MISSIONE TESORO NASCOSTO La Presenza Diocesana in Albania, Brasile, India, Kosovo, Madagascar, Rwanda, E I Missionari Reggiani Nel Mondo
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MISSIONE TESORO NASCOSTO La presenza diocesana in Albania, Brasile, India, Kosovo, Madagascar, Rwanda, e i missionari reggiani nel mondo Centro Missionario Diocesano Reggio Emilia - Guastalla La presenza diocesana in Albania, Brasile, India, Kosovo, Madagascar, Rwanda e i missionari reggiani nel mondo Centro Missionario Diocesano Reggio Emilia - Guastalla Foto in copertina: Brasile Retro di copertina: Rwanda A cura del: Centro Missionario Diocesano Contatti: Centro Missionario Diocesano via Ferrari Bonini, 3 - 42121 Reggio Emilia tel. 0522/436840 - fax 0522/433991 e-mail: [email protected] sito web: www.cmdre.it Fotografie: Autori vari Centro Documentazione alla Mondialità Elaborazione grafica: Studio il Granello - Correggio (RE) - www.studioilgranello.it Stampa: Flyeralarm - Bolzano Finito di stampare: Febbraio 2010 Con il contributo di: Coop. Ravinala A tutti coloro che hanno creduto e credono nella missione come grazia, risorsa e responsabilità. Prefazione di Don Emanuele Benatti L’impegno missionario della nostra sacerdotali e dell’età avanzata di molti Chiesa, antico di secoli, ha trovato nei sacerdoti, non ha ridotto il proprio im- primi decenni del novecento una rin- pegno. novata primavera e ha mostrato in reli- L’apertura di nuove missioni in Al- giosi reggiani e guastallesi come p. Pie- bania, in Kosovo e in Rwanda è il segno tro Uccelli, il beato Artemide Zatti, don di una coscienza e di una volontà eccle- Pasquino Borghi, suor Maria Mazzelli, siale ancora intatta. figure di missionari davvero eccellenti. Finita la grande guerra, poco dopo la Attualmente i missionari inviati dal- lettera “Fidei Donum” di Pio XII, (1957) la Diocesi sono oltre quaranta: dodici Mons. Socche benediceva la partenza sacerdoti, sette suore e una ventina di per l’India di una laica, la dottoressa laici, di cui due consacrati con voti. Morelli (1959) e di due sacerdoti, don La consapevolezza della nostra ric- Ganapini (1961) e don Gualdi (1965), ca tradizione missionaria, deve vederci per il Madagascar, mentre, sempre tutti impegnati a rinnovarne la memo- all’inizio degli anni ’60, Mons. Zam- ria storica, alimentando, anche e so- barbieri e don Merzi coinvolgevano la prattutto nelle giovani generazioni, la Diocesi di Guastalla nel sostegno alle riconoscenza a Dio per il dono di tanti missioni delle Suore Orsoline, in Ma- missionari e la riconoscenza ai missio- dagascar. Verso la metà degli anni ’60, nari per la loro generosa testimonianza. subito dopo il Concilio, Mons. Baroni Così facendo, cresceremo nel desiderio metteva la Diocesi di Reggio in stato di di sostenerli, di raccoglierne l’eredità e missione permanente, dando impulso di continuarne il cammino, valorizzan- ad una fiorente stagione missionaria done l’esperienza, anche dopo il loro che dura a tutt’oggi, e che ha visto negli rientro. ultimi quarant’anni decine di sacerdoti, Alcuni di loro, stroncati dalle malat- di religiosi e di laici, sposati, celibi, con- tie o giudicati degni del martirio, non sacrati secolari, andare in missione per sono più tornati, ma tutti, anche colo- periodi più o meno lunghi, non sempre ro che sono rientrati dopo poco tempo, facili, ma sempre benedetti. hanno dato il meglio di sé in