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I Prezzi Degli OLED in Strana Discesa Futuro Incerto, Il Mercato È Nervoso

I Prezzi Degli OLED in Strana Discesa Futuro Incerto, Il Mercato È Nervoso

n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE Switch-off: incentivi Samsung The Frame Tutte le risposte 360 Reality Audio: di 50 euro al via forse 2019 in Italia. Per chi sull’offerta l’audio a 360 gradi già a novembre 08 vuole un TV diverso 11 su Sky 14 di è realtà 16 I prezzi degli OLED in strana discesa Futuro incerto, Il mercato è nervoso Anche in Europa i TV OLED sotto una soglia pericolosa per i TV premium: la convenienza a produrli scende Il mercato teme Samsung con qualcosa di grosso? 02 Google Pixel 4 e Pixel 4 XL 30 Questa volta Big G fa sul serio Svelata la quarta generazione di Google Pixel: due modelli completi e con tante novità, soprattutto nel software. OnePlus 7T Pro Ecco perché i nuovi Pixel di Google sono diversi dagli altri una bella conferma 04 ma con poche novità Canon EOS M6 mark II in prova 36 tra le vie e i sassi di Matera La mirroless Canon è la scelta ideale per i vlogger Volvo XC40 ma è capace di dare soddisfazioni anche ai fotografi. Recharge, la prima Piccola e potente: e lo smartphone resta in tasca 23 elettrica svedese IN PROVA IN QUESTO NUMERO 25 28 32 34

Galaxy Note 10+ Huawei Watch GT2 LG G8S, smartphone Apple iPhone 11 Gioiello senza sconti Preciso e durevole competitivo Top sotto i 1000 € n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE MERCATO Anche in Europa gli OLED stanno scendendo sotto una soglia non salutare per i tv premium I giganti del I prezzi degli OLED stanno crollando, perché? web tassati O LG Display ha abbassato il prezzo del pannello per LG Electronics, o Samsung ha qualcosa di grosso dal 1 gennaio di Roberto PEZZALI 2020. Gualtieri

ecentemente, l’OLED LG C9, il mo- preannuncia la dello più interessante di quest’anno, digital tax R ha toccato i 1250 euro nella versio- ne da 55” su eBay, da un negozio italia- Il Ministro ha dichiarato no. Non è la prima volta che si arrivano a l’intenzione di rendere prezzi così bassi per gli OLED, ma per la operativa la Digital prima volta viene “svaccato” un modello di punta di quest’anno. L’Italia è sempre Tax a partire dal stato il Paese dell’Unione Europea dove i primo Gennaio 2020, TV OLED costavano meno degli altri, tan- come parte integrante to che i francesi venivano a far shopping lo OLED è talmente alto che, se togliamo usando sempre pannello LG. E che non da noi. Oggi la situazione si è totalmente le tasse e i margini, certi TV sono venduti possono neppure comprare da altri, non della nuova manovra ribaltata: nel nord Europa, quindi paesi praticamente sottocosto. Non solo: l’anno esiste alternativa. economica con un reddito pro capite ben più elevato, prossimo arrivano i TV OLED da 48”, que- La seconda è che LG Display abbia bi- gli OLED da 55” LG hanno toccato gli 800 sto lo diamo per certo: il prezzo previsto sogno di aumentare quote e volumi di di Franco AQUINI euro in alcune promozioni. E la cosa non per questi TV è di 1.199 euro circa per la vendita per guadagnare una quota di ha davvero alcun senso: se l’OLED crolla serie di ingresso, ma sarà davvero difficile mercato importante nella fascia di TV da A inizio 2020 entrerà in vigore la di prezzo, sparisce la fascia premium dei riuscire a vendere un 48” a 1.200 euro se 55” a 65”, in previsione di un forte ritorno Digital Tax, nota come Web Tax, TV, con tutto quello che ne consegue. La i 55” si troveranno a molto meno. Perché di Samsung con qualcosa di nuovo. Sam- già approvata dal precedente go- caduta dei prezzi di LG ha poi portato an- i prezzi stanno scendendo così tanto, sung potrebbe presentarsi a inizio 2020 verno ma ancora non operativa. che altri produttori, solitamente più attenti soprattutto quelli dei TV LG? Le possibi- con qualcosa di rivoluzionario in ambito A dirlo è il Ministro dell’Economia nel gestire i prezzi, ad abbassare a loro lità sono sostanzialmente due: la prima è TV, e per “rivoluzionario” non stiamo pen- Roberto Gualtieri da Lussembur- volta il prezzo di mercato: Sony, ad esem- che LG Display, dopo aver aumentato la sando a QD-OLED, ma ad un concetto go. “Come è noto l’Italia ha la di- pio, è sempre stata attentissima ma in produzione, ha iniziato ad abbassare sen- totalmente nuovo di televisore che per gital tax”, ha detto il Ministro, “noi periodo promozionale è comunque scesa sibilmente il costo dei pannelli venduti a funzionalità, design e impatto può portare la faremo entrare in vigore dal 1 attorno ai 1600 euro. Una situazione diffi- LG Electronics, e quindi LG riesce a fare ad una terza era del TV. Dopo il tubo cato- gennaio, è uno dei componenti cile da spiegare: il prezzo del solo pannel- prezzi migliori di tutti gli altri brand che dico, e dopo lo schermo piatto. della manovra. Siamo tra i Paesi di punta tra quelli che vogliono andare avanti nel rafforzamento dei principi dell’equità”. La tassa MERCATO Il rapporto di AGCOM fotografa un calo di utenti connessi, ma un grande aumento della fibra rivolta ai giganti del web prevede un’aliquota fissa al 3% (calcolata sui ricavi al lordo dei costi e al net- Rapporto AGCOM: la fibra ottica supera l’ADSL to dell’IVA e di altre imposte indi- Le linee FTTH in Italia sono più di un milione. Scendono le attivazioni di SIM. Pessima l’editoria rette) per le società che sviluppa- no almeno 750 milioni di fatturato di Pasquale AGIZZA rici, la fibra ottica ha superato a livello mondiale, di cui almeno l’ADSL anche se il totale delle 5,5 milioni in Italia. Si rivolge, in l rapporto trimestrale di AGCOM sullo utenze servite da connessioni altre parole, ai colossi come Fa- stato della rete fissa italiana è una me- in rame rimane di poco superio- cebook, Amazon o Google, che I daglia a due facce. Da un lato c’è un re a quelli serviti dalla fibra. Ad riescono a pagare allo stato cifre preoccupante calo del numero di utenze una crescita così marcata della irrisorie, se paragonate ai profit- connesse, che scendono di 260mila unità connettività in fibra non può che ti realizzati. Con la nuova tassa rispetto allo stesso trimestre e 660mila corrispondere una grande cre- dovrebbero invece entrare nelle unità complessive rispetto a giugno 2018. scita della velocità della nostra casse dell’erario 150 milioni nel Ma dall’altro lato sono sempre di più le rete. Il 50,3% degli italiani viaggia 2020 e 600 milioni l’anno quan- connessioni in fibra che sostituiscono le ad una velocità superiore ai 30Mbps (era- numero di SIM di circa 3 milioni. In chiusu- do la tassa sarà entrata a regime. vecchie ADSL, con un ovvio miglioramen- no il 5,6% nel 2015), mentre solo il 22% ra diamo uno sguardo al settore televisivo Il ministro dell’Economia, tuttavia, to in termini di velocità media. delle utenze fa registrare velocità inferiori e a quello dell’editoria. Buona prestazione non si è fermato qui: “Non voglia- AGCOM paragona i dati attuali a quelli di ai 10Mbps (erano il 70% nel 2015). della RAI, che vede i suoi ascolti salire fino mo solo la digital tax italiana ma giugno 2015, evidenziando una crescita Dati in chiaroscuro anche per quel che al 35% (+1,5%). Scendono Mediaset e La7. vogliamo che sia collocata den- di oltre 6 milioni e mezzo di unità per quel riguarda il settore mobile. Scendono di Buio pesto, invece, per quel che riguarda tro una misura definita sul piano che riguarda le connessioni con tecnolo- molto le attivazioni di SIM consumer (-1,3 l’editoria. Il numero di giornali venduti, in internazionale”. Misura che però gia FTTC, di 720mila utenze per quel che milioni di unità) ma questo calo è - versione cartacea o digitale, si ferma ad prevede la collaborazione di tutti riguarda la FTTH e 690mila unità per la stato da una crescita impetuosa nel set- appena 2,6 milioni di copie quotidiane gli stati europei e la complicata tecnologia FWA. Ora le linee FTTH in Italia tore M2M (+4,3 milioni di SIM). Il computo facendo segnare una flessione del 9,9% armonizzazione dei sistemi fiscali sono più di un milione. In termini nume- totale vede comunque una crescita nel su base annua. nazionali.

 torna al sommario 2 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE MERCATO Abbiamo provato il mini alimentatore per notebook (e non solo) dell’italianissima Eggtronic La BBC sbarca Il micro alimentatore Eggtronic è realtà (in inglese) sul E adesso arrivano nuovi finanziatori DAB italiano Potente ed efficiente, grazie ai brevetti della società, dal 2020 arriverà anche in versione italiana C’è l’accordo con di Gianfranco GIARDINA EuroDab Italia Tutte le radio vendute in Italia dal i parla tanto dei talenti italiani e 1° gennaio 2020 dovranno avere la delle startup costrette ad andare capacità di ricevere i segnali radio Sall’estero e non si capisce mai se è digitali DAB+. La BBC ed EuroDAB così vero che il nostro Paese sia inospi- Italia si portano avanti con i lavori, tale nei confronti delle nuove iniziative almeno per quanto riguarda la o si tratti della ricorrente esterofilia che trasmissione dei contenuti della serpeggia dalle nostre parti. Alcune volte BBC come nuovo servizio incluso nel viene da pensare che siano vere entram- multiplex DAB+ di EuroDAB Italia. be le cose: in Italia non si riesce a fare L’accordo prevede la trasmissione più innovazione perché sono i potenziali delle BBC News e di documentari, investitori e i distributori a credere che la di venture capital europeo collegato ai - a regime il nostro alimentatore sta al- programmi economici, sportivi, sola vera innovazione possa venire dal- fondaotri di TomTom, per un cosiddet- meno 20 gradi sotto quelli della concor- artistici e scientifici. EuroDAB Italia l’estero. Il caso di Eggtronic e del talento to “Round A”: si tratta cioè di un inve- renza: non è una magia, è che sprechia- si occupa di fornire sul canale 12A i progettuale di Igor Spinella è sotto gli mo meno energia”. Abbiamo collegato servizi digitali, tra gli altri, per RTL 102.5, Virgin Radio, Radio Italia e occhi di tutti: la società nata a Modena Sirius a un MacBook Pro da 15” mezzo Radio Montecarlo. C’è poi DAB Italia, e ancora miracolosamente basata a scarico, riuscendo perfettamente a sul canale 12C, che ha nel proprio Modena, da tempo sviluppa soluzioni caricarlo, lavorandoci nel frattempo, e portafoglio digitale emittenti radio innovative e originali nel mondo del- avendo, a fine carica, un alimentatore come Radio DeeJay, Radio Capital, l’alimentazione elettrica, sia cablata appena tiepido; non certo la mattonel- RDS, Radio Radicale, Radio 24 - Il che wireless. Sull’onda dell’inventiva la rovente a cui siamo oramai abituati. Sole 24 Ore, R101. E infine c’è RAI del suo fondatore e del team di inge- E tra l’altro anche se con un adattatore Way che prende in carico tutte le gneri da lui coordinato, sono arrivati di presa USA, il nostro zaino è sensi- emittenti radiofoniche del gruppo diversi brevetti e alcune soluzioni rivo- bilmente più leggero: Sirius sta sotto i RAI sul canale 12B. luzionarie, soprattutto in termini di effi- stimento finalizzato a dare ai prodotti cento grammi. cienza, che sono sfociate, per esempio, Eggtronic oramai pronti e non più allo nella realizzazione dell’alimentatore stato prototipale, la capacità produttiva Presto la versione europea, USB-C per laptop più compatto al mon- e lo sbocco commerciale che meritano anche in versione dal 100 do e probabilmente anche il più efficien- watt te ed ecologico. Malgrado ciò a tutte le Sirius è una meraviglia E a quando una versione con la spina porte a cui Spinella è andato a bussare Nel frattempo, abbiamo avuto modo di europea? E magari un modello un ’ in Italia, non ha mai aperto nessuno, né testare Sirius, il piccolissimo alimenta- più potente? Spinella ha le idee chiare: MAGAZINE sul fronte degli investitori che su quello tore da 65 watt realizzato da Eggtronic “Ci stiamo già lavorando e presente- degli retailer/distributori. Eggtronic, per per il mercato americano (ha la tipica remo al CES di Las Vegas i prototipi. fortuna, ha trovato un grande sbocco spina USA intelligentemente retrattile). Presto avremo un alimentatore con due commerciale negli Stati Uniti, dove per Le dimensioni sono già di per sé stupe- uscite, una da 100W e un’altra per uno ora genera la stragrande maggioranza facenti: 6,8 x 5 x 2 cm, tutte largamente smartphone o un altro device piccolo MAGAZINE delle sue vendite e ha aperto una sede inferiore a un classico alimentatore per da 15W. E le dimensioni saranno solo Estratto dai quotidiani online specifica. notebook e più contenute anche degli un pizzico più grandi di quello attuale”. www.DDAY.it Registrazione Tribunale di Milano La notizia di queste ore è che final- alimentatori Apple, anche di quello da Il progetto comprende anche il passag- n. 416 del 28 settembre 2009 mente Eggtronic ha chiuso un accordo 45W. Eggronic riesce a raggiungere una gio alle prese intercambiabili ma sem- e con Rinkelberg Capital Ltd, un fondo densità di potenza di 40 W per pollice pre con meccanismi “pieghevoli” capa- www.DMOVE.it Registrazione Tribunale di Milano quadro. ben più alta dei com- ci di minimizzare lo spazio: “Con i nuovi n. 308 del’8 novembre 2017 petitor. investitori, che portano con sé il nome E poi l’efficienza, che è su- e l’esperienza di TomTom, ci si stanno direttore responsabile Gianfranco Giardina periore agli alimentatori aprendo finalmente molte opportunità editing convenzionali, tradizionali o anche in Europa, dobbiamo per forza Maria Chiara Candiago GaN, grazie alla tecnologia fare una versione adatta per le nostre. Editore CoolPower brevettata da Eg- Siamo a una svolta”. Insomma, sta arri- Scripta Manent Servizi Editoriali srl gtronic: Sirius arriva a un’ef- vando un periodo di soddisfazioni per i via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 ficienza del 93%, molto alta, ragazzi di Modena: Quando avranno il il che significa una quantità successo che meritano da tempo, sa- Per informazioni [email protected] Un momento della firma dell’accordo tra di calore da dissipare molto ranno in tanti gli italiani tra quelli che la Eggtronic e Rinkelberg Capital. Il secondo da Per la pubblicità più contenuta. “In camera porta non l’hanno aperta a far finta di [email protected] sinistra è Igor Spinella, fondatore di Eggtronic. climatica - ci spiega Spinella essere “amici di vecchia data”.

 torna al sommario 3 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE MOBILE Google toglie i veli a Pixel 4 e Pixel 4 XL. Dei nuovi smartphone si conoscevano già le specifiche, ma non quello che potevano fare Google Pixel 4 e Pixel 4 XL finalmente ufficiali Radar a bordo e fotocamere super anche di notte Pixel 4 con schermo da 5.7” (FHD+) e Pixel 4 XL, schermo da 6.5” (QHD+), entrambi con display OLED. Google inizia a fare sul serio

di Roberto PEZZALI a quarta generazione di Google Pixel è finalmente ufficiale: Google aveva ammesso la loro esistenza L già a maggio, e negli ultimi i mesi la pioggia di infor- mazioni sui nuovi smartphone costruiti a View non si è mai fermata. Sono due modelli, il Pixel 4 con schermo da 5.7” (FHD+) e il Pixel 4 XL, schermo da 6.5” (QHD+), entrambi con display OLED capace di raggiun- gere, in determinate condizioni, un refresh rate di 90 Hz per migliorare la fluidità delle animazioni e con i giochi. Il 90 Hz, rispetto a molti altri smartphone, si attiva solo quando serve, dinamicamente: questo per non impatta- re sulla batteria. Google cambia, ma non perde la sua anima: il design resta simile a quello dei modelli prece- denti, anche se a dare il tocco “G” ci pensano le custo- vero quello che si può fare con po reale sullo schermo. E grazie ai doppi die in tessuto abbinate, ormai un marchio di fabbrica. i sensori frontali e quello che controlli a schermo, si può agire sul tone Anima in alluminio, retro in vetro per la ricarica wireless, il invece si può fare con le due mapping ottimizzando così le curve prima Pixel 4 non si piega alle logiche del design e ricerca una fotocamere posteriori. di scattare. Il bilanciamento del bianco au- linea funzionale a quelle che sono poi le caratteristiche Partiamo dal frontale: il Pixel 4 tomatico, sempre potenziato dal machine del prodotto. Lo schermo ha quindi una vistosa cornice è il primo smartphone con un learning, viene ora applicato a tutte le mo- nella parte alta, sotto la quale sono nascosti diversi tipi piccolo sensore che funziona dalità di scatto, anche sui ritratti. Infine il di sensori, sia quelli per lo sblocco sia il radar per il con- come radar a bordo. Grazie ritratto, punto di forza di Google: l’azienda trollo delle gesture, il famoso Project Soli che si chiama al radar lo smartphone riesce di Mountain View riusciva a fare miracoli nella versione finale Motion Sense. Non bellissima, ma a capire in che modo l’utente con una sola fotocamera, ora oltre ai dati non si poteva fare altrimenti. vuole interagire con lo smar- del sistema dual pixel ha anche i dati della Google ha messo molto del suo nel nuovo Pixel: lo tphone, anche senza toccarlo. seconda fotocamera per calcolare la pro- Snapdragon 855, scelta quasi obbligata, è affiancato Suona la sveglia? Mentre la mano fondità e la mappa 3D. La nuova modalità dal un nuovo Pixel Neural Core che funziona come co- si avvicina il volume si abbassa, perché lo smartphone può essere usata con persone, oggetti e anche animali, processore per le operazioni di machine learning, legate ha capito che l’utente sta per interagire, si è svegliato. situazione questa spesso complessa. Google ha anche sia al riconoscimento vocale e testuale sia alla fotografia Ma è solo un esempio. Pixel 4 è anche dotato di un si- rivisto il calcolo del bokeh, molto più realistico sulle fonti computazionale. Non manca poi il Titan Security Modu- stema di sblocco basato sul riconoscimento 3D del volto di luce. La vera novità però è la modalità notte migliora- le, un altro processore che gestisce la parte di sicurezza che secondo Google è immediato, sicuro e velocissimo. ta a tal punto che può toccare massimi livelli anche in e autenticazione; c’era già sui precedenti Pixel, ed è un Rivisto anche Google Assistant, ancora più integrato nel astrofotografia: il Pixel 4 riesce a scattare una posa di 4 altro elemento made by Google. Tra gli altri dettagli 6 GB sistema: si richiama sempre con uno squeeze, stringen- minuti e il risultato è sbalorditivo (foto sotto). di RAM, 64 e 128 GB di storage: la spinta di Google sui do lo smartphone, e interagisce con tutte le app. Lavo- Pixel 4 e Pixel 4 XL arriveranno in Italia in due colori, Just servizi cloud non è un segreto, e la scelta di tenere un rando anche off-line, quindi senza appoggio del cloud: Black e Simply White: il Pixel 4 da 64 GB costerà 759 quantitativo di memoria non eccessivo guarda proprio c’è un nuovo audio recorder che trascrive le registrazio- euro, da 128 GB 859 euro. Il Pixel 4 XL invece costerà in quella direzione, spingere gli utenti ad appoggiare i ni vocali, permettendo anche di cercare all’interno del- 899 nella versione da 64 GB e 999 euro in quella da contenuti più vecchi sullo storage online. Lo spazio per l’audio. Tutto fatto usando il processore di bordo, senza 128 GB. Il colore arancione sarà disponibile solo nella le foto, anche alla massima qualità, è gratuito. Le batte- inviare dati ad un server esterno. versione Pixel 4 da 64 GB. rie non sono enormi ma l’ottimizzazione del dispositivo spesso fa la differenza: per il Pixel 4 è di 2800 mAh, per Imbattibile sulle fotografie clicca per l’ingrandimento il Pixel 4 XL 3700 mAh. Si può fotografare la volta celeste Ma veniamo ai due aspetti più rivoluzionari del Pixel, ov- Google è tuttavia convinta che ci sia un aspetto del Pixel dove il suo telefono è imbattibile: sulle fotografie. E per clicca per l’animazione la prima volta su un Pixel arriva una doppia fotocamera, con un sensore da 12 megapixel dual pixel grandangola- re affiancato ad un 16 megapixel tele. Google ha spinto la fotografia computazionale ai massimi livelli, partendo dallo zoom: interpolando i movimenti della mano e cattu- rando più scatti successivi riesce a raggiungere gli 8x di ingrandimento senza perdere troppo a livello di qualità. C’era già sul Pixel 3, ora Google lo ha migliorato. Rinno- vata anche la modalità HDR Plus: se prima veniva calco- lata solo dopo lo scatto, ora il risultato è visibile in tem-

 torna al sommario 4 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE MOBILE Abbiamo passato qualche ora in compagnia dei Pixel 4: belli, completi e con tante novità, soprattutto nel comparto software Google Pixel 4, meno corpo e più anima Perché lo smartphone di Google è diverso dagli altri Quello che ci ha stupito è la fotocamera. Il doppio controllo a schermo per gestire l’esposizione è un qualcosa di assolutamente geniale

di Roberto PEZZALI a presentazione dei nuovi Google Pixel 4 sarebbe stata uno degli eventi più noiosi dell’anno se non L fosse stato per lui, Mark Levoy. Scienziato dell’im- magine, professore di Stanford, un canale YouTube personale pieno di lezioni sulla fotografia che trasu- dano una passione innata per la “luce”. Un ricercatore che ha capito, ormai è assodato, che usando la poten- za del software i piccoli sensori degli smartphone non solo possono raggiungere prestazioni impensabili ma riescono anche, in alcuni casi, a scattare fotografie che oggi sono impensabili per una qualsiasi fotocamera senza una successiva fase di fotoritocco. Levoy è un po’ l’anima del Pixel e la sua presentazione lascia intendere molti aspetti dei nuovi smartphone di dare in giro per il mondo a scattare fotografie corrette diverse cose che ci hanno colpito. Lo schermo non Google. Il primo, che molti spesso non considerano, e sbagliate per far capire ad un processore cosa è giu- sembra luminosissimo, ma è di ottima qualità e i 90 Hz è il peso e il lavoro che si nasconde dietro la parte sto e cosa invece no ha un costo. La Google Camera è di refresh in molti casi fanno la differenza. Google ha software. Google quest’anno non si è preoccupata più più importante del sensore fotografico utilizzato; il re- modificato Android per le sue esigenze: non va sem- di tanto di celare il Pixel 4: lo ha mostrato su nei gistratore audio che trascrive le registrazione usando pre a 90 Hz, la frequenza è variabile, così si risparmia mesi scorsi, non ha bloccato i vari leak usciti, non si è il processore neurale in locale è più importante dello la batteria. Lo sblocco con il volto è quasi fastidioso da preoccupata troppo che gli utenti venissero a cono- stesso processore e la stessa cosa vale per tutta la quanto è veloce: l’impressione è di avere uno smar- scenza del design, del processore, dello schermo. parte di intelligenza artificiale che combina il radar di tphone sbloccato, ovviamente non è così. Il merito è Perché questi componenti non sono altro che elemen- Project Soli e il proiettore 3D per sbloccare lo smar- del nuovo sistema di sblocco 3D e di Motion Sense, ti a supporto del software e delle funzionalità di un di- tphone all’istante. Il sensore viene attivato quando la soluzione che sfrutta il piccolo radar montato nella spositivo: chi misura ancora oggi il prezzo dello smar- percepisce che qualcuno sta per toccare il telefono, cornice superiore. “Crea una bolla attorno allo smar- tphone mettendo sul piatto la capacità della batteria, un piccolo elemento capace di fare la differenza. tphone di circa 40 cm” ci spiega Google, consuma i pixel dello schermo, la RAM e lo storage, oppure pochissimo e capisce cosa stiamo per fare, se la mano guardando al design, sicuramente sbaglia, dimentica Pixel 4 è la perfetta sintesi della sta per prendere lo smartphone o se sta cercando di nel calcolo una componente molto importante. Goo- migliore integrazione tra hardware comunicare qualche azione. gle non riuscirà mai ad essere competitiva nei prezzi e software La possibilità di saltare un brano con un gesto, senza come una Xiaomi o come un altro produttore cinese, Google ha plasmato Android nel modo in cui le servi- toccare lo smartphone, è lo stesso giochino che ab- perché nel costo totale del telefono deve calcolare va, e ha creato un Pixel dove l’hardware è essenzial- biamo visto fare ad LG sul G8s con il sensore ToF: sim- anche una componente software che altri non hanno. mente supporto al software. Il contrario di quello che patico ma poco utile ai fini pratici. Il rilevamento usato E che incide. solitamente fanno molti altri produttori: assemblano invece per modulare il volume della suoneria e della Il lavoro fatto sulla fotografia dal team guidato da Le- uno smartphone cercando di mettere all’interno tutto sveglia o per velocizzare lo sblocco, è un qualcosa voy ha portato oggi a risultati a dir poco miracolosi, e quello che si può mettere in base al budget che hanno che nessun altro smartphone al mondo ha, e siamo che richiedono tempo e investimenti. Il machine lear- e poi ci caricano sopra Android, soluzione già pronta certi che Google di Motion Sense ci ha fatto vedere ning ha un costo, addestrare i modelli ha un costo, an- chiavi in mano, e per la quale non hanno praticamente solo la punta dell’iceberg. costi di sviluppo, se non quelli legati ad una Quello che ci ha stupito, almeno dai pochi scatti fatti in minima personalizzazione dell’interfaccia. una condizione non certo adeguata, è la fotocamera. Lo scorso anno il Pixel 3 ha raggiunto ne- Il doppio controllo a schermo per gestire l’esposizio- gli Stati Uniti una quota di mercato note- ne è un qualcosa di assolutamente geniale: oggi con vole: con la sua fotocamera incredibile, le tutti gli smartphone si può regolare l’esposizione, ma scocche colorate, le bellissime custodie in così facendo si sovraespone o si sottoespone tutta la tessuto che sono parte integrante del de- scena. Con il Pixel si può lavorare sulla curva di tone sign per molti americani il Pixel è stata la mapping simulando il risultato in tempo reale. vera alternativa ad iPhone per chi voleva Si poteva fare anche dopo, tramite editor, ma poter Android. E quest’anno la nuova versione vedere il risultato sullo schermo ancora prima dello ha tutte le carte in regola per aumentare scatto è un qualcosa che nessuno ad oggi offre. Lo la quota, soprattutto in un mercato, quello zoom e la modalità notte sono un qualcosa di magico: americano, dove il 90% degli utenti è lega- il risultato da solo non basta a comunicare la difficoltà to agli operatori e Google, per il Pixel 4, ha tecnica che si nasconde dietro due algoritmi potenzia- fatto accordi con tutti. Lo abbiamo usato per tre ore abbondanti segue a pagina 06  al termine della presentazione e ci sono

 torna al sommario 5 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE MOBILE continua a portare avanti la propria strategia incentrata sui servizi, con l’occhio puntato a Surface Duo Microsoft accetta la realtà e ammette: “Android è il miglior sistema operativo per i nostri dispositivi mobili” Dopo il fallimento di Windows Phone, Microsoft sembra sempre più intenzionata ad usare Android come leva per convincere nuovi clienti di Massimiliano DI MARCO razione con Google. Panos Panay, padre l Surface Phone è stato visto, per anni, del dispositivo e alto dirigente Microsoft, alla stregua di un essere mitologico. è stato categorico nelle sue dichiarazio- I Poi dal nulla è spuntato il Surface Duo. ni: “Android è il miglior sistema operativo Il dispositivo pieghevole con doppio per questo tipo di prodotto”, fotografan- schermo è quanto di più vicino all’idea do in maniera abbastanza cristallina il di Surface Phone e una delle caratteri- fatto che non è un sistema stiche più interessanti e dibattute è l’uti- operativo adattabile all’utilizzo con smar- lizzo del sistema operativo Android. Non tphone, almeno per il momento. solo Surface Duo monterà Android, ma nasce addirittura da una stretta collabo- La strategia di Microsoft sul mobile: se non puoi batterli, fatteli amici sta di ponte per convincere gli utenti a mai da alcuni anni. Una scelta, quella di La strategia Microsoft per il mobile ricor- utilizzare i propri servizi.A testimonianza lasciar morire il proprio sistema operativo da sempre più il detto reso celebre da di questa nuova visione, oltre all’utilizzo mobile per concentrarsi esclusivamente Giulio Cesare: “Se non puoi sconfigge- di Android per Surface Duo, c’è anche sui servizi in cloud, che si è dimostrata re il tuo nemico, fattelo amico”. Dopo il la lunga e proficua collaborazione con vincente. Microsoft infatti sta vivendo, fallimento di Windows Phone, infatti, la Samsung che vede tutta la suite Office e infatti, un periodo ottimo in borsa con la casa di Redmond sembra sempre più altre applicazioni di Microsoft preinstalla- sua capitalizzazione che ha superato il intenzionata ad usare Android come te- te sui dispositivi della casa coreana or- bilione di dollari.

