COMUNE DI LONGARONE (BL)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE

RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP)

AD ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE (SP)

CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO

Zona Industriale Villanova – Longarone (BL)

RELAZIONE TECNICA

allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29

agosto 2017

“Nuove disposizioni relative all'attuazione della direttiva comunitaria 92/43/Cee e D.P.R. 357/1997 e ss.mm.ii. Approvazione della nuova “Guida metodologica per la valutazione di incidenza. Procedure e modalità operative”, nonché di altri sussidi operativi e revoca della D.G.R. n. 2299 del 9.12.2014”

Data documento versione Settembre 2018 1.0

nome data

Autore (i) Dott. Francesca Pavanello Settembre 2018

Registro Protocollo Numero 0011934 Data 10/09/2018 SOMMARIO 1 PREMESSA ...... 3 2 SITI NATURA 2000 NEL COMUNE DI LONGARONE ...... 4 2.1 SIC IT3230031 “VAL TOVANELLA BOSCONERO” ...... 5 2.2 SIC/ZPS IT3230083 “DOLOMITI FELTRINE E BELLUNESI” ...... 6 2.3 ZPS IT3230089 “DOLOMITI DEL CADORE E COMELICO” ...... 7 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED AMBIENTALE DELL’AMBITO DI VARIANTE ...... 8 4 DESCRIZIONE DELLA VARIANTE ...... 12 4.1 INQUADRAMENTO PIANIFICATORIO...... 12 4.1.1 Misure di conservazione dei siti SIC e ZPS ...... 12 4.1.2 Piano Territoriale Regionale di Coordinamento ...... 17 4.1.3 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ...... 23 4.1.4 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale Longarone- ...... 31 4.1.5 Piano degli Interventi del Comune di Longarone ...... 37 4.1.6 Zonizzazione acustica comunale ...... 39 4.2 VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE ...... 40 4.2.1 Elaborati di Variante ...... 41 5 POTENZIALI INTERFERENZE DERIVANTI DALL’ATTUAZIONE DELLA VARIANTE ...... 43 5.1 UTILIZZO DELLE RISORSE E FABBISOGNO NEL CAMPO DEI TRASPORTI, DELLA VIABILITÀ E DELLE RETI INFRASTRUTTURALI ...... 43 5.2 EMISSIONI, SCARICHI, RIFIUTI, RUMORE, INQUINAMENTO LUMINOSO ...... 43 6 CONCLUSIONI ...... 47 7 BIBLIOGRAFIA ...... 48

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONERegistro DI UN’AREA Protocollo DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Numero 0011934 Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoData 10/09/2018 2017 | P a g . 2 1 PREMESSA

Il presente documento viene prodotto a sostegno della dichiarazione di cui all’allegato E previsto dalla DGRV 1400/2017 di non necessità di Valutazione di Incidenza Ambientale per la “VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE” del comune di Longarone (BL).

A seguito della pubblicazione della manifestazione di interesse per la valorizzazione di un sedime di proprietà comunale da trasformare in area a parcheggio (Prot. n. 11664 del 6.09.2017) e conseguente accordo, la Variante in esame riguarda l’attuazione della convenzione (Registrata il 11/05/18, Prot. n. 2479 serie 1T) che necessita di una modifica della destinazione da Verde pubblico attrezzato (SVP) ad Attrezzature pubbliche di interesse comune (SP) con destinazione a parcheggio.

FIGURA 1-1: LOCALIZZAZIONE DELL’AMBITO DI VARIANTE ALL’INTERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI LONGARONE (BL)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONERegistro DI UN’AREA Protocollo DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Numero 0011934 Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoData 10/09/2018 2017 | P a g . 3

2 SITI NATURA 2000 NEL COMUNE DI LONGARONE Nella tabella e nella figura che seguono si riportano le distanze minime tra l’ambito di Variante ed il perimetro esterno dei siti Natura 2000 più prossimi ad esso. Nel territorio comunale di Longarone sono presenti i siti della Rete Natura 2000 SIC IT3230031 “Val Tovanella Bosconero”, SIC/ZPS IT3230083 “Dolomiti feltrine e bellunesi”, ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e Comelico”. A circa 3,2 km a sud ovest dell’ambito di Variante è inoltre presente il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, mentre a 1,7 km a nord est dell’ambito di Variante è presente il Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane.

