Università degli Studi di Corso di Laurea Magistrale in PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, URBANISTICA E AMBIENTALE | a.a. 2016/17

LABPIANIFICAZIONE II [Prof. Maurizio Carta] CON Marilena Orlando in sinergia con il corso di URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Barbara Lino MODULO INTEGRATIVO Erica Mazzola

GUIDA ALLA REDAZIONE DELLA TAVOLA 2

#1 IDENTITÀ | TRASFORMAZIONI A /SALEMI

Oggetto della tavola è un quadro conoscitivo alla scala urbana. L’analisi prevede l’applicazione delle tecniche di interpretazione delle componenti strutturali di Menfi o Salemi (assegnate ai gruppi dalla docenza), a partire da una lettura dell’evoluzione storica, al fine di individuarne le identità, nonché lo studio dei processi di trasformazione in atto attraverso specifici filtri di lettura. Ciò consentirà allo studente di mettere in pratica quegli esercizi metodologici che rappresentano le prime fasi di un processo di progettazione urbana.

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1.1 ANALISI STORICA

La lettura dell’evoluzione storica della realtà rur/urbana assegnata dalla docenza (Menfi/Salemi) contribuisce a definirne l’identità. In questa fase si dovrà produrre un’analisi storica attraverso la letture di alcune cartografie storiche che faccia emergere per periodi storici definiti le trasformazioni del metabolismo urbano.

1.2 QUADRO STRUTTURALE PER CICLI

La prima parte dell’elaborazione corrisponde alla definizione degli elementi che consentono di costruire l’identità del centro rur/urbano assegnato (Menfi/Salemi) attraverso la rappresentazione delle sue componenti strutturali. La rappresentazione della struttura urbana verrà declinata per tipologia e/o per funzione in riferimento a cinque cicli specifici - green cycle, blue cycle, grey cycle, brown cycle, red cycle - e in riferimento ad attrattori/generatori. Questo tipo di analisi e rappresentazione della struttura del centro rur/urbano consentirà di individuarne le componenti strutturali, la loro sequenzialità funzionale e il loro ruolo sistemico sia per comprendere meglio il funzionamento complessivo dell’organismo rur/urbano, che per effettuare una valutazione dinamica della città individuando quelle aree maggiormente sensibili alle trasformazioni in cui un ciclo non è più attivo.

Il centro rur/urbano, nella sua accezione di “organismo urbano”, non segue un percorso biologico immodificabile, ma ha la capacità di rigenerarsi/re-ciclarsi al suo interno, ovvero di rigenerare un ciclo di vita in declino o di superarlo reinterpretando se stessa secondo le nuove dinamiche e le nuove esigenze. Il concetto di ciclo di vita rur/urbano e la relativa analisi richiesta per l’individuazione degli elementi che appartengono a ogni ciclo dovrà, pertanto, essere associata ai seguenti parametri: mutamento (opposto a staticità), sequenze e avvicendamenti, flussi, dinamiche, processi, relazioni spaziali e/o funzionali, gestione unica e integrata di più servizi.

Per facilitare la lettura delle componenti strutturali viene fornita una legenda che costituirà le linee guida per l’indagine e la selezione degli elementi strutturali. Per ogni componente appartenente ad ogni singolo ciclo dovrà essere impiegato un filtro fortemente selettivo applicato in base al livello identitario e al carattere di “invariante” dell’elemento selezionato. Il centro rur/urbano (Menfi/Salemi) sarà analizzato attraverso un’approfondita indagine mirata a riconoscere quali cicli sono attivi e quali, invece, sono interrotti.

