Mina Fiore ph. Copia gratuita distribuita inedicolaconil“Roma” arriva Leo Messi Nella tanadiDiego La Città–Squadra –GliEventi chiunque passi daqua” Gallo “Sempre esoloNapoli Gianfranco Numero 24del25febbraio 2020 FRAMMENTI di Giovanni Gaudiano e le sue notti di Champions

tasera per il Napoli riprende la Champions League. di quel tempo: Platini e Boniek. Alla presentazione del Siamo agli ottavi, come a dire che la formazione az- francese Agnelli disse: “Questo è quello bello di giorno”; Szurra comunque vada sarà arrivata tra le prime 16 mentre per Boniek usò quella che poi diventò un piccolo squadre d’Europa. cliché che ha accompagnato il polacco per tutta la sua car- C’è molto di Napoli – Barcellona in questo numero e c’è riera: “Questo invece è quello bello di notte”. molta attesa per il risultato e per comprendere fino in La mancanza di quelle espressioni, degli interventi del- fondo cosa possa essere accaduto a questa squadra a par- l’avvocato si sentono praticamente tutte le domeniche vi- tire proprio dal ritorno con il Salisburgo al San Paolo. sto che, quando era presente allo stadio e andava via nel- Forse a stagione finita gli avvenimenti saranno più chiari. l’intervallo, dispensava quasi sempre qualche battuta da La partita con il Barcellona presenta un suo fascino e gli ricordare. spalti dello saranno gremiti da chi spera Mertens potrebbe essere per il Napoli di Champions di di assistere ad una ricordevole pre- questa stagione il nostro “bello di stazione del Napoli e nel contempo notte”. L’espressione in questo caso è di poter ammirare, si spera, le sole da intendersi non limitativa, come movenze della prima volta del nel caso di Boniek, ma semmai espli- grande campione che si chiama cativa di cosa è stato capace di fare il Messi a Fuorigrotta. piccolo belga sino a questo punto. Allegate a queste note vi sono due fo- Nelle sei partite del girone ha messo tografie di Dries Mertens, un gioca- a segno 5 reti giocando solo due gare tore che ha dato tanto al Napoli e interamente, mentre nello 0 a 0 di continua a farlo anche se il suo futuro Genk è entrato per l’ultima mezz’ora appare ancora incerto. Nel dopo Ca- e a Salisburgo, a Liverpool ed in casa gliari – Napoli, l’attuale tecnico del con gli austriaci è stato sostituito Napoli Gattuso ha lasciato intendere nelle fasi finali di quelle gare, dove come si sia espresso favorevolmente aveva messo a segno due reti in Au- per la sua permanenza in azzurro. stria ed una fondamentale ad Anfield Senza stare a ripetere cosa si do- Road nella tana dei Campioni d’Eu- vrebbe fare, ci sembra giusto rispol- ropa in carica. verare modificandola una vecchia Il piccolo grande belga che a maggio espressione utilizzata dall’avvocato Agnelli indirizzata a compirà 33 anni, c’è chi ha speso una fortuna per prendere Boniek. Ha raccontato l’attuale presidente della federcal- gente vicina ai quarant’anni, ha il piede caldo e l’assoluta cio polacca che la Juventus era in visita a New York per un convinzione nei suoi mezzi. Poi i napoletani lo chiamano evento e nel corso della cena di gala proprio Gianni “Ciro”, chi meglio di lui quindi potrebbe portare il vessillo Agnelli presentò al suo amico Kissinger i due suoi gioielli azzurro?

martedì 25 febbraio 2020 3 IN QUESTO NUMERO DOOA.it

Numero 24 del 25/02/2020 In copertina Un’esultanza benaugurante in vista Gianfranco Gallo della partita di Champions con il Barcellona “Sempre e solo Napoli a cui è dedicata buona parte di questo numero chiunque passi da qua” Foto Mosca Foto Mina Fiore LA SQUADRA 30 Cruijff: il profeta del gol 59 L’anniversario: Giordano Bruno 7 Il Barcellona di Giovanni Gaudiano di Lorenzo Gaudiano da Di Marzio a Gattuso 37 L’azionariato popolare 61 Il personaggio: Gianfranco Gallo di Mimmo Carratelli del Barcellona di Giovanni Gaudiano di Francesco Marchionibus 13 Giovanni Francini 67 “Sacrum” e la famiglia de Martini e la Coppa dei Campioni 41 La leggenda del mago e del parón di Lorenzo Gaudiano di Giovanni Gaudiano di Giovanni Gaudiano GLI EVENTI Il mercato: Rrahmani Baiano: Maradona 46 17 di Domenico Sepe Lascaux 3.0 al Mann oggi farebbe 70 gol 70 di Domenico Sepe di Fabrizio Meglio 48 Il Napoli per immagini di Gianluca Mosca Guido Lombardi - Il ladro di giorni La sfida al Barcellona 74 21 Verso Napoli – Torino di Giovanni Gaudiano di Bruno Marchionibus 50 di Bruno Marchionibus LA CITTÀ 25 Frenkie de Jong 52 Il ritorno di Un biondo in blaugrana di Marco Boscia 78 Carnevale a Napoli di Lorenzo Gaudiano di Paola Parisi LE STORIE SOCIETÀ 28 Il confronto 55 Scaffale Partenopeo Di Lorenzo vs Sergi Roberto Giuseppe Ferraro 81 Parliamo di cyberbullismo di Marco Boscia di Lorenzo Gaudiano di Ciro Chiaro

n. 24 del 25 febbraio 2020 Redazione Pubblicità, Marketing Hanno collaborato SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB Marco Boscia e Stampa a cura della a questo numero Aut. Tribunale di Napoli Bruno Marchionibus Pubbli and Managment srl www.rivistanapoli.it n. 50 del 8/11/2018 Via G. D’Annunzio 4 Mimmo Carratelli Grafica e Impaginazione RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA San Nicola La Strada (Ce) Fabrizio Meglio CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Mario de Filippis Tel. 0823 330633 Gianluca Mosca Posta ele�ronica: Le foto della sezione Domenico Sepe [email protected] Paola Parisi Dire�ore Responsabile sportiva sono Resta sempre Giovanni Gaudiano Ciro Chiaro Dell’agenzia Mosca aggiornato Consulenza Amministrativa con tutti gli articoli Coordinatore Editoriale Sonia Mosca dedicati alla squadra, Lorenzo Gaudiano e Gianluca Mosca Studio Marchionibus Rivista Napoli agli eventi ed alla città “Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma”martedì mercoledì 25 febbraio 18 2020 marzo 2020 5 TESTIMONE DEL TEMPO

di Mimmo Carratelli

Dal Barcellona con Di Marzio al Barcellona con Gattuso Ventisei confronti con le squadre spagnole, qua�ordici volte nelle competizioni europee, cominciando proprio col club cata- lano affrontato in amichevole nel 1978, oggi avversario negli o�avi di finale di Champions League. Le sei sfide col Real Madrid

apoli-Barcellona per sognare in Champions (ottavi di finale). In Coppa Italia, a Ncontro l’Inter (1-0), fatte le prove generali per strappare ai catalani un risultato utile nel primo match al San Paolo. Funziona nelle Coppe il 4-5-1, la tattica migliore nelle partite a eliminazione diretta contro squadre di più alto livello. Organizzazione e fortuna, si potrebbe andare avanti. Il Barça è pieno di acciacchi e risse di spogliatoio. Ma ci sarà sempre Messi a fare la differenza. Assaggi di Barcellona in America Cinque confronti con i catalani, in amichevole, prima di Elmas contro Rakitic nell'amichevole persa dal Napoli in Ame- questo doppio match di Champions. Una vittoria az- rica per 2 a 1 zurra, un pareggio, tre sconfitte. Assaggi di Barcellona (senza Messi) l’estate scorsa in America per il Napoli di Ancelotti. Primo incontro a Miami (1-2) al piccolo trotto, 30 gradi, umidità feroce. Seconda partita in Michigan, il Napoli resistette un tempo, poi fu 0-4. A Miami, prima che gli spagnoli andassero in vantag- gio (39’ Busquets), il Napoli ebbe più di una opportu- nità per segnare. Pareggiò su autogol di Umtiti, poi ri- solse Rakitic. Il Napoli (4-2-3-1) giocò con Meret; Di Lorenzo (77’ Hysaj superato da Griezmann nel 4 a 0 subito in amichevole in America Hysaj), Manolas (58’ Luperto), Maksimovic, Mario Rui

martedì 25 febbraio 2020 7 TESTIMONE DEL TEMPO

con Real Madrid, Atletico Madrid, Espanyol, Racing Bianchi, Francini e Careca infortunati. Luciano Sola, Santander, Villarreal, Athletic Bilbao, Valencia. Can- una vita da operaio di centrocampo, fu innalzato alla noniere azzurro, con sei gol, Fonseca (cinquina a Va- gloria della Coppa dei Campioni. Bruscolotti, corag- lencia), poi Hamsik con cinque reti. gioso guerriero a 36 anni: Toccò al Napoli di Di Marzio inaugurare la serie delle la sua presenza a Madrid fu partite contro le formazioni spagnole proprio contro un premio alla carriera. il Barcellona. Prima sfida con i catalani, 25 maggio Renica, scivolando sul 1978, il Barcellona di Cruijff al San Paolo (1-1). Era il prato umido, agganciò San- Napoli di Mattolini, Juliano, Savoldi, Chiarugi, Vinaz- chis in area e il rigore fu zani, Pin. Ricorda Claudio Vinazzani: “Fui destinato a immediato. Dal dischetto, marcare Cruijff. Lo feci con Michel fece gol a Garella. le buone e le cattive. Un gior- Giordano ebbe la palla del nale di Torino, il giorno pareggio, ma la fallì a porta dopo, scrisse che ero stato un vuota. A inizio di ripresa, macellaio”. Moreno Ferra- un colpo di testa in tuffo di rio ricorda quell’amiche- Daniel Fonseca e la sua fa- Renica, su una punizione mosa cinquina in Coppa Uefa vole così: “Non era ancora il a Valencia magica di Diego, mandò il Barcellona strepitoso di que- pallone sul palo con Buyo st’ultimo periodo, ma era immobile. Il Real raddoppiò rendendo consistente il sempre una formazione di vantaggio per il ritorno. Tendillo sparò una palla nel campioni. Pareggiai con un mucchio della difesa azzurra con Butragueno in fuori- colpo di testa”. Fu un per- gioco. Ci fu una deviazione di De Napoli e fu 0-2. Bat- Giorgio Di Vicino, autore del La formazione del Napoli che giocò il torneo Gamper fetto colpo di testa in tuti da un rigore e da un autogol. Bagni uscì dal campo gol del pareggio nell'amiche- A destra Emilio Butragueno, suo il gol del pareggio a Napoli in corsa e in tuffo alla Gigi vole Real - Napoli con Zeman facendo il gesto dell’ombrello a Beenhakker, il tecnico Coppa Campioni nel 1987 Riva. in panchina dei madridisti. Ferlaino urlò tutta la sua rabbia: “L’ar- (58’Ghoulam); Zielinski, Elmas (58’ Gaetano); Callejon, Ancora due confronti col Barça. Al Camp Nou, per il bitraggio è stato scandaloso”. Fabian Ruiz (58’ Verdi), Insigne; Mertens (58’ Milik). Trofeo Gamper, 23 agosto 2011, il Napoli di Mazzarri La sera del 30 novembre 1987, novantamila spettatori Il Barcellona (4-3-3) oppose: Neto; Wague (65’ Piqué), fu travolto 5-0, due gol di Messi nel finale. In amiche- accorsero al “San Paolo” per la rimonta. Una partita in- Todibo (65’ Semedo), Umtiti, Firpo; Rakitic, Busquets, vole a Ginevra, 6 agosto 2014, la sorpresa contro il Bar- Puig (65’ De Jong); Perez (65’ Dembélé), Suarez (46’ cellona senza Messi. Il Napoli di Benitez vinse 1-0 con Abel Ruiz), Griezmann (46’ Rafinha). gol di Dzemaili all’80’ (papera del portiere Bravo). In Michigan, non ci fu storia. In un quarto d’ora, a ini- zio di ripresa, il Napoli cedette di schianto. Ma i primi La prima volta con il Real due gol di Suarez e Griezmann (Barça ancora senza È stato il Real Madrid il primo club spagnolo affrontato Messi) furono viziati da fuorigioco non rilevati dall’ar- renzo), Manolas, Chiriches (46’ Luperto), Ghoulam dal Napoli in una competizione ufficiale, Coppa dei bitro americano Vaz- (62’ Mario Rui); Callejon, Allan (46’ Zielinski), Fabian campioni 1987-88, già da allora sorteggio poco favore- quez. Andarono poi a Ruiz, Elmas (46’ Insigne); Verdi (66’ Gaetano), Mer- vole agli azzurri. Non era più il Real degli anni Cin- segno ancora Suarez e tens. Il Barcellona col 4-3-3: Ter Stegen; Semedo (66’ quanta con Puskás, Di Stefano e Gento, ma la forma- infine Dembélé. Si Umtiti), Piqué (66’ Vidal), Lenglet, Jordi Alba; Sergi zione regina di Spagna conservava l’aplomb dello giocò al Michigan Sta- Roberto, De Jong, Alenà (66’ Arthur); Dembélé (75’ squadrone con autentici assi, l’elegante Michel e l’av- Hamsik in rete in Champions contro il Villarreal nel 2 a 0 del settembre 2011 a Napoli dium di Ann Arbor, Abel Ruiz), Suarez (66’ Rafinha), Griezmann (66’ Cou- voltoio Butragueno, più una banda di irriducibili, dai di- 109mila posti, uno de- tinho). fensori Sanchis e Chendo ai centrocampisti Gallego, dimenticabile. C’era Careca, stavolta. Il Napoli partì gli stadi più grandi al Martin Vazquez e Gordillo. come una furia. De Napoli produsse un lungo traver- mondo. Il Napoli e le squadre spagnole Al “Bernabéu”, 16 settembre 1987, partita senza pub- sone, in area Careca saltò più di tutti due volte e ap- Ancelotti partì con il C’è tanta Spagna nella storia del Napoli. Ventisei con- blico per la sanzione dell’Uefa dopo gli incidenti del- poggiò di testa la palla a Francini rinvenuto dalle re- 4-4-2 virando nella ri- fronti, 14 ufficiali, 12 amichevoli. Sei vittorie azzurre, l’anno prima nel corso della gara dei madrileni contro trovie. Il terzino indirizzò di testa il pallone verso la presa sul 4-2-3-1. Il otto pareggi, dodici sconfitte. Dal maggio 1978, co- il Bayern. Il Real ebbe la grazia della gara a porte rete, il portiere Buyo respinse e Francini di sinistro Moreno Ferrario, sua la rete di testa nel pareggio del 1978 contro Napoli giocò con Me- minciando col Barcellona in amichevole, ad oggi in chiuse scansando il campo neutro. Nel Napoli di Ma- spinse la palla in rete. Il miracolo parve possibile. Il Real il Barcellona di Cruijff ret; Hysaj (62’ Di Lo- Champions contro il club catalano, il Napoli ha giocato radona, mancarono Carnevale per incomprensioni con continuò a subire, tutto teso a contenere l’ardimento na-

8 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 9 TESTIMONE DEL TEMPO

pareggiò Flavio Conceicao (22’). Il Real Madrid, cam- pione d’Europa, giocò senza molti titolari. Fra gli assi schierò Figo e Roberto Carlos. Nel Napoli giocavano Baldini, Quiroga, Matuzalém, Jankulovski, Husain. Squadre spagnole al San Paolo Amichevoli precampionato. L’Espanyol il 6 agosto 2009. Il Napoli di Donadoni fece 0-0. In squadra De Sanctis, Paolo Cannavaro, Cigarini, Hamsik, Lavezzi, Quagliarella. Quattro giorni dopo, di scena il Racing di Santander (1-1, gol di Bogliacino). Nell’agosto del 2010, il Napoli di De Laurentiis prese Inler in rete a Villarreal nella Champions del 2011 parte al Torneo di Palermo perdendo ai rigori col Va- lencia (5-6) dopo l’1-1 alla fine dei supplementari (gol poletano e a colpire quando la furia azzurra fosse pas- azzurro di Maiello). Il Napoli giocò senza Lavezzi, sata. Prima dell’intervallo, la mazzata. Forse, era troppo Hamsik, Gargano e Cavani. In campo Quagliarella. sbilanciato il Napoli. Sanchez infilò una palla bassa in Sei confronti europei col Villarreal. In Europa League un corridoio improvviso dove s’infilò Butragueno sfug- nel 2011. Dopo lo 0-0 al San Paolo, 1-2 in Spagna (gol gendo a Ferrara. Entrò in area e toccò in rete sul- l’uscita di Garella. Alla prima palla utile, l’Avvoltoio colpì. Finì 1-1, azzurri eliminati. La cinquina di Fonseca a Valencia Esaltante il confronto col Valencia nella Coppa Uefa 1992-93. Allenatore degli azzurri Ranieri. Clamoroso 5-1 del Napoli in Spagna, poi 1-0 al ritorno. Sei gol di Fonseca, cinque in Spagna. A Valencia il Napoli giocò con Galli; Ferrara, Policano; Pari, Tarantino, Corradini; Carbone (28’ Crippa), Thern, Careca (46’ Francini), Zola, Fonseca. Nell’agosto del 1994, il Napoli partecipò al Torneo di La formazione mandata in campo contro il Villarreal da Maz- Cadice e fu sconfitto dal Real Madrid 1-4. Andò in zarri a Napoli vantaggio con azzurro di Hamsik). In Champions nel settembre 2011, Rincon, poi subì doppio 2-0 degli azzurri, in casa (Hamsik e Cavani) e la rimonta ma- fuori (Inler e Hamsik). Ancora in Europa League nel drilena con una 2016: Napoli battuto a Villarreal (0-1), pareggio al San “doppietta” di Paolo (1-1, gol di Hamsik). Dubovsky e gol Nel preliminare di Champions del 2014, l’Athletic Bil- di Amavisca e bao fece fuori gli azzurri: 1-1 al San Paolo (Higuain), Alfonso. Era il Insigne realizza a Madrid nel febbraio 1-3 a Bilbao (Hamsik). 2017 in Champions la rete del momen- Napoli di Gue- taneo vantaggio del Napoli Nel febbraio-marzo 2017 ancora il Real Madrid sul rini con Tagliala- cammino del Napoli (Champions). Azzurri battuti due tela, , Pari, Luzardi, Bordin, Corini, volte per 3-1: a Madrid (gol di Insigne) e a Napoli (gol Buso, Altomare, Rincon. di Mertens). Il Napoli incontrò nuovamente il Real Madrid il 21 ago- Contro l’Atletico Madrid in amichevole, il 1° agosto sto del 2000 al Torneo di Alicante. Era il Napoli di Ze- 2017 a Monaco di Baviera, spagnoli vittoriosi per 2-1 man. La partita fu decisa ai rigori (4-3 per i madrileni, (gol azzurro di Callejon). Precampionato al San Paolo, dal dischetto sbagliarono Stojak e Pecchia). Il match si 10 agosto 2017, contro l’Espanyol (2-0), in gol Mertens era chiuso in parità (1-1). Segnò Di Vicino di testa (6’), e Albiol.

