Montagne360 La rivista del Club alpino italiano giugno 2015 € 3,90

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Raccolta fondi fino al 30 giugno 2015 del Club alpino italiano n. 33/2014. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% 2 art. comma 20/b Post. - in legge 662/96 sped. Italiane abb. Filiale Spa, di Milano Poste del Club alpino italiano 33/2014. n. 3,90. Rivista mensile € 3,90. Montagne360. Giugno 2015, Giugno 2015, Montagne360. Editoriale orizzonti e orientamenti

Relazione morale del Presidente generale Umberto Martini

L’esperienza maturata nella vita del Sodalizio in dell’apparato consultivo decisionale rappresentato quest’ultimo decennio, e in particolare nel periodo dall’Assemblea dei Delegati, dai Gruppi Regiona- fin qui trascorso della mia presidenza, dimostra che li, dal Consiglio Centrale di Indirizzo e Controllo e mentre abbiamo una buona capacità progettuale e dal Comitato Direttivo Centrale e il supporto tec- operativa nel periodo annuale, questa si riduce nel nico amministrativo della Sede Centrale cui spetta medio termine per annullarsi quasi completamen- l’onere, nel rispetto delle norme dell’Ente pubblico te a lungo termine. Ciò può essere determinato sia nonché del nostro Statuto e Regolamenti, dell’or- dal limite intrinseco alla disponibilità del volonta- ganizzazione e del funzionamento dell’apparato, riato, sia dalla norma dell’avvicendamento negli oltreché della gestione-economico finanziaria e del organi centrali e territoriali. Chiari esempi di tale bilancio, la gestione patrimoniale, l’attività nego- realtà sono progetti a lungo termine, quale l’Uni- ziale di beni e servizi, la gestione amministrativa versità della Montagna poi UniCai, il riordino degli del corpo sociale tramite le Sezioni, solo per citare Organi tecnici centrali, il CAI che vorremmo, tra- le attività più rilevanti. sformatosi nel CAI di domani. Il periodo di gesta- È ovvio che tale sproporzione determini un inso- zione prima, che richiede approfondimenti nei vari stenibile rallentamento in quella cinghia di tra- settori organizzativi, tecnici e amministrativi e la smissione che posso sintetizzare dal dire al fare. Le complessità dell’iter di approvazione e di applica- soluzioni per riequilibrare tale stato di cose sono in zione dopo ne rendono spesso inattuali e superati i parte presentate nel documento “Il CAI di domani” risultati, richiedendo successive rielaborazioni con con lo scopo di una razionalizzazione nell’impiego notevole dispendio di risorse. delle risorse umane, dell’economicità di gestione e Se tali limiti temporali delle nostre strategie po- di produttività. Purtroppo per quei meccanismi cui trebbero essere accettabili in una situazione di accennavo pocanzi il documento è stato rinviato generale stabilità in cui le attività tradizionali e all’esame delle Sezioni, mentre il “domani” rispetto collaudate costituiscono i binari principali del pro- all’inizio dei lavori è ormai oggi. gredire ed evolversi del Sodalizio, risultano invece D’altra parte supponendo che la mia analisi espo- alquanto inadeguati in una società in rapido cam- sta nell’Introduzione sia corretta, se da un lato biamento e in uno scenario economico e politico dobbiamo trovare motivazioni e strumenti ade- fluttuante come l’attuale. guati per attirare più giovani nella nostra orbita, Venendo allora a mancare la sostenibilità di pro- dall’altra non si possono chiudere gli occhi di fron- getti ponte in grado di superare resistenze, attri- te alla realtà che la fidelizzazione dei soci meno ti e difficoltà contingenti, l’alternativa in grado di giovani (per noi gli ordinari) ormai non passa più garantire la continuità dell’operato è quella di una soltanto per il principio ideologico di appartenenza elasticità strutturale e agilità operativa tale da po- ma viene altresì valutato in termini di prestazioni ter rimodulare e adeguare le priorità in funzione di servizi monetariamente quantificabili a fronte dei mutamenti d’ordine sociale, economico e cul- della quota versata, quindi direttamente riferibili turale che inevitabilmente incidono sui comporta- alla tessera. Negoziazione e produzione di servizi menti individuali e collettivi. Di fronte a tali varia- che proprio per le loro implicazioni pratiche non bili, per noi il dato fondamentale resta l’etica che possono essere assicurate nel tempo dal solo volon- ci lega al ruolo del volontariato come base inelu- tariato o dal personale della Sede Centrale. Mentre dibile della struttura istituzionale. Di conseguenza quindi le attività nel territorio che già indicai nella si impone sempre più la necessità di adottare quei mia relazione all’AD del 2012, di ricerca, formazio- provvedimenti che attraverso modifiche struttura- ne, sicurezza e ambiente restano competenza quasi li e organizzative attuabili nel breve periodo pon- esclusiva del volontariato dedicandovisi libero da gano il volontariato nelle migliori condizioni per incombenze burocratiche, è necessario creare una prestare la propria opera in cui ha maturato espe- struttura parallela e professionale di gestione che si aku.it rienza e capacità, senza dannose dispersioni di ri- occupi della produzione di beni e servizi “profit”, da sorse e energie in passaggi burocratici o legati alla quelli immobiliari a quelli culturali, che oltre a far produttività. conoscere e diffondere presso il pubblico il brand O N P Nel nostro organigramma istituzionale c’è - O LINE SH un’eccessiva sproporzione tra la consistenza > segue a pagina 70

giugno 2015 / Montagne360 / 1

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O N P - O LINE SH Sommario Montagne360 La rivista del Club alpino italiano giugno 2015 € 3,90 giugno 2015

Boudahnath, Kathmandu Ogni giorno le notizie CAI su Aiutiamo il Nepal IBAN IT 76 W 0569 6016 20000010354X93 www.loscarpone.cai.it Raccolta fondi fino al 30 giugno 2015 del Club alpino italiano n. 33/2014. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% 2 art. comma 20/b Post. - in legge 662/96 sped. Italiane abb. Filiale Spa, di Milano Poste del Club alpino italiano 33/2014. n. Kathmandu Ci trovi anche su facebook  3,90. Rivista mensile € 3,90. Boudahnath.

Montagne360. Giugno 2015, Giugno 2015, Montagne360. Foto M. Vianelli twitter  e flickr 

01 Editoriale - Relazione morale 04 News 360 - Nepal 06 Le montagne dallo spazio Mario Vianelli 08 News 360 10 Il lupo: predatore sì, ma non carnefice Lodovico Marchisio 16 I guardiani più fedeli Marzia Verona 22 Il geoparco della Carnia Sandra Tubaro e Ivo Pecile 10 30 In bici da Jovenceaux al Monte Genevris Toni Cavallo 36 Il trofeo Mezzalama Linda Cottino 40 Le Arolle, montagne belle e solitarie Carlo Crovella 48 Coralità di montagna e CAI: quale simbiosi? 50 La speleologia nazionale a 48 congresso 4822 Massimo (Max) Goldoni 54 Portfolio Nepal 1975 62 Cronaca extraeuropea 64 Nuove ascensioni 66 Libri di montagna 70 Relazione Morale 75 Bilancio CAI 2014 4830 4854

01. Editorial – Moral report; 04. News 360 - 01. Editorial - Moralbericht; 04. News 360 - 01. Éditorial - Relation moral; 04 News 360 - Nepal; 06. Mountains from space; 08. News Nepal; 06. Berge vom All aus; 08. News 360; Nepal; 06 Les montagnes vues de l'espace; 360; 10. The wolf: Predator yes, but not a 10. Der Wolf: Räuber ja, aber kein Mörder; 16. 04 News 360; 10 Le loup: un prédateur, pas un slaughterer; 16. The most faithful watchmen; Die treuesten Wächter; 22. Der Geopark von meurtrier; 16 Les gardiens les plus fidèles; 22. 22. The geopark of Carnia; 30. From Jovenceaux Karnien; 30. Mit dem Rad von Jovenceaux Le géoparc des Alpes carniques; 30. Aller à vélo to Mount Genevris by bike; 36. The Mezzalama zum Monte Genevris; 36. Die Mezzalama- de Jovenceaux à Mont Genevris; 36. Le trophée trophy; 40. The Arolls, beautiful and solitary Trophäe; 40. Die Arollen, schöne und einsame Mezzalama; 40 Les Arolles, montagnes belles et mountains; 48. Mountain chorale and CAI: Berge; 48. Berg-Chorale und CAI: Inwiefern solitaires; 48 La choralité entre montagne et CAI: What kind of symbiosis?; 50. Italian speleology Symbiose?; 50. Italienisch Kongress für quelle symbiose?; 50 Le Congrès National de meeting; 54. Portfolio: Kept under special Speläologie 54. Portfolio: Speziell überwacht; Spéléologie; 50. Portfolio Nepal; 62. Chronique surveillance; 62. International news; 64. New 62. Internationales; 64. Neue Besteigungen; extra-européenne; 64. Nouvelles ascensions; 66. ascents; 66. Books about mountains; 70. Moral 66. Bücher über Berge; 70. Moralbericht; 75. Livres de montagne; 70. Relation moral; 75. Bilan report; 75. Appraisal CAI 2014 CAI-Bilanz 2014 CAI 2014

giugno 2015 / Montagne360 / 3 News 360 News 360 Aiutiamo chi ne ha più bisogno Gigliola Mancinelli e Oskar Piazza del CNSAS tra le vittime del terremoto Al momento risultano ancora dispersi Renzo Benedetti e Marco Pojer della SAT

Il 25 aprile, tra le migliaia di altre vittime, il sisma si è portato via anche Oskar Piazza, trentino, e Gigliola Mancinelli, marchigiana entrambi volon- tari del Soccorso alpino e speleologico. Piazza e Mancinelli insieme altri due amici, anche loro del CNSAS, erano in Nepal per esplorare alcu- ne forre nella zona di Langtang, a 30 chilometri dalla capitale Katmandu. Gigliola, speleologa, medico anestesista, era istruttrice della Scuola Nazionale Medici. Oskar, alpinista, era membro Archivio Servizio provinciale Trentino CNSAS Trentino provinciale Servizio Archivio e istruttore della Scuola Nazionale Tecnici Alpini. CNSAS speleologico Soccorso Archivio Un vita, la loro, spesa in favore di chi si trovava in Gigliola Mancinelli Oskar Piazza difficoltà in montagna, in grotta e non solo. Antonini, rispettivamente il terzo e la Sezione Sat di Cavalese e Marco Ai funerali di Oskar e Gigliola hanno partecipato il quarto membro della spedizione. Pojer, socio della Sezione SAT Alta Val Edifici danneggiati nel centinaia di persone: soccorritori, amici, alpini- Oltre a quello del presidente gene- di Fassa, che si trovavano con amici a villaggio di Khumjung, sti, speleologi, colleghi, tutti uniti da un grande rale del CAI, numerosi i messaggi di 3.500 metri di quota sul sentiero del nella regione del Khumbu. Foto Ang commozione e dalla volontà di testimoniare ai cordoglio giunti dalle organizzazioni Langtang Trek, a nord di Kathmandu. Tshering Sherpa famigliari il segno che hanno lasciato e il grande di Soccorso alpino e speleologico di Secondo la testimonianza di amici affetto che circondava entrambi. L’enorme frana tutto il mondo, e dalla Società Spele- che erano con loro, Benedetti e Pojer L’immediato dopo terremoto in Nepal affrontare la montagna con intenti ricre- luoghi non si sapeva nulla, letteralmen- che ha colpito il paese di Langtang, ha inoltre ologica Italiana. avrebbero fatto una deviazione per non è stato uguale per tutti. In base a ativi, sportivi o culturali, comunque ben te. Nulla di nulla. E nessuno (al momen- provocato anche il ferimento di Nanni Pizzorni, Ad oggi (12 maggio) risultano ancora portare delle medicine a un’anziana una sorta di regola non scritta nei paesi a lontani dalla lotta per soddisfare le neces- to in cui scriviamo questa riflessione) è ligure, mentre non ha subito danni Giuseppe dispersi Renzo Benedetti, Socio del- nepalese che conoscevano. economia debole, chi ha più mezzi econo- sità basilari per vivere e dalla fatica quoti- in grado di fare una stima reale dei dan- mici gode di privilegi anche nei soccorsi, diana per sconfiggere l’indigenza. ni causati dal terremoto nelle zone iso- ad esempio potendosi permettere i costi Molti probabilmente, dopo aver letto del late. Ed è quella, oltre agli sfollati della dell’elicottero. In Nepal ciò è avvenuto crescente numero di agenzie turistiche lo- valle di Kathmandu, la gente a cui biso- Disastro Nepal, parla il Presidente nelle località più visitate dai turisti stra- cali e dei cambiamenti avvenuti negli ul- gna pensare. Uomini e donne, anziani e del Mountain Film Festival di nieri e nei luoghi dove l’alpinismo è di- timi decenni, si sono fatti un’idea distorta bambini che non hanno la possibilità di Kathmandu ventato soprattutto un business. Si dirà del Nepal e della realtà contemporanea far sentire la propria voce. Che probabil- che è una riflessione trita e ritrita, ma se la del Paese. mente hanno cremato e cremeranno in «Il lavoro da fare è enorme, del resto questa è stata realtà non cambia è doveroso continuare A parte la capitale e i suoi dintorni, i po- silenzio i proprio morti e ricostruiranno una calamità per la quale il paese era imprepara- a proporla. chi centri urbani del Terai e Pokhara, lentamente le case con i mattoni ricava- to. Dobbiamo unire le forze per ricostruire il Nepal Prendiamo il caso del campo base sono soltanto le vallate interessate dai ti dalle macerie dei muri crollati. E bi- dopo questo disastro». Queste le parole dette da

dell’Everest, ad esempio. Nessuno ha mai trekking principali ad avere conosciuto sogna anche ricordare che gli immensi Basanta Thapa, Presidente del Kathmandu Interna- Kathmandu. Durbarsquare, Commons) Nirjal Stha (Wikimedia Foto lontanamente pensato di negare aiuto alle un certo sviluppo, mentre gran parte del danni creati dal sisma vanno ad aggiun- tional Mountain Film Festival, incontrato al Castello decine di alpinisti in difficoltà, ma la riso- territorio nepalese è ancora oggi spro- gersi ai disagi e ai problemi causati da del Buonconsiglio nei giorni del Trento Film Festi- PRO NEPAL: la raccolta fondi fino al 30 giugno 2015 nanza mediatica delle operazioni di salva- fondato in una sorta di medioevo che ha un decennio di sanguinosa guerra civile val. «Migliaia di persone sono morte e altre miglia- taggio ha in qualche misura appannato la ben pochi contatti con la modernità. terminata soltanto nel 2007. ia hanno perso la casa. Il giorno che sono partito La raccolta fondi in favore delle genti nepalesi colpite dal terribile sisma del 25 aprile scorso prosegue sino al 30 giugno 2015. reale entità della tragedia che si è consu- Il Paese è poverissimo, con indicatori Bene ha fatto il Presidente generale da Kathmandu, tre giorni fa (mercoledì 6 maggio Nei giorni immediatamente successivi al terremoto Il CAI si è attivato in favore mata nella conca di Kathmandu, nei cen- socio-sanitari agli ultimi posti in Asia Martini nella sua dichiarazione rilascia- n.d.r.) il numero delle vittime era superiore a 7.600, del Nepal, l’obiettivo è di portare aiuti concreti alla popolazione nelle zone più tri storici e nelle periferie dove migliaia e paragonabili a quelli dell’Africa sub- ta dopo il sisma, nella quale si annuncia circa 200.000 persone sono rimaste senza casa e povere del paese. La destinazione del ricavato della raccolta sarà individuata in e migliaia di persone erano allo sbando. sahariana. Gran parte delle zone monta- anche l’apertura di un conto corrente 185.000 costruzioni sono state completamente di- collaborazione con la Nepal Mountaineering Association (NMA), il club alpino E soprattutto nelle vallate più remote e ne e collinari ignora l’uso della ruota e la per la raccolta fondi, a sottolineare che strutte, tra cui edifici pubblici e scuole. Moltissimi nepalese. Una volta decisa la destinazione, l’NMA, in stretta sinergia con il CAI, gestirà in loco i fondi raccolti. ignorate dal turismo, prive di aiuto per viabilità locale è fatta soltanto da sentie- “Il Nepal ha bisogno della nostra soli- Paesi e organizzazioni internazionali stanno già aiu- All’iniziativa hanno aderito il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e la settimane e isolate dai crolli e dalle frane. ri e mulattiere; in molti villaggi manca darietà, in particolare durante il lento tando il Nepal. Si è calcolato che per la ricostruzione Società Speleologica Italiana, l’Università della Montagna di Edolo. Essendo in buona parte alpinisti e amanti l’acqua potabile e l’economia è ancora ritorno alle normali condizioni di vita. occorrono dieci miliardi di dollari, quindi il supporto Il Presidente generale invita i Soci, le Sezioni, i Gruppi regionali e gli Organi della montagna e conoscendo la bellezza di pura sussistenza. Su quelle remote Saremo attenti e vicini alla popolazione di cui abbiamo bisogno è enorme. Questo è il mo- Tecnico a farsi promotori dell’iniziativa. delle scalate e delle lunghe escursioni, vallate la cortina del silenzio si è in par- nepalese anche quando le luci dei riflet- mento di far conoscere la nostra situazione, la no- Il conto corrente PRO NEPAL è aperto presso la Banca Popolare di Sondrio la maggior parte degli stranieri che fre- te sollevata solo quando sono diventati tori mediatici sulla tragedia saranno at- stra tragedia e sono sicuro che chi ha il Nepal nel IBAN IT 76 W 0569601620000010354X93 quenta l’Himalaya è consapevole di far l’unica materia di notizie. Salvo qualche tenuate, se non addirittura spente”. proprio cuore ci supporterà per ricostruirlo». Si può versare sino al 30 giugno 2015 parte di una schiera di privilegiati che può rara eccezione, nei primi giorni di quei La Redazione di «Montagne360» Lorenzo Arduini

4 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 5 Le montagne dallo spazio a cura di Mario Vianelli Mario di a cura 6

/ DigitalGlobe (2) Montagne360 edc dl agag iug giunta e Lirung Langtang del pendici dalle distaccatasi detritica massa dalla sommersi completamente stati sono pa - Gom e Langtang di villaggi i glievano acco- che fondovalle sul alto in terrazzi i aprile, 30 il ripresa basso, in magine tastrofe in tutta la sua evidenza. - Nell’im ca- la mostra DigitalGlobe della View-3 fotografieLe ottenute dal satellite Worl - abitati della regione. al sisma hanno colpito anche altri centri seguito in che franosi, movimenti nuovi di pericolo il per evacuata stata è ed so d’acces- sentiero dell’unico interruzioni molte le per isolata ancora è trekking, di meta popolare una Langtang, di valle L’alta detritica. massa dalla sepolti cora an- siano altrettanti almeno che teme si ma 5); pag. (vedi Piazza Oskar e cinelli Man- Gigliola italiani speleologi degli quelli cui fra 200, quasi sono disastro dal settimane tre a recuperati corpi I te. - completamen quasi distruggendolo du, Kathman- di nord a valle nell’omonima Langtang, di villaggio il travolto ha le, centra- Nepal il devastato ha terre- che moto dal provocata ghiaccio, e rocce di frana un’enorme scorso aprile 25 Il L L angtang a

frana / giugno 2015

di - Nepal l sa tuetzoe d altissima ad strumentazione sua la e archivio suo civili, il disposizione a messo scopi ha per satellitare fotografia di americana società DigitalGlobe, La sisma ancheaimarginidellafrana. dal distrutti edifici notano si Langtang sorgeva luogodove nel totale: pressoché stata è devastazione La inondazione. di rischio conseguente del e bacino un di dell’accumulo pericolo il scongiurando frana, della corpo nel letto nuovo un re scava- a rapidamente riuscito è d’acqua fino al greto del fiume Langtang; il corso mazione deisoccorsi. program- nella e danni dai valutazione nella indispensabili cartografie fornire per aggiornate satellitari fotografie le e souce open database il utilizza che do mon- il tutto di volontari di gruppo un (HOT), Team OpenStreetMap tarian dell’Humani- iniziativa bella la segnala si proposito tale A accessibili. cilmente diffi- zone nelle soprattutto utilità sua la tutta dimostra dall'alto visione la cui in settore devastazioni, moni- delle al toraggio collaborare per definizione sicuro, comodo e hai più energie per affrontare al meglio la tua prestazione. tua la meglio al affrontare per energie leggero, più hai e senti ti comodo piedi, ai sicuro, Salyan Con calzatura. della generale confort al e dell’impatto trekking. all’assorbimento soccorso, e guida di attività ferrate, vie grip Vibram La suola massimo il con affrontare per studiato Asolo di tecnico da avvicinamento è modello il 870nuovo Salyan soli con gr di peso, segmento del Tra leggere le più ® assicura precisione nella fase di arrampicata, mentre la tecnologia Anti-Shock contribuisce contribuisce Anti-Shock la tecnologia mentre di arrampicata, fase nella precisione assicura News 360

Speleologia Osservatorio ambiente a cura di CCTAM Raduno regionale CAI Un ex Libris per il Museomontagna Echi sotterranei Una “nuova” montagna tutta da insegnare Umbria 2015 e trentennale Il Museo Nazionale della Montagna a cura di Massimo (Max) Goldoni della Sezione di Torino ha recentemente acquisito di Città di Castello l’importante collezione di ex libris Terremoto in NEpal, lutto per (etichette che si applicano sui libri, la speleologia italiana Sarà la Sezione di Città di Castello, che normalmente illustrate con figure e Il 27 aprile, il Corpo Nazionale quest’anno celebra il 30° anniversario di motti, che indicano l’appartenenza del Soccorso Alpino e Speleologico ha fondazione, a organizzare l’edizione 2015 libro stesso) del bolognese Gastone dato la notizia della morte a Langtang del Raduno regionale del CAI Umbria. Ap- Mingardi, circa 4000 esemplari databili in Nepal di Gigliola Mancinelli e Oskar puntamento domenica 21 giugno nell’Alto tra il XVIII secolo e oggi, con la quale sta Piazza. Tevere Umbro, in una cornice paesaggi- progettando per il 2016 la mostra “Ex stica e storica di grande rilievo. Saranno libris delle montagne”. Scoperto un enorme ambiente presenti tutte le sezioni CAI della regione Per attualizzare il progetto il Museo, di grotta durante “Fengshan (Città di Castello, Perugia, Spoleto, Foli- con il patrocinio dell'Associazione 2015” in Cina Tra i problemi della montagna c’è la per- percorsi di formazione, favorire modali- gno, Gubbio, Gualdo Tadino e Terni) con Italiana Ex Libris, organizza il Concorso Nel corso di una spedizione con dita di cultura e di conoscenze del terri- tà di frequentazione consapevole dello un numero di partecipanti previsto intorno internazionale: Un ex libris per Il Museo speleologi italiani, francesi e cinesi, è torio, che interessa soprattutto le attuali spazio montano, attivare ampia e pro- alle quattrocento persone. Nazionale della Montagna, rivolto ad stata trovata anche una gigantesca generazioni adulte. Grande è perciò il ficua collaborazione per l’educazione Il programma prevede attività di escursio- artisti italiani e internazionali (adesioni sala, nominata Marco Polo, che bisogno educativo di quelle giovani, so- alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo nismo, cicloescursionismo, torrentismo e fino al 30 novembre 2015). misura 400 x 170 x100 metri ed è tra prattutto in età scolare. Il CAI (che già sostenibile”. Un obiettivo strategico che arrampicata. La Presidente della Sezione Nei soggetti dovrà comparire la rap- le più grandi al mondo. Informazioni rivolge i suoi corsi alle persone adulte) dobbiamo continuare a perseguire: non organizzatrice Fabiola Fiorucci dichiara: presentazione del Museomontagna, e immagini su speleogarfagnana. si rivolge ai giovani sia attraverso l’atti- mancano né l’esperienza, né la fantasia, «narrano i veterani che in una tiepida un soggetto alpino o montano, legato blogspot.com vità delle sue sezioni, sia collaborando né la capacità. Nel 2014 il CAI è inoltre giornata primaverile di trent’anni fa, si all’alpinismo o agli sport di montagna, con le Scuole. Il Protocollo d’intesa del diventato ente accreditato per la forma- riunirono un gruppo di volenterosi per dar oppure altre proposte che richiamino i Nuova scoperta sul Monte 2012 tra CAI e Ministero dell’Istruzione zione dei docenti ai quali si rivolge con vita alla nostra sezione. Mi chiedo se i valo- temi istituzionali del Museo e del CAI. Soratte, in provincia di Roma (MIUR) prevede l’impegno condiviso Corsi nazionali in ambiente. rosi di quel 13 maggio 1985, molti dei quali Il regolamento e la scheda di parteci- L’esplorazione è frutto dell’azione per “divulgare nel mondo della Scuola Perciò diamoci dentro! ancora oggi presenti e più che mai attivi pazione possono essere richiesti all’in- congiunta di speleologi dal Lazio, dalla nella vita sezionale, avessero mai creduto dirizzo di posta elettronica: exlibris. Campania e dalla Puglia. Dettagli sulla di farsi promotori di un’associazione che, [email protected]. “Grotta Luk” in www.scintilena.com Web & Blog in una piccola realtà collinare dell’Umbria, ha raggiunto picchi di 300 soci». Novità esplorative in Campo http://a8000metrieoltre.blogspot.it dei Fiori (VA) Solstizio del ricordo nel nord est: natura e storia Dopo diversi anni, l’area ritorna al centro dell’attenzione. Il Gruppo Cascata delle Marmore, 14 escursioni in altrettanti luoghi ric- Speleologico Cai Varese comunica che ingresso scontato chi di storia e di natura per ricordare il nella grotta “Mattarelli” si è raggiunta per i soci CAI centenario dell’ingresso dell’Italia nel la profondità di -300 metri. teatro della Grande Guerra. Ingresso scontato nell’area turistico- È la manifestazione “Solstizio del Calabria. La Grotta della escursionistica della Cascata delle Mar- ricordo”, che il Comitato Scientifico Monaca può nuovamente more per i soci del CAI fino al 31 dicembre Veneto, Friulano e Giuliano del CAI essere visitata 2015. È questo l’oggetto della Conven- ha organizzato domenica 21 giugno, Nei fine settimana di agosto, gli zione stipulata tra la Sede centrale CAI con la collaborazione degli Opera- archeologi dell’Università di Bari e gli e il Comune di Terni. Per avere diritto tori Naturalistici e Culturali CAI e di speleologi del CRS “Enzo dei Medici” all’agevolazione (6 Euro anziché 9), i Soci alcune Sezioni. I tracciati porteranno guideranno la visita alla grotta e al suo “Alpinista, medico, donna, mamma. Un insieme di passioni, mestieri e sogni”. CAI dovranno presentare in biglietteria la i partecipanti lungo i sentieri battuti giacimento archeologico. Si descrive così Annalisa Fioretti, nota scalatrice curatrice del blog che contiene tessera valida per il 2015 accompagnata dai militari ed a visitare trincee e i resoconti delle sue spedizioni e viaggi. Resoconti che contengono “i sorrisi dei da un documento d’identità. fortificazioni. Appuntamenti: “Diversamente bimbi, decine di porters da curare, chiacchiere sulla vita e la religione coi locals, È stato scelto il CAI come destinatario Le proposte escursionistiche, a cui Speleo” nel giugno 2015 panorami mozzafiato e perché no? Magari anche la cima!”. dell’agevolazione in quanto promotore possono partecipare Soci e non Soci Speleologi e disabili insieme in grotta. Particolarmente interessante è seguire il blog nei giorni in cui Annalisa è in “di attività scientifiche e didattiche per la CAI, sono riportate nel sito Il 13 a Borgio Verezzi in Liguria, il 21 spedizione: nel momento in cui scriviamo (fine aprile 2015) la Fioretti è in conoscenza di ogni aspetto dell’ambiente www.caicsvfg.it nelle Grotte di Stiffe (AQ) e, l’ultimo impegnata in Himalaya, e i suoi post contengono tutti gli elementi citati sopra, montano nonché di ogni iniziativa idonea Per ognuna è disponibile una scheda fine settimana, nella Vena del Gesso grazie soprattutto alle tante immagini. Fino al tragico 25 aprile, quando il blog ha alla protezione ed alla valorizzazione con una descrizione breve e tutti i Romagnola (RA). aggiornato sulla situazione al campo base dell'Everest. dell’ambiente montano nazionale”. riferimenti per partecipare.

