L'investimento in Arte E Cultura Per

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L'investimento in Arte E Cultura Per L’INVESTIMENTO IN ARTE E CULTURA PER FONDARE UNA CITTÀ E GENERARE UNA COMUNITÀ A GIBELLINA. INTERVISTA A LUDOVICO CORRAO* di Alessandra Badami** 1. Una testimonianza in forma di intervista come invito alla conoscenza della storia e della realtà della città di Gibellina L’intervista che viene di seguito proposta, rilasciata da Ludovico Cor- rao sulla sua attività di sindaco di Gibellina, raccoglie una delle sue ultime testimonianze prima della tragica scomparsa1 e contiene una serie di chiavi di interpretazione che permettono di capire più in profondità la complessità dei fenomeni che si sono intrecciati nella ricostruzione della città a seguito della distruzione causata dal terremoto che nel 1968 ha interessato la parte occidentale della Sicilia (Renna, De Bonis e Gangemi, 1979; Aa. Vv., 1976). Sindaco della città per quasi un quarto di secolo, Corrao ne ha gui- dato la ricostruzione urbanistica e contemporaneamente ha elaborato un nuovo modello identitario basato sull’arte e la cultura (La Monica, 1981). Nell’intervista descrive il clima politico, sociale ed economico della Si- cilia degli anni Sessanta, da lui vissuto prima che come esponente politico come uomo impegnato nella realtà sociale della sua terra, senza sottacere i condizionamenti mafiosi (cfr. anche Bilello, 2000) e le omissioni delle pubbliche amministrazioni locali e nazionali che hanno rallentato lo svilup- po del sud d’Italia. La consapevolezza di quali realtà fossero sullo sfondo delle vicende in- nescate dal terremoto consente di restituire un quadro più veritiero e di com- * Ricevuto 29 novembre 2012; nella forma rivista 27 gennaio 2012; accettato 24 marzo 2012. ** Alessandra Badami, Università degli Studi di Palermo, Corso Vittorio Emanuele 188, 90133 – Palermo; email: [email protected]. 1 Ludovico Corrao nasce ad Alcamo il 26 giugno 1927; muore assassinato a coltellate nella sua residenza presso la Fondazione Orestiadi di Gibellina il 7 agosto 2011 per mano di un suo collaboratore domestico di origini bengalesi. Archivio di studi urbani e regionali, XLIII, 105,66 2012 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell’opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. prendere il significato e la finalità delle azioni intraprese. Conoscere, per esempio, la composizione del tessuto sociale dei piccoli comuni del- l’entroterra siciliano, l’economia agricola dopo la riforma agraria, il costante emungimento sociale causato dall’emigrazione (cfr. anche Caldo, 1975; Bar- bera, 1980), l’evoluzione e il potenziamento del fenomeno mafioso (cfr. an- che Cattedra, 1993); valutare i punti di debolezza dell’intervento statale a se- guito dell’evento calamitoso del terremoto (cfr. anche Musacchio, 1981), gli errori nelle scelte di pianificazione urbanistica e territoriale non rapportate alla dimensione geografica, sociale ed economica del contesto (cfr. anche Carta e Di Maio, 1970), gli sprechi e gli illeciti nella gestione dei soccorsi e dei finanziamenti (cfr. anche Aa. Vv., 1981); comprendere il trauma della popolazione, saper ascoltare e dare risposte ai bisogni, ai desideri e alle aspi- razioni delle popolazioni terremotate (cfr. anche Badami et al., 2008). La preziosa testimonianza raccolta da uno dei protagonisti che ha vis- suto in prima persona queste recenti realtà, e che è stato uno dei principali autori della ricostruzione, con esiti e giudizi non sempre positivi e condi- visi ma che indubbiamente corrispondono ad avanzamenti di grande inte- resse, è un invito rivolto al lettore per conoscere di quanto fa di Gibellina un caso particolare2. 2. Il profilo di Ludovico Corrao e la sua attività politica per l’urbanistica Ludovico Corrao definiva se stesso attraverso le sue attività e la sua missione: “La mia esperienza di sindaco, di senatore, di presidente della Fondazione Orestiadi è stata sempre volta a congiungere l’arte, la storia, l’economia e la politica”3. Avvocato, dedica la sua attività, sia professionale che politica, al- l’impegno sociale. Dal 1955 comincia il suo impegno in politica come Deputato dell’ARS4 nella lista della DC; dal 1958 al 1960 si allinea al fianco di Silvio Milazzo, il primo esponente politico a rompere i tradizio- nali schemi partitici in nome dell’autonomia siciliana, e diviene uno dei principali esponenti del milazzismo ricoprendo diversi incarichi come as- sessore regionale; è tra i principali promotori del partito USCS5 che si 2 Per un approfondimento degli argomenti accennati nel testo si rimanda alla bibliografia e alla nota che la precede in cui sono proposti percorsi tematici che raggruppano i testi citati. 