DI SOLIGNANO PROVINCIA DI

OSSERVATORIO AMBIENTALE VERBALE N° 4 Il giorno quattro aprile 2006 , presso la sala consiliare del Comune, si è riunito l’Osservatorio ambientale.

Sono presenti: i Componenti della Commissione Consiliare Ambiente:

• Gaetano Carpena (Presidente) • Colombo Brunazzi Celaschi (Vice Presidente) Geom. Graziano Baduini – Ufficio Tecnico Comunale Giuseppe Tanzi – Assessore Comunità Montana Valli Taro e Ceno Villiam Vernazza – ARPA Gian Luca Ori – Comitato “Rubbiano per la vita” Alessandro Bossi – Laterlite S.p.A. Ing. Andrea Rossi – Politecnico di Milano

Alle ore 15, 00 constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta. Verbalizza il geom. Graziano Baduini. Il Presidente comunica che sono assenti giustificati i Consiglieri Oppici e Gabelli, il prof. Giusiano, il dott. Romagnoli e l’ing. Turetta. Comunica, altresì, che arriveranno in ritardo l’Assessore Provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani ed il Vice Sindaco Pietro Sani. Sono presenti, inoltre, in qualità di uditori, il geom. Faccini e l’ing. Rubini dell’Autocamionale della Cisa ed i consulenti dell’Amministrazione Comunale ing. Andrea Rossi del Politecnico di Milano ed il dott. Domenico Massi

1) APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA PRECEDENTE

Il Presidente dà lettura del verbale della seduta del 7 febbraio u.s. Nel frattempo, entra l’Assessore Provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani.

Il verbale viene messo ai voti ed approvato all’unanimità.

2) RELAZIONE IN MERITO ALL’INCONTRO DEL PRESIDENTE E DEL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE CON L’AUTOCAMIONALE DELLA CISA.

Il Vice Presidente Brunazzi, tenuto conto che il punto 2) all’o.d.g., è una semplice informazione all’Osservatorio sull’incontro che lui ed il Presidente hanno avuto con rappresentanti dell’Autocisa, ritiene doveroso un ringraziamento anticipato al geom. Faccini ed all’ing. Rubini. Il Presidente Carpena relaziona brevemente sull’incontro avuto il 28 febbraio presso la sede dell’Autocamionale da lui e dal Vice

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 1 Presidente della Commissione Ambiente Brunazzi sulla base di un mandato in tal senso espresso dall’Osservatorio. Lascia la parola a Brunazzi, . il quale ritiene doveroso porgere un sentito ringraziamento ai delegati di Autocisa, che oggi sono qui come uditori, ma che – è questo l’auspicio di tutti – si chiede entrino a pieno titolo a far parte dell’Osservatorio.

Brunazzi: sottolinea che, durante l’incontro franco e cordiale del 28 febbraio, è stata accolta la richiesta fatta a nome dell’Osservatorio ed è stata l’occasione per segnalare che Rubbiano è un abitato che ha molteplici problemi che non derivano soltanto da Laterlite, ma anche da altri fattori e questo è stato riconosciuto anche dai rappresentanti dell’Autocamionale, per cui è stata recepita quella che era la nostra richiesta che qualcuno dell’Autocamionale facesse parte a pieno titolo dell’Osservatorio. Lo diceva poc’anzi l’ing. Massi, il cui esordio – dice Brunazzi - è stato positivo laddove ci sono problemi, ognuno deve fare la sua parte, deve esserci una sinergia per trovare il più presto possibile delle soluzioni. Da parte dell’Autocamionale pare esserci questa volontà. L’unica, perplessità che ha potuto cogliere nel colloquio con i rappresentanti dell’Autocisa è che ci sono dei programmi che sono stati stabiliti, ma è il tempo, perché si parla di anni (si parlava del 2010 o anche più in là): questi tempi non si possono accettare. Occorre accorciare i tempi. Noi faremo pressioni in tal senso.

Carpena: noi sappiamo che oggi l’Autocamionale è qui in veste di uditrice, in quanto tanto il geom. Faccini quanto l’ing. Rubini si erano riservati di sottoporre la richiesta dell’Osservatorio – formalizzata con lettera a firma congiunta del Presidente e del Vice Presidente della commissione ambiente – al Comitato Esecutivo.

Ing. Rubini: al momento non ci sono novità, in quanto il Comitato Esecutivo non si è più riunito dopo l’incontro avuto il 28 febbraio.

Geom. Faccini: il Consigliere delegato ha dato mandato a lui e all’ing. Rubini a partecipare alla riunione di Osservatorio, anche perché la società a livello ambientale si è sempre mossa. Oltre al rispetto delle norme vigenti, si sono fatte barriere fonoassorbenti per ciò che riguarda il rumore.

3) RELAZIONE DOTT. DOMENICO MASSI

Il Presidente Carpena spiega che il dott. Massi è stato incaricato dall’Amministrazione Comunale affinché egli possa approfondire le tematiche legate alle emissioni in atmosfera.

Dott. Massi: fa una rapida presentazione personale. E’ stato fino a qualche anno fa responsabile ENI in Regione e Responsabile progetto ambiente Eni Regione - Emilia Romagna per il disinquinamento delle aree petrolchimiche di Ferrara e Ravenna. Attualmente è consulente ambientale ed elenca alcuni lavori già fatti o che sta facendo: il problema dello zuccherificio di Sarmato; il cementificio di ; la River di Podenzano; l’inceneritore di via Cavazza a Reggio Emilia; il nuovo inceneritore di Reggio; tutta la problematica delle centrali a turbogas; tutte le problematiche dei nuovi termodistruttori in Emilia-Romagna. All’interno di queste attività, ci sono rapporti continuativi con le varie ARPA provinciali, con le Province, con le istituzioni. Sottolinea i rapporti estremamente costruttivi con le ARPA delle varie Province, a cui - 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 2 riconosce, non solo una notevole capacità di aggiornamento tecnologico, ma anche una capacità notevole dal puntio di vista della strumentazione per effettuare monitoraggi e controlli effettivamente avanzati.

Ha esaminato la documentazione molto ricca sulla Laterlite (AIA), un po’ di documentazione nazionale ed internazionale sulla produzione di argilla espansa. Non vuole demonizzare nessuno e tantomeno i produttori in maniera aprioristica e demagogica. Per lui, Laterlite è un’azienda che ha un input ed un output in termini di inquinanti, quindi, al di fuori di qualsiasi demonizzazione aprioristica, va analizzata dal punto di vista tecnico, diciamo funzionale-tecnologico, in maniera da dargli l’opportuno dimensionamento per quanto riguarda l’inquinante e la collocazione sul territorio. Sempre riferendosi ai magnifici quaderni che ARPA ha emesso “Aria di città: la qualità dell’aria”, fa una semplice premessa: Laterlite ha il proprio processo produttivo basato sui cicli di combustione incompleta. I cicli di combustione incompleta sono molti processi di produzione industriale, motori a combustione interna, impianti di riscaldamento. Questi processi di combustione incompleta generano particelle in un ampio intervallo dimensionale, da pochi millesimi a frazioni di micrometri. Queste particelle contengono carbonio elementare, oltre a prodotti incombusti e a prodotti delle reazioni ad alta temperatura che hanno luogo nella fiamma e questi prodotti hanno un’elevata tendenza ad assorbirsi al carbonio organico e di conseguenza hanno facilità a legarsi al particolato. Sono i famosi prodotti della combustione incompleta a cui appartengono molti prodotti di Laterlite: le diossine e i composti assimilabili, dioxenelike, lipa, metalli accusati potenzialmente di essere pericolosi per la salute umana. Questa facilità dei PIC (prodotti a combustione incompleta) di legarsi al particolato primario emesso da questi cicli di produzione incompleta fa si che il articolato emesso da questi tipi di impianti, oltre ad essere un fattore di rischio in se stesso, sono anche il vettore di agenti pericolosi, per cui , come riconosce ARPA nei suoi quaderni, questi tipi di impianti vanno analizzati in un’ottica integrata, non soltanto puntuale; vale a dire, le polveri emesse da un impianto tipo Laterlite o similari possono essere di tipo primario o secondario. Le polveri primarie, a loro volta, si distinguono in polveri filtrabili e in quelle condensabili. La norma prevede che vengano normate e monitorate le polveri filtrabili (sono quelle di tipo solido nate all’inizio della combustione e si possono misurare nei fumi in uscita dai camini e sono le famose PM10). Le condensabili, che non sono ancora normate, escono dai camini allo stato gassoso si raffreddano in poco tempo, non sono misurabili, però bisogna tenerne conto, in particolare a questa categoria appartengono le particelle fini ed ultrafini, che sono quelle più pericolose perché penetrano negli strati più profondi dell’apparato respiratorio e cardio-respiratorio. Poi ci sono le secondarie che si possono formare in atmosfera attraverso complessi processi di natura chimico-fisica. Basta pensare alle reazioni che generano le particelle organiche per ossidazione in atmosfera dei composti organici volatili, con la formazione delle nanopolveri (diametro inferiore a 0,1 micrometri), all’accrescimento di particelle preesistenti per condensazione dei prodotti di reazione. Tra l’altro queste nanopolveri possono persistere per alcune settimane negli strati più bassi dell’atmosfera proprio nelle particolari condizioni di inversione termica di cui è ricca la pianura padana e che, secondo quanto si legge al punto 2.2 dell’AIA, è significativa presso lo stabilimento per circa un quarto dell’anno. Questo è un dato moltio importante, che non si aspettava, pensava che questa zona fosse un pò più immune rispetto ai fenomeni di inversione termica (fenomeno che consiste in quella famosa cappa

