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TUTTI IN CORO CONTRO LA CRISI CHE NON C’E’ MA SI SENTE Fondi per il Casella: che fine hanno fatto ?

Scrittori e Musica: Saramago - Pound - d'Annunzio

Pier Luigi Pizzi - Robert McDuffie

Zoomusicologia Conservatorio “Alfredo Casella” L’Aquila www.consaq.it Bimestrale, anno V novembre - dicembre 2010 - dicembre anno V novembre Bimestrale, www.consaq.it L’Aquila Casella” “Alfredo Conservatorio MINISTERO PER I BENI con il contributo della E LE A TTIVITÀ CULTURALI REGIONE A BRUZZO DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL V IVO in collaborazione con CONSERVATORIO DI MUSICA “S. GIACOMANTONIO” DI COSENZA ISTITUTO NAZIONALE CONSERVATORIO DI MUSICA “A. CASELLA” DELL’AQUILA PER LO SVILUPPO MUSICALE CONSERVATORIO DI MUSICA “S. PIETRO A MAJELLA” DI NAPOLI NEL MEZZOGIORNO CONSERVATORIO DI MUSICA “F. C ILEA” DI REGGIO CALABRIA ISTITUZIONE SINFONICA A BRUZZESE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MESSINA

I giovani15 Novembre in 2010 ore 18 tour Cosenza 29 Ottobre 2010 ore 17 AUDITORIUM ‘A. GUARASCI’ DI COSENZA Reggio Calabria Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘SALA SCOPELLITI’ DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘F. C ILEA’ ‘F. Cilea’ di Reggio Calabria Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘F. Cilea’ di Reggio Calabria 18 Novembre 2010 ore 17 Napoli 4 Novembre 2010 ore 17.30 ‘SALA MARTUCCI’ L’Aquila DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘S. PIETRO A MAJELLA’ AUDITORIUM CONSERVATORIO DI MUSICA ‘A. CASELLA’ Ensemble del Conservatorio di Musica Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘A. Casella’ dell’Aquila ‘F. Cilea’ di Reggio Calabria 19 Novembre 2010 ore 17 5 Novembre 2010 ore 17 Napoli Napoli ‘SALA MARTUCCI’ ‘SALA MARTUCCI’ DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘S. PIETRO A MAJELLA’ DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘S. PIETRO A MAJELLA’ Jazz Ensemble del Conservatorio di Musica Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘S. Pietro a Majella’ di Napoli ‘F. Cilea’ di Reggio Calabria 20 Novembre 2010 ore 18 9 Novembre 2010 ore 11.30 (Concerto per le Scuole) L’Aquila Cosenza RIDOTTO DEL T EATRO COMUNALE AUDITORIUM ‘A. GUARASCI’ DI COSENZA nell’ambito della Stagione Concertistica dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese Ensemble del Conservatorio di Musica Jazz Ensemble del Conservatorio di Musica ‘A. Casella’ dell’Aquila ‘S. Pietro a Majella’ di Napoli 10 Novembre 2010 ore 11 (Concerto per le Scuole) 22 Novembre 2010 ore 18 Reggio Calabria Cosenza TEATRO CILEA AUDITORIUM ‘A. GUARASCI’ DI COSENZA Ensemble del Conservatorio di Musica Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘A. Casella’ dell’Aquila ‘S. Giacomantonio’ di Cosenza 11 Novembre 2010 ore 18 23 Novembre 2010 ore 17 Cosenza Napoli AUDITORIUM ‘A. GUARASCI’ DI COSENZA ‘SALA MARTUCCI’ Jazz Ensemble del Conservatorio di Musica DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘S. PIETRO A MAJELLA’ ‘S. Pietro a Majella’ di Napoli Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘S. Giacomantonio’ di Cosenza 12 Novembre 2010 ore 17 Reggio Calabria 24 Novembre 2010 ore 17.30 ‘SALA SCOPELLITI’ DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘F. C ILEA’ L’Aquila Jazz Ensemble del Conservatorio di Musica AUDITORIUM CONSERVATORIO DI MUSICA ‘A. CASELLA’ ‘S. Pietro a Majella’ di Napoli Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘S. Giacomantonio’ di Cosenza 13 Novembre 2010 ore 18 L’Aquila 26 Novembre 2010 ore 17 RIDOTTO DEL T EATRO COMUNALE Reggio Calabria nell’ambito della Stagione Concertistica dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ‘SALA SCOPELLITI’ DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘F. C ILEA’ Ensemble del Conservatorio di Musica Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica ‘A. Casella’ dell’Aquila ‘S. Giacomantonio’ di Cosenza Copertina def.7:Layout 1 6-10-2010 10:21 Pagina 2 MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 1

EDITORIALE 2019. L'AQUILA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

Q uando, nell'annus horribilis del terremoto, fu che frequentano le numerose istituzioni formative ufficializzata la candidatura dell'Aquila a 'capitale (Università, Conservatorio, Accademia di Belle Arti, europea della cultura' per il 2019, sull'onda della Accademia dell'Immagine), L'Aquila è una città deso- commozione e solidarietà generali, tale candidatura lata. C'è voglia di dimenticare e ricominciare, ma trovò subito sponsor e sostenitori, anche fuori delle come si fa avendo davanti agli occhi una città deso- istituzioni del capoluogo abruzzese, taluni autore- lata? Una città con uno dei centri storici più grandi e voli e super partes. Fra i primi Gianni Letta e lo importanti al mondo, praticamente impacchettata e stesso Governo Berlusconi. Alla candidatura della vietata agli stessi cittadini, la cui vista fa venire i bri- città messa in ginocchio dal terremoto, altre se ne vidi, procura una stretta al cuore, ogni volta che, sono aggiunte negli ultimi mesi: Venezia, Palermo, percorrendo quelle poche vie aperte del centro, ca- Matera fra le altre. Ora è venuto il tempo della deci- pita di gettare l'occhio in strade e vicoli battuti sione. L'Italia deve comunicare all'Europa la candi- ormai solo dal vento. Ora la città storica è un im- data ufficiale per il 2019, che dev'essere L'Aquila. E menso cantiere; sono partiti alcuni lavori di consoli- tale decisione, sarebbe auspicabile che avesse il con- damento e ristrutturazione; altri ancora stanno per senso di tutte le altre città candidate - tutte degne, cominciare, e per altri, infine, si attende una deci- manco a dirlo! - pronte a fare un passo indietro a fa- sione sul da farsi, che, però, tarda a venire. Ciò vuol vore della consorella abruzzese. Le ragioni di tale dire che senza una accelerazione immediata, scelta sono infinite: dalla storia della città alla sua L'Aquila rischia di restare un immenso rudere per singolare conformazione architettonica, dagli stra- anni, forse decenni, negando la sua austera bellezza ordinari monumenti, palazzi, chiese, piazze, fon- agli occhi di tutti e azzerando ogni speranza di fu- tane, alla sua vivace vita culturale che la rende turo, per colpa di diatribe, fazioni, rallentamento del quasi unica in Italia; fosse solo per questo, L'Aquila flusso dei finanziamenti omessipr ma dati a piccole non sarebbe diversa dalle altre città candidate che dosi. vantano storia, monumenti, palazzi, chiese altret- L'Aquila deve essere proclamata 'capitale europea tanto importanti. L'Aquila, però, a differenza delle della cultura' per il 2019, per prospettare a tutti un altre, ha una ragione in più che tutte le altre sor- suo futuro prossimo. Mancano otto anni pieni all'ap- passa ed azzera, e che ha a che fare con la sua tra- puntamento, tremila giorni circa, che non sono tanti gica storia recente. Non si invoca compassione per ma neppure pochi, se si mette l'acceleratore e si ha una città duramente provata, senza sua colpa. Ma chiaro il traguardo. L'Aquila per il 2019 può, per alto senso civile. buona parte, tornare ad essere 'com'era e dov'era' . E Vista oggi, nonostante gli sforzi sovrumani dei suoi lo Stato non può tirarsi indietro quando viene chia- abitanti e delle migliaia di giovani aquilani 'adottivi' mato ad assumere una decisione che a che fare con il futuro di una città, sulla quale sono puntati gli occhi del mondo. Lo Stato, ed il Governo per esso, devono assumersi tale responsabilità facendo af- fluire, in funzione di tale importante appuntamento mondiale, i fondi necessari; Comune Provincia e Re- gione, per la loro parte, si dotino degli strumenti idonei ad avviare in tempi brevi la ricostruzione, sta- bilendo preventivamente le linee guida; e gli abi- tanti tutti, smessi i panni non sempre produttivi della contestazione, si rimbocchino le maniche e si mettano al lavoro,per restituire al mondo L'Aquila, com'era prima del terremoto. L'Aquila deve tornare a volare ed i suoi abitanti con essa. Da subito e pun- tando al 2019.@

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INCHIESTA

Il direttore del Conservatorio dà conto dei fondi raccolti e della loro esatta destinazione. Intanto le domande di ammis- sione al Conservatorio aqui- lano crescono in misura esponenziale, e la struttura inaugurata l'anno scorso co- mincia già ad apparire insuffi- ciente, mentre si attende l'inaugurazione dell'Audito- rium dell'architetto Shigeru Ban, adiacente il Conservato- rio, dono del Governo del Giappone

Conservatorio Casella. Nuova sede provvisoria

CHE FINE HANNO FATTO I SOLDI DESTINATI AL CASELLA? di Bruno Carioti

tribuire alla ricostruzione del Casella. Quanti soldi sono stati raccolti? Ecco l’elenco: -SIAE: 1 milione di euro -ARTISTI RIUNITI ( insieme a 55 importanti artisti): circa 1.200.000 Ancora una volta grazie. E’ questo quello che mi -Provincia di Roma: 69.000 raccolti attraverso una sento di dire a tutti coloro che hanno inteso aiutare il sottoscrizione pubblica Conservatorio dell’Aquila ritrovatosi senza sede al- -Andrea BOCELLI che ha prestato la sua voce in uno l’indomani del terribile terremoto dell’aprile dello stupendo concerto tenuto al Colosseo e trasmesso scorso anno. Una gara di solidarietà senza prece- da RAI UNO nel corso del quale sono stati raccolti denti, che ha visto protagonisti centinaia di migliaia 286.00 euro di cittadini i quali, in diversi modi, hanno inteso dare -La Direzione Generale AFAM del MIUR che ha il loro contributo alla ricostruzione del Casella. Ma messo a disposizione 2 milioni di euro non solo privati cittadini si sono impegnati in questa -Il Governo che, per voce del Ministro, si è impe- gara di solidarietà. Anche importanti Istituzioni gnato a contribuire con 3 milioni di euro hanno organizzato manifestazioni e raccolte di fondi -Cittadini che hanno versato nell’apposito conto cor- da destinare al Conservatorio e si sono spesi per con- rente attivato dal Conservatorio il loro contributo 4 MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 3

INCHIESTA I soldi del Casella

per un totale di circa 260.000 euro di cui circa 33.000 nell’area del Conservatorio, sarà in grado di ospitare destinati alla ricostruzione. circa 250 spettatori e sarà costruita con tubi di car- Dove sono finiti questi soldi? Di alcune donazioni si tone, utilizzando una tecnologia messa a punto possono fornire indicazioni precise, di altre sono dall’architetto giapponese, esperto in costruzioni state smarrite le tracce. In particolare d’emergenza. La consegna è prevista per il prossimo -Il milione di euro della SIAE è depositato nel conto mese di dicembre. Questa situazione che, pur se corrente del Conservatorio. temporanea, consente agli studenti e ai docenti di -Il milione e duecentomila euro circa di Jovanotti & lavorare con serenità, permette di affrontare il pro- C. è a disposizione del Ministero dei Beni Culturali. blema della ricostruzione con una certa tranquillità -I soldi della Provincia di Roma sono finiti alla rovin-P (non troppa però!). Il dubbio è: ristrutturare la vec- cia dell’Aquila e dovrebbero essere a disposizione chia sede o costruire una sede ex novo? I docenti, gli del Presidente. studenti e le famiglie sono unanimi nel preferire una -Dei 286.000 euro ricavato del concerto di Bocelli, sede nuova che garantisca a tutti quei requisiti di si- non si ha traccia certa e dovrebbero essere finiti nel curezza che, in una situazione come quella aquilana, grande calderone degli aiuti all’Abruzzo. sono posti ovviamente al primo posto. Il Conservato- -La Direzione Generale AFAM ha confermato che i rio sarebbe nelle condizioni di poter avviare da su- due milioni di euro promessi saranno a disposizione bito questo processo, mettendo a disposizione il dal prossimo anno per la ricostruzione del Conserva- milione di euro donato dalla SIAE e attualmente de- torio. positato nel proprio conto corrente. E’ già stato pro- -I 3 milioni di euro promessi dal Governo dovrebbero posto di utilizzare questa somma per acquistare essere compresi nei finanziamenti che saranno ero- l’area dove costruire il futuro Conservatorio, ma tale gati per la ricostruzione in Abruzzo. offerta non è stata accolta. Inoltre il Ministro dei Beni E’ inutile dire che siamo impegnati nel ricercare quei Culturali, con un dichiarazione assolutamente inat- fondi destinati al Conservatorio di cui si sono perse tesa, ha recentemente affermato, nel corso di una le tracce; onde evitare che i soldi raccolti con la fina- conferenza stampa tenuta a L’Aquila, che il Conserva- lità della ricostruzione del Conservatorio siano dirot- torio tornerà ad occupare, naturalmente dopo i ne- tati in altre direzioni: e’ un impegno che prendiamo cessari lavori di consolidamento e adeguamento, la pubblicamente perché non venga tradita l’inten- vecchia sede di Collemaggio nella quale dovrebbe zione di chi aveva espresso il desiderio di aiutare il trovare una collocazione anche il grande organo del Conservatorio. Ci sembra il minimo da fare e per Conservatorio già ospitato, prima del terremoto, farlo siamo disposti anche a ricorrere alla magistra- nella chiesa di S. Domenico. tura, qualora sia necessario. Ovviamente non possiamo che essere felici di tale Cosa fare con questi soldi? Il Conservatorio attual- annuncio, anche se la quotidiana frequentazione di mente è ospitato in una sede molto confortevole e, quella struttura ci rende scettici rispetto alla reale soprattutto, funzionale, costruita dalla Protezione Ci- possibilità di una messa in sicurezza dell’intero edifi- vile in soli 35 giorni e inaugurata da Riccardo Muti il cio, se non impegnando somme ingenti e con tempi 22 dicembre del 2009. Nei prossimi mesi sarà messo necessariamente lunghi. Anche alla luce dello straor- a disposizione del Conservatorio anche l’Auditorium dinario aumento delle domande di ammissione regi- disegnato dall’architetto giapponese Shigeru Ban e strato negli anni accademici post-sisma (+ 25% di donato dal governo giapponese. L’edificio, costruita richieste di ammissioni per l’anno accademico 2009/2010 e + 45% di richieste per l’anno accade- mico 2010/2011) è necessario pensare immediata- mente alla individuazione della nuova sede poiché la struttura nella quale siamo attualmente ospitati co- mincia ad essere insufficiente. Ma non sta a noi prendere la decisione finale: noi non possiamo che sottolineare ancora una volta che la situazione nella quale ci troviamo è una soluzione temporanea e che è necessario individuare per noi una collocazione definitiva in empit brevi. Al Go- verno poi scegliere se ristrutturare Collemaggio o costruire una sede nuova: a noi serve una sede fun- zionale dotato di tutto quanto è necessario per il funzionamento di un moderno conservatorio e, so- prattutto, sicura. Lasciamo ai tecnici quindi il com- pito di individuare la soluzione migliore, anche in termini di bilancio tra risorse investite e risultato ot- Shigeru Ban. Auditorium, progetto 5 MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 4

INCHIESTA I soldi del Casella

tenuto. In un momento come quello che sta attraver- hanno ancora bisogno di molta attenzione e di im- sando il nostro Paese, non possiamo certo permet- pegno. I riflettori dei media si stanno spegnendo e la terci di sperperare inutilmente soldi pubblici questione della ricostruzione pare avviata verso un inseguendo soluzioni sicuramente affascinanti ma cammino di politicizzazione che mette a rischio la eccessivamente impegnative dal punto di vista fi- coesione del Paese intero nei confronti di un nanziario e con tempi di realizzazione troppo dila- dramma che ci riguarda tutti. La nostra iniziativa è tati. stata una goccia nel mare del denaro raccolto per far partire la ricostruzione de L’Aquila ma ci rendiamo conto del suo valore simbolico e per questo Le scri- viamo, senza nessuna volontà polemica e senza nes- sun tono inquisitorio, ma con la decisa intenzione di esigere una risposta chiara da Lei o dai funzionari in- caricati di gestire il denaro raccolto nel fondo del mi- I cantanti hanno scritto a Bondi. he fine ha nistero per la ricostruzioni dei luoghi della cultura a C nno fatto i soldi che noi abbiamo L’Aquila.Alle nostre ripetute domande sui tempi e i raccolto? modi relativi all’utilizzo dei soldi raccolti il Suo Mini- stero non ha mai risposto in modo chiaro. Le scri- viamo direttamente per avere il Suo sostegno per quel che riguarda l’utilizzo del denaro da noi rac- colto. I ricavati dalle vendite di “Domani 21.04.2009” sono stati dall’inizio riservati ai lavori di ristruttura- On.Ministro, zione del Conservatorio e del Teatro Stabile d’Abruzzo: il Suo Ministero ci ha comunicato che ad pochi giorni dopo il terremoto che ha colpito ora l’unica destinazione è il Conservatorio Alfredo l’Abruzzo nel 2009 ci siamo ritrovati in uno studio di Casella che però ci risulta essere nella zona rossa de registrazione di Milano e tutti insieme, nello stesso L’Aquila e dunque a tutti è chiaro che chissà quando giorno, abbiamo realizzato una canzone, “Domani e se cominceranno i lavori di ricostruzione. Vista la si- 21.4.2009”. tuazione ancora drammatica in cui versa la popola- Abbiamo pubblicato in tempi velocissimi un cd per zione abruzzese crediamo che sarebbe più sensato manifestare la solidarietà del mondo della musica individuare insieme una destinazione più prossima e popolare italiana verso le vittime del terremoto e per tangibile, che consenta ai cittadini d’Abruzzo di uti- raccogliere fondi per sostenere la ricostruzione. lizzare SUBITO queste risorse che, seppur poche e di Tutti insieme abbiamo deciso di destinare il denaro certo inadeguate alle dimensioni delle loro grandi che avremmo raccolto ad un progetto che avesse difficoltà, potrebbero almeno contribuire a risolvere anche un valore simbolico, legato in qualche modo qualcosa e soprattutto nell’immediato. Attendiamo al nostro ambito di musicisti e performer: la ricostru- una sua risposta perché attraverso la nostra iniziativa zione del Conservatorio «Alfredo Casella» e del Tea- ci sentiamo coinvolti direttamente nel destino di tro Stabile d’Abruzzo de L’Aquila. quelle terre colpite dalla tragedia del terremoto e La canzone è diventata un grande successo e il cd è vorremmo insieme a Lei e al Ministero da Lei presie- stato il più venduto del 2009 raccogliendo duto contribuire a stimolare il più possibile le politi- 1.183.377,35 Euro. Questi soldi sono stati versati sul che di ricostruzione e di trasparenza. Aspettiamo conto corrente del ministero dei Beni Culturali con una risposta insieme a tutti i cittadini de L’Aquila e a l’impegno preciso di far utilizzare quel denaro per le coloro che hanno sostenuto l’iniziativa «Domani» ac- ricostruzioni, rendendo tracciabile in totale traspa- quistando il disco. Grazie Signor Ministro. renza il percorso di ogni centesimo. Le alleghiamo il comunicato finale che abbiamo diffuso a oposito.pr Jovanotti, Pagani, Sangiorgi, Afterhours, Baglioni, Questa trasparenza è un dovere che sentiamo nei Battiato, Baustelle, Bersani, Bluvertigo, Carboni, confronti degli abruzzesi, di coloro che hanno com- Caparezza, Albano, Caselli, Casino Royale, Consoli, prato la canzone e di noi artisti che abbiamo aderito Cremonini, Dolcenera, Elio e le storie tese, Elisa, all’iniziativa. Abbiamo deciso di devolvere il denaro Fabi, Fabri Fibra, Ferreri, Ferro, Finardi, Frankie hi- ad una ente governativo perché crediamo che oggi energy, Giorgia, Grignani, di-ax, Ligabue, Malika, sia urgente e possibile ristabilire un rapporto di fidu- Mango, Maroccolo, Marracash, Morgan, Morandi, cia tra istituzioni e cittadini. Le ultime notizie da Nannini, Negramaro, Negrita, Nek, Agliardi, Paci- L’Aquila ci raccontano di una popolazione ancora alle fico, Palma, Pausini, Paci, Pelú, Pezzali, Ranieri, prese con enormi problemi, aggravati dalle difficoltà Renga, Ron, Ruggeri, Ruggiero, Sud sound system, e dalle lentezze con le quali si sta entrando nella fase Tricarico, Vecchioni, Venditti, Venuti, Zucchero. di ricostruzione dei centri storici. L’Aquila e l’Abruzzo

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Novembre - Dicembre SOMMARIO 2010

EDITORIALE______3 SCRITTORI & MUSICA.3______36 L’Aquila capitale della cultura 2019 d'Annunzio incantato da Palestrina di Marco Della Sciucca INCHIESTA______4 con una nota di Walter Tortoreto Che fine hanno fatto i soldi per il Casella? FOGLI D’ ______39 di Bruno Carioti Irregolari e disobbedienti... Ministro Bondi, dove sono i nostri soldi? BUON COMPLEANNO______40 Omaggio a Pier Luigi Pizzi Lettera aperta di Jovanotti di Lorenzo Arruga, Mariella Devia, Mario Messinis COPERTINA______8 Tutti in coro a difesa della musica NOVITA’______42 Rossini secondo Jovanotti di Stefano Baia Curioni

MUSICOLOGIA ______44 Vi presento la zoomusicologia di Dario Martinelli

LAVORO______47 Musicista in Europa di Alvaro Lopes Ferreira

FOGLI D’ALBUM______12 OMNIBUS ______48 Il presidente che amava i Beatles e i Notizie, Appunti, Dischi violoncelli ARIA DEL CATALOGO______50 TACCUINO______13 Santo Domingo Istantanee estive dell'Italia musicale di Leporello 2010 dalla redazione AI LETTORI Per mancanza di spazio, è saltata la quarta puntata del 'Ro- manzo scarlattiano' di Roberto Pagano. INTERVISTA ______19 Uscirà sul prossimo numero. Ce ne scusiamo. Robert McDuffie di Pietro Acquafredda

ORCHESTRE______24 Conservatorio "Alfredo Casella" Hanno collaborato a questo numero: Debutta a L’Aquila l’Orchestra dei Con- Direttore: Bruno Carioti Lorenzo Arruga, Stefano Baia Curioni, Azio Via Francesco Savini 67100 L'Aquila Corghi, Marco Della Sciucca, Mariella Devia, servatori italiani tel. 0862 22122 Margaret Fisher, Alvaro Lopes Ferreira, Dario Martinelli, Mario Messinis, Umberto Padroni, Walter Tortoreto. FOGLI D’ALBUM ______26 Bimestrale di musica Juni Orchestra . La salvi l'Accademia Anno V. N.20 Novembre - Dicembre 2010 Direttore: Pietro Acquafredda è una produzione del Laboratorio teorico-pra- Progetto grafico tico di "Tecniche della Comunicazione" del SCRITTORI & MUSICA.1 ______27 curato dagli studenti del corso di Grafica Conservatorio "Alfredo Casella" dell'Accademia di Belle Arti dell'Aquila José Saramago Copertina: Marta Fornari, Alberto Massetti Lettere al direttore. Indirizzare a: nel racconto di Azio Corghi Interno: Caterina Sebastiani [email protected] Illustrazioni: Eleonora Regi, Barbara Santarelli, Alberto Massetti Stampa: Tipografia GTE, Gruppo Tipografico Editoriale SCRITTORI & MUSICA.2 ______32 Impaginazione: Barbara Pre L'Aquila Zona ind.le Loc. San Lorenzo 67020 Fossa (AQ) Ezra Pound. Il poeta musicista Consultabile sul sito: www.consaq.it E-mail: [email protected] di Margaret Fisher Versione online: Alessio Gabriele MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 6

COPERTINA

TUTTI IN CORO

D icono che noi vogliamo far strage della cultura, che la odiamo, ma è vero che noi la amiamo più di La crisi non c'è - va ripe- loro. Pensiamo che non dobbiamo chiedere più soldi per la cultura perché la crisi di molti settori tendo il Governo; ma si della cultura non dipende dai finanziamenti dello sente - replicano tutti in Stato. Anche in questo settore ci sono molti sprechi su cui interverrò con forza e determinazione. Oggi a una denuncia corale. Roma c'é un'imponente manifestazione della sini- Vuoi vedere che quando stra che non si occupa di economia, dei lavoratori, ma degli intellettuali, perché parte di essi si oppon- ne saremo davvero fuori, gono di più al governo. La cultura in Italia é sempre il merito sarà da ricono- stata condizionata dai contributi dello Stato e dal- l'ideologia politica. Quella che dobbiamo sostenere scere soprattutto alla cul- deve fare a meno del sostegno e dell'oppressione dello Stato e dei condizionamenti della politica. tura che ha sopportato i Sandro Bondi tagli senza lasciarsi mo- ( Il Giornale dello Spettacolo. 8.VI.2010) rire? Protesta unanime del mondo della cultura.

