COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 23 del 22 Marzo 2012 (o.d.g. 6 del 22 Marzo 2012)

OGGETTO: di (VR) – Variate PRG per Piano di Recupero di iniziativa privata denominato “Mormontea”. Proponente: Società “ALCO srl”. Verifica di Assoggettabilità.

PREMESSO CHE

– l’ art. 6 comma 3 del D.Lgs. 152/2006 prevede che in caso di modifiche minori di piani o programmi esistenti, o di piani o programmi che determinino l’uso di piccole aree a livello locale debba essere posta in essere la procedura di verifica di assoggettabilità di cui all’art. 12 del medesimo Decreto legislativo ;

– con deliberazione n. 791 del 31.03.2009 la Giunta Regionale ha, tra l’altro, stabilito le procedure da seguire per la verifica di assoggettabilità individuando alcune tipologie e casistiche da escludere dalla suddetta procedura nonché dalla procedura VAS;

– La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 22 Marzo 2012 come da nota n. 131543 del 20.03.2012 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione;

– La società ALCO srl con nota del 30.01.2012 acquisita al protocollo regionale al n. 50856 del 01.02.2012, ha fatto pervenire la seguente documentazione relativa alla richiesta di Verifica di Assoggettabilità relativa al Piano di Recupero di iniziativa privata denominato “Mormontea”. Comune di Illasi (VR). Elenco ed indirizzi autorità competenti in materia ambientale; 12 copie del Rapporto Ambientale Preliminare – verifica di assoggettabilità; 12 copie della Dichiarazione di non necessità della procedura di Valutazione di Incidenza; Supporto informatico Con nota prot n. 59804 del 07.02.2012 l’ U.P. Coordinamento Commissioni (VAS- VINCA- NUVV) ha inviato richiesta di pareri ai seguenti soggetti competenti in materia ambientale: • Direzione Urbanistica e Paesaggio • Provincia di • Comune di (VR) • Comune di Cologna ai Colli (VR) • Comune di (VR) • Comune di (VR) • Comune di (VR) • AATO Veronese • Unità Periferica Genio Civile di Verona • Azienda ULSS n. 20 Verona • ARPAV di Verona • CO.VI.SE Consorzio Val d’Illasi Servizi Con nota prot. n. 106 del 13.02.2012 acquisita al prot. regionale n. 79422 del 17.02.2012 il Consorzio Val d’Illasi Servizi (CO.V.I.SE.) ha fatto pervenire parere.

CONTESTUALIZZAZIONE GEOGRAFICA L’area di lottizzazione ricade nella zona sud del Comune di Illasi, in corrispondenza del bivio tra la SP37 A e la SP10, in Loc. santa Giustina Paradiso, al confine con l’area industriale esistente. L’area interessata è catastalmente distinta al NCT al Foglio 19, mappale n. 510 e al NCEU al Foglio 19, mappale n. 509, ed è sita ad Illasi tra le vie Rodezzo, Mormontea e la Strada Provinciale n°10. Tale UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 1

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA area è stata dichiarata zona di degrado (con DCC n. 6 del 30/09/2011), con la conseguente definizione di un ambito su cui poter intervenire con un’ipotesi progettuale unica. Infatti l’area distinta al NCT al Foglio 19, mappale 510 era classificata nel PRG vigente in zona D1 - industriale-artigianale di completamento, mentre l’area adiacente, distinta al NCEU al Foglio 19, mappale 509, era classificata nel PRG vigente quale zona B2 – completamento edilizio, su cui peraltro insiste un edificio abitativo. L’area ottenuta dall’unione dei due lotti ha una superficie complessiva reale di 4.580,3 mq. L’edificio in progetto avrà una destinazione commerciale a piano terra, residenziale e direzionale ai piani superiori.

CARATTERISTICHE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO Interventi previsti Si specifica che per quanto riguarda la definizione della volumetria residenziale realizzabile, si sono considerati due parametri: a) l’indice di edificabilità territoriale proprio della ZTO B2 (1.5 mc/mq) moltiplicato per la superficie dell’area ricadente in tale ZTO, considerando che nella realtà una porzione di area del mappale n. 510 ricade in ZTO B2 anziché D1av 1); b) i 500 mc comunque realizzabili in ZTO D1; si considera inoltre, sulle volumetrie così determinate, l’applicazione della LR 13/2011 Piano Casa. L’area in oggetto ha una forma assimilabile ad un triangolo rettangolo, con i cateti che costeggiano ad est la SP10, ad ovest via Mormontea e a sud via Rodezzo. Ad est bisogna considerare la presenza del Torrente Barbera, la cui posizione (catastale e reale) è segnalata sulle tavole allegate. L’edificio ha una forma planimetrica pressoché rettangolare, abbastanza allungata, ed è disposto lungo l’asse nord est sud ovest, ovvero parallelamente a via Mormontea. Esso si compone sostanzialmente di cinque volumi accostati e simmetrici rispetto l’asse trasversale: tali volumi sono evidenziati dalla presenza di setti che sporgono dal filo della facciata e si alzano leggermente rispetto alle coperture, contenendole. Il corpo centrale si sviluppa su tre livelli fuori terra ed emerge in altezza rispetto ai laterali, che risultano avere invece la medesima altezza (due piani), pur essendo traslati tra loro. Sul prospetto est i diversi volumi sono maggiormente evidenziati dalla presenza delle emergenze rappresentate dai tre vani scala, che costituiscono delle volumetrie piene rispetto ad un fronte comunque scandito per quasi tutta la sua lunghezza da un porticato ad un livello. Sempre nel prospetto est, nel corpo centrale le pilastrature del porticato proseguono a determinare una struttura a doppia altezza a cielo libero. Il prospetto ovest presenta le medesime caratteristiche, come ad esempio il porticato a piano terra sviluppato per i tre corpi centrali della costruzione, ma è più lineare. Le dimensioni planimetriche della costruzione sono complessivamente di metri 66,50 per 21,25, comprese le due testate che si riducono in larghezza a metri 14,20. La superficie coperta è di circa 1.231 mq, pari ad un 27% dell’area complessiva del lotto; il volume complessivo previsto è di circa 7.770 mc. L’edificio presenterà una copertura a doppia falda, con un’altezza massima sottogronda pari circa a metri 8. Le distanze dai confini sono di metri 5 dalla strada comunale via Rodezzo e di metri 10 dalle strade provinciali. E’ prevista la realizzazione di un piano interrato, avente uno sviluppo leggermente più ampio della costruzione fuori terra lungo il lato ovest, ma che mantiene comunque una distanza di almeno 5 metri dai confini del lotto. La sistemazione dell’area esterna prevede l’individuazione di un’adeguata superficie destinata a standards urbanistici di PUA, calcolata nell’ordine di 30 mq/abitante, e ricavata considerando una quota parte di corsie, parcheggi e verde. Si prevede poi la definizione di standards a parcheggio in base alle destinazioni realizzate: destinazione commerciale in ragione di 1 mq/1 mq di superficie netta di vendita, che sarà ricavata nell’area esterna; destinazione residenziale e direzionale in ragione di 1mq/10 mc di volume, che sarà ricavata al piano interrato. L’accesso all’area avviene da via Rodezzo, tramite una rampa con pendenza di circa l’8% che porta alla quota stabilita di imposta dell’edificio; affiancato all’accesso carraio vi è l’accesso pedonale, con pendenza del 5%. La viabilità si sviluppa ad anello a senso unico antiorario intorno alla costruzione: la strada ha una larghezza di 5 metri nei tratti in cui si sviluppano i parcheggi e di 4 metri