SITO NATURA 2000 DISTANZA MINIMA DALL’AMBITO DI VARIANTE SIC IT3230031 “Val Tovanella Bosconero” 2,2 km SIC/ZPS IT3230083 “Dolomiti feltrine e bellunesi” 3,2 km ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e Comelico” 2,1 km

TABELLA 2-1: DISTANZE MINIME TRA L’AMBITO DI VARIANTE ED IL PERIMETRO ESTERNO DEI SITI NATURA 2000 PIÙ PROSSIMI AD ESSO

FIGURA 2-1: SITI NATURA 2000 PRESENTI NEL COMUNE DI LONGARONE E LOCALIZZAZIONE DELL’AMBITO DI VARIANTE (NEL CERCHIO ROSSO)

FIGURA 2-2: DISTANZE MINIME TRA L’AMBITO DI VARIANTE ED IL PERIMETRO ESTERNO DEI SITI NATURA 2000 PIÙ PROSSIMI AD ESSO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONERegistro DI UN’AREA Protocollo DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Numero 0011934 Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoData 10/09/2018 2017 | P a g . 4 2.1 SIC IT3230031 “VAL TOVANELLA BOSCONERO” Il sito SIC IT3230031 “Val Tovanella Bosconero” presenta un’estensione di 8.846 ettari, un’altezza minima di 500 m ed un’altezza massima di 2.400 m.

Il sito comprende foreste miste di conifere e latifoglie; pinete; pendii detritici e aridi; pareti dolomitiche; estese mughete; lembi residui di torbiere, ruscelli alpini; megaforbieti.

Qualità e importanza del sito sono legate alla sua caratteristica di esser ambienti poco antropizzati di selvaggia bellezza alla presenza di entità rare e di boschi naturali ricchi di specie.

Le principali vulnerabilità del sito sono dovute al degrado dovuto ad eccessivo escursionismo, alla caccia, al calpestio del sottobosco, al prelievo di fauna e flora; da considerare l'assetto idrogeologico.

I tipi di habitat presenti nel sito, così come riportati nel Formulario Standard del sito, sono indicati nella tabella che segue.

Codice Priorità Descrizione 3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea 4070 * Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti) 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco - 6210 Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone 6230 * submontane dell'Europa continentale) 6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile 6520 Praterie montane da fieno 7230 Torbiere basse alcaline 8120 Ghiaioni calcarei e scistocalcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii) 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 9150 Faggeti calcicoli dell'Europa centrale del Cephalanthero-Fagion 9180 * Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea) 9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra 9530 * Pinete (sub-)mediterranee di pini neri endemici

TABELLA 2-2: TIPI DI HABITAT PRESENTI NEL SITO SIC IT3230031, COSÌ COME RIPORTATI NEL FORMULARIO STANDARD DEL SITO

Le specie ornitiche riportate del Formulario Standard come presenti nel sito e citate all’interno dell’allegato I della Direttiva 79/409/CEE sono: Pernis apivorus, Milvus migrans, Gyps fulvus, Circaetus gallicus, Aquila chrysaetos, Bonasa bonasia, Tetrao urogallus, Charadrius morinellus, Bubo bubo, Glaucidium passerinum, Aegolius funereus, Caprimulgus europaeus, Picus canus, Dryocopus martius, Lagopus mutus helveticus, Tetrao tetrix tetrix, Alectoris graeca saxatilis.

Tra le specie elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE sono segnalate nel formulario tra i mammiferi Ursus arctos, tra gli anfibi Bombina variegata, tra i pesci Salmo marmoratus e tra le piante Cypripedium Calceolus.

FIGURA 2-3 INDIVIDUAZIONE DEL SIC IT3230031 (NEL CERCHIO L’AMBITO DI VARIANTE)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONERegistro DI UN’AREA Protocollo DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Numero 0011934 Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoData 10/09/2018 2017 | P a g . 5 2.2 SIC/ZPS IT3230083 “DOLOMITI FELTRINE E BELLUNESI”

Il sito SIC/ZPS IT3230083 “Dolomiti feltrine e bellunesi” si estende su una superficie di 31.384 ettari, ad una quota compresa tra 398 e 2.500 m. Esso comprende il territorio coincidente, sostanzialmente, con i confini del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, espressione di biodiversità complessiva tra le più alte del continente. In esso si registra un’estrema diversificazione di habitat, elevata biodiversità, ricchezza di specie rare (floristiche e faunistiche) e di elevata valenza biogeografica, complesso di vegetazioni endemiche, paesaggio vario e ricco di emergenze geologiche, geomorfologiche. Raro esempio di ambiente lacustre nella parte bassa della provincia sono le Masiere, spettacolare fenomeno geomorfologico che ospita una florula ricca di entità orofile dealpinizzate a gravitazione illirica. La vulnerabilità è legata ad una preoccupante evoluzione naturale di praterie aride e mesofile verso cespuglieti e boschi.

