INDICE

1 INTRODUZIONE pag. 1 2 QUADRO LEGISLATIVO pag. 2 3 RUOLO DEL COMUNE NELLA PROGRAMMAZIONE COMMERCIALE pag. 4 4 OBIETTIVI pag. 5 5 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E RELAZIONI CON IL COMPRENSORIO 5.1 – Inquadramento geografico del Comune pag. 6 5.2 – Individuazione area mandamentale pag. 7 5.3 – Individuazione del bacino di riferimento pag. 9 5.4 – Calcolo delle potenzialità massime di sviluppo della rete distributiva comunale delle Medie e delle Grandi Strutture di vendita pag. 23 5.5 – Suddivisione del territorio comunale in zone di dimensionamento commerciale pag. 25 6 ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALLA DOMANDA 6.1 – Struttura dei consumi e abitudini di spesa pag. 26 6.2 – Consumatori residenti nel Comune pag. 33 6.3 – Popolazione residenti nell’area mandamentale pag. 35 6.4 – Utenti in transito lungo le direttrici territoriali pag. 38 6.5 – Turisti pag. 42 6.6 – Attrattive turistiche pag. 44 7 ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALL’OFFERTA 7.1 – Consistenza delle rete distributiva comunale pag. 45 7.2 – Rete distributiva mandamentale pag. 49 7.3 – Strutture commerciali ad elevata capacità di attrazione pag. 53 7.4 – Potenzialità della rete distributiva comunale pag. 54 8 ANALISI DEGLI INDIRIZZI DI SVILUPPO URBANISTICO DEL COMUNE pag. 55 8.1 – Analisi degli assetti insediativi di tipo residenziale pag. 56 8.2 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo produttivo pag. 58 8.3 – Analisi degli assetti insediativi relativi agli ambiti di “centro storico” e degli edifici e delle aree soggetti a regime vincolistico o a interventi di recupero e riqualificazione urbanistica pag. 59 8.4 – Analisi degli assetti insediativi per strutture di servizio per la collettività pag. 60 8.5 – Analisi degli assetti insediativi relativi al patrimonio naturale agricolo e paesaggistico pag. 61 8.6 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo commerciale pag. 62 8.7 – Analisi delle infrastrutture della mobilità esistenti e di progetto pag. 73 8.8 – Aspetti critici tra evoluzione della rete distributiva e strumenti di programmazione urbanistica pag. 74 9 INDIRIZZI DI SVILUPPO 9.1 – Dimensionamento di Piano pag. 76

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1 - INTRODUZIONE

Il Comune di Ronchis è dotato di Piano di Settore del Commercio, approvato con la Deliberazione del Consiglio comunale n. 14 del 20.02.2006 ai sensi della L.R. 8/99 e relativo regolamento di esecuzione D.P.R. 0138/2003, conforme con le previsioni urbanistiche della collegata variante n. 13 al PRGC approvata con Deliberazione del Consiglio comunale n. 20 del 04.06.2007 confermata esecutiva con D.P.R. 0239/Pres. del 6.8.2007 pubblicato sul B.U.R. n. 34 del 22.08.2007. A seguito dell’entrata in vigore della L.R. 29/2005 e del relativo Regolamento di esecuzione approvato con la D.P.R. 069/2007, i contenuti degli strumenti di programmazione comunale vigenti in materia di commercio non trovano più completa aderenza con la disciplina regionale che regola l’insediamento delle attività del commercio al dettaglio. In particolare la nuova disciplina regionale: 1. ha innalzato il limite massimo delle medie strutture di vendita da mq. 800 a mq. 1.500 di vendita (art. 2, comma 1, lettera i) della L.R. 29/2005); 2. prevede la verifica di congruità del Piano comunale di Settore del Commercio da parte della Direzione centrale Attività Produttive (art. 15, comma 10bis della L.R. 29/2005); 3. ha individuato una nuova categoria di prodotti a “basso impatto” (art. 2, comma 1, lettera e) della L.R. 29/2005) per i cui esercizi è ammessa la possibilità di insediamento nelle zone urbanistiche di tipo produttivo (art. 16, comma 5 della L.R. 29/2005) e con possibilità di deroga agli standard parcheggio (art. 18, comma 6 della L.R. 29/2005); 4. ha in parte modificato le modalità di calcolo degli obiettivi di presenza e sviluppo della rete distributiva con particolare riferimento ai Comuni ricompresi entro un raggio di 10 km in linea d’aria dalle infrastrutture territoriali ad elevata capacità di polarizzazione (art. 10, comma 3 del D.P.R. 069/2007) ed alle modalità di calcolo previste dagli Allegati A del Regolamento (arrotondamento delle superfici massime incrementali al migliaio superiore anziché a quello inferiore) 5. prevede la necessità di allegare al Piano comunale di Settore del Commercio appositi studi di impatto viabilistico nel caso di individuazione di nuove zone urbanistiche di tipo commerciale o di previsione di insediamento di strutture di vendita superiori a mq. 5.000 di superficie coperta complessiva nel caso di zone urbanistiche commerciali già individuate dal P.R.G.C. (art. 20, comma 3 e Allegato C, comma 3, punto b) del D.P.R. 069/2007); 6. ridefinisce gli standard minimi delle aree da destinare a parcheggio (art. 21 del D.P.R. 069/2007). Alla luce delle molteplici novità introdotte a livello regionale dalla nuova normativa si ritiene pertanto opportuna una rivisitazione complessiva degli strumenti comunali di programmazione anche alla luce delle modificazioni intervenute a livello urbanistico e dell’andamento del mercato.

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2 - QUADRO LEGISLATIVO VIGENTE

Il quadro legislativo che regola il settore commerciale è fondato sul D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 114, meglio conosciuto come “Decreto Bersani”, recepito dalla Regione Friuli – Venezia Giulia con la Legge regionale 19 aprile 1999, n. 8 che costituisce la “norma quadro” cui tutte le altre normative fanno riferimento. La riforma del settore si fonda su principi generali tesi alla completa liberalizzazione delle attività commerciali ed una gestione dello sviluppo basata esclusivamente su parametri di natura urbanistica. Nella realtà dei fatti, purtroppo, l’esigenza di governare in maniera morbida il passaggio da una normativa vincolistica (Piani commerciali e regolamentazione delle apertura mediante contingenti) alla completa liberalizzazione delle aperture dei negozi ha portato, prima il Legislatore stesso e in seguito la maggior parte delle Regioni, all’approvazione di normative che ripropongono strumenti di gestione e programmazione del settore molto simili a quelli previsti dalla vecchia L. 426/71 hanno praticamente bloccato il processo di liberalizzazione delle aperture che, oggi, si limita agli esercizi “di vicinato”. Successivamente, con la Riforma del Titolo V della Costituzione che ha garantito maggiore autonomia alle Regioni nella regolamentazione delle materie economiche rispetto agli indirizzo nazionali, molte amministrazioni regionali, su pressioni delle organizzazioni sindacali di categorie fortemente interessate ad un mantenimento delle rendite di posizione a rischio in un sistema di mercato liberalizzato, hanno provveduto a modificare le proprie normative di settore attraverso la riproposizione di strumenti molto vincolistici per la gestione dello sviluppo delle attività commerciali. In quest’ottica la Regione Friuli – Venezia Giulia, prima mediante propria normativa approvata con la L.R. 8/99 e successivamente con la L.R. 5 dicembre 2005, n. 29 ha definito il quadro di riferimento normativo secondo i seguenti indirizzi: ϖlimiti dimensionali degli esercizi commerciali fissati in: o mq. 250 per gli esercizi di “vicinato”; o da mq. 251 a mq. 1.500 per le “medie strutture di vendita”; o oltre mq. 1.500 per le “grandi strutture di vendita”. ϖRegolamento di esecuzione degli articoli 12, comma 3 e 15, comma 3 della L.R. 29/2005 in materia di urbanistica commerciale e programmazione per le medie e grandi strutture di vendita, approvato con D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres., che determina parametri e modalità di insediamento delle Medie e Grandi Strutture di Vendita da attuare mediante strumenti di programmazione comunale basati su precisi coefficienti di calcolo che definiscono i limiti di sviluppo degli esercizi sul territorio mediante l’individuazione di bacini di utenza calcolati: o entro ambiti territoriali definiti entro 15-30 km. per le medie strutture di vendita e per le grandi strutture localizzate nei Comuni: ♣ ricompresi nei bacini sovracomunali individuati dall’articolo 6, comma 1, lettera a) del Regolamento; ♣ ricompresi nei sistemi commerciali individuati dall’articolo 6, comma 1, lettera c) del Regolamento; ♣ individuati dal Piano regionale per la grande distribuzione nei quali è consentito l’insediamento di strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000;

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♣ ricompresi entro un raggio di 10 km. calcolati in linea d’aria dalle infrastrutture territoriali ad elevata capacità di polarizzazione di cui all’articolo 6, comma 1, lettera b) del Regolamento; o entro ambiti territoriali definiti dalle isocrone ricomprese in 60-90 minuti di percorrenza auto per le grandi strutture di vendita localizzate nei Comuni: ♣ con popolazione residente superiore a 30.000 abitanti; ♣ interessati da programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST); ♣ sede di infrastrutture ad elevata capacità di polarizzazione (caselli o svincoli autostradali, valichi di frontiera di prima categoria o assimilati, porti non turistici e aeroporti civili nazionali, sedi fieristiche regionali; ϖD.G.R. 15 aprile 2005, n. 781 “Piano regionale per la grande distribuzione” per l’individuazione delle aree del territorio regionale idonee all’insediamento di strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000.

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3 - RUOLO DEL COMUNE NELLA PROGRAMMAZIONE COMMERCIALE

Nella filosofia della L.R. 29/2005 gli strumenti di programmazione comunale, nel mantenimento delle massima libertà d’impresa e di libera concorrenza, devono contenere tutti gli elementi atti alla tutela del consumatore, con particolare riferimento alle fasce deboli, al pluralismo ed all’equilibrio tra le diverse tipologie di esercizio, allo sviluppo della rete distributiva su criteri di efficienza e modernità. Andranno pertanto analizzati e valutati i criteri di funzionalità e produttività del servizio da rendere al consumatore ed il migliore equilibrio possibile tra le diverse tipologie e forme commerciali in sede fissa in relazione alle capacità della domanda ed alle modalità locali dei consumi e delle abitudini d’acquisto. In tal senso la migliore funzionalità del servizio ed il maggiore equilibrio sembrerebbero compatibili, mentre nella realtà concreta della dinamica commerciale risultano fortemente divergenti in quanto legati ad interessi ed obiettivi di soggetti in contrapposizione tra di loro (il consumatore da un lato e il commerciante dall’altro). In questo caso l’equilibrio va ricercato in una soluzione “statica” del problema che, come tale, porta ad una situazione di rendita che non garantisce in assoluto il presupposto di una migliore funzionalità del servizio, dove al centro di tutto sia posto il consumatore. Per assurdo si può affermare che la migliore funzionalità del servizio è perseguibile solo mediante l’introduzione sul mercato di elementi di differenziazione a vari livelli, in grado di incrementare il livello di concorrenzialità in termini di servizio, qualità, prezzo, accessibilità da parte della rete esistente. Il problema fondamentale sta quindi nelle modalità con cui vengono introdotti sul mercato questi elementi di differenziazione. Infatti libero mercato e sistema concorrenziale non significano necessariamente deregolamentazione selvaggia ma l’opportunità data agli operatori del settore di agire liberamente nell’ambito del sistema di sviluppo e adeguamento fissato attraverso il Piano. In altri termini gli strumenti di programmazione del settore commerciale sono i Piani dei commercianti, dei consumatori e dell’intera comunità in relazione all’andamento dei consumi, della popolazione residente e delle sue abitudini d’acquisto, delle capacità polarizzanti del Comune sul territorio e delle modificazioni strutturali che avvengono sul territorio.

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4 - OBIETTIVI

Gli obiettivi fondamentali degli strumenti comunali di programmazione del settore commerciale sono costituiti dalla necessità di modernizzazione, razionalizzazione e dal riequilibrio del comparto attraverso: a) armonizzazione dell’evoluzione del settore distributivo con gli obiettivi generali del Piano regionale di sviluppo; b) assegnazione al comparto commerciale di un ruolo paritario con gli altri settori produttivi, armonizzando il suo sviluppo con la complessiva evoluzione del sistema economico e territoriale regionale; c) valorizzazione del ruolo del commercio promuovendo la capacità di competere con i sistemi distributivi delle regioni e degli stati contermini; d) contenimento dei fenomeni di ulteriore saturazione delle aree a più forte concentrazione commerciale e dei processi di ulteriore depauperamento del tessuto commerciale delle aree territoriali più deboli ; e) favorire la presenza di un livello minimale di servizio nelle aree territoriali più deboli. Dal punto di vista metodologico l’architettura di sistema della programmazione di settore si deve basare fondamentalmente sui seguenti presupposti: • l’individuazione di un modello di rete articolato e differenziato in base alle caratteristiche specifiche del territorio comunale, con le sue particolarità insediative, infrastrutturali e di consistenza della rete distributiva; • la definizione dei parametri di sviluppo calcolati, entro i limiti dimensionali massimi fissati dagli Allegati A e B del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres., su basi matematico-statistiche attraverso il rapporto tra domanda complessiva ed offerta, determinate per gli insiemi territoriali gravitanti sul Comune, al fine di stabilire i margini di sviluppo oggettivo della rete; • una verifica delle relazioni intercorrenti e da attuare tra le norme comunali di pianificazione urbanistica e commerciale al fine di fissare vincoli precisi sulle destinazioni d’uso del territorio.

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5 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE E RELAZIONI CON IL COMPRENSORIO

5.1. - Inquadramento geografico del Comune

Il Comune di Ronchis si estende su una superficie pari a 17,78 kmq ad una quota di 8 metri sul livello del mare; confina a Nord con i Comuni di e Rivignano, a Ovest con San Michele al Tagliamento e Morsano al Tagliamento, a Sud con i Comuni di e , a Est con i Comuni di e . Su questo territorio è individuabile, oltre al capoluogo, la frazione di Fraforeano. La localizzazione geografica del Comune Ronchis evidenzia una situazione territoriale molto particolare rispetto ad altre realtà regionali per diverse ragioni: 1. la presenza di un asse di collegamento viario di grande rilevanza lungo la direttrice nord - sud, ovvero la S.P. n. 75 delle Bandite, che attualmente costituisce nella sua parte finale il raccordo tra il casello autostradale di Latisana e la strada statale n° 354 di Lignano; 2. la localizzazione all’interno del territorio Comunale di un casello autostradale di notevole importanza, già ricordato sopra, che presenta elevati volumi di traffico in quanto uscita per la località turistica di ; 3. l’ulteriore previsione della realizzazione di un nuovo casello autostradale di raccordo con la già citata strada statale n° 354 sempre all’interno del territorio comunale. 4. la presenza dello svincolo tra la strada provinciale n° 7 di Latisana con la n° 39 del Varmo che fa confluire sul territorio comunale notevoli flussi veicolari provenienti dalla strada provinciale n° 95 di Madrisio (meglio conosciuta come Ferrata Portogruaro) 5. un bacino commerciale che, pur rientrando nel Mandamento di Latisana, può far riferimento anche sulla vicinanza con diversi comuni importanti del Veneto.

PLANIMETRIA DI INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su CARTINE GOOGLE EARTH]

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5.2. Individuazione area mandamentale

In base al Modello Territoriale Regionale previsto dal D.P.R. 21.05.2003, n. 0138/Pres. il Comune di Ronchis viene ricompreso nel mandamento di Latisana, di cui fanno parte anche i Comuni di , Palazzolo dello Stella, , Precenicco, Rivignano e Teor. Il mandamento di Latisana, a sua volta, fa parte del Bacino Sovracomunale 6 del quale fanno parte 33 Comuni con una popolazione complessiva di 115.260 residenti (che rappresentano il 21,51% della popolazione complessiva regionale e il 9,41% di quella provinciale).

Suddivisione del territorio regionale in base al modello territoriale regionale previsto dal D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres.

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

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PLANIMETRIA DEL BACINO SOVRACOMUNALE 6

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

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5.3 – Individuazione del bacino di riferimento

Ai fini della determinazione degli scenari futuri di sviluppo della rete distributiva comunale vengono di seguito definiti gli ambiti territoriali di indagine previsti dalle procedure regolamentari recate dal D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres. Considerato: 1. che il Piano regionale per la grande distribuzione approvato con D.G.R. 15 aprile 2005, n. 781 individua il Comune di Ronchis tra quelli idonei alla localizzazione di strutture di vendita con superficie coperta superiore a mq. 15.000, riservando a tali scopi un incremento per tali strutture di vendita (punto 4.5 della D.G.R. 781/2005) dimensionato su mq. 10.000 di superficie di vendita “di Sviluppo” relativo al settore merceologico “non alimentare”; 2. che secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 1, lettera b) del D.P.R. 0138/2003 il Comune di Ronchis rientra tra i Comuni nel cui territorio sono allocate infrastrutture ad elevata capacità di polarizzazione – CASELLO AUTOSTRADALE A4; 3. che secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 1, lettera c), punto 11 , ed ai sensi dell’articolo 10, comma 3 del D.P.R. 0138/2003 il Comune di Ronchis non rientra in alcun ambito di sistema commerciale ; 4. che pertanto i limiti massimi di sviluppo delle grandi strutture di vendita, comprese quelle con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000, vanno calcolati, tenendo conto degli indicatori di cui al comma 1, lettere a), b), c) e d) dell’articolo 10 del D.P.R. 0138/2003, utilizzando le metodologie di calcolo previste dall’ Allegato A1 del D.P.R. 0138/2003 o, in alternativa quelle previste dall’ Allegato A2 del medesimo D.P.R.; 5. che in considerazione di quanto previsto dal vigente P.R.G.C. in materia di insediamento di attività commerciali al dettaglio con superficie di vendita superiore a mq. 1.500, si ritiene opportuno individuare i limiti di sviluppo delle grandi strutture di vendita secondo le metodologie di calcolo previste dall’Allegato A2 del D.P.R. 0138/2003. L’ambito territoriale di indagine, pertanto, si individua distintamente come segue:

¬¬¬ per le grandi strutture di vendita (Allegato A2) : Comuni “ di attrazione ”, ricompresi entro l’ambito territoriale calcolato su di un’isocrona di 60 minuti di percorrenza auto per il settore “alimentare” e “misto” e su di un’isocrona di 90 minuti di percorrenza auto per il settore “non alimentare” ;

¬¬¬ per le medie strutture di vendita (Allegato B) : Comuni “ di attrazione ”, ricompresi entro l’ambito territoriale calcolato su 15 chilometri per il settore “alimentare” e “misto” e su 30 chilometri per il settore “non alimentare” .

Per il calcolo del Bacino di riferimento e per l’identificazione dei parametri di sviluppo massimi delle Medie Strutture di Vendita del settore “alimentare e misto”, risultano compresi entro i 15 Km complessivamente 210.505 consumatori, dei quali 136.431 residenti nei Comuni della Regione e 74.074 in Veneto, distribuiti su 36 Comuni, oltre a Ronchis, secondo una suddivisione che viene meglio evidenziata nel prospetto di seguito riportato:

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SETTORE ALIMENTARE e MISTO COMUNI RIENTRANTI NELLA DISTANZA DI 15 KM. Ronchis 2.025 5.328 5.198 2.541 Muzzana del Turgnano 2.702 1.674 Palazzolo dello Stella 3.028 2.775 Pocenia 2.619 3.859 2.732 Chions 5.113 Precenicco 1.525 15.447 Rivignano 4.398 Cordovado 2.658 7.619 4.723 San Vito al Tagliamento 14.573 Latisana 13.409 3.839 3.952 Sesto al Reghena 6.025 Lignano Sabbiadoro 6.676 4.196 1.998 Teor 2.043 Morsano al Tagliamento 2.858 Varmo 2.923 Totale 136.431 Caorle 11.931 Gruaro 2.743 Cinto caomaggiore 3.247 Portogruaro 25.198 Concordia Sagittaria 10.775 San Michele al Tagliamento 11.894 Fossalta di portogruaro 6.000 Teglio veneto 2.286 Totale Veneto 74.074 TOTALE 15km 210.505 Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

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(Verifica limiti settentrionali bacino 15 Km.)

(Verifica limiti meridionali bacino 15 Km.)

(Verifica limiti occidentali bacino 15 Km.) (Verifica limiti orientali bacino 15 Km.)

