REGIONE PROVINCIA DI

RINNOVO ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO DI RECUPERO DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI, UBICATO IN VIA QUADRELLI N. 87 NEL COMUNE DI RONCO ALL'ADIGE (VR)

RELAZIONE TECNICA a supporto della dichiarazione di non necessità di Valutazione d’Incidenza Ambientale

PROPONENTE: COLUMELLI VALENTINO Sede legale: Piazza Santa Lucia n. 5, (VR) Sede impianto: Via Quadrelli n. 87, Ronco all'Adige (VR)

IL PROPONENTE: COLUMELLI VALENTINO

FILE FIRMATO DIGITALMENTE IL TECNICO: DR. SERGIO TOMMASI

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SOMMARIO 1. PREMESSA ...... 3 2. NECESSITÀ DI PROCEDERE CON LO STUDIO DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA ...... 4 3. VERIFICA ASSENZA DI EFFETTI SIGNIFICATIVI NEGATIVI SU SITI RETE NATURA 2000 ...... 6 3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 6 3.2 INQUADRAMENTO DELL’IMPIANTO ...... 7 3.3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI TRATTAMENTO O RECUPERO DEI RIFIUTI ...... 8 3.4 ORGANIZZAZIONE DELL’IMPIANTO ...... 9 3.5 LAY OUT DI IMPIANTO ...... 9 3.6 INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO ...... 10 3.7 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI ...... 17 4. LOCALIZZAZIONE AREA CON RIFERIMENTO SITI NATURA 2000 ...... 18 4.1 DESCRIZIONE DEL SITO NATURA 2000 - SIC IT3210042 ...... 19 4.2 SPECIE DGR 2200/14 ...... 20 4.3 ELENCO DELLE SPECIE CARATTERISTICHE DEL SITO SIC IT3210042 ...... 24 5. ANALISI DEGLI EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI ...... 26 6. SINTESI DEGLI EFFETTI ...... 27 7. CONCLUSIONI ...... 28

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1. PREMESSA

Con determinazione n. 6448/08 del 23 ottobre 2008 il dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Verona ha approvato e abilitato l’esercizio provvisorio dell'impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi presentato dalla ditta Columelli Valentino relativamente all'insediamento di Via Quadrelli n. 87 nel comune di Ronco all'Adige (VR). Con determinazione n. 2298/10 del 30 aprile 2010 il dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Verona ha emesso autorizzazione all'esercizio, con validità fino al 30 aprile 2015, per lo svolgimento dell'attività di recupero rifiuti non pericolosi presso la sede operativa in Via Quadrelli n. 87 nel comune di Ronco all'Adige (VR). Nel 2015 il medesimo Ente ha rinnovato l’autorizzazione all’esercizio fino al 30 aprile 2020 (determinazione n. 1676/15 del 08/5/2015).

La ditta Columelli Valentino, in qualità di gestore dell’impianto, ha presentato istanza di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, istanza acquisita al n.65345 del 04/12/2019 del Registro Ufficiale della Provincia di Verona. L’Ente, in data 06/12/2019 con numero di registro ufficiale 0065937, comunicava l’avvio e la contestuale sospensione del procedimento di rinnovo sino al termine del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA e della verifica per la Valutazione di Incidenza (Vinca).

La ditta Columelli Valentino effettua il recupero (R3), con attività R13 – messa in riserva funzionale all’attività di recupero, dei rifiuti identificati dai codici CER 030101 – scarti di corteccia e sughero e CER 030105 – segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 030104* per la produzione di lettiere per allevamenti avicoli.

Poiché l’impianto possiede una capacità di recupero autorizzata pari a 50 t/giorno, esso rientra al punto 7, lett.z.b: “impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all’allegato C, lettere da R1 a R9” dell’allegato IV alla Parte II del D.Lgs. N. 152/06 e ss.mm.ii., per la cui fattispecie è prevista la “verifica di assoggettabilità a V.I.A.” ai sensi della Parte II della norma medesima.

La ditta risulta inoltre obbligata a sottoporsi a tale procedura poiché trattasi di impianto già autorizzato per il quale non sia stata mai effettuata alcuna V.I.A. In tale caso, pur trattandosi di un semplice rinnovo dell’autorizzazione di un impianto già autorizzato, si applica una procedura analoga a quella prevista per i nuovi impianti e per le modifiche degli impianti esistenti. In particolare, con la Legge Regionale in materia di V.I.A. (art.13 L.R. N. 04 del 18/02/16), è stato istituito l’obbligo di assoggettamento alle pertinenti procedure di V.I.A. per tutti gli impianti per i quali non sia stata effettuata alcuna V.I.A. (poiché pre-esistenti) e che rientrano nel campo di applicazione della disciplina normativa in materia di V.I.A. in sede di rinnovo di autorizzazioni o concessioni (art. 13 della L.R. N. 04/16).