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COPERTINA A difesa della musica in Italia

Il ministro Tremonti, quando ha da fare tagli, la mancano proprio 164.000 Euro per salvare l'ETI, al- prima cosa che taglia è il teatro. Sono convinto che lora glieli diamo noi facendo una colletta nei teatri l'unica volta che Tremonti è entrato in un teatro è Roberto Benigni stato per vedere 'Il gatto e la volpe', ma è andato via ( La Repubblica, 12.VI.2010) prima della fine del primo atto e non ha capito la storia. Gli deve essere rimasto questo tarlo. Io glielo dico sempre, ma lui non mi risponde mai. Per due anni mi sono occupato del Festival di Todi, che era fi- nanziato dallo Stato. Dall'anno scorso nessuno degli Ho fatto quello che dovrebbero fare uomini di artisti è ancora stato pagato, neanche Giorgio Alber- Governo seri e responsabili, ossia non ignorare i pro- eri di efficienza e di traspar tazzi. Mi sono ritirato dalla direzione perché non si blemi, adottare crit enza può prendere in giro così la gente. Tremonti è il vero nell'uso del denaro pubblico, proporre una riforma nemico del teatro italiano. Non sa quel che dice o che salva nel nostro Paese la lirica dalla bancarotta, che sta facendo. tutelando e rinnovando una delle tradizioni più im- Maurizio Costanzo portanti della cultura e della storia nazionale. Ab- biamo svolto un dibattito costruttivo, tanto che non ( Il Messaggero, 11 .VI. 2010) è neppure stato necessario porre la fiducia. Sandro Bondi (La Stampa, 17.VI.2010) E'una vergogna. Mentre si prova a risparmiare qualche milione sugli enti culturali, lo Stato spende molto di più per sorreggere un sistema che con la Non c'è un nesso tra Schumann e il nostro pre- cultura non ha nulla a che fare, e si sperperano soldi sente. Ma non si può parlare di Schumann come se pubblici per sostenere televisioni locali che vivono fossimo in un limbo. Non si può riflettere sulla sua solo di televendite. musica senza parlare della situazione disastrosa che Stefania Craxi stra vivendo l'Italia. Dove sta passando la legge sulle ( Il Sole 24 Ore, 30.V. 2010) intercettazioni e dove su altro fronte la cultura viene penalizzata tremendamente. Il futuro del nostro Paese è un enorme punto interrogativo. Siamo alla contrapposizione tra chi vuole impadronirsi del po- Nonostante la crisi, Berlino non ha fatto tagli alla tere assoluto e chi resiste. cultura. Anzi, il bilancio federale è aumentato per la Maurizio Pollini quinta volta consecutiva nel 2010. E' proprio in (Il Sole 24 Ore, 20.VI.2010) tempi di crisi che si deve lottare per non tagliare la cultura, che rappresenta un valore che dobbiamo mantenere. L'Italia? Non so quanto stanzi per la cul- tura. Per me pensare all'Italia significa pensare alla In Italia ci sono gravi problemi di struttura per i tea- grande cultura. Forse, il patrimonio culturale italiano tri. E' molto difficile fare una valutazione esatta di ciò è talmente grande che in periodi di crisi si deve ta- che sta succedendo. Una riforma è necessaria; ma gliare anche in questa direzione. Per quanto mi ri- non credo che il decreto legge sia lo strumento giu- guarda, sono del parere che, se si sta in crisi, una sto per riformare la musica. In Austria come in Ger- delle cose che non si deve tagliare è proprio la cul- mania l'apporto finanziario pubblico è decisivo, e tura. nessuno entra nella programmazione artistica. Bernd Neumann Fabio Luisi Ministro della cultura tedesco ( Corriere della Sera, 20.VI.2010) (Il Giornale dello Spettacolo, 12.VI.2010)

Non capisco perchè i politici italiani vogliano uc- cidere la musica, questa situazione è un orrore. Risparmiare sulla cultura sarebbe come bruciare Jeffrey Tate la bellezza. C'è bisogno sempre di cultura in Italia. E ( Il Gazzettino, 23.VI.2010) ricordiamoci che questo è l'unico paese al mondo dove è nata prima la cultura, con Dante e la Divina Commedia, e poi lo Stato. Se al ministro Tremonti

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COPERTINA

La coperta è corta, e perciò è necessario aprire ai pri- Il decreto in discussione in Parlamento non prevede vati, come è già accaduto al Prado, finanziato anche tagli. Gli interventi previsti non rappresentano an- dai servizi aggiuntivi e dall'associazione Amici del cora sacrifici; incidono soltanto sui nodi mai affron- Prado. In Italia, mancano le incentivazioni fiscali per tati, derivanti soprattutto dall'esplosione dei la cultura; serve un ribaltamento delle priorità. contratti integrativi in assenza del rinnovo del con- Mario Resca tratto nazionale. Intendo proporre al Presidente del Direttore valorizzazione Consiglio Berlusconi, al Ministro Tremonti ed all'in- Ministero dei beni e delle attività culturali tero Governo un provvedimento di defiscalizzazione dei contributi privati alla cultura, per il futuro, quando avremo superato i momenti più difficili della crisi economica. Spero che il Rigoletto sia di ispirazione. Spero che Sandro Bondi il Governo che taglia a tutti i teatri lo guardi. A Ge- ( Il Messaggero,23.VI.2010) nova è una tragedia, a Firenze lo stesso. Siamo senza un ministro: il signor Bondi è senza vergogna e non ha il coraggio di venire a Firenze a parlare con noi. Mentre al Maggio Fiorentino il mese scorso è arri- Il tema dei tagli alla cultura non interessa solo l'Ita- vato un ulteriore taglio di 2 milioni di Euro. Per lo lia. Tutti gli Stati sono in crisi di budget, i governanti spettacolo l'Italia rappresenta una vergogna. sembrano pensare che cultura e ricerca non siano Zubin Mehta essenziali e che è lì che si deve andare a colpire. (Corriere della Sera, Credo che sia uno sbaglio”. La Repubblica,4.IX.2010) José Carreras ( La Stampa, 8.VII. 2010) Mehta non sa di cosa sta parlando. In questi anni il Ministero è stato particolarmente vicino al Se si tolgono le sovvenzioni alle associazioni mu- Maggio Fiorentino, come a tutte le altre fondazioni sicali importanti, o alle fondazioni, agli enti lirici, non in difficoltà. La situazione del Carlo Felice come di si fa il bene dell’arte. In questo modo il nostro paese altre realtà non può essere imputata al Governo, ma sta diventando il paese dell’anti-musica. Quello che a un quindicennio di mala gestione. Il Maestro ri- in genere ascoltiamo è il continuo 'tum-tum' delle veda i suoi infondati giudizi offensivi che non me- sigle rock, alla radio o alla tv, cioè una musica che rito. sembra fatta solo con la grancassa. È un abbruti- Enrico Bondi mento musicale”. (Corriere della Sera, Ennio Morricone La Repubblica ,4.IX.2010) ( Il Giornale, 11.VII.2010)

L a cultura in Italia è in serie B ma non da ora, da decenni. Sarebbe auspicabile un ribaltamento delle priorità negli investimenti dello Stato, puntando sulla cultura come volano per l'economia. EPPUR SI MUOVE. Gli incentivi per le auto e gli elettrodomestici? Per A DISPETTO DELLA CRISI me sono soldi sprecati; bisogna incentivare la cul- tura e la promozione dei beni culturali. La cultura è un asse portante del nostro Paese, dobbiamo promuovere il patrimonio.

Q uesto è un momento storico: si stanno per approvare delle norme che sono insignificanti per il contenimento della spesa e che, invece, porteranno un danno di centinaia e centinaia di milioni di euro. Con tali norme:

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COPERTINA A difesa della musica in Italia

1) Si rinuncia sostanzialmente all'intervento pub- pegno statale. blico nella cultura, sia a livello statale che regionale e Gli ultimi dati disponibili (2008) registrano una so- locale. stanziale tenuta della spesa nel settore da parte di 2 )Diventa impossibile per le Amministrazioni pub- Comuni e Province pari, rispettivamente, al 3,2 per bliche continuare a svolgere il compito istituzionale cento e al 2,1 per cento dei loro bilanci. Prevista inol- di promozione e diffusione della cultura. tre dalla manovra la riduzione del 50 per cento del 3) Si riduce la capacità di gestione ed erogazione dei contributo statale erogato a enti, istituti, fondazioni servizi, bloccando il processo di modernizzazione e attivi nel settore culturale. Seppure è stato scongiu- di produzione dell'offerta. rato il completo definanziamento di 4) E' preclusa sostanzialmente e formalmente l'auto- questi enti, così come previsto inizialmente nella fa- nomia e la capacità di intervento delle imprese che mosa lista dei 232, un taglio effettuato in gestiscono la cultura nel nostro Paese (aziende, fon- modo indiscriminato e senza valutazione di effi- dazioni, società), con il rischio che il peso della ge- cienza ed economicità, può danneggiare e vanificare stione dei servizi ricada unicamente sulle spalle esperienze di successo che negli ultimi anni hanno dell'ente pubblico; contribuito alla crescita delle attività culturali nel no- 5)Sono negate la premesse per l'attrazione di capi- stro Paese, come ad esempio quelle rappresentate tale privato nella gestione dei beni e delle attività da La Triennale di Milano o dal Centro Sperimentale culturali. di Cinematografia. In Italia, la cultura rappresenta il 2,6 % del Pil. Il turi- Roberto Grossi smo culturale rappresenta il 33% del mercato turi- Presidente Federculture stico nazionale e si avvia verso il 40%. A dispetto della crisi la domanda tiene, le famiglie spendono ancora, anche i musei hanno visto crescere i visita- tori. Dati alla mano il settore si dimostra vitale e di- namico. E il governo, invece, cosa fa? Taglia, anzi decapita la cultura. Siamo tutti consapevoli che il momento di crisi impone di compiere, con senso di responsabilità, sacrifici, di ridurre spese e sprechi, ma in questo modo la cultura rischia la paralisi. Per questo va respinta l'impostazione della manovra che penalizza il settore in modo inaccettabile, non solo per i tagli ai finanziamenti ai quali siamo pur- troppo abituati da tempo, ma per misure che non produrranno risparmi ma finiranno per danneggiare con effetti immediati l’economia, pregiudicando lo sviluppo. Nella Finanziaria è previsto un taglio delle risorse per la cultura di 58 milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni - di cui quasi 50 milioni saranno sottratti al capitolo riguardante la tutela e la valorizzazione dei beni e attività culturali. Arretra anche lo stanziamento del Mibac che arriva allo 0,21 per cento del bilancio dello Stato (era lo 0,34 per cento nel 2005). Se a questi tagli si aggiun- gono le riduzioni dei trasferimenti statali a Regioni ed Enti locali -per le prime complessivamente 4 mi- liardi di euro per il 2011 e 4,5 miliardi per gli anni successivi; per Province e Comuni rispettivamente 300 milioni e 1,5 miliardi per il 2011 e 500 milioni e 2,5 miliardi per il 2012 e seguenti -si può realistica- mente prospettare l’impossibilità per le amministra- zioni locali di continuare ad assicurare l’erogazione ai cittadini di numerosi servizi pubblici, tra cui natu- ralmente anche quelli culturali. Si vanno a colpire così comuni, province e regioni, i soggetti pubblici che più hanno investito in cultura negli ultimi anni, compensando il progressivo disim-

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Fogli d’Album IL PRESIDENTE CHE AMAVA I BEATLES E I VIOLONCELLI

che frequenta assiduamente i concerti ma anche le cene e le serate al piano bar. Comunque il concerto U na sola volta c'è capitato di avvicinare France- fu graditissimo ed alla fine i magnifici violoncellisti sco Cossiga. Al Quirinale, al termine di un concerto regalarono alcuni bis, fra i quali 'Yesterday' dei Bea- organizzato dalla Fondazione Romaeuropa in suo tles. onore, ai primi di luglio del 1991. La Fondazione Finito il concerto ci fu un ricevimento, nel corso del aveva invitato l'Ensemble di violoncelli dei Filarmo- quale manifestai ad un mio amico carissimo, il consi- nici di Berlino, dodici superlativi strumentisti, con gliere Salvatore Sechi (ancora oggi consigliere giuri- un programma non originale, frutto di trascrizioni di dico del Presidente della Repubblica, fagottista varie epoche e mani, salvo che per alcuni autori, dilettante, amatore di musica, mozartiano raffinato e come Hector Villa Lobos e le sue 'Bachianas Brasilei- competente) il desiderio di salutare il Presidente. Lo ras'. Programma scelto con gran cura, molto attra- fece con tutti i crismi: Presidente, un mio amico, cri- ente per il pubblico cui era destinato: ospiti ed tico musicale vuole salutarla. Salutai il Presidente, invitati della Fondazione romana ed il bel mondo con il quale scambiai qualche battuta sulla musica. 'Io sono sordo come una campana, non capisco nulla di musica... mi piacerebbe, ma è troppo tardi ecc...'. E del resto che Cossiga, anche durante il suo Francesco Cossiga settennato, non avesse mai preso parte ad una delle rituali inaugurazioni scaligere o dell'Opera di Roma non è un mistero. Come non è un mistero che la gran parte dei nostri uomini politici siano a digiuno di musica - uno dei nostri tesori, come sono soliti dire - e preferiscano sempre e comunque il varietà o qualche banchetto ad un teatro d'opera o ad una sala da concerto (Per nostra fortuna ogni tanto c'è qualche eccezione, come l'attuale presidente Napoli- tano che non solo frequenta concerti e opere im- portanti, ma lo fa per libera scelta, essendo se non un intenditore, quantomeno un appassionato). Poi il discorso cadde sul concerto e su quell'insolito com- plesso; ne seguì qualche spiegazione e la sua richie- sta: secondo lei esistono dei dischi con questo ensemble? Gli rispondemmo che certamente esiste- vano. Ma anche con le stesse musiche eseguite sta- sera , incluso 'Yesterday', incalzò il Presidente? Senza saperlo, visto l'entusiamo e la richiesta tacita del pre- sidente, gli demmo risposta affermativa. La chiac- chierata finì osì;c lo salutai e ringraziai. Andai subito dal capo dell' ensemble dei 12 violoncellisti e gli dissi del desiderio del Presidente. L'indomani mat- tina i violoncellisti berlinesi fecero recapitare al Quiri- nale, al presidente Cossiga, un loro LP con tutte le loro firme ed un biglietto di saluto e ringraziamento per l'apprezzamento. Naturalmente non sapremo mai se Cossiga, per una volta almeno, abbia ascol- tato quel disco di violoncelli. (P.A.)

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Taccuino Istantanee dall'Italia musicale 2010 DIVAGAZIONI SOTTO IL SOLE COCENTE DELL’ESTATE dalla redazione

Abbiamo chiesto ai nostri redat- tori di segnalarci un fatto che nella vita musicale estiva ita- liana li ha colpiti. E tutti, diligen- temente, hanno risposto all'invito. Va da sè che i fatti ne- gativi e i problemi segnalati sono di gran lunga più numerosi delle realtà belle e positive che pure esistono ma che, come tutti diciamo all'occorrenza, non fanno notizia. Così le diverse se- gnalazioni, una di seguito all'al- tra, sotto forma di 'istantanee' narrative, ricompongono la complessa situazione musicale italiana in un mosaico, ricco e multiforme, con efficaci vena- ture di ironia quando non addi- rittura di indispensabile sarcasmo.

Cassa integrazione in scena simo che avrebbe dovuto finalmente avere una pro- duttività maggiore, e che invece è ridotto all'inatti- vità, e che comunque non può perseguire, nonostante la cassa integrazione. Negli ultimi anni il Opera dura da rappresentarsi, ancor più dura da teatro è stato commissariato. Nella scorsa primavera comprendere. La storia risulta complicata, il lieto fine il sindaco aveva reclamato - una volta ripianato il de- non è assicurato, perchè molte sono le variabili che ficit così si pensava - il ritorno alla normalità. Nel frat- concorrono all'esito della vicenda. La 'Cassa integra- tempo il commissario Ferrazza, licenzia la direttrice zione' va in scena tutte le sere fino a gennaio 2011, artistica ( che su questa rivista ha raccontato la sua al Nuovo Carlo Felice di Genova, il teatro modernis- esperienza genovese), ma di lasciare Genova non ne

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Taccuino

vuole proprio sapere. Il sindaco insiste, il commissa- quest'anno un secondo se ne è aggiunto per un rio nomina come nuovo direttore artistico, il più pre- altro Mariotti, figlio del sovrintendente, direttore parato e reclamato su piazza, rubandolo ad almeno d'orchestra, trentunenne, già a capo dell'Orchestra altri venti teatri europei, e poi alla fine si decide a la- del Teatro Comunale di Bologna, la quale orchestra, sciare Genova e fa ritorno a Roma. Uno pensa: per- da tempo, è una presenza fissa a esaro.P Mariotti jr. chè la sua azione di risanamento è compiuta, ha diretto quest'anno la sua orchestra bolognese altrimenti che avrebbe fatto in tutti questi mesi a nell'opera inaugurale 'Sigismondo'. E, ovviamente, a Genova, oltre che mangiar gamberi e focacce? E in- causa della bravura del giovane direttore, al termine vece no. Il sindaco nomina un nuovo sovrintendente, della rappresentazione s'è beccato gli applausi - rife- uno che ha fatto quasi sempre il direttore artistico - risce la nostra signora - più lunghi e convinti della non si può pretendere da un sindaco che conosca le storia recente del festival. E poi ha aggiunto, non ri- cose e gli uomini della musica - ma poi deve fare chiesta: perchè non si pensi ad un tipico esempio di pubblica dichiarazione di bancarotta del teatro. Il nepotismo (c'è un altro Mariotti, il terzo, e lavora quale non ha i soldi per pagare nulla, né allestimenti, anche lui nel festival) si sappia che il giovane ma né stipendi. Dunque ricorso, per la prima volta, alla promettente direttore, per arrivare a Pesaro, è pas- 'Cassa integrazione', 'dramma buffo' al quale si ac- sato da Bologna dove è 'primo' direttore (che vuol cennava all'inizio. Intanto gli abbonati hanno pagato dire questa dizione?) ed ha già diretto alla Scala (per le loro quote, che dovranno essere restituite per i una sostituzione!) sebbene al debutto non abbia mesi in cui il teatro è condannato dal deficit a estarr proprio meritato. E chi poteva dubitarne, gentile si- chiuso. Ma... se il teatro resta chiuso i finanziamenti gnora? Noi avevamo avanzato, tempo fa, un'altra statali gli vengono tolti, quanto meno decurtati. E il ipotesi che, ora, avendo letto la sua corrispondenza, teatro piomba in un deficit peggiore di quello prima ci sembra peregrina, e cioè che a Pesaro, Mariotti so- della 'Cassa integrazione'. Insomma - e qui nessun vrintendente, aveva da anni chiamato l'Orchestra drammaturgo, neppure il grande Peppino, avrebbe del Comunale, la quale orchestra aveva chiamato il potuto immaginare tanto - al Carlo Felice va in scena giovane rampollo sul suo podio e, successivamente, un'opera, 'Cassa integrazione', in cui si racconta di Orchestra e rampollo sono stati richiamati a Pesaro. teatranti e musicisti i quali, pagati per non lavorare, Ma questo è un secondo teorema che esiste solo perchè non c'è lavoro, sono costretti a lavorare nella nostra testa. senza essere pagati, quando poi si scopre che il la- Il secondo caso degli immancabili ritorni riguarda voro c'è, procurato dagli abbonati. Il timore è che un altro festival, il 'festival delle belle' che si svolge questa curiosa opera tragicomica, dopo Genova, da qualche anno a Cortona, per il quale festival, ma vada in tournée in altri teatri d'opera italiani, soste- non a causa delle belle, un illustre collega de 'Il Mes- nuta dall'impresario Bondi, Sandro. saggero' ogni anno si fa un lungo viaggio da Roma a Cortona, a meno che anche lui non sia in villeggia- tura da quelle parti. Ce lo siamo chiesti e non solo Ritornano sempre quest'anno, come mai capiti sempre a Cortona a parlare di belle che suonano, cantano e dirigono, come chiunque altro non saprebbe fare, lui che in nessun altra occasione scrive sul suo giornale di mu- Per qualche momento abbiamo trepidato: vuoi sica? Diciamo che a Cortona non ci si deve affan- vedere che il teorema che ci eravamo costruiti esi- nare se si cercano bellezze; perchè in quel festival, steva solo nella nostra testa? quale teorema? Quello pur essendo tutte brave, se non son belle non le che poteva essere così enunciato: non è vero che prendono. E poi a Cortona tutto è superlativo, non solo a volte ritornano; perchè è vero il contrario, e c'è che dire. cioè che ritornano sempre, come dimostrano... i no- Terzo ed ultimo ritorno, immancabile. Canta a Roma stri eroi - nel caso specifico giornalisti di lungo corso Amarilli Nizza, la bella soprano? Immancabilmente - che ritornano sempre per dichiarare immancabil- un giornalista, il solito giornalista, le dedica una pa- mente e senza pudore le loro preferenze, in occa- gina nel 'dorso' romano del 'Corrierone'. sioni particolari. Cominciamo dalla penna più illustre L'anno prossimo, per favore, cambiate mare, collina, che poi è quella che ci ha fatto più trepidare per il ri- cantante preferita. Per una volta non siate così pre- tardo con cui quest'anno si è esibita. La signora del vedibili. giornalismo italiano ogni anno passa le sue vacanze adriatiche, in quel di Pesaro - così ci vien da pensare - ed approfitta della circostanza per inviare a 'La Re- pubblica' qualche corrispondenza sul festival rossi- niano. Ogni anno non manca l'encomio meritato (!) per il sovrintendente del festival, Mariotti, al quale

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TACCUINO MUSICALE

Massoneria? Associazione caritatevole fare mai i conti con le disponibilità - così si diceva. senza scopo di lucro Ora controllore e controllato sono la medesima per- sona. Uno stipendio in meno, un bel risparmio! Lo statuto, certo, prevede che, per particolari necessità, il presidente della fondazione possa assumere anche N egli stessi giorni in cui tutti prendevano le di- l'incarico di direttore artistico; ma forse non è previ- stanze da una nuova associazione massonica (defi- sto il contrario. Così Ferrara presenterà a se stesso il nita P3), e il Grande Oriente d'Italia a sua volta le suo programma e se lo approverà, senza che nes- prendeva da Verdini, 'La Stampa' pubblicava un suno possa obiettargli alcunchè. Come, ad esempio, lungo elogio alla massoneria che, guarda un pò, che Spoleto è diventato piuttosto un festival di tea- aveva deciso in occasione del suo raduno annuale, tro - mentre prima era un festival di musica, che di pagare la messinscena de 'Il flauto Magico' di Mo- ospitava anche teatro e danza; che non è più un fe- zart, nella sconsacrata chiesa di San Galgano. I fra- stival che produce, preferendo l'importazione di telli del Grand' Oriente, animati da ideali di libertà e spettacoli, molto più comoda; che parentopoli - sua fratellanza - essendo la loro una associazione carita- moglie Adriana Asti, attrice notissima sia chiaro!, ne tevole e di mutuo soccorso, senza scopo di lucro - è una delle stelle presenti - è salva; che la scoperta sembra abbiano voluto ribadire, attraverso il quoti- dei talenti è destinata a direttori di là da venire, es- diano torinese, la loro appartenenza ideale alla sendo gli attuali impegnati in altre faccende; e che il grande tradizione massonica. Nel lungo articolo ne- festival è diventato il porto in cui sbarcano glorie so- raficament anche una parola sulla rappresentazione dell'opera prattutto, e solo vecchie - non anag e - o anche per la musica, affidata ad un mozartiana che evidentemente non interessava al glorie! Del rest recensore, di cui no ricordiamo il nome. Ci doman- valentissimo musicista, come si può pretendere che diamo perchè ogni volta che si parla di massoneria, abbia il tempo materiale, mentre ne avrebbe le capa- tutti dicono di non essere iscritti e che anzi mai lo cità come ha sempre dimostrato - per scovare gio- saranno, e poi invece se ne tessono le lodi e i meriti? vani talenti, se - il povero - è impegnato in un grande Tanti anni fa, il settimanale 'Cuore' avviò la pubblica- teatro (Roma), in un secondo teatro (ma piccolo: An- zione dei nomi della cosiddetta P7(note) - cosid- cona) ed anche a Spoleto? I concerti, con grande ri- detta perchè vi comprendeva molti musicisti; un sparmio e somma captatio benevolentiae, sono stati gruppetto dei quali è nel tempo transitato da una appaltati interamente alla Scuola di Fiesole, anche nota istituzione musicale romana, che a questo per non aver rogne e neppure spese (consistenti); infine punto si configurerebbe come vera e propria loggia , i premi premiano celebrità. Insomma, come si affiliata, dalla quale successivamente ha preso il volo dice ormai da tempo e si continuerà a ripetere: Spo- verso incarichi ancora più prestigiosi. La pubblica- leto non è più quella di una volta. zione degli elenchi fu interrotta per intervento della magistratura ( gli iscritti italiani sarebbero oltre 25.000), alla quale alcuni dei 'fratelli' massoni, i cui L'Abbagnato cavaliere nomi erano stati resi pubblici, si erano rivolti. Gli iscritti non vogliono far sapere pubblicamente i loro nomi, sebbene si dedichino prevalentemente ad opere di carità, in obbedienza alla massima evange- Il presidente Sarkozy ha insignito la nostra celebre lica che a chi fa del bene consiglia che la mano de- ballerina, étoile dell'Opéra di Parigi, dell'onorificenza stra non sappia ciò che fa la sinistra. creata da De Gaullle come riconoscimento di grandi meriti resi alla Francia. “Gentilissima signora - le ha scritto il presidente, in una comunicazione ufficiale - Ferrara superstar ho l'immenso piacere di annunciarLe che ho deciso di nominarLa Cavaliere all'Ordine Nazionale al me- rito. Il prestigioso riconoscimento, conferitoLe per mia decisione, va alla sua dedizione ed alla sua bril- iorgio Ferrara nominato, al suo ritorno da Pa- lante carriera. Altresì, sono lieto di indirizzarLe le mie G più sincere felicitazioni. La prego, Gentilissima Si- rigi dove aveva diretto il nostro Istituto di cultura, di- rettore artistico del Festival di Spoleto, da poco è, gnora, di accettare l'espressione dei miei più sinceri con spregio delle regole e del pericolo, anche presi- omaggi”. Firmato: Nicolas Sarkozy. Che bella lettera. dente della omonima Fondazione, creata anni fa per Da qualche tempo la Francia sta attribuendo impor- depositarvi il consistente contributo statale della tanti riconoscimenti a personalità della cultura e del- legge speciale per Spoleto, ma anche per controllare l'arte italiana, visto che non lo fa l'Italia. Grazie l'operato dei Menotti che dall'omonima associa- Sarkozy. zione programmavano le edizioni del festival, senza