MOBILE l’hardware per farlo c’era, ma l’impressione è che Google Pixel 4 Google abbia scelto di non mettere un formato che segue Da pagina 05  avrebbe occupato il doppio della memoria se selezio- nato inavvertitamente. Se togliamo la platea degli ap- ti dal machine learning che non hanno rivali al momen- passionati, che nel mare dei possibili acquirenti sono to sul mercato. solo un granello di sabbia, pochi si rendono conto di E la stessa cosa vale per l’effetto ritratto, dove la simu- quanto sia differente lo spazio occupato da un video lazione del flare e del bokeh è stata rivista partendo a rispetto ad un video 4K a 60 fps, e qualcu- proprio da una analisi completa del comportamento no potrebbe essere tentato di usare a prescindere la della luce con veri obiettivi fotografici. Un lavoro im- massima qualità salvo poi trovarsi, dopo diverse ore di mane quello di Levoy, che non è ancora concluso: il ripresa, metà della memoria occupata. Il video oggi è prossimo step sarà la gestione di scene dove la dif- un elemento particolare sullo smartphone: le persone ferenza di dinamica è talmente elevata da essere in- non registrano video per creare contenuti, ma per sal- gestibile. Come ad esempio la luna che illumina un vare momenti. La qualità, fatta eccezione per i content paesaggio, un contro sole all’alba o al tramonto: oggi creator, passa un po’ in secondo piano e 1080p a 60 in fotografia una situazione simile viene affrontata con fps sono più che sufficienti. una doppia esposizione e con un lavoro di maschere Il secondo è la memoria, 64 GB: sarebbero sufficienti in Photoshop, ma Google ha trovato il modo per farlo se Google avesse lasciato la possibilità di archivia- in automatico grazie alla frammentazione semantica zione illimitata dei contenuti alla massima qualità, ma della scena. “Stay tuned”, ha concluso Levoy. Il Pixel 4 (punto 3) Google quest’anno l’ha tolta. Le foto vengo- è uno smartphone eccellente, un prodotto con un’ani- no salvate ricompresse sul cloud, quindi non in versio- ma: non quattro componenti assemblati per farlo sem- ne originale. Una scelta questa che può essere vista brare il più potente, ma tanto software frutto del lavoro da due differenti punti di vista: da un lato Google che di un team che ci mette tanta passione. A caldo, senza vuole spingere il suo servizio cloud, infatti propone averlo ancora strapazzato per la recensione che arri- tre mesi di trial gratuita, dall’altro lo spreco di spazio verà a breve, sono tre gli aspetti che possono essere richiesto per archiviare fotografie in formato Jpeg, or- oggetto di discussione. mai sorpassato, o i video in Mpeg4 è evidente. impossibile. Pixel 4 parte da 759 euro, 899 euro nella Offrendo archiviazione illimitata delle foto e video versione XL e a nostro avviso non costa neppure trop- Niente video in 4K a 60 FPS. Eliminata dell’utente nei formati classici Google spreca spazio. po per quello che è, per quello che fa e per il lavoro l’archiviazione cloud illimitata per foto Ha quindi deciso di offrire l’archiviazione in formato che ci sta dietro. Tutti possono assemblare uno smar- alla massima qualità ottimizzato, quindi ricompressi nel suo formato WebP. tphone, lo ha fatto prue Stonex. Ma dargli un’anima è Il primo è l’incapacità di riprendere in 4K a 60 fps: Più efficiente, e scorgere le differenze è praticamente tutt’altro che semplice.

 torna al sommario 6 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE MOBILE Oppo toglie i veli alla versione rinnovata di Reno: stesso prezzo della versione precedente, ma diverse migliorie Oppo Reno2: tutto schermo e bel design a 499 € Reno2 può contare su un reparto video migliorato e su una dotazione di memoria super, 8GB e 256 GB di storage

di Roberto PEZZALI tesso prezzo della versione precedente, ma di- verse migliorie. A 499 euro si potrà infatti acqui- Sstare il nuovo Reno2 nella versione da 8 GB di RAM e 256 GB di storage, tanto se si guarda a quello che solitamente viene offerto da prodotti con un prez- zo ben più elevato, anche il doppio. Reno è una serie fortunata: lo scorso anno, merito anche la campagna pubblicitaria azzeccata e delle interessanti promozioni degli operatori, in Italia ha raggiunto ottimi risultati nella fascia sotto i 500 euro. Quest’anno, con specifiche tecniche migliorate, può ambire a fare meglio. Di Reno2 colpisce soprattutto il design, impossibile definirlo classico: la camera na- scosta a pinna di squalo e il retro senza fotocamere sporgenti vengono esaltati ancora di più dalle nuove colorazioni, Luminous Black e Ocean Blue. Quest’ulti- bisogno e probabilmente è così, resta un processore ma, in particolare, valorizza la finitura posteriore con un velocissimo e con consumi moderati. fregio centrale che sembra quasi retroilluminato. OPPO Reno2 è dotato di tre fotocamere. Si, esatto, tre. Lo schermo è AMOLED, un 6.5” con un rapporto scher- Come abbiamo già scritto in un altro pezzo è ora di mo corpo altissimo: niente notch, la fotocamera è na- smetterla di chiamare fotocamere sensori da 2 mega- scosta e la capsula auricolare affogata nella cornice, pixel che non vengono utilizzati per fare foto. C’è una esattamente come nella versione precedente. camera principale 48MP, un teleobiettivo da 13 MP e Lo schermo è protetto dal Gorilla Glass di sesta gene- un obiettivo ultra grandangolare da 8 MP con apertura razione ma un vetro non può fare miracoli in caso di di 116°, ad occhio un 16-18 mm equivalenti, quindi non caduta: fortunatamente chi acquisterà in Italia Reno2 troppo spinti. Quella che Oppo definisce fotocamera, potrà beneficiare di OPPO Care, una garanzia della du- la quarta, è un sensore monocromatico da 2 megapixel rata di 3 mesi dalla data di acquisto che prevede per che viene usato per calcolare la mappa di profondità. una sola volta la sostituzione gratuita dello schermo Non è una fotocamera, è un sensore. L’algoritmo Fu- e della cover posteriore anche in caso di danno acci- sion Image che Oppo aveva già usato su Reno 10x per 1080p@60 fps. Non manca lo zoom audio, potenziato dentale. Per tre mesi si risparmiano le imprecazioni nel raggiungere un fattore di ingrandimento esagerato da tre microfoni. Oppo ha anche realizzato un software caso di rottura, e non è poco. viene adottato anche su Reno2 per toccare i 5x in mo- di editing per il video, lo ha chiamato SOLOOP e di- Il sensore di sblocco è ottico e nascosto sotto lo scher- dalità ibrida e i 20x in modalità digitale. Tra le novità in spone di riconoscimento scene e volti per facilitare la mo: Oppo parla di terza generazione, ancora più pre- ambito fotografico una rinnovata modalità notte che la- creazione di piccole clip in pochi minuti, con musica ciso. Dentro la “pinna”, il blocco a scomparsa motoriz- vora quando la luminosità è inferiore ad 1 lux e permet- integrata. Sicuramente da provare. zato che include la fotocamera, insieme al flash Oppo te di scattare fino a 2 secondi di posa a mano libera, OPPO Reno2 con 8GB RAM e 256GB ROM sarà dispo- ha inserito un sensore da 16 MP. Jack audio, porta USB un nuovo Ultra Macro che permette di mettere a fuoco nibile in Italia a partire dal 18 ottobre al prezzo consi- Type C, niente waterproof e niente carica wireless, ma soggetti fino a 2,5 cm di distanza e una modalità ritratto gliato di 499,00 euro, ma non sarà il solo Oppo della c’è la tecnologia VOOC Flash Charge 3.0 che ricarica rivista con due nuovi effetti e il bokeh regolabile. serie Reno. Ci sarà anche Reno2 Z, finiture Luminous velocemente la batteria da 4000 mAh. Meno di mez- L’effetto sfuocato è disponibile anche sui video, e il vi- Black e Sky White con 8GB RAM e 128GB di memoria z’ora per 8 ore di autonomia, anche se come sempre deo è forse l’aspetto che Oppo ha più rivoluzionato su storage a 349 euro. Reno Z ha processore Mediatek è una soluzione proprietaria, serve il suo cavo e il suo Reno. C’è una nuova modalità video Ultra-Steady che P90, uno schermo da 6.5” AMOLED con camera pop- caricatore. Android 9 con personalizzazione Color OS sfrutta combinazione di stabilizzazione elettronica e up da 16 megapixel e due fotocamere posteriori. Quel- 6.1 è spinto da un processore Snapdragon 730G, la ottica dell’immagine per un effetto anti-shacke simile la principale da 48 MP e l’ultra grandangolare da 8 MP. versione potenziata. Oppo, come lo scorso anno, non a quello dei gimbal. L’abbiamo provata alla Color Run Ci sono poi un obiettivo monocromatico da 2 MP e un sceglie il miglior processore della gamma Qualcomm di Milano negli scorsi mesi ed effettivamente sembra obiettivo da ritratto (Portrait) da 2 MP, ma servono solo perché ritiene il 730G più bilanciato per quello di cui ha funzionare molto bene, anche se limitata alla ripresa a a fare numero.

 torna al sommario 7 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TV E VIDEO La dott.ssa Spina del MISE ha chiarito che oramai siamo in dirittura d’arrivo per l’erogazione degli incentivi per TV e decoder Switch-off: tutto pronto per gli incentivi di 50 euro Manca solo la firma dei due ministri competenti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In totale 151 milioni, ma non basteranno

di Gianfranco GIARDINA arrivato anche l’OK dell’Unione Europa: non si trat- ta di aiuto di Stato. A questo punto è veramente È tutto pronto per iniziare ad erogare gli incentivi statali per favorire il ricambio del parco installato di TV e decoder in vista del prossimo Switch-off del digitale terrestre, già stanziati dalle ultime due leggi finanziarie. Come ci ha spiegato la dott.ssa Eva Spina, a capo della Direzione generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico del Ministero dello Sviluppo Economico, incontrata a margine del Convegno “La libe- razione della banda 700 MHz” di Bologna, per terminare La dott.ssa Eva Spina, Direttore Generale per la pianificazione l’iter burocratico mancano solo le firme dei Ministri com- e la gestione dello spettro radioelettrico del MiSE. petenti, MISE e MEF, e la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Secondo la dott.ssa Spina, visto che il database degli aventi diritto è già pronto e che pre- circolate in un primo momento che preveda contributi tra TV e decoder, 50 euro uno per l’altro. Davide Rossi, sto verranno date ai retailer le istruzioni per la vendita differenziati, più alti per i TV. Questo significa che con direttore generale di AIRES, l’associazione dei retailer supportata di TV e decoder, gli incentivi potrebbero già questi fondi sarà possibile erogare circa 3 milioni di con- specializzati, ha rimarcato come 50 euro siano addi- diventare operativi entro la fine di novembre, per incon- tributi: è evidente che non ce ne sia per tutti. Le famiglie rittura sovrabbondanti rispetto ai prezzi dei decoder e trare così la richiesta di alcuni operatori di essere pronti che hanno diritto al contributo sono quelle ricomprese troppo poco incisivi sui prezzi dei TV: “I consumatori per il Black Friday. nelle fasce di reddito ISEE 1 e 2: acquistando con l’in- hanno dimostrato di essere sensibili - ha detto Rossi - a centivo di 50 euro “consumano” il loro ticket online e tagli prezzo di almeno il 20%”. Il rischio è addirittura che Quali sono le scadenze dello switch-off nessuno dello stesso nucleo familiare avrà diritto a un i decoder, che ora costano meno di 50 euro, vengano Ne abbiamo parlato più volte, ma ricordiamo veloce- ulteriore incentivo. Contrariamente a quanto accadde riposizionati proprio a 49,90 in modo da portare a casa mente quali sono le scadenze e i passaggi del siste- con gli incentivi per il primo switch-off, invece non verrà tutti gli incentivi: sarebbe quindi un danno per gli altri ma televisivo italiano già previsti dalla legge, almeno verificato il corretto pagamento del Canone radiotelevi- utenti senza incentivi. C’è poi il tema degli interventi agli quelli che impattano direttamente sui cittadini. sivo, che comunque, essendo ora annegato nella bollet- impianti di antenna, che per il momento la legge ha tra- A partire da inizio 2020 ci saranno in diverse zone d’Ita- ta elettrica, è di più difficile evasione. scurato: infatti, è molto probabile che per i cittadini sia lia degli spostamenti di frequenze che richiederanno, necessario chiamare un antennista per cambiare i filtri, nel migliore dei casi, la risintonizzazione del TV e in Diverse voci critiche: 151 milioni non aggiungere un filtro anti-disturbo al limitare della ban- qualche caso, soprattutto per gli impianti condominiali, bastano e vanno incentivati anche gli da 700 e per eventuali ripuntamenti di antenna verso l’intervento di un antennista per ritarare i filtri di impian- interventi degli antennisti nuovi impianti a valle del processo di trasferimento delle to. Il primo switch-off vero e proprio riguarderà lo spe- L’impianto degli incentivi così previsto, per un totale di frequenze. Al momento, questi interventi non sono in- gnimento delle trasmissioni in MPEG2, previsto in tutta 151 milioni di euro, è giudicato però da alcuni operatori centivati. Italia per il 1 settembre 2021, per passare all’adozione non sufficiente alle esigenze di sostegno alle famiglie dell’MPEG4, compatibile con tutti i TV HD. Questo vuol nel passaggio al nuovi formati di trasmissione televisi- Ma soprattutto, è possibile un ricambio dire che ci saranno un numero difficilmente stimabile va. Per esempio Bianca Papini, Coordinatore Commis- così veloce di televisori? ma intorno come minimo ai 10 milioni di schermi che an- sione Tecnica di Confindustria Radio TV, intervenuta al Non è inoltre chiara al momento la fattibilità del proces- dranno a nero e dovranno essere sostituiti o affiancati Convegno di Bologna, ha chiarito che questi contributi, so di ricambio dei TV: secondo Bianca Papini di CRTV, il da un nuovo decoder. La scadenza successiva è pre- secondo la visione di Confindustria, basteranno appena mercato dovrà passare dagli attuali 300mila TV al mese vista per il giugno 2022, con il passaggio definitivo (e ad alleggerire il peso del primo salto, quello a MPEG4, medi a circa 900mila, con un fattore 3X. pare non rimandabile) alle trasmissioni DVB-T2 HEVC: ma ne vanno previsti di nuovi per il DVB-T2 HEVC. In Un obiettivo che secondo Salvatore Paparelli di Anitec/ in questo caso i TV incompatibili, anche proiettandoci effetti i numeri prospettati fanno pensare che altrimenti Assinform (sempre Confindustria ma lato produttori di nel 2022, sono tra i 20 e i 30 milioni di pezzi, un numero sarà difficile smovere la popolazione e tenere il ritmo -de TV) non è possibile raggiungere in nessuno modo per- incredibile. Per sostenere gli italiani in questo passaggio, gli acquisti in grado di garantire piena sostituzione del ché i retailer non avrebbero il sufficiente affidamento del sono stati stanziati 151 milioni di euro da qui al 2022 da TV non compatibili. Per questo Confindustria Radio TV credito per fare ordini così ingenti e anche perché, per erogare ai consumatori, prediligendo le fasce più deboli. propone di affiancare agli incentivi un processo di rot- avere il numero di TV previsti da Confindustria Radio TV A meno di colpi di scena dell’ultim’ora, i contributi sono tamazione dei vecchi TV con vantaggi fiscali che possa bisognerebbe fare gli opportuni ordini verso le fabbriche fissati a 50 euro per nucleo familiare, senza differenze essere più incisivo dei 50 euro previsti al momento. Ma con anche 18 mesi di anticipo. In pratica, secondo Antec, tra TV e decoder; questo in contrasto con alcune ipotesi a far discutere è anche la distribuzione degli incentivi è già tardi per attivare un processo così poderoso in tempi così brevi. Anche perché, di tutto questo proces- so, la comunicazione agli utenti finali (salvo quanto fatto Un esempio di un decoder di marca presente sul da DDAY.it) deve ancora partire. E non sarà facile farsi sito MediaWorld.it a un prezzo ben inferiore ai 50 capire, perché questa volta viene chiesto agli italiani di euro, già ora senza che si siano attivate ancora le mettere mano al portafoglio per “salvare” uno grandi vendite da switch-off con le relative econo- televisivo, il digitale terrestre, certamente universale e mie di scala. importante nel nostro Paese, ma che agli occhi dei citta- dini è sempre meno “cool”.

 torna al sommario 8 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TV E VIDEO Roberto Serafini di RAI ha illustrato nel dettaglio come RAI si prepara a spegnere l’MPEG2 e a passare a DVB-T2 HEVC RAI 4K dal 2021 anche sul digitale terrestre Tutti i piani di RAI per lo switch-off al 2022 RAI ha svelato che riuscirà a portare il canale RAI 4K, già in onda su Tivusat, anche sul digitale terrestre. Vedremo come

di Gianfranco GIARDINA principali, i classici RAI 1, 2 e 3, ol- stato Roberto Serafini, direttore servizi Broadcast e tre a RAI News 24. Gli altri MUX Gestione Frequenze di RAI, a raccontare i dettagli raggiungono una percentuale di È di come l’emittente nazionale si sta preparando al penetrazione più bassa, attorno processo di switch-off. Suo infatti uno degli interventi al 90% per il 2, il 3 e il 4; invece il più interessanti al convegno “La liberazione della banda MUX 5, sul quale al momento ci 700 Mhz” tenutosi a Pontecchio Marconi (BO) presso la sono solo RAI Premium HD e Rai Fondazione Marconi e ben organizzato dal Corecom 4 HD, arriva solo a meno della Emilia-Romagna con l’egida dall’AGCOM. metà della popolazione. Ci sono Serafini ha raccontato di tutte le sfide che RAI si sta al momento sul tavolo due sce- preparando ad affrontare per rispettare gli obblighi del nari evolutivi per RAI nel dopo contratto di servizio pur con un sostanzioso taglio di switch-off: le risorse certe asse- frequenze derivante dalla cessione della banda 700 gnatele sono pari a due MUX e Mhz alla telefonia, processo di cui abbiamo già parlato mezzo, come dicevamo; ma c’è molte volte, che si concluderà nel 2022 con il passaggio la possibilità che RAI partecipi definitivo alle trasmissioni DVB-T2 HEVC. Rai, che oggi all’asta per aggiudicarsi uno dei quattro mezzi multiplex nel caso in cui un MUX venga esercitato in DVB-T2, controlla 5 multiplex (di cui uno però ha una copertura ricavati dall’ultimo piano delle frequenze e arrivi a tre con una qualità comparabile a quella che sta andando del territorio molto parziale), sarà costretta a passare a MUX totali. in onda ora via satellite, e precisamente a 22 Mbit/sec. soli due multiplex e mezzo, sostanzialmente la metà. Per Nel caso in cui si decidesse invece di mantenere tutti e passare al nuovo assetto e continuare a offrire il servizio Il passaggio in quattro fasi per arrivare tre i MUX in DVB-T, RAI sarà costretta a ridurre un po’ di oggi, ovviamente RAI, come le altre emittenti, dovrà a 14 canali in HD e uno in 4K il bitrate del canale 4K portandolo a 15 Mbit/sec, che passare a MPEG 4 al 1 settembre 2021 e poi al DVB-T2 Dalla situazione odierna al giugno 2022, fine del pro- comunque, grazie alla codifica HEVC, dovrebbe essere HEVC a fine giugno 2022. E malgrado le “acrobazie fre- cesso, devono passare quattro fasi. La prima fase entra di qualità accettabile. Si arriva quindi, pochi mesi dopo, quenziali” che toccherà fare, RAI ha svelato che riuscirà nel vivo già entro pochi mesi, prima della fine del 2019. all’ultima fase, lo spegnimento del DVB-T per passare a portare il canale RAI 4K, già in onda su Tivusat, anche L’assetto trasmissivo resta lo stesso in termini di - alle sole trasmissioni DVB-T2 e HEVC, cosa che acca- sul digitale terrestre. Vediamo come. dard e multiplex; a cambiare sono i canali: arrivano al- drà a fine giungo 2022. A questo punto RAI arriverà cuni canali nuovi, tra cui un canale RAI in lingua inglese. ad avere 14 canali tutti in HD e il canale 4K in onda. Ci Da cinque a due multiplex e mezzo, In totale arriveranno sul MUX 2 e 3 due nuovi canali in saranno ovviamente delle differenze a seconda dello forse tre HD e uno in SD, mentre uno degli attuali canali SD (RAI scenario, se sarà a 2,5 o a 3 MUX: nel primo caso i ca- Rai in questo momento trasmette su digitale terrestre Scuola) verrà emesso solo via Internet. nali HD saranno nella stessa qualità di quelli di oggi e 13 canali TV, di cui sei sono emessi in simulcast SD/HD; Da gennaio 2020, il MUX 1 di RAI dovrà ospitare in al- quello 4K a 15 Mbit/sec; nel caso che RAI abbia 3 MUX a questi si aggiungono anche 12 programmi radio sulle cune regioni i canali locali, come imposto dalla legge. a disposizione, i canali HD saranno in qualità migliore frequenze TV, che Serafini ha detto - stupendoci non Questo, nelle aree coinvolte, potrebbe portare a un rispetto a oggi e quello 4K a 22 Mbit/sec. poco - essere molto seguiti, tanto da rappresentare ad- decremento qualitativo dei canali RAI 1, 2 e 3 che ne- RAI ha fatto dei test oggettivi per valutare la qualità del- dirittura fino al 10% degli ascolti totali di RadioRAI. Tutti cessariamente dovranno viaggiare a bitrate più bassi la messa in onda in 4K a questi bitrate e ha verificato questi canali sono distribuiti sui 5 MUX RAI secondo del solito, visto che lo standard trasmissivo a inizio 2020 che anche a 15 Mbit/sec il risultato è molto buono, clas- quanto riportato in questo schema. sarà ancora il DVB-T in MPEG2. sificandosi con qualità 4 su 5 per il 25% del tempo e 5 Solo il MUX 1 ha una copertura pressoché totale, del La fase successiva partirà poi con la dismissione del- su 5 nel restante 75%. Passando al bitrate target di 22 99%: non a caso questo è il multiplex dedicato ai canali l’MPEG2, prevista per il settembre 2021, che corrispon- Mbit/sec, la qualità è a 5 su 5 per il 95% del tempo. derà anche all ridimensionamento delle risorse fre- clicca sull’immagine per l’ingrandimento quenziali: come abbiamo detto RAI passera a 2,5 o 3 Miglioramenti anche nella copertura MUX. Di questi mezzo (nel caso di 2,5 MUX) o uno (nel Roberto Serafini di RAI ha anche illustrato come stia caso di 3 MUX) potrà essere già in DVB-T2, facoltà che cambiando la strategia di copertura del territorio da la legge le concede; anche se una scelta di anticipare la parte di RAI: per passare al nuovo assetto, l’emittente scadenza del giugno 2022 finirebbe per tagliare fuori aggiungerà ulteriori 1000 impianti sui multiplex diversi chi non ha un TV già aggiornato. Ma comunque un pri- dal primo per garantire una copertura molto vicina a mo risparmio di spazio, RAI riuscirà ad averlo con il pas- quella del MUX 1, e questo sin dai primi movimenti di saggio a MPEG4 e alla fine della doppia emissione per i frequenze del 2020. In questo modo il disagio dei cit- canali SD e HD: una volta passati in MPEG4 non ha più tadini per ricevere tutti i canali RAI sarà molto ridotto, senso trasmetterli entrambi, visto che basta trasmette- perché non dovrebbero essere richieste importati ope- re quello HD per rendersi visibili a tutti i TV (ovviamente razioni di ripuntamento delle antenne. a quelli compatibili con MPEG4). La notizia è che, se I MUX 2, 3 e 4 dovrebbero arrivare entro l’estate 2020 la RAI disponesse di 3 multiplex (come crediamo che a una copertura tra il 95% e il 97% della popolazione, Dalla situazione odierna al giugno 2022, fine del finirà) l’intenzione è quella di trasmettere RAI 4K anche percentuali che verranno poi mantenute passando al processo, devono passare quattro fasi. su digitale terrestre sin dal settembre 2021. E di farlo, nuovo assetto su 2,5-3 MUX.

 torna al sommario 9 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TV E VIDEO Samsung annuncia anche per l’Italia l’attesissimo TV microLED The Wall, ora un prodotto finale e disponibile Samsung The Wall è finalmente disponibile 400mila euro per il miglior TV al mondo da 146” Il prezzo ne fa un TV pro, “ma non escludiamo - Samsung - di ipotizzare anche installazioni residenziali di alto profilo” di Gianfranco GIARDINA opo ripetute esposizioni alle fiere di settore, il pro- totipo non è più un prototipo: il super display Mi- D croLED di Samsung The Wall diventa un prodotto finale e disponibile, anche se complesso da progettare (ogni esemplare è praticamente custom), trasportare e installare. E soprattutto complicato da pagare, con prez- zi molto più vicini alle applicazioni super-professionali che agli ambienti domestici. MicroLED, senza dubbio il display del futuro Tutti i vantaggi dei pannelli “self emitting” con una ri- serva di luce pressoché infinita e una risposta croma- tica eccellente. Non c’è dubbio che si tratti del TV dei desideri; desideri che ora, ammesso di avere 400mila video euro da investirvi, possono diventare realtà. Questo è infatti il prezzo di listino (categoricamente IVA esclu- sa) della configurazione in risoluzione 4K da 146”. Un prezzo ovviamente irraggiungibile per qualsiasi uten- te “normale” ma che certamente potrebbe essere accettabile per applicazioni professionali in negozi, hotel o allestimenti simili. Ne parliamo perché siamo lab ben consci - la storia ce lo insegna - che ci vogliono anni per mettere a punto delle soluzioni tecnologiche nuove e anche una riunione da 10 minuti per cambia- Samsung The Wall re i prezzi. Anteprima Il costo delle soluzioni microLED certamente scen- derà nel futuro, come aumenterà la flessibilità: oggi di quanto non accada abitualmente con questo tipo zione di contrasto infinito anche in un ambiente forte- Samsung, nella soluzione The Wall che è ottimizzata di pannelli. Interessante anche lo spessore: i moduli mente luminoso, ma non è afflitto da alcun problema per la visione ad alta fedeltà cromatica, offre solo un hanno abbattuto la barriera dei 3 cm, cosa che con- se lavora con luce incidente. Quanto alla risoluzione, pitch di circa 0,85; il che significa che una composizio- sente una piacevole installazione anche in appoggio, l’effetto è incredibile: a un di distanza non si ne 4K si può fare solo da 146”, che significano circa 3 senza necessitare di nicchie nel muro o locali tecnici percepiscono i pixel e la naturalezza di immagini e metri e 20 di base. Nel futuro ci saranno certamente per l’incasso. Samsung per questo ha anche pensato colori è eccellente; l’HDR nettamente più incisivo di “mattonelle” con pitch differenti in grado di realizzare a una serie di finiture per le cornici in grado di adattar- quanto non si possa fare su dimensioni di schermo TV (se ha ancora senso chiamarli così) 4K di diverse si con tutti gli ambienti. analoghe con i videoproiettori, anche i migliori. dimensioni. Ma quello che è incredibile è la luminosità di picco Ovviamente, per applicazioni non home video, non di questo tipo di pannello (2000 nits) che va più che Il The Wall esposto a Milano non è c’è alcun problema a comporre i moduli di The Wall altro tenuta a bada se non si vuole rimanere abbaglia- ancora della dimensione massima. con rapporti di forma diversi, layout vericali o addirit- ti, almeno in un locale scuro. Questa, in unione con Ma prima di fine anno tutti potranno tura a mosaico un vetro superficiale creato da Samsung per azzera- vederlo nella versione 4K da 146” Cose che invero già si fanno con i miniLED conven- re l’effetto della luce incidente, fa sì che questo tipo La conferenza stampa del lancio commerciale di The zionali, ma senza questa densità di pixel che rende di display, contrariamente a quanto accade con un Wall si è tenuta al cospetto di una strana composizio- sensate anche installazioni per visioni più ravvicinate proiettore, non solo può essere visto con una perce- ne: i cabinet del The Wall sono stati assemblati (anche se in misura ridotta rispetto alla composizione 4k) in un telaio mobile, con un piedistallo stile TV, il tutto per realizzare un display da 110”. “Uno stratagemma - ci ha spiegato Stefano Biasi di Samsung - pensato per far viaggiare questo esemplare tra tutte le filiali europee”. Ma presto, entro un mese e mezzo, il The Wall da 146” sarà montato presso l’area espositiva Smart Home presso al sede Samsung di Mi- lano, area liberamente visitabile: l’occasione per gli ap- passionati per lo meno di rifarsi gli occhi è ghiotta e vale certamente il viaggio.

