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PROGRAMMA PLURIENNALE DI PROMOZIONE ECONOMICA E SOCIALE

Maggio 2009

Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

ATTIVITÀ DI REDAZIONE DEL PIANO

Committente: Parco Regionale dei Castelli Romani Barattolo - via Cesare Battisti, 5 - 00040 (Roma)

Presidente: Gianluigi Peduto Direttore: Roberto Sinibaldi

Consulenti: Ecosistemi s.r.l.: Silvano Falocco, Charlotte Gabay, Cristina Peretti

Proposte e progetti: Associazione Appha Onlus Associazione Latium Volcano Associazione Tuscolana di Astronomia Centro Federale di Canoa di di Comune di Comune di Comune di Rocca di Papa Comune di Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini Consorzio di cooperazione sociale Alberto Bastioni Consorzio SBCR Distretto delle Eccellenze dei Castelli Romani e Prenestini FISE Cavallo Parco Regionale dei Castelli Romani La Locanda dello Spuntino, Nuova Campagnola, Marino Park Hotel, Marino Villa Robinia, Agropolis, Genzano di Roma Enoteca la Grotta, Genzano di Roma

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1. LE LINEE D’AZIONE DEL PPPES DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI ...... 6 1.1. OBIETTIVI DEL PPPES ...... 6 1.2. LE LINEE D’AZIONE DEL PPPES...... 9 2. PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL PPPES ...... 29 3. CONTESTO DI RIFERIMENTO ...... 32 3.1. PARCO DEI CASTELLI ROMANI ...... 32 3.2. PERCORSO STORICO DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI ...... 32 3.3. ISTITUZIONE E GESTIONE DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI ...... 34 3.4. IL PARCO DEI CASTELLI ROMANI NEL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE LIMITROFE ...... 35 4. CARATTERISTICHE AMBIENTALI E ASSETTO SOCIO-ECONOMICO ...... 39 4.1. RISORSE NATURALI ...... 39 4.2. FATTORI ANTROPICI ...... 41 4.3. ANALISI SWOT ...... 44 5. SEGNALI DI TENDENZA ...... 48 6. DPSIR ...... 57 7. POLITICHE PUBBLICHE E AZIONI IN CORSO (RISPOSTE)...... 73 7.1. SERVIZI OFFERTI DALL’ENTE PARCO ...... 73 Sevizi di offerta territoriale di beni pubblici e risorse collettive ...... 73 Servizi commercializzati o commercializzabili ...... 75 Servizi di promozione, informazione, sensibilizzazione e ricerca ...... 75 7.2. ALTRI SERVIZI OFFERTI NEL TERRITORIO DEI CASTELLI ROMANI ...... 77 Servizi di trasporto ...... 77 Servizio idrico integrato...... 77 Servizio di gestione dei rifiuti ...... 77 7.3. INTERVENTI PUBBLICI ...... 78 8. QUADRO LOGICO PER UN FUTURO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO ...... 79 8.1. OBIETTIVI PER IL FUTURO SOSTENIBILE DELL’AREA ...... 79 Obiettivi generali di sostenibilità ...... 79 Obiettivi per il Parco e assi tematici ...... 80 9. LE RISPOSTE PER IL FUTURO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO: AZIONI E PROGETTI ...... 86 9.1. ASSE TERRITORIO DELL’ABITARE ...... 86 Criticità e opportunità ...... 86 Azioni e progetti da avviare ...... 87 Azioni e progetti già avviati ...... 88 9.2. ASSE BENI COMUNI ...... 88 Criticità e opportunità ...... 88 Azioni e progetti da avviare ...... 89 Azioni e progetti già avviati ...... 92

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9.3. ASSE ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE ...... 93 Criticità e opportunità ...... 93 Azioni e progetti da avviare ...... 94 Azioni e progetti già avviati ...... 96 9.4. ASSE MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ UMANE ...... 97 Criticità e opportunità ...... 97 Azioni e progetti da avviare ...... 98 Azioni e progetti già avviati ...... 99 9.5. VALUTAZIONE ECONOMICA PRELIMINARE ...... 100 10. ALLEGATI ...... 101 10.1. ALLEGATO 1: ANALISI DEMOGRAFICA E SOCIALE ...... 101 10.2. ALLEGATO 2: ANALISI DEL SISTEMA AMBIENTALE ...... 109 10.3. ALLEGATO 3: ANALISI DEL SISTEMA AGRICOLO-FORESTALE ...... 144 10.4. ALLEGATO 4: ANALISI DEL TESSUTO ECONOMICO ...... 153 10.5. ALLEGATO 5: ANALISI DEL SISTEMA TURISTICO ...... 157 10.6. ALLEGATO 6: PROGETTI ASSE TERRITORIO DELL’ABITARE ...... 163 10.7. ALLEGATO 7: PROGETTI ASSE BENI COMUNI ...... 170 10.8. ALLEGATO 8: PROGETTI ASSE ECONOMIE LOCALI SOSTENIBILI ...... 190 10.9. ALLEGATO 9: PROGETTI ASSE MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ UMANE 205 11. GLOSSARIO ...... 219

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PREMESSA Il processo di redazione ed approvazione del Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale (PPPES) del Parco dei Castelli Romani è un’occasione che non abbiamo voluto sprecare, limitandoci a considerare l’elaborazione di tale documento alla stregua di un compito meramente burocratico; al contrario l’Ente Parco ha voluto utilizzare questa occasione per porre finalmente sul tappeto alcune questioni fondamentali relative allo sviluppo del territorio, alla qualità delle sue determinanti, alla sua impronta ecologica, soprattutto in una situazione di crisi economica, come quella attuale. È ormai sotto gli occhi di tutti che l’attuale modello di sviluppo contraddice e compromette la trama sociale e la salvaguardia ambientale, tanto che il sospetto viene condiviso perfino da gran parte dell'élite economica e politica, prima solo europea ed oggi anche statunitense. Nel passato la parola sviluppo non dava luogo ad equivoci: tutte le nazioni del mondo sembravano correre lungo la medesima “autostrada della crescita”, tutta proiettata in avanti, dove il futuro è migliore del presente e il presente migliore del passato. In questa semplicistica visione un “programma di promozione economica” si sarebbe dovuto limitare ad accompagnare le forze economiche sane della società ed eventualmente a regolarne gli eccessi. Oggi la situazione è ben differente: sono talmente tante e gravi le esternalità negative collegate alla crescita ed alle sue iniquità che è possibile dichiarare definitivamente esaurita la sua forza evocativa. Lo sviluppo, per dirla in termini schematici, introietta una concezione semplicistica del benessere sociale, ovvero l'idea che la qualità di una società si possa giudicare esclusivamente dal livello della produzione economica (prodotto interno lordo). Per promuovere buona qualità della vita, equità e salvaguardia della vitalità degli ecosistemi occorre invece concentrarsi non solo sui diritti degli “attori deboli”, ma anche, e soprattutto, sui doveri dei “soggetti forti”; è quindi necessario, ed il PPPES va proprio in questa direzione, promuovere idee e buone pratiche che permettano di produrre uno sviluppo equo, equilibrato e sostenibile, e che lo si faccia prima che sia troppo tardi. Bisogna aiutare il nostro territorio ad evitare le gravi e possibili conseguenze dello sfruttamento irrazionale delle risorse non rinnovabili, che distrugge più ricchezza di quanta ne produce.

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1. LE LINEE D’AZIONE DEL PPPES DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI

1.1. OBIETTIVI DEL PPPES

Lo strada che si è intesa percorrere con questo Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale è quella di rafforzare la produzione della ricchezza ecologica, economica e sociale delle collettività residenti all’interno del Parco dei Castelli Romani e dei territori adiacenti nel rispetto delle sue finalità. Si tratta della strada, che l’attuale amministrazione statunitense ha chiamato "Green New Deal", basata sulla promozione delle attività economiche ecocompatibili, delle energie rinnovabili, delle economie agroforestali, della produzione di beni e servizi a basso impatto ambientale, ad alto contenuto relazionale. E su questo il ruolo dell’istituzione-Parco non è difficile da capire: le regole stabilite dall’Ente hanno la loro importanza perché stimolano la creatività, l’innovazione e l´efficienza nel produrre un nuovo benessere, pulito, equo e durevole, che sappia raggiungere l’obiettivo del “vivere meglio con meno risorse naturali”. Il Programma include le iniziative, gli interventi e le attività ritenuti necessari per lo sviluppo di attività compatibili con le finalità dell’area protetta e individua i soggetti chiamati a realizzarli, anche in concorso con lo Stato, la Regione e altre organizzazione pubbliche o private interessate. Ai sensi del articolo 30, 5° comma, LR n. 29/1997, il PPPES dovrebbe prevedere:

. la concessione di sovvenzioni a privati o enti locali per il mantenimento ed il ripristino delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche dei luoghi tutelati e delle tipologie edilizie;

. la predisposizione di attrezzature, di impianti di depurazione e per il risparmio energetico, di servizi e strutture di carattere turistico-naturalistico da gestire in proprio o da concedere in gestione a terzi sulla base di specifiche convenzioni;

. l’agevolazione o la promozione di forme di associazionismo cooperativo tra residenti nell’ambito dell’area naturale protetta per l’esercizio di attività tradizionali, artigianali, agroforestali, culturali, di restauro, di servizi sociali e di biblioteche e di ogni altra iniziativa atta a favorire lo sviluppo di un turismo ecocompatibile;

. ai sensi del successivo 6° comma, inoltre, è prevista anche la gestione di speciali corsi di formazione, in conformità del piano regionale di formazione professionale al termine dei quali è rilasciato il titolo ufficiale ed esclusivo di guida dell’area naturale protetta.

Inoltre ai Comuni, alle Province ed alle Comunità Montane il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini del Parco è attribuita priorità nella concessione di finanziamenti regionali, anche provenienti da fondi comunitari e statali, per sostenere, entro i confini suoi e delle aree contigue interventi di: restauro dei centri storici e di edifici di particolare valore storico e culturale; recupero di nuclei abitati rurali; opere igieniche

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ed idropotabili e di risanamento dell’acqua, dell’aria e del suolo; opere di conservazione e di restauro ambientale del territorio; sviluppo delle attività agricole e forestali; attività culturali nei campi di interesse del parco; attività di agriturismo; attività sportive compatibili; strutture per l’utilizzazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale, nonché iniziative volte a favorire l’uso di energie rinnovabili; lotta e prevenzione degli incendi boschivi; valorizzazione e sviluppo delle attività artigianali tipiche e commerciali; realizzazione di strutture e attività ricettive, ricreative e turistiche. L’insieme delle proposte di azioni e di progetti per un futuro sostenibile del territorio contenute nel PPPES del Parco dei Castelli Romani deriva da un’analisi del territorio condotta con riferimento ai principali settori d’interesse: sociale, demografico, economico, agricolo forestale, turistico, artistico-culturale, ambientale, istituzionale e con particolare riferimento agli interventi pubblici. Attraverso la partecipazione dei rappresentanti della comunità territoriale sono state approfondite le specificità locali, definiti gli obiettivi strategici, generali e specifici e gli interventi necessari per lo sviluppo sociale ed economico sostenibile nell’area dei Castelli Romani. Il Parco Regionale dei Castelli Romani contiene un enorme giacimento di risorse legate al patrimonio boschivo, alla flora, alla fauna, alle tradizioni locali, ai prodotti artigianali, all’enogastronomia, al turismo sostenibile: si tratta di risorse di grande valore, generalmente sottovalutate rispetto a quello che da sempre viene considerato l’obiettivo prioritario delle aree protette, ovvero garantire la tutela e la conservazione delle peculiarità naturalistiche dell’area. Il grande obiettivo consiste nel mutare atteggiamento nei confronti delle aree protette e di fare in modo che esse siano percepite come dei veri e propri promotori della ricchezza locale e dei laboratori di un nuovo tipo di economia che, superando le visioni ristrette ed autodistruttive dei modelli convenzionali, sappia andare incontro e conciliare i bisogni delle persone, del territorio e del Pianeta. I Parchi devono aiutare l’economia, la politica e la società nel processo di sperimentazione ed attuazione dei cambiamenti di lunga durata – accademici, pratici, economici, politici – che l’economia sostenibile oggi richiede. La crescita dell’economia sostenibile emerge da numerose sperimentazioni creative: l’agricoltura sociale, l’agricoltura biologica e biodinamica con il “ritorno” dei contadini, i prodotti equosolidali, i prodotti a km zero, nuove economie forestali che producono assorbimenti di carbonio, emissioni di CO2 negoziabili, mercati per prodotti da recupero e riciclo, fonti energetiche rinnovabili, microcredito, la finanza etica, micro vacanze e turismo responsabile. Ma si devono ancora superare molte barriere mentali ed organizzative: la rivoluzione industriale è stata connotata da un profondo disinteresse verso i servizi offerti dalla natura. Ci si è convinti che il mondo potesse cavarsela anche senza risorse naturali. La conseguenza è stata quella di alimentare un modello basato sulla crescita economica che ha prodotto numerose perdite – di specie, di ecosistemi, di stabilità climatica – e minaccia la stessa sopravvivenza umana.

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Oggi la situazione sembra radicalmente cambiata: lo scarseggiare delle risorse ha reso il capitale naturale di vitale importanza per il progresso umano. Abbiamo quindi bisogno di una nuova rivoluzione industriale che conduca ad un uso efficiente, saggio ed equo delle ricchezze della natura. Tutto questo va generato attraverso una produzione economica locale che deve contribuire allo sganciamento dall’eccessiva dipendenza dall’economia globale ed investa localmente anche in risorse di tipo finanziario, naturale ed umano, con l’obiettivo di produrre una quota significativa del proprio fabbisogno di beni, servizi, alimenti ed energia. L’indicatore “km dal mercato” sta proprio a misurare la distanza che un bene o un gruppo di beni coprono dal produttore al mercato, dando così evidenza alle azioni volte alla loro riduzione. Lo stretto legame col territorio (ovvero un basso valore dell’indicatore “km dal mercato”) agevola la chiusura dei cicli geo-bioeconomici, controllando l'intero ciclo di vita del "prodotto," e consente di avviare la progettazione di un'economia ecologicamente sostenibile. Tale economia dispone di molti modi per differenziare il proprio prodotto: attraverso l'offerta di beni o servizi "locali" cioè legati ad un determinato territorio (quale espressione di una determinata cultura o tradizione), attraverso la produzione di beni ad elevata qualità ambientale opportunamente certificati, attraverso propri sistemi di distribuzione, attraverso relazioni di lavoro democratiche e partecipative (anche qui si stanno sviluppando opportuni sistemi di certificazione), infine, più in generale, attraverso l'offerta di prodotti non standardizzati ad elevato contenuto di conoscenze/informazione. In sostanza, creando un ambiente ricco di qualità e diversità, si costruisce un contesto in cui un certo grado di competizione diviene veicolo di ulteriore ricchezza e non la causa dell'appiattimento globale e della distruzione reciproca. Ma come può il mondo che abbiamo conosciuto fino ad oggi abbandonare le vecchie idee, sopra le quali sono state disegnate le istituzioni economiche, sociali e politiche ed intraprendere così nuovi sentieri? Il nostro compito è ben descritto in alcuni passi di un saggio di John Maynard Keynes (La fine dell’autarchia del 1933), scritto in un momento storico che presenta incredibili analogie con quello attuale, nel quale l’economista inglese affermava che il sistema economico «non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso, - e non mantiene quel che ha promesso. In breve, non ci piace, e stiamo anzi cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci domandiamo che cosa dobbiamo mettere al suo posto, siamo estremamente perplessi. (…) i nuovi sistemi economici, verso i quali noi stiamo procedendo tra gli errori, sono, nella loro natura essenziale, esperimenti. Noi non abbiamo dinanzi alle nostre menti un'idea chiara e predeterminata di ciò che esattamente vogliamo. Lo scopriremo via via che procediamo, e dovremo dar forma ai nostri materiali in base alle nostre esperienze». È proprio qui che sta l’importanza di un’istituzione ancora poco paludata come un Parco: assumersi la responsabilità della sperimentazione, trasformarsi in un laboratorio delle

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idee nuove e dei sentieri della sostenibilità, che un Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale dovrebbe servire ad attuare. Il compito del PPPES è quello di contribuire a costituire una rete di soggetti (istituzioni, cittadini, imprese) che, sul territorio, si impegnano prioritariamente a scambiare i propri beni e servizi all’interno della rete; è la via proposta fatta propria da diverse reti di economia solidale nel mondo, in particolare in America Latina. Gli aderenti a queste reti si impegnano volontariamente a rispettare criteri che possono variare di caso in caso ma generalmente contengono i fondamentali principi di equità e sostenibilità ecologica. La costruzione di questa rete dell’economia sostenibile è la base per la promozione sociale e territoriale dell’area dei Castelli Romani. Mantenendo il giusto senso della misura il Parco Regionale dei Castelli Romani, con questo Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale, si mostra pronto a cogliere questa sfida, continuando a dare valore alle risorse potenziali presenti nell’area, ovvero: A. il paesaggio; B. l’agricoltura; C. i boschi; D. il giacimento di biodiversità; E. le risorse idriche; F. i prodotti tipici locali; G. il turismo locale sostenibile; H. il capitale sociale, relazionale e fiduciario.

1.2. LE LINEE D’AZIONE DEL PPPES

Proviamo quindi a sintetizzare le principali linee d’azione del Programma di Promozione Economica e Sociale (PPPES) del Parco dei Castelli Romani, in merito ai sette temi evidenziati lungo il processo di costruzione del programma.

A) Il paesaggio Il primo obiettivo di una gestione territoriale orientata alla “promozione economica e sociale” dovrebbe essere quello di conservare e migliorare il funzionamento ecologico della matrice territoriale e non unicamente quello di conservare una serie di spazi naturali isolati o di specie singolari ed emblematiche: occorre avere consapevolezza che le risorse e i servizi territoriali sono un patrimonio comune insostituibile, con una capacità limitata che non potrà mai sostenere una crescita illimitata, né tantomeno venire rimpiazzata una volta subiti danni irreversibili.

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Così come afferma la “Convenzione Europea del Paesaggio” del 2000 “tutto il territorio è paesaggio”: dagli spazi urbani e periurbani, agli insediamenti produttivi e le infrastrutture, fino agli spazi naturali protetti, passando per i mosaici agricoli, orticoli e forestali. Gli uni e gli altri devono potersi combinare e convivere secondo una scala diversificata della presenza e dell’intervento umano, mantenendo il funzionamento dei sistemi naturali di tutto il territorio al fine di garantire la continuità dei servizi ambientali che ci forniscono. Perciò qualsiasi azione settoriale che concerne il territorio deve porsi come primo obiettivo il mantenimento, il rafforzamento ed il miglioramento dello stato ecologico (includendo sia gli aspetti intangibili, come per esempio la bellezza, sia quelli più materiali e tangibili). Le politiche dirette alla conservazione della natura rischiano di trovarsi in un vicolo cieco. Da una parte l’idea che bisogna abbandonare la erronea convinzione secondo la quale la protezione degli spazi deve consistere nel ritiro di qualsiasi forma d’intervento o di presenza umana negli stessi, col fine di restituirli a un ipotetico stato “naturale” originario. La seconda è un effetto perverso e non desiderato di coloro che hanno convintamente abbracciato questa filosofia della conservazione: ovvero il presupposto che, oltre la frontiera degli spazi “naturali” protetti, le azioni umane sul resto del territorio possono svilupparsi senza limiti né precauzioni, dato che la preservazione della diversità biologica è già garantita. Il nuovo obiettivo della conservazione deve essere il mantenimento ed il miglioramento dell’ambiente naturale del territorio come un tutto, testimoniato da un indicatore quale la salute dei suoi ecosistemi e la biodiversità che possono accogliere. La chiave per favorire e conservare la biodiversità risiede nella struttura e nella connettività eco-paesaggistica dell’intera matrice territoriale. Per mantenere una buona condizione ambientale del territorio è necessario che la struttura del suo mosaico offra un habitat a un ampio ventaglio di specie animali e vegetali, e che la loro ricerca di opportunità alimentari e di interazione non venga ostacolata da barriere insormontabili che ne isolino le popolazioni. Tra i due estremi rappresentati dalle zone urbane o industriali da un lato, e gli spazi naturali protetti dall’altro, sono gli spazi agricoli e forestali a occupare la proporzione maggiore di territorio. Ed invece l’agricoltura, la pastorizia e la silvicoltura sono diventate attività economiche sempre più residuali, che generano troppo poco valore aggiunto al mercato e che offrono una occupazione remunerata ad una popolazione sempre più ridotta ed anziana. Allo stesso tempo però lo stato attuale e futuro (con la tendenza attuale) della maggior parte del territorio continua a dipendere da una popolazione attiva agraria sempre più piccola ed impoverita. Sono in pericolo di estinzione molte subculture agricole, pastorizie e forestali tradizionali, con una grande diversità di conoscenze empiriche e pratiche o di professioni, sviluppate in secoli di coevoluzione.

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Il degrado delle qualità ambientali del territorio proviene da un lato dalle dinamiche che intensificano gli usi umani su una piccola parte dello stesso, infarcendolo di spazi urbanizzati, attività industriali, infrastrutture e attività agricole e pastorali intensive fino a limiti insostenibili. Mentre dall’altro lato tale degrado è originato dalle dinamiche socio- ambientali derivate dall’abbandono del mondo rurale nella maggior parte del territorio. Il degrado ambientale proviene quindi sia dall’eccesso come dal ritiro dell’intervento umano nel territorio: ciò è particolarmente rilevante per i paesaggi come quelli presenti nei Castelli Romani. L’agricoltura e la pastorizia ecologica sono i primi grandi alleati della nuova cultura del territorio, che deve trovare soluzioni integrali alle gravi disfunzioni ambientali di un modello agro-pastorale diventato totalmente estraneo all’ambiente che utilizza e che è ecologicamente ed economicamente insostenibile. Le disfunzioni ambientali che il territorio soffre e la risoluzione dei conflitti che esse generano richiedono soluzioni integrali. Se non apriamo la strada a opzioni territorialmente sinergiche, ogni problema parziale trattato in modo isolato non potrà trovare valide vie d’uscita. Una nuova cultura del territorio deve avere come massima priorità frenare il consumo del suolo, la produzione di cemento e la febbre costruttrice di suburbi dispersi, riorientando la crescita urbana verso un altro modello basato su una rete di centri più densi, misti e polifunzionali, socialmente integratori, dove diventi possibile far la pace con la natura. Per l’ecologia umana la città è stata una gran scoperta poiché permette di moltiplicare le opportunità di interazione, riducendo al minimo possibile le necessità di trasporto e di consumo del suolo, diventando uno spazio molto importante per lo sviluppo umano. I centri urbani, basati su una densità e mescolanza adeguate agli usi, possono venire anche concepiti come una risorsa rinnovabile in cui la ristrutturazione dei tessuti già esistenti può diventare una alternativa al consumo orizzontale del territorio. Né le città attuali, né tantomeno i suburbi dispersi a bassa densità sono in grado di soddisfare le necessità dei residenti in modo sostenibile: il processo di dispersione della popolazione dalle attuali concentrazioni metropolitane fino ad anelli concentrici sempre più lontani moltiplica esponenzialmente tutti i problemi socio-ambientali del territorio. Per avanzare verso un modello territoriale che sia localmente e globalmente più sostenibile i centri urbani dei Castelli Romani devono ridurre significativamente l’impronta ecologica del loro metabolismo collettivo, riducendo le importazioni di materiali ed energia da luoghi molto lontani. il paesaggio è la percezione umana del territorio, e la sua configurazione diviene l’espressione territoriale del nostro metabolismo sociale. Per una nuova cultura del territorio tutti i paesaggi devono venir intesi come uno specchio che riflette la gamma di relazioni che la nostra società mantiene con la natura. Se non ci piacciono i paesaggi che abbiamo, dobbiamo cambiare la nostra forma di vivere e convivere.

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In questa direzione vanno lette le diverse azioni già avviate dal Parco, come il recupero dei casali Mezzaposta e Capanna Bruciata, l’acquisizione delle aree boschive a Monte Ceraso, la riqualificazione ambientale del Ninfeo Bergantino o progetti da avviare, come “boschi vivi”, “non scherzate col fuoco”, la riqualificazione delle ville rinascimentali, l’accorpamento delle proprietà agricole.

B. L’agricoltura L'agricoltura ha oggi un ruolo di primaria importanza nella conservazione dell'ambiente, delle risorse naturali e per il mantenimento della biodiversità di cui l'Italia è così ricca. L’importanza di avere una agricoltura pulita e rispettosa del territorio è oramai una necessità in quanto essa rappresenta il primo momento in cui l’uomo si confronta in maniera responsabile con il proprio ambiente. Al contrario l’agricoltura basata sulla crescita della produttività della terra, promossa dalle industrie agroalimentari, si presenta, allo stesso tempo, come causa di distruzione dell’ambiente e motivo di esclusione sociale per le persone. Questo modello agricolo, che si fonda sull’artificialità ad oltranza degli ecosistemi e l’occultamento dei “costi reali” non garantisce più la qualità dei cibi e la sicurezza alimentare. La corsa continua all’intensificazione produttiva ed alla specializzazione esagerata dei sistemi agricoli ha forse aumentato la competitività di breve periodo, ma ha anche prodotto un eccesso di infrastrutturazione nelle aree agricole (con conseguente impermeabilizzazione del suolo) ed un utilizzo insostenibile dei suoli. Di conseguenza sono aumentate le coltivazioni standard e le monocolture dei terreni, praticate in larga scala in condizioni sempre più omogenee, con la progressiva scomparsa dei sistemi fondati sulla policoltura e l’allevamento; questo ha prodotto un crescente divorzio tra i cicli del carbonio e dell’azoto con la diminuzione dei tassi di humus nel suolo, lo spargimento di concimi azotati di sintesi, l’inquinamento delle acque dolci e delle falde freatiche per i nitrati, la riduzione della biodiversità e della propria stabilità che aumenta la fragilità verso i fenomeni di erosione. Le condizioni di fertilità sono compromesse a causa dei modi di produzione dominanti: l’humus, l’acqua e la varietà delle specie vegetali ed animali ne stanno soffrendo in modo drammatico. Questo modello produttivo porta gli agricoltori a lasciare le proprie terre, con riduzione dei redditi medi ed aumento della disoccupazione. La specializzazione esagerata dei sistemi di coltivazione ed allevamento è proceduta di pari passo con processi di produzione sempre più standardizzati e con la fornitura di un’alimentazione sempre meno diversificata, e trainata da consumatori che esprimono i loro omogenei desideri attraverso atti di acquisto espressi in luoghi (gli ipermercati) standardizzati su scala globale.

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Ma questa agricoltura industriale è diventata estremamente energivora, visto il ricorso sistematico a macchinari motorizzati di fortissima potenza per i trasporti ed i lavori agricoli e l’utilizzo crescente di concimi azotati di sintesi, che si traducono in un aumento del consumo di petrolio. In questo modo l’agricoltura industriale ha anche aumentato la sua importanza in quanto a contributo all’emissione di gas ad effetto serra: emissioni di anidride carbonica (CO2), di protossido di azoto legato alla fertilizzazione (N20) e di metano (CH2) legato all’allevamento. Infine, per completare la descrizione dei problemi, è necessario fare riferimento anche alle questioni relative alla salute: la semplificazione ad oltranza degli avvicendamenti e delle rotazioni accresce i rischi della proliferazione di insetti iperparassiti e di agenti patogeni e quindi produce un’agricoltura drogata che richiede un sempre maggior utilizzo di prodotti fitosanitari (erbicidi, insetticidi e fungicidi) nebulizzati, che si rivelano spesso pericolosi per la salute degli agricoltori e dei consumatori. In controtendenza a questo modello promosso dalle aziende agroindustriali e dalla grande distribuzione organizzata, diversi produttori hanno adattato al meglio i sistemi di produzione agricola alle condizioni ecologiche locali – il mix unico costituito da suolo, microclima, iperparassiti, insetti, erbe – privilegiando la crescita e lo sviluppo delle piante selezionate - senza sconvolgere gli ecosistemi di origine né combattere eccessivamente gli eventuali parassiti ed agenti patogeni – traendo il miglior profitto dai cicli del carbonio, dell’azoto e degli elementi minerali. Questi interventi sono molto efficaci in materia di rendimento calorico e proteico per ettaro e sono lavorazioni intensive, con attività accurate e di carattere quasi artigianale. Le ristorazione collettiva (mense comunali, scolastiche, universitarie, ospedaliere, aziendali, catering), attraverso l’introduzione dei criteri ecologici e sociali nei capitoli di acquisto (green public procurement), le associazioni di solidarietà ed i mercati dei contadini, potrebbero favorire l’agricoltura durevole di qualità, biologica e biodinamica, ed a km zero. Una politica agricola ecologica deve sforzarsi di riunire le condizioni che permettono agli agricoltori di valorizzare pienamente le diversità dei territori e le caratteristiche ecologiche del paese associando strettamente agricoltura, allevamento, trasformazione locale dei prodotti e loro commercializzazione locale e migliorando la durevolezza della loro produzione attraverso il riciclaggio dei residui organici all’interno delle imprese, lo stoccaggio del carbonio nel suolo, la massima copertura vegetale dei terreni, prati arricchite di leguminose, rotazioni di colture che comprendano leguminose da foraggio e coltivazioni proteiniche, economie d’acqua, ricostituzione ed ampliamento dei terreni boscosi. Solo in questo modo una politica agricola potrebbe mirare alla realizzazione dei seguenti obiettivi:

. fornire alla popolazione una alimentazione sana, diversificata e di grande qualità;

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. assicurare il mantenimento in attività di molti contadini nelle campagne ed un aumento della loro ricchezza economica;

. mantenere un ambiente rurale sano, piacevole da abitare, di grande biodiversità, selvatica e domestica, con un ridotto tasso di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo;

. controllare che i sistemi di produzione agricola messi in opera siano poco dispendiosi di energia fossile e non mettano in pericolo il mantenimento della vitalità degli ecosistemi a medio e lungo termine.

In questo panorama i Castelli Romani possono e devono diventare un luogo di eccellenza dove sperimentare nuove e più avanzate forme di politica agro-ambientale con particolare riguardo alla tipicizzazione dei prodotti ed alla stessa conservazione del paesaggio, nonché per garantire la permanenza e l'ammodernamento strutturale delle aziende agricole. Inoltre l'attività agricola, condotta con metodi tradizionali, rappresenta un elemento indispensabile per mantenere vivo il tessuto sociale, economico e storico- culturale delle stesse comunità umane insediate. Elemento basilare per sostenere queste azioni deve essere l'individuazione di aree preferenziali dove concentrare l'applicazione di singole misure agro-ambientali. Affinché tali nuove misure, finalizzate allo sviluppo di corrette politiche rurali, abbiano successo occorre garantirne la coerenza con gli obiettivi generali di gestione ambientale oltreché essere di reale sostegno all'imprenditoria agricola presente. In questa direzione vanno lette alcune iniziative già avviate dal Parco od ancora da avviare come l’istituzione di un marchio di filiera corta per prodotti da agricoltura biologica e biodinamica, le coltivazioni agricole per la produzione di biomasse e creazione di filiera, l’accorpamento delle proprietà agricole, lo sportello eco-sociale, i mercati biologici locali e l’introduzione di prodotti biologici ed a filiera corta nelle mense scolastiche.

C. I boschi A partire dal Summit di Rio de Janeiro nel 1992, attraverso l’elaborazione di due importanti documenti quali i Forest Principles dell’UNCED ed il capitolo 11 di Agenda 21 (“La lotta alla deforestazione”), è stato riconosciuto un ruolo fondamentale alle foreste, affermando i diritti di sovranità dei vari paesi sulle proprie risorse forestali, ed il loro uso sostenibile. Contemporaneamente a queste iniziative, la Convenzione sulla Diversità Biologica, adottata dall’UNCED e sottoscritta da 162 paesi, ha dato origine ad un processo simile tramite il Subsidiary Body on Scientific, Technical and Technological Advice, con l’intento di regolare l’uso delle risorse di biodiversità delle nazioni, nel rispetto della loro sovranità. Fra le altre iniziative internazionali che sono state approvate dall’UNCED va ricordata ancora la convenzione sui cambiamenti climatici (Framework Convention on Climate Change – FCCC), nata con gli obiettivi di stabilizzare la concentrazione di gas con effetto

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serra nell’atmosfera a livelli che non causino danni al sistema climatico. In essa il ruolo delle foreste come sink potenziale di carbonio e nella regolazione del clima viene sottolineato più volte. Fra le problematiche più discusse in campo forestale vi sono: l’espansione della superficie forestale in seguito all’abbandono delle attività agricole, l’innalzamento del limite del bosco, il miglioramento del patrimonio forestale, le funzioni svolte dal bosco da privilegiare, l’inquinamento dell’aria e il riflesso sulle foreste, il pascolo in bosco, l’abbondanza di fauna selvatica, gli attacchi parassitari, gli incendi, la parcellizzazione esasperata della proprietà, l’erosione del suolo ecc. La politica forestale degli ultimi decenni ha ridotto il peso del rimboschimenti, che avevano attraversato una fase di forte espansione a partire dagli anni ’30, ha accentuato le attività di conversione dei cedui in fustaia, il vincolo alle utilizzazioni attraverso l’inclusione delle aree boschive nei parchi, i contributi (soprattutto europei) all’arboricoltura da legno, mentre il fabbisogno legnoso del paese (80% di importazioni) continua a crescere. La rilevazione annuale sullo stato di salute delle foreste italiane ha permesso di stabilire l'entità dei danni causati alle foreste da agenti di vario tipo, fra cui, preponderante, quella dovuta all'inquinamento atmosferico; risultano maggiormente colpite le piante che vegetano in pianura o nella bassa e media collina, mentre si difendono meglio le foreste situate a quote più elevate e tra le varie specie risultano più sofferenti il castagno, i pini, l'abete bianco e le querce a foglia caduca. Inoltre i boschi crescono e la loro massa legnosa aumenta: una loro utilizzazione razionale permette quindi di assicurarne la loro continuità dato che, mentre il prelievo di legname da lavoro è rimasto pressoché costante negli ultimi quarant'anni, le utilizzazioni di legna da ardere, a carico soprattutto dei boschi cedui, è andata diminuendo, per motivi soprattutto economici. Le opportunità legate all’utilizzo del patrimonio forestale sono molteplici e riguardano sia lo sviluppo di attività commerciali che di attività di animazione ed aggregazione territoriale. Il legno è un materiale producibile e rinnovabile naturalmente: questa caratteristica dà al legno di per sé un valore inestimabile ed offre un’ampia gamma di opportunità a chi ha a disposizione un patrimonio forestale da gestire e da sfruttare. Naturalmente, affinché i vantaggi derivanti dalla natura stessa della risorsa legno non si esauriscano nel tempo, è necessario trovare ed implementare forme di gestione e sfruttamento sostenibili. Tra l’altro il legno ha un’altra serie di caratteristiche che lo rendono preferibile dal punto di vista ambientale a molte altre materie prime: ha minori impatti ambientali nella fase di produzione e smaltimento, richiede poca energia per essere trasformato, può essere facilmente riusato, restituisce energia quando viene smaltito. In un momento di crescente attenzione per la questione ambientale, ed in particolare per la sostenibilità dei modi di

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consumo e produzione che sono alla base della nostra società, la risorsa legno, se valorizzata nel modo giusto, può portare all’acquisizione di vantaggi competitivi a livello di mercato. Basti pensare alle numerose iniziative a livello internazionale, ed in particolare nell’Unione Europea per la promozione di strumenti che diano un nuovo orientamento ai cicli di produzione e consumo, quali ad esempio gli schemi di certificazione ambientale (Ecolabel, EMAS), il green public procurement (acquisti pubblici verdi), le tecnologie ambientali. In questo contesto, la produzione sostenibile di legname può ricoprire un ruolo di primo piano. Per andare in questa direzione l’Ente Parco può favorire le attività volte a:

. certificare i boschi;

. promuovere l’arboricoltura;

. promuovere la sperimentazione di nuovi prodotti da scarti del legno. Il sistema della certificazione è un modo per assicurare ai consumatori che il legno provenga effettivamente da foreste gestite in modo responsabile. In pratica, vengono stabiliti degli standard e dei criteri di sostenibilità ai quali la gestione forestale si deve attenere. Se tali criteri vengono effettivamente rispettati, il legno viene certificato e la certificazione diventa di per sé l’elemento distintivo sul mercato della produzione legnosa. Gli schemi di certificazione possono variare per modalità e natura, ma per garantire l’affidabilità del marchio anche di fronte al consumatore, è bene avvalersi di enti certificatori indipendenti e di schemi riconosciuti a livello internazionale. Un esempio è il Forest Stewardship Council (FSC), creato allo scopo di stimolare e certificare sistemi di gestione forestale sostenibile dai punti di vista ecologico, sociale ed economico ed è l'unico standard di certificazione che includa criteri ambientali e sociali nelle pratiche di gestione forestale. Le operazioni forestali certificate FSC sono precedute da un accurato inventario della foresta, da un dettagliato piano di gestione redatto attraverso un processo di consultazione con tutte le parti coinvolte. Le attività legate all’arboricoltura da legno costituiscono una potenziale fonte di reddito integrativa per gli imprenditori e per le popolazioni rurali. Con l’intento di disegnare un quadro complessivo degli interventi che consenta di individuare, sia a livello quantitativo che a livello qualitativo, le caratteristiche dell’arboricoltura da legno che il territorio può ospitare, i comuni possono attivare delle proficue sinergie con istituti specializzati, università, agenzie per lo sviluppo ed imprese forestali. Con l’arboricoltura da legno, l’Ente Parco può favorire le attività volte a:

. accrescere la produzione da legno;

. ridurre la produzione di materiali agricoli eccedentari;

. favorire una maggior presenza umana nelle aree marginali;

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. contenere la quantità di CO2 presente nell’atmosfera (maggiori chiarimenti in merito ed ulteriori benefici connessi a questa funzione ecologica sono riportati nel paragrafo relativo ai depositi per l’assorbimento del carbonio);

. migliorare la qualità ambientale con impianti che oltre alla produzione di legname possono svolgere anche altre funzioni ambientali e sociali, quali ad esempio: fitodepurazione, barriere antirumore, diversificazione del paesaggio, accrescimento delle biodiversità, creazione di nuovi posti di lavoro.

Gli imprenditori potranno essere stimolati all’implementazione di attività di arbicoltura con diverse argomentazioni: differenziazione della produzione e dei rischi produttivi; miglioramento del paesaggio a fini agrituristici, produzione di energia rinnovabile e di calore per uso proprio; impostazione delle strategie produttive in funzione delle politiche e dei finanziamenti all’agricoltura dell’Unione Europea. La sperimentazione di nuovi prodotti, quindi anche di nuove tecniche di produzione, da scarti del legno può diventare sia parte integrante delle strategie di sostenibilità locale sia elemento di marketing territoriale verso l’esterno. Diverse sono pertanto le forme che la sperimentazione può assumere e diversi gli sbocchi commerciali che i prodotti possono avere. L’Ente Parco e gli enti locali che ne fanno parte possono attivare nuove produzioni finalizzate al consumo sul territorio, che rientrino nell’ottica di strategie proprie di consumo sostenibile e di green public procurement, nonché di sensibilizzazione del cittadino. Dall’altro, possono utilizzare l’innovazione di prodotto in senso ambientale come punto di forza per la valorizzazione del prodotto locale e dare nuovi impulsi all’economia locale incentivando le imprese locali ad immettere nuovi prodotti e nuove tecnologie ambientali sul mercato. Da ultimo, ma non meno importante, va aggiunto che i boschi, quindi la biodiversità forestale, possono e dovrebbero diventare spazi oggetto di studio e di insegnamento, sia per la promozione del patrimonio forestale, e quindi del territorio, all’esterno, sia per il rafforzamento delle conoscenze del proprio territorio da parte delle comunità locali. Le amministrazioni locali, infatti, per creare consenso ed adesione intorno alle proprie iniziative e per ottenere il supporto dei cittadini, dovrebbero innescare processi di condivisione delle scelte innovativi, capaci di rendere le comunità locali consapevoli delle ragioni di tali scelte. Una delle funzioni ecologiche fondamentali delle foreste, ovvero uno dei valori d’uso indiretto delle stesse, è la loro capacità di sequestrare carbonio dall’atmosfera. Lo stoccaggio del carbonio rappresenta uno degli elementi fondamentali del ciclo naturale del carbonio e le foreste sono tra i maggiori serbatoi del carbonio, costituendo circo il 47% del totale globale. Tale funzione di serbatoio è oggi fondamentale, in quanto le emissioni antropiche di anidride carbonica in atmosfera sono aumentate a livelli tali da alterare in maniera

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significativa l’equilibrio naturale del ciclo del carbonio e divenendo causa fondamentale del problema dei cambiamenti climatici. Quindi mentre le deforestazione ha contribuito in passato e continua a contribuire al rilascio di carbonio in atmosfera, da una parte il mantenimento delle foreste può ridurre tale contributo, dall’altra l’aumento della superficie forestale può compensare per il rilascio di carbonio in atmosfera da altre fonti. Nell’ambito delle strategie per la lotta ai cambiamenti climatici, l’Ente Parco e le amministrazioni locali possono dunque giocare un ruolo decisivo in quanto hanno l’opportunità di:

. elaborare strategie dimostrative integrate per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra;

. agire in maniera pro-attiva rispetto allo sviluppo delle iniziative nazionali e comunitarie;

. promuovere schemi di compensazione delle emissioni e rilascio di crediti compatibili con i meccanismi flessibili di Kyoto.

La gestione sostenibile delle risorse forestali e l’estensione del territorio boschivo possono entrambe contribuire all’attuazione delle strategie nazionale e comunitaria per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. L’Ente Parco e le amministrazioni locali possono quindi partire dalla valorizzazione delle risorse del territorio per realizzare una serie di azioni dimostrative per i cittadini, le imprese e gli altri enti locali e farsi promotori di strategie integrate per la lotta ai cambiamenti climatici che comprendano sia azioni per la riduzione delle emissioni di gas serra che per l’assorbimento di queste ultime. Il Parco, oltre che simbolo della difesa del clima in quanto “pozzi di assorbimento del carbonio”, potrebbe diventare un “laboratorio locale per la difesa del clima” che dia luogo allo studio, alla condivisione e all’implementazione di attività volte alla promozione dell’efficienza energetica e alla creazione di materie prime e fonti energetiche alternative. Nell’ambito dell’attuazione del sistema di scambio delle quote di emissioni realizzato dall’UE, la creazione dei sink non può concorrere alla produzione di crediti per le emissioni di carbonio. Questo è stato stabilito principalmente per evitare che venissero trascurati interventi fondamentali in settori ad alto consumo energetico (siderurgia, produzione di elettricità, raffinazione del petrolio, industria cartaria, industria del vetro e del cemento). L’istituzione dell’apposito Registro degli assorbimenti di carbonio - con la connessa attività di raccolta, validazione ed elaborazione dei dati - porterebbe, a livello nazionale, ad un ulteriore taglio di 10,2 Mton di CO2. Sarebbe comunque importante che a livello locale si sviluppino, fin da subito, sistemi virtuosi che non trascurino nessuno degli interventi capaci di portare benefici per la protezione del clima e che hanno il potenziale di attrarre risorse economiche nel medio e lungo periodo.

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L’Ente Parco potrebbe rafforzare la sua azione, che ha già avuto riscontro da parte di una multinazionale anglosassone, e mettere a punto degli schemi di compensazione dimostrativi, che potrebbero in seguito dare luogo al rilascio di crediti compatibili con i meccanismi di Kyoto. La compensazione dovrebbe avvenire come azione supplementare agli interventi diretti di riduzione delle emissioni di gas serra che enti locali, cittadini, imprese sono in grado di realizzare. Ad esempio il servizio di trasporto pubblico di un ente locale utilizza solo mezzi di trasporto ‘puliti’ ma i dipendenti dell’ente vanno a lavoro con i propri mezzi: le emissioni da trasporto potrebbero essere compensate con misure forestali che danno luogo al trasferimento di crediti per le emissioni. In questa direzione vanno lette le diverse azioni già avviate dal Parco, come no effetto serra forest e l’acquisizione delle aree boschive a Monte Ceraso o progetti da avviare, come “boschi vivi”, “non scherzate col fuoco”, “boschi e acqua”, “per fare un frutto”, “nel bosco tra i patriarchi”, “il museo del bosco”.

D. Il giacimento di biodiversità La biodiversità, ovvero l’insieme della “varietà di specie animali e vegetali presenti in un determinato ambiente” si esprime in natura a vari livelli del mondo vivente:

. la biodiversità genetica, per cui gli individui appartenenti ad una stessa specie, pur condividendo tutta l’informazione genica che definisce quella data specie, mostrano differenze interindividuali o tra le differenti popolazioni costituenti la specie;

. la biodiversità specifica, per cui le innumerevoli specie viventi appaiono reciprocamente diverse in risposta alle rispettive nicchie ecologiche ed alle pressioni selettive che in loro hanno agito ed agiscono;

. la biodiversità ambientale (o di habitat), per cui il pianeta terra si presenta diversificato in una varietà di ambienti, ognuno dei quali abitato da comunità di organismi variabili per numero di specie e tipo di interazioni, la cui sopravvivenza dipende interamente dalla conservazione dell’habitat stesso.

La biodiversità ambientale è la più complessa e importante, poiché in essa risultano comprese le precedenti e quindi la sua conservazione, soprattutto se attuata su scala opportuna, assicura il mantenimento delle altre due forme e assicura una comunità con elevata ricchezza specifica e variabilità genetica. Questa biodiversità è però resa fragile da un’artificializzazione che avanza, ed altera ambienti e paesaggi, riducendo la capacità di spostamento, dispersione e scambio tra le specie animali e vegetali, le invasioni biologiche, l’aumento di specie generiche, l’erosione genetica, l’estinzione di specie rare, l’irregolarità e la fragilità degli ecosistemi. Viene erosa non solo la natura protetta ma anche la natura ordinaria, quella che incontriamo ovunque nel corso delle nostre attività quotidiane, in campagna od in città,

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nelle terre coltivate o negli spazi libere delle aree urbane: questa erosione della biodiversità minaccia di indebolire la catena di beni e servizi “gratuiti” che gli ecosistemi offrono alle persone, risorse semplici e vitali come la fornitura d’acqua potabile, la depurazione delle acque e dell’aria, la protezione contro le calamità naturali ed i rischi ambientali, la tutela del suolo. I problemi relativi alla tutela della natura (specie, abitanti, paesaggi) devono integrarsi in una vera e propria strategia e non venire trattate autonomamente, in modo marginale o secondario. La fauna e la flora sono l’anima del Parco e l'abbondanza di biodiversità e l'integrità delle catene ecologiche è il migliore indicatore dell'efficacia della gestione di un'area protetta istituita per la conservazione della Natura. Il monitoraggio della fauna e gli interventi per la sua gestione rappresentano quindi un forte strumento di verifica, controllo ed indirizzo della gestione di un'area protetta. Tra le sfide che si aprono oggi per la gestione della biodiversità nel Parco, va ricordato:

. l'inventario della biodiversità animale e vegetale presente all'interno del Parco;

. il monitoraggio di specie minacciate per conoscere lo status delle loro popolazioni ed identificare gli interventi di conservazione;

. lo studio delle caratteristiche dei cosiddetti "corridoi ecologici" necessarie a garantire la loro funzione di collegamento tra l’area protetta per i diversi gruppi faunistici e floristici.

. l'identificazione delle fratture nella continuità ecologia del paese e degli interventi infrastrutturali necessari ad eliminarle;

. l'identificazione di tecniche di gestione naturalistica degli ecosistemi tipici in grado di conciliare la salvaguardia degli ecosistemi con il loro sfruttamento agro-silvo-pastorale;

. la creazione di orti botanici e vivai in grado di conservare la biodiversità floristica.

Per quel che riguarda il patrimonio floristico e vegetazionale si può dire che sono molti gli ambienti che necessitano di una maggiore attenzione, di cui si conosce ben poco sulle componenti specifiche e soprattutto si conosce poco dei delicati rapporti ecologici tra specie ed ambiente stesso. I fattori da fronteggiare maggiormente all'interno del Parco per la difesa della flora e della vegetazione sono:

. gli incendi boschivi;

. il pascolo non regolamentato;

. il taglio dei boschi;

. la tutela di specie minacciate di particolare interesse per l'uomo;

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. in minor misura le piogge acide, l'inquinamento atmosferico e idrico, l'abbassamento delle falde, l'immissione di specie autoctone, la qualità dei rimboschimenti e la gestione di quelli esistenti.

In questa direzione vanno lette alcune iniziative che il Parco ha già avviato come l’acqua un bene prezioso e la didattica nelle scuole o vuole avviare, come boschi ed acqua, boschi vivi, adotta il sapere, museo del bosco, la riqualificazione ambientale del centro federale di canoa.

