Dadamaino - L’Assoluta leggerezza dell’essere Associazione Culturale Renzo Cortina - Milano 17 giugno - 25 luglio 2008

A cura di Stefano Cortina

Cortina Arte - Milano

Catalogo a cura di: Stefano Cortina

Apparati e segreteria: Roberta Folatti

Ufficio stampa: Studio De Angelis

Le foto delle opere sono di Giovanni Molino Crediti fotografici: Maria Mulas

Si ringrazia: Wilma Saporiti Archivio

4 5 DADAMAINO

L’assoluta leggerezza dell’essere

A cura di Stefano Cortina Testi di Angela Madesani

ASSOCIAZIONE CULTURALE RENZO CORTINA MILANO

4 5 6 7 L’assoluta leggerezza dell’essere

L’assoluta leggerezza dell’essere Note su alcuni lavori di Dadamaino di Angela Madesani

Molto, nel corso degli ultimi cinquant’anni, è stato scritto a proposito di Dadamaino, artista intelligente e significativa della seconda parte del XX secolo. Molti sono gli studi e gli scritti autorevoli a proposito della sua ricerca e delle sue opere1[1]. Mi piacerebbe, quindi, qui trovare e porre in evidenza un filo rosso all’in- terno del suo cammino: quello della leggerezza, della tensione verso il vuoto, la sparizione, l’annullamento, l’azzeramento, di cui Maino si cura sin dagli inizi nella tensione agognata di liberarsi della materia. «Ho sempre detestato la materia e ho sempre cercato l’immateriale. Al lavoro di un cromorilievo È come se tu facessi una rivoluzione, non una rivoluzione cruenta o guer- reggiata, ma anche quella se vuoi»2[2]. Importante per la sua formazione la scoperta dell’opera di Lucio Fonta- na, in una vetrina del centro di Milano, che diviene immediatamente un maestro ideale. Si viene così a creare un ictus profondo con tutto quello che aveva fatto prima. Negli stessi anni vede alla Galleria Apollinaire una mostra di monochromes di , anch’essi fondamentali per lo sviluppo della sua ricerca. Alla fine dei Cinquanta fa parte, quindi, di Azimuth3[3], insieme a Pie- ro Manzoni, Agostino Bonalumi, . Manzoni con il quale Maino ha avuto un rapporto di confronto, di dialogo, di sentire comune. Di questi anni sono i Volumi, fori ellittici in cui rimane una piccola parte della tela, che diviene cornice per lo spazio. «Quando nel ’58 ho comin- ciato a ritagliare le tele sino a che rimanesse in vista il telaio, è certo che mi mettevo in contrapposizione con il tipo di arte allora praticato.

1 [1] Si rimanda a questo proposito alla bibliografia citata da Francesca Pola in 2 [2] Dadamaino in Zero Italien Azimut/Azimuth 1959/1960 in Mailand. Und heute Zero Italia Azimut/ Azimuth 1959/1960 a Milano. E oggi, Galerie der Stadt Esslingen, Villa Merkel, 1995, p.81 3 [3] Dadamaino espone nella prima mostra collettiva di Azimut tra il dicembre del 1959 al gennaio Al lavoro di un cromorilievo 1960.

6 7 Tela, pennello-non ho proprio niente contro questi cari strumenti, che uso ora, ma con altra coscienza-spatolate di colore orgiasticamente celebrati- ve dell’era informale mi sembravano elementi da enucleare da capo»4[4]. La sua è un’operazione coraggiosa, forte, condotta per via di levare, in controtendenza nei confronti di coloro che a quel tempo lavoravano sulla materia. Quindi i Volumi a moduli sfasati in cui alla carta subentra la plastica. Sono fogli molto sottili di acetato, posti uno sull’altro, che vengono forati con un’operazione precisa e metodica, a intervalli regolari, tramite una fustella. Nel suo lavoro la leggerezza non è certo leggerezza di contenuti: è densa, pregna di significati. Il suo è un cammino pacato, fatto di tappe, di esiti, di soste, di meditazione, di lentezze per giungere all’assenza, testimone di una presenza oltre a cui si rimanda. È affascinata dalla trasparenza, dall’utilizzo di materiali non pensati per l’arte. La sua formazione primigenia, dopo il liceo classico è di tipo scientifico: per qualche tempo 1975, Dadamaino alla sua personale studia medicina. Nel suo lavoro è una sensibilità scientifica, di sapore Salone Annunciata di Milano matematico in una tensione verso l’infinito che sarà per sempre nel suo lavoro. Del 1962 è la Spirale rotante, che fa parte degli Oggetti ottico/dinamici. «Procedendo nelle ricerche dovetti io stessa entrare in officina per impa- rare diversi mestieri. Preparati come pittori ci eravamo trovati a usare del- le tecniche assolutamente sconosciute, e sovente non solo a noi, ma agli stessi tecnici. Infatti tentavamo di dare a dei materiali usi assolutamente inediti e che nessuno aveva mai sperimentato. Contemporaneamente, alla fine del 1962, dovetti avvicinarmi alle discipline matematico-scientifiche, sempre per queste ragioni. Andando nelle officine e studiando intravidi maggiori possibilità di lavo- ro…Pensai quindi di fare un oggetto che col movimento reale sviluppasse il concetto del movimento infinito, non solo, ma dell’infinito movimento della luce»5[5]. Ancora una volta Dadamaino sente il bisogno di alleggerire e realizza sull’Oggetto un cortometraggio, datato 1965, che verrà presentato alla mo-

4 [4] Dadamaino, dichiarazione inedita in E.Pontiggia Dadamaino, Edizione Endas Lombardia, Milano, 1974, Dadamaino al Salone Annunciata 1990, p. 6. di Milano 5 [5] Dadamaino, dichiarazione inedita in E.Pontiggia, op.cit., 1990, p. 33.

8 9 stra Nuova Tendenza di Zagabria dello stesso anno. Si vuole eliminare l’ingombro oneroso dei materiali e giungere alla pura idea, con l’illusio- ne che gli spettatori, in largo anticipo sui tempi, avrebbero potuto co- gliere il senso profondo di un’operazione di questo tipo. Sono questi gli anni in cui Dadamaino realizza i Componibili, fatti di tessere quadrate di celluloide bianca o colorata che scorrono su fili di nylon. Oppure fatti di tessere magnetiche, mobili, collocate sul metallo. Tra i lavori che con più forza si situano nel cammino che qui si cerca di rintracciare è l’Inconscio razionale. «Si tratta di una sorta di scrittura della mente, della mia: fatta di linee ora dense e marcate ora impercet- tibili e saltellanti, senza alcuna programmazione a priori, ma sensibile alla pressione della mano che, libera, corre e traccia senza premedita- zione. Ma è chiaro che se la mano è guidata dalla mente, in questo caso lo è dall’inconscio. Il risultato è una sorta di reticoli e di spazi vuoti, per nulla disordinati, che hanno una loro armonia»6[6] Del 1976 è la Lettera a Tall el Zataar che testimonia dell’impegno politi- co, sociale dell’artista. Si tratta di una risposta alla violenza del mondo, 1964, Dadamaino nello studiolo a una strage in cui sono morte tremila persone. Una reazione che divie- ne opera. «In un villaggio erano stati raccolti migliaia di palestinesi… tutti sapevano che sarebbe avvenuto un massacro…tutto il mondo lo sapeva, ne era a conoscenza…Nessuno voleva o poteva far niente…Io credevo ancora all’Uomo, al suo destino possibile, alla sua Bontà […]. Ho scritto una lettera, ho tracciato su fogli dei segni in modo ossessivo, facendo linee, tracciando questa lettera come un’invocazione sui fogli, piena di dolore, impotenza… […] Quindi la sorte si è compiuta e sono state uccise tremila persone. […] Sono andata sulla spiaggia in Calabra e con un bastone veramente per scaricare tutta la mia rabbia ho fatto tutto il giorno segni sulla sabbia. […] Il giorno dopo sono tornata sulla spiaggia ed erano rimasti dei segni, sembravano delle H, una lettera muta nella nostra lingua…per questo avevo parlato di una protesta labi- le perché scritta sulla sabbia e che mi dava una lettera muta…»7[7]. Anche nella zona della sua ricerca maggiormente segnata dall’ambito sociale, Maino si tiene lontana dai partiti, dai favoritismi politici, pur non facendo mistero delle sue idee comuniste. E a maggior ragione si

