLA) ISBN: 88-7715-719-4 (IN LINGUA RUSSA) ΤΑ ΑΠΑΡΑΊΤΗΤΑ ΙΤΑΛΙΚΆ Pagine: 248 ISBN: 88-7715-857-3 (IN LINGUA GRECA) Formato: cm. 12x18 Pagine: 256 ISBN: 978-88-7715-999-1 Livello: princ./interm. - A1/B2 Formato: cm. 12x18 Pagine: 248 Livello: princ./interm. - A1/B2 FoΤrαm αaπαραίτηταto: cm. 12x1 ιτ8 αλικά L’ITALIEN ESSENTIEL - (IN LINGUA FRANCESE) Livello: princ./interm. - A1/B2 ISBN: 88-7715-711-9 GRAMATYKA JEZYKA WLOSKIEGO-PODSTAWY Pagine: 248 (IN LINGUA POLACCA) TEMEL ITALYANCA (IN LINGUA TURCA) Formato: cm. 12x18 ISBN: 88-7715-838-7 ISBN: 978-88-557-0035-1 Livello: princ./interm. - A1/B2 Pagine: 256 Pagine: 256 Formato: cm. 12x18 Formato: cm. 12x18 OSNOVE TALIJANSKOG JEZIKA Livello: princ./interm. - A1/B2 Livello: princ./interm. - A1/B2 (IN LINGUA CROATA) NOVITÀ ISBN: 88-7715-713-5 ITALISHIYA ESENCIALE - (IN LINGUA ALBANESE) Pagine: 256 ISBN: 88-7715-864-6 Formato: cm. 12x18 Pagine: 256 Livello: princ./interm. - A1/B2 Formato: cm. 12x18 Livello: princ./interm. - A1/B2 29 In.IT Strumenti Università per Stranieri di Perugia

L’Università per Stranieri di Perugia, fondata di ricerca WARREDOC (Water Resources nel 1921 e riordinata con L. 17 febbraio 1992, Research and Documentation Centre ) e n. 204, è la più antica e prestigiosa istituzio - CEDUIC (Centro elaborazione dati ne nell’attività di ricerca sull’apprendimento universitario dell’Italia centrale ). e l’insegnamento della lingua italiana e nella diffusione nel mondo della cultura e della Presso l’Ateneo sono attivi il Dipartimento civiltà italiane. Di essa fanno parte la Facoltà di Scienze del Linguaggio e il Dipartimento di Lingua e Cultura Italiana e i Centri speciali di Culture Comparate . LA FACOLTÀ La Facoltà organizza per cittadini stranieri e italiani residenti all’estero Corsi di Lingua e Cultura Italiana , suddivisi in: Corsi specialistici di Alta Cultura . Aperti a italiani e stranieri, si qualificano per l’elevato livello di approfondimento degli ambiti disciplinari e culturali oggetto di studio. Al termine di ciascun corso si ottiene, a richiesta, un Attestato di Frequenza; mediante opportune prove scritte, si consegue un Attestato di Profitto. Su presentazione di una dissertazione scritta, discussa e approvata, per i Corsi di Lingua Italiana Contemporanea e di Etruscologia e Antichità Italiche si consegue un Diploma.

Corso di Lingua Italiana Contemporanea Aspetti socio-linguistici dell’italiano contemporaneo.

Corso di Storia dell’Arte Corsi e visite sul patrimonio artistico italiano.

Corso di Etruscologia e Antichità Italiche Religione, arte, società in Etruria e nell’Italia preromana.

Corsi di aggiornamento per Insegnanti di Italiano all’estero Riservati a docenti stranieri e italiani residenti all’estero, offrono l’opportunità di approfondimento di tematiche dell’area linguistico-didattica e di aggiornamento culturale dell’Italia di oggi. Non prevedono esami finali. A richiesta, viene rilasciato un Attestato di Frequenza .

Corsi di lingua e cultura italiana:

- Corsi ordinari di primo, secondo, terzo e quarto grado durata trimestrale - Corsi ordinari di quinto grado durata semestrale - Corsi straordinari di primo, secondo e terzo grado durata bimestrale - Corsi straordinari di primo, secondo e terzo livello durata mensile - Corsi straordinari intensivi

Università per Stranieri di Perugia Palazzo Gallenga, P. zza Fortebraccio, 1 - 06100 Perugia tel. e fax: +39 075 5746456 30 In.IT e-mail: [email protected] www.unistrapg.it Strumenti Università per Stranieri di Siena

L’Università per Stranieri di Siena, a partire dal prossimo anno accademico 2008/09 propone una nuova Offerta Formativa ai sensi del D. M. 270/04 (c.d. ‘Nuovi Ordinamenti’).