E. Le risorse idriche In Europa, le risorse idriche teoricamente disponibili, definite in base all’afflusso meteorico, al deflusso superficiale e all’accumulo nelle falde sotterranee risulta di circa 1.504 miliardi di m3/anno con una disponibilità teorica pro capite di poco superiore ai 4.000 m3 annui. La risorsa idrica effettivamente disponibile è stimata approssimativamente in 1.190 miliardi di m3/anno equivalenti a circa 3.200 m3 annui pro capite. L’Italia, rispetto agli altri Paesi, ha una condizione meno favorevole, sia in termini di disponibilità teorica di risorse rinnovabili che come disponibilità effettiva pro capite, che risulta di 980 m3/anno, quindi inferiore alla media UE. Nel territorio dei Castelli Romani i corpi idrici caratterizzanti sono il Lago Albano e il Lago di che recentemente, in seguito all’allarmante abbassamento del livello dei laghi, sono stati oggetto di studi di dettaglio. L’aumento della richiesta idrica nel campo idropotabile, industriale e agricolo da parte dei comuni del territorio del sistema Albano ha determinato un aumento del numero delle perforazioni, un aumento dei volumi di portata delle singole opere con conseguente depauperamento progressivo del volume di acqua della falda idrica Albana ed abbassamento idrometrico dei Laghi Albano e di Nemi. Inoltre l’aumento dell’emungimento da pozzi unito a una diminuzione dell’infiltrazione efficace, hanno comportato condizioni di sovrasfruttamento degli acquiferi, con gravi conseguenze sulla quantità e qualità della risorsa idrica (forte riduzione della portata e talvolta il prosciugamento delle principali sorgenti). La valutazione dell’inquinamento chimico e microbiologico ha messo in evidenza la presenza di sostanze organiche, di ioni ammonio e nitroso, di nitrati e raramente di ione fosfato e metalli pesanti (ferro, cromo esavalente e zinco) e la diffusione di indici di contaminazione fecale. I settori che più incidono sulla qualità dei corpi idrici sono l’agricoltura, il settore civile e il turismo. I principali inquinanti sono immessi nel ciclo idrico e sul suolo per effetto delle pressioni antropiche di origine civili (sostanze biodegradabili e microrganismi) e a seguito dell’attività agricola e zootecnica in forma di nutrienti (principalmente nitrati e fosfati). Tra le sostanze pericolose gli inquinanti più diffusi sono quelli connessi con l’uso di prodotti

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fitosanitari (pesticidi, erbicidi), i metalli pesanti e le sostanze organoclorurate di origine prevalentemente industriale. Le principali criticità individuate sono quindi: abbassamento delle falde acquifere; abbassamento idrometrico; prelievo di acque sotterranee destinate al consumo umano con elevate concentrazioni di arsenico e fluoro; la qualità delle acque dei laghi viene compromessa soprattutto a causa delle carenze del sistema di depurazione. Il patrimonio idrico dei Castelli Romani rappresenta non solo un fattore fondamentale per la qualità della vita ed il benessere dei cittadini e dei turisti, ma anche per il paesaggio naturale e storico dei Castelli. In questa direzione vanno lette alcune iniziative che il Parco ha già avviato come l’acqua un bene prezioso, la didattica nelle suole o vuole avviare, come salviamo i laghi, comuni contro il dissesto idrogeologico, la promozione e riutilizzo dell’acqua piovana, la campagna mi lavo di meno, il risparmio idrico nei regolamenti edilizi, depuratori in regola od il potenziamento delle attività di controllo dei pozzi.

F. Prodotti tipici locali Nel panorama agricolo italiano esiste oggi un rilevante potenziale di tipicità ancora inespresso che dovrebbe invece emergere al fine di identificare l’opzione prodotti tipici quale elemento centrale della futura politica agricola nazionale. L’importanza strategica del settore agroalimentare viene evidenziata anche partendo da una considerazione che riguarda la consistenza dell’agricoltura italiana: la quota nazionale, rispetto ai terreni agricoli complessivamente coltivati a livello mondiale, è di appena il tre per mille ed è irrilevante per poter in qualche modo incidere in una economia globalizzata. Lo sviluppo delle produzioni tipiche, anche di quelle relative ai territori dei Parchi, consentirebbe all’Italia di collocare una consistente parte della sua produzione agricola, al di fuori della logica competitiva mondiale, alla quale non si sottraggono nemmeno le produzioni biologiche più avanzate. In definitiva, se si riuscisse ad orientare la politica agricola, sia a livello locale in generale che all’interno delle aree protette, in modo da fare emergere tutte le potenzialità mostrate dai prodotti tipici, ciò consentirebbe di esercitare un significativo effetto leva sia nei confronti di altri prodotti sia rispetto alla crescita del livello qualitativo medio dei prodotti agroalimentari locali e della loro immagine, che rappresenta - in definitiva - la chiave di volta di un progetto strategico di valorizzazione complessiva della nostra agricoltura. È necessario dare voce e forma a quei prodotti che sono da sempre in minoranza per la dimensione economica dei loro produttori-artigiani e per la difficoltà di arrivare a mercati e di essere conosciuti.

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Proprio tali prodotti vengono definiti “giacimenti” per il loro contenuto artistico-manuale, per la ritualità che esprimono, per la loro storia e tradizione, per le valenze comunicativo- economiche di “medium” che contengono, in grado di rispondere ai marchi, alle marche e alle etichette dei prodotti globali. In tale accezione, quindi, il cibo assume la funzione di medium in grado non solo di comunicare cultura materiale, tradizione, emozioni, sapori, profumi, ma anche generare valore nel territorio, innescando inattesi germi di imprenditorialità. In altre parole, occorre vedere il cibo come un grande faro in grado di attirare l’interesse dei viaggiatori e dei media distribuendo nuova e inaspettata ricchezza nel territorio. Ciò su cui bisogna puntare l’attenzione è la capacità del giacimento-medium di illuminare un territorio, renderlo visibile e visitabile alle nuove tipologie di viaggiatori, veri e propri gastronauti, sviluppando ricchezza nel luogo d’origine e provocando l’incontro tra il consumatore ed il produttore. In passato purtroppo, i prodotti cosiddetti tipici, i piatti o le ricette del territorio sono serviti alle guide turistiche per identificare le particolarità dei luoghi: architetture, paesaggi, viste panoramiche, personaggi famosi. In altre parole, il ruolo di “contorno” è stato affidato alla gastronomia, che in realtà contribuisce a costruire l’identità, a dare quel fascino di cui una località ha bisogno per diventare meta turistica. Nelle aree dei Castelli Romani l’artigianato alimentare è indissolubilmente legato all’agricoltura e si manifesta in prodotti di assoluto valore, anche se quantitativamente ancora scarsi. Sono prodotti che possono sopravvivere solo se il territorio circostante vive integro e salubre, se il consumatore intelligente impara ad apprezzarli e se è disposto a pagarli il giusto prezzo. Questo è il valore aggiunto del Parco, il fatto che in essi si esprimono tradizioni culturali e abilità ancora vitali, patrimonio non meno importante di quello naturale che è il risultato di attività produttive (legate all’agricoltura, alla pesca e all’allevamento) e di modalità d’uso del territorio e dell’ambiente sviluppate, innovate ed affinate nei secoli. Occuparsi di produzioni tradizionali rappresenta il modo più saggio ed efficace per garantire tutela dell’ambiente, promozione culturale e qualità dello sviluppo. In questa direzione vanno lette le diverse azioni già avviate dal Parco, come il calendario delle sagre e feste tradizionali, Mangialonga o progetti da avviare, come i mercati biologici locali, l’istituzione di un marchio di filiera corta, Osteria del Parco.

G. Il turismo locale sostenibile Il turismo rappresenta uno strumento importante, non solo da un punto di vista macroeconomico: per gli effetti sul PIL, sull’occupazione sia diretta che indiretta, sul saldo delle partite correnti con l’estero. La bilancia turistica esercita un ruolo equilibratore di primo piano dei nostri conti con l’estero, ma anche culturale, politico e sociale: per il diffondersi di un atteggiamento di apertura e di curiosità verso altri paesi e altre culture.

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Nell’ambito del fenomeno turistico generale, il segmento di domanda più dinamico e vivace, anche se non ancora in termini numerici, è certamente rappresentato dal turismo natura e dal turismo responsabile, nel quale il turista più che consumare vive esperienze uniche. Se teniamo presente che l’evoluzione della domanda di turismo, specie quella internazionale, va progressivamente slittando da un’impostazione di carattere quantitativo verso una crescente introduzione di elementi qualitativi, riusciamo a renderci conto delle grandi potenzialità che presenta l’ecoturismo. La risorsa “naturale”, la variabile ambientale, rappresenta certamente la variabile qualitativa più importante che, insieme alle altre variabili qualitative, tempo libero, tipo del servizio, viaggio, sicurezza, organizzazione e accoglienza, incide sul processo di scelta della destinazione turistica e sulle motivazioni della partenza, mentre le variabili quantitative, prezzo, reddito e tasso di cambio, incidono più sulla durata della vacanza. Alcune tipologie di ecoturismo che possono essere valorizzate all’interno del parco sono le seguenti:

. turismo naturalistico: è la tipologia più propria alle aree protette e alle altre zone di pregio naturalistico, con un’utenza specializzata di alto livello culturale e medio-alta capacità di spesa;

. turismo di ricerca e conservazione attiva della natura;

. turismo rurale integrato: è un’offerta imperniata su agriturismo, bed & breakfast e strutture alberghiere tipiche in contesti rurali, che oggi interessa famiglie, adulti, giovani, gruppi organizzati;

. turismo enogastronomico di qualità: è un turismo imperniato sui tour tematici legati a prodotti agroalimentari ed enogastronomici tipici e di qualità;

. turismo sportivo/escursionistico: è una tipologia che coniuga l’attività fisica (escursioni a piedi, in mountain-bike e bicicletta, equitazione) con la scoperta dei valori ambientali e culturali;

. turismo scolastico “verde”: è un prodotto legato all’evoluzione in senso turistico delle attività educative svolte nei territori di interesse ambientale, che si rivolge a scuole provenienti da bacini sovralocali ed extra- regionali;

. turismo giovanile extrascolastico “verde”: sono proposte caratterizzate da alloggi extralberghieri e servizi di animazione. Il Parco gioca un ruolo fondamentale in quanto solo la conservazione del territorio permette una crescita della consapevolezza del valore natura sia nei fruitori sia negli abitanti e negli operatori locali, a cui può essere consentito in questo modo continuare a vivere e lavorare sul proprio territorio. A tal fine il Parco ha intenzione di avviare la sperimentazione di un marchio di qualità ambientale, su base di adesione volontaria, garantendo in primo luogo la sostenibilità ambientale delle attività interessate, nell'ottica di uno sviluppo turistico compatibile e della tutela del cittadino/consumatore/turista.

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Il marchio del parco (o un marchio ad esso riconducibile, che identifichi la qualità ambientale) potrebbe riguardare sia prodotti che servizi, sulla base del rispetto di un codice di condotta che definisca le modalità compatibili con cui debba essere realizzato il processo produttivo relativo a quei prodotti e servizi. Un altro strumento importante per l’implementazione dei principi dell’ecoturismo all’interno dei parchi viene dalla applicazione della “Carta europea del turismo durevole nelle aree protette”, elaborata da un gruppo formato da rappresentanti europei delle aree protette, del settore turistico e dei loro partner, e che fa parte delle priorità del programma di azioni "Parks for life" dell'Unione Mondiale per la Natura (UICN). La Carta europea del turismo durevole manifesta la volontà delle istituzioni che gestiscono le aree protette e dei professionisti del turismo di favorire un turismo conforme ai principi dello sviluppo durevole. Essa impegna i firmatari ad attuare una strategia a livello locale in favore di un "turismo durevole", definita come "qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette". Inoltre negli ultimi anni si è assistito, come detto, ad un turismo gastronomico culturale: nel tempo di consumo di tali prodotti e nella relazione con i luoghi che questi implicano, si associano aspetti di conoscenza materiale e non materiale del territorio. Alla luce di tali considerazioni, appare evidente, quindi, come il futuro di questa nuova forma di turismo sia quello di perseguire la salvaguardia della specificità dei singoli territori, di cui il cibo è uno degli elementi cardine: il turista, infatti, attraverso un’offerta enogastronomia territoriale può compiere un passo decisivo fuori della sua appartenenza stabilendo relazioni e avviando comparazioni culturali all’interno della comunità con cui entra in contatto. In altre parole, ha preso corpo un turista che non vuole solo godere di un bicchiere di vino bianco o di una fetta di porchetta, ma anche conoscerne il produttore, e allo stesso tempo, come il turista d’arte è interessato a sapere dove quell’opera ha preso vita, colore, forma, così il “turista gastronomico” ha cominciato a voler viaggiare mettendo il naso, ponendo l’orecchio e aguzzando la vista tra i laboratori, i frantoi, i mulini, le fattorie ed i forni sparsi nel territorio. Il turismo trainato dal “sistema cibo” potrà giocare un ruolo importante, forse determinante come lo sono state per decenni le bellezze naturali e artistiche, a patto che i territori, al tempo stesso dotati di “prodotti” unici, originali, di qualità indiscussa e controllata, sapranno mettersi in gioco sullo stesso livello delle località balneari o di montagna, dei musei e dei palazzi storici. È quindi sempre più importante mettere a punto la “mappa dei tesori” con le potenzialità e soprattutto i limiti sostenibili e produttivi dei singoli giacimenti, quindi è necessario cercare formule commerciali, distributive e politiche di marchio. Le scarse potenzialità di crescita quantitativa di molti giacimenti, dovute a mancanze di materie prime valide o a

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carenza di personale qualificato, possono, in qualche caso, trasformarsi in un punto di forza quando i soggetti interessati (produttori, amministratori) sono in grado di trasformare tale limite in status symbol, attirando così nel luogo di produzione il potenziale acquirente. Ma c’è un’altra opportunità che il Parco dei Castelli Romani deve utilizzare al meglio: l’esplosione delle “micro vacanze”, che oggi superano i 35 milioni di utenti, con 100 milioni di notti fuori casa, di cui oltre 40 negli alberghi e nelle altre strutture ricettive “di mercato”. E le micro vacanze sembrano in crescita anche perché:

. non sono stata trainate da grandi eventi o da grandi campagne di promozione;

. le dinamiche demografiche del Paese (con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento degli spostamenti degli immigrati) ne accelerano lo sviluppo;

. nei periodi più difficili dell’economia non c’è stata una contrazione delle vacanze secondarie, che al contrario hanno preso il posto talvolta di quelle primarie.

Un elemento di successo della microvacanza sta proprio nella sua capacità di rompere con il quotidiano, riuscendo ad essere “breve ma intensa”. Breve perché compresa tra una e tre notti, anche se il senso di brevità è relativo alla densità dell’esistenza, e quindi profondamente soggettivo. Intensa perché risponde ad una domanda di total leisure experience, e quindi non solo di prestazioni singole o sconnesse, ma di una esperienza totale di tempo libero o da viversi nel tempo libero. Infatti il “micro vacanziere” chiede di visitare il frantoio, di capire come si sceglie il vitigno, come si produce il pane di Lariano o la porchetta di , cerca di mangiare in luoghi dove si possono gustare i “sapori di una volta, antichi e quindi preziosi”. Il micro vacanziere riporta a casa, di quella vacanza, il paesaggio, le passeggiate, i luoghi naturali, l’arte, ma anche i prodotti tipici locali ed artigianali. Le micro-vacanze sono inoltre delle vere vacanze responsabili e sostenibili, vicine, che interagiscono con le comunità locali, che utilizzano trasporti con un basso impatto ambientale, che lasciano risorse sul territorio visitato, che permettono di trovare prodotti piccoli e rari, altrimenti nascosti, e di assaporare una esperienza totale, arricchente ed immediatamente socializzabile. C’è sempre di più una voglia di un turismo etico, corretto, rispettoso dell’ ambiente, in una fascia di consumatori disposti a spendere di più, ma spendere “bene”, e sono proprio questi i turisti che deve riuscire ad intercettare il Parco dei Castelli Romani. In questa direzione vanno lette alcune iniziative che il Parco ha già avviato come: “Cose mai viste”, il calendario di sagre e feste tradizionali, il corso per la comunicazione e la gestione delle visite guidate, il “Portale meridionale del Parco” o vuole avviare, come la promozione e lo sviluppo delle attività legate al territorio, la promozione del turismo sostenibile, i “”Castelli per tutti, i sentieri interattivi, gli itinerari equestri, le visite nelle ville rinascimentali, la realizzazione della via Francigena del sud.

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H. Il capitale sociale, relazione e fiduciario Le nostre economie hanno intrapreso un percorso di miopia esistenziale, nel quale una quantità crescente di risorse, energia e tempo vengono convogliate nella produzione di beni materiali che soddisfano sempre meno i bisogni umani e producono, a loro volta, infelicità diffusa. Ancora oggi siamo stregati dallo sviluppo economico e dai suoi effetti benefici, sottovalutando il ruolo che hanno, proprio nelle politiche per il benessere, le capacità, le relazioni umane ed i beni naturali. Il semplicistico concetto dello sviluppo perenne ha chiaramente assegnato alle merci una centralità nelle politiche per il benessere; eppure nelle società avanzate sta marciando qualcosa di nuovo dato che si va affievolendo, in forti settori della popolazione, la convinzione che qualsiasi problema umano trovi risposta nella produzione e nel consumo di beni. Emerge la necessità di una scommessa, un tentativo, riassumibile nell’idea di “vivere meglio con meno risorse naturali”, che favorisca la fioritura umana, nella sua complessità, migliorando la capacità degli individui, rafforzando la coesione sociale garantita dai beni relazionali, investendo nella natura. Migliorare la capacità umana significa aumentare – attraverso l’educazione, la formazione e la cultura – la capacità degli individui di trasformare i beni di cui si dispone in “soddisfacimento dei bisogni”. Migliorare i beni relazionali significa investire sulla coesione sociale, sulla trama sociale, le reti fiduciarie, sempre più desertificate dalla mercatizzazione e dall’urbanizzazione della vita. Per ridurre i flussi di energia e materia associati ad un modello di benessere occorre migliorare la capacità delle persone di trasformare e convertire il reddito ed il paniere di beni disponibili in soddisfacimento dei bisogni e nel pieno dispiegarsi delle capacità e delle funzioni umane. È indispensabile quindi investire direttamente sul “miglioramento delle capacità umane”, ovvero su ciò che le persone sono effettivamente in grado di fare e di essere - avendo come modello il proposito di una vita meritevole della dignità che spetta agli esseri umani L'elenco delle capacità umane principali che dovrebbero essere migliorate, e che deve diventare oggetto specifico di politiche per il benessere è lungo: godere di buona salute e integrità fisica; poter usare i propri sensi per immaginare, pensare e ragionare; disporre delle basi sociali per il rispetto di sé e per non essere umiliati, del potere di ridere e giocare; essere in grado di formarsi una concezione di ciò che è bene; avere libertà di pensiero ed un rapporto libero con le altre specie; avere il controllo politico e materiale del proprio ambiente. Le leve fondamentali per migliorare la capacità umana sono proprio quelle della cultura, dell’educazione, dell’apprendimento critico e della formazione continua, la sensibilizzazione all’arte o la diffusione della cultura scientifica, la promozione delle

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biblioteche nelle scuole dell’obbligo – sono tutte azioni che vanno nella giusta direzione per una società conviviale. I servizi culturali, la lettura, la disponibilità e l’accessibilità al patrimonio culturale, l’identità storico culturale di un territorio, sono elementi che migliorano la capacità umana di convertire i beni e servizi in soddisfacimento dei bisogni, e che quindi riducono le necessità di consumo. C’è inoltre bisogno di azioni e progetti che tutelino e promuovano i diritti, ma anche di politiche abilitanti le capacità delle persone, perché è proprio attraverso l’esercizio delle capacità che le persone sono messe in grado di autorealizzarsi, sono poste nelle condizioni di vivere in modo realmente sociale e di rispettarsi come esseri umani. Il Parco dei Castelli Romani deve rappresentare un motore di queste politiche che promuovono il capitale sociale, fiduciario e relazionale delle comunità dei residenti: il territorio dei Castelli Romani deve quindi essere considerato non solo un luogo “lontano dagli stress cittadini”, ma anche un luogo dove vivere bene, dove promuovere le proprie capacità ed avere la possibilità di migliorare la propria integrità personale. In questa direzione vanno lette alcune iniziative che il Parco ha già avviato come la “Collina degli Asinelli” o la didattica nelle scuole o vuole avviare, come lo sportello eco- solidale, programmi liberi, il laboratorio musical ambiente, il parco diffuso delle scienze astronomiche e geofisiche, la formazione permanente agli stili di vita sostenibili o la promozione dell’agricoltura sociale.

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2. PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL PPPES

Per definire i contenuti del PPPES è stata posta particolare attenzione alla costruzione di un percorso partecipato e condiviso con gli enti pubblici, rappresentati dai comuni dell’area integrata, dalla Comunità Montana ecc., e con gli attori locali privati. Questo per la convinzione che nessun progetto, per quanto ben costruito, possa avere successo se non esiste una condivisione con i soggetti protagonisti che vivono e animano le diverse realtà del territorio. Nella fase iniziale il processo di partecipazione è stato accolto con una certa inevitabile diffidenza dagli operatori del territorio in quanto, prima di questa iniziativa, il Parco non aveva mai promosso un vero e proprio processo di pianificazione/progettazione pianificata. Per questa ragione i partecipanti, nel corso dei primi incontri, hanno manifestato qualche perplessità nei confronti dell’iniziativa e dello stesso processo partecipativo. Per dare maggiore possibilità ai diversi attori locali di prendere parte, coi propri progetti, alla redazione del PPPES si è quindi scelto di incrementare il numero di incontri preventivati e di riservare maggior tempo all’elaborazione del PPPES. In modo sintetico le fasi del progetto partecipato sono state le seguenti:

. Analisi del territorio dal punto di vista storico, ambientale, urbanistico e socio-economico;

. Individuazione degli obiettivi generali e declinazione degli stessi in valori identitari da proporre alla comunità locale;

. Individuazione dei soggetti prediletti: membri della Comunità del Parco, associazioni locali, operatori economici, rappresentanti di categoria ecc;

. Elaborazione di materiale informativo riguardo la Legge Regionale n. 29 del 1997 per l’elaborazione dei programmi di sviluppo socio economico delle aree protette del ;

. Organizzazione degli incontri partecipati nella sede di Villa Barattolo;

. Verifica con i soggetti prediletti e con la popolazione locale della validità degli obiettivi generali e degli assi tematici individuati;

. Acquisizione degli elementi chiave per la definizione dell’orizzonte progettuale comune e degli obiettivi strategici e specifici;

. Acquisizione della progettualità locale presente e delle proposte progettuali;

. Inserimento dei soggetti propositivi nelle fasi avanzate della progettazione del piano operativo d’area.

È stata poi definita, condivisa, somministrata, raccolta e successivamente elaborata una scheda per la rilevazione delle progettualità presenti sul territorio.

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Scheda esemplificativa

Tipologia intervento

Asse tematico di riferimento Titolo

Proponente

Soggetti coinvolti

Luogo/ambito di intervento

Proprietà

Descrizione sintetica (obiettivi, contenuti)

Stato di avanzamento (termine previsto) Canali finanziari

Importo Sinergie attivate/attivabili

Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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Negli incontri partecipati è emersa una sostanziale condivisione dell’orizzonte evocativo suscitato dagli obiettivi generali e dagli assi tematici proposti e dalla loro capacità di essere motore progettuale per lo sviluppo dell’area. È emersa altresì la necessità di recuperare e preservare la qualità ambientale del territorio, elemento imprescindibile per qualsiasi iniziativa di valorizzazione. Nei comuni più piccoli, emerge inoltre con chiarezza la necessità di rafforzare un’identità e il legame con il complesso dei Castelli Romani. Il Parco dei Castelli Romani è generalmente percepito come una risorsa importante, ma ancora non completamente efficace sul territorio, dove si concentrano le aspettative di chi ci abita e lavora. Il patrimonio presente sul territorio - costituito da boschi, acqua, paesaggio, risorse agroalimentari, storia - non viene ancora percepito per le sue potenzialità in termini di capacità di produzione di ricchezza durevole. Tutti i partecipanti vedono delle opportunità ancora non utilizzate, richiedono una migliore gestione del territorio e delle sue risorse, aspirano ad uno sviluppo economico ed una valorizzazione culturale dell’area. Tre argomenti strettamente interrelati l’uno all’altro. Forte è la convinzione che all’interno di un buon piano di sviluppo, gli operatori privati possano contribuire alla riqualificazione e alla tutela del patrimonio storico-ambientale presente nell’area.

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3. CONTESTO DI RIFERIMENTO

3.1. PARCO DEI CASTELLI ROMANI

Il Parco Regionale dei Castelli Romani si estende sui Colli Albani e include un’area di 15.000 ettari composta dai territori di 15 comuni: , Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Nemi, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, , , Rocca di Papa, , Velletri. L’area dei Castelli Romani si trova a sudest di Roma e si sviluppa intorno ai complessi vulcanici dei Colli Albani e del Monte Tuscolo, in particolare i comuni sono distribuiti intorno a quest’ultimo rilievo evidenziando un continuum territoriale a forma di semicerchio. Il territorio è caratterizzato da un sistema collinare diffuso che assume carattere montano nei Comuni di Rocca Priora e Rocca di Papa. Il sistema di comunicazione è garantito dalle vie Tuscolana, Anagnina e Casilina che conferiscono un livello di prossimità molto accentuato tra i Comuni. Il processo che ha portato all’istituzione del Parco Regionale dei Castelli Romani non è dei più comuni ed è caratterizzato da una forte iniziativa popolare sorta in contrapposizione allo sfruttamento edilizio del territorio. Conoscere le motivazioni che stanno dietro alla volontà di istituire un’area protetta nel territorio dei Castelli Romani è fondamentale per definire correttamente gli obiettivi che l’area protetta deve perseguire.

3.2. PERCORSO STORICO DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI

Dal XVI secolo quando fiorì l’architettura barocca e si svilupparono i centri storici dei borghi della zona, l’area dei Castelli Romani è stato il luogo privilegiato per la residenza estiva della nobiltà ecclesiastica romana. Nello stesso periodo si svilupparono in modo rilevante le attività agricole e dell’allevamento, in particolare la coltura della vite. Lo sviluppo e la stabilità di queste due attività, residenza nobile e agricoltura, hanno portato nei secoli seguenti alla costituzione del paesaggio caratteristico dei Castelli Romani. Con l’epoca napoleonica la funzione di rappresentanza dei Castelli Romani viene a mancare e il territorio inizia progressivamente a integrarsi con la periferia romana, mentre l’attività viticola mantiene la propria rilevanza. Malgrado la sua integrazione alla periferia romana, l’area dei Castelli Romani ha sempre rappresentato un luogo diverso rispetto ai ritmi e stili di vita della capitale, uno spazio facilmente raggiungibile per passare periodi di pausa e vacanza dalle attività abituali. Con gli anni ’70 l’equilibrio tra la Capitale e l’area dei Castelli si inizia a rompere, l’integrazione funzionale con la Capitale diventa predominante a scapito dell’identità e dell’indipendenza ricercata dei Castelli Romani. La popolazione dei 15 comuni costituenti il Parco aumenta del 128% passando da 116.000 abitanti nel 1961 a 265.000 abitanti nel

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1991, contestualmente gli spazi occupati dall’agricoltura vengono ridotti e avviati verso un processo di integrazione nell’economia e nel tessuto metropolitano. In questo contesto è emblematico il processo di terziarizzazione di Frascati che accoglie il centro dei servizi della Banca d’Italia e i laboratori del Centro Nazionale della Ricerca, del Euratom e dell’Agenzia Spaziale Europea. Negli anni ’70 questa trasformazione assume l’aspetto di una vera e propria crisi. In questo periodo, infatti, vengono costruite 4.500 case senza pianificazione, per soddisfare la richiesta di abitazioni ad affitto medio. L’anno 1975 è significativo perché si raggiunge il livello di massimo degrado del territorio e contemporaneamente si accende la scintilla di rivolta popolare all’origine del progetto di costituzione del Parco Regionale: sul versante del Tuscolo, lato Monte Porzio Catone, si assiste a una vasta deforestazione per procedere alla costruzione di lottizzazioni di case, sul lago di Nemi si manifestano vistosi effetti inquinanti. Nel maggio del 1975 viene costituito il Comitato per la tutela del Tuscolo, composto da numerosi giovani che denunciano alle amministrazioni competenti e all’opinione pubblica le gravi minacce imputate al Piano Regolatore di Monte Porzio Catone. Si avvia così un processo di riconquista sociale del territorio e di salvaguardia dell’ambiente a cui fanno seguito molte iniziative popolari. Il 10 aprile 1976 si costituisce il Comitato promotore del Parco Regionale dei Castelli Romani e il 5 febbraio 1977, più di 2.000 cittadini e studenti camminano da Frascati al Tuscolo per protestare contro i progetti di lottizzazione e obbligano la Giunta Comunale di Monte Porzio Catone a modificare il Piano Regolatore Generale, rendendo non edificabile lo spazio forestale al di sopra dei 450 metri di altitudine. Il 16 dicembre 1978, il Comitato elabora una proposta di legge regionale dove chiede che vengano previste varianti al Piano Regolatore Generale per tutte le zone di patrimonio naturale, storico e archeologico destinate all’urbanizzazione. Malgrado la proposta di legge non sia nemmeno discussa dalla Giunta Comunale, nel 1980, il Comitato ricorre a un nuovo strumento: il referendum. Il 23 aprile 1981, il Comitato presenta la proposta di legge d’iniziativa popolare Istituzione del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani e raccoglie in due mesi più di 7.000 firme. Il 9 dicembre 1983, la legge è approvata dal Consiglio Regionale che estende le frontiere del Parco a 45.000 ettari, ossia l’intera superficie di ciascuno dei 15 comuni, a causa di un mancato accordo tra le amministrazioni comunali. La superficie del Parco sarà poi ridotta a circa 10.000 ettari e nel 1998 portata a 15.000 ettari. Il 3 marzo 1989 il Consorzio di gestione del Parco elegge il proprio Presidente e la propria Giunta (successivamente Consiglio Direttivo). Le motivazioni che hanno portato alla creazione del Parco Regionale dei Castelli Romani possono essere così sintetizzate:

. necessità di creare una frontiera all’espansione della capitale e dei centri urbani;

. necessità di controllare e ridurre la pressione antropica sul territorio attraverso una politica ambientale di integrazione tra il patrimonio naturale con le attività socio-economiche per non distruggere il territorio naturalistico locale. L’area del Parco è, inoltre, caratterizzata

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da un’importante presenza di centri storici, di siti archeologici e da un ricco patrimonio culturale che possono essere valorizzati in un contesto di sviluppo locale sostenibile;

. necessità di regolamentare e controllare l’utilizzo del territorio da parte delle popolazioni residenti.

3.3. ISTITUZIONE E GESTIONE DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI

Il Parco Regionale dei Castelli Romani è stato istituito con Legge regionale n. 2 del 13 gennaio 1984 allo scopo di tutelare l’integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei quindici paesi che occupano l’antico Vulcano Laziale e per contribuire inoltre al riequilibrio territoriale e allo sviluppo socio-economico delle popolazioni interessate. La gestione del Parco dei Castelli Romani è affidata al Consiglio Direttivo (originariamente ad un consorzio costituito dai comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri, dalla XI Comunità Montana e dalla Provincia di Roma). L’Ente Parco dei Castelli Romani è un’istituzione regionale di diritto pubblico, dotata di una personalità giuridica autonoma, i cui organi sono:

. il Presidente;

. il Consiglio direttivo;

. il Collegio dei revisori dei conti;

. la Comunità del Parco.

Il Presidente del Parco è nominato dal Consiglio direttivo, ha la rappresentanza istituzionale dell’Ente e ne indirizza e coordina le attività. Il Consiglio Direttivo, che resta in carica cinque anni, è composto da sette membri e tra i compiti principali ha la definizione degli obiettivi programmatici dell’Ente, l’adozione del Piano d’Assetto e del Regolamento del Parco. Il Collegio dei revisori dei conti è composto di tre membri ed esercita il riscontro contabile sugli atti dell’Ente. La Comunità del Parco, che è un organo propositivo e consultivo, è l’assemblea di tutti i sindaci dei comuni che hanno almeno una parte del loro territorio nel Parco, a questi si aggiunge il Presidente della Provincia di Roma e quello della XI Comunità Montana. La Comunità del Parco si riunisce mediamente un paio di volte l’anno con il compito di supervisione politica sull’operato del Parco. Il suo giudizio è molto influente in quanto rappresenta appunto i sindaci dei comuni del Parco.

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Ogni rappresentante comunale della Comunità del Parco ha una responsabilità equivalente alla percentuale del suo territorio ricadente nel Parco. La Provincia ha una responsabilità equivalente a un decimo della superficie del Parco. La XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini ha una responsabilità equivalente a un decimo della somma delle responsabilità dei comuni che la costituiscono. La funzione principale di un’area protetta è mantenere l’equilibrio ambientale del territorio cercando di aumentarne la biodiversità. Il Parco dei Castelli inizialmente si è, quindi, strutturato con servizi di vigilanza, tutela, didattica ambientale e promozione; con l’approvazione della Legge Regionale 29/97, ha ottenuto un ruolo più incisivo sul territorio, sia sul versante della tutela che su quello della definizione di un laboratorio di sostenibilità, tramite il quale produrre ricchezza ed occupazione “verde”.

3.4. IL PARCO DEI CASTELLI ROMANI NEL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE LIMITROFE

La Regione Lazio con LR 46/77 e LR 29/97 ha individuato le aree di particolare valore naturalistico di interesse interregionale, regionale e provinciale. Il Lazio include paesaggi che vanno dalle isole tirreniche passando per il mare alle vette appenniniche; ricco di ambienti naturali che lo rendono una delle regioni con maggiore biodiversità nell’ambito della penisola. Una varietà di ambienti che è ben rappresentata nel Sistema Regionale delle Aree Naturali Protette del Lazio, dove accanto a vasti parchi naturali troviamo ambienti ancora intatti racchiusi tra gli stessi centri urbani, dove alle zone umide di importanza internazionale si abbinano aree archeologiche inserite in grandiosi scenari naturali. Il Sistema delle aree naturali del Lazio è composto da: Parchi naturali

. Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise . Antichissima Città di Sutri . Appia Antica . - Martignano . Castelli Romani . Circeo . Gianola e Monte di Scauri (Riviera di Ulisse) . Gran Sasso e Monti della Laga . Inviolata . Marturanum . Monte Orlando (Riviera di Ulisse) . Monti Aurunci . Monti Lucretili . Monti Simbruini . Riviera di Ulisse

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. Roma Natura: Marcigliana; Aguzzano; Valle dell'Aniene; Decima - Malafede; Laurentino; Tenuta dei Massimi; Valle dei Casali; Acquafredda; Pineto; Monte Mario; Insugherata; Mazzalupetto; Galeria Antica; Secche di Tor Paterno . Valle del Treja . Veio

Riserve naturali

. Antiche Città di Fregellae, Fabrateria Nova e Lago di San Giovanni Incarico . Decima - Malafede (RomaNatura) . Insugherata (RomaNatura) . Isole di Ventotene e Santo Stefano (zona terrestre) . Laghi Lungo e Ripasottile . Lago di Canterno . Lago di Posta Fibreno . Lago di Vico . Laurentino - Acqua Acetosa (RomaNatura) . Litorale Romano . Macchia di Gattaceca - Macchia del Barco . Macchiatonda . Marcigliana (RomaNatura) . Montagne della Duchessa . Monte Casoli di Bomarzo . Monte Catillo . Monte Mario (RomaNatura) . Monte Navegna e Monte Cervia . Monte Rufeno . Monte Soratte . Monterano . , Tevere - Farfa . Nomentum . Saline di Tarquinia . Selva del Lamone . Tenuta dei Massimi (RomaNatura) . Tenuta di Acquafredda (RomaNatura) . Tenuta di Castel Porziano . Tor Caldara . Tuscania . Valle dei Casali (RomaNatura) . Valle dell'Aniene (RomaNatura) . Villa Borghese

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Monumenti naturali

. Acquaviva - Cima del Monte - Quercia del Monaco . Area verde Viscogliosi - ex Cartiera Trito . Caldara di (P.N. Bracciano - Martignano) . Campo Soriano . Galeria Antica (RomaNatura) . Giardino di Ninfa . Mola della Corte - Settecannelle - Capodacqua . Palude di Torre Flavia . Pantane e Lagusiello (P.N. Bracciano - Martignano) . Pian Sant'Angelo . Promontorio Villa di Tiberio e Costa di Torre Capovento - Punta Cetarola (Riviera di Ulisse) . Quarto degli Ebrei e Tenuta di Mazzalupetto (RomaNatura) . Tempio di Giove Anxur . Valle delle Cannuccete . Villa Clementi e Fonte di S. Stefano

Aree marine naturali

. Isole di Ventotene e Santo Stefano (zona marina) . Secche di Tor Paterno (RomaNatura)

Le aree protette limitrofe al Parco dei Castelli Romani sono: a nord il Parco Regionale dell’Appia Antica istituito con la LR n. 66 del 10 novembre 1988; a ovest, verso il litorale romano, l’area protetta di Decima Malafede, istituita dalla LR n. 29 del 6 ottobre 1997 e l’area protetta Tenuta di Castel Porziano istituita con DM 12 maggio 1999; a est Villa Clementi e Fonte di S. Stefano istituiti con DPGR 517 del 4 dicembre 2002. A livello regionale e a livello nazionale si è affermata la convinzione che il riconoscimento e l’istituzione di aree naturali protette non sia sufficiente alla conservazione e valorizzazione delle stesse e recentemente si è reso necessario elaborare nuovi approcci e nuove strategie alla gestione del patrimonio naturale, storico e culturale. Dal 19971 sono state avviate le prime sperimentazioni di valorizzazione culturale, ambientale e turistica del territorio attraverso aree omogenee che, accanto a nuovi orientamenti di politica culturale regionale, hanno creato le condizioni per una ridefinizione di metodi e contenuti della programmazione integrata. I nuovi orientamenti regionali (LR 40/1999, DGR 717/2006, DGR 718/2006, III Atto integrativo dell’APQ2 Beni e Attività Culturali e Piano Operativo Regionale (POR)

1 La programmazione integrata venne introdotta a livello sperimentale in alcune aree sovracomunali del Lazio con la delibera consiliare n. 357 del 1997. Il consolidamento normativo si deve alla LR 40/99. 2 DGR n 622 del 26/09/2006 di approvazione dello schema del III Atto integrativo dell’Accordo di programma Quadro “Beni e Attività culturali” (APQ1) tra la Regione Lazio e il Ministero per i Beni e le Attività culturali.

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competitività e occupazione Lazio 2007-133), derivati dalle priorità strategiche in materia di valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale, puntano all’individuazione di elementi di sintesi e di una gerarchia nella lettura dei valori del territorio attraverso due modalità: i Tematismi e i Grandi Attrattori Culturali (GAC). In particolare, la Legge Regionale 40/1999 ha suscitato un diffuso e capillare processo di aggregazione e cooperazione locale, evidente nell’attuale articolazione del territorio laziale in 18 aree integrate. A supporto alla Legge 40 la Regione ha messo a disposizione notevoli risorse finanziarie per favorire progettualità di riqualificazione del patrimonio e dei servizi culturali e turistici e per accompagnare la sperimentazione di modelli sistemici di promozione e sviluppo locale. Tra le 18 aree integrate istituite in seguito alla Legge 40/1999 troviamo l’area integrata dei Castelli Romani che include 16 comuni: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, , Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri. Rispetto all’area sulla quale incide il Parco dei Castelli Romani troviamo alcune discrepanze, in particolare si rileva che l’area integrata non include il Comune di Lariano mentre include i comuni di Ciampino e Colonna che attualmente non fanno parte del Parco. Le aree integrate, così come individuate dalla Legge 40/1999, limitrofe a quella dei Castelli Romani sono i Monti Prenestini a est, il Latina Tellus a sud ovest, i Monti Lepini a sud est. Il Parco dei Castelli Romani deve rapportarsi con le aree protette e le aree integrate limitrofe al fine di programmare interventi omogenei di tutela, salvaguardia e sviluppo.

3 Asse II “Ambiente e prevenzione dei rischi” Obiettivo operativo 3. “Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico”.

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4. CARATTERISTICHE AMBIENTALI E ASSETTO SOCIO-ECONOMICO

Attraverso l’analisi del territorio e dei fenomeni che su di esso incidono è possibile individuare con maggiore accuratezza quali sono le principali problematiche e quali sono le linee evolutive e i segnali di tendenza che caratterizzano l’area. L’articolazione dei Castelli Romani si presenta complessa e non può essere circoscritta al territorio del Parco ma deve essere estesa a una scala più ampia che include tutto il territorio dei comuni che rientrano nel Parco. Per identificare e descrivere le strutture locali demografiche, sociali, economiche, agricole, forestali ecc., oltre che per tentare di percepire le tendenze e le possibili evoluzioni delle comunità locali, si è ritenuto necessario focalizzare l’attenzione sull’intera area composta dai 15 comuni che ricadono sostanzialmente o marginalmente nel perimetro previsto dalla Legge Regionale istitutiva del Parco. L’analisi si basa su dati pubblicati dai diversi enti e istituti di ricerca e riguarda gli aspetti demografici e sociali, il sistema ambientale, il sistema agricolo e forestale, il tessuto economico e il sistema turistico. L’analisi completa è riportata in Appendice mentre di seguito se ne riporta una sintesi costituita dagli elementi più salienti.

4.1. RISORSE NATURALI

L’area dei Castelli Romani fa parte del complesso del vulcano poligenico dei Colli Albani detto Vulcano Laziale che compone la più vasta "provincia magmatica romana" che si estende dalla Toscana meridionale fino al Golfo di Napoli e comprende alcuni celebri distretti ancora attivi come i Campi Flegrei o importanti edifici centrali come il Somma- Vesuvio. Il complesso vulcanico dei Colli Albani si è formato circa 600.000 anni fa e la sua attività eruttiva si è protratta fino ad almeno 10.000 anni fa. È considerato dalla comunità scientifica un vulcano quiescente, presentando tuttora evidenze di attività idrotermale e sismica, con una possibilità, sia pur piccola, di tornare in attività. Il maggiore rischio vulcanico, nell’area dei Colli Albani è costituito dalle emanazioni gassose che ricorrono da tempi storici e hanno generato situazioni di rischio sempre più elevato con l’aumentare dell’urbanizzazione del territorio. L’emissione di gas avviene prevalentemente in corrispondenza di fratture o faglie, lungo le quali i gas, presenti negli strati profondi, risalgono più facilmente verso la superficie. L’emissione dei gas dal suolo avviene in maniera pressoché continua, ma può subire un incremento in concomitanza di eventi sismici o per cause antropiche (scavi con smantellamento del terreno superficiale, realizzazioni di pozzi). Il rischio legato alle emissioni di gas è particolarmente rilevante per quel che riguarda il radon, che dal terreno può diffondersi nelle abitazioni dove tende a ristagnare. Vista la particolare conformazione geologica del territorio, potrebbe essere avviata una

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campagna di misurazione della quantità di radon nell’aria del suolo. Una tale iniziativa non è mai stata intrapresa e, seppur non sia richiesta dalla normativa vigente consentirebbe di garantire maggiormente la salute della popolazione. Correlando la mappatura del rischio radon con la mappatura delle tipologie edilizie esistenti sarebbe possibile individuare le situazioni ad alto rischio per la presenza di radon negli ambienti interni. Un ulteriore fattore aggravante, in termini di quantitativi di gas emessi, è l’abbassamento della falda idrica; infatti, lo sviluppo economico e urbanistico che ha subito l’area negli ultimi 50 anni ha causato un eccessivo sfruttamento della risorsa idrica per usi sia privati che agricolo-industriali. Il cospicuo abbassamento del livello piezometrico della falda determina una riduzione dell’anidride carbonica disciolta nella falda, con il conseguente incremento di tale gas nell’aria. Oltre all’abbassamento della falda acquifera a causa del sovra-sfruttamento, le risorse idriche sono minacciate anche per quanto riguarda la qualità delle acque a causa soprattutto dell’inadeguatezza dei sistemi comunali di depurazione delle acque reflue. In questo contesto lo stato ambientale dei laghi risulta fortemente compromesso sia per l’abbassamento continuo del livello che per il peggioramento della qualità delle acque. Per quanto riguarda i boschi, il comune con la maggior estensione di boschi è Rocca di Papa (61% della superficie comunale occupata da boschi) mentre i comuni che comunque hanno una consistente porzione di territorio ricoperta da boschi (tra 30% e 40%) sono Nemi, Lariano, Monte Porzio Catone e Rocca Priora. Tra il 1990 e il 2001 la superficie boschiva si è ridotta mediamente del 33%, a conferma del notevole incremento delle attività antropiche e dell’erosione delle aree verdi e naturali (sebbene riferita alle aziende agricole e dunque a una parte dell’intero patrimonio boschivo). Il Comune di Frascati è l’unico dove la superficie boschiva sia aumentata negli ultimi anni. Il territorio dei Castelli Romani è interessato, oltre che dal Parco Regionale, anche da altri strumenti di gestione del territorio con valenza ambientale. Sono infatti presenti quattro SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e una ZPS (Zone di Protezione Speciale) proposti per la presenza di specie animali e/o vegetali e habitat di interesse comunitario o prioritari. Nel Parco dei Castelli Romani sono stati individuati:

. Sito di Importanza Comunitaria Maschio dell'Artemisio con superficie di 2510,411 ha

. Sito di Importanza Comunitaria Cerquone – Doganella con superficie di 261,974 ha

. Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale Lago Albano con superficie di 603,773 ha

. Sito di Importanza Comunitaria Albano (Località Miralago) con superficie di 45,253 ha

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4.2. FATTORI ANTROPICI

Nel 1984, al momento dell’istituzione del Parco, nei 15 Comuni interessati risiedevano circa 220.000 persone mentre nel 2007 si è passati a più di 290.000 con un incremento del 32%. Secondo i modelli ISTAT l’area dei Castelli Romani è a densità abitativa mediamente elevata e il territorio risulta fortemente antropizzato. L’aumento demografico è avvenuto in un tempo relativamente breve e ciò non ha consentito al territorio di sviluppare i sistemi necessari per far fronte alle nuove richieste. Nello specifico le criticità attuali del territorio dei Castelli Romani riguardano: il sovra- sfruttamento delle risorse idriche e l’inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque reflue; l’eccessivo traffico veicolare; la difficoltà di smaltimento dei rifiuti urbani; la perdita di interesse verso le attività agricole; la difficoltà di controllare adeguatamente tutto il territorio al fine di prevenire gli abusi più vari (edilizi, scarico rifiuti speciali, attività venatoria, accessi ad aree di tutela ecc.). La raccolta differenziata è a livelli ancora poco soddisfacenti, tuttavia la produzione pro- capite di rifiuti negli ultimi anni è diminuita ed è allineata con la produzione media nazionale. L’andamento della produzione totale di rifiuti urbani non rispecchia però la produzione ovvero la minore produzione pro-capite viene “annullata” dall’aumento della popolazione. Sette dei quindici comuni del territorio dei Castelli Romani sono in cima alla graduatoria riguardante la densità di autovetture nei comuni del Lazio mentre le linee ferroviarie, che comunque non collegano tutti i comuni dei Castelli Romani, allo stato attuale sono sature e non possono accogliere ulteriori passeggeri. Il traffico veicolare è la fonte principale di inquinamento dell’aria così come dimostrato dallo studio PiEna Pianificazione Energetica ed Ambientale nel Territorio dei Castelli Romani della Provincia di Roma e come dettagliato in Appendice. Nell’ambito del progetto PiEnA è stato, inoltre, realizzato uno studio specifico per valutare l’esposizione ai campi elettrici e magnetici della popolazione residente presso il Comune di Rocca di Papa vista la sua vicinanza con gli impianti di tele e radio diffusione installati su Monte Cavo (uno dei siti a maggior concentrazione di antenne radio-TV dell’intero territorio nazionale). Complessivamente i valori misurati a Rocca di Papa risultano inferiori agli obiettivi di qualità indicati dalla normativa vigente. Tuttavia, essendo il sito inserito in un’area naturale protetta e nello specifico sull’antico Mons Albanus dei Romani, centro di culto antichissimo consacrato a Giove Laziale, andrebbe presa in considerazione non solo la compatibilità elettromagnetica degli impianti posti su Monte Cavo, ma anche l’aspetto paesaggistico e quello archeologico. Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, anche se quasi tutti i quindici comuni hanno elaborato il Piano di Zonizzazione Acustica solo quattro di questi hanno approvato la classificazione definitiva. Inoltre, solo due comuni hanno apportato le necessarie

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modifiche ai rispettivi regolamenti comunali ai fini del contenimento dell’inquinamento acustico. Anche le attività economiche svolte sul territorio possono generare degli impatti ambientali significativi, nello specifico sono state prese in considerazione le attività del settore agricolo, le attività imprenditoriali e il settore turistico. Il sistema delle aziende agricole dell’area dei Castelli Romani è fortemente parcellizzato, circa il 90% sono aziende di piccola dimensione che hanno un’estensione inferiore ai due ettari. La parcellizzazione delle aziende agricole è probabilmente anche uno dei motivi per cui grandi porzioni di terreni agricoli non sono attualmente utilizzati, infatti circa il 47% è costituito da terreni abbandonati e aree destinate ad attività ricreative. Le colture maggiormente diffuse sono la vite e in parte l’ulivo. Il settore agricolo insieme all’attività di estrazione di minerali sono i settori che tra il 1991 e il 2001 hanno subito una decrescita sia nel numero di unità locali che di addetti alle unità locali e sono anche i settori meno sviluppati in termini di manodopera impiegata. Al contrario i settori che tra il 1991 e il 2001 si sono maggiormente sviluppati sono: attività di costruzione; alberghi e ristoranti; trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari, noleggio, ricerca; sanità e servizi sociali; altri servizi pubblici. Il numero degli addetti non è cresciuto proporzionalmente alle unità locali. Dai dati raccolti emerge che le unità locali hanno dimensioni medio-piccole, tendenti alla conduzione familiare, e che la piccola imprenditoria è vivace ed è costituita da singoli o piccoli nuclei che aprono attività in proprio. Tra le attività più sviluppate in assoluto, vi è il commercio all’ingrosso e al dettaglio che rappresenta non solo il settore con maggior numero di unità locali ma anche il settore con il maggior numero di addetti. Frascati, Albano Laziale, Rocca di Papa, Grottaferrata e Genzano di Roma sono i comuni più turistici, con il più alto numero di arrivi e presenze e con il più alto numero di posti letto. La predominanza di alberghi rispetto alle altre categorie di strutture in termini di posti letto è notevole e probabilmente questo rende piuttosto onerosa e forse meno adeguata la gita prolungata fuori porta che si accontenta di soluzioni meno costose quali le pensioni e i bed & breakfast. È interessante evidenziare come nell’area l’offerta di pernottamento in agriturismo sia piuttosto limitata pur trattandosi di un’area ad alto valore ambientale. I flussi di turisti italiani sono leggermente più elevati rispetto a quelli di stranieri anche se i turisti stranieri tendenzialmente si fermano di più di quelli italiani; la modalità di vista predominante rimane comunque la visita di due o tre giorni nel fine settimana per entrambe le categorie. La maggior parte dei turisti stranieri proviene da paesi della Comunità Europea, più del 50%, seguiti poi dai turisti dell’Estremo Oriente (16% degli arrivi), dell’America del Nord

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(14%) e dei paesi del continente europeo ma che non fanno parte della Comunità Europea (8%).