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Per il calcolo del Bacino di riferimento e per l’identificazione dei parametri di sviluppo massimi delle Medie Strutture di Vendita del settore “non alimentare”, risultano compresi entro i 30 Km complessivamente 726.084 consumatori, dei quali 582.497 residenti nei Comuni della Regione e 143.587 in Veneto, distribuiti su 108 Comuni, oltre a Ronchis, secondo una suddivisione che viene meglio evidenziata nel prospetto di seguito riportato:

SETTORE NON ALIMENTARE COMUNI RIENTRANTI NELLA DISTANZA DI 30 KM. Ronchis 2.025 2.216 Pasiano di Pordenone 7.778 3.476 5.734 Arzene 1.766 Pocenia 2.619 Azzano Decimo 14.972 Porcia 15.098 3.526 Pordenone 50.842 Basiliano 5.328 Porpetto 2.732 Bertiolo 2.541 6.806 1.911 3.431 4.105 Prata di Pordenone 8.197 Camino al Tagliamento 1.674 Pravisdomini 3.334 7.562 Precenicco 1.525 Campolongo al Torre 755 Rive D'Arcano 2.417 Carlino 2.775 Rivignano 4.398 Casarsa della Delizia 8.418 Romans d'Isonzo 3.735 Castions di Strada 3.859 Ruda 2.970 13.221 San Daniele al Friuli 8.083 Chions 5.113 San Giorgio della Richinvelda 4.458 Chiopris-Viscone 659 San Giorgio di Nogaro 7.619 Codroipo 15.447 6.039 Cordenons 18.345 San Martino al Tagliamento 1.433 Cordovado 2.658 San Quirino 4.158 2.320 San Vito al Tagliamento 14.573 2.416 2.251 6.275 1.703 Fiume Veneto 11.064 1.703 Fiumicello 4.839 Sedegliano 3.839 1.188 Sesto al Reghena 6.025 Gonars 4.723 Spilimbergo 11.897 Grado 8.663 Talmassons 4.196 Latisana 13.409 Tapogliano 451 Lestizza 3.952 13.990 Lignano Sabbiadoro 6.676 Teor 2.043 Manzano 6.777 Terzo d'Aquileia 2.880 Marano Lagunare 1.998 3.068 6.109 1.680 Medea 945 Turriaco 2.648 2.749 Udine 97.885 Morsano al Tagliamento 2.858 Valvasone 2.103 Mortegliano 5.198 Varmo 2.923 2.309 Villa Vicentina 1.404 Muzzana del Turgnano 2.702 Villesse 1.662 4.868 Visco 792 Palazzolo dello Stella 3.028 Vivaro 1.296 5.348 Zoppola 8.258 9.080 Totale Friuli Venezia Giulia 582.497 Annone veneto 3.936 Gruaro 2.743 Caorle 11.931 Meduna di livenza 2.932 Ceggia 5.898 Motta di livenza 10.584 Cessalto 3.680 Portogruaro 25.198 Chiarano 3.606 Pramaggiore 4.557 Cinto caomaggiore 3.247 San Michele al Tagliamento 11.894 Concordia sagittaria 10.775 Santo stino di livenza 12.801 Eraclea 12.742 Teglio veneto 2.286 Fossalta di portogruaro 6.000 Torre di mosto 4.657 Gorgo al Monticano 4.120 Totale Veneto 143.587 TOTALE 30km 726.084

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Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

(Verifica limiti settentrionali bacino 30 Km.)

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(Verifica limiti meridionali bacino 30 Km.)

(Verifica limiti occidentali bacino 30 Km.) (Verifica limiti orientali bacino 30 Km.)

Per il calcolo del Bacino di riferimento e per l’identificazione dei parametri di sviluppo massimi delle Grandi Strutture di Vendita del settore “alimentare” e del settore “misto”, risultano compresi entro l’isocrona dei 60 minuti complessivamente 2.714.683 consumatori dei quali 1.166.264 residenti nei Comuni della Regione, 1.446.334 residenti in Veneto e 102.085 in Slovenia. La suddivisione viene meglio evidenziata nel prospetto di seguito riportato:

SETTORE ALIMENTARE E MISTO COMUNI RIENTRANTI NELL’ISOCRONA DEI 60 MINUTI Ronchis 2.025 Aiello del Friuli 2.216 Pagnacco 4.868 Amaro 804 Palazzolo dello Stella 3.028 Aquileia 3.476 Palmanova 5.348 Arba 1.331 Pasian di Prato 9.080 2.964 Pasiano di Pordenone 7.778

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Arzene 1.766 Pavia di Udine 5.734 1.903 Pinzano al Tagliamento 1.619 Aviano 9.069 Pocenia 2.619 Azzano Decimo 14.972 Polcenigo 3.226 Bagnaria Arsa 3.526 Porcia 15.098 Basiliano 5.328 Pordenone 50.842 Bertiolo 2.541 Porpetto 2.732 Bicinicco 1.911 5.527 794 Pozzuolo del Friuli 6.806 Brugnera 8.952 Pradamano 3.431 Budoia 2.450 Prata di Pordenone 8.197 6.741 Pravisdomini 3.334 Buttrio 4.105 Precenicco 1.525 Camino al Tagliamento 1.674 4.150 Campoformido 7.562 855 Campolongo al Torre 755 1.107 Caneva 6.438 3.015 Capriva del Friuli 1.737 4.968 Carlino 2.775 5.940 Casarsa della Delizia 8.418 Resia 1.174 2.911 327 Castelnovo del Friuli 954 Rive d'Arcano 2.417 Castions di Strada 3.859 Rivignano 4.398 Cavasso Nuovo 1.621 Romans d'Isonzo 3.735 1.105 Ronchi dei Legionari 11.939 Cervignano del Friuli 13.221 Roveredo in Piano 5.497 Chions 5.113 Ruda 2.970 Chiopris-Viscone 659 Sacile 19.726 11.546 Sagrado 2.234 Codroipo 15.447 San Canzian d'Isonzo 6.354 Colloredo di Monte Albano 2.162 8.083 Cordenons 18.345 San Dorligo della Valle 6.002 Cordovado 2.658 San Floriano del Collio 833 Cormons 7.753 San Giorgio della Richinvelda 4.458 3.367 San Giorgio di Nogaro 7.619 Coseano 2.320 San Giovanni al Natisone 6.039 Dignano 2.416 San Leonardo 1.201 Doberdò del Lago 1.470 San Lorenzo Isontino 1.547 Dolegna del Collio 396 San Martino al Tagliamento 1.433 Duino-Aurisina 8.698 San Pier d'Isonzo 1.940 Fagagna 6.275 2.251 Fanna 1.571 San Quirino 4.158 Farra d'Isonzo 1.780 San Vito al Tagliamento 14.573 Fiume Veneto 11.064 San Vito al Torre 2.251 Fiumicello 4.839 San Vito di Fagagna 1.703 Flaibano 1.188 Santa Maria la Longa 1.703 Fogliano Redipuglia 3.024 d'Isonzo 1.763 Fontanafredda 10.939 Sedegliano 3.839 1.893 Sequals 2.218 11.171 Sesto al Reghena 6.025 Gonars 4.723 Sgonico 2.115 Gorizia 36.099 Spilimbergo 11.897 Gradisca d'Isonzo 6.621 Staranzano 6.966 Grado 8.663 715 Latisana 13.409 Talmassons 4.196 Lestizza 3.952 Tapogliano 451 Lignano Sabbiadoro 6.676 9.041 749 Tavagnacco 13.990 2.350 Teor 2.043 6.078 Terzo d'Aquileia 2.880 Maniago 11.800 10.663 Manzano 6.777 2.264 Marano Lagunare 1.998 Torviscosa 3.068 Mariano del Friuli 1.576 2.380 Martignacco 6.109 Travesio 1.842 Medea 945 1.780 Meduno 1.702 7.666 Mereto di Tomba 2.749 208.552 1.932 Trivignano Udinese 1.680

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Moimacco 1.620 Turriaco 2.648 Monfalcone 27.815 Udine 97.885 Monrupino 874 Vajont 1.603 571 Valvasone 2.103 Montereale Valcellina 4.623 Varmo 2.923 Moraro 742 2.255 Morsano al Tagliamento 2.858 2.221 Mortegliano 5.198 Villa Vicentina 1.404 Moruzzo 2.309 Villesse 1.662 Mossa 1.671 Visco 792 Muzzana del Turgnano 2.702 Vivaro 1.296 2.890 Zoppola 8.258 3.034 Totale Friuli Venezia Giulia 1.166.264 Annone veneto 3.936 Noventa di piave 6.420 Arcade 4.232 Oderzo 19.771 Belluno 36.361 Ormelle 4.437 Breda di piave 7.597 Orsago 3.905 Camponogara 12.356 Paese 21.208 Caorle 11.931 Pieve d'alpago 2.004 Cappella maggiore 4.553 Pieve di soligo 12.003 Carbonera 10.930 Ponte di piave 7.955 Casale sul sile 12.224 Ponte nelle alpi 8.453 Casier 10.921 Ponzano veneto 11.769 Ceggia 5.898 Portobuffole' 835 Cessalto 3.680 Portogruaro 25.198 Chiarano 3.606 Povegliano 4.908 Cimadolmo 3.458 Pramaggiore 4.557 Cinto caomaggiore 3.247 Preganziol 16.596 Cison di valmarino 2.654 Puos d'alpago 2.434 Codogne' 5.271 Quarto d'altino 7.807 Colle umberto 5.051 Quinto di treviso 9.644 Concordia sagittaria 10.775 Refrontolo 1.793 Conegliano 35.401 Revine lago 2.247 Cordignano 7.036 Roncade 13.727 Dolo 14.790 Salgareda 6.489 Eraclea 12.742 Salzano 12.234 Farra d'alpago 2.807 San biagio di callalta 12.810 Farra di soligo 8.728 San dona' di piave 40.014 Fiesso d'artico 6.994 San fior 6.677 Follina 3.983 San michele al tagliamento 11.894 Fontanelle 5.823 San pietro di feletto 5.300 Fossalta di piave 4.228 San polo di piave 4.928 Fossalta di portogruaro 6.000 San vendemiano 9.675 Fosso' 6.529 Santa lucia di piave 8.582 Fregona 3.163 Santa maria di sala 16.661 Gaiarine 6.185 Santo stino di livenza 12.801 Giavera del montello 5.053 Sarmede 3.178 Godega di sant'urbano 6.113 Scorze' 18.916 Gorgo al monticano 4.120 Sernaglia della battaglia 6.365 Gruaro 2.743 Silea 9.897 Iesolo 24.449 Soverzene 420 Istrana 8.863 Spinea 25.618 Mansue' 4.841 Spresiano 11.131 Marcon 14.327 Stra 7.550 Mareno di piave 9.363 Susegana 11.918 Martellago 20.690 Tambre 1.458 Maserada sul piave 9.142 Tarzo 4.599 Meduna di livenza 2.932 Teglio veneto 2.286 Meolo 6.439 Torre di mosto 4.657 Miane 3.607 Trebaseleghe 12.105 Mira 38.434 Trevignano 10.279 Mirano 26.363 Treviso 81.642 Mogliano veneto 27.847 Vazzola 6.945 Monastier di treviso 3.998 Venezia 268.993 Morgano 4.077 Villorba 17.994 Moriago della battaglia 2.848 Vittorio veneto 29.216 Motta di livenza 10.584 Volpago del montello 9.772 Musile di piave 11.102 Zenson di piave 1.810

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Nervesa della battaglia 6.998 Zero branco 10.305 Noale 15.521 Totale Veneto 1.446.334 Ajdovščina 18.277 Miren - Kostanjevica 4.817 Divača 3.834 Nova Gorica 36.201 Hrpelje - Kozina 4.084 Sežana 12.002 Kanal 6.106 Škocjan 3.179 Komen 3.561 Vipava 5.295 Komenda 4.729 Totale Slovenia 102.085 Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

Per il calcolo del Bacino di riferimento e per l’identificazione dei parametri di sviluppo massimi delle Grandi Strutture di Vendita del settore “non alimentare” risultano compresi entro l’isocrona dei 90 minuti complessivamente 5.060.388 consumatori dei quali 1.221.767 residenti nei Comuni della Regione, 3.490.676 residenti in Veneto, 329.418 in Slovenia, 6.674 in Istria e 11.853 in Carinzia. La suddivisione viene meglio evidenziata nel prospetto di seguito riportato:

SETTORE NON ALIMENTARE COMUNI RIENTRANTI NELL’ISOCRONA DEI 90 MINUTI Ronchis 2.025 Aiello del Friuli 2.216 Osoppo 3.034 Amaro 804 2.099 1.090 Pagnacco 4.868 Andreis 291 Palazzolo dello Stella 3.028 Aquileia 3.476 Palmanova 5.348 Arba 1.331 2.465 2.287 Pasian di Prato 9.080 Artegna 2.964 Pasiano di Pordenone 7.778 Arzene 1.766 2.852

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Attimis 1.903 Pavia di Udine 5.734 Aviano 9.069 Pinzano al Tagliamento 1.619 Azzano Decimo 14.972 Pocenia 2.619 Bagnaria Arsa 3.526 Polcenigo 3.226 Barcis 275 1.607 Basiliano 5.328 Porcia 15.098 Bertiolo 2.541 Pordenone 50.842 Bicinicco 1.911 Porpetto 2.732 Bordano 794 Povoletto 5.527 Brugnera 8.952 Pozzuolo del Friuli 6.806 Budoia 2.450 Pradamano 3.431 Buja 6.741 Prata di Pordenone 8.197 Buttrio 4.105 988 Camino al Tagliamento 1.674 Pravisdomini 3.334 Campoformido 7.562 Precenicco 1.525 Campolongo al Torre 755 Premariacco 4.150 Caneva 6.438 293 Capriva del Friuli 1.737 Prepotto 855 Carlino 2.775 Pulfero 1.107 Casarsa della Delizia 8.418 Ragogna 3.015 Cassacco 2.911 585 Castelnovo del Friuli 954 484 Castions di Strada 3.859 Reana del Rojale 4.968 Cavasso Nuovo 1.621 Remanzacco 5.940 Cavazzo Carnico 1.105 Resia 1.174 737 Resiutta 327 Cervignano del Friuli 13.221 568 Chions 5.113 Rive d'Arcano 2.417 Chiopris-Viscone 659 Rivignano 4.398 756 Romans d'Isonzo 3.735 Cimolais 434 Ronchi dei Legionari 11.939 Cividale del Friuli 11.546 Roveredo in Piano 5.497 Claut 1.095 Ruda 2.970 Clauzetto 398 Sacile 19.726 Codroipo 15.447 Sagrado 2.234 Colloredo di Monte Albano 2.162 San Canzian d'Isonzo 6.354 583 San Daniele del Friuli 8.083 Cordenons 18.345 San Dorligo della Valle 6.002 Cordovado 2.658 San Floriano del Collio 833 Cormons 7.753 San Giorgio della Richinvelda 4.458 Corno di Rosazzo 3.367 San Giorgio di Nogaro 7.619 Coseano 2.320 San Giovanni al Natisone 6.039 Dignano 2.416 San Leonardo 1.201 Doberdò del Lago 1.470 San Lorenzo Isontino 1.547 219 San Martino al Tagliamento 1.433 Dolegna del Collio 396 San Pier d'Isonzo 1.940 162 San Pietro al Natisone 2.251 Duino-Aurisina 8.698 San Quirino 4.158 1.357 San Vito al Tagliamento 14.573 Erto e Casso 396 San Vito al Torre 2.251 3.029 San Vito di Fagagna 1.703 Fagagna 6.275 Santa Maria la Longa 1.703 Fanna 1.571 420 Farra d'Isonzo 1.780 Savogna 544 Fiume Veneto 11.064 Savogna d'Isonzo 1.763 Fiumicello 4.839 Sedegliano 3.839 Flaibano 1.188 Sequals 2.218 Fogliano Redipuglia 3.024 Sesto al Reghena 6.025 Fontanafredda 10.939 Sgonico 2.115 Forgaria nel Friuli 1.893 957 673 Spilimbergo 11.897 688 Staranzano 6.966 Frisanco 694 436 Gemona del Friuli 11.171 1.368 Gonars 4.723 Taipana 715 Gorizia 36.099 Talmassons 4.196 Gradisca d'Isonzo 6.621 Tapogliano 451 Grado 8.663 Tarcento 9.041 427 4.915

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Latisana 13.409 Tavagnacco 13.990 813 Teor 2.043 Lestizza 3.952 Terzo d'Aquileia 2.880 Lignano Sabbiadoro 6.676 Tolmezzo 10.663 Ligosullo 152 Torreano 2.264 Lusevera 749 Torviscosa 3.068 Magnano in Riviera 2.350 Tramonti di Sopra 388 Majano 6.078 Tramonti di Sotto 444 1.008 Trasaghis 2.380 Maniago 11.800 Travesio 1.842 Manzano 6.777 Treppo Carnico 649 Marano Lagunare 1.998 Treppo Grande 1.780 Mariano del Friuli 1.576 Tricesimo 7.666 Martignacco 6.109 Trieste 208.552 Medea 945 Trivignano Udinese 1.680 Meduno 1.702 Turriaco 2.648 Mereto di Tomba 2.749 Udine 97.885 Moggio Udinese 1.932 Vajont 1.603 1.620 Valvasone 2.103 Monfalcone 27.815 Varmo 2.923 Monrupino 874 Venzone 2.255 Montenars 571 933 Montereale Valcellina 4.623 Villa Santina 2.221 Moraro 742 Villa Vicentina 1.404 Morsano al Tagliamento 2.858 Villesse 1.662 Mortegliano 5.198 Visco 792 Moruzzo 2.309 Vito d'Asio 910 Mossa 1.671 Vivaro 1.296 Muggia 13.414 Zoppola 8.258 Muzzana del Turgnano 2.702 620 Nimis 2.890 Totale Friuli Venezia Giulia 1.221.767 Abano terme 19.346 Montecchio maggiore 23.218 Agna 3.319 Montecchio precalcino 4.888 Agugliaro 1.358 Monteforte d'alpone 8.275 Alano di piave 2.935 Montegalda 3.343 Albettone 2.136 Montegaldella 1.813 Albignasego 21.192 Montegrotto terme 10.886 Alonte 1.579 Monteviale 2.261 Altavilla vicentina 11.269 Monticello conte otto 9.234 Altivole 6.584 Montorso vicentino 3.132 Anguillara veneta 4.676 Morgano 4.077 Annone veneto 3.936 Moriago della battaglia 2.848 Arcade 4.232 Mossano 1.788 Arcugnano 7.743 Motta di livenza 10.584 Arqua' petrarca 1.861 Musile di piave 11.102 Arqua' polesine 2.903 Mussolente 7.615 Arre 2.142 Nanto 2.885 Arzergrande 4.520 Nervesa della battaglia 6.998 Arzignano 25.428 Noale 15.521 Asolo 9.068 Nove 4.987 Bagnoli di sopra 3.758 Noventa di piave 6.420 Baone 3.096 Noventa padovana 10.226 Barbarano vicentino 4.411 Noventa vicentina 8.738 Barbona 733 Oderzo 19.771 Battaglia terme 4.073 Orgiano 3.184 Belluno 36.361 Ormelle 4.437 Boara pisani 2.603 Orsago 3.905 Bolzano vicentino 6.276 Ospedaletto euganeo 5.798 Borgoricco 8.080 Ospitale di cadore 348 Borso del grappa 5.665 Paderno del grappa 2.126 Bosaro 1.376 Padova 210.173 Bovolenta 3.283 Paese 21.208 Breda di piave 7.597 Pederobba 7.352 Breganze 8.599 Pernumia 3.842 Brendola 6.610 Pettorazza grimani 1.692 Bressanvido 3.064 Piacenza d'adige 1.424 Brugine 6.863 Pianezze 2.035 Cadoneghe 15.752 Pianiga 11.204