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA nei tratti di collegamento. Nelle vicinanze del confine ovest si situano le due rampe di discesa e salita al piano interrato. Nei vertici dell’area ed in qualche porzione intorno all’edificio si sviluppano le aree verdi. L’edificio presenta un camminamento pavimentato lungo tutto il perimetro di larghezza minima pari ad 1,20 metri, che si amplia considerevolmente in corrispondenza dei porticati. Per quanto riguarda la distribuzione interna dell’edificio si ha: • al piano interrato n. 14 box auto, di cui sei doppi, e n. 30 posti auto aperti • a piano terra si ottengono sei negozi, tutti con doppia esposizione est ovest e dotati di servizi igienici con disimpegno • al piano primo vi sono undici unità immobiliari, di cui nove destinate a residenza e due ad uffici; l’unità centrale presente a tale piano, che qui prevede solo una zona di ingresso soggiorno ed un bagno, si sviluppa poi ulteriormente al livello superiore. I vani scala sono tre, uno centrale con ascensore e due laterali. Come già accennato, i fronti est ed ovest del piano terra sono caratterizzati dalla presenza di porticati coperti della profondità di 1,80 metri, scanditi da pilastri disposti regolarmente; su questi prospettano le vetrine dei negozi e, ad est, gli accessi ai vani scala. Nei corpi che costituiscono le testate vi sono invece delle logge. Tali porticati e tali logge a piano primo si allargano e costituiscono ampie terrazze di pertinenza delle varie unità immobiliari, delimitate da parapetti in muratura piena. Al secondo piano i locali dell’appartamento si affacciano su due terrazze ricavate nella falda di copertura. I prospetti principali, est ed ovest, sono caratterizzati dalle presenza di ampie vetrate a piano terra, situate in corrispondenza dei pilastri del portico, ed aperture più contenute al primo piano. Anche i corpi dei vani scala presentano vetrate, sviluppate a doppia altezza. I fronti laterali, nord e sud, sono praticamente ciechi, a parte due piccole finestre a piano primo. Essi sono privi di sporto di gronda, esistente solo ad est ed ovest. Come già detto, la copertura è a doppia falda, con la linea di colmo disassata tra i corpi di testa e la porzione centrale. La falda di copertura est prosegue a coprire i corpi dei vani scala, abbassandosi quindi in loro corrispondenza. I paramenti esterni saranno intonacati e trattati con una tonalità neutra, con eventuali variazioni tono su tono per evidenziare setti e pilastri. Si ritengono soddisfatti i parametri igienico-sanitari (indici di illuminazione ed areazione, dotazione servizi igienici…), la normativa inerente le barriere architettoniche e Vigili del Fuoco (saranno comunque forniti dichiarazioni e pareri di competenza). Per quanto riguarda lo smaltimento delle acque reflue, si prevede il posizionamento di degrassatori , pozzetti di ispezione, e allacciamento alla fognatura comunale. Le acque meteoriche saranno disperse in superficie.

IL QUADRO PIANIFICATORIO SOVRAORDINATO Al fine di valutare gli effetti del Piano Attuativo rispetto agli obiettivi di sostenibilità e alle possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione, si analizzeranno i seguenti piani/programmi: • A livello sovraordinato:  Piano Territoriale Regionale di Coordinamento PTRC (vigente e adottato)  Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP (adottato); • A livello comunale e di settore:  Piano Regolatore Generale E’ in corso di redazione il PAT, di cui il Comune non ha ancora pubblicato documentazione ufficiale oltre al Documento Preliminare. Con deliberazione di Giunta Comunale n. 149 del 23.10.2009, risultano dalla documentazione ufficiale riaperti i termini per la consultazione del Documento Preliminare del Piano di Assetto del Territorio (PAT). Gli elaborati relativi al suddetto Documento Preliminare sono stati depositati presso l’Ufficio di Segreteria Comunale per le osservazioni possibili fino al 7 Dicembre 2009. Analisi All’interno del PRG vigente del Comune di Illasi, l’area ricade in zona B. Nell'area dell'ambito non sono presenti vincoli particolari. Coerenza con gli strumenti territoriali UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 3