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2. NECESSITÀ DI PROCEDERE CON LO STUDIO DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Secondo quanto riportato al punto 2.1.1 dell’Allegato A della D.G.R. Veneto n. 1400 del 29/08/2017, la prima fase verifica la necessità di procedere con lo studio qualora il piano/progetto/intervento non ricada tra quelli elencati al punto 2.2 dell’Allegato A, di seguito riportato: “a) piani, progetti, interventi connessi e necessari alla gestione dei siti della rete Natura 2000 e previsti dai Piani di Gestione; b) piani, progetti, interventi la cui valutazione di incidenza e ricompresa negli studi per la valutazione di incidenza degli strumenti di pianificazione di settore o di progetti e interventi in precedenza già autorizzati, anche nei casi qui di seguito elencati: 1. progetti e interventi espressamente individuati e valutati non significativamente incidenti dal relativo strumento di pianificazione, sottoposto con esito favorevole a procedura di valutazione di incidenza, a seguito della decisione dell’autorità regionale per la valutazione di incidenza; 2. modifiche non sostanziali a progetti e interventi già sottoposti con esito favorevole alla procedura di valutazione di incidenza; 3. modifiche allo strumento urbanistico in attuazione della cosiddetta “Variante Verde”, ai sensi e nel rispetto di quanto previsto dall’art. “7 – Varianti verdi” della L.R. 04/2015, per la riclassificazione di aree edificabili; 4. rinnovo di autorizzazioni e concessioni rilasciate per progetti e interventi già sottoposti con esito favorevole alla procedura di valutazione di incidenza; 5. rinnovo di autorizzazioni e concessioni, che non comportino modifiche sostanziali, di opere realizzate prima del 24 ottobre 1997, data di entrata in vigore del DPR n.357/1997; 6. progetti e interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di restauro, di risanamento conservativo, anche con modifica della destinazione d’uso, purché non comportino aumento di superficie occupata al suolo o di volumetria; 7. piani, progetti, interventi finalizzati all’individuazione e abbattimento delle barriere architettoniche su edifici e strutture esistenti, senza aumento di superficie occupata al suolo; 8. piani, progetti e interventi, nelle aree a destinazione d’uso residenziale, espressamente individuati e valutati non significativamente incidenti dal relativo strumento di pianificazione, sottoposto con esito favorevole alla procedura di valutazione di incidenza e qualora non diversamente individuato, nella decisione dell’autorità regionale per la valutazione di incidenza; 9. interventi di manutenzione ordinaria del verde pubblico e privato e delle alberature stradali, con esclusione degli interventi su contesti di parchi o boschi naturali o su altri elementi naturali autoctoni o storici; 10. progetti o interventi espressamente individuati e valutati non significativamente incidenti da linee guida, che ne definiscono l’esecuzione e la realizzazione, sottoposte con esito favorevole a procedura di valutazione di incidenza, a seguito della decisione dell’autorità regionale per la valutazione di incidenza; 11. programmi e progetti di ricerca o monitoraggio su habitat e specie di interesse comunitario effettuati senza l’uso di mezzi o veicoli motorizzati all’interno degli habitat terrestri, senza mezzi invasivi o che prevedano l’uccisione di esemplari e, per quanto riguarda le specie, previa autorizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; 12. piani e programmi finanziari che non prevedono la precisa e puntuale localizzazione territoriale delle misure e delle azioni, fermo restando che la procedura si applica a tutti i piani, progetti e interventi che da tali programmi derivino; 13. installazione di impianti fotovoltaici o solari termici aderenti o integrati e localizzati sugli edifici esistenti o loro pertinenze, in assenza di nuova occupazione di suolo; 14. interventi per il risparmio energetico su edifici o unità immobiliari esistenti, con qualsiasi destinazione d’uso, in assenza di nuova occupazione di suolo; 15. installazione di impianti per la produzione di energia elettrica o termica esclusivamente da fonti rinnovabili in edifici o aree di pertinenza degli stessi; 16. pratiche agricole e colturali ricorrenti su aree già coltivate, orti, vigneti e frutteti esistenti, purché non comportino l’eliminazione o la modificazione di elementi naturali e seminaturali eventualmente presenti in

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loco, quali siepi, boschetti, arbusteti, prati, pascoli, maceri, zone umide, ecc., ne aumenti delle superfici precedentemente già interessate dalle succitate pratiche agricole e colturali; 17. miglioramento e ripristino dei prati o dei prati-pascolo mediante il taglio delle piante infestanti e di quelle arboree ed arbustive di crescita spontanea, costituenti formazione vegetale non ancora classificabile come “bosco”, effettuato al di fuori del periodo riproduttivo delle specie presenti nell’area; 18. interventi di manutenzione ordinaria delle infrastrutture viarie o ferroviarie, delle reti infrastrutturali di tipo lineare (acquedotti, fognature, ecc.), delle infrastrutture lineari energetiche (linee elettriche, gasdotti, oleodotti, ecc.), degli impianti di telefonia fissa e mobile, nonché degli impianti per l’emittenza radiotelevisiva, a condizione che non comportino modifiche significative di tracciato o di ubicazione, che non interessino habitat o habitat di specie, che non necessitino per la loro esecuzione dell’apertura di nuove piste, strade e sentieri e che non comportino alterazioni dello stato dei luoghi quali scavi e sbancamenti; 19. interventi di manutenzione degli alvei, delle opere idrauliche in alveo, delle sponde e degli argini dei corsi d’acqua, compresi gli interventi sulla vegetazione ripariale arborea e arbustiva, finalizzati a garantire il libero deflusso delle acque; 20. interventi di difesa del suolo, dichiarati di somma urgenza o di pronto intervento e quelli di protezione civile, dichiarati indifferibili e urgenti ai sensi della normativa vigente; 21. opere di scavo e reinterro limitatamente all'esecuzione di interventi di manutenzione di condotte sotterranee poste esclusivamente e limitatamente in corrispondenza della viabilità esistente, nonché tutte le opere per il raccordo degli utenti alle reti dei servizi esistenti di gas, energia elettrica, telecomunicazioni, acquedotto e fognatura, ivi comprese le relative opere di scavo, posa delle condutture e reinterro e senza l’occupazione di suolo naturale al di fuori di tale viabilità esistente e che non interessino habitat o habitat di specie; 22. manifestazioni podistiche e ciclistiche e altre manifestazioni sportive, purché con l’utilizzo esclusivamente di strade o piste o aree attrezzate esistenti; 23. piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.”

Considerato che il progetto: – è esterno ai siti della Rete Natura 2000; – è inserito all’interno di una area industriale esistente; – non comporta trasformazioni dell’uso del suolo;

Si ritiene pertinente l’ipotesi di non necessità della valutazione di incidenza riferibile al punto 23 “piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.” Per i progetti ricompresi tra quelli esclusi dalla valutazione di incidenza, non è richiesto di svolgere le successive fasi due (Descrizione del piano, progetto o intervento - individuazione e misura degli effetti), tre (Valutazione della significatività degli effetti) e quattro (Sintesi delle informazioni ed esito della selezione preliminare) necessarie per la selezione preliminare (screening), ma occorre predisporre, in quanto rientranti nella fattispecie di cui al punto 23, una “relazione tecnica finalizzata ad attestare, con ragionevole certezza, che il piano, il progetto, l’intervento proposto non possa arrecare effetti pregiudizievoli per l’integrità dei siti Natura 2000 considerati.” A sostegno dell’ipotesi di non necessità di valutazione di incidenza, si riporta dunque nei paragrafi seguenti una breve descrizione del progetto, l’analisi del contesto ambientale e naturalistico di riferimento, la valutazione delle eventuali interferenze del progetto, ponendo l’attenzione sulla verifica di assenza di variazione dell’idoneità ambientale per le specie di cui alle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE, a seguito dell’attuazione del progetto. La presente relazione tecnica si accompagna al “Modello per la dichiarazione di non necessità di valutazione di incidenza” di cui all’allegato E alla D.G.R.V. n. 1400 del 29/08/2017.

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3. VERIFICA ASSENZA DI EFFETTI SIGNIFICATIVI NEGATIVI SU SITI RETE NATURA 2000

3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio del Comune di Ronco all’Adige è situato nella parte centro orientale della Provincia di Verona, e confina con i Comuni di Belfiore, , Palù, , , e Albaredo d’Adige.

