16. Pasquale Rossi, Alle Origini Della Città Contemporanea: Aspetti E Interventi Tra Napoli E L’Europa 571 Indice Vii
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Pensiero giuridico e politico Saggi Collana diretta da Francesco M. De Sanctis Nuova serie 3127 CRIE Centro di Ricerca sulle Istituzioni Europee dell’Università degli Studî Suor Orsola Benincasa Giulia Maria Labriola LaLa cittàcodificazione come spazio del politico. diritto Tessutofra storia, urbano tecnica e corpo e tendenza politico: crisi di una metafora a cura di Giulia Maria Labriola Editoriale Scientifica Pubblicato con il contributo dell’“Università degli Studi Suor Orsola Benincasa” di Napoli, nell’ambito del Progetto FIRB - Futuro in Ricerca (2012) - “TRA.M - Tra.sformazioni M.etropolitane. La città come spazio politico. Tessuto urbano e corpo politico: crisi di una metafora”. Codice CUP: B61J12000530008 proprietà letteraria riservata isbn 978-88-6342-999-2 © Editoriale Scientifica srl2016 80138 Napoli via San Biagio dei Librai, 39 Indice Lucio d’Alessandro, Prefazione ix Francesco M. De Sanctis, Introduzione. Città, spazio, storia xi Giulia Maria Labriola, Presentazione xliii 1. Gli archetipi 1. Giulia Maria Labriola, Trasformazione dello spazio urbano e strumenti del diritto. Una riflessione sull’espe- rienza di Parigi 3 2. Massimo Palma, Infanzia democratica. Benjamin e i tipi politici berlinesi dal Second Reich alla fine di Weimar 75 3. Francesco D’Urso, Il mito della ‘Terza’ Roma 117 2. Le categorie giuridiche e politiche 4. Valerio Nitrato Izzo, La città contemporanea come spazio giuridico 155 5. Massimo Palma, Linee di lettura de La città di Max Weber. L’intrico del dominio non legittimo 185 6. Valerio Nitrato Izzo, Alla ricerca di uno spazio per la giustizia nella città: sulle relazioni tra diritto e architet- tura giudiziaria 239 7. Francesca Scamardella, La governance dei net- work delle città globali: una rilettura dei rapporti tra cen- tro e periferia 283 vi Indice 8. Esperienze urbane. Cittadinanza e processi di soggettiva- zione politica e giuridica 315 a. Massimo Palma, Appunti su rivolta, conflitto, pro- getto e uso. Il politico ai margini della cittadinanza 317 b. Valerio Nitrato Izzo, La pratica urbana dei dirit- ti: il diritto alla città come diritto ad avere diritti 353 3. La cittadinanza e l’educazione 9. Fabrizio Manuel Sirignano, L’eclissi della citta- dinanza attiva e lo sfarinamento dello spazio pubblico. L’implicito pedagogico-politico in Francesco Saverio Nitti 393 10. Lucia Ariemma, La scuola come “palestra di democra- zia” e di educazione alla cittadinanza 411 11. Pascal Perillo, Educazione metropolitana e prassi di cittadinanza. La militanza educativa nella città come spa- zio politico 433 12. Salvatore Lucchese, Le città degli uomini. Epistemo- logia, pedagogia e politica in Gaetano Salvemini 489 13. Vasco d’Agnese, Democrazia, esperienza e prassi educativa 503 14. Ilaria Di Giusto, Le competenze di cittadinanza tra normativa e pratiche pedagogiche 521 15. Fernando Sarracino, Cittadinanza digitale. Dall’il- lusione della partecipazione alla necessità di una nuova literacy 541 4. Spazi urbani, narrazioni, politiche 16. Pasquale Rossi, Alle origini della città contemporanea: aspetti e interventi tra Napoli e l’Europa 571 Indice vii 17. Emilio Gardini, Sovrapposizioni: forma urbana, mor- fologia sociale 619 18. Stefania Ferraro, Welfare State. Note di campo sulle politiche sociali a Napoli 643 19. Ciro Pizzo, Lo spazio civile europeo. Per una genealogia 673 20. Stefania Ferraro, Margine. Tra espace conçu ed espace vécu in alcune aree del centro storico napoletano 739 21. Stefania Ferraro, UNESCO. Napoli tra rappresen- tazione e patrimonializzazione 763 22. Sergio Marotta, Beni comuni. Cronistoria di un’e- sperienza napoletana: Acqua Bene Comune 789 Notizie sugli autori 809 pasquale rossi Alle origini della città contemporanea: aspetti e interventi tra Napoli e l’Europa Premessa Alla metà dell’Ottocento si manifestano in Europa, in tutte le grandi metropoli, le istanze di ristrutturazione urbana in seguito agli esiti della rivoluzione industriale. Ne derivano nuovi temi che sono intrinsecamente legati alle dinamiche dello sviluppo e alle esigenze della classe borghese nel processo di costruzione della cit- tà. L’idea di un possibile rinnovamento, la dotazione di attrezzature pubbliche, l’‘abbellimento’ degli spazi urbani e gli aspetti collegati alla proprietà e all’uso dei suoli e alla crescita della rendita fondia- ria – un naturale volano economico dell’imprenditoria del tempo – risultano tra i principali elementi che determinano il processo di trasformazione del paesaggio costruito. Come è stato più volte ribadito, il recupero degli spazi per l’edilizia e l’esigenza di definizione di un “piano regolatore di una città” (talvolta denominato anche “ordinatore”), ruota intorno a due momenti