8 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 9 10

/ Foto Dante Alpe Q Montagne360 davvero paradossale perché sempre di più problema“lupo”.situazionesul è smi La politaneper evitare ingiustificati allarmi desidero sfatare radicate leggende metro time che ha fornito preziose informazioni, insieme all’Ente Parco Alpi Cozie e Marit di Lodovico Marchisio situazione nelle Alpi occidentali delesperti Parco delle Alpi punto Coziefanno il eMarittime della ma pone nuove per sfide la convivenza con tradizionali.Gli le attività dell’arco alpino testimonia innegabile un miglioramento ambientale, L’espansione dell’areale del lupo dall’Appennino centrale parte agran ma noncarnefice Il lupo:predatore sì, del CAI Piemonte e Valle d’Aosta, sioneTutela Ambiente Montano ualeresponsabile della Commis / giugno 2015 - - - - smlr nl ertro ouae Sono comunale. territorio nelesemplari toria fare fuoco qualora avvistassero altri cacciaautorizzaresuscitatodil’ipotesii in agitazione intere famiglie, oltre ad aver messoossa,hacarnecortileelupo in un nel trovato è si Cantalupa di cittadino giorninotiziasolo)scorsiallaneiunche L’eco suscitata nelle valli pinerolesi (e non la disinformazione la fa da padrona! - scoloche conoscendomi harilasciato con pa altopastoredi un constato controè in primo ilricerca, mia dellacorso Nel come si pericoloso vuol far credere. è non lupo il che gente alla toreNazionale Alpinismodi spiegando– Beppe Castelli – alpinista del CAI e istrut e Colombo Denis Barbara, Fera come ti esper animi gli calmare a intervenuti - - - - otolbl dl ueo el animali: degli numero delcontrollabile in e allarmante aumento fa un a pensare “esponenziale” ma favorevole, fase una in è popolazionelupo«La dialpina nenziale. È vero? espo modo in espandendo stanno si A detta dei cacciatori (e non solo) i lupi all’uomo!” lupo”, al aggiungere: osereitenti “Attenti at “… ricorrente frase allafondendomi ri E lettori. nostri ai offrirepotevamo non così di più chel’argomento. Penso affrontato hanno cui con chiarezza la e competenzaabbastanzamailaremo per BorgnaeNadia Faure, che non ringrazie Irene di persone nelle Cozie AlpiParco Seguel’esauriente intervista fatta all’Ente lupo seppur predatore, non è un carnefice! protettofacendo la vittimadi turno:ma il sce che il lupo assalga un gregge così poco lontanealtoe dallabaita.sua Nonstupi notizie delle sue pecore intraviste molto in dagliescursionistinistio portano gliche legamentocolbestiame datoèdagli alpi per gli alti pascoli. Spesso il suo unico col nitesolo di una campanella vagano libere meno soldi da investire, le tanto sue pecore né mu idonee recinzioni avendo non pascoli;suoimalibera neivita allaciare rinun vuoleparzialmente non invalido, claudicanteper una caduta che lo ha reso se ancheche,amico suo unl’esempio di quindi portato ha Mi assalito. bestiame risarcireallevatoriilche glimenoper di preventive,all’atto pratico sispenderebbe se ricevessero sussidi per le dovute misure Molti guardiani lupi.di greggi lamentano il fatto di che presenza la certamente nonmancanzafondi, montagnalaedi è l’allevamento in per problemamaggiore il che notare fatto ha miL’intervistato ni a difesa delle pecore. remmani” che sono i più temibili guardia rinforzando la sorveglianza con cani “ma cate, non lasciando incustodite le greggi e elettrifi recinzioni l’installazione di con allevatori gli tutelare potrebbevenzione sonole dovute precauzioni. Infatti la pre abbattimento,loroil è nonlupidima ni invasio eventuali contro difesa miglior la che confermandomisull’argomento, dimostratoedottomoltoè montanaro si montagna.altaQuestoestiviinmesi nei solo da ritorsioni, vivendo temeredover non privacyperrispettaresua dila però un’intervista, pregandomi piaceremolto ------seguito reintrodotte dall’uomo – come per nostremontagne deltuttopartein in eo scomparsedallespecie–altre ferenza di tornatisulleAlpi sulle loro zampe. dif A documentato e dimostrato che i lupi sono tanadura amorire: èinfatti ampiamente quindisoltantoleggendaunametropoli è lupi dei reintroduzione della Quella ca della Slovenia. lupi provenienti dalla popolazione dinari do per dispersione naturale anche i primi comparen stanno centro-orientali Alpi sulleNovanta.Oggi, anni degliall’inizio Occidentali Alpi le naturaleespansione nale, per poi gradualmente ripopolare per dell’Appennino aree settentrio le prima ricolonizzato hanno Settanta anni degli dall’inizio centro-meridionale, che nino nell’Appen all’estinzione sopravvissuti italiana: sono i discendenti diretti dei lupi Orientali,appartengono alla popolazione e Centrali Alpi nelle ricomparsa loro la facendo stanno oggi che e Occidentali, vivonostabilmentechelupi «I sulleAlpi introdotti? risultanonnoisianostatiAlpi? streA Comesono arrivati i lupi sino nelle no sulla distribuzione dei lupi sulle Alpi». iprimi dati aggiornati sulla consistenza e livelloalpino,questaprimaverache darà partitoil primo monitoraggio invernale a Wolfalps,nell’ambitoprogettoLifeè del esemplari.novembre8002014,A di era stima la appenninica popolazione la da riguar quanto Per Cuneo. di provincia di cui 5 nella provincia di Torino e 9 nella 16 branchi stabili confermati in Piemonte nolastima di35branchi sututte leAlpi, stato interrotto il monitoraggio, è e riporta quando 2012, al risalgonoaggiornati assolutamenteè non ultimicosì.Glidati ------venatori–come il capriolo, il cinghiale, il speciereintrodottescopiquelladi a e za esempio)invecevissutaèindifferen con per gazze, (cornacchie e animali altri di assurdipiani diimmissione; l’espansione tenutaimpossibile, quindie siipotizzano vipera,specie,la vengalupoecomeri il tare come la diffusione naturale di alcune dopoun lungo vagare. Èinteressante no voltaapprodatasuasull’altopiano apina Giulietta,popolazionefemminadellaal origineal branco della Lessinia insieme a dato haVerona doveprovinciadi in lito stabi chilometri,ècentinaia perdisi to Slavz,che dalla Slovenia, dopo aver vaga lupo delquello èrecente cumentatopiù di dispersione della specie. L’episodio do capacità grande la dimostrano che noti più casi dei uno soloOccidentali, Alpiè monitoratoper mesi ilcammino fino alle investito statonell’appennino lupoè cui diparmense e il Ligabue, di storia La del lupo sulle Alpi. ritorno al favorevoli condizioni creare a europeo hanno ulteriormente contribuito nazionalelivelloed a specie cordataalla delleprede disponibili ela protezione ac frequentatori della montagna. L’aumento i tutti di occhi gli sotto sono che alpino trasformazioni dell’ambiente di tratta Si cervi,camosci, etc.) di cui il lupo si nutre. daini, cinghiali, (caprioli, selvaticigulati delle superfici boscate e del numero di un hannoportato progressivouna aumento coltivazioni l’abbandono delle e rurali e alpine zone spopolamento delle Lo tori. zazionenaturale,fatalcunifacilitata da ritornodellupofrutto è unadiricoloniz delParco nazionale del Gran Paradiso), il stambecco(sopravvissuto soloall’interno lo otutto) del(estinto gipeto ilesempio giugno 2015 / Montagne360 ------/

11 Foto Dante Alpe 12

/ Foto di Batti Gai Montagne360 i rd slaih a disposizione molto selvatiche a prede di presenza umana era massiccia e il numero moltodifferenti da quelli attuali, in cui la alpini e rurali contesti in attacchi Italia in documentati stati sono passato «Nel Il lupo può attaccare l’uomo? popolazione». incontrollato della incremento alcun ad casi di ibridazione, questo non ha portato riscontratistatiMaremma)sonodove la ParconaturaledelgrossetanoAmiatae Senese, (Mugello, dell’Appennino zone prianimali. Inognicaso, anche quellein lasciare mai gironzolare incustoditi i pro canino, invitando tutti i proprietari a non randagismocontrastareil prevenzione è di metodo miglior Il naturale. lezione se la attraverso acquisiti adattamenti di irrimediabile perdita la comportano e genetico inquinamento di fonte costituisconouna poiché natura in lupo il per minaccia una sono cheibridazione, di episodi gli controllare e prevenire di quello proprio è Wolfalps Life progetto del obiettivi degli documentato.Uno to sta è non fenomeno questo Alpi nelle ibridi,loroa volta capaci digenerare, ma possonoaccoppiarsi dando vita acuccioli camenteappartengono allastessa specie, biologichecani, e lupiche vero È«No. favorirebbe una crescita eccessiva? concanisirandagi, circostanza chene È vero che i lupi potrebbero accoppiar tranquillamente accettata». sitive per l’ecosistema e per l’agricoltura, è cervocon– conseguenze non sempre po / giugno 2015 ------vicininoalle borgate aipaesie durante la deltutto«È normaleselvatici chei avsi alle abitazioni isolate e anche ai paesi? lupo, come la volpe, di il notte si avvicina cibo il procacciarsi per che vero È con ogni animale selvatico». tenutoprudenteva rispetto cheriositàe riservandol’atteggiamentolupoal cu di aggressione, alcuna temere senza fatto, boschiabbiamocomeigiaresempre per passeg continuare a Pertanto possiamo allontanarsipiùrapidamenteil possibile. cui da minaccia una come identifica lo possibilepreda ma,dopo secoli caccia,di come l’uomo riconosce non cheligente, predatorecarnivoro opportunista intele nostropaese. Inconclusione, lupoilun è nel debellata oggi patologia una rabbia, da affetti animali attribuirsi ad da sono passatoattacchidegliall’uomodelparte tori senza competizione. Inoltre una gran e lupi possano condividere gli stessi terri uominiche sì mufloni,fannoetc.)cervi, caprioli, (cinghiali, selvatici ungulati di l’abbondanza l’avanzamento e boschiva copertura della alpine, valli molte di e diversa: lo spopolamento delle campagne sorsealimentari. Oggi la situazione èben ri e contendeva habitat cui lupo, del te la nostra specie era una diretta concorren animaligli cacciabili finivano pentola:in metrocoltivabile fattoerafruttare tutti e ognipopolate checosìeranoalpine valli le ecampagne le cui in tempo un in to, all’uomorisalgonofinedell’Ottocenalla minore.ultimiGliepisodi aggressione di ------dissuasori acustici sperimentando e ottici, tra cui i stanno si Attualmente to Life Wolfalps. ilpascolo è uno degli obiettivi del proget correttosupportaremodogestisceinchi roe di stress non indifferente! Per questo gregge,implicachesurplusillavoun di il difendere addestrati per cani i gestire deve chepastore il sempre è trificateed elet recinzioni le disporre come decide chepastore il Èalpeggio. in pastore del efficaciindispensabileveropresenzaè la prevenzioneimpiegati, perché siano dav dimetodi i sianochequali che lineareè sotto importantissima da cosa una Ma permettere di ottenere i risultati migliori. prevenzionediversemisuredia di zione combina la è sicuro Di guardianìa. da specialmentedinotte, ladifesae deicani gole o doppie), per rinchiudere gli animali l’utilizzo delle recinzioni elettrificate (sin sono utilizzati più prevenzione di stemi menopiùoadatto. Inogni caso, due sii vuole proteggere, un metodo può rivelarsi la e delle caratteristiche del pascolo che si luto: a seconda del tipo di azienda agrico prevenzioneasso miglioresistemadiin mandrie.esistegreggiNone“il” dannia i moltolimitare di almenototalmente – ne,che permettono se–non dieliminare prevenzio di metodi diversi «Esistono bestiame? al attacchi gli prevenire possibile È meno ci accorgiamo del loro passaggio». screte,nellamaggior partecasinemdei di molto sommato tutto presenze di ta pressi degli abitati. Proprio perché si trat ri:èda vent’anni che ilupi transitano nei e cinghiali e lo fanno anche i loro predato muoversi in neve fresca. Lo fanno di caprioli fatica la affrontare di invecebattuti, percorsi e strade volentieri sfruttano e bassestabilisconopiùquote quandosi a invernale, periodo soprattutto notte, nel Dato che per un po’ il lupo non è statolupoènonpo’ ilunDatoperche periodo». dissuasioneattenutalungofettodisi sul termine,l’efperchébreveefficacitodi a me due di tratta prestabiliti. Si orari a acusticiemettonosegnalidispositivi che sono acustici dissuasoriattraversabile. I difficilmente barriera una lupo il per ta rappresen sistema tale che dimostrato dall’altra.Studi effettuati all’estero hanno unaintervallimetromezzo dinylona di mensioni 8 x 50 cm disposte lungo un filo chesono bandierine di colore rosso di di fladry ------, ADV_Epix_ok.indd 1 www.garmin.it attività. Esplorare non è mai stato così avvincente, comodo e sicuro. consente di includere le mappe Garmin che preferisci. epix™ è anche un multisport affidabile per le tue a colori TFT ad alta risoluzione leggibile in qualsiasi condizione di luce e con memoria integrata da 8GB informazioni che fino ad oggi erano impensabili per uno strumento indossabile. Dotato di touchscreen precaricata, per godere appieno delle tue attività all’aria aperta. Direttamente dal polso riceverai epix™ è il primo GPS smartwatch con funzioni di navigazione integrate e mappa topografica Cartografico e definitivo per l’outdoor epix cartografia con smartwatchprimo il epix ™ ™ gps autorouting navigazionedi funzioni con smartwatch epix™ 04/05/15 16.18 14

/ Foto Dante Alpe Montagne360 eemnr i gntp dell’individuo, genotipo il determinare possibilegeneticheèanalisi alle base In campioni quali peli, urine, tessuti e saliva. zionediDNA dalle feci deilupi daaltrio colare,queste ultimebasano si sull’estra condottecampionibiologici.suparti In le video-fotografiche e le analisi genetiche certe documentate spesso tramite trappo osservazioninumero),le il presenzae la lupipresenti nei dintorni, per registrarne ululati per stimolare risposte da parte dei wolf-howling tracking tramitecontatracciatura( neve su tecniche:combinazionepiùla la mite di determinatavienebranchiinfattitra di La stima del numero di lupi e del numero e come sono distribuiti. davvero quanti sono i lupi su un territorio capire di permette sé di dietrolasciano un’analisisolocui chesegnipaziente dei intercettaredifficilidirettamente,da per “fantasmi” dei elusivi, estremamente li anima sono lupi I Punto. vanvera. a la trecaprioli predati inuna settimana par trovatoperchéha obosco unsfuggita in di quattro visti ha ne forse cugino suo di amico un perché troppi” sono ne “ce esatta: che bianco scienza in punto di decidachiunque una è lupi i «Contare monitorati? circolazionesonomoltiquelli piùdidi in lupi i che rimarcare per cacciatori dai addotta causa la questa essere potrebbe Piemonte, Regione della di fon di mancanza la per monitorato ) durantetecnical’inverno,di )la / ce osse e produrre nel consiste (che giugno 2015 snow ------«InFrancia non è stata aperta la caccia al territorio per cercare protezione. nostro fuggirebbero nel lupi i ciatori, caccia al lupo, sempre a detta dei cac deidetta semprea lupo, cacciaal la aperta stata è Francia in che Dato a partire dalla primavera 2015». tatimonitoraggiodel saranno disponibili Wolfalpsrisultermine:portandoi asta progetto Life il che d’ora, primatentata appositamente formate. Un’impresa mai sul campo in modo sistematico da persone squadra complesso e coordinato, condotto livellolupoa alpino richiede lavoroun di toraggio attendibile popolazione della di consecutivi.monifacilecapireuncheÈ anniterritorio dueminimostabileil per sessooppostohannomantenutoviduidi riproduzionementataindiladue e/o se più di due individui e/o se ne è stata costituito da docu se tale come stimato viene documentareterritorio:un brancosu un da facile più e stabile più presenza la è perché lupi, conteggiati vengono iquale branco,Ilre.infatti, l’unitàbasealla inè presentistimaimportanteeffettuala da Manonsolo è ilnumero minimo dei lupi za dover catturare fisicamente gli animali. mero dei lupi presenti su un territorio sen nelcorso delle stagioni diestimare ilnu di studiare gli spostamenti dei singoli lupi permette genetica L’analisi progressivo. numerosessodell’individuo)delun da e composta da una lettera (M o F a seconda sigla l’attribuzione una con didividuato in viene campionato, che lupo del tità” checostituisce una sorta di “carta d’iden ------dietreggiaretranquillamente parlando ad ritira e ci sentiamo a disagio, possiamo si in non lupo eccezionalmente ilrumore, facendoanchevederloSe,fuggirevia. di tempogiustoilavrà vicino,si prenda da feribilesorfarenulla.nonsicasoNello pre imbattiamolupo,è ciun caso, se in staparlare adalta voce cantare.o Inogni bosco,ba un inincontrarelupo nonun di sicuri essere vuole si poiavvistato. Se normalmentesi allontana prima di essere buonunsensoha dell’olfatto dell’udito,e spostarsi nella neve fresca. Siccome il lupo difficoltà l’estrema nello e data fatica esi avvicinarsiadpa stradealleaibattute e selvatici animali molti spingere a braio stateleabbondanti nevicate diinizio feb ritenersi del tutto eccezionale: sono infatti episodio dei lupi in paese a Pragelato è da vicinare se sono in buona salute. Il recente diffidenti,certolascianodisinonma av Talvoltamenogiovanianimalire.sono i raramentee lasciasi avvistare avvicinae senteminacciatosi dallanostra presenza l’uomo ha sempre perseguitato il lupo, che ritori dove la sua presenza è stabile. Infatti direttisonopoco frequenti anche neiter «Il lupo è un animale elusivo e gli incontri comportare? devo mi come lupo un incontro se E mento dei loro componenti». non la moltiplicazione dei branchi né l’au branco,altrol’esitoscontro,sarebbeuno pareterritorioun dovegiàinsediatoè un lupounbrancoo dilupi provasse occua ipotesi,altrove.unper Inoltre,se, anche spostarsigruppodecidadi tuttoil che sì zionedi un membro della famiglia non fa occupano: l’elimina che zona alla legati perchébranchii dilupi sono territoriali e ficaperpiùmotivo.undi Inprimo luogo fantascienti ugualmente rimarrebbeno dell’invasioneversantesullupiitaliadei presente sul territorio francese, lo scenario domanisparassedasiognilupose che a an caso,ognisuccesso.tentatesenza In quandoaltretuttesoluzionile sonostate giocare da carta l’ultima è lupo un tere bestiame.C’è una bella differenza. Abbat mitigabile con i sistemi di prevenzione sul dimostratocuiè l’impatto negativo none abbattimenti24 autorizzati dinel2013 – animali abbattuti su 3 esemplari – di ro all’abbattimento di un ridottissimo imprescindibili, condizioni nume alcune di to statodato ilpermesso, verificato ilrispet derogalupo:inallanormativa europeaè ------Per ulteriori approfondimenti: www.lifewolfalps.eu progetto Life Wolfaps perilParco Alpi Cozie). aree protette delle Alpi Cozie); Elisa Ramassa (responsabile tecnico scientifico del Wolfaps); NadiaFaure (responsabile dellacomunicazione Ente digestione delle Francesca Marucco (responsabile tecnico-scientifico dell’intero progetto Life di comunicazione delprogetto Life Wolfalps delParco naturale Alpi Marittime); Il servizio èstato realizzato grazie allacollaborazione diIrene Borgna (attività iiuzoe i taei funzionali strategie di dividuazione - l’in c’è Wolfalps Life di obiettivi gli Traalpino. ecosistema nell’intero ne diffusiosua - la per determinanti ché per- e/o specie della presenza la per importanti particolarmente quanto in individuate 2), Area Core nella no ricado- Cozie Alpi (le chiave - set te aree in interviene progetto Il lupo. di alpina popolazione della termine lungo a conservazione la per dinate hal’obiettivo di realizzare biodiversità”, azioni coor e “Natura 2007-2013 LIFE+ programmazione della bito nell’am Europea dall’Unione ziato cofinan Wolfalps, Life progetto «Il Che cos’è il progetto Life Wolfalps? raggio del lupo!» contributo è importante per il monito ogni Province): (Parchi,competenza all’Entelocalediservazioneo 1515 al annotare,luogo orasegnalareee l’os lafortuna diavvistare unlupo, beneè carcassa predata. In ogni caso, se si ha toccareavvicinarcila munquedidi e nostroarrivo imprevisto, evitiamo co casolupii scappassero, spaventati dal lontanandocisubito in silenzio. Se per preda,disturbarlievitiamounadi al mangiando già stanno che lupi dei incontriamo invece Se rispettato. va naturalene dell’ambiente cometalee la preda: il lupo è un fattore di selezio l’azione di caccia del lupo per “salvare” biamointerferire in nessun modo con dazionesuanimali selvatici, nondob Se poi capitasse di assistere a una pre mentre sta consumando una carcassa. cuccioli dalla tana o avvicinare un lupo assolutamente cercare di prelevare dei bisogna non senso: buon il poi Vige braccia o lo zaino. apparire grandi e pericolosi, alzando le oppure possiamo fermarci e cercare di scappare, o correre senza allarmato, altavoce, come faremmo conun cane ------animale sull’intero arcoalpino». animale sull’intero importante questo di conservazione la garantire da così lupo, del fronti con- nei tolleranza la incentivare e credenze e miti falsi sfatare specie, della conoscenza la diffondere per necessaria comunicazione, la infine riguardano importanti interventi tri Al- lupo. di alpina popolazione della genetica diversità la a termine lungo mantenere per necessarie cane, dell’ibridazione lupo- di controllo gie strate - bracconaggio e il contrastare per azioni domestici, animali sugli lupo attacchida prevenzione degli di misure sono vi progetto dal previste attività le tra 2015), primavera dalla partire a disponibili e noti saranno risultati cui i alpino, livello a primo scala alpina. Oltre al monitoraggio (il su lupo di popolazione della dinata coor- gestione di forma una avviare per indispensabile internazionale, lavoro di gruppo un formano sieme, in- tutti sostenitori: enti numerosi e Ljubljana) di Università e Triglav (Parcodel sloveni Nazionale partner due Veneto), del Regione Trento, di Scienze delle MUSE–Museo bardia, - Lom Regione Stelvio, dello Na- zionale Parco Consorzio Grande, Val rale del Marguareis, Parco Nazionale zie, Ente di Gestione del Parco Natu- Co- Alpi delle protette aree delle ne Forestale dello Stato, Ente - di Gestio Corpo coordinatore), (beneficiario (Parcoliani NaturaleMarittime Alpi lavoro al congiunto di dieci partner ita- grazie concretizza si progetto Il in corso. attualmente è ricolonizzazione rale natu- di processo il cui in zone nelle sia tempo, da presente già dove è lupo il territori nei sia tradizionali, economiche attività le e lupo il le tra - stabi convivenza una assicurare ad portamateriali. ampi e regolazione di fibbieQuattrolombare. sostegnoottimo un sce garanti che robusta ca Strutturaergonomicio. ghiac su arrampicata e sviluppata per alpinismo Imbracatura polivalente, # ASCENT disponibili. 410 g (M/L). disponibili.g 410 Via Trenker, Prima torre del Sella Klaus Dell’Orto/Climbing Technology www.climbingtechnology.com per alpinismo earrampicatasu: Seguici suFBescopri tuttelenovità

