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L’EDICOLA PROG L’EDICOLA MANFREDI STELLA CELESTE JEFF WAGNER LUCA CALABRESE PRINCE

MAT2020 - cinquantotto - 0820 Agosto 2020 Il numero di MAT2020 di piena estate non ha live da raccontare, anche se si incomincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Proviamo ad elencare in modo schematico gli argomenti, come sempre tantissimi e di qualità.

Analisi nuovi Valentino Butti ha ascoltato e commentato: a) “Bestie, uomini e Dei”, degli UBI MAIOR b) “Gulliver”, di BERNARD & PÖRSTI MAT 2020 - MusicArTeam racconta... c) “New Beginnings”, degli AMUZEUM [email protected] Andrea Pintelli si è cimentato con i seguenti lavori: a) “Chaos Island”, di ZANOV Angelo De Negri b) “Flashes From The Archives Of Oblivion”, di Celeste General Manager and Web Designer c) “PROG RINASCIMENTO RETTILIANO”, antologia pubblicata da LIZARD Luca Nappo propone: Athos Enrile a) “KARMATRAIN, di OUTSIDE IN 1st Vice General Manager and Chief Editor b) “L’Enigma Del Capitale”, de Il Castello Delle Uova Anche per Luca Paoli doppia fatica: Massimo ‘Max’ Pacini a) “Grano”, di Marta De Lluvia 2nd Vice General Manager, Chief Editor and Webmaster b) “Desdemona”, dei Rossometile Max Polis resta sul prog rock di casa nostra: Marta Benedetti, Paolo ‘Revo’ Revello a) “Doing Nothing”, di Savelli e NoStress Administration b) “Noises”, di habelard2 Alessio Secondini Morelli presenta l’esordio discografico metal dei GRAVE T, “Silent Water”, mentre a Evan- dro Piantelli è affidato l’esordio di THE IKAN METHOD, con “BLUE SUN”. Mario Eugenio Cominotti si è focalizzato su “Canto Fermo”, degli ANATROFOBIA; Antonello Giovannelli su Web Journalists: “IERI ED OGGI”, di INTONARUMORI; Alberto Sgarlato propone “The 7th Child” della neo costituita Acid Family; Mauro Costa indaga su ALFREDO MARASTI e il suo “ALTRI TEMPI”; Edmondo Romano tocca i “suoi Valentino Butti Antonio Pellegrini simili” Notturno Concertante”, che hanno rilasciato “Let them say”; Marco Francione si avvicina al progetto Mario Eugenio Cominotti Oscar Piaggerella “Y”, dei Motus Laevus, mentre Athos Enrile presenta “”, dei . Mauro Costa Evandro Piantelli Oscar Piaggerella mette a disposizione un paio di articoli legati tra loro, la recensione di “ALEXANDRINE” - Marco Francione Andrea Pintelli capolavoro di Grice -, e un incontro con Luca Calabrese. Antonello Giovannelli Max Rock Polis Alcune interviste permettono di mettere a fuoco argomenti e personaggi tutti da scoprire. Cristina Mantisi Edmondo Romano Enrico Meloni fornisce due topics: Maurizio Mazzarella Andrea Romeo a) Intervista alla band Ottone Pesante Enrico Meloni Alessio Secondini Morelli b) Intervista a Jeff Wagner, autore di “Prog Metal - Quarant’anni di heavy metal progressivo” Alessandra Murgese Mauro Selis Athos Enrile mette in evidenza un altro giovane talento, la violinista Stella Manfredi eAndrea Romeo ci parla Luca Nappo Alberto Sgarlato degli Ayreon. Esordio su MAT2020 di Alessandra Murgese, che disegna una figura di riferimento per il pop rock, PRINCE. Luca Paoli Riccardo Storti Antonio Pellegrini ci riporta a 50 anni fa, momento in cui i Beatles si sciolsero, mentre Antonello Giovanelli porta alla ribalta l’edicola prog di Angela e Gianluca, sita a Bologna. Interessante commento tecnico per pianisti -introdotto da Athos Enrile - quello di Marco Sicco, che, descrive il mestiere dell’accordatore di pianoforti. Come al solito le rubriche, citate per ultime perché elementi stabili di MAT2020: a) LA “Digital Art” di Cristina Mantisi b) Le perle di Riccardo Storti (la 1° parte dell’analisi di “Cloud Nine”, di George Harrison) c) “New Millennium Prog” di Mauro Selis (Australia, 9° parte) d) “Psycomusicology”, a cura di Mauro Selis

Cos’altro aggiungere… resta solo da far scorrere le pagine e cercare novità e conferme, in attesa di un ritorno alla normalità… noi non conosciamo la parola “sosta”, aiutateci a diffondere il verbo della buona musica!

2 3 sommario MAT2020 - cinquantotto 0820 L’EDICOLA PROG 126 INTONARUMORI 134 RINASCIMENTO RETTILIANO 138 ACID FAMILY 142 ALFREDO MARASTI 144 L’immagine di copertina: HABELARD2 146 La vecchia serranda dell’edicola Progressive, in attesa di quella nuo- va in Via Galeazza nel quartiere Casteldebole a Bologna STELLA MANFREDI 148 NOTTURNO CONCERTANTE 152 In questo numero: MOTUS LAEVUS 156 (click sul titolo per andare alla pagina)

Le Rubriche di MAT2020 PRINCE 6 (click sul titolo per andare alla pagina) GRICE/ALEXANDRINE 10 LUCA CALABRESE 14 La Digital Art OUTSIDE IN 24 a cura di Cristina Mantisi BERNARD E PORSTI 26 UBI MAIOR 28 56 ZANOV 30 Metalmorfosi THE IKAN METHOD 32 a cura di Maurizio Mazzarella ANATROFOBIA 34 GRAVE-T CELESTE/CIRO PERRINO 38 69 di Alessio Secondini Morelli MARTA DE LLUVIA 44 New Millennium Prog AYREON 46 a cura di Mauro Selis ROSSOMETILE 64 AUSTRALIA parte 9 PEARL JAM 66 114 AMUZEUM 68 Psycomusicology 50 ANNI DALLA FINE DI BEATLES 70 a cura di Mauro Selis PROG METAL/JEFF WAGNER 74 PAZZIA QUOTIDIANA L’ACCORDATORE/MARCO “AMOS” SICCO 96 120 OTTONE PESANTE 102 Gioielli Nascosti IL CASTELLO DELLE UOVA 113 a cura di Riccardo Storti SAVELLI E NOSTRESS 123 GEORGE HARRISON 124 “Cloud Nine”

4 5 PRINCE:LIKE A (ovvero: il solco infinito)

Di Alessandra Murgese

Se dico “rolling stone”, a cosa pensate in prima La puntina sotto al culo di un panorama musica- istanza? le spesso vincolato all’inerte contemplazione del Se è vero che pietra che rotola non si copre di proprio perimetro ombelicale. muschio, Prince è IL simbolo (the Symbol) del MOTO PERPETUO in musica. Il solco infinito. Primatista mondiale nello spiazzamento di pub- Su di lui è stato scritto abbastanza. Talvolta anche blico, inclusi i fans più incalliti, si badi bene. in maniera superficiale. Accanito praticante di buona e sana regola: mai Un delitto non puntualizzare in questa sede al- riproporre la stessa pietanza, per quanto succu- meno uno degli aspetti più salienti, ossia cosa lenta. rappresentasse realmente Prince. A prescindere Pubblicare “Around the world in a day” mentre dalla sua stessa musica e dai gusti personali di un certo disco color porpora sta ancora mieten- ciascuno. do vittime illustri in classifica era una scelta com- mercialmente da kamikaze. Era l›opposto della sedazione musicale. Una scelta à la Prince. Dell›intorpidimento auricolare. La sottoscritta avrebbe voluto assumere sem- L›evoluzione costante di una specie musicale al- bianze volatili (una colomba, ça va sans dire) ed trimenti in estinzione. appollaiarsi sul davanzale della sala Warner dove L›hanno definito ‹›genio››. Sciocchezze! il megadirigente sta ascoltando, per la prima vol- Il termine è riduttivo, poiché statico. Dici ‘genio’ ta, le tracce di “Around the world in a day”. Ten- e già l’hai incasellato, etichettato. Nossignori. tando probabilmente di farsene una ragione, la Era casomai il Filippo Tommaso Marinetti di testa fra le mani ed un travaso di bile incomben- un›arte musicale mai ferma, che faceva della ra- te, nella migliore delle ipotesi. pidità, dell›irrequietezza intesa come brama di Quel vinile stava infatti a “Purple Rain” come conoscenza, sperimentazione e diffusione la pro- “Blonde on Blonde” a “The Freewheeling …”. pria ragion d›esistere. 6 7 Arduo stabilire la categoria merceologica di ap- rean DMC-12, e programmatela sul 15.3.2004. partenenza, poiché Sua purpurea maestà era Dopo la rotonda, sempre dritti destinazione New multitasking: occorre ragionare al contrario e York, Rock’n roll Hall of Fame, serata tributo a chiedersi piuttosto quale genere musicale non George Harrison. Arrivate pure a 3 minuti e 28 andasse annoverato fra le sue adozioni. dall’inizio dell’esecuzione di “While my Redigete pure la mancolista: defalcando rock, gently weeps”. , , rhythm›n blues, soul, musica classica, Dopo, piangerete anche voi assieme alla chitarra. dance, techno, rap, pop, hip hop, celo celo man- E già che siete lì, fatemi sapere dove acciderba è ca… resterebbero (forse) tarantella e sirtaki. Ma atterrata la Telecaster, dopo il lancio finale. Ma non siatene così certi. forse è ancora là, in alto da qualche parte. Suoni mescolati e tra loro fusi, alla fine mai eti- chettabili. Niente confini, niente muri. Solo pon- Ma sto leggermente uscendo dal seminato; suc- ti. cede, quando la materia è tanta, troppa. In questo il piccoletto asfaltava chiunque. Qualche peccatuccio sonoro l’ha pur inanellato, Vendete vinili? Eccellente: siete una specie da tu- quasi a ricordarci che anche lui è mortale. Talvol- telare, come il cercopithecus diana. E ditemi: so- ta tracotante, discontinuo; in alcuni LP il risultato pra a quale scaffale avete collocato i suoi? Siete finale poteva risultare inferiore alla somma delle ricorsi all’alfabeto, poveri mortali. E allora, lettera singole parti. ‘’P’’? Illusi. ‘T’ come Tafkap. Anzi, no: ’S’ come Capita, quando si è munifici. E Sua maestà era Symbol. Finché alla fine, logorati, avete provato portatore sano di un’impellenza espressiva che a rappresentare graficamente l’irriproducibile lo- sgorgava, copiosa, da un rubinetto sempre aper- gogramma. to. Si gioca, ma capite che nemmeno l’anagrafe ci ha fornito stabili certezze… Che pena certe blasonate ugolette nostrane an- corate da decenni ai propri collaudati, triti e pre- Mi piace pensare che non utilizzasse uno stru- vedibili quattro accordi (li mortacci loro) mento per ricreare i suoni che popolavano la sua Mai un guizzo. Mai una sperimentazione. testolona afro. È questo che chiede il pubblico? Anche. Può es- No. sere. Arrivo a concepire che certe sonorità le materia- Ma anche il neurone, alla pari del quadricipite, va lizzasse direttamente. stimolato. educato. Non solo accondisceso. Quasi il suo pensiero si facesse carne e materia E con il principe - come Sergei Bubka dopo un sal- pur restando invisibile, impalpabile e sospeso, to - l’asticella andava sempre riposizionata verso fluttuante nell’aria. l’alto. Millimetro dopo millimetro. In attesa di poterlo circoscrivere, cesellare, pren- dere a scalpellate (ehm, plettrate) ed infine libe- Ecco perché è così saliente parlare ancora di lui, rarlo. oggi. Che lo si amasse, detestasse o ci fosse del Per renderlo finalmente, visibile, divulgabile e tutto indifferente, ci ha lasciato un’eredità im- fruibile. portante. Da custodire e tramandare. La sua chitarra come uno scalpello per un David già presente, carnale e scalpitante prigioniero Se dico “rolling stone” a cosa pensate, adesso? nel blocco compatto in attesa del Michelangelo Bravi. Giù la puntina ora, e che il solco scorra. che lo liberi del marmo in eccesso e gli conferisca All’infinito. vita.

A proposito: Prince era, anche, un guitar hero. Ogni tanto qualcuno lo dimentica. Servisse un ripassino, montate sulla vostra DeLo- 8 9 ALEXANDRINE un capolavoro di Grice di Oscar Piaggerella

Nella storia del rock inglese molti “cantautori so- litari” hanno saputo fondere magistralmente te- sti poetici con la musica di stupefacenti musicisti, i quali hanno portato il loro contributo in manie- ra tangibile alla riuscita del disco, coniando così capolavori di inestimabile bellezza. Tanto per citarne qualcuno del passato: negli anni ’70 lo fece John Martyn in Solid Air, Inside Out e One Wolrd, dove compaiono al suo fianco Danny Thompson dei Pentangle, Steve Winwood dei Traffic, Dave Mattack e Dave Pegg dei Fariport Convention. Negli anni ’80 David Sylvian coniò altri innumerevoli capolavori (vedi Brilliant Tree, Gone To Eath, Secrets Of Beehive, Dead Bees On A Cake, tanto per citarne alcuni) circondandosi anch’egli di strumentisti di altissimo pregio come Ryuichi Sakamoto, Mark Isham, Kenny Wheeler, 10 11 Robert Fripp, Holger Czukay, Jon Hassell, Steve spazi infiniti e “landscape” dalle molteplici pro- Jansen e ex compagni di avven- spettive sonore. La voce di Grice, entra con una tura dei , senza contare i due chitarristi modalità quasi recitativa, per lanciarsi andare poi americani quali David Torn e Bill Frisell e via di- in un canto romantico e melodico, scivolando poi scorrendo. nella seconda traccia: She’s In My Garden. Sull’ar- Nel 2015, dopo l’esordio con Propeller, esce Ale- peggio acustico e su un canto melanconico, entra xandrine di Grice: un capolavoro poetico che si alla tromba, con estrema precisione stilistica, il fonde, attraverso un “complice” e magico inter- nostro Luca Calabrese che ritroveremo in altri play con musicisti di cui parleremo durante lo brani nello scorrere del disco e del brano stesso, scorrere della recensione del disco. intrecciandosi con il contrabbasso di Al Swainger Va subito detto che Alexandrine, a mio modesto e la pedal steel guitar di B.J. Cole. In Eclipse, un parere, è una gemma di art rock di particolare brano dal ritmo ipnotico, si nota il deciso inter- bellezza ed eleganza. Già il titolo stesso e la co- vento nel disco di Richard Barbieri. Un florilegio pertina dell’album sono un esplicito riferimento al sogno di pochi secondi, vede Grice e Jansen alla pietra preziosa che veniva inserita su gioielli, in duo in Flaw 1. Mentre un canto libero su di principalmente in Egitto, agli inizi del ‘900. È una un fluido tappeto sonoro, caratterizza Leftside; pietra cangiante che va dal verde bluastro alla altra breve perla del disco. La e il violino luce diurna al rosso violaceo alla luce artificiale introducono Grice in una interpretazione voca- notturna. le intimisticoa in The Magic Of Changing Colours Il disco, composto da dodici tracce, si apre con il (alexandrine effect). I ritmi sincopati, intramez- brano che dà il titolo all’album, con le ritmiche zati da voci e tappeti sonori elettronici, tornano sincopate tipiche di Steve Jansen alle percussio- in 12 Syllabes per lasciarci poi alla meravigliosa ni, per dare modo alla chitarra di Grice di aprire Flaw 2 (silica) dove Luca Calabrese dona il meglio

di sé alla tromba con atmosfere dal sapore nujazz tre agli artisti sopracitati, sono presenti: Hos- nordeuropeo. Incomplete è una tipica ballad art sam Ranzy alle percussioni, che abbiamo avu- rock intramezzata da passaggi progressive che to modo di apprezzare in passato anche nella scaturisce dal genio di Grice. colonna sonora Passion di Peter Gabriel, Joe Sarà nuovamente la tromba di Calabrese ad ac- Breban, in alternanza con 05 Ric, alla batte- compagnarci nello scorrere dell’ascolto di Frozen ria, le voci di Maria Kamba Peters e Suzan- Water, cesellato anche dalla pedal steel guitar di ne Barbieri e Matt Calder all’ hang drums. B.J. Cole; altro gioiello dell’album dove troviamo Dopo Alexandrine, nel 2019 Grice farà uscire un il nostro cantautore inglese accompagnarsi an- altro capolavoro a suo nome, dal titolo One Thou- che al pianoforte. sand Birds di cui mi riprometto di parlarne in futuro. Un’altra struggente ballata è Clear, Conscious And Free. L’epilogo dell’album Flaw 3 (fractal), Jim Peters, in arte Grice, proviene da South Grice lo lascia alla sensibilità di B.J. Cole. La sua London dove ha frequentato il Croydon Art pedal steel gutar traccia rotte sonore di stupefa- College. La sua avventura musicale iniziò suo- cente bellezza e oniricità. nando in numerose band e, in seguito, diven- In questa poetica testimonianza sonora, ol- ne chitarrista e frontman del gruppo post-punk 12 13 Dialogando con LUCA

CALABRESEdi Oscar Piaggerella

Come estimatore della musica penso che, quan- do ci si imbatte in un disco che appassiona ed en- tusiasma, venga quasi naturale poi, la curiosità di approfondire la conoscenza dei musicisti che lo hanno realizzato e di tutti i retroscena che hanno portato alla sua concretizzazione. Personalmente, essendo da sempre impegnato professionalmente e intellettualmente in am- bito culturale, nelle arti visive prima ed ora, da oltre un decennio, nella gestione di un negozio che promuove musica specializzata, ho avuto la fortuna di aver potuto incontrare nella mia vita, molti degli autori e dei personaggi che ho amato e stimato sia nel campo musicale che nell’ambito delle arti in senso lato. Qualche anno fa, dopo l’uscita sul mercato di- scografico dell’album: “Alexandrine” (2015) di Grice, in una luminosa mattina di primavera, vidi entrare nel mio negozio Luca Calabrese; il quale, con molta gentilezza, si presentò. Da allora nac- que una sincera amicizia, consolidatasi nel tem- po. Ebbi modo di conoscere la tromba di Luca proprio nel cd sopracitato.

14 15 Un suono morbido e determinato nella sua pre- Luca, quando è iniziata la tua passione per la ne per suonare e guadagnarmi da vivere, cosicché cisione esecutiva, sostanziale nelle atmosfere di musica? nel 1980 cominciai a suonare in un gruppo profes- tutte le incisioni a cui partecipa. sionale da ballo: venerdì, sabato, domenica po- Dopo quel primo incontro, evolutosi nel tempo “La mia avventura nel mondo della Musica co- meriggio e domenica sera, per un anno, al Circo- in sincera amicizia, è scaturita questa idea di mincia nell’autunno del 1974. L’occasione è un lo Dopolavoro della famigerata Eternit di Casale pubblicare qui, su Mat 2020, alcuni frammenti corso musicale ad orientamento bandistico tenu- Monferrato. Quello fu il mio vero primo lavoro”. dei nostri dialoghi sulle sue esperienze musicali. to dal Maestro Giuseppe Intimo che si sarebbe tenuto nei locali della scuola in cui frequentavo Mi stai incuriosendo Luca, vai avanti… la quarta elementare. Circa un anno più tardi, dopo tanto solfeggio parlato e cantato mi viene “L’importante passo successivo avviene nell’au- messo in mano un flicorno in Mi bemolle, simi- tunno dell’82. Una Big Band (amatoriale ma con le alla tromba, usato nelle bande per coprire il alcuni musicisti professionali) di Asti cercava ruolo della soprano dell’opera lirica. Solo in se- trombettisti e, per un caso fortuito, venne fatto guito passerò alla tromba e dopo i tre anni di corso e relativo esame, mi iscriverò al Conserva- il mio nome. Con quella Big Band accompagnam- torio Antonio Vivaldi di Alessandria. Era il 1977”. mo Gianni Basso in un concerto. Nell’autunno del 1983 Gianni Basso si congedava dall’Orche- E poi…. Come ti sei avvicinato al jazz? stra RAI, tornava a vivere ad Asti e cominciò a prendere in mano la direzione di quella Big Band. retta prima cinque poi sei giorni alla settimana per cinque anni. Un’esperienza incredibile per “Più andai avanti con gli studi classici più venni Posso dire che, grazie a lui e alle prove settima- nali, ho imparato il linguaggio del jazz e sono en- me che arrivavo dalla campagna e mi trovavo a attratto dalla musica jazz e, con alcuni amici co- frequentare ambienti televisivi ed a conoscere i nosciuti in conservatorio demmo origine ad un trato in quel mondo passando dalla porta prin- cipale. Quello che era un mio grande desiderio, personaggi più svariati della scena: attori, attrici, gruppo che definimmo una sorta di big band. Non cantanti ecc, ecc. Avevo ventitré anni e per me era una big band vera e propria per questione di l’orchestra, la sezione, erano diventati realtà. In quei anni i concerti furono molti, spesso accom- tutto questo era un’esperienza prima ancora di organico, ma ne ricalcava il suono del repertorio essere un lavoro. Era un impegno notevole che classico. Nel frattempo, colsi al volo ogni occasio- pagnando grandi solisti come Toots Thieleman. Johnny Griffin, Benny Bailey e tanti altri. Suonavo lasciava poco spazio ad altro, ma io riuscivo a da Lead e a soli vent’anni mi assumevo respon- continuare ed a onorare gli impegni con la Big sabilità importanti in seno all’orchestra. Nell’85 Band di Gianni Basso, che nel frattempo aveva registrammo Miss Bo, il primo album della AT spostato il baricentro proprio a Milano. E pro- Big Band di Gianni Basso e quel disco contie- prio a Milano nacque la nuova collaborazione ne la registrazione del mio primo solo di jazz”. fra Gianni Basso e Tullio De Piscopo che diede origine a quello che considero il miglior perio- Navigando in rete, spesso mi sono imbattuto do della Big Band (in cui ho militato per venti- in spezzoni di filmati che ti vedevano suonare sette anni). Dopo gli anni della RAI e delle reti all’interno di orchestre televisive… Mediaset cominciai a suonare salsa in una band

“Si, in quegli anni cominciai a suo- nare in altri ambiti orchestrali uno dei quali era l’orchestra ritmo sin- fonica diretta dal M. Fred Ferrari. Grazie a queste frequentazioni, re- gistrando in uno studio di Tortona, conobbi il fisarmonicista Gianni Co- scia il quale, pochi mesi dopo, fece il mio nome a Dino Siani per l’orche- stra di “Mezzogiorno è…” program- ma di Gianfranco Funari in onda su RAI2 a mezzogiorno. Così cominciò il mio percorso televisivo: in di- 16 17 incontrerò Richard Barbieri e mi troverò a divi- sfuggire da chi cercava collaborazioni per sfrut- dere il palco con lui e David Torn. Dopo di che tarne la fama, si è sentito tranquillo e apprezza- registrerò per il nuovo album di Grice Alexan- to come musicista sicuro del fatto che suonassi drine. con lui per la musica che proponeva e per il suo modo unico di suonare il basso e non perché era Di “Alexandrine” di Grice ne parlerò poi… recen- un personaggio famoso a livello mondiale. Ognu- sendolo su questo stesso numero di Mat2020. no ha le proprie legittime paranoie ma le sue mi Luca, Mi stai parlando di musicisti che amo sono subito sembrate più che giustificate. Il no- profondamente e che spero un giorno di poter stro è stato subito un incontro fra persone. Un conoscere personalmente e manifestare la mia giorno, durante le prove, mi ha preso in disparte stima a loro con una forte stretta di mano. Che per dirmi che la mia presenza nel suo progetto, di ricordi hai di loro? cui si parlava in quei giorni, era imprescindibile. Il gruppo oltre a me, prevedeva la partecipazione “Più che di ricordi ti parlerei di loro, del loro di Markus Reuter alla Touch Guitar e Pat Maste- modo di essere e del perché ci si è trovati così lotto alla batteria. Purtroppo, però Mick si è am- bene l’un con l’altro. Ti parlo di musicisti cui malato quasi subito e dopo pochissimo tempo è sono molto legato per i motivi più vari. Il primo “volato via”. Il nuovo gruppo di Mick Karn è rima- è sicuramente Mick Karn (ex Japan, ndr.) con cui sto un bellissimo sogno. ho avuto un ottimo rapporto sin dal primo mo- Qualche anno dopo, all’IB Expo 2013 mi ritrovo mento forse proprio per il fatto che prima che a dividere la scena, la sala prove, il ristorante e il ci incontrassimo ignoravo bellamente chi fosse. bar con Richard Barbieri (ex Japan, ndr.) e David Mick non era parte del mio background cultura- Torn (ex Everyman Band, ndr.). David lo conosce- le e lui, così conosciuto nel mondo e attento a vo per le sue innumerevoli collaborazioni (fra le latina formata da musicisti provenienti un po’ fosi Trio. Grazie ad alcune registrazioni veniamo da tutto il mondo latino-americano e da alcuni scelti per un progetto culturale della Provin- italiani. Uno degli italiani era il trombonista Bep- cia di Asti e della Contea dell’Halland in Svezia. pe Caruso che di lì a poco mi portò a conoscere Due scuole d’arte e sei musicisti, tre italiani e Daniele Cavallanti, Tiziano Tononi ed a suonare tre svedesi. I tre musicisti svedesi erano il fulcro nel “Jazz Chromatic Ensamble” di Angiolo Ta- della band progressive Isildurs Bane. Da lì nac- rocchi (recentemente scomparso). Era il 1995 e que una collaborazione fra i due gruppi ed oggi questo rappresentò il mio incontro con un altro sono orgogliosamente parte di Isildurs Bane. me. Dopo tanti anni di mainstream, mi trovai nel Piccoli tour in Svezia e in Italia e poi nel 2005 la mondo dell’improvvisazione, della contempora- prima edizione dell’IB Expo, un evento che pre- neità, del free jazz ed io ebbi modo di scoprire vede una settimana di prove in cui si lavora sul che avevo una quantità incredibile di storie da materiale di ogni musicista coinvolto e che sfo- raccontare. Erano gli anni del JCE, dei Nexus, dei cia poi in un concerto di tre ore. Il teatro dell’e- progetti guidati da Cavallanti o da Tononi, del vento parte dalla sede degli IB nel Kulturhuset di mio esordio con l’Italian Instabile Orchestra”. Halmstad. Ospiti della prima edizione Mike Karn, Jerry Marotta e Tom Griesgraber. Da questo pun- Da cosa e come sono scaturite le tue molteplici to è partita la mia storia più recente. Anno dopo partecipazioni internazionali? anno IB Expo mi mette in contatto con realtà mu- sicali sempre nuove e il mio giro di collaborazioni “Alla fine degli anni ’90, dopo dieci anni passati si allarga sempre di più. Grazie a Markus Reuter, sul Lago di Como, torno a vivere nel Monferrato. incontrato nel 2006, e dopo alcune collaborazio- Qui incontro il contrabbassista Franco Ferruglio ni discografiche, conosco Lee Fletcher che sta e il chitarrista Christian Saggese con cui formo producendo Propeller, il primo album di Grice un trio di improvvisazione radicale; il Metamor- Petters, e mi chiede di parteciparvi. In seguito, 18 19 20 21 altre quella con Don Cherry) ma suonare con lui ponte fra la musica dell’ultimo album e le nuo- ba, un’idea diversa di musica. Il musicista che e soprattutto poter condividere intere giornate e ve idee di quello previsto per l’anno prossimo” sta fermo su sé stesso non può andare da nes- lunghe chiacchierate è stato un grande privilegio suna parte e quella per me è stata l’occasione che si è ripresentato più volte da allora. È uno Mi commuove sentire come li ricordi. Ora dim- per mettermi in un viaggio lento ma continuo di quei personaggi che donano molto di sé stes- mi qualcosa di te, della tua vita privata, dei tuoi che ha dato subito i suoi primi frutti. Posso citare si, che si mettono in gioco completamente, dal progetti futuri, sempre che ti faccia piacere -par Colours Not Find In Nature con , quale apprendere cose di cui ignoravi l’esistenza larne. Off The Radar e poi In Amazonia con Peter Ham- fino a un attimo prima e che scopri importanti mill. Tre album firmati Isildurs Bane che affian- per la tua crescita, musicale di certo, ma sicura- “Non so se ci hai fatto caso: nel 1975 comincio a cano l’intensa produzione con Richard Barbieri mente umana. David non è un chitarrista: è la suonare la tromba, nel 1985 registro il mio pri- e l’ultimo Grice. Un saggio amico anni fa mi di- chitarra, in tutte le sue forme. È il loop, è il suono mo disco di jazz, nel 1995 prendo ad esplorare ceva che avrei dovuto cercare l’originalità e ren- ed è il rumore, programmazione e casualità. È un gli ambienti musicali meno mainstream, registro dere riconoscibile il mio suono: se ancora non ci cane sciolto come lo sono io e, forse, è proprio Skydreams con il Jazz Chromatic Ensemble ed fossi arrivato, so di essere sulla strada giusta.” per questo che andiamo tanto d’accordo. Ma lui esordisco con l’italian Instabile Orchestra al jazz Grazie Luca… emana luce propria. festival di Tivoli. Nel 2005 il primo IB Expo che Per Richard Barbieri il discorso è leggermente di- come già raccontato, ha reso possibili svariate verso, perché diverso è il suo approccio alle cose collaborazioni e nel 2015, un problema di salu- della vita e alla musica, diverso è il carattere della te mi obbliga a fermarmi per otto mesi durante persona e quindi diverso è anche il modo di vive- i quali però non mi abbatto minimamente e di- re la musica e il palcoscenico. ventano un momento di profonda riflessione su Una delle cose che mi sono sempre piaciute di ciò che vorrò essere. Da lì è cominciata la vera Richard è che, in mezzo ad un mondo di musicisti rivoluzione attraverso la ricerca del mio suono, che si autoproclamano star (il mondo del cosid- un approccio completamente diverso alla trom- detto Jazz ne è pieno ma anche quello del Rock non scherza) lui continua a definirsi con orgoglio musicista professionista e su questo dovremmo ragionarci tutti un po› su. Richard è una perso- na estremamente gentile, timida, sensibile. È un maestro del minimale e, come già detto per Da- vid, lavorando con Richard mi sono reso conto di quante cose avevo da imparare da lui. Lui è uno che ti riporta sempre all’origine, al silenzio, al primo suono e questa è una condizione mentale prima ancora che musicale. Da trombettista ho sempre sentito forte la lezione di sul silenzio fra un suono e l’altro. Mettere in pratica questa lezione non è sempre così semplice per i motivi più svariati che vanno da un certo ego- centrismo alle immagini distorte che si possono avere di sé stessi. Richard mi ha dato modo di mi- gliorare sotto questo aspetto, imparando a lavo- rare con umiltà estrema come lui stesso fa quo- tidianamente e ho scoperto quanto può essere appagante diventare il colore che poi lui userà per dipingere la sua opera. La collaborazione ar- tistica con Richard Barbieri è stata finora molto prolifica con l’album Planet + persona, i cinque Ep della serie Variants e il nuovo Ep appena pub- blicato Past Imperfect / Future Tense che fa da 22 23 una band che sicuramente ha le idee chiare ma è Line up: OUTSIDE IN ancora priva di quella personalità necessaria per Mikey Brown: Vocals (and harmonies) / Lyrics / distaccarsi dalle pur ottime influenze di gruppi Synth / Keys / Guitar che negli ultimi anni hanno dato nuova linfa al Jonnie Barnard: “Karmatrain” movimento prog, un difetto comprensibile per Adam Tobeck: Drums un debutto, se pur dalla lunga genesi, e una Elliott Seung Il Park: Bass AAA Records speranza d’evoluzione per i successivi capitoli. Joe Park: Guitar Idee che non mancano anche nel presentare i brani grazie all’aiuto del regista Ashton Brown Additional Players: (fratello della cantante Mikey) con cui la band Graham Bell: Guitar on Let Me Go, Blue Dragon, ha creato una storia psichedelica attraverso tre The Lake, The Garden of Light, Mushrooms, Pass video musicali visibili sul loro canale : on the Flag, Man Behind the Curtain

https://www.youtube.com/user/outsideinnz/ Online: channels https://outsideinnz.wixsite.com/mysite http://www.facebook.com/outsideinnz Di Luca Nappo Un modo per introdurre questo progetto https://outsideinnz.bandcamp.com/ sicuramente interessante e da tenere d’occhio. http://www.aaarecords.com “Ascoltare le incisive e melodiche canzoni degli chitarristi ad alternarsi in line-up, ma nulla Outside In è come ricevere uno schiaffo in faccia funzionò bene fino al ritorno dello stesso Bernard e una carezza sulla spalla allo stesso tempo”. e la ritrovata alchimia grazie a un demo, ‘The Garden of Light’, che fu impreziosito dalle idee Questa è la descrizione del sound degli Outside del chitarrista ponendo le basi di partenza per il In che si può leggere tra le note informative della debutto ‘Karmatrain’ (su etichetta AAA Records) loro pagina facebook ufficiale, una nuova band in questo 2020 e la costituzione definitiva della proveniente dalla Nuova Zelanda che presenta band con l’ingresso del bassista Elliott Seung Il la propria proposta come alternative prog Park e del secondo chitarrista Joe Park. I due brani rock. Un’inquadratura nel genere decisamente citati si inseriscono perfettamente nel processo corretta mentre l’aggettivo nuovo per questo compositivo della band che finì per realizzare gruppo è pertinente fino a un certo punto. un concept. Infatti, l’influenza del ‘Siddhartha’ La loro storia ha inizio, infatti, una dozzina d’anni di Hermann Hesse, libro che Brown aveva letto fa dall’incontro tra il cantante Mikey Brown e durante una vacanza a Nizza dieci anni prima, fu il chitarrista Jonnie Barnard in una scuola di decisiva nelle liriche ed essendo temi abbastanza musica ad Auckland e non ci volle molto affinché universali si decise di “adottarlo” come base i due unissero le proprie influenze comuni e per l’album con ciascuna delle 12 canzoni che collaborassero nella band di Barnard, Crash-Test rappresentano uno dei 12 capitoli del famoso For Favorite Things, per poi adottare l’attuale testo. Inoltre, un caro amico di Brown, il fotografo moniker. La costruzione della musica che i due James Fyfe, scoprì che c’erano dei parallelismi amici avevano in mente però non fu un processo tra il suo progetto fotografico e l’album a cui semplice. Dopo la pubblicazione di un ep nel 2015 entrambi stavano lavorando e il risultato fu una con il contributo del batterista Adam Tobeck, serie di cartoline da allegare all’album contenenti Bernand lasciò perché il rapporto di lavoro era una foto per ciascun brano, più i testi, tra cui la diventato piuttosto difficile, come ricorda Brown: canzone ‘Ferryman’, che parla appunto di questa relazione d’amicizia. Musicalmente l’album segue “Avevamo bisogno di ripristinare i nostri confini il percorso tracciato da band come Riverside, e far crescere di nuovo il rispetto reciproco. In A Perfect Circle, Karnivool, e questo periodo ho scritto il demo di ‘Bridges’, una Radiohead, nulla di particolarmente nuovo, è canzone sull’accettazione quando qualcosa ha giusto dirlo, ma l’ascolto risulta piacevole e a fatto il suo corso, parla di ripartire e di non aver tratti suggestivo. Difficile rimanere indifferenti paura di ricominciare da capo.” a brani come ‘Echoes And Stepping Stones’, ‘Mushrooms’ e la conclusiva, introdotta dal La ricostruzione del progetto continuò per rumore della pioggia, ‘Man Behind The Curtain’ qualche altro anno, con diversi bassisti e ma manca varietà negli schemi compositivi per 24 25 BERNARD & PÖRSTI “Gulliver Sacrest Oy”

Anno: 2020

Di Valentino Butti

Accantonato momentaneamente il monicker musiche) ed Aldo Cirri, dei testi, come italiano “The samurai of prog” stante la temporanea è l’ottimo vocalist Marco Vincini (dei “Mr. indisponibilità di Steve Unruh (ospite in un Punch”). Una suite, divisa in sei parti, di altissimo brano), il duo Marco Bernard/Kimmo Pörsti profilo: sinfonica, articolata, che la voce di Vincini pubblica “Gulliver”, tratto dalla storia satirica di conduce in ambito genesisiano. Le tastiere Jonathan Swift pubblicata nel 1726. magniloquenti di Lacagnina fanno il resto, senza Al solito i titolari del progetto si “limitano” al dimenticare l’apporto decisivo del violino di contributo strumentale, lasciando ai numerosi Tsuboy Akihisa, del flauto di Olii Jaakkola e del ospiti il compito di elaborare musiche e liriche dei corno francese e della tromba di Marc Papeghin. sei brani che compongono l’album. Ospiti che, Le due chitarre (elettrica e classica) di Ruben nella maggior parte dei casi, appartengono ormai Alvarez e Rafael Pacha sono il punto esclamativo alla grande “famiglia Samurai”, avendo collaborato su una composizione davvero eccellente. “The a molti degli album precedenti. La formula si giants” (Mimmo Ferri, l’autore delle musiche) è conferma di successo e, malgrado la frequenza uno strumentale di ampio respiro con qualche delle pubblicazioni, la magia e l’ispirazione frammento jazzy apportato dal sax di Arnold, rimangono sempre elevate. L’album si apre con protagonista, assieme al robusto comparto e Steve Unruh (anche al violino) a cui spettano a dare un seguito allo splendido album che lo “Ouverture XI”, un brano strumentale composto ritmico, del brano. Molto bello il finale con le sezioni, rispettivamente, in italiano ed in vedeva protagonista a metà degli anni ’90 ) da Andrea Pavoni (tastiere, dei Greenwall), dal l’elettrica di Carmine Capasso a prendersi gli inglese. È proprio il violino di Unruh ad aprire sono uno sfavillante florilegio di tastiere che gusto classicheggiante, con una sezione ritmica applausi. Più “faticoso” lo sviluppo di “The land magnificamente il pezzo. Qualche nota delle chiude più che degnamente “Gulliver”. Un buon rocciosa (Bernard al Rickenbacker, Pörsti alla of the fools” (Alessandro Di Benedetti dei “Mad tastiere di Luca Scherani ed ecco emergere la album, a tratti ottimo che conferma la bontà del batteria), un delicato “solo” dell’elettrica di Kari Crayon” ne è l’autore) che manca di un “quid” particolare voce di Galifi la cui contrapposizione progetto “Samurai” che è già al lavoro con un Riihimäki e un prezioso contributo del sax di melodico che ne possa migliorare l’impatto, vocale con quella di Unruh rappresenta il tratto nuovo dedicato alle “Cronache di Marek Arnold (Seven Steps to Green Door, tra malgrado le “graffianti” chitarre di Massimo saliente dell’intero brano. Le tastiere dell’autore Narnia”. gli altri). “Lilliput suite”, sono diciotto minuti che Sposaro e Federico Tetti e le giudiziose digressioni sono spesso in primo pur lasciando spazio La solita confezione di lusso e la splendida dovrebbero mettere d’accordo tutti gli amanti tastieristiche offerte dall’autore. “Gulliver’s ad un breve guitar-solo di Marcella Arganese copertina di Ed Unitsky fanno da corollario, come del . Gli autori (come per tutti fourth travel” (testi e musiche di Luca Scherani, (Ubi Maior). I tre minuti gioiosi di “Finale” sempre, al lavoro dei musicisti. i brani presenti) sono ancora italiani: Oliviero “La coscienza di Zeno”) vede all’opera due (autore Alessandro Lamuraglia - “Il trono dei Lacagnina (tastiere, “Latte&Miele”, autore delle cantanti: Stefano Galifi (“Museo Rosenbach”) ricordi”, a tal proposito lo invitiamo caldamente 26 27 nello specifico il cantato di Moi risulta unpo’ facile realizzazione. La formazione si dimostra, UBI MAIOR forzato e vicino ai suoi limiti, è un bel new prog però matura ad ogni soluzione e piano piano si sta agile che si impreziosisce non poco grazie agli ritagliando uno spazio importante nel panorama “Bestie, uomini e Dei” inserti di violino dello stesso cantante. “Misteri “progressivo” italiano. Bravi. di Tessaglia” esordisce in modo molto delicato Etichetta:AMS Records con piano, voce e violino ad accarezzare il tutto. UBI MAIOR-Bestie, Uomini e Dèi Anno: 2020 La band comincia poi a mostrare i muscoli con AMS Records | BTF Vinyl Magic una ritmica serrata (il duo Giardino/Di Caprio) [6 tracce | 45.36 minuti] che anticipa il “solo” tagliente della Arganese e poi di Manzini. Il brano spicca poi il volo sul Formazione: finale con la voce di Moi e la chitarra a chiudere. Mario Moi: vocals, , trumpet Un accentuato lavoro percussivo caratterizza le Gabriele Manzini: keyboards, prime battute di “Wendigo” (un essere malvagio Marcella Arganese: electric, acoustic guitars della mitologia algonchina) che, malgrado un Gianmaria Giardino: bass Di Valentino Butti buon interplay violino/tastiere, non decolla Alessandro Di Caprio: drums appieno dal punto di vista melodico e risultando, nel contempo, eccessivamente “verboso”. Un INFO: piccolo inciampo, insomma. “Fabula sirenis” http://www.ubimaiorweb.com è un gioiellino particolare: il cantato in falsetto http://www.facebook.com/ubimaiorweb di Moi, a dimostrazione di doti non comuni, Che c’è di meglio che festeggiare i venti anni dalla storia che si andrà a raccontare. In un album aperture sinfoniche che fanno molto new prog, fondazione (il primo album, “Nostos” è, invece, di valore pressoché omogeneo, spiccano due cosi come gli interventi dell’elettrica, pause ad del 2005) regalandosi e regalandoci un nuovo opere su tutte: lo strumentale “Nessie” e la effetto e pronte e stuzzicanti risalite strumentali. lavoro? Devono averla pensata così i cinque Ubi title track posta in coda alla raccolta. La prima, Davvero bello. Maior nel pubblicare “Bestie, uomini e ”Dei , dopo un bell’inizio aggressivo in cui tutti gli Abbiamo, dunque, una prova davvero riuscita quarta release di una carriera non molto prolifica strumenti offrono il loro contributo, si muove su da parte della band milanese che ha saputo, (anche se gli standard attuali non possono certo coordinate quasi fusion con la tromba di Moi a mantenendo integra l’anima delle origini, essere quelli di una volta ) ma di sicura qualità. “danzare” sopra tutti, assecondata dalla chitarra realizzare un album di “canzoni”, molto ricche Della formazione di “Nostos” sono rimasti il della Arganese per gli inserti più heavy e dallo ed articolate, ma fruibili e non “cervellotiche”. cantante Mario Moi (pure tromba e violino), hammond di Manzini. Territori relativamente Se nelle suite, infatti, ci si può permettere il tastierista Gabriele Manzini (per l’occasione nuovi per il gruppo, ma affrontati con cura e ogni tipo di “avventura” (sovente allungando anche al flauto) e il batterista Alessandro Di gusto tanto che ci piacerebbe fossero esplorati inevitabilmente il “brodo”), nei pezzi più concisi Caprio. Da “Incanti biomeccanici” si era aggiunta con ancora maggiore convinzione nel prossimo bisogna focalizzare gli interventi ed essere subito Marcella Arganese alla chitarra elettrica, mentre futuro. Le ritmiche spezzettate ed ulteriori ricami incisivi nella proposta, il che non sempre è di con “Bestie…” notiamo l’ingresso di Gianmaria di synth abbinati ai “graffi” dell’elettrica chiudono Giardino al basso in vece di Gualtieri Gorreri. un brano di altissimo livello. La title track, che Avevamo lasciato la band con “Incanti affronta la vicenda di Teseo ed il Minotauro, ha biomeccanici”, del 2015, composto di due lunghe invece un efficace impatto lirico, con Moi molto suite ed altri due brani sempre intorno ai dieci “presente”al microfono, buoni spunti della sei minuti, la ritroviamo ora in versione più concisa corde di Marcella Arganese e Manzini che si con sei nuove composizioni (la più lunga delle lascia coinvolgere con “solos” tra l’heavy ed il quali sfiora i dieci minuti) per quarantacinque più romantico e rassicurante new prog. Eccellenti di durata complessiva ed una “sintesi” narrativa anche gli intermezzi acustici tra arpeggi di convincente in quasi ogni pezzo. Un album legato chitarra, flauto e piano in cui si inserisce il cantato da un fil rouge rappresentato dal “mistero” nel soffuso di Moi. L’etereo e dilatato finale è la senso più ampio del termine: figure arcane, ciliegina sulla torta a coronare una delle migliori persone “diverse”, animali di cui si favoleggia composizioni mai prodotte dal gruppo. Se questi l’esistenza, mostri assetati di sangue. due brani rappresentano la punta dell’iceberg, Ogni brano, oltre ad essere accompagnato dalle anche le altre quattro rimanenti composizioni liriche, presenta brevi note esplicative della non deludono le aspettative. “Nero notte”, 28 29 re meglio noi stessi e gli altri, si parla al plurale respiro. Rafforzare il debole tramite la bellezza. Si ZANOV sebbene Zanov non utilizzi testi per descrivere può e si deve. gli ambiti. Un esercizio di umiltà utile a tantissi- Apollinaire sosteneva: “Mettere ordine nel caos, “Chaos Island” mi di noi. “Phase Space Island” non ha perimetri, questo è creare”. Chi ne è capace, si faccia avanti confini, contorni, ma ha un’urgenza sonora così e viva (anche) per gli altri. Abbracci diffusi. particolare da poter essere considerata infinita. Il “dopo” a portata di cervello. “Instability Island” ci fa fluttuare nella (sulla) nostra parte oscura, per www.zanov.net osservarla e capirla meglio. Un esorcismo onirico www.facebook.com/zanov.music che ha gli stilemi della guarigione. Ognuno di noi www.youtube.com/c/ZanovMusic può effettuarlo, siccome siamo anche i dottori di soundcloud.com/zanov-1 noi stessi. E poi: liberazione. “Emergence Island”, zanov.bandcamp.com per ora, ma solo per ora, è l’ultima isola da esplo- zanov.hearnow.com rare: riverbero di situazioni in divenire che lascia- Di Andrea Pintelli no stupiti. Sanare l’ignoto eliminando il pericolo, per ricavarci il dovuto affetto per far proseguire il

