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HDTV vs HD Ready

Lo scorso 20 Marzo l’EICTA (l’European Information & Communications Technology Industry Association) ha introdotto un nuovo logo che presuppone una nuova certificazione e quindi delle nuove specifiche da rispettare. Stiamo parlando dell’HDTV .

Tutti sappiamo cos'è un HDTV (High Definition Television), ma non tutti sanno che un HDTV per essere considerato tale deve rispettare dei requisiti da oggi più precisi e rigorosi. Infatti non poca è stata finora la confusione che questo “appellativo” ha generato nella testa dei consumatori meno esperti. Le case produttrici dal canto loro non si sono poi tanto impegnate a chiarire eventuali dubbi: anzi molto spesso sono state le principali attrici in questo palcoscenico sovrastato dal caos totale. In sostanza il mercato dell’HDTV era (ed ancora lo è!) diventato una selva “oscura” (per dirla alla Dante), con i produttori che si davano battaglia a suon di “HD Ready e HDTV”.

Ci ha pensato l’EICTA lo scorso 19 Gennaio 2005 a fare un po' di chiarezza e a riportare un po di ordine, in un mercato che ormai andava per conto suo a discapito del povero consumatore, introducendo il marchio HD READY , fino ad allora abusato da produttori e commercianti.

L’associazione ha dapprima spiegato cosa si deve intendere per alta definizione e, successivamente, ha elencato quelle che sono le caratteristiche minime che un display (Plasma, lcd, Retroproiettore e Videoproiettore) deve avere per poter essere fregiato del logo HD READY. Da allora le cose sono decisamente migliorare, ma – anche per colpa di qualche piccolo commerciante “furbo” – il problema non è stato definitivamente risolto, e la confusione nella testa della gente resta ancora tanta.

Il tutto fino ad oggi (venerdi 24 Marzo 2006), quattro giorni dopo la presentazione della nuova certificazione che si pone l’obiettivo di chiarire una volta per tutte la situazione. E’ decisamente presto per fare un bilancio circa l’efficacia di questa nuova mossa e quindi in questo articolo ci preoccuperemo più che altro di presentarvi ed analizzare le 2 certificazioni, con qualche esempio pratico giusto per chiarire le idee, magari riuscendo laddove l’EICTA potrebbe fallire.

EICTA: European Information & Communications Technology Industry Association

La European Information & Communications Technology Industry Association (EICTA) è stata costituita nel 1999. Essa raggruppa 32 associazioni di imprese del settore ICT (Information and Comunication Technologies) di 24 paesi europei, oltre a 50 imprese aderenti. La EICTA rappresenta più di 10.000 imprese europee, più di 2 milioni di lavoratori e più di 200 miliardi di reddito. Il presidente dell’EICTA è Rudy Provoost, provienente dalla Philips Consumer Electronics, dove è Senior Vice President e Amministratore Delegato.

Le imprese che fanno parte dell’EICTA sono le seguenti: ACCENTURE, ADOBE, AGILENT TECHNOLOGIES, ALCATEL, APPLE, BANG & OLUFSEN, BENQ, BLAUPUNKT WERKE, BROTHER INTERNATIONAL EUROPE LTD, BULL, CANON EUROPA, CISCO SYSTEMS, CORNING, DELL COMPUTERS, EADS Defence and Security Systems, EPSON EUROPE, ERICSSON, FUJITSU, HEWLETT PACKARD, HITACHI EUROPE LTD, IBM, INFINEON TECHNOLOGIES, INTEL, JVC, KENWOOD ELECTRONICS EUROPE, KODAK, KONICA MINOLTA, LEXMARK INTERNATIONAL, LG ELECTRONICS, LOEWE OPTA, LUCENT TECHNOLOGIES, MARCONI CORPORATION PLC, MICROSOFT, MOTOROLA, NEC EUROPE, NOKIA, NORTEL, OCE-TECHNOLOGIES BV, EUROPE Ltd. , PHILIPS CONSUMER ELECTRONICS, PIONEER EUROPE, QUALCOMM EUROPE INC, SAMSUNG EUROPE, SANYO, SAP, SHARP ELECTRONICS (EUROPE), SIEMENS, , SUN MICROSYSTEMS, SYMANTEC, TEXAS INSTRUMENTS, THALES, THOMSON, TOSHIBA INFORMATION SYSTEMS, XEROX.

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Tra le associazioni nazionali partecipanti figurano (suddivise per nazioni): Austria: FEEI; Belgium: AGORIA; Bulgaria: BAIT; Czech Republic: SPIS; Denmark: ITEK, ITB; Estonia: ITL; Finland: SET, FFII; France: ALLIANCE TICS, SIMAVELEC; Germany: BITKOM, ZVEI; Greece: SEPE; Hungary: IVSZ; Italy: ANIE, ASSINFORM; Ireland: ICT Ireland; Latvia: LITTA; Lithuania: INFOBALT; Malta: ITTS; Netherlands: ICT-Office; Norway: ABELIA, IKT Norge; Poland: KIGEIT, PIIT; Slovakia: ITAS; Slovenia: GZS; Spain: AETIC; Sweden: IT Företagen; Switzerland: SWICO, SWISSMEM; United Kingdom: INTELLECT;Turkey: ECID, TESID.

I settori di interesse dell’EICTA invece sono: Digital Economy, Environment Policy, Technical and Regulatory e Trade Policy. Per chi volesse maggiori informazioni può consultare il sito internet dell'associazione: www.eicta.org. La sede legale dell’EICTA è situata a Bruxelles.

HD READY: “EICTA conditions for HD Labelling of Display Devices”

Come dicevamo prima, l'EICTA il 19 Gennaio 2005 ha introdotto i requisiti per l’utilizzo dell’etichetta “HD READY” da parte dei produttori per i propri display.

L’obiettivo di questa certificazione – ha specificato l’EICTA – è quello di garantire ai consumatori, in fase d’acquisto, dei pre- requisiti minimi sufficienti per poter usufruire dei contenuti in alta definizione tramite il facile e immediato riconoscimento del logo “HD ready” che accompagna il display.

Più nello specifico questa certificazione si pone l’obiettivo di differenziare sin da subito display veramente “pronti” per l’alta definizione da tutti gli altri, che tanto "pronti" non sono.

Un display – dice l’EICTA – per poter "mostrare" tale marchio deve: - supportare i segnali video ad alta definizione: 1.280*720 linee a scansione progressiva a 50hz e 60hz e 1.920*1.080 linee a scansione interfacciata a 50hz e 60hz;

- offrire la possibilità di collegare qualsiasi fonte HD tramite l’ingresso YPbPr analogico (il famoso video component), e tramite i connettori digitali DVI e/o HDMI con supporto HDCP, ovvero il sistema di protezione anti-copia richiesto dalle prossime sorgenti HD;

- essere in grado di visualizzare un minimo di 720 linee verticali progressive su uno schermo in formato 16:9, quindi con risoluzione nativa di almeno 720 linee verticali (1024*768, 1280*720,1366*768,1920*1080)

HD READY: Marchio pubblicitario o Marchio di qualità?

Quanto scritto pocanzi è quello ci dice l’associazione a riguardo di tale certificazione. Niente di difficile diciamo noi… Ma l’EICTA, cercando di fare chiarezza, ha finito con il sollevare altri dubbi: essa ci ha detto quali sono i requisiti che devono essere rispettati; nello specifico ci ha detto che un display in grado di visualizzare almeno 720 linee verticali progressive può essere considerato HD READY. Abbiamo specificato linee verticali perché nelle note pubblicate dall’EICTA non si fa alcuna menzione circa le linee orizzontali che la matrice nativa del pannello deve avere.

