Gli Indiani E La Massoneria HAKOMAGAZINE Sommario
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HAKOMAGAZINE 17 Gli indiani e la Massoneria HAKOMAGAZINE Sommario 3 Editoriale 5 Joseph Brant: mostro o pa- triota? 9 Alexander McGillivray 11 L’indiano del Presidente Grant 16 Eroe e macellaio 22 “Siete figli di Kituwah?” 29 Caro vecchio Kit 33 Movimento pan-indiano e Massoneria 35 Midewiwin e Massoneria: un caso di cannibalismo culturale 38 Massoneria e indiani 41 Il Delfino perduto di Francia 43 William Augustus Bowlwes Crediti fotografici e bibliografici: McKenney T. L., Hall J., History of the Indian Tribes of North America. Foto di Sandra Busatta. In The History of Freemasonry. Its Legendary Origins, Albert Gallatin Mackey scrive: «L’Ordi- ne fraterno dei Liberi e Accettati Muratori o Massoni, è una socie- tà segreta, tuttavia grandi sono state la sua influenza e le sue azioni sulla civiltà occidentale. Molti dei Padri Fondatori degli Stati Uniti - George Washington, Thomas Jefferson, John Hancock, Benjamin Franklin e Paul Revere - erano massoni. Simón Bolívar, il grande combat- tente per la libertà del Sud Ame- rica, e Giuseppe Garibaldi, il fa- moso patriota italiano, ne face- vano parte, come i grandi scrit- tori Voltaire e Goethe e i compo- sitori Franz Joseph Haydn e Sopra in alto: William McIntosh, creek (The McKenney-Hall Portrait Gallery Amadeus Mozart.» of American Indians); McIntosh fu ucciso dai suoi per avere firmato il trattato E i nativi del Nord America in che del 1824 con lo stato della Georgia. rapporti erano con la Massoneria Sopra: Grembiulino massonico con i simboli della società. In copertina: Ritratto di Joseph Brant, detto Thayendanega, capo mohawk, e i suoi adepti? 1742 - 1807, di Gilbert Stuart. 2 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi” e “Moderni», Irlanda e Scozia» af- ferma A. E. Roberts nella sua Freemasonry in American History. «[…] La fron- tiera si muoveva lentamente verso ovest. E altrettanto la Massoneria. In molti piccoli insediamenti si potevano trovare una chiesetta, una piccola scuola e una piccola loggia massonica». Qualche volta la loggia era ospitata nella chie- sa, oppure stava in una saletta al piano superiore di una locanda o un negozio, come nella poesia del Fratello Lawrence Greenleaf, “La loggia sopra il negozio di Simpkins”. Altre volte erano le autorità civili ad essere ospitate, come nel caso del Parlamento dello stato di Washington a Olympia, che restò ospite della loggia mentre costruivano l’edificio. Così, insieme alle molte altre frontie- re, vi era, in contemporanea, quella massonica. Ma i bianchi non erano i soli membri della fratellanza: la Prince Hall Freemasonry, la Massoneria afro-ame- ricana, si espandeva a sua volta e anche gli indiani trovavano posto tra le braccia accoglienti dell’Arte fin dal XVIII secolo. Nella prefazione a Freemason- ry and the American Indian di W. R. Denslow, Carl H. Claudy dichiara che: «indiani le cui fatiche furono di vitale importanza per i loro tempi e le loro tribù, […] trovarono nella Massoneria un insegnamento e un modo di vita che si adattavano alle loro filosofie molto meglio di qualsiasi delle molte dottrine reli- giose settarie di devoti missionari». Infatti, un numero considerevole di leader Sopra: Insegna della Loggia massonica del movimento pan-indiano del primo Novecento erano dei Fratelli. di Liberty, Missouri. Certo molti autori massoni proposero l’origine nativa americana dell’Arte e Sotto: Regalia e parafernalia massonici. indiani come l’irochese Arthur Parker, per lungo tempo presidente della Socie- tà degli Indiani Americani (S.A.I.) ed eminente archeologo, sostenne questa tesi dichiarando gli indiani “massoni naturali”. Anche se «si può dire con certez- za che [l’indiano] non sapeva nulla della leggenda di Hiram o del tempio co- struito da Salomone» (Denslow), prima dell’arrivo della Massoneria in Ameri- ca, sicuramente faceva piacere a massoni bianchi e indiani trovare patriottica- mente delle radici “americane” che ancorassero gli Stati Uniti ancor più stretta- mente a quel continente. Queste storie ingenue talvolta si mescolavano con la teoria delle Dieci Tribù Perdute d’Israele o con la Teoria Gallese, che ancora nel 1956 faceva riferire al California Freemason un episodio che potrebbe ispirare l’autore di Tex Willer e Mefisto: «due minatori gallesi, che cercavano l’oro in Arizona, si imbatterono in una tribù indiana che celebrava una cerimonia mas- sonica in lingua gallese». Va ricordato, comunque, che mentre rozzi abitanti del West esponevano cartelli con la scritta NON SI VENDE BIRRA AGLI INDIANI, presidenti come George Washington o Theodore Roosevelt non temevano di chiamare molti indiani Fratello. 3 HAKOMAGAZINE Joseph Brant, 1776, a 33 anni. Ritratto dipinto a Londra da George Romney, famoso ritrattista inglese (National Gallery of Canada, Ottawa); all’epoca Brant si era già schierato con la Corona inglese. 