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PTRC 1992 vigente Il PTRC ha come obiettivi la tutela del territorio e il progetto, nel rispetto del piano, va a minimizzare l’i mpatto paesaggistico. Il progetto valuta infatti gli aspetti paesaggistici e naturalistici, prevedendo opport une misure di mitigazione in caso di impatto e/o interferenza con ambiti tutelati PTRC 2009 adottato Il PTRC ha come obiettivi la tutela del territorio e il progetto, nel rispetto del piano, va a minimizzare l’i mpatto paesaggistico. Il progetto valuta infatti gli aspetti paesaggistici e naturalistici, prevedendo opport une misure di mitigazione in caso di impatto e/o interferenza con ambiti tutelati PTCP in corso di redazione Il PTCP ha come obiettivi la tutela del territorio e il progetto, nel rispetto del piano, va a minimizzare l’i mpatto paesaggistico. Il progetto valuta infatti gli aspetti paesaggistici e naturalistici, prevedendo opport une misure di mitigazione in caso di impatto e/o interferenza con ambiti tutelati PRG Tale area è stata dichiarata zona di degrado (con DCC n. 6 del 30/09/2011), con la conseguente definizione di un ambito su cui poter intervenire con un’ipotesi progettuale unica. Infatti l’area distinta al NCT al Foglio 19,mappale 510 era classificata nel PRG vigente in zona D1- industriale-artigianaledi completamento, mentre l’area adiacente, distinta al NCEU al Foglio 19, mappale 509, era classificata nel PRG vigente quale zona B2, completamento edilizio, su cui peraltro insiste un edificio abitativo. L’area ottenuta dall’unione dei lotti ha una superficie complessiva reale di 4.580,3 mq. L’edificio in progetto avrà una destinazione commerciale a piano terra, residenziale e direzionale ai piani superiori.

INTERFERENZA CON AREE DELLA NATURA 2000 Come visibile nella cartografia sotto riportata, il sito ricade all’esterno dei Siti SIC/ZPS identificate all’i nterno della Rete Natura 2000 della Regione . Il SIC IT3210042 “Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine (Comune più vicino: )

ANALISI AMBIENTALE Matrice aria Qualità dell’aria Per le concentrazione di biossido di azoto e zolfo, benzene, monossido di carbonio e ozono non sono noti dati specifici per il comune, se non quelli estrapolati dal Quadro Conoscitivo della Regione Veneto. Vengono analizzati pertanto i dati che derivano dallo studio sullo stato dell’ambiente della Provincia di Verona 2006 dove viene analizzata la qualità dell’aria in relazione alle emissioni totali di biossidi di azoto e polveri. Nella rappresentazione grafica i comuni vengono rappresentati con colori diversi in base al rapporto fra l'emissione media annua per kmq del singolo comune e l’emissione media annua provinciale per kmq. Sono disponibili inoltre dei calcoli sui quantitativi di emissioni di monossido di carbonio e benzene legati al traffico veicolare prodotto dalla SP10, per i quali si fa riferimento a quanto esaminato in sede di Rapporto Ambientale sul Documento Preliminare per i comuni limitrofi. Il Comune di Illasi, all’interno del Piano di Tutela e Risanamento dell’aria PTRA, è classificato come Il Comune di Illasi non presenta problematiche considerevoli riguardo la viabilità interna ed inoltre, non sono presenti aree industriali particolarmente rilevanti. Questi fattori sommati alla presenza di una copertura vegetale abbastanza estesa che interessa soprattutto la parte settentrionale della superficie comunale determinano un livello d’inquinamento atmosferico medio-basso. E’ pertanto necessario nella valutazione dei caratteri ambientali di un Piano, anche di un Piano di Lottizzazione, un approccio alla pianificazione che accentui l’importanza della qualità ambientale ed urbana da perseguire attraverso azioni concrete. Il Piano Energetico provinciale, a cui la progettazione farà riferimento una volta approvato, intende fornire gli elementi utili alla programmazione e progettazione degli interventi strutturali finalizzati all’ottimale utilizzo delle fonti di energia rinnovabile ed al conseguente graduale miglioramento della qualità dell’ambiente, dell’aria e del territorio in generale. Inoltre identifica la Provincia di Verona come “Struttura di Supporto” ai comuni che aderiscono al Patto dei Sindaci, come Illasi (delibera del 18 novembre 2010 n. 253 ). UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 4

