COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 57 del 03 Agosto 2010 (o.d.g. 5 del 03 Agosto 2010)

OGGETTO: Comune di Roverchiara (VR). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 03 Agosto 2010 come da nota n 409037/45.06del 28.07.2010 del Dirigente della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, segretario della commissione; – Il Comune di Roverchiara (VR) con note n. 4613 dell’11.08.09, n.3777 del 15.06.2010, n.3777/4560 del 27.07.2010 ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – ITER PROCEDURALE PER LA VAS DEL PAT Con deliberazione di G.C. n. 102 del 21/11/2007 il Comune di Roverchiara ha proceduto alla adozione del “Documento preliminare”, della “Prima Relazione Ambientale – VAS”, ed ha approvato “L’Accordo di pianificazione” da sottoscrivere con la Regione e la Provincia di , per la redazione del PAT comunale. Con successiva deliberazione di G.C. n. 59 dell’11/06/2008 il medesimo Comune ha provveduto alla modifica ed integrazione dello “Schema di Accordo di Pianificazione” adottato con la precedente e succitata delibera di G.C. n.102/2007. In data 24/06/2008 è stato sottoscritto l’ ’’Accordo di pianificazione” con la Regione Veneto e la Provincia di Verona a cui è seguita l’attivazione, da parte del Comune di Roverchiara, della procedura di Concertazione e partecipazione di cui all’art. 5 della L.R. n. 11/2004, coinvolgendo in pubbliche assemblee gli Enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, i gestori di pubblici servizi, le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, le associazioni ed organizzazioni locali no profit e di volontariato operanti a livello comunale e la cittadinanza tutta, dando pubblicità agli incontri tramite i quotidiani locali e mediante avvisi su tutto il territorio comunale, e procedendo altresì alla diffusione dei vari documenti ufficiali. Il Comune di Roverchiara con deliberazione di GC n. 96 del 15/10/2008 ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio, ai sensi degli artt. 5 e 15 della Legge Regionale n. 11/2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e dando atto che non sono pervenuti contributi , suggerimenti ed osservazioni in merito da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione. Il Comune di Roverchiara con deliberazione di C.C. n. 31 del 26.11.2009 ha adottato il Piano di Assetto del Territorio secondo quanto previsto dall’art. 15 della L.R. n. 11/2004. Antecedentemente alla fase di adozione del progetto di piano l’Amministrazione ha presentato lo stesso ad associazioni e cittadini nel corso di incontri pubblici come evidenziato al cap. 1.2 “iter del Piano e dettaglio delle tappe amministrative, tecniche e di concertazione” del Rapporto Ambientale. Non sono pervenuti contributi valutabili come alternative. In relazione alla documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in oggetto è stato affisso all’Albo pretorio comunale e della Provincia di Verona, su due quotidiani (“L’arena” ed il “Corriere della Sera), sul BUR della Regione Veneto e sul sito internet del Comune di Roverchiara. Nell’arco dei sessanta giorni di avvenuto deposito sono pervenute n. 3 osservazioni nei termini previsti dalla legge, alle quali si è aggiunta n. 1 osservazione pervenuta fuori termine, per un DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 1

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totale complessivo di n. 4 osservazioni pervenute, le cui controdeduzioni, redatte dall’Amministrazione comunale unitamente ai co-pianificatori regionali, sono riportate nella Relazione a firma del Responsabile dell’U.T.C. e del Sindaco del 12/05/2010. Delle osservazioni pervenute, in seguito alla adozione del C.C 26.11.2009 n. 31, nessuna è inerenti al Rapporto Ambientale e/o a questioni con valenza ambientale come si evince dalla dichiarazione del valutatore identificata con l’elaborato “M”, trasmesso con nota del Comune di Roverchiara n. 3777 di prot. del 15/06/2010, protocollatali 17/06/2010. Il Responsabile dell’Area Tecnica del Comune con nota prot. n. 4559 del 27.07.2010 dichiara che: “Successivamente alla data di espressione di parere sulla prima relazione ambientale da parte della Commissione VAS n. 50 del 05.06.08 sono stati fatti alcuni incontri finalizzati a condividere le scelte di piano nel modo più ampio e nel rispetto dei principi di partecipazione e concertazione. In particolare, al fine di agevolare la partecipazione dei vari soggetti(nei limiti delle rispettive competenze), enti pubblici territoriali, associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, gestori di servizi pubblici e di uso pubblico e cittadini, si sono svolti alcuni incontri nei quali era presente il progettista, il valutatore, l’Amministrazione Comunale, personale tecnico del Comune e i professionisti che con varie competenze hanno contribuito a redigere il PAT. Gli incontri si sono tenuti nel capoluogo ed hanno favorito l’illustrazione dei principi di progetto del PAT di Roverchiara. E’ stata altresì sentita la Provincia di Verona che, nella redazione del PAT, è in copianificazione con lo scrivente Comune e la Regione Veneto. Sono stati trattati gli obbiettivi delle scelte strategiche, i diversi temi del PAT nonché le tematiche relative alla riqualificazione ed al riordino delle zone di consolidato seguendo il principio di “riduzione del consumo di nuovo suolo”. Il processo partecipativo, articolato in varie fasi e momenti, dalla comunicazione all’ascolto, dalla consultazione alla concertazione, ha avuto come obbiettivo la cooperazione alla definizione di obbiettivi e di scelte strategiche condivise. Da tale processo sono emerse reali e fattibili indicazioni per scelte progettuali alternative.”

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 50 del 55.06.2008, aveva espresso parere favorevole sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare con le alcune prescrizioni che dovevano essere ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale.

− I TEMATISMI DEL PAT Le tematiche affrontate dal PAT sono le seguenti: 1. sistema geologico, idrogeologico e idraulico; 2. sistema ambientale e paesaggistico; 3. sistema insediativo; 4. sistema relazionale. Per ciascun sistema il PAT individua i principali elementi costitutivi e ne specifica ed articola le scelte progettuali definendo: 5. vincoli, biodiversità, elementi della pianificazione territoriale di livello superiore, elementi generatori di vincolo e fasce di rispetto; 6. invarianti; 7. fragilità; 8. valori e tutele; 9. azioni strategiche.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE L’inquadramento territoriale ha lo scopo di localizzare il Comune in un area più vasta dal punto di vista geografico e dal punto di vista ambientale, economico-sociale ed infrastrutturale.

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Il Comune di Roverchiara si trova nella pianura sud-orientale della provincia di Verona e confina con i Comuni di , Ronco all’Adige ed Albaredo d’Adige a nord, ad est, a sud e ad ovest. Il fiume Adige, sito Natura 2000, ne costituisce il confine orientale, con ambiti di rilievo paesaggistico quali le zone arginali e le anse del fiume; il fiume Bussè lo attraversa per intero in direzione nord-sud. A nord nelle vicinanze del confine settentrionale con il Comune di Ronco all’Adige e a sud a confine con i comuni di San Pietro di Morubio ed Angiari esistono due ampie aree di zona umida, nate entrambe dalla dismissione e dall’abbandono di cave, di inerti a nord e di argilla a sud, che per la ricca presenza di corsi d’acqua, canali e scoline, hanno dato origine col tempo ad ambiti naturalistici di un certo pregio da tutelare. Ad est in prossimità delle zone arginali del fiume Adige sono situati i centri abitati del Capoluogo e della Frazione di Roverchiaretta. Esiste un’area produttiva “storica” lungo la SP44 Legnaghese, mentre un nuovo recente polo produttivo è stato realizzato, negli anni novanta, sul versante orientale della SS434 Transpolesana. Il territorio agricolo si presenta, nel suo complesso, ancora sostanzialmente integro, con la presenza di numerosi allevamenti zootecnici, alcuni di questi anche intensivi. La popolazione di Roverchiara conta 2.806 abitanti al 2008 ed è insediata per la maggior parte nel centro di Roverchiara e nella frazione di Roverchiaretta. La realtà territoriale del Comune è caratterizzata da un sistema socio-economico basato su un settore primario forte e moderno e su un settore economico-produttivo che, oltre all’attività principale della produzione del mobile, presenta realtà produttive e terziarie di tutto rispetto. La rete viabilistica principale è fortemente caratterizzata dalla presenza della SS434 Transpolesana, che attraversa l’intero territorio da nord a sud e ha soppiantato la SP44 Legnaghese, viabilità storica di collegamento tra la città di Verona e la pianura meridionale veronese. Dal punto di vista geomorfologico l’elemento di maggior risalto è costituito dal corso del Fiume Adige, con la sua fascia golenale, che delimita il territorio comunale ad est. In questo tratto l’alveo fluviale è uniformemente canalizzato con argini superiori a sette metri di altezza, a protezione di fenomeni di inondazione nei periodi di piena, avendo il pelo del corso d’acqua una differenza di quota minima con la pianura alluvionale. Oltre alla presenza del Fiume Adige, il territorio di Roverchiara è caratterizzato da una fitta rete di canali e scoli a scopo irriguo e di bonifica, incentrata sul Fiume Bussè. Questo attraversa il territorio comunale da nord a sud, in posizione quasi baricentrica, e per tutto questo tratto è canalizzato tra argini artificiali (canale Bussè) privi di vegetazione riparia. Tra i numerosi suoi tributari il più importante è lo scolo Nichesola, che scorre poco più ad ovest dello stesso Bussè, parallelamente alla SS434. Altro scolo significativo è il Canossa, che percorre il territorio da nord a sud, intersecando la SS434 all’altezza del recente polo produttivo, lungo la superstrada stessa. La ricca rete idrica estesa sul territorio ricopre un ruolo fondamentale nel deflusso delle acque meteoriche e stagnanti. Ad eccezione di un’area ristretta a nord-ovest, dove il terreno ha caratteristiche geotecniche idonee all’edificazione, e alle aree limitrofe al Fiume Adige, esposte a rischio geologico-idraulico e pertanto inadatte all’edificazione, gran parte del restante territorio comunale possiede caratteristiche geotecniche che impongono l’adozione di interventi specifici nell’edificazione. Due ampie aree a nord e a sud del territorio comunale, dove la falda sta ad una profondità minima di 2 m dal piano di campagna, sono interessate dalla presenza di importanti zone umide. Dal punto di vista sismico il territorio comunale di Roverchiara non presenta rilevanti caratteristiche di sismicità, essendo appartenente alla zona n.4. La disciplina di ciascun ATO fa riferimento alle relative risorse culturali, naturali, paesaggistiche, agricole, insediative, funzionali e produttive del territorio. Gli ATO sono raggruppati in 2 Insiemi di ATO, omogenei rispetto all’assetto fisico, insediativo e funzionale prevalente: • l’insieme di ATO di contesto prevalentemente ambientale e agricolo (ATO A1.1, A2.1, A2.2, A2.3 e A2.4) , è caratterizzato dalla presenza dominante agricolo-produttive, naturali e paesaggistiche, suddiviso in 2 sottoinsiemi A1 ambito naturalistico del Fiume Adige e A2 ambito DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 3

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agricolo suddiviso a sua volta in 4 ambiti agricolo settentrionale, agricolo occidentale, misto agricolo produttivo economico e agricolo meridionale con nucleo produttivo; • l’insieme di ATO di contesto prevalentemente insediativo (ATO R.1 e R.2) , è caratterizzato dalla presenza dominante delle struttura residenziale suddiviso in 2 R.1.1 residenziale e produttivo storico del Capoluogo Roverchiara e R2.1 residenziale della frazione Roverchiaretta; N° Nome Caratteristica ATO Tipo esteso AMBITO NATURALISTICO ATO di contesto prevalentemente A1.1 agricolo/fluviale DEL FIUME ADIGE ambientale L’ambito naturalistico si estende lungo il percorso del Fiume Adige, che lambisce il territorio comunale per tutta la lunghezza del suo confine orientale. È delimitato all’interno dall’ambito agricolo settentrionale a nord, da quello meridionale a sud, dal Capoluogo e dalla frazione di Roverchiaretta ad est. È un’area di particolare pregio ambientale, con i caratteri propri delle aree fluviali della Pianura Padana veneta. La Rete Natura 2000 lo indica come Sito di Interesse Comunitario (SIC IT 3210042 Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine) da preservare e tutelare come habitat naturalistico. Nell’ansa centrale del fiume, a nord est della frazione di Roverchiaretta si trova la Corte Domenicale della Giara- Zancanella detta della “Prepositura”, tutelata come esempio di Villa Veneta. L’ambito naturalistico presenta dei percorsi che, una volta riorganizzati ed inseriti in una rete ciclopedonale più ampia ed estesa al territorio aperto ed al tessuto urbano, permetteranno la fruizione ed il godimento dell’intera area per il tempo libero, lo sport, il turismo visitazione e didattico-culturale. AMBITO AGRICOLO ATO di contesto prevalentemente A2.1 agricolo SETTENTRIONALE agricolo L’area ha carattere esclusivamente agricolo, caratterizzata dall’ottima qualità del suolo forte ed argilloso, come l’intero territorio di Roverchiara, che ha consentito abbondanti produzioni sin dal Medioevo. La presenza di numerosi corsi d’acqua, tra i quali il fiume Bussè e lo scolo Nichesola, rende quest’area particolarmente interessante sotto il profilo ambientale, anche per la sua funzione filtro a protezione dagli effetti dell’antropizzazione. Al suo interno, sul versante destro del fiume Bussè, si trova un’ampia area di elevata naturalità al cui interno cave di inerti dismesse hanno dato origine col tempo ad ambiti naturalistici di pregio ambientale per la ricca presenza di corsi d’acqua, canali e scoline da valorizzare. Inoltre l’ambito agricolo settentrionale presenta pregevoli testimonianze, opera della mano dell’uomo, quali il Centro Storico di Palù Vecchio, al cui interno si trova la Corte Mazzanti, la Corte di Rambosola, ad ovest, e la Corte Medone, lungo la strada tra Rambosola e Palù Vecchio, e la Corte Guarienti-Brenzoni, meglio conosciuta come Villa Raspa, a sud lungo la SP44 Legnaghese, tutelata come esempio di Villa Veneta. AMBITO AGRICOLO ATO di contesto prevalentemente A2.2 agricolo OCCIDENTALE agricolo L’ambito agricolo occidentale è quell’ampia parte del territorio comunale racchiusa ad est dalla SS434 Transpolesana e dal tratto occidentale del confine comunale per tutta la restante parte. Anch’esso ha carattere esclusivamente agricolo con presenza dei corsi d’acqua quali lo scolo Canossa e lo scolo Braca. La SP44b lo percorre da un capo all’altro, connettendo, ad ovest, le importanti direttrici viabilistiche SP12 () e SP2 () con i centri dell’area sud-orientale della pianura meridionale veronese. Il sistema insediativo è presente con una modesta edificazione diffusa nel tratto in cui la SP44b si biforca, creando un isolo. All’interno dell’ambito si trovano pregevoli testimonianze legate alla presenza dell’uomo e che costituiscono validi esempi di edilizia rurale locale: Corte Bonente, Corte della Torre-Bonente con l’oratorio di Santa Teresa d’Avila, la Villa Veneta Guerra, Corte Sagramoso, Corte della Torre. Vi sono numerosi allevamenti zootecnici, caratteristica dominante dell’intero Comune di Roverchiara. MISTO AGRICOLO ATO di contesto prevalentemente A2.3 PRODUTTIVO- agricolo/produttivo agricolo ECONOMICO L’ambito occupa la parte centrale del territorio comunale, delimitato a nord dalla SP44 Legnaghese, dal fiume Bussè ad est, da un tratto di confine comunale a sud e dalla SS434 ad ovest. È attraversato dallo scolo Condottino e dallo scolo Nichesola. Pur avendo per gran parte vocazione agricola, esso presenta nella sua parte nord-occidentale, nella fascia compresa tra la SS434 e lo scolo Nichesola, un’ampia zona produttiva sorta verso la fine del secolo scorso (XX sec.) per iniziativa locale, che intuiva le potenzialità di sviluppo offerte dalla nuova ed importante direttrice viaria. Inoltre il sistema insediativo è caratterizzato dalla presenza di un’importante edificazione diffusa lungo la SP44b, che percorre l’ambito tra est ed ovest, assieme ad un brano nella parte meridionale. Il sistema relazionale è costituito da direttrici viarie importanti come la SS434 Transpolesana, la SP44 Legnaghese e la SP44b. Vi è la presenza numerosa di allevamenti zootecnici, caratteristica dominante dell’intero Comune di Roverchiara. A2.4 AGRICOLO MERIDIONALE CON ATO di contesto prevalentemente agricolo/produttivo DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 4

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NUCLEO RODUTTIVO agricolo CONSOLIDATO L’ambito agricolo produttivo meridionale è situato nella parte meridionale del territorio comunale, ha carattere prevalentemente agricolo, è ricco di corsi d’acqua, tra i quali il fiume Bussè, e per gran parte costituisce un ambito di interesse naturalistico. Nella sua parte meridionale esiste un’ampia area ad elevata naturalità al cui interno cave di argilla dismesse hanno dato luogo col tempo ad ambiti naturalistici di pregio ambientale da valorizzare. Il sistema insediativo è caratterizzato dalla presenza di un’area produttiva consolidata, in parte artigianale-industriale ed in parte agro-industriale lungo Via Fossa, in prossimità dell’accesso alla SS434, nei pressi di un brano di edificazione diffusa. ATO di contesto prevalentemente R1.1 CAPOLUOGO ROVERCHIARA residenziale/produttivo insediativo In un territorio dai tratti ancora marcatamente agricolo il sistema insediativo si sviluppa lungo le direttrici viarie principali. Nella parte nord-orientale dell’ATO s’inserisce il Centro Storico di Roverchiara, costituito da un nucleo compatto il cui tessuto insediativo si è consolidato lungo le direttrici viarie, penetrando ed occupando in modo marginale le aree interne. Vi sono edifici particolarmente rappresentativi come Villa Pindemonte-Fiumi, attuale sede municipale, dimora del poeta Lionello Fiumi, esponente culturale del primo ‘900, e Palazzo Mazzanti, entrambi tutelati come esempio di Villa Veneta. A sud del Capoluogo, lungo la SP44 Legnaghese, si colloca il sistema produttivo storico, dove sono insediate alcune importanti aziende. Come in buona parte del territorio comunale sono presenti ed attivi alcuni allevamenti zootecnici. AGRICOLO MERIDIONALE CON ATO di contesto R1.2 NUCLEO PRODUTTIVO residenziale/produttivo prevalentemente insediativo CONSOLIDATO L’ATO della frazione di Roverchiaretta è collocato nella porzione orientale del territorio comunale e presenta ancora tratti spiccatamente agricoli. Anche a Roverchiaretta il sistema insediativo si sviluppa lungo le direttrici viarie principali, dove il tessuto insediativo si è consolidato, senza penetrare ed occupare in maniera incisiva le aree interne. Il Centro Storico non è compatto come nel Capoluogo, ma si presenta a nuclei di piccole dimensioni, sparsi lungo la viabilità principale nord-sud. Nella frazione di Roverchiaretta è presente dell’edificazione diffusa lungo la viabilità a sud-ovest. Come in buona parte del territorio comunale sono presenti ed attivi alcuni allevamenti zootecnici, due dei quali, in particolare, nelle vicinanze del centro abitato.