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4.3. ANALISI SWOT

Valutazione delle carenze e delle potenzialità in relazione al raggiungimento degli obiettivi del PPPES Forze Debolezze Opportunità Minacce Quadro socio- econo mico Popolazione Tendenziale Popolazione adulta Nuove opportunità legate Perdita di identità e incremento che sceglie di al turismo ambientale e carattere dell’area demografico risiedere nell’area culturale ma che lavora a Roma Traffico veicolare elevato e linee ferroviarie sature Indice di vecchiaia Popolazione Stimolare l’economia locale più basso della “nuova” non con micro interventi di media regionale e legata al miglioramento urbanistico nazionale territorio. e urbano Elevata densità abitativa Assenza di gravi fenomeni di disoccupazione Attività agricole Presenza di alcune Calo del settore Grande opportunità Vicinanza di Roma specializzazioni nel numero degli rappresentata dal Comune che con l’ampiezza nell’area: vite e ulivo addetti e delle di Roma: grande della sua offerta unità locali potenzialità per la indebolisce il commercializzazione di sistema economico prodotti di qualità locale Forte Rivitalizzazione delle Aumento dei terreni parcellizzazione attività agricole attraverso abbandonati delle imprese l’accorpamento delle agricole aziende agricole Presenza di terreni agricoli non utilizzati Imprese Buone prestazioni Attività Creazione di un “distretto Pressioni verso uno delle attività di caratterizzate verde” dei Castelli Romani sviluppo fisico del costruzione; alberghi principalmente da caratterizzato da attività di territorio e ristoranti; piccole imprese a alta qualità ed eco- caratterizzato da trasporti, conduzione compatibili. edifici ed magazzinaggio e famigliare infrastrutture comunicazioni Commercio all’ingrosso e al dettaglio sono le

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Valutazione delle carenze e delle potenzialità in relazione al raggiungimento degli obiettivi del PPPES Forze Debolezze Opportunità Minacce attività più sviluppate, rappresentano il numero di unità locali e il maggior numero di addetti. Turismo Presenza di Offerta non Vicinanza con Roma: ampio Flussi turistici importanti risorse omogenea tra i bacino di utenza, concentrati in messe a sistema diversi comuni possibilità di intercettare i periodi ristretti e dagli attuali percorsi dell’area flussi turistici solo in alcuni ed escursioni comuni Scarsa offerta di Nuove possibilità legate al bed & breakfast e turismo ambientale e agriturismo culturale. Accesso ai Forte presenza di Assenza di Parco come promotore di Difficoltà nel gestire mercati risorse ambientali, strategie iniziative comuni i rapporti tra i culturali, promozionali diversi soggetti archeologiche, di unitarie pubblici prodotti tipici e di qualità Ambiente I boschi Grandi superfici Risorse forestali Attivazione di iniziative di Difficoltà nel ricoperte da boschi poco valorizzate e gestione sostenibile e controllare di alto pregio. scarsamente certificazione dei boschi. adeguatamente il fruite dalla territorio per società civile prevenire comportamenti scorretti. Attivazione di iniziative ricreative (sentieri, eventi sportivi, attività socialmente utili ecc.) per far vivere i boschi ai cittadini Presenza di 4 aree SIC e 1 ZPS. L’acqua Bacini lacustri come Condizioni critiche Mantenimento delle Ulteriore elementi fortemente dei laghi (a rischio condizioni vitali e recupero abbassamento del caratterizzanti quantità e delle condizioni ottimali. livello dei laghi e qualità). fenomeni di inquinamento dei bacini. Rifiuti Deboli politiche a Campagne di Aumento della favore della sensibilizzazione sulle 3R e produzione di riduzione della aumento della raccolta rifiuti e saturazione produzione dei differenziata attraverso la delle discariche.

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Valutazione delle carenze e delle potenzialità in relazione al raggiungimento degli obiettivi del PPPES Forze Debolezze Opportunità Minacce rifiuti. sinergia dei diversi enti. Fenomeni di abbandono illegale di rifiuti speciali. Energia Presenza di iniziative Deboli politiche Incentivazione dei pannelli Aumento dei per la diffusione energetiche solari termici e solari consumi e delle energie mirate fotovoltaici e delle maggiore rinnovabili all’efficienza pratiche di risparmio dipendenza dalle energetica. energetico negli edifici. fonti fossili. Territorio e Acqua, terra (boschi) Territorio non Recupero aree verdi e Verificarsi di paesaggio e fuco (vulcano) monitorato per il apertura al pubblico. fenomeni legati al come elementi rischio radon. dissesto fortemente idrogeologico caratterizzanti. Presenza di aree ad Pressione Programmi di alto valore ambientale finanziamento a favore ambientale dovuta dell’ambiente. all’aumento demografico. Società Identità Presenza di un Assenza di un Maggiore coinvolgimento Perdita delle patrimonio di immagine unitaria della popolazione civile al peculiarità tradizioni legato al e coordinata dei fine di valorizzare le idee e identitarie locali mondo rurale Castelli Romani le proposte dei singoli per l’influenza del nei 15 comuni. cittadini e degli operatori. modello urbano di Roma Cultura Presenza del Parco e Scarso inserimento Crescente attenzione verso di un patrimonio in offerte la tipicità e le tradizioni archeologico e turistiche locali storico di pregio. strutturate. Forte presenza di Assenza di una I Castelli Romani come Scarsa centri di ricerca visione e di un distretto della ricerca e collaborazione tra specializzati e di progetto comune dello sviluppo. istituti. rilevanza nazionale. di valorizzazione. Integrazione Presenza significativa Iniziative fragili e Messa in rete delle Diminuzione sociale di iniziative di con scarso iniziative presenti supporto integrazione sociale supporto (iniziative comuni) economico in istituzionale seguito alla crisi globale Parco come Saturazione delle Formazione di nuovi promotore della risorse per le operatori cultura ambientale visite scolastiche attraverso le visite e guidate guidate Concertazione

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Valutazione delle carenze e delle potenzialità in relazione al raggiungimento degli obiettivi del PPPES Forze Debolezze Opportunità Minacce Forte presenza di Scarsa capacità di Parco come promotore Difficoltà nel gestire associazioni e concertazione e della partecipazione e la partecipazione. consorzi scambio tra gli delle iniziative locali: Perdurare di enti locali definizione di obiettivi localismi. condivisi e coinvolgimento attivo di attori esterni agli enti pubblici Obiettivi condivisi Atteggiamento con il Piano di negativo nei Assetto del Parco confronti dell’istituzione del Parco relativamente alle presunte limitazioni.

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5. SEGNALI DI TENDENZA

Dall’analisi SWOT sono emerse alcune importanti linee di tendenza che riguardano il territorio dei Castelli Romani: si tratta di quindici macrotrends che evidenziano problemi, la cui soluzione condiziona in modo decisivo la qualità della vita ed il buono stato ecologico del territorio. Costante e considerevole incremento demografico e degli insediamenti, a partire dagli anni ’80 e tutt’ora in atto.

Popolazione residente

Sviluppo degli insediamenti 300.000 120.000 280.000 100.000 260.000

240.000 80.000

Abitazioni totali Abitazioni 220.000 60.000

200.000 40.000 1984 2005 2006 2007 1981 1991 2001

Riduzione delle unità locali e degli addetti, nel periodo 1991 e il 2001, nei settori agricolo e di estrazione di minerali e aumento in altri settori legati alla residenzialità dell’area quali le attività di costruzione e le attività immobiliari, gli alberghi e ristoranti, i trasporti e le comunicazioni, l’attività di intermediazione monetaria e finanziaria, i servizi sanitari e sociali, gli altri servizi pubblici e la ricerca.

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Addetti alle unità locali 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 Trasporti Attività ristoranti Istruzione e Alberghi sociali minerali Agricoltura Costruzioni immobiliari

Estrazione di 1991 finanziaria monetaria e Sanità e servizi

Intermediazione 2001

Forte aumento della densità di autovetture, tanto da portare sette comuni dell’area del Parco in cima alla graduatoria relativa ai comuni del Lazio e conseguente aumento delle fonti di inquinamento dell’aria. Tabella: comuni del Lazio per densità autovetture. Anno 2005 (per 1.000 abitanti) Densità autovetture Comune Ciampino 1920,64 Roma 1417,41 Albano Laziale 889,03 Marino 861,53 Genzano di Roma 751,52 Frosinone 697,85 688,83 681,58 Monte Porzio Catone 656,20 Ariccia 643,63 Grottaferrata 641,34 Colonna 622,00 612,32 Frascati 568,94 540,73 493,04 Isola del Liri 459,31 446,22

Micigliano 2,16 Fonte: Area Statistica Regione Lazio

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Inadeguatezza del trasporto ferroviario che oltre a non collegare tutti i comuni dei Castelli Romani è a binario unico non consentendo l’introduzione di ulteriori corse al fine di mitigare l’attuale situazione di saturazione delle linee esistenti.

Abbassamento del livello piezometrico della falda idrica e del livello dei laghi a causa del sovra-sfruttamento e qualità delle acque minacciata dall’inadeguatezza dei sistemi comunali di depurazione delle acque reflue.

Sistemi di depurazione (1999)

70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0

Nemi Ariccia Frascati Lanuvio Lariano Marino Velletr i Rocca Priora Grottaferrata Rocca di Papa Albano Laziale Castel Gandolfo Monte Compatri Genzano di Roma Fabbisogno depurativo ab. Eq Monte Porzio Catone Capacità depurativa

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Aumento della produzione totale di rifiuti urbani ma con una produzione pro-capite stabile o negativa e aumento dello smaltimento non controllato di rifiuti speciali su tutto il territorio.

Produzione pro-capite Totale Rifiuti Urbani 610 174.000 173.329 605 606 172.000 600 170.000 169.862 595 168.000

kg 590 166.000 165.556 tonnellate 585 585 584 164.000 580 162.000 575 160.000 570 2005 2006 2007 2005 2006 2007

Dimensione medio-piccola delle unità locali, tendenti alla conduzione familiare, seppur con una forte vivacità di piccoli nuclei che aprono attività in proprio.

Tabella: Comuni del Parco. Unità locali e addetti alle unità locali. 1991 2001 Var. % Comune UL Addetti UL UL Addetti UL UL Addetti UL Albano Laziale 1.807 7.644 2.530 9.388 40% 23% Ariccia 756 6.512 1.360 6.320 80% -3% Castel Gandolfo 388 1.003 555 1.244 43% 24% Frascati 1.186 6.833 1.750 8.304 48% 22% Genzano di Roma 1.184 3.814 1.491 3.992 26% 5% Grottaferrata 754 2.569 1.330 3.452 76% 34% Lanuvio 365 1.353 538 1.419 47% 5% Lariano 363 1.052 577 1.290 59% 23% Marino 1.757 5.620 2.155 5.674 23% 1% Monte Compatri 574 2.210 538 1.665 -6% -25% Monte Porzio Catone 288 1.260 467 1.201 62% -5% Nemi 115 789 119 723 3% -8% Rocca di Papa 361 1.006 707 1.560 96% 55% Rocca Priora 356 1.115 499 1.210 40% 9% Velletri 1.977 8.208 3.025 9.877 53% 20% TOTALE 12.231 50.988 17.641 57.319 44% 12% Roma 138.304 960.414 230.353 1.098.172 67% 14% Provincia senza Comune di Roma 51.028 206.683 70.622 243.610 38% 18% Fonte: ISTAT Atlante Statistico dei comuni

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Sistema delle aziende agricole fortemente parcellizzato, elevata diffusione della coltura della vite (e dell’ulivo) e 47% dei terreni ad uso agricolo non utilizzato ma costituito da terreni abbandonati o da aree destinate ad attività ricreative.

Dimensione delle aziende agricole (2000) Ettari 1,0% 0,6% < 1 0,2% 2,2% 0,1% 1 - 2 8,6% 0,0% 2 - 5 17,1% 5 - 10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 70,3% 100 e oltre

Territorio caratterizzato da una forte presenza del patrimonio boschivo, ancora scarsamente valorizzato.

Patrimonio boschivo (2000)

100%

80% 60% 40% 20%

0%

Nemi Ariccia Roma Frascati Lanuvio Lariano Ma ri no Velletri Rocca Priora Albano Laziale Grottaferrata Rocca di Pa pa Castel Gandolfo Genz ano di Roma Monte Compatri Monte Porzio Catone Superficie comunale totale Superficie boscata

Difficoltà crescenti nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico presente nei centri storici e, più in generale, nei comuni dei Castelli Romani.

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Scarsa capacità di creazione e promozione di un sistema agro-alimentare integrato e di un pacchetto turistico integrato.

PRODOTTI CERTIFICATI Vini DOC Castelli Romani Bianco Castelli Romani Rosato Castelli Romani Rosso Colli Albani Colli lanugini Frascati Marino Montecompatri Colonna Velletri Prodotti alimentari DOP Pecorino romano Ricotta romana Salamini italiani alla cacciatora Prodotti alimentari IGT Kiwi di Latina Casareccio di Genzano Strutture per la tutela e la Consorzio Tutela Vino DOC Frascati valorizzazione dei prodotti Consorzio Tutela Vino DOC Colli Lanuvini agroalimentari Consorzio Pane IGP Genzano Strada del Vino dei Castelli Romani Distretto delle Eccellenze dei Castelli Romani e Monti Prenestini Centro di Ricerca per l'Enologia di Velletri Strutture per la valorizzazione e Comunità Montana dei Castelli Romani e promozione del territorio Prenestini Istituto Regionale per le Ville Tuscolane (I.R.Vi.T.) ASP, Colline Romane PCR, Promozione Castelli Romani SBCR, Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani Parco Regionale dei Castelli Romani

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Prevalenza di un turismo giornaliero e scarsa capacità di intercettare flussi turistici su catene lunghe della distribuzione.

Permanenza media (2007)

3,5 3,0 2,5 2,0

giorni 1,5 1,0 0,5 0,0

Nemi Ariccia Frascati Lariano Ma ri no Velletri Rocca Priora Albano Laziale Grottaferrata Rocca di Pa pa Castel Gandolfo Genzano di Roma Monte Compatri Monte Porzio Catone

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Maggior peso, in termini di offerta di posti letto, delle strutture alberghiere rispetto ad altre strutture ricettive quali le pensioni, i bed & breakfast e, ancor di più, le strutture agrituristiche.

Offerta ricettiva: Posti letto Offerta ricettiva: Esercizi

5% 3% 15% 26% 24%

9% 64% 54% STRUTTURE ALBERGHIERE BED & BREAKFAST STRUTTURE ALBERGHIERE BED & BREAKFAST PENSIONI AGRITURISMI PENSIONI AGRITURISMI

Forte concentrazione del flusso di turisti (in termini di arrivi e presenze) in alcune aree quali Frascati, Albano Laziale, Rocca di Papa, Grottaferrata e Genzano di Roma.

Flussi turistici (2007) 180.000

160.000 140.000 120.000

100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0

Nemi Ariccia Frascati Lariano Ma rino Velletri Rocca Pri ora Albano Laziale Grottaferrata Rocca di Papa Castel Gandolfo Genzano di Roma Monte Compatri Arrivi Monte Porzio Catone Presenze

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Scarsa organizzazione e presenza, rispetto all’aumento delle funzioni residenziali dell’area, dei servizi per il miglioramento delle capacità umane, dei servizi per la qualità della vita e dei servizi culturali.

Tabella: Strutture per attività culturali e strutture sanitarie nel Parco dei Castelli Romani e popolazione Offerta culturale 2008 (n.) Strutture sanitarie 2008 (n.) Case Popolazione Circoli Biblioteche Cinema Musei Teatri di Cliniche Istituti Ospedali 2007 culturali Comune cura Albano Laziale 3 1 1 1 1 38.986 Ariccia 1 3 3 18.083 Castel Gandolfo 1 1 1 8.706 Frascati 2 1 (8 sale) 1 2 20.737 Genzano di Roma 1 1 (3 sale) 6 1 2 1 1 23.122 Grottaferrata 1 1 3 20.555 Lanuvio 1 1 1 1 12.185 Lariano 1 12.009 Marino 2 1 1 38.225 Monte Compatri 1 1 9.662 Monte Porzio Catone 1 8.737 Nemi 1 1 2 1.950 Rocca di Papa 1 1 1 14.859 Rocca Priora 1 1 11.490 Velletri 1 1 (4 sale) 2 2 2 51.507 Fonte: www.castelliromani.eu

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6. DPSIR

Quando si intraprendono processi decisionali, come quello previsto dal PPPES, è necessario far riferimento agli strumenti di progettazione ed implementazione di strategie, piani e programmi risultanti da processi partecipativi, basati quindi sul confronto e la concertazione tra tutti gli agenti interessati. Tali strumenti possono essere ricondotti alla logica del modello DPSIR (Determinanti- Pressione-Stato-Impatto-Risposta), utilizzato sia dall’Agenzia Europea dell’Ambiente che dalle Nazioni Unite, allo scopo di classificare ed organizzare gli indicatori attraverso un’analisi causale dei problemi ambientali. Secondo il modello DPSIR, sviluppi di natura economica e sociale esercitano pressioni sull’ambiente, le cui condizioni, tipo la disponibilità di risorse, il livello di biodiversità o la qualità dell’aria, cambiano di conseguenza. Questo ha degli impatti sulla salute umana, gli ecosistemi e i materiali, per cui vengono richieste risposte da parte della società. Le azioni di risposta possono riguardare qualsiasi elemento del sistema, ovvero avere effetto direttamente sullo stato dell’ambiente o agire sugli impatti o sulle driving forces, indirizzando le attività umane su una nuova strada. Attraverso il modello DPSIR si cerca quindi di definire, in modo partecipato come avvenuto nel corso del PPPES, le azioni (le risposte) che la comunità territoriale del Parco dei Castelli Romani individua al fine di risolvere le criticità ambientali, sociali ed economiche (determinanti e pressioni) si fa riferimento anche ad indicatori di natura economica e sociale che servono però a descrivere le interazioni tra uomo e ambiente.

Il modello DPSIR

Determinanti Risposte

Pressioni

Impatto

Stato

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Più dettagliatamente, le cinque categorie di indicatori del modello DPSIR svolgono le seguenti funzioni:

. D: i determinanti sono i fattori di fondo che influenzano una gamma di variabili pertinenti, quali, ad esempio, il numero di automobili per abitante, la produzione industriale totale, il PIL;

. P: gli indicatori di pressione descrivono le variabili che direttamente causano i problemi ambientali. Ad esempio: emissioni tossiche, emissioni di CO2, rumore causato dal traffico stradale, spazio occupato da una vettura in sosta;

. S: gli indicatori di stato mostrano la condizione attuale dell'ambiente. Ad esempio: la concentrazione di piombo in aree urbane; i livelli acustici in prossimità di strade principali; la temperatura media globale;

. I: gli indicatori di impatto descrivono gli effetti ultimi dei cambiamenti di stato. Ad esempio: la percentuale di bambini che soffrono di problemi sanitari causati da piombo; la mortalità da infarti provocati dalle emissioni acustiche; il numero di persone che muoiono di fame a causa delle perdite di raccolto determinate dal cambiamento di clima;

. R: gli indicatori di risposta mostrano gli sforzi della società per risolvere i problemi. Ad esempio: la percentuale di automobili con marmitte catalitiche; massimo livello di emissioni acustiche consentite alle vetture; il livello dei prezzi della benzina; gettito fiscale per tasse sull'inquinamento; la quota di bilancio impegnata per la ricerca energetica solare.

Nell’ambito delle politiche e strategie per lo sviluppo sostenibile, gli indicatori del modello DPSIR possono essere usati con diverse finalità:

. sensibilizzare e informare le comunità locali oltre che i responsabili dei processi decisionali, ad esempio attraverso la redazione dei Rapporti sullo Stato dell’Ambiente;

. valutare la diffusione e l’efficacia di buone pratiche;

. fornire supporto ai processi decisionali, come ad esempio nel processo di elaborazione del Programma Pluriennale di Promozione Economico Sociale.

Il modello DPSIR offre inoltre l’opportunità di concentrare l’attenzione sulle connessioni dei vari elementi, il che comporta la costruzione e adozione di indicatori di efficienza e di performance accanto a quelli tradizionali puramente descrittivi. Mentre questi ultimi servono a descrivere lo stato delle cose, gli indicatori di performance permettono di fare paragoni tra la situazione attuale e quella ideale. Gli indicatori di efficienza sono invece utili a misurare le interazioni tra i diversi elementi della catena causale. Sono pertanto diversi i tipi di indicatori che possono essere inseriti in un modello DPSIR. Determinante-pressione La relazione collega le attività antropiche alla pressione ambientale che esse generano. La pressione ambientale può essere misurata o stimata. La misurazione comporta una struttura che permetta il monitoraggio sistematico ed attendibile di indicatori di pressione.

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La quantificazione della relazione determinante-pressione comporta la definizione di tre basi di dati:

. una base di dati delle informazioni economiche e sociali rilevanti ai fini del progetto. In questa base dati confluiscono indicatori direttamente riferibili alle attività antropiche (popolazione, livello dell’attività economica, numero di addetti per settore di attività, superficie agricola utilizzata, numero di capi di bestiame, consumi di energia ed acqua).

. una base di dati di coefficienti di emissione che permettono di collegare il livello dell’attività economica alla pressione ambientale che queste attività generano. I coefficienti di emissione sono normalmente espressi in termini di quantità di inquinamento prodotto per unità di grandezza economica di riferimento (abitante, addetto, combustibile utilizzato, ettaro, capo di bestiame).Questi coefficienti provengono dalla letteratura nazionale ed internazionale e sono il risultato di studi effettuati appositamente per consentire di collegare in modo immediato lo sviluppo economico e sociale alla pressione esercitata sull’ambiente.

. una base di dati che raccoglie gli indicatori di pressione. Il valore degli indicatori di pressione può essere ottenuto sia attraverso la stima sia attraverso la misurazione diretta del fattore di pressione (flusso di inquinamento).

Come già indicato precedentemente le pressioni possono essere collegate a flussi di materia oppure sostanziarsi in fenomeni non collegati a flussi di materia. Questa distinzione influisce sulla quantificazione della pressione ambientale antropica. Mentre per le pressioni legate a flussi di materia, il collegamento con le attività antropiche che le generano è agevole, per le pressioni non legate a flussi di materia, questo collegamento diviene più problematico quando manchi la possibilità di individuare i fattori antropici che le generano. Per le pressioni che non sono collegabili a flussi di materia e che sono principalmente contenute nei temi della biodiversità, dell’ambiente urbano e nel sotto-tema del dissesto idrogeologico, e per le quali non è possibile quantificare la relazione con l’attività antropica, si farà ricorso alla lettura diretta della pressione. Pressione-stato La quantificazione della relazione pressione-stato richiede l’uso di modelli di maggior dettaglio e rigore tecnico-scientifico. I modelli si basano su uno studio di dettaglio delle singole dinamiche del sistema ecologico. In funzione di ciò possono fornire analisi di tipo esplicativo o previsionale. Possono quindi sia spiegare eventi già registrati in funzione dell’osservazione di particolari condizioni, o prevedere il comportamento del sistema in funzione di condizioni ipotetiche. A seconda del livello di approfondimento modelli numerici avanzati possono richiedere informazioni più o meno dettagliate. Esse si possono riassumere nelle seguenti categorie: informazioni sugli agenti d’impatto ed informazioni sul sistema ricettore.

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Dalla descrizione delle loro caratteristiche e delle informazioni necessarie al loro funzionamento, si può sostenere che i modelli di dispersione/diffusione, che costituiscono lo strumento più appropriato alla misurazione della relazione tra la pressione e la qualità ambientale, presentano gli svantaggi seguenti:

. i modelli di dispersione/diffusione vanno calibrati alla realtà territoriale sotto osservazione e necessitano quindi una livello di conoscenza avanzato sia delle problematiche ambientali che dell’uso del modello stesso;

. i modelli di dispersione/diffusione vanno calibrati alla realtà territoriale sotto osservazione e necessitano quindi di informazioni di dettaglio sia in termini di fattori di pressione che di caratteristiche del territorio. Stato-Impatto La quantificazione della relazione stato-impatto richiede l’uso di modelli e di altre tipologie di studi (sanitari, epidemiologico, economici, ecc.) per verificare quali sono gli effetti provocati dalle alterazioni dello stato dell’ambiente sull’ecosistema e sulla salute umana.

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AMBIENTE E STRUTTURA URBANA

Risposte Determinanti • Piani di settore integrati (energia,

• Crescita urbanistica Regolano, industria ecc.) modificano, • Pianificazione urbanistica partecipata sostituiscono, • Utilizzo tecniche della bioarchitettura eliminano • Azioni per la difesa, la valorizzazione e il recupero del patrimonio urbanistico

Mitigano, STIMOLANO DETERMINANO Abbattono, eliminano RICHIEDONO riducono, prevengono Pressioni

• Occupazione di suolo Impatti • Emissioni in aria, acqua Migliorano, • Emissioni acustiche ripristinano, influenzano • Produzione di rifiuti • Prelievo di risorse (energia, acqua) • Perdita di funzioni ambientali • Costi economici e sociali • Danni alla salute umana • Marginalizzazione sociale

Stato INFLUENZANO • Rapporto tra superficie edificata e aree verdi ALTERANO PROVOCANO • Concentrazione sostanze inquinanti in aria e acqua

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ABBASSAMENTO DEL LIVELLO PIEZOMETRICO DELLA FALDA IDRICA E DEI LAGHI

Determinanti Risposte

• Riduzione dell’idro-esigenza • Cambiamenti climatici Regolano, • Adduzione di risorse idriche da altri • Urbanizzazione modificano, acquiferi • Popolazione sostituiscono, • Depurazione delle acque • Turismo estivo eliminano • Attività di monitoraggio • Produzione di rifiuti • Strumenti economici e accordi • Attività agricole e zootecniche volontari • Riutilizzo delle acque • Miglioramento efficienza reti idriche

Mitigano, STIMOLANO DETERMINANO Abbattono, eliminano RICHIEDONO riducono, prevengono

Pressioni Impatti • Perdita di habitat e Migliorano, biodiversità • Captazioni ripristinano, • Scarichi civili in fognatura influenzano • Minacce alla salute • Utilizzo di concimi, fertilizzanti e pesticidi umana anche per aumento emissione di gas tossici al suolo (CO2), radon, idrogeno solforato • Difficoltà per le attività economiche, in particolare agricole e turistiche

INFLUENZANO Stato ALTERANO • Disponibilità della risorsa idrica con fenomeni di PROVOCANO depauperamento • Alterazione equilibri idrodinamici • Qualità delle acque superficiali e sotterranee • Cambiamenti nel letto delle acque sotterranee • Livelli delle acque superficiali

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AMBIENTE NATURALE E STATO DEL SUOLO

Determinanti Risposte

• Attività produttive Regolano, • Protezione degli habitat e delle specie • Attività agricole con produzione modificano, • Gestione della natura zootecnica sostituiscono, • Progetti di ripristino eliminano • Urbanizzazione diffusa • Presenza di discariche abusive

STIMOLANO Mitigano, DETERMINANO RICHIEDONO Abbattono, eliminano riducono, prevengono

Pressioni Impatti • Contenuto di nitrati nelle Migliorano, falde • Emissioni di inquinanti e sostanze ripristinano, • Rischio di contaminazioni eutrofizzanti influenzano delle acque sotterranee • Sversamenti accidentali di sostanze pericolose con impossibilità di utilizzo idropotabile • Carico inquinante zootecnico • Pericoli e problemi per la salute umana • Spandimento reflui • Degrado paesistico • Effetti indiretti su altri media ambientali e sugli ecosistemi • Cambiamenti nelle funzioni del suolo

INFLUENZANO Stato ALTERANO • Concentrazioni di nutrienti e materiali pericolosi nel suolo PROVOCANO • Impermeabilizzazione del suolo • Inquinamento del suolo • Frammentazione di habitat naturali • Cambiamenti nella composizione delle specie

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MOBILITÀ SOSTENIBILE

Risposte Determinanti

• Mobilità su ferro • Traffico veicolare Regolano, • Piani per la Mobilità sostenibile modificano, • Sistema dei trasporti e delle • Piano della sosta e mobilità in centro sostituiscono, infrastrutture storico eliminano • Incentivi all’utilizzo di mezzi di trasporto a impatto ambientale ridotto • Incentivi all’utilizzo di mezzi di trasporto collettivo • Politiche di riduzione del traffico e riorganizzazione viabilità

Mitigano, STIMOLANO DETERMINANO Abbattono, eliminano RICHIEDONO riducono, prevengono

Pressioni Impatti

Migliorano, • Incremento di patologie • Emissioni in aria ripristinano, respiratorie e • Occupazione di suolo influenzano cardiovascolari • Emissioni acustiche • Incremento malattie da • Consumi energetici stress • Cambiamenti climatici • Effetti su ecosistemi, uomo e patrimonio edilizio • Inquinamento luminoso • Cambiamenti nella composizione delle specie animali nelle vicinanze delle fonti di rumore • Aumento dei tempi di percorrenza casa – lavoro /scuola

INFLUENZANO Stato ALTERANO • Qualità urbana PROVOCANO • Qualità dell’aria • Congestione del traffico cittadino • Livelli di esposizione a inquinamento acustico

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RIFIUTI E FLUSSI DI MATERIALI

Risposte Determinanti • Riduzione della produzione dei rifiuti

• Produzione e consumo di beni Regolano, • Green Public Procurement • Popolazione centri abitati modificano, • Incremento della raccolta differenziata sostituiscono, • Attività economiche (porta a porta) eliminano • Attività di costruzione • Incremento del compostaggio • Incremento del recupero dei rifiuti speciali • Sviluppo di tecnologie pulite • Piano di gestione dei rifiuti • Sistemi di incentivazione ed accordi di programma per la prevenzione dei rifiuti DETERMINANO Abbattono, riducono, Mitigano, prevengono eliminano Pressioni STIMOLANO RICHIEDONO

• Lisciviazione di nutrienti e composti tossici dalle discariche Migliorano, • Occupazione di suolo ripristinano, Impatti • Emissioni in aria influenzano • Rifiuti da attività economiche

• Impatti sulla salute degli ecosistemi e sulla salute umana • Impatto economico sul turismo

INFLUENZANO Stato ALTERANO • Composizione merceologica dei rifiuti urbani • Saturazione delle discariche esistenti • Inquinamento dell’acqua e del suolo PROVOCANO • Inquinamento dell’aria • Presenza di rifiuti ‘abusivamente’ scaricati

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CONSUMO D’ENERGIA E FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

Risposte Determinanti

• Popolazione Regolano, • Piani comunali dell’Illuminazione • Settore domestico modificano, • Uso razionale dell’Illuminazione sostituiscono, • Attività economiche (servizi, pubblica eliminano agricoltura ecc.) • Campagne di sensibilizzazione al • Produzione energia elettrica risparmio energetico • Incentivi per incremento dell’uso delle fonti di energia rinnovabili • Green Public Procurement

Abbattono, Mitigano, DETERMINANO STIMOLANO riducono, eliminano RICHIEDONO prevengono

Pressioni Impatti • Emissioni in aria e atmosfera Migliorano, • Prelievo risorse naturali non rinnovabili ripristinano, influenzano

• Effetto serra • Riduzione delle dotazioni di risorse non rinnovabili • Rischi per la salute umana con incremento di patologie respiratorie e cardiovascolari • Effetti negativi sulle specie vegetali e animali

Stato INFLUENZANO ALTERANO • Concentrazione gas ad effetto serra in atmosfera PROVOCANO • Qualità dell’aria • Stato delle riserve di risorse non rinnovabili

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CLIMA E CAMBIAMENTI CLIMATICI

Risposte Determinanti • Misure per la riduzione delle emissioni

• Consumo di combustibili fossili Regolano, • Sostituzione di fonti energetiche modificano, non rinnovabili con fonti • Cambiamenti nell’uso del suolo • Processi industriali sostituiscono, rinnovabili eliminano • Programmi per il risparmio energetico • Smaltimento di rifiuti • Processi di refrigerazione • Edilizia sostenibile Miglioramento della gestione dei boschi •

Abbattono, DETERMINANO Mitigano, STIMOLANO riducono, eliminano RICHIEDONO prevengono

Pressioni Impatti

Migliorano, • Emissioni di CO2, CH4, composti alogeni, • Effetti sulla salute ripristinano, N2O influenzano umana • Cambiamenti nell’abbondanza delle specie e nella distribuzione degli habitat • Eventi climatici estremi (alluvioni, siccità) • Impatti sull’agricoltura

INFLUENZANO Stato ALTERANO • Concentrazione atmosferica di gas ad effetto serra PROVOCANO • Aumento della temperatura globale • Cambiamenti nella distribuzione delle piogge • Cambiamenti nelle temperature e precipitazioni medie stagionali

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GESTIONE DEI BOSCHI

Risposte Determinanti

• Urbanizzazione Regolano, • Miglioramento delle attività di modificano, gestione forestale • Infrastrutturazione • Cambiamenti climatici sostituiscono, • Certificazione ambientale foreste eliminano • Creazione registro dei crediti di • Gestione non sostenibile dei boschi carbonio dalle foreste Promozione delle attività di carbon offset •

Mitigano, STIMOLANO DETERMINANO Abbattono, eliminano RICHIEDONO riducono, prevengono

Impatti Pressioni Migliorano, • Effetti sulla salute umana • Riduzione delle superfici boscate ripristinano, • Effetti sulla biodiversità • Riduzione del contenuto di carbonio influenzano • Effetti sulla • Riduzione della massa legnosa protezione del suolo • Aumento della necromassa • Effetti sugli equilibri idrodinamici • Eventi climatici estremi • Qualità del paesaggio • Effetti occupazionali derivanti dalle attività connesse al Protocollo di Kyoto

Stato INFLUENZANO ALTERANO • Aumento della temperatura globale • Cambiamenti nelle temperature e precipitazioni medie PROVOCANO stagionali • Stato della biodiversità • Capacità di immagazzinamento del carbonio • Stato di erosione del suolo

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SISTEMA AGROALIMENTARE DEI CASTELLI ROMANI

Risposte Determinanti • Marchi territoriali e sociali associati • Agricoltura sociale • Turismo di scarsa qualità Regolano, modificano, • Strade dei prodotti tipici • Turismo estivo sostituiscono, • Aziende / Cantine aperte • Aziende del settore agricolo e eliminano agroalimentare di modeste • Filiera biologica dimensioni • Filiera corta (gruppi acquisto solidale) • Acquisti verdi nelle mense • Menu a km zero • Rafforzamento integrazione della proposta agroalimentare (Distretto)

Mitigano, STIMOLANO DETERMINANO eliminano Abbattono, RICHIEDONO riducono, prevengono

Impatti Pressioni

Migliorano, • Perdita di habitat e • Cambiamenti del paesaggio ripristinano, biodiversità agricolo influenzano • Degrado delle • Captazioni risorse naturali • Scarichi civili • Perdita di identità • Utilizzo di concimi, fertilizzanti e pesticidi culturale

• Difficoltà per le attività economiche, in particolare agricole ed agroalimentari

Stato INFLUENZANO ALTERANO • Disponibilità della risorsa idrica con fenomeni di PROVOCANO depauperamento • Alterazione equilibri idrodinamici • Stato di conservazione del suolo • Stato del paesaggio

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PATRIMONIO STORICO, PAESAGGISTICO, ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO

Determinanti Risposte

• Rafforzamento e integrazione • Cambiamenti climatici Regolano, modificano, • dell’offerta culturale • Urbanizzazione sostituiscono, • Sistema museale territoriale eliminano • Turismo • Microinterventi di recupero • Traffico privato • Guide Locali • Promozione del territorio • Musei virtuali • Audioguide per la “lettura” del territorio • Miglioramento della governance per la cultura • Politiche per la produzione culturale

Mitigano, STIMOLANO DETERMINANO eliminano Abbattono, RICHIEDONO riducono, prevengono

Pressioni Impatti • Riduzione della Migliorano, qualità della vita dei • Inquinanti atmosferici ripristinano, cittadini • Piogge acide influenzano • Pendolarismo • Paesaggio storico culturale verso Roma

• Moltiplicatore della produzione di reddito e

dell’occupazione per attività economiche, in particolare turistiche • Danni irreversibili sul patrimonio

Stato INFLUENZANO ALTERANO • Stato di conservazione del patrimonio naturalistico, storico ed PROVOCANO archeologico • Offerta culturale presente sul territorio

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TURISMO SOSTENIBILE

Risposte Determinanti Pianificazione turistica (zoning) • • Calcolo della capacità di carico in relazione • Stato del patrimonio dell’area Regolano, alla fragilità dell’ecosistema • Ricettività turistica modificano, sostituiscono, • Valutazione dell’impatto ambientale • Numero popolazione eliminano • Integrazione della proposta turistica e • Identità del territorio creazione di pacchetti • Promozione del territorio • Carta del turismo responsabile (uso sostenibile delle risorse) • Diffusione dell’Ecolabel turistico e dei sistemi di gestione ambientale

Mitigano, DETERMINANO STIMOLANO eliminano Abbattono, RICHIEDONO riducono, prevengono Pressioni Impatti • Perdita di diversità • Capacità di carico Migliorano, culturale ripristinano, • Consumi idrici • Creazione della influenzano • Produzione di rifiuti ricchezza e di nuove • Traffico veicolare opportunità di lavoro • • Degrado dell’ambiente naturale e sfruttamento delle risorse naturali

Stato INFLUENZANOALTE RANO • Stato di conservazione del patrimonio naturalistico, storico ed PROVOCANO archeologico • Disponibilità della risorsa idrica • Qualità del suolo • Qualità delle acque superficiali e sotterranee

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CAPACITÀ UMANE, QUALITÀ DELLA VITA E SERVIZI CULTURALI E SOCIALI

Risposte Determinanti • Presenza di strutture culturali

• Scarsa presenza di servizi socio Regolano, • Offerta culturale integrata culturali modificano, • Rete museale • Scarsa organizzazione di servizi sostituiscono, • Presenza strutture sociali eliminano • Comuni dormitorio • Offerta integrata di servizi alla persona • Forte attrazione della metropoli • Mobilità territoriale trasversale • Collegamenti interni • Creazione di reti culturali e sociali • Reti di volontariato

Abbattono, DETERMINANO riducono, Mitigano, prevengono eliminano STIMOLANO RICHIEDONO Pressioni

• Pendolarismo verso città metropolitane Migliorano, Impatti • Riduzione degli indici di sviluppo umano ripristinano, influenzano • Riduzione opportunità economiche • Malessere

Stato INFLUENZANO ALTERANO • Qualità della vita • Indici di sviluppo umano • Offerta di servizi sociali PROVOCANO • Offerta di servizi culturali

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7. POLITICHE PUBBLICHE E AZIONI IN CORSO (RISPOSTE)

Il DPISR ha permesso di individuare quali sono lo risposte necessarie ai problemi generati dai determinanti, dalle pressioni o dal degrado dello stato dell’ambiente. L’analisi dei servizi presenti nel territorio del Parco e valutati ai fini del PPPES permette di verificare quali di queste soluzioni trovano una risposta positiva da parte dei servizi offerti dal Parco e dei servizi pubblici collettivi offerti da altri soggetti. I servizi offerti dal Parco possono essere ricondotti a tre categorie: 1. servizi legati all’offerta di beni pubblici e risorse collettive; 2. servizi commercializzati o commercializzabili; 3. servizi di promozione, informazione, sensibilizzazione e ricerca.

Servizi offerti dall’area protetta, e valutati ai fini del Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale, sono quelli caratterizzati da una rilevante “specificità”: scaturita dalla particolarità e dalla eccezionalità delle risorse ambientali che caratterizzano il territorio. Per completare il quadro dei servizi offerti nell’area protetta è necessario analizzare anche i servizi pubblici offerti da altri soggetti, in particolare: 1. servizi di trasporto; 2. servizi di collettamento, depurazione e scarico delle acque; 3. servizio di gestione dei rifiuti.

7.1. SERVIZI OFFERTI DALL’ENTE PARCO

Servizi di offerta territoriale di beni pubblici e risorse collettive

In questa categoria rientra l’offerta di servizi legati a beni pubblici e risorse collettive così come previsto nelle finalità costitutive dell’Ente, l’offerta di beni e servizi che non costituiscono oggetto di transazioni commerciali e il cui godimento non preclude il godimento altrui. Questa prima categoria di servizi è, quindi, legata alle funzioni istituzionali e direttamente connessa con il ruolo di soggetto preposto alla valorizzazione degli ambienti tipici locali e al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni insediate. 1. Servizi per la fruizione: a. sentieri e infrastrutture escursionistiche; b. strutture turistiche; c. delimitazione e cartellonistica.

2. Servizi di tutela e ripristino ambientale: 1. vigilanza; 2. recupero di aree degradate; 3. restauro e ripristino di ecosistemi; 4. difesa del suolo e di messa in sicurezza del territorio;

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5. azioni sul paesaggio; 6. altre azioni in campo territoriale – ambientale.

Servi Ogget Nome Comuni Risorse Note zio to 1 A Percorso intercomunale Grottaferrata Catacombe ad Con mezzo di archeologico Decimum locomozione Monte Porzio Parco Borghese e Include percorso: Catone Tuscolo Tuscolo antica Rocca di Papa Via sacra, Tempio di Giove Albano Anfiteatro, Cisternone, Sepolcro degli Orazi e Curiazi, Porta Pretoria e Castrum Ariccia Villa di Vitellino Nemi Tempio di Lanuvio Tempio di Giunone Sospita 1 A Percorso intercomunale delle Ville storiche 1 A Percorso intercomunale Religioso 1 A Percorso intercomunale dei Include i percorsi: Panorami Monti delle Faete, Monti Tuscolani, Maschio dell'Ariano 1 A Conca del Lago di Nemi: Percorso del Tempio di Diana e dell'Emissario 1 A Coste del Lago Albano Convento Cappuccini, Romitorio, Palazzolo 1 A Sentieri area Tuscolana 1 A Sentieri area dei Laghi 1 A Sentieri area dell’Artemisio 1 A Sentieri area delle Faete 1 A Sentiero delle stelle 2 km da percorrere di notte 1 A Sentiero interpretativo Albano 8 stazioni di osservazione 1 B Area di sosta Riva del Lago Albano 1 B Area di sosta di Via dei Laghi 1 B Area di sosta del Bosco Ferentano 1 B Area di sosta di Lariano 1 B Area attrezzata di Villa Rocca di Papa Barattolo 1 B Portale meridionale del Parco Lariano In fase di dei Castelli Romani realizzazione, finanziato dalla Regione Lazio

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Servizio Oggetto Servizio Note 2 A Vigilanza 20 guardiaparco 2 cavalli 3 fuoristrada allestiti con moduli antincendio 2 B Ripristino zona umida del Pantano della Doganella di Rocca Priora, Rocca di Papa. 2 F Rilascio nulla osta 2 F Indennizzo danni da fauna selvatica 2 D Recupero e smaltimento carcasse veicoli fine vita 2 B Recupero del Ninfeo Bergantino

Servizi commercializzati o commercializzabili

Servizi caratterizzati dalla possibilità di introiti diretti per l’Ente gestore dell’area protetta o per soggetti privilegiati. Rientrano in questa categoria: 1. Servizi di accoglienza e ospitalità: rifugi, case del Parco, foresterie, ristori, esercizi tipici 2. Servizi turistici: visite guidate, accompagnamenti, assistenza guide, noleggio bici, attrezzature sportive

Servi Tipologia Nome Anno Costo zio 2 Visite guidate Cose mai viste 2008 2008 3 euro 1 Parchi Card: servizi di soggiorno 1 Parchi Card: servizi di ristoro

Servizi di promozione, informazione, sensibilizzazione e ricerca

1. Servizi di promozione: marchio del parco, gadget 2. Servizi di informazione: pubblicazioni, cartine, brochure, materiale informativo 3. Servizi di sensibilizzazione: corsi di formazione, iniziative di educazione per le scuole, supporto specialistico all’insegnamento, convegni, Servizio Tipologia Nome Anno Costo Note 1 Marchio del Parco 3 Convegno Castelli Romani, il gusto del turismo 2008 Gratis 3 Convegno Le opportunità di un'area protetta 2008 Gratis 3 Convegno Rifiuti come risorsa 2008 Gratis 3 Convegno Complessità e ricchezza dei Parchi 2007 Gratis Periurbani 1 Gadget Cartellina in legno porta fogli 1 Gadget Blocco di 50 fogli in carta ecologica

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1 Gadget Borse in canapa naturale non trattata 1 Gadget Calamite 1 Gadget Blocco-Mousepad carta ecologica 1 Gadget Quaderno incarta ecologica 3 Concorso Concorso fotografico al Parco dei 2008 Castelli 3 Concorso Premio letterario "Una terra di 2008 leggende". 2 Carografia Carta 1:20.000 2 Carografia Carta a volo d'uccello 2 Pubblicazione Guida ai Servizi del Parco 2 Programma "Cose mai Viste" primavera 2008 2008 informativo 2 Cartografia Le carte dei sentieri del Parco 2 Pubblicazione Il parco a cavallo 2 Pubblicazione La Flora dei Castelli Romani 2 Materiale Quaderno di Campo educativo 2 Pubblicazione 15 Comuni per 1 Parco - 1 Parco per Anche in 15 Comuni lingua inglese 2 Pubblicazione Guida al riconoscimento di alberi ed arbusti del Parco 2 Pubblicazione Il mondo dei funghi nel Parco 2 Pubblicazione L'ambiente naturale del Parco 2 Pubblicazione “Vivere i laghi del Lazio” 2 Programma "Giorniverdi" marzo-maggio 2008 informativo 2 Pubblicazione Rocca di Papa in cartolina tra il 1892 Euro 50 e il 1958 2 Pubblicazione Dalla leggendaria Alba Longa a Castel Gandolfo 3 Corso Corso di botanica e gastronomia dei 2008 Euro 20 tempi passati 3 Corso Corso di lingua Inglese - livello 2008 Euro 50 avanzato 3 Corso Corso pratico di conoscenza del cielo 2008 Euro 20 e di Orienteering notturno 3 Corso Corso di Fotografia Naturalistica 2008 Euro 20 3 Corso Il Paesaggio dei Castelli Romani 2008 Euro 20 3 Corso Corso di lingua Inglese - livello base 2007 Euro 50 3 Corso Corso per la raccolta di funghi 2007 3 Attività scuole "Un Bosco Fantastico" 2007 - 08 B bambini dai tre ai sette anni 3 Attività scuole "Scopriparco" 2007 - 08 gratis Secondo ciclo delle elementari 3 Attività scuole "Esplorando" 2007 - 08 gratis Secondo ciclo delle elementari e scuola media 3 Attività scuole "Parcoinclasse" 2007 - 08 gratis Scuola media

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7.2. ALTRI SERVIZI OFFERTI NEL TERRITORIO DEI CASTELLI ROMANI

Nel territorio dei Castelli Romani sono attivi importanti servizi di pubblica utilità non gestiti dal Parco ma da altri soggetti. Tra questi rientrano servizi di trasporto pubblico e i servizi ambientali (gestione acque, rifiuti ecc.).

Servizi di trasporto

Il territorio dei Castelli Romani è servito da quattro linee ferroviarie: Albano – Roma; Frascati – Roma; Velletri – Roma e linea Roma - Napoli. Le linee ferroviarie risultano allo stato attuale sature. I comuni collegati alla rete ferroviaria sono per la linea Roma - Albano Laziale: Ciampino, Acqua Acetosa, Sassone, Pantanella, Marino, Castel Gandolfo, Albano Laziale. La linea è gestita da Trenitalia, con treni ogni ora. I comuni collegati alla rete ferroviaria sono per la linea Roma - Frascati: Ciampino, Frascati. La linea è gestita da Trenitalia, con treni ogni ora. I comuni collegati alla rete ferroviaria sono per linea Roma - Velletri: Ciampino, S. Maria Delle Mole, Pavona, Cecchina, Lanuvio, Velletri. La linea è gestita da Trenitalia, con treni ogni mezz’ora circa. I comuni collegati alla rete ferroviaria sono per linea Roma - Napoli via Cassino: Ciampino, Colle Mattia, Colleferro - - Paliano. Per quanto riguarda la viabilità, l’area è attraversata dalla Via Appia, dalla Via dei Laghi, dalla Via Anagnina, dalla Via Tuscolana e fiancheggiata dall’Autostrada Roma - Napoli. Nelle immediate vicinanze si trova inoltre l’aeroporto di Ciampino.

Servizio idrico integrato

I comuni dei Castelli Romani sono collegati al servizio idrico integrato per quanto riguarda la distribuzione di acqua potabile, il servizio idrico fognario e la depurazione delle acque reflue. Come approfondito in Appendice il servizio di distribuzione di acqua potabile è soddisfacente mentre la depurazione delle acque reflue ha delle gravi carenze. Nello specifico il servizio di depurazione delle acque reflue è soddisfacente solo in due comuni dove la depurazione delle acque reflue è completa mentre in dodici comuni la depurazione delle acque reflue è parziale e i depuratori sono sottodimensionati e non garantiscono la depurazione totale dei reflui. La situazione più critica si rileva nel Comune di Albano Laziale dove il depuratore non è in funzione.

Servizio di gestione dei rifiuti

L’Osservatorio Provinciale dei Rifiuti fornisce delle informazioni dettagliate circa il sistema di smaltimento dell’area dei Castelli Romani: «Due sono le discariche di riferimento dei 15 comuni dell’area: quella di Cecchina, con una media di 10 conferitori mensili, costituiti esclusivamente dai comuni e quella di Colle Fagiolata (localizzata presso il comune di Colleferro) che presenta una media di 32,5 smaltitori mensili, 2,5 dei quali sono soggetti privati. Inoltre, nel Comune di Velletri, risulta presente una discarica, composta da due

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bacini, che è stata chiusa nel corso dell’ultimo decennio. I rifiuti prodotti dai 15 comuni, quindi, vengono smaltiti localmente solo per il 78%, il rimanente viene smaltito a Colle Fagiolata ma il 44% circa dei rifiuti smaltiti nella discarica di Cecchina sono prodotti al di fuori del territorio dei Castelli Romani. Dall’analisi dei conferimenti mensili realizzati nella discarica di Cecchina emerge un andamento fluttuante che rispetto, al conferimento medio di 12.077 tonnellate, mostra il massimo smaltimento nel mese di agosto (con 14.297 tonnellate) ed il minimo nel mese di febbraio con 8.869 tonnellate, secondo un trend tipico delle zone turistiche. Tra i comuni locali, tuttavia, quello più turistico sicuramente è Nemi, con un indice di variazione mensile del conferimento pari al 56%. Ciò spiegherebbe anche l’elevato livello di produzione pro-capite di rifiuti che in questo comune arriva a 1161 kg/abitanti/anno. Il Comune di Albano risulta il più stabile con solo il 27% di variazione mensile».