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 3 di iperstabilità atmosferica, per cui le sostanze vengono intrappolate e, finchè non viene una perturbazione molto potente, sono difficilmente rimuovibili ). In questi periodi di inversione termica, queste nanopolveri possono dar luogo ad ulteriori composti acidi come solfati o nitrati che in presenza di umidità atmosferica piogge o nebbie danno luogo a ricadute molto pericolose per l’habitat.

Interviene il sig. Ori: il dott. Massi ha fatto un elenco di inquinanti non misurabili. Questi inquinanti ricadono vicino al camino o quale zona possono interessare?

Dott. Massi: la necessità di affrontare i problemi della presenza sul territorio di aziende come Laterlite o consimili in un’ottica più integrata possibile non può esimersi da un discorso di tipo puntuale, vale a dire ha cercato di fare proposte che contemperino proposte di tipo giuridico-amministrativo (sempre nei limiti della legge, elencherà quelle che è la cornice normativa in base alla quale giustifica le sue proposte) e la cornice tecnologica capace di essere messa in campo dall’organo deputato che è l’ARPA Parma. Dunque, sono proposte concrete che hanno una doppia valenza giuridico-normativa e tecnica.

Propone di adeguare i limiti autorizzativi per il materiale particellare per alcuni punti critici dell’impianto, in particolare il punto E1 (impianto di frantumazione argilla), il punto E7 (vagliatura argilla espansa), il punto E21(raffreddamento argilla espansa), poi per il forno Rio è un altro aspetto. Il dott. Massi ha analizzato i sistemi di contenimento di Laterlite. Sono teoricamente i migliori possibili, cioè se si guarda al precipitatore elettrostatico combinato con un filtro a tessuto del tipo a manica per l’abbattimento delle polveri, lo scrubber con lavaggio fumi e si vedono i dati 2003 che evidenziano una concentrazione di 2 mg sul normal metro cubo, non vede perché non si possa chiedere alla Provincia di adeguare - cosa che già a Sorbolo è stata fatta ed al riguardo il dott. Massi ricorda di aver avuto lunghi colloqui per il cementificio con l’ing. Alifraco, che lo conosce bene – il limite autorizzativo del materiale particellare da 20 a 10 mg./mc. per E1, E7 ed E21. Questo significherebbe passare da 0,6Kg per ora per E1 di flusso massimo autorizzato all’anno, da 0,75 per E7e 0,45 per E21, per un totale di 10,35 t./anno di materiale particellare in questi punti critici rispetto alla cifra attuale che è di 33, 2 T/anno. . Questo non stravolge assolutamente le capacità produttive di Laterlite. Le portate sono le stesse. Se Laterlite nel 2003 denuncia 2 mg. per normal metro cubo rientra perfettamente nelle capacità tecnologiche e dei filtri che ha, ma questo adegua il limite emissivo al DM 124/00, ai requisiti minimi indicati dalla BAT a livello europeo, ai requisiti minimi della direttiva 2000/76/CE, ai valori limite previsti dalle linee guida nazionali per i sistemi di trattamento termico dei rifiuti pericolosi, ai principi della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrale inquinamento come richiamati dalla L.R. 21/04 sull’AIA.

Per forno Rio il dott. Massi chiede la stessa cosa: di adeguare il limite del materiale particellare all’uscita dei fumi a 5 mg./mc. A Sorbolo è stato ottenuto (mostra la determina del Dirigente ing. Alifraco). Anche se sono settori produttivi diversi, anche l’impianto di Sorbolo aveva filtri altrettanto efficienti e la Parmacemento ha riconosciuto “porto il limite a 5” e la Provincia ha detto “Si”. Allora, per adeguare questi limiti autorizzativi alle norme CE, chiede inoltre di adeguare il limite di valore medio semiorarario del materiale particellare a

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 4 20 mg./mc. dagli attuali 30, chiede di inserire il valore limite di 2 mg/mc. per le medie annuali di materiale particellare per adeguarlo sempre alle direttive, per i composti organici volatili chiede di inserire il valore limite di 5 mg/mc. per le medie annuali come da direttiva CEE e chiede di inserire il valore limite di 5 mg./mc. per le medie annuali per i composti organici volatili. In questo modo, l’azienda per questi punti critici è uniformata alle direttive CEE, senza stravolgere modalità produttive o quantaltro. A completamento di questa analisi normativo-giuridica, è chiaro ed evidente che sulla base delle tecnologie che ARPA ha a disposizione chiede di fare alcuni accertamenti a integrazione e completamento dei dati attualmente disponibili: se qualcosa c’è già, il dott. Massi chiede che gli venga fornita la documentazione per verificarla, in quanto, avendo letto solo l’AIA, non sa se Arpa ha già fatto certe cose. Esordisce con qualcosa che con ARPA Piacenza ha un po’ discusso, però Arpa Piacenza l’ha fatto sulla River di Podenzano, ancorché voi avete dei filtri a porosità 0,45 micrometri rispetto agli 0,8, chiede che in parallelo alla determinazione del materiale particellare in flussi convogliati al camino col prelievo isocinetico con sonde separate: tubo di prelievo e tubo di Pitot. Il filtro 0, 45 non è previsto dalla norma, però consideratelo come una curiosità scientifica del dott. Massi. L’Arpa di Piacenza alla River di Podenzano l’ha fatto per misurare le micropolveri che vengono fuori, anche se la norma non lo prevede; potrebbe essere un ulteriore contributo alla conoscenza, semmai ne discutiamo meglio. Il laboratorio mobile è una cosa molto importante, però accanto al laboratorio mobile bisognerebbe fare quello che si sta facendo per il raddoppio dell’inceneritore di Modena, cioè il monitoraggio delle ricadute al suolo di PM10, PM2,5, mercurio, metalli pesanti, diossine e IPA in postazioni esterne collocate in aree cosiddette sensibili alle ricadute stesse. I monitoraggi, come stiamo facendo a Modena, sono eseguiti in due distinti periodi dell’annno (uno estivo e uno invernale) per tener conto dei periodi di inversione termica. I dati raccolti dovrebbero essere confrontati con almeno 2 postazioni di confronto, una sull’Autocamionale della Cisa e una in una zona bianca non influenzata né da Laterlite né da traffico. Accanto a questi monitoraggi dovrebbero – come richiede la stessa Provincia nelle osservazioni - messi in uso modelli di stima delle ricadute dei principali inquinanti della Laterlite nell’area di influenza dello stabilimento. Tali modelli dovranno calcolare in particolare la distribuzione spaziale delle concentrazioni orarie degli inquinanti sul breve periodo per almeno 4 situazioni meteo per ciascun mese e almeno 6 classi di inversione termica. C’è un po’ di discussione: c’è il modello Imola, però sono tutti discorsi che in concreto potremo fare. Un’altra cosa che per il Turbogas Parma si è fatto anche se Laterlite potrebbe dire “giuraiamo che le emissioni di vapore acqueo non sono un problema, in quanto è solo acqua che si disperde in atmosfera”, però una stima degli impatti di vapore acqueo in uscita dalla Laterlite per vedere gli impatti sulla umidità relativa della zona attraverso l’utilizzo di modelli (…) americano dei livelli di deposizione al suolo delle gocce trascinate (si chiama DRIFT) in tutti i punti di una griglia di calcolo che copre un territorio di dimensione quadrata con lato 2 km per la verifica del totale di gocce d’acqua depositato annualmente (in kg/mq/A). Il motivo di questa richiesta? Vedere qual’è la componente di impatto ambientale che il vapore acqueo in emissione Laterlite può avere. Non sappiamo cos’è, però possiamo verificarlo. Poi, c’è il discorso delle analisi di mutagenesi, in cui Arpa Parma è maestra: Il dott. Massi riconosce che la sezione mutagenesi di Parma è la migliore che c’è in circolazione. Però, cerchiamo di fare un qualcosa come è stato fatto a Cavazzole, dove, con un inceneritore in funzione da anni, si è andati a fare un’indagine sui