− STATO DELL’AMBIENTE. CRITICITA’ Per quanto concerne lo stato dell'ambiente, il Rapporto Ambientale approfondisce le differenti matrici ambientali indicate nel Rapporto Ambientale Preliminare, allegato al Documento Preliminare del PAT, concludendo con una più dettagliata analisi delle criticità come di seguito illustrate. Tale analisi e approfondimento del Quadro conoscitivo è stata condotta nel Rapporto Ambientale al cap. 3.6.1 mediante richiesta si dati quantitativi ad enti gestori e/o fornitori di servizi. Aggiornamento/integrazioni del quadro ambientale In sede di stesura della proposta di rapporto Ambientale è stato fornito un quadro ambientale aggiornato/implementato (così come meglio descritto al già citato cap. 3.6.1, pag 50 del Rapporto Ambientale). Gli approfondimenti effettuati per singolo sistema sono i seguenti: • Matrice aria : si sono applicati modelli di simulazione Caline IV per la diffusione degli inquinanti da traffico veicolare; invece per la diffusione di inquinanti da riscaldamento si sono presi i consumi di metano per abitante (e successivamente suddivisi per consumi pro-capite e conteggiati complessivamente per ATO sulla base della popolazione residente attuale e futura) e calcolate le emissioni immesse nell’aria. E’ stato creato uno o più indicatori quantitativi nelle matrici di calcolo e sono state rappresentate delle tavole grafiche della diffusione degli inquinanti. • Matrice clima : gli approfondimenti sul clima sono stati condotti in sede di Compatibilità idraulica i cui risultati (che tengono conto del dati pluviometrico degli ultimi 30 anni) sono stati valutati con il metodo di OverLay Cartografico.

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• Matrice Agenti fisici: gli approfondimenti “stazioni radiobase” e “rumorosità” sono stati condotti in sede di Rapporto Ambientale mediante simulazione Caline IV per la diffusione del rumore da traffico veicolare e la localizzazione GIS per le stazioni radiobase ed individuazione di una fascia di influenza di 300 m. • Matrice socio economica : i dati sulla popolazione aggiornata sono stati chiesti alla anagrafe comunale e inseriti in un modello di calcolo impiegato per il dimensionamento del Piano. Tale approfondimento è dunque quello relativo al dimensionamento del Piano. In merito alle attività economiche sono state richieste alla Camera di Commercio di Verona; in particolare tutte le aziende registrate con relativo codice ATECO. Sono stati creati uno o più indicatori quantitativi nelle matrici di calcolo. • Matrice energia : i consumi elettrici suddivisi per categorie di utenza (privati, imprese…) sono stati richiesti all’ENEL e successivamente suddivisi per consumi pro-capite e conteggiati complessivamente per ATO sulla base della popolazione residente attuale e futura. Sono stati creati uno o più indicatori quantitativi nelle matrici di calcolo. • Matrici suolo e sottosuolo e acqua : i consumi idrici e i residenti collegati alle fognature e il relativo quantitativo in mc trattati sono stati richiesti direttamente all’ente gestore suddivisi per categoria di utenza; sono stati creati uno o più indicatori quantitativi nelle matrici di calcolo. • Matrice Beni materiali e risorse : i quantitativi di rifiuti, la percentuale di raccolta differenziata sono stati richiesti all’ente gestore. Sono stati creati uno o più indicatori quantitativi nelle matrici di calcolo. Analisi dettagliata delle criticità La valutazione dello”stato attuale” dell’ambiente sono state verificate in sede di Rapporto Ambientale mediante una “valutazione quantitativa” che ha impiegato un modello di simulazione basato su una serie di indicatori rappresentativi delle criticità già individuate in sede di prima relazione ambientale ed di altre ritenute dal valutatore utili a rappresentare il contesto. Aria e Clima L'analisi della componente clima porta all'individuazione di criticità locali legate alla presenza di una presenza inquinante dovuta alla presenza di una arteria provinciale (SS434) e alla presenza di emissioni climalteranti di metano ed ammoniaca da agricoltura. Sono state dunque rilevate lievi criticità relative ad inquinanti evidenziate in sede di approfondimento del quadro conoscitivo. Acqua Relativamente allo stato di salute dei corsi d’acqua che ricade all’interno del bacino idrografico in parte del fiume Adige e in parte del Fissero-Tartaro-CanalBianco, esistono analisi specifiche per il fiume Adige che risulta “lievemente inquinato” ed il Bussè che risulta “inquinato”. Lo stato Ambientale in classe IV. Relativamente alle condizioni delle acque sotterranee si rileva una situazione discreta; esiste un surplus di azoto e fosforo di origine agricola/zootecnica nelle acque di prima falda. In merito a alla rete acquedottistica e rete delle fognature si evidenzia come il Comune di Roverchiara abbia una percentuale di popolazione servita da fognatura molto bassa (inferiore al 40%). Solo una parte della popolazione del PAT, nel capoluogo e nelle frazioni è servita dall’acquedotto; rimangono non servite diversi ambiti rurali che tuttavia sono dotati di pozzi. Suolo e sottosuolo (rischi idraulico, idrogeologico e attività estrattive) L’Uso del suolo Corine Land Cover III, aggiornato poi nella proposta di rapporto Ambientale con la lettura da foto aree, per Roverchiara ha evidenziato: • la prevalenza di aree a seminativi (oltre il 62%) e ridotte aree naturaliformi (circa 3-5%); • SAU investita vigneti e frutteti (più del 3%); • aree residuali con corsi d’acqua e idrovie e sistemi colturali complessi associati al corso del Fiume Adige 25% • Le aree rimanenti sono occupate dal tessuto urbano, aree edificate, gli edifici e i nuclei sparsi; la viabilità occupa superfici relativamente dell’ordine del 13%. L’edificato in generale è concentrato nel centro di Roverchiara e nelle diverse frazioni. L’agricoltura è diffusa in modo omogeneo in tutto il territorio e incentrata in maniera dominante sulla coltivazione di seminativi.

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Significatività geologico-ambientali/geotipi . Il Comune in esame rileva aree di interesse gestionale (un ambito di attenzione idraulica nella parte nord al confine con Ronco all’Adige e un’area paludiva a ovest nella zona di Beazzone. Importanti sono anche le aree golenali del fiume Adige.) La cartografia evidenzia le fragilità che insistono nel territorio. Si osserva la presenza di un’area caratterizzata da fragilità idraulica e rischio idraulico lungo il corso del Fiume Adige; la Tavola 7 segnala tali situazioni e il Rapporto Ambientale confronta con le aree trasformabili verificando la congruità delle scelte di piano e delle relative indicazioni normative. Cave attive e dismesse: Nel territorio del PAT sono presenti solamente ex-cave che hanno assunto valore importante per il sistema ambientale essendo dotate di acqua ed essendo oggi occupate da vegetazione naturali forme di un certo interesse. Discariche: Il territorio di Roverchiara non comprende discariche. Biodiversità (V.Inc.A.), flora e fauna La tavola 6 allegata al Rapporto Ambientale evidenzia il valore di naturalità del territorio comunale sulla base di una metodologia che individua una scala di valori dove le aree urbanizzate risultano quelle con minor livello di biodiversità mentre le aree boscate e ricche di acqua risultano più abbondanti dal punto di vista faunistico. Si evidenzia dunque una situazione di estrema vicinanza del sistema insediativo con il sito natura 2000 e una relativa scarsità di aree di ricostruzione ambientale e aree boscate. La tavola, cos’ì come descritto nella metodologia è stata impiegata per la creazione del progetto di rete ecologica di progetto in Tav. 4 del comune di Roverchiara è incentrata sulla presenza del fiume Adige la cui buona naturalità del paesaggio si contrappone al grado di pressione ambientale che insiste sul resto del territorio antropizzato; il livello di complessità e integrità strutturale degli ecosistemi, insieme alla perdita degli elementi naturali sistemici e individuali si riscontra solamente all’interno del nucleo urbano. Un ottimo indicatore di integrità e funzionalità in un territorio è dunque la presenza di formazioni forestali, ampie e diversificate. Da evidenziare che le scelte di progetto della Tav. 4 poi recepiscono queste indicazioni e potenziano il sistema delle cave abbandonate come elementi chiave per la rete ecologica di supporto al Fiume Adige (artt. 6, 11.3, 12.2 ). Paesaggio A livello paesaggistico vi sono alcuni elementi caratterizzati e di pregio per il territorio: • Il corso del Adige; • altri corsi d’acqua minori e le arginature e terrazzi dei corsi d’acqua principali. • ambiti agricoli con alternanza di siepi e filari con caratteristiche di paesaggio da rigenerare • il sistema delle Ville Venete e delle corti rurali ed edifici testimonial nonché manufatti. Patrimonio culturale, architettonico e archeologico Per quanto riguarda il patrimonio storico e monumentale diversi sono gli edifici con valore storico, vincolati che insieme ai centri storici, le strade di interesse storico caratterizzano il comune soprattutto nei due centri principali. Sotto il profilo paesaggistico ambientale sono individuabili il vicolo paesaggistico ex 431/85 sui corsi d’acqua e zone boscate ed i vincoli monumentali. Sono rilevate anche aree a tutela rischio archeologico in loc. Anesi, Ponte di Roverchiaretta, Canale Bussé, Corsara, Corte monastero e Chiesa di Roverchiara. Salute umana Nel comune non sono presenti aziende a rischio di incidente . Il territorio presenta criticità dal punto di vista dell'inquinamento elettromagnetico dovuto a linee elettriche di alta tensione: il territorio di Roverchiara è attraversato da linee di elettrodotti in prossimità del centro abitato Le Stazioni Radio Base mostrano una potenziale criticità nei confronti di abitazioni esistenti in Comune di Roverchiara nei pressi del capoluogo e nell’ATO Agricola meridionale. I Comune di Roverchiara (come indicato nella prima relazione ambientale la cap. 2.6.2, pag 55 e rapporto ambientale pag 149, cap 3.8.7) è stato oggetto della campagna di monitoraggio dei livelli di Radon , ma non rientra nell'elenco dei Comuni definiti a rischio con DGR 79/2002. Secondo i dati riportati nel Quadro Conoscitivo Regionale ed presentati in sede di istruttoria è stata stimata una concentrazione di radon superiore a 200 Bq/mc sia inferiore all’1%. L’analisi delle cause di inquinamento acustico , non hanno evidenziato situazioni critiche, sebbene

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siano da individuare nella viabilità SS434 la fonte di rumorosità ambientale più evidente. Le norme prevedono misure specifiche di attenuazione e mitigazione della infrastruttura viaria. Da rilevare la presenza di allevamenti a ridosso dell’edificato esistente Popolazione Economia La dinamica della popolazione se osservata lungo un periodo significativo, ci consente di riconoscere un periodo iniziale durante il quale la popolazione decresce costantemente passando da 2623 abitanti del 1982 a circa 2.518 nel 1991. Tra il 1991 e il 2006 è possibile rilevare la prima crescita di popolazione. Dal 1991 l’andamento demografico ritorna positivo con una crescita costante. A fronte di tale situazione il PAT prevede un incremento generale dell’attuale sistema dei servizi, con il potenziamento/inserimento di attrezzature o luoghi destinati a funzioni diverse (per l’istruzione, religiose, culturali e associative, per lo svago il gioco e lo sport, amministrative, per gli impianti tecnologici di interesse comune). Inoltre il PAT individua, i principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territorio ad ai quali attribuire la funzione di potenziamento del polo produttivo esistente lungo la SS 434. Tali ambiti sono caratterizzati inoltre dalla forte attrattività di persone e di merci e da un bacino di utenza di carattere sovracomunale, vista la presenza di una viabilità territoriale. Mobilità – Viabilità Le maggiori problematiche riguardano la necessità di riorganizzazione e razionalizzazione delle connessioni tra la viabilità territoriale (SS434) e quella comunale per garantire condizioni di funzionalità e sicurezza della circolazione; In secondo luogo: • necessità di razionalizzazione e miglioramento dei nodi viabilistici esistenti per favorire l’accessibilità ai centri abitati del Capoluogo e della frazione di Roverchiaretta e alle aree produttive; • mancanza di una rete di connessione ciclo-pedonale per la connessione interna tra i nuclei urbani, ma anche per la fruizione visitazionale del territorio e la rete servizi di maggior rilevanza dislocati nelle aree urbane Pianificazione sovraordinata e coordinamento Non si rilevano criticità dovute a previsioni di strumenti urbanistici o della pianificazione territoriale.

− OBIETTIVI E AZIONI DEL PAT Il Documento Preliminare adottato dall’Amministrazione Comunale ha individuato un primo elenco di obiettivi da considerare prioritari nell’ottica di perseguire uno sviluppo sostenibile del territorio: 1. difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali 2. tutela delle risorse naturalistiche e ambientali e integrità del paesaggio naturale quali componenti fondamentali della “Risorsa Territorio” 3. la salvaguardia, conservazione, promozione, ricostituzione del paesaggio agrario e del paesaggio di interesse storico 4. verifica dell’assetto fisico funzionale degli insediamenti, promozione del miglioramento delle funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane 5. individuazione delle opportunità di sviluppo residenziale e produttivo in coerenza con il principio di sviluppo sostenibile 6. definisce gli standard urbanistici, delle infrastrutture e dei servizi necessari agli insediamenti esistenti e di nuova previsione al fine di elevare le qualità di vita; 7. suddivide il sistema delle infrastrutture per la mobilità in infrastrutture di livello territoriale e infrastrutture di livello urbano/locale. Il PAT ha sviluppato e approfondito gli obiettivi del documento preliminare articolandoli secondo lo schema obiettivi-azioni come segue. Obiettivo 1: Difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali. • Definizione delle azioni di tutela del territorio relative a:  aree comprese fra gli argini maestri e il corso d’acqua dei fiumi e le isole fluviali;

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 le aree esondabili a periodico ristagno idrico;  la tutela idraulica, con adeguate norme ai fini di una regolamentazione dell’assetto idraulico nelle zone già insediate e in quelle di nuova urbanizzazione. • Definizione dei criteri per il ristabilimento ed il mantenimento dell’equilibrio del sistema idrografico e per la cura della rete idraulica finalizzata al superamento/riduzione della vulnerabilità del territorio a rischio idraulico; • Classificazione della compatibilità geologica ai fini urbanistici, suddividendo il territorio comunale in diverse zone in termini di idoneità edificatoria dei terreni. Obiettivo 2: Tutela delle Risorse Naturalistiche e Ambientali e del Paesaggio, rispetto alle quali va valutata la “sostenibilità ambientale” delle principali trasformazioni. • Tutela e valorizzazione del territorio aperto e riconoscimento all’agricoltura, in ambito territoriale paesaggistico, del ruolo strategico di tutela attiva e valorizzazione del territorio stesso con la conferma dell’attività primaria agricola e con la previsione anche di altre funzioni compatibili con l’ambiente e con le caratteristiche specifiche esistenti • Tutela, salvaguardia e conservazione delle aree di pregio naturalistico-ambientale favorendo il mantenimento e lo sviluppo della biodiversità e garantendo la continuità del sistema ecologico territoriale attraverso:  la tutela delle zone umide, delle aree boschive, delle siepi e dei filari alberati;  la formazione e fruizione di parco tematico di valenza paesaggistico-ambientale per turismo visitazionale, didattico-culturale, fruizione del tempo libero e per attività ludico-sportive;  valorizzazione della rete ecologica comunale di progetto;  organizzazione delle rete dei percorsi naturalistici ciclopedonali lungo le aree di interesse naturalistico con integrazione e connessione con gli insediamenti e con le attività agrituristiche e di servizio compatibili con l’ambiente; • Salvaguardia e valorizzazione dei nuclei rurali di antica origine e degli aggregati rurali esistenti attraverso il recupero edilizio e promozione di attività integrative e compatibili con quella agricola; • Il PI, al fine di ridurre e mitigare gli impatti rilevati in sede di Rapporto Ambientale, può individuare le strutture/attrezzature che necessitano dell’adozione di opportune azioni di mitigazione, finalizzate a ridurre gli effetti di disturbo da esse prodotte in particolare rispetto agli insediamenti contigui e rispetto alle infrastrutture o in generale rispetto al contesto ambientale e paesaggistico; Obiettivo 3: Verifica dell’assetto fisico funzionale degli insediamenti e miglioramento della funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane. • Mantenimento, manutenzione e riqualificazione delle aree di urbanizzazione consolidata per migliorare la qualità della struttura insediativa; • Definizione per le aree degradate, degli interventi di riqualificazione e di possibile riconversione; • Individuazione di una riqualificazione e riconversione di un’area all’interno del sistema insediativo residenziale esistente del Capoluogo, interessata da edifici residenziali e da un capannone non compatibile con il contesto circostante; • Individuazione di due opere incongrue costituite da allevamenti zootecnici intensivi a ridosso dell’area urbana consolidata nella frazione di Roverchiaretta con conseguente ricomposizione ambientale; • In corrispondenza degli ambiti dell’edificazione diffusa e dei nuclei isolati miglioramento della qualità della struttura insediativa e del patrimonio edilizio esistente, soprattutto abitativo, favorendo gli interventi di recupero, riuso, ristrutturazione sia edilizia che urbanistica, con attenzione alle aree con attività dismesse, e con la previsione, altresì, di modesti ampliamenti di superfici e di volume, sempre finalizzati al riordino edilizio ed ambientale del patrimonio edilizio esistente; • Definizione del dimensionamento delle nuove previsioni per ATO e per ciascuna realtà specifica, con riferimento ai fabbisogni locali; • Definizione degli standard urbanistici, delle infrastrutture e dei servizi necessari agli insediamenti esistenti e di nuova previsione; DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 9