10 martedì 25 febbraio 2020 L’INTERVISTA Giovanni Francini Quel gol al San Paolo contro il Real Madrid È sua la prima rete del Napoli nella massima competizione eu- ropea per club. Un eccellente difensore, legato alla maglia az- zurra ed alla ci�à, il cui erede oggi si stenta a trovare. Per Fran- cini la squadra deve assolutamente provarci contro il Barcellona

di Giovanni Gaudiano

ette anni a Napoli dal 1987 al 1994, arrivò dal To- rino, fece le valigie insieme a Moggi fortemente Svoluto dal presidente Corrado Ferlaino. C’era da sostituire , che si era ammalato. Giovanni Francini oggi ha 56 anni ma è rimasto uguale a quel ragazzo che giocava a Napoli con la maglia nu- mero 3. Anzi sentirlo parlare provoca emozione perché, pur essendo toscano di Massa, pur essendo cresciuto nelle giovanili del Torino e avendo giocato per altre tre squadre, oltre alle presenze nelle varie nazionali, parla come se da Napoli non fosse mai andato via, quasi come se nella sua carriera ci fosse stata solo la maglia azzurra. L’argomento è il Napoli di oggi, ma lui dice “con il Lecce abbiamo sbagliato almeno tre gol nel primo tempo”, quasi in campo ci fosse andato anche lui. Francini d’altronde ha sempre saputo come compor- tarsi. Signorile e grintoso, corretto in campo ma diffi- cile da superare, anzi era quasi sempre l’avversario che doveva preoccuparsi di lui. Difensore dai piedi buoni, appartenente a quella lunga schiera di validi fluidificanti Coppa Uefa, quella che il Napoli vinse, nel doppio con- avviata dal grande e come lui capace fronto contro la Lokomotive di Lipsia. Si potrebbe rac- di farsi trovare pronto anche sotto rete. contare la storia di un pomeriggio di ordinaria follia al- Avercelo oggi un laterale sinistro come lui! l’Olimpico contro la Roma, quando un Napoli Al suo periodo in azzurro sono legati tanti avveni- nettamente superiore e sprecone si ritrovò sotto di una menti, si potrebbe parlare dei due gol messi a segno in rete (gol di Völler) ed in 9 contro 11 per l’espulsione di

martedì 25 febbraio 2020 13 L’INTERVISTA

Cosa prova un giocatore che entra in campo e il Napoli non sia più la squadra che può tenere in vede quello spettacolo fatto da una marea rap- mano il pallino del gioco, è una squadra che ha presentata da 90.000 spettatori: emozione, ap- modificato il suo modo di giocare… partenenza, senso di responsabilità? «Non è più il Napoli di Sarri, che aveva un’identità precisa «Un ambiente come quello ti dà una carica indescrivibile. contro qualunque squadra giocasse al punto da imporre il Quella sera dovevamo rimontare il 2 a 0 rimediato a Ma- proprio gioco. Bisogna giocare pensando alla partita in drid e vedere tutta quella gente che cantava, ci incitava fu una corso, concedendo il meno possibile, evitando gli errori che sensazione bellissima e noi abbiamo giocato quel gran primo spesso hanno caratterizzato alcune prestazioni. Una doppia tempo spinti proprio dal pubblico. Siamo entrati a testa cilmente capita al Napoli una squadra magari un po’ più ab- sfida come questa va affrontata dimenticando quanto acca- bassa, abbiamo dato tutto quello che avevamo, spinti dal bordabile. Queste partite però sono quelle che ti aiutano a cre- duto nella stagione sino ad oggi». pubblico e dal desiderio di regalare quella che sarebbe stata scere, ci sarà di sicuro lo stadio pieno anche perché è bello per una grande soddisfazione. Il pubblico di Napoli è i tifosi veder giocare, sia pur da avversario, un calciatore Due uomini che pensi possano risultare decisivi sempre stato la nostra forza aggiunta ed oggi che come Messi. Poi sono partite che ti danno automaticamente nella serata del San Paolo?

Francini con l'allenatore Bianchi, Crippa e Corradini non è così dispiace molto, anche se le buone presta- una grande carica, l’allenatore non ha bisogno di prepararla «Mi auguro Mertens ed Insigne che spero giochino insieme. zioni della squadra in Coppa Italia hanno rivita- in maniera particolare, chi va in campo sa di dover dare il Li vedo entrambi in crescita e potrebbero davvero orientare Renica e Careca, e lui con il suo primo gol in lizzato un ambiente che sembrava un po’ abbat- massimo». il risultato». campionato con la maglia azzurra mise a tuto». posto le cose. Da grande difensore quale sei stato, cosa pensi A proposito della partita d’andata di bisogna fare per bloccare un fenomeno come A Giovanni Francini però è legato quella Coppa dei Campioni, come si può Leo Messi? il ricordo, anzi la storia, del primo giocare una partita così importante, una «Ci vorrebbe un giocatore che lo seguisse limitandone la li- gol del Napoli in Coppa dei Cam- sfida così attesa senza pubblico? Cosa ri- bertà d’azione. Capisco che pioni, realizzato nella sfortunata cordi di quella serata di Madrid? anche con una marcatura ad gara di ritorno contro il Real Ma- «Quello non è calcio. Sarebbe stato bello per noi uomo non sarebbe facile fer- drid in un San Paolo impressio- giocare al Bernabéu in uno stadio gremito, marlo e che oggi questo tipo nante per il numero di spettatori dove di sicuro ci sarebbero stati anche molti na- di scelte tattiche si vedano presenti. poletani. A porte chiuse sembrava una partita raramente. Di sicuro biso- «Il ricordo più vivo di quella serata è certamente le- d’allenamento. In quella doppia sfida fu per noi gna cercare di farlo partire gato allo stadio. Era stracolmo, la molto penalizzante anche quella scelta». il meno possibile, perché è serata era bellissima, tutta Napoli noto a tutti che quando Cosa potrebbe rappresentare per il calcio ita- era ferma anche perché, essendo lo Passiamo alla Champions di quest’anno. Il prende palla e poi va in ve- liano avere tre squadre nei quarti di finale, visto stadio esaurito da giorni, la par- solito sorteggio sfortunato ed è toccato il locità è difficile da fermare. che solo al Napoli è richiesta un’impresa per tita fu trasmessa in televisione Barcellona. Si giocherà prima al San Paolo Penso, però, che Gattuso con passare il turno? dalla Rai. Il boato quando dalla scaletta siamo arrivati sul e poi in Spagna. Che partita ci si può la sua esperienza troverà «Non sarebbe male. Sulla carta Juventus ed Atalanta hanno terreno di gioco era assordante. Poi un primo tempo ecce- aspettare all’andata da parte del Na- qualcosa per limitare le gio- delle sfide abbordabili, anche se i bianconeri dell’ultimo pe- zionale giocato a tutta a parte quegli ultimi due minuti, fa- poli? cate di questo fuoriclasse, che sicuramente può fare in qua- riodo, che se la vedranno cemmo davvero una grande partita». «Il sorteggio ci penalizza sempre, diffi- lunque momento la differenza in campo». con i francesi del Lione, non mi fanno proprio im- Pensi che sia ripetibile una gara come quella vi- pazzire. L’Atalanta può sta in Coppa Italia con l’Inter o in campionato farcela con il Valencia, con la Juventus? quindi come dicevamo è il «Sì, una squadra molto attenta può aspettarli cercando di Napoli che ha la prova concedere poco o niente e ripartire in velocità per sfruttare le più difficile, più compli- caratteristiche dei nostri giocatori, anche perché la difesa del cata, anche se qualche as- Barcellona qualcosa ti concede. La cosa più importante è ov- senza importante nelle viamente non prendere gol, badando nel contempo a cogliere file dei catalani e qualche le occasioni che la squadra spagnola dovesse concedere». problema nello spogliatoio negli ultimi tempi potrebbero rap- presentare un piccolo vantaggio per il nostro Napoli che D’altronde le ultime gare hanno mostrato come alla fine se la può e se la deve giocare».

14 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 15 IL PARERE di Fabrizio Meglio Francesco Baiano “Messi o Maradona? Diego oggi farebbe 70 gol a campionato” Oggi è l’allenatore della Primavera del Pisa. Era in campo a Ma- drid nel 1987. “Nessuno è paragonabile a Maradona. Nel Napoli degli anni d’oro avrei visto bene Callejon e Insigne, oggi contro il Barcellona porterei con me Ferrara e Bagni. Agli azzurri di Gat- tuso serve lo stesso a�eggiamento visto contro il Liverpool”

uando il Napoli fresco cam- pei. Baiano quella doppia sfida con il pione d’Italia incrociò il Real Real Madrid non l’ha dimenticata, lui QMadrid in Coppa dei Campioni che entrò in campo al Bernabéu per nel 1987, aveva appena 19 anni e tanta sostituire Giordano poco dopo l’au- fame di vittorie. Già in prima squadra togol di De Napoli al 76’. al fianco di Maradona e compagni, Francesco Baiano era il jolly offensivo C’è Napoli-Barcellona, lei ha della squadra azzurra. Dopo una car- vissuto in campo la doppia sfida riera brillante, mettendo a segno la con il Real del 1987. Si può fare bellezza di 174 gol tra i professionisti un confronto tra quel Real e i vestendo, tra le altre, anche le maglie blaugrana? di Empoli, Foggia e Fiorentina in Se- «Parliamo di due filosofie di calcio com- rie A e Derby County in Premier Lea- pletamente diverse, il Real storicamente gue, oggi è l’allenatore della squadra non ha mai badato allo spettacolo ma al Primavera del Pisa. Voltandosi alle una grande squadra, sia al Bernabéu che risultato, un po’ come la Juventus in Ita- spalle e ricordando quelle due par- al San Paolo sapevamo di avere di fronte lia. Il Barcellona, invece, è sempre andato , Baiano non ha dubbi: “Quel Na- uno dei club più forti del mondo ma era- alla ricerca delle vittorie attraverso un poli aveva la consapevolezza di essere vamo convinti di potercela giocare e far- calcio spumeggiante. Sono realtà diverse cela”. ma parliamo comunque di due società tra Un atteggiamento fiero, che si spera le più importanti al mondo». possa avere anche il Napoli di Gattuso che si appresta al doppio confronto Se potesse giocare anche lei con il Barcellona per gli ottavi di fi- queste due partite contro il Bar- nale di Champions League. Dopo 33 cellona, c’è qualche suo compa- anni c’è un’altra grande di Spagna sul gno di squadra del Napoli anni Al Napoli in panchina con Maradona cammino continentale dei parteno- ’80 che vorrebbe al suo fianco?

martedì 25 febbraio 2020 17 dona e Messi. Chi è il più forte La sfida si avvicina, quante pro- tra i due? babilità ha il Napoli di passare il «Ho avuto la fortuna di allenarmi e gio- turno pensando anche che il care con Diego, che ritengo il più grande Barça sarà senza Suarez e Dem- di tutti i tempi. Messi è un giocatore stra- bélé? ordinario ma non è a livello di Mara- «Voglio essere realista, il Barcellona ha il dona, che resta il migliore da quando il 70% di possibilità di passare il turno. gioco del calcio è stato inventato. Mi viene L’assenza di Suarez potrebbe pesare ma da ridere quando dicono “chissà Mara- quella di Dembélé no, non parliamo di un dona nel calcio moderno cosa avrebbe top player ma di un calciatore normale Al Foggia nella stagione 1990-91 con Si- fatto”. Lo dico io: Maradona in questo seppure strapagato. Di sicuro mi auguro gnori e Rambaudi calcio avrebbe fatto 70 gol a campionato. di poter vedere il Napoli con lo stesso at- «Naturalmente Maradona, ma ce ne sono teggiamento che ha avuto nelle due par- tanti altri che porterei con me per affron- tite giocate contro il Liverpool, se sarà così tare Messi. Quel Napoli era formato da allora dico Barcellona 55% e Napoli 45% giocatori importanti. Sicuramente vorrei per il passaggio del turno». con me che ritengo uno dei difensori più importanti della storia del Ora testa alla Champions, ma calcio europeo, così come Salvatore Bagni la stagione del Napoli resta che era un perno importantissimo per il fatta di alti, bassi e momenti lavoro che faceva. Ho fatto due nomi ma travagliati. Di chi la colpa? potrei farne tanti altri». «Un concorso di colpa, tutte le componenti hanno la stessa quota di responsabilità. Proviamo, invece, a portare Come quando le cose vanno bene ed è me- qualche giocatore del Napoli di rito di tutti». oggi in quello del 1987 che sfidò il Real. Se potesse scegliere, chi Un ultimo pensiero su Gattuso, secondo lei avrebbe potuto far scelta giusta per il Napoli? comodo al Napoli di Maradona? E pensare che Diego non si è mai allenato «Rino lo conosco, abbiamo anche giocato «Io adoro un giocatore che viene messo con continuità, lo ha fatto una sola volta troppo spesso in discussione, ma senza di per un mese intero e fece vincere all’Ar- lui il Napoli perde equilibrio. Parlo di gentina il Mondiale del 1986. Se si alle- Callejon, che per me è fantastico. Poi vor- nasse come Messi o Cristiano Ronaldo, oggi Diego potrebbe fare davvero 70 gol a campionato».

Il Napoli di coppa rispetto a quello di campionato sembra Con la nazionale nel 1991, Baiano è il se- avere un altro atteggiamento, condo accosciato da sinistra c’è da essere fiduciosi? contro. Non siamo amici ma conosco «Molto difficile dirlo, sicuramente è un molto bene Riccio, il suo vice, che è un rei Insigne, che adoro. Un giocatore che ho dato di fatto che sia in Coppa Italia che in grande professionista. Ringhio mi piace sempre difeso e che è sempre riuscito a ve- Champions League si sia visto il Napoli molto, non era semplice arrivare in una nir fuori a testa alta da tutti i momenti di migliore, anche se non dimentico qualche piazza come Napoli in un momento così difficoltà. Se dovessi portare qualcuno nel buona prestazione in campionato degli difficile, eppure il suo lavoro qualche Napoli di Maradona sceglierei loro». azzurri. Gare brillanti ce ne sono state, il frutto lo sta portando. Mi auguro, per la Napoli si è smarrito dopo la partita con stima che ho di lui, che possa continuare a Napoli-Barcellona porta per il Salisburgo». fare bene e guadagnarsi la riconferma forza ad un confronto tra Mara- attraverso i risultati sul campo».

18 martedì 25 febbraio 2020 LA SFIDA DI CHAMPIONS Servizi di Bruno Marchionibus

contro

Ga�uso con umiltà per creare difficoltà ai campioni di Spagna guidati dal nuovo tec- nico Quique Setién che ha lanciato Fabian Ruiz quando era allenatore al Betis Siviglia

Una “manita” da riscattare Il gran giorno è arrivato e il San Paolo si prepara ad ospitare quella che a tutti gli effetti rappresenta una se- rata di gala per Napoli e la sua squadra. Il Barcellona infatti negli ultimi 15 anni, oltre a salire per ben quat- tro volte sul tetto d’Europa, ha con- quistato come nessun’altra squa- dra a livello internazionale i favori di critica e tifosi, grazie alla sua fi- losofia di gioco ed a fuoriclasse assoluti che hanno fatto inna- morare ogni appassionato di La splendida rovesciata-gol di Cavani regolare ma annullata al football in giro per il mondo. Gamper del 2011 L’arrivo dei blaugrana a Fuorigrotta, inoltre, porta tuso partire, nonostante le assenze tra le file dei cata- con sé tante “storie nella lani, con gli sfavori del pronostico, dovrà essere innan- storia”, a partire dalla zitutto quello di ben figurare e di terminare il primo prima di Messi nel tem- round dell’ottavo di finale con un risultato che consenta pio di Maradona, il di mantenere il discorso qualificazione aperto almeno D10s che per la “pulce” fino alla gara del Nou Camp. ha rappresentato una Se Insigne e compagni riuscissero, anche grazie all’ap- sorta di fantasma per porto del pubblico amico, a portare a casa un risultato tutta la sua carriera. positivo questa sera, sarebbe poi a Barcellona che i Rimanendo all’aspetto più em- partenopei si giocherebbero il tutto per tutto per fir- pirico del gioco, quello del mare un’impresa che rimarrebbe negli annali. Proprio campo, è chiaro che l’obiettivo nella casa del Barça, nell’agosto 2011, gli azzurri, che del Napoli, in un doppio con- sotto la guida di Mazzarri si preparavano ad affrontare fronto che vede i ragazzi di Gat- la prima Champions dell’era De Laurentiis, subirono

martedì 25 febbraio 2020 21 LA SFIDA DI CHAMPIONS

una “manita” rentorio 3 a 1. Ed è stato proprio il Barcellona, poco più dagli spagnoli di due mesi fa, a estromettere l’Inter di Conte dalla fase a in occasione gironi della competizione Maurizio de Giovanni del Trofeo battendola prima in Spa- Gamper. Il gna e poi, nonostante la Antoine Arturo match di ri- qualificazione già otte- Griezmann Vidal torno del 18 marzo in nuta ed una formazione tra speranze e orgoglio azzurro terra iberica, così, po- ampiamente rimaneggiata, trebbe rappresentare anche nell’ultimo atto del aurizio de Giovanni, ap- zurri per provare a impensie- anche l’occasione per “ri- Gruppo F a San Siro. prezzato scrittore di noir rire gli spagnoli? C’è un gio- scattare” quel 5 a 0 estivo di Gioie italiane, invece, sono Mall’italiana ma anche ti- catore in particolare che po- ormai quasi dieci anni fa; par- state due rimonte clamorose, fosissimo della squadra azzurra, è fi- trebbe fare la differenza? tita di cui, ad onor del vero, ci si tra le quali la più recente è ducioso in vista della super sfida al «Più che un giocatore in particolare io ricorderà sempre anche per un quella della Juventus Barcellona e punta tutto sull’orgo- credo che, in generale, contro un av- meraviglioso gol in rovesciata sull’Atletico Madrid glio dei calciatori partenopei. versario di tale livello l’arma in più de- del Matador Cavani annullato sul dello scorso anno, gli azzurri dovrà per forza di cose es- punteggio di 0 a 0. quando la Signora ri- Il San Paolo è pronto ad ospi- sere l’orgoglio, la voglia che certi baltò a Torino il 2 a 0 tare il Barcellona, una delle calciatori dovranno avere di dimostrare Italia vs Spagna: Colchoneros dell’andata. La squadre più forti del mondo. che sono all’altezza di un palcoscenico spettacolo e sorprese più epica delle remuntade, in Che partita si aspetta Mauri- come quello rappresentato da un ottavo Negli ultimi anni sono stati molteplici gli incroci tra squa- ogni caso, rimane quella fir- zio de Giovanni? di Champions al cospetto del grande dre italiane e spagnole nella massima competizione con- mata dalla Roma di Di «Io mi aspetto innanzitutto una partita Barcellona». tinentale per club, con sfide che hanno regalato emozioni Francesco nell’aprile del bella, spettacolare. È chiaro che in par- ed in qualche caso anche clamorose sorprese. Il Napoli, 2018 nei confronti del tenza il Barcellona sia nettamente fa- I biglietti per la gara di questa Barça, quando il 4 a 1 vorito, ma proprio il fatto di avere un sera sono andati a ruba. Anche blaugrana del Nou pronostico chiuso a favore dei catalani il pubblico sugli spalti a Fuo- Camp fu completa- potrebbe rivelarsi un vantaggio per il vogliono imporre il proprio gioco, nor- rigrotta dovrà fare la sua mente capovolto dal 3 a 0 giallorosso dell’Olimpico, con i Napoli. In teoria la partita “è persa”, malmente riesce quantomeno a ben fi- parte… capitolini qualificati per le semifinali e Manolas eroe della dunque i partenopei potranno giocare gurare. Quindi posso dire che io ho delle «L’apporto del San Paolo, certamente, è serata. sereni, senza obblighi di risultato; e speranze». sempre fondamentale. Ma anche al Nou quando la squadra azzurra scende in Camp si gioca in un’atmosfera “impres- I precedenti tra Cruijff e... Dzemaili campo serena, soprattutto contro com- Quale potrebbe essere l’arma sionante”, quindi dal punto di vista am- Tra Napoli e Barcellona non ci sono precedenti ufficiali, pagini come il Barça che, per filosofia, in più a disposizione degli az- bientale, nel complesso dei 180 minuti ma le due compagini si sono affrontate, nel corso della della sfida, non credo ci sia la possibilità Napoli 4-3-3 loro storia, più di una volta in amichevole. Oltre al ALLENATORE di “imporre” qualcosa. Quello che c’è Gamper del 2011 ed alle due vittorie spagnole nei MARIO RUI QUIQUE da “imporre” senz’altro, ripeto, è l’or- match disputati oltreoceano la scorsa estate (2 a 1 e 4 OSPINA SETIÉN goglio dei nostri calciatori». KOULIBALY FABIAN RUIZ a 0 i risultati finali), azzurri e blaugrana si sono trovati MANOLAS Mertens contro Rakitic in amichevole negli Usa di fronte in altre due occasioni. La prima risale al 1978, DEMME INSIGNE Dal punto di vista tattico il DI LORENZO MESSI nella stagione 2016/17, negli ottavi di finale si trovò di quando i partenopei di Di Marzio e Savoldi, in fase di Napoli – Stadio San Paolo – Martedì 25 febbraioMERTENS ore 21.00 modello di partita da ripro- ALLAN fronte il Real Madrid di Zidane (in panchina) e Ronaldo, preparazione alla finale di Coppa Italia poi persa con RAKITIC porre dovrà essere quello che CALLEJON SEMEDO venendo sì sconfitto tanto all’andata che al ritorno per 3 l’Inter, pareggiarono per 1 a 1 col Barça di Cruijff, im- VIDAL ha permesso recentemente BUSQUETS a 1 ma mettendo in mostra, a tratti, un calcio spettacolare pegnato in una tournée europea prima che il genio GRIEZMANN PIQUÉ agli azzurri di superare la Ju- e dimostrandosi meno inferiore agli avversari rispetto a olandese lasciasse il Vecchio Continente per approdare DE JONG UMTITI ventus e l’Inter? TER STEGEN quanto detto dal punteggio. Le stesse merengues, al termine agli Aztecs di Los Angeles. Unico successo napole- «Sì, esattamente. Come ho detto, il Na- ALLENATORE ROBERTO di quella annata, si aggiudicarono la “Coppa dalle grandi tano, invece, nell’estate del 2014, quando il Barcellona, GENNARO poli ha dimostrato di essere in grado di orecchie” superando in finale la Juve con un netto 4 a 1; Ju- ad onor del vero imbottito di giovani, fu superato nel fi- GATTUSO saper affrontare questo tipo di partite ventus che, due anni prima, si era vista fermare sul più nale dal Napoli di Rafa Benitez grazie ad un tiro dalla Barcellona 4-3-1-2 contro questo tipo di avversari e di riu- bello dal Barcellona, Campione d’Europa 2015 con un pe- grande distanza di Blerim Dzemaili. scire sempre a fare bella figura».

