storia

Strage di . Chi uccise don Giovanni Fornasini

Stefano Muratori

Dall’esame di documenti inediti, mai “essere umano”. pubblicati integralmente, una nuova Nell’autunno di quel 1944 infatti, ipotesi sulle responsabilità della nei giorni fra il 29 settembre e il 1° barbara uccisione del parroco di ottobre (con qualche episodio fino al 5 Sperticano nell’ottobre del 1944. ottobre) oltre 700 civili furono eliminati freddamente e meticolosamente da La strage di Marzabotto un esercito tedesco in ritirata, che Penso che la storia delle inaudite aveva una gran fretta di riposizionare violenze che si verificarono nei la propria linea difensiva sul crinale di poderi e nei caseggiati dei Comuni di Monte Sole. Il territorio fu circondato, Marzabotto, Monzuno e Grizzana nel e molte compagnie salirono sui monti settembre-ottobre del 1944, non sarà da Est e da Sud, seguendo svariate facilmente dimenticata, perché quegli direttrici, raccogliendo i civili in gruppi, eventi, come altri della stessa natura in grandissima maggioranza bambini, di cui la storia dell’umanità è purtroppo donne e anziani, per massacrarli con ripetutamente macchiata, si collocano mitragliatrici pesanti e bombe a mano al di fuori della nostra definizione di (Tabella Fig.1).

Fig.1. Tabella con la distribuzione degli eventi della strage (elaborazione S. Muratori con dati del sito http://certosa.cineca.it/montesole).

Località nelle quali avvennero eccidi dal 29 settembre Quantità di vittime al 5 ottobre 1944 suddivise per numero di vittime per ciascuna località 1 89 1 67 6 fra 45 e 51 8 fra 15 e 25 5 fra 10 e 15 13 fra 5 e 10

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 33 La situazione del fronte nel settembre importantissima per gli eserciti che si 1944 fronteggiavano, e i tedeschi la avevano Gli alleati, a fine settembre del ‘44, già individuata come caposaldo della stavano avanzando nell’Appennino loro nuova linea difensiva. Strade e toscano e l’esercito tedesco, ferrovie che dalla Toscana portano a appoggiato dal governo della fiancheggiano quel gruppo di Repubblica di Salò, aveva deciso il montagne sia a nord, sia a sud (Fig.2). riposizionamento su di una nuova linea La Brigata Stella Rossa, una delle più di difesa. La tattica militare di “ritirata forti e indipendenti brigate partigiane aggressiva” consisteva nel ritirarsi dell’Emilia Romagna, era nata ed era riposizionando la linea di difesa a poca cresciuta proprio su quei monti, e aveva distanza dalla precedente. Il territorio raggiunto la dimensione di oltre 400 appenninico si prestava bene a questa uomini. I partigiani sapevano bene che pratica già sperimentata dai tedeschi gli Alleati stavano arrivando, e vedevano in precedenza (1), e Hitler contava le lunghe colonne dell’esercito tedesco di resistere il più a lungo possibile in che si ritirava. Non conoscendo le Italia per guadagnare tempo, forse tattiche della 14^ Armata tedesca nella speranza dell’arrivo di nuove comandata dal Generale Frido von armi segrete. Senger und Etterlin, pensavano che La ritirata sull’Appennino tosco- tutto si sarebbe concluso in pochi emiliano e l’applicazione di quella giorni, con la definitiva ritirata dei tattica militare, era però diventata tedeschi. molto pericolosa per le truppe tedesche, perché alle loro spalle vi La “guerra ai civili” erano parecchi gruppi di partigiani I comandanti dell’esercito tedesco armati, i quali coglievano ogni avevano però piani diversi e occasione per sabotare i convogli e imprevedibili per i partigiani di Monte rendere per loro insicuro il territorio. Una delle brigate partigiane più attive era nata e cresciuta vicino ai crinali che congiungono Monte Caprara, Monte Sole, Monte Abelle, e Monte Santa Barbara, nel territorio dove i tre Comuni citati confinano; questa posizione strategica fra il fiume Setta ed il fiume Reno sarebbe diventata

Fig.2. Mappa dell’area interessata alla strage nei giorni dal 29 Settembre al 5 Ottobre1944. Area che è compresa fra la Valle del Setta e la Valle del Reno. Si può notare come i principali centri abitati dei tre Comuni interessati siano al di fuori dell’area dei massacri.