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Si riportano di seguito i dati riportati Rapporto sullo stato dell’Ambiente – anno 2006, redatto a cura della provincia di Verona. Nei grafici seguenti sono riportate le emissioni di NO X e PM10 (parte primaria) in t/anno per Km per ogni arteria considerata. Oltre alle autostrade, che contribuiscono annualmente con 160 tonnellate/anno di ossidi di azoto per Km e circa 6 tonnellate anno di polveri sottili per Km, le arterie che danno origine a alle maggiori emissioni sono quelle che collegano l’Est e l’Ovest della provincia (come la SS11) e quelle che collegano la parte Nord con il Sud, come la SP Padovana, la SP27 A Napoleonica. Tale situazione infrastrutturale determina una maggiore densità emissiva di ossidi di azoto e PM 10 primario prodotto dal traffico. Matrice clima Condizioni climatiche locali Sulla base dei dati rilevati nel periodo 1992-2000 dal rapporto sullo stato ambientale redatto dall’ARPAV, il comune di Illasi presenta una distribuzione delle precipitazioni medie annue attorno agli 800-950 mm, fino ai 650-800 mm nella parte più a sud del territorio comunale. Sulla base dei dati rilevati nel periodo 1992-2000 dal rapporto sullo stato ambientale redatto dall’ARPAV nel Comune di Illasi la temperatura media annua è di circa 13°. Matrice suolo e sottosuolo Caratteri geologici e geomorfologici Dalla relazione geologica eseguita per la redazione del PAT emerge quanto segue: dal punto di vista idrogeologico emerge l’assenza di falda idrica; non risultano presenti fenomeni di dissesto idrogeologico. Caratteri del suolo In relazione alla tipologia ed alla localizzazione del sito, le risultanze derivanti dell’inquadramento geologico (con particolare riferimento alla stratigrafia) e dall’analisi storica del sito si evidenzia l’assenza di rilevanti fonti di pressione ambientale che possano avere influenzato le caratteristiche del sito in termini di qualità del terreno da scavare. Matrice acqua Risorse idriche Val d’Illasi Il bacino della Val d’Illasi prende vita alle origini da due valli minori: a nord ovest la valle di Revolto, formante il sottobacino di maggiori dimensioni e ad est la valle di Fraselle. Entrambe sono solcate rispettivamente dagli omonimi torrenti, che unendosi a valle presso l’abitato di Giazza (Comune di ) danno origine al torrente Illasi (Progno d’Illasi), che scorre perdendo quota verso la pianura veneta. Il torrente Illasi rappresenta il corso d’acqua più lungo della regione lessinea. Il bacino di Revolto è suddiviso in bacini di ordine inferiore, tra i quali i più importanti e meno effimeri sono: Campobrun alla testata della valle, Plische, Valle del Diavolo, Le Molesse, in sinistra idrografica; Lago Secco e Cima Trappola in destra idrografica. Da ricordare, anche se non compreso nel bacino idrografico oggetto di studio, il bacino della Val Rossa in sinistra idrografica, il cui sbocco è in località le “Giare”. L’accesso al bacino è garantito dalla “Strada Provinciale della Val d’Illasi”, che dalla pianura veronese risale la valle verso nord. I comuni attraversati partendo da sud sono nell’ordine: Illasi (174 m), Tregnago (317 m), Cogollo (405 m), (470 m) e Selva di Progno (570 m), in provincia di Verona. La val d'Illasi dal punto di vista geologico è una valle sovralluvionata. Questa situazione si presenta già a monte di Selva di Progno che è il Comune più a Nord. La valle, come le altre valli lessinee, ha un’estensione in senso nord-sud. E' formata dalla confluenza delle valli Revolto e Fraselle, con origine ai 2130m di cima Carega e, sbocco, un tempo in Adige tra Zevio e , ora nello scaricatore della centrale S.A.V.A. a quota a 27m sul mare. Si estende su di un territorio di 137 kmq. Le tre valli più importanti, Valpantena, Val d'Illasi e Val d'Alpone, hanno sviluppato tre diverse attività: lavorazione del marmo la prima; lavorazione di meccanica, la seconda; calzaturiera la terza. Dal punto di vista acquedottistico, tutte hanno buone possibilità di reperire acqua dal sottosuolo. La val d'Alpone dispone inoltre di molte sorgenti in quota. Ogni valle ha così organizzato la propria rete distributrice dell'acquedotto in funzione delle risorse del territorio.

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La stessa cosa è successa per le fognature e per la distribuzione del gas. Forse la val d’Illasi è stata quella che in cui più che nelle altre, l'antico bisogno d'acqua ha promosso l'unione delle popolazioni dei vari comuni che la compongono Idrografia superficiale I corsi d’acqua che attraversano Illasi appartengono all’ampio Bacino dell’Adige. In particolare i corsi d’acqua principali sono il Progno Illasi e secondariamente il Progno Mezzane, sono quindi corsi a carattere torrentizio dove l’acqua vi scorre solamente per pochi giorni l’anno, in occasione di eventi meteorici intensi. L’acqua è presente per quasi tutto l’anno solo nel tratto iniziale del Progno, fin a sud dell’abitato di Giazza e l’unico corso d’acqua perenne di una certa importanza è il Rio che percorre la val Fraselle. Il bacino imbrifero della Val d’Illasi è per ampiezza e profondità fra i più importanti delle vallate veronesi, attestato a nord alle cime del Gruppo del Carega, in direzione sud la valle è compresa in uno spartiacque superficiale dato dall’allineamento delle culminazioni delle dorsali collinari che la separano dalle contigue valli lessinee: ad occidente la delimitano le dorsali della Val Squaranto e della Val di Mezzane e ad oriente le dorsali dell’alta Val d’Alpone e della Val di Tramigna. Il Progno d’Illasi comincia alla confluenza RevoltoFraselle, che avviene a Giazza (758 m slmm): i materiali convogliati dai due torrenti che originano il Progno fa sì che questo, scorra in alluvioni e in un letto che va allargandosi notevolmente. Il profilo dell’alveo resta sotto il livello campagna fino all’altezza dell’abitato di Illasi, per poi divenire gradatamente pensile sopra i campi coltivati, sovrastando di alcuni metri la pianura a causa del progressivo deposito di materiale traportato durante le piene. Una volta raggiunta la pianura, la pendenza del letto torrentizio diminuisce sensibilmente e le acque perdono la forza che le caratterizza nella parte medio-alta della valle; da questo punto in poi, circa all’altezza di Vago di Lavagno, il Progno assume l’aspetto di un canale e, attraversando l’alta pianura veronese, raggiunge l’Adige, nel quale non può, però, immettersi direttamente in quanto il letto del fiume si trova ad un livello più alto: il Progno d’Illasi si immette, quindi, nel canale di scarico della centrale idroelettrica di Zevio, da dove poi termina nel fiume Adige. Qualità delle acque Il Piano di Tutela delle Acque, previsto dall’art. 44 del D.Lgs. 152/99 e successive modificazioni, è lo strumento del quale le Regioni debbono dotarsi per il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici regionali. Il D.lgs. 152/99 e s.m.i. prevede di classificare lo stato ecologico e lo stato ambientale dei corsi d’acqua. La classificazione dello stato ecologico, che viene espressa in classi dalla 1 alla 5, viene effettuata incrociando il dato risultante dai macrodescrittori (azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale, percentuale di saturazione dell’ossigeno, BOD 5, COD ed Escherichia coli) con il risultato dell’I.B.E., attribuendo alla sezione in esame o al tratto da essa rappresentato il risultato peggiore tra quelli derivati dalle valutazioni relative ad I.B.E. e macrodescrittori. Lo Stato Ambientale viene calcolato confrontando i dati relativi allo stato ecologico con i dati relativi alle concentrazioni dei principali microinquinanti chimici indicati in tabella 1 del D.Lgs. 152/99. Il CO.VI.SE - Sistema acquedotto Il Consorzio Val d'Illasi Servizi è nato come naturale derivazione del Consorzio Acquedotto Vallata di Illasi (CA.VI), che ha cominciato a distribuire acqua nel 1926. Con il nuovo statuto fanno parte del Consorzio, oltre ai comuni fondatori di Selva di Progno, Badia Calavena, Tregnago, Illasi e (da monte a valle), anche i comuni di , Lavagno, Mezzane, e . Le finalità del nuovo Consorzio (COVISE), per i bisogni e le caratteristiche dei comuni stessi, vanno ben oltre la gestione dell'acqua e si rivolgono anche agli altri servizi di pubblica utilità. Il Consorzio opera su di un territorio che si rivela omogeneo sia sotto l'aspetto economico-industriale che per la sua stessa morfologia. E' infatti evidente come i bacini idrografici costituiti dalle valli Lessine abbiano creato stretta correlazione socio-economica tra i comuni limitrofi. Nell'attuale configurazione, il CO.VI.SE. interessa un comprensorio di oltre 21.000 abitanti su di un territorio di 222 chilometri quadrati. Da 7 anni una rete di monitoraggio in tempo reale di pozzi, impianti di sollevamento, serbatoi ed impianti di disinfezione, con un sistema di allarmi in automatico ai diretti responsabili, consente di individuare eventuali perdite della rete e di riscontrare eventuali consumi anomali. II Consorzio UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 6