22 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 23 L’AVVERSARIO di Lorenzo Gaudiano

Un biondo in blaugrana A se�e anni la prima esperienza al Willem II preferito al Feyenoord, sua squadra del cuore, poi l’esplosione all’Ajax gra- zie alla fiducia di Erik ten Hag e la grande opportunità al Bar- cellona per diventare tra i migliori centrocampisti al mondo

Olanda e le sue storie, calcistiche si intende. Il pensiero va subito al “Totaalvoetbal”, cal- Una passionefamiliare L’cio totale per dirlo all’italiana, a quell’atteg- Il calcio a casa de Jong è una tradizione familiare. Il giamento tattico rivoluzionario adottato dalla nazionale nonno è stato calciatore a livello dilettantistico, così olandese di Rinus Michels che purtroppo nel Mon- come anche il padre e la madre. Frenkie già a sette anni diale 1974 contro la Germania Ovest si lasciò scappare con il pallone è un la vittoria. Poi inevitabilmente si passa a Johan Cruijff, prodigio. Tutti in un vincente in campo ed in panchina, un fuoriclasse as- famiglia sono stu- soluto che le nuove ge- pefatti da un ta- nerazioni oggi possono lento che non può soltanto immaginare. Si rimanere rinchiuso potrebbe continuare ri- in cortile per sem- cordando Van Basten, pre, ma che neces- Rijkaard, Gullit fino ad sariamente deve es- arrivare ai più moderni sere coltivato. Pochi Sneijder, Seedorf e Rob- mesi nella squadra ben per parlare di della sua città e su- grandi giocatori che bito il Willem II e

hanno fatto la storia del la sua squadra del Un piccolo de Jong in azione con la calcio. cuore, il Feyenoord, maglia delle giovanili del Willem II Qui però di storia se ne si fanno avanti per acquistarlo. De Jong potrebbe già in vuole raccontare un’al- tenera età coronare il sogno nel cassetto di tutta la sua tra. A 70 km dalla capitale Amsterdam c’è un piccolo famiglia, ma la scelta di Frenkie va alla squadra di Til- villaggio di nome Arkel situato in Olanda meridionale burg, a 56 km da casa. La sua decisione sorprende tutti, e di circa 3000 abitanti. Lì vi abita una famiglia con una in quel momento appare senza logica ma il tempo alla forte passione per il calcio e un tifo sfegatato per il Fe- fine gli darà ragione. yenoord. Ed è in questo contesto che cresce Frenkie de Jong, che nel 1997 dà inizio alla sua splendida avven- A guidadei Lancieri tura che lo ha portato oggi a vestire la maglia del Bar- Undici anni nel settore giovanile del Willem II, le cellona. prime esperienze nelle nazionali olandesi giovanili e

martedì 25 febbraio 2020 25 SostieneFrenkie l’esordio in Eredivisie “Pensavo che fosse il miglior prima di passare nel DiconodiLui campionato del mondo. Basta ve- dicembre 2015 al- dere come le squadre spagnole do- l’Ajax al costo sim- minano le competizioni continentali. bolico di un euro con Quando si parla di abilità e talento, la percentuale del la Liga resta la migliore. Ma vista 10% sulla futura ri- l’intensità con cui si gioca, il campio- vendita. Prima due nato inglese è di un livello legger- anni nella seconda squa- mente superiore dra, poi l’approdo tra i grandi e la possibilità di “Mi sono sempre trovato a giocare a farsi ammirare a livello calcio ad Arkel con gli amici. Era uno internazionale. A cen- sport che mi piaceva praticare “Se non fosse per la passione che il calcio trocampo Frenkie corre, quando non dovevo andare a genera in lui, non avrebbe mai raggiunto detta legge con le sue scuola. Ricordo che quando ero un questo livello. Era un bambino molto piccolo, geometrie e la sua fanta- bambino mio nonno mi regalò la molto più piccolo degli altri della sua età. Ma sia, si impone con maglia del Barcellona verde brillante Frenkie ha avuto pazienza, senza mai per- grande personalità e con Messi sul retro. Ho indossato dere la voglia di allenarsi” determinazione. Il tecnico dei Lancieri Jan van Loon, questa maglie�a finché non è diven- direttore dell'Accademia del Willem II tata troppo piccola per me Erik ten Hag gli affida le chiavi del centrocampo e i ri- sultati arrivano. La stagione scorsa è quella della con- “Era piccolo, ma non è mai stato un trauma. “In realtà mi aspe�avo che il pas- sacrazione. Grande rimonta in campionato con vittoria di Eredivisie e Coppa Nazionale e un cammino ina- Sapeva che il suo fisico non sarebbe stato un saggio dall’Ajax non sarebbe stato problema perché era arguto e sempre un così grande. Nonostante oggi mi spettato in Champions League, dove la finale purtroppo viene sfiorata per un pelo. passo avanti rispetto ai suoi avversari” possa confrontare con grandi nomi, Jos Bogers non ho mai dubitato di poter fare un Lagrandeoccasione uno dei suoi allenatori giovanili al Willem II passo avanti ed essere protagoni- sta. Ogni minuto in campo per me è Il bel gioco dell’Ajax non passa inosservato. Il Barcel- “È pronto a correre dei rischi perché ha sem- un regalo. Mi diverto ogni giorno, lona, che ha costruito i suoi recenti successi sulla filo- pre il controllo di ciò che lo circonda. Prende ogni volta che vado ad allenarmi mi sofia del tiqui-taca, individua in de Jong il profilo giu- la palla e cerca di vedere dove si trovano i sento a mio agio. Tu�o nel Barcel- sto per ringiovanire il suo centrocampo. Senza pensarci suoi compagni di squadra. Questa è una virtù lona è davvero eccezionale, sono troppo, settantacinque milioni sul piatto e a fine sta- che pochissimi giocatori hanno, tipica di gio- molto soddisfa�o gione Frenkie vestirà la maglia blaugrana. De Jong nei catori come Xavi o Iniesta” primi mesi viene messo in discussione, perché un inve- stimento importante purtroppo genera aspettative al- tissime. Qualunque calciatore giovane al suo posto si sa- ad attendere con pazienza il suo momento. Poco dopo rebbe perso, lui no. Non si abbatte, continua a lavorare, quel momento arriva e da allora de Jong è un titolare inamovibile, un riferimento importante per i compagni nonostante la giovane età. Anche la nazionale olandese oggi fa affidamento sulla sua visione di gioco e sulla sua grinta per ritornare ai fasti di un tempo, del resto di giocatori con queste caratteristiche ultimamente ce ne sono davvero pochi in giro. Anni fa la famiglia ci ha vi- sto giusto e quando in televisione assiste alle sue par- tite ricorda i momenti in cui Frenkie con quei capelli biondi, le guance rosse e un sorriso soddisfatto giocava molto divertito con il pallone, sognando di diventare un campione come i suoi idoli. Tra i campioni è arrivato, Con il compagno di squadra Griezmann adesso tocca a lui dimostrare il suo valore.

martedì 25 febbraio 2020 27 IL CONFRONTO di Marco Boscia vs Di Lorenzo oberto iR calcistica di inizia nelle giova- cessivo dove resta per due stagioni. La svolta arriva erg nili della Lucchese, nella quale, nonostante una pro- nel 2015 dopo il fallimento dei calabresi: è il Matera S pensione da bomber che fra amici gli vale il sopran- ad acquistarlo e sarà il nuovo allenatore, Pasquale Pa- nome di “Batigol”, viene trasformato in difensore dalino, a trasformarlo in un ottimo terzino destro di Due calciatori che prediligono la fase offensiva e che dopo un passato centrale. La carriera continua nelle giovanili della spinta. Fa quindi ritorno in Toscana, ad Empoli, dove trascorso a cercare la propria collocazione ta�ica con lavoro e sudore Reggina, di cui diventa il capitano e nel 2012 va in pre- nel primo anno guadagna la e nel secondo ci stito al Cuneo. Poi di nuovo alla Reggina l’anno suc- debutta diventando protagonista e giocatore rivela- sono diventati i terzini destri titolari sia del Napoli che del Barcellona zione del campionato, cosa che gli permette di essere anno cominciato a muovere i primi passi sul ret- acquistato dal Napoli la scorsa estate. tangolo verde in un altro ruolo, dimostrando Di Lorenzo - Le campane Sergi Roberto - Da centrocampista Hche nel calcio non si deve mai mollare e che bi- del paese per la nazionale a difensore per giocare sempre Dalla cantera del Barça a “leggenda” sogna saper adattarsi, soffrire, lottare ed avere anche Togliersi di dosso l’etichetta. Quella di essere uno dei quel pizzico di fortuna per arrivare a certi livelli. Gio- tanti. Quella di giocatore normale fra i marziani suoi vanni Di Lorenzo e Sergi Roberto sono l’autentica di- Di Lorenzo al suo arrivo a Napoli Sergi Roberto sul suo ruolo compagni di squadra. Forse Sergi Roberto non avrebbe mostrazione di come con caparbietà e sacrificio i sogni “Quando è arrivata la chiamata del Napoli sono rimasto sor- “Nasco centrocampista centrale ma volevo giocare e non stare potuto mai immaginarlo all’età di 13 anni, quando nel possano diventare realtà. I due calciatori, che stasera sa- preso. Quando ho visto che le cose si stavano concretizzando ho più in panchina. Alla fine mi sono ada�ato al nuovo ruolo che 2006 varcava per la prima volta i cancelli de “La Masia”, deciso di nasconderlo alla mia famiglia e dirglielo solo a cose aveva in mente per me. Quindi mi sono ritrovato ranno di fronte al San Paolo nella sfida d’andata de- fa�e. Ho finito il campionato la domenica e il giovedì ero già esterno basso senza avere il tempo di studiare i movimenti, struttura di formazione del vivaio del Barcellona si- gli ottavi di Champions fra Napoli e Barcellona, quasi a fare le visite mediche. Sono molto contento e spero di riu- ma gli sarò grato per sempre” tuata vicino al Camp Nou. Eppure 11 anni più coetanei ed entrambi terzini destri che prediligono la scire a far bene anche in questa piazza” tardi, agli ottavi di fase offensiva, sono autentici jolly per le rispettive Neymar sul gol del 6-1 al Psg Champions, al minuto squadre. Il primo è stato utilizzato in tutti i ruoli Paolo Giovannini, il ds che “Il mio rigore ci ha dato la forza 95 di Barcellona-Psg della difesa, sia in passato, con una carriera ini- lo ha scoperto e la capacità di segnare anche il se- siglava su assist di sto gol, quello di Sergi Roberto, “È sempre lo stesso ragazzo modesto e con la testa ziata da centrale, sia nella linea a 4 del Napoli, che più ha stupito in asso- Neymar il gol del 6 a 1 sulle spalle che con umiltà preferiva far parlare il dove all’occorrenza ha saputo sostituire, e bene, luto. In termini di fibrilla- che lo consegnava alla sto- campo. Che si giochi contro il Ci�adella o contro zione per me è uno dei sia Koulibaly che Mario Rui. Il secondo invece il Liverpool per lui cambia poco, in campo ha una ria e che permetteva ai padroni di casa di gol più importanti è stato arretrato e spostato sulla fascia solo da sicurezza che quasi spaventa. Viene da una realtà ribaltare il 4 a 0 incassato a Parigi. Dopo gli della storia del club qualche anno: designato difatti come l’erede semplice ma Giovanni ha alle spalle una famiglia inizi nelle giovanili del Santes Creus e poi nel blaugrana, sono con- importante, la stessa fidanzata da anni ed anche di Xavi nel centrocampo blaugrana, ha tento di averne fa�o Gimnastic di Tarragona, arrivato al Barcel- questo ha inciso. Io sapevo che sarebbe arrivato giocato anche da mezzala e da centro- parte e di aver vissuto lona B (la squadra delle riserve) aveva toc- almeno in A, non mi aspe�avo questa capacità di quel momento” campista offensivo prima di “adattarsi” ada�amento immediata anche a realtà impor- cato con mano il sogno di esordire in prima nel ruolo di terzino, facendo le sue for- tanti come Napoli, questo mi ha sorpreso” squadra più volte, riuscendoci nel 2010 con tune e diventando l’attuale titolare. La dedica di Messi Guardiola in panchina, ma poche furono La mamma, Sonia Franceschini, per la rimonta al Psg poi le sue apparizioni nelle stagioni suc- Dal Matera al Napoli la nazionale e le campane “È stato incredibile il momento che ci hai fa�o vivere, cessive. Almeno fino al 2014, quando Forse non c’avrebbe scommesso neanche lui “Siamo felici per Giovanni, se lo merita. Non ci Sergi. È stato impressionante. Mi congratulo con te sulla panchina blaugrana arrivò Luis aspe�avamo questa esplosione. A Napoli è per questo. Ricordo che quando hai iniziato a giocare tre anni fa, quando militava in Lega Pro felice. La prima convocazione in Nazionale di sulla fascia ti ho chiesto se ti piacesse questo ruolo e Enrique. Dopo averlo provato in più con il Matera, se gli avessero detto che un Giovanni viene salutata da tu�i come un mi hai fa�o una faccia come a dire “no, per niente”. E ruoli, fu proprio il tecnico di Gijon, giorno si sarebbe ritrovato a giocare al San evento. Alle 14 il parroco della chiesa dei guardati oggi. Sei diventato uno dei migliori laterali del in seguito all’addio di Dani Alves, Paolo e che questo gli avrebbe permesso di Santi Pietro e Paolo ha fa�o suonare le mondo. Spero che continui così e che possiamo divertirci a trovargli l’attuale collocazione campane a festa” insieme ancora per molti anni” guadagnarsi anche la convocazione di Ro- tattica nel ruolo di terzino berto Mancini in nazionale. Eppure la storia destro.

28 martedì 25 febbraio 2020 29 L’INTERVISTA IMPOSSIBILE di Giovanni Gaudiano Dall’Ajax al Barcellona per cambiare il calcio

eleganza, lo stile, l’andamento palla al piede sedute dedicate all’atletica, ne rinforza il fisico con l’uti- sul terreno di gioco che mostra sempre qua- lizzo dei pesi senza mai caricare troppo. È un lavoro cer- L’lità. Il giovane Johan corre ma sembra quasi tosino, continuo, che darà i suoi frutti. sfiorare l’erba. La grande visione di gioco rende ogni Johan Cruijff, l’uomo del calcio moderno, quello che tocco semplice, naturale, quasi ovvio ma a ben guardare Sandro Ciotti chiamò nel suo splendido film “Il profeta ogni iniziativa di quel giovanotto è frutto di una natu- del gol”, è cresciuto così. rale genialità. Come se non bastasse un senso ed un par- Il giovanotto viene da una famiglia di lavoratori, che ticolare fiuto per il gol. Tante le reti messe a segno per abita in un sobborgo di Amsterdam e vive con il com- non parlare di quelle suggerite, quei tocchi che oggi mercio di frutta e verdura. A dodici anni perde il padre vanno a formare la speciale classifica degli assist e che per una crisi cardiaca, quasi un segnale, e dopo un una volta si chiamavano più semplicemente, senza po’ la mamma viene presa a lavorare proprio al- inglesismi, passaggi smarcanti. l’Ajax. Tutto questo concentrato in un fisico all’appa- Lui e il fratello crescono e giocano e le possibi- renza normale, come quello di tanti ragazzi della lità di Johan sono subito evidenti, fa sempre la sua età. Ma non è così. Quel ragazzo unisce la ve- differenza nonostante quei piedi sgraziati. locità ed il controllo della palla in qua- lunque occasione ad una fragilità del Signor Cruijff ma quando le dice- suo fisico insospettabile. Ha i piedi vano dei suoi problemi fisici pen- piatti, una caviglia diversa dall’altra, sava che sarebbe diventato un le gambe non sembrano armo- grande calciatore? niose rispetto al tronco ma la «Per giocare al calcio bisogna diver- qualità e le capacità sono tirsi. Io mi divertivo e quando Vic troppe per stare lì a (l’allenatore dell’Ajax Vic Buc- guardare. kingham, ndr.) mi disse che Trotta avrei dovuto nelle La sua maglia fare anche numero 14 giovanili altri allena- JohanJohan dell’Ajax, menti senza ma l’alle- il pallone per natore della prima squadra, Vic Buckin- migliorare il mio fisico mi sembrava inutile, gham, lo segue dal primo giorno che lo ha ma avevo fiducia e poi i giovani di quel- visto giocare riconoscendone subito le l’epoca a parte i capelli lunghi si fidavano di grandi qualità. Dispone per il giovane “pa- quello che dicevano gli allenatori. Vede, alla pero” un allenamento personalizzato, fatto di radice di tutto c’è che i ragazzini devono di- CruijffCruijff martedì 25 febbraio 2020 31 L’INTERVISTA IMPOSSIBILE

parte mi avrebbero lasciato andar via. Invece lì si lavorava ed un’unicità rispetto a Madrid. Sono arrivati ma soprattutto sodo e bene. In un anno acquistai forza nei piedi al punto che, sono stati cresciuti nel vivaio grandi giocatori, funzionali ad se a un po’ meno di quindici anni non riuscivo dal calcio un gioco che nel tempo è stato compreso ed ha sfondato e che d’angolo ad andare oltre il primo palo, a sedici mettevo il qualcuno ha pensato di chiamare “tiqui-taca”». pallone dove volevo». Quindi il fenomeno Barcellona di Cruijff e poi Un piccolo miracolo o il frutto di un grande la- quello di Guardiola partono da molto lontano, voro? forse da Amsterdam? «Lo staff tecnico-medico della società era di prim’ordine. «Io non posso dire che sia andata proprio così. Certo, quando Nessun ragazzo veniva abbandonato senza prima aver fatto sono arrivato da allenatore al Barcellona ho pensato di ap- tutto il possibile per portarlo ad un certo livello. C’era una portare qualche modifica. Mi sono rifatto alla mia ultima cultura dello sport e del sacrificio che hanno sempre con- esperienza, quella con l’Ajax dove nei tre anni precedenti, ol- Con la maglia dell'Ajax tre che a vincere, avevamo tirato fuori dal settore giovanile vertirsi a giocare al calcio. Nonostante quei duri e un po’ no- lanci nel vuoto. È un po’ come se la palla bruciasse nei piedi gente come: Koeman, Rijkaard, Bergkamp, Van Basten. A iosi allenamenti personalizzati, io mi sono sempre divertito». di chi la riceve ed il poveretto finisce per fare la cosa più inu- Barcellona però era necessario vincere subito, non si poteva tile ed istintiva in quel momento». partire da zero. Allora ho pensato di prendere qualche gio- Come era l’Ajax in quegli anni, che aria si respi- catore già pronto ed ho convinto il presidente a ingaggiare rava? Parliamo del Barcellona. «Per me era tutto molto fantastico. Quando sono arrivato nel Quando lei è arrivato in Ca- club avevo giocato solo su terreni improvvisati: cemento, talogna da giocatore e poi ghiaia, terra battuta. Entrare e giocare su un campo vero fu da allenatore è sempre fantastico. Poi cominciarono i primi problemi per le mie cambiato tanto. Si può difficoltà fisiche. Ero veloce, avevo fantasia e pensiero ancora dire che l’infinita rivalità più veloci ma mi mancava la potenza. Da qualche altra con il Real avesse in pre- cedenza creato un incon- fessato sentimento d’infe- dalla Real Sociedad, una squadra che aveva sorpreso tutti per riorità, di inadeguatezza gioco e risultati, Bakero, Beguiristain, Rekarte e che pesava sul rendi- dall’Atletico è arrivato Salinas. I primi tre erano mento dei blaugrana? baschi, gente concreta, dura, lottatori senza «A Barcellona per molto paura. Poi ho stabilito con il club che da tempo si è vinto poco. La quel momento in poi si sarebbe lavorato in Johan al suo arrivo a Barcellona grandezza del Real Ma- un altro modo sui giovani». traddistinto l’attività del club. Da dopo la guerra quella fu- drid, la sua capacità di bru- cina ha sfornato ogni anno tanti campioni che sono andati ciare sul tempo qualunque Ha finito, quindi, per esportare il poi in giro per il mondo. Oggi (dal 1996, ndr.) con il mo- altra società nelle trattative sistema Ajax lì in Catalogna? derno centro “De Toekomst” (il futuro) l’attività è organiz- per l’acquisizione di un «Se le fa piacere, le rispondo di sì. In re- zata ancora meglio». giocatore importante per altà partivo da un concetto preciso. I anni hanno dettato legge. ragazzi devono sentirsi liberi di gio- In occasione di un’intervista lei ha detto: “Gio- Bisognava lanciare qual- care. Imparano soprattutto dai loro er- care a calcio è semplice, ma giocare un calcio cosa di nuovo, qualcosa che rori, quindi bisogna dare loro l’oppor- semplice è la cosa più difficile che ci sia”. Forse fosse targato Barcellona, tunità di commetterli senza stare a si riferiva alla mancanza oggi di una certa qua- che avesse il marchio di pensare prima di evitarli a tutti i costi. Le lità di base? fabbrica di una terra vi- squadre giovanili devono giocare con lo stesso «Dal mio punto di vista il calcio consiste fondamentalmente cina ma tanto diversa schema della prima squadra. I risultati a quei li- in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace dalla capitale. La società velli passano in secondo piano rispetto alla filo- di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, ad un certo punto lo ha ca- sofia di gioco. Da quel lavoro, in quel periodo devi saperla controllare, se non la puoi controllare, tantomeno pito, soprattutto quando ha sono venuti fuori: Amor, Guardiola, De La la puoi passare. Oggi in molte partite possiamo contare smesso di pensare che avere Pena e Sergi. Quando andavo agli allena- tanti, troppi errori di fraseggio, tanti passaggi sbagliati, tanti il mare fosse un vantaggio menti delle squadre giovanili raccontavo che ad

32 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 33 L’INTERVISTA IMPOSSIBILE

“Rondo”, una sorta di torello cinque contro due. Quel tipo di esercitazione aumentava la capacità di ognuno di giocare ne- gli spazi stretti. Un buon giocatore, lento, può diventare un pessimo giocatore. Poi al di là degli schemi era importante evitare passaggi in orizzontale. Li avevo proibiti. Il gioco si doveva sviluppare comunque per linee verticali, quelle che ti consentono recuperi per una palla persa, mentre sbagliare un

Con Van Basten e Rijkaard Amsterdam, quando io ero un giovane giocatore dell’Ajax, ognuno si allenava con un pallone con il proprio nome scritto sopra. Era il tuo pallone, ci eri affezionato».