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• Previsione di una nuova localizzazione residenziale, in aderenza ad un’area urbana residenziale esistente, per la realizzazione di aree a standard ed in particolare di un parco urbano verso il Fiume Bussé da integrare con il sistema dei percorsi ciclo-pedonali naturalistici e quello per l’accesso al centro urbano; • Indirizzi al PI per azioni di mitigazione dell’impatto acustico e della capacità di diffusione delle polveri inquinanti legati all’infrastruttura stradale SS 434 rispetto agli insediamenti residenziali esistenti e agli ambiti di interesse del paesaggio agricolo; • Promozione dello sviluppo nel territorio della progettazione edilizia sostenibile con uso di tecniche costruttive riferite alla bioarchitettura, al contenimento del consumo energetico e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, che dovranno essere favorite anche in rapporto agli oneri di urbanizzazione e di costruzione; • Indirizzi al PI per azioni di mitigazione e/o compensazione dei processi di trasformazione sul microclima, degli effetti del sistema dei trasporti, degli effetti dell’illuminazione diffusa e per le acque reflue di scarico. Obiettivo 4: Sviluppo, rivisitazione ed innovazione delle attività produttive e sviluppo delle attività commerciali e direzionali, in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile” e miglioramento della funzionalità complessiva degli ambiti specializzati. • Razionalizzazione, riorganizzazione, rinnovamento e completamento del sistema insediativo esistente produttivo “storico” localizzato lungo la strada provinciale Legnaghese con adeguamento delle aree per servizi, miglioramento delle infrastrutture e della viabilità esistente; • Consolidamento e potenziamento del polo produttivo esistente lungo la SS434, già previsto dalla pianificazione previgente, con razionalizzazione e riorganizzazione della viabilità interna in connessione con gli svincoli esistenti sulla stessa superstrada Transpolesana; • Riqualificazione urbanistica e riordino edilizio dell’area produttiva esistente destinata in parte ad attività industriale-artigianale ed in parte agro-industriale al fine di migliorare la qualità e la funzionalità degli insediamenti esistenti; • Definizione dei criteri e dei limiti per il riconoscimento delle attività produttive in zona impropria; • Determinazione degli indirizzi, della localizzazione e dei limiti quantitativi per le nuove previsioni produttive con riferimento alle caratteristiche locali; • Indirizzi al PI per azioni di mitigazione dell’impatto acustico e della capacità di diffusione delle polveri inquinanti legati all’infrastruttura stradale SS434 rispetto agli insediamenti produttivi esistenti. Obiettivo 5: Valutazione dell’assetto delle attività esistenti e promozione dell’evoluzione delle attività turistiche nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e durevole che concili le esigenze di crescita con la qualità ambientale, socio-culturale, agro-produttivo, ecc. • Promozione nelle zone umide, compatibilmente con i caratteri naturalistici ed ambientali del sito e con il relativo grado di fragilità, delle attività finalizzate alla fruizione turistica e quelle a scopo didattico e scientifico-culturale rispetto alle quali è consentita la creazione di percorsi, luoghi di sosta e minime attrezzature ricettive; • Individuazione di un’area umida situata a nord del Capoluogo per la formazione e fruizione di parco tematico di valenza paesaggistico-ambientale per turismo visitazionale, didattico-culturale, fruizione del tempo libero e per attività ludico-sportive, privilegiando la salvaguardia, il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione degli aggregati rurali esistenti da utilizzare anche a supporto delle attività di turismo rurale e compatibili con le stesse; • Fruizione turistica del territorio aperto attraverso l’organizzazione, la tutela e la valorizzazione delle rete dei percorsi naturalistici ciclopedonali ed equitabili lungo le aree di pregio naturalistico- ambientale connessi con gli insediamenti e con le attività agrituristiche e di servizio compatibili con l’ambiente e, dove possibile, attraverso l’individuazione e idonea attrezzatura di punti panoramici o rilevanti per la percezione del paesaggio; Obiettivo 6: Tutela dei beni di interesse naturalistico-ambientale e storico-culturale e attribuzione di un ruolo ordinatore e di riqualificazione dei sistemi esistenti e da progettare. • Individuazione e disciplina per il recupero e la valorizzazione degli elementi significativi del paesaggio di interesse storico:  ambiti dei centri storici; DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 10

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 del sistema dell’edilizia con valore storico-ambientale;  delle ville venete, delle relative pertinenze scoperte da tutelare e dei contesti figurativi dei complessi monumentali delle ville stesse;  edifici e complessi di valore monumentale-testimoniale;  aree a rischio archeologico;  elementi geologici (argini, bacino lacustre); • Riqualificazione e rivitalizzazione dei centri storici, delle corti rurali e dei manufatti significativi con tutela attiva dei valori storico-culturali del patrimonio edilizio esistente; Obiettivo 7: Adeguata organizzazione dei servizi. • Individuazione e potenziamento dei principali servizi di interesse comunale; • Realizzazione di un parco urbano in prossimità del Fiume Bussé da integrare con il sistema dei percorsi ciclo-pedonale naturalistico lungo lo stesso fiume e quello per l’accesso al centro urbano; • Individuazione all’interno del Centro Storico di luoghi centrali di funzioni urbane per rivitalizzare il tessuto insediativo esistente; • Individuazione dei possibili siti di impianti di comunicazione elettronica ad uso pubblico, al fine di evitare l’insediarsi di impianti in corrispondenza di aree sensibili o caratterizzate da particolare densità abitativa, oltre che escludere la localizzazione di impianti che per tipologia, aggregazione o disaggregazione, non conformità a standard urbanistici ed edilizi, prescrizioni ed incentivazioni, non prevedano l’uso delle migliori tecnologie disponibili; • Definizione delle aree di rispetto dei servizi cimiteriali. Obiettivo 8: Suddivisione del sistema delle infrastrutture per la mobilità in infrastrutture di livello territoriale e infrastrutture di livello urbano/locale. Potenziamento e razionalizzazione generale della rete viaria • Riqualificazione della viabilità, attraverso piani di settore, con particolare attenzione alla sistemazione delle intersezioni viarie, alle carreggiate, alle aree limitrofe, alle aree per la sosta, ai materiali impiegati, alla segnaletica e all’illuminazione, allo scopo di migliorare le condizioni di sicurezza sia per i pedoni che per i mezzi in transito; • Riorganizzazione e razionalizzazione delle connessioni tra la viabilità territoriale (SS434) e quella comunale con particolare attenzione ad accorgimenti che garantiscano le condizioni di funzionalità, facilità di orientamento e sicurezza della circolazione; • Riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento della rete ciclo-pedonale esistente con l’integrazione di nuovi tracciati per l’accesso ai centri urbani, ai servizi ed alle aree di interesse paesaggistico in particolare il collegamento tra il Capoluogo e la frazione di Roverchiaretta; • Indirizzi al PI per azioni di mitigazione dell’impatto acustico e della capacità di diffusione delle polveri inquinanti legati all’infrastruttura stradale SS434.

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE / CONSULTAZIONE Il processo di concertazione e consultazione si è articolato come di seguito esposto: Avvio alla fase di concertazione e partecipazione: • Con deliberazione di G.C. n. 102 del 21/11/2007 il Comune di Roverchiara ha proceduto alla adozione dello “Schema di Accordo di Pianificazione” e del “Documento preliminare” per la redazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT) ai sensi dell’art. 15 della L.R. 11/2004; • Con delibera di G.C. n. 59 dell’11/06/2008 il medesimo Comune ha provveduto alla modifica ed integrazione dello “Schema di Accordo di Pianificazione” con la precedente delibera di G.C. n. 102/2007, secondo quanto richiesto dalla Regione Veneto; • Con presa d'atto del Dirigente Regionale del 18/06/2008 prot. n. 317828/57.09 è stato dato parere favorevole alla sottoscrizione dell’accordo da parte della Regione; • In data 24.06.2008 la Regione del Veneto ha sottoscritto con il Comune, e l’Amministrazione della Provincia di Verona, il summenzionato ’Accordo di Pianificazione; • Successivamente l’Amministrazione comunale di Roverchiara ha attivato la procedura di Concertazione e Partecipazione che si è sviluppata con una serie di incontri di Presentazione del Documento Preliminare svolti a partire dal 29/07/2008. Dalla concertazione non sono emerse osservazioni che abbiano comportato modifiche o integrazioni ai contenuti del documento preliminare approvato.

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• In data 29/04/2008 sono stati trasmessi alla Regione Veneto gli elaborati relativi alla prima “Relazione Ambientale” sullo stato dell’ambiente, adeguata alle disposizioni del D.Lgs 4/2008, anche in forma schematica tabellare della sintesi delle criticità emerse nell’analisi ambientale, al fine di acquisire il parere di competenza da parte della Commissione Regionale per la VAS; • La Commissione Regionale VAS con parere n. 50 del 05.06.2008, ha espresso parere favorevole con prescrizioni sulla Relazione Ambientale. Incontri - contatti: In attuazione delle finalità di concertazione e partecipazione promosse dalla LR 11/2004 (art. 2 comma 1 e art. 5) il Comune di Roverchiara ha promosso nella procedura di Concertazione e Partecipazione le seguenti riunioni di presentazione del Documento Preliminare al PAT e della prima Relazione Ambientale della VAS – adottati con delibera di G.C. del Comune di Roverchiara n. 59 del 11.06.2008: • Presentazione agli enti pubblici territoriali, amministrazioni e gestori di servizi, associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio - tenutosi il 31.07.2008 presso il Comune di Roverchiara; • Presentazione alla cittadinanza, alle associazioni ed organizzazioni locali no profit e di volontariato operanti a livello comunale – tenutosi il 29.07.2008 presso il Comune di Roverchiara; In tale ambito il testo originale del Documento Preliminare, unitamente a dei primi approfondimenti conoscitivi, è stato presentato e posto al confronto con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti, nonché alle associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico, nonché, infine, alla cittadinanza stessa. Tutti i diversi soggetti contattati sono stati invitati a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche del PAT, attraverso la presentazione di specifici Contributi, Apporti Collaborativi, Osservazioni e Richieste da far pervenire all’Amministrazione comunale. Nel corso delle riunioni sono stati relazionati i contenuti del Documento Preliminare, che definisce gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili previsti dal PAT, e i contenuti della Relazione Ambientale che descrive lo stato di fatto del territorio comunale nelle sue varie componenti sulla base di dati esistenti. Inoltre, nel corso delle riunioni sono stati enunciati i principi ed i contenuti della nuova Legge Urbanistica Regionale nonché l’inquadramento del territorio in riferimento alla programmazione provinciale e regionale e ai nuovi interventi infrastrutturali che si realizzeranno. È stato inoltre presentato l’assetto strategico complessivo che l’ Amministrazione comunale intende dare al Piano di Assetto del Territorio; le finalità ed i contenuti precedentemente descritti sono stati esposti dai relatori con linguaggio ed approfondimento adeguato al tipo di uditori presenti in sala, tramite l’esposizione di specifiche tavole di analisi esplicative e l’uso di presentazioni multimediali. Pubblicità – informazione: Complessivamente nella procedura di Concertazione e Partecipazione sono stati contattati tramite lettera di Comunicazione ufficiale attivazione PAT ed invito agli incontri in sede di Concertazione, Partecipazione e Coinvolgimento, 24 soggetti tra Enti pubblici territoriali e Amministrazioni, 8 tra i Gestori Servizi, 25 tra le Associazioni economiche e sociali a valenza sovraterritoriale, nonché circa 15 tra le associazioni e organizzazioni locali varie di volontariato; del calendario degli incontri, e sul contenuto dei medesimi, è stata data informazione tramite avvisi pubblici di invito alla cittadinanza affissi negli spazi comunali e presso le attività economiche presenti nel territorio, e per quanto riguarda gli Enti pubblici territoriali, Amministrazioni, gli Enti Gestori di Servizi, le Associazioni economiche e sociali a valenza sovraterritoriale e le associazioni e organizzazioni locali varie di volontariato a mezzo apposito invito scritto. Per tale prima fase non sono state presentati né documenti né istanze di Richieste/Osservazioni. Per la procedura di Concertazione e Partecipazione presso l’Ufficio Tecnico Comunale sono stati resi disponibili per la consultazione il Documento Preliminare al PAT e la Relazione Ambientale della VAS oltreché resi consultabili presso il sito web del Comune.

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Chiusura della fase di concertazione del documento preliminare: I risultati delle fasi di concertazione sono contenuti nella “Relazione generale sulla concertazione ai sensi artt. 5 e 15 L.R. n. 11/2004” allegata alla deliberazione di GC n. 96 del 15.10.2008 di chiusura della concertazione del Comune di Roverchiara. Discussione sul progetto di piano: In fase di costituzione della proposta di Piano sono stati diversi gli appuntamenti di discussione e concertazione: Incontro c/o Comune di Roverchiara tra l’Amministrazione Comunale, il gruppo di 1. 05/03/2009 Procedura PAT progettazione del PAT ed il referente regionale per verifica tavole di progetto e dimensionamento. Incontro c/o Comune di Roverchiara tra Procedura PAT l’Amministrazione Comunale, il gruppo di 2. 27/04/2009 progettazione del PAT ed il referente regionale per verifica tavole di progetto Incontro c/o Regione Veneto Direzione Urbanistica tra Amministrazione Comunale, Tecnici incaricati della 3. 07/05/2009 Procedura PAT redazione del Quadro conoscitivo della Regione Veneto Incontro c/o la Direzione Urbanistica della Regione Veneto tra l’Amministrazione Comunale, il gruppo di progettazione del PAT ed il referente regionale (arch. 4. 11/05/2009 Procedura PAT Dall’Antonia) per verifica tavole di progetto e dimensionamento a seguito delle precisazioni concordate nel precedente incontro Incontro c/o Amministrazione della Provincia di Verona tra l’Amministrazione Comunale, il gruppo di 5. 19/05/2009 Procedura PAT Progettazione ed il referente dell’Amministrazione Provinciale di Verona Assemblea pubblica e incontro convocato dal Sindaco (nota prot. n. 3877 del 3/7/2009) con tutti i consiglieri 6. 30/luglio/2009 Procedura VAS comunali, per l’illustrazione del PAT ed illustrazione degli esiti del Rapporto Ambientale prima dell’adozione dello stesso Incontro tra i professionisti incaricati della stesura del 7. 1/10/2009 Procedura PAT PAT, con Amministrazione Comunale, in merito ai dati del quadro conoscitivo. Da tali incontro e da altri condotti nel periodo antecedente alla adozione (come da dichiarazione allegata del tecnico comunale) sono emerse alcuni indicazioni e le motivazioni tecniche per l’individuazione degli scenari alternativi che sono stati oggetto poi di valutazione nel Rapporto Ambientale.

− AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI E DESCRIZIONE CRITICITÀ – OBIETTIVI LOCALI Il territorio comunale di Roverchiara è stato suddiviso in due insiemi di ATO aventi caratteri dominanti comuni e a loro volta articolati ciascuno in due sottosistemi ognuno dei quali è a sua volta, costituito in ATO, caratterizzati da singole specificità. Il PAT articola la disciplina in disposizioni generali, formulate per ciascun insieme di ATO e disposizioni specifiche, formulate per ciascun ATO, con un dimensionamento dell’edilizia residenziale, delle attività compatibili ed integrate con la residenza e delle attività produttive. Gli ATO, suddivisi per insieme, perseguono i seguenti obiettivi: SISTEMA “A” – ATO CON CARATTERI DOMINANTI DEL SISTEMA PAESAGGISTICO-AMBIENTALE Gli spazi aperti appartenenti al sistema “A” possono essere interessati da interventi di tutela, recupero e valorizzazione in ragione dei caratteri propri dei luoghi, salvo interventi diversi specificati negli strumenti urbanistici territoriali di area vasta e/o nella disciplina degli Ambiti Territoriali Omogenei – ATO. ATO mq A1.1 Ambito naturalistico del Fiume Adige 3.044.700 DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 13

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A2.1 Ambito agricolo settentrionale 3.841.500 A2.2 Ambito agricolo occidentale 4.324.350 A2.3 Ambito agricolo produttivo-economico 2.469.500 Ambito agricolo meridionale con nucleo A2.4 3.034.300 produttivo consolidato Per l’ambiente, il Piano di Assetto Territoriale prevede: • Mantenimento e sviluppo delle funzioni agricole produttive, soprattutto se condotte secondo i principi della sostenibilità ambientale, comprese le attività di preparazione e commercializzazione dei prodotti e le attività agrituristiche e di servizio che incentivano la fruizione visitazionale del territorio e lo sviluppo socio-economico; • Tutela delle aree agricole integre, provvedendo al mantenimento e/o al ripristino, alla valorizzazione degli elementi caratterizzanti il territorio, come componenti di un sistema integrato e continuo; • Mantenimento delle alberature d'alto fusto, da integrare con nuovi raggruppamenti arborei, composti da specie autoctone e tradizionali, disposti in rapporto agli insediamenti, alla tessitura dei fondi ed alle visuali; • Recupero dei luoghi degradati o in contrasto con il carattere paesaggistico, geologico, idraulico dell’ambiente; • Mantenimento e valorizzazione delle risorse locali con trasformazioni del suolo che garantiscano la tutela e la riqualificazione degli ecosistemi naturali; • Progettazione di "sistemi" di fruizione visitazionale dei luoghi con attrezzature e sistemazioni per la ricezione e visita in connessione con i "sistemi ambientali" territoriali; • Promozione di attività economiche compatibili e coerenti con l’ambiente e la conservazione della natura (agricoltura biologica, agriturismo, attività connesse con la fruizione visitazionale - ricreativa del territorio aperto, ecc.), nel rispetto del dimensionamento del PAT. Per gli insediamenti, il Piano di Assetto Territoriale prevede: • Tutela e valorizzazione degli edifici con valore storico – ambientale con un corretto ed efficace recupero dei manufatti al fine di renderli “vivi”, fruibili e funzionali alle attività agricole locali o ad altre utilizzazioni compatibili; • Riqualificazione e disciplina degli edifici produttivi/commerciali esistenti anche in zona impropria; • Contenimento dell’edificazione diffusa e riordino e riqualificazione degli insediamenti diffusi esistenti; • Realizzazione o potenziamento di sistemi ambientali di filtro tra gli insediamenti produttivi ed il territorio aperto circostante, al fine di trattenere polveri e sostanze inquinanti, riducendone la propagazione in atmosfera e la successiva ricaduta al suolo; • Realizzazione o potenziamento, anche ad integrazione dei sistemi di filtro, di sistemi di schermatura paesaggistica degli insediamenti produttivi, al fine di mitigarne l’impatto visivo e la percezione degli stessi dal fronte strada o dal sistema degli spazi aperti; • Qualificazione del tessuto produttivo esistente attraverso il rafforzamento e l’incremento dei servizi, l’inserimento di strutture a servizio e supporto delle attività produttive; • Adeguamento della dotazione degli standard alle effettive necessità; • Offerta di aree per l’insediamento di future attrezzature, attività produttive, artigianali/industriali e commerciali, attività compatibili; • Offerta di aree per il trasferimento delle attività produttive e commerciali in zona impropria; • Organizzazione di un adeguato e specifico sistema di accessibilità/sosta per i veicoli; • Individuazione di spazi per la sosta correttamente dimensionati e dotati delle necessarie soluzioni tecniche atte ad evitare la percolazione nel suolo di idrocarburi ed altre sostanze inquinanti provenienti dai veicoli o da essi trasportate. Per l’accessibilità, il Piano di Assetto Territoriale prevede: • Riqualificazione e riorganizzazione degli assi viari, lungo i quali si sono sviluppati insediamenti lineari in ambito improprio; • Riqualificazione delle pertinenze stradali mediante l’impiego di arredo stradale consono per forme e materiali e la predisposizione di soluzioni di moderazione del traffico; DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 14

