ultime, introdotte dal grande affresco grande dal introdotte ultime, sottostante, che fu sede nel Quattrocento nel sede fu che sottostante,

“museo della città e del territorio”. Queste territorio”. del e città della “museo un’amplissima veduta della valle della veduta un’amplissima Museum.

due sale al pianterreno destinate al destinate pianterreno al sale due un panoramico viale da cui si abbraccia si cui da viale panoramico un collegiata, oggi sede del Flash Art Flash del sede oggi collegiata,

ne archeologica e la riorganizzazione delle riorganizzazione la e archeologica ne , al termine di termine al , San Martino San di quella prospiciente la prospiciente omonimo palazzo omonimo dell’

dell’olio, cui presto si aggiungerà la sezio- la aggiungerà si presto cui dell’olio, trovava la grande pala dell’Orbetto, e di e dell’Orbetto, pala grande la trovava rini spetta invece l’edificazione invece spetta rini

raccolta storico-artistica e il museo il e storico-artistica raccolta del monte in direzione di Bovara, ove si ove Bovara, di direzione in monte del del secolo successivo. Alla famiglia Luca- famiglia Alla successivo. secolo del

ha fino ad oggi consentito di allestire la allestire di consentito oggi ad fino ha , arroccata sulle pendici sulle arroccata , Sant’Antonio Sant’Antonio completamente ammodernato alla fine alla ammodernato completamente

Il progressivo recupero del vasto edificio vasto del recupero progressivo Il chiesa di chiesa modesta della caso il È eretto nel 1575 ma 1575 nel eretto palazzo Valenti Valenti palazzo

tamento ad opera di Giuseppe Valadier. Giuseppe di opera ad tamento nel museo. nel figli cadetti della famiglia, e dal vicino dal e famiglia, della cadetti figli

posto nel 1833 ad un intervento di adat- di intervento un ad 1833 nel posto quali provengono gli oggetti conservati oggetti gli provengono quali , destinato in origine ai origine in destinato , ” ” Collegetto “ il

organizzò poi l’intero complesso, sotto- complesso, l’intero poi organizzò eppure ugualmente vitali, da molti dei molti da vitali, ugualmente eppure al museo, nonché da quello noto come noto quello da nonché museo, al

nel 1645 da Bernardino Gagliardi, si Gagliardi, Bernardino da 1645 nel stante dialogo con luoghi più periferici, più luoghi con dialogo stante , adiacente , Rivosecco di conti Valenti

stro, edificato nel XV secolo e decorato e secolo XV nel edificato stro, piuttosto un “centro allargato”, in co- in allargato”, “centro un piuttosto palazzo monumentale dal esempio,

fondatore dell’Ordine. Attorno al chio- al Attorno dell’Ordine. fondatore . Quello trevano è trevano Quello . comunale lazzo edilizia di pregio, testimoniata, ad testimoniata, pregio, di edilizia

nel 1358, venne poi ridedicata al santo al ridedicata poi venne 1358, nel del Comune dominata dall’austero dominata Comune del XVII la fioritura di un’abbondante di fioritura la XVII

Santa Maria che, ricostruita e ampliata e ricostruita che, Maria Santa e con la vicina piazza vicina la con e Sant’Emiliano questa famiglia che si deve tra XVI e XVI tra deve si che famiglia questa

convento nei pressi dell’antica chiesa di chiesa dell’antica pressi nei convento collegiata di collegiata la con semplicemente nobile famiglia dei Valenti. È anche a anche È Valenti. dei famiglia nobile affermazione, legata, secondo la tradizione, la secondo legata, affermazione,

costituzione dell’originario nucleo del nucleo dell’originario costituzione e civile di Trevi non si identifica infatti identifica si non Trevi di civile e monumenti sepolcrali di membri della membri di sepolcrali monumenti Il Cristianesimo vi ebbe una precoce una ebbe vi Cristianesimo Il industriali della regione. della industriali

