Marzo 2011

RELAZIONE GENERALE E

QUADRO PREVISIONALE STRATEGICO QUINQUENNALE

- ALLEGATI

REGOLAMENTO URBANISTICO

Consulente urbanista - coordinatore Aspetti agronomici Il sindaco Gianfranco Gorelli Simone Pinzauti Emilio Bonifazi

Coordinatori ufficio di piano Aspetti giuuridici

Elisabetta Berti Studio Gracili Associato Assessore all’urbanistica Michela Chiti Moreno Canuti Aspetti perequativi

Ufficio di piano Stefano Stanghellini Filippo Falaschi Dirigente gestione del territorio Stefano Niccolai Aspetti storici Marco De Bianchi Barbara Catalani

Sistema informativo Marco del Francia

LdP GIS- coord. Luca Gentili Il responsabile del procedimento Aspetti archeologici

Rossana Chionsini Aspetti progettuali di dettaglio Università degli studi di Siena David Fantini Dipartimento di archeologia e storia

delle arti

Garante della comunicazione Aspetti geologici

Spartaco Betti Franco Pioli Aspetti della valutazione Roberto Rubegni Massimo Bastiani

Alessandrro Melis

Francesco Papa

COMUNE DI

elaborato PR_08 INDICE

PREMESSA ...... 3

Principi e azioni ...... 3 Dal piano strutturale al regolamento urbanistico ...... 5 Dinamiche insediative 2004‐2007 ...... 6 PROFILO PROGRAMMATICO DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO ...... 9

I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ...... 13

Contenimento del consumo di suolo ...... 15 I contorni agricoli della citta’ ...... 15 Il territorio agricolo ...... 16 La centralita’ urbana ...... 17 Il turismo ...... 19 Le attivita’produttive artigianali e industriali ...... 19 La citta’ pubblica ...... 20 L’abitazione ...... 20 La mobilita’ ...... 20 Il commercio della grande e media dimensione ...... 21 ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI ...... 22

La redazione del regolamento urbanistico ...... 22 Le invarianti strutturali ...... 24 Il rilievo del patrimonio edilizio esistente e degli spazi pubblici ...... 24 Interventi ad attuazione differita ...... 25 Edilizia residenziale sociale ...... 26 Strumenti urbanistici attuativi e Schede progettuali...... 27 Standard ...... 28 IL SISTEMA INFORMATIVO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ...... 37

DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ...... 39

LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ...... 46

Parte prima ...... 46 Parte seconda ...... 47 Parte terza ...... 48 Parte quarta ...... 49 Parte quinta ...... 49 Parte sesta...... 49 ALLEGATO 1 ...... 51

Elenco sintetico delle varianti al p.r.g...... 51 Elenco sintetico dei piani attuativi ...... 54 ALLEGATO 2 ...... 57

Analisi delle dinamiche edilizie ...... 57 ALLEGATO 3 ...... 72

Scheda di rilievo del patrimonio edilizio urbano ...... 72 Scheda di rilievo del patrimonio edilizio urbano negli isolati ...... 76 Scheda di rilievo del patrimonio edilizio produttivo ...... 77 Scheda di rilievo del patrimonio edilizio rurale ...... 79 Scheda di rilievo degli spazi pubblici ...... 83 ALLEGATO 4 ...... 88

Attività di divulgazione ...... 88

C OMUNE DI G ROSSETO

PREMESSA

PRINCIPI E AZIONI

Gli strumenti urbanistici generali sono sempre un grande impegno per le amministrazioni comunali sia nelle fase di indirizzo, formazione e condivisione, sia in quella dell’attuazione, in quanto coinvolgono la progettualità e la visione politica del futuro in una molteplicità di aspetti e settori della vita sociale e economica della città e del suo territorio. Costituisce anche un importante banco di prova delle capacità operative delle strutture della amministrazione nonché un’occasione per testare l’attitudine alla collaborazione fra molti settori funzionali dell’apparato comunale che vengono coinvolti nel progetto di piano , specialmente nel caso del Regolamento urbanistico che deve essere riguardato come una sorta di testo unico delle molteplici discipline comunali, dall’urbanistica in senso stretto ai lavori pubblici, alla casa, all’ambiente, alle attività produttive, al sociale e all’istruzione.

L’Amministrazione comunale di Grosseto ha affrontato questo impegno cercando di procedere in modo cumulativo rispetto al Piano strutturale predisposto dalla precedente Amministrazione senza smantellarne i contenuti principali, ma dovendo comunque procedere ad alcuni aggiornamenti e riallineamenti al mutato quadro legislativo e regolamentare. Il Regolamento urbanistico in adozione è la risultante ponderata di tutti questi aspetti e si propone sia come concreta prospettiva nel tempo breve di un quinquennio sia come scenario di più lungo periodo in quanto su alcuni temi cruciali del momento presente propone visioni prospettiche che possono costituire un antidoto politico all’attuale scorciamento del futuro.

Al di là dei suoi ineludibili contenuti tecnici, il Regolamento urbanistico del comune di Grosseto incardina il suo costrutto urbanistico-pianificatorio in alcuni temi guida fra i quali la declinazione locale del comparto produttivo industriale e artigianale, la tutela e valorizzazione del patrimonio agro-ambientale e paesaggistico, la nuova rilevanza del tema dell’abitare e in particolare dell’abitare sociale, la centralità della città pubblica anche come risposta alle domande di cittadinanza di una società multiforme e complessa.

E’ convinzione dell’Amministrazione comunale che nel futuro della società grossetana debba rimanere e rafforzarsi una componente produttiva soprattutto di natura e dimensione artigianale capace di rappresentare una importante voce economica ma anche un nucleo stabile espressione della concretezza e della dignità del lavoro. Il comparto produttivo trova nel Regolamento urbanistico risposte che, lungi dal rappresentare il “retrobottega” della città, si propongono come parti di essa e si fanno carico delle più aggiornate esigenze ambientali adottando i criteri europei delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate. Le prospettive delle attività industriale e artigianali grossetane sono immaginate come fortemente legate alle necessità che si generano in campo turistico e agricolo, dei servizi alla produzione e riproduzione dei valori territoriali, della tutela e della messa in valore del patrimonio ambientale e culturale, della riqualificazione urbana. In particolare, l’insediamento previsto a PREMESSA

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Braccagni è inserito nel Regolamento urbanistico soprattutto per il ruolo che può svolgere in una prospettiva di sviluppo del comparto agroalimentare del distretto e in rapporto all’affermarsi di modalità sostenibili di trasporto delle merci. La centralità degli aspetti della produzione agricola grossetana si salda in prospettiva con quella degli aspetti ambientali e paesaggistici. Aspetti inscindibili sulla cui interdipendenza possono essere disegnate strategie non solo di tutela e conservazione ma di vero e durevole sviluppo economico e sociale. Il Regolamento urbanistico da una parte disegna una ampia articolazione di Parchi e aree protette che culminano nel Parco della Maremma e nell’ambito della costa e nel Parco Archeologico, dall’altra regolamenta il territorio agricolo con norme che favoriscano le attività appunto agricole, anche amatoriali, o ad esse integrative, e inibiscano attività a quelle antagoniste destinate a ridurre il presidio vivente economico e sociale. L’importanza dell’agricoltura nel territorio grossetano è sancita dal Regolamento urbanistico anche con l’individuazione, a corona della città, del Parco agricolo, mutuato da esperienze ormai numerose in campo europeo e a contrasto esplicito del consumo di nuovo suolo, pensando alla filiera corta che a Grosseto può essere molto concreta.

Come risulta ormai evidente si va ampliando lo strato sociale che non può soddisfare il bisogno di abitazione così come proposto dal mercato. Il tema dell’abitare sociale, sia per l’acquisto che per l’affitto diventa perciò una fondamentale missione del piano. L’applicazione generalizzata della perequazione nelle sue forme più evolute consente di creare un patrimonio di edilizia sociale assai consistente sia nella sua componente di edilizia pubblica sovvenzionata che di edilizia privata a prezzi e affitti calmierati, nonché un patrimonio di aree comunali idonee ad ospitare interventi convenzionati da parte della cooperazione del settore.

Il tema della qualità urbana passa senza dubbio per la qualità, la consistenza, la accessibilità e la riconoscibilità dello spazio pubblico della città. Il Regolamento urbanistico di Grosseto assume tra i risultati attesi dalla sua attuazione questo bene comune come uno dei più significativi e maggiormente dotati di spessore sociale. Lo spazio pubblico delle piazze o dei parchi come della filiera della formazione e cultura o dei servizi di interesse comune deve infatti costituire la fondamentale occasione di socializzazione e di formazione dell’”intelligenza della città” ed essere diffusa e disponibile alle differenti pratiche di vita civile espresse da una società sempre più articolata e complessa. PREMESSA

RELAZIONE 4

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DAL PIANO STRUTTURALE AL REGOLAMENTO URBANISTICO

Il Comune di Grosseto è dotato di un Piano Regolatore Generale (P.R.G.) approvato con delibera del consiglio regionale n. 72 del 27/02/1996.

Al P.R.G. ha fatto seguito la redazione del Piano Strutturale (P.S.) ai sensi della L.R. 5/1995 adottato con delibera di Consiglio Comunale n. 93 del 15/11/2004, pubblicato nel B.U.R.T. n. 48 del 1/12/2004 e approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 43 dell’8 aprile 2006, pubblicata nel B.U.R.T. n. 22 del 31 maggio 2006, D.C.C. n. 92 del 15/11/2006 pubblicata nel B.U.R.T. n. 1 del 3 /01/2007 e D.C.C. n. 11 del 9/02/2007 pubblicata nel B.U.R.T. n. 12 del 21/03/2007.

Tra la data di adozione e di approvazione del Piano Strutturale è stato presentato l’avvio del procedimento per la variante al P.R.G. anticipatrice del P.S. relativamente al P.I.S. del 2005.

La transizione verso il Regolamento Urbanistico ha comportato una serie di operazioni preparatorie e integrative che hanno reso necessaria una operazione di “manutenzione” del Piano Strutturale per adeguarlo al mutato quadro normativo di riferimento rispetto a quello vigente al momento dell’adozione del Piano.

Il Piano Strutturale è stato infatti adottato nel 2004 in conformità ai contenuti della L.R. n. 5 del 1995, delle previsioni del P.I.T., del P.T.C. e dei Piani e programmi di settore allora vigenti.

Successivamente alla sua adozione sono però intervenuti una serie di aggiornamenti legislativi. Gli eventi sicuramente più significativi sono stati: l’entrata in vigore della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1; dei Regolamenti attuativi della stessa; l’approvazione definitiva del nuovo P.I.T., avvenuta il 24 luglio 2007, nell’ottica di investire questo strumento urbanistico delle prerogative di un Piano Paesaggistico, così come sancito anche dall’Intesa del 23/01/2007 fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Toscana; la riforma apportata dai D.Lgs. 62 e 63 del 26/03/2008 al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs.42/2004) nonché la legge regionale 21 novembre 2008, n. 62 (cd. Legge di manutenzione).

Il quadro normativo attuale, ed in particolare i Regolamenti attuativi della L.R. n. 1 del 2005 forniscono quindi l’opportunità per l’introduzione di limitate modifiche – pur in coerenza con i fondamentali indirizzi del P.S. stesso e della sua architettura che non si intende mettere in discussione – alla normativa tecnica di attuazione del P.S. per rendere i suoi contenuti più aderenti ai nuovi dettami normativi. Operazione questa indispensabile per pervenire alla redazione del conseguente atto di governo del territorio (Regolamento Urbanistico) secondo contenuti e forme rispondenti alla normativa oggi vigente.

A tal fine è stata redatta la variante al P.S. i cui obiettivi hanno comportato le modifiche derivanti dalla interpretazione dei criteri di dimensionamento e delle relative unità di misura adottati dai Regolamenti regionali; la introduzione di norme di carattere generale volte a ribadire il carattere non conformativo delle previsioni del P.S. improprie sotto il profilo localizzativo e quantitativo, e ciò in coerenza con i connotati attribuiti a detto strumento dalla L.R. 1/2005 e dai Regolamenti attuativi della medesima. PREMESSA

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La variante al P.S., il cui avvio del procedimento con D.G.C. n. 358 è del 30.06.2009, è stata adottata con D.C.C. n. 20 del 27.01.2011, B.U.R.T. n. 8 del 23.02.2011, Parte II.

L’attività urbanistica del Comune di Grosseto negli ultimi cinque anni si è sviluppata da un lato sul fronte della pianificazione di dettaglio, dall’altro attraverso una serie di varianti di adeguamento e aggiornamento dello strumento generale. A evidenza di tale attività si riporta l’elenco sintetico delle varianti al P.R.G. vigente di cui all’allegato 1, e l’elenco degli atti attinenti la pianificazione attuativa all’allegato 2.

All’interno di questo complesso quadro della disciplina urbanistica del Comune di Grosseto si inserisce la redazione del primo Regolamento urbanistico (R.U.).

Le previsioni del Regolamento Urbanistico e la relativa disciplina di attuazione costituiscono esito operativo dei contenuti statutari e strategici del vigente Piano Strutturale; a seguito della “Variante al Piano strutturale di adeguamento al quadro normativo regionale” si trova pertanto in piena coerenza con il medesimo dando efficacia applicativa agli indirizzi strategici in esso contenute.

Nella definizione di dettaglio delle articolazioni territoriali e delle discipline richiamate, e più in generale nella redazione degli elaborati cartografici del Regolamento Urbanistico, sono state apportate parziali e limitate modifiche a talune indicazioni cartografiche, elencazioni e perimetrazioni del Piano Strutturale, al fine di rettificare imprecisioni od omissioni di quest’ultimo, nonché per adeguare le previsioni in esso contenute alle ulteriori conoscenze di dettaglio acquisite dopo la sua approvazione. Le variazioni principali derivano dall’impiego nel Regolamento Urbanistico di basi cartografiche a scala di maggior dettaglio rispetto a quelle utilizzate per il Piano Strutturale.

DINAMICHE INSEDIATIVE 2004-2007

Il P.S. del comune di Grosseto è stato adottato nel 2004 e approvato nel 2006. Pertanto gli studi sulle dinamiche demografiche e sui fenomeni insediativi correlati, risalgono a circa sei o sette anni fa. Occorre pertanto condurre una valutazione sulle tendenze che si sono sviluppate in questo intervallo di tempo e operare un bilancio realistico sullo stato di attuazione dello strumento previgente e sulle anticipazioni annunciate dal piano strutturale al fine di individuare motivatamente le quote di residenza (ma anche di produttivo e commerciale) da prelevare dal P.S. e indirizzare verso l’attuazione con il primo Regolamento urbanistico.

Da detta valutazione sono emerse le considerazioni che seguono, che esprimono i dati di crescita della popolazione e di sviluppo dell’attività edilizia.

La popolazione del comune era di 71.263 abitanti nel 2001, ripartita in 28.111 famiglie per una struttura media di 2,8 componenti per famiglia. Il riferimento alle famiglie è utile perché in un contesto socio economico come quello grossetano, il riferimento è quello di una famiglia ad alloggio, ovvero il completamento di una tendenza iniziata negli anni sessanta verso la progressiva scomparsa delle convivenze (più nuclei familiari nello stesso alloggio). Siamo ormai in presenza di una famiglia PREMESSA

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mononucleare, i cui componenti si vanno riducendo fino a una media che nelle realtà urbane centrali si attesta anche sotto le due unità.

In genere questo fenomeno si accompagna ad una stasi o diminuzione della popolazione, mentre a Grosseto si combina con una crescita sostenuta dei valori totali della popolazione residente.

Nel 2004 la popolazione totale è di 73.759 unità con un incremento in tre anni di circa 2.500 abitanti pari a circa 800 all’anno. La dimensione media delle famiglie scende dai 2,8 del 2001 ai 2,3 del 2004 con un valore totale di 31.898 unità. Un aumento di circa 3.800 famiglie.

Nel periodo 2004-2007 la popolazione aumenta fino a 79.000, con almeno 34.000 famiglie e un incremento di 2100 unità.

Ovviamente le ragioni di questi fenomeni sono molteplici e complesse. Mentre però la dinamica dei nuclei familiari dipende da fenomeni sociali e culturali endogeni, la variazione assoluta della popolazione dipende ormai quasi esclusivamente dai movimenti migratori motivati da fattori attrattivi di tipo sociale e economico e contemporaneamente, possono essere anche indotti dalla produzione di alloggi offerti.

Complessivamente si assiste ad una attività edilizia intensa che porta ad un totale di circa 2.050 alloggi prodotti in quattro anni (2004-2007), dato che risulta compatibile con il numero di famiglie valutato nel periodo.

Dei 2.050 alloggi, 1.352 sono stati di nuova costruzione con una dimensione media di s.u.l. di circa 80 mq; 616 risultano da recuperi del patrimonio edilizio esistente con una dimensione media di circa 85 mq; 71 sono stati realizzati in aree P.E.E.P. per una s.u.l. media di 110 mq.

Dall’analisi condotta, con l’osservatorio delle dinamiche insediative effettuato sulle pratiche edilizie dal 2004 al 2007 distinte per U.T.O.E. (Allegato 2), si è ritenuto opportuno considerare la s.u.l. di 85 mq quale parametro da utilizzare per le considerazioni attinenti la conversione a s.u.l. per l’adeguamento alla normativa regionale vigente degli alloggi espressi dal dimensionamento del P.S. e quindi da utilizzare per parametrare il dimensionamento del R.U..

Il P.S. vigente computa il proporzionamento delle quantità necessarie a soddisfare i prevedibili fabbisogni residenziali su un orizzonte temporale di 10 anni (2014), anche se nella relazione si prospettava una attuazione in 3 regolamenti urbanistici (15 anni). I dati considerati erano l’andamento della popolazione (naturale e migratorio) e la diminuzione del numero dei componenti i nuclei familiari secondo tendenze generalizzate. Dall’aumento dei nuclei familiari dipendeva la quantità più rilevante pari a circa 4000/4500 alloggi necessari al 2014, mentre un ulteriore migliaio di alloggi derivava dalla crescita demografica. Lasciando una quota di circa 700 alloggi al recupero, la nuova edificazione era esposta in 4.363 alloggi.