6 [6] Dadamaino in Temporale Rivista d’arte e di cultura, 26, 1991, Edizioni Dabbeni, Lugano. 1974, Dadamaino al Salone Annunciata di Mila- 7 [7] Dadamaino in Dadamaino l’alfabeto della mente, conversazione con L.M.Barbero, Comune di no con Gianni Colombo Virgilio, 2003, p. 33.

8 9 sente lontana dall’arte per il popolo. Nessuna funzione da intellettuale organico, che non sarebbe riuscita a reggere. «Fare un’arte popolare capita alle masse? Ma questa esiste già, per mezzo della produzione commerciale. Però, proprio per questo tipo di lavoro che riscuote tanto consenso popolare, denuncia il divario culturale e il relativo grossolano imbroglio con cui la gente viene condita via a contentarsi dell’ennesima copia dello scugnizzo e della baita disneyana con tramonto sul lago che vale perché è fatta a mano»8[8]. Nel 1978, in conseguenza alla Lettera di qualche tempo prima, nasce I fatti della vita. Un diario illeggibile, intimo e collettivo al tempo stesso, un lavoro di matrice esistenziale in senso ampio. È un lavoro sull’espe- rienza. «Ad un certo punto ho pensato di fare un’unica grande opera… dal microcosmo al macrocosmo…un microcosmo che si pone innume- revoli domande sul senso della vita, della storia, se poi ha un senso; e se è un non senso tentare di trovare un senso al nonsenso. Non ci offrono responsi questi fogli. Ma un conforto sì: sappiamo che in una di quelle carte, a una riga imprecisata, uno di quei segni parla anche di noi… 1975, Dadamaino nello studiolo di Milano parla della foglia di rosa e della foglia di alloro, delle nevi dello scorso anno. Perché non ci sarebbe l’infinito se non ci fosse il finito»9[9]. Degli anni Ottanta sono le Costellazioni in cui, ancora una volta, pro- tagonista è il segno in una sorta di dimensione empirica, come in un esperimento scientifico. Da questo momento Dadamaino si dedica, sempre più, a opere legate alla conoscenza. Emerge in lei una necessità gnoseologica nei confronti del circostante che la pone in una posizione particolare all’interno del mondo dell’arte. Il suo è un bisogno di conoscenza che si sviluppa nel tempo, che continua oltre il suo lavoro e che va leggero verso l’assoluto.

8 [8] Dadamaino, La tendenza dell’artista a sentirsi coinvolto nella politica in Arte e società, n°3, Dadamaino che balla Milano, maggio-giugno, 1972, p.68-69. 9 [9] Dadamaino in op.cit. , Lugano, 1991.

10 11 UNA VITA DADA BREVE E SUCCINTA BIOGRAFIA DI DADAMAINO

Emilia Maino nasce a Milano in quel di ottobre, giorno 2, del 1930 da Giovanni Maino, funzionario del genio civi- le, e da Erina Saporiti, casalinga quieta. Rimarrà figlia unica e molto legata alla famiglia, specie al padre al quale era unita da un profondo legame d’affetto, come spesso accade tra padre e figlia, tanto che le sue ceneri saranno tumulate alla fine di una impetuosa vita d’arte, d’ amore e di ricerca nello stesso loco del genitore, accanto alla madre. Inquieta e curiosa, dotata di una vivacissima intelligenza, negli anni ’50 si avvicina al mondo dell’arte con le prime sperimentazioni applicate sulla sua stessa identità . Dapprima, con vezzo tipicamente femminile, cambia la propria data di nascita limandosi cinque anni, 1935 invece che 1930 come risulta all’anagrafe, successivamente adottando come nome quell’Eduarda con cui il mondo da allora la conobbe. Eduarda detta Dada, e mai nomignolo fu più az- zeccato in quanto la vita stessa di Dadamaino è stata profondamente e intrinsecamente “Dada” nel senso più stretto che Duchamp aveva impresso al movimento da lui propugnato. Il suo stesso nomignolo nasce per caso, nel 1961, in occasione di una mostra in Olanda, il tipografo locale, non avvezzo alla grafia italica, stampa Dada e Maino tutto attaccato; un paio d’anni dopo Dada lo adotterà e diverrà per sempre Dadamaino. Una storia Dada, appunto. Vita d’artista dunque ma ricerca rigorosa, un percorso in continua evoluzione pervaso da un senso di progressione che difficilmente si riscontra nella carriera di un artista. La caratteristica dell’intero corpus pittorico/creativo di Dadamaino è la pervicacia con la quale affrontava un campo di ricerca e, preludendo al successivo, non presenta- va mai “ritorni”o “riprese”, non cedendo alle facili richieste di un avido e ingordo mercato. Una volta sviscerata l’idea, il successivo passaggio ne era figlio naturale e dunque inevitabile. Dai Volumi della fine degli anni ’50 al Movimento delle cose della fine degli anni ’90, dopo quarant’anni, la freschezza del segno rimane intatta tanto che gli ultimi lavori si potrebbero definire i capolavori terminali di un intenso cammino , attraverso l’arte cinetica, la ricerca di una nuova scrittura, lo studio della luce e del movimento. Alla fine degli anni ’50 frequenta gli ambienti del bar Giamaica a Milano, quartiere Brera. Conosce Piero Man- zoni ed inizia ad esporre in mostre collettive. E’ allora che viene folgorata, come San Paolo sulla via di Damasco, dalla visione delle opere di ed è dal suo esempio, per sua stessa ammissione, che trova il coraggio di tagliare la tela:

10 11 1986, Galerie Wilhelm, Stoccarda. 1989, Foto di gruppo alla mostra di Gianni Colombo. Con Karl e Lutz Wilhelm