francescana in città. Ad essa si deve la deve si essa Ad città. in francescana

circondario. Il fulcro della vita religiosa vita della fulcro Il circondario. Spagna e del Perugino, nonché i pregevoli i nonché Perugino, del e Spagna che fu probabilmente il suo percorso. suo il probabilmente fu che verso Borgo Trevi e i maggiori centri maggiori i e Trevi Borgo verso territorio trevano. territorio

primo insediamento di una comunità una di insediamento primo

itinerario che dal centro raggiunge il raggiunge centro dal che itinerario Vergine. Vi si conservano affreschi dello affreschi conservano si Vi Vergine. edificate tra XII e XIII secolo lungo quello lungo secolo XIII e XII tra edificate complice il flusso migratorio degli abitanti degli migratorio flusso il complice esprimere la straordinaria ricchezza del ricchezza straordinaria la esprimere

secolo, periodo in cui è documentato il documentato è cui in periodo secolo,

Settecento, può prendere le mosse un mosse le prendere può Settecento, ricordo di un miracoloso pianto della pianto miracoloso un di ricordo testimonia una serie di chiese romaniche chiese di serie una testimonia quasi totale abbandono del centro storico, centro del abbandono totale quasi ficatesi in passato, riescono ancora ad ancora riescono passato, in ficatesi

plici interventi realizzati a partire dal XIII dal partire a realizzati interventi plici

santi opere realizzate tra Trecento e Trecento tra realizzate opere santi Comune e della devozione popolare a popolare devozione della e Comune diverso tracciato pedemontano, come pedemontano, tracciato diverso cadenza, culminato in questo secolo nel secolo questo in culminato cadenza, senti, malgrado le gravi dispersioni veri- dispersioni gravi le malgrado senti,

convento. Il complesso è frutto di molte- di frutto è complesso Il convento.

, ricca di interes- di ricca , omonima chiesa omonima dall’ quattrocentesca sorta con il concorso del concorso il con sorta quattrocentesca della valle, dovette nel tempo seguire un seguire tempo nel dovette valle, della Trevi ha conosciuto un periodo di de- di periodo un conosciuto ha Trevi alle tele sei-settecentesche, le opere pre- opere le sei-settecentesche, tele alle

di San Francesco ha sede nell’omonimo sede ha Francesco San di e Francesco San di raccolta Dalla , imponente costruzione imponente , delle Lacrime Lacrime delle Flaminia, con il progressivo impaludamento progressivo il con Flaminia, sivamente emarginata dopo l’Unità d’Italia, l’Unità dopo emarginata sivamente tempo, alla grande tavola dello Spagna, dello tavola grande alla tempo,

La città e il museo museo il e città La Inaugurata nel 1997, la Raccolta d’arte Raccolta la 1997, nel Inaugurata santuario della Madonna della santuario il è collina della difensiva nel I secolo a.C. La stessa via stessa La a.C. secolo I nel difensiva Come tutta la provincia umbra, progres- umbra, provincia la tutta Come

per lo studio della pittura umbra del umbra pittura della studio lo per

storico-artistica

Sull’opposto versante Sull’opposto area d’altura, cinta da una possente cerchia possente una da cinta d’altura, area arricchirono la città di prestigiose dimore. prestigiose di città la arricchirono

costituiscono un importantissimo nucleo importantissimo un costituiscono

di Ascensidonio Spacca. Ascensidonio di la sede e la raccolta la e sede la civico: museo Il lo sviluppo dell’abitato nella più protetta più nella dell’abitato sviluppo lo Manenti, i Lucarini e i Valenti, che Valenti, i e Lucarini i Manenti, Dalle preziose tavole trecentesche, che trecentesche, tavole preziose Dalle