7.3. INTERVENTI PUBBLICI

Quadro degli interventi pubblici in corso o conclusi rilevanti nel contesto del PPPES. n. Titolo Responsabile Asse Stato di avanzamento 1 Ripristino del Lago della Autorità di Bacino Beni comuni Avviato Doganella del Fiume Tevere 2 Rievocazione storica e Proloco di Albano Miglioramento Avviato mitologica dei Castelli Romani. delle capacità umane 3 Rete di laboratori della Parco Regionale Miglioramento Finanziato dalla Regione biodiversità. dei Castelli delle capacità Lazio nell’ambito dellAPQ7 Romani umane 4 Le vie d’acqua nel Parco Parco Regionale Beni comuni Finanziato dalla Regione Regionale dei Castelli Romani. dei Castelli Lazio nell’ambito dellAPQ7 Romani 5 Recupero casali Mezzaposta e Parco Regionale Territorio Finanziato dalla Regione Capanna Bruciata per la dei Castelli dell’abitare Lazio nell’ambito dellAPQ7 realizzazione di strutture di Romani fruizione e foresteria del Parco. 6 Riqualificazione dell’area e Parco Regionale Beni comuni Finanziato dalla Regione dell’immobile della dei Castelli Lazio nell’ambito dellAPQ7 Federazione Italiana Canoa e Romani Kajak lungo il Lago Albano di Castelg Gandolfo per la realizzazione del centro informativo del Parco e del molo di attracco dell’imbarcazione didattica. 7 Piano di Assetto del Parco dei Parco Regionale Adottato Castelli Romani dei Castelli Romani

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8. QUADRO LOGICO PER UN FUTURO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO

8.1. OBIETTIVI PER IL FUTURO SOSTENIBILE DELL’AREA

Obiettivi generali di sostenibilità

Gli obiettivi generali da raggiungere attraverso lo sviluppo sostenibile del territorio dei Castelli Romani sono identificabili a partire dallo scenario futuro a cui si vuole arrivare. Lo scenario che si vuole raggiungere, anche attraverso l’attuazione del PPPES, è quello di un territorio di elevata qualità ambientale, dove le emergenze ambientali sono assenti, le situazioni critiche sono state riportate entro parametri di qualità, dove le attività economiche sono a ridotto impatto ambientale e dove “essere dei Castelli” significa rappresentare un territorio ben definito, una cultura e una storia precise. Questa idea dei Castelli Romani può essere semplificata in tre obiettivi generali: 1. ripristinare e mantenere la qualità del territorio e dell’ambiente e perseguire l’eccellenza ambientale (laghi, monti, boschi, aree archeologiche, centri storici e castelli); 2. creare il distretto delle eccellenze dei Castelli Romani e favorire lo sviluppo afisico del territorio: sistema delle biblioteche, cooperative sociali, attività ecocompatibili; 3. svolgere un ruolo di riferimento per le politiche di sviluppo sostenibile, favorendo la crescita della sensibilità ambientale e sociale nella popolazione, negli operatori e nelle istituzioni locali.

Il Parco dei Castelli Romani intende raggiungere gli obiettivi generali proposti ponendosi come catalizzatore dei soggetti pubblici e privati e delle risorse presenti con l’intento di superare l’ideale di sviluppo attualmente fondato su crescita fisica, in termini di urbanizzazione e infrastrutturazione, per arrivare a uno sviluppo a-fisico basato sul miglioramento delle capacità umane, sullo sviluppo di servizi qualificati e di attività eco- compatibili. Il territorio dei Castelli Romani è fortemente caratterizzato da tre elementi naturali: il fuoco, l’acqua e la terra. Il fuoco è rappresentato dal Vulcano Laziale che sebbene sia quiescente da lunghissimo tempo, caratterizza fortemente sia il paesaggio naturale che gli insediamenti umani che si sono sviluppati lungo le cime dei crateri vulcanici. L’acqua è rappresentata dai due laghi che caratterizzano la vita dei cittadini che ne possono beneficiare attraverso le suggestive passeggiate o attraverso le attività balneari, laddove consentito, e determinano ecosistemi molto particolari che sono stati proposti come SIC. La terra è rappresentata dai boschi, maggiormente di castagno ceduo, che ricoprono la gran parte dei territori non urbanizzati. Anche gli elementi non naturali sono caratteristici del territorio dei Castelli Romani, tutti i comuni che ne fanno parte hanno infatti vissuto le medesime vicissitudini storiche che

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hanno portato ad avere su tutto il territorio importanti ville romane, eremi e conventi, castelli, palazzi e vie antiche. Nel definire le azioni di questo programma si è cercato di valorizzare le componenti sopra descritte al fine di creare un’immagine unitaria e omogenea di tutto il territorio dei Castelli Romani. Questo approccio è coerente anche con quanto stabilito dalla Regione Lazio nella Legge Regionale 40 del 1999 che introduce la logica del tematismo come chiave di lettura multidisciplinare del patrimonio diffuso del territorio. Per l’area dei Castelli Romani la Regione ha individuato come tematismi principali:

. ville, palazzi e residenze storiche; . vie del sacro; . antiche Vie del Lazio; . vie d’acqua zone umide e termali.

In questo contesto il PPPES si sposa perfettamente con l’approccio della Regione in quanto mira a creare un’immagine unitaria del territorio attraverso la valorizzazione dei propri caratteri distintivi il vulcano, l’acqua, i boschi e le risorse archeologiche.

Obiettivi per il Parco e assi tematici

In linea di principio i piani e i programmi che verranno elaborati dal Parco dei Castelli Romani e dai Comuni limitrofi dovranno perseguire questi obiettivi generali. A partire dagli obiettivi generali sono stati individuati quattro assi tematici di riferimento che agevolano la definizione di obiettivi specifici coerenti e integrati.

1. TERRITORIO DELL’ABITARE che riguarda temi quali: Pianificazione del territorio; Gestione dei rifiuti; Mobilità e trasporti; Inquinamento acustico; Verde pubblico ecc. 2. BENI COMUNI che riguarda temi quali: Aria; Acqua; Energia; Territorio; Biodiversità; Patrimonio storico e archeologico ecc. 3. ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE che riguarda temi quali: Attività produttive; Servizi e terziario; Attività agroalimentari e agricole; Turismo; Lavoro e occupazione; Tecnologia e innovazione ambientale; Ricerca in campo ambientale ecc. 4. MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ UMANE che riguarda temi quali: Salute e sicurezza; Integrazione sociale e pari opportunità; Servizi sociali; Attività culturali; Servizi educativi e formativi; Comunicazione e informazione; Partecipazione nei processi decisionali ecc.

Per ogni obiettivo generale e per ogni asse tematico, sono stati individuati gli obiettivi strategici e gli obiettivi specifici che gli interventi di questo Programma perseguono.

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OBIETTIVI CRITICITÀ PER OBIETTIVI OBIETTIVI ASSE RISPOSTE GENERALI DI IL PARCO STRATEGICI PER IL SPECIFICI PER IL TEMATICO (I PROGETTI) SOSTENIBILITÀ PARCO PARCO Popolazione “nuova” non Migliorare le condizioni di Interventi di micro- Attuare un piano integrato legata al territorio. vita nei centri storici. urbanistica partecipata. di risanamento dei centri Elevata densità abitativa. storici. Concorso Storia al Centro. Creare luoghi e momenti di Centri storici in fiore. aggregazione.

Attivazione e promozione del Ridurre la necessità di car pooling. spostamenti con mezzi Aumento delle piste ciclabili. privati Cittadino in poltrona. Territorio dell’abitare Acquisizione, sistemazione e Incrementare l’estensione e istituzione del Parco la qualità delle aree verdi. comunale di Ponticello. Fenomeni di abbandono Gestire i rifiuti in accordo con Potenziamento delle isole Attuare un piano integrato illegale di rifiuti speciali. il principio delle 3R ecologiche. di gestione dei rifiuti.

castelli). Deboli politiche a favore Compost-iamo insieme. Smaltire in modo corretto della riduzione della Non disperdere tutte le categorie produzione dei rifiuti. nell’ambiente dopo l’uso. merceologiche. Ri-nuovo. Ridurre la produzione di rifiuti. Deboli politiche Ridurre i flussi di material ed Regolamenti edilizi per Ridurre il consumo energetiche mirate energia. favorire l’efficienza energetico degli edifici. all’efficienza energetica. energetica degli edifici. Illuminazione pubblica. Edifici efficienti. Beni comuni Il calore della Terra. Ripristinare e mantenere la qualità del territorio e dell’ambiente e perseguire

l’eccellenza ambientale (laghi, monti, boschi, archeologiche, aree centri storic i e Campagna di sensibilizzazione La vera energia rinnovabile è quella che non si consuma. Premio Scuole virtuose.

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OBIETTIVI CRITICITÀ PER OBIETTIVI OBIETTIVI ASSE RISPOSTE GENERALI DI IL PARCO STRATEGICI PER IL SPECIFICI PER IL TEMATICO (I PROGETTI) SOSTENIBILITÀ PARCO PARCO Salviamo i laghi: promozione Ridurre i consumi idrici. e diffusione dell’acquisto di dispositivi per il risparmio idrico. Promozione del riutilizzo dell’acqua piovana e delle acque grigie. Campagna Mi lavo di meno. Obbligatorietà di norme per il risparmio idrico all’interno dei regolamenti edilizi. Potenziamento delle attività di controllo dei pozzi. Condizioni critiche dei Migliorare la qualità Giornate senza auto. Migliorare la qualità laghi (a rischio quantità e ambientale con particolare Pubblicazione dei dati sulla dell’aria. qualità). attenzione alla difesa del qualità dell’aria. Pressione ambientale suolo e dei laghi. Biomonitoraggio della qualità dovuta all’aumento dell’aria del Parco dei Castelli demografico. Romani. Depuratori in regola. Adeguare i depuratori alle reali esigenze. Depuratori in regola. Allacciare tutte le abitazioni e gli esercizi alla rete idrica. Quindici Comuni contro il Stabilizzazione dissesto idrogeologico. idrogeologica, prevenzione dissesti e calamità. Non scherzate col fuoco! Prevenire gli incendi.

Risorse forestali poco Conservazione e Boschi vivi Rendere disponibili aree valorizzate e valorizzazione del patrimonio pregiate alla collettività. scarsamente fruite dalla naturale. società civile No effetto serra forest. Gestione sostenibile e Acquisizione di un’area certificazione del boschiva a Monte Ceraso. patrimonio forestale.

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OBIETTIVI CRITICITÀ PER OBIETTIVI OBIETTIVI ASSE RISPOSTE GENERALI DI IL PARCO STRATEGICI PER IL SPECIFICI PER IL TEMATICO (I PROGETTI) SOSTENIBILITÀ PARCO PARCO L’acqua un bene prezioso. Recupero delle emergenze Boschi e acqua. attivazione di nuovi percorsi di visita. Assenza di una visione e Valorizzazione del patrimonio Recupero casali Mezzaposta Recupero delle emergenze di un progetto comune di culturale, archeologico e e Capanna Bruciata. e attivazione di nuovi valorizzazione. architettonico. Riqualificazione ambientale percorsi di visita. del Ninfeo Bergantino. Adotta il Sapere Riqualificazione delle Ville Rinascimentali di Frascati e inserimento in un percorso eco-turistico.

Economia locale Forte parcellizzazione Promuovere le attività e i Ridurre il differenziale tra sostenibile delle imprese agricole. prodotti sostenibili rendita agricola e rendita Presenza di terreni ambientalmente e fabbricabile dei terreni. agricoli non utilizzati. socialmente. Istituzione di un marchio di Promuovere l’agricoltura filiera corta per prodotti da biologica e biodinamica. agricoltura biologica e biodinamica (Bio a chilometro zero).

territorio: sistema delle Mercati biologici locali.

Introduzione di prodotti biologici e a filiera corta nelle mense scolastiche. Accorpamento proprietà Favorire l’accorpamento agricole. delle aziende agricole e la ripresa dell’agricoltura. Promozione dei sistemi di Promuovere l’adozione di gestione ambientale e delle pratiche di produzione a certificazioni di prodotto. ridotto impatto ambientale

favorire lo sviluppo afisico del Salvaguardia tecnologie a e dei marchi di qualità. biblioteche, cooperative sociali, attività ecocompatibili. Creare il distretto delle eccellenze dei Castelli Romani e basso impatto ambientale. Promozione e sviluppo delle attività legate al territorio. Promozione del turismo

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OBIETTIVI CRITICITÀ PER OBIETTIVI OBIETTIVI ASSE RISPOSTE GENERALI DI IL PARCO STRATEGICI PER IL SPECIFICI PER IL TEMATICO (I PROGETTI) SOSTENIBILITÀ PARCO PARCO sostenibile.

Coltivazioni agricole per la Creare una filiera per la produzione di biomasse e produzione di energia da creazione filiera. biomassa. Sportello eco-sociale. Favorire l’economia sociale con la specifica attenzione all’Agricoltura Sociale. Promozione e diffusione del Stimolare la domanda di Green Public Procurement beni e servizi sostenibili.

Assenza di un immagine Affermare l’identità unitaria Censimento delle attività Sostenere il mantenimento unitaria e coordinata dei dei Castelli Romani e la sua tradizionali locali delle attività tradizionali. Castelli Romani nei 15 riconoscibilità. Promuovere l’adozione di comuni. marchi di certificazione Assenza di una visione e della provenienza. di un progetto comune di Osteria o Enoteca del Parco Promuovere i prodotti valorizzazione. locali. Calendario di sagre e feste Creare eventi e calendari tradizionali. comuni di manifestazioni ed eventi. Scarso inserimento in Favorire una più lunga I Castelli per tutti. Integrare l’offerta turistica offerte turistiche permanenza media dei turisti. Sentieri interattivi. con attività a ridotto strutturate. impatto ambientale. Offerta non omogenea Portale Meridionale del Migliorare la tra i diversi comuni Parco dei Castelli Romani. qualità dei servizi dell’area Corso in Tecniche di offerti. Assenza di strategie Comunicazione, metodi e promozionali unitarie. strumenti per la gestione delle visite guidate. Cose mai viste. Itinerario equestre. Creare nuovi percorsi turistici.

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OBIETTIVI CRITICITÀ PER OBIETTIVI OBIETTIVI ASSE RISPOSTE GENERALI DI IL PARCO STRATEGICI PER IL SPECIFICI PER IL TEMATICO (I PROGETTI) SOSTENIBILITÀ PARCO PARCO Mangialonga. Inserire tutti i comuni nei percorsi. Miglioramento delle Scarsa capacità di Sensibilizzare la popolazione La salute nei Castelli Romani. Garantire condizioni di vita capacità umane concertazione e scambio verso uno stile di vita Campagna di comunicazione salubri e scoraggiare tra gli enti locali. sostenibile. sulla legalità. comportamenti non corretti. Nati per leggere. Diffondere la conoscenza. Programmi liberi. Promuovere lo scambio di

nella popolazione, popolazione, nella Formazione permanente stili buone pratiche tra gli enti

di vita sostenibili. locali. Popolazione adulta che Favorire l’integrazione sociale Sport senza frontiere e senza Rendere usufruibile il sceglie di risiedere e interculturale. barriere. territorio a tutti i cittadini. nell’area ma che lavora a Collina degli Asinelli. Incrementare le attività di Roma. Laboratorio inclusione sociale per le “Musicalambiente”. persone socialmente Lavandiamo. svantaggiate. Collina degli Asinelli per i non vedenti. Alfabetizzazione e scambio Incrementare culturale estivo per ragazzi. l’alfabetizzazione.

negli operatori nelle e istituzioni locali. Popolazione adulta che Rafforzare l’identità Per fare un frutto… Sensibilizzare ed educare al sceglie di risiedere territoriale e culturale rispetto del territorio. nell’area ma che lavora a attorno agli elementi Roma. caratterizzanti (acqua, La barca elettrica del Parco. Creare percorsi tematici e colline, boschi, castelli). Didattica nelle scuole. attività didattiche per la Riqualificazione ambientale riscoperta del patrimonio Svolgere un ruolo di riferimento per politiche le di sviluppo sostenibile, del Centro federale di canoa. naturale. favorendo la crescita della sensibilità ambientale socialee Parco diffuso delle scienze astronomiche e geofisiche. Museo del Bosco. Nel bosco tra i patriarchi.

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9. LE RISPOSTE PER IL FUTURO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO: AZIONI E PROGETTI

9.1. ASSE TERRITORIO DELL’ABITARE

Criticità e opportunità

Criticità 1. Elevata densità abitativa; 2. Popolazione “nuova” non legata al territorio; 3. Sovra-sfruttamento delle risorse naturali e eccessiva produzione di rifiuti ed emissioni; 4. Deboli politiche a favore della riduzione della produzione dei rifiuti.

Opportunità: 1. Stimolare l’economia locale con micro interventi di miglioramento urbanistico e urbano; 2. Maggiore coinvolgimento della popolazione civile al fine di valorizzare le idee e le proposte dei singoli cittadini e degli operatori; 3. Programmi di finanziamento a favore dell’ambiente.

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Azioni e progetti da avviare n. TITOLO OBIETTIVO OBIETTIVO SPECIFICO INDICATORI STRATEGICO PER IL PER IL PARCO PARCO 1 Interventi di micro-urbanistica Migliorare le condizioni di vita nei Attuare un piano integrato di Autorizzazioni edilizie rilasciate partecipata centri storici. risanamento dei centri storici. Opere e servizi di civiltà 2 Potenziamento delle isole ecologiche Gestire i rifiuti in accordo con il Attuare un piano integrato di Interventi realizzati principio delle 3R gestione dei rifiuti Volume di rifiuti trattati per tipologia 3 Compost-iamo insieme Gestire i rifiuti in accordo con il Smaltire in modo corretto tutte le Compostatori dati in concessione principio delle 3R categorie merceologiche 4 Ri-nuovo Gestire i rifiuti in accordo con il Ridurre la produzione di rifiuti Eventi organizzati principio delle 3R Visitatori Espositori 5 Non disperdere nell’ambiente dopo Gestire i rifiuti in accordo con il Smaltire in modo corretto tutte le Tonnellate di rifiuti smaltiti in discarica l’uso principio delle 3R categorie merceologiche Tonnellate di rifiuti inceneriti Brochure distribuite Manifesti esposti 7 Attivazione e promozione del car Migliorare le condizioni di vita nei Ridurre la necessità di spostamenti Questionari compilati pooling centri storici. con mezzi privati Percorsi avviati Persone che passano al car pooling 8 Aumento delle piste ciclabili Migliorare le condizioni di vita nei Ridurre la necessità di spostamenti Km di piste presenti centri storici. con mezzi privati Km di piste realizzare Km di piste riqualificate 9 Cittadino in poltrona Migliorare le condizioni di vita nei Ridurre la necessità di spostamenti Servizi disponibili per via telematica centri storici. con mezzi privati 10 Concorso Storia al Centro Migliorare le condizioni di vita nei Creare luoghi e momenti di Elaborati presentati centri storici. aggregazione. Giorni di esposizione Partecipanti alla premiazione 11 Acquisizione, sistemazione e Migliorare le condizioni di vita nei Incrementare l’estensione e la Superficie delle aree verdi urbane istituzione del Parco comunale di centri storici. qualità delle aree verdi. (giardini, parchi, viali alberati) in km2 Ponticello Interventi di sistemazione e ripristino effettuati Accessi al pubblico Cartelli posizionati Percorsi crearti Collegamenti con percorsi del Parco

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Azioni e progetti già avviati

n. TITOLO OBIETTIVO OBIETTIVO SPECIFICO RISULTATI INDICATORI STRATEGICO PER IL PER IL PARCO CONSEGUITI PARCO 12 Centri storici in Migliorare le condizioni di vita nei Creare luoghi e momenti di Attivo nel Comune di Frascati Numero di richieste di fiore centri storici. aggregazione. partecipazione Numero di piante affidate

9.2. ASSE BENI COMUNI

Criticità e opportunità

Criticità: 1. Deboli politiche energetiche mirate all’efficienza energetica; 2. Condizioni critiche dei laghi (a rischio quantità e qualità); 3. Pressione ambientale dovuta all’aumento demografico; 4. Risorse forestali poco valorizzate e scarsamente fruite dalla società civile; 5. Assenza di una visione e di un progetto comune di valorizzazione.

Opportunità: 1. Incentivazione dei pannelli solari termici e solari fotovoltaici e delle pratiche di risparmio energetico negli edifici; 2. Mantenimento delle condizioni vitali e recupero delle condizioni ottimali dei bacini idrici; 3. Attivazione di iniziative di gestione sostenibile e certificazione dei boschi; 4. Attivazione di iniziative ricreative (sentieri, eventi sportivi, attività socialmente utili ecc.) per far vivere i boschi ai cittadini.

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Azioni e progetti da avviare n. TITOLO OBIETTIVO STRATEGICO OBIETTIVO INDICATORI PER IL PARCO SPECIFICO PER IL PARCO 1 Regolamenti edilizi per favorire Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi energetici. Comuni coinvolti nel gruppo di lavoro l’efficienza energetica degli edifici energia. Numero di regolamenti edilizi modificati m2 di pannelli fotovoltaici installati kWh prodotti 2 Illuminazione pubblica Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi energetici. Interventi realizzati energia. Consumi energetici annui 3 Edifici efficienti Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi energetici. Numero di edifici da rendere efficienti energia. Spesa per gli interventi Consumi energetici annui 4 Il calore della Terra Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi energetici. Riunioni del tavolo tecnico energia. Linee guida distribuite Spesa per progetto pilota 5 Campagna di sensibilizzazione La vera Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi energetici. Partecipanti al convegno energia rinnovabile è quella che non si energia. Brochure distribuite consuma Accessi ai siti internet 6 Premio Scuole virtuose Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi energetici. Istituti scolastici partecipanti energia. Ridurre i consumi idrici. Elaborati presentati 7 Giornate senza auto Migliorare la qualità ambientale con Migliorare la qualità dell’aria. Iniziative organizzate particolare attenzione alla difesa del Gradimento della comunità locale suolo e dei laghi. Concentrazione di inquinanti 8 Pubblicazione dei dati sulla qualità Migliorare la qualità ambientale con Migliorare la qualità dell’aria. Colonnine di rilevamento attivate dell’aria particolare attenzione alla difesa del Numero di mezzi mediatici con cui suolo e dei laghi. vengono comunicati i dati 9 Salviamo i laghi: promozione e Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi idrici. Numero di controlli e di irregolarità diffusione dell’acquisto di dispositivi energia. rilevate per il risparmio idrico Iniziative di educazione Spesa stanziata per gli incentivi 10 Promozione del riutilizzo dell’acqua Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi idrici. Comuni rappresentati nel tavolo di lavoro piovana e delle acque grigie energia. Brochure distribuite Interesse rilevato (accessi al sito, chiamate al numero verde ecc.) 11 Campagna Mi lavo di meno Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi idrici. Numero di registrazioni/partecipazioni

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energia. Consumi idrici 12 Obbligatorietà di norme per il Ridurre i flussi di material ed Ridurre i consumi idrici. Numero di comuni che aderiscono risparmio idrico all’interno dei energia. Numero di regolamenti edilizi modificati regolamenti edilizi Consumo annuale di acqua potabile nei comuni 13 Depuratori in regola Migliorare la qualità ambientale con Adeguare i depuratori alle reali Capacità depurativa per comune particolare attenzione alla difesa del esigenze. Grado di depurazione per comune suolo e dei laghi. Allacciare tutte le abitazioni e gli Volumi da trattare per comune esercizi alla rete idrica. 14 Potenziamento delle attività di Migliorare la qualità ambientale con Ridurre i consumi idrici. Numero pozzi censiti controllo dei pozzi particolare attenzione alla difesa del Allacciare tutte le abitazioni e gli Numero di controlli effettuati suolo e dei laghi. esercizi alla rete idrica. Numero di illeciti rilevati 15 Boschi e acqua Conservazione e valorizzazione del Recupero delle emergenze Emergenze ambientali messe in sicurezza e patrimonio naturale, tenendo conto attivazione di nuovi percorsi di rese visitabili delle limitazioni indicate dal piano di visita. Numero di pannelli installati assetto per ciascuna zona e Km di sentiero adeguati sottozona (zona di riserva generale, Numero di visite zona di protezione, ecc.) e degli indirizzi per la progettazione 16 15 Comuni contro il dissesto Migliorare la qualità ambientale con Stabilizzazione idrogeologica, Superficie interessata da progetti idrogeologico particolare attenzione alla difesa del prevenzione dissesti e calamita Ore lavorate per prevenzione suolo e dei laghi, impiegando le tecniche dell’ingegneria naturalistica come previsto dal Piano di assetto per tutto il territorio del parco. 17 Boschi vivi Conservazione e valorizzazione del Rendere disponibili aree pregiate Ettari di bosco interessati da iniziative di patrimonio naturale, tenendo conto alla collettività. valorizzazione delle limitazioni indicate dal piano di Numero di iniziative per la riduzione o il assetto per ciascuna zona e sequestro di CO2 e investimenti coinvolti sottozona (zona di riserva generale, zona di protezione, ecc.) e degli indirizzi per la progettazione 18 Non scherzate col fuoco! Migliorare la qualità ambientale con Prevenire gli incendi. Scuole visitate particolare attenzione alla difesa del Alunni coinvolti suolo e dei laghi 19 Biomonitoraggio della qualità dell’aria Migliorare la qualità ambientale con Migliorare la qualità dell’aria. Scuole che partecipano del Parco dei Castelli Romani particolare attenzione alla difesa del Incontri realizzati suolo e dei laghi. Mappature realizzate

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20 Adotta il Sapere Valorizzazione del patrimonio Recupero delle emergenze e Classi/studenti partecipanti culturale, archeologico e attivazione di nuovi percorsi di Beni adottati architettonico visita. 21 Riqualificazione delle Ville Valorizzazione del patrimonio Recupero delle emergenze e Ville riqualificate Rinascimentali di Frascati e culturale, archeologico e attivazione di nuovi percorsi di Percorsi resi disponibili inserimento in un percorso eco- architettonico. visita. Visitatori turistico

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Azioni e progetti già avviati

n. TITOLO OBIETTIVO OBIETTIVO RISULTATI INDICATORI STRATEGICO PER IL SPECIFICO PER IL CONSEGUITI PARCO PARCO 22 No effetto serra forest Conservazione e valorizzazione Gestione sostenibile e 337 ettari di bosco posti sotto Numero di iniziative per la del patrimonio naturale. certificazione del patrimonio tutela riduzione o il sequestro di CO2 e forestale. investimenti coinvolti 23 Acquisizione di un’area Conservazione e valorizzazione Gestione sostenibile e 10 ettari di bosco acquisiti boschiva a Monte del patrimonio naturale. certificazione del patrimonio Ceraso forestale. 24 L’acqua un bene Conservazione e valorizzazione Recupero delle emergenze 17 sorgenti individuate, Numero di partecipanti alle visite prezioso del patrimonio naturale. attivazione di nuovi percorsi mappate e inserite in un guidate di visita. percorso 25 Recupero casali Valorizzazione del patrimonio Recupero delle emergenze Mezzaposta e Capanna culturale, archeologico e attivazione di nuovi percorsi Bruciata architettonico. di visita. 26 Riqualificazione Valorizzazione del patrimonio Recupero delle emergenze Messa in sicurezza e ambientale del Ninfeo culturale, archeologico e attivazione di nuovi percorsi riqualificazione ambientale Bergantino architettonico. di visita.

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9.3. ASSE ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE

Criticità e opportunità

Criticità: 1. Forte parcellizzazione delle imprese agricole; 2. Presenza di terreni agricoli non utilizzati; 3. Attività caratterizzate principalmente da piccole imprese a conduzione famigliare; 4. Offerta turistica non omogenea tra i diversi comuni dell’area; 5. Scarsa offerta di bed & breakfast e agriturismo; 6. Assenza di un immagine unitaria e coordinata dei Castelli Romani nei 15 comuni.

Opportunità: 1. Rivitalizzazione delle attività agricole attraverso l’accorpamento delle aziende agricole; 2. Creazione di un “distretto verde” dei Castelli Romani caratterizzato da attività di alta qualità ed eco-compatibili; 3. Vicinanza con Roma: ampio bacino di utenza, possibilità di intercettare i flussi turistici; 4. Nuove possibilità legate al turismo ambientale e culturale; 5. Parco come promotore di iniziative comuni; 6. Crescente attenzione verso la tipicità e le tradizioni locali.

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Azioni e progetti da avviare n. TITOLO OBIETTIVO STRATEGICO OBIETTIVO SPECIFICO PER INDICATORI PER IL PARCO IL PARCO 1 Promozione dei sistemi di gestione Promuovere le attività e i prodotti Promuovere l’adozione di pratiche di Iniziative di promozione attuate ambientale e delle certificazioni di sostenibili ambientalmente e produzione a ridotto impatto Efficacia della promozione (numero prodotto socialmente. ambientale e dei marchi di qualità. di richieste di informazioni) Persone formate Numero di organizzazioni certificate 2 Censimento delle attività tradizionali Affermare l’identità unitaria dei Sostenere il mantenimento delle Attività censite locali Castelli Romani e la sua attività tradizionali. Artigiani intervistati riconoscibilità. Scuole che hanno inserito percorsi educativi a tema Attività coinvolte in iniziative di sostegno 3 Salvaguardia tecnologie a basso Promuovere le attività e i prodotti Promuovere l’adozione di pratiche di Laboratori attivati impatto ambientale sostenibili ambientalmente e produzione a ridotto impatto Corsi attivati socialmente. ambientale e dei marchi di qualità. Partecipanti alle attività 4 Promozione e sviluppo delle attività Promuovere le attività e i prodotti Promuovere l’adozione di pratiche di Attività agricole censite legate al territorio sostenibili ambientalmente e produzione a ridotto impatto Attività agricole da valorizzare socialmente. ambientale e dei marchi di qualità. Iniziative intraprese 5 Istituzione di un marchio di filiera Promuovere le attività e i prodotti Promuovere l’agricoltura biologica e Disciplinari definiti corta per prodotti da agricoltura sostenibili ambientalmente e biodinamica. Produttori certificati biologica e biodinamica (Bio a socialmente. Strutture ricettive che supportano chilometro zero) l’iniziativa 6 Mercati biologici locali Promuovere le attività e i prodotti Promuovere l’agricoltura biologica e Produttori partecipanti sostenibili ambientalmente e biodinamica. Aree di mercato individuate e socialmente. allestite 7 Introduzione di prodotti biologici e a Promuovere le attività e i prodotti Promuovere l’agricoltura biologica e Numero di bandi pubblicati per filiera corta nelle mense scolastiche sostenibili ambientalmente e biodinamica. fornitura mense con prodotti socialmente. biologici 8 Promozione del turismo sostenibile Promuovere le attività e i prodotti Promuovere l’adozione di pratiche di Numero di strutture a basso impatto sostenibili ambientalmente e produzione a ridotto impatto presenti socialmente. ambientale e dei marchi di qualità. Itinerari a basso impatto individuati Numero di esercizi e posti letto per le diverse categorie 9 Osteria o Enoteca del Parco Affermare l’identità dei Castelli Promuovere i prodotti locali. Interventi preventivati/interventi Romani e la sua riconoscibilità. realizzati. Numero visitatori

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10 I Castelli per tutti Favorire una più lunga permanenza Integrare l’offerta turistica con attività Rapporti di analisi elaborati media dei turisti. a ridotto impatto ambientale. Interventi previsti/interventi realizzati 11 Coltivazioni agricole per la Promuovere le attività e i prodotti Creare una filiera per la produzione di Agricoltori coinvolti produzione di biomasse e creazione sostenibili ambientalmente e energia da biomassa. Superficie a coltivazione filiera socialmente. Energia prodotta 12 Accorpamento proprietà agricole Promuovere le attività e i prodotti Favorire l’accorpamento delle aziende Estensione superfici accorpate sostenibili ambientalmente e agricole e la ripresa dell’agricoltura, Numero di aziende partecipanti socialmente. tenendo conto della articolazione dei paesaggi agricoli (zone di protezione) indicati dal Piano di assetto e dei rispettivi indirizzi finalizzati alla tutela, alla conservazione o alla ricostruzione dei paesaggi agro-pastorali tradizionali (sono in tutto 5 tipologie di paesaggio: 1- paesaggio agro-pastorale aperto della Valle del Vivaro; 2- paesaggio agricolo intracalderico; 3 -paesaggio agro-pastorale della cinta tuscolana; 4 - paesaggio della viticoltura dei castelli Romani; 5 - paesaggio agricolo dei crateri minori. 13 Itinerario equestre, tenendo conto Favorire una più lunga permanenza Creare nuovi percorsi turistici Km di itinerario sistemati delle limitazioni individuate dal media dei turisti. Inserire tutti i comuni nei percorsi. Visitatori Piano di assetto per le zone di Eventi organizzati riserva generale 14 Sportello eco-sociale Promuovere le attività e i prodotti Favorire l’economia sociale con la Numero di servizi offerti sostenibili ambientalmente e specifica attenzione all’Agricoltura Numero di soggetti affiancati socialmente. Sociale. Numero di soggetti che hanno richiesto informazioni 15 Sentieri interattivi Favorire una più lunga permanenza Integrare l’offerta turistica con attività Km di sentieri caricati dagli utenti media dei turisti. a ridotto impatto ambientale. Numero di utenti registrati al network 16 Promozione e diffusione del Green Promuovere le attività e i prodotti Stimolare la domanda di beni e servizi Capitolati/bandi verdi pubblicati Public Procurement sostenibili ambientalmente e sostenibili. socialmente.

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Azioni e progetti già avviati n. TITOLO OBIETTIVO OBIETTIVO RISULTATI INDICATORI STRATEGICO PER IL SPECIFICO PER IL CONSEGUITI PARCO PARCO 17 Calendario di sagre e feste Affermare l’identità unitaria dei Creare eventi e calendari Eventi descritti su un'unica Associazioni ed enti che tradizionali Castelli Romani e la sua comuni di manifestazioni ed fonte collaborano riconoscibilità eventi. 18 Corso in Tecniche di Favorire una più lunga Migliorare la qualità dei Guide formate Itinerari disponibili Comunicazione, metodi e permanenza media dei turisti servizi offerti. Visite organizzate strumenti per la gestione delle visitatori visite guidate 19 Portale Meridionale del Parco Favorire una più lunga Migliorare la qualità dei Finanziamento approvato Visitatori accolti dei Castelli Romani permanenza media dei turisti servizi offerti. 20 Mangialonga Favorire una più lunga Inserire tutti i comuni nei Organizzata dal comune di Partecipanti permanenza media dei turisti percorsi. Rocca di Papa 21 Cose mai viste Favorire una più lunga Migliorare la qualità dei Visite guidate Partecipanti permanenza media dei turisti. servizi offerti. programmate in più Operatori coinvolti stagioni

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9.4. ASSE MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ UMANE

Criticità e opportunità

Criticità: ▪ Scarsa capacità di concertazione e scambio tra gli enti locali; ▪ Iniziative di integrazione sociale fragili e con scarso supporto istituzionale; ▪ Parco come promotore della partecipazione e delle iniziative locali: definizione di obiettivi condivisi e coinvolgimento attivo di attori esterni agli enti pubblici; ▪ Saturazione delle risorse per le visite scolastiche e guidate.

Opportunità: ▪ Messa in rete delle iniziative di integrazione sociale presenti (iniziative comuni); ▪ I Castelli Romani come distretto della ricerca e dello sviluppo; ▪ Formazione di nuovi operatori. ▪ Parco come promotore della partecipazione e delle iniziative locali: definizione di obiettivi condivisi e coinvolgimento attivo di attori esterni agli enti pubblici

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Azioni e progetti da avviare n. TITOLO OBIETTIVO STRATEGICO OBIETTIVO SPECIFICO PER IL PARCO INDICATORI PER IL PARCO 1 La salute nei Castelli Sensibilizzare la popolazione verso uno Garantire condizioni di vita salubri e scoraggiare Banche dati individuate Romani stile di vita sostenibile. comportamenti non corretti. Rapporto di monitoraggio 2 Alfabetizzazione e Favorire l’integrazione sociale e Incrementare l’alfabetizzazione. Numero classi scambio culturale estivo interculturale. Numero partecipanti per ragazzi 3 Sport senza frontiere e Favorire l’integrazione sociale e Rendere usufruibile il territorio a tutti i cittadini. Gare organizzate senza barriere interculturale. Numero di partecipanti 4 Nati per leggere Sensibilizzare la popolazione verso uno Diffondere la conoscenza. Numero di famiglie stile di vita sostenibile. raggiunte dell’informazione Famiglie registrate in biblioteca 5 Campagna di Sensibilizzare la popolazione verso uno Garantire condizioni di vita salubri e scoraggiare Strumenti/luoghi realizzati comunicazione sulla stile di vita sostenibile. comportamenti non corretti. per segnalazioni legalità Fogli informativi distribuiti 6 Programmi liberi Sensibilizzare la popolazione verso uno Diffondere la conoscenza. Operatori formati stile di vita sostenibile Enti che partecipano all’iniziativa 7 Laboratorio Favorire l’integrazione sociale e Incrementare le attività di inclusione sociale per le persone Numero di corsi/posti “Musicalambiente interculturale socialmente svantaggiate. disponibili Numero di partecipanti 8 Riqualificazione Rafforzare l’identità territoriale e Creare percorsi tematici e attività didattiche per la Interventi autorizzati ambientale del Centro culturale attorno agli elementi riscoperta del patrimonio naturale. Spesa preventivata/spesa federale di canoa caratterizzanti (acqua, colline, boschi, consuntiva castelli). 9 Parco diffuso delle Rafforzare l’identità territoriale e Creare percorsi tematici e attività didattiche per la Servizi offerti scienze astronomiche e culturale attorno agli elementi riscoperta del patrimonio naturale tenendo conto delle Numero di scuole geofisiche caratterizzanti (acqua, colline, boschi, limitazioni individuate dal Piano di assetto per le zone di contattate castelli) riserva generale (all’interno delle quali ricadono tutti i Visitatori boschi del parco) Lavandiamo Favorire l’integrazione sociale e Incrementare le attività di inclusione sociale per le persone Superficie risistemata interculturale socialmente svantaggiate. Persone coinvolte 10 Laboratori occupazionali aperti 11 Collina degli Asinelli per i Favorire l’integrazione sociale e Incrementare le attività di inclusione sociale per le persone Estensione sentiero

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non vedenti interculturale socialmente svantaggiate. risistemato e attrezzato Spesa a budget/spesa consuntivata 12 Museo del Bosco Rafforzare l’identità territoriale e Creare percorsi tematici ( e attività didattiche per la Visitatori culturale attorno agli elementi riscoperta del patrimonio naturale. caratterizzanti (acqua, colline, boschi, castelli) 13 Nel bosco tra i patriarchi Rafforzare l’identità territoriale e Creare percorsi tematici e attività didattiche per la Numero di alberi mappati culturale attorno agli elementi riscoperta del patrimonio naturale. Km di percorso realizzati caratterizzanti (acqua, colline, boschi, Numero di pubblicazioni castelli) distribuite 14 Per fare un frutto… Rafforzare l’identità territoriale e Sensibilizzare ed educare al rispetto del territorio. Alberi piantati culturale attorno agli elementi Partecipanti alle attività caratterizzanti (acqua, colline, boschi). 15 Formazione permanente Sensibilizzare la popolazione verso uno Diffondere la conoscenza. Formatori formati stili di vita sostenibili stile di vita sostenibile. Incontri organizzati

Azioni e progetti già avviati n. TITOLO OBIETTIVO STRATEGICO OBIETTIVO RISULTATI INDICATORI PER IL PARCO SPECIFICO PER IL CONSEGUITI PARCO 16 La didattica del Rafforzare l’identità territoriale e Creare percorsi tematici e attività Attivazione sentiero sull’acqua Numero di partecipanti Parco culturale attorno agli elementi didattiche per la riscoperta del caratterizzanti (acqua, colline, boschi, patrimonio naturale. castelli) 17 Collina degli Favorire l’integrazione sociale e Incrementare le attività di Apertura centro e attività Numero di partecipanti Asinelli interculturale inclusione sociale per le persone socialmente svantaggiate. 18 Didattica nelle Rafforzare l’identità territoriale e Creare percorsi tematici e attività 4 percorsi educativi: Numero di partecipanti scuole culturale attorno agli elementi didattiche per la riscoperta del Boscofantastico, Scopriparco, caratterizzanti (acqua, colline, boschi) patrimonio naturale. Parcoinclasse, Esplorando

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9.5. VALUTAZIONE ECONOMICA PRELIMINARE

La fattibilità degli interventi inclusi nel PPPES dovrebbe essere svolta sulla scorta di approfondimenti progettuali di tipo preliminare. In realtà, una minima parte degli interventi, tra quelli inclusi nel PPPES, possiedono sufficienti contenuti progettuali e ciò riduce notevolmente il valore e l’attendibilità dell’analisi economica. Per questa ragione si è ritenuto, in questa fase, di non procedere a valutazioni economiche, che verrebbero svolte in modo eccessivamente approssimativo, ma di limitarsi ad indicare la sola tipologia di interventi. Il cuore del PPPES è costituito da una serie di interventi, diviso secondo sezioni tematiche, suggeriti o individuati da: ▪ l’Ente Parco; ▪ i 15 Comuni; ▪ le Associazioni; ▪ gli esperti del gruppo di lavoro; ▪ altri soggetti.

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10. ALLEGATI

10.1. ALLEGATO 1: ANALISI DEMOGRAFICA E SOCIALE

Il Parco Regionale dei Castelli Romani è composto da quindici comuni di superficie variabile tra i 7,2 km2 di Nemi, il territorio amministrativo meno esteso e meno popolato, e i 129,6 km2 di Velletri, il comune più grande ed abitato. Il perimetro del Parco non racchiude l’intera area costituita dai quindici comuni ma solo porzioni dei territori comunali; l’unica eccezione è il Comune di Nemi, il cui territorio rientra per intero nel territorio del Parco. L’area costituita dai 15 comuni si estende per 394 km2 con una popolazione di 286.245 abitanti al 2007.

Tabella 1.01: Superficie territoriale, densità abitativa e urbanizzazione Densità Superficie abitativa Tasso di territoriale 2007 urbanizzazione (km2) Comune (ab/km2) 2001 Albano Laziale 24 1.637 3 Ariccia 18 985 3 Castel Gandolfo 15 592 3 Frascati 22 925 3 Genzano di Roma 18 1.274 3 Grottaferrata 18 1.120 3 Lanuvio 44 277 2 Lariano 27 445 2 Marino 26 1.465 3 Monte Compatri 24 396 2 Monte Porzio Catone 9 933 3 Nemi 7 265 2 Rocca di Papa 40 370 2 Rocca Priora 28 409 2 Velletri 113 455 2 TOTALE 435 668 - Comune di Roma 1285 2.105 3 Provincia senza Comune di - Roma 5381 243 Fonte: Atlante statistico italiano Tasso urbanizzazione: 1 = basso; 2 = intermedio; 3 = elevato

Per avere un quadro più approfondito della distribuzione della popolazione sul territorio e delle condizioni abitative, è utile confrontare i dati relativi alla popolazione con la superficie territoriale per calcolare la densità media di abitanti per km2. I dati evidenziano come in tutti i comuni la densità abitativa sia medio-alta e come, in alcuni comuni, sia decisamente elevata. Secondo i modelli ISTAT, otto comuni hanno una densità abitativa elevata e gli altri sette intermedia. Pur facendo parte di un’area protetta il territorio risulta, dunque, fortemente antropizzato. Lanuvio è il comune dove la densità abitativa è minore, 277 abitanti per km2, mentre il Comune di Albano Laziale ha la densità abitativa più alta e arriva a 1.637 abitanti per km2.

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Al momento dell’istituzione del Parco nel 1984 nei quindici comuni interessati risiedevano circa 220.000 persone mentre nel 2007 si è passati a più di 290.000 con un incremento del 32%.

Tabella 1.02: Popolazione e variazione Variazione Popolazione Popolazione 1984 - 1984 31/12/2007 Comune 2007 Albano Laziale 28.477 38.986 37% Ariccia 15.201 18.083 19% Castel Gandolfo 6.258 8.706 39% Frascati 19.324 20.737 7% Genzano di Roma 18.135 23.122 27% Grottaferrata 15.094 20.555 36% Lanuvio 6.746 12.185 81% Lariano 7.232 12.009 66% Marino 31.809 38.225 20% Monte Compatri 6.420 9.662 50% Monte Porzio Catone 6.372 8.737 37% Nemi 1.422 1.950 37% Rocca di Papa 9.362 14.859 59% Rocca Priora 6.805 11.490 69% Velletri 41.585 51.507 24% TOTALE 220.242 290.813 32% Comune di Roma 2.844.903 2.705.603 -5% Provincia senza Comune di Roma 869.320 1.307.454 50% Fonte: Demo Istat

Per tutti i comuni si osserva un incremento considerevole della popolazione che va da un minimo del 7% del Comune di Frascati all’81% del Comune di Lanuvio. Il dato è ancora più significativo se confrontato con quello relativo al Comune di Roma, dove la popolazione è diminuita del 5%, e della Provincia che ha visto aumentare la popolazione del 50%. L’area complessivamente ha subito un forte incremento della popolazione che invece di stabilirsi nel Comune di Roma, dove si svolge gran parte delle attività economiche, decide di stabilirsi nelle aree limitrofe. L’analisi dell’andamento demografico ha preso come anni di riferimento gli anni più recenti per i quali si dispone di dati ovvero il 2005, 2006 e 2007 al fine di dare una descrizione quanto più attuale delle tendenze in corso.

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Tabella 1.03: Comuni del Parco dei Castelli. Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione Variazione Variazione Comune 2005 * 2006** 2007*** 2005-2006 2006 - 2007 Albano Laziale 37.508 38.215 38.986 1,9% 2,0% Ariccia 18.053 18.060 18.083 0,0% 0,1% Castel Gandolfo 8.643 8.691 8.706 0,6% 0,2% Frascati 20.350 20.649 20.737 1,5% 0,4% Genzano di Roma 22.685 22.695 23.122 0,0% 1,9% Grottaferrata 19.986 20.310 20.555 1,6% 1,2% Lanuvio 11.402 11.704 12.185 2,6% 4,1% Lariano 11.295 11.605 12.009 2,7% 3,5% Marino 37.575 37.684 38.225 0,3% 1,4% Monte Compatri 9.146 9.324 9.662 1,9% 3,6% Monte Porzio Catone 8.607 8.700 8.737 1,1% 0,4% Nemi 1.922 1.934 1.950 0,6% 0,8% Rocca di Papa 14.204 14.445 14.859 1,7% 2,9% Rocca Priora 10.943 11.208 11.490 2,4% 2,5% Velletri 50.699 51.021 51.507 0,6% 1,0% TOTALE 283.018 286.245 290.813 1,1% 1,6% Comune di Roma 2.547.677 2.705.603 2.718.768 6,2% 0,5% Provincia senza Comune di Roma 1.284.282 1.307.454 1.342.775 1,8% 2,7% Fonte: www.demo.istat.it * al 31/12/2005 ** al 01/01/2007 *** al 31/12/2007

Nel triennio preso in esame la crescita della popolazione è stata sempre positiva in tutti i comuni, segno che la crescita demografica, in atto fin dall’istituzione dell’Ente Parco, non è si è ancora arrestata. Nel territorio dei Castelli Romani la crescita demografica tra 2005 e il 2006 è stata dell’1,1% e tra il 2006 e il 2007 del 1,6%. I comuni che hanno subìto la maggior crescita demografica, intorno al 3%, negli ultimi tre anni sono: Lanuvio, Lariano, Monte Compatri, Rocca Priora e Albano Laziale. Accanto alla situazione demografica dei comuni del Parco, è stata analizzata anche quella del Comune di Roma e della Provincia di Roma. In particolare, il Comune di Roma tra il 2005 e il 2006 registra un incremento della popolazione piuttosto notevole, pari al 6,2%, mentre tra il 2006 e il 2007 un incremento del 0,5% piuttosto scarso. In entrambi i bienni si è dunque assistito a un incremento della popolazione, più accelerato tra il 2005 e il 2006. Per quanto riguarda la Provincia, esclusa l’area del Comune di Roma, si assiste ad un incremento della popolazione di circa il 2%, in linea con quello che avviene nell’area dei Castelli Romani. In questo contesto va ricordata la Tabella 1.02 dove si evince come la popolazione del Comune di Roma dal 1984 a oggi sia diminuita mentre sia in costante incremento nei Castelli Romani e negli altri comuni della Provincia di Roma. Questi dati sembrano delineare un fenomeno specifico, gli abitanti della Capitale preferiscono trasferirsi nei comuni limitrofi con implicazioni non indifferenti per la gestione del territorio e dei servizi.

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Inoltre, anche la maggiore natalità rispetto alla mortalità ha contribuito a incrementare la popolazione dei Castelli Romani. Tra il 2005 e il 2006 il saldo naturale non solo è aumentato ma è addirittura raddoppiato.

Tabella 1.04: Saldo naturale (Natalità - Mortalità) Saldo Saldo Saldo Naturale Naturale Naturale (Natalità - (Natalità - (Natalità - Comune Mortalità) Mortalità) Mortalità) 2005 2006 2007 Albano Laziale 67 93 71 Ariccia -15 -4 -7 Castel Gandolfo 14 0 52 Frascati -55 -35 8 Genzano di Roma 13 10 48 Grottaferrata 23 61 18 Lanuvio 50 58 38 Lariano 37 68 50 Marino 66 139 166 Monte Compatri 37 59 46 Monte Porzio Catone 3 24 18 Nemi 6 12 9 Rocca di Papa 66 33 79 Rocca Priora 43 33 49 Velletri -34 130 44 TOTALE 321 681 689 Comune di Roma -521 1289 -613 Provincia senza Comune di Roma 2144 3812 2928 Fonte: www.demo.istat.it

Per quanto riguarda il Comune di Roma il saldo naturale è fortemente negativo tranne che per l’anno 2006 dove è decisamente positivo. Per avere un’idea più chiara della composizione della popolazione è utile guardare a tre indici: il rapporto tra anziani e giovani, il rapporto tra popolazione attiva e non attiva, il rapporto tra chi sta per uscire dal mondo del lavoro e chi sta entrando a farne parte.