1979, Foto personale nello studiolo. Con Gianfranco Cajelli, suo compagno

12 13 stabilito che si può fare dell’arte con qualsiasi mezzo>. Nel 1959 aderisce, sin dalla fondazione, ad Azimuth, il gruppo d’avan- guardia che annovera tra i suoi componenti e Enrico Castellani. Nascono contatti, amicizie e scambi internazionali con cor- rispondenti gruppi delle avanguardie europee come il Gruppo Zero in Germania, Motus in Francia, Nül in Olanda. All’inizio degli anni ’60 inizia ad avvicinarsi ai materiali sintetici con i quali lavora e che ac- compagneranno la sua ricerca sino alle ultime opere . Nascono i Volumi a moduli sfasati, fogli di plastica fustellata a mano e sovrapposti in più strati utilizzando anche più telai. Sono anni estremamente vivaci, non solo per la creatività di Dada ma per la vita artistica dell’intero pianeta, nascono movimenti internazio- nali come “Nuova Tendenza” a cui prontamente Dadamaino aderisce. Continua ad esplorare l’utilizzo di nuovi materiali, inconsueti per la pit- tura di allora , quali alluminio e plexigas. Influenzata dall’arte cinetica di Vasarely e Soto inizia a lavorare agli Oggetti ottico-dinamici, strutture costituite da lamelle d’alluminio, il tutto supportato da un nutrito corpus 1974, Dadamaino a Monza, Villa Reale di disegni e studi. L’arte del movimento e della luce prelude alla serie de La ricerca del colore e de Le false prospettive iniziate a metà degli anni ’60.

12 13 1979, nello studio lavora ad un Alfabeto della mente

14 15 cromatico di ciascuna tonalità.> Il successivo passo porta alla concezione dei Cromorilievi, studi sulla luce e il movimento mediante la costruzione di strutture su tavola dove tasselli di legno vengono posizionati in modo tale da creare effetti cine- tici a seconda dell’angolo visuale e luminoso di chi osserva l’opera. A metà degli anni ’70 si concretizza la ricerca sul segno che caratterizzerà la sua ricerca sino alla fine. La minuziosa sequenza di segni converge alla creazione di un nuovo linguaggio che partendo dall’inconscio si sviluppa in un nuovo alfabeto di comunicazione. Ecco la serie de L’in- conscio razionale, così Dadamaino ne spiega la germinazione: . Nell’estate del 1976 i sanguinosi fatti di Tall Al Zaatar , il massacro di profughi palestinesi ad opera di squadre falangiste cristiane provenienti dal Libano ed appoggiate dall’esercito Siriano , ispirano a Dadamaino quello che diventerà il suo più ricco corpus di lavori in materia di studio sul segno . Una sera , sulla spiaggia , Dada traccia con un bastone delle linee sulla sabbia , due brevi segmenti verticali che ne contengono uno orizzontale , il gesto viene ripetuto più volte in sequenza lineare , come una sorte di scrittura . Nasce così Lettera a Tall Al Zaatar , Lettera 1 di quello che sarà L’alfabeto della mente. La ricerca di un nuovo linguag- gio comunicativo che si sviluppa attraverso la concezione di un nuovo alfabeto le cui lettere costituiscono , ognuna , più volte , l’opera stessa . Opera che consiste nell’ossessiva ripetizione di un segno , un carattere, che copre l’intera superficie dell’opera, sia esso un piccolo foglio che una grande carta, anche superiore ai due metri . Nel 1980, invitata alla 1976, l’originale della “Letera a Tall El Zatar”, da cui nascerà la serie “Alfabeto della mente” Biennale di Venezia, espone in una sala personale una serie titolata I

14 15 1957, con Franco Rognoni alla Galleria Blu di Milano 1986, alla Personale di B. Aubertin presso la Galleria Wil- helm di Stoccarda

Dadamaino con Milena Milani alla Mostra Collettiva alla 1956, Prima Collettivsa alla Galleria Totti Sala del Comune

16 17 fatti della mente. Una consacrazione della validità della ricerca segnica di Dada. Negli anni ’80 ritorna al colore, tralasciato dalle “scritture” precedenti, attraverso le Costellazioni, lavori dove il tratto allineato negli Alfabeti si allarga disgregandosi e riunendosi in movimento sino a formare imma- ginarie galassie: . E con estrema coerenza con l’intero suo percorso dal 1987 Dada affronta quella che sarà l’ultima tappa della sua ricerca, Il movimento delle cose. Abbandona la carta e la tela usate precedentemente e sceglie come sup- porto il poliestere, dapprima intelaiato e successivamente libero da im- 1990, Dadamaino svolge “il movimento delle bragature (la serie Sein und Zeit, 1997). Qui il segno raggiunge il culmi- cose”, metri 1,22 x 20 ne quale espressione dell’arte cinetica, la luce che colpisce la superficie di poliestere sapientemente segnata dall’artista esprime come non mai il movimento incessante e continuo di un flusso materico libero nello spazio. Una tridimensionalità assoluta che Dadamaino espone alla sua seconda Biennale nel 1990 con due opere di 18 metri appese nel mez- zo della sala. E proprio le sue ultime opere costituiscono il testamento spirituale di questa grande artista che al termine di una vita intensa e vivace quanto sofferta e tormentata , ci lascia il 13 aprile del 2004. Ri- mane un grande patrimonio, di idee, di valori,di coraggio, di una donna che ha saputo affermare il proprio “fare” a dispetto di ogni preconcetto, di ogni pregiudizio, urlando al mondo, sempre, la propria verità.

Stefano Cortina

Stefano Cortina che svolge l’opera “il Movimeto delle Cose”

16 17 18 19 Opere

Volumi Volumi a moduli sfasati Oggetto ottico-dinamici La ricerca del colore Cromorilievi False prospettive L’inconscio razionale L’alfabeto della mente Costellazioni Interludi Il movimento delle cose

18 19 Volume, 1960 Tela forata - cm 100,5 x 96,8

20 21 20 21 Volume a moduli sfasati, 1960 Plastica fustelalta a mano - cm 40 x 30

22 23 22 23 Volume a moduli sfasati, 1960 Plastica fustellata - cm 60,6 x 40

24 25 24 25 Volume a moduli sfasati, 1960 Tela forata - cm 149,7 x 109,5

26 27 26 27 Disegno ottico dinamico, 1960 China su carta - cm 20 x 20

28 29 28 29 Disegno ottico dinamico, 1960 Acquarello su cartoncino - cm 36 x 35

30 31 30 31 Oggetto ottico dinamico, 1961-1962 Alluminio su tavola - cm 120 x 120

32 33 32 33 Disegno ottico dinamico, 1962 China su cartoncino - cm 17,8 x 15,5

34 35 34 35 Disegno ottico dinamico, 1963 Tempera su cartoncino - cm 20,9 x 20,8

36 37 36 37 Disegno ottico dinamico, 1963 - 1964 China su carta - cm 21 x 31

38 39 38 39 Disegno ottico dinamico, 1964 China su cartoncino - cm 29,6 x 48,7

40 41 40 41 Disegno ottico dinamico, 1964 China su carta - cm 25,9 x 25,9

42 43 42 43 Disegno ottico dinamico, 1964 Tempera su cartoncino - cm 49,7 x 35,1

44 45 44 45 Disegno ottico dinamico, 1965 China su cartoncino - cm 38,8 x 30,9

46 47 46 47 Disegno ottico dinamico, anni ‘60 Olio su cartone telato - cm 40 x 30