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Caerano di san marco 7.826 Piazzola sul brenta 11.003 Caldogno 10.881 Pieve d'alpago 2.004 Camisano vicentino 9.977 Pieve di soligo 12.003 Campagna lupia 6.862 Piombino dese 9.224 Campiglia dei berici 1.767 Piove di sacco 18.535 Campo san martino 5.726 Piovene rocchette 8.159 Campodarsego 13.165 Polesella 4.196 Campodoro 2.644 Polverara 2.866 Campolongo maggiore 9.968 Ponso 2.426 Camponogara 12.356 Ponte di piave 7.955 Camposampiero 11.852 Ponte nelle alpi 8.453 Candiana 2.491 Ponte san nicolo' 13.188 Caorle 11.931 Pontecchio polesine 1.831 Cappella maggiore 4.553 Pontelongo 4.030 Carbonera 10.930 Ponzano veneto 11.769 Carceri 1.624 Portobuffole' 835 Carmignano di brenta 7.591 Portogruaro 25.198 Carre' 3.562 Possagno 2.243 Cartigliano 3.707 Povegliano 4.908 Cartura 4.476 Pozzoleone 2.738 Casale sul sile 12.224 Pozzonovo 3.665 Casalserugo 5.592 Pramaggiore 4.557 Casier 10.921 Preganziol 16.596 Cassola 13.680 Puos d'alpago 2.434 Castegnero 2.721 Quarto d'altino 7.807 Castelcucco 2.161 Quero 2.577 Castelfranco veneto 33.361 Quinto di treviso 9.644 Castelgomberto 6.127 Quinto vicentino 5.519 Castellavazzo 1.663 Refrontolo 1.793 Castello di godego 7.003 Resana 8.982 Cavarzere 15.062 Revine lago 2.247 Cavaso del tomba 2.945 Riese pio x 10.720 Cazzano di tramigna 1.471 Romano d'ezzelino 14.474 Ceggia 5.898 Ronca' 3.611 Ceregnano 3.876 Roncade 13.727 Cervarese santa croce 5.602 Rosa' 13.639 Cessalto 3.680 Rossano veneto 7.600 Chiarano 3.606 Rovigo 51.604 Chies d'alpago 1.460 Rovolon 4.506 Chioggia 50.862 Rubano 14.871 Chiuppano 2.627 Saccolongo 4.750 Cimadolmo 3.458 Salcedo 1.037 Cinto caomaggiore 3.247 Salgareda 6.489 Cinto euganeo 2.081 Salzano 12.234 Cison di valmarino 2.654 San biagio di callalta 12.810 Cittadella 19.869 San bonifacio 19.571 Codevigo 6.228 San dona' di piave 40.014 Codogne' 5.271 San fior 6.677 Colle umberto 5.051 San germano dei berici 1.153 Colognola ai colli 8.002 San giorgio delle pertiche 9.596 Cona 3.218 San giorgio in bosco 6.179 Concordia sagittaria 10.775 San gregorio nelle alpi 1.653 Conegliano 35.401 San martino di lupari 12.857 Conselve 10.041 San martino di venezze 4.014 Cordignano 7.036 San michele al tagliamento 11.894 Cornuda 6.150 San pietro di feletto 5.300 Correzzola 5.572 San pietro in gu 4.524 Costa di rovigo 2.837 San pietro viminario 2.842 Costabissara 6.662 San polo di piave 4.928 Creazzo 11.046 San vendemiano 9.675 Crespano del grappa 4.719 San zenone degli ezzelini 7.338 Crocetta del montello 5.916 Sandrigo 8.451 Curtarolo 6.969 Santa giustina 6.676 Dolo 14.790 Santa giustina in colle 7.099 Due carrare 8.724 Santa lucia di piave 8.582 Dueville 13.854 Santa margherita d'adige 2.332 Eraclea 12.742 Santa maria di sala 16.661 Este 16.840 Sant'angelo di piove di sacco 7.170 Fara vicentino 3.964 Sant'elena 2.127

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Farra d'alpago 2.807 Santo stino di livenza 12.801 Farra di soligo 8.728 Sant'urbano 2.176 Feltre 20.560 Saonara 9.755 Fiesso d'artico 6.994 Sarcedo 5.362 Follina 3.983 Sarego 6.158 Fontanelle 5.823 Sarmede 3.178 Fontaniva 8.014 Schiavon 2.566 Fonte 6.004 Scorze' 18.916 Forno di zoldo 2.655 Sedico 9.568 Fossalta di piave 4.228 Segusino 2.025 Fossalta di portogruaro 6.000 Selvazzano dentro 21.888 Fosso' 6.529 Seren del grappa 2.616 Frassinelle polesine 1.539 Sernaglia della battaglia 6.365 Fregona 3.163 Silea 9.897 Gaiarine 6.185 Soave 6.847 Galliera veneta 7.039 Solesino 7.046 Galzignano terme 4.400 Sospirolo 3.248 Gambellara 3.320 Sossano 4.370 Gambugliano 830 Soverzene 420 Gazzo 4.049 Sovizzo 6.567 Giavera del montello 5.053 Spinea 25.618 Godega di sant'urbano 6.113 Spresiano 11.131 Gorgo al monticano 4.120 Stanghella 4.483 Grancona 1.885 Stra 7.550 Grantorto 4.474 Susegana 11.918 Granze 1.947 Tambre 1.458 Grisignano di zocco 4.334 Tarzo 4.599 Gruaro 2.743 Teglio veneto 2.286 Grumolo delle abbadesse 3.728 Teolo 8.744 Guarda veneta 1.201 Terrassa padovana 2.480 Iesolo 24.449 Tezze sul brenta 12.130 Illasi 5.229 Thiene 22.491 Isola vicentina 8.942 Tombolo 8.028 Istrana 8.863 Torre di mosto 4.657 La valle agordina 1.185 Torreglia 6.174 Legnaro 8.260 Torri di quartesolo 11.601 Lendinara 12.212 Trebaseleghe 12.105 Lentiai 3.012 Trevignano 10.279 Limana 4.823 Treviso 81.642 Limena 7.373 Tribano 4.436 Longare 5.570 Trichiana 4.761 Longarone 4.045 Trissino 8.366 Lonigo 15.862 Valdobbiadene 10.773 Loreggia 6.817 Vas 887 Loria 8.749 Vazzola 6.945 Lozzo atestino 3.202 Vedelago 16.151 Lugo di vicenza 3.785 Veggiano 4.030 Lusia 3.613 Venezia 268.993 Malo 14.137 Vescovana 1.626 Mansue' 4.841 Vicenza 114.108 Marano vicentino 9.576 Vidor 3.744 Marcon 14.327 Vighizzolo d'este 942 Mareno di piave 9.363 Vigodarzere 12.580 Martellago 20.690 Vigonovo 9.440 Maser 4.901 Vigonza 21.208 Masera' di padova 8.816 Villa del conte 5.408 Maserada sul piave 9.142 Villa estense 2.434 Mason vicentino 3.432 Villadose 5.303 Massanzago 5.508 Villafranca padovana 9.260 Meduna di livenza 2.932 Villaga 1.970 Megliadino san vitale 2.009 Villamarzana 1.180 Mel 6.216 Villanova del ghebbo 2.189 Meolo 6.439 Villanova di camposampiero 5.577 Mestrino 10.284 Villaverla 6.060 Miane 3.607 Villorba 17.994 Mira 38.434 Vittorio veneto 29.216 Mirano 26.363 Vo' 3.418 Mogliano veneto 27.847 Volpago del montello 9.772 Molvena 2.659 Zane' 6.479

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Monastier di treviso 3.998 Zenson di piave 1.810 Monfumo 1.482 Zermeghedo 1.376 Monselice 17.560 Zero branco 10.305 Montebello vicentino 6.325 Zoldo alto 1.076 Montebelluna 30.354 Zovencedo 854 Montecchia di crosara 4.457 Zugliano 6.641 Totale Veneto 3.490.676 Ajdovščina 18.277 Kranjska Gora 5.392 Borovnica 3.865 Logatec 11.871 Bovec 3.300 Miren - Kostanjevica 4.817 Cerknica 10.799 Nova Gorica 36.201 Cerkno 5.039 Piran/Pirano 17.449 Divača 3.834 Pivka 5.988 Horjul 2.682 Postojna 14.753 Hrpelje - Kozina 4.084 Ribnica 9.232 Idrija 11.903 Sežana 12.002 Ilirska Bistrica 14.157 Škocjan 3.179 Izola/Isola 15.223 Sveta Ana 2.364 Kanal 6.106 Tolmin 11.985 Kobarid 4.491 Vipava 5.295 Komen 3.561 Vrhnika 18.233 Komenda 4.729 Žiri 4.924 Koper/Capodistria 49.479 Žirovnica 4.204 Totale Slovenia 329.418 Buje 5.340 Kaštelir - Labinci 1.334 Totale Istria 6.674 Arnoldstein 6.813 Nötsch im Gailtal 2.337 Feistritz an der Gail 658 St. Georgen i.L. 2.045 Totale Carinzia 11.853

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5.4 – Calcolo delle potenzialità massime di sviluppo della rete distributiva comunale delle Medie e Grandi Strutture di Vendita

Con riferimento ai bacini di riferimento identificati in precedenza ed ai coefficienti e le metodologie di calcolo previsti dall’Allegato B e dell’Allegato A2 del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres. rispettivamente per le Medie e le Grandi Strutture di Vendita, si evidenziano di seguito i calcoli per la determinazione dei parametri massimi di sviluppo per le Medie e Grandi Strutture di Vendita tenendo conto che sul territorio comunale non sono presenti né Grandi Strutture di Vendita né Medie Strutture di Vendita – M2 (con superficie di vendita superiore a mq. 400. Si precisa che nel computo delle superfici di vendita esistenti relative alle Grandi Strutture di Vendita vengono tenute in considerazione le superfici di vendita incrementali di sviluppo previste dal Piano regionale per la grande distribuzione approvato con D.G.R. 781/2005 per grandi strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000 (mq. 10.000 relativi al settore merceologico “non alimentare”).

Calcolo dei parametri di sviluppo della rete di Vendita relativa alle Medie Strutture di Vendita di tipologia dimensionale M2 (superficie di vendita superiore a mq. 400 e fino a mq. 1.500) (Allegato B)

SETTORE ALIMENTARE Numero Coefficiente regionale Prodotto Abitanti residenti nel Comune 2.025 x 0,00022 = 0,445500 + 1 Abitanti residenti nei Comuni entro i 15 Km. 208.480 x 0,0000016 = 0,333568 + Presenze turistiche - x 0,00000000082 = - + Esistenti 0 A1 numero esercizi possibili (settore alimentare) arrotondato per eccesso all'unità 0,779068 N. Max 1 superiore Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

SETTORE NON ALIMENTARE Numero Coefficiente regionale Prodotto Abitanti residenti nel Comune 2.025 x 0,00055 = 1,113750 + 5 Abitanti residenti nei Comuni entro i 30 Km. 724.059 x 0,0000048 = 3,475482 + Presenze turistiche - x 0,00000000075 = - + esistenti 0 A1 numero esercizi possibili (settore non alimentare) arrotondato per eccesso all'unità 4,589232 N. Max 5 superiore Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

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Calcolo dei parametri di sviluppo della rete di Vendita relativa alle Grandi Strutture di Vendita (superficie superiore a mq. 1.500 di vendita e fino a mq. 15.000 di superficie coperta complessiva) (Allegato A2)

Settore alimentare Coefficiente Numero Prodotto regionale Abitanti residenti nel Comune 2.025 x 0,35 = 708,75 + 22.000 Abitanti residenti nei Comuni entro 60 2.712.658 x 0,0077 = 20.887,47 + Esistenti 0 minuti Presenze turistiche - x 0,0000083 = - + A2 metri quadrati possibili (settore alimentare) arrotondati per eccesso al migliaio 21.596,22 Mq. Max 22.000 superiore Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

Settore non alimentare Coefficiente Numero Prodotto regionale Abitanti residenti nel Comune 2.025 x 1,34 = 2.713,50 + 45.000 Abitanti residenti nei Comuni entro 90 5.058.363 x 0,0082 = 41.478,58 + Esistenti 10.000 minuti Presenze turistiche - x 0,000017 = - + A2 metri quadrati possibili (settore non alimentare) arrotondati per eccesso al 44.192,08 Mq. Max 35.000 migliaio superiore Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

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5.5 – Suddivisione del territorio comunale in zone di dimensionamento commerciale

Una rete distributiva efficiente si distribuisce sul territorio con caratteristiche tipologiche, dimensionali ed organizzative diverse a seconda del tipo di utenza potenzialmente interessato a tali strutture di vendita. In quest’ottica la suddivisione in zone del territorio comunale, necessaria per potere individuare le dimensioni e le caratteristiche strutturali della rete distributiva ottimale in rapporto agli insediamenti destinati alla residenza ed a quelli destinati ai servizi territoriali, assume un ruolo fondamentale per le scelte da operare in sede di definizione di un modello di organizzazione e sviluppo armonico del settore. Per questi motivi esistono, sul territorio in cui viviamo, delle situazioni morfologiche ed infrastrutturali che richiedono, in relazione alla loro funzione più o meno accentuata di richiamo commerciale, delle valutazioni molto precise sulle tipologie distributive insediabili. Normalmente le aree tradizionalmente più polarizzanti per il commercio in sede fissa sono quelle dei centri urbani dove nel tempo si sono sviluppati i maggiori aggregati commerciali presenti sul territorio. La funzione di polo di riferimento per lo “shopping” delle aree urbane centrali ha fortemente risentito degli stravolgimenti avvenuti negli ultimi anni all’interno della rete distributiva nazionale. Infatti Il commercio moderno per il proprio sviluppo punta molto su localizzazioni esterne alle aree urbane, andando a privilegiare gli assi viari di grande traffico, le aree in prossimità di caselli autostradali, valichi di frontiera, zone turistiche ed altre infrastrutture presenti sul territorio in grado di calamitare grandi quantità di gente. Comunque queste due realtà territoriali sono destinate ad assumere nei prossimi anni un ruolo guida nella ridefinizione della rete distributiva nazionale, pur con ruoli e funzioni nettamente diverse. Accanto a queste realtà vanno considerate, nell’individuazione delle zone commerciali, le aree urbane a prevalente destinazione residenziale (frazioni, quartieri, rioni). Dal punto di vista commerciale sono le aree più deboli ma che comunque svolgono una funzione sociale di prim’ordine: garantire alla popolazione residente, spesso costituita da fasce di categorie deboli, l’approvvigionamento dei beni di consumo di prima necessità, quelli a più alta frequenza d’acquisto. Facendo seguito a quanto sopra premesso ed in riferimento alle caratteristiche urbanistiche e commerciali del Comune non sono state individuate, come evidenziato graficamente nella planimetria allegata, zone di dimensionamento commerciale, ma un’unica zona facente riferimento al territorio comunale.

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6 - ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALLA DOMANDA

6.1 – Struttura dei consumi e abitudini di spesa

Gli stili di vita e di conseguenza le abitudini di consumo degli italiani negli ultimi 50 anni evidenziano profonde trasformazioni: ¬ gli anni ’60 sono stati quelli del boom economico, contraddistinti da un consumismo sfrenato in tutti i settori, con particolare attenzione ai beni durevoli, nel quale il consumo diventa un forte strumento di socializzazione all’interno del nuovo modello di vita urbana nel quale sobrietà, parsimonia e risparmio vengono considerati ostacoli allo sviluppo della società e si propone come mezzo di emancipazione sociale; ¬ gli anni ’70 quelli dell’austerità e della crisi energetica mondiale che ridimensionano l’idea che il progresso segua un percorso lineare, continuo ed illimitato con forti preoccupazioni sul futuro e conseguenti maggiori attenzioni nelle spese anche a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi, dell’inflazione e della disoccupazione associata ad un marcato calo della produzione. Sono comunque anni nei quali si sviluppa un consumismo di distinzione, sempre più condizionato dai messaggi pubblicitari preposti dai mass-media, nel quale ognuno cerca di possedere qualcosa di personalizzato. ¬ gli anni ’80 e ’90, contraddistinti a livello sociale dalla frantumazione della famiglia borghese e dalla nascita di una subcultura costituita da gruppi di tendenza riconoscibili da un look particolare. Oggi, grazie anche ad un’informazione ormai globalizzata, il consumatore ha raggiunto la massima maturazione, a livello di attenzione, informazione e consapevolezza al momento dell’acquisto di prodotti che sempre più assumono aspetti simbolici e comunicativi. A tale proposito è sufficiente evidenziare nel quadro evolutivo sopra sintetizzato che dalla fine degli anni ’50 ad oggi la quota di spesa per l’alimentazione è passata dal 62% della spesa complessiva al 26%. Nella valutazione del mercato, indispensabile per proporre un modello di sviluppo della rete distributiva in sintonia con le aspettative del consumatore-cittadino, risulta quindi fondamentale conoscere le abitudini di consumo sul territorio attraverso una stima sul livello e la struttura dei consumi, che faccia riferimento ad aree territoriali sub regionali. Tale valutazione sconta inevitabilmente forti approssimazioni, soprattutto per la scarsa disponibilità, di rilevazioni statistiche sistematiche, dettagliate e continue nel tempo, che comunque si è cercato di ovviare attraverso la ricerca di dati il più omogenei possibile. Di conseguenza ogni qualvolta si voglia disporre di valutazioni il più possibile attendibili ed aggiornate si deve procedere ad elaborazioni numerico statistiche secondo un metodo sintetico e funzionale, non potendo disporre di serie storiche dalle quali dedurre direttamente l’ammontare e la composizione della spesa. Ne consegue che, ai fini delle elaborazioni che seguiranno, si terrà conto di stime, elaborate a livello nazionale, che si riferiscono a dati provinciali, in quanto l’istituto centrale di statistica non predispone dati aggregati sulle modalità di spesa dei residenti a livello comunale. Per determinare con buona approssimazione un conto attendibile sui consumi dei residenti sono stati elaborati i dati disponibili a livello regionale dell’Istat. Tali informazioni, disponibili su base 2005 ed aggiornate a valori correnti 2006 mediante il coefficiente di rivalutazione monetaria dell’ISTAT, derivano dalle indagini campionarie effettuate su di un campione di 467 Comuni italiani con il coinvolgimento di 28.000 famiglie.

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Come ricordato precedentemente le trasformazioni riscontrate negli ultimi decenni dal sistema distributivo italiano sono direttamente dipendenti dalle abitudini di consumo della popolazione in particolare alle variazioni dei quantitativi dei consumi, delle ripartizioni degli stessi e delle abitudini di spesa riferibili alle diverse realtà che costituiscono la rete distributiva. In base ai dati disponibili emerge che il consumo medio pro-capite nella Regione Friuli – Venezia Giulia relativo ai generi compresi nel settore merceologico “alimentare” risulta pressoché in linea sia con le abitudini di consumo delle Regioni settentrionali (+ 1,48%) che in via generale con quello calcolato su scala nazionale (+ 3,64%). Per quanto riguarda invece il settore merceologico “non alimentare” la forbice risulta più significativa sia rispetto ai consumi pro capite delle Regioni settentrionali (- 6,82%) che rispetto ai consumi medi nazionali (+ 6,25%).

Consumo medio pro-capite (€. 2005) Area geografica Settore merceologico ALIMENTARE Settore merceologico NON ALIMENTARE FRIULI-V.G. 2.394,825 5.485,678 ITALIA SETT. 2.360,809 5.887,485 ITALIA 2.311,607 5.162,841

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

Per quanto riguarda l’evoluzione dei consumi nell’ultimo decennio si rileva, come meglio evidenziato nelle tabelle di seguito riportate (calcolate su valori monetari parametrati al 2005), un’evoluzione della spesa di generi “alimentari” sostanzialmente stabile, con uno sviluppo compreso tra il 15% ed il 20% con la Regione Friuli-Venezia Giulia in linea con l’andamento nazione, contro una netta crescita dei consumi riferiti ai generi “non alimentari” che si attestano su valori medi compresi tra il 35% ed il 40% con valori di crescita in ambito regionale leggermente inferiori a quelli riscontrabili e livello nazionale e di Italia Settentrionale.