34 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 Sole: per rendere sicure le retrovie borgo di Vinca. Nella prima metà di avevano deciso di mettere in campo settembre, continuarono le stesse una tecnica che potremmo definire attività con il massacro di Pioppetti di “dell’orrore”. Una tecnica di “guerra Montemagno, in Comune di Camaiore ai civili” che puntava direttamente (Lucca) e, successivamente, sul fiume a sterminare ogni forma di vita nei Frigido vicino a Mezzano (Lucca), e territori che ospitavano brigate infine a Bergiola. Come si vede furono partigiane; avrebbero ottenuto così attività continuative che ripetevano l’obiettivo di togliere il sostentamento sempre lo stesso schema. Non vi sono ai partigiani e di abbattere il morale dubbi quindi sul fatto che si trattasse degli stessi, che in gran parte di una strategia militare pianificata e avrebbero avuto i famigliari coinvolti condivisa ad alto livello. negli stermini. L’uso della “guerra ai civili” era La 16^ SS Panzergrenadier Division già cominciata il 12 Agosto 1944 a “Reichsführer” Sant’Anna di Stazzema. Poi dal 17 al Per avere un quadro completo può 19 agosto era proseguita con le stragi essere utile ricordare chi erano i di Valla e Bardine, San Terenzo Monti, protagonisti di queste operazioni. La Fivizzano e Massa; dal 24 al 27 agosto 16^ divisione granatieri delle SS era furono compiute le stragi nel piccolo comandata da (Fig. 3), giudicato colpevole di crimini di guerra e condannato a morte da un tribunale inglese. Prima di comandare la 16^ Divisione in Italia il Generale Max Simon era già stato comandante di un campo di concentramento in Germania, e nell’estate del 1943 in Russia era stato condannato a morte in contumacia per aver diretto il massacro di 10.000 civili nelle vicinanze di Kharkov (2). Il Generale Simon aveva ripetutamente usato un suo Battaglione Esplorante, specializzato nei “lavori sporchi” comandato da (fig. 4). Reder aveva operato nell’est europeo con funzioni di contrasto dei partigiani. Nel maggio del 1944 la divisione fu

Fig.3. Il Generale Max Simon comandava la 16a SS Panzergrenadier Division “Reichsführer” che organizzò le stragi di Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto. Fu condannato a morte, ma la sentenza non fu mai eseguita

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 35 Fig. 4. Walter Reder maggiore, comandante del 16° Battaglione Esplorante all’interno della 16a SS Panzergrenadier Division “Reichsführer”. Qui fotografato con la moglie in occasione del conferimento di una medaglia al valore. Fu condannato all’ergastolo dal tribunale di Bologna nel 1951 ma fu successivamente scarcerato nel 1985.

36 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 trasferita in Italia. Ovunque fosse per arrivare sulle loro dolci colline, fra passata, la popolazione civile era le loro care famiglie, fra i loro bimbi, investita da un’ondata di terrore. nei loro borghi millenari, dove la civiltà Al termine della guerra Reder fu contadina dettava le abitudini e gli stili di processato a Bologna e condannato vita basati sul duro lavoro, sull’amore, all’ergastolo il 31 Ottobre 1951. Venne sull’aiuto reciproco e sull’onestà. Tutti poi scarcerato nel 1985. sapevano che i tedeschi facevano La 16^ Divisione venne spostata in rappresaglie contro la popolazione Ungheria nel febbraio 1945 dove, nel maschile adulta, in caso di uccisione corso delle azioni antipartigiane in di soldati, ma nessuno pensava che cui era specializzata, compì ulteriori sarebbero state uccise le donne, i vecchi eccidi; si arrese agli alleati in Austria e i bambini. Non erano a conoscenza di nel maggio del 1945. ciò che sarebbe avvenuto nemmeno

I giorni precedenti la strage Le forze nazifasciste comandate da Max Simon circondarono la zona di Monte Sole. In pochi sapevano qual’era la natura delle operazioni militari che furono preparate con un ampio spiegamento di forze. Oltre ai comandanti della 16^ Divisione SS lo sapevano alcuni fascisti locali, che collaborarono attivamente alle operazioni. Il reggente del fascio di Marzabotto fu condannato per questo a 30 anni di carcere dalla Corte D’Assise di Bergamo il 30 Settembre 1946. Lo sapeva anche il maresciallo dei Carabinieri di Marzabotto Rocca, che, dopo aver partecipato ad una riunione, aveva avvertito alcune persone del centro abitato (3). I partigiani della Stella Rossa invece non avevano modo di sapere cosa stava

Fig.5. Don Giovanni Fornasini. Ucciso il 13 Ottobre 1944. Dopo avere denunciato in modo dettagliato al Segretario Comunale di Marzabotto Grava ciò che i nazifascisti avevano compiuto a Monte Sole, don Fornasini si recò a Bologna, ma poi fece misteriosamente ritorno alla sua parrocchia di Sperticano.