48 49 48 49 Disegno ottico dinamico, anni ‘60 China su carta - cm 51,5 x 51,7

50 51 50 51 Disegno ottico dinamico, anni ‘60 China su poliestere - ø cm 19,5

52 53 52 53 La ricerca del colore, 1966 Tempera su cartoncino - cm 20 x 20

La ricerca del colore, 1966 Tempera su cartoncino - cm 20 x 20

La ricerca del colore, 1966 Tempera su cartoncino - cm 20 x 20

54 55 La ricerca del colore, 1966 Tempera su cartoncino - cm 20 x 20

La ricerca del colore, 1966 Tempera su cartoncino - cm 20 x 20

54 55 Ricerca lienare e cromatica, 1966Tela Tempera su carta - cm 100,5 x 96,8

Ricerca lienare e cromatica, 1966Tela Tempera su carta - cm 100,5 x 96,8

Ricerca lienare e cromatica, 1966Tela Tempera su carta - cm 100,5 x 96,8 56 56 False prospettive, 1967 China su carrtoncino - cm 32 x 32

58 59 58 59 False prospettive, 1967 - 1968 Tempera su carta - cm 22 x 37

60 61 60 61 Morfologia cromatica, 1970 Tempera su cartoncino - cm 40,8 x 35,8

62 63 62 63 Cromorilievo, 1974 Tasselli di legno su tavola- cm 49,5 x 49,5

Cromorilevo, 1974 Tasselli di legno su tavola - cm 49,,5 x 49,5

Cromorilevo, 1974 Tasselli di legno su tavola - cm 49,5 x 49,5 64 64 Rilevo, 1974 Multiplo su carta, tiratura 99 esemplari - cm 68 x 68

Disegno ottico dinamico, 1974 Serigrafia su carta - cm 68 x 68

66 67 66 67 Deformazione spaziale, 1975 Tempera su cartoncino - cm 34,9 x 27,3

68 69 68 69 Deformazione spaziale, 1975 Tela forata - cm 31,9 x 31,9

70 71 70 71 Analisi spazio-lineare, 1975 Tempera su cartoncino - cm 33 x 33

72 73 72 73 L’inconscio razionale, 1975 Acrilico su tela - cm 100,4 x 100,1

74 75 74 75 Linee intersecate, 1975 Tempera su carta - cm 35 x 27,4

76 77 76 77 L’inconscio razionale, 1976 Tela forata - cm 100,5 x 96,8

78 79 78 79 L’alfabeto della mente - lettera 12, 1980 L’alfabeto della mente - lettera 12, 1979 China su cartoncino - cm 32,9 x 24 China su carta - cm 48,5 x 34,4

80 81 L’alfabeto della mente - lettera 13, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 12, 1979 China su cartoncino - cm 24 x 13,9 China su cartoncino - cm 49,6 x 34,5

80 81 L’alfabeto della mente - lettera 10, 1980 L’alfabeto della mente - lettera 11, 1979 China su carta - cm 34,4 x 49,5 China su cartoncino - cm 50 x 34,5

82 83 L’alfabeto della mente - lettera 1, 1980 L’alfabeto della mente - lettera 15, 1981 China su cartoncino - cm 24,2 x 17,6 China su carta - cm 49,5 x 34,4

82 83 L’alfabeto della mente - lettera 2, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 2, 1979 China su cartoncino - cm 23 x 17 Inchiostro su tela - cm 40 x 30

84 85 L’alfabeto della mente - lettera 2, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 9, 1978 China su cartoncino - cm 47,5 x 36 China su tela sintetica - cm 40,3 x 30

84 85 L’alfabeto della mente - lettera 4, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 7, 1978/79 China su cartoncino - cm 25 x 17 Inchiostro su tela - cm 20 x 20

86 87 L’alfabeto della mente - lettera 7, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 3, 1978 China su cartoncino - cm 23 x 16,9 China su tavola - cm 20 x 20

86 87 L’alfabeto della mente - lettera 12, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 11, 1980 China su cartoncino - cm 14,9 x 13,8 China su cartoncino - cm 50 x 35

88 89 L’alfabeto della mente - lettera 12, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 13, 1979 China su cartoncino - cm 14,9 x 13,9 China su tela - cm 48 x 34

88 89 L’alfabeto della mente - lettera 12, 1979 L’alfabeto della mente - lettera 4, 1979 China su carta - cm 32,9 x 10,9 China su cartoncino - cm 23 x 17

90 91 L’alfabeto della mente - lettera 4, 1978 L’alfabeto della mente - lettera 6, 1979 China su tavola - cm 20 x 20 China su cartoncino - cm 21,9 x 13,9

90 91 L’alfabeto della mente - lettera 1, 1980 L’alfabeto della mente - lettera 13, 1979 China su cartoncino - cm 23,9 x 18 China su cartoncino - cm 31,9 x 24,8

92 93 L’alfabeto della mente - lettera 11, 1980 L’alfabeto della mente - lettera 11, 1980 China su cartoncino - cm 47,6 x 33,4 China su carta - cm 50 x 35

92 93 Costellazioni, 1981 China su carta - cm 50 x 70

94 95 94 95 Costellazioni, 1982 Acrilico su tela - cm 200 x 150

96 97 96 97 Costellazioni, 1982 China su carta intelata - cm 87 x 200,2

98 99 98 99 Costellazioni, 1983 China su tela - cm 69,5 x 97,5

100 101 100 101 Costellazioni, 1983 China su tela - cm 28 x 28

102 103 102 103 Costellazioni, 1960 China su tela - cm 98,2 x 152

104 105 104 105 Costellazioni, 1984 China su tela - cm 98,2 x 152

106 107 106 107 Costellazioni, 1984 China su tela - cm 152 x 226,3

108 109 109 Costellazioni, 1985 China su cartoncino - cm 18,2 x 25,4

110 111 110 111 Costellazioni, 1986 China su cartoncino - cm 17,4 x 18,3

112 113 112 113 Costelalzioni, 1986 China su carta - cm 50 x 65

114 115 114 115 Costellazioni, anni ‘80 Serigrafia - cm 29,6 x 21,1

116 117 116 117 Interludio, 1981 China su cartoncino - cm 65 x 50

118 119 118 119 Interludio, 1981 China su cartoncino - cm 48 x 33

120 121 120 121 Interludio, 1981 China su cartoncino - cm 50 x 35

122 123 122 123 Interludio, 1981 China su cartoncino - cm 50 x 35

124 125 124 125 Interludio, 1981 China su cartoncino - cm 25,1 x 17,5

126 127 126 127 Interludio, 1981 China su cartoncino - cm 15 x 14

128 129 128 129 Costellazioni, 1987 China su cartoncino - cm 95 x 70

130 131 130 131 Interludio - Intervallo, 1987 China su cartoncino - cm 35 x 25

132 133 132 133 Intervallo, 1987 China su cartoncino - cm 35 x 25

134 135 134 135 Intervallo, 1988 Penanrello su cartoncino - cm 73 x 101,7

136 137 136 137 Il movimento delle cose (passo dopo passo), 1989/90 Mordente su poliestere - cm 116 x 100

138 139 138 139 Il movimento delle cose (passo dopo passo), 1989/90 Mordente su poliestere - cm 116 x 100

140 141 140 141 Il movimento delle cose (passo dopo passo), 1989 Mordente su poliestere - cm 116 x 200

142 143 142 143 Il movimento delle cose (passo dopo passo), 1989 Mordente su poliestere - cm 200 x 116