Nell’ambito della bassa pianura, l’attività agricola ha fortemente caratterizzato il paesaggio locale, che è il risultato dell’opera delle sistemazioni agrarie e delle bonifiche a cui il territorio è stato sottoposto nella seconda metà del secolo. Il comune si sviluppa in destra orografica rispetto al fiume Adige, il quale delimita tutta la parte a nord e ad est del territorio. Oltre l’Adige il comune è attraversato dal fiume Bussè, al quale è legata la rete di canali di competenza del consorzio di bonifica. La fitta rete di scoli, fossi e canali ha funzione sia di bonifica idraulica che di irrigazione. Si tratta di un territorio che ha subito dunque una profonda trasformazione ad opera dell'uomo: il progressivo intensificarsi della presenza antropica sul territorio ha portato nel corso del tempo ad una quasi completa sostituzione della vegetazione originaria con colture agrarie soprattutto di carattere intensivo (frutteti, seminativi, orticole).

L’impianto è localizzato nella parte sud del comune di Ronco all’Adige, in Via Quadrelli n. 87.

Figura 1 – Vista aerea dell’area di progetto. Estratto da Google Maps.

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3.2 INQUADRAMENTO DELL’IMPIANTO

L’impianto è ubicato in Via Quadrelli, 87 ovvero nella parte sud del territorio del Comune di Ronco all’Adige, all’interno di una lottizzazione industriale già da tempo esistente. Tale area è identificata nel Piano Regolatore Generale del Comune di Ronco all’Adige come zona Z.T.O. – D1 di completamento – Zone industriali e artigianali di completamento. Il terreno è catastalmente individuato al comune di Ronco all’Adige al Catasto Terreni Foglio 18, mappale n. 2181 - sub 55. La ditta dispone dell’utilizzo dell’area e dell’immobile in qualità di proprietaria.

Il sito è facilmente raggiungibile da varie direttrici stradali le quali consentono di variare il percorso dei mezzi da e verso l’impianto a seconda delle necessità viarie e di traffico presenti. Infatti la strada principale che viene utilizzata per dirigersi verso l’impianto è la strada provinciale n. 19 “Ronchesana”. I percorsi alternativi, invece, verso l’impianto oppure dall’impianto verso altre direttrici possono essere così identificati:

 Per i veicoli provenienti da est () con destinazione Ronco All’Adige, il percorso da utilizzare è lungo la S.P. n. 18 nord, , S.P. n. 7, S. Bonifacio, SS. N. 11, S.P. n. 39 Castelletto, Belfiore, S.P. n. 39/b, ponte Delaini sull’Adige, Albaro di Ronco All’Adige S.P. n. 19;  Per i veicoli provenienti da Ronco All’Adige con destinazione Albaredo d’Adige il percorso di deviazione sarà lungo la S.P. n. 19, Albaro, S.P. n. 39/b, ponte Delaini sull’Adige, Belfiore, S.P. n. 39, Castelletto, SS. N. 11, S. Bonifacio, S.P. n. 7 Arcole, S.P. n. 18 Albaredo d’Adige;  Per i veicoli provenienti da est, Montagnana (PD), Cologna Veneta con destinazione Roverchiara, Isola Rizza, Oppeano il percorso potrà essere sarà lungo la S.P. n. 18 sud, Loc. Pilastro S.P. 44/b, , ponte sull’Adige, Roverchiara, S.P. n. 44 Isola Rizza, Oppeano;  Per i veicoli provenienti da ovest, , con destinazione Albaredo d’Adige il percorso potrà essere lungo la S.P. n. 44, Isola Rizza, Roverchiara, S.P. 44/b ponte sull’Adige, Bonavigo, Loc. Pilastro, S.P. n. 18 Albaredo d’Adige.

L’attività è svolta all'interno di un capannone industriale avente una superficie in pianta pari a mq 1.600; la pavimentazione del capannone è realizzata in cemento. La copertura del capannone è a due falde e l'altezza della copertura è pari a ml. 11,40 al colmo mentre si abbassa a ml. 7,70 alle imposte. La Ditta dispone anche di un ampio spazio scoperto, diviso in due aree, prospiciente il capannone, che adibisce a parcheggio per i propri automezzi. Al complesso si accede attraverso un comodo cancello munito di serratura, così pure muniti di serratura sono gli ampi portoni carrabili che immettono all'interno del capannone. Lo stesso impianto fa parte di un complesso industriale ove sono collocate altre aziende produttive (ad esempio la PLUVITEC). Il sito è posto lontano da aree sensibili, quali aree residenziali, scuole e aree ricreative.

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3.3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI TRATTAMENTO O RECUPERO DEI RIFIUTI La ditta Columelli Valentino effettua il recupero (R3), con attività R13 – messa in riserva funzionale all’attività di recupero, dei rifiuti identificati dai codici CER 030101 – scarti di corteccia e sughero e CER 030105 – segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 030104* che provengono da attività industriali di lavorazione del legno.

Il materiale in ingresso al sito di via Quadrelli pur essendo tutto in dimensioni ridotte si presenta ancora in svariate pezzature. La ditta non si limita solo ad eseguirne una miscelazione ottenendo un prodotto adatto alle esigenze degli allevatori avicoli che lo adoperano come lettiera nei loro capannoni per l'allevamento dei polli, ma eseguire, sui trucioli in arrivo all’impianto, una separazione dalla polvere di legno ottenendo un prodotto “pulito” da poter poi riutilizzare, in svariate maniere. Il macchinario utilizzato per la separazione della polvere di legno è un rotovaglio a tamburo rotante. Il principio di funzionamento è il seguente. I rifiuti triturati vengono posti all’interno di tale macchinario. La velocità del rotovaglio è variabile, al fine d’ottimizzare i flussi e permettere di far fronte alle variazioni delle caratteristiche dei rifiuti in ingresso. La vagliatura primaria separa il materiale in due flussi: sopravaglio primario, che viene estratto nella parte terminale del rotovaglio; sottovaglio (o sovvallo) primario, scaricato attraverso opportune tramogge su un nastro trasportatore lungo l’intera lunghezza del rotovaglio. Le operazioni di carico del rotovaglio, dei container ed in generale la movimentazione dei materiali sono effettuate o con sollevatore telescopico o con pala gommata. La stessa pala serve anche per caricare il prodotto ottenuto sugli automezzi prima del trasporto presso gli utilizzatori. La materia prima secondaria prodotta viene stoccata anch’essa all'interno del capannone in uno spazio distinto da quello dei materiali in ingresso. La separazione delle diverse aree presenti all’interno avviene attraverso segnaletica orizzontale.