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 5 microinquinanti organici presenti nella zona di influenza del vecchio inceneritore, di cui il test di mutagenesi è un aspetto. L’indagine fatta da ARPA Reggio-Emilia ha avuto sul vecchio inceneritore di via Cavazzoli insieme ai test di mutagenesi (di cui ho una prova dell’efficacia enorme per Sorbolo) potrebbero essere un elemento molto importante per accertare alcune cose C’è infine il problema delle sostanze organiche volatili. Le SOV non sono solo quelle emesse dal camino e che sono normate giustamente dalla Provincia, ma sono anche quelle fuggitive dall’impianto, che potrebbero essere causate dallo stoccaggio delle emulsioni e degli olii esausti. Il dott. Massi ha letto che Laterlite tiene giustamente sotto controllo queste SOV installando su tutti gli sfiati presenti su ogni cisterna dei carboni attivi, però giacché le SOV sono legate alla temperatura con cui lavora e all’efficienza del post-combustore e in più ci sono queste emissioni fuggitive, il dott. Massi ritiene che sia necessario andare a fare un rilevamento delle immissioni nell’area della Laterlite attraverso un sistema di fiale o di radielli, vale a dire mettiamo un po’ di fuiale per vedere la situazione in alcuni punti critici scelti di comune accordo tra istituzioni, comitato ecc. e poi andiamo a vedere tramite i radielli sull’arco di 4/5 giorni quali sono i valori di queste SOV e in più il dott. Massi chiede una cosa che non vede da nessuna parte, di fare anche la caratterizzazione delle SOV in emissione dalla Laterlite, vale a dire di andare a vedere attraverso l’analisi gascromatografica in uscita dai radoelli e dalle fiale con il calcolo stechiometrico delle singole concentrazioni quali sono le componenti caratteristiche di queste SOV in uscita da Laterlite. Il dott. Massi ritiene che con questa campagna di aggiornamento straordinario e con le modifiche giuridiche – senza minimamente andare a sindacare come funziona Laterlite – si possa iniziare di comune accordo a trovare qualcosa di cui tutti possano essere convinti, alla fine per sapere un po’ di più dell’impatto di Laterlite sul territorio.

Il Presidente Carpena sottolinea come la relazione del dott. Massi sia pregna di dati tecnici che meritano gli approfondimenti del caso. Ricorda che l’osservatorio ha già individuato alcuni percorsi di monitoraggio: analisi della qualità dell’aria attraverso la centralina mobile messa a disposizione dalla Provincia per un mese intero, l’indagine olfattometrica i cui risultati sono stati illustrati dall’ing. Rossi del Politecnico di Milano nell’ultima riunione dell’Osservatorio, nel corso della quale si è peraltro convenuto di affidare ad ARPA un’analisi del terreno e del articolato atmosferico con testo di mutagenesi ed inoltre, con il dott. Romagnoli, si è concordato di somministrare alla popolazione di Rubbiano un questionario sulla salute pubblica. Queste sono le iniziative già messe in campo e che vanno coordinate con quanto affermato dal dott. Massi.

Ori: rileva che nella relazione del dott. Massi ci sono elementi di novità rispetto a quanto discusso sino ad ora. Sono stati evidenziati elementi di pericolosità che non vengono rilevati e controllati. Chiede al dott. Massi quale zona possano interessare tutti questi inquinanti che vengono immessi nell’ambiente, fin dove la gente si può ritenere investita da questo tipo di inquinanti e, seconda domanda, tutto il discorso parte dall’uso da parte di Laterlite di rifiuti pericolosi quali gli oli esausti ed emulsioni, se questi olii venissero ridotti in modo significativo (il Comitato ha proposto 40.000 T) potrebbe prodursi un miglioramento della qualità dell’aria?

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 6 Il dott. Massi risponde, quanto alla prima domanda, che i modelli proposti cercano di dare risposta proprio a questo interrogativo. Per la seconda domanda, è chiaro che essendo prodotti a combustione incompleta (questi sono tipici anche degli impianti di riscaldamento), se la Laterlite avesse solo metano, è chiaro che i problemi sarebbero minori, ma è pur sempre un forno ad alta temperatura. Quindi non è che brucio 20.000 t. di olio esausto e il discorso cambia, la realtà è che c’é un forno ad alta temperatura in questo caso alimentato da rifiuti di tipo speciale/tossico/nocivi, in altro caso da carbone o oli combustibili o metano è sempre un forno, per cui il processo di combustione è sempre naturalmente incompleto

Ing. Rossi: non è compito suo valutare quanto all’Amministrazione interessi ridurre l’impatto. Il dott. Massi ha fatto richiesta di riduzione dei limiti. E’ vero che su molti impianti c’è il limite di 10 mg., è vero che il limite di 20 mg. è relativamente alto rispetto a tanti altri stabilimenti. Non è un punto di vista tecnico, è più un punto di vista di rapporto tra amministrazione e gestore

Dr. Bossi: Sembra di doversi difendere da qualcosa, il che non é. Vuole rilevare alcune questioni che il dott. Massi ha sollevato e che, a suo parere, ha trattato in modo incompleto o comunque non corretto. Il dott. Massi parte parlando di approccio integrato, dopodiché si fissa sul camino di Laterlite. L’approccio integrato è un’altra cosa, è quello che ci spiega tutto sommato la Comunità europea, attraverso tutta la legislazione recepita e poi ci spiega un po’ il metodo scientifico che serve per affrontare problemi sui quali magari non abbiamo una conoscenza completa ed allora l’approccio integrato è acquisire la conoscenza, per cui su questa questione il dr. Bossi dice: “dove non c’è conoscenza è assolutamente giusto andare a vedere come stanno le cose”. Dove la conoscenza c’è, però, non può essere ignorata. Non avendo a disposizione la relazione del dott. Massi, deve fare alcuni appunti volanti. Fa un esempio: viene citato il fatto che Laterlite dovrebbe adeguarsi alla direttiva 2000/76/CE, al DM 124/2000. Tale DM è stato abrogato un anno fa. La direttiva 2000/76/CE è stata recepita nell’ordinamento italiano con il decreto 133 del 2005; in più è uscita ancora l’anno scorso la legge 59 relativa all’AIA e tutte queste leggi che prevedono tutta una serie di scadenze che, non solo Laterlite, ma tutte le aziende e gli enti devono rispettare sono scadenze molto precise ed immagina che, da un lato, la pubblica amministrazione abbia presente nei suoi calendari, ma soprattutto l’azienda, perché altrimenti rischia o la riduzione della produzione o addirittura la chiusura. Per quello che riguarda l’AIA, si tratta di entrare in questo circolo virtuoso che si chiama IPPC (controllo e prevenzione dell’inquinamento) in maniera tale che Laterlite non è più un puntino che emette qualcosa, ma si tratta di considerare un sito il più vasto possibile, si tratta comunque di informare non solo l’Amministrazione o il Sindaco, ma la popolazione o attraverso gli Enti che sono preposti o comunque direttamente, perché anche questo è previsto nella logica dell’IPPC. Da questo punto di vista, la società che produce argilla espansa, come tutte le società soggette a IPPC - che non sono tutte, ma le più grosse, le più importanti, quelle che si presume possano inquinare di più – sta seguendo e realizzando tutte le pratiche e sta rispettando tutte le scadenze. Questa è la prima questione. Il dott. Massi ha sparato tutta una serie di cose che lo hanno lasciato un po’ perplesso. Alcune sono vere ed altre no. Sulla questione delle micropolveri, bisogna decidersi, nel senso che se c’è una normativa, allora il dott. Massi deve insistere perché la si rispetti. Se la normativa non c’è, i casi sono due: o la propone o comunque l’Arpa, la Provincia , la Regione,lo Stato diranno a Laterlite