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Taccuino

E...venti? Trenta e quaranta Scommettiamo che... con il concerto al buio... andremo oltre il concerto, inse- guendo con Schubert la felicità? D a tempo lamentiamo la quasi completa spari- zione della musica e della cultura anche dai giornali, dopo che è scomparsa anche dall'agenda del go- Tutto in una stagione sola, alla Filarmonica ro- verno. Siamo costretti a cambiare idea ed a fare mea mana. E' proprio vero. La fantasia difficilmente si la- culpa, a causa di quelle doppie ed anche triple pa- scia imbrigliare e quando prende il volo, si sa da gine che i grandi quotidiani ( Repubblica, Corriere e dove parte ma difficilmente si riesce a prevedere Sole 24 Ore) dedicano con sempre maggiore fre- dove andrà a posarsi. Abbiamo sempre invidiato, e quenza ai grandi eventi ( che poi sono festival, sta- tuttora invidiamo, chi è capace di inventarsi qual- gioni, mostre ed altro: ma per i giornali sono, senza cosa di assolutamente nuovo, capace di incidere eccezione, 'eventi'). Lì le penne più forbite delle ri- profondamente sulla tradizione e sulla vita musicale spettive testate, con l'ausilio di qualche esterno, ci di oggi. Ancor più invidiamo chi è capace di inven- o per filo e per seg spiegano tutt no cosa andremo a tarsi uno slogan per un prodotto di cui non riu- vedere o ad ascoltare. Va da sé che trattandosi di sciamo, a primo acchito, a capire la consistenza, la 'eventi' - (fosse per noi il termine 'eventi' lo cui sofisticata sostanza non riusciamo ad identifi- avremmo già eliminato dal vocabolario; solidali con care; ma che importa? Ad esempio 'Scommettiamo Quirino Principe che eroicamente si batte per fare che' come sigla di una serie di concerti chissà cosa altrettanto con l'aggettivo 'lirico', legato ai nostri tea- promette, ci vien da domandarci; ne siamo imme- tri d'opera) scelti dalla sensibilità del giornale fra i diatamente attratti. Poi scopriamo che sta per sfi- , fino a ieri, e che tanti che in Italia avevano luogo lata di giovani musicisti che, in tempi di vacche forse da domani in avanti saranno cancellati dalla grasse, non si inviterebbero mai e poi mai, ma che mannaia governativa ! - si trattava sempre di 'eventi' ora si è costretti a farlo, per i forti venti di crisi. 'Con- eccezionali. E se qualcuno non era dello stesso pa- certo al buio', quasi una tautologia, che vorrà dire, se rere immediatamente era costretto a convincersi del i concerti sono sempre al buio? Sta a dire che quello contrario, sotto la spinta irresistibile del disinteres- in programma alla benemerita Filarmonica romana, sato intervento del critico di turno. Non possiamo è al buio completo, programma compreso. La serie che essere grati ai giornali che nonostante tutto si in- 'oltre il concerto' promette che ci farà provare il bri- teressano ancora a fatti culturali. Ai giornali basta vido del gioco elettronico su brani celebri - e sarà che siano 'eventi'. Se poi agli organizzatori quelle pa- una grande emozione, così ci obbligano a pensare. gine costano venti, trenta o quarantamila euro (Cor- Siamo invitati, infine, ad 'inseguire la felicità', in riere della Sera più di tutti, gli altri meno) ogni volta, barba al povero Schubert, infelice! Per finire, la Filar- a noi che importa? Certo, uno si potrebbe doman- monica invoca silenzio - altra novità - per ascoltare la dare, se proprio non vuole farsi i fatti suoi, quale ri- musica! torno ne abbiano le istituzione a fronte di quell'esborso, senza il quale forse potrebbero ren- dere ancora più polposa la programmazione. Per al- Pagella Battistella cuni - offriamo solo qualche risposta possibile - è un modo per gratificare gli sponsor presenti, laddove ve ne siano, o per attrarne di nuovi; per altri, una vetrina da mostrare al ministero, sempre più avaro, ma che elli ha affidat dovrebbe allentare i cordoni della borsa quando le Giorgio Battist o a Riccardo Lenzi istituzioni con i contributi si pagano la pubblicità che (L'Espresso) le sue valutazioni sui tagli al Fus, sul de- dovrebbe servire ad averne ancora; per il povero cri- creto Bondi e sul merito dei diversi 'teatri d'opera' ( tico, l'obbligo a tessere il panegirico di quell'evento, Non usiamo l'espressione 'Fondazioni liriche', per come che sia; perchè ad un occhio attento non evitare i fulmini di Quirino Principe), del quale il ta- sfugge che più d'una volta in quelle pagine si segna- glio dei contributi non tiene conto. Eppure ci sono lano cose che sarebbe meglio passare sotto silenzio. teatri virtuosi, dice Battistelli, e stila la sua pagella di Ma si sa, l'odore dei soldi, in tempo di crisi... merito. Promosso a pieni voti Salvo Nastasi, potente e contestato direttore generale del Ministero, perchè da commissario del governo, avrebbe risollevato le sorti del San Carlo ( come abbia fatto con quella vo- ragine nei conti, e come riesca ad ospitare concer- toni costosissimi, nonostante la crisi, resta un mistero! ndr.). Un altro commissario, Giuseppe Fer-

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TACCUINO MUSICALE

razza, nominato per risollevare le sorti del Carlo Fe- grafiche e razziali, non ci meravigliamo se neanche lice di Genova, se ne è andato lasciando un buco più per una volta, in quel programma, vi sia traccia di grosso di quello che avrebbe dovuto risanare. C'è da un italiano, uno solo, che sapendo suonare, si sia chiedersi perchè tanta differenza fra i due commis- meritato d'essere invitato a Sulmona, dalla preclara sari governativi? La risposta è semplice, ma non è di associazione, non solo a mangiar confetti. O meglio: Battistelli: Nastasi è nato con la camicia, Ferrazza è ce ne è uno solo. Troppo poco in una intera stagione! uno sfigato, non solo Genova in cassa integrazione - C'è una ragione di tanta lungimiranza? Sì, perchè gli il primo caso di un teatro d'opera - ma gli hanno stranieri suonano meglio dei musicisti del nostro chiuso anche l'Eti, del quale pure era Commissario. paese - e del resto non andiamo dicendo da tempo La colpa delle cattive amministrazioni va addebitata che in Italia la musica è schifata da chi comanda?- e anche ai sindaci che molto spesso - dice Battistelli - dunque, perchè non preferirli? C'è anche un' altra ra- chiamano ai vertici persone assolutamente incom- gione . Gli immigrati li accontenti con poco (denaro), petenti. Poi promuove a pieni voti il Regio di Torino , mentre gli italiani, anche musicisti, sono abituati che sta programmando l'aggiunta di un ulteriore male; di conseguenza, scegliamo gli stranieri che turno di abbonamenti; promuove La Fenice, dove suonano meglio e costano meno. Che altro si può c'è una buona intesa fra sovrintendente e direttore desiderare? Ma c'è una terza ragione ancora, ed è artistico; rimanda a settembre Firenze, la cui pro- che la loro resa artistica è insindacabile. Di critici, grammazione ritiene 'sbiadita' ( ma ora tutto cam- nella nostra amata provincia non v'è traccia ( non ve bierà con la nuova bella e giovane sovrintendente); n'è neanche nelle metropoli, figurarsi!), scrivono boccia Bologna. Per Roma loda la scelta del nuovo quello che vogliono, anzi ne scrivono bene, per un direttore artistico, 'competente con vocazione co- innato senso di carità cristiana versi questi valenti mopolita', facendogli un consistente credito; ma immigrati. Superata la crisi, torneranno le vacche che, se non ci sarà un qualche impegno di Muti - che grasse, i lauti finanziamenti, ed allora ornerannot l'ha voluto - rischia di azzerarsi, visto il grigiore della anche a scritturare gli artisti italiani, quelli che le na- stagione appena conclusa. Palermo, per Battistelli, è zioni vicine hanno respinto alle frontiere. Perchè i alla ricerca di una identità ( promossa, bocciata o ri- nostri cugini francesi o tedeschi non hanno il cuore mandata?). E poi, in chiusura, mette sotto esame d'oro come noi. La 'Riccitelli' non è l'unica. Si veda, anche Bondi, il ministro: 'qualunque nazione civile ad esempio, la incipiente stagione della Istituzione ha escogitato sistemi che permettono al singolo cit- Universitaria di Roma. La musica è la stessa. E il mini- tadino o ad una azienda di aiutare le istituzioni cul- stero? Dorme, invece di vigilare! turali. Da noi nulla!'. Ma, allora, che aspetta a E poi, in tempo di crisi, quando non si può spendere bocciare anche Bondi? in divertimenti, c'è sempre il sesso che compensa, oltre quello praticato, il sesso visto e cantato. Due nostre preclare istituzioni musicali che non frequen- L'arte di arrangiarsi per superare la crisi tano quel prodotto d'accatto tutto italiano che è il melodramma, ma che a stuzzicare gli appetiti ses- suali non intendono affatto rinunciare, nella loro programmazione, consistente in un solo titolo tea- Si sa come siamo fatti. In mezzo allo sfascio ge- trale, invitano il loro pubblico a seguirle, a suon di nerale siamo come formichine che hanno sempre il musica, nei meandri tortuosi e perversi della ses- loro tesoretto salvavita. Sarà per la fantasia che non sualità, se non addirittura dell'erotismo. A Lugo di ci manca, sarà perchè una qualche pruderie ses- Romagna, in primavera, ad esempio, in tempo di suale è sempre viva, nonostante i divieti... alla fine crisi, hanno pensato che al posto di un banalissimo sappiamo come sopravvivere alle bufere. Anche a 'Trovatore' era meglio raccontare le pruriginose vi- quelle musicali, tanto per esemplificare. cende di una famosa trasgressiva signora, niente- Prendiamo, ad esempio, il nostro ecumenismo arti- meno che di Margareth Campbell, donna stico, il nostro cristiano senso antiembargo, la nostra sfacciatamente avida di danaro e di sfrenatezze ses- naturale avversione alla leghista guerra allo stra- suali, protagonista dell'opera di Thomas Adès; ed niero. Noi non ci tiriamo mai indietro ed, anzi, fac- anche a Siena, alla gloriosa Accademia Chigiana, ciamo vedere come si possa vivere in Italia di eretta per volontà del Conte Chigi, ricorrono alla musica ricorrendo soltanto agli stranieri. Fra le mani scrittrice Anais Nin, che fece tanto scalpore nella let- c'è capitato il programma di una stagione abruzzese, teratura del Novecento per i suoi racconti a conte- di Sulmona, della società 'Primo Riccitelli'. Una a nuto erotico, per l'unico titolo melodrammatico in caso. Una stagione niente male, le cui direttrici arti- cartellone nella 'settimana musicale' estiva ( 'Anais stiche sono quelle di una città che guarda lontano, Nin' di Louis Andriessen). A Taormina, infine, il ge- oltre l'orizzonte marino. E, infatti, proprio perchè niale regista Castiglione ha fatto di più facendo ap- educati a guardar lontano, a superare frontiere geo- parire nuda la Patanè-Turandot. Ancora! Ma il vero

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Taccuino

scandalo ci sarà quando in un'opera la vedremo dal- che mai l'informazione televisiva vorrà avvalersi di l'inizio alla fine, finalmente, vestita. Comunque bene un solo professionista in grado di riferire al pubblico hanno fatto: con un accaloramento indotto, ci della vita musicale italiana. A noi basta sentirci dire hanno fatto reagire alle fredde giornate dell'inverno che si trattava di un 'evento', che s'è chiuso con una del nostro scontento (economico). 'standing ovation', e che la sala era 'sold out'. Che, tradotto, vuol dire: il soprano ha fatto l'uovo, seduta stante, e siamo ai saldi. Che altro possiamo deside- Melologhisti a getto continuo rare?

Leggere Music@ fa bene U n nuovo, antico, genere musicale sembra ri- scuotere di questi tempi in Italia un insperato suc- cesso: il melologo. Lo amava Mozart, che non ne scrisse per la verità neanche uno, ma che ne utilizzò C’è capitato di ascoltare a Radio Tre, verso la fine la tecnica, ad esempio, nelle sue celebri musiche di di luglio, la registrazione del Vespro ( 1610) di Mon- scena per 'Thamos re d'Egitto'. Ma forse i più cono- teverdi - effettuata all'Auditorium Parco della Musica scono almeno quello, abbastanza noto e spesso ese- di Roma, in maggio - sul quale Music@ ha pubbli- guito, di Richard Strauss, 'Enoch Arden', che piaceva cato un ricco saggio a firma del direttore. L'ascolto tanto a Glenn Gould. In breve, il melologo nasce del Vespro monteverdiano è stato preceduto da una dalla felice combinazione di recitazione ritmata e presentazione affidata non abbiamo capito a chi. musica (Chi ne volesse sapere di più legga il bel vo- Senonchè, chi ha avuto modo di ascoltare la presen- lume di Cesare Scarton sull'argomento). Bene, que- tazione in questione, si sarà reso conto della gra- sto genere pare godere oggi di una grande fortuna. gnuola di stupidaggini ed inesattezze pronunciate Ma in una versione all'italiana: un attore recita dei in pochi minuti. A cominciare dalla spiegazione del- testi - quando per nostra disgrazia non lo fa l'autore l'espressione 'da concerto' che per l'illustre presen- medesimo con la voce impostata! - e qualcuno gli fa tatore, stava a significare che Monteverdi aveva da bordone, con uno strumento che va pescando redatto un Vespro da eseguirsi 'in concerto' - come qua e là musiche della grande tradizione. In questo desumeva dagli stili - e all'occasione anche in genere resuscitato non può sfuggire la presenza di chiesa; o dell'altra espressione: 'sopra canti fermi'; o qualche melologhista che ne sforna almeno un paio, sui 'due magnificat', dei quali, all'insaputa del pre- se non di più, a stagione. Poi li piazza in questo o sentatore, ne è stato eseguito uno solo. Bastava quel festival, in questa o quella stagione - solita- avesse letto sull'argomento Music@ per evitare mente attuando scambi di favori. E se saranno in quella figuraccia, il povero presentatore.@ pochi ad ascoltarlo, il melologhista prolifico si ven- dica, obbligando la radio a diffonderli 'urbi et orbi'.

Lasciateci qualche certezza

Nell'informazione radio televisiva tutto cambia continuamente. E noi ne siamo turbati. Cambiano direttori, cambiano stili, sigle, colori, tappeti sonori, posizioni; cambiano conduttori, cambiano argo- menti, forze politiche di riferimento, accoppiamenti. Tutto cambia e per noi comincia ad essere difficile se non impossibile orientarci in tante continue novità. A spazzare l'informazione televisiva è tornato il ci- clone Mentana, neo direttore del tg della '7', 'mitra- glia' di sempre ma nuovo colore dello studio, scrivania a forma di sette ecc... Una preghiera per tutti Rai, Mediaset, 7: per favore non ingaggiate nes- sun critico musicale, neanche mezzo per i sette tele- giornali nazionali, continuate come avete fatto finora. Non ci spiazzate, lasciateci almeno la certezza

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INTERVISTA

Robert McDuffie, il violinista innamorato di Roma Che cosa non ho fatto per avere il Guarneri

Per amore di Roma, un noto violinista americano, s'è inventato anche un festival da camera che ora viaggia a gonfie vele, anche se in procinto di cambiare direzione, sotto la spinta dei venti della crisi. E racconta come Philip Glass ha scritto, dedicandoglielo, un concerto per violino. di Pietro Acquafredda

Robert McDuffie con l’Orchestra Barocca di Venezia

liani - alcuni dei quali snobbati di un musicista di gran nome M cDuffie, violinista ameri- dalle nostre istituzioni musicali proveniente da altri mondi della cano dalla solida carriera interna- italiane; insisteremo nella denun- musica (jazz, folk ecc..), ha riser- zionale, innamorato di Roma, da cia fino a quando non ederemov vato una bella sorpresa, la prima quando per la prima volta vi risie- qualche cambiamento ! - ma italiana del 'Concerto n. 2 per vio- dette, ospite dell'Accademia ame- anche da musicisti provenienti da lino e orchestra' di Philip Glass, in- ricana, ha realizzato finalmente il tutti i continenti ed alcuni 'gioielli' titolato 'Le quattro stagioni suo progetto di venirci a vivere; se che egli stesso sta forgiando nella americane', di cui McDuffie è de- non per sempre, almeno tre setti- sua scuola violinistica alla Mercer dicatario e interprete; e della cui mane l'anno, inventandosi il University di Macom, Georgia, nascita può, di conseguenza, rac- Rome Chamber Music Festival, un USA. contare tutto per filo e per segno. piccolo ma sofisticato ed elegante L'edizione 2010 del festival came- Per la cronaca, in questi mesi, festival da camera, animato da ristico romano che, come ogni McDuffie, con l 'Orchestra Barocca giovani eccellenti strumentisti ita- anno, si arricchisce della presenza di Venezia che lo ha affiancato

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INTERVISTA

nell'esecuzione romana, sta com- Come sono nate le 'stagioni' per la vita. Inutile che le dica che piendo una lunga tournée in americane? le 'Stagioni' vivaldiane, un capola- America, proponendo nella me- voro, sono un punto fermo per desima serata, le Stagioni 'vene- qualunque violinista, me com- ziane' di Vivaldi e quelle 'Glass ha adesso una ragazza, vio- preso. In quel periodo stavo stu- 'americane' di Glass. loncellista, bella donna, trentacin- diando il 'Concerto n.1 per violino que anni. E' la sua musa. Sarà una e orchestra' di Glass, un brano Partiamo dall'idea del concerto; coincidenza , ma Glass, proprio in molto diverso da quello che poi a chi è venuta per primo? questo periodo, scrive molto ha scritto per me. Non ho pensato bene musica da camera. Ho pen- immediatamente a colleghi e cri- sato allora che fosse il momento tici certamente attratti da una no- La prima volta che ho parlato a giusto per domandargli qualcosa vità; ho pensato a me, al mio Glass del mio progetto, lui era onorato di scrivere un pezzo che lo metteva accanto a Vivaldi. Gli ho detto che lui era il 'Vivaldi d'America', e ne sono convinto, per ragioni che hanno a vedere con lo 'show business' ma anche con la presenza di una 'formula' tecnico-compositiva nella loro musica che li accomuna; e perchè Glass come Vivaldi, pur nella ri- spettiva ed anche ripetitiva for- mula, manifestano genio e personalità. E' facile ironizzare sulla 'formula' compositiva di Glass, ma è innegabile che dentro la sua formula, esiste una magia. Qualcuno taccia di mediocrità Glass proprio per tale sua formula compositiva, a tutti nota che tutti conosciamo; ma dentro quella formula, lo ripeto, c'è qualcosa di magico.

E comunque non è che la magia gli riesca sempre. Mentre sono pienamente riusciti i suoi film- opera su genialissime pellicole di Jean Cocteau, il balletto ' Le Streghe di Venezia', le colonne sonore per Godfrey Reggio - fra cui il bellissimo 'Anima Mundi' per violino. Le racconto per filo e futuro. Ho deciso di andare da lui commissionato dal gioielliere per segno come m'è venuta la - lo conoscevo appena - e ci sono Bulgari – uno dei suoi ultimi idea. Confesso che l'idea m'è ve- andato. Gli ho detto: secondo me spettacoli, quello su poesie del nuta mentre facevo la doccia e, tu sei il Vivaldi d'America, se non ti canadese Cohen, era assai mo- come mi capita spesso, sognavo. dispiace; io voglio un nuovo desto. Sognavo qualcosa di nuovo di brano da te ed il titolo deve es- me. Otto anni fa io e la mia fami- sere 'Le quattro stagioni'.' glia venimmo per la prima volta a Era terribile, ha ragione. Noioso. Roma, decisi a viverci, semplice- Quindi anche il titolo, fin dal- Però confermo che Glass conosce mente perchè io sono 'pazzo' di l'inizio, è stato un suo preciso il segreto per riscattare la bana- Roma; ci restammo per sei mesi. suggerimento? lità. Glass è un grande talento, è Prima di arrivare a Roma mi capi- un genio. tava spesso di pensare ad un nuovo progetto per la carriera e Lui mi ha risposto: sì, voglio farlo.

