ARPACAL Agenzia Regionale Per La Protezione Dell’Ambiente Della Calabria
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Regione Calabria ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria DIPARTIMENTO DI CATANZARO ANALISI DEI DATI AMBIENTALI E MODALITÀ D’INTERVENTO ARPACAL NELL’AMBITO DEL P.E.E. DELLA DITTA AUTOGAS MERIDIONALE SPA SITA NEL AREA “ASI” DEL COMUNE DI LAMEZIA TERME (CZ) Settembre 2011 Via Lungomare, loc. Mosca – 88100 Catanzaro – Tel.: 0961/732540 – Fax:0961/738689, e-mail: [email protected] Regione Calabria ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria DIPARTIMENTO DI CATANZARO INQUADRAMENTO GENERALE DELL’AREA DI STUDIO La piana di S. Eufemia Lamezia è estesa per circa 120 kmq ed è ubicata all’estremità occidentale della stretta di Catanzaro. Quest’ultima costituisce la separazione naturale tra la Calabria settentrionale e meridionale. La forma della piana di Sant’ Eufemia Lamezia, che insiste quasi completamente sul territorio del comune di Lamezia Terme, è simile ad un triangolo isoscele. Idealmente si può associare la base del triangolo alla linea di costa, compresa tra Gizzeria Lido, a Nord, e la foce del Fiume Angitola a Sud (Pizzo Calabro) con una lunghezza di 15 km. Mentre l’altezza del triangolo è coincidente con l’asta del fiume Amato, che è pari a circa 10 km. In particolare, a sud della foce del fiume Amato, sorge l’area ex SIR le cui coordinate metriche medie sono: X: 607152,97 - Y: 4302745,47 Il sistema di riferimento è WGS 84 (World Geodetic System 1984) All’intero della piana di Sant’ Eufemia Lamezia sorge l’area ex SIR. Attualmente quest’area, in cui si trova lo stabilimento della AUTOGAS MERIDIONALE SPA, unitamente all’area contermini, a monte della strada statale (SS.18), costituisce la Zona Industriale di Lamezia Terme gestita dall’ ASI - CAT (Area dello Sviluppo Industriale della Provincia di Catanzaro). SIR Perimetrazione schematica area ex SIR Perimetrazione schematica area ASI Via Lungomare, loc. Mosca – 88100 Catanzaro – Tel.: 0961/732540 – Fax:0961/738689, e-mail: [email protected] Regione Calabria ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria DIPARTIMENTO DI CATANZARO Figura 1 – Inquadramento generale della piana di S. Eufemia Lamezia con alcuni riferimenti toponomastici MORFOLOGIA La pianura di S. Eufemia. di età Olocenica, è delimitata verso l’interno dai versanti collinari terrazzati di Nicastro e Sambiase a Nord, di Caraffa di Catanzaro ad Est, dagli altipiani delle Serre (Maida San Pietro a Maida ecc.) a Sud-Est. Verso l’esterno è invece bordata dal Mar Tirreno. Lungo tutto il litorale è presente una fascia continua di dune eoliche in parte stabilizzate e in parte attive. Morfologicamente l’area è caratterizzata dalla presenza di un alto strutturale (Horst) che si identifica orograficamente con le propaggini meridionali del Massiccio della Sila (Monte Mancuso, 1290 m s.l.m., Monte Reventino, 1416 m s.l.m, Monte Castelluzzo 1202 m s.l.m.) ed un basso strutturale (Graben) che corrisponde geograficamente alla Piana di S. Eufemia. L’intera piana è formata da una potente serie di depositi alluvionali generata dall’intersezione delle “conoidi di deiezione” formatesi dalle alluvioni dei torrenti che la attraversano partendo dai rilievi collinari bordieri. La Piana di S’Eufemia è infatti solcata da numerosi corsi d’acqua che sfociano a mare ovvero il fiume Amato, che scorre al centro della piana, il Torrente Bagni e Cantagalli a Nord, il Torrente Turrina a Sud. IDROGRAFIA La rete idrografica è nel complesso alquanto elementare ed i corsi d’acqua hanno generalmente carattere torrentizio. I loro alvei rimangono asciutti, o quasi, in estate, mentre in autunno e soprattutto in inverno, con il verificarsi delle precipitazioni più intense, danno luogo a piene improvvise. Le condizioni geologiche, la situazione morfologica ed il regime pluviometrico condizionano i deflussi delle linee di drenaggio superficiali che risentono con immediatezza delle precipitazioni atmosferiche per cui possono raggiungere valori notevoli di portata in tempi ridotti (bassi tempi di corrivazione). Il regime di molti corsi d’acqua, quindi, è di tipo torrentizio con notevoli portate durante la stagione piovosa ed in occasione di precipitazioni intense e prolungate, mentre si riducono notevolmente fino a condizioni di completa assenza d’acqua nella stagione estiva. Questo regime, rappresentato, nella piana dai torrenti Bagni, Cantagalli e Turrina, è tipico delle fiumare calabresi, che presentano bacini d’ alimentazione piccoli e in forte pendenza. Il corso d’acqua principale, che governa l’assetto idrografico della piana, è il fiume Amato che trae origine dal monte Reventino (m 1416 s.l.m.) e si sviluppa per una lunghezza complessiva di 56 km, con un bacino di circa 400 km2. Detto corso