COMUNE DI Provincia di

Variante al Piano di Governo del Territorio

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA del Documento di Piano

( comprensiva di valutazioni delle Varianti al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi in ottemperanza alla DGR 25 luglio 2012 - n. IX/3836 )

Rapporto Preliminare di scoping

Luglio 2018

CS TAT

Centro Studi Tecnologia Architettura Territorio

Via Paolo Diacono 9 20133 – Milano [email protected]

Arch. Giovanni Castaldo Arch. Arturo Majocchi Arch. Fabrizio Schiaffonati

N.Q.A. Nuova Qualità Ambientale S.r.l. Via B. Sacco, 6 27100 – Pavia [email protected]

Redazione a cura di: Luca Bisogni Anna Gallotti Davide Bassi (Pianificatore territoriale)

VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Rapporto Preliminare di Scoping

Indice

PREMESSA ...... 1 1 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO ...... 2

1.1 Normativa Comunitaria ...... 2

1.2 Normativa nazionale ...... 2

1.3 Normativa regionale ...... 3 2 METODOLOGIA ADOTTATA PER LA VALUTAZIONE ...... 7

2.1 Schema processuale complessivo ...... 7

2.2 Percorso di Partecipazione e Consultazione ...... 10

2.3 Struttura del Rapporto Ambientale di VAS ...... 10

2.4 Sintesi non Tecnica ...... 13

2.5 Formulazione del Parere Motivato ...... 13

2.6 Dichiarazione di Sintesi ...... 13 3 IL QUADRO DI RIFERIMENTO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE E I CRITERI DI SOSTENIBILITÀ ASSUNTI PER LA VALUTAZIONE ...... 14

3.1 Quadro di riferimento dello sviluppo sostenibile...... 14

3.2 Criteri di sostenibilità assunti per la valutazione ...... 22 4 DEFINIZIONE PRELIMINARE DELL’AMBITO DI INFLUENZA DEL PIANO ...... 27

4.1 Il Contesto ...... 27

4.2 Componenti del contesto di intervento ...... 28 4.2.1 Demografia e dinamiche economiche ...... 29 4.2.2 Infrastrutture per la mobilità e traffico ...... 30 4.2.3 La qualità dell’aria ...... 31 4.2.4 Idrografia e gestione delle acque ...... 39

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4.2.5 Suolo e sottosuolo ...... 45 4.2.6 Paesaggio ed elementi storico-architettonici ...... 58 4.2.7 Ecosistema, natura e biodiversità...... 61 4.2.8 Rischio ...... 72 4.2.9 La produzione e la gestione dei rifiuti ...... 75 4.2.10 Rumore ...... 76 4.2.11 Consumi energetici ...... 78 4.2.12 Radiazioni ...... 80 5 LIVELLI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA ...... 81 5.1.1 PTR – PPR ...... 81 5.1.2 PTCP ...... 88 6 IL PGT VIGENTE ...... 96 7 LA VAS DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT VIGENTE ...... 116 8 LA VARIANTE AL PGT: OBIETTIVI E POLITICHE ...... 127

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criticità e quali opportunità sono state prodotte dall’attuazione delle PREMESSA scelte ivi contenute. Si ritiene che l’attività di valutazione della Variante dovrebbe perseguire i La Regione Lombardia, con la Legge n. 12 dell’11 marzo 2005 "Legge per il seguenti obiettivi principali: governo del Territorio", definisce gli strumenti di cui si devono dotare gli  integrazione tra percorso di VAS e percorso di pianificazione, al fine di Enti Locali per la pianificazione del proprio territorio e ha recepito dalla arricchire le potenzialità del piano con gli strumenti propri della Direttiva CEE 42/2001 l'obbligo di associare all’iter di definizione di piani e valutazione; programmi uno specifico processo di Valutazione Ambientale Strategica  attenzione rivolta anche a sviluppare un quadro di indicazioni e (VAS). La L.R. 12/2005 introduce il Piano di Governo del Territorio (PGT) strumenti da utilizzare nelle fasi di attuazione e gestione del piano, quale strumento di pianificazione locale che definisce l'assetto dell'intero per la valutazione di piani e progetti attuativi; territorio comunale.  la formazione del PGT come occasione per rileggere obiettivi e Il PGT si compone di tre diversi documenti: strategie della pianificazione comunale vigente, per valutarne - il Documento di Piano (DdP) sistematicamente la compatibilità con i criteri di sostenibilità, ed - il Piano dei Servizi (PdS) introdurre integrazioni e modifiche migliorative conseguenti. - il Piano delle Regole (PdR) Il presente documento rappresenta il Rapporto Preliminare di Scoping che Il Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Castelletto di rende conto della fase di orientamento del processo di VAS avviato dal Branduzzo è stato approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 2 del Comune di Castelletto di Branduzzo. 15/03/2011 ed è entrato in vigore il 17/08/2011 con pubblicazione sul All’interno del documento sono esplicitati i riferimenti normativi e Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. culturali sui quali sarà basata l’intera attività di valutazione. Inoltre, sarà definito l’ambito di influenza della VAS, ossia i confini più o L’Amministrazione Comunale con Deliberazione di Giunta Comunale n. 30 meno materiali che definiscono i limiti entro i quali verrà definito il del 23/04/2018 ha avviato il procedimento per la redazione della Variante processo di valutazione della variante del PGT di Castelletto di Branduzzo. al PGT vigente. Contestualmente è stato avviato il procedimento di VAS Verrà, infine, dato conto anche della costruzione e della gestione del tramite nomina dell'Autorità Competente e dell'Autorità Procedente e sistema di monitoraggio del PGT. individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale. Gli elementi contenuti nel presente documento, se condivisi da tutti i soggetti coinvolti nel procedimento di VAS, ovverosia eventualmente La stesura di una Variante di Piano implica la rilettura del contesto, variati, nel caso fossero richieste integrazioni o specificazioni in sede di aggiornando le informazioni e adeguando gli obiettivi del Documento di prima conferenza di valutazione, diventeranno parti integranti del Piano alle nuove istanze politico-economiche che si sono sviluppate negli Rapporto Ambientale di VAS, che seguirà alla fase di orientamento, anni di vigenza del PGT. costituendone le basi. Il PGT vigente non deve, tuttavia, essere dimenticato e deve essere usato come punto di partenza e metro di confronto per comprendere quali

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1 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO programmi con probabili effetti significativi sull'ambiente rientrino nell'ambito di applicazione della Direttiva 42/2001.

Vengono di seguito individuati e descritti i principali documenti normativi 1.2 Normativa nazionale in materia di VAS di riferimento per il presente lavoro. A livello nazionale si è provveduto a recepire formalmente la Direttiva 1.1 Normativa Comunitaria Europea il 1 agosto 2007, con l’entrata in vigore della Parte II del D.lgs 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”. La normativa sulla valutazione ambientale strategica ha come riferimento principale la Direttiva 2001/42/CE. I contenuti della parte seconda del decreto, riguardante le “Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione dell'impatto L’obiettivo generale della Direttiva è quello di “…garantire un elevato ambientale (VIA) e per l'autorizzazione integrata ambientale (IPPC)” sono livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di stati integrati e modificati con il successivo D.lgs 16 gennaio 2008, n. 4 considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.lgs 3 aprile 2006, n. e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, ... assicurando 152, recante norme in materia ambientale”. che ... venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente” (art 1). Sono state apportate inoltre ulteriori modifiche ed integrazioni al Decreto con il D.Lgs. 128/2010. La Direttiva stabilisce che “per «valutazione ambientale» s’intende l’elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento delle Nel D.lgs 4/2008 si chiarisce che nel caso di piani soggetti a percorso di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle adozione e approvazione, la VAS deve accompagnare l’intero percorso, sia consultazioni nell’iter decisionale e la messa a disposizione delle di adozione sia di approvazione. informazioni sulla decisione...”. Secondo il comma 2 dell’art. 7, i piani e programmi la cui approvazione Per “rapporto ambientale” si intende la parte della documentazione del compete alle regioni o agli enti locali sono sottoposti al percorso di piano o programma “... in cui siano individuati, descritti e valutati gli valutazione ambientale secondo le disposizioni delle leggi regionali (vd. effetti significativi che l’attuazione del piano o programma potrebbe avere Paragrafo successivo inerente alla normativa regionale). Alle norme sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e regionali è demandata l’indicazione dei criteri con i quali individuare dell’ambito territoriale del piano o programma”. I contenuti di tale l’Autorità competente, che ha compiti di tutela, protezione e Rapporto Ambientale sono definiti nell’Allegato I della Direttiva, come di valorizzazione ambientale. Alle norme regionali è altresì demandata la seguito riportato. disciplina per l’individuazione degli enti locali territorialmente interessati e per l’individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale, oltre La Direttiva introduce altresì l’opportunità di verificare, a livello che le modalità di partecipazione delle regioni confinanti. preliminare, se i piani o i programmi possono avere effetti significativi sull'ambiente. A tale scopo gli Stati membri tengono comunque conto dei La VAS, ai sensi del suddetto decreto, deve essere avviata pertinenti criteri di cui all'Allegato II, al fine di garantire che i piani e i contestualmente al processo di formazione del piano o programma (Art.

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11, comma 1) e deve comprendere lo svolgimento di una verifica di Il comma 2-ter precisa inoltre che nella VAS del Documento di Piano, per assoggettabilità, l'elaborazione del rapporto ambientale, lo svolgimento di ciascuno degli ambiti di trasformazione individuati nello stesso, previa consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle analisi degli effetti sull’ambiente, è definito l’assoggettamento o meno ad consultazioni, la decisione, l'informazione sulla decisione, il monitoraggio. ulteriori valutazioni in sede di piano attuativo. Nei casi in cui lo strumento attuativo del piano di governo del territorio (PGT) comporti variante, la Anteriormente all’adozione o all’approvazione del Piano o del VAS e la verifica di assoggettabilità sono comunque limitate agli aspetti Programma, decorsi i termini previsti dalla consultazione ai sensi dell’art. che non sono già stati oggetto di valutazione. 14, l'Autorità competente esprime il proprio parere motivato sulla base della documentazione presentata e delle osservazioni, obiezioni e Al comma 3 si afferma che “… la valutazione evidenzia la congruità delle suggerimenti inoltrati. Il decreto prevede, inoltre, che al termine del scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano, specie con riguardo processo di VAS siano resi pubblici il piano o il programma adottato, la al consumo di suolo, e le possibili sinergie con gli altri strumenti di documentazione oggetto dell’istruttoria, il parere motivato espresso pianificazione e programmazione…” ed inoltre “…individua le alternative dall'Autorità competente ed una Dichiarazione di Sintesi in cui si illustrino assunte nella elaborazione del piano o programma, gli impatti potenziali, le modalità di integrazione delle considerazioni ambientali e degli esiti nonché le misure di mitigazione e compensazione, anche agroambientali, delle consultazioni nell’elaborazione del Piano o Programma, nonché le che devono essere recepite nel piano stesso”. Deriva, quindi, da questa ragioni delle scelte effettuate alla luce delle possibili alternative e le indicazione la necessità di svolgere innanzitutto un lavoro di verifica sulla misure adottate in merito al monitoraggio. completezza e sostenibilità degli obiettivi del piano e di evidenziare le interazioni con i piani di settore e con la pianificazione di area vasta. I successivi commi 3-ter e 3-quater precisano caratteristiche e funzioni dell’autorità competente per la VAS. 1.3 Normativa regionale L’autorità competente, individuata prioritariamente all’interno dell’ente cui compete l’adozione o anche l’approvazione del piano o programma Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (comma 3 bis), deve possedere i seguenti requisiti:

La valutazione ambientale degli effetti determinati dall’attuazione di piani a) separazione rispetto all’autorità procedente; e programmi viene introdotta in Lombardia dall’art. 4 della Legge b) adeguato grado di autonomia; Regionale 11 marzo 2005 n. 12 "Legge per il governo del territorio", che c) competenza in materia di tutela, protezione e valorizzazione ha subito negli anni modifiche ed integrazioni. ambientale e di sviluppo sostenibile.

Al comma 2 dell’art. 4 viene stabilito che la VAS, a livello comunale, si L’autorità competente per la VAS: applica al solo Documento di Piano (e relative varianti), mentre al comma a) emette il provvedimento di verifica sull’assoggettabilità delle 2 bis si stabilisce che le varianti al Piano delle Regole ed al Piano dei proposte di piano o programma alla VAS, sentita l’autorità Servizi sono soggette a verifica di assoggettabilità a VAS. procedente; Sempre al comma 2 viene precisato che il processo di valutazione debba b) collabora con il proponente al fine di definire le forme e i soggetti essere sviluppato nelle fasi preparatorie del piano ed anteriormente alla della consultazione pubblica, nonché l’impostazione ed i contenuti del sua adozione. rapporto ambientale e le modalità di monitoraggio;

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping c) esprime il parere motivato sulla proposta di piano o programma e sul - i momenti di adozione e approvazione sono accompagnati da una rapporto ambientale, nonché sull’adeguatezza del piano di Dichiarazione di Sintesi nella quale si sintetizzano gli obiettivi monitoraggio, in collaborazione con l’autorità procedente; ambientali, gli effetti attesi, le ragioni per la scelta dell’alternativa, e il d) collabora con l’autorità procedente nell’effettuare il monitoraggio. programma di monitoraggio, e come il parere dell’Autorità competente sia stato preso in considerazione negli elaborati del piano; D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/0351 - dopo l’approvazione del piano vengono avviate le attività di attuazione e gestione del monitoraggio e le connesse attività di valutazione e I criteri attuativi relativi al processo di VAS sono contenuti nel documento partecipazione. “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”, approvato dal Consiglio Regionale in data 13 marzo 2007 (D.C.R. 13 marzo La normativa vigente considera la partecipazione come uno degli elementi 2007, n. VIII/351), che presenta dettagliate indicazioni, in attuazione di cardine della valutazione ambientale strategica. La Direttiva Europea quanto previsto dall’art. 4 della LR 12/2005: 2001/42/CE dedica specifica attenzione alle consultazioni all’art 6, e

demanda (art. 6, comma 5) agli Stati membri la determinazione delle - la necessità di una stretta integrazione tra percorso di piano e modalità specifiche di informazione e consultazione delle Autorità e del istruttoria di VAS; pubblico. Anche la Direttiva 2003/4/CE (accesso del pubblico - la VAS deve essere intesa come un processo continuo che si estende a all'informazione ambientale) e la Direttiva 2003/35/CE (partecipazione del tutto il ciclo vitale del piano, prendendo in considerazione anche le pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia attività da svolgere successivamente all’approvazione di quest’ultimo; ambientale) evidenziano la necessità di prevedere una partecipazione - la VAS deve “essere effettuata il più a monte possibile, durante la fase effettiva del pubblico, che sia allargata a tutte le fasi del processo di preparatoria del P/P [piano/programma] e anteriormente alla sua pianificazione. adozione o all’avvio della relativa procedura legislativa”;

- nella fase di preparazione e di orientamento, l’avvio del procedimento Al punto 5 le linee d’indirizzo sulla VAS raccomandano di attivare di VAS deve avvenire con apposito atto, reso pubblico, individuando l’integrazione della dimensione ambientale nei piani a partire dalla fase di l’Autorità competente, gli enti territorialmente interessati e le Autorità impostazione del piano stesso. Il testo normativo prevede una serie ambientali, l’indizione della conferenza di valutazione e le modalità di articolata di corrispondenze per garantire un’effettiva integrazione tra informazione e di partecipazione del pubblico; piano e valutazione durante tutto il percorso di sviluppo, attuazione e - nella fase di elaborazione e redazione del piano, la VAS deve gestione, del piano. contribuire all’individuazione degli obiettivi del piano ed alla Al punto 6 prevedono una serie di indicazioni puntuali per integrare il definizione delle alternative, oltre a valutare le azioni attuative processo di partecipazione nel piano. Per ciascuna fase significativa di conseguenti, e deve infine concretizzarsi nell’elaborazione del costruzione del piano, così come per le successive fasi di attuazione e Rapporto Ambientale comprensivo del programma di monitoraggio; gestione, devono essere previste le seguenti attività di partecipazione - l’Autorità competente per la VAS esprime la valutazione sul piano (Schema B, Punto 6.4) al fine di “…arrivare ad accordi e soluzioni per prima dell’adozione del medesimo, sulla base degli esiti della ciascuna fase, in maniera che i soggetti partecipanti vedano riflesse le loro conferenza di valutazione e della consultazione pubblica;

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping opinioni in tutto il processo e possano constatare la qualità che il loro - l’Autorità procedente; sforzo conferisce al piano/programma”: - l’Autorità competente per la VAS; - selezione del pubblico e delle Autorità da consultare; - i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti - informazione e comunicazione ai partecipanti; territorialmente interessati; - fase di contributi/osservazioni dei cittadini; - il pubblico e il pubblico interessato.

- divulgazione delle informazioni sulle integrazioni delle Qualora il Piano si proponga quale raccordo con altre procedure sono osservazioni dei partecipanti al processo. soggetti interessati al procedimento, in qualità di soggetti competenti in Sempre al punto 6 viene raccomandato di procedere alla richiesta di materia ambientale, anche: pareri e contributi ai soggetti esterni, e più in generale al pubblico, nei - l’autorità competente in materia di SIC e ZPS; seguenti momenti del processo decisionale: - l’autorità competente in materia di VIA. - fase di orientamento e impostazione; Il Proponente è il soggetto pubblico o privato, secondo le competenze - eventuale verifica di esclusione (Screening) del piano; previste dalle vigenti disposizioni, che elabora il P/P soggetto alle - fase di elaborazione del piano; disposizioni del d.lgs. - prima della fase di adozione; - al momento della pubblicazione del piano adottato. L’Autorità procedente è la pubblica amministrazione che elabora il P/P ovvero, nel caso in cui il soggetto che predispone il Piano sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, D.G.R. 10 novembre 2010, n. IX/761 adotta o approva il piano/programma. Con la DGR 761/2010 la Regione Lombardia specifica ulteriormente l’iter E’ la pubblica amministrazione cui compete l'elaborazione della procedurale che deve seguire una VAS fornendo innanzi tutto una dichiarazione di sintesi. selezione di Piani e Programmi che sono assoggettabili a valutazione. Tale autorità è individuata all’interno dell’ente tra coloro che hanno responsabilità nel procedimento di P/P. Per ogni tipologia di Piano / Programma viene fornita una scheda tipo nella quale sono riassunti i passaggi formali che devono essere eseguiti, i L’Autorità competente per la VAS è la pubblica amministrazione cui soggetti che devono essere coinvolti e le modalità del loro compete l'adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità e coinvolgimento, la scansione dei momenti di partecipazione, i documenti l'elaborazione del parere motivato. che dovranno essere prodotti e pubblicati come esito del processo. L’autorità competente per la VAS è individuata all’interno dell’ente con Nel caso della VAS di un Documento di Piano si evince, con particolare atto formale dalla pubblica amministrazione che procede alla formazione riferimento ai soggetti coinvolti ed alle modalità di coinvolgimento, del Piano. quanto segue: Essa deve possedere i seguenti requisiti: a) separazione rispetto all’autorità procedente; Soggetti interessati b) adeguato grado di autonomia nel rispetto dei principi generali Sono soggetti interessati al procedimento: stabiliti dal D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, fatto salvo quanto previsto - il proponente; dall'articolo 29, comma 4, legge n. 448/2001;

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping c) competenze in materia di tutela, protezione e valorizzazione sviluppo sostenibile, e ad acquisire i pareri dei soggetti interessati è ambientale e di sviluppo sostenibile. attivata la Conferenza di Valutazione.

Un passaggio fondamentale per la VAS è la consultazione obbligatoria di soggetti competenti in materia ambientale (le pubbliche amministrazioni L’Autorità procedente, d’intesa con l’Autorità competente per la VAS, e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità convoca i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, alla Conferenza di Valutazione. sull'ambiente dovuti all'attuazione dei Piano, come ad esempio: ARPA, ASL, gli enti gestori delle aree protette, la sovrintendenza, ecc.) e degli La Conferenza di Valutazione è articolata in almeno due sedute: enti territorialmente interessati (ad es.: Regione, Provincia, Comunità - la prima, di tipo introduttivo è volta ad illustrare il documento di Montana, comuni confinanti, ecc.) ove necessario anche transfrontalieri, scoping e ad acquisire pareri, contributi ed osservazioni nel merito; individuati dall’Autorità procedente ed invitati a partecipare a ambiti - la seconda, è finalizzata a valutare la proposta di P/P e di Rapporto istruttori convocati al fine di acquisire elementi informativi volti a Ambientale, esaminare le osservazioni ed i pareri pervenuti, costruire un quadro conoscitivo condiviso, specificamente per quanto prendere atto degli eventuali pareri obbligatori (eventuale raccordo concerne i limiti e le condizioni per uno sviluppo sostenibile e ad acquisire con Verifica di VIA e Valutazione di Incidenza) previsti. i loro pareri (Conferenza di Valutazione). Di ogni seduta della conferenza è predisposto apposito verbale.

Il pubblico è definito come una o più persone fisiche o giuridiche, secondo Comunicazione e Informazione la normativa vigente, e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi, Comunicazione e informazione caratterizzano il processo decisionale mentre il pubblico interessato è definito il pubblico che subisce o può partecipato (P/P e valutazione ambientale VAS), volto ad informare e subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che coinvolgere il pubblico. ha un interesse in tali procedure. L’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS definisce le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, Modalità di Consultazione, Comunicazione e Informazione nonché di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni. La consultazione, la comunicazione e l’Informazione sono elementi imprescindibili della valutazione ambientale. Si prevede l’allargamento della partecipazione a tutto il processo di pianificazione/programmazione, individuando strumenti atti a perseguire obiettivi di qualità. La partecipazione è supportata da forme di comunicazione e informazione e dalla consultazione che si avvale della Conferenza di Valutazione.

Conferenza di Valutazione Al fine di acquisire elementi informativi volti a costruire un quadro conoscitivo condiviso, per quanto concerne i limiti e le condizioni per uno

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2 METODOLOGIA ADOTTATA PER LA 15. formulazione Parere Motivato Finale e Dichiarazione di Sintesi Finale; VALUTAZIONE 16. approvazione della Variante al PGT; 17. gestione e monitoraggio.

2.1 Schema processuale complessivo La tabella seguente, che riprende in gran parte quanto riportato negli indirizzi regionali, esplicita i passaggi fondamentali sopra riportati Per il processo di valutazione ambientale della Variante al PGT del individuando le azioni specifiche del processo di VAS parallelamente a Comune di Castelletto di Branduzzo ci si riferisce a quanto riportato nel quelle del processo di pianificazione. quadro di riferimento normativo precedentemente analizzato, a cui si fa esplicito rimando, ed in particolare: all'allegato 1a alla DGR 761/2010 ed allo schema allegato alla DGR 3836/2012.

La VAS sarà effettuata secondo le indicazioni specificate nei punti seguenti:

1. avviso di avvio del procedimento; 2. individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione; 3. definizione del quadro di orientamento della VAS; 4. definizione dello schema operativo per la VAS; 5. apertura della Conferenza di Valutazione; 6. elaborazione e redazione del Rapporto Ambientale di VAS; 7. messa a disposizione della documentazione e raccolta dei pareri; 8. chiusura della Conferenza di Valutazione; 9. formulazione Parere Motivato Preliminare con risposta ai pareri pervenuti; 10. eventuali modificazioni alla Variante al PGT ed al Rapporto Ambientale conseguenti al recepimento dei pareri; 11. formulazione della Dichiarazione di Sintesi Preliminare; 12. adozione della Variante al PGT; 13. pubblicazione e raccolta osservazioni; 14. formulazione delle controdeduzioni alle eventuali osservazioni pervenute;

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Tabella 2.1 – Schema processuale della VAS della Variante al PGT

Fase Processo di Variante al PGT Valutazione Ambientale VAS P0. 1 Pubblicazione avviso di avvio del procedimento Fase 0 A0. 1 Incarico per la redazione del Rapporto Ambientale P0. 2 Incarico per la stesura della Variante Preparazione A0. 2 Individuazione Autorità competente per la VAS P0. 3 Esame proposte pervenute ed elaborazione del documento programmatico P1. 1 Orientamenti iniziali della Variante A1. 1 Integrazione della dimensione ambientale nella Variante A1. 2 Definizione dello schema operativo per la VAS, e mappatura dei soggetti Fase 1 P1. 2 Definizione schema operativo della Variante competenti in materia ambientale e del pubblico coinvolto Orientamento P1. 3 Identificazione dei dati e delle informazioni a disposizione dell’ente su A1. 3 Verifica delle presenza di Siti Rete Natura 2000 (SIC/ZPS) territorio e ambiente Inizio Conferenza di valutazione avvio del confronto (I conferenza) A2. 1 Definizione dell’ambito di influenza (Scoping), definizione della portata delle P2. 1 Determinazione obiettivi generali informazioni da includere nel Rapporto Ambientale P2. 2 Costruzione scenario di riferimento e della Variante A2. 2 Analisi di coerenza esterna A2. 3 Stima degli effetti ambientali attesi Fase 2 A2. 4 Valutazione delle alternative di piano A2. 5 Analisi di coerenza interna Elaborazione e P2. 3 Definizione di obiettivi specifici, costruzione di alternative/scenari di sviluppo e definizione delle azioni da mettere in campo per attuarli A2. 6 Progettazione del sistema di monitoraggio redazione A2. 7 Studio di Incidenza delle scelte del piano sui siti di Rete Natura 2000 (se previsto) P2. 4 Proposta di Variante A2. 8 Proposta di Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica Deposito della proposta di Variante al PGT, del Rapporto Ambientale, e dello Studio di Incidenza (se previsto) pubblicazione sul sito SIVAS della Regione Lombardia e raccolta dei pareri e dei contributi pervenuti nei successivi 60 gg Chiusura Conferenza di Valutazione della proposta di Variante al PGT e del Rapporto Ambientale valutazione (II conferenza) PARERE MOTIVATO Decisione predisposto dall’Autorità competente per la VAS d’intesa con l’Autorità procedente