Si sa che facevate anche qualche allenamento particolare con il pallone… «È vero, avevo deciso che dalla prima squadra al settore gio- L'ideale passaggio di consegne con il suo allievo Pep Guardiola vanile una parte dell’allenamento venisse dedicata al passaggio in orizzontale vuole dire quasi sempre beccare un pericoloso contropiede». Johan ad un certo punto ha smesso di fumare, erano proprio tante le sigarette. Lo ha fatto pensando a suo padre e poi agli infarti che a ripetizione lo avevano col- pito proprio a Barcellona. Poi è arrivato un altro male che lo ha portato via mentre altri capitalizzavano le sue GENNARO LILLIO idee, il suo lavoro e a Barcellona nasceva un “dream

team” calcistico alla guida di un suo allievo: Josep Guar- diola. Dalla scuola de “La Masia” o “cantera”, quella che Johan aveva impostato, erano arrivati: Xavi, Iniesta, Puyol, Busquets, Fabregas ed altri. Questo è solo un piccolissimo contributo ad un ragazzo olandese, che è stato capace, partendo da un sobborgo di Amsterdam, C.C.C.C. CCAMPANIAAMPPAANIA – MMARCIANISEARCIANISE CC.C..C. I SSANNITIANNITI – BENEVENTBENEVENTOO di modificare prima il suo corpo e poi di cambiare il CC.C..C. AAUCHANUCHAN GGIUGLIANOIUGLIANO – GGIUGLIANOIUGLIANO CC.C..C.LE LE COTONIERECOTONIERE - FRATTEFRAATTTE gioco del calcio in modo definitivo, facendolo in punta CC.C..C. LLAA CCARTIERAARTIERA – PPOMPEIOMPEI CC.C..C. LE GGINESTREINESTRE – VVOLLAOLLA di piedi come quando in campo il difensore non lo tro- CC.C..C. VULCANOVULCANO BBUONOUONO – NNOLAOLA CC.C..C. PPEGASOEGASO – PPAGANIAGANI vava più e lui stava depositando nel frattempo la palla CC.C..C. AUCHANAUCHAN MMUGNANOUGNANO – MMUGNANOUGNANO CC.C..C. IILL CCARROARRO – PPASSOASSO DDII MMIRABELLAIRABELLA CC.C..C. LALA BIRRERIABIRRERIA - NAPNAPOLIOLI CCORSOORSO IITALIATTAALIA NN.149.149 - PPIANOIANO DDII SSORRENTOORRENTO La locandina del film Il profeta del gol di Sandro Ciotti in rete. CC.C..C. NNEAPOLISEAPOLIS – NANAPOLIPOLI VVIAIA TTESTAESTTAA 13/1513/15 - AAVAVELLINOVELLINO CC.C..C. QQUARTOUARTO NNUOVOUOVO – QQUARTOUARTO VVIALEIALE LLEONAROEONARO DADA VINCIVINCI N.2N.25/275/27 – PORTICIPORTICI 34 martedì 25 febbraio 2020 CC.C..C. MMAXIMALLAXIMALL – PPONTECAGNANOONTECAGNANO FFAIANOAIANO VIAVIA EEPOMEOPOMEO N.205N.205 – NAPOLINAPOLI CC.C..C.LE LE PPORTEORTE DDII NANAPOLIPOLI – AAFRAGOLAFRAGOLA VIAVIA ROMAROMA 66/6866/68 - AAVAVERSAVERSA CC.C..C. JAMBOJAMBO – TTRENTOLARENTOLA DDUCENTAUCENTTAA VIAVIA DOMITIANADOMITIANA - MMONDRAGONEONDRAGONE L’APPROFONDIMENTO di Francesco Marchionibus L’azionariato popolare del Il modello popolar-democratico ado�ato dalla società catalana che dà valore ai soci-tifosi e che può rappresentare un’ulteriore fonte di introiti per qualunque società, anche per le italiane

li ottavi di Champions League propongono al Napoli un confronto difficilissimo ma allo Gstesso tempo di assoluto prestigio, contro una squadra che annovera nel suo palmarés ben 74 trofei nazionali e 17 internazionali e che è espressione di una delle società più ricche e di maggior tradizione del pa- norama calcistico mondiale. Il Futbol Club Barcellona, fondato nel novembre del 1899 da alcuni calciatori guidati dallo svizzero natura- lizzato spagnolo Joan Gamper, è oggi un’associazione polisportiva che può contare su un azionariato popolare di circa 180mila associati, presente oltre che nel calcio Josep Maria Bartomeu, attuale presidente del club catalano anche in varie altre discipline, tra cui basket, palla- mano e hockey. lunque socio presentando il proprio programma e par- Ma come si diventa socio tecipando ad una vera e propria campagna elettorale. del Barcellona, e quali di- È chiaro che nella realtà non tutti i soci possono aspi- ritti si acquisiscono? rare alla presidenza, in quanto i candidati devono avere Il primo passo è l’acquisto comunque grandi potenzialità economiche e la possi- di una tessera che va rin- bilità di accedere alle garanzie bancarie necessarie per novata per tre anni, al ter- poter effettuare gli acquisti dei calciatori promessi in mine dei quali è possibile campagna elettorale. Tutti i soci però possono con- diventare socio a tutti gli trollare l’operato del presidente chiedendogli conto effetti, pagando una quota della sua gestione e arrivando fino a sfiduciarlo, e hanno che attualmente ammonta la facoltà, nel caso raggiungano il numero minimo pre- a 184 euro. visto dallo statuto, di convocare l’assemblea per nuove La qualifica di socio dà la elezioni. possibilità di votare in as- Il monumento dedicato a Dal punto di vista economico per la verità il peso dei semblea contribuendo alle Francesc Miró-Sans, primo soci blaugrana sul bilancio della società è limitato, e la decisioni su tutti gli presidente eletto direttamente percentuale dei ricavi derivanti dai soci rispetto a quelli dai soci nel 1953 aspetti organizzativi di so- totali si è via via ridotta negli anni, passando da circa cietà e squadra, e soprattutto consente di partecipare al- il 9% del 2003 al 2% del 2018. l’elezione del presidente. Nonostante ciò, il Barcellona resta un esempio di club Alla presidenza, che dura 4 anni, può candidarsi qua- democratico, con un azionariato popolare che può orien-

martedì 25 febbraio 2020 37 Vista panoramica del Camp Nou di Barcellona tare in maniera spesso determinante le scelte della so- un certo numero di aderenti, di acquisire una quota del cietà. club azzurro, entrare nel CdA e contribuire a sviluppare La partecipazione dei tifosi alla gestione delle società il programma di crescita della società. Il progetto si è non avviene solo in Spagna (con Barcellona e Real in purtroppo bloccato in quanto non ha avuto alcun ri- prima fila) ma, seppure con forme diverse, è possibile scontro da parte del Calcio Napoli. DAI UN VIAGGIO anche per i supporters tedeschi e inglesi: in Germania Ma probabilmente è proprio questa la via perché si af- il Bayern Monaco, ad esempio, ha partecipazioni mi- fermi anche in Italia la partecipazione dei tifosi alle so- noritarie di Adidas, Allianz e Audi ma per oltre il 70% cietà di calcio: non si deve più considerare l’azionariato è in mano ai tifosi, mentre nel Regno Unito il modello popolare solo come uno strumento per risolvere situa- ALLA TUA VITA è quello del Supporter Trust, con il quale i tifosi (per il zioni di crisi finanziaria, ma i tifosi devono essere coin- Manchester United sono oltre 200.000) si associano per volti nella gestione di società in salute, con bilanci so- partecipare alla gestione del club. lidi, che pur traendo beneficio dal loro apporto In Italia diverse tifoserie e società, compresa quella az- finanziario potrebbero anche prescinderne. zurra, hanno provato a sperimentare l’azionariato po- Per una società delle dimensioni del Napoli poi l’azio- polare, ma sempre senza successo. nariato popolare, se ben organizzato e ben gestito, po- Il Napoli di Ferlaino in occasione dell’acquisto di Ma- trebbe essere una importante fonte per ottenere ulte- radona lanciò un azionariato collegato alla campagna riori risorse finanziarie necessarie per mantenersi abbonamenti: all’atto della sottoscrizione occorreva competitivi ad alti livelli. versare una ulteriore quota per l’iscrizione ad un “Club” dei tifosi che avrebbe poi dovuto partecipare alla SSC Napoli; l’operazione in realtà servì solo a fare affluire ri- sorse finanziarie nelle casse del Napoli per supportare l’acquisto del Pibe, e non ebbe alcun seguito. Un’operazione simile Ferlaino la tentò, senza successo, nel 1993 per risolvere la grave crisi finanziaria che at- tanagliava il Napoli e che di lì a qualche anno lo avrebbe portato al fallimento: ipotizzò di cedere il 75% delle azioni del Club (ognuna a un milione di lire) ai tifosi e di rimanere comunque socio di maggioranza con il 25% del pacchetto azionario, prevedendo però il rinnovo PAKO TOUR AGENZIA VIAGGI triennale della carica con elezione da parte dell’assem- blea. VIA RAFFAELLO, 18 - AVERSA (CE) - 81031 - ITALIA L’ultima ipotesi di partecipazione dei tifosi alla SSC Na- poli risale al 2014. Un gruppo di appassionati del Na- poli ha istituito il Napoli Supporters Trust, una asso- La statua dedicata a Ladislao Kubala dal Barcellona [email protected] ciazione che si poneva l’obiettivo, una volta raggiunto situata all'entrata dello stadio

38 martedì 25 febbraio 2020 081 502 00 76 - 081 890 76 48 LA STORIA DELLA CHAMPIONS di Giovanni Gaudiano “La leggenda del mago e del paròn”

Nereo Rocco ed portano il calcio italiano di club in cima all’Europa. Grandi campioni, grandi serate a San Siro ed una squadra, quella interista, che è rimasta viva nella memoria

l 20 febbraio 1979, 41 anni fa, ci ha lasciati . È singo- Ilare come la nostalgia per un uomo, un personaggio come il trie- stino si senta ogni giorno per chi ama il mondo del calcio. La storia della Coppa dei Campioni e del calcio ita- liano, proprio nella più importante manifestazione calcistica europea re- sta e resterà per sempre legata al nome del “paròn”, un tecnico di cui ancora parlano tutti quelli che hanno giocato per lui. La lunga striscia del Real Madrid e quella breve ma in- tensa del Benfica furono interrotte nella stagione 1962-63 proprio dal Il Milan del 1962-63 - Da sinistra, in piedi: Maldini, Benitez, Rivera, Altafini, Milan di Rocco. La Milano che si im- Mora e Pivatelli. Accosciati: Ghezzi, Trebbi, David, Trapattoni e Sani pose nel calcio europeo era in quegli anni una città in grande fermento. rivincita, vincendo poi la Coppa dei Il fattore umano L’Italia viveva il suo boom economico Campioni per due anni consecutivi. di Nereo Rocco e la capitale finanziaria del paese si ap- In ogni caso Andrea Rizzoli, che su- Dopo il bis del Benfica, la squadra lu- prestava a dominare dopo il calcio na- bito dopo Wembley abbandonerà il sitana sembrava potesse continuare zionale anche quello europeo. Furono ponte di comando, batterà Angelo a tenere il calcio della penisola iberica tre anni intensi, dove la sponda ros- Moratti iniziando un duello che la so- al primo posto in Europa. Le squadre sonera bruciò quella nerazzurra con cietà rossonera negli anni a venire italiane però, che nelle precedenti la seconda pronta però a prendersi la vincerà ampiamente. sette edizioni avevano già raggiunto

martedì 25 febbraio 2020 41 LA STORIA DELLA CHAMPIONS

squadra in pullman “chi no xe omo, Rocco su consiglio di Maldini cambiò la Coppa delle Coppe. zione del 1963-64 agli ottavi supe- resti sul pullman” e poi fosse crollato le marcature in difesa, spostando Tra- A Rocco qualcuno voleva affibbiare rando agevolmente gli svedesi del sul sedile suscitando l’ilarità del suo pattoni sulla “pantera nera” e Benitez la patente di catenacciaro. Il fatto IFK Norrkoping. I detentori della gruppo. Quel Milan che non aveva su Torres. Altafini sbagliò una facile strano è rappresentato dal partico- coppa furono però eliminati ai quarti più nelle sue file Schiaffino, Liedholm, occasione per pareggiare nel primo lare che le sue squadre segnavano dal Real Madrid in virtù della scon- Grillo e Cucchiaroni si impose se- tempo che si concluse con l’infortunio sempre tanto. Il triestino si scherniva fitta subita nella gara d’andata al Ber- di Coluna. Nel secondo tempo il faro ed amava parlare di calcio con il suo nabéu per 4 a 1 che al ritorno i rosso- Il capocannoniere del torneo José Altafini del gioco portoghese restò in campo amico a tavola davanti neri non riuscirono a ribaltare, la finale con la Fiorentina ed il Milan, ma visibilmente menomato. Il Milan fermandosi sul 2 a 0. L’Inter arrivò mostrarono un’importante crescita. ne approfittò e con una doppietta di invece alla finale, vincendo sei partite In particolare i campioni d’Italia del Altafini fece sua la prima Coppa dei e pareggiandone due. La finale si sa- Milan affrontarono la competizione Campioni della sua storia. Era il 22 rebbe giocata al Prater di Vienna il 27 europea avendo consolidato il rinno- maggio del 1963, a Wembley assi- maggio del 1964. vamento avviato l’anno precedente da stettero alla partita circa 50.000 spet- Nereo Rocco, innestando nella strut- tatori (45.715 paganti). La squadra Helenio Herrera tura di una squadra vincente José Al- Nereo Rocco con il golden boy che si impose era così composta: Per quanto fosse stato benvoluto tafini, attaccante brasiliano campione Ghezzi, David, Maldini, Trebbi, Be- Rocco, tanto fu difficile inizialmente La prima pagina de La Gazzetta dello del mondo con la nazionale carioca gnando tanto (33 reti in 9 partite con nitez, Trapattoni, Pivatelli, Sani, Al- per l’argentino naturalizzato francese Sport del 23 maggio 1963 Il presidente Angelo Moratti dopo la vit- nel 1962, capace di sostituire senza Altafini capocannoniere con 14 rea- toria della Coppa al Prater di Vienna gna ed una Coppa delle Fiere. farlo rimpiangere il fenomeno Pelé lizzazioni). Moratti era impaziente, voleva vin- infortunato ed indisponibile per il ad una bottiglia di vino. Era in quei cere, la vittoria del Milan nella Coppa mondiale cileno. La finale di Wembley momenti che la sua simpatia, la sua dei Campioni bruciava sulla pelle. Era Rocco era un uomo semplice ma sul In quella squadra brillava non ancora umanità e le sue qualità, che ne ave- ammaliato ed affascinato da questo quale si poteva fare affidamento. Ve- ventenne il golden boy, Gianni Ri- vano fatto un allenatore vincente, ve- personaggio che senza dubbio niva da Trieste, una città di mare e di vera, ed in campo con lui giocavano nivano prepotentemente fuori. Nel avrebbe lasciato nel mondo del calcio confine che aveva dovuto aspettare il due allenatori aggiunti, Cesare Mal- suo palmarés da allenatore brillano: una sua precisa impronta. Dopo Her- Helenio Herrera, il mago 1920, dopo la prima guerra mondiale, dini e , senza di- due scudetti, due coppe dei Campioni, rera, infatti, il ruolo e l’importanza per diventare italiana. menticare l’estro e la visione di gioco due coppe delle Coppe, una coppa In- farsi amare dal pubblico nerazzurro. dell’allenatore in Europa sarebbe pro- La famiglia del paròn vendeva carni del brasiliano Dino Sani, un oriundo tercontinentale, tre coppe Italia tutte Moratti pensava di aver sbagliato la fondamente cambiato. ed anche lui avrebbe abbracciato quel arrivato al Milan sulla soglia dei tren- vinte alla guida del suo Milan. Per la sua scelta e se ne lamentava con i suoi L’argentino era geniale. Aveva stu- lavoro se non fosse stato per la sua in- t’anni. Il Milan dovette battere in fi- stagione 1962-63 gli fu assegnato an- diato il calcio come pochi. Aveva ca- nata passione per il calcio. Era stato nale il Benfica di Coluna ed Eusébio, che il Seminatore d’Oro e nel 2012, pito in anticipo che la preparazione un buon giocatore Nereo, fisico im- seppur alla memoria, è stato inserito atletica avrebbe finito per fare la dif- portante da centrocampista con il vi- Cessare Maldini alza la Coppa nella Hall of Fame del Calcio Ita- ferenza in campo. Inoltre controllava zio del gol. Il suo rapporto paterno dei Campioni a Wembley liano. e faceva controllare i suoi giocatori e con i giocatori era noto a tutti, come tafini, Rivera e Mora. era evidente la sua capacità nel pre- Il ritorno a Milano per il presidente Passaggio di testimone parare le gare e nel tenere la compa- Rizzoli, per Rocco e la squadra fu Da Milano a Milano. La Coppa dei Il compianto capitano Armando Picchi gnia su di morale. Si narra che a trionfale. Il presidente Andrea Rizzoli Campioni restò per tre anni di se- con Luisito Suarez e la Coppa dei Cam- Wembley prima della finale vinta con- fu sostituito per la stagione successiva guito nella città meneghina. Passò dal pioni e quella Intercontinentale tro il Benfica avesse detto alla sua da Felice Riva e Rocco, in disaccordo Milan all’Inter di Angelo Moratti ed amici anche per l’alto costo dell’in- Il brasiliano Dino Sani su diversi aspetti, andò via appro- Helenio Herrera senza dimenticare il gaggio di H.H. D’altra parte l’ex di- allenato dal cileno dando al Torino. Il Milan negli anni grande lavoro svolto da Italo Allodi, fensore e zingaro del calcio aveva che aveva sostituito in panchina Béla seguenti vinse solo la Coppa Italia uno dei migliori dirigenti che il calcio delle referenze importanti quando fu Guttmann. del 1966. Le cose cambiarono quando italiano abbia mai avuto, la cui per- ingaggiato dall’Inter. Aveva vinto I portoghesi, che avevano il prono- il presidente Franco Carraro nella manenza all’Inter dal 1959 al 1968 quattro campionati spagnoli: due con stico dalla loro parte, partirono forte stagione 1966-67 riportò al Milan corrisponde all’epoca dei grandi suc- l’Atletico Madrid e due con il Barcel- ed Eusebio al 19’ del primo tempo Nereo Rocco, i rossoneri vinsero il cessi della società nerazzurra. Il Mi- lona. Con la squadra catalana aveva Il presidente Andrea Rizzoli con Altafini portò in vantaggio la sua squadra. campionato e si aggiudicarono anche lan detentore entrò in gioco nell’edi- anche conquistato due coppe di Spa- Un giovanissimo