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• Individuazione di spazi per la sosta correttamente dimensionati in corrispondenza dei punti di accesso ai sistemi di fruizione visitazionale e ai maggiori servizi. SISTEMA “R” – ATO CON CARATTERI DOMINANTI DEL SISTEMA INSEDIATIVO ATO mq R1.1 Capoluogo Roverchiara 1.960.000 R2.1 Frazione di Roverchiaretta 1.175.650 Per l’ambiente, il Piano di Assetto Territoriale prevede: • Possibilità di mantenimento delle funzioni agricole compatibili con la residenza all’esterno delle aree di urbanizzazione consolidata, comprese le attività di preparazione e commercializzazione dei prodotti e le attività agrituristiche e di servizio volte al miglioramento ed allo sviluppo socio – economico; • Integrazione del sistema della viabilità ciclo-pedonale con quello dei percorsi visitazionali esterni alle aree urbane; • Valorizzazione e potenziamento delle “infrastrutture ecologiche” adiacenti agli insediamenti, che in connessione con il territorio aperto, sono utili alla conservazione della biodiversità e al soddisfacimento delle esigenze di rigenerazione complessiva dell’ambiente; • Trasferimento degli allevamenti zootecnici intensivi in situazioni di non compatibilità con gli insediamenti residenziali. Per gli insediamenti, il Piano di Assetto Territoriale prevede: • Tutela, recupero e valorizzazione del centro storico, delle ville venete, dei complessi monumentali e degli edifici di interesse storico-culturale, anche con interventi di eliminazione o mitigazione dei contrasti con i valori culturali esistenti; • Recupero, consolidamento e riqualificazione in senso urbano delle parti centrali di Roverchiara e Roverchiaretta, le cui strutture vanno potenziate ed integrate con i servizi per migliorarne la qualità abitativa degli insediamenti; • Riqualificazione delle aree urbane per il miglioramento della qualità degli insediamenti; • Riqualificazione e riordino dell’edificazione diffusa esistente lungo il tratto della SP44b, sottostante il nuovo polo produttivo, e lungo Via Fossa, con inserimento di adeguati servizi e miglioramento e potenziamento delle connessioni/relazioni con il nucleo urbano; • Adeguamento della dotazione degli standard alle effettive necessità, utilizzando anche le risorse ambientali presenti e disponibili; • Integrazione del sistema dei servizi nel tessuto urbano, soprattutto attraverso l’organizzazione di un adeguato e specifico sistema di accessibilità/sosta per i servizi di interesse comunale; • Trasformazione urbanistico-edilizia degli immobili interessati da attività produttive dismesse e/o trasferite; • Riqualificazione e disciplina delle attività individuate quali opere incongrue ed elementi di degrado con conseguente bonifica e ripristino ambientale; • Riqualificazione e disciplina degli edifici produttivi/commerciali esistenti anche in zona impropria; • Realizzazione o potenziamento di sistemi ambientali di filtro tra gli insediamenti produttivi ed il tessuto residenziale circostante, al fine di trattenere polveri e sostanze inquinanti, riducendone la propagazione in atmosfera e la successiva ricaduta al suolo; • Realizzazione o potenziamento, anche ad integrazione dei sistemi di filtro, di sistemi di schermatura paesaggistica degli insediamenti produttivi, al fine di mitigarne l’impatto visivo e la percezione degli stessi dal fronte strada o dal sistema degli spazi aperti; • Qualificazione del tessuto produttivo esistente attraverso il rafforzamento e l’incremento dei servizi, l’inserimento di strutture a servizio e supporto delle attività produttive; • Offerta di aree per l’insediamento di future attrezzature, attività produttive, artigianali/industriali e commerciali, attività compatibili; • Offerta di aree per il trasferimento delle attività produttive e commerciali in zona impropria; • Organizzazione di un adeguato e specifico sistema di accessibilità/sosta per i veicoli; • Individuazione di spazi per la sosta correttamente dimensionati e dotati delle necessarie soluzioni tecniche atte ad evitare la percolazione nel suolo di idrocarburi ed altre sostanze inquinanti provenienti dai veicoli o da essi trasportate. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 15

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Per l’accessibilità, il Piano di Assetto Territoriale prevede: • Gerarchizzazione della rete viaria esistente rispetto alle esigenze della mobilità e al carattere dei luoghi attraversati, attraverso l’integrazione del sistema della mobilità, il riassetto del sistema della circolazione e gli interventi di riqualificazione delle strade; • Realizzazione di una rete continua di percorsi ciclo-pedonali percorribile in condizioni di elevata sicurezza; • Riqualificazione delle pertinenze stradali mediante l’impiego di arredo stradale consono per forme e materiali e la predisposizione di soluzioni di moderazione del traffico; • Individuazione di spazi per la sosta correttamente dimensionati in corrispondenza dei punti di accesso ai maggiori servizi.

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Come si evince dalla Relazione di Progetto allegata al Piano e riportata poi nel documento integrativo al Rapporto Ambientale consegnato in sede di istruttoria (allegato R) il valutatore espone le analisi condotte in sede di progettazione urbanistica, nonché i risultati del “dimensionamento di piano”. Il dimensionamento del PAT di Roverchiara, proiettato nell’arco di tempo 2008-2017, è stato valutato analizzando i movimenti anagrafici della popolazione locale sulla scorta di un trend rapportato agli ultimi 15 anni. Tali fattori hanno generato un incremento di abitanti e la volumetria procapite tale da definire il fabbisogno volumetrico necessario per il Comuni in esame. La volumetria complessiva è stata integrata con una percentuale riferita alle attività di servizio compatibili con la residenza.

L’indice Annuo del Saldo Naturale (Iasn) e la Media Annua del Saldo Sociale (Mass), assumono, per i periodi sotto indicati, i seguenti valori: Saldo Naturale (Sn): VALORE PERIODO MEDIA ANNUA INDICE ANNUO – (Iasn) ASSOLUTO (anno) ab. % ab. 1994 – 2008 (15) - 11 - 0,73 - 0,027 1999 – 2008 (10) +9 +0,90 +0,033 2001 – 2008 (8) +9 +1,13 +0,041 2004 – 2008 (5) +15 +3,00 +0,109 2006 – 2008 (3) +11 +3,67 +0,133 MEDIA ANNUA = VALORE ASSOLUTO / n. anni periodo Iasn = MEDIA ANNUA x 100 / Pm del periodo Popolazione Media (Pm): POPOLAZIONE PERIODO MEDIA (anno) ab. 1992 – 2006 (15) 2.698 1997 – 2006 (10) 2.743 1999 – 2006 (8) 2.735 2002 – 2006 (5) 2.746 2004 – 2006 (3) 2.753 Saldo Sociale (Ss): VALORE PERIODO MEDIA ANNUA – (Mass) ASSOLUTO (anno) ab. ab. 1992 – 2006 (15) +235 +15,7 1997 – 2006 (10) +145 +14,5 1999 – 2006 (8) +135 +16,9 2002 – 2006 (5) +119 + 23,8 2004 – 2006 (3) +95 +31,7 dove MEDIA ANNUA (Mass) = VALORE ASSOLUTO / n. anni periodo DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 16

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Tali fattori hanno generato un incremento di abitanti e la volumetria procapite tale da definire il fabbisogno volumetrico necessario per il Comune in esame. La volumetria complessiva è stata integrata con una percentuale riferita alle attività di servizio compatibili con la residenza. Si è ritenuto corretto utilizzare per l’indice Annuo del Saldo Naturale il valore registrato nell’ultimo intervallo degli ultimi 3 anni pari a +0,133% nell’ipotesi che tale indice si mantenga mediamente costante anche nel prossimo decennio. Si è considerata, inoltre, l’ipotesi che il Saldo Sociale mantenga il trend degli ultimi dieci anni 1999-2008 con un valore pari a 14,5 ab/anno. La popolazione al 2018 viene calcolata utilizzando la seguente formula: Popolazione 2018 (Po +10) = Po (1+Iasn)10 + Mass [(1+Iasn)10 –1] Iasn {(2.806 +10) = 2.806+ (1+0,133%)10 + 14,5(1+0,133%)10 –1] }= 2.989 ab. +0,133% dove: Po = popolazione attuale al 31 Dicembre 2008 Iasn = Indice Annuo Saldo Naturale Mass = Media Annua Saldo Sociale Poiché negli ultimi anni si è registrato una diminuzione del numero medio dei componenti della famiglia (vedi tabella seguente) con la conseguenza che la crescita della popolazione e quella del numero delle famiglie seguono tendenze diverse, si ritiene opportuno calcolare il fabbisogno abitativo in base al numero delle famiglie anziché dei residenti. All’incremento di popolazione prevista al 2018 corrisponderà un numero di famiglie calcolato sulla base della seguente ipotesi. Popolazione e Famiglie Residenti: ANNO POPOLAZIONE RESIDENTE FAMIGLIE ABITANTI PER FAMIGLIA 1998 2.652 909 2,92 2008 2.806 1.021 2,75 Tenendo conto che nel decennio tra il 1998 e il 2008 il numero dei componenti per famiglia è pari a 2,75 e che a livello provinciale vi è una costante tendenza in diminuzione di tale fenomeno, può essere stimato che il numero medio dei componenti per famiglia scenda fino a 2,6 abitanti. Si presuppone per il prossimo decennio il seguente incremento delle famiglie: Per incremento demografico = (Incremento (Po +10))/n. componenti famiglia valutato = (2.989 – 2.806):2,6 = 183:2,6 = 70 famiglie Per suddivisione degli attuali nuclei familiari = (Popolazione residente attuale/ n. componenti famiglia valutato) - Famiglie attuali =(2.806:2,6) – 1.021 = 1.079 – 1.021 = 58 famiglie = 70 + 58 = 128 famiglie Ogni nuova famiglia ha bisogno di un alloggio. Se si considera la dimensione dell’alloggio medio, desunta dalla rilevazione dei dati raccolti sulla base dei Permessi di Costruire rilasciati dall’Ufficio Tecnico Comunale di Roverchiara dall’anno 2005 all’anno 2008, il volume abitativo per ogni nuova famiglia è pari a 600 mc lordi. Pertanto il volume necessario a soddisfare la domanda di alloggi nel prossimo decennio, dovuta all’incremento delle famiglie è pari a 76.800 mc. Oltre al volume residenziale si tiene opportunamente conto di un volume aggiuntivo medio utilizzato nelle zone residenziali per attività compatibili con la stessa, anch’esso rilevato sulla base della media dei dati raccolti dai Permessi di Costruire rilasciati dall’Ufficio Tecnico Comunale di Roverchiara. Tale volume è stato valutato pari al 5% del volume residenziale e pari a (Volume residenziale x 5% = 76.800 x 5%) 3.840 mc. Pertanto in riferimento ai conteggi dimostrativi ed esplicativi precedenti il fabbisogno per edilizia abitativa per il decennio 2008-2018 è stato determinato per un volume pari a 76.800 mc comprensivo di quello derivante dalla pianificazione vigente non attuata e compatibile con le previsioni del PAT corrispondente a 10.000 mc. Nell’effettivo incremento di volume (pari a 66.800 mc), oltre alle previsioni di sviluppo insediativo, sono ricomprese le quote da attribuire alla riqualificazione urbanistica, al credito edilizio per l’eliminazione di opere incongrue e all’acquisizione di aree preordinate all’esproprio attraverso la compensazione urbanistica o la perequazione urbanistica. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 17

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In tale dato volumetrico incide la tendenza al frazionamento del nucleo familiare. Considerando che il volume dell’alloggio medio è pari a 600 mc, rilevato sulla base della media dei dati dai Permessi di Costruire rilasciati dall’Ufficio Tecnico Comunale di Roverchiara dall’anno 2003 all’anno 2008, e che gli abitanti per famiglia vengono stimati per il prossimo decennio per un valore di 2,6, si ritiene corretto quantificare lo standard calcolato su una dotazione di volume per abitante teorico in 230 mc (600:2,6) di volume residenziale lordo. Da questo dato si denota che nel Comune di Roverchiara, essendo un territorio di pianura in cui l’attività agricola è ancora prevalente, vi è una prevalenza di tipologia edilizia residenziale unifamiliare di volume anche consistente e che determina una dotazione di mc/ab elevata rispetto ai comuni dell’area metropolitana con un’alta densità edilizia e con una dotazione di volume pro- capite ridotta. Utilizzando, pertanto, il parametro di 230 mc/abitante si ottiene che per il prossimo decennio si avrà un incremento di abitanti teorici pari a 334 unità ovvero ad un aumento del 12% circa rispetto alla popolazione attuale residente, che appare un dato estremamente modesto ed equilibrato. Denominazione Residenziale aggiuntivo Are e per servizi Abitanti teorici mc mq n. ATO A1.1 0 0 0 ATO A2.1 7.000 900 30 ATO A2.2 5.800 750 25 ATO A2.3 6.000 780 26 ATO A2.4 6.000 780 26 ATO R1.1 22.000 2.880 96 ATO R2.1 30.000 3.930 131

− VERIFICA DI COERENZA INTERNA DEL PIANO E’ stata verificata la coerenza in termini di in sede di Rapporto Ambientale nel cap. 4.1.- coerenza tra gli obiettivi del PAT ed i principi di sostenibilità ambientale Le strategie di sostenibilità fatte proprie nel processo di redazione del Piano di Assetto Territoriale di Roverchiara possono essere schematizzate come segue: • evitare il consumo di risorse rinnovabili (ad esempio acqua e energia) a ritmi superiori alla capacità del sistema naturale di ricostruirle; • limitare al minimo il consumo di risorse non rinnovabili (tra cui il suolo); • evitare di emettere inquinanti in quantità tale da eccedere le capacità di assorbimento e trasformazione di aria, acqua, suolo; • mantenere la qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo a livelli sufficienti per sostenere la vita ed il benessere dell’uomo, nonché la vita animale e vegetale; • mantenere e, ove possibile, aumentare la biomassa e la biodiversità. • prevedere un ordinato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema produttivo; • garantire compatibilità dei processi di trasformazione del suolo con la sicurezza e la tutela dell’integrità fisica e con l’identità culturale del territorio; • miglioramento della qualità della vita e della salubrità degli insediamenti; • riduzione della pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali, anche attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti; • miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano e la sua riqualificazione; • la riduzione della pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali, anche attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti; • prevedere consumo di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione. • prevedere la conservazione dell’ambiente e delle risorse, ma non può trascurare gli importanti aspetti sociali ed economici legati allo sviluppo economico, insediativo e produttivo. Coerenza tra gli obiettivi di piano e problematiche ambientali Gli interventi del PAT, come illustrato al cap. 3.6.1.12 e 4.2, prevedono prima di tutto di

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migliorare alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano negativamente il territorio in esame così come rilevate in sede di approfondimento del Quadro conoscitivo: • Aree a ricostruzione ambientale e la carenza di superfici boscate destinate a misure di minimizzazione . Tale situazione di complessiva carenza di ambiti naturali formi, messo in luce anche dalla scarsa presenza di aree boscate porta a punteggi più sfavorevoli per la “Biodiversità e zona protette”, seguito poi da “Flora e fauna” che hanno mostrato l’esistenza di condizioni di sofferenza. Gli interventi del PAT prevedono innanzitutto di migliorare alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano negativamente il territorio in esame: ad esempio la mancanza di aree a ricostruzione ambientale. Saranno potenziate le aree di compensazione ambientale, aumentando le aree a vegetazione arborea ed arbustiva anche in funzione della realizzazione della rete ecologica. Le aree agricole costituiscono infatti un’importante risorsa, se opportunamente potenziate sotto il profilo economico e un punto di partenza ottimale per la strutturazione della rete ecologica. • Presenza di aree a criticità atmosferica e impatto acustico lungo la SS434 . Il PAT prevede la realizzazione di nuove aree edificate che porteranno ad un peggioramento del rapporto superficie urbanizzata/ superficie ATO e al consumo di SAU. Naturalmente, tali carichi insediativi hanno come diretta conseguenza l’aumento dei consumi energetici e il peggioramento, anche se lieve, delle condizioni di inquinamento atmosferico. Per il territorio in esame l’analisi delle criticità ha evidenziato in un aumento della pressione antropica negli ATO del capoluogo, dove insistono diversi elementi di criticità. Le più importanti fonti di pressione sul territorio per le emissioni di sostanze inquinanti sono il traffico (quale fonte di rumore), il riscaldamento, ma anche le attività agricole intensive e le pratiche agricole in genere legate alla attività zootecniche. Tali elementi contribuiscono in parte al peggioramento del clima. • Presenza di ambiti paesaggistici da riqualificare nelle ATO del sistema I”insediativo” . Sono presenti inoltre alcuni elementi detrattori del paesaggio locale: i numerosi allevamenti, anche se non tutti intensivi, e i ripetitori per la telefonia mobile; questi elementi, uniti al fatto che il territorio ha un elevato tasso di urbanizzazione e che mancano iniziative rivolte alla realizzazione di aree di ricostruzione ambientale, connotano negativamente il contesto paesaggistico. • Misure di mitigazione generale. In seguito alla realizzazione degli interventi previsti dal progetto di piano è lecito attendersi un contenuto peggioramento dei parametri ambientali relativi all’ampliamento delle aree insediate, compensato però dalla migliore qualità ambientale soprattutto degli spazi aperti e dalle misure di mitigazione ambientale proposte. Successivamente si è proceduto a verificare la coerenza interna delle azioni di piano rispetto agli obiettivi e alle criticità ambientali per accertare che tutte le azioni/strategie siano coerenti con gli obiettivi e allo stesso tempo ogni obiettivo trovasse risposta nelle azioni del piano. Tale valutazione, per singolo sistema, viene estratta da quanto previsto nel Rapporto Ambientale al cap. 4.2.- Aria Il PAT definisce le opere necessarie per assicurare la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo. Individua ove necessario, fasce di ambientazione al fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente. Tali azioni saranno da sviluppare preferibilmente in coincidenza delle barriere infrastrutturali e delle aree a maggior presenza antropica. Il PAT prevede, in sede di nuove realizzazioni, la creazione di nuove aree verdi, garantendo la continuità e la fruibilità degli spazi verdi e servizi in genere al fine di migliorare il microclima, ma anche a funzionare come barriera per le polveri e per i rumori. II PAT persegue l'obiettivo della tutela della salute umana rispetto all'inquinamento atmosferico ed acustico, attraverso il Piano Generale del Traffico Urbano e il Piano di Classificazione Acustica. Clima e atmosfera Il PAT prevede la salvaguardia delle attività agricole ambientalmente sostenibili e promuove lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile, improntata sull’impiego di tecnologia eco-compatibili e finalizzata al risparmio di energia e di risorse non riproducibili. Esso promuove lo sviluppo nel