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA distribuisce nei vari comuni ogni anno oltre 2,5 milioni di metri cubi d'acqua. La sempre crescente soddisfazione dei Consorti e degli abitanti ha permesso al CO.VI.SE di svilupparsi nel corso degli anni. A questo risultato ha contribuito un'attenta gestione finanziaria che ha consentito di reinvestire gli utili apportando diverse migliorie qualitative e quantitative. L'acqua, che nella val d'Illasi per molti anni ha scarseggiato, è da sempre stata considerata come un bene primario, patrimonio irrinunciabile degli abitanti. Per questo i tentativi fatti nel passato per portare l'acqua di val Fraselle e val Revolto in altri luoghi, fuori dalla valle, hanno sempre sortito pessimi risultati. L'opposizione della gente è arrivata a far desistere le Imprese che dovevano attuare questi progetti. Allo stato attuale delle cose, questo atteggiamento si è rivelato assai lungimirante. Grazie alla miscelazione con l'acqua di vai Fraselle e vai Revolto è stato possibile continuare a distribuire acqua di buona qualità anche ai comuni della bassa valle, dai cui pozzi si sarebbe altrimenti estratta acqua con un valore di nitrati eccedente alle previsioni di legge. L'obiettivo del programma decennale del Consorzio è l'intero rinnovo del sistema delle condotte adduttrici e delle opere di presa. L’acqua e il consumo umano (da analisi ULSS n. 20 – Relazione sanitaria 2009) La vulnerabilità del nostro territorio, impone il confronto e la condivisione dei dati dei vari soggetti coinvolti nella gestione controllo e tutela della risorsa idrica (ARPAV, Provincia, Gestori rete acquedottistica, AATO, Comuni) al fine di garantire interventi tempestivi e coordinati a protezione della falda e dell’utenza. La preoccupazione maggiore è quella relativa alla popolazione non servita da acquedotto, ovvero quella che fruisce di acqua proveniente da pozzi privati, il cui controllo è demandato al singolo proprietario con minor controlli rispetto a quella erogata dall’acquedotto. La programmazione annuale dei controlli secondo criteri di legge, si somma a quella degli Enti Gestori. Oltre 6.000 analisi all’anno vengono effettuate a seguito dei controlli dell’AULSS (> 3.000) e dell’Ente Gestore. Sistema fognature Con la sistemazione delle vecchie fognature o il completamento della nuova rete, tutte le precedenti concessioni di scarico si intendono revocate: le acque nere andranno separate dalle bianche all'interno delle proprietà private e saranno recapitate con due diverse condotte ognuna nel rispettivo ricettore pubblico (ove esistano fognature pubbliche separate). Nel caso la fognatura pubblica raccolga esclusivamente acque nere, la separazione all'interno della proprietà dovrà comunque avvenire ma verranno raccolte le sole acque nere, quelle meteoriche andranno disperse sul suolo, nel sottosuolo o negli esistenti ricettori. Le acque di processo, previo pretrattamento che le renda assimilabili ad acque nere (acque reflue di origine domestica), potranno essere scaricate nella fognatura per acque nere, una volta ottenuta l'autorizzazione allo scarico prevista dal presente regolamento e dai D.Lgs. 152/1999 e 258/2000 e smi, sentito il parere del responsabile del Settore Igiene Pubblica e dell'Ufficio competente. La concessione allo scarico in fognatura potrà essere revocata in qualunque momento, ad insindacabile parere degli Uffici preposti, se le sostanze scaricate o la quantità dello scarico si rivelassero dannose per l'integrità delle condotte o per il corretto funzionamento dell'impianto di depurazione, o potessero essere causa di danni alla salute pubblica. Con il progressivo estendersi delle reti di fognatura, l'Ufficio competente ha predisposto le mappe delle zone soggette ad obbligo di allacciamento alla fognatura. Matrice paesaggio Sistema paesaggistico in relazione all’utilizzo del suolo La Val d’Illasi è in gran parte appartenente alla Regione Veneto e alla provincia di Verona, tranne una piccola zona, a nord, comprendente le cime dolomitiche del gruppo della Carega, che fa capo alla Regione Trentino Alto Adige e alla provincia di Trento. Si estende per una lunghezza di circa 39 km caratterizzata da vari tipi di paesaggi: da quello di pianura a quello di alta montagna con preponderanza di media e bassa collina. La valle ha il suo sbocco in corrispondenza della statale 11 Padana Superiore, ad una ventina di chilometri a est di Verona. Per quasi tutta la sua estensione è percorsa da un torrente dal corso accidentato e, in genere, povero o addirittura privo d’acqua: l’Illasi detto comunemente Progno. Nato ai piedi delle pareti rocciose che formano la parte terminale del bacino di Campobrun nel gruppo del Carega, il torrente, dopo aver UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 7