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Fase Processo di Variante al PGT Valutazione Ambientale VAS 3. 1 ADOZIONE Il Consiglio Comunale adotta:  La Variante al PGT (DdP, Piano dei Servizi e Piano delle Regole)  Rapporto Ambientale Fase 3  Dichiarazione di sintesi Adozione e 3. 2 DEPOSITO / PUBBLICAZIONE / INVIO ALLA PROVINCIA approvazione  deposito degli atti di Variante al PGT (DdP, Piano dei Servizi e Piano delle Regole, Rapporto Ambientale, Dichiarazione di sintesi) nella segreteria comunale (ai sensi del ( I Parte ) comma 4, art. 13, L.R. 12/2005)  trasmissione in Provincia (ai sensi del comma 5, art. 13, L.R. 12/2005)  trasmissione ad ASL e ARPA (ai sensi del comma 6, art. 13, L.R. 12/2005) 3. 3 RACCOLTA OSSERVAZIONI (ai sensi comma 4, art. 13, L.R. 12/2005) 3. 4 Controdeduzioni alle osservazioni presentate a seguito di analisi di sostenibilità. Verifica di La Provincia, garantendo il confronto con il comune interessato, valuta esclusivamente la compatibilità del DdP con il proprio Piano Territoriale di Coordinamento entro compatibilità della centoventi giorni dal ricevimento della relativa documentazione, decorsi inutilmente i quali la valutazione si intende espressa favorevolmente (ai sensi comma 5, art. 13, L.R. Provincia 12/2005) PARERE MOTIVATO FINALE nel caso in cui siano presentate osservazioni attinenti il procedimento di VAS 3. 5 APPROVAZIONE (ai sensi del comma 7, art. 13, L.R. 12/2005) Il Consiglio Comunale: Fase 3  decide sulle osservazioni apportando agli atti di Variante al PGT le modifiche conseguenti all’eventuale accoglimento delle osservazioni, predisponendo ed approvando la Adozione e dichiarazione di sintesi finale approvazione  provvede all’adeguamento del DdP adottato, nel caso in cui la Provincia abbia ravvisato elementi di incompatibilità con le previsioni prevalenti del proprio Piano ( II Parte ) Territoriale di Coordinamento, o con i limiti di cui all’art. 15, comma 5, ovvero ad assumere le definitive determinazioni qualora le osservazioni provinciali riguardino previsioni di carattere orientativo  deposito nella segreteria comunale ed invio alla Provincia e alla Regione (ai sensi del comma 10, art. 13, L.R. 12/2005);  pubblicazione su web;  pubblicazione dell’avviso dell’approvazione definitiva all’Albo pretorio e sul BURL (ai sensi del comma 11, art. 13, L.R. 12/2005) ; P4. 1 Monitoraggio dell’attuazione Della Variante Fase 4 P4. 2 Monitoraggio dell’andamento degli indicatori previsti A4. 1 Rapporti di monitoraggio e valutazione periodica Attuazione e gestione P4. 3 Attuazione di eventuali interventi correttivi

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2. Seconda conferenza (o conferenza di chiusura): durante la quale 2.2 Percorso di Partecipazione e Consultazione vengono illustrate ai soggetti coinvolti la bozza di Variante al PGT ed il Rapporto Ambientale contenente le risultanze del lavoro di Comunicazione, Informazione e Consultazione sono elementi valutazione effettuato sul contesto e sul Piano. imprescindibili della valutazione ambientale. La documentazione propedeutica allo svolgimento delle conferenze (Rapporto di Scoping, Rapporto Ambientale, Sintesi non tecnica, Proposta Informazione e condivisone della documentazione di Piano e di VAS di Variante) sarà messa a disposizione ai soggetti coinvolti nel Al fine di mettere a disposizione dei soggetti coinvolti nel procedimento, e procedimento prima di ogni conferenza utilizzando prevalentemente i di coloro che fossero interessati, la documentazione inerente la Variante canali informatici (sito SIVAS della Regione Lombardia, sito istituzionale di Piano e la VAS, il Comune di Castelletto di Branduzzo, oltre alla del Comune), inoltre saranno depositati in forma cartacea anche presso la pubblicazione sul sito web SIVAS della Regione Lombardia, provvederà a sede comunale. depositare presso i propri uffici, e a pubblicare sul sito Di ogni seduta della conferenza sarà predisposto apposito verbale che dell’amministrazione, tutti gli elaborati tecnici, affinché se ne possa confluirà all’interno del Parere Motivato. prendere visione ed inviare specifiche proposte e/o osservazioni in Si precisa che, a valle della conferenza di chiusura, l’Autorità procedente merito. metterà a disposizione presso i propri uffici e pubblicherà sui siti web (regionale e comunale) la proposta di Variante, il Rapporto Ambientale e Conferenza di Valutazione la Sintesi non tecnica, per 30 giorni, dandone notizia anche mediante pubblicazione all’Albo Pretorio. Alla Conferenza di Valutazione, convocata dall’Autorità procedente L’Autorità competente, in collaborazione con l’Autorità procedente, dovrà d’intesa con l’Autorità competente per la VAS, devono essere invitati i trasmettere ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente territorialmente interessati, la proposta di Variante ed il Rapporto interessati, individuati in sede di avvio del procedimento, al fine di Ambientale al fine dell’espressione del parere, che dovrà essere inviato acquisirne i relativi suggerimenti, proposte di integrazione, riguardanti la entro sessanta giorni dalla messa a disposizione, all’Autorità competente Variante di Piano e la VAS. per la VAS ed all’Autorità procedente. Non si può stabilire a priori quanti incontri legati al procedimento di VAS saranno necessari per la conclusione del medesimo, tuttavia la normativa 2.3 Struttura del Rapporto Ambientale di VAS impone che vengano convocate almeno due sedute della Conferenza di Valutazione: Come previsto dalla normativa l’attività di valutazione del contesto di

1. Prima conferenza (o conferenza di apertura): durante la quale viene intervento e dell'influenza che su questo hanno le azioni della Variante al presentato il Documento di Scoping e vengono concordati con i PGT trova riscontro all’interno del Rapporto Ambientale. soggetti coinvolti l’ambito di influenza della valutazione, i contenuti A tal proposito si precisa che la VAS non è uno strumento di pianificazione del Rapporto Ambientale e gli orientamenti per il Sistema di e che il Rapporto Ambientale non si configurerà come un Rapporto Stato Monitoraggio Ambiente di Agenda 21.

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Di conseguenza all’interno del Rapporto Ambientale non si troveranno  individuazione di un sistema di indicatori per il monitoraggio degli elementi di prescrizione riferiti alla Variante al PGT in quanto la VAS deve effetti del Piano. Il monitoraggio consente di verificare avere solo uno scopo di indirizzo e deve riferirsi unicamente all’oggetto di l'attuazione delle azioni e degli interventi previsti dal piano e di valutazione non potendo proporre azioni che escano dal raggio di controllarne gli effetti sull'ambiente nel tempo; influenza del Piano. In considerazione di ciò gli elementi analizzati dal  redazione di una relazione di sintesi in linguaggio non tecnico, Rapporto Ambientale e le considerazioni conclusive sono tutte riferite ai illustrativa degli obiettivi, delle metodologie seguite e dei risultati possibili effetti del Piano sul contesto di intervento. Ne deriva che non si delle valutazioni sulla sostenibilità del piano. troverà accenno alcuno nel Rapporto Ambientale a tematiche sulle quali la Variante al PGT non può avere un controllo o un’influenza diretta. Di seguito si riporta la struttura che si intende dare al Rapporto Ambientale della VAS della Variante generale al Documento di Piano del La normativa vigente attribuisce al Rapporto Ambientale i seguenti Comune di Castelletto di Branduzzo nel rispetto dei contenuti richiesti contenuti: dalla normativa.  descrizione del PGT: individuazione delle scelte strategiche del piano, attraverso l’esplicitazione degli Obiettivi generali, degli 0. Premessa Obiettivi specifici e delle Azioni correlate; Vengono richiamati gli atti dell’amministrazione con cui viene dato avvio  definizione del quadro di riferimento per la VAS del PGT; al procedimento e con i quali vengono nominati i soggetti che devono  individuazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale, essere coinvolti. territoriale e sociale, di salubrità e sicurezza, di qualificazione Si dà conto dei contenuti principali del Documento di Scoping paesaggistica e di protezione ambientale stabiliti da riferimenti soffermandosi in particolare sulle criticità e le risorse individuate in prima internazionali, dalla normativa nazionale; istanza per le quali devono essere prodotti adeguati approfondimenti.  individuazione degli obiettivi e delle azioni della pianificazione sovraordinata contestualizzate per l’ambito di influenza del Piano;  individuazione dei vincoli e delle tutele ambientali;  1. Descrizione del PGT vigente e della relativa VAS definizione dei punti di attenzione ambientale sia orientativi per il piano sia di riferimento per le successive valutazioni, All’interno del presente documento di Scoping si farà un primo individuandone le Sensibilità e le Pressioni attuali; riferimento al PGT vigente verificando i suoi contenuti e le principali  verifica di congruenza tra obiettivi di piano rispetto ad un sistema criticità emerse sia in sede di VAS, sia nel corso della sua attuazione, al di criteri di compatibilità ambientale assunti per il comune. fine di avere un quadro preciso delle possibili pressioni sulle quali occorre Utilizzo di matrici e schede di approfondimento per sistematizzare orientare opportune scelte della Variante in corso di redazione. e valutare le differenti eventuali incongruenze; Nel Rapporto Ambientale verrà nuovamente riportata tale disamina  identificazione degli effetti (positivi e negativi) del piano aggiornandola rispetto alle ultime informazioni a disposizione, soprattutto sull’ambiente e associazione delle relative misure di mitigazione e dal punto di vista quantitativo. compensazione;

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Ciò consente inoltre di avere un’idea di quale potrebbe essere In particolare, per quanto concerne la coerenza parziale si considerano l’evoluzione del territorio in assenza di Variante al PGT contribuendo ad due condizioni: arricchire l’analisi degli scenari alternativi. - la coerenza è solo parziale e non piena, in questo caso, la relazione tra gli Obiettivi del PGT e gli Obiettivi sovraordinati è diretta, ma 2. Analisi della proposta di Variante al PGT vigente l’Obiettivo del Piano contribuisce solo parzialmente al raggiungimento

Per l’analisi della Variante al Documento di Piano verranno utilizzati ampli dell’Obiettivo sovraordinato; stralci della Relazione che la accompagna e delle cartografie analitiche e - la relazione è indiretta, ovvero l’obiettivo individuato dal Piano è progettuali. In particolare si punterà l’attenzione sui seguenti elementi: coerente in maniera indiretta con l’obiettivo sovraordinato (alcuni - Obiettivi e strategie esempi possono essere gli obiettivi relativi alle scelte di miglioramento - Azioni della mobilità in relazione ai criteri di miglioramento della forma - Metodologie di attuazione urbana complessiva: in questo caso gli obiettivi sono coerenti, ma in - Quantificazione delle azioni di trasformazione maniera indiretta, ovvero la razionalizzazione del sistema della mobilità è coerente, seppur non agisce direttamente, al raggiungimento di una 3. Valutazione della coerenza interna del Piano forma urbana compatta e ben strutturata)

Terminata la disamina dei contenuti principali della Variante si procederà Per le restanti valutazioni verranno introdotti box descrittivi che all'analisi di coerenza interna finalizzata a verificare il grado di attinenza affrontano il confronto in termini più generali. tra gli obiettivi e le azioni introdotte dalla Variante di Piano.

La scelta dei Piani e Programmi che verranno analizzati nel presente caso 4. Analisi del quadro programmatico e valutazione di coerenza esterna deriva da una necessità pratica di limitare la ridondanza di informazioni della Variante che ne deriva (che ha poi effetti negativi sull’attività di analisi delle Nel presente capitolo verranno analizzati i Piani e Programmi che coerenze) e di selezionare. costituiscono il quadro programmatico sovralocale di riferimento per la Variante in oggetto e, immediatamente di seguito alla trattazione del Nella fase di valutazione delle modifiche apportate in sede di variante si singolo strumento, verrà svolta l'analisi di coerenza esterna volta a ritiene opportuno analizzare i seguenti Piani e Programmi: valutare la congruenza tra gli indirizzi sovraordinati e la strategia della Variante. ENTE NOME PIANO/PROGRAMMA Per l'analisi di coerenza della Variante con il Piano Territoriale Regionale e con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale si utilizzeranno PTR – Piano Territoriale Regionale e componente paesaggistica (PPR) matrici a doppia entrata, in cui i gradi di congruità sono espressi Regione qualitativamente tramite giudizi che riportano i vari livelli di coerenza: PTUA – Programma regionale di Tutela e Uso delle Acque coerenza piena, coerenza parziale, coerenza da verificare, mancata Provincia di Pavia PTCP – Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale coerenza, indifferenza tra i due elementi analizzati. Comune di Castelletto PGT vigente

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping di Branduzzo alternative e le ragioni per le scelte effettuate e come si è tenuto conto delle osservazioni emerse durante le consultazioni con le autorità ambientali.

2.4 Sintesi non Tecnica

La Sintesi non tecnica, richiesta alla lettera j) dell’Allegato I della Direttiva 42/2000/CEE, è un documento di grande importanza in quanto costituisce il principale strumento di informazione e comunicazione con il pubblico. In tale documento, fornito in concomitanza con il Rapporto Ambientale, saranno sintetizzate e riassunte, in linguaggio il più possibile non tecnico e divulgativo, le descrizioni, questioni, valutazioni e conclusioni esposte nel Rapporto Ambientale.

2.5 Formulazione del Parere Motivato

Come previsto al punto 5.14 degli Indirizzi generali della Regione Lombardia per la VAS dei piani, l’Autorità competente per la VAS, d’intesa con l’Autorità procedente, alla luce della proposta di Variante al PGT e di Rapporto Ambientale, formula il Parere Motivato, che costituisce presupposto per la prosecuzione del procedimento di approvazione del Piano. A tal fine, sono acquisiti il verbale della conferenza di valutazione, nonché le osservazioni e gli apporti inviati dal pubblico. Il Parere Motivato può essere condizionato all'adozione di specifiche modifiche ed integrazioni della proposta del Piano valutato.

2.6 Dichiarazione di Sintesi

L’Autorità competente per la VAS, d’intesa con l’Autorità procedente svilupperanno, infine, uno specifico documento di Dichiarazione di Sintesi, da allegare alla Delibera di Adozione, che illustra come le considerazioni ambientali sono state integrate nel Piano, come sono state valutate le

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3 IL QUADRO DI RIFERIMENTO PER LO SVILUPPO Sfide principali Obiettivi generali delle risorse naturali risorse naturali riconoscendo il valore dei servizi SOSTENIBILE E I CRITERI DI SOSTENIBILITÀ ecosistemici Promuovere la salute pubblica a pari condizioni per tutti e 5) Salute pubblica ASSUNTI PER LA VALUTAZIONE migliorare la protezione contro le minacce sanitarie Creare una società socialmente inclusiva tenendo conto della solidarietà tra le generazioni e nell'ambito delle stesse 3.1 Quadro di riferimento dello sviluppo sostenibile 6) Inclusione sociale, nonché garantire e migliorare la qualità della vita dei demografia e migrazione cittadini quale presupposto per un benessere duraturo delle 1. Nuova strategia dell’UE in materia di sviluppo sostenibile persone

Il 15/16 giugno 2006 il Consiglio d’Europa, con il Doc. 10917/06, ha adottato Promuovere attivamente lo sviluppo sostenibile a livello 7) Povertà mondiale e sfide mondiale e assicurare che le politiche interne ed esterne la nuova strategia dell'UE in materia di sviluppo sostenibile, motivata dalla dello sviluppo dell'Unione siano coerenti con lo sviluppo sostenibile a presa d’atto che (punto 2): livello globale e i suoi impegni internazionali

- permangono le tendenze non sostenibili in relazione a cambiamenti climatici e consumo energetico, minacce per la salute pubblica, povertà 2. Convenzione Europea del Paesaggio

ed esclusione sociale, pressione demografica e invecchiamento della Ancorché non esplicitamente indicati nella Strategia Europea del 2006, si popolazione, gestione delle risorse naturali, perdita di biodiversità, assumono come riferimento per le valutazioni di sostenibilità anche i utilizzazione del suolo e trasporti; contenuti della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze 2000), - si profilano nuove sfide, in particolare la necessità di modificare ratificata con la Legge 9 gennaio 2006 n. 14, che nel preambolo richiama la progressivamente i nostri modelli attuali non sostenibili di consumo e di finalità di “uno sviluppo sostenibile fondato su un rapporto equilibrato tra i produzione, e l'appoggio non integrato all'elaborazione delle politiche. bisogni sociali, l'attività economica e l'ambiente”, contiene la constatazione

La nuova strategia europea individua più precisamente sette sfide principali “che il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano e i corrispondenti traguardi, obiettivi operativi ed azioni (punto13). culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all'attività economica e che salvaguardato, gestito e pianificato Tabella 3.1 – Sfide principali e Obiettivi generali della nuova strategia europea in modo adeguato, può contribuire alla creazione di posti di lavori”, la consapevolezza “del fatto che il paesaggio concorre all'elaborazione delle Sfide principali Obiettivi generali culture locali e rappresenta una componente fondamentale del patrimonio 1) Cambiamenti climatici e Limitare i cambiamenti climatici, i loro costi e le culturale e naturale dell'Europa, contribuendo così al benessere e alla energia pulita ripercussioni negative per la società e l'ambiente Garantire che i nostri sistemi di trasporto corrispondano ai soddisfazione degli esseri umani e al consolidamento dell'identità europea”, bisogni economici, sociali e ambientali della società, il riconoscimento “che il paesaggio è in ogni luogo un elemento importante 2) Trasporti sostenibili minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni della qualità della vita delle popolazioni nelle aree urbane e nelle campagne, negative sull'economia, la società e l'ambiente nei territori degradati, come in quelli di grande qualità, nelle zone 3) Consumo e Produzione Promuovere modelli di consumo e di produzione sostenibili considerate eccezionali, come in quelle della vita quotidiana”, l’osservazione sostenibili 4) Conservazione e gestione Migliorare la gestione ed evitare il sovrasfruttamento delle che “le evoluzioni delle tecniche di produzione agricola, forestale, industriale

14 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping e mineraria e delle prassi in materia di pianificazione territoriale, Tabella 3.2 – Aalborg Commitments urbanistica, trasporti, reti, turismo e svago e, più generalmente, i 1 GOVERNANCE cambiamenti economici mondiali continuano, in molti casi, ad accelerare le Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia trasformazioni dei paesaggi”, il desiderio di “soddisfare gli auspici delle partecipatoria. popolazioni di godere di un paesaggio di qualità e di svolgere un ruolo attivo Lavoreremo quindi per: nella sua trasformazione”, la persuasione che “il paesaggio rappresenta un 1. sviluppare ulteriormente la nostra visione comune e a lungo termine per una città sostenibile. 2. incrementare la partecipazione e la capacità di sviluppo sostenibile nelle comunità locali e elemento chiave del benessere individuale e sociale, e che la sua nelle amministrazioni comunali. salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e 3. invitare tutti i settori della società locale a partecipare attivamente ai processi decisionali. responsabilità per ciascun individuo”. 4. rendere le nostre decisioni chiare, motivate e trasparenti. 5. cooperare in modo efficace e in partnership con le altre città e sfere di governo. 3. Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e 2 GESTIONE URBANA PER LA SOSTENIBILITÀ dei Programmi dei Fondi Strutturali Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione. Lavoreremo quindi per: Il Manuale, elaborato nell’agosto del 1998 a cura della Commissione 1. rafforzare la Agenda 21 Locale o altri processi locali di sostenibilità, garantendo che abbiano Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, individua i un ruolo centrale nelle amministrazioni locali. 2. elaborare una gestione integrata per la sostenibilità, basata sul principio di precauzione e in seguenti obiettivi: linea con la Strategia Tematica Urbana dell’UE. - ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; 3. fissare obiettivi e tempi certi nell’ambito degli Aalborg Commitments e prevedere e attuare - impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione; una revisione periodica degli Aalborg Commitments. - uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti 4. assicurare che le tematiche della sostenibilità siano al centro dei processi decisionali urbani e pericolosi/inquinanti; che l’allocazione delle risorse sia basata su concreti criteri di sostenibilità. - conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat 5. cooperare con la Campagna delle Città Europee Sostenibili e i suoi network per monitorare i e dei paesaggi; progressi nel conseguimento dei nostri obiettivi di sostenibilità. - conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche; 3 RISORSE NATURALI COMUNI - conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali; Ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione e la preservazione delle risorse naturali comuni. Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per: - conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale; 1. ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e - protezione dell’atmosfera; pulite. - sensibilizzazione alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la 2. migliorare la qualità dell’acqua e utilizzarla in modo più efficiente. formazione in campo ambientale; 3. promuovere e incrementare la biodiversità, prevedendo riserve naturali e spazi verdi. - promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno 4. migliorare la qualità del suolo e preservare i terreni ecologicamente produttivi. sviluppo compatibile. 5. migliorare la qualità dell’aria. 4 CONSUMO RESPONSABILE E STILI DI VITA Ci impegniamo a promuovere e a incentivare un uso prudente delle risorse, incoraggiando un 4. Gli Aalborg Commitments consumo e una produzione sostenibili. Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per: 1. prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti e incrementare il riuso e il riciclaggio. Riferimenti essenziali per gli aspetti di sostenibilità in ambito urbano sono 2. gestire e trattare i rifiuti secondo le migliori prassi standard. poi gli Aalborg Commitments, approvati all’Aalborg+10 Conference nel 2004 3. evitare i consumi superflui e migliorare l’efficienza energetica. previsti per l’attuazione della Carta di Aalborg. 4. ricorrere a procedure di appalto sostenibili.

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5. promuovere attivamente una produzione e un consumo sostenibili. aziendali. 5 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE URBANA 3. sviluppare e implementare principi di sostenibilità per la localizzazione delle aziende. Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, 4. incoraggiare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali. affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di 5. promuovere un turismo locale sostenibile. tutti. Lavoreremo quindi per: 9 EQUITA’ E GIUSTIZIA SOCIALE 1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate. Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti. Lavoreremo quindi per: 2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e 1. adottare le misure necessarie per alleviare la povertà. dando precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. 2. assicurare un equo accesso ai servizi pubblici, all’educazione, all’occupazione, alla formazione 3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e e all’informazione. servizi, dando priorità all’uso residenziale nei centri città. 3. incoraggiare l’inclusione sociale e le pari opportunità. 4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano. 4. migliorare la sicurezza della comunità. 5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promuovendo progetti 5. assicurare la disponibilità di buoni alloggi e condizioni di vita. architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità. 10 DA LOCALE A GLOBALE 6 MIGLIORE MOBILITA’ MENO TRAFFICO Ci impegniamo in una azione locale per una pace, giustizia, equità e sviluppo sostenibile a livello Riconosciamo l’interdipendenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuovere globale. scelte di mobilità sostenibili. Lavoreremo quindi per: Lavoreremo quindi per: 1. ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato. 1. rafforzare la cooperazione internazionale e sviluppare risposte locali a problemi globali. 2. incrementare la quota di spostamenti effettuati tramite i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta. 2. ridurre il nostro impatto sull’ambiente globale, in particolare sul clima. 3. promuovere valide alternative all’uso dei veicoli a motore privati. 3. promuovere la diffusione e il consumo di prodotti del commercio equo e solidale. 4. sviluppare un piano di mobilità urbana integrato e sostenibile. 4. promuovere il principio di giustizia ambientale. 5. ridurre l’impatto del trasporto sull’ambiente e la salute pubblica. 5. migliorare la comprensione e la consapevolezza del concetto di sostenibilità globale. 7 AZIONE LOCALE PER LA SALUTE Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini. 5. Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano Lavoreremo quindi per: 1. accrescere la consapevolezza del pubblico e prendere i necessari provvedimenti relativamente Contenuta in una Comunicazione della Commissione Europea ai fattori determinanti della salute, la maggior parte dei quali non rientrano nel settore dell’11/02/2004, il documento contiene alcuni riferimenti interessanti per sanitario. lo sviluppo urbano sostenibile negli allegati. 2. promuovere la pianificazione dello sviluppo sanitario urbano, che offre alla nostre città i mezzi L’allegato 1 ricorda che la comunicazione del 1997 dal titolo "La per costituire e mantenere partnership strategiche per la salute. 3. ridurre le disuguaglianze nella sanità e impegnarsi nei confronti del problema della povertà, problematica urbana: orientamenti per un dibattito europeo” ha fissato una con regolari relazioni sui progressi compiuti nel ridurre tali disparità. serie di obiettivi politici precisi per migliorare l’ambiente urbano che sono 4. promuovere la valutazione dell’impatto di salute per focalizzare l’attenzione di tutti i settori ancora validi e che costituiranno le fondamenta della strategia tematica: verso la salute e la qualità della vita. – migliorare la qualità dell’aria nelle zone urbane, l’affidabilità e la qualità 5. sensibilizzare gli urbanisti ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di dell’acqua potabile, la protezione e la gestione delle acque di superficie e di pianificazione urbana. falda; diminuire all’origine la quantità di rifiuti da smaltire e ridurre 8 ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE l’inquinamento acustico; Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente. Lavoreremo quindi per: – tutelare e migliorare l’ambiente modificato dall’uomo e il patrimonio culturale; 1. adottare misure per stimolare e incentivare l’occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività. diffondere la diversità biologica e moltiplicare gli spazi verdi nelle zone urbane; 2. cooperare con le attività commerciali locali per promuovere e implementare buone prassi

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– diffondere modelli di insediamento compatibili con un’efficace utilizzazione Per questo è necessaria una riforma delle strutture organizzative che consenta di delle risorse, capaci di ridurre al minimo lo spazio occupato e lo sviluppo formulare strategie politiche integrate per i problemi urbani; per una gestione urbanistico incontrollato; sostenibile occorre inoltre partire dalle migliori informazioni disponibili sullo stato – limitare il più possibile gli effetti negativi dei trasporti sull’ambiente, in dell'ambiente, ricavabili con gli approcci e gli strumenti più opportuni in grado di particolare adottando politiche di sviluppo economico basate su un uso meno rispondere alle esigenze specifiche delle aree urbane in questione. La gestione intensivo dei trasporti e incentivando l’uso di mezzi di trasporto più efficaci per urbana sostenibile trova la sua collocazione più naturale in seno alle quanto riguarda gli effetti a lungo termine sull’ambiente; amministrazioni locali. – migliorare i risultati delle imprese in termini di compatibilità ambientale, Questo processo sviluppa una cultura dell’apprendimento, la comprensione e il attraverso l’adozione in tutti i settori di un’efficiente gestione ambientale; rispetto all’interno delle organizzazioni e tra gli individui coinvolti nelle varie fasi – ridurre in modo significativo e quantificabile le emissioni dei gas responsabili della formulazione delle politiche nel campo dello sviluppo sostenibile e comporta dell’effetto serra nelle zone urbane, soprattutto utilizzando razionalmente la partecipazione di soggetti e gruppi d'interesse e di cittadini, nell'ambito di un l’energia, ricorrendo maggiormente alle fonti di energia rinnovabile, e alla processo decisionale aperto e accessibile a tutti. produzione di energia combinata (calore ed elettricità) e riducendo la quantità La gestione sostenibile è un ciclo continuo di analisi dei problemi, pianificazione e di rifiuti; programmazione, attuazione, monitoraggio, valutazione dei risultati e altre – ridurre al minimo e gestire i rischi ambientali nelle aree urbane; valutazioni fondate sulle conoscenze e sulle esperienze acquisite, per far sì che le – promuovere strategie di gestione delle zone urbane più integrate, nuove strategie politiche traggano ispirazione dai risultati passati; in questo plurisettoriali e sostenibili dal punto di vista ambientale; nell’ambito delle zone processo si riconosce infine la necessità di una prospettiva a lungo termine nel urbane funzionali, promuovere strategie di sviluppo compatibili con gli processo decisionale. ecosistemi, che tengano conto dell’interdipendenza tra città e campagna, migliorando in tal modo i legami esistenti tra centri urbani e rispettive periferie b) Una prospettiva europea per un trasporto urbano sostenibile rurali. Un sistema di trasporto urbano è sostenibile se:

L’allegato 2 propone quattro prospettive che possono costituire un indirizzo – favorisce la libertà di movimento, la salute, la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini delle generazioni attuali e di quelle future; per l’attuazione della strategia: – è efficiente sotto il profilo ambientale; a) Una prospettiva europea per una gestione urbana sostenibile – aiuta un’economia dinamica, senza esclusioni di sorta, che dia a tutti, compresi La gestione urbana sostenibile è il processo mediante il quale si può garantire lo i ceti meno abbienti, gli anziani o i cittadini disabili, accesso a opportunità e sviluppo sostenibile delle aree urbane, delle immediate periferie e delle regioni in servizi. cui si trovano, tentando di limitare il più possibile l'impatto negativo di tale aree sui Questi obiettivi vengono conseguiti in vari modi, ad esempio: cicli ecologici a tutti i livelli con l'applicazione del principio di precauzione e – incentivando un uso più razionale dell’auto privata e privilegiando il ricorso a migliorando le condizioni ecologiche per trasformare le città in luoghi gradevoli in veicoli puliti, silenziosi ed efficienti sotto il profilo energetico, alimentati da cui vivere. combustibili derivanti da fonti rinnovabili o alternative; Una gestione di questo tipo punta alla conservazione dell'ambiente naturale – offrendo una rete ben collegata di trasporto pubblico che garantisca un nell'ambito del suo contesto socioeconomico, all'integrazione delle considerazioni servizio frequente, regolare, comodo, moderno, a prezzi competitivi; ambientali nelle altre politiche e riconosce le interrelazioni tra gli aspetti sociali, – potenziando la quota di trasporti non a motore (cioè l’uso di biciclette e gli economici e ambientali e la necessità di garantire risultati equi e giusti a livello spostamenti a piedi); delle politiche. – sfruttando al massimo l’uso del territorio;

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– gestendo la domanda di trasporto attraverso strumenti economici e piani che – trattare il territorio come una risorsa preziosa da utilizzare nel modo più favoriscano un cambiamento comportamentale e la gestione della mobilità; efficiente possibile, recuperando le aree dismesse e le proprietà abbandonate – garantendo una gestione attiva e integrata, che preveda la partecipazione di all’interno di una zona urbana, preferibilmente cercando nuovi terreni al di tutti i soggetti interessati; fuori ed evitando la proliferazione urbana (in altri termini, città compatte e, a – definendo obiettivi quantificati a breve, medio e lungo termine e disponendo livello regionale, “decentramento concentrato”); di un sistema di monitoraggio efficace. – tener conto delle relazioni tra città e loro hinterland e regioni più ampie; c) Una prospettiva europea per un'edilizia sostenibile – garantire che i nuovi sviluppi si trovino in posizioni strategiche, accessibili con i trasporti pubblici e che rispettino l’ambiente naturale (biodiversità, salute, Per “edilizia sostenibile” s’intende un processo nel quale tutti i soggetti interessati rischio ambientale); (proprietari, finanziatori, ingegneri, architetti, costruttori, fornitori di materiali, – presentare una densità e un’intensità di uso e attività sufficienti, affinché i autorità che concedono le licenze ecc.) applichino considerazioni di ordine servizi come il trasporto pubblico siano efficaci ed efficienti dal punto di vista funzionale, economico, ambientale e qualitativo per costruire e ristrutturare edifici economico, pur garantendo un ambiente di vita di alta qualità (privacy, spazi e creare un ambiente edificato che risulti: personali e massima riduzione degli impatti negativi quali il rumore); – gradevole, durevole, funzionale, accessibile, comodo e sano in cui vivere e – promuovere l'utilizzo misto del territorio per trarre il massimo vantaggio dai svolgere attività, in grado di migliorare il benessere di chiunque entri in benefici insiti nella prossimità e ridurre così al minimo la necessità di contatto con tale ambiente; spostamento tra casa, negozi e luogo di lavoro; – efficiente sotto il profilo delle risorse (soprattutto a livello di energia, materiali – vantare una struttura "verde” che possa ottimizzare la qualità ecologica e acqua), in grado di favorire l’uso di fonti di energia rinnovabili e che richieda dell’area urbana interessata (biodiversità, microclima e qualità dell’aria); poca energia esterna grazie allo sfruttamento alle acque meteoriche e di falda, – presentare un’infrastruttura di qualità elevata e ben pianificata, con servizi di al corretto trattamento delle acque di scarico e all’impiego di materiali trasporto pubblico, strade, percorsi e piste ciclabili finalizzati a promuovere compatibili con l’ambiente che si possano riciclare e riutilizzare facilmente, che l’accessibilità, in particolare per le comunità disagiate, e a sostenere un alto non contengano sostanze pericolose e che si possano smaltire in sicurezza; livello di attività sociali, culturali ed economiche; – rispettoso dell’ambiente circostante e della cultura e dei patrimoni locali; – ricorrere alle strategie più all’avanguardia per il risparmio delle risorse come – competitivo in termini di costi, soprattutto in una prospettiva a lungo termine edifici a basso consumo energetico, trasporti efficienti in termini di (si pensi ad esempio ai costi di manutenzione, alla durabilità e ai prezzi di combustibili, teleriscaldamento e sistemi di riciclaggio; rivendita). – rispettare e dare impulso al patrimonio culturale e alle comunità esistenti. d) Una prospettiva europea per una progettazione urbana sostenibile La progettazione urbana sostenibile è un processo nel quale tutti i soggetti implicati 6. 7° Programma di Azione per l'Ambiente (amministrazioni nazionali, regionali e locali, cittadini, organizzazioni di cittadini, ONG, mondo accademico e imprese) lavorano insieme per integrare le Contenuto nella Decisione della Commissione Europea del 20/11/2013, la considerazioni di ordine funzionale, ambientale e di qualità al fine di progettare e strategia contiene azioni da realizzarsi entro il 2020 ed esprime alcune pianificare un ambiente costruito in grado di: affermazioni di principio: – disporre di luoghi gradevoli, particolari, sicuri, sani e di qualità elevata nei quali "La trasformazione in un’economia verde inclusiva richiede l’integrazione le persone possano vivere e lavorare e di promuovere un forte senso della degli aspetti ambientali in altre politiche, come l’energia, i trasporti, collettività, l'orgoglio, l'eguaglianza sociale, l'integrazione e l'identità; l’agricoltura, la pesca, gli scambi commerciali, l’economia e l’industria, la – dar vita a un’economica dinamica, equilibrata, accessibile a tutti ed equa che ricerca e l’innovazione, l’occupazione, lo sviluppo, gli affari esteri, la possa promuovere il recupero urbano;

18 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping sicurezza, l’istruzione e la formazione, nonché la politica sociale e il turismo,  la gestione delle foreste sia sostenibile, le foreste, la loro biodiversità e i in modo tale da dare vita a un approccio coerente e comune. […] servizi che offrono siano protetti e rafforzati nei limiti del fattibile, e la L’Unione ha avviato questa trasformazione attraverso strategie integrate e resilienza delle foreste verso i cambiamenti climatici, gli incendi, le a lungo termine finalizzate ad arginare la perdita di biodiversità, a rendere tempeste, le infestazioni di parassiti e le malattie sia migliorata. più efficiente l’impiego delle risorse e ad accelerare il processo di transizione verso un’economia a bassa intensità di carbonio sicura e sostenibile. La 2) trasformare l’Unione in un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle risorse, verde e competitiva Commissione ha ulteriormente integrato le problematiche e gli obiettivi in materia ambientale nelle recenti iniziative in altre aree strategiche Il 7o PAA garantisce che entro il 2020: fondamentali, tra cui l’energia e i trasporti, e si è impegnata per ottenere  l’Unione abbia raggiunto i propri obiettivi sul clima e l’energia e si stia benefici ancora maggiori per l’ambiente procedendo alla riforma delle adoperando per ridurre entro il 2050 le emissioni di GES dell’80-95 % rispetto ai livelli del 1990, nel quadro dell’impegno generale di limitare politiche dell’Unione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, la pesca e la l’aumento della temperatura media sotto i 2 °C rispetto ai livelli coesione, sulla base dei progressi finora compiuti". preindustriali, con la definizione di un quadro per il clima e l’energia per il 2030 come passo fondamentale del processo; La Strategia esprime inoltre i seguenti obiettivi prioritari:  l’impatto ambientale globale di tutti i principali settori dell’economia 1) proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’Unione dell’Unione sia stato ridotto sensibilmente a fronte di una maggiore efficienza nell’uso delle risorse e della messa a punto di metodologie di Il 7o PAA garantisce che entro il 2020: riferimento e di misurazione e siano messi in atto incentivi commerciali e  la perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici, compresa strategici che promuovano gli investimenti degli operatori economici l’impollinazione, siano stati debellati, gli ecosistemi e i relativi servizi siano nell’efficienza a livello dell’uso delle risorse, e la crescita verde sia stimolata preservati e almeno il 15 % degli ecosistemi degradati sia stato ripristinato; attraverso misure volte a promuovere l’innovazione;  l’impatto delle pressioni sulle acque di transizione, costiere e dolci  i cambiamenti strutturali a livello di produzione, tecnologia e innovazione (comprese le acque di superficie e le acque sotterranee) sia nonché di modelli di consumo e stili di vita abbiano ridotto l’impatto considerevolmente ridotto per raggiungere, preservare o migliorare il buono ambientale globale della produzione e del consumo, in particolare nei stato, così come definito nella direttiva quadro sulle acque; settori dell’alimentazione, dell’edilizia e della mobilità;  l’impatto delle pressioni sulle acque marine sia ridotto per raggiungere o  i rifiuti siano gestiti responsabilmente alla stregua di una risorsa e così da preservare il buono stato, così come richiesto dalla direttiva quadro sulla evitare pregiudizi alla salute e all’ambiente, la produzione di rifiuti in termini strategia per l’ambiente marino, e le zone costiere siano gestite in modo assoluti e i rifiuti pro capite siano in declino, le discariche siano limitate ai sostenibile; rifiuti residui (vale a dire non riciclabili e non recuperabili), in linea con i  l’inquinamento atmosferico e i suoi impatti sugli ecosistemi e la biodiversità rinvii di cui all’articolo 5, paragrafo 2, della direttiva relativa alle discariche di siano ulteriormente ridotti con l’obiettivo di lungo termine di non superare rifiuti e il recupero energetico sia limitato ai materiali non riciclabili, tenuto carichi e livelli critici; conto dell’articolo 4, paragrafo 2, della direttiva quadro sui rifiuti;  i terreni siano gestiti in maniera sostenibile all’interno dell’Unione, il suolo  si prevenga o si sia significativamente ridotto lo stress idrico nell’Unione. sia adeguatamente protetto e la bonifica dei siti contaminati sia ben avviata;

 il ciclo dei nutrienti (azoto e fosforo) sia gestito in maniera più sostenibile ed 3) proteggere i cittadini dell’Unione da pressioni e rischi d’ordine efficiente nell’impiego delle risorse; ambientale per la salute e il benessere

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entro il 2020 il 7o PAA garantisce:  sia rafforzata la fiducia dei cittadini nel diritto ambientale dell’Unione e nella  un significativo miglioramento della qualità dell’aria esterna nell’Unione, che relativa applicazione; si avvicini ai livelli raccomandati dall’OMS, accompagnato da un  sia facilitato il principio di una protezione giuridica efficace per i cittadini e le miglioramento della qualità dell’aria interna, sulla base dei pertinenti loro organizzazioni. orientamenti dell’OMS;  una significativa riduzione dell’inquinamento acustico nell’Unione che lo 5) migliorare le basi cognitive e scientifiche della politica ambientale avvicini ai livelli raccomandati dall’OMS; dell’Unione

 standard elevati per l’acqua potabile e per le acque di balneazione per tutti i entro il 2020 il 7o PAA dovrà fare in modo che: cittadini dell’Unione;  i responsabili politici e i soggetti interessati dispongano di informazioni più  una risposta efficace, in tutta la pertinente legislazione dell’Unione, agli adeguate per sviluppare e attuare politiche ambientali e in materia di clima, effetti combinati delle sostanze chimiche e alle preoccupazioni legate ai incluse la comprensione delle incidenze ambientali delle attività umane e la perturbatori endocrini, nonché una valutazione e una limitazione entro misurazione dei costi e benefici dell’agire e dei costi del non agire; livelli minimi dei rischi per l’ambiente e la salute associati all’uso di sostanze  sia notevolmente migliorata la nostra comprensione dei rischi ambientali e pericolose, in particolare per i bambini, tra cui le sostanze chimiche climatici emergenti e la nostra capacità di valutarli e gestirli; contenute nei prodotti; l’individuazione di azioni a lungo termine nell’ottica  l’interfaccia tra politica ambientale e scienza risulti rafforzata, inclusa di conseguire l’obiettivo di un ambiente non tossico; l’accessibilità dei dati per i cittadini e il contributo del coinvolgimento del  un uso dei prodotti fitosanitari che non comporti alcun effetto negativo per pubblico nella ricerca scientifica («citizens’ science»); la salute umana o che non abbia incidenze inaccettabili sull’ambiente,  sia rafforzata l’incidenza dell’Unione e dei suoi Stati membri nei forum nonché l’uso sostenibile di detti prodotti; internazionali di scienza-politica allo scopo di migliorare la base cognitiva  una risposta efficace delle preoccupazioni di sicurezza relative ai per la politica ambientale internazionale nanomateriali e ai materiali con proprietà simili nel quadro di un approccio coerente e trasversale tra le diverse legislazioni; 6) garantire investimenti a sostegno delle politiche in materia di ambiente  il conseguimento di progressi decisivi nell’adeguamento agli impatti dei e clima e tener conto delle esternalità ambientali cambiamenti climatici. entro il 2020 il 7o PAA dovrà fare in modo che: 4) sfruttare al massimo i vantaggi della legislazione dell’Unione in materia  gli obiettivi delle politiche in materia di ambiente e clima siano ottenuti in di ambiente migliorandone l’applicazione modo efficiente sotto il profilo dei costi e siano sostenuti da finanziamenti adeguati; entro il 2020 il 7o PAA garantisce che:  aumentino i finanziamenti provenienti dai settori pubblico e privato  il pubblico abbia accesso a informazioni chiare, da cui si evincano le destinati alle spese collegate all’ambiente e al clima; modalità con cui si attua il diritto ambientale dell’Unione, in linea con la  il valore del capitale naturale e dei servizi ecosistemici, nonché i costi del Convenzione di Aarhus; loro degrado, siano opportunamente valutati e presi in considerazione ai fini  sia migliorato il rispetto della legislazione specifica in materia di ambiente; della definizione delle politiche e delle strategie di investimento.

 sia messo in atto il diritto ambientale dell’Unione a tutti i livelli amministrativi e che siano garantite condizioni paritarie nel mercato 7) migliorare l’integrazione ambientale e la coerenza delle politiche interno;

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entro il 2020 il 7o PAA dovrà garantire che le politiche settoriali a livello di I principali obiettivi individuati e articolati secondo le aree tematiche della Unione e di Stati membri siano sviluppate e attuate in modo da sostenere Strategia sono i seguenti: obiettivi e traguardi importanti in relazione all’ambiente e al clima. Clima e atmosfera - Riduzione delle emissioni nazionali dei gas serra del 6,5% rispetto al 1990, entro 8) migliorare la sostenibilità delle città dell’Unione il periodo tra il 2008 e il 2012, in applicazione del Protocollo di Kyoto; entro il 2020 il 7o PAA deve garantire che la maggioranza delle città dell’Unione - Estensione del patrimonio forestale per l'assorbimento del carbonio attuino politiche in materia di pianificazione e progettazione urbana sostenibile, atmosferico; tra cui approcci innovativi ai trasporti e alla mobilità pubblici nell’ambiente - Promozione e sostegno dei programmi di cooperazione internazionale per la urbano, agli edifici sostenibili, all’efficienza energetica e alla conservazione della diffusione delle migliori tecnologie e la riduzione delle emissioni globali; biodiversità urbana. - Riduzione dell'emissione di tutti i gas lesivi dell'ozono stratosferico.

Natura e biodiversità

9) aumentare l’efficacia dell’azione unionale nell’affrontare le sfide - Protezione della biodiversità e ripristino delle situazioni ottimali negli ambientali e climatiche a livello internazionale ecosistemi per contrastare la scomparsa delle specie animali e vegetali e la entro il 2020 il 7o PAA deve garantire che: minaccia agli habitat;  i risultati di Rio + 20 siano pienamente integrati nelle politiche esterne e - Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali e sul suolo a interne dell’Unione e che quest’ultima contribuisca efficacemente agli sforzi destinazione agricola e forestale; su scala mondiale per attuare gli impegni assunti, inclusi quelli nel quadro - Protezione del suolo dai rischi idrogeologici e salvaguardia delle coste dai delle convenzioni di Rio, e alle iniziative intese a promuovere la transizione a fenomeni erosivi; livello planetario verso un’economia verde e inclusiva nel contesto dello - Riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione, che già minaccia sviluppo sostenibile e dell’eliminazione della povertà; parte del nostro territorio;  l’Unione sostenga efficacemente gli sforzi intrapresi a livello nazionale, - Riduzione dell'inquinamento nelle acque interne, nell'ambiente marino e nei regionale e internazionale per far fronte alle sfide ambientali e climatiche e suoli.

per assicurare uno sviluppo sostenibile; Qualità dell'ambiente e qualità della vita negli ambienti urbani  venga ridotto l’impatto dei consumi interni dell’Unione sull’ambiente al di - Riequilibrio territoriale ed urbanistico in funzione di una migliore qualità fuori dei confini unionali. dell'ambiente urbano, incidendo in particolare sulla mobilità delle persone e delle merci; 7. Deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE - Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera al di sotto dei livelli di

In Italia il riferimento nazionale principale in materia di sviluppo sostenibile attenzione fissati dalla U.E.; - Mantenimento delle concentrazioni di inquinanti al di sotto di limiti che è dato dalla Deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE “Strategia escludano danni alla salute umana, agli ecosistemi e al patrimonio d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia”, promossa a monumentale; seguito della prima strategia dell'UE in materia di sviluppo sostenibile - Riduzione dell'inquinamento acustico; adottata dal Consiglio europeo di Göteborg (2001) e completata dal - Promozione della ricerca sui rischi connessi ai campi elettromagnetici e Consiglio europeo di Barcellona del 2002. prevenzione dei rischi per la salute umana e l'ambiente naturale;

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- Sicurezza e qualità degli alimenti anche attraverso l'adozione del criterio di Incentivare il risparmio idrico (sia come efficienza di utilizzo sia come 5 trasparenza e tracciabilità; riduzione dei consumi) e la tutela delle acque superficiali e sotterranee - Bonifica e recupero delle aree e dei siti inquinati; Incentivare il risparmio energetico, sia come efficienza di utilizzo sia come - Rafforzamento della normativa sui reati ambientali e della sua applicazione; 6 riduzione dei consumi eliminazione dell'abusivismo edilizio; lotta alla criminalità nel settore dello smaltimento dei rifiuti e dei reflui. 7 Contribuire ad un miglioramento del clima acustico

Migliorare il sistema viabilistico locale e ridurre la pressione del traffico sui Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti 8 - Riduzione del prelievo di risorse naturali non rinnovabili senza pregiudicare gli centri abitati, incentivando al contempo la mobilità dolce attuali livelli di qualità della vita; Conservare e migliorare la qualità ecologica complessiva del contesto tramite - Promozione della ricerca scientifica e tecnologica per la sostituzione delle interventi che contribuiscano all’attuazione delle Reti Ecologiche di livello 9 risorse non rinnovabili, in particolare per gli usi energetici ed idrici; regionale e provinciale e tramite la costruzione della Rete Ecologica - Conservazione e ripristino del regime idrico compatibile con la tutela degli Comunale ecosistemi e con l'assetto del territorio; Tutelare e valorizzare i caratteri identitari del territorio dal punto di vista 10 - Riduzione della produzione di rifiuti, recupero di materiali e recupero paesaggistico ed ambientale energetico di rifiuti; 11 Tutelare l’attività agricola e valorizzare il territorio rurale - Riduzione della quantità e della tossicità dei rifiuti pericolosi 12 Mitigare i rischi di origine naturale e antropica

3.2 Criteri di sostenibilità assunti per la valutazione 1. Contenere il consumo di suolo e la sua impermeabilizzazione

Il suolo è una fonte naturale difficilmente rinnovabile e necessaria che può Facendo riferimento a quanto riportato nel paragrafo precedente, si essere ridotta per consumo diretto o alterata per fenomeni di fornisce di seguito una possibile declinazione di criteri di sostenibilità inquinamento diretto o indiretto. desunti dalla documentazione europea e nazionale e tarati sull’oggetto La recente approvazione della LR 31/2014 e l'attenzione che catalizza la della valutazione (la Variante del PGT) e la sua sfera di influenza, e sulla tematica pongono un accento particolare alla sua trattazione all'interno tipologia di territorio nel quale si opera. delle strategie di governo del territorio, soprattutto con riferimento alla riduzione delle aree impermeabilizzate. Di conseguenza diviene N Criterio di sostenibilità fondamentale prevedere una gestione del suolo maggiormente efficiente 1 Contenere il consumo di suolo e la sua impermeabilizzazione attraverso uno sfruttamento più razionale delle aree già artificializzate (recupero delle aree dismesse, intervento sui “vuoti” urbani), la Riqualificare e rifunzionalizzare il tessuto urbano consolidato intervenendo in 2 salvaguardia delle aree agricole e la definizione di interventi compensativi particolare sulle aree degradate, sottoutilizzate o dismesse di rinaturalizzazione soprattutto nei contesti critici. 3 Compattare la forma urbana 4 Contribuire ad un miglioramento della qualità dell'aria

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Nel caso di nuovi interventi di edificazione in suolo non urbanizzato, è 3. Compattare la forma urbana opportuno minimizzare le porzioni di aree fabbricabili sfruttando al meglio Un rapporto equilibrato tra aree urbanizzate ed aree inedificate circostanti quelle pertinenziali o di mitigazione. contribuisce ad attuare la tutela e la valorizzazione delle aree di maggior Inoltre, al fine di mantenerne la funzionalità e di garantire un adeguato pregio naturalistico / paesistico / ambientale con vantaggi diretti per la assorbimento delle acque meteoriche, laddove ciò sia possibile per le qualità dell’ambiente locale. Inoltre, in contesti ad elevata densità caratteristiche geotecniche del sottosuolo, è opportuno limitare insediativa, tessuti urbani nettamente delimitati consentono la migliore l’impermeabilizzazione delle superfici durante le fasi di urbanizzazione definizione di corridoi e varchi delle reti ecologiche che connettono tra loro anche nelle aree destinate ad ospitare attività produttive / commerciali / le aree di maggiore rilevanza ecosistemica sfruttando le aree periurbane logistiche. non edificate. Ciò è reso possibile in particolare tramite interventi che si concentrino sui 2. Riqualificare e rifunzionalizzare il tessuto urbano consolidato confini del tessuto urbanizzato al fine di definire un margine e costruire un intervenendo in particolare sulle aree degradate, sottoutilizzate o dialogo con gli spazi inedificati ed evitare anche eventuali sfrangiature che dismesse possano, in tempi successivi, portare ad espansioni del tessuto urbano di Il consumo di nuove aree, oltre che essere in contrasto con gli indirizzi di carattere diffuso (indifferentemente e disomogeneamente sul territorio) o sostenibilità ambientale, impone inaccettabili costi sociali e “di sistema” lineare (lungo le infrastrutture viarie). determinati dall’occupazione dello spazio. L’obiettivo di risparmiare suolo trasformabile è perseguibile anche 4. Contribuire ad un miglioramento della qualità dell'aria attraverso l’adozione di misure di regolazione urbanistica atte a incentivare L’inquinamento atmosferico rappresenta uno dei principali problemi che il riuso delle aree dismesse e/o la riorganizzazione delle funzioni all’interno caratterizzano soprattutto, ma non esclusivamente, le aree urbane e, di dei centri urbani (ad esempio tramite l’uso della perequazione urbanistica norma, deriva prevalentemente dalle emissioni provenienti dal traffico per trasferire volumi di strutture produttive da un nucleo prevalentemente veicolare, dal riscaldamento domestico, dallo svolgimento dell’attività residenziale ad un’area più idonea). agricola nonché dalle attività industriali, che, in proporzioni variabili a Inoltre, le aree degradate o in stato di abbandono possono essere seconda del contesto, contribuiscono al peggioramento della qualità recuperate e riqualificate, mutandone radicalmente le caratteristiche dell’aria. funzionali e percettive, favorendone l’inserimento ambientale, convertendo Il contenimento degli inquinanti atmosferici assume un ruolo determinante superfici compromesse in superfici ad elevato valore naturalistico e al fine del miglioramento della qualità della vita, sebbene sia evidente che il paesaggistico che possano divenire fruibili da parte della collettività. PGT non ha la possibilità di intervenire direttamente sulla tematica. Al fine di riqualificare le aree degradate è possibile porre in atto interventi Tuttavia possono essere messe in campo azioni che contribuiscono, in volti sia a recuperare le aree dismesse e rese libere, sia a riutilizzarle per maniera indiretta, al contenimento dell’inquinamento atmosferico: insediare nuove attività economiche di carattere culturale e ricreativo. - l’incentivo all’impiego di tecniche costruttive a basso impatto (bioarchitettura), - l’incentivo all’utilizzo di fonti energetiche meno inquinanti e di sistemi di riscaldamento più efficienti,

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- la previsione di fasce vegetate atte a contenere l’inquinamento veicolare, 6. Incentivare il risparmio energetico, sia come efficienza di utilizzo sia - l’incremento delle dotazioni vegetazionali all’interno dei nuclei urbani o come riduzione dei consumi

l’incremento delle aree boscate nel territorio extraurbano Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e - l’ampliamento delle piste ciclopedonali allo scopo di limitare lo parsimonioso delle risorse energetiche, rispettando tassi di sfruttamento spostamento tramite mezzi motorizzati, che non pregiudichino le possibilità di usufrutto riservate alle generazioni - il miglioramento della funzionalità degli assi stradali e la loro future. La produzione di energia risulta strettamente associata alla qualità gerarchizzazione, dell’aria, che subisce modificazioni conseguenti alle emissioni derivanti dal - l’allontanamento del traffico dai centri urbani, funzionamento dei grandi impianti termoelettrici. - favorire lo scambio gomma/ferro. La maggiore efficienza del consumo energetico è connessa sia ad un miglior impiego di tecniche di risparmio energetico, nelle tecniche costruttive e 5. Incentivare il risparmio idrico (sia come efficienza di utilizzo sia come nella migliore gestione degli edifici, sia all’utilizzo e/o incentivazione di riduzione dei consumi) e la tutela delle acque superficiali e forme di produzione energetica alternative ai combustibili fossili. sotterranee

L’eccessivo prelievo di risorse idriche ed il basso livello di efficienza con cui 7. Contribuire ad un miglioramento del clima acustico tali risorse vengono utilizzate hanno generato profonde alterazioni; in Con la diminuzione dell’inquinamento acustico si intende migliorare la particolare hanno comportato la riduzione dei margini di rinnovabilità delle qualità dell’abitare, che assume la massima importanza nei comparti risorse stesse. residenziali. L’inquinamento acustico in ambiente urbano è dovuto Una maggiore efficienza di utilizzazione si ottiene sia contribuendo al principalmente al traffico veicolare e alle attività produttive. contenimento dei consumi, sia incentivando forme di riutilizzo e Al fine di contenere le emissioni sonore le azioni possibili sono legate alla valorizzazione rivolte anche alle acque meteoriche, come ad esempio l’uso definizione di idonee zonizzazioni acustiche, alla corretta definizione delle delle acque di seconda pioggia a scopi irrigui per il verde pertinenziale. aree fondiarie degli ambiti di trasformazione ed alla disposizione dei La tutela delle risorse idriche non si limita solo agli aspetti quantitativi, ma fabbricati, alla localizzazione di attività produttive in ambito extra-urbano, si estende anche a quelli qualitativi rivolgendo l’attenzione ai corpi idrici all’ampliamento del sistema ciclopedonale allo scopo di limitare lo superficiali e sotterranei. spostamento su mezzi a motore. E’ evidente che il controllo della qualità delle acque è uno di quegli elementi che sfugge all’ambito diretto di pertinenza del PGT, tuttavia possono essere 8. Migliorare il sistema viabilistico locale e ridurre la pressione del reperite nel Piano strategie ed azioni che possono far presumere la traffico sui centri abitati, incentivando al contempo la mobilità dolce presenza o meno di pressioni sui corpi idrici e che si concretizzano, per la Il volume di traffico veicolare (locale e di attraversamento) costituisce uno maggior parte, nell’evitare per quanto possibile il convogliamento di reflui dei fattori più importanti per determinare il livello di qualità della vita reale di natura civile o produttiva nelle acque superficiali o sotterranee. e percepita nei centri urbani.