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Tabella 1.05: Principali indici demografici al 01/01//2005

Indice di Indice di Indice di ricambio vecchiaia (*) dipendenza (**) (***) Comune Albano Laziale 113% 47% 94% Ariccia 99% 43% 108% Castel Gandolfo 102% 47% 118% Frascati 152% 50% 119% Genzano di Roma 108% 43% 91% Grottaferrata 125% 47% 149% Lanuvio 90% 41% 81% Lariano 81% 43% 76% Marino 115% 45% 111% Monte Compatri 104% 45% 99% Monte Porzio Catone 114% 41% 104% Nemi 133% 48% 99% Rocca di Papa 92% 44% 79% Rocca Priora 91% 42% 104% Velletri 118% 47% 90% TOTALE 111% 45% 100% Comune di Roma 150% 50% 145% Italia 138% 51% 114% Fonte: Elaborazione dati ISTAT (*) pop(65+)/pop(0-14) x 100 (**) (pop(0-14)+pop(65+))/pop(15-64) x 100 (***) pop (60-64)/pop(15-19) x 100

Dall’analisi e dal confronto degli indici si osserva come per il territorio dei Castelli Romani ogni 100 giovani vi sono 111 over 65; ogni 100 individui potenzialmente indipendenti ve ne sono 45 non autonomi; ogni 100 individui in procinto di lasciare l’età lavorativa ve ne sono altrettanti in procinto di accedervi. In generale la popolazione dei Castelli Romani include un po’ più anziani che giovani, il 45% della popolazione dipende economicamente dagli altri (troppo giovani o in pensione) e per ogni persona che accede al mercato del lavoro ve ne è una che ne esce. La situazione nei Castelli Romani in questo contesto appare abbastanza equilibrata e non denota particolari elementi di criticità. Questo panorama è ancora più significativo se si prendono in considerazione gli indici calcolati per il Comune di Roma e per l’Italia dove abbiamo un maggior numero di anziani, dove metà della popolazione non è autonoma ma dove, soprattutto per il Comune di Roma, vi è un maggior numero di persone che raggiunge l’età pensionabile rispetto a coloro che accedono al mercato del lavoro. Le due situazioni più estreme sono rappresentate dal Comune di Frascati dove vi sono più anziani rispetto ai giovani, dove metà della popolazione non è autonoma e dove sono più le persone che stanno per uscire dal mercato del lavoro rispetto a coloro che vi stanno per entrare e dal Comune di Lariano dove la popolazione è più giovane, è potenzialmente più autonoma e dove il numero di coloro che stanno per lasciare il mondo del lavoro è circa pari a due terzi di coloro che stanno per accedervi.

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Tabella 1.06: Principali indici demografici al 01/01/2006 Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio (*) (**) (***) Comune Albano Laziale 113% 46% 92% Ariccia 106% 44% 104% Castel Gandolfo 100% 48% 117% Frascati 167% 49% 117% Genzano di Roma 106% 44% 88% Grottaferrata 120% 50% 126% Lanuvio 90% 41% 84% Lariano 82% 43% 77% Marino 117% 45% 112% Monte Compatri 107% 46% 94% Monte Porzio Catone 114% 41% 107% Nemi 123% 51% 107% Rocca di Papa 100% 45% 81% Rocca Priora 95% 43% 102% Velletri 121% 47% 88% TOTALE 113% 46% 98% Comune di Roma 153% 51% 138% Italia 140% 51% 109% Fonte: Elaborazione dati ISTAT (*) pop(65+)/pop(0-14) x 100 (**) (pop(0-14)+pop(65+))/pop(15-64) x 100 (***) pop (60-64)/pop(15-19) x 100

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Tabella 1.07: Principali indici demografici al 01/01/2007 Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio (*) (**) (***) Comune Albano Laziale 113% 46% 97% Ariccia 105% 44% 115% Castel Gandolfo 103% 48% 118% Frascati 158% 50% 116% Genzano di Roma 107% 44% 90% Grottaferrata 122% 51% 126% Lanuvio 89% 41% 95% Lariano 84% 44% 84% Marino 119% 46% 115% Monte Compatri 108% 47% 100% Monte Porzio Catone 117% 43% 112% Nemi 140% 51% 108% Rocca di Papa 106% 46% 84% Rocca Priora 95% 43% 98% Velletri 122% 47% 97% TOTALE 114% 46% 103% Comune di Roma 154% 52% 137% Italia 142% 52% 112% Fonte: Elaborazione dati ISTAT (*) pop(65+)/pop(0-14) x 100 (**) (pop(0-14)+pop(65+))/pop(15-64) x 100 (***) pop (60-64)/pop(15-19) x 100

La popolazione dei Castelli Romani è composta da più anziani che giovani, il 46% della popolazione dipende economicamente dagli altri (troppo giovani o in pensione) e per ogni persona che accede al mercato del lavoro ve ne è una che ne esce.

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Tabella 1.08: Popolazione attiva e tasso di disoccupazione nel 2001 Popolazione attiva In cerca di Disoccupazione Occupati Comune occupazione Albano Laziale 12.674 1.992 14% Ariccia 6.607 1.188 15% Castel Gandolfo 3.072 427 12% Frascati 6.843 989 13% Genzano di Roma 7.853 1.675 18% Grottaferrata 6.788 706 9% Lanuvio 3.561 887 20% Lariano 3.301 843 20% Marino 12.105 1.811 13% Monte Compatri 3.012 579 16% Monte Porzio Catone 3.316 408 11% Nemi 675 127 16% Rocca di Papa 4.400 906 17% Rocca Priora 3.631 605 14% Velletri 16.336 3.903 19% TOTALE 94.174 17.046 15% Roma 1.002.523 124.937 11% Lazio 1.885.229 279.241 13% Italia 20.993.732 2.748.530 12% Fonte: Atlante statistico dei comuni

La tabella consente di effettuare alcune semplici e immediate riflessioni sulla condizione dell’occupazione nel contesto di analisi, in particolare, a livello di dati aggregati, si rileva che circa il 15% della popolazione attiva risulta disoccupata. L’indice di disoccupazione generale risulta inoltre superiore al dato per la Regione Lazio e per l’Italia. I dati a disaggregati a livello comunale evidenziano ulteriori elementi caratterizzanti il contesto di analisi. In particolare si riconoscono: Comuni con un elevato indice di disoccupazione (intorno al 20% della popolazione attiva): Lanuvio, Lariano, Velletri; Comuni con un indice di disoccupazione superiore alla media dell’area (maggiore del 15%): Monte Compatri, Genzano di Roma, Nemi, Rocca di Papa; Comuni con un indice di disoccupazione che si attesta sulla media dell’area (intorno al 14% - 15%): Albano Laziale, Ariccia, Rocca Priora; Comuni con un indice di disoccupazione inferiore alla media dell’area (minore del 15%): Castel Gandolfo, Frascati, Grottaferrata, Marino, Monte Porzio Catone.

I comuni appartenenti all’ultima fascia sono quelli che si allineano con il dato provinciale.

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10.2. ALLEGATO 2: ANALISI DEL SISTEMA AMBIENTALE

I caratteri geomorfologici L’area dei Castelli Romani è un gruppo isolato di alture dei Colli Albani che si eleva dalla campagna romana le cui propaggini iniziano a una quindicina di chilometri da Roma in direzione sud est. Il vulcano poligenico dei Colli Albani fa parte della "provincia magmatica romana" che si estende dalla Toscana meridionale fino al Golfo di Napoli e che comprende alcuni celebri distretti ancora attivi come i Campi Flegrei o importanti edifici centrali come il Somma-Vesuvio. Il Vulcano laziale o Vulcano Albano, è ubicato nella zona di intersezione tra il sistema di faglie dirette NO-SE attraversanti i Monti Tiburtini e Prenestini fino ad e Cori, con le faglie trasversali che tagliano la regione tra Anagni, Colleferro e . Il Vulcano Laziale poggia su un basamento calcareo segmentato in blocchi, tra i quali è asceso il magma in condizioni favorevoli alla assimilazione delle rocce carbonatiche cenozoiche e mesozoiche.

La forma del Vulcano Laziale è quella di un tronco di cono alto circa 1 km, più acclive nella parte centrale, comprendente una depressione calderica del diametro di circa 10 km, ancora quasi integra, che si sviluppa tra i Monti Tuscolani a nord e il Monte Artemisio a sud che, imponente, sovrasta Velletri, la cittadina più meridionale dei Castelli Romani. L'atrio del vulcano posto tra la cinta esterna e il cono centrale del vulcano si chiama valle della Molara. Dal cono centrale emergono la cima delle Faete (956 m), con il cratere dei Campi d'Annibale, il monte Cavo (949 m) e il colle Jano (938 m). Nella cinta esterna verso sud est si elevano il monte Peschio (939 m) e il Maschio Lariano (891 m); verso sud ovest si aprono invece due crateri laterali trasformatisi in seguito nei laghi Albano e Nemi, il bacino lacustre ormai prosciugato di Ariccia e i laghetti fossili di Giuturna, Valle Marciana. Quest’aera confina a nord-ovest con la città di Roma, a sud-ovest con la costa tirrenica, a sud con la pianura pontina. Il Parco de Castelli Romani, dunque, insiste su un’area modellata da un’intensa attività vulcano-tettonica iniziata circa 600.000 anni fa e terminata intorno ai 10.000 anni fa. 109/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

Tre fasi, ognuna durata migliaia di anni si sono susseguite, intercalate da lunghi periodi di stasi. La prima fase è quella più imponente, nella quale viene eruttata una grande quantità di materiali pari a circa 200 km3; si susseguono quattro cicli di attività vulcanica esplosiva ed effusiva fino al collasso del cratere del vulcano. Questo crollo determina la formazione della caldera tuscolana-artemisia, gran parte della quale è ancora ben visibile. La seconda fase arriva dopo un periodo di quiete e origina un secondo vulcano, più piccolo del precedente, all’interno della caldera più grande. Il “recinto” formatosi viene chiamato “interno” per differenziarlo da quello “esterno” precedente formato. La terza e ultima fase si è concentrata nella parte nord-ovest del vulcano ed è stata chiamata idromagmatica, causata cioè dall’incontro tra acqua presente nel sottosuolo e magma incandescente. È in questa fase che si sono originati, in seguito a violente esplosioni, i laghi vulcanici di Nemi e Albano. Diversi sono stati i bacini lacustri che si sono formati in questo periodo, poi prosciugati dall’uomo.

Rilievo geologico dei Castelli Romani, fine XIX secolo Scala: 1:25.000

Dimensioni: 106 x 96 cm

N. Inv: R. Ufficio Geologico 159; Servizio Geologico 561 cat. I; D.S.T.N. 5845 cat. I

Al termine dell’attività vulcanica, protrattasi sembra anche in periodo storico con le attività dei cosiddetti coni di scorie, i Colli Albani iniziarono ad assumere la forma del paesaggio attuale. Da un lato i rilievi e in particolare i due apparati distinti: uno più grande, il “Recinto esterno”, a disegnare una sorta di ferro di cavallo che da Villa Cavalletti a Grottaferrata giunge fino sulla Via dei Laghi, avente un diametro di circa 10 km. L’altro più piccolo, il “Recinto interno” formato da Monte Cavo e dai Monti delle Faete, di 1,5 km di diametro, dove si trovano le vette più alte dei Colli Albani che non superano comunque i 956 metri s.l.m con il maschio delle Faete. Tra i due recinti, il cosiddetto atrio è formato da varie vallicole: Molara, Piani di Caiano, Doganella e Vivaro. Dall’altro lato le “depressioni”, formate dai bacini lacustri alimentati da sorgenti sublacuali e dagli antichi bacini prosciugati le cui conche vengono utilizzate a scopi agricoli, in particolare per la produzione della vite e dell’olivo. Tra questi bacini prosciugati ricordiamo: Vallericcia, Laghetto di Castel Gandolfo, Valle Marciana a Grottaferrata, Prata Porci, l’antico e famoso lago Regillo dove si svolse una delle più importanti battaglie tra Romani e Latini nel V secolo a.C., Pantano Secco e altri ancora. L’area dei Castelli Romani è, dunque, costituita da un vero e proprio edificio vulcanico che sebbene attualmente sia quiescente ha delle ripercussioni rilevanti sul territorio, sull’ambiente e sulla salute delle persone e degli animali che lo abitano.

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Di particolare importanza è il rischio di esposizione al radon, gas nobile emesso dal terreno, è un gas radioattivo naturale, inodore, insapore e incolore, solubile nell'acqua, estremamente pericoloso per l’uomo in quanto è causa di tumore ai polmoni. Essendo un gas pesante tende inoltre a depositarsi negli ambienti chiusi, abitazioni ed edifici in generale, costituendo un grave rischio per la salute umana. A livello regionale o locale, indipendentemente dalle condizioni prevalenti in un dato periodo, il fattore che più influenza il rilascio di radon è la natura geologica del territorio. La maggior parte del radon presente in una casa proviene infatti dal suolo sul quale essa è costruita; il radon penetra attraverso le micro lesioni, che possono essere presenti nelle murature e nei solai, lungo le tubazioni o attraverso i giunti murari. In tale ottica si inseriscono allora le indicazioni dello SRPI - Swedish Radiation Protection Institute - che prescrive regolamenti edilizi differenziati a seconda dell’attività presente nell’aria del suolo. Nello specifico, nelle aree sensibili a emissioni di radon si suggerisce di elaborare delle mappe di rischio al fine di classificare le aree in base all’adeguatezza a ospitare edifici. Il SRPI suddivide le aree in tre livelli di rischio “alta, normale e bassa concentrazione” per le quali sono disponibili appropriate soluzioni progettuali in grado di ottenere livelli di inquinamento indoor compatibili con le prescrizioni di salubrità emanate dagli organismi sanitari internazionali come ad esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tabella 2.1.1 : Le indicazioni dello SRPI circa la concentrazione di Radon nell’aria del suolo Concentrazione Tipo di Area di sedime Bq/mc Protezione Aree ad alta Protezione concentrazione >50.000 Full Aree a normale 10.000 – Protezione concentrazione 49.999 Basic Aree a bassa Nessuna concentrazione < 9.999 Protezione Fonte: M. Moroni

Per considerare affidabili le misurazioni effettuate, il SRPO considera rappresentative le misurazioni della quantità di radon nell’aria del suolo. Le campagne di misura effettuate negli ambienti indoor non sono, infatti, ritenute rappresentative delle condizioni di rischio locali poiché fortemente condizionate dalle tipologie edilizie degli edifici, dagli stili di vita degli abitanti e da altri fattori. Risulta pertanto necessario, per la redazione di mappe di rischio, procedere a valutazioni che siano prive di tali fuorvianti contributi attraverso appunto la misurazione della quantità di radon nell’aria del suolo. La valutazione del rischio radon non è prevista dalla normativa nazionale e attualmente non è una pratica in uso nel territorio dei Castelli Romani. La ricerca Il radon nella pianificazione territoriale di M. Moroni, anche se in forma semplificata, ha misurato la quantità di radon nell’aria del suolo di un sito a Rocca di Papa, al fine di dare una valutazione del rischio di esposizione al radon. In particolare sono state effettuate delle rilevazioni sul territorio, a Rocca di Papa ai piedi della cinta craterica del monte Artemisio in località Pratoni del Vivaro a una altitudine di circa 670 m slm. Tale località è inserita nel contesto vulcanico dei Colli Albani e del Parco dei Castelli Romani.

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Nel sito prescelto sono state eseguite tre perforazioni e sono stati posti in opera tre dosimetri in altrettanti perfori situati a circa 10 m di distanza al fine di valutare l’attendibilità del metodo attraverso lo scarto delle letture in un contesto geologico e stagionale identico. Al termine del periodo di esposizione i tre dosimetri sono stati inviati al Laboratorio Dosirad di Lognes, le cui analisi hanno fornito i seguenti valori:

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Tabella 2.1.2 :Risultati rilevazione radon nell'aria del suolo

Perforo n.giorni kBq*h/mc Bq/mc

1 60 93.888 65.200 2 58 90.640 65.115 3 61 95.486 65.223 Fonte: M. Moroni

Da questi risultati si deduce che l’area dove è stato svolto il rilevamento, è da ascrivere senza indugio ad “Aree ad alta concentrazione” per le quali bisognerebbe prevedere una soluzione di piena protezione. Seppur non richiesto dalla normativa vigente, al fine di garantire la salute della popolazione sarebbe necessario, vista la particolare conformazione geologica del territorio, avviare una campagna di misurazione della quantità di radon nell’aria del suolo, eseguita in diversi perfori e in stagioni diverse, da correlare poi alle tipologie edilizie esistenti al fine di individuare le situazioni ad alto rischio per la presenza di radon negli ambienti interni.

Tabella 2.1.3: Il rischio sismico nei Castelli Romani Grado di Popolazione Sismicità urbanizzazione residente (2004)* (2001)** (2001) Comune Albano Laziale 2 3 38.986 Ariccia 2 3 18.083 Castel Gandolfo 2 3 8.706 Frascati 2 3 20.737 Genzano di Roma 2 3 23.122 Grottaferrata 2 3 20.555 Lanuvio 2 2 12.185 Lariano 2 2 12.009 Marino 2 3 38.225 Monte Compatri 2 2 9.662 Monte Porzio Catone 2 3 8.737 Nemi 2 2 1.950 Rocca di Papa 2 2 14.859 Rocca Priora 2 2 11.490 Velletri 2 2 51.507 Fonte: Dipartimento Protezione Civile * 1 = Alta; 2 = Media; 3 = Bassa; 4 = Molto bassa ** 1 = basso; 2 = intermedio; 3 = elevato

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Il sistema insediativo Come descritto nel capitolo precedente, Tabella 1.0, la popolazione del territorio dei Castelli Romani è aumentata considerevolmente e il territorio è densamente abitato ed è considerato a medio-alta urbanizzazione. Per avere un’idea più precisa delle dinamiche subite dagli insediamenti negli ultimi anni sarebbe interessante prendere visione delle carte d’uso del suolo che forniscono un’immagine più diretta dell’evolversi degli insediamenti. Tuttavia non si dispone di tali carte ma è comunque possibile fornire una descrizione più approfondita della situazione locale attraverso l’analisi della variazione del numero di abitazioni.

Tabella 2.2.1: Abitazioni totali per comune e variazione percentuale Var. 1981- Comune 1981 1991 2001 2001 Albano Laziale 9.221 11.531 13.759 49% Ariccia 5.156 6.240 7.162 39% Castel Gandolfo 2.136 2.474 3.128 46% Frascati 6.337 7.121 7.713 22% Genzano di Roma 6.083 7.903 9.051 49% Grottaferrata 5.417 5.958 6.961 29% Lanuvio 2.332 3.393 4.172 79% Lariano 2.665 3.181 4.034 51% Marino 10.392 11.774 12.932 24% Monte Compatri 2.787 3.390 3.569 28% Monte Porzio Catone 2.746 2.893 3.027 10% Nemi 671 820 761 13% Rocca di Papa 3.800 4.911 5.845 54% Rocca Priora 3.360 3.402 4.490 34% Velletri 15.616 16.931 20.175 29% TOTALE 78.719 91.922 106.779 36% Roma 1.015.769 1.155.008 1.151.736 13% Provincia senza Comune di Roma 390.147 203.853 565.926 45% Fonte: Atlante Statistico dei Comuni

Il dato che emerge dalla tabella è che dal 1981 al 2001 il numero di abitazioni esistenti è aumentato di circa un terzo in complessivo nei comuni dei Castelli Romani con un totale di nuove abitazioni di circa 28.000 unità.

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Tabella 2.2.2: Percentuale abitazioni non occupate e variazione numero totale abitazioni Non Non Var. occupate occupate abitazioni 1981 - Comune 1981 2001 2001 Albano Laziale 11% 11% 49% Ariccia 19% 11% 39% Castel Gandolfo 19% 10% 46% Frascati 10% 7% 22% Genzano di Roma 16% 13% 49% Grottaferrata 22% 10% 29% Lanuvio 19% 11% 79% Lariano 23% 14% 51% Marino 13% 7% 24% Monte Compatri 29% 14% 28% Monte Porzio Catone 36% 6% 10% Nemi 35% 14% 13% Rocca di Papa 32% 23% 54% Rocca Priora 43% 15% 34% Velletri 24% 13% 29% Roma 11% 10% 36% Provincia di Roma 18% 14% 13% Fonte: Atlante Statistico dei Comuni

Il sistema insediativo dei comuni del Parco è, quindi, costituito da un sistema di centri di impianto storico a cui si sono aggiunte in maniera cospicua conurbazioni e quartieri recenti. L’incremento di patrimonio edilizio non è comunque uniforme nei comuni analizzati, si osservano infatti particolarità che consentono la seguente differenziazione:  Comuni con basso incremento di abitazioni, fino al 20%: Monte Porzio Catone, Nemi, e Frascati;  Comuni con medio incremento di abitazioni, tra il 20% e il 40%: Marino, Monte Compatri, Velletri, Grottaferrata, Rocca Priora, Ariccia;  Comuni con incremento di abitazioni importante, tra 40% e 70%: Castel Gandolfo, Albano Laziale, Genzano di Roma, Lariano, Rocca di Papa;  Il Comune di Lanuvio che ha visto un incremento delle abitazioni superiore al 70%.

Il Comune di Roma ha visto una crescita insediativi inferiore alla media del territorio dei Castelli Romani, mentre nel resto della Provincia la crescita è stata leggermente superiore. Queste osservazioni confermano il fenomeno già descritto nel Paragrafo 1 relativo alla popolazione, ovvero le persone preferiscono soluzioni abitative nei comuni fuori Roma. La forte crescita di abitazioni nell’area mette in evidenza alcune criticità e conseguenti potenziali fenomeni di degrado legati alla crescita disordinata degli insediamenti, alla realizzazione di periferie, all’urbanizzazione della campagna. Un fenomeno che non si riscontra nell’area e la crescita delle seconde case, infatti dall’analisi del rapporto tra abitazioni occupate e non occupate emerge che nonostante l’incremento degli edifici le abitazioni non occupate, ovvero abitate temporaneamente, sono diminuite.

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I rifiuti L’area analizzata riguarda anche in questo caso il territorio complessivo dei quindici comuni dei Castelli Romani in cui risiede circa il 22% di tutta la popolazione della Provincia di Roma (escludendo Roma): nel 2007 la produzione di rifiuti solidi urbani risulta pari a circa 170.000 tonnellate. Questi comuni presentano un livello di produzione pro-capite pari a 584 kg/abitante/anno che, confrontato con il dato provinciale al 2006 di 642 kg/abitante/anno, mostra come essi siano, nel loro stile di consumo, più vicini alla realtà regionale, contraddistinta da un livello di produzione pro-capite inferiore e pari a 611 kg/abitante/anno. L’area dei Castelli Romani, pertanto, contribuisce ad abbassare la media provinciale, pur mantenendo quasi inalterato lo scarto che la separa dal dato nazionale, leggermente migliore (550 kg/abitante/anno)4 di quello provinciale.

Tabella 2.3.1: Produzione di rifiuti urbani 2005 Raccolt Raccolt Pro- Rifiuti Totale Ingom Inerti a a capite urbani Rifiuti branti da C&D differen differen produzi Abitanti misti Urbani ziata ziata one Comune (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (%) (kg/a) Albano Laziale 37.508 19.567 65 11 631 20.262 3,1% 540 Ariccia 18.053 10.649 199 0 201 11.049 1,8% 612 Castel Gandolfo 8.643 5.535 218 2 146 5.898 2,5% 682 Frascati 20.350 13.441 1.112 4 421 14.975 2,8% 736 Genzano di Roma 22.685 12.334 0 11 531 12.864 4,1% 567 Grottaferrata 19.986 13.021 582 3 414 14.016 3,0% 701 Lanuvio 11.402 5.002 150 2 238 5.389 4,4% 473 Lariano 11.295 7.017 97 7 149 7.262 2,0% 643 Marino 37.575 18.510 0 11 1.019 19.529 5,2% 520 Monte Compatri 9.146 5.877 390 1 92 6.359 1,4% 695 Monte Porzio Catone 8.607 4.200 71 5 207 4.478 4,6% 520 Nemi 1.922 2.202 28 1 72 2.302 3,1% 1.198 Rocca di Papa 14.204 7.077 0 3 250 7.327 3,4% 516 Rocca Priora 10.943 6.560 0 1 108 6.668 1,6% 609 Velletri 50.699 26.491 63 8 623 27.177 2,3% 536 TOTALE 283.018 157.483 2.975 70 5.098 165.556 3,1% 585 Roma 1.474.0 1.763.7 2.547.677 41 19.051 53.228 270.612 04 15% 692 Fonte: ISPRA Rifiuti urbani misti (tal quale) + residui dalla pulizia delle strade e suolo pubblico (t/a)

4 ISPRA (ex APAT), Rapporto rifiuti 2006 116/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

Tabella 2.3.2.: Produzione di rifiuti urbani 2006 Ingom- Inerti Totale Produzione RU misti RD RD Abitanti branti da C&D RU p.c. Comune (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (%) (kg/a) Albano Laziale 38.215 20.543 394 333 815 21.752 3,7% 569 Ariccia 18.060 11.241 124 0 671 12.037 5,6% 666 Castel Gandolfo 8.691 5.408 0 0 103 5.511 1,9% 634 Frascati 20.649 14.265 2.291 0 526 17.082 3,1% 827 Genzano di Roma 22.695 13.283 121 77 1.018 14.421 7,1% 635 Grottaferrata 20.310 13.540 635 0 317 14.492 2,2% 714 Lanuvio 11.704 5.028 280 16 273 5.581 4,9% 477 Lariano 11.605 7.273 72 24 96 7.441 1,3% 641 Marino 37.684 18.971 328 0 755 20.054 3,8% 532 Monte Compatri 9.324 6.237 340 0 73 6.650 1,1% 713 Monte Porzio Catone 8.700 4.313 27 0 10 4.350 0,2% 500 Nemi 1.934 1.980 0 0 58 2.039 2,9% 1.054 Rocca di Papa 14.445 6.905 990 151 336 8.231 4,1% 570 Rocca Priora 11.208 6.778 6 0 0 6.784 0,0% 605 Velletri 51.021 25.880 124 0 900 26.903 3,3% 527 TOTALE 286.245 161.646 5.732 602 5.951 173.329 3,4% 606 Roma 2.705.603 1.465.287 16.866 26.572 281.596 1.763.749 16,0% 652 Fonte: ISPRA Rifiuti urbani misti (tal quale) + residui dalla pulizia delle strade e suolo pubblico (t/a)

Tabella 2.3.3.: Produzione di rifiuti urbani 2007 Inerti Totale Produzione RU misti Ingombranti da RD RD RU p.c. Abitanti C&D Comune (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (%) (kg/a) Albano Laziale 38.986 20.476 211 84 683 21.369 3,2% 548 Ariccia 18.083 11.184 202 0 804 12.190 6,6% 674 Castel Gandolfo 8.706 5.845 6 0 150 6.002 2,5% 689 Frascati 20.737 14.209 656 0 452 15.317 3,0% 739 Genzano di Roma 23.122 12.314 0 22 756 13.070 5,8% 565 Grottaferrata 20.555 13.252 205 0 417 13.874 3,0% 675 Lanuvio 12.185 5.163 172 0 211 5.546 3,8% 455 Lariano 12.009 7.506 12 0 172 7.690 2,2% 640 Marino 38.225 19.281 0 0 764 20.045 3,8% 524 Monte Compatri 9.662 6.169 204 0 90 6.463 1,4% 669 Monte Porzio Catone 8.737 4.233 38 0 274 4.545 6,0% 520 Nemi 1.950 1.825 5 0 65 1.895 3,4% 972 Rocca di Papa 14.859 7.041 0 0 237 7.279 3,3% 490 Rocca Priora 11.490 6.612 139 0 154 6.905 2,2% 601 Velletri 51.507 26.782 78 0 812 27.672 2,9% 537 TOTALE 290.813 161.892 1.929 106 6.041 169.862 3,6% 584 Roma 2.718.768 1.370.211 17.582 46.963 305.668 1.693.461 18% 623 Fonte: ISPRA Rifiuti urbani misti (tal quale) + residui dalla pulizia delle strade e suolo pubblico (t/a)

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La produzione di rifiuti tra il 2005 e il 2007 non ha seguito un andamento lineare in tutti i comuni, in generale si può però affermare che mentre tra il 2005 e il 2006 la produzione totale di rifiuti è aumentata, più recentemente si assiste a una diminuzione della produzione totale di rifiuti urbani.

Tabella 2.3.4.: Variazione della Produzione totale di rifiuti urbani per anno in tonnellate Anno Anno Variazione Variazione 2006 Anno 2007 Comune 2005 2006 2005 - 2006 - 2007 Albano Laziale 20.262 21.752 21.369 7,4% -1,8% Ariccia 11.049 12.037 12.190 8,9% 1,3% Castel Gandolfo 5.898 5.511 6.002 -6,6% 8,9% Frascati 14.975 17.082 15.317 14,1% -10,3% Genzano di Roma 12.864 14.421 13.070 12,1% -9,4% Grottaferrata 14.016 14.492 13.874 3,4% -4,3% Lanuvio 5.389 5.581 5.546 3,6% -0,6% Lariano 7.262 7.441 7.690 2,5% 3,3% Marino 19.529 20.054 20.045 2,7% 0,0% Monte Compatri 6.359 6.650 6.463 4,6% -2,8% Monte Porzio Catone 4.478 4.350 4.545 -2,9% 4,5% Nemi 2.302 2.039 1.895 -11,5% -7,0% Rocca di Papa 7.327 8.231 7.279 12,3% -11,6% Rocca Priora 6.668 6.784 6.905 1,7% 1,8% Velletri 27.177 26.903 27.672 -1,0% 2,9% TOTALE 165.556 173.329 169.862 4,7% -2,0% Roma 1.763.704 1.763.749 1.693.461 0,0% -4,0% Fonte: Elaborazione dati ISPRA

Come evidenzia anche il grafico non vi è una tendenza che accomuna tutti i comuni dei Castelli Romani, e forse l’elemento comune più evidente è l’incremento della produzione di rifiuti urbani nel 2006.

Produzione di rifiuti urbani per anno 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 tonnellate 5.000 0

Nemi Ariccia Marino Velletri Frascati Lanuvi oLariano

Grottaferrata Rocca Priora Albano Laziale Rocca di Papa Castel Gandolfo Monte Compatri Genzano di Roma Monte Porzio Catone

È interessante confrontare questo dato con la produzione pro-capite di rifiuti urbani.

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Tabella 2.3.5.: Variazione della Produzione pro-capite di rifiuti urbani per anno in chilogrammi Variazione Variazione Anno Anno Anno 2007 2005 - 2006 - 2005 2006 2006 2007 Comune Albano Laziale 540 569 548 5,4% -3,7% Ariccia 612 666 674 8,9% 1,1% Castel Gandolfo 682 634 689 -7,1% 8,7% Frascati 736 827 739 12,4% -10,7% Genzano di Roma 567 635 565 12,1% -11,0% Grottaferrata 701 714 675 1,7% -5,4% Lanuvio 473 477 455 0,9% -4,6% Lariano 643 641 640 -0,3% -0,1% Marino 520 532 524 2,4% -1,5% Monte Compatri 695 713 669 2,6% -6,2% Monte Porzio Catone 520 500 520 -3,9% 4,0% Nemi 1.198 1.054 972 -12,0% -7,8% Rocca di Papa 516 570 490 10,5% -14,0% Rocca Priora 609 605 601 -0,7% -0,7% Velletri 536 527 537 -1,6% 1,9% TOTALE 585 606 584 3,5% -3,5% Roma 692 652 623 -5,8% -4,5% Fonte: Elaborazione dati ISPRA

Nella Tabella e nel grafico si osserva come l’andamento della produzione totale di rifiuti urbani non rispecchi la produzione pro-capite che, in linea di massima, ha una tendenza negativa, ovvero ogni abitante produce, nel 2007, meno rifiuti di quelli che produceva nel 2005. La minor produzione pro-capite viene, quindi, “annullata” dall’aumento della popolazione.

Produzione pro-capite di rifiuti urbani per anno 1.400 1.200 1.000 800 kg 600 400 200 0

Nemi Ariccia Marino Velletri Frascati Lanuvi o Lariano

Grottaferrata Rocca Priora Albano Laziale Rocca di Papa Castel Gandolfo Monte Compatri Genzano di Roma Monte Porzio Catone

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Questo fenomeno è ancor più evidente nei due grafici sottostanti, l’ultimo anno evidenzia una notevole flessione della produzione pro-capite di rifiuti che ritorna ai valori del 2005, i cui effetti risultano vanificati dall’aumento delle produzione complessiva determinato dalla crescita demografica che sta caratterizzando tutta la Provincia.

Totale Rifiuti Urbani Produzione pro-capite 610 174.000 173.329 605 606 172.000 600 170.000 169.862 595 168.000

kg 590 166.000 165.556 tonnellate 585 585 584 164.000 580 162.000 575 160.000 570 2005 2006 2007 2005 2006 2007

Il sistema dei trasporti I dati riguardanti il parco veicolare circolante sono aggiornati al 2004; per gli anni più recenti non si dispone di dati e dunque non è possibile fornire una descrizione attuale della situazione veicolare nei Castelli Romani. Per quanto riguarda il trasporto collettivo, si osserva come, sebbene nel 2003 il numero di mezzi circolanti fosse aumentato, nel 2004 questo è sceso arrivando a contare meno unità rispetto al 2002. Questo dato è ancora più rilevante se si ricorda che al contempo la popolazione ha comunque visto un aumento. Si osserva come la maggior parte degli autobus circolanti in Provincia di Roma venga utilizzata per i trasporti all’interno del Comune di Roma, ben l’85% degli autobus totali.

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Tabella 2.4.1: Autobus in uso nei Comuni dei Castelli Romani Autobus Comune 2002 2003 2004 Albano Laziale 20 21 20 Ariccia 66 66 56 Castel Gandolfo 1 1 1 Frascati 14 15 13 Genzano di Roma 21 25 23 Grottaferrata 4 4 3 Lanuvio 5 5 5 Lariano 22 24 21 Marino 12 12 12 Monte Compatri 1 1 1 Monte Porzio Catone 1 1 1 Nemi - - 0 Rocca di Papa - - 1 Rocca Priora 9 9 9 Velletri 87 89 86 TOTALE 263 273 252 Roma 6.934 6.827 6.738 Totale Provincia 8.064 8.006 7.885 Fonte: Area Statistica Regione Lazio

Per quanto riguarda il trasporto merci affidato al trasporto su strada tramite autocarri, si può osservare come il numero di autocarri circolanti sia in progressivo aumento.

Tabella 2.4.2: Autocarri in uso nei Comuni dei Castelli Romani Autocarri trasporto merci Comune 2002 2003 2004 Albano Laziale 1.534 1.640 1.634 Ariccia 1.331 1.360 1.333 Castel Gandolfo 391 467 524 Frascati 939 1.004 1.004 Genzano di Roma 1.041 1.077 1.034 Grottaferrata 465 486 483 Lanuvio 548 560 553 Lariano 644 679 684 Marino 1.551 1.612 1.685 Monte Compatri 515 538 542 Monte Porzio Catone 266 294 295 Nemi 108 109 108 Rocca di Papa 586 633 642 Rocca Priora 418 455 468 Velletri 3.054 3.138 3.124 TOTALE 13.391 14.052 14.113 Roma 152.910 158.568 151.956 Totale Provincia 207.170 224.467 220.576 Fonte: Area Statistica Regione Lazio

121/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

Il numero delle autovetture circolanti nel territorio dei Castelli Romani ha lo stesso andamento registrato nel Comune e nella Provincia di Roma, dal 2002 al 2003 ha visto un forte aumento dei veicoli parzialmente diminuiti dal 2003 al 2004.

Tabella 2.4.3: Autovetture in uso nei Comuni dei Castelli Romani

Autovetture Comune 2002 2003 2004 Albano Laziale 20.691 21.108 20.946 Ariccia 11.693 12.053 11.826 Castel Gandolfo 5.139 5.179 5.237 Frascati 12.848 13.003 12.854 Genzano di Roma 13.335 13.732 13.620 Grottaferrata 11.242 11.547 11.546 Lanuvio 5.707 5.947 6.083 Lariano 5.627 5.922 5.970 Marino 21.339 22.180 22.546 Monte Compatri 5.134 5.517 5.628 Monte Porzio Catone 5.670 6.019 6.091 Nemi 1.130 1.170 1.175 Rocca di Papa 8.034 8.332 8.377 Rocca Priora 6.086 6.399 6.440 Velletri 29.526 30.511 29.992 TOTALE 163.201 168.619 168.331 Roma 1.941.694 1.962.175 1.847.258 Totale Provincia 2.632.500 2.684.608 2.582.521 Fonte: Area Statistica Regione Lazio

Nel complesso il numero totale di veicoli circolanti, includendo anche i motocicli, dal 2002 al 2004 nel territorio dei Castelli Romani è aumentato del 4% mentre, nella Provincia di Roma, è aumentato meno dell’1% e nel Comune di Roma è diminuito del 3%.

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Tabella 2.4.4: Totale parco veicolare

Variazione Comune 2002 2003 2004 2002-2004 Albano Laziale 25.135 25.881 25.903 3% Ariccia 15.133 15.645 15.394 2% Castel Gandolfo 6.284 6.471 6.622 5% Frascati 15.669 16.003 15.890 1% Genzano di Roma 16.021 16.565 16.503 3% Grottaferrata 13.324 13.765 13.835 4% Lanuvio 7.011 7.320 7.488 7% Lariano 6.909 7.289 7.361 7% Marino 26.033 27.154 27.735 7% Monte Compatri 6.326 6.805 6.982 10% Monte Porzio Catone 6.648 7.060 7.145 7% Nemi 1.430 1.482 1.496 5% Rocca di Papa 9.626 10.034 10.111 5% Rocca Priora 7.209 7.626 7.720 7% Velletri 36.461 37.774 37.342 2% TOTALE 199.219 206.874 207.527 4% Roma 2.426.263 2.474.252 2.356.566 -3% Totale Provincia 3.266.234 3.365.832 3.268.744 0% Fonte: Area Statistica Regione Lazio

Negli anni più recenti cioè dal 2002 al 2004, per i quali si dispone di dati, il numero veicoli complessivo dell’area è aumentato del 4% mentre la popolazione nello stesso periodo è aumentata di circa il 5,6%. Si può verosimilmente affermare che l’aumento delle autovetture sia direttamente proporzionale all’aumento della popolazione.

Totale parco veicolare per anno 40.000

35.000

30.000

25.000 20.000

15.000

10.000

5.000

0

Nemi Ariccia Marino Velletri Frascati Lanuvi o Lariano

Grottaferrata Rocca Priora Albano Laziale Rocca di Papa Castel Gandolfo Monte Compatri Genzano di Roma Monte Porzio Catone

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La tabella mostra l’evoluzione del parco veicolare in ogni Comune dell’area negli anni 2004, 2005 e 2006. Negli ultimi decenni l’evoluzione del sistema sociale e produttivo ha determinato un significativo incremento della mobilità, per lavoro, per studio e per tempo libero. Come si osserva nella tabella sottostante ben sette comuni dei quindici del territorio dei Castelli Romani sono in cima alla graduatoria riguardante la densità di autovetture nei comuni del Lazio. Il traffico veicolare e l’alta densità di autovetture costituiscono una delle criticità dell’area, che appare evidente a chiunque si trovi a transitarvi negli orari di ingresso e uscita dal lavoro.

Tabella 2.4.5: comuni del Lazio per densità autovetture, anno 2005 (per 1.000 ab.)

Comune Densità autovetture Ciampino 1920,64 Roma 1417,41 Albano Laziale 889,03 Marino 861,53 Genzano di Roma 751,52 Frosinone 697,85 Mentana 688,83 Ladispoli 681,58 Monte Porzio Catone 656,20 Ariccia 643,63 Grottaferrata 641,34 Colonna 622,00 Anzio 612,32 Frascati 568,94 Guidonia Montecelio 540,73 Monterotondo 493,04 Isola del Liri 459,31 Colleferro 446,22 Ardea 442,22 Tivoli 425,99 404,32 …………… ………….. Filettino 3,75 3,60 Micigliano 2,16 Fonte: Area Statistica Regione Lazio

Per conferire maggiore identità al territorio dei Castelli Romani e rafforzare l’unione e la coesione tra i diversi comuni sarebbe interessante sviluppare le connessioni intercomunali al fine di facilitare la mobilità almeno all’interno del territorio. Sarebbe auspicabile che si valutino delle soluzioni per facilitare anche i collegamenti verso la Capitale in modo da facilitare i pendolari che ogni giorno si spostano per questioni lavorative e ridurre il traffico delle auto private.

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La qualità dell’aria L’analisi della qualità dell’aria del territorio dei Castelli Romani non è semplice da effettuare e non è sistematica in quanto il comprensorio non è dotato di stazioni fisse di monitoraggio. Informazioni utili circa la qualità dell’aria e le fonti di inquinamento vengono fornite dalla Provincia di Roma che, nell’ambito del progetto PiEnA sulla Pianificazione Energetica Ambientale del Parco, ha effettuato uno studio sulla valutazione della qualità dell’aria. La Provincia di Roma ha infatti condotto delle campagne di monitoraggio nei comuni di Ariccia, Marino, Frascati, Albano, Velletri e Rocca di Papa nel periodo febbraio- ottobre 2005 nel corso delle quali sono stati misurati gli inquinanti previsti dalla normativa vigente (SO2, NOX, CO, O3, Benzene e PM10) e alcuni indici specifici quali il carbonio nel particolato e gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Le campagne di monitoraggio nel territorio dei Castelli Romani sono state eseguite nei sei comuni con il seguente calendario:

Tabella 2.5.1.: Calendario delle campagne di monitoraggio Comune Località Inizio fine Ariccia Liceo “J. Joyce” 04/02/2005 30/03/2005 (RM2) Marino P.zza S. Barbara 18/03/2005 01/05/2005 (RM1) Frascati P.zza del Gesù 01/04/2005 31/05/2005 (RM2) Velletri P.zza Garibaldi 23/06/2005 18/07/2005 (RM1) Via Mattoccia 22/07/2005 28/08/2005 (RM1) Albano Pavona 09/09/2005 30/10/2005 (RM2) Cecchina 01/10/2005 30/10/2005 (RM1) Rocca di P.zza Papa Garibaldi 22/07/2005 07/09/2005 (RM2) Fonte: Provincia di Roma, PiEnA

I rilevamenti sono stati effettuati con due unità mobili e i siti di campionamento nei vari comuni dei Castelli Romani sono stati scelti in funzione dell’esposizione dei cittadini cioè in aree dove essi risiedono abitualmente.

Le concentrazioni orarie e giornaliere di SO2, NO2, CO, O3, PM10 e benzene ottenute nelle campagne di monitoraggio effettuate nei Comuni di Ariccia, Marino, Frascati, Rocca di Papa, Velletri e Albano sono stati confrontati con i rispettivi valori limite previsti dal DM n. 60/02 e DM 16.05.96. Il confronto con i valori limite annuali, per la brevità del periodo di campionamento, fornisce solo delle previsioni di tendenza annuale. 125/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

Una prima analisi dei dati è stata condotta per singolo comune e successivamente i dati sono stati discussi complessivamente per avere un quadro generale di tutto il territorio dei Castelli Romani. Per gli inquinanti misurati nel Comune di Ariccia, solo il benzene supera due volte il valore limite annuale anche se il valore medio è al di sotto del limite di legge. I valori di O3 che variano intorno agli 80 microgrammi al metro cubo sono da considerare di origine naturale.

126/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

Tabella 2.5.2: Dati riassuntivi di Ariccia (Liceo J.Joice) relativi al periodo febbraio - marzo 2005 BE P C NZ O M NO 3 O 2 EN 10 E Inquinate ( (u (u (u m g/ g/ (ug/ g/ g/ m m m3) m3 m 3) 3) ) 3) 10 11 95 11 Dati validi 1240 49 60 1 07 Valore 14 2 47 71 5 massimo 45 Valore medio 80 1 26 12 1 Valore 8 0 8 0 0 minimo

18 50 5 0 10 Limite di (gi 200 (a (o (8 Legge or (ora) nn ra or no o) ) e) ) n. superamenti 0 0 0 0 2 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEna

Con ug/m3 si indicano i microgrammi per metro cubo, mentre con mg/m3 i milligrammi per metro cubo. Il sito prescelto per il campionamento nel Comune di Marino è stato Piazza S. Barnaba, situata nel centro storico della città e fiancheggiata da una via a senso unico.

Tabella 2.5.3.: Dati riassuntivi di Marino relativi al periodo marzo - aprile 2005

SO2 NO2 BENZENE PM10 Inquinate (ug/m3) (ug/m3) (ug/m3) (mg/m3) Dati validi 988 989 980 104 Valore 36 145 18 51 massimo Valore 10 30 2 28 medio Valore 0 0 0 10 minimo Limite di 350 200 50 5( anno) Legge (ora) (ora) (giorno) n° superamenti 0 0 62 1 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEnA

L’SO2 e il NO2 risultano al di sotto dei valori limite, il PM10 ha superato il limite per un giorno e le concentrazioni orarie di benzene sono risultate per 62 volte superiori al limite annuale,

127/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale pur con un valore medio molto al di sotto dei 5 microgrammi al metro cubo a dimostrazione della sua elevata variabilità. L’analisi della Provincia di Roma, attraverso la misurazione della componente carboniosa nelle polveri, evidenzia come la percentuale di polveri sottili di origine antropica sia la componente più strettamente influenzata dall’intensità del traffico. Le analisi del materiale carbonaceo totale (TC), del carbonio elementare (EC) e del carbonio organico (OC) confermano che la fonte principale di inquinamento nell’area presa in esame è il traffico autoveicolare. A Frascati l’unità mobile RM2 per il monitoraggio è stata posizionata nel periodo 1 aprile 2005 al 31 maggio 2005 nel centro storico all’interno di Piazza del Gesù circondata da monumenti e palazzi e comunicante con il resto della città tramite una sola strada a senso unico.

128/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

Tabella 2.5.4: Dati riassuntivi di Frascati relativi al periodo aprile - maggio 2005 P C BENZE O M NO O 2 NE 3 10

Inquinate ( (u (u m g/ (ug/ g/ (ug/m3) g/ m m3) m m 3) 3) 3) 14 14 13 Dati validi 1439 1404 45 06 92 Valore 14 3 66 95 13 massimo 7 Valore medio 76 1 33 25 2 Valore 5 0 4 2 0 minimo

50 18 10 (gi Limite di 0 (8 200 5 or Legge (o or (ora) (anno) no ra e) ) ) n. superamenti 0 0 8 0 37 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEnA

La tabella mostra le concentrazioni medie orarie di NO2, CO, benzene e O3 e quelle giornaliere di PM10; le concentrazioni medie di CO e benzene sono molto basse ma i massimi di benzene sono risultati 37 volte superiori al limite annuale. Questo comportamento è da attribuire ai diversi meccanismi di dispersione dei due inquinanti aventi pesi molecolari differenti. Il CO, più leggero dell’aria, tende a diffondere facilmente in verticale mentre il benzene per la mancanza di fenomeni di trasporto e per la sua maggiore pesantezza può dar luogo a istantanei episodi di accumulo. L’ozono non ha evidenziato fenomeni di smog fotochimica, molto probabilmente per la bassa intensità della radiazione solare nella Piazza. Le concentrazioni giornaliere di PM10 hanno superato 8 volte il valore limite; l’inquinamento particellare, oltre che dalle emissioni, può essere influenzato anche dai fenomeni di ristagno per la scarsa ventilazione.

Gli andamento orari di NO2 e benzene e quelli giornalieri di PM10 sono in buon accordo fra loro e testimoniano la loro provenienza dalla stessa sorgente. A Rocca di Papa l’unità mobile RM2 è stata posizionata in Via Garibaldi dal 9 agosto 2005 al 7 settembre 2005.

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Tabella 2.5.5.: Dati riassuntivi di Rocca di Papa relativi al periodo agosto - settembre 2005 P C BENZ O M NO2 O ENE 3 10

Inquinate ( (u (u m g/ (ug/ (ug/ g/ g/ m m3) m3) m m 3) 3) 3) 71 71 62 Dati validi 715 712 7 7 4 Valore 14 2 50 47 14 massimo 3 Valore medio 89 1 26 13 2 Valore 50 0 1 1 0 minimo

50 18 10 (gi 5 Limite di 0 (8 200 or (ann Legge (o or (ora) no o) ra e) ) ) n. superamenti 0 0 0 0 25 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEna

I valori limite di NO2, CO, O3, PM10 non sono mai stati superati mentre le concentrazioni medie orarie di benzene sono risultate per 25 volte superiori a 5 microgrammi per metro cubo. Da un esame dell’andamento giornaliero i picchi massimi non sono in questo caso unicamente attribuibili al traffico autoveicolare per la discordanza con l’andamento delle concentrazioni di toluene. Questa discordanza viene rilevata anche dagli andamenti giornalieri del benzene confrontati con il CO che viene considerato indice specifico dell’inquinamento da traffico. Nel corso di tre giornate infatti il benzene presenta dei picchi massimi che il toluene e il monossido di carbonio non hanno e ciò fa supporre una sporadica e breve emissione di benzene da una sorgente locale diversa dal traffico. I valori di PM10 e di ozono sono prevalentemente attribuibili entrambi a origine naturale; in particolare tale considerazione vale per l’ozono il cui andamento giornaliero risulta pressoché costante sia di notte che di giorno e i valori oscillano intorno agli 80 microgrammi per metro cubo, caratteristici di un area remota con una media altitudine. Nel Comune di Albano sono state effettuate due campagne di misura (contemporanee per un periodo di un mese): nell’area di Pavona (RM2) dal 9 settembre al 30 ottobre 2005 e in quella di Cecchina (RM1) dal 1 ottobre al 30 ottobre 2005.