condizioni Tale stato di missione ha contribuito spesso difficile e rischiose. a rendere “la Diocesi più Chiesa” (Mons. Tutti, per amore del Vangelo e Baroni, La Chiesa diocesana in stato di dell’uomo più debole, hanno aff rontato missione, 1968). fatiche e privazioni: lo hanno fatto an- In questi ultimi tempi, con Mons. che a nome nostro e con il nostro aiuto. Gibertini e Mons. Caprioli, la Diocesi Verso di loro ci sentiamo riconoscenti. di Reggio Emilia-Guastalla, pur assilla- Con loro ci sentiamo resposabili. ta dal grave problema delle vocazioni 3 Missionari in servizio nelle missioni diocesane 5 Albania Presentazione della missione L’esodo massiccio degli albanesi verso le, ordinati dal Papa stesso in Albania le coste italiane – e non solo – inizia nell’aprile ‘93) non manifestano gran- con la fine della dittatura comunista de apertura. nei primi anni ’90, e ben presto si tra- Nel novembre del ’93 una delegazione sforma in una vera e propria “fuga” di della nostra diocesi incontra il Vescovo massa. di Scutari Massafra e Padre Brambilla- A Reggio (don Natale), a Bibbiano (don sca per l’accoglienza di studenti semi- Erio) e altrove in provincia vengono naristi e di animatori delle comunità accolti in poco tempo centinaia di fug- locali. giaschi. Alla Casa della Carità di Cella, Nasce gradualmente il “Gruppo Alba- due suore e alcuni giovani cominciano nia” e cresce la frequenza delle visite ad interrogarsi sulle drammatiche con- nel “Paese delle aquile”. dizioni di povertà d’oltremare. Si cerca “Venite a parlarci di Dio!” è la richiesta qualche aggancio e si parte con due tir. fatta dalla gente al Vescovo Adriano Parte anche Don Romano Zanni, per nell’agosto del 2001. verificare sul posto le possibilità di un Si parte così verso nord, nella diocesi di intervento mirato e di una eventuale Sapa, sulle montagne, nei piccoli paesi presenza stabile. di Gomsiqe e Dush, allargando progres- Rosanna e Maura, infermiere, da poco sivamente l’azione verso i villaggi dei rientrate dal Madagascar, trascorrono dintorni, soprattutto grazie ai campi 3 mesi nell’ospedale per i cerebrolesi estivi, invernali e pasquali. di Scutari. È il primo tentativo di inter- Nel 2002 Don Carlo Fantini si stabilisce vento stabile: si parte coi più poveri tra a Gomsiqe, affiancato periodicamen- MONTENEGRO i poveri, in una situazione ai li- te da alcuni volontari in servizio civile SERBIA miti dell’umano. per il catechismo e le attività d’oratorio; Shkoder Nel frattempo la Caritas reggia- nell’ottobre 2004 lo raggiungono anche Gomsiqe na cerca di approfondire il dia- il diacono Antonio Ferretti con la moglie Shengin logo con la Chiesa albanese. Il Vera, impegnati soprattutto nella forma- MACEDONIA 31 marzo del ’93, durante una zione delle giovani donne (Legio Mariæ) Mare Dures Adriatico Tirana visita in Albania, Don Luigi Gu- e nella visita alle famiglie più disagiate. Elbasan glielmi, direttore della Caritas, Attualmente, a fianco di Don Carlo, di- ALBANIA rimane gravemente ferito da un venuto nel frattempo anche Vicario Ge- Korçe colpo di arma da fuoco. Il rap- nerale della diocesi, ci sono due volon- Vlore porto con l’Albania segna il pas- tarie, di cui una in Servizio Civile. GRECIA ITALIA so, per l’incidente di Don Gigi La costruzione di una futura Casa della e perché i nuovi vescovi (tutti Carità decisa dalla Diocese di Sapa, ci Sarande e quattro albanesi, anziani e impegna ulteriormente nel campo del- con anni di prigionia sulle spal- la formazione umana e cristiana. 