Se a questo dato si associava la dimensione media dei nuclei familiari stimata in 2,25 componenti/nucleo, il P.S. vigente stimava di fatto la popolazione al 2014 in circa 86.400 abitanti. All’anno delle valutazioni (2003) la popolazione era infatti di 74.700 abitanti cui si devono aggiungere gli 11.700 abitanti teorici insediabili nei 5.200 alloggi totali (nuovo più recupero) indicati dal piano. PREMESSA

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Appare evidente un discostamento sensibile dai fenomeni reali relativamente all’andamento reale della popolazione che è stato assai più veloce di quello ipotizzato e alla fine del 2010 ha già raggiunto la quota di 80.742 abitanti.

La proiezione fatta dal P.S. risulta pertanto ampiamente sottostimata, anche nella diminuzione del numero dei componenti il nucleo familiare che ha già raggiunto la dimensione di circa 2,3 ab/nucleo con circa sei anni di anticipo sulla previsione. Data la composizione del nucleo familiare medio, risulta sovradimensionata la superficie media dell’alloggio stimato nel P.S. in mc. 300 lordi, pari a oltre 100 mq di superficie utile lorda, con una dotazione procapite di 40/50 mq teorici.

In presenza di questo quadro conoscitivo aggiornato, contestualmente all’introduzione dell’unità di misura per la residenza, definita dal Regolamento di attuazione della L.R. n. 1/05 (ossia la superficie utile lorda), si è proceduto, ad una revisione dei criteri di valutazione del P.S. al fine di riallinearne le previsioni con gli andamenti reali delle dinamiche demografiche e sociali.

Tale operazione ha comunque mantenuto fermo il consumo di suolo previsto dal vigente P.S. e ciò in coerenza con i principi guida che discendono dalle più generali politiche di governo del territorio perseguite nella Regione Toscana, presenti sia nel P.T.C.P. che nel P.I.T., che indicano quale essenziale elemento il contenimento del consumo di suolo, secondo lo scaglionamento delle quantità in più strumenti operativi, guidato dall’osservazione e dal monitoraggio delle dinamiche in atto.

Parimenti è stato mantenuto fermo il numero di abitanti stimati di fatto, che insieme al consumo di suolo costituiscono i dati più rilevanti in termini urbanistici poiché da questi deriva la valutazione della pressione sulle risorse presenti e il dimensionamento degli standard e quindi nel complesso la qualità della vita urbana perseguita con il Piano.

PREMESSA

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PROFILO PROGRAMMATICO DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO

Il Regolamento urbanistico definisce la disciplina dell’esistente e delle trasformazioni in coerenza con gli obiettivi, i criteri e gli indirizzi del Piano Strutturale secondo quanto disposto dall’art. 55 della L.R. 1/2005.

La transizione verso il Regolamento comporta una serie di operazioni preparatorie e integrative consistenti essenzialmente in:

a. La ricognizione del mutato quadro normativo

b. L’adeguamento del Piano strutturale ai Regolamenti attuativi della l.r.1/05

c. L’adeguamento della disciplina paesaggistica: per uno ”Statuto del paesaggio maremmano”. Conoscenze integrative (convenzione Comuni di Grosseto e Roccastrada/Università di Firenze).

d. Le trasformazioni in atto (2002-2007): dinamiche dell’edilizia residenziale, industriale, commerciale e terziaria e degli standard urbanistici pubblici.

e. Le dinamiche (2002-2007) economiche (settori, unità locali, addetti,…); socio demografiche (abitanti, famiglie, classi di età,…).

f. La definizione del residuo “prelevabile” dal Piano strutturale per settore funzionale e per Utoe

g. Incremento del quadro conoscitivo e adeguamento cartografico digitale

h. La rilevazione del patrimonio edilizio esistente nel territorio rurale

i. La rilevazione del patrimonio edilizio esistente negli ambiti urbani

j. La rilevazione dello spazio pubblico caratterizzante

k. La rilevazione del patrimonio edilizio industriale

l. La verifica di consistenza e la connotazione quantitativa e qualitativa delle attrezzature e servizi esistenti

m. La consistenza dei patrimoni demaniali

La coerenza tra P.S. e R.U. non esclude la specificazione e la articolazione di indirizzi e obiettivi e la scelta di priorità nei quali si incardina la “filosofia” del R.U.

Il progetto del R.U. del comune di Grosseto prende forma dopo alcuni anni dalla redazione del Piano strutturale. Ciò comporta oltre a un adeguamento “dovuto” nella disciplina del P.S. che discende dal nuovo quadro normativo e legislativo intervenuto nel frattempo, anche un aggiornamento di temi che si sono andati manifestando negli ultimi anni, segnatamente in ordine a:

- modalità e specifiche del dimensionamento;

- disciplina del paesaggio; PROFILO PROGRAMMATICO DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL PRIMO PROFILO PROGRAMMATICO

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- disciplina del territorio rurale;

- normativa geologica;

- valutazione integrata e strategica;

- perequazione.

Alle necessarie modifiche e integrazioni al P.S., si affiancano integrazioni al quadro conoscitivo che sono dovute, oltre che all’aggiornamento temporale, anche al maggior dettaglio connesso con le indicazioni del R.U.

Con l’occasione si ritiene necessario procedere anche ad una messa a punto più aggiornata e calata nelle dinamiche socio economiche contemporanee relativamente ai seguenti aspetti costituenti altrettanti slogans del piano:

a. la residenza con specifica considerazione della E.R.S.;

b. la centralità urbana, con specifica considerazione del centro storico e della localizzazione delle funzioni rare (Grosseto come capoluogo di sub-regione);

c. la città pubblica con particolare considerazione del ruolo e della qualità dello spazio pubblico in una logica di rigenerazione e integrazione dei plessi perifierici;

d. la rete sistemica territoriale dei valori ambientali, storici, archeologici e culturali, i percorsi e le mete del turismo “lento”;

e. la considerazione integrata delle attività del territorio aperto in termini di parco agricolo multifunzionale;

f. la conseguente strategia di “mercati contadini” a chilometri zero;

g. il risparmio energetico (passivo) e la produzione “prudente “ da fonti rinnovabili;

h. la formazione universitaria e la formazione in genere.

Alla costruzione del profilo quantitativo e qualitativo dei contenuti del Regolamento Urbanistico si è pervenuti attraverso la definizione contestuale di: residenza

- interazione con i cittadini sulle strategie abitative nell’ambito del percorso partecipativo;

- valutazione della domanda attuale endogena comprensiva di eventuale fabbisogno pregresso legata essenzialmente alla dinamica della struttura familiare;

- valutazione delle quote di stock abitativo esistente non idonee;

- valutazione della domanda potenziale derivante da fenomeni migratori interni e esteri;

- individuazione di ambiti di intervento sui quali si sia manifestato interesse all’attuazione da parte del mondo imprenditoriale; PROFILO PROGRAMMATICO DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL PRIMO PROFILO PROGRAMMATICO

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- definizione delle opere e aree pubbliche da ottenere per effetto dell’applicazione della perequazione;

- definizione della quota di edilizia sociale e sua ripartizione nelle differenti modalità attuative disponibili (quote in affitto a canone controllato, quote a cessione a prezzi controllati, e.r.p., acquisizione di aree al demanio indisponibile, cessione di aree da perequazione, ecc.); attività produttive industriali e artigianali interazione con soggetti sindacali dei lavoratori e degli imprenditori circa gli aspetti settoriali e le specifiche dinamiche con particolare riferimento ai problemi localizzativi, infrastrutturali e dei servizi delle singole filiere:

- contestuale individuazione dei settori di più elevato valore aggiunto e contenuti tecnologici innovativi:opportunità e criticità;

- rapporti tra insediamenti produttivi e filiera agroalimentare del distretto rurale;

- lo specifico ruolo e le specifiche prospettive della logistica. turismo e ricettività

Dagli incontri dedicati al tema delle strutture ricettive turistiche tenuti con gli operatori del settore è emersa come prioritaria la necessità di un miglioramento della prestazione ricettiva e di un potenziamento dei servizi accessori sempre più necessari. Emerge pertanto una richiesta di definire procedure e parametri idonei a riqualificare le strutture esistenti piuttosto che di prevedere nuove consistenti realizzazioni.

Nel recepire tale istanza con meccanismi incrementali delle sul esistenti, si individua in mq. 30/posto letto un dimensionamento medio delle superfici ricettive e in 110 posti letto la consistenza ottimale di una struttura riferendo tale parametro alla necessità data da due pulman turistici. Il Regolamento urbanistico sempre con la finalità di favorire la riqualificazione di un settore che nel contesto territoriale grossetano riveste un rilevante significato produttivo, consente il raggiungimento della dimensione di 110 posti letto anche quando l’applicazione dell’indice territoriale non raggiunga tale consistenza. gli spazi per il verde, il gioco e lo sport

Un obiettivo primario della pianificazione urbanistica contemporanea è la riqualificazione delle alterazioni che la crescita intensa e veloce della città ha prodotto nei decenni scorsi soprattutto nelle sue parti periferiche. Riqualificazione che deve essere anche risarcimento del deficit qualitativo che i cittadini vivono quotidianamente nelle loro pratiche di vita urbana e sociale. Il principale antidoto al rischio di degrado delle formazioni recenti e periferiche è il rafforzamento e la qualificazione della città pubblica e degli spazi che la compongono. Proprio le modalità di espansione delle periferie hanno prodotto ampie rarefazioni nel tessuto della città che devono essere colte come occasioni preziose soprattutto per ricomporre uno scheletro di spazio pubblico cui affidare il ruolo della riqualificazione in senso complessivo. Il Regolamento urbanistico di Grosseto persegue questo obiettivo sia disegnando una PROFILO PROGRAMMATICO DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL PRIMO PROFILO PROGRAMMATICO

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sistematica rete di luoghi capaci di ospitare una pluralità di funzioni pubbliche o di interesse pubblico, sia mettendo in opera in modo generalizzato la perequazione urbanistica e la compensazione che ne consenta una probabile attuazione anche con il concorso dei privati. Gli spazi destinati al verde, al gioco e alle pratiche sportive più o meno regolamentate, costituiscono la principale costola di questo sistema di spazi pubblici e concorrono al ridisegno complessivo della città. Ciò che si intende ottenere non è infatti soltanto una maggiore dotazione di spazi destinati a queste attività delle quali comunque a Grosseto esiste una significativa e importante tradizione, ma anche di creare occasioni di interazione con le altre funzioni e gli altri spazi di interesse pubblico e di socializzazione. Inoltre a sostegno di questo concetto di sistema integrato viene considerata la rete ciclabile, che, in una città priva di rilevi, delle dimensioni e delle caratteristiche climatiche di Grosseto non può che rappresentare una modalità ordinaria di mobilità urbana. Occorre poi ricordare che, al di la delle forme di pratica sportiva legata agli impianti specialistici, quasi l’intera corona esterna della città e l’ampia fascia dell’ex Diversivo nel progetto del Regolamento urbanistico si offre alle pratiche motorie informali legate al tempo libero all’aria aperta: dal Parco dell’Ombrone (Grosseto è una città sul fiume che però, forse per antiche diffidenze, gli volta le spalle), al parco Archeologico di Roselle, agli ambienti costieri di Marina/Principina attraverso collegamenti ciclabili. L’insieme di queste strutture, luoghi e ambienti costituisce l’offerta del Regolamento Urbanistico.

PROFILO PROGRAMMATICO DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL PRIMO PROFILO PROGRAMMATICO

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I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

Come detto il R.U. deve essere conforme ai contenuti del Piano Strutturale, sia in termini di criteri e indirizzi, sia in termini di dimensionamenti quantitativi. E’ prerogativa del R.U. la scelta delle quote da prelevare dai massimi del P.S. così come la specificazione progettuale morfologica , funzionale e più in generale del progetto urbano da attuare che costituiscono la parte in scadenza quinquennale, accanto alla disciplina dell’esistente, valida a tempo indeterminato.

Nonostante il vigente P.S. presenti delle specificazioni localizzative, quantitative e funzionali eccessive per uno strumento di natura strutturale, restano consistenti margini per una definizione anche a livello di R.U. di indirizzi e orientamenti progettuali e per la individuazione di politiche territoriali e urbane.

Anche alla luce dei diversi strumenti di governo del territorio intervenuti negli ultimi anni (L.R.1/05, P.I.T., regolamenti attuativi della l.r.1/05, legge di Manutenzione della l.r.1/05, implementazione del P.I.T. di contenuto paesaggistico) è necessario esprimere, pur in coerenza con i fondamentali indirizzi del P.S., specifici orientamenti di politica urbanistica e territoriale comunale:

1- privilegiare gli interventi di recupero e riqualificazione interni alla città esitente; 2- conseguentemente contrastare il consumo di nuovo suolo agricolo; 3- procedere sempre in modo equilibrato tra intervento privato e beneficio pubblico delle trasformazioni, limitando drasticamente il ricorso all’esproprio e alla finanza pubblica; 4- valutazione prudente delle dinamiche socio economiche locali per la determinazione quantitativa e qualitativa dello sviluppo; 5- contestuale valutazione attenta nel contesto provinciale e intercomunale dei fenomeni di concentrazione urbana che riguardano Grosseto a discapito dei centri minori soprattutto dell’interno; 6- applicazione diffusa e sistematica della perequazione anche come strumento di contrasto alla rendita fondiaria; 7- favorire la compresenza di funzioni rare di interesse pubblico e generale nel centro della città, con particolare attenzione al ruolo del centro storico per le attività di interesse culturale, amministrativo e sociale; 8- il caposaldo della città come addensamento di un sistema territoriale fondato sui valori agro- ambientali, turistici, archeologici e storico insediativi costituenti il patrimonio identitario del comune; 9- valorizzazione e facilitazione delle attività agricole del territorio aperto e contrasto agli altri usi concorrenti o sostitutivi.

Il profilo tecnico culturale e di politica urbanistica del primo R.U. del comune di Grosseto può essere riassunto nei seguenti punti essenziali: I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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a) contenimento e governo della crescita insediativa residenziale mediante l’attivazione di un meccanismo di differimento al quinquennio successivo al primo di validità del R.U.; b) priorità alle operazioni di recupero, o di occupazione di aree interne alla città (consorzio agrario, aree ferroviarie e ricuperi diffusi); c) limitare gli interventi in addizione a quelli che realizzano significativi ritorni in termini di aree e opere pubbliche coerentemente con un disegno urbano più compatto possibile; individuazione nella riqualificazione, costruzione o integrazione dello spazio pubblico come strumento per il miglioramento della qualità urbana nei plessi periferici; d) conservare e potenziare la centralità urbana favorendo funzioni culturali e di servizi di pregio nella città centrale e in particolare nel centro storico; e) nello stesso senso definire utilizzazioni compatibili nella cerchia dei bastioni, anche mediante operazioni di “bonifica” degli spalti da attività e costruzioni incongrue; f) ridefinire il Piano urbano della mobilità in coerenza con gli indirizzi di cui sopra e collegarlo strutturalmente al piano delle funzioni; g) – moratoria dei centri commerciali e cauta valutazione e riorganizzazione delle grandi e medie strutture di vendita, anche mediante una ridefinizione più contenuta delle soglie dimensionali commisurata alla natura dei contesti insediativi e del tessuto degli esercizi di vicinato; h) realizzazione di edilizia residenziale sociale (45% del totale) con ampia considerazione dell’affitto a canone concordato, mediante perequazione o compensazione e premialità; i) nelle more della approvazione del R.U. ricorrere alla variante anticipatoria esclusivamente nei casi di interesse sovracomunale, prevalentemente pubblico, di scadenza di finanziamenti e simili. j) abolizione di forme ambigue di valutazione e considerazione delle superfici edificate a vario titolo e computo di tutte le superfici utili lorde residenziali; k) definizione di una superficie media minima degli alloggi, diversificata per aree urbane, aree rurali e centri turistici costieri; l) legare le trasformazioni edilizie del territorio agricolo alle esigenze strettamente connesse con le pratiche agricole, inibendo rigorosamente trasformazioni e funzioni improprie o concorrenziali con l’attività primaria; m) favorire e attivare l’agricoltura rivolta alle produzioni della filiera corta e le conseguenti forme di mercato; n) definire azioni (percorsi, mete, ospitalità, documentazione e musealità) finalizzate alla costruzione di una rete territoriale di eccellenze ambientali, ecologiche, paesaggistiche, archeologiche e storico-culturali che interessi l’intero territorio comunale, dall’arco collinare dei boschi e dei centri storici “minori” e dei siti archeologici, fino alla costa e al Parco, passando per l’asta dell’Ombrone e per la città; o) perseguire obiettivi di risparmio energetico e di bioarchitettura attraverso l’emanazione di apposito regolamento (allegato del Regolamento edilizio); I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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p) definire specifiche norme per l’installazione di apparati di produzione di energia da fonti rinnovabili (limiti di potenza, di dimensioni al continuo per impianti solari; non ammissibilità di centrali eoliche , ammissibilità in ambiti definiti di eolico diffuso con limiti di altezza al rotore; q) definizione delle specifiche della disciplina paesaggistica del P.I.T. nello statuto del P.S.con ricadute normative nel R.U. (le “azioni” comunali delle schede di paesaggio del P.I.T.).

CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO

Il fenomeno del consumo di suolo è una delle conseguenze della espansione urbana, specialmente di quella sua forma conosciuta come “sprawl”, ossia dispersione di frammenti insediativi e infrastrutture che attraverso un consumo del suolo anche discontinuo o frazionato cancella o riduce significativamente e irreversibilmente risorse e valori incorporati al suolo stesso. Elementi paesaggisitici, aspetti idraulici e idrografici, biodiversità, funzioni ambientali proprie e di compensazione, funzioni agroalimentari, culturali e sociali, sono contenuti prestazionali dei suoli di cui la pianificazione deve garantire la conservazione e la riproducibilità. Il Regolamento urbanistico di Grosseto, muovendo dagli indirizzi del Piano strutturale, sviluppa questo tema stabilendo come priorità nelle azioni urbanistico-edilizie da attivare il recupero, la rifunzionalizzazione e la rigenerazione di parti già costruite o urbanizzate della città.

I CONTORNI AGRICOLI DELLA CITTA’

Dalla politica di contenimento del consumo di suolo e dal riconoscimento di valore e identità dei suoli al contorno della città, discende l’assunzione con pari dignità delle aree rurali e di quelle urbane nella definizione di una risultante formale e funzionale della città disegnata dal Regolamento Urbanistico. A questo obiettivo concorre utilmente la disposizione a corona in prossimità della città di numerose fattorie, alcune ancora attive, che caratterizza storicamente la struttura insediativa di Grosseto e connota il suo particolare rapporto fondativo con il più vasto contesto rurale di cui la città è capoluogo funzionale e simbolico. A queste condizioni territoriali si fa riferimento per prospettare l’attivazione di una agricoltura di prossimità (chilometro zero) di non irrilevante significato economico insieme ad un profilo multifunzionale che si nutre anche della presenza del Parco Naturale della Maremma e del previsto Parco archeologico di Roselle cui si aggiunge un possibile Parco fluviale dell’Ombrone.