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA territorio comunale della progettazione edilizia sostenibile con uso di tecniche costruttive riferite alla bioarchitettura, al contenimento del consumo energetico e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Vengono promossi e incentivati la sostenibilità energetico - ambientale nella realizzazione di opere di edilizia pubblica e privata per tutti gli interventi previsti al fine di tutelare la qualità della vita, dell’ambiente e del territorio. Il PAT definisce poi gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi comuni necessari agli insediamenti esistenti e di nuova previsione, precisando gli standard di qualità urbana e gli standard di qualità ecologico-ambientale, privilegiando insediamenti con un alto grado di sostenibilità in relazione alla tutela dell'ambiente e della vivibilità superiori a quelli minimi previsti dalla legislazione vigente e dagli strumenti di pianificazione. Il PAT, in sede di realizzazione degli interventi edilizi, prevede di garantire la continuità e la fruibilità degli spazi verdi da realizzarsi attraverso la piantumazione di specie arboree autoctone. Ciò comporterà un incremento della capacità di fissazione del carbonio su scala urbana e soprattutto nelle zone urbanizzate e riduce insieme all’architettura bioecologica gli impatti sul l’attuale assetto climatico. Acqua Il PAT attraverso l’individuazione e l’adeguata disciplina delle aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico e delle aree caratterizzate da una maggiore difficoltà di deflusso delle acque tende a tutelare le risorse e le riserve idriche. Il PAT prevede un'efficace gestione e regimazione idraulica del territorio, nel rispetto delle condizioni di deflussi minimi vitali che sono alla base dello sfruttamento sostenibile di corsi d'acqua superficiali e acque sotterranee, in armonia con le indicazione tecniche regionali, nazionali e internazionali. Individua inoltre le ulteriori opportunità di riqualificazione ambientale complessiva a partire dell’aumento del valore ecologico delle rive e della relativa capacità di auto depurazione. Il PAT individua i corsi d’acqua di maggior importanza dove ogni intervento di manutenzione e riqualificazione dovrà avvenire nel principio della salvaguardia del territorio e della riduzione dell’impatto ambientale e degli inquinamenti. Il PAT si pone l'obiettivo della salvaguardia dell'assetto idrogeologico attraverso la verifica sulle condizioni che possano porsi come inquinamento della falda sotterranea. Indispensabile diventa il controllo e monitoraggio dei siti e delle attività potenzialmente inquinanti: scarichi industriali e non, impianti di recupero rifiuti, attività industriali, commerciali, agricole a rischio di inquinamento per le acque sotterranee. Biodiversità Il PAT provvede alla tutela delle risorse Naturalistiche e Ambientali e all’integrità del Paesaggio Naturale, quali componenti fondamentali della “Risorsa Territorio” e soprattutto provvede al potenziamento del sistema “verde” mediante la creazione di una rete ecologica strutturata, sulla base di una estesa “matrice primaria”. Assicura poi la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici, la conservazione o la ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali e forestali. Il PAT inoltre sostiene interventi di ricostituzione e tutela del sistema agrario riguardanti “corridoi ecologici” quali siepi, filari di alberi, rete scolante, viabilità campestre, connessioni lineari con il paesaggio rurale. Considerata l’alta valenza ambientale del territorio, l’obiettivo del PAT è la conservazione dell’attuale assetto ecologico. Per superare ostacoli infrastrutturali il piano prevede la possibilità di individuazione di percorsi di bypass con molteplici funzioni – anche per la fauna (art 12.3 NTA). Suolo Il PAT accerta la compatibilità degli interventi con la sicurezza idraulica del territorio, subordinando, ove necessario, l'attuazione di talune previsioni alla realizzazione di infrastrutture, opere o servizi per il deflusso delle acque meteoriche. Il PAT provvede alla difesa del suolo e sottosuolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali: • accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali; • individuando le azioni prioritarie e strutturali da attivare per la loro salvaguardia.

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Appare, quindi, evidente l’importanza della tutela del suolo e sottosuolo, prioritaria rispetto a qualsiasi nuovo intervento di trasformazione del territorio. E’ previsto in tal senso, di concerto con il Consorzio di Bonifica, la creazione di tutte quelle misure atte a tutelare maggiormente i suoli in condizioni di criticità idraulica. Risorse energetiche IL PAT promuove lo sviluppo nel territorio comunale della progettazione edilizia sostenibile con uso di tecniche costruttive riferite alla bioarchitettura, al contenimento del consumo energetico e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, che dovranno essere favorite anche in rapporto agli oneri di urbanizzazione e di costruzione. Particolare attenzione viene posta alla produzione di energia Geotermica. Salute umana Il PAT predispone l’individuazione delle principali strutture/attrezzature che necessitano dell’adozione di opportune azioni di mitigazione, finalizzate a ridurre gli effetti di disturbo (in termini acustici, visivi, olfattivi, o di altra natura) da esse prodotte rispetto al contesto ambientale e paesaggistico. Sono previsti interventi di mitigazione (fasce tampone boscate di adeguata lunghezza e profondità) dell’impatto visivo, acustico e della diffusione di polveri inquinanti (mascherature e quinte arboree) degli impianti produttivi prospettanti verso le principali arterie stradali e/o in corrispondenza di aggregati residenziali. Ambiente edificato • Nella conformazione della struttura insediativa di Roverchiara si può cogliere il modello insediativo caratteristico veneto, nel quale l’edificazione, senza dar luogo a parti riconoscibili, tende a densificarsi secondo alcune direzioni, in prevalenza lungo alcuni tracciati stradali. • L’utilizzazione prevalente del suolo urbanizzato è quella residenziale. Questa diffusione presente unicamente nel territorio comunale di fondovalle sembra non essere propriamente legata alla localizzazione di attività economiche. La presenza di queste ultime risulta numericamente non particolarmente elevata, occupando porzioni di territorio a destinazione omogenea e, talvolta, inserendosi all’interno del tessuto residenziale. • Il PAT prevede riordino, riqualificazione, completamento ed ampliamento del sistema insediativo consolidato esistente. Prevede inoltre la possibilità di espansione del sistema insediativo da localizzare in adiacenza alle aree residenziali consolidate esistenti, integrandole alle stesse anche con la viabilità locale attraverso il contemporaneo inserimento di adeguati servizi e luoghi centrali a continuità e raccordo con quelli preesistenti, e l’eliminazione delle situazioni di criticità determinate dalla presenza delle strutture individuate come elementi di degrado ambientale. In relazione alle aree ad edificazione diffusa, quasi completamente edificate con destinazione d’uso principalmente residenziale e collocate lungo le strade, provviste delle più importanti opere di urbanizzazione, il PI dovrà: • Limitare ed organizzare gli insediamenti e gli accessi alla viabilità principale; • Definire le piccole espansioni edilizie nel rispetto del contesto rurale; • Ridurre l’impatto nell’ambiente rurale circostante con fasce di mitigazione da realizzare contestualmente agli interventi ammissibili; • Favorire il recupero anche di spazi per usi pubblici (servizi); • Favorire la realizzazione ed il completamento di percorsi ciclo-pedonabili; • Favorire e riconoscere le minime attività terziarie di servizio per il territorio aperto dotandole di servizi primari (verde e parcheggio); • Dettare norme specifiche per ogni zona indicando i parametri urbanistico-edilizi in armonia con gli indirizzi del PAT. Infrastrutture Il territorio comunale ed il paesaggio sono influenzati dal passaggio delle infrastrutture viarie ed in particolare la SS434, che costituiscono delle vere e proprie barriere di separazione con pochi punti di scavalcamento di tali opere. Il PAT individua il sistema delle infrastrutture sovracomunali per la mobilità, raccordandosi con la pianificazione di settore prevista, (Piani regionali e provinciali) assicurando la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo. Il PAT ritiene particolarmente significativa l’individuazione di punti critici e sistemi DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 21

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA di collegamenti alternativi all’uso dell’auto e, quindi, promuove la creazione e il potenziamento di tracciati per la realizzazione di percorsi ciclopedonali in relazione anche allo sviluppo di circuiti turistici e culturali, soprattutto negli ambiti di interesse agricolo. Il PAT prevede il superamento delle condizioni di pericolosità/inadeguatezza/carenza, attraverso interventi, da definire puntualmente in sede di PI in base alle specifiche condizioni locali, di revisione del sistema della circolazione, adeguamento delle sezioni, rettifica del tracciato, individuazione di percorsi di bypass dei tratti critici non modificabili, individuazione di nuove connessioni viabilistiche, inserimento di sistemi di rotatoria, ecc Il sede di PI, poi si dovrà altresì individuare i percorsi minori (piste ciclopedonali) di accesso a tali importanti servizi e le modalità attuative per la riduzione degli impatti e per la riduzione degli ostacoli che riducono la continuità ecologica Attività produttive Per le attività produttive esistenti appare necessario confermare le attuali previsioni e valutare la possibilità di potenziamento dello stesse in coerenza con la prioritaria necessità di garantire adeguato sistema infrastrutturale e proteggere” il territorio “aperto” e quello “edificato residenziale” dai problemi derivanti dalle aree preposte alla attività produttiva secondaria.; in secondo luogo agevolare ed incentivare lo spostamento delle attività produttive secondarie sparse, nonché le attività produttive in zona impropria. Prioritario negli ambiti interessati da nuove realtà produttive la presenza di adeguate misure di attenuazione sia visiva che funzionale da localizzarsi quali aree di ammortizzazione definite “ aree di connessione naturalistica”. In merito alle attività produttive agricole verrà garantito lo sviluppo della aree di produzione specialistica evitando se possibile il consumo di suolo da destinarsi a tali attività. Spazi aperti Sarà posta maggior attenzione alla gestione degli spazi aperti in rapporto alle valenze naturalistico-ambientali e paesaggistiche, oltre che agricolo-produttive. Ciò attraverso la promozione di attività agricole che siano compatibili con le qualità dei luoghi, sviluppandone gli elementi di tipicità e di eccellenza e coniugando l'evoluzione degli insediamenti rurali e dello sviluppo agricolo con il mantenimento della qualità paesaggistica complessiva (particolare esempio è costituita dalla maglia poderale che scandisce il territorio secondo particolari cadenze e geometrie, nonché gli elementi che maggiormente incidono sulla percezione dell’ambiente, costituenti fondamentali del paesaggio, costituiti da quinte dovute ad una netta soluzione di continuità esistente nella copertura del suolo o dalla particolare conformazione morfologica del territorio. Per il sistema dei percorsi per la godibilità e fruibilità del territorio aperto: sotto il profilo naturalistico ambientale, il PAT individua la predisposizione di percorsi escursionistici e di immersione ciclopedonale , connessi con aree attrezzate per la sosta, visitazione e ospitalità nel territorio aperto. Qualità estetica Il PAT mira negli ambiti di trasformazioni (art 17 delle NTA) a mantenere dei caratteri di coerenza rispetto a quelli tradizionali privilegiando aree interne facilmente dotabili di sistemi di urbanizzazione e incentivando le aree a verde pubblico o di uso pubblico e verde privato. La sistemazione di dette aree deve rispettare i rapporti visuali tra la vegetazione, le pavimentazioni, l'architettura degli edifici, gli elementi naturali del territorio, ecc.. l’illuminazione artificiale dovrà definire e valorizzare l'immagine urbana, utilizzando al meglio le potenzialità espressive della luce per creare un ambiente confortevole nelle ore serali e notturne. Caratteri storico-culturali Oltre agli obiettivi già citati riguardanti l’ambiente edificato, il PAT punta alla salvaguardia e valorizzazione dei nuclei rurali di importanza toponomastica e documentaria, anche se privi di pregio architettonico, tramite interventi necessari al loro mantenimento e/o recupero mediante predisposizione di un apposito “prontuario per gli interventi edilizi nel territorio agricolo”. Il PAT, relativamente agli elementi significativi del paesaggio di interesse storico, potrà recepire ed integrare nel proprio quadro conoscitivo i sistemi e gli immobili da tutelare, quali: • ambiti dei centri storici; • edifici con valore storico-ambientale e i relativi spazi inedificati di carattere pertinenziale; • parchi e giardini di interesse storico architettonico;

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• viabilità storica e itinerari di interesse storico ambientale; • sistema storico delle acque derivate e delle opere idrauliche; • sistemazioni agrarie tradizionali; • siti di interesse archeologico; • sistema insediativo rurale e relative pertinenze piantumate; • edifici storico/monumentali (Ville Venete); • altre categorie di beni storico-culturali. Servizi comuni Il PAT individua, i principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche, o servizi ad alta specializzazione economica, scientifica, culturale sportiva, ricreativa e della mobilità.

− VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI I capitoli relativi alle varie componenti ambientali, sono stati sviluppati nel Rapporto Ambientale assumendo i dati e gli esisti delle analisi più recenti forniti dalla Regione Veneto all'interno del Quadro Conoscitivo, resi disponibili da Enti e Autorità competenti per le singole tematiche o prodotti nell'ambito delle analisi specialistiche svolte per la redazione del PAT. La disciplina del PAT è stata impostata secondo criteri di sostenibilità e in funzione della criticità evidenziate è stato previsto, ove possibile di: • evitare l'aggravio di situazioni di conflitto; • rimuovere o attenuare la cause preesistenti; • introdurre misure mitigative degli eventuali impatti dovuti alle nuove previsioni urbanistiche. Le azioni previste dal PAT sono state verificate attraverso il modello di simulazione che ha utilizzato i medesimi indicatori adottati per valutare lo”stato attuale” dell’ambiente. I risultati di tale simulazione dimostrano che la programmazione impostata è in grado di determinare un generalizzato miglioramento delle condizioni complessive nel territorio comunale. Si vuole dunque sottolineare che le iniziative di piano proposte risultano funzionali ad intervenire nei confronti delle principali criticità emerse in ambito inter-comunale. Il modello VAS scelto per la valutazione del progetto di PAT si rifà ad un approccio di valutazione strategica che prevede i seguenti passaggi: Valutazione quantitativa dello stato di progetto Il PAT prevede la realizzazione di nuove aree edificate che porteranno ad un peggioramento seppure lieve del rapporto superficie urbanizzata/superficie ATO e al consumo di SAU. Naturalmente, i carichi insediativi hanno come diretta conseguenza l’aumento dei consumi energetici e il peggioramento, anche se lieve, delle condizioni di inquinamento atmosferico. Per Roverchiara l’analisi delle criticità ha evidenziato come non vi siano peggioramenti sostanziali e/o non opportunamente mitigati e /o compensati per quanto riguarda i diversi temi. La scelta urbanistica si è orientata verso la programmazione di un certo livello di espansione per le zone residenziali. Lo sviluppo programmato non risulta comunque in grado di accentuare gli elementi di criticità. L’equilibrio tra l’auspicata crescita economica e sociale ed il miglioramento della qualità ambientale è stato ricercato individuando una serie di interventi in grado di limitare e/o mitigare l’impatto della maggiore pressione antropica. La valutazione (tav. 9 – valutazione complessiva) evidenzia che le ATO del contesto agricolo- ambientale – Tipo A, rappresentano l’ambito con un relativo minor impatto antropico, mentre l’area residenziale e quelle industriali manifestano diversi elementi di criticità, che possono essere collegati alla nuova previsione antropica e/o alla attuale programmazione urbanistica: • Nelle ATO, dove risulta piuttosto elevata la densità abitativa le più importanti fonti di pressione sul territorio per le emissioni di sostanze inquinanti sono legate agli usi domestici e alle attività extra agricole. • Negli ATO dove invece sono maggiormente rappresentativi i caratteri agricolo-ambientali e dove dunque si possono incontrare ambienti ancora integri e con una migliore diffusione di elementi naturali o naturaliformi, gli impatti sono minori e le criticità attenuate. Le pressioni sul territorio per le emissioni di sostanze inquinanti sono legate alle attività agricole.

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• Sono presenti inoltre alcuni elementi significativi del paesaggio locale che sono stati opportunamente segnalati e valorizzati mediante la previsione di aree di ricostruzione ambientale e lo sviluppo di piste ciclabili, oggi inadeguate; Gli interventi del PAT prevedono di migliorare alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano negativamente il territorio in esame (particolare attenzione è stata rivolta a quelli già individuati come criticità nell’analisi dello stato attuale e agli altri indicatori che sono direttamente interessati dalle azioni di piano - ad esempio, emissione di sostanze inquinanti, superficie urbanizzata, estensione delle aree di ricostruzione ambientale, presenza di allevamenti) A tale proposito il progetto prevede: • la mancanza di aree a ricostruzione ambientale e di piste ciclabili. Saranno potenziate le aree di compensazione ambientale, aumentando le aree a vegetazione arborea ed arbustiva anche in funzione della realizzazione della rete ecologica. In queste zone le tutele potranno prevedere attraverso indicazioni del P.I. e/o interventi di rinaturalizzazione, nuove unità para-naturali in grado di favorire la funzionalità della rete ecologica e nel contempo avere funzione mitigativa/compensativa. • la realizzazione e la strutturazione della una rete ecologica che interesserà in particolar modo il territorio agricolo, in quanto è in questi ambiti che si concentra la Superficie Agricola Utilizzata. Le aree agricole rappresentano infatti un’importante risorsa e un punto di partenza ottimale per la strutturazione della rete ecologica. Le aree agricole presentano un’intrinseca valenza ambientale che si dovrà sviluppare per il consolidamento della Rete ecologica attraverso la valorizzazione mediante conservazione e/o ripristino degli elementi di naturalità quali canali, macchie boscate, filari alberati, incolti di piccole dimensioni etc., che nell’insieme contribuiscono a conservare un discreto livello di biodiversità e a riqualificare il paesaggio; • trasferimento delle attività incompatibili con l’ambiente o eliminazione delle strutture edilizie individuate come elementi di degrado ambientale (allevamenti intensivi) tramite lo strumento del credito edilizio. • L’eliminazione di alcuni elementi detrattori del paesaggio locale: i numerosi allevamenti anche se di piccole dimensioni e i ripetitori per la telefonia mobile; questi elementi, uniti al fatto che il territorio ha un elevato tasso di urbanizzazione e che mancano iniziative rivolte alla realizzazione di aree di ricostruzione ambientale, connotano negativamente il contesto paesaggistico. • Mitigazione visiva ed acustica ella SS 434. Gli interventi del PAT prevedono, seguendo il principio di sostenibilità:: • il minor consumo di SAU possibile in relazione alle nuove previsioni di sviluppo insediativo e produttivo; • il credito edilizio in relazione agli allevamenti intensivi, con la dismissione di alcuni degli allevamenti in essere. • la realizzazione di sistemi naturali per la mitigazione degli effetti indesiderati delle infrastrutture • Il completamento delle reti di servizi della fognatura che modificano positivamente acqua, suolo e sottosuolo • le piste ciclabili che danno un ulteriore contributo alla valorizzazione del paesaggio locale e al suo grado di fruizione da parte degli utenti, oltre che ad avere effetti positivi indiretti sulla qualità dell’aria soprattutto nella connessione fra i centri minori. I grafici presentati nel Rapporto Ambientale, mostrano più dettagliatamente la variazioni degli indicatori in relazione alla applicazione del progetto del piano. In seguito alla realizzazione degli interventi previsti dal progetto di piano è lecito attendersi un contenuto peggioramento dei parametri ambientali relativi alle aree insediate, compensato però dalla migliore qualità ambientale degli spazi aperti e dalle misure di mitigazione ambientale proposte. Indice di prestazione del piano (illustrata al cap. 4.5) L’analisi multicriteriale Viene applicata l’analisi multicriteriale il cui obiettivo è quello di fornire una base razionale con la quale classificare (“gerarchizzare”) una serie di informazioni da valutare rispetto a più criteri. Non sempre è possibile individuare riferimenti numerici precisi (informazioni cardinali) per un determinato impatto; nel caso di aspetti non direttamente DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 24