Settore merceologico Consumo pro-capite anno Consumo pro-capite 2005 Variazione ALIMENTARE 1995 (€URO) (€URO) consumi FRIULI-V.G. 2.047,982 2.394,825 + 16,94% ITALIA SETT. 2.018,666 2.360,809 + 16,95% ITALIA 1.933,162 2.311,607 + 19,58%

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

Settore merceologico Consumo pro-capite anno Consumo pro-capite 2005 Variazione NON ALIMENTARE 1995 (€URO) (€URO) consumi FRIULI-V.G. 4.069,48 5.485,678 + 34,80% ITALIA SETT. 4.263,60 5.887,485 + 38,09% ITALIA 3.701,64 5.162,841 + 39,47%

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

Con riferimento ai dati sul trend evolutivo dei consumi negli ultimi anni contenuti negli studi sviluppati da Ismea-AC Nielsen per i beni di consumo compresi nel settore merceologico “alimentare” (periodo 2000-2004) e da Indicod – ECR (periodo 2001 – 2004) per quello “non alimentare” si può ipotizzare per i prossimi 5 anni una crescita media, calcolata su base nazionale e riportata su base regionale in relazione alla variazione riscontrata nel decennio trascorso (vedi tabelle precedenti), dei consumi stimati per comparto merceologico:

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SETTORE MERCEOLOGICO “ALIMENTARE” Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione annuale annuale volume annuale quinquennal quinquennale quinquennale volume d’affari su base volume e volume volume d’affari volume d’affari Prodotti d’affari su Regioni d’affari su d’affari su su base Regioni su base base settentrionali base base settentrionali regionale nazionale regionale nazionale Bevande analcoliche + 0,7% + 0,61% + 0,61% + 3,50% + 3,03% + 3,03% Vini e spumanti + 0,9% + 0,78% + 0,78% + 4,50% + 3,89% + 3,89% Oli + 3,8% + 3,29% + 3,29% + 19,00% + 16,44% + 16,44% Latte e derivati + 0,2% + 0,17% + 0,17% + 1,00% + 0,87% + 0,87% Carni - 0,6% - 0,52% - 0,52% - 3,00% - 2,60% - 2,60% Salumi e uova - 0,2% - 0,17% - 0,17% - 1,00% - 0,87% - 0,87% Prodotti ortofrutticoli - 1,2% - 1,04% - 1,04% - 6,00% - 5,19% - 5,19% Prodotti ittici + 0,6% + 0,52% + 0,52% + 3,00% + 2,60% + 2,60% Prodotti surgelati - 1,8% - 1,56% - 1,56% - 9,00% - 7,79% - 7,79% Cereali e relativi derivati + 0,3% + 0,26% + 0,26% + 1,50% + 1,30% + 1,30% TOTALE + 1,3% + 1,12% + 1,12% + 6,50% + 5,62% + 5,62% [Fonte: Ismea-AC Nielsen]

SETTORE MERCEOLOGICO “NON ALIMENTARE” Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione annuale annuale volume annuale quinquennal quinquennale quinquennale Categoria beni di volume d’affari su base volume e volume volume d’affari volume consumo d’affari su Regioni d’affari su d’affari su su base Regioni d’affari su base settentrionali base base settentrionali base regionale nazionale regionale nazionale Abbigliamento calzature - 1,40% -1,35% - 1,23% - 7,00% -6,76% - 6,17% Biancheria e art. tessili - 2,00% -1,93% - 1,76% - 10,00% -9,65% - 8,81% per la casa Articoli casalinghi + 1,58% 1,52% + 1,39% + 7,90% 7,62% + 6,96% Cristalleria e articoli per + 1,04% 1,00% + 0,92% + 5,20% 5,02% + 4,58% la casa Elettronica di consumo + 2,18% 2,10% + 1,92% + 10,90% 10,52% + 9,60% TV – Hifi – computer - + 3,40% 3,28% + 3,00% + 17,00% 16,41% + 14,98% fotografia Telefonia + 9,52% 9,19% + 8,39% + 47,60% 45,93% + 41,94% Articoli sportivi - 1,88% -1,81% - 1,66% - 9,40% -9,07% - 8,28% Utensili e attrezzi per - 1,70% -1,64% - 1,50% - 8,50% -8,20% - 7,49% giardino Mobili - 1,50% -1,45% - 1,32% - 7,50% -7,24% - 6,61% Articoli bricolage + 3,70% 3,57% + 3,26% + 18,50% 17,85% + 16,30% Art. cancelleria - - 1,30% -1,25% - 1,15% - 6,50% -6,27% - 5,73% cartoleria Giocattoli - 1,20% -1,16% - 1,06% - 6,00% -5,79% - 5,29% TOTALE + 2,90% 2,80% + 2,55% + 14,50% 13,99% + 12,77% [Fonte: Indicod-ECR]

Rispetto ai dati sopra evidenziati, che verranno successivamente utilizzati per le valutazioni di mercato sulle potenzialità di sviluppo e completamento della rete distributiva comunale, vanno effettuate alcune precisazioni. In particolare si identificano: ¬ Nel settore “alimentare”: • un gruppo di prodotti “trainanti ” i quali, nonostante un incremento dei prezzi di vendita superiore alla media del periodo, non pagano flessione nei volumi quantitativi delle vendite. Ciò grazie ad un elevato livello di apprezzamento da parte del consumatore e ad incisive campagne pubblicitarie. Per questi prodotti (olio extravergine, vini a denominazione, yogurt, birre, acque minerali, primi piatti surgelati, grissini, pasta fresca), seppur stabili nei quantitativi di consumo, si riscontra un incremento del volume d’affari legato all’aumento dei prezzi superiore ai valori di inflazione della moneta;

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• un gruppo di prodotti “in crisi ” i quali, nonostante un incremento dei prezzi di vendita inferiore alla media del periodo, hanno subito una forte contrazione dei consumi che ha inevitabilmente comportato una contrazione dei volumi d’affari (carni bianche, burro, pasta ripiena secca, ortaggi freschi); • un gruppo di prodotti “maturi ” i quali a fronte di un’elasticità dei prezzi di vendita presentano una risposta equilibrata da parte del consumatore che ne riduce la quantità di consumo senza rinunciarne all’acquisto. Rientrano in questo gruppo tutti i prodotti base della dieta alimentare del consumatore il cui consumo può essere in qualche maniera compresso nei casi di aumenti del listino (Pasta di semola, caffè, grana, ortaggi surgelati, carne suina) e che, per quanto riguarda i volumi d’affari, rimangono comunque stabili nel tempo; • un gruppo di prodotti “discendenti ” i quali a fronte di un’elasticità dei prezzi di vendita superiore ai limiti dell’inflazione della moneta, presentano una risposta negativa da parte del consumatore che ne riduce la quantità di consumo in maniera drastica. Rientrano in questo gruppo tutti i prodotti non indispensabili alla dieta alimentare del consumatore il cui consumo può essere in qualche maniera sostituito con altri prodotti nei casi di aumenti del listino superiori alla media (olio di semi, riso, latte fresco, frutta fresca, pane) e che, per quanto riguarda i volumi d’affari, evidenziano sensibili riduzioni; ¬ Nel settore “non alimentare”, nonostante prezzi di vendita in media elevati ed in continua crescita, l’impiego di risorse importanti da parte della famiglia, ferme restando le imprevedibili oscillazioni dei consumi legate a fattori indipendenti da motivazioni strettamente commerciali (andamento meteorologico delle stagioni che condizionanono grosse fette di consumi specialmente nei settori dell’abbigliamento, degli articoli sportivi e delle attrezzature per il giardinaggio) o le naturali flessioni dei consumi in settori merceologico quali giocattoli e articoli di cartoleria e cancelleria, nei settori delle telecomunicazioni (telefonia mobile in particolare), dell’hi-tech (internet e audiovisivi in particolare) e del tempo libero (brico) che producono un incremento complessivo del settore merceologico “non alimentare” attestato su di una quota pari a quasi i 3% su base annua. Sulle basi sopra delineate si prevede un’evoluzione teorica dei consumi medi pro-capite, calcolata sui valori monetari al 2005, così definita per il prossimo quinquennio:

STIMA CONSUMI PRO-CAPITE AL 2010 (valori calcolati in €uro 2005) Settore merceologico “Alimentare” Settore merceologico “non alimentare” FRIULI-V.G. 2.529,414 6.186,199 ITALIA SETT. 2.493,486 6.711,144 ITALIA 2.461,861 5.911,453

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

Ai fini di una corretta programmazione dell'assetto della rete commerciale comunale è di estrema importanza determinare quali sono le modalità di spesa dei residenti, le loro abitudini d'acquisto e le caratteristiche e l'ammontare della spesa nel Comune dei non residenti. Tutto ciò consentirà di individuare le potenzialità di sviluppo della rete distributiva e di rapportare quindi alle esigenze reali degli utenti gli strumenti di programmazione di settore comunali.

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Non essendo stata effettuata un'indagine specifica sulle abitudini d'acquisto della popolazione, le elaborazioni statistiche sulla distribuzione della spesa presso le diverse forma distributive presenti sul territorio sono state effettuate sulla base dei dati, aggiornati al 2004 su base nazionale, rilevati nello studio “Rapporto sui consumi alimentari” di Ismea-AC Nielsen per il settore merceologico “alimentare” e nello studio “Il trend della distribuzione moderna: la situazione del mercato” di Federdistribuzione per il settore merceologico “non alimentare”. Questo nella consapevolezza che il consumatore moderno ha ormai consolidato abitudini di spesa che non dipendono in linea diretta dalla vicinanza o meno delle strutture distributive al luogo di residenza (soprattutto per i beni di consumo a media e bassa frequenza d’acquisto) e per la presenza su tutto il territorio regionale di una rete distributiva organizzata in maniera sufficientemente omogenea per quanto riguarda i beni di consumo ad alta frequenza d’acquisto (generi alimentari in primis). Un dato di importanza fondamentale nella determinazione di un modello ottimale di rete distributiva è quello relativo alla definizione delle quote di consumo che si ritiene possano dipendere dalla rete commerciale comunale. A tale proposito vanno fatte alcune precisazioni preliminari sulle relazioni esistenti tra domanda e offerta. È noto che domanda e offerta sono legate direttamente alle diverse dimensioni degli esercizi ed anche al tipo di specializzazione degli stessi: ϖ Abitudini di consumo dei generi compresi nel settore merceologico “alimentare” – I consumi inerenti questo settore merceologico sono ormai orientati su abitudini di spesa consolidate, indipendenti dalla localizzazione sul territorio degli esercizi commerciali e sostanzialmente differenziate tra le necessità di spesa di tutti i giorni, rivolta presso le strutture del piccolo dettaglio specializzate e le medie strutture despecializzate ubicate negli ambiti territoriali a maggiore densità residenziale, e vengono ripartite in quote percentuali così definite: o Il 77% della spesa complessiva viene effettuata presso le strutture distributive definite “moderne” (discount, superette, supermercati, ipermercati) con una quota del 19,6% dei consumi effettuati presso le grandi strutture extraurbane (ipermercati) e l’80,4% presso le strutture più prossime al luogo di residenza o di lavoro con una distribuzione della spesa calcolata nella quota del 65% presso esercizi con superficie di vendita fino a mq. 1.500 e del 35% presso esercizi con superficie di vendita compresa tra mq. 1.500 e mq. 3.500; o Il rimanente 23% della spesa complessiva viene invece ripartita tra le strutture di vendita del piccolo dettaglio, per lo più specializzate, e gli altri canali di vendita (ingrosso, commercio ambulante e su aree pubbliche). All’interno della quota di consumi riferita al dettaglio vanno individuate: ♣ le quote di consumi rivolte ai piccoli esercizi despecializzati che garantiscono il mantenimento del servizio nelle aree commercialmente definite “deboli” (tali unità di vendita sviluppano una capacità di attrazione limitata ai residenti) che vanno di volta in volta considerate in relazione alla struttura distributiva del Comune; ♣ le quote di consumi rivolte ai piccoli esercizi con elevati contenuti di specializzazione, che sviluppano comunque in un contesto distributivo “forte” (Centri commerciali, centri storici ecc.) un’elevata capacità di attrazione sul consumatore. ϖ Abitudini di consumo dei generi compresi nel settore merceologico “non alimentare” – Molto più complesso risulta determinare una ripartizione dei consumi tra le diverse strutture distributive del settore “non alimentare” in quanto l’unificazione delle diverse specializzazioni ha reso omogeneo un universo che

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nei fatti risulta estremamente frammentato e oggetto di abitudini di consumo e di spesa molto diverse. Sintetizzando al massimo si può affermare che all’interno del settore merceologico esistono tre tipologie di beni di consumo che si differenziano tra loro per la frequenza di acquisto da parte del compratore: • i beni ad alta frequenza d’acquisto , identificati nei prodotti non alimentari di largo e generale consumo (articoli per la cura della casa e della persona); • i beni a media frequenza d’acquisto , tra i quali sono genericamente ricompresi tutti gli articoli del settore tessile/abbigliamento e altri generi di consumo quali libri, articoli di cartoleria, casalinghi, articoli sportivi, articoli per l’infanzia ecc.; • i beni a bassa frequenza d’acquisto identificati in tutti i prodotti cosiddetti durevoli (mobili, auto, moto, elettrodomestici ecc.). La filiera per la distribuzione dei beni di consumo sopra identificati risulta estremamente complessa ed articolata e si basa prevalentemente su: o strutture distributive del piccolo e medio dettaglio ; che fanno riferimento a bacini di utenza diversi che si identificano prevalentemente in esercizi: ♣ di vicinato per gli esercizi specializzati nella vendita di beni ad alta frequenza d’acquisto; ♣ di attrazione per gli esercizi specializzati nella vendita di beni a bassa frequenza d’acquisto. o strutture distributive sia del piccolo e medio dettaglio che del grande dettaglio ; entrambe comunque identificate per bacini di utenza di attrazione, per quanto riguarda i beni di consumo a media frequenza d’acquisto con localizzazioni prevalentemente: ♣ in ambito extraurbano per le grandi strutture di vendita; ♣ in ambito urbano per le piccole e medie strutture di vendita ad elevata concentrazione commerciale. In questo contesto la spesa complessiva viene ripartita per il settore merceologico “non alimentare” nella seguente misura: o il 48,5% dei consumi presso le strutture distributive della rete di vendita tradizionale, localizzata prevalentemente negli ambiti dei centri urbani e con una forte tendenza alla specializzazione, anche in un contesto che, rispetto al passato, consente la massima diversificazione merceologica dell’offerta; o il 18,0% dei consumi presso le strutture distributive gestite direttamente dalle aziende di produzione (spacci e outlet), quelle del commercio ambulante e su aree pubbliche e attraverso forme di vendita diretta tradizionali (cataloghi e porta a porta) o di ultima generazione (internet); o il 33,5% presso le strutture di vendita moderne e di grande dimensione costituite da Ipermercati e Supermercati, nei propri reparti no-food, Grandi Magazzini, e, soprattutto, Grandi strutture specializzate, con una ulteriore frammentazione della quota di consumi rivolta per il 40% verso le Medie Strutture di Vendita specializzate con superficie di vendita fino a mq. 1.500, per il 25% verso le Grandi Strutture di Vendita despecializzate (ipermercati e supermercati) e per il rimanente 35% verso le Grandi Strutture di Vendita specializzate ed i Grandi Magazzini. Per quanto riguarda la presenza e le quote di mercato riferite alle Grandi Strutture di Vendita specializzate si riporta nel prospetto seguente la composizione sul territorio nazionale rilevata dal censimento effettuato da Indicod-ECR nel 2004:

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COMPOSIZIONE E QUOTE DI MERCATO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA SPECIALIZZATE Quota di esercizi rispetto al Quota di consumi rispetto ai Comparto Numero complessivo di GSV consumi complessivi del specializzate comparto ABBIGLIAMENTO E CALZATURE 14,48% 32,5% ELETTRODOMESTICI BRUNI (audiovisivi) 18,55% 72,8% ELETTRODOMESTICI BIANCHI (frigoriferi, lavatrici ecc.) 9,46% 36,6% PICCOLI ELETTRODOMESTICI 2,18% 84,6% HI-TECH (telefonia, computer, foto ecc.) 5,68% 37,1% MOBILI 11,03% 14,1% BRICO 6,40% 25,4% ARTICOLI SPORTIVI 5,76% 34,5% EDUTAINMENT 3,56% 59,9% GIOCATTOLI E ART. INFANZIA 12,99% 23,8% PROFUMERIE 9,91% 18,4% Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

In relazione ai parametri evidenziati in precedenza, la distribuzione dei consumi pro capite tra le diverse tipologie dimensionali di esercizio relative ai settori merceologici “alimentare” e “non alimentare” risulta così definita:

STRUTTURE DI STRUTTURE DI STRUTTURE DI CONSUMI PRO-CAPITE 2005 PICCOLO VENDITA MODERNE VENDITA MODERNE VENDITA MODERNE NELLE DIVERSE TIPOLOGIE DETTAGLIO “di prossimità” “di prossimità” “di attrazione” DIMENSIONALI DI esercizi fino a Discount, superette, supermercati con superficie Ipermercati con superficie di ESERCIZIO mq. 400 di supermercati fino a mq. di vendita compresa tra mq. vendita superiore a mq. vendita SETTORE “ALIMENTARE” 1.500 di vendita 1.500 e mq. 3.500 3.500 FRIULI -V.G. 550,809 963,682 518,906 361,427 ITALIA SETTENTRIONALE 542,986 949,994 511,535 356,294 ITALIA 531,669 930,195 500,874 348,868 Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

MEDIE STRUTTURE DI GRANDI STRUTTURE CONSUMI PRO-CAPITE 2005 PICCOLO VENDITA GRANDI STRUTTURE DI VENDITA NELLE DIVERSE TIPOLOGIE DETTAGLIO SPECIALIZZATE DI VENDITA SPECIALIZZATE DIMENSIONALI DI esercizi fino a DESPECIALIZZATE ESERCIZIO mq. 400 di esercizi con superficie di esercizi con superficie di vendita compresa tra mq. Supermercati e ipermercati vendita superiore a mq. vendita SETTORE “NON ALIMENTARE” 400 e mq. 1.500 1.500 FRIULI -V.G. 2.660,554 735,080 459,425 643,197 ITALIA SETTENTRIONALE 2.855,430 788,923 493,077 690,307 ITALIA 2.503,978 691,821 432,388 605,343 Fonte: [elaborazioni interne Plan System] con una proiezione al 2010, determinata in base agli attuali indicatori del trend dei consumi per le diverse merceologie e considerando inalterate le quote di spesa effettuate presso le diverse tipologie dimensionali di esercizi, che risulta così dimensionata:

CONSUMI PRO-CAPITE 2010 STRUTTURE DI STRUTTURE DI PICCOLO STRUTTURE DI NELLE DIVERSE TIPOLOGIE VENDITA MODERNE VENDITA MODERNE DETTAGLIO VENDITA MODERNE DIMENSIONALI DI “di prossimità” “di prossimità” esercizi fino a “di attrazione” ESERCIZIO Discount, superette, supermercati con superficie mq. 400 di Ipermercati con superficie di supermercati fino a mq. di vendita compresa tra mq. SETTORE “ALIMENTARE” vendita vendita superiore a mq. 3.500 (riferimento valore monetario € 2005) 1.500 di vendita 1.500 e mq. 3.500 FRIULI -V.G. 581,765 1.017,840 548,069 381,174 ITALIA SETTENTRIONALE 573,502 1.003,383 540,284 376,317 ITALIA 566,228 990,658 533,431 371,544 Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

CONSUMI PRO-CAPITE 2010 MEDIE STRUTTURE PICCOLO GRANDI STRUTTURE NELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI VENDITA GRANDI STRUTTURE DETTAGLIO DI VENDITA DIMENSIONALI DI SPECIALIZZATE DI VENDITA esercizi fino a SPECIALIZZATE ESERCIZIO esercizi con superficie di DESPECIALIZZATE mq. 400 di esercizi con superficie di vendita compresa tra mq. Supermercati e ipermercati SETTORE “NON ALIMENTARE” vendita vendita superiore a mq. 1.500 (riferimento valore monetario € 2005) 400 e mq. 1.500 FRIULI -V.G. 3.000,306 828,951 518,094 725,332 ITALIA SETTENTRIONALE 3.254,905 899,293 562,058 786,882 ITALIA 2.867,055 792,135 495,084 693,118 Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

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6.2 – Consumatori residenti nel Comune

La popolazione comunale si presenta fortemente concentrata nell’area urbana costituita dal capoluogo attraverso una continuità urbana che si è sviluppata lungo gli assi di collegamento alla viabilità primaria. Il comune conta 2.025 abitanti suddivisi tra la sede del Comune e la frazione di Fraforeano L'andamento demografico degli ultimi dieci anni, evidenziato nella tabella e nel grafico sotto riportato, presenta un trend altalenante della popolazione residente l’incremento medio percentuale registrato è pari a + 0,70% annuo. Il saldo medio annuale di residenti è comunque positivo e pari a + 14 abitanti all’anno, per un totale complessivo incrementale di + 123 cittadini nel periodo considerato. In valori percentuali ciò si traduce in un trend favorevole che supera di poco il valore di + 6%. La densità abitativa è di quasi 114 abitanti per chilometro quadrato.