CORSI DI LAUREA IN Mediazione linguistica e culturale (classe delle lauree in Mediazione linguistica - L - 12) Dopo un percorso comune, di un anno, il corso di laurea si articola in tre curricula profes - sionalizzanti: • traduzione in ambito turistico-imprenditoriale, • mediazione linguistica nel contatto interculturale, • mediazione linguistica e culturale tra lingue verbali e lingue dei segni (nuovo curricolo). Lingua e cultura italiana (classe delle lauree in Lettere - L - 10) Dopo un percorso comune, di un anno, il corso di laurea si articola in tre curricula profes - sionalizzanti: • Insegnamento della lingua e della cultura italiana a stranieri; • Competenze storiche e letterarie per la scuola italiana; • Insegnamento della Lingua dei Segni Italiana (nuovo curricolo).

CORSI DI LAUREA MAGISTRALE IN Scienze linguistiche e comunicazione interculturale (classe delle lauree magistrali in Linguistica LM - 39) Il corso si articola in tre curricula: • Didattica della lingua italiana a stranieri, mirato a completare il percorso di formazione del docente di italiano L2; • Linguistica storica e comparativa, per consolidare la padronanza di teorie e metodi dell'analisi storico-linguistica in particolare in ambito indoeuropeo (nuovo curricolo); • Lingue orientali per la comunicazione interculturale, che consente di perfezionare la conoscenza di una lingua orientale e della relativa cultura (nuovo curricolo, centrato sulla lingua araba e cinese). Competenze testuali per l’editoria, l’insegnamento e la promozione turistica (classe delle lauree magistrali in Filologia moderna - LM - 14) Il corso si articola in tre curricula: • Competenze testuali per l’editoria, per operare nell’industria editoriale e della comunicazione e nel giornalismo; • Competenze testuali per l’insegnamento, a completamento del percorso di formazione del docente di materie letterarie nella scuola (nuovo curricolo); • Competenze testuali per la promozione turistica, per la promozione della cultura italiana (letteraria, artistica ecc.) e la progettazione e attuazione di interventi per la qualificazione dell'offerta culturale (nuovo curricolo).

Rimangono attivi i CORSI POST-LAUREA Scuola di dottorato • Dottorato di Ricerca in Linguistica e didattica della lingua italiana a stranieri • Dottorato di Ricerca in Letteratura, storia della lingua e filologia italiana Scuola di specializzazione in didattica dell’italiano come lingua straniera (Biennale) Master di livello: • Contenuti, metodi ed approcci per insegnare italiano ad adulti stranieri • Master DITALS- Certificazione di competenza in didattica dell'italiano a stranieri • Master interculturale "Studi italiani e argentini"

Università per Stranieri di Siena via Pantaneto, 45 - 53100 Siena - Italia tel.: +39 0577 240111 fax: +39 0577 281030 e-mail: [email protected] www.unistrasi.it 31 In.IT Strumenti Università di Venezia Progetto Itals

FILIM FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI DI LINGUA ITALIANA NEL MONDO

Sotto il “pulsante” di questo nuovo progetto di formazione, si trovano dei moduli di (auto)formazione, indipendenti tra loro ma uniformi nella struttura, che riguardano questi argomenti di base: • Glottodidattica umanistico-affettiva e funzionale • Modelli operativi • Tecniche didattiche per abilità ricettive • Tecniche didattiche per abilità produttive • Insegnamento della cultura • Insegnare italiano a bambini e ad adulti

Ci sono anche dei moduli di approfondimento: • L'insegnamento della grammatica • Tecnologie glottodidattiche • Valutazione e analisi dell'errore • Didattica ludica • Materiali didattici: analisi/creazione di unità d’apprendimento • Microlingue

Infine, sono disponibili dei moduli tematici, che aumenteranno di numero progressivamente: • Didattica della letteratura • Cinema • Uso del video • Stili cognitivi • Canzoni • Cucina

Oltre alla parte dei moduli che è gratuitamente disponibile sul sito, c’è la possibilità di partecipare a dei percorsi guidati da tutor, in una serie di attività organizzate in cicli di 8 settimane così suddivise: • 2 settimane di lavoro • settimana di pausa • settimane di lavoro • settimana di pausa • settimane di lavoro.

FILIM è solo l’ultima offerta di itals , ma non dimenticate il master on line di I e II livello, i corsi ALIAS di italiano a immigrati, la scuola estiva di formazione, la Certificazione Didattica CEDI LS/ CEFILS, il servizio bibliografico BIG, e tante altre cose!

"Laboratorio itals" Laboratorio per itals la formazione e la ricerca in Italiano come lingua straniera Direzione: Paolo E.Balboni, Roberto Dolci Coordinamento: Graziano Serragiotto e-mail: [email protected]

Ca’ Bembo - Dorsoduro 1075 30123 Venezia www.itals.it 32 In.IT tel. e fax: -39 041 234 5708 orario: martedì, mercoledì e giovedì, ore 10-12