 torna al sommario 10 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TV E VIDEO Quattro tagli, un numero ancora più elevato di contenuti e cornici personalizzabili Nuovo firmware per i proiettori Samsung The Frame 2019 arriva in Italia JVC D-ILA: Dedicato a chi vuole un TV diverso il mapping Con The Frame 2019 ancora una volta ci troviamo davanti ad un TV assolutamente diverso HDR diventa

di Roberto PEZZALI dinamico più attenti alla qualità stanno aspettan- L’aggiornamento do da Samsung la rivoluzione “inorga- firmware per i proiettori I nica” annunciata da anni, ma i televisori JVC N5, N7 e NX9 oggi hanno raggiunto una qualità talmen- te elevata che, a prescindere dalla tecno- introduce il processing logia, per chi guarda più il contenuto che Frame Adapt HDR: ora il contenitore i TV di fascia alta sono più o il tone mapping viene meno tutti equivalenti. Uguali, se così si può dire. Oggi esistono sul mercato solo reimpostato scena per quattro TV “diversi”, che si allontanano scena o frame per frame dal classico concetto di televisore: con il suo ambilight, chi lo vede la prima di Gianfranco GIARDINA volta resta sempre affascinato, LG con JVC ha rilasciato un nuovo firmwa- la sua serie W, un TV attaccato al muro re per la propria gamma corrente come un foglio è sempre un bel vedere, di videoproiettori D-ILA che abilita sempre LG con l’impossibile “rollable” e una nuova importante funzione: poi c’è lui, The Frame. Giunto alla sua ter- viene infatti aggiunta, come prean- za generazione il TV Frame di Samsung è nunciato a IFA, la funzione denomi- un TV ma non è un TV, perché la maggior nata Frame Adapt HDR. parte del suo tempo lo passa in modalità Si tratta della capacità di rimappare quadro, mostrando all’interno della corni- TV QLED in tutto e per tutto, assimilabi- in modo particolare due aspetti: il rivesti- la gamma dinamica di video HDR ce dipinti, fotografie e opere d’arte prese le alla gamma di TV QLED Samsung del mento del pannello, non troppo lucido e sulle capacità del proiettore, otti- da una collezione che ormai ha raggiunto 2019: ha la stessa piattaforma smart ge- non troppo opaco, perfetto sia per i dipinti mizzando la curva di tone mapping numeri interessanti. The Frame è un TV stita da Tizen, è compatibile con AirPlay che per foto e stampe, e la regolazione di scena in scena o addirittura di unico nel suo genere, e lo si era capito fin 2 e con la piattaforma TV di Apple ,e ha della luce e della temperatura colore. Un fotogramma in fotogramma. da quando, tre anni fa, Samsung li aveva a bordo le stesse applicazioni. Da spento sensore regola l’illuminazione per coor- I proiettori JVC N5, N7 e NX9 sono appesi allo stand del CES di Las Vegas ha qualcosa in più: può essere appeso dinarla con quella della stanza: se si ten- compatibili, oltre che con i conte- senza dire cos’erano. Nessuno si era ac- al muro senza lasciare il minimo spazio gono le luci soffuse The Frame reagirà di nuti HDR HLG, anche con HDR10: corto che erano televisori, tutti li avevano grazie alla staffa gapless in dotazione, ha conseguenza, per dare l’impressione di si tratta di codifiche HDR senza scambiati per stampe. Quel “The Frame” il box con elettronica e ingressi dotato di trovarsi davanti ad un vero quadro. dati dinamici, contrariamente a aveva una superficie opaca, poco adatta connessione in fibra per una installazione Ovviamente è stata pensata tutta la ge- Dolby Vision e HDR10+. Un proiet- a visualizzare immagini TV, aveva un pan- il più possibile pulita, e ha la cornice inter- stione del risparmio energetico: se da tore, per quanto potente, non ha nello di qualità modesta e non aveva così cambiabile, magnetica, per meglio inte- acceso consuma come un TV, da spento una riserva luminosa da spalmare tante immagini da mostrare. grarsi con diversi stili di arredamento. consuma molto meno e si spegne in due su schermi spesso giganteschi per Oggi The Frame è diverso: il pannello Ma come tutti i passati The Frame l’aspet- situazioni: se le luci della stanza sono raggiungere le luminosità di picco è LCD QLED, e la scelta è decisamente to più interessante è la possibilità di ri- spente e se non c’è nessuno nella stanza. dei TV Full LED e proprio per que- azzeccata: deve mostrare fotografie in un produrre, quando non mostra immagini I prezzi della gamma 2019 sono di 1099 sto è importante che venga fatto ambiente luminoso, e a luci accese l’ele- televisive, opere d’arte e fotografie, sfrut- euro per il 43”, 1299 euro per il 49”, 1599 un tone mapping di qualità per vata luminosità serve. Come serve anche tando una modalità a basso consumo. Il euro per il 55” e 2199 euro per il 65”. avere una resa eccellente, come la tecnologia quantum dots, per rendere TV può attingere a tre diverse collezioni: L’estetica di The Frame è personalizzabi- per esempio sarebbe possibile al meglio con opere d’arte e fotografie le foto personali dell’utente, Samsung le usando cornici magnetiche opzionali, ottenere con uno standard a dati che, tolto l’aspetto artistico, sono soprat- Collection, un database di 1000 fotografie da acquistare a parte nei colori bianco, dinamici. Ma nessun produttore tutto colore. Da acceso il The Frame è un e opere selezionate da Samsung e infine noce e beige. Costano da 99 euro a 129 di proiettori ha implementato sulle Art Store, decine di migliaia di foto e con- a seconda della dimensione del TV. L’ef- proprie macchine, per ora, i circuiti tenuti di elevatissima qualità provenienti fetto quadro si ottiene montando il TV a di gestione di segnali Dolby Vision da musei e gallerie d’arte di tutto il mon- parete, appoggiato a scaffale The Frame o HDR10+. JVC rimedia implemen- do. Art Store funziona con abbonamento, resta elegantissimo ma perde un po’ il tando in questo ultimo aggiorna- te mesi sono inclusi poi c’è un costo ag- senso. La staffa per la parete è inclusa, mento, una funzione che analizza, giuntivo. Nel menu dedicato della moda- così come i supporti da scaffale. C’è an- sulla base anche dei metadati di lità Art Mode si possono anche scegliere che uno stand che simula il cavalletto di luminosità massima e media target colori e stili di visualizzazione per meglio un artista, con sistema di raccolta cavo del contenuto, come ripappare al uniformare il colore dell’arredamento con nascosto in uno degli steli che lo ten- meglio i contenuti, in maniera va- la gamma cromatica delle fotografie e gono sospeso da terra. Anche lo Studio riabile scena per scena, così da delle opere mostrate. Samsung ha curato Stand è opzionale, e costa 599 euro. massimizzare la qualità di visione.

 torna al sommario 11 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TV E VIDEO La linea B7 è stata pensata per non creare problemi all’arredo di casa e costare poco Debutta 4K Universe, il I TV 4K B7 di Hisense puntano sul prezzo quinto canale 1.000 euro per un 75” con Dolby Vision 4K su Tivùsat. La serie offre tecnologie di visione al passo con i tempi. 4K e Dolby Vision su un 75” a 1.000 € Trasmissioni di Sergio DONATO anche in HDR opo aver esplorato i territori Arriva sulla piattaforma dell’OLED con l’H5508B (qui la Tivùsat di Hot Bird D nostra recensione), Hisense ri- il quinto canale in prende gli schermi LED con la linea di TV “B7”, che comprende tagli dai 43” definizione 4K Ultra HD: ai 75” tutti con risoluzione 4K e un con i contenuti si annunciano un’attenzione particolare allo stile. ricchi e interessanti, Hisense dichiara che la gamma di TV “B7” è stata progettata per venire incon- con tecnologia HDR. tro alle necessità estetiche - e quindi di La numerazione arredamento - dei televisori, senza però B7300 riprende la stessa qualità di visio- luzione è 4K e le connessioni prevedono LCN definitiva verrà rinunciare a una qualità che tenga conto ne e le stesse tecnologie della B7100, ma 2 USB e 3 HDMI che diventano 4 per il del suo rapporto con il prezzo. Inoltre, si differenzia nello stand inferiore, che 75”. La linea B7500 supporta il Wide Co- assegnata ai primi di recentemente ha ricevuto la certificazio- ha un supporto centrale invece di avere lor Gamut, il Dolby Vision, l’HDR 10, l’HLG, novembre ne Tivùsat. La linea B7 è composta dalle i piedini laterali, che possono non adat- il suono DTS, il Dolby Audio e l’audio wire- serie B7500, B7300 e B7100. La B7100 tarsi a tutti i mobili sui quali il televisore less via . Il prezzo del 43” è di di Roberto FAGGIANO offre tagli da 43”, 50”, 55” e 65” in 4K. La può essere installato. Discorso diverso 369 euro, mentre per il 75” si sale a un cornice intorno allo schermo è contenuta, per la serie B7500 che, oltre ai tagli già prezzo suggerito di 1.099 euro. con uno spessore che si concentra nella visti, presenta anche la disponibilità di un Tutta la linea B7 è governata dalla piat- parte inferiore e posteriore del TV. La li- 75”. La linea ha uno stand cromato e uno taforma smart Vidaa nella versione 3.0 nea B7100 supporta HDR10 e HLG e, con- spessore molto più sottile della B7100. A che comprende un gran numero di ap- formandosi alle indicazioni della gamma fare la differenza è solo il modello da 75” plicazioni disponibili anche in Italia, com- circa il rapporto qualità/prezzo, il taglio che, come si può notare dalla foto in alto, prese ovviamente Netflix, Amazon Prime Sta per arrivare nella piattaforma da 65” viene offerto a 579 euro. La serie ha due piedi laterali. Ovviamente, la riso- Video, Tim Vision, DAZN e Youtube. Tivùsat il quinto canale in 4K Ultra HD: 4K Universe, un canale pro- dotto negli Stati Uniti e da poco disponibile anche su Hot Bird per ENTERTAINMENT Niente app Chili sulla maggior parte delle smart TV anteriori al 2017 il pubblico europeo. Si tratta di un vero canale con un suo palinsesto, disponibile solo a pagamento negli USA. Tra i contenuti, il programma Chili smetterà di supportare molte smart TV per bambini Eddie is a Yeti, la ru- brica di cucina vegana Plant based by Nafsika, la serie Model turned Panasonic. Colpa di un vecchio DRM di Google superstar e docu-film come The Il DRM Widevine Classic di Google è dismesso da anni e ormai poco sicuro oltre che limitante empire of winds. Un palinsesto supportare le smart TV Pa- completo, che arricchirà il pacchet- di Massimiliano DI MARCO nasonic lanciate sul merca- to Tivùsat, rendendolo sempre più hili ha avvisato gli utenti in posses- to dal 2017 in avanti. interessante, specie per chi già so di selezionate smart TV prodot- Perché questa decisione? possiede un TV Ultra HD 4K. Cte da Panasonic: dal 28 ottobre La colpa è del DRM Widevi- Il canale è già disponibile in chia- l’applicazione non sarà più disponibile ne Classic di Google, ormai ro su Hot Bird da agosto con una su molte smart TV Panasonic. La deci- dismesso da alcuni anni e programmazione limitata ma già sione coinvolge quasi tutte le smart TV quindi poco sicuro. Chili ha con contenuti HDR. Dai primi gior- dell’azienda commercializzate dal 2011 al deciso di non supportarlo ni di novembre avrà una sua nu- 2016. Fanno eccezione solo i modelli CX più a causa dei limiti che merazione LCN e verrà codificato del 2015 e dei DX del 2016, che rimarran- tale DRM aveva sia per la qualità sia per nasonic non più supportata da Chili? Pos- per essere visibile solo dai titolari no compatibili con l’app ufficiale di Chili la sicurezza dei contenuti. Fra le limita- sono sfruttare metodi alternativi come la di card Tivùsat. Con la partenza anche dopo il 28 ottobre. zioni, a mero titolo di esempio, l’impos- Fire TV Stick di Amazon o la Chromecast ufficiale del nuovo canale sarà Chili ha pubblicato da poco la nuova sibilità di sfruttare lo streaming adattivo di Google per trasmettere sulla smart TV disponibile la nuova cam Tivùsat versione della sua applicazione, rinno- per alzare o abbassare la risoluzione il contenuto tramite dispositivi iOS e An- 4K, studiata per offrire il massimo vata con nuove funzioni, fra cui il sup- video a seconda dello stato della con- droid. Altrimenti, metodo ancora più eco- livello di sicurezza e che consen- porto al 4K HDR e un’interfaccia grafica nessione dell’utente. Cosa possono fare nomico, si può collegare il PC alla smart tirà di vedere tutti i canali dell’of- migliorata. L’app di Chili continuerà a gli utenti in possesso di una smart TV Pa- TV tramite un cavo HDMI. ferta Tivùsat.

 torna al sommario 12 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE ENTERTAINMENT Arriva l’app di Netflix su , con un’interessantissima offerta commerciale Guardando Netflix tramite Dal 9 ottobre Netflix sbarca su Sky Q Sky Q si perde Piano 4K a 9,99€ per chi si abbona via Sky l’HDR. Ma c’è I possessori di Q Platinum risparmiano 72 euro all’anno sull’abbonamento 4K a Netflix una soluzione di Gianfranco GIARDINA La gestione dell’HDR di Netflix non è compatibile a super-convergenza attorno at- torno a Sky Q entra nel vivo: dal 9 con il chipset di Sky L ottobre, infatti, arriva sulla piatta- Q: i contenuti vengono forma Sky Q anche Netflix, che si ag- quindi passati con giunge alle app di DAZN e di . L’arrivo di Netflix era previsto entro la gamma dinamica fine dell’anno e il fatto che i primi uten- standard. La soluzione è ti beta già la stavano provando era un utilizzare l’applicazione segnale incontrovertibile di un rilascio prossimo. L’annuncio del rilascio uffi- del televisore ciale è arrivato proprio in questi minuti: la nuova app è totalmente integrata di Roberto PEZZALI con Sky Q, che rileva e condivide anche e i contenuti anche in 4K HDR; il tutto trattenimento Plus (comprendente quin- L’integrazione di Netflix all’interno i contenuti di Netflix, miscelandoli nelle sempre a 9,99 euro al mese contro i di l’account Netflix) sarà anche disponi- di Sky Q ha notevoli vantaggi, pri- proposte e nei menù, a quelli originali 15,99, con un risparmio che così rag- bile in fase di sottoscrizione per i nuovi mo tra tutti un risparmio sul prezzo di Sky, come già accade per le partite giunge i 72 euro all’anno. Ovviamente clienti Sky. Per aderire all’offerta Sky, ba- dell’abbonamento al servizio di di DAZN. l’account Netflix così attivato, è un ac- sta acquistare il pacchetto Intrattenimento streaming americano: 9.99 euro Ma la novità inattesa è che, insieme al ri- count regolare a tutti gli effetti e può Plus direttamente da Sky Q nella sezione al mese al posto di 15,99 euro al lascio dell’app, ci sia anche Serie TV/Netflix (ovviamente a mese per chi ha Sky Q Platinum. un’offerta commerciale a partire dal 9 ottobre), previo in- Ma si perde anche qualcosa: non favore dei clienti Sky, un serimento del proprio PIN Sky. sarà infatti possibile vedere con- po’ come accade già per Non è necessario fare un nuovo tenuti HDR utilizzando il decoder DAZN: chi infatti è abbona- account Netflix (cosa che farebbe Sky Q. Sky Q, lo sappiamo, gesti- to a Sky e possiede anche perdere lo storico delle visioni e sce senza problemi contenuti HDR il pacchetto Sky Famiglia, i suggerimenti mirati) ma si può e già da un anno i fruitori del servi- può acquistare l’offerta migrare sotto la bolletta Sky un zio possono godere di partite, film “Intrattenimento Plus” a account Netflix esistente, così da e show a gamma dinamica estesa. 9.99 al mese che com- non modificare nulla nelle proprie Tuttavia il processore del decoder, prende un profilo Netflix impostazioni. da quanto abbiamo appreso, non Standard con visione HD e Con questa mossa, Sky si confi- è in grado di gestire il particolare due flussi contemporanei, gura sempre più non solo come flusso HDR di Netflix. Quando si con un risparmio quindi di una pay TV ma come integratore guardano i contenuti di Netflix tra- 24 euro all’anno (il prezzo via Netflix è di essere utilizzato come di consueto al di di offerte (anche) terze, un vero centro mite Sky Q questi ultimi vengono 11,99 euro al mese). fuori dell’ambiente Sky, su qualsiasi TV stella dell’intrattenimento televisivo e non, riprodotti in 4K, ma senza la moda- La cosa più interessante, però, è che e device compatibile. uno scenario che era difficile prevedere lità HDR attivata. Un ostacolo che i clienti che posseggono Q Platinum Chi invece, pur cliente Sky, non ha il solo qualche anno fa. al momento sembra insormontabi- (ovverosia il ricevitore con le unità pe- pacchetto Sky Famiglia, può acquista- L’app di Netflix sbarcherà nei prossimi le, limiti tecnici che potranno esse- riferiche distribuite in altre stanze), allo re l’offerta Intrattenimento Plus (che mesi anche sulla TV Stick e sul Now re sorpassati solo con una futura stesso prezzo avranno incluso l’abbo- ovviamente attiva anche Sky Famiglia) TV Box, ma non sono previsti al momento revisione del decoder: quando Sky namento a Netflix Premium, quello che al prezzo cumulativo di 15,39 euro. Dal offerte commerciali congiunte tra le due ha studiato il decoder non poteva prevede quattro flussi contemporanei prossimo dicembre, poi, il pacchetto In- piattaforme. certo pensare che in futuro avreb- be integrato, nella sua offerta, i contenuti in streaming di Netflix. Tuttavia c’è una soluzione ed è la più semplice: basta usare la nor- male app del televisore che, per alcuni marchi e modelli di TV, gesti- sce anche il Dolby Vision, formato preferito da Netflix per i contenuti a dinamica estesa. L’account a Net- flix attivato via Sky è un account re- golare a tutti gli effetti e consente ovviamente anche la visione attra- verso le app native dei TV.

 torna al sommario 13 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE ENTERTAINMENT È ora attiva la possibilità di sottoscrivere l’opzione Entertainment Plus di Sky, che dà accesso anche a Netflix Tutte le risposte sull’offerta Netflix su Sky Sono ancora tanti i quesiti tra gli utenti. In questa FAQ cerchiamo di dare la risposta a tutte (o quasi) le domande più frequenti

di Gianfranco GIARDINA iniziata la possibilità di sottoscrivere Netflix attra- verso Sky, limitata ai possessori di ricevitore Sky È Q e con condizioni leggermente diverse a se- conda che si tratti di Q Platinum o Q Black. Abbiamo provato a fare chiarezza tra i tanti quesiti degli utenti con questa SuperFAQ. Se ci fossero altri quesiti, chie- diamo ai lettori di inserirli nei commenti: cercheremo di dare risposta a tutti inserendo nuove FAQ nell’ar- ticolo. Netflix su Sky: in cosa consiste? Dal 9 ottobre 2019 l’app di Netflix è disponibile sulla piattaforma Q di Sky. Ma c’è di più: si tratta in realtà di una vera e propria integrazione, con i contenuti di Netflix suggeriti e direttamente accessibili dalle pa- gine di menù di Sky Q, in mezzo agli altri contenuti Sky. Inoltre, l’accordo tra Sky e Netflix prevede anche delle facilitazioni all’abbonamento a Netflix se fatto attraverso Sky. Sono già abbonato a Netflix: posso vedere i contenuti via Sky? Sì, l’app di Netflix è disponibile su Sky Q come se si trattasse dell’ambiente smart di un TV: basta inseri- re le proprie credenziali nell’app e si accede a tutti L’offerta è valida anche per i possessori di Sky Q via Dopo aver sottoscritto l’opzione i contenuti di Netflix. Ma,dati i vantaggi dell’offerta fibra ottica. Intrattenimento Plus, potrò vedere commerciale, un abbonato a Sky con Sky Q ha tutti i Netflix sono attraverso Sky Q? vantaggi ad acquistare l’abbonamento a Netflix attra- Che differenza c’è tra l’offerta per chi verso Sky: ha le stesse cose ma spende meno. ha Sky Q Platinum rispetto a chi ha la Assolutamente no, l’account attivato tramite Sky è a versione Black? tutti gli effetti un account Netflix normale, con la pos- Sono già abbonato a Netflix: se mi Chi ha la versione Black, con l’acquisto dell’opzione sibilità di autenticarsi e vedere su tutti device consue- abbono tramite Sky, perdo il mio Intrattenimento Plus, ha accesso a un piano Netflix ti. Anzi, a ben vedere, si potrebbe usare anche l’app account? Standard (qualità HD e 2 flussi contemporanei); chi Netflix di Sky Q con un account normale senza aderi- Assolutamente no: dopo aver attivato l’opzione In- invece ha la versione Platinum, senza esborsi aggiun- re all’offerta Sky, anche se questo non avrebbe senso trattenimento Plus (quella che attiva la tariffazione tivi, ha accesso al piano Netflix Premium (qualità 4K e dal punto di vista economico. di Netflix su Sky), basta autenticarsi all’app con il 4 flussi contemporanei) proprio account per trasferire il pagamento di quella Condivido con altri il mio account sottoscrizione da Netflix alla bolletta di Sky, a prezzo Quanto costa l’opzione Intrattenimento Netflix: posso comunque acquistarlo scontato. Plus? via Sky? Per i clienti Sky che hanno già il pacchetto Famiglia, Premesso che la condivisione dell’account è una pra- In cosa consiste l’opzione il costo è di 9,99 euro al mese. C’è quindi un rispar- tica vietata dai termini e condizioni d’uso di Netflix, Intrattenimento Plus? mio rispetto all’acquisto diretto dei rispettivi pacchetti seppur tollerata, in realtà non cambia nulla su questo Si tratta di un’offerta che contiene Sky Famiglia e Netflix di 2 euro al mese nel caso di Sky Q Black e di fronte. Una cosa è l’offerta commerciale prevista dal- l’abbonamento a Netflix e ha prezzi differenziati a -se 6 euro al mese nel caso di Sky Q Platinum. l’opzione Intrattenimento Plus e un’altra cosa è l’utiliz- conda che il pacchetto Sky Famiglia sia già compreso zo dell’account Netflix, che resta identico. nel bouquet del cliente: in tal caso si paga solo la differenza. In pratica chi ha Sky Famiglia già attivo, Ho Sky Q Black ma voglio il profilo attivando Intrattenimento Plus non fa che aggiun- Premium di Netflix, posso? gere Netflix al proprio abbonamento. Sì, basta attivare l’opzione Intrattenimento Plus a 9,99 al mese e poi sottoscrivere l’upgrade al profi- Non ho Sky Q ma Il box MySky: posso lo Premium a 4 euro al mese di differenza, diretta- acquistare comunque l’opzione mente sul sito di Netflix. Entertainemnt Plus? No, la condizione necessaria è proprio il posses- Come si attiva l’opzione so di un sistema Sky Q. Vanno bene sia gli Sky Q Intrattenimento Plus? Platinum (quelli con unità principale e una o più unità periferiche) che Sky Q Black, quello standard. segue a pagina 15 

 torna al sommario 14 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE ENTERTAINMENT Le edizioni regionali dei TG RAI e gli altri programmi “localizzati” saranno finalmente visibili in diretta in tutta Italia Da aprile 2020 tutti i canali regionali di RAI 3 visibili su Tivusat Insieme a questa iniziativa, arriverà una sorta di riorganizzazione della presenza su satellite di RAI, con l’aggiunta di un multiplex

di Gianfranco GIARDINA pria regione di provenienza. e ne parla da molto ma non era Un servizio simile (ma non in diretta) mai accaduto. E invece ora è uffi- può essere perseguito attraverso In- S ciale (ne ha parlato Giorgio Fatale ternet, sul sito della testata regionale di RAI al convegno di Bologna di ieri) RAI, o in streaming attraverso le appli- che dal prossimo aprile tutti e 22 i cana- cazioni mhp in onda sui canali RAI. Ma li regionali RAI (praticamente le diverse certamente la facilità e l’immediatezza “versioni” di RAI3) saranno contempo- di utilizzo di un semplice canale, è im- raneamente visibili sulla piattaforma Ti- pagabile. vusat. Questo significa che un cittadino, Insieme a questa iniziativa, arriverà una anche se fuori sede, potrà scegliere di sorta di riorganizzazione della presenza vedere in diretta il notiziario della pro- su satellite di RAI, con l’aggiunta di un

multiplex, rispetto a quelli utilizzati l’architettura produttiva. Oggi sono le oggi, che comprenderà appunto sedi regionali che prelevano in segna- tutti i canali regionali e il canale le nazionale e “montano” su di esso gli in 4K, emesso a 25 Mbit/sec. I ca- inserti regionali. Dalla sede regionale, nali regionali, invece, saranno in poi, il segnale viene inviato agli impianti SD con codifica MPEG4. ’invioL in di trasmissione interessati. Ora, invece, diretta su satellite di tutti i canali il segnale modificato dalle sedi regio- regionali ha comportato diverso nali deve poter percorrere la tratta al- tempo perché, per farlo, deve l’indietro fino a Roma per essere inviato cambiare completamente tutta al satellite da un punto centralizzato.