tista, di Tiberio d’Assisi e d’Assisi Tiberio di tista, cui frequenti esondazioni determinarono esondazioni frequenti cui potenti famiglie locali, quali i Petroni, i Petroni, i quali locali, famiglie potenti siastico decise dopo l’Unità nazionale. l’Unità dopo decise siastico

affreschi dello stesso ar- stesso dello affreschi dalla via Flaminia e dal fiume Clitunno, le Clitunno, fiume dal e Flaminia via dalla lo di questo strategico centro attraverso centro strategico questo di lo delle demaniazioni del patrimonio eccle- patrimonio del demaniazioni delle

tuale si conservano ancora conservano si tuale Fin dall’epoca romana la sua storia è segnata è storia sua la romana dall’epoca Fin fu lo Stato pontificio a mantenere il control- il mantenere a pontificio Stato lo fu parte della raccolta comunale a seguito a comunale raccolta della parte

Nel complesso conven- complesso Nel più scenografiche città dell’. città scenografiche più fertile valle spoletana. Nei secoli successivi secoli Nei spoletana. valle fertile riori, sono esposti dipinti entrati a far a entrati dipinti esposti sono riori,

oggi al museo. al oggi Vergine campanile di Sant’Emiliano, è una delle una è Sant’Emiliano, di campanile ampio territorio, in gran parte esteso nella esteso parte gran in territorio, ampio pinacoteca, articolata sui due piani supe- piani due sui articolata pinacoteca,

Incoronazione della Incoronazione l’ grappolo di edifici che culminano nel culminano che edifici di grappolo estendere la propria giurisdizione su di un di su giurisdizione propria la estendere e carte tematiche del territorio. Nella territorio. del tematiche carte e

missionò allo Spagna allo missionò Trevi, con il profilo disegnato da un da disegnato profilo il con Trevi, Comune (1213) consentì a Trevi di Trevi a consentì (1213) Comune antologicamente la secolare storia trevana storia secolare la antologicamente

Osservanti che com- che Osservanti Posta su una propaggine del monte Serano, monte del propaggine una su Posta secolo. Nel Medioevo, la nascita del libero del nascita la Medioevo, Nel secolo.

attualmente oggetti che documentano che oggetti attualmente

di quella comunità di frati di comunità quella di Storia della città della Storia alla figura di Emiliano, martire nel IV nel martire Emiliano, di figura alla proveniente da Santa Croce, ospitano Croce, Santa da proveniente

