Arrampicata Sportiva
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w 33 ARRAMPICATA SPORTIVA: di slancio e senza respiro su aridi appigli in verticalità pura Uomini e Sport - numero 33 | Novembre 2020 | Pubblicazione periodica gratuita | Pubblicazione 2020 Uomini e Sport | Novembre 33 -numero EDITORIALE Ci siamo lasciati con il trentaduesimo Dentro di me è stato subito chiaro l’imperativo di salvare tutto e tutti ad numero di “Uomini e Sport”, l’ultimo, ogni costo, nonostante i dubbi e le incertezze che venivano accentuate impostato quando il Covid non aveva dal dover ottemperare ordinanze che si susseguivano, incidendo anche ancora colpito duramente il nostro Paese. sui costi di gestione. Guardandoci alle spalle, sembra quasi Ho sempre cercato anche nei momenti di sconforto di vedere il lato po- incredibile tutto quello che è succes- sitivo di questa terribile situazione, pensando che in ogni settore dell’a- so, fino al punto di cambiarci la vita, zienda avremmo tutti disposto abbondantemente di quel tempo che ci soprattutto per chi è stato duramente era sempre mancato per ripensare e riorganizzare tutto ciò che aveva- toccato dalla perdita di una persona mo lasciato correre a causa di un lavoro svolto ininterrottamente nella cara. concitazione. In questo impegno vedevo coinvolto tutto il personale. Ci ritroviamo ora, a distanza di molti Abbiamo dato spazio alla remunerativa riorganizzazione del magazzi- mesi, con questo esile contatto, che ci no e del nostro e-commerce e ad una nuova impostazione gestionale, tiene comunque legati per la comune sia per quanto riguardava una ponderata valutazione degli acquisti, sia condivisione dell’interesse che abbiamo per ogni tipo di attività sporti- per assicurare una più accurata conduzione nei negozi, per migliorare va. Con la ripresa dell’uscita di “Uomini e Sport” intendiamo contribuire la visibilità degli articoli, l’accoglienza e la presentazione delle offerte a diffondere uno dei tanti segni che motivano a sperare in un graduale specifiche di ogni singolo punto vendita. ritorno alla normalità della vita sociale, senza però dimenticare il dolore Anche se da qualche mese è terminato il lockdown, non possiamo ab- di chi più ha sofferto e senza ignorare la preoccupazione di chi si trova bassare la guardia: è fin troppo evidente che si è verificato un cambia- in situazioni difficili a causa lockdown, che ha penalizzato tanti settori mento nelle abitudini del pubblico, per cui non ci si può aspettare che si della produzione, della distribuzione e della ristorazione. torni tanto presto alla situazione di prima. Questa imprevedibile pandemia è riuscita a farmi ricredere dall’opinio- Sorprendentemente c’è stata una ripresa importante nel nostro settore, ne che, come avevo espresso nel mio ultimo editoriale, nell’ambito del trainata dal mondo del ciclo e dall’outdoor, mentre hanno sofferto gli settore del commercio bastasse una gestione oculata e previdente per sport di squadra, come il calcio e il basket, per la ovvia mancanza delle prevenire tante chiusure di esercizi, quali recentemente si sono verifi- competizioni sportive, agonistiche e amatoriali. cate. L’arrivo dell’epidemia non era stato messo nel conto, ed è per questo che ho subito compreso che in questo caso la situazione avrebbe po- Mi rendo conto di essermi diffuso in una chiaccherata dove c’è tanto di tuto facilmente sfuggirmi di mano, sia per la riduzione degli incassi, sia personale: vi invito a prenderla però non come uno sfogo, ma come una per i 400 dipendenti occupati in azienda. riflessione, senza essere superficiali. In un primo tempo comunque la preoccupazione più viva proveniva dal Dinanzi ad una situazione epidemica ancora “calda”, guardo al futuro pensiero che il contagio potesse colpire me e i miei familiari. È un pen- con speranza e ottimismo, certo che ne usciremo. siero che non lascia dormire notti tranquille, tanto più che a questo su- Un caro saluto a tutti gli amici di DF Sport Specialist che spero di rive- bentrava poi l’incubo della sorte che minacciava anche i dipendenti nei dere presto alle nostre serate “A tu per tu con i grandi dello Sport”. miei negozi, e di cui mi sono sentito responsabile sotto ogni aspetto. Non potendo rimanere a lungo in questo stato di incertezza, ho pen- sato che non c’era altro da fare che rimettersi in gioco, decuplicando impegno ed energia. SOMMARIO NOVEMBRE 2020 - ANNO XI - N° 33 Editoriale Il punto di vista 2 Massimo Panzeri “Un nome”: da non dimenticare 5 Carlo Pedroni 2 8 Accadeva nell’anno... 1987 - Inverno al Fitz Roy Sport a tutto campo 11 Parliamo di Arrampicata Sportiva Il ruolo del CAI Nazionale 5 20 Intervista al Presidente Generale 24 Anche qui si trova DF Sport Specialist Per conoscere i testimonial [Foto: Vladek Zumr] [Foto: 28 del team DF Sport Specialist [Foto: Danilo Valsecchi] 811 Tentazioni alpinistiche 35 Pilone Centrale del Frêney I consigli degli esperti 37 Arrampicata sportiva 20 Interviste ad alpinisti 38 Marco Ballerini [Foto: Luca Lozza] Luca [Foto: [Foto: Mauro Lanfranchi] 40 Rosa Morotti Un ruolo