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INTERVISTA

Abbiamo pensato anche ai so- ziale) che tu puoi eseguire, anche netti, come in Vivaldi, e Glass ha indipendentemente dalle 'sta- Torniamo a otto anni fa e cam- subito fatto il nome di Allen Gin- gioni', quando fai concerti; in- biamo argomento. Lei sarebbe sberg. E' il nome giusto,gli ho somma quattro pezzi per violino venuto a Roma, perchè innamo- detto; poi sono partito per Roma. solista, quattro possibili bis. Com- rato di Roma. Ma è l'unica ra- Nel frattempo ha scritto opere, plessivamente una decina di mi- gione? colonne sonore, e il nostro pro- nuti, è un regalo per te; non ti getto si è arenato. Dopo sette costa nulla. anni sono tornato alla carica; fi- Molti anni fa, nel '93, avevo fatto nalmente ho trovato i soldi neces- Non era costato già abbastanza una tournée in Estremo Oriente sari, molti soldi - Glass è oggi il il concerto? con l'Orchestra dell'Accademia di compositore più popolare e più Santa Cecilia e con Eschenbach come direttore, e quella fu la mia cono- Lui è furbo, è il proprietario della prima visita a Roma, ed anche al- sciuto; sua compagnia, è un' industria, l'origine del mio innamoramento ogni un vero uomo d'affari. aM non lo per la vostra città. giorno in giudico per questo, sono anch'io qualche convinto che il musicista deve di- Come mai Eschenbach? parte del ventare anche impresario di se mondo stesso. Ad agosto del 2009 mi ha viene ese- mandato il primo 'Movimento', su- Lui era il direttore del festival di guita la bito dopo il secondo 'Movimento' Sapporo. Lo conoscevo anche sua mu- che è quello che, secondo me, perchè avevo fatto concerti con sica, per- reca evidente, e più degli altri, la Justus Frantz, un tempo suo so- ciò non è sua firma. Dopo verloa studiato dale pianistico, in un duo molto difficile sono andato a farglielo sentire. noto all'epoca. Conobbi lì i mera- immagi- Quando ha ascoltato il secondo vigliosi orchestrali di santa Cecilia, nare che movimento, mi ha detto: non familiarizzammo e, prima di la- una com- credo di aver mai scritto qualcosa sciarci, mi dissero: devi venire a missione a di così bello. Nel quarto, per il Roma. lui, abbia quale gli avevo chiesto tanta un costo energia, Glass ha fatto esatta- E poi finalmente ci venne la molto alto. mente quello che gli avevo chie- prima volta. Mi ha aiu- sto e volevo. Quando l'ho suonato tato il mio per intero gli ho confessato che agente, non avrei cambiato neanche una Suonai alla Conciliazione. Dal con il nota. E' venuto a Toronto per la primo momento in cui arrivai a quale ab- prima mondiale; tutto esaurito, Roma mi sentii a mio agio, come a biamo tro- tremila posti, l'esecuzione è stata casa, e non ci ho messo molto a vato accolta con una standing ovation, convincere la mia famiglia a ve- cinque un boato. nire a vivere a Roma. Ogni tre commit- anni sono venuto a Roma a lavo- tenti, cin- Che fine hanno fatto i versi di rare presso l'Accademia ameri- que sponsor. Negli Stati Uniti, Ginsberg? cana, dove ho cominciato a Toronto, Aspen e due Università. lavorare sui compositori moderni. Con Glass ci siamo parlati su al- Quando ero giovane, ero molto cune modalità. E io gli ho ribadito Ci sono voluti sette anni per avere pieno di me, volevo suonare Bee- che volevo il vero Philip Glass. la musica, non volevo attendere thoven, Brahms e Sibelius... La Non ha voluto titolare i vari movi- altri sette per i versi. Glass ha de- musica moderna non mi interes- menti, ha lasciato tale compito al ciso di rinunciare ai versi; nel frat- sava. Poi c'è stato il concorso per pubblico che può decidere quale tempo, per la sua 'Sinfonia n.5' ha l'Orchestra della Juilliard, per il movimento è l'estate e quale l'in- adoperato versi di Ginsberg, quale occorreva studiare Barber; verno ecc.. Comunque quattro scritti precedentemente. E così le un concorso che volevo assoluta- movimenti. Poi mi ha detto: io vo- stagioni sono le sue stagioni, di mente vincere, come poi è stato, e glio fare qualcosa per te, proprio Glass e di nessun altro, non è mu- per quattro anni sono stato per te, voglio scrivere quattro sica a programma; e i titoli, se 'spalla' dell'orchestra. Ho suonato 'songs' ( tre e un preludio ini- crede, glieli dia il pubblico. con tutti i più grandi direttore, ka-

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INTERVISTA

rajan compreso. In quegli anni ho ogni due minuti. Ora credo che dalle scuole? lavorato spesso con noti composi- abbiamo trovato la formula giusta Me lo chiedo continuamente e mi tori americani, lì ho capito qual per proseguire nell' impresa. Io lo vado dicendo che occorre fare era il mio ruolo. Io non sono il faccio perchè sono pazzo di qualcosa, bisogna trovare una ri- creatore, sono il 'corriere' della Roma, ma anche perchè molti sposta, altrimenti che ce ne fac- musica. Da quelle esperienze e musicisti italiani credono in que- ciamo delle scuole, se poi i dalla coscienza che ne è derivata, sto festival e vogliono che conti- giovani, una volta preparati a do- la mia vita è cambiata radical- nui. Finalmente abbiamo vere, non trovano lavoro? mente. Dopo l'incontro con Bar- sostenitori anche italiani; in Ame- -E i trenta milioni di cinesi che stu- ber ho cambiato anche repertorio rica qualcuno mi diceva: guarda diano pianoforte che faranno, se- e mi sono proposto di promuo- che a Roma sono disposti a dare condo lei? mica avranno tutti la vere la musica moderna ameri- una festa per te, ma non a tirar carriera di Lang Lang? cana. Avevo quarantaquattro anni fuori soldi. Invece, devo dire che Me lo sono chiesto spesso, ma quando sono venuto a vivere a non è vero, noi gente disposta a non so dare una risposta. Roma, mia moglie ha lasciato il tirar fuori soldi li abbiamo trovati. suo lavoro, i miei figli sono andati Ora il festival è quasi perfetto; Forse suoneranno per piacere, ri- a scuola sulla Portuense. manca ancora qualche cosa nel scoprendo un'attività che noi oc- settore didattico - quest'anno ab- cidentali abbiamo inventato e Poi a Roma c'è tornato, come di- biamo ospitato anche un pianista sperimentato in passato ed ora rettore di un festival. del Conservatorio dell'Aquila. Ma invece tendiamo a dimenticare, non basta. a cancellare del tutto. Ed ora cambiamo argomento. Chi cono- Sì, volevo tornare a Roma, ma non Come sarà in futuro il festival? sce dei nostri violinisti, visto che come turista, come musicista. Ho anche quelli noti non suonano pensato ad un festival da camera. spesso e regolarmente in Ame- Ho incontrato la persona che per Dall'anno prossimo il festival si rica? prima mi ha dato una mano a farà ogni due anni; mentre negli mettere su un festival: Giuseppina anni in cui non si fa il festival vero Caltagirone, che ho conosciuto in e proprio, faremo master class. Ai Ughi, Accardo; qui ha suonato una festa a Villa Taverna, resi- giovani voglio dare insegnanti at- Massimo Quarta - è bravissimo! - denza dell'Ambasciatore ameri- tivi nel mondo musicale, non vec- a Ughi devo molto. Quasi tren- cano (L'ambasciatore mi aveva chie glorie che vivono di ricordi. t'anni fa , all'inizio della mia car- invitato a suonare per Silvio Berlu- L'anno prossimo master class, con riera, lui ha cancellato un suo sconi, che ha un grande carisma, una selezione a livello mondiale, e concerto in America, a San Franci- lo confesso... ma io ho idee di sini- un concerto di gala alla fine. E sco. Avevo ventitre anni ed avevo stra; mi ha invitato a partecipare così prendo 'due piccioni con una appena firmato con il mio al Maurizio Costanzo Show. Per- fava' (tradotto in americano: corsi agente, che mi ha telefonato per chè no? ho provato con Elena e festival, senza spendere molto domandarmi se volevo sostituirlo; Matteucci, pianista, e ci sono an- tutti gli anni). E voglio offrire a ho accettato naturalmente, e così, dato. Mi sono divertito moltis- questi giovani e bravissimi musi- grazie ad Ughi, è cominciata la simo). Poi ho rivisto Giuseppina in cisti anche gli strumenti per di- mia carriera. una pizzeria a Via di Ripetta, e le ventare imprenditori di se stessi, ho detto della mia intenzione di devono diventare molto 'sexy', Come ha avuto uno strumento fare un festival da camera a Roma. avere appeal, e poi voglio mo- così bello, il Guarneri del Gesù? Questo accadeva sette anni fa. Al- strarli al pubblico romano. lora ero naif, non sapevo come si Avremo ventisei studenti, tutti metteva su un festival, come si archi, ai quali voglio insegnare Io sono uno dei proprietari. Siamo cercavano i soldi. Adesso ho im- anche come costruirsi una car- in sedici ma io sono l'unico violini- parato molte cose, e sono il presi- riera. Il mondo sta cambiando , sta; siamo una cooperativa. Quin- dente della Fondazione italiana sta cambiando la vita musicale, dici anni fa, ho cominciato a nata per sostenere il Rome Music occorre averne coscienza. Il gio- registrare dischi e volevo un vio- Chamber Festival( c'è anche una vane musicista non può sentirsi lino che fosse all'altezza della mia fondazione americana). Oggi non spaesato, quando esce dalla sala carriera. Avevo allora un Galliano, è facile trovare sostenitori in Italia da concerto. ma un Galliano finto. Ho provato come in America, ma in Italia è il mio attuale violino presso un ancor più difficile che in America, S'è chiesto, prima di tutto, cosa liutaio tedesco che, ho saputo perchè qui le leggi cambiano fanno i giovani quando escono dopo, era il proprietario. Mi sono

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INTERVISTA

detto: questo violino o lo compro quasi sconosciuto? o lo rubo. Deve essere mio. Era il 1995, ed il violino costava tre mi- Ho suonato quattro o cinque lioni e mezzo di dollari. Ho chiesto volte in Italia; spesso in Germania ad un amico, un uomo d'affari: ed altrove. Non so, sono i casi dimmi che devo fare, non voglio della vita. @ naturalmente avere il violino per un anno e poi restituirlo. Voglio avere questo violino almeno per venticinque anni, fino al ompi-c mento dei sessantacinque anni. Sono stato fortunato, perchè il liu- taio, essendo il proprietario, po- teva aspettare. Quando sono tornato alla carica, il liutaio aveva da poco aperto uno studio in America e quindi era interessato a far suonare un suo strumento ad un violinista americano. Trascorsi tre anni, dopo tentativi ed errori, abbiamo formato un'associa- zione: minimo si doveva pagare centomila dollari - ma c'e stato anche chi ha pagato un milione di dollari. Quando avrò sessantacin- que anni, come Faust la sua anima, io devo riconsegnare il mio violino.

Sembra davvero baciato dalla fortuna nella sua vita, non le sembra?

Io ho paura di perdere. Ha ra- gione, quando ho avuto il pro- blema del violino, abbiamo trovato la soluzione. E' uno dei più bei violini del mondo, datato 1735. Ora ho cinquantadue anni, e avrò il mio violino ancora per tredici.

Lo sa che il suo violino, per la forma ed anche per il suono sembra uno Stradivari?

Per quanto riguarda il suono, devo ammetterlo, ha la persona- lità di uno Stradivari, ha una voce dolcissima nel registro acuto, ma in quello centrale è Guarneri.

Per finire. Lei che ha suonato con quasi tutte le grandi orchestre americane, come mai in Italia è

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Orchestra Conservatori

Debutta l'Orchestra dei Conservatori italiani QUALE FUTURO?

Il ricco programma di 'Suona Francese', festival itinerante di musica romantica, orga- nizzato dall'Ambasciata di Francia a Roma, della durata di tre mesi, si è concluso a L’Aquila, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

la singolare opera che Berlioz medesimo così spiegò: La storica Basilica aquilana, la cui facciata di re- “ è stata mia intenzione scrivere una serie di scene cente è stata nuovamente restituita alla vista di tutti, orchestrali, dove la viola solista, attraverso la sua ca- dopo i restauri avviati da prima del terremoto, ha pacità espressiva, possa essere più o meno il sog- ospitato un concerto dell’Orchestra Nazionale dei getto narrante. L’opera nasce dalle mie esperienze di Conservatori Italiani, sotto la direzione del francese viaggiatore attraverso le montagne dell’Abruzzo. Per Fabien Gabel, con Lisa Berthaud, viola solista. In pro- mezzo della viola solista vorrei ricreare, alla maniera gramma, di Luigi Cherubini, l'Ouverture dell'opera del personaggio Harold di Byron, una sorta di sogno 'Le due giornate o l'Aquaiolo' e la 'Sinfonia per or- melanconico che questi meravigliosi paesaggi evo- chestra con viola solista' di Hector Berlioz, 'Aroldo in cano'. Italia', nella quale risuonano echi delle visite in 'Les deux journées, ou Le porteur d’eau' (Le due gior- Abruzzo del musicista francese, nel periodo in cui nate o l’acquaiolo) - della quale in apertura di con- era residente a Roma, a Villa Medici, in particolare certo s'è ascoltata l'Ouverture - fu scritta da

nella 'Serenata di un montanaro abruzzese alla sua Cherubini verso la fine del periodo rivoluzionario bella', terzo dei quattro movimenti di cui si compone francese ed eseguita nel gennaio del 1800. L’opera

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Orchestra Conservatori

trae spunto da un fatto di cronaca del periodo rivo- nora non ha mai avuto. Ma questo dipende soprat- luzionario, ma per timore della censura fu retrocesso tutto dal Ministero e da chi ha la diretta responsabi- al 1647, al tempo del Cardinale Mazzarino. 'Le due lità dell'orchestra che, questi problemi, giornate' furono, insieme a 'Medea', l’opera che co- evidentemente non si è posto, negli anni, seppur nobbe maggior successo nei teatri europei del pochi, da quando è formalmente attiva. Occorre che, tempo. L’Ouverture, di raro ascolto, è stata presen- d'ora in avanti, all'Orchestra - se si vuole che l'esperi- tata nella versione originale stampata e curata dalla mento continui e che soprattutto abbia un senso - si Fondazione Bru Zane per la musica romantica. dia tutto ciò che serve a trasformare un bel gruppo di Il Concerto ha rappresentato il vero debutto dell'Or- giovani, bravi - a L'Aquila l'hanno dimostrato - e non chestra Nazionale dei Conservatori di Musica che pagati, in un'orchestra. E cioè, una semistabilità, un negli anni precedenti era stata 'prestata' ad istitu- direttore musicale all'altezza del compito, frequenti zioni non sempre degne e in grado di rappresentare periodi di studio seguiti da tournée. Anche in previ- per i bravi giovani musicisti italiani una vetrina ade- sione di futuri progetti, già ventilati, come quello che guata. L'Orchestra a L'Aquila s'è presentata nella sua potrebbe vederla impegnata in un prossimo festival forma migliore, e le sue possibilità si intravedono. italo-francese, da svolgersi in Francia, dal titolo Certo è ancorta presto per parlare di una orchestra 'Suona Italiano', manifestazione gemella del Festival vera e propria che, come i musicisti sanno, ha biso- franco-italiano, 'Suona Francese', che all'Aquila, que- gno di lavoro continuo, di affiatamento e di una st'anno, ha avuto significativa ed apprezzata conclu- guida musicale stabile, capace ed autorevole che fi- sione. @

Il saluto dell'ambasciatore francese

provinciali e comunali abbiano risposto favorevol- Cari amici, siamo riuniti qui questa sera, per il mente al nostro desiderio di tenere questo concerto concerto conclusivo della nostra stagione concerti- di chiusura proprio a L’Aquila. Questo ha permesso stica “Suona francese” 2010, che si è svolta da aprile all’Ambasciata di Francia in Italia di poter testimo- a giugno in tutta Italia, coinvolgendo un grandis- niare oggi la sua solidarietà verso gli abitanti del- simo numero di artisti francesi e italiani. l’Abruzzo e di manifestare la sua volontà di offrire Voglio innanzi tutto ringraziare caldamente Monsi- loro un piccolo tributo musicale, con l’augurio di gnor Giuseppe Molinari, Arcivesco di L’Aquila, per una pronta rinascita anche culturale. aver messo a nostra disposizione la Basilica di Santa La Francia, come ha annunciato il Presidente della Maria di Collemaggio. Repubblica, ha deciso di sottolineare questa solida- Questo magnifico esempio del patrimonio artistico rietà anche attraverso altri atti. In modo particolare, della città di L’Aquila, purtroppo anch’esso forte- scegliendo di adottare la chiesa di Santa Maria del mente danneggiato dal terribile sisma di un anno fa, Suffragio e di sviluppare una vera collaborazione as- ci offre la sua splendida cornice per ospitare que- sieme ai nostri amici italiani per la ricostruzione di st’ultimo concerto di musica romantica. Un concerto questo monumento simbolo della città di L’Aquila. allo stesso tempo francese e italiano, che vuole sim- Aldilà del coinvolgimento del potere pubblico, vo- boleggiare i forti legami musicali che da sempre uni- glio evidenziare lo straordinario movimento di soli- scono la Francia e l’Italia. Ed è per questo che darietà testimoniato in Francia e l’impegno delle saranno proposte questa sera musiche di due grandi numerose imprese francesi per il loro sostegno alla compositori dei nostri rispettivi paesi quali sono ricostruzione. Voglio inoltre sottolineare l’impegno Luigi Cherubini e Hector Berlioz. della Fondazione Palazzetto Bru Zane, del gruppo Voglio ringraziare anche il Dott. Giorgio Bruno Ci- Sanofi ventisA e della Fondazione 'Nuovi Mecenati' vello, Direttore Generale dell’AFAM (Alta Formazione che hanno sostenuto l’evento di oggi. Artistica e Musicale del MIUR). Grazie al suo determi- Monsignore, gentili autorità, cari amici Aquilani, la nante impegno, si esibiranno per noi i migliori allievi Francia si è impegnata e continuerà ad impegnarsi dei Conservatori di musica di tutto il paese, diretti accanto a Voi per la rinascita di questa bellissima dal giovane Maestro Fabien Gabel e accompagnati città. Auguro a tutti voi una bellissima serata. dalla viola solista di Lise Berthaud. S.E. Jean-Marc de La Sablière Sono particolarmente lieto che le autorità regionali, Ambasciatore di Francia in Italia

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Fogli d’Album JUNI ORCHESTRA: LA SALVI L’ACCADEMIA

l'Opera Studio, alla quale Cagli tiene tanto per i suoi 'cromosomi' rossiniani ma che, semmai, potrebbe più logicamente sorgere presso un teatro d'opera, piuttosto che in una istituzione sinfonica? Anche perchè, salvo che in questi ultimi tempi, l'Accademia Chi non è rimasto colpito dall'appello - sacro- non ha mai travasato con regolarità e continuità - santo! - lanciato dal Sovrintendente Cagli a favore come era logico aspettarsi - i vincitori dell'Opera della Juni Orchestra? La Juni Orchestra è l'orchestra Studio nelle sue attività concertistiche ufficiali. Al- di ragazzi che l'Accademia di Santa Cecilia di Roma lora, se è un lusso, tutto 'cagliano' (un altro sovrin- alleva da anni, compiendo un'operazione che lo tendente l'Opera Studio non l'avrebbe mai stesso Sovrintendente ha accostato a quella che An- impiantata, è chiaro!) questo lusso, in tempo di crisi, tonio Abreu ha creato in Venezuela con il 'Sistema si può smettere, a favore della Juni Orchestra. Ma delle orchestre infantili e giovanili' - altro mondo, sia Cagli ha già risposto a questa obiezione: l'Opera Stu- detto con chiarezza e senza nulla togliere all'Accade- dio va avanti con finanziamenti e sponsor ad hoc. Ed mia romana - e che pare sta per essere impiantato allora, eserciti tutto il suo fascino personale e la sua anche in Italia. La Juni Orchestra rischia di chiudere capacità di persuasione per dirottare quei finanzia- dopo anni, per effetto della dannata crisi. In con- menti alla Juni Orchestra, invece che all'Opera Stu- creto, perchè non sa dove e come reperire 120.000 dio. Se anche questo non è possibile, deve sempre Euro che, aggiungendosi ai 100.000 Euro circa che i fidare nel benefattore. Oppure... oppure un'ultima ragazzi pagano di quota associativa, costituiscono il strada ci sarebbe. Bussare alla 'Compagnia della costo annuale dell'iniziativa. Un tempo quei 120.000 Musica' di Ludovica Purini. La Compagnia, nata da Euro provenivano da finanziamenti pubblici che ora un feeling irresistibile con l'Accademia, da qualche sono venuti a mancare. Cagli cerca dunque 120.000 anno finanzia il 'September Concert' (molti soldi, Euro. Possiamo suggerirgli dove cercarli, se non gli con i quali potrebbe mantenerne tre o quattro di riesce di trovare un benefattore, neppure tanto ge- Juni Orchestra) e il Sistema di Abreu in Venezuela. neroso? Innanzitutto, visto che la crisi va avanti da al- Perchè Cagli non supplica la Purini di girare quei meno un anno, poteva non buttare al vento quei soldi alla Juni Orchestra? Avrebbe più d'una ragione 24.000 Euro che ha dato in un anno al figlio di Bal- per farlo e la Purini per acconsentire. Innanzitutto ducci, Filippo, che lui ha assunto, con contratto a ter- perchè è italiana; poi perchè è una delle poche mine, certamente non per chiara fama e chiari meriti esperienze di avvicinamento dei ragazzi alla musica; (la storia è ben nota ed anche Music@ ne ha più e, infine, perchè permette di sperare che un domani d'una volta parlato). Dunque se avesse risparmiato, ci potrà essere un nuovo pubblico, più giovane, per oggi avrebbe avuto bisogno di 96.000 Euro, che la musica in Italia. E se neanche questa strada fosse sono certamente una bella cifra, ma inferiore a risolutiva, non resterebbe che mettersi in cerca del 120.000. Perciò mancano sempre 120.000 Euro. Al- benefattore dal cuore d'oro. Noi ci abbiamo provato; lora provi ad operare qualche scelta fra le tante atti- ma non potevamo che dare suggerimenti. vità che l'Accademia ha messo in cantiere in questi P.S.Apprendiamo all'ultimo momento che il pro- anni. Cominciamo dal settore delle pubblicazioni. blema è stato risolto anche con l'allontanamento di L'Accademia pubblica, ad esempio, libri a getto con- uno dei due direttori impegnati, Antonio Pantane- tinuo, libri che rientrano nel capitolo 'ricerca musico- schi, e con il conseguente risparmio del ricco cachet. logica' dell'attività dell'Accademia. Non tutti. Se A dirigere i due gruppi orchestrali di bambini ora è occorre tagliare, deve chiedersi: due o tre libri in più rimasto Simone Genuini. Per il gruppo di ragazzi, in- o la Juni Orchestra? Per noi la risposta è : Juni Orche- vece, scende in campo l'assistente di Pappano, Carlo stra. E qualche risparmio ci sarebbe. Certo Cagli ver- Rizzari. @ rebbe a dirci che i fondi con i quali l'Accademia pubblica libri, appartengono ad un capitolo di spesa (e di finanziamento) differente; e i due capitoli di spesa non possono essere scambiati. Se è così, cer- chiamo altrove, sempre che nel frattempo non rie- sca a trovare l'agognato benefattore. E se chiudesse

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IlIl “mio”“mio” SaramagoSaramago perper MUSICA@MUSICA@ piccolopiccolo romanzoromanzo didi AzioAzio CorghiCorghi

susu capitolicapitoli didi PietroPietro AcquafreddaAcquafredda

pubblica, lessi il romanzo di José Saramago. Affasci- nato, cercai di mettermi in contatto con l’autore per P.A. - CARO AZIO, MI PERMETTO DI un'eventuale trasposizione sul piano del teatro musi- FORMULARTI ALCUNE DOMANDE ALLE QUALI cale. L’operazione “diretta” non riuscì e dovetti chie- SPERO TU VORRAI RISPONDERE RACCON- dere aiuto ad Alberto Sinigaglia e Mario Rigoni Stern TANDO IL’TUO' SARAMAGO. MI PIACE- per riuscire ad avere, un anno più tardi, una risposta. REBBE SAPERE COME HAI PENSATO DI RICORRERE A SARAMAGO COME LIBRETTI- STA IL VOSTRO PRIMO INCONTRO

A.C. - Dopo l’andata in scena nel maggio 1984, al A.C. - Già stavo per rivolgermi a un nuovo soggetto Teatro Regio di Torino, di Gargantua - da Rabelais su tratto da “Notti al Circo” di Angela Carter, quando, il libretto di Augusto Frassineti - mi si richiedeva una giorno del mio compleanno del 1985, ricevetti la let- tera con la quale Saramago si dichiarava disponibile nuova “opera lirica”. Addirittura fioccavano i suggeri- menti su probabili soggetti che spaziavano da Pan- ad incontrarmi. Il che avvenne a Roma, in casa di Lu- tagruel a Tartarin de Tarascon. Nutrivo dubbi ciana Stegagno Picchio, presente Rita Desti la sua sull’accogliere o meno le proposte perché, nel testo traduttrice. Esposi a José l’idea di un'opera lirica rabelaisiano adottato, anche il personaggio femmi- tratta dal suo libro: l’idea di un “Orfeo al femminile"... nile esisteva soltanto in termini simbolici. Lui tagliò corto richiedendomi invece il titolo del- Nell'estate dello stesso anno, interessato dalla recen- l'opera. BLIMUNDA! gli risposi sicuro. Lui confermò sione di Memoriale del Convento apparsa su La Re- sorridendo. Per una felice concomitanza di eventi, l’opera andò in scena al Teatro Lirico nella Stagione 27 MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 26

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1989-90 allestita dal Teatro alla Scala. lungo, come se si producesse e rivelasse nella stessa Saramago venne così a Milano per la rappresenta- anima umana, che mi portò, senza alcuna resistenza, zione e per l’occasione la Facoltà di Letteratura Por- con l'umiltà di chi accetta un dono del quale non si toghese dell’Università organizzò un convegno a lui sente degno, a raccoglierlo in un semplice libro, nell'at- dedicato. Era stato da poco pubblicato L’anno della tesa, inconsapevole, che la Musica venisse a raccogliere morte di Ricardo Reis ed egli stava scrivendo Il Van- ciò che è sua esclusiva pertinenza: questa estrema vi- gelo secondo Gesù Cristo. brazione che è insita in tutte le parole e in alcune in Furono giorni bellissimi, con scambio di opinioni po- modo straordinario". litico-culturali rivolte al futuro (che poi tradì le nostre speranze). Parole e intuizioni musicali che accompagneranno il nostro comune lavoro fino al POEMA SINFONICO RAPPORTO LIBRETTISTA MUSICISTA (sette scene da Blimunda) in cui emerge, dal corpo della grande orchestra, il primo Violoncello solista. Piero Rattalino, direttore artistico del Teatro Regio di E’ stato José Saramago ad aiutarmi nel passaggio fra Torino e committente del GARGANTUA, fu la prima il modello che considera "paritetica" la confluenza persona alla quale accennai l’idea di trarre un’opera dei vari generi artistici nell'opera e quello di una da Memoriale del Convento. Dopo avere letto il ro- drammaturgia in cui il tipo, le connessioni e la qua- manzo, la sua reazione fu piuttosto negativa: “Azio, si lità delle invenzioni musicali costringono il composi- tratta di un’epopea, com’è possibile?”. Per sostenere il tore a essere il vero drammaturgo, il responsabile mio progetto, mi riparai nell’angolo definito “storia "primo" dell'evento teatrale. Nel corso delle varie con la s minuscola”: la parte che maggiormente mi conferenze introduttive alle rappresentazioni di BLI- interessava per la entusiasmante presenza del perso- MUNDA sia alla Scala di Milano che al S.Carlos di Li- naggio femminile. Ero conscio tuttavia che non avrei sbona, nel suo modo di porsi al di fuori delle potuto fare a meno della prediletta dimensione co- responsabilità nella realizzazione della sceneggia- rale (popolo e potere), quella appartenente ai perso- tura, Saramago mi ha costretto a "palesare" ciò che naggi della “Storia con la S maiuscola”. avevo gelosamente tenuto nascosto e già in parte Ottenuta l’approvazione, iniziai ad abbozzare la sce- era avvenuto con la composizione di GARGANTUA. neggiatura. Mano a mano che procedevo nell’opera- Ovvero, aldilà della storia, delle situazioni, dei sim- zione, il testo rivelava potenzialità sempre maggiori. boli e delle metafore esposti nel libretto, è il "modo" Paradossalmente, come spesso accade nell'opera li- con cui il tutto viene a essere re-interpretato che può rica, la storia romanzata veniva a sostituirsi alla Storia rendere più o meno valido il risultato dell'operazione vera, nel tentativo di apparire come la sola accetta- musicale. bile anche se dipendente dall'altra. Di qui l'idea di stendere una “sceneggiatura” che scorresse vertical- Quando si parla di “esperienze condivise” occorre mente, dall’alto in basso, su tre fasce parallele (spa- pure considerare, come fattore decisivo di una zio acustico - spazio immaginario - spazio reale) al scelta, l’interferenza di un evento imprevedibile. Eb- fine di ealizzarer la contemporaneità degli eventi bene, proprio in occasione della ripresa di BLI- narrati dallo scrittore. MUNDA al teatro S.Carlos di Lisbona, nel 1991, a Saramago accettò la mia proposta, come pure la causa di uno sciopero dell’orchestra che costrinse a scelta dei frammenti testuali destinati al Libretto. So- rinviare lo spettacolo al giorno successivo, venne av- stanzialmente mi diede, come si suole dire, “carta viato il progetto di DIVARA. La sera stessa in una trat- bianca”. Ne venne fuori una storia d'amore sullo toria portoghese, Will Humburg, allora fresco di sfondo di uno "storico scontro verticale" fra pesan- nomina come Direttore stabile del teatro di Münster, tezza e leggerezza: da una parte il grande monu- propose a Saramago e al sottoscritto, la realizzazione mento di Mafra, dall'altro l'aerostato "Passarola" sul di un’opera che avesse attinenza con le celebrazioni quale volerà una "trinità sovversiva" formata da un previste per il 1993 nella città tedesca. gesuita inventore, un soldato cui manca la mano si- Un mese più tardi scrivevo a Saramago: nistra e una donna strega innamorata. Senza rinun- ciare alle scene corali, avevo trovato il personaggio “ (...) eccomi pronto a farti pervenire quanto fin qui rac- femminile che cercavo. La Storia ufficiale ci dice che colto concernente l'opera sugli Anabattisti. (…) ho l'aerostato concepito dal padre gesuita non volò tratto dal libro di Ugo Gastaldi, alcuni appunti che mai, la storia romanzata lo fa volare grazie alle vo- penso possano interessarci (ovvero gli anni 1534-35 lontà dei moribondi raccolte da Blimunda, donna dai dell'Anabattismo a Münster); ho dapprima abbozzato poteri occulti e dal nome "strano e raro" sul quale lo un progetto tenendo in considerazione le indicazioni stesso autore del romanzo s'interroga così: relative alle strutture e all’organizzazione del teatro, poi "Sarà stato, immagino, quel suono rivelatore del vio- ho dato un'occhiata al materiale inviatomi dall'Archi- loncello che abita il nome di Blimunda, profondo e vio di Münster.