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 37 i sacerdoti. La Stella Rossa era nata parrocchia. Fra il 1943 ed il 1944 molte nella canonica del Parroco di Vado don furono le occasioni di bombardamenti Eolo Cattani, e tutti o quasi i parroci alleati, e di rappresaglie tedesche, in cui della zona convivevano e collaboravano la sua presenza e il suo aiuto avevano con la Brigata. Fra questi don Giovanni generato ammirazione, e attraverso il Fornasini (Figg. 5 e 6), che da oltre due racconto e il passaparola le sue gesta anni era a Sperticano. erano divenute leggendarie. Pier Angelo Ciucci, che nel 1974 Don Giovanni Fornasini per conto del “Circolo Giovanile Don Fornasini aveva iniziato come M.O.G. Fornasini” ha fatto una aiuto domenicale dopo essere stato accurata ricerca, cita alcuni ricordi di ordinato suddiacono il 29 Marzo 1941. parrocchiani: Il 28 Giugno 1942 venne ordinato “In chiesa, se da un lato esaltava i valori sacerdote e successivamente prese il cristiani, dall’altro deprecava i soprusi posto dell’anziano parroco don Roda di quei nazifascisti, che considerava (4). Don Fornasini era un giovane di “invasori” e “carnefici”. Si legò ai 25 anni e da Parroco di Sperticano si giovani qualsiasi tendenza avessero era fatto amare da tutta la popolazione e per loro aprì una biblioteca, onde dei dintorni, e non solo dalla sua potessero studiare e non perdessero

Fig.6. Don Giovanni Fornasini, al centro, accompagna i suoi parrocchiani di Sperticano a San Luca nel maggio 1943 (foto proprietà Vittorina Calzolari).

38 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 un anno, causa la guerra, e talvolta di un evento casuale, una bomba o una allestiva le commedie e i burattini per mina. Sapevo che, dopo i giorni dei loro. Anche molti ragaz­zi porrettani massacri, i tedeschi si erano molto andarono a Sperticano per aiutare quel concentrati sulla costruzione di trincee prete tutto indaffarato e sempre in sui crinali, e se trovavano uomini li movimento. catturavano per usarli come muli, per Quando i nazifascisti compivano delle portare attrezzature e viveri sui monti. stragi, era lui che andava a comunicare Sperticano era diventato un punto di ai parenti la morte dei congiunti. Puliva raccolta dei prigionieri che venivano i cadaveri insepolti e li seppelliva, senza usati come muli nel trasporto notturno, curarsi degli ordini perché i nazifascisti per la fortificazione della nuova linea li lasciavano a pubblico esempio. difensiva. Allorché erano in pericolo uomini, Viene riportato da vari testi che, la sera donne e bambini, tutti in cuore avevano prima dell’uccisione di don Fornasini, la speranza del suo veloce intervento al una delegazione tedesca avrebbe comando tedesco per la loro libertà” (5). chiesto al parroco di festeggiare assieme a loro il compleanno del La morte di don Fornasini capitano, e che l’opposizione del Fatta questa premessa propongo la parroco al coinvolgimento di alcune lettura di due interessanti documenti e ragazze sia stata la causa di un litigio; una riflessione sulle cause della morte quello sarebbe stato il movente della di don Fornasini. sua uccisione il giorno successivo. Sulla causa della morte di don Ma questa versione è poco credibile, Giovanni Fornasini, che venne ritrovato perché don Fornasini era, di fatto, cadavere presso il cimitero di San prigioniero, e se i militari tedeschi Martino di Casaglia, non avevo mai volevano fare i loro comodi non avevano avuto notizie precise. Sapevo che era certo bisogno del suo permesso. Alla un grande, che si faceva in quattro e fine è poco credibile anche l’ipotesi tutti gli volevano bene, e che accorreva che si fosse trattato dello scoppio di in soccorso nei bombardamenti e nei una bomba, perché Nerina Moschetti rastrellamenti come poteva, con la vide don Fornasini morto, colpito al sua mitica bicicletta. Io sono nato a petto da un colpo di arma da fuoco il 14 Marzabotto nel 1950 e gli eventi della Ottobre del 1944, e testimoniò che era strage mi sono sempre stati famigliari. “con la faccia al cielo. Morto ma ancora Ho conosciuto fin da giovane molti degli intero. (...) Dovrebbe aver sofferto scampati e attraverso i loro racconti poco. L’hanno colpito al petto - Io me avevo un quadro abbastanza preciso lo ricordo ... steso, con gli occhiali ... la dei fatti più violenti e terribili. sottana nera ... l’ho avuto davanti per Ma di don Fornasini sapevo solo che tanto tempo” (6). morì dopo la strage, salendo per Anche Caterina Fornasini, nipote di seppellire i morti, ma non avevo mai don Fornasini, che abitava con lo focalizzato bene le date, forse perché zio presso la canonica di Sperticano, mi pareva scontato che si fosse trattato ha testimoniato che “il 13 ottobre la

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 39 Fig.7. Il capitano Anton Galler, comandante del II° Battaglione del 35° Reggimento della 16^ Divisione SS, che nell’ottobre 1944 aveva alloggiato il proprio comando presso la canonica di Sperticano. Fu il probabile autore materiale dell’omicidio di don Giovanni Fornasini (Museo Sant’Anna di Stazzema).