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 7 cosa deve fare. Fa, però, notare che quando si fa l’analisi delle polveri, la metodologia UNICHIM, quella accettata in Italia e a livello europeo, prevede dei filtri da 0,45 micron, non da 0,80. Nel caso in cui si vadano a fare determinazioni particolari in ambiente di lavoro, cita il piombo per esempio, la Comunità Europea prevede una porosità di 0,2. Ora, queste cose sono sempre state fatte. Ritiene che l’Arpa utilizzi la metodologia che utilizzano tutti e, quindi, che filtri le polveri a un certo livello. Per quello che riguarda gli elementi non controllati che ha sollevato Ori, il dott. Bossi ha ascoltato la relazione del dott. Massi: non è vero che tutte le sostanze che escono dal camino non sono controllate, sono controllate tutte. Sono controllate tutte le sostanze che erano nel vecchio DM 124/2000, sono controllate tutte le sostanze che sono comprese nel decreto 133, dopodiché si può discutere su chi le fa, come le fa, non crederci o non fidarsi, ma questo è un altro film, però di fatto sono controllate tutte, dalle diossine ai furani, agli idrocarburi policisti aromatici, ai policlorobifenili, a tutti i metalli (gli sembra che siano 16), più le polveri, gli ossidi di azoto ecc. Allora, il controllo di fatto c’è. Per alcuni parametri il controllo è continuo da molti anni, dal momento in cui si è iniziato ad utilizzare olii esausti ed emulsioni come combustibile alternativo al metano, per ovvi problemi di risparmio energetico e – deve dire – nella logica suggerita dall’IPPC, perché l’IPPC è appunto un approccio integrato che va a verificare non solo i livelli di inquinamento, dà anche delle prescrizioni molto precise su quelli che sono i risparmi energetici, il risparmio idrico, il risparmio delle materie prime in generale e, quindi, il recupero – non sta parlando di Laterlite, ma in generale – che può venire dai rifiuti urbani attraverso la raccolta differenziata, che può avvenire attraverso i rifiuti industriali utilizzando i rifiuti in altri cicli di produzione, è una cosa che è prescritta all’interno dell’approccio integrato dell’IPPC e, quindi, questa cosa è difficile non riconoscerla. Che poi le cose si debbano fare in modo giusto, in modo sensato, ottemperando a tutte le normative, non c’è dubbio. Che si debbano fare magari andando a cercare qualcosa che la normativa ad oggi non ha previsto, non ha dubbi neanche su questo, però occorre tener conto che il quadro è un quadro integrato. Su alcune proposte fatte dal dott. Massi, non essendo l’interlocutore la società, ma la pubblica amministrazione, il dott. Bossi è sulla lunghezza d’onda dell’ing. Rossi. Occorre, però, tener conto che le migliori tecnologie disponibili danno delle prestazioni; se queste prestazioni possono essere raggiunte applicando la migliore tecnologia disponibile benissimo, se la miglior tecnologia disponibile non è applicata l’IPPC dice che la si deve applicare, pena la dismissione del ciclo di produzione. Allora, su questo, avendo depositato la domanda AIA e tutte le integrazioni richieste da Comune, Provincia, Arpa, Asl, Laterlite ha risposto ed adesso si vedrà come va avanti la pratica, nel senso che poi non è la società giudice di se stessa, sono proprio gli altri. L’ultima cosa era per informare Ori su dove vanno a finire le immissioni che escono da Laterlite. Nel depositare le integrazioni, sono state allegate una serie di mappe, di tabelle modellistiche, quindi è stata determinata la ricaduta per un’area di qualche Km intorno allo stabilimento, sostanzialmente come ha fatto l’ing. Rossi per quello che riguarda gli odori utilizzando un modello leggermente diverso e quindi si è visto più o meno qual è la zona su cui c’è la ricaduta. Per precisione, va detta una cosa: non è che ci sono zone in cui c’è la ricaduta ed altre zone in cui la ricaduta non c’è, nel senso che più ci si allontana dallo stabilimento più bassa sarà generalmente la concentrazione degli inquinanti che ricadono, ma l’impatto non è mai zero. Il Politecnico ancora una quindicina di anni fa ha trovato il piombo in cima alle Ande e difficilmente il piombo nasce dalle Ande, è un prodotto della benzina che viene trasportato

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 8 dai venti. Si può decidere – e qui ci sono dei limiti – se l’impatto che si provoca è un impatto accettabile o non accettabile. Questa è la vera dimensione. Non si può pensare che una cosa chiunque la faccia non determini alcun tipo di impatto. Questa è una cosa che non esiste, per cui il dott. Bossi è disponibile a discutere e ad approfondire, però su questa lunghezza d’onda, perché nel momento in cui usciremo di qui e metteremo in moto l’auto in qualche modo determineremo un impatto. Si tratta di capire sin dove è accettabile, per quanto tempo

ORI: non si pensa di poter portare Laterlite ad avere un impatto zero, purtroppo sarà praticamente impossibile, si cercherà di tendere a diminuirlo il più possibile. La sua domanda era rivolta a capire sin dove si arriva ad impattare con il camino, poi troviamo le soluzioni – e l’ingegnere le soluzioni più o meno le ha delineate – per diminuire l’inquinante che immette. Non ha capito bene se effettivamente diminuendo la quantità di reflui, di queste cose definite pericolose come definizione, sostituendole con il gas metano si possa ottenere una quantità dell’aria migliore. La domanda è stata fatta in precedenza al dott. Bossi e la sua risposta non lo ha convinto.

Dott. Massi: si è limitato ad intervenire sui processi produttivi Laterlite solo per evidenziare alcuni punti critici, ma tutte la sua proposta è rivolta alle istituzioni. Non è minimamente andato oltre, anche perché per capire come funziona Laterlite dovrebbe andare a vedere come funziona, non potendosi accontentare di quel che si legge nella domanda AIA: per quanto sia una cosa seria, un giudizio su Laterlite lo si può dare solo dopo un sopralluogo. Allora, la sua proposta è rivolta alle istituzioni, non per niente, sia l’aspetto giuridico della modifica dei limiti autorizzativi, sia le ulteriori indagini che reputa necessarie per dare un quadro d’insieme integrato e sistematico nell’ambito delle problematiche giustamente accennate da Bossi della cornice ultima giuridico-amministrativa sono rivolte ad impegni delle amministrazione e, quindi, se ha dato l’impressione di forzare il discorso Laterlite, se ne scusa, ma il dott. Massi per dare un giudizio su Laterlite come azienda deve starci un po’ dentro, sarebbe ad esempio interessante vedere come funziona ad esempio il post-combustore termico rigenerativo, sarebbe interessante vedere come funziona il sistema di controllo, di allarme, il by pass. Però se Laterlite è uno stabilimento in cui entra qualcosa ed esce qualche altra cosa, le istituzioni, per avere un quadro generale, secondo le esperienze in corso in altre situazioni emiliano- romagnole, quanto proposto dal dott. Massi potrebbe essere un aiuto alla comprensione del problema.

Ing. Rossi: se ha ben capito, il dott. Massi proporrebbe la riduzione di alcuni limiti. In sé l’adozione di un limite più restrittivo non vuol dire per Laterlite avere un impatto inferiore, perché – se ha ben capito – questi limiti sono già rispettati nella maggior parte dei casi. E’ per questo che in precedenza ha puntualizzato che si tratta di un dialogo tra amministrazione e la proprietà, perché più che altro è un discorso di prospettiva e di rigidità del controllo.