L’analisi, e la relativa legenda, è così articolata: - GREEN CYCLE. Appartengono a questo ciclo quegli elementi che compongono l’ecosistema vegetazionale e che nel loro insieme danno vita alle diverse “linee verdi” che strutturano il centro rur/urbano: i corridoi ecologici anche in relazione al contesto territoriale, la microrete dei giardini pubblici e privati, la rete delle aree agricole produttive e residue, etc. La diversificazione funzionale di queste aree si riflette sulla razionalizzazione del grey cycle per migliorarne la fruibilità, l’accessibilità e la mobilità dei prodotti (nel caso di aree agricole). - BLUE CYCLE. Appartengono a questo ciclo gli elementi del sistema idrico urbano (dove presenti), del sistema delle acque reflue, che nel loro insieme compongono la struttura del ciclo delle acque. La localizzazione di questi elementi e il loro stato attuale (ad esempio alcuni elementi hanno subito azioni di artificiali che ne hanno alterato la struttura originaria) influenzano le scelte progettuali che riguardano sia le azioni per preservare il funzionamento del blue cycle, che le azioni che coinvolgono quegli elementi che, pur appartenenti ad altri cicli di vita, sono in stretta relazione con questo ciclo. - GREY CYCLE. Appartengono a questo ciclo quegli elementi del sistema della mobilità e della logistica che svolgono specifici ruoli nel funzionamento delle connessioni interne ed esterne. Appartengono a questo ciclo, pertanto, gli assi di attraversamento longitudinale e trasversale e, in generale, tutti questi elementi che svolgono la funzione di smistamento dei flussi in entrata e di connessione interna. - BROWN CYCLE. Le aree e/o gli edifici produttivi appartengono a questo ciclo se sono connessi fra loro per prossimità spaziale e/o per riconoscibili relazioni di sequenzialità funzionale. Poiché il brown cycle di un organismo rur/urbano può essere composto da più processi produttivi, nell’analizzare le relazioni di

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sequenzialità funzionale si sottolinea che alcuni elementi di uno specifico processo produttivo possono essere localizzati anche all’esterno del territorio comunale, ma restano comunque componenti del ciclo produttivo. - RED CYCLE. Appartengono a questo ciclo quegli elementi del patrimonio storico, culturale e delle risorse creative che compongono il ciclo del sapere, della conoscenza e della trasmissione della cultura e della storia rur/urbana, riconoscendo nella continuità della localizzazione e/o della fruizione una componente del riconoscimento del ciclo di vita.

Accanto ad un’articolazione delle componenti strutturali del centro rur/urbano per cicli e per relazioni spaziali, dovranno essere individuati anche quegli elementi che, per la loro dimensione e rango elevati, appartengono anche ad altre due categorie non sempre coincidenti con un ciclo di vita: - ATTRATTORI/GENERATORI. In questa categoria saranno inseriti tutti quegli elementi puntuali che, sebbene appartengano ad un ciclo, per l’importanza che possiedono assumono un ruolo ad alta intensità strutturale nel sistema rur/urbano (ad esempio i servizi generali, i servizi culturali o i grandi attrattori turistici), predominando rispetto al ciclo di vita a cui l’elemento appartiene.

1.2.1. ANALISI DEI CICLI ATTIVI E INTERROTTI1

CICLI ATTIVI. L’analisi della struttura rur/urbana si completa con l’interpretazione, la valutazione integrata e la rappresentazione del quadro che emerge dalle analisi per cicli. Al fine di comprendere il valore aggiunto che l’analisi dei cicli offre per comprendere il funzionamento sistemico del centro rur/urbano, si chiede agli studenti di riproporre gli elementi appartenenti ad ogni ciclo in schemi separati evidenziando le relazioni che esistono, anche quelle potenziali, e quegli elementi che, invece, pur appartenendo ad uno specifico ciclo, agiscono all’interno del centro rur/urbano in maniera isolata. Per quegli elementi a cui è stato attribuito il ciclo prevalente nell’analisi strutturale, si chiede adesso che venga riportato in tutti i cicli a cui appartiene al fine di evidenziare le interazioni che intercorrono tra più cicli. L’interpretazione delle relazioni esistenti permette di individuare le interazioni tra le diverse componenti strutturali, riconoscere le connessioni spaziali, funzionali o economiche tra i ruoli, e la definizione dei termini attraverso i quali questa interazione avviene. Finalità dell’analisi: consente di riconoscere l’esistenza di aggregazione di strutture che possono contribuire ad incrementare il valore del ciclo nel suo complesso; fornisce indicazioni specifiche sulle componenti sulle quali agire per creare nuove relazioni, per rafforzarne alcune o per intervenire su quelle non efficaci; permette di intessere armature tra le risorse capaci di elevare la loro potenza, il bacino di utenza o la diffusione territoriale.

