l’intervista Gianfranco Salis / Photomovie Gianfranco

FUORI CLASSE di STEFANO LORENZETTO

Dove Tinto Brass spiega SIETE PEGGIO perché un lavoro vale l’altro, anche la prostituzione. VOI GIORNALISTI Perché i limiti nel sesso non esistono. E perché CHE VENDETE ognuno nella vita IL CERVELLO ha il culo che si merita.

emore dell’assoluzione laica che o 12 turgidità canoniche al giorno, e senza bi- firmare il contratto per un Dvd. Siccome è un arsenalotto impartiva al fra- sogno di Viagra». anche psicanalista junghiana, allieva di Aldo M te domenicano Giordano Bruno Complimenti. E tuttavia, che spreco. Perché Carotenuto, s’è messa a fare domande. Voleva nell’omonimo film di Liliana Cavani («Bruno, lei, la rossa Caterina, all’ultimo momento gli cercarmi l’anima. A me! Che, se mai l’ho avu- ascolta! I pecati de mona, Dio li perdona!»), ha dato buca. «È un po’ matta. La aspettavo ta, l’ho venduta tanti anni fa. La Tinta mi di- per festeggiare i suoi 76 anni Tinto Brass negli stabilimenti Technicolor di Roma per ceva che sulle donne ho un effetto zoccoling. aveva organizzato un romantico week-end visionare insieme le pizze di Hotel Courbet, Le parti si sono subito invertite: sono stato io all’ombra della chiesa romanica di Torcello, in cui è protagonista, primo cortometrag- a tirare fuori il suo eros». nella natia Venezia, insieme con la sua nuova gio d’una serie intitolata Il favoloso mondo di Non credo che il marito sarà contento del musa, Caterina Varzi, prosperosa protago- Tinto Brass che dovrebbe essere trasmessa da paragone con le zoccole. nista di Ziva, l’isola che non c’è. La Locanda Sky o da Fox. Non s’è fatta vedere. L’ho cerca- «Non è suo marito. Convivono da 10 anni. E Cipriani dove Ernest Hemingway scrisse Di ta più volte. Niente, telefoni sempre staccati. comunque lui è d’accordo. Mi sono riservato là dal fiume e tra gli alberi, aperta nel 1934 Quando alla fine mi ha chiamato, le ho detto: la civilissima funzione che nella Repubblica dal suocero Giuseppe Cipriani, il fondatore cara, devi imparare a renderti reperibile. E veneta era svolta dal cicisbeo. Mi prendo cura dell’Harry’s bar, gestita fino alla morte dalla l’ho mandata a cagliare» (uso l’incongruo ver- della signora, la porto a teatro, al cinema, al moglie Carla detta Tinta e ora affidata al fi- bo caseario al solo scopo di non giocarmi già ristorante e anche a letto, perché questo ser- glio Bonifacio Brass, resta l’alcova preferita nell’incipit lo score di 20 parolacce che la dire- ve a rendere più sereni i loro rapporti. Dopo, del regista. Le camere s’affacciano sullo svet- zione, in via del tutto eccezionale, mi ha mes- lei è più calma e più calda». tante campanile che domina la più pittoresca so a disposizione). Così ora Tinto Brass è qui Non posso crederci. isola della laguna, un monumento veneto-bi- tutto solo, da mercoledì a domenica. E soffre. «Eh, lo so, anche i vari Byron, Goethe e Flau- zantino che risale al 700 dopo Cristo, attual- Da dove è saltata fuori Caterina? bert, quando venivano in Italia per il grand mente foderato di impalcature, bisognoso «È un’avvocata, calabrese di Soverato, in pre- tour, rimanevano scandalizzati». Diabolico com’è di restauri, una perfetta rappresenta- da a quello che i francesi chiamano le démon A che età s’è scoperto erotomane? Tinto Brass è nato a Venezia zione della virilità del maestro, messa a dura du midi: coglie le quarantenni quando intra- «I primi amori ancillari li ho avuti ad Asolo, 76 anni fa. Laurea in legge, prova dall’età. «Un casso! A me tira ancora. A vedono la fine della loro femminilità. Lavora dov’eravamo sfollati per la guerra. Avevo 12 ha iniziato a lavorare parte l’erezione aurorale urinatoria, ho le 10 in uno studio legale di Roma. Venne a farmi anni. Non mi ricordo se era il culo della Emiliet- nel cinema come aiuto regista.