ENTERTAINMENT via mail, utile per concludere il processo di acquisto di SuperFAQ Netflix-Sky Intrattenimento Plus su Sky Q.

segue Da pagina 14  Come faccio per trasferire il pagamento da Netflix a Sky e non pagare due volte? L’attivazione dell’opzione Intrattenimento Plus si può Il rischio di pagare due volte non c’è: dopo che si è at- fare solo attraverso Sky Q. Per farla basta lanciare tivata l’opzione Intrattenimento Plus, basta autenticarsi il trailer di lancio dell’iniziativa e poi premere il tasto nell’app di Netflix su Q: quell’account verrà trasferito rosso sul telecomando (come da istruzioni presenti nel dal punto di vista contabile sotto la gestione di Sky. Se video). Inserendo il proprio PIN, si attiva l’offerta non si dispone già di un account Netflix, è possibile crearlo direttamente nell’app su Sky Q. quindi l’abbonamento a Netflix) diventa Non ho idea di quale sia il mio PIN a scadenza annuale, come il resto di Sky: come faccio? Ma alla fine, dove troverò l’addebito di dell’offerta Sky? In questo caso, Sky ha pensato di utilizzare come stru- Netflix? No, l’opzione Entertainemnt Plus può essere disdetta mento di assenso per l’acquisto dell’opzione il PIN che Dalla prima scadenza mensile successiva al momento a cadenza mensile, proprio come accade per Netflix. normalmente viene utilizzato per il Parental Control. di attivazione, si trova l’addebito sulla bolletta di Sky Peraltro, funziona allo stesso modo anche per l’offerta Se non ci si ricorda il proprio PIN, basta andare nel- e Netflix interrompe la fatturazione diretta di quell’ac- Sky-DAZN. l’area Fai da te del sito e, nella sezione con tutti i dati count. anagrafici dell’abbonato, richiedere il reset e invio di un Se ho il profilo premium di Netflix nuovo PIN via mail. Dopo qualche minuto arriva il PIN L’opzione Intrattenimento Plus (e (contenuti 4K) potrò vedere tramite Sky Q anche in HDR? Purtroppo no, dato che Sky Q funziona in HDR HLG mentre Netflix ha streaming in HDR10 e Dolby Vision, almeno per il momento non compatibili con Sky Q. Quindi la visione attraverso l’app presente in Sky Q sarà al massimo in 4K SDR. Ovviamente, dato che l’account Netflix sottoscritto attraverso l’opzione Sky e un account Netflix a tutti gli effetti, è possibile auten- ticarsi su un’altra app (per esempio quella presente all’interno dalla smart TV, quindi fuori dall’ambiente Sky Q) e vedere in HDR nello standard permesso dal proprio TV.

 torna al sommario 15 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE ENTERTAINMENT Arriva a fine autunno il nuovo formato audio spaziale di Sony, il 360 Reality Audio Film gratis, ma con la pubblicità, L’audio a 360 gradi Sony è realtà: formato così Rakuten aperto e compatibile con qualsiasi cuffia rivoluziona lo Si può ascoltare con ogni cuffia, ma c’è anche la mappatura 3D dell’orecchio per le cuffie Sony streaming Rakuten ha lanciato di Sergio DONATO anche in Italia la sua ony ha aperto le porte commer- offerta Advertising Video ciali del nuovo formato audio pre- on Demand: contenuti S sentato al CES 2019. Il 360 Reality Audio si renderà disponibile alla fine in streaming, anche dell’autunno anche in Europa e riguar- esclusivi, ma con la derà immediatamente 1.000 canzoni di artisti come Pharrell Williams, Billy Joel, pubblicità. Ecco i titoli Bob Dylan e le piattaforme di streaming Amazon Music HD, Deezer e Tidal. Il di Roberto PEZZALI formato 360 Reality Audio è una tecno- Rakuten TV, la nota applicazione di logia audio spaziale basata su oggetti presente ormai che riesce a mappare le fonti sonore di sulla quasi totalità delle smart TV, un brano, come voce, coro, strumenti, anche in Italia, arricchisce la sua ma anche le informazioni di posizione, Cosa serve per ascoltare fie della maggior parte dei produttori, piattaforma con un il nuovo servizio collocandole in uno spazio sferico. i brani in 360 Reality Audio ma precisa che per godere di un cam- AVOD. Avod, ovvero Advertising Per godere del 360 Reality Audio, i brani Poiché, al momento, 360 Reality Audio po musicale personalizzato è preferibile Video on Demand: non si paga devono essere codificati appositamente, è strettamente legato alle piattaforme affidarsi a cuffie Sony selezionate- (ov nulla per vedere i film, perché c’è quindi Sony sta chiamando a raccolta le di streaming, per ascoltare il nuovo for- viamente). Sono elencate sulla pagina la pubblicità. etichette musicali, quali Sony ufficiale di 360 Reality Audio. Un modello di business innovativo, Music, Universal Music Warner Tra queste troviamo le intra-au- già sperimentato in altre parti del Music e Live Nation, e le piatta- rali WF-1000XM3 e le sovra-au- mondo con successo, una ventata forme di streaming per la costru- rali WH-1000XM3, entrambe re- di aria fresca (e gratis) in un pe- zione di un ecosistema che ruoti censite da DDay.it. Al di là dello riodo dove la TV tradizionale è in attorno al nuovo formato. Quindi sviluppo interno di software e crisi e dove gli abbonamenti da sarà necessaria una creazione, hardware e semplici questioni di pagare per i servizi di streaming una distribuzione e anche la mercato, Sony consiglia le pro- iniziano a diventare un po’ troppi. riproduzione su dispositivi com- prie cuffie anche perché trarran- L’app di Rakuten, che continuerà patibili con il 360 Reality Audio, no vantaggio dall’app Headpho- ad includere la corposa sezione di ma non solo. nes Connect, che attraverso la film da noleggiare, offrirà in beta Il compito è arduo ma è sempli- Amazon Echo Studio è già compatibile con 360 fotocamera dello smartphone anche una sezione “gratuita” con ficato dalla decisione di Sony Reality Audio. riesce a creare una mappa 3D una offerta mista che comprende- di renderlo un formato aperto, del canale uditivo dell’utente rà sia contenuti di repertorio sia grazie anche alla scelta della al fine di adattarla all’audio co- contenuti originali. Ci dice Jacinto codifica in MPEG-H 3D Audio. dificato in 360 Reality Audio. Roca, fondatore e CEO di Rakuten Aziende terze possono avere accesso mato Sony dice che sarà necessario uno Questa combinazione darà all’ascolto TV, “oltre a contenuti già visti in a tutti i dati e agli strumenti di sviluppo, smartphone Android o iOS sul quale in cuffia l’impressione di “non ascoltare TV, ma comunque di successo ci e Sony sarà aiutata da Fraunhofer IIS dovranno essere installate le app dei in cuffia”.Lo abbiamo provato anche saranno anche prodotti esclusivi (l’organizzazione tedesca che raccoglie servizi compatibili al lancio, ovvero Tidal noi, al CES, con sensazioni sorpren- di Rakuten come serie TV, se- 60 istituti di ricerca applicata e che ha e Deezer. denti. Il 360 Reality Audio non rinuncia rie-documentario, news e canali sviluppato l’MP3) per fornire le varie spe- Sony dichiara che 360 Reality Audio nemmeno all’ascolto attraverso i diffu- sportivi” e tra i contenuti esclusivi cifiche tecniche. può essere ascoltato attraverso le cuf- sori compatibili,. Il nuovo altoparlante non mancherà Matchday - Inside intelligente Echo Studio, presentato FC Barcelona, la nuova serie-do- qualche settimana fa da Amazon, nasce cumentario sulla storia del Barcel- già compatibile con il formato spaziale lona Football Club narrata da John di Sony ed è l’unico che può riprodurre i Malkovich. I contenuti saranno in contenuti di Amazon Music HD e quindi Full HD e, dove presente, in Dolby in 360 Reality Studio. Tuttavia, Sony sta Digital 5.1 e la pubblicità sarà di 14 collaborando con i prodotturi di chip- minuti per ogni ora di visione. Il set Media Tek, NXP Semiconductors e servizio sarà disponibile su tutte le Qualcomm e inoltre con Amazon e Goo- Smart TV con l’app di Rakuten fin gle per allargare la compatibilità ad altri da subito in versione beta, e verrà dispositivi Alexa e anche al Chromecast. progressivamente implementato Fermo restando che ogni dispositivo do- su altre piattaforme tra cui mobile vrà integrare un decoder. e desktop.

 torna al sommario 16 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE SMARTHOME Seconda generazione per l’Home Mini di Google. Ora si chiama Google Nest Mini Stampato l’oggetto 3D più Home Mini diventa Nest Mini. Più potente grande al mondo e suona meglio, ma il prezzo non cambia Una barca Ha un altoparlante più potente, autoregola il volume in base al rumore. Il prezzo resta di 59 € da 2 tonnellate di Sergio DONATO La stampante 3D più grande del mondo per oogle Home Mini raggiunge la seconda generazione prendendo l’oggetto stampato più Gil nome di Nest Mini e mettendo grande del mondo. nel suo piccolo carapace un altoparlante L’università del Maine è più potente e più attento alle basse fre- quenze. riuscita a stampare una Google promette che il Nest Mini è sta- barca di 7,5 metri per 2 to coccolato dai suoi ingegneri per fargli tonnellate in 72 ore raggiungere bassi “due volte più potenti”. Detta così, l’affermazione non offre molti spunti tecnici, ma Google fa uno sforzo in di Sergio DONATO più rivelando che il suono è stato misu- razione capitava infatti che, ruotando leg- di recepire i comandi vocali in ambienti rato a volume massimo considerando le germente sul mobile a causa di un colpo rumorosi. Inoltre, l’altoparlante regole- frequenze tra i 60 Hz e i 100 Hz. I quattro o di uno spostamento involontario, non rà automaticamente il proprio volume a LED al di sotto del tessuto, in cima al Nest fosse sempre possibile capire dove toc- seconda del rumore ambientale, così da Mini, ora hanno un sensore di prossimi- care l’altoparlante per poterne regolare il poter ascoltare le risposte, per esempio, tà. Avvicinando la mano al dispositivo, le volume. Nel caso, ora è possibile anche in caso di un elettrodomestico rumoroso quattro luci si accenderanno indicando appendere il Nest Mini al muro usando il entrato in funzione nel mentre. Una barca di 7,5 metri da 2 ton- dove toccare il Nest Mini per la regolazio- foro apposito sulla base. Google ha mi- nellate è stata realizzata dall’Uni- ne del volume. Con la precedente gene- gliorato anche la capacità del Nest Mini Comandi eseguiti in locale versità del Maine. In uno Stato con da un chip da 1 TeraOPS 5.000 chilometri di costa la cosa È migliorata anche la velocità di esecuzio- non farebbe notizia, se non fos- ne dei comandi perché Google ha inte- se per il fatto che la barca è stata SMARTHOME Il vapore è utilizzato anche per pulire il forno grato nel Nest Mini un chip progettato per stampata in 3D e risulta anche es- il machine learning da 1 TeraOPS, capace sere l’oggetto più grande che sia quindi di processare 1 bilione di operazio- mai stato stampato al mondo. Hotpoint ActiveSteam100 cuoce ni al secondo. In questo modo, una parte L’impresa è entrata nel Guinness dei comandi impartiti non ha più bisogno dei primati. La barca è stata bat- con 4 livelli differenti di vapore di andare e venire dai server Google, ma tezzata col nome di 3Dirigo ed è viene elaborata nel Nest Mini. Il Nest Mini in fase di test presso l’Alfond W2 di Franco AQUINI può anche fare “squadra” e collegarsi ad Ocean Engineering Laboratory, un er chi non si accontenta del- altri speaker Nest attraverso l’app Google impianto di prova di modelli offsho- la sola cottura tradizionale, Home, che si aggiornerà nelle prossime re dotato di una macchina eolica P quella al vapore è ormai im- settimane. Non sarà possibile solo am- ad alte prestazioni su un bacino prescindibile. Il forno ActiveSteam pliare l’ascolto e la visione dei contenuti d’onda multidirezionale. La 3Dirigo 100 di Hotpoint è proprio questo: in più stanze, ma anche fare una chiamata è stata stampata in 72 ore dalla più un moderno forno tradizionale che intercom tra stanze diverse in cui c’è un grande stampante 3D del mondo inserisce il vapore all’interno delle altoparlante Nest. Oppure potrà rivelare in grado realizzare oggetti lunghi possibilità di cottura, in modo da chi è alla porta grazie alla comunicazio- fino a 30 metri, larghi 7 e alti 3, con consentire una flessibilità totale ne con le camere di sorveglianza Nest. una capacità di 227 chilogrammi nelle abitudini alimentari e negli stili di cottura. E potrà effettura chiamate audio usando all’ora. L’idea alla base è quella di ActiveSteam 100 offre quattro livelli differenti di vapore, selezionabili tramite i coman- Google Duo. Un occhio anche alle tema- commercializzare questo tipo di di touch posti a lato del display. Una volta versata l’acqua nel cassetto, il forno utilizze- tiche ambientali. Se l’involucro esterno ha stampa 3D su larga scala a bene- rà il 25% di vapore per la cottura del pane, il 50% per la cottura della carne, il 75% per il 35% di plastica riciclata, il rivestimento ficio dei costruttori di imbarcazioni, il pesce e il 100% per i cibi più delicati. A tutto questo vanno aggiunte poi le funzioni in tessuto del Nest Mini è stato realizzato utilizzando plastiche di stampa 3D speciali, come la Multiflow Technology, cioè un sistema particolare di ventilazione al 100% con bottiglie di plastica riciclate. miscelate con il 50% di legno. che ottimizza la distribuzione del calore all’interno del forno senza aree di ricircolo, Con una singola bottiglia, Google afferma Infatti, l’Università del Maine sta per ottenere una cottura omogenea su ogni lato. Oppure il controllo elettronico della che si riescono a produrre i rivestimenti collaborando con l’Oak Ridge Na- temperatura, che interviene riducendo al minimo le oscillazioni della temperatura du- di più di due Nest Mini. Il Nest Mini è già tional Laboratory per la realizzazio- rante la cottura. Infine, oltre alla cottura, il vapore è utilizzato anche nella pulizia del in preordine sul Google Store al prezzo ne in stampa 3D di materie prime forno stesso. Con la funzione Diamond Clean, la potenza del vapore viene utilizzato di 59 euro, e sarà disponibile dal 22 biologiche a base di cellulosa deri- per pulire l’interno del forno senza l’utilizzo di detergenti. Il forno ActiveSteam 100 di ottobre, nei colori grigio chiaro e grigio vata da risorse legnose, che servi- Hotpoint è già disponibile (il codice del prodotto è FI9 P8P2 SH IX HA) presso negozi antracite, anche presso i punti vendita ranno per produrre prototipazioni fisici e online al prezzo di 600 euro circa. Unieuro e MediaWorld . rapide a uso civile e militare.

 torna al sommario 17 Neri profondi, infinita varietà di colori

Serie 65”

Scopri di più su www.tcl.com n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE GAMING Google ha reso finalmente ufficiale la data di lancio per l’Europa e quindi anche per l’Italia Il pad wireless di ? Al Google Stadia il 19 novembre anche in Italia lancio funzionerà La versione gratuita rimandata al 2020 su smartphone Il lancio di Stadia, tuttavia, sarà limitato ai soli utenti della Founder’s e della Premiere Edition solo via cavo di Franco AQUINI Google ha chiarito che il controller di Stadia oogle conferma ufficialmente l’uscita di Stadia: 19 novembre, an- funzionerà senza Gche in Europa e, di conseguenza, fili, ma solo in caso in Italia. Ad avere accesso per primi alla di Chromecast Ultra piattaforma di gioco in streaming saran- no innanzi tutto gli acquirenti della Foun- collegata a un TV. der’s e della Premiere Edition. Ovvero Chi lo usa tramite PC della versione a pagamento di Stadia o smartphone dovrà Pro, che comprende la risoluzione fino a 4K, 60FPS al secondo, Audio Surround usare il cavo 5.1 e una selezione di giochi disponibili tuita e consentirà di giocare al massimo di almeno 10 Mbps (con un massimo di gratuitamente e “periodicamente” (non in FullHD, sempre a 60 FPS, con l’audio 35 Mbps per la risoluzione 5K). Per tutti di Pasquale AGIZZA è scontato che siano disponibili nuovi Stereo. In questa versione non saranno coloro i quali temono che la latenza dei giochi ogni mese). Si inizierà con il già compresi né giochi gratuiti, né sconti giochi in streaming possa compromet- annunciato per poi proseguire esclusivi. In ogni caso potrebbe esse- tere l’esperienza di gioco, Google ha con altri titoli. Ci saranno inoltre, sempre re la versione obbligatoria per chi non risposto recentemente tramite uno degli compresi nell’abbonamento a Stadia dispone di connessioni molto potenti. ingegneri a capo del progetto, parlando Pro, sconti esclusivi per l’acquisto di altri Google infatti ha reso disponibile uno di una tecnologia predittiva capace giochi dal catalogo di Google Stadia. strumento specifico per misurare la addirittura, stando alle dichiarazioni, di La versione più attesa, in ogni caso, è propria connessione e decidere quale portare a una latenza inferiore persino a Parlando di Stadia, Google ha la Stadia Base che arriverà nella prima pacchetto di Stadia sottoscrivere, spe- quella di un computer o di una console sempre sottolineato il passaggio metà del prossimo anno. La versione “li- cificando che per risoluzioni superiori domestica. Follia o realtà? Per giudicarlo fluido dell’esperienza di gioco. scia” di Stadia sarà completamente gra- alla 720p è necessaria una connessione manca davvero poco. Dal PC allo smartphone di nuovo al PC, grazie allo streaming, an- che grazie alla connettività wire- less del controller ufficiale. Non GAMING La decisione di interrompere lo sviluppo di Daydream, forse, è stata presa da tempo sarà così, però, almeno al lancio del servizio. C’’è da registrare una parziale marcia indietro del Google rinuncia al visore VR Daydream gigante californiano. Google chia- risce, infatti, che il collegamento Stop alla vendita e allo sviluppo del progetto senza fili del gamepad funzione- rà solo quando utilizzeremo una Il visore VR di Google basato sullo smartphone, Daydream, non ha ottenuto il successo sperato Chromecast Ultra. In tutti gli altri casi, compreso quando eseguia- di Riccardo DANZO nel tempo dei visori mo Stadia da PC, bisognerà colle- aydream, il visore di realtà aumen- Daydream View”. gare il controller tramite un cavo tata di Google lanciato nel 2016, Secondo Google, USB-C. Uno degli ultimi video pro- D non è più in vendita sul negozio inoltre, “alcune mozionali mostra proprio come il online ufficiale dell’azienda. Non solo, chiare limitazioni” gamepad debba essere necessa- l’intero progetto Daydream è stato can- impediscono alla riamente collegato con filo al PC e cellato e non sarà più portato avanti dal- realtà virtuale per allo smartphone. l’azienda. La decisione di interrompere lo smartphone “di es- Google ha dichiarato di avere sviluppo di Daydream, probabilmente, è sere una soluzione come priorità la migliore espe- stata presa da tempo. Già i Pixel 3a an- praticabile a lungo rienza possibile sui TV di casa, nunciati prima dell’estate non supporta- termine“. La piattaforma è stata gradual- dello smartphone per unire il mondo di- vedendo di fatto Stadia come vano più la piattaforma Daydream. Anche mente abbandonata dagli sviluppatori e gitale a quello fisico”. Alcune tecnologie un concorrente di PlayStation 4 i nuovi Pixel 4 non sono compatibili con il anche Google stessa ha smesso di for- di Daydream, quindi, verranno riutilizzate e One. Per questo motivo, visore di Google. Un portavoce di Goo- nire aggiornamenti all’applicazione Play dall’azienda in altri settori. Chi ha ac- l’utilizzo del controller senza fili gle, in merito alla questione Daydream, Movie per Daydream. Allo stesso tempo, quistato Daydream, tuttavia, non verrà sarà relegato solo agli utenti che ha dichiarato alla rivista Variety: “Non Google ha voluto sottolineare: “stiamo completamente abbandonato. Google, accedono a Stadia su televisore c’è stata l’adozione che speravamo da investendo fortemente in esperienze AR infatti, ha assicurato che le applicazioni via Chromecast Ultra. Ricordiamo, parte dei consumatori e degli sviluppa- con Google Lens, Google Maps e Goo- e lo store resteranno disponibili per gli inoltre, che Stadia non sarà com- tori e abbiamo visto diminuire l’utilizzo gle Search che utilizzano la fotocamera utenti che possiedono il visore. patibile con la rete 4G.

 torna al sommario 19 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE GAMING Daydream e Clips sono gli ultimi due prodotti “uccisi” da Google. Un cimitero che si allarga... PlayStation 5 è ufficiale: uscirà a Il cimitero di Google si allarga. Come ci si fine 2020. Il pad può fidare della “rivoluzione” di Stadia? avrà feedback Ora con Stadia la società vuole rivoluzionare il mondo dei videogiochi. C’è da crederle? aptico e grilletti di Massimiliano DI MARCO adattivi are videogiochi è complicato. Crea- PlayStation 5 arriverà re una nuova piattaforma basata su in tempo per le feste F una tecnologia che ha ancora tutto natalizie del 2020. da dimostrare è al limite del possibile. Se poi il tuo nome è associato a un’enor- Confermate novità per il mità di servizi aperti e chiusi dopo poco pad: la vibrazione viene tempo, allora la missione assume con- sostituita da un sistema torni prossimi all’impossibilità. Come ci si può fidare di Google tadiaS quando di feedback aptico con preoccupante regolarità la società continua a bloccare progetti, lanciati con di Pasqale AGIZZA grande convinzione e poi dimenticati? può. Se già la storia videoludica ha mo- lo scenario competitivo si fa più rigido. Si chiamerà PlayStation 5 e arrive- Google ha annunciato la cessazione strato quanto il fallimento sia tristemente Così, servizi ritenuti un tempo innovativi rà nei negozi “in tempo per le fe- della vendita dei visori per la realtà popolare (pensiamo a , uscita dal passando in secondo piano. stività natalizie del 2020”. A darne virtuale Daydream (colpa della scarsa mxercato hardware dopo il ), conferma è Jim Ryan, presidente popolarità tra pubblico e Al lancio, di rivoluzionario ci di Sony Interactive Entertainment, sviluppatori) e anche del- sarà molto meno del previsto che ha svelat alcune caratteristi- la videocamera Clips ba- Già al lancio Stadia avrà diverse man- che. A differenza della console, sata sull’intelligenza arti- canze se pensiamo a come il servizio era il nuovo pad non ha ancora un ficiale. Ma basta andare stato presentato a inizio anno: gli smar- nome, ma quello che è importante sul “cimitero di Google”, tphone compatibili sono soltanto i Pixel; è che cambierà totalmente l’effet- un sito creato apposita- non funzionerà sotto rete 4G e, inoltre, to della vibrazione. Il nuovo con- mente per evidenziare i il pad wireless ufficiale non è in realtà troller sfrutterà, infatti, la vibrazio- tantissimi progetti di Big molto wireless. Insomma: Stadia sarà ne aptica che permette di ricevere G messi nel dimentica- poco più di un’esperienza casalinga da vibrazioni molto diverse, in termini , per capire la portata TV al momento del lancio, programma- di forza e durata, a seconda delle dei cambi di idea del- to il 19 novembre anche in Italia; siamo situazioni che si creano nel gioco. l’azienda. Google+ è sta- ben lontani dalla rivoluzione promessa Oltre al rinnovato sistema di vibra- to uno dei più clamorosi lo scorso marzo alla presentazione del zione, il nuovo joypad adotterà progetti abbandonati, Alcuni dei servizi e dei prodotti che, nel corso servizio. La scommessa di Google è al- dei pulsanti dorsali molto diversi ma ce ne sono parecchi: degli ultimi mesi, Google ha “ucciso” tissima: puntare su una tecnologia molto da quelli a cui siamo abituati. Con Google Reader, Inbox, Allo complessa per i videogiochi, a causa di una soluzione che avvicina molto e Chromecast Audio, solo un’esperienza d’uso molto più delicata, il joypad di Sony a quello di Micro- per citarne qualcuno. Google ha una spada di Damocle - e farne la piattaforma del futuro. soft, i tasti L2 e R2 diventeranno Google sta ora chiedendo agli utenti e, tesca sulla sua testa. Una spada sulla cui La latenza, in particolare, è un elemento grilletti adattivi. Gli sviluppatori soprattutto, agli sviluppatori di sposare lama si legge a caratteri cubitali la flessi- che deve essere tarato incredibilmen- potranno scegliere il grado di re- Stadia ritenendo che sarà lo streaming bilità del giro d’affari di Google e la sua te bene affinché la giocabilità non ne sistenza da dare ai tasti, per simu- di videogiochi il futuro del medium. costante abitudine a snellire il portafo- risenta negativamente. Google ha co- lare al meglio l’azione del gioco. Come fidarsi? La verità è brutale: non si glio di servizi attivi. Cambiano le priorità, municato di avere la soluzione: “indovi- Le novità confermate da Jim Ryan nare” cosa farà l’utente per anticiparne seguono la quantità industriale di le mosse e preparare, in un certo senso, indiscrezioni che si è sviluppata la connessione. Al punto che, secondo i intorno al nuovo progetto Sony. suoi ingegneri, entro pochi anni giocare Quello che è sicuro, è che PlaySta- con Stadia sarà più reattivo dell’espe- tion 5 sarà retrocompatibile con rienza in locale. Più che i limiti tecnolo- i giochi di questa generazione e gici intrinsechi nello streaming di video- supporterà il formato fisico. giochi, però, fa paura la storica capacità Sicuro l’utilizzo di un disco SSD che di Google di cambiare repentinamente promette prestazioni da favola nel idea. Così se pare difficile che, a meno caricamento dei titoli. PlayStation di roboanti ribaltamenti di mercato, 5 dovrebbe, inoltre, supportare la Sony, Microsoft o possano risoluzione 4K con frequenza di staccarsi dal mercato videoludico, l’idea aggiornamento di 120 Hz e la tec- che Google Stadia ci sia ancora fra 5 o nologia . Previsto anche 10 anni è tutt’altro che una certezza. il supporto a monitor 8K.