In riferimento alle operazioni di recupero e con specifico riferimento all’allegato C alla parte quarta del D. Lgs. n. 152/2006, sono quindi effettuate operazioni di:  messa in riserva (R13) di rifiuti speciali non pericolosi;  recupero R3 di rifiuti speciali non pericolosi

Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi R3 (escluse le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni Selezione/Recupero legno biologiche)

Messa in riserva di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate

R13 nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della Stoccaggio raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)

Il materiale, proveniente principalmente dalla industria della lavorazione del legno, da attività artigianali e industriali, ubicate per la maggior parte nel Nord Italia, possiede, sia in ingresso, sia in uscita, già le caratteristiche delle materie prime secondarie di cui al punto 4 di ciascuna tipologia compresa nell'Allegato 1 al D.M. 5 febbraio 98 e successive modificazioni. Esso è conforme alle norme UNI-EURO e pertanto può essere considerato un bene. Gli stoccaggi in cumuli sia del rifiuto in ingresso, sia della materia prima secondaria prodotta, sono effettuati all’interno del capannone, la cui pavimentazione è realizzata in cemento.

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3.4 ORGANIZZAZIONE DELL’IMPIANTO

In base all’organizzazione delle aree prevista per la gestione dei rifiuti, l’impianto è costituito dalle seguenti zone:

 Capannone di stoccaggio e lavorazione rifiuti, in cui si possono individuare:

N. DENOMINAZIONE ZONA SUPERFICIE (m2)

Area di messa in riserva R13 A 90 Codici CER 030101 – 030105

B Deposito materie prime secondarie ottenute 480

Deposito materiale non rientrante nella C 695 categoria dei rifiuti Area riservata ai servizi + antibagno + D 15 spogliatoio

E Area riservata al box ufficio 10

TOTALE 1290

 Area esterna per il transito e la manovra dei mezzi di trasporto.

3.5 LAY OUT DI IMPIANTO

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3.6 INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO

PIANIFICAZIONE COMUNALE

La Legge Urbanistica Regionale 23 aprile 2004 n. 11, detta le norme per il governo del territorio veneto definendo le competenze di ciascun Ente territoriale, stabilendo criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione per il raggiungimento delle finalità stabilite dalla legge medesima, riconoscendo in capo al Comune la responsabilità diretta nella gestione del proprio territorio e coinvolgendo i cittadini nella formazione degli strumenti di pianificazione. In particolare, l’art. 12 della predetta legge, conferma che la pianificazione urbanistica comunale si esplica mediante Piano Regolatore Comunale (PRC) che si articola in disposizioni strutturali, contenute nel Piano di Assetto del Territorio (PAT), ed in disposizioni operative, contenute nel Piano degli Interventi (PI). Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) è lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio comunale, individua le specifiche vocazioni, sulla base di previsioni decennali, fissa gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ritenute ammissibili. Il Piano degli Interventi (PI) è lo strumento urbanistico che, in coerenza ed in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità, rapportandosi con il bilancio pluriennale comunale, con il programma triennale delle opere pubbliche e con gli altri strumenti comunali settoriali previsti da Leggi Statali e Regionali.

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PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Il Comune di Ronco all’Adige è dotato di PAT adottato con DDC n. 50 del 28.12.2009, successivamente approvato in conferenza dei Servizi il 06.04.2011 poi ratificato con Delibera di ratifica della Giunta Regionale n. 463 del 19.04.2011; pubblicata sul BUR n. 34 del 10.05.2011.

Tavola dei Vincoli e Pianificazione Territoriale del PAT

La Tavola dei Vincoli e Pianificazione Territoriale di Ronco all’Adige segnala per l’area interessata dal progetto:  Vincolo paesaggistico D.Lgs. 42/2004 – corsi d’acqua (Art. 11 Norme Tecniche Attuative)  Fascia di rispetto idrografia (Art. 19 Norme Tecniche Attuative)

Estratto Carta dei vincoli e delle pianificazioni territoriali del P.A.T.

Analizzando gli articoli delle NTA del PAT vigente sopra riportati, e considerando quanto riportato nel capitolo 5.4, si può concludere che l’intervento in esame risulta coerente con il piano urbanistico.

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Tavola delle Invarianti del PAT Analizzando la Tavola delle Invarianti del PAT di Ronco all’Adige si nota come l’area di intervento non interessi i tematismi riportati nella cartografia in esame.

Carta delle invarianti del P.A.T.

Tavola delle Fragilità del PAT di Ronco all’Adige Dal punto di vista della compatibilità geologica ai fini edificatori, l’area interessata dal progetto è classificata, nella Tavola delle Fragilità come “Area idonea a condizione”.

Carta delle fragilità del P.A.T.

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Considerando che le attività oggetto di rinnovo avvengono esclusivamente all’interno di un capannone la cui pavimentazione è realizzata in cemento si ritiene che non vi siano criticità dal punto di vista idraulico e geologico.

Tavola della Trasformabilità del PAT Infine, la Tavola della Trasformabilità costituisce il progetto del Piano ed individua le linee strategiche progettuali del PAT. Le azioni strategiche sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi dettati dalla LR 11/2004, in particolare relativamente al miglioramento della qualità urbana, alle possibilità di trasformazione del territorio agricolo in zone con destinazione diversa, all’individuazione dei servizi a scala territoriale, etc. Secondo la Tavola della Trasformabilità del PAT l’area oggetto di studio rientra in: - Area di urbanizzazione consolidata a prevalente destinazione produttiva.

Carta delle Trasformabili del P.A.T.

Analizzando gli articoli delle NTA del PAT vigente sopra riportati, si può concludere che l’intervento in esame risulta coerente con il piano urbanistico.

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PIANO DEGLI INTERVENTI

Il sesto Piano degli Interventi approvato con DCC n° 53/2018, costituisce variante al Piano degli Interventi approvato con DCC n° 35/2011 e successive varianti approvate ai sensi della LR 11/2004. Come visibile dall’estratto cartografico della carta della zonizzazione, anche il P.I. riporta il tracciato viabilistico previsto dal PAT, che tuttavia differisce rispetto il tracciato presentato con il presente progetto. Dal punto di vista urbanistico, con riferimento agli strumenti di pianificazione approvati, l’area su cui insiste l’arteria stradale rientra: - ZTO D1 – Zone industriali e artigianali Artt., 28, 36, 37 (denominazione n. 3 e 5) - Ambito subordinato alla sottoscrizione di Accordo Pubblico – Privato ai sensi dell’Art. 6 della LR 11/2004

Tav 4.4 Zone Significative - P.I. Ronco all’Adige

Accordo Pubblico – Privato ai sensi dell’Art. 6 della LR 11/2004

La ditta Columelli Valentino ed il Comune di Ronco all’Adige il 31 Agosto 2012 hanno stipulato l’accordo n.3 tra soggetto pubblico e privato ai sensi dell’art. 6 della L.R. Veneto n. 11/2004. All’interno dell’accordo si stabilisce che l’area individuata al foglio 18 mappale 2181 sub. 51, venga individuata nello strumento urbanistico di pianificazione del territorio P.A.T. come di completamento i continuità della Zona “D1 c/5” esistente.