42 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 43 allenava anche la loro mente, infon- dendogli la consapevolezza di essere i migliori. Era un abile imbonitore e riusciva in qualche caso a suggestio- nare i suoi ragazzi al punto da ven- dergli per chissà quale diavoleria le bustine di zucchero. Angelo Moratti nei primi due anni L’Inter del 1963-64 – Da sinistra, in piedi: Sarti, Facchetti, Guarneri, Tagnin, Burgnich e Picchi. Accosciati: Jair, Milani, Suarez, Mazzola e Corso dido libro “Splendori e miserie del mente italiana, in ossequio alla scuola gioco del calcio” del 1997, lo scrittore del nostro paese alla quale si ricono- citando la formazione di quella che fu sceva di crescere ed allenare i migliori definita la “Grande Inter”, ovvero difensori del mondo, era granitica ed Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, impenetrabile. Presentava anche la Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Mi- grande novità del terzino fluidificante lani (Peiró, Domenghini), Suarez e e goleador, rappresentato da quel si- Corso, scrisse: “Quale altra forma- gnore in campo e fuori che fu Giacinto zione, a distanza di tanti lustri, è im- Facchetti. A centrocampo ed in at- tacco l’argentino mischiò un po’ le carte inserendo nella formazione base la solidità di Bedin, il funambolismo di Jair da Costa e la classe e visione di gioco di Luisito Suarez che H.H. portò con sé da Barcellona. Inoltre don Helenio promosse come un tito- La prima pagina de La Gazzetta dello lare inamovibile, proprio nell’anno Sport del 28 maggio 1964 dello scudetto, Sandro Mazzola, fi- seguì sul mercato le indicazioni del glio del grande Valentino perito con suo tecnico che così, mentre il Milan il Torino nell’incidente di Superga. vinceva la sua prima Coppa dei Cam- L’Inter di Herrera diede al “mago”, pioni, si aggiudicò lo scudetto nel come venne soprannominato, una 1962-63 con questa formazione base: fama indelebile. Ne fece scoprire le Buffon, Burgnich, Facchetti, Zaglio, qualità istrioniche, le capacità come Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Di Giacomo, Suarez e Corso. Nella rosa a disposizione di Herrera spiccavano La grande Inter costruita anche i nomi di: Bugatti, Maschio, Bi- da Helenio Herrera cicli, Masiero, Bolchi, Hitchens, Ta- pressa più di quella nella memoria di gnin ed altri. ogni tifoso, anche non nerazzurro?” Galeano aveva ragione. Saranno state La grande Inter le telecronache di Carosio, le figurine Per comprendere quanto sia stata Panini, la Domenica Sportiva e so- Herrera con Giacinto Facchetti grande quella squadra che si impose prattutto tutti i giornali che in quegli motivatore e conoscitore di uomini. due volte di seguito in Coppa dei anni si sono occupati di calcio a ren- Nella prossima puntata parleremo Campioni, ovvero nel 63-64 e 64-65, dere questa squadra famosa e ricono- delle due finali vinte dall’Inter perché e nelle stesse annate nella coppa In- sciuta, quasi fosse il prototipo della racchiudono storie che i protagonisti tercontinentale, è necessario chiamare perfezione. di quel calcio hanno lasciato in eredità in causa il grande scrittore urugua- Herrera costruì una macchina prati- a questo meraviglioso sport. iano Eduardo Galeano. Nel suo splen- camente perfetta. La difesa integral- (5 – continua)

44 martedì 25 febbraio 2020 PROFILI di Domenico Sepe della capitale ed una delle più titolate d’Albania. Ha 19 anni, lascia così il proprio paese per gettarsi nella mi- schia di un campionato molto agguerrito e sarà qui che arriveranno i primi riconoscimenti. Si fa notare come solido difensore dal fisico possente e viene nominato per il premio “Talento dell’Anno” alla fine della stagione 2014-2015, attirando l’attenzione di club al di fuori Un kosovaro per il Napoli dell’Albania e disegnando una parabola ascendente che lo porterà, di nuovo, a cambiare paese nel 2015. Arriva anche la chiamata da parte di Gianni De Biasi che lo Una carriera in giro per i Balcani prima di arrivare in Italia. convoca per una partita con la maglia dell’Albania con Titolare nella nazionale del suo paese. Dal Verona al Napoli cui debutta l’8 giugno 2014 contro il San Marino, su- grazie alle o�ime prestazioni della difesa allestita da Juric bentrando a al minuto 82’. Hanno detto di lui “Si tratta di un difensore centrale, forte fisicamente, La grinta, il coraggio, l’umiltà abile sulle palle alte, dotato di una buona visione di La successiva destinazione è un altro paese dei Balcani, gioco. Inoltre è capace di impostare l’azione da die- la Croazia, all’RNK Spalato, la squadra piccola del- tro. Chiaro che l’esperienza in Serie A è un’altra l’omonima città, in rivalità con il prestigioso Hajduk. È cosa rispetto a quella che ha fin qui raccolto. Il va- lore del ragazzo, però, è certo” la squadra della classe povera di Spalato, eppure è qui (Gianni De Biasi nel giugno 2019) che Amir ha deciso che deve far vedere quanto vale. La- vora sodo e debutta nella prima gara della stagione “Rrahmani ha esperienza, gioca in Nazionale, anche 2015-2016 e diventa da subito un titolare inamovibile molto bene, la caratteristica principale è il suo es- al centro della difesa. Sarà proprio la squadra contro cui sere guerriero e quando punta un uomo non lo la- scia mai. Nella difesa a 3 si esprime al meglio, ma ha debuttato in Croazia, il Lokomotiva, ad assicurarsi può giocare anche a 4 e come terzino destro. Gioca le sue prestazioni grazie ad un prestito di un anno. sempre di destro: se vogliamo da lui la tecnica di Passa poi alla Dinamo Zagabria nell’estate 2017. Sarà Ronaldinho, di certo non ce l’ha, ma è un difensore qui, nella squadra più forte della Croazia che arrivano centrale, non una punta centrale. Rrahmani è un ra- gazzo umile e se il Napoli cerca un grande difen- i primi importanti successi: due campionati croati ed sore, lo troverà in lui” una Coppa di Croazia con 57 presenze e 4 reti che ne (Mario Cvitanovic, confermano il talento. I due allenatori, prima Mario suo allenatore alla Dinamo Zagabria) Cvitanovic, ex giocatore del Napoli nel 2003 e poi Nenad Bjelica, attuale allenatore della “Rrahmani è un giocatore giovane e di carattere che può ricoprire tre ruoli, forse quattro, in quanto è stato Dinamo, vengono impressionati dalla sua anche terzino, ce la può fare ad affrontare la Serie A tenacia e umiltà. pur provenendo dal campionato croato” Arriva anche l’ora della nazionale del (Ivan Juric) on è facile essere kosovaro in questi tempi. ma è una pace fragile. Eppure Amir non si è arreso ed suo paese finalmente riconosciuta Non è facile giocare a calcio mentre il paese in ha cominciato a giocare a calcio proprio nel Drenica, la dall’Uefa nel 2016. Ne diventa presto Ncui sei nato combatte per l’indipendenza. Serve squadra della sua città, partendo dalle giovanili fino a il capitano e titolare inamovibile col- una volontà di ferro per giocare mentre la tua casa è raggiungere la prima squadra con la quale ha esordito lezionando tante buone prestazioni. gero, il costo dell’operazione sfiora i due milioni sotto l’occupazione dei militari, dove è da poco passata all’età di 17 anni nei campionati professionistici del di euro. Inizia il precampionato con l’Hellas di la follia della guerra etnica, dove la tensione è sempre , inseguendo il grande calcio europeo. La sfida, quella vera: la Serie A Juric e subito diventa titolare di una delle mi- palpabile nell’aria. Oggi il Kosovo è una terra piena di Ma Amir cerca una vera sfida in un cam- gliori difese del campionato. speranze e di problemi irrisolti e da qui un giorno è par- Sognando l’Europa del calcio pionato di alto profilo. Il ds del Verona Nel mercato di gennaio arriva il Napoli. Quat- tito Amir Rrahmani. La prima occasione è un prestito al Kastrioti Krujë D’Amico lo segue, va a visionarlo in Croa- tordici milioni al Club giallo-blù e 1,5 milioni a Nato a il 24 febbraio 1994 da genitori di etnia nella massima serie albanese nell’estate del 2012. Nel zia, si convince e con l’allenatore Juric de- stagione al giocatore, è un’offerta unica, la pos- albanese, originari di Skënderaj, poco lontana, che 2013 termina il suo contratto con il Drenica e va via a cidono che sarà lui a giocare al centro della sibilità di raggiungere una grande piazza, il hanno subito la furia della pulizia etnica messa in atto parametro zero. difesa dell’Hellas. Si chiude una trattativa giocatore accetta, viene ceduto alla società az- dalla Serbia di Milosevic. La pace in quelle zone è ar- Dall’Albania arrivano le offerte dei grandi club locali e, rapida, tenuta quasi segreta, all’aeroporto lo zurra che lo lascia in prestito all’Hellas Ve- rivata solo con l’intervento delle forze militari straniere, tra di essi, sceglie il Partizan Tirana, una delle squadre accoglie solo l’addetto stampa del club scali- rona fino a fine stagione.

46 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 47 FLASH – IL CAMPIONATO PER IMMAGINI di Gianluca Mosca Una difesa imbarazzante NAPOLI – LECCE 2-3 Mertens sigla la vittoria – NAPOLI 0-1 Koulibaly, dove sei? 9 febbraio Hamsik è nel mirino 16 febbraio

l Napoli reduce da due convincenti vittorie con- i va alla Sardegna Arena contro un Cagliari che tro Juventus e Sampdoria affronta in casa il non vince in campionato da ben nove gare e con la ILecce. Gattuso recupera Koulibaly al centro della Svolontà di ritrovare la vittoria e di prendersi una difesa ma schiera al suo fianco Maksimovic e non rivincita rispetto al risul- Manolas reduce dal viaggio in Grecia per la nascita tato della sfida al San della terza figlia. Nei primi minuti di gara il Napoli Paolo nel girone d’andata, gioca nella trequarti avversaria, ma al 29’ Lapadula quando nei minuti finali insacca su una corta respinta di Ospina. Nella ri- i sardi riuscirono a tro- presa Gattuso inserisce subito Mertens per Lobotka. vare il gol della Il belga con una triangolazione con Demme ed Insi- vittoria. Gat- gne riesce a portare Milik al gol del pareggio. Molti tuso lascia a però sono gli errori difensivi della squadra azzurra ed casa per vari motivi: i giallorossi raddoppiano con Lapadula e si portano Koulibaly, Milik, Lozano ed sull’1 a 3 con Mancosu su punizione. Al 90’ Callejon Allan. Ritorna, invece, in panchina Ghoulam che dopo il doppio infortunio pare es- riesce, inutilmente, ad accorciare il risultato. Palese e sere finalmente a disposizione. Nel primo tempo la gara appare molto bloccata se imbarazzante è il visibile calo di rendimento di Kou- non per qualche guizzo di Elmas. Nel secondo tempo Gattuso inserisce Insigne libaly rispetto alle stagioni passate. Il senegalese già al posto di Demme, che non aveva reso al meglio riportando in mediana Ruiz. con Ancelotti non si era quasi mai espresso ai suoi li- L’esterno apporta un maggior movimento sulla fascia e i risultati si vedono subito: velli sia che al suo fianco fosse stato schierato Mano- Mertens scambia con Hysaj e poi pennella alla sua maniera un destro a giro perfetto. las che Maksimovic/Luperto. Sembra che l’assenza di Il gol oltre a portare il Napoli in vantaggio ed alla vittoria, avvicina Mertens, giunto un calciatore d’esperienza del calibro di Albiol al suo a quota 120 gol da quando veste la maglia azzurra, al record di Hamsik. L’obiettivo di fianco abbia influenzato profondamente le prestazioni diventare il miglior realizzatore di sempre nella storia del Napoli si avvicina per il belga, del centrale senegalese. che ora si trova ad un solo gol dall’ex capitano azzurro.

Il Napoli espugna San Siro INTER – NAPOLI 0-1 Conte il solito lamentoso 12 febbraio

rchiviata la brutta sconfitta di campionato giro da fuori area che supera Padelli. Da quel mo- con il Lecce. Il Napoli ci prova con l’Inter nel- mento parte una gara di sacrificio con gli azzurri che Al’andata di semifinale di Coppa Italia. Saltano lottano in mezzo al campo, impedendo all’Inter di subito all’occhio alcune scelte di Gattuso: Elmas al po- trovare la rete del pareggio senza concedere palle sto di Insigne e l’assenza di Koulibaly in difesa. Nel gol. Per l’ultimo cambio Gattuso inserisce il rien- primo tempo il Napoli lascia giocare l’Inter ma senza trante Allan nell’intento di dare maggiore copertura concederle occasioni favorevoli. Nel secondo tempo gli a centrocampo. È una gara molto intensa quella di- azzurri continuano nell’impostazione difensiva, aspet- sputata dagli azzurri. Nel finale, infatti, Fabian Ruiz tando i neroazzurri e approfittando delle opportu- in piena foga agonistica chiede quello che sarebbe nità per avviare il contropiede. Il duro lavoro degli az- stato il quarto cambio a causa dei crampi. Il Napoli fa zurri viene ricompensato al 57’ con il gol di Fabian suo il primo round passando a San Siro con una gara Ruiz. Lo spagnolo tira fuori dal cilindro un tiro a di sofferenza e sacrificio.

48 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 49 IL CAMPIONATO di Bruno Marchionibus Fuorigrotta, di cui ben quattro con- secutive (cosa che non accadeva dalla nefasta annata 1997/98), e quasi tutte Nell’arena di Fuorigrotta arrivate in match contro compagini non di primo livello. Le ottime prove offerte dai partenopei nelle ultime settimane contro le big del nostro calcio, infatti, hanno certificato come per “matare” il Toro Llorente e le sue occasioni mancate il Napoli di questa stagione si trovi molto più a suo agio quando può gio- cinismo in attacco, infatti, il Napoli sotto la guida Mazzarri nello scorso care partite di attesa per poi ripartire, potrà ritrovare quel feeling col suo torneo quando il Toro, qualificatosi Napoli-Torino è la sfida tra due delle principali deluse di questa piuttosto che quando debba imporre stadio che è indispensabile per con- poi per i preliminari di Europa Lea- stagione. Gli azzurri vogliono recuperare la continuità tra le mura il proprio gioco. È su questo che Gat- cludere nel migliore dei modi l’an- gue, aveva lottato fino a poche gior- tuso, dopo aver ridato equilibrio ai nata. nate dal termine per un posto in amiche, il Torino prova a ritrovare il famoso “Cuore Granata” suoi lontano da casa, dovrà interve- Champions. Ma proprio la prepara- nire, provando anche ad ovviare alle Aspettative deluse zione anticipata per le eliminatorie San Paolo: invertire la rotta! troppe incertezze difensive che e ferite da rimarginare di EL, unitamente a qualche pro- C’era una volta la legge del San spesso proprio nel fortino azzurro Come gli azzurri, anche i granata blema interno ed alle attese deluse di Paolo, il dodicesimo uomo in campo hanno regalato agli avversari occa- avevano dato il via alla propria sta- qualcuno dei nuovi, hanno fatto sì capace di trascinare il Napoli e di sioni e gol. Soltanto con una mag- gione con aspettative elevate, date che il Torino 2019/20 dopo una di- rendere quella di Fuorigrotta una giore attenzione difensiva, e con più anche dagli ottimi risultati conseguiti screta partenza si attestasse su stan- delle trasferte più temute per qual- dard di prestazioni e risultati ben lon- siasi squadra d’Italia e d’Europa. Ma tani da quelli di dodici mesi prima. di quel fattore in più dato dal proprio Conseguenza inevitabile, dopo le pe- stadio, il più sudamericano del Vec- santissime sconfitte con Atalanta (0 a chio Continente, per gli azzurri in 7 in casa) e Lecce (4 a 0 in Salento), è questa stagione è rimasto solo uno stata l’esonero del tecnico livornese, sbiadito ricordo, dato che negli ultimi sostituito da , ex Fro- mesi è proprio tra le mura amiche sinone, mister con un passato nelle che Insigne e compagni hanno pale- Insigne contro Izzo, napoletani a confronto giovanili granata ed un probabile sato le principali difficoltà. Se con tive in materia di sicurezza negli avanti ai propri tifosi limiti e diffi- ruolo da traghettatore fino a maggio Ancelotti, infatti, nell’ambito di un stadi, avesse smesso di costituire quel coltà. col compito di limitare i danni. andamento negativo generale si era quid in più, anche con Gattuso, che Scorrendo le partite fin qui disputate Hysaj l'usato sicuro Lozano e una stagione da dimenticare Destino incrociato quello dei gra- già registrato come la spinta del San pur ha in trasferta restituito ai suoi dalla squadra azzurra colpisce, inevi- nata, quindi, con quello dei parteno- Napoli 4-3-3 Paolo, complice anche lo “sciopero” un rendimento più che positivo, il tabilmente, lo score interno dei cam- ALLENATORE pei. I proclami di inizio stagione ave- delle curve contro le nuove norma- Napoli ha continuato a mostrare pani che registra già sei sconfitte a HYSAJ MORENO vano illuso l’ambiente napoletano MERET LONGO circa le potenzialità del gruppo che MAKSIMOVIC ZIELINSKI dalle montagne di Dimaro lanciava la MANOLAS DEMME INSIGNE sua sfida Scudetto alla Juventus. La DI LORENZO Napoli – Stadio San Paolo – Sabato 29 febbraioMILIK ore 20.45 DE SILVESTRI cruda realtà, poi, ha fin dalle prime LOBOTKA BELOTTI battute del campionato riportato tutti POLITANO LUKIC BERENGUER IZZO con i piedi per terra, anche a causa RINCON delle ormai ben note diatribe inte- BASELLI N’KOULOU stine tra giocatori e club che hanno ANSALDI SIRIGU BREMER ALLENATORE fatto rendere il team azzurro ben al di GENNARO sotto di ogni più funerea previsione, GATTUSO fino all’addio all’ “internazionale” An- Torino 3-5-2 celotti seguito dall’insediamento del- Verdi tra gli ex compagni Mertens e Ruiz e la squadra scesa in campo a Torino nell'anniversario del campionato a girone unico l’emergente Gattuso.