 torna al sommario 20 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE GAMING L’industria del gaming sta vivendo situazioni controverse, tra cui frequenti episodi di crunch e la vastità di prodotti sul mercato I videogiochi vanno verso un’altra grande crisi? Forse no, ma ci sono segnali preooccupanti Primi spettri di una crisi come nel 1983? No, il mercato ormai è immenso. Ma alcune tendenze negative vanno affrontate

di Massimiliano DI MARCO

a moderna industria dei videogiochi - al di là di ricavi record a livello mondiale - sta affrontando una serie L di situazioni controverse. Tante produzioni vengono lanciate sul mercato nello stesso giorno, in una lotta com- merciale che può vedere solo un vincitore. Gli episodi di crunch (lunghe sessioni di lavoro, anche 7 giorni alla set- timana, a cui vengono costretti programmatori, disegna- tori e grafici) per rispettare le scadenze sono sempre più frequenti. I costi di produzione, specialmente per i titoli AAA, sono sempre più alti e il costante abbassamento del prezzo medio di vendita dei videogiochi rischia di svalutare il valore percepito del singolo prodotto. Situazioni che al momento sembrano far parte dell’es- senza stessa dell’industria videoludica e che riportano alla mente lo spettro della crisi che ha colpito il settore del 1983. Altri tempi, altro mercato e altri prodotti: fare un confronto diretto non è corretto e sarebbe, anzi, fuor- viante. Per esempio, una delle ragioni che portò alla crisi del 1983 fu un prezzo medio estremamente basso, sì, ma che veniva affiancato anche da una qualità spesso infima dei giochi oltre a un abbondanza esagerata di console e computer da gioco. Eppure, viene da pensare che l’industria videoludica moderna stia andando in una direzione sempre più diffi- cile da sostenere e non soltanto sotto l’aspetto commer- ciale. È davvero così? “Non prevedo crisi paragonabili a magnum di un’offerta strabordante”. Un approccio mol- ma è anche il motivo per cui cambia così rapidamente quella del 1983, ma un terraforming del sistema. Specie to diverso, secondo Bittanti, rispetto a , per esem- e profondamente”. È responsabilità degli sviluppatori, dopo l’ingresso di Google (Stadia) e Apple (Apple Ar- pio, dove la quantità di contenuti continua a crescere ed secondo Di Donato, “cambiare con il mercato il modo in cade), è inevitabile” spiega Matteo Bittanti, professore è sempre più difficile per un nuovo gioco farsi notare, cui affrontiamo lo sviluppo e la pubblicazione, in modo associato alla IULM, direttore del Master of Arts in Game specialmente per le case di sviluppo più piccole. da creare aziende e ambienti sostenibili.” “Sicuramente Design e autore di molti libri sui videogiochi, ultimo dei Bittanti vede anche nelle formule free-to-play (che han- - va avanti - come abbiamo vissuto la scorsa ‘indiepo- quali, curato insieme con Enrico Gandolfi, “Giochi video. no portato a casi di successo come di Epic Ga- calypse’, qualcuno soffrirà e continuerà a soffrire del- Performance, spettacolo, streaming”, edito da Mimesis mes) qualcosa di positivo definendo il retail tradizionale l’andamento del mercato e relative flessioni”. Edizioni. “anacronistico”. “Possiamo certamente discutere”, va Per una serie di motivi, tra cui la curatela umana della se- avanti Bittanti, “sulla moralità o legalità del fenomeno Tre tendenze dell’industria videoludica lezione di alcuni servizi su abbonamento, anche se ven- [delle microtransazioni] - in alcuni Paesi europei esca- che vanno affrontate duti a pochi euro al mese. “Con Apple Arcade, l’utente motage che debordano nel gioco d’azzardo, come le Quindi tutto in ordine? L’industria dei videogiochi non ha - fa notare Bittanti - può accedere, a costi irrisori, a un loot boxes, sono stati vietati - ma il punto è che il model- niente di cui preoccuparsi? Non è affatto così e devono centinaio di prodotti di alta qualità, selezionati attraver- lo della vendita del prodotto è solo uno dei possibili ed essere riconosciute e affrontate una serie di tendenze. so una curatela intelligente (umana e non algoritmica), è ormai in declino”. Bittanti ne identifica tre in particolare. La prima: i servizi dove il singolo prodotto non rischia di affogare nel mare Anche Steven L. Kent, storico videoludico e autore di libri su abbonamento (come Apple, Microsoft o Google) “de- tematici come “The Ultimate History of Video Games” e vono migliorare la modalità di accesso ai prodotti, pun- “The First Quarter: A 25-Year History of Video Games”, tando sulla qualità e non sulla mera quantità”. lascia indietro lo spettro della crisi come avvenne del La seconda: la forma stessa del videogioco sarà più flui- 1983. “L’industria videoludica - spiega - potrebbe fa- da. “Fenomeni di interactive fiction come Black Mirror: cilmente crollare, ma dubito sinceramente che sareb- Bandersnatch diventeranno più frequenti” prevede Bit- be per le stesse ragioni che l’hanno fatta crollare nel tanti. “L’esperienza di gioco verrà declinata in molte più 1983”. Dello stesso avviso è Valerio Di Donato, CEO del- modalità rispetto a oggi. La figura del narrative designer lo sviluppatore italiano 34BigThings (creatore di Redout acquisirà una sempre maggiore importanza nei proces- e Goat of Duty), che definisce il mercato “inarrestabile”. si di creazione dei contenuti.” “Non ci sono le condizioni necessarie per vederlo suc- Infine, la terza questione: ci sono tantissimi giochi sul cedere” spiega. “Dubito vedremo un crollo”. Di Donato parla però di un mercato che “non credo sia sostenibile, segue a pagina 22 

 torna al sommario 21 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE GAMING Dopo la tastiera ottico-meccanica per desktop, Razer usa la luce anche nei tasti del laptop Blade 15, ma per farli funzionare Razer annuncia la prima tastiera ottica su laptop L’azionamento dei tasti avviene grazie all’interruzione di un fascio di luce infrarossa. Il complemento adatto per un pc gaming

di Sergio DONATO tenere anche l’illuminazione RGB dei azer ha annunciato la prima tastiera tasti, dato che la luce RGB e l’infrarosso ottica per laptop, che si preannuncia hanno frequenze che non si disturbano R veloce e durevole, dimostrandosi vicendevolmente. La tecnologia ad azio- quindi il complemento adatto per un com- namento ottico è in vita da circa due anni, puter dedicato ai videogiochi, ma non e lo scorso anno Razer aveva già realiz- solo. L’azienda californiana si fa forte del zato una tastiera ottico-meccanica per suo annuncio, dichiarando che la tastiera PC desktop, la Huntsman Elite. Le man- ad azionamento ottico del suo Razer Bla- cava però una tastiera per la sua linea di de 15 (nella versione “Advanced Model” PC portatili affini al gaming. Il principio di con scheda grafica GeForce TXG 2070), funzionamento è esattamente lo stesso è la prima al mondo che usa la luce come ma riprogettato e sviluppato per uno Nessuna ossidazione, può non essere ricercata solo dai video- metodo di azionamento su un laptop. spessore decisamente più ridotto, come ma la polvere? giocatori. Ma, soprattutto, una tastiera Una tastiera meccanica tradizionale uti- quello di una tastiera che deve ritagliar- Grazie alla tecnologia ottica, il punto senza parti metalliche negli interruttori lizza l’elettricità per capire quando un si uno spazio nel corpo di un computer di azionamento è di un solo millimetro, dei suoi tasti equivale a una tastiera che tasto viene premuto e per farlo si serve portatile. Abbiamo indicato la tastiera di mentre la struttura meccanica richiede non accuserà mai alcuna ossidazione del metallo per chiudere o aprire il cir- Razer come “ottico-meccanica” proprio solo 55 grammi di pressione. Razer ab- delle stesse. Significa avere una tastiera, cuito che viene interpretato come “pres- perché non vuole rinunciare alla sensa- bina queste caratteristiche alla velocità sulla carta, più resistente, almeno al pas- sione sì” o “pressione no”. Una tastiera zione tattile e sonora del tasto premuto. di esecuzione dei comandi e all’utilizzo sare del tempo. Di contro, se escludiamo ad azionamento ottico utilizza invece la Infatti, è comunque dotata di una strut- del laptop Blade 15 con i videogiochi, la parte meccanica, una tastiera ottico- luce come metodo di azionamento. Per tura meccanica che permette all’utente che chiedono rapidità all’esecuzione dei meccanica potrebbe incontrare una diffi- la precisione, un fascio di luce infraros- di sentire sotto i polpastrelli e ascoltare comandi da tastiera. Tuttavia, la tecnolo- coltà maggiore nella riparazione in caso sa che, se interrotto dalla pressione del il suono del “clic” dei tasti premuti, al fine gia ottico-meccanica per le tastiere può di guasto degli emettitori del fascio di tasto, determina la chiusura del circuito di restituire quella esperienza di digita- trovare altri usi e offrire nuove garanzie. luce infrarossa, o potrebbe dimostrare di dando vita alla lettera premuta. L’uso del- zione tipica delle tastiere meccaniche, Pensiamo per esempio alla velocità di di- essere sensibile ai detriti che potrebbe- l’infrarosso è essenziale se si vuole man- così diversa da quelle a membrana. gitazione promessa dalla tecnologia che ro interrompere il segnale di luce.

GAMING l’esempio di Goldeneye 007, gioco per I videogiochi verso un’altra crisi? lanciato sul mercato nel 1995. “Il periodo natalizio e l’inizio dell’estate erano le uniche volte in cui usciva- segue Da pagina 21  no i titoli AAA. Fino a che non sono diventati troppi. Allora Nintendo ha scommesso su un lancio fuori sta- mercato, forse troppi. “L’offerta è straripante, ma come gione con Goldeneye, anziché provare a competere avviene per la televisione, oggi ci sono troppo recinti” in questo chiasso. Ora i titoli AAA escono anche fuori sottolinea. Le esclusive resteranno fondamentali per le stagione”. singole piattaforme, sostiene Bittanti, ma con l’affermar- si di nuovi modelli di distribuzione, come lo streaming, I crunch fanno solo male: “Modalità di “quello che conterà maggiormente è l’aggregatore di lavoro brutali, livelli di stress altissimi” contenuti che è in grado di offrire un catalogo diversifi- Ci sono, poi, un’altra serie di tendenze non commercia- sui creativi. Non è per forza un male: SEGA si circondò cato, che si rivolge a pubblici differenziati”. Servizi che li, ma legate al mondo dei videogiochi sotto l’aspetto di creativi e non è finita bene. Serve un bilanciamento, si differenziano per la selezione tematica (sport, indie, sociale e lavorativo. Per esempio, la disparità di gene- ma i burocrati tendono a radunarsi con altri burocra- blockbuster), come accade, per esempio, per le scelte re, l’ostacolo alla formazione di sindacati (ultimo in or- ti”. Il risultato è che “grosse aziende come Activision musicali delle radio. dine cronologico, il caso di games, creatori di ed EA pubblicano montagne di giochi troppo simili ad Un filtro di qualche genere per arginare l’enorme flusso Monument Valley) e i ritmi e le modalità di lavoro, che altri: e ; Skate e Tony Hawk; Go- di prodotti nei negozi, invece, non è nei pensieri di Di secondo Bittanti oggi “restano brutali, con un turnover dfather e GTA”. Kent parla poi del fenomeno “loot box” Donato. “È ironico - sostiene - pensare ora a sistemi e livelli di stress altissimi”. e microtransazioni. “Non sono l’invenzione di game di filtraggio, dopo decenni di lotte per decentralizzare Una visione negativa con cui concorda Di Donato, se- designer e sono un cancro per l’industria” dice. e liberalizzare la produzione e pubblicazione del me- condo cui il crunch è “probabilmente il primo nemico In futuro gli smartphone sostituiranno le console, pre- dium.” Anzi, per il CEO di 34BigThings il nocciolo della comune”. “Il videogioco, come medium culturale, ha bi- vede Kent. “È praticamente inevitabile, man mano questione non è la quantità del contenuto. “Il problema sogno di essere liberato da alcune catene ideologiche. che gli smartphone diventeranno sempre più potenti”, sta lentamente spostandosi - spiega - verso ‘c’è troppo Il crunch, inteso come standard di ultra lavoro, lungo commenta. “Arriverà un giorno in cui puoi usare il tuo contenuto di qualità’ e quindi anche il nostro medium anni, in aziende troppo grandi per capire il problema, smartphone come una console collegandolo alla tua in realtà scende a combattere due battaglie: quella del deve essere debellato”. “L’industria videoludica, come smart TV. Detto ciò - conclude - non sarebbe un collas- tempo (o dell’attenzione) e quella della visibilità”. Hollywood, è diventata troppo aziendale” secondo so dell’industria videoludica. Sarebbe soltanto un’altra “Il mercato si bilancerà da solo” ritiene Kent, che porta Kent. “Troppi colletti bianchi hanno troppo controllo evoluzione”.

 torna al sommario 22 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE FOTOGRAFIA Abbiamo scattato qualche foto con la nuova compatta mirrorless Canon EOS M6 Mark II da 32 megapixel Canon EOS M6 Mark II, ecco come scatta le foto L’abbiamo messa alla prova tra le vie di Matera Compatta, ottima qualità e grande autofocus, con un occhio ai vlogger: la ripresa senza crop del sensore è una bella novità

di Roberto PEZZALI

i chiama Canon Visions from Europe ed è un pro- getto che ha portato 28 studenti di fotografia da S28 Paesi diversi per raccontare Matera, Capitale della Cultura Europea 2019, sotto occhi diversi. Non la classica foto ai “Sassi”, la Matera che tutti conosciamo, ma un racconto inedito. Per farlo i 28 fotografi si sono serviti di una serie di ca- mere mirrorless Canon EOS R e le 250 fotografie che hanno scattato, al termine della mostra visitabile gratui- tamente presso il Museo della Fotografia Pino Settanni fino al 22 ottobre di quest’anno, saranno donate all’Ar- chivio della Città di Matera. Anche noi ne abbiamo approfittato per guardare Ma- tera con un occhio diverso, quello della nuova mirror- dell’iPad Pro. Il sensore da 32 megapixel su un APS- abbiamo cercato di mettere a fuoco un gatto la sera, less Canon EOS M6 Mark II. Canon ci ha lasciato per C poteva lasciar pensare ad una resa penalizzante ad sotto la luce di un lampione, o un soggetto in penom- un giorno la nuova fotocamera annunciata di recente e alti iso; invece si tratta di un dual pixel che si comporta bra agganciando il volto: arriva fino a -5EV. C’è anche nel tempo che abbiamo avuto ci siamo concentrati nel esattamente come quello da 24 megapixel in termini di il rilevamento dell’occhio basato sul machine learning, capire come si comporta il nuovo sensore da 32 mega- rumore sopra i 1600 iso. Ovviamente c’è il beneficio e che funziona anche con un soggetto in movimento e in pixel che Canon ha usato su questa mirrorless e sulla vantaggio della maggiore risoluzione di partenza. modalità Servo AF mentre teniamo la raffica a 14 fps. 90D. La M6 Mark II, se guardiamo al design, è molto In termini fotografici la qualità che più abbiamo apprez- Matera, con i suoi ritmi piuttosto lenti, non era forse il simile al modello precedente: compatta, pesa poco, ha zato della M6 Mark II è la velocità di scatto: 14 fps con posto ideale per provare la messa a fuoco continua con un ottimo grip e sicuramente non è una fotocamera che autofocus continuo e ci sono serviti per scattare la foto rilevamento degli occhi e del volto ma un’idea, in molti disturba. delle frecce tricolori che hanno fatto un passaggio su casi, ce la siamo comunque fatta. Crediamo di essere La scusa “uso lo smartphone perché la fotocamera è Matera per festeggiare la liberazione della città il 21 set- davanti ad un eccellente sistema AF per una macchina ingombrante” con la M6 non regge. Come per tutte le tembre 1943. così compatta. altre mirrorless, tuttavia, l’ingombro è legato esclusiva- Come sulla G7X Mark III c’è anche una opzione “RAW mente all’obiettivo che si vuole utilizzare: noi abbiamo burst” che arriva a 30 fps e ha un pre-buffer: la mac- La Canon EOS M6 Mark II strizza l’occhio usato l’ottica in kit, il compatto e retrattile 11-22, ma i china inizia a memorizzare fotogrammi non appena si ai vlogger migliori risultati anche in termini di risoluzione si otten- sfioral’otturatore e questo aiuta a non perdere l’attimo La M6 Mark II, per le sue dimensioni e la sua particolare gono usando ottiche di ben altro livello e l’ingombro durante lo scatto sportivo. ergonomia, diventa però una soluzione interessante an- inevitabilmente sale. L’autofocus ci è sembrato molto buono, non perfetto in che per chi deve registrare video. Il sensore con messa Rispetto a molte altre fotocamere Canon, in termini di tutte le occasioni ma sicuramente al livello della concor- a fuoco dual pixel è una scelta affidabile per i vlogger mobilità, abbiamo apprezzato una cosa soprattutto: la renza. L’utilizzo di un sensore dual pixel ha un vantaggio e la stessa cosa si può dire per lo schermo orientabile, presenza di una USB Type C che può essere usata an- notevole: il sistema autofocus lavora in modo simile a che si gira di 180° direttamente verso il soggetto che si che per ricaricare la fotocamera con il caricatore di uno quello delle reflex, dove c’è un sensore di fase dedica- auto-riprende. Purtroppo, se si utilizza il mirino ocula- smartphone compatibile. Comodo quando si va in giro, to, e sulla nuova EOS M6 Mark II per la prima volta ha re esterno (o un microfono) da agganciare nella parte soprattutto con una mirrorless che consuma inevitabil- una copertura del 100% verticale e dell’88% orizzonta- superiore, il monitor perde questa possibilità quindi si mente di più di una reflex. L’abbiamo ricaricata in pausa le usando determinati obiettivi. Un sistema di messa a deve fare una scelta, o uno o l’altro. Per i video la novità pranzo, senza problemi, usando lo stesso caricatore fuoco che ha funzionato perfettamente anche quando principale è l’arrivo di una modalità di ripresa 4K senza crop da parte del sensore, che lavora a 24-25 o 30p, e la stessa cosa vale anche per il 1080p a 60 fps. Seb- bene il 4K non sia ancora il formato preferito dai Vlog- ger, troppo il tempo richiesto per editing ed encoding, il 1080p a 60 fps usando il piano sensore, quindi con la possibilità di sfruttare al meglio l’obiettivo montato, è un vantaggio non da poco. Manca tuttavia la presa per le cuffie, e sarebbe stato bello poter usare un adattatore da USB Type C a cuffie per avere un sistema comple- to, almeno in ambito video. Nel complesso la EOS M6 Mark II è un bel giocattolo, passateci il termine. Una macchina piccola e affidabile capace di destreggiarsi tra video e foto, anche quando serve rapidità di scatto e risoluzione.

 torna al sommario 23 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE FOTOGRAFIA Primo viaggio nel mondo APS-C per Nikon con la Z50. Presentazione il 25 ottobre La mirrorless Olympus OM-D Nasce la prima piccola mirrorless Nikon E-M5 Mark III in formato DX: attacco Z e registrazione in 4K è la Micro 4:3 La sfida è con Canon, Sony e Fujifilm nel settore delle piccole ma prestanti mirrorless più vicina al di Sergio DONATO per le riprese rallentate. professionismo ikon ha annunciato la Z50, la prima La Z50 non dispone di La E-M5 Mark III prende mirrorless compatta della casa nip- uno stabilizzatore interno. sensore, AF e video N ponica in formato DX, quindi con Il mirino ottico è un OLED della E-M1 Mark II, sensore APS-C da 20 MP, che però è in da 2,36 milioni di punti e grado di accogliere gli obiettivi con il nuo- l’LCD posteriore, da 3,2” diminuendo la distanza vo attacco Z. Il sensore ha assorbito gli in- e 1,04 milioni di punti, può dalla fotografia segnamenti di quello della D500 dal qua- essere inclinato di 90° professionistica le sembra derivare con le ovvie migliorie. verso l’alto e di 180° solo Si tratta di un CMOS retroilluminato da verso il basso: ciò potrebbe rendere gli tivi full frame, Nikon ha pensato bene di 20,9 megapixel che lavora insieme al pro- scatti e le riprese selfie un po’ complicate lanciare anche nuove lenti NIKKOR Z DX, di Sergio DONATO cessore d’immagine EXPEED 6 riuscendo con un cavalletto. Ha una singola porta che si adattano al sensore APS-C. Si tratta a spingere la sensibilità della macchina per la SD, compatibile con schede UHS-II, dello zoom NIKKOR Z DX 16-50 mm f/3.5- fino a 51.200 ISO. Il sistema Hybrid-AF mentre la ricarica è affidata a una Micro 6.3 VR con distanza minima di messa a dispone di 209 punti che coprono circa USB. La batteria è una EN-EL25 che do- fuoco di 20 cm e con la stabilizzazione l’87% del sensore in orizzontale e l’85% in vrebbe garantire una vita stimata di 300 ottica VR integrata. C’è poi il teleobietti- verticale. La Z50, inoltre, è la prima came- scatti per ricarica. Il corpo è piccolo, ma vo zoom compatto NIKKOR Z DX 50-250 ra DX a servirsi dell’Eye-Detection AF che ha una maniglia pronunciata, e pesa 397 mm f/4.5-6.3 VR, sempre stabilizzato e è in grado di mettere a fuoco gli occhi del grammi con la batteria. Molto apprezzata con messa a fuoco minima di 50 cm. Olympus presenta la OM-D E-M5 soggetto anche in mezzo a una folla. la presenza dell’ingresso jack da 3,5mm La presentazione della Nikon Z50 è previ- Mark III, che condivide il sensore La Z50 è capace di una raffica di 11 fps per un microfono esterno. Non c’è però sta per il 25 ottobre, mentre per la dispo- da 20 MP, il sistema di messa a con AF continuo ed esposizione automa- un’uscita cuffia, ma c’è la micro HDMI. Le nibilità (dati italiani non ufficiali) potrebbe fuoco automatico e l’acquisizione tica AE, che scende a 5 fps in modalità connessioni wireless prevedono Wi-Fi e essere necessario attendere novembre. 4K dell’ammiraglia E-M1 II. live view. L’acquisizione video compren- Bluetooth, che trovano la sponda ell’app Il prezzo, anch’esso non ufficiale, della Olympus si affida a un sensore Mi- de il 4K a 25/30p con crop a 1,5 e senza Nikon SnapBridge. Affidandosi all’attacco Nikon Z50 con l’obiettivo 16-50mm do- cro 4:3, ma se la E-M5 II ne monta- crop per il FullHD che arriva anche a 120p a baionetta Z che ha prodotto finora obiet- vrebbe aggirarsi intorno ai 1.000 euro. va uno da 16 MP, la E-M5 III passa a un Live MOS da 20,4 MP accom- pagnato dal processore TruePic FOTOGRAFIA VIII già visto sulla E-M1 II. Anche Sony sta per presentare due nuovi sensori d’immagine.In arrivo una scossa al settore? l’AF della E-M5 III utilizza un autofo- cus a rilevamento di fase integrato Sensore con tre strati organici e uno con tutti i pixel con 121 punti a croce. Inoltre, l’au- tofocus “collabora” con la raffica di scatti di 10 fps in modalità AF/AE a rilevamento di fase: così Sony cambierà la fotografia (30 fps senza AF continuo). Anticipazioni di un sensore con tre strati fotoconduttivi, uno per colore e senza demosaicizzazione E-M5 III è dotata anche di funzio- ni di scatto quali il Live Composite di Sergio DONATO sori Sony non dovranno neppure demo- e il Pro Capture. Infine, Olympus ony sta per presentare due nuovi saicizzare l’immagine nei tre colori rosso, presenta una versione aggiornata sensori d’immagine che potreb- verde e blu, perché i tre strati organici so- del Tripod High Res Shot, cioè la Sbero dare una scossa al settore. vrapposti avranno ognuno un colore de- tecnologia di Pixel Shift che sposta Si tratta di un sensore dotato di 3 strati dicato. Uno strato per il rosso, uno per il il sensore con incrementi di 0,5 organici fotoconduttivi che non avrà biso- verde e uno per il blu. Oggi i sensori sono pixel mentre effettua 8 scatti in se- gno di demosaicizzazione dell’immagine coperti da un filtro chiamato “bayer” fisi- quenza, e che vengono poi riuniti e di un sensore da 48 MP che, secondo co che copre ogni singolo pixel con un in un’unica fotografia ad alta risolu- Sony, sarà il “primo CMOS al mondo” che singolo colore ed è solo nella fase chia- (PDAF) è un sistema passivo di messa zione equivalente a 50 megapixel dedicherà tutta la superficie del sensore mata demosaicizzazione, che tramite un a fuoco automatica che soffre in modo (solo con uno stativo). L’acquisizio- al rilevamento di fase. Il vantaggio di ave- calcolo matematico viene assegnato ad particolare della mancanza di luce della ne video è la stessa della E-M1 II o re più strati fotoconduttivi organici si tra- ogni singolo pixel il suo valore cromatico scena. La tecnologia di Sony promette di della E-M1X, quindi filmati stabiliz- muta nella possibilità di avere un’ampia usando anche i pixel circostanti. Sony ha avere raggiunto un livello minimo di lumi- zati su 5 assi in 4K/30 fps. Sarà di- gamma dinamica dell’intensità della luce. in cantiere anche un CMOS Quad-Bayer nosità catturata di 1 lux per ogni pixel. Il sponibile da metà novembre a un L’anno scorso, Panasonic ha presentato da mezzo pollice e 48 MP da 0,8µm all- sensore a tre strati organici e quello “all- prezzo di listino per il solo corpo in un prototipo di camera professionale 8K PDAF, nel quale tutti i pixel dedicati al ri- PDAF”, potrebbero confluire anche nel 1.199 euro. Previsto già un kit con con un sensore organico che raggiunge levamento di fase dovrebbero coprire il mercato consumer, magari fondendosi in l’obiettivo M. Zuiko Digital ED 12- i 16 stop di gamma dinamica. I nuovi sen- 100% del sensore. Il rilevamento di fase un’unica soluzione. 40 F2.8 PRO a 1.899 euro.

 torna al sommario 24 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TEST Il più grande degli smartphone Samsung arriva sul nostro banco di prova e non fa sconti, nemmeno per il prezzo salato Un mese insieme a Samsung Galaxy Note 10+ Un gioiello in doppio formato. Recensione completa Galaxy Note 10+ è un prodotto premium pensato per chi cerca il massimo in ogni situazione. I compromessi sono davvero pochi

di R. PEZZALI, V.R. BARASSI on il solito appuntamento estivo, anche quest’an- no Samsung ha lanciato sui mercati la nuova ge- Cnerazione di smartphone Galaxy Note, disponibi- le nelle due varianti Note 10 (anche 5G) e Note 10+; a cavallo della presentazione ufficiale vi abbiamo parlato delle impressioni a caldo, ma solo dopo un mese di prova possiamo effettivamente esprimere un giudizio completo. Abbiamo deciso di concentrare le nostre at- video tenzioni sul Galaxy Note 10+, ossia il dispositivo che più incarna la “filosofia Note”. A margine troverete anche un box che parla della versione più piccola, comunque molto simile nel concetto: cambiano ovviamente alcune caratteristiche e andremo ad analizzare le differenza. La Samsung Galaxy Note 10+ confezione di ve ndita è minimal ma allo stesso tempo IL NOTE CHE PIÙ SI AVVICINA AL GALAXY S 1.129,00 € abbastanza elegante; oltre al dispositivo, vi sono il cari- MENO MALE CHE S PEN RESISTE catore rapido da 45W, cavo USB-C / USB-C e un paio di Quelli che in origine dovevano essere prodotti destinati ad un pubblico molto diverso, con gli anni, si sono avvicinati sempre di più. I nuovi cuffie GAK con filo anti-groviglio che suonano in manie- Galaxy Note ormai strizzano solo l’occhio ai professionisti e cercano di accaparrarsi il consumatore medio con scelte tecniche e di stile che ra decisamente egregia. Le cuffie si collegano tramite il potrebbero far storcere il naso ai primissimi estimatori della serie. Lo smartphone è al top per quanto concerne le specifiche, è indubbiamente molto bello alla vista (ma anche piacevole al tatto), ha una buonissima fotocamera (è la stessa del Galaxy S10) e la batteria fa sì che si riesca connettore USB-C poiché lo smartphone non presenta ad arrivare a sera. L’unico vero valore aggiunto resta S Pen che, per quanto leggermente migliorato (era già ottimo), sembra peròlab sempre il jack da 3,5mm; manca in confezione l’adattatore tra meno al centro dell’idea Note. Galaxy Note 10 Plus costa 1129 euro ma con 100 euro in più ci si può portare a casa la versione 5G, esclusiva i due formati, mancanza a cui in futuro - nel settore in TIM e Vodafone. questione - sarà sempre più facile abituarsi. Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo Maestoso e rifinito con cura: la qualità c’è 8.5 10 8 9 8 7 7 tutta, si vede e si tocca Che Galaxy Note 10+ sia un dispositivo realizzato a COSA CI PIACE COSA NON CI PIACE regola d’arte lo si nota dal primo momento il cui lo si Qualità costruttiva al top Sensore di impronte non eccellente estrae dalla confezione di vendita: lo smartphone im- S Pen può far ancora la differenza La ricezione non ci ha convinto del tutto Interfaccia grafica completa e personalizzabile Poteva essere 5G già nella versione “base” pressiona per solidità e finitura, la qualità dei materiali si percepisce sia alla vista che al tatto e difficilmente un utente potrebbe chiedere di più. È facile definire Gala- xy Note 10+ come un “grosso telefono di vetro” poiché a quelle di Galaxy Note 9 dello scorso anno (display da adottata per nascondere la cuffia auricolare: ad occhio proprio di questo si sta parlando: c’è Gorilla Glass 6 6,4 pollici), con lo spessore di 7,9 mm che è addirittura nudo, a distanze umane, non si vede ma possiamo as- curvo sia davanti che dietro e tra i due grandi vetri è in- inferiore di 0,9mm rispetto al predecessore. La nanoSIM sicurare che è presente una minuscola feritoia lunga terposto un frame in alluminio. Il peso complessivo è di si inserisce nel carrellino installato presente nella parte un paio di centimetri e spessa (forse) mezzo millimetro 196 grammi, che si sentono tutti ma che risultano egre- alta del dispositivo e, volendo ma sacrificando lo spazio proprio al confine tra schermo e scocca. Il bilanciere del giamente distribuiti su tutta la scocca: le dimensioni di per la microSD (fino a 1 TB), si può inserirne pure una se- volume e il tasto di blocco/sblocco/Bixby sono tutti sul 162,3 x 77,2mm, nonostante un display da 6,8 pollici che conda (è un telefono dual-SIM). Lo smartphone è certifi- lato sinistro e a questa caratteristica si fa un po’ più fati- copre il 91% del frontale, sono pressoché sovrapponibili cato IP68 quindi non presenta problemi nell’immersione ca ad abituarsi; di solito il tasto principale è posizionato finoa 1,5 metri di profondità per mezzora; sul lato destro e cercarlo sul lato opposto non è così in maniera tutt’altro che volontaria abbiamo immediato. Nella porzione inferiore dello smartphone, anche potuto appurare le caratteristiche di sulla destra, è presente l’alloggiamento per la nuova S resistenza del dispositivo: caduto da circa Pen, vi è l’altoparlante principale e non manca la già ci- mezzo metro d’altezza, praticamente “di tata porta USB-C. schermo”, è sopravvissuto e se l’è cavato solo con un paio di graffi sul metallo. Non Display luminosissimo, fatelo a casa, potreste non essere così for- ma non è perfetto tunati. Lo schermo del Note 10+ è senza alcun dubbio uno Samsung ha deciso di riproporre la fotoca- dei migliori schermi che si possano desiderare su uno mera frontale incastonata nel display e la smartphone. L’OLED ha un contrasto eccezionale, ac- soluzione ci pare adeguata alla tipologia compagnato anche da una luminosità super. Probabil- di dispositivo; può piacere o meno ma le alternative, al giorno d’oggi, non sono poi così tante. Molto bella invece la soluzione segue a pagina 26 