144 145 144 145 Il movimento delle cose (passo dopo passo), 1989 Mordente su poliestere - cm 200 x 116

146 147 146 147 Il movimento delle cose (passo dopo passo), 1990 Mordente su poliestere - cm 116 x 200

148 149 148 149 Il movimento delle cose, 1990 Mordente su poliestere - cm 90 x 112,6

150 151 151 Il movimento delle cose, 1991 Mordente su poliestere - cm 116 x 200

152 153 152 153 Il movimento delle cose, 1992 Mordente su poliestere - cm 112 x 82,5

154 155 154 155 Il movimento delle cose, 1992 Mordente su poliestere - cm 112 x 83

156 157 156 157 Il movimento delle cose, 1993 China su cartoncino - cm 50 x 70

158 159 158 159 Il movimento delle cose “La malattia”, 1994 China su cartoncino - cm 101,6 x 72,8

160 161 160 161 Il movimento delle cose, 1996 China su tela - cm 150 x 110,6

162 163 162 163 Il movimento delle cose, anni ‘90 Inchiostro su cartoncino - cm 50 x 70

164 165 164 165 IL movimento delle cose, anni ‘90 China su cartoncino - cm 37 x 28

166 167 166 167 Il movimento delle cose, anni ‘90 China su cartone - cm 37 x 28

168 169 169 Il movimento delle cose, anni ‘90 China su cartoncino - cm 33 x 24

170 171 170 171 172 173 MOSTRE PERSONALI 1981 – Milano – Studio r.p. D’ARS 1981 – Udine – Plurima galleria d’arte 1958 – Milano – Galleria dei Bossi 1982 – Viggiù – Museo Butti 1959 – Milano – Galleria del Prisma 1982 – Milano – Circolo Culturale Bertold Brecht 1961 – Padova – Gruppo N 1983 – Milano – Padiglione d’Arte Contemporanea 1962 – Stuttgart – Galerie Senatore 1983 – Udine – Plurima galleria d’arte - Dadamaino 1970 - Milano – Diagramma e Enrico Castellani 1971 – Lutry-Lauanne – White Gallery 1983 – Bergamo – Studio Dossi art contemporanea 1971 – Venezia – Galleria Paolo Barozzi 1984 – Leonberg – Galerie Beatrix Wilhelm 1973 – Osnago – Galleria della Cappelletta 1984 – Bolzano – Il Sole galleria d’arte 1973 – Venezia – Galleria del Cavallino 1985 – Milano – Studiotre Architettura – Dadamai- 1973 – Karlsruhe – Galerie Ubu no e Alighiero Boetti 1973 – Brescia – Centro d’Arte Santelmo 1985 – Milano – Studio Carlo Grossetti 1974 – Vigevano – Galleria il Nome 1985 – Salò – Centro d’Arte Santelmo 1974 – Novara – Uxa galleria d’arte contemporanea 1986 – Varese – Villa Mirabello – Dadamaino, Got- 1974 – Como – Centro Serre Ratti tardo Ortelli, Giancarlo Sangregorio 1975 – Milano – Team Colore 1987 – Stuttgart - Galerie Beatrix Wilhelm 1975 – Vigevano – Studio V 1987 – Bologna – N2/Nuova 2000 1975 – Bergamo – Galleria Method 1988 – Bologna – Studio G7 – Dadamaino e Giusep- 1975 – Milano – Salone Annunciata pe Spagnulo 1976 – Milano – Arte Struktura – 1989 – Milano – Studio Reggiani 1977 – Merate – Studio Casati 1990 – Venezia – Esposizione Internazionale d’Arte 1977 – Omegna – Galleria Spriano La Biennale di Venezia 1977 – Milano – Salone Annunciata 1990 – Düsseldorf – Galerie Schöller – Dadamaino e 1978 – Fara d’Adda – Arte Incontri Gianni Colombo 1978 – München – Galerie Walter Storms 1991 – Lugano – Studio d’Arte Contemporanea Dab- 1978 – Lodi – Galleria Il Gelso beni 1979 – Genova – Galleria la Polena 1991 – Alessandria – Il triangolo nero 1979 – Torino – Galleria Martano 1991 – Napoli – Framartstudio 1979 – Milano – Studio Carlo Grossetti 1992 – Milano – Framartstudio 1980 – Monza – In Oltre 1993 – Mantova – Casa del Mantenga 1980 – Venezia – La Biennale di Venezia 1993 – Perugia – Centro Espositivo della Rocca Paoli- 1980 – Como – Centro Setteratti na – Dadamaino, Gastini, Bertasa 1980 – Taos – Maggie Kress Gallery 1993 – Milano – Galleria Federica Inghilterri – Da- 1981 – Roma – Galleria E Tre damaino e Giovanni Anselmo 1981 – Nürnberg – Schmidtbank-Galerie 1994 – Reutlingen – Stiftung für konkrete kunst 1981 – Villingen – Galerie Walter Storms 1994 – Lugano - Studio d’Arte Contemporanea Dabbeni

172 173 1994 – Milano – A Arte Studio Invernizzi – Dada- maino, François Morellet, Günter Uecker 1996 – Zürich - Stiftung für kostruktive und konkrete kunst 1997 - Lugano - Studio d’Arte Contemporanea Dab- bene 1997 - Milano – A Arte Studio Invernizzi 1997 – Ozzano Monferrato – Borromini Arte Contem- poranea 1998 – Morterone – Palazzo Municipale 1999 – Perugia – Loggia dei Lanari 2000 – Roma Galleria d’Arte Marchetti 2000 – Bochum – Museum Bochum 2003 – Mantova – Museo Virgiliano di Pietole 2005 – Milano – Arte Studio Invernizzi 2005 – Falconara Marittima – Gate 24 2007 – Basilea – Art 38 Basel Messe e Arte Studio Invernizzi 2008 – Torino – Galleria Carlina 2008 – Brescia – Palazzo Martinengo 2008 – Milano – Matteo Lampertico Arte Moderna 2008 – Milano – Associazione Culturale Renzo Cortina