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A questo punto non ti resta che accogliere la scritta ra- che alla semplice e tante volte equivoca tolleranza, al belesiana posta all’ingresso della città di Thélème: "Fa riconoscimento dell'identità profonda degli esseri ciò che vuoi"! La storia è tutta da scrivere (…) ed è una umani e una condanna di qualsiasi dottrina che ne fac- storia di Musica-Teatro-Danza. Io ho abbozzato qual- cia dei nemici di se stessi”. che idea ma, non avendo alle spalle "Memorial do Con- vento", mi è piuttosto difficile concepire una Resta da aggiungere che all’indomani del catastro- sceneggiatura. (…) E la Musica? Quale parte avrà? An- fico “11 settembre 2001”, il fondo apparso su La Re- cora non mi è perfettamente chiaro ma, mi accorgo in pubblica, a firma di José Saramago, s’intitolava: In questo momento, di averla sistemata al "primo posto" Nomine Dei. (povero me!). Ho suggerito un titolo ma è probabile tu possa trovarne uno migliore dopo la stesura del testo. L’atto unico Il dissoluto assolto è stato concepito da Per il resto: buon lavoro (io intanto scriverò un balletto Saramago su mia sollecitazione (in parte prove- in compagnia del Rossini francese)!”. niente dalla committenza trattandosi dell’anniversa- rio mozartiano). La gestazione è pertanto avvenuta Mentre io lavoravo a “un petit train de plaisir”, José attraverso un serrato dialogo fra lui, autore del testo portava avanti il Libretto. A lavoro ultimato m’inviò il teatrale (poi pubblicato autonomamente) e la sce- testo con il titolo “Acqua e sangue”. Prendendone vi- neggiatura-libretto da me proposta. Un fitto scam- sione mi trovai a ripetere l’esclamazione di Rattalino: bio epistolare via e-mail, svolto tra il novembre del “…è un’epopea, un dramma bellissimo, con tante 2003 e l’ottobre del 2004, dà testimonianza della suggestioni, purtroppo a me occorre un Libretto!”. Di progressiva e travagliata messa a fuoco dell’opera- fronte a me stava la spietata disumanità della Storia, zione. nella ricostruzione fatta da Saramago, degli eventi Nella sua prefazione all’edizione del testo teatrale si accaduti a Münster fra il 1534-1535: scontro fra legge: grandi ideali comunitari e potere politico-religioso, forti passioni umane e individuali meschinità, dege- “(…)Vero è che avevo sempre pensato che Don Gio- nerazione di un movimento rivoluzionario, assedio e vanni non poteva essere tanto cattivo come nel tempo caduta della città. Dopo lo scambio continuo delle lo avevano dipinto da Tirso de Molina in poi, né Donna reciproche osservazioni, nel corso della definitiva Anna e Donna Elvira delle creature tanto innocenti, per stesura del libretto (ovviamente le mie furono richie- non parlare del Commendatore, puro ritratto di un ste di tagli o spostamenti di scene), prese forma onore sociale offeso, né di un Don Ottavio che a stento l’idea principale dell’opera, quella che, all’indomani riesce a dissimulare la vigliaccheria sotto le affabili bat- della prima esecuzione, venne utilizzata come titolo tute che va via via declamando nel testo di Lorenzo Da di una recensione: “in DIVARA le donne cantano e gli Ponte. Azio Corghi insisteva, insisteva, e allora, come uomini recitano”. Anche in questo caso, come in BLI- ultima possibilità, attratto dalla sfida, ma nello stesso MUNDA, il personaggio femminile, sotto l’aspetto tempo intimidito dalla responsabilità dell’impresa, gli della drammaturgia musicale, prese il sopravvento. dissi che se mi fosse venuta un’idea, una buona idea, ci Di conseguenza il titolo principale dell’opera di- avrei provato.(…) venne DIVARA al quale i drammaturghi tedeschi ag- giunsero come sottotitolo “WASSER UND BLUT” (la Nell’impostazione del Libretto si può osservare come traduzione della prima stesura). Quando poi Sara- il ruolo punitivo del Commendatore, il quale non rie- mago decise di pubblicare il testo originale come sce a trascinare Don Giovanni all’inferno, sia inter- autonoma opera di teatro, il titolo cambiò ancora e pretato dalle due celebri vittime: Donna Elvira e divenne IN NOMINE DEI. Al riguardo nella presenta- Donna Anna le quali, ingannandolo, si trasformano zione Saramago scrisse: in carnefici. ccusatoA d’impotenza, il libertino, umi- “La tragedia di Münster del XVI secolo mi rimandava, liato e offeso, viene in extremis salvato da Zerlina, la come uno specchio, al ritratto della mia epoca, tormen- contadinotta che non è riuscito di sedurre. Al ri- tata da nuovi integralismi esclusivisti e dalle intolle- guardo vale la pena riportare il finale di un estot da ranze razziali ed etniche di sempre”. noi tanto dibattuto e sofferto:

José pensava che DIVARA, «trasfigurazione musi- DON GIOVANNI cale» e «dimostrazione scenica» di IN NOMINE DEI, (con autoironia) Don Giovanni sarebbe, forse, per ne fosse pure il completamento ideale: Zerlina, il numero uno? ZERLINA “Devo alla musica di Azio Corghi, per primo, e poi alla (accettando la provocazione) Mah! forse. Forse Zer- regia di Dietrich Hilsdorf, quanto ancora mancava a In lina non avrebbe bisogno di avere un catalogo. (ride) Nomine Dei per essere, sulle tavole del palcoscenico, DON GIOVANNI quello che il suo autore aveva sognato: un appello, più (accettando il gioco) Zerlina, come sei rapida nell

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conquista! L’opera, per le note vicende interne alla Scala del ZERLINA 2005/2006, andò in prima esecuzione al Teatro Ma tu non esserlo nella ritirata. S.Carlos di Lisbona. DON GIOVANNI (ormai ipnotizzato dall’iniziativa di Zerlina) Mi tre- Accanto alle tre opere sopraelencate, il “catalogo” mano le mani. Questo non è Don Giovanni. delle mie composizioni annovera altri lavori ispirati ZERLINA alla produzione letteraria di Saramago, come figura No, è semplicemente… Giovanni. nell’elenco in calce riportato. In questi casi, dopo averlo consultato, ho semplicemente rivolto tramite (Di fronte alla scena, Leporello torna a riflettere filo- l’editore la richiesta dell’utilizzazione del testo pre- soficamente). scelto.

LEPORELLO REAZIONE A CALDO ALLE TUE OPERE Il futuro è un mare racchiuso nella conca delle mani di Dio, normalmente va cadendo sul nostro capo Al termine delle prime rappresentazioni delle nostre come il fluire continuo di una cascata, ma, di quando opere, ho sempre abbracciato un José entusiasta e in quando, c’è sempre una quantità più grande che contento. Le sue manifestazioni di affetto e di pro- si stacca. fonda amicizia possono essere riassunte nella pre- MASETTO sentazione del mio catalogo RICORDI del 1995. Che vuoi dire? Spiegati meglio! Io non capisco. LEPORELLO “La vita, se il paragone è concesso, è come un arazzo. (avvertendo il crescendo di uno strano rumore di Noi siamo l'ordito, cui non si chiede altro se non di ferraglie) Capirai… mantenersi sempre diritto e teso, gli altri sono la trama, CORO MASCHILE il filo che passa e intesse, perché è proprio dall'incontro (con spavento) …il diss- …il dissol- …il dissolut- ah! con gli altri – famiglia, amici, nemici – che via via si precisa l'immagine, si definiscono i colori che, in ogni (La statua del Commendatore si contorce e sobbalza momento, ci identificano. L'arte, l'amicizia, la genero- cadendo a pezzi rovinosamente. Masetto fugge im- sità di Azio Corghi hanno apportato al disegno della paurito, Leporello raccoglie il catalogo abbando- mia esistenza una ricchezza cui, da solo, io non sarei nato sul pavimento e lo lancia tra le fiamme del mai giunto. Grazie ad Azio Corghi, l'ordito di parole che caminetto). ho creato è divenuto musica, è diventato canto. E' stato un felice incontro, il nostro. Credo che valga la pena CORO MASCHILE guardare l'arazzo che siamo, lui e io.” IL DISSOLUTO E’ ASSOLTO! L'UOMO SARAMAGO, QUALCHE EPISODIO (Tra le fiamme appare il Manichino di Donna Elvira). PER CONOSCERLO MEGLIO

MANICHINO I delimitati episodi da me riportati sono soltanto al- Assolto ma… per quanto tempo? cune delle tante testimonianze dell’umana gran- dezza di José Saramago: una persona che vivrà per Sotto l’aspetto drammaturgico-musicale, io deside- sempre nella memoria di coloro che lo hanno cono- ravo instaurare un gioco di rifrazioni e di rimandi con sciuto. la partitura mozartiana al fine di trovare corrispon- denza nello “sguardo obliquo” con cui Saramago af- GRAZIE, PENSO CHE POSSANO ESSERE fronta con sferzante ironia le questioni sociali. QUESTI I PRINCIPALI CAPITOLI DEL TUO Inversamente a DIVARA, per Il dissoluto assolto ho PICCOLO ROMANZO SARAMAGO PER MUSIC@. pensato a un’opera in cui gli uomini cantano e le CIAO, pietro donne parlano. Addirittura la voce a commento del Commendatore (basso profondo) è “amplificata” dal Grazie a te, per le domande che mi hanno permesso Coro maschile mentre nel Prologo, la dapontiana di ricordare, seppure brevemente, il lavoro da me Aria di Leporello viene parafrasata per far capire il ca- svolto accanto a José Saramago. povolgimento di un archetipo culturale quale il mito Con affetto, Azio di Don Giovanni. Proprio in questa scena introdut- Guidizzolo, agosto 2010 tiva, Saramago, accettando le regole del “mio” gioco, trova una soluzione brillante sostituendo al perso- naggio originale di Donna Elvira, un metafisico “ma- nichino” che io affido allaoce v di un sopranista.

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Composizioni di Azio Corghi su testi di José Saramago

*BLIMUNDA (1989) opera lirica in tre atti, da "Memo- rial do Convento" di José Saramago, sceneggiatura e libretto - tratti dalla traduzione italiana di Rita Desti e Carmen M.Radulet – di Azio Corghi e José Sara- mago, per voci (cantanti e recitanti), ottetto vocale, coro, orchestra ed Elettronica (120’) Prima esecuzione: Milano, Teatro Lirico, 20 maggio 1990; direttore Zoltan Pesko, maestro del coro Bruno Casoni. regia Jerome Savary, scene Michel Lebois, costumi Jacques Schmidt; interpreti vocali: Katia Lyt- Azio Corghi ting, William Lewis, Roy Stevens; Marta Szyrmay, The Swingle Singers; attori: Flavio Bonacci, Moni Ovadia, Giovanna Bozzolo, Giulia Franzoso, Silvano Pantesco; Prima esecuzione: Firenze, Teatro Goldoni, 8 giugno Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. 1999, voce: voce Maddalena Crippa, Orchestra Re- gionale Toscana diretta da Pietro Borgonovo. *I sogni di Blimunda (1992) suite per ottetto vocale dall'opera omonima (10') *CRUCI-VERBA (2001) per voce recitante e orchestra Prima esecuzione: Roma, Teatro Valle, 12 febbraio (40'), lettura e commento da IL VANGELO SECONDO 1995; Swingle Singers. GESU’ di José Saramago sopra la VIA CRUCIS di Franz Liszt *DIVARA (“Wasser und Blut”) (1993) dramma musi- Prima esecuzione: Münster, Städtische Bühnen Mün- cale in tre atti, dal dramma teatrale "In Nomine Dei" ster, 2 luglio 2002; Mechthild Grossmann, voce reci- di José Saramago, libretto di Azio Corghi e José Sara- tante; Symphonieorchester der Stadt Münster mago, per voci (cantanti e recitanti), coro, coro po- diretta da Olaf Henzold. polare, orchestra ed Elettronica (120’) Prima esecuzione: Münster, Städtische Bühnen Mün- *DE PAZ E DE GUERRA (2002) per coro e orchestra ster, 31 ottobre 1993; direttore Will Humburg, diret- (15'), su testo poetico di José Saramago tore del Coro Peter Heinrich, regia, scene e costumi Prima esecuzione: Roma, Parco della Musica, Sala Dietrich Hilsdorf; interpreti: Susanna von der Burg, Santa Cecilia, 22 febbraio 2003, Stagione Sinfonica Christopher Krieg, Hanslutz Hildmann, Michael dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, direttore Holm, Heinz Fitz, Robert Schwarts, Eva Thingboe, Su- Roberto Abbado, direttore del coro Roberto Gab- zanne Mcleod, Gabriele Wunderer, David Midboe, biani. Michael Baba, Günther Kiefer, Mark Coles, Barbara Trottmann; Chorus and Additional Chorus of the *IL DISSOLUTO ASSOLTO (2005) teatro musicale in Städtische Bühnen Münster, Münster Symphony Or- un atto dal testo omonimo di José Saramago, li- chestra. bretto di Azio Corghi e José Saramago (75' circa) Prima esecuzione: Lisboa, Teatro S. Carlos, 18 marzo *La morte di Lazzaro (1995) cantata drammatica per 2006; direttore Marko Letonja, regia Andrea De Rosa, Voce recitante, Coro misto, Coro di voci bianche, Ot- scene e costumi Alessandro Ciammarughi; interpreti: toni e Percussioni; Testo di José Saramago da ME- Vito Priante, Julian Rodescu, Gianfranco Montresor, MORIALE DEL CONVENTO, IL VANGELO SECONDO Sonia Bergamasco, Donatella Finocchiaro, Chiara GESU', IN NOMINE DEI (27') Muti, Marco Lazzara, Mirko Guadagnini, Luca Casalin. Prima esecuzione: Milano, Chiesa di S.Marco, 12 aprile 1995; voce recitante Maddalena Crippa, Coro, *POEMA SINFONICO (sette scene dall’opera Bli- Coro di Voci bianche e Strumentisti del Teatro alla munda) (2006) opera commissionata per il XXV anno Scala diretti da Roberto Gabbiani. della Fondazione dell’Orchestra Filarmonica della Scala (20') *...sotto l'ombra che il bambino solleva (1999) Prima esecuzione: Milano, Teatro alla Scala, 29 gen- poema per voce recitante/cantante e orchestra, da naio 2007, Filarmonica della Scala, direttore: Ric- "L'anno mille993" di José Saramago (30') cardo Chailly. @

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Nell'ambito della rassegna 'Contempo- EZRA POUND, ranea 2010' promossa da Musica per Roma ed ospitata nell'Auditorium POETA E 'Parco della Musica', erano previste al- cune giornate dedicate ad Ezra Pound, COMPOSITORE poeta ma anche musicista. In una 'in- consueta' serata musicale sono state di Margaret Fisher presentate alcune sue opere, fra le quali la più importante, 'Le Testament', preceduta da un invito all'ascolto di Margaret Fisher, la massima studiosa mondiale della musica di Pound. A Lei abbiamo chiesto di illustrare il singo- lare cammino che portò Pound dalla poesia alla musica; e Lei l'ha fatto at- traverso questo saggio che volentieri ospitiamo e per il quale la ringraziamo.

servì al poeta Nato a Hailey, Idaho, nel 1885, Ezra Pound tra- per meglio va- scorse gli anni della sua giovinezza vicino Philadel- lutare ed ap- phia dove la madre Isabel suonava il pianoforte e prezzare come l’organo, e il padre Homer suonava il violino: ambe- la scrittura mu- due buoni amatori. Non è improbabile che il giovane sicale possa es- Pound si cimentasse anche lui con il pianoforte. Nel sere di 1908 si trasferì a Londra, facendo della British Library complemento il suo studio - per così dire - e delle grandi bibliote- ed anche arric- che in Italia e in Francia le sedi d’appoggio per le sue chire un testo ricerche a caccia di manoscritti musicali di trouba- poetico. Nel dours del dodicesimo e tredicesimo secolo. 1914 l’educa- Dopo aver rinvenuto, nella Biblioteca Ambrosiana di zione musicale Milano, due manoscritti attribuiti ad Arnaut Daniel, del poeta era in piena crescita. Pound elaborò le melodie per un’antologia di musi- In quell’anno, l’incontro con Arnold Dolmetsch - che medievali compilata dall’amico Walter Morse esperto di musica antica e medievale, e costruttore Rummel, pianista e compositore tedesco. L’antolo- di strumenti musicali - spinse Pound ad esplorare gia, 'Hesternae Rosae, Serta II, Neuf Chansons de possibili applicazioni della pratica musicale barocca Troubadours des XII et XIII Siècles' (Londra, 1913), in- alla poesia. Il suo saggio 'Vers Libre and Arnold Dol- cludeva interpretazioni e trascrizioni ritmiche dalla metsch' si apre con la parafrasi di un’osservazione di notazione neumatica originale, elaborate da Pound Dante, “li Poeti, che coll’arte musaica le loro parole stesso. A sua volta, Rummel compose musica per il hanno legate.” (Convivio, IV, 6, 35) Dante sottoli- poema di Pound 'The Return' (Il ritorno). Il testo poe- neava il valore dell’armonia nelle parole al fine di tico si muove con versificazioni ritmiche che hanno il perseguire la qualità di vera e divina ordinata pro- sapore di metriche saffiche, pur senza riprodurre un porzione delle parti. Nel 'De vulgari eloquentia', il esatto equivalente della scansione saffica. Sebbene poeta delineò i precetti metodologici per poter rag- la composizione musicale di Rummel non fosse stili- giungere e produrre armonia, consonanza e dovuta sticamente di pieno gradimento per Pound, essa proporzione.

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Scrittori & Musica Ezra Pound

Se Dante offrì il estot originario e primario che ispirò musicali alla ricerca di metodi compositivi estranei le esplorazioni musicali di Pound, Dolmetsch offrì al alla metrica poetica ma, ciononostante, capaci di giovane poeta le sue brillanti analisi esposte nel creare condizioni rigorose per la scrittura di versi li- libro 'Interpretation of the Music of the XVII and XVIII beri. Diverse frasi di 'Ur Canto I' illustrano la detta tra- Centuries', del 1915. Secondo Pound, le analisi deli- sposizione da musica a parole. Ma forse la neate da Dolmetsch circa le pratiche esecutive nella trasposizione doveva sembrare troppo ovvia. E musica barocca avevano “diretta applicazione alla Pound eliminò le frasi così prodotte, nella revisione poesia”. Le riflessioni di Dolmetsch gli sembravano del poema che venne alla luce, nel 1925, in 'A Draft of ricongiungersi e legarsi con le riflessioni di Dante, Sixteen Cantos'. Ad esempio, note di abbellimento nel 'De vulgari eloquentia', circa l’arte di comporre e singole e doppie venivano trasposte e rese in anape- ordinare sillabe e parole nella struttura musicale sti (“But say I want to,” “Say that I”); la nota mordente della versificazione. Ogni parola esige un grado di veniva resa con un coriambico (“Needs such a rag- ornamentazione al fine di ottenere impreviste e ric- bag,” “Not in the least”); i trilli trovavano il loro corre- che armonizzazioni tra i suoni. lato in terzine di parole ‘irsute’ (“quirks and tweeks”, Dante aveva scritto che una semplice ornamenta- “flapping and slipping”) in modo che tre parole veni- vano ad occupare lo spazio di due battute musicali, e l’attenzione veniva attratta dalla discordanza di con- torni acustici simili o vicini. Durante questo periodo, dal 1917 al 1920, Ezra Pound lavorò come critico musicale del settimanale londinese New Age, firmandosi onc lo pseudonimo William Atheling, scrivendo soprattutto recensioni di concerti vocali e occasionalmente anche di concerti di musica da camera. La collezione completa delle re- censioni musicali e dei suoi saggi in prosa sono ora pubblicati in 'Ezra Pound and Music', New York, 1977, a cura di R. Murray Schafer. Gli scritti musicali raccolti ci offrono una visione del poeta sulla relazione esi- stente tra parole e musica, produzione e interpreta- zione vocale, e sul ruolo dell’esecutore con particolare riferimento agli elementi ritmici. Pound trovò anche, per breve tempo, impiego quale critico teatrale presso due settimanali londinesi: The Outlook (ottobre 1919) e The Athenaeum (marzo e aprile 1920). Questi incontri con il teatro costitui- scono conseguenza naturale della sua preparazione dell’edizione postuma (1916) del libro 'The Noh Thea- tre of Japan', di Ernest Fenollosa. Il poeta scrisse anche numerosi saggi sulla stilizzazione teatrale, ma- schere, movimento sul palcoscenico, dizione; studi che avrebbero poi guidato i disegni scenografici per la sua prima opera, Le 'Testament'. zione delle parole è raggiungibile tramite l’uso di È da notare il carattere idiosincratico delle sue recen- monosillabi - inevitabili e necessari nella lingua ita- sioni musicali, nelle quali tende a sottovalutare i liana. Un grado di ornamentazione è anche raggiun- compositori inglesi venuti dopo Purcell e gli Elisabet- gibile con l’impiego di parole che potremmo tiani, come anche Beethoven e Wagner, nonchè la definire ‘irsute’: parole molto lunghe, con forte ac- maggior parte dei compositori francesi di fine secolo. centuazione, contenenti doppie consonanti, ecc... Questi saggi sono degni di lettura per le loro intuitive Da Dolmetsch Pound imparò le tecniche di orna- osservazioni concernenti aspetti ritmici ed esecutivi, mentazione musicale e - a sua volta - ricercò equiva- e costituiscono un’estensione dell’interesse già no- lenti verbali nella sua poesia. Le annotazioni tato nei confronti delle tecniche esecutive barocche preliminari per un nuovo poema, ancora senza ti- studiate da Dolmetsch. Pound era particolarmente tolo, che egli andava scrivendo, mostrano i primi interessato ai fenomeni di “armonici” (overtone), “re- tentativi di trasporre ornamentazioni musicali (sem- siduo sonoro” (sound-residue), e quanto egli definiva plici e complesse appoggiature, lunghe note mor- “risonanze” (after sound). Nelle recensioni di diversi denti, trilli) nei suoi ritmi verbali. Questo tentativo concerti londinesi, del dicembre 1918, Pound si sof- appare quale un’iniziale applicazione di processi fermava sull’interazione dinamica tra tono, ritmo, e