sportivo dell’Esercito 42 Centro di Addestramento Alpino [Foto: Stefano Jeantet] Alla scoperta di vie nuove 45 Zuccone Campelli 38 47 Abbiamo letto per Voi Evento di luglio “A tu per tu” 50 42 Serata con Manolo Fondatore: Sergio Longoni “Uomini e Sport” è consultabile e scaricabile Coordinamento della pubblicazione: online sul sito www.df-sportspecialist.it In copertina: nella foto grande, Giuseppe Zamboni Marcello Bombardi, sull’ultima presa. Redazione: Renato Frigerio Posta e risposta: Angolo dei lettori Sotto, la Nazionale Italiana di Grafica: Margherita Moretti [email protected] Combinata Olimpica 2019: Ludovico Hanno collaborato: Cristina Guarnaschelli, Fossali, Michael Piccolruaz, Laura Sara Sottocornola DF Sport Specialist Rogora, Marcello Bombardi, Francesco Redazione “Uomini e Sport” Vettorata, Stefano Ghisolfi. Numero chiuso in redazione: 23/10/2020 Via Figliodoni, 14 - 23891 Barzanò - LC Laura Rogora a fine agosto ha vinto Diffusione: 8.000 copie la tappa di Briançon nella Coppa del Distribuzione nei negozi DF Sport Specialist Mondo, Lead. [Foto: Matteo Pavana] IL PUNTO DI VISTA Se stiamo assistendo ad un boom vero e proprio nel mercato delle biciclette as- sistite da motore elettrico, come rileviamo dalla comparsa esplosiva nelle nostre strade e sui percorsi una volta proibitivi per chi non era dotato di una buona dose di potenzialità muscolare, è naturale che ci chiediamo perché e come si è svilup- pata questa rivoluzionaria evoluzione del più antico mezzo di locomozione ad uso personale. A questi interrogativi ci ha risposto con un pizzico di orgoglio e con tanto entusiasmo l’ingegnere Massimo Panzeri, CEO di Atala, che con corag- CEO diAtala Ing. Massimo Panzeri, gio e lungimiranza aveva rilevato lo storico marchio, Atala è un marchio storico per il mondo delle biciclette. Fondata nei primi anni del 900, van- ta nel suo palmares la vittoria del primo Giro d’Italia del 1909. Ha attraversato oltre cent’an- imprimendo subito una ni di storia e oggi, grazie al boom delle bici elettriche, vanta uno sviluppo a doppio zero. nuova marcia produttiva “Il ritmo di crescita sfiora il 300%, e sono convinto che si stabilizzerà, perché è un percor- di proporzioni impensabili so verso il livello naturale del mercato che il Covid ha solo accelerato” spiega Massimo per un’azienda che si tro- Panzeri, CEO di Atala. “La bicicletta è uno sport sicuro, che permette di socializzare e stare all’aria aperta, man- vava in difficoltà tali per tenendo le distanze richieste in questo momento”. cui nessun altro avrebbe Per rispondere alla richiesta crescente e sempre più attenta al dettaglio, Atala ha puntato scommesso qualcosa. tutto sulle competenze specializzate e sul Made in Italy: “Ogni fase della produzione è sotto controllo: vogliamo progettare e realizzare prodotti di assoluta qualità in termini di tecnica e prestazioni”. intervista di Sara Sottocornola “Mettiamo il cuore nei pedali” è il loro pay-off, e leggendo questa intervista, il perché è chiaro. Ing. Panzeri, parliamo della straordinaria assumendo ingegneri con competenze elettri- Inizialmente il prodotto era “NordEuropeo”, storia di Atala, fondata oltre cent’anni fa. che elettroniche, affermandoci come leader adatto solo nelle città o per gli anziani, ma Come siete arrivati ad oggi? italiani del mercato. Siamo anche i maggiori con l’avvento dei motori Bosch è comparsa È un percorso che vede tre macrofasi di cre- esportatori verso la Comunità Europea. la mountain bike elettrica, e a quel punto era scita. Il fondatore, nei primi anni del ‘900, era Oggi quanto conta per voi questo mercato? chiaro che si sarebbe sviluppato ovunque. un ex-dipendente della Bianchi, che ha fonda- L’80% del nostro fatturato arriva dalle biciclette Quando c’è stata la svolta? to Atala Milano. La seconda fase si apre nel a pedalata assistita. Produciamo solo mezzi Nel 2011. Quello delle mountain bike elettriche 1921 con Cesare Rizzato, artigiano di Padova di altissima qualità, con motori AM80, cambio è stato un vero boom. Ha aperto il mercato ai che la fa diventare il marchio leader in Italia: e Shimano, Bosch, telai in carbonio, alluminio e giovani, lo scopo non è più stato solo lo spo- non solo delle bici, perchè si afferma come il via dicendo. stamento casa-lavoro o una comodità per secondo produttore italiano di motorini dopo Quando ha rilevato l’azienda aveva già gli anziani: è diventato l’uso sportivo, il diver- Piaggio. A causa di un passaggio generazio- previsto la crescita del segmento a pedalata timento. Poi ha iniziato a diffondersi in Italia nale che non funziona si apre una crisi negli assistita? come mezzo per andare a lavorare. Qui è stato anni Novanta: l’azienda non si adegua al mer- Ni. Sapevo che in Olanda nel 2002 aveva pre- fondamentale l’uso delle mountain bike, anche cato e rischia di scomparire. Qui entro in sce- so piede il mercato della bici elettrica, molto per la conformazione del territorio, che vede na io, che poco dopo la laurea in ingegneria prima che nel resto d’Europa, ma non sapevo rilievi sulla maggior parte del nostro Paese.