All’improvviso si è in un’altra dimensione, non to nel 2016 da “Open Worlds”, e nel gennaio di sapendo come ci si è arrivati o, magari, già con- questo funesto 2020 il suddetto “Chaos Island”, dotti da un’entità sconosciuta. Fantascienza? No. in un flusso creativo che pare ora inarrestabile. Disturbi psicologici? Nemmeno. Arte, sì. Eccome. Questo lavoro composto da sette tracce, si basa Pierre Salkazanov, in arte Zanov, prova a portarci sulla famosa “teoria del caos”, da cui comunque in un’altra parte del suo (nostro) universo attra- Zanov ha tratto ispirazione durante tutto il suo verso il suo nuovo disco intitolato “Chaos Island” percorso creativo. Ma ora essa è posta al centro di recente pubblicazione. “Prova” nel senso che del discorso, quindi la si può immaginare come solo coloro che saranno propensi a lasciarsi an- una base di partenza, perché comunque da qual- dare all’altrove, potranno godere dei frutti, dei che parte bisogna pur decollare. Certamente colori e delle sensazioni che lui sa disegnare at- rapportare una teoria fisico-matematica alla Mu- traverso la Musica. sica non è cosa semplice, anzi. Forse nemmeno Artista di lungo corso, pioniere dei suoni elettro- comprenderla. A maggior ragione si deve essere nici di matrice francese fin dagli anni Settanta, ri- attratti da cotanta arte. Avete presente la banali- lasciò tre album fra il 1976 e il 1982, “Green Ray”, tà? Ecco, Zanov è l’assoluto opposto. “Moebius 256-301”, “In Course Of Time”, diven- Nulla è episodio a sé stante: “Edge of Chaos tando uno dei riferimenti di tale ambito musica- Island” apre le danze, ma profuma dell’ultima le, al pari dei molto più famosi Jean-Michel Jarre stazione di “Open Worlds”, in una soluzione di e Vangelis, attraverso un utilizzo incredibilmente continuità rivelatrice di un non-luogo realmente creativo dei suoi amati sintetizzatori, coi quali esistente, e non solo nelle nostre menti. “Incep- produsse suoni spaziali, armonici, liquidi. Di fatto tion Island” ci fa galleggiare dolcemente in una indicò una nuova via, basata su un uso straordi- condizione di sospensione attraverso un sapien- nario della melodia associata alla sua perfezione te dosaggio di suoni sconosciuti, ma comunque a tecnico-esecutiva. Un vero innovatore, descritto noi comuni. Basterebbe (ri)conoscersi. “Strange da molti come la risposta francese alla musica co- Attractor Island” diviene dinamismo, corsa sen- smica tedesca. Poi lo stop durato trenta anni, du- za l’utilizzo degli arti, tant’è che chiusi gli occhi si rante il quale pensò e ripensò la propria strada, può essere ovunque. Anche qui, dove il “dove” a lungo evidentemente. Nel 2010 il ritorno sulle non ha importanza. “Three Body Island”, altra scene con diversi concerti applauditissimi e la isola in cui l’atmosfera si fa più cupa, misteriosa, pubblicazione nel 2014 di “Virtual Future”, segui- forse austera. Quasi un modo per comprende- 30 31 il primo, più dolce (a tratti struggente) il secon- The Ikan Method do. TRACKLIST “Changes” è il pezzo conclusivo dell’album. Il 1. The Great Opening testo parla del senso di frustrazione di chi vive 2. The Journey nel mondo d’oggi e della voglia di cambiamenti 3. No More Lies positivi (“I am so confused … I just want to get 4. The Long Way To Madness “Blue Sun” out of here”), mentre la musica, prima più rifles- 5. The Storm siva e poi epica, si abbina perfettamente ai temi 6. Golden Cage (2020, MA.RA.CASH RECORDS) trattati. 7. Time Lost 8. Blue Sun Al termine dell’ascolto di Blue Sun devo dire che 9. Changes questo lavoro di Luca Grosso e dei suoi compa- gni d’avventura mi ha colpito molto positiva- LINE - UP mente. I temi musicali sono intriganti con -ar Davide Garbarino - Voce rangiamenti in equilibrio tra progressive rock Marcello Chiaraluce - Chitarra Di Evandro Piantelli e metal, senza l’uso esagerato di tastiere che Fabio Zunino - Basso spesso caratterizza il primo, ma anche evitando Luca Grosso - Batteria/Tastiere certi estremismi chitarristici del secondo. Ag- giungo che, a volte, nei dischi dei gruppi italiani OSPITI Luca Grosso (classe 1972) è un musicista dalla nando sonorità classiche con altre decisamente un punto dolente è la parte vocale. Non è il caso PJ Abba – Tastuere in “Time Lost” lunga esperienza, che ha partecipato a innume- più moderne, creando una miscela interessante. di questo lavoro dove la voce potente di Davide Giacomo Grosso – Flauto in “The Storm” revoli progetti. Ha fatto parte dei Projecto e dei Si parte con “The great opening”, un brano ma- Garbarino si dimostra sicura su tutti i registi. Beggar’s Farm, ha suonato a lungo col cantau- estoso dove sorprende l’equilibrio nell’uso degli Nel complesso un disco decisamente riuscito CONTATTI tore Aldo Ascolese e ha collaborato col musici- strumenti. Ottimo l’assolo di chitarra ricco di che si ascolta con grande piacere e che, al con- www.theikanmethod.com sta Vincenzo Ricca a due capitoli di The Rome sfumature hard rock nella parte finale del bra- tempo, ci fa riflettere sul nostro modo di vivere. https://www.facebook.com/theikanmethod Pro(g)ject, fino ad arrivare ai Mindlight, band no. Dopo quello che è successo negli ultimi mesi, [email protected] di metal-prog di cui sta per essere pubblicato il La successiva “The journey” (interamente stru- forse, è veramente arrivato il momento di fare primo lavoro. mentale) vede un maggior utilizzo delle tastiere dei cambiamenti. Musica e liriche scritte da Luca Grosso e si avvicina di più alle atmosfere cupe degli IQ, The Ikan Method, invece, è una creatura per- con la chitarra che ricorda ai primi . Ta- sonale di Luca, che lo stesso ha costruito racco- stiere di impronta Genesis caratterizzano, inve- gliendo un pugno di amici musicisti e per la qua- ce, “No more lies” un brano il cui testo parla del- le ha scritto tutte le musiche ed i testi, suonando la crisi (morale/ambientale/sociale) del mondo la batteria e le tastiere. Il leitmotiv del disco è di oggi (ci si chiede: “What kind of world are uno sguardo malinconico sulla nostra società, we leaving to our sons?”). Una bella canzone, dove imperversa la tecnologia, ma dove l’uomo con molti cambi di ritmo. Segue“The long way è sempre più solo (il titolo Blue Sun – sole triste to madness”, un altro pezzo strumentale che, a – racchiude perfettamente il messaggio del di- mio parere, deve qualcosa ai Rush. sco) e solo con la volontà di un vero cambiamen- “The storm”, con i suoi 9’.05” di durata, è il brano to nel nostro modo di vivere potremo migliorare più lungo dell’album e vede la presenza del de- le cose. lizioso flauto di Giacomo Grosso. Sonorità mol- to seventies in un pezzo che gli amanti del prog Abbiamo detto che in questa sua avventura Luca classico apprezzeranno sicuramente. “Golden ha coinvolto una serie di compagni di viaggio. cage” racconta della vita frenetica dell’uomo Vediamo chi sono. Il chitarrista Marcello Chia- moderno passata a correre nella ricerca di un raluce (M. Chiaraluce Band), il cantante Davide benessere fittizio che lo porta a vivere, appun- Garbarino (Mindlight), il bassista Fabio Zunino to, in una gabbia dorata. Una canzone dal testo (Shadows of steel), nonché gli ospiti PJ Abba alle amaro, caratterizzata da un bel gioco di tastiere. tastiere e Giacomo Grosso al flauto. Uno dei pezzi più stimolanti del lavoro (https:// www.youtube.com/watch?v=VuZdMLKzUyU). Il disco degli Ikan Method si inserisce nel filone “Time lost” e “Blue sun” (brano che dà il titolo al del rock progressivo con venature metal, abbi- disco) sono altri due brani strumentali, più rock 32 33 mentre la voce sussurrante di Cristina, nella disegnati dalla chitarra, dal basso, dagli armonici Anatrofobia parte iniziale del brano e nel finale, fino alla e dai suoni elettronici finemente calibrati di Paolo totale solitudine prima del vuoto al termine della e Luca, mentre la batteria di Andrea scompone e “Canto Fermo” traccia, recitava le bellissime parole di una lirica ricompone ritmiche sottintese incrementando la di Mark Strand, poeta canadese che ci ha lasciato grande quanto delicata ricchezza dei timbri e dei nel 2014, “Keeping Things Whole” (Tenendo le colori. Di efficace bellezza e semplicità il tema, Cose Insieme), così traducibili: poche note intensamente poetiche e descrittive enunciate dal basso che traccia con sicurezza la “In un campo io sono l’assenza di campo. Questo strada. è sempre in ogni caso. Ovunque io sia, io sono ciò che è assente … Quando cammino divido l’aria e Il secondo brano, Canto fermo, dà titolo all’album sempre l’aria si muove per riempire gli spazi dove ed è interamente strumentale, nella tradizione era stato il mio corpo. Abbiamo tutti una ragione consolidata di questa Band, con Cristina che apre per muoverci … Io mi muovo per tenere le cose alla melodica (… cantus firmus? Melodia di base insieme.” per lo sviluppo della polifonia successiva? … nel brano come nell’intero album?) per proseguire Ricordo di avere letto di una band (non mi si il percorso avviato con un cambio di prospettiva chieda però quale) che per catturare l’attenzione timbrico, arricchito dall’ingresso del clarinetto di un pubblico distratto e alquanto rumoroso, di Paolo sugli intrecci sonori e le tessiture free anziché alzare i volumi ingaggiando una di Mario Eugenio Cominotti una lente sempre personale e coraggiosa.” sempre più aperte e visionarie, l’uso dell’archetto ennesima guerra dei decibel tra band e pubblico, 20 giugno 2020 con il basso mi riporta inoltre inevitabilmente La line-up attuale degli Anatrofobia è formata più quest’ultimo rumoreggiava più abbassava a sonorità a me particolarmente care, come dai due membri “storici” della band, il bassista i volumi dal palco, con un’efficacia talmente quelle dell’inizio strumentale di “Formentera “Canto Fermo” è il nuovo album di Anatrofobia, e autore di tutti i brani originali Luca Cartolari sorprendente da riuscire alla fine a trasformare Lady” dei King Crimson; ma la tavolozza dei realizzato recentemente dopo 13 anni dal (Fretted e Fretless 4-corde a 6 corde-chitarre il più chiassoso dei pub in una platea attenta e colori diventa improvvisamente scurissima con precedente Brevi momenti di presenza del 2007, basso, fiocco, E-Bow, Effetti, Programmazione partecipe … La scelta di tenere bassissimo nel il brano successivo, ancora strumentale, Nero di grazie alla collaborazione con Wallace Records, Csound) e Andrea Biondello alla batteria, insieme missaggio finale del primo brano il livello della Seppia, sempre composto da Luca Cartolari ma ADN Records, Lizard Records, Neonparalleli ai due nuovi membri della band, Cristina Trotto voce di Cristina, già volutamente esile e quasi in questo caso insieme al sassofonista Alessandro e Out Records, oltre che con il supporto della Gatta, autrice di tutti i testi originali e già con un sussurro ai limiti dell’udibile, alla fine, oltre Cartolari. Il brano successivo, The Speeding Amirani Records. Masche (Voice, Melodica) e il polistrumentista che essere funzionalmente espressiva rispetto Train, Il treno in corsa, è costruito (o forse più e anima”punk” Paolo Cantù (Chitarra elettrica, al contesto artistico, ottiene anche il risultato Anatrofobia, Band cult underground dalla carriera propriamente è decostruito) su un testo della Clarinetto, Effetti, Loop, Elettronica), già con di invitare, se non costringere, a un attento trentennale con all’attivo sette album in studio e Band statunitense anni ‘90 dei Makhno. e silenzioso ascolto, anche ripetuto, alzando due live, può essere adeguatamente presentata The Van Pelt; la voce - ora in evidenza ma quasi progressivamente i volumi e poi riascoltando con queste parole di qualche tempo fa di Nazim Ero davvero curioso di ascoltare questo lavoro, aggredita dai suoni che la accompagnano - di nuovamente il brano ricorrendo alle cuffie, per Comunale, da The New Noise: pubblicato almeno per ora “solamente” in vinile, Cristina, ancora liricamente recitante, si incrocia distinguere meglio le singole parole, ma intanto supporto giustamente ancora ritenuto oggetto di e confronta con un paesaggio sonoro sempre assaporando tutta la bellezza di ogni particolare, “Troppo colti e cerebrali per il jazzcore, troppo culto per i collezionisti e non solo, ma disponibile più inquietante e in continuo mutamento, fino la qualità dei suoni, della musica e della voce di punk per gli ambienti accademici, troppo anche in download sulla piattaforma digitale di all’annientamento tanto perseguito della forma Cristina, per poi rileggere il testo cercandone silenziosi per gli amanti del free più fisico, troppo Bandcamp, formula che ritengo decisamente canzone, che nella seconda parte del brano una traduzione adeguata e cercare in rete per intelligenti per chi crede che basti un sassofono valida nella tradizione quanto aggiornata ed diventa drammaticamente totale. Molto bello saperne di più di Mark, il poeta che ci ha lasciato per poter dire che quello è jazz, capaci di muoversi efficace per la diffusione. In questo caso ho il netto contrasto con le aperture del brano questa lirica stupenda per la quale la musica di con disinvoltura tra ombre di contemporanea e però faticato davvero a completare l’ascolto seguente, Mille, che ci ristora riportandoci Anatrofobia è perfetta compagna di un viaggio ruggini rock, in una terra di mezzo ignota e non di tutti i brani di questo ultimo lavoro degli all’aperto incoraggiandoci ad assecondare il che sta diventando anche nostro. ancora colonizzata dove convivono felicemente ANATROFOBIA, ma soltanto perché ho subito proseguimento del viaggio. un approccio selvaggio eppure controllato e iniziato a riascoltare ripetutamente il titolo di Le sensazioni che provo all’ascolto di Keeping calibratissimo al suono e alle sue componenti Improvviso e sfolgorante cambio di scena con apertura che mi ha immediatamente stregato Things Whole mi riconducono anche indietro, in dinamiche e timbriche, le ansie da hardcore da Rubik, scintillante liturgia di suoni, ritmi e voci con suoni bellissimi, ipnoticamente ricchi di un altro luogo sonoro senza tempo e nel quale camera dei grandi Koch Schutz e Studer (forse il sulla prima delle surreali e affascinanti liriche a armonici alternati a silenzi, introducendomi amo tornare spesso, quello di “Rain Tree Crow” punto di riferimento più stabile per la band) con i firma di Cristina, un caleidoscopio di immagini e accompagnandomi per mano in vasti spazi di David Sylvian, forse anche solamente per la profili della storia del jazz libero rivisti attraverso e sonorità che ruotano vorticosamente nel aperti, paesaggi sospesi tra un altrove e il nulla, bellezza e la grande apertura degli spazi sonori 34 35 cubo di Rubik; un brano bellissimo, da scoprire Avrebbe dovuto succedere molto tempo fa, breve l’emergere dirompente del clarinetto di Paolo e specchi deformanti, echi di una festa popolare e riscoprire, e il riascolto immediato – anche in quanto fulminante lirica di Cristina – intanto del basso fretless di Luca. di secoli prima tra le rovine di una città ormai cuffia - è per me un obbligo … “Bambole russe la metamorfosi è compiuta e il canto è ormai perduta, tutto quanto osservato, forse ammirato, Alice Wonders è ancora una volta un brano - orchestrare un’uscita … Non c’è niente da evidente – sulla musica del grande batterista da un punto di vista completamente alieno, articolato nello sviluppo di due parti ben distinte spiegare per le Regole del cubo di Rubik”. jazz Paul Motian, al quale il drumming di Andrea indispensabile anche per l’assimilazione indolore – il campionamento alla base del loop ritmico rende un bellissimo omaggio; a questo punto della “cover” finale, chiaramente riconoscibile Pura magia con Details, Dettagli, qui la voce di che apre la seconda parte mi ha perfino ricordato è doverosa da parte mia una annotazione sui quanto decostruita, plasmata e deformata, ma Cristina pur continuando a recitare si fa canto, immediatamente la mitica Get Back suonata su un suoni e sulla qualità della registrazione e del per condurci alla fine del viaggio con una grande come in una inevitabile metamorfosi, già sulla tetto londinese … possibile? - costruite sul testo missaggio - Gran bel lavoro al Trai Studio di e personalissima - quanto pienamente coerente figura ritmica iniziale della chitarra, assecondando di Cristina, sempre più straniante e visionario … Inzago ! - tecnicamente davvero impeccabili con la strada fatta per arrivare fino a qui– i suoni meravigliosi che la circondano ... e “Ma se smettessi di sognarti dove saresti ora? Ho e tali da rendere pienamente l’infinita varietà interpretazione di Cristina, che trova il modo di l’armonia ora prevale sul conflitto … Dettagli … detto di pensare al senso, il suono seguirà. Posso timbrica di ogni strumento, sempre ben definito salutarci dolcemente alla fine di questo viaggio “L’aria è il fuoco il fuoco è l’acqua l’acqua è terra dare saggi consigli. Sai, il problema è che mi e ripartito tra i diversi piani sonori, a partire dalla fantastico insieme agli Anatrofobia, con una delle e la terra è nulla e le parole non sono niente e il distraggo e so dove sono quando non mi sogni.” batteria, una vera piccola orchestra di strumenti più belle e consolatorie ninnenanne della storia silenzio non è niente e il tempo è un replay e le percussivi, che anche in questo brano scorre Grande atmosfera e suoni “spaziali” per la prima della musica: Golden Slumbers dei Fab4 : “Once ombre sono djs” … Dettagli … inarrestabile trascinando in progressione tutto delle due “cover” finali, il tradizionale Valzer de there was a way, To get back homeward. Once It Should’ve Happened a Long Time Ago, lo sviluppo del brano, che culmina nel finale con la Stacada di Breil, qui dilatato tra sfuocature e there was a way, To get back home, Sleep, pretty darling Do not cry... And I will sing a lullaby” Canto Fermo, questo ultimo gran lavoro degli Anatrofobia, è veramente un album a più livelli di lettura, ricco di emozioni anche inattese, tecnicamente perfetto e veramente bello da ascoltare e riascoltare senza fretta, assaporando e memorizzando ogni nota e suono, come si faceva un tempo con i vecchi e preziosi vinili, certi di scoprire ogni volta nuovi dettagli e sensazioni, grande musica di contaminazione tra i generi più creativi e oltre gli schemi, ma anche viaggio iniziatico e visionario attraverso ampi paesaggi ai confini di molti territori. Continuerò a seguire gli Anatrofobia in rete (consigliati il loro sito, la pagina su facebook e i video sul loro canale youtube) contando di riuscire presto a partecipare a un loro live per un’esperienza ancora più immersiva e appagante. Buon ascolto.

http://www.anatrofobia.it/ https://www.facebook.com/anatrofobia/ https://www.youtube.com/watch?v=6- zmbQseWXc

36 37 Ciro Perrino, artista poliedrico e assai prolifico, in una versione suonata durante una sessione di quotato a livello internazionale, nonché splendi- prove. Posso però anticipare che sto progettan- da persona, che avevo avuto il piacere e l’onore do di inserire “Nora” in una prossima ristampa di intervistare per il numero di Giugno 2019 di di “Principe di un Giorno” con un arrangiamento MAT2020 in occasione dell’uscita de “Il Risveglio assimilabile allo Spirito della band di quel perio- Del Principe” (tracciandone la notevole carriera), do insieme ad un altro inedito che mi fu rifiutato ci racconta questa novità discografica dei suoi in quegli anni perché ritenuto inadatto a Celeste. Celeste: “Flashes From The Archives Of Obli- E poi ancora non è finita. Vi sarà anche una trac- CELESTE“Flashes From The Archives Of Oblivion” vion” è un nuovo progetto destinato a tutto co- cia piuttosto lunga ricavata da un’altra sessione loro che non hanno avuto la possibilità di entra- di prove dove si potrà sentire Celeste all’opera. (Just A Collection Of Antiques And Curios) re in possesso del cofanetto quadruplo “Celeste Il brano in questione è “Settottavi”, che chi co- 1969/1977 The Complete Recordings”, che con- nosce “Celeste II” avrà già sentito completo però Di Andrea Pintelli teneva le registrazioni delle prime composizioni sempre in veste di brano non del tutto definiti- di Celeste “Principe di un giorno”. Mi riferisco ai vo. Ricordo qui che “Il Risveglio del Principe” è brani cantati in inglese da Nikki Berenice Burton, da considerarsi il vero ed unico secondo album che avrebbe dovuto essere la lead vocalist della della saga del Principe. Si potranno sentire le voci formazione originale. Andò diversamente. Il di noi musicisti intenti a migliorare un passaggio, cantante divenni poi io. Ma questa è un’altra una situazione e a cercare nuovi spunti e nuove storia. I brani sono: “Far White Halo” (“La Danza idee e soluzioni. Tra l’altro questo “Settottavi” del Fato”), “Prince Of One Day” (“Principe di un è differente da come poi verrà registrato nella Giorno”), “Ancient Fables” (“Favole Antiche”), versione presente su “Celeste II”. Ho ancora allo “The Merchant” (“L’Imbroglio”), “Eftus” (“Eftus”) studio l’inserimento di pochi frammenti che mai più lo strumentale “Fireflies in the Night”. In que- divennero dei brani compiuti e definitivi. Delle sta edizione però saranno presenti delle autenti- specie di perle che non hanno potuto rifulgere e che novità, delle chicche mai presentate prima. sono rimaste lì come sospese. Peccato! Ad esempio vi sarà “Sinai”, una composizione E poi ultimo ma non ultimo un siparietto ai più che, in origine, avrebbe dovuto entrare a far sconosciuto. Bisogna sapere che nel 1974 ci fu parte del repertorio di Celeste e che è apparsa richiesto di presentare una canzone, sì una can- soltanto in una speciale edizione di “Principe zone vera e propria, per il Festival della Canzone di un giorno” ristampata in Giappone nel 2010 di Sanremo di quell’anno. Gli interpreti avrebbe- nella collana Italian Rock Series. Poi ho pensa- ro dovuto essere i New Trolls. Vado a spiegarmi to a coloro che non hanno potuto acquistare la meglio di come si era arrivati a questa inusuale versione de “Il Risveglio del Principe” stampato opportunità. Infatti nei giorni nei quali lavora- nel 2019 solo in Giappone e contenente la bonus vamo negli studi di Vittorio De Scalzi, un giorno track “Mare di Giada”. La troveranno qui. E non è Leonardo Lagorio stava suonando al pianofor- finita. Ho pensato di offrire un altro lato creativo te una sua composizione che nulla aveva a che di Celeste. Infatti nel pieno della preparazione di fare con il repertorio di Celeste. Passava di lì per “Principe di un giorno” ci venne richiesto di scri- caso in quel momento proprio Vittorio De Scalzi vere delle composizioni di carattere descrittivo che chiese di che cosa si trattasse. Gli fu risposto per commentare delle immagini di documentari- che era un semplice frammento di un’idea però sti. In archivio tenevo questi colori di Celeste, ed abbastanza ben strutturata in quanto vi era già eccone qui qualche esempio. Composizioni che un canto e un ritornello molto accattivante. Ma sembrano distanti dallo Spirito di Celeste ma che era solo una canzone. Non fu dato un gran peso in realtà altro non sono che un’altra faccia delle alla cosa poiché eravamo concentrati su “Princi- sfumature creative della band. Ed ancora “Nora”, pe di un giorno” per cui considerammo l’episo- un brano che scrissi per inserirlo prima in “Princi- dio concluso. Ma dopo poco tempo Vittorio De pe di un giorno” e poi in quello che avrebbe do- Scalzi tornò, per così dire, alla carica chiedendo- vuto essere il secondo album ufficiale della band. ci se avessimo sviluppato quell’idea. Al che ca- Ma restò purtroppo lì. Inespresso. La maniera pimmo che vi era un reale interesse. Così deci- nella quale ho pensato di inserirlo e proporlo è demmo di dare fondo alla nostra creatività ed io piuttosto inusuale. Infatti, lo si potrà ascoltare iniziai a pensare ad un testo adatto all’atmosfe- 38 39 ra che la musica suggeriva. Infatti, di lì a poco ci questa pubblicazione viene portata chiarezza a mentari hanno pari dignità di tutto il repertorio fu detto che una volta ultimata quella canzone, Per molti degli appassionati di Musica Prog, e tutto il repertorio del passato “remoto” di CELE- restante di CELESTE. Ed anche quella registrazio- che intanto, riprendendo un verso del testo che non solo, voglio ricordare che sia il titolo che il STE. Ho ancora delle registrazioni in archivio ma ne di una “canzone” che non ebbe fortuna, vide avevo scritto, era diventata “Guardare in Fondo sottotitolo sono opera di un ripescaggio/sugge- credo che resteranno lì poiché credo che ciò che tutto il nostro impegno. Come se si trattasse di a Noi”, vi sarebbe stata una reale possibilità di rimento di Mauro Moroni patron della Mellow andava reso disponibile non vada oltre questo un nuovo brano per “Principe di un Giorno”. Se- presentarla alla giuria esaminatrice del prossimo Records. Infatti “Flashes From The Archives Of “Flashes”. Non vorrei che eventuali altre uscite in condo il mio parere e sentire, un musicista deve Festival di Sanremo. E ciò avvenne. Furono fat- Oblivion” - divenuto qui semplicemente “Flashes CD o Vinile suonassero come atti speculativi. Vi operare sempre con tutto sé stesso in ogni suo ti vari provini e alla commissione fu presentata From Archives Of Oblivion” è stato preso in pre- sono altre versioni di “Settottavi”, di “All’ombra progetto. Seriamente. una versione strumentale. Infatti, se ben ricordo, stito da una pubblicazione di Roy Harper e “Just di un Fungo” e spunti in sala prove molto belli e dovevano essere solo provini senza le voci per A Collection Of Curios And Antiques” rimanda stimolanti ma preferirei che adesso pensassimo Il presente è buio, con qualche raro sprazzo di meglio valutarne le melodie. Alla prima sessio- all’omonimo album live degli Strawbs del 1970. al futuro di CELESTE. Che incombe! luce. Come stai vivendo personalmente questo ne di ascolti “Guardare in Fondo a Noi” risultava Questo per porre chiarezza e dare i giusti meriti e periodo-spartiacque? essere la preferita dai giudici. Quindi la numero riconoscimenti. E rendere in questo modo anche Va bene che questo disco faceva parte (parzial- uno. Ci sentivamo davvero felici anche se solo omaggio a degli illustri interpreti della Musica. mente, quindi) dello splendido box uscito anni come in veste di autori. Celeste in quel frangente Mentirei se dicessi che per me molto è cambiato Premesso questo, rispondo alla tua domanda. In era comunque presente e lì una parte di noi fa, ma aggiungendo altre canzoni mai editate durante questa esperienza così totalizzante. Per- parte ho già risposto spiegando la scelta del tito- viveva un’esperienza nuova e stimolante. Non precedentemente, di fatto avresti potuto far ché in realtà la mia vita è cambiata davvero poco. andò bene in seguito, poiché, non voglio entrare lo ma per completare posso affermare che non uscire due dischi. Sarebbe stato troppo specula- Uscivo poco prima, sono uscito poco durante quel nei dettagli, andò diversamente nei giorni credo sia riduttivo. Questa pubblicazione vuole tivo secondo te? periodo e tuttora esco poco. Penso sempre posi- successivi. Per motivi più o meno inspiegabili essere una sorta di contenitore che mette defi- tivo. Questi eventi sono ciclici comunque. Spesso la nostra “Guardare in Fondo a Noi” dal primo nitiva chiarezza nel lavoro svolto dalla band ne- Devo ammettere che l’idea mi ha sfiorato, ma poi non li avvertiamo ma ci sono. Anche le stagioni posto nelle preferenze dei giudici scivolò al 32° gli anni che vanno dalla sua fondazione nel 1972 sfrondando qui e là – come dicevo il materiale hanno un ciclo. Il mancato rispetto delle regole posto, secondo fra i brani ritenuti di riserva. sino al 2019 con la pubblicazione de “Il Risveglio era ed è davvero tantissimo – ho ritenuto che, che il Pianeta, del quale siamo solo degli ospiti, Per cui nel caso che almeno due fra quelli che del Principe”. Nei primi anni, soprattutto, l’atti- arrivando al limite della capienza di un CD, avrei spesso ingrati e maleducati, tenta di farci rispet- ci precedevano avessero rinunciato, la nostra vità fu molto intensa. Insieme alla creazione del potuto inserire la corretta quantità di materiale tare portano a queste manifestazioni. La lettu- canzone avrebbe potuto rientrare in gara. Ma ciò repertorio per “Principe di un Giorno” CELESTE per giustificare questa pubblicazione. Per cui… Sì. ra che io mi sento di dare al cospetto di quanto non avvenne. E così la nostra prima esperienza sperimentò varie forme espressive e questo giu- Ho optato per un’operazione che non apparisse sta accadendo, e che si traduce in un monito, in con il Festival della Canzone Italiana di Sanremo stifica questo chilometrico titolo. alla fine mera speculazione. Ho troppo rispetto un avvertimento, è quella di farci più spesso un fu anche l’ultima. E tutto si fermò lì. degli amici e fans sostenitori di CELESTE, che rin- esame di coscienza riguardo al nostro compor- Questo è il quadro generale del prossimo pro- Venti canzoni sono una manna per i fan dei Ce- grazio sempre per il loro affetto e l’entusiasmo tamento. Voglio credere che una parte dell’U- getto che si pone fra “Il Risveglio del Principe” leste. Ascoltandolo e riascoltandolo, ho trovato con i quali seguono l’avventura della band che manità si fermi un momento a riflettere senza e l’imminente, per così dire (intorno a Natale di delle perle di rara bellezza (esempio “Sinai”), ormai si avvia ai 50 anni di carriera. accusare nessuno e senza prendersela con nes- quest’anno 2020), prossimo Celeste 3 per ora an- altre più sperimentali (esempio “Settottavi”). suno. Io vivo ogni accadimento come una nuova cora senza titolo ma già molto avanti nella scrit- Ovvio che il ripescaggio dagli archivi sia sempre Essendo brani risalenti a epoche diverse, si de- opportunità, un nuovo stimolo, una possibilità di tura già quasi completamente ultimata. Però vor- un’operazione delicata e da dosare, ma qui tu nota la differenza stilistica fra di loro, pur restan- crescere ancora. Finché il nostro passaggio dura rei prendermi tutti i mesi che ci separano dalla hai dato l’opportunità a noi ascoltatori di parla- do in ambito “Celeste”. Un possibile abbraccio su questo puntino azzurro sospeso nell’Universo fine di questo 2020 per cesellare ogni dettaglio re direttamente con l’anima dei Celeste. Azzar- in toto dell’universo musicale o un melting pot è un imperativo accogliere ogni singola sfida con poiché vorrei offrire a tutti gli amici e sostenito- do o altruismo? calcolato? ri, un degno seguito alla storia di Celeste. Quindi spirito positivo e la volontà di mettere a frutto ciò per ora godiamoci questo nuovo progetto, che che ci viene offerto. Altre prove ci aspettano. O follia? Erano anni che pensavo di raccogliere avrà come titolo “Flashes From The Archives Of Quando parliamo di anni settanta posso affer- Oblivion” (disponibile nel solo formato CD, con tutte queste piccole perle, che tu così gentilmen- mare che il calcolo non faceva parte del nostro Tanti pseudo-cervelloni ci parlano, grazie ai soli- ricche illustrazioni e testi).” te hai voluto definire, che nel tempo si erano ac- approccio. La curiosità, quella sì, che la faceva da ti mass media, di opportunità legate al momen- cumulate sul cammino di CELESTE. La maggior padrona. Quelle differenze stilistiche alle quali ti to: non credi che così dicendo si stia facendo L’ho raggiunto, successivamente, nella sua Ligu- parte erano concentrate, come già ricordato, nel riferisci sono proprio il frutto di quella curiosità, dell’ottimismo mascherato sulle psiche altrui? ria per porgli alcune domande aggiuntive. Eccole: periodo trascorso fra il 1972 – anno della fonda- la sua naturale conseguenza. É chiaro: il nostro zione dell’organico originale - ed il 1977 – anno focus era e restava in primo luogo la realizzazio- In parte potrei averti già risposto, ma ribadisco Ciro, iniziamo col parlare di “Flashes From The dello scioglimento. In quel quinquennio scarso le ne dell’album che sarebbe diventato “Principe di che la mia visione va al di là delle valutazioni, dei Archives Of Oblivion”: non credi che il suo sot- esperienze furono davvero tantissime e di varie un Giorno”, ma al contempo se ci fossero state numeri, degli allarmismi, delle strumentalizza- totitolo “(Just A Collection Of Antiques And Cu- estrazioni. Comunque, per rispondere meglio ed proposte delle esperienze nuove non ci saremmo zioni e delle facili conclusioni alle quali in tanti rios)” sia riduttivo? esaustivamente alla tua domanda direi che con tirati indietro. Ecco perché le musiche per i docu- ho sentito fare riferimento. É indubbio. Il conta- 40 41 gio esiste ma soprattutto esiste il contagio del- dresti di buon occhio qualche nuova soluzione?” Vedremo. Magari ristampato in doppio vinile? Lo derà posizione ed esprimerà i suoi sentimenti? le menti. Tutto dipende, come dicevo, da come La formula era espressa grosso modo così. La stesso discorso vale per “La Compagnia Digitale”. Ancora non si sa. Tutto è celato nelle liriche che affrontiamo le prove. Se restiamo “centrati”, con risposta quasi unanime è stata, mutuando l’im- Con la differenza che dopo la pubblicazione avve- stanno per venire alla luce. Il processo, come l’occhio del Cuore attento e presente, un piccolo magine cara al mondo dello sport: “Squadra che nuta nel 1992 non vi sono mai più state ristampe sempre, è tortuoso ma non bisognerà attende- passettino oltre riusciremo senz’altro a farlo ed a vince non si cambia”. Ho fatto tesoro di questo e l’interesse per questo progetto è sempre stato re molto. Il Principe saprà stupirci. Riguardo alla vivere con più serenità ogni momento. Questo è suggerimento. Certo alcune voci hanno chiesto molto alto. Anche qui vedremo. Cd? Vinile? Tutto fiducia che ripongo personalmente nell’uomo il mio sentire. Questa la mia verità che per fortu- di poter sentire qualche sonorità innovativa o è possibile. E poi vi è il discorso relativo ad “Il Si- sono sempre ben disposto anche quando vedo na non è una verità assoluta. soluzioni un poco più azzardate per lo stile della stema”. Da un più attento ascolto delle decine e che, all’apparenza, i fatti sembrino smentire tale band. Quindi posso anticipare che qualche novità decine di bobine superstiti sono saltati fuori altri fiducia. Fondamentalmente sono un ottimista. Nessuno è oracolo, ma cosa ti aspetti dal doma- ci sarà e che offrirà spunti per intravedere anche momenti interessanti che in un primo momen- Ma non ottimista della ragione o della volontà. ni e dal posdomani, in termini di coesione civi- futuri sviluppi. Anche io credo che il pubblico che to erano stati lasciati da parte. Si sta pensando Ottimista nel Cuore, dal Cuore poiché lo “sento”. Spero di avere risposto in maniera conveniente le? ama CELESTE non desideri certo assistere ad una anche ad una riedizione del già pubblicato ma ad ogni tua domanda Andrea. Permettimi di por- svolta, che so, in chiave Heavy Metal. Vi sono al- anche alla proposta di quanto di nuovo è stato ri- gere un caldo e sincero saluto a tutti coloro che Dici bene. Nessuno è oracolo. Per cui poco mi tri illustri colleghi che offrono tutto questo in ma- scoperto. Ad esempio, a parte il materiale inedi- con la loro presenza ed il loro sostegno stanno aspetto pur restando sempre positivo. Questa è niera splendida. Celeste come tutti gli altri artisti to che è davvero imponente, vi sono le cover de ha un suo linguaggio e ritengo che debba restarvi contribuendo a mantenere vivo il ricordo di CE- la mia natura. Se non lo fossi stato e se non lo “Il Sistema” che, ricordo, operava tantissimo dal LESTE ed a permettergli di continuare in questo fedele perché chi ogni volta si avvicina ad un suo fossi, non avrei dedicato tutta la mia vita alla Mu- vivo ed aveva in repertorio dei classici dell’epoca. cammino che, ripreso dopo così tanti anni, si sta nuovo capitolo si aspetta di ritrovarsi immerso in sica. Con rammarico debbo ammettere che l’Uo- Come tutte le altre band che giravano in lungo sempre più consolidando. Grazie! mo ha per sua natura la memoria corta o spesso quelle atmosfere che sin dall’inizio glielo hanno ed in largo la penisola. Anche quelle più titolate nemmeno corta. Proprio non la possiede. Una fatto apprezzare. e già famose dedicavano una parte del live act -.-.- volta passato il pericolo e soprattutto la paura, la all’esecuzione di cover conosciute e non. “I Love comunità intera tenterà di ritornare a cercare ed Vedranno la luce altri tuoi nuovi progetti, in pa- You More Than You’ll Never Know” dei Blood, Questo, anche questo, è Ciro Perrino. Ricchezza a vivere secondo le vecchie abitudini, ignorando rallelo? Mi riferisco a St. Tropez oppure a livello Sweat & Tears, “Bathers” dei misconosciuti East ed equilibrio, cordialità e altruismo, arte pura che comunque quanto accaduto avrebbe potuto solista. Of Eden, “Bourée” dei Jethro Tull, “Why Not” dei ed elevato spirito. E chissà quanto altro. Lo scri- essere colto come una grande opportunità non Gentle Giant. Questi solo alcuni dei titoli dei qua- vo senza l’errore di essere di parte, anche se mi dico per cambiare ma almeno per modificarsi. Nel cilindro vi sono tante sorprese. Potrei fartene li ho ancora le registrazioni. E poi ancora i miei verrebbe naturale vista la grande stima che ho di Ma non tutti si comporteranno così. Alcuni fra l’intero elenco. Chiaramente al momento attua- progetti solisti che, complice il successo di CELE- lui sia come uomo che come musicista. Ascoltate di noi attueranno delle scelte più consapevoli. È le. Forse quando, come si diceva in gergo gior- STE, ho temporaneamente messo in area di par- questo “Flashes From The Archives Of Oblivion”, sempre stato così. In tutte le epoche storiche. nalistico, “la rivista andrà in macchina” qualche cheggio privilegiata. Eh sì, perché quasi è pronto riascoltatelo ancora e ancora, poi sarete porta- cosa potrà essere stata modificata, ma in linea di il terzo capitolo della trilogia pianistica che an- ti a pensarla come il sottoscritto, nel casonon Tornando al pianeta Musica, dopo “Il Risveglio massima posso affermare quanto segue. Di CE- drebbe a fare degna compagnia a “Piccole Ali Nel l’abbiate già fatto. Nel suo percorso artistico c’è Del Principe” (miglior disco italiano di Prog del LESTE 3 ne abbiamo già parlato. Vi sono molte ri- Vento” e “Back Home”. Ed inoltre è già in avanza- un mondo fatto di tanti mondi, CELESTE è solo 2019 per il sottoscritto con “Transiberiana” del chieste per avere anche in Vinile “Flashes” ovvia- ta fase di scrittura il seguito di “Solare” al quale uno di essi, e all’interno di questo suo ultimo la- voro, ovviamente e giustamente non eterogeneo Banco del Mutuo Soccorso), noi stiamo atten- mente con una sequenza riconsiderata e meno vorrei porre mano una volta dato alle stampe il visto che le tracce inserite arrivano da epoche dendo il terzo capitolo dei Celeste, che tu hai brani inseriti nella sequenza delle due facciate, prossimo CELESTE. e momenti personali diversi (ma comunque as- anticipato nell’introduzione. Che lavoro sarà? viste le limitazioni del supporto. E poi St. Tropez. semblate in una scaletta che ha un senso logico Da più parti vi è un rinnovato interesse per quel- Il “Principe” cosa ne pensa dell’oblìo attuale? e compiuto), potete trovarci le motivazioni per CELESTE 3 – al momento ancora senza titolo -, la pubblicazione dell’ormai lontano 1992. Sì che Ha, come me, fiducia nell’uomo, nonostante “Icarus” è stato presente nel cofanetto quadru- cui questo artista è amato nei quattro angoli del operazione e decisione alla quale mi riservo di at- tutto? (vedi il mio “Adesso” sul numero di mag- globo. plo pubblicato nel 2010, ma sono molti coloro tendere sempre all’ultimo momento quando ho gio 2020 di MAT2020) Sempre proiettato nel futuro, anche in questo che non vi hanno avuto accesso e molti altri an- la visione completa del lavoro concluso, non si caso pur parlando del passato, saprà ancora sor- cora sono coloro che si sono avvicinati a CELE- discosterà molto dallo Spirito originale, ma non Personalmente sto aspettando la reazione del prenderci tramite la sua opera. Sicuramente. Noi per questo saranno assenti piccoli motivi di no- STE ed alla conoscenza di tutta quella diaspora di “Principe”. Lo vedo molto meditabondo. Con “Il saremo qui ad aspettarlo. vità. Alcuni mesi dopo la pubblicazione de “Il Ri- formazioni e progetti che si sono generati dopo Risveglio del Principe” è uscito dal suo esilio vo- Abbracci diffusi. sveglio” ho contattato a campione una parte dei il suo scioglimento e desidererebbero entrare in lontario che lo aveva visto dimorare il fondo al numerosissimi amici e sostenitori di CELESTE po- possesso di una copia. Sto valutando. Anche lì lago insieme al suo destriero ed al suo fido scu- nendo loro un quesito. Più o meno suonava così: ho degli inediti che non trovarono spazio sul CD diero. Dopo un lungo girovagare nelle Terre un “Che cosa vorresti sentire nel prossimo CELESTE? originale perché scartati per mancanza di spazio tempo a lui care attendiamo cosa deciderà di Vorresti che fosse sempre uguale a sé stesso? Ve- “fisico” sul supporto all’epoca preso in esame. fare. Resterà qui fra noi? Ritornerà nel fondo si- curo ma melanconico del fondo del lago? Pren- 42 43 stelle. qualità non può farsi sfuggire questo meraviglioso MARTA DE LLUVIA “Il Piede Sulla Terra”, una bellissima poesia che lavoro. ci dice come la vita la si conosce solo dopo la https://www.youtube.com/watch?v=OkTsA-A_ “Grano” sofferenza e il dolore. Le parole di Marta sono PkU&feature=youtu.be avvolte dal bel pianoforte di Tina Omerzo. Tracking List: Veramente un pezzo intenso che mette in Mai Abbastanza evidenza la qualità di scrittura dell’artista. I Dervisci Il disco si chiude con “Ojos Azules”, canzone della Gomitoli Di Vento tradizione andina che si inserisce perfettamente Tendenzialmente col resto dei brani che compongono questo Inutile E Felice lavoro e che dimostra la cultura della brava Marta Romanticismo Forse Natalini. Grano In conclusione, un lavoro profondo, sincero, dove Il Piede Sulla Terra la bella voce di Marta e i suoi testi di spessore Ojos Azules Di Luca Paoli si sposano meravigliosamente ad un suono 1. Mai abhttps://www.youtube.com/w_ maturo, antico e moderno nello stesso tempo PkU&feature=youtu.bea (02:43) con arrangiamenti di qualità egregiamente Tina Omerzo (pianoforte), Pietro Martinelli (con- arrangiati e prodotti da Raffaele Abbate per la trabbasso) Lorenzo Bergamino (batteria), Maria Orange Home Records. Pierantoni Giua (voce e chitarra), Edmondo Ro- Mi ritrovo con piacere ad ascoltare e recensire au (antico strumento ad ancia conosciuto anche mano (chalumeau) e Armando Corsi (chitarra). un bel disco uscito l’anno scorso. come salmoè, usato nel tardo XVII secolo) suo- Chi ama la musica d’autore ed il cantautorato di Si tratta dell’esordio della cantautrice marchigia- nato da Edmondo Romano, vero specialista di na Marta Natalini, in arte Marta De Lluvia, intito- strumenti ad ancia, e dal violoncello suonato da lato “Grano”. Stefano Cabrera. Marta, laureata in Arte, ha viaggiato molto por- “Gomitoli Di Vento” ci parla del presente e della tando sempre con sé la chitarra, ed ha assorbito necessità di modificarlo facendolo diventare po- gli umori e le culture dei posti in cui ha vissuto. sitivo quando tutto sembra vuoto. Partecipa al Premio Bianca d’Aponte vincendo Ottimo il lavoro della chitarra, del violoncello e la categoria “miglior testo” e nel 2019 è finalista del pianoforte a punteggiare la voce espressiva alla Targhe Tenco 2019 come “miglior opera pri- di Marta. ma”. “Tendenzialmente” tratta sempre di sentimenti “Grano” contiene nove canzoni, una delle quali, e mostra un arrangiamento più ritmato dove il “Ojos azules”, è un canto tradizionale andino. classico si fa moderno. Un lavoro nato in viaggio in giro per l’Europa, “Inutile e felice”, il brano preferito da chi scrive, dove l’artista acquisisce una crescita personale possiede un ritornello “killer” che ti penetra den- che appare evidente dai suoi testi. tro e non ti lascia più. Il disco vede la partecipazione di notevoli musici- L’infanzia raccontata in un testo veramente toc- sti che arricchiscono ogni traccia col loro suppor- cante e profondo. to, e aiutano a dare il giusto colore alle composi- “Romanticismo Forse”, l’amore con le sue con- zioni che sono di notevole pregio. traddizioni visto dagli occhi attenti dell’artista, “Mai Abbastanza” apre il lavoro con fluidità e ci dove la sua voce cresce in intensità nel ritornello racconta dell’attaccamento alla vita, delle vittorie ricordandoci che “Romanticismo forse, ma quan- e delle sconfitte: to basta carezze, se c’è voglia, se voglia ci avanza. “Trovare un senso a tutto dev’essere geniale, an- Il trucco è fare prosa e come per magia leggere dare sempre a tempo con il tuo desiderare, ma poesia”. questo silenzio è il rischio calcolato di chi si è Ottima la presenza della tromba di Stefano Ber- dato, e dando sa di aver mancato”. gamaschi che da un tocco jazzy al brano. Ottimo l’apporto del pianoforte diTina Omerzo e “Grano”, la title track è brano punteggiato dal del violoncello di Stefano Cabrera che colorano la bel pianoforte di Tina Omerzo e racconta delle poesia dell’artista. emozioni e del desiderio che ciò che è bello resti “I Dervisci” vedono la presenza dello chalume- come un campo di grano di notte illuminato dalle 44 45 si, i Bodine ed i Vengeance dopodichè, agli inizi dalla creatività di Lucassen. degli anni ‘90, realizza un album a proprio nome, Nel primo racconto, che si può considerare una Pools of Sorrow, Waves of Joy, in cui suona pra- sorta di spin-off del Ciclo Arturiano, il menestrel- ticamente tutti gli strumenti, se si eccettuano il lo Ayreon riceve come detto un messaggio dal basso e le tastiere. futuro, contenente una minaccia per il genere Questa esperienza muta radicalmente il suo ap- umano, e deve convincere Merlino della veridi- proccio con la musica, facendogli prendere in cità della previsione. Il lungo viaggio di un menestrello considerazione l’idea di proporsi da lì in poi, non L’anno successivo, la fertile immaginazione del tanto, o non solo, come musicista, quanto inve- polistrumentista olandese partorisceActual Fan- ce come compositore, arrangiatore e produttore tasy che questa volta però, non sviluppa una sto- venuto dall’Olanda dei propri lavori cosicchè, già nel primo lavoro ria con un inizio ed una fine: l’album, infatti, ha Di Andrea Romeo nel quale abbozza il progetto Ayreon, pur rita- come concept la fantasia per cui, le storie narra- gliandosi uno spazio come musicista fa, tecnica- te nei singoli brani, sono basate su film di fanta- mente, un mezzo passo indietro, affidando l’ese- scienza, fantasy, ed in parte su vicende elaborate cuzione delle parti principali ad un nutrito stuolo da Arjen stesso. di collaboratori. Nei primi due lavori quindi, grazie ai quali il pro- Contemporaneamente, inizia ad affinare uno getto Ayreon ha iniziato a prendere forma, Lucas- stile compositivo che, a cavallo tra prog-metal sen ha vestito i panni del coordinatore artistico, e metal sinfonico, diventerà una vera e propria confermando la propensione ad affidarsi ad un forma di narrazione: i brani, che andranno a numero considerevole di musicisti ai quali indi- comporre i suoi lavori, da qui in poi saranno pa- care ruoli assai ben precisi, con una predilezione ragonabili a capitoli, ed ogni album si presente- per il suddividere, tra più artisti, le parti cantate. rà come un vero e proprio racconto musicato in Nel 1998 esce il lavoro che farà conoscere, que- cui, spesso accompagnati da una voce narrante, sto progetto, ad un pubblico ancora più vasto, i musicisti non solo si dedicheranno ad eseguire grazie anche ad ospiti “importanti” chiamati ad le parti vocali e strumentali, ma diverranno veri impersonare i personaggi della vicenda narra- e propri attori, assumendo il ruolo di personaggi, ta: è un doppio album ed animeranno le fantasiose vicende fuoriuscite estremamente lungo (all’incirca un paio d’ore),