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA quantificabili (valutazioni culturali, architettoniche, paesaggistiche, ecc.), l’approccio cambia radicalmente, adottando una scala ordinale che esprime giudizi aggregati di tipo qualitativo. Tra le metodologie multicriteriali maggiormente diffuse, si è utilizzata nel Rapporto Ambientale l’ Analitic Hierarchy Process (AHP), che si presta particolarmente a trattare contemporaneamente sia informazioni di tipo numerico (quantitative-cardinali), sia informazioni di tipo qualitativo (ordinali). Per la valutazione del Piano in esame viene applicata l’AHP, sviluppata secondo le fasi procedurali che si basa su tre principi fondamentali, correlati fra loro: • il principio della scomposizione . Il problema complesso è scomposto in parti elementari, articolate in livelli gerarchici in relazione tra di essi. • il principio dei giudizi comparati. Rappresenta la tecnica di misurazione utilizzata per stabilire la priorità di ciascuna componente e di ciascun indicatore di stato/progetto rispetto alle altre in ciascun livello della scala gerarchica. L’approccio analitico attribuisce un valore a ciascuna componente e a ciascun indicatore, attraverso il confronto tra di esse a due a due, seguendo una “scala fondamentale” costruita con valori che partono da 1 (importanza relativa uguale), fino a 9 (estrema importanza relativa). Nel dettaglio, i termini della scala fondamentale risultano i seguenti (in questa scala vengono, di norma, utilizzati i numeri dispari; i numeri pari sono utilizzati solamente nelle situazioni intermedie, quando non si verifica una prevalenza ben definita):  Importanza uguale 1;  Moderata importanza 3;  Importanza forte 5;  Importanza molto forte 7;  Estrema importanza 9. • la sintesi delle priorità. La compilazione della matrice dei “confronti a coppie” permette di esprimere un giudizio su ciascuna componente e su ciascun indicatore di stato/progetto. Per ogni riga della matrice, viene eseguita la media geometrica che determina il peso di ogni componente inserita nella stessa. I risultati ottenuti vengono infine normalizzati, per ottenere pesi confrontabili tra di loro. E’ possibile quindi calcolare il peso con cui i singoli processi innescati gravano sul sistema ambiente. Attraverso l’applicazione dell’approccio descritto è generata una matrice per la determinazione dei pesi dei comparti ambientali: Calcolo dei punteggi dello “Stato Attuale” Una volta determinati il punteggio degli indicatori per ciascuna ATO e il peso dei fattori (comparto ambientale) e il peso degli indicatori si è reso possibile trovare il “punteggio pesato” per ciascun ATO. L’esame di dettaglio circa il comportamento dei singoli indicatori può essere effettuato mediante la consultazione di alcune tabelle di riepilogo suddivise per singola ATO. Il punteggio finale, dato dalla somma dei punteggi di tutte gli ATO per componente ambientale, dà un chiaro giudizio sintetico delle criticità principali emerse in ambito comunale. Per quanto riguarda il territorio di Roverchiara, l’ATO A1.1, 2.4 e 2.1 incidono notevolmente sul bilancio complessivo grazie ad un ambiente più favorevole, ad una migliore qualità dell’aria, del clima e alla presenza di flora e fauna e biodiversità grazie anche alla estesa presenza di boschi e di un sito natura 2000, nonché da basso livello di antropizzazione. Gli ATO rimanenti, ovvero quelli maggiormente antropizzati, evidenziano un punteggio negativo che risulta soprattutto per le condizioni poco favorevoli di Aria, clima, Flora e Fauna e popolazione e salute umana e anche beni materiali e risorse. Calcolo dei punteggi relativi allo “Stato di progetto” L’esame di dettaglio circa il comportamento dei singoli indicatori nell’ipotesi di progetto può essere effettuato mediante la consultazione delle tabelle di riepilogo. Il punteggio finale, dato dalla somma dei punteggi di tutti gli ATO per componente ambientale, dà un giudizio sintetico delle criticità principali emerse in ambito comunale. L’esame condotto ha evidenziato che i principali effetti del piano sull’ambiente sono a carico della componente “Biodiversità e Aree protette” , sebbene il suo punteggio rimanga negativo. Miglioramenti più contenuti si registrano per “ Acqua ”, “ Suolo e sottosuolo ”, ” Popolazione e Salute Umana ”. Si hanno altresì condizioni leggermente peggiori per la componente “ Aria ” e “ Clima ” conseguentemente alle azioni di espansione; vi è una variazione in senso negativo della “ Flora e Fauna ” dovuta all’aumento di superfici urbanizzate negli ambiti residenziali e in quello produttivo (A2.3), le altre invece

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rimangono ”inalterate”. Particolare attenzione viene rivolta alla sostenibilità socio-economica per la quale sono stati individuati specifici indicatori illustrati nel successivo capitolo. Complessivamente comunque l’applicazione del Piano, nel suo complesso, comporta miglioramenti rispetto alla situazione attuale o ad una ipotesi di non intervento. Ciò trova spiegazione, in primo luogo, nelle condizioni del territorio in esame, che sono quelle del contesto di pianura parzialmente antropizzata in cui è inserito. L’opera del PAT tende all’individuazione ed alla formazione di ambiti comunali ben distinti la cui gestione comporti una maggiore sistematicità nello sviluppo e nell’occupazione di suolo. In questo modo è possibile dare spazio alle cosiddette “aree di ricostruzione ambientale e compensazione da attuarsi nella “rete ecologica” all’interno degli ambiti agrari la cui funzione è quella di creare delle zone di ammortizzazione o transizione, denominabili anche come “zone cuscinetto”.Tali zone costituiscono fasce esterne in grado di attenuare il livello d'impatto tra la zona urbana ed il territorio “aperto”, apportando maggiore biodiversità e fungendo anche da elemento di riqualificazione del paesaggio. In secondo luogo il progetto va ad agire sull’attuale deficit generale di naturalità e la scarsa presenza di elementi di carattere naturalistico-ambientale che non sono in grado di compensare la situazione dei restanti ambiti. Appare dunque evidente, nello stato attuale, il punteggio negativo a carico della biodiversità e zone protette per le motivazioni sopra esposte. Come già si è accennato, nelle tabelle seguenti si vede come sia questo il valore che subirà le variazioni di punteggio più significative a seguito dell’applicazione del Piano e delle misure di mitigazione e di compensazione proposte. Dal confronto tra il riepilogo dei punteggi pesati, ottenuti dalle elaborazioni precedenti, viene evidenziato un miglioramento generale dell’ambiente conseguentemente alla realizzazione del Piano per il comune di Roverchiara: si passa da una situazione attuale di – 477.97 ad una, situazione di progetto con punteggio più alto, pari a – 321.41, contro una situazione di “ipotesi zero”, pari a – 496.13, peggiore rispetto alla situazione attuale.

MISURE DI MITIGAZIONE Il valutatore, sulla base di quanto emerso dalle quantificazione degli impatti individua opportune misure di mitigazione, in particolare: • sugli effetti diretti ed indiretti relativi alla realizzazione delle aree di trasformazione che comportano un’inevitabile diminuzione del territorio agricolo e un aumento del fenomeno di frammentazione, • l’aumento di superfici impermeabilizzate e la diminuzione di naturalità (anche in termini di frammentazione dei sistemi agricoli esistenti), • la presenza di barriere stradali infrastrutturali, in particolare la SS434, • la presenza di una ridotta naturalità nell’ambito peri-urbano Il PAT prevede già, nelle norme tecniche, sia opere di mitigazione per gli effetti diretti che le azioni del Piano provocano sull’ambiente sia opere di compensazione per gli effetti indiretti causati da interventi non direttamente connessi alle azioni del Piano. Alcune azioni del Piano possono già considerarsi compensative, come ad esempio gli interventi destinati alla conservazione ed alla valorizzazione delle risorse presenti e al potenziamento della rete ecologica (la Tav. 4 poi recepisce queste carenze e individua specifiche aree da destinare a rimboschimenti (artt. 11.3, 12.2, 14.2). Di seguito si richiamano le misure di mitigazione e gli articoli normativi relativi. Il PAT prevede sia opere di mitigazione per gli effetti diretti che le azioni del Piano provocano sull’ambiente, sia opere di compensazione per gli effetti indiretti causati da interventi non direttamente connessi alle azioni del Piano. Di seguito vengono sinteticamente presentate le azioni di piano che generano effetti positivi e negativi sull’ambiente e successivamente per le azioni negative vengono riportate le misure di mitigazione e il relativo articolo normativo. COMPARTO ARTICOLO COMMENTO N° AZIONE DI PAT AMBIENTALE NORMATIVO COINVOLTO

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Promozione di iniziative per Clima e l’impiego di tecnologie volte al Atmosfera Artt. 14.h, Ciò favorirà l’impiego di fonti risparmio energetico nei quali Aria 1 17.7, rinnovabili per la produzione di sperimentare tecniche di mitigazione Acqua 20, 24 energia (biomasse) e geotermia idraulica, tecniche costruttive e Suolo e prodotti ecocompatibili. sottosuolo Tale azione permette di Mantenimento e sviluppo delle attività Acqua migliorare soprattutto la 2 agricole produttive, condotte secondo i Art. 11.4, 14 Suolo e condizione di scarsa qualità delle principi della sostenibilità ambientale sottosuolo acque superficiali e sotterranee Tale azione è di fondamentale Il PAT accerta la compatibilità degli Acqua 4 Artt. 17.7, 27 importanza per garantire interventi con la sicurezza idraulica Suolo l’invarianza idraulica Il PAT predispone l’individuazione delle principali strutture/attrezzature Artt. 11.3,13.1, Tale azione svolge azione che necessitano dell’adozione di Aria 5 14.2f, 17.3, positiva nel ridurre le criticità opportune azioni di mitigazione, Acqua 17.5, 18.4, 25 individuate finalizzate a ridurre gli effetti di disturbo Il PAT persegue il miglioramento della Suolo qualità degli insediamenti attraverso le Artt. 12, 17.1, Tale azione contribuisce alla 6 Flora e fauna operazioni di recupero e 17.4 riduzione del consumo di suolo Biodiversità riqualificazione. Tale azione svolge azione Aria Il PAT prevede il completamento della 7 Art. 17.1 positiva nel ridurre le criticità Suolo urbanizzazione consolidata individuate Clima Tale azione svolge un ruolo di appesantimento di alcune criticità. Ciò implica la necessità Aria di riduzione delle eventuali Suolo Il PAT prevede l’individuazione di 8 Art. 17.7 perdite della rete di Clima nuove aree residenziali approvvigionamento idropotabile Biodiversità in relazione alla possibilità di Flora e fauna sostenere maggiori carichi insediativi. Aria Suolo Clima Biodiversità Il PAT prevede iniziative per lo Tale azione è finalizzata a Flora e fauna 9 sviluppo di mobilità non motorizzata Art. 18.2 potenziare il trasporto ciclabile e Sistema (piste ciclabili). la fruizione rurale insediativo Popolazione Salute umana Turismo Introduzione di NTA specifiche per la mitigazione ambientale Aria Il PAT prevede azioni di delle nuove previsioni Clima riqualificazione e mitigazione, nonché urbanistiche e viarie garantendo Biodiversità il completamento delle reti di all’equilibrio tra le previsioni, Flora e fauna 10 Artt. 3, 20 collettamento dei reflui urbani e attuate e in attuazione, relative Sistema all’adeguatezza dei sistemi di alla riqualificazione di parti della insediativo depurazione cui questi si riferiscono città costruita e le previsioni, Popolazione attuate e in attuazione, relative Salute umana alla occupazione di nuovi suoli. Introduzione nelle NTA e nella Potenziamento del sistema TAV 4 aree di tutela e Biodiversità ecorelazionale e tutela della Artt. 11.4, 11 potenziamento del sistema Flora e fauna biodiversità mediante la creazione di 12.1,12.2 ecorelazionale provinciale con parchi e spazi verdi specifiche misure di DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 27

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conservazione e gestione Tali effetti secondari vanno a Agenti fisici pesare sulla richiesta di maggiori Aumento della popolazione e degli Popolazione 12 Artt. 26.1,28 consumi di energia, gas e impatti indiretti del sistema insediativo Sistema socio maggior necessità di aree a economico servizi La VAS opererà i controlli sul PI tendenti ad approfondire i seguenti temi di potenziamento e consolidamento della rete Biodiversità ecologica mediante Flora e fauna Il PAT prevede azioni di controllo conservazione e/o ripristino Agenti fisici 13 Art. 20 sullo stato di attuazione del P.I degli elementi di naturalità quali Popolazione canali, macchie boscate, filari Sistema socio alberati, incolti di piccole economico dimensioni etc., che nell’insieme contribuiscono a conservare un discreto livello di biodiversità. − AZIONI DI MITIGAZIONE PROPOSTE DALLA VAS E RECEPITE DAL PIANO Alcune azioni del Piano sopra elencate possono già considerarsi compensative, come ad esempio gli interventi destinati alla conservazione ed alla valorizzazione delle risorse presenti e al potenziamento della rete ecologica. Laddove invece persistono alcune criticità e le azioni di Piano ne causano un incremento (effetti negativi, tabella precedente), si rende necessario l’intervento di opere di mitigazione, che sono state recepite all’interno delle norme tecniche, di cui si citano le più rilevanti: • Per gli elevati consumi energetici si incentiva la promozione di iniziative pilota per l’impiego di tecnologie volte al risparmio energetico nei quali sperimentare l’utilizzo delle fonti rinnovabili (Artt. 17.7, 24). • Per l’inquinamento dell’aria causato dalle infrastrutture viarie sono previste barriere verdi, fasce alberate, dune alberate, barriere antirumore artificiali. (Art. 18.4) • Inoltre è previsto il recupero ambientale nelle aree residuali che si formano tra il ciglio stradale e il confine dell'ambito di cui alle presenti zone (Art. 12.3) • Per la tutela del paesaggio agricolo e ridurre l’impatto nell’ambiente rurale circostante sono previste fasce di mitigazione per l’edificazione diffusa (Art. 17.2). • Il PAT individua i “punti critici della viabilità”. Su tali interventi sono necessari l’adozione di opportune azioni di mitigazione, finalizzate a ridurre gli effetti di disturbo (in termini acustici, visivi, ect) rispetto ad insediamenti contigui o in generale rispetto al contesto ambientale e paesaggistico (Art. 18). • Il PAT individua, nelle tavole di progetto tav. 1 e 4, la viabilità esistente all’interno del territorio comunale con relativa fascia di rispetto stradale e le infrastrutture di trasporto esistenti di maggior rilevanza, quali la SS 434 Transpolesana, la SP44 Legnaghese e la SP44 con direttrice Est-Ovest. Il PAT prevede, ove necessario di aumentare la sostenibilità delle infrastrutture promuovendo, in fase di PI, azioni atte a ridurre gli impatti dovuti alle emissioni in atmosfera e gli impatti acustici (art. 18). • Il PAT individua “gli ambiti di riordino del territorio agricolo”, ossia le aree da riorganizzare sotto il profilo fondiario, al fine di renderle più compatibili con il contesto ambientale e paesaggistico, in particolare con il fine di salvaguardare l’attività imprenditoriale zootecnica (Art. 13). • Il PAT individua le “aree di riqualificazione riconversione” in queste aree il PAT promuove:  l’eliminazione/mitigazione degli elementi di degrado e eventuale riqualificazione di parti incoerenti (Art. 17.4);  il recupero urbanistico, edilizio ed ambientale di tali ambiti (Art. 17.4). Per raggiungere tali obiettivi, il P.I. può ulteriormente approfondire la disciplina del PAT valutando la possibilità di operare anche mediante programmi complessi, o di applicare gli strumenti della perequazione urbanistica, del credito edilizio e della compensazione urbanistica, definendone gli ambiti e i contenuti (Art. 17.4).

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• La VAS opererà i controlli sul PI tendenti ad approfondire la tutela degli elementi di naturalità nella matrice agraria: nelle aree agricole si dovrà svolgere una azione importante per il consolidamento della rete ecologica mediante conservazione e/o ripristino degli elementi di naturalità quali canali, macchie boscate, filari alberati, incolti di piccole dimensioni etc., che nell’insieme contribuiscono a conservare un discreto livello di biodiversità (Art. 3). ULTERIORI PRESCRIZIONI PREVISTE DAL RAPPORTO AMBIENTALE MA NON RECEPITE DALLE NTA • nell’insediamento del carico aggiuntivo residenziale previsto dal PAT, dovrà essere data precedenza all’occupazione delle aree già previste dalla pianificazione urbanistica attualmente in vigore, ma non ancora interessate da interventi di edificazione • Nella zona agricola a contatto delle aree urbane edificate sono da incentivare la realizzazione di superfici boscate, con alberature e siepi arbustive, a mitigazione dell'impianto di edificato ed infrastrutture. • Dovranno in ogni caso essere osservate le prescrizioni della procedura di verifica di screening ai sensi della DGR 3173/2006.