Al fine di diminuire le criticità legate alla pressione esercitata dal traffico,

possono essere messe in campo azioni specifiche:

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- limitati interventi sulla viabilità che consentano la fluidificazione del infrastrutture rilevanti o di ampie urbanizzazioni a carattere produttivo / traffico (connessioni tra vie a fondo cieco, rotatorie, piccoli bypass) commerciale. - interventi di mitigazione della velocità all’interno della aree del nucleo di antica formazione, nelle aree prevalentemente residenziali e presso i 10. Tutelare e valorizzare i caratteri identitari del territorio dal punto di luoghi frequentati da utenza debole (scuole, ospedali, parchi gioco…) che vista paesaggistico ed ambientale

possano contribuire alla gerarchizzazione della viabilità e ad incanalare i Partendo dal presupposto che il paesaggio non è qualcosa di statico, ma è flussi di traffico su itinerari prefissati composto dalla sommatoria di elementi naturali ed antropici che mutano - incremento dei percorsi ciclabili al fine di incentivare l’uso della bicicletta condizione, qualità e quantità nel corso del tempo, si può dire che il criterio per tragitti di corto raggio principale che deve essere rispettato è la tutela e la valorizzazione dei - localizzazione delle nuove previsioni edificatorie in funzione fattori di identità del luogo di intervento, così come di volta in volta dell’accessibilità riconosciuti da chi vi risiede o da chi vi “abita” nel senso più ampio del termine. 9. Conservare e migliorare la qualità ecologica complessiva del L’attenzione deve essere posta alla tutela ed alla valorizzazione delle visuali contesto tramite interventi che contribuiscano all’attuazione delle privilegiate nel territorio nel tentativo di migliorare le condizioni di Reti Ecologiche di livello regionale e provinciale e tramite la inserimento delle nuove edificazioni all’interno del contesto esistente e, al costruzione della Rete Ecologica Comunale contempo, di dare agli interventi di valorizzazione del territorio extraurbano Il principio è di mantenere e arricchire la qualità degli ecosistemi naturali (agricolo o naturale) un carattere di ricomposizione paesistica che possa presenti in un contesto, così come le loro interazioni e, se possibile, incentivare anche forme di fruizione nel tempo libero. contribuire ad un arricchimento ed estensione delle aree che svolgono una La preservazione dei caratteri identitari del paesaggio passa, funzione attiva di connessione ecosistemica al fine di garantire una crescita indirettamente, anche dalla tutela del territorio rurale quale componente della biodiversità locale. che ha contribuito nel tempo al modellamento del territorio ed al Le strategie che possono essere messe in campo da un PGT inerenti a questi mantenimento di alcune caratteristiche particolari (centuriazione, aspetti sono relative soprattutto al rispetto delle indicazioni provenienti edificazioni rurali, sistema irriguo, percorsi poderali). dalle reti ecologiche regionale e provinciale ed al mantenimento / Deve essere attentamente considerato il tema del degrado paesistico che incremento delle connessioni tra le aree ad elevata naturalità / sensibilità trova una sua prima individuazione all’interno delle tavole del PPR, ma deve (Aree protette, Rete Natura 2000, PLIS…). essere adeguatamente declinato sul contesto da parte del PGT. Inoltre il PGT dovrebbe metter in campo indicazioni relative alla compatibilizzazione ambientale delle trasformazioni previste. 11. Tutelare l’attività agricola e valorizzare il territorio rurale

Infine il PGT deve costruire una Rete Ecologica Comunale che possa Le aree agricole a carattere produttivo, localizzate nel territorio periurbano, connettersi alle reti sovralocali (sfruttando le aree verdi interne e non incluse tra quelle definite strategiche ai sensi della LR 12/2005, sono all’urbanizzato, eventuali piantumazioni lungo la viabilità, la ricostituzione in generale soggette a forte pressione edificatoria e infrastrutturale, di filari arboreo-arbustivi lungo i corpi idrici irrigui…) e che contribuisca a subiscono effetti di erosione e frammentazione che generano fenomeni di deframmentare le connessioni ecologiche in corrispondenza di

25 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping abbandono, dismissione e degrado che, a loro volta, incrementano i definizione delle priorità in relazione alle situazioni di maggiore criticità e processi urbanizzativi. vulnerabilità, prevedere delocalizzazioni in casi di fenomeni critici…); Considerando il ruolo che le aree rurali possono svolgere (a patto che vi sia  riduzione degli incidenti; un parallelo mutamento delle tecniche di coltivazione e delle colture messe  ridurre la vulnerabilità nel lungo periodo (individuare azioni di in opera, evoluzione culturale che non spetta al PGT) dal punto di vista della miglioramento ambientale lungo i corsi d’acqua e nelle aree di dissesto in tutela paesistica e come elementi di appoggio per progetti di connessione coerenza con gli obbiettivi di riqualificazione ambientale ed ecosistemica, ecosistemica, la loro preservazione in essere dal punto di vista fisico e prevedere nel lungo periodo azioni di riduzione della vulnerabilità delle funzionale appare uno degli elementi chiave per definire la sostenibilità produzioni agricole…). dello sviluppo locale. Si tratta in poche parole di far evolvere il sistema insediativo locale in senso Ciò dunque si lega strettamente, per quanto riguarda le azioni di Piano, a resiliente, in modo che sia cioè in grado, tramite opere artificiali e naturali, quanto detto nei punti precedenti relativamente alla necessità di di rispondere adeguatamente ai fenomeni conseguenti al mutamento del compattare la forma urbana e di attuare un’adeguata tutela del paesaggio clima. caratteristico del contesto.

12 Mitigare i rischi territoriali (naturali ed antropici)

Gli strumenti di piano giocano un ruolo importante nella riduzione dei rischi territoriali e possono intervenire su più livelli e fattori:  riduzione dei fattori della pericolosità;  riduzione della vulnerabilità del sistema territoriale;  riduzione dei fattori di inquinamento;  riduzione dell’esposizione relativa. In relazione alle differenti tipologie di rischio vi sono molteplici sistemi di risposta. Sicuramente con la pianificazione è possibile incidere efficacemente sulla riduzione dei rischi idrogeologici, come le frane e le alluvioni, e gli allagamenti conseguenti a fenomeni meteorici intensi che sempre più caratterizzano i rovesci piovosi:  ridurre le scelte che implicano un peggioramento dei dissesti (impermeabilizzazione dei suoli, riduzione dell’artificializzazione dei corsi d’acqua…);  ridurre la vulnerabilità del sistema territoriale nell’emergenza (coordinamento delle scelte di piano con i piani di emergenza,

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4.1 Il Contesto

4 DEFINIZIONE PRELIMINARE DELL’AMBITO DI E’ necessario prima di tutto introdurre brevemente il contesto di intervento INFLUENZA DEL PIANO dal punto di vista localizzativo.

Per la definizione dell’ambito di influenza della Variante di Piano, e dunque Figura 4.1 – Il contesto di inserimento del Comune di Castelletto di Branduzzo dei termini della sua valutazione, occorre innanzi tutto tenere in considerazione che la normativa vigente attribuisce al PGT il compito di definire le strategie e le azioni inerenti il governo del territorio di un determinato comune. Di conseguenza la portata delle azioni di Piano sarà prevalentemente, se non esclusivamente, rapportata alla dimensione geografica dei confini comunali. L’analisi che segue si concentrerà pertanto sul territorio comunale di Castelletto di Branduzzo, rilevando in ogni caso anche le relazioni che le componenti che ricadono all’interno del territorio interessato dal Piano intrattengono con l’intorno, in quanto si deve considerare che un comune è inserito in un contesto più ampio dal quale riceve sollecitazioni positive e negative. In considerazione del fatto che il presente documento si riferisce ad una Variante di PGT e che in occasione della stesura del PGT vigente e della relativa VAS sono state prodotte analisi dettagliate, si cercherà per quanto possibile di procedere all'aggiornamento dei dati ivi contenuti e di proporre una sintesi ragionata che si concentri soprattutto sugli elementi di criticità e risorsa desumibili per ogni componente del contesto.

Fonte: Web - www.maps.google.it

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Il Comune di Castelletto di Branduzzo è un comune dell’Oltrepo Pavese che 4.2 Componenti del contesto di intervento confina con: - Bastida e a nord, Figura 4.2 – Il territorio di Castelletto di Branduzzo - a est, - e a sud, - e Pancarana ad ovest. La superficie del territorio comunale è di circa 11,5 km2. Il comune è costituito da due centri (Castelletto Po e Branduzzo) e tre frazioni (frazione Bassino, frazione Case Nuove e frazione Valle Botta). I due centri di Castelletto Po e di Branduzzo, prima separati, si sono uniti sotto l’unico nome di Castelletto di Branduzzo nel 1928.

Di seguito vengono descritte le componenti che costituiscono il contesto di intervento dalle quali verranno desunti i punti di forza e debolezza che dovranno essere tenuti in considerazione sia dalla Variante di Piano che dalla VAS. Questa prima analisi è passibile di un successivo approfondimento che costituirà l’ossatura analitica del Rapporto Ambientale per quanto riguarda la definizione dello stato del territorio di intervento.

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4.2.1 Demografia e dinamiche economiche La popolazione di Castelletto di Branduzzo, stando ai dati relativi al 2016, comprende il 10% dei residenti su un territorio esteso fino ai confini esterni Demografia dei comuni confinanti; circa il 34% degli abitanti dell’area si concentrano sul Facendo una breve panoramica delle più recenti dinamiche demografiche, comune di Bressana Bottarone, mentre il contributo degli altri comuni si rileva che nel 2016 (dati ISTAT) il comune di Castelletto di Branduzzo risulta del 23% per Lungavilla, 10% , 9% Casatisma, 7% presentava una densità di popolazione di 86 abitanti per km2, valore Pizzale, 4% Verretto e 3% Pancarana. nettamente inferiore rispetto a quello medio regionale di circa 420 ab/km2 e a quello della provincia di Pavia corrispondente a circa 184 ab/km2. Figura 4.4 – Distribuzione degli abitanti dei comuni dell’area (dati 2016) I comuni contermini hanno valori di densità che oscillano tra i 52 ab/km2 di Pancarana e i 354 ab/km2 di Lungavilla. La popolazione residente nel comune di Castelletto di Branduzzo dal 2001 al 2016 ha avuto un picco nel 2007, per poi decrescere gradualmente fino a raggiungere i 1.016 abitanti, con una decrescita di 2 unità (-0,2%) rispetto al 2001. Anche il comune di Pancarana ha rilevato una decrescita di 4 unità. Per gli altri comuni contermini si sono registrate crescite percentuali compresa tra il 4,1% (Casatisma) e il 18,5% (Pizzale).

Figura 4.3 – Andamento demografico nel comune di Castelletto di Branduzzo (2001-2016)

Fonte: elaborazione dati ISTAT

Fonte: elaborazione dati ISTAT

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Sistema economico Elementi di sensibilità

Dalla relazione della Variante di PGT si desume quanto segue. • Densità di popolazione inferiore rispetto al valore medio regionale e a quello provinciale. I comuni del comune di Castelletto di Branduzzo hanno tutti una economia Elementi di criticità legata all'agricoltura, ma con una modesta vocazione alle attività • Percentuale di addetti al settore agricolo in continua diminuzione. produttive artigianali e commerciali, nella porzione di pianura lungo la Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale strada statale 10, che ne rendono più complessa la struttura economica. I ragionamenti in ordine all’evoluzione del tessuto insediativo devono tener conto della condizione dello sviluppo demografico. L'agricoltura è l'attività economica prevalente. Alle tradizionali coltivazioni La Variante dovrà soddisfare le istanze inerenti il contenimento del consumo di suolo e, cerealicole e foraggere si è aggiunta, nella metà del novecento, una coltura al contempo, garantire uno sviluppo urbano che non solo sia sostenibile in termini di specializzata: quella del crisantemo. soddisfacimento della domanda, ma anche dal punto di vista della qualità degli spazi di Infatti anche l'esame dei dati relativi al numero di addetti in questo settore vita che si produrranno a seguito dell'implementazione delle scelte. al nei confronti fra vari periodi, confermano che, già molto basso negli anni La Variante dovrà tenere conto della decrescita demografica registrata dal 2001 al 2016 e della diminuzione della percentuale di addetti nel settore agricolo. passati, la percentuale di addetti al settore agricolo è in continua La Variante potrà intervenire su eventuali fenomeni di commistione tra funzioni diminuzione. Analogamente, il tasso di occupazione agricola (rapporto per incompatibili. addetti all'agricoltura e popolazione attiva), valutato nella Provincia di La pianificazione dovrebbe garantire una crescita dell'urbanizzato coerente con le Pavia, è anch'esso in diminuzione. possibilità della rete dei sottoservizi, evitando di incrementare le aree scarsamente servite. Questo significa che la tendenza in atto è quella di tendere ad una continua diminuzione, portandosi al valore medio regionale, già limite del collasso fisiologico nel settore. Ciò non è necessariamente solo un sintomo della meccanizzazione agricola e della automatizzazione di gran parte delle attività agricole, legate al tipo di coltura, ma di una generale crisi occupazionale, legata sia all'abbandono della terra da parte dei giovani sia 4.2.2 Infrastrutture per la mobilità e traffico al cambiamento di indirizzo delle attività economiche, sia all'abbassamento della età media pensionabile. Il comune di Castelletto di Branduzzo è attraversato dalla linea ferroviaria Questi aspetti hanno considerevoli risvolti sul territorio: se da un lato le Milano-Genova e dalla linea ferroviaria Pavia--Stradella. colture specializzate stanno trasformando il passaggio agrario (con la La stazione più vicina si trova in comune di Bressana Bottarone, dove le due progressiva uniformità di coltura nelle varie zone agrarie, con il linee ferroviarie sopra citate si intersecano. cambiamento dell'aspetto stesso dei campi coltivati), dall'altro questa stessa specializzazione zonale è sintomo di vitalità e fa nascere il bisogno di Il territorio comunale di Castelletto di Branduzzo è percorso dalla statale dei potenzia re gli impianti per la trasformazione e la distribuzione dei prodotti Giovi e da più strade provinciali che favoriscono i collegamenti con i comuni agricoli. dell’Oltrepò Pavese e del basso pavese.

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Le strade provinciali che caratterizzano il sistema viabilistico di Castelletto Elementi di sensibilità di Branduzzo sono:  Il territorio è interessato dall'attraversamento di due linee ferroviarie che si • SP 1 S.S. 35 Bressana Bottarone-Salice Terme 1° tronco e 2° tronco della intersecano in comune di Bressana Bottarone; S.S. 10 (Km 11+525) fino a inizio Rivanazzano – S.S. 461 (Km 20+469) +  Buona accessibilità al centro abitato. traversa di Salice Terme (dal km 20+469 al km 22+770); Elementi di criticità • SP 95 Castelletto di Branduzzo-Bastida Pancarana;  - • SP 96 Castelletto di Branduzzo – Bressana Bottarone; • SP 97 Castelletto di Branduzzo Verretto. Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale Un incremento dell’offerta di alloggi internamente al territorio comunale, associato alla Figura 4.5 – Principali infrastrutture del territorio localizzazione di attività a carattere ricettivo/turistico potrebbero da un lato creare fenomeni di congestionamento, dall’altro, indurre nuove dinamiche di richiamo di traffico veicolare nel territorio comunale che devono essere attentamente previste e governate. La Variante dovrà prevedere un disegno di potenziamento della rete di percorsi ciclopedonali, che devono avere caratteristiche tali da garantire un livello adeguato di protezione per gli utenti deboli della strada in caso di uso promiscuo da parte di più tipologie di veicoli. In generale il Comune dovrebbe farsi promotore con le amministrazioni limitrofe di politiche sovracomunali di studio e gestione del traffico che possano mettere in campo azioni ad ampio raggio che possono travalicare gli stretti confini di strumenti quali il PGT che ha competenze di livello strettamente comunale.

4.2.3 La qualità dell’aria

Il D.Lgs. 155/2010 recepisce la Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2008/50/CE, del 21 maggio 2008, (relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa) e costituisce un testo unico sulla qualità dell’aria che, tra le altre cose, riporta i valori limite o obiettivo definiti per gli inquinanti normati (PM 2.5, SO2, NO2, PM10, Piombo, CO, Benzene, Ozono, Arsenico, Cadmio, Nichel, Idrocarburi policiclici aromatici) ai fini della protezione della salute umana. Fonte: Comune di Castelletto di Branduzzo – Documento di Piano PGT vigente

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Il Decreto 155/2010, ai fini del raggiungimento degli obiettivi individuati, ha Figura 4.6 – La zonizzazione regionale ai sensi della DGR 2605/2011 previsto quattro fasi fondamentali:  la zonizzazione del territorio in base a densità emissiva, caratteristiche orografiche e meteo-climatiche, grado di urbanizzazione;  la rilevazione e il monitoraggio del livello di inquinamento atmosferico;  l’adozione, in caso di superamento dei valori limite, di misure di intervento sulle sorgenti di emissione;  il miglioramento generale della qualità dell’aria entro il 2020. In recepimento a queste disposizioni la Regione Lombardia ha provveduto ad adeguare la propria zonizzazione (con DGR n. 2605 del 30 novembre 2011).

Proprio sulla base di questa zonizzazione si può affermare che il Comune di Castelletto di Branduzzo ricade nell’area, denominata “Zona B – Pianura” che risulta caratterizzata da:  alta densità di emissioni di PM10 e NOX , ma inferiore a quella della Zona A;  alta densità di emissioni di NH3 (di origine agricola e da allevamento);  situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica, caratterizzata da alta pressione);  densità abitativa intermedia, con elevata presenza di attività agricole e di allevamento; Nel comune di Castelletto di Branduzzo non sono presenti stazioni di rilevamento fisse per la qualità dell’aria, né sono state condotto

recentemente indagini con stazioni mobili. Per avere un quadro complessivo della qualità dell'aria nel contesto provinciale, si riportano le conclusioni del “Rapporto sulla qualità dell’aria della Provincia di Pavia – anno 2016” redatto a cura di ARPA Lombardia che ha basato le proprie considerazioni sulla base delle centraline di rilevamento poste sul territorio.

Nella provincia di Pavia gli inquinanti normati che sono risultati critici nell’anno 2016 sono il particolato atmosferico (PM10 e PM2.5) e l’ozono.

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Oltre al carico emissivo e alla meteorologia, anche l’orografia del territorio Figura 4.7 – Mappa delle emissioni annuali 2014 di PM10 per km2 (Risultati dell'Inventario 2 ha un ruolo importante nel determinare i livelli di concentrazione degli Regionale di Emissioni in Atmosfera espressi in tonnellate/km ) inquinanti: il territorio provinciale di Pavia, insiste sulla pianura padana, che si trova circondata su tre lati da rilievi montuosi che limitano fortemente la circolazione dell’aria. Pertanto, in presenza di inversione termica, caratteristica dei periodi freddi, che inibisce il rimescolamento verticale dell’aria, si generano condizioni di stabilità che favoriscono l’accumulo degli inquinanti emessi al suolo. In tutte le postazioni della provincia, ad eccezione di Casoni Borroni, la concentrazione media giornaliera del PM10 è stata superiore al valore limite di 50 μg/m3 per un numero di casi ben maggiore di quanto concesso dalla normativa (35 giorni); ciò avviene, per quanto già detto, con particolare frequenza nei mesi più freddi dell’anno. Invece, la concentrazione media annuale del PM10 ha rispettato il relativo valore limite (40 μg/m3) in tutte le stazioni della provincia. Il PM2.5 non ha superato il relativo limite sulla concentrazione media annuale. Per l’ozono sono da segnalarsi superamenti della soglia di informazione in tutte le stazioni della provincia eccetto Mortara, mentre non è mai stata superata la soglia di allarme. Considerate le medie degli ultimi anni, sono superati ovunque i valori obiettivo per la protezione della salute umana e per la protezione della vegetazione. Le aree ove l’inquinamento da ozono si manifesta con maggiore intensità sono prevalentemente quelle meno urbanizzate della provincia, in relazione alle caratteristiche già descritte per Fonte: Sito web ARPA Lombardia questo inquinante.

Di seguito vengono riportate le mappe di emissioni annuali (anno 2014) tratte dal sito di ARPA Lombardia.

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Figura 4.8 – Mappa delle emissioni annuali 2014 di NOX per km2 (Risultati dell'Inventario Figura 4.9 – Mappa delle emissioni annuali 2014 di COVNM per km2 (Risultati dell'Inventario Regionale di Emissioni in Atmosfera espressi in tonnellate/km2) Regionale di Emissioni in Atmosfera espressi in tonnellate/km2)

Fonte: Sito web ARPA Lombardia Fonte: Sito web ARPA Lombardia

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Figura 4.10 – Mappa delle emissioni annuali 2014 di NH3 per km2 (Risultati dell'Inventario Figura 4.11 – Mappa delle emissioni annuali 2014 di GAS SERRA per km2 (Risultati Regionale di Emissioni in Atmosfera espressi in tonnellate/km2) dell'Inventario Regionale di Emissioni in Atmosfera espressi in tonnellate/km2)

Fonte: Sito web ARPA Lombardia Fonte: Sito web ARPA Lombardia

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Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle elaborazioni INEMAR per l’anno 2012 che hanno permesso di rilevare i settori che contribuiscono maggiormente (XX = maggior contribuente, X = secondo maggior contribuente) alle emissioni degli inquinanti in atmosfera relativamente al comune di Castelletto di Branduzzo. Si può notare come le principali fonti di emissione siano la combustione non industriale, trasporto su strada, combustione nell’industria e agricoltura.

Le elaborazioni INEMAR hanno permesso, inoltre, di stimare (sulla base della metodologia utilizzata in ambito UNFCCC da ISPRA) la quantità di CO2 stoccata dal comparto forestale che, per quanto riguarda il comune di Castelletto di Branduzzo, è pari a 0,27 kt/anno, equivalente a circa l’1,1% delle emissioni di CO2 rilevate sul territorio.

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Tabella 4.1 – Maggiori contributi dei macrosettori alle emissioni in atmosfera (dati 2012) SETTORI

INQUINANTI Agricoltura e Altresorgenti assorbimenti mobili Altresorgenti emacchinari Combustione nell'industria non Combustione industriale e Estrazione distribuzione combustibili produttivi Processi su strada Trasporto eTrattamento rifiuti smaltimento solventi di Uso CO2 - Anidride Carbonica XX X N20 - Protossido d’Azoto XX X CH4 - Metano X XX CO - Monossido di Carbonio XX X SO2 - Ossidi di Zolfo X XX NOx - Ossidi di Azoto XX X PM2.5 - Polveri con diametro ˂ 2.5 mm X XX PM10 - Polveri con diametro ˂ 10 mm XX X

MACROINQUINANTI MACROINQUINANTI COV - Composti Organici Volatili XX X PTS - Polveri Totali Sospese XX X NH3 - Ammoniaca XX X

EC - Carbonio Elementare X XX

OC - Carbonio Organico X XX CARBONIO

SOSTANZE ACIDIFICANTI X XX

CO2 eq - Totale Emissioni Gas Serra XX X AGGREGATI

INQUINANTI INQUINANTI PRECURSORI OZONO X XX BbF (benzo(b)fluorantene) XX X BaP (benzo(a)pirene) XX X BkF (benzo(k)fluorantene) XX X

POLICICLICI POLICICLICI IcdP (indeno(1,2,3-cd)pirene XX X IDROCARBURI IDROCARBURI AROMATICI (IPA) AROMATICI IPA-CLTRP (somma dei 4 IPA) XX X

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As - Arsenico XX X Cd - Cadmio X XX Cr - Cromo X XX Cu - Rame X XX Hg - Mercurio XX X Ni - Nickel XX X (METALLI) (METALLI) Pb - Piombo XX X MICROINQUINANTI MICROINQUINANTI MACROINQUINANTI MACROINQUINANTI Se - Selenio X XX Zn - Zinco X XX

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Elementi di sensibilità 4.2.4 Idrografia e gestione delle acque  - Acque superficiali Elementi di criticità  il territorio ricade in “Zona B – Pianura” che risulta caratterizzata da: Dalla Relazione Geologica del 2010 si desume quanto segue. o alta densità di emissioni di PM10 e NOX, ma inferiori a quelli della zona A; I corsi d’acqua principali che attraversano il territorio comunale di o alta densità di emissioni di NH3 (di origine agricola e da allevamento); Castelletto di Branduzzo sono i seguenti: o situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti; - Torrente Luria (sito lungo il limite comunale Ovest del Comune) con alveo o densità abitativa intermedia, con elevata presenza di attività agricole e di pensile rispetto al piano campagna circostante. Si tratta di un corso d’acqua allevamento; completamente artificializzato, il cui flusso può essere regolato a monte da  Inquinanti critici nel 2016: PM10 e PM2.5 e ozono; un sistema di chiuse ed il cui alveo risulta completamente arginato;  Principali responsabili delle emissioni di inquinanti in atmosfera: combustione non - Roggia Torbida (situati nella parte centrale del territorio comunale) industriale, trasporto su strada, combustione nell’industria e agricoltura. costituito da un canale artificiale con funzione di scolo delle acque Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale meteoriche in eccesso dei relativi bacini. La qualità dell'aria è un parametro sul quale il PGT non può intervenire direttamente, ma è comunque possibile mettere in campo accorgimenti che consentano di ridurre Il bacino del Torrente Luria l'eventualità che si determini un incremento locale degli inquinanti in atmosfera. Il Torrente Luria è affluente di destra del Fiume Po. Il bacino idrografico si Le normative attualmente vigenti in termini di risparmio energetico, ormai obbligatoriamente applicate in sede di nuove edificazioni e nelle ristrutturazioni edilizie, configura in una porzione di pianura che dal Po, in riva destra, si estende comportano un miglioramento delle performances degli alloggi per quanto concerne fino a comprendere la zona collinare che costituisce la prima emergenza del anche le emissioni in atmosfera determinate dal riscaldamento dei locali. sistema preappenninico dell’Oltrepo dalla piana alluvionale padana. Nell'ipotesi di introdurre modificazioni alla normativa di Piano atte ad una maggiore Il Torrente Luria ha un bacino tributario esteso per circa 31 km2 nei territori densificazione del tessuto urbano esistente o ad una mutazione delle funzioni dei Comuni di: , , , Pizzale, Castelletto di attualmente insediate, sarà opportuno considerare in particolare i riflessi che questi fattori possono avere in termini di richiamo di nuovo traffico indotto che potrebbe Branduzzo, Castelletto di Branduzzo e Bastida Pancarana. mutare localmente le condizioni di qualità dell'aria. Le operazioni di recupero o riconversione edilizia dovrebbero essere incentivate in Rio Brignolo, Roggia Chiara considerazione di una futura realizzazione di manufatti più moderni o di funzioni con E’ posto nella parte centrale del sistema idrografico. Il Rio Brignolo nasce minore produzione di emissioni inquinanti. dalla confluenza di alcuni rigagnoli emergenti nel versante sottostante Rispetto alle potenzialità di assorbimento degli inquinanti da parte del comparto l’abitato di Sant’Antonino intorno a quota 380 m s.l.m. vegetale, sarebbe opportuno definire un rigoroso disegno della REC che preveda, ove possibile, azioni di potenziamento delle presenze arboreo – arbustive. Potrebbe essere il Più a valle prende sfocia nella Roggia Chiara. L’alveo procede con direzione caso di associare a determinate tipologie di trasformazione urbana una corrispondente sud-nord fino alla confluenza nel Po tra gli abitati di Bastida e Pancarana a azione di rafforzamento della REC considerata non solo in termini di rete del verde, ma in quota 60 m s.l.m. circa. qualità di strumento di messa a sistema di servizi ecosistemici locali. Il tratto a valle di 3,5 km, raccoglie parte del sistema di canali e colatori esistenti sulla pianura adiacente.