40 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 mattina il capitano delle SS disse alla SS”. [Hrsg.: Divisionsgeschichtliche nonna di svegliare il Pastore, come Arbeitsgemeinschaft der lui chiamava lo zio, perché voleva Truppenkameradschaft der 16. incontrarlo a Monte Sole. La nonna SS-Panzergrenadier-Division implorò lo zio di non andare, ma lui “Reichführer-SS”]”. Questo libro è disse che doveva recarsi a San Martino molto ricco di documentazioni e dati per seppellire i morti e partì da solo. relativi agli spostamenti della divisione, Non tornò né per il pranzo né per la ed è stato anche acquisito agli atti del cena, allora la mamma Corinna chiese processo di La Spezia. Ne esiste anche al capitano: “Pastore?” e si sentì una traduzione non ufficiale in italiano rispondere: “Pastore kaputt” (7). che ho potuto consultare integralmente. Alla pagina 121 (della traduzione) viene Il probabile esecutore riportata la disposizione della 16^ Sulla figura del capitano delle SS che il Divisione il giorno 8 Ottobre 1944, in cui 13 ottobre 1944 condusse don Giovanni si afferma: Fornasini a San Martino sono state fatte diverse ipotesi. Io penso che quel “Il 16° reparto da ricognizione delle SS capitano potesse essere Anton Galler. è fermo con la 1^,2^ ,3^ Compagnia Qualcuno (8), suggeriva che a ovest del fiume del Setta e della potesse essere il Capitano Friedrich ferrovia, con fronte verso est. Il vicino Schmidtkonz (o Schmidtkunz), però destro della AA 16 è il II° Battaglione del Carlo Gentile (9), che fra l’altro lo definisce “tenente”, al contrario di altri che lo definiscono “capitano”, afferma che Schmidtkonz “fu ucciso da una granata americana il primo ottobre 1944 a poche ore dalla strage”. Altri capitani non c’erano fra le compagnie del Battaglione Reder. Recentemente ho trovato informazioni interessanti sul libro dei reduci della 16^ div. SS “Dal Cecina alla Linea Gotica da Tauglia all’Ungheria - “Im gleichen Schritt und Tritt” - Dokumentation der 16. SS- Panzergrenadierdivision “Reichsführer-

Fig.8. Il Segretario Comunale di Marzabotto rag. Agostino Grava, che si recò dal Capo della Provincia di Bologna Dino Fantozzi a denunciare i massacri in corso a Marzabotto. Fantozzi non gli diede ascolto, e lo fece arrestare (foto proprietà Giancarlo Berti).

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 41 35° Reggimento Granatieri Corazzati SS tenuti prigionieri nello scantinato del sotto il comando del capitano GALLER palazzo dietro all’oratorio che fu teatro che ha messo il suo comando di di una orrenda carneficina. battaglione presso San Martino. Il vicino La 5^ compagnia dello stesso sinistro della AA 16 è il I° battaglione Battaglione Reder controllava “un del 36° Reggimento Granatieri incrocio di strade a Sud di Vado”. Corazzati SS con comando a Vado. Nel Tutto il battaglione di Reder era I° Battaglione del 36°, il comandante è quindi posizionato sul versante est fra il Capitano GANTZER. La 5^ Compagnia Cerpiano e Vado. AA 16 sotto il comando di SAALFRANK Il II° Battaglione del 35° Reggimento controlla un incrocio di strade a sud di comandato dal capitano Anton Galler Vado. Il comando della compagnia AA aveva invece sistemato il proprio 16 è a Sperticano nella valle del Reno. Il comando presso San Martino. comando avanzato è a Cerpiano.” Occorre notare che il 6 Ottobre (pag. 120 del libro citato) il II° Battaglione di Da questo si deduce che il giorno Galler era fra Vado e Quercia. Quindi lo 8 ottobre le compagnie 1^, 2^ e 3^ spostamento del II° battaglione di Galler del Battaglione Reder (16° reparto a San Martino avvenne certamente da ricognizione) erano a Cerpiano, fra il 7 e l’8 di Ottobre. L’8 di ottobre come confermato anche da molte è la data in cui molte testimonianze testimonianze di superstiti che erano riportano la presa di possesso della canonica di Sperticano da parte di un gruppo del quale faceva parte un capitano “basso e tracagnotto” che si recava abitualmente a San Martino. Il II° Battaglione Galler (così veniva chiamato il II° Battaglione del 35° Reggimento della 16^ Divisione SS comandata da Max Simon), era rimasto nelle retrovie, perché era stato molto impegnato nelle attività di contrasto ai partigiani in Toscana, fra Massa e

Fig.9. Dino Fantozzi, Capo della Provincia di Bologna dal 1944 alla liberazione, catturato nel Giugno del 1945 a Milano, e condannato a 10 anni di reclusione nel febbraio 1946. Prima di diventare Capo della Provincia di Bologna (carica equivalente a Prefetto) era stato Commissario Straordinario a Catania, Federale a Reggio Emilia, e Consigliere Nazionale (Foto dall’archivio de “Il Giornale d’Italia” conservata nella biblioteca comunale G. C. Croce di San Giovanni in Persiceto).