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tempo. Una citazione potrà illustrare questo suo in- con l’accompagnamento pianistico di Agnes Bed- teresse. “Il tempo di ogni capolavoro è rigorosamente ford che preparò la cantante. Stringendo amicizia governato; e non solo il tempo generale dell’intera con questi artisti, Pound continuava ad aggregare composizione, bensì anche le variazioni di velocità, il un suo gruppo di musicisti che, col passare degli tempo di singoli passaggi, il tempo d’intervallo tra note anni, continuarono ad aiutarlo e incoraggiarlo nelle e accordi particolari. Il suono di una data nota o ac- sue aspirazioni a comporre. cordo armonico abbisogna di un tempo determinato “Chère Agnes – serieusement, ci sono due poemi di Vil- per potersi articolare e arrotondare prima di far inter- lon, di cui credo aver completato le melodie, e il lavoro venire suoni successivi. L’esecuzione magistrale di un potrebbe essere facilmente completato ... Penso anche pezzo dipende quasi esclusivamente dagli istanti esatti a un sonetto di Cavalcanti, ricco di musicalità. Un note- scelti prima di far intervenire il seguito di archi e sfere vole pezzo di grande tecnica ... La musica è fatta, asso- sonore successivi. Ciò determina non solo il ritmo del lutamente fatta, seguendo le parole” (Lettera a Agnes pezzo, ma concerne anche - più di quanto sia ricono- Bedford, 18 dicembre 1919). sciuto - la qualità stessa del tono. E questo è ancor più Bedford elaborò una copia orchestrale, per l’opera vero per quanto concerne il pianoforte che , per i suoi 'Le Testament', partendo dall’accompagnamento effetti, dipende molto dal suono di molte note coesi- scritto da Pound per voce e strumenti. La struttura stenti; e, allo stesso tempo, è molto povero e debole - a melodica e ritmica, la strumentazione, le relazioni paragone di strumenti a corda - nella sua produzione puntiliste tra strumenti e voci, la scelta delle arie, la di note singole ... Il senso del tempo reale è forse un fe- forma drammatica del pezzo originario erano state nomeno istintivo e incomunicabile.”1 tutte fatte da Pound.Nel gennaio del 1921, Ezra e Se riscrivessimo l’ultima frase, con riferimento espli- Dorothy Pound si trasferirono a Parigi, la città dove, cito all’arte del poeta, nei termini seguenti: “Il senso in particolare, Eric Satie, quintessenza di modernista del tempo reale del poeta e’ forse un fenomeno istin- medievale, si distingueva ed eccelleva nella cultura tivo e incomunicabile”, capiremmo meglio perchè 'Villonesca' di Montmartre. Verso la fine dell’anno Pound voleva fortemente separare e distaccare la Pound si recò, con la Bedford, in Inghilterra per sua produzione lirica dalla metrica poetica. Egli rite- poter terminare il lavoro già iniziato a Londra. La neva che i capolavori di poesia contengono il loro partitura, completata e scritta insieme, era la prima “ritmo assoluto”, delicate sfumature ritmiche pro- di numerose future versioni di 'Le Testament'. Nel dotte dalla sequenza e durata delle vocali e dalla ma- 1923 Pound ingaggiò il compositore americano Ge- niera in cui il poeta lega insieme la sequenza dei orge Antheil, con l’incarico di rivedere la notazione suoni per formare frasi ritmiche, percussive, o melo- ritmica tradizionale adottata da Bedford, e trasfor- diche. Pound riteneva, inoltre, che la base, comune a marla in metri aleatori e irregolari – movendosi, ad musica e poesia, fosse il movimento orizzontale esempio, da 1/4 a 25/32 a 7/8 a 15/16. La struttura degli elementi; e che l’armonia emergesse natural- metrica cercava di riprodurre l’equivalente matema- mente da questa base - come secondo la teoria di tico delle esatte durate dell’originale testo medie- Thomas Campion (1567-1620). Queste preoccupa- vale di Villon, seguendo la lettura dettata da Pound zioni teoretiche vennero, in seguito, ad informare le stesso. La “partitura d’oro” - cosiddetta per il colore sperimentazioni ritmiche della sua opera 'Testament', dorato della copertura - del 1923 viene oggi consi- e si trovano a fondamento della sua teoria dell’armo- derata il testo fondamentale e definitivo dell’opera. nia pubblicata, nel 1924, col titolo 'Treatise on Har- Essa realizza la complessità ritmica cui Pound aspi- mony'. rava al fine di poter rispecchiare le cadenze della Studiando la tecnica di musicare parole, Pound voce recitante e di mediare la personalità stessa di usava la parola 'traduction' - dal latino 'traductio' - Villon, abolendo ogni traccia di prevedibilità ritmica che significa l’atto di “guidare attraverso”, per sottoli- e metrica. Pound capiva che Villon aveva introdotto neare il fatto che egli impiegava la musica come un nella poesia nuovi suoni che Pound riteneva molto mezzo diverso e alternativo alla traduzione.2 Pound moderni. Tutte le versioni successive di 'Le Testa- scrisse che lo scopo della traduzione consiste nel ment' derivano da questa partitura. “contraffare” il poetico “suono inimitabile”, e che la Le strutture ritmiche finirono per essere più com- traduzione non è sempre possibile.3 “I grandi spau- plesse di quelle rinvenibili, ad esempio, nella 'Sagra racchi per giovani che vogliono davvero imparare a della Primavera' di Stravinsky. L’estrema difficoltà di scrivere sono Catullo e Villon. Per quanto mi concerne, esecuzione convinse Pound a rivedere ampi brani incapace di tradurli, sono costretto a metterli in mu- della 'Partitura d’oro' e ad adottare il modello ritmico sica”. 4 in 5/8. Il poeta prenotò la Salle Pleyel per il primo Nel 1918, Pound scrisse una recensione molto favo- concerto di estratti da 'Le Testament', da tenersi il 29 revole di un concerto londinese dato dal soprano giugno del 1926. Per questo leggendario concerto i Raymonde Collignon che presentò per la prima volta musicisti erano il tenore Yves Tinayre, il basso-bari- canti di troubadours, trascritti e curati da Rummel, torno Robert Maitland, la violinista Olga Rudge, Paul

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Scrittori & Musica Ezra Pound

Tinaye all’arpicordo, e Pound stesso agli strumenti a Ives. Le idee di Pound circa l’armonia e il ritmo erano percussione. Due trombonisti, Jean Dervaux e Edo- contemporanee alle teorie di Henry Cowell, ma indi- uard Dumoulin, completavano il gruppo. Per l’occa- pendenti da esse e originali. A parte la necessità di sione Pound compose anche una ouverture pensata ascoltare più frequenti esecuzioni delle composi- per un possibile lungo strumento a fiato, sul mo- zioni di Ezra Pound, si può dire che una fertile esplo- dello del corno alpino, cui egli diede il nome di “cor- razione del mondo musicale del nostro poeta net de dessus”. Non sappiamo, in verità, che dovrebbe concentrarsi nello studio della tesi se- strumento fu usato in quella circostanza. Sappiamo, condo cui l’armonia si fonda ed emerge dal tempo e però, che la partitura di Pound richiede un corno di dal ritmo musicale.@ 14.5 piedi in lunghezza per poter produrre l’altezza dei suoni, tutti armonici della tonica fondamentale Re. L’invenzione del “cornet de dessus” voleva dimo- 1. “Some Recent Concerts,” New Age, January 3, 1918, pp. 189-190. Ristam- pato in M. Fisher, Ezra Pound and Music. strare e illustrare la teoria armonica elaborata da 2. Pound’s Cavalcanti: An Edition of the Translations, Notes and Essays, Ed. Pound, fondata sul principio del sopra-tono. David Anderson, Princeton: Princeton University Press, 1983, p. ix. 3. Ezra Pound, “How to Read”, in Literary Essays of Ezra Pound, New York: “OGNI SUONO, DI QUALUNQUE ALTEZZA, O OGNI New Directions, 1968, p. 25. COMBINAZIONE DI SUONI, PUÒ ESSERE SEGUITO DAL 4. Ezra Pound, ABC of Reading, Norfolk, CT: New Directions, 1951, p. 104. SUONO DI OGNI ALTRA ALTEZZA O DA OGNI COMBINA- 5. Ezra Pound, Antheil and the Treatise on Harmony (Paris: Three Mountains Press. 1924), New York, 1968, p. 10. ZIONE DI SUONI, a condizione che l’intervallo tempo- La musica di Ezra Pound è rinvenibile in edizione di esecuzioni incise, pub- rale tra i suoni sia propriamente calcolato; e questo blicata da Second Evening Art Publishing, Emeryville, California www.ezrapoundmusic.com vale per OGNI SERIE DI SUONI, DI ACCORDI, O DI AR- Traduzione, dall’originale inglese, di Liberato Santoro-Brienza PEGGI”.5 Partito dall’idea iniziale di esplorare e curare i rap- porti tra musica e parole, Pound – come ogni com- positore – era arrivato a dover riflettere sulla natura dei suoni stessi. Per una seconda opera, Cavalcanti, La 'Settimana' A. Vivaldi. 1939 in cui venivano musicati testi del poeta medievale, L'Accademia musicale che ha sede in casa mia e che dal S enatore Pound concentrò la sua attenzione sulla melodia e la Giovanni Gentile, già a capo dell'Istituto interuniversitario italiano, durata. Una terza opera, 'Collis O Heliconii', su testi di ebbe nome di Chig iana, è stata da me f ondata, accanto all'Istitu- Saffo e Catullo, fu lasciata incompleta e mai finita. zione sorella 'Micat in Vertice', allo scopo di dotare di un c entro di Oltre i menzionati lavori musicali, il poeta compose studi la città di Siena, le cui tradizioni musicali non sono meno no- bili di quelle letterarie e artistiche. L'Accademia, che già conta sette una dozzina di pezzi per violino solo, che includono anni di vita e ha l' onore di essere sotto l'Alto Patronato di S.A.R. la una rapsodia sul testo dantesco 'Al poco giorno' e un Principessa di Piemonte, accoglie ogni estate gran numero di gio- dissonante pezzo d’avanguardia basato su 'Sestina vani italiani e stranieri, che nella città della Vergine trovano un am- Altaforte' - unica versione musicale, questa, di testi biente propizio al raccoglimento e allo studio. A realizzare uno degli scopi della Fondazione e a dare all'estate senese singolare interesse, poetici suoi. Quando, nel 1934, abbandonò i suoi è istituita ora, sotto gli auspici della R. Accademia d'Italia, una “Set- progetti musicali, Pound era ormai un compositore timana musicale” consacrata sia a un grande musicista italiano del autosufficiente. Aveva sviluppato notevoli, per passato, sia ad una scuola r egionale. Per la prima di quest e cele- quanto idiosincratici, tecnica e metodo. La sua pro- brazioni si è scelto il nome di Antonio Vivaldi, uno dei più grandi ma anche dei meno conosciuti musicisti del Settecento. Si è voluto inol- duzione musicale certamente sorpassa quella di altri tre, a rendere più degna la celebrazione, raccogliere in questo fa- poeti-compositori quali Sidney Lanier, Robert Louis scicolo note e documenti che illustrano la vita e le opere del grande Stevenson, Nietzsche. La sua musica occuperebbe lo Veneziano. Sento il dovere di ringraziare la Reale Accademia d'Ita- spazio di tre audio CD. (E va notato che l’opera com- lia per aver concesso i propri auspici ambiti alla iniziativa; gli Enti governativi, primi fra tutti i M inisteri della Cultura Popolare e del- pleta di Anton Webern, anch’essa è contenuta in tre l'Educazione nazionale; quelli cittadini non meno, per gli appoggi e CD.) Le composizioni musicali di Pound, su testi di gli aiuti concessi a favore della Settimana celebrativa organizzata Villon e Catullo, potrebbero esser considerate alla dall'Accademia musicale Chigiana; la Biblioteca Nazionale di Torino luce delle composizioni di Claude Debussy e di Carl che ha facilitato le ricerche sui manoscritti delle musiche di Vivaldi. Ringrazio altresì per la collaborazione preziosa nell'organizzazione Orff sugli stessi testi: rispettivamente, 'Dame du ciel' di questa Settimana, in particolar modo il prof. Antonio Bruers, vice e 'Catulli carmina'. L’aria centrale di 'Le Testament', cancelliere della R. Accademia d'Italia; il prof. Alberto Gentili e il prof. “Heaulmière’s aria” – rinvenibile nel CD 'Ego scriptor Francesco Vatielli; i Maestri dell'Accademia Chigiana Arturo Bonucci, cantilenae'. 'The Music of Ezra Pound' (www.other- Alfredo Casella, Vito Frazzi; il M° Virgilio Mortari, che ha collaborato insieme a questi due ultimi agli adattamenti delle musiche inedite minds.org) – non ha minor valore di 'Jenny’s Song' di Vivaldi; la violinista Olga Rudge , che ha caldeggiato e istituito nel 'Dreigroschen Oper' di Kurt Weil. presso l'Accademia stessa, di cui è seg retaria, una raccolta di mi- Come Colin MsPhee, ad esempio, Pound fece uso crofilm di edizioni originali e di manoscritti vivaldiani, la prima in (specialmente nella sua terza opera incompleta) Italia; il poeta americano Esdra Pound che ha voluto donare all'Ac- cademia alcuni microfilm di stampe vivaldiane della Library of Con- delle scale musicali di Java, mentre il suo metodo di gress di Washington; il mio carissimo amico Sebastiano A. Luciani, giustapporre e combinare diversi stili compositivi è che ha curato l'edizione di questo fascicolo. stato paragonato ai metodi compositivi di Charles GUIDO CHIGI SARACINI MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 34

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Il Palestrina che incantò il Vate ’PECCANTEM ME QUOTIDIE’ E’ SUBLIME di Marco Della Sciucca

Pubblicato nel 'Secondo libro di mottetti' del 1572 di Palestrina e dedicato a Guglielmo Gonzaga, quel mottetto, dalla potente carica espressiva di dolore e contrizione, tra Otto e Novecento, si gua-dagnò una certa fortuna critica.

autobiografico in cui ricorda gli anni dell’adole- scenza, più precisamente un episodio accaduto al- l’interno della chiesa bolognese di S. Maria della Vita, leggiamo espressioni ancora più amplificate (qui si riferisce a un’esecuzione all’organo del mottetto pa- lestriniano): “Il battito veemente del mio cuore m’as- sordava così che non distinsi le prime note del mottetto. mi serravo le costole, mi premevo il petto, per costringere il bat-tito a rallentarsi […] ero dive- nuto come uno strumento nelle mani del musico in- visibile. ero come se il Palestrina inventasse per la prima volta attraverso me il suo mottetto sublime ‘Peccantem me quotidie’. era come se il Palestrina prendesse in me la mia angoscia mortale e purifi- casse il soffioempestante t dall’opera di Nicolò del- l’Arca [si riferisce al 'Compianto sul Cristo morto' di Nicolò dell’Arca, terracotta quattrocentesca che si trova all’interno di S. Maria della Vita], e ne facesse la sua armonia tragica, ne facesse la sua lamentazione virile. Peccantem me quotidie”. D’Annunzio probabilmente si ispirava a un com- mento di Rolland sul mottetto, ma a sua volta Rol- Gabriele d’Annunzio più di una volta rievoca land potrebbe aver avuto come fonte l’autorevole quel motteto di Palestrina con parole cariche di tra- biografo palestriniano ottocentesco, Giuseppe Baini, sporto. Nel 'Fuoco', al protagonista Stelio Effrena che nelle sue 'Memorie storico-critiche della vita e (alter ego dell’autore) è dato di tratteggiare il per-so- delle opere di Palestrina' (1828) afferma:“Peccantem naggio Amfortas, del 'Parsifal' di Wagner, con queste me quotidie supera al certo nel sentimento, nel pa- parole:“Tutta l’angoscia di Amfortas è in un mottetto tetico, e nella imitazione della natura tutti gli altri che io conosco 'Peccantem me quotidie'; ma con che [mottetti] di questo volume: annunzia un uomo, che impeto lirico, con che semplicità possente! Tutte le fatto superiore alle regole, maneggia l’arte a suo be- forze della tragedia vi sono quasi direi sublimate neplacito, e la fa servire per lo suo meglio alle parole come gli istinti d’una moltitudine in un cuore eroi- che riveste con una forza da sorprendere qualsivo- co”. Successivamente, nel 'Libro segreto', in un passo glia orecchio, da investire e portar fuori di sé l’anima

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la più insen-sibile, e disarmonica”. Non siamo di fronte a un’opera estrema, lacerante, sconvolgente. Quel dolore è piuttosto come rac- colto in un’atemporale bellezza che lo purifica: l’im- magine del d’Annunzio ragazzo è l’immagine di questo atto catartico compiuto dalla musica sul- l’uomo. Già il testo, con l’invocazione salvifica on-c clusiva, contiene in parte il senso di questa catarsi:

Peccantem me quotidie, et non me pœnitentem, timor mortis conturbat me, quia in inferno nulla est redemptio. Miserere mei Deus, et salva me. Al 'cantus' il do viene toccato per la prima volta alla (Me che pecco ogni giorno battuta 4, con l’accento tonico di «quotídie» in per- e non mi pento, fetta coincidenza con l’accento di 'tactus', ma già con me conturba il timore della morte, un qualche valore espressivo intrinseco dovuto al- poiché nell’inferno non vi è redenzione alcu-na. l’intervallo melodico ‘particolare’ (di quarta dimi- Abbi misericordia di me o Dio, e salvami) nuita) che produce rispetto al precedente sol diesis, peraltro percepito come una sensibile non risolta: la Ma l’azione catartica è senza dubbio principalmente nota risolutiva di quel sol diesis, il la, arriverà solo un’azione musicale, che nasce da un contrappunto nella seconda parte della battuta 5, quindi con una potentemente intriso di segni di mestizia e di do- rilevante dilazione. Il do acquista così una forza lore. Quali, questi segni? Innanzitutto l’uso pervasivo espressiva ulteriormente rafforzata rispetto al carat- e apicale del grado che chiamerei «soprasemito- tere naturale suo proprio, di nota soprasemitonale, nale», quella nota cioè che si pone spesso come ver- quel carattere esposto già poco prima allo stato puro tice melodico e che si trova a distanza di semitono nella voce di 'quintus', nel movimento do-si tra le dal grado subito inferiore (rispetto al quale talvolta battute 2 e 3, e poi 4-5. Ma Palestrina va oltre: sem- funge da nota di volta superiore): per maggior chia- pre a batt. 4, l’'altus' propone un fa (soprasemitonale rezza, mi riferisco al do, che si trova come nota supe- rispetto al mi) che potremmo dire ‘fuori accordo’ ri- riore rispetto al si, e al fa, rispetto al mi. Questo gioco spetto all’armonia della triade di la minore della bat- semitonale produce un certo effetto di struggi- tuta, quindi un modo nuovo e variato di darvi mento, soprattutto nei modi vari e diversi in cui vi fa espressività. Stessa cosa avverrà per il do del 'tenor' ricorso Palestrina. Seguiamoli nella prima frase 'Pec- alla battuta 6. Ma qui, oltre al fatto che il do si sposta cantem me quotidie'. metricamente in una posizione assai ‘affettiva’ di sin- cope, incontriamo anche le caratteristiche che ave- vamo visto nel 'cantus': l’intervallo di quarta diminuita e la dilazionata risoluzione sul la. Un prin- cipio che cresce su se stesso! C’è poi un altro principio su cui riflettere: così come una sensibile tende a risolvere sul semitono supe- riore (col valore espressivo che la sua dilazione com- porta), allo stesso modo Palestrina ci dispone a percepire il grado soprasemitonale come proteso verso una risoluzione al semitono inferiore. Quel grado soprasemitonale assume pertanto una funzione, per così dire, di ‘controsensibile’. E anche su questa funzione Pierluigi porta avanti il suo artificio di ritardi e dilazioni: dopo il do all’inizio della battuta 4, al 'cantus', il si risolutivo su «quotidi-e» arriverà solo alla battuta 5. Ma ancor più lunga e prolissa sarà l’attesa dopo il do a cavallo tra le battute 9 e 10: ascolteremo il si solo dopo due battute di fioriture e movimenti melodici, alla battuta 12. La controsensibile acquista, soprattutto se pensiamo

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a come verrà usata nel seguito della pagina, un va- del brano. La somiglianza morfologica tra il ritardo lore espressivo nuovo, ma allo stesso tempo si inte- sulla sensibile e quello generato dalla controsensi- gra in un modello contrappuntistico, quello del bile crea dei nessi formali importanti fra le varie parti ritardo, che avrà valore strutturale nella forma stessa della composizione, ed eleva il momento espres- sivo-affettivo in momento strutturale: ciò si traduce in una dinamica catartica in cui il valore strutturale sopravanza e annienta quello affettivo e lo trasferi- sce in una dimensione purificata e traslata, di pura forma musicale. Se 'Peccantem' è catarsi della forza Una vera passione degli elementi espressivi in pura potenza formale, allora le parole stesse di d’Annunzio sulle forze subli- Può sorprendere o apparire stravagante, in una biografia mate e sui molteplici istinti in un cuore eroico acqui- di Palestrina, la presenza di Gabriele d’Annunzio, notissimo stano un significato di particolare scavo esegetico. esponente di quella letteratura europea sensibile, tra Otto Giusto un accenno, per concludere, agli altri mo- e Novecento, più alle linee di tendenza che agli orienta- menti espressivi: una pausa generale prima di un ral- menti decisi e immutabili e, per questo, sospeso tra deca- dentismo e simbolismo. Anche il fondo barbarico che lentatissimo «timor mortis», nichilistico vuoto molti studiosi rintracciano in una certa produzione dan- strutturale e psicologico insieme; spostamenti mo- nunziana, perciò avvicinandola alla musica di Wagner, non dali improvvisi e bruschi, e dissonanze moltiplicate aiuta a capire l’ipotesi di un legame purchessia tra lo scrit- su «conturbat»; ulteriore incremento del valore tore di Pescara e il mito di Palestrina. Tuttavia, se si cono- espressivo del ritardo; tendenza a raggiungere gli sce l’opera dello scrittore (e, per altri versi, i suoi gusti), estremi gravi delle tessiture vocali, in un incupi- l’accostamento non stupisce. È vero: mento di suono e insieme di stato d’animo. Ma Pale- specialmente nella fase più legata al giovanile naturalismo strina mai viola le regole di base del contrappunto dei suoi esordi, d’Annunzio si conformò al 'bric-à-brac' che fiammingo. imperversò durante la 'belle époque'. Ma lo stesso artista seppe suscitare in Italia il più vivo interesse per gli ideali Eppure la forza espressiva che ottiene, nel suo muo- della Camerata dei Bardi ('Fuoco'); consacrò letteraria- versi agli estremi delle regole, risulta di intensità as- mente la riesumazione di Domenico Scarlatti avvenuta alla solutamente inedita, fino all’apice di quel cambio di fine dell’Ottocento ('Leda senza cigno' dove ritroviamo, registro del contenuto te-stuale che trapassa dal con ammirazione e stupore, un giudizio su pagine scarlat- tono contrito del primo lungo periodo (fino a «re- tiane che sembra parafrasare l’analisi formale delle stesse demptio»), al più conciso tono invocativo e implo- pagine fatta da Vincent d’Indy nel 'Cours de Composi-tion' rante del secondo («Miserere mei Deus, et salva del 1912!); giudicò il Mozart del 'Don Giovanni', in anticipo me»). Formalmente avviene lo squarcio, drammatico sulla critica musicale del primo Novecento, un “preroman- e potente: eppure bello, di una bellezza che final- tico” per espressività, drammaticità e religiosità ('Piacere'). Dal 'Trionfo della morte' al 'Notturno' al 'Forse che sì' al mente riempie e appaga. L’espressività palestriniana 'Libro se-greto' a 'Pagine sparse', gli esempi potrebbero non è nella figurazione che viola la egola,r nella for- moltiplicarsi. Del resto, nella ciclopica quercia della biblio- mulazione stilisticamente centrifuga ed eccentrica, grafia dannunziana, la sezione musica è ormai uno dei ma nell’architettura varia e articolata di elementi ‘na- rami più frondosi. D’Annunzio non può essere giudicato turali’ – anche estremi, ma naturali – elementi che un musicista, ma la sua vita e la sua opera convergono nel proprio in quell’architettura riequilibratrice e fluidifi- comporre l’immagine di un artista per il quale la musica fu catrice trovano il loro spazio di trascendenza.@ una seconda vita, anzi la sua vita vera ('Venturiero'). E spesso quello che scrive sembra dettato da Baudelaire o *Marco Della Sciucca, compositore e musicologo, è Stendhal o Mallarmé, benché le reciproche sensibilità fos- sero assai diverse per qualità e profondità. Tra i musicisti autore del volume 'Giovanni Pierluigi da Palestrina' citati da d’Annunzio, particolare rilievo hanno Bach, Bee- pubblicato di recente presso l'editore Epos. thoven, Wagner, Skrjabin; e la lettura dei suoi tantissimi re- soconti come cronista delle serate musicali nella Roma di Liszt e di Sgambati ci scopre il vastissimo panorama delle conoscenze musicali dello scrittore. Il quale, d’altra parte, aveva studiato musica fin da bambino, e nel collegio Cico- gnini di Prato aveva frequentato con assiduità molte disci- pline musicali. Il mottetto di Palestrina 'Peccantem me quotidie', forse ascoltato a Bologna in versione organistica ma sicuramente segnalato al poeta dall’amico Romain Rol- land (come scrive Guy Tosi), scelto come suo vero batte- simo musicale, è vissuto nella pagina letteraria come «lo scorcio di una tragedia» più alta, «più pura e virile» dell’an- goscia di Amfortas nel 'Parsifal'. Walter Tortoreto MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 37