CICLI INTERROTTI. Le città medio/piccole contemporanee manifestano la necessità di ripensare il modo in cui i sistemi urbani e territoriali possono ridurre lo spreco delle risorse materiali e immateriali e, quindi, ripensare i processi, i progetti e gli effetti di un nuovo modello di sviluppo, un modello capace di produrre una inversione di tendenza verso uno “sviluppo senza consumo” di risorse materiali e immateriali (suolo, tempo, energia, comunità). In quest’ottica l’individuazione di quelle aree in cui un ciclo non è più attivo acquisisce fondamentale importanza nell’orientamento degli scenari futuri, in quanto per ogni elemento appartenente ad un ciclo interrotto è necessario valutare se ri-attivare il funzionamento del ciclo originale e in che modo, o che tipo di trasformazione attivare per farlo diventare componente di un altro ciclo da potenziare, riconoscendone una maggiore adeguatezza alle mutate realtà. Pertanto, si chiede agli studenti di riproporre gli elementi che sono stati identificati come appartenenti a cicli di vita urbani interrotti nello schema del ciclo di cui facevano parte, differenziando quelli totalmente dismessi da quelli sottoutilizzati. Per ogni ciclo dovranno essere, inoltre, calcolati i dati quantitativi e dimensionali articolati secondo le categorie indicate sulla tavola, rapportando tale dato a quello degli elementi appartenenti ai cicli attivi.

1 Per indicare i cicli attivi dovrà essere utilizzato il colore nero. Per la redazione dei cicli interrotti dovranno essere utilizzati solo i seguenti colori: - rosso (c=0, m=85, y=70, k=0) per aree/elementi “totalmente dismessi”; - rosso (c=0, m=50, y=30, k=0) per aree/elementi “sottoutilizzati”.

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1.3 MOSAICO DELLE TRASFORMAZIONI IN ATTO E TENDENZIALI

L’analisi richiesta in questa fase del Workshop consente di estrarre la sintesi degli obiettivi e delle strategie già attivati da catalizzare all'interno della sperimentazione progettuale. L’analisi dei piani, dei programmi e dei progetti in atto restituisce un “quadro tendenziale” delle trasformazioni che consente sia di individuare il quadro delle azioni che stanno contribuendo all’evoluzione della città, sia di verificare in che termini e secondo quali direzioni preferenziali la città si sta trasformando. Per esplicare e programmare i nuovi interventi e per potenziare quelli in corso, si rende necessaria, dunque, l’individuazione delle trasformazioni urbanistiche della città attraverso l’analisi e la rappresentazione comparata degli strumenti urbanistici vigenti e delle politiche urbane in atto. Attraverso questa analisi si valutano sia le opportunità già decise e contenute nei documenti di pianificazione vigenti, sia le destinazioni d’uso o i progetti incompatibili, incoerenti o in contraddizione con quanto previsto dai diversi strumenti agenti su un’area. La presenza di incoerenze rispetto al riconoscimento dell’identità individuata attraverso lo studio condotto nella prima parte, consentirà allo studente di ben strutturare gli interventi del progetto futuro della città.

Le trasformazioni in atto dovranno essere restituite attraverso quattro rappresentazioni che ripropongono, come filtro di lettura, i cicli di vita rur/urbana con cui sono state analizzate e riconosciute le identità rur/urbane nella precedente fase.