I tipi di habitat presenti nel sito, così come riportati nel Formulario Standard del sito, sono indicati nella tabella che segue.

Codice Priorità Descrizione 3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea 4060 Lande alpine e boreali 4070 * Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti) 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco - 6210 Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone 6230 * submontane dell'Europa continentale) 6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) 6520 Praterie montane da fieno 7220 * Sorgenti petrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion) 7230 Torbiere basse alcaline 8120 Ghiaioni calcarei e scistocalcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii) 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 8230 Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi-Veronicion dillenii 8240 * Pavimenti calcarei 9110 Faggeti del Luzulo-Fagetum 9130 Faggeti dell'Asperulo-Fagetum 9150 Faggeti calcicoli dell'Europa centrale del Cephalanthero-Fagion 9180 * Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea) 9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra 9530 * Pinete (sub-)mediterranee di pini neri endemici

TABELLA 2-3: TIPI DI HABITAT PRESENTI NEL SITO SIC/ZPS IT3230083, COSÌ COME RIPORTATI NEL FORMULARIO STANDARD DEL SITO

Le specie ornitiche riportate del Formulario Standard come presenti nel sito e citate all’interno dell’allegato I della Direttiva 79/409/CEE sono: Ciconia nigra, Pernis apivorus, Milvus migrans, Milvus milvus, Gypaetus barbatus, Gyps fulvus, Circaetus gallicus, Circus cyaneus, Aquila chrysaetos, Falco vespertinus, Falco peregrinus, Bonasa bonasia, Tetrao urogallus, Crex crex, Charadrius morinellus, Bubo bubo, Glaucidium passerinum, Aegolius funereus, Caprimulgus europaeus, Picus canus, Dryocopus martius, Lanius collurio, Lagopus mutus helveticus, Tetrao tetrix tetrix, Alectoris graeca saxatilis.

Tra le specie elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE sono segnalate nel formulario tra i mammiferi Lynx lynx, tra gli anfibi Bombina variegata, tra i pesci Salmo marmoratus, tra gli invertebrati Vertigo angustior, Lucanus cervus, Rosalia alpina e tra le piante Cypripedium Calceolus. FIGURA 2-4 INDIVIDUAZIONE DEL SIC/ZPS IT3230083 (NEL CERCHIO L’AMBITO DI VARIANTE)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONERegistro DI UN’AREA Protocollo DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Numero 0011934 Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoData 10/09/2018 2017 | P a g . 6 2.3 ZPS IT3230089 “DOLOMITI DEL CADORE E COMELICO” Le specie ornitiche riportate del Formulario Standard come presenti nel sito e citate all’interno dell’allegato I della Direttiva 79/409/CEE sono: Pernis apivorus, Milvus migrans, Gyps fulvus, Aquila chrysaetos, Falco peregrinus, Bonasa bonasia, Tetrao Il sito ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e Comelico” si estende su una superficie di 70.397 ettari, ad una quota compresa tra urogallus, Crex crex, Charadrius morinellus, Bubo bubo, Glaucidium passerinum, Aegolius funereus, Caprimulgus europaeus, Picus 496 e 3.000 m. Esso comprende un’area in prevalenza dolomitica che interessa parte della Catena Carnica Principale ove affiora il canus, Dryocopus martius, Picoides tridactylus , Lagopus mutus helveticus, Tetrao tetrix tetrix, Alectoris graeca saxatilis. basamento cristallino paleozoico caratterizzato da rocce silicatiche. Sono presenti in quota pareti rocciose, ghiaioni, piccoli Tra le specie elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE sono segnalate nel formulario tra i mammiferi Ursus arctos e Lynx ghiacciai, nevai permanenti, circhi glaciali , laghetti alpini, foreste a prevalenza di conifere: lariceti, abieteti, pinete di pino lynx, tra gli anfibi Bombina variegata, tra gli invertebrati Erebia calcaria e tra le piante Cypripedium Calceolus. silvestre, arbusteti subalpini, alnete ad ontano bianco, pendii detritici; praterie alpine (Festucetum variae, Hypochoerido- Festucetum paniculatae e aggruppamenti ad Agrostis schraderana) e ambienti subnivali, sia silicei che calcarei; prati pingui montani e prati palustri Presenza di torbiere sia acide che alcaline. Si tratta di ambienti dolomitici tra i più vari e, spesso, poco antropizzati, importanti per gli aspetti ecologici, geomorfologici ed area di transizione tra i massicci dolomitici e le prealpi carniche con aspetti faunistici e forestali di rilevante pregio e di notevole interesse paesaggistico e turistico. Sono presenti zone palustri e torbose, entità rare, subendemiche e biogeograficamente importanti. È presente un nucleo alloctono di mufloni. La vulnerabilità è legata all’alterazione degli ambienti per eccessiva presenza antropica: elevato escursionismo estivo ed invernale con conseguente disturbo alla fauna, insediamenti turistici, prelievo di fauna e flora, sport invernali; gestione forestale e pascolo; scarsa presenza di entità arboree mature – senescenti che forniscono habitat a specie di elevato interesse (Picus canus, Picoides tridactylus); abbandono dello sfalcio e ingresso di entità arbustive e arboree con conseguente perdita di habitat di specie di interesse comunitario (Crex crex); rischio idrogeologico per captazione d'acqua.