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA attraversato in un alveo ben definito e con solidi argini prevalentemente in muratura sette comuni (Selva di Progno, Badia Calavena, Tregnago, Illasi, Colognola ai Colli, Lavagno e Zevio) per una lunghezza di 35 km, si immette nell’Adige presso Zevio con le acque dei fiumi Fibbio e Antanello e del canale Lisca. Il clima della valle è temperato e tipica della zona è la scarsità di piogge che sono concentrate per lo più nei periodi autunnali e primaverili: da qui deriva la denominazione antica di Valsecca. In questi periodi si verificano le piene del Progno che nei secoli scorsi hanno procurato non pochi problemi agli abitanti del posto in altri mesi dell’anno colpiti dalla carenza d’acqua. In conseguenza della morfologia della valle, la vegetazione risulta di tre tipi: basale e collinare, montana e subalpina, con conseguenti diversità anche nel tipo di coltivazioni praticabili. Nei secoli la valle prese diverse denominazioni: Val di Tregnago, Valle del Progno, Val Longazeria o Logazeria. La denominazione "Valle d’Illasi" appare per la prima volta nella "Carta del territorio veronese" eseguita da Don Gregorio Piccoli nella prima metà del XVIII secolo. Il territorio della valle è diviso dal punto di vista amministrativo nei comuni di Colognola ai Colli, Illasi, Tregnago, Badia Calavena e Selva di Progno. Rete ecologica locale e Biodiversità Una delle definizioni maggiormente diffuse considera la rete ecologica come un sistema interconnesso di habitat, di cui salvaguardare la biodiversità, che pone particolare attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. I Corridoi ecologici provinciali possono costituire un ulteriore elemento di connettività tra i vari gangli della rete, oltre ai corridoi di area vasta. Secondo quanto previsto anche dalle Norme Tecniche del PTCP di Verona, i corridoi ecologici provinciali vengono rappresentati come indicazioni di collegamento e devono trovare precisa individuazione fisica nella fase di verifica e dettaglio a cura del PAT. Il torrente Illasi, nonostante sia stato profondamente modificato rispetto al proprio assetto naturale, si inserisce in questa ottica come un corridoio ecologico di collegamento tra il bacino dell’area di Giazza, i versanti boscati collinari più a nord ed i sistemi ecologici della pianura veronese. La Val Tramigna così come le diverse incisioni dei vaj, funge da cerniera faunistica in particolare per i mammiferi che lo utilizzano come corridoio per raggiungere i coltivi o la parte basale delle colline dagli spazi boscati. Le fasce boscate di alveo più dense offrono riparo a specie come il tasso ( Meles meles) e il capriolo ( Capreolus capreolus ). La presenza di micro mammiferi sono particolarmente favorite da ambiti boscati ricchi di querce alternati a prati e coltivi. Fra i mammiferi predatori che percorrono sono da annoverare la faina (Martes foina ) e la volpe (Vulpes vulpes ) che frequenta sia le boscaglie delle zone collinari sia le aree più antropizzate. Sistema della viabilità La Provincia di Verona sta progettando il Lotto L della nuova SP10 che riguarda il tratto da Via Carrozza alla località Olmo di Illasi, per la congiunzione dei due tratti già realizzati. Preso atto che il progetto preliminare redatto dalla Provincia di Verona, prevede la realizzazione della rotatoria in sinistra Progno, sul terreno immediatamente a nord dell’abitato di Donzellino, con collegamento alla SP37/a “dei ciliegi”, allo scopo di evitare il vecchio accesso, stante la ristrettezza della strada e la pericolosità dell’incrocio. E’ stato inoltra approvato da parte della Regione Veneto il progetto “Sistemazione idraulica del Torrente Illasi dalla confluenza dei Torrenti Covolo e Frighi in località S. Andrea fino alla sua immissione nel fiume Adige da realizzarsi tramite project financing, relativo all’escavazione dell’alveo del Torrente Progno e che prevede tra le opere compensative la realizzazione di un Ponte sul Torrente Progno in località Donzellino. Da fine 2010 è in atto un accordo di programma, sottoscritto dalla Provincia di Verona con la Società Veneto Strade e la Regione del Veneto, che prevede il completamento della variante della strada provinciale 10 dalla località Quattro strade a Illasi. La Regione del Veneto ha inserito, nella propria programmazione delle opere pubbliche per l’anno 2009, cento milioni di euro per le strade provinciali di tutto il territorio. La tavola della Mobilità del PTRC del Veneto offre un quadro generico dell’organizzazione del sistema stradale e del sistema della logistica. Il comune è attraversato dalla viabilità ordinaria e provinciale; in modo particolare, l’asse stradale principale è la SP10 Val d’Illasi lungo il Progno omonimo e secondariamente la SP16. Riguardo alla UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 8

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA viabilità ciclabile, nel territorio della Val d’Illasi sono in previsione otto chilometri di tracciato ciclabile tra Sant’Andrea di Badia Calavena e Tregnago. Il progetto prevede di posare il tubo della nuova conduttura dell’acquedotto della Val d’Illasi da Sant’Andrea di Badia Calavena a Tregnago sistemandoci sopra il primo tratto di pista ciclabile. In particolare, la SP10 è negativamente caratterizzata da fenomeni di congestione che si verificano soprattutto nella stagione estiva in corrispondenza del fine settimana. Matrice inquinanti fisici Inquinamento acustico Attualmente il comune di Illasi non possiede un piano di zonizzazione acustica, e risulta caratterizzato da una criticità acustica molto bassa. Inquinamento luminoso Nel territorio non sono state individuate zone di maggior tutela definite dalla Regione Veneto per la protezione di osservatori astronomici esistenti (pubblici o privati). Illasi infatti non compare nell’Elenco dei Comuni con territorio inserito nelle fasce di rispetto ai sensi della legge regionale 27 giugno 1997, n. 22. E' rappresentato il rapporto tra la luminosità artificiale del cielo e quella naturale media allo zenith (rapporto dei rispettivi valori di luminanza, espressa come flusso luminoso (in candele) per unità di angolo solido di cielo per unità di area di rivelatore