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Lo sviluppo longitudinale complessivo è di circa 18,4 km, con un dislivello di 320 m corrispondente ad una pendenza media di 1,74%.

Figura 4.12 – Reticolo idrico nel territorio comunale

Roggia

Chiara Fonte: Studio Geologico 2010 – TAV. 2

Acque sotterranee Le informazioni di seguito riportate sono tratte dallo studio geologico a supporto del PGT (2010).

I dati raccolti nel periodo Marzo 2010 hanno consentito di ricostruire l’andamento di massima delle isopiezometriche riferite alla falda freatica principale superficiale. La direzione di flusso generale è orientata da Sud a Nord conformemente con l’asse di drenaggio principale, il Fiume Po. I dati disponibili da altre misurazioni e pubblicazioni scientifiche indicano, per quanto riguarda l’oscillazione del livello della falda secondo cicli pluriennali oscillazioni dell’ordine di ±0.5-1.0 m. […] Utilizzando le colonne stratigrafiche dei pozzi reperiti, realizzando Torrente Roggia alcune correlazioni con quelle di pozzi pubblici limitrofi, è stato possibile Luria Torbida effettuare una ricostruzione interpretativa del sottosuolo. L’assetto idrogeologico comunale appare costituito da più falde idriche, sovrapposte.

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Dalla comparazione delle stratigrafie disponibili e da alcune considerazioni Tali intercalazoni sono in alcuni casi in grado di ospitare falde idriche sull’assetto generale della zona è stata ricostruita la successione (generalmente stagionali) isolate e sospese rispetto alla sottostante falda litostratigrafica ed è stata definita la geometria degli acquiferi di principale, caratterizzata da comportamento artesiano. importanza regionale e dei livelli impermeabili di separazione. La porzione di pianura è caratterizzata da una successione litologica Relativamente alla qualità delle acque sotterranee, risulta una qualità costituita, partendo dalla superficie: dell’acqua superficiale arricchita in Calcio e di media - elevata durezza. Le 1) da argilla limosa, fino a circa 5-12 m di profondità. Questo livello risulta acque risultano generalmente bicarbonato-calciche conformemente ai pressoché obliterato nelle aree a cava; terreni attraversati costituenti l’acquifero allo sbocco dai rilievi collinari. 2) da sabbie e sabbie con ghiaia e ghiaietto, da circa 5-12 m, comunque dal livello precedente, a circa 25 m; Potenzialità e vulnerabilità degli acquiferi 3) da argilla grigio-azzurra, da circa 25 a 30 m (questo livello sembra Sulla base dei risultati emersi dall’Autore per l’area in oggetto, si valuta la assente nella porzione centro-occidentale); isocrona minima di arrivo pari a 5-10 anni, per cui si ritiene che detto tempo 4) da sabbia, sabbia fine con ghiaietto da circa 30 m a circa 40-50 m. di arrivo corrisponda ad un grado di protezione generalmente MEDIO, Seguono nuovamente alternanze di depositi dello stesso tipo dei punti MEDIO-ALTO in questa parte del territorio, per la falda idrica superficiale. precedenti fino a circa 120-150 m di profondità dove si incontra il La protezione della prima falda risulta costituita dalla presenza di livelli basamento pliocenico raccordato con i rilievi appenninici. limoso-argillosi consistenti in superficie. Idrogeologicamente una successione litologica come quella descritta Dall’analisi delle soggiacenze minime, dagli spessori e dalle caratteristiche precedentemente porta alla costituzione di una falda idrica nei sedimenti idrogeologiche dei livelli a diversa permeabilità presenti nel territorio, più grossolani, sigillata dagli orizzonti impermeabili argilloso-limosi emerge un grado di protezione generalmente elevato del territorio. sovrastanti e, conseguentemente, alla formazione di una falda in pressione. Locali eteropie tra sedimenti argillosi e sedimenti sabbioso-ghiaiosi I dati ARPA Lombardia aggiornati al 2016 non riportano valori relativi in all’interno dello strato più superficiale creano le condizioni per la genesi di modo specifico al territorio di Castelletto di Branduzzo, ma soltanto, tra i locali falde sospese, la cui potenzialità idrica risulta per il territorio in esame comuni limitrofi, a quello di Casatisma, dive si rileva uno stato chimico delle storicamente limitata in ragione dell’estensione areale delle lenti di acque sotterranee buono. materiale poroso, permeabili, che fungono da serbatoio. Tali eteropie si riflettono maggiormente nella geometria e quindi nella struttura di quella che è la prima falda vera e propria, il cui acquifero giunge fino a circa 30 m di profondità dal piano campagna e risulta avere carattere di tipo semiconfinato, in relazione alle oscillazioni piezometriche del pelo libero dell’acqua di falda ed alla profondità a cui si trovano ancora depositi fini impermeabili.

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Figura 4.13 – Carta idrogeologica

Fonte: Studio geologico 2010 – TAV. 2

Acquedotto, fognatura, depurazione La rete dell’acquedotto è gestita dalla società ACAOP SpA di Stradella. L’acquedotto di Castelletto di Branduzzo non è indipendente: la rete serve anche i comuni di Casatisma, e Verretto. A Castelletto non sono presenti pozzi dell’acquedotto: la rete è alimentata dai pozzi di Casatisma e Verretto. E’ presente, tuttavia, una torre piezometrica in via Mussini, non lontano dal Municipio. Secondo i dati forniti dal Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) della Regione Lombardia, nel comune di Castelletto di Branduzzo sono presenti due pozzi piezometrici, nelle frazioni di Branduzzo e di Case Nuove. Si tratta di pozzi di modesta profondità, non legati alla rete dell’acquedotto, ma

evidentemente realizzati per altri scopi.

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La rete fognaria è gestita dalla società ASM SpA, di Voghera. Figura 4.14 – Stato di fatto della rete di acquedotto

È presente un solo depuratore attivo, che si trova in via Biondi (Castelletto Po), al confine con il comune di Bressana Bottarone. Il depuratore scarica nella roggia Torbida. Anche nella frazione Valle Botta è presente un impianto di depurazione (sulla Strada Provinciale 12, vicino alla ferrovia Milano-Genova), ma non è attivo ormai da qualche anno (scaricava nella roggia Chiara).

Dall'aggiornamento 2016 del Piano d'Ambito della Provincia di Pavia si desumono i seguenti dati relativamente alla dotazione netta procapite in termini di litri disponibili giornalmente per ogni abitante dal 2010 al 2014:

Fonte: ATO 2015

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Figura 4.15 – Stato di fatto della rete di fognatura e degli impianti di depurazione Elementi di sensibilità  Presenza di corsi d’acqua quali la Roggia Torbida e il Torrente Luria;  Grado di protezione della falda generalmente elevato. Elementi di criticità  - Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale La qualità delle acque è un parametro sul quale il PGT non può intervenire direttamente, ma è comunque possibile mettere in campo accorgimenti che consentano di ridurre l'eventualità che si determini un incremento locale degli inquinanti nei corpi idrici superficiali e nel sottosuolo. Le normative attualmente vigenti in termini di risparmio energetico, ormai obbligatoriamente applicate in sede di nuove edificazioni e nelle ristrutturazioni edilizie, comportano un miglioramento delle performances degli alloggi per quanto concerne anche il risparmio della risorsa idrica e la gestione delle acque meteoriche sottoposte a trattamento e riutilizzate. In occasione della definizione di eventuali politiche di densificazione urbana devono essere proposte metodologie in grado di garantire l'invarianza idraulica ed il drenaggio urbano sostenibile anche in applicazione di quanto previsto nell'art. 58bis della LR 12/2005 recentemente introdotto. In relazione alla gestione delle reti di adduzione e smaltimento occorrerà perseguire una politica di confronto continuo con i soggetti responsabili del servizio idrico al fine di calibrare con la dovuta oculatezza gli interventi di incremento della popolazione insediabile o di nuova localizzazione di impianti produttivi, rispetto alle capacità del sistema di erogare quantitativi adeguati di risorsa e di rispondere in modo efficace alle necessità di smaltimento e depurazione.

Fonte: ATO 2015

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4.2.5 Suolo e sottosuolo L’evoluzione geomorfologica esprime il concetto di “terrazzi inscatolati” o di “valle a cassetta”, termini con cui viene comunemente indicata la struttura 1. Caratteristiche geologiche e geomorfologiche della Pianura Padana. Si riportano di seguito stralci della Relazione Geologica redatta in Il territorio comunale di Castelletto di Branduzzo si inserisce in questo accompagnamento del PGT vigente (2010). contesto geologico evolutivo in tempi relativamente recenti. Dal punto di vista morfologico, si trova all’interno di un’ampia superficie di terrazzo Il territorio comunale di Castelletto di Branduzzo si trova inserito nel fluviale, il Piano Generale Terrazzato. Ovvero nella fase di generale contesto geologico evolutivo della Pianura Padana. deposizione dell’ultima glaciazione (Wurm), della successiva fase Intense mutazioni climatiche dal Pleistocene inferiore hanno movimentato cataglaciale ed interglaciale e negli episodi di alluvionamento successivi, più la Pianura ed hanno caratterizzato la natura e la struttura dei depositi recenti (alluvioni postglaciali). alluvionali in cui si trova modellata. La nota dominante del Pleistocene è Infatti, in questo territorio il “gradino” di separazione tra i depositi del infatti identificata dal ripetuto alternarsi di climi freddi (glaciazioni) e climi Wurm, più consistenti, e le alluvioni, è stato demolito nei tempi che temperati. seguirono la fase di erosione post-wurmiana. La pianura comprendente L’alternarsi delle condizioni climatiche è responsabile della periodica Castelletto di Branduzzo risulta pressoché raccordata alle alluvioni più espansione e del successivo ritiro dei ghiacciai alpini ed appenninici. recenti interessate dal Fiume Po. Dal punto di vista morfologico, ciascuna fase di espansione dei ghiacciai Ciò a causa di due fattori principali riferibili alla vicinanza del Fiume Po ai (fase anaglaciale) corrisponde ad un periodo di generale deposizione di rilievi montuosi appenninici e quindi all’impeto degli alluvionamenti che da materiale detritico da parte dei corsi d’acqua, materiale proveniente dalla questi si verificarono attraverso i principali corsi d’acqua discendenti “demolizione” dei rilievi e quindi di “costruzione” di una pianura alluvionale. (Torrenti Curone, Scrivia, Staffora, ecc.). A ciascuna fase di ritiro dei ghiacciai corrisponde invece un momento di Anche la natura litologica costituente i vicini Appennini (prevalentemente generale erosione, da parte dei corsi d’acqua superficiali, degli stessi marne argillose poco compatte in prossimità della Pianura), ha contribuito depositi alluvionali che erano state precedentemente deposti. Così, l’alveo fornendo detriti in quantità a demolire e seppellire il terrazzo wurmiano così viene a trovarsi a quota inferiore rispetto a quella della pianura circostante. evidente, per una scarpata di 15/20 m, da Sannazzaro de’ Burgondi fino ai Un gradino o scarpata, denominato “terrazzo fluviale”, separa il nuovo solco limiti orientali lungo la stessa fascia nella zona di Corteolona. che è stato scavato e si è ampliato lateralmente (divagazioni fluviali). I nuovi In linea generale le marne sono state le rocce dalla cui disgregazione si è depositi saranno nuovamente erosi ed incisi durante la successiva fase originata quella coltre limoso-argillosa che caratterizza la pianura glaciale. oltrepadana. Al quadro sopra delineato corrisponde schematicamente la struttura Considerato l’inquadramento geologico regionale descritto e sulla base dei geologica dei depositi alluvionali della Pianura Padana. I depositi più antichi rilievi effettuati si evince che il territorio comunale risulta totalmente (Fluviale Gunz) sono presenti al margine della pianura (in prossimità dei impostato su alluvioni limoso-argillose, datate Olocene-Pleistocene rilievi) e costituiscono i terrazzi più elevati rispetto alla quota attuale di superiore. fondovalle.

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Il territorio comunale si trova cartograficamente rappresentato nel FOGLIO […] La maggior parte del territorio comunale è caratterizzato da argille n°59 della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA, di cui si riporta la denominazione limose e limi argillosi, con assente scheletro ciottoloso. Il drenaggio che contraddistingue il medesimo terreno: superficiale delle acque è generalmente scarso. Q2’ = Alluvioni formanti la superficie principale della pianura che si insinua […] Le zone d’indagine indicano la presenza di terreni con caratteristiche nelle valli appenniniche…(F° 59. PAVIA). geotecniche di portanza delle fondazioni discrete-scarse nei primi metri di Alcuni lembi del territorio comunale sono impostati su Alluvioni attuali profondità. Nel complesso tali terreni sono da considerarsi discreti dal punto (Olocene superiore) ghiaioso-sabbiose e in parte anche limose. Si ritrovano, di vista dell’edificabilità. nel territorio comunale, direttamente sul fondo dell’alveo dei corsi d’acqua. Lo spessore complessivo dei depositi alluvionali è di circa 100-150 m. Risulta poggiato su depositi prevalentemente argillosi di origine marina, risalenti al 2. Caratteristiche dei suoli Pliocene. In relazione ai caratteri geologici evidenziati, l’area comunale Di seguito si presenta una tabella riassuntiva delle caratteristiche dei suoli, risulta impostata su un’unica superficie che degrada blandamente da Sud a desunte dalle informazioni messe a disposizione dalla Regione Lombardia Nord con pendenze medie di 2-3 m per mille, fino a fondersi con le zone sul geoportale. golenali del Fiume Po. La superficie pianeggiante è posta tra le quote 61 m (settore nord) e 71 m (settore sud) sul livello del mare. Quanto alla morfologia determinata dall’uomo quale agente modellatore del paesaggio, assumono rilievo per Castelletto di Branduzzo le cave per l’estrazione d’argilla finalizzata alla produzione di laterizi. E’ rilevante per estensione ed impatto visivo l’area a parco cave posta nella zona nord-est del territorio comunale. A partire dagli anni ’60 i sistemi di estrazione dell’argilla si sono profondamente evoluti in ragione delle nuove esigenze socio-economiche sopravvenute. Il territorio di Castelletto di Branduzzo, in ragione della eccellente qualità delle sue terre, oltreché della posizione geografica in relazione ai centri di impiego dei materiali, fu sottoposto ad una intensa attività estrattiva. Il livello di depositi fini che costituisce i primi 5-7 m di profondità rappresenta la porzione di interesse per lo sfruttamento dell’industria dei laterizi che si è sviluppato nel territorio negli ultimi cinquant’anni. Nell’ottica delle forme della superficie topografica modellata dall’uomo assumono significato i rilevati stradali delle quattro grandi arterie di comunicazione presenti: la Strada Statale n° 35 Bottarone-Salice, Strada Provinciale, 1, Strada Provinciale 97, la ferrovia F.S. Milano - Genova.

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Attitudine allo spandimento di fanghi Attitudine allo spandimento di reflui zootecnici

S1 – Suoli adatti, senza limitazioni: le gestione dei fanghi di depurazione può generalmente S1t – Suoli adatti senza limitazioni (tessitura) avvenire senza particolari ostacoli S3t – Suoli adatti con moderate limitazioni (tessitura) S3 – Suoli adatti con moderate limitazioni: richiedono attenzioni specifiche e possono presentare ostacoli nella gestione dei fanghi di depurazione

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Capacità protettiva delle acque sotterranee Capacità protettiva delle acque superficiali

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Valore naturalistico dei suoli Capacità d’uso dei suoli

2ws – Suoli che presentano moderate limitazioni (dovute a eccesso di acqua nel profilo di suolo e a caratteristiche negative del suolo) che richiedono una opportuna scelta delle colture e/o moderate pratiche conservative 3s - Suoli che presentano severe limitazioni (legate alle caratteristiche negative del suolo) tali da ridurre la scelta delle colture e da richiedere speciali pratiche conservative

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3. Elementi di degrado e vincoli geologici La carta seguente riporta i vincoli esistenti sul territorio comunale di Castelletto di Branduzzo. Il Comune di Castelletto di Branduzzo non rientra tra quelli compresi nell’area vulnerabile ai nitrati in Regione Lombardia. Figura 4.16 – Carta dei vincoli

Il Piano Cave vigente individua tre zone di estrazione sul territorio comunale. - ATE a84 – Castelletto di Branduzzo – Casatisma (argilla) - ATE a85 – Castelletto di Branduzzo (argilla)

Sul territorio è individuato anche un giacimento: - G/O09 – Castelletto di Branduzzo – Casatisma (argilla)

Dallo Studio Geologico (2010) si desumono le seguenti informazioni. A seguito dell’analisi dei diversi fattori di rischio, è stata elaborata la Carta di Sintesi, che è il risultato delle correlazioni e della valutazione critica di tutti i dati raccolti nelle varie fasi dell’indagine. Tale elaborato cartografico evidenzia gli elementi geologici caratterizzanti e/o maggiormente significativi dell’area indagata, consentendo una lettura sintetica ma esauriente dello stato del territorio comunale dal punto di vista geologico ed ambientale. Sono state individuate aree omogenee sulla base di diverse caratteristiche quali stabilità generale e locale, identificate e distinte mediante analisi delle cartografia esistente e rilievo puntuale sul terreno. Nella carta di sintesi vengono rappresentate indicazioni peculiari con riferimento a: 1) Aree pericolose dal punto di vista idrogeologico: aree ad elevata vulnerabilità per affioramento della falda idrica areali di cava dismesse aree di pertinenza di ex discariche pubbliche 2) Aree vulnerabili dal punto di vista idraulico aree ad elevata vulnerabilità in adiacenza ai corsi d’acqua superficiali 3) Non sono state individuate aree vulnerabili dal punto di vista sismico, nell’ottica dell’amplificazione di effetti di sito.

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Figura 4.17 – Carta di sintesi

Fonte: Studio Geologico 2013 – TAV. 4

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Per quanto riguarda la fattibilità geologica, nel caso del territorio comunale di Castelletto di Branduzzo sono state riconosciute tutte e quattro le classi: • Classe I: fattibilità senza particolari limitazioni. In questa classe ricadono le aree per le quali gli studi non hanno individuato specifiche controindicazioni di carattere geologico all'urbanizzazione o alla modifica di destinazione d'uso. La classe comprende quelle aree che non presentano particolari limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso e per le quali deve essere direttamente applicato quanto prescritto dalle Norme Tecniche per le costruzioni, di cui alla normativa nazionale. Questa classe comprende l’abitato di Castelletto e parte del territorio comunale non alterato da alcuna attività né processi naturali geomorfologici attivi.

• Classe II: fattibilità con modeste limitazioni. In questa classe ricadono le aree nelle quali sono state rilevate modeste limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso, che possono essere superate mediante approfondimenti di indagine e accorgimenti tecnico-costruttivi e senza l’esecuzione di opere di difesa. Si rende necessario realizzare approfondimenti di carattere geologico- tecnico e idrogeologico finalizzati alla realizzazione di eventuali opere di Fonte: Studio Geologico 2010 – TAV. 5 sistemazione e bonifica. Gli interventi non dovranno incidere negativamente sulle aree limitrofe. Il grado di protezione della falda freatica è generalmente medio (vulnerabilità geologica media).

Per tutte le aree della Classe 2, la realizzazione di nuovi insediamenti abitativi o produttivi è subordinata quindi all'acquisizione di dati geologico- tecnici di maggiore dettaglio che dovranno permettere la definizione della situazione idrogeologica locale e la caratterizzazione geomeccanica dei

terreni di fondazione. Tali studi di dettaglio dovranno essere programmati e realizzati in fase di progettazione dei Piani di Lottizzazione per le nuove aree a destinazione urbanistica. Dovranno invece essere contemplati nei singoli progetti edificatori nei casi non ricadenti in nuovi Piani.

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Le indagini di dettaglio dovranno essere eseguite in sede di progetto accertare la compatibilità tecnico-economica degli interventi con le esecutivo dei singoli interventi e costituiranno parte integrante degli situazioni di dissesto in atto o potenziale e individuare di conseguenza le elaborati di progetto, conformemente a quanto prescritto per le “Norme prescrizioni di dettaglio per potere procedere o meno all’edificazione. tecniche per le costruzioni” D.M. 14/01/2008, la L.R. Lombardia 12/2005; la Il grado di protezione della falda freatica è generalmente medio-basso L.R. 41/97. (vulnerabilità geologica alta) in virtù di depositi alluvionali superficiali a In questa classe la relazione geologico-tecnica dovrà valutare i seguenti granulometria fine (limi argillosi) spesso poco potenti o resi di spessore aspetti: caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geotecniche modesto in seguito all’attività estrattiva di cava a fossa per l’estrazione (supportate da indagini dirette in sito); verifiche idrologiche ed dell’argilla, e della soggiacenza della falda di pochi metri o subaffiorante. idrogeologiche al fine di valutare e proporre soluzioni progettuali atte ad La realizzazione di nuovi insediamenti abitativi o produttivi è subordinata eliminare o ridurre gli effetti negativi delle condizioni geologicoambientali all'acquisizione di dati geologico-tecnici di maggiore dettaglio che dovranno effettivamente riscontrate. permettere la definizione della situazione idrogeologica locale e la In questa classe sono comprese pertanto quelle aree caratterizzate da una caratterizzazione geomeccanica dei terreni di fondazione. struttura geologica favorevole alla realizzazione ed allo sviluppo del tessuto Per le aree ricadenti in classe 3 di fattibilità, la progettazione dovrà essere urbanistico, con comunque necessità di soluzioni progettuali finalizzate supportata da una relazione geologico-tecnica, con indagini in sito e all’identificazione, caso per caso, delle condizioni specifiche di esercizio e verifiche esaustive ma non limitative, rispetto alle specifiche problematiche della tipologia delle strutture di fondazione o contenimento, conservative ai presenti nell’area. fini della stabilità a lungo periodo delle opere medesime. Le limitazioni di carattere geologico riscontrate per questa classe impongono che la relazione geologico-tecnica, da predisporre • Classe III: fattibilità con consistenti limitazioni. preliminarmente rispetto alla progettazione esecutiva degli interventi, La classe comprende le zone nelle quali sono state riscontrate consistenti valuti dettagliatamente i seguenti aspetti: tipologia degli interventi rispetto limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione alla specifica classe di fattibilità, interazioni tra l’area di intervento e le aree d’uso per le condizioni di pericolosità/vulnerabilità individuate, per il ad essa confinanti con diversa classe di fattibilità; caratteristiche geologiche superamento delle quali potrebbero rendersi necessari interventi specifici o e geomorfologiche dell’area e di un suo intorno significativo; opere di difesa. caratterizzazione geotecnica dell’area e di un suo intorno significativo, Il professionista deve in alternativa: supportata da specifiche ed esaustive indagini in sito; caratterizzazione - se dispone fin da subito di elementi sufficienti, definire puntualmente per idrologica ed idrogeologica dell’area e di un suo intorno significativo, le eventuali previsioni urbanistiche le opere di mitigazione del rischio da supportata da specifiche ed esaustive verifiche; individuazioni di interventi realizzare e le specifiche costruttive degli interventi edificatori, in funzione finalizzati alla mitigazione del rischio per l’area in esame, attraverso della tipologia del fenomeno che ha generato la pericolosità/vulnerabilità interventi di carattere strutturale anche esterni all’area stessa, con del comparto; indicazioni specifiche sulla tipologia degli stessi; individuazione di interventi - se non dispone di elementi sufficienti, definire puntualmente i nell’ambito dell’area in esame, finalizzati alla protezione delle nuove supplementi di indagine relativi alle problematiche da approfondire, la scala strutture in progetto, con indicazioni specifiche sulla tipologia degli stessi. e l’ambito di territoriale riferimento e la finalità degli stessi al fine di