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Vade retro (3) Photomovie Alcune delle attrici portate in scena da Brass. A sinistra, Yuliya Mayarchuk nel filmTra(sgre) dire. A destra Claudia Koll in Così fan tutte e Serena Grandi in Miranda. In basso, Tinto con la sua ultima preferenza coitale? la stessa donna. Ma a dieci sere con dieci don- diva: Caterina Varzi, protagonista di Ziva, «Entrambe le cose. Di fronte al bivio del sati- ne diverse non faceva caso». l’isola che non c’è, ancora in lavorazione. ro, punto su Sodoma non su Gomorra». E se la Tinta si fosse innamorata di un at- Serena Grandi, Francesca Dellera, Debo- tore, lei sarebbe stato geloso? rah Caprioglio, Claudia Koll, Anna Ammi- «Curioso, più che geloso. C’era grande com- rati, Raffaella Baracchi, Anna Jimskaia, plicità fra noi, ma una lealtà di fondo. È stata Yuliya Mayarchuk, Katarina Vasilissa: non l’unica storia vera della mia vita. Con lei ho ce n’è una, fra le attrici lanciate da lei, che fatto l’amore per 50 anni, l’ultima volta dieci abbia avuto un successo duraturo. giorni prima che morisse, quand’era già con- «Un po’ le capisco. Erano perfette per il mio sumata dal tumore. Con le altre c’è stato solo progetto artistico, io le trattavo da regine, di- sesso». pendevo da loro. Quelli che le hanno cercate Dove la conobbe? dopo di me volevano che recitassero in film «Qui a Torcello. Ero un ottimo vogatore alla simili. E come facevano ad aver successo? In valesana, con i due remi incrociati. Lei stava quel genere io sono il massimo. Ricordo che al banco della locanda. Aveva le occhiaie di- la Koll era sconvolta: “Mi ha chiamata Bigas segnate con due graffi neri, oci sboróni come Luna, mi ha chiesto di quelle cose...”». diciamo a Venezia. M’invitò al cinema San Adesso s’è convertita, ha fondato l’asso- Marco. Proiettavano Monsieur Verdoux di ciazione onlus Le Opere del Padre: «Dalle Charlie Chaplin. Prese i biglietti di galleria, do nella casa di San Trovaso, trovai la serra- contare la stessa cosa». macerie della mia vita prostrata e sola ho per pomiciare. Ma io, tutto preso dal film, me tura cambiata». È una leggenda metropolitana oppure c’è gridato al Signore e Lui nella sua infinita gò desmentegà. Ci siamo rifatti col secondo Un padre all’antica, Alessandro Brass. del vero nell’indiscrezione secondo cui bontà mi ha risposto». spettacolo». «Aveva partecipato alla Marcia su Roma. Era sul set si farebbe guidare dal suo termo- «Ah, no’ so gnente, mi de fede no’ capisso un Devono esserci limiti nell’esercizio della un grande penalista, aveva esordito nello stu- metro erettile? faccio un complimento, ho capito bene? casso! Claudia è un mistero. E pensare che lo sessualità? dio di Francesco Carnelutti. Nonostante fossi «Ho gli occhi nei polpastrelli. Tocco per vede- «Esatto. La vera offesa è faccia di merda. Don- faceva così bene, le piaceva proprio. Invece «No, nessun limite». mezzo diseredato, andavo a sentire di nasco- re meglio. Alla fine nasce sempre un transfert de il mio sillogismo aristotelico: tesi, il culo è quando nel 2003 è finita a recitare nel film Allora va ammessa anche la zoofilia? sto le sue arringhe in Corte d’assise, amma- fra la protagonista e il regista». lo specchio dell’anima; antitesi, ognuno ha il tv Maria Goretti so che ha chiesto di cacciare «Che cosa vada ammesso non lo so. Ma se i pa- liato dall’ars oratoria». Raccontano che talvolta, mentre gira le culo che si merita; sintesi, mostrami il culo dal set uno dei miei operatori di ripresa per- stori, poaréti, s’accontentano delle pecore...». Lei è stato aiuto regista di Roberto Ros- scene più eccitanti, arrivi a concedersi e ti dirò chi sei. Il culo è un invito alla gioia, ché le ricordava il passato». E la pedofilia? sellini sul set del Generale Della Rovere qualche polluzione più o meno involon- al tradimento. Invece