SERIE STORICHE DELL’ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Var. POPOLAZIONE 1.902 1.921 1.966 1.995 1.980 1.965 1.974 1.987 2.004 2.025 +123 RESIDENTE INCREMENTI - 19 45 29 -15 -15 9 13 17 21 +14 (*) ANNUI INCREMENTI - 1,00% 2,34% 1,48% -0,75% -0,76% 0,46% 0,66% 0,86% 1,05% 0,70% (*) % ANNUI [Fonte: elaborazioni Plan System su dati Anagrafe Comunale e Compendio Statistico Regionale] *(valore medio totale)

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE

2.025

2.000

1.975

1.950

1.925

1.900 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: [Elaborazioni interne Plan System]

POPOLAZIONE POPOLAZIONE (INCREMENTI % (DECREMENTI/INCREMENTI ANNUI) ANNUI)

50 2008 1,05% 40 2007 0,86% 30 2006 0,66% 2005 0,46% 20 2004 -0,76% 10 2003 -0,75% 2002 1,48% 0 2001 2,34% 0 1 2 3 4 5 6 7 8 0 0 1,00% -10 00 00 2000 200 200 20 2 200 200 20 2 200 -1,00% 0,00% 1,00% 2,00% 3,00% -20

Fonte: [Elaborazioni interne Plan System]

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CONFRONTO SERIE STORICHE ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Var. COMUNE DI 1.922 1.902 1.921 1.966 1.995 1.980 1.965 1.974 1.987 2.004 +123 RONCHIS PROVINCIA 518.630 518.896 520.449 518.840 523.518 526.144 528.171 529.843 531.777 535.949 + 17.319 DI UDINE REGIONE 1.183.916 1.185.152 1.188.592 1.183.764 1.196.482 1.202.715 1.207.600 1.210.903 1.216.016 1.224.981 + 41.065 F.V.G. Fonte: [Elaborazioni interne Plan System su dati compendio statistico regionale e anagrafe comunale]

ANDAMENTO DEMOGRAFICO ANDAMENTO DEMOGRAFICO REGIONE FVG ANNI 1998 - 2007 PROVINCIA UD ANNI 1998 - 2007

1.240.000 540.000

1.220.000 530.000

1.200.000 520.000 1.180.000

1.160.000 510.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Fonte: [Elaborazioni interne Plan System su dati compendio statistico regionale]

Il confronto tra l’andamento demografico evidenziato in comune e quello rilevato a livello provinciale e regionale, è completamente diverso, in quanto altalenante rispetto ai dati delle altre realtà fino al 2003 per poi stabilizzarsi e diventare similare dal 2004 in poi. Si tratta sicuramente di una situazione strana che però si stabilizza negli ultimi anni e determinata presumibilmente dai saldi negativi registrati in comune di Ronchis negli anni 2003 e 2004. Dal grafico sotto riportato è possibile notare ancora una volta come si differenzino le curve relative a regione e provincia da quella comunale che presenta un andamento altalenante anche a valori standardizzati.

ANDAMENTO POPOLAZIONE STANDARDIZZATO (CONFRONTO COMPARATO SERIE STORICHE)

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

COMUNE PROVINCIA REGIONE

Fonte: [Elaborazioni interne Plan System su dati compendio statistico regionale]

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6.3 – Popolazione residente nell’ambito mandamentale

L’andamento dell’ultimo decennio della popolazione residente nei Comuni rientranti nel mandamento di Latisana in precedenza definito, viene proposto nelle tabelle e nei grafici di seguito riportati.

SERIE STORICHE DELL’ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NELL’AMBITO MANDAMENTALE

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Var. POPOLAZIONE 29.066 29.177 29.382 29.654 30.109 30.478 30.492 31.037 31.256 31.728 +2.662 RESIDENTE INCREMENTI - +111 +205 +272 +455 +369 +14 +545 +219 +472 +296 (*) ANNUI INCREMENTI - 0,38% 0,70% 0,93% 1,53% 1,23% 0,05% 1,79% 0,71% 1,51% 0,98% (*) % ANNUI [Fonte: elaborazioni Plan System su dati Anagrafe Comunale e Compendio Statistico Regionale e dati ISTAT 31.12.2007] *(valore medio totale)

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL MANDAMENTO

31.800 31.600 31.400 31.200 31.000 30.800 30.600 30.400 30.200 30.000 29.800 29.600 29.400 29.200 29.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

[Fonte: dati ISTAT 31.12.2007]

POPOLAZIONE (INCREMENTI ANNUI) POPOLAZIONE (INCREMENTI % ANNUI)

600 2007 1,51%

2006 0,71% 500 2005 1,79% 400 2004 0,05%

2003 1,23% 300 2002 1,53% 200 2001 0,93%

100 2000 0,70%

1999 0,38% 0 1998 2000 2002 2004 2006 2008 0,00% 0,50% 1,00% 1,50% 2,00%

Fonte: [Elaborazioni interne Plan System su dati ISTAT]

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L’analisi dei dati non evidenzia un costante trend di crescita della popolazione residente nell’area primaria anche se l’unico anno problematico risulta essere il 2005. Il trend generale si presenta comunque crescente con un incremento più deciso negli ultimi anni dovuto probabilmente all’elevato tasso di sviluppo dell’edilizia residenziale. Nell’ambito dell’area in esame si evidenzia una discreta crescita con 2.662 nuovi residenti nel periodo considerato, che equivale ad un incremento percentuale che supera di poco il 9% con un aumento medio percentuale annuo di quasi l’1% pari ad una crescita annuale media di circa 296 persone.

CONFRONTO SERIE STORICHE ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NELL’AREA MANDAMENTALE 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Var. MANDAMENTO 29.066 29.177 29.382 29.654 30.109 30.478 30.492 31.037 31.256 31.728 + 2.662 DI LATISANA PROVINCIA 518.630 518.896 520.449 518.840 523.518 526.144 528.171 529.843 531.777 535.949 + 17.319 DI UDINE REGIONE 1.183.91 1.185.15 1.188.59 1.183.76 1.196.48 1.202.71 1.207.60 1.210.90 1.216.01 1.224.98 + 41.065 F.V.G. Fonte: [Elaborazioni interne Plan System su dati ISTAT]

Il confronto tra l’andamento demografico evidenziato nel mandamento e quello rilevato a livello provinciale e regionale, evidenzia le seguenti caratteristiche: • l’incremento percentuale registrato nel periodo per il mandamento di Latisana, si discosta da quello regionale e provinciale (poco più del 3%) di circa 6 punti percentuali. • l’incremento percentuale medio è decisamente migliore di quello regionale e provinciale, +0,98% per il mandamento di Latisana, + 0,38% circa per quello regionale e provinciale. Dal grafico sotto riportato (a valori standardizzati) è possibile notare come si differenzino le curve relative a regione e provincia da quella mandamentale. Quest’ultima dopo un andamento tendenzialmente lineare di crescita subisce forti oscillazioni, per poi stabilizzarsi leggermente al di sotto delle regionale e provinciale negli ultimi anni.

ANDAMENTO POPOLAZIONE STANDARDIZZATO (CONFRONTO COMPARATO SERIE STORICHE)

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

MANDAMENTO DI LATISANA PROVINCIA REGIONE

Fonte: [Elaborazioni interne Plan System su dati ISTAT]

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PLANIMETRIA DEL MANDAMENTO DI LATISANA

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

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6.4 – Utenti in transito lungo le direttrici territoriali

Per una corretta valutazione del mercato potenziale e del suo potere d’acquisto sul territorio vengono individuati e quantificati anche utenti non residenti. Questi, trovandosi a transitare per diversi motivi sul territorio comunale possono per qualche motivo gravitare, per una quota dei propri consumi, sul sistema distributivo comunale. In tal senso viene analizzato il flusso delle autovetture in transito sulla rete viaria comunale. A tale scopo si ricorda che la rete di viabilità ordinaria regionale ha subito di recente molti mutamenti nella gestione grazie al decreto legislativo 111/2004, che è divenuto efficace a partire dal 1 gennaio 2008. tale decreto sancisce di fatto il passaggio di: • 650,214 km di ex strade statali alla proprietà e alla gestione regionale; • 269,616 km di strade statali rimaste di proprietà statale ma gestite dalla Regione; • 160,244 km rimanenti di strade statali ancora attribuite allo Stato. Pertanto la nuova suddivisione di competenze subisce le modifiche sotto riportate per ciò che concerne concessioni proprietà e gestioni. - Rete autostradale enti gestori (vari tratti di competenze): ♣ Autostrade a gestione diretta dell'ANAS S.p.A.: ♣ Autostrade in concessione ad Autovie Venete S.p.A.: ♣ Autostrade in concessione ad Autostrade per l'Italia S.p.A.: - Rete strade regionali : gestione Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A., per gestire le strade di nuova proprietà regionale e quelle di proprietà statale affidate in gestione la Regione ha costituito la Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A. a socio unico regionale. - Rete strade statali : Gestione ANAS S.p.A. - Rete strade provinciali : Gestite dalle Amministrazioni provinciali competenti per territorio. - Rete strade comunali : Gestite dalle Amministrazioni comunali competenti - Rete strade dei consorzi di sviluppo industriale : Gestite dai consorzi stessi. Il territorio comunale è interessato e attraversato da una rete viaria di una notevole importanza e profondamente modificata nel corso degli ultimi anni a seguito dello spostamento del casello autostradale tutto ciò rappresenta ancor di più, un crocevia di rilevante rilievo per i traffici diretti verso l’adriatico (località turistica di Lignano Sabbiadoro). La struttura portante del sistema viario è rappresentata dalla S.P. 75 delle Bandite ma non vanno dimenticati il casello autostradale di Latisana e la S.P. n° 7 di Latisana, che garantiscono i collegamenti con la strada statale n° 354 di Lignano e consentono rapidi movimenti veicolari. I valori disponibili, relativi ai flussi veicolari esistenti sul sistema viario del Comune, si riferiscono ad uno studio di settore a cura della Direzione Regionale Viabilità e Trasporti per il Censimento della circolazione sulla viabilità provinciale nel 1988. Mancando ulteriori censimenti negli anni che seguono, i dati sopra ricordati sono stati opportunamente rivalutati in base agli indici medi annui sullo sviluppo della motorizzazione in Regione.

DATI RELATIVI AL TRAFFICO VEICOLARE LUNGO LE STRADE STATALI, REGIONALI E PROVINCIALI NEL TERRITORIO COMUNALE DI LATISANA Sistema viario 2001 2004 2007 2008 S.P. N° 7 DI LATISANA 2.306 2.367 2.431 2.449 S.P. N° 75 DELLE BANDITE 8.434 8.656 8.890 8.958 S.P. N° 39 DEL VARMO 5.269 5.408 5.555 5.597 Fonte:[Elaborazioni Plan System su dati Regione Aut. F.V.G. - rilevazione 1988 rivalutazione su base dell’indice di motorizzazione medio regionale]

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COMUNE DI RONCHIS

TRAFFICO GIORNALIERO MEDIO

10.000 8.890 8.958 8.434 8.656

5.555 5.597 5.269 5.408 5.000

2.306 2.367 2.431 2.449

0 2001 2004 2007 2008

S.P. N° 7 S.P. N° 75 S.P. N° 39

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

DATI RELATIVI AL TRAFFICO VEICOLARE LUNGO LE STRADE STATALI REGIONALI E PROVINCIALI NEL TERRITORIO COMUNALE DI LATISANA RETE 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Var. STRADALE VEICOLI MEDI 15.345 15.745 16.009 16.245 16.172 16.431 16.524 16.726 16.876 17.005 + 1.660 GIORN. TOTALI Fonte:[Elaborazioni Plan System su dati Regione Aut. F.V.G. - rilevazione 1988 rivalutazione su base dell’indice di motorizzazione medio regionale]

TRAFFICO GIORNALIERO MEDIO

17.000

16.800

16.600

16.400

16.200

16.000

15.800

15.600

15.400

15.200

15.000 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

Dalle tabelle e dai grafici sopra riportati emergono i notevoli volumi di traffico in transito quotidianamente lungo le strade statali, provinciali e comunali che attraversano il territorio con medie giornaliere in costante aumento in questi ultimi anni, nonostante i calo registrato nel 2003. È infatti evidenziabile un aumento percentuale positivo dell’10,82%, con più di 1.660 autoveicoli giornalieri medi in più rispetto all’anno 1999. Anche l’incremento percentuale medio annuo è positivo e segna il valore di + 1,15%, che corrisponde ad un aumento medio di + 184 veicoli giornalieri medi annui.

STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO 39

COMUNE DI RONCHIS

DATI RELATIVI ALL’ANDAMENTO DEI VOLUMI DI TRAFFICO VEICOLARE AL CASELLO AUTOSTRADALE DI LATISANA 1 ANNI IN ENTRATA IN USCITA TOTALI 1995 1.892.814 1.939.130 3.831.944 1996 1.898.000 1.971.000 3.869.000 1997 1.971.000 2.044.000 4.015.000 1998 2.007.500 2.117.000 4.124.500 1999 2.113.600 2.177.800 4.291.400 2000 2.129.500 2.261.800 4.391.300 2001 2 2.239.169 2.378.283 4.617.452 2002 2.266.183 2.368.180 4.634.363 2003 2.347.964 2.438.032 4.785.996 2004 2.358.000 2.443.000 4.801.000 2005 2.395.600 2.448.600 4.844.200 2006 2.448.100 2.539.700 4.987.800 2007 2.544.300 2.623.700 5.168.000 Fonte: [elaborazioni interne Plan System su dati Autovie Venete S.P.A.]

Traffico Autostradale al Casello

6.000.000

5.000.000

4.000.000

3.000.000

2.000.000

1.000.000

0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Fonte: [elaborazioni interne Plan System su dati Autovie Venete S.P.A.]

Posizionato direttamente in comune, il casello autostradale di Latisana convoglia direttamente sulle strade comunali una quantità notevole di autoveicoli, dalla tabella e dal grafico sopra riportati emergono ancora una volta i notevoli volumi di traffico in transito con volumi annui in costante aumento in questi ultimi anni. Dal 1995 al 2007 si evidenzia un aumento percentuale positivo di quasi il 35%, con più di 1.336.000 autoveicoli annui in più rispetto all’anno 1995. L’incremento percentuale medio annuo è di + 2,54% e non ha mai registrato un segno negativo negli ultimi anni (solo alcune flessioni negli anni 2002, 2004, 2005). L’aumento medio annuo corrisponde a + 111.338 veicoli. Da un confronto, normalizzato, tra le serie storiche è possibile notare che l’andamento delle curve a volte è similare, a volte le due curve si intersecano e la curva riferita agli autostradali procede più verticalmente dell’altra.

1 Movimenti di stazione, veicoli effettivi annui, sommatoria di leggeri e pesanti in entrata e uscita. 2 I dati per l’anno 2001 sono stati stimati in base alle serie storiche.

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COMUNE DI RONCHIS

VOLUMI DI TRAFFICO VEICOLARE STANDARDIZZATI (CONFRONTO COMPARATO SERIE STORICHE)

AUTOSTRADALI RIMANENTI

PLANIMETRIA RETE VIARIA

Fonte: [elaborazioni interne PLAN SYSTEM su MapPOINT EUROPE 2004]

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COMUNE DI RONCHIS

6.5 – Turisti

Il comprensorio turistico omogeneo di cui il comune di Ronchis fa parte è quello denominato “AMBITO TURISTICO TERRITORIALE DI UDINE E LIGNANO SABBIADORO”, ed è composto da 76 comuni: Attimis, Basiliano, Bertiolo, Buia, Buttrio, Camino, Campoformido, Carlino, Cassacco, Castions, Cividale, Codroipo, Colloredo, Corno, Coseano, Dignano, Drenchia, Faedis, Fagagna, Flaibano, Grimacco, Tricesimo, Lestizza, Lignano, Lusevera, Magnano, Majano, Ronchis, Marano, Martignacco, Mereto, Moimacco, Mortegliano, Moruzzo, Muzzana, Nimis , Osoppo, Pagnacco, Palazzolo, Pasian, Pavia, Pocenia, Porpetto, Povoletto, Pozzuolo, Pradamano, Precenicco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Ragogna, Reana, Remanzacco, Rive, Rivignano, Ronchis, San Daniele del Friuli, San Giorgio di Nogaro, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, San Vito di Fagagna, Savogna, Sedegliano, Stregna, Taipana, Talmassons, Tarcento, Tavagnacco, Teor, Torreano, Torviscosa, Treppo, Tricesimo, Udine, Varmo,

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COMUNE DI RONCHIS

TASSO DI TURISTICITÀ DEL COMUNE DI RONCHIS

Fonte: [elaborazioni interne Plan System su dati Map Point e compendio statistico regionale]

Dal grafico sopra evidenziato è possibile evidenziare la classificazione turistica del comune di Ronchis attraverso l’indice di turisticità del comune. Nello stesso comprensorio è presente il comune di Lignano Sabbiadoro, che differisce moltissimo da tutti gli altri comuni presenti. Il tasso del Comune è pari a zero in quanto secondo i dati comunicati dalla Turismo FVG non sono presenti strutture ricettive. L’indice è normalmente espresso da un numero generato dalla seguente formula:

presenze giorni T.d.T. = × 1000 popolazion e

TASSO DI TURISTICITÀ RONCHIS PROVINCIA REGIONE 0 28,6 19,73 Fonte:[elaborazione Plan System su dati Turismo FVG:forniti dalla Direzione Centrale Attività Produttive. Aggiornam. 08]

TASSO DI TURISTICITA'

28,6

30 19,73 20

0 10

0 RONCHIS PROVINCIA REGIONE

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COMUNE DI RONCHIS

6.6 – Attrattive turistiche 3

Non essendo presenti nel Comune strutture ricettive di accoglienza non si è mai sviluppato un movimento turistico interessante per l’economia locale. Esistono tuttavia sul territorio comunale alcune attrattive storico culturali che potrebbero avere valenza turistica: • La Chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Andrea Apostolo edificata nel 1753, all'interno della quale si possono ammirare cinque altari in marmo e pietra, di cui quello dedicato a San Giuseppe è opera del portogruarese Pietro Balbi (1764) nonché una pala dell'altare maggiore raffigurante la Presentazione di Gesù al tempio del secolo XVIII, opera di un pittore di scuola veneta. Vi sono inoltre affreschi del pittore- decoratore Francesco Barazzutti (1912), decorazioni e pitture di Ercole Casolo, il pulpito, con decorazioni in bassorilievo ed una statua della B.V. Assunta opera dell'udinese Luigi Piccini (1892). • Al cimitero, nella cappella dedicata ai Caduti in Guerra, si può ammirare un affresco eseguito nel 1939 dal prof: G. Lepski, veneziano di origine polacca, raffigurante l’ “Assunzione alla Gloria del Caduto in Guerra”. • La chiesa di Santa Libera, a forma ottagonale, di cui si hanno notizie a partire dall'inizio del 1600. Inizialmente dedicata a Santa Brigida, nel 1613 fu dedicata a Santa Libera. Ha un solo altare con la pala che raffigura la Santa con la Madonna e San Francesco d'Assisi. La santa è pure raffigurata in un affresco esterno di epoca Ottocentesca. Il campanile della chiesa di Santa Libera ha una forma cosiddetta a "vela". • Dipinti murali devozionali sono presenti in diverse zone del comune.

3 Giuseppe Bergamini: “Guida Artistica Del Friuli Venezia Giulia” Associazione Pro Loco FVG Dicembre 1999.

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7 – ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALL’OFFERTA

7.1 – Consistenza delle rete distributiva comunale

L’analisi del sistema distributivo comunale è stata effettuata utilizzati i dati forniti dal competente ufficio comunale. La rete distributiva comunale risulta complessivamente organizzata in 18 esercizi commerciali, dei quali 3 con autorizzazione per la vendita di generi “alimentare”, uno autorizzato per la vendita congiunta di generi “alimentari” e “non alimentari” e 9 autorizzati per la vendita di generi “non alimentari”. In relazione all’identificazione, prevista dall’articolo 3, comma 1, lettera d) della L.R. 29/2005, di un terzo settore merceologico relativo ai generi “non alimentari a basso impatto” si rileva, tra gli esercizi autorizzati per il settore merceologico “non alimentare”, la presenza di 7 esercizi specializzati nella vendita di beni di consumo ricompresi nel nuovo settore merceologico. Ai fini della presente analisi della rete distributiva, nelle more dell’emanazione di un regolamento regionale che ne disciplini le modalità di insediamento, tali esercizi rimangono ricompresi tra gli esercizi del settore merceologico “non alimentare”. La composizione della rete distributiva comunale evidenzia una netta prevalenza delle attività specializzate nella vendita di generi del settore merceologico “non alimentari” – 50,00% -.

NUMERO % ALIMENTARI 3 16,67% NON ALIMENTARI 9 50,00% ALIMENTARE + NON ALIMENTARE 1 5,56% Attività commerciali al dettaglio svolte in connessione con 5 27,78% altra attività prevalente TOTALE 18 100,00% Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su dati Comune di Ronchis]

RETE DISTRIBUTIVA

ATTIVITÀ ANNESSE ALIMENTARI

ALIMENTARE+NON ALIMENTARE NON ALIMENTARI

A livello dimensionale gli esercizi di vicinato (EV con superficie di vendita inferiore ai 250mq.) rappresentano la grande maggioranza delle unità di vendita totali (92,31%) mentre le medie strutture di vendita sono complessivamente organizzate su i un unico esercizio strutturato su una dimensione scarsamente rilevante (mq. 295). Sul territorio comunale non sono presenti esercizi con superficie di vendita superiore a mq. 400 evidenziando in tal modo una rete distributiva che, nel suo complesso, evidenzia una struttura carente di unità di vendita di grandi dimensioni ad elevati contenuti di specializzazione.