50 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 51 LAL’COPPADSFGFDGITALIA L’DSFGFDG di Marco Boscia data. Gennaro Gattuso vuole bissare il successo nella sfida di ritorno: pas- sare il turno significherebbe guada- gnare la finale che manca dal 2014 e, Napoli-Inter in caso poi di vittoria del trofeo, avere accesso sicuro e direttamente ai gironi della prossima Europa Lea- gue con la possibilità di giocarsi an- Per dimenticare il campionato che la . Per riu- scirci, l’allenatore potrebbe quindi affidarsi nuovamente alla qualità in Dopo l’importante successo di San Siro gli azzurri si giocano l’ac- mezzo al campo di Zielinski e Ruiz cesso alla finale davanti al proprio pubblico contro l’Inter di con al centro Demme, diventato in- dispensabile in poco tempo. In porta Conte che proverà invece a ribaltare il risultato con un a�eg- solito ballottaggio fra Ospina e Me- ret mentre in difesa dovrebbe esserci giamento più spregiudicato, ricordando la gara di campionato Koulibaly al fianco di Manolas. In Sopra Mertens, la variabile imprenscindibile attacco potrebbe essere ancora Mer- A destra Lautaro e l'occasione mancata l 12 febbraio un Napoli operaio tens ad agire da punta centrale, af- ed umile si è aggiudicato i primi Champions al Barcellona, risulte- fiancato dai soliti Insigne e Callejon, I90 minuti della semifinale di rebbe ancora imbattuto. con la carta dell’ex Politano da poter Coppa Italia contro l’Inter. Gli uo- sfruttare a partita in corso. mini di Gattuso hanno saputo sof- Gattuso vuole la finale frire e vincere a San Siro di misura Una stagione travagliata con un Na- Le armi di Conte con una perla da fuori area di Fabian poli dai due volti fino a questo mo- per ribaltarla Ruiz: partita con poche occasioni da mento: gli azzurri, pur perdendo L’Inter pare stia concentrando le pro- rete, in cui sono prevalse la dinami- punti preziosi contro squadre sulla prie forze sul campionato per cercare cità e la fisicità in mezzo al campo ri- carta inferiori, si sono comportati da di scucire il tricolore dal petto della spetto al bel gioco. L’allenatore par- grande con le grandi riuscendo a Juventus, ma Antonio Conte sa bene tenopeo, memore della sconfitta di battere, in ordine, il Liverpool cam- quanto sia importante non tralasciare campionato contro i nerazzurri per pione d’Europa in carica, la Lazio nessuna competizione e cercherà di 1 a 3 al San Paolo, ha saputo “imbri- dei record, la Juventus dell’ex Sarri trasferire ai calciatori la sua rabbia gliare” tatticamente l’Inter di Conte ed appunto l’Inter nella sfida d’an- per provare a vincere la sfida di ri- con una mossa a sorpresa: Elmas torno. Sarà quindi un’Inter quasi cer- per capitan Insigne. Con l’inseri- Napoli 4-3-3 tamente più spregiudicata rispetto ALLENATORE mento del macedone sulla fascia si- è diventato l'equilibratore all’andata quella che arriverà a Napoli MARIO RUI ANTONIO del gioco partenopeo nistra, Gattuso si è schierato con un OSPINA CONTE la prossima settimana: Conte po- A sinistra la grinta di Fabian Ruiz dopo la KOULIBALY ZIELINSKI 4-5-1 che ha difatti limitato la qua- rete realizzata a San Siro trebbe decidere di affidarsi ai “fede- MANOLAS lità del centrocampo nerazzurro. DEMME INSIGNE lissimi” per provare l’impresa schie- DI LORENZO Passato in vantaggio con un “go- alle 20.45, con due risultati su tre a Napoli – Stadio San Paolo – Giovedì 5 marzoMERTENS ore 20.45 CANDREVA rando sulle fasce Candreva e Young lazo” dello spagnolo nella ripresa, il disposizione per guadagnare l’ac- RUIZ LUKAKU in luogo di Moses e Biraghi visti a CALLEJON ERIKSEN Napoli, pur correndo qualche ri- cesso alla finale. Non sarà semplice, L. MARTINEZ BASTONI San Siro e lanciare poi dal primo mi- schio, è stato poi bravo a mantenerlo anche perché in questa stagione il BROZOVIC nuto Eriksen in mezzo al campo al fino al termine della gara limitando San Paolo, in campionato, non è ri- BARELLA DE VRIJ posto di Sensi. Quasi scontato in at- YOUNG PADELLI il temibile attacco avversario. sultato fortino inespugnabile come SKRINIAR tacco l’impiego di Lukaku e Lautaro, ALLENATORE Adesso, contro un’Inter che cercherà in passato. Diversa però la situa- GENNARO mentre in porta l’allenatore spera nel di ribaltare il risultato, il Napoli po- zione nelle coppe dove il Napoli, do- GATTUSO recupero di Handanovic, visto che trà invece affrontare la gara di ri- vesse uscire indenne dalle proprie Inter 3-5-2 Padelli sembrerebbe non dare le torno, fissata per giovedì 5 marzo mura anche stasera nella sfida di stesse garanzie dello sloveno.

52 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 53 SCAFFALE PARTENOPEO di Lorenzo Gaudiano Giuseppe Ferraro L’amore per Napoli e la filosofia

Professore di Filosofia morale presso la Federico II e responsabile della scuola “Filosofia fuori le mura”, “Nostalgia del desiderio – La filosofia che nasce a Napoli” l’autore partenopeo racconta ed esalta la bellezza della propria ci�à

oco più di un anno fa viene trasmessa in te- È stato emozionante rivedere in televisione il levisione “L’amica geniale”, serie televisiva luogo in cui è cresciuto? Pispirata dall’omonimo libro di Elena Fer- «L’ambientazione temporale della serie televisiva ri- rante. Il professore Giuseppe Ferraro non è abi- guarda un’età che precede di poco la mia. Il rione Luz- tuato ad accendere la TV, ma di tanto in tanto si zatti fa parte di quei luoghi magici nella nostra città che trova a sbirciare. Si ritrova proiettato sullo schermo producono arte, solitudine, pensieri. Perché sorgono tra la il rione Luzzatti in cui è cresciuto, il liceo Garibaldi città e il paese, tra la periferia ed il centro. Inoltre tanti che ha frequentato in giovane età e l’emozione è anni fa lì c’era anche l’Ascarelli, il primo stadio del Na- davvero fortissima, anche se la ricostruzione non è poli». del tutto fedele. Sovviene il ricordo degli anni gio- vanili e l’avvicinamento alla filosofia, che lo ha ac- Visto che abbiamo fatto un salto indietro nel compagnato in un percorso professionale ricco di tempo, quando ha capito che la filosofia tappe: la cattedra di Filosofia morale alla Federico avrebbe guidato il suo cammino? II; la scuola “Filosofia fuori le mura” di cui è re- «Negli anni in cui insegnavo alla Federico II, ad un certo sponsabile; gli anni all’università di Friburgo; i suoi punto mi sono chiesto se dovessi continuare a fare quello libri, tra cui “La porta di Parmenide” e il più recente che stavo facendo, rinunciare o farlo diversamente. Visto 9LD*LDQ/RUHQ]R%HUQLQL1DSROL1$ “Nostalgia del desiderio – La filosofia che nasce a che la filosofia si occupa di questioni estreme, decisi di 7HO Napoli” editi da Castelvecchi. portare la filosofia nei luoghi estremi, ovvero carceri mi- $SHUWRGDOOXQHGuDOVDEDWRGDOOHDOOH martedì 25 febbraio 2020 55 SCAFFALE PARTENOPEO

tiene al sentimento peculiare di questa città: l’aupucun- dria, e non appocundria come l’ha riportata l’enciclope- dia Treccani. È un’espressione di derivazione greca che raccoglie insieme la nostalgia e il desiderio. La nostalgia è il desiderio di quello che si è vissuto perché ritorni, il de- siderio è la nostalgia di ciò che si ha dentro ma che non si possiede perché non si è ancora vissuto».

Cosa l’ha spinta a dedicarsi a questo libro? «Adoperando la parola “aupucundria” mi sono riferito a Pino Daniele, perché lo considero un trovatore come si diceva dei poeti provenzali, colui che ha raccolto le voci della città e le ha musicate. L’aupucundria è di chi in fondo è pieno ma che si sente vuoto perché in questa città viviamo costantemente l’effimero, siamo assaltati dalla paura della morte, dalla finitezza di ogni cosa, non ci si ciale rispetto alle altre? apre al futuro. Mi è piaciuto sottolineare quest’aspetto nel «Qui si impara la gioia del vivere e il dispiacere di esi- libro, ossia che viviamo nella città più bella del mondo ma stere. Questo è un sentimento peculiare della nostra città, che non le diamo il bene che le promettiamo. La bellezza un orgoglio che ogni cittadino napoletano porta dentro è divina, l’essere umano non può costruire niente di più con sé e che lo rende diverso e riconoscibile da tutti gli al- bello di quello che già c’è, per cui finisce per essere quasi tri. Lontano da qui siamo facilmente identificabili. La invidioso di questa bellezza finendo per sfregiarla». napoletanità invece, a differenza di quanto si sente in giro, è la rovina di Napoli, è un cliché, una parola che Cosa secondo lei rende la città di Napoli spe- raccoglie tutto ciò che la nostra città offre di negativo. Non mi piace usarla, perché ci chiude in noi stessi e ci esclude».

Lei ha scritto che: “La filosofia che nasce a Napoli è Napoli come io la trovai e come lei mi ha trovato”. Quindi come la vede oggi? «Come è sempre stata, come l’hanno vista quelli che ci hanno preceduto e come la vedranno quelli che verranno. Napoli è gelosa di se stessa. È inquietante che in questa città non ci sia mai stato un governo da parte della sua Uno scatto delle riprese de L'amica geniale gente. È stata sempre governata da stranieri, è sempre A destra la copertina di Nostalgia del desiderio stata occupata, invasa. Per questo il popolo di questa città norili, zone periferiche, scuole “a rischio”, per vedere che si è abituato a irridere il potere, a non volerlo, a consi- cosa la filosofia stessa avesse da dire. Ed è così che è co- derarlo come straniero ed estraneo. Ripeto sempre che a minciato questo mio cammino che ha rinforzato la mia Napoli il popolo il potere non lo vuole per poter fare passione per questa disciplina, che aiuta ognuno di noi a quello che vuole. Non abbiamo avuto nessuna educazione capire il senso di ciò che ci circonda». ad un autogoverno. Il potere è visto sempre come qualcosa da aggirare, ingannare. Le regole non sono prese seria- Il suo percorso è proseguito successivamente mente in considerazione, meno si rispettano più si fe- con la scrittura. steggia la propria furbizia». «La scrittura in realtà è qualcosa che appartiene a tutti. l’occasione di raccontare storie di pensieri». Rispecchia l’esigenza umana di rivelarsi, di esprimere Progetti futuri? quello che intimamente si sente e che alcuni preferiscono Arriviamo al suo ultimo libro. Perché “No- «È in uscita proprio in questo mese il mio nuovo libro che nascondere dietro ad una narrazione artificiosa. Per me stalgia del desiderio”? si intitola “La memoria dell’amore”, edito dalla casa edi- in realtà ha sempre rappresentato uno stato d’animo, «Per spiegare il titolo basta una sola parola che appar- La copertina de La porta di Parmenide trice milanese Chiarelettere».

56 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 57 L’ANNIVERSARIO di Lorenzo Gaudiano Giordano Bruno La conoscenza per essere liberi

orse tremate più voi nel di un uomo che grazie alla sua cultura 6$6 pronunciare contro di aveva maturato idee rivoluzionarie in «Fme questa sentenza che un’epoca dove il contraddittorio non io nell'ascoltarla». Alla lettura della era ammesso, anche se non sembra sentenza di condanna da parte dei giu- che questa tendenza si sia estinta con 62/8=,21,,035(6$ dici inquisitori che lo accusano di ere- il passare degli anni. I termini natu- sia, Giordano Bruno si alza subito in ralmente sono cambiati ma non sem- piedi pronunciando questa frase. pre la libertà di pensiero oggi viene ri- Pochi giorni dopo, il 17 febbraio 1600, spettata come in realtà dovrebbe a Roma il filosofo viene condotto in essere. piazza Campo de’ Fiori, senza vestiti e Qualche settimana fa l’artista di strada con la lingua in giova (serrata dalla napoletano Jorit alla BIT di Milano, mordacchia, uno dei tanti strumenti di una manifestazione internazionale de- tortura rinascimentali per impedire al dicata al turismo, ha rappresentato condannato di parlare). Attaccato ad un palo, il suo corpo è avvolto dalle Ho lo�ato, è molto: crede�i poter vincere (ma alle membra venne negata la forza fiamme inesorabili e la vita di uno dei dell’animo), e la sorte e la natura repressero lo studio e gli sforzi. È già qualcosa l’es- sersi cimentati; giacché vincere vedo che è nelle mani del fato. Per quel che mi ri- pensatori più importanti di quel- guarda ho fa�o il possibile, che nessuna delle generazioni venture mi negherà; quel l’epoca, più illuminati di sempre co- che un vincitore poteva me�erci di suo: non aver temuto la morte, non aver ceduto nobbe la parola fine. “con fermo viso a nessun simile, aver preferito una morte animosa a un’imbelle vita Per il frate domenicano Dio è sia tra- (Giordano Bruno, da “De monade, numero et figura”) scendente che immanente, cioè al di l’Inquisizione, o quasi. Giordano Bruno su una tela con il sopra della conoscenza sensibile ma al Sono passati 420 anni dalla morte di volto di Gianmaria Volontè, che l’ha tempo stesso anima del mondo perce- Giordano Bruno e si può affermare interpretato in un bellissimo film del pibile attraverso la natura, un’unità di che l’Inquisizione all’epoca non è as- 1973 diretto da Giuliano Montaldo. pensiero e materia. La Chiesa cattolica solutamente riuscita nel suo intento, Perché il filosofo non ha soltanto ispi- non poteva ammettere che tale pen- perché tale figura non è stata mai di- rato la letteratura successiva, il cinema siero si radicasse nell’immaginario col- menticata. Certo gli scritti del pensa- e la musica ma ha anche aperto la lettivo, determinati principi fondanti tore originario di Nola hanno chiara- strada alla famosa Rivoluzione scien- della religione più affermata in quegli mente subito le violazioni della tifica che di fatto contribuì allo svi- anni non potevano essere messi in di- censura, ma il suo pensiero per fortuna luppo delle scienze. Insomma un scussione, del resto la scomunica e il oggi è ancora presente nei libri scola- uomo di cultura, un pensatore corag- 6HGH/HJDOH9LD63LHWUR&DVRULD 1$ carcere in questo caso erano serviti a stici e la sua storia continua ad essere gioso, un modello che merita di essere 6HGH$PPLQLVWUDWLYD9LD*&DUGXFFL1DSROL ben poco. Ecco, quindi, la condanna al raccontata. ricordato e studiato anche perché è 6HGH2SHUDWLYD9LDOH&RVLJOLRG (XURSD rogo e un’altra grande vittoria per Giordano Bruno costituisce l’esempio giusto non dimenticare mai. 6DQWD0DULD&DSXD9HWHUH &( JLDGDVDV#JPDLOFRPSHFJLDGDVDV#SHFLW martedì 25 febbraio 2020 59 &HOO COPERTINA Gianfranco Gallo “La mia sperimentazione da uomo dei miei tempi”

Una grande fami- glia artistica che continua. La voglia di trovare strade nuove e personali nel rispe�o dei grandi del passato. Un carnet ricco di interessanti impe- gni con un occhio alla Champions del Napoli a�raverso un aneddoto di papà Nunzio di Giovanni Gaudiano Gianfranco Gallo nei panni di Giuseppe Avitabile in Gomorra

on è con un’intervista che si possa delineare tratta di un attore o anche dalla simpatia che più o meno perfettamente il carattere della persona che hai è capace di trasmettere quando fuori dalla scena parla Ndi fronte. Non basta una chiacchierata, a volte del più e del meno. non basta una vita a conoscere chi hai al tuo fianco. Nel Esistono però le eccezioni, quelle che confermano la re- caso, però, di alcuni artisti, uomini pubblici, personaggi gola, ed è qui che entra in ballo Gianfranco Gallo. A di- diciamo conosciuti al gran pubblico è normale che spetto della sua notorietà, della sua intensa carriera ar- chiunque si formi la propria idea su questo o quell’ar- tistica, dei campi che il suo percorso ha saputo utilizzare tista, magari influenzata dai ruoli che ha ricoperto se si e di qualche personaggio magari un po’ particolare,

martedì 25 febbraio 2020 61 COPERTINA

coscenico. Una famiglia nella quale nessuno ha pensato di imporre agli altri che cosa fare, dove naturalmente quelli che si sono sentiti portati hanno provato a seguire le orme paterne e materne senza che la cosa diventasse un’assurda ossessione. Oggi la sua attività lo impegna severamente in un lavoro che non è racchiuso tra le ta- vole del palcoscenico, il set cinematografico o quello te- levisivo. Un impegno che mostra una continua evolu- zione e che parte dalla scrittura come lui stesso ci ha raccontato per arrivare alla regia, alla capacità di co- gliere nei colleghi le qualità necessarie per raggiungere degli obiettivi artistici di rilievo. Aspettando quindi di vedere il cortometraggio che ha intenzione di dedicare al suo amico e grande attore Carlo Croccolo e di se- guirlo nei suoi interessanti programmi di cui ci ha par- lato, gli rivolgiamo qualche domanda. Gianfranco bambino con papà Nunzio ed il fratello Jerry allo stadio Un cognome importante, una tradizione che con- viene in mente così di getto Don Giuseppe Avitabile di tinua sulla strada aperta dai genitori. Partiamo Gomorra, lui, Gianfranco, è una persona semplice. È da un ricordo di suo padre e poi di sua madre che uno di quelli che risponde al telefono anche se non co- rinunziò alla sua carriera per stare vicina a lui ed nosce il numero, è un napoletano fiero di esserlo e rac- alla famiglia… conta della sua vita con estrema semplicità. È anche un «Mio padre è stato un divo quando in Italia c’era un solo ca- grande tifoso del suo e no- nale TV. Voglio dire che una volta passato in RAI in prima Volevo scrivere, co- stro Napoli ma soprattutto serata, ti conoscevano da Trento a Canicattì. Lui in televi- minciai a collabo- conosce il senso dello sport sione ci vinse addirittura un Sanremo nel 1957 ed un altro rare con la e capisce quando chi hai di concorso nel 1956, si chiamava “Voci e Volti della fortuna” Rotopress, scrivevo fronte ti tratta male perché che poi diventò “Canzonissima”. Mia madre era una donna per Sport Sud arti- non ti conosce davvero. La intelligente come poche e capiva tutto, dopo il quarto figlio cole�i sul calcio. prova di tutto questo l’ha decise di smettere per seguirci tutti al meglio. Non smise mai “ Poi però andai a fornita lui stesso quando, di lavorare, aprì una Galleria d’Arte in Via de’ Mille, vedere uno spe�a- rivolgendosi ai tifosi del- scrisse libri per le scuole, fu una delle prime insegnanti di colo di Roberto De l’Atalanta che non perdono Teatro per bambini, creò la “Compagnia dei Piccoli”, un Simone dove reci- occasione per esibirsi in esempio di madre e manager molto avanti». tava mio padre: cori contro la nostra città, “Festa di Piedi- gli ha detto: “Vi voglio gro�a” di Viviani. bene, voi parlate così per- Fui folgorato, decisi ché non ci conoscete, per- che era sul palco ché non siete mai venuti a che volevo stare Napoli. Veniteci a trovare e cambierete idea. Poi ricor- datevi che la maggior parte dei garibaldini che parte- ciparono alla spedizione dei Mille per dare vita al- l’Unità d’Italia era proprio di Bergamo”. Un sorriso, un pensiero, un ricordo accompagnati dalla classica prontezza partenopea ed il gioco è fatto. Gianfranco Gallo è ovviamente un artista con la a ma- iuscola. Fa parte di una famiglia, come ce ne sono state Gianfranco Gallo diverse a Napoli, dove pare tutti siano nati su un pal- Foto di Carmine Colurcio