Nell’area di Pavona le concentrazioni orarie di NO2, CO, benzene e O3 relativi all’intero periodo di misura non hanno mai superato i rispettivi valori limite, mentre la concentrazione giornaliera di PM10 ha superato il limite di 50 microgrammi per metrocubo per quattro volte.

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Le concentrazioni medie orarie di benzene hanno superato il limite annuale per 57 volte, con un valore medio 2,10 microgrammi per metro cubo.

Tabella 2.5.6.: Dati riassuntivi di Albano (Pavona) relativi al periodo settembre - ottobre 2005 P C BENZ M NO O O 2 ENE 3 10

Inquinate ( (u (u m g/ (ug/ (ug/ g/ g/ m m3) m3) m m 3) 3) 3) 11 11 10 Dati validi 1169 1144 70 70 33 Valore 11 5 59 125 17 massimo 3 Valore medio 44 1 34 30 2 Valore 0 0 14 4 0 minimo

50 18 10 (gi 5 Limite di 0 (8 200 or (ann Legge (o or (ora) no o) ra e) ) ) n° superamenti 0 0 4 0 57 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEnA

La misurazione per 15 giorni della concentrazione di benzene, di toluene e del CO conferma che la sorgente primaria di inquinamento atmosferico nell’area di Pavona è il traffico autoveicolare. Durante l’intero periodo di monitoraggio, probabilmente per il persistere di condizioni d’instabilità atmosferica, non si sono verificati episodi significativi di smog fotochimico. Nell’area di Cecchina il PM10 ha superato il limite giornaliero per due volte e le concentrazioni orarie di benzene sono risultate 92 volte maggiori ai 5 microgrammi per metrocubo (limite annuale) con una concentrazione media di 3,16 microgrammi per metrocubo.

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Tabella 2.5.7: Dati riassuntivi di Albano (Cecchina) relativi a ottobre 2005

SO2 NO2 PM10 BENZENE Inquinate (ug/m3) (ug/m3) (mg/m3) (ug/m3) Dati validi 687 718 700 332 Valore 20 120 15 54 massimo Valore 7 35 3 26 medio Valore 0 3 1 5 minimo Limite di 350 200 5 50 Legge (ora) (ora) (anno) (giorno) n. superamenti 0 0 92 2 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEnA

Le misurazioni effettuate confermano che il traffico autoveicolare è la sorgente primaria di inquinamento. È da osservare, infine, che sia i livelli di inquinamento che le condizioni meteorologiche di Pavona e Cecchina sono confrontabili e che entrambe le aree sono interessate dalla medesima sorgente prevalente di inquinamento atmosferico determinata dal traffico autoveicolare. Nel Comune di Velletri sono state effettuate due campagne di monitoraggio, entrambe con l’unità mobile RM1; la prima dal 26 giugno 2005 al 18 luglio 2005 a Piazza Garibaldi in un’area centrale e sede del capolinea degli autobus ACOTRAL; la seconda dal 22 luglio al 28 agosto 2005 in un’arteria (Via Mattoccia) ad intenso traffico autoveicolare.

In Piazza Garibaldi i valori limite di SO2, NO2 e PM10 non sono mai stati superati mentre quelli del benzene sono risultati superiori 49 volte rispetto al limite annuale.

Tabella 2.5.8: Dati riassuntivi di Velletri (P.zza Garibaldi) relativi al periodo giugno - luglio 2005

SO2 NO2 PM10 BENZENE Inquinate (mg/m3) (ug/m3) (ug/m3) (ug/m3) Dati validi 619 619 312 612 Valore 12 149 31 11 massimo Valore 4 39 18 3 medio Valore 0 3 8 1 minimo Limite di 350 200 50 5 (anno) Legge (ora) (ora) (giorno) n° superamenti 0 0 0 49 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEna

La concentrazione di biossido di azoto è leggermente superiore rispetto a quella riscontrata in altri siti.

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Nel sito di via Mattoccia le concentrazioni di SO2 ed NO2 sono molto al di sotto dei rispettivi limiti e il valore medio di benzene di 2,83 microgrammi per metro cubo non fa prevedere il superamento del limite annuale di 5 microgrammi per metro cubo anche se i valori massimi orari lo hanno superato 82 volte. I valori di PM10 sono piuttosto contenuti, come quelli di Piazza Garibaldi.

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Tabella 2.5.9: Dati riassuntivi di Vellettri (Via Mattoccia) relativi al periodo luglio 2005

SO2 NO2 PM10 BENZENE Inquinate (ug/m3) (ug/m3) (ug/m3) (mg/m3) Dati validi 904 902 442 900 Valore massimo 13 129 43 11 Valore medio 7 33 21 3 Valore minimo 0 3 5 0 350 200 50 Limite di Legge 5 (anno) (ora) (ora) (giorno) n. superamenti 0 0 0 82 limite Fonte: Provincia di Roma, PiEnA

La frazione carboniosa contenuta nelle polveri è significativa e le misurazioni effettuate mostrano valori di IPA superiori al benzene, soprattutto nelle ore di punta del traffico, evidenziando una maggiore presenza di veicoli Diesel. La formazione degli IPA è, infatti, favorita dalle emissioni prodotte dalla combustione del gasolio che viene bruciato in condizioni meno ossidanti. Dai risultati ottenuti da questa indagine si possono trarre delle conclusioni sulla situazione complessiva del comprensorio del Parco dei Castelli Romani.

Le medie delle concentrazioni di NO2 e benzene più elevate sono state rilevate ad Albano e Velletri mentre quelle più contenute ad Ariccia e Rocca di Papa. I dati di Frascati e Marino risentono del fatto che essi sono rappresentativi dell’inquinamento misurato nei centri storici sottoposti a traffico limitato. Le polveri sottili (PM10) e il benzene sono i parametri ambientali più critici e indicano che il traffico autoveicolare urbano ed extracomunale è la sorgente principale dell’inquinamento atmosferico del Parco.

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Il rumore Nell’area dei Castelli Romani la situazione delle zonizzazioni acustiche alla data di marzo 2006 è la seguente:

Tabella 2.6.1: Comuni del Parco e zonizzazione acustica. Anno 2006

Sono state Data di redazione o Data di adozione apportate adozione della della COMUNE modifiche ai zonizzazione zonizzazione Regolamenti preliminare definitiva Comunali

Albano Laziale 11/03/2003 no no Ariccia 15/12/2005 no no Castel Gandolfo no no no Frascati 09/04/2003 no no Genzano di Roma 27/05/2004 28/02/2005 si Grottaferrata 27/09/2004 no no Lanuvio 23/02/2004 09/05/2005 no Lariano 12/08/2002 no si Marino 10/02/2003 03/09/2003 no Monte Compatri 01/10/2005 no no Monte Porzio Catone 30/09/2002 no no Nemi si no no Rocca di Papa 18/06/2004 30/09/2005 no Rocca Priora no no no Velletri no no no Fonte: PiEnA

Dall’esame della tabella si evince che dei 15 Comuni solo tre risultano non aver ancora proceduto alla redazione del piano di zonizzazione acustica ma solo per quattro comuni si ha la certezza circa l’approvazione della classificazione definitiva. Inoltre, solo due comuni hanno apportato le necessarie modifiche ai rispettivi regolamenti comunali ai fini del contenimento dell’inquinamento acustico. Si tratta di una situazione non del tutto soddisfacente sebbene non dissimile dal resto del territorio provinciale. Sarebbe peraltro auspicabile, da parte degli amministratori locali, una maggiore attenzione ai problemi dell’abbattimento dell’inquinamento acustico, elemento necessario per una seria politica di sviluppo sostenibile.

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L’elettromagnetismo

Nell’ambito del progetto PiEnA è stato realizzato uno studio specifico per valutare l’esposizione ai campi elettrici e magnetici della popolazione residente presso il Comune di Rocca di Papa vista la sua vicinanza con gli impianti di tele e radio diffusione installati su Monte Cavo (uno dei siti a maggior concentrazione di antenne radio-TV dell’intero territorio nazionale). Le disposizioni relative ai limiti di campo elettrico generato alle frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz sono contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 (GU n.199 del 28 agosto 2003). Nella seguente tabella sono riportati i limiti di esposizione e i valori di attenzione fissati dal Decreto.

Tabella 2.7.1.: Limiti di esposizione Intensità Intensità Densità di di campo di campo magnetico potenza Limiti di elettrico 2 H (A/m) (W/m ) esposizione E (V/m) 0,1 < f < 3 MHz 60 0,2 - 3 < f < 3000 MHz 20 0,05 1 3 < f < 300 GHz 40 0,01 4 Fonte: PiEnA

Il monitoraggio ha riguardato tre siti: il terrazzo di un convento di suore, i campi di Annibale, la fortezza. La prima misurazione è stato effettuato sul terrazzo di un convento di suore che ospita un asilo nido, presenta una visibilità diretta delle antenne ed è situato in una zona abitata. Le misure sono state effettuate, con due diversi strumenti di misura per verificarne l’accuratezza e per una verifica più accurata dei valori di campo. La seguente tabella riporta i valori misurati in uno dei punti del terrazzo dove sono stati rilevati i valori più alti di campo elettrico.

Tabella 2.7.2.: Valori misurati PMM 8053 + EP 330 (100 kHz – 3 W&G EMR-300+Type 18.0 (100 kHz – 3 GHz) GHz)

Altezza misura (m) Tipo di misura [E] (V/m) [E] (V/m) Tipo di misura Media su 6 1,5 3,4 minuti 3,4 Media su 6 minuti Fonte: PiEnA

È stato, quindi, effettuato un monitoraggio continuo con una centralina a larga banda PMM 8055 equipaggiata con sonda EP 330 al fine di monitorare gli andamenti giornalieri dei livelli di campo. Il monitoraggio è stato effettuato lungo un arco di 11 giorni (dal 21 novembre al 2 dicembre 2003).

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Il tracciato non evidenzia variazioni periodiche giornaliere nei livelli di campo, ma fluttuazioni probabilmente attribuibili a fenomeni atmosferici, a drift nell’elettronica della centralina di monitoraggio e a variazioni nelle potenze irradiate da una o più sorgenti di Monte Cavo. Tuttavia, le misure a banda stretta hanno consentito di discriminare i singoli contributi. In particolare il maggior contributo al campo complessivo è quello dovuto alle emittenti radio FM (2.9 V/m rispetto a 0.6 V/m delle emittenti televisive). La seconda area esaminata è stata Campi di Annibale per via della sua posizione elevata, nello specifico sono strati esplorati tre siti sensibili, posti in corrispondenza di una scuola materna, di una scuola elementare e del campo sportivo ottenendo i seguenti risultati: ▪ Scuola materna: campo complessivo compreso tra 1.0 e 1.3 V/m ▪ Scuola elementare: campo complessivo compreso tra 0.5 e 0.8 V/m ▪ Campo sportivo: campo complessivo compreso tra 1.0 e 1.5 V/m

I risultati evidenziano come i valori di campo siano inferiori rispetto a quelli misurati sul terrazzo del convento in quanto la zona di Campi di Annibale, benché più vicina alle antenne di Monte Cavo, si trova molto angolata rispetto alla loro direzione di puntamento. La terza zona esplorata è stata quella della fortezza (belvedere) che risulta meno angolata rispetto alla direzione di puntamento delle antenne. I valori misurati in tale zona sono risultati compresi tra 4 e 5 V/m che fa, dunque, registrare i maggiori livelli di campo. Complessivamente i valori di campo misurati a Rocca di Papa risultano, quindi, inferiori agli obiettivi di qualità indicati dalla normativa vigente. Tuttavia, essendo il sito inserito in un’area naturale protetta e nello specifico sull’antico Mons Albanus dei Romani, centro di culto antichissimo consacrato a Giove Laziale, andrebbe presa in considerazione non solo la compatibilità elettromagnetica degli impianti posti su Monte Cavo, ma anche l’aspetto paesaggistico e quello archeologico.

Il sistema dei bacini imbriferi Il sistema idrogeologico dei Castelli Romani è delimitato nel settore settentrionale dai corsi dei fiumi Tevere e Aniene; nel settore orientale e sud orientale dal contatto con la dorsale carbonatica dei Monti Prenestini e Lepini e nei settori meridionale e occidentale dal contatto con i depositi plio-pleistocenici che affiorano con continuità lungo la fascia costiera tirrenica e la Pianura Pontina. L’Autorità di Bacino individua come Sistema di Albano il «sistema che si estende a partire dalla riva sinistra del Fiume Tevere e del Fiume Aniene fino alle propaggini settentrionali della pianura Pontina e alle pendici dei Monti Prenestini. Il sistema idrogeologico coincide quasi completamente con l’estensione degli affioramenti dei prodotti vulcanici e presenta una circolazione delle acque nel sottosuolo di tipo radiale. Infatti nella zona centrale dell’apparato vengono alimentate, nella parte basale, le sorgenti lineari degli alvei dei fiumi o il trasferimento di risorsa verso gli acquiferi contigui. Su tale sistema sono stati condotti numerosi studi sia in termini di vulnerabilità sia di bilancio, a tale proposito il dato di sintesi più significativo è un valore di infiltrazione efficace pari a 285 mm/anno».

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Tabella 2.8.1.: Bilancio idrogeologico del Sistema Albano Area considerata 1500 km2 Precipitazione media dal 1921 al 1989 (calcolata con il metodo dei 1017 mm/anno topoieti con i dati di 25 stazioni) Temperatura media annua gradiente termico (calcolati con i dati delle 15° C° - 0,66°C per ogni 100 m di stazioni di Roma U.C.M., Roma S.I., Tivoli, Velletri, Segni, Rocca di Papa, quota M. Guadagnolo) Evapotraspirazione reale media (calcolata con il metodo di Turc) 652 mm/anno Ruscellamento (stimato) circa 81 mm/anno (8 % degli afflussi) Infiltrazione efficace 285 mm/anno (28 % degli afflussi) pari a 13,6 m3/s per un contributo volumetrico unitario di 9 l/s/ km2 Fonte: Autorità Bacino del Fiume Tevere

I corpi idrici che più caratterizzano il territorio dei Castelli Romani, sono il Lago Albano e il Lago di Nemi che recentemente, in seguito all’allarmante abbassamento del livello dei laghi, sono stati oggetto di studi di dettaglio. In quest’area (circa 415 km2) il confronto tra la ricarica e i prelievi, prendendo a riferimento l’ultimo quinquennio ha evidenziato quanto riportato nella seguente Tabella:

Tabella 2.8.2: Ricarica e prelievi del Sistema Albano mm l/s/km2 Mm3 l/s Afflusso (pioggia) 1.090 35 452 14.344 Evapotraspirazione + Ruscellamento 719 23 299 9.467 Infiltrazione efficace 371 12 154 4.877

Prelievi idropotabili (noti) 100 3 42 1.322 Prelievi privati (stima) 52 2 21 678 Prelievo totale 152 5 63 2.000 Incidenza dei prelievi (IE-Prel. Tot.) 219 7 91 2.877 Fonte: Autorità Bacino del Fiume Tevere

I dati indicano che i prelievi pubblici incidono per circa il 27 % sulla ricarica disponibile, quelli privati stimati per il 14 %. Nel complesso i prelievi costituiscono il 41% della infiltrazione efficace media annua. Come evidenziato dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere nella Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino, l’aumento della richiesta idrica nel campo idropotabile, industriale e agricolo da parte dei comuni ricadenti nel territorio del Sistema Albano ha determinato un aumento del numero delle perforazioni, un aumento dei volumi di portata delle singole opere con conseguente depauperamento progressivo del volume di acqua immagazzinato. Come conseguenza del generale depauperamento della falda idrica Albana è stato riscontrato un abbassamento idrometrico dei Laghi Albano e di Nemi. Il Lago Albano, rispetto allo zero idrometrico dell’idrometro del Servizio Idrografico ubicato nei pressi dell’incile (292 m s.l.m.),

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è variato da un massimo di 126 cm nel 1963 a un minimo di -15 cm nel 1994, e a oggi permane su livelli molto bassi5. Analogamente, il Lago di Nemi è stato soggetto a un progressivo abbattimento del livello che attualmente si posiziona circa 2 m al di sotto dell’emissario di epoca romana, ancora attivo fino agli anni Ottanta. In base allo studio comparato delle precipitazioni e dei livelli del Lago Albano (dal 1952) e del Lago di Nemi (dal 1961) si è rilevato che il decremento dell’altezza dei laghi a partire dal 1987 non è correlabile con la scarsezza delle precipitazioni ma con un generale depauperamento della falda idrica albana.

5 Autorità di Bacino del Fiume Tevere, Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino. Allegato 8 pag 47. 139/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

Grafico: Relazione tra la piovosità e i livelli idrici dei laghi Albano e di Nemi.

Secondo quanto riportato nella relazione dell’Autorità di Bacino, il confronto tra i dati relativi ai consumi idropotabili dei Comuni dell’area intracalderica per l’anno 1995 e 1984 ha mostrato un aumento del prelievo idrico comunale di circa il 48% e una diminuzione di circa il 33% dell’acqua fornita da fonti esterne (acquedotto del Simbrivio). I consumi idrici da pozzi comunali e acquedotti, che attingono all’interno del bacino di alimentazione coincidente con l’area intracalderica, ammontano a circa 35 milioni di m³/anno, prelievo che non è sostenibile dall’acquifero in base ai valori di ricarica stimata (30 milioni di m³/anno all’interno del bacino). A questo vanno aggiunti i prelievi per l’approvvigionamento agricolo e industriale che sono stati stimati pari a circa 4 milioni di metri cubi. Negli ultimi vent’anni l’aumento dell’emungimento da pozzi unito a una diminuzione di circa il 20% dell’infiltrazione efficace, hanno comportato condizioni che possono essere definite di sovrasfruttamento degli acquiferi, con gravi conseguenze sulla quantità e qualità della risorsa idrica. In base ai dati idrologici disponibili è stata registrata anche una forte riduzione della portata e talvolta il prosciugamento delle principali sorgenti nella parte alta della struttura (Squarciarelli, Acqua Mariana, S. Leonardo, Le Facciate). Sia per l’abbassamento dei livelli di falda che per la contaminazione delle acque è a rischio l’intero sistema ambientale dei Laghi Albano e di Nemi, con grave minaccia per l’avifauna acquatica protetta. L’alterazione del regime idrogeologico e l’abbassamento del livello di falda, che nell’area Ciampino-Marino raggiunge i suoi valori massimi (localmente fino a 100 m di abbassamento dal 1972 ad oggi). Tale fenomeno, aumentando il rapporto di volume gas endogeno/acqua, facilita il raggiungimento di concentrazioni di gas perivulcanici al suolo (elio, anidride carbonica, metano, idrocarburi superiori, composti gassosi dello zolfo, radon) ed aumenta la possibilità che le emanazioni gassose diffuse interessino aree sempre più vaste di territorio. Negli ultimi 5 anni proprio nella zona Ciampino-Marino ricorrenti episodi di emanazione di gas perivulcanici dal sottosuolo hanno determinato gravi episodi avvelenamento di animali e allarme tra la popolazione.

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Al fine di verificare l’esistenza dei requisiti di potabilità richiesti dalla legislazione vigente, l’Assessorato Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Roma ha eseguito uno studio interdisciplinare nell’area compresa tra i Colli Albani e i Monti Prenestini, nell’ambito del quale sono stati analizzati i risultati delle analisi effettuate su circa 300 punti d’acqua. La valutazione dell’inquinamento chimico e microbiologico ha messo in evidenza la presenza di sostanze organiche, di ioni ammonio e nitroso, di nitrati e raramente di ione fosfato e metalli pesanti (ferro, cromo esavalente e zinco). I valori dei “parametri chimici indesiderabili” rientrano nella quasi totalità dei casi entro i limiti imposti dal Decreto del Consiglio dei Ministri dell’8/2/1985, riguardo le “caratteristiche di qualità delle acque destinate al consumo umano”. È stata, inoltre, evidenziata la diffusione di indici di contaminazione fecale (E. Coli e Colibatteri totali) che, nel 70% dei casi analizzati, rendono le acque non idonee per usi potabili diretti richiedendo un trattamento preliminare di disinfezione. La presenza degli indici di inquinamento fecale negli acquiferi più profondi è legato principalmente allo scambio tra acque superficiali inquinate e acque profonde, che in zone naturalmente protette è da imputare alla presenza di pozzi, anche notevolmente profondi (fino a 600 m), che privi di adeguati sistemi di isolamento, mettono in comunicazione più circolazioni idriche. Dal 2003 la Provincia di Roma e l’ARPA Lazio aggiornano annualmente i dati rilevati attraverso il monitoraggio delle acque, il Terzo rapporto sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee indica i dati del monitoraggio effettuato nel 2006 e a livello provinciale non registra variazioni significative dei corpi idrici ma conferma il generale stato di vulnerabilità. Per quanto riguarda i laghi Albano e di Nemi, il Rapporto fornisce alcune interessanti informazioni. Circa lo stato di qualità ai fini della vita dei pesci le acque dei laghi sono idonee alla vita dei soli pesci ciprinicoli, i più resistenti, mentre non sono idonee alla vita dei pesci salmonicoli, meno resistenti. Il Rapporto rileva anche nel Lago di Nemi e nel Lago Albano la presenza di fioriture algali della specie Planktotrix rubescens potenzialmente produttrice di microcistina (tossina con effetti gravi per la salute umana) che compromette l’uso dell’acqua. Questo fenomeno è particolarmente aggravato nel Lago Albano per cui l’ASL RMH è stata costretta dal 2001 e anche recentemente a vietarne la balneazione. Nello specifico, per quanto riguarda la presenza di alghe, il Lago Albano viene descritto come una situazione di “rischio non accettabile” mentre il lago di Nemi è in situazione di rischio, sebbene accettabile. Le principali criticità individuate dalla Provincia e dall’ARPA Lazio sono: abbassamento delle falde acquifere; abbassamento idrometrico; prelievo di acque sotterranee destinate al consumo umano con elevate concentrazioni di arsenico e fluoro. La qualità delle acque dei laghi viene compromessa soprattutto a causa delle carenze del sistema di depurazione.

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Tabella 2.8.3: Presenza dei servizi idrici per comune. Anno 1999 Fabbisogno depurativo Capacità depurativa Capacità depurativa Comune ab. Equivalenti Completa Parziale Assente Albano Laziale 35.664 0 x Ariccia 20.241 17.000 x Castel Gandolfo 9.850 5.700 x Frascati 29.122 2.900 x Genzano di Roma 23.211 35.000 x Grottaferrata 24.022 20.000 x Lanuvio 10.791 7.000 x Lariano 11.500 2.000 x Marino 57.614 20.600 x Monte Compatri 21.173 7200+120 x Monte Porzio Catone 15.871 12.000 x Nemi 2.063 5.000 x Rocca di Papa 16.521 9.400 x Rocca Priora 12.150 3.000 x Velletri 49.457 1.500 x Fonte: Provincia di Roma, C.I.A.s.Co.

Questi dati sono stati confermati da un indagine della Guardia di Finanza, resa nota nella primavera del 2006, che ha portato alla luce che l’80% dei depuratori della Provincia di Roma non funziona a pieno cioè non depura o depura solo una parte delle acque reflue. Dalla Tabella emerge che i depuratori dei Castelli Romani sono inefficienti in quanto costruiti per un numero di abitanti equivalenti inferiore a quello necessario. Questo dato è ancora più evidente se confrontato con la media nazionale, infatti, mentre nei Castelli Romani, il carico dei reflui trattati è circa il 20,7%, la media italiana è del 61% e quella europea del 85%. A influire sulla capacità depurativa sono anche le fluttuazioni stagionali legate al turismo che causano l’aggravarsi di una situazione già critica6. Le aree naturali (SIC) Il Parco dei Castelli Romani è interessato, oltre che dal Parco Regionale, anche da altri strumenti di gestione del territorio con valenza ambientale. Sono infatti presenti quattro SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e una ZPS (Zona di Protezione Speciale) proposti per la presenza di specie animali e/o vegetali e habitat di interesse comunitario o prioritari. La proposta della Regione Lazio di istituire SIC deriva dall’applicazione della Direttiva “habitat” 92/43/CEE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e della Direttiva 78/409/CEE del 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Tali Direttive hanno lo scopo di tutelare gli habitat e le specie ritenute meritevoli di conservazione sul territorio comunitario attraverso la costituzione di aree speciali in cui siano presenti queste emergenze, in considerazione delle minacce che incombono su taluni tipi di habitat naturali e su talune specie è necessario definirli come prioritari per favorire la rapida attuazione di misure volte a garantire la conservazione (Direttiva 92/43/CEE) Inoltre la necessità espressa dall’UE (Unione Europea) di istituire una rete ecologica di ZSC (Zone Speciali di Conservazione) denominata Natura 2000 deriva dalla presa d’atto che nel

6 WWF Castelli Romani 142/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

territorio europeo gli habitat naturali non cessano di degradarsi e che un numero crescente di specie selvatiche è gravemente minacciato. L’elenco dei siti con valori di importanza comunitaria del Lazio è stato approvato con il DGR del Lazio n. 2146/1996 del 19 marzo 1996 mentre il DGR del Lazio n. 1103/2002 approva le linee guida per la redazione di piani di gestione e la regolamentazione sostenibile dei SIC e ZPS. Nel Parco dei Castelli Romani sono stati individuati: ▪ Sito di Importanza Comunitaria Maschio dell'Artemisio con superficie di: 2510,411 ha ▪ Sito di Importanza Comunitaria Cerquone – Doganella con superficie di: 261,974 ha ▪ Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale Lago Albano con superficie di: 603,773 ha ▪ Sito di Importanza Comunitaria Albano (Località Miralago) con superficie di: 45,253 ha

L’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani prevede dei bandi di gara per la gestione specifica dei Siti di Importanza Comunitaria. I servizi richiesti per i siti di Maschio Artemisio e Cerquone Doganella riguardavano l’elaborazione dei piani di gestione e la regolamentazione sostenibile dei SIC.

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10.3. ALLEGATO 3: ANALISI DEL SISTEMA AGRICOLO-FORESTALE

La seguente tabella, tratta dal V Censimento Generale dell’Agricoltura del 2000, descrive per ogni comune la superficie totale delle aziende agricole e la forma di conduzione.

Tabella 3.01: Superficie totale per forma di conduzione delle aziende e comune. Anno 2000

Conduzione Totale Rapporto s. Altro tipo di Superficie diretta del superficie agricola / s. conduzione comunale coltivatore agricola comunale

Comune (ha) (ha) (ha) (ha) % Albano Laziale 552 175 727 2.380 30,6% Ariccia 661 196 858 18.400 4,7% Castel Gandolfo 119 5 124 14.710 0,8% Frascati 971 1.128 2.100 22.410 9,4% Genzano di Roma 1.104 79 1.183 1.815 65,2% Grottaferrata 367 100 467 1.836 25,4% Lanuvio 1.562 810 2.372 44.000 5,4% Lariano 429 810 1.239 27.000 4,6% Marino 608 198 806 2.460 32,8% Monte Compatri 463 682 1.145 24.000 4,8% Monte Porzio Catone 287 210 497 936 53,1% Nemi 51 19 70 7.360 0,9% Rocca di Papa 921 1.985 2.906 40.200 7,2% Rocca Priora 401 423 824 28.070 2,9% Velletri 5.721 1.222 6.943 113.200 6,1% TOTALE 14.217 8.042 22.260 348.777 6,4% Fonte: ISTAT - V Censimento generale dell'agricoltura

La superficie agricola totale, nel territorio del Parco, è di 22.260 ettari pari al 6,4% della superficie totale. I comuni con la maggior porzione di territorio ad uso agricolo, rispetto alla superficie comunale totale, sono: Genzano di Roma (65%), Monte Porzio Catone (53%), Marino, Albano Laziale e Grottaferrata che superano il 25%. I comuni con meno territorio ad uso agricolo sono Castel Gandolfo e Nemi che non raggiungono l’1% mentre gli altri comuni si posizionano tra il 3% e 10% di territorio ad uso agricolo sull’estensione totale comunale. I comuni dell’area possono essere, dunque, suddivisi in tre classi differenti: Comuni con una minima porzione di territorio ad uso agricolo, inferiore all’1%: Castel Gandolfo, Nemi e Rocca Priora; Comuni con una scarsa porzione di territorio ad uso agricolo, fino al 10%: Ariccia, Frascati, Lanuvio, Lariano, Monte Compatri, Rocca di Papa, Velletri; Comuni con una porzione di territorio ad uso agricolo medio-alta: Albano Laziale, Genzano di Roma, Grottaferrata, Marino, Monte Porzio Catone. Gran parte della superficie agricola, 14.217 ettari, è a conduzione diretta del coltivatore, mentre 8.0428 ettari,pari al 36% della superficie agricola totale, è soggetto ad altre forme di conduzione.

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La seguente tabella indica per ogni comune del Parco, il numero delle aziende agricole presenti, la superficie agricola totale, la superficie agricola utilizzata (SAU) e il rapporto tra superficie totale e SAU.

Tabella 3.02: Aziende agricole e relative superfici. Anno 2000 Rapporto Superficie SAU / SAU Aziende agricola superficie totale agricola Comune (ha) (ha) % Albano Laziale 430 727 640 88% Ariccia 533 858 736 86% Castel Gandolfo 89 124 102 82% Frascati 747 2.100 1.124 54% Genzano di Roma 1.010 1.183 875 74% Grottaferrata 388 467 396 85% Lanuvio 1.334 2.372 2.089 88% Lariano 670 1.239 340 27% Marino 380 806 688 85% Monte Compatri 522 1.145 904 79% Monte Porzio Catone 204 497 399 80% Nemi 38 70 28 40% Rocca di Papa 657 2.906 672 23% Rocca Priora 160 824 216 26% Velletri 4.570 6.943 4.910 71% TOTALE 11.732 22.260 14.118 63% Fonte: ISTAT - V Censimento generale dell'agricoltura

Velletri, oltre a essere il Comune più esteso del Parco, ha il maggior numero di aziende agricole (4.570) e la superficie agricola più estesa (6.943 ha). Dei 22.260 ettari ad uso agricolo quelli effettivamente utilizzati sono 14.118 pari a circa il 63%. I comuni dell’area possono essere suddivisi in: ▪ Comuni dove la superficie agricola utilizzata decisamente inferiore alla superficie agricola totale: Lariano, Rocca di Papa, Rocca Priora; ▪ Comuni con una superficie agricola utilizzata pari a circa la metà della superficie agricola totale: Frascati, Nemi; ▪ Comuni dove la superficie agricola utilizzata si avvicina alla superficie agricola totale. Le aziende agricole possono essere analizzate in base alla dimensione in termini di superficie.

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Tabella 3.03: Dimensione delle aziende agricole ricadenti nei comuni del Parco. Anno 2000 n. % Totale Ettari Aziende n. aziende < 1 8.247 70% 1 - 2 2.001 17% 2 - 5 1.007 9% 5 - 10 253 2% 10 - 20 123 1% 20 - 50 66 1% 50 - 100 14 0% 100 ed oltre 21 0% TOTALE 11.732 100% Fonte: ISTAT - V Censimento generale dell'agricoltura

La Tabella mostra come la maggior parte delle aziende, circa il 90%, sia costituita da aziende di piccola dimensione, con un’estensione inferiore a due ettari. Circa il 10% delle aziende agricole ha un’estensione tra i 2 e 10 ettari mentre solo l’1% si estende per più di 50 ettari. Le aziende di grandi dimensioni, superiori ai100 ettari sono 21 su un totale di aziende agricole di 11.732. Da questa analisi si evince come il sistema delle aziende agricole dell’area dei Castelli Romani sia soggetto una forte parcellizzazione. Maggiori indicazioni circa l’uso che viene fatto del territorio agricolo possono essere tratte dall’analisi delle colture prevalenti in termini di superficie agricola destinata prevalentemente a specifiche coltivazioni.

Tabella 3.04 : Composizione delle colture a seminativo. Anno 2000 Superficie Superficie a seminativo (ha) % Cereali 670 33% Ortive 502 25% Foraggere avvicendate 845 42% TOTALE 2.017 100% Fonte: ISTAT - V Censimento generale dell'agricoltura

Per quanto riguarda la superficie agricola destinata a colture a seminativo la maggior parte della superficie è destinata alle foraggere avvicendate, 42% pari a 845 ettari, il 33% è dedicato a coltivazioni di cereali (670 ettari) mentre il restante 25% alle ortive (502 ettari).

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Tabella 3.05: Composizione delle colture arboree. Anno 2000 Superficie a Superficie colture arboree

(ha) % Vite 5.581 57% Olivo 2.783 28% Fruttiferi 1.438 15% TOTALE 9.802 100% Fonte: ISTAT Atlante Statistico dei comuni

Le colture arboree occupano una superficie di 9.802 ettari e vedono al primo posto la coltivazione della vite con una superficie di 5.581 ettari pari al 57% della superficie totalmente occupata da coltivazioni arboree. Circa il 30% è rappresentato da uliveti e il restante 15% agli alberi da frutta.

Tabella 3.06: Superficie relativa ai diversi ordinamenti colturali praticati nei comuni del Parco. Anno 2000 Foraggere Cereali Ortive Vite Olivo Fruttiferi avvicendate

Comune (ha) (ha) (ha) (ha) (ha) (ha) Albano Laziale 24 20 3 381 99 41 Ariccia 0 63 35 290 99 53 Castel Gandolfo 0 5 0 42 34 4 Frascati 3 5 31 675 286 16 Genzano di Roma 1 43 8 395 329 47 Grottaferrata 0 7 13 197 99 10 Lanuvio 84 148 4 843 354 265 Lariano 18 26 140 41 121 51 Marino 72 2 27 428 65 55 17 Monte Compatri 9 13 330 123 92 22 Monte Porzio Catone 0 1 0 200 129 8 Nemi 0 1 0 1 3 2 Rocca di Papa 51 4 127 14 27 120 Rocca Priora 0 0 6 8 11 8 23 1.9 1.0 Velletri 6 166 122 42 35 734 67 5.5 2.7 TOTALE 0 502 845 81 83 1.438 Fonte: ISTAT - V Censimento generale dell'agricoltura

La vite complessivamente è la coltura più diffusa in termini di superficie coltivata e ammonta a 5.581 ettari. Anche gli uliveti sono molto importanti per l’area dei Castelli Romani, che dedica a questa coltivazione circa 2.800 ettari. Per completare l’analisi delle destinazioni d’uso del territorio dei Castelli Romani è necessario valutare anche la porzione di territorio che ogni comune dedica ai boschi. Nelle Tabelle seguenti sono riportate le superfici boschive afferenti ad aziende agricole dei 15 comuni degli anni 1990 e 2000 e le relative variazioni. La disaggregazione a livello comunale delle superfici boschive è stata calcolata partendo dall’area boschiva dell’intera Provincia di

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Roma relativa alle aziende agricole pari a 68.475 ettari (anno 2000), secondo i dati dell’Osservatorio Regionale Risorse Agricole. Occorre tener conto che, secondo la carta di Uso del Suolo, la superficie boschiva totale della Provincia di Roma si stende per complessivi 133.813 ha (pari a circa il 25% della superficie provinciale totale). Con riferimento alla superficie boschiva riferita alle aziende agricole, il comune con la maggior estensione di boschi è Rocca di Papa con ben il 61% della superficie comunale occupata da boschi, mentre mediamente l’intera area ha il 19% di superficie boschiva. Oltre a Rocca di Papa altri quattro comuni hanno una consistente porzione di territorio ricoperta da boschi: nei comuni di Nemi, Lariano, Monte Porzio Catone e Rocca Priora dove la superficie boschiva varia tra il 30% e il 40%. I comuni di Ariccia, Castel Gandolfo, Grottaferrata, Velletri e Albano si attestano intorno al 10% di superficie comunale occupata da boschi mentre i comuni che meno contribuiscono in termini di boschi sono Frascati, Genzano di Roma, Lanuvio, Marino e Monte Compatri.

Tabella 3.07: Superficie boscata riferita alle aziende agricole Superfice Superfice boscata boscata Variazione Variazione aziende aziende 1990 - percentuale agricole agricole 2000 1990 2000 Comune (ha) (ha) (ha) % Albano Laziale 125 7 -119 -95% Ariccia 118 39 -79 -67% Castel Gandolfo 6 1 -5 -87% Frascati 74 150 76 102% Genzano di Roma 22 12 -10 -46% Grottaferrata 137 21 -116 -85% Lanuvio 3 6 3 91% Lariano 1.042 825 -217 -21% Marino 44 3 -40 -92% Monte Compatri 232 154 -78 -33% Monte Porzio Catone 114 55 -59 -52% Nemi nd nd nd nd Rocca di Papa 2.202 2.178 -24 -1% Rocca Priora 793 594 -199 -25% Velletri 2.214 755 -1.459 -66% TOTALE 7.127 4.800 -2.327 -33% Roma 11.176 9.726 -1.450 -13% Totale Provincia 79.848 68.475 -11.373 -14% Fonte: Elaborazione Provincia di Roma su dati ISTAT

A conferma del notevole incremento delle attività antropiche e dell’erosione delle aree verdi e naturali (sebbene riferita ad una parte dell’intero patrimonio boschivo), dalla tabella si evidenzia un decremento della superficie boschiva su tutti i comuni dell’area, fatta eccezione per Frascati. Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi al totale della superficie boschiva (agricola più demaniale) relativa all’anno 2000 con il calcolo della percentuale di superficie boschiva sulla superficie totale del territorio.

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Tabella 03.08: Totale superficie boscata. Anno 2000 Rapporto Totale Superficie s. superficie comunale boscata / boscata totale s. comunale Comuni (ha) (ha) % Albano Laziale 187 2.393 8% Ariccia 202 1.819 11% Castel Gandolfo 188 1.463 13% Frascati 89 2.267 4% Genzano di Roma 85 1.833 5% Grottaferrata 289 1.819 16% Lanuvio 119 4.395 3% Lariano 1.001 2.700 37% Marino 96 2.510 4% Monte Compatri 176 2.434 7% Monte Porzio Catone 362 935 39% Nemi 218 720 30% Rocca di Papa 2.432 3.999 61% Rocca Priora 1.200 2.798 43% Velletri 1.711 12.960 13% TOTALE 8.355 45.045 19% Roma 15.448 130.771 12% Totale Provincia 133.362 538.092 25% Fonte: Carta uso del suolo

Si evidenzia una media di superficie boschiva inferiore alla media della Provincia e che tende ad avvicinarsi percentualmente a quella della città di Roma. La seguente Tabella riassume la destinazione d’uso del territorio dei Castelli Romani e riporta l’incidenza che i diversi usi agricoli e boschivi hanno sul totale della superficie dell’area. Non si dispongono di informazioni specifiche circa la superficie destinata agli insediamenti e alle infrastrutture che è stata inclusa nella voce “Altre superfici”.

Tabella 3.09: Incidenza dei diversi usi territoriali nei comuni del Parco. Anno 2000 Superficie % Superficie totale (ha) Seminativi 2.017 5%

Colture legnose 9.802 23% Prati permanenti e pascoli nd nd

Boschi 8.355 19%

Altre superfici 23.366 54% TOTALE 43.540 100% Fonte: ISTAT - V Censimento generale dell'agricoltura

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Il patrimonio boschivo, oltre che dalla modifica della destinazione d’uso del territorio, è minacciato dagli incendi che ogni anno colpiscono l’area.

Il grafico fa riferimento agli interventi dei guardaparco e rappresenta la porzione di territorio incendiata divisa per comune, si osserva che di tutta la superficie incendiata nel 2007 circa il 45% ricade nel Comune di Rocca di Papa e il 30% nel Comune di Castel Gandolfo, che sono i comuni più colpiti.

La maggior parte degli incendi riguarda piccole porzioni di territorio, fino a tre ettari, anche se ben il 20% degli incendi colpisce aree che vanno dai tre ai 10 ettari e l’11% degli incendi colpisce più di 10 ettari di territorio.

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Le aree maggiormente colpite sono i boschi, i cespuglieti e i prativi. Oltre alle attività delle aziende agricole è interessante analizzare le attività legate all’allevamento che determinano il patrimonio zootecnico del territorio e anche storicamente caratterizzano fortemente il territorio. I dati presentati sono raccolti dall’Anagrafe Nazionale Zootecnica e nello specifico dalle Aziende Sanitarie Locali. Per il territorio dei Castelli Romani, l’ASL di riferimento è l’ASL 8 ROMA/H che comprende i comuni di: Albano Laziale, Anzio, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, , , Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri. Oltre ai 15 comuni che costituiscono il Parco, fanno, dunque, riferimento a questa ASL altri sei comuni. Le seguenti tabelle mostrano come, nel territorio coperto dalla ASL 8 ROMA/H, l’allevamento sia un’attività abbastanza praticata. Il patrimonio zootecnico per quanto riguarda i capi bovini e bufalini si attesta intorno alle 5.000 unità in leggera diminuzione dal 2005.

Tabella 3.10: Consistenza capi bovini e bufalini nell'area ASL 8 Roma H 31/12/2005 31/12/2006 31/12/2007 Bovini 4.330 3.605 3.488 Bufalini 1.249 1.323 1.366 TOTALE 5.579 4.928 4.854 Fonte: Anagrafe nazionale zootecnica

L’allevamento di ovini risulta l’attività più consistente con circa 20.000 unità anche queste in leggero decremento tra il 2007 e il 2008.

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Tabella 3.11: Consistenza capi ovini e caprini nell'area ASL 8 Roma H 31/12/2006 31/12/2007 31/10/2008 Ovini 23.904 23.896 22.105 Caprini 1.061 1.131 1.084 TOTALE 24.965 25.027 23.189 Fonte: Anagrafe nazionale zootecnica

Le statistiche riguardanti gli allevamenti di suini non sono complete e non agevolano la comprensione delle dinamiche legate a questa attività.

Tabella 3.12: Consistenza capi suini nell'area ASL 8 Roma H 31/12/2007 31/10/2008 Suini 1.681 23.896 Fonte: Anagrafe nazionale zootecnica

Dai dati disponibile appare che nel 2007 la popolazione di suini fosse di 1.681 unità, quindi, piuttosto scarsa soprattutto se si considera la diffusione e il successo della “porchetta di Ariccia”. Da questi dati si potrebbe desumere che la reputazione della “porchetta di Ariccia” non faccia del comune omonimo il terreno di allevamento principale dei suini. Nel 2008 la situazione però è decisamente diversa in quanto nel mese di ottobre, secondo i dati rilasciati dall’Anagrafe nazionale zootecnica, i capi presenti fossero ben 23.896. Per avere un’idea più precisa di questo settore è necessario reperire ulteriori dati o analizzare i futuri aggiornamenti che rilascerà l’Anagrafe Nazionale Zootecnica.

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10.4. ALLEGATO 4: ANALISI DEL TESSUTO ECONOMICO

Le statistiche riguardanti le attività economiche nel territorio dei Castelli Romani sono state tratte dai Censimenti ISTAT dell’Industria e dei Servizi del 1991 e del 2001. I dati riferiti a livello territoriale comunale sono stati tratti sempre da ISTAT e per la precisione dall’Atlante Statistico dei comuni. La Tabella successiva riporta le unità locali e i relativi addetti presenti nei 15 comuni del Parco, confrontando le variazioni tra il 1991 e il 2001.

Tabella 4.01: Comuni del Parco. Unità locali e addetti alle unità locali. 1991 2001 Var. % Comune UL Addetti UL UL Addetti UL UL Addetti UL Albano Laziale 1.807 7.644 2.530 9.388 40% 23% Ariccia 756 6.512 1.360 6.320 80% -3% Castel Gandolfo 388 1.003 555 1.244 43% 24% Frascati 1.186 6.833 1.750 8.304 48% 22% Genzano di Roma 1.184 3.814 1.491 3.992 26% 5% Grottaferrata 754 2.569 1.330 3.452 76% 34% Lanuvio 365 1.353 538 1.419 47% 5% Lariano 363 1.052 577 1.290 59% 23% Marino 1.757 5.620 2.155 5.674 23% 1% Monte Compatri 574 2.210 538 1.665 -6% -25% Monte Porzio Catone 288 1.260 467 1.201 62% -5% Nemi 115 789 119 723 3% -8% Rocca di Papa 361 1.006 707 1.560 96% 55% Rocca Priora 356 1.115 499 1.210 40% 9% Velletri 1.977 8.208 3.025 9.877 53% 20% TOTALE 12.231 50.988 17.641 57.319 44% 12% Roma 138.304 960.414 230.353 1.098.172 67% 14% Provincia senza Comune di Roma 51.028 206.683 70.622 243.610 38% 18% Fonte: ISTAT Atlante Statistico dei comuni

Le unità locali sono i luoghi di lavoro (siano essi stabilimenti, laboratori, uffici ecc), gli addetti alle unità locali sono il personale presso le unità locali ubicate sul territorio. La prima osservazione interessante è che nei comuni del Parco, dal 2001 al 1991, si è registrato un aumento delle unità locali pari al 44,2% mentre più debole è stata, in questi dieci anni, l’evoluzione degli addetti pari al 12,4%. I comuni che hanno sul loro territorio più unità locali nel 2001 sono Velletri, Albano Laziale e Marino mentre i comuni con il più alto numero di addetti includono, oltre a questi tre, Ariccia e Frascati. Fatta eccezione per il Comune di Monte Compatri, il numero di unità locali è aumentato in tutti i comuni dell’area. Il numero delle unità locali è in linea generale aumentato in maniera considerevole: Rocca di Papa del 95,8%, Ariccia del 79,9%, Grottaferrata, del 76,4%, Monte Porzio Catone del 62,2% e così via. La situazione è meno netta per quanto riguarda il numero di addetti alle unità locali che è più o meno aumentato in tutti i comuni fatta eccezione per tre comuni in cui è decresciuto leggermente, circa il 10%, mentre a Monte Compatri e diminuito del 25%.

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Paradossalmente, però, il numero degli addetti non è cresciuto proporzionalmente alle unità locali. Nei comuni di: Monte Compatri, Nemi, Monte Porzio Catone e Ariccia l’andamento è negativo. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato dal fatto che le unità locali hanno dimensioni medio-piccole, tendenti alla conduzione familiare, e che la piccola imprenditoria è vivace ed è costituita da singoli o piccoli nuclei che aprono attività in proprio. Solo il comune di Rocca di Papa ha una situazione differente, di fronte ad un aumento del 95,8% di unità locali corrisponde un aumento degli addetti pari al 50%. Per capire nel dettaglio quali sono le attività maggiormente praticate sul territorio dei Castelli Romani nella seguente tabella viene dettagliata la distribuzione delle unità locali e degli addetti per settore.

Tabella 4.02: Unità locali e addetti alle unità locali per settore nei comuni del Parco. Unità locali addetti UL 1991 2001 Var. % 1991 2001 Var. % Agricoltura, caccia e silvicoltura 123 111 -9,8% 245 216 -11,8% Pesca, piscicoltura e servizi connessi 4 3 -25,0% 12 13 8,3% Estrazione di minerali 10 9 -10,0% 104 54 -48,1% Attività manifatturiere 1.543 1.690 9,5% 9.343 7.555 -19,1% Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 13 14 7,7% 421 244 -42,0% Costruzioni 1.094 2.356 115,4% 3.864 5.273 36,5% Commercio all'ingrosso e al dettaglio 4.977 5.617 12,9% 11.141 10.917 -2,0% Alberghi e ristoranti 913 1.138 24,6% 2.890 3.023 4,6% Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 270 509 88,5% 2.160 2.805 29,9% Intermediazione monetaria e finanziaria 302 475 57,3% 1.384 2.873 107,6% Attività immobiliari, noleggio, ricerca 1.093 2.834 159,3% 4.195 6.708 59,9% Pubblica amministrazione 86 68 -20,9% 2.329 2.478 6,4% Istruzione 299 270 -9,7% 5.357 5.924 10,6% Sanità e servizi sociali 514 987 92,0% 5.694 7.245 27,2% Altri servizi pubblici 990 1.560 57,6% 1.849 1.991 7,7% TOTALE 12.231 17.641 44,2% 50.988 57.319 12,4% Fonte: ISTAT Atlante Statistico dei Comuni

Tra le attività più sviluppate in assoluto, vi è quella del commercio all’ingrosso e al dettaglio che rappresenta non solo il settore con maggior numero di unità locali ma anche il settore con il maggior numero di addetti, durante tutto il decennio (malgrado una lieve diminuzione degli addetti tra il 1991 e il 2001). I settori meno sviluppati in termini di manodopera impiegata sono quello della pesca, dell’estrazioni di minerali, dell’agricoltura e della produzione di energia elettrica, acqua e gas. I settori che tra il 1991 e il 2001 hanno subito una decrescita sia nel numero di unità locali che di addetti alle unità locali sono: il settore agricolo, della caccia e della silvicoltura; le attività di estrazione di minerali. I settori che a fronte di una crescita delle unità locali hanno visto una diminuzione degli addetti sono: le attività manifatturiere; le attività di produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua; il commercio all'ingrosso e al dettaglio. Questa dinamica potrebbe essere imputata a una maggiore automazione in alcuni settori che comporta la riduzione di personale.

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I settori che maggiormente tra il 1991 e il 2001 si sono sviluppati sono: attività di costruzione; alberghi e ristoranti; trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari, noleggio, ricerca; sanità e servizi sociali; altri servizi pubblici. La tabella seguente ci permette di paragonare la situazione imprenditoriale, dal 1991 al 2001, nei 15 comuni del Parco. Si definisce impresa un’organizzazione di un’attività economica esercitata con carattere professionale ai fini della produzione di beni o della prestazione di servizi destinabili alla vendita. Tra le imprese sono comprese: le imprese individuali, le società di persone, le società di capitali, le società cooperative, le aziende speciali di comuni o province o regioni. Sono considerate imprese anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.