 torna al sommario 25 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE

qualsiasi tipologia di appunto; riponendo TEST S Pen nel suo alloggiamento la nota vie- Un mese con Samsung Galaxy Note 10+ ne salvata e lo schermo si spegne (o torna segue Da pagina 25  alla modalità AOD). L’Exynos va forte e non fa mente ci troviamo davanti all’OLED più luminoso sul rimpiangere lo Snapdragon 855 mercato (1098 nits con finestra 1%), perfettamente visi- Anche con Galaxy Note 10+ Samsung ha bile anche all’aria aperta e sotto il sole con un filtro che deciso di proseguire con la sua politica di abbatte i riflessi molto efficace. Purtroppo, per quanto differenziazione in base ai mercati; in zona il materiale di partenza sia eccellente, la calibrazione EMEA (Europa, Medio Oriente ed Africa) e non è impeccabile: la modalità “vivida” restituisce una nei Paesi dell’America Latina lo smartphone gamma cromatica molto carica ma se si guarda oltre il in questione viene commercializzato con il puro impatto qualche cosa da correggere c’è. I colori SoC Exynos 9825 fatto in casa (provvisto sono saturi, troppo, anche a bassa luminosità e i neri di CPU octa core) e realizzato con processo a tratti sembrano mangiare qualche dettaglio, lo si può produttivo a 7nm, mentre nel resto del mondo è vendu- 9.0 Pie aggiornato con le patch di sicurezza rilasciate vedere soprattutto con i film a luci spente. Se si prende to con il SoC Snapdragon 855 di Qualcomm. La scelta in questo settembre 2019; l’interfaccia grafica proprie- poi l’HDR, ad esempio da Netflix, la curva del gamma è sembra non svantaggiare né l’una né l’altra versione taria One UI 1.5, tra tutte quelle presenti sul mercato, è gestita abbastanza male e chiude molto sugli scuri con poiché i due chip hanno pressoché la stessa capacità probabilmente quella che meglio si adatta alle esigenze la tendenza a sovraesporre le alte luci. Si tratta ovvia- di calcolo: Galaxy Note 10+ è uno smartphone velocis- degli utenti, risultando completa ma, allo stesso tempo, mente di piccolezze, ma se siamo davanti a quello che è simo, che si innalza di diritto ai vertici della categoria e senza andare ad appesantire eccessivamente il sistema il miglior schermo mai fatto per uno smartphone ci sen- che mai, in diverse settimane di utilizzo, ha mostrato in- operativo alla base. L’utente medio ne sarà entusiasta, tiamo in dovere di essere un po’ più critici che con altri certezze o instabilità di sorta. Installare 12 GB di RAM a mentre quello un po’ più smaliziato potrebbe trovarla schermi. Dopo l’attenta analisi del pannello Dynamic bordo è stata probabilmente la scelta più azzeccata che anche troppo eccessiva. Grazie al Galaxy Store è pos- AMOLED è giusto spendere qualche parola anche sul Samsung potesse fare, soprattutto in un periodo in cui è sibile personalizzare con estrema semplicità il tema e le sensore di impronte digitali integrato nel display. Negli tornato di moda parlare di “obsolescenza programma- icone di sistema, sfruttando sia contenuti gratuiti che a ultimi mesi abbiamo avuto la fortuna di provare diversi ta”; altra scelta molto sensata è stata quella di dotare lo pagamento, così come si può personalizzare il Launcher sistemi analoghi e quello di Samsung è forse quello che smartphone di una rapidissima memoria fisica UFS 3.0 e la dimensione della griglia delle applicazioni; è possi- meno ci ha soddisfatto; sarebbe un’eresia affermare che da 256 GB totali (in commercio c’è anche la versione da bile optare per temi scuri, i quali ben si sposano con le funzioni male, ma ci sarebbe piaciuto apprezzare un piz- 512 GB), capace di velocità in lettura e in scrittura davve- caratteristiche del display. zico di reattività in più per quanto concerne lo sblocco ro impressionanti (rispettivamente 1500 e 600 MB/s). La Su un lato del display curvo, posizionabile a proprio pia- dell’impronta principale, così come anche una maggiore GPU Mali-G76 MP12, infine, dona tutte le soddisfazioni cimento, è previsto un pannello personalizzabile che si precisione nello sblocco relativo alle dita “secondarie”. del caso quando si tratta di eseguire impegnativi gio- attiva con uno swipe verso il centro del display; effet- Insomma, per quello che costa il dispositivo, si poteva chi 3D. Volendo trovare il pelo nell’uovo crediamo che il tuando questa operazione appare un menù con alcune forse fare meglio. dispositivo sarebbe stato davvero perfetto, parlando di funzioni utili e dal quale si può avere facile accesso ad A causa della dimensione e della forma del display prestazioni assolute, con un pannello da 90Hz; difficile applicazioni (anche per aprirne due contemporanea- Samsung non ha previsto alcun LED di notifica, ma se che un utente “medio” si accorga dei sottili benefici do- mente a schermo diviso), contatti, social, meteo, funzioni questo può fa storcere il naso ad alcuni utenti è bene nati da un refresh rate più alto, ma un occhio attento può di S Pen, appunti o strumenti vari. Non è una caratte- anche ricordare che lo smartphone dispone di un’otti- notare questa “finezza”. Probabilmente con un display ristica che sconvolge l’esperienza d’uso ma a volte fa ma modalità Always-on-Display (display sempre attivo), così risoluto sarebbe stato davvero difficile non andare comodo. Interessanti ma, anche in questo caso, tutt’al- altamente personalizzabile, che permette di sopperire ad impattare sui consumi tro che emozionanti le Air Actions con cui Samsung ha egregiamente a questa mancanza. Da segnalare la voluto arricchire il bagaglio di possibilità d’uso della grande rapidità con cui il dispositivo risponde all’estra- OneUI 1.5 completa, S Pen promossa rinnovata S Pen: attivate dalle impostazioni è possibile zione di S Pen: anche a schermo spento, tirando fuori come sempre (ma nessuna rivoluzione) il pennino, si è immediatamente pronti per prendere Galaxy Note 10+ è uno smartphone basato su Android segue a pagina 27 

 torna al sommario 26 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE

TEST La fotocamera era (e resta) NOTE 10, UN PICCOLO GIOIELLINO Un mese con Samsung Galaxy Note 10+ un riferimento MA LA BATTERIA È POCO “NOTE” segue Da pagina 26  Le fotocamere del Note 10 sono so- Mentre provavamo Note 10+, abbiamo tenuto un mese anche il stanzialmente quelle del Galaxy S10 Note 10. La differenza principale, ma è anche normale, è sicura- con due sole modifiche: la camera mente la durata della batteria. Infatti, se da un lato troviamo una sfruttare semplici movimenti del pennino per effettuare frontale ha una lente leggermente batteria da ben 4300mAh, sul Note 10 standard la capienza è ri- operazioni come il cambio di fotocamera o l’aumento meno luminosa, f/2.2 contro gli f/1.9 dotta a 3500mAh. Questa differenza in termini numerici si tradu- del volume, così come lo swipe tra le fotografie presenti di S10, mentre la lente tele è al con- ce in una durata dell’autonomia decisamente minore sul Note 10 nella galleria di sistema. Detto questo, S Pen rimane un trario più luminosa, f/2.1 al posto di più piccolo. Con un uso piuttosto leggero del dispositivo si può valore aggiunto se inserito in questa tipologia di prodot- f/2.4. Il vantaggio è un tempo di posa arrivare a sera, ma sotto stress è difficile portarlo dopo le 18.00. to: funziona benissimo, è pratico e facilita anche l’utilizzo ridotto quando si usa la focale più Trattandosi di un telefono votato principalmente alla produttività della fotocamera. Poter scattare un selfie premendo il spinta, e ne beneficiano soprattutto i è sicuramente preferibile andare sul Note 10+, anche se con la tastino su S Pen, per le nuove generazioni, può contare ritratti interno. Come sono le fotoca- ricarica rapida l’autonomia non esagerata non è più un proble- più di tutto il resto. mere? Erano eccellenti su S10 e re- ma enorme. Sulla versione standard di Note 10 manca anche Come di consueto, Samsung porta sui suoi smartpho- stano eccellenti su Note 10: Samsung l’espansione della memoria tramite microSD che invece c’è sulla ne una vasta gamma di applicazioni proprietarie che non ha apportato alcuna modifica versione più grande, e la risoluzione dello schermo è leggermen- arricchiscono l’esperienza d’uso e rendono più fruibile al comparto camera perché non ne te inferiore (401ppi contro 498ppi). Differenze che però si per- il dispositivo: Samsung, Health, Samsung Pay, Samsung aveva bisogno, resta al vertice della cepiscono poco: lo schermo è più piccolo e l’immagine appare Pass, Bixby, SmartThings, Galaxy Wearable, PenUp e categoria. Il sensore principale con compattissima, e la memoria storage è più che sufficiente. Misurazione Rapida sono solo alcuni esempi. Presenti doppia apertura regala foto ben bi- Anche il quantitativo di memoria RAM è inferiore sulla versione anche le applicazioni della suite Office. Anche in questo lanciate in ogni condizione, e di notte più piccola: si passa dai 12GB del Note 10+ a 8GB. Anche questa caso vale lo stesso discorso fatto in precedenza: nono- la modalità dedicata allo scatto con a nostro avviso è una differenza minima: i due dispositivi si asso- stante “l’abbondanza”, non si ha mai la sensazione di un poca luce si difende bene anche se migliano molto di più di quanto invece differiscono. dispositivo troppo carico. Da segnalare l’ottimo sistema non è al livello di quella dei Pixel di di riconoscimento del volto: non è raffinato - e proba- Google. Talvolta, quando ci si affida bilmente anche neanche “sicuro” - come altri sistemi alla selezione scene automatica, l’im- po delle smartphone-camere. Ognuna con i suoi pro e analoghi, ma lo sblocco con il viso avviene in maniera magine perde un pizzico di naturalezza, ma è lo scotto i suoi contro: il Note, volendo essere precisi, si pone a istantanea. Da utilizzare in combinazione con il sistema da pagare quando si lascia fare tutto ad un sistema che metà tra l’immediatezza e la semplicità dei Pixel e de- di riconoscimento delle impronte digitali. Sempre molto è stato programmato per creare fotografie dove il colpo gli iPhone e la complessa versatilità di un Huawei P30. interessante, anche se senza novità significative, la mo- d’occhio è più importante dell’accuratezza. Insieme ai Samsung, oltretutto, dispone anche di un completissimo dalità Samsung DeX per trasformare lo smartphone in nuovi iPhone, al Pixel di Google e al P30 Pro di Huawei il editor fotografico che permette di agire su ogni parame- un PC desktop. Note 10 (e anche il Galaxy S10) compongono oggi l’olim- tro e che permette di trasformare una foto rendendola davvero accattivante, ma bisogna saperlo usare perché le opzioni che si possono controllare sono tantissime. I NOSTRI SCATTI DI PROVA clicca sulle immagini per l’ingrandimento Ricezione così così, autonomia più che sufficiente Galaxy Note 10+ è anche un buon telefono, anche se certamente c’è chi riesce a spiccare maggiormente sot- to il profilo prettamente telefonico. La ricezione, innanzi- tutto, non è eccezionale e lo smartphone soffre partico- larmente i cambi di celle: la chiamata difficilmente cade ma, nelle zone “critiche”, qualche istante di incertezza lo si può facilmente apprezzare. Fa da contraltare la qua- lità delle chiamate: la capsula auricolare, pur essendo decisamente striminzita, assicura un’ottima resa e an- che chi ascolta non rimarrà mai deluso. Tecnicamente lo smartphone è assolutamente completo: Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/ax dual-band (Wi-Fi 6), Wi-Fi Direct, Bluetooth 5.0 LE, aptX, NFC, GPS con GLONASS e supporto BDS/ GALILEO. Manca la radio FM. Per quanto concerne l’autonomia, lo ammettiamo, ini- zialmente ci siamo un po’ spaventati: nei primi giorni di utilizzo lo smartphone ha sempre fatto molta fatica ad ar- rivare ad ora di cena ma con le settimane l’autonomia si è stabilizzata su un livello più che sufficiente. La batteria da 4300 mAh, considerando la potenza del dispositivo e le caratteristiche del display, sembra fare i miracoli, ma nelle situazioni disperate può contare sul caricatore ra- pido da 45W che assicura la carica completa in un’ora. Presente la ricarica wireless. Chiudiamo con l’audio: suf- ficiente e abbastanza potente quello proveniente dagli altoparlanti (Dolby Atmos), buono quello restituito dalle cuffie AKG in-ear presenti nella confezione di vendita.

 torna al sommario 27 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TEST Abbiamo tenuto al polso Huawei Watch GT2 per un paio di giorni, provandolo in diverse attività, tra cui corsa e trekking Tre giorni con lo smartwatch Huawei Watch GT2 GPS super preciso, l’autonomia è il punto di forza Due sono i punti di forza ci hanno sorpreso: l’autonomia e la precisione del GPS, superiore anche a quella della concorrenza

di Roberto PEZZALI atera, Basilicata. Mentre i campioni del mondo di parkour si allenano saltando tra gli antichi tetti M dei Sassi per preparare la finale della Redbull Art of Motion 2019, noi decidiamo di dedicarci a qual- cosa di più tranquillo e sicuro. Prendiamo così il nuovo Watch GT 2 di Huawei, lo allacciamo al polso sinistro, configuriamo l’applicazione e ci prepariamo ad un lun- go trekking di qualche ora. Salite e discese, un sentiero stretto, tanta fatica e tutti i dati che servono per capire se il nuovo smartwatch Huawei, giunto alla sua seconda generazione, è qualcosa in più di una smartband con il display grosso. Oggi il mondo dei wearable è dominato da una quantità tale di prodotti che si fatica spesso a capire perché si debba acquistare un orologio smart, con un vero quadrante, e non una smartband da poche decine di euro dotata delle stesse funzioni. Se si toglie mente più flessibili e gestiscono molto più attività. C’è Apple con il suo Watch, che ha saputo costruire attorno una cosa che ci ha tuttavia sorpreso in modo piacevole: all’orologio un ecosistema invidiabile, tutti gli altri smar- la precisione e l’accuratezza. Abbiamo fatto lo stesso twatch sembrano più o meno simili e non riescono ad percorso di trekking con Apple Watch da una parte e offrire una versatilità a 360°. Watch GT dall’altro: se sovrapponiamo le tracce dei due GPS con la mappa di Google si può notare chiaramente Uno smartwatch a 360° come il Watch GT di Huawei sia decisamente più preci- Ci sono smartwatch con dna sportivo, creati da aziende so del prodotto Apple nel tracciare istante per istante che nascono proprio per realizzare prodotti dedicati agli la posizione, anche nelle viuzze strette di Matera dove sport come Garmin, e quelli invece che nascono dai re- la localizzazione satellitare viene messa in crisi da una parti r&d di produttori, come Samsung e Huawei, azien- scarsa visibilità. L’altro enorme vantaggio rispetto a pro- de legate più alla tecnologia che allo sport. Il Huawei dotti concorrenti è l’autonomia: grazie ad un consumo Lo schermo OLED è ben visibile sotto la luce del Watch GT2 cerca di unire questi due aspetti: da una par- ridotto del processore, ad un refresh bassissimo dello sole. te quello di smartwatch classico con notifiche, compati- schermo e ad un uso intelligente dei sensori, il Watch bilità Android e iOS, possibilità di fare e ricevere telefo- GT dura fino a 15 giorni. Con un profilo di utilizzo un po’ nate, musica a bordo, connessione ad auricolari esterni più allegro, come quello che abbiamo fatto noi, l’auto- e alcune funzioni legate alla salute, come la misurazione nomia è stimabile in una settimana buona: chi sceglie chi è il Watch GT2? Sicuramente per un utente che vuole del sonno, dall’altra una parte fitness che oltre al classi- uno smartwatch con funzioni sportive in linea teorica lo uno smartwatch dal design simile a quello di un orologio co tracciamento delle attività prevede anche una serie usa per fare sport, non per stare seduto alla scrivania. E vero, con watch face intercambiabili, con una ottima au- di funzioni legate all’allenamento. quando si usano le feature fitness, magari abbinate al- tonomia e con qualche plus tecnologico rispetto ai com- Huawei parla di 15 attività tracciabili, ma molte sono l’always on display, il consumo sale inevitabilmente. Per petitor. Il supporto a bluetooth 5.1, ad esempio, assicura doppie perché viene differenziato outdoor e indoor: da una connessione stabile anche con lo smartphone dalla questo punto di vista molti orologi sportivi sono sicura- parte opposta della casa. E la resistenza all’immersione fino a 5 atmosfere di pressione è una sicurezza in più per chi lo usa ad esempio in vasca, per far nuoto. Nono- stante le dimensioni, il 46mm non è proprio compatto, il Watch GT 2 di Huawei è comunque leggero. Ci sono alcuni aspetti che andrebbero tuttavia perfezio- nati: siamo davanti ad un prodotto fatto e finito, privo di un ecosistema: non esiste uno store di app, bisogna accontentarsi di quello che c’è. Huawei ha inserito anche una serie di watchface perso- nalizzabili, alcuni classici e altri un po’ più avveniristici: si poteva lavorare meglio, il design dei quadranti in al- cuni casi lascia un po’ a desiderare. E soprattutto se si usa l’always on display si può scegliere esclusivamente tra un quadrante analogico e un quadrante digitale che L’altoparlante integrato consente le chiamate

vivavoce. segue a pagina 29 

 torna al sommario 28 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE ENTERTAINMENT Sarà lanciato il 30 ottobre, ma si sa ancora poco. DJI Mavic Mini dovrebbe però avere un prezzo abbordabile DJI Mavic Mini sarà il probabile successore del DJI Spark DJI Mavic Mini dovrebbe andare a coprire il settore consumer dei droni, ponendosi quindi tra un Mavic Air e uno Spark

di Sergio DONATO trattarsi proprio di uno “Spark 2”. Lo fa pensare non solo il peso presunto al di JI sta per uscire con un drone sotto dei 250 grammi, ma anche le foto che dovrebbe entrare nella fetta e i video che circolano da un po’. Si no- D di mercato consumer che ultima- mente manca di novità di un certo peso. Si tratta del DJI Mavic Mini che forse si mostrerà già il 30 ottobre. DJI ha un catalogo di prodotti molto spostato vero la clientela professionale. Ciò riguarda soprattutto i droni, come abbiamo visto per esempio con il DJI Inspire 2, usato per filmare parte di un documentario sulla migrazione degli uccelli. Se il DJI ha un prezzo di listino tano soprattutto le porte USB e SD non regolamentare l’utilizzo dello spettro ra- nella versione base di più di 3.000 euro, protette dalle intemperie da gomme di dio negli Stati Uniti. Sebbene le foto e i per scendere a prezzi – e a prestazioni chiusura, tipiche più dello Spark che video possano riferirsi a un prototipo di – più abbordabili bisogna guardare del Mavic Air. preproduzione, i colleghi DroneDJ han- dalle parti del DJI Mavic Air, che costa Il DJI Mavic Mini è stato registrato no ricevuto una soffiata sul lancio del comunque 849 euro. Il DJI Mavic Mini con questo nome presso la Federal DJI Mavic Mini. Si parla del 30 ottobre, dovrebbe porsi quindi tra un Mavic Air Communications Commision (FCC), ma non si sa ancora se DJI abbia previ- e uno Spark, tanto che di fatto potrebbe l’agenzia governativa che si occupa di sto anche un evento dedicato.

TEST zati anche da persone che mai avevano pensato di po- Huawei Watch GT2 ter usare la tecnologia nei loro metodi di allenamento.

segue Da pagina 28  Fausto Vicari, l’unico atleta italiano che ha partecipato alle finali dell’evento Redbull di Freerunning a Matera, ha avuto un Watch GT 2 nell’ambito della sponsorizza- sostituisce quello scelto dall’utente a display spento. La zione Huawei dell’evento in veste di Official TimeKee- gestione delle notifiche, granulare app per app, è ab- per. E ci ha raccontato di come il Watch si sia rivelato bastanza completa ma le notifiche sono solo testuali e utile per la preparazione della gara. “Ho imparato a fare non si può rispondere: niente foto, niente video, niente parkour da autodidatta, su Youtube. Non ho mai avuto messaggi vocali. Le applicazioni su smartphone, inve- un allenatore, non ho mai curato aspetti come l’alimen- ce, sono davvero ben fatte sia come funzionalità sia dal tazione o l’allenamento specifico. Il freerunning nasce punto di vista grafico, sia quella per Android sia quella dalla passione e dal sacrificio, nasce in strada, non in pa- Il sensore del battito cardiaco funziona anche in per iOS. L’accoppiamento dell’orologio è immediato. lestra. Nel mio essere atleta e allenatore di me stesso ho acqua. Huawei ha investito tanto sulla parte sportiva, cercando trovato utile avere un piccolo coach al polso che mi ha di raggiungere prestazioni super in termini di precisione aiutato a capire dove e quando potevo spingere di più, GPS e ottimizzazione della lettura del battito cardiaco, e quando riposarmi, quando c’era margine per migliorare proprio la precisione del GPS e la misura dello sforzo (e e quando invece ero talmente sottopressione che era della pressione, intesa come stress) sono stati apprez- meglio prendere una pausa e smettere di allenarmi”. Huawei propone il Watch GT2 come una sorta di ibri- do sport / lifestyle, e la presenza di un ampio OLED luminoso e ben visibile anche all’aria aperta restituisce un impatto sicuramente migliore di quello delle tante smartband presenti sul mercato, cinturini di plastica con schermo minuscolo ed esteticamente discutibili. Atten- zione però al modello da 42 mm: più piccolo e meno “mascolino” potrebbe essere la soluzione perfetta per chi non ama un look da orologio classico e trova la ver- sione da noi provata troppo evidente. I prezzi sono di 229 euro per il 46mm edizione Sport, 249 euro per l’edi- zione Classic Pebble Brown (quella in foto) che include anche un cinturino sport nella confezione e di 279 euro Se si attiva l’always on display l’unico quadrante per la Titanium Gray con cinturino in maglia metallica. Le visibile ad orologio spento sarà questo. versioni da 42mm costeranno rispettivamente 199 euro, 219 euro e 249 euro.

 torna al sommario 29 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TEST OnePlus 7T Pro propone poche novità rilevanti rispetto a 7 Pro, ma la casa cinese è ormai un marchio di garanzia Smartphone OnePlus 7T Pro, la recensione Una bella conferma, ma con pochissime novità Prestazioni al top e ottima autonomia, ma con pecche soprattutto sulla qualità delle fotografie notturne e l’uso dell’HDR

di Massimiliano DI MARCO

nePlus è ormai un marchio di garanzia. Già 7 Pro ci aveva convinto e il nuovo top di gamma, 7T O Pro, prosegue sulla stessa strada: non innova niente, ma resta un’ottima conferma del lungo percor- so di costante miglioramento fatto dalla società cinese. Il prezzo di listino dell’unica versione commercializzata (8 GB di RAM e 256 GB di spazio di archiviazione) è di 759 euro. Cioè dello stesso del modello equivalente di 7 Pro. Dopo una settimana passata con OnePlus 7T Pro possiamo serenamente constatare che siamo di fronte a un top di gamma ottimo e performante. Che, però, non va a coprire alcune delle pecche del prece- dente modello, soprattutto sulla qualità delle fotografie notturne e l’uso dell’HDR. Breve riassunto delle novità. Il reparto fotografico guadagna diverse funzioni: inte- la ricarica rapida (il 25% più veloce). Novità piccole, ma Top di gamma ottimo: prestazioni grato lo Snapdragon 855+; viene introdotta una moda- più che sufficienti per giustificare, secondo l’azienda, fulminee lità macro e la modalità Nightscape è ora compatibile un nuovo prodotto: c’era nuovo hardware in circolazio- OnePlus 7T Pro è un valido top di gamma. Difficile tro- anche con l’obiettivo ultragrandangolare. Rispetto a 7 ne (soprattutto lo Snapradragon 855+), senza dimenti- vare un particolare aspetto dell’esperienza d’uso quoti- Pro, è stata migliorata leggermente anche la capacità care il debutto di Android 10. Perché non lanciare uno diana in cui il nuovo smartphone lacuna in modo concla- della batteria (che passa a 4.085 mAh) e la velocità del- smartphone? segue a pagina 31 

I NOSTRI SCATTI DI PROVA clicca sulle immagini per l’ingrandimento

Di giorno, la versatilità delle fotocamere si esprime al meglio (e ci manche- rebbe), ma la modalità HDR conferma quanto abbiamo detto per le fotografie in notturna: è implementato in modo aggressivo e, pur ampliando la gamma cromatica delle foto, “stende” le super- fici eliminando molti dettagli.

Le fotografie con la fotocamera frontale sono molto buone, sebbene di notte perdano qualche dettaglio e soffrano le luci molto forti. La modalità macro - che supporta tutti e tre gli obiettivi - funziona Fotografia ultrangran- Fotografia ultragrandangola- bene, ma senza brillare né in positivo né in dangolare in modalità re scattata con Nightscape. negativo. standard.

 torna al sommario 30 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE MOBILE Tramite l’account ufficiale di Xiaomi India arriva la conferma che la MIUI 11 sarà rilasciato a livello globale a ottobre Aggiornamento MIUI 11, annunciata data di uscita globale Trasferimento file come con AirDrop da ottobre Secondo le indiscrezioni, Mi Share arriverà grazie alla collaborazione con Vivo e Oppo. Il rilascio non è legato alle versioni Android di Giuseppe RUSSO simile al protocollo Airdrop disponibile n Cina, la MIUI 11 di Xiaomi è stata mes- su dispositivi Apple. Dovrebbero esserci sa in beta chiusa dallo scorso mese su migliorie riguardanti anche il cast di im- I diversi dispositivi. magini e video verso diversi modelli di Ora l’azienda è pronta a distribuire la TV, la stampa diretta dei documenti da nuova versione software a livello globa- smartphone e la gestione del risparmio le. L’annuncio è arrivato tramite l’account energetico della batteria. Twitter di MIUI India che ha pubblicato Tra le funzionalità più interessanti che arri- un’animazione con la nuova interfaccia veranno ci sono i messaggi di emergenza insieme alla data d’uscita: 16 ottobre. tramite 5 tocchi sul pulsante di accensio- La nuova MIUI 11 porterà molte nuove ne, l’autocompletamento delle password funzionalità, oltre ad aggiornamenti del- e nuove impostazioni di sicurezza. Secon- l’interfaccia utente che riguardano un do le indiscrezioni il protocollo Mi Share nuovo carattere tipografico e un nuovo arriverà grazie alla collaborazione con una forte possibilità che Xiaomi voglia è legato alle versioni Android, pertanto design per le notifiche, è atteso il rilascio Vivo e Oppo. Pertanto, ci aspettiamo che abbinare il lancio della MIUI 11 all’evento alcuni utenti potranno ottenerlo senza della nuova funzionalità di trasferimento tale funzionalità possa arrivare anche sui di lancio di Redmi Note 8 Pro in India il dover necessariamente attendere un ag- dati che dovrebbe chiamarsi Mi Share, futuri dispositivi di questi produttori. C’è 16 ottobre. Il rilascio della nuova MIUI non giornamento ad Android 10.