42 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 Lucca. A Sant’Anna di Stazzema era alleato. Quindi se Galler aveva posto stato proprio questo Battaglione ad il proprio comando nei pressi di San aver condotto l’operazione che avrebbe Martino è da escludere che gli ufficiali fatto terra bruciata con un massacro passassero la notte sul crinale, ed è altrettanto feroce. Il capitano Anton molto più ragionevole pensare che Galler non era meno feroce del il comando del II° Battaglione Galler maggiore Reder, e sicuramente fosse stato sistemato proprio nella era un uomo di fiducia del generale canonica di don Fornasini. Sperticano Simon, al quale affidare operazioni infatti è molto ben protetta dal Monte “sporche” (l’uccisione di don Fornasini Caprara, e quindi quasi impossibile fu certamente un crimine di guerra). da colpire col cannone, ed al tempo Dai documenti e dalle carte militari stesso San Martino è facilmente si capisce che le compagnie del raggiungibile da Sperticano attraverso Battaglione Galler tenevano le posizioni strade ben protette. Inoltre ci sono difensive sul crinale da San Martino a tutte le testimonianze di persone di Termine. Sperticano che concordano nel riferire Chi conosce la zona sa che tutto che il capitano “basso e tozzo” che questo crinale è molto esposto al aveva preso possesso della canonica di cannoneggiamento proveniente da don Fornasini si recava abitualmente Monzuno, dove si trovava il fronte a San Martino. Vi si recava al mattino,

Fig.10 Adolf Hitler e salutano, durante il loro incontro in Italia nel Giugno 1938. I due si interessarono dell’insabbiamento dei documenti riguardanti i massacri di Monte Sole.

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 43 poi tornava per il pranzo e ritornava Purtroppo Anton Galler non fu mai a San Martino nel pomeriggio, per perseguito e, quando il processo di La rientrare per la cena e per passare Spezia fu avviato, egli era già morto la notte. Fra l’altro a Sperticano (nel 1993) da tranquillo pensionato in gli ufficiali potevano godere di una un villaggio turistico in Spagna. relativa comodità, obbligando le donne presenti in canonica a far loro trovare Il movente dell’assassinio pasti pronti e vestiti puliti. Recentemente il mio amico Gian Le testimonianze (fra le quali quella Paolo Frabboni di Traserra, (guida del della madre del sacerdote) affermano Parco Storico Regionale di Monte Sole che il mattino del 13 Ottobre 1944 quel e ricercatore locale), mi ha dato le capitano ordinò a don Fornasini di fotocopie di due documenti che hanno raggiungerlo a San Martino. Cosa che risvegliato in me un nuovo interesse. egli fece in mattinata. Il capitano poi Il primo documento contiene la rientrò per pranzo, e nel pomeriggio relazione che il Segretario Comunale ritornò a San Martino, da dove rientrò rag. Agostino Grava (Fig.8) scrisse nuovamente alla sera per cena. Alla per il Prefetto-Capo della Provincia di domanda di una delle donne che Bologna Dino Fantozzi (v. documento servivano il capitano e gli altri militari 1) . In realtà tale documento lo alloggiati nella canonica, il capitano aveva già consegnato al Comune di affermò: “pastore kaput”. Marzabotto nel 2000, ma io ne sono Il prof. Gentile ha trovato una fotografia venuto a conoscenza solo ora, e mi di Anton Galler che è oggi esposta risulta non sia mai stato pubblicato. al museo di Sant’Anna di Stazzema Avevo letto in varie pubblicazioni (Fig. 7). Dalla foto Galler appare di dell’esistenza di quella relazione, e corporatura abbastanza minuta, ma ne avevo letto stralci, ma ora, avendo potrebbe essere cresciuto di peso il testo completo, una cosa mi ha in seguito. Per quanto riguarda colpito: nella relazione viene indicato la statura ho potuto solo fare un un solo nome quale testimone di confronto con i modelli di disegno che quella strage: don Giovanni Fornasini, fanno riferimento alla proporzione parroco di Sperticano. testa/corpo. Con questo metodo si E’ lui che “ebbe il permesso dalle può verificare che la statura di Galler forze Germaniche di portarsi a è abbastanza bassa. Certamente seppellire i cadaveri”, e quindi è lui inferiore ai 170 cm. che, a conoscenza dei fatti, “sarebbe Anton Galler, che come Reder opportuno interrogare” per avere aveva fatto esperienza nei campi di informazioni attendibili; così scriveva concentramento, e che aveva condotto il Grava. la strage di Sant’Anna di Stazzema, era L’altro documento, anch’esso citato in probabilmente una scelta ideale per vari testi, ma che non avevo mai potuto un lavoro di assassinio su ordinazione leggere integralmente e che completa come quello che, nella mia opinione, il quadro, è la memoria del Capo della colpì don Fornasini. Provincia di Bologna Dino Fantozzi (Fig.