62 martedì 25 febbraio 2020 COPERTINA

tutti possano farlo. Ci si nasce. Io, per l’approccio, mi sento Dopo l’Augusteo a Napoli, sarai in giro con que- molto vicino, con le debite proporzioni alle figure mitiche del sto spettacolo o hai degli altri progetti? Teatro, a quei Molière, Shakespeare, Eduardo che tentarono «Riprenderò lo spettacolo “Lo zio del medico dei pazzi”, pro- un loro Teatro e ci riuscirono. Io non so se ci riuscirò ma l’in- dotto da Città Mediterranee di Enzo di Maio, la prossima tenzione e la mia attitudine sono quelle. Oggi purtroppo ci stagione, siamo in giro da dicembre. Il 12 marzo esce al Ci- sono molti che per scrivere e per fare regie, non essendo in nema “Ritorno al Crimine” di Max Bruno, dove sono tra i grado, si rovinano le loro carriere di bravi attori». protagonisti insieme a Marco Giallini, Alessandro Gas- smann e Gianmarco Tognazzi. In autunno poi, sempre al Ci- Veniamo ad un argomento particolare. Di re- nema, sarò coprotagonista insieme a Francesco di Leva e Mi- cente dopo la morte di Croccolo hai detto e riam Candurro di “Fino ad essere Felici” di Paolo scritto delle parole bellissime, dove hai ricordato Cipolletta. Intanto ripren- la vostra ami- derò la scrittura del film cizia. Quando “Immacolatamore” che leggeremo la narra la storia d’amore tra sua biografia, Immacolata Iacone e l’ex visto che tu Boss della NCO Raffaele sei il desi- Cutolo». gnato a scri- Gianfranco tra le figlie Bia e Greta con il cagnolino Fox verla proprio L’attore nella parte di Ciro in Fino Veniamo all’ultima, Quando hai iniziato la tua carriera quale cosa dal tuo amico ad essere felici di Paolo Cipolletta ma non ultima, tua avresti voluto fare più di tutto: il cantante, l’at- Carlo? passione: il Napoli. tore, il regista o addirittura come è successo lo «Carlo era eccezio- Grande successo per “Lo zio del medico dei Stasera la squadra scrittore? nale, il più moderno pazzi”. La tua rielaborazione piace molto. La giocherà con il Bar- Nel personaggio della civetta Gianfranco Gallo nella parte di «Volevo scrivere, cominciai a degli attori napole- nel Pinocchio di Matteo Garrone gente non smet- cellona, alla luce di Gennarino o Sciupafemmene in collaborare con la Rotopress, tani della sua gene- terà mai di rin- quest’annata sof- Ritorno al crimine di Massimi- liano Bruno Io scrivo, recito, scrivevo per Sport Sud arti- razione, per questo spesso non capito. Una cultura vastissima, graziarti per aver ferta e indecifrabile canto e faccio regie coletti sul calcio, mi manda- una semplicità ed un’intelligenza uniche, insieme a tutti i suoi trascorso un po’ cosa pensi possa capitare? ma in realtà non è vano a commentare le partite difetti ed esagerazioni, ne fanno uno di quegli attori che en- di tempo a ri- «Come buon auspicio ti racconto un aneddoto. Era il 1982 che tu�i possano delle serie minori, gavetta trano nelle storie, negli aneddoti, nei racconti di tutta una ca- dere. Perché hai e l’Italia ai mondiali stentava, tutti erano sfiduciati, delusi. farlo. Ci si nasce. tanto per dire. Proprio perché tegoria. Più che una biografia scritta vorrei dedicargli un voluto trasfor- Mio padre, che per certe cose era una specie di Guru, comin- Io, per l’approccio, volevo scrivere mi iscrissi a cortometraggio, devo». mare la comme- ciò a distribuire a destra e a manca la frase: “Ne vedrete delle “ mi sento molto vi- Giurisprudenza, feci la metà dia partendo da belle”. Chiunque incontrasse, se ne tornava a casa con quelle cino, con le debite degli esami, poi però andai a come l’aveva ri- parole nella testa. La proporzioni alle fi- vedere uno spettacolo di Ro- scritta ed inter- nazionale superò a ma- gure mitiche del berto De Simone dove reci- pretata Scar- lapena un facile girone, Teatro, a quei Mo- tava mio padre: “Festa di Pie- petta? gli toccarono subito lière, Shakespeare, digrotta” di Viviani. Fui «Non sono partito dopo Argentina e Bra- Eduardo, che ten- folgorato, decisi che era sul da lui ma dalla sile, ma lui continuava tarono un loro Tea- palco che volevo stare. Avevo commedia tedesca col suo Mantra “Ne ve- tro e ci riuscirono Il manifesto del film Ritorno al crimine già fatto un film a 17 anni alla quale lui stesso drete delle belle”, vin- ma poi non ne avevo più sen- si era ispirato. Si chiama Pension Scholler, l’ho fatta tradurre cemmo il mondiale. tito l’esigenza. Improvvisamente cambiò tutto». e l’ho riscritta di sana pianta. È venuto fuori qualcosa che Dunque sul Barcellona racchiude il mio modo di fare commedia. Io non faccio “Tra- non mi resta che dire: Nell’ultimo periodo spesso si verifica che gli at- dizione” ma vera e propria sperimentazione, filtro attraverso “Ne vedrete delle belle”. La locandina de Lo zio del medico tori diventino scrittori, sceneggiatori o registi. il mio spirito di uomo dei miei tempi le suggestioni di una dei pazzi Una volta il fenomeno era meno diffuso. Cosa sta stratificazione naturale avvenuta in me negli anni attraverso A proposito più cambiando, se sta cambiando, nel mondo arti- le letture, il Cinema che ho visto, il Teatro stesso. Nei miei te- Sarri, più Ancelotti o addirittura più De Lau- stico? sti rivivono sul palco Pulcinella, Troisi, Woody Allen, i rentiis? «Io scrivo, recito, canto e faccio regie ma in realtà non è che Fratelli Marx, tutti insieme». «Sempre e solo Napoli, chiunque passi da qua».

64 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 65 LE ECCELLENZE CAMPANE di Lorenzo Gaudiano “Sacrum” come la storia di una famiglia

A Fragneto l’Abate in provincia di Benevento la famiglia de Mar- tini con l’omonima azienda produce un olio di altissima qualità

e tradizioni sono sacre. Una foto in bianco e si prestano allo scatto prima di dirigersi alla Chiesa di nero raffigurante tre persone sedute ed una in San Matteo in occasione di una ricorrenza che ancora Lpiedi su un carro trainato da due buoi cattura oggi si festeggia. Pochi sono rimasti ad andarci con il immediatamente l’attenzione, perché richiama non sol- carro, altri oggi preferiscono i trattori oppure le mac- tanto la storia di una famiglia ma anche la storia di un chine, perché gli anni passano e i tempi purtroppo o a paese. Era il 21 settembre di tanti anni fa, i de Martini ragione cambiano.

martedì 25 febbraio 2020 67 LE ECCELLENZE CAMPANE

per la produzione di un olio di qualità». di Fragneto l’Abate? Nella vita però tutti e quattro vi siete profes- «La sua posizione collinare è particolarmente vantaggiosa sionalmente dedicati anche ad altro. per gli olivi e favorisce la produzione di olive di ottima qua- «Io ho lavorato ai Beni culturali come storico dell’arte, mia lità. Oltre agli alberi piantati da mio padre, tuttora ce ne sono sorella Gabriella è insegnante di matematica e fisica al liceo, altri di origine secolare che fanno parte della storia di que- mio fratello Luigi lavora al museo di San Martino in qua- sta piccola località. Tra l’altro si conserva ancora l’antico lità di accompagnatore e Alessandra è architetto, anche se per frantoio risalente all’inizio del Settecento, tutto in pietra e dedicare anima e corpo a quest’attività ha messo un po’ da oggi non più utilizzato». parte la sua professione. Ognuno di noi naturalmente con- tribuisce per quello che sa fare meglio». Veniamo alle vostre tipologie di olivi da cui ri- cavate il Sacrum Ortice e il Sacrum Blend. Quindi quasi un divertimento che si è trasfor- «L’Ortice è una cultivar di origine antica tipica dell’Alto mato in un grande impegno. Sannio e della Valle di «Da bambina mi entusiasmava sempre accompagnare mio San Tammaro. Dalle sue padre al nostro antico frantoio per seguire la procedura di olive ricaviamo un olio produzione dell’olio, destinata a quei tempi all’uso personale monovarietale di alto naturalmente con vari omaggi agli amici. Un tempo poi i pregio con una bassa per- raccoglitori d’olio venivano pagati con la merce, per questo centuale di acido oleico e se ne produceva in buona quantità. Oggi naturalmente la un ricco contenuto di po- produzione è aumentata proprio perché in parte è destinata lifenoli dal gusto più alla commercializzazione». amaro e piccante. Poi nella nostra tenuta ab- Attualmente quanto ne producete? biamo anche cultivar non «Dipende dalle annate, ma generalmente non andiamo oltre autoctone di Frantoio, La masseria Sant'Andrea e la famiglia de Martini: papà Augusto e i figli Vega, Gabriella, Luigi e Alessandra Olio Sacrum Ortice i tremila litri. Solitamente dopo una buona resa l’anno suc- Leccino e Leccio del Quello scatto ricorda a tutti una società che pur- dosi all’evoluzione dei tempi e della società. cessivo gli ulivi produ- Corno che insieme all’Ortice danno vita al Sacrum Blend, che troppo oggi non esiste più, un’epoca in cui il porta- cono una quantità mi- invece ha un sapore più dolce e meno piccante». mento, l’abbigliamento, le posture, le espressioni Partirei proprio da questa bellissima foto, chiac- nore. Poi naturalmente le rappresentavano tratti identificativi, chiari segni di chierando con la professoressa Vega de Martini condizioni meteorologi- Entrambi gli oli sono di grande qualità, è giusto riconoscimento che subito aiutavano a capire chi si per chiederle chi siano le persone raffigurate. che costituiscono un im- ribadirlo. avesse davanti. In questo caso una famiglia che già a «Seduto a partire da sinistra – ci spiega – è il mio bisnonno portante fattore». «Facciamo di tutto perché siano di grande qualità. Co- partire dal 1300, lasciando la penisola sorrentina, ha Luigi che insieme alla moglie Ludmilla, figlia del famoso gliamo le olive a mano con l’aiuto di scuotitori manuali, non messo radici in un piccolo paesino nel beneventano, pittore della scuola di Posillipo Achille Vianelli, al fratello Perché Sacrum? con le macchine che possono danneggiare gli olivi. Una volta Fragneto l’Abate, oggi rinomata terra di ulivi per la Gaetano, anche lui pittore, e alla consorte Luisa Garofalo si «Al di là di tutta la mi- colte, la sera stessa vengono molite per fare in modo che sua propizia posizione collinare. L’olio Sacrum oggi prepara a raggiungere con il carro la chiesa di San Matteo». tologia secondo cui fu l’acidità sia minima. Il nostro olio è sempre stato biologico è il prodotto di una tradizione familiare che si è pro- Atena a dare origine al- ma da quest’anno anche sull’etichetta sarà specificato». tratta nel corso degli anni, naturalmente adeguan- L’olio Sacrum racchiude quindi una tradizione l’olivo ponendo la punta secolare. della lancia nel terreno, Olio Sacrum Blend La vostra azienda produce soltanto olio? «La nostra famiglia nel corso dei secoli ha sempre avuto una raffigurazione presente «Abbiamo due tenute: una più vicina al centro abitato, situata grande attenzione e soprattutto una grande cura per la terra. nella nostra etichetta, in occasione di una gara con Poseidone nelle località di Fontana Nuova, Fontana dell’Olmo e Bat- Mio padre Augusto era ingegnere strutturista e ha sempre vo- per stabilire chi dovesse ricevere da Zeus la sovranità di Atene, taglia, che è dedicata interamente agli oliveti; un’altra, co- luto portare avanti questa tradizione familiare, continuando abbiamo optato per questo nome perché l’olio è sacro non sol- nosciuta come tenuta di Sant’Andrea nella località di San a curare i nostri oliveti. In realtà lo ha sempre fatto per pas- tanto per la divinità ma anche per mio padre, che teneva par- Matteo, che invece è più defilata e dedicata al foraggio. In sione, senza mai porsi il problema della commercializzazione. ticolarmente a quest’attività. L’azienda porta il nome di no- passato producevamo anche grano ma abbiamo dovuto ab- A quei tempi probabilmente c’erano i presupposti per poterlo stro padre proprio perché volevamo dimostrargli la nostra bandonarlo. In agricoltura biologica non è possibile adope- fare. Oggi io e i miei fratelli Gabriella, Luigi e Alessandra, riconoscenza e soprattutto per continuare una tradizione fa- rare i diserbanti, senza i quali purtroppo la resa non è par- pur essendo legati alla campagna, non possiamo permetterci miliare da lui portata avanti con grande passione». ticolarmente redditizia. Tra l’altro quest’anno abbiamo di considerare questo impegno soltanto come un hobby, so- impiantato altri sette ettari di oliveto, che richiedono almeno Gli oliveti della azienda de Martini prattutto per i sacrifici e gli sforzi che tale attività richiede Come si intreccia la storia dell’olivo con quella cinque anni per entrare in produzione».

68 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 69 LA MOSTRA di Domenico Sepe Lo spettacolo di Lascaux al Mann Il direttore del Mann Paolo Giulierini L’applicazione Lascaux 3.0, che riproduce le gro�e francesi dove nel 1940 furono rinvenuti i più antichi reparti artistici dell’umanità, sarà visibile sino al 31 maggio. È un fantastico sono le Grotte di Lascaux. di caccia, sono una fotografia del mondo fatta dagli viaggio nel passato che per la prima volta approda in Italia Ritrovate per caso presso Montignacsur-Vézère da un antenati di tutti noi e, al contempo, un’espressione di gruppo di giovanetti del luogo nel settembre del quanto provavano questi di fronte a ciò che osserva- 1940, le Grotte sono state una scoperta epocale sul- vano. Gli ogge�i e le l’arte preistorica, sono state definite “la cappella Si- Questo raffinato “apparato iconografico e decorativo” opere d’arte nella stina della Preistoria” e questo non a caso, la grande ante litteram, realizzato dagli antichi abitanti della valle di Vézère sono quantità di disegni presenti spazia sulla rappresenta- Grotta, desta immediatamente la curiosità non sol- una rara testimo- zione di tutta la fauna del suo tempo, un susseguirsi tanto di Léon Laval, insegnante del villaggio di Mon- nianza di una ci- di buoi, cervi, cavalli ed un rinoceronte. Sono un mes- tignac, ma soprattutto del locale esperto di Preistoria, viltà scomparsa l'abate Henri Breuil: grazie a Breuil, infatti, sin dal “ difficile da capire. 1940, s'intraprende il certosino lavoro di documenta- Questo materiale, zione sul patrimonio della Grotta. Sempre Breuil, nel inestimabile per la corso della Seconda conoscenza dei più Guerra Mondiale, coin- L'arte è una menzo- lontani periodi volge la comunità locale della storia del- gna che ci consente per difendere il complesso di riconoscere la l’uomo risale a preistorico da eventuali at- molto prima del- verità tacchi militari. (Pablo Picasso) l’Antichità […]. Dopo la scoperta le visite uando è iniziata l’arte? Quando gli uomini Sono di universale furono tanto numerose che “ hanno sentito l’irrefrenabile bisogno di espri- interesse da una vennero notati segni di degrado nei disegni. Per cor- Qmere su un supporto le loro emozioni? E so- prospe�iva tanto rere ai ripari e conservare questo Patrimonio del- prattutto cos’è l’arte? storica, quanto et- l’Umanità nel 1963 Lascaux fu chiusa al pubblico per- Sono tante le domande che ci si pone davanti alle nologica, antropo- mettendo il restauro delle pitture. Nel 1983 fu aperta espressioni artistiche di tutti i tipi, in fondo l’arte è logica ed estetica saggio dell’uomo preistorico all’uomo moderno, un la- alle visite la replica che assunse il nome di “Lascaux l’espressione di un “io” viscerale, di un bisogno di co- (dal Rapporto scito unico nella storia, una sequenza di figure trac- 2”. Oggi le pitture rupestri originali sono monitorate municare tanto a se stessi quanto a chi guarda. Non UNESCO ciate con incredibile maestria mentre l’uomo cercava quotidianamente da un team di studiosi poiché delle si può sapere quando l’uomo abbia cominciato a pro- per Patrimoni di dominare il mondo. Sarebbe semplicistico ridurre infestazioni fungine mettono a rischio questo incre- Umanità 1979) durre arte ma una delle testimonianze più antiche il tutto ad una semplice collezione rupestre di prede dibile lascito dei nostri antenati e dal 1963 non sono

70 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 71 LA MOSTRA

più permesse visite al sito originale ma solo al sito-re- plica denominato “Lascaux 2”. Se la passione per l'arte primitiva diviene un fenomeno riconosciuto ovunque, risulta quasi naturale, alle soglie del terzo millennio, l'idea di tradurre “Lascaux II” in un modello itinerante, denominato “Lascaux III”: un'espo- sizione internazionale da veicolare in tutto il mondo, non soltanto per riproporre, nelle sale dei Musei ospi- tanti, i principali ambienti della Grotta, ma anche per presentare al pubblico i calchi degli utensili dell'Uomo di Cro-Magnon e gli apparati didattici sulla vita di quelle comunità preistoriche. In una congiunzione tra scienza, tecnologia, didattica ed arte, la mostra “Lascaux 3.0”, allestita al MANN dal 31 gennaio e fino al 31 maggio 2020, permette di vi-

sente nell'esposizione, i Servizi Educativi, Ricerca e Promozione del MANN organizzeranno quattro labo- ratori rivolti a bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni, in collaborazione Il disegno è la sin- cerità nell'arte. Non con la Scuola Italiana ci sono possibilità di Comix e l'Accade- di imbrogliare. O è mia di Belle Arti. bello o è bru�o Si può quindi dire che (Salvador Dalì) il MANN abbia propo- “ sto un’esperienza unica, non solo per l’ampio uso delle tecnologie ma anche perché “Lascaux 3.0” permetterà di collegare idealmente il visitatore ai suoi più lontani antenati creando, pur se per un momento, una connes- sione visiva tra due epoche distanti 30.000 anni, stu- vere l’esperienza della primordiale esplorazione attra- versando le sale del Museo come se ci si trovasse al- l’interno delle Grotte stesse. Grazie alla tecnologia messa al servizio dell’utente, la visione è giunta per la prima volta in Italia dopo un lungo tour mondiale in un racconto che si connotò, sin dalla sua origine, come uno straordinario feno- Spesso le persone meno della natura. Il per- fanno arte, ma non corso previsto per il pub- se ne accorgono blico, così, vuole (Vincent riproporre lo stupore che Van Gogh) provarono i ragazzi al momento della scoperta “della Grotta, nel 1940, fornendo al tempo stesso le no- pendo, facendo riflettere e svegliando il sentimento zioni storiche sull'epoca in cui vissero i Cro-Magnon. della scoperta e lo stupore dell’esplorazione. A chi an- Per i più piccoli (e non solo), presenti dei moduli di ap- drà non resta che dire: “ll vero viaggio di scoperta non profondimento su alcuni aspetti della vita dell'uomo di consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi oc- Cro-Magnon. Accanto all'apparato divulgativo, pre- chi” (Marcel Proust).

72 martedì 25 febbraio 2020 IL FILM Guido Lombardi “Il ladro di giorni”

Una storia di un figlio ed un padre che non si conoscono. Sarà un viaggio a colmare la mancanza. Lombardi trasferisce nel film temi a lui cari riferiti alla vita di tu�i i giorni tra momenti difficili e umo- ristici. Il suo lavoro è un road mo- vie all’italiana accompagnato da un’eccellente colonna sonora fir- mata da Giordano Corapi In alto braccio di ferro in una scena di Giovanni Gaudiano tra Riccardo Scamarcio e Augusto Zazzaro A lato la locandina del film Sopra Guido Lombardi con Riccardo Scamarcio onoscersi in quattro giorni. Sembra una bou- sciuto al Vomero, un quartiere borghese di Napoli dove formazione, visto che rispetto per esempio ad una città come tade, una cosa impossibile. Il problema è di- ha vissuto il suo percorso scolastico e formativo. Capace Roma è meno dispersiva. C’è di fatto una concentrazione Cverso. Ci sono persone che vivono insieme una di meritarsi, nel 2011, alla XXVI Settimana Interna- completamente diversa soprattutto nel centro storico, che fi- vita e non si conoscono davvero perché hanno finito per zionale della Critica della Mostra del Cinema di Vene- nisce per favorire una serie di scambi di informazioni, di gu- condividere poco o niente. Ed invece c’è chi acquista o zia il Leone del futuro - Premio Venezia opera prima sti. È una specie di calderone che ribolle più che in altre città». recupera in pochi giorni vissuti intensamente, senza “Luigi De Laurentiis” per il film Là-bas - Educazione barriere, senza preconcetti, un rapporto vero anche criminale. Durante la sua formazione ha collaborato con con un genitore o un figlio. Lombardi appare come una persona moderata, rifles- molti registi che si possono definire importanti In sostanza questo è il tema de “Il ladro di giorni”, lo siva, tranquilla con la voglia di raccontare quelle sto- prima di mettersi in proprio. Si è trattato di un splendido film di Guido Lombardi, uno di quei lavori rie che appartengono in pratica a tutti. “Il ladro di naturale praticantato oppure è accaduto perché che andrebbero portati all’attenzione generale con de- giorni” è un film che sta piacendo anche perché riesce a lei è sempre piaciuto scrivere. Che percorso è terminazione. in diversi momenti a provocare commozione. La chiac- stato? Lombardi oggi è un bravo regista, lo dimostrano i suoi chierata con lui inizia parlando del momento del cinema «Ho cercato di fare un po’ tutte le cose che mi potevano aiu- lavori, la sua gavetta fatta con convinzione nell’ambito napoletano. «Direi che Napoli possa essere considerata una metropoli, tare a capire come si fa un film, magari anche quelle cose che della ricerca delle proprie qualità e lo dimostra anche quindi può sembrare normale che una città così grande, vi- poi sono meno utili. Ho fatto il backstage di film di Capuano, la capacità di pensare alle immagini che poi girerà scri- Si assiste da qualche anno alla crescita di pre- sto che accoglie con la provincia tre milioni di abitanti, of- Sorrentino, ho fatto l’operatore di ripresa di “Napoli, Na- vendole per fissarle. senza e qualità di registi napoletani. È un caso o fra delle opportunità. Certo la nostra città produce stimoli da poli, Napoli” di Abel Ferrara. Ad un certo punto grazie a Stiamo parlando di un regista napoletano, nato e cre- c’è dell’altro? sempre a partire dalla presenza del mare, poi per la sua con- quest’esperienza nella mia attività di cameraman e avendo

74 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 75 IL FILM

conto di sapere poco o niente. La cosa vale anche per un ge- nitore che ha avuto una vita, prima di metterci alla luce, di cui non sappiamo nulla. Ed è questo che il ragazzo apprende in questo viaggio di quattro giorni in cui viene a cono- scenza dei vari pezzi della storia di suo padre».