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di Marzia Verona

Cane da protezione in alpeggio urante le nostre escursioni – dalla fine di hanno progressivamente affiancato gli allevatori, In questa pagina: i cani maggio alla metà/fine di ottobre – sui pa- suggerendo le metodologie da impiegare per cerca- seguono il gregge anche D scoli delle Alpi possiamo incontrare non re di ottenere una “convivenza” con il predatore. Tra durante le transumanze soltanto mandrie di bovini, ma anche greggi di pe- queste, i tre strumenti fondamentali sono: la co- A fronte, dall’alto: cani core e capre. stante presenza del pastore durante il pascolamen- da protezione con I cartelli posizionati lungo i sentieri e l’esperienza to diurno del gregge, il confinamento notturno in mandria di bovini fanno sì che gli escursionisti ormai sappiano asso- recinzioni elettrificate e l’impiego dei cani da pro- ciare al gregge anche la presenza dei cani da pasto- tezione (o cani da guardianìa). Nel momento in cui Il cane sorveglia il gregge costantemente re. Il loro numero, sempre crescente, comporta che il gregge è al pascolo, la presenza di questi cani è il il fenomeno negli ultimi anni abbia talvolta assunto mezzo deterrente più efficace, anche in caso di neb- risvolti poco piacevoli, culminati in incidenti (per- bia o maltempo. Infatti, in quelle aree (es. Abruzzo) sone morsicate) e vibranti proteste (lettere ai gior- dove il lupo non ha mai smesso di essere presente, nali, Comuni che vogliono vietare l’impiego di tali non si è persa l’abitudine di impiegare tali cani per cani, polemiche su forum online e social network). sorvegliare le greggi. Prima di esprimere giudizi commentando i singoli casi negativi è però necessario provare a compren- Quando il gregge è al pascolo la dere il fenomeno nella sua complessità. Da quan- presenza di questi cani è il mezzo do, negli anni Novanta, si sono via via intensificati i deterrente più efficace casi di predazione a danno del bestiame domestico (specialmente ovicaprini) in Piemonte, Francia e Il cane da guardianìa svolge il suo compito di sor- Svizzera – attacchi attribuiti alla presenza, prima veglianza/protezione del gregge da qualsiasi ele- sporadica, poi stabile, di branchi di lupi –, è stato mento di disturbo esterno. Tali cani nascono lette- necessario mettere in pratica tutte le strategie ne- ralmente tra gli animali e, fin da cuccioli, ricevono cessarie per difendere gli animali. un’educazione tale per cui si sentono totalmente Il lupo in Italia è una specie protetta dal 1971: a li- integrati, al punto che l’occhio non allenato non vello comunitario, oltre alla Convenzione di Berna, li distingue nemmeno quando sono sdraiati tra le anche la Direttiva Habitat 43 del 1992 prevede la pecore. Quando invece il gregge è al pascolo, si po- protezione del lupo e del suo habitat, pertanto gli sizionano in modo da poterlo sorvegliare. Efficaci allevatori possono solo cercare di evitare i suoi at- contro i predatori (lupo, volpe, ecc.), intervengono tacchi con strumenti di prevenzione o difesa pas- anche quando il disturbo proviene da un’altra fon- siva. I tecnici incaricati di studiare il fenomeno te: può trattarsi di un turista con il proprio cane, di

uno o più escursionisti, di un ciclista lungo un sentiero o una strada di montagna. Il cane generalmente, avvistato quello che considera essere un pericolo, inizia ad abbaiare e si porta sul confine del greg- ge, talvolta avanza verso l’elemento esterno, senza attaccare, a meno che rilevi atteggiamenti anomali che ritenga perico- losi. Questo comportamento è fonte di preoccupazione per chi usufruisce dei territori montani come luogo di svago: viene denunciata la paura per la propria incolumità, ma an- che il disagio di dover deviare dai percorsi previsti in caso di presenza degli animali lungo il sentiero. Ricordiamo innanzitutto che, anche se attraversato da sen- tieri segnalati, l’alpeggio è comunque una proprietà (pubbli- ca o privata) ed è un luogo di lavoro. Gli allevatori pagano un affitto per le terre e i fabbricati dove svolgono il loro mestiere e pascolano gli animali. È fondamentale comprendere come non sia volontà del pastore creare disagi agli altri fruitori della montagna, ma l’aver adottato questi cani è per lui una scomoda necessità. Non impiegarli, significa esporre i propri

18 / Montagne360 / giugno 2015 animali ad un altissimo rischio di predazione. Le razze di cani consigliate per il territorio alpino sono il Montagna dei Pirenei e il Pastore Maremmano - Abruzzese. Ricordiamo inoltre che, proprio per le problemati- che che insorgono nelle aree ad alta frequentazione turistica, oltre che per i costi legati alla loro presen- za e mantenimento, la maggior parte delle greggi ha un numero di cani da guardianìa inferiore a quello consigliato per garantire un adeguato livello di protezione. “Il loro numero dipende dalle dimen- sioni del gregge, dal numero di predatori presenti nella regione e dalla conformazione del terreno, si consigliano sempre almeno due cani assieme, a partire da cinquecento capi due-tre e, a partire da mille, almeno tre-quattro”, come recita il Manuale per la difesa greggi del WWF svizzero. I rari incidenti sono da imputare ad un comportamento non corretto da parte dei turisti

L’apposita cartellonistica spiega come bisogna comportarsi nel caso in cui si veda un gregge difeso da questi cani. Innanzitutto, non bisogna mai at- traversarlo passando tra gli animali (anche qualora questo sia posizionato a cavallo del sentiero), ma bisogna sempre aggirarlo. Occorre fermarsi, per i ciclisti scendere dalla bici e accompagnarla a mano. Non bisogna gridare, fare movimenti bruschi con le braccia o con bastoni. È consigliato tenere le mani basse. Se si ha un cane, tenerlo al guinzaglio. Generalmente, con il gregge incontriamo anche il pastore, ma con dei buoni cani da difesa può suc- cedere che, temporaneamente, in alcune situazioni non sia presente. Per il ruolo svolto, questo cane non è mai vicino all’uomo, a differenza dei cani toc- catori, i cani da lavoro che servono per la conduzio- ne del gregge. Questi non hanno funzione di difesa, chi si sarà fermato ad attendere il passaggio delle Integrazione dei cani nel accompagnano sempre il pastore ed appartengono pecore. gregge a svariate razze. È impensabile pretendere che, soprattutto nelle Negli ultimi anni, dopo predazioni verificatesi an- zone ad elevata frequentazione turistica, non ven- che a danno di bovini, si sta sperimentando l’inse- gano impiegati cani da protezione. Come già det- rimento di cani da protezione anche all’interno di to, la loro è una presenza ormai indispensabile per mandrie. La loro gestione appare più complessa, l’allevatore. Sicuramente è da auspicare una for- anche perché con i bovini, messi al pascolo all’inter- mazione ancora maggiore su tutti i fronti: i pasto- no di recinti temporanei, non è prevista la presenza ri necessitano di sostegno per la corretta scelta ed dell’uomo. educazione dei cani da impiegare a difesa dei loro Nonostante il clamore suscitato da alcuni casi spe- animali, mentre i turisti (oltre a rispettare il lavoro cifici, la sempre più elevata diffusione di cani da degli allevatori) devono osservare le semplici regole guardiania negli alpeggi non ha portato ad un in- di comportamento sopra indicate. tensificarsi degli incidenti. La maggior parte delle Così come viene chiesto ai pastori uno sforzo ag- segnalazioni sono da imputare ad un comporta- giuntivo per convivere con i predatori, anche gli mento non corretto da parte dei turisti. Il medesimo amanti della natura e della montagna devono im- cane può comportarsi in modo aggressivo con chi si pegnarsi per convivere con la presenza dei cani da avvicina al gregge correndo e gridando, mentre po- guardianìa, un costo sociale correlato alla presenza chi istanti dopo andrà ad annusare scodinzolando del lupo che dobbiamo imparare ad accettare.

20 / Montagne360 / giugno 2015 Il Geoparco della Carnia In cammino tra le particolarità geologiche dei una chiave di lettura del territorio, costituiscono forma circolare od ellittica, questi piccoli bacini zone di primario interesse turistico e didattico, in presentano i bordi spesso modificati dall’apporto monti carnici: un invito alla lettura di un paesaggio quanto spesso raggiungibili mediante escursioni a sedimentario dei rivoli affluenti. In epoche più re- antichissimo, la cui storia inizia nel remoto Paleozoico piedi. Con queste premesse si è attivato il progetto centi il ritiro dei ghiacci ha creato frane ed ostruzio- Geotour che mira alla valorizzazione del Geoparco ni lungo il corso del torrente But dando vita a laghi di Sandra Tubaro e Ivo Pecile della Carnia attraverso la promozione di itinerari ora scomparsi. Recenti ricerche hanno provato che e visite guidate con una particolare attenzione alla la grande massa di acqua drenata dal massiccio del geologia. Un ottimo punto di partenza per andare Coglians esce molto più in basso dalla sorgente car- Un passato lontanissimo e nella attività di ricerca scientifica e ha il suo In apertura: le alla scoperta dei geositi della Carnia è l’alta valle del sica del Fontanone di Timau, spettacolo ben visi- Ci troviamo nel lembo nordorientale d’Italia, sul- massimo referente nel Museo Friulano di Storia straordinarie formazioni But ed in particolare l’area che si estende attorno al bile dal fondovalle. Dieci chilometri è la lunghezza la catena delle Alpi Carniche, e più in dettaglio Naturale di Udine. dei Ciampanì presso passo di Monte Croce Carnico. Qui, presso Timau, del percorso sotterraneo di questa massa d’acqua, Forni di Sotto sulla loro porzione a ridosso del confine tra l’Au- si trovano le cave di marmo Grigio Carnico, una abbondante e perenne, che costituisce una impor- stria ed il Friuli. Un territorio che al di là delle I Geositi In questa pagina: pietra nota anche ai Romani e derivante da fan- tante risorsa energetica per la popolazione della indubbie valenze storiche ed antropiche riveste Quella carnica è una storia geologica ancora in di- Torbiera presso il Zuc ghi deposti sul fondo marino. Alla storia naturale valle. Un facile sentiero che parte dalle ultime case un’importanza enorme dal punto di vista geologi- venire. Si tratta di una sequenza di eventi che va della Guardia si collegano da sempre le vicende legate all’umana di Timau permette di raggiungere il punto di fuo- co. Comprendere, almeno nelle linee fondamen- continuamente rinnovandosi, anche se – nella scala attività come ci narra l’utensile trovato nella vici- riuscita dell’acqua mentre poco più avanti si apro- A fronte: la cresta tra Pic tali, le peculiarità che fanno di questo territorio temporale umana e storica – è assai difficile coglier- Chiadin e Floriz na conca di Pramosio e utilizzato per l’estrazione no gli ingressi di numerose cavità naturali in parte un luogo di particolare (geo)interesse, ci farà ap- ne i mutamenti. Di più facile lettura è la visita alle dell’argento in epoca medioevale. Ritornando inve- ampliate artificialmente durante la realizzazione di prezzare meglio molti aspetti del paesaggio così testimonianze lasciateci dallo scorrere del tempo: ce molto indietro nel tempo, lungo l’attuale confine opere difensive. come li ammiriamo durante le escursioni. i geositi. Nell’area delle Alpi Carniche si contano italo-austriaco, antiche barriere coralline si svilup- Nelle Alpi Carniche si trovano le rocce più anti- oltre cinquanta località di interesse geologico che parono nel Devoniano per uno spessore di oltre I Centri Visita che d’Italia e di tutto l’arco alpino (solo la Sarde- comprendono laghi di origine glaciale, sorgenti, mille metri. La laguna tropicale che le ricopriva ha Presso la località Laghetti di Timau, lungo la Strada gna presenta alcuni affioramenti più antichi). La cave, miniere ed infine formazioni o affioramen- lasciato spazio poi alla formazione del massiccio statale 52/bis, è stato allestito un Centro Visite per- loro formazione risale all’Era Paleozoica, con un ti di particolare rilievo. Questi siti, oltre ad offrire Un particolare del Coglians che con i suoi 2780 metri è la cima più manente, primo passo del nascente Geoparco delle salto all’indietro nel tempo quantificabile in circa ringraziamento a elevata del Friuli. Dal remoto mare del Coglians, il Alpi Carniche. Il percorso espositivo è stato pensato Giuseppe Muscio, 460 milioni di anni. Antichi ambienti riaffiorano Direttore del Museo filo conduttore dell’acqua ci porta al grande massic- per incuriosire il visitatore offrendo informazioni oggi sotto forma di sedimenti in una completa Friulano di Storia cio calcareo della Creta delle Chianevate, con il suo mediante attrezzature multimediali, filmati, posta- successione rocciosa nella quale si sono conser- Naturale vallone modellato dai ghiacciai e dai fenomeni car- zioni interattive, modelli di sezioni geologiche e uno vati importanti resti fossiliferi. Inoltre le rocce sici superficiali. Lo scorrere del tempo ha permesso spazio attrezzato come laboratorio dedicato alla di- della dorsale carnica conservano le tracce di due Per approfondimenti sul all’acqua di scolpire in forme straordinarie la roccia. dattica. L’offerta si completa con il Museo Geologi- Geoparco: distinte orogenesi: quella ercinica, sviluppatasi geoscienze.units.it/ In questo modo si sono formate le morfologie carsi- co di Ampezzo la cui visita costituisce una premes- oltre 300 milioni di anni fa e quella alpina, le cui geositi che dei Monumenz (in friulano = monumenti) che sa importante per chiunque voglia affrontare una fasi deformative e di sollevamento sono tuttora in carniamusei.org si esplicano in lunghe scanalature parallele. Nella escursione consapevole sui monti della Carnia. corso. In tempi più recenti, le glaciazioni hanno zona si aprono anche alcune cavità naturali tra cui A seguire proponiamo una serie di escursioni in- modellato il territorio creando accumuli more- Per maggiori l’abisso Marinelli, profondo 150 metri. Alle glacia- centrate sulle mete di maggiore interesse nella alta informazioni su queste nici e scavando valli e conche. Imponenti movi- ed altre escursioni zioni quaternarie si deve la formazione di conche, valle del But. I tempi si riferiscono ad un andamen- menti franosi hanno riempito il fondo di alcune rimandiamo: successivamente riempite da specchi d’acqua mon- to medio, soste escluse, e sono comprensivi di an- vallate modificandone l’assetto e il fluire dei corsi sentierinatura.it tani come il lago Dimon o quello di Avostanis. Di data e ritorno. d’acqua e riplasmando il territorio. Così come definito nella normativa europea, un Geoparco dev’essere espressione di qualcosa di straordinario per la comprensione della storia “Alla mente del geologo il paesaggio si anima e gli geologica di un territorio. È necessario contenga parla, ogni pietra, ogni forma di cresta o di monte o una quantità di geositi di particolare rilievo per di valle gli racconta la sua storia, rievocando per lui qualità, rarità e richiamo estetico. Infine deve o facendogli nuovamente scorgere sotto gli occhi le avere confini precisi e possedere un programma vicissitudini della sua storia o del suo divenire. Fossi- di sviluppo organico anche nel settore del geo- li che rievocano ambienti biologici della più svariata turismo. Con le sue decine di siti, la montagna natura; strutture che palesano gli effetti di formidabili carnica rientra pertanto pienamente nella defini- spinte; giaciture che vanno dalle mutazioni più blande zione di Geoparco. Tra le eccellenze di interesse agli accavallamenti e scorrimenti più arditi; testimo- internazionale, solo per citarne alcune, si posso- nianze che ci riportano a quando le cime erano incap- no ricordare: la scogliera devoniana del Coglians, pucciate e le valli ricolme di ghiacci; forme che atte- i pesci e i rettili triassici della valle di Preone e il stano, e fan rivivere, scoscender di massi o attacchi di carsismo e il glacialismo del settore compreso tra marosi o scrosciar di torrenti o dilagar di fiumane: è la Creta della Chianevate, la Creta di Collina e il tutto un mondo che sembra morto agli altri, e rivela al Rifugio Marinelli. Il Geoparco trova il suo riferi- geologo la sua vita perenne”, Michele Gortani, A che fa mento all’interno della rete museale della Carnia pensare la geologia, Natura e Montagna, 1956

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Monte Terzo: un balcone sul passo di la forca di Tierz, ci teniamo a destra tagliando tutto il Itinerari Monte Croce Carnico versante sud est del monte (attenzione a un recente Difficoltà: E smottamento). Guadagnato infine il crinale orientale, Lunghezza: 10,4 km la mulattiera di guerra riemerge dalle erbe e ci condu- 1. Spettacolari campi Dislivello: 900 m ce tra resti di trincee sulla sommità del Monte Terzo solcati ai piedi della Tempo di percorrenza: 5 ore (m 2034, caratteristica croce, panorama esteso). La Creta di Collina Segnavia: CAI 155 cima è in realtà formata da due piccole sommità erbo- 2. Le bastionate della Creta delle Chianevate se che celano anche i resti di un osservatorio. Il magnifico colpo d’occhio sul Passo di Monte Croce Carnico e sulle vette della cresta confinaria assieme Monte Coglians: sulla vetta del Friuli alle vestigia della Grande Guerra sono i motivi princi- Difficoltà: EE pali che spingono a salire questa piramide erbosa. Lunghezza: 5,4 km Da Cleulis di Paluzza si risale verso malga Lavareit par- Dislivello: 740 m cheggiando presso il caratteristico gruppo di costru- Tempo di percorrenza: 4 ore zioni rurali, detti stavoli, a quota 1120. Da qui, tenen- Segnavia: CAI 143 dosi a destra, si arriva in breve ad alcune baite dove occorre cercare il segnavia CAI 155 tra le erbe. All’in- Un antichissimo e caldo mare equatoriale è all’origine gresso nel bosco il sentiero prende la forma di una co- di una delle più importanti scogliere devoniane d’Eu- moda e larga mulattiera che sale a svolte intersecando ropa. Questa imponente formazione, risalente all’Era il tracciato della pista per malga Lavareit. In diagonale Paleozoica, costituisce oggi il monte Coglians, la più si arriva alla base dell’ampio pascolo di malga Tierz alta vetta del Friuli. L’ascensione alla cima prende Bassa (1523 m, sorgente), punteggiato dalle romici. avvio dal rifugio Marinelli (2122 m), raggiungibile da Dalla vasca presso la casera, la mulattiera riprende a Collina o dal passo di Monte Croce Carnico. Imbocca- salire con un paio di svolte tra i rododendri per poi pro- to il sentiero 143, si sale su resti di vecchie mulattiere seguire lungamente sulle pendici del lungo crestone ad un panoramico ripiano erboso, traversando poi il orientale del monte Terzo. Lasciata a sinistra la casera fianco orientale del Pic Chiadin. Il sentiero prosegue Tierz Alta (1675 m), il sentiero entra nella parte supe- intagliato poco sotto il filo di un crinale fino alla for- riore del vallone rimontandone il fondo, spesso ingom- cella Monumenz (2307 m), dove le scure rocce del Pic bro di neve a inizio stagione. Giunti al quadrivio presso lasciano improvvisamente il posto al paesaggio tipi- camente calcareo che ci accompagnerà fino in vetta. Lasciata a destra la deviazione per la Cima di Mezzo, si guadagna la base dei ghiaioni e con essi l’inizio del tratto più faticoso. Cercando il terreno più consolidato si oltrepassa una fascia rocciosa per poi piegare a de- stra riprendendo a salire su ghiaie mobili. Seguendo ora i segnavia ci si tiene a sinistra rimontando alcuni gradini rocciosi ben articolati (passaggi di I+). Succes- sivamente, sfruttando una serie di rampe e bancate rocciose, ci si porta sul crestone sud e quindi in vetta per facili sfasciumi (2780 m, campana, piccola croce). Ci troviamo sul tetto del Friuli: da qui si apre un pa- norama eccezionalmente ampio, se abbiamo avuto la fortuna di trovare una giornata sgombra dalle nuvole. 3 Creta di Collinetta: una escursione per due cime Difficoltà: E Lunghezza: 9,7 km Dislivello: 940 m Tempo di percorrenza: 5 ore circa Segnavia: CAI 146-147

Posta al confine con l’Austria, la Creta di Collinetta o Cellon vide durante il primo conflitto mondiale le sue due cime contese dagli opposti schieramen-

ti con episodi drammatici tra i quali la fucilazione di 5 quattro nostri alpini. L’ascensione ha inizio dal passo di Monte Croce Carnico (1360 m) tramite una larga mulattiera (CAI 146) che risale a tornanti la valle del rio Collinetta. Al bivio successivo ci si tiene a destra sul CAI 147 raccordandosi con il sentiero che provie- 4 ne dallo Schulter. Una lunga diagonale e una serie di tornanti ci permettono di superare i ripidissimi pendii erbosi che discendono dalla Cresta Verde (2047 m). di Avostanis, dominata dalla quinta rocciosa che la 3. Sulla vetta del monte Qui alla base delle rocce sorgono i resti di un grande racchiude dal lato nord. È uno dei luoghi più amati e Terzo villaggio di guerra che conviene visitare divagando frequentati dagli escursionisti locali che abbinano la 4. Lungo la traccia che collega le due cime della nelle due direzioni. Una lieve contropendenza porta ad passeggiata al lago con la salita alla facile vetta che Creta di Collinetta un intaglio dal quale si prosegue a svolte traversando porta lo stesso nome, ricca di vestigia della Grande 5. Contrafforte sulla le ripide pendici della Creta fino ad una selletta erbo- Guerra. Da Casera Pramosio (1521 m, raggiungibile cresta meridionale del sa. Passando accanto agli ingressi di alcune gallerie, in auto) imbocchiamo la pista cementata (segna- monte Cogliàns su percorso malagevole in breve si guadagna la cima via 402 della Traversata Carnica) che sale al ripiano 6. Il lago di Avostanis orientale (2228 m, grande croce, libro di vetta). La vi- soprastante. Con una lunga diagonale verso ovest sita alla vetta occidentale si svolge sui resti di vecchi si passa poco sotto il Passo Pramosio per giungere camminamenti passando per il forcellino che separa alla malga dei Vitelli (1820 m). L’ultimo tratto di pista le due cime, ma richiede maggiore attenzione a causa porta ad uno stretto corridoio naturale che sfocia di alcuni brevi passaggi esposti. improvvisamente sulle sponde del lago di Avostanis (1936 m). Dopo una sosta d’obbligo presso la casera Lago e Cima Avostanis: sospesi sopra i verdi Pramosio Alta (1940 m), ci si alza a svolte su verdis- pascoli di Pramosio simi prati, passando accanto all’ingresso di una gal- Difficoltà: E leria. Laddove il sentiero inverte la pendenza, in cor- Lunghezza: 9,4 km rispondenza di una ampia spalla erbosa, si tralascia Dislivello: 680 m il segnavia per piegare a destra. Raggiunta la cresta Tempo di percorrenza: 4 ore e un quarto si procede lungo la linea indicata dalla trincea che Segnavia: CAI 402 corre lungo il filo arrivando in breve sulla vetta della

Cima Avostanis (2193 m, panorama estesissimo, re- 6 L’azione dei ghiacci ha modellato la conca del lago sti di una postazione coperta).

28 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 29 lta valle Susa in inverno è gli appassionati di mountain bike regolamentato quello ai velocipedi, sinonimo di Via Lattea, che non amano pedalare. Lo stesso essendo proibita la percorrenza in In bici da Jovenceaux A il mega comprensorio comune tuttavia, molti anni prima bici della quasi totalità dei sentieri. sciistico che include tra le località dell’avvento del “gravity”, era punto Ci troveremo quindi sulla famosa principali il paese di Sauze d’Oulx, di partenza di una delle più note “Strada dell’Assietta”, la più famosa Salice d’Ulzio per i nostalgici. Gli gran fondo d’Italia, la celeberrima tra le strade dei cannoni, che corre al Monte Genevris sforzi degli enti locali degli ultimi “Via dei Saraceni”, percorso da cui lungo il crinale che divide la Valle anni hanno puntato molto sulla prendiamo spunto per questo spet- Susa dalla Val Chisone, con pen- possibilità di sfruttare meglio gli tacolare itinerario in alta quota, denze più che modeste e lunghi Dal Gran Bosco di Salbertrand alla strada militare impianti di risalita anche durante che presenta più di un attrattiva tratti pianeggianti, offrendo scorci il periodo estivo, ottenendone una per gli appassionati del cicloescur- spettacolari sulla destra orografica dell’Assietta, uno spettacolare anello ad alta quota a sinonimia tra Sauze d’Oulx e il sionismo inteso come attività dal dell’alta val Chisone. È opportuno cavallo delle valli olimpiche di Susa e Chisone noto bike park, con relativa orga- taglio più turistico che acrobatico. sottolineare il fatto che la strada nizzazione (Alpi Bike Resort), vol- Il percorso infatti si snoda princi- militare dell’Assietta è una strada di Toni Cavallo ta ad accontentare sostanzialmente palmente su strade sterrate o su fa- aperta al traffico motorizzato, e che cili mulattiere, e i tratti di sentiero se percorsa nei giorni sbagliati po- più stretto si presentano anch’essi a trebbe risultare non troppo diver- scarso contenuto tecnico. tente, a causa dei numerosi mezzi a Il grosso della salita, superato motore e relativa polvere. Si consi- Sauze e la borgata Grand Villard, glia di optare per uno dei due gior- ha luogo nel magnifico ambien- ni in cui, nel periodo estivo, viene te del Gran Bosco di Salbertrand, chiusa al traffico (abitualmente un area protetta istituita circa 35 mercoledì e sabato). anni fa, volta a tutelare essenzial- La lunga pedalata sulla strada mente il bosco stesso, ovvero una militare ci porterà sulla vetta del vasta area di foresta caratterizzata monte Genevris, su cui è posizio- dalla importante presenza di abete nato il Faro degli Alpini (piazzato bianco e rosso, quest’ultimo piutto- a scopo commemorativo su dona- sto raro sulle alpi occidentali, oltre zione della Marina di La Spezia), e alle consuete specie di conifere alle proseguirà fino al Col Basset, dove quote più basse e ai pini e ai cembri continueremo a pedalare sul bel- in alta quota. La fauna residente è lissimo sentiero Bordin, dal nome altrettanto folta e degna di interes- del celebre maratoneta che qui se, tra ungulati, mustelidi, roditori ebbe modo di prepararsi in vista e canidi (da intendersi come lupi, delle olimpiadi di Seul del 1988 in non cani). L’orario diurno in cui cui risultò storico vincitore. Perfet- attraverseremo il bosco, e la stagio- to sentiero balcone, ci consente di ne presumibilmente estiva, ci terrà procedere a lungo quasi in relax, tuttavia alla larga dalla maggior con suggestiva veduta delle cime parte degli animali, e se saremo che sovrastano l’abitato di Sestrie- fortunati potremo al più intrave- re, fino a rientrare in valle Susa dere qualche scoiattolo e qualche senza perdere molto dislivello, ol- rapace alle quote più alte. trepassando la zona piuttosto deso- Il fondo della strada forestale che lata degli impianti di risalita di San si inerpica dalla borgata Monfol in Sicario, e successivamente un ben direzione del col Blegier è quanto più significativo tratto all’ombra di meglio ci si possa augurare di dei boschi del Meis e di Malafosse, percorrere in bici fuoristrada: ter- fino a Jovenceaux. Con particolare reno morbido e regolare, con rari riferimento a quest’ultima parte affioramenti di rocce e radici: lo del percorso, è importante ricorda- scotto da pagare è qualche tratto re che la meta simbolica del monte con pendenza accentuata, da af- Genevris non è assolutamente da frontare con calma. Raggiunto il considerarsi come termine delle col Blegier saremo fuori dal territo- fatiche pedalatorie; la via di rien- Verso il col Blegier rio del parco, all’interno del quale tro, lungi dall’essere un percorso di va ricordato che è vietato l’accesso sola discesa, richiederà parecchie ai mezzi motorizzati e che è pure energie.