174 175 MOSTRE COLLETTIVE 1962 – Amsterdam – Stedelijk Museum 1962 – Milano – teatro del Corso – Fontana, Castel- 1956 – Sesto Calende – Galleria Comunale lani, Manzoni, Maino, Fasce, Della Torre, 1957 – Milano – Palazzo Stampa Meloni, Mosconi, Maglione, Vago 1957 – Premio per il paesaggio brianzolo 1962 – Barcelona – Palacio de la Virreina 1957 – Premio Melzo 1962 – Albisola Mare – Galleria della Palma 1957 – Ferrara – Mostra nazionale del piccolo formato 1962 – Rotterdam – Galerie ‘t venster 1957 – Ferrara 1962 – Milano – L’indice 1957 – Sesto Calende – Galleria Comunale 1962/63 – Trieste – Galleria d’Arte Contemporanea 1957 – Milano – Il Calderone 1962 – Milano - Galleria Caldario 1958 – Sesto Calende – Galleria Cesare da Sesto 1963 – Frankfurt am Main – Galerie D 1958 – Francavilla a mare – Premio nazionale di pit- 1963 – Berlin – Galerie Diogenes tura Michetti 1963 – Milano – Galleria Caldario 1958 – Milano – Galleria Il Prisma 1963 – Amsterdam – Amstel 47 1959 - Sesto Calende – Galleria Cesare da Sesto 1963 – Firenze – Palazzo Strozzi 1959/60 – Milano Galleria d’Arte 1963 – Repubblica di san Marino – IV Biennale Inter- 1959-60 – Milano – Galleria Azimut – Anceschi, nazionale d’Arte Boriani, Castellani, Colombo, De Vecchi, 1963 – Zagreb – Galerija Suvremene Umjetnosti Maino, Manzoni, Mari, Massironi, Pisani, 1963 – Pineta di arenano – Galleria del Sole Zilocchi 1964 – London – The New Vision Center 1960 – Milano – Galleria Azimut – Biasi, Breier, 1964 – Bergamo – Studio 2B Castellani, Landi, Mack, Maino, Man- 1964 – Castelletto Ticino – 2° Premio di pittura zoni, Massironi, Moldow, Motus, Pisani, 1964 – Milano – XIII Triennale Santini 1964 – Avezzano – Palazzo Torlonia 1960 – Roma – Galleria Trastevere – Biasi, Bonalu- 1964 – Amsterdam – Galerie Orez mi, Maino, Manzoni, Massironi, Santini 1964 – Paris – Musèe des Arts Decoratifs 1960 – Salone delle esposizioni del Banco di Sicilia 1965 – Bern – Galerie Aktuell 1960 – Amsterdam – Galerij Orez 1965 – Amsterdam – Galerie Bezige Bij 1960 – Milano – Galleria Azimut – Biasi, Breier, 1965 – San Benedetto ndel Tronto – Mostra Nazionale Castellani, Landi, Mack, Maino, Manzo- d’Arte Contemporanea ni, Massironi, Mavignier, Motus, Pisani, 1965 – Civitanova Marche – Palazzo delle Esposizioni Santini 1965 – Trieste – Palazzo Costanzi 1961 – Milano – Galleria Montenapoleone 1965 – Pineta di arenano – galleria d’arte Portichetto 1961 – Rotterdam – Galerie Delta 1965 – Zagreb - Galerija Suvremene Umjetnosti 1961 – Lissone – XII Premio Lissone 1965 – Torino – Il Punto 1961 – Arnhem – Galerie A 1965 – Torino – Castello del Valentino 1962 – Anversa – Galerie Derenkens 1966 – Palermo – Galleria del Chiodo

174 175 1966 – Novara – Salone del Broletto 1969 – Johannesburg – New Goodman Gallery in as- 1966 – Milano – Villa Comunale sociation with Totem 1966 – Como – Villa Olmo 1970 – Paris – Centre National d’Art Contemporain 1966 – Marsala – Premio Centrozero 1970 – Termoli – Castello Svevo 1966 – Albisola Mare – Galleria dell’arco 1970 – Bergamo- Studio 2B 1967 – Milano – Galleria del Naviglio 1970 – Moskow – Museo Puskin 1967 – Lexington Art Gallery University of Kentuky 1970 – Katingsiel – Galerie Kynski 1967 – Bergamo – Studio 2B 1970 - Frankfurt am Main – Galerie Krupp 1967 – Fiumalbo – Parole sui muri 1970 – Fornaci di Cunardo 1967 – Firenze – Centro Proposte 1970 – Hofheim am Taunus – Galerie 66 1967 – Milano – Il Cenobio di Milano 1971 – Genova – Galleria La Bertesca 1967 – Modena – Galleria della sala di cultura del 1971 – Lausanne – Galerie Impact Comune 1971 - Hofheim am Taunus – Galerie 66 1967 – Torino – Galleria civica d’arte moderna 1971 – München Villa Stuck 1967 – Monza – Villa Reale 1971 – Gütersloh – Kunstverein 1967 – Modigliana –Galleria d’Arte del Comune 1971 – Kassel – Kunstverein 1968 – Fiumalbo – Parole sui muri 1971 – Crema – Centro Culturale S. Agostino – Omag- 1968 – Belgrado – Galleria del teatro municipale gio a Piero Manzoni 1968 – Milano – Studio Salvati & Tresoldi 1972 – Milano - Museo Poldi Pezzoli 1968 – Milano – Galleria Milano 1972 – Milano – Palazzo della Permanente 1968 – Napoli – Galleria Il Centro 1972 – Paderborn – Kreishaus 1968 - Hamburg – Kunsthalle 1972 – Offenbach/M – Theater 1968 – Brescia – Sincron Galleria d’arte contemporanea 1972 – Venezia – Galleria del Cavallino 1968 – Acireale – Il Premio internazionale d’arte Aci- 1972 – Incontro artistico ad Ardesio reale turistico termale 1972 – Osnago – Galleria della Cappelletta 1968 – Cracovie – Palais de Beaux Arts 1973 – Sesto San Giovanni – Centro Studio 2 1968 – San Martino di Lupari – Premio Nazionale di 1973 – Bergamo – Studio 2B Pittura e Scultura ”Mario Pettenon” 1973 – Brescia – Lo Studio 1968/1969 – Zagreb – Galerie de l’art contemporain 1973/74 – Bergamo – Studio 2B 1969 – Soncino – Famiglia Artistica Piero Manzoni 1974 - Como – Centro Serre Ratti 1969 – Varese –chiostro del convento di S. Antonio 1974 – Carrara – Accademia di belle arti 1969 – Milano – Galleria Diagramma 1974 – Roma – Galleria Marcon IV 1969 – Bochum Galerie M 1974 – Milano – Team colore 1969 – Zagreb – Galerija Stundentskog 1974 – Termoli – Castello Svevo 1969 – Milano – Visualità 1974 – Erbusco-Brescia – Palazzo Comunale 1969 – Massafra – edificio scolastico Giovanni Pascoli 1974/75 – Bern – Galerie Lydia Megert 199 – Como – Campo Urbano 1974/75 – Milano – Arte Struktura