Fogli d’Album NON SONO GRADITI IRREGOLARI E DISOBBEDIENTI

che, sia detto in anticipo - dev’essere a tempo, non S pecie se capaci. A scorrere le cronache musicali ita- può, cioè, durare in eterno! A tale albo il Ministero liane dagli ultimi anni ai giorni nostri, non può sfuggire la potrebbe attingere per le varie direzioni artistiche. girandola di nomi, sempre gli stessi, che passano da un in- Non sarebbe neppure una impresa difficile eompli- c carico all’altro, anche dopo esperienze disastrose, che gli cata, se solo si volessero dotare le istituzioni culturali interessati ed i loro padrini politici si incaricano di far di- italiani di manager capaci. menticare con un periodo - mai troppo lungo - di sospen- A dimostrazione della bontà di ciò che andiamo di- sione. E quelli che, oggi, invocano competenza nelle cendo, valga la vicenda che ha coinvolto Francesco nomine ai vertici di istituzioni pubbliche anche nel settore Ernani, ex sovrintendente dell’Opera di Roma. Man- della cultura, lo fanno soltanto perché momentanea- dato via dal sindaco Alemanno, per metterci un altro, mente lontani dalla stanza dei bottoni; al loro ritorno fa- con la motivazione di ‘cattivo amministratore’ ranno ricorso alla solita logica, al solito lavoro sporco, avendo egli - secondo Alemanno - prodotto una vo- perché chi comanda preferisce regolari ed obbedienti, ragine nei conti del teatro romano, e con l’avallo del anche se incapaci! Ma ciò vale solo nella cosa pubblica. ministero, perché Ernani si era espresso pubblica- Credete che il titolare di un’azienda privata metterebbe al mente contro i tagli al FUS; ora, Ernani viene chia- vertice un incapace che potrebbe distruggere, in poco mato come consulente alla sovrintendenza del tempo, il capitale accumulato in anni e anni di lavoro? Teatro Bellini di Catania, da poco commissariato, Pensate che Berlusconi e Debenedetti metterebbero ai dalla dott. Cancellieri in persona, nominata dal Go- posti di comando delle loro aziende persone con la me- verno commissario del teatro ed anche del Comune desima incompetenza che troviamo ai vertici di istituzioni di Bologna. Insomma Ernani che non era bravo a il cui padrone è lo Stato, cioè i cittadini che con i loro soldi Roma, a detta del Comune e del Governo, ora per le tengono in piedi? Nemmeno il più stupido degli indu- nomina del Commissario di Catania, di nomina dello striali penserebbe mai di mettere la propria azienda nelle stesso Governo, viene dichiarato bravo, anzi bravis- mani di un inetto. Certo, per il padrone il massimo sa- simo, giacchè ci si affida alla suaompetenza c e ca- rebbe che i capaci, gli unici che hanno diritto ad ammini- pacità amministrativa per risollevare le sorti del strare, fossero anche regolari e obbedienti, ma questo teatro catanese. @ non si può sempre avere, anzi difficilmente si ha. Nella scelta, il politico di turno estrae dal cilindro delle sue conoscenze - solitamente di bassissimo profilo, per- chè le sue frequentazioni culturali sono, ahimè, occasio- nali e dettate da obblighi istituzionali - lo sconosciuto di turno che, però, vanta, a suo merito, la verginità degli in- capaci. Provvederà il politico di turno ad istruirlo, dopo avergli fatto giurare obbedienza eterna. Ma ciò - forse? - non accadrebbe se per le nomine più importanti si ricor- resse al sistema del concorso internazionale (anche lì ci può essere qualche pericolo di imbroglio o di intrallazzi, ma certo molto più limitato per la portata dei danni possi- bili) o se ci fosse un albo, al quale attingere l’eventuale candidato per un incarico di alta responsabilità, stilato da un gruppo di tecnici esperti ed indipendenti. Come, per esempio, potremmo fare noi di Music@. La nostra rivista si offre per la costituzione di un giurì di alta professionalità, dal cui giudizio far scaturire la patente di competenza dei possibili candidati a questo o quell’incarico importante -

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BUON COMPLEANNO

Venezia lo ha festeggiato con una serata di gala alla PIZZIPIZZI PERPER PP Fenice; e, per l'occasione, gli 'Amici del teatro' gli hanno regalato un bel volume con numerose testimonianze di affetto e di stima. Ne ripro- duciamo alcune. Per gentile concessione. di Lorenzo Arruga Mariella Devia Mario Messinis

Una mattina di domenica – dormivo – Pier Luigi Pizzi mi chiamò al telefono, accadeva quarant’anni costringe a una specie di costante, fa, non esistevano cellulari. Si era discusso varie volte inquieta, mobilitazione. sull’interpretazione dell’opera, L’amicizia con Pizzi è il piacere di partecipare al suo fedeltà e libertà, storicità, realtà attuale quotidiana; continuo individuare ed intrecciare i fili lavorava alle scene ed ai costumi dei 'Vespri per tessere il tappeto volante della bellezza da cui siciliani', per l’inaugurazione della Scala, e gli cre- vedere meglio il mondo, fedelmente e liberamente, sceva il disagio nel pensare applicata a quella nella storia allacciata alla realtà quotidiana. Quanto musica, araldica e concreta, passionale e risorgimen- ai 'Vespri', fu un gran successo imitatissimo. tale, l’immaginario figurativo del Da allora quante opere sono state spostate dal regi- Medioevo. Non c’entrava nemmeno come spazi, di- sta nell’epoca del compositore? È diventato ceva, rapporti tra soldati, e fra nobili e quasi un tormentone, anche se normalmente i regi- popolo. 'Se proponessi a De Lullo e a Gavazzeni di sti prima cercano la trovata e poi tentano di spostare l’azione ... anzi, non di spostarla far coincidere le immagini. Quando, frequentando i ma di leggerla vedendola raffigurataome c nel teatri, ne sono stanco e infastidito, ogni tempo di Verdi?'. tanto, telefono a Pier Luigi Pizzi e lo rimprovero: 'è Allora era una cosa rivoluzionaria; tanto che quando colpa tua'. Ma non ci casca. (L.A.) poi si fece, per la prima volta – e ne fui incaricato dal Teatro – si introdussero in un pro- gramma di sala scaligero delle note esplicative Pensandoci oggi mi accorgo che lo stato d’animo sulla regia. Ciò che mi colpì subito e convinse, però, prevalente le prime volte in cui ho lavorato quella domenica mattina, non furono le con Pier Luigi era la soggezione. Mi sembra quasi in- motivazioni, ma la bellezza che trapelava. Pizzi ve- credibile, adesso, dopo tanto tempo, tanto deva già le immagini, le sentiva risolutrici, lavoro insieme e una così lunga amicizia. Sono al- giuste. Cominciai a capire allora un carattere unico trettanto convinta che la mia emozione non della sua arte e della sua persona. Pizzi dipendesse dal suo comportamento, ma dal suo es- sente la bellezza che prende forma rivelatrice del sere già Pier Luigi Pizzi, con una notorietà vero, o di qualcosa comunque che dal vero è che – spesso – crea una specie di alone e rende lon- inscindibile, e se ne sente responsabile. La natura tane e misteriose le persone che ne sono prima ancora che la curiosità, l’esperienza e oggetto. Al contrario, con lui il lavoro è stato da su- la cultura l’ha investito di questo approdo alla sag- bito diretto e chiaro. La sua capacità di interpretare gezza del bello, che può anche offrire il conforto il testo di un melodramma e di restituirne al pub- della vanità o dell’appagamento interiore, ma che blico gli aspetti più segreti, e, al tempo stesso

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BUON COMPLEANNO:Pizzi

“amici” della lirica, in realtà subisce una radicale metamorfosi grazie ad un forte interesse no- PIERPIER LUIGILUIGI vecentesco, alimentato da innumeri esperienze culturali e pittoriche. Credo sia stata fondamentale la conoscenza della scenografia dell’avanguardia storica. Quando a Bayreuth ho visto 'L’Anello del Ni- belungo' con Chéreau e Boulez mi sono sorpreso come allora non si fosse notato che l’interpretazione di Wagner senza oleografie ridondanti, quale aspetto della società del secondo Ottocento, fosse già presente nella 'Valchiria' scaligera di Pizzi e Ronconi andata in scena due anni prima. Ho assistito, sempre alla Scala, al suo debutto degli Anni Ottanta come regista, dopo tante espe- rienze scenografiche, con 'Ariodante' di Händel, che è un poco l’incunabolo del suo stile tea- trale. L’azione si svolgeva attorno ad una sola colonna: Pizzi conosce anche le gioie del mini- malismo; non ama ipotesi ricostruttive, ma una attualizzazione del mondo barocco ove anche le 'meraviglie' delle macchine sceniche sono concepite come 'armonia', secondo la parola di Ar- ruga. E poi a Pesaro l’emozionante riscoperta del Rossini serio. Da Pizzi ho appreso che gli albori del romanticismo melodrammatico più suggestivi, coincide con la sua grande atten- nascono all’interno del classicismo, o, più esatta- zione verso gli interpreti, con i quali entra mente, che Rossini guarda al futuro mediante subito in sintonia. la conservazione delle vestigia neoclassiche. Talora La sua presenza stimola l’esigenza di affrontare l’astrazione scenografica e la fastosa creazione punti di vista, che altrimenti sarebbero sembrati dei costumi (iperboli barocche e antiche regalità se- secondari, la curiosità di approfondire diverse pro- condo una drammaturgia antinaturalistica) spettive, la gioia di costruire un personaggio rendono singolarmente avvincente l’illusione rap- o una scena come magari non avrei immaginato si presentativa. potesse arrivare a fare. La versatilità del regista si manifesta in tutti i reper- La raffinatezza di Pier Luigi è uno dei tratti più affa- tori, da Monteverdi a Berio, approfondendo scinanti del suo carattere perché nasce dalla anche il simbolismo funerario della 'Città morta' di libertà di espressione e il suo essere persona di cul- Korngold, l’ultima produzione veneziana. tura s’identifica, una oltav tanto, con l’umanità, In 'Morte a Venezia' Britten è evocato, attraverso la con l’ironia, con un modo di porsi positivamente, nei luce decadentistica di Mann, in un clima confronti dei problemi che inevitabilmente lagunare onirico. Pizzi però non è soltanto il creatore si incontrano lavorando in teatro, e non solo. di un limpido estetismo o dell’“eroismo” Posso dire che l’amicizia con lui è una conseguenza tragico; è anche fascinatore nella spigliata allegria: di questa intesa tra lavoro e sensibilità. quando ho visto a Reggio Emilia 'Il cappello Proprio per questo è tanto più rara e preziosa. (M.D.) di paglia di Firenze' di Rota mi è sembrato risorges- sero le memorie delle giovanili esperienze con la Compagnia dei Giovani di De Lullo, della Falk Festeggiamo Pier Luigi Pizzi, i suoi operosi ottan- o di Valli. t’anni. Ripenso al suo sterminato itinerario La drammaturgia scenica, così originale e fantasma- creativo, alle sue curiosità, al gusto profetico per la gorica, esalta la drammaturgia musicale. La moder- contaminazione, oggi più attuale di nità ieri, in un periodo in cui le lingue si intrecciano e se- di Pizzi cresce nella storia. Perfezionista implacabile, guono percorsi anche contraddittori. In ma anche conversatore brillante e mondano, questo artista la sontuosità barocca coesiste con la Pizzi ha il fascino di chi sa amministrare con legge- trasfigurazione astratta; la ridondanza immaginifica rezza un patrimonio culturale immenso. (M.M) @ e romantica con geometrie stilizzate; il taglio visivo déco con le seduzioni liberty. La tradizione più volte invocata dai loggionisti e dagli

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Operine a Cortona: la normale eccezione dell’arte ALLORA? LA PIU’ BELLA ESPERIENZA DELLA MIA VITA di Stefano Baia Curioni

Dopo Mozart, il secondo pannello della trilogia operistica per ragazzi di Lo- renzo Jovanotti, è dedicato a Rossini. L'anno prossimo toccherà a Verdi. L'esperienza, artistica, si propone di dare ai ragazzi la fiducia nella potenza comunicativa del gesto, della parola, del canto, diciamo dell’arte e della poe- ticità. In collaborazione con l'Associa- zione 'Orlando'.

Io sono il mondo io suono il mondo inafferrabile come una scintilla…io sono mobile come condivisa dagli attori, dal coro, dai genitori, dagli un tergicristallo e sono debole senza piedistallo, ma il astanti. Il teatro Signorelli di Cortona è pieno, siamo mio cuore galoppa più forte di un cavallo. nel settembre 2009. Io sono esposto come un campanile Un anno dopo nel settembre 2010 l’atmosfera è an- Io sono incinto, devo partorire. cora quella: tensione creativa, stupore per quanto si La mia mente è fatta a punta e buca l’orizzonte e se riesce a fare, partecipazione, emozione: va in scena apro le mie braccia mi trasformo in un ponte. Rossini, la seconda operina di Lorenzo Cherubini (Jo- Io sono il mondo vanotti), musicata e diretta da Bruno De Franceschi Io suono il mondo aiutato da una formidabile squadra di docenti. Gli Mentre progettano nuove serrature, mentre allesti- attori non sono professionisti , sono bambini dai 7 ai scono le nuove paure, mentre difendono quello che 14 anni, non sono cantanti, non sanno cantare, ma il non vale, mentre si offendono anche a carnevale…. e la musica sono in loro. I musicisti sono in- resto vigile sotto la parrucca. Resto in agguato…ba- vece studenti degli istituti musicali e delle scuole ci- ciami la bocca… Abbandoniamoci dentro a questo viche, scelti per comporre un’orchestra che si vede mare….se tu lo immagini lo puoi anche fare. per la prima volta e impara a suonare insieme. Così parla Mozart bambino adulto. E’ il sesto giovane La possibilità che una simile combriccola riesca a im- attore della serata a prendersi la parrucca ormai un parare e produrre un’opera, compresi costumi, sce- po’ spettinata, lo attende l’incontro con il padre Leo- nografie, movimenti, interpretazioni, in soli 15 giorni pold e poi la morte. La scena è scura il teatro silen- è remota, ci vuole un piccolo miracolo. Ma si riesce. zioso. I musicisti rallentano trattenendo la tensione Vita in comune all’ostello della gioventù, un carico di

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lavoro individuale e un impegno da professionisti, del canto, diciamo dell’arte e della poeticità. Ciò che dalle 9 alle 19 tutti i giorni e anche qualche sera. Ore conta è il processo che ciascuno fa, le sue vittorie e e ore di prove, imparare a memoria, superare le timi- sconfitte , ed esso si compie, in modi diversi , liberi e dezze, gli stereotipi. Come si fa a fare il padre? Come sorprendenti, ma davvero intensi. Un po’ , quindi, si mette la bocca per scandire bene le parole? Che cambia la vita, apre porte impreviste, e soprattutto gesto deve accompagnare questo momento di offre la fiducia al timido di parlare e al forte di tacere, emozione? Tu devi sentire, ascoltare…. Non ripe- offre una misura. tere….!! ..E poi diventiamo anche amici? Ma allora è una scuola? E’ un rimescolamento pop La posta che l’Associazione 'Orlando' ha deciso di della tradizione operistica che serve da pretesto alla giocare con la 'Trilogia' di Lorenzo e con il lavoro creazione di un ambiente musico terapeutico? Non compositivo e registico di Bruno è molto articolata: direi. E’ proprio invece un ragionamento e una pra- si produce uno spettacolo a Cortona – magari anche tica sperimentale di natura artistica: Orlando si oc- altrove - ma questo è il meno, anzi il non rilevante cupa di Arte e di luoghi, e dei rapporti tra arti e spazi. (anche se rappresenta uno stimolo per il lavoro). “… Per Lorenzo come anche per Bruno, la sfida posta quel che portano a casa accade nelle prove…se poi alla Trilogia (Mozart, Rossini e Verdi l’anno prossimo) lo spettacolo non ci fosse, per i ragazzi tutto som- è fare arte, coltivata, “buona” , o come dice Quirino mato sarebbe lo stesso” mi dice Bruno De France- Principe “forte”. schi. Lo fanno per chi guarda e ascolta. Non è lo Non è una sfida banale, è per certi aspetti LA sfida spettacolo in sé che conta. della musica contemporanea, condivisa da molte Conta piuttosto quel che succede ai ragazzi. Lo devo altre arti del nostro tempo: trovare un compito con- ammettere: la trasformazione della loro capacità diviso, un senso. Non “comunicare” nel senso propo- espressiva è incredibile. La loro capacità di memoria sto da un malinteso marketing della cultura, per le parole, le situazioni, le immagini è sorpren- piuttosto essere eloquente e capace di proporre si- dente e geniale. Nessun adulto potrebbe imparare gnificati, visioni, energie. In un insieme in cui la co- così tanto e così bene in due settimane, se non un municazione fa anche la sua parte. E’ certo che se professionista del palco. Ma non è solo performance, Lorenzo Jovanotti non avesse portato con genero- anzi la performance è l’ultima cosa. Non c’è gara, ma sità nella partita la sua fama, il suo status iconico, c’è squadra, passione per far bene, tensione per la oltre che la sua ricerca, la cosa sarebbe stata troppo qualità, in sé, gratuitamente, per pura dignità. Que- più difficile. Forse impossibile. Senz’altro diversa. sto è un primo punto. Quindi viva il pop, quando esso si trasforma in una Di fronte ad un immaginario televisivo popolato di frontiera di ricerca che non dimentica il rapporto e la “Amici” pronti a rivaleggiare in modo quasi isterico possibilità di condividere arte, senza sconti però, per vincere un concorso con una giuria aggressiva, senza troppe scorciatoie, senza lasciar cadere la poe- in un modello in cui il talento, l’”X factor” viene dal sia. Compito difficile, problematico, ma entusia- cielo (da una nuvola illuminata dal sole) ed è la cosa smante e realizzabile. più importante… la negazione della normalità… Alla fine della arruccaP di Mozart ho chiesto ad un questa operazione va nella direzione opposta: lavo- ragazzino ancora truccato dalla scena “ allora, com’è rare per fare bene come si è, senza altro obiettivo andata?”. Mi ha guardato fisso per un momento, e che il rispetto per quel che si fa e per l’opera, in un prima di andare ad abbracciare saltellando i compa- gruppo che si forma e si salda, pieno di ricono- gni mi ha detto : “E’ stata la più bella esperienza della scenza, attraverso tutte le difficoltà dei caratteri, mia vita”. delle dinamiche, delle sfiducie, delle insicurezze, Per l'Associazione 'Orlando' è un inizio.@ degli innamoramenti felici o delusi. Non è una posi- zione ideologica, né un’ubbia arcaicamente anti *Stefano Baia Curioni é professore di economia alla massmediatica. E’ un obiettivo libero, indipendente, Bocconi di Milano perseguito per affetto e per amore del senso e del- l’umano quotidiano possibile. Incivilimento. E i ra- gazzi lo sentono, partecipano, condividono… e cambiano. L’età è delicata, alcuni di loro , soprattutto i più grandi sono a metà di una stagione che gli cambia il corpo e gli riforma l’animo. Vogliono essere grandi , ma sono in lutto per quel che perdono lasciando il cono protettivo e completo dei genitori, fanno fatica a trovare una misura con questi corpi e questi senti- menti che crescono. Il lavoro è dare loro la fiducia nella potenza comunicativa del gesto, della parola,

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ZOOMUSICOLOGIA

Introduzione alla zoomusicologia Se la musica é davvero bestiale Gli animali cantano? Una domanda alla quale almeno una dozzina di discipline scientifiche sono in- teressate a rispondere. Curiosamente, chi si è occupata poco di musica animale è proprio la musicolo- gia. Almeno fino ad oggi. di Dario Martinelli

sto bisogno, che la zoomusicologia si pone in essere. Da quando il meccanicismo e il comportamenti- In “How musical is a whale?”, la mia prima monogra- smo più radicali hanno cominciato a perdere credibi- fia sull’argomento, l’ho definita omec “disciplina che lità scientifica, il problema dei comportamenti studia l’uso estetico della comunicazione sonora estetici e – per ripetere la solita tiritera dei documen- presso gli animali”. Come tutte le definizioni brevi ci tari – ‘non-solo-strettamente-utili-alla-sopravvivenza’, sono più implicazioni che esplicazioni. Per comin- negli animali non umani, si è reso sempre più spesso ciare, si fa a meno di usare la scottante e pericolosa oggetto di discussioni inter- o multidisciplinari. Opi- parola “musica”, sostituendola con l’altrettanto peri- nioni a riguardo provengono democraticamente colosa, ma un po’ più plausibile, “estetica”. Questo dalla zoologia e dalla semiotica, dalla psicologia e per due motivi: da un lato, l’espressione “estetica” co- dalla filosofia, dall’etologia e dalla bioacustica. stituisce una premessa metodologica, mentre François-Bernard Mâche, uno dei pochi a sottrarsi l’espressione “musica” è il vero e proprio fine eorico.t alla consuetudine antropocentrica della musicologia Dall’altro, il riconoscimento di attività estetiche negli (è a lui che si deve il conio del termine “zoomusicolo- animali non umani è nelle scienze naturali ben più gia”), ritiene che la responsabilità principale sia da at- radicato del riconoscimento di attività espressa- tribuirsi alla crescente sfiducia accademica nei mente musicali (e questo vale anche per gli inflazio- confronti della cosiddetta universalità del fenomeno natissimi termini “canto”, “duetto”, “coro”, che gli musicale, sfiducia che ha onosciutoc il suo picco al- etologi usano con piglio ben diverso da quello dei l’inizio del XX secolo. In altre parole, da Rameau a musicologi e dei musicisti). Schoenberg, la musica si è trasformata da entità per- Un’altra implicazione importante di questa defini- sino trascendentale (si parlava di armonia delle zione risiede nell’uso dell’espressione “comunica- sfere), a pura ed unica convenzione culturale (riser- zione sonora”, che esplicita la mia appartenenza al vata ai soli esseri umani, e nemmeno tutti: l’idea oc- partito dei semiologi della musica, ovvero a coloro cidental-maschil-hegeliana di civiltà è stata per che ritengono la musica un fenomeno non solo in- decenni un robusto filtro). trocettivo, ma anche e soprattutto estrocettivo Che la verità stia nel mezzo anche questa volta? Il (anche in questo caso, si tratta di una tendenza che fatto è che, fino a pochi anni fa, la musicologia mo- sta tornando in auge, dopo l’ermetismo di inizio XX derna non è mai stata sfiorata dal dubbio che – hai secolo, tanto caro ai musicologi di stampo più tradi- visto mai? – la musica potesse essere un fenomeno zionale, che voleva “la musica” come unica spiega- non solo umano. Si sono fatti passi importanti per zione alla musica). Poi. Nel parlare di “uso estetico”, concetti come “comunicazione” (e infatti la zoose- tradisco le mie simpatie per un’interpretazione dar- miotica è oggi una disciplina rispettabile e rispet- winiana del fenomeno musicale e artistico in gene- tata) o “cognizione” (e infatti “cognitivo” è una rale. Arte come qualcosa di funzionale, di utile, a suo parola-chiave nella moderna etologia), ma la musica, modo di laico (che rinunci, ovvero, al credo trascen- ai fini di questo (salutare) processo di ‘antropo-de- dentalista), tenendo presente che anche causare – a centrismo’ (un neologismo che precede cronologica- se stessi o ad altri – delle emozioni, o dare sfogo alla mente il biocentrismo, per il quale non siamo ancora propria creatività, sono funzioni belle e buone. pronti), è ancora un tabù. Per finire, nel parlare proprio di “animali”, e non di È alla luce di questa lacuna e, probabilmente, di que- “animali non umani”, tengo a ricordare che – in linea

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ZOOMUSICOLOGIA

di principio – la zoomusicologia si dovrebbe occu- essere piuttosto salutare per comprendere i feno- pare anche di musica umana, conformemente all’ap- meni analizzati con maggiore completezza. partenenza della specie Homo sapiens al regno 2 – La principale novità assicurata dallo studio zoo- animale (scoperta dell’acqua calda, naturalmente, musicologico consiste nella dichiarazione che la mu- ma è una triste realtà il fatto che la percezione cultu- sica non è un esclusività umana, ma piuttosto un rale del termine “animale” differisce da quella pretta- fenomeno fondato su base zoologica. Dunque, adot- mente scientifica proprio nel particolare di riferirsi a tare un paradigma zoomusicologico significa anzi- tutte le altre specie eccetto quella umana). Se la zoo- tutto mettere in discussione le correnti definizioni di musicologia si ritrova e ritroverà a parlare delle mu- musica, a cominciare dalla loro forte connotazione siche degli altri animali, la cosa è imputabile solo al antropocentrica. E’ interessante, a tal proposito, no- fatto che a occuparsi di musica umana è tutto il tare come le tante opere, scientifiche o divulgative, resto del mondo musicologico. che sfidano la randeg domanda “Cos’è la musica”, si Le domande-guida, in questa sede propedeutica, risolvano a rispondere in modi diversi e persino reci- sono almeno tre: perché esiste la zoomusicologia? A procamente contraddittori, salvo però dare per quali conseguenze o conclusioni conduce? Cosa e scontate due cose: che la musica è un fenomeno che chi intende mettere in discussione? Una prima rispo- ha a che vedere con i suoni (poco, ma sicuro e rassi- sta ce la fornisce già Mâche, quando dichiara che “se curante), e che la musica è un fenomeno unica- dovesse saltar fuori che la musica è un fenomeno mente umano. Per quest’ultima affermazione non esteso anche a specie animali che non siano l’essere vengono fornite prove, ma si ricorre alla cara vecchia umano, questo metterebbe fortemente in discus- tradizione dogmatica della petitio principii. Si dice sione la definizione di musica, nonché quella dell’es- (come a suo tempo fece Nattiez) che il fatto di nomi- sere umano e della sua cultura, come anche l’idea nare il fenomeno è una caratteristica umana, e dun- stessa che abbiamo degli animali”. Affermazione que il fenomeno può essere solo umano, e magari ci questa che porta ad almeno quattro riflessioni: si dimentica che anche “respirare”, “riprodursi” e 1 – Zoomusicologia significa analizzare, con un’inter- “camminare” sono fenomeni nominati solo dalla no- faccia umanistica, fenomeni finora onsideratic unica- stra specie, eppure… mente appannaggio delle scienze biologiche, e – 3 – Allo stesso tempo, è l’intera concezione della di- contemporaneamente – incorporare nelle scienze cotomia natura-cultura a dover essere rivista con at- umane una serie di argomenti e contenuti prove- tenzione. Soprattutto, ci si dovrebbe chiedere – nienti dalla biologia e che molto spesso le prime si come già fece il filosofo americano Charles Peirce sono rifiutate di considerare. Un certo scambismo parlando di sinechismo – se ha ancora senso consi- metodologico (e pazienza per il doppio senso) può derarla una dicotomia.