I tipi di habitat presenti nel sito, così come riportati nel Formulario Standard del sito, sono indicati nella tabella che segue.

Codice Priorità Descrizione 3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea 3230 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria germanica 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos 4060 Lande alpine e boreali 4070 * Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti) 4080 Boscaglie subartiche di Salix spp. 6150 Formazioni erbose boreo-alpine silicee 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco - 6210 Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone 6230 * submontane dell'Europa continentale) 6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) 6520 Praterie montane da fieno 7110 * Torbiere alte attive 7140 Torbiere di transizione e instabili 7150 Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion 7230 Torbiere basse alcaline 7240 * Formazioni pioniere alpine del Caricion bicoloris-atrofuscae 8110 Ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale (Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani) 8120 Ghiaioni calcarei e scistocalcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii) 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 8220 Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica 8240 * Pavimenti calcarei 9130 Faggeti dell'Asperulo-Fagetum 9150 Faggeti calcicoli dell'Europa centrale del Cephalanthero-Fagion 9180 * Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion 91D0 * Torbiere boscose 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea) 9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra FIGURA 2-5 INDIVIDUAZIONE DELLA ZPS IT3230089 (NEL CERCHIO L’AMBITO DI VARIANTE) 9530 * Pinete (sub-)mediterranee di pini neri endemici

TABELLA 2-4: TIPI DI HABITAT PRESENTI NEL SITO ZPS IT3230089, COSÌ COME RIPORTATI NEL FORMULARIO STANDARD DEL SITO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONERegistro DI UN’AREA Protocollo DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Numero 0011934 Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoData 10/09/2018 2017 | P a g . 7 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED AMBIENTALE DELL’AMBITO DI VARIANTE

L’ambito di Variante risulta localizzato all’interno della Zona Industriale di Villanova Faè, a sud del centro di Longarone lungo la Strada Statale Alemagna (SS 51).

Come si legge nel PATI Longaronese, il comune di Longarone presenta una superfice di 103,480 kmq, che si sviluppa, oltre al Capoluogo, anche sulle sue 9 frazioni: Dogna, Faè-Desedan, Fortogna, Igne, Muda Maè, Pirago, Provagna, Roggia, Soffranco.

Esso è situato circa 20 km a nord di , capoluogo dell’omonima provincia, in posizione centro orientale rispetto a quest’ultima.

Il bacino idrografico è quello del Piave; al comune di Longarone appartiene anche la parte finale del bacino dei torrente Maè, affluente del Piave, che sfocia in esso poco a valle dell’abitato di Longarone ed a nord della Zona Industriale di Villanova. Longarone ha la caratteristica di essere situato proprio dove la valle dei Piave, molto stretta in tutta la parte settentrionale della provincia di Belluno, comincia ad allargarsi.

Proprio questi slarghi, a lato del greto del fiume, costituiscono le uniche porzioni di territorio fruibili a fini abitativi, produttivi e commerciali; questo perché i versanti vallivi permangono ripidi e boscati. Il territorio, in passato a forte vocazione agricola, legata allo sfruttamento dei boschi e dei pascoli, con il progredire dell’industrializzazione, conseguente soprattutto al disastro del , ha perduto quasi del tutto questa caratteristica, tanto che oggi le attività agricole sono del tutto marginali. Permane l’attività di sfruttamento del bosco, gestita tanto a livello pubblico (proprietà del comune di Longarone, regolarmente assestate), che privato (legna da ardere a uso familiare, per lo più).