Bernardino Gagliardi e Trevi maggiori capitali dell’arte dei primi Per la cappella di San Girolamo, annessa Le lunette del chiostro del convento di decenni nel Seicento. alla stessa chiesa di San Martino, il pittore San Francesco sono decorate con affreschi La sua presenza a Trevi si lega ad un aveva realizzato dieci anni prima il grande raffiguranti Storie della vita di san pittoresco aneddoto: il pittore, “di affresco con la Vergine Assunta, angeli Francesco. È questa una delle opere carattere piuttosto caldo”, si sarebbe adoranti e i santi Girolamo, Giovanni realizzate a Trevi da Bernardino Gagliardi, infatti ritirato presso i Francescani per Battista, Francesco d’Assisi e Antonio di pittore nato a Città di Castello nel 1609 “aver forte menato le mani” in . Padova, su uno sfondo che raffigura la e morto a Perugia nel 1660. Stando alle In questo “rifugio” di provincia dipinse vallata umbra con la città di Foligno, notizie fornite dallo storico Lione Pascoli, dunque le lunette del chiostro, databili simile a quello che realmente si apprezza l’artista ebbe notevole fortuna tanto nella al 1645 e oggi in attesa di un opportuno dal complesso di San Martino. sua città natale che a Perugia, dove svolse restauro, e provvide anche alla realiz- Nel 1518 l’artista venne chiamato a una fortunata carriera di professore, zazione dei tondi con gli Evangelisti nel lavorare per la cappella dedicata a san quanto a Roma, dove ricevette incarichi vano adiacente al chiostro e alle deco- Francesco nel santuario della Madonna da prestigiosi committenti quali Taddeo razioni della foresteria. Sua è forse anche Lo Spagna e Trevi delle Lacrime. La decorazione, terminata Barberini, Fabio Chigi, Urbano VIII e la tela con le Stimmate di san Francesco Numerose e di assoluto rilievo sono le due anni dopo, raffigura nel comparto Alphonse de Richelieu, ambasciatore di che orna un altare della parete sinistra opere lasciate in città da Giovanni di centrale il Trasporto di Cristo al sepolcro Francia e fratello del cardinale. Nell’Urbe della omonima chiesa annessa al museo. Pietro detto lo Spagna (post 1450 - e, nel catino absidale, una Teoria di angeli intrattenne anche relazioni con gli artisti Ascrivibile con certezza al suo soggiorno 1528). Attento e sensibile seguace e monaci inginocchiati attorno ad un santo più in voga, tra cui Pietro da Cortona; trevano è invece la pala con la del Perugino, ma anche sollecito vescovo. Per questa chiesa vennero anche a Bologna, dove si trattenne per qualche Circoncisione, attualmente ospitata nella interprete delle novità dell’arte di realizzate le tele con Santa Caterina e tempo, maturò il suo interesse per i raccolta diocesana di Spoleto e in attesa Raffaello, lo Spagna fu assai attivo in Santa Cecilia, in origine ospitate nella bolognesi e in particolare per Guido Reni. di essere ricollocata nel museo: una prova numerosi centri umbri. cappella dedicata alla prima delle due Il successo che arrise in provincia a questo assai modesta che più di altre testimonia La sua abbondante produzione ebbe sante. Attualmente nel museo, i due eclettico artista fu appunto legato alla sua l’abilità del pittore di dipingere “alla influenza specialmente sui pittori dipinti, malgrado il precario stato di capacità di tradurre in modo semplificato maniera di” e di adattarsi ai diversificati dell’Umbria meridionale, come conservazione, rappresentano un aspetto e discorsivo le tendenze artistiche delle gusti della committenza. testimoniano, tra l’altro, le innumerevoli piuttosto raro della cospicua produzione opere di ambito spagnesco che decorano dell’artista, generalmente dedito alla chiese ed edifici sacri dello Spoletino e tecnica ad affresco e ad olio su tavola. della valle del Nera. Lo pseudonimo con cui è tradizionalmente noto è forse riferibile alle origini iberiche della sua famiglia. Nel museo è ospitata la grande ancona che nel 1522 dipinse per San Martino, replica di quella eseguita dieci anni prima per i frati di Montesanto a e a sua volta desunta dalla grande Incoronazione della Vergine dipinta da Domenico Ghirlandaio per gli Osservanti di San Girolamo a Narni nel 1486. Una delle lunette del chiostro di San Francesco 1) Pittore umbro 3) Giovanni di Corraduccio 5) Pittore umbro Croce dipinta, inizio del XIV secolo. Storie della vita di Cristo, Croce astile, prima metà del XV secolo. prima metà del XIV secolo. Il crocifisso sagomato proviene dalla chiesa Proviene forse dal complesso conventuale di San Francesco, data di San Pietro a Pettine ed è esemplificativo Il trittico proviene dalla chiesa di la presenza delle figure di Francesco e di Ludovico da Tolosa, di una produzione che proprio in Umbria Santa Croce, da cui venne rimosso anch’egli santo dell’Ordine, raffigurati nelle tabelle posteriori ha un’enorme diffusione a partire dal XII nel 1867 in seguito ad un tentativo della croce. Il pellicano della cimasa allude alla passione di secolo. Le prime testimonianze, sulla scia di furto. Le cronache del tempo Cristo: la simbologia si rifà alla leggenda secondo cui il di importanti prototipi come il Crocifisso di Alberto ci informano che la preziosa “tavola pellicano nutre i piccoli con il proprio sangue, “Sotio” (Spoleto, cattedrale), accolgono il modello a libretto” aveva già precedente- lacerandosi il petto con il becco. del Cristo triumphans, rappresentato cioè vivo e mente destato interesse in molti “vittorioso” sulla morte; quelle più tarde, invece, potenziali acquirenti. Questa no- come in questo caso, prediligono il tipo patiens, il tizia non desta stupore se si pensa Cristo agonizzante, di solito accompagnato nelle che proprio nell’Ottocento, a a tabelle laterali dalle figure della Vergine e di san Trevi come come in altri centri Giovanni evangelista. umbri, si registrarono gravissimi fenomeni di dispersione del patrimonio artistico, poi culminati nel periodo delle demaniazioni. Nell’iscrizione che corre in basso si leggono i nomi del nobile trevano Cicco Urighi e di Jacobuccio di Matteo, committenti dell’opera.