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Negli ultimi due casi il redattore della relazione tecnica dovrà anche di predisporre sistemi di monitoraggio geologico che permettano di tenere garantire che gli interventi proposti, migliorativi per l’area di intervento e sotto controllo l’evoluzione dei fenomeni in atto. del suo intorno, non comportino incrementi del rischio per le aree Eventuali infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico possono essere adiacenti. realizzate solo se non altrimenti localizzabili; dovranno comunque essere La scelta delle tematiche da valutare ed approfondire è effettuata, a puntualmente e attentamente valutate in funzione della tipologia di discrezione del professionista incaricato, sulla base dell’insieme delle dissesto e del grado di rischio che determinano l’ambito di problematiche individuate nella specifica area di intervento, segnalando pericolosità/vulnerabilità omogenea. A tal fine, alle istanze per eventuali necessità di riduzione e/o limitazione dei parametri massimi l’approvazione da parte dell’autorità comunale, deve essere allegata dettati dalle N.T.A. apposita relazione geologica e geotecnica che dimostri la compatibilità degli Per le aree ricadenti in classe di fattibilità 3 si dovrà cercare di prevedere interventi previsti con la situazione di grave rischio idrogeologico. interventi edilizi a impatto geologico contenuto. Appartengono alla Classe 4 di fattibilità i territori circoscritti dalla ex Appartengono alla Classe 3 di fattibilità i territori circoscritti quali Ambiti discarica pubblica di RSU. Territoriale Estrattivi ATE nel Piano Cave della Provincia di Pavia (D.C.R. Appartengono alla Classe 4 di fattibilità le fasce di rispetto pari a 10 m dal 20/02/2007 n. VIII/344, C.R. 12/03/2007 n. 31). piede esterno dell’argine dei corsi d’acqua principali Torrente Luria, Roggia Appartengono alla Classe 3 di fattibilità i territori ad ex cava di argilla che Torbida, come stabilito dal R.D. 523/1904 art. 96. sono e non sono stati ricolmati e recuperati con ripristino della quota del Appartengono alla Classe 4 di fattibilità le fasce di rispetto dai corsi d’acqua, piano campagna. pari a 4 m dal piede esterno dell’argine dei corsi d’acqua, così come definiti inerenti il reticolo idrografico minore Rio Brignolo, Roggia Chiara del • Classe IV: fattibilità con gravi limitazioni. Comune di Castelletto di Branduzzo, ai sensi delle direttive della D.G.R. L’alta pericolosità/vulnerabilità comporta gravi limitazioni all’utilizzo a scopi n°7/7868 del 25.01.2002, modificata da D.G.R. 1 Agosto 2003 n. 7/13950 e edificatori e/o alla modifica della destinazioni d’uso. Deve essere esclusa successive integrazioni. qualsiasi nuova edificazione, se non opere tese al consolidamento o alla Questi territori sono generalmente costituiti da aree caratterizzate dalla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti. Per gli edifici presenza di corsi d’acqua costituenti la struttura di drenaggio principale dei esistenti saranno consentiti esclusivamente le opere relative ad interventi sottobacini. Sono generalmente costituiti da terreni sabbioso-ghiaiosi non di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, consolidati e molto permeabili per porosità e caratterizzati dalla falda restauro, risanamento conservativo, come definiti dall’art. 27, comma 1, freatica prossima al piano campagna se non affiorante. Le aree hanno lettere a), b), c) della L.R. 12/2005 senza aumento di superficie o volume e quindi grado di protezione della falda molto basso (vulnerabilità senza aumento del carico insediativo. Sono consentite le innovazioni idrogeologica molto elevata). Si suggerisce di limitare l'uso del suolo alla necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica. coltura dei pioppi e di altre specie arboree, mantenendo una distanza di Il professionista deve fornire indicazioni in merito alle opere di sistemazione rispetto minima dagli alvei attivi. In tale fascia sarà opportuno favorire e/o idrogeologica e, per i nuclei abitati esistenti, quando non è strettamente ricostituire lo sviluppo della vegetazione ripariale naturale. necessario provvedere al loro trasferimento, dovranno essere predisposti idonei piani di protezione civile ed inoltre deve essere valutata la necessità

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Figura 4.18 – Carta della fattibilità geologica

Fonte: Studio Geologico 2010 – TAV. 6

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4. Uso del suolo urbano ed extraurbano strada comunale omonima); lo sviluppo della frazione Valle Botta lungo la Dal documento di Scoping della VAS del PGT vigente si traggono alcune Strada Provinciale 12 si è verificato a partire dalla seconda metà del 1900. informazioni sulle caratteristiche del territorio comunale, che vengono Oltre alle abitazioni, sono attualmente presenti a Valle Botta due attività riportate di seguito. artigianali di piccole dimensioni e un albergo di recente costruzione, situato A Branduzzo sorge il celebre Castello, costruito all’inizio del 1400 ed poche centinaia di metri ad ovest rispetto alla rotonda sulla Strada Statale ampliato in epoche successive, considerato monumento nazionale. 35. Il nucleo urbano di Branduzzo coincide con il Castello (non sono presenti altre costruzioni). Esso si trova nella parte sud-orientale del territorio Figura 4.19 – Uso del suolo urbanizzato comunale, in via Strada per la Stazione, a circa 200 metri dalla ferrovia. Castelletto Po, che è il nucleo urbano più importante del comune, sorge tra la ferrovia Milano-Genova e la Strada Provinciale 1 Bressana-Salice. Il tessuto storico attuale è costituito dagli edifici di via Roma, tra i quali il più importante è la chiesa dedicata ai santi Siro ed Alberto. All’incrocio tra via Roma e viale Battisti si trova un’importante fornace, ricostruita sulle macerie della fornace storica di Castelletto Po, già presente e attiva alla fine del 1800. A Castelletto Po sono presenti, oltre al centro sportivo comunale di via Casarini, due grandi attrezzature sportive di importanza sovra comunale: 1) Il motodromo, con sede in Strada Vicinale della Scevola. 2) Il centro “7 Laghi Kart”, con sede lungo la Strada Provinciale 1 Bressana- Salice. La frazione Bassino si trova nella punta orientale del territorio comunale, lungo la Strada Provinciale 96 che porta a Bressana Bottarone, appena prima della ferrovia Pavia-Broni-Stradella. La frazione è costituita da un piccolo agglomerato di case (circa una decina) attestate sulla strada provinciale. La frazione Case Nuove si trova a nord-ovest rispetto a Castelletto Po, oltre la ferrovia Milano-Genova, lungo la Strada Provinciale 95 diretta a Bastida Pancarana. Anche “Casenuove” è un borgo storico. La frazione Valle Botta sorge nella parte nord-orientale del territorio comunale: si divide nelle frazioni di Valle Botta Nord, Valle Botta Sud e Valle Botta Est. Nel 1890 erano presenti nella zona soltanto la Cascina Val Botta e pochi altri casolari isolati. La cascina Val Botta è sopravvissuta (si trova nella

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Nella figura seguente è mostrato l'uso del suolo nelle aree extraurbane. Elementi di sensibilità Si può notare come prevalgano i suoli destinati all'agricoltura.  Presenza di suoli adatti o adatti con moderate limitazioni allo spandimento dei fanghi e dei reflui zootecnici Figura 4.20 – Uso del suolo non urbanizzato  Capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee elevata in gran parte del territorio;  Presenza di suoli che presentano moderate limitazioni all’utilizzo agronomico. Elementi di criticità  Drenaggio superficiale delle acque generalmente scarso;  Presenza di terreni con caratteristiche geotecniche di portanza delle fondazioni discrete-scarse nei primi metri di profondità;  Capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali bassa o moderata;  Valore naturalistico dei suoli basso o moderato;  Piccola porzione di territorio con suoli che presentano severe limitazioni all’utilizzo agronomico;  Presenza di due ambiti estrattivi;  Presenza di aree pericolose dal punto di vista idrogeologico;  Presenza di aree vulnerabili dal punto di vista idraulico;  Presenza di aree ricadenti in classe di fattibilità geologica 4;  Utilizzo intensivo a scopo agricolo. Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale L’entrata in vigore della LR 31/2014 impone profondi ripensamenti in ordine alle strategie di sviluppo territoriale sancendo la necessità di un deciso contenimento dell’uso di suoli non edificati per nuove urbanizzazioni e la necessità per i comuni di riqualificare / riutilizzare lo stock edilizio ad oggi dismesso o sottoutilizzato prima di intervenire con espansioni del tessuto urbano in aree agricole o naturali. Sarebbe opportuno che il PGT declinasse le priorità insite nella LR 31/2014 secondo le specificità territoriali e, soprattutto, secondo le reali disposizioni del comparto imprenditoriale ad investire in operazioni di riqualificazione / recupero. Un altro elemento che sempre più sta divenendo un paradigma consolidato nel panorama internazionale ed europeo è quello della resilienza cui può essere associato quello dello sviluppo dei servizi ecosistemici. La capacità, in questo caso dell’ambito urbano, di affrontare adeguatamente gli effetti dei cambiamenti climatici si associa alla possibilità di introdurre al suo interno elementi, quali le infrastrutture verdi, che siano in grado di mutare le condizioni di partenza incrementando al contempo il livello di qualità ambientale dello spazio costruito. In quest’ottica l’intervento sui suoli diviene una strategia fondamentale che ha come

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obiettivo primario il garantire la maggiore permeabilità possibile laddove le condizioni 4.2.6 Paesaggio ed elementi storico-architettonici del sottosuolo non comportino elevati livelli di vulnerabilità. Il PGT dovrebbe dunque approfondire la tematica delle aree verdi urbane definendo: Il PTCP vigente inserisce il Comune di Castelletto di Branduzzo nell'Unità - per il tessuto urbanizzato indirizzi atti ad un incremento delle superfici permeabili (o tipologica di Paesaggio "Paesaggi Urbanizzazione lineare” della quale l’introduzione di accorgimenti tecnici sostitutivi) in conseguenza di operazioni trasformative nel TUC; delinea le seguenti caratteristiche e determina i seguenti obiettivi ed - per il tessuto di futura urbanizzazione modalità localizzative delle nuove volumetrie e indirizzi (allegato 3 NTA):

disposizione degli spazi aperti pertinenziali che garantiscano le migliori condizioni di Sintesi delle principali caratteristiche permeabilità. Unità tipologica in evoluzione paesaggistica caratterizzata dalla La Variante dovrebbe prevedere il recupero delle aree degradate e il contenimento delle aree di nuova previsione, che dovranno essere localizzate in modo da non interferire con banalizzazione del territorio agricolo, da numerosi e rilevanti fenomeni di aree di particolare pregio naturalistico o con elementi delle reti ecologiche. degrado in relazione alla presenza di siti degradati di tipo estrattivo e industriale. A nord è delimitato dal Fiume Po in cui sfociano i Torrenti Scuropasso, Coppa e Staffora che rappresentano i segni naturali del territorio. I maggiori centri si dispongono: - lungo la direttrice pedecollinare caratterizzata da piccole industrie ma anche obsoleti opifici, edifici commerciali che hanno originato un continuo urbanizzato da Voghera a , Broni e Stradella e che rischia di estendersi fino all’Alessandrino; - attestati a sud di Pavia, caratterizzati da una rilevante conurbazione di tipo lineare con scarsi livelli di porosità. Oltre la linea degli insediamenti si estendono campagne prevalentemente occupate dalla cerealicoltura, con case e nuclei sparsi tra un tessuto agrario rotto da piantate, colture promiscue, e ville.

Obiettivi e finalità degli indirizzi A. Qualificazione in coerenza con gli indirizzi specifici del volume 2 del PPR. Controllo dei processi di conurbazione in atto lungo la direttrice Voghera – Stradella, e Pavia – . B. La qualificazione in questo paesaggio connotato dal dinamismo deve prioritariamente interessare gli spazi verdi e le aree agricole adiacenti e interstiziali, associandovi il ripristino e la ricomposizione delle situazioni lacerate dalle espansioni recenti. Promozione di progetti di recupero dei centri storici con particolare riferimento agli assi di penetrazione e

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attraversamento urbano lungo la via Emilia. Ulteriore attenzione va l) Adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale rispetto rivolta alla fascia golenale del Po nei suoi residui caratteri di naturalità. alle problematiche di tutela e valorizzazione dei margini urbani. m) Mantenimento dei residuali varchi di permeabilità ed in particolare Indirizzi creazione di aree di connessione ecologica nelle aree agricole contigue a) Nei nuclei abitati prospicienti la golena del Po si devono salvaguardare alla via Emilia e nelle aree agricole residue dei Comuni di Broni e determinati allineamenti dell’edificato, come pure i centri che Stradella. mantengono caratteri insediativi originari. b) Nei centri maggiori l’espansione non deve raggiungere e risalire le attigue colline, vocate alla viticoltura, salvaguardando anche gli apparati Dal Documento di Piano del PGT vigente si estrapola quanto segue. conoidali e le piccole incisioni dei torrenti che scendono dall’Oltrepò collinare. A Castelletto di Branduzzo, i vincoli monumentali “ope legis” (edifici pubblici c) Nella campagna, la minuta trama del paesaggio agrario non deve essere di età superiore ai 50 anni o di autore non più vivente) riguardano i seguenti scardinata da opere fuori scala, in grado di alterare l’organizzazione di edifici (riportati anche in tabella): base del territorio. − Chiesa dei San Siro e Alberto (Castelleo Po, via Roma). d) Recupero dei siti degradati finalizzato alla ridefinizione delle − Cimitero comunale (Castelleo Po, SP 1). caratteristiche ecologiche ed ambientali dei luoghi e al recupero del loro − Municipio (Castelleo Po, piazza del Municipio). uso da parte della cittadinanza. − Scuola elementare (Castelleo Po, piazza del Municipio). e) Riconoscimento della struttura naturale portante e definizione del ruolo − Sede AUSER e Alpini (Castelleo Po, via Roma), un tempo sede del all’interno della Rete Verde Provinciale, in particolar modo per la golena Municipio. del Po, degli ambiti fluviali dei torrenti che vi sfociano e del SIC Roggia − Alloggio di edilizia economica e popolare (Castelletto Po, via Casarini). Torbida, attualmente in stato di abbandono. f) Adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale rispetto Il castello di Branduzzo, monumento di rilevanza nazionale, è soggetto ai alle problematiche di tutela e valorizzazione degli ambiti residui di seguenti due vincoli, istituiti con specifico provvedimento di tutela: interesse naturalistico e nei confronti del ripristino delle aree degradate. − Vincolo direo sul castello, sui rusci adiacenti e sul parco retrostante g) Realizzazione di circuiti turistico-sportivi di carattere tematico legati alla (DM 3 aprile 1954). valorizzazione dei luoghi. − Vincolo indireo (DM 8 aprile 1955): 1) fascia di rispeo di 100 metri h) Caratterizzazione della Via Postumia e Greenway Milano-. misurati, da una parte e dall’altra, rispetto al ciglio della carreggiata di via i) Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio Barbieri (cono visivo), soggetta a vincolo di inedificabilità; 2) lotti di terreno agrario e degli spazi aperti. a nord e a sud del castello, in cui l’edificabilità è subordinata al nulla osta j) Riqualificazione urbanistica e morfologica degli insediamenti. della Soprintendenza dei Beni Culturali e del Paesaggio. k) Riqualificazione dei torrenti attraverso scelte di carattere urbanistico mirate alla valorizzazione dei suoli e degli usi delle aree connesse al corso d’acqua.

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La Tavola 26 del Piano delle Regole del PGT vigente suddivide il territorio comunale attribuendo a ciascuna porzione un grado di sensibilità Elementi di sensibilità paesaggistica. Come si desume dalla figura che segue, la maggior parte del  Presenza di beni di interesse artistico e storico; territorio ricade in classe di sensibilità paesaggistica alta.  Presenza del vincolo sul Castello e sulla fascia di rispetto;  La maggior parte del territorio ricade in classe di sensibilità paesaggistica alta. Figura 4.21 – Carta delle classi di sensibilità paesaggistica Elementi di criticità  - Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale La proposta di variante dovrà partire necessariamente dal presupposto che gli elementi appartenenti al patrimonio paesaggistico indicati nel PPR costituiscono elementi imprescindibili per la tutela e valorizzazione del paesaggio locale. Obiettivo della Variante dovrebbe essere quello di riqualificare le aree degradate presenti sul territorio e degli edifici storici in cattivo stato di conservazione, attraverso anche un inserimento appropriato nel contesto delle preesistenze ambientali.

Fonte: Comune di Castelletto di Branduzzo – PGT vigente – PdR TAV. 26

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4.2.7 Ecosistema, natura e biodiversità Il progetto di Rete Ecologica Regionale (RER) identifica sul territorio comunale la presenza di: Il comune di Castelletto di Branduzzo è interessato, nella porzione sud- - Elementi di primo livello nella porzione orientale del territorio; orientale del territorio, dalla presenza di un’area individuata come - Elementi di secondo livello. prioritaria per la conservazione della biodiversità dallo studio “Aree prioritarie per la biodiversità nelle Alpi e Prealpi Lombarde” della Regione Figura 4.23 – Rete Ecologica Regionale Lombardia (2009): si tratta dell’area denominata “Cave rinaturalizzare dell’Oltrepo pavese”.

Figura 4.22 - Aree prioritarie per la biodiversità

AP “Fiume Po”

AP “Cave rinaturalizzate dell’Oltrepo pavese”

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La scheda del progetto RER nella quale è compreso il Comune di Castelletto per il momento, costituisce l’unico tratto di corso del Po in Lombardia nel quale non di Branduzzo è la n. 56 “Confluenza Po - Ticino”. si eserciti l’attività venatoria e pertanto ospita contingenti rilevanti di uccelli Di seguito sono riportati alcuni stralci del documento regionale riferiti alla acquatici svernanti. La connettività ecologica è in parte gravemente compromessa scheda in oggetto. dallo sprowl sviluppatosi fra l’abitato di Tre Re e Pavia. L’area circostante il SIC della Roggia Torbida viene progressivamente occupata da insediamenti. Area intersecata dal fiume Po da Sud Ovest a Nord Est che include per metà una porzione pianeggiante di Oltrepo pavese e per l’altra metà la bassa Lomellina. I terreni ricadono in parte nel piano fondamentale della pianura di età pleistocenica, INDICAZIONI PER L’ATTUAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA REGIONALE intersecato dalla valle fluviale del Po, che rappresenta una dei maggiori elementi di 1) Elementi primari: interesse naturalistico dell’area. 32 Lomellina: conservazione della continuità territoriale; mantenimento delle zone Le golene del fiume Po, in quest’area, mantengono in gran parte valori elevati di umide residuali e del reticolo di canali irrigui; mantenimento del reticolo di canali e naturalità poiché, in questo tratto, il fiume ha un andamento meandreggiante e gestione della vegetazione spondale con criteri più naturalistici, eventualmente processi di erosione/deposizione ancora attivi. Di interesse naturalistico molto facendo ricorso a incentivi del PSR; conservazione e consolidamento delle piccole rilevante sono anche la confluenza fra i fiumi Po e Ticino e le testimonianze molto aree palustri residue. evidenti, e in qualche caso molto ben conservate, di paleomeandri della valle 25 Po: la presenza in questo territorio di elementi di elevato valore naturalistico e di fluviale olocenica del Po, soprattutto alla base del terrazzo. In diversi di questi si è una matrice agricola di rilevante valore paesaggistico, costituiscono un valore mantenuta una vegetazione palustre, comprese le formazioni di Ontano nero, che assoluto a livello regionale. In questo quadro, occorrerà evitare l’inserimento di sopravvivono in biotopi di rilevante interesse, come alla Cascina Isolone di e strutture lineari capaci di alterare sensibilmente lo stato di continuità territoriale ed fra Sairano e Zinasco Vecchio. ecologica che non siano dotate di adeguate misure di deframmentazione e L’elemento di maggior interesse naturalistico dell’area è la golena del fiume Po, intervenire per attuare deframmentazioni dove indicato. ancora ricco ambienti naturali caratteristici. Dalle formazioni pioniere fino ai saliceti 33 Basso corso del torrente Staffora: l’asta dello Staffora, nel tratto a monte di e alle zone umide laterali, che ospitano una fauna ricca e diversificata. Sono , è gravemente compromesso dalle arginature che non lasciano al corso presenti uccelli acquatici coloniali nidificanti, quali Sterne comuni e Fraticelli; inoltre d’acqua alcuna possibilità di laminazione delle onde di piena e non offrono superfici nei ghiareti nidificano l’Occhione e il Corriere piccolo. I terreni sono coltivati sulle quali si possano sviluppare ecosistemi naturaliformi. Tuttavia è ancora prevalentemente a risaia, mentre nella fascia golenale sono abbondanti i pioppeti. riconoscibile una fascia agricola che va assolutamente mantenuta aperta, al fine di Nella porzione a Sud del Po prevalgono i seminativi asciutti. Il paesaggio della mantenere un potenziale collegamento ecologico in una matrice territoriale che pianura oltrepadana è interrotto da pochi ma preziosi elementi di interesse negli ultimi decenni è stata oggetto di compromissioni. naturalistico, come l’ultimo tratto meandreggiante e con rive boscose del Torrente 34 Cave rinaturalizzate dell’Oltrepò pavese: può sembrare paradossale, ma la Staffora fra l’abitato di Cervesina e la confluenza col Po e il bosco di ontano nero creazione di condizioni interessanti dal punto di vista naturalistico si deve in della Garzaia della Roggia Torbida, che insieme a pochi e sparsi appezzamenti di ex- prevalenza all’escavazione dell’argilla, un’attività che, in altre circostanze, dimostra cave di argilla evolutesi spontaneamente dopo la cessazione dell’escavazione, di lasciare tracce prevalentemente negative sul tessuto territoriale. Va anche offrono ospitalità a specie di flora e fauna di rilevante interesse. rilevato che l’unico biotopo non legato all’estrazione dell’argilla, la Garzaia delle I percorsi del Torrente Staffora e del Torrente Scuropasso sembrano costituire le Roggia Torbida, è sempre più assediato da insediamenti che comportano ultime possibilità rimaste per poter mantenere un collegamento ecologico fra il Po e occupazione e impermeabilizzazione di ingenti superfici. Va rimarcato che, le colline dell’Oltrepo Pavese. Dal punto di vista faunistico, la confluenza fra Po e trattandosi di un sito Natura 2000, tali azioni non dovrebbero essere compatibili. Ticino, inclusa nel Parco del Ticino, è un elemento di interesse rilevante, in quanto,

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Altre aree di primo livello: conservazione della continuità territoriale; gravemente compromessa dallo sprowl sviluppatosi fra l’abitato di Tre Re e Pavia. mantenimento delle zone umide residuali e del reticolo di canali irrigui; L’area circostante il SIC della Roggia Torbida viene progressivamente occupata da mantenimento del reticolo di canali e gestione della vegetazione spondale con insediamenti. criteri più naturalistici, eventualmente facendo ricorso a incentivi del PSR; conservazione e consolidamento delle piccole aree palustri residue. Evitare c) Cave, discariche e altre aree degradate l’inserimento di strutture lineari capaci di alterare sensibilmente lo stato di La pianura dell’Oltrepò è ricca di cave di argilla in coltivazione o dismesse. continuità territoriale ed ecologica che non siano dotate di adeguate misure di L’escavazione in alveo del fiume Po compromette localmente il mantenimento di un deframmentazione. assetto naturale.

2) Elementi di secondo livello Conservazione della continuità territoriale; mantenimento delle zone umide Nessun Sito appartenente alla Rete Natura 2000 è localizzato all’interno del residuali e del reticolo di canali irrigui; mantenimento del reticolo di canali e territorio comunale; nel comune di Bressana Bottarone, lungo il confine con gestione della vegetazione spondale con criteri più naturalistici, eventualmente Castelletto di Branduzzo, è localizzato, tuttavia, la ZSC IT2080020 “Garzaia facendo ricorso a incentivi del PSR; conservazione e consolidamento delle piccole aree palustri residue. della Roggia Torbida”.

3) Aree soggette a forte pressione antropica inserite nella rete ecologica Superfici urbanizzate: favorire interventi di deframmentazione; evitare la dispersione urbana; Infrastrutture lineari: prevedere, per i progetti di opere che possono incrementare la frammentazione ecologica, opere di mitigazione e di inserimento ambientale. Prevedere opere di deframmentazione in particolare a favorire la connettività con aree sorgente (Aree prioritarie) e tra aree sorgente.

CRITICITA’ a) Infrastrutture lineari L’area sarà interessata dalla prevista nuova autostrada Broni-Mortara, che determinerà una pesante cesura nella struttura della rete ecologica. Le indicazioni progettuali danno indicazioni per il mantenimento della continuità in corrispondenza dell’area golenale del Po. Tuttavia sarà compromessa la continuità Nord-Sud sulla parte restante del territorio. b) Urbanizzato Lo sprowl nelle aree circostanti alcuni piccoli e medi centri abitati sta già bloccando le linee di connettività ecologica longitudinale. La connettività ecologica è in parte

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Figura 4.24 – Rete Natura 2000 Figura 4.25 – Aree protette

Riserva Garzaia della Roggia Torbida

SIC “Garzaia della Roggia Torbida”

Riserva Stagni di Lungavilla

La Garzaia della Roggia Torbida è Riserva regionale, così come l’area denominata “Stagni di Lungavilla”, entrambe aree poste nei comuni Il PTCP di Pavia contiene indirizzi rivolti sia al rafforzamento della rete del confinanti con Castelletto di Branduzzo. verde a carattere prevalentemente paesaggistico, sia alla costruzione di un disegno coerente di Rete Ecologica.

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Per quanto concerne la Rete Verde nel territorio di Castelletto di Branduzzo - Un elemento di “Viabilità di interesse panoramico” attraversa il territorio vengono identificati i seguenti elementi: nella porzione settentrionale, per esso valgono i seguenti indirizzi: “Il sistema della viabilità panoramica (compresi i punti di vista panoramici) - La fascia orientale del territorio è individuata come “Ambito di deve essere tutelato attraverso: riqualificazione ecosistemica”, aree la cui connotazione ed i cui contenuti a) la conservazione della fruibilità visiva del territorio circostante con risultano banalizzati o compromessi da un punto di vista paesistico a conseguente divieto di installazioni ostruttive, conservazione della qualità seguito della pressione antropica attuata nel tempo e per il quale valgono i del paesaggio fruito con conseguente attenzione ad inserimenti intrusivi; seguenti indirizzi: b) l’individuazione delle aree circostanti i percorsi o punti di vista panoramici “La riqualificazione delle aree è finalizzata alla ricomposizione della Rete che rivestono un elevato valore a fronte dell’ampiezza del territorio Verde Provinciale attraverso: percepito e della qualità del territorio percepito per presenza dei segni di a) la salvaguardia degli elementi ecosistemici e paesistici ancora presenti sul storicità di cui sopra o di elementi di accertata qualità paesaggistica in territorio, garantendo, al contempo, il relativo ruolo funzionale dell’ambito quanto assoggettati a specifica tutela ai sensi degli articoli 136 e 142 del per il sistema delle connessioni comunali e sovracomunali; decreto legislativo n 42/2004 e ss.mm.ii.”. b) l’incremento attivo del patrimonio di naturalità e, pertanto, delle strutture esistenti, attraverso nuovi interventi di rinaturazione in grado di - Vi sono diversi “Elementi puntuali di elevato valore (nodi)”, elementi aumentarne le capacità di servizio per uno sviluppo sostenibile, e puntuali di elevato valore, che si caratterizzano per unicità ambientale, concorrendo alla riduzione dei punti di debolezza dell’ecosistema attuale in eccezionalità e tipicità. “La provincia attraverso gli strumenti di attuazione modo da offrire maggiori prospettive per un suo riequilibrio”. previsti nel l’articolo I-11 promuove l’associazione dei comuni per la valorizzazione dei caratteri storico-culturali-territoriali, ed in particolare per - Sono presenti tre “Varchi di permeabilità residuale”. Per i varchi il PTCP i geositi presenti in Oltrepò la loro valorizzazione nell’ambito della Rete specifica quanto segue: “In corrispondenza dei varchi deve essere evitata Verde Provinciale inserendoli in itinerari tematici naturalistici e l’individuazione di nuove edificazioni, concorrendo di fatto al contenimento promuovendo la formazione dei PLIS. Nel Documento di Piano del PGT, per delle possibilità di saldatura dell'urbanizzato e al mantenimento contestuale gli elementi puntuali di elevato valore, oltre alla conservazione degli dello spazio utile a garantire le funzionalità all’interno della rete verde. elementi morfologico-strutturali e alla definizione nel Piano delle Regole Per le nuove infrastrutture viabilistiche e ferroviarie, qualora sia dimostrata delle destinazioni d’uso ammesse, devono essere individuate le condizioni di l'oggettiva impossibilità di diversa localizzazione, devono essere previste conservazione dei coni visuali, delle strade di accesso, degli eventuali spazi efficaci misure di contenimento dei fattori di alterazione e perdita liberi connessi all’area naturale o al complesso monumentale, evitando che ecosistemica, morfologica, percettiva e funzionale. alterazioni degli ambiti di contesto ne impediscano la percezione e la Nel Documento di Piano del PGT: fruizione collettiva”. a) devono essere perimetrati, a scala di maggior dettaglio, gli ambiti dei varchi; - Buona parte del territorio è individuata come “Ambito di consolidamento b) devono essere definiti i criteri per ridurre l’effetto antropico e ristabilire il dei caratteri naturalistici e paesistici” per i quali valgono i seguenti indirizzi: tipo di connessione ecologica possibile”.