Ascolta il canto della megattera

La megattera o balena gobba ( mammifero, onnivoro, lunga dai 14 ai 19 metri, peso fino a 40 tonnellate circa) è famosa per il suo magico canto, che viaggia per lunghe di- stanze attraverso gli oceani. E' una sequenza di gemiti, strida, mugolii e altri rumori piuttosto complessi, che spesso continuano per ore ininterrottamente. Gli scienziati stanno studiando questi suoni per decifrarne il significato. E' molto probabile che le megattere cantino per comunicare con i loro simili e per attrarre potenziali partner sessuali. MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 44

ZOOMUSICOLOGIA

4 – Infine, in un ambito più etico, la zoomusicologia, insieme alla zoosemiotica, l’etologia cognitiva ed altre discipline, testimonia degli incoraggianti pro- Da leggere gressi compiuti nel campo dello studio degli animali non umani. Progressi lenti ma inesorabili. Un’altra ri- Mâche, François-Bernard (1992). Musica, Mito, Na- voluzione culturale è alle porte. Scientifica ed etica. tura. Bologna: Cappelli Martinelli, Dario (2009). Of birds, whales and other Allo stato attuale, la zoomusicologia è in uno stato di musicians – Introduction to Zoomusicology. Scran- salute ben differente da quello traballante dei primi ton: University of Scranton Press. passi compiuti da Mâche (era il 1983, quando il suo Wallin, Nils (1991). Biomusicology. Stuyvesant, NY: Musique, Mythe, Nature fu pubblicato in Francia). Pendragon Nell’ultimo decennio in particolar modo, il campo si è esteso ed i suoi proseliti moltiplicati. L’Università di Helsinki ha attivato il primo corso espressamente zoomusicologico al mondo nel 2002, eventi e con- gressi sul tema sono diventati ricorrenti, se non re- golari, e la nuova generazione di musicologi nutre un interesse crescente verso la materia, tanto che si può affermare con buona approssimazione che l’età media dello zoomusicologo-tipo oscilla tra i 25 e i 35 anni. Ma, soprattutto, si è perso (o si sta perdendo) quello smalto di eccitato esotismo che circondava i 1. Il mio non è un semplice vezzo umoristico. Chiunque si sia trovato in miei studi e quelli dei miei colleghi tra la fine del se- una posizione pionieristica nella ricerca scientifica sa perfettamente che quella della banalità e dell’esotismo è una tappa obbligata del percorso, ed colo scorso e l’inizio di questo. Ancora più insoppor- è uno dei motivi per cui i pionieri sono di rado i maggiori esponenti di una tabile dell’aperta ostilità (quella fronteggiata negli certa area di ricerca: devono concentrare parte dei loro sforzi nel dissipare anni precedenti), questo atteggiamento di meravi- questa atmosfera e renderla più consapevole dei contenuti in gioco. 2. Specialmente se confrontato con il primo impatto che le mie ricerche glia barocca tempestava gli zoomusicologi di do- ebbero in Italia, quando nel 2005 fui invitato ad una serie di conferenze sul mande di sconcertante banalità (“ma davvero gli tema, in vari conservatori. Dopo la serata romana, la redazione del Maurizio Costanzo Show mi invitò a parlare di zoomusicologia in trasmissione. Con- animali cantano?”, “ma le balene non sono pesci?”, vinto di dare risalto a una disciplina allora sconosciuta in Italia, accettai. Ma “lo sai che il mio gatto miagola quando metto Celen- fu quando notai che 1) in studio c’era un cane; 2) l’unica domanda che mi fu posta fu interrotta da una battuta di Pino Caruso (altro ospite della mat- tano?”), e rischiava di rallentare lo sviluppo del tinata); e 3) la regia mandò la registrazione di un delfino quando richiesi campo più del fisiologico necessario.1Gli etnomusi- quella di una megattera, che capii che mi era semplicemente stata tesa cologi sanno bene di che parlo, perché hanno do- un’imboscata. vuto fronteggiare problemi molto simili. Uno dei grandi risultati di questi primi vent’anni di vita della *Dario Martinelli è Docente di Musicologia e Semiotica zoomusicologia consiste proprio nell’orgoglio di aver presso l’Università di Helsinki, e collabora con diverse rimpiazzato certi atteggiamenti con una costruttiva, università europee. seria e rispettosa curiosità scientifica. In un certo senso, il presente articolo ne è una prova.2 La zoomusicologia non ci serve certo per tentare di disintegrare un'intera era geologica spesa a pensare a quanto l'essere umano sia intelligente, forte e sen- sibile (“rispetto agli altri animali”, aggiungerà sicura- mente qualcuno, e mi sorprende sempre notare quanto ricorrente sia questa pulsione fallico-freu- diana di puntualizzare costantemente la nostra sup- posta superiorità. In passato lo si faceva con altre popolazioni, altri sessi, altre inclinazioni sessuali… ora l’unica arroganza socialmente accettata è quella sugli altri animali). Piuttosto, è un’area di ricerca che ci torna molto utile per impostare un discorso il cui assunto propedeutico è riassumibile nella frase: "L'essere umano non è l'animale musicale, è un ani- male musicale!". Magari uno dei più bravi, sicura- mente uno dei più fantasiosi, ma pur sempre non l'unico.

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LAVORO

Un’offerta professionale all'estero per giovani musicisti LAVORARE CON LA MUSICA di Alvaro Lopes Ferreira

Il consorzio è formato da tre Conservatori di Musica di diverse aree geografiche e onc storie diverse, ma avorare con la musica (Working With Music) è L tutte all'insegna della ricerca della qualità e del forte un’iniziativa di tre Conservatori di Musica italiani: rapporto con il territorio, che possono vantare una Frosinone, che coordina il progetto, L’Aquila e Trieste. estesa rete di relazioni internazionali costruita negli I tre istituti si sono consorziati per offrire ai propri di- anni passati con il programma Erasmus. Partecipano plomati un’esperienza di tirocinio professionale in come enti ospitanti, prestigiosi organismi che hanno Europa. Il progetto, selezionato e finanziato con un dato la disponibilità ad accogliere i nostri giovani. Le bando promosso dalla Commissione Europea attra- Università partner contribuiranno alla fase di prepa- verso il Programma di apprendimento permanente razione dei partecipanti mettendo a disposizione i LLP (Lifelong Learning Programme) – Leonardo da loro centri linguistici. Il carattere innovativo del pro- Vinci, consente ai nostri diplomati di verificare e rin- getto ha attirato l'interesse dell'Associazione Euro- forzare le loro competenze sul campo, all’estero, pea dei Conservatori e di riviste di settore, le quali, presso imprese e istituzioni partner che hanno ade- assieme a Music@ si occuperanno della pubblicizza- rito al progetto, usufruendo di un’intensa esperienza zione e diffusione dei risultati. La Confindustria di di vita e di lavoro in ambienti socio-culturali diversi, Frosinone, infine, ha voluto offrire un proprio contri- sperimentando concretamente la loro cittadinanza buto attraverso la costruzione di un portale dedicato europea. “Lavorare con la musica” è, ovviamente, al progetto e l'organizzazione di una giornata di stu- l’obiettivo dei giovani che si formano nei Conserva- dio a conclusione delle attività. tori di Musica. Nelle nostre istituzioni offriamo loro la Al progetto, infine, partecipano varie tipologie di im- possibilità di acquisire competenze artistiche e pro- prese ospitanti: fessionali anche elevate, ma assai meno li aiutiamo - teatri, festival e manifestazioni musicali, per l'inseri- in maniera sistematica ad inserirsi nel mondo del la- mento di strumentisti, cantanti, direttori, pianisti, voro. Quello che i Conservatori di Frosinone, L’Aquila anche in ambito jazzistico; e Trieste si prefiggono onc tale progetto è il soste- - istituti di formazione superiore musicale, per l’inse- gno alla piena occupabilità dei propri diplomati, aiu- rimento di pianisti accompagnatori nelle classi di tandoli a rapportarsi col mercato musicale nazionale canto e di strumento; e internazionale e offrendo loro soluzioni efficaci di - accademie di formazione, per l’inserimento di stru- formazione e di arricchimento professionale. Per “la- mentisti nelle attività orchestrali, cameristiche, tea- vorare con la musica” sono infatti indispensabili, oltre trali ecc.; alla preparazione accademica nelle proprie disci- - istituzioni di formazione ed enti a carattere sociale pline d’elezione, duttilità, fantasia, creatività, capa- per l'inserimento di musicoterapisti; cità manageriali, il possesso cioè di un più ampio - enti radiofonici e centri di ricerca per la realizza- portfolio di competenze e la possibilità di vantare un zione di tirocini di musica elettronica. curriculum denso di esperienze di alto livello. Il pro- I tirocini si svolgeranno nel 2011 e dureranno media- getto offre ai diplomati la possibilità di verificare e mente 15 settimane; saranno di circa 8 settimane le rinforzare le loro capacità e di confrontarsi con colle- attività di tirocinio presso festival e quelli in ambito ghi in contesti professionali, attraverso periodi di ti- jazzistico. Tutte le attività dei partecipanti verranno rocinio presso imprese e istituzioni europee. certificate utilizzando lo standard di Europass Mobi- L'esperienza lavorativa e di vita quotidiana in un lity. Sul sito web workingwithmusic.net sono dispo- altro paese europeo permetterà loro l’acquisizione di nibili tutte le informazioni sul progetto, il bando e la competenze interculturali, la crescita della fiducia in modulistica. Il sito web pubblicherà anche le espe- se stessi, la capacità di adattamento a diverse condi- rienze di tirocinio più significative ed una relazione zioni ambientali e sociali, la capacità di affrontare e conclusiva.@ risolvere i problemi, l'acquisizione di solide compe- *Alvaro Lopes Ferreira, è referente di Working With tenze linguistiche ed il rafforzamento della propria Music per il Conservatorio dell’Aquila identità di cittadini europei.

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Omnibus

Music@ vestita di nuovo

L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ha elaborato la nuova veste grafica di Music@

Due Istituzioni, artistiche di formazione, universitarie insieme per dare una nuova veste grafica a Music@. Il progetto gra- fico che i nostri lettori hanno sotto gli occhi, a partire da questo numero, è stato elaborato dagli studenti del biennio spe- cialistico in Grafica dell’Accademia di Belle Arti, iscritti al corso di Progettazione Grafica Editoriale, tenuto dal prof. Antonello Santarelli. Il progetto è il risultato di un lungo studio della grafica iornalistica;g in particolare delle forme grafi- che delle riviste e del l’organizzazione dei contenuti. Per raggiungere l’importante risultato, gli studenti hanno avuto in- contri con il direttore di Music@, e successivamente analizzato i vari aspetti che caratterizzano la rivista: profilo dei lettori, distribuzione dei contenuti, taglio delle rubriche. Il progetto prescelto è quello di Marta Fornari, per la copertina, e di Ca- terina Sebastiani per l'interno. L’esperienza conferma la caratteristica degli iter formativi proposti dall’Accademia di Belle Arti che intrecciano teoria e prassi in una tendenza sempre più frequente di confronto con progetti reali all’interno di un sistema di relazioni fra l’istituto e le realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio. La direzione di Music@ desidera , perciò, rivolgere una sincero ringraziamento agli allievi autori del progetto, a tutti gli altri che comunque si sono applicati nello studio, al prof. Santarelli che li ha magnificamente guidati ed all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, diretta dal prof. Eugenio Carlomagno.

CD: IL MONDO ALLA guerra, e i rapporti con gli uomini, MATURITA’. 1 comprese le dinamiche sentimen- ROVESCIA DI SALIERI tali, sono improntati a radicale sorprendente capovolgimento. L a maledizione, di cui è com- Seguire i comportamenti della Per la prima volta è stato pro- plice tuttora l’infernale dabbe- Generala, della Colonnella e del- posto ai maturandi della sessione naggine mediatica, affligge l’Aiutanta maggiore è uno spasso 2010, per il tema di italiano, un ar- ancora Antonio Salieri (1750- che solleva talvolta inquietudine, gomento musicale, anzi la stessa 1825) se è vero che gran parte ma la storia, a tratti forte, ha uno funzione sociale e l'utilità della della sua opera è lungi dall’essere scioglimento non traumatico: musica, da un testo di Aristotele. recepita nell’attività musicale cor- forse un po’ sospeso. L’impecca- Lo hanno scelto in duecentomila rente; con tristra coerenza un re- bile esecuzione della bell’opera, in studenti. Un bel successo! Ecco la cente ponderoso e costoso edizione critica della provvida traccia in questione: “ La musica - Dizionario dei titoli (UTET) ignora Fondazione A. Salieri di Legnago, dice Aristotele, filosofo greco del il suo 'Mondo alla rovescia', si avvale di un preciso disegno di- IV sec. a.Cr. - non va praticata per dramma giocoso su libretto di Ca- rettoriale di Federico M. Sardelli, e un unico tipo di beneficio che da terino Mazzolà, da Goldoni, pre- di un fortunato cast vocale di pro- essa può derivare, ma per usi mol- sentato a Vienna nel 1795, vata qualità nei ruoli, e assai moti- teplici, poiché può servire per quattro anni dopo la morte vato - Marco F.Romano, Patrizia l'educazione, per procurare la ca- di Mozart, causata, secondo la ca- Cigna, Rosa Bove, Emanuele tarsi e, in terzo luogo, per la ri- lunniosa vulgata ancora oggi evi- D’Aguanno, Maurizio Lo Piccolo, creazione, il sollievo e il riposo dentemente vitale, dall’invidioso Krystian Adam e Gianpiero Rug- dallo sforzo”. Il candidato si sof- competitore veneto. Il quale fu un geri - da cui emerge il valore di fermi sulla funzione, sugli scopi e compositore di notevolissimo Maria Laura Martorana, Marchesa sugli usi della musica nella società spessore: a soli diciannove anni, di classe, con la sua vocalità tim- contemporanea. Se lo ritiene op- musico apprezzatissimo alla corte brata e non scevra di nobiltà pur portuno, può fare riferimento di Vienna, godeva dell’amicizia di nella difficileessitura t alta, di tra- anche a sue personali esperienze Chr.W.Gluck. Nel 'Mondo alla ro- sparente agilità, tesa nei recitativi di pratica e/o di ascolto musicale”. vescia', o almeno su sull’isola su quanto sovrana nelle due grandi Qui finisce la traccia che, in modo cui s’erano rifugiate “ardite donne arie irte di arditezze. indiretto sottolinea, seppure in ri- stanche di servile catena”, le Dynamic CDS 655/1-2 2 CD tardo, l'interesse dei giovani per la Umberto Padroni donne comandano, fanno la musica, nonostante che in Italia

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lia la musica non rappresenti una punto il compito di reclamare da Cimbalo di piano e forte vol- disciplina scolastica. Mentre in- questa presenza: un principio ap- garmente detto dei martelletti' vece le scuole private pullulano di parentemente condiviso, ma che che, quale sia il giudizio estetico, giovani che vogliono apprendere invece - a parte tante lodevoli e a è una testimonianza importante, la musica, imparando a suonare volte straordinarie iniziative - fa- anche per rilievi formali, della sto- uno strumento, non importa tica a entrare nella quotidianità e rica presenza del barocco nell’uni- quale. Ennio Morricone interpel- fra le discipline ordinarie della verso in bianco e nero. lato dal 'Messaggero' ha espresso scuola. Ad Andrea Coen, uno specialista il suo compiacimento per tale ini- 'Il plauso, a nome dell'intero Co- nella letteratura per la tastiera del ziativa ministeriale, augurandosi mitato - ha proseguito Berlinguer passato, si deve il merito di aver che nei nascenti Licei Musicali si - per una traccia che affronta que- restituito alla vita del suono insegni a suonare. sto grande territorio dell’arte e l’opera giustiniana, che all’atten- Ma certo, maestro, i Licei Musicali della cultura non può non colle- zione del musicofilo odierno ap- - quaranta appena in tutto il garsi alla constatazione che pare obiettivamente sotto la paese e purtroppo mal dislocati l’obiettivo del nostro Comitato, specie del “monumento musicale”, sul territorio - sono qualcosa di 'fare musica tutti' nella scuola, è paradossalmente fino ad oggi ne- mezzo e di misto fra il Liceo ancora lontano dal compiere i gletto: una testimonianza che illu- (scuola superiore) ed il Conserva- passi decisivi che consentano di stra ulteriormernte, con il peso torio (scuola di musica). Sono il conseguirlo. Si tratta ora di pas- dell’opera, la maturissima creati- primo gradino della scuola musi- sare da una bella traccia d’esame vità strumentale delle italiche cale in Italia, dopo il Liceo Musi- a un cammino concreto che porti contrade. Con la sua generosa e cale ci sarà il Conservatorio, che la pratica musicale tra le compe- meritoria arte Coen riscatta una coprirà la fascia alta degli studi tenze di base di tutti i cittadini tastiera antica assolutamente musicali, sempre che la riforma italiani', ha concluso Luigi Berlin- adulta e originale, che sembra in arrivi in porto. guer, in una dichiarazione uffi- qualche modo porsi con una sua ciale in qualità di Presidente del alterità al celebrato, più fortunato Comitato nazionale per l'appren- lascito del coetaneo Domenico dimento pratico della musica per Scarlatti. Quello di Coen non è un tutti gli studenti. ricupero ma un miracolo nel segno della vita: non facile, dato il superamento del suono storico del clavicembalo per l’adozione MATURITA’. 2 delle vibrazioni più avare, ma più cariche di futuro, dei martelletti del pianoforte K. Schwarz 1726, copia Bartolomeo Cristofori. Un CD: LE 12 SONATE esempio? La riflessività, la nobile Finalmente la musica!', ha plasticità del fraseggio, le novità detto Luigi Berlinguer che ha pro- DI GIUSTINI armoniche di Giustini si sintetiz- seguito:' La citazione di una frase zano qui quanto meno nello di Aristotele sui benefici della mu- splendido, ricchissimo 'Preludio: sica nella traccia di italiano della Adagio, e arpeggiato nell’acciac- maturità della tipologia 'D' ci ri- Si deve ad Ala Botti Caselli cature della Sonata V in re'. corda, con l’autorevolezza del- (NRMI, 1978) e alle note di Andrea Brilliant 94021 3 CD l’ipse dixit, che la musica è un Coen, colto, devoto, sensibile ese- U.P. aspetto fondante della cultura e cutore del lascito di Luigi Lodo- che incide non su un aspetto vico Giustini (1685-1743), della vita, ma su molti. Ma, se è pistoiese, figlio d’arte, se l’oscu- così - e lo è - perché la musica non rità ufficiale si lacera attorno a è presente nella formazione del questo padre del pianoforte, di cittadino come le altre discipline cui si ipotizza l’appartenenza al che sono considerate 'fondanti' “cenacolo” di Bartolomeo Cristo- della cultura?'. Da quattro anni, fori, e che comunque diede alle Berlinguer presiede il 'Comitato stampe, prima a Firenze (1732) e nazionale per l’apprendimento poi ad Amsterdam, luminoso cen- pratico della musica' per tutti gli tro editoriale musicale (1736), studenti, un Comitato che ha ap- l’organica raccolta di 12 'Sonate 49 MUSIC@ nov-dic definitivo/7:MUSIC@_ok 6-10-2010 10:40 Pagina 48

ARIA DEL CATALOGO

SANTO DOMINGO

Chi oserebbe ironizzare sulle recenti imprese ca- Maya per il dicembre 2012) non si contano. Una sua nore del grande Placido Domingo che lo hanno partecipazione ad una nuova produzione della tetra- visto indossare i panni di Simon Boccanegra e di Ri- logia wagneriana ad Ascoli Piceno lo vede nel ruolo goletto? Si tratta, come è noto, di uno dei maggiori del gigante Fafner che, com’è noto, poi diventa cantanti degli ultimi cinquant’anni, interprete di drago ma che gli permetterà di cantare anche l’acuta quasi tutti i ruoli tenorili del repertorio, dal barocco parte dell’uccellino e di dirigere, successivamente, 'Il fino a enotti.M Sulla sua ultima performance, 'Rigo- crepuscolo degli dei'. Si va dunque verso il cantante letto a Mantova '( nei luoghi, e nelle ore dell’opera d’opera centenario come dimostra stupendamente verdiana, trasmesso in mondovisione da Rai 1), si Magda Olivero che il prossimo anno, al MET, debut- deve dire che Domingo, sulle prime, aveva chiesto di terà in 'Aida' mentre la centocinquenne Licia Alba- cantare il ruolo di Gilda o, in subordine, quello di nese, smessi i panni di Mimì, sarà Musetta. Anche i Maddalena ma la produzione lo ha convinto che la registi devono avere una certa età come il glorioso sua voce attuale assomigliava di più a quella di un matusalemme Zeffirelli ( e i due vegliardi Ronconi e promettente baritono. Stessa sorte toccò a Mario Pizzi) che quest’anno ha firmato l’intero cartellone Del Monaco che, stanco del ruolo d’Otello cantato dell’Arena di Verona mentre si fa drammatica la si- più di trecento volte, si piccò di interpretare Desde- tuazione dei giovani registi (ormai più che quaran- mona, rimanendo tuttavia deluso quando il mae- tenni) tutti in cassa integrazione. Una stro Gavazzeni gli propose il personaggio che manifestazione di questi disperati al grido: vogliamo pareva più adatto a lui, ossia la moglie di Jago, la anche noi le nostre tosche, le nostre carmen!, da- sventurata Emilia. Dopo il successo scaligero del vanti alla Scala, ha impressionato il ministro Bondi, 'Boccanegra' e del 'Rigoletto' televisivo, Domingo noto fans di Wilma De Angelis. Nel 'Rigoletto' della dovrebbe avere una parte rilevante nella nuova pro- Rai ha fatto colpo Ruggero Raimondi nel ruolo di duzione di 'Cavalleria rusticana' nel prossimo cartel- Sparafucile che assomigliava,come una goccia d’ac- lone del teatro milanese. Il grande tenore si vantava qua, al giovane killer voluto da Verdi. La prossima di saper cantare tutti i ruoli dell’opera di Mascagni opera di Andermann sarà una 'Turandot' ambientata eccellendo anche nel grido di comare Pippuzza. Ma nella muraglia cinese con lo zombie di Corelli come finora era rimasto fedele al personaggio di Turiddu, Calaf e Domingo nel ruolo di Liù. interpretato e inciso infinite volte. La trovata del Sovrintendente Lissner e del regista Leporello Martone ha entusiasmato Domingo che debutterà alla Scala in Santuzza nonostante il poco risolvibile problema della barbiccia che orna il suo nobile mento. Ma è stato precisato che le giovani conta- dine siciliane dell’Ottocento, assai di più delle at- tuali, erano notoriamente pelose e che il verismo, sia letterario che musicale, ha le sue esigenze. Gli impe- gni di Placido Domingo per i prossimi anni (salvo l’auspicata fine del mondo prevista dagli studiosi

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