4 N° 17 Rivoluzione americana Joseph Brant, mostro o patriota? La controversa figura del capo mohawk ha fatto spargere fiumi d’inchiostro e ha dato origine a molti miti. Sandra Busatta Suo padre morì quando era ancora in Europa è nota come Guerra dei Sette piccolo e sua madre si risposò una Anni e, nel teatro americano, come «Forse nessun massone vissuto in seconda volta poi, rimasta nuovamente Guerra franco-indiana, che terminò nel America è stato tanto condannato da vedova, una terza volta con un mohawk 1763. Brant aveva tra i 13 e i 15 anni alcuni autori e lodato da altri quanto il cui nome cristiano era Barnet, Barnard quando cominciò a combattere, un’età Joseph Brant, il potente e influente capo o Brant. Per un certo tempo egli fu non stupefacente per un ragazzo indiano mohawk che parteggiò per gli inglesi conosciuto come Joseph figlio di Brant e neppure per i bianchi, dato che questa durante la Rivoluzione americana. In e, in seguito, come Joseph Brant. era l’età di un tamburino o di un alfiere parecchie occasioni egli mise in pratica Mentre Joseph cresceva, gli eventi di reggimento. Fu allora che incrociò le virtù massoniche dell’amore fraterno, internazionali che avrebbero influenzato l’uomo che avrebbe più pesato nella sua del perdono e della carità. In altre, si il suo destino, si mettevano in moto. In vita, sir William Johnson. dimostrò spietato, selvaggio e privo di Nordamerica, in nome del re di Francia, William Johnson, un irlandese giunto in considerazione per la vita umana» i francesi avevano esplorato una vasta America per dirigere le proprietà di suo (George L. Marshall jr.) regione dalla Louisiana ai Grandi Laghi, zio, l’ammiraglio Warren, aveva ben racchiusa dalle quattro principali città, presto cominciato a commerciare con gli Joseph Brant nacque intorno al 1742 Montreal, Detroit, New Orleans e indiani, guadagnandosi il nome di sulle rive del fiume Ohio mentre la Quebec, centro del loro impero. Wariaghejaghe (Colui che Tratta gli famiglia partecipava a una spedizione di Contemporaneamente gli inglesi si Affari) e una fama di onestà, quando caccia in quella regione rivendicata così apprestavano a compiere il grande salto molti colleghi erano ben al di sotto della spietatamente da indiani, inglesi e al di là dei Monti Appalachi per dare decenza. Nel 1744 il governatore francesi. Fu chiamato Thayendanegea sfogo alla loro popolazione straripante e Clinton lo nominò colonnello delle Sei che significa “Mette Insieme Due colonizzare l’Ohio e l’Illinois. Nel 1749 Nazioni e nel 1746 commissario agli Scommesse” o “Lega Insieme Due alcuni affaristi virginiani si assicurarono Affari Indiani per la colonia di New Bastoni” o “Fascio di Bastoni”. Suo 20.000 kmq nella valle dell’Ohio, York. Promosso comandante delle forze padre Peter (Tehonwaghkwangera- infischiandosene del fatto che, nello coloniali di New York per la difesa della ghkwa) e sua madre Margaret, o Mary stesso anno, Joseph Celeron avesse frontiera contro i francesi, nel 1755 (Degonwadontimori), erano mohawk proclamato francese la regione. Per diventò sovrintendente unico per gli cristianizzati che non appartenevano affermare il loro predominio i francesi affari delle Sei Nazioni irochesi, dei loro all’aristocrazia tribale; la nonna materna cominciarono a costruire forti e gli alleati e dei tributari, carica che manten- era stata una prigioniera urone. Così, inglesi fecero altrettanto. Dopo cinque ne fino alla morte nel 1774. Durante la eccetto l’appartenenza al clan del Lupo anni di tensione, nell’estate del 1754, un guerra franco-indiana egli sbaragliò i che gli veniva dalla madre, da parte inesperto colonnello della milizia della francesi nella battaglia del Lago George, indiana Joseph non ereditò nulla che Virginia, George Washington fece ricevendo per questo il titolo di baronet- potesse sostenerlo nelle sue ambizioni. cominciare con una sconfitta, quella che to. Agli ordini di sir William, Brant 5 HAKOMAGAZINE partecipò alla battaglia tra i mohawk Tuttavia, nonostante tutti i suoi più ricevette i suoi gradi massonici alla guidati dal famoso capo Hendrick, e poi, intimi amici, i Johnson e Butler, Hiram’s Cliftonian Lodge #417, che nel diciassettenne, a un’altra vittoria di appartenessero alla massoneria america- 1776 si incontrava presso la taverna “Il Johnson, la battaglia di Fort Niagara del na, Brant non entrò nella loggia di San Falcone” in Princes Street, a Soho (ci 1759. Sir William, la cui tenda era Patrizio, dato che anche alcuni dei suoi resta un modulo che lo attesta) ed ebbe democraticamente frequentata da floride più acerrimi nemici ne facevano parte l’onore di ricevere il grembiulino ragazze olandesi, contadinotte inglesi e prima della Rivoluzione, come quel direttamente dalle mani di Re Giorgio giovani indiane, era noto come un generale americano Nicholas Herkimer, III. impenitente donnaiolo anche in guerra. che era stato un suo amico e vicino e che «Si potrebbe intervistare un centinaio di Vedovo di Catherine Wisenburgh, che morì nella battaglia di Oriskany. scolari e neppure un’anima solitaria oggi gli aveva dato tre figli, John, Anne e Mentre la Rivoluzione si avvicinava avrebbe sentito il suo nome.