Per la costruzione delle trasformazioni si dovranno tenere in considerazione i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione:

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL DI MENFI PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI SALEMI

PIANO STRATEGICO TERRITORIALE Valle del Belice2

PIST 4 Terre Sicane-Sciacca3 PIST n° 3 “Asse del ”4

PAES, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile di MENFI5

2 Il Piano Strategico Territoriale Valle del Belice è promosso dalle amministrazioni dei comuni di (capofila), Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Gibellina, Menfi, , , Poggioreale, , Salemi, , Santa Margherita di Belìce, Santa Ninfa e Vita. 3 La coalizione territoriale “Terre sciane ” è composta dai seguenti Comuni: Sciacca, , , , Menfi, , Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice, , , Bugio, , , , , , , Sant’Angelo Muxaro, , . I PIST, insieme ai PISU (Piani di Sviluppo Urbano) attuano il PO FESR 2007/2013 – Asse VI “Sviluppo Urbano sostenibile”, il cui obiettivo è di promuovere lo sviluppo economico, la capacità attrattiva e innovativa delle città in un’ottica di sviluppo sostenibile e di integrazione sociale. La coalizione territoriale “Terre Sciane Sciacca” è stata sottoscritta attraverso il protocollo d’intesa in data 11/11/2009. Nel 2013, nell’ ambito della coalizione PIST 4, è stata approvata l’operazione n° 45 dal titolo: “riconversione a pista ciclabile extra urbana di tratti della sede ferroviaria dismessa Menfi – fiume Carboj e tratto Porto Palo – vallone Gurra di Mare” per importo di €. 2.960.000,00” (D.D.G. n. 690 del 03.10.2013, decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente). 4 La coalizione del PIST 3 include i seguenti Comuni: Castelvetrano, Alcamo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Santa Ninfa e Vita

5 Il Comune di Menfi ha aderito al "Patto dei Sindaci" con delibera del Consiglio Comunale n. 11 del 4 marzo 2013 ed ha richiesto ed ottenuta in data 1 Marzo 2014 la proroga per la predisposizione del Paes.

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PAES, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile di SALEMI6

GAL Sicani7 GAL Valle del Belice8 GAC “Il sole e l’azzurro”9

DISTRETTO TURISTICO “Selinunte, il Belice e Sciacca Terme”10 DISTRETTO TURISTICO “Sicilia Occidentale”11

6 Il Comune di Salemi ha approvato il “Patto dei Sindaci” con delibera del Consiglio Comunale n. 03 del 29 gennaio 2015. 7 Il GAL SICANI comprende i comuni di Alessandria della Rocca, , Bivona, , Calamonaci, Caltabellotta, Cammarata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Cianciana, , Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, , , Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, , Santa Margherita di Belice, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, , Villafranca Sicula in provincia di , e Bisacquino, Castronovo di Sicilia, , Contessa Entellina, Palazzo Adriano e Prizzi in Provincia di Palermo. 8 Fanno parte del GAL Valle del Belice i comuni di: Gibellina, Santa Margherita di Belice, Montevago, Partanna, Menfi, Salaparuta, Sambuca di Sicilia, Poggioreale, Contessa Entellina, Caltabellotta, Santa Ninfa, Salemi. 9 Il GAC, Gruppo di azione costiera è composto dai Comuni di Sciacca, Castelvetrano, Menfi, Ribera, Cattolica Eraclea, Montallegro, Realmonte, Siciliana, 10 Il Distretto turistico raggruppa 17 comuni delle province di Agrigento e di Trapani: Caltabellotta, Calamonaci, Castelvetrano, Cattolica Eraclea, Menfi, Montallegro, Montevago, Partanna, Poggioreale, Ribera, Salaparuta, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice, Santa Ninfa, Sciacca, Siculiana e Vita. Sciacca è il comune capofila. 11 Il Distretto turistico “Sicilia Occidentale” comprende i comuni di Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Gibellina, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Petrosino, Salemi, San Vito lo Capo, Trapani, Valderice