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Numero % fino a 250 mq (EV) 12 92,31% da 250 a 400 mq (MSV – M1) 1 7,69% da 400 a 1.500 mq (MSV – M2) - - 1.500 e oltre mq (GSV) - - TOTALE 13 100% Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su dati Comune di Ronchis]

GSV MSV – M2 MSV – M1

EV

I settori merceologici “alimentare” e “misto” (relativi agli esercizi che più degli altri rappresentano il servizio cosiddetto “di vicinato”, ma anche quelli che negli ultimi anni hanno riscontrato i maggiori livelli di trasformazione con le aperture di supermercati, discount e ipermercati) risultano strutturati complessivamente su ben 7 unità di vendita (39% del complessivo) ma con solo mq. 585 di vendita (pari al 35% delle superfici complessive di vendita e, soprattutto, con soli mq. 84 di superficie di vendita media per esercizio) evidenziando in tal modo uno sviluppo del comparto non in linea con quello riscontrabile in altre realtà regionali. Gli 11 esercizi non alimentari presenti si sviluppano su di una superficie di vendita complessiva di mq. 1.086 (pari al 65% della superficie complessiva di vendita attiva sul territorio comunale) ed una superficie media per esercizio di ben mq. 99, leggermente superiore a quella media regionale che si attesta sui mq. 95, e sale fino a mq. 177 per esercizio se si considerano solo le medie strutture di vendita.

NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA NON ALIMENTARI E ALIMENTARI TOTALE ALIMENTARI NON ALIMENTARI n. Superf tot n. Superf tot n. Superf tot n. Superf tot fino a 250mq (EV) 3 167 9 856,95 - - 12 1.023,95 da 250 a 400mq (MSV – M1) - - - - 1 295 1 295 da 400 a 1.500mq (MSV – M2) ------oltre 1.500mq (GSV) ------Attività commerciali al dettaglio svolte in connessione con altra attività prevalente 5 189 Totale 3 167 9 856,95 1 295 18 1.507,95 Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su dati Comune di Ronchis]

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Altro dato molto interessante che evidenzia un basso livello complessivo di modernizzazione della struttura distributiva comunale è quello presentato nella tabella sottostante che riporta la superficie media di vendita per ciascuna tipologia di esercizio, suddivisa sempre in base alla classificazione fino ad ora adottata.

METRI QUADRATI / ESERCIZIO NON ALIMENTARI E NON ALIMENTARI MEDIA mq ALIMENTARI ALIMENTARI fino a 250 mq (EV) 55,67 95,22 - 85,33 da 250 a 400 mq (MSV – M1) - - 295 295 da 401 a 1.500 mq (MSV – M2) - - - - oltre 1.500 mq (GSV) - - - - Attività commerciali al dettaglio svolte in connessione con altra attività prevalente 37,8 MEDIA TOTALE 55,67 95,22 295 83,78 Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su dati Comune di Ronchis]

L’ultima colonna della tabella sopra riportata riporta la superficie media per esercizio nei vari comparti. Ne emerge che le strutture di vendita fino a 250 mq dispongono di una superficie media che supera di poco gli 85 mq. per esercizio, mentre le medie strutture di vendita – M1 (esercizi con superficie di vendita superiore a mq. 250 e fino a mq. 400) operano al limite della loro classificazione mq. 295. Mancano completamente strutture distributive definibili come “moderne”. Nettamente al di sotto della media le attività commerciali al dettaglio svolte in connessione con altre attività prevalenti che, presentano superfici molto limitate solo 38 mq medi per esercizio. Rispetto alla situazione rilevata in sede di predisposizione dei vigenti strumenti di pianificazione comunale la rete distributiva ha subito le seguenti modificazioni.

Situazione al 30/06/2005 NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA ALIMENTARI E ALIMENTARI NON ALIMENTARI TOTALE NON ALIMENTARI n. Superf tot n. Superf tot n. Superf tot n. Superf tot fino a 250mq (EV) 2 134 8 848 2 136 12 1.118 da 250 a 400mq (MSV – M1) - - - - 1 295 1 295 da 400 a 1.500mq (MSV – M2) ------oltre 1.500mq (GSV) ------Attività commerciali al dettaglio svolte in connessione con altra attività prevalente 5 258 Totale 2 134,00 8 848,00 3 431,00 18 1.671 Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su dati Comune di Ronchis]

Situazione al 30/06/2009 NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA ALIMENTARI E ALIMENTARI NON ALIMENTARI TOTALE NON ALIMENTARI n. Superf tot n. Superf tot n. Superf tot n. Superf tot fino a 250mq (EV) 3 167 9 857 - - 12 1.023,95 da 250 a 400mq (MSV – M1) - - - - 1 295 1 295 da 400 a 1.500mq (MSV – M2) ------oltre 1.500mq (GSV) ------Attività commerciali al dettaglio svolte in connessione con altra attività prevalente 5 189 Totale 3 167 9 857 1 295 18 1.507,95 Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su dati Comune di Ronchis]

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COMUNE DI RONCHIS

Modificazioni intervenute tra la situazione al 30.06.2005 e quella attuale NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA NON ALIMENTARI E ALIMENTARI TOTALE ALIMENTARI NON ALIMENTARI n. Superf. tot n. Superf. tot n. Superf. tot n. Superf. tot fino a 250mq (EV) + 1 + 33,00 + 1 + 8,95 - 2 - 136,00 - - 94,05 da 250 a 400mq (MSV – M1) ------da 400 a 1.500mq (MSV – M2) ------oltre 1.500mq (GSV) ------Attività commerciali al dettaglio svolte in connessione con altra attività prevalente - - 69,00 Totale + 1 + 33,00 + 1 + 8,95 - 2 - 136,00 - - 163,05 Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su dati Comune di Ronchis]

Dai dati riportati nei prospetti precedenti emerge in maniera evidente il processo di evoluzione che ha interessato negli ultimi anni la rete distributiva comunale. A fronte di un sostanziale mantenimento del numero di esercizi, (con una riduzione di 2 unità nel settore merceologico “misto”, ma un incremento in quello alimentare e non alimentare di un negozio), fa riscontro un decremento delle superfici di vendita di ben 163 mq. con una superfici media per esercizio che si è ulteriormente ridotta ed è passata dai mq. 92,8 del 1995 ai quasi mq. 83,78 attuali. In questo contesto si può sostenere che le potenzialità attrattive del Comune non sono molto appetibili, meno scontato è sostenere che sia diminuito il servizio alla popolazione residente per quanto riguarda i beni di consumo essenziali infatti, il mantenimento delle unità di vendita è confermato ciò che preoccupa è la riduzione delle superfici di vendita che dimostra una involuzione del processo di modernizzazione. Analizzando l’evoluzione per singolo settore si evidenzia: ϖ per gli esercizi “alimentari” specializzati a fronte di un incremento di 1 unità di vendita si registra un decremento della superficie media per esercizio dai mq. 67 del 1995 ai mq. 55.67 attuali; ϖ per gli esercizi del settore cosiddetto “non alimentare” si nota anche qui un aumento di 1 unità di vendita ma ancora un contestuale decremento della superficie media per esercizio che passa dai mq. 106 del 1995 agli attuali mq. 95,22. ϖil settore merceologico definito “misto” registra contrariamente agli altri analizzati un calo sia delle unità di vendita. L’unica unità rimasta e classificata in tale settore, fa registrare comunque un incremento delle superfici medie che passano dai passati 143,67 mq. per esercizio agli attuali 295 mq..

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7.2 - Rete distributiva mandamentale

Ai fini di una valutazione delle interrelazioni esistenti tra i Comuni del mandamento in relazione alla consistenza della propria rete distributiva, e delle conseguenti potenzialità di attrazione degli utenti, si riporta nelle pagine seguenti l’analisi dettagliata del sistema commerciale esistente. A tale riguardo va rilevato che in un contesto nel quale spiccano il centro di Latisana, naturale e storico polo di riferimento commerciale su scala sicuramente mandamentale, e le molteplici strutture distributive moderne sviluppatesi dalla fine degli anni ’80 ad oggi nei lungo la statale 354 di Lignano, il Comune di Ronchis non ha saputo ritagliarsi uno spazio di rilievo a livello extramandamentale e extraregionale per quanto riguarda soprattutto le strutture del settore “non alimentare” specializzate nei beni a media e bassa frequenza d’acquisto come risulta evidente dai prospetti di seguito riportati.

Esercizi MSV - M2 da mq. Esercizi GSV oltre 1.500 Esercizi fino mq. 400 Comune 400 a mq. 1.500 mq nr. mq. nr. mq. nr. mq. Latisana 229 19.883,41 6 5.640 1 4.000 Muzzana del Turgnano 28 2.781,63 - - - - Palazzolo dello Stella 35 5.214,51 - - - - Pocenia 23 1.385 - - 2 6.190 Precenicco 17 1.564,43 1 1.031 - - Rivignano 68 5.530,49 1 880 - - Ronchis 20 1.532,95 - - - - Teor 15 685,50 - - - - TOTALE 435 38.577,92 8 7.551 3 10.190 Fonte: [Osservatorio Regionale del Commercio – dati al 31.12.2008]

AUTORIZZAZIONI fino mq. 400 Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana 52 2.281,50 205 17.601,91 Muzzana del Turgnano 5 1.816,63 23 1.816,63 Palazzolo dello Stella 8 457,00 25 2.521,11 Pocenia 11 497,00 17 888,00 Precenicco 4 491,43 12 1.073,00 Rivignano 20 888,70 57 4.641,79 Ronchis 5 351,00 17 1.181,95 Teor 8 278,50 11 407,00 TOTALE 113 7.061,76 367 30.131,39 Fonte: [Osservatorio Regionale del Commercio – dati al 31.12.2008]

AUTORIZZAZIONI MSV - M2 da mq. 400 a mq. 1.500 Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana 5 2.946,50 6 2.693,50 Muzzana del Turgnano - - - - Palazzolo dello Stella 1 480 2 1.756,40 Pocenia - - - - Precenicco 1 576 1 455 Rivignano 1 522 1 358 Ronchis - - - - Teor - - - - TOTALE 8 4.524,50 10 5.262,90 Fonte: [Osservatorio Regionale del Commercio – dati al 31.12.2008]

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AUTORIZZAZIONI GSV oltre 1.500 mq Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana - - 1 4.000 Muzzana del Turgnano - - - - Palazzolo dello Stella - - - - Pocenia 2 2.000 2 4.190 Precenicco - - - - Rivignano - - - - Ronchis - - - - Teor - - - - TOTALE 2 2.000 3 8.190 Fonte: [Osservatorio Regionale del Commercio – dati al 31.12.2008]

INDICE DOTAZIONE ESERCIZI E MQ. OGNI 1.000 ABITANTI

Esercizi MSV - M2 da mq. Esercizi GSV oltre 1.500 Esercizi fino mq. 400 Comune 400 a mq. 1.500 mq nr. mq. nr. mq. nr. mq. Latisana 17,08 1.482,84 0,45 420,61 0,07 298,31 Muzzana del Turgnano 10,36 1.029,47 - - - - Palazzolo dello Stella 11,56 1.722,10 - - - - Pocenia 8,78 528,83 - - 0,76 2.363,50 Precenicco 11,15 1.025,86 0,66 676,07 - - Rivignano 15,46 1.257,50 0,23 200,09 - - Ronchis 9,98 764,95 - - - - Teor 7,34 335,54 - - - - TOTALE 91,71 8.147,07 1,33 1.296,77 0,84 2.661,80 Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

AUTORIZZAZIONI fino mq. 400 Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana 3,88 170,15 15,29 1.312,69 Muzzana del Turgnano 1,85 672,33 8,51 672,33 Palazzolo dello Stella 2,64 150,92 8,26 832,60 Pocenia 4,20 189,77 6,49 339,06 Precenicco 2,62 322,25 7,87 703,61 Rivignano 4,55 202,07 12,96 1.055,43 Ronchis 2,50 175,15 8,48 589,80 Teor 3,92 136,32 5,38 199,22 TOTALE 26,15 2.018,95 73,24 5.704,73 Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

AUTORIZZAZIONI MSV - M2 da mq. 400 a mq. 1.500 Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana 0,37 219,74 0,45 200,87 Muzzana del Turgnano - - - - Palazzolo dello Stella 0,33 158,52 0,66 580,05 Pocenia - - - - Precenicco 0,66 377,70 0,66 298,36 Rivignano 0,23 118,69 0,23 81,40 Ronchis - - - - Teor - - - - TOTALE 1,59 874,66 1,99 1.160,69 Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

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COMUNE DI RONCHIS

AUTORIZZAZIONI GSV oltre 1.500 mq Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana - - 0,07 298,31 Muzzana del Turgnano - - - - Palazzolo dello Stella - - - - Pocenia 0,76 763,65 0,76 1.599,85 Precenicco - - - - Rivignano - - - - Ronchis - - - - Teor - - - - TOTALE 0,76 763,65 0,84 1.898,15 Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

INDICE DI DOTAZIONE RETE RISPETTO ALLA CONSISTENZA DELLA RETE MANDAMENTALE

Esercizi MSV - M2 da mq. Esercizi GSV oltre 1.500 Esercizi fino mq. 400 Comune 400 a mq. 1.500 mq nr. mq. nr. mq. nr. mq. Latisana 52,64% 51,54% 75,00% 74,69% 33,33% 39,25% Muzzana del Turgnano 6,44% 7,21% - - - - Palazzolo dello Stella 8,05% 13,52% - - - - Pocenia 5,29% 3,59% 0,00% - 66,67% 60,75% Precenicco 3,91% 4,06% 12,50% 13,65% - - Rivignano 15,63% 14,34% 12,50% 11,65% - - Ronchis 4,60% 3,97% - - - - Teor 3,45% 1,78% - - - - TOTALE 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

AUTORIZZAZIONI fino mq. 400 Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana 46,02% 32,31% 55,86% 58,42% Muzzana del Turgnano 4,42% 25,72% 6,27% 6,03% Palazzolo dello Stella 7,08% 6,47% 6,81% 8,37% Pocenia 9,73% 7,04% 4,63% 2,95% Precenicco 3,54% 6,96% 3,27% 3,56% Rivignano 17,70% 12,58% 15,53% 15,41% Ronchis 4,42% 4,97% 4,63% 3,92% Teor 7,08% 3,94% 3,00% 1,35% TOTALE 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

AUTORIZZAZIONI MSV - M2 da mq. 400 a mq. 1.500 Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana 62,50% 65,12% 60,00% 51,18% Muzzana del Turgnano - - - - Palazzolo dello Stella 12,50% 10,61% 20,00% 33,37% Pocenia - - - - Precenicco 12,50% 12,73% 10,00% 8,65% Rivignano 12,50% 11,54% 10,00% 6,80% Ronchis - - - - Teor - - - - TOTALE 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

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AUTORIZZAZIONI GSV oltre 1.500 mq Comune alimentare non alimentare nr. mq. nr. mq. Latisana - - 33,33% 48,84% Muzzana del Turgnano - - - - Palazzolo dello Stella - - - - Pocenia 100,00% 100,00% 66,67% 51,16% Precenicco - - - - Rivignano - - - - Ronchis - - - - Teor - - - - TOTALE 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% Fonte: [Elaborazione dati al 31.12.2008 dell’Osservatorio Regionale del Commercio]

Dai dati sopra riportati, scontata la prevalenza di Latisana nel numero di esercizi riferibili a tutti i settori merceologici emerge ancora una volta una reale difficoltà del comune di Ronchis per quanto riguarda il numero di esercizi di Grande struttura riferibili ai vari settori merceologici considerati.

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7.3 – Strutture commerciali ad elevata capacità di attrazione

La rete distributiva comunale, come già ampiamente evidenziato nei capitoli precedenti e come emergerà meglio nei capitoli successivi, non presenta esercizi e strutture commerciali ad elevata capacità di attrazione.

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7.4 - Potenzialità della rete distributiva comunale

Sulla base delle considerazioni in precedenza riportate si può affermare che la rete distributiva comunale risulta attualmente organizzata su parametri di sufficiente efficienza per quanto riguarda il livello di servizio offerto ai residenti per quanto riguarda i generi di consumo ad alta frequenza d’acquisto, sebbene tale servizio risulti strutturato su esercizi organizzati su superfici di vendita limitate. Anche per quanto riguarda l’offerta di strutture di vendita relative ai beni a media e bassa frequenza d’acquisto la rete distributiva comunale si presenta su standard sufficienti per le esigenze del consumatore residente nel Comune con la presenza di diverse specializzazioni e la possibilità, per quelle mancanti, di fare riferimento all’adiacente realtà distributiva di Latisana. Si ritiene tuttavia che, in relazione: • alla strategica posizione territoriale; • alle naturali potenzialità di attrazione legate alla struttura viaria che attraversa il territorio comunale; • alle prospettive di sviluppo legate agli indirizzi urbanistici proposti dal Piano regolatore comunale; le potenzialità della rete distributiva comunale risultano di assoluto rilievo e vanno opportunamente supportate al fine di adeguarle alle esigenze del consumatore, sempre più esigente e con sempre meno tempo a disposizione per effettuare i propri acquisti ma sempre interessato a nuovi tipi di proposte che non siano legate esclusivamente alla mera transazione commerciale, e l’evoluzione di un mercato sempre in movimento ed alla ricerca di nuove proposte.

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8 – ANALISI DEGLI INDIRIZZI DI SVILUPPO URBANISTICO DEL COMUNE

La presente analisi viene redatta con la finalità di adeguare le norme in materia di insediamento di attività commerciali contenute nel vigente P.R.G.C. e nei P.R.P.C. attualmente in vigore alla disciplina commerciale introdotta nella Regione Friuli – Venezia Giulia con al L.R. 29/2005, con particolare riferimento ai limiti dimensionali e localizzativi delle attività del commercio al dettaglio, nonché dei relativi standard di riferimento. A livello urbanistico il Comune è dotato di Piano Regolatore Generale Comunale aggiornato alla Variante n. 19 approvata ai sensi della L.R. 5/2007 con Deliberazione del Consiglio comunale n. 13 del 12.06.2009 e pubblicata sul B.U.R. n. 27 del 8.07.2009.

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8.1 – Analisi degli assetti insediativi di tipo residenziale.