L’EICTA da un lato ha dato un notevole contributo per una facile differenziazione tra i display “veramente” HD da tutti quei display che sono HD “Prepared” (marchio questo di recente introduzione di Philips), che non fanno altro che supportare una risoluzione HD e scalarla verso il basso. Dall’altro lato però l’EICTA non si preoccupa di verificare la bontà intrinseca dei display, ne tantomeno si preoccupa del processamento (scaling) che tali immagini dovranno sostenere qualora la risoluzione in entrata fosse diversa dalla risoluzione visualizzabile dal display.

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HDTV: “licensing agreement for HDTV logo”

Il 20 Marzo 2006 l’EICTA ha voluto “regolarizzare” anche la questione HDTV, tanto utilizzata oggigiorno, e molto spesso anche impropriamente. Con questa nuova certificazione vengono identificati infatti quelli che sono i requisiti minimi che un'elettronica (ricevitori in primis) deve avere per poter essere considerata (e quindi “certificata”) HDTV. La presenza di tale logo sul televisore/ricevitore quindi – esattamente come per l’HD READY – garantisce la presenza e l’individuazione immediata di tali prerogative.

Quali sono allora queste prerogative tanto discusse? Nella fattispecie queste specifiche sono intese per i costruttori dei ricevitori che sono indispensabili per decodificare i segnali televisivi trasmessi in alta definizione su canali via satellite, cavo o mediante trasmettitori digitali terrestri. Innanzitutto l’EICTA fa una distinzione piuttosto netta tra 3 tipologie di “ricevitori”: ricevitori interni, ricevitori esterni e recorder.

Ricevitori esterni: “Without display” Per ricevitore esterno si intende che la sorgente del segnale è fisicamente posizionata al di fuori del display. Tale ricevitore per poter essere considerato HDTV deve rispettare i seguenti requisiti.

Per il video: - uscita analogica Video Component e digitale HDMI o DVI. Se tale apparecchio poi nasce per essere utilizzato con sorgenti che presentano protezioni, questo dovrà essere compatibile con il sistema di protezione HDCP.

- Deve essere in grado di ricevere ed inviare un segnale 1280*720p a 50hz e/o 1920*1080i a 50hz in formato 16:9 tramite le connessioni HD di pocanzi.

Per l'audio: - uscita audio digitale ottica o elettrica (coassiale) in grado di inviare un segnale PCM stereo e, se fosse previsto dall’emittente, un flusso audio AC3 (dolby digital).

- Uscita RCA, configurabile in stereo o in modo, oppure come downmix di un segnale AC3.

- tramite il connettore HDMI, questo deve essere in grado di trasportare un flusso PCM stereo e AC3.

Ricevitori interni: “With display” Molto più veloce invece la pratica dei ricevitori alloggiati internamente ai display. Questi devono essere capaci di ricevere e supportare un segnale in alta definizione e devono altresì prevedere una uscita digitale ottica o elettrica per l'audio.

Ricevitori con funzioni di registrazione Oltre a quanto già menzionato in precedenza, i ricevitori con funzioni di registrazione devono essere in grado di registrare in alta definizione, e successivamente dovranno essere in grado di riprodurlo e inviarlo al display sempre in alta definizione, mantenere lo stesso formato della registrazione. Infine esso deve essere in grado di registrare e riprodurre anche la traccia audio trasmessa.

Poi va aggiunto che se si tratta di ricevitori HD satellitari questi devono essere compatibili con lo standard DVB- S e DVB-S2. I ricevitori HD via cavo devono essere compatibile invece con il DVB-C, mentre i ricevitori terresti con il DVB-T.

Tutti i ricevitori devono essere compatibile con il sistema MPEG-2 e MPEG-4.

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HD READY e HDTV: Ma allora…

Avete capito bene. Un marchio (HD Ready) si rivolge prettamente ai dispositivi di visualizzazione quali plasma, lcd e videoproiettori, l’altro (HDTV) è pensato prettamente per le sorgenti che andremo ad affiancare ai precedenti display.

Il problema potrebbe nascere nel caso di un display con ricevitore interno che rispetti le specifiche HDTV ma non quelle HD READY, dato che i requisiti per le 2 certificazioni sono differenti. Potrebbe verificarsi infatti che un display con risoluzione nativa 852*480 (in grado di ricevere segnali 720p, 1080i e 1080p) rispetti le specifiche HDTV (e quindi mostrare il suo bel logo) ma non le specifiche HD READY. La presenza di tale logo HDTV potrebbe creare confusione al consumatore ignaro, cosa questa che l’EICTA vuole e deve evitare.

Cerchiamo di spiegare la cosa con un esempio. Partiamo dalle definizioni di HD READY e dalla recente definizione di HDTV dell'EICTA. Per HD READY ricordiamo si intende un display in grado di visualizzare almeno 720linee verticali a scansione progressiva (1024*768, 1280*720, 1366*768, 1920*1080). Per quanto riguarda i collegamenti, questo deve disporre oltre all'ingresso component, almeno un ingresso digitale (DVI o HDMI) con HDCP versione almeno 1.1 (o superiore).

L'HDTV (nel caso dei display) invece è un qualcosa che superficialmente può sembrare la stessa cosa ma che in realtà non lo è. L'EICTA ci lascia intuire che per HDTV si deve intendere un display in grado di supportare un segnale di almeno 720 linee verticali a scansione progressiva (1024*768 , 1280*720 , 1366*768, 1920*1080). In più deve disporre di un collegamento video component e un ingresso digitale (anche senza HDCP).

Ebbene, dove sta la differenza? La differenza sta tutta nei concetti di VISUALIZZARE e SUPPORTARE. Il solo SUPPORTO significa che il display sarà in grado di ricevere in entrata una risoluzione HD, ma che processa (scala) verso una risoluzione diversa. Se lo scaling trasforma il segnale in una risoluzione di almeno 720 linee progressive (o superiore) si dice che il display è in grado di visualizzare l'alta definizione. Se invece scala ad una risoluzione più bassa delle 720 linee, si dice che supporta l'alta defizione ma non la visualizza.

Prendiamo l'esempio del plasma di pocanzi. Esso vanta una matrice nativa di 852*480 punti (è sempre e solo la risoluzione nativa che ci interessa). 852*480 non è una risoluzione HD (480<720). Ma su questo plasma si potrebbe trovare il logo HDTV. Che significa? Se inviamo al plasma un segnale HD (720p,1080p,1080i) questo lo accetta (supporta) ma lo scala verso il basso, a 852*480 punti. Per questo si può parlare di HDTV e non di HD READY.

Prendiamo adesso un plasma 1024*768. Sulla confezione "rischieremo" di vedere 2 loghi: HDTV e HD READY. HDTV perchè supporta un segnale 720p (che poi scala 768p); HD READY perchè alla 768 linee sono maggiori di 720 linee.

Per questo motivo sosteniamo che il logo HD READY ci mette al sicuro circa la “vera” alta definizione, il logo HDTV potrebbe invece potrebbe distrarre l’ignaro acquirente circa i veri requisiti per l’alta definizione.

Specifichiamo infine che tale problema potrebbe porsi solo per i display, mentre ricordiamo che la certificazione HDTV nasce principalmente per le sorgenti.