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ELIMINAZIONE DEL VINCOLO PAESAGGISTICO DGR 1395/2018

La pianificazione di rango superiore ed il PAT, approvati antecedentemente al 2018, segnalano la presenza del vincolo paesaggistico “corsi d’acqua”, relativamente al corpo idrico FOSSA CONDUTTORE – SCOLO CONDUTTORE – SCOLO CONDOTTO. La Regione, con DGR nr. 1395 del 25 settembre 2018, provvede, su proposta del Comune, ad escluderlo in parte dai beni di cui alla lettera c), comma 1, art. 142, del D.Lgs. n. 42/2004. L’esclusione riguarda il tratto dal punto di origine dello scolo fino alla confluenza con lo Scolo Carnirolo.

Di seguito si riportano gli estratti della Deliberazione regionale di esclusione.

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3.7 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI

Si dettaglia la descrizione degli impatti potenziali.

Paesaggio Il progetto non richiede l’edificazione di nuove strutture o l’ampliamento di quelle esistenti. Inoltre l’area di impianto confina su due lati con siti produttivi mentre a ovest e a sud è separata da aree ad agricoltura intensiva da via Quadrelli e in futuro dal primo tratto della “Circonvallazione di Ronco all’Adige”. L’area quindi risulta già ben inserita nel paesaggio circostante e in continuità con il carattere paesaggistico prevalentemente industriale della zona. Sul lotto non vigono vincoli paesaggistici (come stabilito nel capitolo 3.6 - ELIMINAZIONE DEL VINCOLO PAESAGGISTICO DGR 1395/2018), né nei dintorni si ritrovano contesti di particolare pregio. L’impianto esistente ha effetti nulli sulla matrice paesaggio.

Clima acustico Trattandosi di richiesta di rinnovo senza modifiche di attività autorizzata pre-esistente non è previsto l’inserimento di nuove linee o macchinari, e non vi è quindi l’inserimento di nuove fonti di emissione sonora. Si ritiene quindi che l’impatto sul clima acustico sia complessivamente trascurabile.

Ambiente idrico Nella fase di esercizio non si è alcuna relazione tra l’attività e l’ambiente idrico in quanto tutte le operazioni si svolgono all’interno del fabbricato esistente. Gli stoccaggi sia del rifiuto in ingresso, sia della materia prima secondaria prodotta, avvengono all'interno di un capannone industriale, e non sono di conseguenza soggetti al dilavamento ad opera delle acque meteoriche. Per lo svolgimento dell’attività produttiva non si utilizza alcuna risorsa idrica. L’impatto dunque è nullo.

Suolo e sottosuolo Nella fase di esercizio non vi è alcuna relazione tra l’attività e il suolo/sottosuolo indagata in quanto tutte le operazioni si svolgono all’interno del fabbricato esistente. Le attività in esame non comportano inoltre la sottrazione e/o l’impermeabilizzazione di superfici destinate alla produzione agricola. L’attività non comporterà quindi su tale matrice alcuna variazione sostanziale rispetto alla condizione attuale. Impatto nullo.

Atmosfera L’impianto non produce emissioni convogliate. L’impianto non produce emissioni diffuse in atmosfera ulteriori rispetto a quelle eventualmente generate dalla manipolazione, trasporto, carico/scarico o stoccaggio di materiale polverulento. L’impatto è nullo.

Salute pubblica Considerata la vocazione urbanistica prevalentemente industriale del territorio all’interno del quale si inserisce la ditta, l’assenza quasi totale, eccezion fatta per qualche casa sparsa, di abitazioni o conglomerati significativi di unità abitative, le caratteristiche dei potenziali impatti sopra elencati e le loro possibili conseguenze sulla sanità, si ritiene che l’impatto sulla salute pubblica sia complessivamente trascurabile. Sono e saranno comunque applicate rigorosamente le procedure di gestione dell’insediamento, le norme di sicurezza del lavoro, il controllo dei rifiuti in ingresso, la frequente manutenzione dei presidi e le corrette pratiche per la gestione dei processi.

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4. LOCALIZZAZIONE AREA CON RIFERIMENTO SITI NATURA 2000 La Valutazione di Incidenza Ambientale (V.INC.A.), introdotta come procedura di verifica in campo ambientale, si attua con lo scopo di valutare qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione di un sito d’importanza comunitaria (S.I.C.) o di una zona a protezione speciale (Z.P.S.) che possa avere incidenze significative su tali aree, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti. In applicazione alle normative Europee, Nazionali e Regionali in tema di mantenimento degli habitat e di tutela delle specie, la Valutazione di Incidenza Ambientale dell’intervento relativo all’opera in progetto deve essere riferita al S.I.C. o Z.P.S. più prossimo o con il quale l’iterazione gravare un’iterazione.

Nel caso specifico l’impianto sede dell’attività risulta non interferire direttamente con i siti protetti della Rete Natura 2000. Il sito più vicino è il SIC IT3210042 “Fiume Adige tra Verona est e Badia Polesine” che dista circa 900 m nel punto più vicino come di seguito evidenziato.

Fiume Adige tra Verona est e Badia Polesine, distanza circa 900 m.

AREA DI IMPIANTO

10 km ca

8,78 km ca

0,9 km ca

AREA IMPIANTO

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Per completezza si riporta di seguito l’elenco completo dei siti Natura 2000 più prossimi all’area di studio:

 SIC/ZPS IT3210014 “Palude del Feniletto - Sguazzo del Vallese” a ca 8.780 m

 SIC/ZPS IT3210019 “Sguazzo di Rivalunga” a ca 10.000 m

In merito all’analisi delle eventuali interferenze prodotte dall’impianto sugli obiettivi di conservazione dei siti natura 2000 presenti nell’intorno, si può ragionevolmente affermare che, viste le barriere antropiche, la tipologia e le aree di ricaduta di impatti ambientali generati dall’impianto e la tipologia di vulnerabilità dei siti, siano improbabili effetti sugli habitat e sulle specie presenti nei SIC e ZPS.

4.1 DESCRIZIONE DEL SITO NATURA 2000 - SIC IT3210042 Si è preso in esame il sito più prossimo all’area oggetto di studio ovvero il sito di importanza Comunitaria IT3210042 (Fiume Adige tra VR Est e Badia Polesine) appartenente alla regione biogeografica continentale. Il sito si trova nella zona sud orientale della Provincia di Verona e funge da confine naturale per le ripartizioni areali amministrative dei comuni che in adiacenza si trovano sul suo percorso. Si estende per una superficie di 2.090 ettari.

Caratteristiche generali del sito.

Questo tratto di fiume Adige risulta ricoperto da vegetazione arbustiva idrofila alternata a qualche relitta zona golenale. Gli habitat principali presenti nel sito e definiti dalla Direttiva 92/43/CEE sono:

Principali habitat sito SIC IT3210042.