3 Ludovico Corrao, citazione estratta da Corrao e Carollo (2010, p. 306). 4 ARS: Assemblea Regionale Siciliana. 5 USCS: Unione Siciliana Cristiano Sociale. 67 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell’opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. contrappone alla DC e promuove l’integrale applicazione dello Statuto Siciliano come effettiva pratica di autonomia della regione (Corrao e Ca- rollo, 2010). In questi anni, anche sulla scorta delle sollecitazioni di Da- nilo Dolci (Mazzoleni, 1997), dedica gran parte delle sue energie alla di- fesa dei diritti delle classi operaie, contadine e proletarie della Sicilia (Dolci, 1968), promuovendo i Centri di Rinascita (centri di aggregazione sociale per la presa di coscienza dei diritti delle classi meno abbienti), provvedendo alla risoluzione di gravissime emergenze come quelle abita- tive a Palermo (cortile Cascino) e nelle comunità montane dei Peloritani (Santa Lucia di Cutò). Dal 1960 al 1963 Corrao è sindaco di Alcamo e agisce da catalizzatore di forze nuove in un contesto di radicale rinnovamento politico-ammi- nistrativo della città, con il passaggio da un ultradecennale governo demo- cristiano a una giunta cristiano-sociale, socialista e comunista. Tra le inno- vazioni introdotte durante il suo mandato, la più importante è stata la mobi- litazione per l’approvazione del nuovo Piano regolatore, un piano costruito insieme alla cittadinanza, ampiamente discusso sia in assemblee popolari sia in riunioni di categoria. Il piano era caratterizzato dalla salvaguardia dei principali valori pae- saggistici e ambientali del territorio comunale, con particolare attenzione alla fascia costiera e all’insediamento di Alcamo Marina; lungo la fascia costiera, infatti, una corretta pianificazione territoriale avrebbe salvaguar- dato l’integrità e il mantenimento dei valori ambientali e paesaggistici e ne avrebbe consentito la destinazione a fruizione turistico-balneare. Il piano era caratterizzato inoltre dall’attenzione verso il recupero e la valorizzazio- ne del patrimonio storico-artistico e culturale della città e del territorio, con riferimenti specifici sulla qualità architettonica sia degli edifici da recupera- re sia delle nuove costruzioni. Accanto a un articolato sistema di vincoli paesaggistici, urbanistici e architettonici erano anche previste aree di svi- luppo dell’insediamento urbano e la riqualificazione e l’adeguamento delle reti stradali, dei servizi e delle infrastrutture a rete (Corrao e Carollo, 2010). La fine del mandato ha segnato anche la fine di un periodo contrasse- gnato da grandi trasformazioni politiche e sociali e il ritorno alla gestione precedente che, rigettando il piano, ha consentito nei fatti un assalto edilizio indiscriminato nelle aree più pregiate del territorio e il suo conseguente de- grado. Proprio nelle aree di costa si è realizzata la maggiore concentrazione di edilizia privata (di cui gran parte abusiva) di seconde case, rendendo ir- realizzabile il progetto di Corrao6. 6 Il commento di Corrao sull’esito di uno sviluppo non pianificato lascia una descrizione 68 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell’opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. Nel 1962 viene eletto segretario del partito PACS7, costituito dai Gruppi di Rinascita di cui aveva promosso la fondazione, mentre nel 1963 è alla Camera dei Deputati nella lista del PCI. Nel 1968 è eletto senatore per il PCI-PSIUP – successivamente rieletto negli anni 1972, 1994 e 1996 – e dallo stesso anno di- viene sindaco di Gibellina, mantenendo quasi ininterrottamente la carica per un quarto di secolo. Muore assassinato per mano di un suo domestico il 7 agosto del 2011, la mente ancora piena di progetti, il cuore di passione. 3. Ricostruire Gibellina L’esperienza di Gibellina è la sua più grande e appassionata avventu- ra, una passione che nasce il giorno in cui un violento terremoto devasta la Sicilia centro-occidentale danneggiando gravemente quattordici centri urbani, di cui quattro completamente distrutti8. Corrao si candida a sinda- co di una delle quattro città con l’intenzione di non limitarsi a ottemperare ai compiti istituzionali della carica, ma di lanciarsi oltre l’ambito ammini- strativo per affrontare con coraggio e creatività la drammatica questione della ricostruzione – prima ancora che urbanistica ed edilizia – sociale e civile della comunità. Alcune criticità hanno reso la ricostruzione un percorso molto difficol- toso. 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