6 Missionari in servizio Fantini Don Carlo in servizio dal 2002 • Parrocchie di Gom- siqe e dintorni • Vicario generale Diocesi di Sapa Barbieri Maurizia in servizio dal 2010 • Volontariato missio- nario Stradi Silvia in servizio dal 2009 • Servizio civile 7 Brasile Presentazione della missione La Bahia si trova nella regione del za con rinnovata sensibilità sociale e, Nordest, una delle zone più povere ultimamente, con uno specifico impe- e aride del Brasile. Estesa quanto gno formativo e vocazionale. la Francia, ha per capitale Salvador, Attualmente l’équipe è composta da città di circa tre milioni di abitanti. sette preti, tre suore della Casa della La maggioranza della popolazione ha Carità e alcuni laici impegnati nel set- lontane origini africane. tore giovanile È dal 1965 che i primi missionari reg- Tra questi: Gianluca Guidetti preposto giani sono presenti in Bahia, nella dio- all’economato della diocesi e alla pasto- cesi di Ruy Barbosa, nata solo 5 anni rale giovanile; Firmino Pessina a Ruy prima. In questo lungo periodo si sono Barbosa coordinatore e referente per il avvicendati numerosi sacerdoti e lai- “Centro San Giorgio” (ragazzi e ragazze ci. È stato un cammino talvolta diffici- del quartiere più povero della cittadi- le che ha richiesto coraggio, passione na) e per il progetto “Arcoiris” (famiglie e pazienza sia ai vescovi e alle diocesi particolarmente disagiate), nonché re- che ai missionari, sacerdoti e laici. sponsabile della “Scuola Agricola” (ra- La diocesi di Ruy Barbosa, situata nel- gazzi che provengono dalla campagna); la regione centro orientale dello Stato con l’aiuto della moglie Federica, infer- della Bahia, ha una superficie di 25.169 miera, segue anche una piccola casa kmq con una popolazio- d’accoglienza “Lar de Maria” per bam- VENEZUELA GUYANA SURINAME ne di 430.000; le parroc- bini abbandonati; Enzo Bertani anima- GUYANA FRANCESE COLOMBIA chie sono 16 e i sacerdo- tore del progetto “não sei mas quero” a ti 25. Di questi, 6 sono Utinga; Valentina Trentini, volontaria reggiani. La Chiesa ha RTM, a Salvador in un progetto di rein- Manaus Belém San Luis portato avanti l’opzione serimento socio-lavorativo per giovani Fortaleza per i poveri accompa- con pendenze giudiziarie; Antonina Rio Branco BRASILE Recife gnando la gente in un Neri, fondatrice di un laboratorio di ri- PERU Salvador cammino di fede che camo, in collaborazione con la Caritas Cuiabà Brasilia sappia aff rontare anche locale e un gruppo di donne a Salvador. BOLIVIA Belo i gravi problemi socia- Firmino Pessina, Enzo Bertani, Antoni- Corumbà Horizonte li e ambientali. I nostri na Neri e Gianluca Guidetti sono ormai CHILE Vitòria San Paolo PARAGUAY Rio de Janeiro sacerdoti sono inseriti “naturalizzati” brasiliani. nell’azione di evange- Don Marco Ferrari è parroco a Ipirà, Porto Oceano Pacifico Alegre ARGENTINA Oceano Atlantico lizzazione e di servizio in pieno sertão, sulla grande strada che a favore della vita, della da Salvador va verso l’interno, con 80 URUGUAY giustizia e della speran- comunità di base. Don Marco ha aperto 8 il progetto “Dançar a vida” (per ragazzi nostra diocesi, c’è una comunità di suo- e giovani). Dal gennaio 2009 lo affianca re congolesi che gestiscono la Casa Fa- Don Mario Gazzotti, impegnato anche miglia, per anziani poveri.