Dott. Massi: l’ing. Rossi ha capito perfettamente, anche perché poi questo si riverbera sui controlli

Assessore Castellani: giustifica l’assenza dell’ing. Alifraco che, ricordava il dott. Massi, in questo caso vista la qualità degli interventi e della relazione che è stata svolta sarebbe stato per l’Assessore un valido supporto,

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 9 per avere in tempo reale qualche osservazione sulle considerazioni che sono state fatte e che reputa sicuramente di grande interesse, come è importante ed interessante questo incontro di oggi che rappresenta un’evoluzione dell’attenzione che su questa vicenda si è in questi mesi manifestata, nel senso che già il Sindaco ricordava alcune delle iniziative che sono state adottate ed alcune scelte che sono state fatte, alcuni interventi che sono stati programmati, da ultimo il coinvolgimento dell’Autocisa, a dimostrazione di una volontà di collaborare da parte di tutti, di comprendere esattamente la situazione con l’obiettivo di creare la situazione più rispondente a quelle che sono le necessità di tutti: da un lato, la salvaguardia della collettività, dall’altro la possibilità dell’azienda di operare però nelle condizioni ottimali, quindi nel rispetto delle normative vigenti e che ha inteso, anche dall’intervento del dott. Massi, la proposta di rivedere in un senso maggiormente restrittivo. Su questo l’Assessore non ha particolari difficoltà, veniva citato anche un modello Sorbolo che direttamente non conosce, perché da pochi mesi ha questo incarico, ma sa che anche quella è una vicenda particolarmente complessa, per cui si riserva e dà la disponibilità anche se quel tipo di esperienza in un qualche modo è realizzabile anche in questa realtà e se questa impostazione può avere una certa utilità. Da questo punto di vista, ci sono tutte le disponibilità del caso. Non entra nel merito delle proposte del dott. Massi, perché sono assolutamente di carattere tecnico e quindi richiedono una competenza specifica che non ha e non vuole millantare crediti. E’ chiaro che le cose vanno viste con i necessari approfondimenti. Ribadisce che non ci sono pregiudiziali, quindi le proposte, le indicazioni i suggerimenti del dott. Massi sono questioni che si valuteranno con l’intenzione di renderle, per quanto possibile, realizzabili, in rapporto dialettico anche con l’azienda. Anche dalle parole del dott. Massi, è emerso che la situazione della pianura padana è comunque complicata per quanto riguarda la qualità dell’aria. Tra l’altro il Sindaco era presente ieri in Provincia alla conferenza sul Piano provinciale per la tutela dell’aria, preceduto da una serie di approfondimenti, il coinvolgimento di ARPA, assolutamente prezioso: per tutta una somma di fattori, il livello qualitativo dell’aria che respiriamo è assolutamente critica. Lo dice per sottolineare la complessità del problema e la difficoltà di soluzioni nell’immediato. Si è scoperto che il livello di PM 10 è più alto nella zona rivierasca del Po di quanto non lo sia in Parma città. Questo a dimostrazione che la criticità non è legata in maniera significativa in concomitanza con la fonte inquinante, ma è, nella condizione in cui siamo, di area vasta. Le soluzioni sono complesse. Ciò non toglie che tutto ciò che può essere fatto in un senso migliorativo, in una logica di concertazione tra le parti che sono a questo tavolo, debba essere perseguito e questo è un dovere assoluto e, quindi, da questo punto di vista ribadisce la totale disponibilità. La domanda dell’azienda è in fase di esame, la procedura dovrebbe concludersi entro la metà di maggio. Crede che si sia nei tempi per poter anche valutare le proposte formulate un attimo fa, per vedere se, quanto e come possano essere compatibili col discorso che si sta facendo.

Presidente Carpena: l’intervento del dott. Massi aveva a riferimento un quadro normativo, la proposta di una riduzione delle emissioni in atmosfera e l’altro tema era quello dei controlli e della definizione di un monitoraggio a 360° da definire con ARPA. E’ chiaro che la relazione del dott. Massi sarà sottoposta all’attenzione dei tecnici di Arpa, affinché su quel tema si possa aprire un confronto e vedere sin dove è possibile arrivare, cercando l’integrazione con le cose che già si sono messe in moto. Si ricorda che, in

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 10 questo momento, è in fase di definizione un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione Comunale, la Provincia ed Arpa al fine di procedere all’analisi del terreno e del articolato atmosferico con test di mutagenesi. In questo frangente, occorre vedere bene quali sono le cose da andare a fare in modo da rispondere a quelle esigenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Assessore Tanzi: da non tecnico, pone una domanda alla quale il dott. Massi non ha risposto: le zone di monitoraggio della ricaduta delle polveri. Gli sembra di aver capito che il dott. Bossi dica che non si può prendere solo Laterlite, perché è solo un puntino ed il disagio ambientale può venire dall’Edilcuoghi di Borgotaro, può essere la Laterlite come può essere la Bormioli e pensa che ci siano nella Provincia di Parma diverse aziende che diano certe problematiche. L’unica cosa che in questa zona si vorrebbe sapere – e non sa se questo è possibile – se Laterlite o l’Autocamionale della Cisa c’è una zona in cui danno un impatto ambientale molto maggiore rispetto ad altre zone.

Dott. Massi: questi modelli (….) , che l’Arpa conosce molto bene, vengono usati normalmente, permettono di dividere i contributi per una determinata area abbastanza estesa delle varie sorgenti inquinanti. Quindi, si saprà quanto è dovuto all’Autocamionale della Cisa, quanto è dovuto alla Laterlite e quanto è dovuto a qualche altra sorgente inquinante. Ora aprioristicamente non lo si può dire, ma sono fatti apposta, sono modelli puntiformi che dividono i contributi di diverse sorgenti inquinanti su una determinata area che, come dice il dott. Bossi, può essere di qualche Km.

Presidente Carpena: il dott. Massi faceva riferimento al fatto che le sue valutazioni sono state condotte sulla base di un’attenta disamina della domanda AIA e di altri documenti. Pare di aver capito che sarebbe utile, se non necessario, un sopralluogo nello stabilimento, al fine di verificare quelli che sono i diversi sistemi di abbattimento a vario titolo installati. Chiede al dott. Bossi se si possa programmare tale sopralluogo, in modo che sia forniti quegli elementi di conoscenza che ancora mancano al dott. Massi

Dott. Bossi: per quanto riguarda gli enti istituzionali di controllo, l’Amministrazione Comunale e, quindi, l’Osservatorio, non crede che Laterlite abbia dei problemi. Qualche problema in più può esserci per persone che non c’entrano nulla con questi organismi istituzionali, nel senso che non è sufficiente che qualcuno dica che vorrebbe visitare Laterlite e la risposta è positiva. Un attimo, “vediamo”. Su questo si riserva, si sta riferendo al dott. Massi. A che titiolo? Per quel che riguarda Ori, fa parte dell’Osservatorio per cui non ci sarebbero problemi.Il dott. Bossi sottolinea che questa è la sua opinione personale. Ritiene che anche nel caso del dott.. Massi problemi non ce ne saranno, però, essendo un perfetto sconosciuto……..

Ori: l’ing. Massi è un delegato del Comune

Presidente Carpena: il dott. Massi verrebbe come incaricato dall’Amministrazione Comunale e non a titolo personale

Dott. Bossi: se è così, non crede, personalmente, che ci siano problemi, se è un rappresentante di un’istituzione con delega - 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 11 Vice Presidente Commissione Ambiente Brunazzi: non crede, da un punto di vista professionale, che l’ing. Massi voglia recarsi in Laterlite senza avere un mandato, per cui la prima cosa che Brunazzi dice all’Osservatorio è che non è compito dell’Ossrervatorio, ma dell’Amministrazione Comunale, perché oggi si deve chiarire questo aspetto.

Dott. Bossi: Brunazzi non è complicato, è sufficiente che l’Amministrazione faccia due righe alla società

Brunazzi: oggi l’ing. Massi è qui - e sicuramente ha portato un contributo alla discussione - ha fornito dei dati che sono un po’ contrastanti con altri. Adesso Brunazzi non ha le idee più chiare, ma più confuse perché sono stati forniti dei dati che non collimano per esempio con la relazione che ad esempio ha fatto a suo tempo l’ing. Rossi. Allora, deve essere l’Amministrazione Comunale come ha dato l’incarico all’ing. Massi ad essere qui a fare la relazione a dare semmai un ulteriore incarico o mandato per il sopralluogo presso lo stabilimento Laterlite. Si tenga presente però che ci sono in corso vari accertamenti, raccolta di dati e si è arrivati al puntio che l’Amministrazione Provinciale – diceva l’Assesore Castellani – a metà maggio dovrà esprimersi sulla richiesta che ha fatto Laterlite per avere l’autorizzazione. Allora, ben venga l’intervento del dott. Massi, però se questo deve avvenire si faccia presto. L’amministrazione comunale – che poi dovrà pagare la parcella – dia al più presto questo incarico ulteriore.