Questa è la storia di una curiosa coppia, virtuale, dei nostri giorni, ed un “musicante” esistito so- che mescola antico e moderno, realtà e fantasia, lamente nella fantasia, ben quindici secoli fa, si storia che si sviluppa a cavallo dei secoli e nata, è concretizzato nel lontano 1995 ed ha prodotto, grazie ad una sorta di osmosi artistica, verso la grazie alla vicenda accennata poco sopra, un pri- metà degli anni ’90. mo album che, inizialmente, aveva come titolo è un polistrumentista proprio: Ayreon: , e vedeva (canta, suona principalmente chitarra classica, Lucassen in veste di unico compositore; quasi su- acustica ed elettrica, flauto e sintetizzatori) e bito però, la storia ha cambiato improvvisamente compositore nato in Olanda, ad , il 3 il suo corso, ed Ayreon è diventato il vero e pro- aprile, 1960; Ayreon è invece un menestrello prio nome dell’artista, o della band (vedremo poi cieco, che ha vissuto la sua vita nell’oscurità sin in quali termini…), a cui attribuire l’intera pater- dalla nascita, e che si dice abbia vissuto nel VI° nità del lavoro. secolo, in Gran Bretagna, addirittura alla corte di La fusione artistica tra i due soggetti si è trasfor- Re Artù. mata nel nuovo moniker di un progetto che, sin Probabilmente, proprio a causa della propria da subito, ha inaugurato uno stile compositivo e cecità, Ayreon ha sviluppato una sorta di sesto narrativo che lo ha accompagnato sino ai giorni senso che gli ha permesso, un giorno, di cogliere nostri, e che si basa su alcune caratteristiche ben un messaggio, spedito da un lontano futuro, da precise. parte di alcuni scienziati… Lucassen nasce come chitarrista metal e milita, Lo strano e curioso connubio tra un musicista durante gli anni ’80, in un paio di band olande- 46 47 Pink Floyd. , questo cammino all’inter- Nel giro di un lustro quindi, e grazie a questi cin- no della mente allinea, e non poteva essere di- que lavori, il polistrumentista olandese ha affron- versamente, narratori e musicisti di primissimo tato temi letterari e scientifici, ha immaginato o piano, a partire dalle molte voci che la abitano: interpretato mondi, ha costruito storie ma, so- James LaBrie (), Mikael Åkerfeldt prattutto, è riuscito a dare loro una forma artisti- (), Eric Clayton (), Hea- ca compiuta, strutturando musica e testi in ma- ther Findlay (ex-), , niera congrua e coerente; il tutto, però, restando Magnus Ekwall (The Quill), Devon Graves (De- per lo più in disparte, il che ne fa, certamente, adsoul Tribe, Psychotic Waltz), Mike Baker (Sha- una rockstar davvero atipica e del tutto scevra da dow Gallery), la sodale Marcela Bovio, Devin manie di protagonismo. Townsend (Strapping Young Lad) ed il già pre- Ayreon, a questo punto, si prende una pausa di sente Peter Daltrey (ex-Kaleidoscope). quattro anni durante i quali Lucassen, insieme Tra i musicisti, oltre ad alcuni già presenti in di- alla cantante e violinista messicana Marcela Bo- versi tra i lavori precedenti, spiccano questa vol- vio, mette in cantiere il progetto Stream of Pas- ta Martin Orford (IQ, Jadis), (Uriah sion, e realizza un altro progetto di ensemble Heep) ed Oliver Wakeman, oltre all’ormai fedele allargato, denominato Star One, in cui coinvolge . tra gli altri Sir (), Flo- Il fatto che, strumentisti così rilevanti, accettino or Jansen (), Dave Brock (Hawkwind) di partecipare alla costruzione ed alla realizzazio- e Jens Johansson (Rainbow); ma il richiamo del ne di questi album, tra l’altro tutt’altro che sem- menestrello è fortissimo, ed allora ecco profilar- plici, offre davvero un’idea chiara della stima, si all’orizzonte il sesto capitolo della saga in cui, e della grande considerazione che Lucassen ha però, soprattutto a livello narrativo, cambia -dav acquisito in dieci anni di carriera, presso i suoi vero parecchio e questo perché, il tema del viag- colleghi; il plot di quest’ultimo lavoro, inoltre, gio, pur essendo presente, si sviluppa attraverso è davvero ambizioso, poiché racconta i venti un percorso introspettivo compiuto all’interno giorni di coma di un uomo, che lotta tra la vita della mente del protagonista. e la morte, ritrovandosi faccia a faccia con i suoi contenente una trama teatrale decisamente doppietta,Universal Migrator Part 1: The Dream complessa, in piena tradizione sci-fi, ed all’inter- Sequencer ed Universal Migrator Part 2: Flight of no del quale, nei ruoli dei protagonisti, agiscono the Migrator, e la pubblicazione di due album se- vere e proprie rock star: Fish (ex-Marillion), Sha- parati ha una sua precisa logica, innanzitutto nar- ron Den Adel (), Anneke Van rativa: la prima parte del concept infatti, descrive Giersbergen (The Gathering, , la storia dell’ultimo colonizzatore sopravvissuto Vuur), (Kayak), Damian Wil- su Marte e dei suoi viaggi nel passato intrapre- son (Headspace, Threshold), si grazie ad una macchina, il Dream Sequencer (Within Temptation), Peter Daltrey (Kaleido- mentre, nella seconda, la storia prosegue a parti- scope, Fairfield Parlour), il batterista Ed Warby re dal momento in cui decide di avventurarsi, tra- (), che diverrà per lungo tempo part- mite la medesima macchina, nel periodo antece- ner artistico di Lucassen, ed ancora Clive Nolan dente alla creazione dell’universo: assisterà così (Pendragon, Arena), (Focus), Ton al big bang, ed avrà la possibilità di osservare vari Scherpenzeel (Kayak, Camel)… fenomeni astronomici quali i quasar, le pulsar, le Una conseguenza, decisamente inevitabile vi- supernova, i buchi neri ed i wormhole. sta la complessità di questi lavori e la quantità Coerentemente con questa scelta c’è anche una di artisti coinvolti è il fatto che, riprodurre dal logica più strettamente artistica, ovvero quella vivo questi album risulti un’operazione parecchio di appagare entrambe le sue schiere di fan, una complessa, per cui, il poter vedere on stage il pro- prevalentemente metal ed un’altra più prog- getto Ayreon, diverrà un vero e proprio evento; il oriented. primo album live del progetto, tra l’altro, dovrà La seconda parte del concept è infatti caratteriz- attendere fino al 2016, per vedere la luce. zata da sonorità prevalentemente progressive Cionondimeno, a due anni di distanza, Lucassen metal, mentre la prima è dominata da sonorità inaugura il nuovo millennio con una ennesima… più morbide e melodiche, con forti richiami ai 48 49 sentimenti, che gli invadono la mente cercando ed innovativo, ed è quello che succede nel 2008, di sopraffarlo. con la pubblicazione di 01011001, album che Il finale, decisamente sorprendente, ricollega l’al- presenta subito alcuni interessanti dettagli: in- bum a due lavori precedenti: l›intera esperienza tanto un titolo, oscuro, che in realtà altro non è si rivela essere, in realtà, una simulazione crea- che l’espressione della lettera Y secondo l’Ameri- ta dal Dream Sequencer (introdotto in Universal can Standard Code for Information Interchange, Migrator Part 1: The Dream Sequencer), qui chia- e poi l’argomento, ovvero un ritorno alla sci-fi, mato «The Human Equation Program», mentre che recupera, come già successo in altri lavori, Forever of the Stars, il misterioso essere che so- parti di racconti precedenti: nel primo disco, Y, vrintende all›esperimento, descritto su Into the vengono narrati gli eventi riguardanti l’omonimo Electric Castle, ha predisposto questo program- pianeta, mentre il secondo disco, Earth, è invece ma per ricordare le emozioni, riscontrando un ambientato sulla Terra. evidente successo. La vicenda culmina nel brano conclusivo, The Completamente immedesimatosi in Ayreon, Lu- Sixth Extinction, in cui i “Forever” ritrovano cassen ha ormai assunto in maniera piena il ruo- speranza ed emozioni perdute, si liberano dalla lo di “cantastorie”, e lo ha fatto sia recuperando schiavitù delle macchine e ricreano una nuova e riadattando frammenti di storie già narrate sia civiltà con il supporto del progetto Universal Mi- soprattutto creando, ex-novo, nuove narrazioni, grator. frutto della propria personale ispirazione. È davvero interessante questo continuum che Ma un cantastorie, ovviamente, si deve occupare si viene a creare, album dopo album, seguendo sia dei testi che della musica ed ecco che, quasi una sceneggiatura che non si discosta poi molto inevitabilmente, i ruoli di compositore, arrangia- da quella di saghe di fantascienza, o di fantasy, tore ed in un certo senso direttore d’orchestra, ben più celebri; ed è sorprendente la capacità, abbiano prevalso su quello di semplice perfor- di Ayreon/Lucassen, di riuscire a legare vicende (Gotthard), Daniel Gildenlöw (, dalla pubblicazione del secondo lavoro in studio mer: Lucassen suona, ovviamente, all’interno lontane, temporalmente, territorialmente ed Transatlantic), Hansi Kürsch (Blind Guardian, degli Star One, Victims of the Modern Age e nel delle proprie composizioni, ma non occupa mai a volte anche dal punto di vista dell’argomento Demons & Wizards), , 2012, anno in cui è uscito il terzo lavoro solista un ruolo da leader, lasciando agli ospiti il compito trattato, anche solo agganciandosi ad un detta- (), , Jørn Lan- di Lucassen, Lost in the New Real in cui, dopo di essere i veri e propri front-man. glio minimo. de (Masterplan, ), Magali Luyten anni di condivisioni, l’artista olandese è tornato La vera sfida è, evidentemente, quella di trova- Ma anche la musica, intesa come trama sono- (Nightmare), (Magnum), Simone Si- alle origini, ed ha fatto pressochè tutto da solo, re sempre una nuova ispirazione narrativa, sup- ra, è sensibilmente cambiata, e questo grazie ai mons (Epica) e (King’s X) hanno fatto ospitando peraltro il leggendario attore olandese portandola con un corredo musicale coerente nuovi protagonisti coinvolti: le voci di Steve Lee si che l’album risulti decisamente più aggressivo, in veste di narratore. più metal e un pochino meno prog, sintetizzan- Nel frattempo, nuove storie da cercare, nuovi do, grazie anche alle “incursioni” strumentali di protagonisti da creare, perché Ayreon sonnec- ospiti come il bassista Tomas Bodin (The Flower chia, ma non dorme mai… Kings), i chitarristi Lori Linstruth e Michael Ro- Con The Theory of Everything, datato 2013, meo (Symphony X) ed il tastierista Derek She- Ayreon coglie innanzitutto un importante suc- rinian (Dream Theater, Black Country Commu- cesso commerciale ma, non secondariamente, nion, Sons of Apollo). rivoluziona in maniera sensibile la struttura mu- Il progetto Ayreon ha ormai assunto una dimen- sicale del progetto. sione internazionale fuori dal comune, ed è di fat- Intanto la narrazione, con un deciso un ritorno al to un unicum nella storia del progressive-metal, “personale”, anche se il concept è fantascientifi- non fosse altro che per il numero, a questo punto co e decisamente prog. davvero imponente, di personaggi di primissimo Un ragazzo prodigio, un piccolo genio, rivela una piano coinvolti nel suo sviluppo. predisposizione quasi soprannaturale per la ma- Il suo percorso, che ha seguito una sorta di an- tematica e, nel corso della vicenda, deve con- damento fluttuante, passando dall’hard-rock frontarsi con le persone che gli stanno attorno, venato di prog degli inizi, al prog-metal, per poi alcune benevole, altre ostili, e che cercano di ma- assumere connotati più “sinfonici”, ed infine ap- nipolarlo per migliorarne le capacità rischiando prodare ad un metal più estremo, a questo punto di creare un mostro; il giovane è quindi costretto si prende un’altra lunga pausa di ben cinque anni a scendere nei meandri di sé stesso, conoscersi interrotta, nel 2009, dall’uscita del debut album a fondo per poter trovare, al termine di questo dei , , nel 2010, percorso di autocoscienza, l’equazione con cui 50 51 esprimere la teoria del tutto. Equation; nel 2017 vede la luce The Source, l’ul- E poi il team, che vede prima di tutto una sostan- timo album in studio, ad oggi, di fatto il prequel ziale riduzione della sezione vocale, ed un grup- di tutto, l’antefatto di una intera saga, ed i cui -av po di strumentisti decisamente orientato- ver venimenti sono collocabili, grossomodo, prima di so un progressive più classico e tradizionale: JB 01011001, facendo di conseguenza riemergere (Grand Magus), Sara Squadrani (Ancient Bards), i Forever e mantenendo intatta la tradizione di Micheal Mills (Toehider), (La- collegamento tra gli album già sperimentata in cuna Coil), (, Seventh precedenza. Wonder), Marco Hietala (Nightwish, Tarot), Anche in questo caso, come sempre, una nutri- (Asia, U.K., ex-King Crimson, ex- ta schiera di protagonisti di eccezione: ai molti Uriah Heep, ex-Family, ex-Roxy Music…), danno cantanti già apparsi negli album precedenti, si voce ai personaggi del racconto, mentre tra i mu- aggiungono () e Tommy sicisti coinvolti spiccano, e connotano in maniera Rogers (Between the Buried and Me), Paul Gil- significativa lo sviluppo musicale dell’album, i ta- bert e alle chitarre e stieristi , e Jordan (Marillion) alle tastiere, cui viene affidato il com- Rudess, la chitarra di Steve Hackett, ed i fiati di pito di raccontare, in parole e musica, le avven- Troy Donockley (Nightwish). ture dell’astronave Starblade, e del suo piccolo L’inserimento dei fiati, tra l’altro, fa sì che il sound equipaggio. del progetto si arricchisca di molte sfumature de- Neppure il tempo di metabolizzare la pubblicazio- cisamente nuove: il risultato finale è certamente ne del nuovo album ed ecco, l’anno successivo, il in linea con l’imprinting di Ayreon, ma si avvale secondo live, Ayreon Universe: Best of Ayreon di un caleidoscopio di sonorità che spaziano dal Live, ovvero la registrazione completa del secon- prog al folk all’elettronica, il tutto racchiuso in do dei tre concerti sold-out, tenuti nel mese di soli, si fa per dire, quarantadue brani… settembre 2017 nei Paesi Bassi, in cui sono stati A partire da questo lavoro, l’attività di Lucassen coinvolti ben sedici cantanti ed undici musicisti: ropa, viene dato alle stampe Electric Castle Live sono stati disegnati e strutturati. subisce un’improvvisa e significativa accelerazio- un “the best of…” sia dal punto di vista dei brani and Other Tales che contiene la registrazione Difficile, anzi, pressochè impossibile cogliere dei ne: nel 2016 viene pubblicato The Theater Equa- che da quello dei musicisti. integrale dell’ultimo dei tre concerti speciali, te- meri riempitivi, dei pezzi “messi là” per chiude- tion, primo album live degli Ayreon, registrato a Ma non è ancora finita perché, agli inizi del 2020, nutisi al Poppodium di , per celebrare il re un disco o, semplicemente, per “tappare un Rotterdam e nel quale è stato eseguito nella sua e dunque poco prima del “lockdown” che ha ventennale dall’uscita del terzo album, Into the buco” creativo: Lucassen può essere anche defi- interezza il sesto album in studio, The Human chiuso, per qualche mese, buona parte dell’Eu- Electric Castle, eseguito nella sua interezza insie- nito un megalomane, e probabilmente in un cer- me a gran parte degli artisti originari. to senso lo è perché, almeno in fase di composi- Venticinque anni di attività, dunque, lungo i quali zione, orchestrazione ed arrangiamento, non ha il menestrello Arjen Lucassen ed il suo alter-ego mai delegato nulla a nessuno. Ayreon hanno messo insieme nove album in stu- Ma è anche vero che ha ampiamente dimostrato dio, tre album dal vivo e due raccolte, quasi tutti di avere una mente fertile, creativa, fantasiosa, lavori doppi che contengono una mole di storie e di saper scegliere volta per volta i compagni di impressionante, soprattutto considerando che strada più adatti ai quali affidare le proprie- nar sono il risultato del lavoro di un singolo soggetto razioni, chiedendo sempre loro di dare il meglio il quale, oltre a comporla ed arrangiarla, si è in- di sé nell’interpretarle; nessuna gelosia dunque, caricato di “assegnarla” ad un altrettanto impres- nessun atteggiamento da prima donna, nessun sionante stuolo di musicisti, chiamati a raccolta accenno a voler ridurre o limitare la creatività e dal fascino e dalla magia che soltanto un canta- l’espressività di coloro che, nel tempo, sono stati storie è in grado di trasmettere. chiamati ad interpretare un personaggio, dan- All’interno di ogni album, brillano la pulizia com- dogli la voce, oppure ad assecondarne gli umori, positiva e quella esecutiva, e si spazia sempre tra la personalità, le azioni, attraverso gli strumenti i generi: prog-metal, prog sinfonico, hard rock, musicali ai quali si è messo mano. epic-metal e folk. Inoltre, si è dimostrato essere una persona molto Gli incroci vocali e strumentali dimostrano una attenta a ciò che avviene all’interno del proprio perizia ed una capacità certosina di cesellare i mondo; in un’intervista di qualche anno fa affer- suoni, di abbinarli e di arrangiarli, ed i singoli bra- mava, a proposito dello streaming e della musica ni denotano sempre l’estrema cura con la quale cosiddetta “liquida”:

52 53 “Credo sia fantastico che la musica in questo olandese? prodotto parecchio materiale in più, pubblicando una integrità artistica, una creatività ed una in- modo raggiunga più persone. Quali storie, e di quali epoche, siano esse reali o magari infinite serie di album live o di raccolte. ventiva fuori dal comune, connesse alla capacità La cosa triste è che gli artisti abbiano una per- fantastiche, avrà estratto dal cilindro? Quello che è certo è che non parliamo affatto di di creare, ex novo, mondi fantastici, sulla scia di centuale insignificante per ogni streaming di un Quello che è certo è il fatto che, la mente di Arjen musica “easy listening”, di motivetti orecchiabili quanto avevano già fatto, decenni prima di lui, loro brano, il che vuol dire che, un artista, ottiene Lucassen, sia in perenne attività, ed è davvero o da fischiettare e questo perché, gli album degli gruppi entrati nella storia come i Gong, grazie al uno stipendio minimo se il suo brano viene ascol- stupefacente pensare che, questo lavoro, lo ab- Ayreon, vanno ascoltati e riascoltati con atten- loro visionario Planet Gong, ed i francesi Magma, tato dieci milioni di volte. Credo che si debba fare bia tenuto occupato lungo un triennio all’interno zione, possibilmente nella loro interezza, richie- con la narrazione del pianeta Kobaïa attraverso la qualcosa in proposito, ma lo streaming è il futu- del quale ha dovuto anche seguire la pubblica- dono tempo ed un certo impegno, per poterne sua lingua autoctona. ro, e non capisco le case discografiche che si op- zione di due album dal vivo e di uno in studio. cogliere i dettagli e le sfumature, e per gustare Anche il progetto Ayreon, a questo punto, e dopo pongono a strumenti come Spotify. In molti potrebbero considerare forse esagerata al meglio la narrazione, la caratterizzazione dei un percorso artistico di oltre venticinque anni, in È qualcosa che non si può arrestare e, d’altron- questa iperattività e, da un certo punto di vista, personaggi, i dettagli musicali ed esecutivi. punta di piedi ma con una determinazione dav- de, io non sono mai stato favorevole a cercare di le ragioni non mancano di certo; rimane il fatto Non facile, soprattutto di questi tempi, maas- vero ferrea, si è creato un proprio spazio, ricono- bloccare la tecnologia. che, il prodotto finale di questo intenso lavorio, solutamente necessario, se non altro per poter scibile e riconosciuto, all’interno della storia del Detto ciò, la mia musica ha anche un contorno fi- mantiene sempre un livello qualitativo elevatissi- esprimere una valutazione che possa avere delle rock, e più specificatamente del progressive rock. sico, un bellissimo artwork ad esempio, ed il pub- mo e che, tutto sommato, poco più di una venti- basi solide e delle argomentazioni approfondite, blico sa cosa troverà comprando un mio disco; na di album, in oltre venticinque anni, ed altret- che vadano al di là del semplice gusto personale. quindi spero anche che le persone non smettano tante collaborazioni con altri artisti, pur essendo Perché, al netto della dicotomia, legittima, “mi di godere di tutti questi aspetti. indubbiamente molti, se la giocano con altri ar- piace… non mi piace”, vanno riconosciute a que- Per cui, beh, direi che la mia opinione è duplice.” tisti che, anche in lassi di tempo inferiori, hanno sto musicista una professionalità, un impegno, Ayreon è, ancora oggi e dopo una vicenda così lunga, un progetto del tutto “open”, tant’è che il suo mastermind ha recentemente affermato: “Ho qualche notizia per tutti voi. Negli ultimi tre anni ho lavorato a un progetto top secret che, se tutto va bene, uscirà entro quest’anno. Non posso ancora dirvi molto a riguardo ma quel che posso assicurarvi è che è piuttosto diverso da tut- to quello che avevo fatto prima”; ciò che è dato sapere, sinora, è che il lavoro sarà, ovviamente, a nome Ayreon, si intitolerà Transitus e, tra gli ospiti, ci saranno , voce dei , Paul Manzi (Arena), Tommy Karevik (Ca- melot), Michael Mills (Toehider), Cammie Gil- bert () ed Amanda Somervil- le (Trillium, Avantasia), (Epica), Dianne van Giersbergen (Ex Libris), Johanne Ja- mes (Threeshold, Kyrbgrinder), ed il chitarrista . L’attore (il Quarto Dottore della serie tv Doctor Who) impersonerà, invece, la voce nar- rante. Le curiosità, intorno a questo lavoro, sono già pa- recchie e riguardano la sua struttura musicale, la fusione, se ci sarà, tra gli strumenti tradizionali della musica rock (chitarra, basso, batteria, sin- tetizzatori, organo) e gli strumenti folk e classici (mandolini, violini, viole, violoncelli, flauti, sitar e didgeridoo) ma, soprattutto, il concept alla base dell’album. Che cosa avrà immaginato, e messo su un pen- tagramma, questa volta, il prolifico menestrello

54 55 La DIGITAL ART di Cristina Mantisi

“Rain...” 56 57 Quando gli eventi della vita o gli avvenimenti unica realtà percepibile... una pioggia senza del momento in cui viviamo sono troppo forti colore... quasi un addio, l’ultimo saluto alla vita. e passano dentro di te come una tempesta, Le immagini che propongo questo mese mi possono lasciarti senza colore. Si resta come in riportano ad una canzone cantata da Gary Jules, balia di attese non ben definite. “Mad World”, e al bellissimo brano di Ezio Bosso, Allora vedi solo contorni accennati, forme che “Rain”... non parlano, ma dalle quali senti provenire un In “Worn out faces”, i volti si confondono, forte dolore che grida. Un dolore che danza dissociandosi, chiedono un aiuto che nessuno nello spazio senza colore, uno spazio grigio, potrà loro dare. un universo che galleggia in un inconsistente “Rituale” ... per poter ancora credere in qualcosa, contenitore senza confini. che sia il futuro, che sia la madre terra raffigurata La pioggia può cadenzare i tuoi passi, diventa dai rami di un albero... e “No tomorrow” scandito

“Rituale” “Worn Out Faces” 58 59 “No Tomorrow” 60 61 da ombre nere che vanno avanti, giorno dopo una pandemia, della consapevolezza di realtà giorno, per abitudine, senza un domani. catastrofiche provocate dall’uomo sul nostro “Voli spezzati” è un mio vecchio lavoro che pianeta e il divenire coscienti della morte come ripropongo perché mi pare si possa collocare ultimo traguardo, tutto questo ci spezza le ali in questo discorso. Nasciamo e siamo bambini giorno dopo giorno. e crediamo nei colori del mondo, gli occhi sono Eppure, “Oltre” la cortina, oltre quel telo steso, stupiti di vedere la nostra meravigliosa Terra. può esserci ancora una giornata piena di colori Si vola con la fantasia, si vola come le creature dove la speranza fa ancora germogliare una alate nel cielo. L’esperienza di un dolore, di nuova pianta.

“Oltre...”