Tabella 4.03: Comuni del Parco. Imprese e addetti alle imprese. 1991 2001 Var. % imprese addetti imprese addetti imprese addetti Albano Laziale 1.605 6.629 2.363 11.266 47,2% 70,0% Ariccia 680 6.636 1.238 4.804 82,1% -27,6% Castel Gandolfo 350 776 521 1.111 48,9% 43,2% Frascati 1.052 5.526 1.609 5.756 52,9% 4,2% Genzano di Roma 1.081 2.877 1.421 2.920 31,5% 1,5% Grottaferrata 685 2.080 1.240 2.966 81,0% 42,6% Lanuvio 329 1.216 488 1.145 48,3% -5,8% Lariano 335 830 546 1.067 63,0% 28,6% Marino 1.615 4.139 2.056 4.464 27,3% 7,9% Monte Compatri 522 1.882 503 1.468 -3,6% -22,0% Monte Porzio Catone 258 669 438 829 69,8% 23,9% Nemi 99 731 113 661 14,1% -9,6% Rocca di Papa 337 870 656 1.360 94,7% 56,3% Rocca Priora 332 774 480 932 44,6% 20,4% Velletri 1.766 6.083 2.833 6.875 60,4% 13,0% TOTALE 11.046 41.718 16.505 47.624 49,4% 14,2% Roma 122.149 3.004.102 215.697 2.930.731 76,6% -2,4% Provincia senza Comune di Roma 167.691 3.180.558 282.973 3.137.546 68,7% -1,4% Fonte: ISTAT Atlante Statistico dei comuni

Nel complesso, nel territorio dei Castelli Romani ha raggiunto, dal 1991 al 2001, un aumento di circa il 50% del numero di imprese e del 14% del numero di addetti alle imprese. Comuni in cui è incrementato il numero di imprese e il numero di addetti alle imprese: Albano Laziale, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lariano, Marino, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri. Comuni dove è aumentato il numero di imprese e diminuito il numero di addetti Ariccia, Lanuvio, Nemi. Solo nel Comune di Monte Compatri sono diminuite sia le imprese che gli addetti alle imprese. I comuni dove l’incremento di imprese e addetti alle stesse è stato maggiore sono: Albano Laziale, Castel Gandolfo, Grottaferrata, Lariano, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora. I dati riferiti alle imprese sono del tutto simili e coerenti a quelli per le unità locali della tabella precedente evidenziando le stesse tendenze. Per quanto riguarda il Comune e la Provincia di Roma, mentre si ha un incremento sia delle unità locali che degli addetti alle unità locali, le imprese aumentano ma gli addetti alle imprese diminuiscono anche se di poco, rispettivamente 2,4% e 1,4%.

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Nel territorio dei Castelli Romani non vi sono stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Tra i numerosi prodotti agro-alimentari tradizionali (D.M. 18 luglio 2000 pubblicato nel supplemento originario n. 130 della Gazzetta ufficiale n. 194 del 21 agosto 2000) il Pane di Lariano, la Ricotta dei Monti Prenestini, le Pupazze di Frascati, i Giglietti di , le Castagne di Cave, la Castagna “Rocchicianella”, il Liquore fragolino, il territorio dei Castelli Romani conta il riconoscimento comunitario IGP del Pane Casareccio di Genzano e sono 17 i Forni che aderiscono al Consorzio volontario dei produttori. Il marchio IGP (Reg.Ce 2081/92) è stato ottenuto anche dal Kiwi di Latina. Pochi anche i prodotti che hanno ottenuto la certificazione DOP: Pecorino romano, Ricotta romana, Salamini italiani alla cacciatora. Più valorizzati appaiono i vini, diversi hanno ottenuto la certificazione DOC: Castelli Romani Bianco, Castelli Romani Rosato, Castelli Romani Rosso, Colli Albani, Colli lanugini, Frascati, Genazzano, Marino, Montecompatri Colonna, Velletri, Zagarolo.

Tabella 4.04: Diffusione delle certificazioni DOC nel settore vinicolo sup. Resa da Prezzo medio sup. dichiarata rivendicata PLV disciplinare stimato 2006 2006 2006 Prodotti t/ha €/t ha ha € Frascati 13 480 1.686 1.633 10.186.925 Colli Albani 17 250 759 500 2.062.088 Colli Lanuvini normale 15 200 499 85 245.253 Colli Lanuvini superiore 13 250 499 52 169.910 Marino 17 320 886 875 4.621.003 Montecompatri 15 250 15 12 44.063 Velletri bianco 16 250 786 295 1.179.160 Velletri rosso 16 350 135 71 399.056 Zagarolo 15 200 11 7 21.450 5.277 3.529 18.928.907 Fonte: Distretto delle eccellenze dei Castelli Romani e Prenestini PLV: Produzione Lorda Vendibile = resa x prezzo medio x sup.rivend.

Sono 60 le imprese che hanno presentato richiesta alla C.C.I.A.A., per la vendemmia 2006, di prelievo per la certificazione del vino a DOC. Questo dato indica la forte presenza di imprese che si occupano della trasformazione dell’uva DOC, considerando che a questo valore vanno aggiunte le molte aziende vitivinicole che vinificano e commercializzano in loco il proprio prodotto senza analoga richiesta alla C.C.I.A.A. Il valore della PLV relativa alle uve di questi vigneti a DOC è stimabile in 19 milioni di euro. I Castelli Romani da sempre sono specializzati nella coltivazione dell'olivo: fin dai tempi più antichi gli abitanti di Roma consumavano l'olio dei colli vicini. Esistono ancora cave di pietra "albana", da Albano, da cui si ricavavano le macine per la frangitura delle olive. A Frascati vi sono la Chiesa e l'Osteria della Molara, a Lanuvio i resti del Tempio di Ercole Oliario. Dai dati dell’ultimo Censimento nell'area in esame l’olivo con 3.519 ettari copre il 16 % della SAU. Nell’area dei Castelli Romani e dei Monti Prenestini sono 27 i frantoi attivi. Nonostante la coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio costituiscano un’attività tradizionale e rappresentativa del territorio nessun prodotto di questo settore ha ancora ottenuto un marchio di riconoscimento.

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10.5. ALLEGATO 5: ANALISI DEL SISTEMA TURISTICO

Il settore turistico rappresenta un’attività importante per il territorio dei Castelli Romani che è in grado di attirare visitatori grazie alle risorse naturali, culturali, storiche e archeologiche. L’analisi dell’offerta turistica e della domanda consente di ricostruire quali sono le dinamiche turistiche e le criticità in atto e di individuare le potenzialità di sviluppo turistico e le strategie necessarie per raggiungerlo. L’andamento del settore turistico viene descritto sulla base dei dati ufficiali sui flussi di arrivi e di presenze negli esercizi ricettivi diffusi dall’Agenzia di Promozione Turistica della Provincia di Roma. Una descrizione più approfondita e concreta degli esercizi ricettivi (alberghi e ristoranti) è stata effettuata tramite un questionario che sottoposto agli operatori economici. Nel 2007 la capacità ricettiva nei comuni del Parco ammontava a 6.324 posti letto mentre le strutture alberghiere erano 259. La distribuzione territoriale mostra una forte concentrazione di posti letto nel Comune di Frascati che ne ospita 1453 a cui fanno seguito in termini di posti letto Rocca di Papa, Grottaferrata, Albano Laziale e Velletri che superano i 500 posti letto. Un altro gruppo di comuni possiede tra i 200 e 400 posti letto: Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone. Mentre i comuni con un numero di posti letto inferiore a 200 sono: Lariano, Nemi, Rocca Priora e Lanuvio che ne ospita solo 39.

Tabella 5.1: Offerta ricettiva 2005 2006 2007 Comuni Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Albano Laziale 16 511 16 511 16 511 Ariccia 14 285 14 285 14 285 Castel Gandolfo 11 253 11 253 12 260 Frascati 40 1453 40 1453 40 1453 Genzano di Roma 14 361 14 361 14 361 Grottaferrata 21 606 21 606 20 566 Lanuvio 4 38 4 38 4 39 Lariano 7 147 7 147 7 147 Marino 18 319 18 319 18 319 Monte Compatri 13 398 13 398 12 378 Monte Porzio Catone 12 378 12 378 13 398 Nemi 8 170 8 170 8 170 Rocca di Papa 19 812 19 812 19 812 Rocca Priora 13 128 13 128 13 128 Velletri 48 485 48 485 49 497 TOTALE 258 6344 258 6344 259 6324 Fonte: Azienda di promozione turistica della Provincia di Roma

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La predominanza di alberghi rispetto alle altre categorie di strutture in termini di posti letto è notevole, gli alberghi offrono più della metà dei posti letto. Ciò rende piuttosto onerosa e forse meno adeguata la gita prolungata fuori porta che si accontenta di soluzioni meno onerose quali le pensioni e i bed & breakfast.

Tabella 5.2: Dettaglio offerta ricettiva al 01/01/2008 STRUTTURE ALBERGHIERE BED & BREAKFAST PENSIONI AGRITURISMI TOTALE Comuni Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Albano Laziale 3 374 6 21 3 83 3 31 15 509 Ariccia 2 199 9 36 3 44 0 0 14 279 Castel Gandolfo 6 236 6 22 1 7 0 0 13 265 Frascati 16 908 15 64 7 584 1 13 39 1569 Genzano di Roma 2 234 7 30 1 3 3 80 13 347 Grottaferrata 12 556 8 33 1 66 1 21 22 676 Lanuvio 0 0 4 16 1 6 1 21 6 43 Lariano 2 71 3 9 2 79 0 0 7 159 Marino 4 241 15 62 1 18 0 0 20 321 Monte Compatri 4 164 2 6 3 198 1 14 10 382 Monte Porzio Catone 3 310 6 27 3 41 0 0 12 378 Nemi 3 146 1 6 3 14 0 0 7 166 Rocca di Papa 4 196 8 40 3 324 0 0 15 560 Rocca Priora 2 78 12 55 1 4 0 0 15 137 Velletri 4 253 35 165 4 35 4 34 47 487 TOTALE 67 3966 137 592 37 1506 14 214 255 6278 Fonte: Azienda di promozione turistica della Provincia di Roma

È interessante evidenziare come nell’area dei Castelli Romani, pur essendo un’area protetta ricercata per la qualità dell’ambiente naturale, l’offerta di pernottamento in agriturismo sia piuttosto limitata, solo 14 strutture per 214 posti letto. Molti comuni, inoltre non ospitano alcun agriturismo sul proprio territorio, nello specifico otto su 15. Per quanto riguarda la domanda turistica nell’anno 2007 sono stati registrati complessivamente 251.098 arrivi e 595.277 presenze per una presenza media che oscilla tra i 2 e 3 giorni. Tra il 2005 e il 2006 si è assistito a un incremento sostanziale degli arrivi e delle presenze (circa 40.000 arrivi in più) che in parte si è ridimensionato tra il 2006 e il 2007.

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Tabella 5.3: Arrivi, presenze, permanenza media 2005 2006 2007 Comune Arrivi Presenze PM Arrivi Presenze PM Arrivi Presenze PM Albano Laziale 23.693 63.890 2,7 27.419 87.393 3,2 28.650 66.878 2,3 Ariccia 10.687 29.663 2,8 10.861 27.387 2,5 11.692 31.699 2,7 Castel Gandolfo 11.188 42.749 3,8 8.432 20.457 2,4 8.118 20.687 2,5 Frascati 67.028 161.286 2,4 75.162 181.297 2,4 73.050 156.836 2,1 Genzano di Roma 22.395 37.532 1,7 24.250 41.056 1,7 22.319 39.195 1,8 Grottaferrata 22.899 63.738 2,8 26.351 88.505 3,4 25.819 73.226 2,8 Lanuvio ------Lariano 761 2.764 3,6 891 2.992 3,4 855 2.146 2,5 Marino 15.688 34.636 2,2 19.884 41.153 2,1 18.420 39.794 2,2 Monte Compatri 8.409 19.961 2,4 9.636 35.524 3,7 7.681 16.928 2,2 Monte Porzio Catone 14.187 32.641 2,3 10.646 24.940 2,3 9.000 20.290 2,3 Nemi 6.635 13.170 2,0 7.282 15.934 2,2 7.497 14.856 2,0 Rocca di Papa 3.912 9.604 2,5 21.996 73.574 3,3 26.467 80.497 3,0 Rocca Priora 2.245 6.037 2,7 3.022 8.059 2,7 2.449 6.637 2,7 Velletri 4.727 22.356 4,7 7.573 29.637 3,9 9.081 25.608 2,8 TOTALE 214.454 540.027 2,5 253.405 677.908 2,7 251.098 595.277 2,4 Fonte: Azienda di promozione turistica della Provincia di Roma

I comuni dove il flusso di turisti è maggiore, con il più alto numero di arrivi e presenze, sono: Frascati, Albano Laziale, Rocca di Papa, Grottaferrata e Genzano di Roma. Rocca di Papa è il comune dove i turisti si fermano più giorni, la permanenza media è tre giorni, vengono poi i comuni di Ariccia, Castel Gandolfo, Grottaferrata, Lariano, Rocca Priora e Velletri dove i turisti si fermano circa due giorni e mezzo. Notevole è stato l’incremento di flussi turistici vissuto da Rocca di Papa che tra il 2005 e il 2006, è passato da 3.912 arrivi a 21.996. La crescita è continuata nell’anno successivo arrivando a 26.467 arrivi e 80.497 presenze. Andando ad analizzare la provenienza dei turisti nel 2007, si osserva che generalmente sono maggiori i flussi di turisti italiani rispetto agli stranieri anche se la differenza non è notevole. I turisti stranieri tendenzialmente si fermano di più di quelli italiani, 2,6 giorni di permanenza media contro 2,2 giorni, la modalità di vista predominante rimane comunque la visita di due o tre giorni nel fine settimana per entrambe le categorie.

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Tabella 5.4.: Arrivi e presenze per provenienza nel 2007 Turisti italiani Turisti stranieri Totale Comune Arrivi Presenze PM Arrivi Presenze Arrivi Presenze Albano Laziale 13.103 31.609 2,4 15.547 35.269 2,3 28.650 66.878 Ariccia 9.007 20.536 2,3 2.685 11.163 4,2 11.692 31.699 Castel Gandolfo 5.131 10.019 2,0 2.987 10.668 3,6 8.118 20.687 Frascati 47.372 92.259 1,9 25.678 64.577 2,5 73.050 156.836 Genzano di Roma 6.806 15.826 2,3 15.513 23.369 1,5 22.319 39.195 Grottaferrata 12.200 30.237 2,5 13.619 42.989 3,2 25.819 73.226 Lanuvio ------Lariano 750 1.942 2,6 105 204 1,9 855 2.146 Marino 9.135 17.048 1,9 9.285 22.746 2,4 18.420 39.794 Monte Compatri 3.966 7.579 1,9 3.715 9.349 2,5 7.681 16.928 Monte Porzio Catone 5.987 11.347 1,9 3.013 8.943 3,0 9.000 20.290 Nemi 4.503 7.974 1,8 2.994 6.882 2,3 7.497 14.856 Rocca di Papa 14.416 43.272 3,0 12.051 37.225 3,1 26.467 80.497 Rocca Priora 1.721 4.672 2,7 728 1.965 2,7 2.449 6.637 Velletri 6.043 17.248 2,9 3.038 8.360 2,8 9.081 25.608 TOTALE 140.140 311.568 2,2 110.958 283.709 2,6 251.098 595.277 Fonte: Azienda di promozione turistica della Provincia di Roma

I flussi turistici stranieri possono essere analizzati in maggior dettaglio andando a differenziare in base alla regione di provenienze. La categoria Europa EU include: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito. La categoria Europa non EU include: Albania, Andorra, Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Georgia, Islanda, Kazakhstan, Liechtenstein, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Principato di Monaco, Romania, San Marino, Serbia, Svizzera, Svizzera, Turchia, Ucraina, Russia. Nord America: Canada e USA. America Latina: Argentina, Brasile, Messico, Venezuela, Colombia, Guyana, Ecuador, Cile, Perù, Bolivia, Paraguay Uruguay, Suriname. Medio Oriente: Israele, Siria, Irak, Iran, Giordania, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Yemen. Africa: Egitto, Sud Africa, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco. Estremi Oriente: Cina, Corea del Sud, Giappone. Oceania: Australia e Nuova Zelanda. Asia: India.

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Tabella 5.5.: Arrivi, presenze, permanenza media per area di provenienza nel 2007 Regione Arrivi Presenze PM Europa EU 62.051 175.524 2,8 Europa non EU 8.406 21.668 2,6 Nord America 15.810 41.928 2,7 America Latina 2.066 5.786 2,8 Medio Oriente 1.162 2.558 2,2 Africa 723 2.282 3,2 Estremo oriente 18.083 26.729 1,5 Oceania 902 2.400 2,7 Asia 1.644 4.325 2,6 Fonte: Elaborazione dati APT Provincia di Roma

La maggior parte dei turisti stranieri proviene da paesi della Comunità Europea, più del 50%, seguiti poi dai turisti dell’Estremo Oriente (16% degli arrivi), dell’America del Nord (14%) e dei paesi del continente europeo ma che non fanno parte della Comunità Europea (8%).

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Arrivi per area di provenienza 1% 1% 1% 1% 16%

2%

14% 56%

8%

Europa EU Europa non EU Nord America America Latina Medio Oriente Africa Estremo oriente Oceania Asia

Presenza per area di provenienza

2% 1% 9% 1% 2% 1%

15%

61% 8%

Europa EU Europa non EU Nord America America Latina Medio Oriente Africa Estremo oriente Oceania Asia

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10.6. ALLEGATO 6: PROGETTI ASSE TERRITORIO DELL’ABITARE

1. Titolo Interventi di micro-urbanistica partecipata Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Ente Parco Regionale Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, associazioni, comitati dei cittadini, singoli cittadini Luogo/ambito di Centri urbani intervento Proprietà Privata e pubblica Descrizione sintetica Il progetto si propone di migliorare le condizioni di vita nei (obiettivi, contenuti) centri storici e di diffondere la cultura della salvaguardia e fruizione del patrimonio urbano, archeologico, ambientale e naturale. Gli interventi saranno di piccola entità e saranno individuati tramite processi partecipativi. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie Sinergia con azioni della XI Comunità montana riguardo: la attivate/attivabili sistemazione di piccoli ambiti urbani o di verde pubblico attrezzato; interventi di recupero del patrimonio edilizio dei centri storici dei comuni del Parco. Criticità (ostacoli alla Scarsa partecipazione dei cittadini e delle altre parti realizzazione del interessate progetto)

2. Titolo Potenziamento delle isole ecologiche Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Provincia di Roma, comuni, cittadini, gestori dei rifiuti, Comunità Montata Luogo/ambito di Comuni dei castelli romani intervento Proprietà Pubblica/privata Descrizione sintetica Istituire un gruppo di lavoro composto da un tecnico per (obiettivi, contenuti) ogni comune e da un tecnico del Parco, che dopo un’indagine sul territorio valuterà la capacità delle isole ecologiche presenti. Le informazioni raccolte nella fase di indagine saranno messe a disposizione delle parti interessate coinvolte nei processi partecipativi che verranno avviati per l’individuazione dei siti preferibili per la localizzazione di nuove isole ecologiche. L’obiettivo è arrivare all’individuazione dei siti che ospiteranno le isole ecologiche necessarie a garantire un efficace raccolta, stoccaggio e trasporto dei rifiuti prima dell’avvio a recupero. Stato di avanzamento Da progettare

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(termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

3. Titolo Compost-iamo insieme Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comune di Frascati, Comune di Velletri, Associazioni e scuole; Vivaisti; Amministratori di condominio Luogo/ambito di Comune di Frascati, Comune di Velletri, intervento Proprietà Privata Descrizione sintetica Creazione presso giardini, orti, spazi verdi condominiali e (obiettivi, contenuti) scuole, di aree per la raccolta di scarti di rifiuti domestici organici finalizzati alla produzione di compost (terriccio o fertilizzante). Indagine sul territorio per valutare l’interesse della popolazione; ideazione di uno o più progetti sperimentali di compostaggio; condominiale o scolastico; diffusione dell’iniziativa agli altri comuni. Stato di avanzamento Da progettare. (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie Comune di Lanuvio ha concluso un progetto di distribuzione attivate/attivabili gratuita di compostatori. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

4. Titolo Ri-nuovo Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, Associazioni ambientaliste, cittadini, Pro Loco Albano. Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Organizzazione di un mercato dell’usato o del ri-nuovo (obiettivi, contenuti) itinerante tra i Comuni dei Castelli Romani. I cittadini saranno invitati a portare gli oggetti che non utilizzano più e che possono essere utilizzati ancora. Il ricavato sarà utilizzato per finanziare iniziative educative e di sensibilizzazione sui rifiuti ad esempio nelle scuole.

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I cittadini che contribuiscono con propri oggetti usati, riceveranno una tessera personale con la quale potranno fare acquisti nello stesso mercatino. Stato di avanzamento Da progettare. (termine previsto) Canali finanziari Risorse generate dal progetto. Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

5. Titolo Non disperdere nell’ambiente dopo l’uso Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Comune di Velletri, Comune di Frascati Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani, Comuni, gestori dei rifiuti Luogo/ambito di Castelli Romani, ATO intervento Proprietà Territorio dei Castelli Romani Descrizione sintetica Campagna di sensibilizzazione e informazione circa il (obiettivi, contenuti) corretto smaltimento delle diverse categorie merceologiche e circa gli effetti sulla salute e sull’ambiente derivanti da scorretto smaltimento dei rifiuti. Da effettuarsi tramite informativa (brochure) distribuita ai cittadini, poster affissi nelle sedi istituzionali, comunicati radio ecc.. Stato di avanzamento Da progettare. (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie Sinergia con campagna Rifiuti come risorsa, da attivare attivate/attivabili sinergia con A21 Locale Provincia di Roma Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

6. Titolo Attivazione e promozione del car pooling Tipologia intervento Immateriale, progetto pilota Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Comuni Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani, istituti scolastici, aziende private, comitati dei cittadini, associazioni Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Promuovere l’utilizzo, da parte di più utenti, di vetture (obiettivi, contenuti) private per tragitti casa-lavoro o casa-scuola. Individuazione

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dei poli di concentrazione di utenti (scuole, uffici, università, altri enti). Sondaggi presso i dipendenti interessati; individuazione di percorsi ottimali; predisposizione forme di incentivo (permessi, buoni benzina ecc); calcolo dei costi; avvio sperimentale di alcuni percorsi; verifica indice di gradimento. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie Collaborazioni con operatori che abbiano già attivato attivate/attivabili esperienze similari ad esempio Img Internet, pendolaritalia.it. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

7. Titolo Aumento delle piste ciclabili Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni (settore viabilità, trasporti), associazioni Luogo/ambito di Territorio dei Castelli Romani intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Completamento dei percorsi ciclabili già in essere. (obiettivi, contenuti) Costruzione di piste ciclabili nei luoghi funzionali al trasferimento casa-lavoro. Adeguamento dei parcheggi anche per le bici. Attuazione di azioni congiunte tra amministratori degli enti locali territoriali e privati che realizzano strutture commerciali e/o quartieri ad uso abitativo per l’integrazione di piste ciclabili funzionali. Stato di avanzamento In attesa di finanziamento (termine previsto) Canali finanziari POR Lazio Importo Sinergie POR Lazio Masterplan Una terra di leggende attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

Titolo Cittadino in poltrona Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Comuni Soggetti coinvolti Strutture sanitarie, associazioni di categoria, istituti

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scolastici Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Un comune ad alta densità abitativa come progetto pilota intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica L’obiettivo è l’ottimizzazione dei servizi pubblici distribuiti (obiettivi, contenuti) per via telematica. Ricognizione dei servizi distribuibili in forma telematica (prenotazioni sanitarie, culturali e tempo libero, certificati anagrafici, servizi sociali ed assistenziali ecc.). Analisi di sistemi informativi esistenti, definizione dei possibili servizi da offrire e individuazione del sistema preferibile. Individuazione struttura di gestione, definizione dei costi, avvio attività sperimentale, verifica indice di gradimento. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla Difficoltà tecniche e di coordinamento tra i diversi soggetti. realizzazione del Ipotizzabile progetto pilota. progetto)

8. Titolo Concorso Storia al Centro Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comunità locale, istituti scolastici, SBCR Luogo/ambito di Scuole dei comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Concorso creativo aperto a tutti coloro che amano i Castelli (obiettivi, contenuti) Romani e che vogliono riscoprire gli aneddoti storici che li hanno caratterizzati in tempi più o meno recenti. Il concorso è aperto a tutti e ha una categoria specifica per gli istituti scolastici. Gli istituti scolastici possono partecipare come singole classi o come istituto. Obiettivo è proporre un elaborato che può avere la forma che più si ritiene opportuna: racconto, filmato breve, interviste, cartelloni, fotografie ecc.. L’elaborato dovrà raccogliere testimonianze circa gli eventi, gli avvenimenti storici, i personaggi più suggestivi che hanno animato o che animano attualmente i Castelli Romani. I lavori migliori saranno premiati nel corso di un evento pubblico. Successivamente, i lavori verranno esposti nelle biblioteche del SBCR (Sistema Bibliotecario Castelli Romani). Da valutare la possibilità di fare una pubblicazione dei migliori lavori. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto)

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Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

9. Titolo Acquisizione, sistemazione e istituzione del Parco comunale di Ponticello Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Comune di Lanuvio Soggetti coinvolti Privati proprietari delle aree, Ente Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Comune di Lanuvio intervento Proprietà Pubblica/Privata Descrizione sintetica La posizione periferica del comune di Lanuvio coniugata (obiettivi, contenuti) all’assenza di attrezzature e percorsi turistici connessi alle altre aree del Parco non facilita il turismo locale e la fruizione del territorio da parte degli stessi cittadini di Lanuvio. L’obiettivo è istituire un parco comunale nell’area di “Ponticello” che va dal caseggiato lungo la via Gramsci e via della Selva. Alcune porzioni di questa area sono di proprietà di privati che si sono già detti disponibili a trovare un accordo con il Comune per favorire la fruizione di questa area verde attualmente non accessibile. Tra le attività da effettuare: recupero dei manufatti archeologici; pulizia dell’area; creazione di tre percorsi anulari collegati tra loro e di un quarto che si spinge oltre il fosso passando per Ponticello; sistemazione degli accessi; posizionamento cartellonistica; inserimento dei percorsi in percorsi più ampi (Macchia delle Tre Cappelle e dell’acropoli Lanuvina; inserimento in Cose mai viste. Stato di avanzamento Progetto preliminare elaborato. (termine previsto) Canali finanziari POR 2007-2013 Importo Sinergie Proprietari privati già contattati e sono favorevoli al attivate/attivabili progetto. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

10. Titolo Centri storici in fiore Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Comune di Frascati

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Soggetti coinvolti Altri comuni dei Castelli Romani Luogo/ambito di Centri storici intervento Proprietà - Descrizione sintetica Il Comune di Frascati organizza la campagna centri storici in (obiettivi, contenuti) fiore che ha già riscosso successo nelle passate edizioni. Per abbellire i centri storici, il Comune offre ai cittadini che ne fanno richiesta piante floreali da esporre sui balconi dei centri storici. L’iniziativa potrebbe essere estesa a altri comuni e promossa maggiormente. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Fondi comunali, sponsor da aziende private del settore floreale. Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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ALLEGATO 7: PROGETTI ASSE BENI COMUNI 1. Titolo Regolamenti edilizi per favorire l’efficienza energetica degli edifici Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Comune di Frascati Soggetti coinvolti Comune di Velletri, Comune di Lanuvio, altri comuni del Parco, università, associazioni di categoria (costruttori, produttori impianti) Luogo/ambito di Comune di Frascati, Comune di Velletri, Comune di Lanuvio intervento Proprietà - Descrizione sintetica Il D.Lgs. 19 Agosto 2005 n. 192 (e succ. D.Lgs. 29 dicembre (obiettivi, contenuti) 2006 n. 311) stabilisce che per gli edifici di nuova costruzione e per gli edifici oggetto di ristrutturazione è resa obbligatoria la certificazione energetica. L’obiettivo è arrivare alla definizione delle specifiche tecniche per il risparmio energetico da inserire nei regolamenti edilizi al fine di subordinare il rilascio della concessione edilizia al rispetto delle stesse. I criteri da inserire nei regolamenti edilizi saranno elaborati da un gruppo di lavoro composto da tecnici rappresentanti i diversi soggetti coinvolti. Stato di avanzamento Studi tecnici già svolti, da avviare. (termine previsto) Canali finanziari - Importo - Sinergie Collaborazione con la Provincia per progetto sperimentale attivate/attivabili da estendere successivamente al territorio provinciale. Il Comune di Frascati ha elaborato il Piano per il risparmio energetico che potrebbe essere il punto di partenza per l’elaborazione delle specifiche tecniche. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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2. Titolo Illuminazione pubblica Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, ACEA/ENEL o altre società di gestione del servizio di illuminazione. Luogo/ambito di Territorio comunale intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Il progetto si propone di: analizzare la situazione esistente (obiettivi, contenuti) degli impianti; identificare le tecniche e i criteri da seguire per la progettazione futura; stabilire gli interventi da attuare per ridurre i consumi e ottimizzare l'efficienza dell’illuminazione pubblica. Nello specifico si cercherà di introdurre sistemi innovativi per il controllo del flusso luminoso, di privilegiare le sorgenti luminose più efficienti e di limitare l'inquinamento luminoso. Le fasi di lavoro possono essere: ▪ Analisi dello stato esistente (con raccolta ed elaborazione dei dati); ▪ Individuazione dei parametri illumino-tecnici di riferimento, produzione della nuova mappa dell'illuminazione, indicazione delle prescrizioni tecniche necessarie per la realizzazione degli impianti nel rispetto della normativa; ▪ Definizione di un catalogo di prodotti con relativi costi (CAPITOLATO VERDE dell’illuminazione pubblica); ▪ Valutazione delle priorità e pianificazione di interventi e investimenti. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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3. Titolo Edifici efficienti Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Comuni Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani, E.s.co., ENEL, ACEA, Luogo/ambito di Edifici pubblici intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Saranno individuati uno o più edifici pubblici sui quali (obiettivi, contenuti) realizzare interventi di efficientamento energetico, per la riduzione dei consumi di riscaldamento e illuminazione. Fasi:

▪ Analisi dei consumi termici ed elettrici storici ▪ Identificazione degli interventi per il miglioramento ambientale ▪ Calcolo del fabbisogno del modello ▪ Simulazione del risparmio energetico ottenibile dagli interventi ▪ Calcolo dei costi e rapporto con i benefici (analisi economica) Per produrre almeno parte dell’energia consumata saranno inoltre installati impianti per la produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico, solare termico, biomassa, geotermico). I consumi energetici saranno misurati e monitorati prima, durante e dopo il completamento degli interventi e saranno utilizzati per la campagna di sensibilizzazione e promozione dell’iniziativa. La sensibilizzazione riguarderà in modo particolare gli utilizzatori dell’edificio. Stato di avanzamento Da progettare. (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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4. Titolo Il calore della Terra Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, Università di Roma Tre, INGV, Eurosolar. Luogo/ambito di Da definire intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Istituzione di un tavolo di lavoro tecnico col compito di (obiettivi, contenuti) studiare le tecnologie disponibili e le caratteristiche del territorio dei Castelli Romani per individuare le aree migliori per l’utilizzo dell’energia geotermica negli edifici. Il tavolo tecnico individuerà inoltre un edificio pubblico (ospedale, scuola, museo ecc.) in fase di costruzione o ristrutturazione nel quale realizzare un progetto pilota per l’utilizzo di energia geotermica. Al termine della fase di analisi i tecnici del tavolo di lavoro elaboreranno delle linee guida per supportare i comuni e gli enti pubblici dei Castelli Romani che intendano utilizzare impianti geotermici in edifici esistenti o di nuova costruzione. La linea guida sarà completata al termine del progetto pilota di riconversione dell’edificio da un libretto contenente i costi di impiantistica e installazione, i risparmi economici, i risparmi in termini di quantità di energia non consumata, problematiche incontrate e possibili soluzioni e qualsiasi altra informazione si ritenga utile. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie Regione Lazio nel contesto del Piano Energetico Regionale. attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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5. Titolo Campagna di sensibilizzazione La vera energia rinnovabile è quella che non si consuma Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Regione Lazio, Provincia di Roma, associazioni, cittadini, Comuni, Italgas, ACEA. Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Organizzazione di un convegno riguardante l’efficienza (obiettivi, contenuti) energetica negli edifici e le energie rinnovabili. I relatori invitati al convegno proporranno inoltre alcune buone pratiche di esperienze significative di interventi di risparmio energetico. L’iniziativa sarà promossa sui siti internet istituzionali che indicheranno in una pagina web specifica i consigli per un uso consapevole dell’energia e alcune indicazioni su come individuare i prodotti che comportano minori consumi energetici, su come installare pannelli fotovoltaici e solare termici e i riferimenti utili per supporto tecnico. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Parco, sponsor privati Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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6. Titolo Premio Scuole virtuose Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Istituti scolastici, Comuni del Parco Luogo/ambito di Scuole intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Il Parco indirà il concorso e gestirà le fasi organizzative con (obiettivi, contenuti) il supporto dei comuni che promuoveranno l’iniziativa sul proprio territorio anche con lo stanziamento di incentivi per gli istituti scolastici che intendono svolgere interventi di ammodernamento/efficientamento degli impianti e delle strutture. L’obiettivo generale è ridurre gli impatti degli istituti scolastici attraverso la sensibilizzazione degli studenti al risparmio energetico e idrico a scuola e a casa. Il premio potrà essere articolato in più sezioni: ▪ Premio per le classi al miglior elaborato (disegno, cartellone, cortometraggio ecc.) inerente il risparmio energetico e idrico; ▪ Premio per l’istituto che ha attuato il migliore progetto di risparmio energetico. Alle scuole aderenti verrà fornito il materiale didattico necessario: un dossier didattico; bibliografia dettagliata delle pubblicazioni esistenti in materia; informazioni su come organizzare giornate tematiche con i tecnici delle agenzie per l’energia; riferimenti web ai quali rivolgersi per ottenere informazioni. Gli istituti scolastici potrebbero essere inoltre supportati nell’organizzazione di visite ai centri regionali di sviluppo delle energie rinnovabili. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare. Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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7. Titolo Giornate senza auto Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, cittadini, dipendenti pubblici Luogo/ambito di Territorio dei Castelli Romani intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Contribuire a far comprendere l’importanza di vivere lo (obiettivi, contenuti) spazio urbanizzato utilizzando modalità alternative all’auto privata. ▪ Individuazione dei luoghi di maggiore attrattività (scuole, luoghi di lavoro ecc.) ▪ Individuazione di percorsi pedonali, ciclo-pedonali, o serviti da mezzi pubblici /navette ▪ Individuazione di parcheggi di scambio ▪ Definizione e segnalazione di percorsi pedonali urbani sicuri ▪ Sperimentare il blocco della circolazione in occasione di sagre, feste patronali ▪ Verifica indice di gradimento Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare. Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

8. Titolo Pubblicazione dei dati sulla qualità dell’aria Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti ARPA Lazio, Comuni Luogo/ambito di Territorio del Parco intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Riattivare le vecchie colonnine di misurazione della qualità (obiettivi, contenuti) dell’aria e installazione di nuove, anche in prossimità di punti sensibili; diffondere pubblicamente i dati, tramite la stampa e i siti istituzionali. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Sinergia con ARPA Lazio da verificare. attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla

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realizzazione del progetto)

9. Titolo Salviamo i laghi: promozione e diffusione dell’acquisto di dispositivi per il risparmio idrico Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti ACEA, Comuni, Imprese (agricole, artigianali e industriali), Cittadini, associazioni di categoria Luogo/ambito di Comuni del Parco di Veio intervento Proprietà - Descrizione sintetica ▪ Incentivi per l’uso di tecnologie ad elevata efficienza sia in (obiettivi, contenuti) ambito domestico (lavatrici, lavastoviglie, sciacquone a doppio scarico, frangiflusso, ecc.) che in agricoltura (microirrigazione, tecniche di agricoltura biologica; conversione da colture intensive verso colture non idroesigenti ecc.) e in campo artigianale e industriale; ▪ Incentivi per la raccolta delle acque piovane e per il riutilizzo di acque grigie; ▪ Aumento dei controlli sull’approvvigionamento idrico autonomo e obbligo del contatore; ▪ Educazione al risparmio idrico alla popolazione attraverso campagne formative e informative; ▪ Obbligatorietà reti duali e tecnologie ad alta efficienza nei regolamenti edilizi. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Possibilità di ottenere patrocini e finanziamenti da Regione attivate/attivabili e Provincia. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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10. Titolo Promozione del riutilizzo dell’acqua piovana e delle acque grigie Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti ACEA, Comuni Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Il progetto ha l’obiettivo di ridurre i consumi idrici nelle (obiettivi, contenuti) abitazioni e negli altri edifici attraverso azioni di sensibilizzazione e supporto pratico ai cittadini. Il progetto potrebbe essere svolto da un gruppo di lavoro intercomunale composto da tecnici dei Comuni e del Parco. Fase 1: Raccogliere informazioni circa il riutilizzo di acqua piovana e delle acque grigie. Analisi dei vantaggi e degli svantaggi delle tecnologie disponibili; analisi del quadro normativo e dei costi; verifica dell’esistenza di possibili finanziamenti regionali, nazionali, europei. Fase 2: Ideare la campagna di sensibilizzazione e informazione. Creare un sito, un numero verde o uno sportello informativo; fornire un elenco di tecnici specializzati; prevedere incentivi. Fase 3: Progetto pilota di edilizia pubblica per la realizzazione di reti e serbatoi per la raccolta e l’uso dell’acqua piovana e delle acque grigie. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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11. Titolo Campagna Mi lavo di meno Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Associazioni, gestori del servizio idrico integrato, ACEA Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Giornata annuale di informazione e promozione dell’uso (obiettivi, contenuti) responsabile dell’acqua in cui si invitano i cittadini a risparmiare acqua. Nelle scuole e presso gli enti pubblici sarà distribuito materiale informativo (brochure) che illustrerà gli obiettivi della giornata e un decalogo che illustrerà le buone regole per risparmiare acqua (chiudere bene i rubinetti, utilizzare frangi flusso, ecc.). Sarebbe utile che i gestori del servizio idrico misurassero i consumi nei giorni prima, durante e dopo la giornata Mi lavo di meno in modo da dare un riscontro sui reali risultati ottenuti in termini di m3 consumati. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie Gestori del servizio idrico. attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

12. Titolo Obbligatorietà di norme per il risparmio idrico all’interno dei regolamenti edilizi Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, operatori del settore edilizio, ACEA Luogo/ambito di Comuni intervento Proprietà - Descrizione sintetica Progetto pilota per l’elaborazione di specifiche tecniche, per (obiettivi, contenuti) la riduzione dei consumi idrici, da inserire nei regolamenti edilizi comunali. Le specifiche possono essere elaborate da un gruppo di lavoro composto da tecnici dei comuni e del Parco che possono avvalersi delle conoscenze di operatori esterni. Le fasi per l’elaborazione delle specifiche tecniche sono indicativamente: ▪ Analisi della normativa vigente nel campo dei regolamenti edilizi sostenibili ▪ Analisi di altre esperienze provinciali che hanno ideato delle

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linee guida in questo settore ▪ Creazione di un tavolo di concertazione: individuazione dei soggetti interessati; verbali incontri; elenco partecipanti; stato di avanzamento dei lavori; ▪ Creazione di un documento conclusivo ▪ Diffusione del documento a enti, cittadini, costruttori Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Provincia e Regione per la partecipazione al tavolo tecnico attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

13. Titolo Depuratori in regola Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Provincia, Regione, Gestori del servizio idrico integrato, ACEA Luogo/ambito di Strutture di depurazione: vari comuni intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Il Parco può porsi come soggetto coordinatore di un tavolo (obiettivi, contenuti) di lavoro intercomunale dei tecnici del settore della depurazione. Gli obiettivi del tavolo di lavoro sono l’individuazione delle attuali situazioni di criticità e dei preferibili interventi risolutivi. I tecnici dei diversi comuni e dei diversi impianti potrebbero così collaborare e condividere la propria esperienza al fine di arrivare alle migliori soluzioni che consentano di portare il sistema di depurazione delle acque entro parametri accettabili. Le attività previste sono: Analisi degli attuali impianti di depurazione delle acque reflue; Analisi dei fabbisogni depurativi; Potenziamento degli attuali impianti e costruzione di nuovi impianti. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Coerenza con obiettivi della XI Comunità Montana attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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14. Titolo Potenziamento delle attività di controllo dei pozzi Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, Polizia Provinciale e Municipale, Enti di ricerca (Università e ARPA) nella fase di raccolta dati Luogo/ambito di Comuni del Parco intervento Proprietà - Descrizione sintetica Il Parco si può porre come soggetto promotore e (obiettivi, contenuti) coordinatore delle attività di seguito elencate. ▪ Analisi della distribuzione dei pozzi e dello stato del territorio (suolo e falde acquifere) ▪ Studio geologico del territorio (già presente); ▪ Studio del livello delle falde acquifere, confronto con l’andamento delle precipitazioni e la diffusione sul territorio di attività produttive (in primis agricole) dal punto di vista storico (andamento negli anni) e geografico (macro aree territoriali) (già presente); ▪ Studio della distribuzione dei pozzi e controllo delle concessioni rilasciate in base ad aree territoriali, al tipo di uso (industriale, domestico, agricolo), all’anno di autorizzazione; ▪ Analisi storica e geografica dei controlli (spontanei o a seguito di segnalazioni);  Incrocio dei dati raccolti e creazione di una mappa delle aree più a rischio che dovranno essere oggetto di maggiori controlli; ▪ Potenziamento del personale di controllo e del coordinamento con i Comuni; ▪ Sensibilizzazione dei cittadini a denunciare e segnalare gli illeciti. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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15. Titolo Boschi e acqua Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Comune di Velletri Soggetti coinvolti Comune di Lariano, Parco dei Castelli Romani Luogo/ambito di Comune di Velletri, Comune di Lariano intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Pulizia e sistemazione dei boschi tra Velletri e Lariano, (obiettivi, contenuti) messa in sicurezza di risorgenze e fontanili, sistemazione segnaletica sentieristica, inserimento percorso nelle visite guidate “Cose mai viste”. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Coerenza con obiettivi Legge Regionale 40/99. attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

16. Titolo 15 Comuni contro il dissesto idrogeologico Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni Luogo/ambito di Territorio del Parco e dei Comuni intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Obiettivo è la prevenzione dei rischi idrogeologici tramite (obiettivi, contenuti) azioni di recupero o prevenzione di dissesti potenziali o in corso anche mediante interventi di forestazione protettiva. Gli interventi possono essere integrati e coordinati tra più Amministrazioni Comunali e possono riguardare: ingegneria naturalistica; impiantistica protettiva; recupero e risanamento di fenomeni di dissesto; pulizie e piantumazione di sponde di corsi d’acqua (anche aventi valenza stagionale); protezione di manufatti edilizi e di edilizia rurale. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Sinergia con modalità intervento Piano di sviluppo socio attivate/attivabili economico della XI Comunità Montana. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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17. Titolo Boschi vivi Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Comune di Rocca di Papa Soggetti coinvolti Parco dei Castelli Romani, Enti pubblici proprietari di boschi, associazioni ambientali, associazioni culturali, associazioni sportive Luogo/ambito di Boschi di Rocca di Papa intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Il Comune ha recentemente acquistato 1500 ettari di (obiettivi, contenuti) bosco che allo stato attuale non sono usufruibili dai cittadini e devono essere valorizzati. Obiettivo di questa azione è valorizzare il bosco di Rocca di Papa e in generale i boschi del territorio dei Castelli Romani attraverso una serie di iniziative: . certificazione delle modalità di gestione (marchio FSC); . certificazione delle emissioni evitate di anidride carbonica; . pulizia del bosco e sistemazione dei sentieri e dei punti di accesso; . definizione di accordi con le associazioni per l’utilizzo del bosco per attività educative/ ricreative. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

18. Titolo Non scherzate col fuoco! Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Istituti scolastici Luogo/ambito di Scuole intervento Proprietà - Descrizione sintetica L’obiettivo è di educare gli alunni delle scuole elementari, (obiettivi, contenuti) medie e superiori all’importanza dell’ecosistema bosco e, di conseguenza, all’importanza di agire in modo rispettoso della natura e di prevenire gli incendi. Attraverso le Guardie del Parco o altri soggetti individuati dal Parco, saranno organizzati degli incontri con gli studenti nel corso dei quali verranno affrontate le seguenti tematiche: ▪ L’ecosistema bosco

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▪ Come, quando e perché avviene un incendio ▪ Cosa possiamo fare per prevenire gli incendi e come ci dobbiamo comportare in caso di incendio Può essere prevista un’escursione didattica di circa mezza giornata nella quale poter vedere in campo gli argomenti trattati durante le lezioni frontali. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Fondi del Parco Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

19. Titolo Biomonitoraggio della qualità dell’aria del Parco dei Castelli Romani Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Associazione Latium Volcano Soggetti coinvolti Scuole medie dei 15 comuni del Parco Luogo/ambito di Giardino della scuola e Bosco del Cerquone intervento Proprietà - Descrizione sintetica L’obiettivo primario è di realizzare una “mappatura” della (obiettivi, contenuti) qualità dell’aria del Parco dei Castelli Romani. Il progetto consiste in due incontri, il primo presso il giardino della scuola, il secondo nel Bosco del Cerquone (Rocca Priora), all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani. Stato di avanzamento Da avviare (termine previsto) Canali finanziari Parco Regionale dei Castelli Romani Importo 10.000 € Sinergie Collaborazioni con altre aree naturali protette per replicare attivate/attivabili il progetto e realizzare una mappatura della qualità dell’aria a livello provinciale. Criticità (ostacoli alla Nessuna; il progetto in passato è stato realizzato e ha avuto realizzazione del enorme successo in termini di adesioni e di risultati sul progetto) biomonitoraggio eseguito.