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Distanza: 44 km (asfalto 6 km - sterrato 29 km - sen- Descrizione vanti a noi. Siamo usciti dal Gran Bosco di Salbertrand tiero 9 km) Azzerato il contachilometri ci si avvia in salita sullo Itinerario e ci immettiamo sulla strada militare che arriva dal colle Dislivello: 1500 m stradone in direzione di Sauze. In prossimità della dell’Assietta. Svoltiamo quindi a destra e riprendiamo a Difficoltà: MC/MC strada che punta al centro del paese (1,3 km) ci si salire, pervenendo in breve ad un cippo posto in corri- Ciclabilità: 100% salita 100% discesa tiene e sinistra seguendo le indicazioni per Monfol. 1. Ultimi metri prima spondenza di un ex ricovero degli alpini. Da qui abban- Tempo di percorrenza indicativo: 7 ore In costante salita si attraversa la borgata di Grand della vetta doniamo la strada principale per imboccare una larga Periodo consigliato: estate (quota max 2540 m) Villard e si giunge a Monfol, 4 km), all’interno del par- traccia quasi parallela, pressoché pianeggiante alla no- Cartografia: Fraternali 2 - Alta Valle Susa - Alta Val Chi- co del Gran Bosco di Salbertrand (ultima acqua). Si stra destra che ci conduce, con una breve ma ripidissima sone 1:25.000 prosegue sulla strada principale che in breve divie- rampa finale, alla vetta del monte Genevris (km 15, 2540 ne sterrata; si piega a destra in salita, quindi, circa m, 3 ore e 30), altro ottimo punto panoramico. Da qui si Accesso 400 metri dopo, ancora a destra e così pure al km scende direttamente sul sentiero ripido e a tratti sdruc- Jovenceaux è una piccola borgata dell’alta Valle Susa 6,3 (1830 m, 1 ora). La salita procede a tratti piut- ciolevole che si trova alle spalle del faro che sta in vet- posta pochi chilometri a valle della più nota Sauze tosto ripida ma con fondo sempre molto buono. Al ta. Si tagliano così, in costante discesa, diversi tornanti d’Oulx. È possibile anche partire da Sauze, sapendo km 7.2, quota 1940, tralasciamo la deviazione alla dello stradone sterrato, planando al colle Costa Piana però che a fine percorso toccherà salire, seppur di nostra destra, mentre al km 8,9 (2050 m) ignoriamo (km 16.1, 2320 m). Seguiamo ora la strada davanti a noi, poco. Per raggiungere il punto di partenza si percorre quella alla nostra sinistra. Al bivio successivo sare- che sale brevemente per poi allungarsi su un tratto pia- la Valle Susa per via statale o autostradale seguendo mo a quota 2160 e seguiremo il tornante a sinistra, neggiante. Al km 18.7, quota 2300, perveniamo al colle le indicazioni per Oulx, raggiunta la quale si prosegue procedendo quindi senza più esitazioni verso il colle Bourget, dova la strada riprende a salire. Tralasciamo la in salita per tornanti fino a quota 1400 dove alla destra Blegier (2380 m, km 12,8, 2 ore e 30). deviazione che si presenta alla nostra destra circa un km di un tornante a sinistra si trovano ampie possibilità di Ci si trova ora sul crinale della catena che divide la dopo così come al km 21.5, raggiungendo quindi il colle parcheggio. Valle Susa, alle nostre spalle, dalla Val Chisone, da- Basset (km 22.2, 2425 m, 4 ore e 30). Dal colle imboc-

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chiamo la sterrata che scende verso Sestriere, ma scende per imboccare un sentiero alla nostra de- 2. Discesa subito dopo La strada del colle dell’Assietta dopo il secondo tornante la abbandoniamo per in- stra, allontanandoci dalla zona degli impianti di risa- la vetta La strada dell’Assietta, di cui percorreremo un parte, dal col filarci in uno stretto single track alla nostra destra, lita. Il sentiero si immette su una strada all’altezza 3. Sentiero Bordin Blegier al colle Basset, è probabilmente la più famosa tra 4. Discesa dal Col che taglia diversi tornanti della strada fino a quota di un tornante, procediamo in discesa, tenendoci a le “strade dei cannoni”. È considerata il percorso militare Basset 2230, km 24.1. Si piega decisamente a destra per destra al km 34.7 (1800 m). Al km 35.7, quota 1650, 5. In vetta più alto d’Europa; presenta lungo il suo tracciato numero- andare ad imboccare, dopo aver attraversato un rio, abbandoniamo lo strada per seguire un sentiero alla se fortezze che risalgono a differenti epoche storiche. La un sentiero inizialmente in salita, facendo attenzio- nostra destra che con lungo saliscendi arriva al km strada principale, lunga 52 km, parte da Pra Catinat, in val ne ad evitare il sentiero quasi parallelo che scende 40.0 dove diventa strada sterrata, e scende verso la Chisone per terminare a Sestriere. Realizzata in quattro a Sestriere. località Malafosse Bassa (1480 m). Superata la bor- anni a partire dal 1888, rimane inutilizzata durante il primo Siamo ora sul Sentiero Bordin, che in realtà è una gata (più che altro composta da ruderi), si compie conflitto mondiale e quindi ristrutturata negli anni ’30. larga mulattiera che con andamento pianeggiante un tornante a sinistra dopodiché si prende al prima Il nome dell’Assietta è tuttavia legato alla storica battaglia ci farà aggirare le pendici del monte Fraiteve, ulti- deviazione a destra, che piega ancora a destra e che ebbe luogo il 22 luglio del 1747 nei pressi dell’omonimo ma vetta della dorsale. Si ignorano dunque le rare scende decisa. Qui è necessario non farsi prendere colle, al termine della quale le truppe austro-sardo-piemon- deviazioni che scendono o salgono, fino al km 29.8 dalla velocità, perché al km 42.0, quota 1370, si deve tesi, per quanto soverchiati numericamente, riuscirono a (2180 m, 5 ore e 30), dove il sentiero finisce sulla seguire un sentiero alla nostra destra che sale con respingere in via definitiva i battaglioni franco-spagnoli. strada che scende dalla vetta del Fraiteve. Scendia- pendenza feroce, anche se per poco. Dopo circa 500 Ogni anno, verso la metà di luglio, viene celebrata una rie- mo tenendoci a destra ai due bivi successivi e così metri, infatti, il percorso riprende un andatura più vocazione della battaglia proprio sul colle dove ebbe luogo; pure al km 31.5, quota 2070. Circa 200 metri dopo rilassante fino a raggiungere Jovenceaux e quindi, l’afflusso di pubblico e organizzatori sconsiglia di intrapren- facciamo attenzione ad abbandonare la strada che dopo l’ultimissima rampa, il punto di partenza. dere la nostra gita in bicicletta durante questa giornata.

34 / Montagne360 / giugno 2015 Trofeo Mezzalama 2015 di Linda Cottino - foto ufficio stampa Trofeo Mezzalama

stata un’edizione davvero leggendaria, cima, e in onore del quale il tracciato è stato ro- questa del 2015. La decima della nuova vesciato: da Gressoney a Cervinia, seconda volta È vita del Trofeo, la ventesima in assoluto, nella storia del Trofeo, per porre l’arrivo sotto la da che nacque nel 1933 in ricordo del pionie- Gran Becca. Un’inversione che ha reso la cor- re dello scialpinismo Ottorino Mezzalama, oggi sa più tecnica del consueto, con passaggi alpi- prova del circuito internazionale Grande Course nistici delicati, in particolare sotto il Naso del e ultima tappa della Coppa del Mondo Long Di- Lyskamm e sulla cresta del Castore, e che se da stance. Leggendaria per più ragioni. Innanzitut- un lato ha impegnato i concorrenti in una gara to per il Cervino, di cui il 14 e il 17 luglio prossi- con continui cambi d’assetto e dunque meno mi si festeggiano i 150 anni dalla conquista della veloce e più complessa da gestire, ha coinvolto

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36 / Montagne360 / giugno 2015 www.amphibious.it - [email protected] e spremuto all’osso anche l’organizzazione, un vincitori non sarebbe stato fuori luogo: a pre- senza la quale tutto sarebbe andato a monte. Ricerca compiuta esercito di guide alpine e volontari che hanno miarne la determinazione, la puntigliosità, la accanto a un “leggendario” Luca Mercalli, che con la sua squadra preparato e bonificato la via, meticolosamen- sapienza organizzativa, lo sforzo e, non ultima, della Società meteorologica italiana (anche lei festeggia quest’an- te, per settimane, sotto la direzione di Adriano la fortuna, che ha coronato la sua strenua ri- no 150 anni di vita) non hanno mai mollato, fino a individuare Favre. Per lui, un quarto gradino sul podio dei cerca di quella imprescindibile finestra meteo l’unico intervallo di tempo buono per lo svolgimento della gara. «Da circa un secolo non vi era un aprile così assolato – ha esordito Mercalli al briefing con gli atleti – assolato fino al 24 aprile! Dopo- diché la norma del nostro piccolo monsone primaverile ha ripreso il sopravvento» e la data originaria del 25 aprile è saltata in favore di un primo rinvio al 1° maggio, finché i calcoli di previsione non hanno puntato su sabato 2 maggio. Pioggia e cielo coperto fino a notte inoltrata non rincuoravano, ma già alle 4 brillavano le pri- me stelle e all’alba, poco dopo lo start, il cielo sul Monte Rosa era sgombro e chiaro. Nel buio di Gressoney la Trinité, ci si scalda attorno a un gigante- sco falò prima del via; al gazebo accanto si può prendere un ulti- mo caffè o mangiare qualcosa. L’emozione è palpabile non solo tra gli atleti, quasi 800 per 260 cordate da 22 nazioni, ma anche tra accompagnatori, appassionati, giornalisti. Sul grande prato, le tre linee di partenza sono scaglionate in base ai pettorali, per lasciare sgombra la via ai corridori di punta e far sì che nei primi 500 metri da percorrere con gli sci in spalla non si creino imbuti. La voce di Silvano Gadin, grande cronista delle maggiori gare valdostane, scandisce il tempo. Alle 5,30 spaccate la corsa è partita. La prima parte della prova si rivelerà durissima – ricordiamo che sono 45 km per 3500 m di dislivello – con il vento che sferzava gelido lo sperone del Naso del Lyskamm a quota 4000. Le quat- tro cordate di punta si contendono la testa della corsa fin oltre la cima del Castore, il punto più alto a 4226 m. Poi, sotto i Breithorn, alla Gobba di Rollin, passano per primi i favoriti , e della squadra del Centro spor- tivo esercito di Courmayeur, che vincono in 5h 10’ 49”. Ad appena cinque minuti di distanza, seconda piazza per gli altri tre alpini , e Lorenzo Holzknecht del team Italia 2 che nella lunga discesa finale superano la cordata in- ternazionale dello svizzero Martin Anthamatten con il tedesco An- ton Palzer e il bergamasco Pietro Lanfranchi, terzi ad appena 15”.

Anche le donne si danno battaglia per i primi due posti. La cor- TM data favorita di Leatitia Roux, Mireia Mirò Varela e Sévérine Pont Combe (Francia, Spagna e Svizzera) viene tallonata e poi supera- ta proprio al Naso del Lyskamm dalle esordienti Emelie Forsberg (Svezia), Axelle Mollaret (Francia) e Jennifer Fiechter (Svizzera), che vincono, con poco più di 2 minuti di vantaggio sulle seconde, in 6h 35’ 09”. Grande emozione per queste atlete che, appena var- cata la linea del traguardo, si fermano, si abbracciano, con lacrime, sorrisi e felicità. Sul terzo gradino del podio, con un tempo di 8h 06’ 41”, sale una squadra tutta italiana e per giunta di casa: Tatiana Locatelli, biellese che vive a Cervinia, con le gressonare Katrin e Annie Bieler, nipoti di Arianna e Leonardo Follis (che morì sotto una valanga mentre si allenava per il Mezzalama nel 2001). Al parterre di Cervinia passano le ore, le cordate si susseguono all’arrivo, stremate, ma tutte invariabilmente soddisfatte della grande prova e della bellezza di un tracciato insolito. Tanti i com- menti di gratitudine verso gli organizzatori e le guide alpine, sem- pre attente sul percorso, a renderlo accessibile fino all’ultimo con- corrente, dopo ore di freddo in quota. Poi le nuvole, pian piano, si sono richiuse sul Cervino, sul pubblico e sugli atleti.

38 / Montagne360 / giugno 2015 Alla scoperta di un affascinante angolo appartato nel Le Arolle, montagne Parco Nazionale del Gran Paradiso

L’intero gruppo delle l toponimo arolla, diffusissimo nell’arco alpi- richiedono adeguata esperienza e spiccato senso Arolle visto salendo alla no, ricorda il pino cembro. In Val di Cogne, dell’itinerario (spesso da improvvisare, per i con- belle e solitarie Punta Fenilia I gli abitanti chiamano “Le Arolle” un piccolo tinui mutamenti glaciali), nonché competenza ed gruppo di montagne, dove un tempo pare fossero attrezzature da alta montagna. di Carlo Crovella* molto numerosi i pini cembri. Si tratta di una de- Per quanto facilmente accessibili anche dal versante finizione un po’ affrettata, ma dalla connotazione piemontese, le Arolle incuriosiscono in particolare affettuosa. Affrettata, perché estende a più vet- dal lato valdostano. Queste montagne presentano te il nome Arolla, che in realtà contraddistingue la loro miglior veste a inizio estate, con zone more- solo due specifiche montagne (Grande e Piccola nico-glaciali ancora coperte dal manto nevoso, ma Arolla); affettuosa, perché lo sguardo dei mon- in certi anni (come nel 2014) sono percorribili quasi tanari si addolcisce quando “pensano” a questo per l’intera stagione estiva. gruppo, situato ai margini del più famoso Gran Con l’intenzione di fornire dei suggerimenti, se- Paradiso. gnaliamo alcuni itinerari (giustamente noti da A Gimillan (posto su un balcone naturale sopra tempo), che costituiscono le ipotesi più interes- l’abitato di Cogne), l’attenzione è inizialmente cat- santi per visitare queste montagne. Ma la loro turata dai maestosi panorami della Valnontey (la particolare conformazione permette anche altre Est del Gran Paradiso, le seraccate della Tribolazio- combinazioni, facilmente rintracciabili in biblio- ne…) o dalla slanciata silohuette della Grivola. Un grafia. L’ampia offerta di ospitalità alberghiera poco in disparte, come un piccolo feudo confinante di Cogne supplisce alla mancanza di specifici con il grande impero, ecco “Le Arolle”. Si trovano punti d’appoggio in quota. Il Casotto di Arolla sulla cresta spartiacque con la Val Soana (che ne del Parco non è ufficialmente a disposizione del costituisce il versante piemontese) e non hanno pubblico e, al massimo, è ipotizzabile un bivacco mai registrato una frequentazione di massa: anzi, “alla belle etoile” nei suoi dintorni, ricordandosi si sono ancor più inselvatichite negli ultimi anni. Il che la sua fontana non funziona sempre. Nono- regresso dei ghiacciai ha fatto affiorare malagevoli stante il dislivello significativo, le ascensioni sono morene e, dove ancor permane la massa glaciale, ha realizzabili in giornata da Lillaz, anche se la loro creato insidiosi crepacci. lunghezza, la complessità di alcuni tratti (specie Le Arolle sono però il luogo in cui è possibile vive- glaciali) e il generale impegno fisico non vanno re delle belle giornate “d’altri tempi”, con percorsi affatto sottovalutati. Sono il prezzo da pagare per non difficili, ma neppure banali (PD, AD): insom- assaporare il gusto delle Arolle, montagne belle ma sono il terreno ideale per l’alpinista medio. e solitarie. L’isolamento dei valloni e l’ambiente d’alta quota * L’autore è socio della SUCAI Torino e del GISM

Taccuino

Bibliografia: È sterminata. Spiccano tut- Punti di appoggio: A Gimillan si trovano tre conviene disporre di fettucce e di un gioco tavia alcuni testi di rilievo: E. Andreis, R. hotel, apprezzati dagli alpinisti per la ge- di nut, ma non guasta portarsi anche qual- Chabod, M.C. Santi, Gran Paradiso (terza stione “familiare”. che chiodo e il martello. Per noleggio/ripa- edizione, aggiornata da R. Chabod, U. Ma- A Cogne c’è un ampio parcheggio per cam- razione del materiale, a Cogne si trovano nera, C. Rabbi), CAI-TCI, Milano, 1980; F. per e due campeggi in Valnontey. A Lillaz si diversi negozi e metereologico. Brevini, Gran Paradiso, Itinerari alpinistici trovano due campeggi, oltre a un piazzale Accesso: Si abbandona l’autostrada per e scialpinistici, Musumeci Editori, Aosta, (in parte a pagamento) dove i camper sono Courmayeur-Monte Bianco alla prima 1981; SUCAI Torino, IN CIMA, 78 normali nel tollerati per brevi soggiorni. Per informa- uscita (Aosta Ovest-Saint Pierre) a monte Gran paradiso, Blu Edizioni, Torino, 1998; zioni sulla ricettività alberghiera (compresi di Aosta, seguendo le indicazioni per Co- G.C. Grassi, Gran Paradiso e Valli di Lanzo. i b&b): Ufficio turistico di Cogne, tel. 0165 gne. All’inizio dell’abitato di Cogne, si im- Le 100 più belle ascensioni ed escursioni, 74056. bocca a sinistra il bivio per Gimillan e Lillaz. Zanichelli, Bologna 1982. Attrezzatura: da alta montagna: piccozza, A monte di Cogne, in corrispondenza di Cartografia: Igm 1:25.000, f. 41 I SE, Torre ramponi, imbragatura, corda, moschettoni, una rotonda, la strada per Gimillan sale a del Gran San Pietro; Igc 1:25.000, n. 101, casco e abbigliamento adeguato. Per gli sinistra, quella per Lillaz prosegue diritta. Gran Paradiso La Grivola Cogne; L’escur- attraversamenti glaciali la prudenza sug- Non si può andare oltre Lillaz: lo sterrato sionista Editore 1:25.000, n. 10, Valle di Co- gerisce di portare con sé qualche chiodo che risale il Vallone dell’Urtier ha tassativo gne Gran Paradiso. da ghiaccio. Per i tratti rocciosi delle creste divieto di transito per i non autorizzati.

giugno 2015 / Montagne360 / 41 Punta di Forzo (3296 ) Séngie. Dopo aver oltrepassato una gola, si contorna Traversata di cresta in direzione sud-nord il crestone ovest della Punta di Forzo, accedendo così Dislivello: 1690 m al successivo Vallone del Ghiacciaio della Séngie, di Difficoltà: PD+ cui si percorre la morena. Messo piede sul ghiaccia- Tempo di salita: 5.30-6 ore io, lo si attraversa in direzione est, infilandosi nel ca- Partenza: da Lillaz (1611 m) nalone (progressivamente più stretto e ripido) fra la Questa piramide triangolare, che da Gimillan cattura Punta di Forzo e il Monveso di Forzo. Si giunge così lo sguardo, è spesso scambiata con la Grande Arolla al Colle di Forzo: si segue quindi la cresta sud della (in realtà coperta dalla Piccola). Le sue linee elegan- vetta, scavalcando lo spuntone (Torre di Forzo) quo- ti non sono però accompagnate dalla buona qualità tato 3252 m, da cui si ridiscende sulla cresta un po’ della roccia, per cui le ascensioni delle pareti sono più affilata, ma che non presenta difficoltà di sorta sconsigliate. Stesso destino pare coinvolgere anche fino in vetta. l’evidente crestone ovest, che separa i bacini glaciali Discesa: dalla vetta si scende per la cresta nord est: di Arolla e della Séngie. Si rivela invece interessante sul filo s’incontra qualche difficoltà, ma si può pog- la traversata lungo la cresta spartiacque che, transi- giare in alto sul versante valdostano e in basso su tando per la cima, collega i colli della Muraille Rouge quello piemontese. Dal Colle delle Muraille Rouge si e di Forzo. La traversata è fattibile in entrambi i sensi, percorre la discesa dell’itinerario precedente. ma lo spuntone roccioso (chiamato Torre di Forzo) della cresta sud è più agevolmente superabile in sali- Monveso di Forzo (3322 m) ta (in discesa, lo si può anche evitare con un sistema Roccia Azzurra (3308 m) di cenge sul lato piemontese): per tale motivo si ten- Traversata di cresta in direzione nord–sud de a preferire la direzione sud-nord. Dislivello: 1700 m per il Monveso + 150 m per la Roc- cia Azzurra dal Col Monveso: 1850 m in totale. Salita: dal Casotto di Arolla ci si dirige verso sud per Difficoltà: PD+/AD-

1 tracce di sentiero, puntando al bacino glaciale della Tempo di salita: 5.30-6 ore per il Monveso; 1.30 fra discesa e risalita alla Roccia Azzurra Partenza: da Lillaz (1611 m) Piccola Arolla (3238 m) raggiunge il Casotto dell’Arolla del Parco nazionale, Da Gimillan la visuale sulle “Arolle” si chiude in gene- e Grande Arolla (3247 m) (2258 m; 2.45-3 ore): si tratta di una meta che, da Itinerario re con l’elegante silohuette del Monveso, a lungo in- Traversata di cresta in direzione nord-sud sola, merita l’attenzione dell’escursionista. nevata: solo da particolari angolazioni si scorge an- Dislivello: 1650 m Abbandonato poco oltre il sentiero per il Colle che la successiva Roccia Azzurra. Queste due vette Difficoltà: PD+ dell’Arolla, si prosegue in direzione sud est per pra- 1. Da sinistra: Piccola e sono però molto vicine e possono essere collegate Tempo di salita: 6 ore per la Piccola Arolla; 0.45-1 ti, pietraie e morene, fino al ghiacciaio dell’Arolla, di Grande Arolla, Punta di con una traversata di cresta, lunga e remunerativa. Forzo, Monveso di Forzo ora per la cresta fra le due vette cui si percorre il ramo settentrionale, tenendo alla Il tratto più ostico è costituito dal corridoio glacia- e Roccia Azzurra, viste Partenza: da Lillaz (1611 m) propria destra lo sperone ovest della Piccola Arolla. scendendo dalla punta le che scende obliquamente dal Colle della Roccia Da Gimillan si ammira la triangolare Piccola Arol- Si punta a un evidente colletto (in genere inneva- Fenilia Azzurra: le difficoltà del tratto, variabili secondo la la (sovente innevata), che nasconde invece la re- to, 3065 m) della cresta nord, posto a monte degli 2. Da sinistra: Piccola e stagione, sono “imputabili” al regresso glaciale, che strostante vetta della Grande. Le due cime offrono spuntoni della cresta, raggiungendolo per ripide pie- Grande Arolla, Punta di rende addirittura sconsigliati gli altri itinerari di que- Forzo, Monveso di Forzo un’interessante traversata di cresta, conosciuta da traie, nevai e roccette. ste vette (come il versante nord ovest del Monveso). e Roccia Azzurra, visti tempo. Una volta in cresta, si risale il filo di facili lastroni in- scendendo dalla Punta Però il suddetto tratto di discesa può essere valutato L’itinerario classico risale la cresta nord della Piccola cisi da fessure, poggiando (specie in ultimo) sul ver- Fenilia durante l’avvicinamento al Colle di Forzo. Se non si è Arolla solo nel tratto terminale. L’alpinista più moti- sante di Bardoney. Scavalcata un’anticima, si giunge convinti, molto meglio tornare dalla Roccia Azzurra vato può affrontare anche i precedenti tre torrioni, in vetta alla Piccola Arolla. Tenendo il filo, si percorre al Colle Monveso e scendere da quest’ultimo. In ogni raggiungendo poi l’intaglio recentemente denomi- la successiva cresta (esposta sulla placconata ros- caso, considerato anche il significativo dislivello, il nato Colle della Piccola Arolla. Un programma più sastra del versante Arolla): oltrepassato un ultimo Monveso da solo giustifica pienamente l’intera gior- ridotto, ma ugualmente di soddisfazione, è costitu- ostacolo con una digressione sul lato Bardoney, si nata. ito dalla via normale della Grande Arolla per la cresta perviene in cima alla Grande Arolla. sud ovest. Discesa: si scende verso il Colle della Muraille Rou- Salita: raggiunto il Colle di Forzo con il secondo iti- ge percorrendo la cresta sud ovest, di roccia salda, nerario, si segue la cresta nord del Monveso, inizial- Salita: da Lillaz si imbocca il sentiero n. 15 della Val- dapprima sul filo e in ultimo sul lato piemontese. Dal mente nevosa e con qualche roccetta sul finale. Dal leile fino al bivio segnalato per il Casotto dell’Arolla: Colle ci si cala (pendio ripido, possibile crepaccia Monveso ci si cala lungo la cresta sud sud ovest con ci si abbassa a sinistra a valicare il torrente sul ponte terminale) sul versante valdostano e si percorre il facile arrampicata fino al Colle Monveso (0.45 ore). a q. 1900. Il sentiero (n. 15 A) passa alle Alpi Valleile ghiacciaio in direzione ovest. Usciti sulla morena, si Si risale quindi la cresta est nord est della Roccia Az- (1902 m), da cui, con una serie di ripidissimi zig-zag gira progressivamente verso nord nord ovest, pun- zurra, poggiando nel primo tratto sul versante valdo- (in alcuni punti facilitati da corde fisse e gradini in tando a ricongiungersi con l’itinerario di salita sopra stano (0.45-1 ora per la vetta).