“Voli Spezzati” “Rinascita” 62 63 lavoro. L’ultimo brano che vorrei segnalarvi - ma Brani: ROSSOMETILE sono tutti di alto livello - è “Boia Misericordioso”, che racconta di un boia che, durante l’esecuzione 1. Desdemona “DESDEMONA” di un giovane condannato si impietosisce e cerca 02. Oblivion di salvarlo. 03. Hela E Il Corvo Oltre al lavoro dei singoli da sottolineare gli 04. Sole Che Cammini splendidi arrangiamenti gotic metal della band. 05. Storie D’amore E Peste 06. Rosaspina (Autoprodotto) Un consiglio, ascoltatelo ad alto volume e con un 07. Mist paio di buone cuffie, non ve ne pentirete. 08. Nox Arcana 09. Whales Of The Baltic Sea Orchestra L’album è stato registrato, mixato e masterizzato 10. Boia Misericordioso da Francesco Tedesco presso IMRecording Studio 11. Canzone Del tramonto a Nocera Inferiore (SA) Di Luca Paoli Membri del gruppo:

Ilaria Hela Bernardini: voce Rosario Runes Reina: chitarra Quinto lavoro per la band salernitana dei Quinto assolo di chitarra su “Nox Arcana” e Pasquale Pat Murino: basso Rossometile, sulla scena musicale dal 1996 e Lucrezia Ardito voce narrante su “Sole Che Gennaro Rino Balletta: batteria fautrice di un rock alternativo e metal che negli Cammini”. anni si è evoluto con ingredienti progressive www.rossometile.it metal, pop e gotic metal. Gli ingredienti che danno quel qualcosa in https://www.facebook.com/rossometile/ In tutti questi anni di attività la band ha registrato, più al già notevole passato della band sono https://www.instagram.com/rossometile/ come spesso accade, molti cambi di formazione, la voce veramente senza limiti, con una forte https://www.youtube.com/user/rossometile cosa che, come scritto sopra, conduce ad componente lirica, di Ilaria Hela Bernardini esplorare variegati musicali. (canta in italiano, cosa non scontata in questo La formazione che presenta “Desdemona”, genere) e l’orchestrazione sinfonica, come nella loro ultimo lavoro, vede l’inserimento molto prima track “Desdemona”, dal gran tiro, reso importante e vincente della più che brava cupo dall’orchestrazione. cantante Ilaria Hela Bernardini, molto abile, con I temi trattati nel disco sono il distacco, la la sua voce versatile, a marchiare il progetto della separazione, la fine delle relazioni e della band. stessa dimensione terrena ed il momento del Il lavoro spazia dal fino alle derive passaggio, raccontato attraverso la creazione etno pop, con l’utilizzo di strumenti tradizionali di mondi musicali ricercati ed ebbri di poesia, a quali la ghironda, la cornamusa, il bouzouki ed tratti mistici. i corni che danno un’affascinante rimando al “Storie D’Amore E Peste” (titolo purtroppo suono celtico, barocco e gotic. tristemente attuale in questi giorni) è una folk La band quindi si assesta con Ilaria Hela Bernardini song sinfonica ispirata dal racconto “Narciso e alla voce, Rosario Runes Reina alla chitarra, Boccadoro”, di Hermann Hesse. Veramente un Pasquale Pat Murino al basso e Gennaro Rino brano pieno di phatos. “Whales Of The Baltic Balletta alla batteria. Sea Orchestra”, strumentale di rara bellezza e Ad impreziosire il sound della band troviamo suggestione, introdotto da un tin che alcuni ospiti, come Emilio Antonio Cozza - profuma d’Irlanda per un brano che mette in ghironda, cornamusa medievale e tin whistle su mostra tutte le doti compositive e strumentali “Whales Of The Baltic Sea Orchestra” e “Canzone del gruppo. Del Tramonto” -, Danilo Lupi Bouzouki su “Sole “Hela E Il Corvo” inizia come una folk song ma Che Cammini”, Francesco Tedesco batteria su presto si trasforma in una cavalcata gotic metal “Whales Of The Baltic Sea Orchestra”, Gianluca con coro in latino. Sicuramente tra le vette del 64 65 A mio giudizio potrebbe essere il disco della nile in qualsiasi versione ufficiale dei Pearl Jam Pearl Jam “soddisfazione per tutti”: complesso e dinamico, (accreditata a Meagan Grandall, alias Lemolo). Il pieno di sincere emozioni e umorismo sottile, e nuovo produttore Josh Evans, oltre ad aver co- “Gigaton” la sua sostanza ricorda sia “”, del 1996, progettato l’album, dà segno della sua bravura che “Yield”, del 1998, due album sottovalutati, alle tastiere, mentre l’antico Brendan O›Brien è che hanno però fornito slancio alla crescita del- presente in alcune tracce, e la sua mano si sen- la band, proiettata verso una sperimentazione in te soprattutto in “Retrograde”, scritto dal chi- continuo incremento. tarrista Mike McCready, ma solo Evans (insieme Per chi solo ora arrivasse a perlustrare il mon- alla band) è accreditato come produttore. È il do dei Pearl Jam, il brano di apertura, “Who suo primo grande album in quel ruolo e, a detta Ever Said” (con l’intervento dell’amico Pete di tutti, è riuscito a creare qualcosa di davvero Townshend) spiegherà essenzialmente la formu- convincente. la inventata per riempire gli stadi sin dagli inizi, Un lavoro pregevole, adatto al generico e trasver- quando esordirono con l’album “Ten”, nel 1991. sale pubblico tendente al rock, anche se quando Hard rock anni ’70 fuso con la morbidezza tutta si parla di Pearl Jam l’ambiente più consono ap- Di Athos Enrile “West Coast”, chitarre agguerrite, ritmica osses- pare uno solo, il palco, cioè quello che mancherà siva, il tutto coperto da una forte voce baritonale. ancora per molto tempo. Ed un monito”, la mission di “Gigaton”: “Chiun- La band sta per intraprendere un vero e proprio Ritornano i Pearl Jam dopo anni di assenza disco- dente che ha agitato le acque e dato un po’ di que abbia detto che è stato già detto tutto, ha ri- tour mondiale (che è ovviamente in fase di ripro- grafica in studio e propongono “Gigaton”, l’undi- speranza, e anche se poteva apparire come una nunciato alla soddisfazione”. parla grammazione sulla scia di COVID-19), e molte cesimo album, pubblicato il 27 marzo 2020. canzone ispirata al dance-punk dei primi anni direttamente al mondo presentando l’album - e delle canzoni dell’album aggiungeranno nuova Comunemente il termine “gigatone” è inteso 2000, si è avuto il segnale di una potenziale nuo- presentandosi -, un modus sia rassicurante che linfa ai loro già epici spettacoli dal vivo. Tra le va- come unità di misura dell’energia sviluppata dal- va direzione per la band, con un’espansione so- provocatorio. E, per fortuna, il resto dell’album rie sedi una è davvero speciale, l’Ohana Music le esplosioni nucleari, e viene quindi facile ipo- nora che incorporava maggiormente gli aspetti mantiene in gran parte questo impegno. Festival, curato come sempre da Eddie Vedder, tizzare come questo nuovo lavoro abbia l’inten- elettronici. Per chi invece fosse attratto dalla band per una un po› come giocare in casa… nella speranza che zione di sprigionare grande forza d’urto dopo un https://www.youtube.com/ acuta nostalgia degli anni ‘90, “Quick Escape”(con a settembre l’emergenza sanitaria sia passata, considerevole letargo. watch?v=ymf7DZUeVow citazione a Freddie Mercury), quarto brano del ma realisticamente, per un po› di tempo, dovre- Sette anni di vuoto sono molti in ambito di uscite A quel punto il dibattito si è animato: tradimen- disco, potrebbe essere ciò che serve: una grande mo accontentarci della musica, anche quella dei discografiche costituite da inediti, soprattutto se to delle classiche radici rock? E ancora… la loro introduzione in stile Led zeppelin e un’impennata Pearl Jam, ascoltata all’interno delle nostre case! si fa riferimento a un gruppo importante come deflagrazione “singola” sarebbe stata rappresen- corale che sprigiona profumo di “Seattle grunge”. Godiamoci quindi l’energia di “Gigaton”! quello dei Pearl Jam, relativamente giovane, tan- tativa del successivo e sperabile album? Forse la La musica è stata scritta dal bassista e to da non poter vivere dei soli splendori del pas- cosa più interessante e anomala era il fatto che la i testi di Vedder adottano un approccio più sofi- Tracklist: sato. band pubblicava rapidamente tre video musicali sticato al commento politico. Molte delle canzo- Who Ever Said – 5:11 Immagino che questa situazione sia stata fonte di inerenti allo stesso brano, una decisione bizzarra, ni di Gigaton sembrano affrontare vari argomenti Superblood Wolfmoon – 3:49 “preoccupazione” per i fedeli seguaci della band dal momento che i Pearl Jam hanno volutamente contemporaneamente: “Alright” è un inno di re- Dance of the Clairvoyants – 4:26 di Seattle, perché l’ultimo decennio sembrava evitato video a favore di filmati di performance sistenza e rassicurazione di fronte alle sfide per- – 4:47 vissuto nel segno del rallentamento. Il preceden- dal vivo e lungometraggi sin dal 1998, quando sonali e/o ambientali; “Seven O’Clock” si occupa Alright – 3:44 te “Lightning Bolt”, del 2013, era ormai qualcosa uscì “”, estratto da “Yield”. di perdita e dolore, incoraggiando gli ascoltatori Seven O’Clock – 6:14 da guardare in lontananza. Poco il sollievo legato Un mese dopo “Dance of the Clairvoyants” è ar- a “… nuotare lateralmente rispetto alla risacca Never Destination – 4:17 al singolo del 2018, “Can’t Deny Me”, così come rivato un altro brano, «Superblood Wolfmoon”, e non scoraggiarsi”, mentre “Buckle Up”, con le Take the Long Way – 3:42 appariva deludente la notizia che il loro ultimo un rock giocoso inserito in un altro video, questa parole e la musica del chitarrista , Buckle Up – 3:37 tour avrebbe incluso tappe in sole quattro città volta un movie d’animazione, e il nuovo singolo affronta direttamente il tema della morte. Comes Then Goes – 6:02 del Nord America. Insomma, la band sembrava sembrava rassicurare molti fan sul fatto che l’al- Retrograde – 5:22 concentrata su altri progetti, ancora tutti da sco- bum non si sarebbe allontanato troppo dagli ele- Se poi si è un super fan dei PJ, “Gigaton” è pieno River Cross – 5:53 prire. menti distintivi dei Pearl Jam. di regali. In “Never Destination” Vedder fa rife- Lineup: Improvvisamente una serie di misteriosi cartel- https://www.youtube.com/ rimento al protagonista del libro di Sean Penn, Eddie Vedder – voce, chitarra, tastiere loni digitali è apparsa in tutto il mondo, con la watch?v=fYSazphh_C8 “Bob Honey Who Just Do Stuff” (dove l’autore se Stone Gossard – chitarra, basso, percussioni, ta- presenza di immagini della natura e un nuovo la prende praticamente con l’intera scena politi- stiere su Retrograde logo dei Pearl Jam in stile elettrocardiogramma, “Gigaton” è il primo rilascio discografico nell’e- ca e sociale del proprio paese) , mentre “Take the Mike McCready – chitarra, percussioni, tastiere il tutto unito alla parola “Gigaton”. Ed è arrivato ra dell’odiato Trump, ma non è solo lui l’oggetto Long Way” è stata scritta e cantata dal batterista Jeff Ament – basso, chitarra e tastiere «Dance of the Clairvoyants”, un singolo sorpren- delle considerazioni di Vedder e soci. e presenta la prima voce femmi- Matt Cameron – batteria, percussioni, chitarra 66 67 Amuzeum METALMORFOSI “New Beginnings” di MAURIZIO MAZZARELLA (Autoprodotto 2020 USA) Di Valentino Butti GRAVE-T Amuzeum è una band statunitense, di Los Ange- les, formatasi un paio di anni fa e che proprio in questi mesi ha pubblicato il lavoro d’esordio dal “Silent Water” titolo “New beginnings”. Seahorse Records Dando un’occhiata alla line up ci accorgiamo su- bito che i cinque baldi giovani non sono certo di primo pelo: quattro membri facevano già parte degli Heliopolis (un album ed un live tra il 2014 di Alessio Secondini Morelli ed il 2016), inoltre il batterista Jerry Beller era ladder” degli Yes, potrebbero essere un buon stato membro dei Mars Hollow (due album e un esempio per “cogliere” i primi due pezzi di “New live tra il 2010 e il 2012), mentre il chitarrista Mi- beginnings”: brillanti, melodici, perizia strumen- chael Matier suonava con i Ten Jinn (band già at- tale al servizio del brano…Che volere di più da un tiva negli anni 90 e con cinque lavori pubblicati). album di prog sinfonico moderno? “Birthright” Tutte band, le tre citate, che, chi più, chi meno, presenta sonorità appena più heavy e vintage, si ispiravano ad un prog sinfonico, melodico, Yes batteria “secca” e la solita capacità del gruppo Oriented con in più un approccio heavy abbastan- nel trovare la melodia vincente. Gradevole pure za comune negli States (Spock’s Beard docet). “Nay sayer”: inizio soft con arpeggi di chitarra, Da una Torino sempre meravigliosamente I brani si susseguono senza pausa alcuna, e Non neghiamo che il background dei cinque voce delicata, poi, dopo circa un minuto, il brano componenti del gruppo sia alla base dell’approc- variegata a livello musicale (non dimentichiamoci riescono ad essere coinvolgenti fino al pogo diventa più incalzante, gli incastri vocali sempre cio a “New Beginnings” che, malgrado la coperti- che è la città dei Negazione) arrivano i Grave T, estremo anche solo durante l’ascolto su disco. puntuali così come il ritornello. Una ballad dav- na decisamente anonima, non delude quelle che con il loro esordio discografico di chiara matrice Tanto che l’album intero si esaurisce con il tempo vero ben fatta con qualche “svisata” di synth tan- erano le aspettative e le attese. Niente di clamo- Stoner Metal, con leggere sfumature Hardcore impiegato nel bere un bicchiere d’acqua. to per renderla ancora più attraente. “Shadow roso intendiamoci, ma una cinquantina di minu- Punk, ma potente e scatenato come non mai. Lasciando la vocina interna dell’ascoltatore a self”, sette minuti scarsi, con delle belle linee di ti ( e s e i b r a n i ) g r a d e v o l i s s i m i e d i b u o n a f a tt u r a. Mostrando tutto il fascino del proprio talento supplicare un riascolto dall’inizio. Con queste basso, si muove tra chiaro-scuri e difetta, per una “The Challenge” si apre con qualche arpeggio di senza sbavare, il gruppo in questione si dimostra premesse, mi piace proprio immaginare che volta, di una convincente linea melodica, pur se- chitarra, un po’ alla “Roundabout” poi il brano sanguigno ed affiatato quanto musicalmente bomba sonora diventano i Grave T in sede gnalando notevoli “solos” di Matier e di Brown. prende quota con ritmiche nervose e cori eterei. sugli scudi. E per tutti i tre quarti d’ora della concertistica. “Carousel” chiude nel migliore dei modi l’album: Il cantato di Scott Jones è doppiato puntualmen- durata del disco è possibile ascoltare delle brutali È corretto dare il giusto valore a questo gruppo meno “immediata” dei brani che l’hanno prece- te dai controcanti degli altri componenti, Jerry bordate musicali, mediate da qualche repentino che sprigiona passione, tecnica e talento. duta, più meditata e raffinata, una vera perla. Qui Beller (batteria), Mark Wickliffe (basso), Matt cambio di ritmo leggermente “progressivo” che È il tipico disco che riesce a dare all’ascoltatore oltre al trademark Amuzeum, vengono esplorate Brown (tastiere), mentre Michael Matier si “limi- rende ogni brano particolarmente appetibile. tanto con relativamente poco. Tanto è il valore anche zone “grigie”, quasi jazzy, che dimostrano ta” ad importanti contributi con la sua sei corde, come la band sappia muoversi con perizia anche Il lavoro della chitarra è davvero notevole: colmo e l’eclettismo della proposta musicale dei Grave rivelandosi sia fine cesellatore di suoni, quando in composizioni meno solari e dirette. di interessanti, dal suono compatto eben T, poco è invece l’arrangiamento dei brani, necessario, che impetuoso esecutore quando il “New beginnings” rappresenta, dunque, un buon ricco di frequenze basse, non eccede nel mix e classicamente all’osso con chitarra ritmica/ pezzo lo richiede. In pieno Yessound anche la se- esordio per il gruppo a stelle e strisce: certamen- si lascia ben ascoltare, trasmettendo anche più basso/batteria. guente “Changing season”: delicato inizio affida- te “non originale”, ma un sano e smagliante pro- energia del solito nell’ambito dell’economia to a Matier, sventagliate di synth e poi il cantato dotto ben confezionato ed eseguito. Insomma, strumentale della band. Un vero portento, non c’è che dire! di Jones. Il refrain orecchiabile, una sezione stru- per gli amanti del “sinfonico” a più ampio respiro. La sezione ritmica è agilissima e non sta mai mentale articolata, l’alternarsi di fasi acustiche ferma un attimo, mentre il cantato di Marco sognanti ed elettriche più sbarazzine, fanno del https://amuzeum.bandcamp.com/album/new- Magnani mostra un carisma ed una padronanza brano uno tra i più convincenti dell’intero album. beginnings del linguaggio anglosassone pressoché ottimali. Diciamo che i brani migliori presenti su “The 68 69 50 ANNI FA LA FINE DEI BEATLES Ricordi, dischi e concerti Di Antonio Pellegrini

dei “miei Beatles”, quelli che hanno cambiato la una sorpresa: pur essendo la canzone suonata mia vita, facendomi scoprire - in una semplice da strumenti elettronici, prodotti per di più da un occasione d’infanzia - la Musica, e che mi hanno semplice Commodore 64, esce fuori una melodia accompagnato, talvolta in prima fila, altre volte che mi trasmette emozione. È la prima volta che dalle più nascoste retrovie, nella scoperta di mi succede una cosa del genere, così chiedo al quello che per me è il genere musicale più bello padre della mia amica di che canzone si tratti. È del mondo: il British rock. “Hey Jude” dei Beatles. Il mio primo approccio con un ascolto consapevole Poco dopo, per andare a fondo con questo primo avviene durante gli ultimi anni delle scuole innamoramento musicale, cerco con i miei genitori elementari, intorno al 1985. In quegli anni spesso un’audiocassetta del gruppo, che ovviamente trascorro i pomeriggi a casa di una compagna deve racchiudere “Hey Jude”. Acquisto la raccolta di classe. I suoi genitori sono più moderni dei “20 Greatest Hits”, che contiene anche altri pezzi 10 aprile 1970, Paul McCartney diffonde un Cinquant’anni dopo, quando tanto tempo è miei, ed hanno in casa uno dei primi computer che mi colpiscono indelebilmente: “I Want to comunicato stampa in cui dichiara di non fare più trascorso dalla fine di quell’esperienza, e si può famigliari dell’epoca: il mitico Commodore Hold Your Hand”, “A Hard Day’s Night”, “Eight parte dei Beatles. L’anno precedente John Lennon dare ormai per accertata la morte del rock, è un 64. Il papà della bimba ci fa spesso giocare col Days a Week”, “Ticket to Ride”, “Help!”, “We Can ha già annunciato in segreto ai suoi compagni dato assodato che senza i Beatles tutta la musica computer. Un giorno, ci mettiamo a smanettare Work It Out”, “Paperback Writer”, “Let It Be” e che lascerà il gruppo. Il 31 dicembre 1970 Paul successiva sarebbe stata molto diversa. con un videogame musicale, tramite il quale in “The Long and Winding Road”. presenta un’istanza formale di scioglimento della Ricordare in poche righe la band dei quattro qualche modo si compone musica. C’è una demo Gli anni passano veloci e, durante gli anni partnership contrattuale dei Beatles. Si conclude Baronetti di Liverpool non è possibile, e riportarne di questo software, che vuole dimostrarne le dell’adolescenza, mi dedico all’acquisto così l’avventura della band più importante nella brevemente la storia vorrebbe dire scrivere potenzialità. Appena premuto il tasto “play”, ho compulsivo di capolavori del passato, senza storia della musica leggera. banalità arcinote. Mi piacerebbe allora parlare 70 71 Paul McCartney live a Milano 27/11/2011