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Un esempio di display NON HD READY

Di seguito un esempio di un display NON HD Ready: si tratta del Plasma LG 42PX3RV

Video Formato 16:9 Risoluzione 852x480 N.ro di colori 1,070 Mil Luminosità 1500cd/m2 Rapporto di contrasto 9000:1 (Film Filter) Temperatura colore Normale/Mite/Freddo/Utente Angolo di visione 160° Segnale in ingresso NTSC/PAL/SECAM/HD,VGA,SXGA Filtro digitale a pettine 3D XD engine DCTi APC (PMS) Dinamico/Standard/Mite/Utente

Audio Potenza 15Wx2 AVL livellatore auto volume EZ-sound SRS TXT/Flat/Music/Movie/Sports/Utente

Funzioni PIP/twin picture si (2 tuner) Split zoom Controllo dell'immagine ISM,Orbiter,White Wash,Inversion OSD GB/FR/DE/ES/IT/NL/GR/PT/RU/China/SE/DK/NO/PL Orologio manuale/auto Timer ON/OFF Mute Sicurezza bambini Configurazione canali auto/manuale Televideo 4000 pagine

Connessioni (side) AV-IN 1 S-Video In 1

Connessioni (rear) RGB in 1 Audio in 1 (Phone Type) RS-232C 1 (Control,Download) Scart 3 Component 1 (480i/480p/720p/1080i) S-Video in 1 IR jack 1 AC input 100-240V,50/60Hz

Consumo 250W Dimensioni 1252x653.5x93.5 Dimensioni con supporto 1252x705x285 Peso Kg 34.3

Sulla carta questo questo display sembra avere tutto in regola: i valori dichiarati sono da capogiro. Ma se guardiamo attentamente notiamo che come risoluzione nativa è 852*480 punti. Decisamente pochi per essere High Definition, anche se esso è in grado di supportare ogni tipologia di segnale HD.

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Un esempio di display HD READY

Di seguito, invece, potete "ammirare" la scheda tecnica di un display HD READY: si tratta del plasma Pioneer PDP-436XDE.

Note importanti Tutte le caratteristiche sono soggette a modifiche senza preavviso.

Scopri i dettagli. Scopri una qualità dell'immagine superiore. Goditi la Tv digitale e la radio grazie al ricevitore multimediale con sintonizzatore digitale.

Questo Televisore al plasma certificato 'HD ready', riproduce segnali da una varietà di sorgenti ad alta definizione. Le immagini sono di eccezionale brillantezza e profondità. Tutto ciò è reso possibile dalla straordinaria tecnologia di cui questo TV è dotato. - La funzione PUREBLACK Crystal Layer porta ad un livello superiore la riproduzione del colore nero. - La funzione PURE Drive 2HD digital video processing ottimizza la qualità dell'immagine da qualsiasi sorgente.

Risultato: Le immagini sono più limpide, luminose e naturali che mai. Scopri la differenza.

Diagonal Screen Size 43" Sistema di ricezione PAL BG/I/DK, SECAM Contrast Ratio 3.000:1 BG/DK/L/L' HD ready Numero di canali preselezionati 99 Digital Tuner Teletext Immagini e testo (dual screen) HDMI Input 2 ISF Calibration Ready Controlli PDP-436XDE Ananogue Tuner Noise Reduction Immagini a testo (dual screen) GB/D/F/NL/I/E/P/S/ Electronic Program Guide (NexTView) FIN/GR/TR/RUS/NO/DK PC Input Telecomando Preset (TV/VCR/STB/DVD/DVR) Multiscreen Options (PiP/PaP) Modalità di risparmio energetico (per AV e PC) Gestione energetica (per PC) Immagine PDP-436XDE XGA Panel Terminali di collegamento PDP-436XDE Rapporto larghezza/altezza 16:9 HDMI Compatible 2 Numero di pixel 1024 (Hor) x 768 (Ver) Component Video In 1 Luminosità 1.100 cd/m2 S-Video In (Front AV) 1 Segnali video PAL/SECAM/NTSC/HD/PC RCA AV In (Front AV) 1 Segnali PC VGA/SVGA/ XGA/Wide XGA Euro-SCART 3 Dual Screen Display Digital Optical Audio Out 1 Picture-in-Picture Display RCA Audio Out 1 Fermo immagine PC ( anteriore) 1 Selezione AV (immagine programmata) Headphone (Front) 1 Regolazione della temperatura del colore Subwoofer Out 1 Colour Management PC Card Slot 1 Common Interface Slot (CA Card) 1 Audio PDP-436XDE Ingresso/uscita per controllo SR 2 Potenza d'uscita audio 13 Watt + 13 Watt (1 kHz, i/o link.A Select 1 10%, 8 Ohm) Antenna Terminal Digital Tuner 2 Controllo dei toni Antenna Terminal Analogue Tuner 1 Suono Surround (SRS), Audio Orientation (FOCUS), Bass Boost (TruBass) Altro PDP-436XDE Subwoofer Out (Variable) Dimensioni Display (L x A x P) 1076 x 632 x 92 mm Peso (Display) 25,8 kg Sintonizzatore TV PDP-436XDE Peso (Sintonizzatore TV) 4,3 kg Preselezione automatica del canale Power Consumption Display 292 Watt / 0.4 Watt Alimentazione AC 220 - 240 V, 50/60 Hz

Come si può notare questo display si differenzia dal precedente (aldilà delle performance non verificabili su carta) principalmente per la risoluzione nativa di 1024*768 punti, che fa di questo un display HD READY.

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Televisori a Confronto

Pioneer PDP-5000EX

Diagonal Screen Size 50" / 127cm HD Ready Progressive Scan 720p, 1080i, 1080p Resolution 1920 x 1080 Contrast Ratio 3000:1 Brightness 1000 cd/m2 Power Consumption (in use/standby) 420W / 0.4W Dimensions (W x H x D) 1282 x 750 x 98 mm Weight 39.8 kg

Immagine Struttura Deep Waffle Rib : Permette di ottenere colori più vivi e immagini più brillanti. PUREBLACK Crystal Layer: il nero è più nero, i colori sono più brillanti. Filtro Direct Colour per un contrasto perfetto e la massima luminosità. Dual Screen Mode (PaP) Digital CTI

Video Processing PURE Drive 2HD Signal Processing: Rumore ridotto al minimo, contrasti marcati, immagini dai colori naturali. i-CLEAR Drive: accurata riproduzione del colore- persino le più piccole differenze di colore - e precisa scala di grigi. ISF C3 Video Calibration System: permette di ottimizzare il plasma in relazione all'ambiente in cui è inserito Active DRE (Dynamic Range Expander): aggiustamento dell'immagine. Advanced PURECinema permette di rendere il vostro disco DVD o la registrazione dalla TV precisa come al cinema. Colour Temperature Adjustment: 5 impostazioni che permettono di regolare il colore in base alle tue preferenze. Digital Noise e MPEG Noise Reduction: rumorosità ridotta al minimo.

Audio Audio Audio Amplifier: 13 W + 13 W (1 kHz, 10 %, 8 Ω) Surround System: SRS/FOCUS/Trubass

Collegamenti Collegamenti DVI (with HDCP) 2 x HDMI (with HDCP) BNC (AV Component YPbPr or PC RGBHV) S-VIDEO COMPOSITE L & R Audio In

Caratteristiche generali Caratteristiche generali Power Requirements: AC 110 - 240 V, 50/60 Hz

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Sharp LC-37GE1E

LCD-TV 37” (diagonale 94 cm) in formato 16:9, HD-READY Pannello ad alta risoluzione (FULL HD 1920 x 1080) Pannello tecnologia ASV (Advanced Super View) & Black TFT

Multisistema (PAL/SECAM) con compatibilità NTSC (AV-in) Decoder Digitale Terrestre integrato (canali free) 2 Ingressi HDMI + Ingresso component e PC

Alta luminosità (450 cd/m²) e contrasto (1200:1) Ampio angolo di visuale (176° orizzontale e verticale) Tempo di risposta: 6 millisecondi Funzione truD (ottimizzazione dell’immagine)

OPC (Optical picture control) per adattare la luminosità all'ambiente Alta longevità (durata della lampada: 60.000 ore) e basso consumo

Montaggio a muro mediante staffa VESA opzionale

Sony VPLVW100

Contrasto 8000:1 Luminosità 800 ANSI LUMEN Risoluzione Risoluzione Full HD 6,22 Mpixel; 1920 x 1080 x 3 pannelli Silenziosità 23 dB Formato 16:9 Angolo Proiezione(h/v)