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“a) tutela degli elementi ecosistemici e paesistici ancora presenti negli Figura 4.26 - Stralcio della rete verde del PTCP ambiti interessati; b) consolidamento dei caratteri connotativi, ovvero incremento del patrimonio di naturalità e paesistico presenti, attraverso interventi di rinaturazione polivalente in grado di aumentarne le capacità di servizio per uno sviluppo sostenibile del territorio; c) valorizzazione degli ambiti incentivandone la funzione di servizio ecosistemico al territorio e la fruizione umana in forma ecosostenibile; d) controllo e orientamento delle attività e delle trasformazioni secondo criteri di compatibilità”.

- La Garzaia della Roggia Torbida è individuata come “Struttura naturalistica primaria”, per la quale valgono i seguenti indirizzi: “La funzione di questi gangli all’interno del progetto della Rete Verde Provinciale va definita con gli enti gestori delle aree protette e con i comuni, in base alle caratteristiche ecologiche dei siti e ai seguenti principi di sostenibilità: a) funzioni svolte per la conservazione del patrimonio di biodiversità, del paesaggio, degli equilibri ecologici e la tutela degli habitat; b) capacità di gestire l’ambiente naturale in modo da rendere disponibili i servizi ambientali e creare opportunità per la sostenibilità dello sviluppo delle comunità locali; c) svolgere il compito di agire per tramandare alle generazioni future il patrimonio naturale e culturale, garantendo l’equità dello sviluppo e la tutela dei valori culturali presenti”.

Fonte: PTCP Provincia di Pavia – TAV. 3.1

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Per quanto concerne la Rete Ecologica nel territorio di Castelletto di Branduzzo vengono identificati i seguenti elementi: Figura 4.27 - Stralcio della rete ecologica del PTCP

- Capisaldi sorgenti in ambito planiziale in corrispondenza della Garzaia della Roggia Torbida; - Elementi di connessione ecologica nella porzione orientale del territorio; - Aree di interesse naturalistico in ambito planiziale; - Zone umide e aree palustri; - Tre varchi di permeabilità residuale da salvaguardare; - Ambiti ecosistemici di indirizzo: elementi di connessione ad ulteriore supporto per le reti locali.

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Relativamente alla Rete Ecologica Comunale, all’interno del Piano dei Servizi, al capo VI, si legge quanto segue.

La rete verde comunale è costituita dai seguenti ambiti: - Sistema delle aree protette e siti Rete Natura 2000, evidenziati nella tavola C del Piano Paesaggistico Regionale:

- Ambito di tutela paesaggistica del sistema vallivo del fiume Po, ambiti ad elevata naturalità, ambiti di tutela dello scenario lacuale dei laghi insubrici e

Fonte: PTCP Provincia di Pavia – TAV. 3 ambito dell’Oltrepo pavese, come individuati nella tavola D del Piano Paesaggistico Regionale:

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- Aree importanti per la biodiversità esterne alle Aree prioritarie per la biodiversità, - Altri elementi di secondo livello.

Le indicazioni prescrittive di carattere generale e di carattere puntuale sono individuate nelle tavole grafiche del PGT. Esse sono in sintesi: - Elementi di primo livello,

- Elementi di secondo livello.

- Fasce fluviali ed altri sistemi verdi lineari di rilevanza regionale individuati dalla Giunta regionale.

Il PGT del comune di Castelletto di Branduzzo partecipa all’attuazione della rete verde regionale con la definizione del sistema del verde comunale tramite: - individuazione dei corridoi ecologici, - individuazione di un sistema organico del verde di connessione tra il territorio rurale ed edificato.

La rete verde ecologica comunale è stata articolata in base alle definizioni ed alle specificazioni della RER, cui si rimanda: - Elementi primari, - Gangli primari, - Corridoi primari, - Elementi di primo livello compresi nelle Aree prioritarie per la biodiversità, - Altri elementi di primo livello, - Elementi di secondo livello,

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Figura 4.28 – Rete Ecologica Comunale

Fonte: Comune di Castelletto di Branduzzo - PGT vigente – Piano dei Servizi – TAV. 29

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Elementi di sensibilità individuati come importanti in termini di connessione all'interno dei disegni di rete ecologica, anche in considerazione della localizzazione del territorio comunale rispetto ai  Parte del territorio è posto all'interno di Aree Prioritarie per la Biodiversità; confini del Parco del Ticino e della presenza di Aree Prioritarie per la Biodiversità.  Presenza di elementi della RER: Elementi di I e II livello;  Presenza della ZSC “Garzaia della Roggia Torbida” in comune di Bressana Bottarone lungo il confine con Castelletto di Branduzzo;

 Presenza di elementi della Rete Verde del PTCP di Pavia: ambiti di riqualificazione ecosistemica, varchi di permeabilità residuale, viabilità di interesse panoramico, elementi puntuali di elevato valore (nodi), struttura naturalistica primaria;  Presenza di elementi della REP: Elementi di connessione ecologica, aree di interesse naturalistico in ambito planiziale, zone umide e aree palustri, varchi di permeabilità residuale da salvaguardare, ambiti ecosistemici di indirizzo: elementi di connessione ad ulteriore supporto per le reti locali;

Elementi di criticità  Presenza di elementi di frammentazione;  Paesaggio banalizzato con scarsità di elementi naturaliformi;  Presenza di aree di cava. Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale L'attenzione alla salvaguardia dei suoli inedificati conseguente all'entrata in vigore della LR 31/2014 può essere occasione per inserire nel PGT politiche organiche di gestione del territorio extraurbano che favoriscano anche la realizzazione della Rete Verde. A seguito della revisione generale delle previsioni di intervento sarà infatti possibile definire quali siano gli interventi prioritari che possono essere direttamente realizzati dall'Amministrazione Comunale, specificando l'origine eventuale dei finanziamenti connessi. Questo consente di ottenere una reale programmazione di sviluppo del sistema verde che mette nelle condizioni l'Amministrazione Comunale di coordinarsi con l'Ente Parco e di prospettare eventuali forme di co-finanziamento da parte di soggetti pubblici e privati alla realizzazione di interventi specifici sui quali può essere attivata una progettazione di dettaglio. Le ultime disposizioni contenute nel c.d. "collegato ambientale" (L. 221/2015), introducendo il concetto di "pagamento dei servizi ecosistemici", hanno aperto nuove possibilità nella definizione di rapporti pubblico-privato nella gestione e valorizzazione di aree verdi che possano anche svolgere un ruolo attivo non solo nella costruzione di reti ecologiche, ma anche nella difesa del suolo e nella resilienza. Tuttavia il rimando che viene fatto dalla norma a futuri criteri per la parametrazione economica di tali servizi rende ancora sperimentale ogni tentativo di applicarla fattivamente in operazioni di larga scala a livello comunale. Al Variante dovrà prevedere la salvaguardia e il consolidamento degli elementi

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Figura 4.29 – Carta del rischio di eventi alluvionali (Piano Alluvioni AdPO) 4.2.8 Rischio

1. Rischio geologico ed idrogeologico

Il comune di Castelletto di Branduzzo ricade nella fascia C del PAI che arriva fino al margine del nucleo abitato.

Lo Studio Geologico associato al PGT vigente (2010) rileva quanto segue.

Gli interventi di miglioramento della regimazione idraulica realizzati recentemente hanno comportato una considerevole diminuzione del rischio d’esondazione per le aree che, comunque, sono state sottoposte a lievi e trascurabili episodi di tracimazione delle acque di piena con portata limitata. Le condizioni di miglioramento possono considerarsi di fatto attese e durature almeno per un periodo ventennale ed oltre. Pertanto, a valle della valutazione idraulica disponibile in merito e dei dati reperiti in sito, si stima del tutto scarsa la probabilità del verificarsi di eventi d’esondazione per portate d’alveo simili a quelle verificatesi. Si ritiene pertanto di non limitare l’uso del suolo in tal senso ed in particolare nella zona del Comune di Castelletto di Branduzzo. Pertanto non si prevede, attraverso la presente analisi territoriale, la formulazione di limitazioni tecnico-urbanistiche all’uso del territorio.

La Carta che riporta il rischio di eventi alluvionali per il territorio di Castelletto di Branduzzo, desunta dal Piano Alluvioni, riporta livelli di rischio elevati e molto elevati solo in corrispondenza con il confine con Bressana Bottarone; il resto del territorio presenta livelli di rischio medio e moderato.

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La Carta che riporta la pericolosità degli eventi alluvionali per il territorio di 2. Rischio sismico

Castelletto di Branduzzo, desunta dal Piano Alluvioni, riporta uno scenario Dal documento Componente Geologica si desume quanto segue. di pericolosità raro (celeste nella figura seguente) nella porzione settentrionale del territorio. La mappa individua zone con scenario di Tutto il territorio comunale rientra nella Zona 4. pericolosità frequente (blu scuro nella figura che segue) sui territori di La sismicità del territorio è collegata al sistema della fascia Bressana Bottarone e Casatisma, lungo il confine con Castelletto di pedeappenninica nel Bacino Terziario Ligure-Piemontese e per lo più Branduzzo. dipendente dal sistema di thrust compressivo appenninico con direzione Nord Est (sistema vogherese con faglie inverse lungo la linea Volpedo- Figura 4.30 – Carta della pericolosità degli eventi alluvionali (Piano Alluvioni AdPO) Stradella e pieghe del sistema pavese, A. Boni, 1992). La sismicità del territorio è collegata ad attività di neotettonica, il periodo compreso tra il Pliocene e l’attuale (5,2 milioni di Anni). Secondariamente, possono sentirsi i contributi sismici dalla linea Villalvernia-Varzi, zona di ben più alto rilievo sismico. Per il territorio di Castelletto di Branduzzo si possono distinguere movimenti neotettonici lineari che si sviluppano lungo superfici di discontinuità preesistenti, quali faglie e sovrascorrimenti, oppure movimenti tettonici areali che determinano sollevamenti e/o abbassamenti differenziali. […] Il risultato finale è che per il Comune di Castelletto di Branduzzo l’accelerazione sismica massima prevedibile prevista dalla ZONA 4 è convalidata, non essendo stati rilevati effetti di sito specifici di amplificazione del moto sismico locale. […] Dalla valutazione della morfologia e morfometria del territorio comunale di Castelletto di Branduzzo, applicando i parametri previsti dalla normativa, non si riscontrano caratteri morfologici rispondenti ai criteri geometrici, definiti dalla normativa, minimi a rischio e quindi soggetti a valutazione del fattore di amplificazione sismica. Pertanto non si prevedono effetti di amplificazione sismica di sito potenzialmente generabili dalle specifiche condizioni morfologiche del Comune di Castelletto di Branduzzo.

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Figura 4.31 – Carta della Pericolosità Sismica Locale

Fonte: Studio geologico 2010 – TAV. 1B

3. Siti contaminati e bonificati

Dagli elenchi reperibili sul sito di Regione Lombardia (aggiornamento 2016/2017), sul territorio di Castelletto di Branduzzo non sono presenti siti bonificati, contaminati e potenzialmente contaminati.

4. Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante

Come rilevato dagli elenchi ufficiali e periodicamente aggiornati del Ministero dell’Ambiente (dati aggiornati al febbraio 2018) nel territorio comunale di Castelletto di Branduzzo non sono presenti Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante.

Elementi di sensibilità  Livelli di rischio di eventi alluvionali medio e moderato per gran parte del territorio;  Scenario di pericolosità legato al rischio alluvioni raro;  Comune ricadente in classe sismica 4; non sono previsti effetti di amplificazione sismica;  Non sono presenti siti contaminati o potenzialmente contaminati;  Non sono presenti stabilimenti a rischio di incidente rilevante Elementi di criticità  Presenza di aree con livelli di rischio di eventi alluvionali elevati e molto elevati lungo il confine con Bressana Bottarone.

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Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale 4.2.9 La produzione e la gestione dei rifiuti Uno degli aspetti di rischio attualmente all'attenzione delle agende tecniche a livello europeo e nazionale è legato alle conseguenze dei cambiamenti climatici nelle aree ARPA Lombardia gestisce la Sezione Regionale del Catasto dei Rifiuti e urbane, cui sono connesse, ad esempio, strategie di intervento per prevenire e gestire gli l’Osservatorio Regionale Rifiuti. Dai dati messi a disposizione è stata eventi alluvionali legati a fenomeni meteorici di grande intensità. ricavata la seguente tabella dalla quale si desume che il livello di produzione La tendenza a perpetuare modelli di urbanizzazione che consentono elevate coperture pro-capite è aumentato negli anni 2005-2010, per poi calare negli anni dei suoli, associata a carenze strutturali delle reti di smaltimento delle acque meteoriche, hanno come conseguenza fenomeni di allagamento più o meno estesi che generano, tra seguenti e riprendere a salire dal 2013 per raggiungere nel 2016 un valore le altre cose, notevoli disagi alla circolazione veicolare. di 1,95 kg per abitante al giorno. Si ribadisce la necessità di introdurre infrastrutture verdi in grado di mutare le condizioni Per quanto riguarda la percentuale di rifiuti conferiti alla raccolta di permeabilità anche degli assi stradali. Vi è ormai una consolidata casistica di differenziata, c’è stato un miglioramento nel complesso dal 2005 ad oggi, realizzazioni di "rain gardens" o di strutture di ritenuta delle acque localizzate in aree ma il valore è ancora piuttosto basso. verdi pubbliche dalle quali possono essere tratte indicazioni per un'eventuale

applicazione al contesto, a patto che ciò sia sancito all'interno del Piano dei Servizi Tabella 4.2 – Produzione di rifiuti nel comune di Castelletto di Branduzzo legando la percezione degli oneri per urbanizzazioni primarie all'esecuzione di tali opere su assi infrastrutturali o aree pubbliche preventivamente individuate. Produzione pro- capite % RD (kg/ab giorno) 2005 1,54 26,5 2006 1,78 28,4 2007 1,78 30,0 2008 1,75 26,8 2009 1,95 34,5 2010 1,98 31,8 2011 1,84 32,3 2012 1,85 32,7 2013 1,76 33,9 2014 1,89 33,4 2015 1,81 36,1 2016 1,95 35,3

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Elementi di sensibilità 4.2.10 Rumore  percentuale di rifiuti conferiti alla raccolta differenziata in progressivo aumento Dal Rapporto Ambientale di Vas del PGT vigente si desumono le Elementi di criticità informazioni che seguono.  valore della produzione pro-capite in crescita negli ultimi anni  percentuale di rifiuti conferiti alla raccolta differenziata, sebbene in aumento, Il comune di Castelletto di Branduzzo è dotato di Piano di Zonizzazione ancora piuttosto basso Acustica, redatto nel 2004 dallo Studio ALLSIM Dynamics SNC di Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale (Pavia). La gestione dei rifiuti non è materia che compete allo strumento urbanistico comunale, Il traffico veicolare è parso il principale problema presente sul territorio, in fermo restando che dovrebbe essere fatta una verifica, presso l'ente gestore del servizio particolare per alcune aree che, apparentemente tranquille per la di raccolta e conferimento, che le previsioni di incremento di popolazione contenute nel PGT possano essere conformi alle capacità di trattamento degli impianti preposti. destinazione d’uso, sono in realtà sollecitate da un traffico, soprattutto diurno, che contribuisce a determinare un livello di rumore ambientale inappropriato alla classe acustica di appartenenza. Si precisa che comunque il traffico veicolare, per la cui valutazione si applica una metodica normata, non è stato l’oggetto dell’indagine ma è

considerato una delle sorgenti che contribuisce all’insieme del rumore

misurato.

I rilievi hanno permesso di mettere in luce una situazione acustica del

territorio che non desta particolari preoccupazioni. Le attività presenti non costituiscono fonti di rumore che possano creare disagio alla popolazione. Le analisi effettuate hanno evidenziato che: - la Strada Provinciale n. 1 – Bressana - Salice Terme è un’arteria ad intenso traffico veicolare ; - la Strada Provinciale n. 12 è un’arteria interessata da scarso traffico veicolare leggero di attraversamento e scarso traffico veicolare pesante destinato alla vicina zona industriale; - la viabilità secondaria, invece, è interessata da un traffico locale e/o di attraversamento modesto (il traffico è costituito quasi esclusivamente da mezzi agricoli).

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Figura 4.32 – Classi di sensibilità acustica - Insediamenti industriali: la Frazione Valle Botta è occupata da insediamenti di basso livello di emissioni acustica (meccanica di precisione e deposito logistica di materiale per autovetture) e per le loro caratteristiche acustiche è stata inserita in classe V. Rilevante è il polo logistico sulla Strada Provinciale n. 12 che coinvolge anche i comuni confinanti di Bastida Pancarana e Bressana Bottarone e classificato in classe IV. La zona industriale di Castelletto Po in Via Longhi interessata dalla presenza di industria per la produzione di laterizi è stata classificata in classe IV (fornace di Via Longhi) - Ambiti di cava produttivi per la produzione di laterizi ed insediamenti artigianali minori: gli ambiti di cava, localizzati a sud del comune a confine con i comuni di Lungavilla e Verretto (fornace sulla Strada Provinciale n.97), presentano scarsa remissività acustica e sono classificate in classe IV con adiacenza a classi III. Gli insediamenti artigianali minori attestati sulla Strada Provinciale n. 1 (carpenteria metallica, piccola logistica, carrozzeria,

concessionaria di automobili) sono classificati in classe IV con adiacenza a classi III. - Pista go-kart e specchio lacustre per moto d’acqua: nel territorio comunale sono presenti una pista di go-kart in loc. Sette Laghi. La pista è

stata inserita in classe V con adiacenze in classe IV. Anche lo specchio per moto d’acqua è stata classificata classe V. Il rispetto di tale classificazione potrà essere ottemperato mediante l’impiego di silenziatori omologati sui natanti.

- Motodromo: è attestato sulla Strada Provinciale n. 1 ben separato dal Fonte: Rapporto Ambientale di VAS del PGT vigente nucleo abitato di Castelletto Po. L’impatto acustico della struttura è alquanto significativo tanto da essere classificato in classe V con adiacenze Oltre alle strade, le zone più delicate dal punto di vista acustico sono: in classe IV. - infrastrutture ferroviarie: in merito è stata apportata una classificazione differente in base al passaggio dei treni e in assenza di transiti. La tratta Milano-Genova, poiché determina il clima acustico delle aree adiacenti, è stata classificata in classe acustica IV. La diramazione Pavia-Stradella, che interessa solo le aree agricole, ha determinato la classificazione delle aree di pertinenza in classe III.

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Elementi di sensibilità 4.2.11 Consumi energetici  La situazione acustica del territorio non desta particolari preoccupazioni;  Le attività presenti non costituiscono fonti di rumore che possano creare disagio alla Di seguito sono riportati i dati sui consumi energetici finali comunali, popolazione suddivisi per i diversi settori d’uso (residenziale, terziario, agricoltura, Elementi di criticità industria non ETS, trasporti urbani) e per i diversi vettori impiegati (gas naturale, energia elettrica, energia immessa in reti di teleriscaldamento  Principale problema presente sul territorio: traffico veicolare; ecc.), con l’esclusione della produzione di energia elettrica.  La strada provinciale n. 1 è un’arteria ad intenso traffico veicolare;

 Le zone più delicate sono: infrastrutture ferroviarie, insediamenti industriali, ambiti Figura 4.33 – Consumi per vettore (TEP) e per settore (TEP) di cava produttivi per la produzione di laterizi ed insediamenti artigianali minori, pista di go-kart, motodromo Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale Le scelte della pianificazione territoriale possono avere sicuramente conseguenze indirette sul clima acustico, in particolare laddove vengono previste nuove infrastrutture stradali, nuovi impianti produttivi presso aree residenziali o funzioni sensibili, oppure attività per le quali si possa presumere una forte attrazione di traffico veicolare. Trattandosi di effetti cumulativi che derivano dall'interazione tra più componenti è spesso difficile prevedere a priori quali scelte possono produrre peggioramenti nel clima acustico locale. Può essere di aiuto in tal senso la raccolta delle segnalazioni di disturbo da parte della popolazione locale che danno conto di situazioni puntuali di disagio. Fonte: SiReNa – Sistema Informativo Regionale Energia Ambiente – sito web La verifica preventiva della localizzazione di previsioni di nuove edificazioni rispetto alla classificazione acustica comunale è un primo passo che deve essere accompagnato da un monitoraggio (può essere utilizzato quello associato al Rapporto Ambientale) che renda Figura 4.34 – Consumi per anno conto dell'evoluzione nel tempo e dell'eventuale necessità di attivare interventi di mitigazione.

Fonte: SiReNa – Sistema Informativo Regionale Energia Ambiente – sito web

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Nelle figure seguenti, invece, sono riportati i dati relativi al bilancio ambientale comunale in termini di emissioni di gas serra (espresse come Elementi di sensibilità CO2 equivalente) connesse agli usi energetici finali. Vengono quindi  Consumi ed emissioni per anno in decrescita dal 2007 al 2010 considerate le emissioni legate ai consumi di energia elettrica e non quelle Elementi di criticità prodotte dagli impianti di produzione elettrica. Trattandosi dei soli usi  - energetici, le emissioni non tengono conto delle altre fonti emissive (ad esempio da discariche o da allevamenti zootecnici). I dati resi disponibili Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale non costituiscono, pertanto, una misura delle emissioni di gas serra sul Le scelte del PGT possono influenzare indirettamente i consumi energetici e l'uso di territorio, ma restituiscono una fotografia degli usi energetici finali in risorse non rinnovabili in quanto agiscono sia sulla consistenza e caratterizzazione del tessuto edificato, sia sui modi di trasporto con cui la popolazione locale si sposta termini di CO2eq. abitualmente. L'entrata in vigore della LR 31/2014 che orienta verso interventi di Figura 4.35 – Emissioni per vettore (KT) e per settore (KT) riqualificazione/recupero nel TUC costituisce un'occasione per promuovere un rinnovamento generale dello stock edilizio esistente.

Fonte: SiReNa – Sistema Informativo Regionale Energia Ambiente – sito web

Figura 4.36 – Emissioni per anno

Fonte: SiReNa – Sistema Informativo Regionale Energia Ambiente – sito web

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4.2.12 Radiazioni Figura 4.37 – Linee elettriche sul territorio

Il Catasto Informatizzato Impianti di Telecomunicazione e Radiotelevisione redatto a cura di ARPA Lombardia individua sul territorio del Comune di Castelletto di Branduzzo la presenza di alcuni impianti di telecomunicazione.

Dal Documento di Scoping della VAS del PGT vigente si riportano le seguenti informazioni. Fonte: Documento di Scoping VAS PGT vigente

Nel territorio comunale di Castelletto di Branduzzo è presente un elettrodotto ad alta tensione: la Linea 151 Bressana - Voghera. Elementi di sensibilità L’elettrodotto attraversa il territorio comunale in direzione ovest est, a sud  - del centro abitato di Castelletto Po. Proviene da Pizzale, passa appena a Elementi di criticità nord di Branduzzo, attraversa la parte meridionale del centro sportivo “I  sette laghi” e prosegue in comune di Casatisma. Sul territorio sono presenti impianti per le telecomunicazioni;  Il territorio comunale è attraversato da un elettrodotto ad alta tensione. L’elettrodotto che attraversa Castelletto di Branduzzo è gestito dalla società TERNA, che ha fornito il valore della tensione e la larghezza della fascia di Considerazioni rispetto alla pianificazione territoriale rispetto, riportati nella Tabella 12. Le previsioni di Variante dovranno rispettare in linea di massima le indicazioni contenute nella tavola dei vincoli che dovrebbe essere aggiornata al fine di fornire la situazione più possibile attinente alla realtà territoriale. Le verifiche puntuali in merito alla presenza di elettrodotti dovranno essere effettuate in sede di valutazione dei progetti puntuali di trasformazione al fine di consentire agli enti gestori l'espressione delle fasce di rispetto a tutela dei residenti / fruitori delle aree.