principali: il recupero o la demolizione del sistema difensivo di fortificazione, stabilito e trasformato nel tempo sin dall’età moderna; la costruzione di infrastrutture, e in particolare la presenza o la definizione della linea ferroviaria nel territorio, sia essa terminale o di passaggio rispetto alla struttura del centro cit- tadino. È da notare che il tema delle infrastrutture rappresenta un elemento cardine nel sistema di evoluzione di un impianto urbano che nelle città di mare risultava inevitabilmente collegato all’aspet- to altrettanto determinante dell’adeguamento del bacino portuale. Per il rinnovamento della città ottocentesca risulta fondamen- tale anche la costruzione della fabbrica, un’altra presenza per la 572 Pasquale Rossi determinazione della crescita e la definizione dello spazio urbano. A partire da questo periodo, per lo stanziamento di opifici e l’e- dificazione dei luoghi dello spazio per il lavoro, sono introdot- te innovazioni e sperimentazioni costruttive derivanti dall’uso di nuovi materiali. Si pensi, in tal senso, ai padiglioni in ferro e vetro, ai grandi capannoni vetrati con ampi spazi e luminosità interna che derivavano da progetti oramai non più vincolati da strutture murarie portanti che, spesso comportavano costruzioni di ampi volumi o talvolta il riuso di strutture di proprietà ecclesiastica. A Napoli per esempio, e in tutto il Mezzogiorno d’Italia, pro- prio per la massiccia presenza di complessi ecclesiastici, vari com- plessi (tra conventi e monasteri) saranno utilizzati a tal fine per l’alienazione intrapresa con la “legge di soppressione degli ordini religiosi” promulgata nel periodo di dominazione francese (1806- 15). Nel centro della città partenopea questi ampi spazi, con por- ticati, chiostri e giardini risultano, con evidenti forzature e stravol- gimenti, adattabili a nuove e diverse destinazioni d’uso. Basti in tal senso ricordare nella prima metà dell’Ottocento, in età borbonica, il riuso e la trasformazione del convento di Santa Caterina a For- mello in Lanificio (affidato in concessione all’imprenditore Raffa- ele Sava) oppure quello delle strutture di San Pietro Martire e dei Santi Apostoli, che vennero trasformati alla metà dell’Ottocento in opifici per la manifattura del tabacco. Ma anche la costruzione ex novo di strutture per il lavoro, che ripropongono spesso, in modo simbolico, l’uso del ferro e vetro nelle costruzioni derivanti dalle sperimentazioni compiute nei grandi cantieri per le “esposizioni nazionali dei prodotti e delle arti” dei principali paesi europei. Si tratta della cosiddetta “archi- tettura dell’ingegneria” che troverà affermazione con la straordi- naria icona del Crystal Palace (fig.1 ), costruito per la Great Inter- national Exhibition of London (1851). Un monumento al progresso, alla cultura e allo spirito com- merciale che pervadeva la società del tempo e che sarà riproposto nelle straordinarie World Fairs (New York, Paris, Wien, Philadel- phia, etc.) che si terranno nei decenni successivi. E le Esposizioni Universali sono fondamentali anche per l’innovazione e le nuove Spazi urbani, narrazioni, politiche 573 Fig. 1. Read & Co. Engravers & Printers, View from the Knightsbridge Road of The Crystal Palace in Hyde Park for Grand International Exhibition of 1851. Dedicated to the Royal Commis- sioners, London 1851. Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48718934 acquisizioni tecnologiche nel settore dell’edilizia; nella rappresen- tazione di un mondo che “viaggiava veloce”, aperto alle novità, allo sviluppo economico, al “progresso” e al miglioramento delle condizioni di vita della collettività. Si tratta di un passaggio epo- cale che annunciava, attraverso invenzioni, brevetti e produzione a larga scala, quello che viene definito “a new style of life” e che riportava nella vita quotidiana aspetti di una globalizzazione ripro- posta con vasta eco sia nei processi di diffusione dell’informazione che nella stampa, anch’essa migliorata proprio grazie alla crescente e progressiva industrializzazione. In tal senso un forte impulso alla comunicazione di massa sarà dato anche dalla diffusione di incisio- ni e cartoline pubblicitarie realizzate tra l’ultimo quarto dell’Otto- cento e gli inizi del Novecento. Logistica e ubicazione degli spazi di servizio per la produzione industriale apparivano naturalmente legati non solo alla dimensione dello spazio urbano, ma anche alle naturali condizioni geomorfo- logiche di un sito di fondazione e di stratificazione storica. Per- 574 Pasquale Rossi tanto nella metà del XIX secolo le conseguenze dei processi di crescita e di produzione delle merci rappresentano la naturale causa dell’esigenza di una razionalizzazione complessiva delle aree urbane. L’incremento possibile dei processi produttivi, lo stanziamento di opifici e la creazione di infrastrutture saranno temi comuni