la figa è una trappola, Se il sesso cinematografico è così appa- «Eh, là il discorso è diverso, riguarda l’altro. tratto da un racconto di Indro Monta- taria. come scrive Salvador Dalí nella sua autobio- ta o di un’altra delle tre donne di servizio, tutte nelli, ha firmato film impegnati come Chi «Diciamo che è falso. Ho solo delle erezioni». grafia. Il culo è un anticoncezionale naturale, bellissime. Le infilavo una mano nelle mutande lavora è perduto, ha diretto Alberto Sor- Aldo Grasso: «Tinto Brass, il De Mita del meglio del metodo Ogino-Knaus, dovrebbe mentre mi puliva le scarpe. “Ma no, signorino, di, Silvana Mangano e . Per didietro». Si riconosce nella definizione? essere d’accordo anche la Chiesa». (Si mette a «VOLEVO SCRITTURARE AGNELLI. LA SUA cosa fa?”. Tasi, tasi, continua a lustrare». quale motivo ha poi deciso di buttarsi sul «Non la capisco. Semmai Re Mida del culo. declamare D’Annunzio: «Forma che così pura SEGRETARIA ERA MOLTO DIVERTITA». Precocissimo. pecoreccio? Basta con questi sinonimi idioti! Sono stufo t’arrotondi, / dove s’inserta l’arco delle reni / e «A 16 anni ho scoperto le prostitute. A Venezia «Tutto nasce da una forte delusione politica di sentir parlare del lato B. Io sono un regista nella man che ti ricerca, abbondi»). gante, come mai tutti gli attori di film Non deve esserci sopraffazione. Ma se al pu- c’erano 33 cinema e 33 casini. Passavo regolar- dopo il mio primo film, Ça ira. Ero condi- di kulossal». Le interessa anche quello degli uomini? porno sentono prima o poi il bisogno di tèlo di 16 anni ghe piase, lo faccia». mente dal buio della sala all’antro scuro della zionato da Albert Camus, sognavo la nascita Nell’Elogio del culo (Pironti) lei scrive: «No. Di quello s’incaricava Tinta. Fu lei a cambiare vita? Eva Henger, Luce Capo- Del sesso telematico che cosa pensa? puttana. Quanti trucchi ho imparato in casino». dell’uomo nuovo. Ma ho capito che le rivolu- «Sul piano etico è più onesto della faccia, scritturare il culo di Gabriel Garko». negro in arte Selen, Rocco Siffredi, Luana «Non lo pratico. Xe virtuale. Io invece sono Per esempio? zioni sfociano solo in grandi bagni di sangue, non inganna, non è una maschera ipocri- La sua predilezione per il fondoschiena è Borgia che ha annunciato di volersi riti- vizioso. Non ho Internet, non navigo. Mi han- «La posizione dell’orologio». con la sostituzione di un potere a un altro po- ta». Quindi se le do della faccia da culo le solo estetica oppure connota anche una rare in convento. no mostrato che cosa si trova in Rete. È stata Non mi pare che sia fra le 64 del kama- tere. Le ho rinnegate tutte. A eccezione della «Dimentica Linda Lovelace di Gola profonda. una mortificazione. Fotocopie di vagine. Al sutra. rivoluzione sessuale». Non c’è grande sentimento nell’erotismo. Cer- massimo ti danno erezioni, non emozioni. «Io steso sul letto, con lei accoccolata a com- Ha accettato una particina nel film Impo- cano l’amore che si esprime nel linguaggio del Una leva meccanica». piere un giro di 360 gradi sul mio membro». tenti esistenziali, uscito in questi giorni, sesso. Non si vive di solo linguaggio». «Detesto quando l’eros è combinato a tha- Ma così glielo storceva. a fianco di Alvaro Vitali, alias Pierino. E Ha avuto delle storie con tutte le sue at- natos». E lo dice proprio lei che inaugurò «Storcere che? Duro come el gera? Carla pensare che trent’anni fa dirigeva Peter trici? con Salon Kitty il filone erotico-nazista l’ha rievocato fino all’ultimo: “Ma ti ricordi O’Toole e Malcolm McDowell... «Nulla di imposto. Per essere chiari: non affi- incurante dei 6 milioni di ebrei uccisi da do la parte a chi me la dà. Scatta una reciproca Hitler? seduzione». «Momento: io ho sempre ammesso eros “e” Chi ricorda con più nostalgia? thanatos, congiunzione. Adesso invece va di «LA CONVENZIONE ONU