metallo), sale con decisione verso il Vallone dell’Arol- il Casotto di Arolla, da cui in ogni caso si ripassa per 2 Discesa: dalla Roccia Azzurra si scende lungo la la. Usciti dal bosco, la pendenza si addolcisce e si imboccare il sentiero di discesa. cresta ovest all’omonimo colle (attenzione alla

42 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 43 3. Da sinistra: Piccola e Grande Arolla, Punta di Forzo, Monveso di Forzo e Roccia Azzurra, viste scendendo dalla punta Fenilia

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cattiva qualità della roccia). Dal colle si scende in si raggiunge il pianoro (circa 3100 m) alla base della direzione del ghiacciaio della Séngie, percorrendo parete nord. Ben prima delle due crepacce termi- obliquamente un corridoio glaciale compreso fra il nali, si taglia decisamente a sinistra (est) lungo un versante nord della montagna e le articolate rocce corridoio glaciale. Si contorna la base (3233 m) di che scendono dalla q. 3312 della cresta est nord est uno sperone glacio-nevoso che scende dalla cresta delle Punta delle Séngie. Una volta sul ghiacciaio (in e, proseguendo ancora un po’ verso est, si risale poi corrispondenza del ramo che giunge dal Colle Mon- un pendio più ripido (posto in genere sopra ad una veso), si scende lungo una zona crepacciata, fino a crepaccia terminale), che porta al colletto della cre- ricollegarsi all’itinerario di salita. sta a monte della quota 3312. Si segue a destra la cresta che, seppur lunga, non presenta particolari Punta della Séngie (3408 m) difficoltà. Versante nord e cresta est-nord est Discesa: lungo l’itinerario di salita. In alternativa si Dislivello: 1800 m può proseguire lungo l’affilata cresta, scavalcando la Difficoltà: PD quota 3312 e giungendo al Colle della Roccia Azzur- Tempo di salita: 7 ore ra: da qui si può scendere come illustrato nel terzo Partenza: da Lillaz (1611 m) itinerario. Seconda vetta per altezza del sottogruppo Onde- zana-Séngie, questa montagna (specie se ancora Torre di Lavina (3308 m) innevata) appare davvero maestosa. Purtroppo il Traversata Acque Rosse Bardoney versante settentrionale, che un tempo custodiva il Dislivello: 1700 m. gioiellino di un’ascensione già in stile “parete nord” Difficoltà: PD (oggi impraticabile), ha significativamente subito gli Tempo di salita: 5.30-6 ore effetti del regresso glaciale: tuttavia, quando ancora Partenza: Lillaz (1611 m) ricoperta dal manto nevoso, offre un itinerario che si Per quanto non appartenga in senso stretto al grup- snoda sinuosamente fra le masse glaciali fino a col- po delle “Arolle”, la Torre di Lavina ne è confinante legarsi alla panoramica cresta. Il toponimo (molto tramite il Colle di Bardoney. Proprio da tale Colle si diffuso nell’arco alpino, anche in altre varianti come origina la cresta sud ovest che costituisce una rino- Sengla) pare derivare dal latino cingulum e indica mata arrampicata, confrontabile (seppur a quote una cintura di pascoli in mezzo a precipizi rocciosi. inferiori) alla Cresta di Money situata in Valnontey: è un’ascensione rocciosa da non sottovalutare sia Salita: dal Casotto di Arolla si raggiunge il ghiacciaio per i numerosi passaggi di IV e IV+, sia per il con- della Séngie come negli itinerari precedenti. Girando siderevole sviluppo, anche iniziandola dal colletto alla propria destra, si contorna lo sperone roccioso, quotato 2984 m. Per l’alpinista medio si segnalano con base quotata 2887 m, e si imbocca un corridoio invece le due vie normali valdostane (Acque Rosse glaciale ascendente verso sud est: con alcuni zig-zag e Bardoney), interessanti sia in traversata sia se-

44 / Montagne360 / giugno 2015 IN EDICOLA

PAG FERRATE 2 X LA RIVISTA CAI GIUGNO 2015 FF-03.indd 1 08/05/15 11:19 150 ANNI DI CLUB ALPINO ITALIANO DAL PASSATO AL FUTURO

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paratamente, perché offrono una valida alternativa quando le altre vette non sono in buone condizio- ni. Le due creste presentano alcuni tratti esposti e affilati e, senza arrivare a difficoltà di rilievo, per i meno esperti possono richiedere l’uso della corda. Anche se i ghiacciai del Vallone di Bardoney sono ormai degli “ex”, la prudenza suggerisce di avere con sé almeno la piccozza, specie a inizio stagione. Nel vallone di Bardoney, da qualche anno si trova il bivacco Gérard Devis (10 posti, senza materiale da cucina), raggiungibile in circa 4 ore da Lillaz, la- sciando il sentiero per il Colle omonimo poco oltre È il secondo volume ufficiale che a conclusione le Alpi, con apposita segnalazione: per gli escursio- 288 pagine di cui dell’anno celebrativo del 150° di fondazione viene nisti si tratta di un’interessante meta in giornata. 32 di illustrazioni a colori a completare l’esposizione storica de “Il Libro - CAI 17 x 24 cm, rilegato in brossura Salita: da Lillaz si risale il Vallone dell’Urtier con il 150. 1863-2013” con la documentazione della realtà 5 Prezzo di copertina 20 € sentiero n. 13 e si raggiunge la chiesetta di San Gia- attuale del CAI e la descrizione delle manifestazioni cono. Si scende a valicare il torrente e si prosegue LA MONTAGNA Prezzo Soci CAI 15 € + 1,28 € spese postali, ed eventi sia nazionali che locali che hanno UNISCE sul lato orografico sinistro. A quota 2145 si abban- direzione settentrionale (rocce e nevai) fin dove 4. Tramonto primaverile da ordinare con il coupon dona il sentiero che si inoltra nel Vallone di Bardo- ci si congiunge con la cresta ovest. Si segue allora sulle Arolle viste da richiamato l’attenzione della comunità nazionale e Gimillan. Foto Paolo ney. Oltrepassato il Casotto del Parco, ci si inoltra quest’ultima finché (quota 2858) si riesce a scen- internazionale sulla rilevanza delle attività del CAI Foretier ancora nel Vallone dell’Urtier, ma al bivio a 2350 m, dere sul ghiacciaio di Lavina, che si abbandona ben 5. Da sinsitra: Monveso per la montagna quale patrimonio ambientale e Desidero ricevere “150 ANNI DI CLUB ALPINO ITALIANO DAL PASSATO AL FUTURO” si prende la diramazione 13D, che risale il Vallone presto per imboccare alla propria destra un ripido di Forzo, Colle Monveso culturale italiano ed europeo. Il libro rende anche un n° copie delle Acque Rosse fino all’omonimo Colle (2947 m, canalone, inizialmente detritico e poi erboso (a vol- (seminascosto), Roccia Nome e cognome Azzurra e Colle della fermo immagine della consistenza del Club alpino possibili nevai nell’ultimo tratto). La cresta nord te innevato ad inizio estate), che conduce diretta- Via Roccia Azzurra est, inizialmente affilata, si allarga successivamen- mente al fondo del Vallone di Bardoney: risalendo italiano al termine dell’anno celebrativo attraverso la CAP Località te, pur accentuando la pendenza e l’esposizione, e sul versante opposto si trova il sentiero n. 13 C. rassegna degli uomini e delle strutture che ne hanno Codice fiscale confluisce poi nella cresta nord, per la quale (nevai, Se la discesa di tale canalone non appare invitan- fatto la storia nell’ultimo cinquantennio. Socio CAI - Sezione n° tessera specie a inizio stagione) si giunge sulla Punta Nord te, occorre effettuare un largo semicerchio lungo il (3274 m). Scesi al colletto 3240 m, si risale per l’af- ghiacciaio di Lavina, in direzione del Colle di Bar- Un volume imperdibile che viene a completare il Allego copia del versamento su c/c postale n° 15200207 filata cresta rocciosa alla Punta Sud (3308 m). doney, finché il terreno consente di scendere alla compendio della storia del Sodalizio nei volumi Pagamento tramite bonifico bancario propria destra per reperire il sentiero che ricondu- pubblicati in occasione del cinquantenario e del IBAN IT48 W056 9601 6200 0000 0200 X27 SWIFT POSOIT22XXX Discesa: tornati alla Punta Nord, si prosegue in ce nel Vallone dell’Urtier. centenario di fondazione e ormai disponibili solo sul Il coupon va inviato via posta a: Club alpino italiano, via E. Petrella 19, 20124, Milano

46 / Montagne360 / giugno 2015 mercato antiquario. o scansionato e spedito via mail all’indirizzo: [email protected] Il trattamento dei dati personali avviene nel rispetto del D.Lgs. 196/03. Il Titolare del trattamento dei dati è Club Alpino Italiano-Sede legale Componenti del C.N.C. a come oggetti da usare, consumare e sfruttare per impostazione di una rete stabile per contatti, con- Milano in Sede centrale attività esclusivamente ludico sportive o sugge- fronti, incontri e scambi culturali anche rivolti alla rite da meri interessi commerciali e speculativi. organizzazione di eventi corali (in primis la presen- Coralità di montagna e “Le Radici”: conclusione dello storico concerto Dovremmo invece illuminarle “sempre più” in za dei nostri Cori alle principali manifestazioni na- cori SAT – SOSAT, Trento quanto esse sono soggetti portatori di una iden- zionali del sodalizio), progettazione e mantenimen- presso l’Auditorium il 15 tità generatrice di un delicatissimo sistema di to di conseguente immagine delle attività nel sito CAI: quale simbiosi ? febbraio 2014.". equilibri territoriali e di molteplici benefici sulle ufficiale del Club alpino italiano, coordinamento di Foto Bernardinatti genti che vi abitano o le frequentano. Perché sono iniziative coerenti al progetto con altri Enti esterni realtà che viene oscurata, quasi con una sorta di alla nostra Associazione. La nostra stella polare è analfabetismo di ritorno, ovvero l’incapacità di os- la valorizzazione della Coralità unita all’intento di servarle e viverle per quello che veramente sono: dare maggior voce alla cultura delle montagne e “una grande madre”». delle genti che le vivono».

Quali sono gli strumenti che il CAI mette in I numeri sono un modo per capire quanto è campo per valorizzare la coralità? diffusa nel Sodalizio, hai qualche dato, anche «La Struttura Operativa, istituita dal Comitato cen- parziale? trale di indirizzo e controllo, e denominata “Cen- «Al momento sono stati censiti 68 cori con più di tro Nazionale della Coralità”. Gli obiettivi sono di 2.000 coristi, distribuiti su diciassette Regioni. In dare maggiore visibilità della consistenza e attività totale questi gruppi organizzano una media di no- dei cori sul territorio nazionale, di documentare e vecento eventi all’anno. È entusiasmante». di mettere a disposizione il patrimonio concreta- mente raccolto dai Cori attraverso la creazione di Infine, quale contributo la Coralità può giocare una postazione conservativa permanente di quanto nella promozione di una maggiore conoscenza acquisito, presso la Biblioteca Nazionale al Museo delle montagne. Nazionale della Montagna. E ancora, promozione «La “Voce della Coralità” può contribuire ad alfabe- di percorsi formativi interni al CAI e nelle Scuole, tizzare meglio la conoscenza delle Terre alte perché i Gruppi corali perseguono attività non solo e non tanto di esclusivo intrattenimento, ma che ricerca- no, conservano, tramandano e sanno comunicare a chi ascolta l’espressione di una originale cultura che non è solo fusione tra musicalità popolare e musica colta, preservate ed affinate nel tempo, ma testi- La Coralità di montagna per il CAI diventa sempre più monianza di preziose tradizioni e valori di civiltà. Ed è una Voce anche innovativa: molti dei 68 cori uno strumento concreto per far conoscere le culture delle del CAI sono cori misti, i repertori sono molto vari ed attenti a tutte le culture popolari anche di paesi Terre alte. Ce ne parla Gabriele Bianchi, past president stranieri. La cultura popolare veramente non ha del CAI, neo Presidente del “Centro Nazionale Coralità” confini».

Il canto è una delle forme espressive più impor- Sodalizo. “La Scintilla”: cori in tanti delle culture del mondo: da quello polifo- A Gabriele Bianchi, past president molto attivo piazza a Torino per il nico dei pigmei Aka dell’Africa Centrale ai can- in questo campo, abbiamo rivolto qualche do- 150° del Club tastorie kirghizi, dal canto sacro buddista del manda sul tema. Appare una chiara attenzione Ladakh al canto a tenore della cultura pastorale istituzionale verso l’ambito della Coralità: qua- sarda sino ai canti di montagna. Gli uomini can- le è lo stimolo che ha portato al riconoscimento tano, molto spesso lo fanno insieme. E diventano dell’importanza della Coralità e fatto nascere un coro, occasionale o strutturato. Il coro, però, questa nuova attenzione? non è solo cantare è anche stare tutti insieme. La maggior parte di noi ha cantato “La Montanara” «Dovrebbe essere considerata una scelta natu- la sera in rifugio. E anche un modo per condivi- rale in un Club che possiede nel proprio DNA la dere e tramandare le culture. Il canto popolare promozione della conoscenza. Massimo Mila già è l’espressione spontanea di un popolo e ne in- nel 1963 sosteneva che l’alpinismo, forma attiva terpreta i sentimenti e le aspirazioni; in esso si e pratica di conoscenza della crosta terrestre è rispecchiano i vari fattori ambientali, le tradizio- cultura. Ma nella società odierna, spesso pervasa ni e le rievocazioni. Il CAI ha deciso di valorizza- da luci e suoni che confondono, le Terre Alte e le re il grande patrimonio della Coralità interna al Montagne rischiano “sempre più” di essere lette

48 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 49 I congressi nazionali di speleologia, contenuti La speleologia e finalità Che cos’è un congresso nazionale di speleologia? Quali sono gli intenti, le finalità? Chi interviene e quale utilità nazionale a congresso ha un congresso? Per i non addetti hai lavori, si tratta di domande legittime. E, forse, se le pongono anche i soci del CAI Pertosa-Auletta (SA) 30 maggio-2 giugno 2015 della Campania, che hanno visto in ca- lendario il Congresso di Pertosa-Auletta Il classico appuntamento degli speleologi ha il (SA) con le sue riunioni e le escursioni, patrocinio del Club alpino italiano in grotta e sul territorio. Chi segue questa rivista, ogni mese e con rare eccezioni, tro- testo di Massimo (Max) Goldoni - foto di Francesco Maurano Informazioni sul XXII va trattati temi riguardanti la speleologia Congresso: nei suoi molteplici aspetti. Vi è la speleo- congressospeleo2015.org logia nei grandi complessi sotterranei, nei ghiacci, nelle condotte laviche, nelle rocce dei deserti. In ambienti grandi o in galle- rie di miniera con il supporto di respirato- e i metodi impiegati all’esterno. Le grotte A fronte: grava d’Inverno (Petina, SA), sala di ri, in abissi profondi o in facili cavità per possono essere fotografate, se ne può de- crollo nelle zone nuove escursioni didattiche o per accompagnare terminare le dimensioni, misurare la tem- In questa pagina: grotte di Pertosa-Auletta, disabili. Su «Montagne360» si è trattato peratura, registrare l’umidità, campionare il fiume Negro nel ramo non turistico della vita sotterranea, di acque e sorgen- le forme di vita, dai pipistrelli agli anfibi, ti, di un’idrologia nascosta, ma decisiva dagli insetti ai crostacei. Si può registrare dalla Federazione Speleologica Campana per la vita di grandi aree anche del nostro la portata dell’acqua e la velocità delle cor- e dal Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Paese. Ogni articolo presentato ha die- renti d’aria, si possono datare le concrezio- Diano, con il supporto della Fondazione tro un lungo lavoro, non solo degli autori ni e trarne indicazioni sull’evoluzione del MIdA (Musei Integrati dell’Ambiente), del pezzo, ma anche di quanti, spesso nel clima esterno. Nelle grotte si possono ri- del Comune di Pertosa e del Comune di corso di molto tempo, hanno esplorato in trovare resti, reperti, manufatti e, talvolta, Auletta. Il congresso è stato designato quelle particolari aree, creando le mappe antichissime pitture rupestri. L’elenco può dalla Federazione Speleologica Europea del mondo sotterraneo e riportando i più continuare. Nei congressi ci si confronta quale X Euro Speleo Forum, appunta- svariati dati, a seconda delle personali su tutto questo e, infatti, l’indice degli Atti mento di riferimento per la speleologia in attitudini e competenze. In grotta, a par- di un Congresso di speleologia riporta gli Europa. Negli anni, ogni congresso è sta- te la ovvia preventiva formazione, si può studi più disparati, raggruppati sotto più to contraddistinto da un tema principale, andare per curiosità, passione o ricerca. ampie categorie, quali le esplorazioni, le ideale filo conduttore dei lavori presentati. Ma senza alcune conoscenze di base lega- varie Scienze della Terra, le tecniche di Il tema proposto dagli organizzatori per te alla geologia, alla chimica, alla fisica e progressione e documentazione. A volte il XXII Congresso Nazionale è “Condivi- alla biologia si rischia di andare in grotta le comunicazioni possono essere solo di dere i dati”. Si intende, così, evidenziare privi di attenzione e sensibilità. Non ci si esperti di settore verso altri specialisti, l’importanza di rendere fruibili le cono- accorge di come la cavità può essersi cre- ma il confronto può, anche, trasformar- scenze elaborate e prodotte dagli speleo- ata, non ci si pone il perché delle correnti si in vera divulgazione di esperienza e logi. Il rapporto tra la ricerca speleologica d’aria, non ci si chiede come si possono conoscenza. e la gestione di un territorio con grotte e essere formate le concrezioni, non si pone fenomeni carsici è auspicabile e indispen- la dovuta attenzione per il rispetto di for- La scelta di Pertosa e Auletta sabile. Questa considerazione ha portato me di vita che, seppur spesso minuscole, come sedi congressuali ad individuare i comuni di Pertosa e Au- abitano l’ambiente. E senza la topografia Dal primo Congresso Nazionale (Trieste- letta quali luoghi ideali per il congresso di una cavità si viaggia ciechi in un mondo Postumia, 1933), e da tempo con caden- del 2015. Già all’inizio del secolo scorso, buio. Chi non è speleologo coglie il fascino za quadriennale, la manifestazione è un infatti, Paolo Carucci evidenziò le peculia- delle immagini o si stupisce delle storie evento unico nel panorama nazionale, rità delle Grotte di Pertosa-Auletta (allora esplorative. Ma serve considerare che la perché rappresenta un fondamentale chiamata Grotta dell’Angelo), ancora oggi speleologia produce conoscenza, perché momento di incontro e confronto sulle di estrema rilevanza nel panorama arche- le grotte sono parte integrante del nostro ricerche e le esplorazioni svolte in Italia e ologico, antropologico e paleontologico mondo, essendo l’interno delle montagne. all’estero. Il XXII Congresso Nazionale di nazionale. Dalle prime esplorazione del Non si parla di universi magici, ma di una Speleologia, che si tiene a Pertosa-Auletta 1924 ad oggi, le grotte rappresentano uno parte, seppur nascosta, del nostro Piane- (SA) dal 30 maggio al 2 giugno 2015 è pro- tra i più interessanti sistemi carsici a livel- ta, che è indagabile con tutti gli strumenti mosso dalla Società Speleologica Italiana, lo nazionale. Le Grotte di Pertosa-Auletta

50 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 51 Note storiche sui congressi nazionali di speleologia in Italia

Nel 1933 a Trieste, il primo con- profondità dei pozzi della Spluga A fronte: grava dei Vitelli gresso della speleologia italiana è della Preta (nei Monti Lessini, in (Sant'Angelo a Fasanella, SA), anche, inevitabilmente, un momen- provincia di Verona, abisso storico ponte naturale sospeso nel ramo fossile to di apologia del regime. Eppure, della speleologia) e, anche, di studi è la prima occasione in cui gli spe- meteorologici all’interno della stes- In questa pagina: grotte di leologi italiani si ritrovano. Anche sa cavità. Michel Siffre racconta la Pertosa-Auletta, zone allagate nel grazie alla pubblicazione di “Due- sua esperienza di “speleonauta” ramo non turistico mila Grotte” nel 1926, la pratica (era rimasto in grotta, in isolamen- speleologica ha avuto un conside- to volontario, per decine di giorni). revole sviluppo nell’organizzazione Nel 1968 i partecipanti del Congres- e nell’esplorazione. Da ricordare so a Roma sono ricevuti in udienza che, nel 1929 a Postumia, ancora dal Papa. A Genova nel 1972 emer- italiana, era stato fondato l’Istituto ge anche il tema dei Catasti Regio- Nazionale di Speleologia. Dal 1948 nali, ovvero del censimento delle al 1951, la scadenza dei congressi grotte regione per regione. Com- è annuale. Asiago, Chieti, Lecce, paiono gli elaboratori elettronici Salerno. C’è il bisogno di ripartire, in speleologia. Con San Pellegrino di ritrovarsi. L’Istituto Nazionale di Terme, nel 1974, si comincia a con- Speleologia aveva sede a Postu- siderare il carsismo dolomitico. Di mia, che non è più Italia, e se ne Perugia 1978 si hanno solo gli atti in auspica la ricostituzione. L’Ente di versione “pre-stampa”. In quelli di Promozione Turistica ha molta rile- Bologna del 1982 troviamo anche vanza nell’organizzazione di questi la convivialità, con un paragrafo congressi. Non a caso, affiora spes- dedicato alle Spipoliadi, momento so il tema delle grotte turistiche o ludico e ricreativo. si trovano ai piedi dei Monti Alburni, a Il Parco Nazionale del Cilento quali il falco pellegrino ed il picchio rosso da turisticizzare. Questi congressi Nel monumentale volume di atti di 263 metri di altitudine, nei pressi del Vallo di Diano e Alburni, mezzano. Poi vi è il lupo, vi sono nume- hanno il pregio di dare voce allo Castellana Grotte (BA) del 1987 , fiume Tanagro, immerse in una natura territorio del congresso rose specie di chirotteri e anche anfibi.Il studio, ancora molto frammentato, incontriamo sezioni classiche (aree unica e spettacolare. L’intero comples- Il Parco Nazionale è entrato a far parte simbolo degli Alburni è una scultura ru- della speleologia. Nel VI Congres- carsiche, mineralogia, idrologeolo- so carsico si estende per una lunghez- della “Rete Europea dei Geoparchi”, aree pestre del IV secolo a.C., raffigurante un so, a Trieste nel 1954, si affrontano gia e biologia), ma ci sono anche FSNC_ADV_CAI_Def.pdf 1 29/04/15 15:38 za di circa 3000 metri e rappresenta la naturali di particolare interesse geo-mi- antico guerriero detto “Antece” (da anti- i nodi dell’organizzazione della spe- “vignette” e si tratta di nuovi stru- risorgiva delle acque del settore sud- nerario riconosciute dall’UNESCO. co o immobile), considerato patrimonio leologia in Italia. menti tecnici, quali i trapani a bat- orientale del massiccio. Il tratto inizia- Le escursioni esterne e sotterranee pro- dell’UNESCO.Sul massiccio del Cervati, Il Congresso del 1955 è in Sarde- teria. Nel 1990 a Udine viene fon- le, invaso dalle acque del fiume Negro, poste durante il Congresso interessano dal punto di vista della flora, abbiamo gna. Si trattano temi che anche data la Federazione Speleologica si può percorrere a bordo di un piccolo il Massiccio degli Alburni e quello del un vero mosaico di paesaggi vegetali, che oggi sono molto importanti. Tra dell’Unione Europea. Il Congresso natante, che permette di inoltrarsi len- Cervati. Entrambi i massicci sono consi- vanno dalla ricchissima e variegata mac- questi, la toponomastica delle di Lucca nel 1994 si apre con una tamente all’interno della montagna. derati habitat protetti, nei quali i com- chia mediterranea alle pinete costiere, grotte, ovvero come nominare cor- riflessione sociologica su “Spele- Dall’approdo sotterraneo si snodano tre portamenti da adottarsi sono legati alle dalle leccete ai boschi misti di latifoglie rettamente le nuove cavità esplora- ologi e tribù”. A Chiusa Pesio nel diramazioni parallele, rappresentative normative vigenti. Ad esempio, bisogna dell’area collinare. Inoltre, si ritrovano te. Gli speleologi affermano di voler 1998 si cerca di unire incontro na- dell’evoluzione del sistema. Dal punto di evitare l’uso di luci o l’emissione di suoni grandi esemplari di tasso e agrifoglio e gestire in proprio i dati raccolti sul zionale e congresso. Mentre il con- vista archeologico, le Grotte di Pertosa- che possano disturbare la fauna presen- di abeti bianchi sul monte Motola. Vi è campo, affidandoli a un’associazio- gresso di Bologna del 2003 torna, Auletta recano segni evidenti dell’inin- te. Anche se la pratica è ormai in disuso, anche la presenza di boschetti di betulla, ne da loro stessi creata. Nel 1956, invece, alla forma classica. Dopo, terrotta presenza umana sino dall’età si deve evitare l’utilizzo del carburo nelle residui dei climi più freddi del passato a Como, è memorabile l’interven- i congressi sono stati nel 2007 a della pietra. Già sul finire dell’Ottocen- grotte. L’ambiente del Parco, compren- e unici in tutto l’Appennino. La fauna è to di Giuseppe Nangeroni, dove si Iglesias in Sardegna e nel 2011 a to, con i primi scavi effettuati nell’antro dendo tutta la variabilità climatica do- caratterizzata da un grandissimo nume- afferma che la speleologia è parte Trieste (organizzato dalla Commis- della cavità, sono stati rinvenuti notevoli vuta al contatto tra regione Temperata ro di uccelli, dal merlo acquaiolo al falco della geografia e che è necessaria sione Grotte Eugenio Boegan). Gli reperti, quali vasi di ceramica e manu- e Mediterranea, presenta innumerevoli pellegrino, dal corvo imperiale al grac- la collaborazione tra esploratori Atti dei Congressi si trovano al Cen- fatti in pietra, osso e metallo. Grazie a varietà di flora e vegetazione. chio corallino. Spiccano i rapaci diurni e naturalisti. Considerando che tro Anelli a Bologna, dove ha sede particolari condizioni di conservazio- Nel massiccio degli Alburni sono ritenuti e notturni. Sono importanti le presenze Nangeroni, geografo, è presidente la Biblioteca della Società Speleo- ne in ambiente umido, inoltre, si sono di importanza comunitaria le faggete, i dell’aquila reale, del picchio rosso mag- della Società Speleologica Italiana logica Italiana (presente nella rete conservate alcune strutture lignee che boschi misti, le praterie d’alta quota con giore, di quello verde, ma soprattutto del e del Comitato Scientifico del CAI, delle Biblioteche di Montagna del testimoniano la presenza, sempre in età importanti siti di orchidee e notevole ve- picchio nero. Da sottolineare, anche qui, le sue parole sono estremamente CAI), e in altre, rare, raccolte di preistorica, di passerelle e palafitte so- getazione rupestre. Tra la fauna protetta la presenza del lupo e di un’importante autorevoli. A Trieste nel 1963, si di- gruppi o federazioni speleologiche praelevate sui corsi d’acqua. si incontrano specie di uccelli nidificanti varietà di rettili e anfibi. scutono temi delicati, quali l’esatta regionali.

