Supplemento al N. 46 del 4 dicembre 2019 de “L’Unione Monregalese” - Mondovì Piazza S. Maria 6 - 12084 - Mondovì - Tel. 0174 552900 Direttore: Corrado Avagnina - Iscr. n. 8 Reg. Canc. Tribunale di Mondovì 5.4.1951 Viaggio COPIA OMAGGIO nel Monte Regale Mondovì e dintorni, un meraviglioso scrigno di tesori da scoprire

© ALEX PHOTOGRAPHY

Città di Mondovì Città di Città di Città di

OUTLET VILLAGE SHOPPING CENTER & RETAIL PARK Museo della Ceramica ONTE REGALE - LA MAPPA

LE LINEE Bene Vagienna MONDOVÌ Pagine 4-5-6-7-8 PIANA DEL PESIO Pagine 9-10 VIA NAPOLEONICA S. Albano Stura Carrù Pagine 11-12-13 Bastia M.vì LE VALLI Pagine 14-15 e 20-21 Cigliè VIA DEL MARGUAREIS Rocca de’ Baldi Rocca Cigliè Pagine 16-17 Niella Sale Langhe Margarita VIA DEL MONDOLÈ Pagine 18-19 MONDOVÌ LANGA PLANET Pagine 22-23-24-25 Villanova M.vì S. Michele Mondovì VIA ROMANA Pagine 26-27 Chiusa Pesio ALTA LANGA Roccaforte Montaldo Pagine 28-29 Frabosa Soprana San Giacomo LINEA SARACENA Certosa di Pesio Viola Rastello Pagine 30-31

Pian delle Gorre Prato Nevoso Valcasotto Artesina Rifugio Garelli Rifugio Mondovì Mondovicino Garessio

Rifugio Chionea Ormeaea Rifugio Don Barbera Aeroclub Rifugio Mongioie

CREDITI FOTOGRAFIE Mondovì e dintorni Rinuccia Marabotto Carassone Lorena Durante DOVE SIAMO Samuele Silva Fabio Vivalda Il Monregalese Ferrone Irene Borgna si trova Altipiano Paolo Bolla in Piemonte, Giulio Borra provincia Breo Giampiero Dominoni di , nell’area compresa FOTO DI COPERTINA tra le Langhe, Alex Photography le vallate delle Alpi www.alexphotography.it Marittime e la . tel. 347 2737168 Tra le montagne [email protected] e le colline, a pochi Viaggio nel Monte Regale passi dal mare. Direttore: Corrado Avagnina. COME ARRIVARE PiazzaP Redazione: Emanuele Lubatti, In auto DISTANZE Paolo Roggero, Gabriele Gallo. Autostrada Torino-Savona A6, Torino-Mondovì 50 m in auto Impaginazione: Fabrizio Gasco uscita Casello di Mondovì BorgatoB e Andrea Lobera. Genova-Mondovì 1 h 50m in auto In treno Progettazione: Mattia Marenco. Milano-Mondovì 2 h 30m in auto Linea ferroviaria Torino-Savona. Pubblicità: Martina Gallo. Bologna-Mondovì 3 h 50m in auto Ideazione, coordinamento, Aereoporti di riferimento MONDOVÌ Firenze-Mondovì 3 h 50m in auto pubblicità: Claudio Boasso Cuneo “Langhe Alpi del Mare, Pagine 4-5-6-7-8 Stampa: Alma Tipografi ca - Villanova M.vì. Torino Caselle e Milano Malpensa Montecarlo-Mondovì 2 h 20m in auto

Mini golf a 16 buche. Macchinine mini karts moto a batteria. Trampolini elastici. Autoscontri sull’acqua per bimbi e adulti. Pedalò per bimbi. Trenino. Baby park al coperto con gonfiabili, percorso ad ostacoli, percorso multilivello per i più grandi, piscina di palline, piccola area per bimbi piccoli. Autoscontri a batteria su pista. Videogames, turbo hochey, carambola americana, ping pong, calcetti, simulatore 3D e realtà virtuale.

Via IV Novembre 20 - Tel. 0174 65434 - Cell. 339 3665881 - www.gardensport.it Aperto pomeriggio e sera da metà aprile a fine settembre (orari e chiusure su www.gardensport.it). Entrata è libera: si pagano solamente i giochi che si intendono effettuare. Sconti comitive. Area pick nic al coperto Viaggio nel Monte Regale

LORENA DURANTE Benvenuti © Possiamo presentarvi sistema nervoso nel cuore della dolci colline “a seconda dello sporgere ARTE E CULTURA città. Troppo complesso decifrare e rientrare di quelli”. Al fulcro di tutto il Monregalese? le mappe, sempre più accurate, che c’è l’antico Monte Regale, quello che Mondovì, Ceva, Vicoforte. Un riproducevano ogni voluta, ogni in principio (anno del Signore 1198) meraviglioso Santuario. Colline, curva delle linee, nello sforzo di fu il Mons Regalis, il monte regale. ancora colline, a perdita d’occhio, sovrapporre la superfi cie della City In quel nome è espresso già quasi l’aspra e polverosa Alta Langa, i dolci con il buio e veloce mondo della tutto: una città serena e ben protetta, declivi della Bassa, verso Alba e verso “Tube”. Fino all’arrivo di un anonimo l’inso erenza al potere centrale e il Monferrato. Valli, fi umi, torrenti, impiegato, di nome Harry Beck. i grandi privilegi degli abitanti. Il montagne. Natura, rocce da scalare, Nel 1931 furono stampate le prime toponimo si piegherà poi nel corso 500 copie del suo cartogramma del tempo a “Mondovì”, com’è grotte da esplorare, boschi in cui ENOGASTRONOMIA perdersi. Chiese, Musei, arte, cultura, riassuntivo. Un disegno geniale, nota al giorno d’oggi, da “Monte di musica. Un’eco infi nita di storie, perché rivoluzionario è il concetto Vico” (Vicoforte). Abbiamo diviso aneddoti, vita vissuta, nascosta dietro su cui è impostata. «Beck fece questa il territorio in linee concettuali, le ogni singola pietra, ogni casa, ogni mappa come la somma di quattro stesse che aveva immaginato nella sua monumento. Una complessità, una o cinque mosse completamente testa Harry Beck. Dove la priorità, per ricchezza, una vertigine. irragionevoli – raccontava Alessandro l’appunto, non è la fedeltà assoluta Baricco in una conferenza mantovana alle distanze geografi che, quanto più Come orientarsi? – e qui sta il genio». Pochi tipi di una fedeltà logica. La mappa nella angoli, medesime distanze per tutte pagina a fi anco si rifà ovviamente Spostiamoci un po’ più in là, in un le stazioni della metropolitana; ai territori, semplifi candoli e altro posto e in un altro tempo. corrispondenza alla realtà geografi ca evidenziandoli appieno. Qui si è data OUTDOOR Londra, inizio del secondo scorso. soltanto relativa. forma all’idea, a uno spunto pronto Lo stesso problema affl iggeva l’azienda per diventare vostro, nell’ordine e nel di trasporti: con l’incremento della Ma che cos’è verso che preferite. In fondo siamo metropolitana, e la costruzione di il Monte Regale? solo all’inizio e di cose da scoprire ce linee sempre nuove, per la clientela ne sono davvero tante. Se le valigie stava diventando veramente troppo Parafrasando Manzoni si può parlare son pronte possiamo partire. Per complicato farsi strada nel dedalo di quel ramo delle Alpi Marittime che dove? Sta a voi deciderlo. In fondo il di linee e stazioni che percorreva volge già quasi verso la Liguria tra un bello è tutto quello che sta nel mezzo. i sotterranei, come un tortuoso terreno che è tutto un valli, piane e Se no, che viaggio sarebbe?

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Scopri Mondovì, visita il Museo della Ceramica PALAZZO FAUZONE DI GERMAGNANO - PIAZZA MAGGIORE 1 - MONDOVÌ | info: 0174 40389 Orario invernale: ven/sab. 15-18 – dom. 10-18 | Orario estivo (luglio-settembre) sino alle 19 4 Viaggio nel Monte Regale

MONDOVÌ Piazza Breo Borgato Ferrone

Da non Mondovì perdere Piazza ILLUSTRADA Festival del libro illustrato, a maggio. Futuristici occhiali-visori in MOSTRA 3D da mettersi addosso. In DELL’ARTIGIANATO Chiesa. A Mondovì è possibile ARTISTICO e dentro quelle lenti puoi ve- Ceramica artistica, derci di tutto: una realtà nuo- CHIESA DELLA MISSIONE artigianato, mostre temporanee, eventi, va, ampliata, puoi disegnar- Piazza Maggiore, Mondovì. ci e incontrare Andrea Pozzo laboratori didattici, Gli orari di apertura sono installazioni e concerti in persona, ovvero colui che sabato, domenica e festivi 10-13 ad agosto. dal 1676 in poi ha aff resca- e 15-18. Prenotazioni per gruppi FESTIVAL to la Chiesa di San - oltre 15 persone e visite guidate DEI GIOVANI sco Saverio. Oggi Chiesa della a info@infi nitumondovi.it. MUSICISTI Missione. Gioiello della città, www.infi nitumondovi.it. una delle massime espres- EUROPEI sioni del barocco, con la sua INFINITUM IL TOUR Tutte le domeniche “falsa cupola” aff rescata, un di novembre, al Circolo “Andrea Pozzo racconta” di lettura di Piazza. vero e proprio capolavoro Combinazione di giochi luce, Info: Linus cultura del trompe l’oeil. Con “Infi - musiche barocche e racconti www.linuscultura.com. nitum”, l’opera d’arte è valo- dello stesso Andrea Pozzo rizzata attraverso il proget- ACADEMIA che dalla cantoria si rivolge MONTIS REGALIS to di un’attrazione culturale direttamente agli spettatori ad alto impatto tecnologico. Stagione musicale presso la Sala Ghislieri a Piazza. Praticamente un unicum, che Virtual Barocco academiamontisregalis.it. infatti fa rima con “infi nitum”. Lo sguardo in ogni direzione La Chiesa della Missione è grazie all’utilizzo di video immediatamente visibile, una immersivi a 360° con visori VR. volta saliti in piazza Maggio- re, dove svetta come espres- Tavoli Touch sione preziosa nel suo gusto Due postazioni con le classiche barocco: la scalinata e l’am- schede di approfondimento, con la possibilità di scoprire pia facciata in arenaria, che tutto Mondovì e il suo territorio. in realtà fu edifi cata dopo. La Chiesa risale, invece, tra il 1665 Le Meraviglie della Pittura ed il 1678, a cura dell’architet- La Sacrestia della Chiesa to Giovenale Boetto e del ce- della Missione, ospita una lebre artista Andrea Pozzo. Il postazione di realtà virtuale, tour che attende i turisti, però, anche per muoversi all’interno è tutto fuorché la classica visi- di uno spazio 3D e di interagire Stupore Infi nitum ta standard. tramite dei controller, Se le vie del Signore sono permettendo all’utente di infi nite, i percorsi possibili convertire l’intero spazio che Un viaggio 3D nella Chiesa della Missione: la tecnologia entra nell’opera d’arte all’interno della Chiesa della lo circonda in una tela su cui Missione sono molti di più. dipingere. Il monitor 55” mostra Partiamo dallo specchio “ro- agli altri visitatori presenti in racconta la storia degli aff re- dell’anamorfosi, ovvero l’illu- La Cattedrale di San Donato tante” che consente di ve- sala ciò che accade nel mondo schi. Si seleziona il tipo di au- sione prospettica utilizzata dere le pitture della volta virtuale. dio “puntando” con gli occhi dal Pozzo per aff rescare la Dai giardini del Belvedere, dopo pochi passi si da una prospettiva inedita TORRE DEL BELVEDERE sulla lingua scelta. Le guide chiesa disegnando una “fi nta incontrano il Vescovado, davanti all’ampia macchina e “irraggiungibile”. Il viso- illustrano il funzionamento cupola”. È senza dubbio que- della Cattedrale di San Donato, sede dal XVIII secolo Dal 15 giugno al 15 settembre: re 3D è sicuramente la par- dell’antica “macchina d’alta- sta la sfi da più grande, visto della cattedra del vescovo di Mondovì. Costruita martedì 15-18; mercoledì- te più innovativa: ricostrui- re” (l’unica ancora esistente che l’artista riuscì sfruttando dall’architetto Francesco Gallo, fu consacrata nel 1763 sabato 10-13 e 15-19; domenica sce l’ambiente della chiesa, e festivi 10-19 al mondo), un marchingegno alla perfezione le legge pro- da mons. Michele Casati. È ricca di opere d’arte, un ingrandendo e illuminando inventato dai Gesuiti che fa- spettiche ad “amplifi care” lo patrimonio artistico confl uito dalle chiese che l’hanno i dettagli. Stando comoda- BIBLIOTECA CIVICA ceva lievitare la fi gura di san spazio reale. Sul visore com- preceduta. Tra queste c’è l’altare rinascimentale, mente seduti. Poi arriva il Via F. Gallo 12. Orari: martedì- Francesco Saverio. Sulla vol- pare anche un pennello dove dipinti del XVII e XVIII secolo, il pulpito ligneo e la pittore in carne ed ossa (o venerdì 8,30-13 e 14,30-18. ta della sacrestia vengono si diventa direttamente artisti Cappella del Suff ragio, gioiello Rococò piemontese. quasi). Durante la visione, Sabato 8,30-12,30. Chiusa inoltre proiettate delle im- di incredibili creazioni in tre- Nella sala degli arazzi è esposto un crocifi sso d’avorio compare Andrea Pozzo che domenica e lunedì magini che svelano i segreti dimensioni. attribuito a Gian Lorenzo Bernini.

Montagne, colline, pianu- monregalesi ne sono presen- ra, a perdita d’occhio. Tutto ti più di quaranta) nei giardi- il monregalese, e anche ol- ni che sorgono ai piedi della tre, sotto gli occhi, a portata La Torre e il viaggio torre (con panchine, fonta- di sguardo. Dalle Alpi Liguri na e l’area giochi dei bimbi) al Monviso, dalla pianura pie- è stato allestito un piccolo montese ai primi declivi delle Un Belvedere sul Mons Regalis “parco del tempo” con diver- Langhe, dalla città alla cam- si esemplari di orologi solari e pagna. Il senso di vertigine, pannelli illustrativi per appro- nell’essere immersi in un pa- dal 1198, quando un gruppo della collina di Piazza come ricordo di questo grandissi- fondire il tema. Non bisogna norama così vario, così vasto, di fuoriusciti dalla vicina cit- una sentinella, risale al XIII- mo fi sico, poco noto al gran- dimenticare, comunque, che così suggestivo. Dalla Torre tà di Vicoforte si inerpicò sul- XIV secolo. In origine era la de pubblico ma un nome im- la visita alla torre stessa, con “dei Bressani” si domina tut- la collina, allora detta “Monte torre campanaria della Chie- portante per tutta la comunità i meccanismi del suo grande to, dalla celletta appena al di Vico” per fondare il primo sa di Sant’Andrea, che qui scientifi ca, sorge il monumen- orologio, è un piccolo tassello di sotto delle campane che, nucleo della nuova città. Un sorgeva e che oggi non c’è to a lui dedicato nella piazzet- di questo percorso dedicato ogni giorno, scandiscono le progetto ambizioso, ispirato più. Dai 29,10 metri di questa ta dei licei poco lontano, con al tempo. I giardini sono stati ore dei monregalesi e, ogni al desiderio di libertà, di sot- torre per secoli i monregalesi un piccolo museo ospitato costruiti a inizio Novecento, in sera, ricordano i caduti della trarsi al dominio del Vescovo hanno sorvegliato l’orizzonte, dalla sede del liceo Classico, occasione di un’Esposizione guerra, all’ora del tramonto. di Asti. La torre campanaria, e Giovanni Battista Beccaria all’antico convento di Nostra universale, e sono un punto Campane che hanno scandi- detta “Dei Bressani” divenuta la utilizzò, nel 1762, per i suoi donna in piazza IV Novembre. di ritrovo e svago usuale per to secoli di storia di Mondovì un po’ il simbolo della città di esperimenti. Fu il punto tri- Sempre in sua memoria, e per famiglie, bambini e anziani a e continuano a svolgere il loro Mondovì, che caratterizza la gonometrico che utilizzò per valorizzare la grande tradizio- passeggio. Un punto di par- lavoro, eterne testimoni di città in modo inconfondibi- determinare l’arco meridiano ne gnomonica che caratte- tenza ideale, per scoprire la questa vicenda che continua le, spuntando dalla sommità passante per il Piemonte. In rizza la città (nei cinque rioni città. 5

Altipiano Carassone Aeroclub Mondovicino

Enogastronomia Mondovì Il cibo come esperienza Piazza Non solo gli occhi e orecchie, tradizione contadina locale, sono invitati alla festa del tramandate di padre in Monteregale, odori, sapori, fi glio e fi ssate in rigorosi gesti. L’esperienza del cibo, disciplinari. Praticamente così come la conosciamo, ogni paese ha qualcosa si estrinseca a tavola, al da proporre, dal Bollito ristorante, davanti alla di Carrù, ormai assurto a composizione di un cuoco celebrità internazionale, ispirato, o in un negozio, in al Cappone di Morozzo, una cantina, al bancone di primo Presidio Slow una rivendita. Assaggiando Food, passando per il Coj un pezzo di formaggio margaritese, per il Rakikò d’alpeggio, sorseggiando un monregalese, per i biscotti vino novello, saggiando un di meliga di Pamparato, il ortaggio, un salume. A questa di Dogliani, la Mela parte, familiare a tutti noi, della Garzegna, la Fragola componente irrinunciabile di di Peveragno e tanti, tanti, ogni viaggio alla scoperta di tanti ancora, che troverete un nuovo luogo, è in realtà disseminati nelle pagine solo la punta di un iceberg, che seguono. A tutto fi nora frequentato nella sua ciò si aggiunge il valore interezza da pochi addetti ai esperienziale dell’andare a lavori. Assaggiare l’eccellenza, trovare i produttori, visitare signifi ca avvicinarsi al le loro aziende, scoprire i risultato di una tradizione segreti del loro lavoro. È secolare, di mesi di attento quello che fa, ad esempio, e amorevole lavoro. Un po’ “Intrecci”, una rete di otto La vecchia nel 2001 è stato aperto que- come vedere solo il fi nale di produttori del Monregalese, Museo sto Museo, che ospita la più un bellissimo fi lm, o fermarsi tutte eccellenze nei rispettivi completa raccolta pubblica al risultato di una partita campi. Alcune tra queste di macchine per la stampa di calcio. Nel Monregalese aziende hanno preparato civico della d’Italia, della quale il nu- sono attive diverse realtà un vero e proprio percorso cleo più consistente è co- pronte ad accompagnare di visita, per consentire al ceramica stampa stituito dai pezzi della col- le persone alla scoperta dei pubblico di osservare da lezione di Ernesto Saroglia loro prodotti andando oltre vicino come nasce la loro A pochi passi da piazza Mag- (1908-1989), geniale inven- il piatto, mostrando come produzione. Naturalmente, giore, proseguendo lungo tore e costruttore di mac- nasce concretamente, quali dopo aver approfondito via Vico per poi svoltare a chine per la stampa diff use sono i segreti che rendono i prodotti tipici e le loro e la stampa destra, accanto alla prege- in tutto il mondo. A questi così speciale il suo sapore. origini, il modo migliore per vole confraternita dei Battu- si sono aggiunti altri pez- Quella gastronomica è una completare l’esperienza è ti Neri, si trova l’altro impor- zi della Editrice Tipografi a componente imprescindibile provarli nelle ricette della tante Museo monregalese, Moderna di Nizza Monfer- del viaggio nel Monteregale, tradizione: anche in questo Nella parte alta di Mondovì i grandi musei dedicato ad una grande tra- rato, che nel 2001 ha chiu- terra che nasconde una il Monregalese è eccellente, dizione storica di Mondovì: so l’attività. Anche la sede varietà impressionante di ricco com’è di forni, locali, disce la memoria di questa ci. Altri 2.000 pezzi fanno par- il Museo della stampa. Tut- di questo Museo è storica: il eccellenze gastronomiche, ristoranti in cui assaggiare le lunga tradizione e costitui- te del patrimonio del museo, tora la città è molto vivace a palazzo fu costruito dai Car- prodotte con gesti e ricette specialità tipiche, interpretati Museo sce un’importante occasione custoditi in depositi visitabili livello editoriale, ma ha una melitani scalzi nei primi anni presenti da secoli nella da artisti della cucina. per scoprire come nasce un a disposizione di studiosi, col- lunga e blasonata tradizio- del Seicento. Al suo interno della piatto di ceramica, le modali- lezionisti e cultori della mate- ne nel campo. Fu Mondovì sono allestiti i sette percor- tà per realizzarlo e per deco- ria. Le ceramiche provengono a dare alle stampe il primo si tematici attraverso cui si ceramica rarlo, le tecniche produttive e dalle collezioni di Marco Levi, libro del Piemonte, gra- articola l’esposizione. Tra i le tendenze decorative che si l’ultimo proprietario e diretto- zie al lavoro di Baldassarre pezzi esposti ci sono cime- sono susseguite nel tempo. È re della fabbrica “Besio”. Oltre Cordero e dello stampatore li di grande valore storico e La storia produttiva ed indu- tra gli edifi ci più antichi della alle ceramiche legate alla sua Antonio di Mattia di Anver- curiosità dalla grande forza striale di Mondovì è legata in città, risalente ai primi decen- azienda, Levi aveva acquista- sa, nel 1472. Da allora altre suggestiva: ci sono il torchio modo indissolubile alla cera- ni del Duecento, appartenuto to anche la collezione di Carlo tipografi e aprirono: il cul- e il tagliacarte usati da Don AGRICOLA BASSO AZIENDA AGRICOLA mica: in città nel secolo scorso a una delle famiglie più poten- Baggioli, la più ricca collezione mine della stampa in città Bosco a Valdocco nella sua Via San Giuseppe 13 DI SIMONE BASSO erano attive diverse importan- ti e blasonate del Piemonte. Il di manufatti prodotti dal di- si ebbe con l’apertura, nel scuola tipografi ca, la prima fraz. Prea – Roccaforte Villanova, con piccolo caseifi cio a Prea ti industrie e manifatture del palazzo rivela ambienti storici stretto industriale monregale- XVI secolo, dell’Università in Italia; la prima pianocilin- AGRITRUTTA ERBE DI MONTAGNA settore: la “Vecchia Mondovì” di grandissimo pregio, so t- se. Levi aveva coltivato a lungo a Piazza. Da allora per mol- drica che stampò il primo Strada di San Biagio 13, Mondovì Via Blangetti 29, Pianfei Besio, la Richard Ginori, che ti lignei settecenteschi, com- il sogno di costituire un Mu- ti anni Mondovì fu “la Cit- numero della “Gazzetta del AZIENDA AGRICOLA chiuse i battenti negli anni ‘70, plesse decorazioni a stucco e seo per preservare la memoria tà degli studi” e vide apri- Popolo”, storico quotidiano CASCINA BIASIN MARCO BOZZOLO Via 39, Mondovì la Beltrandi, e tante altre an- aff reschi (tra cui un pregevo- storica. L’attuale sede ospita re scuole, istituti e convitti torinese; e ancora il torchio Via Castello 59, Viola cora, a cominciare dalla prima lissimo “Fetonte”). Il Museo anche prestigiose mostre ed per ospitare gli studenti, e litografi co della Biblioteca L’AGRIFORNO GENTILE fornace di Francesco Perotti. Il può vantare un percorso mu- esposizioni temporanee. E con il seminario per la forma- Reale di Torino, utilizzato ANNA MARIA ABBONA Piazzetta del Borgo 5, Vicoforte Museo della ceramica, ospita- seale distribuito in 17 sale ai gli eff etti multimediali puoi zione dei nuovi sacerdoti. a lungo dall’Università per CANTINE to nel prestigioso palazzo Fau- piani nobili, con una collezio- scegliere il piatto e il tavolo si Per conservare e valorizza- stampare le pergamene di Fraz. Moncucco 21, Farigliano zone di Germagnano, custo- ne di oltre 600 pezzi cerami- prepara… da solo. re questa lunga tradizione, laurea. © GIAMP Piazza Maggiore

IERO DOMINONI Scendendo si incontra piazza terreno. A fare cerchio intorno Maggiore, il luogo che in passato alcuni tra gli edifi ci più belli e era al centro della vita politica importanti della città: il palazzo MUSEO DELLA CERAMICA e amministrativa monregalese, dei Bressani, in un angolo, con il È aperto venerdì e sabato dalle 15 alle 18. una vera e propria Agorà, che suo tetto merlato, il palazzo del Domenica e festivi dalle 10 alle 18 orario con la sua presenza ha dato il Governatore, l’antico palazzo continuato. Periodo estivo, da metà giugno a nome al rione, il centro storico di Città, palazzo Fauzone di metà settembre la chiusura è alle 19. Le date della città, con i suoi palazzi più Germagnano (oggi sede del del periodo estivo variano di anno in anno. ricchi ed antichi. La piazza ha Museo della ceramica), l’antico MUSEO CIVICO DELLA STAMPA una curiosa forma, si articola su collegio dei Gesuiti, per tanti due livelli, spezzata in due da anni sede del Tribunale, e la Per informazioni e visite contattare l’Uffi cio una scalinata, che addolcisce chiesa di San Francesco Saverio, Musei della Città di Mondovì: tel. 0174 559256 la naturale inclinazione del detta anche della “Missione”. 6 Viaggio nel Monte Regale

MONDOVÌ Piazza Breo Borgato Ferrone La “fune” che sale e scende Il viaggio tra la parte bassa e la città alta

