Proposta Di Atto Amministrativo N. 90/02 a Iniziativa Della Giunta Regionale Presentata in Data 22 Luglio 2002 ______
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____________________________________________________________________________________________________________________REGIONE MARCHE — 1 — CONSIGLIO REGIONALE VII LEGISLATURA — DOCUMENTI — PROPOSTE DI LEGGE E DI ATTO AMMINISTRATIVO — RELAZIONI ____________________________________________________________________________________________________________________ proposta di atto amministrativo n. 90/02 a iniziativa della Giunta regionale presentata in data 22 luglio 2002 ______ PIANO FAUNISTICO-VENATORIO REGIONALE 2002/2007 LEGGE REGIONALE 5 GENNAIO 1995, N. 7 __________ (360) ____________________________________________________________________________________________________________________REGIONE MARCHE — 2 — CONSIGLIO REGIONALE VII LEGISLATURA — DOCUMENTI — PROPOSTE DI LEGGE E DI ATTO AMMINISTRATIVO — RELAZIONI ____________________________________________________________________________________________________________________ IL CONSIGLIO REGIONALE Visto il parere favorevole di cui all'articolo 16, comma 1, della l.r. 15 ottobre 2001, n. 20 in ordi- Vista la l.r. 5 gennaio 1995, n. 7 concernente ne alla regolarità tecnica e sotto il profilo di legitti- “Norme per la protezione della fauna selvatica e mità del Dirigente del servizio sport, caccia, pe- per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina sca e tempo libero, nonché l'attestazione dello dell’attività venatoria”; stesso che dalla deliberazione non deriva né può Visti in particolare l’articolo 3, che fissa la durata comunque derivare un impegno di spesa a carico del piano faunistico-venatorio regionale e di quelli della Regione, resi nella proposta della Giunta provinciali in anni cinque, e l’articolo 4, che discipli- regionale; na il contenuto del piano faunistico-venatorio regio- Visto l’articolo 21 dello Statuto della Regione; nale, dettando i criteri e gli indirizzi per la stesura dei piani faunistico-venatori provinciali; Vista la proposta della Giunta regionale; D E L I B E R A Atteso che su tale proposta sono stati sentiti la Conferenza regionale delle autonomie, il Comitato economico e sociale nonché le associazioni di approvare il Piano faunistico-venatorio regionale venatorie e le organizzazioni professionali agricole 2002/2007 corredato delle relative cartografie alle- maggiormente rappresentative a livello regionale; gate alla presente deliberazione. PIANO FAUNISTICO-VENATORIO REGIONALE PIANO FAUNISTICO- VENATORIO REGIONALE INDICE 1. PREMESSA pag. 1 1.1.Caratteristiche generali 1 1.2.Obiettivi 1 1.3.Strumenti funzionali 2 2. LA GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA: ANALISI DELLO STATO 3 2.1.La fauna selvatica omeoterma nelle Marche 3 2.2.La gestione faunistico-venatoria nelle Marche 3 2.2.1. Analisi delle informazioni raccolte 8 2.2.1.1.1° Piano Faunistico-Venatorio regionale 8 2.2.1.2.Piani faunistici-venatori provinciali 8 2.2.1.3.Cartografia 8 2.2.1.4.Aree Protette 9 2.2.1.5.Dati ISTAT 10 2.2.1.6.Informazioni dagli Enti 10 2.2.2 Sintesi delle informazioni raccolte 57 3. PRINCIPI DI TUTELA FAUNISTICA E DI GESTIONE AMBIENTALE 66 3.1.Le specie faunistiche di interesse venatorio o naturalistico: indicazioni per la tutela e la gestione ambientale 66 3.2.La gestione degli ambienti agrari a fini faunistici 66 3.3.Tutela e gestione delle zone umide 68 3.3.1. Indirizzi per la gestione 71 4. INDIRIZZI PER L’ANALISI TERRITORIALE E IL MONITORAGGIO DELLA FAUNA 74 4.1.Indirizzi per l’analisi territoriale 74 4.2.Soggetti preposti alla raccolta ed elaborazione dati faunistici 76 4.3.Tecniche di censimento faunistico 77 4.3.1. Censimenti in battuta 78 4.3.2. Censimenti su striscia con l’ausilio di cani da ferma 80 4.3.3. Censimenti delle impronte o indici di presenza 80 4.3.4. Censimenti notturni con sorgenti di luce 82 4.3.5. Mappaggio 83 4.3.5.1.Mappaggio - Conteggio diretto degli Ungulati 84 4.3.5.2.Mappaggio - Mappaggio da autovettura 85 4.3.5.3.Mappaggio - Censimenti del Fagiano al canto 85 4.3.5.4.Mappaggio - Censimenti del Cervo al bramito 86 4.3.6. Censimenti con richiami registrati 87 4.3.7. Conteggio dei nidi di Corvidi 89 4.3.8. Censimento delle tane di Volpe 90 4.3.9 Radio tracking 91 4.3.10. Censimento degli uccelli acquatici 92 4.3.11. Censimento dei Rapaci diurni 94 4.3.12. Cattura temporanea di avifauna per l’inanellamento 94 4.3.13. Censimento su striscia 95 4.3.14. Censimento del Cinghiale ai siti di foraggiamento 95 4.3.15. Censimento su percorso lineare 95 4.3.16. Analisi dei carnieri 96 4.3.17. Indice di Lincoln 96 4.3.18. Sintesi metodologie di censimento 96 4.4.Il monitoraggio della fauna 104 4.4.1. Fauna