GLI EFFETTI SULL’AMBIENTE, LA SALUTE UMANA E IL PATRIMONIO CULTURALE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti Le zone interessate dal progetto sono composte da aree antropizzate, già destinate all’edificazione di tipo residenziale-terziaria-industriale. Al fine di verificare gli effetti potenziali prodotti direttamente dal progetto in esame sull’ambiente, ed il carattere cumulativo di questi, è stata sviluppata una matrice di identificazione dei possibili impatti ambientali positivi, negativi e nulli rispetto alle principali componenti ambientali. Natura degli effetti e loro ambito di influenza Carattere cumulativo degli impatti Il progetto applica le possibilità operative del PRG, in relazione alla redazione di un progetto in area di degrado che mescoli destinazioni residenziali e produttive. Tale progettazione, inserendosi a valle di un percorso pianificatorio già consolidato e definito e soprattutto in un territorio già compromesso e debole dal punto di vista dei valori e delle potenzialità ambientali, non produce effetti rilevanti o relazioni dirette o cumulative con problemi di ordine ambientale connessi ad aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici e i beni materiali. Qualità dell’aria I possibili impatti sulla qualità dell’aria possono essere generati in maniera trascurabile dal funzionamento degli impianti tecnologici e dal traffico indotto. Qualità delle acque superficiali L’intervento non interferirà con corpi idrici superficiali, in quanto le gli scarichi relativi saranno collettati alla fognatura comunale (acque nere) e dispersi nel suolo (acque bianche). Il progetto comporterà la realizzazione di edifici residenziali e commerciali, non caratterizzati da inquinanti particolari, che verranno gestiti insieme agli scarichi comunali dall’ente che gestore del servizio idrico integrato. Sicurezza idrogeologica Come esposto nei precedenti paragrafi, l’area di progetto non ricade in zone a pericolosità idraulica, come identificato dal Piano di Assetto Idrogeologico. Ai fini della riduzione del rischio idraulico indotto dalla impermeabilizzazione del suolo, saranno realizzate vasche per lo smaltimento delle acque meteoriche di capacità almeno pari a 1 mc ogni 20 mq di superficie coperta. Tutte le superfici scoperte: percorsi pedonali, piazzali, parcheggi, accessi carrabili ecc., dovranno essere pavimentate utilizzando accorgimenti tecnici che favoriscano l’infiltrazione delle acque nel terreno, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152.

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Pertanto si stima che, avendo cura di realizzare le misure sopra descritte in conformità con le buone norme, non si presenteranno particolari effetti negativi sulle acque sotterranee e sul dissesto idrogeologico. La realizzazione delle opere di urbanizzazione non comporterà modifiche significative allo stato altimetrico attuale del terreno, mentre alcune variazioni saranno necessarie per la realizzazione degli edifici, al fine di migliorare la conformazione dei lotti. Tali movimenti di terreno, come sarà evidenziato nella relazione geologica allegata al progetto, non comprometteranno l’assetto idrogeologico dell’area. Qualità delle acque sotterranee e del sottosuolo I lotti saranno allacciati alla pubblica fognatura esistente e quindi per lo smaltimento delle acque nere non è previsto nessun tipo di impatto sul terreno. Verrà realizzata una fossa perdente h m 1,10, diametro 120. Sistema della viabilità La viabilità interna prevede un anello a senso unico, con ingresso principale al complesso e punto unico di uscita lungo Via Rodezzo. Inquinamento acustico Le uniche fonti di rumore saranno quelle di tipo veicolare che saranno comunque in numero modesto essendo prevista la realizzazione di una unica strada cieca e quindi chiusa a traffico di passaggio. Gli edifici saranno comunque realizzati in conformità alla normativa vigente per garantire un corretto isolamento acustico degli stessi. Per quanto riguarda il traffico, come già detto per il clima acustico, esso sarà modesto in quanto è prevista la realizzazione di una unica strada cieca e quindi chiusa a traffico di passaggio. Gli effetti sulla qualità dell’aria saranno quindi trascurabili. Inquinamento luminoso L’unica fonte di possibile inquinamento luminoso sarà l’illuminazione pubblica ma sarà realizzata conformemente alla normativa vigente per il contenimento di tale forma di inquinamento. È doveroso ricordare che la Regione Veneto ha pubblicato sul BUR n. 85 del 11/08/2009 la Legge del 07 agosto 2009 N. 17 relativa a “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”. Secondo quanto disposto dalla suddetta Legge, ciascun comune deve, entro tre anni, redigere il Piano dell’illuminazione per il contenimento luminoso (PICIL). Sistemi ambientali e biodiversità Come è stato analizzato, l’intervento ricade a distanze significative dalle aree cartografate nella Rete Natura 2000 della Regione Veneto, si ritiene quindi che il progetto non possa avere ripercussioni negative sulle stesse. Paesaggio e patrimonio culturale L’area non è soggetta a Vincolo paesaggistico di cui al D.Lgs. 42/2004. Come previsto dalle norme tecniche di attuazione del PRG, per l’area saranno previste tipologie consone al contesto e tali da inserirsi correttamente sia per l’architettura degli edifici che per l’uso dei materiali impiegati. Entità ed estensione nello spazio degli effetti L’estensione nello spazio degli effetti è associabile all’estensione del progetto che comprende un’area posta al bivio tra tre strade, in adiacenza a una zona produttiva. Quindi l’area di influenza della Variante è limitata a scala locale. L’entità degli effetti è in generale limitata e potenzialmente negativa, solo alcune azioni potrebbero avere impatti positivi e comunque solo nel caso che non vengano rispettati i valori limite e i livelli di qualità ambientale imposti dalla legislazione ambientale vigente. Natura transfrontaliera degli impatti Il progetto non ha impatti di natura transfrontaliera. Rischi per la salute pubblica o per l’ambiente Non si riscontrano particolari rischi per la salute umana o per l’ambiente associati ad impianti industriali in quanto non sono presenti nei territori interessanti dal progetto tale tipologia di impianti ad alto rischio.