52 / Montagne360 / giugno 2015 Portfolio Nepal/1975 di Alessandro Giorgetta

Le foto scattate nel marzo del 1975 da condizioni dei monumenti e della vita radicata la religiosità nel quotidiano di Alessandro Giorgetta in occasione della nella Kathmandu Valley quarant’anni quella popolazione che vi identifica la spedizione nazionale al Lhotse, di cui dopo il primo terremoto e quarant’an- presenza concreta del divino. curò in Nepal l’organizzazione logistica ni prima dell’attuale. Il gran numero Ciò rende ancor maggiore il vulnus a e l’amministrazione, costituiscono un di importanti edifici religiosi nella quel patrimonio storico e architettonico interessante documento storico sulle Kthmandu Valley è indice di quanto sia irripetibile.

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1. Scena di strada a 5. Tempio di 6. Tempio di fu ricostruito come al lavoro nella proveniente da Kathmandu Pashupati (il Mahaboudha a esatta riproduzione campagna verso un’unica pianta. dio di tutte le le Patan, costruito dal dell’originale Changu Narayan, a Il ponteggio 2. Bambini in una creature), sulla sacerdote Abhaya grazie all’abilità est di Kathmandu in bambù è scuola rurale verso sponda occidentale Raj. L’edificio, costruttiva degli funzionale alle Sankhu del fiume Bagmati del tipo detto artigiani nepalesi 9. Tempio opere di restauro che attraversa tempio-montagna, Dattatraya a del tempio 3. Kathmandu: una Kathmandu. Presso in terracotta è 7. Tempio di Bhadgaon, il danneggiato nel via commerciale il tempio di Shiva vi noto come tempio Krishna Mandir a palazzo delle 55 1934 nei pressi di Durbar è un lebbrosario e del milione di Patan, costruito nel finestre, costruito Square le piattaforme per Budda, poiché XVI secolo dal Re nel 1427 dal Re 10. Statua del dio le cremazioni. Sulla ogni mattonella Siddhi Navasingha Yashya Malla. La Visnu dormiente 4. Kathmandu: lo riva opposta si contiene una Malla leggenda popolare sui serpenti a Stupa di Boudanath, stendono i tessuti sua immagine. vuole che sia Budhanilkantha, la più grande cupola dopo la tintura Raso al suolo dal 8. Villaggio, campi stato edificato villaggio a 15 km a 9 buddista al mondo terremoto del 1934 terrazzati e donne con il legname Nord di Kathmandu

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11. La pagoda 12. Durbar Square, Nyatpola (“a cinque Bhadgaon. Tempio piani”) a Bhadgaon, di Vatsaladevi in il più alto tempio stile Shikhara del Nepal costruito nel 1708 dal Re 13. Kathmandu, Bhupatinfra Durbar Square Malla dedicato a Bhairava, il dio protettore del paese da ogni disastro. Il tempio è crollato sul suo 13 basamento

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14. Palazzo reale un’importanza di Bhadgaon e storica particolare sulla colonna di perché vi si pietra statua del rifugiarono gli re Bhupatindra ultimi tre re della Malla, inizi del dinastia Malla XVIII secolo. Il quando Kathmandu durbar (palazzo fu conquistata dal reale) di Bhadgaon re Gurka Prithvi ha per il Nepal Narayan

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MONTAGNE 360° CAI_200X270_MODELLO_12811_CAMBIO SCARPA.indd 1 27/04/15 14:03 Cronaca extraeuropea a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica Pierre Dayne di Valsavaranche (prima guida il fungo sono stracarichi di neve e ghiaccio e Domo Blanco. Il pilastro è stato ribattezzato [email protected] alpina professionista impiegata in Antartico) grossi blocchi si distaccano schiantandosi a dai tre “Pilastro Rampagaroi”. e da Jacques Jabet. I due scalarono i 730 un soffio dalle loro corde. La cordata, pronta metri dell’estetica piramide sull’estremo sud con tutto il materiale ad attaccare, deciderà Aguja Saint Exupery 2558 m della Wiencke Island il 7 febbraio del 1905. a malincuore che quello non è il momento Si chiama Brette Harrington e ha salito in La cima fu chiamata così in onore di Luigi per affrontare la Ovest. libera in solitaria, in 3 ore, la via “Chiaro di di Savoia, Duca degli Abruzzi, e spesso ci si Luna”, che Maurizio Giordani aveva aperto riferisce ad essa come Luigi Peak. Nel 2001 Franchini, Binelli ed Ermanno Salvaterra lungo il pilastro ovest della Aguja Saint questa montagna ha registrato la prima scaleranno così a fine settembre la Via dei Exupery in cordata con Rosanna Manfrini discesa in Snowboard. Ragni alla Ovest del Cerro Torre, fino alla e Sergio Valentini nel novembre del 1987. cima. Una via che Tomas sognava fin da 750 m, 6b+. La ventitreenne americana è la PATAGONIA (Argentina) bambino. Una montagna che Ermanno prima donna a realizzare in questo stile una Torre Egger 2850 m, Cerro Torre 3102 m, Salvaterra ha salito più volte, e che via nel gruppo del Fitz Roy. La via era stata Domo Blanco 2507 m quest’anno lo vede anche soffiare sulle 30 salita qualche giorno prima in cordata con Ermanno Salvaterra, Tomas Franchini, candeline di anniversario della sua prima Marc Andre Leclerc. Diversi i tratti in diedro Nicola Binelli e Francesco Salvaterra erano invernale lungo la Via Maestri-Alimonta- bagnati. La via contava solo una ripetizione partiti lo scorso settembre per risolvere Claus del 1970, realizzata dal 3 all’8 luglio in solitaria, realizzata da Alexander Huber il grande progetto della Ovest alla Torre 1985 coi compagni Paolo Caruso, Maurizio nel 2011 con un bivacco. Dopo la salita della Egger, iniziato nel 2013. Arrivati alla base Giarolli, Andrea Sarchi. Harrington, anche Leclerc ha realizzato la della parete, le condizioni della big wall Tra i salitori della Via dei Ragni al Cerro medesima salita in libera e in solitaria, dieci risulteranno però impossibili: la parte alta e Torre di quest’estate patagonica gli italiani: giorni più tardi. Marcello Cominetti, Massimo Lucco, ANTARTICO team ha poi proceduto lungo cresta affilata La Torre sudest di Cape Renard, 700 m, Francesco Salvaterra, Marco Majori, Marco Per le relazioni e la personale collaborazione Sierra du Fief, Wiencke Island e, con tre doppie su corpi morti attraverso un dove sale la via “Podronard”, 500 m, TD+ Farina e François Cazzanelli. ringraziamo: (60°, M5) (pilastro di destra). Antartico. Traversata delle Sette Sorelle e Cape enorme fungo di neve, si è portato alla sella Antoine Cayrol, Yann Delevaux, Nicolas Foto Nicolas Donadey (Expédition Renard sotto la Terza Sorella, salita per neve con Antartique 2014). Di lui avevamo già parlato due anni fa, Donadey, Ermanno Salvaterra, Tomas Si trovano in Antartico, sopra Port Lockroy, pendenze di 60°-70°. Con altre tre doppie quando mise a segno la prima solitaria Franchini. Sierra du Fief, alla Wiencke Island (arcipelago lungo la cresta, la squadra francese si è (Parete est: S. e L. Craddock, A.Woperis, in libera della Via dei Ragni in velocità. Lo di Palmer). Dal 21 al 23 novembre scorsi, i portata al colle tra la Sorella 3 e 4, salendo M.Roberts – Nuova Zelanda – 17/01/2000) scorso dicembre, l’austriaco Markus Pucher francesi Antoine Cayrol, David Lacoste, Paul poi quest’ultima superando una lunga e Prima Sorella (Cresta nord-ovest, ha fatto bis realizzando nuovamente la Dudas, Emmanuel Chance, Laurent Bibollet, sezione di neve (65°) e un seracco aggirato dicembre 2001). Nel 2004-2005 un team salita in solitaria della via, ma questa volta in Yann Delevaux (Expédition Antartique da destra. Dopo breve discesa al colle, la britannico aveva cercato di affrontare la condizioni di tempo meteorologico pessime A fianco: Tomas Franchini, Nicola Binelli e Francesco Salvaterra, con alle spalle il 2014), hanno realizzato la prima traversata cordata si è portata ai piedi della Sorella n. traversata, ma era stato rigettato per tre e con nessun alpinista sulla montagna. Pilastro Rampagaroi e la via “Compagno integrale delle Sette Sorelle. Una linea 5, la cui cima è stata raggiunta per pendii volte dal mal tempo. vento, amica luna”. (Domo Blanco 2507 m, serrata di 11 km di creste rocciose su terreno di neve di 50°. Disceso nella nebbia lungo Tomas Franchini, Nicola Binelli e Francesco Patagonia, Argentina). Foto Tomas Franchini esposto e tecnico con difficoltà TD+. pendii nevosi di 40°, il team è giunto ai piedi Il 26 novembre, alcuni membri del team Salvaterra (prima giornata), hanno aperto La traversata è partita da destra a sinistra della Sesta Sorella, superata lungo sezioni di hanno poi realizzato la prima discesa su sci nei giorni 4 ottobre e 9 ottobre scorsi la via Sotto: le Sette Sorelle, Sierra du Fief (Wiencke Island), Antartico. La traversata (sud-ovest), affrontando come Prima neve di 50° e una di 70°. Cresta corniciata. (A.Cayrol e Karine Payot) e la prima discesa “Compagno vento, amica luna”, 575 m, 12 è stata realizzata da destra a sinistra. Foto Sorella, dal livello del mare, Janssen Peak Giunta in cima, la cordata francese con due su snowboard (L.Bibollet) di un ripido tiri, M6+/6b+/A1, lungo il ripido pilastro di Nicolas Donadey (Expédition Antartique 1000 m dal versante sud. 500 m di salita su doppie è giunta su un ampio ghiacciaio canalone di 300 m, 50°/55°, contrafforte roccia sul lato sinistro della Sud-ovest del 2014) neve e ghiaccio fino a 55° e un salto verticale piatto. Dopo un’ora di marcia, eccola ai della Seconda Sorella (partendo da sud). di 3 m appena sotto la cima. Usciti alle 17, piedi della Settima Sorella, la cui cima è Il 1 dicembre il team delle Sette Sorelle gli alpinisti hanno continuato per sottile stata raggiunta il 23 novembre alle 7. Con 8 (Cayrol, Lacoste, Dudas, Chance, Bibollet e cresta di neve fino alla seconda delle cime di doppie lungo un ampio colatoio sul versante Delevaux) ha anche messo a segno la prima Janssen Peak. Calandosi quindi lungo la Sud, Lockroy, il team si è quindi riportato in 4 ore salita alla Torre Sudest del vicino Cape il team si è portato sul ghiacciaio terminale di marcia alla propria imbarcazione. Renard, 700 m. La via “Podronard”, 500 m, della montagna, e qui ha bivaccato. Il 22, Oltre alle condizioni non buone della TD+ (60°, M5), presenta una sezione chiave circumnavigando Janssen Peak per il roccia, i lunghi periodi di bel tempo nella di M5 su ghiaccio appena sotto la cima, versante sudest, i francesi hanno scalato zona sciolgono la cresta e le cornici delle ed è stata realizzata in 13 ore (A/R). Della 300 m su neve e ghiaccio, per riguadagnare montagne, col rischio di grosse scariche Expédition Antartique 2014 faceva parte la sella tra la Prima e la Seconda Sorella. di blocchi di ghiaccio e dura neve. La anche il fotografo Nicolas Donadey. Progredendo per cresta, si sono trovati formazione di grandi buchi o voragini bloccati da un fungo di neve strapiombante. nelle creste, fermano la progressione delle Savoia Peak 1415 m, punto più alto di Wiencke Con una doppia di 30 m, il team si è portato cordate. Per questo la traversata integrale Island, è la prima grande salita effettuata così sul versante est della cresta e, saliti delle Sette Sorelle non era mai stata sulla Penisola antartica (spedizione due tiri con ghiaccio di 80° e neve di 60°, ha realizzata. E solo due delle Sette Sorelle francese di Jean-Baptiste Charcot, 1903- raggiunto la cima della Seconda Sorella. Il erano state salite finora: Janssen Peak 1905). La cordata era composta dall’italiano

62 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 63 Nuove Ascensioni a cura di Carlo Caccia Dalla Porta nera al Mitico Det: i tiri chiave della nuova via

Prima di decidere il nome della via, quel brevissimo zo è Revolver: un superbo 7b di 55 metri, continuo If in cui ciascuno può vedere ciò che vuole, Matteo e wendeniano, per Matteo «uno dei tiri più belli da Sasso Cavallo Della Bordella ed Eugenio Pesci hanno pensato di me aperti per estetica, linea e movimenti». Il sesto battezzare alcuni dei singoli tiri per ricordare un (7b), con partenza in comune col tratto chiave della Nella pagina accanto: Avventura Wenden style per momento vissuto, un passaggio, una sensazione. Il Via della luna, è un omaggio dovuto al Mitico Det e il in calata dalla parete primo è così diventato La porta nera: la lunghezza settimo (7c+) è Pocket rocket, che Matteo descrive sud del Sasso Cavallo, guardati dall’alto dal più difficile (8a) e impressionante, con un finale su come «una lunghezza incredibile a buchi di ogni for- Della Bordella e Pesci Sasso dei Carbonari. “pannello” strapiombante a buchi. Il secondo (7b+) ma e dimensione in leggero strapiombo, un tiro che Foto arch. M. Della è un gioco di parole, Diagon-alley, mentre il ter- pare rubato alla falesia di Céüse». Bordella

Prendi Eugenio Pesci, classe 1961, una il Cavallo più selvaggio, scalando in libera farlo per una delle vie esistenti». vita passata ad arrampicare e a scrivere quella successione di 8 lunghezze di corda Il grado obbligatorio, 7b+, dice già mol- di arrampicata, con le Grigne sempre in (300 metri) che nell’ordine suonano così: to del carattere di If, aperta a fix lontani testa. E poi prendi Matteo Della Bordella, 8a, 7b+, 7b, 6b, 7a, 7b, 7c+, 7a. senza resting o passi in artificiale tra una classe 1984, fortissimo e capace di lascia- La nuova via, che si chiama If ossia “Se” protezione e l’altra, usando i cliff soltan- re il segno tanto sul calcare del Wenden come la canzone dei Pink Floyd, non la- to per chiodare. Ma lasciamo la parola a quanto sul granito della Patagonia e del- scia quindi tempo per scaldarsi: primo Matteo: «Il mio obiettivo, il mio sogno, la Groenlandia. E infine prendi il Sasso tiro sullo zoccolo in comune con Cavallo era di portare lo stile con cui avevo aper- Cavallo, un secolo di storia verticale, un pazzo, traverso a sinistra e poi partenza to in Wenden sulle pareti “di casa”. Vo- Un secolo di scalate sul gigante delle Grigne gigante che non ha mai regalato niente a bruciante con la lunghezza chiave che, levo creare una via ingaggiosa ed emo- nessuno dai tempi di Cassin e Oppio fino a sentendo Eugenio che descrive le evo- zionante, dove ti devi guadagnare ogni Quando parla del Sasso Cavallo, Eugenio Pesci si illu- Giorgio Redaelli e Giuseppe Conti. Nel 1966 Redaelli quelli di Giuseppe “Det” Alippi e a quelli – luzioni di Matteo durante l’apertura, metro: una via a spit ma con carattere e mina. E quando ne scrive, come nel volume Le Grigne passa sulla parete sudovest mentre il 1974 è l’anno è il presente – della libera più spinta. Due diventa pura epica arrampicatoria. A de- avventura, per la quale avrei potuto dire della collana “Guida dei monti d’Italia” del Cai-Tci, ri- della mitica Via del Det (Giuseppe Alippi, Benigno Ba- amici, due generazioni e un purosangue stra la storica, celebre Oppio, a sinistra a un Rolando Larcher – tanto per citare prende in chiave moderna il suo predecessore, Silvio latti, Gianfranco Tantardini ed Ezio Molteni), superata da domare: gli ingredienti per una grande la Via della luna del leggendario Det: If un nome che per me è un riferimento – Saglio, e presenta questo «colossale sperone calca- in libera (7c/8a) nel 2011 da Luca Passini e Matteo storia ci sono proprio tutti. comincia proprio lì in mezzo, andando a “dai, vieni a provarla e non ne resterai reo forgiato a prua di nave, che si eleva con un’impres- Piccardi. Nel 1982 ecco la Via della luna: l’altra super Qui sopra, a sinistra: Eugenio Pesci in azione sionante e liscia parete sopra i prati alti di Val Meria». creazione del Det ancora una volta con Balatti (che Saliamo allora lassù, nel cuore delle Gri- intersecare in alto sia L’altra faccia del- deluso”. Soltanto il tempo e ripetitori su If (foto M. Della gne da cui il mondo è uno spettacolo di la luna – i Pink Floyd, sul Cavallo, non potranno dire se questo obiettivo è stato Siamo nel cuore della Grigna Settentrionale, dove il sul Cavallo ha firmato anche la Mandello nel 1976, la Bordella). A destra: la cielo, di roccia e di lago, e scrutiamo la sono dunque una novità... – sia la via raggiunto: per ora non nascondo che sia Sasso Cavallo (1923 m) è l’elemento più nobile della Via degli amici nel 1979, l’Annamaria nel 1987 e la Via parete sud del Sasso parete: è il 15 aprile 2015 e siamo arriva- della luna con cui ha qualche metro in io sia Eugenio siamo molto soddisfatti triade che comprende anche il Sasso di Sengg (2136 de la stria nel 1990). Delle altre vie, tutte impegnative Cavallo con il tracciato ti in tempo per il gran finale, per la pri- comune. Nulla di forzato, però: If risolve tanto della linea quanto dell’esperienza m) e il Sasso dei Carbonari (2160 m). Le pareti del e di gran classe, ricordiamo L’altra faccia della luna della nuova via (foto C. Caccia). ma salita in libera della via che Matteo una strepitosa placconata, terminando vissuta». Sasso Cavallo, alte fino a 450 metri, hanno visto tutta di Marino Marzorati, Danilo Galbiati, Norberto Riva e ed Eugenio hanno aperto in più riprese prima della vetta. Spiega Della Bordella: l’evoluzione della scalata dai pionieri al sesto grado Lorenzo Mazzoleni (1987), Cavallo pazzo di Marzora- La relazione di If, con il tra il settembre 2013 e il dicembre 2014. «Usciti dal pilastro abbiamo osservato la Sasso Cavallo (1923 m, Grigne), parete fino alle “superlibere”: una storia cominciata nel 1910 ti, Riva e Giovanni Favetti (1987), l’ambita Dieci piani racconto di Matteo Della Mancava però la classica ciliegina, il sigillo parte finale della parete – erbosa e rotta, sud, via “If” (300 m, 8a, 7b+ obbl.) - Pri- con Gino Carugati e Giorgio Ripamonti, che sfruttaro- di morbidezza di Riva, Tantardini e Umberto Villotta Bordella e altre immagini, indispensabile per dichiarare veramente non rispondente ai nostri propositi di sa- ma ascensione: Matteo Della Bordella no abilmente i punti più deboli della muraglia aprendo (1991) e Ibis di Manlio Motto, Mario Giacherio e Gian- è disponibile nel sito dei Ragni di Lecco, di cui una via di quarto grado, e proseguita nel 1933 con la ni Predan (1993). Più recenti, infine, sono Ludo men- chiuso e rendere pubblico – anche se qual- lita “stile Wenden” – e ci è sembrato logi- ed Eugenio Pesci in più riprese, settem- Matteo è uno dei membri cosa si sapeva già... – il gran progetto. E il co fermarci lì. Se una cordata di ripetito- bre 2013-dicembre 2014 – Prima libera: Cassin. Del 1938 è il capolavoro di Nino Oppio e Ore- tis di Marzorati, Riva, Tanzi e Colombo (2006) e Feb- di punta: www.ragnilecco. colpo va a segno. Matteo riesce a domare ri volesse uscire in cima, può comunque Matteo Della Bordella, 15 aprile 2015 ste Dell’Era, ripetuto per la prima volta nel 1960 da bre da cavallo di Pietro Buzzoni e Tantardini (2010). com/sasso-cavallo

64 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 65 Libri di montagna a cura di Linda Cottino • Fabrizio Ardito • Chiara Montanari il collezionista a cura di Leonardo Bizzaro e Riccardo Sul Monte Athos Cronache dai ghiacci ediciclo editore, 154 pp. 15,00 € Mondadori, 141 pp., 16,90 € Decarli, Biblioteca della Montagna-Sat Camminare Ci sono libri sopravvalutati – dal mercato, Da gesto rivoluzionario a pratica diffusa. Libri, festival, blog, e oggi dai lettori, dalla storia dell’andar per monta- gne – e altri che invece sono tenuti in scarsa anche un marchio editoriale. Al Premio Itas 2015 Robert McFarlane considerazione nonostante la loro importan- è tra i vincitori con Le antiche vie za fondamentale nelle vicende alpinistiche e non solo. È fra questi il resoconto in due Il Monte Athos non è per tutti. Per L’Antartide, il settimo continente volumi della prima traversata della Groen- chi appartiene al genere femmi- che ha avvinto a sé generazioni di landia con gli sci del 1888-’89, firmato da nile, esso incarna il mondo dello esploratori polari tra Otto e Nove- un personaggio carismatico come Fridtjof sconosciuto e, soprattutto, dell’in- cento, continua ad affascinare don- Nansen. Molto reputato nel resto d’Europa conoscibile, visto che da millenni ne e uomini di oggi, con il loro ricco e negli Stati Uniti, oltre ovviamente alla l’accesso ai suoi territori è con- bagaglio di scienza e di tecnologia. Norvegia dov’è uscito per primo nel 1890 sentito solo agli uomini. Il libro di La natura estrema, che ostacola con il titolo “På ski over Grønland” (H. Asche- Fabrizio Ardito è dunque a maggior e talora impedisce qualsiasi tipo skoug, Kristiania) e una stupenda copertina ragione prezioso per chi in questo di vita, sprigiona una suggestione illustrata, in Italia manca nella gran parte affascinante mondo, sempre an- intramontabile. Chiara Montanari, delle collezioni, tranne quelle degli sparuti cora immerso in un silenzio senza ingegnere del Politecnico di Milano, bibliofili appassionati di sci. C’entra anche il tempo e in una vita di spiritualità e si reca quattro volte alla stazione fatto che non è mai stato tradotto, almeno preghiera, non può concretamen- di ricerca italo-francese Concordia, fino al 2011 (Galaad Edizioni) e però è dalla Non sarà da prima pagina, ma la notizia prodotto recital itineranti come quelli di Breton, L’uomo che fece il giro del mondo te addentrarsi. Seguendo il suo situata sull’altopiano antartico a lettura del libro di Nansen che in Italia – e nel è delle più curiose. In una villa palladiana Davide Sapienza in Val Camonica, festi- a piedi di Dave Kunst e infine Paspartu reportage, ricomponiamo i tasselli 3300 m di quota e distante 1200 resto dell’Europa continentale – si è diffuso del vicentino è stata recentemente allesti- val come la Viandanza di Monteriggioni di Riccardo Carnovalini e Anna Rastello. essenziali per raccapezzarci nella km dalla costa. Il libro è il racconto l’interesse per lo sci. I primi praticanti, ricchi ta una mostra di scarpe; non scarpe qual- o Bolzano, siti e blog in rete, riviste di car- Tutte letture altamente consigliate lunga storia della Repubblica mo- in presa diretta, con qualche licen- borghesi cosmopoliti, lo lessero nelle lingue siasi, s’intende, scarpe di camminatori: ta come Camminare. a chi voglia raccapezzarsi in questo nastica del Monte Athos così come za narrativa e un po’ di ironia, della allora d’uso comune: Adolfo Kind, fondatore ventisette paia di calzature, abbinate ad In parallelo, su questo filone hanno pun- universo parallelo che, come lo slow food della sua attuale organizzazione, sua quarta spedizione, nei tre mesi dello Ski Club Torino, certamente in tedesco, altrettante storie ed esposte come oggetti tato alcune case editrici; innanzitutto la rivendicò il gusto del cibo lento, nostrano ne avviciniamo i tesori, assapo- dell’estate australe 2013, in qualità “Auf Schneeschuhen durch Grönland”, d’arte. L’iniziativa ben illustra una delle veneta Ediciclo, nel 2010, con Il sentiero e stagionale in rotta con l’alimentazione riamo la forza della natura, quasi di responsabile della logistica. L’in- Verlagsanstalt und Druckerei AG, Hamburg, ultime passioni italiane (per una volta degli Dei di Wu Ming 2, ora in versione veloce e spersonalizzata del fast, fa possiamo sentire l’eco che spira tensità di un’esperienza di ricerca 1891; le altre traduzioni sono “The First Cros- non abbiamo di che lamentarcene), la tascabile aggiornata, poi nel 2011 con del camminare un manifesto contro dal luogo sacro per eccellenza inserita in un microcosmo da cui sing of Greenland” (Longmans, Green & Co., riscoperta dell’andare a piedi, un gesto L’arte del camminare di Luca Gianotti e, «lo smembramento e l’accelerazione dell’ortodossia cristiana. Il volume non è possibile allontanarsi e in cui London, 1890) e “A travers le Groenland”, che in pochi anni è entrato nell’imma- nel 2014, con Alzati e cammina di Lui- della vita quotidiana, la paura di stare è arricchito di una bibliografia non ci sono spazi di isolamento, Librairie Hachette & C.ie, 1892, ma in un solo ginario collettivo, mantenendo intatta la gi Nacci. Mentre le “piccole” edizioni del all’aperto, il senso del business, la fuga essenziale, una guida ai sentieri più dove bisogna saper gestire le rela- volume. sua carica anticonformista e acquisendo Lupo hanno dato voce a un altro escur- dalla serenità e dai propri pensieri interessanti e alcuni consigli pratici zioni interpersonali e la lontananza Oggi che la traversata dell’isola con gli anzi forza e visibilità, per espandersi in sionista ante litteram, Gianfranco Bracci, profondi», così preconizzava Rebecca su come organizzare il viaggio. da casa a 50 gradi sottozero. sci – spesso trainati dal kite – è diventata rivoli di suggestioni culturali, approcci con Il piacere di camminare (2010), e i Solnit nel suo fondante Storia del un progetto accarezzato da tanti, i libri di filosofici, stili di vita. Sono passati pochi “grandi” prestano anche loro orecchio camminare (Bruno Mondadori, 2002). Nansen (il secondo più centrato su ricerche decenni e sembra un secolo dai racconti alle tendenze: Laterza propone nella col- Raffinata l’antologia a cura di Wu Ming etnografiche e scientifiche) sono una lettura dei pionieri nostrani, pubblicati solo su lana Contromano Tutte le strade portano 2, che ci porta letteralmente a spasso da rispolverare. Sul mercato si trovano riviste di nicchia; pensiamo a Riccardo a noi di Alcide Pierantozzi, un viaggio a nella sensibilità ottocentesca del gesto a prezzi non proprio popolari (l’edizione Carnovalini e Roberta Ferraris, che già piedi da Milano a Bari, punteggiato di e della cultura del viaggio a piedi, in un inglese in buono stato con la copertina ori- percorrevano l’Italia a piedi negli anni personaggi e luoghi tanto belli da non caleidoscopio di sfumature anglosassoni; ginale a circa mille euro), ma capita spesso Ottanta, o a Franco Michieli, che per fe- crederli reali nell’Italia di oggi; Einaudi, più filosofico Le Breton, nel suo elogio dei di imbattersi su internet in volumi singoli, steggiare l’esame di maturità attraversò con il prezioso e affascinante Le antiche sentieri e della lentezza che attraversa stati magari da restaurare. Di recente ci è capitato tutto l’arco alpino, specializzandosi poi vie di Robert McFarlane, si aggiudica e forme del cammino; avvincente ed epico di acquistare il primo volume, il più ricercato, nell’orientamento senza bussole e carte; l’edizione 2015 del Premio Itas. Dave Kunst, l’americano che compì il giro a 140 euro, il secondo a meno di 70. Con altri o a Luca Gianotti, fondatore dell’asso- La vera novità è che ora approda in del mondo a piedi tra il 1970 e il 1974. 80 per l’intervento di uno specialista ne è ciazione La Boscaglia, antesignana del libreria un marchio ad hoc, le Edizioni dei Quarta novità, la coppia Carnovalini- uscito un esemplare in condizioni invidiabili. turismo lento e sostenibile, divenuta poi Cammini, creatura del gruppo editoriale Rastello che, in una sorta di specialissima Due indirizzi di rilegatori-restauratori fra La Compagnia dei Cammini. Quando Lint affidata alla cura di Luca Gianotti. indagine sociologica del nostro paese, i tanti: a Milano Valentina Ferri, corso San in seguito sono arrivati i libri di Enrico Questi i primi titoli: La via del sentiero. ci dimostra «che c’è ancora chi sa aprire Gottardo 8, 329/0752184, www.libroaperto. Brizzi e Wu Ming 2, il grande pubblico è Un’antologia per camminatori curata Wu la porta di casa agli sconosciuti, dando com; a Torino Maurizio Defilippi, via San stato conquistato. Su quest’onda, il flusso Ming 2 (con cd allegato), Camminare fiducia a chi giunge all’improvviso a Massimo 28, 011/888810 di interesse ha continuato a crescere, ha dell’antropologo francese David Le scompigliare il tran tran quotidiano».