Nel film c’è l’idea dell’avventura rappresentata dal viaggio, di non sapere prima cosa sarà do- mani ed affrontarlo con la contemporanea ri- cerca della conoscenza tra padre e figlio? «Il viaggio è la quintessenza del non sapere cosa ci sia un chi- lometro davanti, non sapere cosa mi aspetti tra un’ora. Que- In un’intervista hai raccontato come lo spunto sta mi sembrava la forma più indicata per raccontare questa per scrivere questa storia ti fosse arrivato dal ri- cordo presente nella tua memoria di aver ac- iniziato parallelamente a scrivere ho cercato di capire come a trarne una sceneggiatura essendo nato come progetto cine- compagnato un giorno tuo padre in ufficio. In si realizza un film, favorito in questa mia scelta da due pro- matografico e per questo era la sua naturale conseguenza». quell’occasione, un po’ come tutti, scopristi che duttori napoletani che sono Nicola Giuliano e Gaetano di le persone, anche i genitori, in fondo non si co- Vaio, che sono quelli che hanno prodotto insieme sia il mio Parliamo del film. Come è lavorare con un ra- noscono completamente. È giusto dire quindi primo cortometraggio “Vomero Travel” che poi a distanza gazzo giovane o forse con due, visto che Sca- che nel personaggio interpretato da Augusto di dieci anni “Il ladro di giorni”. Posso qualificarli come i marcio tende, come dice lui, all’indisciplina? Im- Zazzaro c’è qualcosa del giovane Guido Lom- miei due numi tutelari». magino sia stato quanto meno creativo… bardi? «Sono stati indisciplinati ma anche molto disciplinati, nel «Ero un bambino studioso come appare Salvo nel film. Ero Un racconto che diventa prima una sceneggia- senso che a mano a mano che tra loro due cresceva il rapporto, affascinato dal mondo borghese nel quale ho vissuto, fasci- tura e poi si trasforma in un romanzo pubblicato così come doveva essere nella storia che il film racconta, dove nazione che è continuata anche quando ho cominciato a fare da Feltrinelli ad aprile 2019, come è andata? padre e figlio sono due sconosciuti che diventano amici, cinema. Spesso ho raccontato queste storie di formazione in L'autore delle musiche Giordano Corapi «Era un soggetto cinematografico che io proponevo ai pro- hanno scherzato e parlato tra di loro immedesimandosi fino cui un ragazzo di estrazione borghese, buono, entra in con- conoscenza che avviene un po’ alla volta in un rapporto di- duttori che però era già scritto, come se a raccontare la sto- in fondo nella loro parte. Devo aggiungere che quando par- namico dettato dal viaggio stesso. C’è qualcosa del cinema ria fosse questo bambino di dodici anni. È stato naturale tiva il ciak con una rapidità che il ragazzo credo abbia ap- americano “on the road” ma contiene la nostra ironia, spunti quindi svilupparlo perché diventasse un romanzo, d’altra preso da Scamarcio, facendola sua, entravano rapidamente da commedia all’italiana. Ho usato un umorismo che si può nei personaggi. Penso che per Augusto lavorare con Riccardo qualificare come quello classico e popolare». sia stata una grande scuola». Si è parlato molto della splendida colonna so- Lo stesso Scamarcio riconosce al giovane inter- nora, di Giordano Corapi, con le incursioni di prete delle qualità importanti… Nero Nelson e Greta Zuccoli. Vorrei chiederle «È vero. Si tratta di un talento naturale, ce ne siamo accorti quanto conta per il film, per il regista la musica al provino e la sua prova ci ha confermato che abbiamo fatto della colonna sonora. Come si lavora in un caso la scelta migliore». come questo con il compositore? «Dipende molto dal musicista e dal regista. Con Giordano A questo proposito, è vero che gli avete fatto il lavoriamo a stretto contatto, io cerco di spiegargli il tipo di provino per ultimo quando pensavate già di aver Nero Nelson musica che sarebbe utile a quella scena per aumentarne il pa- trovato l’interprete? tatto con un mondo eccezionale, nel senso che rappresenta thos e lui propone le sue idee. Da questa interazione viene «Avevo già fatto centinaia di provini ed avevo selezionato un’eccezione rispetto alla regola vissuta sino a quel mo- fuori la musica che accompagnerà il film. Nel caso di que- altri quattro candidati. Quel giorno era l’ultimo provino che mento. C’è quella fase nella vita di ogni ragazzo di dodici sto lavoro ho cercato di usare una tenera ironia anche attra- avrei fatto per riservarmi la scelta tra quelli che avevo già vi- anni quando ci si affaccia ad un mondo più vasto, dove è na- verso la musica, laddove qualcuno avrebbe magari visto me- sto. Augusto non era nemmeno a conoscenza del provino, turale si compiano delle scelte. In realtà nel personaggio c’è glio un’atmosfera alla Gomorra, forse più comprensibile Il Leone del futuro vinto a Venezia nel 2011 aveva incontrato un suo amico che lo stava venendo a fare e sia il senso della scoperta per un mondo, forse anche un poco nell’immediato. Il film, però, è una sorta di avventura e la parte lo stesso Nicola Giuliano mi ha sollecitato verso que- me lo sono ritrovato davanti. Conta sempre un pizzico di for- criminale tipo quello dei pirati, che ti attrae, e contempora- musica tendente al western mi è sembrato che fosse la più ade- sta evoluzione, contemporaneamente era ovvio che io provassi tuna». neamente la voglia di conoscere una persona di cui ti rendi guata per accompagnare alcune scene».

76 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 77 LE TRADIZIONI di Paola Parisi poiché questa si mangia arruscata (ben rosolata, croc- cantina) non abbruciata, in altri paesi del napoletano in- vece hanno mantenuto tradizioni profondamente radi- cate di cui si fanno onore e vanto. Una di queste è il Il carnevale napoletano Carnevale di Palma Campania. Il Carnevale palmese non tutti lo sanno, è un carnevale molto particolare. Di so- lito quando si parla della festa del Martedì Grasso ci vengono subito in mente le famosissime parate di Ve- una festa nazional-popolare nezia o le scintillanti e colorate sfilate brasiliane. Nel na- poletano, soprattutto a Palma, è tutta un'altra storia poi- La festa oggi profondamente cambiata, nel periodo borbonico era anche appannaggio degli aristocratici che si divertivano al segnale Eduardo presenta Pulcinella, sotto la maschera Achille Millo fame atavica che imperversava a quei tempi e che pro- dato dal Re a guardare l’assalto dei lazzari all’albero della cuccagna babilmente o sicuramente è arrivata fino ai giorni nostri perché non si spiega come mai abbiamo riposto nel egli ultimi anni, la tradizione napoletana del mente in maschera, si esibiva in tempo e senza fatica i costumi, le maschere ed i carri ma Carnevale ha ripreso lo spirito di un tempo balli e tarantelle accompagnati rint ‘o furn …’a lasagna nun manca mai? In qualsivo- Nspostando più nei paesi dell’entroterra l’aspetto da triccheballacche, scetava- glia variante, anche vegetariana (‘o pezzotto ce sta!) ma scenografico e ritualistico e conservando invece gelo- jasse e putipù, gli strumenti non manca mai, come non manca mai in queste occa- samente l’aspetto “culinario”. La risposta ai detrattori musicali dell’epoca. Nel 1656 sioni, sovrano tra i sovrani il nostro Pulcinella, la Ma- che ci giudicano come una popolazione tutta “chiac- nacque la tradizione dei Carri schera di Napoli, la cui figura desta un misto di odio- chiere e distintivo” in questo particolare periodo del- della Cuccagna appositamente amore. Egli è un personaggio pigro, ironico, fanfarone Una quadriglia del Carnevale di Palma Campania l’anno potrebbe essere “può essere… ma mò simme tutt abbelliti ed ornati da ogni sorta ed opportunista o più semplicemente l’emblema della chiacchiere e sanguinaccio”, ma non è stato sempre così. di genere alimentare ma ben ché esiste una centenaria tradizione carnevalesca che Nel periodo vicereale spagnolo, il Carnevale era forse la presto si rivelò come la più in- affronta la settimana antecedente al Martedì Grasso festa più popolare e sentita dai napoletani. Durava più felice delle idee poiché il po- non con i soliti grandi carri ma a sfilare e a esibirsi sul polo, costantemente affamato, palco ci saranno nove Quadriglie. Ogni anno ogni qua- alla vista di quei monumenti al- driglia sceglie un tema intorno al quale preparare l'in- l’opulenza li assalivano senza Antonio Petito tero spettacolo e il canzoniere, un vero e proprio palio pietà scatenando delle vere e ed il suo Pulcinella insomma, uno spettacolo unico, una manifestazione cul- proprie guerriglie e mandando letteralmente la città in turale e folkloristica, storica della città della Provincia subbuglio… un po’ come accade in alcune odierne cene di Napoli e della Regione Campania e d’interesse re- a buffet giusto per rendere l’idea… Per questo motivo successivamente si decise di presidiare militarmente la sfilata dei carri e Un pulcinella moderno sul lungomare con Totò nella mano solo dopo lo sparo del can- sfaticatezza, l’icona storica del fancazzismo, eterna- none di Castel mente affamato al punto che per un piatto di maccheroni L'albero della cuccagna a largo di palazzo in un dipinto di Antonio Joli Nuovo si dava il è disposto a tutto tranne che guadagnarselo onesta- via al saccheggio, mente, ovvero lavorando… Lavorando? Noooo p’ammor di un mese, con l’inizio ufficiale il 17 gennaio in onore (e che ‘o dicimm ‘e Dio… pare brutto! Eh certo, altrimenti come sarebbe di S. Antonio Abate durante il quale si accendeva l’omo- a fà… fulmineo). potuto diventare la “rappresentazione cosmica” dell’arte nimo Cippo, ovvero un cumulo di legna nel quale fini- Come dar torto a di arrangiarsi. Quest’arte che poi con il tempo ha dato Il carnevale a Napoli vano tutte le cose vecchie da bruciare e lasciar andare via in un dipinto del 700 questa povera i suoi frutti perché ha permesso ai napoletani, nel corso lasciando il posto al nuovo, un rito al rinnovamento e gente i cui ran- della storia, di far fronte a delle situazioni a dir poco Un carro allegorico tra le strade di Napoli alla purificazione. (Da con confondere con ‘o cippo a toli della fame erano coperti dai frastuoni delle tam- estreme e risorgere dalle loro ceneri che non sono quelle gionale e nazionale, antica ma ancora viva a tal punto da Furcella che pur essendo anch’esso cippo… è n’ata cosa!) morre? Canta che ti passa … è na’ parola! Nemmeno una quaresimali almeno per il momento! Mentre a Napoli si coinvolgere ogni anno migliaia di figuranti e parteci- Nelle vie principali di Napoli il popolo, obbligatoria- playlist di tre giorni sarebbe bastata a sopprimere quella dà un’occhiatina al forno per non far bruciare la lasagna, panti.

78 martedì 25 febbraio 2020 martedì 25 febbraio 2020 79 SOCIETÀ di Ciro Chiaro Bullismo e cyberbullismo Ragazzi che fanno male ai coetanei Lo psicoterapeuta Domenico Barillà È un fenomeno sempre più diffuso. Il 7 febbraio si è tenuta, con va- rie manifestazioni, la giornata nazionale contro il bullismo. Un libro di Domenico Barillà per cercare di analizzare la fonte del problema

ssere genitori non significa appiccicarsi fi- per contrastarlo, appare sempre più diffuso. Infatti sulla sicamente ai figli, ma conoscere per- scorta degli avvenimenti di cronaca, a volte anche dram- “Elomeno matici, e da quello che si sente da genitori molto preoc- discretamente il loro cupati, occorre tenere alta l’attenzione su tale proble- terreno interiore, matica. percepire vibrazioni e Il più recente cyber- turbolenze, andare ol- bullismo poi, preoc- tre le apparenze, ma- cupa ancora di più, in gari usare parametri di quanto gode di una valutazione che non piazza più grande e siano solo il rendi- può funzionare mento scolastico”. Que- 24/24. Si espande ste parole sono dello velocemente sui so- psicoterapeuta Dome- cial e sugli altri ca- nico Barillà, che di re- nali che i ragazzi cente ha pubblicato hanno a disposi- “Tutti bulli. Perché una zione e alle volte società violenta vuole l’esito del nuovo La copertina del libro che Ba- processare i ragazzi” (Feltri- rillà ha dedicato al fenomeno dileggio tecnolo- nelli, 2020). gico può essere Il libro è uscito in concomitanza della giornata nazionale nefasto. Lascia contro il bullismo indetta per lo scorso 7 febbraio, tesa l’amaro in bocca sapere che in molti a sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che, casi, il cyberbullo è un ragazzo che a sua volta è stato vit- nonostante le campagne informative e le leggi attuate tima di bullismo.

martedì 25 febbraio 2020 81 Il fenomeno si può definire come un atto di esclusione da un gruppo di un soggetto in particolare, solo perché è basso o alto, bello o brutto, magro o grasso, e così via, il tutto ad esclusiva discrezione del bullo. In sostanza è lo scaricare la rabbia e la conseguente aggressività su al- tri senza valide ragioni. I bulli possono provenire sia da famiglie permissive, ma che non sono riuscite a trasfe- rire ai figli il senso del limite, oppure da famiglie molto Un'immagine che non vorremmo mai vedere rigide per cui la rabbia accumulata viene scaricata sui dir poco complesse. Il tutto si inserisce in un contesto compagni. sociale dove la violenza, come dicevamo prima, è radi- Gli atti di bullismo avvengono spesso in luoghi pubblici, cata, perfino in Parlamento si prendono a botte. l’aula o il cortile della scuola poiché, altra componente In molti casi l’atto di bullismo è una atipica richiesta di importante del fenomeno, vi deve essere una corte di aiuto, ma è la vittima che va in terapia, non il bullo, che spettatori, più o meno passivi, o addirittura di sosteni- forse viene punito, ma resta pur sempre a covare una tori. Anche se è vero che viviamo in una società violenta, rabbia sempre maggiore. Bisogna ritornare a educare sia basta vedere quello che passa su televisione e social, nella famiglia che nella scuola, e non scaricarsi a vicenda nella creazione del bullo la famiglia ha comunque la sua le responsabilità. Ognuno deve fare la sua parte e colla- fetta di responsabilità perché molte volte gli adulti si borare, rispettando spazi e ruoli. La scuola inoltre deve comportano come bulli. Pensiamo per esempio a un fi- dotarsi di personale professionalmente preparato per af- glio che vede sistematicamente il padre parcheggiare in frontare queste problematiche. La sola repressione non doppia fila impedendo l’uscita di quelli che sono corret- basta, bisogna far capire ai ragazzi, farlo interiorizzare, tamente posteggiati, o che lo vede prendere in giro che mettere un post in rete per prendere in giro o mor- qualcuno per i suoi comportamenti o il suo aspetto. tificare un compagno, può avere delle conseguenze an- che gravi. L’elaborazione delle conseguenze presup- pone il pensare prima dell’agire. Abbiamo parlato prima degli spettatori, che spesso sono indifferenti a quanto accade e, proprio per questo, cor- responsabili. Il comportamento degli spettatori è di fondamentale importanza nell’amplificare le conse- guenze degli atti, poiché la vittima si sentirà ancora più sola, emarginata e indegna di amore. Come diceva Martin Luther King: “Alla fine ci ricor- diamo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei Una vignetta su un esempio di cyberbullismo nostri amici”. Barillà, che da anni studia problematiche giovanili, so- È plausibile come siano proprio il silenzio di chi assiste stiene che “in un atto di bullismo noi vediamo e ci con- e l’isolamento della vittima che favoriscono l’espandersi centriamo solo sul gesto antisociale, ignorando tutta la del fenomeno. Può essere difficile per chi è vittima di bul- filiera di eventi che lo precede, quell’intreccio di avve- lismo chiedere aiuto, prima di tutto perché c’è la paura nimenti che potrebbero spiegare meglio di qualsiasi al- di essere considerato una spia. Ma è davvero importante tra cosa la violenza che contiene”. comunicare e non rimanere in silenzio, uscire dall’iso- Senza voler generalizzare ma, a quanto sembra, nel- lamento in cui si viene costretti altrimenti si rischia di l’ambito delle nuove dinamiche familiari, i genitori fare proprio il gioco dei bulli, e soprattutto non reagire hanno sostanzialmente smesso di educare i figli, creando con la violenza: bisogna promuovere i propri diritti ma due profili di ragazzi: quelli viziati e quelli che si sentono senza abbassarsi al livello dei bulli. Un primo passo poco amati. Entrambi i profili stentano ad avere buone può essere quello di confidarsi con un amico, anche un capacità relazionali all’interno dei gruppi di apparte- coetaneo, e raccontare cosa sta succedendo per trovare nenza. Altrettanto vero è che il sistema famiglia oggi ap- sostegno e conforto. È consigliabile parlarne sempre con pare alquanto variegato. Nella sola Milano saltano sette un adulto di cui ci si fida, come un genitore o un inse- matrimoni su dieci dando luogo a situazioni familiari a gnante: si può fare anche non facendosi vedere e rima- [email protected] 82 martedì 25 febbraio 2020 3665407010 - 3336633846 GENNARO LILLIO

C.C.C.C. CCAMPANIAAMPPAANIA – MARCIANISEMARCIANISE C.C.C.C. I SSANNITIANNITI – BENEVENTOBENEVENTO C.C.C.C. AAUCHANUCHAN GGIUGLIANOIUGLIANO – GIUGLIANOGIUGLIANO C.C.C.C.LE LE COTONIERECOTONIERE - FRATTEFRAATTTE CC.C..C. LLAA CARTIERACARTIERA – PPOMPEIOMPEI C.C.C.C. LE GINESTREGINESTRE – VOLLAVOLLA CC.C..C. VULCANOVULCANO BBUONOUONO – NNOLAOLA C.C.C.C. PEGASOPEGASO – PPAGANIAGANI CC.C..C. AUCHANAUCHAN MMUGNANOUGNANO – MUGNANOMUGNANO C.C.C.C. ILIL CARROCARRO – PASSOPASSO DIDI MIRABELLAMIRABELLA CC.C..C. LALA BIRRERIABIRRERIA - NAPOLINAPOLI CORSOCORSO ITALIAITTAALIA NN.149.149 - PPIANOIANO DDII SSORRENTOORRENTO CC.C..C. NNEAPOLISEAPOLIS – NAPOLINAPOLI VIAVIA TTESTAESTTAA 13/1513/15 - AVELLINOAAVVELLINO CC.C..C. QQUARTOUARTO NNUOVOUOVO – QUARTOQUARTO VIALEVIALE LLEONAROEONARO DADA VINCIVINCI N.2N.25/275/27 – PORTICIPORTICI CC.C..C. MMAXIMALLAXIMALL – PONTECAGNANOPONTECAGNANO FFAIANOAIANO VIAVIA EEPOMEOPOMEO N.205N.205 – NAPOLINAPOLI CC.C..C.LE LE PPORTEORTE DIDI NANAPOLIPOLI – AAFRAGOLAFRAGOLA VIAVIA ROMAROMA 66/6866/68 - AAVAVERSAVERSA C.C.C.C. JAMBOJAMBO – TTRENTOLARENTOLA DDUCENTAUCENTTAA VIAVIA DOMITIANADOMITIANA - MMONDRAGONEONDRAGONE