44 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 9) (v. documento 2). In esso Fantozzi quale testimone divenne la sua racconta che il Segretario Comunale condanna a morte. di Marzabotto andò a fargli rapporto il Agostino Grava, in un rapporto in­viato 2 ottobre 1944. subito dopo la liberazione, al Ministro Mi ha colpito in particolare che dell’Interno, ricordava: il Fantozzi ne avesse parlato con Il Capo della Provincia Fantozzi ebbe Mussolini, il quale pare ne parlò con l’ordine da Brescia di appurare quanto Hitler (Fig 10). Ho pensato che, dopo vi era di vero nelle voci di Radio Londra. il coinvolgimento di questi alti vertici, Si ricordò di quanto avevo narrato io e la citazione ufficiale di don Fornasini mi mandò a cercare a mezzo di due

Fig.11 I personaggi che parteciparono alla riunione da Dino Fantozzi il 10 Ottobre 1944: in alto da sinistra: il Colonnello delle SS Dollmann con Hitler, e Von Halem al processo di Norimberga; in basso da sinistra: il dr. Sachs, funzionario della ambasciata tedesca, eTemistocle Testa, Prefetto addetto alle informazioni militari.

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 45 repubblicani (militi della Repubblica di in quel periodo — il perché di quel Salò n.d.r.). Non aveva creduto alle mie trafiletto, mi disse che, su richiesta di lacrime, al mio pianto, perché avevo Fantozzi, aveva assunto informazioni pianto narrando con orribili particolari presso ambienti tedeschi, compreso le stragi della popolazione di cinque il suo vecchio amico von Halem. frazioni di Mar­zabotto, e mi mandò Quando questi gli diede la versione a cercare di notte con i repubbli­cani menzognera che aveva già fornito armati di mitra. Alla sua presenza mi al prefetto, incaricò un redattore di impose di mettere per iscritto quanto scrivere il trafiletto famigerato che avevo a lui narrato pochi giorni prima, avrebbe dovuto tranquillizzare la perché, aggiungeva, a seguito di comu­ popolazione” (12) . nicazioni di Radio Londra, il Duce Quindi, ricapitolando, la cronologia è voleva sapere co­me stavano realmente la seguente: le cose (10). - 29, 30 settembre e 1 ottobre 1944 Dopo la presentazione verbale dei sono i giorni della strage fatti da parte del Segretario Comunale - Il 1° ottobre il Segretario Comunale Grava al viceprefetto De Vita e al Capo di Marzabotto si recò a Bologna a fare della Provincia Fantozzi l’1 e il 2 Ottobre rapporto al viceprefetto De Vita, poi al 1944 (a strage ancora in corso), e dopo Capo della Provincia Fantozzi. Venne la richiesta dello stesso Fantozzi di una quindi trattenuto a Bologna fino al 4 relazione scritta (evidentemente per Ottobre. poter poi scaricare su di lui le ire dei - Fra il 2 e il 6 ottobre Radio Londra suoi superiori), si tenne una riunione il diede una dettagliata informazione dei 10 ottobre dal Fantozzi di utte le autorità massacri avvenuti a Monte Sole, e da per decidere la strategia. Presenti il Brescia arrivò la richiesta a Fantozzi di generale Werchien, il colonnello Eugen chiarimenti. Dollmann, rappresentante delle SS - Il 2 ottobre don Fornasini, dopo in Italia, il console generale tedesco essere stato arrestato e trasferito a a Milano Von Halem, il funzionario Bologna, ritornò a Sperticano, però dell’ambasciata tedesca dott. Sacht e il senza salvacondotto (13). Iniziò l’opera prefetto Testa (11) (Fig. 11). di seppellimento alla Botte di Pioppe. E non appare quindi casuale che il - Il 6 o il 7 ottobre i repubblichini famigerato articolo de “il Resto del armati portarono da Fantozzi il Carlino, che negava la strage (Fig. Segretario Comunale Agostino Grava, 12) e che afferma: “... le solite voci che in quella occasione fu costretto a incontrollate ..”, sia datato 11 Ottobre mettere per iscritto quello che aveva 1944, cioè proprio il giorno dopo la riportato a voce alcuni giorni prima. riunione da Fantozzi. - L’8 ottobre è il probabile giorno in Nazario Sauro Onofri, giornalista cui le truppe SS si installarono nella e storico d’ispirazione socialista, canonica di don Fornasini (14) Da registra a tal proposito: “Molti anni quel giorno egli fu trattenuto come se dopo, quando chiesi a Giorgio Pini — fosse prigioniero (15). che era stato direttore del giornale - Il 10 ottobre le autorità tedesche