Da piazza Maggiore ci spo- stiamo verso la parte bassa della città, il suo salotto com- merciale e amministrativo, sede degli u ci e del Comu- ne. Lo facciamo usando uno strumento dal fascino antico, a suo modo uno dei simboli di Mondovì. La Funicolare che collega Breo a Piazza ha, per i monregalesi, l’appeal sen- za tempo dei luoghi del cuo- re. L’emozione di una corsa sui vagoncini della Funicolare i monregalesi l’hanno ritrova- ta solo recentemente: l’ulti- ma generazione dell’impianto è stata aperta nel 2006 dopo più di trent’anni di stop. L’ulti- ma corsa della “vecchia” Funi- colare è stata eff ettuata a di- delle immagini più riconosci- cembre 1975. Nella memoria bili di Mondovì, anche per l’au- di tutti è rimasto quel tempo toma che la sormonta, e che in cui si saliva “al salto” sulla batte le ore sotto un baldac- PECCATI DI GOLA Fune, per andare a scuola e chino metallico. Fu installato XXII Fiera Regionale del Tartufo. Ad al lavoro. In modo ancora più nel 1798, ra gura un moro, inizio novembre il centro di Mondovì incisivo, è rimasta nella sto- che è diventato la maschera diventa un salottino dedicato al gusto ria dei trasporti la Funicola- principale del Carnevale citta- con spazi espositivi e bancarelle. Info: re di Mondovì, come uno dei dino, una tradizione di lunga peccatidigolamondovi.it. mezzi più originali ed ecolo- durata e grande fama. La fac- gici, al tempo in cui si muove- ciata della chiesa è adornata FIERA DI PRIMAVERA va ad acqua. Dal 1889 infatti da un aff resco che ra gura Mercato espositivo ad aprile il peso dell’acqua fu la com- San Pietro che caccia Simon per festeggiare tutti gli anni l’inizio ponente principale per il mo- Mago, ed è completata da della primavera. vimento dei vagoni su e giù una scalinata monumentale in per la collina, per poi aggiun- marmo verzino di Frabosa, re- gere l’elettrifi cazione nel 1926, alizzata da Giuseppe Quadro- utile soprattutto nei periodi ne e completata ai primi del go di sosta per molti monre- di estrema carenza d’acqua. ‘900 (vi sostò papa Pio VII, galesi, con le sue panchine, si Oggi la funicolare di Mondovì durante l’esilio). L’interno è arriva al centro di Breo, dove eff ettua corse regolari tutti i diviso in due navate, con cap- si incrociano corso Statu- giorni, a intervalli di dieci mi- pelle laterali, custodisce tele to e piazza Ellero in un’unica Carassone, borgo popolare nuti. Nel giro di due minuti è e sculture del XVII e XVIII se- grande area. Sullo sfondo, la in grado di accompagnare il colo. Di fronte alla chiesa, nel vecchia stazione della ferro- Uno dei luoghi più antichi di piccoli tesori. A partire dalla chiesa di Claret, restaurati recentemente, che visitatore verso la parte alta centro della piazza (dove un via. Al centro di tutto “La gòj Mondovì, conserva una suggestione Sant’Evasio, oggi purtroppo aperta ra gurano la battaglia di Lepanto e la o bassa della città, off rendo tempo si svolgeva il mercato d’esse a Mondvì”, per tutti la tutta particolare. Carassone da solo in particolari occasioni, che è tra crociata contro gli Albigesi. La chiesa un viaggio silenzioso ed estre- del pesce), sorge la curiosissi- “Fontana dei bambini” rea- sempre è la borgata più popolare, le più antiche di Mondovì, per arrivare sorge su un terrazzamento, da cui si può mamente suggestivo. Sia per ma statua del delfi no. Installa- lizzata al centro della roton- un borgo operaio. Tant’è che il detto al convento delle Domenicane e alla godere del meraviglioso panorama della il panorama sulla città, sia per ta a fi ne Ottocento e scolpita da, con il girotondo scolpi- vuole “’N Piassa ij sgnor, a Breo ij chiesa di San Giovanni ed Evasio. Garzegna, il primo tratto delle Langhe. l’ingresso a Piazza, al di sotto da Gioacchino Sciolli, fu poi to dal noto artista di origini dnè, a Carasson ij pieujè” (a Piazza i Oggetto di numerosi rimaneggiamenti In quelle colline sorge la cappella di del collegio dei Gesuiti, luogo rimossa. Leggenda vuole che locali Sergio Unia. I piccoli signori, a Breo i soldi, i pidocchiosi a e ristrutturazioni nel corso dei secoli, “Santa Maria Delle Vigne”, che conserva davvero suggestivo. l’aspetto minaccioso del pe- sono ra gurati intenti ad un Carassone). Un detto che per secoli le sue forme attuali risalgono al XVII pregevoli aff reschi del Trecento. Una Appena usciti dalla stazio- sce rischiasse di indurre aborti festoso girotondo, in mezzo ha fomentato rivalità, ma a cui negli e al XVIII secolo. La ricca decorazione passeggiata nel verde della Garzegna ne di valle della Funicolare, spontanei nelle gravide. Tornò ai fantasiosi giochi d’acqua anni i carassonesi si sono aff ezionati, interna è seicentesca, e incornicia una consente di ammirare il lato più con la sua pregevole faccia- al posto che le competeva a della fontana, in un’unica tanto da farne in qualche modo un ricchissima dotazione di dipinti su tela e aff ascinante del profi lo di Mondovì, ta, in pochi passi ci si trova nel fi ne anni ’80, grazie allo scul- grande danza della materia, simbolo, una bandiera. Carassone è aff resco. Sulla sinistra, la cappella della con le sue antiche mura, i suoi palazzi cuore del salotto commercia- tore Giulio Avagnina, che rea- acqua e bronzo, solido e li- quasi un piccolo paese a parte, con la Madonna del Rosario presenta due e le sue chiese, in una cornice naturale le di Breo. Via Sant’Agostino, lizzò una copia dell’originale, quido, uomo e natura. L’im- sua borgata, i suoi negozietti, e i suoi aff reschi attribuiti al pittore Giovanni spettacolare. insieme a piazza Santa Maria andato perduto. magine è così iconica e fami- Maggiore, piazza S. Pietro, Scendendo da piazza Santi liare ai monregalesi da essere piazza Cesare Battisti e via Pietro e Paolo e attraversan- diventata un vero e proprio Il consiglio dell’albergatore Beccaria, per terminare con do piazza Cesare Battisti, luo- simbolo di Mondovì. il Borgheletto, romantico an- CAFFÈ GRIGOLON golo di Mondovì dalle forme antiche. Lungo tutte queste La storia della città si può scoprire, eleganti sorseggiare un aperitivo, strade e piazze si può curiosa- respirare, assaggiare, anche entrando naturalmente a base di Rakikò, il re nelle vetrine e nelle botte- in un bar: il Ca è Grigolon, in corso liquore della tradizione locale che fu ghe più prestigiose della città: Statuto 2 a Mondovì Breo. Con il “inventato” da Francesco Comino, abbigliamento, enogastrono- suo arredamento liberty, tutto in primo proprietario di questo locale, mia e servizi vari, in una cor- legno, invariato da oltre cent’anni, il fi ne ‘800. Ora dietro il bancone nice di grande fascino. Grigolon è riconosciuto nell’elenco c’è Barbara Grigolon, che gestisce dei Locali Storici Italiani (insieme il locale con cura meticolosa, Un automa e un delfi no al “Pedrocchi” di Padova, per proponendo ottima ca etteria, esempio). Entrandoci, tra profumi tisane, dolci locali, spuntini e A cominciare dalla chiesa di spezie e di ca è, pare di fare un merende a base i prodotti locali di dei Santi Pietro e Paolo, che salto indietro nel tempo e di vedere altissima qualità, accompagnati da sorge sulla piazza omonima. distinti signori in bombetta e signore vini pregiati del territorio. La sua facciata barocca è una

Dal 1895 un buon ricordo di Mondovì Spritz, punch, liscio o con ghiaccio 7

Altipiano Carassone Aeroclub Mondovicino

Mondovì è la città che vola. Il Carlevè d’Mondvì Vedere un pallone gigante sospeso nel cielo è una cosa alla quale gli abitanti da que- ste parti sono quasi abituati. Se poi vi ritrovate all’Epifania è davvero un’invasione (paci- fi ca) nei cieli. Stare a naso in su diventa un’abitudine tipica. Qui infatti si svolge il raduno più importante d’Italia e non a caso Mondovì è la “capitale italiana” del volo in mongol- fi era. Serve naturalmente an- che l’aeroporto che in questo caso si chiama il “Balloonpor- to”, ed è la sede dell’Aero Club monregalese. È il primo porto aerostatico italiano. Mondovì è il posto dove oltre 40 anni fa arrivò il primo pallone im- matricolato in Italia. Inizia così una lunga storia. A pilotare quella mongolfi era c’era Gio- vanni “John” Aimo, un’istitu- zione in questo campo: pilo- ta, istruttore e pluricampione. Questa pura passione venne alimentata da una manciata Squilli di tromba, rulli di vando sempre nuova linfa. di pionieri fi no ad arrivare ad tamburi, accordi di fi sarmo- In quei giorni idealmente è oggi. I balloons sono una pre- niche e chitarre, canti sfre- il Moro, la maschera princi- senza costante nel cielo, qua- nati. Coriandoli, calici levati, pale, accompagnato dalla si le “mascotte” che sono stati stelle fi lanti, costumi sgar- “Bèla Monregaleisa”, la ra- adottati ormai a braccia aper- gianti, in una turba in festa, gazza più bella della città, a te da tutta la città lungo le strade della città. Il prendere il potere, per sca- Carnevale di Mondovì è una tenare feste e divertimenti. Epifania in cielo tradizione che ha accom- Tratto unico, tutto monre- pagnato la vita della città galese, al Carlevè interven- Arrivano a Mondovì cam- per parte dell’Ottocento e gono anche le mongolfi ere, pioni, equipaggi e appassio- per tutto il Novecento, rin- sorvolando il percorso della nati da tutto il mondo perchè novandosi più volte e ritro- sfi lata. il Raduno aerostatico dell’Epi- fania, nato nel “lontano” 1988, si dimostra il più longevo dei meeting di mongolfi ere ita- La città che vola liani. Un must per i fotografi , La libera “Repubblica i fans, i cosiddetti “profani” e più in generale chi è alla ricer- All’Epifania il raduno di mongolfi ere più bello d’Italia del Palio Montis Regalis” ca dell’occasione unica. Cosa vuol dire stare in mezzo alle nuvole «Un ragazzo, appena sceso, mi ha det- mensioni. Facciamo un piano di volo pre- Cosa si vede da lì in alto? to di aver già preso 80 aerei quest’anno. posto, utilizzando lo spazio aereo “G” li- «Tutto: la fl ora, la fauna, l’orografi a Ma niente, però, era lontanamente parago- bero. Per impiegare l’aeromobile ci vuole attorno a Mondovì Piazza. Si appiatti- nabile a questo». Paolo Oggioni, pilota di ovviamente una licenza di volo, noi siamo scono le diff erenze e le colline sono al mongolfi ere con alle spalle più 1.900 ore certifi cati Enac: una garanzia essenziale livello delle pianure. Non si può capire a di volo ne ha sentite di tutti i colori da chi per un servizio sicuro, in regola con le parole, serve provare. Noi piloti, quando scende dopo quell’esperienza in cielo. «C’è normative vigenti. La sicurezza è, di base, siamo al comando, sentiamo ogni scric- chi per un’ora non parla, come ipnotizza- la nostra priorità e prima di ogni volo fac- chiolio, ogni rumore: sei semplicemente to. O chi arriva apposta con l’elicottero ciamo un briefi ng ricognitivo». libero». Da non perdere privato. Ho visto proposte di matrimonio Da dove si parte? Sospesi in aria, in un gigantesco pallo- (e non tutte sono terminate con il fatidico «Di solito da Mondovì, dalla pista “Fi- ne gonfi abile: funziona così, no? RADUNO INTERNAZIONALE DELLE MONGOLFIERE sì…). Ma qui sei in cielo, si vedono le cose a lippi” o anche dal parco Europa. D’estate «Sì, è il principio di Archimede. Faccia- All’Epifania Mondovì si riempie 720 gradi, nemmeno a 360. È un’emozio- partiamo la mattina presto, l’ideale è che mo sempre il paragone con il sottomari- di mongolfi ere da ogni parte del ne enorme, molto più meditativa. Alla fi ne ci sia il sole e che le temperature non sia- no: l’atmosfera è un fl uido, così come il mondo. Info: aeroclubmondovi.it ognuno interiorizza a modo suo». Paolo, no ancora troppo calde. Quindi in media sottomarino si riempie d’aria per salire e Passeggiando un po’ oltre In realtà, per parlare in ter- assieme a Monica Tito, che è la responsa- “salpiamo” una o due volte al giorno. Il scendere, altrettanto fa la mongolfi era. CARLEVÉ ‘D MONDVÌ arriva il verde del parco Eu- mini tecnici, il parco è la “Li- bile equipaggi, da tempo organizzano voli volo è di circa un’ora, poi dipende tutto Scaldandosi, l’aria diventa più leggera: Sfi late con carri allegorici e gruppi ropa. Un chiosco per rilas- bera Repubblica del Palio” turistici con la loro fl otta “Slowfl y”. Nove dal vento. In base a dove so a cerchia- le molecole si distaccano e la diff erenza mascherati in centro a Mondovì sarsi e sorseggiare qualcosa. per una ventina di giorni. I “gioiellini gonfi abili” che possono tra- mo di capire la direzione e il posto più di peso con l’atmosfera aumenta. Così si durante le due domeniche di Carnevale. Una volta l’anno questo luo- campioni dei nove rioni di sportare dalle tre alle dieci persone. adatto per l’atterraggio, preferibilmente sale, arrivando “in galleggiamento” e poi go diventa il quartier gene- Mondovì, divisi in squadre, Paolo e Monica, cosa vuol dire innanzi- su un campo non coltivato. Possiamo an- si mantiene la quota riscaldando giusto PALIO MONTIS REGALIS rale del Palio Montis Regalis, si sfi dano senza esclusione tutto volare in mongolfi era? dare molto in alto, letteralmente in mez- un po’. Prima di tutto però noi facciamo il Sfi da spettacole tra i rioni della che a Mondovì è un qualcosa di colpi, ripercorrendo le an- «É un panorama sul mondo. Il cielo lo zo alle nubi, o molto in basso: con le dita nostro “battesimo del volo”. Un rito “sa- città che cade annualmente nelle di “sacro” con regole a trat- tiche usanze medievali e ri- devi vedere come un reticolo stradale, c’è chi sfi ora l’acqua del Pesio, dell’Ellero cro”, ma su questo vogliamo mantenere settimane tra agosto e settembre. ti inspiegabili per i forestieri. spolverando rivalità ataviche. con le sue varie vie, solo che è in tre di- o del lago di Briaglia». il segreto…».

© SAMUELE SILVA Il consiglio dell’albergatore Mondovì Breolungi CAFFÈ SOCIALE, STAZIONE DI MONDOVÌ La chiesa dei Templari Riaperto recentemente col nome di “Ca è originale, fatto in gran parte a mano da L’antica Pieve di Breolungi si Sociale”, il bar della Stazione di Mondovì è un volontari, valorizza i locali della Stazione, che piccolo gioiello con una storia interessante, erano già abbelliti da raffi nate decorazioni del raggiunge salendo dalla piccola oltre che luogo di pausa e ristoro per soffi tto e da pavimenti elaborati, originali degli svolta indicata sulla Statale. Il nome viaggiatori e turisti. Da anni MondoQui, anni ’30 del ‘900. Oltre ai classici prodotti di della Chiesa di Santa Maria “in un’Associazione che si occupa di intercultura, ca etteria di qualità, si può fare uno spuntino, Bredolo” è accostato all’Ordine dei porta avanti un progetto di riqualifi cazione magari con un panino di frittata o una zuppa Templari, alla Sindone e si perde nelle pieghe di vecchi documenti che in locali ferroviari avuti in comodato. Il “Ca è della tradizione, realizzati con verdure genuine rendono tutto ciò un qualcosa di più di una semplice suggestione. Le scene Sociale”, gestito dalla cooperativa “Franco del territorio. Sono in vendita i prodotti bibliche del peccato originale e della cacciata dall’Eden risalgono al 1200, i Centro” è un nuovo importantissimo tassello della rete “Intrecci” (v. sezione dedicata alla più antichi della storia di Mondovì. Sull’aff resco dell’abside compare quello del progetto. L’arredamento semplice e gastronomia di qualità e ultima pagina). che è un drappo e sopra, ben visibile, la Croce dell’Ordine dei Templari.

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MONDOVÌ Mondovicino Aeroclub Carassone Altipiano Ferrone Borgato Breo Piazza

ORARI Aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 20. Chiusure: 25 dicembre e 1 gennaio COME ARRIVARE Auto: da Torino e Savona A6 – uscita Mondovì, da Cuneo SS28 tangenziale di Mondovì dalle Langhe SP12 direzione Mondovì, dalla Costa Azzurra A10 Savona- Ventimiglia Aereo: aeroporti Cuneo (30min), Torino (1h), Genova (1h e 30 min), Milano Malpensa (2h e 30 min) Nave (crociere): Shuttle service dai terminal di Savona (40 min) e Genova (60 min) SHOPPING CENTER Negozi ed Ipermercato Ipercoop

RETAIL PARK MONDOVICINO OUTLET VILLAGE 100 store, ristoranti, bar, minigolf, kids playground, sport center

L’Outlet Village WAKE UP Mondovicino FESTIVAL Il villaggio dello shopping Il “Wake Up” Musical Dall’A6 Torino-Savona, subito dopo essere le porte di accesso, l’una detta “dell’acqua”, gante dei piccoli borghi medievali con piaz- picata indoor (adatta anche per i cosiddet- festival al parco usciti al casello di Mondovì, è impossibile non l’altra della “roccia”, e il richiamo alla natura, ze, edifi ci e porticate, è il luogo dove poter ti “pro”). La struttura si trova al primo piano commerciale di vederlo. Mondovicino è la città dello shopping, che è poi è la vera forza del landscape mon- vivere piacevoli giornate di shopping e relax. della piazza centrale e ospita anche crossfi t, Mondovicino ha con il suo elegante villaggio per le boutique regalese, è ripreso anche all’interno. D’al- 100 store che propongono abbigliamento, calisthenics, tessuti aerei, cerchio e pole dan- radunato negli anni outlet. Un vero e proprio “mondo” in miniatu- tronde qui siamo giusto a metà strada: da accessori, arredamento e complementi per ce. Lo spazio per le pareti di arrampicata viene folle di appassionati ra che si trova lì, “vicino”. Il parco commercia- una parte “sua altezza” le Alpi, dall’altra la la casa con prezzi scontati dal -30% al -70% suddivise in 3 zone (didattica, training, circuiti), per i live dei più le ha ormai tagliato e superato i dieci anni di bellezza del Mar Ligure. Al coperto del cen- tutto l’anno. E per i più piccoli, due le zone ad accessibile tutto l’anno. E si possono divertire importanti artisti età, una bella cifra, considerando che quello di tro commerciale un’intera piazza è dedicata accesso gratuito: un’area gioco bimbi com- anche i più piccoli, su una parete per scalare Mondovicino è uno dei parchi più grandi d’I- al food, con diversi tipi di ristorazione. Lì vi- pletamente attrezzata, coperta e climatizza- con la corda alta 6 metri, e spazi di gioco. Per- musicali nel panorama talia. La sua storia si intreccia inevitabilmente cino sorge un’aff ascinante libreria, ma nella ta e un campo da mini-golf. Ma Mondovici- ché arrampicare vuol dire prima di tutto diver- mondiale. Qui hanno con quella della città, cambiandola e, per forza struttura si trova di tutto: nuove collezioni, no Outlet Village è anche divertimento, un tirsi. Oltre alla “vertical rock” compare anche la suonato, fra gli altri, di cose, rivoluzionandola. Il parco commercia- idee e novità per tutta la famiglia. L’ambien- ricco calendario di eventi anima la struttura “bike buster” uno shop di biciclette e accessori Martin Garrix, Dimitri le integrato comprende ristoranti, caff è, shop- te è studiato in modo da essere il più fun- tutto l’anno: dalle rassegne culturali ai con- per il ciclismo. Vegas & Like Mike, ping center, retail park, supermercato Iperco- zionale possibile, con tanti spazi ampi e il certi, dalle esposizioni d’arte agli spettacoli Sfera Ebbasta e J Ax. op, specialist store, e power station carburante. concept di una vera e propria “galleria del- tematici. Specialist stores lo shopping”, gustando uno yogurt fresco o SPECIALIST Shopping center e Outlet Village passando a prendere un caff è. La vertical rock nello sport center Un hamburger al Mac, o un piatto di pesce. STORES Nel “retail park” sorgono altri importanti Nell’area degli specialist stories si può viaggia- La struttura al coperto dello Shopping Cen- negozi tra abbigliamento sportivo, arreda- Fare sport all’outlet? È possibile. Sì, Mondo- re nel gusto o in alti negozi “specializzati” per POWER ter è dove ha sede l’Ipercoop e permette una mento ed elettronica mentre l’Outlet, che vicino ha realizzato un vero e proprio centro la casa o l’elettronica. Un’area outdoor ideale STATION passeggiata piacevole scorrendo tra un va- richiama lo stile caldo ed accogliente delle sportivo su ben 500 metri quadri: è il primo per fi nire lo shopping. Così la visita diventa an- CARBURANTE stissimo assortimento di negozi. Sono due tipiche cascine piemontesi e l’atmosfera ele- outlet attrezzato con una palestra per l’arram- cora più un aff are.

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PIANA DEL PESIO Mondovì Morozzo Margarita Pianfei Beinette Peveragno Chiusa Pesio

Riserva naturale di Crava-Morozzo

Vista dall’alto Morozzo assomiglia a una balenottera, che nuota nel mare verde della pianura, con la provinciale che lo at- traversa come una spina dorsale. Anche le origini di questo abitato si perdono Un’oasi di meraviglie nella storia più antica, dai liguri ai roma- ni Al Museo civico di Cuneo sono con- servate alcune testimonianze in questo «Qui ci sono piante secolari, dei veri e Per il ristoro è a disposizione una fo- senso. Da allora la storia morozzese ha propri monumenti. Alcuni li abbiamo di- resteria, con bar ristorante. Si può attra- avuto un peso non indiff erente nel terri- fesi negli anni dalla vendita e dall’abbat- versare l’oasi a piedi, in bici o magari a torio monregalese, il paese un centro di timento. Altri li abbiamo piantati e vi- cavallo, prenotando un’escursione pres- potere protagonista di lotte e guerre nel sti crescere, in tanti anni. Per esempio so uno dei tre maneggi presenti nelle vi- Medioevo. Oggi ha l’aspetto di una bor- quell’ontano laggiù – indica un’isoletta cinanze. Conclusa la visita all’Oasi, vale gata di pianura, di quelle che si rappren- in mezzo allo stagno – è un posatoio la pena di fare una passeggiata presso dono intorno a una strada principale. La perfetto per gli aironi. Consiglio di ve- la frazione di Crava, una piccola borga- sua tradizione enogastronomica e pro- nire alle sette e mezza ta che si trova a pochi passi. La presen- duttiva è legata in particolare a un del mattino. za dell’area verde e dei suoi uccelli ha prodotto: il cappone. Tradizional- caratterizzato la vita di questo paese mente è la “nostrana” di Morozzo in modo radicale: oltre alle tante attivi- l’animale prescelto per questo tipo tà commerciali e aziende che ispirato il di allevamento. La tradizione morozze- modo da po- loro nome alla Riserva, sui muri delle se è talmente antica e particolare che ter vedere anche case si può ammirare una collezio- Slow Food le ha dedicato il primo pre- i pesci. La Riserva ne di murales a tema naturale sidio della sua storia, per preservare la è stata fondata tre e avicolo, un tocco artistico peculiarità di questa produzione locale, amici: Franco Berge- che impreziosisce il pa- una prelibatezza. se, Tomaso Giraudo, Ada norama, donandogli Muovendo verso il paese, sulla sinistra, si Gazzola. Non è raro incon- un tocco esotico vede apparire una maestosa porta, solita- trare Bergese in giro per l’oasi, e suggestivo. ria, dietro cui si apre una strada, che sem- intento a qualche lavoretto, a una bra portare a una cascina. Ben presto si potatura. «È stata l’impresa di tre pazzi trasforma in una strada sterrata, si insinua – racconta – abbiamo costruito quest’oasi in un bosco, in mezzo alla vegetazione. mettendoci il denaro di tasca nostra, so- Conduce in un’area verde davvero unica stenendo il peso di mutui molto alti. Però nel suo genere. Una piccola oasi di pace, adesso sono orgoglioso di quello che è con un grande stagno, una ricca vege- diventato questo posto, una risorsa a di- tazione e una ricchissima fauna. Si tratta sposizione di tutti». Franco è una memo- della prima Oasi Lipu, da 40 anni un vero ria storica per questo posto. Passeggiare È bianco come e proprio punto di ristoro nella pianura, con lui signifi ca fare un viaggio a ritro- se ci avesse ap- per tanti animali, soprattutto per gli uccelli so nel tempo, leggere questi luoghi pena nevicato sopra. migratori, che possono trovare qui un po- come se fossero libri. Perchè a quell’ora tutti RISERVA NATURALE sto dove fermarsi nel lungo viaggio verso gli aironi cinerini vengono sud. Un’area di 300 ettari complessivi di a posarsi sui suoi rami». L’ac- Ingresso Morozzo: presso il distributore bosco, con un ampio stagno al centro del- cesso all’oasi è libero e gratui- carburanti Gazzola, via Mondovì, 52. la conca. I visitatori possono usufruire di to, è possibile anche concordare Ingresso disabili da Morozzo: l’ingresso due strade più comode per accedere, una FIERA DEL CAPPONE una visita guidata, a prezzo vera- di servizio è autorizzato a portatori di Ogni anno, a metà dicembre, Morozzo handicap. Il posteggio per tali autovetture da Morozzo e una da Crava (sono chiara- mente irrisorio. Altrimenti, se si è for- è situato nella zona della Foresteria dell’Oasi. mente indicate con dei cartelli). I visitatori dedica al cappone una Fiera tunati, non è raro imbattersi nei tanti che è diventata negli anni una Ingresso Crava: arrivando da Rocca possono attraversare la Riserva seguendo grande manifestazione, con eventi, nelle giornate che l’organizza- de’ Baldi, lungo la Strada Provinciale 120, un sentiero principale, con diverse vedu- un ricco e colorito zione del Parco organizza, e in questo dopo il ponte sul Pesio . te panoramiche sullo stagno e sull’habi- mercato. caso si potrà avere una guida gratuita- cravamorozzo.areeprotettealpimarittime.it tat degli uccelli. Per osservarli senza di- mente, e magari partecipare ad attività sturbarli, sono disponibili dei capanni, di di osservazione con attrezzature profes- Centro Visite Lipu: cell. 347 764 8262 cui uno è immerso a pelo dell’acqua, in www..morozzo.cn.it sionali, come binocoli e microscopi. Foresteria dell’Oasi: cell. 333 82 09 771

Spazi per attività di benessere: yoga, pilates, danza spontanea, nordic walking, birdwatching… spazi per i più piccoli; visite con guide naturalistiche, workshop di fotografia. Sosta biciclette, ricarica per e-bike, attrezzi per manutenzione.