Gli assetti insediativi di tipo residenziale prevedono l’individuazione delle seguenti zone urbanistiche: ϖ zona A – RESIDENZIALE : Tale zona è costituita dalle parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico - ambientale, comprese le relative aree di pertinenza, parte integrante degli agglomerati stessi. In tale zona l’attività edilizia si attua mediante P.R.P.C. La zona omogenea A è individuata globalmente dal Piano come zona di recupero del patrimonio edilizio esistente ai sensi dell'art. 4 della L.R. 30.04.1986, n. 18 al fine di garantire una corretta azione di salvaguardia. In tale zona, nonché nelle sottozone di seguito evidenziate, sono ammesse le attività commerciali al minuto nei limiti fissati “dal piano comunale di sviluppo e adeguamento della rete di vendita” . ♣ Sottozona A1 - individua gli immobili singoli o parti di tessuto urbano da assoggettare a restauro conservativo in quanto presentano caratteri primari nella scala dei valori storico - ambientali ed artistici della struttura insediativa locale. In particolare in tale ambito urbanistico vengono classificati gli edifici e le aree afferenti la villa “De Asarta – Kechler” di Fraforeano tutelati ai sensi del D.Lgs. 490/99. ♣ Sottozona A2 - individua gli immobili singoli o parti del tessuto urbano da assoggettare a conservazione tipologica e risanamento conservativo in quanto concorrono a qualificare i connotati tipologici della struttura insediativa di più antico impianto degli insediamenti. In particolare in tale ambito urbanistico va classificato il fabbricato rustico (annesso agricolo) del complesso della villa “De Asarta – Kechler” di Fraforeano ad immediato ridosso del complesso immobiliare tutelato ai sensi del D.Lgs. 490/99. ♣ Sottozona A3 - individua le parti del tessuto urbano da assoggettare ad interventi di ristrutturazione edilizia ed ampliamento. Tali interventi riguardano la riorganizzazione interna degli edifici, la sostituzione di alcuni elementi costitutivi degli stessi, nonché gli ampliamenti di volume o di superficie, compresa l'eventuale integrazione delle infrastrutture pubbliche esistenti, con l'obiettivo di promuovere il recupero del valore economico e sociale del patrimonio edilizio ed infrastrutturale esistente. In particolare in tale ambito urbanistico vanno classificati i fabbricato rustici (annesso agricolo) del complesso della villa “De Asarta – Kechler” di Fraforeano posti nella parte nord della proprietà. ♣ Sottozona A4 - individua gli immobili soggetti a demolizione con ricostruzione che dovranno essere compatibili con l'obiettivo di garantire la riproposizione della tipologia ambientale e della forma strutturale che qualifica il tipo di impianto urbano preesistente, o di configurare un tessuto edilizio più compatto e omogeneo nel rispetto dei criteri tipologici descritti nella successiva sottozona A6. ♣ Sottozona A5 – individua gli edifici soggetti a demolizione senza ricostruzione e riguarda prevalentemente immobili la cui destinazione d'uso sia diversa da quelle ammesse dalle presenti norme per le zone A, oppure strutture edilizie di recente edificazione estranee alle caratteristiche tipologiche del tessuto edilizio esistente la cui ricostruzione sia incompatibile con le medesime o con le peculiarità della zona territoriale omogenea. ♣ Sottozona A6 - individua le aree libere edificabili entro la zona A compatibili con l'obiettivo di garantire il permanere della tipologia e della forma strutturale preesistente ed in particolare il

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permanere del sistema dei fronti strada e delle corti interne specificatamente per quanto riguarda il tessuto edilizio che prospetta senza soluzione di continuità sulla viabilità. ♣ Sottozona A7 – individua le aree libere inedificabili dovrà essere preordinata soprattutto a salvaguardare e valorizzare le aree inedificate di pertinenza (orti privati) o adiacenti agli immobili di interesse storico - ambientale, poiché costituiscono un elemento tipologico e funzionale che caratterizza e qualifica il modello insediativo degli ambiti centrali degli agglomerati urbani. In particolare in tale ambito urbanistico vengono classificate le aree libere inedificate adiacenti al complesso immobiliare del la villa “De Asarta – Kechler” di Fraforeano ϖ Zona A0 – AMBITI CON EDIFICI SOGGETTI A CONSERVAZIONE TIPOLOGICA : Tale zona è costituita dalle parti del territorio di non recente edificazione in cui si è conservata la struttura urbanistica originaria ma in cui i singoli edifici hanno subito interventi tali da alterare parzialmente le caratteristiche tipologiche originarie. In tale zona sono ammesse le attività commerciali al minuto nei limiti fissati “dal piano comunale di sviluppo e adeguamento della rete di vendita” . ϖ Zona B1 – RESIDENZIALE : Tale zona è costituita dalle parti di territorio di recente edificazione con caratteristiche urbane sufficientemente definite, da integrare con opportuni completamenti edilizi ed infrastrutturali. In tale zona sono ammesse le attività commerciali al minuto nei limiti fissati “dal piano comunale di sviluppo e adeguamento della rete di vendita” . ϖ Zona B2 – RESIDENZIALE: Tale zona è costituita dalle parti del territorio interessate da agglomerati di ridotte dimensioni con funzioni miste residenziali ed agricole di cui si vuole confermare e potenziare l'utilizzo residenziale, conferendo una configurazione razionale a parti di territorio con caratteri talora di disorganicità e precarietà. In tale zona non sono ammesse le attività commerciali al minuto. ϖ Zona C – RESIDENZIALE: Tale zona è costituita dalle parti di territorio prive di edificazione attualmente utilizzate per uso agricolo e/o incolte, destinate a soddisfare il fabbisogno aggiuntivo di abitazioni. In tale zona, i cui interventi edilizi sono attuabili mediante P.R.P.C. preventivo, è ammesso l’insediamento di attività commerciali al minuto con superficie di vendita non superiore a mq 400.

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8.2 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo produttivo

Gli assetti insediativi di tipo produttivo prevedono l’individuazione delle seguenti zone: ϖ Zona D2 - ARTIGIANALE ED INDUSTRIALE DI INTERESSE COMUNALE E COMPRENSORIALE DI PROGETTO – costituita dalle parti di territorio corrispondenti alle nuove zone artigianali di interesse comunale e comprensoriale. In tali zone, in cui gli interventi edilizi sono subordinati a preventivo P.R.P.C., sono ammesse le attività di vendita al dettaglio limitatamente ai prodotti delle proprie attività artigianali o industriali e gli esercizi per la vendita al dettaglio dei generi non alimentari a basso impatto di cui all’articolo 2, comma 1, lettera e) della L.R. 29/2005 nei limiti fissati “dal piano comunale di sviluppo e adeguamento della rete di vendita” . ϖ Zona D3 - ARTIGIANALE ED INDUSTRIALE ESISTENTE – Tale zona è costituita dalle parti di territorio già parzialmente destinate ad attività industriali ed artigianali in cui si intende riconfermare e potenziare tali funzioni. In tali zone s ono ammesse le attività di vendita al dettaglio limitatamente ai prodotti delle proprie attività artigianali o industriali e gli esercizi per la vendita al dettaglio dei generi non alimentari a basso impatto di cui all’articolo 2, comma 1, lettera e) della L.R. 29/2005 nei limiti fissati “dal piano comunale di sviluppo e adeguamento della rete di vendita” .

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8.3 – Analisi degli assetti insediativi relativi agli ambiti di “centro storico” e degli edifici e delle aree soggetti a regime vincolistico o a interventi di recupero e riqualificazione urbanistica

Non sono al momento previsti strumenti di programmazione territoriale specifici per il recupero e la riqualificazione di ambiti di “centro storico” o di edifici e aree soggetti a regime vincolistico finalizzati alla rivitalizzazione ed allo sviluppo delle attività commerciali secondo gli indirizzi contenuti nel Titolo VII, Capo II della L.R. 29/2005 anche se il vigente PRGC individua, sia nel capoluogo che nelle frazioni, ampie porzioni di territorio con caratteristiche di “centro storico” che sono identificate nella cartografia allegata al Piano di Settore del Commercio. Il vigente PRGC non detta norme specifiche finalizzate ad un disegno progettuale unitario con l’obiettivo di una salvaguardia attiva del territorio in esso ricompreso. Al fine di poter attuare progetti di riqualificazione e rivitalizzazione di tali finalizzati alla valorizzazione delle attività mercantili storicamente legate a tali ambiti del territorio sarebbe opportuno individuare apposite norme per perseguire i seguenti obiettivi: a. conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico esistente, recuperando i valori di unità del Centro Storico e del complesso architettonico-paesistico; b. conservazione delle aree di paesaggio naturale nella loro morfologia; c. interazione degli elementi e dei complessi di tipo architettonico e naturale secondo una visione unitaria del bene culturale storico-paesistico; d. utilizzazione del patrimonio edilizio esistente e delle aree giudicate disponibili per la conservazione e l’incremento degli usi abitativi e di servizio per le aree centrali; e. assunzione all'uso sociale di parti del patrimonio architettonico storico per attrezzature di scala comunale e sovracomunale; f. integrazioni di queste parti con nuove quantità edilizie al fine di realizzare un'efficace concentrazione di "funzioni centrali" nella forma di complessi funzionalmente unitari; g. ristrutturazione della rete viabilistica di distribuzione in senso tecnico e morfologico, compreso l’eventuale riassetto della rete nel rispetto dei caratteri storici del tessuto urbanizzato. Le aree di Centro storico, da assoggettare ad apposito Piano Attuativo, possono ricomprende anche zone urbanistiche omogenee diverse all’interno delle quali la funzione commerciale deve assumere un ruolo determinante per la valorizzazione e la rivitalizzazione del nucleo urbano centrale. Dal punto di vista normativo, in relazione alla definizione della L.R. 29/2005 del “Complesso Commerciale” (insieme di più esercizi, aventi una superficie complessiva di vendita sia superiore a mq. 1.500, ricompresi all’interno di un unico Piano Attuativo nel quale risulti prevalente la destinazione commerciale) , tali ambiti si presentano generalmente con funzioni residenziali nettamente prevalenti rispetto a quelle commerciali e lo sviluppo della rete distributiva all’interno del Centro storico va indirizzato verso strutture di vendita di piccola dimensione (Medie Strutture di Vendita – M1 fino a mq. 400 di vendita) con l’esclusione della possibilità di insediamento sia per le Medie Strutture di vendita – M2 fino a mq. 1.500 di vendita che per le Grandi Strutture.

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8.4 – Analisi degli assetti insediativi per strutture di servizio per la collettività

La mancata funzione di polo mandamentale del Comune non impone la presenza di grandi strutture pubbliche di servizio alla collettività. Tuttavia il P.R.G.C. ha comunque individuato sul territorio diverse aree per la localizzazione di servizi di scala comunale all’interno della zona urbanistica PER ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI E DI USO PUBBLICO. Tale zona corrisponde alle parti del territorio destinate ad opere pubbliche o di uso pubblico realizzate o da realizzarsi da Enti pubblici o da Enti privati per ragioni di interesse pubblico quali: centri comunitari, attrezzature scolastiche, sanitarie, assistenziali, sportive, centri culturali, ricreativi a carattere pubblico

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8.5 – Analisi degli assetti insediativi relativi al patrimonio naturale agricolo e paesaggistico

In relazione alle caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio, vaste aree sono interessate da caratteristiche ad elevati contenuti naturali per le quali il P.R.G.C. individua specifiche norme di salvaguardia e valorizzazione di tali risorse. In particolare vengono individuate: ϖ le zone di Piano E4, E2 e di ripristino ambientale corrispondenti rispettivamente agli ambiti di interesse ambientale del fiume Tagliamento della zona boschiva della zona di interesse agricolo-paesaggistico nelle quali non è consentita in alcuna forma l’attività del commercio al dettaglio; ϖ le zone E5 E5*e E6 corrispondenti agli ambiti di interesse agricolo nelle quali è consentita l’attività di commercializzazione dei prodotti agricoli del proprio fondo e l’attività agrituristica.

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8.6 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo commerciale

Gli assetti urbanistici per lo sviluppo delle aree che ammettono l’insediamento di attività commerciali anche di grande struttura si basano su cinque zone urbanistiche, delle quali: ¬ 2 ( zona Hc e zona H.3 individuate con varianti al P.R.G.C. antecedenti all’entrata in vigore della L.R. 29/2005) destinate specificatamente alle attività del commercio all’ingrosso ed al dettaglio; ¬ 1 ( zona H.2 di nuova individuazione) localizzata nell’ambito dello sviluppo urbanistico delle aree ubicate lungo il sistema viario di supporto al nuovo casello autostradale della A4; ¬ 1 ( zona mista commerciale, artigianale e residenziale individuata con variante al P.R.G.C. antecedente all’entrata in vigore della L.R. 29/2005) di trasformazione urbanistica di un’area attualmente ad uso produttivo ubicata in prossimità del centro urbano del capoluogo; ¬ 1 ( zona attrezzata per i servizi di accoglienza individuata con variante al P.R.G.C. antecedente all’entrata in vigore della L.R. 29/2005 e successivamente adeguata alla stessa) destinata allo sviluppo dei servizi connessi alla funzione turistica del nuovo casello autostradale della A4. Gli assetti urbanistici per lo sviluppo delle aree destinate specificatamente alle attività di tipo commerciale sono vincolati, oltre che alle vigenti norme di attuazione previste dal PRGC, alla necessità di garantire idonee infrastrutture viarie di accesso alle aree nonché disponibilità di aree per le funzioni della mobilità e della sosta conformi agli standard previsti dalla vigente normativa regionale. In tal senso, con riferimento alle zone urbanistiche sopra identificate, all’interno delle quali il vigente PRGC ammette la possibilità di prevedere l’insediamento di attività commerciali senza specifiche limitazioni dimensionali, vengono di seguito riportate apposite schede di analisi per una valutazione preventiva delle potenzialità massime teoriche di insediamento delle attività commerciali al dettaglio in ciascun ambito tenendo conto: 1. dell’estensione territoriale di ciascun ambito inteso come unitario e nell’ipotesi teorica di sviluppo da parte di un unico promotore; 2. dei limiti di sviluppo della superficie coperta e delle superfici utilizzabili per attività commerciali al dettaglio secondo quanto previsto dalle NTA del vigente PRGC; 3. della superficie coperta esistente all’interno di ciascun ambito; 4. che la superficie coperta massima realizzabile in base ad indici di copertura superiori ad 1/3 della dimensione dell’ambito consente il raggiungimento della dotazione degli standard minimi di parcheggio previsti dalla vigente normativa per l’insediamento delle Grandi Strutture di Vendita (200% della superficie di vendita) solo attraverso soluzioni tecniche alquanto onerose e comunque poco gradite dagli utenti (localizzazione dei parcheggi sulla copertura dei fabbricati o nei livelli interrati); 5. che pertanto l’indice ottimale del rapporto di copertura territoriale di ciascun ambito per una valutazione di insediabilità teorica di Grandi Strutture di Vendita viene fissato nella percentuale del 35% anziché quella prevista dalle NTA del PRGC.

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ZONA OMOGENEA DI TIPO H GSV – ZONA PER GRANDI STRUTTURE DI VENDITA CON SUPERFICIE COPERTA COMPLESSIVA SUPERIORE A MQ. 15.000 E PER ATTIVITA’ DI SVAGO E DI INTRATTENIMENTO (art. 2.18 NTA vigente PRGC): corrisponde all’ambito, localizzato in adiacenza alla carreggiata nord dell’autostrada A4 e oggetto della variante al P.R.G.C. n. 9 di trasformazione in zona urbanistica di tipo Hc destinata ad attività commerciali di grande distribuzione, come autorizzata dalla Giunta regionale con Deliberazione n. 1624 del 15 maggio 2002. In tale ambito, che si sviluppa su di una superficie fondiaria di mq. 125.274, è prevista la possibilità di sviluppare, in base a quanto autorizzato dalla Giunta regionale, una struttura commerciale di grande distribuzione con superficie di vendita massima di mq. 27.000.

AMBITO H GSV

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE inedificato DIMENSIONE AMBITO mq. 128.978 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 0 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 0 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.18.2 NTA] 40% ST 51.591 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq > 15.000 (*) POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 45.142 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq > 15.000 (*) SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 27.000 (*) (*) ambito di programmazione regionale per l’insediamento di grande struttura di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000: urbanisticamente autorizzato per una superficie di vendita massima di mq. 27.000 (D.G.R. 1624 del 15.5.2002) e commercialmente ammissibile a norma dell’articolo 4.5 della D.G.R. 781/2005 (mq. 10.000), dell’articolo 110, comma 15 della L.R. 29/2005 e dell’articolo 10, comma 7 del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres.

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ZONA OMOGENEA DI TIPO H.2 (di nuova previsione) – ZONA COMMERCIALE DI PROGETTO INTEGRATA DA ATTIVITA’ DIREZIONALI E ARTIGIANALI (art. 2.18bis come proposto dalla Variante PRGC n. 22): corrisponde all’ambito, di nuova localizzazione, localizzato tra via Lignano ed il nuovo svincolo autostradale della A4 e oggetto della variante al P.R.G.C. collegata al Piano di Settore del Commercio con destinazione per commerciali al dettaglio ed all’ingrosso e per attività di tipo artigianale, direzionale e di pubblico esercizio. In tale ambito, che si sviluppa su di una superficie fondiaria di quasi mq. 100.000, è prevista la possibilità di sviluppare attività per il commercio al dettaglio fino a mq. 5.000 di superficie coperta complessiva.

AMBITO H.2

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE inedificato DIMENSIONE AMBITO mq. 99.860 DIMENSIONE MAX AMBITO DESTINABILE A COMMERCIO (80%) 79.888 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 0 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 0 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.18.2bis NTA] 40% ST 31.955 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 5.000 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 27.960 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 5.000 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 4.500

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ZONA OMOGENEA DI TIPO H.3 – ZONA COMMERCIALE DI INTERESSE COMUNALE ESISTENTE (art. 2.19 NTA vigente PRGC): corrispondente alle parti del territorio occupate dalle attuali strutture per l'esercizio di attività commerciali e di pubblico esercizio di cui si intende riconfermare la destinazione d'uso, e consentire l'ampliamento ovvero da edifici artigianali dismessi di cui si ritiene opportuno consentire la riconversione d'uso. Si tratta di 6 distinti ambiti tutti localizzati in aree extraurbane lungo la viabilità primaria di attraversamento del territorio comunale (S.P. 7 e S.P. 75) così dimensionati:

AMBITO H.3-1: Corso Italia ai limiti dei confini comunali

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE Artigianato+residenza DIMENSIONE AMBITO mq. 3.486 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 396 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 0 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.19.2 NTA] 40% ST 1.394 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 1.394 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 1.220 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 1.200 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 1.090

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AMBITO H.3-2: corso Italia incrocio strada Sonvilla

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE commerciale DIMENSIONE AMBITO mq. 1.921 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 800 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 210 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.19.2 NTA] 40% ST 768 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 768 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 672 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 672 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 600

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AMBITO H.3-3: via Lignano (Ristorante da Fulin)

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE Pubblico Esercizio DIMENSIONE AMBITO mq. 3.138 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 584 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 0 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.19.2 NTA] 40% ST 1.255 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 1.255 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 1.098 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 1.098 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 1.000

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AMBITO H.3-4: via Lignano (Ristorante allo Straniero)

CARATTERISTICHE AMBITO Pubblico Esercizio UTILIZZO CORRENTE + abitazione privata DIMENSIONE AMBITO mq. 14.245 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 802 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 0 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.19.2 NTA] 40% ST 5.698 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 5.000 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 4.985 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 4.985 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 4.450

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AMBITO H.3-5: via Lignano (Giardini Stile)

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE commerciale DIMENSIONE AMBITO mq. 1.403 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 300 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 95 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.19.2 NTA] 40% ST 561 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 561 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 491 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 491 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 450

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AMBITO H.3-6: via della Levata (Ristorante Biergarten)

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE Pubblico Esercizio DIMENSIONE AMBITO mq. 17.503 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 555 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 0 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.19.2 NTA] 10% ST 1.750 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 1.750 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 10% ST 1.750 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 1.750 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 1.400

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ZONA OMOGENEA ATTREZZATA PER I SERVIZI DI ACCOGLIENZA (art. 2.21 NTA vigente PRGC): corrisponde all’ambito, localizzato a ridosso del previsto nuovo casello autostradale, destinato all’insediamento di attrezzature per l'informazione, attrezzature di servizio all'automobilista, attività ricettive e di ristorazione, attività commerciali al minuto. In tale ambito, che si sviluppa su di una superficie fondiaria di quasi mq. 120.000, è possibile sviluppare, in base agli indici urbanistici ed edilizi previsti dal P.R.G.C. e previo P.R.P.C. di iniziativa pubblica o privata, una superficie coperta complessiva massima di circa mq. 36.000 con un limite, per l’insediamento delle attività del commercio al dettaglio, di 15.000 mq. di superficie di coperta complessiva, corrispondente ad uno sviluppo di esercizi commerciali al dettaglio organizzati su di una superficie di vendita massima di circa mq. 12.000.

AMBITO ZONA DI ACCOGLIENZA

CARATTERISTICHE AMBITO UTILIZZO CORRENTE inedificato DIMENSIONE AMBITO mq. 119.807 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 0 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 0 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.21.2 NTA] 30% ST 35.942 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 5.000 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 35.942 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 5.000 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 4.500

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ZONA OMOGENEA MISTA COMMERCIALE, ARTIGIANALE DI SERVIZIO E RESIDENZIALE (art. 2.20 NTA vigente PRGC): Si tratta di un ambito localizzato lungo corso Italia all’estrema periferia urbana del capoluogo corrispondente ad una parte del territorio, attualmente occupata da attività di recupero e vendita di materiali ferrosi, per la quale si prevede un intervento di ristrutturazione urbanistica con la creazione di un complesso edilizio con destinazioni d'uso miste. In tale ambito, che si sviluppa su di una superficie fondiaria di quasi mq. 12.000, è possibile sviluppare, in base agli indici urbanistici ed edilizi previsti dal P.R.G.C. e previo P.R.P.C. di iniziativa privata convenzionata, una superficie coperta complessiva massima di circa mq. 5.800 con un limite, per l’insediamento delle attività del commercio al dettaglio, di 1.500 mq. di superficie di vendita massima.