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4.2 SPECIE DGR 2200/14 Per completare le informazioni riportate nel formulario standard, sono stati utilizzati anche i dati del Database approvato con DGR n. 2200/14 che riporta i dati georeferenziati sulla base di quadranti di 10 km per lato relativi alle specie faunistiche e floristiche presenti nel territorio. Di seguito verrà riportato l’elenco completo delle specie faunistiche e floristiche presenti all'interno dell'area di indagine. L’area di impianto è localizzata all’interno del quadrante E441N246.

SPECIE,C,50 ENT_ANNO,C,150 ALLEGATI,C,15 PRIOR,C,1 N2K_CODE,C,10 Anacamptis pyramidalis Anacamptis pyramidalis (L.) Rich., 1817 II-IV N H-6302 Himantoglossum Himantoglossum adriaticum H.Baumann, 1978 II-IV N H-4104 adriaticum Unio elongatulus Unio elongatulus C.Pfeiffer, 1825 V N H-1033 Barbus plebejus Barbus plebejus Bonaparte, 1839 II-V N H-1137 Telestes souffia Telestes souffia Risso, 1826 II N H-6147 Cobitis bilineata Cobitis bilineata L., 1758 II N H-5304 Bufo viridis Bufo viridis Laurenti, 1768 IV N H-1201 Hyla intermedia Hyla intermedia Boulenger, 1882 IV N H-5358 Rana dalmatina Rana dalmatina Bonaparte, 1840 IV N H-1209 Pelophylax synkl. Pelophylax synkl. esculentus L., 1758 V N H-1210 esculentus Lacerta bilineata Lacerta bilineata Daudin, 1802 IV N H-5179 Podarcis muralis Podarcis muralis Laurenti, 1768 IV N H-1256 Hierophis viridiflavus Hierophis viridiflavus Lacpde, 1789 IV N H-5670 Cygnus olor Cygnus olor Gmelin, 1789 IIB N B-A036 Anas penelope Anas penelope L., 1758 IIA-IIIB N B-A050 Anas strepera Anas strepera L., 1758 IIA N B-A051 Anas crecca Anas crecca L., 1758 IIA-IIIB N B-A052 Anas platyrhynchos Anas platyrhynchos L., 1758 IIA-IIIA N B-A053 Anas querquedula Anas querquedula L., 1758 IIA N B-A055 Anas clypeata Anas clypeata L., 1758 IIA-IIIB N B-A056 Coturnix coturnix Coturnix coturnix L., 1758 IIB N B-A113 Phasianus colchicus Phasianus colchicus L., 1758 IIA-IIIA N B-A115 Ixobrychus minutus Ixobrychus minutus L., 1766 I N B-A022 Circus aeruginosus Circus aeruginosus L., 1758 I N B-A081 Circus cyaneus Circus cyaneus L., 1766 I N B-A082 Circus pygargus Circus pygargus L., 1758 I N B-A084 Rallus aquaticus Rallus aquaticus L., 1758 IIB N B-A118 Gallinula chloropus Gallinula chloropus L., 1758 IIB N B-A123 Fulica atra Fulica atra L., 1758 IIA-IIIB N B-A125 Himantopus himantopus Himantopus himantopus L., 1758 I N B-A131 Vanellus vanellus Vanellus vanellus L., 1758 IIB N B-A142 Gallinago gallinago Gallinago gallinago L., 1758 IIA-IIIB N B-A153 Larus ridibundus Larus ridibundus L., 1766 IIB N B-A179 Columba livia Columba livia Gmelin, 1789 IIA N B-A206 Columba palumbus Columba palumbus L., 1758 IIA-IIIA N B-A208 Streptopelia decaocto Streptopelia decaocto Frivaldszky, 1838 IIB N B-A209

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Streptopelia turtur Streptopelia turtur L., 1758 IIB N B-A210 Caprimulgus europaeus Caprimulgus europaeus L., 1758 I N B-A224 Alcedo atthis Alcedo atthis L., 1758 I N B-A229 Alauda arvensis Alauda arvensis L., 1758 IIB N B-A247 Turdus merula Turdus merula L., 1758 IIB N B-A283 Turdus philomelos Turdus philomelos Brehm, 1831 IIB N B-A285 Lanius collurio Lanius collurio L., 1758 I N B-A338 Garrulus glandarius Garrulus glandarius L., 1758 IIB N B-A342 Pica pica Pica pica L., 1758 IIB N B-A343 Sturnus vulgaris Sturnus vulgaris L., 1758 IIB N B-A351 Equisetum arvense Equisetum arvense L., 1753 N

Equisetum hyemale Equisetum hyemale L., 1753 N

Equisetum moorei Equisetum moorei Newman, 1854 N

Equisetum palustre Equisetum palustre L., 1753 N

Equisetum Equisetum ramosissimum Desf., 1799 N ramosissimum Equisetum telmateia Equisetum telmateia Ehrh., 1783 N

Adiantum capillus- Adiantum capillus-veneris L., 1753 N veneris Asplenium adiantum- Asplenium adiantum-nigrum L., 1753 N nigrum Asplenium ruta-muraria Asplenium ruta-muraria L., 1753 N

Asplenium trichomanes Asplenium trichomanes L., 1753 N

Thelypteris palustris Thelypteris palustris Schott, 1834 N

Vallisneria spiralis Vallisneria spiralis L., 1753 N

Stuckenia pectinata Stuckenia pectinata (L.) Brner, 1912 N

Anacamptis coriophora (L.) R.M.Bateman, Anacamptis coriophora N Pridgeon & M.W.Chase, 1997 Anacamptis morio (L.) R.M.Bateman, Pridgeon Anacamptis morio N & M.W.Chase, 1997 Neotinea tridentata (Scop.) R.M.Bateman, Neotinea tridentata N Pridgeon & M.W.Chase, 1997 Ophrys apifera Ophrys apifera Huds., 1762 N

Ophrys bertolonii Ophrys bertolonii Moretti, 1823 N

Ophrys sphegodes Ophrys sphegodes Mill., 1768 N

Orchis mascula Orchis mascula (L.) L., 1755 N

Orchis purpurea Orchis purpurea Huds., 1762 N

Serapias vomeracea Serapias vomeracea (Burm.f.) Briq., 1910 N

Spiranthes spiralis Spiranthes spiralis (L.) Chevall., 1827 N

Juncus subnodulosus Juncus subnodulosus Schrank, 1789 N

Carex divulsa Carex divulsa Stokes, 1787 N

Cyperus longus Cyperus longus L., 1753 N

Vulpia myuros Vulpia myuros (L.) C.C.Gmel., 1805 N

Euphorbia palustris Euphorbia palustris L., 1753 N

Trifolium fragiferum Trifolium fragiferum L., 1753 N

Ruta graveolens Ruta graveolens L., 1753 N

Persicaria amphibia Persicaria amphibia (L.) Delarbre, 1800 N

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Herniaria glabra Herniaria glabra L., 1753 N