Funzione Lens Shift per la massima flessibilità nel posizionamento delproiettore che può ora essere collocato lateralmente rispetto al margine dello schermo Distanza di proiezione per schermo 100" 16:9: 3 - 5,4 m; Ottica Sony con Zoom 1,8x 3 Pannelli Sony SXRD da 0,61" Rumore Ventola Ridotto Si 23 dB Sistema Colori Advanced Iris Control Dimensioni (L x A x P) mm 500 x 170 x 590 mm Colore Bianco Peso circa 17 Kg

Lampada (W) Lampada Pure Xenon 400W Connessione PC - Ingresso Pc: VGA (15 pin) RGB o Component analogico Compatibilita Video Connessione LAN Ethernet 10Base-T / 100Base- TX (RJ-45);

Connessione Remote (RS-232C); Connessione Trigger (minijack) Ingressi I/O Ingressi: Component / HDMI / Video Composito / S- Video / RGB (VGA 15pin)

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Sony KDL40X2000AEP

Pollici 40" Formato 16:9 Rapporto di contrasto 1300:1 Luminosità 450 cd/m2 Potenza Audio Tot. 2 x 11w Angolo di visuale Orizz./Vert. 178° Colore Silver Risoluzione 1080 FULL HD Dimensioni (LxAxP) senza supporto 1262x734x121 mm Dimensioni con supporto 1262x796x322 mm

Peso (Kg) 34,1 Kg (supporto incluso) 39,1 Kg (supporto escluso) Durata media del pannello (ore) Informazione non disponibile Tecnologia schermo Tecnologia WEGA Engine Pannello LCD a matrice attiva

Compatibile PC sì Sintonizzatore Tuner digitale terrestre Sintonia canali PAL / Secam Stazioni memorizzabili Informazione non disponibile Standard ricezione NTSC (Ingresso Video) PAL / Secam Presenza televideo Si Funzioni video speciali Comb Filter PAL 3D HD Ready HDMI Numero altoparlanti 2 Altre specifiche audio Amplificatore Audio Digitale S-Master Surround Amplificatore Digitale con BBE Digital 2x 11W Decoder incluso Tuner TV digitale terrestre per i canali in chiaro Common interface Informazione non disponibile Lettore incluso No Connessioni 2 HDMI, 2 Component, 3 Scart RGB, A/V, S-Video, PC in Numero prese scart 2 Prese A/V Si Prese per cuffia uscita cuffie Ingresso s-video Si Ingresso DVI No Ingresso RGB Si Ingresso video component Ingresso Component Ingresso VGA per PC No Altri ingressi audio Dolby Virtual Prologic II Altri ingressi video No Funzioni aggiuntive Sensore luminosità, PAP Contenuto confezione Telecomando, manuale utente, cavo di rete e cavo coassiale Tempo di risposta 8 m/sec

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BLUE RAY DISC

Il Blu-ray Disc® (spesso abbreviato in BD) è il supporto ottico proposto dalla Sony agli inizi del 2002 come evoluzione del DVD per la televisione ad alta definizione. Grazie all'utilizzo di un laser a luce blu, riesce a contenere fino a 57 GB di dati, quasi 12 volte di più rispetto a un DVD Single Layer - Single Side (4,7 GB). Anche se questa capacità sembra enorme un disco da 50 GB può contenere a malapena 2 ore di filmato ad alta definizione anche utilizzando il sofisticato codec MPEG-4 al posto del tradizionale MPEG-2.

Si è deciso di utilizzare il termine Blu al posto del corretto blue, in quanto questa è una parola di uso comune e non sarebbe stato possibile registrare il marchio. Il primo apparecchio che utilizzerà commercialmente questa tecnologia sarà la PlayStation 3, dopo che il 12 agosto 2004 i produttori impegnati nel progetto Blu- ray hanno dichiarato di aver approvato la versione 1.0 delle specifiche per i dischi BD- ROM. La data di presentazione ufficiale del nuovo supporto disponibile per il cinema ad alta definizione è fissata per il 23 maggio 2006 negli Stati Uniti.

La battaglia con il concorrente HD-DVD Sia il BD che il concorrente formato HD-DVD, sono supportati da insiemi di aziende, che lottano per imporre il proprio formato. Essendo basato su una tecnologia di costruzione differente da quella utilizzata per CD-ROM e DVD, il BD sarà più costoso per l'utente finale dell'HD-DVD, che però ha una capacità di soli 15 GB per strato e nella versione originale poteva contenere fino a 30 GB per lato (doppio strato), ma il 12 maggio 2005 al Media- Tech Expo di Los Angeles ne è stata proposta un'evoluzione da 45 GB (utilizzando 3 strati) per competere più efficacemente con il BD; la principale differenza, tra i due, è che mentre questa evoluzione del HD-DVD utilizza 3 layer da 15 GB, il BD ne usa 2 da 25 GB.

La tecnologia alla base di Blu-ray è più complessa e sofisticata, ma permette di raggiungere capacità teoriche superiori ai 500 GB per singolo disco. Al contrario, HD-DVD punta meno sulla capacità massima di storage e più sulla compatibilità con l'attuale tecnologia DVD a laser rosso. Uno dei motivi principali per cui lo standard Blu- Ray consente capacità superiori rispetto al concorrente è rappresentato dallo spessore dello strato protettivo. I dischi DVD e HD-DVD dispongono di un polimero trasparente di 0,6 mm che copre i substrati, mentre lo strato del Blu-Ray è di solo 0,1 mm. Questo significa che il substrato è molto vicino alla superficie, e la diffusione del laser è minore. Meno materiale il laser deve penetrare, maggiore sarà l'apertura numerica e minore sarà la distanza tra due tracce e la lunghezza dei pit. In parole povere, questi cambiamenti permettono maggiore densità di dati su un disco Blu-Ray anziché su un DVD o un HD-DVD.

Dischi capienti e prezzi bassi Prototipo di un disco Blu-RayBlu-Ray attualmente offre tre differenti capacità di archiviazione, 23.3 GB, 25 GB e 27 GB, solo leggermente differenti in quanto utilizzano i medesimi supporti ma variano la quantità di dati immagazzinati grazie all'utilizzo di tre differenti lunghezze dei bit. È anche possibile diminuire ancora di più la lunghezza dei bit, e incrementare la capacità di archiviazione per layer. In contrasto, HD-DVD utilizza una lunghezza del pit fissa, quindi la capacità per layer è fissa a 15 GB.

Con i dischi Blu-ray da 25 GB già sul mercato, e con quelli da 50 GB sulla linea di partenza, Sony era già al lavoro sui supporti da 200 GB: una capacità che sarebbe stata raggiunta con l'adozione di 8 layer. Tale capacità è stata poi raggiunta e presentata il 26 maggio 2005 da parte della Blu- ray Disc Association che ha dichiarato, inoltre, che ormai i costi di produzione dei dischi BD-ROM con capacità da 25 e 50 GByte sono molto simili a quelli degli odierni DVD Dual Layer. In questo periodo di lotta e mancato accordo per il formato unico con il consorzio HD-DVD, il fatto che i costi di produzione siano simili alla concorrenza (ma con risultati migliori) segna un punto a favore per il Blu-Ray.

Protezione dei dati Sul fronte della sicurezza dei dati contro la contraffazione Blu-Ray utilizza l'Advanced Ecncryption Standard (AES) con chiavi a 128 bit che cambiano ogni 6 Kb di dati. In una conferenza del 2004, Sony ha mostrato come

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una singola chiave veniva utilizzata per decriptare un DVD Standard, mentre la chiave cambiava centinaia di volte durante la riproduzione. Il protocollo di gestione dei contenuti digitali funzionerà in cooperazione con il protocollo HDCP per impedire la riproduzione a dispositivi non abilitati.

Novità dal mondo Blu-Ray La PlayStation 3, il primo apparecchio che utilizzerà commercialmente questa tecnologia.