TEST compatibilità con Wi-Fi 6, che a questo punto bisogne- OnePlus 7T Pro rà attendere fino a OnePlus 8. Anche l’autonomia, gal-

segue Da pagina 30  vanizzata da un sistema di ricarica rapida potenziato rispetto a OnePlus 7 Pro, è convincente e permette di arrivare sempre a sera con un buon 15-20% di carica mato: l’autonomia è molto buona; lo schermo AMOLED residua. In questo senso, sono molto buone le possi- (risoluzione 3120 x 1440, 516 ppi) è ottimo, con il valore bilità fornite dal software, che permettono al sistema aggiunto della frequenza di aggiornamento a 90 Hz di adattarsi all’uso dell’utente. Come? Per esempio, ri- (sebbene supportata principalmente dalle applicazioni ducendo lo scaricamento dei dati (e quindi il consumo di sistema) e il trittico di fotocamere è molto versatile. della batteria) nelle ore notturne. Ciò non significa che sia tutto perfetto. Dello schermo va lamentata, per esempio, una certa “tirchiaggine” Fotocamera versatile, ma l’HDR del sensore di luminosità: lo schermo è spesso meno non convince DR, ma altri invece vengono persi. Oppure vengono luminoso di quanto dovrebbe essere, costringendo a Per 7T Pro, OnePlus ha confermato i tre obiettivi: un tolti proprio nell’operazione di riduzione del rumore. dover gestire manualmente la luminosità in condizioni grandangolare da 48 megapixel (f/1.6), un ultragrandan- Un risultato misto che non convince appieno, special- di compromesso (come le luci soffuse). Il lettore d’im- golare da 16 megapixel (f/2.2) non stabilizzato e, infine, mente considerata la fascia di mercato a cui OnePlus pronte ottico, integrato sotto lo schermo, non è al top un teleobiettivo (3x) da 8 megapixel (f/2.4), supportati 7T Pro si rivolge, sebbene si possa ritenere tutto som- della categoria e il riconoscimento richiede talvolta un da un doppio flash LED e un sistema di messa a fuoco mato un modesto prodotto. La registrazione video secondo tentativo, soprattutto se il dito non è perfetta- laser. La fotocamera frontale - con meccanismo a com- (supportata fino a 4K a 60 fotogrammi al secondo) è mente perpendicolare. Le dimensioni, poi, sono gene- parsa - usa invece un sensore da 16 megapixel (f/2.0) modesta. I filmati sono di buona qualità, complice la rose, com’è naturale per poter ospitare uno schermo con messa a fuoco fissa. OnePlus 7T Pro non riesce a presenza dello stabilizzatore ottico, ma non supporta- da 6,67”. Soprattutto per il peso, tra i più alti di questa migliorare il principale aspetto in cui 7 Pro era passi in- no né il teleobiettivo né l’ultragrandangolare. fascia: 206 g (lo stesso di OnePlus 7 Pro). Meno di iPho- dietro rispetto alla concorrenza nella fascia alta: la qua- ne 11 Pro Max (che pesa 226 g), ma più di Samsung lità delle fotografie. La modalità Nightscape, special- OnePlus 7T Pro promosso: di meglio Galaxy Note 10+ (196 g) e Xiaomi Mi 9T Pro (191 g), per mente nelle condizioni di luminosità più scarsa, sfrutta c’è ben poco citarne un paio. Le prestazioni dello Snapdragon 855+ un sistema di riduzione del rumore molto aggressivo: OnePlus 7T Pro soffre della sindrome della “genera- in accoppiata con 8 GB di RAM - e non poteva essere l’immagine risultante è sì più luminosa con punti luce zione di mezzo”: poche evidenti migliorie rispetto a altrimenti - sono fulminee: mai un intoppo e nessuna in- più dettagliati, ma dall’altra parte riduce i dettagli in al- 7 Pro. Tanto vale, considerato il risparmio del prezzo, certezza nell’uso quotidiano, anche durante l’esecuzio- tre porzioni della foto. Scattare in modalità normale, in- valutare l’acquisto del precedente top di gamma. A ne di videogiochi recenti (abbiamo provato vece, produce più rumore e anche il bilanciamento del meno di non volere le ultimissime novità. E in questo Mobile e Mario Kart Tour). A tale risultato contribuisce bianco viene spesso sbagliato, soprattutto per le luci senso, avere una velocissima ricarica rapida, un fluido l’adozione, tipica dei prodotti OnePlus, della versione molto forti, che tendono alle tonalità fredde anziché a schermo AMOLED a 1440p e il migliore processore liscia di Android 10: nessuna personalizzazione dell’in- quelle calde. Vengono rivelati alcuni dettagli, proprio in Qualcomm sulla piazza sono elementi di eccellenza, terfaccia. Inizia a fare “rumore”, invece, l’assenza della funzione della riduzione del rumore e dell’uso dell’H- che rappresentano il massimo della categoria.

 torna al sommario 31 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TEST Dopo qualche mese dall’uscita sul mercato abbiamo provato il G8S di LG: uno smartphone incredibilmente completo LG G8S ad oggi è il miglior smartphone da 450 € Concreto e con un’ottima resa fotografica. È frenato da un prezzo che all’uscita era alto, ma oggi è decisamente competitivo

di Roberto PEZZALI

resentato a febbraio, il G8S è arrivato sul mercato in Italia solo a giugno. Il prezzo scelto da LG 769 P euro, voleva essere un messaggio per chi non vuole spendere 1000 euro per un top di gamma. LG ha scelto di portare la versione S del G8 nel nostro paese, scelta tutto sommato corretta: ha tre fotocamere al posto di due e deve rinunciare a schermo QuadHD e al DAC di video qualità superiore per la riproduzione audio. L’utente più esigente vorrebbe ovviamente tutto, ma il pubblico che oggi sceglie uno smartphone sicuramente mette davan- ti a tutto il numero di fotocamere disponibili e solo Apple lo scorso anno è riuscita a vendere smartphone con due camere o una sola fotocamera, gli altri devono per forza piegarsi alle esigenze di mercato. Abbiamo aspettato a provare il G8S per due motivi: il primo è l’attesa per i classici aggiornamenti che rendono LG G8s ThinQ gli smartphone stabili e migliorano i peccati di gioventù, A 450 EURO È DAVVERO UN OTTIMO TELEFONO. E POTREBBE 769,00 € la seconda è proprio il prezzo. LG G8S si trova oggi a cir- CALARE ANCORA DI PREZZO lab ca 450 euro, e a questo prezzo riesce a competere con Il G8S di LG è uno smartphone completo: la giusta potenza nel processore, una fotocamera che non viene mai citata tra le migliori che che a i cinesi e con il migliori prodotti sul mercato: si è sem- nostro avviso si difende davvero bene in ogni situazione, un buon bilanciamento tra autonomia e dimensioni, Android 9 a bordo e tanti altri pre detto che gli LG vanno acquistati a qualche mese piccoli dettagli che molti altri brand a questa cifra non garantiscono. Xiaomi fa ottimi smartphone, ma non ha ricarica wireless e waterproof dal lancio e qualche mese ora è passato. Un prodotto, e neppure la qualità fotografica di questo LG: ha solo un prezzo simile, ma tra i due modelli c’è un abisso, anche nella stabilità del software. il G8S, che unisce innovazione e qualche retaggio del Il G7 lo scorso anno ha toccato prezzi talmente bassi che sembrava quasi un delitto non prenderlo a 279 euro, quest’anno il G8S sembra percorrere la stessa strada. Ma senza aspettare troppo anche a 450 euro è difficile trovare oggi un prodotto migliore, con la stessa dotazione passato: il sensore d’impronte ad esempio è ancora sul hardware, la stessa solidità e cura costruttiva e la stessa resa fotografica. retro, e non c’è dubbio che quello integrato sullo scher- mo è mille volte più comodo, ma allo stesso tempo è uno dei primi smartphone con sensore ToF integrato. Il Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo piccolo sensore nascosto nel notch è capace di creare 7.6 7 8 7 9 7 8 una mappa 3D del volto per lo sblocco sicuro, e questa possibilità mitiga il fastidio di avere sul retro il fingerprint. COSA CI PIACE COSA NON CI PIACE Il ToF non serve solo a quello: può sbloccare anche con Qualità costruttiva eccellente Il sensore ToF non viene sfruttato nel migliore dei modi la lettura delle vene del polso e può essere usato per Il prezzo su strada è super Design migliorabile interpretare gesture nell’aria. Come vedremo questi Qualità fotografica davvero eccellente Sensore di impronte ancora sul retro “giochi” dopo i primi secondi di wow si riveleranno le classiche feature che non userà praticamente nessuno. tenendolo tra le mani, è quello di un prodotto assolu- impressionante, tanto che LG ha inserito nella scatola un La linea non è molto originale, tamente robusto e al tempo stesso leggero. Dopo due panno per pulirlo. ma la scocca è davvero solida mesi di utilizzo, senza custodia e nello zaino con le chia- Due i tratti distintivi di questo G8S: un design che ricor- vi, i vetri del G8S sembrano praticamente nuovi. Schermo da 6.2” OLED, luminoso da molto quella degli iPhone, conseguenza dell’ampio L’unica segnalazione, comune a molti smartphone LG, è e con la giusta risoluzione notch nella parte frontale e del rapporto di aspetto non un leggerissimo gap tra lo schermo e la cornice all’in- LG ha sacrificato la risoluzione dello schermo passando troppo spinto, e una solidità notevole. La percezione, terno del quale si può annidare un po’ di sporco. Non è dal quadHD+ del G8 al FullHD+ del G8S. Numeri è parte, voluto: serve per evitare che in caso di caduta di spigolo anche se si tratta di un OLED e di un OLED non certo possa rompersi il vetro frontale. piccolo, i pixel che ci sono sembrano sufficienti a coprire Ci è caduto una volta, e effettivamente a circa 60 cm da lo schermo con un buon fattore di fill-in, la risoluzione in- terra lo smartphone non ha subito alcun danno; sappia- feriore non si percepisce affatto nell’uso classico di tutti mo, tuttavia, che anche da 15 centimetri la giusta caduta i giorni, si deve andare vicino e con fondo bianco per può danneggiare anche il più robusto dei vetri. percepire una differenza che comunque solo un occhio La scocca è protetta contro polvere e acqua nonostan- attento può notare. te sia presente il jack audio, e sul retro dietro il vetro, è o schermo è privo anche del sistema che tramite vi- nascosta la bobina per la ricarica wireless. Buona la ma- brazione trasmette l’audio, ma questa non è neces- neggevolezza per chi ha mani grande, ma chi ha le mani sariamente una critica: c’è il notch e quindi c’è anche piccine potrebbe trovare i 6.2” di schermo eccessivi. In spazio per la capsula auricolare. Avremmo apprezzato ogni caso il vetro posteriore offre un ottimo grip anche quando le mani sono un po’ secche; il rovescio della segue a pagina 33  medaglia è un lato B che calamita le impronte in modo

 torna al sommario 32 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE

TEST Recensione LG G8S segue Da pagina 32  magari un migliore bilanciamento nelle proporzioni della cornice, la parte bassa è un po’ troppo pronunciata e i puristi dell’estetica potrebbero avere qualcosa da dire a riguardo. La qualità dello schermo è decisamente buona, migliore degli altri P-OLED realizzati da LG negli scorsi anni: color shift decisamente più basso se si incli- na lo smartphone, bianco ben bilanciato e un picco di stro Masterclick, i prodotti LG sotto il profilo fotografico utile. Sul G8S il dito lo puntiamo contro il sensore ToF, luminosità di 716 nits che garantisce una buona visibilità si difendono bene. Sia per l’hardware, e le tre camere che riesce a fare bene solo una cosa: lo sblocco 3D tra- anche con tanta luce, sebbene qui sia più importante usate in questo caso sono davvero ben bilanciate, sia mite volto, che funziona ovviamente anche di notte. avere un ottimo filtro piuttosto che un display luminoso. per il software, dove LG sacrifica un filo di naturalezza Le altre feature sono divertenti, ma servono a poco. Ci Spesso si elogia la luminosità di un display per la visione per fornire una foto che, a pancia, piace. E piace tanto. riferiamo ad esempio allo sblocco con le vene del polso, all’aperto, ma la realtà non sempre restituisce quello che La fotocamera principale è la classica 12 megapixel f/1,8 che sarà sicurissimo ma che richiede il polso fermo ad restituiscono i numeri: un iPhone, ad esempio, riesce ad con pixel da 1,4μm e 27 mm di grandangolo, una came- una distanza precisa dallo smartphone, come se stessi- offrire alla luce la stessa visibilità di questo LG con una ra che non di discosta molto come resa da quella dei mo facendo annusare al G8S il profumo. E poi ci sono le luminosità leggermente inferiore, segno che il polariz- migliori top di gamma. C’è poi il super grandangolo, 13 air gesture, dove sempre con la mano possiamo intera- zatore e il filtro antiriflesso usati da Apple sono migliori. megapixel f/2.4 con un obiettivo che corregge le aber- gire con il telefono senza toccarlo: funzionano, ma sono Tuttavia questo LG si difende benissimo, molto meglio razioni e le distorsioni: LG è stata la prima a proporre quella tipica cosa che dopo due prove uno si dimentica di altri smartphone di fascia media che sotto il sole di- il super wide, e la sua interpretazione del grandangolo che esistono. Purtroppo, ma questo vale per tutti e non ventano pallidi anche con la luminosità al massimo. C’è spinto è una di quelle che apprezziamo di più. Infine il solo per LG, funzioni come le Air Gesture richiedono il True View che bilancia il bianco a seconda della luce tele per ritratti e zoom, un 54 mm sempre da 12 mega- supporta da parte degli sviluppatori software, e fino a ambientale e ci sono diversi profili di calibrazioni, nes- pixel f/2.6 che in digitale arriva fino a 10x. quando certe caratteristiche hardware non saranno suno a dire il vero accuratissimo ma nella media. C’è il standard su tutti gli smartphone e inserite in Android re- notch, e nel notch c’è il sensore 3D ToF: tra tutte le cose Sensore 3D ad effetto wow steranno confinate nel piccolo orto del produttore. che si possono fare con il sensore 3D l’unica utile, come Ma le funzioni speciali servono a poco Nel caso di LG solo alcune app si possono usare con le abbiamo già detto, è lo sblocco. LG ha ottime potenzialità ma negli ultimi anni per cercare mani, e qualche caso dove questa eventualità si rivela di differenziarsi ha fatto scelte abbastanza discutibili. A utile può capitare, ma si tratta di eccezioni. Tre fotocamere per foto da grande partire dagli smartphone modulari, progetto poi fallito, LG viene spesso dimenticata quando si tratta di fotogra- ha sempre cercato di inserire nei suoi smartphone qual- Prestazioni eccellenti, fie e smartphone eppure, e lo ha dimostrato anche il no- cosa che poi, all’uso pratico, si è rivelato davvero poco autonomia molto buona Snapdragon 855 e 6GB di RAM, quando basta per ave- re uno smartphone veloce, rapido e reattivo nell’aper- tura delle applicazioni. Ottimi anche i 128 GB di storage I NOSTRI SCATTI DI PROVA clicca sulle immagini per l’ingrandimento espandibili, per un prodotto simile sono il minimo sinda- cale e LG ha scelto il taglio giusto. Le prestazioni come abbiamo detto sono buone, e lo smartphone non ha mai dato segno di sofferenza e neppure di temperatura ele- vata nella zona del SoC. Si usa in modo piacevole, come è lecito aspettarsi da un prodotto di questa fascia. L’autonomia come sembra è un discorso molto partico- lare: dovremmo essere vicini al rilascio di un test di labo- ratorio standard e affidabile per confrontare l’autonomia degli smartphone android, ma fino ad allora dovremo basarci sulle sensazioni. Con il G8S e un uso abbastanza intenso una ricarica a metà giornata è necessaria, per- ché la sera a mezzanotte non ci arriva. Un uso moderato porta l’LG dopo le opportune ottimizzazioni a circa 5 ore di schermo acceso, e per una batteria da 3500 mAh è un risultato comunque buono. Forse si poteva fare qual- cosa in più, e forse ci stava una batteria leggermente più capiente vista la dimensione dello smartphone, ma sotto il profilo dei consumi resta un prodotto bilanciato. Ricezione nella media, sia la parte di rete sia la parte Wi- fi, buona la qualità audio delle chiamate, audio corposo e cancellazione del rumore ambientale efficiente. Il sistema operativo è Android 9 con la classica interfac- cia LG che va ad aggiungere un po’ di funzioni senza stravolgere troppo l’originale. Una interfaccia che qual- cuno non ama particolarmente, ma è stabile e priva di bug. Certo sarebbe apprezzata una maggiore velocità nel rilascio degli aggiornamenti.

 torna al sommario 33 n.208 / 19 21 OTTOBRE 2019 MAGAZINE TEST Si risparmiano 300 euro rispetto alla versione “pro” e si rinuncia solo a due aspetti che per molti utenti sono ininfluenti iPhone 11 è la scelta migliore per chi vuole un iPhone senza spendere 1000 euro. La recensione completa Non ha lo schermo OLED né la fotocamera da 50mm, ma vi diciamo perché iPhone 11 è l’iPhone che tutti dovrebbero comprare

di Roberto PEZZALI ’iPhone XR è stato lo smartphone Apple più ven- duto lo scorso anno, nonostante molte persone lo L considerino il modello “base”. L’iPhone 11, quest’an- no, è destinato alla stessa sorte per un mix di fattori, dal prezzo assolutamente interessante se rapportato al “pro”, 839 euro, fino alla scocca colorata che piace, soprattutto ai più giovani. Eppure, quando qualcuno ci chiede un consiglio su quale iPhone comprare e sug- geriamo di scegliere il modello più “economico”, molti sono scettici. Dopo aver provato a fondo il modello di fascia alta, ci siamo dedicati all’iPhone 11 e in questa re- censione cercheremo di concentrarci soprattutto sulle differenze tra i due modelli, l’11 e l’11 Pro, per capire che peso possano avere nell’utilizzo di tutti i giorni. Il primo consiglio che diamo è di leggere la recensione XS Max di redazione, dopo un anno, mostra tanti piccoli schermo che tutti meriterebbero di avere sul proprio dell’iPhone 11 Pro, insieme al nostro reportage fotogra- segni superficiali assenti sulla scocca dell’iPhone XR smartphone. Il Liquid Retina da 6.1” per accuratezza, fico dal Marocco, per rendersi conto di cosa offrono che sembra ancora nuovo. Cambia anche la resistenza leggibilità sotto la luce del sole e resa generale è in quest’anno i nuovi smartphone Apple. Le differenze tra all’immersione, ma è cosa da poco: il passaggio dai 30 ogni caso comunque superiore, pur essendo LCD, a i due modelli non sono poi così tante: cambia lo scher- minuti a 2 metri dell’iPhone 11 ai 30 minuti a 4 metri di molti OLED che vengono montati su altri smartphone. mo, cambia la batteria, cambia ovviamente il design e profondità dell’iPhone 11 Pro è giusto una sicurezza in L’unico punto a favore dello schermo dell’iPhone 11 ri- manca una fotocamera. Tutto qui. più. Il telefono non è utilizzabile, come tutti gli altri smar- spetto all’OLED del Pro è la gestione della luminosità Cambiamenti marginali se guardiamo all’insieme, ma tphone, per riprese subacquee senza una protezione del display: ci sono persone particolarmente sensibili che permettono di risparmiare 350 euro sul modello adeguata. Molti useranno inoltre l’iPhone 11 con la cu- che potrebbero provare fastidio di fronte ad uno scher- base da 64 GB o, per chi vuole più memoria, di acquista- stodia, ma chi sceglie di usarlo come Apple lo ha fatto si mo con tecnologia organica (per la regolazione della re la versione da 128 GB al posto dei 64 GB che Apple troverà davanti ad un prodotto con un grip maggiore di luminosità in PWM), ma sono casi davvero rari. offre come taglio base risparmiando sempre qualcosa. quello offerto dall’iPhone 11 Pro, il retro lucido rispetto a Gli 889 euro richiesti per il modello da 128 GB sono quello satinato aiuta. sempre 300 euro in meno dei 1189 euro dell’iPhone 11 Pro. Per prestazioni, qualità delle chiamate e della rete LCD contro OLED, la differenza non è solo e velocità l’iPhone 11 ha esattamente tutto quello che ha nella risoluzione l’iPhone 11 Pro: iOS 13.1 è lo stesso (qui le novità), c’è la Apple ha migliorato drasticamente la qualità dell’OLED modalità notte, ci sarà Deep Fusion, c’è la ricarica wire- dell’iPhone 11 Pro: è più luminoso, anche all’aperto, ha less, la ricarica rapida e anche la nuova camera frontale una dinamica maggiore e una resa cromatica molto ad alta definizione con slow motion. più incisiva. Lo schermo LCD dell’iPhone 11, che Ap- In un puro confronto tra i due modelli ci sono anche ple chiama Liquid Retina, è invece lo stesso identico elementi che pendono a favore dell’iPhone 11: la scoc- schermo da 6.1” che viene montato su iPhone XR. Se ca dell’iPhone 11 è ad esempio in alluminio riciclato al lo scorso anno la differenza c’era, ovviamente a favo- posto dell’acciaio inossidabile, e se quest’ultimo è più re dell’OLED, quest’anno questa differenza è ancora resistente ad una eventuale caduta il primo si segna si- più marcata. Qualcuno potrebbe dire che è assurdo curamente di meno con il passare del tempo. L’iPhone trovarsi davanti ad uno schermo non full HD su uno smartphone top di gamma del 2019, ma l’immagine è talmente compatta che, su un display così piccolo, è davvero difficile parlare di mancanza di risoluzione. Non si percepisce, mai. Anzi, forse tra leggibilità sotto la luce del sole, dinamica contrasto e risoluzione la ri- C’è il super grandangolo, ma la terza soluzione è l’unico aspetto dove l’iPhone 11 non sfigura fotocamera si rimpiange affatto rispetto al Pro. Quando Apple ha deciso cosa mettere e cosa togliere Per il resto basta guardare entrambi gli schermi sotto su iPhone 11 per poter avere due modelli sul mercato il sole, oppure godersi un film a luci spente in HDR da destinati a due target differenti ha deciso, fortunata- Netflix, o ancora rivedere le foto scattate per capire mente, di non sacrificare la fotocamera super grandan- che tra i due display c’è un divario marcato anche se golare. Il 14 mm permetterà anche ai possessori del non enorme. Uno, quello dell’iPhone 11, è un buonissi- modello base di giocare con la prospettiva cercando mo schermo con una resa cromatica calibrata, un buon contrasto e una buona luminosità di punta, l’altro è lo segue a pagina 35 

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Per chi scatta tanto iPhone 11 Pro, TEST per tutti gli altri iPhone 11 è perfetto iPhone 11, la recensione Lo scorso anno era paradossalmente più semplice: le differenze tra iPhone XR e iPhone XS c’erano, ma era- segue Da pagina 34  no molto meno marcate. Sarà che abbiamo provato pri- ma il “Pro” e poi la versione standard, ma quella vocina che ci dice “consigliate il pro, consigliate il pro” ogni inquadrature particolari, e la presenza di questa fotoca- volta che ci viene chiesto un parere non riusciamo a mera è sufficiente per non prendere in considerazione, togliercela dalla testa. Chi vede nell’iPhone uno smar- nemmeno per un attimo, i modelli dello scorso anno. Tra tphone per fare un po’ tutto, senza esigenze particola- iPhone XS e iPhone 11 tutta la vita il secondo: il super ri, può tranquillamente comprare l’iPhone 11, risparmia grandangolo fa davvero la differenza, permette di fare 300 euro e può fare tutto quello farebbe con il Pro allo foto che chi ha avuto fino ad oggi un iPhone non ha stesso modo e con la stessa velocità. mai potuto fare. Con un iPhone 11 si possono scattare Per chi invece vede nell’iPhone anche una fotocamera, (quasi) le stesse foto che abbiamo scattato in Marocco quindi utenti che tengono in modo particolare al pro- con il modello Pro, stessa resa e stessa qualità. prio profilo Instagram, che amano scattare e fotogra- Diciamo quasi, perché si deve rinunciare alla terza fo- fare, che necessitano di ottime foto anche per motivi tocamera, una focale a nostro avviso utilissima per de- professionali, il sacrificio necessario per la versione terminate inquadrature: su iPhone XS la usavamo po- con tre fotocamere verrà sicuramente ripagato. La ter- chissimo perché le prestazioni non erano eccezionali, za fotocamera dell’iPhone 11 Pro, come abbiamo scritto ma su iPhone 11 Pro sta diventando per molte foto la nel nostro foto-reportage, è un 50mm che rappresenta nostra prima scelta. Non manca la modalità ritratto, e per molti fotografi la focale con la F maiuscola, al pari viene fatta usando il calcolo computazionale con una del 35mm. Rinunciarci, soprattutto ora che Apple ha sola fotocamera: l’effetto è sicuramente molto buono, montato un obiettivo più luminoso e la qualità è davve- anche la gestione dello sfuocato, ma l’inquadratura non ro ottima, non è cosa da poco. Si usa, si usa tanto. Non decisamente migliore per gamma dinamica e resa cro- è assolutamente la stessa. Nelle foto 1 e 2, vediamo lo appena ci si toglie dalla testa quel “2x” e si ragiona in matica: le foto fatte, riviste sul display dell’11 Pro, esco- stesso ritratto, uno fatto con la camera dell’iPhone 11 e termini di inquadratura si inizia ad usare molto di più il no dallo schermo con incisività e carica, cosa che non uno con il 50mm dell’iPhone 11 Pro: sebbene la gestio- 50mm del 27 grandangolare classico. Non averla è un si può dire invece del display dell’iPhone 11. Calibrato, ne del bokeh sia simile, e anche la qualità del ritaglio, peccato. A questo si unisce anche un display che è eccellente, ma non è lo stesso schermo. la differenza di taglio lascia preferire la foto fatta con iPhone 11 è un eccellente smartphone con l’11 Pro. Usando lo zoom digitale per simulare i 50mm un ottimo rapporto qualità prezzo: tra iPho- l’immagine subisce un leggero degrado qualitativo: non 1 2 ne XR, iPhone XS e iPhone 11 per prestazio- è come avere un obiettivo dedicato con zoom loseless. ni, flessibilità e completezza il modello del Per il resto, dalla modalità notte a Deep Fusion, in arrivo 2019 è da preferire, senza pensarci troppo. a breve con iOS 13.2, le funzionalità sono assolutamen- Qualche ragionamento va fatto sul modello te identiche. “pro”: si chiama così perché offre davvero qualcosa in più per chi crea contenuti, foto Autonomia super, ma il risparmio e video in questi casi. Non solo la camera sul caricatore è incomprensibile aggiuntiva permette più flessibilità, ma la Altro elemento di distinzione è la batteria: Apple par- qualità maggiore del display permette di ri- la di un’ora di autonomia in più rispetto a XR, ma dalle vedere e valutare le foto fatte e i video regi- prove che abbiamo fatto non sempre ci si accorge di strati in condizioni migliori. Ma la differenza avere questa riserva in più. Sotto il profilo del risparmio è solo in questo: per il 90% delle persone energetico l’iPhone 11, con il suo pannello LCD, non iPhone 11 non va bene, va benissimo. può trarre beneficio dall’utilizzo del tema scuro: anche quando lo schermo è nero il pannello e la retroillumi- nazione sono attivi, al contrario dell’OLED dove i pixel sono praticamente spenti. Clicca sulle immagini per l’ingrandimento L’iPhone XR era già uno smartphone con una autono- mia eccezionale, merito anche dello schermo e della risoluzione non eccessiva, e l’iPhone 11 per le sue di- mensioni non è da meno, ha un’ottima autonomia. Come fatichiamo a digerire il taglio da 64 GB di memo- ria, più sull’iPhone 11 Pro che su questo a dire il vero, c’è un’altra cosa che non digeriamo, ovvero la scelta di non mettere il caricatore rapido da 18 watt nella confezione dell’iPhone 11. C’è ancora il vecchio modello, decisio- ne criticabile perché alla fine la differenza di costo è di pochi euro: sarebbe stato meglio venderlo senza cari- catore incluso, magari ad una decina di euro in meno. Chi ha in casa un caricatore di un altro iPhone può usa- re quello, chi deve comprarlo può prendere quello da 18 watt, lo stesso che viene dato con iPhone 11 Pro: un caricatore in meno, meno rifiuti elettronici e l’ambiente ringrazia.