46 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 e il prefetto Testa, già citato prima, valor militare che fu conferita a don tennero una riunione da Fantozzi. Fornasini il 19 maggio 1950, che recita - L’11 ottobre uscì l’articolo su “il fra l’altro: “Voce della Fede e della Resto del Carlino” che smentiva le Patria, osava rinfacciare fieramente al “solite voci incontrollate”. tedesco l’inumana strage di tanti deboli - Il 13 ottobre venne ucciso don ed innocenti, richiamando anche su di Giovanni Fornasini, unico testimone sé la barbarie dell’invasore e venendo citato nel rapporto che Grava fu a sua volta abbattuto, ...” . costretto a scrivere da Fantozzi. Per don Giovanni Fornasini, e gli altri Secondo la mia versione, in quella sacerdoti che sono stati uccisi durante riunione del 10 Ottobre che si tenne la strage di Marzabotto, è stata da Fantozzi, i gerarchi nazifascisti proposta la causa di beatificazione avevano deciso come procedere per far (n.d.r.) tacere quelle voci. Bisognava far tacere quel testimone così coraggioso e così Documento 1 : Originale della relazione amato dai suoi parrocchiani, ma così dattiloscritta avente per oggetto incontrollabile, anche dalle gerarchie “Rapporto sulla situazione del comune della Chiesa. L’unica possibilità per di Marzabotto” che il Segretario zittirlo era di farlo sparire, e siccome Comunale di Marzabotto, Agostino il territorio di Sperticano era ancora Grava, scrisse l’11 ottobre 1944 per sotto il diretto controllo di Reder, il il Capo della Provincia di Bologna, quale obbediva ancora agli ordini del Dino Fantozzi; nella relazione si generale Max Simon, per tramite del evidenziavano gli eccidi di donne vecchi maggiore Helmut Loos, dei servizi e bambini e si indicava don Giovanni segreti delle SS (insomma la squadra Fornasini come testimone che sarebbe che aveva compiuto il massacro), stato opportuno interrogare, in quanto non sarebbe stato difficile trovare aveva avuto il permesso dalle forze un sicario. Bisognava però agire in germaniche di seppellire i morti modo discreto per evitare ulteriori contraccolpi politici, perché le notizie Documento 2: “Memoriale riguardante dovevano essere cancellate, e don l’eccidio di Marzabotto”, copia Fornasini doveva sparire nel mistero. dattiloscritta della relazione redatta dall’ex Capo della Provincia di Bologna, Dopo tutto quanto ho letto, questo il gerarca fascista Dino Fantozzi, in è, a mio parere, il movente di data 20 marzo 1946 durante la sua quell’assassinio! E i mandanti sono fra prigionia; la relazione venne scritta, i nomi di quella riunione del 10 ottobre successivamente alla sua condanna a in Provincia. 10 anni di reclusione nel febbraio 1946, su richiesta delle autorità italiane. Nel Alla luce di questi documenti acquista memoriale cita che parlò due volte un significato più pregnante anche la dell’eccidio con Mussolini, il quale motivazione della medaglia d’oro al protestò telefonicamente con Hitler

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 47 Fig.12 Ritaglio del quotidiano “il Resto del Carlino” dell’11 Ottobre 1944. La “voce inconsistente” a cui si riferisce l’articolo è probabilmente riferita all’unico testimone citato: don Fornasini. Il direttore del giornale, Giorgio Pini, ammetterà poi che si consultò con Fantozzi e Von Halem per decidere che cosa scrivere (Immagine tratta da: Arbizzani, Prima degli «unni» a Marzabotto, Monzuno, Grizzana. Uomini, luoghi ed altro dal ‘900 agli eccidi nazifascisti del 1944. Il post-liberazione e il ricordo, Grafis Edizioni, 1995)