66 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 67 Libri di montagna Titoli in libreria Accompagnatori, guide www.trekkinglight.it In collaborazione con la Libreria la Montagna, • Alberto Conte (a cura di) • Tiziano Fratus turistiche e T.O. ritmi lenti e trasporto bagagli Sul prossimo Torino, www.librerialamontagna.it Piccoli annunci Le Alpi: dalla riscoperta Il libro delle foreste Annunci a pagamento [email protected] numero in alla conquista scolpite NARRATIVA www.naturadavivere.it Il Mulino, 298 pp., 24,00 € Laterza, 179 pp., 16,00 € • Marco Aime, Tra i castagni * Per l’inserimento degli annunci dal 1985 tour di gruppo con Trekking con muli e asini edicola a luglio dell’Appennino 335 5666370/0141 935258 guida Trekking someggiati: Conversazioni con Francesco Guccini. [email protected] Provenza Umbria, Abruzzo, Sibillini, Utet, 158 pp., 14,00 € Islanda Laga, Gran Sasso. Itinerari Guide alpine Armenia personalizzati. Con muli per Mauro Corona, I misteri della montagna Mongolia adulti. Con asini per ragazzi I segreti della montagna secondo Corona. www.claudioschranz.it Parchi USA e sezioni giovanili. www. Mondadori, 235 pp., 19,00 € Luglio Kirgyztan Patagonia lamulattiera.it Ago Turkia Ararat Mustang trek L’homo radix ci meraviglia ancora, Etienne Pivert de Senancour, Oberman Ott Sicilia Trek dei vulcani Madagascar Ladakh Zanskar Spiti Furono numerosi i soci dell’Acca- accompagnandoci questa volta in La montagna romantica di un contempo- Email: [email protected] Vietnam Cambogia Laos e Guida locale trekking Buon demia delle Scienze di Torino che a un viaggio tra gli alberi che vivono raneo di Hegel e Hölderlin. Myanmar inglese partire dalla fine del ’700 unirono a duemila metri, o nelle foreste Tararà, 530 pp., 25,00 € Guida Alpina Marco Tel 0586 444407 www.ladakh-trek.com alle loro ricerche la passione per la scolpite che resistono alle avver- Roncaglioni [email protected] [email protected] montagna e l’alpinismo. Come non sità di luoghi estremi e di terreni Guido Rey, Il Monte Cervino 28 ago 6 sett Ararat [email protected] Porfolio pensare al medico Gabriel Paccard rocciosi. Non sono solo gli alberi Anastatica del volume del 1904. Prefa- Turchia,22/29 settembre Sezione dell’Etna - +91 9469561666 Circondati di mistero che, insieme con la guida di Cha- però i protagonisti del libro – si zione di E. De Amicis, illustrazioni di E. Picos de Europa Spagna, ott. Catania www.caicatania.it come ogni notturno che monix Jacques Balmat, mise piede tratti di pini o di cembri, di loricati Rubino. Vulcani Sicilia, nov.Nepal Valle Mongolia di Nord Ovest e www.trekkinguide.it si rispetti, i pipistrelli per primo sul Monte Bianco, o al del Pollino o di longevi californiani; Hoepli, 287 pp., 49,90 € di Gokio Island Peak Mosca. Dal 16 al 31 agosto. Organizza trekking sono ottimi bioindica- più illustre Quintino Sella. Il libro no, questo è un viaggio in piena 339 3997366 Madagascar 16-30 ottobre- escursioni: Gran Sasso tori. Numerosi progetti raccoglie gli interventi della giorna- regola, con tanto di bagaglio carico GUIDE [email protected] Spiagge e parchi, in pulman e Laga,Maiella,Velino cercano di compren- ta di studio organizzata dall’antica di letteratura e teatro, filosofi e Recep Ince, Comprehensive guide to alberghi. Sirente,Parco N.D’Abruzzo, derne la complessa istituzione accademica in collabo- fotografi, visioni e poesia. Alla sco- Aladaglar Vannuccini Mario Trekking dell’Etna in 5 gg. Sibillini. ecologia e di valutarne razione con il Comitato scientifico perta dell’albero che siamo noi. Arrampicata, trekking, scialpinismo e … Corso alpinismo ghiaccio 25- Trekking delle Eolie in 7 gg. Itinerari personalizzati le popolazioni. centrale del Cai: un lavoro poliedri- birdwatching in una delle più belle aree 28/08 Trekking delle Egadi in 8 gg. [email protected] co e di ampio respiro. • Carlo Mauri della Turchia, 2° ed. Arrampicata Wadi Rum in Pantelleria a Settembre. Quando il rischio è vita Ada Ofset, 229 pp., 25,00 € Novembre Chiedere depliants. • Giuliano Dal Mas Corbaccio, 246 pp., 19,90 € www.guidealpine.net Foresteria in sede e pulmini a Schiara, montagna regina Paolo Bertolotto, Giovanni Massari, [email protected] disposizione delle sezioni. Marco Torielli, Bouldering in Valle Gesso 338 6919021 info: [email protected] Aggiornatissima guida boulder del Vallo- ne di San Giacomo, nelle Alpi Marittime. www.lyskamm4000.com Naturaliter - trekking e Blu edizioni, 106 pp., 18,00 € 3468077337 ospitalità mediterranea 3472264381 lyskamm4000@ Trekking ed escursionismo - ESCURSIONISMO yahoo.it senza zaino pesante in spalla- Alberico Alesi, Maurizio Calibani, Alpinismo giugno/settembre nei Parchi e Riserve della Antonio Palermi, Gruppo del Gran Sasso Corsi e Ascensioni M.Rosa: Calabria, Sicilia, Curcu&Genovese, 209 pp., 18,00 € A quarant’anni dalla prima pub- le più belle escursioni cap Margherita ecc. Puglia, Basilicata, Campania, Buzzati considerava la Schiara la blicazione, Corbaccio ripropone il 49 itinerari con i way point dei punti di Tutti i 4000 delle Alpi: Monte Sardegna e in Grecia. montagna della sua vita. Così è per classico di Mauri, alpinista di punta partenza. Bianco, Cervino ecc. Tel. +39 328 9094209 molti bellunesi, come lo stesso Dal del secondo dopoguerra italiano. Società Editrice Ricerche, pp. 205, 20,00 € Trekking +39 347 3046799 Mas, ma anche per i “foresti”, come Tra i fondatori del gruppo Ragni Giro del Cervino - luglio Email: [email protected] fu Toni Hiebeler. Essa è molto più della Grignetta, il lecchese resta Ippolito Ostellino, Monica N. Mantelli, Tour M Rosa, Turchia Monti www.naturaliterweb.it che una semplice architettura una figura unica di esploratore, na- Un Po da camminare Tauri - agosto rocciosa, è un mondo di leggende e vigatore, viaggiatore a tutto tondo, Itinerari in Piemonte lungo il grande Sardegna Selvaggio Blù – sett. www.naturaviaggi.org di vita reale, è un luogo dell’anima. nomade nonostante la famiglia fiume. Spedizioni dal 1989 produco e L’autore ci guida alla sua scoperta numerosa. Amico e compagno Edizioni del Capricorno, 138 pp., 9,90 € Russia: Elbrus 14-21 agosto guido magnifici Overland – luoghi e personaggi, ambienti di di cordata di Walter Bonatti in Marocco: Toubkal trek 9-17 naturalistici natura con animali e fiori – e grazie Patagonia e sul Gasherbrum IV, MANUALI ottobre Islanda, Patagonia, Nepal, alla vivezza dei testi e delle foto- tra le tante avventure, partecipò Daniele Barbone, Runner si diventa Nepal: - Khumbu alti Passi 30 Namibia. grafie veniamo rapiti dal fascino alla prima spedizione scientifico- Imparare a correre per realizzare sogni e ott.-20 nov. [email protected] dell’insolito, da cercare in un lembo alpinistica italiana in Antartide. Un raggiungere traguardi. Argentina: Aconcagua fine 0586 375161 poco noto di Dolomiti. bell’autoritratto. Corbaccio, 209 pp., 14,90 € gennaio 2016 347 5413197

68 / Montagne360 / giugno 2015 > continua da pagina 1

CAI come marchio di qualità legato alla montagna, sopravvivenza dell’Uomo e del pianeta. In base a que- non c’è il giovane bensì l’alpinismo, che pone quindi il inserita nella Legge di stabilità 2014 che prevedeva la contribuisca tramite l’autofinanziamento ad alleggerire sto concetto il CAI dalla presidenza Spagnolli in avan- giovane, tra l’altro con un’aggettivazione obsoleta, come tripartizione della governante del Parco Nazionale del- il bilancio da quelle voci che in modo diretto o indiretto ti rivolse una particolare attenzione all’impegno nella oggetto di una funzione educativa anziché come sogget- lo Stelvio. Parimenti si è intervenuti presso il Ministro attualmente gravano sui soci. società, consapevole dell’importanza dell’interazione to in una attività di cui è attore. In alcune Sezioni que- dell’Ambiente e il Presidente del Parco Nazionale dei È ora infatti di cambiare il punto di vista nella prospet- reciproca tra queste due realtà, in particolare nel no- sto rapporto è già stato rovesciato, ricordo ad esempio Sibillini per ribadire la necessità di una maggiore inci- tiva di un bilancio in cui abbiamo sempre erogato servi- stro ambito, dove l’ambiente montano rappresenta una i Giovani Alpinisti Mantovani. Molto in questo settore sività nella gestione del progetto Camoscio d’Abruzzo e zi di pubblico interesse come la formazione, la preven- valida alternativa agli interessi legati alle realtà urbane possiamo desumere dal mondo dello scoutismo, con il per sollecitare la nomina del CD del Parco. zione, i rifugi e via dicendo, basandoci unicamente sulle dei giovani, oltreché svolgere una funzione educativa e quale peraltro siamo in ottimi rapporti di colleganza e entrate derivanti dalle quote sociali e dal contributo formativa, e nel contempo e di contro nel quadro del collaborazione. In particolare per quanto riguarda la fa- Formazione e sicurezza dello Stato che va sempre più riducendosi. Tale realtà rinnovato rapporto tra uomo e ambiente post sessantot- scia di età indicata nella relazione previsionale, dai 18 La formazione è certamente l’ambito in cui siamo più è stata sempre garantita e resa possibile grazie all’ap- tesco l’impegno dei giovani nella difesa della natura. E a 24 anni. È infatti questa l’età in cui i ragazzi cercano presenti ed efficaci nel territorio, attraverso le Sezioni, porto del volontariato. Ma in un’epoca in cui la crisi da allora i Congressi nazionali si incentrarono sul tema di rendersi, se non materialmente, almeno psicologica- le Scuole, i titolati, grazie alla loro meritoria e insosti- economica ormai perdurante ha portato da un lato alla congressuale, attribuendo a tale evento una funzione mente autonomi rispetto alla famiglia, e quindi di indi- tuibile opera di volontariato. Ciò è di vitale importanza crescita dei costi e dall’altro a una sempre maggior dif- di indirizzo. Ricordo quelli del 1972 e 1973 ad Arco e a viduare ruoli in cui affermare la propria personalità e soprattutto nella società attuale che si trova di fronte a ficoltà nell’impegno da parte dei volontari, è necessario L’Aquila dedicati proprio all’ambiente, dai quali prese relative responsabilità, passaggio che negli scout vede un paradosso etico politico, nel quale accanto al proli- pensare di rendere produttive tutte quelle attività che le mosse il convegno L’Avvenire delle Alpi, quindi quelli gli accompagnati diventare guide e accompagnatori. ferare di situazioni di criminalità diffusa, dallo scippo vengono messe a disposizione del mercato gravando sul del 1988 e del 1993, rispettivamente a Chieti e a Trieste Particolarmente costante e incisiva è stata la nostra pre- al terrorismo, vi è la pretesa affermazione di una socie- nostro bilancio. Non si tratta di modificare la fisiono- dedicati ai giovani e al loro ruolo all’interno del CAI. senza sul fronte ambientale, ove non sono mancate le tà sicura in cui ogni cittadino è tutelato nei suoi diritti, mia no profit dell’Ente, ma di creare una struttura pa- Da allora le due realtà hanno subito forti cambiamenti, occasioni di interventi sia a livello propositivo nell’am- dal possesso di beni alla vita. In realtà mentre nella vita rallela i cui profitti derivanti dai beni prodotti siano essi da una parte il mutato peso economico e sociale della bito legislativo, che a livello mediatico. quotidiana siamo esposti a tali pericoli con scarse ga- di consumo materiale che culturale, oltreché finanziare montagna nella visione europea, dall’altra la perdita dei Ricordo in particolare i nostri appelli e interventi, parti- ranzie, da parte della classe politica e della magistratura le attività stesse confluiscano in bilancio per alleggerir- valori di riferimento dei giovani, condizionati e guidati colarmente efficaci in quanto presentati in alleanza con ci viene sempre più spesso richiesta la garanzia di una lo di quei costi che attualmente le finanziano. A que- più che dalla funzione educativa di genitori e scuola, dai altre associazioni ambientaliste, di categoria o ordini montagna sicura, fino all’incriminazione di coloro che sto scopo è stata posta allo studio l’istituzione di una guru dei social network. professionali. Al Presidente del precedente Consiglio sono coinvolti in presunte violazioni di tali “codici” di apposita struttura che si occupi del merchandising del Nel 2014 non sono mancate attività ed eventi virtuosi dei ministri Letta sulla mitigazione del rischio idroge- sicurezza difficilmente definibili. Sodalizio che, forte del marchio CAI, proponga al mer- dedicati a giovani, che qui mi piace ricordare: ologico, e successivo incontro nell’ottobre scorso con Se ciò è vero, è altrettanto vero che di fronte a certi inci- cato un catalogo di prodotti in grado di generare valore in febbraio al Palamonti di Bergamo il Convegno degli la segreteria della Presidenza del Consiglio nel quale i denti non possiamo e non dobbiamo nascondere la testa economico, trasformando quindi la nostra produzione Accompagnatori nazionali di Alpinismo giovanile, in- rappresentanti della coalizione ha ribadito le proposte sotto la sabbia, ma abbiamo la responsabilità morale di di beni e servizi da centro tendenzialmente di costo a centrato sulla necessità di potenziare la comunicazione avanzate richiamando l’attenzione sulle modalità di intervenire, non con strumenti di divieto e repressione, reale centro di ricavi. Ricavi da utilizzarsi a supporto per e con i giovani e sull’individuazione della “domanda” individuazione dei progetti nell’ambito del “lavoro di ma di prevenzione. Se questo vale nella generalità dei dell’opera del volontariato per poter adeguatamente fi- di montagna da parte dei giovani; in giugno a Monte di Italiasicura”; quindi all’attuale Presidente del Consiglio casi, assume particolare rilevanza quando gli eventi lut- nanziare quelle attività statutarie che di per sé non sono Brianza il raduno regionale di alpinismo giovanile della Renzi le proposte per il futuro dell’ambiente italiano, tuosi colpiscono nostri soci, circostanza questa che vie- destinate al mercato ma alla collettività. Lombardia organizzato dalla Sezione di Calco vede 500 tra cui alcune dedicate espressamente alla montagna ne posta in particolare evidenza dai media, informazio- Si tratterebbe quindi di “raddoppiare la linea” della giovani partecipanti; in luglio nel Parco Nazionale del- da noi elaborate; ancora il Convegno nato nell’ambi- ne avente come effetto collaterale ripercussioni negative nostra compagine esecutiva, partendo da un aggior- le Dolomiti Bellunesi, organizzato dall’AG del Veneto to del progetto “L’acqua che berremo” della CCTAM e di immagine. È necessario, basandosi sui dati statistici namento del nostro quadro normativo stabilendo con il seminario “Vivi un villaggio dell’alpinismo” per gio- Commissione Speleologia, che ha visto ampia parteci- approfondire le cause di tali incidenti, che spesso pos- chiarezza competenze e limiti. Per quanto concerne vani dagli 11 ai 14 anni dell’Emilia Romagna, Marche, pazione di Enti, Associazioni e media; il nostro impe- sono essere ricondotte ad errori di valutazione, sia delle l’ambito del volontariato ci attendiamo indicazioni uti- Friuli; nell’ottica di coinvolgere bambini e ragazzi come gno, manifestato in più sedi per una legislazione e re- proprie condizioni e capacità, sia delle condizioni della li dal Congresso che avrà luogo nell’autunno del 2015, soggetti attivi il CAI Alto Adige ha replicato con la se- golamentazione efficace sull’uso dei mezzi motorizzati montagna e della meteorologia, sia nella combinazione mentre per l’ambito della struttura professionale saran- conda edizione il progetto Junior Ranger, che si è svolto in montagna. Non è un tema nuovo per il CAI, ma è di entrambe di queste errate valutazioni. Di fronte a tale no gli organi centrali a indicare e stabilire l’inquadra- in luglio nel Parco naturale Sciliar-Catinaccio; sempre stato ulteriormente ribadito dall’Assemblea dei Dele- quadro non resta che intensificare gli sforzi intesi a una mento strutturale, gli obiettivi e le modalità operative. in luglio nelle Dolomiti di Zoldo e Cadore l’esperienza gati a Grado, e dall’azione del CAI Lombardia per con- maggior sensibilizzazione individuale dei nostri soci in In tal senso qualche iniziativa settoriale è già stata in- positiva della partecipazione di 59 ragazzi del CAI e trastare l’approvazione di un progetto di legge deroga merito alla propria preparazione e ad una approfondita traprese nel 2014 come riferisco in seguito, ma è neces- dell’OEAV al progetto curato dall’AG del Veneto “Vil- alla circolazione motorizzata sui sentieri; sappiamo che conoscenza ed esperienza della montagna, studiando sario che tali implementazioni episodiche vengano in- laggi degli alpinisti senza frontiere” della durata di due è una battaglia che ci porta a scontrarci con i poteri for- campagne di informazione tramite la nostra stampa so- serite in una riforma armonica e complessiva del nuovo settimane, basato sul gioco e sulla socializzazione; in ti di lobby industriali, le quali a loro volta fanno leva ciale, conferenze e seminari. quadro istituzionale. settembre a Fiavè il raduno regionale dei giovani della sulle problematiche occupazionali, talora sbandierate Un notevole contributo in tal senso è giunto dagli Or- Qui di seguito espongo una rassegna dei settori per i SAT, CAI Alto Adige e AVS, organizzato dalla SAT; vede a disincentivare l’impegno ambientalista, fatto pas- gani tecnici centrali la cui collaborazione trasversale quali nel corso del 2014, in base a quanto disposto dalla la partecipazione di 700 giovani; a ottobre sui Monti sare come elemento di regresso anziché di progresso ha prodotto il nuovo manuale “Montagna da vivere, relazione previsionale e programmatica sugli obiettivi Lepini un centinaio di giovani tra i 7 e i 17 anni parteci- per l’economia. Infine, in linea con l’obiettivo 11 della montagna da conoscere”, presentato presso la sede del- annuali e pluriennali, si è giunti a soluzioni positive o pa all’VIII raduno di alpinismo giovanile del GR Lazio. relazione previsionale legato alle tematiche ambientali la Regione Lombardia in gennaio e quindi distribuito sono emerse indicazioni utili per il raggiungimento de- Tuttavia ritengo che si debba compiere un ulteriore che prevede la necessità di essere presenti a tutti i tavoli sul territorio nazionale. È un ottimo inizio, che tuttavia gli obiettivi. sforzo per stabilire e consolidare un rapporto fiducia- istituzionali al fine di sostenere le nostre posizioni nel non deve restare isolato, ma deve essere sostenuto da rio con i giovani che li veda sempre più artefici e prota- perseguimento dei fini statutari, oltre a quanto espor- interventi specifici, mirati a modificare una distorsione Giovani e ambiente gonisti. Forse è provocatoria ma nel contempo ritengo rò nell’apposito capitolo, non abbiamo mancato di far culturale assai diffusa che vorrebbe fosse controllabile È certamente lapalissiano affermare che giovani e am- emblematica l’opportunità di una revisione della de- sentire la nostra voce con una tavola rotonda di con- al cento per cento il pericolo in montagna grazie alla biente siano un binomio inscindibile per il futuro e la nominazione stessa dell’Organo tecnico, ove al centro fronto coi decisori politici per contrastare una norma tecnica e alle tecnologie trascurando l’elemento umano.