− IMPRONTA ECOLOGICA La valutazione del consumo di suolo non può prescindere da un giudizio preliminare concernente il valore della risorsa destinata ad essere impiegata dalla collettività per il soddisfacimento delle diverse esigenze. Tale valutazione riguarda principalmente un aspetto ambientale e sociale, in quanto il mantenimento di una buona quantità di spazi a bassa densità antropica riveste il duplice vantaggio di garantire un sufficiente livello di naturalità dell’ambiente, con evidenti ricadute positive sull’equilibrio e la salubrità del sistema, e di soddisfare la necessità di poter disporre di spazi aperti per la fruizione collettiva. Deve comunque essere sottolineato un secondo aspetto, di carattere economico, correlato alla maggiore possibilità di trasformazione degli spazi a bassa densità antropica. L’insediamento antropico, soprattutto nelle sue tipologie più intensive, come ad esempio negli interventi di urbanizzazione o nella realizzazione delle infrastrutture, rappresenta un evento sostanzialmente irreversibile, che sottrae definitivamente la possibilità di riservare ad altri usi la risorsa primaria costituita dal territorio. Per valutare il consumo di suolo determinato dall’applicazione del PAT, il valutatore, ha provveduto, in primo luogo, ad individuare l’uso del suolo esistente e quello futuro, che si andrà a conseguire in seguito alla realizzazione del processo di pianificazione. In una fase successiva è stata operata una distinzione, anche questa individuata al momento attuale e nella situazione di progetto, tra i diversi livelli di protezione del territorio sotto il profilo ambientale. L’uso del suolo Le diverse categorie di uso del suolo sono state individuate prendendo a riferimento la codifica proposta in sede europea da progetto Corine Land Cover, limitando l’applicazione di questo metodo di classificazione al livello III. Le categorie standard sono state quindi adattate all’ambiente di studio. Le utilizzazioni del suolo effettivamente riscontrate nell’area di studio sono proposte nell’elenco che segue: Area urbanizzata a tessuto continuo, Area edificata/urbanizzata a tessuto discontinuo, Rete stradale, Cantieri, aree estrattive, Seminativi, Colture arboree, Prati, sistemi colturali complessi, Colture agrarie con spazi naturali importanti, Boschi, Vegetazione rada o in evoluzione, greto fluviale e Bacini e corsi d'acqua. Alle categoria di copertura del suolo è stato attribuito un valore inversamente proporzionale al grado di naturalità. Con tale parametro si è voluto determinare il grado di antropizzazione del territorio. I valori assegnati sono stati tradotti in un punteggio, applicando una matrice dei confronti a coppie, secondo la metodologia di analisi utilizzata nelle analisi dei fattori multicriteria. Il livello di protezione e la destinazione delle aree La definizione delle diverse utilizzazioni del suolo non è da sola in grado di valutare il grado di antropizzazione del territorio. Devono a tal fine essere introdotte alcun valutazioni supplementari circa la presenza di norme di tutela che vincolino la destinazione futura di una determinata area, oppure di previsioni urbanistiche che ne prevedano una trasformazione d’uso. Anche in questo caso sono state identificate le diverse categorie di aree, in funzione della normativa ambientale operante sul territorio di indagine e della pianificazione urbanistica, sia vigente che in fase di

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA definizione attraverso il progetto del PAT. Le categorie identificate sono proposte nell’elenco che segue: • Aree prive di interventi • Vincolo ambientale costituito dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC); • Aree a parco o inserite nella Rete Natura 2000 (SIC, ZPS); • Aree interessate da un progetto di riqualificazione ambientale, secondo le previsioni del PAT; • Aree con previsione di urbanizzazione secondo il PRG vigente, ma non ancora edificate. Anche in questo caso a ciascuna categoria di area è stato assegnato un valore inversamente proporzionale al grado di protezione di tipo ambientale, e tale valore è stato trasformato in un punteggio mediante l’applicazione di una matrice dei confronti a coppie: Matrice dei confronti a coppie relativa alle categorie di protezione delle aree Coefficienti ed indici di antropizzazione A ciascuna tipologia di area, con riferimento sia alla categoria di uso del suolo, sia al livello di protezione della stessa, è stato attribuito un coefficiente di antropizzazione unitario, dato dal prodotto dei pesi elementari assegnati. Calcolo della superficie virtuale L’applicazione degli indici di antropizzazione ha consentito, per ciascuno degli ATO in cui è stato suddiviso l’ambito del PAT, di calcolare la superficie virtuale del territorio; nei diversi ATO che compongono il PAT la superficie virtuale è stata calcolata sia nella situazione attuale, sia facendo riferimento alle previsioni dettate dal progetto. In tal modo si è reso possibile un successivo confronto tra le due situazioni. I risultati dell’analisi I parametri calcolati attraverso l’applicazione della metodologia illustrata in precedenza hanno consentito di ricavare una serie di indici, la cui lettura fornisce una valutazione del consumo di suolo generato dall’applicazione del PAT. Gli indici calcolati sono i seguenti: • coefficiente di antropizzazione • superficie virtuale per residente. Coefficiente di antropizzazione Il coefficiente di antropizzazione viene ricavato dal rapporto tra la superficie virtuale e la superficie territoriale dell’ATO considerato. Per quanto riguarda il calcolo della superficie virtuale, alle diverse categorie di uso del suolo ed ai relativi gradi di protezione delle aree, viene attribuito un peso inversamente proporzionale al livello di naturalità e, pertanto, a parità di superficie territoriale, viene attribuita una superficie virtuale superiore nel caso di un ambiente maggiormente antropizzato. Ne deriva che un coefficiente di antropizzazione elevato indica un importante livello di trasformazione dell’area e di pressione antropica. L’ATO con coefficiente di antropizzazione più elevato allo Stato attuale è l’ATO residenziale R1.1, capoluogo di Roverchiara (23.61), seguito dall’altro ATO residenziale di Roverchiaretta R2.1.(21.01). Una situazione più favorevole può essere invece osservata in corrispondenza dell’ATO A1.1 naturalistico del fiume Adige, dove si ha una pressione antropica decisamente inferiore (8.35). Con l’applicazione dell’Ipotesi di progetto si assiste ad una variazione negativa (ovvero si hanno delle condizioni migliori) del coefficiente di antropizzazione in tre ATO, ovvero A1.1, A2.1 e A2.4 e ciò comporta un miglioramento delle condizioni. Negli altri ATO invece il coefficiente aumenta e ciò significa un aumento della pressione antropica; questo a conferma che in tali ambiti gli interventi di progetto determinano un aumento della superficie virtuale e quindi del coefficiente di antropizzazione, dovuto al fatto che qui si prevedono interventi di espansione. Le misure di mitigazione sono dunque funzionali a ridurre” gli effetti negativi e determinano un maggior livello di sostenibilità del progetto (come da integrazione allegato S). Superficie virtuale per residente La Superficie virtuale per residente deriva dal rapporto tra superficie virtuale e il numero di residenti nell’ATO in esame. Una maggiore superficie virtuale per residente indica, a parità di livelli di naturalità, un maggiore consumo di territorio per residente. Allo Stato attuale sono gli ATO A1.1, A2.1 e A2.2 ad evidenziare una superficie virtuale per residente molto grande (maggiore di 20 ha per residente) in quanto si tratta di ambiti scarsamente

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popolati. Di contro negli ATO residenziali di Roverchiara e Roverchiaretta si registra la minor superficie virtuale per residente, in quanto viene sfruttato più razionalmente lo spazio del contenitore urbano. Nell’ipotesi di piano si assiste al decremento della superficie virtuale per residente nella maggior parte degli ATO; fanno eccezione gli ATO A2.3 e R1.1. Nella maggior parte degli ambiti, vi è dunque un miglioramento; in quanto la medesima quantità di risorsa sarà messa a disposizione di un’utenza più ampia e, pertanto, si avrà un risparmio della risorsa territoriale e un’utilizzazione più razionale dello spazio a disposizione della popolazione del Comune. Così non avverrà per gli ambiti A2.3 e R1.1, dove l’elevata variazione del coefficiente porterà al peggioramento delle condizioni per il maggiore consumo di territorio.

− COERENZA ESTERNA La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata nel cap. 3.8 del Rapporto Ambientale successivamente meglio integrata (integrazioni presentate – allegato “O – Coerenza esterna” che completa la disamina degli strumenti utilizzati e verifica la presenza degli articoli nonché dei temi delle tavole). La valutazione è stata svolta pertanto complessivamente attraverso un'analisi, per singoli capitoli, dei contenuti degli strumenti della pianificazione sovraordinata di seguito elencati e il loro recepimento come direttive, prescrizioni o vincoli. L’esame della coerenza esterna è stato condotto mediante breve commento che evidenzia le finalità dello strumento di pianificazione e l’esame di coerenza delle azioni che dimostrano la coerenza di progetto. Strumento di pianificazione Esito della coerenza a) P.S.R. SI b) P.T.R.C. SI c) Piano Regionale dei Trasporti SI d) Piano Regionale per le attività di Cava (PRAC) SI e) Piano generale di Bonifica (PGBTTR) e/o P.A.I. SI f) Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) SI g) Piano di tutela delle Acque (P.T.A.) SI h) Piano Regionale di Risanamento dell’Atmosfera (PRRA) SI i) P.T.C.P. SI j) Piano d’Area Pianure e Valli Grandi Veronesi SI k) Rete NATURA 2000 SI La proposta di Rapporto Ambientale è corredata da un apposito elaborato grafico ( Tav. 5 – “Ambiti urbanizzati e di potenziale trasformazione”) nel quale è riportata la zonizzazione del PRG del Comune e le variazioni di destinazioni effettuate dal PAT e gli ambiti dell'urbanizzazione consolidata e programmata. É stato inoltre prodotto un elaborato grafico (vedi tav. 10 – unione degli strumenti urbanistici) allegato alla proposta di Rapporto Ambientale) con l'inserimento della Tav.4 della trasformabilità rispetto alla zonizzazione urbanistica dei comuni limitrofi, al fine di valutare la coerenza tra le azioni stabilite dal PAT, relativamente ai sistemi insediativi e relazionali, rispetto alle destinazioni d’uso dei piani dei Comuni limitrofi

− SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED ECONOMICA Il modello VAS scelto per la valutazione del PAT di Roverchiara si rifà ad un approccio di valutazione strategica della sostenibilità. Gli obiettivi perseguiti dal PAT relativamente al sistema socio-economico sono principalmente indirizzati al conseguimento di migliori condizioni di vivibilità, al riconoscimento e valorizzazione delle peculiarità territoriali (identità storico- culturali, qualità ambientali, culturali ed insediative) alla sostenibilità economica delle azioni. Tali obiettivi sono perseguiti dal PAT attraverso differenti azioni, che in maniera più o meno diretta, interessano anche il sistema insediativo, relazionale ed ambientale. Dall'analisi dei contenuti della proposta di piano e dalla valutazione delle performance degli indicatori individuati risulta come la sostenibilità economica e sociale sia intrinseca nello strumento urbanistico oggetto di valutazione: il PAT non è un piano di contenuto prettamente ed

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esclusivamente ambientale, ma un piano urbanistico, il cui scopo è quello di delineare azioni strategiche di sviluppo accanto ad azioni di tutela e valorizzazione. Dal punto di vista quantitativo la sostenibilità economica e sociale del PAT è stata misurata attraverso appositi indicatori che hanno valutato la variazione socio-economica del progetto di piano rispetto lo stato attuale. Le attività economiche sono state richieste alla Camera di Commercio di Verona; in particolare tutte le aziende attive registrate con relativo codice ATECO. Gli specifici indicatori quantitativi impiegato sono: • Occupati in agricoltura (n.km 2) • Reddito derivante dalla produzione agricola (€/km 2) • Occupati nell’industria (n.km 2) • Reddito derivante dall’industria (€/Km 2) • Occupati nel terziario (n.km 2) • Reddito derivante dal terziario (€/km 2) • Densità della popolazione (n./km 2) A tale riguardo si può osservare che le analisi condotte mostrano come l’ipotesi di progetto rappresenti un miglioramento delle caratteristiche socio-economiche rispetto alla situazione attuale e quindi risulti confermato l’obiettivo primario di creare condizioni adeguate alla vita dei cittadini anche in considerazione dell’aumento demografico (V edi capitolo 4.2 – sostenibilità del progetto della Proposta di Rapporto Ambientale). Logicamente alcune azioni di Piano, quali ad esempio la maggiore pressione antropica o l’estensione di aree destinate alle attività produttive ed ai servizi, determinano maggiori consumi di territorio e di risorse, ma tali effetti negativi risultano nel complesso più che compensati dagli interventi volti dal più elevato livello di benessere economico raggiungibile. Di seguito vengono brevemente riepilogate le variazioni dei singoli indicatori di sostenibilità socio-economica con l’attuazione del progetto di Piano e viene riproposto in maniera sintetica un giudizio finale di sostenibilità (estratto dalle tabelle di sintesi di pagina 240 al cap. 5.5.1 del Rapporto Ambientale) dimostrando la sostenibilità del progetto di piano rispetto l’ipotesi zero. - Alta (Totale) - Media (Parziale) - Bassa (Bassa) La tabella “ Popolazione e salute umana “ evidenzia una variazione contenuta di segno positivo per lo stato di progetto. L’ipotesi zero invece risulta visibilmente migliore rispetto a stato attuale e a stato di progetto. La sostenibilità economica e sociale è in ogni caso garantita dal fatto che i punteggi sono ampiamente positivi per tutte le situazioni. SISTEMA DI STATO STATO DI IPOTESI INDICATORE APPARTENZA ATTUALE PROGETTO ZERO Occupati in agricoltura (n.kmq) Reddito derivante da produzione agricola €/kmq Occupati nell’industria (n.kmq) Popolazione e Reddito derivante dall’industria 190.63 195.15 223.91 salute umana (€/kmq) Occupati nel terziario (n.kmq) Reddito derivante dal terziario (€/kmq) Densità della popolazione (n./kmq) La tabella “Beni materiali e risorse“ evidenzia l’invarianza degli indicatori nella fase di progetto rispetto lo stato attuale e un miglioramento rispetto l’ipotesi zero, garantendo dunque la sostenibilità economica e sociale. (variazione (3%) < del 10% non significativa) SISTEMA DI STATO STATO DI IPOTESI INDICATORE APPARTENZA ATTUALE PROGETTO ZERO Produzione di rifiuti urbani Raccolta differenziata Beni materiali e 36.18 36.26 34.94 Consumi elettrici in agricoltura risorse Consumi elettrici nell'industria DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 32

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Consumi elettrici nel terziario Consumi elettrici domestici Consumi idrici per residente Consumi di gas metano (residenza) Si riportano le principali indicazioni per il PAT, estrapolate dalle Tavole di progetto urbanistiche e dalle Norme Tecniche di Attuazione, che hanno particolare attinenza con gli aspetti di sostenibilità sociale ed economica. TAVOLA, ARTICOLO DELLE ASPETTI DELLA SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED NTA ECONOMICA TAV. 1 – ARTT. 5 - 9 Recepire i vincoli riconosciuti sul territorio dalla pianificazione di livello superiore e adeguare gli interventi alle corrispondenti norme di tutela TAV. 2 - ARTT. 11.2,11.5 Tutelare i principali elementi che compongono il paesaggio e conservano TAV. 3 - ARTT. 10.2.4, 11.4 inoltre un valore storico testimoniale, quali ad esempio i filari alberati, l’assetto TAV. 4 - ART. 11.1,11.4, 12.1, 12.2 viario interpoderale, le sistemazioni storiche, i corsi d’acqua, le opere della bonifica, ecc. TAV. 2 - ARTT. 15.1, 15.2, 15.3, Tutelare e recuperare gli edifici storico monumentali e testimoniali, nonché le 15.4 rispettive pertinenze. TAV. 4 - ARTT. 16 TAV. 3 – ART. 10.1 Adeguare la possibilità di edificazione, nonché le caratteristiche costruttive, alle limitazioni fisiche presenti sul territorio. Limitare inoltre la possibilità di edificazione negli ambiti che presentano fonti di rischio per la popolazione TAV. 4 - ART. 18 Favorire la mobilità alternativa e potenziare la valorizzazione della vocazione turistico/ricettiva del territorio TAV. 4 - ARTT. 26-28 Dimensionare lo strumento urbanistico in misura adeguata rispetto alle necessità insediative TAV. 4 - ARTT. 17.2,17.3,17.4 Riqualificare il tessuto urbanistico esistente TAV. 4 - ARTT. 17.7 Limitare le aree di espansione residenziale, orientando lo sviluppo insediativo verso una situazione di equilibrio con le diverse funzioni espresse dal territorio TAV. 4 - ARTT. 17 Incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente TAV. 4 - ART. 17.5 Dimensionare lo strumento urbanistico in modo adeguato rispetto alla necessità di servizi della popolazione TAV. 2 - ART. 11.3 Tutelare e valorizzare le aree boscate o destinate al rimboschimento TAV. 3 - ART. 10.2.3, 11.2 TAV. 4 - ART. 12.2 TAV. 4 - ARTT. 11.4, 12.2 Migliorare il livello di naturalità dell’ambiente potenziando gli elementi della rete ecologica locale TAV. 4 – ARTT. 12.3, 18 Individuare le nuove opere infrastrutturali ed esistenti (prevedendo soluzioni a basso impatto ambientale e misure mitigative e compensative necessarie a garantire la sostenibilità complessiva dell'intervento) Realizzare opere di mitigazione delle infrastrutture TAV. 4 - ARTT. 12.1, 15.2, 18 Completamento e realizzazione di nuovi percorsi ciclo-pedonali e di viabilità di collegamento interna tra gli insediamenti e di Attrezzature per il turismo rurale TAV. 4 - ARTT. 15.2, 27 Coinvolgere le aziende agricole nella costruzione di processi di comunicazione e sponsorizzazione dei propri prodotti di qualità, enfatizzando le caratteristiche dell’identità locale

− VALUTAZIONE DELL’OPZIONE ZERO E DELLE ALTERNATIVE La proposta di piano è stata messa a confronto con le possibili e ragionevoli alternative, valutando gli effetti ed i differenti scenari derivanti dalla pianificazione del territorio, al fine di promuoverne uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Il rapporto Ambientale dunque contiene: L’Ipotesi zero La probabile evoluzione dell’ambiente senza l’attuazione del PAT , cioè l’ipotesi del “non piano”, che prevede di valutare lo stato dei sistemi ambientali con il proseguo della attuale programmazione vigente nel comune DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 33

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Tale scenario di fatto consiste nel considerare lo stato dei sistemi ambientali in seguito alla completa attuazione del PRG vigente (viene dunque considerata la parte residua di PRG non ancora attuata). Graficamente tali aree sono individuate nella Tav. 5 – Ambiti urbanizzati e di potenziale trasformazione.” . Per testare questa evenienza, come sopra descritto, si è fatto riferimento alle principali fonti di pressione ambientale riscontrabili nel comune, in particolare la densità abitativa, la concentrazione delle industrie e attività di artigianato e lo stato dei servizi. Dall’esame della valutazione emerge come una crescita sostenuta senza programmazione sia incompatibile con le risorse disponibili (si veda il grafico successivo). La positività del progetto di PAT rispetto il PRG vigente è dimostrata in quanto l’incremento di popolazione deve necessariamente andare di pari passo con la crescita delle aree residenziali e produttive e i risultati mostrano che, in assenza di nuovi interventi di governo del territorio sul sistema ambientale lo stesso tende a degenerare, mancando della capacità autonoma di rigenerare le risorse utilizzate e mancando anche talune azioni di mitigazione/compensazione. Infatti, l’effetto dello sviluppo demografico ha una connotazione di tipo negativo che consiste nella diminuzione del rapporto tra le risorse disponibili e la popolazione con conseguente impoverimento delle prime. La crescita demografica ha anche una connotazione positiva intrinseca in quanto stimola l’innovazione e le scoperte (organizzazione e specializzazione), ma questo fenomeno, per generare sviluppo economico in linea con i principi dello sviluppo sostenibile, deve fondarsi necessariamente sul sostegno e la programmazione da parte della pianificazione. Viene evidenziato che non attuando il PAT il sistema ambientale tende a evolvere lentamente verso condizioni peggiori, fornendo una condizione di risorse disponibili inferiore, a fronte di un aumento della pressione demografica. Si può infatti notare, che nel caso dell’applicazione dell’Ipotesi Zero, le componenti con punteggio più negativo, come la “Biodiversità e Zone protette”, “Flora e Fauna”, “Acqua” mantengono nella sostanza invariata, con solo poca differenza in senso negativo, la loro condizione rispetto allo Stato attuale. Alternative . In sede di copianificazione e coprogettazione sono emerse alcune diverse indicazioni rispetto al progetto di piano che sono state in seguito esaminate come unico scenario alternativo oltre all’ipotesi zero. Lo scenario formulato consiste in una diversa dislocazione delle aree trasformabili residenziali e produttive previste. Tali ipotesi alternative sono tutte ritenute fattibili e realmente sostenibili sotto il profilo urbanistico - progettuale. Ipotesi dello scenario alternativo prevede: 1 l’espansione dell’area industriale, prevista per l’ATO A2.3, è stata invece collocata nell’ATO A2.2, sull’altro lato della Transpolesana. L’espansione è di 73 000 m 2. 2 non viene data ulteriore espansione a Roverchiaretta (ATO R2.1), se non solamente per gli abitanti che erano già previsti dal precedente PRG (44 abitanti). In pratica a Roverchiaretta viene dato completamento al PRG vigente, per la parte non attuata. 3 viene privilegiata l’espansione di Roverchiara e quindi i nuovi abitanti che erano previsti per Roverchiaretta vengono invece attribuiti all’ATO R1.1 (183 abitanti) 4 non essendo create ulteriori espansioni a Roverchiaretta, se non l’attuazione del PRG vigente, non viene attuata la previsione di dismettere i due allevamenti intensivi. Chiaramente questa ultima ipotesi non consente di “alleviare” il territorio di fonti di pressione quali gli allevamenti. Il confronto tra l’ipotesi alternativa e l’ipotesi di progetto evidenzia il vantaggio di quest’ultima ipotesi, sebbene il punteggio totalizzato risulta non significativamente differente. Le situazioni sono vicine come risultati e l’Amministrazione può riuscire ad ottenere il massimo vantaggio collettivo attraverso un’attenta gestione dell’equilibrio tra pressione antropica e obiettivi di protezione della qualità dell’ambiente della proposta di progetto L’applicazione del Piano, comporta un significativo miglioramento rispetto alla situazione attuale e ad una ipotesi di prosecuzione dell’attuale PRG vigente, fino al suo completamento (Ipotesi Zero). Infatti il progetto di PAT tende all’individuazione ed alla formazione di ambiti comunali ben distinti la cui gestione comporta una maggiore sistematicità nello sviluppo e nell’occupazione di suolo e individua delle misure di mitigazione che rivestono una certa importanza soprattutto nella fase di realizzazione del piano.

