Castelguglielmo
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COMUNE di CASTELGUGLIELMO CASTELGUGLIELMO ILUOGHI, GLI ABITANTI E I TEMPI Biblioteca Civica “Mattia Bortoloni” Castelguglielmo COMUNE di CASTELGUGLIELMO CASTELGUGLIELMO I luoghi, gli abitanti e i tempi Biblioteca Civica di Castelguglielmo “Mattia Bortoloni” RINGRAZIAMENTI Questo volume è stato pubblicato con il contributo di: - Amministrazione Comunale di Castelguglielmo - Amministrazione Provinciale di Rovigo Assessorato alla Cultura - BCC - Banca di Credito Cooperativo del Polesine Un ringraziamento speciale ai componenti del gruppo che ha reso possibile la stesura del presente libro: - Camillo Corrain - Oriano Avanzi - Brunetta Boraso - Lauro Chiarion - Alberico Ferraresi - Manuela Ferraresi - Vincenzo Ferrari - Claudio Furin - Giulia Gallerani - Francesco Lazzarini - Giuseppe Linio - Franco Romeo Milani - Paolo Zambonin Un ringraziamento particolare va ad Alessandra Pizzo per la professionalità e l’impegno evidenziati nella organizzazione e correzione dell’opera. Stampa: Tipografia Checchinato s.n.c. Badia Polesine - Tel. 0425 51579 © 2009 - Copyright by Comune di Castelguglielmo Stampato in Italia - Printed in Italy Tutti i diritti riservati A Castelguglielmo si sentiva l’esigenza di un ulteriore libro sul paese, sulla sua gente, sulle origini e lo svilup- po della sua storia. Ecco perchè, all’inizio di questo man- dato elettorale ho ritenuto che la realizzazione di un’ope- ra che parlasse di noi, del nostro territorio e delle nostre radici fosse un’esigenza non più procrastinabile ed era uno dei punti forti del programma elettorale dell’ammi- nistrazione comunale che rappresento. Era dunque neces- sario raccogliere e dare ordine alla ricca documentazione rinvenuta negli archivi per ricostruire il nostro passato recente e remoto e per rendere questo testo rigoroso nella ricerca, ma semplice, di gradevole lettura e fruibile da tutti. “Un popolo senza storia è un popolo senza futuro” per- ché nel passato affondano le nostre radici, i ricordi, le memorie, le esperienze di chi ci ha preceduto. Un libro che deve essere presente in ogni famiglia del paese. Il sindaco Giorgio Grassia Un ringraziamento alla BCC del Polesine che ha accolto con piacere l’invito dell’Amministrazione Comunale a contribuire alla realizzione di questo libro ritenuto una preziosa raccolta di momenti di storia e di vita locale. Analisi di documenti d’archivio ma anche racconti di ricordi ed emozioni passate legate a luoghi e alla gente che li visse e spesso li abita ancora. Ecco come si presenta questo volume, una raccolta di testimonianze fondamentali per conoscere il territorio, riscoprire in molti casi le proprie origini e valoriz- zare fatti e persone. L’Assessorato alla Cultura della Provincia di Rovigo contri- buendo alla realizzazione di questa pubblicazione si propone di continuare nel suo compito di promozione e di sostegno concreto a quella che è la ricerca, la conoscenza e la valoriz- zazione del territorio e della tradizione polesana. Castelgu- glielmo: i luoghi, gli abitanti e il tempo è, infatti, un viaggio a 360° che, attraverso il rigore della ricerca storica, analizza gli aspetti spesso poco noti e gli eventi che hanno caratterizzato la vita del paese in tempi recenti e lontani. Il volume inizia con lo studio della morfologia del luogo per passare, poi, alla storia ed ai fatti di cronaca, senza dimenticare il substrato di racconti ed episodi che portano inevitabilmente il lettore a scoprire e spesso riscoprire storie e realtà a volte dimenticate. Pezzi di vita passata e di memorie che gli fanno sentire pro- prio il luogo in cui vive e gli danno consapevolezza d’essere parte di un gruppo, fornendogli, così, un’identità di apparte- nenza. Sono elementi utili che vanno conservati, recuperati e coltivati in chiave moderna per continuare a valorizzare e tu- telare il nostro patrimonio comune. Assessore Provinciale alla cultura Laura Negri PREMESSA Quando mi si propose, tramite l’amico e appassionato di ri- cerche di studi locali Franco Romeo Milani, un contributo per una storia, o meglio una raccolta di tasselli su Castelgu- glielmo, ebbi un momento di incertezza, nel timore di ricade- re nella solita banale ripetizione di quanto scritto da altri. In seguito decisi di dar man forte al gruppo rappresentato dagli autori dei vari articoli; il gruppo ha lavorato con dedizione ed impegno ed il risultato lo si può apprezzare sfogliando le pa- gine di questo libro. Questo è il prodotto di un lavoro di “equipe”, quindi mancan- te di un filo conduttore che d’altra parte non era necessario, dato l’obiettivo iniziale di non realizzare un libro di storia ed è una raccolta di saggi, documentati e scelti, su tematiche e aspetti vari del territorio e della comunità di Castelgugliel- mo, in periodi storici diversi. Camillo Corrain 11 Franco Romeo Milani MORFOLOGIA DEL TERRITORIO Linee morfologiche del territorio La morfologia principale che oggi caratterizza il dei fiumi, evidenziati da lineamenti di colore più territorio è legata al corso del Tartaro – Canalbian- chiaro, per il maggiore potere