70 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 71 Produzione culturale e comunicazione Non da ultimo, elemento essenziale della nostra comuni- nostri rappresentanti presso le organizzazioni alpinistiche condivise nel ricordo della Grande Guerra; argomen- Gli eventi e le manifestazioni legate alle celebrazioni del cazione interna ed esterna è la nostra stampa sociale, alla internazionali con gli omologhi sia delle istituzioni pub- to sul quale ci siamo particolarmente impegnati nella 150° hanno chiaramente dimostrato che le attività che quale è stato chiaramente indicato l’obiettivo di un mag- bliche internazionali sia dei Club alpini europei. Ricordo pubblicazione del già ricordato volume “I sentieri della hanno riscontrato la maggior partecipazione del pubblico gior avvicinamento al mondo dei giovani, con una comu- in febbraio l’incontro con l’ex segretario della Convenzione Grande Guerra”, quindi a Bergamo la manifestazione sono state quelle culturali, in particolare esposizioni, con- nicazione interattiva ai e dai ragazzi. Compito non facile, delle Alpi Marco Onida in relazione al progetto europeo CAI-ANA “Terra e Pace, una cordata di solidarietà”, e vegni, incontri con la popolazione. Ciò è ovvio, in quanto poiché com’è noto la comunicazione a partire dall’adole- “EU Mountaineering Forum”, propedeutico alla costitu- la partecipazione a Asiago alla prima del film di Olmi da un lato la loro partecipazione richiede minor impegno scenza passa in modo preponderante attraverso il web. zione di un Club Alpino Europeo; in marzo a Milano la “Torneranno i prati”. di tempo e di coinvolgimento fisico, dall’altro poiché si Pertanto è essenziale accanto al supporto rappresentato riunione dei rappresentanti nelle Associazioni alpinistiche Nell’ambito giovanile è proseguito lo scambio di infor- sono svolte soprattutto nei maggiori centri urbani den- da Montagne 360 utilizzare Lo Scarpone on-line, come internazionali; in maggio a Monaco l’incontro con Jo- mazioni e collaborazione con l’AGESCI in particolare samente popolati, con grande facilità di accesso alle sedi canale di contatto basato sui social network. Infine va sef Klenner, presidente del DAV, a fine maggio la nostra in occasione del Consiglio generale di Bracciano come degli eventi. Ma altrettanto certamente le manifestazio- rivisto e riorganizzato il Portale, quale strumento di co- partecipazione a Mljet in Croazia al BMU Meeting, l’As- relatori alla tavola rotonda “Percezione del rischio nel- ni non avrebbero avuto la stessa risonanza, visibilità e municazione interna, di informazione amministrativa e semblea della Federazione delle Associazioni Balcaniche, le attività e responsabilità dei capi”. A Torino in ottobre capacità di imporre l’immagine del CAI se il messaggio burocratica tra tutti i livelli della struttura del Sodalizio a giugno a Milano l’incontro con Jan Bloudek, presidente abbiamo condiviso con la Giovane Montagna le celebra- culturale non avesse avuto quella validità e originalità dei e i quadri del volontariato, ivi comprendendo i vari siti della Czech Mountaineering Association; in settembre a zioni per il 100° anniversario di fondazione. Sempre a contenuti che bene esprimono l’altra “metà della luna” del settoriali di organi tecnici, sezioni nazionali e via dicendo. Parigi all’Assemblea del Club Arc Alpin; in ottobre a Flag- Torino in novembre il 140° anniversario di fondazione pianeta montagna e alpinismo che si basa sui valori etici, Un’ultima considerazione, che parte dalla constatazione staff (Arizona) all’Assemblea generale dell’UIAA; infine del Museo della Montagna ha rappresentato l’occasione storici, letterari, emozionali, una base culturale comune che non si va a nozze con i fichi secchi. Un programma di a novembre a Milano l’incontro con i rappresentanti del di un programma di tre giorni di importanti incontri non solo a noi soci del Sodalizio ma riconoscibile dalla rilancio culturale che riguardi il settore editoriale librario, CAS, per l’individuazione di ambiti di attività comuni, e a con gli Enti territoriali alpini, regioni e Province Au- collettività. il settore periodici, la comunicazione visiva, e a tal propo- Hildesheim in Germania all’Assemblea generale del DAV. tonome, oltre alle delegazioni della Convenzione delle L’anno del 150° ci ha conferito un vantaggio di posizione sito mi piace ricordare che è stata finanziata la produzione Sul piano nazionale a livello governativo e ministeriale Alpi, culminati nella XIII Conferenza delle Alpi che ha in termini di immagine e visibilità che non può e non deve di un DVD da parte del Centro operativo Cineteca quale non abbiamo mancato di far sentire la nostra presenza visto riuniti i Ministri dell’ambiente degli otto paesi al- essere disperso ma deve essere valorizzato, rilanciando, strumento di presentazione del CAI a disposizione di di- e voce nelle sedi legislative e amministrative, nell’ambi- pini, presieduti dall’Italia. Sempre in ottobre a Tonadico insistendo nel proporre al nostro interno ma soprattutto rigenti regionali e sezionali, non può non richiedere ade- to della formulazione di proposte di legge concernenti la prima e a Feltre poi all’esterno quei modelli culturali che hanno dimostrato la guati investimenti: solo a tale condizione si potranno ot- montagna, che di criticità legate all’erogazione del contri- la fondazione Dolomiti Unesco e il Tavolo tecnico Aree maggior efficacia. tenere risultati sia in termini di immagine che di mercato. buto dello Stato a CAI e CNSAS. Per le prime cito la par- Protette della Fondazione hanno visto la nostra parte- Direttamente connesso alle manifestazioni è il libro “150 tecipazione all’Audizione presso la Camera dei Deputati cipazione. Non è mancata la nostra presenza al Filmfe- anni di CAI – dal passato al futuro” che viene presentato a Rapporti istituzionali e relazioni esterne delle Commissioni Ambiente e Bilancio sulla proposta di stival di Trento, giunto alla sua 62° edizione; al “Premio questa Assemblea. Si tratta del volume di completamento Negli ultimi vent’anni il mutato ruolo socio-economico che Legge A. C. 65 riguardante i piccoli comuni e i territori letterario Giuseppe Mazzotti”, 32° edizione, all’IMS di de “Il Libro – CAI 150”, di taglio essenzialmente storico, ha assunto la montagna, e in particolare l’arco alpino, nello montani; in marzo a Roma la partecipazione al Seminario Bressanone, al Sondrio Festival. come documentazione, testimonianza e strumento di la- scacchiere europeo ha messo in moto dinamiche struttu- dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della mon- voro, basato sull’esperienza progettuale, organizzativa ed rali e interessi economici che se da un lato hanno richia- tagna dal titolo “Nuove energie per le smart mountains”; Struttura e territorio esecutiva delle attività celebrative. Un documento quindi mato l’attenzione della classe politica sulle problematiche in aprile due incontri con l’on. G. Paolo D’Andrea, capo di La revisione funzionale delle numerose strutture esi- che da un lato fa il punto del CAI nell’anno del 150°, a conseguenti, dall’altro rischiano, se non opportunamente Gabinetto del Ministero dei beni ambientali e culturali; e stenti all’interno del Club Alpino Italiano anche nell’ot- partire dal volume del centenario, attraverso i fatti e gli regolamentati nelle legislazioni locali, nazionali ed inter- ancora in giugno l’incontro con Giancarlo Bressa, Sottose- tica del nuovo ordinamento che dovrà prendere forma uomini che hanno condotto il Sodalizio nell’ultimo mez- nazionali di minacciare seriamente quello che dovrebbe gretario con delega alla Montagna per concordare modifi- definitiva dall’ampio dibattito cui è chiamata la base zo secolo, dall’altro utile traccia per l’evoluzione dei con- essere uno sviluppo sostenibile del sistema montagna. È che legislative relative al fondo speciale per la montagna; sociale sulla proposta del gruppo di lavoro “Il CAI di tenuti e dei modi di divulgazione del nostro messaggio chiaro che in uno scenario simile operare in modo isolato in novembre partecipiamo alla riunione del Gruppo in- domani”, è proseguita nel 2014, ad iniziare dalle riunio- culturale nella società del XXI secolo. Non in modo in- significa sicuro insuccesso con vano dispendio di risorse e terparlamentare per lo sviluppo della montagna sul tema ni del Coordinamento degli OTTO, della Commissione dipendente da questo percorso è stato approvato il pro- energie. La politica delle alleanze con istituzioni pubbliche della Strategia Macroregionale per le Alpi (EUSALP), e Consigliare OTCO e strutture territoriali, nonché dei getto di trasformazione della Commissione centrale delle e private, enti, associazioni, categorie professionali che, ancora presso la Camera dei Deputati agli Stati generali presidenti degli OTCO che hanno avuto luogo in marzo. Pubblicazioni in Struttura operativa, cui spetta, almeno almeno nei rispettivi settori di competenza condividano contro il dissesto idrogeologico. Per le seconde i numerosi Dopo la costituzione di un Tavolo di lavoro per la Sen- inizialmente lo studio e la ricerca della situazione attuale i nostri principi e valori è quindi una strategia operativa incontri in giugno, luglio e novembre con l’on. D’Andrea tieristica e la Cartografia, propedeutica alla costituzione della produzione e del mercato editoriale legato alla mon- inderogabile per poter contare su masse di pressione e di e altri parlamentari e rappresentanti dei diversi ministeri di una Struttura operativa dedicata, su delibera del CDC tagna, per individuare linee editoriali e relative dinamiche opinione che non possano essere ignorate dai decisori po- sia per il versamento dei contributi arretrati del 2013, sia ha avuto luogo in maggio la costituzione di un Gruppo distributive che, affiancando l’attuale produzione di ma- litici ai vari livelli di intervento. Per raggiungere questo ri- per i contributi del 2014 e bilancio pluriennale 2015-17. di lavoro Juniores over 18, e la costituzione di un Grup- nualistica e itinerari, prevalentemente destinata al mer- sultato abbiamo intensificato i nostri sforzi per essere pre- Sempre proficui sono stati gli scambi di informazioni po di lavoro per la Coralità di montagna, che in novem- cato interno, incontrino l’eventuale domanda in spazi di senti a livello sia internazionale che di governo nazionale o e collaborazioni con altre organizzazioni e associazioni, bre è giunta alla costituzione con delibera consigliare mercato esistenti. regionale, nonché partecipando e condividendo attività di nonché con i partner istituzionali che contribuiscono, della Struttura Operativa Centro nazionale Coralità. Sempre nella scia della visibilità conseguente al 150° nel associazioni consorelle in modo da creare convergenze tra seppure in sedi separate alla realizzazione e al raggiun- In relazione a quanto previsto dall’Obiettivo 11 in merito 2014 è proseguita la collaborazione con RCS con l’edizio- i rispettivi obiettivi, non quindi in un’ottica di concorrenza gimento di obiettivi istituzionali. Oltre alle già ricorda- ai Rifugi e alla necessità di affrontare in modo globale le ne di due volumi distribuiti con i Corriere della Sera: una ma di collaborazione. te alleanze e coalizioni formate su obiettivi comuni in criticità ad essi connesse, il CDC, constatato che l’attuale ristampa del volume sui Rifugi e il libro I sentieri della Sul piano internazionale il Convegno di Trieste del 2009 particolare con il Touring Club Italiano, il WWF, FAI, Commissione Centrale Rifugi, così come costituita oggi Grande Guerra. Una valida partnership editoriale che ha e il 99° congresso di Udine hanno chiaramente espresso Legambiente, Federazione Pro Natura, ricordo l’incon- non è in grado di fornire il necessario supporto tecnico dato lusinghieri risultati sia in termini di visibilità che l’opportunità di un coordinamento tra le associazioni alpi- tro in maggio a Milano in occasione della conferenza alle Sezioni, in novembre ha deliberato la costituzione economici. Sono in programma sviluppi per la coedizione nistiche europee per elaborare strategie comuni nell’ambi- stampa in sede centrale “in Cammino nei Parchi” con il di un apposito Gruppo di lavoro Rifugi. In dicembre si è di tre volumi nel 2015, che chiaramente prevedono un in- to UE, intensificando altresì la collaborazione con UIAA e Presidente di Federparchi Sammuri. In marzo a Milano altresì partecipato a Zurigo a un tavolo tecnico organiz- vestimento in termini di collaborazioni redazionali. CAA. In tale prospettiva numerosi sono stati i contatti dei l’accordo stipulato tra ANA e CAI per favorire attività zato dal Club Alpino Svizzero su una rete condivisa di

72 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 73 prenotazione telematica dei posti in Rifugio. quanto esse siano rappresentative dei nostri 300.000 Analogamente a seguito della scadenza della Commis- soci, e se questi abbiano competenze, capacità e dispo- sione Centrale delle Pubblicazioni il Consiglio Centrale nibilità ad impegnarsi in percorsi di rinnovamento che Il bilancio CAI 2014 in novembre ha deliberato la trasformazione in strut- potrebbero rappresentare rischi e sorprese nel riposi- tura operativa, temporaneamente denominata cen- zionamento del Sodalizio nella società. Ma mi sia con- di Andreina Maggiore tro operativo Editoriale del CAI, di cui ho accennato cesso di citare Barak Obama nel suo discorso per il 25° Direttore del Club alpino italiano nell’apposito capitolo. anniversario della liberazione della Polonia: “Non c’è In relazione all’Obiettivo 12 pluriennale “valorizzazione cambiamento senza rischio. Non c’è progresso senza del marchio CAI” è allo studio e, dopo gli indispensabi- sacrificio. Non c’è libertà senza solidarietà”. Di questo li passaggi deliberativi, in fase di start-up un progetto dobbiamo essere consapevoli, ma non per questo non per la creazione di una struttura dedicata al merchan- dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, a volte ri- dising, che dovrebbe costituire il nucleo centrale del correndo a tattiche dilatorie o a scrupoli dovuti a un mal settore “profit” della nostra produzione di beni destinati interpretato concetto di democrazia. Deve essere invece al mercato interno ed esterno, che va dall’oggettistica proprio il principio di solidarietà che ci rende forti e uni- Come ogni anno il Comitato centrale di indirizzo e 12,04 milioni di euro nell’esercizio 2013 agli attuali all’abbigliamento sportivo e tecnico, alle attrezzature e ti, che ci deve spronare a lavorare senza divisioni interne, di controllo è chiamato a valutare il risultato della 11,57 milioni di euro. Segnalo, in particolare, la di- strumenti ai prodotti editoriali, sia cartacei che elettro- talora anche col rischio di essere criticati per le scelte che gestione patrimoniale-economico-finanziaria del minuzione dei debiti verso le Sezioni relativamente nici. È questo un passaggio che, effettuate le opportune inevitabilmente si è chiamati a fare in nome dei nostri Sodalizio. Il 28 marzo 2015 il CC ha approvato il alla concessione di contributi del Fondo Solidarietà verifiche, ritengo ineludibile e urgente se vogliamo da soci, dai quali siamo peraltro stati delegati a decidere e Bilancio d’esercizio 2014 – redatto secondo princi- pro-Rifugi, istituito dall’Assemblea dei Delegati di una parte consolidare la visibilità del CAI con prodot- agire. pi civilistici – che presenta un risultato positivo e Varese del 20 - 21 maggio 2006. ti appetibili sia a Soci che all’esterno e dall’altra repe- che vi illustro nelle sue componenti maggiormente Per quanto riguarda il Conto Economico, anche il rire una fonte di finanziamento sussidiaria delle nostre Ringraziamenti significative. 2014 registra una flessione delle iscrizioni al So- entrate. Ai colleghi del Comitato direttivo, ai Consiglieri centrali ai Nell’Attivo dello Stato Patrimoniale, la voce relati- dalizio che, al 31 dicembre, si attestano a 306.903, Infine per quanto riguarda il territorio cito un’iniziativa Presidenti dei Gruppi provinciali e regionali, ai Presidenti va alle Immobilizzazioni immateriali presenta un segnando una perdita di 4.738 Soci. Se complessi- che venendo incontro a una richiesta emersa nell’ambi- sezionali, degli Organi tecnici centrali e territoriali, a tutti incremento, passando dai circa 397 mila euro del vamente la flessione è stata dell’1,52 %, vi sono tut- to assembleare ha visto organizzare a Bergamo presso il coloro che all’interno del nostro Club donano intelligen- 2013 agli attuali 419 mila. Essa è principalmente tavia realtà territoriali, soprattutto nel centro-sud, Palamonti, ad opera della Sezione locale il Corso di for- za e tempo libero, al Direttore e a tutto il personale della costituita dal costo, al netto dei relativi ammorta- che incrementano il numero degli associati: Basi- mazione per dirigenti CAI, tenutosi dall’8 al 15 novem- Sede centrale: a tutti un grazie sincero. Senza la vostra de- menti, della nuova piattaforma sociale per circa licata, Marche, Puglia e Sicilia ottengono i migliori bre, inteso a focalizzare le competenze di base d’ordine dizione il CAI non potrebbe esserci. Voglio ricordare con 360 mila euro. Le Immobilizzazioni materiali regi- risultati. amministrativo e legale, indispensabili per coloro che particolare gratitudine quanti, dopo questa Assemblea, strano invece un decremento del 5,23 % a seguito Conseguentemente alla riduzione del numero di nell’ambito del volontariato intendano assumersi re- termineranno l’incarico: a Vincenzo Torti Vice presidente del naturale accumulo dei relativi ammortamenti. Soci e all’applicazione delle agevolazioni alle quote sponsabilità di gestione nelle Sezioni e nei GR. E sempre vicario per la preziosa collaborazione nel direttivo e non Come ogni anno si è provveduto all’aggiornamento associative per le famiglie numerose, i relativi Rica- in relazione al ruolo del volontariato, con l’intento di far solo, per la sua appassionata dedizione soprattutto ai pro- della valutazione patrimoniale dei beni librari e ar- vi, iscritti nel Valore della Produzione, riportano un emergere gli orientamenti e i valori condivisi per il futu- blemi legali, al Consigliere centrale Giovanni Polloniato, chivistici della Biblioteca Nazionale del Club Alpino decremento di circa 80 mila euro rispetto al prece- ro del CAI, sono state individuate dal Consiglio Centrale del quale, già come Presidente del Collegio dei Revisori, Italiano nonché dei beni filmici ed audiovisivi della dente esercizio. nel febbraio 2014 le “Linee di indirizzo dei principi di abbiamo apprezzato capacità e impegno. Grazie. Cineteca centrale per circa 17 mila euro comples- I Ricavi pubblicitari si mantengono pressoché inva- etica, gratuità e trasparenza del volontariato nel Club Infine un pensiero inteso a commemorare quei Soci che sivamente. riati rispetto all’esercizio 2013, pur non essendo an- Alpino Italiano”, quale documento base dell’ampia ri- giunti al termine del loro percorso terreno hanno lasciato L’Attivo circolante presenta un decremento, rispet- cora superate le criticità legate al mercato dell’edi- flessione che dovrà essere analizzata nel corso del tema traccia nel nostro ricordo e nel nostro cuore: to all’anno 2013, sostanzialmente riconducibile toria tradizionale. del Congresso nazionale “Quale volontariato per il CAI Mauro Mandelli, Sulbiate SS di Vimercate all’avvenuto incasso entro il termine dell’esercizio I ricavi derivanti dalla distribuzione in edicola del del domani?”. Le conclusioni alle quali giungeranno tali Alberto Peruffo, Sulbiate SS di Vimercate dei crediti vantati nei confronti dell’Amministrazio- mensile «Montagne360» ammontano a circa 469 approfondimenti, unitamente all’esito delle consulta- Giuseppe Ravanelli, Sulbiate SS di Vimercate ne dello Stato. I crediti vantati nei confronti delle mila euro. Da tale valore devono essere dedotti i co- zioni della base sociale sulle riforme strutturali proposte Giuseppe Gritti, Sulbiate SS di Vimercate Sezioni, invece, aumentano rispetto all’esercizio sti di resa delle copie invendute ed indicati alla voce nel documento “Il CAI di domani” costituiranno le linee Marcella Vimercati Cazzaniga, Sezione di Carate (moglie 2013, passando da 1,06 milioni di euro a 1,5 milioni. Stampa sociale nei Costi della Produzione. dei documenti programmatici sulla riorganizzazione del di Franzin) Le Disponibilità liquide si incrementano legger- I Ricavi dalla vendita di pubblicazioni segnano un Sodalizio. Nicola Martelli, Sezione Valtellinese Sondrio mente (2,01%), superando i 5,3 milioni di euro, a incremento del 3,8 % principalmente riconducibile Conclusioni Vittorio Corà, Sezione di Asiago seguito della riscossione dei contributi statali. alla commercializzazione di alcuni volumi realizzati Da quanto sono venuto esponendo risulta evidente che Matteo Tagliabue, Sezione di Cantù Nel Passivo dello Stato Patrimoniale, la destina- alla fine dell’esercizio precedente tra cui il manuale le riforme, sia delle nostre motivazioni di appartenenza Giorgio Bettini, Sezione di Imola zione dell’avanzo di esercizio 2014, prevista per la Montagna da vivere, montagna da conoscere. Se- che delle strutture, siano ormai indispensabili e urgenti Bruno Parisi, già Presidente CSC e socio della Sezione SAT tipologia di ente, comporta un incremento del Pa- gnalo, inoltre, il successo anche economico riscos- per rilanciare il CAI come ruolo e come immagine nel Fiavè trimonio netto di circa 29 mila euro. so dalla collaborazione editoriale con RCS-Corriere quadro umano, sociale, economico e politico attuale se Luigi Regondi, Sezione di Bovisio Masciago Il Fondo per rischi ed oneri, costituito in via pruden- della Sera per la realizzazione dell’aggiornamento non vogliamo assistere alla progressiva erosione della Alber to Corti, Sezione di Bergamo (ex Segretario Genera- ziale, non ha registrato movimenti poiché i limita- della guida I Rifugi del CAI e del volume I sentie- nostra consistenza qualitativa e quantitativa, erosione le e pp Bergamo) ti importi dei rimborsi di sinistri di responsabilità ri della Grande Guerra. Mentre, i ricavi derivanti che un domani potrebbe mette in discussione l’esistenza Giuseppe Sabbatini, CNSAS Abruzzo civile in franchigia e i maggiori oneri derivanti dai dall’Attività di promozione subiscono un decremen- stessa dell’Associazione nazionale. Certo, su tali cambia- Roberto Clemente (ex Consigliere Centrale, Sezione di rinnovi dei contratti assicurativi sono stati imputati to passando da 389 mila euro nel 2013 a 248 mila menti è opportuno consultare quante più voci compo- Pallanza) a Conto economico. per il venire meno delle sponsorizzazioni legate alle nenti sia possibile, ma è anche necessario accertarsi di Luigi Burei (ex Presidente Sezione Marostica) I Debiti diminuiscono di circa il 3,8%, portandosi dai iniziative di CAI150.

74 / Montagne360 / giugno 2015 giugno 2015 / Montagne360 / 75 Nel corso del 2014 il Ministero dei beni e delle attivi- do le risorse ad essi assegnate per circa 619 mila tà culturali e del turismo, Organo vigilante del Soda- euro. Rimando la descrizione di tali attività al “Rap- lizio, ha effettuato trasferimenti per circa 2,4 milioni porto sull’attività dell’anno 2014”, in cui vi è dedicato di euro, esclusivamente finalizzati alle attività istitu- ampio spazio, pubblicato sul nostro sito www.cai.it. zionali del CNSAS. Conseguentemente all’azzera- L’attività del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e mento di ogni contribuzione in favore delle attività Speleologico è stata finanziata tramite risorse pro- istituzionali del CAI, il rapporto tra le fonti proprie di venienti dall’Amministrazione dello Stato che, dopo finanziamento del Sodalizio – quote associative e aver subito nel recente passato ripetute variazioni, altri proventi – e quelle provenienti dall’Amministra- nel 2014 si sono attestate a circa 2,43 milioni di euro zione dello Stato, determina un tasso di autonomia (nel 2013 circa 1,4 milioni di euro). A tal proposito finanziaria pari al 100 %. Viene pertanto confermata segnalo che l’Intergruppo parlamentare per lo svi- la costante, crescente e, dall’esercizio 2014, integra- luppo della montagna ha formulato una proposta di le capacità di autofinanziamento del Sodalizio. legge che intende razionalizzare il complesso qua- Nell’ambito dei Costi della produzione, le Spese ge- dro di finanziamenti in favore del CAI e del CNSAS, al nerali registrano un incremento complessivo medio fine di porre chiarezza circa l’ammontare delle risor- di circa il 4,9 %, principalmente dovuto ai costi per se stanziate nonché di renderle stabili. l’attivazione del servizio di help desk di primo e se- Il Fondo stabile Pro Rifugi, alimentato dalla quota condo livello della nuova piattaforma di tesseramen- parte derivante dalle quote associative, dal contri- to nonché dell’attività svolta per l’interfacciamento buto “reciprocità rifugi” e da alcune sponsorizzazio- dei servizi della Sezione SAT. ni per circa 478 mila euro nel 2014, viste le numerose Per quanto concerne la Stampa periodica segna- domande presentate con riferimento al Bando 2013 lo il contenimento dei costi di circa il 14 % rispetto e ammontanti a oltre 1,2 milioni di euro, è stato utiliz- all’anno precedente, a seguito della riduzione della zato per rifinanziare la relativa graduatoria. Nell’am- tiratura destinata alla vendita in edicola di “Monta- bito dei costi per Immobili e Rifugi segnalo che sono gne360” che è passata dalle 40 mila copie/mese dei stati eseguiti lavori di manutenzione agli impianti primi mesi del 2013 alle attuali 15 mila copie/mese. fotovoltaici di cui al Progetto CAIEnergia 2000 per Tenuto conto dei dati di vendita, l’operazione di di- circa 59 mila euro. stribuzione in edicola del periodico mensile del So- I costi inerenti retribuzioni ed oneri sociali del per- dalizio è ritenuta sostenibile. sonale dipendente della Sede centrale incidono nel I costi per “Assicurazioni” complessivamente risul- 2014 nella misura del 6,04 % sul Costo della produ- tano lievemente incrementati. Evidenzio, tuttavia, zione rispetto al 5,8 % del 2013; incremento prin- che la polizza relativa al rischio RC Sezioni/Soci che cipalmente dovuto all’assunzione, nelle more della nel 2013 aveva registrato un rilevante decremento vigente normativa in materia di pubblico impiego, all’esito della relativa procedura di gara esperita per di una risorsa a supporto delle attività connesse il biennio 2013-2014, nel corso del 2014 è stata di- alla Nuova Piattaforma di Tesseramento. Mi preme, sdettata dalla Compagnia Società Cattolica di Assi- tuttavia, sottolineare che dal 2003 la dotazione or- curazione a seguito del verificarsi di un sinistro mor- ganica del personale, che contribuisce unitamente tale. Il riaffidamento di tale servizio assicurativo ha all’attività di volontariato svolta dai Soci al raggiun- comportato un incremento dei premi per tale rischio gimento delle finalità istituzionali del Sodalizio, ha del 36,7 %. L’incidenza dei costi assicurativi, dopo il subito a seguito delle diverse politiche di conteni- picco registrato nel 2010, si è attestato al 30% circa mento della spesa pubblica una riduzione del 22,2 delle risorse complessive di bilancio. %. I costi inerenti l’attività editoriale del Sodalizio, dopo il notevole incremento del 2013, si attestano ai livelli Per maggiori approfondimenti potete visitare il sito del 2012 per circa 109 mila euro; in particolare se- istituzionale www.cai.it ove è pubblicato in forma gnalo il volume Il sentiero naturalistico glaciologico integrale il Bilancio d’esercizio 2014, la Nota inte- dell’Antelao. Rammento la conclusione, nel 2013, grativa e gli altri documenti ad esso afferenti. Vi è della collana Guida dei Monti d’Italia realizzata in co- inoltre disponibile il fascicolo “Rapporto sull’Attività edizione con il Touring Club Italiano. dell’anno 2014” – in un pratico formato sfogliabile – Gli Organi Tecnici Centrali e le Strutture Operative che illustra in dettaglio tutte le attività realizzate dal hanno potuto realizzare le proprie attività utilizzan- Sodalizio.

76 / Montagne360 / giugno 2015 Trentino | Lagorai Val Campelle Alto Adige | Val Venosta - Parco Nazionale dello Alto Adige | Renon Lombardia | Alta Valtellina Stelvio - Val Badia Liguria | Val Nervia Puglia | Gargano Speciale soci Speciale soci SAT LAGORAI “Il rifugio dell’escursionista” Hotel Col Alto **** Naturhotel Wieserhof*** OSTELLO ALPI LIGURI 38050 Val Campelle - TRENTINO 1310 mt s.l.m. Fam. 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