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In tutti i casi, sia nella verifica dell’opzione zero, sia nell’analisi dell’opzione alternativa, l’ipotesi di Piano si è dimostrata superiore sotto il profilo dell’azione di miglioramento della qualità complessiva dell’ambiente.

− PIANO DI MONITORAGGIO Per misurare gli effetti dovuti all’attuazione del Piano, il valutatore ha individuato il seguente Piano di monitoraggio NOTE RESPONSABILE UNITA' DI INDICATORI (gli indicatori vanno alimentati almeno RACCOLTA MISURA annualmente) DATI

Inquinamento atmosferico: g/mc Rilievo semestrale ARPAV NO X

Inquinamento atmosferico: g/mc Rilievo semestrale ARPAV N2O medio ARIA ARIA

Inquinamento atmosferico: g/mc Rilievo semestrale ARPAV PM 10

Dato raccolto routinariamente nelle stazioni Acque sotterranee: N° pozzi n° ARPAV esistenti e fornito direttamente da ARPAV

Residenti collegati alle Rilievo semestrale AATO/Comune fognature n°

Acque sotterranee: Nitrati Rilievo semestrale ARPAV media mg/l

Acque sotterranee: Cloruri Rilievo semestrale ARPAV ACQUA media mg/l

Acque sotterranee: Rilievo semestrale ARPAV Ammoniaca media mg/l

Acque sotterranee: N° pozzi n° Rilievo annuale Comune privati

Acque potabili: consumi idrici l/abitante al Dato estrapolato dai quantitativi erogati. AGS/Comune pro capite giorno

Acque superficiali: IBE Rilievi ARPAV

Inquinamento luminoso: Potenza energetica impiegata Kw Il dato è rilevabile in sede di nuovi progetti ENEL/Comune per la nuova illuminazione pubblica

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Energia: Consumi medi kW/h per Rilievo annuale ENEL/Comune procapite di energia elettrica abitante

Rifiuti: Raccolta differenziata Dato raccolto routinariamente. ARPAV/Comune media %

Superficie % Rilievo annuale Comune urbanizzata/superficie ATO

Sviluppo dei percorsi ciclabili M(Kmq) Rilievo annuale Comune

Aree di ricostruzione % Rilievo annuale Comune ambientale/superficie ATO

Popolazione: Abitanti Rilievo annuale Comune n°

Popolazione: Saldo migratorio n° ab Rilievo annuale Comune

Popolazione: Saldo naturale n° ab Rilievo annuale Comune

Popolazione: Rapporto ab/resid Rilievo annuale Comune abitazioni/residenti

Turismo: Arrivi turistici Rilievo annuale Provincia n°

Zootecnia: N° allevamenti n° Rilievo annuale Comune/ULSS intensivi

Agricoltura: SAU mq Rilievo annuale Comune

Uso del suolo: Zone non Rilievo annuale Comune agricole % PAESAGGIO E TERRITORIO

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Per il PAT di Roverchiara è opportuno rilevare come non siano possibili incidenze così come dalla dichiarazione finale della Selezione di Screening (All. VIncA 3 della VAS). Le considerazioni in merito alla presenza del sito natura 2000 sono state valutate, nel Rapporto Ambientale, con specifici indicatori che evidenziano la presenza di aree di pregio, le aree naturaliformi e l’estensione delle aree protette.

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Il preposto Comitato della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi con parere URB/2009/75 del 20.07.2009 prende atto delle dichiarazioni dell’estensore della relazione di screening con le seguenti prescrizioni: 1. la progettazione di ogni singolo intervento, preveda la verifica del rispetto della normativa in vigore sulla Valutazione di Incidenza Ambientale; 2. vengano adempiute le prescrizioni poste al cap. 3.10 della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale esaminata; 3. la progettazione del verde sia eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie invasive; 4. la conservazione delle formazioni vegetali estese e secolari lungo i fossi e i corsi d'acqua, come indicato a pag. 54 della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale; 5. sia rispettato quanto enunciato nel capitolo 2.5 “Iniziative nel PAT rivolte alla conservazione del sito”, pag. 53 e seguenti della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale.

− PARERI DELLE AUTORITA' AMBIENTALI 1) Trasmissione della Prima relazione Ambientale ha rilasciato parere favorevole con prescrizioni sulla Relazione Ambientale la Commissione Regionale VAS con parere n. 50 del 05.06.2008; 2) Trasmissione del progetto di PAT e della proposta di Rapporto Ambientale, ante adozione per l’espressione del parere di competenza della Segreteria Regionale all’Ambiente e Territorio Distretto idrografico Delta Po Adige Canalbianco – Sede di Verona; al Consorzio di Bonifica, con i seguenti esiti: ∗ Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese, prot. n. 3738 del 21/07/2009; ∗ Segreteria Regionale all’Ambiente e Territorio Distretto idrografico Delta Po Adige Canalbianco – Sede di Verona del 5.08.2009 - prot. 437104/57.00.18.1.1 Idc E. 420.17.1.C 3) Trasmissione successivamente all'adozione del PAT del Rapporto Ambientale e del progetto di PAT (come illustrato nell’allegato L della nota comunale n. 3777 di prot. del 15.06.2010) agli enti ambientali e portori di interesse ai sensi della DGRV n. 791/2009 con lettera inviata con nota n. 7251 di prot. del 14.12.2009. Sono pervenuti cinque pareri: a) Istituto Regionale Ville Venete n. 5603 di prot. del 31/12/2009; b) Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto – Nucleo Operativo di Verona n. VR 55 prot. del 14/01/2010; c) ARPAV di Verona n. 14781 prot. del 8/2/2010; d) Acque Veronesi S.c. a r.l. n. 4284 di prot. del 26/3/2010; e) Azienda U.L.S.S. n. 21 di n. 16365 di prot. del 31/03/2010; In merito ai pareri pervenuti il valutatore ha espresso parere di coerenza (allegato N) con il Rapporto Ambientale alle osservazioni del AZIENDA U.L.S.S. n. 21, ARPAV di VERONA. Tali indicazioni non alterano le valutazioni del Rapporto Ambientale adottato.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO E COERENZA DEI LIMITI FISICI DELLA NUOVA EDIFICAZIONE CON LE PREVISIONI DI PIANI REGIONALI/PROVINCIALI APPROVATI L’allegato 10 al Rapporto Ambientale (Tav10 – unione degli strumenti urbanistici) indica la coerenza delle azioni del PAT rispetto alla zonizzazione dei Comuni limitrofi. La proposta di Rapporto Ambientale è corredata inoltre da un apposito elaborato grafico ( Tav. 5 – “Ambiti urbanizzati e di potenziale trasformazione”) nel quale è riportata la zonizzazione del PRG del Comune e le variazioni di destinazioni effettuate dal PAT e gli ambiti dell'urbanizzazione consolidata e programmata. Non avvengono pertanto, in generale, variazioni di destinazione rispetto al vigente strumento urbanistico comunale nonché alle aree su cui siano in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali, così come da dichiarazioni presentate dai progettisti in sede di istruttoria, così come da dichiarazione allegata da parte del progettista (allegato G).

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OSSERVAZIONI A seguito della pubblicazione e deposito degli atti di Piano e della proposta di Rapporto Ambientale (allegato C”), sono state presentate complessivamente n. 4 delle quali 3 sono pervenute entro i termini, mentre 1 fuori termine, ma è comunque stata valutata. Fra queste solo 1 (la n. 3) ha rilevanza o interesse per le valutazioni e/o esiti del Rapporto Ambientale. Il valutatore afferma che non si hanno alterazioni della valutazioni presenti nella proposta di Rapporto Ambientale (allegato P, integrazioni del 27-7-2010). OSSERVAZIONE N° e localizzazione ATO – contenuto Relazione istruttoria e parere del valutatore Parere della Commissione VAS richiedente Relazione istruttoria L’osservazione, presentata dalla Ditta VE.RI srl, viene accolta solo parzialmente nella sua struttura complessiva, in quanto in contrasto con gli obiettivi sopra enunciati e già, peraltro, precisati nel Documento Preliminare concertato nel Luglio 2008 con le sedute pubbliche del 29 Luglio 2008 e 31 Luglio 2008 (riunione con Enti) e nella proposta di PAT illustrata nella seduta pubblica del 30 Luglio 2009 in cui sono stati invitati gli Enti, le Associazioni e tutta la cittadinanza. Tuttavia in considerazione del fatto che la Ditta ha in itinere un Piano Urbanistico Attuativo, adottato dal la Giunta Comunale prima dell’adozione del PAT, in una porzione di detta area, classificata dallo strumento urbanistico previgente come D4 agroindustriale, e lungo Via Fossa, classificata nel prg in parte zona D1 corrispondente ad una parte dell’ambito soggetto a riqualificazione e produttiva di completamento ed in parte zona D4 riordino edilizio e, inoltre, in considerazione che il PAT, adottato con agroindustriale, DCC n. 31 del 26.11.2009 pone conseguentemente un regime di Si prende atto del parere del 3 DITTA VE. RI SRL salvaguardia, l’Amministrazione Comunale, per favorire l’operatività valutatore. L'osservazione chiede lo stralcio dell’area “idonea ad di tale intervento e le esigenze dell’Azienda fermo restando il processo interventi diretti alla qualità urbana e territoriale” o la irrinunciabile di riqualificazione dell’intera area come previsto dal modifica alla normativa di salvaguardia PAT, intende apportare una modifica alla norma transitoria dell’art. 17.3 Prescrizioni e Vincoli comma 3 . Parere del valutatore Si precisa che le modeste modifiche di aggiustamento, sopra proposte, non alterano minimamente gli obiettivi e le azioni contenute nel PAT adottato: vengono infatti confermati gli obiettivi relativi al processo di riqualificazione urbanistica e riordino edilizio finalizzati al miglioramento della qualità urbana e territoriale di tale area produttiva esistente, anche per mitigarne ed attenuarne gli impatti nei confronti del territorio aperto circostante non si hanno alterazioni delle valutazioni presenti nella proposta di Rapporto Ambientale

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− La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: • Il Rapporto Ambientale ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. • La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. • Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PAT approfondendo gli obiettivi del Documento Preliminare ed evidenziando le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise sia per componenti ambientali e socio-economiche, che per obiettivi. • La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata (PTRC ed elaborando PTCP di Verona). • Prima dell’approvazione il Piano adottato dovrà uniformarsi a tutte le prescrizioni poste dalle Autorità Ambientali. • Per quanto riguarda il monitoraggio il valutatore, su richiesta di questa Direzione, ha individuato alcuni indicatori da misurare in sede di attuazione.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - le D.G.R. 791/2009 e 1587/2010

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Roverchiara (VR) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano : 1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. l’art. 20 va integrato con la seguente norma: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti: NOTE UNITA' DI RESPONSABILE INDICATORI (gli indicatori vanno alimentati almeno MISURA RACCOLTA DATI annualmente)

Inquinamento atmosferico: NO X g/mc Rilievo semestrale ARPAV ARIA

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Inquinamento atmosferico: N O 2 g/mc Rilievo semestrale ARPAV medio

Inquinamento atmosferico: g/mc Rilievo semestrale ARPAV PM 10

Dato raccolto routinariamente nelle stazioni Acque sotterranee: N° pozzi n° ARPAV esistenti e fornito direttamente da ARPAV

Residenti collegati alle Rilievo semestrale AATO/Comune fognature n°

Acque sotterranee: Nitrati Rilievo semestrale ARPAV media mg/l

Acque sotterranee: Cloruri Rilievo semestrale ARPAV media mg/l ACQUA

Acque sotterranee: Ammoniaca Rilievo semestrale ARPAV media mg/l

Acque sotterranee: N° pozzi n° Rilievo annuale Comune privati

Acque potabili: consumi idrici l/abitante al Dato estrapolato dai quantitativi erogati. AGS/Comune pro capite giorno

Acque superficiali: IBE Rilievi ARPAV

Inquinamento luminoso: Potenza energetica impiegata Kw Il dato è rilevabile in sede di nuovi progetti ENEL/Comune per la nuova illuminazione pubblica

Energia: Consumi medi kW/h per Rilievo annuale ENEL/Comune procapite di energia elettrica abitante

Rifiuti: Raccolta differenziata Dato raccolto routinariamente. ARPAV/Comune media %

Superficie % Rilievo annuale Comune urbanizzata/superficie ATO INDICATORI DI PIANO E PIANO SALUTEDI INDICATORI UMANA

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Sviluppo dei percorsi ciclabili M(Kmq) Rilievo annuale Comune

Aree di ricostruzione % Rilievo annuale Comune ambientale/superficie ATO

Popolazione: Abitanti Rilievo annuale Comune n°

Popolazione: Saldo migratorio n° ab Rilievo annuale Comune

Popolazione: Saldo naturale n° ab Rilievo annuale Comune

Popolazione: Rapporto ab/resid Rilievo annuale Comune abitazioni/residenti

Turismo: Arrivi turistici Rilievo annuale Provincia n°

Zootecnia: N° allevamenti n° Rilievo annuale Comune/ULSS intensivi

Agricoltura: SAU mq Rilievo annuale Comune

Uso del suolo: Zone non Rilievo annuale Comune agricole % PAESAGGIO E TERRITORIOPAESAGGIO

L’amministrazione comunale attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni ed in considerazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica, provvede a redigere ogni tre anni specifico rapporto al fine di verificare come le azioni operino nei confronti del Piano. Nella fase di attuazione del PAT tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. 1.1.2. per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC IT3210042 “Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine” nel titolo “Prescrizioni e vincoli” nell’art. 6 dovranno essere inserite le seguenti ulteriori prescrizioni: • la progettazione di ogni singolo intervento, deve prevedere la verifica del rispetto della normativa in vigore sulla Valutazione di Incidenza Ambientale; • devono essere adempiute le prescrizioni poste al cap. 3.10 della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale esaminata; • la progettazione del verde dovrà essere eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie invasive; • deve essere assicurata la conservazione delle formazioni vegetali estese e secolari lungo i fossi e i corsi d'acqua, come indicato a pag. 54 della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale;

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• deve essere rispettato quanto enunciato nel capitolo 2.5 “Iniziative nel PAT rivolte alla conservazione del sito”, pag. 53 e seguenti della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale. 1.1.3. deve essere inserito un articolo riportante le seguenti ulteriori misure di mitigazione: • nell’insediamento del carico aggiuntivo residenziale previsto dal PAT, dovrà essere data precedenza all’occupazione delle aree già previste dalla pianificazione urbanistica attualmente in vigore, ma non ancora interessate da interventi di edificazione; • Nella zona agricola a contatto delle aree urbane edificate sono da incentivare la realizzazione di superfici boscate, con alberature e siepi arbustive, a mitigazione dell'impianto di edificato ed infrastrutture. 1.1.4. al fine di contenere l’inquinamento acustico, l’art. 18.4 va integrato con le seguenti disposizioni: “II PAT persegue l'obiettivo della tutela della salute umana rispetto all'inquinamento atmosferico ed acustico, attraverso il Piano di Classificazione Acustica. DIRETTIVE Il Comune attraverso i piani di cui al precedente punto 1 dovranno prevedere ed attivare le seguenti misure: • Eventuali modifiche alla viabilità o ai flussi di traffico atte a ridurre od eliminare la pressione e concentrazione degli inquinanti dalle zone maggiormente esposte; • Nell’ambito del PI si dovrà prevedere un aumento del potenziale biotico attraverso incentivazione delle superfici verdi in particolare quelle arboree negli interventi di nuova edificazione andranno previste dotazioni minime di alberature e prevedendo forme di compensazioni in caso non risultino possibili impianti di nuovi alberi; • Nell’ambito del PI si dovranno prevedere, se necessari, degli interventi di mitigazione a mezzo di barriere vegetali e/o artificiali nelle zone a maggiore esposizione al rumore; • Nell’ambito del PI si dovranno prevedere una valutazione puntuale dei parametri di inquinamento dell'aria nella localizzazione di nuovi insediamenti al fine di garantire la coerenza con le previsioni attuate in sede di proposta di Rapporto Ambientale.”. 1.1.5. per quanto riguarda le mitigazioni relative all’inquinamento luminoso, dovrà essere inserito un articolo riportante le seguenti prescrizioni: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi

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pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.2. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.3. la Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata in relazione e quanto sopra esposto nonchè con il Piano di Monitoraggio esposto nel Rapporto Ambientale. 1.4. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.5. Il Comune di Roverchiara deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità) (Dirigente della Direzione Urbanistica) Ing. Silvano Vernizzi Arch. Vincenzo Fabris

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della Direzione Valutazione Progetti e Investimenti) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 43 pagine

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