Una Società Da Marciapiede Renato Nicolini
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sabato 26 luglio 2003 in scena 19 Alberto Crespi sey). L´angolo successivo non poteva che essere Hollywood, dove Schlesin- ger esordì in modo folgorante: Un uo- «So little, England». Così piccola, mo da marciapiede è, ancora oggi, uno l´Inghilterra. E prosegue: «Piccola musi- dei film-simbolo della nuova Hollywo- ca, piccola arte. Timida, elegante, cari- od a cavallo fra anni `60 e ´70, il ritratto na. Eppure non si può fare a meno di di una gioventù ai margini, maledetta e amarla». Era una battuta di Guy Bur- macilenta come forse solo un europeo gess, la famosa spia che aveva saltato il poteva descriverla. Sia Jon Voight (sen- Muro e aveva scelto di vivere in esilio a suale come sua figlia Angelina Jolie Mosca, in An Englishman Abroad, film non saprà mai essere), sia Dustin Hoff- televisivo diretto da John Schlesinger man (laido come mai nella vita, con nel 1983. Una battuta che potremmo quella camminata da zoppetto ottenu- benissimo attribuire allo stesso Schle- ta mettendosi cocci di vetro nelle scar- singer, morto ieri a Palm Springs, in pe) furono candidati all´Oscar: ma non California, dopo una lunga malattia: vinsero, mentre si impose proprio Sch- anche lui, come tanti cineasti britanni- lesinger, assente alla cerimonia (Voight ci, aveva abbandonato la «piccola In- ritirò l´Oscar per suo conto). ghilterra», ma probabilmente non pote- Nonostante l´Oscar, Schlesinger de- va fare a meno di amarla. Schlesinger cise di non insistere a Hollywood. Tor- era nato a Londra il 16 febbraio 1926 e nò in Inghilterra e girò forse il suo film la sua storia era in buona parte quella migliore, un acido lamento sulla fine di un «englishman abroad», di un ingle- degli anni ´60 e di tutte le loro utopie. se all´estero. Dai tempi di Un uomo da Domenica maledetta domenica è la mes- marciapiede, Hollywood l´aveva adotta- sinscena di un triangolo anomalo, in to, ma lui continuava ad alternare il cui un giovanotto di scarsi principi in- sole della Califor- trattiene sia una nia alle brume signora (Glenda dell´isola natìa. Jackson) che un Un po’ come i signore (Peter Fin- più giovani Ste- ch). Amaro, fero- phen Frears e ce, scandaloso. Alan Parker, che Fu vietato in tut- possono essere to il mondo e gua- considerati suoi Schlesinger, il cinema come professione dagnò un´altra eredi anche e so- manciata di candi- prattutto per il dature all´Oscar. grande ecletti- In quel momento smo. Se ne va il regista di «Midnight Cowboy», «Il maratoneta», «Domenica, maledetta domenica» e... (1972) Schlesin- Sì, ripercor- ger era uno dei re- rendo la carriera di Schlesinger viene getto che il suddetto Anderson sentiva storia di un mentitore compulsivo che gisti più «caldi» e potenti del mondo. da domandarsi se davvero un solo uo- indiscutibilmente suo: Lindsay aveva incarnava tutto lo spirito ribelle e bef- Continuò a fare bei film, ma i capolavo- mo possa aver diretto film così diversi. diretto in teatro la commedia Billy il fardo della Swingin´ London: era un ri erano terminati. Né Il giorno della Una maniera d´amare (1962), Billy il bugiardo, di Keith Waterhouse e Willis film divertentissimo, spiritoso, dallo sti- locusta,néIl maratoneta erano bugiardo (1963), Darling (1965), Via Hall (autori, per inciso, anche del co- le agile e astutamente «sperimentale». all´altezza del passato, anche se nel se- dalla pazza folla (1967), il citato Uomo pione di Una maniera d´amare); il suc- Tom Courtenay era il protagonista, al condo il duetto Dustin Hoffman/Lau- da marciapiede (1969), Domenica male- cesso era stato enorme e Anderson rite- suo fianco c´era una giovanissima Julie rence Olivier era di altissimo livello. detta domenica (1971), Il giorno della neva di essere la persona giusta per tra- Christie dalla bellezza quasi offensiva. Yankees fu un bel ritorno in Inghilter- locusta (1975), Il maratoneta (1976), sferirlo al cinema, ma il produttore Jo- La stessa attrice sarebbe divenuta una ra, per raccontare il «fronte interno» Yankees (1979), Madame Sousatzka seph Janni (il cui vero nome era Giu- star grazie a Darling, il successivo film della seconda guerra mondiale. Honky (1988), Cold Comfort Farm (1995) fino seppe Janni: era nato a Milano nel di Schlesinger, un altro frizzante ritrat- Tonk Freeway fu invece il definitivo all´ultimissimo C´è qualcosa di nuovo 1916) gli preferì il più duttile e mallea- to della Londra anni ´60. Altri avrebbe- tonfo della carriera americana, una sati- con Madonna e Rupert Everett, nel bile Schlesinger. Nacque un odio a sen- ro insistito in quella direzione, ma Sch- ra folle e corrosiva che a Hollywood 2000: cosa lega tutto ciò, oltre all´uomo so unico: nel senso che Anderson non lesinger aveva troppe personalità per non piacque a nessuno: costò (nell´81) dietro la macchina da presa, ovvero il perdonò mai, e da «padre teorico» del cristallizzarsi in una sola. Il kolossal in 24 milioni di dollari e ne incassò soltan- londinese John? Praticamente nulla. Free Cinema rifiutò per sempre al colle- costume era dietro l´angolo: Via dalla to 500.000. Da allora la sua carriera fu Schlesinger è la prova vivente che la ga la patente d´iscrizione al gruppo, pazza folla è una coloratissima trascri- una lenta discesa, fino al suddetto fil- «politica degli autori», inventata dai mentre Schlesinger a distanza di anni zione di un classico romanzo di Tho- metto con Madonna. Resta il ricordo giovanotti della Nouvelle Vague negli parlava solo bene dei vecchi compagni mas Hardy, con Bates e la Christie in di un buon regista che ha diretto alcuni anni ‘50, era - appunto - un’invenzio- di strada. Sicuramente era più diploma- abiti settecenteschi (avrebbero replica- ottimi film, e un paio di capolavori. ne. Schlesinger non era solo un grande tico di loro. to, in atmosfera inizio `900, nello splen- Non molti, anche fra i cosiddetti Auto- eclettico. Era un regista puro, come og- Forse ricorderete Billy il bugiardo, dido Messaggero d´amore di Joseph Lo- ri, possono dire altrettanto. gi lo è Frears, uno che quando gli parli di «autori» mette mano (idealmente) alla pistola. In alto Proprio dall´incontro/scontro con un’immagine del un Autore vero, lo scozzese Lindsay regista Anderson, nacque la scintilla polemica scomparso John che di fatto allontanò Schlesinger dal Schlesinger Free Cinema, movimento al quale pure Accanto, la i suoi esordi l´avevano avvicinato. Il locandina di uno primo film di Schlesinger era un docu- dei suoi film più mentario sulla stazione di Waterloo, importanti: Terminus, in puro stile Free Cinema. «Un uomo da Anche il primo lungometraggio di fin- marciapiede» zione, Una maniera d´amare, era simi- le ad alcuni capolavori del Free Cine- ma come Sapore di miele e Sabato sera domenica mattina, e dello stesso livello: una triste storia d´amore in una città industriale dell´Inghilterra del Nord, con uno stupendo Alan Bates, uno de- gli attori/feticcio - assieme ad Albert Finney, Richard Harris e Tom Courte- nay - del cinema inglese sulla working-class, sulla classe operaia. Ma nel ´63 Schlesinger subentra («su com- missione», si potrebbe dire) in un pro- ricorda con rabbia Una società da marciapiede Renato Nicolini Un uomo da marciapiede si perde sonaggio che interpretava, segnato Laureato contro la vetrata della re dove l’onda delle speranze nate per me nella notte dei ricordi, di dalla deformità e dalla marginalità chiesa, o della corsa libera delle Har- in tutto il mondo con il ’68 si sareb- sicuro non saprei raccontarne detta- etnica rivelata dal nome «Rizzo». O ley Davidson per le autostrade e be infranta. Contro il deserto mora- gliatamente la trama. Come in certi il cappello e gli stivali da cow boy di per i campi. le della folla senza più reazioni del- sogni inquietanti è invece il partico- John Voight, all’inizio volto solare Sarà perché John Schlesinger la grande città,, contro la sua atmo- lare meno caratterizzante a balzare di chi è convinto della propria for- non è americano ma inglese, porta- sfera chiusa, oppressa ed opprimen- in primo piano, ricordo infatti il za, e poi sempre più straniero nella tore dunque di un punto di vista te. Senza speranza, appunto. Anche luogo dove l’ho visto, un cinema di grande città quanto più vi dimora e europeo, ma in questo film il sogno la sessualità, l’ultima istintiva risor- Verona, città dove nel 1970 stavo ne percorre i marciapiedi. americano anziché amplificarsi co- sa della vitalità, è assimilata dal de- facendo il servizio militare. Tutta la Credo che importi il senso com- gliendo la nuova onda si rovescia naro, non è lo strumento di riscatto tristezza e lo sconforto per l’inutili- plessivo del film. Qualcosa di simi- nel suo contrario. Dal marciapiede su cui contava John Voight, ma è tà di quell’esperienza, la prima vol- le a quello che è accaduto per altri della grande città, dalla miseria dei convertita, immiserita in denaro (è ta nella mia vita in cui vivevo nella due film di quello stesso tempo marginali della metropoli non si questa l’essenza della prostituzio- rassegnazione e nell’impossibilità (Un uomo da marciapiede è del fugge, non c’è un altro luogo, un ne). Nell’indifferenza della grande di oppormi alle decisioni di un’au- ’69), Il laureato ed Easy Rider, dive- altrove in cui rifugiarsi. folla, dove ciascuno può essere so- torità tanto prevaricante quanto ot- nuti immediatamente cult, raccon- C’è, sì, il sogno di Rizzo, tra un stituito da un altro, è inutile fare tusa, si è fusa nella mia memoria ti che sono diventati per la mia ge- colpo e l’altro di tosse, di andare al conto sulla propria energia, sulla insieme con quel film.