Un punto ristoro durante Possibilità di pernottamento Contattaci: tutti i weekend. Cucina casalinga con prima colazione, 333/8209771 Buet, rinfreschi, merende, feste... mezza pensione 327/2323968 (Su richiesta nei giorni infrasettimanali o completa; 12 posti letto, [email protected] dal 15 marzo al 15 dicembre) 3 camere con bagno. www.foresteriaoasi.it

Nel cuore della Riserva Naturale di Crava-Morozzo. Raggiungibile a piedi dal parcheggio di via Mondovì 52, Morozzo. Accesso carraio riservato. 10 Viaggio nel Monte Regale

PIANA DEL PESIO Mondovì Morozzo Margarita Pianfei Beinette Peveragno Chiusa Pesio

CERTOSA DI PESIO La Certosa Tel 0171/738123 Mail: certosa@ consolata.net Spiritualità e storia P. Giolitti: 389/7611951 CHIUSA PESIO L’antica abbazia del 1173 Uffi cio turistico e complesso museale “Avena”: orario estivo (dal 28 aprile al 15 settembre): dal martedì al sabato 9.30-12 e 15.30-17.30; domenica ore 9.30-12.30 e 15-18. Orario invernale (dal 16 settembre al 27 aprile): dal martedì al sabato ore 9.30-12 e 15.30-17.30. Tel. 0171.734990 Centro visite “La Roccarina”: Tel. 0171.734021

© RINUCCIA MARABOTTO

Il “villaggio dell’Età del bronzo” al Parco archeo-didattico della Roccarina di Chiusa Pesio La strada attraversa le ru- le austere sembianze dell’e- stiche frazioni di Vigna e San poca della sua fondazione. SAGRA DEL COJ Bartolomeo, per poi termi- È possibile anche visitare Margarita, ultimo weekend di ottobre nare al cospetto del monu- l’antichissima sala capitola- mentale profi lo della Cer- re, testimonianza estrema- Pianfei SAGRA DEL GRANO Si svolge a giugno a tosa di Pesio. Il suo corpo mente suggestiva della vita Pianfei: è il culmine di un squadrato sbuca sulla sini- monastica medievale e dei Margarita Relax nella ricco calendario di eventi stra della strada, appoggia- suoi ambienti. Spostandosi organizzato dalla Pro Loco to su un pendio, a picco sul poi verso il chiostro più in- per l’inizio dell’estate torrente. La Certosa è tut- terno, che dà sui verdi de- Peveragno PRESEPE IN CRUSÁ tora uno dei centri spiritua- clivi posteriori al complesso, Visitabile nel periodo li più importanti di tutto il verso le montagne, si scopre natalizio a Pianfei. L’evento Monregalese, luogo predi- un giardino di grande bellez- Chiusa Pesio Slow Valley si apre con una giornata dedicata ai mercatini letto per ritrovare se stessi, za, uno spazio consacrato al natalizi. rifl ettere e pregare, attraver- verde e alla pace, semplice e Natura, cultura, enogastronomia SAGRA DEL MARRONE so ritiri spirituali o giornate rustico, ma di grande fasci- Si svolge nell’ultima di silenzio. È anche un luogo no. La Certosa vive una nuo- in un paesaggio incontaminato settimana di ottobre a ricco di storia, arte e cultu- va vita con l’insediamento Chiusa Pesio. ra, un edifi cio pieno di fasci- dei missionari della Consola- Uscendo da Mondovì in direzione Cu- parco, purtroppo non visitabile, progettato Monsù Travet”, testo popolarissimo, ap- SAGRA no e di suggestiva bellez- ta nel 1934, che la risolleva- neo si lasciano alle spalle i rilievi collinari, dall’architetto Baldassarre Piossasco di Ri- prodato al cinema con Mario Soldati, in DELLA FRAGOLA za. Il visitatore, accolto dal no dallo stato di abbandono per viaggiare in un tratto di ampia pianura, valba. Si può comunque dare un’occhiata una pellicola interpretata, tra gli altri, da A Peveragno nella seconda portale, attraversa un primo in cui era caduta, A pochi che lambisce i piedi delle montagne. Sul- all’esterno, passeggiare nella strada princi- Campanini, Sordi e Gino Cervi. Il “Travet” settimana di giugno. cortile, un viale, per poi ac- passi dall’edifi cio religioso si la sinistra, la Bisalta, con i suoi due corni, pale e ammirare la pregevole torre medie- berseziano è senza dubbio un precursore FIERA DI S. ANDREA cedere a un secondo spazio, trova il Sacrario Partigiano, incombe sulla strada con la sua possente vale, la vecchia torre campanaria. del celebre personaggio di Fantozzi. Una delle fi ere più antiche in fondo al quale si trova la suggestivo luogo dedicato mole. Lungo la strada provinciale sfi lano del Piemonte, con più di 600 anni di storia, in scena chiesa più antica del com- alla memoria dei caduti nel- cascinali, aziende, campi, si costeggiano i Peveragno, ai piedi dei monti Chiusa Pesio: storia e natura nell’ultimo week-end plesso, che ha mantenuto la lotta nella Resistenza. paesi, con i campanili che svettano ai lati di novembre della grande strada. Accucciato ai piedi delle montagne All’ombra del massiccio del Margua- NATALE IN CONTRADA sorge Peveragno, ultimo grande paese reis, la cima più elevata delle Alpi Liguri, Peveragno fa un viaggio Da non perdere Magico Natale a Pianfei prima del regno dei boschi e delle cime. caratterizzata da uno dei sistemi carsici indietro nel tempo, con Arrivando, subito si incontra l’antica cap- più importanti dell’arco alpino occidenta- rappresentazione di antichi Bisalta, la montagna magica Sulla sinistra si trova Pianfei, borgo pic- pelletta di San Rocco detta “da Val” per le, immersa in un ambiente straordinario mestieri, teatro e attrazioni varie. Alla vigilia di Natale e colo e accogliente, con una comunità mol- distinguerla dall’altra che si trova invece a (ha una grandissima varietà di fl ora e fau- a Santo Stefano. La Bisalta una montagna af- to attiva e molto coesa. Una passeggiata monte del paese. La via migliore, più aff a- na), frequentata da sportivi, amanti della fascinante, su cui sono nate nel borgo è consigliata soprattutto nel pe- scinante, per avvicinare il paese è costeg- montagna, speleologi, la Valle Pesio è da e proliferate tante leggen- riodo natalizio: è possibile visitare il prese- giare il grande viale di via Montrucco per sempre un must per tutti gli appassiona- de. Un po’ per il suo curioso pe ospitato nella ex-confraternita, a pochi poi fermarsi a piazzetta San Domenico, ti di natura e montagna. è aspetto, con “due corna” a passi dalla parrocchiale. Si tratta di un dio- di fronte a quello che secoli fa era il con- l’ultimo paese, prima di immergersi nella cui gli antichi attribuivano rama che occupa tutta la superfi cie interna, vento dei domenicani, ultimo avamposto natura della valle e iniziare l’ascesa verso signifi cati esoterici. Assomi- che diventa così una vera e propria grotta della lotta all’eresia in questo lembo di ter- la montagna. Il centro storico è un punto glia a un drago addormen- delle meraviglie, con statue meccaniche, ra, attraversare il ponticello e varcare l’ar- di partenza prezioso per tutti i visitatori, tato in mezzo alla pianura. scenografi e fi nemente decorate, oggetti e co del ricetto in piazza Rocco Carboneri, perché vi si trovano i riferimenti per orien- Oggi è una delle mete più manufatti riprodotti con cura e attenzione. per entrare nell’antico borgo medievale. tarsi nell’off erta turistica: percorsi cultura- amate dagli escursionisti Pianfei però è immerso in una cornice di Attraversando l’aff ascinante via Giordana li, itinerari enogastronomici, passeggiate locali per la sua accessibilità verde e boschi particolarmente suggesti- De Clans, dall’inconfondibile sapore anti- nei boschi, arte, cultura. Il Museo “Avena” e il fascino dei suoi panorami va, l’ideale per una passeggiata rilassante, co, non dimenticate di far caso ai dipinti ospita tre collezioni permanenti (vetri e a 360 gradi. Rappresenta che si può concludere sulle rive del lago sui muri. Peveragno si lascia scoprire at- cristalli, oggetti dell’Età del bronzo ricava- “Sagra del coj” un’avventura sportiva e che sorge a pochi chilometri dal borgo. traverso fi gurazioni, mappe, dipinte sulle ti dal Monte Cavanero, testimonianze della a Margarita culturale. Qui è possibile anche pescare o bere qual- case, con cui è possibile fare un viaggio lotta partigiana). Gli appassionati di prei- cosa al bar, mentre si gode della brezza e nella storia e scoprire qualche curiosità in storia possono visitare anche il Parco ar- del panorama. più. A poca distanza dal Municipio, si trova cheodidattico alla Roccarina, poco lontano il centro culturale Ambrosino, fulcro della dal centro del paese, dove è stato ricostru- Curiosità Il misterioso lago che ribolle L’antico borgo di Margarita vita culturale del paese, sede di Biblioteca ito un piccolo villaggio dell’Età del bronzo. civica, sala polivalente, un cortile per even- In alto, abbarbicato su una collina alle spal- Beinette è un’altra piccola comunità, fondali sabbiosi infatti ribollono senza Margarita, sulla destra dello stradone ti all’aperto e un Museo, che può essere le del centro storico, si possono vedere i un paese tranquillo, con un’ampia zona pace, con continui sbu e pennacchi principale, sempre andando verso Cuneo, aperto e visitato su prenotazione, che con- resti dell’antico castello del Mirabello. Poco residenziale e un centro molto suggesti- che si proiettano verso l’alto. Sul fondo è un piccolo borgo medievale, particolar- serva cimeli della vita del maggiore Pie- fuori dal centro, si incontra la sede del Par- vo. Anche nel territorio del Comune di del lago infatti si trova una sorgente, che mente suggestivo. Si raggiunge il paese tro Toselli, peveragnese, eroe della guerra co naturale del Marguareis, con la grande Beinette c’è un lago, ed è una vera chic- ha la caratteristica di avere portata e attraverso una piccola strada di campa- d’Abissinia. Il maggiore cadde durante lo sala polivalente che ospita il giardino fi to- ca per tutti gli appassionati di immer- temperatura regolari, alimentando così gna, che sbuca dopo un paio di anse al co- scontro di Amba Alagi. Una seconda se- alimurgico. Si tratta di uno spazio verde sioni. Già perché il lago “dei Gorets”, in questo curioso fenomeno. La sorgente spetto di un grande palazzo immerso nel zione del Museo è dedicata allo scrittore con specie vegetali spontanee di interesse apparenza uno specchio d’acqua come è uno degli sbocchi di un complesso cir- verde. Si tratta dell’antico castello dei con- e commediografo Vittorio Bersezio, noto alimentare e oltre 80 varietà appartenenti tutti gli altri, ha una particolarità che lo cuito di canali sotterranei, che arriva dal ti Solaro della Margarita, che ha un ampio per la commedia dialettale “Le miserie ‘d alla fl ora autoctona alpina. rende unico, almeno nella zona. I suoi torrente Gesso.

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VIA NAPOLEONICA Mondovì Briaglia Vicoforte S. Michele Lesegno Mombasiglio Ceva Profumo di arte e storia nelle verdi campagne Niella Tanaro S. Michele M.vì Lesegno Briaglia

L’inconfondibile sagoma della cu- pola del Santuario di Vicoforte fa da Colline magiche sfondo alla strada che conduce, in un declivio, verso San Michele Mondovì. Per attraversare il paese è necessaria e misteriose una minima deviazione dalla via cen- trale che conduce a Ceva. Le case si Forse più che una vibra- si caricano di una sacralità aff ollano ai lati della strada principale, zione, un congiungimento antica, che ancora oggi si come una folla di italiani in attesa di (…) E questo congiungi- può percepire. vedere spuntare Gino Bartali dietro la mento per rarissimo che sia curva dello stradone. Tetti e viuzze si non è casuale, come ci inse- La Càsnea perdono verso la collina. Salendo lun- gnano le antiche conoscen- go i declivi e incamminandosi lungo ze, che da mondi antichi Già perchè Briaglia, oltre un sentiero, indicato da alcuni cartel- derivano, quando il genere a panorami mozzafi ato sul- li, si può arrivare, dopo alcuni metri di umano era molto più spiri- le colline monregalesi, of- cammino in mezzo ai boschi, all’antica tuale di adesso. Ovverossia, fre tante testimonianze di Bicocca, dove nel 1796 i soldati di Na- allorchè si sia formato un quell’era perduta nel tem- poleone si impegnarono in una sca- perfetto triangolo isosce- po. Pietre scolpite dalla ramuccia contro i piemontesi e li so- le che colleghi l’uomo, pur natura e riconosciute dagli praff ecero. La cappella è esattamente condannato dai limiti della antichi come sacre sono come era allora: tre pareti e un lato sua natura, la terra e il cielo. disseminate qua e là per aperto, un tetto, un’effi gie sacra, poco il paese. Alla Cascina Ma- di più. Sui suoi muri, tra i segni del Federico Buff a cramè, luogo di arte e di- tempo, si vedono ancora i fori aper- dattica, dove tra le altre ti dai proiettili. L’esercito napoleonico A Briaglia, quando an- cose i bambini e gli adulti raggiunse, nell’aprile 1796, il paese ar- cora per gli uomini il fuoco possono avvicinarsi ai se- rivando da Ceva, su due colonne. Una era una magia misteriosa, il greti dell’arte circense, è seconda arrivò tramite Mombasiglio. vento, la pioggia, il lampo, stato ricostruito un orologio Alle spalle di San Michele, sulle al- l’umore degli dei, accade- stagionale dell’epoca. Una ture, il paesino rustico di Niella Tana- va qualcosa del genere. In chiacchierata con i proprie- ro, con le sue strade, i suoi crocicchi, quella valle c’era qualcosa tari può aiutare a scoprire i negozietti e alcune perle nascoste. Cappella dedicata a San Giacomo sulla Bicocca di San Michele Mondovì di magico per i Liguri Ba- molto di quei tempi e dare Prima tra tutte la confraternita di gienni, che ogni estate af- una nuova chiave di lettura Sant’Antonio Abate, al cui interno frontavano un lungo viag- al paese. L’ex-chiesa della si trova un ciclo di aff reschi risalen- Lesegno, San Michele e Niella Ta- Consigli gio per venire a cacciare confraternita della borgata te al XV-XVI secolo, un piccolo gio- naro sono immerse nel verde, cir- in questa zona. In questa cela un museo, dove sono iello dell’arte. Il profi lo di Lesegno condate da un panorama sugge- dell’albergatore valle potevano spingere raccolte tutte le vestigia di NIELLA TANARO SAN MICHELE M.VÌ domina, con il tratto massiccio del stivo e ricco. Fitti boschi di querce, «I boschi attorno le mandrie in uno spazio quei tempi, ritrovate dagli suo maniero, la vallata sottostante: castagni, faggi, pini e una rete di La Pro Loco organizza www.comunesanmichelemondovi.it chiuso dalle montagne e archeologi. Poco oltre la a San Michele M.vì visite guidate gratuite si staglia netto sul dorso di una colli- sentieri tracciati rendono questo sono ricchi di sentieri alla confraternita LESEGNO dalle colline, farle cade- trattoria Marsupino, un san- na, con il suo aspetto squadrato, lun- ambiente di particolare interesse meravigliosi tutti da e al Castello. www.comune.lesegno.cn.it re in un’imboscata, una tuario dei buongustai locali go lo stradone. Proprio lì Napoleone per escursionisti e amanti del moto scoprire, a piedi o in bici. mattanza da cui sarebbe e non solo (l’attore Rena- È un perfetto punto di Tel. 335 7634057 BRIAGLIA Bonaparte impiantò il suo quartier all’aria aperta, nonché per i cercato- e 347 3810902 saltato fuori cibo a suffi - to Pozzetto viene spesso partenza per esplorare www.comune.briaglia.cn.it generale, scacciando i proprietari, ri di funghi, che dopo gli acquazzoni i tesori paesaggistici [email protected] cienza per tutta la tribù. nei paraggi, a gustare un il marchese Gerolamo Brunone del estivi e nella stagione autunnale non delle valli monregalesi». ww.comune.niellatanaro.cn.it C’era molto più di questo, piatto di prelibatezze della Carretto, sposato con Luisa Pallavi- mancano di percorrere il sottobosco www.castelliaperti.it tuttavia. Più di seimila anni tradizione), è ancora possi- cino di Ceva. in cerca di qualche prelibatezza. prima della venuta di Cri- bile vedere la Càsnea, una sto gli uomini aff rontava- spelonca naturale che, una no i misteri ancestrali del volta l’anno, il 21 dicembre, mondo, la vita, la morte, viene percorsa da un rag- il maschile e il femminile gio di sole, fi no a illuminare Una testimonianza del passaggio di Napoleone con atterrito stupore, cer- una coppiglia naturale sul cando disperatamente di fondo. Luogo sacro per gli «Napoleone era nell’appar- uffi ciali. Ma io imploro, io sup- chi che prendiamo” . L’aria orientarsi nell’universo, ca- antichi, è il più lungo tunnel tamento occupato da Sten- plico per tutti questi abitanti, sprezzante di Buonaparte pire il senso del loro stare di questo tipo in Europa, al mondo, individuare le eccettuato un sito irlandese gel, circondato da tutti i suoi che sono stati così maltrattati, aveva intimidito la marchesa, coordinate spazio tempo- noto come “Il Cumulo”. uffi ciali. Ella si presenta tre- e domando che voi estendiate l’orgoglio di Saliceti rianimò il rali della loro esistenza sol- mante… così come si trovava, la vostra protezione…” Buo- suo coraggio. «Cittadino com- tanto interpretando i segni i suoi occhi erano bagnati di naparte non risponde che a missario – essa rispose – sono della natura. “Saper legge- re il libro del mondo, con lacrime… La dignità, la mode- monosillabi. Saliceti prende la d’accordo con voi, che i ricchi parole cangianti e nessuna stia e il dolore le erano dipinti parola e dice con arroganza devono risentire molto più dei scrittura”. Ecco che la Bi- sul volto. Ella implora la sua inconcepibile: “Noi rispettia- poveri al fl agello della guer- salta, con i suoi due corni, umanità e la giustizia e per mo tutti. È nei principi della ra, e contribuire più dei poveri il Monviso, diventano sim- boli. Ecco che una galleria, essere rispettata. Buonaparte nazione francese di fare del a sostenerne le spese. Ma le attraversata dal sole solo risponde freddamente sen- bene a tutti, ma noi prefe- loro proprietà sono altrettanto una volta l’anno, illumi- za guardarla: “Vi hanno fatto riamo i poveri ai ricchi e se si sacre come quelle dei poveri». nando una coppa naturale, diventa un luogo dove co- Confraternita di Sant’Antonio Abate qualche torto?”. “No, genera- devono attaccare delle pro- municare con gli dei, con a Niella Tanaro le, grazie alla bontà dei vostri prietà, sono quelle dei ric- Luisa Pallavicino di Ceva gli antenati. Quelle pietre

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In questa stanza ha dormito Napoleone durante la Battaglia del 1796

Piazza Quarelli, 10 Via Niella Tanaro, 5 đ Briaglia (Cn) đ Cell. 334 1284983 San Michele Mondovì TAPPA DEL SENTIERO Tel. 0174 569040 đ [email protected] Tel. 339 7518452 12 Viaggio nel Monte Regale M.vì

VIA NAPOLEONICA Mondovì Briaglia Vicoforte S. Michele Il Santuario di Vico, l’ascesa verso il cielo La basilica dedicata alla Regina Montis Regalis lascia incantati con la sua cupola ellittica tutta aff rescata, la più grande del mondo

E la beata Maria vide i tesori della luce, Vicoforte dov’erano la neve, la grandine, la pioggia, la rugiada, la folgore e il tuono e tutte le cose simili a quelle. E vide le schiere degli angeli che, con le ali spiegate, dicevano «Santo, Santo, Santo, il Signore Sabaoth» e vide i 12 recinti della luce e ciascuno aveva una porta ed un giardino. E vide la grande porta della Gerusalemme celeste e su quella erano scritti i nomi dei giusti Abramo, Isacco, Giacobbe David e tutti i profeti dopo Abramo.

Le poche parole riportate qui sopra essere una risposta effi cace per rintuz- sono tratte dal lungo racconto“ dell’as- zare l’eresia calvinista, che premeva per sunzione al cielo della Beata Vergine diff ondersi dai confi ni nord-occidentali, Maria, madre di Cristo, una narrazione ma soprattutto alla mente di Carlo Ema- SANTUARIO DI VICOFORTE che non si trova, tuttavia, nel Nuovo Te- nuele I si aff accia un progetto grandio- www.santuariodivicoforte.it stamento. I Vangeli canonici non ne fan- so. Quel nuovo centro di devozione, così [email protected] no cenno. Solo gli Apocrifi vi si soff er- popolare, dovrà diventare, nelle sue in- Tel. 0174 565555 mano, insieme ad altri fatti dell’infanzia tenzioni, la capitale religiosa del Regno, di Gesù e, ad esempio, della Natività e tale da ospitare il Pantheon di casa Sa- MAGNIFICAT dell’Infanzia di Maria. È da questi te- voia, con le spoglie mortali dei re della www.kalata.it - [email protected] sti che si fondano tantissime tradizio- famiglia. Il progetto è in mano all’orvie- Cell. 3318490075 ni della religiosità popolare aff ermatesi tano Ascanio Vitozzi, la prima pietra è nel Medioevo e giunte fi no a noi. L’inte- posata il 7 luglio 1596. Ad occuparsi del Tel. 0171 690217 ra iconografi a del Santuario di Vicoforte, tempio saranno i Cistercensi foglianti, una vera e propria roccaforte del culto per i quali viene costruito un monastero mariano del Piemonte meridionale, ha (l’odierna Casa Regina Montis Regalis). attinto da queste fonti, così importanti Fu però nel Settecento che il San- Una vista... Magnifi cat dal punto di vista storico, se non da quel- tuario completò il suo percorso. Fu l’ar- Dal 2015 l’ascesa per chi lo strettamente dogmatico e liturgico. chitetto Francesco Gallo ad aff rontare visita il Santuario non è Ancorché, per l’assunzione, hanno pre- la sfi da, immane, della copertura della solo spirituale e artistica ceduto il dogma defi nito solo nel 1952. chiesa. Sull’arenaria scelta da Vitozzi im- ma anche visiva. Grazie Il Santuario è una vera e propria im- piantò un tamburo di mattoni per com- a “Magnifi cat”, l’espe- mensa Biblia Pauperum, che da cinque pletare una cupola estremamente mae- rienza proposta da secoli accompagna fedeli e pellegrini in stosa, a tutt’ora la più grande al mondo Kalatà, l’Associazione un cammino di devozione, alla scoperta nel suo genere. L’immenso spazio al che si occupa di promo- della storia della Regina Montis Regalis, suo interno fu interamente decorato, zione turistica ed eventi a cui è dedicato, la Vergine Maria. È un con 6.032 metri quadrati di aff resco a culturali. “Magnifi cat” monumento in grado di aff ascinare, con tema unico (anche questo è un record è una vera e propria esperienza all’interno del Santuario, che le sue bellezze artistiche, con il suo peso mondiale). Un vero e proprio poema conduce il visitatore a scoprirne i luoghi più suggestivi e aff a- culturale, con l’audacia della sua archi- pittorico, una scenografi a straordina- scinanti, salendo attraverso la cupola, per aff acciarsi dalla pri- tettura, qualsiasi visitatore. ria e grandiosa per rappresentare ade- ma balconata alla base dell’aff resco. Lassù basta alzare la testa guatamente la scena della Vergine che per essere immersi nelle pitture. Ed abbassarla per abbracciare La storia ascende al cielo. Così, in uno straordina- in un unico, vastissimo, colpo d’occhio la magnifi cenza della rio gioco prospettico di fondali, trompe chiesa. Si sale ancora, fi no al cupolino, a 75 metri di altezza, La storia del Santuario, dal punto di l’oeil architettonici, l’occhio del visitatore un percorso attraverso cui è possibile toccare con mano tratti vista documentale, inizia nel 1594, le si perde, in una visione abbagliante che della storia del Santuario e scoprire il lavoro necessario per sue origini risalgono a poco più di cin- trasmette il senso dell’ascesa con tale preservare questo fragile gioiello. Il percorso si conclude con quant’anni prima, quando si costruisce forza che il visitatore stesso ha l’impres- l’aff accio sull’esterno, per ammirare la corona delle Alpi e delle o si ridipinge, a seconda delle fonti, un sione di esserne risucchiato verso spazi colline che circondano un luogo di bellezza e pace. pilone votivo, costruito nella zona, all’e- celesti, che si aprono come squarci di in- poca boscosa, per il voto di un fornacia- fi nito nel disegno del soffi tto cassetto- io per l’apparizione della Madonna a una nato, in un pregevolissimo intreccio tra giovinetta. Sia come sia, il pilone fu per trompe l’oeil architettonico e naturale. errore colpito da un cacciatore. La tra- dizione vuole che dal dipinto, ferito dal Le tombe dei re proiettile, abbia iniziato a scaturire san- Il progetto ambizioso di Carlo Ema- gue. La devozione al pilone crebbe negli nuele I, completato con una serie di cap- anni e fu nel 1594 che, in seguito a un’e- pelle, dedicate ai misteri del rosario che pidemia di peste, fu costruita una cap- dovevano condurre il pellegrino al San- pelletta intorno a questo, su impulso del tuario, attraverso un cammino di fede, diacono Cesare Trombetta, e, in seguito, non ebbe esito. Fu Superga ad accoglie- una chiesa più grande. In poco tempo re le spoglie della Casa reale dei Savoia. la devozione a questo luogo si diff use, Soltanto quel re fu sepolto nel Santua- sull’onda di notizie di miracoli e prodigi, rio. Dal 2017, tuttavia, un altro monarca e arrivò a richiamare pellegrini da tutta ha trovato la sua dimora all’interno della la Liguria e dalla Francia meridionale. Il basilica: si tratta di Vittorio Emanuele III fenomeno non sfugge ai Savoia, che ne e della sua consorte Maria Elena, le cui intuiscono il potenziale “politico”: man- salme sono state traslate dalle prece- cava al Regno un centro religioso im- denti sepolture ad Alessandria d’Egitto portante. La devozione mariana poteva e a Montpellier.