Presidente Carpena: precisa che i due incarichi sono differenti: all’ing. Rossi del Politecnico di Milano è stato dato un incarico affinché si procedesse ad uno studio degli odori, dell’impatto olfattivo, con il dott. Massi si parla di altre cose. Non si è assolutamente inteso duplicare incarichi per mancanza di fiducia nell’ing. Rossi, ma semplicemente perché le competenze erano differenti

Brunazzi: questo non escludeva che noi non potessimo dare all’ing. Rossi anche l’altro incarico

Carpena: sicuramente, anche se poi non sa se l’ing. Rossi al riguardo avrebbe accettato. Resta che l’Amministrazione Comunale, anche sulla base di ciò che è emerso in questa sede, ha l’intenzione di affidare allo stesso dott. Massi un incarico affinché lo stesso, previa naturalmente adesione dell’azienda, possa effettuare un sopralluogo, compatibilmente con quelle che sono le esigenze della produzione e la stessa necessità del dott. Bossi di chiedere al consiglio di amministrazione, o comunque alla proprietà Laterlite, la possibilità a che questo sopralluogo avvenga

Ing. Rossi: ricorda che la scorsa volta ha presentato i risultati di un’indagine olfattometrica. Oggi, il dott. Massi ha fatto qualcosa di diverso, ha fatto delle proposte di miglioramento, non ci può essere contrasto tra le due relazioni che hanno contenuti diversi

Brunazzi: non vuole essere polemico, ma ricorda che ad un certo punto l’ing. Rossi è intervenuto, non dice per confutare, ma per evidenziare un valore, un limite ed allora c’è un certo nesso almeno per quel valore tra l’ing. Rossi e quello che ha detto l’ing. Massi

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 12 Ing. Rossi: si è occupato di un argomento, di cui il dott. Massi non ha parlato per nulla. Il dott. Massi ha parlato di particolato e di altro

Ori: si sta facendo confusione, perché gli argomenti trattati dai due consulenti sono distinti e completamente diversi

Ori: Bossi prima diceva che non è vero che ci sono emissioni che non vengono controllate. Ad Ori sembra invece di aver capito che ci sono delle sostanze, del particolato sotto il PM 10, quindi sotto una certa grandezza, che esce da tutti gli inceneritori che non vengono controllati, perché gli strumenti di misura non sono atti a misurarli, sono le micropolveri, le nanopolveri.

Dott. Massi: la normativa prevede il controllo della PM 10 e su questo la Provincia dà l’autorizzazione. Bossi dice giustamente “Voi cambiate la legge a livello nazionale oppure io se ho le PM 10 sotto i limiti l’azienda è in regola” . Però, dato che le PM 10 non esauriscono il problema, e ci sono le condensabili, le secondarioie, l’accertamento omnicomprensivo, compresi i test di mutagenesi, danno informazioni anche su questi aspetti. Quando si fa il test di mutagenesi – e ARPA lo sa benissimo – sulle PM 10 vado a vedere quanti elementi di microinquinanti organici ci sono dentro che, se superano una certa soglia, possono anche influire sulla modifica del DNA delle persone o delle piante o degli animali o del sistema acqua. Quindi, il funzionamento di questi modelli di riferimento e di analisi sistematica che sono a disposizione del braccio operativo tecnico delle Province permettono di dare informazioni più ampie, aldilà della norma. Quando l’ARPA di (come a parma) fa il controllo sulle PM 2,5 lo fa non perché è tenuta a farlo, anche se la norma non lo prevede e l’ultima risposta che è stata data al Ministro Matteoli da parte delle autorità è che la necessità di normare le PM 2,5 è allo studio della Comunità Europea, ma non è ancora pronta. Però anche in assenza di una norma al riguardo, si misurano le PM 2,5 per vedere qual è il livello di inquinamento della zona. Queste ulteriori aggiunte servono per avere un’informazione superiore a quello che la norma prevede.

Dott. Bossi: nelle immissioni dai camini, si determinano le polveri totali, non sono ancora normate le PM 10 e le polveri totali vanno da 0,45 micron fino a qualche centinaio di micron, per cui si misurano dentro le polveri totali la frazione di PM 10, la frazione PM 2,5, la frazione PM 1 ed anche la frazione 0,50. quindi risono le cosiddette micropolveri fino a 0,45 micron. Questo deve essere chiaro a tutti e non è un problema Laterlite, è un problema che riguarda le emissioni di tutti i camini. Esiste poi una normativa che riguarda la qualità dell’aria e che pone dei limiti per le polveri nell’aria che respiriamo normalmente. Allora la Comunità Europea ha normato le PM10, che di nuovo sono le polveri più sottili di quelle che magari escono da un camino e che vanno da 0.45 a 10 micron. Queste polveri vengono dalle sorgenti più disparate (tubi di scappamento delle auto; emissioni industriali; sorgenti di combustione civili, anche se si usa metano e non si usa bene può formarsi un po’ di fuliggine, chi brucia legna, gasolio; risollevamento causato dal traffico veicolare). Concorda con Massi quando dice che bisognerebbe applicare un modello per andare a verificare il contributo di tutte le sorgenti esistenti su un territorio, ma su questo –attenzione- ci sono delle metodiche precise. Prima, si deve fare un censimento di tutte le emissioni e non sa se qualcuno lo ha fatto nella

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 13 provincia di Parma (probabilmente ARPA ha iniziato un censimento delle fonti di emissione) e questo è prezioso, perché poi questi dati sulle sorgenti puntuali che sono i camini civili e industriali, per le sorgenti lineari, che sono le linee di scorrimento dove ci sono auto e il traffico veicolare, per le sorgenti diffuse (che possono andare dalla discarica al letamaio) possiamo utilizzare questi dati di input in un modello - a questo punto un po’ più integrato - e possiamo andare a verificare, se i dati sono giusti, il contributo delle varie sorgenti e quindi dei vari operatori alla qualità dell’aria. Poi, c’è un altro tipo di inquinamento che è ancora più difficile che è quello da importazione, perché io verifico l’inquinamento sopra l’abitato di Rubbiano, però qualcuno, forse il Politecnico, mi deve dire quanto è arrivato da Modena, piuttosto che dal Portogallo e queste cose sono difficili. La Comunità Europea si sta cimentando su questo, ha iniziato, tanto è vero che a partire dal momento in cui entrerà in vigore l’AIA anche Laterlite, che è un processo di produzione soggetto a IPPC, trasmetterà i dati all’ARPA che li trasmetterà a Bruxelles e quindi faranno parte di una banca dati europea e si vedrà il contributo di tutte le varie sorgenti o lavorazioni soggette a IPPC. Questo è il quadro un po’ più vasto del quale bisogna tenere conto. Ha fatto queste precisazioni, perché si confondono spesso le emissioni dai camini con le immissioni ovvero con la qualità dell’aria. Ci sono limiti diversi, si trattano in modo differente, anche se le seconde sono figlie delle prime.

Dott. Massi: anche le seconde sono quelle che interessano i cittadini

Dott. Bossi: “si, se vogliamo si”.

Il dott. Massi produce relazione scritta che, allegata al presente verbale, ne forma parte integrante.