AMBITO ZONA OMOGENEA MISTA

CARATTERISTICHE AMBITO Attività recupero UTILIZZO CORRENTE materiali ferrosi + abitazione privata DIMENSIONE AMBITO mq. 11.807 SUPERFICIE EDIFICATA ESISTENTE mq. circa 3.150 SUPERFICIE DI VENDITA ESISTENTE mq. 17 INSEDIABILITA’ ATTUALE COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA MAX [art. 2.20.2 NTA] 40% ST 4.722 SUPERFICIE MAX AMMESSA PER DETTAGLIO mq 4.722 POTENZIALITA’ TEORICHE INSEDIAMENTO COMMERCIO AL DETTAGLIO SUPERFICIE COPERTA OTTIMALE PER MAX SVILUPPO DETTAGLIO 35% ST 4.132 SUPERFICIE TEORICA MAX PER DETTAGLIO mq 4.132 SUPERFICIE DI VENDITA MAX TEORICA INSEDIABILE mq. circa 3.719

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8.7 – Analisi delle infrastrutture della mobilità esistenti e di progetto

Il sistema della viabilità e della mobilità in generale rappresentano, soprattutto a seguito delle evoluzioni riscontrate negli ultimi decenni, elementi di vitale importanza per lo sviluppo del commercio. Risulta quindi fondamentale nell’analisi della rete distributiva e nella previsione di un suo sviluppo futuro capire quali siano gli orientamenti degli strumenti di programmazione territoriale rispetto alla problematica della mobilità. La rete viaria che interessa il territorio comunale, meglio evidenziata in precedenza, risulta organizzata su di una struttura che oggi garantisce livelli di percorribilità del sistema più che efficienti con rare situazioni di congestionamento legate solamente ai periodi ed alle giornate di massimo afflusso verso le strutture turistiche di Lignano Sabbiadoro e di Bibione. La viabilità urbana risulta sufficientemente fluida e raramente interessata da picchi di carico rilevanti, mentre per quanto riguarda la viabilità di livello extraurbano è stato attuato un progetto di ristrutturazione dell’intero sistema viario di riferimento che ha interessato, oltre al trasferimento ad all’ampliamento dello svincolo autostradale, la completa ristrutturazione della viabilità provinciale di collegamento con il Medio Friuli a nord (comprendente la S.P. 7 – di Latisana, la S.P. 39 – del Varmo ed il loro raccordo con la S.P. 95 – di Madrisio), con la Bassa Friulana a sud (raccordi e svincoli con la S.S. 14 e con la S.S. 354), nonché la ristrutturazione della stessa S.S. 354 mediante l’eliminazione dei numerosi incroci a raso e la realizzazione di rotatorie in grado di diminuire da un alto la velocità media di percorrenza e dall’altro di fluidificare i flussi veicolari nei momenti di massimo carico. E’ proprio grazie a tali interventi sul sistema viabilistico di riferimento che possono essere proposte le ipotesi di sviluppo per nuove grandi strutture di vendita che, come ampiamente e dettagliatamente evidenziato negli studi specifici allegati al presente Piano, risultano ampiamente sostenute, a livello viabilistico, di adeguate soluzioni tecniche (rotatorie, svincoli su più livelli) in grado di assorbire i flussi incrementali, che comunque in buona parte corrispondono a quelli già esistenti, conseguenti all’insediamento di strutture distributive ad elevata capacità di attrazione.

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8.8 – Aspetti critici tra evoluzione della rete distributiva e strumenti di programmazione urbanistica

Quanto previsto dallo strumento urbanistico comunale vigente a livello di possibilità di insediamento di nuove attività commerciali risulta solo in parte compatibile con i parametri massimi di sviluppo identificati attraverso l’elaborazione dei coefficienti previsti dagli Allegati A e B del D.P.R. 069/2007. In particolare, al fine di garantire uno sviluppo della rete distributiva comunale in linea con l’evoluzione del mercato e di adeguare i relativi parametri urbanistici a quelli introdotti dal D.P.R. 069/2007 si ritiene necessario intervenire sugli indirizzi normativi del vigente P.R.G.C., con la variante collegata al Piano di Settore del Commercio, con le seguenti modificazioni: 1. le N.T.A. del P.R.G.C. richiamano in varie parte dell’articolato il “Piano comunale di sviluppo e di adeguamento della rete di vendita” che non corrisponde ad alcuno strumento di programmazione commerciale previsto dalla vigente normativa. A tale proposito si ritiene opportuno un aggiornamento di tale definizione sostituendola con la dicitura: Strumenti comunale di programmazione del settore commerciale ; 2. in alcune delle nelle zone omogenee con destinazione d’uso residenziale (zone di tipo A, B e C) , localizzate in zone prevalentemente già edificate e supportate da una viabilità di tipo urbano non sempre strutturata su parametri costruttivi in linea con le esigenze attuali, le NTA non individuano i limiti dimensionali per l’insediamento degli esercizi del commercio al dettaglio. Si propone pertanto, dove non già previsto, l’introduzione di un limite dimensionale per l’insediamento degli esercizi del commercio al dettaglio secondo le seguenti modalità: a. nelle zone omogenee A1 e A2 [art. 2.2.2, lett. b)] , corrispondenti ai diversi ambiti di intervento del complesso immobiliare della villa De Asarta – Kechler, nonché nelle zone A5 e A7, corrispondenti ad ambiti soggetti a regime di inedificabilità, non si ritiene opportuno consentire l’insediamento di attività del commercio al minuto ; b. nelle zone omogenee A3, A4, A6 [art. 2.2.2, lett. b)] e A0 [art. 2.3.2, lett. b)] , corrispondenti ai diversi ambiti di tutela e salvaguardia del patrimonio edilizio legato alla storia ed alle tradizioni locali presenti sia nel capoluogo che nella frazione di Fraforeano, si ritiene vada previsto un limite all’insediamento delle attività del commercio al dettaglio corrispondente a quello previsto dalla vigente legislazione regionale nella tipologia dimensionale della media struttura di vendita di tipo M1, fino a mq. 400 di vendita, non soggetta a programmazione comunale . c. nelle zone omogenee B1 [art. 2.4.2, lett. b)] , corrispondenti alle parti di territorio di recente edificazione con caratteristiche urbane definite e con indirizzo normativo teso ad un completamento del tessuto urbano e del sistema infrastrutturale, si ritiene vada previsto un limite all’insediamento delle attività del commercio al dettaglio corrispondente a quello previsto dalla vigente legislazione regionale nella tipologia dimensionale della media struttura di vendita di tipo M2, fino a mq. 400 di vendita, regolamentata da apposito strumento di programmazione comunale . 3. nelle zone omogenee a prevalente destinazione produttiva, zone D2 [art. 2.7.1, V interlinea, lett. h)] e D3 [art. 2.8.1, VIII interlinea, lett. l)] la possibilità di insediare esercizi di vendita al dettaglio dei generi non alimentari a basso impatto di cui all’articolo 2, comma 1, lettera e) della L.R. 29/2005 va regolamentata in relazione alla dimensione della superficie di vendita degli esercizi insediabili. Pertanto si

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propone di introdurre una limitazione agli esercizi insediabili che non devono superare i mq. 400 di vendita ; 4. nelle zone omogenee di tipo H3 si rileva che i 6 ambiti identificati con tale zonizzazione risultano di modesta dimensione o già interessati da insediamenti di attività diverse da quella commerciale al dettaglio (pubblici esercizi). Nella convinzione che comunque debba essere stimolata la possibilità di modernizzazione della rete distributiva anche nel settore delle Medie Strutture di Vendita, si ritiene opportuno modificare l’attuale limite dimensionale di insediamento degli esercizi commerciali al dettaglio [art. 2.19.1, II interlinea, lett. b)] da mq. 400 a mq. 1.500 ; 5. per quanto riguarda la zona attrezzata per i servizi di accoglienza [art. 2.21)] le N.T.A. del PRGC evidenziano una palese contraddizione tra quanto previsto all’articolo 2.21, II interlinea - In questa zona urbanistica non è possibile attuare funzioni commerciali di grande distribuzione con superficie coperta superiore a 15.000 mq. in conformità a quanto previsto dal Piano comunale di settore del commercio - e quanto previsto al successivo articolo 2.21.2, III interlinea - La superficie coperta complessiva utilizzabile per le attività commerciali in sede fissa così come definita dall’art. 2, comma 1, lettera r) della L.R. 29/2005, è di 5.000 mq. secondo quanto previsto dal Piano comunale di settore del commercio; le superfici da destinarsi a mostre e fiere campionarie per la vendita dei prodotti esposti ai visitatori e per la durata delle manifestazioni espositive non vanno computate all’interno di tale valore. La superficie da destinarsi a fiera e/o mercato verrà stabilita in sede di pianificazione attuativa – In conformità con quanto previsto dal Piano comunale di Settore approvato nel 2006 e tenuto conto degli studi di impatto viabilistico fino ad oggi elaborati, che hanno sempre valutato una sostenibilità per una grande struttura di vendita con superficie coperta complessiva fino a mq. 5.000, si propone pertanto: a. la correzione del limite dimensionale delle strutture commerciali insediabili [art. 2.21, II interlinea] da mq. 15.000 a mq. 5.000 ; b. l’introduzione del limite di mq. 5.000 di superficie coperta complessiva per le funzioni del commercio al dettaglio [art. 2.21.1, III interlinea, lettera d)] . 6. al fine di adeguare le norme di P.R.G.C. ai nuovi standard parcheggio introdotti dall’articolo 21 del D.P.R. 069/2007 vanno infine aggiornati tutti gli articoli relativi alle zone urbanistiche omogenee nelle quali è consentito l’insediamento di attività commerciali al dettaglio . In base alle modificazioni sopra proposte e tenuto conto degli appositi studi di impatto viabilistico allegati al presente Piano, lo sviluppo della rete distributiva del grande dettaglio sul territorio comunale può essere così dimensionato:

Superficie coperta Superficie di Superficie di Possibilità teorica complessiva realizzabile per vendita vendita di incremento AMBITO DI RIFERIMENTO insediamento dimensione massima esistente della superficie di max commercio al dettaglio teorica (Mq.) (Mq.) vendita (Mq.) (Mq.) H GSV 50.109 27.000 0 27.000 H2 5.000 4.500 0 4.500 Zona per Servizi di 5.000 4.500 0 4.500 Accoglienza TOTALE 36.000 0 36.000 Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

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9 – INDIRIZZI DI SVILUPPO

9.1 – Dimensionamento di Piano

Per una quantificazione dei consumi teorici gravitanti sulla rete distributiva di Ronchis si rilevano le seguenti caratteristiche: ϖSettore “alimentare” e “misto” - il Comune risulta dotato di una struttura distributiva “di vicinato” minimale, sicuramente insufficiente al soddisfacimento delle necessità minime di servizio dei residenti. Vista l’assenza di strutture distributive “moderne” risulta rilevante la quota di evasione di consumi da parte dei residenti verso le strutture di maggiore dimensione ubicate nei Comuni limitrofi alle quali il consumatore moderno si rivolge per una parte dei propri acquisti (€. 1.947,083 annui pro capite). In tal modo vengono evidenziate, in forza delle abitudini di effettuazione della spesa presso le grandi strutture di vendita da parte del consumatore, scarse capacità di attrazione sui Comuni limitrofi. ϖSettore “non alimentare” – anche in questo settore, come in quello “alimentare”, il Comune presenta caratteristiche legate ad una rete distributiva di vicinato supportata senza il supporto di alcuna struttura “moderna” con una carenza in quasi tutte le specializzazioni relative ai generi di consumo a medio-bassa frequenza d’acquisto legati alla persona, alla casa ed al tempo libero con una limitata presenza di specializzazioni del settore tecnico professionale a bassa frequenza d’acquisto. Tenendo conto delle potenzialità di consumo e delle abitudini di spesa dei residenti nell’area di gravitazione, delle caratteristiche della rete distributiva esistente sia a livello di servizio (quella comunale ) che a livello di attrazione sulla popolazione extracomunale che su quella fluttuante, delle prospettive di sviluppo dei consumi al 2010 previste dagli studi di settore meglio descritti nei capitoli precedenti e delle nuove potenzialità di attrazione derivanti dalla nuova organizzazione viaria realizzata a supporto del nuovo casello autostradale, si stima che le quote di consumi teorici gravitanti sulla rete distributiva comunale siano individuabili all’interno di un bacino di utenza teorico definito nei paragrafi precedenti entro un raggio di 30 Km. secondo una ripartizione così definita: a. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 90% dei consumi comunali complessivi; b. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del medio dettaglio: 80% dei consumi comunali complessivi; c. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del grande dettaglio: 80% dei consumi comunali complessivi; d. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 70% dei consumi comunali complessivi; e. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del medio dettaglio: 50% dei consumi comunali complessivi; f. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del grande dettaglio: 80% dei consumi comunali complessivi;

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COMUNE DI RONCHIS g. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 0,1% dei consumi complessivi; h. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del medio dettaglio: 0,5% dei consumi complessivi; i. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del grande dettaglio: 5% dei consumi complessivi; j. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 0,5% dei consumi complessivi; k. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del medio dettaglio: 1,5% dei consumi complessivi; l. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del grande dettaglio: 7,5% dei consumi complessivi; per una quantificazione complessiva dei consumi così determinata:

CONSUMI ALIMENTARI TOTALI DEL BACINO E GRAVITANTI TEORICI SUL COMUNE (mln. di €.) ESERCIZI DI VICINATO E MEDIE STRUTTURE DI GRANDI STRUTTURE DI MSV-M1 VENDITA M2 VENDITA Consumi gravitanti su Consumi gravitanti su Consumi gravitanti su totali Comune totali Comune totali Comune Comune 1,219 1,097 2,133 1,707 1,948 1,558 Bacino di riferimento 15km 126,067 0,126 220,564 1,103 201,408 10,070 Bacino di riferimento 30km 427,236 0,427 747,480 3,737 682,499 34,125 Bacino di riferimento 60' 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 Bacino di riferimento 90' 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 TOTALE 554,522 1,651 970,177 6,547 885,854 45,753

CONSUMI NON ALIMENTARI TOTALI DEL BACINO E GRAVITANTI TEORICI SUL COMUNE (mln. di €.) ESERCIZI DI VICINATO E MEDIE STRUTTURE DI GRANDI STRUTTURE DI MSV-M1 VENDITA M2 VENDITA Consumi gravitanti su Consumi gravitanti su Consumi gravitanti su totali Comune totali Comune totali Comune Comune 6,288 4,402 1,737 0,869 1,948 2,085 Bacino di riferimento 15km 672,925 3,365 185,922 2,789 278,882 20,916 Bacino di riferimento 30km 2.247,487 11,237 620,955 9,314 931,433 69,857 Bacino di riferimento 60' 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 Bacino di riferimento 90' 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 TOTALE 2.926,700 19,004 808,614 12,972 1.212,263 92,858

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Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

Per l’individuazione dei parametri di sviluppo di una rete distributiva, oltre ad una valutazione sui quantitativi dei consumi e sulle carenze di servizio commerciale, vanno determinati i coefficienti di redditività degli esercizi insediati al fine di poter proporre un modello di rete che garantisca da un lato una giusta remuneratività agli operatori e dall’altro un livello di servizio commerciale ottimale al consumatore. In base ai dati disponibili sulla redditività media degli esercizi commerciali della Regione Friuli – Venezia Giulia (Fonte Ministero delle Attività Produttive – Osservatorio Nazionale del Commercio) il giro d’affari medio 2003 per metro quadrato di vendita relativo agli esercizi del commercio al dettaglio risulta così definito:

GIRO D'AFFARI MEDIO PER MQ. DI VENDITA (€URO) Settore Alimentare e Misto Settore non alimentare Piccolo dettaglio 2.584,605 1.054,380 MSV fino mq. 1.500 3.492,215 1.197,750 GSV 8.068,350 2.372,600

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

E’ doveroso precisare che i valori relativi al giro d’affari per mq. sopra riportati hanno una valenza puramente indicativa, soprattutto per quanto riguarda il settore merceologico “non alimentare” vista la disomogeneità dei generi compresi in tale settore. In relazione alla consistenza ed al dimensionamento della rete distributiva comunale, come meglio evidenziata nei paragrafi precedenti e tenuto conto dei parametri massimi di sviluppo della rete distributiva comunale calcolati sulla base dei coefficienti contenuti nel D.P.R. 069/2007 nonché delle previsioni del vigente P.R.G.C. viene di seguito proposto un modello di sviluppo che tiene conto sia delle tendenze e delle prospettive di sviluppo ed ampliamento della domanda che delle aspettative di mantenimento e consolidamento delle quote di mercato degli esercizi esistenti, compresi quelli del piccolo dettaglio. Il modello di sviluppo proposto, basato principalmente sul mantenimento delle redditività per mq. attualmente rilevate per le diverse tipologie di esercizio, prevede margini di sviluppo sostenibile dalla rete distributiva comunale esistente così dimensionato:

Dotazione massima Superfici esistenti Sviluppo sostenibile TIPOLOGIA DI ESERCIZIO (mq.) (mq.) (Mq.) PD alimentare 590 462 128 MSV alimentare 1.559 0 1.559 GSV alimentare 11.416 0 11.416 PD non alimentare 14.833 1.076 13.757 MSV non alimentare 8.502 0 8.502 GSV non alimentare 30.322 0 30.322 Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

I valori sopra riportati, anche se derivanti da valutazioni estremamente prudenziali (i valori di spesa dei residenti all’interno del bacino definito entro un raggio di 30 km., ma anche di quelli residenti entro una distanza superiore, sono certamente inferiori a quelle reali se si considerano le tipologie di esercizi esistenti), evidenziano delle potenzialità di sviluppo sostanzialmente in linea con quelle calcolate sulla base dei coefficienti regionali contenuti dal D.P.R. 069/2007 e che comunque devono tener conto da un lato della necessità di integrazione

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COMUNE DI RONCHIS dell’offerta per mantenere elevata la capacità di attrazione del sistema e dall’altro di garantire alle strutture esistenti la possibilità di esprimere al meglio delle proprie potenzialità aziendali e mantenere livelli di competitività adeguati a quelli della concorrenza presente in altre zone del territorio regionale e nelle regioni limitrofe. Tali valori rappresentano margini di sviluppo teoricamente sostenibili e come tali perfettamente tollerabili dalla rete distributiva comunale. Sulle basi sopra evidenziate, la proposta progettuale si sviluppa attraverso un’ipotesi di modernizzazione della rete distributiva relativa sia del settore merceologico “alimentare” che di quello “non alimentare” in grado di assicurare all’utente il giusto livello di competizione commerciale necessario per garantire un livello equilibrato dei prezzi al consumo, consentendo nel contempo al sistema distributivo comunale un recupero delle quote di consumo in evasione verso strutture distributive extracomunali che attualmente si riscontrano nelle abitudini dei residenti ed un supporto per l’offerta commerciale rivolta al consumatore extracomunale sia per la cosiddetta spesa “da carrello” che per quella da “shopping”. In base ai valori di sviluppo sostenibile, evidenziati nella tabella di sintesi sopra riportata, la rete distributiva comunale potrebbe oggi supportare tranquillamente uno sviluppo così dimensionato:

MEDIE STRUTTURE DI VENDITA – M2 Incremento Incremento massimo Proposta di Piano calcolata massimo calcolato SETTORE calcolato su rapporto sui limiti sviluppo su coefficienti MERCEOLOGICO oggettivo urbanistico delle aree previsti da allegato “ALIMENTARE” domanda/offerta entro commerciali previste dal B del D.P.R. bacino di 30 km vigente P.R.G.C. 069/07) TOTALE 1 2 1 Incremento Incremento massimo Proposta di Piano calcolata massimo calcolato SETTORE calcolato su rapporto sui limiti sviluppo su coefficienti MERCEOLOGICO oggettivo urbanistico delle aree previsti da allegato “NON ALIMENTARE” domanda/offerta entro commerciali previste dal B del D.P.R. bacino di 30 km vigente P.R.G.C. 069/07) TOTALE 5 6 5(*) (*) 1 delle quali vincolata al rilascio in abbinamento ad 1 autorizzazione per il settore merceologico “alimentare” nell’ambito di un esercizio di vendita di Media Struttura M2 misto

GRANDI STRUTTURE DI VENDITA Incremento Incremento massimo Proposta di Piano calcolata massimo calcolato SETTORE calcolato su rapporto sui limiti sviluppo su coefficienti MERCEOLOGICO oggettivo urbanistico delle aree previsti da allegato “ALIMENTARE” domanda/offerta entro commerciali previste dal A2 del D.P.R. bacino di 30km vigente P.R.G.C. 069/07) TOTALE 22.000 11.416 5.700 (*) Incremento Incremento massimo Proposta di Piano calcolata massimo calcolato SETTORE calcolato su rapporto sui limiti sviluppo su coefficienti MERCEOLOGICO oggettivo urbanistico delle aree previsti da allegato “NON ALIMENTARE” domanda/offerta entro commerciali previste dal A2 del D.P.R. bacino di 30km vigente P.R.G.C. 069/07) TOTALE 35.000 30.322 30.300 (∆) (*) la previsione di mq. 16.300 da rilasciare sul territorio comunale potrà essere valutata, previa verifica dell’andamento del mercato e delle ipotesi di sviluppo urbanistico del territorio comunale, in sede di revisione del presente Piano non prima della scadenza di 2 anni dalla data di sua entrata in vigore.

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(∆) la previsione di mq. 4.700 da rilasciare sul territorio comunale potrà essere valutata, previa verifica dell’andamento del mercato e delle ipotesi di sviluppo urbanistico del territorio comunale, in sede di revisione del presente Piano non prima della scadenza di 2 anni dalla data di sua entrata in vigore.

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