Domenica 27 novembre 2011. Alle 16.30 parto di “The long and winding road” con quelle da Genova con la macchina e in autostrada c’è orchestrazioni, quel piano, e quella melodia, in una nebbia pazzesca. Alle 19.30 sono al Forum grado di mettermi ko. Poi ci sono anche “I will” di Assago. Fuori c’è una bella coda, divisa in e “Blackbird”, con la chitarra acustica e la loro due lunghe file, la temperatura è bassa, e c’è delicata espressività. talmente tanta nebbia che quasi non si vedono La prima parte del concerto si conclude con “Let distintamente le altre persone in coda. it be”, “Live and let die” e “Hey Jude”. Non riesco Finalmente entro dentro e dopo un po’ inizia il a farmi venire in mente un autore che possa fare concerto. La scaletta è molto lunga, Paul suona tre propri pezzi di seguito di un livello simile. Poi, tanti pezzi dei Beatles, alcuni dei Wings, e altri quasi alla fine, “Yesterday” e una bella versione della propria carriera solista. Ha ancora “quella” rock di “Helter Skelter”. voce, probabilmente è ancora “quella” persona, Paul ha ancora energia da vendere, e tiene il un po’ piacione – in fondo lo è sempre stato - palco quasi come un ragazzino. Molto spazio è ma con il dono naturale di scrivere canzoni dato anche alle scenografie spettacolari. Ad meravigliose. Vederlo al piano cantare e suonare, ogni modo, lo show è incentrato sul suo essere come nel video di “Let it be”, è una roba da brividi. un grande autore, con una voce inconfondibile, barriere di generi. I dischi dei Beatles che mi più grandi inventori di musica del nostro tempo... Sembra incredibile, ma anche oggi, come negli almeno quanto il sound di pianoforte e gli segnano maggiormente sono “Sgt. Pepper’s Alternavano strofe, stravolgevano canovacci, anni ‘60, ci sono alcune ragazze che svengono arrangiamenti d’epoca. Lonely Hearts Club Band” e “Revolver”. esaltavano nuovi strumenti e supponevano durante lo show... Finita la magia, torno a casa avvolto in una fitta Nel maggio 1997, sulla mia rivista musicale arrangiamenti innovativi, spesso inauditi... Tra Arriva il turno di “All my loving”, molto fedele nebbia, che in qualche modo mi ha permesso preferita, “MUSICA! Rock & Altro”, esce un “For No One” e “Here There And Everywhere” all’originale. Il merito va anche alla band che di fare un viaggio temporale nel mio passato, articolo a firma Riccardo Bertoncelli, che, a si precisò quella “travolgente semplicità” che accompagna Paul, sebbene, ad essere maligni, mentre nella mia mente risuonano, ancora una 30 anni dalla sua pubblicazione, racconta il sarebbe diventata il tessuto connettivo dei futuri potrebbe ricordare una tribute band. È il momento volta, le note di “Hey Jude”. capolavoro beatlesiano “Sgt. Pepper’s Lonely misteri musicali. Una spaventosa dimostrazione Hearts Club Band”. di forza vitale. E di inesorabile superiorità». Così scrive Bertoncelli: «Riuscite a immaginare Per le mie orecchie di giovane ascoltatore cosa significò l’uscita di “Sgt. Pepper, il 1° onnivoro, il disco, nonostante il marcato giugno 1967? No che non ci riuscite, per quanti sound 60’s, risulta ancora attuale, perché ha sforzi facciate. Non fu solo “un evento”, non un’orecchiabilità che trascende il tempo. fu banalmente “un successo”. Fu una pietra Per le già dichiarate ragioni di età non ho miliare, ecco quanto, una linea di confine. Prima ovviamente mai visto i Beatles dal vivo. Ho però c’è il mondo vecchio, la civiltà dei 45 giri, l’idea assistito ad un concerto di Paul McCartney a convenzionale di musica e canzone: dopo c’è lo Milano nel 2011. Dedico le ultime righe di questo spazio infinito, ci sono luci, colori, possibilità». articolo ad un breve ricordo di quella serata. Non finisco di leggere queste parole illuminate che l’album è già nelle mie mani. Al di là delle ben note sonorità orientaleggianti e della ricerca nei testi, mi colpiscono l’efficacia musicale dei pezzi, gli arrangiamenti complessi, la tristezza di fondo comunicata da alcuni brani, e la capacità di trasmettere suggestioni dell’insieme. Nel 1998, ancora grazie a un articolo di “MUSICA! Rock & Altro”, scritto da Enrico Sisti, scopro anche “Revolver”, il capolavoro beatlesiano del 1966. Sisti ne parla così: «14 canzoni che ancora oggi vengono considerate la “summa teologica” dei 72 73 dieci anni, è uno dei pochissimi libri che non ho concentrarmi sui lati positivi. Le strade sono più mai smerciato o “dimenticato” da nessuna parte, tranquille, e quindi in qualità di ciclista ne sono ed è sempre a portata di mano: è così ricco che contento… All’improvviso il mio quartiere è più ogni tanto sento il bisogno di riaprirlo. tranquillo… Mi piace il fatto che in generale ci si- Come un bel disco prog, che matura con gli ascol- ano meno macchine in giro. Mi piace anche ve- ti, ogni volta che lo rileggo c’è sempre qualcosa dere come gli ecosistemi danneggiati dall’azione che mi era sfuggito la volta precedente, e così via. umana si stiano riprendendo i loro spazi ora che PROG METAL Ma cosa intendiamo per “prog metal”, quindi? noi umani siamo occupati con altro. QUARANT’ANNI DI HEAVY METAL PROGRESSIVO O per lo meno, come viene inteso, questo, nella Spero davvero che impareremo qualcosa di po- “vulgata”? sitivo da tutto ciò, ma d’altro canto sono- trop Tipicamente, da un lato, dire prog metal fa pen- po pessimista e so già che non ne uscirà nulla di sare immediatamente ai Dream Theater e tutte Intervista a Jeff Wagner buono. Probabilmente riprenderemo a smerdare le band uscite dagli anni ‘90 e che si richiamano Di Enrico Meloni il pianeta, e a trattar male gli altri, come se nulla più o meno sfacciatamente al sound della band fosse una volta che tutto ciò sarà un ricordo. americana. Ne parleremo a lungo con Jeff in que- È la natura dell’essere umano, o no? sta intervista. Dall’altro lato, prog metal significa, come spesso Prima che ci addentriamo nell’intervi- accade, tutto e niente: Jeff ha trattato, nel suo sta, presentati ai lettori e alle lettrici di libro, di alcune incredibili band la cui musica ri- Mat2020. Cosa fai nella vita, e qual è il spondeva a due unici criteri: “originalità” e “il tuo background da scrittore musicale? fattore progressive”, inteso quest’ultimo come “deviazione dalla norma”. Per tutta la mia vita “da adulto” sono riuscito a In nessun caso progressive è equivalente a “tec- pagare le bollette facendo ciò che si potrebbe nica musicale”, un punto che Jeff rimarca molto definire essere un “super fan”. Ho lavorato in di- chiaramente (e che mi trova totalmente d’accor- verse etichette discografiche (Relapse, Century do). Media, The End, InsideOut), sono stato redattore Solo in quest’ottica possiamo includere sotto uno per la rivista Metal Maniacs (americana, nda), e stesso, coloratissimo e variegato calderone, quel- ora sto lavorando ai miei prossimi libri (il terzo e lo del progressive (e non del Progressive, come quarto per la precisione). scoprirete leggendo l’intervista), band altrimenti diversissime come Watchtower, Arcturus, Death, E alla base di tutto, sono e rimango un ascolta- Dream Theater, Ayreon, Pain of Salvation, Cynic, tore incallito. Mi dedico ad ascoltare musica in Opeth, , Enslaved, Edge of Sanity, Iron Mai- modalità esclusiva e senza distrazioni per almeno den (sì, proprio loro!), , Sigh, Cel- 10-12 ore alla settimana nella stanza dove ho il tic Frost, Voivod, e altre centinaia di gruppi più o mio impianto hi-fi. meno fortunati ma tutti quanti totalmente fuori Per quanto riguarda la scrittura, è stata la natura- di testa e davvero originali. le prosecuzione del fatto di essere un fan curioso I legami con il prog rock anni ‘70 sono evidenti, e appassionato che ha sempre letto molto, co- l’atteggiamento mentale è lo stesso ed è proprio stantemente alla ricerca di notizie circa il mondo da lì che parte il libro di Jeff Wagner. Un volume del metal negli anni ‘80. assolutamente da riscoprire. Ma ho già rubato troppo spazio all’intervista. Quando hai iniziato a interessarti alla “roba Mettetevi comodi/e, e fatevi trasportare nel ma- strana”, ossia il prog? gico mondo del . Dall’inizio. Infatti, credevo i Kiss fossero davvero Se “prog metal” vi fa storcere il naso al solo vede- vo”, in occasione del decennale dell’uscita del Jeff, grazie mille per aver accettato di risponde- strani nel 1978. Facevano schifo ai miei genitori re quelle due parole una accanto all’altra, allora volume, pubblicato in Italia da Tsunami due anni re alle mie domande. Come stai? questa lunga intervista potrebbe farvi cambiare più tardi. e ad alcuni dei miei amici, e pensavo che tutto ciò fosse davvero bizzarro. In un certo senso lo è idea. O almeno lo spero. Immediatamente attratto dal titolo, non ci ho gi- Tutto ok, considerato che siamo nel bel mezzo ancora. Sono davvero innamorato del loro album Ho avuto la possibilità di mettere letteralmente rato troppo intorno e ho comprato il libro non ap- di una pandemia globale. Non che voglia appro- “Music from ‘The Elder’” del 1981 e ancora mi sotto torchio Jeff Wagner, autore del libro “Prog pena uscito. E non ne sono rimasto mai deluso: fittare di questa situazione terribile, ma cerco di Metal - Quarant’anni di heavy metal progressi- nei vari traslochi che ho affrontato in questi quasi piace tantissimo. 74 75 Quindi sono sempre stato affascinato dagli aspet- genere… l’idea era più quella di esaltare le band anni siano successe abbastanza cose per giustifi- ti più particolari e unici di alcune delle band più davvero progressive, come Voivod, Fates War- care la pubblicazione di un’edizione aggiornata. Per comprendere meglio molte delle domande famose e mainstream. Poco dopo infatti mi sono ning, Watchtower, Celtic Frost, Pain of Salvation In caso, dovrebbe essere Bazillion Points (la casa che ti farò, e le loro risposte, credo sia oppor- appassionato al metal e da lì ho scoperto band e le altre centinaia di formazioni di cui parlo nel editrice americana che si è occupata dell’edizio- tuno dire a chi ci legge che il tuo libro si apre di metal estremo come i Bathory e gli Slayer, che libro. ne in lingua inglese del libro, nda) a farsi avanti, con una citazione da un vero pioniere del prog, consideravo davvero strani se paragonati alle non ho idea se la cosa possa interessargli. Frank Zappa. Una delle sue frasi più celebri è in- band più tradizionali. Il libro fu pubblicato nel 2010 e, come già Ora sto lavorando a due libri: uno sui Voivod e fatti: “senza deviazione dalla norma, il progres- E anche se amo molta della musica di band come detto, tradotto da Tsunami e pubblicato in uno sui Fates Warning, entrambi in collaborazio- so non è possibile”. Credo che riassuma lo spiri- Judas Priest e , preferisco sicuramen- Italia nel 2012. Quali sono state le reazioni ne con le rispettive band. to del libro alla perfezione. te le parti più strane delle loro produzioni: per quanto l’hai pubblicato, ormai dieci anni fa? So che Martin Popoff ha pubblicato un art-book esempio “Rocka Rolla” dei Judas, o canzoni dei sui Voivod, “Worlds Away: Voivod and the art of Grazie per averlo ricordato. Non appena ho visto Maiden come “Strange World,” “Prodigal Son,” e Davvero positive. Un bel po’ di gente che avreb- Michael Langevin”, che è lavoro incredibile. Ma la frase, ho capito che il libro avrebbe dovuto ini- “Still Life.” be voluto leggere solo sui Dream Theater e su il mio sarà diverso, è una storia della band. En- ziare così. I Black Sabbath hanno sempre avuto una vena tutte le band che questi hanno contribuito a far trambi dovrebbero essere pubblicati nel 2021. strana, e album come “Sabbath Bloody Sabbath”, nascere… beh, immagino che queste persone si- “Sabotage” e “Technical Ecstasy” sono tra i miei ano rimaste perplesse dinanzi allo spazio che ho preferiti della band. invece riservato a band come , Sigh In tutto ciò, mi sono appassionato dei Voivod e e Maudlin of the Well. Ma credo di aver fornito dei Fates Warning fin dai loro inizi. Avere avuto una panoramica abbastanza corretta dell’intero l’opportunità di seguire la loro traiettoria pro- spettro dei vari tipi di band metal che possano gressive è stata una delle esperienze più appa- considerarsi avventurose, sperimentali e spre- ganti in quanto fan delle due band: sono state giudicate. e restano due delle mie band preferite di tutti i Negli anni ho ricevuto migliaia di messaggi da tempi. persone che mi ringraziavano per le varie band Da lì in poi, il salto naturale è stato conoscere le scoperte grazie al mio libro, e questo mi lusinga. “vere” band prog rock: King Crimson, Camel, Van Il fatto che delle persone riescano a conoscere Der Graaf Generator e Nektar. E non dimentichia- delle band grazie a te, e che queste band poi di- mo i Rush, ovviamente, sempre presenti. ventino parte del loro DNA per sempre… è una delle cose più soddisfacenti che si possano fare. Sei l’autore del libro “Mean Deviation - 40 ye- (Per inciso, non odio i Dream Theater. Sono un ars of progressive heavy metal” (in italiano loro fan. Non mi piace tutto quello che han pub- “Prog Metal - Quarant’anni di heavy metal blicato, ma in generale diciamo che tendo a pren- progressivo”, pubblicato da Tsunami nel 2012, derne le difese). nda). Perché hai deciso di scrivere questo libro? In quali altre lingue è stato tradotto il tuo libro? Per lo stesso motivo per cui ho scritto gli altri miei libri: perché non c’era un libro su quell’argo- Solo in italiano! Certo, voi sapete dov’è la roba mento, e avrei voluto leggerne uno, per cui l’ho buona! :-) scritto io. Il mio primo libro, “Soul on Fire: The art and mu- Un altro motivo è che mi ero davvero stancato di sic of Peter Steele”, è stato tradotto in altre quat- sentire la parola “progressive” utilizzata in modo tro lingue (tra cui in italiano, sempre per i tipi di Prog rock e heavy metal sono due generi spesso stessi. Cazzo, li odio davvero. C’è un’enorme dif- così sciatto e libero e associata a varie band me- Tsunami, nda), ma non saprei, forse “Mean De- considerati come delle pecore nere nel mondo ferenza tra l’essere davvero appassionati di un tal un po’ a caso. Volevo sfatare il mito secondo il viation” è troppo di nicchia perché altri se ne oc- della musica. Sembra che i giornalisti musicali certo tipo di musica, volerne parlare o scrivere quale le band che suonano come i Dream Thea- cupassero. Ci sono state alcune offerte, ma nulla non sappiano bene che farsene né come trattar- di continuo e persino condividere questo amo- ter sono progressive. che meritasse troppo, diciamo. li. Entrambi sono “eccessivi” a modo loro. Eppu- re con persone che la pensano come te (geeks, Se andiamo a vedere la definizione della parola re, essere fan del prog rock è spesso associato nerds) e il voler imporre un qualche tipo di linea “progressive” data dal dizionario, alcune di que- Stai lavorando a un’edizione aggiornata del libro o all’essere “snob” (il che non accade per l’heavy guida che voglia definire ciò che il prog e il metal ste band sono in realtà l’antitesi del “progressi- a qualche altro progetto editoriale interessante? metal). Quali sono le origini di questo fenome- dovrebbero o non dovrebbero essere (snob). Gli ve”. Potremmo addirittura definire regressive. no? snob sono dei bulli e in quanti tali vanno ignorati. Non sto dicendo che ho scritto un libro per but- Mi piacerebbe molto fare un’edizione aggiornata Per quanto riguarda le origini dell’associazione tare merda su band come gli Ivanhoe o cose del di “Mean Deviation”. Credo che negli ultimi dieci Gli unici da incolpare per questi sono gli snob “prog-snob”, credo di poter dire solo che alcune 76 77 persone si sentono autorizzate a stabilire le rego- tre lo scrivevo. Ora, considero entrambe le band te, che il “grande pubblico”, il cosiddetto main- sound e la loro musica diventa più semplice al- le che la musica che amano deve seguire per poi un ottimo esempio di quel tipo di stramberie del stream, ritiene che le band di tipo Progressive bum dopo album). mettere queste regole su un piedistallo (il che va post- norvegese di cui parlo nel libro. siano quelle realmente progressive. Una volta Quali sono gli esempi migliori in questa casisti- bene) per poi considerare tutto ciò che si trovi Credo di averle menzionate di sfuggita da qual- che la formula “Dream Theater” è stata (forse ca? sotto al loro naso come inferiore (il che non va che parte, ma col senno di poi credo che entram- involontariamente) codificata dalla band con al- bene). be avrebbero meritato più spazio. bum enormi quali “” (1992) e Probabilmente i Watchtower rappresentano Ripeto, queste persone sono dei bulli e il loro “Awake” (1994), album che hanno cambiato la questa situazione al meglio. Hanno imboccato un comportamento è davvero riprovevole. Una delle band che mi aspettavo di trovare era- musica prog per sempre, ci sono state centina- vicolo cieco… dove potevano mai andare a para- no sicuramente i Tourniquet. Il loro logo figura ia di band che hanno cercato di imitare la band re? Tutti i casi che mi chiedi di menzionare sono All’inizio del libro dici molto chiaramente che persino in una pubblicità della Metal Blade del americana, alla ricerca di un briciolo di quello già contenuti nel libro: Watchtower (due album e l’intenzione non era quella di redigere un’enci- 1992 (in ottima compagnia con Atheist, Thou- stesso successo. sciolti), Atheist (tre album e sciolti), Believer (tre clopedia di tutte le band prog metal del mondo. ght Industry e Anacrusis), e il loro assurdo mix È possibile applicare questo tipo di ragionamen- album e sciolti), Confessor (un album e sciolti), E proprio per questo motivo, molte band sono di , world music e musica classica ti alle band pre-Dream Theater secondo te? Cynic (un album e sciolti). Tutte queste band si state escluse. Per riassumere, i criteri per l’in- (!) forse avrebbe meritato più di qualche riga. sono poi riunite, ma nella loro prima incarnazio- clusione o l’esclusione di una band erano “ori- Si è trattato di un’esclusione volontaria? Immagino che se ne possa parlare anche per band ne hanno avuto problematiche di tipo creativo e ginalità” e “il fattore progressive” (ossia di “de- arrivate prima dei Dream Theater, anche se… a commerciale che, alla lunga, l’hanno avuta vinta. viazione dalla norma”, come dicevamo prima). Non è stato affatto intenzionale, no. Non sono un cosa ci riferiremmo? Fates Warning? Queensry- Che tipo di critiche hai ricevuto per questa scel- grande fan della band, ma devo riconoscere che che? Watchtower? L’approccio à la Dream Thea- ta? E poi… ci sono alcune band che, a voler rive- hanno prodotto una musica veramente progres- ter è diventato qualcosa di codificato, quasi uno dere il tutto, hai escluso senza volerlo? sive e interessante in alcuni momenti della loro stampino, secondo il quale alcune band, alcune carriera. Li avrei dovuti includere nella discussio- delle quali davvero talentuose, hanno optato per Così come accade in qualsiasi progetto che cerchi ne sul “tech metal”. Ma, ripeto, non era mia in- un sound davvero simile a quello dei Dream The- di racchiudere l’operato di un enorme numero di tenzione pubblicare un libro che fosse una specie ater. Molte di queste band non avevano una “vi- artisti in un arco temporale così ampio (in questo di dizionario sul genere, per cui non mi sono sof- sion” troppo originale della musica. caso, quattro decadi), ci sono sempre persone fermato su di loro, ma effettivamente la tua do- Invece non credo ci fossero troppe band che pronte a evidenziare ciò che è stato lasciato fuori. manda ha senso. Sicuramente meritano molto. cercavano di copiare il template di album come In generale, comunque, l’opinione è che sia riu- “ dei Fates Warning, “Rage scito a fornire una panoramica abbastanza am- for Order” dei Queensryche o “Energetic Disas- pia. Ci sono sicuramente alcune band a cui, a po- sembly” dei Watchtower… o almeno non in quan- steriori, sento che avrei dovuto dedicare meno tità così consistenti da mettermi in allarme e- ar spazio perché, che ne so, avrei dovuto includere rivare a mettere in dubbio il fatto che “i copioni” invece la band X o la band Y. potessero o meno essere definiti “progressive”. Il Alla fine, i Tool sono rimasti fuori, anche se ne- tutto è diventato oggetto di dibattito da metà de- gli anni ho scritto molto su di loro, così come sui gli anni ‘90 in poi, quando scopiazzare l’approccio In passato le band “difficili” non sempre sono Mr. Bungle. Ho scartato quella parte perché non Dream Theater è diventato un fatto epidemico. state apprezzate, mentre al giorno d’oggi sem- riuscivo a trovare un posto, nel libro, in cui poter- bra che tutti quanti siano un po’ più abituati a la inserire in modo coeso col resto dei capitoli e Alcune band prog metal “totali” e senza com- sound strani e originali. della narrativa generale; questo è il motivo per promessi hanno vissuto una vita relativamente In che modo è cambiata la critica musicale, e cui entrambe le band si sono guadagnate solo breve e senza particolari soddisfazioni, il che è qual è stato il suo ruolo nel promuovere la mu- una menzione fugace. accaduto soprattutto prima che il Progressive sica prog presso il grande pubblico? Mi sono impegnato molto per far sì che il libro Nel tuo libro a un certo punto presenti la distin- metal diventasse famoso soprattutto grazie ai non sembrasse un’accozzaglia di parti assembla- zione tra “Progressive” e “progressive”, la trovo Dream Theater. Questo percorso può essere ri- Non so proprio come rispondere riguardo alla te a caso, e soprattutto ho cercato di includere davvero interessante. Tratta dal libro “The Mu- assunto nella pubblicazione di un paio di album “critica musicale”. In generale, penso che i fans band a caso solo perché suonavano tempi dispa- sic’s All That Matters: A History of Progressive e nello scioglimento della band. più giovani, oggi, abbiano a disposizione un am- ri. Ho voluto mantenere un focus il più compatto Rock” di Paul Stump (non ancora disponibile in Perché ciò accadeva? Per due motivi principal- pio ventaglio di generi musicali. e conciso possibile. lingua italiana, nda), la distinzione è tra Progres- mente: il mondo non era “ancora” pronto per Penso agli anni ‘80 e un sacco di gente stava sco- Per quanto riguarda le esclusioni involontarie, sive (P maiuscola), ossia una formula che viene band di questo tipo (come venne detto agli prendo il metal negli anni dell’adolescenza. E il penso a Virus e Manes, due band norvegesi, applicata alla musica, e progressive (p minusco- Anacrusis) e perché queste band, alla lunga, metal era tutto ciò che volevano ascoltare finché ma in realtà non conoscevo ancora queste band la), che si riferisce a un aggettivo di qualcosa che non erano in grado di continuare a suonare e non sono cresciuti un po’. E chi li può biasimare? quando ho scritto il libro. O meglio, le conoscevo è progressive. sperimentare “così tanto” per molto tempo (so- Erano gli anni d’oro del metal. ma non abbastanza per includerle nel libro men- Poi continui affermando, e ripetendo più vol- litamente queste band ammorbidiscono il loro Stessa cosa si può dire di chi ha scoperto le band 78 79 prog rock negli anni ‘70. Perché avresti voluto av- Dieci anni dopo, che opinione hai al riguardo? È no applicato al loro modo, moderno e sludge, di Gli Opeth sono un’altra band a cui vanno ricono- venturarti al di fuori di quel genere? Almeno non effettivamente così, ed è qualcosa che continua fare musica. sciuti meriti enormi in questo senso. Sono esplo- finché avessi finito di ascoltare e scoprire tutto ad accadere? In misura minore, ma in un modo che personal- si, diventando una band più grande di quanto quanto era “prog rock”, non ve n’era motivo. Una mente preferisco, anche i Baroness col loro ter- avrei mai immaginato, e tutto ciò seguendo la volta che questo accadeva, allora si potevano Sì e no. Non voglio darti una risposta evasiva, ma zo album, hanno rotto qualsiasi tipo di formula loro musa creativa e azzardando sempre a fare esplorare nuovi orizzonti. dipende dalla prospettiva. In un certo senso, cre- preimpostata. Qualsiasi band che segua il loro qualcosa di diverso. Penso invece ai giovani fan che scoprono la mu- do che il metal sia una fase di regresso più che di esempio sta facendo qualcosa di positivo. sica nel 2020, che hanno certamente un sacco di progresso. Diamo più importanza a band doom generi diversi da sviscerare, grazie alle possibilità metal di quarta generazione e a band metal tra- offerte da Internet, YouTube ecc. Inoltre, i fan ora dizionali. E benché queste possano anche essere già hanno alle spalle alcune decadi di musica di- davvero ottime band, non c’è alcuna “vision” nel- versissima da scoprire, oltre a qualsiasi cosa ven- la loro proposta. ga prodotto nel presente. Questo ovviamente Poi però vedi che la gente continua a interessarsi aiuta a evitare il formarsi di pregiudizi, partigia- a band come Portal, Orannsi Pazuzu o Akercocke, nerie e atteggiamenti dettati da una visione “da e altre che sono davvero sperimentali, e questo paraocchi”. mi fa molto piacere. Vediamola da un altro punto di vista (e ora chi È anche sempre più difficile fare qualcosa che sia ci legge si addormenterà di sicuro!): pensiamo ai davvero progressive senza essere così avantgarde Voivod o ai Fates Warning a inizio carriera. Le loro da rendere l’ascolto impossibile. influenze non erano niente di sconvolgente per l’epoca: Motorhead, Venom e Slayer per i primi, Probabilmente, il mercato non era ancora pron- e Iron Maiden, Judas Priest e Rush per i secondi. to. Invece negli ultimi 10-15 anni alcune band Ma nel corso degli anni, si possono sentire richia- come i Tool sono arrivate a diventare headliner mi ai King Crimson e ai Gentle Giant nei Voivod, e di grossi festival in tutto il mondo, un fatto, que- ai Kansas e ai Genesis nei Fates Warning. Il che ha sto, che manifesta il grande cambiamento di portato alcuni fan di queste due band a scoprire mentalità nel “grande pubblico”. queste altre band, più vecchie, e a espandere i A parte i Dream Theater, quali altre band hanno In generale, credo anche che a volte non si pos- sconosciute come i T.O.O.H. o altri. propri orizzonti. Per esempio, so per certo che il avuto un ruolo chiave nell’aprire il mercato al sa stabilire il reale valore di un’opera artistica Credo che molte band norvegesi, certamente co- mio interesse verso King Crimson, Genesis e Van prog? quando questa viene realizzata in un periodo nosciute e acclamate in ambito metal, non han- Der Graaf Generator è dovuto senza ombra di saturo di opere artistiche dello stesso tipo. Pen- no raggiunto il successo su larga scala che invece dubbio al mio amore per Voivod e Fates Warning. Li hai appena nominati: i Tool. Guarda “Fear Ino- siamo al prog rock italiano degli anni ‘70. Quan- meriterebbero. Basti pensare a In The Woods… culum”. Non è un album accessibile, con grandi te band avrebbero meritato di più, ma hanno (prima che tornassero coi loro deboli album della Oggi le band emergenti presentano già nel loro singoli, e ascoltarlo non è un’esperienza facile avuto la sfortuna di uscire in contemporanea “reunion”), Arcturus, Manes, Solefald e Fleurety. album d’esordio un’enorme quantità di differen- per nessuno. È un album molto lungo, e ci sono con mostri sacri quali PFM, Banco e Goblin? Lo Bisogna smettere di parlare di queste band nel ze anche molto variegate tra loro, il che significa così pochi SPOTS al punto che davvero sconcer- stesso può essere detto per l’industria musicale contesto del black metal norvegese una volta che i fan di queste band avranno già a disposizio- tante, per fan vecchi e nuovi. Continuo a non prog metal di fine anni ‘80, che si è sviluppata per tutte e ascoltarle invece per ciò che sono re- ne una grande varietà di altri generi musicali da sapere che pensarne. E questo è il bello di una negli anni in cui il metal stesso conosceva il suo almente. Sono band incredibili e credo facciano esplorare. band progressive. Nessuno di noi potrebbe sape- periodo migliore, quando tutti i classici vennero parte di un tipo di metal ancora molto sottova- Credo che nulla sia più arcano, nulla sia più oscu- re che pensare di “Fear Inoculum” finché non ci pubblicati. lutato. ro oggi giorni: tutto ciò che uno desidera èdi- abbiamo convissuto per cinque o dieci anni. Come sempre, solo i veri capolavori superano la Alcuni dei tesori nascosti, come detto, sono già sponibile e può essere provato e assaggiato. Per Credo che anche i Queensryche abbiano grandi prova del tempo. menzionati nel libro, ma comunque credo che cui non c’è più quella fedeltà a un certo tipo di meriti per quanto concerne l’apertura del merca- E persino nel regno del prog metal, c’era davve- i seguenti album meriterebbero più successo: musica, fenomeno che invece si poteva osserva- to al prog perché hanno sempre parlato di band ro tantissima scelta in quegli anni. “Condemned” dei Confessor, “Syzygial Miscre- re chiaramente negli anni ‘80. come Pink FLoyd e Peter Gabriel e quella specie Quali sono i tesori più nascosti, quegli album ancy” degli Hellwitch, “The Sane Asylum” dei di tipo di musica un po’ più strano. Questo ha che persino i nerd del prog metal spesso trascu- Blind Illusion; e uno qualsiasi dei primi cinque Sembra che negli ultimi dieci anni il pubblico aiutato il metal a uscire dal ghetto, o dalla prigio- rano? album dei Mekong Delta. Ne includerò anche sia stato più pronto e ricettivo che mai verso ne, e far conoscere al pubblico altri tipi di musica. uno più recente: “Renaissance in Extremis” degli un tipo di musica strana e non convenzionale, E se vogliamo guardare a qualcosa di più moder- Wow… così mi metti alla prova. Non c’è altro da Akercocke, un disco strabiliante che vi farà uscire e infatti c’è un’offerta sempre maggiore di band no, bisogna menzionare i Mastodon. Non sono aggiungere rispetto a quanto non sia già nel li- di testa. progressive metal. Questa è una delle idee chia- un grande fan, ma credo che abbiano preso qual- bro. Insomma, non mi metterò a menzionare ve che esponi verso la fine del tuo libro. cosa dello spirito creativo degli anni ‘80 e l’abbia- band come Calhoun Conquer o altre ancora più La prima generazione di fan del prog, ossia co- 80 81 loro che hanno vissuto gli anni ‘70 da protago- genuini, non si ha l’impressione che si stiano È vero che un genere come il tech metal, ossia fare proprio questo. nisti, quando “era molto meglio prima” (ovvia- sforzando. A loro viene naturale suonare così. un metal suonato alla velocità della luce, Nel libro, inoltre, dico chiaramente che prog o mente!), a volte hanno la tendenza a essere Quindi… non posso dire quale sia “la giusta via di volutamente molto complesso e pieno di cambi “progressive” non significa necessariamente un po’ snob e non sembrano apprezzare del mezzo”. Me ne rendo conto non appena ascolto di tempo (mi vengono in mente i Watchtower, “tecnico”. Per me il fattore progressive è deter- tutto lo spirito avventuroso delle nuove prog un album, e questa potrebbe essere la differenza ai quali la critica musicale appioppò questa minato anche dall’immaginazione. Con quale band (metal o non metal). Non credi questo tra un album dei Motorhead che mi piace e uno definizione all’epoca), è un genere spesso profondità riesci a esplorare le tue idee? Quant’è sia in contraddizione con i veri valori del prog, che non mi piace. Il discorso si allarga a tutta la suonato da band adolescenti o poco più. originale la tua ispirazione? Chi ha una “vision” che mettono la sperimentazione al centro? musica, non solo al prog. Il prog metal ha bisogno di musicisti “giovani, straordinaria? resistenti e preparatissimi” per prendere vita? Se ci concentriamo su questi parametri, i Celtic Certo, è una contraddizione. Ho parlato con un Col passare del tempo è sempre più difficile de- Non è che si possa suonare con le stesse intensi- Frost sono una delle più grandi band progressive sacco di fan del prog più in là con gli anni, quelli viare dalla norma: un sacco di questa “deviazio- tà, velocità e complessità dei primi Atheist trop- di tutti i tempi. che han vissuto gli anni ‘70, appunto, e non co- ne” è già avvenuta. po a lungo. noscono affatto band come Spock’s Beard, Por- Un altro concetto che esprimi verso la fine del Oggi le band sono “già prog” fin dal debutto, cupine Tree/, Beardfish, Big Big tuo libro è che le band prog, a un certo punto, No, non si può a meno che non si voglia restare in mentre sappiamo che in passato questo poteva Train, o Anathema. E non sembra che la cosa gli tornano verso “la norma” o “la semplificazio- una caverna e stagnare per il resto della propria richiedere alcuni album… così come no. interessi! Questa cosa mi fa uscire di testa, ma ne”. Un percorso che band come Rush e Genesis carriera. Quindi sì, alcune di queste band vanno Qual è il miglior debutto prog metal a tuo avvi- immagino anche anche i fan di band come Yes, hanno già effettuato, in passato. incontro al “burn out”, o decidono di optare per so? Genesis e Jethro Tull possano essere un po’ chiu- Quali band sono riuscite meglio in questo per- un approccio “less is more”. Quando inizi a suo- si mentalmente, anche se la musica che amano corso a tuo avviso? nare la tua fonte di ispirazione sono grandi musi- Non ci ho mai pensato. Mhm… Non sono sicuro pare essere l’antitesi di questa chiusura mentale. cisti come i Rush, e vuoi raggiungere quel livello che sia il migliore, e neanche che sia il mio pre- Non lo capisco proprio, ma che posso dire… Sì, quello è il mio punto di vista, e solo il mio: è di bravura come strumentista. Per cui sì, ci sarà ferito, anche perché sto già pensando ad altri qualcosa di estremamente soggettivo. sempre un periodo in cui il tuo modo di suonare dieci album nel frattempo, ma adoro “When Dre- Diciamo anche che a volte la sperimentazione In generale credo che i Rush e i Genesis abbiano sarà molto tecnico e complicato. am and Day Unite” dei Dream Theater. Anche se fine a és stessa non è un obiettivo da perseguire fatto un gran lavoro di semplificazione della loro Alla fine, esaurisci quella parte del tuo percorso la produzione è bella incasinata, le canzoni e il a tutti i costi. A volte questo tipo di musica può musica (potrei criticare alcune parti di “Invisible e torni all’arte della canzone: non sei più concen- modo in cui le suonano sono incredibili. Ed eccoli diventare davvero complessa (tu citi gli Unex- Touch” e “We Can’t Dance”, ma sono un grande trato a suonare brani lunghi e complessi, ma la lì, una band già completa. Ovvio, hanno raffinato pect nel libro, che sono affascinanti a modo fan degli album che li precedono). tua capacità di suonare musica complessa è ca- il loro sound negli album successivi, ma se par- loro). Credo che anche i Fates Warning abbiano fatto nalizzata verso la creazione di canzoni più conci- liamo di debut album dove la band era già prog, Qual è la giusta via di mezzo? delle ottime cose in quel senso. se. “Parallels” dei Fates Warning è un esempio di direi che è il primo che mi viene in mente. Gli Yes, a mio modo di vedere, hanno avuto una una band dalle enormi capacità che è riuscita a Questo cambia per ciascuno di noi. Per quanto trasformazione fantastica sull’album “90125”, mi riguarda, ho bisogno che la musica abbia un eppure “Big Generator” è una schifezza. impatto emotivo. E più una proposta diventa biz- Penso che la semplificazione e “normalizzazione” zarra e sperimentale, più difficile sarà trovarci dei Queensryche sia stata orribile. Quella serie di una connessione a livello emotivo. Eppure, a vol- album tra “Hear in the Now Frontier” e “Dedica- te questo accade. La gente parla di questo tipo di ted to Chaos” è davvero pessima. musica e la classifica come “fredda”, ma per me Amo “A” dei Jethro Tull ma odio “Under Wraps”. la freddezza “è” un’emozione. La gente poi adora buttare merda sui nuovi al- Un’altra cosa che sarà diversa di volta in volta è bum dei Cynic, ma dato che io non li considero anche la genuinità, elemento chiave per me. Os- affatto parte di un percorso di semplificazione, sia non deve sembrare che la band stia cercan- posso dire che “Kindly Bent to Free Us” mi piace do a tutti i costi di essere originale con lesue molto. stranezze. La musica deve comunque venire dal Gli album degli Psychotic Waltz post- “Into the cuore. Credo di essere in grado di capire quando Everflow”, che sono più semplici, sono molto questo avviene ma, ripeto, questo varia a secon- belli. da della persona che ascolta, dipende dai valori che ciascuno di noi ha. A parte la complessità musicale, forse va tenu- Personalmente, ascolto della roba davvero, ma to in conto anche un certo livello di forma fisi- dico davvero estrema e stramba, ma considero ca quando si parla di band che suonano prog e musica come quella dei Doctor Nerve un casino che, nel corso degli anni, vanno normalizzando inascoltabile, non ci riesco proprio. Eppure, sono e semplificando la loro proposta musicale. 82 83 Qual è il ruolo delle etichette discografiche nel andando contro la volontà della propria etichet- Sì. Un sacco di album e band scalpitano per ot- non mi piaccia. produrre e supportare la musica prog? Mi ricor- ta discografica, con l’intento di seguire solo il tenere un po’ di attenzione, ma questi probabil- Dover scegliere il loro periodo migliore è diffici- do di un’intervista a Frank Zappa in cui diceva cuore, è la storia della pubblicazione di “2112” mente non sono ancora pronti per essere presi le. Dovessi scegliere solo un album degli Opeth, che, negli anni ‘60 e ‘70, chi era a capo delle eti- dei Rush. La band si trovava al classico bivio “o sul serio, o almeno non su un palco importante. questo sarebbe “Still Life”. I primi tre sono incre- chette musicali non erano tanto persone inte- la va o la spacca”, e hanno insistito affinché il Un sacco di “album” oggi sono in realtà… demo. dibili, ovvio, ma includo anche “Deliverance” e ressate alla musica, quanto “business people”. primo lato del loro album fosse interamente oc- La gente non fa più i demo, oggi la trafila è: scrivi, “Watershed” tra i miei preferiti. Provavano a produrre diversi tipi di musica, cupato da una canzone lunga 20 minuti, fatto registra, pubblica. Credo che questo abbia infi- Mi piace molto anche tutto quello che han fatto sperimentavano molto, e poi attendevano di che l’etichetta cercava di evitare in ogni modo. ciato la qualità, che non viene più controllata… dopo “Watershed”, e di tutti quegli album “Sorce- vederne i risultati. Se una band aveva successo Il resto è storia, come sappiamo, e la storia ha molte band non si prendono il tempo e la calma ress” probabilmente è il mio preferito. Gli Opeth e la cosa funzionava, bene. Altrimenti, avan- dato ragione ai Rush. di raffinare la propria arte, testare la propria mu- mi piacciono sempre. ti il prossimo. In questo modo l’integrità della Puoi raccontarci altre storie a lieto fine come sica e produrre qualcosa che sia davvero degna band rimaneva intatta. (Il video dell’intervista: questa? di essere ascoltata. Inoltre, su Bandcamp ci sono Uno degli album più incredibili della scena “tech https://youtu.be/KZazEM8cgt0). un mucchio di one-man band e poi, ancora, band thrash” di fine anni ‘80, “Deception Ignored” dei Invece oggi sembra che i piani alti delle etichet- Me ne vengono subito in mente due: “Into the orribili, e tutti vogliono essere ascoltati… è facile Deathrow, risulta non essere il preferito dalla te musicali siano occupati da esperti di musica, Pandemonium” dei Celtic Frost e “Theli” dei The- che arrivi il “burn out” e persino che ci si stufi di band stessa, benché sia probabilmente l’album il che aggiunge molti fattori “politici” alla que- rion. Entrambi gli album furono al centro di gran- tutto ciò. per il quale i Deathrow verranno ricordati per stione. di tensioni tra la band e l’etichetta, in entrambi sempre. Che ne pensi? i casi l’etichetta temette il flop, ed entrambi gli Volendo guardare alle cose positive, chiunque L’ho scoperto leggendo un numero di “Iron Fist”, album alla fine ebbero molto più successo di può registrare in casa e imparare come si registra una rivista bimensile inglese sul metal: la band Credo di non avere un’opinione al riguardo. Il quanto l’etichetta, e persino la band, potesse mai per bene il che, si spera, può spingere le persone lo odia perché troppo diverso dal loro sound, un business è un male necessario nel mondo della immaginare. a essere più creative e a cercare la propria ispira- thrash metal di stampo teutonico abbastanza musica, e anche se le mie esperienze lavorando Questi album esemplificano al meglio cosa signi- zione. standard. Non ti nascondo la mia sorpresa! Non presso le etichette discografiche sono state in fichi voler seguire la propria musa ispiratrice, e Non tutto è negativo, e sicuramente c’è della mu- sempre l’evoluzione e il cambiamento rispetto gran parte positive, mi sento liberato dall’aver che le aspettative di fan ed etichetta vadano al sica che valga la pena ascoltare, ma in generale alla norma rappresentano il percorso che una smesso di lavorarci nell’ultimo anno. diavolo. attualmente siamo bombardati da un sacco di band vuole percorrere. E pensare che un album Spero di rimanere un semplice fan per il resto “album” non proprio accettabili, e questo è il ri- del genere sia “un incidente” fa davvero sorri- della mia vita, a parte il fatto di scrivere un libro Prima dell’avvento dei social media, le miglia- sultato di tanta facilità nel registrare. dere! o un articolo quando capita, o occuparmi di cose ia di fan dei Watchtower sparsi per il globo non Conosci aneddoti simili, ossia di grandi album più “pure” e divertenti, come il mio podcast. erano a conoscenza dell’esistenza di “propri si- Gli Opeth, una delle più importanti band prog che però sono… odiati dalla band che li ha pro- mili” né avevano la possibilità di comunicare tra metal, ha pubblicato “Heritage” poco dopo l’u- dotti? Un esempio di una buona gestione di un’etichet- loro. Ora è tutto a portata di click. scita del tuo libro (nel 2011 per la precisione). ta discografica, quando si parla di prog metal, è In che modo internet ha aiutato un genere re- La loro musica è diventata ancor più simile Foto: Deathrow certamente la tedesca Noise Records (per quan- lativamente di nicchia come il prog metal a so- a quella dei loro eroi prog rock, e l’ultimo “In to riguarda gli album… non so se si può dire lo pravvivere e fiorire? Cauda Semper” è davvero esemplare da questo Sven e Markus si sbagliano di grosso su “Decep- stesso per gli aspetti economici). punto di vista. Gli Opeth riescono a creare musi- tion Ignored”. È il capolavoro dei Deathrow. Si Negli anni ‘80, la Noise ha dato voce a band Nello stesso modo in cui ha aiutato qualsiasi sot- ca interessante e fresca che racchiude una gran aspettano che pensiamo che “Riders of Doom” quali Mekong Delta, Coroner, Kreator, Hellowe- tocultura a sopravvivere e persino a fiorire, che si varietà di influenze. È sicuramente heavy metal sia meglio? Ma per piacere. en, Grave Digger… parli di fan dei Nuclear Death, vegani o brony di ed è altrettanto sicuramente di prog rock. Per quanto riguarda “grandi” album che sono Com’è stato possibile secondo te? My Little Ponies: come dici tu, è tutto a portata di Chi si sarebbe mai immaginato una simile evo- odiati dagli artisti… “grande”, in questo caso, è click. Non ho altro da dire, ti sei già risposto. luzione! Qual è il tuo periodo preferito degli soggettivo. Ma fammici pensare… forse 10 anni Certo, la Noise è stata la casa di un sacco di band Un tempo scrivevamo lettere per stare in contat- Opeth? fa avrei detto che Jim Matheos dei Fates Warning che stavano creando qualcosa di unico all’epo- to, e ovviamente questo comportava dei ritardi, odiava “Awaken the Guardian”, un album ama- ca: Mekong Delta, Coroner, Celtic Frost, Voi- e c’erano gruppi di persone che non avevano la Ho amato gli Opeth fin da quando Dan Swano to da tantissimi fan, ma credo che alla fine, col vod, Watchtower, Deathrow, Conception, Midas possibilità di esprimersi perché non volevano (degli Edge of Sanity) mi inviò “Forest of Octo- passare del tempo, anche a lui ora quell’album Touch e tante altre. Il modo migliore per capire scrivere le lettere o scambiare le cassettine. ber” nel 1994, era una versione ancora non uf- piaccia. Una volta mi ha detto che riusciva ad come questo sia potuto accadere è leggere il li- Nessuno è nascosto oggi, niente è oscuro. ficiale. All’epoca non avevo mai sentito nulla di apprezzare i vecchi album della band solo fino bro “Damn the Machine - The Story of Noise Re- simile, e da allora sono sempre stato innamora- a “Parallels” ... a che tutto quando fu pubblica- cords” di David Gehlke (non ancora disponibile in Il fatto che chiunque abbia un buon computer to della loro musica e della loro evoluzione. Con to prima di quel disco rappresentava qualcosa di italiano, nda). possa registrare un album in casa ha influenza- ogni probabilità, gli Opeth sono, insieme agli En- troppo problematico per lui. to in qualche modo la qualità delle uscite prog slaved, l’unica band moderna con una discografia Ma questo è un esempio di qualcuno che ha avu- Un ottimo caso di una band che si è intestardita metal di qualità? corposa a non aver mai pubblicato qualcosa che to bisogno di tempo e di distaccarsi dai suoi pri- 84 85 mi lavori per poterli apprezzare. So che ora ha menzione. Anche i Leprous hanno fatto passi da fare un album prog. Purtroppo, Steve Harris non Maiden che tira avanti e produce canzoni troppo una considerazione più positiva di quei primi la- gigante dal 2010. Sono un loro grande fan e gli fa che riciclare gli stessi giri di accordi e le stesse lunghe e davvero poco interessanti. Non soppor- vori. O meglio, ne accetta un po’ meglio i difetti. album “Malina” e “Pitfalls” mi fanno impazzire. strutture per le canzoni, questo accade ormai da to quel disco. È noioso, e il prog dovrebbe essere Neil Peart ha detto cose simili sugli album dei decenni. interessante. Dove sono i cambi e le trappole e le Rush degli anni ‘70, il che è assolutamente incon- Nell’heavy metal ci sono continuamente mo- Io sento solo la versione spompata degli Iron svolte? Non li sento proprio, in quell’album. cepibile per i fan, ma ovviamente i suoi valori sa- menti prog del tutto inaspettati. Nel libro fai ranno diversi da quelli dei fan. una rapida rassegna di band come Iron Maiden, Mi chiedo cosa gli Enslaved pensino di “Monu- , e Mercyful Fate tra quelle mension” ... un album che ritengo davvero gran- che hanno avuto incursioni prog nella loro mu- de, ma ho come l’impressione che loro lo consi- sica. All’epoca (negli anni ‘80), questo si tradu- derino un errore. Chissà. ceva in canzoni più lunghe con molti cambi di So che i Kiss odiano “Music from ‘The Elder’”, e tempo e di dinamiche. non si può dire che sia un album amato da tutti Ci si chiede cosa sarebbe accaduto se alcune di i fan allo stesso tempo. Io e tanti altri fan che lo queste band fossero state più decise sulla stra- consideriamo uno dei loro album migliori ci ritro- da verso il prog! viamo a fare i conti con la band che l’ha pubblica- Parliamo degli Iron Maiden. Quando si parla to che dice quanto gli fa schifo. Sono sicuro che dell’innegabile lato prog della loro musica, non se avesse venduto bene ne starebbero ancora si può non tirare in ballo “Seventh Son of a Se- tessendo le lodi. venth Son”, senza dimenticare che Steve Harris Non mi viene in mente altro, mi dispiace. Sicura- continua a parlare di vecchie band prog nelle mente appena chiudiamo l’intervista me ne ver- sue interviste. ranno in mente altri cinque! Eppure, solo di recente, con la pubblicazione del mastodontico doppio album “The Book of Nel libro a un certo punto parli del “potenziale Souls”, i loro sogni pro(g)ibiti sono diventati re- progressive” di band come Between The Buried altà. Penso sia stato un progetto che stavano And Me, Mastodon e Hammers Of Misfortune, covando fin dal 1988 (anno di pubblicazione di Nel libro parli anche di alcune band metal più ci sono altre band che hanno mostrato un lato che stavano ancora sviluppando il loro sound “Seventh Son”) e finalmente l’hanno pubblica- “tradizionali” che a un certo punto della loro spiccatamente progressive nei loro album ma quando il libro è stato pubblicato. to. carriera hanno pubblicato degli album prog che poi non sono andate fino in fondo? Dieci anni dopo aver scritto quelle parole, credi È affascinante pensare che una band che all’interno dei propri generi. Penso a “Release che abbiano mantenuto la loro promessa “pro- avrebbe potuto continuare a pubblicare album from Agony” dei Destruction, il mio preferito I Loudblast avevano intrapreso quel percorso con gressive”? Quali band potrebbero essere ag- fotocopiando “The Number of the Beast” abbia della band. Ma ci sono anche “Schizophrenia” “Sublime Dementia” ma alla fine, con gli album giunte a quella lista? deciso, così avanti negli anni, di dar sfogo alla dei Sepultura e “Terrible Certainty” dei Krea- successivi, non hanno continuato su quella stra- loro anima prog e pubblicare un doppio album tor. Questi tre album sono splendidi esempi di da. Il primo album dai Midas Touch era interes- Sì, credo che tutte queste band l’abbiano man- di non facile assimilazione (va anche ammesso techno thrash metal più complesso del solito, sante e anche se non mi ha fatto impazzire ero tenuta. Il fatto che non tutti gli album che han- che non sono sempre stati originali come questa con canzoni più lunghe del normale, pubblicati curioso di capire dove sarebbero andati a parare no prodotto in questi anni possano piacermi non volta). da band thrash metal cazzute. in seguito, ma purtroppo si sono sciolti subito importa in questa sede: tutti quei gruppi sono Che ne pensi di “The Book of Souls”? Questo era il risultato del periodo in cui queste dopo quel primo album. Il secondo album dei rimasti decisamente coerenti nel voler trovare la band operavano? Come se l’essere nello stes- Blind Illusion non è mai stato pubblicato all’epo- loro unicità e continuare a esplorare con la pro- Ho sempre desiderato che “Seventh Son” fos- so “ambiente” (chiamiamolo “scena”) di altre ca, ed è un’altra band di cui avrei voluto vedere pria musica. se un doppio album, che desse voce compiuta band più avventurose le avesse influenzate. l’evoluzione. Questi sono quelli che mi vengono L’album del ritorno degli Akercocke, dopo lo all’amore di Steve Harris e per il in mente ora… come sempre, poi me ne verran- scioglimento, è incredibile. L’ho già menzionato: prog anni ‘70. Sarebbe stato il momento perfetto Sì, chiaro, parliamo del 1988 più o meno, e sicu- no in mente tanti altri. “Renaissance in Extremis”. Anche i Kayo Dot ha all’interno della parabola creativa degli Iron Mai- ramente c’era qualcosa nell’aria. La complessità pubblicato alcuni album stupendi da quando è den per pubblicarlo. Adoro l’album così com’è, della musica dei Metallica, l’impatto dei Watchto- Torniamo a parlare dell’“effetto Dream Thea- uscito il libro, soprattutto “Coffins on Io” e “Bla- ma ho sempre pensato che avrebbero potuto e wer a livello underground, e la direzione intra- ter”: le cose sono cambiate per sempre dopo sphemy”. I Morbus Chron si sono sciolti dopo il dovuto svilupparlo di più. Tutti e due adorano presa dai Voivod, alla fine tutto questo ha avuto la pubblicazione dei loro album “Images and secondo album “Sweven”, altrimenti li avrei in- band come Jethro Tull, Nektar, Genesis, Arthur un’influenza in quel preciso momento storico. Words” e “Awake”, nella prima metà degli anni clusi. Anche se va detto che Robert Anderson, ex Brown e Van Der Graaf Generator, quindi perché Il fatto di suonare musica molto veloce e scrivere ‘90, e da allora ci sono state decine di band che Morbus Chron, ha messo su una band chiamata non farlo? canzoni complesse era in voga nel 1987/1988 e il hanno copiato il sound della band americana. proprio Sweven, e il loro “Eternal Resonance” è Capisco cosa intendi quando parli di “The Book of tutto ha raggiunto il suo climax nel 1993. Solo i veri innovatori, però, hanno superato la ottimo e molto progressive, per cui meritano una Souls”, sembra il tentativo di una band che vuole prova del tempo. In Italia abbiamo visto un fe- A parte i casi che abbiamo appena analizzato, nomeno simile quando i Rhapsody sono diven- 86 87 tati famosi. All’improvviso tutti suonavano po- sica prodotta che della band e dei suoi compo- Negli ultimi anni della sua breve vita, Chuck die- darci un’opinione su ciascuno di questi album e wer metal! nenti, ed entrambi hanno un rapporto intenso de vita a una band chiamata Control Denied. dare un punteggio considerando il “fattore pro- Credi che questo fenomeno si sia esaurito? Qua- con i propri fan. Sappiamo che le menti geniali, Disse anche che non voleva più che il suo nome gressive”? li band prog metal vengono “copiate” oggi, o nel a volte, sono troppo avanti rispetto ai tempi in fosse associato a quello dei “Death” in quanto passato più recente? cui operano… questo si riferiva a un’era della band, i primi Watchtower “Concepts of Math: Book One”. Che ne pensi? anni diciamo, e che questo non era più in linea Dopo vent’anni di promesse su un terzo album, Strano a dirsi ma sento il sound dei Leprous sem- col suo modo di vedere le cose. chiamato “Mathematics”, pubblicano un EP. Mi pre più presente in un sacco di band moderne. Non avevo mai pensato a questo paragone tra Forse “Control Denied” (traducibile in “control- piace molto, devo dire. L’ho riascoltato da poco Amo i Leprous, ma non ho ancora sentito nessu- Fripp e Schuldiner, ma ci hai beccato in pieno. lo negato”, nda) era un modo per Chuck di dire e ne sono rimasto soddisfatto. Ma ovviamen- no fare ciò che fanno loro… meglio di loro. Entrambi avevano una visione così precisa già al mondo che lui non aveva più il controllo sul- te, sarebbe bello ascoltare un album intero. Coi Non siamo nell’ambito metal, ma qualche anno dal secondo o terzo album delle rispettive band la sua musica? Ossia: i fan e il mercato stava- Watchtower, si prende quel che passa il conven- fa la stessa cosa accadeva con i Porcupine Tree che era stato chiaro a chiunque che, finché Fripp no cercando di dirgli cosa fare e volevano che to. “Fattore progressive”: 90%. (tutti cercavano di emularli). In entrambi i casi, avesse guidato i King Crimson, i King Crimson sa- pubblicasse sempre un album che fosse simile a Anacrusis: credo ti riferisca a “Dancing With The si tratta di band così importanti che i musicisti rebbero stati quel tipo di band, e la stessa cosa si quello precedente? Past” di Kenn Nardi (storico leader della band, in generale, più o meno giovani, finiscono ine- può dire di Schuldiner con i Death. nda)? Mi piace moltissimo, anche se è davvero vitabilmente per venirne ispirati. Quindi segue E sì, si è sempre parlato di entrambi come di due Credo volesse intendere che aveva pieno con- troppo lungo. Se fosse stato un album con dieci un’ondata di album in cui questa influenza è evi- persone con cui era difficile lavorare, e questo è trollo sulla sua musica e su quello che sarebbe canzoni, lo definirei il quinto album degli Anacru- dente. successo perché loro avevano una visione delle diventata e sì, se ho capito la tua domanda, che sis, quello che non è mai stato pubblicato. Sareb- cose così chiara e limpida che li portava a per- nessun altro (i fan, la “scena”, le etichette mu- be stato abbastanza assimilabile, lo spirito degli Una delle mie band preferite di tutti i tempi seguirla in modo incrollabile. Nessuno sarebbe sicali) avrebbero mai più deciso cosa avrebbe o Anacrusis è li. “Fattore progressive”: 50%. sono i Death. Parli in modo approfondito del potuto durare a lungo in una band del genere, non avrebbe dovuto fare. Ha negato il controllo Mekong Delta: non li ho più seguiti troppo per- gruppo di Chuck Schuldiner nel libro, e Tsunami dove c’è una sola persona che decide tutto e ha (in inglese “he denied control”, nda) a chiunque. ché credo “Lurking Fear” sia davvero monotono, ha pubblicato una biografia di quest’uomo stra- pieno controllo. La band era la sua creatura. Era davvero testardo e la sua produzione lo rende un album difficile da ordinario (“Death By Metal”, di Rino Gissi). Per Sono fan di entrambe le band, ho conosciuto per questo tipo di cose, ma ne aveva ogni diritto. ascoltare. Sottile, metallica, acuta… davvero pes- quanto riguarda il “fattore progressive”, Chuck Chuck e ho letto un sacco di interviste fatte a Ro- sima. Probabilmente dovrei riascoltarmi gli altri mi fa venire in mente un altro artista noto per bert, e posso affermare che siano delle persone Mikael Akerfeldt è un altro artista con opinio- loro album più recenti, ma non l’ho ancora fatto, non scendere mai a compromessi: parlo di Ro- stupende, ma dal punto di vista artistico, entram- ni molto forti al riguardo. Infatti, gli Opeth sono il che è strano, dato che i primi sei mi piacciono bert Fripp. bi erano così focalizzati sui propri obiettivi che le un’altra band avventurosa che non si è mai in- tantissimo. Prima o poi lo farò! Ciò che accomuna i due è sicuramente un gran- strade erano due: stare dalla loro parte o levarsi teressata troppo dell’opinione dei fan (anche Psychotic Waltz “The God-Shaped Void”. Mi pia- de senso di libertà nella gestione sia della mu- di mezzo. se questi sono sempre stati molto rispettati, va ce. In un certo senso riprende da dove avevano detto), e hanno seguito solo la propria ispirazio- interrotto con “Bleeding”. Si riconoscono alcuni ne album dopo album. elementi dei Deadsoul Tribe. Un album davvero In effetti, i loro fan si dividono tra i nostalgici del forte. Avrei preferito un po’ più di cambi di tem- “torna a fare il growl” e quelli che preferiscono po e un po’ più di energia qua e là, a volte si im- la versione senza growl, più prog e più recente. pantana un po’... ma comunque, mi piace e sono E ovviamente quelli a cui piacciono entrambe le contento di averlo. Ma siccome non dice nulla di anime della band. realmente nuovo, non posso che dargli un 20% di Non è strano che gli stessi fan che amavano la band “fattore progressive”. proprio per la loro anima prog… alla fine si lamen- tano quando la stessa band si è evoluta troppo? D’altra parte, a volte i nuovi album di band che tornano sulla scena possono essere davvero de- Non sopporto gli snob del growl quando si par- ludenti. Qual è l’album peggiore in questo sen- la degli Opeth. Mocciosi lamentosi che a quanto so, quello che ti ha fatto pensare “non avreste pare non hanno mai compreso gli Opeth dal prin- mai dovuto pubblicare un nuovo album”, e per- cipio. Che vadano a farsi fottere. ché?

Dopo la pubblicazione del tuo libro ci sono stati FACILE: “Demon Master” dei Blind Illusion. Un alcuni ritorni incredibili: Watchtower, Anacru- vero disastro. O era uno scherzo? Chissà. sis, Mekong Delta (che in realtà non si sono mai sciolti) e Psychotic Waltz sono tutte band che Oggi un sacco di band stanno finalmente rice- hanno pubblicato nuova musica. Ti andrebbe di vendo le attenzioni che avrebbero meritato 88 89 all’epoca. Ed è un momento magico per vederle Sono stato contento di aver visto i Manilla Road Tra le nazioni più progressive, ce ne sono alme- quanto il suo patrimonio “trVe black metal”? dal vivo: grazie a queste reunion ho potuto ve- un paio di volte da quando si erano riuniti, ma no tre che si distinguono dalle altre. Ovviamen- dere band quali Atheist, Coroner, Toxik e Helstar nessuno dei nuovi album è al livello di quelli vec- te parlo di Canada, Svizzera e Norvegia. (Sì, lo È conosciuta per entrambe le cose e, nel caso negli ultimi 10-15 anni, qualcosa che non mi sa- chi. Eppure… chi mi piacerebbe vedere in una so, ce ne sono tante altre. In questa sede parle- di Mayhem ed Enslaved, queste band hanno rei mai sognato quando ho iniziato ad ascoltar- reunion? Farò una distinzione tra metal e prog remo di queste tre). un piede nel black metal e un altro che va a li… e sono tutti in forma smagliante! questa volta: Il Canada ha partorito i Rush e i Voivod, e già pescare nel regno del prog. Per quanto riguarda Qual è LA reunion che vorresti vedere? solo per questo motivo saranno sempre al posto i Mayhem, è probabile che non produrranno più Metal: gli Holy Terror. Ma è impossibile perché numero uno nella classifica delle nazioni prog musica troppo strana; e per gli Enslaved, non Quando si parla di reunion sono davvero scettico. dovrebbe essere la formazione degli album, sen- metal e prog rock. Certo, sappiamo che tutto è sono mai stati una band black metal ortodossa, Probabilmente non così entusiasta all’idea come za sostituti, e considerato che Keith Deen è mor- iniziato in Inghilterra, eppure le band canade- ma ovviamente ne mantengono ancora molte lo sono altri fan. Sai, il livello delle aspettative è to, è solo un sogno. si hanno un modo tutto loro, quasi malato, di caratteristiche. così alto, nessuna di queste band può reggere il Prog: i Gentle Giant. Sono certo che non accadrà intendere la musica, e hanno reinterpretato la Parlando di Ulver, Arcturus e tutte quelle band confronto col passato. Alcune ce l’hanno fatta, mai, ma sarebbe grandioso assistere a un concer- musica inglese in modo davvero originale. post-black metal strambe, sono sicuro di aver ma è un’eccezione. to con la formazione classica. Entrambe le band sono sempre state all’avan- già risposto a questa domanda da qualche parte guardia del cambiamento e tutt’oggi sono tra le nell’intervista. La Norvegia è una delle aree geo- più apprezzate dai fan del prog in tutto il mon- grafiche più fertili e creative nell’intera storia del do. metal. Sono un grande fan di un sacco di quelle C’è mai stato qualcuno che abbia cercato di ricol- band. legare i puntini per capire perché tra tutti i luoghi del mondo questo sia accaduto proprio in Canada? In generale, parrebbe che alcune aree del mon- do siano più produttive quando si parla di mu- Sì, me lo chiedo da sempre. Non dimentichiamo sica innovativa a seconda del periodo storico. gli Obliveon, i primi Kataklysm e i Nomeansno. Svezia e Norvegia negli anni ‘90, alcune band in E ce ne sono altri. Comunque sì, non so proprio Germania negli anni ‘80 (soprattutto grazie alla come spiegarmelo. Noise Records), Italia negli anni ‘70, e il Cana- da che è sempre fonte di band interessanti… in Parlando della Svizzera, ci sono i Celtic Frost, qualità di studioso, sai dirci perché questo ac- i Coroner e i Samael. Band davvero influenti cade? quando si parla dello spettro più estremo del Ovvio, tutte le nazioni hanno band interessanti progressive, con una menzione speciale per gli e progressive, e il mondo ne è pieno. Eppure, innovatori per eccellenza, i Celtic Frost. in alcuni precisi momenti storici, ci sono una Quali altre band prog provenienti dalla Svizzera o due nazioni che prendono il sopravvento. consigli? Credo che la creatività generi altra creatività, e Non me ne vengono in mente altre che siano così accade con l’ispirazione. I Mayhem hanno davvero obbligatorie. Celtic Frost e Coroner sono ispirato i Darkthrone e gli Enslaved, e che a loro ovviamente le più importanti. Non consiglierò volta hanno ispirato Dodheimsgard e Ulver, che a i Calhoun Conquer o i Babylon Sad solo perché loro volta ancora hanno ispirato Ved Buens Ende sono band svizzere, ma sicuramente, tra tutte, e Solefald. hanno prodotto album interessanti. Non intendo dire che le cose seguano questa for- mula per filo e per segno, ma credo che ci siamo L’ultima è la Norvegia, ma solo se si pensa al capiti. Senti che gli altri stanno modificando il momento storico in cui “il prog è esploso” in loro stile creando qualcosa di figo, ci vuoi prova- quella nazione. Si sa, si parla della Norvegia più re anche tu cercando di fare anche di meglio. È che altro come della patria del black metal, ma come un fiammifero che accende un fuoco: inizia in realtà il contributo che la nazione ha dato alla piano, poi raggiunge l’apice, e poi si spegne… e musica prog è a dir poco incredibile. Band come poi ci sarà un altro fuoco da tutt’altra parte della Ulver, Enslaved, Arcturus e persino Mayhem foresta. hanno deviato dalla norma un bel po’. Questa è la mia maniera semplicistica di spiegare Secondo te, l’anima prog della Norvegia è un queste esplosioni geografiche. Succede di conti- segreto per pochi o ormai è conosciuta tanto nuo, non solo nel metal 90 91 Considereresti il nu-metal come un tipo di mu- do come consideri band quali Mordred, i Death Jeff, insieme al batterista dei Canvas Solaris Monium, Deftones, TNT, e Into Another, e sono sica prog in qualche modo? Pensiamo a band Angel di “Act III”, i Mr. Bungle e i Primus alla luce Hunter Ginn, sei l’autore di Radical Research, solo alcune tra le migliaia di band. come i SOAD o i Puya, che hanno incorporato del “fattore progressive”. un blog e podcast che si propone di esplorare Condividiamo anche l’odio verso le stesse band, elementi folk o temi abbastanza particolari nei “Adventures in Exceptional Musick” (che potete come i Doors o i Rolling Stones. Abbiamo sempre loro album… come da definizione di prog. O no? L’unica band della tua lista che possa considera- trovare qui: http://radicalresearch.org). avuto delle bellissime conversazioni musicali, per Dove sono i paletti in questo caso? re come un ibrido funk/metal sono i Mordred, Innanzitutto, ti chiedo: perché “Musick”? E poi, cui abbiamo deciso di continuare ad averle ma in che erano abbastanza sfacciati al riguardo. “Act cosa possiamo considerare “eccezionale” oggi? pubblico. Alcune band hanno fatto qualcosa di interessan- III” dei flirta col genere in qualche Segui sempre i principi enunciati da Frank Zap- Come scegliamo gli argomenti? È abbastanza te, e la maggior parte proprio no. Non penso si modo, più come una conseguenza dei tempi pa, gli stessi che sono serviti da guida nella ste- semplice. Ci gasiamo per così tante band e album possa definire “prog” in alcun modo, ma èun (1990) che per altri motivi, ed è ovvio che non sura del tuo libro: “senza deviazione dalla nor- che abbiamo un sacco di episodi programmati tipo di metal che si è dimostrato malleabile e si tratti esattamente di un album funk metal. C’è ma, il progresso non è possibile”? già per il futuro. Probabilmente non vivremo ab- molto rispondente alle mutazioni, tenendosi alla solo una canzone assimilabile a quel genere e, bastanza a lungo per realizzarli tutti. larga dalle sue radici semplicistiche e, oso dire, ovviamente, è la più debole all’interno di un al- La citazione di Frank Zappa vale ancora, anche un po’ ignoranti. bum davvero eccellente (“Stagnant”). se va detto che la musica non deve essere pro- Si tratta di un modo per trattare gli anni che non Amo i Deftones eccetto i primi due album. Con Mr. Bungle e Primus presentavano alcuni elemen- gressive per piacermi. Per quanto riguarda Radi- sei riuscito a coprire nel tuo libro? la pubblicazione di “White Pony” le cose sono di- ti funk, e un po’ di metal (a dirla tutta, nei Primus cal Research, l’idea è di presentare band e album ventate un po’ più esoteriche, e da lì in poi sono di metal ce n’è ben poco), ma c’erano davvero che magari sono stati dimenticati col tempo ma No, direi di no. diventati un’ottima band con intuizioni uniche. troppi altri ingredienti nello stufato (sic) per po- che crediamo meritino un altro ascolto e di es- Prog? Forse no. Progressive? Sì, i Deftones sono terli etichettare come crossover- funk metal. sere presentati ancora sotto una nuova luce. Ci Jeff, so che sei un grande fan del prog rock ita- progressive, o qualcosa di simile. In generale odio il funk metal, e non lo considero sono più di 30.000 podcast che parlano di mu- liano degli anni ‘70, e sai anche chi sono i big nel progressive in alcun modo. È solo un’ibridazione, sica su internet. Volevamo essere sicuri di avere regno del prog metal. Trovo che il sottogenere crossover-funk metal che non significa necessariamente progressive, o un motivo che giustificasse la nostra esistenza, e In generale, qual è la percezione del prog rock non sia trattato troppo in profondità nel tuo li- per lo meno questo è ciò che penso. per questo siamo l’unico podcast (che io sappia) italiano all’estero? Quali sono le band più famo- bro. Si tratta di una scelta intenzionale? Mi chie- che ha parlato in lungo e in largo di band quali se? Quali i tesori nascosti? Beyond Dawn, Disharmonic Orchestra, Pyogene- sis, OLD, Heldon e Grobschnitt. Il prog italiano degli anni ‘70 è ancora un genere L’idea comunque non è di fare un podcast solo “di culto” qui in Nord America. O lo conosci o non sul metal. lo conosci. Direi che la PFM è la band più famo- sa da queste parti. Non è difficile trovare i loro Perché “musick”? Ci aiuta a differenziarci dalla album nei negozi di seconda mano, considerato musica “normale” ... ci addentriamo nella roba che negli anni ‘70 sono stati distribuiti in maniera più sinistra, oscura, stramba, per cui ci siamo det- esaustiva in America. Per cui posso dire con cer- ti “perché non ‘musick’”? tezza che se in America ci sono dei fan del “Rock Infine, cosa è “eccezionale” oggi? Non troppo, Progressivo Italiano” (sic), con ogni probabilità anche se ci sono alcune nuove band davvero ot- questi hanno conosciuto il genere proprio grazie time in circolazione. Non siamo troppo concen- alla PFM. E se non grazie alla PFM, grazie al Ban- trati sull’oggi con Radical Research, lo scopo è più co o ai Goblin. quello di scavare nel passato e portare alla luce Credo che i tesori nascosti siano numerosi: “YS” cose che ancora oggi sono fonte di entusiasmo e de Il Balletto di Bronzo, l’omonimo degli Alpha- ispirazione. taurus, l’omonimo de La Corte dei Miracoli, i pri- mi quattro album degli Area, il terzo dei Jumbo, In che modo lavorate al blog e al podcast? Come “Palepoli” degli Osanna, e un altro paio che repu- scegliete album e argomenti da trattare? to assolutamente incredibili! E ovviamente vogliamo sapere quali sono i Io e Hunter siamo amici da quasi vent’anni e non tuoi album preferiti del prog rock italiano! ho mai conosciuto nessun’altra persona al mon- do con cui condivido così tante intersezioni mu- Direi che tutti i “tesori nascosti” elencati sopra sicali strambe. Anche a Hunter piacciono molto sono in cima alla lista. Il mio preferito della PFM band come Nuclear Death, Pyogenesis, Nome- è probabilmente il primo, anche se mi piaccio- ansno, Mind Over Four, Artcane, Alphataurus, no molto anche il secondo e “Chocolate Kings”. Fates Warning, Kiss, ZZ Top, Afflicted, Pan-Thy- Il mio preferito dei Goblin è “Roller”. I miei pre- 92 93 feriti del Banco… beh, i primi tre! Mi piace mol- pensi che quella roba non gli piace, ma è in qual- CLOSING Ungol e Steven Wilson), e a volte alcuni amici fi- to anche l’album dei Cherry Five, il debutto de Il che modo interessato al prog, dovrebbe tornare dati mi consigliano qualche nuova band che me- Biglietto per L’inferno, “Felona e Sorona” de Le sui suoi passi. Ti chiedo qualche consiglio su quali band prog riti attenzione, loro sono un po’ più attenti di me Orme, e ce ne sono così tanti altri pubblicati negli La prima volta che ho ascoltato il prog italiano metal dovremmo tenere d’occhio. alle ultime uscite. Non è che sia ignorante o an- anni ‘70… ma vorrei citarne anche uno un po’ più l’ho odiato. Non riuscivo a farmi trasportare. Cre- noiato: mi piacciono così tanto gli album che ho recente: un album assolutamente straordinario e devo che la voce fosse un po’ esagerata, la mu- Gli olandesi Laster, sicuramente il loro secondo e già che mi diverto già tantissimo ad ascoltarli per sottovalutato, l’unico parto dei Jet Lag, intitolato sica un po’ troppo drammatica… ma poi alla fine terzo album sono molto belli. Mi è piaciuto il de- la 15esima, 25esima, o 100esima volta. “Delusione Ottica”. ho trovato la chiave d’accesso e, una volta che ho butto dei Khorada, “Salt”, sarà interessante vede- E dato che non penso che ci siano tante nuove Il tuo paese ha prodotto una quantità di band e iniziato ad appassionarmi, mi sono innamorato di re come evolveranno. Spero anche che i Gaahls band che meritino tanto, non ho la sensazione album innovativi e davvero creativi. E chiunque brutto e sarò per sempre un fan di quella musica. Wyrd continuino sulla loro strada, perché il primo che mi stia perdendo qualcosa. album, “Gastir - Ghosts Invited”, è davvero figo. Ciò detto, cerco di mantenere orecchie e mente bene aperte. Il livello è davvero molto alto… cre- Come ti tieni aggiornato sulle ultime uscite del- do di avere delle aspettative davvero troppo alte le band più interessanti? Sappiamo che il prog per qualsiasi band nuova, che sia metal o altro. può arrivare da qualsiasi direzione. Qual è una Ogni tanto però una band ce la fa. fonte a cui attingere? Se lo volessi, questo é il tuo momento per dire Negli ultimi anni ho raggiunto un punto nel quale qualcosa che non ha trovato spazio nel libro. mi interessa principalmente ascoltare più che al- tro album della mia collezione, che è comunque Se non l’ho detto in “Mean deviation”, se non l’ho enorme. Per cui non sono particolarmente inte- detto in qualche episodio di “Radical Research”, ressato a trovare necessariamente nuova musica se non l’ho detto in questa intervista… forse non di recente. valeva la pena dirlo! Mi tengo aggiornato con le nuove uscite delle Grazie mille per esserti interessato a quel che band che già fanno parte del mio DNA (per esem- faccio e soprattutto a questa musica incredibile. pio, ho appena comprato i nuovi album di Cirith Saluti da North Carolina!