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L’antico Il Bricchetto convento

Usciti dalla Basilica vale la pena di fare una passeggiata sotto i portici che circondano, come una corona, l’edifi cio sacro, nel disegno degli architetti del Settecento la gemma più bella incastonata nel rosario naturale che doveva diventare questo lembo di Piemonte, a pochi chilometri da Mondovì, la città dei torchi, delle cattedre, dei chiostri, un luogo di sapienza, rifl essione, preghiera. Prima di rimettersi in cammino consigliamo una pausa ristoratrice alla Casa Regina Montis Regalis: oggi l’antico convento, restaurato, Un panorama che aff ascinò ospita una struttura ricettiva e un ristorante, La tavola e l’albergo “del Chiostro” oltre a un anche Napoleone Bonaparte centro congressi e alla casa di spiritualità, dove è possibile partecipare Tra Mondovì Piazza e Vicoforte una splendida e morbida collina, ad attività pastorali. I credenti possono scenario della vittoria francese durante la campagna d’Italia integrare l’esperienza del pellegrinaggio e la Il Bricchetto è una piccola colli- Regalis) si concluse la primissima della scaramuccia che vi si tenne, e a visita al Santuario con netta, una morbida cuspide di ter- fase della campagna d’Italia di Na- cui Giosuè Carducci dedicò un com- le attività proposte ra, esattamente a metà strada tra poleone Bonaparte, fu qui infatti ponimento) oltrepassando la fortez- dalla Diocesi o dai Mondovì Piazza e Vicoforte. Il pro- che il condottiero corso, allora in za di Ceva e deviando per il valico gruppi di preghiera. fi lo della parte alta della città do- capo ad una sgangheratissima Ar- della Pedaggera, a Paroldo e a Mo- Altrimenti, per i suoi mina il panorama, con l’austera tor- mata d’Italia, sconfi sse i piemontesi nesiglio. corridoi aff rescati, nelle re dei Bressani, il campanile della del gen. Colli, che si arresero pochi Dalla collina dunque, seguiamo la sue antiche stanze è Cattedrale, la sagoma squadrata giorni dopo con l’armistizio di Che- strada, punteggiata di antiche cap- possibile fermarsi per dell’antica Cittadella fortifi cata. Su rasco. La prima parte della campa- pelle devozionali, verso l’enorme trascorrere una notte o quel fazzoletto di terra, oggi meta gna d’Italia si concluse con questa “macchina” che spunta ai piedi del per consumare un pasto. di escursionisti, fotografi in cerca di brillante vittoria. Comune di Vicoforte: il Santuario Alla tavola del Chiostro panorami suggestivi (specialmente Il nostro itinerario si snoda da qui, della Regina del Monte Regale, si- si possono mangiare all’Epifania, quando il cielo si riem- per ripercorrere un po’ a ritroso par- curamente uno dei gioielli più belli e le specialità della pie di coloratissime mongolfi ere o te del cammino dell’armata francese preziosi incastonati in queste valli. Un tradizione piemontese, la sera dell’8 settembre, quando si nel Monregalese, da Vicoforte a San crocevia di storia, fede, tradizione, preparate al momento sparano i tradizionali fuochi d’arti- Michele, con la diroccata Bicocca (in devozione, cultura, arte, in grado di con prodotti di stagione, fi cio in onore della Regina Montis cui ancora oggi sono visibili i segni indurre, letteralmente, alla vertigine. con particolare attenzione alle eccellenze enogastronomiche del territorio. Per i turisti, Sul sentiero “Landandè” la Casa propone un menù apposito, per Il “Landandè” è un sentiero per- esplorare il meglio della corribile a piedi, in mountain bike, a gastronomia locale. cavallo e con le ciaspole… in tutte le stagioni dell’anno e adattabile a tut- te le “gambe”. É un circuito che col- lega tra loro attività ricettive, luoghi di produzione locali, eccellenze cul- CASA REGINA turali e paesaggistiche nei Comuni MONTIS REGALIS di Briaglia, Vicoforte, Niella Tanaro, San Michele M.vì e Mondovì. Piazza Carlo Emanuele I Il sentiero originale si snoda su 12080 - Vicoforte Tel. 0174 565300 un percorso di 22 km con un tem- www.casareginamontisregalis.com po di percorrenza di circa 6 ore ed [email protected] un dislivello di 698 metri, dal 2017 si sono aggiunti i petali di Niella Ta- naro e San Michele M.vì che portano la lunghezza totale ad oltre 41 Km. Nel 2019 è stato inaugurato il peta- lo arancio di Mondovì, con il quale FERA DLA MADÒNA il percorso totale diventa di 55 Km. Menhir di Briaglia, la Chiesa di S. Te- Al Santuario di Vicoforte, accanto É un’occasione per organizzare obaldo di Niella Tanaro, fi no al Bel- alla festa religiosa dedicata alla una vacanza unica tra natura, eno- vedere e alle chiese rinascimenta- natività di Maria, si svolge, a cavallo dell’8 settembre, la più grande e gastronomia e cultura con le sue li di Mondovì Piazza, con panorami SENTIERO LANDANDÈ frequentata fi era del Piemonte, Cappelle, il Santuario Basilica Re- mozzafi ato in tutte le stagioni, im- www.sentierolandande.it occasione di incontro e di scambio. gina Montis Regalis di Vicoforte, il mersi nella bellezza e tra la gente di [email protected] www.comune.vicoforte.cn.it Percorso Napoleonico, i Dolmen e questo territorio d’altre Langhe. Tel. 370 3112101 Casa Regina Montis Regalis … è nata dalla ristrutturazione del monastero cistercense (1602) adiacente alla famosa Basilica con la cupola ellittica più grande del mondo. L’inalterato stile monastico con i corridoi affrescati, le scalinate in pietra, i soffitti in mattone, il Chiostro, il Refettorio dei Monaci accolgono gli ospiti per un soggiorno esclusivo. Le confortevoli camere, le sale congressi, il ristorante “La Tavola del Chiostro” rendono la Casa luogo ideale per eventi aziendali, ricorrenze familiari e soggiorni turistici alla scoperta del monregalese e delle vicine Langhe. Santuario di Vicoforte Tel. 0174 565300 14 Viaggio nel Monte Regale

LE VALLI Mondovì Villanova Frabosa Sottana Monastero Vasco San Giacomo e comprensorio del Monte Alpet

Respirate a pieni polmoni. ...estate a pedali L’area che comprende la Val- le Casotto, la Valle del Robu- Discese mozzafi ato, ma an- rentello e la Valle Corsaglia è che gite tranquille nel relax una delle zone d’Italia a più dei borghi immersi nel verde. alta concentrazione di ozono. Le mountain bike sono di casa Lo dicono studi recenti e, in al Monte Alpet Bike Village, e eff etti, il merito è tutto della i percorsi segnalati fanno pe- montagna e di quella vegeta- dalare nel verde senza pen- zione ricca e lussureggiante. sieri. Sulla cresta dell’onda Un ambiente che sprizza salu- adesso ci sono soprattutto le te da tutte le parti. Lo diciamo e-bike, le bici a pedalata assi- in una parola: rigenerante. Qui stita che stanno conquistando prende avvio una fi ttissima le montagne e si noleggia- rete di sentieri, per escursioni no direttamente in loco. Ma i e passeggiate che fanno bene sentieri si possono aff rontare prima di tutto al corpo. I più anche al galoppo, in sella ai noti e frequentati sono segna- cavalli. Per praticare equita- lati ed indicati sulle carte, al- zione si aprono molte possibi- tri ancora più “intuitivi”. Sono lità. Senza dimenticare però le oltre 100 km di percorsi se- “nostre” di gambe. Il trekking gnalati grazie all’Associazione permette di utilizzare percor- Parpaiun, da percorrere in bici, si di ogni lunghezza e di col- a piedi e, durante la stagione tà per chi vuole passeggiare invernale, con le ciaspole. o anche correre: un’energia Sotto il Comune di Robu- pulita da sprigionare in mille rent rientrano le località Prà, modi. Ed è una vera e propria Cardini e San Giacomo, im- palestra all’aria aperta e pura. merse nel verde fi tto fi tto. Ci Campi da tennis, calcio e cal- si accede su strade che d’au- cetto oppure anche le piste da tunno sono uno spettacolo bocce e “petanque”. Insomma per gli occhi, salendo da Tor- non manca nulla, all’interno di re M.vì sulla provinciale che una cornice sempre umana prima passa da Niella e taglia dove l’ospitalità è “naturale” San Michele. O anche passan- e “riservata”, in perfetto stile do dalla vicina Val Casotto. È piemontese. Gli alberghi sono un territorio che pullula di tu- tutti a gestione familiare: in- risti sia quando è ammantato trecciano una lunga storia di di neve (le pendici del Monte accoglienza e buona cucina, Colmè e del Monte Alpet sono La vacanza che ci vuole che si è adeguata alle esigen- perfette per le piste) sia, a ze della cosiddetta “moder- maggior ragione, sotto il sole nità”. San Giacomo e tutto il d’estate. Perché? Il successo è Con gli sci o a piedi per fare il pieno d’aria buona comprensorio del Monte Alpet assicurato tramite un pacchet- sono terra di “case vacanze” e to servizi che copre tutto. Un mare, assieme alle Langhe, tri. Sono 9 gli impianti di ri- pianti possono scegliere tra itinerari che si sviluppano capriolo o di una lepre sul- restano davvero tante le abita- albergo, un campeggio, risto- e tutto l’arco alpino. È una salita che servono il bacino il campo scuola a San Gia- è pressoché infi nito e off re la neve fresca, o puntando zioni nate proprio con questo ranti, il cinema e tanti posti in vera e propria terrazza. Il sciabile: 2 seggiovie, 6 skilift como, illuminato anche in in cambio qualcosa di note- alla cima per “ciaspolate” scopo. A due passi, il borgo al- cui mangiare e “stare bene”. comprensorio Sangiacomo ed un tapis-roulant. Il com- notturna, e quello in quota, vole: vivere il silenzio della in libertà o in gruppi orga- pino di Prà merita un’occhiata, Cardini Ski sorge sulle pen- prensorio off re piste di ogni sul Monte Alpet con piccola montagna, in un territorio nizzati. Poi, quando sale il non fosse che per il suo anti- Inverno sulla neve... dici del Monte Colmè e del di coltà, dal principiante area giochi e tapis roulant, che off re panorami stupen- languorino, c’è un bel piatto co porticato con i murales e le Monte Alpet, raggiungen- all’esperto, senza dimenti- raggiungibile anche in seg- di e permette di muoversi di polenta che aspetta nelle ceramiche colorate, tutte de- L’inverno qui è atipico per- do, con 35 km di piste, la care le molteplici zone dove giovia e collegato a tutto il in totale sicurezza. Seguen- baite. Per poi tornare indie- corate da alcuni tra i migliori ché più sali in alto, più vedi il quota massima di 1.611 me- praticare il freeride. I princi- comprensorio. Il reticolo di do magari le tracce di un tro al chiaro di luna. artisti monregalesi. Viola Rifugio “La Maddalena” “Cacciatori” di castagne e Madonna della Neve Le valli viste dai Vernagli FIERA DEL GRANO Monte Alpet Bike Village. © LORENA DURANTE estate cambia volto, ma non SARACENO E DELLA È alla portata di tutti e l’adrenalina, specie con l’aper- CASTAGNA BIANCA o re servizi completi come tura del Bike Park. Si aff ronta Mostra mercato pacchetti all inclusive in il paesaggio in mountain bike, con prodotti tipici strutture convenzionate, downhill, arrampicata o jump a Pamparato, noleggio bici da downhill running. Per gli amanti del re- a fi ne novembre. e freeride e anche lax unito a un pizzico di brivido. Info: Comune corsi per principianti Sulla “Rocca dei Corvi” è mon- di Pamparato, o di perfezionamento tata la via ferrata, un percorso tel. 0174 351 233. Aperto da fi ne maggio di libero accesso, collaudato ed a fi ne ottobre. www. FESTIVAL montealpetbikevillage.com utilizzabile, previo naturalmente Dallo splendido belvedere bilità di rilassanti e facili pas- DEI SARACENI l’utilizzo di tutte le attrezzature naturale dei Vernagli, il rifu- seggiate, una gastronomia Evento con protagonista Sangiacomo Cardini Ski. di sicurezza. gio “La Maddalena” si aff ac- tipica che si accompagna la musica antica e barocca La partenza della Il colore, ovviamente viola, risal- cia sull’incantevole scenario alla riscoperta di tradizionali da giugno ad agosto, seggiovia Monte Alpet ta sulla Big Bench che va rag- delle vallate monregalesi. Il sistemi di cottura (il forno e con concerti e workshop, si trova a Serra di giunta dopo una bella salita fra rifugio, raggiungibile in auto la brace), il tutto accompa- a Pamparato e dintorni. Pamparato, mentre il Viola (“Viura”) si chiama così, parte predominante. Anche se i castagni e nei boschi. Poi si da San Giacomo di Roburent gnato dai vini della Langa. www.academiamontisregalis.it noleggio e l’offi cina si non tanto per il colore, ma per nella parte “alta”, dove sorgo- devia sulla destra e ci si aff ac- o dalla Val Corsaglia, si rifà Ma non mancano le oppor- trovano ai Cardini di la “piccola via”. L’origine è anti- no gli impianti sciistici di Vio- cia sulla rocca e le valli. Il col- alla Maddalena perché lì vi- tunità per chi ama lo sport, TRADIZIONALE Roburent, dove passa chissima e si riferirebbe, secon- la St. Gréé ci sono due facce: po d’occhio è un po’ diverso dal cino compare una splendi- prima fra tutte quella di de- FIERA DI VIOLA una delle piste del park, do una certa interpretazione, quella invernale e quella estiva, solito, con le montagne ancora da chiesetta, recentemente dicarsi all’escursionismo con A metà agosto a Viola. la “Bob Marley”. www. forse a una seconda via romana bella soleggiata. Il comprenso- alte fra la nebbia, e le case pic- restaurata e aperta al culto. la possibilità di numero- Fiera con banchetti sangiacomocardiniski.com ed espositori ed area che scavallava in Liguria, o for- rio si trova tra i 1.050 e i 1.800 cole piccole come macchie den- È innegabilmente un’oasi di si percorsi, a piedi o in bici, enogastronomica. L’Associazione culturale se una via dell’olio, come com- metri, con piste da discesa, sci, tro il verde. Viola si anima d’e- pace e di silenzio. Chi ha bi- più o meno impegnativi. Fra Info: Comune “Savin”, con sede a pare in alcuni documenti latini: snowboard e percorsi per rac- state, agosto è pieno di eventi sogno di tranquillità per ri- questi, l’escursione sul Mon- di Viola, Roburent, persegue lo “Vehola”. chette da neve. Ma con i patti- e le “seconde case” si riempio- temprarsi dallo stress non te Alpet servito da seggiovia. tel. 0174 73121 scopo di valorizzare, La patrona è la Madonna della ni tra i piedi si possono anche no. Poi verso l’autunno spazio ai può chiedere di meglio: l’aria di ondere e sostenere la Neve, e la neve in eff etti è una solcare le piste di ghiaccio. In “cacciatori” di castagne. pura di montagna, la possi- www.rifugiolamaddalena.it cultura. www.nobru.it

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Roburent Pamparato Montaldo S. Giacomo Valcasotto Viola

Valcasotto LOCANDA Il Borgo dei formaggi DEL MULINO Via Santa Libera, 13. Valcasotto, fraz. di Pamparato. Beppino Occelli ne ha fatto il suo “diamante”, un successo mondiale bar-locanda-formaggeria 0174/ 351007; bottega e A Valcasotto ci sono i tetti in pietra, le esiste e si usa per davvero. È una tappa spesso dietro una lunga stagionatura in info 0174/351135 balconate in legno e le casette alte di per turisti che arrivano anche da tutto il montagna, con la cura instancabile dei PRO LOCO montagna, che si stringono le une sulle mondo. D’altronde qui si cammina, si fa mastri stagionatori e con un periodo di PAMPARATO altre e si attaccano direttamente all’unica trekking, le e-bike sono sempre più po- “riposo” sulle assi di legno che ne arric- mail: proloco.pampa- grande via che c’è. Sembra una porzione polari ed è normale fermarsi un attimo a chiscono il gusto e la struttura. Non è un rato2017 @gmail.com del Trentino, ma siamo sulla strada che mangiare e assaporare a pieni polmoni caso che il celebre caseifi cio di Beppino da Pamparato porta a Garessio, piena- questa aria di tanta serenità. L’intera Val Occelli, originario delle Langhe (e più PRO LOCO SERRA mente immersi nelle Valli Monregalesi. Il Casotto è in pratica un’alternativa “slow” precisamente di Farigliano), ha fatto di mail: segreteria.proloco- punto di ritrovo nel salottino del paese è all’autostrada Torino-Savona. Il formag- Valcasotto proprio il suo “Borgo dei for- serra @gmail.com la “Locanda del Mulino”, dove il mulino gio d’alpeggio è un qualcosa di unico, c’è maggi”. AMICI DI VALCASOTTO Pamparato mail: amicidivalcasotto @gmail.com Una scorpacciata SENTIERI ROA MARENCA di paste di meliga Facebook/ montaldoroamarenca È tutto un gioco di squadra. Perché dal gusto pieno ed invitante dei Link di riferimento per le formaggi, capace di raggiungere grande intensità sulle papille gustative, si iniziative e i percorsi di una può passare agevolmente al dolce. Poco oltre la “Locanda del Mulino” rete di sentieri di oltre 100 c’è la “Panetteria Nasi”, dove si producono dolci della Valcasotto dal km, da Montaldo fi no a lontano 1887, e le paste di meliga sono presidio “Slow food”. Dal Loano, in Liguria centro di Pamparato, dove ha sede il Comune, le paste di meliga hanno diff uso la loro nomea in tutto il mondo. È un grande classico della tradizione dolciaria piemontese, racchiuso, ad esempio, nelle iconiche e colorate scatole di “Lisbona Montaldo Tomatis”. Al “Biscottifi cio di Pamparato” lì vicino in tanti passano per fare scorpacciata di dolci ed è possibile anche Sentieri concordare una visita nei laboratori del gusto. nella storia Sete? L’acqua sgorga 23 volte Pamparato è paste di meliga e viceversa. D’altronde Pamparato (Panem Paratum, pane condito) era una delle tappe di ristoro della Roa Marenca. I viandanti sulla Via del Sale si rifocillavano con la patata di montagna, il grano saraceno, le castagne e l’ac- qua, che qui sgorga fresca e purissima. Nel centro del paese ci sono ben 23 fontane, ognuna con un nome diverso (rigorosamente di donna). Il tour di tutte le fontane è un bel viaggio alla scoperta di tante piccole meraviglie, da quella detta “della virilità” nei pressi della cappella di San Bernardo (che alcuni defi niscono la “piccola cappella Sistina” Svoltando all’altezza di del Monregalese) all’antichissimo ponte romano. È San Michele Mondovì, detto di Santa Lucia perché si trova proprio nei pres- per inoltrarsi nei ripidi si dell’omonima cappella. I ruderi dell’antico castello pendii della valle giacciono ancora sull’altura che circonda il paese, del Roburentello, si mentre il maniero costruito successivamente (stiamo incontra, su un lungo comunque parlando del XVII secolo) è l’attuale sede del crinale, il paese di Comune. Nella storia di Pamparato si intrecciano i Sara- Montaldo, uno dei ceni, il Marchesato di Ceva e i Savoia. Poi anche la Sindone, paesi più antichi che, con tutta probabilità, passò proprio su questi sentieri e della regione: i primi ha lasciato anche tracce: vedi l’aff resco in via Molino. insediamenti risalgono addirittura all’epoca In estate il “Festival dei Saraceni” pre-romana. Non I mesi estivi sono ricchissimi di appuntamenti, uno su tutti il “Festival a caso Montaldo è dei Saraceni” di musica antica che coinvolge tutta la valle, ma d’autunno inserito in un circuito di e col Natale questi luoghi prendono una bellezza tutta particolare. sentieri dedicati proprio Il consiglio agli insediamenti dell’albergatore dell’età del ferro. Serra Pamparato Tra le passeggiate LOCANDA DEL MULINO più suggestive che Il piccolo “Principato” si possono fare in questo luogo c’è il Serra è una frazione di Pamparato Dormire sugli alberi sentiero delle “Vie del ma guarda oltre, tanto da essersi culto”, che conduce il In questa terra si dorme anche Il bell’addormentato nel bosco auto-proclamata indipendente visitatore alla scoperta sugli alberi. “La Quiete” si presenta istituendo un suo Principato che, IL CASTELLO DI CASOTTO delle cappelle e delle come ogni regno che si rispetti, ha tecnicamente come un bed&breakfast chiesette presenti sul il suo “principe”. Il “Museo degli usi con un unico piccolissimo dettaglio: territorio, ciascuna e costumi della gente di montagna” le “location”sono costruite a diversi con la sua storia e si trova nell’ex Asilo ed è una specie metri sopra la terra, l’una su una le sue particolarità di macchina del tempo. La casa di betulla, l’altra su un castagno. Ma artistiche. Il paese è un tre piani è stata recuperata 30 anni le casette in legno sono spaziose e crocevia di tante storie fa e oggi rivive grazie all’impegno dotate di ogni comfort. La coppia e tanti percorsi: passa che ha ideato il tutto, Ileana e Il ristorante, tipico e accogliente, dove di qua anche la Roa di un gruppo di volontari di Serra degustare il formaggio di Langa e di Alpeggio (coordinati da Loredana Di Carlo): Davide, dice semplicemente di aver Marenca, l’antica via Su quella stessa strada, poco distante, ecco che di Beppino Occelli. Fuori presenta un puro del commercio del sale, son ben 10 le stanze arredate di “amalgamato poesia e concretezza”. stile da montagna, dentro è dotato di ogni si erge il magnifi co castello di Casotto, la Reggia non a caso, proprio a tutto punto. A Serra è attivissima la Poco oltre, sorge la borgata Arotte, Sabauda realizzata da Carlo Alberto sui resti di un comfort. Il bancone da bar, i tavoli... tutto è Pro loco che d’estate si è inventata che qualcuno arriva a defi nire “la più antico monastero, e utilizzata a più riprese da Vittorio fatto per rilassarsi. Le otto camere con servizi Montaldo, si combatté un’idea semplice semplice, ma bella”, con le sue casette autentiche Emanuele II per le sue battute di caccia. Ora è un privati (di cui una per disabili) si a acciano uno degli scontri più capace di fare il pieno: una piscina raccolte attorno alla cappella di San “bell’addormentato” nel bosco, in attesa della prossima direttamente sulle montagne. A disposizione sanguinosi delle guerre per grandi e piccoli. Bartolomeo. apertura. Il suo panorama vale comunque il viaggio. un servizio di noleggio E-bike e ricarica. del sale. PER LA TUA VACANZA SULLA NEVE nel comprensorio sciistico SANGIACOMO CARDINI SKI

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Gorre arelli delle VIA DEL MARGUAREIS Certosa di Pesio Pian Rifugio G

I sospiri del mare, la brulicante attivi- comprensorio outdoor internazionale tà della pianura piemontese, i profi li disteso tra Italia e Francia, Piemonte frastagliati delle Alpi francesi e italia- e Liguria. Dalla Valle alla Valle La Ciclovia ne. Sono tanti e diversi gli ambien- Tanaro, dalla Valle Vermenagna alle ti che convergono verso il massiccio Valli Pesio e Gesso, dalla Valle Nervia del Marguareis, baricentro di una fa- alla Valle Argentina. Sette diff erenti scia alpina silenziosa e aff ascinante, corridoi vallivi che si incontrano per Alpi del da sempre ricca di mulattiere, trat- un’esperienza cicloturistica imperdi- turi, strade bianche e sentieri, idea- bile. L’intero progetto è in fase di re- li per una fruizione lenta e sostenibi- alizzazione, ma proprio nel territorio le del territorio. Proprio da qui nasce del Monte Regale è stata da poco ri- Mediterraneo l’ambiziosa Ciclovia Alpi del Medi- pristinata la cosiddetta Via del Duca, terraneo che intende dare vita ad un che da Pian delle Gorre porta al Colle

© FABIO VIVALDA Il Giro del Marguareis Versanti prativi e sinuosi tesi, il percorso si dipana che d’improvviso si ina- lungo sentieri preesisten- bissano per centinaia di ti, attrezzati con apposi- metri; terreni spogli e aridi ta cartellonistica. Cinque dal sapore lunare che sfu- le tappe preventivate per mano inaspettatamente un tracciato ad anello di in verdi polmoni boscosi; 56 km e 3.600 metri di ruscellamenti superfi ciali dislivello positivo. Ad al- che giocano a celarsi tra lietare la fatica, però, non le braccia del terreno, ap- solo gli scorci selvaggi ed parendo e scomparendo eterogenei, ma anche il con guizzi d’acqua inatte- calore di cinque strutture si e imprevedibili. Eccolo, ricettive pronte a rifocil- in breve, il fascino recon- lare turisti e avventori di dito delle Alpi Liguri, che passaggio: dal Rifugio di raggiunge il suo acme tra Pian delle Gorre al Rifugio i massicci carsici del Mar- Garelli, dal Rifugio Mon- guareis e del Mongioie. dovì al Rifugio Mongio- Angoli suggestivi di na- ie, fi no ai 2.079 metri del tura incontaminata resi Rifugio Don Barbera. Un più tangibili dall’itinerario itinerario da percorrere escursionistico del Giro tutto d’un fi ato o a tappe del Marguareis, disteso tra singole, ideale per assapo- le Valli Tanaro, Pesio ed rare quella caleidoscopica Ellero e concepito uffi cial- atmosfera creata da mon- mente nel 2006. Inserito tagne di oltre 2.600 metri per gran parte all’inter- d’altitudine che respirano no di uno dei più antichi a pochi chilometri dal Mar Parchi naturali piemon- Ligure.

© PAOLO BOLLA

Numeri di emergenza

Chiamata di soccorso alpino in Italia 118 Chiamata di soccorso alpino in Alpes-Maritimes 04 97 22 22 22

Numeri utili (CN) 8IÀFLRWXULVWLFR   (Francia) 2IÀFHGXWRXULVPH i Tenda (Francia) 2IÀFHGXWRXULVPH

Colle dei Signori GARELLI RIFUGIO Alta Valle Tanaro Rifugio Mondovì t .F[[BQFOTJPOFTPDJûOPOTPDJû t 7JFDMBTTJDIFEJBSSBNQJDBUB C - Upega ALTA VAL PESIO Vie classiche In auto da Rastello t 4UB[JPOFCPUBOJDBJORVPUB OFM1BSDPEFMMB7BMMF1FTJPđŏ t $VDJOBUJQJDB t&TDVSTJPO DON BARBERA 2079 m fino all’imbocco di arrampicata di pian Marchisa đŏ Stazione botanica www.rifugiodonbarbera.eu 61 posti letto in in quota [email protected] | Tel. 0174 086157 | 3339117975 (Matteo) camere e cameroni đŏ Cucina tipica Camera per disabili Escursioni a piano terra con đŏ 4 posti letto e bagno đŏ Formula indipendente campeggio Servizio navetta Prezzi speciali per gruppi FORESTERIA Carnino Inferiore Alta Valle Ellero - Quota 1.761 metri. Cucina casalinga Palestra di roccia Briga Alta - Upega Proprietà: CAI Mondovì - Tel. 0174 65555. Itinerari equestri DI CARNINO www.foresteriacarnino.it Gestore: Mariolino Canavese Itinerari mountain bike [email protected] | Tel. 0174 086108 | 333 1324460 (Milena) tel. 335 5475807, 0174 569329. www.rifugiogarelli.com Info: tel. 0171 738078 17

D. Barbera Rifugio Mondovì Rifugio Rifugio Mongioie Rifugio Chionea

© IRENE BORGNA

del Prel in alta Valle Pesio. Un traccia- to dal respiro antico (l’ex rotabile 194 venne infatti costruita a partire dal 1940 dall’allora Genio di Cuneo) che L’Alta in 8 km vince un dislivello di circa 900 metri, presentando una pendenza massima dell’8%. Una prima porta di accesso all’intera ciclovia che si allun- Via del ga nella straordinaria cornice paesag- gistica del Parco naturale del Margua- reis, allora, quale e gie più credibile di un progetto spumeggiante dal pro- Sale fumo esperienziale.

Per alcuni è la strada bianca più delle Navette o i paesaggi carsi- zioni laterali. Nominalmente legati spettacolare d’Europa, per altri un ci del Marguareis) con cicatrici ar- ai fl oridi commerci del sale che nei © FABIO VIVALDA favoloso ponte intertemporale con chitettoniche di prim’ordine, tra secoli scorsi congiungevano la Ri- il passato socio-economico del- cui diverse fortifi cazioni ottocen- viera Ligure con la Pianura Padana, le Alpi di Cuneo. Per tutti, comun- tesche. Sospeso tra il Piemonte e gli oltre 40 chilometri del percorso que, la ex militare Monesi-Tenda è la Liguria, l’Italia e la Francia, l’iti- accolgono ogni anno migliaia di ci- Tour del Marguareis Rifugi Tour del Marguar un’eccellenza da assaporare inten- nerario si snoda mediamente oltre cloturisti ed escursionisti italiani e Varianti Tour del Marguareis samente passo dopo passo o pe- i 1.500 metri di quota, con parten- stranieri, ma si possono parimenti Sentieri Alpeggi dale dopo pedale, visto che riesce za dal Colle di Tenda e arrivo a Mo- aff rontare con mezzi motorizzati Confine Parco ad amalgamare peculiarità natu- nesi di , con la possibilità di idonei, previo il pagamento di un Altri accessi ralistiche di pregio (come il Bosco compiere ulteriori anelli e dirama- apposito pedaggio. Punti partenza Tour Confine di Stato La Balconata di Ormea

© ORMEA OUTDOOR

Un viaggio attraverso borgate abbandonate, eroi- inoltre la Balconata un percorso adatto a tutti gli ci avamposti abitati tutto l’anno, castagni secolari, escursionisti, particolarmente indicato in primave- edicole votive, pascoli e laghi nascosti. Ap- ra e in autunno. La fruizione lenta di un territorio, parentemente un’esperienza dal sapore esotico, insomma, ma soprattutto un modo per scoprire nella realtà una semplice sintesi della Balconata passo dopo passo le trasformazioni della cultura di Ormea, itinerario escursionistico lungo circa 40 e della natura alpine in un contesto di ecceziona- km che si snoda interamente sulla sinistra idrogra- le bellezza, come indeciso fra la suggestione del fi ca del Tanaro tra le frazioni di Eca e Viozene, sol- mare che fa capolino all’orizzonte dal Castello di leticando antichi muretti a secco, sfruttando sto- Quarzina e l’ispirazione delle vette più alte, imbian- riche mulattiere, immergendosi in una montagna cate di neve nelle mezze stagioni. E dopo una bella ancora autentica e selvaggia. Le quote comprese escursione non può certo mancare una sosta risto- fra gli 850 e i 1.500 metri, i dislivelli abbordabili, ratrice: vi consigliamo una tappa al rifugio Chionea le tappe personalizzabili, l’attenta cartellonistica, (Ormea) e una alla Locanda d’Upega (Briga Alta), la confortante presenza di due rifugi accoglienti dove potrete assaporare le delizie della cucina tipica lungo il percorso e le salite mai estreme, rendono e riprendere le forze.