4) Giovanni di Corraduccio Storie della vita di Cristo, 6) Seguace di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno prima metà del XIV secolo. Gonfalone processionale con la Madonna della Misericordia e Monogramma, seconda metà del XV Il dipinto è oggi costituito da secolo. quattro pannelli. L’assenza di al- cuni fondamentali episodi della La Madonna della Misericordia, cioè la Vergine che 7) Giovanni di Pietro detto lo Spagna vita di Gesù, quali la Crocifissione, accoglie i fedeli sotto il proprio manto, è un tipo di Incoronazione della Vergine; nella predella: San Martino dona il mantello e la Discesa dalla croce e la Deposi- immagine che risponde a precise esigenze di culto. Le stimmate di san Francesco, 1522. zione, si spiega con la perdita di L’intercessione della Madonna veniva infatti invocata un quinto elemento, sicuramente soprattutto contro i gravi eventi che colpivano la Eseguita per l’altare maggiore della chiesa di San Martino, la grande pala ripropone un collocato in posizione mediana. collettività, quali epidemie o carestie. L’assenza in questa soggetto già illustrato dal pittore una decina di anni prima per un altro convento Il confronto con opere analoghe tela della raffigurazione delle frecce scagliate contro il francescano, quello di Montesanto a Todi. Grazie a un documento, è possibile sapere dimostra infatti che a quelle scene manto, con le quali si alludeva a tali calamità, riconduce anche il giorno in cui l’Incoronazione di Trevi poté dirsi conclusa. Non casualmente, è riservata un’evidenza particola- però ad un’occasione diversa: la monaca in primo piano dato il soggetto prescelto, i frati di San Martino vollero infatti che il pittore completasse re essendo spesso destinate a uno e il ceto sociale degli astanti, tutti visibilmente “altolocati”, il proprio lavoro il 15 agosto, giorno dell’Assunta, la festa più importante dedicata alla spazio centrale che non di rado fanno pensare che il gonfalone sia stato realizzato per Madonna. è di dimensioni maggiori. affidare alla protezione della Vergine una nobile fanciulla Il terzo elemento della predella, disperso già nell’Ottocento, raffigura Cristo nel sepolcro trevana in procinto di abbracciare la vita claustrale. ed è conservato nel Museo di Tucson in Arizona.