Parco agricolo di Grosseto

All’interno del territorio periurbano della città di Grosseto è individuata un’ area caratterizzata da specifiche invarianti strutturali destinata a Parco agricolo di Grosseto.

La presenza di una fascia pressoché continua di aree agricole intorno alla fascia più intensamente edificata si configura come un’importante risorsa non solo ai fini ambientali e paesaggistici, ma anche ai fini di uno sviluppo di circuiti economici legati ad attività agro alimentari, agro ambientali, per il turismo e per il tempo libero. I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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Obiettivo generale del Parco Agricolo di Grosseto è il mantenimento e potenziamento di una agricoltura periurbana economicamente vitale, in grado di produrre beni alimentari, di filiera corta e servizi di prossimità e di qualità, nonché di concorrere alla generale riqualificazione agroambientale e paesaggistica del territorio aperto. Ciò in sinergia e continuità con l’insediamento urbano e con gli spazi aperti presenti al suo interno;

Il comune di Grosseto si orienta, nell’ambito delle sue possibilità e mutuando la struttura del Contratto di fiume, alla costituzione di un “Patto agro urbano” -fra enti, settori della Pubbliche Amministrazioni, Associazioni ed attori sociali interessati, Ente Parco - per il perseguimento degli obiettivi strategici del Parco Agricolo, del necessario coordinamento fra le diverse politiche, programmi ed azioni settoriali e dei diversi enti e per la definizione delle forme organizzative più opportune per l’implementazione dello scenario del Parco Agricolo, Tramite il “Patto agro urbano”, l’azione della amministrazione comunale sostiene altresì la individuazione e il coordinamento di incentivi, piani e programmi finalizzati alla implementazione della presente strategia. La riqualificazione e sviluppo delle aree agricole periurbane rendono in particolare necessario:

− mantenere e potenziare una agricoltura periurbana economicamente vitale, in grado di produrre beni alimentari e servizi di qualità, nonché di concorrere alla generale riqualificazione agroambientale e paesaggistica del territorio aperto in sinergia e continuità con l’insediamento urbano e con gli spazi aperti presenti al suo interno; − promuovere la salvaguardia attiva del territorio aperto e delle porzioni di mosaico agrario rimaste inalterate nel tempo per la qualificazione del territorio dal punto di vista ambientale, paesaggistico, culturale e agroalimentare in attuazione delle prescrizioni relative alle invarianti strutturali di cui alle presenti norme; − ricostituire e valorizzare i legami culturali e identitari con il territorio aperto attraverso nuove opportunità e servizi di fruizione (sentieri, percorsi ciclabili, ippovie, ambienti per il relax e la didattica, ricettività); − incentivare la qualità dell’offerta del territorio (agricoltura biologica, prodotti tipici, filiera corta, ospitalità, turismo escursionistico); − contenere il consumo di suolo agricolo.

I complessi edilizi rurali quali fattorie e grance presenti entro il perimetro del Parco agricolo di Grosseto, possono ospitare attività quali Centri per l’innovazione e promozione agroalimentare, Fattorie didattiche, Centri per l’educazione al gusto, Agro-empori, Mercati agricoli.

IL TERRITORIO AGRICOLO

Il territorio agricolo del comune ha subito negli ultimi decenni forti trasformazioni risultanti dal conflitto tra attività agricole deboli e usi diversi indotti prevalentemente dall’attrazione turistica della costa marina. Il Regolamento urbanistico intende disciplinare le funzioni e le trasformazioni nel territorio agricolo assumendo con rigore il principio di tutelare e favorire tutte le attività effettivamente agricole e quelle I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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integrative ad esse connesse, inibendo massimamente quelle che sono di fatto antagoniste e che portano ad una devitalizzazione e abbandono del contesto rurale e ad una alterazione dei valori paesaggistici incorporati. In questo senso il Regolamento urbanistico favorisce con la sua disciplina non solo le attività agricole condotte da soggetti professionali, ma anche da soggetti non professionali fino a soggetti amatoriali in quanto svolgono un presidio e una tutela funzionale, paesaggistica e anche culturale e sociale del territorio, fissando a questi fini regole certe. Nessuna nuova edificazione è ammessa nel territorio agricolo per finalità extragricole e lo stesso riuso del patrimonio edilizio esistente è soggetto a limitazioni che intendono perseguire le finalità generali dette sopra.

LA CENTRALITA’ URBANA

La densità delle attività di rilevanza culturale e sociale, oltre che rappresentative dell’identità locale, è fattore di rilevanza qualitativa e economica delle città, sia che le si consideri entro una logica di competitività di derivazione liberista, sia che le si consideri – ed è questa l’opzione del piano- sotto un profilo strutturale di luoghi di accumulo, conservazione, riproduzione e incremento dei valori patrimoniali identitari della società insediata.

La rilevanza di tali valori trova un fattore moltiplicatore quando al rango e alla significatività sociale e culturale della funzione, si associa la sua localizzazione nel centro della città in sedi architettoniche di corrispondente qualità e significatività. Centralità, significatività sociale e culturale, storicità degli organismi architettonici, costituiscono nella loro relazione simbolica e spaziale un valore da riconoscere, conservare e riprodurre in quanto identificativo della nozione stessa di città.

Il P.I.T. toscano riconosce questi aspetti. In particolare: art.10, comma 3. “ Al fine di mantenere e consolidare la corrispondenza fisica e simbolica tra le centralità spaziale e storica e le funzioni di rilevanza identitaria che essi rivestono per la collettività negli insediamenti urbani della Toscana, gli strumentii della pianificazione territoriale garantiscono il permanere di funzioni socialmente e culturalmente pubbliche negli edifici, nei complessi architettonici e urbani, nelle aree di rilevanza storico- architettonica e nel patrimonio immobiliare che hanno storicamente coinciso con una titolarità o funzionalità pubblica e dispongono il recupero e la valorizzazione delle aree e degli edifici demaniali dimessi mediante strategie organiche che privilegino finalità di pubblico interesse, esigenze e funzioni collettive e di edilizia sociale, e attività orientate all’innovaz

Il centro di Grosseto ( non solo quello storico, ma anche quelle parti che possono essere sufficientemente complesse e consolidate e che il senso comune definisce centrali) presenta importanti complessi architettonici sedi di funzioni rare, ma in molte parti questo è un processo in corso che deve essere rafforzato e sviluppato per conferire alla città pienamente un suo ruolo di capoluogo di sub regione. Un ruolo compiutamente urbano tanto più importante quanto Grosseto (come in parte anche Siena) nella concezione delle città toscane come rete policentrica ancora proposta dal P.I.T., vede prevalere un suo aspetto di nodo, a fronte di relazioni piuttosto remote con le altre città. Ciò significa che I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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negli strumenti di pianificazione si dovrà perseguire una politica attenta a non disperdere le attività capaci di rappresentare e generare centralità e al contempo ampliarne la gamma. In questo senso l’ipotesi è quella del rafforzamento delle funzioni centrali viste come caposaldo di una rete museale, integrata con le attività di ospitalità turistica, con la formazione universitaria e post universitaria, con le reti territoriali dei beni storici e archeologici (Parco archeologico nella perimetrazione proposta da R. Francovich), con le reti territoriali dei beni ambientali e naturalistici (con l’eccellenza del Parco della Maremma), con le eccellenze enogastronomiche, con le reti minori della cultura locale, ecc. Il Regolamento Urbanistico considera un valore caratterizzante la città in genere e in particolare Grosseto per il suo ruolo di caposaldo territoriale, la densità di funzioni pregiate e rare all’interno della città consolidata e in particolare del centro storico dove alla rilevanza del ruolo delle funzioni si affianca il loro insediamento in edifici e complessi di rilevanza storico-architettonica e simbolica. Il Regolamento pertanto conserva e potenzia la centralità urbana comprendendo in questa strategia una politica complessiva e non frammentaria per i bastioni, sia nel senso di prevedere delle destinazioni di “rango” adeguato, sia della attivazione di azioni di “bonifica” degli “addossati” incongrui, oggi perseguibile anche con l’ausilio della perequazione.

Il Regolamento pertanto conserva e potenzia la centralità urbana comprendendo in questa strategia una politica complessiva e non frammentaria, come ad esempio, per i bastioni, sia nel senso di prevedere delle destinazioni di “rango” adeguato, sia della attivazione di azioni di “bonifica” degli “addossati” incongrui, oggi perseguibile anche con l’ausilio della perequazione.

Gli obiettivi enunciati si sostanziano nel Regolamento Urbanistico in:

‐ ubicazione dell’Università nelle scuole di via Mazzini e nella vicina sede della ex Gil, considerando anche la possibilità di addizioni nel parcheggio retrostante (lato mura);

‐ in questa ipotesi il mantenimento della Biblioteca nella attuale sede potrebbe essere visto anche per le economie gestionale (unisi-comgr) oltre che per la utilità del collegamento;

‐ nella cittadella degli studi dovrebbe trovare luogo non tanto una biblioteca centrale ma un centro maggiormente multifunzionale legato alle attività giovanili e al tempo libero il cui modello potrebbe essere visto nel centro fiorentino delle Oblate. Un luogo amichevole e informale in cui i numerosi pendolari potrebbero utilmente intrattenersi connesso anche con un terminal delle autolinee territoriali di previsione;

‐ la sede comunale riunita nell’ex ospedale oltre le funzioni sue proprie dovrebbe ospitare un Auditorium di idonea capienza (250-300) posti oggi assente in città oltre a servizi per iniziative convegnistiche e culturali (vicinanza con i musei);

‐ altro elemento che può aiutare la componente formativa e turistica legata alla storia e all’ambiente potrebbe essere un Ostello anche di dimensioni contenute da collocare nella I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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ristrutturazione del ex Garibaldi insieme ad altre funzioni sociali e di servizio, mentre nella parte tergale potrebbe essere edificata residenza sociale;

‐ all’interno del recupero della attuale sede del Consorzio agrario un ruolo interessante potrebbe essere affidato al Silos a celle difficilmente recuperabile per funzioni ordinarie. Grosseto è certamente al centro di politiche di bonifica che durano da almeno tre secoli e di una vasta esperienza di pianificazione territoriale quale è stata la riforma agraria dell’Ente maremma. Di tutto ciò e delle relative documentazioni potrebbe essere costituito un centro di documentazione (o museo) proprio nel silos al quale affidare un ruolo analogo a quello che Patrik Geddes (il padre della pianificazione moderna) affidò sul finire dell’800 alla Outlook tower di Edimburgo: osservatorio del territorio. Nello stesso edificio potrebbe trovare sede l’Urban center ormai attivato in città, insieme ad un cafè-ristorante sulla sommità

IL TURISMO

Come nella stragrande maggioranza dei territori regionali e nazionali rivieraschi, il turismo e le conseguenti trasformazioni urbanistico-edilizie hanno interessato quasi esclusivamente la costa con i noti fenomeni di congestione e sovrautilizzazione stagionale, di crisi delle risorse, soprattutto idriche, dell’accessibilità, della qualità complessiva. Come già indicato dal Piano Strutturale, il Regolamento Urbanistico stabilisce una sostanziale moratoria circa nuove addizioni residenziali o ricettive sulla costa. Le politiche che in generale si intende sostenere dal punto di vista urbanistico con il nuovo strumento riguardano strategie di integrazione e diversificazione dell’offerta che deve considerare sempre di più come patrimonio di riferimento le risorse del mare (favorire pratiche e attività ludico-sportive più che immobiliari) insieme a quelle archeologiche e storiche della fascia più interna, a quelle ambientali e paesaggistiche dei parchi, a quelle culturali e storiche dei borghi della collina, a quelle enogastronomiche della campagna.

LE ATTIVITA’PRODUTTIVE ARTIGIANALI E INDUSTRIALI

Il comparto produttivo di Grosseto, coerentemente con il ruolo territoriale svolto dalla città, vede la presenza maggioritaria di attività artigianali, di servizio, di ingrosso e deposito, mentre la manifattura è una componente qualitativamente rilevante ma quantitativamente minoritaria. Il Regolamento urbanistico prevede una crescita degli insediamenti produttivi in continuità e aderenza con quelli esistenti nel settore nord/nord-ovest della città ammettendo in essi una pluralità di funzioni cui dovrà corrispondere anche un assetto qualitativamente migliore del costruito. Tratto caratterizzante di questi interventi è il loro assoggettamento ai criteri A.P.E.A. (Aree produttive ecologicamente attrezzate) definite in ambito europeo e recepite anche a livello della Regione Toscana, finalizzate a rendere minimo il carico di questi insediamenti sulle risorse ambientali. A tal fine il Regolamento Urbanistico prevede una disciplina premiale che in progressione temporale possa riverberarsi anche sugli insediamenti presistenti. I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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LA CITTA’ PUBBLICA

La città di Grosseto e le sue frazioni hanno avuto una accentuata dinamica di crescita recente che ha prodotto consistenti ambiti periferici. In qualche caso si è di fronte a esempi rappresentativi della cultura del piano e del progetto riconoscibili e caratterizzanti le stagioni della cultura disciplinare, mentre altre parti presentano aspetti di criticità e anomia tipici delle periferie contemporanee. In particolare il Regolamento Urbanistico assume come strategia di riqualificazione e integrazione il potenziamento della città pubblica articolata in luoghi, edifici e contesti connotati dalla loro natura di spazio pubblico. Il ricorso sistematico alla perequazione consente di trovare le risorse e gli spazi per questa politica mediante il recupero di una quota del maggior valore della aree di trasformazione prodotto dal piano. Allo spazio pubblico, sia esso storico che contemporaneo, se qualitativamente connotato e simbolicamente riconoscibile è affidato il senso identitario della comunità locale e costituisce il contesto privilegiato per l’integrazione sociale nel quadro complesso dell’attualità.

L’ABITAZIONE

Il Regolamento Urbanistico prende atto delle dinamiche di crescita demografica della città e, previa una operazione di ricalcolo del dimensionamento del Piano strutturale per adeguarne i parametri al mutato quadro regolamentare e legislativo toscano, definisce in circa 3.900 alloggi l’accrescimento previsto nel quinquennio di validità in tutto il comune. Si tratta evidentemente di una previsione consistente cui bisogna guardare tenendo conto che alcune trasformazioni sono legate a procedure che riguardano dismissioni o trasferimenti di attività in atto e/o accordi con enti pubblici diversi i cui tempi potranno protrarsi oltre i cinque anni. Rispetto al Piano strutturale, pur mantenendo ferme le quantità totali ripartite per U.T.O.E., nel caso del capoluogo, la maggior parte delle previsioni del R.U. riguardano aree sottoposte a recupero e una parter minore è riferibile a nuova occupazione di suolo sui margini esterni dell’attuale configurazione urbana. Aspetto caratterizzante della previsione è la quota di edilizia sociale da realizzare che è fissata nella misura del 45% del totale. Tale quantità deriva dalla perequazione ed è suddivisa nelle diverse componenti delle case in affitto a canone concordato magari con impegno di futura vendita, di quelle in vendita a prezzo ridotto, dell’edilizia pubblica, in proporzioni che dovranno essere concordemente definite con i soggetti sociali e sindacali del settore e sottoposte a monitoraggio annuale. Tutta la produzione di edilizia residenziale dovrà osservare criteri di risparmio energetico e di bioarchitettura anche attraverso forme di incentivo.

LA MOBILITA’

E’ in corso di aggiornamento il Piano urbano della mobilità che è parte integrante e necessaria del Regolamento Urbanistico. Elementi fondativi sono la previsione di un anello stradale già indicato dal Piano strutturale che si sviluppa lungo l’intero perimetro della città al fine di drenare il collegamento fra le quattro direzioni principali dei tracciati territoriali (nord e sud Aurelia, mare e Siena). Tale tracciato non deve configurarsi come tangenziale di scorrimento ma assumere una differente caratterizzazione per I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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segmenti a seconda dei contesti urbani o paesaggistici che incontra: viale alberato, strada urbana, collegamento veloce, ecc., diversamente affiancata da percorsi pedonali, piste ciclabili, fasce di verde. Altro aspetto caratterizzante è lo sviluppo delle piste ciclabili da considerare come modalità ordinaria e diffusa per la mobilità delle persone del tutto naturale in un contesto planialtimetrico come la città di Grosseto. Da incrementare significativamente il trasporto pubblico e l’impiego di mezzi ambientalmente sostenibili, ai cui percorsi in sede dedicata devono essere condizionate le previsioni di espansione e che devono intercettare i punti di approdo delle percorrenze provinciali verso il capoluogo con particolare attenzione per le polarità scolastiche e dei pubblici servizi.

IL COMMERCIO DELLA GRANDE E MEDIA DIMENSIONE

Il Regolamento Urbanistico assume la fase attuale come una pausa di riflessione relativamente alla previsione di medie e grandi strutture di vendita, limitandosi a consolidare il quadro attuale e tendenziale di breve periodo e introducendo nuove fasce dimensionali (mq. 500 di sup di vendita) per favorire l’insediamento di strutture coerenti con i tessuti urbani compatti, meno invasive e più commisurate ad un modello di consumi alla scala di vicinato, facilmente raggiungibili anche senza l’impiego dell’auto (si tenga conto della composizione della popolazione), quindi dotate di valore sociale aggiunto, ma capaci di produrre una offerta merceologica paragonabile ai centri maggiori. I TEMI E GLI ORIENTAMENTI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO I TEMI E GLI SPECIFICI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ORIENTAMENTI

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ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI

LA REDAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

I lavori per la redazione del Regolamento urbanistico hanno preso avvio nel 2008 con la costituzione di un ufficio di piano presso i locali del settore urbanistica del Comune di Grosseto.

Il coordinamento con i diversi settori dell’Amministrazione nonché con gli altri professionisti incaricati ha comportato particolare impegno e frequenti difficoltà di comunicazione e sincronizzazione. Deve invece essere ricordata la necessaria trasversalità dello strumento di governo del territorio che assume di fatto il ruolo di un vero e proprio “testo unico” delle disposizioni comunali relative a una vastissima gamma di materie territoriali e non solo.

