BIODIVERSITÀ AFRICANA Parco nazionale del Chobe, Botswana ondato nel 1967, è situato nella regio- Fne nord occidentale del Botswana. Non è la più grande area protetta del Pae- se ma, secondo gli studiosi, è quella con la maggior varietà e abbondanza di piante e specie animali. Tipici della regione sono savane, praterie, pianure rigogliose, fore- ste di tek, lagune, dove trovano il loro ha- bitat iene, ghepardi, leoni, gnu, sciacalli, antilopi, coccodrilli, zebre e bufali. Ma l’elefante africano (Loxodonta africana) rappresenta l’attrazione principale: il Par- co del Chobe è rinomato per essere il luo- go con la massima concentrazione di ele- A CASA DEL PANDA GIGANTE fanti in Africa. Secondo alcune stime qui Riserva naturale di Wolong, Cina ne vivono circa 120mila. L’elefante afri- ituata nella regione orientale dei monti Qionglai, la Riser- cano è il più grande mammifero terrestre Sva naturale di Wolong con i suoi 2mila chilometri quadra- vivente del mondo. ti di estensione rappresenta la più grande, nonché meglio co- © Martin Harvey / WWF-Canon nosciuta, area per la conservazione del panda gigante. Oltre all’animale simbolo (circa 150 esemplari), nel Wolong vivo- no altre specie rare come il panda rosso minore, il cervo dalle labbra bianche e lo gnu. Bernard De Wetter / WWF-Canon

OTTOBRE 2008 ecomondo V

L’indagine La battaglia contro il progetto del Centro oli dell’Eni POZZI BOCCIATI DALLE SCUOLE E in si apre