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dispongono lungo la direttrice pedecollinare dando vita a un continuo 5 LIVELLI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA urbanizzato (Broni, Casteggio, Stradella). Oltre la linea degli insediamenti si stendono campagne prevalentemente occupate dalla cerealicoltura, con 5.1.1 PTR – PPR case e nuclei sparsi tra un tessuto agrario rotto da piantate, colture promiscue, vecchi allineamenti di percorsi villerecci o stradali. Gli abitati Il Piano Regionale individua delle unità tipologiche del territorio e i relativi rurali sono già in parte contraddistinti da una disposizione “a pettine”, indirizzi di tutela. In particolare, il territorio del Comune di Castelletto di cioè con schiere di case coloniche perpendicolari all’asse di strada, che è Branduzzo appartiene all’’unità definita “Oltrepò Pavese”, che viene così tipico della limitrofa fascia alessandrina. I corsi d’acqua, quasi tutti a descritta: regime torrentizio, tendono al Po e rappresentano i segni naturali del “L’appendice dell’Oltrepo si appoggia territorialmente alla strada territorio con una loro storia ed evoluzione; nel paesaggio sono rimarcati pedemontana appenninica, l’antica Postumia. Formata dal digradare dalle fasce di vegetazione che li bordano” (PTR-PPR Regione Lombardia). verso la sinclinale padana delle successioni collinari arenaceo-argillose Per quanto riguarda in particolare gli indirizzi di tutela previsti per i mioceniche-oligoceniche, è disegnata dalla trama delle valli confluenti paesaggi della pianura pedeappenninica, si prevede quanto segue: verso l’asse del Po, limite settentrionale della microregione. I profili delle “Espansione delle aree edificate, occupate da residenze, piccole industrie dorsali hanno la morbidezza propria del rilievo appenninico modellato su ma anche obsoleti opifici, edifici commerciali, ha intasato la fascia della formazioni di rocce tenere e facilmente erodibili. Dal punto di vista direttrice pedecollinare. La tutela del paesaggio può esercitarsi, in questa agricolo il paesaggio dell’Oltrepo è segnato dalla viticoltura e dalle linea di dinamismo, negli spazi verdi e nelle aree agricole adiacenti e foraggere; dove non si spinge l’agricoltura dominano le macchie boschive, interstiziali, associandovi il ripristino e la ricomposizione delle situazioni per esempio nelle conche e nelle piccole valli prodotte dalla erodibilità dei lacerate dalle espansioni recenti. Nei piccoli paesi della pianura terreni. L’insediamento è rappresentato dalla casa sparsa (legata agli prospicienti la golena del Po si devono salvaguardare determinati appoderamenti della piccola proprietà contadina per lo più) e dai piccoli allineamenti dell’edificato: lungo la strada (e, in questo caso, Lunga Villa è borghi disseminati sulle dorsali e nel fondo delle conche vallive. Le un toponimo di grande significato) o lungo il piede dell’argine; come pure i direttrici attuali del dinamismo si trovano lungo il pedemonte, dove centri che mantengono caratteri insediativi originari (). Nei corrono la ferrovia e l’autostrada, fascia continua di edificazioni centri maggiori l’espansione non deve raggiungere e risalire le attigue residenziali, di centri commerciali e di piccole industrie, e lungo la valle colline, vocate alla viticoltura, salvaguardando anche gli apparati dello Staffora dove si allineano i centri principali; entrambe queste conoidali e le piccole incisioni dei torrenti che scendono dall’Oltrepò direttrici territoriali si sono “gonfiate” a spese dell’alta collina, povera e collinare. In generale, nella campagna, la minuta trama del paesaggio degradata dove via via si ampliano le macchie boschive intorno ai campi in agrario non deve essere scardinata da opere fuori scala, in grado di pendio. Rappresentano le aree pianeggianti che si estendono fra il corso alterare l’organizzazione di base del territorio” (PTR-PPR Regione del Po e le ultime digitazioni collinari. È una fascia ad alta densità di Lombardia). popolamento, derivata da forme di appoderamento più minute e Seguono le tavole A, B, E ed F, G e H del PPR relative a “Ambiti e aree di presidiate di quelle della pianura antepadana e in seguito sostenuta dalla attenzione regionale” e “Contenimento dei processi di degrado presenza di importanti direttrici stradali e ferroviarie. I maggiori centri si paesaggistico: tematiche rilevanti”.

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Figura 5.1 - PTR Regione Lombardia “Ambiti geografici e Unità Tipologiche del Paesaggio” 82 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.2 - PTR Regione Lombardia “Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico” 83 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.3 - PTR Regione Lombardia “Viabilità di Rilevanza Paesaggistica 84 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.4 - PTR Regione Lombardia “Riqualificazione paesaggistica. Ambiti ed aree di attenzione regionale” 85 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.5 - PTR Regione Lombardia “Componenti dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale” 86 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.6 - PTR Regione Lombardia “Contenimento dei processi di degrado paesaggistico”

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5.1.2 PTCP Le principali caratteristiche paesaggistiche dell’UdP “Paesaggi Le norme di attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento dell’urbanizzazione lineare (Aree della trasformazione paesaggistica)” Provinciale (PTCP) individuano 7 Ambiti territoriali di Area Vasta per sono: l’attivazione di azioni di coordinamento unitarie. “Unità tipologica in evoluzione paesaggistica caratterizzata dalla Il territorio del Comune di Castelletto di Branduzzo appartiene all’Ambito banalizzazione del territorio agricolo, da numerosi e rilevanti fenomeni di n. 6. degrado in relazione alla presenza di siti degradati di tipo estrattivo e All’interno di tali ambiti i Comuni appartenenti dovrebbero avviare azioni industriale. A nord è delimitato dal Fiume Po in cui sfociano i Torrenti di coordinamento territoriale finalizzate in particolare a: Scuropasso, Coppa e Staffora che rappresentano i segni naturali del  Definire le linee di indirizzo per lo sviluppo insediativo, il territorio. I maggiori centri si dispongono: contenimento del consumo di suolo e il dimensionamento tra i a) lungo la direttrice pedecollinare caratterizzata da piccole industrie Comuni appartenenti all’Ambito stesso; ma anche obsoleti opifici, edifici commerciali che hanno originato  Dettagliare le tutele e ottimizzare l’uso delle risorse ambientali e un continuo urbanizzato da Voghera a Casteggio, Broni e Stradella territoriali non rinnovabili; e che rischia di estendersi fino all’Alessandrino;  Definire le linee di indirizzo per ottimizzare alla scala vasta il b) attestati a sud di Pavia, caratterizzati da una rilevante sistema dei servizi sovracomunali; conurbazione di tipo lineare con scarsi livelli di porosità. Oltre la  Dettagliare a scala locale il quadro delle tutele ambientali e linea degli insediamenti si estendono campagne prevalentemente paesaggistiche; occupate dalla cerealicoltura, con case e nuclei sparsi tra un  Sviluppare programmi di azione paesaggistica per la fruizione del tessuto agrario rotto da piantate, colture promiscue, e ville. territorio; Obiettivi e finalità degli indirizzi  Definire linee di azione per l’attuazione della rete ecologica e la A. Qualificazione in coerenza con gli indirizzi specifici del volume 2 tutela della continuità degli spazi di interesse sovracomunale. del PPR. Controllo dei processi di conurbazione in atto lungo la direttrice Voghera – Stradella, e Pavia – Cava Manara. La normativa definisce inoltre 11 Unità Tipologiche di Paesaggio (UdP). Il B. La qualificazione in questo paesaggio connotato dal dinamismo territorio di Castelletto di Branduzzo appartiene, come già accennato, deve prioritariamente interessare gli spazi verdi e le aree agricole all’Ambito geografico dell’Oltrepò Pavese e sempre a livello PPR all’Unità adiacenti e interstiziali, associandovi il ripristino e la Tipologica “Paesaggi della Pianura pedeappeninica e dei primi contrafforti ricomposizione delle situazioni lacerate dalle espansioni recenti. della collina”. L’ulteriore approfondimento a livello di PTCP, vede Promozione di progetti di recupero dei centri storici con articolare l’Ambito geografico dell’Oltrepò Pavese in 4 UdP. In particolare particolare riferimento agli assi di penetrazione e attraversamento Castelletto di Branduzzo appartiene alla UdP n. 8 “Paesaggi urbano lungo la via Emilia. Ulteriore attenzione va rivolta alla dell’urbanizzazione lineare (Aree della trasformazione paesaggistica)”. fascia golenale del Po nei suoi residui caratteri di naturalità.

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j) Riqualificazione urbanistica e morfologica degli insediamenti. Indirizzi k) Riqualificazione dei torrenti attraverso scelte di carattere a) Nei nuclei abitati prospicienti la golena del Po si devono urbanistico mirate alla valorizzazione dei suoli e degli usi delle salvaguardare determinati allineamenti dell’edificato, come pure i aree connesse al corso d’acqua. centri che mantengono caratteri insediativi originari. l) Adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale b) Nei centri maggiori l’espansione non deve raggiungere e risalire le rispetto alle problematiche di tutela e valorizzazione dei margini attigue colline, vocate alla viticoltura, salvaguardando anche gli urbani. apparati conoidali e le piccole incisioni dei torrenti che scendono m) Mantenimento dei residuali varchi di permeabilità ed in dall’Oltrepò collinare. particolare creazione di aree di connessione ecologica nelle aree c) Nella campagna, la minuta trama del paesaggio agrario non deve agricole contigue alla via Emilia e nelle aree agricole residue dei essere scardinata da opere fuori scala, in grado di alterare Comuni di Broni e Stradella” (PTCP Provincia di Pavia). l’organizzazione di base del territorio. d) Recupero dei siti degradati finalizzato alla ridefinizione delle caratteristiche ecologiche ed ambientali dei luoghi e al recupero del loro uso da parte della cittadinanza. e) Riconoscimento della struttura naturale portante e definizione del ruolo all’interno della Rete Verde Provinciale, in particolar modo per la golena del Po, degli ambiti fluviali dei torrenti che vi sfociano e del SIC Roggia Torbida, attualmente in stato di abbandono. f) Adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale rispetto alle problematiche di tutela e valorizzazione degli ambiti residui di interesse naturalistico e nei confronti del ripristino delle aree degradate. g) Realizzazione di circuiti turistico-sportivi di carattere tematico legati alla valorizzazione dei luoghi. h) Caratterizzazione della Via Postumia e Greenway Milano-Varzi. i) Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti.

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Figura 5.7 – PTCP Pavia “Tavola Urbanistico-Territoriale” 90 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.8 – PTCP Pavia “Previsioni del sistema paesaggistico-ambientale” 91 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.9 – PTCP Pavia “Rete Ecologica e Rete Verde Provinciale” 92 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.10 – PTCP Pavia “Carta delle Invarianti” 93 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.11 – PTCP Pavia “Carta del Dissesto e della Classificazione Sismica” 94 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

Figura 5.12 – PTCP Pavia “Ambiti Agricoli Strategici” 95 V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VARIANTE AL P.G.T. DEL COMUNE DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO Rapporto Preliminare di Scoping

6 IL PGT VIGENTE proprietà pubblica, ed agevolando la qualificazione delle attrezzature realizzate o gestite da soggetti diversi dal comune. Il Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Castelletto di 5. La qualificazione del sistema delle aree verdi, rendendone a pieno Branduzzo è stato approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 2 del titolo partecipe la campagna, della quale deve essere valorizzata 15 marzo 2011 e risulta vigente a far data dalla sua pubblicazione sul la fruibilità migliorando la percorrenza della rete della viabilità Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) n. 33 del 17 agosto rurale. 2011, Sezione Avvisi e Concorsi. 6. La mitigazione del traffico nel centro abitato e l'allontanamento

Le informazioni che seguono sono tratte dalla documentazione di PGT. del traffico di attraversamento, anche tramite la realizzazione di nuove strade tangenziali. IL SISTEMA DEGLI OBIETTIVI 7. La preservazione dell'insieme del patrimonio di edilizia storica e Obiettivo generale del PGT è la valorizzazione della qualità urbana dei non solamente dei suoi principali monumenti, valorizzando la capoluoghi e delle frazioni, concentrando l'attenzione, e quindi le risorse di presenza del tessuto edilizio storico, dei tracciati della formazione intervento, sugli elementi fondamentali delle formazioni storiche e recenti. originaria e di singoli episodi di particolare valore. La traduzione dell'obiettivo generale in scelte urbanistiche comporta la sua articolazione per temi di assetto territoriale e urbano che vengono 8. La valorizzazione delle presenze naturali in generale ed in raccolti, per brevità, nel decalogo che segue: particolare quelle dei corsi d’acqua più importanti (riale Verzate, 1. Uno sviluppo della città commisurato alle attuali dinamiche riale San Zeno e rio Zuso), delle altre rogge minori e dei canali di insediative, rispettoso dei suoi caratteri di razionalità, irrigazione. compattezza e coerenza con gli elementi naturali ed i tracciati 9. La valorizzazione del paesaggio agricolo, individuando strumenti della formazione agricola. di incentivazione per il miglioramento della qualità degli 2. Il mantenimento ed il rilancio delle attività artigianali, liberando insediamenti e dell'ambiente e per il ripristino dei caratteri risorse insediative attraverso la razionalizzazione e, se necessario, principali del paesaggio della pianura dell’Oltrepò Pavese. la rilocalizzazione delle attività esistenti piuttosto che la messa a 10. La riqualificazione degli ambiti di degrado paesaggistico, in disposizione di nuovi terreni edificabili. recepimento delle indicazioni del Piano Paesaggistico Regionale 3. La valorizzazione dell'attività agricola, con particolare riferimento (PPR), capitolo fondamentale del nuovo Piano Territoriale all’attività vitivinicola, preservando il territorio agricolo Regionale (PTR), entrato in vigore il 17 febbraio 2010. dall'invadenza di funzioni più aggressive.

4. La razionalizzazione del sistema delle attrezzature pubbliche,

concentrando le risorse pubbliche in progetti di maggior valore territoriale, anche ricorrendo alla dismissione di immobili di

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LE PROPOSTE E LE PREVISIONI DEL DOCUMENTO DI PIANO trasformazione ha lo scopo di delineare la direzione più corretta per lo Le azioni del PGT orientano il Documento di Piano con una strategia di sviluppo della città e concorrere alla realizzazione delle opere di valorizzazione di tutto il territorio comunale, esplicitata con le proprie urbanizzazione primaria mancanti. La sinergia tra iniziativa pubblica e direttive, raggiungibili con le opportune azioni dettate dagli obiettivi privata, in questi casi, potrà risolvere alcune croniche mancanze di specifici per ogni sistema strutturale che derivano dagli obiettivi strategici elencati nel precedente capitolo 14. servizi e contribuire al completamento del disegno urbano. La Inoltre, in base alla propria specifica natura, il Documento di Piano ha i quantificazione derivante dalle stime di incremento della popolazione seguenti compiti: (vedi capitolo 23.3) non deve essere assunta in modo rigido e a) Definire i cosiddetti “ambiti di trasformazione”, ossia delle aree schematico, ma occorre valutare positivamente anche un individuate come sede delle scelte strategiche del Piano di dimensionamento più abbondante. Non vi è dubbio, infatti, che molte Governo del Territorio. nuove localizzazioni potrebbero permanere nella condizione attuale b) Fornire le direttive per la redazione del Piano delle Regole: anche oltre il termine di validità del Documento di Piano. definizione degli obiettivi principali di riqualificazione degli spazi 3) Individuare, in ciascuno degli ambiti di trasformazione previsti dal pubblici e privati della città consolidata. Documento di Piano, adeguate aree per servizi (parcheggio e verde c) Fornire le direttive per la redazione del Piano dei Servizi: attrezzato), determinate in modo parametrico in funzione del numero definizione degli obiettivi principali di valorizzazione delle di abitanti insediabili. attrezzature pubbliche esistenti, individuando la localizzazione più 4) Verificare gli indici di fabbricabilità, allo scopo di contenere idonea per nuovi servizi pubblici di cui la città risulta carente. l'espansione in termini di sfruttamento delle superfici fondiarie e, nello stesso tempo, garantire la massima coerenza tra il tessuto residenziale Gli obiettivi e le azioni vengono descritte nei successivi capitoli della esistente e il tessuto di nuova formazione. presente relazione.

5) Favorire la costruzione di edifici di modesta altezza, conformemente AZIONI PER GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE alle caratteristiche tradizionali.

1.1. AZIONI PER GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALI 1.2. AZIONI PER GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PER ATTIVITÀ 1) Soddisfare il fabbisogno abitativo generato dal saldo naturale e TERZIARIE (COMMERCIALI, RICETTIVE, DIREZIONALI) 1) Individuare gli obiettivi principali per il terziario nei tre temi migratorio di un arco temporale di dieci anni, legato alle esigenze di fondamentali: sviluppo di tipo “endogeno”.  di tipo economico, per consentire la sopravvivenza e lo sviluppo del 2) Localizzare le nuove aree edificabili intorno ai nuclei urbani consolidati settore; per razionalizzare la situazione di frangia e migliorare il disegno  di tipo sociale, per offrire a tutti i cittadini un adeguato servizio urbano, considerando che la previsione dei nuovi ambiti di che migliori la qualità della vita collettiva ed individuale;

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 di tipo territoriale ed ambientale, con localizzazione dei punti di LE DIRETTIVE PER IL PIANO DELLE REGOLE vendita in forme compatibili con le diverse caratteristiche del Il Piano delle Regole si occupa dei seguenti sistemi: territorio del comune.  sistema dello spazio costruito: 2) Soddisfare il fabbisogno delle esigenze di tipo “endogeno”, o città storica manifestate nella loro scala territoriale sovracomunale, definita dal o città consolidata bacino dell’utenza o città da consolidare 3) Valutare, di conseguenza, di:  sistema rurale-paesistico-ambientale  consentire nuovi esercizi commerciali di vicinato (alimentari e non Il sistema rurale-paesistico-ambientale (spazi aperti) comprende le parti di alimentari) in tutti gli ambiti di trasformazione residenziali. territorio comunale alle quali è riconosciuto un prevalente ruolo di  non prevedere nuovi piani attuativi a specifica destinazione garanzia della continuità della rete ecologica, e quelle dove l’uso agricolo commerciale è ancora determinante nella strutturazione del paesaggio e per l’attività  consentire nuovi esercizi commerciali di media distribuzione, nel economica del paese. numero calcolato dallo studio specifico contenuto nel fascicolo “Il Per il sistema rurale-paesistico-ambientale, il Piano delle Regole sviluppa una precisa puntualizzazione di: commercio” del Documento di Piano e ripreso dal successivo 1) Riqualificazione e ricomposizione della trama naturalistica. capitolo 22 2) Predisposizione di un’ipotesi di Rete Ecologica Comunale (REC), in 1.3. AZIONI PER GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PER ATTIVITÀ recepimento delle indicazioni di carattere sovracomunale della Rete PRODUTTIVE ARTIGIANALI Ecologica Regionale (RER): aree da tutelare come corridoi di 1) Confermare lo stato di fatto, caratterizzato dalla presenza di connessione ecologica e preferenziali per lo sviluppo della biodiversità. insediamenti produttivi di tipo puntuale (ossia di elementi non 3) Conservazione e potenziamento dei corridoi ecologici dei corsi d’acqua riconoscibili come poli del sistema produttivo); principali, mediante individuazione e formazione di fasce di rispetto 2) Rendere possibili interventi, anche di espansione, finalizzati inedificabili e destinate unicamente a interventi di protezione delle unicamente al soddisfacimento di esigenze insediative delle imprese sponde e di incremento della naturalità. già insediate nell’ambito della componente endogena. 4) Mantenimento e potenziamento del sistema dei filari di alberi e 3) Non prevedere di conseguenza nuovi poli di sviluppo produttivo, cespugli, dei boschi e di tutti gli ambiti di elevato valore paesaggistico. confermando le situazioni in atto, collocate prevalentemente 5) Riqualificazione dei percorsi interpoderali. all’interno del centro abitato (soprattutto a Castelletto di Branduzzo e 6) Suddivisone dei territori agricoli in base alle specifiche attività ), in quanto di modesta dimensione e compatibili, consentite ed alle azioni di riqualificazione della rete ecologica. Qui le quanto a localizzazione, con il tessuto urbanistico circostante. uniche attività consentite saranno le attività agricole, riferite alle

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opere realizzate in funzione della conduzione del fondo e destinate alle LE DIRETTIVE PER IL PIANO DEI SERVIZI residenze dell’imprenditore agricolo e dei dipendenti dell’azienda, Il Piano dei Servizi è stato definito come lo strumento che non solo nonché alle infrastrutture e attrezzature produttive necessarie per lo tradizionalmente “fa la somma” dei servizi esistenti, previsti, attuati e non attuati, ma deve legare lo sviluppo del territorio al benessere dei cittadini svolgimento delle attività agricola (LR 12/2005, art. 59). ed al sistema dei servizi pubblici e privati.

7) Realizzazione di opere di mitigazione e compensazione ambientale per Il Piano dei Servizi persegue i seguenti obiettivi, con valore di prescrizione gli interventi che intaccano o sono prossimi agli ambiti agricoli o di anche per gli ambiti di trasformazione inseriti all’interno del Documento di rilevanza naturalistica, individuando, a protezione dei nuclei abitati, Piano: aree di “frangia urbana”, per ottenere una separazione armonica tra 1. Raggiungimento di un equilibrio territoriale tra insediamenti, città e campagna. bisogni e servizi; 8) Valorizzazione e conservazione dei caratteri connotativi delle cascine 2. Realizzazione di edilizia bioclimatica, perseguimento del risparmio storiche, con specifica individuazione e specifica disciplina delle energetico ed in generale delle risorse territoriali; destinazioni d’uso e delle modalità di intervento sui singoli edifici e 3. Definizione di aree all’interno degli ambiti di trasformazione sulle aree libere. Sarà confermata la destinazione agricola per le destinate a dotazione di servizi, in una quota minima stabilita a cascine attualmente adibite ad uso agricolo. Le possibilità edificatorie seconda della destinazione d’uso prevista, da reperire in loco o in tali ambiti saranno stabilite dalle Norme Tecniche di Attuazione del monetizzare parzialmente Piano delle Regole del PGT, in conformità alle prescrizioni contenute

nel Titolo III, Artt. 59, 60, 61, 62, 62 bis della LR 12/2005 (Titolo III:

“Norme in materia di edificazione nelle aree destinate all’agricoltura”). 9) Definizione le possibilità edificatorie delle cascine e, più in generale, di tutti gli edifici in zona agricola non più adibiti ad uso agricolo (o che non sono mai stati adibiti a tale uso), e possibilità di ampliamenti o di cambi di destinazione d’uso degli edifici.

10) Per le cascine disabitate, comprese quelle che si trovano in condizioni

di degrado, sarà stabilita una disciplina urbanistica specifica, con l’obiettivo di incentivare il recupero degli edifici di particolare valore storico e architettonico.

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La suddivisione del territorio in aree e sintesi delle quantificazioni Ambiti di Trasformazione La “città da trasformare” è costituita dai cosiddetti “ambiti di trasformazione”, ossia dalle aree che il PGT individua come sede delle “scelte strategiche” di sviluppo e riqualificazione urbana. Il PGT di Castelletto di Branduzzo prevede i seguenti ambiti di trasformazione:  4 ambiti di trasformazione residenziali soggetti a piano di lottizzazione (ATR-PL), di cui 3 situati nel capoluogo e 1 a frazione Case Nuove;  1 ambito di trasformazione commerciale soggetto a piano di lottizzazione (ATC-PL), posto all’incrocio tra la SP 1 e la SP 97.

La scelta strategica di gran lunga più rilevante è quella finalizzata al restauro del Castello di Branduzzo. L’ambito di trasformazione, che nel suo insieme copre poco meno di un terzo dell’intera superficie comunale, è classificato nel Documento di Piano come “ambito di intervento per il recupero del castello” (AT-PII-Castello). L’ambito AT-PII-Castello, soggetto Fonte: Documento di Piano PGT Vigente alla modalità attuativa del programma integrato di intervento (PII), è a sua volta diviso in tre ambiti di trasformazione:  Ambito ATS-1 a destinazione sportiva (campo da golf);  Ambito ATA-1 a destinazione residenziale-alberghiera (restauro del castello e dei rustici adiacenti);  Ambiti ATT-1 e ATT-2 a destinazione residenziale-turistica (nuove lottizzazioni).

Tutti gli interventi previsti sono funzionali alla fruizione dell’attrezzatura golfistica. Per questo motivo, le nuove lottizzazioni residenziali (considerate come “case di villeggiatura” e non come “prime case”) non Fonte: Documento di Piano PGT Vigente sono state considerate nel computo della capacità insediativa del PGT.

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Ambiti di trasformazione residenziali soggetti a piano di lottizzazione (ATR- Ambiti di intervento per il recupero del castello di Branduzzo (AT-PII- PL) Castello) La tabella seguente contiene l’elenco degli ambiti di trasformazione ATR- Dell’ambito in oggetto si parlerà diffusamente nei Fascicoli del PL, la superficie territoriale, l’indice di edificabilità, il volume edificabile ed Documento di Piano. In questo contesto, ci si limita a riportare la il numero di abitanti teorici insediabili. superficie territoriale totale e quella degli ambiti di trasformazione in cui è suddiviso.

Fonte: Documento di Piano PGT Vigente

Ambiti di trasformazione commerciali soggetti a piano di lottizzazione (ATC-PL) Fonte: Documento di Piano PGT Vigente

Si riportano di seguito alcune delle tavole del PGT Vigente più significative ai fini di una sintesi esaustiva degli obiettivi e degli indirizzi di piano.

Fonte: Documento di Piano PGT Vigente

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7 LA VAS DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT  Sistema insediativo produttivo.  Sistema paesaggistico e ambientale. VIGENTE In colonna, sono presi in esame gli obiettivi di una pianificazione corretta e consapevole, Il PGT vigente prevede la realizzazione di una serie di ambiti di mutuati dai 10 “criteri di sostenibilità ambientale del Manuale dell’Unione trasformazione, soggetti a pianificazione attuativa, di tipo residenziale, Europea”: commerciale e l’ambito soggetto a Programma Integrato di Intervento per  Ambiente (suolo, acqua, aria, rumore). il restauro del Castello e la trasformazione dell’area di pertinenza.  Paesaggio (percezione visiva, possibilità di fruizione).  Natura e biodiversità (tutela della Rete Ecologica Regionale, Per quanto riguarda la localizzazione all’interno del territorio di tutti gli previsioni di Rete Ecologica Comunale). Ambiti di Trasformazione si fa riferimento alle 2 tavole del Documento di Piano relative alle previsioni di sviluppo territoriale e a quella di Ciascuna scelta di piano viene incrociata con tutti gli obiettivi di cui sopra. localizzazione degli ambiti di trasformazione. A ciascuna scelta può corrispondere il raggiungimento di un obiettivo, oppure al contrario l’allontanamento dall’obiettivo stesso; oppure la scelta Si riportano dalla “Sintesi non tecnica” una serie di tabelle per ciascun può essere ininfluente ai fini del raggiungimento dell’obiettivo ambito di trasformazione dove si evidenziano in termini sintetici gli considerato. aspetti ambientali più rilevanti connessi alla realizzazione degli interventi di trasformazione urbanistica-territoriale all’interno delle aree di trasformazione. In particolare vengono considerate le indicazioni derivanti da tutti gli strumenti di pianificazione di livello sovraordinato, quelle offerte dagli studi di settore e quelle che sono state a suo tempo rilevate in fase di redazione del Piano di Governo del Territorio.

Inoltre sempre dalla “Sintesi non tecnica” è riportata la “Matrice di valutazione dell’impatto ambientale, paesaggistico ed ecologico delle scelte di piano”. Questa matrice non prende in considerazione i soli ambiti di trasformazione, ma tutte le scelte (strategiche e minori) del Piano di Governo del Territorio del Comune di Castelletto di Branduzzo. In riga, sono prese in esame tutte le scelte, una per una, divise in 4 sistemi:  Sistema della mobilità.  Sistema insediativo residenziale.

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8 LA VARIANTE AL PGT: OBIETTIVI E POLITICHE

I contenuti della variante del PGT sono finalizzati ad apportare contenute modifiche rivolte ad una approfondita analisi ed attenzione verso il consumo del suolo, tutela della sensibilità e delle tematiche ecologico - paesistiche quali elementi imprescindibili per una migliore qualità della vita nonché approfondita valorizzazione delle presenze storico - monumentali del territorio.

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Pavia, luglio 2018

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