di interesse naturalistico 104 4.4.2. Fauna di interesse venatorio 106 4.4.3. Predatori oggetto di controllo faunistico 109 4.4.4. Fauna impiegata per i ripopolamenti 109 4.5.Il Sistema Informativo Territoriale 110 5. INDIRIZZI PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI FAUNISTICO-VENATORI PROVINCIALI 112 5.1.La pianificazione territoriale regionale 112 5.2.Indirizzi per la Pianificazione territoriale provinciale 117 5.3.Gli istituti in divieto di caccia (l.r. 7/1995, articolo 3, comma 1, lettera a) 117 5.3.1. I Parchi e le Riserve Naturali 117 5.3.2. I Demani Forestali 118 5.3.3. Le Oasi di protezione faunistica 118 5.3.3.1.Dimensione e Derimetrazione delle Oasi 118 5.3.3.2.Piani di gestione 119 5.3.4. Zone di ripopolamento e cattura 119 5.3.4.1.Dimensioni e Derimetrazioni 120 5.3.4.2.Piani di gestione 120 5.3.5. Fondi sottratti alla gestione programmata della caccia 121 5.4.Istituti di gestione privatistica 121 5.5.Zone addestramento cani 124 5.6.Centri Privati di Produzione della selvaggina allo stato naturale 125 5.7.Appostamenti Fissi 126 6. LA GESTIONE PROGRAMMATA DELLA CACCIA 127 7. CRITERI GENERALI RIGUARDANTI L’UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE FAUNISTICHE 128 7.1.Criteri per la definizione dei piani di prelievo 128 7.2.Indirizzi per la stesura dei calendari venatori 128 7.3.Accesso al prelievo 128 8. REGOLAMENTI REGIONALI 130 8.1.Regolamento per gli interventi di ripopolamento di specie di interesse venatorio 130 8.1.1. Galliformi per ripopolamento: indirizzi per la scelta degli animali provenienti da allevamenti 130 8.2.Regolamento di indirizzo per la gestione faunistico-venatoria degli Ungulati 132 8.3.Indirizzi per la redazione di regolamenti provinciali per l’indennizzo dei danni prodotti da fauna selvatica 134 8.4.Indirizzi per la redazione di regolamenti provinciali per il controllo della fauna in sovrannumero 135 8.5.Indirizzi per la definizione di regolamenti provinciali per il servizio di Vigilanza 136 8.6.Formulazione del Regolamento provinciale per gli incentivi in agricoltura (articolo 20, l.r. 7/1995) 136 8.7.Formulazione del Regolamento Regionale per la Valutazione di Incidenza 137 9. PROGRAMMA DI INFORMAZIONE DEL PIANO FAUNISTICO 138 10. GLOSSARIO ESSENZIALE 139 11. BIBLIOGRAFIA 144 1. PREMESSA La prima applicazione della L.R. 7/95, risultato del recepimento della L. 157/92, attraverso il Piano Faunistico-Venatorio della Regione Marche, approvato con deliberazione n. 260/95, rappresenta una nuova esperienza che ha evidenziato problematiche, limiti, soluzioni efficaci, affrontate dagli Enti preposti nella gestione faunistico-venatoria. Dalla valutazione delle diverse esperienze riscontrate sia livello regionale che attraverso la letteratura, col presente Piano Faunistico-Venatorio, che rappresenta lo strumento di programmazione per il periodo 2002-2007, si intende individuare strategie funzionali ad ottimizzare la gestione faunistico-venatoria nel contesto territoriale. Si sottolinea che la stesura del Piano Faunistico-Venatorio Regionale è stata realizza, per esigenze contingenti e specifiche tecniche, sulla base di conoscenze bibliografiche e sulla disponibilità delle informazioni raccolte presso gli Uffici Regionali, le 4 Amministrazioni Provinciali e gli 8 Ambiti Territoriali di Caccia, senza compensare le carenze conoscitive attraverso indagini di campo. Ciò ha determinato l’esigenza di redigere un piano flessibile, sia in ordine spaziale che temporale, aggiornabile nell’arco del periodo di applicazione, ma che definisce comportamenti e interventi improcrastinabili, omologhi, tecnicamente riconosciuti. 1.1. Caratteristiche generali Il presente Piano Faunistico-Venatorio Regionale, denominato in seguito Piano, vuole essere uno strumento di programmazione: - sintetico: per poter disporre di un elaborato schematico di rapida consultazione; - chiaro: il Piano detta indirizzi e regole per la gestione faunistico-venatoria la cui interpretazione deve essere immediata e inequivocabile e accessibile per tutte le categorie interessate. 1.2. Obiettivi Le finalità prioritarie che ispirano il Piano sono individuate: - nel rispetto delle normative vigenti: Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”; Legge Regionale 5 gennaio 1995, n. 7 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria” e successive modificazioni; Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici; Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche; Legge 6 dicembre 1991, n. 394 “Legge quadro sulle aree protette”; Legge Regionale 28 aprile 1994, n. 15 “Norme per l’Istituzione e 1 gestione delle aree protette naturali”. Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione delle direttiva 92/43/CEE; - nella tutela e gestione della