La Legge Regionale 1/2005 introduce il concetto di patrimonio che costituisce uno dei momenti centrali della redazione del Piano Strutturale. In fase di Regolamento Urbanistico è importante riprenderne la definizione e i contenuti. Il patrimonio non è una generica accumulazione di ricchezza, ne un catalogo di oggetti e monumenti ma costituisce la ricchezza della collettività in quanto sistema di valori e potenzialità concepiti proprio “come beni comuni” (art. 3. c. 1).

In modo esplicito la legge regionale afferma che il governo del territorio deve garantire “la salvaguardia e il mantenimento dei beni comuni e l’uguaglianza di diritti all’uso e al godimento dei beni comuni, nel rispetto delle esigenze legate alla migliore qualità della vita delle generazioni presenti e future” (art. 1, c. 1).

La rilevazione del patrimonio costituisce quindi lo strumento fondamentale dal quale nasce il Regolamento Urbanistico.

Accanto ai contributi obbligatori previsti dalla legge vigente per la redazione del R.U. è stato costruito un ulteriore quadro conoscitivo ed elaborati tematismi specifici.

CARTOGRAFIA

Reperimento cartografia Piano Strutturale in formato digitale dwg e immagini in pdf

Elenco e comparazione dei tematismi vettoriali con le tavole del con il piano approvato

Adeguamento in ambiente G.I.S. dei tematismi base delle tavole STRUTTURALE

FASE PRELIMINARE DI Reperimento e digitalizzazione della cartografia di base per la stesura del Regolamento Urbanistico: - Catasto Leopoldino Toscano (1825) DELLA CARTOGRAFIA DEL PIANO RICOGNIZIONE ED ADEGUAMENTO RICOGNIZIONE ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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- Tavole IGM al 1929 - Tavole IGM al 1943 - Foto aeree volo GAI al 1954 - Ortofotocarta al 1985 - Tavola IGM al 1989 - Ortofotocarta al 1997 - Ortofotocarta AIMA al 2002 - Foto aerea AGEA 2007

Integrazione e verifica della cartografia di base (C.T.R.) con il catasto

CARTOGRAFIA

Ricognizione delle pratiche: relazione, grafici e tabelle relative alle dinamiche urbanistico-edilizie del periodo 2004-2007.

Verifica degli standard esistenti su tutto il territorio comunale.

Inserimento cartografico e sintesi dei contributi pervenuti (aree sportive, proposte generali)

Inserimento cartografico delle varianti effettuate

Costruzione della griglia di riferimento per i rilievi degli edifici

Elenco del patrimonio pubblico esistente:

SCITIVO DEL PIANO STRUTTURALE - Cartografia in scala 1:5000 DEL REGOLAMENTO URBANISTICO E - Cartografia in scala 1:2000

Elaborazione tavole per la partecipazione Forum di: - Grosseto – generale - - Elaborazione cartografica: - Uso del suolo da Carta Tecnica Reginale; - Carta degli elementi macropatrimoniali; - Carta della Periodizzazione dei centri abitati di alberese, Marina di Grosseto,

INTEGRAZIONE DEL QUADRO CONO e Principina. QUADRO CONOSCITIVO SPECIFICO

Periodizzazione del patrimonio edilizio esistente dell’intero territorio comunale a nove date (1816-2007): - Cartografia in scala 1:10000 - Cartografia in scala 1:5000 dei centri abitati (tav. n. 12) ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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Periodizzazione della viabilità esistente dell’intero territorio comunale a nove date (1816-2007): - Cartografia in scala 1:10000 - Cartografia in scala 1:5000 dei centri abitati (tav. n. 12)

Costruzione delle schede di rilievo del patrimonio: - Scheda di rilievo per unità volumetriche (numero 35.000 u.v. circa) e relativo collaudo (patrimonio edilizio urbano e del tettorio aperto); - Scheda di rilievo per isolato e relativo collaudo; - Scheda di rilievo degli spazi pubblici: - Scheda in formato word e relativo collaudo; - Digitalizzazione e georferenzazzione dello spazio pubblico per una dettagliata definizione cartografica. - Scheda di rilievo del produttivo e relativo collaudo.

Definizione del perimetro aggiornato dei centri abitati secondo la L.R. 1/2005.

LE INVARIANTI STRUTTURALI

Tra gli aspetti qualificanti affrontati con l’elaborazione del Regolamento urbanistico di Grosseto, deve essere considerata la “declinazione “ a scala e dettaglio idonei delle Invarianti strutturali del P.S. e la individuazione e cartografazione di quelle solo nominate nel P.S. stesso. La definizione in sede di operativa e prescrittiva della disciplina delle invarianti strutturali comporta la messa in opera normativa dello Statuto del territorio e in particolare l’attivazione prescrittiva delle tutele e delle azioni indicate in sede di P.I.T. relativamente alla disciplina paesaggistica. Tale disciplina si nutre anche delle risultanze della ricerca convenzionata tra Università degli studi di Firenze e Comuni associati di Grosseto e Roccastrada finalizzata proprio a specificare e implementare il contenuto delle “schede di paesaggio” del Piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana all’interno del quale è ricondotta la disciplina paesaggistica.

IL RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE E DEGLI SPAZI PUBBLICI

Altro elemento di interesse messo in atto dal Regolamento urbanistico di Grosseto è il rilievo attuato mediante schedatura diretta(vedi allegati), compilata sul campo, dell’intero patrimonio edilizio esistente sia nei centri urbani che nel territorio agricolo. Si è pervenuti così alla attribuzione di specifici tipi di intervento edilizio basati sul quadro normativo vigente a ogni manufatto edilizio presente nel territori comunale. Il tutto raccolto in una specifica banca dati di facile accesso e consultazione.

A completamento del quadro conoscitivo è stata compiuta una schedatura completa degli edifici collocati nelle aree urbane e nel territorio aperto. La scheda contiene informazioni sui caratteri essenziali di ogni edificio (elementi di identificazione, epoca di costruzione, vincoli, proprietà pubblica o privata, numero dei piani, copertura, accessibilità, destinazione d’uso, caratteri dell’area di pertinenza, altezza degli edifici ecc.). ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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La finalità di questa schedatura è molteplice:

- essa ha consentito la costruzione di un data-base sulla struttura degli edifici, aggiornabile e utilizzabile sia per fini di conoscenza, sia per la redazione del progetto di regolamento, sia per la gestione urbanistica degli interventi per l’attuazione del piano; - l’individuazione dei caratteri dell’edificio consentiranno una articolazione della normativa del Regolamento Urbanistico in grado di disciplinare le trasformazioni del patrimonio edilizio non soltanto in base ai caratteri di ogni singolo edificio, ma anche in base ai caratteri urbanistici del contesto di riferimento e alle relazioni tra edificio e struttura urbana; - la rilevazione e la schedatura degli edifici è infine servita come base conoscitiva per la disciplina delle aree di trasformazione, di riqualificazione e per le previsioni di dettaglio del Regolamento.

La schedatura delle unità edilizie, aggiornabile e completabile nel corso del tempo, consentirà, insieme alle altre analisi, di giustificare e rendere gestibile la normativa nelle parti progettuali del Regolamento e di sostenere le indicazioni di dettaglio con una conoscenza minuta dei caratteri dell’edificato.

Uno degli aspetti più significativi è costituito dalla schedatura e dall’interpretazione dei caratteri delle aree pubbliche e di uso pubblico. La qualità complessiva di un paese e di un territorio è oggi misurata soprattutto dalla qualità, dalla funzionalità, dal carattere amichevole e confortevole, dall’estetica e dalla sicurezza, dalla varietà di funzioni e di attività, dalla salubrità e dalla sostenibilità ambientale del sistema di connessioni pubbliche e di uso collettivo degli insediamenti (strade, piazze, slarghi, parchi, giardini, corti, sentieri, percorsi, parcheggi, ecc).

La scheda riporta analiticamente gli aspetti giudicati rilevanti dell’organizzazione degli spazi pubblici e di uso pubblico:

- tipologia, usi, caratteri generali; - pavimentazione, margini, barriere, caratteri dei fronti edificati; - vegetazione e interpretazione analitica del verde; - rilevazione dettagliata delle attrezzature e degli elementi di arredo.

INTERVENTI AD ATTUAZIONE DIFFERITA

La concezione del Piano strutturale di Grosseto ha come noto portato a una sorta previsioni insediative piuttosto definite dal punto di vista quantitativo e localizzativo certamente non pertinenti tale livello di piano. La variante normativa al P.S. riporta tali previsioni al livello di criteri orientativi senza forza prescrittivi. Tuttavia il R.U., una volta verificata la compatibilità tra gli indirizzi generali espressi dall’Amministarzione comunale con le ipotesi già presenti nel P.S. ha cercato di discostarsi il meno possibile da quelle ipotesi tenendo con ciò conto anche delle attese (legittime, in quanto contenute in uno strumento urbanistico legittimamamente approvato) di molti cittadini. Contemporaneamente nella formazione delle scelte del R.U. si è traguardato quanto è emerso dalla consultazione pubblica finalizzata a raccogliere i “contributi” di quanti , cittadini, associazioni e portatori di interesse in generale, ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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hanno ritenuto di interagire con questa importante occasione di disegnare il futuro della città e del territorio. A questo proposito ciò di cui si è tenuto conto dei numerosi contributi pervenuti è stata la manifestazione di interesse alla attuazione degli indirizzi operativi proposti con il R.U. piuttosto che una generica richiesta di “inserimento” nello strumento operativo. Tutto ciò a portato ad un cospicuo dimensionamento del Regolamento urbanistico al punto da valutare di difficile attuazione l’insieme delle previsioni nell’arco di validità dato dalla legge allo strumento. Ciò rappresenta un problema tipico nella maggioranza dei regolamenti urbanistici toscani dove si assiste alla messa in opera già dal primo regolamento urbanistico di quasi tutti i dimensionamenti del Piano strutturale, salvo poi trovarsi con un consistente residuo inattuato al termine dei cinque anni. In questo quadro fortemente radicato nella realtà grossetana, sarebbe stato estremamente difficile soprattutto dal punto di vista delle politiche urbanistiche e territoriali, escludere dalle scelte operative una quota di circa la metà del dimensionamento totale del P.S. In realtà questa sarebbe la dimensione probabile commisurata ai fattori combinati della capacità dell’imprenditoria nel campo delle costruzioni presente nell’area da una parte, e delle dinamiche demografiche, sociali e economiche dall’altra.

Per ovviare ai problemi che derivano da questo insieme di fattori, nel Regolamento urbanistico di Grosseto si è introdotta una procedura volta a garantire una temporalizzazione delle attuazioni articolata oltre il limite dei cinque anni. Fermo restando il fatto che gli interventi assoggettati a strumento urbanistico attuativo o a progetto unitario soggetto convenzione decadono se alla scadenza quinquennale di legge non sia stata stipulata la convenzione stessa, si stabilisce la seguente casistica: possono avere attuazione con inizio lavori entro il quinquennio tutti gli interventi la cui consistenza relativamente alla quota di residenza privata sia inferiore o uguale a mq. 4.250. Gli interventi superiori a mq.4.250 di sul residenziale privata sono assoggettati a due fasi: nella prima fase corrispondente al primo quinquennio di vigenza del regolamento si attuano previa convenzione sul totale della previsione, mq.4.250 di edilizia residenziale privata, la corrispondente quota di edilizia residenziale sociale, le altre previsioni non residenziali e non più del 50% delle ulteriori previsioni residenziali. Le rimanenti previsioni possono essere attuate solo nel secondo quinquennio.

EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE

Il Piano strutturale di Grosseto indica nel 45% la quota di edilizia residenziale sociale che deve trovare attuazione. Si tratta di una quota rilevante per il cui effettivo ottenimento si sono individuate procedure articolate. In primo luogo la quota complessiva di E.R.S. è suddivisa nel primo R.U. nel modo seguente:

- 5% di E.R.P.

- 5% di E.R.S. da attuarsi da parte delle cooperative del settore in aree pubbliche

- 25% di E.R.S. da attuarsi da parte dei privati in vendita a prezzi ridotti

- 10% di E.R.S. da attuarsi da parte dei privati in locazione a affitto ridotto ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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Le norme dispongono poi modalità articolate di monetizzazione delle quote spettanti ai privati finalizzata alla costituzione di un fondo vincolato a disposizione dell’Amministrazione comunale per la realizzazione di E.R.S.

Le percentuali secondo cui è ripartita la quota globale di E.R.S. e l’ammontare delle monetizzazioni è assoggettato con il Regolamento urbanistico ad un monitoraggio ad opera di apposita commissione costituita oltre che da membri dell’Amministrazione comunale anche da rappresentanti delle cooperative, delle associazioni degli inquilini, degli operatori del settore dell’edilizia sociale in genere che ha il compito di valutare le dinamiche sociali e economiche del settore e indicare eventuali modifiche allo schema proposto, senza necessità che ciò comporti variazione dello strumento urbanistico quando mantenga ferma la quota del 45% fissata con il P.S.

STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI E SCHEDE PROGETTUALI

Il Regolamento Urbanistico individua il Piano attuativo e il Piano di recupero come i fondamentali strumenti attuativi che con le relative convenzioni garantiscono il conseguimento degli obiettivi del Regolamento stesso.

Al fine di perseguire come risultante delle trasformazioni e dei recuperi introdotte da R.U. un ridisegno controllato della città sia nella rigenerazione di tessuti sia nella definizione di un limite non casuale, gli interventi più importanti sono stati oggetto di specifica progettazione urbanistica di dettaglio i cui risultati sono raccolti negli elaborati Pr_06.1 e Pr_06.2. E’ stato conseguentemente individuato un percorso attuativo che propone ai soggetti proponenti due possibili alternative:

‐ Nelle tav Pr_03 e Pr_02 sono definiti come essenziali parametri progettuali i principali allineamenti dei corpi edificati, la suddivisione del suolo in due parti rispettivamente di riferimento per l’individuazione della superficie fondiaria e della superficie a cessione secondo la consistenza riportata nelle Schede normative di indirizzo progettuale Pr_06 e l’altezza massima consentita. Sulla base del rispetto di tali parametri deve essere redatto un Piano attuativo che seguirà il consueto iter di adozione, pubblicazione, osservazioni, controdeduzioni, approvazione e convenzione. ‐ Per gli interventi di cui agli elaborati Pr_06.1 e Pr_06.2 per i quali è stato predisposto un progetto urbanistico di dettaglio, si può procedere mediante un percorso semplificato che consiste nella approvazione della convenzione cui è allegato un progetto unitario relativo all’intero intervento conforme al progetto urbanistico contenuto negli elaborati Pr_06.1 e Pr_06.2.

Si sottolinea il fatto che nella procedura di cui al punto 2. gli elementi del progetto urbanistico nel momento in cui il R.U. entra in vigore hanno già avuto il momento dell’adozione, della pubblicazione, della osservazione, della controdeduzione e della approvazione in quanto elementi costitutivi del Regolamento urbanistico stesso. ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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STANDARD

Al fine di perseguire un miglioramento delle dotazioni degli standard pubblici il Regolamento urbanistico in linea con i dettami del Piano strutturale ha indicato:

‐ le dotazioni minime obbligatorie di standard da realizzarsi all’interno delle ‘Aree TR / trasformazione degli assetti insediativi’ si intendono soddisfatte per non meno di 24 mq/ab; salva diversa previsione della “scheda normativa e di indirizzo progettuale”; preferibilmente così ripartiti:

o Spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport 12,5 mq/abitante

o Istruzione 4,5 mq/abitante

o Parcheggi 3,5 mq/abitante

o Attrezzature e servizi di interesse comune 3,5 mq/abitante

‐ le dotazioni minime obbligatorie di standard da realizzarsi all’interno delle ‘Aree RC / recupero degli assetti insediativi’ si intendono soddisfatte per non meno di 18 mq/ab; salva diversa previsione della “scheda normativa e di indirizzo progettuale”; preferibilmente così ripartiti:

‐ la maggiorazione delle superfici a parcheggio secondo quanto prescritto nelle N.T.A.

La verifica degli standard esistenti è stata effettuata sia rispetto al D.M. 1444/68 (18 mq/ab) che alla proiezione ai 24 mq/ab del Regolamento urbanistico nelle tabelle sotto riportate. Dall’analisi delle tabelle emerge in linea generale un discostamento, riportato in rosso, dai valori minimi nelle frazioni e in particolare in relazione all’istruzione che risulta concentrata nel capoluogo ed essere comunque verificata per il carico studentesco reale attuale.

ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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ISTRUZIONE (mq) STANDARD D.M. 1444/68 TOTALE ATTUALE

asilo nido infanzia primaria secondaria 1° ciclo secondaria 2° ciclo

UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 22765,61 43251,32 74984,00 45197,12 161164,02 4,50 5,47 347362,07

2 Marina di Grosseto 3139 2574,01 2754,32 2887,00 4,50 2,62 8215,34

3 Il Cristo 31 4,50 0,00 0,00

4 289 4,50 0,00 0,00

5 Rispescia 1155 3131,31 4,50 2,71 3131,31

6 Alberese 1163 365,05 4,50 0,31 365,05

7 Istia d'Ombrone 2447 213,34 984,19 291,77 4,50 0,61 1489,29

8 Roselle 2963 729,55 4,50 0,25 729,55

9 722 776,76 1508,74 4,50 3,17 2285,50

10 1482 1669,59 1472,50 4,50 2,12 3142,09

11 281 432,54 4,50 1,54 432,54

12 San Martino 92 4,50 0,00 0,00

Territorio Aperto 3715 2934,02 5644,28 20711,51 4,50 7,88 29289,80

TOTALI 81025 28919,53 58211,77 80729,87 46705,86 181875,53 4,50 4,89 396442,55

ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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TOTALE ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE (mq) STANDARD D.M. 1444/68 ATTUALE pubblica AIC culto servizi cultura sanitario cimiteri depuratori amm. UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 2310,50 54940,00 316872,00 7268,25 209328,71 9436,00 81265,00 50328,70 2,00 11,52 731749,16

2 Marina di Grosseto 3139 3738,49 8304,66 96660,65 15257,37 2,00 39,49 123961,17

3 Il Cristo 31 523,90 2,00 16,90 523,90

4 Principina a Mare 289 1645,43 8008,12 2,00 33,40 9653,55

5 Rispescia 1155 2228,02 989,02 2,00 2,79 3217,04

6 Alberese 1163 4916,42 7871,68 2078,93 2,00 12,78 14867,03

7 Istia d'Ombrone 2447 339,27 95,00 3017,39 5883,88 2,00 3,82 9335,55

8 Roselle 2963 5173,30 1319,17 87892,92 2561,46 2,00 32,72 96946,85

9 Batignano 722 454,71 280,94 2026,47 910,23 2,00 5,09 3672,35

10 Braccagni 1482 3936,34 96769,94 2507,97 11215,35 2,00 77,21 114429,61

11 Montepescali 281 517,90 417,68 2115,75 2,00 10,86 3051,34

12 San Martino 92 2,00 0,00 0,00

Territorio Aperto 3715 9580,21 2,00 2,58 9580,21

TOTALI 81025 6048,99 92560,17 521276,09 7268,25 297221,62 9436,00 93011,52 94165,12 2,00 13,84 1120987,77

ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI (mq) STANDARD D.M. 1444/68 TOTALE ATTUALE

parchi pubblici verde attrezzato verde sportivo

UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 388827,22 1224997,06 590819,00 9,00 34,69 2204643,28

2 Marina di Grosseto 3139 115481,96 71303,31 9,00 59,50 186785,27

3 Il Cristo 31 2087,30 18413,00 9,00 661,30 20500,30

4 Principina a Mare 289 169079,26 9,00 585,05 169079,26

5 Rispescia 1155 11038,00 9694,86 9,00 17,95 20732,86

6 Alberese 1163 12737,00 13763,56 9,00 22,79 26500,56

7 Istia d'Ombrone 2447 74297,00 18179,91 9,00 37,79 92476,91

8 Roselle 2963 58113,00 26007,44 9,00 28,39 84120,44

9 Batignano 722 7734,00 23570,39 9,00 43,36 31304,39

10 Braccagni 1482 30182,00 25404,19 9,00 37,51 55586,19

11 Montepescali 281 1186,06 9,00 4,22 1186,06

12 San Martino 92 23822,62 9,00 258,94 23822,62

Territorio Aperto 3715 6256,93 16421,54 9,00 6,10 22678,47

TOTALI 81025 388827,22 1737012,18 813577,20 9,00 36,28 2939416,61

ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

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PARCHEGGI (mq) STANDARD D.M. 1444/68 TOTALE PARZIALE

parcheggi

UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 424055,00 2,50 6,67 424055,00

2 Marina di Grosseto 3139 35806,14 2,50 11,41 35806,14

3 Il Cristo 31 1073,32 2,50 34,62 1073,32

4 Principina a Mare 289 13787,65 2,50 47,71 13787,65

5 Rispescia 1155 2073,67 2,50 1,80 2073,67

6 Alberese 1163 3334,23 2,50 2,87 3334,23

7 Istia d'Ombrone 2447 14681,00 2,50 6,00 14681,00

8 Roselle 2963 7695,00 2,50 2,60 7695,00

9 Batignano 722 3035,80 2,50 4,20 3035,80

10 Braccagni 1482 6598,85 2,50 4,45 6598,85

11 Montepescali 281 1711,53 2,50 6,09 1711,53

12 San Martino 92 3236,17 2,50 35,18 3236,17

Territorio Aperto 3715 14834,00 2,50 3,99 14834,00

TOTALI 81025 531922,35 2,50 6,56 531922,35

ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

RELAZIONE 32

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VERIFICA STANDARD: 24 mq/ab

ISTRUZIONE (mq) STANDARD L.R. 1/2005 TOTALE ATTUALE

asilo nido infanzia primaria secondaria 1° ciclo secondaria 2° ciclo

UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 22765,61 43251,32 74984,00 45197,12 161164,02 4,50 5,47 347362,07

2 Marina di Grosseto 3139 2574,01 2754,32 2887,00 4,50 2,62 8215,34

3 Il Cristo 31 4,50 0,00 0,00

4 Principina a Mare 289 4,50 0,00 0,00

5 Rispescia 1155 3131,31 4,50 2,71 3131,31

6 Alberese 1163 365,05 4,50 0,31 365,05

7 Istia d'Ombrone 2447 213,34 984,19 291,77 4,50 0,61 1489,29

8 Roselle 2963 729,55 4,50 0,25 729,55

9 Batignano 722 776,76 1508,74 4,50 3,17 2285,50

10 Braccagni 1482 1669,59 1472,50 4,50 2,12 3142,09

11 Montepescali 281 432,54 4,50 1,54 432,54

12 San Martino 92 4,50 0,00 0,00

Territorio Aperto 3715 2934,02 5644,28 20711,51 4,50 7,88 29289,80

TOTALI 81025 28919,53 58211,77 80729,87 46705,86 181875,53 4,50 4,89 396442,55 ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

RELAZIONE 33

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TOTALE ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE (mq) STANDARD L.R. 1/2005 ATTUALE pubblica AIC culto servizi cultura sanitario cimiteri depuratori amm. UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 2310,50 54940,00 316872,00 7268,25 209328,71 9436,00 81265,00 50328,70 3,50 11,52 731749,16

2 Marina di Grosseto 3139 3738,49 8304,66 96660,65 15257,37 3,50 39,49 123961,17

3 Il Cristo 31 523,90 3,50 16,90 523,90

4 Principina a Mare 289 1645,43 8008,12 3,50 33,40 9653,55

5 Rispescia 1155 2228,02 989,02 3,50 2,79 3217,04

6 Alberese 1163 4916,42 7871,68 2078,93 3,50 12,78 14867,03

7 Istia d'Ombrone 2447 339,27 95,00 3017,39 5883,88 3,50 3,82 9335,55

8 Roselle 2963 5173,30 1319,17 87892,92 2561,46 3,50 32,72 96946,85

9 Batignano 722 454,71 280,94 2026,47 910,23 3,50 5,09 3672,35

10 Braccagni 1482 3936,34 96769,94 2507,97 11215,35 3,50 77,21 114429,61

11 Montepescali 281 517,90 417,68 2115,75 3,50 10,86 3051,34

12 San Martino 92 3,50 0,00 0,00

Territorio Aperto 3715 9580,21 3,50 2,58 9580,21

TOTALI 81025 6048,99 92560,17 521276,09 7268,25 297221,62 9436,00 93011,52 94165,12 3,50 13,84 1120987,77 ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

RELAZIONE 34

C OMUNE DI G ROSSETO

SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI (mq) STANDARD L.R. 1/2005 TOTALE ATTUALE

parchi pubblici verde attrezzato verde sportivo

UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 388827,22 1224997,06 590819,00 12,50 34,69 2204643,28

2 Marina di Grosseto 3139 115481,96 71303,31 12,50 59,50 186785,27

3 Il Cristo 31 2087,30 18413,00 12,50 661,30 20500,30

4 Principina a Mare 289 169079,26 12,50 585,05 169079,26

5 Rispescia 1155 11038,00 9694,86 12,50 17,95 20732,86

6 Alberese 1163 12737,00 13763,56 12,50 22,79 26500,56

7 Istia d'Ombrone 2447 74297,00 18179,91 12,50 37,79 92476,91

8 Roselle 2963 58113,00 26007,44 12,50 28,39 84120,44

9 Batignano 722 7734,00 23570,39 12,50 43,36 31304,39

10 Braccagni 1482 30182,00 25404,19 12,50 37,51 55586,19

11 Montepescali 281 1186,06 12,50 4,22 1186,06

12 San Martino 92 23822,62 12,50 258,94 23822,62

Territorio Aperto 3715 6256,93 16421,54 12,50 6,10 22678,47

TOTALI 81025 388827,22 1737012,18 813577,20 12,50 36,28 2939416,61 ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

RELAZIONE 35

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PARCHEGGI (mq) STANDARD L.R. 1/2005 TOTALE PARZIALE

parcheggi

UTOE abitanti minimo attuale

1 Grosseto 63546 424055,00 3,50 6,67 424055,00

2 Marina di Grosseto 3139 35806,14 3,50 11,41 35806,14

3 Il Cristo 31 1073,32 3,50 34,62 1073,32

4 Principina a Mare 289 13787,65 3,50 47,71 13787,65

5 Rispescia 1155 2073,67 3,50 1,80 2073,67

6 Alberese 1163 3334,23 3,50 2,87 3334,23

7 Istia d'Ombrone 2447 14681,00 3,50 6,00 14681,00

8 Roselle 2963 7695,00 3,50 2,60 7695,00

9 Batignano 722 3035,80 3,50 4,20 3035,80

10 Braccagni 1482 6598,85 3,50 4,45 6598,85

11 Montepescali 281 1711,53 3,50 6,09 1711,53

12 San Martino 92 3236,17 3,50 35,18 3236,17

Territorio Aperto 3715 14834,00 3,50 3,99 14834,00

TOTALI 81025 531922,35 3,50 6,56 531922,35 ELEMENTI METODOLOGICI CARATTERIZZANTI CARATTERIZZANTI ELEMENTI METODOLOGICI

RELAZIONE 36

C OMUNE DI G ROSSETO

IL SISTEMA INFORMATIVO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

Per il progetto e la realizzazione del Sistema informativo del R.U. il gruppo di progetto si è avvalso di ldp [progetti gis] che è specializzata nello sviluppo di progetti che richiedono una forte integrazione tra diverse tecnologie, in particolare l’utilizzo della cartografia G.I.S. su Internet. ldp [progetti gis] progetta e realizza gestionali web-based e Sistemi Informativi Territoriali fornendo alle Pubbliche Amministrazione strumenti per la gestione del Territorio, per la pianificazione urbanistico- territoriale e per la pubblicazione dei dati di interesse pubblico.

Tutte le applicazioni sviluppate da ldp [progetti gis] sono basate su tecnologie web. Questo permette di usare le medesime procedure sia dal lato Internet che da quello Intranet: con un normale browser web si può sia operare sul dato, sia consultarne la versione pubblica.

Quando si parla di dato è indifferente che questo sia geografico o testuale, l’applicativo web nel primo caso offrirà tools di disegno e solide regole di topologia, nel secondo text area e menu di convalida delle operazioni.

L’infrastruttura hardware e software utilizzata per la realizzazione del progetto è stata interamente open- source questo permetterà all’Amministrazione una facile espandibilità del sistema.

Il sistema è stato realizzato in conformità e nel rispetto di specifici progetti di indirizzo e protocolli di intesa, più precisamente:

• INSPIRE (Infrastructure for Spatial Information in the European Community), direttiva 2007/2/CE, è un progetto della Commissione Europea nato con l’obiettivo di sviluppare una infrastruttura per dati spaziali comune e le modalità di implementazione dei metadati, basandosi sugli standard ISO 19915:2005 e ISO 19119:2006. Il CNIPA, basandosi sulla direttiva 2007/2/CE e sul regolamento attuativo (CE) 1205/2008 ha istituito un Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali.

• Protocollo INTESA GIS approvato dalla Conferenza Stato Regioni e Province Autonome nella seduta del 26 settembre 1996: ha come obiettivo la definizione di linee guida per armonizzare i progetti riguardanti la realizzazione di DB geografici di interesse generale.

• Progetto Iter.net (Regione Toscana): intende realizzare una rete di cooperazione diffusa su tutto il territorio regionale, capace di gestire (integrazione ed aggiornamento) nel tempo gli strati informativi attualmente presenti presso la banca dati del Servizio Geografico Regionale. La banca dati si compone di tre data pack: stradario, grafo e indirizzario.

Le modalità tecniche ed informatiche di redazione degli elaborati, oltre a rispettare integralmente quanto stabilito dal Regolamento di attuazione dell’art. 29 comma 5 della legge regionale 3 Gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) “Disciplina del Sistema Informativo Geografico Regionale”, è strutturato in modo tale da facilitare la pubblicazione del R.U. in Internet ed in particolare la sua consultazione in forma dinamica. IL SISTEMA INFORMATIVO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO DEL REGOLAMENTO IL SISTEMA INFORMATIVO

RELAZIONE 37

C OMUNE DI G ROSSETO

Il Sistema informativo del R.U. si configura come vasto e flessibile deposito di informazioni di dati geografici e amministrativi consultabili ed integrabili attraverso un portale web così suddiviso:

Back office

Gestionale degli Edifici e sistema multischeda, Gestionale I.S.T.A.T., Gestionale dei civici, Gestionale delle strade, Gestionale segnaletica stradale, Gestionale dei forum e delle news, web file manager.

Ogni gestionale ha più livelli di accesso in funzione dei diritti degli utenti.

Front office

Sistema di consultazione della schedatura, Sistema di consultazione delle carte tematiche, Sistema di consultazione delle foto aeree, Sistema di comunicazione con i cittadini, Forum per la partecipazione, Sistema delle news, Sistema di consultazione delle mappe e delle norme legate al Regolamento Urbanistico.

Il grande sforzo prodotto per l’ingegnerizzazione di tutti i dati geografici e delle procedure si spera porti ad una più facile manutenzione del sistema realizzato. Va inoltre ricordato che tutto il sistema è stato sviluppato in stretta collaborazione con tutti gli uffici comunali, ed in particolare con il SED comunale con il quale sono state condivise tutte le scelte sulle infrastrutture e i modelli dati.

La consultazione del Regolamento urbanistico è possibile al seguente indirizzo: http://maps.ldpgis.it/grosseto/

IL SISTEMA INFORMATIVO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO DEL REGOLAMENTO IL SISTEMA INFORMATIVO

RELAZIONE 38

C OMUNE DI G ROSSETO

DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

Nelle tabelle riportate sono riepilogati i prelievi operati dal presente R.U. sui dimensionamenti massimi del Piano strutturale.

Risulta pertanto un residuo di P.S. che potrà essere reso operativo in futuri Regolamenti urbanistici la cui consistenza ammonta rispettivamente a quanto riportato nelle tabelle a seguire.

Conteggi del primo quinquennio relativi alla residenza decurtata della percentuale relativa ai servizi.

Interventi Tr con sul residenziale privata > 4250 mq e pertanto assoggettate alle disposizioni dell’art. 104 nelle N.T.A.

Tr01 A

Sul res tot. 82.072

Sul res privata 49.243

Ers 32.829

I quinquennio

Sul res privata 24.071

Ers 16.938

Tot res 41.009

II quinquennio

Sul res privata 20.247

Ers 14.249

Tot res 34.496

Tr 02A

Sul res tot. 15.159

Sul res privata 9.095

Ers 6.064 DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL DIMENSIONAMENTO

RELAZIONE 39

C OMUNE DI G ROSSETO

I quinquennio

Sul res privata 6.005

Res 4.245

Tot res 10.250

II quinquennio

Sul res privata 2.181

Ers 1.516

Tot res 3.697

Tr08A

Sul res tot. 15.607

Sul res privata 9.364

Ers 6.243

I quinquennio

Sul res privata 6.126

Ers 4.311

Tot res 10.437

II quinquennio

Sul res private 2.301

Ers 1.619

Tot res 3.920

Tr 10 A

Sul res tot. 9.801

Sul res privata 5.881 DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL DIMENSIONAMENTO

RELAZIONE 40

C OMUNE DI G ROSSETO

Ers 3.920

I quinquennio

Sul res private 4.558

Ers 3.207

Tot res 7.765

II quinquennio

Sul res private 734

Ers 517

Tot res 1.251

Tr 11 A

Sul res tot. 17.500

Sul res privata 10.500

Ers 7.000

I quinquennio

Sul res private 6.637

Ers 3.815

Tot res 10.452

II quinquennio

Sul res private 2.812

Ers 1.980

Tot res 4.792

Tr 12 A

Sul res tot. 16.808 DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL DIMENSIONAMENTO

RELAZIONE 41

C OMUNE DI G ROSSETO

Sul res privata 10.085

Ers 6.723

I quinquennio

Sul res privata 6.450

Ers 4.538

Tot. Res 10.988

II quinquennio

Sul res privata 2.626

Ers 1.849

Tot res. 4.475

Tr01L

Sul res tot. 8.830

Sul res privata 5.298

Ers 3.532

I quinquennio

Sul res privata 4.297

Ers 3.023

Tot res 7.320

II quinquennio

Sul res privata 472

Ers 332

Tot res 804

DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL DIMENSIONAMENTO

RELAZIONE 42

C OMUNE DI G ROSSETO

TABELLA D + TABELLA 3 sintetica, desunte dalle N.T.A. della variante al P.S. adottata

U.T.O.E. + Territorio aperto RESIDENZA ATT. PROD. COMMERCIO SERV./TERZ. RICETTIVITA' S.U.L. S.U.L. S.U.L. S.U.L. N° posti letto 1 Grosseto 418.800 946.350 145.486 274.900 1.859 2 Marina di Grosseto 6.000 50.000 3.000 7.300 625 3 Cristo 0 0 0 1.000 605 4 Principina a Mare 1.000 0 1.000 0 350 5 Rispescia 5.500 0 0 2.000 0 6 Alberese 3.000 3.700 500 2.000 115 7 Istia d'Ombrone 20.000 0 0 1.000 0 8 Roselle 8.500 500 0 3.500 890 9 Batignano 16.600 0 0 1.200 0 10 Braccagni 11.000 424.500 16.000 1.500 100 11 Montepescali 00 00 0 12 San Martino 2.200 42.000 6.500 6.000 0 Territorio aperto 31.300 28.230 1.375 TOTALE GENERALE 492.600 1.467.050 172.986 304.400 4.544

DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL DIMENSIONAMENTO

RELAZIONE 43

C OMUNE DI G ROSSETO

Dimensionamento derivante dal Regolamento Urbanistico

U.T.O.E. + Territorio aperto RESIDENZA ATT. PROD. COMMERCIO SERV./TERZ. RICETTIVITA' S.U.L. S.U.L. S.U.L. S.U.L. N° posti letto 1 Grosseto 298.185 328.862 24.327 103.034 418 2 Marina di Grosseto 4.950 4.021 110 3 Cristo 1.000 625 4 Principina a Mare 782 501 5 Rispescia 1.302 185 6 Alberese 949 1.800 62 110 7 Istia d'Ombrone 7.676 311 8 Roselle 7.669 500 300 9 Batignano 2.398 156 10 Braccagni 8.515 213.509 478 11 Montepescali 12 San Martino Territorio aperto 16.212 437 TOTALE GENERALE 332.426 544.171 24.828 125.949 2.000

URBANISTICO REGOLAMENTO DEL DIMENSIONAMENTO RELAZIONE 44

C OMUNE DI G ROSSETO

Dimensionamento residuo del Piano strutturale

U.T.O.E. RESIDENZA ATT. PROD. COMMERCIO SERV./TERZ. RICETTIVITA' S.U.L. S.U.L. S.U.L. S.U.L. N° posti letto 1 Grosseto 120.615 617.488 121.159 171.866 1.441 2 Marina di Grosseto 1.050 50.000 3.000 3.279 515 3 Cristo 4 Principina a Mare 218 499 350 5 Rispescia 4.198 1.815 6 Alberese 2.051 1.900 500 1.938 5 7 Istia d'Ombrone 12.324 689 8 Roselle 831 500 3.000 590 9 Batignano 14.202 1.044 10 Braccagni 2.485 192.991 16.000 1.022 100 11 Montepescali 12 San Martino 2.200 42.000 6.500 6.000 Territorio aperto 31.300 12.018 938 TOTALE GENERALE 160.174 922.879 148.158 178.451 2.544

DIMENSIONAMENTO DEL REGOLAMENTO URBANISTICO URBANISTICO REGOLAMENTO DEL DIMENSIONAMENTO

RELAZIONE 45

C OMUNE DI G ROSSETO

LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Le N.T.A. sono concepite come restituzione e formalizzazione - il più possibile chiara ed asciutta - delle scelte assunte nella concertazione che ha condotto all’attuale progetto di R.U..