94 95 ACCORDATURA PIANOFORTE E TEMPERAMENTO EQUABILE di Marco “Amos” Sicco (accordatore pianoforti, Savona) http://www.traccefresche.info/ 96 97 Introduzione di Athos Enrile ti sulla tastiera, cosa che non potrebbe essere se l’accordatura fosse “naturale”, ossia realizzabile La mia costante ricerca all’interno del mondo (senza grandi fatiche) tramite l’orecchio “musica- musicale mi porta spesso su sentieri poco bat- le”. Questa è una delle ragioni per le quali non tuti, alla scoperta, a volte casuale, di “mestieri” ci riteniamo contrari, ove finemente predispo- poco pubblicizzati ma fondamentali, nati in tem- sti, all’ausilio elettronico, in quanto la cosiddetta pi antichi e tramandati attraverso il passaggio maggior precisione dell’accordatura “a orecchio” delle esperienze, perché, anche volendo, la di- (in realtà orecchio “battimentale”, ossia, almeno dattica pura - quella che si apprende sui banchi di in parte, “matematico”) presuppone un giudizio un aula - non tiene in considerazione certi rivoli approssimativo: alla luce di dati sperimentali e delle scienza musicale; sto pensando ad azioni da consolidati l’orecchio deve fare sforzi “matemati- artigiano talentuoso, che presuppongono amore ci” per contare i battimenti al secondo, difficolto- e passione, e solo l’impegno sul pezzo determi- si (se non in certi casi, impossibili) da contare con nerà, col tempo, la giusta maturità, nuovamente precisione. Possono quindi venire utili sia la sud- da tramandare. divisione elettronica del Riparto centrale, nonché Mi è capitato qualche mese fa di incontrare un le comparazioni, nei bassi e negli acuti, in parti- personaggio incredibile, che di mestiere custo- colare delle parti più periferiche della cordiera, disce (possiede) numerosi pianoforti a coda fatta salva in ogni caso l’importanza dei controlli Steinway & Sons, ma la parte interessante è il ad orecchio sia degli unissoni (relativa assenza di suo lavoro di messa a punto nelle ore che pre- battimenti) dei Cori di corde e delle Ottave, che cedono un concerto, lavoro certosino che ho vi- dei risultati complessivi di un’accordatura esegui- sto svolgere con i miei occhi. Di lui spero di poter ta con la necessaria precisione - ...”anche il più parlare prestissimo. esperto degli operatori, più che accordare in sen- so preciso e assoluto, si sforza di ottenere un’ac- Nel frattempo, un nuovo incontro mi ha portato cordatura accettabile, temperando ed equilibran- sulla strada di Marco Sicco, musicista e molto di do ad arte tutti gli intervalli”... fa notare Giovanni più, ma l’argomento che propongo oggi ha a che Bettin - e sempre che si sia tenuto conto delle fare con un aspetto magico e antico, e per raffor- curve ascendenti nella regolazione degli acuti e zare l’immagine occorre pensare a tempi passati, discendenti nell’accordatura delle note più basse quando esisteva l’accordatore di pianoforti a do- (ottave relativamente “allargate”). micilio, mestiere che svolse anche il padre Aristi- Ciononostante alcuni preferiscono servirsi solo de, grande musicista ligure. dell’orecchio, cosa perfettamente plausibile (io Marco è quindi, anche, un accordatore, e nelle stesso in periodi precedenti avevo scelto di usa- righe a seguire sviscera aspetti specifici e molto re esclusivamente l’orecchio, come attesta una tecnici ma, ne sono certo, interessanti per i tanti mia intervista del 1987 sul giornale “L’ancora” musicisti che sono soliti leggere la nostra rivista. ... “Intervista a un accordatore” (http://www. traccefresche.info/cose/int1987_ancora.html); Ecco il suo pensiero… a questo proposito trovo consigliabile il metodo Bongioanni (“Norme per l’accordatura dei piano- Accordatura Pianoforte e forti”) - un poco diverso dalla ripartizione ordi- Temperamento Equabile naria - dal La3 al La4 - magari meno veloce ma più accurato, che considera un Riparto allarga- Non senza una buona intuizione si è detto che to dal Sol3 al Do#5; una successiva Intervista al l’Accordatura di un pianoforte è piuttosto una “Letimbro” nel 2017 ... “L’amico dei pianoforti” “Scordatura” di precisione (metafora della “co- - by Marco Oliveri specifica il mio attuale modo perta corta”, essendo che in ogni caso, anche di vedere (http://www.traccefresche.info/pix/ in musica, qualcosa resta sempre fuori) a causa int2017_letimbro.jpg); mi sembra, come suggerì delle modifiche necessarie alla realizzazione di Pietro Righini, relativamente meno importante un sistema chiamato “Temperamento equabile”, il metodo adottato che non il risultato consegui- che consente di suonare sufficientemente bene to; non ci interessa qui contrapporre elettronica in tutte le (semplificando) dodici tonalità presen- ed “orecchio” come fossero l’uno ad esclusione 98 99 spetto alla scala naturale, nel sistema temperato gli accordi ci risultano meno armoniosi in ma- Si preferisce (Concerti o Studi di qualità a parte niera impressionante. Ritengo comunque che che necessitano di un intervento per ogni occa- il temperamento equabile sia utile per lo scopo sione) una frequenza semestrale, annuale o an- che ci si propone (il passaggio morbido di tona- che biennale per l’intervento di Accordatura, a lità) e vorrei anche aggiungere che non è mia in- seconda dell’età e della robustezza del Pianofor- tenzione sostituire l’accordatura temperata (nel te (somiere in primis), nonché del livello quali- caso almeno del pianoforte, che è essenzialmen- tativo della manutenzione. Le prime accordature te una macchina moderna, concepita nel pieno dovrebbero mirare a fare raggiungere allo stru- dell’era industriale, erede sì di clavicembali, or- mento (e dopo mai perderlo) quello che viene gani, spinette, e del capostipite fortepiano, ma chiamato l’Assestamento, ovvero appunto la sta- le considerazioni a proposito di accordature non bilità della tenuta dell’accordatura stessa. Ciò si possono essere sempre tratte in modo analogo), ottiene eseguendo sufficienti Sgrossature prima miro solo ad essere obiettivo nel giudizio dei suoi di mettere in atto la Rifinitura. pregi, difetti e problematiche, specialmente per Altrettanta importanza della buona accordatura quel che riguarda l’effetto sonoro. - e tanto più per quel che concerne il pianoforte da Concerto - riveste l’intervento di Intonazione L’accordatura viene normalmente, e direi arbi- (o “Timbratura”) del feltro dei martelli, in quan- trariamente (a quanto ne so la decisione venne to da questa pratica consegue, entro certi limiti, presa da burocrati e senza consultarsi troppo con la maggiore o minore asprezza timbrica (dando i musicisti del tempo, attorno al 1940), eseguita per scontata la qualità, non sempre effettiva, dei a 440hz, mentre qualcuno (si annoverano, tra gli feltri). altri, Giuseppe Verdi e i Pink Floyd) sostiene che il 432hz sarebbe più vicino alla scala pitagorica, La Revisione dell’apparato meccanico completa dell’altro; per una serie di altri fattori io preferi- di poco, obiettivamente l’insieme della musica- e all’umana natura... Accordatura Aurea; perso- infine l’intervento del Tecnico, a partire dall’Ale- sco sfruttare entrambe le possibilità a seconda lità dell’accordatura risulta comunque legger- nalmente non saprei prendere posizione certa, satura della tastiera, che dovrebbe essere pre- delle fasi (e tipologie) dell’accordatura. mente sgradevole ad un orecchio raffinato. Basta se non che qualsiasi punto di partenza alla fine ventiva anziché successiva al presentarsi di even- confrontare una scala temperata e l’asprezza dei si svolge con la stessa trama. Un tempo peraltro tuali anomalie (tasti che s’incantano o semplici In un sistema come quello temperato, con le sue suoi accordi con una scala realmente “naturale” il Diapason variava anche considerevolmente da attriti di troppo, avendo cura, con gli strumenti terze non naturali e le sue quinte alterate, sia pur e le sue terze “giuste” per rendersene conto. Ri- un territorio all’altro. adatti, di non sfibrarne i fori, ma di ottenere la corretta scorrevolezza e fluidità del tasto sui due perni), per giungere a tutta una serie di “finissag- gi” specialistici delle singole componenti (e de- gli equilibri fra esse) della meccanica, a maggior ragione importanti per quel che concerne il più complesso e raffinato pianoforte a coda, ma non trascurabili nemmeno per la scorrevolezza del meccanismo nei pianoforti verticali. La revisione dell’apparato meccanico dovrebbe essere attuata contemporaneamente alla prima accordatura e rinnovata se necessario con una frequenza adeguata, a seconda del maggiore o minore utilizzo dello strumento con relativo con- sumo e usura dei piccoli accessori (feltri, perni, ecc.). Molti si chiedono quale sia il giusto prezzo dell’ac- cordatura. Ci si riferisce all’accordatura di manu- tenzione (ciclica e alla giusta frequenza come già sottolineato); io non so più dove l’ho letto, ma qualcuno raccontava che tradizionalmente il prezzo (in loco) sale e scende con quello della 100 101 foto di Riccardo Pasini 102 OTTONE PESANTE Intervista alla band 103 “Sì, ci sono i fiati nella band”. E ogni volta che ho della band, hanno risposto alle mie domande estrema possibile, per dimostrare che sia con gli Abbiamo capito con il tempo che la cosa funzio- sentito queste parole per descrivere una band mi per questa intervista in vista della pubblicazione, ottoni sia col Metal si può ancora fare qualcosa di na e anche molto bene, e siamo molto soddisfatti sono venuti in mente i Jethro Tull e gli Ska-P (ri- ahimè posticipata, del terzo album della band, diverso e originale, appunto. di aver creato un progetto brass-based unico e gorosamente in quest’ordine). Ovviamente que- “DoomooD”. Una band da tenere d’occhio per So che la nostra musica si presta a moltissime in- innovativo; in più siamo riusciti a lasciare a casa sto prima che i miei timpani venissero sconvolti amanti delle sonorità aggressive e sperimentali terpretazioni, spesso tutte plausibili. La nostra è chitarristi e bassisti, eheh… (Paolo) dalla musica senza precedenti di Ottone Pesante, “per davvero”. la seguente: Metal Estremo suonato con ottoni e decisamente su un altro livello rispetto a qualsia- batteria. (Francesco). La vostra proposta, un metal “estremo” suonato si altra cosa abbiate ascoltato fino a oggi. Ciao! Rompiamo il ghiaccio: si dice “gli Ottone da due fiati e una batteria, è riuscita a essere ap- Una band davvero fuori dagli schemi, e non è la Pesante” o “Ottone Pesante”? Qual è l’origine del nome della band? A una pri- prezzata tanto dal pubblico metal che da quello solita frase fatta. Siamo dinanzi a una proposta ma lettura, si tratta di un sagace gioco di parole jazz. Come sono stati gli esordi? musicale originale e che non può lasciare impas- Ciao! tra “metallo pesante” (heavy metal) e gli ottoni, sibili: Ottone Pesante è un trio devastante, com- Noi diciamo l’Ottone Pesante però siamo aperti a strumenti che vi caratterizzano più di ogni altro. All’inizio eravamo più a cavallo tra i generi e ci posto da due fiati e una batteria che suona metal varie interpretazioni. (Paolo) siamo incanalati da subito nell’ambiente under- estremo. Sprigionano un’energia e un’intensità In realtà, hai proprio indovinato! (Francesco) ground più sperimentale. Da subito ci sono state che non sono seconde a nessuna delle band me- Ho avuto modo di conoscervi di persona durante sia reazioni entusiaste per la novità che reazioni tal a cui si ispirano. il concerto “Tibia Gigante” che si è tenuto al Bu- Durante una piacevole chiacchierata con Paolo molto scettiche (e devo dire che è ancora così). Non ho perso l’occasione di vedere la band in ridda di Genova l’8 febbraio scorso. Presentatevi al vostro banchetto prima del concerto, ho avuto C’è da dire che abbiamo molto incrudito e appe- azione dal vivo in quello che si rivelerà poi il pe- ai lettori e alle lettrici di Mat2020. modo di conoscere alcuni retroscena della vostra santito il suono col tempo, sperimentando con nultimo dei concerti prima dell’inizio della qua- storia. vari effetti (octaver, distorsori, ampli ecc…), cosa rantena: un concerto iniziato ben oltre l’orario Ciao lettori e lettrici di Mat2020, noi siamo l’Ot- Uno che mi ha colpito riguarda la genesi della che ci ha aiutato a fare pace con qualche metal- consentito, anche per i più pimpanti fan della tone Pesante, band Brass Metal composta da band: a quanto ricordo, sia Paolo che Francesco laro in più… (Francesco) musica dal vivo (le 3 del mattino), al Buridda di tromba, trombone e batteria. (Paolo) hanno militato in altre band precedentemente, e Genova nel corso del concerto “Tibia Gigante” sempre ai fiati. Quando si trattava di fare un pas- La musica che suonate, a modo suo ascrivibile (https://buridda.org/tibia-gigante-carcharo- La prima band “Brass Metal / Brass-Core” al mon- so più in là (un tour, per esempio), si sentivano all’universo progressive, deve aver fatto alzare don-treehorn-naat-ottone-pesante-8-febbra- do. Intanto mi complimento perché oggi come dire, puntualmente: “i fiati li lasciamo a casa, non più di un sopracciglio all’interno della comunità io-2020/). Roba tostissima, l’avrete già capito. oggi essere originali non è affatto facile e voi ci c’è budget”. Ottone Pesante è, in questo senso, la metal. Volete raccontarci qualcosa al riguardo? riuscite in pieno. vostra rivalsa. Come è cambiata la situazione dai vostri esordi? Ottone Pesante, dicevo, non può certamente la- Com’è nata l’idea? Cosa volete comunicare? La copertina dell’ultimo, incredibile “Apocalips”, sciare indifferenti. Credo siamo al cospetto della parla da sé. I miei ricordi sono corretti? Volete Ti confesso che ci siamo presi anche degli insul- classica band che si ama o si odia, senza vie di Grazie mille! raccontarci qualcosa di più? ti… del tipo: “Non vi farò mai suonare nelmio mezzo. Brass Metal, ovvero metal estremo con In effetti essere originali non è facile e l’origina- locale!” oppure “L’unico Metal che conosco si solo tromba, trombone e batteria, il tutto spa- lità spesso salta fuori per caso. È un po’ anche il L’Ottone Pesante nasce da una serie di esigenze. suona con chitarra e basso, non farti più sentire!” rato alla velocità della luce, con composizioni caso di Ottone Pesante. Siamo sempre stati musicisti curiosi di sperimen- La situazione è cambiata parecchio perché siamo schizofreniche e violentissime, ma che si lasciano Per quel che mi riguarda, ho cominciato a suo- tare nuovi soluzioni e approcci, e abbiamo mili- stati invitati al Brutal Assault (importante festival apprezzare anche da orecchie che il metal non lo nare il trombone a 11 anni quando ancora non tato in svariati contesti musicali nel corso degli metal che si tiene ogni anno ad agosto in Repub- conoscono né probabilmente lo apprezzano (ma ero particolarmente appassionato di musica. La anni. blica Ceca, ahimè posticipato come tutti i festival non parliamo delle mie!). passione vera mi giunse intorno ai 15 anni quan- Purtroppo, riteniamo che i ruoli assegnati a ogni estivi, nda)! È questa forse la grande unicità di Ottone Pesan- do cominciai ad ascoltare Iron Maiden, Pantera, strumento musicale siano troppo spesso già de- Credo siano stati i nostri live a convincere i metal- te, the trio that was able to receive respect from Sepultura, Opeth, In Flames, Anathema ecc… Di- terminati, senza troppe possibilità di libertà. I lari, i nostri sono concerti Metal a tutti gli effetti: Jazz and Metal scenes at the same time, come si ciamo che in quel momento il tarlo ha comincia- nostri strumenti (gli ottoni) spesso vengono vi- pogo, corna al cielo, crowd surfing, bestemmie… legge nella loro pagina Facebook. to a scavare. sti come un qualcosa in più e non “necessari” in (Francesco) Una musica sicuramente più vicina al metal di Fu il caso, 15 anni dopo, a far scattare la scintilla senso stretto alla realizzazione di un’idea mu- quanto non lo sia rispetto ad altri generi musica- vera e propria. Io e Paolo stavamo lavorando per sicale. Logicamente non sto parlando di generi Quale, invece, la reazione da parte di ambienti li ma che, grazie all’assenza di alcune peculiarità promuovere la nostra sezione fiati e a tal propo- come il jazz, ma noi volevamo discostarci molto non metal? del metal stesso (come il cantato incazzato, che sito avevo scritto alcuni pezzi per soli tromba e da questi. in una musica simile non potrebbe che essere in trombone. Uno di questi, che poi si chiamò “De- Con Ottone Pesante abbiamo voluto ribaltare la In quanto la nostra musica non è al 100% ascrivi- growl… esatto, quello che fa pensare al rumore ath Bells”, sembrava fatto apposta per dar vita a questione: cosa succederebbe se gli strumen- bile a un determinato genere musicale già codi- dell’asciugacapelli!), risulta incredibilmente frui- qualcosa di nuovo e così è stato. ti portanti di una band Metal fossero tromba e ficato, ognuno ci sente un po’ quello che ha nel bile anche a chi non ascolta abitualmente… me- Inizialmente scrissi altra musica più sperimentale trombone? Abolendo chitarre e strumenti a cor- suo background di ascolti personali. tallo pesante. alla quale si sarebbe dovuta aggiungere la bat- da in generale? Funzionerebbe o risulterebbe Ci è capitato di suonare in festival jazz dove il di- Francesco e Paolo, i due fiati nonché fondatori teria, poi si decise di prendere la direzione più solo una provocazione? rettore artistico sosteneva che Ottone Pesante è 104 105 assolutamente jazz oppure in festival folk con il tri mondi che, filtrati attraverso la visione della Ognuno di noi ha il suo background ma la cosa violenza e la schizofrenia delle loro composizioni pubblico in delirio che fino a 10 minuti prima fa- musica di Ottone Pesante, rendono lo spettro più che ci accomuna è il fatto di voler andare anche sono, secondo me, assimilabili in qualche modo cevano balli di gruppo… ampio. oltre e la curiosità di sperimentare soluzioni poco a quelle presenti nelle vostre canzoni. Essendo qualcosa di nuovo, questa novità vie- Per fare un esempio mi viene da citare “The Fifth battute. (Paolo) Conoscevate i Lethargy? Che ne pensate? Para- ne percepita senza pensare di etichettarla più di Trumpet” dove il Black Metal viene affiancato a gone tirato per i capelli? tanto. (Paolo) temi di tromba molto lirici e dilatati (ovviamente La vostra musica è intricata e particolare. Non Volendo invece voi offrire spunti e collegamenti, distorti a dovere). c’è un momento di tregua e i tempi, sempre quali band potreste chiamare in causa? Quali sono le vostre influenze dal punto di vista Il tutto è sempre una commistione di generi e complessi, si susseguono frenetici. Da parti più musicale? questo è molto divertente. (Paolo) “mosh” e mid-tempo si passa a furiosi blast beat, Non li conoscevo, ma me li sono ascoltati un po’ il tutto sempre accompagnato sempre e solo dai e in effetti ci sono molte cose che tornano anche Quello che più influenza la nostra musica è il Me- Siete musicisti preparatissimi (sono rimasto in- due fiati (tromba e trombone). Trovo difficile po- nella nostra musica. Credo che tutti i paragoni tal estremo in tutte le sue sfaccettature, in par- cantato dal batterista Beppe Mondini durante il ter dare a chi legge una band di riferimento per come nessun paragone, siano giusti per noi. Mi ticolare Death e Grind, ma anche Doom, Black, vostro concerto) e sul palco non vi risparmiate farsi un’idea della proposta musicale. La vostra spiego. Essendo Ottone Pesante una cosa asso- Brutal… (Francesco) di certo. musica risulta davvero unica (per cui: ascoltàte- lutamente nuova, diversa e fuori dagli schemi, Che studi avete fatto? Qual è stata la vostra ga- li!). ognuno ci accosta ai generi più disparati in base E quali altre influenze contribuiscono a dar vita a vetta musicale? Si fatica a pensarvi in saletta a creare tutto que- al proprio retroterra culturale e/o di ascolti. Ag- una proposta così fuori dagli schemi? sto incandescente materiale sonico essendo solo giungo che, essendoci molta varietà nella musi- Ah, ci hai beccato! tre persone, e senza neanche uno degli strumen- ca di Ottone Pesante, questi paragoni risultano Le influenze Metal citate da Francesco sono la Sì, abbiamo fatti studi musicali: conservatorio ti “classici” della musica a cui viene da pensare in quasi sempre veritieri perciò non potremo mai base fondamentale. (musica classica e musica jazz). prima istanza, il metal (batteria a parte). dar totalmente torto a chi ci accosta al Prog, a In più, suonando strumenti “non canonici” per il Come gavetta abbiamo fatto un bel po’ di espe- Come nascono le vostre canzoni? Colin Stetson, a Morricone, a Game of Thrones, genere, possiamo permetterci la libertà di inse- rienze: dall’orchestra classica al gruppo ska-core, alla musica per colonne sonore, alle Brass Band, rire anche elementi che provengono da tutt’al- dalla big band swing al cantautorato… Sono io che mi occupo di comporre la musica in agli Zu, agli Slayer… prima battuta. Scrivo le parti per tromba e trom- Personalmente, i miei riferimenti principali quan- bone con una prima idea di stesura e di arran- do scrivo la musica per Ottone Pesante sono: At giamento di batteria. Successivamente ci si trova the Gates, , Anathema, Opeth, Sepul- in sala prove (o più spesso sul palco durante il tura, Cryptopsy, My Dying Bride. (Francesco) soundcheck) dove si perfeziona il tutto, aggiun- gendo, togliendo e ridefinendo tutto quello che Al vostro banchetto era presente anche un libro serve. di spartiti per i due fiati. Una chicca per collezio- Per quel che riguarda il nuovo disco abbiamo la- nisti stampata in sole dieci copie. Ciò significa vorato in maniera diversa: abbiamo prima regi- che tutte le vostre composizioni sono poi anche strato le parti di tromba e trombone allo Studio trascritte sotto forma di spartito? Immagino na- Pesante e poi Beppe, a distanza, ha aggiunto le sca prima la canzone e poi la sua trasposizione in batterie. (Francesco) pentagramma, o mi sbaglio?

Volendo proprio trovare qualcosa di simile tra le In realtà nasce tutto dallo spartito come ha spie- band che conosco già, devo in realtà ammettere gato Francesco sopra. Il libro con gli spartiti di che la vostra musica mi ha ricordato fin da subito trombe e trombone lo abbiamo voluto fare per un unico, assurdo album pubblicato nel 1996 dai cercare di far avvicinare alla nostra musica qual- Lethargy e chiamato “It’s hard to write with a lit- che “collega” suonatore di ottoni in più. Tra i tle hand” (link: https://youtu.be/yt1VTg14Xj0)). trombettisti o trombonisti non c’è molto l’idea di Questo album, rarissimo e non troppo famoso, “tirarsi giù un brano” e noi abbiamo voluto sem- è conosciuto principalmente per essere stato plificare il compito. registrato da due dei futuri componenti dei Ma- In più la troviamo una cosa curiosa e, ancora una stodon, band metal di fama mondiale: il batte- volta, fuori dai canoni: quando è capitato di tro- rista Brann Dailor (completamente fuori di sé in vare al banchetto del merch un libro con gli sco- quest’album) e il chitarrista Bill Kelliher. re? (Paolo) Non troviamo, qui, elementi jazzistici o fiati, e in generale la proposta dei Lethargy è abbastanza Che ruolo hanno, e come vengono usati, i pedali destrutturata. Eppure, a mio vedere la furia, la che usate per i vostri fiati? Ho visto delle valigette 106 107 sul palco con un numero di pedali da far impalli- “Brassphemy set in stone”, fu il primo che ordinò dire un chitarrista! la versione in vinile. Da lì siamo rimasti in contat- to, gli abbiamo chiesto se gli andasse di cantare I pedali sono una parte fondamentale per la mu- su “The Fifth Trumpet” e la risposta è stata molto sica di Ottone Pesante. Muovendoci in territorio entusiasta. Metal non possiamo trascurare i suoni aggressivi Travis si è riservato l’opportunità di chiederci di e vogliamo estremizzare la resa sonora dei nostri ricambiare il favore quando avesse voluto usare strumenti. La scelta è stata fin da subito di uti- gli ottoni in qualche suo progetto e la cosa si è lizzare i normali pedali per chitarra e basso (gli concretizzata nella registrazione della cover dei abbiamo rubato pure quelli, ahah!). Abbiamo Dead Can Dance presente in alcune edizioni per fatto molte prove in quanto essendo effetti stu- il mercato Europeo del disco “Death Atlas” dei diati per altri strumenti non sempre funzionano Cattle Decapitation dove figuriamo anche noi. al meglio con gli ottoni. (Paolo) A oggi abbiamo trovato un setup che ci convince e ci consente un’ottima potenza di fuoco. La vostra unicità vi libera in un sol botto dalla Se vogliamo entrare nello specifico, usiamo di- schiavitù del cantante e del chitarrista: un ambo storsori, pitch, riverberi, delay, loop-station (per niente male. In che modo queste assenze “im- le parti più drone) e una serie di accorgimenti per portanti” si riflettono nel vostro modo di fare rendere il tutto fattibile e utilizzabile con i fiati. musica? (Paolo) Bel colpo eh! Entrambi gli album in studio si avvalgono del bat- Diciamo che questa cosa ci permette di avere an- terismo schizofrenico e tecnicissimo dell’eccel- cora meno barriere (se avessimo un cantante che lente Beppe, l’unico del trio a non essere nella urla sempre, non potremmo mai piacere ad un band fin dall’inizio. Come vi siete incontrati, e pubblico non Metal). cosa ha fatto scattare la scintilla? Una scelta del genere impone una grande atten- zione sia in fase di composizione che durante i La storia è curiosa: con Beppe ci siamo conosciuti live, perchè tutto si regge solo su 3 elementi. a registrare un disco pop (“Occupo Poco Spazio” D’altra parte, però, c’è una grandissima libertà di annetto fa, era una domenica sera e non c’era La prima data fu a Bologna il 4 ottobre 2014. C’e- di Nada, pubblicato nel 2014, Nda). Abbiamo manovra. (Francesco) moltissima gente, tanto che il pubblico era sedu- rano 4 o 5 gruppi per la festa dello Studio Spa- poi scoperto in seguito che Beppe aveva all’atti- to. Lo stesso promoter di quel concerto fa parte ziale (dove poi abbiamo registrato il primo EP). vo o aveva partecipato a progetti come Meteor In cosa è cambiata la vostra proposta dal primo anche dell’organizzazione del Brutal Assaul ed è Tromba e trombone acustici. Suonammo 4 - 5 o Nero Capra dove la batteria pesta di brutto a al secondo album? Che tipo di crescita avete ma- stato lui ad invitarci! Quando mi arrivò la mail, lo pezzi tra cui “Raining Blood” degli Slayer. Il pub- velocità sostenuta. turato? scorso ottobre, non volevo crederci! (Francesco) blico apprezzò molto la proposta e capimmo da Non poteva che andare in questo modo. (Paolo) subito che ci saremmo potuti togliere delle belle Tra “Brassphemy” e “Apocalips” la musica si è In quale paese e circostanza vi siete sentiti dav- soddisfazioni. (Francesco) In una canzone dell’ultimo album “Apocalips” estremizzata e i suoni si sono fatti più aggressivi. vero “capiti” durante un concerto? Dove si sono chiamata “The Fifth Trumpet”, l’unica con il can- Sono due dischi che si muovono circa sulla stessa create condizioni “uniche” di alchimia tra band e Quest’estate avreste dovuto partecipare al Brutal tato, avete collaborato con un ospite d’eccezio- idea: rafforzare il concetto che l’Ottone Pesante pubblico? Assault, un importante festival metal che si tiene ne. Si tratta di Travis Ryan dei Cattle Decapita- non è una provocazione buttata lì ma una band Tradotto: qual è stato il vostro concerto migliore ogni anno Repubblica Ceca. Purtroppo, è arriva- tion, band americana dedita a un metal estremo che lavora sodo per creare qualcosa di nuovo con finora, e quale il pubblico più ricettivo? to il COVID e, anche se fino a qualche mese fa interessante e mai scontato. Com’è nata la colla- una formazione molto particolare. la situazione pareva potesse migliorare in qual- borazione? Le cose si imparano facendole e questo proces- Ah, ci fanno spesso questa domanda. Premesso che modo, già da tempo tutti gli eventi musicali so si sente all’interno dei due dischi: diventiamo che in ogni stato, tipologia di club o zona geo- (e non solo) sono stati cancellati fino a data da Con Travis ci siamo conosciuti al Solo Macello del più esigenti sui suoni, estremizziamo le velocità e grafica ci sono molte differenze, non riusciamo a destinarsi… Ma immaginiamo per un attimo che 2016, noi eravamo in apertura al festival e come ci prendiamo spazi per aggiungere altri elementi nominare esattamente un concerto o un luogo. questo non sia accaduto e che suonerete al festi- headliner figuravano Cattle Decapitation eNa- che vogliamo sperimentare per il futuro o solo Ci piacciono le situazioni dove si crea “casino” e val come da programma: come siete arrivati a un palm Death. all’interno di determinati brani. (Paolo) dove la gente si diverte senza troppi pensieri e palco così importante? Durante il nostro set Travis era come indemonia- preconcetti. Queste condizioni le abbiamo trova- to sottopalco, non riusciva a credere a quello che Raccontateci il primo concerto di Ottone Pesan- te svariate volte nei paesi dell’Est ma anche nel In realtà è stato tutto molto semplice: abbiamo stesse vedendo. Successivamente, quando uscì te. resto d’Europa; non è tanto la zona geografica suonato in un piccolo locale a Praga ormai un quanto l’attitudine di un posto, un club, un pub- 108 109 blico o una serata. Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto finora: Posso dire che esistono club in cui passiamo re- creare una band Brass Metal e fare quasi 400 golarmente che ci regalano sempre grandi soddi- date in giro per l’Europa in 5 anni ci sembra un sfazioni. (Paolo) bel traguardo. La collaborazione con Aural nasce dal fatto di po- Prima dell’arrivo del Coronavirus, il vostro terzo ter ampliare la portata del progetto, finora abbia- album “DoomooD” sarebbe dovuto uscire nell’a- mo fatto sempre tutto da soli e poter avere un prile 2020. L’uscita è ora prevista per l’autunno. aiuto da chi è nel settore da molto tempo non può che essere un’ottima cosa. Sì, l’uscita di “DoomooD” è stata posticipata al 18 Ci siamo incontrati con Aural e ci siamo trovati settembre per le ragioni che tutti conosciamo. molto in sintonia, non vediamo l’ora di partire Ci siamo confrontati con Aural e ci è sembrata la con il prossimo disco nel migliore dei modi. (Pa- scelta più sensata rimandare l’uscita. (Paolo) olo)