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© PAOLO BOLLA

Alta Valle Tanaro LOCANDA RIFUGIO CAMPEGGIO 1550 mt www.rifugio-mongioie.com www.locandaupega.com

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VIA DEL MONDOLÈ Mondovì Frabosa Sottana Frabosa Sopr

Quando l’inverno discende sulle montagne del Monte Regale, la mente corre su- bito allo sci alpino e ai tanti comprensori sciistici di pic- cole o medie dimensioni che Mondolé Ski nel corso degli anni sono sorti tra prati e versanti ap- parentemente inaff errabili. Un unico grande comprensorio sciistico con oltre Il più popolare è quello del Mondolè Ski. Una piramide 130 chilometri di piste e quattro punti d’accesso irregolare che sfi ora i 2.400 metri di quota dall’etimolo- sciistico che si distende tra segno della sostenibilità e a Roccaforte M.vì o che con- dal Monte Bertrand al Pizzo gia incerta (per alcuni par- i Comuni di Frabosa Sopra- dell’inclusività. sentono di respirare l’aria del d’Ormea in Valle Tanaro, dal rebbe derivare da “Monte na, Frabosa Sottana e Roc- Troppo spesso, però, ci si mare come in alta Valle Tana- Monte Fantino a Punta dello del Lago”, per altri da “Mon- caforte M.vì, dando origine al dimentica di modalità di fru- ro. Delle racchette da neve, Zucco in Valle Corsaglia, dal te d’Ellero”), ma dall’ubica- primo comprensorio sciisti- izione invernale delle terre poi, con itinerari apposita- Mondolé a Cima Durand tra zione non casuale, di poco co della provincia di Cuneo alte più silenziose ed elusive. mente battuti in diverse lo- le Valli Maudagna ed Ellero avanzata rispetto alla linea grazie ai suoi 130 km di piste Dello sci nordico, ad esempio, calità (da Upega a Chiusa di fi no alla Gardiola e al massic- orografi ca principale quasi a percorribili con un unico ski- con tracciati che si immer- Pesio) o con escursioni libere cio del Marguareis in Valle Pe- voler ammiccare alla pianura pass. Una realtà non statica gono nelle viscere selvagge in totale indipendenza. Dello sio. Senza dubbio un mondo e ai suoi abitanti. Si presenta che ha da poco presentato il di un Parco naturale come a scialpinismo, infi ne, con per- eterogeneo e inaspettato che così il Mondolé, perno cen- masterplan “Mondolé 2024” Chiusa di Pesio, che sfi orano corsi variabili in base alla sta- merita di essere scoperto, tra trale dell’omonimo bacino per uno sviluppo futuro nel la dimensione semi-urbana gione e all’abilità dei singoli: un fi occo di neve e l’altro. Prato Nevoso Dal Monte Moro a Malanotte, “Fun place”: esperienza di puro mettersi alla prova su piste mitiche divertimento che va oltre gli sci

Era il 19 dicembre 1948 quando a Dodici impianti di risalita Frabosa Soprana venne inaugurata comprensivi dei tapis roulant la seggiovia di Monte Moro, per della cosiddetta “Conca”, sedici l’epoca la più estesa d’Europa piste (alle quali vanno aggiunti grazie ai suoi 2.028 metri di i collegamenti con Artesina), lo lunghezza orizzontale. Passò sci notturno, un innevamento poco più di un ventennio e nella programmato che copre l’intero stagione invernale 1970/1971 bacino sciabile, uno snowpark l’intraprendenza frabosana fece esteso per 80.000 metri quadrati, nuovamente parlare di sé, grazie quattro diff erenti scuole di sci, sei a quella cabinovia del Malanotte baite ristoro direttamente sulle divenuta la prima quadriposto piste, eventi musicali e sportivi di installata in Italia. Un legame, caratura nazionale e internazionale quello tra Frabosa Soprana e poi pub, discoteche e ristoranti. e lo sci alpino, che ha ormai Eccolo, in breve, il “fun place”, indossato i panni della tradizione come recita lo slogan commerciale e della professionalità, grazie ad di una località che negli ultimi un’esperienza pluridecennale. anni ha saputo trasformarsi in una Sono allora otto gli impianti di destinazione turistica a 360 gradi, risalita che oggi servono una apprezzata in particolare da chi si trentina di chilometri complessivi, avvicina per la prima volta allo sci suddivisi tra dodici piste principali. alpino. Un divertimento olistico e Centro benessere, baite ristoro, dinamico quello di Prato Nevoso, aree solarium, scuola sci e rivolto soprattutto ai giovani e alle innevamento programmato a famiglie, per una nuova esperienza completare un’off erta sciistica immersiva di fruizione invernale perfetta per chi intende solcare le della montagna. nevi della storia.

Una seggiovia tra La discesa di Malanotte: Centro benessere Il centro della movida Nella “Conca” uno Località apprezzata le più antiche d’Europa, tra le più belle, tecniche per godersi del comprensorio, tra snowpark tra i più estesi in particolare da chi per solcare le nevi e lunghe di tutto la vacanza sulla neve concerti, serate, feste d’Italia e si scia anche si avvicina allo sci della storia il comprensorio in pieno relax ed eventi sportivi di... notte per la prima volta

Strada della Grotta Villanova Mondovì Info, orari, visite guidate: Tel. 339 852 6515 www.grottadeidossi.it 19

Prato Nevoso Artesina Rastello Roccaforte M.vì

MONDOLÈ www.mondole.it www.infopointmondole.it ARTESINA www.artesina.it Tel. 0174.242000 Cell. 335.7312000 [email protected] FRABOSA SOPRANA www.frabosaski.it Tel. 0174.244052 [email protected] PRATO NEVOSO www.pratonevoso.com Tel. 0174.334133 e 0174.334151 [email protected] RASTELLO SnowPark Rastello Cell. 338.4454071 © ARTESINA.IT Tel. 0174.242000 Artesina Seggiovia di Rastello Baciati dal sole con gli sci ai piedi: Sulle piste del Mondolè Ski la Turra, un grande balcone sull’infi nito direttamente dal fondovalle Ellero

Il respiro fl oreale dei rododendri Non solo storia, tradizione e a cui pare essere nominalmente divertimento nel Mondolé Ski. legata (da artesin), per una località Nel cuore della Valle Ellero, infatti, immersa nelle viscere più profonde ai margini occidentali dell’intero del Mondolé. Un’ubicazione non comprensorio, esiste un ulteriore casuale quella di Artesina, ben accesso sci ai piedi che si distingue calibrata al fi ne di ottenere qualità per comodità e personalità. Alle porte e quantità medie di innevamento di della frazione di Rastello, là dove il altissimo livello. Dodici impianti di torrente Ellero sgranchisce la voce risalita tra seggiovie, sciovie e tapis prima di gettarsi verso Mondovì e la roulant, diciotto piste principali sua pianura, due diff erenti seggiovie di cui tre nere per circa 50 km consentono di raggiungere le piste complessivi di tracciati, quasi tutti di Artesina attraverso un viaggio serviti dall’innevamento artifi ciale. emozionale e sensoriale nella natura E ancora dieci baite-ristoro con sci più selvaggia e silenziosa. Un ingresso ai piedi, diverse aree solarium, un agevolato dalla vicinanza geografi ca Freeride Corner per il fuoripista e logistica (nessun tornante da che supera i 1.200 metri di dislivello aff rontare in caso di maltempo ad senza interruzioni e due diff erenti esempio), capace tuttavia di off rire ai scuole sci a disposizione di chi singoli fruitori un accogliente bar, un intende imparare da zero o per comodo noleggio attrezzatura e una chi, viceversa, necessita solo di biglietteria. In base alle condizioni un perfezionamento. Una stazione di innevamento, poi, l’imperdibile piccola soltanto in apparenza con possibilità di ridiscendere verso una perla, la “Turra” la pista più Rastello con gli sci ai piedi, grazie amata, un grande balcone su tutto ad uno spettacolare itinerario il Monregalese . appositamente battuto.

Dieci baite-ristoro, Freeride Corner Una pista emozionante Un accesso strategico Biglietteria e noleggio La seggiovia tutta e aree solarium per per un’esperienza unica: per sciatori esperti: al comprensorio sci nella tranquilla immersa nella natura godersi il sole e una 1.200 metri di dislivello, Rocche Giardina, a 20 minuti dal centro Valle Ellero, tra borgate con partenza diretta vista a 360 gradi tutti in fuori pista provare per credere! di Mondovì dal fascino antico dal fondovalle

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LE VALLI Mondovì Villanova Frabosa Sottana

Villanova Di neve e di sole Borghi e vallate doc

pur ottimo Bernardo Vitto- ne, collaboratore proprio del celebre architetto monrega- lese, allievo del torinese Fi- lippo Juvarra. Santa Lucia Il viaggiatore lo scorge ab- barbicato sulla roccia, ed è un panorama sorprendente. Il massiccio profi lo squadra- to del Monastero-Santuario di Santa Lucia, con il suo ca- ratteristico campanile trian- Il Santuario di Santa Lucia tra Villanova e Roccaforte golare, sembra quasi levitare sul ripidissimo versante del- Primo paese che si incon- lazzo comunale, l’ospedale, la collina. Pare quasi che sia fi cano. Un processo che or- tra muovendosi da Mondo- la confraternita di Santa Cro- stato deposto lì dagli ange- mai si svolge da tantissimo vì in direzione delle monta- ce e la chiesa di Santa Cate- li, più che costruito dal lavo- Grotta dei Dossi tempo e crea dei fantastici gne, Villanova M.vì accoglie rina, l’antica parrocchiale del ro e dall’ingegno dell’uomo, eff etti di luce lungo tutte le i visitatori con il suo lato più paese, un tesoro artistico, an- e doveva fare proprio que- pareti. La sapiente sistema- commerciale, con attività e cora oggi utilizzata dalla co- sta impressione ai viandanti zione dell’illuminazione ne negozi, per poi sedurre con munità: rappresenta una cor- che, dai paesi circostanti, si Il labirinto sotteraneo esalta ancora di più la bellez- il suo centro storico in segui- nice unica per gli eventi del recavano in pellegrinaggio, al za: ogni singolo rifl esso ne fa to. La strada principale svol- paese, tra cui i prestigiosis- Santuario, dedicato a Santa emergere tutto lo splendore. ta verso sinistra, in direzione simi “Dialoghi Eula” che da Lucia, la cui origine si perde Un tour dura sui 60 minuti, Roccaforte, proprio a ridosso anni portano nel Monregale- nella notte dei tempi. Il più ma lì sotto nel labirinto sot- delle prime case del borgo. se i grandi nomi della politica antico documento a dispo- più colorato di tutti terraneo il tempo vola. È tut- In pochi minuti si è davanti nazionale per una giornata di sizione attesta l’esistenza del to un succedersi di corridoi e alla piazza principale del pa- studi e rifl essioni. La chiesa è primo nucleo della chiesa in sale con nomi evocativi. Im- ese, di fronte alla parrocchia- caratterizzata da un’architet- una piccola grotta. La tradi- Immaginatevi la scena. dei Dossi festeggiano il Na- di artigiani, dei bambini delle possibile da dimenticare, ad le, sobria ed elegante, con tura romanica, squadrata e zione racconta della visione Gesù Bambino, Maria e Giu- tale a modo loro, con il Con- Scuole e delle Associazioni. esempio, è la “Barca di Ca- una piccola fontana, e da lì austera, che cela al suo inter- di una pastorella sordomuta, seppe, nella grotta, anche corso dei “Presepi in grot- Ciascuno con la loro sezione ronte” o il “Salone del Lago” è possibile immergersi in un no cicli di aff reschi risalenti che aveva portato il gregge col bue e l’asinello. Certo non ta”. I visitatori al termine del e il loro premio. Le grotte dei dalle acque azzurrine, poi dedalo di vie e viuzze, che si al Quattrocento. È curioso il al pascolo nei pressi di un è una scena molto originale, loro giro, fanno da giudici dei Dossi sono le più “colorate” ci sono “Bagni di Venere”, inerpica sulla collina. Il cam- contrasto, nella stessa piaz- pilone su cui era e giata la ma qui si parla di modelli in manufatti installati nella na- di tutte. All’origine ci sono chiamati così per la bellezza minatore caparbio, deciso a za, con la confraternita, che santa siracusana. Prodigio miniatura, curati artigianal- vata principale (e sono più minerali che portati dall’ac- intensa della loro bianchezza raggiungerne la vetta, sarà invece è risalente al Sette- da cui scaturì una grande mente. Ogni anno le grotte di una cinquantina), è opera qua si depositano e si solidi- marmorea. premiato. Si arriva al cuo- cento, ed è un buon esem- devozione popolare. Il più re antico dell’intero borgo, pio di Barocco piemontese, antico nucleo del Santua- piazza S. Caterina. Un luogo tuttora aperta al culto. Nel- rio è un’antica grotta, che è Canùnia: escursioni Inverno in Valle Ellero: di grande fascino, dove sono la sua forma si riscontra una diventata la suggestiva sede Per gli appassionati situati alcuni degli edifi ci più forte infl uenza dello stile di dell’edifi cio ecclesiastico, at- con tutti i mezzi ciaspole, sci e slitta di boulder... signifi cativi della storia di Vil- Francesco Gallo, ma non è torno alla quale è sorto l’intero lanova: il castello, l’antico pa- opera del maestro, bensì del complesso. La Valle Ellero è un tesoro paesaggistico e Cosa c’è di più avventuroso, a ascinante, La Valle Ellero è meta abituale degli ap- culturale tutto da scoprire. Con moto all’a- romantico, di un giro su una tradizionale passionati di arrampicata, che hanno in- ria aperta, nel mezzo della natura. Il modo slitta trainata da cani, sulla pista bianca, dividuato diversi massi adatti per allenarsi migliore per scoprirla è fare riferimento in mezzo a una valle incontaminata, così a scalare a mani nude, in totale sicurezza. alla Canùnia, un centro turistico a tutto come si faceva ai tempi di Jack London? In Infatti la Consulta giovanile di Roccaforte tondo, che organizza escursioni a cavallo Valle Ellero è possibile anche questa espe- organizza ogni anno un raduno, proprio MONASTERO GROTTE DI BOSSEA MASKE PER UNA NOTTE (in sede si segue anche la formazione di rienza. Basta rivolgersi alle “Antiche Maci- dedicato al boulder. Chi è appassionato DI SANTA LUCIA La grotta è aperta tutti i giorni Nella seconda settimana di luglio una notte di manifestazioni, racconti guide equestri-ambientali), ma anche con ne” (contattando Fabrizio allo 340 408 75 tranne il 25 dicembre ed il di questo sport può trovare un’utile spon- Tutte le domeniche dal 20 e suggestioni legate alle popolari le ciaspole d’inverno, ed è in grado di of- 65) per organizzare da in loro, chiamando lo 334/9014951 per maggio al 21 ottobre dalle 1º gennaio. Nel periodo da “streghe”, a Baracco di Roccaforte. ottobre a febbraio si consiglia frire un ventaglio di percorsi e itinerari per un giro indimentica- scoprire i luoghi segnalati in cui potersi di- ore 14.30 alle ore 17.30. BEE passeggiate indimenticabili, interessanti, Per ulteriori informazioni di telefonare per avere la A Villanova fi era nazionale dedicata ai bile. Per gli sciatori è vertire e mettere alla prova. contattare l’Istituto delle conferma degli orari che formaggi d’alta montagna e al lavoro adatte a tutti i tipi di escursionisti. disponibile in valle un Suore Missionarie della possono subire variazioni. agricolo. Si svolge attorno alla metà di campetto dotato di Passione di Villavecchia Tel. 0174/349240. novembre. www.fi erabee.it. Il “presciutto” a km 0 tapis roulant, per una ... e per chi va a pesca (0174-699043). [email protected] MUU giornata di tranquillo Antica fi era dell’Addolorata, con Nel torrente Ellero esistono zone dedicate Tutto made in Roccaforte: dalla materia sci da discesa e per GROTTA DEI DOSSI GROTTE DEL CAUDANO rassegna zootecnica dedicata alla alla pesca, riserve libere lungo le antiche razza bovina Piemontese a Villanova prima alla lavorazione, alla stagionatura, avere lezioni da mae- Aperte tutte le domeniche Aperte tutto l’anno su Vie del Sale, che portano al rifugio Mon- prenotazione. Giugno e attorno alla seconda metà di condotta solo in Valle. Questo è abbastan- stri federali preparati. dell’anno e nei festivi: 15-17 settembre. dovì. C’è anche un’apprezzatissima zona (da novembre a marzo, con settembre (domenica e za raro, nel mondo della salumeria, ed è Per questo è possibile festivi), luglio (week-end), FIERA DI SAN PIO uno dei tratti più tipici del “presciutto” che fare affi damento sulla Canùnia, che si oc- no kill. Per avere ulteriori informazioni è visite guidate alle 15 e 16), A Roccaforte M.vì con eventi 15-18 (nel periodo estivo, con agosto (tutti i week.end e dal ha una tradizione che risale all’Ottocento, cupa anche di organizzare piacevoli itine- possibile contattare il gruppo pesca Alta 1-20 tutti i giorni). gastronomici e spettacoli. Si svolge Valle Ellero (Tel 338/1929484). visite guidate alle 15, 16, 17). all’inizio di maggio. continuata oggi dal Salumifi cio Pastorelli. rari con le ciaspole. Un altro punto di rife- Ad agosto si apre invece tutti Tel. 0174/24 44 81. [email protected] PRESEPE VIVENTE rimento importante in zona è lo Sci Club i pomeriggi dalle ore 15 alle 18. DI PIANVIGNALE Le “masche” a Baracco Valle Ellero (347/0519961 sciclubvalleel- Sci sul Monte Pigna A luglio, agosto e settembre PIEVE DI SAN MAURIZIO All’interno delle vie del paese. [email protected]), per accedere alle due è aperta anche dalle 10-12 la Visite su prenotazione. Tradizionalmente, il 24, il 29 dicembre Sul Monte Pigna, 1.768 metri d’altitudine, si domenica e i festivi. Tra il 25 e il 5 gennaio. Baracco è una borgata che, a luglio, si tra- piste di fondo disponibili. La prima, all’al- Parrocchia di Roccaforte sforma. Sono le “masche”, le streghe e tezza di Roccaforte, è più semplice e più arriva salendo da Lurisia tramite impianti dicembre e il 6 gennaio si tel. 0174/65154. PRESEPE VIVENTE può visitare tutti i pomeriggi DI PREA fattucchiere della tradizione piemontese, lunga, alla portata di famiglie e principian- di risalita. E da lì si scia: in un’area aperta di dalle 15 alle 18. Fuori orario, si Si svolge nella tipica frazione di Prea protagoniste di anni di storie a racconti, ti: 12 km di pista nel verde e nella natura. oltre 40 km per una vista da brividi: le Alpi può prenotare: 333/9790007, nei giorni 24 e 26 dicembre ed a prendere... possesso del paese, per una La seconda, di 5 km, è più tecnica e si tro- Marittime e le Lepontine della Lombardia. 339/7966644, 339/8526515. il 5 gennaio di ogni anno, dalle ore 21. notte di suggestione e magia. va a Rastello. Un mix di neve e sole esaltante.

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Frabosa Soprana Roccaforte Rastello

Pianvignale Roccaforte e Prea come Grotte di Bossea L’Acqua magica Betlemme Viaggio mozzafi ato Le proprietà termali di Lurisia al centro della terra e dotata di ogni comfort per il corpo e per la mente. Qui si fanno i fanghi, i massag- Ci sono tre giorni l’anno gi, si possono visitare in cer- in cui Prea, il piccolo ti periodi dell’anno proprio la borgo alpino sopra grotta Garbarino, da cui partì Roccaforte, diventa tutto, e la via Maria Curie. Ma come Betlemme. Il soprattutto ci sono fontane e 24, 26 dicembre e il 5 rubinetti dappertutto. Le ter- gennaio si trasforma me utilizzano due fonti ter- in un grande presepe mali diverse: la “Garbarino”, vivente e le stradine che è un farmaco vero e pro- della frazione con prio (e, come tale, va utilizza- quei saliscendi e gli to sotto il controllo diretto del spazi angusti, le pietre medico) e la “Santa Barbara”, e gli antri diventano un’acqua minimamente mi- l’ambiente ideale per neralizzata particolarmente rivivere una tradizione leggera con ottime proprietà che qui è una delle più diuretiche e depurative. En- antiche in tutta la zona. trambe vengono utilizzate a I mestieri di un tempo Un minatore, picconando aver vinto il Premio Nobel, scopi curativi esclusivamente vengono messi in scena incessantemente le pareti di arrivò a Lurisia e confermò all’interno dell’istituto idrosa- nelle case aff acciate roccia di Lurisia (all’epoca, ai le eccezionali proprietà te- nitario. Poco sopra c’è invece sulla strada con costumi primi del ‘900 si chiamava Ni- rapeutiche dell’acqua per il il vero e proprio stabilimento e ricostruzioni di tutto volano), fece uscire per caso suo essere “radioemanante”. di “Acqua Lurisia”, le bottiglie punto. Le fi gure illustrate un fi otto di acqua sorgiva. Da Niente più magia, ma scien- che poi raggiungono tutta ornano anche le facciate bere era ottima, ma si rivelò za. E così dagli anni ’40 si Italia. Ne fu permesso l’im- del paese con i murales fi n da subito “magica”: era in decise di costruirvi attorno bottigliamento con la ven- che da poco hanno fatto grado, si diceva, di rimargina- un’area di relax, dove domi- dita, tramite un decreto che la loro comparsa sulle Tra le più importanti e im- ne ogni angolo. Dal 1874 è Grotte del Caudano re le ferite in pochissimo tem- nassero salute e benessere. arrivata direttamente dal Mi- pareti. Tutto gira, come ponenti grotte turistiche d’I- disponibile un impianto di il- po. Non è però una leggenda D’altronde, circondata dai nistero delle Sanità che portò, sempre, attorno alla talia, sia per la loro ricchezza luminazione interna. Tra le ca- Le grotte del Caudano, a quello che viene dopo. Era il monti e con l’aria pura, Lurisia così, l’acqua della Fonte San- parrocchiale, un piccolo geologica, per il loro fascino vità più aff ascinanti, c’è la sala Frabosa Sottana sono sta- 1918 e Marie Curie, scienziata è un luogo di vacanza, a due ta Barbara di Lurisia sulle le gioiello di gusto barocco. e per i numerosi resti paleon- dove è custodito uno sche- te scoperte nel 1898 da una già di fama mondiale dopo passi dalle stazioni sciistiche labbra di tutti. Con una spruzzatina tologici che vi sono stati rin- letro completo di orso della squadra, capeggiata dall’in- di neve questo è venuti. 2 km di gallerie ad un caverne, creatura del Pleisto- gegner Vittorio Trona. Ven- davvero un paesaggio livello di 700 metri di altezza, cene che, proprio in grotta, ne scoperto un vero e pro- da favola, perché con ambienti diversi, nume- aveva il suo habitat natura- prio mondo sotterraneo, sono tanti i borghi che rose meraviglie come maci- le. Nella sala, detta appunto un’ampia cavità ricchissima ripercorrono l’antica gni, colonne stalagmitiche e “dell’orso”, si svolgono eventi di meraviglie e concrezioni tradizione del presepe. stalattitiche, concrezioni cal- e concerti, in occasioni spe- calcaree, con numerosi antri Mega divertimento A Pianvignale (frazione caree, laghi e torrenti sotter- ciali dell’anno. Nella grotta è comunicanti tra di loro. Il per- di Frabosa Sottana) ranei. Un percorso di straordi- attivo un laboratorio carsolo- corso si sviluppa per 3 km su la rappresentazione si nario fascino, scoperto nella gico sotterraneo gestito dalla 4 piani sovrapposti. ”Il Garden”, giochi per tutti nella natura ripresenta ogni anno prima metà del XIX secolo. Le Stazione Scientifi ca di Bossea In entrambe le grotte sono attirando da sempre esplorazioni si susseguirono (CAI di Cuneo) e dal Diparti- disponibili dei tour che lega- grande interesse da fi no a concludersi sostanzial- mento Geo-risorse e Territorio no turismo, cultura ed enoga- sull’acqua sulla piscina che è parte del pubblico. mente nel 1949, ma la grotta è del Politecnico di Torino, con stronomia, con apericene in perfetta per i gavettoni estivi. ancora frequentata da gruppi la collaborazione del diparti- grotta e escursioni con degu- Un consiglio: portatevi però speleologici, decisi a scoprir- mento di Cuneo dell’ARPA. stazione. il cambio dietro. Forse non li I tesori della avete mai visti, ma qui ci sono pieve di San i “menalò”, piccole barchette Il consiglio dell’albergatore solo per i bimbi dove si usa- Maurizio no le mani. E gli scontri si fan- UNA PASSEGGIATA VERSO BAITA ELICA no anche a terra con i “Torna- Tra i tesori artistici do” (su pista) per ragazzini e e culturali della valle assaporare di quello che adulti. Nel baby park, i bimbi spicca la Pieve di San cuoce sulla stufa di nonna fi no a 12 anni trovano un pa- Maurizio. Si trova a Renza, una sana camminata esaggio fi abesco di giochi e breve distanza dal in mezzo alla natura sul gonfi abili, da scalare, da ca- centro di Roccaforte. balcone naturale che dà valcare, da saltare. Il labirin- Restaurata nel 2002 la sulla alta Valle Ellero riporta to (col percorso ad ostaco- pieve risale al X secolo, ad una percorrenza storica, quella dei contrabbandieri li per piccoli), il play ground ed è probabilmente che fi n dai tempi dell’antichità (un percorso multilivello) e le una ricostruzione di evitavano il dazio romano di due grandi piscine di palline. un edifi cio di culto Rastello (antica Subteniano) Con il trenino, per grandi minigolf con le sue 16 buche, Insomma facile entrare, molto precedente, distrutto per trasportare il sale senza e per piccini, si gira nel ver- ben illuminato anche di sera, più di cile “portarli” via. Nel- dai saraceni. All’interno pagare pegno, quella dei de incontaminato a visitare poi ci sono i circuiti: macchi- la sala giochi la realtà virtuale è conservato un ciclo Con una passeggiata di in un luogo ideale per una partigiani che presidiavano man mano questo “giardino nine e mini-kart per un mini domina con il simulatore 3D. É di aff reschi nell’abside 45 minuti, partendo da giornata serena e felice per il Comando della Resistenza delle meraviglie” di Rocca- Gran Premio. I trampolini ela- possibile comunque usufruire maggiore, in stile Sant’Anna di Prea si arriva grandi e piccini. La famiglia locale al Rifugio Margherita, forte. Così pian piano appaio- stici sono divertenti e fanno gratuitamente dell’area co- romanico-bizantino, ed agevolmente a Baita Elica, Martorano vi aspetta tutti nei pressi di Baita Elica. no tutte le attrazioni. Perché anche bene per tutti gli eser- perta destinata a pic nic, do- è una delle pochissime alle pendici del Monte Pigna: i week end dell’anno per La Compagnia del Buon questo è un parco giochi dav- cizi di equilibrio e deambu- tata di tavoli e sedie per con- testimonianze rimaste un panorama mozzafi ato, un accompagnarvi alla scoperta Cammino riconosce Baita vero per tutti quanti. Il “Gar- lazione. Con i “bumber boa- sumare pranzi e merende al in Piemonte di pasto fatto con tradizione del territorio. Ecco che allora Elica come “Locanda del den” presenta il percorso del ts” ci si scontra direttamente sacco, o al bar lì vicino. quest’epoca. e passione, tanta amicizia prima di decidere che cosa buon cammino”.