Si è tentato altresì di realizzare una interfaccia immediata tra le N.T.A. e la cartografia di piano, per rendere la lettura coordinata agevole e senza incertezze.

Le N.T.A. sono suddivise in sei Parti a loro volta articolate in Titoli e Capi, variabili in funzione del grado di complessità della disciplina contenuta.

Le N.T.A. in particolare si suddividono in:

I- disposizioni generali

II - disciplina per la gestione dell’esistente

III – disciplina delle trasformazioni

IV - disciplina del territorio aperto

V – disciplina delle funzioni

VI – norme transitorie e finali

PARTE PRIMA

La Parte prima Disposizioni generali ha caratteri di servizio ed è articolata in quattro titoli, dedicati rispettivamente:

- il TITOLO I – Principi e riferimenti generali, contenente la esplicitazione di norme di carattere generale, comprensive della indicazione degli elaborati costitutivi il R.U.; la definizione delle discipline dei Piani di settore e della distribuzione e localizzazione delle funzioni; gli indici, grandezze e definizioni utilizzate nel R.U.; nonché i principi di edilizia sostenibile. Contiene infine la “Valutazione e monitoraggio degli effetti”.

- Il TITOLO II - attuazione del regolamento urbanistico - attiene alla definizione delle modalità e degli strumenti di attuazione del RU esplicitando gli interventi soggetti a pianificazione attuativa e quelli invece soggetti ad intervento edilizio diretto; detta le regole generali per i piani attuativi ed i progetti unitari definendo in tale contesto i criteri da assumersi per la progettazione degli ambiti strategici di sviluppo territoriale di cui alle schede di indirizzo progettuale allegate alle medesime norme e prescrivendo, per gli interventi maggiormente rilevanti il rispetto delle prescrizioni di carattere ambientale che rappresentano un ulteriore appendice di corredo alla parte normativa del R.U.; definisce i contenuti e le caratteristiche dei differenti tipi di intervento edilizio , distinguendo ed articolando le varie tipologie di intervento LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ATTUAZIONE DI TECNICHE LE NORME

RELAZIONE 46

C OMUNE DI G ROSSETO

urbanistico edilizio ammesse (quali la manutenzione ordinaria e straordinaria, la ristrutturazione edilizia ecc.)

Detta poi alcune disposizioni particolari per talune tipologie di interventi (pertinenziali, con carattere di urgenza, manufatti a carattere temporaneo, per gli edifici condonati e per i diruti). Infine questo titolo contiene l’espressa possibilità per il Consiglio Comunale di concedere le deroghe alle previsioni del Regolamento Urbanistico nei casi consentiti dalla normativa regionale.

E’ una parte molto importante del RU in quanto vede poi la definizione di alcuni dei criteri informatori del RU, ovverosia la disciplina della Edilizia residenziale sociale (E.R.S.) nonché della Perequazione.

PARTE SECONDA

La Parte seconda è dedicata alla disciplina per la gestione delle risorse paesaggistiche, ambientali, culturali e degli assetti infrastrutturali e insediativi esistenti, articolata in sei titoli dedicati rispettivamente:

I - alla disciplina degli ambiti complessi

II – alla disciplina delle invarianti strutturali

III – alla disciplina dei tessuti

IV – alla classificazione del patrimonio edilizio esistente

V – alla disciplina delle attrezzature e servizi pubblici di interesse comune

VI - alla disciplina degli usi particolari

Dalla definizione dei contenuti dei titoli presenti all’interno della Parte Seconda è facile dedurre che stessa contiene importanti principi e modi d’uso e valorizzazione del Paesaggio e dei beni culturali (suddivisi in ambiti complessi quali ad esempio il Parco archeologico, il Parco Fluviale, il Parco agricolo di Grosseto) nonché la puntuale descrizione di tutte le invarianti strutturali (distinte in storico - insediativa; paesaggistico – ambientale; culturale e sociale).

Viene dettata altresì la disciplina dei Tessuti i quali vengono suddivisi in quelli prevalentemente residenziali, prevalentemente produttivi e quelli insediativi rurali. Fra i primi troviamo il Tessuto Antico (in cui prevale una edificazione di epoca preindustriale), quello Storico (antecedente alla II Guerra Mondiale), quello Storico Unitario (formatosi in contiguità con quello storico), quello Consolidato (di recente formazione), nonché i Tessuti Consolidato Unitario e Consolidato Unitario Pubblico, di cui il primo generato da strumenti urbanistici attuativi ed il secondo, sempre da tale tipologia di strumenti soprattutto destinati ad edilizia residenziale pubblica. I Tessuti prevalentemente produttivi sono suddivisi LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ATTUAZIONE DI TECNICHE LE NORME

RELAZIONE 47

C OMUNE DI G ROSSETO

in due macro categorie: quello promiscuo e quello esclusivamente produttivo. I tessuti insediativi rurali, a loro volta sono suddivisi in residenziale e produttivo.

Il Titolo V è dedicato alla classificazione del patrimonio edilizio esistente redatto sulla scorta di una dettagliata campagna di rilevazione su tutto il territorio comunale. Gli edifici sono stati suddivisi in sette classi (di cui le prime sei per gli edifici principali e l’ultima per quelli cd. “secondari). Sono indicati gli interventi edilizi ammissibili in ciascuna parte del costruito nonché le mutazioni d’uso consentite (con eventuali regole integrative rispetto a quelle generali). Particolare attenzione è stata dedicata agli edifici privi di rilevazione per i quali per i quali è dettata una disciplina ad hoc per la loro classificazione.

Nel titolo VI relativo agli usi particolari ci si occupa sia degli orti sociali che delle attività turistico-ricettive o ricreative (ivi comprese le loro destinazioni d’uso nonché le regole per i mutamenti di destinazione d’uso), delle attività di trasformazione dei prodotti agricoli nonché della disciplina delle aree per gli impianti di demolizione e di quelle per lo stoccaggio di materiali.

PARTE TERZA

La Parte terza delle N.T.A. è dedicata alla disciplina trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio ovverosia della cd. Città in trasformazione, e dunque agli interventi rappresentativi delle innovazioni che il R.U. si propone di attuare nel suo periodo di vigenza e che rappresentano gli ambiti strategici di sviluppo del territorio.

In coerenza con la ripartizione che guida la struttura del R.U., gli interventi di trasformazione sono stati distinti in quelli degli assetti insediativi (Titolo I), delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico e generale (Titolo II) e infine la disciplina della integrità fisica del territorio (Titolo III)

Per quanto attiene agli assetti insediativi il territorio interessato viene suddiviso in:

- Aree TR/ trasformazione degli assetti insediativi

- Aree RQ/ riqualificazione degli assetti insediativi e/o ambientali

- AreeRpa/ Aree a ripristino ambientale

- Aree RC/ recupero degli assetti insediativi e/o ambientali

Nell’articolato e nelle Schede normative e di indirizzo progettuale (allegate alle N.T.A.) sono contenute le puntuali discipline delle suddette aree tese alla integrazione e riequilibrio degli assetti urbani, con interventi differenziati sia nella loro estensioni che nella esatta qualificazione.

Per quanto attiene alle aree per destinate alle infrastrutture pubbliche, il R.U. si occupa della gestione della città pubblica, intesa nelle sue differenti componenti (servizi e attrezzature; verde; mobilità, LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ATTUAZIONE DI TECNICHE LE NORME

RELAZIONE 48

C OMUNE DI G ROSSETO

aree per sosta camper,ecc.). Ovviamente in questo Titolo vengono disciplinati anche i beni soggetti ad esproprio.

Il Titolo III disciplina la integrità fisica del territorio dettando la cd. Fattibilità degli interventi. Si occupa anche della comparazione delle classi di pericolosità contenute nel Piano Strutturale e nella normativa sopravvenuta (regolamento Regionale e P.A.I. Ombrone). Per non appesantire troppo il contenuto delle norme è stato redatto un apposito elaborato contenente le disposizioni specifiche e di dettaglio, facente parte integrante e sostanziale del R.U., il quale recepisce e declina le norme nazionali e regionali inerenti la pericolosità geomorfologia, idraulica e sismica, che concorrono alla definizione della fattibilità degli interventi di trasformazione contenuti nel RU.

PARTE QUARTA

La Parte IV è dedicato alle trasformazioni da attuarsi nel territorio aperto, articolato in territorio rurale in senso stretto e in territorio complementare.

Contiene prescrizioni e regole sia per gli interventi di sistemazione agraria, sia per la redazione dei Programmi aziendali pluriennali di miglioramento agricolo e ambientale (P.A.P.M.A.A.) nonché la disciplina puntuale del patrimonio edilizio, esistente e non. La Parte si occupa altresì degli usi particolari del territorio agricolo quali l’acquacoltura, la risicoltura, ecc.

PARTE QUINTA

La Parte V contiene la disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 58 della L.R. 1 del 2005 dove vengono puntualmente definiti gli interventi di mutamento d’uso ammissibili nonché le modalità e le condizioni per attuarli.

PARTE SESTA

La Parte VI contiene le norme transitorie e finali. Un capitolo importante delle norme del Ru sono dedicate alle cosiddette norme di salvaguardie del piano. Si tratta di norme che hanno lo scopo di impedire che l’attuazione di interventi in contrasto con il nuovo strumento urbanistico, pur coerenti con quello attualmente vigente possa compromettere il disegno complessivo del progetto di regolamento urbanistico. le norme però, cercano di preservare almeno quella parte di interventi che, coerenti con la strumentazione vigente prima dell’adozione del R.U. si trovano in una fase intermedia , ovverosia LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ATTUAZIONE DI TECNICHE LE NORME

RELAZIONE 49

C OMUNE DI G ROSSETO

rappresentano pratiche edilizie in itinere. Vengono fatte salve le previsioni dei piani attuativi approvati prima della data di adozione del regolamento urbanistico, restando stabilito che le previsioni del regolamento urbanistico sono integralmente applicabili alle varianti di tali piani che dovessero intervenire successivamente all’adozione del R.U.. Il Titolo II della Parte VI si occupa delle Salvaguardie e delle norme finali e contiene importanti disposizioni in ordine al Monitoraggio delle previsioni del Regolamento Urbanistico, demandando lo stesso alle strutture tecniche comunali, con l’ausilio di un ulteriore organo, denominato “Osservatorio dell’attività urbanistico edilizia”. Tale organo, con funzioni prettamente consultive è composto da rappresentanti dell’Amministrazione unitamente a esponenti degli attori delle trasformazioni urbanistico edilizie (imprenditoria edile, cooperazione e associazionismo) e sarà protagonista delle future scelte in merito all’edilizia residenziale pubblica e privata.

LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ATTUAZIONE DI TECNICHE LE NORME

RELAZIONE 50

C OMUNE DI G ROSSETO

ALLEGATO 1

ELENCO SINTETICO DELLE VARIANTI AL P.R.G.

N° OGGETTO DELLA DELIBERA DI ADOZIONE DELIBERA DI APPROVAZIONE VARIANTE

N° DATA ATTO N° DATA ATTO 01 Variante art. 60/14 delle 79 12/09/2006 Del. C.C. N.T.A., area tra Via De Pretis e Via Rattazzi – Controdeduzione ad osservazione ed approvazione finale – L.R.T. 1/2005, art. 17

02 Variante all’art. 80/6 del PRG 85 29/09/2006 Del. C.C. 10 09/02/2007 Del. C.C. in Loc. San Martino – Adozione ai sensi dell’art. 17 L.R.T. 1/05

03 Piano Strutturale e Piano dei 92 15/11/2006 Del. C.C. tempi e degli orari – Art. 100 “sub-UTOE n. 19 Cittadella” delle Norme e Salvaguardie- Presa d’atto mancanza osservazioni ed approvazione ai sensi dell’art. 17 L.R.T. 1/05 04 Variante per area termale di 93 15/11/2006 Del. C.C. Roselle, art. 88/1 delle NTA del PRG – Presa d’atto assenza osservazioni ed approvazione L.R. 1/2005 ART. 17

05 Variante al PRG art. 72, 115 18/12/2006 Deliberazione intervento 1c e 1g delle NTA per spostamento impianto sportivo da Via Monte Rosa nell’area posta tra Via Canada e Via Australia

06 Variante per un diverso 8 09/02/2007 Del. C.C. 71 04/06/2007 Del. C.C. assetto del perimetro di alcune aree di margine della città comprese tra il Diversivo, la Via Scansanese e Sterpeto, di cui agli artt. 64/19 – 19bis e 74/2delle N.T.A.del P.R.G. - Adozione

07 Piano Strutturale e Piano dei 1 09/02/2007 Del. C.C. tempi e degli orari – Art. 108 “UTOE n. 8 Roselle, controdeduzione all’osservazione ed approvazione ai sensi dell’art. 17 L.R.T. 1/2005 ALLEGATO 1 ALLEGATO 1

RELAZIONE 51

C OMUNE DI G ROSSETO

08 Variante al PRG per Piano di 47 19/04/2007 Del. C.C. 129 08/11/2007 Del. C.C. Lottizzazione di cui all’art. 80/2 delle NTA e viabilità esterna sulla Senese, tra v. Genova e v. del Commendane, e Piano Attuativo – Adozione

09 Variante artt. 72/5-6 delle 73 04/06/2007 Del. C.C. 166 13/12/2007 Del. C.C. NTA del PRG per ampliamento del PIP Nord del capoluogo – Adozione ai sensi dell’art. 17 L.R.T. 1/2005

10 Variante al PRG per la 92 18/07/2007 Del. C.C. 165 13/12/2007 Del. C.C. valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Grosseto - Adozione ai sensi dell’art. 17 L.R.T. 1/2005

11 Variante al PRG per la 110 20/09/2007 Del. C.C. 133 29/11/2008 Del. C.C. realizzazione del P.I.S. a nord del capoluogo e contestuale diversa destinazione funzionale del sito dell’ex fornace Chigiotti - Adozione

12 Variante all’art. 1 delle norme 112 20/09/2007 Deliberazione per il Territorio aperto – Controdeduzioni alle osservazioni e approvazione ai sensi dell’art. 17 LRT 1/2005

13 Variante al PRG per opere di 9 15/02/2008 Del. C.C. 120 18/11/2008 Del. C.C. urbanizzazione dell’area posta in Marina di Grosseto sx canale San Rocco, lato mare - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005

14 Variante al PRG per la 40 20/05/2008 Del. C.C. 143 23/12/2008 Del. C.C. valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Grosseto: art. 14 NTA “Aree di parcheggio all’aperto e interrate” - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005 15 Variante all’art. 89/12,13 e 14 54 09/06/2008 Del. C.C. 21 12/02/2010 Del. C.C. delle NTA del PRG vigente e contestuale Piano di Lottizzazione in loc. Casalecci – Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005 ALLEGATO 1 ALLEGATO 1

RELAZIONE 52

C OMUNE DI G ROSSETO

16 Variante per la riqualificazione 55 09/06/2008 Del. C.C. 142 23/12/2008 Del. C.C. funzionale della strada Aurelia nel tratto compreso tra l’innesto con la variante S.S. Aurelia e il Ponte Massa – Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005 17 Variante al PRG per la 57 09/06/2008 Del. C.C. 99 25/09/2008 Del. C.C. valorizzazione del patrimonio immobiliare degli Enti Pubblici – CC.I.AA.: complesso immobiliare Via Fiesole e sede camerale di Via Cairoli – Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005

18 Variante al PRG per il 87 23/07/2008 Del. C.C. completamento della pista ciclabile che collega il capoluogo alla frazione di Marina di Grosseto e la messa in sicurezza dell’incrocio della pista esistente con la S.P. n. 131 del Poggiale - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005

19 Variante al PRG per 89 23/07/2008 Del. C.C. 112 06/11/2008 Del. C.C. l’ampliamento dell’area di riserva del campeggio comunale CMTS - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005

20 Variante al PRG per la 90 23/07/2008 Del. C.C. 27 30/03/2009 Del. C.C. realizzazione di uno svincolo a rotatoria sulla S.P. 158 delle Collacchie al Km. 40 + 600 in loc. Principina Terra e per la definizione di una viabilità di accesso alla lottizzazione di cui all.art. 15/5 delle NTA - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005

21 Variante al PRG per la 4 26/02/2009 Del. C.C. 74 30/06/2010 Del. C.C. valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Grosseto: realizzazione di un edificio multifunzionale e di un parcheggio scambiatore in p.zza Barzanti, di cui all'art. 75/10 bis delle NTA - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005 ALLEGATO 1 ALLEGATO 1

RELAZIONE 53

C OMUNE DI G ROSSETO

22 Variante al PRG per 23 30/03/2009 Del. C.C. 22 12/02/2010 Del. C.C. l'installazione di strutture su aree pubbliche e/o private a servizio di attività per la somministrazione di alimenti e bevande - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005

23 Polo Ospedaliero Misericordia 25 30/03/2009 Del. C.C. – Interventi di riorganizzazione ed ampliamento per la realizzazione del “nuovo edificio ad alta intensità di cura” - Deroga al PRG ai sensi dell'art. 205, L.R.T. 1/2005 e successive modifiche e integrazioni 24 Variante al PRG per la 28 30/03/2009 Del. C.C. 124 26/11/2010 Del. C.C. valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Grosseto connessa al piano alienazioni e valorizzazioni immobiliari, di cui all'art. 58 D.Lgs. 112/08 - Adozione ai sensi dell’art. 17 della LRT 1/2005

ELENCO SINTETICO DEI PIANI ATTUATIVI

N° OGGETTO DEL P.A. DELIBERA DI ADOZIONE DELIBERA DI STATO DI APPROVAZIONE ATTUAZIONE AL 10/06/2009

N° DATA ATTO N° DATA ATTO 01 Piano di lottizzazione 94 15/11/2006 Del. C.C. 50 19/04/2007 Del. C.C. convenzionato residenziale – via Senese art. 73/1c delle NTA del PRG – Ambito di conclusione della forma urbana a nord del Capoluogo – Adozione ai sensi dell’art. 69 L.R.T. 1/2005 02 Piano di lottizzazione 95 15/11/2006 Del. convenzionato artigianale art. 80/1c delle NTA del PRG Loc. Poggetti Nuovi – Controdeduzione all’osservazione ed approvazione – L.R.T.