Il 19 aprile 2004 Sony ha presentato il prototipo di supporto Blu-ray fatto di carta per mitigare l'impatto ambientale derivante dallo smaltimento dei supporti ottici e migliorare la sicurezza per il loro utilizzo. Il lavoro su questo nuovo tipo di supporto era iniziato l'anno precedente. Il disco, grazie alla carta che ne costituisce la componente principale (il 51%), è biodegradabile e può essere facilmente distrutto usando un semplice paio di forbici. I costi di produzione dovrebbero essere anche più bassi di quelli dei normali dischi, rendendo il nuovo supporto il prodotto perfetto per la prossima generazione di supporti ottici. Purtroppo però la particolarità di questo materiale, seppure si basi sullo standard Blu-ray ne impedisce l'uso sui (pochi) lettori e masterizzatori già in commercio, richiedendo hardware aggiornato per il suo utilizzo.

A fine 2004 JVC invece ha annunciato la realizzazione del primo Blu-ray/DVD combo ROM disc, ovvero un disco capace di immagazzinare fino a 33.5GByte di dati in maniera molto originale: riprendendo l'idea dei DVD a singolo strato (layer) ma doppia faccia ha realizzato un supporto formato da un lato da un layer del Blu-ray disc mentre dall'altro un DVD dual layer. In questo modo si potrebbero realizzare films in 2 formati diversi a diverse risoluzioni e un utente potrebbe cominciare a vedere il film in formato DVD e poi al momento dell'acquisto di un nuovo lettore compatibile Blu-ray poter fruire da subito delle potenzialtà del nuovo formato con una videoteca già fornita. Teoricamente questo cosituirebbe un ottimo supporto di transizione, ma nella pratica emergono vari dubbi sulla possibilità che questo possa mai diventare un prodotto commerciale, visti i risultati (scarsi) di tentativi analoghi già sperimentati in passato unendo i DVD e i CD per ottenere un formato unico.

Il 20 maggio 2005 la TDK ha realizzato un prototipo di disco Blu-ray a doppio strato e doppia faccia in grado non solo di raccogliere il doppio dei dati (cioè 100 GB) ma anche di poter essere letto/scritto a velocità maggiore rispetto ai dischi standard realizzati finora. Il disco può registrare a 72 Mbps (bits per secondo), il doppio rispetto ai 36 Mbps dei correnti Blu-ray Disc originali. TDK ha migliorato la velocità di scrittura usando un laser molto più potente e approntando alcuni cambiamenti al materiale del disco stesso. All'inizio, lo standard proposto si basava sulla velocità di 2x e questo ha costretto TDK a proporre il nuovo standard alla Blu- ray Disc Association, ma a fine giugno l'azienda è riuscita a raggiungere in laboratorio l'incredibile velocità di 6x ovvero 216 Mbps stabili in scrittura. Secondo Sony dopo il lancio di tale supporto ci sarà il primo aumento di velocità durante il 2007. È stata presentata inoltre l'evoluzione della tecnologia proprietaria Armor Plated, chiamata commercialmente con il nome di Durabis, cioè uno stato protettivo antigraffio già applicato da TDK su alcuni DVD nel 2004 e ora applicato anche ai supporti Blu-ray. A detta del produttore, i dischi trattati con questa resina speciale possono resistere all'"attacco" di una spugna in lana di acciaio e respingere ogni tipo d'inchiostro, anche indelebile. Questo strato protettivo consentirà la commercializzazione di dischi Blu-ray "nudi" ovvero privi della cartuccia protettiva che era stata pensata inizialmente, risultando quindi in tutto simili agli attuali CD e DVD.

Intanto la Philips si è concentrata maggiormente sull'hardware, ed ha in programma di immettere sul mercato nella seconda metà del 2005 il primo drive ottico al mondo capace di leggere e scrivere Compact Discs (CD), Digital Versatile Disc (DVD) and Blu-Ray Discs (BD). La sua utilità, ovvero l'uso di tre laser diversi, sarà però dimostrata solo quando ci sarà una vera espansione dei supporti Blu-ray. Sempre Philips a metà luglio 2005 ha effettuato i primi test di registrazione su supporti prodotti con rame e silicio a velocità da 1x a 7x (quest'ultima equivalente alla velocità 10x per i DVD e 30x per i CD). I risultati hanno indicato che il minor tempo di registrazione è tangibilmente praticabile ad una velocità di rotazione di ben 10800 giri al minuto. All'atto pratico, 25 GB di dati possono essere, a velocità 7x, registrati in appena 14 minuti.

Il 31 luglio 2005 la Twentieth Century Fox ha annunciato la prossima commercializzazione di alcuni titoli nel nuovo formato Blu-Ray ad alta definizione sui mercati asiatico, americano ed europeo. Tra questi si possono

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citare: le serie dei Simpsons, X-Files, le saghe di X-Men e di Alien, oltre a molti altri titoli fra cui film di successo come Tutti pazzi per Mary e Io, Robot. Il 22 ottobre 2005 La Warner Bros. ha annunciato l'intenzione di voler produrre contenuti anche su supporti Blu-ray. La notizia risulta di particolare interesse, dal momento che Warner è comunque affiliata al gruppo a favore del formato HD-DVD. La scelta di Warner segue quella di Paramount Home Entertainment. È a questo punto molto probabile che, a breve, anche Universal Studios, attualmente dalla parte di HD-DVD, segua le orme delle due major appena citate. Marsha King, executive vice president per lo sviluppo business di Warner Home Video, ha dichiarato di voler rendere disponibili le proprie produzioni per il maggior numero di consumatori possibili. Warner afferma che i sistemi anticopia previsti dallo standard Blu-ray soddisfano quelle che sono le esigenze della compagnia stessa.

Il 31 ottobre 2005 HP, in accordo con le polemiche sollevate da Microsoft e Intel, a proposito dell'adozione di due requisiti, ritenuti fondamentali, come il "mandatory managed copy" e l'"iHD interactive layer" che se non verranno adottati porteranno la casa statunitense ad appoggiare il concorrente. Sembra che, dopo uno scambio di pareri con Microsoft, HP abbia rivalutato la propria posizione dichiarando "La Blu-Ray Disc Association" deve adottare il mandatory managed copy e l'iHD, due elementi che potrebbero aumentare le possibilità di unificazione dei formati. Ovviamente, se questa deciderà di non cambiare da BD-J a iHD per le applicazioni interattive, HP potrebbe supportare la tecnologia più conveniente, l'HD-DVD". HP non uscirà comunque dal consorzio Blu-ray, supporterà entrambi i formati, ma con queste premesse, per il Blu Ray, la situazione non è certo delle migliori.

Il 30 dicembre 2005 sono state confermate le voci secondo le quali i dischi Blu-Ray saranno dotati di Region code come gli attuali DVD. Le regioni saranno però soltanto tre: Regione 1: Americhe e Sud Est asiatico ((India, Giappone, Corea, Tailandia, Malesia, etc.)), Cina esclusa Regione 2: Europa e Africa Regione 3: Cina, Russia e altri La novità risiede nella condivisione di codifica per Nord-America e Giappone, rendendo così possibile lo scambio di materiale fra queste due zone di importanza cruciale per il mercato. Tale scelta infatti permetterà ad esempio di utilizzare giochi per la futura Playstation3 già al momento del lancio non solo in Giappone ma anche negli Stati Uniti, giusto per fare un esempio. Ignorati dunque i pareri di molti analisti del settore che indicavano nelle limitazioni a zone più un problema per chi fruisce legalmente dei contenuti che per la pirateria.

Il 10 gennaio 2006 al CES di Las Vegas TDK ha mostrato alcuni supporti da 100 GB grazie all'adozione di 4 strati. Secondo il produttore possono essere scritti ad una velocità di 6x, quindi quasi 27 MB al secondo, vale a dire circa un'ora per la masterizzaizone completa. È stato inoltre migliorato il supporto di protezione, ora denominato DuraBis 2, in grado di proteggere maggiormente il supporto dai graffi. Indiscrezioni assolutamente non confermate indicano in circa 50-70 euro il prezzo del supporto da 100 GB, mentre per le versioni da 50 GB BD-E e BD-RE (riscrivibile) i prezzi sarebbero rispettivamente di 40 e 55 euro circa, ovviamente destinati a scendere drasticamente col tempo.