Leggo nei vostri comunicati stampa che l’album, Dateci qualche altra anticipazione sul nuovo al- a partire dal titolo (che è anche il titolo dell’ul- bum. Che sorprese ci saranno? tima canzone dell’album “Apocalips”), è stato composto in maniera palindroma. Mi si sono già Nel nuovo album abbiamo anche un paio di ospi- incrociati gli occhi e voglio saperne di più! ti… alla voce! Entrambi italianissimi e con performance di cui Esatto, il titolo “DoomooD” c’entra con l’ultimo siamo particolarmente entusiasti. pezzo di “Apocalips”, ma per ora, non sveliamo Stiamo parlando di Sara Bianchin dei Messa, altro. Sarebbe dovuto uscire ad aprile, ma vista la band che sicuramente conoscete (altrimenti an- situazione globale, abbiamo deciso di rimandare date ad ascoltarli) e Silvio degli Abaton, band con il tutto. cui siamo molto amici oltre ad aver condiviso il Ebbene sì, è un disco palindromo a partire dal palco svariate volte. nome. Ciò significa che può essere ascoltato Sara canta sul brano “Tentacles” che è il primo anche alla rovescia… Molto più semplicemen- singolo estratto da “DoomooD” https://youtu. te funziona così: a un certo punto c’è un asse di be/H1jqwUbdQ5E) mentre Silvio lo trovate su simmetria sul pentagramma, uno specchio, e i “Serpentine Serpentone” e “Strombacea”. do ritmica, o scambiandosi tra tromba e trom- riff che avevano composto i pezzi si ripresentano Gli altri collaboratori sono il Paso (Riccardo Pa- bone. Gli ottoni e la batteria sono come sempre Secondo quanto mi ha raccontato Paolo, i vostri ribaltati fino alla conclusione del disco (che in re- sini) che ha registrato, riampato, mixato e ma- l’unica sorgente sonora da cui parte tutto, rumori concerti non durano, di norma, più di un’ora. altà è più un’opera unica che un insieme di pezzi). sterizzato il tutto, e Libero “Ram Das” Foschi che e suoni concreti compresi.” Come mai? Si tratta di un limite “fisico” (due di La riproposizione inversa non è sempre rigoro- crea sempre delle opere, e non dei semplici art- voi suonano i fiati)? sa, a volte riguarda solo uno strumento, a volte work, per i nostri dischi. Sappiamo tutto sui tour delle band “classiche”, c’è uno scambio di parti, a volte il tempo varia ma nulla sui retroscena dei tour di una band Il limite all’inizio era più che altro fisico, soffiare leggermente; l’altezza delle note e i suoi rapporti Ecco un estratto del comunicato stampa sull’usci- Brass Metal. È il vostro momento per raccontarci ininterrottamente per un’ora non è stato - esat sono invece sempre rigorosamente mantenuti. ta di “DoomooD”: qualche aneddoto divertente di vita on the road. tamente immediato. Ora è anche un discorso Da un certo punto di vista è più semplice perchè “La musica rallenta e si fa ancora più pesante e su quando è giusto che duri un concerto come basta comporre pochi riff e ribaltarli, da un altro oscura, toccando territori poco esplorati fino ad Essendo una band che si adatta a diversi contesti il nostro: facciamo Metal strumentale con trom- punto di vista è un bordello, perchè non è così ora. “DoomooD” rappresenta un tuffo negli abis- musicali ci è capitato un po’ di tutto: da quando ci ba, trombone e batteria e 60/70 min riteniamo matematico che funzionino. si dell’anima, in un ambiente ostile, asfissiante, hanno spento l’impianto perché facevamo “trop- che possa essere il tempo giusto per esprimere il Spero di essermi spiegato… (Francesco) angoscioso dove sperimentazione e ricerca sono- po casino” e abbiamo finito il concerto acustici concetto senza rischiare di annoiare. (Paolo) ra la fanno da padroni. al suonare itineranti (con batteria su un carretto) Si tratterà del primo album che realizzate col- L’intero disco è stato composto in maniera palin- per le vie di Digione, su un balcone in Abruzzo, o Qual è stato il vostro momento più esaltante fi- laborando con un’etichetta discografica, la Au- droma, come se ci fosse uno specchio sul pen- iniziare il live alle 4 di notte quando vorresti solo nora? ral Music (finora le due uscite, “Apocalips” e tagramma a circa metà, che ribalta le sequenze andare a dormire. “Brassphemy Set In Stone”, erano autoprodotte). composte. La lista si potrebbe allungare ancora ma comun- Senza dubbio l’aver ricevuto l’invito per suonare A cosa è dovuta questa scelta? Siete soddisfatti Il culmine è un “canone inverso sovrapposto” da que tutto questo fa parte dello stare in giro: adat- al Brutal Assault! Questo è un segnale assoluta- del lavoro fatto finora? cui poi discende in moto contrario la voce princi- tarsi alle situazioni e farsi delle grasse risate. (Pa- mente positivo per noi: il Brass Metal è stato uf- pale a volte in maniera rigorosa, a volte cambian- olo) ficialmente accettato. Ovviamente è una spinta 110 111 ulteriore a proseguire per la nostra strada! (Fran- Brutus cesco) Colin Stetson Ex Eye Il Castello delle Uova Di cosa vi occupate nella vita “vera”? Siete riu- Sumac sciti nell’intento, inseguito da tanti, di vivere di “L’enigma del Capitale” musica, o avete dei lavori a cui tornare una volta (Francesco) scesi dal palco o usciti dalla sala prove? (Autoprodotto - I Dischi Del Castello) Paolo, che ho potuto disturbare mentre era al Fortunatamente stiamo riuscendo nell’intento di banchetto prima del vostro concerto al Buridda vivere di musica e in particolare di Ottone Pesan- a Genova, mi parlava di alcune sorprese e novi- te. Occupandoci di tutto, dal booking, alla pro- tà che verranno realizzate in futuro… non starete duzione, alla comunicazione, ecc. non c’è molto pensando anche voi a un disco con l’orchestra? tempo per fare altro. Ognuno di noi ha poi altri Scherzi a parte, vi ha mai stuzzicato l’idea? gruppi e tutti arrotondiamo come insegnanti di musica. (Francesco) Ahah, all’orchestra non ci abbiamo mai seria- mente pensato, abbiamo ragionato sul fatto di Di Luca Nappo La copertina dell’album “Apocalips” è a dir poco ampliare la formazione ma per ora stiamo bene incredibile, degna dei peggiori incubi deliranti di in 3, nel futuro chissà. ciascun essere umano. Qual è la sua genesi, che Novità ci sono e ci saranno ma per ora non ci significato cela, e chi l’ha realizzata? sbottoniamo… (Paolo) Opere di questo tipo dimostrano come in Italia del Consiglio URSS Nikita Chruscev, recitato da un Eh sì, siamo particolarmente orgogliosi di quella Come avete vissuto questi mesi di quarantena? ci sia ancora chi ha voglia di proporre qualcosa ospite di eccezione, David Konstan, professore copertina! Grazie per i complimenti che giriamo Ovviamente il COVID è stata una mazzata niente che vada oltre schemi già prestabiliti e riesca emerito di Classics presso la New York University. all’autore: Libero Foschi. È lui che ha realizzato male per tutto il settore dei concerti e musicale… (o almeno provi) a un uscire dalle sabbie del Le tematiche partono dal sogno americano del anche la copertina di “DoomooD” e tutti i nostri suono derivativo, anche nel prog e generi affini. consumo e del benessere portabandiera della video finora. La mazzata è stata bella grossa, non c’è che dire, Perché se è vero che il progressive è il territorio vita post seconda guerra mondiale e ci conduce Il riferimento è al testo dell’Apocalisse di San Gio- siamo una live band ed essere forzati a casa non di appartenenza della band siciliana de Il Castello ai problemi della nostra società, tra dubbi sul vanni che ha ispirato tutto il disco. Rappresenta i è stato semplice da gestire sia a livello mentale Delle Uova, gli elementi presenti in questo nuovo futuro della gestione economica e alla crisi 7 angeli che, col suono della tromba, annunciano che economico. concept, ‘L’Enigma Del Capitale’, vanno oltre gli climatica e deriva ambientale del nostro pianeta, l’arrivo di nuove piaghe portatrici di distruzione In questi mesi abbiamo cercato di capire come steccati di un genere che nel nostro paese offre temi che titoli come ‘Eserciti Industriali Di ancora molto da dire. Riserva, ‘Quale Prezzo Per la Sopravvivenza’ o ‘ La per gli uomini. Nel nostro caso le Trombe di Apo- potesse svilupparsi la situazione senza esserci Fine Del Capitalismo’ sintetizzano alla perfezione calips tendono a distruggere anche qualche chi- usciti, come tutti, e abbiamo pensato anche ad E poi se le tracce fanno riflettere e pensare altro oltre che a Ottone Pesante. e ci invitano alla riflessione in un periodo storico tarra, cosa che potrebbe essere tradotta come la l’ascoltatore significa che il progetto di Abele Gallo come quello che stiamo vivendo decisamente Con lo stop forzato e un disco pronto a uscire, ab- distruzione di barriere musicali e di alcuni clichè (batteria), Pietro Li Causi (chitarre), Salvatore problematico. L’ascolto di questo album non biamo sperimentato (ognuno a casa sua) alcune della musica Metal... ahahah! (Francesco) Sinatra (tastiere), Ambra Rinaldo (basso), Benny si presenta, come potrebbe sembrare dalle cose che chissà se mai vedranno la luce e sotto Marano (voce) e Ninni Arini (voce ospite nel brano premesse, cupo e privo di speranza. Lo stesso Mat2020 si occupa principalmente di musica pro- quale forma. Abbiamo anche fatto qualche regi- ‘Evoluzione’) ha ottenuto l’obiettivo prefissato. flusso sonoro tra elettronica, duelli tra tastiera e gressive ma anche, ovviamente, di buona musi- strazione in remoto per chi necessitava qualche chitarra, passaggi lisergici, hard rock che richiama ca in senso più ampio (altrimenti non saremmo take durante il lockdown, oltre a fruire di musica, A tredici anni dalla pubblicazione di ‘Appunti Sonori Per Una Cosmogonia Caotica’, il nuovo i BraindeaD (dalle cui ceneri è nata, nel 2001, la qui!). Consigliateci qualche disco da ascoltare, libri, film... (Paolo) lavoro si sviluppa descrivendo tre eventi band di Marsala) e il collegamento, inevitabile, qualcosa di nuovo, che probabilmente non è già Grazie per lo spazio che ci avete dedicato e spe- con la nostra stagione progressiva anni ‘70, riamo di poterci vedere al più presto ad un con- traumatici: il bombardamento alleato di Marsala noto al nostro pubblico. Le vere chicche, insom- dell’11 maggio del 1943, in cui morirono, in una esalta sogni e utopie, il tutto impreziosito da certo! E come dice Francesco: Pogate per Favore! ma. sola notte, circa mille persone, lo scoppio della una copertina suggestiva in cui un astronauta, crisi economica del 2008 e i suoi effetti sulla simbolo della conquista dello spazio, diventa un Con molto piacere! Ecco un po’ di gruppi che Video del concerto al Buridda: Angels of Earth: società mondiale e l’uccisione del sindacalista essere senza volto e privo di legami che fluttua in hanno tirato fuori roba figa di recente: https://youtu.be/96E8Fe5ehwk siciliano Vito Pipitone, raccontata da Gaspare Li un universo immenso e solitario con un enorme Causi, suo compagno di lotte. Temi importanti e buco nero alle spalle. Un disco che sorprende per Nero di Marte Video ufficiale di “The Fifth Trumpet” feat Travis delicati che la musica accompagna in maniera mai lo spessore culturale che emana in ogni brano Dalila Kayros Ryan dei Cattle Decapitation: invasiva ma a sostegno di una narrazione che parte e che merita la giusta attenzione...sperando Liturgy https://youtu.be/BlZz6Y9uKa4 da un frammento dei Kitchen Debates, storico poi che non debbano passare altri anni per Fell Runner dibattito in cucina avvenuto il 24 luglio 1959 tra il gustare il seguito e capire l’evoluzione di questa vicepresidente USA Richard Nixon e il presidente interessante band. 112 113 RUBRICHE MAT2020 New Millennium Prog Alpha Omega il Progressive del terzo millennio Gli Alpha Omega, originari di Brisbane si sono formati nel 1998. L’album di debutto “Electronic a cura di MAURO SELIS Mind Project” è stato pubblicato nel 2001 in cd [email protected] da Novy Mir Productions a seguire il live “Live at terra Australia” nel 2002 e poi l’autoprodotto tri- Oceania 12° puntata plo cd “People Of Earth, We Have Come To Blow Your Mind” nel 2004. Il concept album “The Psy- chedelometer” che presenta alcuni ospiti tra cui alla chitarra in due brani Daevid Allen (Gong) è stato rilasciato nel 2007, segue” Down the Gra- 9a Parte vity Well” nel settembre 2013 e a concludere la AUSTRALIA discografia il full lenght “Dark tales of the shro- Prosegue la nostra ricerca australiana di artisti e band che in qualche modo om” nel 2018, questi ultimi pubblicati sulla label tedesca Clostridium Records. sono collegabili al mondo progressive, per lo più sono nomi poco noti in Italia Da rammentare la loro presenza, con il brano ma grazie alla rete è ormai possibile rintracciare praticamente tutte le produ- “Reefer Madness”, in “Daze of the Underground” zioni del terzo millennio. album tributo degli Hawkwind pubblicato in tri- plo vinile dall’etichetta genovese Black Widow e in doppio cd da quella inglese Godreah Records. Allomerus Il sound proposto è uno space rock progressive Gli Allomerus di Melbourne sono un progetto con punteggiature psichedeliche. di John (chitarre, synth, basso e voce) e Paul Wegner (batteria e percussioni). Il nome prende Attuale line up: Paul Power: voce, chitarra, synth. spunto dal genere di piccole formiche diffuse Stuart Hodgson: batteria e voce. Jack Mulroney: nelle foreste del Sudamerica e che vivono in basso e voce. Ivan Anderson: synth cavità e strutture vegetali. Il loro primo album omonimo è stato pubblicato su bandcamp il 26 luglio 2012, a questo esordio hanno fatto seguito: “In view in the shade” (13 gennaio 2013), “All me us” (30 settembre 2013), “Clowns in charge” (22 febbraio 2014), “The tempest” (17 maggio 2015), “Unexpected journeys” (17 aprile 2017) e “I have a secret” (14 ottobre 2018). Tutti questi lavori sono rintracciabili in versione digitale, non sono a conoscenza di supporti tangibili. La loro proposta sonora progressiva è piuttosto variegata passando dal prog sinfonico a quello psichedelico con afflati heavy rock, il tutto usando, oltre agli strumenti tradizionali, anche una varietà di strumenti campionati ed effetti sonori.

Sito ufficiale:SITO UFFICIALE Link utile: BANDCAMP Link utile: BANDCAMP Album consigliato: The tempest (2015) Album consigliato: Dark tales of the shroom (2018) 114 115 RUBRICHE MAT2020

Because of Ghosts Brendan Hains I Because of Ghosts si sono formati nel 2002 a Il virtuoso chitarrista Brendan Hains è nato a Melbourne grazie ai fratellastri Jacob Pearce Melbourne nel 1968 e ha iniziato a suonare (batteria, campionamenti, glockenspiel, voce) la chitarra nel 1975.Tra il 1989 e il 1991 ha e Reuben Stanton (chitarra, fisarmonica, frequentato alcuni corsi di Guitar Craft con il mitico Robert Fripp in Nuova Zelanda, Stati Uniti e pianoforte). In coppia, tra il 2002 e il 2003, hanno Svizzera. A livello discografico, dopo un E.P. “The pubblicato gli EP: “No More Reason, No More changing” nel 1996, ha rilasciato il suo primo Doubt”, “Why of Ghosts E.P e “Small Signs And album «Modal Nomad» nel dicembre 2006 in Wonders” quest’ultimo in collaborazione con il cui il compositore si è occupato anche della foto duo degli Adlerseri (vedi: di copertina dal titolo Nepal e dell’artwork. Una https://www.facebook.com/pages/category/ curiosità: alcuni suoi brani sono stati utilizzati Musician-Band/Adlerseri-161869640493799/ dalla squadra olimpica australiana di nuoto ). Successivamente si è aggregato al progetto sincronizzato durante le loro performance Domenic Stanton (basso, glockenspiel), fratello di agonistiche. Nel 2015 Brendan ha pubblicato Reuben. Come trio hanno rilasciato il full lenght un nuovo «vecchio” album «Vivunt Demun» d’esordio nel 2004 “Make Amends With Your (registrato dal vivo nel 1998) mentre il 2016 ha Adversary Before Dawn” per la Wonderground visto l›uscita di «Mantramancy» registrato nel Music, un’etichetta giapponese. A questo album 1999. La sua proposta sonora è orientata verso hanno fatto seguito alcuni altri E.P., dei live una fusion progressiva di eccellente livello. e altri due album “The Tomorrow We Were Negli ultimi tempi si è esibito come jazzista con un Promised Yesterday” nell’ottobre 2006 per la quartetto comprendente Julien Wilson, Jeremy label australiana Feral Media che ha pubblicato Alsop e Craig Beard. È insegnante di chitarra alla anche “This Culture Of Background Noise” nel Carolina Springs School of Music di Melbourne. settembre 2008 con il produttore canadese Howard Bilerman https://howardbilerman. com, da quel momento non sono state date alle stampe altre opere. Il loro genere vira verso un post math rock di buona levatura tecnica con atmosfere suadenti.

Link utile: SITO UFFICIALE Link utile: SITO UFFICIALE Link utile: BANDCAMP Album consigliato: This Culture of Background Noise (2008) Album consigliato: Modal Nomad (2006) 116 117 RUBRICHE MAT2020

Solar Soma Projected Twin I Solar Soma provengono da Adelaide e sono un Il progetto Projected Twin è opera del trio formato da Cat Johns: voce e chitarre, Chris compositore/musicista/cantante Shaun Holton Lau: chitarra e basso e Luke Whelan: batteria. di Adelaide. L’eclettico artista ha rilasciato tra il Con questa formazione hanno rilasciato 2010 e il 2019, alcuni singoli ed E.P. e soprattutto due interessanti album che avrebbero dovuto digitalmente il 18 agosto 2011il singolo ufficiale far parte di una trilogia ad oggi non ancora “Two headed dog” e l’E.P. di cinque tracce per completata. Il full lenght d’esordio “Earth to oltre mezz’ora di musica World” è stato rilasciato il 21 luglio del 2010, “So much for style” il 5 aprile 2013, a questo lavoro in questo lavoro Holton canta e suona tutti gli ha collaborato in qualità di bassista nella traccia strumenti. Nel secondo album “Earth Vs World”, di chiusura “Island” il cantante/polistrumentista uscito il 21 marzo 2013, Shaun Holton: voce, dei Projected Twin (vedi scheda) ossia Shaun chitarre, basso, programmazione e stato aiutato Holton. Sono degni di menzione, nonostante una da David Polain: trombone e dagli amici musicisti produzione minimale, per l’efficacia musicale dei Solar Soma (vedi scheda) Cat Johns: voce, dei loro brani orientati verso un prog a tratti tastiere, programmazione. Chris Lau: chitarre, psichedelico con inclinazione alla melodia, per basso. Luke Whelan: batteria, percussioni. l’ottima coloritura timbrica della singer Cat Partendo dal presupposto che appaiono progetti Johns. Una particolare caratteristica distintiva del musicali meticolosamente pensati e pianificati, la suono è dovuta al fatto che tutte le chitarre e i proposta sonora interseca momenti più melodici bassi presenti nei loro lavori sono stati realizzati a poderose e vigorose parti heavy progressive a mano da Chris Lau, uno dei componenti del con la vocalità di Holton sempre all’altezza. gruppo, la cui professione è quello di liutaio e riparatore di chitarre. Con il nome di Lauda Guitars http://www. laudaguitars.com.au/ lo studio e di conseguenza la band ha avuto in dotazione una collezione di chitarre e bassi artigianali costruiti nel corso degli anni per affinare il suono degli strumenti a corde.

Link utile: BANDCAMP Link utile: BANDCAMP Album consigliato: So much for style (2013) Album consigliato: Earth Vs World (2013) 118 119 RUBRICHE MAT2020 ciale. Anche a livello familiare si rilevano episodi sociazione del pensiero lo porta ad avere disinte- di persone con problematiche mentali: uno zio si resse per il mondo circostante. era suicidato, impiccandosi nel bosco, per aspetti “Sopra un lettino cigolante, in questo posto al- depressivi e Cosimo, il nonno di Lapo, gran lavo- lucinante io cerco spesso di volare, nel cielo/non ratore in gioventù, era stato ricoverato negli anni so che male posso fare, se cerco solo di volare/io Psycomusicology Venti dello scorso secolo in strutture manicomiali non capisco i miei guardiani, perché mi legano le a cura di MAURO SELIS essendo andato -come si dice a livello popolare- mani e a tutti i costi voglion che indossi un camice “fuori di matto” dopo la morte della moglie. Cosi- per me/ Le braccia indietro forte spingo e a que- [email protected] mo era stato arrestato dopo una rissa in osteria, sto punto sempre piango”. culminata con l’accoltellamento di una persona. Anche l’area dell’affettività risulta pesantemente L’uomo dal manicomio criminale di Montelupo disorganizzata. Un unico grande amore- seppur era stato poi internato presso l’ospedale psichia- totalmente platonico- sembra presente nella sua TRA GLI ANFRATTI DELLA MENTE: trico di Villa di Castelpulci, nei pressi di Scandicci, vita: quello relativo ad Adriana, una compagna stanze di pazzia quotidiana sempre in provincia di Firenze. In quella sede di d’infanzia, vicina di casa, che viene ricordata dal 1° parte

Ciascun paziente ha un “brano guida” su cui è Lapo stata costruita una storia clinica plausibile seppur Brano guida: Sognando, di Don Backy: https:// totalmente di fantasia. youtu.be/2xKwttyk4fI Ogni riferimento ai brani musicali è puramente (la superba versione di Mina, vedi https://youtu. deliberato, questo per ampliare e romanzare la be/95cef03aeiY ). vita dei protagonisti delle canzoni. Il toscano Lapo, uomo anagraficamente già im- Stanza n. 1 merso nella terza età, ha alle spalle una vorticosa “La verità è che hai avuto paura della follia e in- storia di follia, di manicomi prima e cliniche psi- vece di tentare di comprenderla le hai messo le chiatriche successivamente, di camicie di forza, manette”(Mario Tobino) di “guardiani”, di allucinazioni e di elettrochoc.

“Me ne sto lì seduto e assente, con un cappello sulla fronte e cose strane che mi passan per la mente/ avrei una voglia di gridare, ma non ca- pisco a quale scopo/ poi d’improvviso piango un poco e rido quasi fosse un gioco. Se sento voci, non rispondo. Io vivo in uno strano mondo, dove ci son pochi problemi, dove la gente non ha sche- mi. Non ho futuro, né presente, e vivo adesso eternamente. Il mio passato è ormai per me, di- stante ma ho tutto quello che mi serve”. sicuro avrà incontrato il sublime poeta Dino Cam- paziente nei rari momenti di minore compromis- La lunga permanenza in luoghi di cura ha di fatto pana, autore, tra l’altro, dei Canti Orfici: “La sera sione mentale. compromesso l’equilibrio cognitivo del paziente fumosa d’estate/ Dall’alta invetriata mesce chia- “Mio Dio che grande confusione, e che magnifica che ha iniziato la carriera psichiatrica già da ado- rori nell’ombra/ E mi lascia nel cuore un suggello visione/un’ombra chiara mi attraversa, la mente/ lescente, nei tardi anni Cinquanta. Leggendo la ardente”. (da L’invetriata). le mani forte adesso mordo e per un attimo ricor- corposa cartella clinica di Lapo appare evidente La schizofrenia di Lapo è lampante in quanto pre- do che un tempo forse non lontano, qualcuno mi che fosse un bambino già con alcuni chiari sin- senta un eloquio frammentario abbinato a una diceva: t’amo/In un addio svanì la voce / Scese tomi precursori quali: consistenti problemi nel condotta sconclusionata. Il linguaggio e il modus nell’animo una pace/Ed è così che da quel dì / Io linguaggio nell’infanzia, ritardo nello sviluppo comportamentale risultano incoerenti e inade- son seduto e fermo qui”. psicomotorio, ansia abnorme e marcato ritiro so- guati rispetto alla situazione contestuale. La dis- 120 121 Stanza n.2 forma paradossale di rivincita sull’ acqua che le “Alcune persone non impazziscono mai. Che vite aveva spazzato via l’esistenza serena, iniziò ad davvero orribili devono condurre.” (Charles Bu- appiccare il fuoco a zone boschive, divenendo Savelli e NoStress kowski) pericolosa e temuta piromane. “Ti ricordi Nina il medico in paese venuto da lon- “DOING NOTHING” Nina tano col suo camice bianco ed un sorriso stanco Di Max Prog Polis Brano Guida: Ti ricordi Nina di Gianni Nebbiosi inutile e tagliente come la vecchia latta: e ti chia- Come in tutti i lavori a cui il polistrumentista (1971) https://youtu.be/3YLnbVCGQpU maron matta. E ti chiamaron matta e ti chiama- Alex Savelli, qui in voce e chitarra, ci ha abitua- (esiste anche una interessante versione più re- ron matta”. ti, quello che troviamo è musica senza schemi, cente del 2008 di Alessio Lega e Rocco Marchi Una volta divenuta paziente psichiatrica, Nina senza confini, fatta da musicisti ispirati, contenti https://youtu.be/5QVzh6e7s2E ). -nonostante adeguate cure farmacologiche- re- per primi del risultato ottenuto. Inutile ricordare gredì a tal punto da non reagire più agli stimoli le sue numerose collaborazioni nazionali e inter- Nina è una donna di mezz’età, cresciuta in un am- esterni. nazionali di questi ultimi 30 anni, soffermiamoci biente contadino del basso Piemonte, da una fa- adesso sul trio dei NoStress che lo accompagna, Ritirandosi anche dalla vita di reparto, iniziò a miglia profondamente religiosa. Su di lei si narra ovvero Jeanine Heirani a voce e chitarra, Paolo rifiutare il cibo nella convinzione di non averne che da ragazzina, in una serata estiva mentre era Lapiddi al basso, Max Bertusialla alla batteria. bisogno poiché si sentiva “morta dentro” con al pascolo con le caprette, avrebbe visto in ma- “Doing nothing”, fuori per l’etichetta Radici Mu- niera chiara una figura misericordiosa stagliarsi l’incapacità di provare emozioni. La sua sintoma- sic Records, volenti o nolenti sembra proprio tologia più evidente divenne la sindrome di Co- nel cielo che le sembrava la Madonna, ma ebbe un’ispirazione al momento dell’uscita in questi ti dal quartetto. Verso la fine in “Don’t listen” si tard o sindrome dei cadaveri che camminano o paura e correndo veloce rincasò, aumentando ultimi tempi poco attivi, in quanto appunto non introducono sfumature psichedeliche, forse con del cadavere ambulante. Un delirio riscontrabile però la devozione per nostro Signore e la convin- si poteva fare nulla o quasi, apparte stare in casa l’unica inserzione sintetica del lavoro, mentre nei pazienti schizofrenici che porta la persona a zione che la magica apparizione fosse reale. e lì suonare. È un lavoro vario e complesso, nono- nell’ultima “Ariaz” i minuti finali si colorano con credere di essere defunta o di stare per scompa- stante la semplicità dell’ascolto, vista la sua base un effetto sulla chitarra distorsore e wah, ancora “Ti ricordi Nina il vecchio girotondo nella campa- rire oppure di aver perso tutti gli organi interni. tutta acustica, tanto da far apparire facile la -me più psichedelico, raro da sentire su un’acustica. gna chiara di mezza primavera per far crescere Tipicamente chi soffre di questa patologia, che scolanza di stili tra Rock, Folk e altro. La contami- Per realizzare assieme un lavoro così coeso e di- il grano pregavi un dio lontano un dio che non si prende il nome del neurologo francese Jules Co- nazione porta a un CD che scorre via molto bene, vertito bisogna per forza essere amici, e infatti paga: e ti chiamaron maga/ Ti ricordi Nina quan- tard (1840-1889), prova una profonda trasforma- e appare chiaro che non è affatto facile realizzare Alex e gli altri lo sono ben diventati durante le do arrivò l’estate il tuo parlar col cielo con l’erba qualcosa di pregiato, di raffinato, di “finto sem- loro sessioni di composizione all’aperto e regi- e con il melo il tuo gridar ai lampi il tuo fuggir plice” come ciò che stiamo per ascoltare. strazione. I testi parlano di storie, d’amore e di nei campi quando la notte canta: e ti chiamaron Parte subito forte l’album: “See you later” è un altre problematiche: ambientalismo, scelte esi- santa. brano pieno di energia, trascinante, vivace. Un stenziali e così via. Insomma, i testi non sono Funky acustico grintoso e ballabile, che pur non solo un accompagnamento steso sopra le ottime Ma il giro della sorte voltò le spalle a Nina: la sua sfociando mai nell’elettrico, come il resto del di- melodie di questo CD. Come detto a sufficienza famiglia perse tutto nell’alluvione che colpì il 5 e sco, ci sa tenere ben svegli. ormai, l’essere acustico non gli toglie né interes- 6 novembre 1994 la zona di residenza. Per que- Nel secondo “No choice”, anche se l’armonia non se né energia, e la piacevolezza di ascoltarlo in sta tragedia, il padre morì di crepacuore poco cambia più di tanto, fanno una grossa differenza tranquillità sul divano per goderselo in tutte le tempo dopo, probabilmente per il dolore insop- i ritmi, mentre la voce profonda, black di Alex si sue sfumature rimane intatta. Un album fatto per portabile di aver vanificato gli sforzi di una vita fa fare da contraltare a quella più chiara e acuta passione, rivolto a chi non cerca cliché e vuole e Nina, non più fervida credente, iniziò ad avere di Jeanine. musica di qualità ben suonata e cantata. una voglia frenetica di deambulare e di non stare Ancora un bell’attacco Funky per “By my side”, mai ferma. Una mania ambulatoria reattiva dopo dove il pezzo centrale di alternanza chitarra e un grave lutto che la portava a camminare per batteria imprime un’accelerazione all’attenzione svariati chilometri imprecando verso il cielo, frasi che si sta mettendo nell’ascolto. zione corporea, come un progressivo raggrinzi- The secret irripetibili. Il quarto “ ” invece va su canoni più len- mento, fino a sentirsi morti. Si sentono vittime ti, ma lo stacco strumentale di rilievo non manca “Ti ricordi Nina la luce dell’inverno e le case era- di una dannazione eterna, arrivando a negare mai. In “The seaside first” c’è anche posto per un no tane per spartirsi la fame tu stavi in mezzo al totalmente di esistere, cosa che comporta molta po’ di canto scat. gelo e bestemmiavi il cielo con gli occhi di chi pre- difficoltà a trovare un senso alla realtà. La title track “Doing nothing” è una ballata, un ga: e ti chiamaron strega”. Blues accattivante, dove ci si chiede “cosa sto fa- Da quel momento Nina sprofondò in un abisso Continua nel prossimo numero… cendo” e la logica risposta sfumata è “niente”. personologico senza fondo. Così continua per tutti i dodici pezzi del disco Il culmine fu quando, come per una sorta di l’alternanza tra ritmi lenti e veloci, ben scandi- 122 123 GIOIELLI NASCOSTI GEORGE a cura di RICCARDO STORTI HARRISON [email protected] Cloud Nine (Dark Horse, 1987)

Al buon George gli anni Ottanta non piacevano paci di offrire un ulteriore contributo qualitativo proprio: si sentì subito un pesce fuor d’acqua. al work in progress: Ringo Starr e Jim Keltner si Va d’altra parte detto come il decennio si fosse dividono piatti, tamburi e grancassa, lasciando il aperto nel peggiore dei modi per l’universo (ex) resto delle percussioni a Ray Cooper; Eric Clap- beatlesiano: sul finire del 1980 l’esistenza di John ton con la sua Stratocaster verga decisive pen- veniva stroncata in quella tragica maniera che nellate; per le parti pianistiche si fanno avanti ben rammentiamo. Paul è l’unico che se la passa e Gary Wright (fondatore degli Spo- alla grande e che si sente pure a suo agio con la oky Tooth e tastierista storico in All Things Must creatività dettata dalla nuova decade: seMcCart - Pass); i sax sono Jim Horn, uno tra i più esperti e ney II restava un’opera velleitaria con una buona navigati sessionman sulla piazza (da Duane Eddy hit (Coming Up), i successivi Tug of War e Pipes a Pet Sounds dei Beach Boys, da Lloyd Webber of Piece mostreranno numeri d’alta classe. Ringo, agli Stones). invece, sembra dedicarsi di più al cinema che alla musica. Una cura affettuosa e partecipata per ogni detta- glio, chiarita ancora di più dalla copertina dell’al- E George? Bene con Somewhere in England (gra- bum che ci mostra un Harrison quasi vacanzie- zie a All Those Years Ago, sentito tributo alla me- ro, solare, che imbraccia qualcosa di più di una moria dell’amico scomparso), tiepida accoglienza chitarra: imbraccia un simbolo. È quella Gretsch per Gone Troppo (1982), quindi una bella pausa. 6128 del 1957 acquistata a Liverpool nel 1961 Basta musica; o meglio: basta con quel mondo proprio ai primordi della carriera con i Fab Four. artistico che, negli anni Ottanta, sembra essersi Si racconta che quell’esemplare fosse stato poi snaturato agli occhi (e alle orecchie) di un Harri- regalato a Klaus Voorman (bassista della Plastic son che finirà per offrire il suo tempo alla passio- Ono Band, nonché grafico della copertina di Re- ne per il giardinaggio e a quella più recente per il volver) e che, in occasione della foto di Cloud cinema, improvvisandosi anche produttore. Nine, fu proprio lo stesso Voorman a restituirla a George, il quale si premurò di farla restaurare. Ma non si può forzare più di tanto la propria na- tura, così dal 1986 riemerge un’inaspettata vena Il messaggio era chiaro: George era tornato e con creativa che lo spingerà a contattare Jeff Lynne qualcosa di importante, con lo stesso entusiasmo dell’, noto per la mano fe- di quegli anni in cui la Gretsch era una spada e chi lice dietro al mixer. È lui l’uomo in grado di risol- non ci credeva era un pirata. (fine prima parte) levare le sorti musicali del nostro? Parrebbe pro- prio di sì, perché i brani in cantiere si presentano bene e, soprattutto, tra i due nasce una sinergia artistica che li porterà a co-firmare non poche tracce di un disco sempre più concretamente in divenire. L’entusiasmo è tale che il duo riesce a coinvolge- re nelle registrazione una congerie di amici ca- 124 125 L’edicola Prog di Gianluca e Angela Di Antonello Giovannelli

126 127 Può esistere una “edicola Progressive”? E cosa Bologna, è ancora in corso il “brainstorming” sul c’entra un’edicola con la musica? Va bene che il futuro della serranda. Possiamo aspettarci qual- termine “Progressive” può essere variamente in- che bella sorpresa. Intanto, continua ad essere terpretato, ed invocando i molteplici significati in un punto di acquisto per ogni genere di riviste a uso, magari viene da pensare che sia un’edicola contenuto musicale, nonché un luogo cui fanno “un po’ strana” … riferimento numerosi musicisti di ogni livello ed Ebbene, dietro, anzi dentro, la pittoresca edicola, ogni genere della zona. La collezione di foto di con la facciata c’è (o meglio c’era, vedremo poi il Gianluca ed Angela con i musicisti più famosi del perché) una coppia davvero Rock! panorama nazionale ed internazionale è vastissi- Sono Gianluca ed Angela. Si sono conosciuti nel ma, e testimonia un affetto profondo e ricambia- 2013 con un bel colpo di fulmine e da allora han- to dei due “ragazzi” per il mondo del Progressive. no iniziato una vita insieme, interamente all’in- È una storia, quella di Gianluca ed Angela, che segna della musica. Appassionato di progressive ci ricorda che dietro agli strumenti ci sono degli Gianluca, di Rock e di Classica Angela (converti- artisti, ci sono dei cuori che battono per le stesse tasi poi al Progressive), hanno iniziato a frequen- emozioni per cui battono i cuori di chi ascolta la tare tutti i concerti del circondario, per spingersi loro musica. Rappresentano l’anello di congiun- poi anche a quelli più lontani. La loro presenza zione tra l’artista ed il pubblico, la dimostrazione è ormai una certezza nei concerti Progressive di che la musica è una via di comunicazione che uni- tutta Italia, e non solo. La loro sete di Prog non sce senza limiti di spazio e di ruoli. Grazie ragaz- si è placata neanche con la partecipazione per zi, per la vostra umanità, per il vostro impegno e due anni consecutivi alla Cruise to the Edge: 22 per l’esempio che date. Vi aspettiamo sempre in concerti in 4 giorni di navigazione; neanche con prima fila. la partecipazione al Prog Sud di Marsiglia, ed ai festival a Londra, a Miami, in Messico, alle Ba- hamas…. Ora sono in trepidazione per l’edizione del 2020, gli auguriamo che tutto vada come da programma. Il loro matrimonio, nel 2017, ha avuto come sot- tofondo musicale “Impressioni di settembre”, ed il gruppo “Gli Spettri” tra gli invitati. Ecco dun- que che si comincia a delineare il senso della “Edicola Progressive”: in quel piccolo ambiente dove Gianluca ed Angela condividono le fatiche del lavoro, lavoro che li costringe ad orari pesanti e spesso in contrasto con quelli dei concerti cui amano partecipare, vive la passione più pura e genuina per la musica Progressive. Ormai Gianluca ed Angela non sono più semplici “spettatori” di un concerto, sono i cari amici degli artisti che si esibiscono, sono i critici di fiducia a cui chiedi com’è andata, sono i volti rassicuranti che vedi in prima fila quando fanno il tifo per te che sei sul palco. Sempre i primi ad arrivare, gli ultimi ad andare. Ma torniamo all’edicola. In realtà la serranda con il faccione del King Crimson si riferisce a quella precedente, ed ha fatto il giro del web oltre ad aver suscitato i pettegolezzi più o meno divertiti dei passanti. Per la nuova edicola Amarcord, da poco opera- tiva in Via Galeazza nel quartiere Casteldebole a 128 129 130 131 132 133 solo. Russolo non si limitò a teorizzare il nuovo frequenze multiple della fondamentale, ciascuna INTONARUMORI: corso della musica, ma costruì degli innovativi di una particolare ampiezza e fase a seconda del strumenti meccanici, definitiIntonarumori e suc- tipo di strumento (“colore” del suono). Si parla cessivamente, nel 1922, il Rumorarmonio”, un di- di “spettro a righe” in quanto se si osserva, una IERI ED OGGI spositivo atto a sommare e potenziare l’effetto di volta esaurito il transitorio corrispondente alla diversi intonarumori. È noto come l’epilogo delle generazione del suono (attacco), lo spettro di NEW CD esibizioni in pubblico finissero sempre in rissa, frequenze di uno strumento che emette note, sia per lo sconcerto che tali innovazioni produ- ci si accorge che questo è composto da una se- (coproduzione ReR Megacorp - Diplodisc) cevano negli ascoltatori, sia per i toni comunque rie di righe (una o più di una, di ampiezza soli- volutamente provocatori che caratterizzavano tamente decrescente con la frequenza) ciascuna le “serate futuriste”. Purtroppo, gli strumenti di collocata ad una frequenza multipla della fonda- Russolo sono andati distrutti nel corso della Se- mentale. Quando si “intona” uno strumento, ad conda guerra mondiale, e poco rimane se non esempio agendo sulla tensione di una corda, si alcune foto di essi (risalenti al 1920), uno sche- porta il valore di frequenza della fondamenta- ma costruttivo di uno di essi, ed alcune testimo- le a corrispondere a quello della nota musicale Di Antonello Giovannelli nianze sonore. Arrivando al dunque, un “tono” che deve riprodurre. Un rumore si distingue per è caratterizzato matematicamente da un’oscilla- avere invece uno spettro di tipo “continuo”, e zione sinusoidale “fondamentale” collocata ad quindi non caratterizzato da un particolare valo- una ben precisa frequenza (frequenza = numero re di frequenza. Inoltre, anche la sua ampiezza di oscillazioni al secondo), oscillazione eventual- può modificarsi nel tempo in un modo che può mente corredata di ulteriori segnali sinusoidali a essere completamente casuale. Il Russolo, con il

Facciamo questa volta un bel tuffo nel passato, stralunati, violenti, da attacchi espliciti contro 1909. Filippo Tommaso Marinetti, poeta, pubbli- tutto ciò che rappresentava il passato, e comun- ca il primo “Manifesto Futurista” nel quotidiano que un ostacolo a quella euforia progressista che francese Le Figaro. Il Futurismo era un movimen- sembrava dover travolgere la vita e le convenzio- to artistico e culturale che toccava trasversal- ni della società. mente tutte le arti, inneggiando ad una cesura netta con il passato (“passatismo”) che impediva “E in Italia? Insidia ai giovani e all’arte, vegeta- una nuova visione più aderente al progresso tec- no licei, conservatori ed accademie musicali. In nologico, al movimento, alla velocità che carat- questi vivai della impotenza, maestri e professori, terizzava la vita di quei tempi. L’idea centrale era illustri deficenze, perpetuano il tradizionalismo e l’esaltazione di tutto ciò che era moderno, le au- combattono ogni sforzo per allargare il campo tomobili, l’industria, l’aeroplano, ma anche il pa- musicale. Da ciò: repressione prudente e costrin- triottismo, l’esaltazione della guerra, come stru- gi mento di ogni tendenza libera e audace; mor- mento di distruzione del passato e di occasione tificazione costante della intelligenza impetuosa; di un nuovo sguardo al futuro. Aneliti che peral- appoggio incondizionato alla mediocrità che sa tro troveranno corrispondenza in alcuni risvolti copiare e incensare; prostituzione delle grandi ideologici del regime politico che di lì a poco si glorie musicali del passato, quali armi insidiose sarebbe instaurato in Italia. La ricerca esasperata di offesa contro il genio nascente; limitazione del- del movimento, del dinamismo, si tradusse, nelle lo studio ad un vano acrobatismo che si dibatte arti pittoriche, in una deformazione delle imma- nella perpetua agonia d’una coltura arretrata e gini tesa a rendere l’idea del movimento, dell’es- già morta”. senza della materia nel suo evolvere nel tempo, della sua velocità. Al primo manifesto futurista Il manifesto dei musicisti futuristi era firmato dal del Marinetti ne seguirono altri, per le diverse compositore e musicologo Francesco Balilla Pra- discipline artistiche. Tra questi, il manifesto della tella, mentre la Direzione del Movimento Futu- Musica Futurista. Tutti questi “manifesti” erano rista era tenuta, per la sezione “Arte dei rumori” accomunati da un linguaggio dai toni iperbolici, dal pittore, compositore ed inventore Luigi Rus- 134 135 suo intonarumori, voleva rendere “suonabile” un di generare svariati rumori la cui “intonazione” quale sia il peso del contributo di quelle speri- vi brani originali. Gli intonarumori realizzati gra- rumore, selezionando nello spettro una porzione veniva effettuata attraverso una leva sulla parte mentazioni di inizio ‘900. zie alla passione del Prof. Pietro Verardo, alle in- di frequenze che risultasse non troppo in conflit- superiore che andava ad agire sulle corde inter- “Intonarumori: ieri ed oggi” (“Nuove e vecchie dicazioni del pianista Daniele Lombardi (cui il CD to con l’andamento di una esecuzione musicale. ne. Esistevano diverse famiglie di strumenti: cre- composizioni per intonarumori di Luigi Russo- è dedicato), producono gli scoppi, ululati, sibili, Se mi si concede una semplificazione audace, è pitatori, gorgogliatori, stropicciatori, rombatori, lo”) rappresenta un grande atto d’amore verso ronzii, rombi promessi, e sono magistralmente come se tentassimo di cantare le note usando ronzatori, scoppiatori, sibilatori e ululatori. una parte di storia della musica, essenzialmen- manovrati dallo stesso Prof. Pietro Verardo per le consonanti (che producono essenzialmente Qual è l’eredità di Russolo, dei suoi strumenti e te italiana, sconosciuta ai più. È il risultato di un fornire materia fluida ai musicisti sperimentatori dei rumori) invece delle vocali (che producono del manifesto della musica futurista? L’eredità lavoro certosino di studio e di riproduzione, con Alessandro Monti, Nick Sudnick, Chris Cutler, An- dei toni, con spettro a righe). I rumori che vo- diretta è modesta, a breve termine non germo- uso di materiale usato all’epoca, dei mitici into- drzei Karpinski. Padre di questo originale lavoro, leva intonare erano quelli che rappresentavano gliarono semi. A più lungo termine, le visioni di narumori. Un racconto appassionante di Ales- pregevole anche per la bellissima veste editoria- “la voce” della civiltà moderna: le automobili, Russolo si sono concretizzate in diversi ambiti, sandro Monti che si snoda come un racconto le (ben otto facciate ricche di informazioni e di gli aeroplani, l’industria, gli azionamenti elettri- musicali e non. Si pensi ai moderni generi mu- giallo dall’origine dell’idea fino ai ringraziamen- immagini) è Alessandro Monti, cui va il plauso ci, e tutto ciò che era collegato al progresso. Gli sicali ispirati al rumore, si pensi all’uso di parole ti ai numerosi collaboratori che a diverso titolo per un’operazione lunga, difficoltosa, fortemen- intonarumori erano dei parallelepipedi in legno, onomatopeiche adottate già nei fumetti di Walt hanno fornito un contributo importante. Nel CD te voluta, perfettamente riuscita. con altoparlante di cartone, contenenti mecca- Disney (Gulp, Sob, Sigh, Bang…). Difficile stabili- Vengono proposte due composizioni d’epoca, di nismi azionati manualmente che consentivano re se tutto sarebbe avvenuto comunque, ovvero Franco Casavola e Silvio Mix, nonché undici nuo-