Anchusa officinalis Anchusa officinalis L., 1753 N

Odontites vernus Odontites vernus (Bellardi) Dumort., 1827 N

Convolvulus cantabrica Convolvulus cantabrica L., 1753 N

Solanum villosum Solanum villosum Mill., 1768 N

Campanula Campanula ramosissima Sibth. & Sm., 1806 N ramosissima Jacobaea paludosa (L.) G.Gaertn., B.Mey. & Jacobaea paludosa N Scherb., 1801 Orlaya grandiflora Orlaya grandiflora (L.) Hoffm., 1814 N

Pieris rapae Pieris rapae L., 1758 N

Colias crocea Colias crocea Geoffroy, 1785 N

Aglais io Aglais io L., 1758 N

Phalacrocorax carbo Phalacrocorax carbo L., 1758 N B-A017

Ardea cinerea Ardea cinerea L., 1758 N B-A028

Tachybaptus ruficollis Tachybaptus ruficollis Pall., 1764 N B-A004

Podiceps cristatus Podiceps cristatus L., 1758 N B-A005

Accipiter nisus Accipiter nisus L., 1758 N B-A086

Falco tinnunculus Falco tinnunculus L., 1758 N B-A096

Falco subbuteo Falco subbuteo L., 1758 N B-A099

Charadrius dubius Charadrius dubius Scop., 1786 N B-A136

Actitis hypoleucos Actitis hypoleucos L., 1758 N B-A168

Cuculus canorus Cuculus canorus L., 1758 N B-A212

Tyto alba Tyto alba Scop., 1769 N B-A213

Otus scops Otus scops L., 1758 N B-A214

Athene noctua Athene noctua Scop., 1769 N B-A218

Strix aluco Strix aluco L., 1758 N B-A219

Asio otus Asio otus L., 1758 N B-A221

Apus apus Apus apus L., 1758 N B-A226

Merops apiaster Merops apiaster L., 1758 N B-A230

Upupa epops Upupa epops L., 1758 N B-A232

Jynx torquilla Jynx torquilla L., 1758 N B-A233

Picus viridis Picus viridis L., 1758 N B-A235

Dendrocopos major Dendrocopos major L., 1758 N B-A237

Galerida cristata Galerida cristata L., 1758 N B-A244

Riparia riparia Riparia riparia L., 1758 N B-A249

Hirundo rustica Hirundo rustica L., 1758 N B-A251

Delichon urbica Delichon urbica L., 1758 N B-A253

Anthus pratensis Anthus pratensis L., 1758 N B-A257

Motacilla flava Motacilla flava L., 1758 N B-A260

Motacilla cinerea Motacilla cinerea Tunstall, 1771 N B-A261

Motacilla alba Motacilla alba L., 1758 N B-A262

Troglodytes troglodytes Troglodytes troglodytes L., 1758 N B-A265

Erithacus rubecula Erithacus rubecula L., 1758 N B-A269

Luscinia megarhynchos Luscinia megarhynchos Brehm, 1831 N B-A271

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Phoenicurus Phoenicurus phoenicurus L., 1758 N B-A274 phoenicurus Saxicola torquatus Saxicola torquatus L., 1758 N B-A276

Cettia cetti Cettia cetti Temminck, 1820 N B-A288

Cisticola juncidis Cisticola juncidis Raf., 1810 N B-A289

Acrocephalus palustris Acrocephalus palustris Bechstein, 1798 N B-A296

Acrocephalus Acrocephalus scirpaceus Hermann, 1804 N B-A297 scirpaceus Acrocephalus Acrocephalus arundinaceus L., 1758 N B-A298 arundinaceus Hippolais polyglotta Hippolais polyglotta Vieillot, 1817 N B-A300

Sylvia atricapilla Sylvia atricapilla L., 1758 N B-A311

Sylvia communis Sylvia communis Latham, 1787 N B-A309

Phylloscopus collybita Phylloscopus collybita Vieillot, 1817 N B-A315

Muscicapa striata Muscicapa striata Pall., 1764 N B-A319

Aegithalos caudatus Aegithalos caudatus L., 1758 N B-A324

Parus caeruleus Parus caeruleus L., 1758 N B-A329

Parus major Parus major L., 1758 N B-A330

Remiz pendulinus Remiz pendulinus L., 1758 N B-A336

Oriolus oriolus Oriolus oriolus L., 1758 N B-A337

Corvus cornix Corvus cornix L., 1758 IIB N B-A615 Passer italiae Passer italiae Vieillot, 1817 N B-A621

Passer montanus Passer montanus L., 1758 N B-A356

Fringilla coelebs Fringilla coelebs L., 1758 N B-A359

Serinus serinus Serinus serinus L., 1766 N B-A361

Chloris chloris Chloris chloris L., 1758 N B-A363

Carduelis carduelis Carduelis carduelis L., 1758 N B-A364

Coccothraustes Coccothraustes coccothraustes L., 1758 N B-A373 coccothraustes Emberiza calandra Emberiza calandra L., 1758 N B-A383

Lepus europaeus Lepus europaeus Pall., 1778 N H-5690

Sciurus vulgaris Sciurus vulgaris L., 1758 N H-2607

Myocastor coypus Myocastor coypus Molina, 1782 N H-5747

Vulpes vulpes Vulpes vulpes L., 1758 N H-5906

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4.3 ELENCO DELLE SPECIE CARATTERISTICHE DEL SITO SIC IT3210042

L'avifauna presente all'interno del sito è la seguente:

Uccelli elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE.

Uccelli non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE.

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Uccelli non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE.

Pesci elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE.

Nel formulario standard del SIC IT3210042 non sono riportate altre specie di interesse conservazionistico di flora e fauna (Mammiferi e rettili elencati all'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE non rilevati).

Si ritiene che le attività della ditta non possano creare disturbi significativi e/o permanenti alle specie del sito Natura 2000 IT IT3210042. Le stesse attività non generano ne una riduzione diretta degli habitat interna del sito, ne una riduzione di habitat esterni tale da pregiudicare la loro funzione di potenziamento del ciclo vitale di alcune specie.

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5. ANALISI DEGLI EFFETTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI In considerazione dell’attività svolta, oltreché alla distanza dai siti Rete Natura 2000 più prossimi, si ritiene di poter escludere a priori, per ogni componente ambientale, qualsiasi impatto sugli habitat e sulle specie presenti nelle zone protette. Viene comunque prodotta una matrice di screening al fine di valutare sommariamente gli effetti sui siti rete Natura 2000 dei vari aspetti ambientali connessi all’esercizio dell’impianto di progetto.