48 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 Note RICERCHE STORICHE N. 101 aprile 2006 - Istoreco. (1) L. Baldissara P. Pezzino - Il Massacro, Il Mulino, re.it/public/isto/rs101OCRlow275201110112. 2009 pdf]. Il Testa aveva strette relazioni con il (2) Informazione tratta dal sito http://www. colonnello Dollmann [http://en.wikipedia.org/wiki/ specialcamp11.fsnet.co.uk/. che raccoglie i dati e le Temistocle_Testa ]. Poi ovviamente c’era il Prefetto informazioni essenziali dei prigionieri di guerra che Dino Fantozzi, iscritto al fascismo dal 1 novembre furono rinchiusi nel campo di prigionia in Irlanda 1920. Di origine toscana, Fantozzi aveva iniziato la chiamato “special camp 11”. I dati si trovano alla sua carriera animando quella squadra d’azione voce “SS Gruppenführer und Generalleutnant der “Dante Rossi” che vide a Firenze in quegli anni Waffen SS Max Simon”. fra i suoi più attivi partecipanti anche Alessandro (3) Testimonianza diretta di Ventura Renata Pavolini, Ministro della Cultura Popolare e futuro trasmessa dal figlio Enrico Beccari segretario del P.F.R. (4) P.A. Ciucci. - MARZABOTTO ’44 Don Giovanni (12) G. Lippi - La Stella Rossa a Monte Sole, ed. Fornasini, ciclostilato del “Circolo Giovanile M.O.G. Ponte Nuovo, 1989 Fornasini di Porretta Terme” del 1974, disponibile (13) L. Gherardi – Le querce di Monte Sole, ed. Il al seguente link: http://www.montesole. Mulino, 1994, pag. 249 eu/cms/testimonianza-massacro/2-non- (14) P.A. Ciucci - MARZABOTTO ’44 Don Giovanni categorizzato/143-don-giovanni-fornasini-p-ciucci Fornasini, ciclostilato del Circolo “Circolo Giovanile (5) idem M.O.G. Fornasini di Porretta Terme” nel 1974, (6) L. Gherardi. – Le querce di Monte Sole, Il disponibile al seguente lin, : pag. 43 Mulino,1994 (15) J. Olsen – Silenzio su Monte Sole, Garzanti, (7) A.R Nannetti, I bambini del ’44, la vita dopo 1970, pag. 299 gli eccidi – Marzabotto 2008, Gianni Marchesini Editore, 2009 Bibliografia (8) P.A. Ciucci, op. cit. Baldissara L. Pezzino P. - Il Massacro, Il Mulino, (9) C. Gentile, Un’operazione di annientamento, in 2009 Luciano Casali e Dianella Gagliani (a cura di), La Ciucci P.A. - MARZABOTTO ’44 Don Giovanni politica del terrore. Stragi e violenze naziste e Fornasini, ciclostilato del “Circolo Giovanile M.O.G. fasciste in Emilia Romagna, Napoli-Roma, l’ancora, Fornasini di Porretta Terme” nel 1974, disponibile 2008 al seguente link: http://www.montesole.eu/cms/ (10) G. Lippi - La Stella Rossa a Monte Sole, Ponte testimonianza-massacro/2-non-categorizzato/143- Nuovo, 1989 don-giovanni-fornasini-p-ciucci (11 ) Il generale Werchien, al quale era stato Lippi G. - La Stella Rossa a Monte Sole, Ponte affidato il compito di guidare una fantomatica Nuovo, 1989 (probabilmente mai esistita) commissione Gherardi L. – Le querce di Monte Sole, Il Mulino, d’inchiesta, non è mai stato identificato [Baldissara 1994 Pezzino]. Il colonnello Eugen Dollmann era in forza Zanini D. – Marzabotto e dintorni, Ponte Nuovo, 1996 ai servizi segreti e figurava essere rappresentante Ognibene G. - Dossier Marzabotto, APE, 1990 delle SS in Italia [http://it.wikipedia.org/wiki/ Olsen J. – Silenzio su Monte Sole, Garzanti, 1970 Eugen_Dollmann]. Il console generale tedesco a Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Milano Von Halem, membro delle SS col grado di Marzabotto – Marzabotto quanti, chi e dove, Ponte colonnello, fu coinvolto nel processo di Norimberga Nuovo, 1995 [http://de.wikipedia.org/wiki/Gustav_Adolph_von_ Nannetti A.R., I bambini del ’44, la vita dopo gli eccidi Halem]. Sul funzionario dell’ambasciata tedesca – Marzabotto 2008, Gianni Marchesini editore, 2009 dott. Hans-Georg Sachs non ci sono informazioni Gentile C. , Un’operazione di annientamento, in particolari. Il prefetto Timistocle Testa, eminenza Luciano Casali e Dianella Gagliani (a cura di), La grigia, squadrista della primissima ora, fu ritenuto politica del terrore. Stragi e violenze naziste e responsabile per i crimini di guerra a Fiume contro fasciste in Emilia Romagna, Napoli-Roma, l’ancora, gli ebrei nel 1940, dove in qualità di Prefetto venne 2008 ricordato così “Temistocle Testa, un funzionario Patelli C. Bergonzoni L. – Preti nella tormenta, che dell’antisemitismo ha fatto una bandiera” A.B.E.S., 1946, disponibile al seguente link: [Temistocle Testa di Ugo Pellini pubblicato da http://www.bibliotecapersicetana.it/node/166.

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 49 Documento 1.

50 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 Documento 1.

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 51 Documento 2.

52 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 Documento 2.

al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013 53 Documento 2.

54 al sâs 27 - anno XIV - I semestre 2013