Il 9 febbraio 2006 Sony ha comunicato i prezzi dei futuri film su supporto Blu-Ray. Tali prezzi oscilleranno tra i 29 $ ei 34 $, a seconda della popolarità dei film. In sostanza dovrebbero essere prezzi simili a quanto era avvenuto nel 1997 con il passaggio da VHS a DVD.

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HD DVD

HD DVD (acronimo di High Density Digital Versatile Disc o High Definition Digital Video Disc) è un formato ottico digitale che è stato sviluppato al fine di diventare uno standard per i DVD di nuova generazione adatti ai contenuti ad alta definizione, promosso da Toshiba, NEC, e Sanyo, e supportato da quattro case di produzione di Hollywood.

Il 19 novembre 2003, il DVD Forum ha deliberato per 8 voti contro 6, che l'HD-DVD sarà il successore del DVD per l'alta definizione. È stato proprio durante questo incontro che è stato coniato il nome di HD DVD, che in precedenza veniva chiamato "Advanced " dagli addetti ai lavori. Il Blu-Ray invece non è mai stato sottoposto al DVD Forum per l'approvazione.

Caratteristiche tecniche HD-DVD è simile al concorrente Blu-ray Disc, che utilizza anch'esso supporti della stessa dimensione, pari a quella dei CD (120 mm di diametro) e un laser blu di 405 nanometri di lunghezza d'onda.

Capacità di memorizzazione Un disco HD-DVD ha una capacità di 15 GB per ogni singolo layer, e al momento esiste in 3 versioni differenti: 15 GB (1 layer), 30 GB (2 layer) e recentemente, il 12 maggio 2005 al Media-Tech Expo di Los Angeles ne è stata proposta un'evoluzione da 45 GB (3 layer). Non mancherà, in futuro, anche una quarta versione con standard SD-DVD, che permetterà alle Major di masterizzare su entrambe le facciate, rendendo così disponibili film in edizione speciale con singolo disco.

Dettagli costruttivi Lo strato protettivo è spesso 0,6 mm, cioè lo stesso spessore utilizzato anche nei DVD ed è molto maggiore rispetto a quello utilizzato per il Blu-Ray che è di soli 0,1 mm. L'Apertura numerica della testina ottica è 0,65, simile a quella di 0,6 usata per i DVD. HD-DVD riutilizza anche tutta la struttura dei dati già esistente (frames, settori, ECC blocks), gli algoritmi di correzione di errori e gli schemi di modulazione dello standard DVD. L'unica vera differenza rispetto ad un DVD tradizionale è che un blocco HD-DVD ECC corrisponde a due blocchi DVD ECC concatenati. Tutti questi fattori, messi insieme, determinano un minor costo di produzione dei supporti HD- DVD rispetto ai dischi Blu-Ray concorrenti che richiedono di ricalibrare tutte le attuali linee di produzione dei dischi DVD, ed inoltre gli attuali supporti DVD saranno tranquillamente riproducibili anche dai futuri lettori del formato HD-DVD attraverso piccole modifiche alle unità ottiche.

Per contro però, proprio il maggiore spessore dello strato protettivo dei dischi HD-DVD ne causa la minore capacità di memorizzazione dati di questo standard rispetto al concorrente, dove il substrato su cui vengono scritti effettivamente i dati è molto vicino alla superfice, e la diffusione del laser è di conseguenza minore. Meno materiale il laser deve penetrare, maggiore sarà l'apertura numerica e minore sarà la distanza tra due tracce e la lunghezza dei pit. In parole povere, questi cambiamenti permettono maggiore densità di dati su un disco Blu- Ray anziché su un DVD o un HD-DVD.

Come è fatto un disco HD-DVD double layer Per poter realizzare un disco HD-DVD double layer è necessario ridurre lo spessore dello strato di argento situato in prossimità della testina ottica, in modo che il raggio laser possa raggiungere più facilmente il secondo strato (Layer 0). Lo strato di argento, oltre a riflettere il raggio laser, ha anche la funzione di dissipare il calore generato dal laser stesso. Più lo strato di argento si assottiglia però, più debole diventa l'effetto di dissipazione del calore e, per tale motivo, aumentano le interferenze di calore tra le tracce attigue registrate.

Toshiba è riuscita a risolvere questo problema inserendo un colorante organico ad elevata conducibilità termica. Si tratta di un colorante con una polarità che aumenta man mano che si passa dallo strato inferiore a quello superiore e in grado di incrementare la riflessione del raggio laser. Un processo produttivo 2P (fotopolimero) è impiegato per la realizzazione dello strato intermedio.

Nei supporti double layer DVD-R degli stampi usa e getta di poliolefina sono utilizzati per trascrivere le concavità e le convessità dello strato di registrazione sul fotopolimero. Toshiba impiega uno stampo di spessore 0,6 millimetri di policarbonato modellato per iniezione. Il risultato è che il policarbonato una volta utilizzato per gli stampi può essere riutilizzato come substrato alternativo di ricambio.

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Formati di memorizzazione dei video I lettori Blu-ray, includeranno probabilmente anch'essi la retrocompatibilità con gli attuali DVD, anche se questa procedura richiederà alcuni sforzi di progettazione in più, con plausibile ricaduta sui prezzi finali dei lettori stessi. I due formati impiegheranno entrambi le stesse tecniche di compressione video, e tra queste si possono citare MPEG-2, Video Codec 1 (VC1, che è basato sul formato Windows Media 9) e H.264/MPEG-4 AVC. Grazie alla compressione MPEG-4/AVC le tre taglie (15, 30 e 45 GB) potranno contenere rispettivamente 4, 8 e 12 ore di filmato ad alta definizione. In pratica questo tipo di soluzione renderà l’ingombro dei contenuti audio-video leggermente superiore all’attuale standard DVD 9.

Sistema di protezione dei contenuti Nell'aprile 2005, è stato annunciato che l'HD-DVD utilizzerà l'Advanced Access Content System (AACS), una versione avanzata del sistema CSS utilizzato per i DVD. AACS fornisce al dispositivo di riproduzione una chiave a 128 bit. Le varie "Device Key" sono uniche per ogni dispositivo o condivise tra dispositivi diversi. Il Media Key Block (MKB) è un set di chiavi creati dalla AACS License Association che permettono a ogni dispositivo di sbloccare e visualizzare i contenuti. Se un set di Device Keys è compromesso, può essere creato un nuovo MBK. Questo significa che se la chiave del lettore è compromessa, il DVD sarà inutilizzabile a meno che non sarà possibile aggiornare il firmware. Lo standard AACS comprende una connessione di rete, la CRM o content rights management. Il protocollo di gestione dei contenuti digitali funzionerà in cooperazione con il protocollo HDCP per impedire la riproduzione a dispositivi non abilitati.

Proposta per un ulteriore nuova tecnologia di protezione Al fine di limitare il fenomeno della pirateria cui il mercato del cinema è da sempre affetto, HD-DVD dovrebbe incoroporare anche la tecnologia Watermark, attualmente al vaglio del DVD Forum.

Watermark, che tradotto letteralmente significa "filigrana", altro non sarebbe che un classico segno di riconoscimento che verrà incluso nei contenuti digitali, ovviamente non visibili ad occhio nudo, anzi, non udibili. Sarà proprio la traccia audio, e non quella video, ad ospitare quelle piccole variazioni che solo un lettore studiato appositamente sarà in grado di riconoscere. In presenza di materiale contraffatto, il lettore si spegnerà, rendendo impossibile la riproduzione dei contenuti. Il lettore dunque analizzerà in fase di riproduzione la forma d'onda di una o più tracce audio, riconoscendo l'autenticità della copia e iniziandone la riproduzione. Le versioni cinematografiche e destinate ad uso casalingo, inoltre, avranno contrassegni differenti; non sarà possibile dunque filmare uno schermo e riprodurre il contenuto su un lettore compatibile Watermark.