176 177 1975 – Milano – Salone Annunciata 1978 – Warszawa – Galeria Studio 1975 – Milano – Arte Struktura – Aguero, Burri, 1978 – Gelsenkirken-Buer – Städtischen Kunstsam- Dadamaino, Fontana, Soto mlung 1975 – Torino – Il Cortilaccio 1978 – Messina –Museo Nazionale 1975 – Lecco – Galleria Giuli 1979 – Ravenna – Soggetta Lombardesca 1975 – Milano –Salone Annunciata 1979 – Monza – Biblioteca civica 1975 – Sarzana – Galleria Tre Papi 1979 – Monza – Villa Reale 1975 – Milano – Arte Struktura 1979 – Ravenna – Pinacoteca comunale 1975 - Termoli – Castello Svevo 1979 – Bologna – Museo 1975 – Milano – Gastaldelli Arte Contemporanea 1979 – München – Galerie Walter Storms 1975 – Graz – Galerie Albertstrasse 1975 – Milano – Galleria Buonaparte 1980 – Bert – Galerie Lydia Megert 1975 – Milano – galleria Milano 1980 – Sesto S. Giovanni – Rondottanta 1975/76 – Gelsenkirchen-Buer – Galerie PA Szepan 1980 – Milano – Studio Marconi 1976 – Milano – Permanente 1980 – Roma – Galleria Nazionale d’Arte Moderna 1976 – Milano – Studio Luca Palazzoni 1980 – Cornate d’Adda – Scuola media statale 1976 – Olten – Kunstmuseum 1980 – Saronno – Sala della Pretura 1976 – Bergamo – Palazzo della Ragione 1981 – Capo d’Orlando Cinema Odeon, Sala Formino 1976 – Forlì - Premio Silvestro Lega 1981 – Roma – Palazzo delle Esposizioni 1976 – Vaciago – Premio Raffaello e Ferdinando Gialli 1981 – Pavia – Castello Visconteo 1976 – Milano – Artecentro 1981 – Milano – Galleria Bonaparte 1976 – Gallarate – Premio nazionale di pittura città di 1981 – Sesto San Giovanni – Rondottanta Gallarate 1981 – Como – Villa Olmo 1977 – Rovato – Biblioteca comunale 1981 – Milano – Studiotre Architettura Adami, Da- 1977 – Milano – Studio Marconi damaino, Nigro 1977 – Stuttgart – Galerie d+c Müller-Roth 1981/82 – Milano - Artecentro 1977 – Lecco – Galleria Giuli – Colombo, Dadamai- 1982 – Lecco – Villa Manzoni no, Pardi, Spagnolo 1982 – Wroclaw – Muzeum Architektury, Muzeum Hi- 1977 – Torino – Galleria Civica d’Arte Moderna storyczne 1977 – Graz – Kunstlerhaus Neue Galerie 1982 – Milano – Padiglione d’Arte Contemporanea 1977 – Firenze – Galleria De Amicis 1982 – Sidney – Power Gallery 1977 – München – Galerie Walter Storms 1982 – Brisbane – University Art Museum 1978 – Gavirate- Chiostro di Voltorre 1982 – Paris – Centre Pompidou 1978– München – Kunstaustellung Arbeitsgemein- 1982 – San Fruttuoso – Biblioteche De Amicis e Ler- schaft der Alpenlander cari/ Villa Imperiale 1978 – Wrocalw – Museum Architektury 1982 – Paris – Centre Pompidou 1978 – Bologna – Galleria d’Arte Moderna 1982 – Ferrara – Padiglione Parco Massari

176 177 1982 – München – Kunstelrwerkstätten 1987 - Frankfurt – Frankfurter Kunstverein 1982 – Roma – Studio AM 16 Arte Contemporanea 1987 – Salò – Toccare con gli occhi 1982 – Ardesio – Centro d’Arte Contemporanea 1987 – Milano – Fac Simile Arte 1982 – Erice – ex convento San Carlo 1987 – Como – Salone comunale, Scuola Fogazzaro, 1982 – Gavirate – Chiostro di Voltorre Galleria la Colonna 1982 – Lodi – Il Gelso Arte Contemporanea 1987 – Ravenna – Loggetta Lombardesca 1982 – London – Institute of Contemporary Art 1987 – Bolzano – Museo d’Arte Moderna 1982 – München – Kunstelrwerkstätten 1987 – Termoli – Galleria civica d’arte contemporanea 1982/83 – London – Hayward Gallery 1987 – Stuttgat - Galerie Beatrix Wilhelm 1983 – Como – Pantha Arte 1987 – Modena – Galleria civica 1983 – Milano – Vismara Arte 1987 – Bologna - N2/Nuova 2000 1983 – Omegna – Spriano 1987 – Torino – Galleria Martano 1983 – Milano - Studiotre Architettura 1988 – Verona – Palazzo Forti 1983 – Milano – Il Milione 1988 – Reutlingen – Stiftung für konkrete Kunst 1983 – Udine – Centro Arti Plastiche 1988/89 - Reutlingen – Stiftung für konstruktive und 1983 – Udine – Plurima Arte Galleria konkrete Kunst 1983 – Milano – Galleria dei Bibliofili 1988 – Milano – Rotonda della Befana 1983 - Udine – Plurima Arte Galleria 1988 – Morterone – Spazio espositivo Augusta Manzoni 1983 – Varese – Villa Ponti 1988 – Montecchio Emilia - Castello della Rocca 1983 - Como – Pantha Arte 1988 – Varese – Musei civici di Villa Mirabello 1983 – Bergen/Moosburg – Editino Gross 1988 – Torre Pellice – Sede della Comunità Motana 1983 – Milano – Vismara Arte Val Pellice 1983 – Lodi – Il Gelso Arte Contemporanea 1988 – Arezzo – Museo Archeologico 1983/84 – Milano – Palazzo Reale 1988 – Düsseldorf – Galerie Schöller 1984 – Bologna – Galleria d’Arte Moderna 1988 – Frankfurt am Main – Stadtische Galerie 1984 – Tokyo – Bijutsukan 1988 – Vicenza – Basilica Palladiana 1984 – Milano – Padiglione d’Arte Contemporanea 1988 – Roma – Associazione Culturale Break 1985 – Frankfurt – Frankfurter Kunstverein 1988 – Ravenna – Pinacoteca comunale 1985 – Genova – Studio Leopardi 1988 – Milano – Studio Marconi 1985 – Lerici – Premio del Golfo 1988 – Genova – La Polena 1986 – Torino – Castello di Rivoli 1988 – Torino – La Nuova Bussola 1986 – Treviglio – Museo civico 1988 – Vasto – Istituto Palazzi 1986 –Monza – Villa Reale 1988 – Bologna- Sasso Marconi – Premio internazio- 1986 – Morterone – Palazzo municipale nale di pittura e scultura e arte elettronica 1986 – Roma - Eur Palazzo dei Congressi Guglielmo Marconi 1897 – Alatri – palazzo ex Dante Alighieri 1988 – Carpi – ex convento San Rocco 1987 – Rio De Janeiro – Galleria Thomas John 1988/ 89 –Imola – Chiostri di San Domenico