1/2005, art. 69 c. 5-6 ALLEGATO 1

RELAZIONE 54

C OMUNE DI G ROSSETO

03 Piano di Lottizzazione 46 19/04/2007 Del. C.C. 113 20/09/2007 Del. C.C. convenzionato artigianale art. 80/6a in Loc. San Martino – Adozione ai sensi dell’art. 69 L.R.T. 1/2005 04 Piano attuativo 93 09/07/2007 Del. C.C. 26 30/03/2009 Del. C.C. convenzionato campeggio Cielo Verde – Adozione ai sensi dell’art. 69 L.R.T. 1/2005 05 Piano attuativo PIP 20 10/03/2008 Del. C.C. 119 12/11/2008 Del. C.C. Bando Comparto Nord del capoluogo – “A” pubblicato il Adozione ai sensi 24/09/2009 dell’art. 69 L.R.T. 1/2005 06 Piano di lottizzazione 38 20/05/2008 Del. C.C. 138 23/12/2008 Del. C.C. convenzionato in loc. Batignano art. 85/1a delle NTA del PRG vigente – Adozione ai sensi dell’art. 69 della L.R.T. 1/2005 07 Piano di lottizzazione 39 20/05/2008 Del. C.C. 139 23/12/2008 Del. C.C. convenzionato in loc. Batignano art. 85/1b delle NTA del PRG vigente – Adozione ai sensi dell’art. 69 della L.R.T. 1/2005 08 Variante al Piano di 56 09/06/2008 Del. C.C. 7 26/02/2009 Del. C.C. convenzionato lottizzazione per insediamenti produttivi di cui all’art. 95/6 delle NTA del PRG vigente – Adozione ai sensi dell’art. 69 della L.R.T. 1/2005 09 Piano di lottizzazione 58 09/06/2008 Del. C.C. 8 26/02/2009 Del. C.C. convenzionato artigianale art. 64/19 delle NTA del PRG vigente in loc. Sterpeto – Adozione ai sensi dell’art. 69 della LRT 1/2005 10 Piano di lottizzazione 59 09/06/2008 Del. C.C. 42 11/05/2009 Del. C.C. convenzionato artigianale art. 80/1a delle NTA del PRG vigente zona Aurelia Nord – Adozione ai sensi dell’art. 69 della LRT 1/2005 11 Variante al PEEP di 86 23/07/2008 Del. C.C. convenzionato Via Clodia finalizzata ad una redistribuzione degli spazi pubblici, ai sensi dell’art.34 della legge n. 865/71 ALLEGATO 1 ALLEGATO 1

RELAZIONE 55

C OMUNE DI G ROSSETO

12 Variante al PEEP di 5 26/02/2009 Del. C.C. convenzionato Via Senese ai sensi dell’art.34 della legge n. 865/71

ALLEGATO 1 ALLEGATO 1

RELAZIONE 56

C OMUNE DI G ROSSETO

ALLEGATO 2

ANALISI DELLE DINAMICHE EDILIZIE

NUOVA EDIFICAZIONE (GROSSETO)

RESIDENZIALE INDUSTRIALE ARTIGIANALE COMMERCIALE MEDIO COMMERCIALE GRANDE TURISTICO RICETTIVO AGRICOLO DIREZIONALE u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i sul u.i sul u.i. sul totale 1095 93311 7 5708 2 3060 1 29 7 6797

u.i. sul

RESIDENZIALE 1095 93311 INDUSTRIALE ARTIGIANALE 7 5708 COMMERCIALE MEDIO 2 3060 AGRICOLO 1 29 DIREZIONALE 7 6797 totale 1112 108905

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 57

C OMUNE DI G ROSSETO

2 AGRICOLO 0 Superficie Utile Lorda m 29 0 0% COMMERCIALE MEDIO 0% 3060 0% DIREZIONALE 3% 6797 6%

RESIDENZIALE

INDUSTRIALE ARTIGIANALE INDUSTRIALE ARTIGIANALE 5708 5% COMMERCIALE MEDIO

AGRICOLO

DIREZIONALE

RESIDENZIALE 93311 86% ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 58

C OMUNE DI G ROSSETO

RECUPERO (GROSSETO)

TURISTICO AGRICOLO/RESIDENZIA ARTIGIANALE/RE COMMERCIALE RICETTIVO/RESIDENZI DIREZIONALE/RE LE SIDENZIALE MEDIO/RESIDENZIALE ALE SIDENZIALE do do do dop do prima po prima po prima po prima o prima po su su su u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. l u.i. sul u.i. sul u.i. l u.i. l

4 6 6 12 35 6438 191 535 9 17 17 0 0 5 77 39 62 22 ,67 212 52 3 ,88 10 1 1 94 19 94 13 7 11 7

u.i. sul TUR /RES DIR/RES Unità Immobiliari 19 11 AGR/RES AGRICOLO/RESIDENZIA 356 7% 4% 39 LE 39 2 0 13% ARTIGIANALE/RESIDEN 191 0% AGRICOLO/RESIDENZIALE ZIALE 212 52 COM/RES COMMERCIALE 10 MEDIO/RESIDENZIALE 10 491 ARTIGIANALE/RESIDENZIAL 3% TURISTICO E RICETTIVO/RESIDENZIA 179 LE 19 4 COMMERCIALE DIREZIONALE/RESIDEN MEDIO/RESIDENZIALE ZIALE 11 607 TURISTICO 256 RICETTIVO/RESIDENZIALE totale 291 06 DIREZIONALE/RESIDENZIAL

ART/RES E

212 73% ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 59

C OMUNE DI G ROSSETO

DIR/RES TUR/RES 2 607 AGR/RES Superficie Utile Lorda m 1794 2% 7% 3562 sul 14% 0 COM/RES 0% 356 491 AGRICOLO/RESIDENZIALE AGRICOLO/RESIDENZIALE 2 2% ARTIGIANALE/RESIDENZI 191 ALE 52 ARTIGIANALE/RESIDENZIALE COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE 491 COMMERCIALE TURISTICO 179 MEDIO/RESIDENZIALE RICETTIVO/RESIDENZIALE 4 DIREZIONALE/RESIDENZIA TURISTICO LE 607 RICETTIVO/RESIDENZIALE

ART/RES DIREZIONALE/RESIDENZIALE 19152 75%

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 60

C OMUNE DI G ROSSETO

NUOVA EDIFICAZIONE (RISPESCIA)

RESIDENZIALE u.i. sul totale 8 1945

NUOVA EDIFICAZIONE (ISTIA D’OMBRONE)

RESIDENZIALE u.i. sul totale 225 15576

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 61

C OMUNE DI G ROSSETO

RECUPERO EDILIZIO (ISTIA D’OMBRONE) COMMERCIALE TURISTICO AGRICOLO/RESI ARTIGIANALE/R MEDIO/RESIDENZIAL RICETTIVO/RESIDENZ DIREZIONALE/R DENZIALE ESIDENZIALE E IALE ESIDENZIALE do do do do do prima po prima po prima po prima po prima po s s s s s s u.i s s u.i u s u.i s u u.i u u u.i u u.i. ul . ul u.i. ul . l u.i. ul . ul u.i. l . l u.i. l . l

5 7 1 1 8 5 6 6 3 2 11 5 2 0 4 0

s Unità Immobiliari u.i. ul DIR/RES

4 0 7 27% 0% AGRICOLO/RESI 5 DENZIALE 11 5 1 AGRICOLO/RESIDENZIALE DIREZIONALE/R 6 ESIDENZIALE 4 0 DIREZIONALE/RESIDENZIALE

9 1 totale 15 5 AGR/RES 11

73% ALLEGATO 2

RELAZIONE 62

C OMUNE DI G ROSSETO

DIR/RES Superficie Utile 160 Lorda 17% 0 0%

AGRICOLO/RESIDENZIALE

DIREZIONALE/RESIDENZIALE

AGR/RES 755 83%

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 63

C OMUNE DI G ROSSETO

NUOVA EDIFICAZIONE (ROSELLE) COMMERCIALE RESIDENZIALE MEDIO u.i. sul u.i. sul totale 15 1150 1 13

u.i. sul

RESIDENZIALE 15 1150 COMMERCIALE MEDIO 1 13 totale 16 1163

COMMERCIALE

MEDIO Unità Immobiliari 1 0 6% 0%

RESIDENZIALE

COMMERCIALE MEDIO

RESIDENZIALE 15 94% ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 64

C OMUNE DI G ROSSETO

COMMERCIALE 2 MEDIO Superficie Utile Lorda m 13 0 1% 0%

RESIDENZIALE

COMMERCIALE

MEDIO

RESIDENZIALE 1150 99%

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 65

C OMUNE DI G ROSSETO

NUOVA EDIFICAZIONE (BRACCAGNI)

RESIDENZIALE u.i. sul totale 26 2425

RECUPERO EDILIZIO (BRACCAGNI)

AGRICOLO/RESIDENZIALE COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE prima dopo prima dopo u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul

1 918 40 2200 1 106 2 106

u.i. sul

AGRICOLO/RESIDENZIALE 40 2200 COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE 2 106 totale 42 2306 ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 66

C OMUNE DI G ROSSETO

COM/RES COM/RES 2 2 Unità Immobiliari 106 Superficie Utile Lorda m 5% 5% 0 0 0% 0% sul

AGRICOLO/RESIDENZIALE 2200 AGRICOLO/RESIDENZIALE AGRICOLO/RESIDENZIALE COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE 106

COMMERCIALE COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE MEDIO/RESIDENZIALE

AGR/RES AGR/RES 40 2200 95% 95%

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 67

C OMUNE DI G ROSSETO

NUOVA EDIFICAZIONE (TERRITORIO COMUNALE)

RESIDENZIALE INDUSTRIALE ARTIGIANALE COMMERCIALE MEDIO COMMERCIALE GRANDE TURISTICO RICETTIVO AGRICOLO DIREZIONALE u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i sul u.i sul u.i. sul Nuova Edificazione

2004

2005 635 46815 1 1280 20 1963 5 3000

2006 354 29183 1 1326 10 590 35 2000

2007 363 35000 2 1733 3 3071 19 1606 3 5000

Totale 1352 110998 4 4339 3 3071 49 4159 43 10000

u.i sul

RESIDENZIALE 1352 110998 INDUSTRIALE ARTIGIANALE 4 4339 COMMERCIALE MEDIO 3 3071 COMMERCIALE GRANDE TURISTICO RICETTIVO AGRICOLO 49 4159 DIREZIONALE 43 10000

Totale 1451 132567 ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 68

C OMUNE DI G ROSSETO

Commerciale medio Direzionale 3071 Agricolo 10000 2% 4159 Industriale/artigianale 8% 4339 3% residenziale 3% Industriale/artigianale Commerciale medio Agricolo Direzionale

residenziale 110998 84%

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 69

C OMUNE DI G ROSSETO

RECUPERO (TERRITORIO COMUNALE)

AGRICOLO/RESIDENZIALE ARTIGIANALE/RESIDENZIALE COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE TURISTICO RICETTIVO/RESIDENZIALE DIREZIONALE/RESIDENZIALE prima dopo prima dopo prima dopo prima dopo prima dopo u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul u.i. sul

62 8549 167 14824 34 11171 313 26502 21 2559 77 2861 1 1794 21 1794 27 6600 38 6600

u.i. sul

AGRICOLO/RESIDENZIALE 167 14824 ARTIGIANALE/RESIDENZIALE 313 26502 COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE 77 2861 TURISTICO RICETTIVO/RESIDENZIALE 21 1794 DIREZIONALE/RESIDENZIALE 38 6600

Totale 616 52581

ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 70

C OMUNE DI G ROSSETO

TUR /RES DIR/RES Superficie Utile Lorda m2 1794 6600 0 AGR/RES 3% 13% 0% 14824 28% COMM /RES AGRICOLO/RESIDENZIAL 2861 E 6%

ARTIGIANALE/RESIDENZI ALE

ARTI/RES 26502 50%

TUR/RES DIR/RES Unità Immobiliari 21 38 AGR/RES 0 COMM/RES 3% 6% 167 77 0% 27% 13% AGRICOLO/RESIDENZIALE ARTIGIANALE/RESIDENZIALE

COMMERCIALE MEDIO/RESIDENZIALE TURISTICO RICETTIVO/RESIDENZIALE

ART/RES 313 51% ALLEGATO 2 ALLEGATO 2

RELAZIONE 71

C OMUNE DI G ROSSETO

ALLEGATO 3

SCHEDA DI RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO URBANO

COMUNE DI GROSSETO

RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO NEI CENTRI ABITATI

SEZIONE GENERALE (A)

Tavoletta N°……………...... SCHEDA N°………………... Foto N°………………………… ………………………… ………………………… …………………………

RILEVATORE………………………DATA DI RILEVAZIONE………….... Località………………………………

VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11

Legenda destinazioni d’uso a piano terra (S.M.) 1 Residenza, 2 Commercio, 3 Pubbl. esercizio, 4 Artigianato, 5 Direzionale 6 Terziario 7 Box auto/parcheggio, 8 Turistico ricettiva 9 Fondo/magazzino 10 Passo Carraio 11 Pubblico

ACCESSIBILITA’ S.M.

□ fronte strada □ da corte □ viabilità di servizio □ da pertinenza □ altro edificio

AREA DI PERTINENZA S.M.

□ Area di pertinenza non rilevabile*

buono medio cattivo □ Giardino □ □ □ □ Orto □ □ □ □ Cortile □ □ □ □ Chiostro □ □ □ □ Scala di accesso □ □ □ □ Resede □ □ □

Alberature di pregio…………………………………………………………………………….

Filari…………………………………………………………………………………………….

*Quando l’area di pertinenza non è rilevabile non compilare la sezione successiva S.M. = scelta multipla ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 72

C OMUNE DI G ROSSETO

SEZIONE EDIFICIO PRINCIPALE (B1)

Tavoletta N°……………...... SCHEDA N°………………...

CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE E STRUTTURALI

Materiale Tipo COLORE □ Finitura facciata (S.M) □ intonaco □ liscio □ arricciato ...... □ bugnato □ disegnato □ graffiato □ laterizio □ pietra □ locale □ arenaria □ travertino □ cemento armato □ Ingressi, recinzioni (S.M) □ legno □ muratura □ rete metallica □ inferriata

Legenda COLORI: 1 giallo, 2 ocra, 3 bianco, 4 rosa, 5 verde, 6 marrone, 7 rosso, 8 celeste, 9 grigio, 10 crema

COLORE □ Basamento (S.M) □ intonaco □ liscio □ arricciato ...... □ bugnato □ disegnato □ graffiato □ laterizio □ pietra □ locale □ arenaria □ travertino □ cemento armato (S.M tutto) COLORE □ Rivestimento □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco …...... □ Angolari □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Marcapiano □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Marcadavanzale □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Cornici □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Loggia □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Portico □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Cornice sottotetto □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……......

Legenda COLORI: 1 giallo, 2 ocra, 3 bianco, 4 rosa, 5 verde, 6 marrone, 7 rosso, 8 celeste, 9 grigio, 10 crema

Terrazzo Tipo di parapetto: □ Aperto □ Muratura □ Chiuso 3 lati □ C.a □ Chiuso 2 lati □ Prefabbricato □ Ringhiera Coperto Scoperto

Infissi □ legno □ alluminio □ PVC COLORE...... Avvolgibili □ legno □ alluminio □ PVC COLORE...... Persiane □ legno □ alluminio □ PVC COLORE......

Tipo di insegne □ entro aperture □ in parete □ a bandiera

Tende da sole □ a discesa □ a cappottina COLORE......

Legenda COLORI: 1 giallo, 2 ocra, 3 bianco, 4 rosa, 5 verde, 6 marrone, 7 rosso, 8 celeste, 9 grigio, 10 crema

TIPO DI COPERTURA S.M.

□ Piana □ A falde □ Altro

ELEMENTI ARCHITETTONICI E DECORATIVI

Tipo Materiale …………………………………… …………………… Stato elementi decorativi □ buono □ medio □ cattivo ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 73

C OMUNE DI G ROSSETO

DEGRADO ARCHITETTONICO/INCONGRUITÁ

Intonaco □ mancante □ deteriorato □ incongruente Rivestimento □ mancante □ deteriorato □ incongruente

Infissi □ mancante □ deteriorato □ incongruente Persiane/avvolgibili □ mancante □ deteriorato □ incongruente

Insegne incompatibili □ deteriorato □ incongruente

Elementi tecnologici incompatibili □ antenne paraboliche □ condizionatori □ bocchette

□ Superfetazioni…………………………………………………………………………………………… □ Tamponamento logge e terrazze……………………………………………………………………… □ Terrazze incompatibili……………………………………………………………………………………

DEGRADO FISICO Basso Medio Alto Degrado strutturale □ □ □ Degrado delle finiture □ □ □

PROGETTISTA

………………………………………………………………………………………………….

RILEVANZA AMBIENTALE in RAPPORTO AL CONTESTO

□ contrastante □ neutra □ caratterizzante

note

………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………

ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 74

C OMUNE DI G ROSSETO

SEZIONE UNITA’ VOLUMETRICA PER OGNI EDIFICIO(C) – ID EDIFICIO......