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LANGA PLANET Mondovì Rocca Cigliè Cigliè Bastia M.vì Carrù

Big bench 1. CLAVESANA Dogliani Borgata Gorrea (rossa) Il Bangle paradosso 2. FARIGLIANO Frazione Masanti (viola) 3. CLAVESANA Borgata Palazzetto (gialla) Perché la Langa è un pianeta a sè 4. CLAVESANA Lo Sbaranzo (blu) Un nome che fa vino Quanto gli uomini siano piccoli ed 7. CARRÙ infi nitesimali di fronte al cosmo non Piazza Div. Alpina (oro) è poi tutta questa novità, ma Chris 8. PIOZZO Bangle ha avuto un’idea geniale per Loc. Alba Rosa (arancione) 9. PRATO NEVOSO dimostrarlo. A Dogliani, Clavesana, (rossa) da tutte le parti Carrù, Piozzo, e in tanti altri posti in 13. DOGLIANI Langa. Si chiamano “Big bench” e Castello (azzurra e rossa) si traducono semplicemente come 28. CEVA “Panchine giganti”. Perchè queste Via Lepoldo Nobile 43 (gialla) Lo stesso Luigi Einaudi non rinunciava al rito della vendemmia 29. BRIAGLIA sono: delle enormi seggiole colorate, La Serra (azzurra e gialla) Consigli su cui salire e rannicchiarsi sopra per 31. CHIUSA DI PESIO sentirsi (semmai ancora non bastas- Via Sant’Anna (rossa) dell’albergatore a un certo punto della sua vita, il desi- se) piccoli piccoli. E godersi una vista 33. PEVERAGNO «Venite alla Bottega del vino mozzafi ato. gner statunitense ha lasciato il ruolo Bric Montrucco (blu) a gustare tutti i prodotti Ma la storia di Chris Bangle aff a- di capo designer alla Bmw per trasfe- 43. CIGLIÈ dell’eccellenza vinicola». rirsi altrove. Fra tutti i posti del pianeta (vinaccia) scina soprattutto per un altro aspet- 44. PAROLDO Piazza San Paolo, 9 - Dogliani to. Lo potremmo chiamare un para- sarebbe potuto andare letteralmente Pedaggera (arancione) Tel. 0173 742260 dosso, anche se etimologicamente dove voleva. Ha scelto i pendii sel- 50. MONASTERO VASCO Aperto tutti i giorni: non è del tutto corretto. Bangle è vaggi dello Sbaranzo, la franziocina di Chiesa San Lorenzo (rosa) ore 10.30-14 e 16-19.30 designer d’auto per eccellenza. Sta- Clavesana, un posto dove tutto sem- 54. NIELLA TANARO Mercoledì chiuso Borgata Valmorei (giallo-azzurra) tunitense, da Ravenna (occhio, è bra più intenso: il tramonto, il silen- zio e il vento. Da queste parti vengo- 56. VIOLA ST. GREÉ (viola) quella che si trova in Ohio), ha con- 70. SAN MICHELE M.VÌ cepito modelli iconici quali la Fiat no defi nite all’unanimità le colline più (celeste e bianca) Coupè, l’Alfa 145 e la Bmw serie 1. La belle. Perchè alla fi ne è vero: la Langa 82. FONTANE FESTIVAL DELLA TV ricchezza ha portato con sè la fama e, è un po’ un pianeta a sè. (arancione) Nel primo week-end di maggio, si possono incontrare i personaggi televisivi più famosi. CISRÀ Il 2 novembre la distribuzione della gustosa minestra di ceci e trippe Il Gaudì delle Langhe PRESEPE VIVENTE Al Borgo Castello, a Natale, Lo Schellino, l’artista che ha lasciato il segno la sacra rappresentazione, con oltre 300 fi guranti Seduti sulla panchina gigante azzurra di Dogliani ci si sente tutti bambini, Il rosso è talmente radica- rattere più morbido in bocca unico e che sta trovando il giu- produttore di Dolcetto e ma (forse proprio come quando si era to nella tradizione produt- rispetto ad altri vini piemon- sto riconoscimento non solo in si racconta che, anche nei piccoli) la vista è migliore e le cose si tiva di Dogliani che il vino tesi) ha dentro di sé la storia patria. Nel centro di Dogliani momenti più intensi della capiscono meglio. Siamo a Dogliani di tutte queste colline, pa- ciclica delle colline doglianesi, la cultura enologica si è fat- sua vita istituzionale, non Castello, nella parte alta del paese, dove tria del Dolcetto, ha adot- di Clavesana, di Carrù, di Pioz- ta spazio all’interno dei sug- mancava mai di presenzia- è impossibile non notare ancora un tato come denominazio- zo, Farigliano, Bastia e Cigliè, gestivi scantinati dell’antico re a Dogliani nel periodo particolare bello rosso: la torre merlata ne il nome stesso del paese. dove ogni autunno torna il rito palazzo comunale risalente di vendemmia. Il legame e imponente dell’Orologio, tutta rivestita per eccellenza della vendem- ancora al 1500, quando era con il paese non si a evolì di una tonalità più chiara del Dolcetto. mia. Le Langhe sono il vino, e un Convento dei Carmelita- mai: Luigi Einaudi nacque a É una costruzione antica, ristrutturata Dolcetto “Docg” viceversa. E non solo Dolcetto, ni. Qui sorge la Bottega del Carrù, ma trascorse la sua poi, a metà ‘800, da Giovanni Battista ma Arneis, Chardonnay, Neb- Vino, un bel posto per ap- giovinezza a Dogliani e qui Schellino (nato a Dogliani, posto a cui Quello che non si vede a ta- biolo… profondire la cultura enolo- oggi risiedono i suoi eredi. lega indissolubilmente la sua carriera). vola, davanti a un buon calice Questa zona di Langa off re gica. Le tracce, visibili e non, sono Una volta sistemati per bene sullo di quel vino rosso rubino, dal molto all’enoturista alla ricer- sparse un po’ ovunque pas- schienale della Big Bench, dallo skyline nome che apparentemente ca dei sapori più autentici del Il vino del Presidente seggiando nel centro citta- del paese spunta una cupola azzurrata inganna (c’è chi dice che “dol- territorio. Un tour delle cantine dino: la biblioteca a lui tito- con la sua croce volta a sfi dare il cielo, cetto” si rifà alla dolcezza in- è un’esperienza unica, il modo Luigi Einaudi, il primo lata, i poderi sulle colline e la che è la sommità con cui si presenta tensa delle uve mature e chi migliore per degustare le va- presidente eletto della Re- tomba racchiusa nel cimite- la Chiesa dei Santi Quirico e Paolo. È invece che è dovuto al suo ca- rie sfacettature di un prodotto pubblica Italiana, fu un ro monumentale cittadino. anche questa opera dello Schellino,

© LORENA DURANTE

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Clavesana Piozzo Farigliano Dogliani Carrù FIERA DEL BUE GRASSO La grande fi era di Carrù si svolge a metà dicembre: un’apposita giuria elegge i buoi migliori. SAGRA DELL’UVA Alla Porta della Langa Prima settimana di settembre: giorni di vendemmia e festa a Carrù FIERA DEI PÒCIO regna il “Bue grasso” A Farigliano la tradizione della “minestra degli uomini”: inizio dicembre Code in piena notte per gustare all’alba FIERA DELLA ZUCCA Piozzo si veste a festa per la colazione con le trippe: alla “Fiera” celebrare la regina dell’autunno: inizio ottobre succedono cose da non credere

Sua Maestà lo chiamano. Ed è talmen- paci di camminare per tutta la notte per ar- te importante da dedicarci un monumen- rivare in Fiera a Carrù, è risuscitata ed è una to: due buoi, che trainano assieme l’aratro tradizione più viva che mai, oltre che una CARRÙ mentre dietro svetta un tralcio di vite. Che il storia da raccontare, con quell’ultima famo- www.turismoincarru.it Bue grasso sia la star di Carrù lo si capisce sa postilla del “se non lo vedi non ci credi”. www.prolococarru.it già leggendo i cartelli di ingresso al paese DOGLIANI dove si annuncia a gran carattere la celebre www.comune.dogliani.cn.it “Fiera” che va in scena a dicembre, ma poi, Il tesoro www.ildogliani.com una volta arrivati in piazza Divisione Alpina, Qualche passo dietro al monumento al il simbolo diventa concreto e ben visibile. PIOZZO Bue svetta l’immancabile panchina gigante Una bella trovata per celebrare coloro che www.prolocopiozzo.it (d’altronde siamo nelle Langhe, no?). Quel- un tempo erano “le Lamborghini delle Lan- la di Carrù è però un unicum perchè si tro- FARIGLIANO ghe”, adatti al trasporto, al lavoro e fonte di va saldamente piantata in centro paese e www.proloco-farigliano.it ricchezza. presenta una tinta dorata, quasi regale. Si negli anni in cui il Regno Sabaudo stava aff accia sulla natura, pur mantenendo sal- conquistando lo Stato Pontifi cio, e si Bollito dissimo il legame con le case, il giardino, tratta di una Chiesa molto imponente, Consigli l’asfalto, l’urbano. Meno contadina e già che rientra in un neoclassico formale, Dalla loro carne poi viene fuori il “bollito”, pur borghese. Scendendo da lì si torna in- così tradizionale che c’è il rischio quasi dell’albergatore con i suoi vari tagli, le salsine: un rito che nei dietro per puntare direttamente all’ingres- di rimanere delusi per uno che si è «Se vieni a Carrù, non rinomati ristoranti carrucesi viene messo in so della Chiesa parrocchiale dedicata alla guadagnato la nomea di “Gaudì delle puoi non assaggiare il scena in ogni dettaglio. Dovete proprio pen- “Vergine Assunta”. Un gioiellino medievale Langhe”. Per quello basta innanzitutto famoso bollito di bue, sare all’immagine iconica del “carrello” fu- cresciuto ed arricchitosi nel ‘500 e nel ‘600 cominciare a dare un occhio alla vicina soff ermandoti per un mante, con sopra i vari tranci di carne, dalla con un certo gusto baroccheggiante. Carrù buon pranzo in uno “lingua” alla “testina”. Nei giorni della “Fie- è però anche il paese natio del Presidente “Torre dei cessi” nascosta qualche dei ristoranti storici del metro dietro la Chiesa di San Quirico centro. Sette salse per ra del Bue grasso” (la tradizione impone il Luigi Einaudi (poi accasatosi a Dogliani) e e Paolo (e sì, si chiama proprio così sette “tagli” diversi. secondo giovedì antecedente il Natale) poi non lo ha mai dimenticato. Sul corso che perché serviva ad ospitare i servizi Tenerone, scaramella, c’è un altro fenomeno decisamente incom- attraversa il paese sorge il monumento in igienici dell’adiacente caserma). Ogni coscia, stinco, spalla, prensibile per chi lo vede dal di fuori. Nella suo onore: un “leggio semplifi cato” in ac- Gaudì che si rispetti ha la sua Sagrada fi occo di punta e cappello primissima mattinata (già prima delle quat- ciaio corten con la sua immagine, proprio del prete si sposano Familia e per Dogliani, inevitabilmente, alla perfezione con tro) la gente si raduna fuori dai ristoranti per di fronte alla sua casa natia. Del primo questo posto ha la sua sede nel cimitero salsa verde “rustica” prepararsi alla colazione. Un vero e proprio Presidente della Repubblica il Comune ha monumentale, proprio all’ingresso del o verde “ricca”, salsa pasto “da campioni” che comprende trippe conservato tutto, anche i carteggi origina- Borgo Castello. Guglie strette, alte e rossa, miele e noci, e bollito, da gustare rigorosamente all’alba li. Compongono parte del “Tesoro storico e slanciate, di quel rosso che abbiamo salsa di mosto (la mitica (attorno alle 6). E quando si aprono le porte politico” di Carrù, la cui mostra permanen- imparato a conoscere, accolgono “cognà”), salsa di rafano è una vera propria gara a chi, sbracciando, te è visitabile al Museo nella zona dell’area o senape. Per chiudere il visitatore e all’ingresso suscitano il cerchio goloso, prova entra per primo. Il rigurgito di quella che an- sportiva, alla “Nicoletta”, appena fuori dal suggestioni diffi cili da spiegare, con i sette “ammennicoli”: ticamente era un’usanza degli allevatori, ca- centro abitato. una simmetria che stona (volutamente) lingua, testina e muso, con i pioppi e il piccolo boschetto in cui coda, zampino, gallina, sono costruite le tombe. cotechino e rollata». Piozzo Il paese della zucca Sulla sponda sinistra del Tanaro, con l’aff ascinante balconata dell’Alba Rosa che si aff accia sulla Langa e sul fondovalle, arriviamo a Piozzo. Il centro storico ruota attorno alla piazza principale, che ha ispirato i creatori Disney Pixar per il fi lm di animazione “Cars 2”. Piozzo è, praticamente da sempre, il “paese della zucca”. Qui, ogni anno, gli agricoltori del posto curano e fanno crescere nei campi intorno all’abitato oltre 500 specie diverse di zucca, provenienti da ogni parte del mondo. Ad ottobre, raccolti gli ortaggi, non si può mancare alla “Fiera della Zucca” di Piozzo, che richiama migliaia e migliaia di visitatori, ansiosi di provare le numerose specialità: risotto, bomboloni e addirittura cioccolatini e… birra alla zucca. Questo piccolo Comune della Langa è un vero e proprio salottino, snodo da ogni parte delle “vie del vino”, dove i tesori sono nascosti e bisogna andarli a trovare. Curiosità

I ristoranti della tradizione vi invitano a gustare il gran bollito misto di Carrù Via Misericordia, 12 Via San Giuseppe, 9 Tel. 0173 75493 Tel. 0173 75478 www.ristorantemoderno.net www.vascellodoro.it

Via Autostrada, 10 Via Garibaldi, 19 Tel. 0173 75695 Tel. 0173 759184 www.ristorantealbuegrasso.it www.osteriaborgo.it 24 Viaggio nel Monte Regale

LANGA PLANET Mondovì Rocca Cigliè Cigliè Bastia M.vì Carrù

Bastia M.vì Arte Le altre cappelle

Oltre a San Fiorenzo, il Monregalese e la Langa sono ricchi di chiesette dal grande valore storico-artistico. Menzione speciale per la cappella di San Bernardo di Piozzo e San Rocco di Mombarcaro, visitabili in completa autonomia tramite la app “Chiese a porte aperte”, che permette di accedere senza bisogno di una guida “fi sica”. Da segnalare inoltre la presenza di “piccoli gioielli” del genere, a Cigliè, a Rocca Cigliè, a Rocca de’ Baldi, Roccaforte, Niella, Sale San Giovanni, , Dogliani, Lesegno, , Peveragno, San Michele e . Le tappe del circuito sono una sessantina e vengono aperte al pubblico grazie al costante impegno dell’Associazione “Volontari per l’arte”.

Per l’elenco completo dei luoghi visitabili con i “Volontari dell’arte” e ulteriori informazioni sulle modalità di apertura, chiamare la dott.ssa Donatella Donà al numero 339-6143781 Sito web per ulteriori informazioni www.cappelledeltanaro.it © LORENA DURANTE Gli angeli e i demoni di San Fiorenzo Sulle pareti della cappella si accendono le “vignette” della Bibbia dei poveri

I serpenti, viscidi, scorrono, dap- Fra le “vignette” della Cappella, demone verso il loro inevitabile durre alle sorti della legione tebea, pertutto. Sono enormi, grassi e az- a Bastia, quella dell’invasione dei destino (una gigantesca bocca di ovvero quell’armata romana, con- zannano i tre uomini alla testa. Si mostri, subito a fi anco dell’ingres- drago sta per inghiottirli tutti), ci vertitasi al cristianesimo, che si ri- vede il sangue che sgorga, stan- so, benché non sia la più grande sono le rappresentazioni umane fi utò di giustiziare alcuni creden- no morendo. Uno ha un cappello e visibile, colpisce non appena ci dei sette peccati capitali: ira, ava- ti del Cantone vallese, nell’antica La chiesa di San Fiorenzo in testa e sembra si trascini anco- si posa lo sguardo sopra. È cruda rizia, invidia, superbia, gola, acci- Gallia. Fiorenzo era un nobile, mol- è un viaggio nel tempo a ra in avanti. Un quarto personag- nella sua semplicità stilizzata. Poi dia e lussuria. Ognuno soggioga- to abile nell’uso delle armi. L’im- portata di mano, perché alzando l’occhio, prima ancora di peratore Massimiliano diede or- è aperta al pubblico tutte gio, sempre col cappello, è in fuga. to dal peccato e incatenato per le domeniche da aprile Forse riuscirà a scamparla, tiene le arrivare all’altare, c’è, quasi per il collo. Gli aff reschi risalgono al dine di sterminare quella legione, ad ottobre, dalle 15 alle braccia piegate e i palmi delle mani intero sulla parete laterale, la “gi- 1400 (c’è anche una data 24 giu- ma Fiorenzo sopravvisse e arrivò, 19, con la possibilità di aperte, ma guarda ancora indietro, gantografi a” dell’inferno: l’aff re- gno 1472) e traducono in colore la tramite le montagne, sino a Ba- e ettuare visite guidate inorridito. Sullo sfondo il castello, sco più grande che in eff etti rap- fervida e devota preghiera degli stia. Qui fu accolto benevolmente gratuite. presenta un bell’incentivo a non dagli abitanti prodigandosi in nu- Per tutti gli altri giorni ormai lontano, e un gruppo di maiali umili mettendo insieme episodi e per le informazioni grigi che grufolano. I mostri sono peccare e non dannarsi l’anima. biblici, vangeli apocrifi e storia di merosi miracoli, ma le spie dell’im- utili, il rimando è dappertutto. Altrimenti quella è la fi ne: il demo- Santi in una vera e propria Biblia peratore arrivavano dappertutto: all’Associazione nio è sotto forma di rettile bipede pauperum (la Bibbia dei poveri). Fiorenzo venne catturato e l’uni- culturale “San Fiorenzo” Biblia pauperum e ha bocche che si allungano da ca possibilità di salvezza per lui che se ne occupa. tutte le parti. Sulle ginocchia, sul- La leggenda era rinnegare la sua fede cristiana. Tel. 0174 60125 Come un gigantesco fumetto le braccia, sotto il bacino e sopra Non cedette e venne giustiziato. cell. 338 4395585 che prende vita sulle pareti tutt’in- il capo. E ogni testa che spunta San Fiorenzo, ma chi era costui? Sotto il sito della chiesa, tradizione sanfi orenzo@infi nito.it torno, gli aff reschi ricoprono l’in- divora il corpo nudo dei danna- La sua vita ovviamente è avvolta vuole che però siano conservate le tera superfi cie di “San Fiorenzo”. ti. In basso, condotti in fi la da un nella leggenda e sarebbe da ricon- spoglie del santo.

Camping Immersi nelle meraviglio se colline La Cascina delle Langhe, siamo La tua vacanza un’azienda a con- duzione familiare e nella Natura portiamo avanti la Unico campeggio delle Langhe filosofia dei nostri Monregalesi, in una posizione nonni, ovviamente panoramica di fronte ai bellissimi apportando le giuste calanchi, il Camping La Cascina è innovazio ni per immerso nel verde e nella quiete delle rimanere al passo con i colline circostanti. Luogo ideale in cui tempi. Per noi significa trascorrere una vacanza rilassante e Fraz. Bricco 10 trasmettere a chi degusta divertente. Offre un’ampia zona ris- BASTIA Mondovì i nostri vini la passione ervata ai clienti stanziali, numerose Ogni sabato, degustazioni guidate: passeggiata in vigna e visita ereditata dai nostri ante- piazzole per camper, caravan e tende, in cantina con abbinamenti dei vini nelle nuove sale degustazioni. nati, vuol dire prendersi tutte ombreggiate e dotate di allaccio Prenota: 3317725290 - [email protected] cura del nostro prodotto briccocucu_winery Bricco del Cucù Winery dalla vigna alla cantina. per la corrente elettrica. Loc. Pieve, 3 - Bastia Mondovi www.campinglacascina.it 25

Clavesana Piozzo Farigliano Dogliani

Clavesana Capolavori © LORENA DURANTE da gustareg

DOGLIANI DOCG

LANGHE NEBBIOLO DOC La patria della birra artigianale Tutto è nato grazie al “Baladin” di Piozzo. BARBERA Poi i birrifi ci si sono moltiplicati D’ALBA DOC Se il Monregalese è da beverage di qualità. Dal 2017 sempre uno dei luoghi cardi- è aperto il Baladin Open Gar- ne della produzione vinicola den, nuova capitale del mon- italiana, è anche stato, a tut- do Baladin, in cui è possibile ti gli e etti, la culla da cui è acquistare le creazioni di Teo nato un movimento che, negli Musso, fermarsi per trascorre- BAROLO ultimi anni, ha letteralmente re un pomeriggio o una serata DOCG conquistato l’intera penisola, in allegria, visitare il birrifi cio e Vigne e vignaioli dando linfa a una cultura fi no scoprire qualcosa di più della a quel momento inesistente. storia del Baladin. La vecchia Si tratta del movimento birreria, a Piozzo, diventerà un delle birre artigianali, che ha piccolo museo, una testimo- Fare il vino insieme: la Cantina di Clavesana preso sempre più piede fi no nianza per ritrovare il fi lo del ad a ermarsi, nel campo del passato e scoprire dove tutto Alle Surie il vento quando soffi a vendita, è diventata una tappa obbli- orizzontale, contengono diversi resi- buon bere, come un vero fi lo- è cominciato. è più intenso che da altre parti. Ci si gata sulla via del vino, per una degu- dui che dovranno poi essere eliminati. ALTA ne parallelo a quello del vino, Da allora sono fi oriti tanti al- arriva salendo un po’ sopra Clavesa- stazione o per partecipare alle tante Così vengono adagiate a testa in giù LANGA formando esperti e appassio- tri produttori di birra artigiana- na, fi no a quando le case sono sem- opportunità culturali ed enogastro- su particolari cavalletti in legno, i “pu- DOCG nati nel campo, intenti ad ana- le, il modello del brewpub si è pre meno, le vigne sempre di più e il nomiche organizzate, salendo maga- pitre”, che permettono un posiziona- lizzare la ricchissima varietà di rivelato vincente e ne sono fi o- silenzio assorbe tutto quanto. Posti ri su proprio alle Surie a sorseggiare mento obliquo in modo che i residui sapori e caratteristiche delle riti diversi, tra cui Alabuna, bir- così ti costringono semplicemente a un bel calice d’Alta Langa. Il prodot- si depositino nel tappo. Ogni bottiglia birre prodotte. Innegabilmen- rifi cio villanovese, e la Cerea, di fermarti e guardare. Quando sei dalle to cult qua è il Dolcetto (docg), che viene poi ruotata di un quarto di giro te, tutto è partito dal sogno San Michele M.vì, oltre alle car- ex Scuole di Surie devi per forza far- arricchisce l’o erta di rossi e bianchi. alla volta per accelerare la discesa del visionario di Teo Musso, pioz- rucesi Birra Frè e Birra Carrù. lo. Lo sguardo scende fi n giù, là dove Il Nebbiolo, la Barbera, il Barolo, l’Ar- residuo verso il tappo, fi no ad aver zese, fondatore nel 1986 della in realtà comincia e fi nisce tutto. Per- neis o lo Chardonnay sono solo alcu- compiuto un giro completo della bot- MOSCATO birreria Baladin, curioso cen- ché l’uva matura e cresce qui su que- ni delle sfumature di gusti e sapore in tiglia. Tutto rigorosamente a mano, D’ASTI tro di cultura birraria in questo sti pendii, poi viene raccolta e portata cui sono racchiuse le Langhe. Proprio grazie ai professionisti della cantina, DOCG angolo di provincia piemonte- in basso, in cantina. In queste zone il da una vigna di Chardonnay, sulle col- nell’elegante barricaia che giace pro- se. Fu questo piccolo eserci- vino lo si fa “insieme” conferendo le line sopra Clavesana, per la prima vol- prio sotto il punto vendita. Dopo circa zio a far assaggiare per primo uve alla cantina sociale di Clavesana. ta nel 2014 è nato infatti il “Piemonte 30 giorni di “remuage”, si e ettua la ai monregalesi, per cui esiste- LE BALADIN Sono loro, i soci, alla base di tutto, che spumante Chardonnay”, che rifl ette sboccatura e la dosatura del prodotto. va solo la birra industriale in www.lebaladin.it dal 1959 si sono uniti per perseguire una tradizione antica dietro le classi- lattina o in bottiglia, il gusto Tel. 0173 795431 un obiettivo condiviso. Oggi sono 230 che “bollicine”, realizzate seguendo della Bonne Espérance, della ALABUNA e coltivano 380 ettari di vigne in col- rigorosamente il “metodo classico” o Gulden Draak o della Orval. www.alabunabirra.it lina, tra i 200 e i 550 metri sul livel- “Champenoise”. Dal 1996, con l’aiuto presti- Tel. 347 082 0788 e 347 370 6625 lo del mare. L’unione fa la forza e fa Nello specifi co, la Cantina produ- gioso di Jean Louis Dits del- CEREA il vino buono. Durante la terribile al- ce, ad oggi, addirittura due spuman- PRODUTTORI IN LANGA la belga Brasserie a Vapeur, www.birracerea.it luvione del ’94, che qui, come in tutto ti (Piemonte doc Spumante e Alta CANTINA CLAVESANA la birreria diventa birrifi cio: Tel. 0174 222831 e 339 8560460 il circondario, ha impresso una traccia Langa docg), che vengono fatti rifer- dopo qualche tentativo e in- Frazione Madonna della Neve, 19 SAPORI DI LANGA BIRRA FRÈ indelebile, le porte si aprirono per ac- mentare in bottiglia per ben 50 gior- 12060 Clavesana successo iniziale, nascono le cogliere le famiglie e tutti coloro che ni, durante la primavera successiva Mercato di prodotti tipici locali prime Baladin, la Isaac e la www.agrifre.it una casa e un posto per dormire non alla loro vendemmia. Il “remuage” è Tel. 0173 790451 a Clavesana Madonna della Neve Super, destinate a diventare Tel. 338.3576263 la prima settimana di settembre ce l’avevano più. Furono giorni diffi ci- la prima operazione condotta dopo il [email protected] dei piccoli classici. Da allora BIRRA CARRÙ www.comune.clavesana.cn.it li e vennero superati grazie all’aiuto di periodo di riposo del vino sui lieviti di www.inclavesana.it Baladin è diventato un pic- www.birracarru.it tutti. Oggi la cantina, con il suo punto fermentazione. Le bottiglie, poste in Orari: lunedì-domenica, 8-12 e 14-18 colo impero nel settore del Tel. 335-5306141 e 333-2079731 TE

Bastia San Bernardo AN Clavesana DUR I calanchi

La purezza del Sacrario LORENA del Tanaro © Da Castellino Tanaro dedicato ai partigiani in poi il Tanaro perde il carattere torrentizio, e La ghiaia del viale emana un bianco che la Langa e da lì si può guardare verso l’aspetto alpino della valle muta profondamente: richiama alla purezza. È leggermente est, sui colli di Cigliè e Rocca Cigliè. il fi ume è ora giunto a lambire il complesso collinare in salita ma una volta arrivati in cima si Sono borghi piccoli, in cui si mantiene delle Langhe. Da qui prosegue verso nord creandosi a domina tutto il paesaggio sottostante. ancora quasi intatta la tradizione fatica un varco fra aspri rilievi collinari. Siamo in località San Bernardo, il agricola antica. Un’autenticità fatta di In questo tratto il suo corso separa infatti le Langhe dalla colle di Bastia, dove sorge il Sacrario piccole cose, dove ancora si vede il pianura cuneese fi n verso Bra e poi dalle colline Partigiano, una “basilica civile” in cui segno del Medioevo: le rocche, le torri, del Roero, scorrendo con ampie curve, dette meandri, il nome dei caduti è inciso sulle lapidi le difese di una comunità che per forza e creando suggestivi calanchi di erosione che, in estate, bianche sul grande viale alberato. È uno di cose doveva trovare un modo per diventano meta di appassionati di rafting. dei punti d’osservazione migliori di tutta proteggersi.