178 179 1988/89 – Berlin – Staaliche Museen Preussischer 1991 – Milano – Erha Kulturbesitz 1991 – Milano – Galleria del Milione 1989- Zürich – Kunsthaus 1991 – Monteciccardo – convento intitolato ai Serviti 1989 – Rio De Janejro – Museo d’Arte Moderna di Maria 1989 – Parma – Galleria Piccoli 1991 – Perugina – Associazione Culturale per le Arti 1989 – Reutlingen - Stiftung für konkrete Kunst Visive 1990 – Ferrara – Palazzo Massari, Padiglione d’Arte 1991 – Stockholm - Lijevalchs Konshall Contemporanea, Palazzo dei Diamanti, Galle- 1992 – Milano – Frea Arte ria civica d’Arte Moderna 1992 – Alessandria – Studio prof Rino Tacchella 1990 – Milano – Circolo Bertold Brecht 1992 – Milano – Palazzo della Permanente 1990 – Ravenna – Pinacoteca comunale 1992 – Arezzo – Museo statale d‘arte medievale e mo- 1990 – Bologna – Palazzo di Re Enzo derna, Sala del Camino del Mosca 1990 – Rende – Museo civico 1992 – Verona – Giornate internazionali dell’arredo 1990 – Sarzanello – Fortezza 1992 – Desio – Villa Tittoni Traversi 1990 – Morterone – Palazzo municipale 1992 – Rocca Paolina 1990 – Ferrara – Istituto d’arte Dosso Dossi 1993 – München – Galerie Walter Storms 1990 – Genova – Museo d’Art Contemporanea di Villa 1993 – Arco – Galleria Alto Garda Croce 1993/94 – Tel Aviv – Tel Aviv Museum of Art, Helena 1990 – Maglione Canadese – VI Macam Rubinstein Papillon for Contemporary Art 1990 – Bruxelles – Palais Albert Borchette 1993/94 – Milano – Il Milione 1990 – Milano – Gallery 1994 – Cusano Milanino – Care/of 1990 – Venezia – IV Premio Murano 1994 – Todi – Extra Moenia Arte Moderna 1990 – Milano – Arte&Altro 1994 – Bolzano – Galleria Les Chances de l’Art 1990 – Parma – Mazzocchi 1994 – Manheim – Galerie März 1990 – Ravenna –Pinacoteca comunale 1994 – Milano – Sassetti Cultura 1990/91 - Reutlingen - Stiftung für konkrete Kunst 1994 – Milano – Ammiraglio Acton 1991 – Udine – Galleria Plurima 1994/95 – New York – The Solomon R. Guggenheim 1991 – Lugano – Studio d’arte contemporanea Dab- Museum bene 1995 – Wolfsburg – Kunstmuseum 1991 – Roma – Palazzo delle Esposizioni 1995 – Düsseldorf – Galerie Schöller 1991 – Toronto – Royal Canadian Academy of Arts 1995 – Perugia – Centro espositivo della Rocca Paolina – Italian Cultural Instiute 1995 – Milano – Galleria del Credito Valtellinese, Bi- 1991 – Suzzara – Galleria d’Arte Contemporanea blioteca Nazionale Braidense, Spazio Vicenti- 1991 – Budapest – Mùcsarnok na, Istituto Europeo di Design, Sala Napoleo- 1991 – Perugina – Opera nica- Accademia di Belle Arti di Brera 1991 – Chateau de Mouans-Sartoux – Espace de l’Art 1995 –Milano – Galleria Maria Cilena Concret 1995 –Arau – Aargauer Kunshaus

178 179 1995 – Lancenigo – Villa Domenica 1999/00 – Städitsche Galerie in Lebanchaus 1995 – Morterone, Sala espositiva Pro Loco 1999/00 – Chateau de Mouans-Sartoux – Espace de 1995 – Buenos Aires – Museo Nacional de Bellas Artes l’Art Concret 1995 – Milano – Fondazione Mudima 1999/00 – Piacenza – Solaria Arte 1995/96 – Esslingen am Neckar – Galerie de Stadt 1999/00 – Stuttgart – Galerie der Stadt Stuttgart Villa Merkel –Consagra, Dadamaino, Fabbri, Uncini, 1996 – Chieri – Palazzo Opesso Veronesi 1996 - Reutlingen - Stiftung für konkrete Unse 2000 – New York – P.S.I Contemporary Art Center 1996 - München – Galerie Walter Storms 2000 – Bologna – Galleria 9 Colone SPE – Il Resto 1996 – Milano – Galleria Fac/simile del Carlino 1997 – Soncino – Rocca Sforzesca 2000 – Egna – Galleria della comunità comprensoria- 1997 – Messe Frankfurt – Rhame der Art,Frankfurt le 97, Halle I, Messegelande 2000 – Merano – Kurhaus sala polifunzionale 1997 – Venezia – Palazzo Querini-Dubois 2000 – Brunico – castello di Brunico 1997 – Ferrara – Palazzo dei Diamanti 2000 – Milano – Museo della Permanente 1997 – Opera Paese – Disegni a mano libera 2000/01 – Lecco – Musei civici Villa Manzoni e Ro- 1997 – Schwaz – Museum Rabalderhaus senheim – Stadtische Galerie Rosenheim 1997 – Francavilla al Mare – Palazzo S. Domenico Fontana, Nigro, Manzoni, Castellani, 1997/98 – Taormina – Chiesa del Carmine Colombo, Dadamaino, Aricò, Pinelli, 1997/98 – Roma – Palazzo delle Esposizioni Staccioli, Asdrubali, Querci, Sonego 1998 – Milano – Studio Grossetti Arte Contemporanea 2001 – Bergisch Gladbach – Städtische Galerie Villa Dadamaino, Fontana, Opalka, Spagnolo Zanders 1998 – Rho – Villa Burba 2001 – Palazzolo sull’Oglio, Brescia – Salone Bordo- 1998 – Lainate – Villa Litta gna, Fondazione Cicogna Rampana 1998 – Prato – Centro per l’arte contemporanea Luigi 2001 – Berlin – DaymlerChrysler Contemporary Pecci 2001 – Venezia – Fondazione Bevilacqua La Masa 1998 – Nice – Musèe d’Art Moderne e d’Art Contem- 2001 – Roma – Acquario Romano porain 2001- Perugina – Centro Espositivo della Rocca Paolina 1998/99 – Bologna – Galleria d’Arte Moderna 2001 – Milano – Galleria 1998/99 – Vignate – Palazzo municipale 2002 – Venezia – Collezione Peggy Guggenheim 1999 – Milano - Castello Sforzesco 2002 – Biella – Silvy Bassanese Arte Contempora- 1999 – Milano – Refettorio delle Stelline Credito Val- nea tellinese 2002 – Andora – Centro culturale Paraxo 1999 – Lecco – Torre Viscontea 2002 – Lissone – Civica Galleria d’Arte Contemporanea 1999 – Milano – Palazzo Reale 2002 – Genova – Studio B2 1999 – Roma – Palazzo delle Esposizioni 2002/03 – Mouans- Sartoux – Espace de l’art concret 1999 – Wien – Galerie Nächst St. Stephan 2002/03 – Melzo – Palazzo Trivulzio

180 181 2003 – Milano – Palazzo della Permanente 2003 – Albisola Superiore – Museo Trucco 2003 – Padova – Palazzo della Regione 2003 – Spoleto – Pinacoteca Comunale in Palazzo Ro- sari Spada 2003 – Novara – Arengo del Broletto 2003 – Modena – Galleria Civica 2003 – Seregno – Arte Silva 2003 – Alassio – Chiesa anglicana 2004 – Milano – Galleria Galica 2004 – Busto Arsizio- Fondazione Bandiera perl’Arte 2004 – Torino – Galleria d’Arte Moderna e Contem- poranea 2004 – Siena – Palazzo delle Papesse 2004 – Lucca – Palazzo Mediceo Seravezza 2004 – Milano – Centro Arte per l’Isola 2004 – Milano – Gariboldi Contemporanea 2004/05 – Milano – Gariboldi Contemporanea 2005 – Milano – Annunciata Grossetti 2005 – Milano – Palazzo Reale 2005 – San Donato Milanese – Galleria d’arte contem- poranea Cascina Roma 2007 – Milano – Associazione Culturale Renzo Corti- na – Contrasti 2007 – Milano – Associazione Culturale Renzo Corti- na - Bon a tirer et papiers

180 181 Grafica e stampa: Li.Ze.A.

Finito di stampare nel mese di Maggio 2008 presso la litografia Li.Ze.A. in Acqui Terme (AL)

© Copyright - tutti i diritti riservati PRINTED IN ITALY 2007 Li.Ze.A. - Acqui Terme

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