riflettente, in quanto co, ancora attiva, e negli ultimi decenni trasformata rappresentati da sedimenti più grossolani, di natura in una moderna idrovia. sabbiosa e a più forte drenaggio. Le zone che ap- Numerose sono però le tracce lasciate da antichi paiono più scure , per un basso potere riflettente, corsi d’acqua, poi interrati dai sedimenti da loro corrispondono invece alle aree costituite da sedi- stessi trasportati, o colmati dalle violente alluvioni menti più fini argillosi, limosi e torbosi, corrispon- avvenute nel corso dei secoli. Spesso è la subsiden- denti alle paludi o alle zone meno attive e a più scar- za che ha accentuato queste morfologie. sa energia del fiume (v.foto aerea del territorio di Lungo gli argini naturali o i paleoalvei di questi an- Castelguglielmo). tichi fiumi si è sviluppata nel tempo la principale Fra le principali morfologie fossili che si possono rete viaria del territorio e la distribuzione degli abi- individuare nel territorio di Castelguglielmo, sia tati, perché questi rialzi o dossi naturali hanno sem- sulle fotografie aeree, che da una evidente traccia al- pre costituito possibilità di riparo dalle acque di ri- timetrica, troviamo un antico ramo del Po, la Pestri- stagno delle paludi o delle alluvioni. Alcune di que- na o Po di Adria, attivo nel XII secolo a.C1. Esso si ste vie hanno caratterizzato, nel passato, direttrici di snoda, a partire da Castelmassa fino ad Adria, rical- traffico preferenziali e di collegamento non solo lo- cando, in alcuni tratti, almeno fino a Fratta Polesine, cale, ma fra territori di dominazioni diverse. la strada provinciale che conduce a Rovigo imposta- Uno studio attento delle forme e degli aspetti della ta proprio su questo rialzo naturale. Nel territorio di superficie del territorio di pianura, quale quello di Castelguglielmo, si individua chiaramente lungo il Castelguglielmo, con le vie tortuose, spesso in evi- percorso che va da Bagnolo agli Alberazzi, il quale dente rilievo rispetto alle aree circostanti, a volte poi si dirige verso il centro del paese, per attraversa- poco manifeste per le trasformazioni operate dal- re il Canalbianco e proseguire in direzione Boaria l’uomo durante i secoli, testimoniano l’esistenza, Rebona, Case Giarona, strada per San Bellino. nel lontano passato, di diverse tipologie di ambienti Tale fiume deve essersi progressivamente interrato, quali fiumi, aree paludose, gorghi, ora relitti, le cui a partire dall’Età del Ferro, presumibilmente in se- tracce si manifestano sottoforma di paleoalvei e guito ad una rotta avvenuta a Sermide nell’VIII se- dossi, canali e ventagli di esondazione, aree depres- colo a.C., che spostò il ramo principale del Po più a se. meridione. L’evoluzione fluviale è documentata da serie di alli- La Pestrina è costituita da un altro antico ramo del neamenti, prevalentemente sabbiosi in corrispon- Po, individuabile nel sinuoso tracciato che va da Sa- denza dei paleoalvei. Sulla maggior parte di essi so- riano, originatosi da una biforcazione della Pestrina no ancora stabiliti corsi d’acqua, in prevalenza di precedente, a Salara, Runzi e delimita il confine a modesta portata, mantenuti attivi a scopo di scoli o Sud del territorio comunale, passando per Precona, canali di bonifica. San Donato per poi proseguire verso Pincara. Nel L’osservazione delle fotografie aeree dell’area per- passato esso ha delineato per lunghi tratti il confine mette di individuare i paleoalvei e gli argini naturali naturale fra il Polesine di Venezia e di Ferrara. 1 AA.VV., L’antico Polesine, Padova, 1986, p. 32. 12 Un documento datato 20 febbraio 1566 riferisce di me Canal Magno del Manegio, avvenne la cattura e uno scambio di terra alla Precona, fra Veneziani e la fine di quanto rimaneva dell’antico corso della Ferraresi. Probabilmente era una permuta fra terre Pestrina. divise dall’argine di S.Donato, mediante la quale I numerosi reperti archeologici3 di età romana, indi- regolarizzare meglio il confine. viduati nelle diffuse stazioni situate lungo i paleoal- Il tracciato è ben individuabile, sia dalle fotografie vei citati, confermano l’antichità di tali corsi d’ac- aeree, che dalle misure altimetriche. qua. Nell’area più settentrionale è individuabile invece il Non sono stati per il momento registrati siti archeo- tracciato dell’antica Pestrina Boalto proveniente da logici di età precedente. Probabilmente la coloniz- Salvaterra. Esso è un antico ramo del Tartaro, che si zazione del territorio di Castelguglielmo è iniziata dirigeva verso il Bosco della Mora, di pertinenza solo in tempi successivi, oppure i reperti sono rima- dell’Abbazia della Vangadizza2, poi divenuta locali- sti ricoperti da una coltre sedimentaria per consen- tà Perarolo, per diramarsi in due direzioni, una più a tirne l’affioramento. Forse è per la stessa ragione nord a costituire l’Argine di Molinella, e una più a che nell’area, nonostante i numerosi luoghi di rin- sud lungo la stradicciola che conduce a Presciane, venimento di epoca romana, non risultano evidenti dove, in un primo tempo, subiva probabilmente la le tracce della sistemazione agraria (centuriazione).