Esaurita la discussione dei punti iscritti all’odg, alle ore 17,00, la seduta è tolta

IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE IL PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO

Geom. Graziano Baduini Dott. Gaetano Carpena

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 14

ALLEGATO: relazione dott. Massi

PROPOSTA ADEGUAMENTO LIMITI AUTORIZZATIVI PER ALCUNI PUNTI EMISSIVI CRITICI DELL’IMPIANTO LATERLITE

BAT ADOPERATE PER CONTENIMENTO EMISSIONI PUNTI CRITICI LATERLITE :

E1 – IMPIANTO FRANTUMAZIONE ARGILLA – MAT. PARTICELLARE – FILTRO A TESSUTO

E7 - VAGLIATURA ARGILLA ESPANSA – MAT. PART.- FILTRO A TESSUTO

E21 – RAFFR. ARGILLA ESPANSA – MAT. PART. – FILTRO A TESSUTO

E32 – FORNO RIO – COTTURA ARGILLA :

Precipitatore elettrostatico ESP combinato ad un filtro a tessuto del tipo a maniche per abbattimento polveri – Anche se la letteratura disponibile non indica restrizioni di applicazione degli ESP nei vari processi di produzione di argilla espansa è pur vero che tale tecnica presenta dei limiti nell’abbattimento delle polveri soprattutto in presenza di significative concentrazioni di SOV/ Per cui ritengo positivo che dei 4 campi di cui l’ESP era inizialmente costituito 2 sono stati sostituiti da filtri a tessuto

Lavaggio fumi con una soluzione di soda in uno scrubber per l’abbattimento dei vapori acidi ( HCL, HF, SO2 ) e post- combustore termico rigenerativo per l’abbattimento delle SOV

L’utilizzo di moderni filtri a tessuto in fibra di vetro con laminazione membrana in P.T.F.E. può ridurre le emissioni al di sotto dei 5mg/mc – anche in questo caso la letteratura disponibile non indica restrizioni all’applicabilità di tale tecnica ai processi di produzione di argilla espansa

Si propone di portare il limite autorizzativo del materiale particellare da 20 a 10 mg/mc per E1 –E7- E21 //// Attualmente per questi 3 punti il flusso di massa di mat.part. max. autorizzato è di 1.8 kg/h per ognuno dei 3 punti emissivi per un totale annuale di 33.2 tonn/anno- A regime sono previsti rispettivamente 0.6 kg/h per E1 , 0.75 kg/h per E7 , O.45 kg/h per E21 per un totale max. autorizzato annuo di 10.35 t/anno - Per quanto riguarda i dati misurati 2003 si hanno per E1 0.35 kg/h , per E7 o.6 kg/h e per E21 O.41 kkg/h per un tot. di flusso di massa max. autorizzato di circa 8 tonn/anno

Adeguare il flusso di massa max. autorizzato di mat. Part. A 16.6 tonn. ( conc – 10 mg/mc // portate invariate ) non comporta nessun stravolgimento rispetto alla situazione identificata a regime e ai dati reali e nello stesso tempo permette l’adeguamento alle più recenti indicazioni normative ( dal D.M. 124/2000

Ai requisiti minimi indicati dalle BAT a livello europeo , ai requisiti minimi della direttiva 2000/76/CE , ai valori limite previsti dalle linee guida nazionali per i sistemi di trattamento termico dei rifiuti

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 15 pericolosi, ai principi della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrale dell’inquinamento come richiamati dalla L.R. n.21 dell’11.10.2004 sull’ A.I.A.

PER E32 – FORNO RIO –

Si chiede di inserire nella determina l’inserimento ,come prescrizione , dell’obbligo per la Laterlite di impegnarsi per raggiungere , nei tempi tecnici possibili e attraverso gli interventi necessari , eventualmente da autorizzare espressamente , la concentrazione massima di inquinamenti del materiale particellare di 5 mg/mc ( in rapporto ai particolari sistemi di filtraggio BAT adoperati )

Si chiede inoltre di adeguare il limite di valore medio semiorario del mat.part. a 20 mg/mc dagli attuali 30 per renderlo conforme al valore indicato dalla direttiva 76/CE e ai valori tipici normalmente riscontrati

Si chiede inoltre di inserire nella nuova determina il valore limite di 2 mg/mc per le medie annuali di mat. part. come da precedente direttiva //// Il valore limite di 5 mg/mc per le medie annuali dei composti inorganici del cloro sotto forma di gas e vapori ( come HCL )

Per i composti organici volatili ( VOC ) si chiede di inserire il valore limite di 5 mg/mc per le medie annuali come da direttiva Cee

PROGRAMMA DI ACCERTAMENTI A INTEGRAZIONE E COMPLETAMENTO DEI DATI ATTUALMENTE DISPONIBILI

MISURE A CAMPIONE DELLE MICROPOLVERI IN EMISSIONE DAI PUNTI DI EMISSIONE A CALDO – FORNO RIO E RAFFREDDAMENTO ARGILLA ESPANSA – FILTRI CON POROSITA’0.8 E O.45 MICROMETRI IN PARALLELO A DETERMINAZIONE MATERIALE PARTICELLARE IN FLUSSI GASSOSI CONVOGLIATI – PRELIEVO ISOCINETICO CON SONDE SEPARATE : TUBO DI PRELIEVO E TUBO DI PITOT – METODO GRAVIMETRICO – METODO UNICHIM 494

MONITORAGGIO RICADUTE AL SUOLO DI PM10, PM2,5 , MERCURIO, METALLI PESANTI , PCDD , PCDF ( ESPRESSI COME DIOSSINA EQUIVALENTE TEQ ) E IPA IN POSTAZIONI ESTERNE COLLOCATE IN AREE COSIDDETTE SENSIBILI ALLE RICADUTE STESSE //// I MONITORAGGI DOVRANNO ESSERE ESEGUITI IN 2 DISTINTI PERIODI DELL’ANNO ESTIVO ( DURANTE L’ESTATE VERRA’ MONITORATO ANCHE L’OZONO ) E INVERNALE ( PER TENER CONTO DEI FENOMENI DI INVERSIONE TERMICA ///// I DATI RACCOLTI DOVRANNO ESSERE CONFRONTATI CON ALMENO 2 POSTAZIONI DI CONFRONTO , UNA SULLA AUTOCAMIONALE DELLA CISA E UNA IN UNA ZONA DI BIANCO NON INFLUENZATA NE’ DA LATERLITE NE’ DA TRAFFICO

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 16 UTILIZZO DI MODELLI DI STIMA DELLE RICADUTE DEI PRINCIPALI INQUINANTI DELLA

LATERLITE NELL’AREA DI INFLUENZA DELLO STABILIMENTO //// TALI MODELLI DOVRANNO CALCOLARE IN PARTICOLARE LA DISTRIBUZIONE SPAZIALE DELLE CONCENTRAZIONI ORARIE DEGLI INQUINANTI SUL BREVE PERIODO PER ALMENO 4 SITUAZIONI METEO PER CIASCUN MESE E ALMENO 6 CLASSI DI INVERSIONE TERMICA STIMA DEGLI IMPATTI DELLE EMISSIONI DI VAPORE ACQUEO IN USCITA DALLA LATERLITE SULLA UMIDITA’ RELATIVA AMBIENTALE /// STIMA , ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI MODELLI ISC DELL’US-EPA , DEI LIVELLI DI DEPOSIZIONE AL SUOLO DELLE GOCCIOLINE TRASCINATE ( DRIFT ) IN TUTTI I PUNTI DI UNA GRIGLIA DI CALCOLO CHE COPRE UN TERRITORIO DI DIMENSIONE QUADRATA CON LATO 2 KM PER LA VERIFICA DEL TOTALE DI GOCCE D’ACQUA DEPOSITATO ANNUALMENTE ( IN KG/MQ/A ) E DEI PUNTI DI MASSIMA RICADUTA ///// IL MOTIVO PER CUI QUESTA DEPOSIZIONE PUO’ AVERE UNA COMPONENTE DI IMPATTO AMBIENTALE E’ CHE QUESTA ACQUA POTREBBE CONTENERE

MICROINQUINANTI ( METALLI PESANTI ? )

INDIVIDUAZIONE MICROINQUINANTI ORGANICI TOSSICI E PERSISTENTI ( IATP ) E METALLI NEL SUOLO , NEI SEDIMENTI ( FLUVIALI ) ATTRAVERSO QUESTI STEPS :