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AUTO ELETTRICA Volvo SUV XC40 Recharge mostra grande attenzione a sicurezza e comodità Porsche svela l’ “economica” Ecco Volvo XC40 Recharge. La prima elettrica Taycan 4S Due svedese è un SUV sicuro, comodo e potente tagli di batteria C’è anche un motore da più di 400 cavalli. E l’autonomia passa i 400 chilometri nel ciclo WLTP e meno potenza Dopo il lancio di P. AGIZZA dell’elettrica Taycan oppio motore elettrico da 408 in versione Turbo e CV, 400 chilometri di autonomia Turbo S, arriva la 4S, D e tutta la sicurezza, la tecnologia e la comodità a cui Volvo ci ha abituati con batteria più piccola da sempre. Sono queste le caratteristi- e motore con meno che salienti di XC40 Recharge, il primo veicolo completamente elettrico della potenza casa svedese che fa da apripista alla svolta ecologista di Volvo. Partiamo pro- di M. Zocchi prio dal cuore della vettura, rappresenta- to da un doppio motore elettrico (uno per asse) capace di sviluppare la potenza di mia di oltre 400 chilometri nel ciclo WLTP. con cui si aggiornano sullo smartphone, 408 cavalli. Riguardo alle altre prestazio- Grazie alla ricarica veloce sarà possibile grazie alla presenza del Play Store. ni motoristiche, Volvo non è stata molto caricare XC40 Recharge dallo 0 all’80% prodiga di dettagli nella sua presentazio- in appena 40 minuti. Potenza di ricarica XC40 Recharge punta tutto ne, ma ha parlato di trazione integrale ed fino a 150 kW. Tutta la parte di intratte- su sicurezza e comodità Dopo poche settimane dal lancio accelerazione lineare ed uniforme a tutte nimento è sviluppata sulla piattaforma Come detto in apertura, per il suo SUV della Porsche Taycan, alla versio- le velocità. Conferma anche per quel che Android Auto. Presenti le più importanti Volvo spinge molto su temi come sicu- ne Turbo e Turbo S si aggiunge riguarda il One Pedal Drive. La batteria applicazioni di casa Google come Maps rezza e comodità. L’elevato grado di sicu- la 4S, disponibile in due varianti. è da 78 kWh che secondo il produttore e Assistant, ed inoltre sarà possibile ag- rezza di XC40 Recharge è dato da un mix Ci sarà la possibilità di scegliere svedese dovrebbe garantire un’autono- giornare le app con la stessa modalità di accorgimenti costruttivi e software. Per tra due tagli di batteria, una nuo- quel che riguarda la costruzione, spicca va, chiamata “a singolo strato” da la gabbia di sicurezza in acciaio intorno al 79.2 kWh, oppure come optional la DMOVE Arriverà sul mercato due anni prima del previsto pacco batteria, per evitare ogni pericolo stessa batteria delle sorelle mag- legato all’elettricità in caso di incidente. giori da 93.4 kWh. L’autonomia Dal lato software, invece, Volvo ha pre- sarebbe rispettivamente di 407 e Renault accelera sull’elettrico sentato quest’oggi Pilot Assist. Grazie a 463 km. Anche il motore è meno questa modalità l’auto può mantenere potente, nonostante resti comun- Twingo Z.E. arriverà già nel 2020 automaticamente velocità e distanza que tra i migliori della categoria. La prestabilite rispetto ai veicoli che prece- potenza infatti sarà di 320 kW per di M. ZOCCHI dono, oppure controllare lo sterzo per la 4S base e 360 per quella con a scorsa estate era trapelato in mantenersi al centro della corsia. Pre- batteria maggiorata, il che si tradu- rete un calendario con le prossime sente, inoltre, anche la funzione BLIS ce in una accelerazione da 0 a 100 L tappe dei progetti Renault, in cui che si occupa di monitorare l’arrivo di km/h comunque entro i 4 secondi. figurava una versione elettrica della altre auto nell’angolo cieco in caso di Arriva anche qualche piccola dif- Twingo, ma non prima del 2022. Ora cambio corsia. Se BLIS si accorge di ferenza estetica, con le linea del invece apprendiamo da fonte certa, Ali un pericolo avvisa il conducente e lo paraurti leggermente diversificata, Kassaï Koupaï, EVP Product Planning di riporta al centro della corsia evitando ma anche qualche cambiamento Renault, che i piani non andranno come i pericoli. Riguardo alla comodità, inve- funzionale. Le ruote sono infatti più previsto e la Twingo Z.E. arriverà già nel 2020. ce, Volvo parla sul suo sito di soluzioni piccole, da 19”, con freni più sem- Non si tratta di una novità vera e propria, in quanto la Twingo Zero Emission è di stivaggio ingegnose. L’attenzione è plici, con meno pistoncini e dischi da sempre nei piani della casa francese, fin dal lancio della primissima Zoe. La posta sul vano posteriore molto ampio, più piccoli e più sottili. Il motore difficoltà nell’imporre la motorizzazione elettrica però aveva fatto tirare il freno a ma sonopresenti anche un cestino per avrà mano potenza, pertanto una mano, rinviando il progetto a data da destinarsi. Adesso assistiamo a una situazio- i rifiuti, una postazione di ricarica wire- dimensione più compatta. Questo ne contraria, ovvero con Renault che ha lasciato all’improvviso il metaforico freno, less per il telefono, un gancio per borse offrirà più spazio al vano di carico decidendo di anticipare il lancio di ben due anni. Il perché di questa decisione non è pieghevoli e altro ancora. Ovviamente che passa da 365 litri a 404 litri. Si ovviamente stato comunicato, ma è molto probabile che dipenda dalle scelte della è sfruttabile anche il vano anteriore. guadagna infine qualcosa anche concorrenza. L’arrivo della triplice proposta elettrica del Gruppo Volkswagen (con Non sono stati divulgati né il prezzo in termini di peso, la 4S pesa infatti Skoda Citygo, Seat Mii e Volkswagen eUp!), oltre al cambio di rotta verso l’elettrico né la data in cui Volvo XC40 Recharge 2.166 kg, contro i 2.327 kg della di Smart, potrebbero aver spinto Renault a bruciare le tappe, per paura di arrivare arriverà sul mercato. Le uniche indi- Turbo. Cambia ovviamente il prez- troppo tardi in un mercato interessante come quello delle citycar. Resta da vedere screzioni, trapelate da una precedente zo, che per Taycan 4S parte da che impronta verrà data al progetto. Renault potrebbe anche giocarsi la carta del- intervista del CEO di Volvo Håkan Sa- poco sopra i 109.000 euro. Una ci- l’auto elettrica da città super economica, sulla base di quella presentata in Cina muelsson, parlano di un prezzo intorno fra notevole, ma sempre meno dei poco tempo fa, dal prezzo di solo 8.000 euro. ai 50mila dollari. 156.000 euro del modello Turbo.

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AUTO ELETTRICA Tesla ha deciso di assecondare le regole degli incentivi della Lombardia Kawasaki Tesla, fino a 16.000 € di bonus sulla Model 3 presenta già la Gli incentivi porterebbero lo sconto totale per la Model 3 a 16.000 euro. Ecco come nuova Ninja 650: di Massimiliano ZOCCHI più tecnologica

rrivano da più fonti conferme che con display, Tesla sia intenzionata ad asse- connessione Acondare le disposizioni previste per ottenere l’incentivo che la Regione Bluetooth e fari Lombardia ha dedicato al ricambio delle vetture circolanti. Secondo il bando da full LED poco pubblicato, per ottenere il massimo Kawasaki non aspetta dell’incentivo, riservato alle auto elettri- EICMA 2020, e presenta che, ovvero 8.000 euro, il venditore deve garantire almeno 2.000 euro di sconto. Il già la rinnovata Ninja dubbio era proprio se Tesla, notoriamen- 650. Nuovo design e te restia a praticare sconti, avrebbe cedu- dettagli hi-tech to su questo punto. Il cittadino residente se si rottama un veicolo fino a Euro di 33.000 euro. Attenzione però a un det- in Lombardia dalla sua parte deve rot- 4 o benzina Euro 2. Supponendo quindi taglio: i due incentivi funzionano in modo di M. ZOCCHI tamare un vecchio veicolo fino a diesel di dover rottamare un’auto che rientra in diverso. Quello statale offre uno sconto Euro 5, oppure radiarlo per esportazione entrambi gli incentivi, il bonus totale sa- immediato, mentre quello regionale of- all’estero. rebbe di 16.000 euro. Valido nel caso di fre subito solo lo sconto di 2.000 euro, Di conseguenza il bonus totale raggiun- Tesla solo per Model 3, in quanto l’eco- mentre i restanti 8.000 euro vanno anti- gerebbe già i 10.000 euro. A questi è bonus statale ha anche il tetto massimo cipati, e sarà poi la regione, a domanda possibile sommare gli incentivi statali, di spesa di 61.000 euro IVA inclusa. Que- accettata presso lo sportello telematico già attivi da alcuni mesi, che offrono uno sto significherebbe poter avere una Tesla apposito, a restituire il dovuto con boni- sconto di 4.000 euro, più altri 2.000 euro Model 3 Standard Range Plus a poco più fico bancario. Arriverà nelle concessionarie a gennaio 2020 la nuova Kawasaki Ninja 650, che la casa giapponese ha deciso di svelare con un po’ di FONTI RINNOVABILI La notizia diffusa dal rapporto trimestrale pubblicato sul sito Carbon Brief anticipo rispetto alla kermesse mi- lanese EICMA. Nonostante ci siano ormai voci insistenti sull’arrivo di Sorpasso storico nel Regno Unito: più energia una Ninja elettrica, per la motoriz- zazione non ci sono sorprese, con elettrica prodotta da rinnovabili che da fossili la conferma del motore bicilindrico da 649 cc, con potenza di 68 CV e Traguardo storico per il Regno Unito dalla costruzione della prima centrale elettrica, nel 1882 coppia di 65 Nm (oppure 48 CV e 58 Nm per neopatentati). di Pasquale AGIZZA Quello che cambia è l’estetica, con n momento storico nel campo del- un design rinnovato, soprattutto le energie rinnovabili. Per la prima nella parte frontale che segna an- U volta dal 1882, data di apertura che l’arrivo della fanaleria Full LED. della prima centrale elettrica pubblica, Il dettaglio più tecnologico però il Regno Unito ha prodotto più energia è la nuova strumentazione con da fonti rinnovabili che da fonti fossili. display TFT a colori. Lo schermo A darne notizia è un rapporto del sito ha una diagonale di 4.3” ed oltre Carbon Brief. Nello specifico, la produ- a fornire tutte le informazioni utili è zione di energia elettrica da fonti rinno- anche dotato di connettività Blue- vabili nel trimestre comprendente Luglio, tooth. È possibile quindi connet- Agosto e Settembre è stata di 29,5 TWh, tere lo smartphone alla Ninja 650 un valore superiore ai 29,1 TWh ottenu- la ragione principale di questo boom anni. Dal 2010 al 2019, infatti, si è passati sfruttando l’app dedicata Rideolo- ti tramite fonti fossili. L’energia ottenuta delle rinnovabili. E i piani di sviluppo per da 288 TWh annui a 142 TWh. gy. In questo modo si riceveranno tramite fattorie del vento, impianti sola- il futuro sembrano rosei. La produzione Anche se le energie rinnovabili sembra- le notifiche delle chiamate e dei ri, impianti idroelettrici e a biomasse è di energia eolica dovrebbe aumentare, no ormai destinate ad avere un ruolo messaggi, oltre a informazioni sul stata quindi superiore a quella ottenuta infatti, dagli attuali 8.500 MW a 20.000 sempre più centrale, c’è però da segna- percorso e reminder dei tagliandi. tramite petrolio, gas e carbone. Questo MW entro la fine del 2020, per assestarsi lare che la fonte più utilizzata continua La nuova Ninja 650 arriverà a gen- ottimo risultato è dovuto, in gran parte, poi a 30.000 MW entro il 2030. Oltre che ad essere il gas. Oltre il 38% dell’energia naio 2020, nella colorazione che all’aumento esponenziale della pro- per questo storico sorpasso, il rapporto prodotta in UK proviene, infatti, da que- riprende quella della moto vincen- duzione da energia eolica. Secondo il di Carbon Brief è importante anche per- sta fonte. L’eolico ha raggiunto una quo- te in SBK, oltre al pearl flat stardust rapporto, infatti, la creazione di un gran ché segnala un drastico calo dell’energia ta del 20%, sopravanzando per la prima white e il metallic spark black, a numero di fattorie del vento offshore è ottenuta da fonti fossili negli ultimi nove volta il nucleare fermo al 19%. poco più di 8.000 euro.

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URBAN MOBILITY Yamaha svela il design ed alcuni particolari dei mezzi che presenterà a Tokyo Design moderno e 160 km di Yamaha, pronti due scooter, una moto da autonomia trial e perfino una sedia a rotelle elettrica Ecco lo scooter C’è spazio anche per le sperimentazioni, ma per vedere tutto l’appuntamento è al 24 ottobre elettrico Model B Dall’Olanda sta per di Pasquale AGIZZA arrivare sul mercato di ue scooter elettrici, una moto da trial, un mezzo a tre ruote e per- tutta Europa un nuovo D fino una sedia a rotelle di nuova scooter elettrico. Telaio concezione. Yamaha fa all-in con l’elet- rivoluzionario, doppia trico, e a due settimane dal Tokyo Motor Show rivela il design ed alcuni particolari batteria estraibile e dei prodotti che porterà in fiera. Partiamo connettività Bluetooth dai due scooter elettrici. Si chiameranno Yamaha E01 ed E02. Il primo è più gran- di M. ZOCCHI de, e presenta la presa per la ricarica rapida. Lo spazio disponibile, accoppia- to al motore frizzante, strizza l’occhio La moto da trial seconda il suo battesimo del fuoco. La moto, infat- al comfort e alla piacevolezza di guida. al mondiale ti, è stata guidata dal pilota giapponese Completamente diverso, invece, lo E02, Saliamo di categoria con la Yamaha TY-E, Kenichi Kuroyama in diverse prove della praticamente un cinquantino elettrico, la proposta di Yamaha per gli amanti del coppa del mondo di trial. Grazie alle doti punterà tutto su agilità e leggerezza. La trial. Questo sport consiste nel superare della moto, oltre che ovviamente ala sua L’olandese Brekr presenta in ante- velocità dovrebbe essere limitata a 50 o aggirare grandi ostacoli senza mettere abilità, è riuscito a cogliere ottimi risultati, prima il suo scooter elettrico Model chilometri orari, e la batteria sarà sosti- i piedi per terra, ed è uno dei campi di compreso un secondo posto. B. Sarà disponibile in due versioni, tuibile. Yamaha E02 è nato dalla collabo- maggior utilizzo per dispositivi elettrici. una con velocità limitata a 25 km/h razione fra la casa giapponese e Gogoro A differenza di tutti gli altri mezzi che Le sperimentazioni di Yamaha e una da 45 km/h. sul tema delle batterie sostituibili. Yamaha presenterà, la TY-E ha già avuto La caratteristica distintiva di Mo- del B è il design, per via del telaio tubolare e del motore posto nella DMOVE ruota, con una parte posteriore in L’azienda produttrice indiana la svelerà il 13 novembre generale cortissima, con sospen- sioni trasversali. Tutta la parte Presto scopriremo Ultraviolette F77 centrale è occupata dalle batterie, cosa che garantisce a Model B una buona autonomia. C’è spazio Una nuova super moto elettrica infatti per uno o due moduli da 1.9 di M. ZOCCHI kWh, in grado di offrire fino a 80 na nuova moto elettrica sta per es- Yamaha ha svelato anche alcune del- o 160 km di autonomia. I modu- sere svelata. Si tratta di Ultraviolette le sue sperimentazioni con mezzi non li sono realizzati con celle al litio U F77, prodotta dall’omonima azienda proprio convenzionali. Un esempio è il 18650, dal peso di 10 kg. Possono indiana, che vedremo per la prima volta il Yamaha Tritown, un mezzo a tre ruote essere estratti e trasportati tramite 13 novembre. L’unica foto diffusa, anche se simile ad un monopattino elettrico da gui- la maniglia, così da permettere la schiarita digitalmente, mostra la linea della dare in posizione eretta. Tritown è ancora ricarica anche in casa o in ufficio. moto senza però svelare troppi dettagli. un prototipo, e Yamaha sta continuando a Il peso totale dello scooter invece, È fuori da ogni dubbio che il segmento è testare il prodotto in Giappone. con una batteria, è di solo 62 kg. quello delle moto sportive, fatto confermato anche da alcune caratteristiche tecni- Chiudiamo poi dando uno sguardo agli Brekr non ha rivelato per ora altre che diffuse in anteprima. sforzi fatti da Yamaha nel settore delle caratteristiche tecniche, ad ecce- Il motore elettrico sarà da 25 kW (34 CV) che garantirebbe una accelerazione da 0 a sedie a rotelle elettriche. Yamaha JWX-1 zione della connettività per smar- 60 km/h in 3 secondi. La coppia è da 450 Nm, con il motore in posizione centrale e PLUS+ è la carrozzina con cui il produt- tphone, presumibilmente tramite trasmissione a catena. Non dei dati sbalorditivi, ma che le permetterebbero di riva- tore giapponese vuole convincere gli Bluetooth. Brekr sta accettando leggiare con moto da 250 cc. F77 avrà anche la ricarica fast DC, come si può intuire utilizzatori di sedie a rotelle meccaniche preordini a basso costo, solo 9 dall’immagine della presa Combo CCS, anche se Ultraviolette non ha dichiarato ad abbracciare il settore dell’elettrico. Del euro; le consegne inizieranno in autonomia o potenza di ricarica. Uno spaccato della batteria invece mostra che le dispositivo si sa che utilizzerà un sistema primavera 2020, inizialmente in celle utilizzato sono di tipo cilindrico, a prima vista forse delle 18650. di controllo proprietario, chiamato JW Olanda, Belgio e Germania per poi Le modalità di guida saranno tre, Eco, Sport e Insane. La moto potrà puntare anche Smart Core, che consentirà all’utilizzatore espandersi agli altri Paesi. Il prez- su funzionalità smart come la telemetria o l’opzione “Find My Bike”. Il settore è sicura- di controllare facilmente l’accelerazione, zo finale sarà di 3.890 euro, non mente difficile, visti i recenti guai di Harley-Davidson o il fallimento di Arc Vector, ma la velocità del mezzo e altri parametri di poco ma in Italia per effetto degli Ultraviolette potrebbe avere dalla sua la grande spinta che il Governo indiano sta dan- movimento. Le altre informazioni saranno incentivi dedicati a scooter e moto do alla mobilità elettrica, nell’estremo tentativo di arginare la piaga dell’inquinamento svelate al Tokyo Motor Show dal 24 otto- elettriche può essere competitivo, atmosferico nel loro Paese. bre nella capitale giapponese. in virtù dell’ottima autonomia.

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AUTO ELETTRICA Il progetto dell’auto elettrica di Dyson si è chiuso inaspettatamente L’Unione Petrolifera Dyson rinuncia all’auto elettrica: “abbiamo avverte: “in Italia fatto tutto il possibile, ma non è sostenibile” ci sono 6.000 Lo stesso Dyson ha scritto ai dipendenti spiegando che comunque non è stato un fallimento distributori di Massimiliano ZOCCHI di troppo” Secondo l’Unione iù volte abbiamo parlato dell’au- to elettrica che Dyson stava svi- Petrolifera le pompe di P luppando, apparentemente con benzina e gasolio nel risultati positivi e tabella di marcia fitta e nostro Paese superano rispettata in tutti i passaggi. Invece, è ar- rivata la doccia fredda, per mezzo di una di gran lunga il numero lettera ai dipendenti dello stesso James ottimale Dyson, in cui si rende noto che il board ha deciso di abbandonare il progetto au- di M. ZOCCHI tomotive. A quanto traspare dalla parole di Dyson, nonostante i mille sforzi per mercialmente praticabile. Abbiamo probabilmente per sopperire alla parte di concretizzare il progetto, non si è trovata provato a percorrere ogni strada fornitura e assemblaggio, veramente dif- la strada per renderlo commercialmente per salvare il progetto. Abbiamo ficile per chi non è mai stato nell’industria sostenibile. Ecco una parte della lettera: tentato di trovare un acquirente o delle auto (Tesla insegna), ma nessuno si è fatto avanti. James Dyson ci tiene an- “Il team Dyson Automotive ha svi- un partner idoneo ma, finora senza successo. Volevo quindi informarvi che a sottolineare che la questione non La ricerca commissionata dal- luppato un’auto fantastica; sono va considerata come un fallimento e che l’Unione Petrolifera non lascia stati ingegnosi nel loro approccio personalmente che il Dyson Board la forza lavoro sarà quasi completamente scampo a interpretazioni: i 21.000 pur rimanendo fedeli alla nostra ha preso la difficile decisione di ricollocata in altri team dell’azienda: distributori di carburante presenti filosofia. Nonostante sia stato fatto procedere con la chiusura del no- sul territorio italiano sono troppi. I “Questo non è un fallimento del tutto il possibile durante il processo stro progetto Automotive” consumi di benzina e gasolio, ad prodotto, o un fallimento del team, di sviluppo, riteniamo che ad oggi Per cercare di arrivare al traguardo dun- oggi ancora le motorizzazioni prin- per il quale questa notizia sarà dif- non sussistano le condizioni neces- que Dyson ha cercato un partner, magari cipali per autotrazione, sono calati già presente sul mercato automotive, ficile da ascoltare e digerire. I loro continuamente dal 2007, fino a sarie per rendere il progetto com- risultati sono stati immensi, data una diminuzione del 17%. Allo l’enormità e la complessità del pro- stesso tempo i distributori hanno getto. Stiamo lavorando per tro- iniziato a chiudere i battenti, ma DMOVE Musk continua ad alimentare l’hype dietro il Tesla Pick-up vare rapidamente ruoli alternativi diminuendo solo del 7%. Secondo le stime della ricerca, 15.000 punti all’interno di Dyson per il maggior vendita sarebbero sufficienti per Tesla Pick-up, il nome è Cybertruck? numero possibile di team e ab- l’Italia, il che significa che ce ne biamo posti vacanti sufficienti per sono 6.000 di troppo. La quantità assorbire la maggior parte delle di carburante erogato dalle singo- Sarà simile a un mezzo corazzato persone nel nostro Home business. le stazione è il fulcro del discorso. di M. ZOCCHI Per coloro che non possono o non Una rete troppo frammentata, con embra ormai certo che il Tesla Pick-up verrà svelato il mese prossimo, sen- desiderano trovare ruoli alternativi, più di 200 operatori, e mal dislo- za che sia apparsa finora nemmeno un’immagine rubata. Tesla, durante la li sosterremo in modo equo e con cata sul territorio, non consente S presentazione di Model Y, ha mostrato solo un dettaglio, non sufficiente ad il dovuto rispetto. Questo è un mo- per molti esercizi un guadagno interpretare il design che avrà il veicolo. Elon Musk è tornato sull’argomento, sem- mento difficile per i nostri colleghi e sufficiente a sostenere l’attività. pre tramite l’amato Twitter, regalando nuovi spunti ai più curiosi. L’erogazione media italiana infatti Per la prima volta il CEO si sbilancia, e lo chiama Cybertruck, senza ovviamente apprezzo la vostra comprensione e è tra le più basse d’Europa, appe- specificare se si tratta di un nome ufficiale o solo di una sua idea. Inoltre, per spiaz- sensibilità mentre ci confrontiamo na sopra i 1.300 metri cubi all’anno zare ulteriormente i rumor, ha dichiarato che non ha mai visto nulla di simile, riferen- con le persone interessate” per impianto. Per capire la diffe- dosi probabilmente a tutti i rendering pubblicati ad oggi. Secondo Musk, il mezzo La lettera si conclude con la rassicurazio- renza basti pensare che nel Regno sarà simile a quello che ne che l’azienda continuerà il programma Unito questo numero va ben oltre i gli americani chiamano di investimenti da 2.5 miliardi di sterline 4.000 metri cubi. Tuttavia, sembra- APC (armored person- per lo sviluppo di nuove tecnologie, tra no lontani i tempi in cui le pompe nel carrier). una sorta cui anche la creazione di batterie allo di carburante possano essere so- di mezzo corazzato stato solido, tanto desiderate proprio dal stituite da colonnine per la ricarica e armato, dai design mercato automotive. Altri ambiti in cui elettrica, turnover che è già iniziato spesso più militari che verrano ridirezionati gli sforzi sono le tec- in Norvegia. E nel Regno Unito le civili. Sarà davvero così nologie di rilevamento, sistemi di visione, colonnine di ricarica hanno recen- o si tratta dell’ennesimo robotica, apprendimento automatico e temente fatto registrare il sorpasso depistaggio? intelligenza artificiale. sulle pompe di benzina.

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MOBILITÀ SOSTENIBILE LiveWire è bella potente e rivoluzionaria, ma costosa e non per principianti Volkswagen ID.3 potrà “parlare” al La LiveWire di HD non attira nuovi clienti? conducente, come Forse ci riuscirà il resto della gamma elettrica una moderna Altri prodotti, più di LiveWire, possono attirare nuovi clienti, anche estranei al mondo HD Knight Rider Volkswagen ha svelato di Massimiliano ZOCCHI anche la speciale rimbalzata in rete la notizia secondo cui Harley-Davidson sta faticando funzione di luci È più del previsto nell’attirare nuovi intelligenti nell’abitacolo clienti con la sua prima moto elettrica. La della ID.3. Con colori e LiveWire non si rivolge certo ai nostalgici degli scarichi rumorosi tipici di HD, ma intermittenze, possono piuttosto a una nuova clientela che cerca comunicare con gli una moto affascinante, moderna, ma con occupanti il tocco classico delle moto americane. Tuttavia sembra che le cose non stiano di M. Zocchi andando in modo esaltante, il che ha costretto Harley-Davidson a spingere euro non è certo fatta per nuovi e giovani ne, passando per uno scooter con telaio un po’ di più sull’acceleratore del marke- appassionati. Anche le prestazioni, piut- e design essenziale, per arrivare fino a ting, nella speranza di ottenere maggiore tosto elevate grazie al motore elettrico, eBike da adulto e addirittura da bambi- visibilità. In realtà una moto che in Italia non sono certo adatte a principianti. La no. Sono questi i prodotti che molto più supererà abbondantemente i 30.000 LiveWire non è dunque la moto che può di LiveWire possono attirare nuove leve, segnare un vero passaggio per lo stori- nuovi clienti, anche del tutto estranei al co costruttore, ma forse in molti si sono mondo Harley-Davidson. Gli utilizzi sono Chi ha vissuto negli anni ‘80 si- dimenticati che i nuovi piani di HD non più moderni, legati alle esigenze di mobi- curamente ricorderà la serie TV terminano con la sua prima moto elet- lità attuali e, cosa fondamentale, i prezzi Supercar, il cui titolo originale era trica. Negli scorsi mesi Harley-Davidson saranno certamente molto più accessi- Knight Rider. Un’auto in grado ha mostrato una intera gamma di veicoli bili. In definitiva, LiveWire segna un mo- di parlare col conducente, la cui elettrici, di ogni genere e per utilizzi di- mento di cambiamento per l’azienda, ma voce era scandita da LED colorati versi. Si va da moto più leggere e urba- è solo un punto di inizio e non di arrivo. a intermittenza. Forse è a questo che si è ispirata Volkswagen per la nuova funzione di ID.3. Il cruscotto di ID.3 avrà una striscia luminosa MOBILITÀ SOSTENIBILE Harley-Davidson aveva scovato un difetto tramite i controlli qualità lungo tutta la sua lunghezza che non servirà solo come luce am- bientale, ma bensì sarà l’anima di Harley-Davidson, semaforo verde per la LiveWire ID.Light Concept. Per capire più o meno come funzionerà, Volkswa- Il problema al caricatore era un caso isolato gen ha rilasciato un’immagine dinamica. L’auto non avrà quindi La pausa della produzione è durata pochissimo, secondo i test non ci sono problemi di qualità solo controlli vocali, ma potrà an- che emettere dei feedback nelle di M. ZOCCHI nostra rigorosa analisi ha dimostrato che le varie situazioni. Secondo quanto roprio nel bel mezzo delle prime nostre forti misure di dichiarato da VW, la striscia cam- consegne della moto elettrica di bierà colore in base alle diverse garanzia della qualità P Harley-Davidson, è arrivata la deci- funzioni, avvisando dell’attivazio- sione di fermare la produzione. Secondo funzionano come pre- ne della vettura, della chiusura o quanto comunicato, l’azienda aveva indi- visto. I risultati hanno apertura della vettura, o anche viduato un non meglio specificato difetto anche ribadito la forza di situazioni di emergenza come di qualità, presumibilmente al caricatore della tecnologia e del l’entrata in funzione della frenata di bordo necessario per la ricarica in cor- design del prodotto di automatica. Lampeggiando potrà rente alternata. LiveWire. La produzio- solo un caso isolato. La casa aveva invita- anche segnalare se l’auto non è to proprietari e concessionari a ricaricare nella corsia raccomandata dal si- “I clienti possono continuare a ne è ripresa e stiamo consegnando ai rivenditori” la moto solo con colonnine DC, avverti- stema di navigazione, suggeren- guidare la loro moto LiveWire e mento che aveva lasciato supporre che il do un cambio corsia. La stessa possono caricare la motociclet- La stessa Harley-Davidson aveva fatto difetto fosse localizzato in un componen- striscia offrirà anche una risposta ta con tutti i metodi. (...) Abbiamo sapere di essere al lavoro con ulteriori te necessario alla ricarica AC. Per questo ai comandi vocali. Allo stesso confermato che si è trattato di un test per determinare la causa del proble- motivo nel nuovo comunicato HD specifi- modo fornirà anche indicazioni caso isolato su una motocicletta. La ma e ora scopriamo che le prove sono ca che ora i clienti possono tornare a cari- sullo stato della batteria, ovvia- già terminate, chiarendo che il difetto era care la moto con qualsiasi metodo. mente verde a carica completa.

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