136 137 intrecci di chitarre mai uguali, ora acustiche, ora al teatro di Corcagnano, qualche anno addietro) AA.VV. elettriche. Un gruppo coeso che sa cavalcare le offrono un’ottima prova con questo disco del proprie idee, condite da chiari riferimenti a un 2014, un Prog d’assalto e ottimamente suonato “Prog Rinascimento certo passato. e interpretato, dove gli strumenti si lanciano in 04 Floating State: White flower - Second un’energica cavalcata sonora. E che splendido Rettiliano” Movement: Jokers and Angels (Thirteen Tolls at assolo di chitarra… Ciliegina sulla torta: la Noon - 2003) - Siamo alle prese con un equilibrio meravigliosa voce di Bernardo Lanzetti. C’è tutto strano fra luci e ombre; il pianoforte è davvero quello di cui abbiamo bisogno. intenso, teso a coadiuvare uno sforzo vocale 10 The Watch: Goddess (Vacuum - 2014) - Una (LIZARD RECORDS) che interpreta la propria libertà espressionista. canzone che sembra uscita dal Prog degli anni ’80 Scatenata sezione ritmica che si diverte a mille in cui la voce ricorda, a tratti e soprattutto nella con controtempi per noi (quasi) obbligatori. Un timbrica, quella di Peter Gabriel. Molto dinamica vortice ritmico. nell’evolversi sonoro, ha un certo approccio più 05 Chiave di Volta: Oniricamente (Ritratto Libero pop tipico di quegli anni. Intendiamoci, non da Di Andrea Pintelli - 2004) - la domanda è: perché questo gruppo condannare. Sono scelte, e i The Watch ci sanno di Firenze si è fermato solo al primo disco? Con fare. Forse si rapporta troppo ad alcuni stereotipi, idee simili ne avrebbero potuti fare almeno 10! ma tutto sommato è gradevole. C’è fermento intorno al Progressive nostrano, Le cover art sono state disegnate a mano Un vero peccato. Provate, infatti, ad ascoltare 11 Anacondia: Eroi di Solitudine (L’Orizzonte da tempo lo si avverte. Oggi forse più di ieri, e offerte da Boris “Brodolfo” Saracco dei questa traccia di dieci minuti e non ne sarete sazi. degli Eventi - 2015) - Heavy-Prog d’autore. ed è sublime farlo sapere anche a coloro che Supercanifradiciadespiaredosi, anche loro nella Modernità nell’approccio, tastiere stratificate Materiale esportabile (sì, anche se cantato in si sono fermati ai gloriosi anni ‘70. Dagli anni raccolta. a definire un universo sonoro d’impeccabile italiano), siccome migliore di tanti blasonati Novanta in poi c’è stata una sorta di rinascita attualità. gruppi inglesi o americani che i media ci della nostra amata Musica, altrettanto gloriosa, Questa la scaletta completa: 06 Faveravola: La Contea dei Cento Castagni (La impongono. Un dinamismo sonoro mai banale, grazie ad artisti illuminati e meritevoli, ma anche Contea dei Cento Castagni - 2006) - Il folk celtico una voce particolare che può piacere o meno, ad alcune etichette discografiche che hanno 01 Ancient Veil: Ancient Veil (The Ancient Veil portato nel mondo Prog, quindi ridisegnato ma che risulta perfetta per quest’onda che può saputo divulgarla in tutto il mondo (chiedete in Remastered - 1995) - prima traccia del primo secondo sapori di un passato glorioso dove gli avvolgerci per magnetismo. Ascoltate la parte Giappone, Corea del Sud, Messico, Argentina, album dei determinanti Ancient Veil (del nostro Dèi Pagani non erano ancora stati schiacciati dal centrale e capirete quanto valgono. ecc.) e, credetemi, non per meri scopi di lucro. caro collega ed eccezionale musicista Edmondo barbaro estremismo cattolico. C’è un’aria dorata 12 Evelines Dust: Clouds (Painkeeper - 2016) - Passione, principalmente. Tantissima passione. Romano), versione ovviamente presa dalla intorno a questa dimensione. Da ascoltare ad Ipnotica, cupa, decisamente intensa. Una delle Penso, ad esempio, a Black Widow Records, Vinyl ristampa Lizard del loro omonimo album del 1995 occhi chiusi. tracce migliori di questa compilation per libertà Magic, Mellow Records, Lizard Records. (targato Mellow) i cui suoni sono stati arricchiti 07 Odessa: Cometa Rossa (The Final Day: Il Giorno compositiva e ricchezza d’idee. E molto, molto Proprio quest’ultima ha appena rilasciato da nuovi arrangiamenti e da una lodevole del Giudizio - 2009) - Un ardito e amorevole nuova. Alcuni lo chiamerebbero post-Prog, io la un’ottima anthology dedicata a 32 band (30 rimasterizzazione. Un crocevia pazzesco di varie omaggio agli Area. Riarrangiare un monolite indico come Musica originale e bella. D’altronde italiane e 2 straniere) che fanno parte del suo influenze sonore passate e future, qui portato come “Cometa Rossa” e cantare Demetrio Stratos non lo diceva anche Bernstein che la Musica si catalogo. Questa è una delle poche compilation al massimo splendore. Emozione pura. Un buon è da pazzi, forse. Ma gli Odessa dimostrano di divide in bella e brutta? Quindi… Prog, forse l’unica realizzata con materiale post modo per iniziare a raccontare una storia che aver rispetto, oltre che tecnica esecutiva. 13 Magnolia: Rivolta (Con Fuoco - 2017) - Musica anni ‘70, che raccoglie oltre 3 ore di brani di gruppi stiamo vivendo. 08 Aurora Lunare: Evasione di un’Idea (Aurora militante, di resistenza, quella dei Magnolia. italiani di questa nuova ondata, tanto che può 02 Spirosfera: Babele (Umanamnesi - 1996) – Lunare - 2013) - Gli Aurora Lunare arrivano Racconta il nostro tempo e la loro (ch’è anche essere considerata una specie di esperimento. sperimentali, jazz oriented, chitarre creatrici di direttamente dagli anni ’70 e, dopo vari cambi di nostra) indignazione nei confronti di certi eventi Ma il suo nome parla chiaro, ed è felicemente rocciosi riff, richiami al mondo Area e soprattutto formazione, pubblicano questo disco che riporta scandalosi che ci hanno travolto (e ci stanno attuale: “Prog Rinascimento Rettiliano”. una voce che è debitrice agli insegnamenti alla luce certe idee di un Prog “classico”, qui unite travolgendo). Loro esprimono i loro intenti Lo scopo principale non è tanto rivolto verso dell’irraggiungibile Demetrio Stratos. Tecnica ad arrangiamenti attuali che aiutano nell’intento tramite le sette note e le parole, ma sono pesanti l’etichetta, quanto verso gli artisti stessi, quasi sopraffina al servizio di idee d’avanguardia. di aprire le porte del proprio giardino. Gradevole tanto quanto le ingiuste manganellate che certa tutti in attività, che al giorno d’oggi hanno bisogno 03 Aria Palea: Scena Dopo Scena (Zoicekardi’a - conquista del proprio obiettivo. quotidianità ci riserva. di ogni mezzo per essere portati all’attenzione 1996) – atmosfere sognanti e bucoliche create e 09 Posto Blocco 19: L’Ultima Acqua (Motivi di 14 Basta!: L’Uomo Cannone (Elemento Antropico sia del “grande pubblico” degli appassionati di tracciate da un signor flauto, poi la dimensione Sempre - 2014) - Nella mia Parma c’è un altro - 2017) - Abbinamenti di futuro. Mai uguali musica (cui i media offrono ben altre sonorità), si fa più hard grazie a un deciso impatto sonoro, gruppo Prog oltre ai grandissimi Acqua Fragile! a sé stessi, sempre alla ricerca della novità e sia di quella nicchia di cultori del Prog. per poi tornare ad ambiti quasi fiabeschi con I Posto Blocco 19 (ne ricordo un buon concerto dell’equilibrio fra le parti, tastiere più lievi fanno 138 139 da contraltare a sezioni più incisive di chitarre. per contraddistinguersi. E ce la fanno, perché si attributi. C’è veramente di tutto dentro questo cammino nei territori meno oscuri del dark-Prog. Episodi e frammenti di sperimentazione al centro sente quanto lavoro e quanta ricerca c’è in loro. variegato calderone sonoro, tranne l’ambiguità Con successo. Sì, perché basta questa traccia per dell’idea, fanno da nucleo di questo splendido Mirabilmente. e la banalità. Come se ci dicessero: “dai stiamo capirne il valore; se poi, e si deve, proverete ad esempio di nuova via. Esplosivi. Già. 21 Marble House: The last 48 Hours (Embers scherzando: ma facciamo sul serio!” Come se ascoltare l’album intero, potrete trovarvi dinnanzi 15 Supercani: Dei Lapponi (Geni Compresi - 2018) - Un gioiello di stile. Un passo avanti al gli Yellow Jackets avessero messo incinta i King a un complicato sistema di scatole cinesi, dove - 2017) -Genialità. Unicità. Feeling. Groove. cosiddetto (!) post-Prog, e questo per essere Crimson. ognuna ha all’interno un significato e un mistero Come descrivere qualcosa di indescrivibile fin riduttivi. Melodie uscite da cuori che sembrano 27 The Worm Ouroboros: Clouds to Owings Mills diverso dalla precedente, ma ce lo abbraccia. dall’approccio? Amateli o odiateli, ma di sicuro casa, voce ammaliante, melliflui nel senso (Endless Way From You - 2019) - Dopo la Russia, Questo per ognuna di esse, quasi a tracciare un non potrete restarne indifferenti. Due bassi più nobile del termine. Questo è ciò che ci si la Bielorussia. Questo gruppo pone un delicato racconto da brividi che pone al centro la rinascita nella stessa band, vocalità distorte, batteria al aspetta quando si pubblicizza un disco come ma incisivo flauto al centro del proprio sound, della persona. fulmicotone. Pazzeschi. “novità”. Questa “è” vera bellezza, pur nella sua comunque ben supportato da chitarre acustiche 32 Sintonia Distorta: La Rivincita di Orfeo (A Piedi 16 Sintesi del Viaggio di Es: Sabbia (tra le Mani) malinconia. Commovente. ed elettriche, da tastiere mai invasive e da una Nudi sull’Arcobaleno - 2020) - I quasi 10 minuti (Il Sole alle Spalle - 2017) - Sinfonici e melodici, 22 Il sentiero di Taus: Canis ferox (Macrocosmosi sezione ritmica ben precisa. Un sound che si che concludono questa lodevole compilation dolcezza e classicità. Ma con un piglio personale - 2018) - Rock Progressivo nel suo più esempio più avvicina agli stilemi cari ai lidi di Canterbury, ma è ad opera dei Sintonia Distorta, ed è quasi un che puoi quasi toccarlo. A luci spente, in classico e lampante. Ben prodotto, avente suoni che esalta la propria zona di provenienza, che suggello a chiuderla in bellezza e importanza. solitudine (di questi tempi…), ad ampi orizzonti. calibrati e nitidi, riesce ad essere psichedelico, in quanto a intensità e fantasia musicali non ha Disco uscito in questo famelico 2020, può essere Non abbiate paura, la luce è lì ad attenderci. quasi liquido, come immagini che si sciolgono nulla da invidiare ad altri luoghi e non-luoghi. portato ad esempio a ciò che è al momento il 17 Mezz Gacano & Self-Standing Ovation davanti a noi, per poi ricostruirsi in qualcosa 28 Imagin’aria Indastria: Exeligere - 2019) - Progressive italiano. Qui ci sono tutti i riferimenti Boskàuz Ensemble: Bitter(n) Stormy Over (qualcuno?) di diverso. Band storica del neo-Prog italiano, attiva fin dai colti del caso, testi intelligenti, sound granitico Vesuvio (Kinderheim - 2017) - Avanguardia 23 Roz Vitalie: Passing over (The Hidden Man of primi anni ’90, si ripresenta con questo lavoro ma mai debordante, approccio impeccabile sonora, freedom e free jazz. Incatalogabili, per the Heart - 2018) - Dalla Russia con… sogni da che mantiene la sonorità e le idee originarie, verso la propria magia intrinseca, tecnica di fortuna. Per pochi ma buoni. Per chi è in grado donarci. Azzardo: una visione futura della Musica ma aggiungendo nel proprio carnet una visione sicuro impatto. Una suite d’altrove che fa ben di guardare oltre l’orizzonte. Miles Davis e Frank Classica. Ben più avanti degli Iamthemorning per più ampia dell’adesso. Fa solo piacere sapere sperare per il futuro del nostro movimento. In Zappa li apprezzerebbero. ricchezza di strumentazione impiegata e idee che la storia di questi bravi piemontesi stia altre parole, tanta qualità. 18 The Forty Days: John’s Pool (The Colour più avanti del loro lirismo soffuso e nebbioso, proseguendo, di pari passo con la loro musicalità “Prog Rinascimento Rettiliano”, da bravo of Change - 2017) - Da me già recensiti in giocano con la contemporaneità con padronanza di prim’ordine. esperimento dai costi molto contenuti, si può passato, non posso che ripetermi, consigliandoli dei propri mezzi. Semplicemente oltre. 29 Giant the Vine: 67 Ruins Music of the Empty trovare solo in formato digitale e acquistare su vivamente. Atmosfere oniriche e fantasie 24 Il Giardino Onirico: Scivolosa Simmetria Places - 2019) - Questi liguri non si smentiscono http://rettiliano.bandcamp.com a un prezzo psichedeliche portano l’ascoltatore lontano e su, (Apofenia - 2019) - Che botta! Coinvolgenti e mai, sempre pronti a far centro. È il caso anche promozionale, che è stato ulteriormente ancora più su. Siamo agli antipodi rispetto alle freschi, sicuri e coloratissimi. Strumentalmente dei Giant the Vine, band di Chiavari di giovane ribassato per andare meglio incontro alla crisi classifiche nazionali, dove regna l’oblìo: qui c’è grandiosi, una voce fieramente espressiva formazione, le cui caratteristiche sono da Covid-19. grande Musica. all’altezza di ogni compito, composizioni che non ricercarsi nel pieno del loro Prog a tinte dark e Ringrazio Max Prog Polis per l’opportunità e la fiducia dimostrata nei miei confronti. 19 Lifestream: Built from the Inside (Diary - ti lasciano più respirare: ti fanno dimenticare in questo album di canzoni, in cui omettono il Abbracci diffusi. 2018) - Veramente attuali, in linea con il Prog tutto ciò che hai intorno (ho sentito tutto l’album, canto per avere un maggiore raggio d’azione con d’oggigiorno, i Lifestream riescono nell’impresa of course). Uno splendido esempio di Progressive le loro doppie chitarre, doppie tastiere e sezione di non annoiare mai. AOR quanto basta, italianissimo. ritmica a completarne il quadro: dei grandi pittori tecnicamente capaci, fautori di arrangiamenti 25 Arcadelt: Blood On (Arc8 - 2019) - Con un di note. perfetti, hanno dalla loro anche un impatto groovy sound come questo potrebbero far 30 Officine F.lli Seravalle: Aritmetica definito e luccicante. Come non lodarli? impallidire i loro colleghi inglesi, pur prendendo dell’Incurabile (Tajs! - 2019) - Gruppo di origine 20 Antilabé: L’è Rivà Carnoval (Domus Venetkens il loro sound come riferimento principale. friulana, è sperimentale nel profondo della - 2018) - Purtroppo qualche “autorevole” critico Gli Arcadelt l’hanno sviluppato mettendoci propria proposta musicale. Bellissimo non creò il termine “world music”. Detto fra noi, non tanta creatività, ovviamente, cercando di non assomigliare a niente e nessuno. Il titolo del disco significa nulla. Si chiama Musica Folk, Popolare, assomigliare a nulla e nessuno. Classico sì, ma è traducibile in “taglio” che può avere tantissimi Etnica, Tradizionale. Questi ragazzi veneti con tinte futuristiche. significati: vi basterà ascoltare questa traccia per portano in dote questo mondo (a me carissimo, 26 Feat. Esserelà: Kajitemeco (Disco Dooro - individuarne i maggiormente tangibili. Come avendoci suonato per anni) e lo fanno fondere 2019) - Tecnica paurosa al servizio del coraggio. correre in tondo senza mai fermarsi e firmarsi. con il nostro amato Prog tramite intelligenti I ragazzi se ne fregano delle etichette, vanno 31 Falena: Un Mite Inverno (Una Seconda Strana scelte compositive, cercando di fatto nuovi lidi oltre i riferimenti e confezionano un disco con gli Sensaziione - 2019) - I Falena continuano il loro 140 141 dal piano e l’altra dalla calda e profonda voce di melodiosa dolcezza di Still alive, vi congederete ACID FAMILY Bruno, evocano certo trip-hop di Moby, il ritmo dal disco con la piacevole sensazione di avere serrato di The Trap riporta alla mente Moroder, le dedicato il vostro tempo a qualcosa di bello, sonorità spigolose e “violente” di Free ci portano originale, intelligente e ricercato. nel mondo industrial, il groove di Front Back “THE 7th CHILD” ha qualcosa dei Simple Minds, ma la new wave Formazione: degli anni ‘80 la ritroviamo in tanti episodi, come Song for June, Moon Talker (che nel suo incedere Gabriele Lugaro-chitarre (2020) ovattato richiama persino le sperimentazioni di Andrea Nocco-basso David Sylvian, da solo, con Fripp o con i suoi Rain Bruno Lugaro-tastiere, voce, programmazione, Tree Crow dopo i Japan), What is this stimola batteria collegamenti con la caustica ironia dei Talking Edoardo Nocco-chitarra acustica e piano Heads. Ma naturalmente, visto che all’inizio James Sunday-voce abbiamo citato gli Ozric Tentacles, non può Monica Giovannini-voce Di Alberto Sgarlato mancare un “viaggio cosmico” nel loro stile, ed è Sofia Elena Lugaro-voce proprio l’opener affidata agli arpeggiatori di Who am I. Quando l’intera opera si concluderà con la Prodotto da Edoardo Nocco

Sono tanti gli artisti che, nella storia della musica, momento in cui Bruno Lugaro si “innamora” hanno saputo trasmettere la passione della loro del Korg Micro-X, una tastiera dalle dimensioni arte ai figli, da John Lennon, a Phil Collins, a John compatte ma ben progettata, dalle timbriche Bonham, solo per citare alcuni esempi. affascinanti e dalle potenzialità pressocché E spesso è accaduto che alcune band proseguissero infinite. il loro cammino tra i decenni fino a diventare una Quello che all’inizio è un gioco (la voglia di vera e propria “bottega a conduzione familiare”. “smanettare” con questa ghiotta tecnologia) si Due esempi lampanti sono i New Oblivion trasforma rapidamente in un fiume di creatività. Express, fondati dall’hammondista Brian Auger, Ed ecco che l’entusiasmo di Lugaro coinvolge nei quali sono transitati i figli Ali Auger, Savannah tutta la famiglia, da lì il nome “Acid Family” Auger e Karma Auger (gli ultimi due presenti della formazione. La moglie cantante Monica tuttora in formazione), o gli Ozric Tentacles, Giovannini (anche lei nei Nathan) mette a portati avanti dal chitarrista storico Ed Wynne disposizione un tocco lirico, anche la figlia Sofia con moglie e figli. Elena Lugaro canta, mentre il figlio Gabriele Veniamo ora a una storia tutta italiana, per la Lugaro suona la chitarra. La lista dei collaboratori precisione savonese: il nome di Bruno Lugaro è completata da Andrea Nocco al basso, da è ben noto nel variegato universo del rock Edoardo Nocco, pianista, chitarrista acustico e progressivo italiano in qualità di cantante (e in produttore dell’intero progetto, dalla splendida diverse formazioni anche bassista) dei Nathan. voce del cantante nigeriano James Sunday. Questa band, nata con lo scopo di allestire degli Tre quarti d’ora di musica suddivisi in quindici show tributo (negli anni si sono cimentati con i tracce dalla durata lontanissima dalle dilatazioni Genesis, i Pink Floyd, i Supertramp, il Canterbury del rock progressivo, tutte compattate tra i 2 e i 4 Sound dell’universo Caravan e affini, ma anche minuti ciascuna. con concerti a scaletta mista che comprendevano Le suggestioni e le atmosfere sono tantissime: “incursioni” tra Yes e Kansas), ha poi saputo negli lo splendido incontro di voci di James Sunday e anni imporre una svolta originale e di alta qualità di Sofia Elena Lugaro rievoca la ricerca di Peter realizzando album di materiale proprio davvero Gabriel nella World Music e le sue collaborazioni eccellenti e ben recensiti anche all’estero, non con Youssou N’Dour e Nusrat Fateh Ali Khan; solo nei confini della nostra nazione. gli episodi più rarefatti del disco, come Sitting La storia che raccontiamo oggi ha inizio nel on the floor e No explanation, dominate l’una 142 143 con quello presente creando confusione; una ti- schi, sognanti ed illusori è sviscerato in tre brani ALFREDO MARASTI pica situazione che, per suo costrutto, favorisce complementari: 'Psiche', ' Single', e 'Canzone la de-generazione di un lato oscuro caratteriale d'amore', e in particolare nel secondo rilevo qual- difficilmente superabile nel rapporto con gli altri. che attinenza comparabile allo sfogo espositivo L'amore sarà un tema molto presente in questo dell'avvelenata di "gucciniana" memoria; fantas- “ALTRI TEMPI” lavoro. Il relativo videoclip è stato girato ovvia- tica poi l'ampia citazione finale allo sproloquio di mente da Marasti stesso il quale ci informa sulla Benigni in 'Berlinguer ti voglio bene'. Però dei tre tecnica usata. brani quello che preferisco è proprio l'ultimo: la "Ho concepito il videoclip in periodo di quaran- totale disillusione esposta in 'Canzone d'amore' è tena, occupandomi personalmente della direzi- veramente una piccola gemma. one e del montaggio propendendo per uno stile 'Margherita Dolcevita', liberamente tratta minimale e quasi vintage; l’impiego del green dall'omonimo romanzo di Stefano Benni, chiede screen è stato funzionale alla simulazione di uno in prestito l'anima del buon Ivan Graziani che, scenario altrimenti irrealizzabile". con discrezione, condisce ironicamente il brano. Di Mauro Costa Sono molti i brani che meriterebbero una citazi- Il penultimo pezzo 'Due per due', proprio perché one particolare, come la splendida title track, si libera dei ricordi che sono invece presenti su che ricorda un tarantolato Branduardi, che con- tutti gli altri brani, risulta avere, per chi ascolta, densa i vari temi dell'album dove le certezze una funzione giustamente catartica. Guardare Nemmeno il Covid 19, che flagella non solo il che presi singolarmente ed ingoiati crudi presen- sono messe alla berlina. con qualche speranza il futuro con il peso in- nostro paese nel mese d'aprile, rallenta l'uscita tano diverse asprezze ma, che cucinati a fuoco La grande truffa dei "Talent" è mirabilmente es- combente del passato è compito arduo, se non dell'ultimo lavoro del poliedrico cantautore tos- lento in un calderone rassicurante fungono da pressa ne 'Il gioco del talento', mentre 'Millenial impossibile, ma se riesci a guardare prima al pas- cano Alfredo Marasti, che a soli 30 anni può sostegno a testi spesso al vetriolo. fascio' è l'immagine della tristissima estrema sato elaborandolo come si conviene per il lutto, vantare una discreta esperienza artistica, sia Non c'è un solo momento nel cd dove le parole destra odierna dove non c'è neppure la minima allora potrebbe diventare impresa sostenibile. musicale che cinematografica; infatti, in qualità siano in qualche modo flebili debitrici al compar- parvenza di limitato uso di pensiero, ma il totale L'ultimo brano, 'Ieri (ritratto di bandiera rossa)', di regista, ha all'attivo ben tre film autoprodotti to musicale: i testi sono asciutti, taglienti e diretti degrado di un'accettazione passiva e perico- espone appunti di ricordi nostalgici fissati con girati tra il 2010 e il 2016, tra cui spicca “Ivardùsh con pochissime, se non nulle, probabilità di “mis- losa: la succube sudditanza, mentre la succes- i chiodi nel momento in cui avevano un senso; Fascisti di oggi”, del 2013. La pellicola narra le im- understanding”, ma sono però talvolta anche au- siva 'Omofobia' puntualizza un pericoloso as- sono quei lunghi istanti in cui la nostra generazi- prese di un giovane leader di un movimento neo- toironici, sarcastici e crudeli così da non spargere petto semplicemente accennato in precedenza. one, e forse anche quella precedente, pensava fascista che cerca di veicolare agli altri l'ossimoro verità assolute, un dogma sempre mal accetto, Tristissima ballata quella di 'Lilly al pub', dove i veramente di poter cambiare il mondo. di un’immagine equilibrata di una destra estrema ma che suggeriscono, anzi impongono, costanti sogni messi in un cassetto, in cambio di una vita Gaber lo diceva poco prima di morire: "La mia fino a quando, l'entrata in scena di un giovane, riflessioni. "dignitosamente" passiva, ritornano anni dopo generazione ha perso"; prendiamone atto, che avrà a ribattere tutte le sue convinzioni, lo Sia chiaro comunque che la musica non è sem- a presentare il conto; è forse il brano più con- magari pure con malcelata nostalgia e guardia- metterà in profonda crisi psicologica ed esisten- plicemente un supporto privo di sostanza, uno venzionalmente cantautorale e uno dei migliori mo piuttosto al futuro che, come la mente di un ziale. Marasti travasa l'impegno politico e sociale scheletrico sostegno alle parole come troviamo dell'intero cd. bambino, è tutto in divenire. profuso nei film anche nelle sue opere stretta- in molte produzioni attuali di un cantautorato L'amore nei suoi momenti più intimi, grotte- mente cantautorali, e in special modo nell'ultima troppo insipido, ma ha una sua valenza, detta il sua fatica che s'intitola “Altri tempi”. ritmo del verso, sostiene il pensiero o lo lascia Nonostante la giovane età e le sue passioni che cadere. lo portano ad impegnarsi artisticamente in altri Non è semplice comparsa, ben inteso. settori, Alfredo Marasti ha all'attivo tre cd ed una Come annunciato dal titolo del suo nuovo album, discreta considerazione da parte della critica; 'Altri tempi', quasi tutti i brani si rifanno ad una viene infatti premiato nel 2006 con il brano 'La condizione del passato che si tramanda nel pre- luna e il ladro', in una manifestazione in memo- sente: la negazione dell'insegnamento delle es- ria di Faber, e poi ancora nel 2013, dove sbaraglia perienze e della storia che ciclicamente ci fa ri- tutti nella sezione miglior testo della 24° edizione vivere orrori che prosperano, perché diluiti fino di Musicultura, con il brano 'Canzone per Mario' a renderli digeribili, nelle persone poco predis- che parla del suicidio del regista Monicelli. poste al pensiero. Lo stile di Marasti è poco definibile se si vuole -cir Il singolo apripista uscito a metà aprile e che antic- coscrive in ambito puramente cantautorale. Lui è ipa l'album di una decina di giorni è 'Le mani seg- piuttosto un calmiere di stili musicali differenti, rete', e narra di un amore passato che s'interseca 144 145 habelard2

“NOISES”

Di Max Prog Polis

Ormai conosciamo da diverso tempo, e diversi un CD variegato, con molte sfaccettature, temi album, il signor habelard2, ovvero Sergio Caleca, e sonorità diversi. Quella che si nota più spesso tastierista e polistrumentista milanese versatile è del pianoforte, ma le differenze abbondano, i e piuttosto prolifico. Una buona notizia iniziale è ritmi si susseguono, non si ha mai l’impressio- che questo “Noises”, il suo ottavo lavoro da soli- ne del “già sentito”, e pure l’impronta sintetica sta, è di nuovo corredato dai disegni del Caleca predominante riesce a volte a essere messa da artista con la matita, che avevano accompagnato parte. Il risultato è un disco molto piacevole in- con umorismo e creatività altri suoi CD prece- teressante, dove non si sente la mancanza di un denti. Anzi, la copertina stessa è un concentrato gruppo vero e proprio, perché ogni brano ha la di suoi schizzi, divertenti quando surreali, nel suo sua ragion d’essere, con la sua impronta sonora stile. Quello che non è surreale, anzi è piuttosto indipendente. concreto, è il respiro del suo lavoro musicale. Come dice il titolo, ogni brano è introdotto da un Come quasi sempre accade, Sergio fa tutto da rumore, un noise appunto, che è legato al senso solo, ma proprio tutto. Dalla composizione al della traccia, prodotto da Sergio o trovato di libe- suonare tutto, alla registrazione, mixaggio e ro utilizzo. produzione. E non utilizza solo e sempre il suo Così “Last train” è preceduto dal rumore di un strumento preferito, cioè le tastiere VST (ovvero vecchio treno a locomotore che corre sui binari. ariosa in prevalenza di piano, la title track si pre- no su un tappeto synth, incalzante fino alla calma Virtual Studio Technology), ma chitarra e basso Il ritmo basso, la chitarra acustica lenta, rarefatta, senta con Sergio stesso che parla con eco, con in di fine pezzo, accompagnato anche dai suoi ru- reali. Chiaramente nei suoi pezzi non ci si aspetta danno quasi un senso di tristezza per l’ultimo tre- sottofondo una sala d’aspetto, e ancora il piano mori che chiudono tutto. predominanza di chitarra (anche se piccoli assoli no, come fosse l’occasione da non perdere. Forse a far da padrone e guidarci lungo le sue tre parti. Alla fine, questa ultima fatica di habelard2 ci e incisi ce ne stanno): tutto o quasi alla fine è -in la ripresa di vigore verso la fine della canzone ci Forse ha anche poco senso continuare a dirvi che mette sul piatto la consueta bravura dell’autore centrato su tastiere,synth , Mellotron. porta un messaggio di speranza. ad esempio “Mediterraneo” si apre con rumore e strumentista, che ancora una volta si prodiga in Chi conosce gli altri lavori di habelard2 sa più o “Water drops” nemmeno a dirlo si introduce con di onde, con un’armonia piuttosto vivace, solare, produrre melodie piacevoli, non complesse, ac- meno cosa aspettarsi da lui, ma ne potrebbe ri- gocce che cadono, e anche qui il ritmo è lento e spagnoleggiante, mediterranea appunto. Potete cattivanti, variegate, anche cono sonorità canter- manere anche un po’ stupito. “Noises” è un disco malinconico almeno fino a metà pezzo, e la me- benissimo immaginarvi i rumori dai titoli, magari buriane. È un ottimo ascolto per chi lo conosce a suo modo molto ispirato, anche se non viene lodia è sempre piacevole. essere incuriositi e voler verificare se avete indo- già, ma soprattutto per chi non lo ha mai ascolta- dal tipico brainstorming e unione di esperienze Rumore di passi per “Step by step”, dove i synth vinato. L’album scorre via veloce, fresco e pulito to, che si può lasciar affascinare da questo modo diverse che caratterizzano gli album fatti da più la fanno da padrone sempre nell’alternanza di fino a “Fine delle trasmissioni”, dove torna il pia- diverso e personale di suonare Progressive rock. persone. Sergio ci mette del suo per tirare fuori ritmi. “Coffee break” con la sua moka scorre via 146 147 L’intervista StellaMANFREDI In equilibrio tra estrazione classica e contemporaneità Di Athos Enrile

Un po’ di tempo fa, seguendo un commento di e mi sono dedicata fin da ragazzina a questo. Lino Vairetti degli OSANNA, ho captato l’esisten- za di due giovani e talentuose promesse. E se lo La tua strada musicale inizia prestissimo ed è dice lui, le antenne della curiosità si alzano in au- indirizzata verso il mondo classico, attraverso lo tomatico, anche perché, per chi si diletta come studio del violino, e immagino tutto questo sia me nello scrivere di musica, e lo fa da tanto tem- stato favorito dal contesto familiare: che tipo di po, la voglia di scoprire delle novità tra le nuove “profumo sonoro” hai annusato in ambito casa- generazioni diventa quasi un’esigenza. lingo? Dopo aver presentato nello scorso numero di MAT2020 Maria Barbieri, chitarrista, presento Beh, vengo da una famiglia di artisti: mio padre oggi Stella Manfredi, violinista, in equilibrio tra è un pittore scultore e fotografo, nonché diret- estrazione classica e contemporaneità. tore del museo CAM di Casoria, mia madre è In attesa di vedere realizzati i suoi sogni, provia- un’artigiana da sempre propensa al lato artisti- mo a scoprire qualcosa su di lei, e vorrei sotto- co, e anche le mie due sorelle hanno un buon lineare un tratto dell’intervista a seguire che mi estro, la prima appassionata di oreficeria e l’ul- ha colpito molto, quello che vede Stella chiosa- tima una designer promettente. Ho da sempre re che la sua carriera universitaria, parallela al bazzicato nella creatività insomma ed è stata Conservatorio, è stata tutta in discesa, agevola- una fortuna per me. ta dalla complessità della formazione musicale e dall’enorme spirito di sacrificio per essa neces- I tuoi studi al conservatorio hanno visto un per- sario, impegno continuo e disciplina che l’hanno corso parallelo che, come hai raccontato, ti ha forgiata per qualsiasi altro impegno intellettuale portato ad una laurea in campo umanistico, e e oltre. quindi è immaginabile un enorme impegno su due fronti, nell’età, anche, del divertimento: come mai hai sentito questa esigenza e che tipo Ho letto la tua biografia, nutritissima nonostan- di bilancio fai del tuo primo periodo formativo? te la tua giovane età: potresti sintetizzare i fatti salienti strettamente legati alla tua formazione? Credo che la formazione musicale sia molto complessa, ci vuole un enorme spirito di sacrifi- Ho studiato al conservatorio fin da bambina, ed cio, dedizione e soprattutto costanza; la carriera ho accompagnato la formazione musicale con universitaria, con questo tipo di formazione è una laurea magistrale in Lettere, indirizzo arte stata tutta in discesa, è stato un hobby piace- musica e spettacolo. vole ed interessante, e ho avuto la fortuna di Da sempre mi sono interessata al folk, studian- avere professori di enorme spessore culturale do musica irlandese da maestri irlandesi, musi- ed umano che mi hanno fatto amare lo studio e ca popolare del sud Italia, ma soprattutto è sta- quindi è stato molto semplice. to il linguaggio moderno ad avermi interessato

148 149 Vorrei farti una domanda che normalmente rivol- cale? go ai chitarristi, celebri per le pazzie relative al rapporto col proprio strumento. Che tipo di rela- Io amo sperimentare, questo è un ambito molto zione hai con il violino? complesso e per me oggetto di molti studi che si sono convogliati nella mia tesi di lettere alla ma- Un dono che ho avuto nella vita, oltre alla sa- gistrale, “L’altro violino”, scritta con il supporto lute, è il violino. Mi ha dato tante gioie, anche dei docenti di musicologia della Federico Secon- tante amarezze, ma soprattutto gioie! Devo solo do di Napoli, e che avevamo intenzione forse un ringraziarlo e ricambiarlo con rispetto e studio. giorno di pubblicare. É veramente complesso Anche se non è mai abbastanza quello che fac- sintetizzarlo, forse potrei solo dire che il violino cio. è uno strumento ancora tutto da esplorare, e la sperimentazione è una via possibile. Quali sono i violinisti, tra passato e presente, che rappresentano per te un modello assoluto? Sei a più a tuo agio nei live o in studio?

Sicuramente Jean Luc Ponty è un padre, ma an- Sono due mondi differenti, in studio hai tempo che nel mio piccolo mondo ho avuto la fortuna di poter riflettere elaborare, ma le vibrazioni del di incontrare artisti come Lino Cannavacciuolo live tra musicisti e con il pubblico sono la vera che mi ha dato tanto e sono per me un modello ricompensa di questo mestiere. da seguire. Meglio la fase creativa o la perfetta interpreta- Ti chiedo ancora un’opera di sintesi per segnalare zione? le soddisfazioni e i traguardi fino ad ora ottenuti. Credo che la fase creativa sia obbligata, e che Mah forse tra le soddisfazioni per ora che mi nel live non sempre una perfetta interpretazio- sento di annoverare, è l’aver suonato con artisti ne sia la chiave della comunicazione artistica. internazionali che stimo molto, come Michael Bublè, ma noi artisti non siamo mai contenti; tra Ho letto che sei attiva anche nel campo dell’or- i traguardi ancora nulla da segnalare. ganizzazione degli eventi culturali: che cosa ti ha suggerito questo difficile momento legato alla Che tipo di rapporto hai con la musica contempo- quarantena per il coronavirus? ranea, tu che arriva da un mondo aulico? Beh, sono molto avvilita, questo momento ha Ho letto che hai collaborato a lungo con la mia sottolineato ancor di più quanto il mondo della cara amica Sophya Baccini, e quindi mi viene na- cultura fosse in crisi, ci deve aiutare a riflettere turale chiedere come sei arrivata alla musica pro- e in profondità. gressiva e cosa ne pensi… ami qualche artista in particolare? Un’ultima cosa: delinea i tuoi progetti - medio e lungo termine -, dividendoli dai sogni… a propo- Sì, ho collaborato con Sophya ed è stato proprio sito, prova a sognare e poniti un obiettivo ambi- Lino Vairetti degli Osanna ad indirizzarmi verso zioso! questa artista. Vari sono i concerti che ho avuto l’onore di fare con Lino, un artista raro ed una Sto lavorando al disco del mio progetto elettro- grande persona! Il prog l’ho ascoltato da sem- pop Kamaak, che tende molto al corporate, beh pre, è un genere dinamico dove il violino può sarebbe bello poter ritrovare uno dei nostri bra- muoversi in fraseggi interessanti, un filone che ni in un gran bel film! Si sarebbe un sogno! va rivalutato con l’innovazione, altrimenti ri- schia di svanire. Qualcosa mi dice che Stella Manfredi abbia im- boccato la giusta via, quella che conduce alla pie- Quanto è parte di te la sperimentazione? Esisto- na soddisfazione e alla serenità! no limiti che ti poni nel muoverti in ambito musi-

150 151 NOTTURNO CONCERTANTE “Let Them Say” ascolta le parole inespresse, lasciali parlare di Edmondo Romano

152 153 Quando mi è stato chiesto di recensire l’ultimo ma negli undici brani ci imbattiamo in un cla- Questo settimo album del gruppo originario LET THEM SAY disco dei Notturno Concertante ho provato subi- rinetto che in “Fellow travellers” rimanda per dell’Irpinia Notturno Concertante “Let them say” Notturno Concertante to una sensazione di gioia e di piacevole viaggio espressione e fraseggio alle sonorità progrock- è pubblicato dalla mai scontata etichetta milane- 11 tracce | 44.13 nel tempo, perché questa formazione ha mosso i mediterranee del primo Mauro Pagani, agli uni- se Luminol Records ed esce dopo otto anni dal Luminol Records primi passi negli stessi anni e nello stesso genere soni tipici del mondo mediorientale presenti nel fortunato “Canzoni allo specchio” della band. ed ambito musicale dove io ho mosso i miei, la tema principale di “Delicate sabbath”, ai ritmi Notturno Concertante: musica progressive degli anni ’80, e ricordo be- batteristici spezzati presenti in molti brani tipici http://www.notturnoconcertante.it nissimo che loro erano tra i pochi italiani giovani, di Steve Jansen dei Japan, ai fermi bordoni psi- https://www.facebook.com/NotturnoConcer- appartenenti a quello che si denominava New chedelici e alle profondità dei campioni larghi tante/ Prog, ad affascinarmi insieme ai romani Ezra Win- di Gabriel in “Passion”, all’unione tra rock duro ston, e poi logicamente c’erano i maturi “mostri e frasi classiche affidate agli archi come avviene sacri” del decennio precedente. Ricordo anche in “So far out”, alle aperture contemporanee im- che mi piaceva la natura romantica del nome di provvisative sovrapposte all’etnica base ritmica questo gruppo, Notturno Concertante, tratto dal di “Handful of hopes”. titolo di una composizione per due chitarre del napoletano Ferdinando Carulli, che i fondatori Se tutti questi ingredienti vivono in armonia Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova suonavano all’interno di una struttura equilibrata, questa al- agli esordi. Altro elemento comune per chi face- chimia io la trovo perfettamente centrata nel bra- va musica New Prog allora erano le collaborazio- no che da il titolo all’album, dove grazie al violino ni con l’etichetta discografica francese Musea e elettrico, al bouzouky, ai campioni, alle chitarre dell’italiana Mellow Records, oltre alle numerose elettriche tutto coesiste in perfetta e scorrevole compilation tributi. sinergia. Ho apprezzato molto anche la semplice ed efficace sobrietà del video ufficiale del brano, L’ascolto del loro ultimo lavoro, dal titolo “Let poche e semplici idee ben realizzate e ben dosa- them say” (Lasciali parlare), mi ha subito inte- te. ressato perché interamente strumentale (cosa abbastanza rara in questo genere), e perché al Il loro comunicato spiega: <>. Il lavoro affonda le proprie radici nel New Prog, 154 155 Un modo (o moto) non convenzionale di dell’ambizione verso l’ignoto. In altre culture, intendere il mondo musicale e, più in generale, la “Y rappresentava”, anche graficamente, la Viaggio jazz nella world la realtà circostanze. metafora dell’uomo che tende le braccia verso il Il disco conduce per mano l’ascoltatore in un cielo, in elevazione artistica. Intesa come simbolo viaggio tra linguaggi antichi e sperimentazione matematico, inoltre, rappresenta l’ignoto. moderna, tramite il sapiente utilizzo di Mi ritrovo, di colpo, a scorgere una possibile music con strumenti musicali tradizionali e sperimentali, conclusione all’interrogativo ricorrente. tra innovazione e virtuosismi, senza trascurare Sarà, forse, la dolente voglia di comporre doverosi riconoscimenti alle radici della musica. dell’ignoto, a indurre il musicista colto e preparato “Y” dei Motus Laevus Già dall’iniziale ascolto, infatti, non è impresa a comporre nuova musica? ardua notare l’influsso del jazz contemporaneo, Le tappe del disco seguono la seguente Di Marco Francione dei canti sloveni (a ulteriore riprova successione: dell’ispirazione ai mondi orientali), della cultura musicale, con danze nordafricane. Smirneka (Greek/Turkish Trad.) L’ascolto “inverso” apre alle suggestioni delle Nekaj je na tebi (T.Omerzo/M.Maljevac) contaminazioni musicali e si rinnova anche Gream paralele (Croatian Trad.) in “storico”, grazie all’utilizzo di strumenti di 3 days ago (T.Omerzo), epoche differenti in base alle varie tracce che A call for the winds (T.Omerzo), compongono il disco. Novembre (L.Falomi/M.Canepa), Riconoscere i vari strumenti utilizzati dal trio Shanfara (E.Romano). può rappresentate una sfida onerosa persino per l’ascoltatore più preparato. Tina Omerzo – voce, pianoforte, tastiere Il “Motus” si evolve nuovamente in ogni traccia, Edmondo Romano – sax soprano, clarinetti, rendendo sempre inedite suggestioni, in un chalumeau, fluier vorticoso percorso musicale, dai sentimenti più Luca Falomi – chitarra acustica, classica, 12 disparati. corde Apprendo, con profondo stupore, che la lettera ospiti: Marco Fadda – percussioni e Rodolfo “Y”, nell’alfabeto fenicio, è rappresentativa Cervetto – batteria

Una delle domande più ricorrenti, nel mondo della base della “tensione compositiva” dei musicisti di musica contemporanea è: “Quali motivazioni un certo spessore, in piena epoca postmoderna. persegue, un musicista colto e preparato, nel Non è certo difficile scorgere, in questo caso, i comporre nuova musica?”. numerosi spunti di riflessione. L’interrogativo, ormai privo di risposta precisa da A cominciare dal nome della band, che, dal troppo tempo, riaffiora nuovamente all’ascolto di latino, rivela il moto degli artisti impegnati nel “Y”, dei Motus Laevus. progetto musicale: “inverso” (inteso in senso Grazie all’anteprima concessami da Edmondo anticonformistico), “controcorrente”, “sinistro” Romano, ho l’occasione di considerare, ancora nel senso orientale (quindi esotico, suggestivo e per una volta, le possibili ambizioni poste alla sconosciuto) del termine… 156 157