d’acqua presenta un regime di magra assai modesto, ma diventa dannoso nel periodo di piena per la sua azione sulla pianura alluvionale. L’alveo del Via Lungomare, loc. Mosca – 88100 Catanzaro – Tel.: 0961/732540 – Fax:0961/738689, e-mail: [email protected] Regione Calabria ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria DIPARTIMENTO DI CATANZARO Fiume Amato può essere schematicamente diviso in un tratto di monte stretto e in forte pendenza e un tratto di valle, che si sviluppa nella piana, caratterizzato da un ampio alveo ghiaioso caratterizzato da un reticolo a rami anastomizzati tipo “braided”.con estese barre ed isole fluviali dalla caratteristica forma a losanga. L’Amato è alimentato da un fitto reticolo idrografico, che si origina dalle alture circostanti, e rappresenta il livello di base locale per tutte acque che drenate dai corsi d’acqua minori della zona. Gli affluenti più importanti dell’Amato sono il torrente Piazza, S. Ippolito, il Torrente Pesipe e il Torrente Cottola. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE La pianura alluvionale di S. Eufemia Lamezia corrisponde alla parte tirrenica della stretta di Catanzaro che, come già accennato in precedenza, è bordata dai rilievi collinari terrazzati di Nicastro e Sambiase a Nord, di Caraffa di Catanzaro ad Est, dagli altopiani delle Serre (Maida ,San Pietro a Maida, ecc.) a Sud-Est. In generale La Stretta di Catanzaro segna il limite tra la Calabria Settentrionale e la Calabria Meridionale e rappresenta, da un punto di vista orografico, una depressione morfologica allungata in direzione E-W, corrispondente ai bacini dei Fiumi Amato e del F. Corace, ed è delimitata a Nord dal Massiccio della Sila e a Sud da quello delle Serre. La Stretta di Catanzaro è strutturata da faglie normal-trascorrenti sinistre caratterizzate da una direzione media WNW-ESE che nell’insieme hanno generato la fossa tettonica meglio conosciuta come “graben di Catanzaro”. In particolare nella sua porzione settentrionale, il “graben” è caratterizzato dalla faglia d’importanza regionale “Sambiase – Pianopoli - Catanzaro”, che delimita le propaggini meridionali dei sistemi montuosi Catena Costiera - Sila. Nel settore meridionale del graben le strutture WNW-ESE risultano molto meno frequenti ed evidenti rispetto al bordo settentrionale e sono rappresentate dall’ importante direttrice “Maida – Girifalco - Squillace”. Da un punto di vista geologico (figura 2), ai fini del presente lavoro, si è ritenuto opportuno raggruppare le unità geologiche affioranti in due domini principali rappresentati da: Substrato roccioso pre-pliocenico: affiorante in corrispondenza dell’alto strutturale, costituito da rocce metamorfiche di basso grado paleozoico-mesozoiche (filladi, gneiss ed in subordine, rocce verdi) e da rocce carbonatiche giurassiche (dolomie e calcari), ricoperte localmente in discordanza da sedimenti terrigeni alto-miocenici rappresentati da argille marnose ed, in subordine, da gessi e Via Lungomare, loc. Mosca – 88100 Catanzaro – Tel.: 0961/732540 – Fax:0961/738689, e-mail: [email protected] Regione Calabria ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria DIPARTIMENTO DI CATANZARO calcari evaporitici alto miocenici. Le rocce sono intensamente pieghettate e fittamente attraversate da superfici di faglia che ne aumentano gli indici di fratturazione e le predispongono all’alterazione. Depositi sedimentari plio-pleistocenici: affiora in corrispondenza del basso strutturale della Piana di Sant’Eufemia ovvero una depressione tettonica riempita da potenti successioni sedimentarie d’origine marina d’età Pliocene superiore-Pleistocene medio, ricoperte da depositi di conoide d’origine continentale d’età Pleistocene superiore-Olocene. I depositi plio-pleistocenici sono rappresentati da una successione prevalentemente argillosa ed in subordine sabbioso-conglomeratica. In particolare tali depositi sono qui rappresentati da due generazioni di conoidi che si allineano lungo il bordo settentrionale della Piana di Sant’Eufemia, e dai sedimenti fluviali del Fiume Amato. Dal punto di vista litologico-tecnico la piana è limitata a Nord (da Gizzeria a Magisano) dal margine sud-occidentale della Sila dove affiorano scisti filladici, caratterizzati da resistenza all’erosione da moderata ad elevata ed una basso grado di permeabilità. A sud (da Maida a Borgia) è bordata dalle pendici settentrionali delle Serre, dove, in affioramento, si hanno gneiss e scisti, notevolmente resistenti all’erosione, caratterizzati da una bassa permeabilità che tende però ad aumentare nelle zone di fratturazione. Queste formazioni possono risultare ricoperte da sporadici lembi di formazioni sabbioso-conglomeratiche quaternarie. Infine ad est la zona è caratterizzata dall’affioramento di rocce argillose uniformi e compatte