DEL 1951 VIETA «Stefania Sandrelli, molto sensuale. E Vanes- moda l’eros “è” thanatos, verbo. Film di morte. LA PROSTITUZIONE? XE VECIA, VA RIVISTA». sa Redgrave. Nel girare le scene di sesso con Non ti dicono più che è proibito mangiare la era così eccitata che le si gonfia- mela. Però ti dicono: attenzione, la mela è mar- quando mi portavi nelle camere a ore delle «Mi divertiva il personaggio dell’editore De vano le labbra». cia, poi starete male, morirete. Col cazzo! Que- modiste o delle sartine? Per sfruttare tutto il Fortis, che è all’opposto di quello che sono. Mi Quali? sto è un messaggio deviante, che non accetto». tempo lo facevamo cinque volte”. Poi a Pado- sono soltanto riservato di toccare il culo alla «Superiori. Indizio inequivocabile della tu- Che cosa pensa della prostituzione? va hanno cominciato a chiudere i casini, così segretaria per sbertucciare i conformisti». mescenza di quelle inferiori». «È pro istituzione. Una cosa buona. Tiene mi sono trasferito all’Università di Ferrara, Che differenza c’è fra erotismo e porno- Sua moglie non era gelosa quando copula- in piedi lo Stato e le famiglie. Non approvo i dove invece resistevano. A 18 anni fui caccia- grafia? va con le attrici? magnaccia. Se mia figlia mi avesse detto che to di casa». «L’erotismo sta alla pornografia come la fel- «Eh, eh, copulavo... No, l’unica cosa che mi voleva fare la puttana, le avrei risposto: fallo, Che aveva fatto? latio sta al pompino. È una questione seman- diceva quando rincasavo era: “Ti sei lavato ma preparati a essere giudicata male dalla so- «Avevo scoperto i segreti del sesso, mi ero tica, di linguaggio, non di lingua. Due modi le mani?”. Era gelosa del sentimento. Non cietà ipocrita». messo al pari di mio padre. Una sera, tornan- diversi, uno mediato e uno esplicito, per rac- avrebbe tollerato che passassi dieci sere con La Convenzione dell’Onu approvata nel

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L’altro Tinto Da sinistra, Caligola (1979), (1964) e Salon Kitty (1976), alcuni dei primi film diretti da Brass. Sotto è con la moglie Carla Cipriani, scomparsa nel 2006. Farabolafoto , Olycom Farabolafoto

l’eutanasia e lei lo soffo- Il suo è un sesso più visto che fatto. E in- cherà tra le chiappe in tanto la natalità decresce. una clinica di Merano». «Sono un regista, non un demografo. Il sesso Il testamento biologico ha una funzione ricreativa più che procreati- di Brass. va. Il piacere massimo elargito dagli dei». «Alcuni amici mi hanno L’Europa invecchia, le donne napoletane obiettato che il finale è un hanno ormai un tasso di fertilità inferio- po’ triste, per cui voglio re alle svedesi, l’Islam incombe. Il poeta aggiungerci la resurre- Andrea Zanzotto, suo conterraneo, ha zione della carne: uomini usato un’immagine efficace: «L’Italia è e donne nudi come in un sospesa tra un mare di catarro e uno di 1951 vieta «la prostituzione e il male che quadro di Hieronymus Bosch». sperma». l’accompagna, cioè la tratta degli esseri Che rapporto ha con i soldi? «Bellissima. Ma, checché ne pensino i so- umani». «Li spendo. Se xe tanti, me piase. Se xe pochi, pracciò della cultura, ormai gli italiani fanno «Xe vecia. Va rivista». no’ me ne frega un casso, li disprezzo. Non sesso come più gli piace. Curzio Malaparte Franca Cuonzo, nipote della senatrice capisco quelli che non sanno come investirli. diceva che il nostro vero vessillo non è il tri- Lina Merlin, mi ha detto che lei è un gran Ma quale materasso! Spendeteli, no? Seguite colore bensì il cazzo in erezione. Adottiamolo porcone, «il più porcone di tutti». il consiglio di Wilhelm Reich: “La vita ha un almeno come asta della bandiera». «All’epoca sua zia mi fece molto soffrire, unico scopo: essere vissuta”». Quando i prolifici musulmani avranno chiudendo le case che erano già chiuse. Se gli Il suo film Senso ’45 