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C’erano una volta i Bagienni, un popolo la anche se gli insediamenti sono addirittura cui origine si perde all’alba dei tempi e sono antecedenti. L’itinerario romano parte da qui. Storie fi niti poi con l’essere categorizzati nella più Dobbiamo immaginare Augusta Bagiennorum ampia famiglia dei Liguri. Era una cultura come uno snodo fondamentale, ai tempi molto legata alla natura, a tutto ciò che si dell’impero. La linea prosegue verso sud, di Bagienni ricava dalla foresta e a tutte le risorse che nella piana dove scorre placido il fi ume Stura, da essa si possono reperire. Basta pensare verso Trinità e Sant’Albano per poi ripiegare semplicemente all’etimologia del loro nome: verso il Tanaro, su Magliano e Rocca de’ Baldi. conquistati deriva da “Baghos”, il faggio. Siamo ancora La gloria di Augusta Bagiennorum è ormai prima della venuta dei romani e non a caso lontana, sfocata, ma la cultura autentica i Bagienni, che si sistemarono nel Piemonte dei Bagienni no. Anzi, qui si percepisce con dai Romani sudoccidentale, sono, di fatto, i primi particolare intensità l’atmosfera in cui si è piemontesi. Poi i romani inesorabilmente sviluppato il modo di pensare tipico dei celti arrivarono e tutto cambiò. La loro capitale che vivevano in particolare simbiosi con la Un popolo antichissimo, venne ribattezzata, per forza di cose, in natura e sapevano interpretare le più piccole che viveva in simbiosi Augusta Bagiennorum (l’attuale Bene sfumature della vita delle piante e delle Vagienna) e la sua fondazione è coeva a creature. Un tema che si ritrova centrale anche con la natura quella di Augusta Taurinorum (Torino) e in altri luoghi che si incontrano viaggiando in Augusta Praetoria (Aosta). Bene Vagienna questa porzione di pianura, sul lungo nastro è bimillenaria perchè, per convenzione, si di strada che si perde all’orizzonte verso la fa risalire la data di nascita al I secolo a.C. corona delle Alpi, e verso il mare. Il sito archeologico di Augusta Bagiennorum è teatro di numerose rievocazioni storiche

Bene Se la commedia è stata di vostro gradimento, applaudite e tutti insieme manifestate la vostra gioia! Vagienna “ C. Svetonio Tranquillo, De vita Caesarum, II–Augustus 99-100

Svetonio descrive così gli ultimi istanti di vita di Otta- viano Augusto nel suo “De vita Caesarum”. Era il 19 agosto del 14 d.C, chiamò gli amici intorno a sé, chiese uno specchio e si fece siste- mare i capelli: così, a 77 anni, esalò l’ultimo respiro il primo imperatore romano. I suoi veterani, a fi ne secolo, fon- deranno Augusta Bagienno- rum, sul quel terreno abitato dai Liguri Bagienni tra la Stu- ra di ed il Tanaro: una via cruciale. “Augusta”, ovvero la “città di Augusto”, si trovava poco fuori dal cen- tro attuale, nell’odierna fra- zione Roncaglia. Chiudiamo gli occhi e immaginiamoce- la: 21 ettari di città romana, con oltre 30 isolati. La spina centrale era l’area del foro, da una parte la parte pubbli- ca, dall’altra quella dedicata al culto. Il capitolium è stato riportato alla luce da poco e lì a fi anco sorgono ancora imperiose le pietre del tea- tro. Qui il teatro, inteso come spettacolo, lo si fa ancora per davvero, con un rassegna an- nuale che riprende questa sua cornice antichissima. Il sito è aperto a tutti, dall’alba al tramonto l’ingresso libero za Botero e via Torino, il pa- è regolato da un’apertura au- lazzo può vantare pregevoli tomatica. Lì vicino c’è la ca- stucchi e decorazioni nella scina Ellena con il suo “orto sala al pian terreno, e un am- romano”: una locanda pri- Augusta Bagiennorum, pio salone, probabilmente vata, nonché luogo buono e disegnato dal notissimo ar- giusto per placare l’appetito. chitetto Filippo Juvarra. Nel- Qualche centinaio di me- le sue sale fece tappa anche tri prima si incontrano le ro- il generale Napoleone Bona- vine dell’anfi teatro, riemerse Roma ai piedi delle Alpi parte, ai tempi della sua pri- da scavi più recenti, attorno ma campagna italiana. Me- agli anni 2000. «Era lo sta- ritano una visita anche Casa dio dell’epoca – spiega il dot- Ravera, sede di un pregevole tor Garbarino, della Soprin- Le rovine della città antica, e in paese un Museo con resti e ricostruzioni in 3D percorso museale attraver- tendenza archeologica delle so le epoche storiche e di Belle Arti – e come tale va un’elegante caff etteria dove immaginato. Costruito ap- cheologico che ha sede in- cheologia italiana. «Gli scavi reni nell’autunno e facevano emerse sepolture che risal- mirare le architetture dei nu- coccolarsi con un caff è o un posta in periferia, per per- vece nel centro di Bene Va- – continua il dottor Garbari- grandi trincee. Conosciamo gono all’epoca medievale. La merosi palazzi storici, e ma- gustoso aperitivo, e la chie- mettere l’a usso delle varie gienna al palazzo Lucerna no – furono portati avanti dai oggi, grazie a loro, cose che città romana nell’Alto Medio- gari fermarsi per una visita a sa di San Francesco, in cui è “tifoserie” ed evitare scontri. di Rorà. Un’integrazione ob- due pionieri Giuseppe As- non sono ancora in vista. Poi evo sopravvive ancora». Palazzo Lucerna di Rorà. conservato il corpo della Be- Aveva la funzione di ospitare bligatoria, da fare una volta sandria e Giovanni Vacchetta con le tecnologie attuali sia- Il primo nucleo di questo ata Paola Gambara Costa, i vari (seguitissimi) spettacoli visitata Augusta Bagienno- in maniera molto coraggiosa, mo andati oltre: sono state Bene Vagienna centro palazzo risaliva al Medioevo, protagonista di una devozio- di combattimento». rum. Anche perché, nel mu- verso la fi ne dell’800. Quan- individuate oltre un migliaio fu ristrutturato tra il Seicento ne forte che perdura ancora E tutto questo si può ve- seo, sono esposti i reperti do iniziarono, si avevano co- di tracce di reperti del pale- Dopo aver visitato i re- e il Settecento dai marchesi oggi. Proprio alla Beata Pa- dere con i nostri occhi trami- più preziosi trovati nell’area noscenze solo letterarie di olitico, pollini, resti vegeta- sti romani della città antica, Oreglia di Novello, conti di ola è dedicata la festa prin- te il progetto 3D dell’archeo- archeologica. Perchè Augu- Augusta Bagiennorum, poi li, che sono in grado di farci vale la pena spostarsi in pa- e Farigliano e baroni cipale del paese, che si svol- logo Davide Borra, esposto sta Bagiennorum è anche si è scoperto tutto il resto. capire com’era il clima. In più, ese per una passeggiata tra di Isola. Parte di un comples- ge a gennaio. Il giorno della direttamente al Museo Ar- un pezzo nella storia dell’ar- Prendevano in affi tto i ter- attorno al capitolium, sono le sue strade eleganti, am- so ubicato tra le attuali piaz- fi era tiene una suggestiva ri-

Ristorante con camere

Il cascinale con mattoni e pietre Casa a vista crea un ambiente Ravera rustico ma elegante che ben si sposa Caffetteria allo stile della Museo cucina che non dimentica Ufficio la tradizione Turistico ma allo stesso tempo ore 0172 654969 Frazione S. Stefano 55 - Bene Vagienna sempre qualcosa A pochi chilometri dalle Langhe. Tel. 0172 655397 di nuovo. Martedì-domenica ore 7-20 | [email protected] 27

Sant’Albano Trinità Bene Vagienna

Rocca de’ Baldi Sant’Albano Stura Trinità Un castello da favola La piccola oasi Una piazza da visitare La cultura contadina nel Museo “A. Doro” A “La Madonnina” oltre 200 specie avicole Chiese e palazzi barocchi e neoclassici

La torre e le mura rosate svet- senta ancora oggi. E nella parte Il viaggio ci porta a raggiunge- di quattro lesene rosse e da due tano ancora. Il castello a Rocca dietro, non visibile dalla piazza, re un piccolo paese, in cui la stra- nicchie con le statue della Fede de’ Baldi si interseca bene con si aff accia sulle montagne con da si immerge come un coltello e della Carità. Custodisce un’im- gli alti edifi ci storici che girano un parco dedicato e ben pulito. nel burro. È Trinità, che ci acco- portante tela d’altare con San attorno alla piazzetta del paese. Il castello è già pensato come glie con il suono delle sue cam- Giovanni Evangelista, opera di Un bel lastricato di pietra acco- museo di se stesso, i saloni sono pane e il profi lo aguzzo del suo Sebastiano Taricco del 1689. An- glie qualche panchina, un am- stati restaurati nella loro bellez- inconfondibile campanile, che si che la parrocchiale può vantare pio spazio e numerosi muri che za di un tempo. Al secondo pia- staglia visibile anche da diversi diverse pregevoli tele: Felice Bi- se potessero parlare racconte- no poi ospita il Museo storico chilometri di distanza. La piazza scarra (la SS. Trinità), dell’Operti rebbero tante storie. Il colore è etnografi co “Augusto Doro”, un centrale del paese non può che di Bra, del Bongiovanni di Pianfei un rosa che si perde nel tempo, inno alla cultura contadina di colpire il visitatore, con la sua e aff reschi nella volta di Andrea ma il castello è il più vecchio di queste terre, che si è arricchito particolarissima confi gurazione, Vinaj, dei Toscano e del Balbo di tutti. Inizialmente c’era la torre, grazie alle donazioni successi- su cui si aff acciano ben tre edi- Mondovì. Oltre alla festa patro- a merlatura ghibellina, per di- ve. Ora c’è un intero allestimen- fi ci ecclesiastici. Oltre alla par- nale, dedicata a San Giorgio, Tri- fendersi dalle invasioni. Poi tut- to multimediale da fare invidia rocchiale, edifi cio dalle morbide nità merita di essere visitata nel to intorno si sviluppa una bella ai musei più “blasonati”. L’indi- linee del Barocco e del neoclas- corso della Fiera dij Pocio e dij residenza signorile con il carat- ce di gradimento, non a caso, è sico, disegnato dal doglianese bigat, manifestazione che più di tere seicentesco con cui si pre- altissimo. Giovanni Battista Borra, si vedo- ogni altra la caratterizza nel ter- no sulla piazza l’antico campanile ritorio regionale e nazionale. La romanico, la chiesa della confra- sagra si svolge l’ultima settima- ternita e la palazzina del castello. na di novembre, unisce i pocio La chiesetta della confrater- (le nespole), i frutti più poveri e nita di San Giovanni Evangelista diff usi, ai bigat, ovvero i bachi da o dei Battuti Rossi è un piccolo seta, centrali nella storia produt- gioiello, risalente al XVII secolo. tiva di Trinità (Tant’è che ancora Sobria e lineare, nella forma e oggi una zona del paese prende © GIULIO BORRA nei colori, è segnata dall’ordine il nome di “Filatur”).

Proseguendo il cammino si A Sant’Albano è presente una possono scorgere i campanili di piccola oasi “La Madonnina”, de- Sant’Albano Stura, paese a vo- dicata all’osservazione della fauna cazione prettamente agricola, avicola. In un’ex cava è stato ri- è l’ultimo centro abitato di una creato un ambiente palustre, per certa dimensione prima di arri- un area di 200.000 metri quadra- vare a Fossano. È il luogo ideale ti. Sono più di 200 le specie che per una pausa ristoratrice in un sono state osservate nel perime- bar, e una passeggiata tra le vie tro di questo spazio, interamente del suo caseggiato. consacrato alla natura.

© GIULIO BORRA

Da non perdere

FIERA DELLA BEATA PAOLA I “basin di madama Racchia” alla pasticceria Maggi BENE VAGIENNA Mercato di prodotti tipici e di L’area archeologica è visitabile manufatti di artigianato locale per Specialità tipica benese sono i tramite apertura automatica. le vie del centro di Bene Vagienna. “basin di madama Racchia”. Sono www.benevagienna.it Spettacoli di falconeria e rievocazione storica nel castello. A metà gennaio. particolarissimi biscotti di noccio- Il Museo archeologico le, farciti di confettura. Secondo la (Palazzo Lucerna di Rorà) www.comune.benevagienna.cn.it tradizione, i Basin erano la “ricetta è aperto il sabato (15-18.30) evocazione storica, che coin- ste dall’Associazione “Ami- FESTA DI SAN LIBERATO segreta” (ogni famiglia nobile ne E la domenica (10-12 e 15-18.30). volge centinaia di fi guran- ci di Bene”, partner di tutte aveva una) che l’aristocratico Carlo Casa Ravera: sabato (15-18), Festeggiamenti patronali a domenica (10-12 e 15-18) ti durante la quale vengono le iniziative culturali. È una Sant’Albano Stura, con appuntamenti Alberto Racchia e la moglie, mar- rappresentati i momenti sa- cittadina molto frequentata gastronomici, musica, teatro e sport. chesa Paolucci delle Roncole, usa- Tel. 0172 654969 lienti della vita della Beata e e apprezzata dai turisti eu- La seconda metà di agosto vano servire agli ospiti, per stupirli u [email protected] il “miracolo delle rose”. Infi ne, ropei, per l’alta qualità del- www.comune.santalbanostura.cn.it e ingolosirli. Queste specialità dol- ROCCA DE’ BALDI vale la pena visitare la chie- le sue strutture ricettive, i FIERA DEI POCIO E DEI BIGAT ciarie, negli anni, identifi cavano le Castello Museo “A. Doro”: sa parrocchiale, con la torre prezzi contenuti e la vici- Antica Fiera della tradizione in centro famiglie aristocratiche, entravano a aperto dal 25 aprile al 31 ottobre, campanaria che, oltre ad es- nanza a tutti i punti di mag- a Trinità, con stand e bancarelle di far parte del “blasone” si potrebbe festivi e domeniche, ore 14,30-18,30. sere un pregevole monumen- giore interesse: sono suffi - prodotti tipici, vendita di nespole dire. La ricetta è stata tramandata www.museodoro.org (pocio) e mostra sui “bigat”, i bachi to di architettura romanica, cienti tragitti relativamente da seta. Sul fi nire di novembre di mano in mano, fi no ad arrivare SANT’ALBANO ospita mostre ed esposizioni, brevi per raggiungere la Li- alla pasticceria Maggi, che ancora www.comune.trinita.cn.it L’Oasi “La Madonnina” è aperta diventando così un sugge- guria, Torino o Milano. Inol- oggi li produce attenendosi fedel- il sabato e la domenica (8-20). stivo e particolare crocevia tre è ricercata, come tutto il FESTA DEI BERGÈ mente alla tradizione. Nella stessa Per visite guidate contattare d’arte antica e moderna. Monregalese del resto, per Nel Castello e nel borgo medievale di pasticceria si propongono anche gli l’Associazione “Oasi Bene Vagienna off re sem- l’altissima qualità dell’eno- Rocca de’ Baldi, mercato dei prodotti “Amaretti del Presidente”, inventati La Madonnina” o l’Ente pre nuovi spunti di visita, gastronomia ed è sede di tipici e degustazioni di vini e formaggi ai tempi dal pasticcere Fessia, dol- “Parco fl uviale Pesio e Stura” locali. A metà ottobre rinnovando ogni tre mesi numerosi mercatini dell’an- cetti off erti a Luigi Einaudi, quando www.oasimadonnina.eu le mostre d’arte predispo- tiquariato. www.comune.roccadebaldi.cn.it venne in visita in paese.

CITTÀ DI BENE AGIENNA www.benevagienna.it - Tel. 0172 654969

Nell’Augusta Bagiennorum di 2000 anni fa grazie alla tecnologia della realtà virtuale MUSEO ARCHEOLOGICO Palazzo Lucerna di Rorà Museo storico di Casa Ravera Augusta Antiquaria: incontri e scambi DI BENE VAGIENNA reperti del Museo Archeologico Via Vittorio Emanuele 43 tra collezionisti, antiquari e trovarobe. www.archea.info Via Roma, 125 Scopri le date su www.benevagienna.it 28 Viaggio nel Monte Regale

ALTA LANGA Mondovì Ceva Sale Langhe Sale S. Giovanni

Paroldo Mombarcaro La capitale La natura resiste delle... “masche” Proseguendo verso la cortina più alta della Langhe (siamo sui 900 metri), All’origine del Belbo, da cui si può già scorgere il mare, c’è Mombarcaro, uno dei paesi nell’area del fi ume Belbo. È la natura incontaminata a farla da padrona ed è bello passeggiare a piedi come se gli strascichi dell’età dove l’acqua dona vita moderna non fossero mai arrivati. Gli animali vivono ancora la loro vita, quasi incuranti dell’uomo. La lepre, il fagiano e anche lo Il verde domina e anche il miele sgorga rigoglioso scoiattolo A Paroldo ci sono le “masche”, le streghe come possono le chiamano da queste parti. Ma sono “streghe passare buone”, capaci di curare le malattie con i loro liberamente. “poteri”. Una tradizione che si tramanda fi no Emblematico il ad oggi. Basta vedere la “maschera” di San vecchio mulino Sebastiano che sorge lì sotto la roccia. Sono Samaleyde: nel maschere apotropaiche che allontanano gli 1301, in cui, tutti spiriti, quella sulla cappella di San Martino gli abitanti del paese andavano macinare so a via, mentre l’altra di San Sebastiano il grano. Di grande fascino la borgata digrigna i denti. E le due “facce” praticamente Lunetta, che rivive per mirati restauri, è la si guardano una con l’altra, da un tempo sede di mostre d’arte anche all’aperto. La infi nito. Tra casette in pietra e prelibatezze Cappella di San Rocco contiene aff reschi culinarie, questo piccolo borgo medievale del ‘500 come la “Cavalcata dei vizi”: conta oggi poco più di 200 abitanti, ma è un veniva usata come riparo dei viandanti qualcosa da non perdere. Nella cappella di San e, nei periodi di epidemie, faceva da Sebastiano gli aff reschi sono stati riportati da lazzaretto. Si può aprire direttamente poco alla luce, si sviluppano sul muro intero con lo smartphone, tramite l’app “Chiese della facciata. Poi c’è la borgata Cavallini, a porte aperte”. Basta scaricarla e quella forse più caratteristica, dove esistono registrarsi con il proprio telefono per le casette più antiche, interamente edifi cate avviare la narrazione guidata e l’apertura in pietra di Langa a secco, con ancora i loro delle porte. ballatoi in legno. Monesiglio Trattoria Salvetti, Il verde è dappertutto: irradia bellezza e zano solo i tour all’aria aperta, ma c’è an- 100 anni e 3 generazioni benessere. Gli alberi mascherano l’orizzon- che un altro aspetto, dolce come il miele Paesaggio letterario te, si stagliano su questi prati ondulati. Le perché la casetta fa da sede di “Eden”, una FIERA DEL MIELE di “chisinere” sorgenti del Belbo sono da più di 25 anni rete di apicoltori, rigorosamente e fi era- Nel mese di luglio, Montezemolo Il paese di Monesiglio può sembrare per Riserva naturale del Parco “Alpi Marittime”: mente biologici. Percorsi didattici ed espe- ospita una fi era tutta dedicata al miele certi versi ancora quello che vive nelle un piccolo altopiano che rappresenta l’uni- rienze sensoriali sono all’ordine del giorno www.comune.montezemolo.cn.it pagine di Beppe Fenoglio. Citato nella co vero ambiente umido dell’Alta Langa. Il per vedere tutto il percorso: come si fa il “Malora”, fu poi il posto in cui il partigiano verde è il colore dominante, quasi smeraldi- miele, dove vivono le api e poi natural- ESTATE DI SAN MARTINO Johnny fece la sua iniziazione con le no. Lo si apprezza facendo un po’ di tutto: mente assaggiare il prodotto fi nale. Una Ad inizio novembre, la magia delle brigate del “Biondo” e di “Tito”. Le case in mountain bike, a piedi o anche a cavallo vera ghiottoneria. Il “miele di Montezemo- “masche” invade Paroldo, insieme ai gusti dei prodotti locali, tra cui la si radunano ancora attorno al castello dei nella fi tta struttura fatta di sentieri e strade lo” d’altronde è unico e concentra un’al- rinomata “bagna cauda”. Caldera. Il Parco culturale dell’Alta Langa “bianche”, ben attrezzate per le varie gite. tissima qualità. All’interno del centro visi- www.comune.paroldo.cn.it ha proprio sede a Monesiglio e si impegna Le orchidee sono presenti con 22 specie, te sono presenti sale espositive (un vero attivamente a preservare i sentieri nella anche quelle più rare, e i fi ori crescono ri- e proprio museo), una sala conferenze, FIERA DELLE ERBE loro purezza, organizzando, tra le altre gogliosi. La conca guarda già al punto in un’area verde per attività esterne e per i Tutti gli anni, durante l’ultimo fi ne cose, il cinema all’aperto d’estate e la cui Alpi e Appennini si fondono (al Colle di bimbi e un accogliente punto vendita. settimana di giugno, il Comune di “banca del fare” per imparare i saperi A Paroldo, da tre generazioni la trattoria Salvetti Cadibona) e arrivano le infl uenze di monti Il torrente Belbo nasce su colline bosco- Sale San Giovanni, in collaborazione rudimentali dell’archeologia. Merita una con la Pro Loco, organizza “Non Solo porta avanti il vezzo, o meglio l’arte (tipicamente e montagne. 350 varietà botaniche spicca- se e serpeggia per chilometri e chilome- Erbe”, la Fiera delle erbe offi cinali ed visita l’antico Santuarietto della Madonna langarola) del “mangiar bene”. Sono passati no di qua e di là: alcune sono orchidee rare tri, regalando vita a tutto intorno. La zona aromatiche. dell’Acqua Dolce, vicino al greto del cent’anni e la trattoria è ancora lì al suo posto. come l’Orchis incarnata e l’Orchis laxofl ora, si alza a 700 metri di quota, incastonati www.comune.salesangiovanni.cn.it Bormida, con la sua abside dal grande Tutto cominciò con Sebastiano e prosegue oggi ci sono interessanti Carici e una signifi cati- già tra Cuneo e Savona, Piemonte e Ligu- fascino. Ma Monesiglio rimane luogo di con la nipote Clelia. Un andare avanti che guarda va fl ora montana, fra cui il Giglio martago- ria. Comprende tre Comuni: Montezemo- FIERA DELLA PATATA letteratura e per viverlo oggi conviene sempre all’antica tradizione delle “chisinere”, le ne, l’Erba paris e la Dentaria. lo, e Saliceto e si estende per A fi ne luglio a Mombarcaro una sfogliare le pagine di Gianni Farinetti, il cuoche delle Langhe che cucinavano nelle case Il centro visite si trova a Montezemolo, quasi 500 ettari. Un luogo in cui chiude- grande festa dedicata ai prodotti giallista che in questo paese ha trovato tipici del territorio e ai mezzi agricoli dei privati. A disposizione degli avventori c’è la in centro paese. È la vera e propria casetta re gli occhi, fare un bel respiro profondo l’“esilio dorato” per l’ispirazione dei suoi scelta tra i menù turistico e degustazione. della Riserva naturale. E qui non si organiz- e perdersi. www.comune.mombarcaro.cn.it vari romanzi. Prima si vive e poi si scrive. Murazzano Da non perdere

Il Parco Safari, un angolo esotico in Alta Langa PARCO SORGENTI I “micùn” di Belvedere A Murazzano non ci sono forse proprio “i in tutto 5 km che consentono di vedere da VALLE DEL BELBO due coccodrilli” e l’“aquila reale”, ma per vicino gli animali che sono liberamente “a www.sorgentidelbelbo.areeprotette- un safari questo è il posto giusto. Ci sono zonzo”. Tornando indietro, nel centro vero alpimarittime.it/riserva-naturale- l’ippopotamo, il lama, le tigri, i dromedari e e proprio di Murazzano, non si può venir via sorgenti-del-belbo anche il leone. Un’angolo di d’Africa è come a mani vuote, e ben venga anche un certo Centro visite Sorgenti del Belbo. se si fosse trasferito nell’area del Parco languorino. Gli animali allevati qui non hanno Eden, casetta del legno Safari delle Langhe. È uno zoo moderno, nulla di “esotico” e strano: il safari è ormai Cell.. 347.7801134. in cui però la mission principale è prima alle spalle, ma pecore e mucche abbondano di tutto il benessere delle specie animali nei prati. Sono loro a produrre il formaggio PARCO SAFARI DELLE LANGHE in cattività, cercando di ricreare attorno di Murazzano che è presidio “Slow Food” e Frazione Rea - Murazzano a loro l’ambiente giusto per arricchirne le D.o.p (Denominazione di origine protetta), Tel. 0173.791142 - Cell. 338.5079432 condizioni ambientali. E funziona proprio una bontà frutto della sapienza artigianale www.parcosafari.it La seconda domenica dopo Pasqua, così: di gabbie se ne vedono poche perché più pura. C’è la crosta sottile, quasi bionda, a a , si tiene la singolare qui con gli animali si va a spasso. O meglio, racchiudere la sua pasta morbida e umida. È BELVEDERE LANGHE “Festa dei Micùn”, la tradizionale bene- si arriva in auto nella zona semi-pedonale lavorato con il latte misto di ovini e bovini, un www.comune.belvederelanghe.cn.it dizione dei pani che viene fatta risalire dove si può anche scendere tra recinti e obbligo assaggiarlo, passeggiando magari PAROLDO addirittura al 1612. La ricetta è assoluta- gabbie, ma oltre arriva il bello. Il safari per sulla piazzetta Umberto I, il salottino nel mente segreta e viene tramandata, nei defi nizione. Dove si può osservare tutto solo cuore del paese che, come tutte le cose qui, www.paroldoaltralanga.com secoli, dall’antichissima Confraternita di ed esclusivamente in auto o in pullman. Sono è stretta e si alza in alto. San Sebastiano.