no scarso grado di conoscenza,sia Udel parco che delle effettive dimen- un nuovo fronte sioni dell’attività estrattiva e dei suoi ef- fetti sull’occupazione,sull’inquinamento Ancora idrocarburi. Ancora una zona di Parco (per ora soltanto e sulla salute pubblica.È ciò che è emer- progettato), quello della Costa teatina, messa a repentaglio so dall’indagine promossa dal WWF nel- le scuole superiori del territorio del Par- da attività ad alto impatto ambientale. Ecco le ragioni del no co nazionale della Val d’Agri,che ha in- teressato 2.528 studenti delle scuole dei ingolari coincidenze quelle che ac- teatina da a dan- Da quel momento sono iniziate le comuni compresi nell’area protetta.L’a- comunano zone di elevato pregio no il 70% della produzione vinicola di proteste ed i ricorsi che hanno prodotto la nalisi ha mostrato una scarsa conoscen- Sambientale con il petrolio. In pregio regionale con 29 cantine sociali e legge regionale 2 del 4 marzo 2008 modi- za sull’istituzione del Parco,ma ha an- Abruzzo le due storie iniziano contempo- oltre 50 cantine private che danno lavoro ficata il 30 settembre 2008, che sospende- che evidenziato che il Parco è considera- raneamente nel 2001. La storia del petro- a 15mila soci più i privati e l’indotto, rebbe tutto fino al 31 dicembre 2009 ed to uno strumento strategico per lo svilup- lio inizia con un documento d’intenti sot- ognuno con la rispettiva famiglia ed un impedirebbe l’insediamento di attività po regionale incentrato sulla creazione di toscritto a Roma nei palazzi del ministero fatturato annuale tra 150 e 200 milioni di petrolifere in Abruzzo. L’ultima mossa occupazione e per valorizzare e tutelare delle Attività produttive l’11 settembre euro. A tutto questo vanno aggiunti i pro- dell’Eni è quella di acquistare i terreni agri- l’ambiente.Il 77% degli studenti è a co- 2001. La storia del Parco nazionale della blemi sanitari poiché nel raggio di soli 3 coli dell’area: una mossa che il Comitato, noscenza del fatto che in Basilicata sia Costa teatina inizia anch’essa nel 2001 chilometri dal Centro oli vi sono i comu- costituitosi un anno e mezzo fa, cerca di presente il più grande giacimento petroli- con la legge n. 93. La storia è sempre la ni di , Tollo, e Franca- fronteggiare raccogliendo fondi per ac- fero on-shore europeo,ma il 55% non ha stessa, la politica, in maniera trasversale e villa al Mare, con una popolazione resi- quistare a sua volta i terreni. riscontrato benefici in tema di occupa- superficiale, rincorre le aziende per garan- dente di oltre 50mila abitanti che aumen- A 7 anni di distanza, la Regione dei zione.L’86% è del parere che i contribu- tire posti di lavoro. Il distretto logistico tano nel periodo estivo. parchi o Regione verde d’Europa è di fron- ti provenienti dalle royalties,versati dal- Eni di Ortona rischia di essere declassato, Incredibilmente questo progetto ha te a un bivio: tutelare una splendida costa l’Eni alla Regione Basilicata ed ai Comu- e l’Eni progetta di rimanere in Abruzzo a seguito un iter autorizzativo misterioso e rimasta fortunosamente intatta o conce- ni non abbiano apportato alcun beneficio condizione di iniziare l’attività di coltiva- all’insaputa della popolazione fino ad dere all’Eni di stravolgerla in regione nera allo sviluppo della regione e dei comuni zione di idrocarburi prima nella zona di aprile 2007, quando se ne è venuti casual- del petrolio. stessi.Preoccupante è il fatto che alcuni Ortona e poi su tutto il territorio regiona- mente a conoscenza poco prima che l’iter Luigi Tiberio studenti abbiano manifestato scarsa fi- le e nel mare a 3 miglia dalla costa. stesso si concludesse ed iniziassero i lavori. www.comitatonaturaverde.it ducia negli amministratori locali,anno- Per fare questo deve avvalersi di un im- tando in margine alle domande chiare al- pianto di idrodesulfurizzazione del petro- lusioni a una non trasparente gestione lio (cosiddetto «Centro oli») per trattare il delle risorse riservate agli enti locali.Cir- fango estratto e separare gli idrocarburi. IL WWF SCRIVE ALL’ENI: «È ORA ca l’80% ritiene che l’attività estrattiva La capacità produttiva sarebbe di 7mila danneggi e comporti rischi per l’ambien- barili al giorno per 15 anni che verrebbero DI UN’OPERAZIONE TRASPARENZA» te,e che l’incremento dell’inquinamento imbarcati al porto di Ortona che di conse- si sia già verificato.Gran parte degli in- guenza diventerebbe un porto petrolifero, l WWF richiede ai dirigenti dell’Eni di avviare un’“operazione trasparenza” sul- tervistati (l’87%) crede in una eventuale con buona pace della pesca. Ile attività in Val d’Agri. Sono ancora molti i dubbi che aleggiano sulla modalità di connessione tra l’aumento di malattie e C’è da considerare che i 7mila barili gestione delle attività e che riguardano svariati aspetti: la quantità di greggio estrat- l’inquinamento dovuto all’attività petro- sono una nullità se confrontati con il fab- to, le modalità e i risultati dei monitoraggi ambientali, il destino dei fanghi di lavora- lifera.L’ultima parte dell’analisi ha cer- bisogno nazionale che attualmente si ag- zione, le attività presenti e future previste all’interno del parco nazionale della Val cato di valutare le scelte operate della gira sui 2 milioni di barili al giorno. Il Cen- d’Agri. Regione Basilicata e le modalità di utiliz- tro oli, industria insalubre di prima classe Le attività investigative in corso da parte delle Procure di Potenza e di Milano, e zo delle royalties.L’80% degli intervi- che alla fine impiegherà 25 persone, è pre- l’approvazione di un ordine del giorno da parte delle Province di Potenza e Matera, stati ritiene che l’attività petrolifera sia visto su un’area collinare, prospiciente il che chiedono al governo regionale un’informazione periodica e dettagliata sulle atti- invasiva e che i vantaggi occupazionali mare, di 12 ettari, immersa tra vigneti ed vità dell’Eni, sono solo gli ultimi atti di un dibattito quotidiano che coinvolge ammi- non siano a beneficio dei lucani. uliveti che caratterizzano tutta la costa tea- nistratori, associazioni, comitati e semplici cittadini. Remo Bartolomei tina e sono conosciute come le colline del Per di più, sottolinea il WWF, l’Ente Parco nazionale della Val d’Agri, istituito WWF Basilicata Montepulciano d’Abruzzo. con dpr dell’8 dicembre 2007, dopo quasi un anno è ancora oggi senza sede né orga- Queste colline che seguono la costa ni di gestione.