Stato delle Specifiche Le attuali specifiche dell'HD-DVD-ROM (sola lettura) e HD-DVD-RW (ri-registrabile) sono giunte alla versione 1.0, invece quelle dell'HD-DVD-R (registrabile) sono giunte solo alla 1.9. I primi lettori HD-DVD-ROM erano attesi per la fine del 2004 con produzione in volumi per l'inizio del 2005, ma poi sono stati posticipati, prima alla fine del 2005 e successivamente al secondo trimestre 2006.

Il termine "ri-registrabile" a proposito del formato HD-DVD-RW è stato utilizzato al posto del più usuale "riscrivibile" in quanto, il 22 novembre 2005 sono stati presentati i nomi e loghi con cui verranno commercializzati i supporti HD-DVD. I dischi riscrivibili, in precedenza identificati come HD-DVD-Rewritable, sono stati battezzati HD-DVD-RAM; quelli ri-registrabili, prima noti come HD DVD-Re-recordable, sbarcheranno sul mercato con il nome di HD-DVD-RW. Al momento non sono ancora chiare le differenze tecniche tra l'uno e l'altro formato HD-DVD riscrivibile: l'ipotesi è che il "-RAM" sarà indirizzato soprattutto alle aziende, mentre l'"-RW" sarà più adatto al mercato di massa. L'HD-DVD rewritable (-RAM) è in larga parte basato sulla vecchia specifica DVD-RAM e, a differenza del formato re-recordable (-RW), dovrebbe supportare un solo layer di memorizzazione.

Novità dal mondo HD-DVD Il 22 dicembre 2003 NEC ha presentato un prototipo di drive che sfrutta una sola lente per leggere e scrivere sia l'attuale generazione di dischi DVD a laser rosso che la nuova generazione di dischi HD-DVD a laser blu. Il produttore giapponese sostiene che questa caratteristica consente di costruire dispositivi HD-DVD più piccoli, sottili e soprattutto economici. Il prototipo di NEC è attualmente in grado di leggere dischi ROM a singolo (15 GB) e doppio strato (30 GB) e di scrivere dischi RW da 20 GB.

Il 27 luglio 2004 Microsoft ha riferito che il sistema operativo di nuova generazione dell'azienda, "Vista", sarà compatibile con la tecnologia HD-DVD. Un responsabile del gruppo giapponese del colosso americano ha riferito che non è ancora stato stabilito se Vista, la nuova versione di Windows, supporterà la tecnologia rivale Blu-ray.

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Il 10 dicembre 2004 Toshiba ha presentato un nuovo supporto ibrido contenente 1 layer DVD e 1 layer HD- DVD, compatibile quindi sia con i lettori DVD attuali sia con i futuri HD-DVD. Si tratta senza dubbio di un buon tentativo per realizzare una transizione graduale al nuovo formato senza talgiare nettamente con il passato, ma il successo di questa tecnologia è tutt'altro che scontato.

Nell'aprile 2005, la Apple ha aggiornato la sua versione del software DVD Studio Pro aggiungendo il supporto alla produzione di contenuti in alta definizione. DVD Studio Pro consente inoltre la scrittura di supporti HD-DVD (anche se non sono ancora disponibili i drive in grado di scrivere tali dischi). Il 12 maggio 2005 al Media-Tech Expo di Los Angeles è stata proposta un'evoluzione del supporto HD-DVD da 45 GB (utilizzando 3 layer); quest'ultimo step è un chiaro tentativo di competere più ad armi pari con il concorrente Blu-ray che già nella sua versione iniziale poteva contenere 50 GB utilizzando solo 2 strati da 25 GB l'uno.

Il 13 maggio 2005 Sony (principale promotore dello standard concorrente Blu-ray) ha dichiarato che nel 2006 metterà in commercio anche unità ottiche compatibili HD-DVD per il quale sono già pronti oltre 50 film.

Il 14 settembre 2005 Il DVD Forum ha approvato le specifiche del formato registrabile HD-DVD-R da 30 GB. Toshiba spera di passare dall'attuale versione 1.9 a quella 2.0 entro la fine dell'anno. La realizzazione di dischi 30 GB è stata possibile utilizzando un nuovo die organico prodotto in collaborazione con gli sviluppatori.

Il 10 ottobre 2005, nel corso del "DVD japan Conference 2005" Toshiba ha dato ad intendere che tale standard molto probabilmente non includerà un codice regionale, come accade invece con gli attuali DVD Video. La scelta prende vita anche da diverse indagini di mercato, dalle quali è emersa una diffusa impopolarità per i codici regionali da parte della quasi totalità del pubblico. Nato come strumento per arginare la pirateria e per mantenere separati mercati ben distinti, tale limitazione ha di fatto reso impossibile riprodurre sui comuni DVD da tavolo materiale acquistato legalmente in uno stato differente, a meno di non disporre di un lettore "Region Free" o addentrandosi in complessi e limitati cambi di regione.

Il 22 novembre 2005 sono stati presentati i nomi e loghi con cui verranno commercializzati i supporti HD-DVD. I dischi riscrivibili, in precedenza identificati come HD-DVD-Rewritable, sono stati battezzati HD-DVD-RAM; quelli ri-registrabili, prima noti come HD DVD-Re-recordable, sbarcheranno sul mercato con il nome di HD-DVD-RW.

Il 31 marzo 2006 Toshiba ha lanciato in Giappone il suo primo lettore HD DVD da salotto al prezzo di circa 800 euro.

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Dati tecnici e differenze tra Blu-ray disc e HD-DVD

Parametri Blu-Ray disc HD-DVD (1 layer) 25 GB 15 GB (2 layer) 50 GB 30 GB Capacità ROM (sola lettura) (3 layer) non disp. 45 GB (4 layer) 100 GB non disp. (8 layer) 200 GB non disp. (1 layer) 25 GB 20 GB Capacità RW (riscrivibile) (2 layer) 50 GB 32 GB (1 layer) 25 GB 15 GB Capacità R (registrabile) (2 layer) 50 GB non disp. Processo produttivo nuova tecnologia nuova tecnologia Lunghezza d'onda del laser 405 nm 405nm Apertura numerica 0.85 0.65 Potenza assorbita in lettura 0.35 mW 0.50 mW Strato protettivo 0.1 mm 0.6 mm Rivestimento resistente si no Dimensione della traccia 0.32ųm 0.40ųm Dimensione minima del pit 149.0 nm 204.0 nm 36 Mbps (1x) Velocità di trasferimento dati 72 Mbps (2x) 36.5 Mbps 54 Mbps (video BD-ROM) Risoluzione video 1920 x 1080 1920 x 1080 MPEG-2 MPEG-2 ROM MPEG-4 AVC(H.264) MPEG-4 AVC(H.264) Compressione Video VC-1 VC-1 RW/R MPEG-2 MPEG-2 PCM PCM Dolby Digital Dolby Digital Dolby Digital Plus Dolby Digital Plus Compressione audio DTS DTS DTS-HD DTS-HD Dolby Lossless(MLP) Dolby Lossless(MLP)

Trattative per il formato unico. Il 25 marzo 2005 Ryoji Chubachi, uno dei capi di Sony, nel suo discorso sulla lotta per il "dopo DVD" tra il consorzio Blu-Ray e quello HD-DVD. Chubachi ha dichiarato che una soluzione di compromesso con il consorzio HD-DVD sarebbe la cosa migliore per tutti, dai consumatori ai produttori e questo ha fatto subito scattare una serie di commenti, polemiche e speculazioni: alcuni pensano infatti, che questo segno di apertura non sia dettato da un vero interesse per il "bene del consumatore" ma piuttosto dal fatto che il concorrente HD-DVD essendo retrocompatibile con i lettori precedenti, comporta meno costi di produzione ed inoltre arriverà nei negozi prima del Blu-Ray.