SINTESI DEI POSSIBILI EFFETTI

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Componente Possibili impatti analizzati Descrizione e risultati delle analisi degli impatti

Aumento dell’inquinamento Gli effetti sono connessi al traffico, l’intervento si atmosferico colloca comunque in un’area in una posizione Atmosfera geografica già trafficata al momento, tra le vie Rodezzo, Mormontea e la SP10 Inquinamento delle acque I lotti saranno allacciati alla pubblica fognatura Acqua sotterranee sotterranee esistente e quindi per lo smaltimento delle acque nere e sottosuolo non è previsto nessun tipo di impatto sul terreno.

Acqua Inquinamento delle acque Non si stima sia presente un impatto sulle acque superficiale superficiali superficiali. Aumento del rischio L’area non ricade in una zona PAI a rischio idrogeologico idrogeologico. Per garantire la sicurezza idraulica, in relazione all’aumento di impermeabilizzazione, sono previste vasche di laminazione per il mantenimento Sicurezza dell’invarianza idraulica. Sono inoltre previsti idrogeologica movimenti di terreno che, come sarà evidenziato nella relazione geologica allegata al progetto, non comprometteranno l’assetto idrogeologico dell’area.

Aumento del traffico e degli La viabilità in progetto si innesta su una viabilità già effetti ad esso connessi esistente, creando un anello interno e a senso unico con accesso non sulla provinciale, ma da Via Rodezzo, di Sistema della fronte alla zona artigianale esistente. Il progetto prevede viabilità inoltre azioni di mitigazione con schermature arboree lungo i fronti stradali.

Aumento dell’inquinamento Gli effetti sono connessi al traffico, passaggio nel Inquinamento acustico progetto vanno previste nel progetto mitigazioni acustico acustiche. Aumento dell’inquinamento L’unica fonte di possibile inquinamento luminoso sarà Inquinamento luminoso l’illuminazione pubblica ma sarà realizzata luminoso conformemente alla normativa vigente per il contenime nto di tale forma di inquinamento. Sistema ambientale Interferenze con i siti Natura Non c’è interferenza con i siti Natura 200 situati a e biodiversità 2000 distanze superiori ad 14 km Aumento produzione dei rifiuti L’aumento della produzione dei rifiuti verrà assorbito e Rifiuti calibrato da un corretto uso dell’isola ecologica esistente e della Raccolta differenziata Paesaggio e Capacità di inserimento nel Per l’area saranno previste tipologie consone al contesto patrimonio contesto paesaggistico e tali da inserirsi correttamente sia per l’architettura culturale degli edifici che per l’uso dei materiali impiegati.

VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Con relazione istruttoria n. 37/2012 del 12.03.2012 il Servizio Pianificazione Ambientale di questa U.P., nel prendere atto che la localizzazione dell’area oggetto degli interventi di recupero risulta essere esterna ai siti della rete Natura 2000 del Veneto presenti nella porzione di territorio in argomento nonché della dichiarazione di non necessità di procedura di Valutazione di Incidenza per la variante esaminata, dichiara che la stessa è redatta in modo conforme alla DGR 3173/2006 “Nuove disposizioni relative all'attuazione della direttiva comunitaria 92/43/CEE e DPR 357/1997. Guida metodologica per la valutazione di incidenza. Procedure e modalità operative ”.

CONSULTAZIONE CON LE AUTORITA’ AMBIENTALI Delle Autorità Ambientali consultate, il Consorzio “Val d’Illasi Servizi” con nota prot. n. 106 del 13.02.2012, ha espresso parere favorevole.

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– L’Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), esaminati i documenti trasmessi dal Comune di (VR) ha elaborato la propria istruttoria;

ATTESO Che Gli interventi programmati consistono in una nuova urbanizzazione di un'area industriale e la futura edificazione di un capannone industriale.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESAMINATA la Variate PRG per Piano di Recupero di iniziativa privata denominato “Mormontea”. Comune di Illasi (VR).

RITENUTO che da quanto emerge dal documento di valutazione sopra riportato si ritiene che le uniche interferenze ambientali deriveranno dalla fase di cantierizzazione. Per quanto riguarda la rete Natura 2000, vista l’entità dei lavori nonché la distanza di circa 4 km dal SIC/ZPS IT3210008 Fontanili Povegliano, non è oggettivamente probabile che possano verificarsi effetti significativi sullo stesso.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006, come modificato dal D.Lgs. 4/2008, ed in particolare l’art. 11, comma 4, che stabilisce che la “VAS viene effettuata ai vari livelli istituzionali tenendo conto dell’esigenza di razionalizzare i procedimenti ed evitare duplicazioni nelle valutazioni.” .; - la LR 4/2008; - le D.G.R. 791/2009

ESPRIME IL PARERE DI NON ASSOGGETTARE A PROCEDURA V.A.S. la Variate PRG per Piano di Recupero di iniziativa privata denominato “Mormontea”. Comune di Illasi (VR) in quanto non determina effetti negativi significativi sull’ambiente, a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni: 1. le NTA del Piano dovranno essere integrate con le seguenti prescrizioni: • una volta definito il progetto architettonico, va elaborata la valutazione previsionale dell'impatto acustico con la realizzazione delle eventuali misure di mitigazione, ove necessarie; • relativamente alla matrice suolo, una volta definito il progetto architettonico, va elaborata specifica relazione Geologica, geotecnica e sismica; 2. attesa l’elevata vulnerabilità intrinseca degli acquiferi, in sede di attuazione delle opere si dovrà evitare di sversare sul suolo sostanze nocive al fine di evitare il rapido e diretto inquinamento della falda acquifera. FIRMATO Il Presidente della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) Ing. Silvano Vernizzi

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 12 pagine

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