8) Pittore dell’Italia centrale 10) Ascensidonio Spacca (?) 11) Pittore romano Compianto su Cristo morto, Personaggi in preghiera, ante 1602. Incredulità di san Tommaso, inizio del prima metà del XVI secolo. XVII secolo. È quanto rimane di un grande dipinto raffigurante la Madonna del Rosario e destinato Proviene dal santuario della all’omonima compagnia nella collegiata di Sant’Emiliano. I devoti genuflessi costituiscono Fu realizzato per la chiesa di San Tommaso Madonna delle Lacrime. Fu donato la parte inferiore della composizione, che prevedeva in alto la Vergine nell’atto di porgere in seguito alla ristrutturazione dell’edificio da papa Clemente VII Medici a il Rosario a Domenico e Caterina, i santi domenicani cui si deve la diffusione di questa pratica voluta nel 1609 dal cardinale Erminio Valenti. Benedetto Valenti (1484-1541) – devozionale. Esponente della ricca famiglia trevana che su procuratore del fisco a Roma – il Tale iconografia ebbe una quella chiesa vantava diritti di proprietà, il quale provvide a sistemarla nel 1531 puntuale definizione Valenti sicuramente commissionò l’opera ad sull’altare di famiglia. Alla storia di dopo il 1571, quando i un artista che, nel monumentale impianto questo dipinto si lega un singolare Turchi vennero sconfitti delle figure e nei contrasti di luci e di ombre, aneddoto. Lo stesso Valenti narra dai Cristiani nella bat- si mostra assai vicino al naturalismo tipico infatti che la Camera Apostolica gli taglia di Lepanto: il dell’ambiente romano. aveva fatto dono di questa trionfo della causa “bellissima Cona su tavola” dopo cattolica venne attribuito averla confiscata insieme ad altri alla protezione accordata beni a una locandiera del Borgo dalla Vergine proprio Sant’Angelo, macchiatasi di grazie alle preghiere del omicidio e giustiziata. Rosario. 13) Pittore umbro 9) Pittore umbro 12) Alessandro Turchi detto l’Orbetto San Francesco di Paola, XVII secolo. Cena in Emmaus, fine del XVI secolo. Assunzione della Vergine e santi, 1640 circa. Proviene dalla chiesa dei Cappuccini e illustra un particolare episodio legato alla vita di san Francesco di Paola (1416-1507), fondatore dell’Ordine dei Minimi. Di passaggio La grande tela occupava la parete di fondo del Proviene dalla chiesa di Sant’Antonio dei a Napoli nel 1483, il santo calabrese fu ospite del re Ferrante che, per ingraziarselo, refettorio dei Cappuccini di Sant’Antonio. Il soggetto, Cappuccini. La presenza di questa monumentale volle donargli un vassoio colmo di denaro. Francesco, in segno di disprezzo per la che raffigura l’episodio in cui Cristo, dopo la pala d’altare in un luogo così periferico si deve venalità dell’offerta, prese una moneta e, spezzandola, ne fece sgorgare del sangue, con resurrezione, si rivela ai discepoli, è infatti spesso ai rapporti che il cardinale Antonio Barberini, chiara allusione alla politica oppressiva del re di Napoli. prescelto ad ornamento di quel tipo di ambiente. È fratello di papa Urbano VIII, ebbe con Trevi a però probabile che l’originaria destinazione del dipinto partire dal 1638. In quell’anno il prelato accolse sia stata un’altra, forse un monastero femminile. infatti la nomina a cardinale protettore della Malgrado un tentativo di rimozione, sono infatti città e fu forse per solennizzare l’avvenimento ancora visibili le figure di una bimba e di una donna, che inviò il dipinto proprio alla chiesa trevana la cui eliminazione si rese evidentemente opportuna che apparteneva al suo stesso Ordine. L’incarico nel momento in cui l’opera venne trasferita al convento fu affidato ad uno dei pittori di spicco della maschile. La conchiglia simbolo del pellegrino che Roma della prima metà del Seicento, il veronese spicca sulla mantelletta del Cristo fu probabilmente Alessandro Turchi detto l’Orbetto, artista da Coordinamento generale della nuova edizione dipinta proprio in occasione di questo adattamento, molti anni attivo a Roma e a cui il Barberini (aprile 2005): Elisabetta Spaccini visto che la si può interpretare come segno di riconoscimento dei vetturali e dei mulattieri, aveva già affidato importanti incarichi per la la cui Compagnia aveva sede proprio nella chiesa dei Cappuccini. chiesa dei Cappuccini di via Veneto.