□ UV1 □ UV2 □ UV3 □ UV4 □ UV5 □ UV6

DESTINAZIONE D’USO PREVALENTE

□ Residenziale n°.alloggi…………………………………… □ misto n°.alloggi…………………………………… □ Non residenziale

Presenza delle seguenti funzioni (S.M.) Privato Pubblico □ commercio di vicinato □ uff. pubblici □ turistico ricettivo □ istruzione pubblica □ artigianale □ edifici non utilizzati pubblici □ industriale □ magazzini pubblici □ cultura □ spettacolo pubblico □ direzionale e Attività Private di Servizio □ sport pubblico □ istruzione privata □ sanità e assistenza □ edifici non utilizzati privato □ culto □ magazzini privati □ spettacolo privato □ sport privato

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □ baracca □ tettoia □ manufatto □ box legno

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □ baracca □ tettoia □ manufatto □ box legno

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □ baracca □ tettoia □ manufatto □ box legno

ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 75

C OMUNE DI G ROSSETO

SCHEDA DI RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO URBANO NEGLI ISOLATI

COMUNE DI GROSSETO RILIEVO PER EDIFICIO (AGGREGATI PER ISOLATI) NEI CENTRI ABITATI SEZIONE ISOLATO

TAVOLETTA N°………………...

SCHEDA N°………………... N° IDENTIFICATIVO DELL’ISOLATO°…(precompilato)……

Rilevatore………………… Data…………………….. Località……………………………..

STATO DI CONSERVAZIONE DELL’ISOLATO s.m

Conservazione □ OMOGENEO □buono □medio □cattivo □architettonico □tipologico

Conservazione □ DISOMOGENEO □buono □medio □cattivo □architettonico □tipologico

PIANIFICAZIONE Strumento urbanistico di origine ……………………………………………………………………….. Anno ……………………………… Progettista………………………………

ACCESSIBILITA’ CONNESSIONI ESTERNO/INTERNO

PEDONALE CARRABILE

ACCESSIBILITA’

□DIRETTA □INDIRETTA

□INTERNA □privata □pubblica □di uso pubblico

Conservazione □buono □medio □cattivo

AREA DI PERTINENZA □ ASSENTE

□ SPAZIO DI USO PUBBLICO □ costruito □ non costruito Conservazione □ buono □ medio □ cattivo

□ VERDE PUBBLICO Conservazione □ buono □ medio □ cattivo

□ VERDE PRIVATO Conservazione □ buono □ medio □ cattivo

PARCHEGGI

PRIVATO PUBBLICO □ NON PRESENTI □ PRESENTI □ NON PRESENTI sufficienti □ PRESENTI insufficienti □ esterni all’isolato Tipo □ interni all’isolato □ in superficie coperti □ tangente all’isolato □ in superficie scoperti □ interrati

VALORE URBANISTICO ARCHITETTONICO S.M.

bassa media alta Qualità architettonica del costruito □ □ □

□ Elementi di eccezione □ Elementi detrattori

ALLEGATO 3

RELAZIONE 76

C OMUNE DI G ROSSETO

SCHEDA DI RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO PRODUTTIVO

COMUNE DI GROSSETO

RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO associato agli isolati produttivi

SCHEDA EDIFICIO

Tavoletta N°……………...... SCHEDA N°………Edificio N°……………………. Foto N°………………………… ………………………… ………………………… …………………………

RILEVATORE………………………DATA DI RILEVAZIONE………….... Località………………………………

VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11 VIA/PIAZZA……………….……………...... n°c……..... □ Accesso carrabile N°...... 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11

Legenda destinazioni d’uso per ogni edificio da segnare sulla tavoletta (S.M.) 1 Produzione 5 Deposito, 9 Uffici 12 Direzionale 2 Produzione e vendita, 6 Commercio al dettaglio 10 Spedizionieri 13 Residenza 3 Artigianato , 7 Concessionaria 11 Edificio non utilizzato 4 Commercio all’ingrosso 8 Edificio in costruzione

EDIFICI PROMISCUI (residenziale/produttivo) S.M

□ orizzontale □verticale

TIPOLOGIA EDILIZIA S.M.

□ Prefabbricato □ Muratura □ Archeologia industriale

COPERTURA S.M. □ Piana □ A falde □ A volta

AREA DI PERTINENZA S.M.

Alberature di pregio…………………………………………………………………………….

Filari…………………………………………………………………………………………….

DESTINAZIONE D’USO PREVALENTE

□Residenziale n°.alloggi…………………………………… □misto n°.alloggi…………………………………… □Non residenziale Presenza delle seguenti funzioni (S.M.) Privato Pubblico □ commercio di vicinato □uff. pubblici □turistico ricettivo □istruzione pubblica □artigianale □edifici non utilizzati pubblici □industriale □magazzini pubblici □cultura □spettacolo pubblico □direzionale e Attività Private di Servizio □sport pubblico □istruzione privata □sanità e assistenza □edifici non utilizzati privato □culto □magazzini privati □spettacolo privato □sport privato

ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 77

C OMUNE DI G ROSSETO

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □ baracca □tettoia □manufatto □box legno

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □baracca □tettoia □manufatto □box legno

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □baracca □tettoia □manufatto □box legno

ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 78

C OMUNE DI G ROSSETO

SCHEDA DI RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO RURALE

COMUNE DI GROSSETO

RILIEVO DEL PATRIMONIO EDILIZIO RURALE DEL TERRITORIO APERTO

SEZIONE GENERALE (A)

Tavoletta N°……………...... SCHEDA N°………………... Foto N°………………………… ………………………… ………………………… …………………………

RILEVATORE………………………DATA DI RILEVAZIONE………….... Località……………………………… Pod…………………………………...

TIPOLOGIA S.M.

□ Casa colonica □ Aggregazione di più case coloniche………………………….n° edifici…………………………. □ Podere ex Ente Maremma (1952) □ Nuova costruzione rurale

ACCESSIBILITA’ S.M.

□ strada provinciale □ strada comunale □ strada vicinale □ strada consortile □ strada privata

AREA DI PERTINENZA S.M.

□ Area di pertinenza non rilevabile*

buono medio cattivo □ Giardino □ □ □ □ Orto □ □ □ □ Cortile □ □ □ □ Chiostro □ □ □

Alberature di pregio…………………………………………………………………………….

Filari…………………………………………………………………………………………….

*Quando l’area di pertinenza non è rilevabile non compilare la sezione successiva S.M. = scelta multipla

ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 79

C OMUNE DI G ROSSETO

SEZIONE EDIFICIO PRINCIPALE (B1)

Tavoletta N°……………...... SCHEDA N°………………...

TIPOLOGIA S.M.

□ Casa colonica

□ Podere ex Ente Maremma (1952) Tipologia □ Bellosguardo □ Grosseto □ Marsigliana □ Marsigliana modificata □ Marsigliana ampliata □ Maremma □ Strillaie □ Sabatina □ Rispescia - Sabatina □ Rispescia □ Rispescia modificata □ Speranza

DESTINAZIONE D’USO

□ Residenziale n°.alloggi…………………………………… □ Agriturismo e ristorazione n°. posti letto………………………….….. □ Agriturismo n°. posti letto……………………………… CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE E STRUTTURALI

Materiale Tipo COLORE □ Finitura facciata (S.M) □ intonaco □ liscio □ arricciato ...... □ bugnato □ disegnato □ graffiato

□ laterizio □ pietra □ locale □ arenaria □ travertino □ cemento armato

□ Ingressi, recinzioni (S.M) □ legno □ muratura □ rete metallica □ inferriata

Legenda COLORI: 1 giallo, 2 ocra, 3 bianco, 4 rosa, 5 verde, 6 marrone, 7 rosso, 8 celeste, 9 grigio, 10 crema

COLORE □ Basamento (S.M) □ intonaco □ liscio □ arricciato ...... □ bugnato □ disegnato □ graffiato

□ laterizio □ pietra □ locale □ arenaria □ travertino □ cemento armato (S.M tutto) COLORE □ Rivestimento □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco …...... □ Angolari □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Marcapiano □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Marcadavanzale □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Cornici □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Loggia □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Portico □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……...... □ Cornice sottotetto □ pietra □ laterizio □ maiolica □ c.a. □ conglom. □ marmo □ intonaco ……......

Legenda COLORI: 1 giallo, 2 ocra, 3 bianco, 4 rosa, 5 verde, 6 marrone, 7 rosso, 8 celeste, 9 grigio, 10 crema ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 80

C OMUNE DI G ROSSETO

Terrazzo Tipo di parapetto: □ Aperto □ Muratura □ Chiuso 3 lati □ C.a □ Chiuso 2 lati □ Prefabbricato □ Ringhiera □ Coperto □ Scoperto

infissi □ legno □ alluminio □ PVC COLORE...... Avvolgibili □ legno □ alluminio □ PVC COLORE...... persiane □ legno □ alluminio □ PVC COLORE......

Tipo di insegne □ entro aperture □ in parete □ a bandiera

Tende da sole □ a discesa □ a cappottina COLORE......

Legenda COLORI: 1 giallo, 2 ocra, 3 bianco, 4 rosa, 5 verde, 6 marrone, 7 rosso, 8 celeste, 9 grigio, 10 crema

TIPO DI COPERTURA S.M.

□ Piana □ A falde □ Altro

ELEMENTI ARCHITETTONICI E DECORATIVI

Tipo Materiale …………………………………… …………………… Stato elementi decorativi □ buono □ medio □ cattivo

DEGRADO ARCHITETTONICO/INCONGRUITÁ

Intonaco □ mancante □ deteriorato □ incongruente Rivestimento □ mancante □ deteriorato □ incongruente

Infissi □ mancante □ deteriorato □ incongruente Persiane/avvolgibili □ mancante □ deteriorato □ incongruente

Insegne incompatibili □ deteriorato □ incongruente

Elementi tecnologici incompatibili □ antenne paraboliche □ condizionatori □ bocchette

□ Superfetazioni…………………………………………………………………………………………… □ Tamponamento logge e terrazze……………………………………………………………………… □ Terrazze incompatibili…………………………………………………………………………………… □ Piscina ………………..……………………………………………………………………………………

DEGRADO FISICO Basso Medio Alto Degrado strutturale □ □ □ Degrado delle finiture □ □ □

PROGETTISTA …………………………………………………………………………………………………. RILEVANZA AMBIENTALE in RAPPORTO AL CONTESTO

□ contrastante □ neutra □ caratterizzante

note …………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………… ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 81

C OMUNE DI G ROSSETO

SEZIONE UNITA’ VOLUMETRICA PER OGNI EDIFICIO(C) – ID EDIFICIO......

□ UV1 □ UV2 □ UV3 □ UV4 □ UV5 □ UV6

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □ baracca □ tettoia □ manufatto (es.porcilaia) □ box legno □ capannone □ stalla □ annesso agricolo per animali domestici □ serre

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □ baracca □ tettoia □ manufatto (es.porcilaia) □ box legno □ capannone □ stalla □ annesso agricolo per animali domestici □ serre

ID……………………..SEZIONE EDIFICIO SECONDARIO/PRECARIO (B2)

Edifici Secondari □ baracca □ tettoia □ manufatto (es.porcilaia) □ box legno □ capannone □ stalla □ annesso agricolo per animali domestici □ serre

ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 82

C OMUNE DI G ROSSETO

SCHEDA DI RILIEVO DEGLI SPAZI PUBBLICI

COMUNE DI GROSSETO

SCHEDA DEGLI SPAZI PUBBLICI NEI CENTRI ABITATI

1 file dwg = 1 scheda dello spazio pubblico

Tavoletta N°……………...... SCHEDA N°………………... Foto N°………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… …………………………

RILEVATORE………………………DATA DI RILEVAZIONE……………..….... Località………………………………

VIA/PIAZZA……………….……………...... Accesso carrabile VIA/PIAZZA……………….……………...... Accesso carrabile VIA/PIAZZA……………….……………...... Accesso carrabile VIA/PIAZZA……………….……………...... Accesso carrabile

TIPOLOGIA (S.M.)

Abbr.‪ Tipo st strada ‪pi piazza ‪vp verde pubblico as area sportiva

CARATTERI FISICI (S.S.)

‪ piano ondulato pendio leggero pendio marcato

USI (S.M.) (cartografare con poligono)

Abbr.‪ Tipo ‪pe pedonale cc ciclabile (esiste la pista ciclabile) cr carrabile

Abbr. Tipo Numero posti pp parcheggio a pagamento …….. pl parcheggio libero …….. gr parcheggio regolamentato ……..

Abbr. Tipo Numero Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo pc attrezzature sportive: pallacanestro …………… pv attrezzature sportive: pallavolo …………… te attrezzature sportive: tennis …………… bo attrezzature sportive: bocce …………… c attrezzature sportive: calcetto …………… pa attrezzature sportive: pattinaggio …………… mg attrezzature sportive: minigolf …………… s attrezzature sportive: skateboard ……………

BARRIERE ARCHITETTONICHE (cartografare con simbolo)

presenti non presenti

ALLEGATO 3

RELAZIONE 83

C OMUNE DI G ROSSETO

FRONTE EDIFICATO

Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪ perimetro continuo perimetro discontinuo

Altezza media del perimetro edificato ‪ inferiore a 3 piani ‪ superiore a 3 piani

(Abbr: m_sp) MARGINE DELLO SPAZIO PUBBLICO (cartografare con linea)

Abbr. Tipo Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪mb muro basso (h=1ml) ‪ma muro alto ‪fv fronte vegetale ‪cl cancellata in legno cm‪ cancellata in metallo ‪rm rete metallica ‪sc staccionata ‪sa scarpata

(Abbr: m_ma) PAVIMENTAZIONE MARCIAPIEDE (cartografare con poligono)

Abbr. Materiale Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪as asfalto ‪pt pietra ‪ce cemento ‪co conglomerato mb materiale bituminoso ‪mc materiale ceramico ‪la laterizio ‪gh ghiaia au autobloccanti tb terrabattuta ‪py playground ‪pr porfido me manto erboso

(Abbr: m_ma) PAVIMENTAZIONE VIALETTO (cartografare con poligono)

Abbr. Materiale Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪as asfalto ‪pt pietra ‪ce cemento ‪co conglomerato mb materiale bituminoso ‪mc materiale ceramico ‪la laterizio ‪gh ghiaia au autobloccanti tb terrabattuta ‪py playground ‪pr porfido me manto erboso ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 84

C OMUNE DI G ROSSETO

(Abbr: m_pc) PAVIMENTAZIONE PISTA CICLABILE (cartografare con poligono) ‪ Abbr. Materiale Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪as asfalto ‪pt pietra ‪ce cemento ‪co conglomerato mb materiale bituminoso ‪mc materiale ceramico ‪la laterizio ‪gh ghiaia au autobloccanti tb terrabattuta ‪py playground ‪pr porfido me manto erboso

(Abbr: m_p) PAVIMENTAZIONE PARCHEGGIO (cartografare con poligono)

Abbr. Materiale Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪as asfalto ‪pt pietra ‪ce cemento ‪co conglomerato mb materiale bituminoso ‪mc materiale ceramico ‪la laterizio ‪gh ghiaia au autobloccanti tb terrabattuta ‪py playground ‪pr porfido me manto erboso

(Abbr: m_sp) PAVIMENTAZIONE SPAZIO PUBBLICO GENERICO (cartografare con poligono)

Abbr. Materiale Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪as asfalto ‪pt pietra ‪ce cemento ‪co conglomerato mb materiale bituminoso ‪mc materiale ceramico ‪la laterizio ‪gh ghiaia au autobloccanti tb terrabattuta ‪py playground ‪pr porfido me manto erboso

PERMEABILITA’

(mettere a “tendina” la percentuale) > 50% =50% <50% ‪complessiva dello spazio pubblico rilevato ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 85

C OMUNE DI G ROSSETO

VEGETAZIONE (cartografare con punti, linee e poligoni)

ALBERATURE PRESENTI (specie: (pm) pino marittimo, (pd) pino domestico, (q) quercia, (c) cedro, (m) magnolia, (a) abete, (ac) acero, (pn) platano, (f) faggio, (ci) cipresso, (t) thuja, (aca) acacia, (s) sofora, (o) olivo, (p) palma, (po) pioppo, (ol) olmo, (ti) tiglio), (e) eucalipto, (sa) salice, (ol) oleandro, (ip) ippocastano, (g) albero di giuda)

Specie Disposizione Numero Caducufoglie Stato di conservazione (mettere a “tendina” specie) gruppo isolati (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) Si No buono medio cattivo ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ‪……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ‪……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪ ……………… ‪ ……. ‪

SIEPI (specie: pitosforo (pt) , evonimus (ev), lauro ceraso (lc), oleandro (ol, alloro (al))

Specie Stato di conservazione (mettere a “tendina” specie) (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ……………… ‪ ……………… ‪ ……………… ‪ ……………… ‪ ……………… ‪ ……………… ‪ ……………… ‪

AIUOLE

Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/ cattivo) buono medio cattivo

CATEGORIA DEL VERDE (S.M.)

Tipo Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪ giardino ‪ parco ‪ verde attrezzato ‪ verde sportivo ‪ verde scolastico

ATTREZZATURE (cartografare con simbolo)

Tipo Numero Stato di conservazione (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪ cabina telefonica …………… ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 86

C OMUNE DI G ROSSETO

‪ fermata autobus …………… ‪ cassetta postale …………… ‪ cassonetto rifiuti …………… ‪ campana/cassonetto raccolta vetro/plastica …………… ‪ cassonetto raccolta carta e cartone …………… ‪ cassonetto raccolta umanitaria …………… cassonetto per rifiuti organici …………… ‪ raccoglitore rifiuti speciali …………… cestino rifiuti …………… ‪ chiosco …………… ‪ distributore biglietti autobus …………… ‪ distributore biglietti parcheggio …………… ‪ pannelli per affissione …………… ‪ segnaletica …………… ‪ rastrelliera per biciclette …………… ‪ cabina fototessere …………… cabina impianti …………… idrante …………… fontanelle …………… fontana …………… giochi per bambini …………… ‪ bagni pubblici ……………

ELEMENTI D’ARREDO (cartografare con simbolo)

MATERIALI: pietra, legno, metallo, laterizio.

Tipo Materiale Numero Stato di conservazione (scelta multipla) (mettere a “tendina” buono/medio/cattivo) buono medio cattivo ‪ panchine …………..…….. …….. ‪ fioriere …………………. …….. statue …………………. ……..

ILLUMINAZIONE (cartografare con simbolo)

Tipo Numero ‪ palo stradale …………… ‪ lampione …………… ‪ a parete …………… a terra …………… ‪ aerea ……………

NOTE

……………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………

ALLEGATO 3 ALLEGATO 3

RELAZIONE 87

C OMUNE DI G ROSSETO

ALLEGATO 4

ATTIVITÀ DI DIVULGAZIONE

ALLEGATO 4 ALLEGATO 4

RELAZIONE 88