Il dubbio che rimane è che gli intenti di fusione siano spinti dal tentativo di far "cedere" l'altra parte. Del resto l'unificazione degli standard sembrerebbe molto difficile almeno dal punto di vista hardware, il che significa che per un tale proposito uno dei due contendenti dovrebbe in un certo senso "autoscartarsi".

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La posizione di Microsoft Il 27 settembre 2005 Microsoft e Intel (binomio conosciuto anche con il nomignolo Wintel) hanno annunciato apertamente di appoggiare lo standard HD-DVD apportando una serie di motivazioni che non hanno certo lasciato in silienzio i sostenitori o meglio, gli sviluppatori del formato Blu-Ray. Secondo Microsoft queste sarebbero le aree in cui Blu-Ray ha fallito:

Sembra che la possibilità per i consumatori di fare copie di un disco legalmente ottenuto sia estremamente ridotta e Intel, che tiene molto al lancio della sua piattaforma Intel VIIV avvenuto agli inizi di settembre non "digerisce" questa lacuna. Sarebbe scarso anche il supporto per dischi ibridi che possono essere letti sia dai player DVD attuali che quelli futuri. Microsoft ha dichiarato che questo era una funzionalità inizalmente promessa da entrambi gli standard, ma che alla fine solo HD-DVD ha mantenuto, dato che il prototipo di Blu-Ray è ancora nei laboratori e lontano dalla possibile commercializzazione. Blu-Ray non sarebbe riuscito a mantenere bassi costi né per la produzione, né per la replicazione dei dischi. Viene menzionata perfino la capacità di immagazzinamento, che sulla carta dovrebbe essere un punto decisamente a favore di Blu-Ray, ma che all'atto pratico sembra che il supporto da 50 GB funzioni quasi esclusivamente in laboratorio, quindi resterebbe quello da 25 GB a scontrarsi contro il disco da 30 GB di HD- DVD. Infine è stata "denunciata" anche l'interattività degli standard.

Blu-Ray Disc Association A tutto questo la Blu-Ray Disc Association, per voce di Dell e HP, ha risposto con le seguenti argomentazioni, che per il momento, in realtà appaiono un po' deboli: Quando Intel e MS affermano che l' HD-DVD è più capiente, mettono a confronto un dual layer (HD-DVD 30 GB) con un single layer (BD 25 GB). Dell e HP rispondono a Microsoft e Intel sul fatto che l' HD-DVD sia il solo formato che permetta agli utenti di realizzare copie legali dei contenuti di un disco, affermando che questa è una parte del sistema di protezione AACS, e AACS è solo una parte delle specifiche del BD. Per la Blu Ray Disc Association il BD fornisce estensioni per i dischi ibridi, compatibilità con l'odierno DVD e facilità di uso in PC notebook. Blu-ray sarebbe un formato superiore. Offre il 67-150 % di capacità in più, alte velocità di trasferimento, compatibilità con i notebook ultrasottili, connettività a banda larga e un collaudato layer interattivo con BD- Java.

La posizione di Intel Il 5 ottobre 2005 anche Intel ha rivelato direttamente la propria posizione, affermando che il problema maggiore di Blu-Ray risiede in uno dei suoi sistemi di protezione che prende il nome di ROM Mark. Come detto prima, sia HD-DVD che Blu-Ray dispongono di un sistema di protezione definito AACS (Advanced Access Contest System), che permette di proteggere i contenuti dalla copia non autorizzata.

Blu-Ray aggiungerebbe a questo altri due livelli di protezione, BD+ (di cui non si sa molto allo stato attuale) e proprio il sistema ROM Mark, molto complesso e articolato, che sembra veramente molto efficace. ROM Mark dovrebbe rendere inutilizzabili i contenuti che risiedono su supporti non autorizzati e non creati da un ben preciso masterizzatore, ad esempio, l'azienda che produce il supporto Blu-Ray con contenuti multimediali, per esempio un film, posiziona un marcatore digitale in un punto estremamente preciso della traccia e ne memorizza le coordinate fra i dati scritti sul supporto. Ogni masterizzatore differisce in maniera lieve da un altro, e ciò costituisce di fatto una specie di "impronta digitale", una peculiarità di ogni masterizzatore. L'estrema precisione delle coordinate del marcatore digitale permettono di rendere praticamente impossibile copiare il contenuto del disco originale su un altro disco, senza che quest'ultimo non venga rilevato come pirata e quindi di impossibile utilizzo. Il supporto scritto con un altro masterizzatore infatti avrà il marcatore in una posizione differente da quanto indicato nei dati.

Il sistema, così come è concepito, risulta estremamente efficace dal punto di vista di Sony, che ha nell'elettronica di consumo e nell'intrattenimento domestico il proprio mercato principale. Tale iniziativa inoltre va in effetti a controbattere la pirateria, quella veramente dannosa, ovvero quella che mette in commercio dischi identici in tutto e per tutto agli originali, che ha alle spalle delle vere e proprie associazioni a delinquere.

Secondo Intel però, che ha nell'informatica il proprio mercato principale, il concetto di Home Theatre PC ha senso solo se si possono spostare contenuti da supporto DVD a disco rigido. HD-DVD, con il solo AACS permette di farlo, allo stato attuale delle cose Blu-Ray no. In ultima analisi, Intel si dichiara ben disposta ad appoggiare anche lo standard Blu-Ray, qualora però quella che è vista come una limitazione all'espansione del proprio mercato fosse rimossa.

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Interlace and Progressive

Interlace Interlace is a technique of improving the picture quality of a video transmission without consuming any extra bandwidth. It was invented by RCA engineer Randall Ballard in the late 1920s [1]. It was ubiquitous in television until the 1970s, when the needs of computer monitors resulted in the reintroduction of progressive scan. While interlace can improve the resolution of still images, it can cause flicker and various kinds of distortion. Interlace is still used for all standard definition TVs, and the 1080i HDTV broadcast standard, but not for LCD, micromirror (DLP), or plasma displays. These devices require some form of deinterlacing which can add to the cost of the set.

Description With progressive scan, an image is captured, transmitted and displayed in a path similar to text on a page: line by line, from top to bottom. The interlaced scan pattern in a CRT (cathode ray tube) display would complete such a scan too, but only for every second line and then the next set of video scan lines would be drawn within the gaps between the lines of the previous scan.

Such scan of every second line is called a field. The afterglow of the phosphor of CRT tubes, in combination with the persistence of vision results in two fields being perceived as a continuous image which allows the viewing of full horizontal detail with half the bandwidth which would be required for a full progressive scan while maintaining the necessary CRT refresh rate to prevent flicker.

Only CRTs can display interlaced video directly – other display technologies require some form of deinterlacing.

Application Interlacing is used by all the analogue TV broadcast systems in current use:

PAL: 50 fields per second, 625 lines, odd field drawn first SECAM: 50 fields per second, 625 lines NTSC: 59.94 fields per second, 525 lines, even field drawn first

Progressive Progressive or non-interlaced scanning is any method for displaying, storing or transmitting moving images in which the lines of each frame are drawn in sequence. This is in contrast to the interlacing used in traditional television systems. Progressive scan is used for most CRT computer monitors. (Other CRT-type displays, such as televisions, typically use interlacing.) It is also becoming increasingly common in high-end television equipment, which is often capable of performing deinterlacing so that interlaced video can still be viewed.

Advantages of progressive scan include: Subjectively increased vertical resolution. The perceived vertical resolution of an interlaced image is usually equivalent to multiplying the active lines by about 1.6. This explains, for example, why HDTV standards such as 1080i (1920x1080, interlaced) in most cases deliver a quality equal to or slightly poorer than that of 720p (1280x720, progressive), despite containing far more lines of resolution. No flickering of narrow horizontal patterns, Simpler video processing equipment, Easier compression

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