- INDIVIDUAZIONE POSSIBILI AREE RICADUTA AL SUOLO DEGLI INQUINANTI ( V. MODELLI DI CUI SOPRA ) - INDIVIDUARE I MICRO INQUINANTI TRACCIANTI DEI PROCESSI DI COMBUSTIONE ( FATTO ) E SCELTA NELL’AMBITO DELL’OSSERVATORIO DELLE AREE DA CAMPIONARE - DETERMINARE , SU UN CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DI TERRENI DELL’AREA IN ESAME , GLI INQUINANTI ACCUMULATI - EFFETTUARE INDAGINI SULLA CONTAMINAZIONE TEMPORALE ANCHE ATTRAVERSO ANALISI ISOTOPICHE SU MATRICI DIFFERENTI - CONFRONTARE I VALORI OTTENUTI CON QUELLI PRESENTI IN CAMPIONI DI TERRENO PRELEVATI CONTESTUALMENTE IN AREE NON IMPATTATE DALLA LATERLITE E CON I DATI DELLA PIU’ RECENTE LETTERATURA SCIENTIFICA ( ARPA REGGIO EMILIA – INCENERITORE CAVAZZOLI )

TESTS DI MUTAGENESI SU PARTICOLATO ATMOSFERICO ( 1 CAMPIONE ) E SU CAMPIONI DI SUOLO ( 6 ) AREA INFLUENZA FUTURO CEMENTIFICIO

CAMPAGNA DI MUTAGENESI SU PARTICOLATO ATMOSFERICO , SUOLO E ACQUA DI RETE ( ZUCCHERIFICIO ERIDANIA )

ULTERIORI PROPOSTE

PREVEDERE CHE I VALORI MONITORATI IN CONTINUO SIANO VISIBILI AL PUBBLICO IN LUOGO DA DEFINIRSI

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 17 LA DITTA DOVREBBE IMPEGNARSI A UTILIZZARE MEZZI DI TRASPORTO , DI PROPRIETA’O DI TERZI, IN ATTRAVERSAMENTO DELLE AREE ABITATE , DOTATI DI DISPOSITIVI – FAP

CERTIFICATI DI ABBATTIMENTO DELLE PM10

- SOSTANZE ORGANICHE VOLATILI – PROBLEMATICHE GENERALI LATERLITE :

EMISSIONI DI SOV , COME QUELLE DI CO, SONO IN GRAN PARTE DETERMINATE DALL’OLIO COMBUSTIBILE MISCELATO ALL’ARGILLA COME AGENTE DI ESPANSIONE /// NEL FORNO DI ESSICCAMENTO I COMPONENTI DELL’OLIO DENSO POSSONO SUBIRE CRAKING E OSSIDAZIONE PARZIALE . I COMPONENTI ORGANICI PIU’ LEGGERI POSSONO ESSERE PERTANTO STRIPPATI DALLA SUPERFICIE DELL’ARGILLA PRIMA DI RAGGIUNGERE IL FORNO DI COTTURA . ANCHE SE L’ELEVATO TEMPO DI RESIDENZA DEL GAS NEL FORNO CONTRIBUISCE ALL’OSSIDAZIONE DI QUESTE FRAZIONI ORGANICHE TUTTAVIA UNA PARTE DI QUESTE FRAZIONI VIENE CONDOTTA AL CAMINO

A QUESTE SOV SI AGGIUNGONO LE EMISSIONI FUGGITIVE DALL’IMPIANTO CHE POTREBBERO ESSERE CAUSATE DALLO STOCCAGGIO DELLE EMULSIONI E DEGLI OLI ESAUSTI ( PER CONTENERLE MANUTENZIONE E CONTROLLO SERBATOI DI STOCCAGGIO – SU TUTTI GLI SFIATI PRESENTI SU OGNI CISTERNA SONO INSTALLATI CARBONI ATTIVI )

E M I S S I O N I

ABBIAMO ANZITUTTO CHIESTO DI INSERIRE IL VALORE LIMITE DI 5 MG/MC PER LE MEDIE ANNUALI COME DA DIRETTIVA CEE 2000/76/CE ( ATTUALMENTE E’ NORMATO IL VALORE MEDIO SEMIORARIO A 20 MG/MC E IL VALORE MEDIO GIORNALIERO DI 10 MG/MC COME DA DETERMINA PROVINCIALE )

FLUSSO DI MASSA MAX. AUTORIZZATO COME DA DETERMINA PROVINCIALE 1.6 KG/ORA PARI A 12.5 T/ANNUE ( GG.330 – DURATA 24 ORE – PORTATA 160.000 MC/H ) FLUSSO DI MASSA A REGIME ( GG.292 ) – 0.6 KG/H – 4.2 TONN/ANNO FLUSSO DI MASSA CALCOLATO 2003 ( PORTATA 99.600 MC/H – GG.292 ) – 0.2 KG/H PARI A 1.4 TONN/ANNUE RILEVAMENTO IN CONTINUA TOT. SOV ESPRESSO COME COT NEI FLUSSI GASSOSI CONVOGLIATI IN USCITA DAL POST-BRUCIATORE TERMICO – NORMA UNI 10391 DELL’ALLEGATO 5 D.M. 25/8/2000 ( ? ) – ANALIZZATORE A IONIZZAZIONE DI FIAMMA FID PCF ELETTRONICA MOD FID AZIENDA E FID IN DOTAZIONE ARPA SONO SIMILI ? ( PCF ELETTRONICA THC MOD.526 E PCF ELETTRONICA MOD 327 B IN RIVER ) SE NO CONFRONTO TRA I DUE BASATI SULLO STESSO PRINCIPIO DEL RILEVATORE A IONIZZAZIONE DI FIAMMA - VERIFICA CORRISPONDENZA TRA VALORI OTTENUTI COMPOSTI NON METANICI POICHE’ IL METANO INCOMBUSTO NON RAPPRESENTA UN INQUINANTE DERIVANTE DAL CICLO PRODUTTIVO MA LA SUA

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 18 EMISSIONE E’ UNA DIRETTA CONSEGUENZA DELL’ALIMENTAZIONE A METANO DEI 2 BRUCIATORI DEL POST-COMBUSTORE TERMICO MISURA COT A MONTE POST- COMBUSTORE E SUCCESSIVAMENTE A VALLE CARATTERIZZAZIONE SOV IN EMISSIONE – UNI 10391 PER COT – MU 467 E 422 PER DETERMINAZIONE VELOCITA’ E PORTATA FLUSSI GASSOSI CONVOGLIATI – UNI 10493 PER DETERMINAZIONE SOV CON SUCCESSIVA ANALISI SUI CAMPIONI PRELEVATI PER VERIFICA SOSTANZE CON CONCENTRAZIONI SUPERIORI AL LIMITE DI RILEVABILITA’ STRUMENTALE ///// MISURA CONCENTRAZIONI INQUINANTI CON FIALE ED ESPRESSE COME CARBONIO CON CALCOLO STECHIOMETRICO DELLE SINGOLE CONCENTRAZIONI – QUESTE ULTIME SONO RAFFRONTATE CON COT /FID

I M M I S S I O N I

NECESSITA’ DI CAMPIONARE SOV IN IMMISSIONE IN DETERMINATE POSTAZIONI AREE SENSIBILI LATERLITE PER TENER CONTO RICADUTE SOV CONVOGLIATE IN USCITA POSTCOMBUSTORE TERMICO E SOV FUGGITIVE NON CATTURATE DA ESAMINARE DOPPIA STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO :

PRELIEVI SUL BREVE PERIODO MEDIANTE L’UTILIZZO DI CAMPIONATORI A BASSO FLUSSO DI ASPIRAZIONE CON ADSORBIMENTO DELL’ARIA SU APPOSITE FIALE PER LA RICERCA DELLE SOV ( FIALE DI CARBONE ATTIVO ) E SUCCESSIVA ANALISI GASCROMATOGRAFICA TEMPO DI CAMPIONAMENTO 30 MINUTI ( RIVER – CAMPIONAMENTI A CHIAMATA DEI CITTADINI ED EFFETTUATI IN POSTAZIONI SCELTE IN BASE ALLA DIREZIONE DEL VENTO AL MOMENTO DEI RILIEVI E ALLA PRESENZA DI ODORI )

PRELIEVI SUL MEDIO PERIODO IN POSTAZIONI FISSE MEDIANTE CAMPIONATORI PASSIVI DI TIPO RADIELLO PROVVISTI DI APPOSITE CARTUCCE E SUCCESSIVA ANALISI PER LA DETERMINAZIONE DELLE SOV ( TEMPO DI ESPOSIZIONE MINIMO DEI RADIELLI PER LE SOV 5 GIORNI )

- 43040 - Solignano - Piazza U. Bertoli, 1- Tel 0525 511611 - Fax 0525 511625 C.F. - P.I. 00419760343 . 19