20. Titolo Adotta il Sapere Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, Sistema mussale dei Castelli Romani e prenestini,

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Associazioni culturali, FAI, Università, Istituti scolastici. Luogo/ambito di Emergenze storiche, artistiche, archeologiche intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Il progetto prevede l’adozione da parte di studenti e (obiettivi, contenuti) cittadini interessati dei beni archeologici, dei musei, dei monumenti ecc. Nella prima fase la comunità locale (cittadini, scuole), individuerà i beni che saranno proposti per l’adozione, successivamente saranno svolte delle attività per rendere i beni adottati visitabili e infine saranno proposte visite e conferenze. Dato che adottare significa provvedere, curare, creare dei rapporti personali: nel caso di un monumento c’è anche la sua tutela, il riappropriarsi di qualcosa che ci appartiene e la responsabilità di fronte alla società civile. Nel caso di musei le attività potranno riguardare: - Realizzazione di un itinerario illustrativo delle sale del museo per valorizzare il complesso e favorirne la fruizione, mediante la partecipazione attiva degli studenti/ cittadini. - Ricerca e studio della collocazione museale con l’aiuto dell’insegnante di storia dell’arte o di un esperto e il coinvolgimento di tutti i partecipanti al progetto. Stesura di schede scritte funzionali alla descrizione sintetica di ogni sala e divisione dei compiti per ogni partecipante; Simulazione di presentazione al pubblico del lavoro svolto, per imparare a esporre in modo esauriente ed efficace gli aspetti particolari della sala affidata ai partecipanti con funzione di “guida”. Comunicazione con il pubblico, uno o due partecipanti per ogni sala, pronti ad accogliere le persone e illustrare verbalmente ciò che hanno appreso. Per altre tipologie di monumenti le attività potrebbero riguardare: Visite sul posto in diverse ore del giorno; ricerca storico- architettonica; coinvolgimento dei partecipanti in una ricerca fotografica; attività con alcuni artisti; interventi di esperti; rappresentazione del luogo attraverso varie tecniche pittoriche; elaborazione di progetti di miglioramento. Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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21. Titolo Riqualificazione delle Ville Rinascimentali di Frascati e inserimento in un percorso eco-turistico Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Comune di Frascati Soggetti coinvolti Ente Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Ville di Frascati intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Riqualificazione delle Ville Rinascimentali di Frascati e (obiettivi, contenuti) inserimento in un percorso eco-turistico Stato di avanzamento Da progettare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

22. Titolo No effetto serra forest Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente British American Tobacco (BAT) Italia S.p.a. Soggetti coinvolti Comune di Rocca di papa, Parco dei Castelli, Fondazione Terra Onlus. Luogo/ambito di Rocca di Papa intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Tutela per due anni di 337 ettari di bosco, a prevalenza (obiettivi, contenuti) castagno, attraverso la realizzazione di diverse attività tra cui la pulizia del sottobosco, la sostituzione di piante in caso di malattia o incendi, il divieto di tagli, la sistemazione e pulizia dei sentieri sterrati e la piantumazione di nuovi alberi in zone attualmente non boscate. Il progetto trae ispirazione dalla volontà di contribuire alla salvaguardia del nostro territorio e di contrastare i cambiamenti climatici così come indicato nel Protocollo di Kyoto. Stato di avanzamento In corso. (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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23. Titolo Acquisizione di un’area boschiva a Monte Ceraso Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Ente Parco Regionale Castelli Romani Soggetti coinvolti Comune di Rocca Priora e Parco Regionale Castelli Romani Luogo/ambito di Rocca Priora intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Acquisizione da parte del Parco di 10 ettari di bosco che (obiettivi, contenuti) diventa di proprietà pubblica tutelata dal Parco. Stato di avanzamento Concluso (termine previsto) Canali finanziari Parco dei Castelli Romani Importo 1€ per m2 per un totale di 100.000 euro. Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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24. Titolo L’acqua un bene prezioso Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini Soggetti coinvolti Centro Anziani “A.Grisciotti”, Sci Club Les Chateaux, Gruppo Scout, Comunità Castelli Romani e Prenestini. Luogo/ambito di Le sorgenti di Rocca Priora: Monte Ceraso, Sbrincolo, Monte intervento Fiore, Formelle, Picaro, Carpinello, Pucittu, Tegola, Formali Alti, Valle Clementina, Fontana Chiusa, Fontana Bella, Fontana Vecchia, Sassone, Fontana La Forma, Fontana Regilla, Sorgente Pontaccio. Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Recuperare e tramandare alle nuove generazioni il (obiettivi, contenuti) patrimonio naturalistico ineguagliabile, rappresentato dalle sorgenti. Ripristinare il lago Regillo, per innumerevoli usi e per rimpinguare le falde idriche sotterranee. Stato di avanzamento Concluso (termine previsto) Canali finanziari Comunità Castelli Romani e Prenestini. Importo Sinergie APQ7 - Regione Lazio - Le vie d’acqua nel Parco Regionale attivate/attivabili dei Castelli Romani Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

25. Titolo Recupero casali Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Beni comuni riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comune di Castel Gandolfo, Parco Regionale dei Castelli Romani, Regione Lazio Luogo/ambito di Casale Castel Gandolfo intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Recupero di casali per la realizzazione di strutture di (obiettivi, contenuti) fruizione e foresteria del che sarà realizzato a Castel Gandolfo. Stato di avanzamento Progettazione conclusa, progetto finanziato. (termine previsto) Canali finanziari APQ7 - Regione Lazio Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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26. Titolo Riqualificazione ambientale del Ninfeo Bergantino Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Territorio dell’abitare riferimento Proponente Parco dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Parco dei Castelli Romani, Sopraintendenza ai Beni Archeologici. Luogo/ambito di Ninfeo Bergantino intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Recuperi di aree di grande valore storico archeologico. (obiettivi, contenuti) Il Parco ha concluso la messa in sicurezza e riqualificazione ambientale dell’area del Ninfeo Bergantino. Risalente al I secolo d.C., è una testimonianza storica archeologica di grande valore, collocata in un contesto naturale affascinante. Stato di avanzamento Concluso (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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10.7. ALLEGATO 8: PROGETTI ASSE ECONOMIE LOCALI SOSTENIBILI

1. Titolo Promozione dei sistemi di gestione ambientale e delle certificazioni di prodotto Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Distretto delle Eccellenze dei Castelli Romani e Prenestini Soggetti coinvolti Associazioni di categoria, Consorzi, Albergatori, Camera di Commercio Luogo/ambito di Imprese private intervento Proprietà - Descrizione sintetica Campagne di informazione e di formazione e sostegno alle (obiettivi, contenuti) imprese per la diffusione dei sistemi di gestione ambientale (ISO 14000, EMAS) e delle certificazioni di prodotto/ servizio (Ecolabel, DOP, DOCG, IGT, Natura in Campo ecc.). ▪ Organizzare campagne di informazione (corsi, depliant, siti internet, pubblicità, ecc.) sui sistemi di certificazione ambientale e sulle certificazioni di prodotto; ▪ Presso i comuni formare una persona incaricata di fornire informazioni alle imprese che intendono attuare sistemi di gestione ambientale e certificazioni di prodotto; ▪ Promuovere accordi con istituti di credito per il finanziamento a tasso agevolato finalizzato al conseguimento di un sistema di gestione ambientale e della certificazioni di prodotto; ▪ Aumentare le agevolazioni amministrative (semplificazioni procedurali, durata delle autorizzazioni in materia ambientale, contributi ecc.) e fiscali (detrazioni, detassazioni ecc.) alle imprese certificate; ▪ Promuovere le organizzazioni certificate e le relative tipologie produttive attraverso una pagina web accessibile dai siti internet dei Comuni e del Parco. Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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2. Titolo Censimento delle attività tradizionali locali Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Distretto delle Eccellenze Castelli Romani e Prenestini Soggetti coinvolti Camera di Commercio, Associazioni di categoria, Sindacati, Istituti scolastici, Distretto delle Eccellenze Castelli Romani e Predestini, Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Effettuare una ricognizione delle attività artigianali (obiettivi, contenuti) tradizionali insistenti sul territorio dei Castelli Romani con l’obiettivo di individuarne le caratteristiche salienti per voci specifiche (tipologia merceologica, fatturato, dimensioni occupazionali ecc.) nonché a enucleare i possibili ambiti di intervento per il sostegno e la incentivazione delle stesse: Fasi: ▪ Individuazione delle fonti disponibili e valutazione dell’attendibilità; ▪ Analisi dei dati, elaborazione statistica descrittiva; ▪ Interviste agli artigiani; ▪ Individuazione dei punti di forza e delle criticità; ▪ Definizione di possibili misure di sostegno; ▪ Inserimento nei programmi scolastici di visite educative ai mastri degli antichi mestieri. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

3. Titolo Salvaguardia tecnologie a basso impatto ambientale Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente SBCR Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani, Comuni, Provincia di Roma, Scuole, Strutture per anziani, Associazioni migranti, Ministero Istruzione Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Attivare una scuola teorico/pratica permanente dove i (obiettivi, contenuti) “vecchi” possano insegnare ai “giovani” le arti, le tecniche, le astuzie che hanno permesso a loro di vivere bene

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consumando pochissima energia e materie prime e praticando il riuso, il recupero, il riciclo ecc. ▪ Raccolta delle competenze/conoscenze delle e degli anziani dei Castelli; ▪ Raccolta/ricostruzione degli strumenti “a basso impatto ambientale” che venivano utilizzati in passato; ▪ Attivazione di un luogo dove allestire i laboratori e tenere i corsi (biblioteche); ▪ Organizzazione di corsi; ▪ Agevolazioni per i laboratori artigianali e i negozi che offrono prodotti ottenuti con lavorazioni a basso impatto ambientale. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

4. Titolo Promozione e sviluppo delle attività legate al territorio Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Distretto delle Eccellenze Castelli Romani e Prenestini Soggetti coinvolti Camera di Commercio, Associazioni di categoria, CNA, Ministero Attività produttive, Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica ▪ Censimento delle attività agricole, produttive e dei servizi (obiettivi, contenuti) (commercio, turismo e terziario avanzato) che hanno legami con la storia del territorio; ▪ Difesa delle attività economiche che hanno ancora competitività sui mercati interni ed esteri; ▪ Riconversione delle attività economiche che presentano criticità; ▪ Supporto alla nascita di nuove imprese legate al territorio. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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5. Titolo Istituzione di un marchio di filiera corta per prodotti da agricoltura biologica e biodinamica (Bio a chilometro zero) Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Aziende agricole, AIAB, Associazioni per la certificazione biodinamica, ristoratori Luogo/ambito di Parco dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica ▪ Istituzione di un marchio di filiera corta per i produttori (obiettivi, contenuti) biologici e biodinamici dei Castelli; ▪ Istituzione del disciplinare di produzione con i relativi costi; ▪ Valutazione delle domande di adesione; ▪ Individuazione delle regole per la certificazione; ▪ Visite ispettive di certificazione da parte del gruppo di verifica; ▪ Rilascio dell’autorizzazione per l’uso del marchio da parte del comitato di certificazione; ▪ Promozione dei prodotti biologici locali presso le strutture ricettive dei Castelli e presso le reti di vendita locali; ▪ Sostegno all’agricoltura biologica e biodinamica locale e alla filiera corta connessa. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

6. Titolo Mercati biologici locali Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, Coldiretti, AIAB, Gruppi di Acquisto Solidale Luogo/ambito di Aree mercatali intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Organizzare mercati di prodotti biologici locali, anche (obiettivi, contenuti) itineranti, da tenersi nelle zone centrali dei comuni con cadenza perlomeno settimanale al fine di: garantire prezzi più convenienti per il consumatore; promuovere la creazione di nuovi canali di vendita ai produttori biologici

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locali; ridurre l’inquinamento connesso al trasporto merci e agli imballaggi; promuovere il consumo di prodotti stagionali. . Individuare le zone idonee a ospitare i mercati . Stilare un regolamento di partecipazione . Creare un’organizzazione coordinata . Individuare i produttori locali da coinvolgere . Promuovere i mercati Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

7. Titolo Introduzione di prodotti biologici e a filiera corta nelle mense scolastiche Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni (Servizi per la scuola ed economato), Coldiretti, AIAB Luogo/ambito di Istituti scolastici intervento Proprietà - Descrizione sintetica Modificare i capitolati di appalto inserendo tra i criteri di (obiettivi, contenuti) qualità delle derrate alimentari la provenienza da agricoltura biologica e da filiera corta, stimolando l’offerta locale di prodotti biologici certificati e stagionali, riducendo l’impatto ambientale di trasporti e imballaggi. . Acquisizione delle competenze atte a introdurre modifiche efficaci (ad esempio, attribuire un punteggio così composto: il punteggio assegnabile alla qualità del servizio non dovrà superare il 33% del totale complessivo, mentre quello assegnabile alla qualità delle derrate alimentari dovrà essere pari o superiore al 34% del totale complessivo; posto che il criterio qualità sia pari a 100, attribuire un punteggio non inferiore al 40% alla provenienza da agricoltura biologica e un punteggio non inferiore al 20% alla provenienza da filiera corta) . Stesura bando . Pubblicazione bando Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili

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Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

8. Titolo Promozione del turismo sostenibile Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Comune di Lanuvio Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani, associazioni culturali, albergatori, ristoratori, Pro Loco Luogo/ambito di Strutture ricettive intervento Proprietà - Descrizione sintetica Azioni finalizzate a promuovere la diffusione di un turismo (obiettivi, contenuti) sostenibile, a basso impatto ambientale, che consenta la valorizzazione del patrimonio ambientale, archeologico e culturale del territorio con attenzione al rispetto delle risorse naturali e delle tradizioni locali. ▪ Individuazione delle strutture ricettive a basso impatto ambientale (agriturismo, strutture con SGA Certificato o con Ecolabel) o che dimostrino di rispettare alcuni requisiti minimi di sostenibilità (uso di prodotti agroalimentari biologici e/o a km zero, acquisti verdi, uso di tecnologie per il risparmio idrico ed energetico ecc.); ▪ Promozione (contributi, finanziamenti, agevolazioni fiscali ecc) di attività artigianali e/o culturali per la valorizzazione di prodotti e tradizioni locali; ▪ Individuazione, sistemazione, promozione, segnalazione con cartellonistica di percorsi e itinerari turistici/ricreativi/culturali/religiosi a basso impatto ambientale. Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da inviare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

9. Titolo Osteria o Enoteca del Parco Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comune di Rocca Priora, Rappresentanti imprese agricole e commercianti. Luogo/ambito di Ex prosciuttificio a Rocca Priora intervento Proprietà Pubblica

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Descrizione sintetica Ristrutturazione del l’ex prosciuttificio a Rocca Priora e (obiettivi, contenuti) destinazione a ospitare un servizio di ristorazione con l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici, biologici e biodinamici del Parco. Organizzare incontri con scolaresche e associazioni di consumatori per la sensibilizzazione circa prodotti e produzioni locali al fine di dare indicazioni sulla scelta degli alimenti, sull’alimentazione in termini anche di benessere dell’individuo e della collettività. Stato di avanzamento Progetto preliminare elaborato, Finanziamento stanziato. (termine previsto) Canali finanziari Regione Lazio Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

10. Titolo I Castelli per tutti Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti APT, Pro Loco, Provincia di Roma, ACRA Luogo/ambito di Sistema turistico dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica La Provincia di Roma con il supporto dell’APT, delle Pro Loco (obiettivi, contenuti) e dell’ACRA analizzano gli attuali flussi turistici al fine di individuare le tipologie di turisti che attualmente visitano l’area e i motivi delle visite. Lo scopo è di individuare gli eventuali target di turisti che attualmente non trovano appetibile l’area e quindi di creare un’offerta turistica adeguata . L’offerta turistica dovrebbe promuovere i comuni meno turistici e i periodi di minore afflusso turistico. Maggiore rilevanza potrebbe essere data alle attività sportive praticabili, a impatto zero, nel territorio dei Castelli. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Coerente con il PAL di Agenda 21 Locale della Provincia di attivate/attivabili Roma Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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11. Titolo Coltivazioni agricole per la produzione di biomasse e creazione filiera Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni - Ass.to Agricoltura, AIAB, centri di ricerca, associazioni, Coldiretti e altre strutture pubbliche (Università agrarie) e private (Consorzi), GBEP (Global BioEnergy Partnership), Distretto delle Eccellenze Castelli Romani e Prenestini Luogo/ambito di Terreni agricoli dei Castelli Romani intervento Proprietà Privata Descrizione sintetica Coinvolgere agricoltori medi e grandi per la creazione di una (obiettivi, contenuti) filiera di produzione di energia da biomassa derivante da coltivazioni specifiche e da scarti di lavorazione (potature, sfalci, frutta e verdura non utilizzabile ecc.), organizzando più linee di raccolta direttamente in campagna e costruendo piccoli impianti di produzione, utilizzabili come risorsa energetica in agricoltura (macchine agricole, consorzi, frantoi ecc.). ▪ Incontro tecnico di preparazione: esperti di Coldiretti, AIAB, Provincia, consorzi, università agrarie. L’obiettivo è individuare le tipologie di coltivazione preferibili in base all’efficienza di rendimento, ai costi di trasformazione e alle tecnologie disponibili. ▪ Campagna di promozione del progetto per suscitare interesse a prendervi parte. ▪ Incontri plenari con gli agricoltori di descrizione del progetto e raccolta di manifestazione di interesse a parteciparvi direttamente. ▪ Incontri tecnici tra esperti in biomassa e agricoltori per l’elaborazione di progetti dettagliati di costruzione di una o più filiere. È auspicabile che l’impianto sia ubicato presso strutture già esistenti (consorzi, frantoi ecc.). ▪ Verifica del lavoro svolto, a distanza di un anno. Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Provincia di Roma, Banca di credito cooperativo, Banca etica attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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12. Titolo Accorpamento proprietà agricole Tipologia intervento Imateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Comune di Velletri, Comune di Frascati Soggetti coinvolti Parco dei Castelli Romani, Provincia di Roma, AIAB, Distretto delle Eccellenze Castelli Romani e Prenestini, Proprietari agricoli Luogo/ambito di Territorio dei Comuni dei Castelli Romani intervento Proprietà Privata Descrizione sintetica Contrastare il processo di frammentazione della proprietà (obiettivi, contenuti) fondiaria, che pregiudica l’attività di manutenzione dei terreni con conseguenze negative sull’assetto ambientale e idrogeologico del territorio, nonché sulla conservazione del paesaggio. Favorire, attraverso incentivi, l’accorpamento di aziende agricole che rispettino specifiche condizioni (confinanti, superficie minima, coltura, non comportare frazionamento o essere frazionati nei successivi 10 anni). Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari - Importo Sinergie Provincia di Roma, Banca di credito cooperativo, Banca etica attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

13. Titolo Itinerario equestre Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente FISE Cavallo Soggetti coinvolti Parco dei Castelli Romani, Comune di Rocca di Papa Luogo/ambito di Comune di Rocca di Papa intervento Proprietà Area boschiva e non del FISE Descrizione sintetica La FISE ha acquistato dal CONI un’area nel Comune di Rocca (obiettivi, contenuti) di Papa da risanare e adibire a percorsi equestri fissi per gare. Le strutture attualmente a disposizione sul territorio non sono adeguate a ospitare gare internazionali. L’obiettivo è la creazione di un itinerario equestre completo di strutture per garantire l’accessibilità nel rispetto della sicurezza e della tutela dell’ambiente. A completamento del percorso potrà essere previsto un evento annuale di portata internazionale che promuova l’intero territorio dei Castelli Romani come meta adatta ad amanti della natura e dello sport.

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Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

14. Titolo Sportello eco-sociale Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Consorzio di cooperazione sociale Alberto Bastiani Soggetti coinvolti Organizzazioni del Terzo Settore dei Castelli Romani, Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Area Castelli Romani e Colli Albani intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica L’attivazione di uno Sportello per l’economia sociale con la (obiettivi, contenuti) specifica attenzione all’Agricoltura Sociale è un valido strumento per accompagnare i percorsi di creazione ed avvio d’impresa, nonché per supportare le azioni di informazione e sensibilizzazione. Lo Sportello prevede le seguenti attività: 1. rafforzamento del sistema di reti e relazioni tra i vari attori locali interessati alla promozione dell’economia sociale, attraverso lo scambio di esperienze e il confronto tra competenze e know how specifici; 2. individuazione e valorizzazione delle esperienze di best- practices maturate nel settore dell’agricoltura sociale, del turismo sociale, dello sviluppo sostenibile, della promozione culturale e del territorio ecc., al fine di delineare dei modelli operativi e gestionali ; 3. sportello on line – attraverso l’utilizzo della Pagina web attiva del Consorzio – per quanto attiene le attività di informazione ed animazione; 4. consulenze per l’avvio di impresa sociale, mediante il supporto di rapporti di collaborazione con organizzazioni non profit . Le aree di intervento delle attività di informazione orientamento e consulenza sono il seguenti: ▪ piano normativo e delle politiche pubbliche direttamente o indirettamente correlate al settore . Particolare attenzione sarà, inoltre, riservata al quadro normativo inerente il sostegno alla creazione di nuova imprenditorialità femminile, con specifico riferimento al settore agricolo; ▪ area dei servizi e della progettazione, riservata agli aspetti tecnico-agronomici, economico-gestionali, normativo- giuridici, politico–relazionali, socio–sanitari e formativo–

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didattici, funzionali alla creazione e gestione di un’azienda agricola multifunzionale; ▪ area dell’animazione, relativa alla divulgazione e promozione di iniziative pubbliche, opportunità formative, offerte lavorative ed ogni altro riferimento utile a quanti siano interessati a vario titolo all’impresa sociale e in specifico all’agricoltura sociale.

Stato di avanzamento Da avviare (termine previsto) Da gennaio a dicembre 2009 Canali finanziari Da individuare Importo 30.000 € Sinergie Possibilità di cofinanziamento con il FSE a gestione attivate/attivabili provinciale Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

15. Titolo Sentieri interattivi Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Economia locale sostenibile riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Enti della Comunità del Parco, visitatori Luogo/ambito di Territorio del Parco intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Costruzione di una piattaforma web interattiva che (obiettivi, contenuti) attraverso l’upload di dati GPS e di foto consenta ai visitatori di condividere i propri percorsi sul territorio dei Castelli Romani. Gli utenti potranno creare percorsi virtuali interattivi caricando foto degli scorci più suggestivi che incontreranno nel corso delle proprie escursioni nella natura, nei centri urbani e nelle manifestazioni. La piattaforma sarà un ulteriore strumento a disposizione dei visitatori che vorranno avventurarsi su percorsi sentieristici in modo autonomo. Attraverso le foto e le segnalazioni dei visitatori il territorio sarà inoltre maggiormente controllabile. Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Parco Regionale dei Castelli Romani Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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16. Titolo Promozione e diffusione del Green Public Procurement Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, Istituti scolastici, università Luogo/ambito di Amministrazioni locali intervento Proprietà - Descrizione sintetica Promozione dell’azione nell’ambito delle amministrazioni (obiettivi, contenuti) che operano sul territorio dei Castelli Romani. Individuazione delle tipologie di prodotti e di servizi maggiormente acquistati e sostituzione di questi con altri a minore impatto ambientale attraverso la revisione delle procedure di acquisto. Stato di avanzamento Progetto da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie Sinergia con progetto GPPLazio della Regione attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

17. Titolo Calendario di sagre e feste tradizionali Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Comuni Soggetti coinvolti Parco Regionale Castelli Romani Luogo/ambito di - intervento Proprietà - Descrizione sintetica Il Parco patrocina già numerose manifestazioni sportive, (obiettivi, contenuti) pubblicazioni e sagre tradizionali. Al fine di valorizzare maggiormente il territorio e le sue caratteristiche il calendario delle feste può essere rivisto e arricchito al fine di promuovere le feste e i comuni meno frequentati dai turisti. Stato di avanzamento In corso. (termine previsto) Canali finanziari Parco dei Castelli Romani, Comuni. Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

18. Titolo Corso in Tecniche di Comunicazione, metodi e strumenti 201/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale

per la gestione delle visite guidate Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco regionale Castelli Romani Soggetti coinvolti Operatori Luogo/ambito di - intervento Proprietà - Descrizione sintetica Migliorare la qualità dei servizi offerti e incrementare (obiettivi, contenuti) l’occupazione nei settori che generano minori impatti ambientali. Stato di avanzamento Corsi conclusi (termine previsto) Canali finanziari Parco Regionale dei Castelli Romani e ARP Lazio Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

19. Titolo Portale Meridionale del Parco dei Castelli Romani Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comune di Lariano Luogo/ambito di Il terreno edificabile si trova al limite della zona urbanizzata intervento di Lariano, alle pendici del Monte Maschio Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Costruzione di un edificio che ospiterà un punto (obiettivi, contenuti) informativo del Parco e un laboratorio alimentare, all'interno del quale potranno essere messe a sistema migliori esperienze associative e produttive del Parco e particolarmente del territorio di Lariano. l terreno edificabile è stato concesso in comodato d'uso dal Comune che ha visto nel progetto un'occasione di crescita ecologica ed economica della città. L’edificio verrà progettato utilizzando i moderni principi della architettura bioclimatica studiando in maniera approfondita i fattori climatici del luogo e ponendo particolare attenzione agli aspetti di impatto ambientale del processo costruttivo nel suo insieme. Stato di avanzamento Finanziato (termine previsto) Canali finanziari Regione Lazio (APQ7) Importo 385.000 euro Sinergie attivate/attivabili

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Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

20. Titolo Mangialonga Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Comune di Rocca di Papa Soggetti coinvolti Comuni dei Castelli Romani, Parco dei Castelli Romani Luogo/ambito di Territorio dei Castelli Romani intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Si tratta di una passeggiata enogastronomica non (obiettivi, contenuti) competitiva di circa 7 km che si snoda lungo i sentieri dei boschi comunali.- Sono previste 4 tappe dove i partecipanti potranno gustare anche prodotti tipici locali (porchetta, salumi, prodotti da forno e vino dei Castelli). I biglietti, al prezzo di € 12,00 (per gli adulti) e di € 6,00 (per i bambini fino a 12 anni), per i bambini da 0 a 6 anni verrà offerto un biglietto in omaggio. Stato di avanzamento L’evento si svolge già ogni anno in giugno. (termine previsto) Canali finanziari Autofinanziamento Importo Sinergie Estensione dell’evento negli altri comuni dell’area, attivate/attivabili coinvolgimento dei produttori biologici. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

21. Titolo Cose mai viste Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Economie locali sostenibili riferimento Proponente Parco regionale Castelli Romani Soggetti coinvolti 18 associazioni, operatori economici Luogo/ambito di Territorio del Parco intervento Proprietà - Descrizione sintetica Intenso programma di visite guidate composto da: trekking (obiettivi, contenuti) urbani, passeggiate d’autore, passeggiate a carattere socio- culturale, visite archelogiche, escursioni naturalistiche, escursioni tecniche e appuntamenti sportivi. Stato di avanzamento Stagionale, in corso. (termine previsto) Canali finanziari Autofinanziamento Importo Sinergie attivate/attivabili

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Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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10.8. ALLEGATO 9: PROGETTI ASSE MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ UMANE

1. Titolo La salute nei Castelli Romani Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Provincia di Roma, Istituto Superiore di Sanità, Cittadini, ASL Luogo/ambito di Azienda sanitaria di zona intervento Proprietà - Descrizione sintetica L’obiettivo è di evidenziare quali sono le malattie più (obiettivi, contenuti) diffuse e le principali cause di morte nel territorio al fine far emergere eventuali correlazioni con la qualità dello stato dell’ambiente e ricorrere alle opportune misure preventive e di bonifica. Rilevare le banche dati esistenti, organizzare i dati in modo adeguato e renderli disponibili ai cittadini. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla Difficoltà di collaborazione tra gli enti preposti. realizzazione del progetto)

2. Titolo Alfabetizzazione e scambio culturale estivo per ragazzi Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Associazionismo locale, Consorzio SBCR, Provincia di Roma (Servizi per la cultura, per la scuola, per il lavoro e la formazione), Comuni Luogo/ambito di Proposta progettuale da elaborare intervento Proprietà - Descrizione sintetica Corso di alfabetizzazione per promuovere la continuità

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(obiettivi, contenuti) didattico-formativa tra scuola primaria e secondaria e l’integrazione interculturale. I corsi di apprendimento della lingua italiana verranno organizzati sulla base di test iniziali che consentiranno di organizzare gruppi di apprendimento omogenei. I corsi dovranno favorire l’integrazione culturale attraverso attività specifiche. Al termine del corso è da prevedersi una festa dove gli allievi e i genitori saranno invitati a portare dolci tipici delle proprie culture. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

3. Titolo Sport senza frontiere e senza barriere Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Comune di Rocca di Papa Soggetti coinvolti Collina degli asinelli, Provincia di Roma, associazioni e centri sportivi, Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Aree boschive e non di Rocca di Papa intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica L’obiettivo è rendere usufruibile il territorio ai propri (obiettivi, contenuti) cittadini e di favorire l’integrazione. Saranno organizzati un torneo di corsa campestre e uno di calcio a 7 per favorire l’integrazione sociale tra adolescenti di diverse etnie e adolescenti svantaggiati (portatori di handicap). L’iniziativa può essere riproposta in periodi diversi dell’anno e può riguardare diversi sport in una logica di promozione dell’aggregazione. Il progetto si articola in 3 fasi operative: . Progettazione condivisa tra i soggetti coinvolti . Promozione presso ragazzi tra i 15 ed i 20 anni . Realizzazione dei tornei Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili

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Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

4. Titolo Nati per leggere Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Consorzio SBCR Soggetti coinvolti Rete dei tre sistemi bibliotecari del territorio provinciale, Comitato Nazionale Nati per Leggere Luogo/ambito di Studi dei medici di base intervento Proprietà - Descrizione sintetica Obiettivo è la diffusione capillare della lettura tra (obiettivi, contenuti) bambini dai sei mesi ai sei anni attraverso la collaborazione fra bibliotecarie e pediatri. L’aspetto essenziale dell’iniziativa è costituito dalla relazione tra i genitori del bambino e il pediatra di famiglia. Il medico raccomanderà la lettura ad alta voce come fonte per un corretto sviluppo affettivo e cognitivo, fornendo ai genitori materiale informativo, appositamente predisposto dalle biblioteche, su come, cosa e quando leggere. Il materiale informativo indirizzerà e guiderà i genitori alla scoperta delle biblioteche. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

5. Titolo Campagna di comunicazione sulla legalità Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni Luogo/ambito di Tutto il territorio del Parco intervento Proprietà - Descrizione sintetica Individuare le tipologie di illegalità più diffuse e (obiettivi, contenuti) promuovere campagne di informazione finalizzate a

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scoraggiarle. Spesso gli illeciti ambientali non vengono denunciati perché i cittadini non sanno a chi rivolgersi o perché temono ripercussioni. . Individuare le principali tipologie di illegalità registrate sul territorio (reati ambientali, illeciti amministrativi, evasione fiscale, atti vandalici ecc.); . Presso il Parco e presso i Comuni, potrebbero essere predisposti strumenti che consentano ai cittadini di fare segnalazioni mantenendo l’anonimato. Potrebbero essere predisposti punti “fisici” di denuncia anonima (cassette postali) e punti “virtuali” come siti internet (con software libero). . Organizzare delle campagne di informazione per invitare i cittadini a segnalare e contrastare le illegalità di cui viene a conoscenza Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Parco dei Castelli Romani e Comuni Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

6. Titolo Programmi liberi Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Associazioni, comuni, cittadini Luogo/ambito di Uffici pubblici intervento Proprietà - Descrizione sintetica L’obiettivo è favorire l’uso e la diffusione di strumenti (obiettivi, contenuti) di software libero negli enti, nelle associazioni ecc.. Il software libero è sviluppato da oltre 10.000 persone nel mondo e segue una logica economica legata alla rete e non alla concorrenza. . Graduale trasformazione degli strumenti informatici esistenti (sito web, ecc.); . Studio e realizzazione di forme partecipative e organizzative attraverso software libero esistente (Forum, wiki, cms, mailing list, newsletter); . Formazione degli operatori; . Organizzazione di campagne di sensibilizzazione all’uso del software libero;

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. Organizzazione di seminari formativi sull’uso dei software liberi. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie Coerente con le azioni individuate nel PAL di Agenda 21 attivate/attivabili Locale della Provincia di Roma Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

7. Titolo Laboratorio “Musicalambiente” Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Cooperativa sociale Agricoltura Capodarco Soggetti coinvolti Servizi ASL (DSM e SERT) Servizi sociali dei Comuni, Organizzazioni del Terzo Settore dei Castelli Romani Luogo/ambito di Area Castelli Romani e Colli Albani. intervento Proprietà Descrizione sintetica L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un (obiettivi, contenuti) laboratorio per disabili nell’ambito della creatività, della musica e dell’ambiente. Il progetto supporta le attività già in corso del laboratorio sociale che è il frutto della collaborazione tra Agricoltura Capodarco e una serie di soggetti istituzionali, in particolare i Comuni del distretto RH1 (tra cui il Comune di Frascati) e la ASL H1. L’utenza coinvolta è pari a circa 16 disabili mentali e psichici, di età compresa tra i 20 ei 50 anni, appartenenti alle seguenti categorie: deficit delle funzioni intellettive - patologie miste (costituite da deficit intellettivo e impianto di patologie di ordine psichiatrico) - patologie di tipo psichiatrico relative alle aree emotivo- relazionale. L’utenza, è proveniente dal bacino distrettuale della ASL H1

IL LABORATORIO MUSICALAMBIENTE La Metodologia Il cuore del Laboratorio sta nell’attenzione rivolta a due ambiti fondamentali per la vita di ciascun essere umano: la musica e l’ambiente. La prima, in quanto, oltre che a rappresentare uno strumento per lo scambio, l’incontro e la conoscenza

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degli altri e di sé, ha un forte valore terapeutico e riabilitativo per i disabili. L’ambiente, invece, esprime tutto ciò che ci circonda e con cui entriamo in continua relazione: l’educazione al rispetto per l’ambiente rappresenta, pertanto, la base per una cultura della convivenza e del rispetto reciproco.

Le attività La struttura del Laboratorio ruota attorno all’educazione musicale, attraverso l’esplorazione sonora e ritmica degli strumenti, ed all’insegnamento dell’arte del riciclo e del riuso di materiali destinati a rifiuti (quali ad esempio, tubi di cartone, di plastica, vasi, barattoli, scatole di latta, di legno, tappi, lattine ecc.), impiegati nella costruzione di semplici strumenti musicali. L’abbinamento di tali attività sarà funzionale, per un verso, ad accrescere lo sviluppo della creatività dei disabili, la loro abilità manuale e la fiducia nelle proprie capacità, e per l’altro a contribuire alla diffusione di una pratica concreta di riciclo e riuso, che rappresenta un primo passo verso l’acquisizione di un atteggiamento responsabile verso l’ambiente. Inoltre, i disabili saranno avviati ad una prima conoscenza degli strumenti musicali e impareranno a riconoscerli a partire dalla forma, dal suono e dalle relative modalità di utilizzo. In particolare, le attività del Laboratorio saranno distribuite in due fasi, come di seguito esplicitato. FASE I – L’arte del riciclo - reperimento dei materiali; - selezione dei materiali; - assemblaggio dei pezzi e costruzione degli strumenti musicali. FASE II – Dai suoni alla musica - esplorazione sonora degli strumenti costruiti e di qualsiasi altro oggetto produca dei suoni; - educazione all’ascolto musicale; - avviamento alla ritmica degli strumenti musicali. A conclusione del Laboratorio, le attività troveranno un momento di sintesi in una esibizione collettiva di carattere ludico-musicale, che vedrà coinvolti gli stessi disabili, nonché le rispettive famiglie al fine di sensibilizzarle ulteriormente al valore educativo della musica. Stato di avanzamento Avvio Gennaio 2009 (termine previsto) conclusione settembre 2009 Canali finanziari

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Importo 15.000 € Sinergie Il progetto si affianca alle attività del Laboratorio attivate/attivabili sociale avviato con finanziamento del Piano di Zona dei Comuni dei Castelli Romani (distretto H1 ). Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

8. Titolo Riqualificazione ambientale del Centro federale di canoa Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Centro Federale di Canoa di Castel Gandolfo Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Centro federale di canoa intervento Proprietà Descrizione sintetica L’obiettivo è riqualificare il Centro federale di canoa e (obiettivi, contenuti) farlo diventare il primo centro sportivo in Italia eco- efficiente. Nello specifico gli interventi riguarderanno installazione di pannelli solari termici e solari fotovoltaici, installazione di dispositivi per il risparmio idrico e per il riuso delle acque grigie, installazione di dispositivi per il risparmio energetico e riqualificazione dell’involucro degli edifici. Per eseguire gli interventi saranno utilizzati materiali e prodotti eco-compatibili o certificati. Al personale che lavora nel Centro sarà divulgato materiale informativo per un uso corretto e sostenibile delle strutture e per la gestione dei rifiuti secondo il principio delle 3R (riduco, riuso, riciclo). Al termine dei lavori nei locali del Centro saranno esposte le regole rivolte a tutti i frequentatori per un uso sostenibile delle strutture. Periodicamente saranno organizzati, per i frequentatori del Centro, delle iniziative di sensibilizzazione ed educazione ambientale in abbinamento ai normali corsi sportivi previsti. Stato di avanzamento Finanziamento stanziato, interventi da avviare. (termine previsto) Canali finanziari APQ Regione Lazio Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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9. Titolo Parco diffuso delle scienze astronomiche e geofisiche Tipologia intervento Materiale e immateriale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Associazione Tuscolana di Astronomia Soggetti coinvolti Comune di Rocca di Papa, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Parco Regionale dei Castelli Romani, Associazione Tuscolana di Astronomia, Osservatorio Astronomico “F. Fuligni”, Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani, XI Comunità Montana del Lazio, Regione Lazio, Provincia di Roma Luogo/ambito di Comune di Rocca di Papa intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Il progetto trae fondamento da alcuni elementi e (obiettivi, contenuti) strutture già presenti, modificati per renderli coerenti e più fruibili, ma si propone di realizzarne altri, in modo continuo e progressivo, andando a rappresentare una realtà dinamica e in continuo aggiornamento, caratteristica che è propria della scienza e sempre più della nostra società. Le strutture già esistenti sono: - L’Osservatorio Astronomico F. Fuligni (Vivaro) e l’adiacente Sentiero delle Stelle (Centro FISE) - Il Centro di accoglienza e sosta del Parco – Laboratorio per la didattica astronomica ed ambientale (Vivaro) - Il Museo di Geofisica (Fortezza) - Il Centro di Documentazione sulle Scienze Astronomiche e Geofisiche (Sede della Biblioteca Comunale) Le strutture che potrebbero essere realizzate per dare completezza al parco delle scienze astronomiche sono: - un Giardino botanico e geologico presso la Fortezza di Rocca di Papa - una Piazzola Osservativa presso Monte Cavo.

Attività che possono essere offerte: - Serate di osservazione astronomica, per gruppi, privati, scuole ecc., precedute da presentazioni e conferenze; - Lezioni e visite organizzate al Museo di Geofisica e Planetologia; - Lezioni e visite organizzate al Planetario; - Passeggiate guidate nel “Sentiero delle Stelle”, integrate o meno con l’Osservatorio e/o con il Planetario; - Incontri, convegni, seminari residenziali di formazione e di aggiornamento; - Campi scuola, didattici e divulgativi, organizzati per scuole e gruppi ed integrati con attività naturalistiche,

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escursionistiche ed ambientali; - “Week-End” scientifici che prevedono il pernottamento e il trasporto presso tutti i punti di interesse, integrati con percorsi naturalistici ed eno-gastronomici. Stato di avanzamento Progetto preliminare elaborato (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo 25.000 Euro per gli interventi al Centro Sosta ed all’Osservatorio F. Fuligni; 25.000 Euro per l’estensione e ulteriori dotazioni delle sezioni espositive del Museo di Geofisica; 20.000 Euro per la creazione del giardino botanico e della stazione osservativi; 15.000 Euro per l’ampliamento della dotazione documentale e multimediale della Biblioteca di Rocca di Papa; 10.000 Euro per l’integrazione dei percorsi del Parco e le spese di avvio del Consorzio. Per un totale di circa 95.000 Euro di investimenti iniziali. Sinergie Anno Internazionale di Astronomia 2009 e Sentiero attivate/attivabili delle stelle Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

10. Titolo Lavandiamo Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Associazione Appha Onlus Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di La Collina degli Asinelli nel Comune di Monte Compatri intervento in località S. Silvestro Proprietà Pubblico e privata Descrizione sintetica L’obiettivo è creare dei laboratori occupazionali per i (obiettivi, contenuti) disabili grazie alla coltivazione della lavanda e alla lavorazione dei suoi fiori. Inizialmente sarà necessario preparare un terreno di circa 800 m2, già individuato, ad accogliere le piantine di lavanda e a consentire in sicurezza delle persone disabili (con uso di carrozzina). La piantagione sarà recintata, sempre dai ragazzi del centro. La lavanda sarà poi curata e mantenuta dai disabili che con i fiori che raccoglieranno potranno produrre oli essenziali di lavanda e sacchetti profumati. In una fase successiva del progetto si potrebbe valutare se inserire delle arnie per la produzione di miele di lavanda.

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La piantagione conterrebbe circa 120 piante di lavanda Stato di avanzamento Da avviare. (termine previsto) Canali finanziari Parco dei Castelli Romani Importo 15.000,00 € per le piantine, per i macchinari e gli attrezzi, per la sistemazione del terreno. Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

11. Titolo Collina degli Asinelli per i non vedenti Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Associazione Appha Onlus Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani, Comune di Rocca di Papa Luogo/ambito di La Collina degli Asinelli, Monte Compatri. intervento Proprietà Privata. Descrizione sintetica Arricchire le attività svolte dall’Associazione tramite (obiettivi, contenuti) l’apertura di un percorso nel bosco per non vedenti. Si tratta di adeguare un sentiero in modo che possa accogliere in sicurezza persone non vedenti. Nello specifico si rende necessario prevedere guide e protezioni lungo il sentiero, panelli informativi sonorizzati con rumori autenticamente riprodotti di uccelli e altri animali ecc.. Tutti i materiali impiegati saranno, per quanto possibile, eco-compatibili. Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

12. Titolo Museo del Bosco Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Comune di Rocca di Papa

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Soggetti coinvolti Parco Regionale dei Castelli Romani Luogo/ambito di Comune di Rocca di Papa intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Individuazione della struttura da adibire a museo del (obiettivi, contenuti) bosco, progettazione allestimento e allestimento. Stato di avanzamento Progetto preliminare da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Da individuare Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

13. Titolo Nel bosco tra i patriarchi Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comune di Rocca di Papa Luogo/ambito di Boschi di Rocca di Papa intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica L’obiettivo di questo intervento è far conoscere gli (obiettivi, contenuti) alberi secolari presenti sul territorio al fine di favorirne la salvaguardia e la tutela. ▪ Mappatura degli alberi secolari presenti sul territorio ▪ Deposizione pannelli e sistemazione sentieristica ▪ Elaborazione di una cartina e di un libretto ▪ Inserimento del percorso nel programma Cose mai viste Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare. (termine previsto) Canali finanziari Comune di Rocca di Papa, Parco dei Castelli Romani Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

14. Titolo Per fare un frutto… Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Comune di Rocca di Papa

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Soggetti coinvolti Parco dei Castelli Romani Luogo/ambito di Comune di Rocca di Papa intervento Proprietà - Descrizione sintetica Campagna di sensibilizzazione ed educazione (obiettivi, contenuti) sull’importanza degli alberi per gli equilibri ecologici della Terra, per la vita dell’uomo e sulla biodiversità. Le iniziative possono riguardare: - Pulizia delle aree verdi e piantumazione di alberi autoctoni da frutta (castagna rocchicianella, mela ruzza ecc.); - Visite al bosco di castagneto da frutto; - Educazione all’alimentazione; - Corsa campestre nel bosco. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Parco dei Castelli Romani, Comune di Rocca di Papa Importo Sinergie Campagna UNEP per un miliardo di alberi, Festa attivate/attivabili dell’albero di Legambiente Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

15. Titolo Formazione permanente stili di vita sostenibili Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Parco Regionale dei Castelli Romani Soggetti coinvolti Comuni, Associazioni, Rappresentanti imprese e commercianti, Amministratori di condomini, Scuole, Centri anziani Luogo/ambito di Territorio dei Castelli Romani, Colli Albani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Formare un formatore ogni 2000 abitanti che organizzi (obiettivi, contenuti) incontri di formazione/sensibilizzazione in scuole, imprese, famiglie, enti al fine di rendere operativi stili di vita sostenibili. . Selezione e formazione formatori; . Definizione delle organizzazioni e dei gruppi da formare/ sensibilizzare; . Avvio della formazione/sensibilizzazione. Stato di avanzamento Proposta progettuale da elaborare (termine previsto) Canali finanziari Provincia di Roma, Regione Lazio Importo

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Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

16. Titolo La barca elettrica del Parco Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Ente Parco regionale Castelli Romani Soggetti coinvolti Studenti Luogo/ambito di Lago Albano intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica La barca elettrica del Parco è uno strumento di (obiettivi, contenuti) ulteriore conoscenza e avvicinamento alla biodiversità del Lago Albano e consente di scoprirne la parte più integra e nascosta. La barca, da 24 posti, è dotata di motori elettrici e viene utilizzata per attività didattiche con le scuole e per gli adulti, che percorrono il nuovo Sentiero dell’acqua, guidati da «interpreti ambientali». Si possono di effettuare anche visite in lingua straniera. Stato di avanzamento Avviato (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla Difficoltà nella legislazione delle barche nei laghi, costo realizzazione del molto alto ed non abbastanza proficuo dell’attività. progetto)

17. Titolo Collina degli Asinelli Tipologia intervento Materiale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Associazione Appha Onlus Soggetti coinvolti Comune di Monte Compatri, Parco dei Castelli Romani. Luogo/ambito di Associazione Appha Onlus intervento Proprietà Pubblica Descrizione sintetica Fattoria sociale che ha l’obiettivo di favorire (obiettivi, contenuti) l’integrazione sociale dei diversamente abili. Questa iniziativa coniuga la fruizione del territorio con modalità eco-compatibile e il sostegno sociale. Negli

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anni sono sorti i laboratori di: informatica, inglese, decorazione, ceramica, animazione, giardinaggio, attività teatrale, che hanno visto man mano la crescita professionale dei ragazzi e il raggiungimento di tanti piccoli obiettivi. La Collina degli asinelli è il centro funzionale dell’attività assistita dagli animali e del trekking someggiato. Stato di avanzamento Strutture costruite e inaugurate a giugno 2008. (termine previsto) Canali finanziari Importo Sinergie attivate/attivabili Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

18. Titolo Didattica nelle scuole Tipologia intervento Immateriale Asse tematico di Miglioramento delle capacità umane riferimento Proponente Parco Regionale Castelli Romani Soggetti coinvolti Istituti scolastici Luogo/ambito di Scuole dei Comuni del Parco dei Castelli Romani intervento Proprietà - Descrizione sintetica Le attività di educazione ambientale svolte dal Parco (obiettivi, contenuti) sono numerose. Le iniziative riguardano i giovani tra i 3 e i 13 anni (Boscofantastico, Scopriparco, Parcoinclasse, Esplorando) e i ragazzi che frequentano gli istituti superiori. Annualmente vengono coinvolti circa 4.000 bambini e i ragazzi per circa 200 classi e 70 scuole materne, elementari, medie e superiori. Stato di avanzamento Concluso per l’anno 2007/2008 e confermato per (termine previsto) l’anno 2008/2009. Canali finanziari Importo Sinergie Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e attivate/attivabili del mare, Ministero dell’istruzione. Criticità (ostacoli alla realizzazione del progetto)

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11. GLOSSARIO

Abitazione non occupata: abitazione non abitata da alcuna persona oppure è abitata solamente da persone temporaneamente presenti che, cioè, non hanno la dimora abituale in quella abitazione. Abitazione occupata: abitazione in cui abitano una o più famiglie dove le persone vi hanno dimora abituale anche se temporaneamente assenti alla data del censimento. Addetti alle imprese/istituzioni: sono classificati in base all'attività economica principale svolta dalle imprese/istituzioni e rispetto all'ubicazione delle sedi delle imprese/istituzioni stessa. Essi coincidono a livello nazionale con gli addetti alle unità locali, ma non coincidono a livello di distribuzione dell'occupazione per attività economica o per territorio. Infatti, per le imprese/istituzioni plurilocalizzate, gli addetti alle unità locali sono occupati, e quindi classificati, rispetto all'attività economica principale dell'unità locale stessa, che può essere diversa da quella dell'impresa/istituzione. Addetti alle unità locali sono costituiti dal personale presso le unità locali ubicate sul territorio nazionale. Altra forma di conduzione: comprende tutte le forme di conduzione non classificabili tra quelle sopraindicate, tra le quali la "conduzione parziaria non appoderata" e la soccida (contratto di natura associativa tra chi dispone di bestiame e di terreni a pascolo, "soccidante", e allevatore, "soccidario", che presta lavoro manuale, anche se talvolta può conferire parte del bestiame e di altre scorte; i due contraenti si associano per l'allevamento e per l'esercizio delle attività connesse al fine di ripartire i prodotti e gli utili che ne derivano). Altra superficie: è costituita dalle aree occupate da fabbricati, cortili, strade poderali, fossi, canali, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali. Sono comprese anche le superfici delle grotte, dei sotterranei e degli appositi edifici destinati alla coltivazione dei funghi. Aree marine naturali: costituite da tratti di mare, costieri e non, in cui le attività umane sono parzialmente o totalmente limitate. La tipologia di queste aree varia in base ai vincoli di protezione. Arrivi: Il numero di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi nel periodo considerato. Comuni a bassa urbanizzazione: insieme di aree locali non comprese in aree densamente popolate o in aree intermedie. Comuni a elevata urbanizzazione: costituiti da un insieme contiguo di aree locali, ognuna delle quali con densità di popolazione superiore ai 500 abitanti per km2, la cui popolazione totale sia di almeno 50.000 abitanti. Comuni a media urbanizzazione: costituiti da un insieme contiguo di aree locali, non comprese in aree densamente popolate, ognuna delle quali con densità di popolazione superiore ai 100 abitanti per chilometro quadrato, che sia adiacente a un'area densamente popolata oppure abbia una popolazione totale di almeno 50.000 abitanti. Conduzione con salariati (in economia): quando il conduttore impiega per i lavori manuali dell'azienda esclusivamente manodopera salariata, a tempo indeterminato o determinato. In tale forma di conduzione rientrano sia le aziende gestite da "persone giuridiche" (Enti e società, comprese le cooperative), sia quella quota di aziende gestite da "persone fisiche" i cui

219/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale conduttori (ed eventuali familiari) non svolgono lavori manuali in azienda, in quanto la loro opera si limita normalmente alla direzione dell'azienda nei riguardi dei vari aspetti tecnico- organizzativi. Conduzione diretta del coltivatore: quando il conduttore presta egli stesso lavoro manuale nell'azienda da solo o con l'aiuto di familiari, indipendentemente dall'entità del lavoro fornito da eventuale manodopera salariata, che può anche risultare prevalente rispetto a quello prestato dalla manodopera familiare. Impresa: unità giuridico - economica che produce beni e servizi destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, ha facoltà di distribuire i profitti realizzati ai soggetti proprietari, siano essi privati o pubblici. Tra le imprese sono comprese: le imprese individuali, le società di persone, le società di capitali, le società cooperative, le aziende speciali di comuni o province o regioni. Sono considerate imprese anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. Indice di dipendenza strutturale: rappresenta il numero di individui (anziani e bambini) non autonomi per ragioni demografiche (0-14 anni o oltre 65 anni) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (15-64 anni). Il denominatore di questo indice rappresenta la fascia di popolazione che dovrebbe provvedere al sostentamento della fascia rappresentata al numeratore. È un indice sensibile alla struttura economica della società. Indice di ricambio: rapporto tra quanti sono prossimi a lasciare il mondo del lavoro (popolazione con età compresa tra 60 e 64 anni) e quanti stanno invece per entrarci (popolazione con età tra i 15 e i 19 anni); un valore dell’indice molto inferiore a 100 può segnalare un aumento della tendenza alla disoccupazione dei giovani in cerca di prima occupazione. Indice di ricambio: rappresenta il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto di uscire dall’età lavorativa (60-64 anni) e quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni). Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione con 65 anni e oltre e la popolazione con meno di 14 anni; questo indice esprime il grado di invecchiamento della popolazione; valori superiori a 100 indicano una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai molto giovani. Monumenti naturali: costituiti da singoli elementi o piccole superfici dell'ambiente naturale di particolare pregio naturalistico e scientifico, ad esempio alberi, sorgenti, cascate, laghi alpini, formazioni rocciose e di ghiaccio, caverne, giacimenti minerari e fossili, affioramenti geologici, e in particolare i fenomeni geomorfologici, che devono essere conservati nella loro integrità. Parchi naturali: costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali, ed eventualmente tratti di mare prospicienti la costa, di valore naturalistico e ambientale che costituiscono un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali. Permanenza media: Il rapporto tra il numero di notti trascorse (presenze) e il numero di clienti arrivati nella struttura ricettiva (arrivi). Popolazione non attiva: è composta da ragazzi con età inferiore ai 15 anni; persone che hanno almeno 15 anni e che alla data del censimento non svolgevano un lavoro e non erano alla ricerca di occupazione. A quest'ultima categoria appartengono: i benestanti e i proprietari; gli studenti; le casalinghe che svolgono lavori domestici presso le proprie famiglie; i pensionati; gli infermi e i ricoverati a tempo indeterminato in luoghi di cura e assistenza; gli

220/221 Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale inabili permanenti al lavoro; i condannati a pene di almeno 5 anni; i mendicanti e coloro che vivono di pubblica beneficenza. Presenze: Il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi. Riserve naturali: costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali, che contengono una o più specie naturalistiche rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per le diversità biologiche o per la conservazione delle risorse genetiche. Saldo naturale: Differenza tra il numero dei nati e il numero dei morti relativamente ad un periodo determinato. Superficie agraria non utilizzata: insieme dei terreni dell'azienda non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale od altra), ma suscettibili di essere utilizzati a scopi agricoli mediante l'intervento di mezzi normalmente disponibili presso un'azienda agricola. Sono compresi gli eventuali terreni abbandonati facenti parte dell'azienda ed aree destinate ad attività ricreative. Sono esclusi i terreni a riposo. Superficie agricola utilizzata (SAU): insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. È esclusa la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei ed appositi edifici. Superficie totale: area complessiva dei terreni dell'azienda formata dalla superficie agricola utilizzata, da quella coperta da arboricoltura da legno, da boschi, dalla superficie agraria non utilizzata, nonché dall'area occupata da parchi e giardini ornamentali, fabbricati, stagni, canali, cortili situati entro il perimetro dei terreni che costituiscono l'azienda. Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. Unità locale: impianto o corpo di impianti con ubicazione diversa da quella della sede principale o della sede legale, in cui si esercitano una o più attività dell’impresa.

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