ASPETTO EFFETTO AMBIENTALE L’impianto non produce emissioni convogliate. L’impianto non produce emissioni diffuse in atmosfera ulteriori rispetto a quelle eventualmente Emissioni aeriformi generate dalla manipolazione, trasporto, carico/scarico o stoccaggio di materiale polverulento. Non è prevedibile quindi alcun effetto significativo. In considerazione della distanza tra l’area dello stabilimento e i siti di natura Emissione di rumore della rete Natura 2000 considerarti non si può avere alcuna incidenza sul clima acustico all’interno dei siti stessi. L’impianto si colloca in un’area di urbanizzazione consolidata a prevalente destinazione produttiva posta ad una distanza di circa 0,9 chilometri al sito Disturbo antropico dalla rete Natura 2000 più prossimo. Non vi può essere quindi alcun disturbo antropico significativo all’interno dello stesso. L’attività verrà svolta esclusivamente in periodo diurno. In considerazione Emissioni luminose della distanza tra l’impianto e i siti della rete Natura 2000, è comunque da escludersi qualsiasi alterazione della luminosità all’interno dei siti stessi. Nella fase di esercizio non è prevista la produzione di reflui. In generale non Emissioni liquide vi è alcuna relazione tra l’attività e l’ambiente idrico in quanto tutte le operazioni si svolgono all’interno del fabbricato esistente.

Alterazione della qualità Non è prevedibile alcun effetto significativo sulla qualità dell’aria all’interno dell’aria dei siti considerati.

Alterazione della qualità Non è prevedibile alcun effetto significativo, sia dal punto di vista quantitativo dei suoli che da quello qualitativo, sul suolo all’interno dei siti considerati.

Nella fase di esercizio non si è alcuna relazione tra l’attività e l’ambiente idrico in quanto tutte le operazioni si svolgono all’interno del fabbricato esistente. Gli stoccaggi sia del rifiuto in ingresso, sia della materia prima Alterazione della qualità secondaria prodotta, avvengono all'interno di un capannone industriale, e delle acque non sono di conseguenza soggetti al dilavamento ad opera delle acque meteoriche. Per lo svolgimento dell’attività produttiva non si utilizza alcuna risorsa idrica.

Perdita di superfice di Non si ha alcuna perdita di superfice di habitat dato che l’impianto si colloca habitat all’esterno dei siti della rete Natura 2000 considerati.

Non si ha nessuna frammentazione degli habitat si colloca all’esterno dei siti Frammentazione di habitat della rete Natura 2000 considerati.

Perdita di superficie di Non si ha nessuna perdita di superficie di habitat prioritari dato che l’impianto habitat prioritari si colloca all’esterno dei siti della rete Natura 2000 considerati.

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Frammentazione di habitat Non si ha alcuna frammentazione degli habitat prioritari dato che l’impianto si prioritari colloca all’esterno dei siti della rete Natura 2000 considerati.

Perdita di superficie di Non si ha alcuna perdita di superficie di habitat di specie dato che l’impianto habitat di specie si colloca all’esterno dei siti della rete Natura 2000 considerati.

Frammentazione di habitat Non si ha alcuna frammentazione di habitat di specie dato che l’impianto si di specie colloca all’esterno dei siti della rete Natura 2000 considerati.

Perdita di specie a Non si ha alcuna perdita di specie a interesse protezionistico dato che interesse l’impianto si colloca all’esterno dei siti della rete Natura 2000 considerati. conservazionistico

Diminuzione densità Non si ha alcuna diminuzione di densità di popolazione dato che l’impianto si popolazioni colloca all’esterno dei siti della rete Natura 2000 considerati.

6. SINTESI DEGLI EFFETTI Si esplicita la valutazione attraverso l’analisi delle seguenti macrocategorie di potenziali incidenze, in relazione a quanto descritto nei paragrafi precedenti.

- Sottrazione di habitat e di habitat di specie: lo stabilimento è localizzato all’esterno dei siti della rete Natura 2000 su superfici edificate; pertanto non si registra alcuna sottrazione di superficie ai danni dei SIC o ZPS più vicini. Non verranno coinvolti né direttamente, né indirettamente habitat naturali e/o aree rilevanti per la fauna;

- Distruzione della vegetazione di interesse conservazionistico: nessuna specie floristica verrà coinvolta dalle attività della ditta, che non comportano sottrazione della copertura vegetale e nemmeno della superficie per la diffusione della vegetazione;

- Frammentazione della rete ecologica: l’impianto non incide sulla rete ecologica esistente, sviluppandosi interamente all’interno di un’area già edificata a prevalente destinazione industriale;

- Rumore: le attività comportano un effetto trascurabile sul clima acustico, e lo stabilimento è presente sul territorio da anni. Incidenza non significativa.

- Modificazione del regime delle acque superficiali e sotterranee: il progetto non comporta modifiche al regime delle acque superficiali e sotterranee. Incidenza nulla.

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7. CONCLUSIONI La presente relazione ha esaminato le caratteristiche dell’impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi, ubicato in via Quadrelli n. 87 nel comune di Ronco all'Adige (VR) di proprietà della ditta Columelli Valentino.

L’analisi ha permesso di:

 Escludere effetti di frammentazione ed interruzione delle funzioni ecologiche della rete ecologica da parte dell’attività.

 Escludere effetti dell’attività su elementi naturali di rilievo (grotte, boschi, zone umide, ecc) in ragione dell’assenza di interferenze con gli stessi;

 Escludere la capacità del progetto di determinare influenze significative in termini di inquinamento atmosferico, inquinamento luminoso, inquinamento acustico, modifica agli usi del suolo, modifica del regime idrologico, inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, escludendo quindi una modifica dell’idoneità ambientale legata a questi indicatori;

 Escludere la possibilità di interferenza con i siti Natura 2000, gli habitat Natura 2000, gli habitat di specie e le specie oggetto di tutela, essendo l’area esterna ai siti Natura 2000 e in ragione della non significatività delle influenze determinate dal progetto e della distanza degli stessi dalle aree oggetto di studio;

 Escludere la possibilità di modifica del grado di conservazione delle specie e degli habitat in ragione dell’assenza di interferenze con gli stessi.

In ragione di quanto sopra indicato si ritiene che non vi siano significativi effetti negativi diretti e/o indiretti sugli habitat in generale e sugli habitat di specie dell’Allegato II-IV Direttiva 92/43/Cee e Allegato I 2009/147/Ce, pertanto si ritiene che l’attività in esame possa ricadere nella fattispecie di non necessità di valutazione di incidenza prevista dell’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R. n° 1400 del 29/08/2017 al punto:

“23) piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.”