ottenne dallo Stato 2 espugnato l’Occidente, lei sarà decapita- operai vendono le braccia e i calciatori le milioni 788 mila euro e ne guadagnò nelle to in piazza. gambe, perché impedire alle puttane di ven- sale appena 500 mila. Non si vergogna? «E vabbè, oh... Me lo rimproverava anche mio dere la vagina? Una professione vale l’altra. «Nemmeno per sogno! Se c’è una legge che padre: “Non hai un grande senso sociale, fa- Che differenza c’è? Siete peggio voi giornali- prevede aiuti per il cinema nazionale, bravo rai una brutta fine”. Mi sono già scelto i due sti che vendete il cervello». il produttore che li riscuote. Altrimenti che epitaffi per la tomba. Il primo l’ho rubato a un facciamo? Solo Ficarra e Picone?». grande regista che frequentavo a Parigi, il fi- Ma davvero una volta, alla ricerca di un glio del pittore Pierre-Auguste Renoir». vecchietto arzillo per un suo film, contat- Sentiamo. «FU VERA GLORIA? tò Gianni Agnelli, «che dalle foto sembra- «“Sarò Jean Renoir o niente. Missione com- va dotato»? piuta”». AI POSTERIORI «Verissimo. Volevo scritturarlo per L’uomo E il secondo? L’ARDUA SENTENZA». che guarda, tratto da Moravia. La segretaria «È mio: “Fu vera gloria? Ai posteriori l’ardua era molto divertita: “L’Avvocato la ringrazia, sentenza”». Uno dei suoi attori preferiti, Franco ma è troppo impegnato”. Cercai di scritturare Branciaroli, pensa che quando in futuro anche Monica Lewinsky, per difenderla dalle CONTENUTI EXTRA si studieranno cinema e teatro di questi maîtresse à penser, tipo la Dacia Maraini, che anni «bisognerà mettersi i guanti: escre- le rovesciavano addosso ogni genere di offesa I Brass sono veneziani di origine dalmata. menti e sperma non mancano mai». Si ri- eppure avrebbero tanto voluto stare al suo La nonna di Tinto, Lina Vigdoff, russa di feriva per caso a lei? posto nella Sala Orale della Casa Bianca». Odessa, figlia di un ingegnere che costruì la «Non lo so. So che fa cinema solo con me, l’ha Lei considera il suo membro «perfetto, Transiberiana, nell’800 si trasferì a Parigi detto anche a Daria Bignardi. Sostiene che misure comprese», ma lo trova «un po’ ri- per studiare medicina e lì incontrò il pittore sono il più bravo. Per me è un attore-feticcio, dicolo quando è a riposo». Immagino che Italico Brass. «Da lei ho imparato le lingue e il mi identifico in lui, è quello che potrei esse- faccia di tutto per mantenerlo serissimo. gusto della libertà». re io nei ruoli che gli assegno. Ho in serbo un «L’importante è che resti conforme all’aurea nuovo film, per Branciaroli: Vertigini. La sto- regola che ho imparato nei casini». Il regista fu partorito a Milano, in casa della nonna materna, «perché allora usava così», ria di un uomo della mia età che sbava per la Vale a dire? e dopo due giorni riportato a Venezia. Ha nuora e scopre che la lussuria è l’unica cosa «Non lungo che tocchi, non grosso che tappi, frequentato il ginnasio dai Padri Cavanis, capace di tenerlo in vita. Alla fine chiederà ma duro che duri». uscendone «serenamente ateo». Dopo il coccolone di Umberto Bossi, ha raccolto il testimone del celodurista. Il vero nome è Giovanni, ma in famiglia «Non me ne sono mai vantato. Così come non lo hanno sempre chiamato Tinto, da frequento i locali per scambisti qui in Italia, Tintoretto, perché avrebbe voluto dipingere dove appena entro mi chiedono l’autografo. come il nonno. Ci vado solo all’estero, soprattutto a Parigi». Dice di non tenere in alcun conto la critica «Le uniche cose veramente importanti cinematografica. Però in Miranda fece sono ciò che si ha nel piatto e ciò che si deporre a Serena Grandi un omaggio floreale ha nel letto». È dunque tutta qui la vita, ai piedi di un monumento ai caduti sul maestro? Mangiare e trombare? quale erano incisi i nomi di Tullio Kezich

«Ah sì. Sì, sì. Credo di sì». e di altri critici. Olycom