NON SOLO MIELE BIOLOGICO! "La felicità dell’ape e del delfino è di esistere. Per l’uomo è di saperlo e di meravigliarsi di questo." presso Centro Visite della Riserva Naturale delle Sorgenti (Jacques Yves Cousteau) del Belbo Miele, polline, preparati, biscotti, caramelle e Via Padre Giovanni Secco 39 12070 Montezemolo (CN) torrone. Degustazione prodotti Visite esperienziali negli apiari all'interno della Riserva e nel laboratorio di smielatura (da aprile a settembre) GL5REHUWD$GDPL Per informazioni: EDEN 340 2859685 DOOHYDPHQWRRYLQL‡SURGX]LRQHHYHQGLWDIRUPDJJL 347 7801134 miele bio & [email protected] www.edenbee.it 9LD9LRUD‡Paroldo‡7HO‡‡LQIR#FDVFLQDUDIOD]]LW‡ZZZFDVFLQDUDIOD]]LW 29

Torresina Paroldo Monesiglio Mombarcaro Murazzano Dogliani

Le terre della Malora

BEPPE FENOGLIO “Pioveva su tutte le Langhe. Mio padre si pigliava la sua prima acqua sottoterra. Lo seppellimmo domenica. Fortuna che il mio padrone m’aveva anticipato tre marenghi, altrimenti in tutta casa nostra non c’era di che pagare i preti e la ARBORETO cassa e il pranzo PRANDI ai parenti”. Le prime righe https://assoarboreto- della “Malora” prandi.wordpress.com sono, per certi [email protected] versi, brutali e Tel. 0174.721713 rudi, esattamente Sale San Giovanni quanto i paesaggi che raccontano. È l’espressione di una povertà profonda, che oggi è scomparsa anche se quella Profumo di Provenza “genuinità” non se n’è mai andata. Il regno della lavanda sulle dolci colline delle Langhe La Pieve Attenzione vi avvisiamo: questo è sulla spinta delle rivalità fra la fra- sto interessante. Serve proseguire artefi ce di un vero e proprio mira- Cedro rosso del Giappone, il Pec- di San un punto altamente instagramma- zione Bricco e la Valle. In alto sono fi no al bivio della borgata Liretto: colo. Nato nel 1890, di professione cio del Colotando, il Cedro dell’At- Giovanni bile. Ma non preoccupatevi perché un pugno di case attorno al cam- ci si infi la in una strada sempre più ferroviere, quando non si occupa- lante, la Palma nana, il Gelso del- anche senza Instagram, la meravi- panile, dove ancora si vede il segno boscosa fi no a che, a un certo pun- va di orari, fermate, rotaie e biel- la Cina e il maestoso Faggio rosso SALE S. GIOVANNI glia di Sale San Giovanni è pronta dei tempi. Qui un tempo passarono to, il fondo diventa sterrato. le, coltivava (nel vero senso della che per meriti guadagnati diventa ad invadere i vostri occhi: il viola. orde di saraceni, qui le pietre rac- parola) il suo grande amore per la un po’ il simbolo di tutto l’arboreto. Il profumo. Il regno della lavanda contano di storie che paiono anco- L’Arboreto Prandi, botanica. Un giardino delle meraviglie che, sterminata. La chiamano la “picco- ra rimaste lì intatte. Poi si sale ver- I compaesani lo conosceva- dopo la morte di Prandi, cadde in la Provenza della Langa”, ma qui, so la collinetta, le strade sono belle il paradiso dei botanici no bene, ma nessuno sospettava uno stato di abbandono. forse ancor più che in Francia, la e agevoli, si vede la chiesa che si La segnaletica indica l’“Arbore- quello che stava facendo nella sua Nessuno dei suoi eredi poté o foto in posa è d’obbligo. Sale San avvicina pian piano. A lato i cam- to Prandi”, da cui si accede proprio proprietà (e forse nessuno all’epo- volle occuparsene. Furono poi Giovanni è un piccolissimo Comu- pi: conviene fermarsi un attimo e da questo bivio. È un pezzo di bo- ca sarebbe stato in grado di com- due giovani del suo paese, Pierlui- ne in Alta Langa, come ce ne sono tuff arsi nelle coltivazioni di lavan- sco che può apparire come tanti prenderlo). Prandi creò infatti un gi Piovano (anche lui ferroviere) e tanti in questa parte di mondo. La da che sembrano non fi nire mai. Di altri, ma man mano che si va avanti arboreto con alberi mai visti pri- Romano Vadda, ad accorgersi di Un gioiello maggior parte degli abitanti sono primavera è qui lo spettacolo, l’e- scopre tutta una sua storia partico- ma. Ci sono piante rare che pro- quel piccolo tesoro. Dal 2010 l’Ar- d’arte e storia, concentrati poco sotto la collinetta, state non aspetta altro che river- lare. In eff etti, per chiunque abbia vengono da ogni parte del mon- boreto è stato aperto fi nalmente l’antica Pieve di dove sorge l’altro “Sale”: il Comu- sare la sua bellezza. La lavanda è il familiarità con la botanica, è un pa- do, attorno al più comune frutteto al pubblico, con tutti i suoi teso- San Giovanni, ne di Sale Langhe. La “scissione” simbolo di Sale San Giovanni, ma lì radiso. E di questo deve ringrazia- e vigneto. Qui (e da nessun’altra ri provenienti da ogni parte del attigua al uffi ciale avvenne il 2 marzo 1948, vicino c’è un altro posticino piutto- re il signor Carlo Domenico Prandi, parte) convivono in pochi metri il mondo. cimitero, appena fuori paese: l’edifi cio risale forse addirittura Deserta Langarum Torresina all’anno mille, su basi di un tempio pre-cristiano. Le vie dei boschi sono infi nite “Sei come una nave in un bosco” Ha un impianto romanico Ottone I, colui che venne nomina- gnalato in maniera un po’ partico- i quattro itinerari suggestivi per una «Sei una nave in un bosco. sostanzialmente in un frutteto davvero to, nel corso della sua vita, “re dei lare; sulla strada che da Murazza- camminata “nel deserto”. Quello Mio nonno continuava a selvaggio, con noccioli, noci, suggestivo, no porta a Montezemolo, si trova querce e 50 tipi di piante diverse. con a reschi Franchi e degli Italici” e “imperato- giallo, il sentiero “culturale” riper- ripetermelo, vivevo un periodo importanti. Se re dei Romani”, quando fu di pas- un cartello sulla Provinciale (sp corre i luoghi della storica battaglia un po’ complicato, al che ho Tutta l’area è stata ripulita per poi si sale fi n saggio in questa zona delle Lan- 661) al quadrivio cosiddetto della della Pedaggera: qui i piemontesi deciso: mi costruisco veramente bene fi no ad arrivare alla sorpresa sulla cresta della ghe (siamo attorno al X secolo) la Pedaggera (790 m) che indica la si schierarono per formare la loro una nave nel bosco». Detto, fatto. fi nale: la barca “parcheggiata”. collina, ovvero su defi nì seccamente come un “de- via all’“Appuntamento nei Boschi”. fortezza difensiva e l’armata di Na- Perché Mario Raimondi tutto Inquadrandola nei canoni “soliti” La Pedaggera, serto”. Tanto da non poterci cavare Una stradina asfaltata, per carità, poleone non riuscì a sfondare. Ma questo non l’ha solo pensato. A è un Bed & breakfast, con ci si imbatte, su nulla in termini di tributi. Colline ma stretta che si inerpica su quella nella battaglia decisiva del 21 aprile Torresina (il paesino da 50 anime pernottamento e prima colazione. un colle in alto, isolate e gente ancora più schiva zona di Langa aff acciata sulla Valle 1976 i francesi ottennero la vittoria che sorge sulla sua collinetta Ma è come se si entrasse in la chiesetta di che hanno dato il la alla leggenda Tanaro. Siamo nella zona tra Iglia- fi nale. Il percorso prevede all’incirca d’Alta Langa) una nave nel cabina sotto coperta. I primi S. Anna o S. dei “deserta langarum”. Che cosa no e Torresina (a Monte Rotondo) tre ore di cammino a piedi spal- bosco, dal 2017 a questa parte, giornalisti qui ci sono arrivati per Anastasia, forse vuol dire, però? Che il deserto, dove si arriva a questo famoso mate su 9 km di cascine, natura, e c’è veramente. La struttura in caso, rimanendo subito folgorati. costruita nel 1050 innanzi tutto, c’è veramente. Sono “Appuntamento”, ovvero una ra- grotte. Il sentiero “storia” è indicato vetroresina è di uno scafo vero, Poi la storia era troppo bella per dipendente dal quattro itinerari costruiti ad hoc dura in mezzo ai castagni adattata in azzurro e gira ad anello tra Mon- utilizzato per anni in mare. «L’ho non essere raccontata. Più che priorato di S. in cui in eff etti è diffi cile trovare per far festa nella prima settimana te Rotondo e la borgata Coste, nel preso da Mauro Regis, il mio un viaggio, questo è un punto Benedetto Belbo. anima viva. Ma ci sono anche le tra luglio e agosto. Una festa nella Comune di . La via più lunga vicino di casa. Lo ha costruito di partenza (o di arrivo). Si può Infi ne, all’ingresso oasi: vedi la gemma della fontana foresta che in queste valli ha ormai è quella rossa dell’ “arte”, sono cir- a mano nel 2001 e usava la andare in bici, in e-bike, a piedi del paese, quasi Canaretta, una grotta naturale assunto i toni mitici, tra eventi di- ca 10 km, ed è quello più “solitario” barca in vacanza. Poi gli anni o alla ricerca dei tartufi . Di tutto una sentinella forgiata nella marna dove sgorga sco per giovani e il liscio. Già, ma fra campi coltivati e sporadiche ca- passano e pian piano è rimasta questo si occupa Mario: «Ho una in cui confi dare, acqua limpida e cristallina, protet- cosa c’entra “deserta langarum”? scine, con qualche cappella. L’itine- abbondonata, fi no al 2016. Io tartufaia e i cani addestrati, così la chiesa di S. ta da muri e dalla porta in legno. Perché, a parte in questo periodo rario “natura” è quello più breve e l’ho recuperata e completamente posso accompagnarci i clienti. Di Sebastiano, Per incontrarla serve percorrere il dell’anno in cui si ripopola, “deserta passeggero: tanti castagneti, tante risistemata». Parcheggiando la tutti quelli che arrivano nessuno edifi cata nel sentiero giallo, quello denominato langarum” parte da qui, con una piante per sfociare poi nella radura macchina nei pressi della casa sa davvero che cosa lo aspetta». 1350 per un voto “culturale”. Perché il deserto ha il bella tabella nella radura della festa dell’“Appuntamento nei boschi”, di Mario si prosegue a piedi per Un po’ come se, alla fi ne, fossero durante la peste. suo punto di raccordo. E viene se- nei boschi in cui sono rappresentati sotto il Monte Rotondo. un centinaio di metri. Siamo loro le barche nel bosco.

Un vero fuori bordo adibito Vivere in una barca in Tour guidati Escursioni a piedi, a cavallo e ristrutturato a camera, mezzo al verde, con vista sul alla ricerca o in bike lungo i sentieri con servizi e confort paesaggio dell’alta Langa dei tartufi del Deserta Langarum

Torresina (Cn), via Costa 68 | [email protected] | +39 3478385213 | www.lanavenelbosco.it 30 Viaggio nel Monte Regale

VIA SARACENA Mondovì Ceva Nucetto

Valle Tanaro Nucetto Il laboratorio del cece A Nucetto, dominata dai resti del vecchio maniero, si respira già nell’aria un qualcosa di ligure, un po’ di brezza di mare e LA TORRE qualcosina nell’accento della gente. La vecchia stazione ferro- DEI SARACENI uno porse loro la mano ma, viaria, quella che si aff accia sulla linea dismessa Ceva-Ormea, Dalla frazione Barchi invece di issare verso la tor- ospita il Museo dell’Alta Val Tanaro, un excursus sulla storia parte la mulattiera re, li spinse tutti già a valle. ferroviaria, sui liguri e le tradizioni medievali fi no ad arrivare a che raggiunge una La leggenda I rumori del temporale attu- Napoleone e ai nostri giorni. A fi ne tour, ed è questa la “chic- piccolissima baita, da tirono le loro grida di morte. ca”, si passa al laboratorio dei ceci, dove si prepara e confe- qui un viottolo a sinistra Da allora Zitta prese il nome ziona quello che è il prodotto principe di Nucetto. perviene, dopo circa di “Tornatore”, il “reduce del- quaranta minuti, in cima la torre”. Un cognome che, in al crinale, ove, sopra saracena varie forme, è sopravvissuto uno sperone roccioso, sino ad oggi. Bagnasco L’eterno ponte romano a quota m 893, sorge La paura del saraceno si la Torre. Info presso la Il fascino di una terra avvolta dal mito è mescolata man mano in Pro Loco di Garessio tel. folklore e cultura. A Mondo- 0174 81799 e dove ancora oggi si balla... con le spade vì c’è il “Moro”, a Pamparato ogni anno torna il “Festival LA CAPPELLA C’è chi dice che la leggen- chi piedi sotto la strada e il pesta un tale del villaggio di del Saraceni” e a Bagnasco il DI S. GIULITTA da dell’“uomo nero” nasce fi ume Tanaro. La storia nel- nome Zitta tentò di suben- “Bal do Sabre”. Esiste infatti Le Cappella di Santa proprio da qui. I Saraceni la valle la conoscono tutti. I trare nella torre, imitando un gruppo mascherato che Giulitta, immersa nel seminavano puro terrore e Saraceni avevano sempre le lo stesso fi schio. Nel cuore da moltissimo tempo (all’o- verde, e la Cappella proprio nella Val Tanaro ave- stesse abitudini: uscivano covava desideri di vendet- rigine ci sono riti ancestrali medievale di San vano costruito le loro fortez- in massa la mattina presto, ta nei confronti dei Sarace- antichissimi) porta in giro la Rocco, restaurata da ze per poi andare a razziare razziavano e tornavano fe- ni, rei di avergli rapito la fi - danza degli “spadonari” e le Il biglietto da visita di Bagnasco è l’immancabile torre in pietra poco, sono visitabili “a valle”. Una delle loro roc- stanti, ubriachi e carichi di danzata. Così scaraventò giù coreografi e spettacolari, con previa prenotazione. saracena, imponente, ancora maestosa. L’unico rimasuglio di Informazioni in Comune caforti, la torre dei Barchi, è bottino alla sera. Per entra- dalla torre l’uomo di guardia addosso i costumi tipici dei ciò che rimaneva un tempo. A Bagnasco dal cece si passa alla ancora visibile oggi tra Ga- re nella torre lanciavano un che lo aveva fatto entrare e Saraceni. Bagnasco rimane a Bagnasco allo polenta (rigorosamente saracena). Attraversando tutto il pa- 0174/76047. Alla vigilia ressio e Ormea. Con il suo fi schio e tendevano il brac- aspettò pazientemente il ri- oggi tra i pochissimi paesi ese, proprio all’uscita, si staglia il ponte romano. È lì da innu- folto rivestimento in pie- cio: era quello il segnale per torno di tutti gli altri. Quan- esist di Natale conviene fare enti in Italia ed in Euro- merevoli anni, è sopravvissuto persino alla terribile alluvione un salto invece in centro tra domina letteralmente la farsi aprire dal compagno di do arrivarono, al solito fi - pa ad aver mantenuto in vita del 1994, pur con seri danni. Oggi il ponte è stato rinforzato paese: il presepe vivente strada, che si estende parec- guardia. In una notte di tem- schio convenuto, ad uno ad questo tipo di danza. pur mantenendo la purezza antica. di Bagnasco è uno spettacolo.

la tradizione dice la terza do- MUSEO Ceva menica del mese, qui domina ETNOGRAFICO “Sua Maestà” il Fungo con un DELL’ALTA mercatino capace di attrarre VAL TANARO migliaia di persone. L’even- Info prenotazioni: Medioevo e arte classica to mette in mostra i prodotti 0174 392157 (U cio tipici di tutte le valli. E non si turistico), 0174 391101 esaurisce solo in quel giorno, (Comune di Ormea) Nobile capitale del “Marchesato” e oggi del fungo perché tutto il mese diventa e turismo@comune. un corollario di eventi “man- ormea.cn.it. Un tempo Ceva era la ca- Il cuore pulsante però è il Pa- di fronte al Duomo, o meglio gerecci” e non. Oggi è un ap- pitale del “Marchesato” e non lazzo di Città, una volta im- alla Collegiata dell’Assunzio- puntamento cult per tutti i più LA GROTTA ha perso la sua aria nobile, nel mersi totalmente nel centro ne della Beata Vergine. Una illustri studiosi internazionali DELL’ORSO terreno fertile attorno al Tana- storico nelle due piazze, l’una scalinata bianca e imponen- perché è una delle rassegne Tutte le info su www. ro. Un fascino anche da città, dietro l’altra. Piazza Gandolfi te che porta direttamente micologiche più qualifi cate. speleoclubatanaro.it. all’interno del centro storico e piazza Vittorio Emanuele all’interno dove ci sono vo- Via Marenco si arricchisce di medievaleggiante e aristo- sono spazi candidi ed ordi- luti due secoli per arricchire centinaia e centinaia di specie GARESSIO 2000 cratico. La Torre Guelfa se ne nati, dove tutto ha una geo- e decorare a fondo le volte. il posto della vecchia casa di tinua a tramandare l’arte sce- fungine, rigorosamente deter- www.garessio2000.ski sta ancora in piedi, un segno metria maestosa, equilibrata. Carlo Marenco, il noto dram- detenzione, nel lontano 1858. nica e appassionare le platee. minate dagli esperti micologi. cell. 331.7856563 visibile attorno alla zona resi- Una nota “classica” quindi. maturgo cebano, è un nome È un pezzo di storia che pian C’è un periodo dell’anno in Gran parte sono frutti dei bo- [email protected] denziale che si amalgama cu- Proseguendo lungo via Ma- impresso anche e soprattutto piano si è arricchito. Oggi l’o- cui conviene andare a Ceva schi del Cebano, ma alcuni ar- riosamente con il sito abitato. renco si arriva praticamente sul teatro. L’edifi cio ha preso monima Filodrammatica con- più ogni altro. A settembre, rivano anche da fuori.

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Bagnasco Priola Garessio Ormea

Garessio 2000 Garessio Ormea Sciare con vista sul… mare Ecco qua il borgo Il tempo che più bello d’Italia non passa mai Un salotto medievale che è un piccolo gioiello La città a forma di cuore che è un “amore di città”

E poi si arriva a Garessio, il Superato Garessio, già pro- “borgo più bello d’Italia”. Non prio sull’unica via che ormai Garessio fa da punto è un’opinione, perché il centro porta inesorabilmente a scol- di partenza per una de- storico garessino è realmente linare in Liguria, arriva Ormea, cina di sentieri che poi si stato selezionato dalla me- annunciata ancora una volta inerpicano fi n sulle Alpi desima Associazione, che ha dall’imponente e “famosa” Marittime, fi no alla croce conferito il riconoscimento, Torre dei Saraceni, quella del- del Mindino o al castello giusto per capire, solo a 14 po- la leggenda di Zitta. Il paese di Casotto o addirittu- sti in tutto il Piemonte. Basta ha un curioso perimetro a for- ra fi no a Ceriale. Siamo arrivare in piazzetta San Gio- ma di cuore (anagramman- in una terra “di mezzo”, vanni per rendersene conto di do il nome Ormea si ottiene dove il Piemonte si sta persona. Un salottino medie- proprio la parola amore) e per ritirare e lascia spa- vale dove sorge la Confrater- nel cuore del paese, il viva- zio alla Liguria, a metà nita, la chiesa dove, da poco, ce centro commerciale di via fra monti e mare. Sug- è installato il quadro enorme Roma, spuntano tutt’attorno gestioni impensabili di- sul momento del mortorio (la i “trevi”, un aff ascinante labi- ventano realtà. Salendo rievocazione tipicamente ga- rinto di vicoli. Addentrandovi- su a Garessio 2000, sia- ressina della deposizione di si si potranno scoprire antiche mo a una dozzina di Km Cristo dalla Croce che risale al dimore fregiate e piazze sen- dal borgo, c’è la stazione medioevo), dipinto e regalato za tempo, echi di un passato sciistica in cui è possibile personalmente da Giorgetto prezioso. Ci sono botteghe sciare e contemporanea- Giugiaro. Il celebre designer, artigiane e tutto permette un mente vedere il mare. E fra l’altro, dei modelli di Alfa puro gusto. Ci si “sporca” le La lasagna La discesa della Val Tanaro, ma anche in tuff o indietro nel tempo che oltre al blu sfumato che Romeo e Bmw, è garessino Val Mongia o in Val Casotto. mani nel caseifi cio artigianale, Mettendosi a tavola non si più pazza d’Italia lascia un po’ sbigottiti. Come abbraccia l’orizzonte c’è e ha la casa proprio lì a fi an- È la varietà gabbiana, tipica si va alla scoperta degli ani- può fare a meno di assaggia- le tradizioni che non passano Un tuff o giù per il paese, anche un lembo di terra. co. La piazzetta San Giovan- dei posti più freddi. Ottobre mali, dei cavalli e della pasta re le lasagne all’ormeasca, fatte mai, su via Roma torna ogni che si trasforma in uno scivolo È la Corsica. ni è racchiusa nel Borgo co- è il mese completamente de- (anche questa rigorosamente con farina integrale 100% local, a capofi tto. Lo spunto è l’anti- siddetto Maggiore, assieme dicato alla castagna, con tutti artigianale). Poi una “chicca”: anno il rito del Corpus Domi- abbinata di volta in volta agli in- ni con la suggestiva infi orata, ca pulizia delle strade, il “bia- alle sue chiese, al complesso gli eventi a tema nel weekend. la “Ca’ del Duduro” ospita gli gredienti del luogo come porri, le”: l’acqua del torrente Armel- medievale e anche ai resti del D’estate, ogni anno, il parco ultimi capi della Pecora gares- mentre il Carnevale mantiene funghi secchi e panna. I “tultei” molte vecchie maschere sara- la viene “deviata” nel borgo castello. Il Ponte dà il nome al “delle fonti” esce dal letargo sina, che è una razza ormai in ancora nascono rigorosamente che diventa una gigante pista cuore del paese, da vivere la mentre torna a sgorgare la via di estinzione. Vengono al- cene e propone gli stessi per- qui: sono i tipici fagottini ripieni sonaggi specifi ci, i “j’aboi”. I sull’acqua. Si chiama “Ormea sera quando le luci rendono sua acqua termale. La sera l’a- levate per il formaggio e so- di verdure. La polenta (sarace- in onda”, la discesa più pazza MOSTRA DEL FUNGO ancora più belli tutti i picco- rea si carica invece a mille per prattutto per la pulizia dei ca- Saraceni qui costruirono tor- na), le patate, o le castagne col A Ceva: Mostra Mercato d’Italia che torna ogni estate. li edifi ci suggestivi, come la la discoteca. stagneti, lasciandole libere al ri e rifugi tutt’ora esistenti, latte hanno rappresentato per nazionale del fungo e come la Torre dei Saraceni e dei prodotti tipici, terza chiesa di Santa Caterina. Poi pascolo 8 mesi l’anno. generazioni la base alimentare La Grotta dell’orso domenica di settembre ci sono le case del Poggiolo e, Le ultime pecore soprattutto la Balma del Mes- dei contadini. Lo stesso latte e per tutto il mese un po’ più fuori dal centro, la garessine sere, la più grande grotta for- è prodotto sugli alpeggi dove Tutta la valle presenta an- “Settembre cebano” Valsorda con il suo Santuario. tifi cata delle Alpi Occidentali. nasce la Raschera fresca, le che tantissime grotte ed abis- ANTICA FIERA Il verde e i castagneti rendono Fra i tanti posti dove si Sono ben 18 le frazioni rima- tome di mucca e capra. Le Foz- si verticali scavati dall’acqua. DI SANTA LUCIA buona l’aria tutto intorno. La mangia bene, un’istituzione a Garesce l’è u ste intatte tutt’attorno, che ne ze sono pane cotto direttame- Se ne contano oltre 600 tra la A metà dicembre, a Ceva, castagna garessina cresce fl o- Garessio è la “Ca’ del Dudu- fanno il luogo ideale per chi ne sulla stufa di ghisa, i Fiscai- Val d’Inferno, il monte Armet- rassegna zootecnica di rida proprio per questo: con la ro”. Un agriturismo, se così ciù bè paise desidera ritrovare il contatto ro con semplici e piccoli grumi ta e in tutto il complesso del bovini di razza Piemontese sua forma è più piccola, viene vogliamo defi nirlo, ma che è “du mundu diretto con la natura: moltissi- di farina impastati con acqua massiccio Marguareis-Mon- FIERA DEL FAGIOLO commercializzata frequente- in realtà molto di più. Qui si mi sentieri percorribili a piedi, e cotti nel latte. Per accompa- gioie. Vicino a Ormea spicca BIANCO mente dopo essere stata es- fa “fattoria didattica”, ovvero Giuseppe a cavallo o in mountain bike, gnare il tutto? Un buon sorso di la “Grotta dell’orso” dove i più Mercato di prodotti tipici siccata al fumo, più di rado al su prenotazione una sorta di Ramondo, le palestre di arrampicata e le vino Ormeasco, asciutto e dal temerari si spingono anche in con castagnata a Bagnasco nelle prime settimane di naturale. Si trova nei boschi esperienza totale, non solo di poeta garessino acque limpide da pesca. retrogusto amarognolo. un bel bagno. ottobre. PRESEPE VIVENTE Nel borgo antico di Bagnasco con centinaia di fi guranti Treno Alta Val Tanaro: la locomotiva a vapore da Ceva a Ormea

BAGNASCO A COLORI Il tempo che passa e che va. Ma serie di tappe e attività organizzate Prima domenica dopo Ferragosto con anche il tempo che si ferma, lascia appositamente per l’occasione. realizzazione di murales, respirare e torna indietro. Un L’unico treno a vapore è quello Questi itinerari turistici madonnari e artisti di tempo (quel tempo, il passato) da che collega Ceva con Ormea. Un comprendono il viaggio strada Ceva a Ormea correvano i binari. viaggio lento e spettacolare, di in treno ed una serie di FESTA DEL CECE Il treno di linea fu dismesso nel solito nel week end dell’Immacolata servizi ed attività previsti DI NUCETTO 2012, dopo oltre un secolo. Oggi con il roboante “ciuff ciuff ” lungo il percorso della A metà ottobre. Mostra quelle strutture riprendono vita della locomotiva. In questo Linea Fs Ceva - Ormea. mercato di prodotti tipici e all’interno di una nuova veste: quella caso i passeggeri fanno tappa Non è possibile acquistare di artigianato locale dei “Treni Storici” della Ferrovia intermedia a Nucetto o a Bagnasco i biglietti nelle Stazioni SAGRA DEL del Tanaro. Viaggi organizzati, fatti per poi gustarsi l’atmosfera già FS. Per informazioni e FORMAGGIO apposta per rimanere incollati al completamente natalizia dei prenotazioni 0173 223250 - D’ALPEGGIO fi nestrino guardando lo spettacolo mercatini di Ormea lungo via [email protected]. Per A fi ne settembre ad Ormea. del paesaggio scorrere davanti Roma. Con una piccola postilla conoscere le prossime date Antica tradizione pastorale agli occhi. Il viaggio nel tempo fi nale: l’abbigliamento d’epoca consultare il sito di Vic Tour con rievocazione della Operator (piemontevic. transumanza comincia dalle storiche carrozze date in programmazione durante “treni storici”. Sotto Natale, i treni è fortemente incoraggiato. Pizzi, “centoporte”, quelle dei mitici treni l’anno consultabili tramite il portale partono direttamente da Torino bombette e tutto quello che c’è da com sotto la sezione “Treni LA SAGRA DELLA storici”) CASTAGNA degli anni passati. Ci sono varie piemontevic.com sotto la sezione Porta Nuova e Milano con tutta una trovare nel baule della nonna. GARESSINA Sagra nella seconda metà CEVA ottobre. Caldarrostai, Le stazioni della NUCETTO BAGNASCO PIEVETTA PRIOLA GARESSIO TRAPPA ECA-NASAGÒ ORMEA artisti di strada, musica e “vecchia” linea mercatini

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Come raggiungere Ormea SS 28 Colle di Nava da Torino: A6 Torino-Savona uscita Ceva, direzione da Savona: A6 Savona-Torino uscita Ceva, direzione Imperia Da Imperia: www.cuneoholiday.com/territorio/le-valli/valle-tanaro Itinerari a piedi, a cavallo, in bike. Notevoli pareti e falesie: Trote grandissime nelle acque SS 28 Colle di Nava, www.comune.ormea.cn.it/vivere-il-comune La Balconata di Ormea: un percorso di 40 km nella foto il Canyon di Ormea cristalline del Tanaro direzione Torino Otto piccole realtà agricole unite “ I prodotti in una rete solidale sul territorio. di Intrecci al “Caffè Sociale” Eccellenze agricole e gastronomiche bar della Stazione “ di Mondovì monregalesi tutte da conoscere e assaggiare Piazza F. Centro

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