Dell’antica attività agricola permangono segni evidenti nel territorio, che nel sistema di terrazzamenti che ancora si osservano numerosi sulle pendici della Valle del Piave, ancorché invase dal bosco, trovano uno degli elementi più persistenti e FIGURA 3-1: LOCALIZZAZIONE DELL’AMBITO DI VARIANTE – BASE BING MAPS ©2016 MICROSOFT interessanti, anche sotto il profilo dell’interesse paesaggistico e storico culturale. Da citare anche il sistema di strade selciate di Igne, vero e proprio monumento all’abilità e ingegno umano, che raccontano di montagne falciate, pascolate, utilizzate, ma anche di fatiche oggi non più proponibili.

I brani di territorio agricolo pianeggiante sono oggi quindi utilizzati per attività marginali, a cui si accompagna la coltivazione di orti ad uso familiare.

Longarone è considerato uno dei poli industriali di maggiore rilevanza a livello provinciale.

FIGURA 3-2: LOCALIZZAZIONE DELL’AMBITO DI VARIANTE – BASE ORTOFOTO BING MAPS ©2016 MICROSOFT VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 8 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Analizzando la cartografia relativa all’uso del suolo 2012 riportata di seguito (fonte: Geoportale Regionale), l’area oggetto di Per quanto riguarda la fascia vegetazionale presente tra l’ambito di Variante e la Strada Statale Alemagna, indicata nella Variante viene individuata con Codice Corine “141 – Aree verdi private” e, in piccola parte, “311 - Orno-ostrieto tipico”. cartografia Corine come “Orno-ostrieto tipico”, essa si caratterizza in realtà come una fascia fortemente disturbata, a causa soprattutto dell’”effetto margine”, dei drastici interventi di potatura cui risulta soggetta e del disturbo legato al traffico In corrispondenza del versante posto oltre la S.S. Alemagna viene indicata la presenza di una formazione vegetazionale veicolare, tutti fattori che favoriscono l’ingressione di specie alloctone ed invasive. indicata anch’essa con il Codice Corine “311 - Orno-ostrieto tipico”.

L’ambito di Variante risulta inserita nel contesto della zona industriale di Villanova, indicata con Codice Corine “121 - Aree La vegetazione presente all’interno di tale ambito è costituita, lungo il margine della Strada Statale, da una stretta fascia di destinate ad attività industriali e spazi annessi”, lungo la viabilità di servizio ad essa (Codice Corine “122 - Rete stradale elementi arborei che evidenziano gli effetti dei drastici interventi di potatura (individui eccessivamente filati con struttura secondaria con territori associati”). squilibrata), con forte presenza di robinia e rampicanti invasive. La robinia risulta presente anche nella fascia più interna (verso la zona industriale), costituita da arbusti. La S.S. n. 51 Alemagna viene indicata con Codice Corine “122 - Rete stradale principale e superfici annesse (strade statali)”.

La sostanziale differenza tra la fascia disturbata ora descritta (interessata in parte dall’ambito di Variante) e la vegetazione presente sul versante posto oltre la Strada Statale (inquadrabile come “Orno-ostrieto tipico”) appare chiara dalle immagini riportate di seguito, nelle quali si evidenzia non solo la diversità cromatica, ma anche la diversa struttura vegetazionale ed il diverso portamento degli individui presenti nei due ambiti.

VERSANTE CON ORNO-OSTRIETO TIPICO

S.S. ALEMAGNA

FASCIA DISTURBATA LUNGO LA S.S.

FIGURA 3-4: FASCIA DISTURBATA LUNGO LA S.S. (INTERESSATA IN PARTE DALL’AMBITO DI VARIANTE) (VERDE CHIARO, SOTTO) E ORNO-OSTRIETO TIPICO PRESENTE SUL VERSANTE POSTO OLTRE LA STRADA STATALE (VERDE SCURO, SOPRA) CODICE DESCRIZIONE CODICE DESCRIZIONE

CORINE CORINE 121 Aree destinate ad attività industriali e spazi annessi 311 Orno-ostrieto tipico 122 Rete stradale principale e superfici annesse (strade statali) (S.S. n. 51) 332 Greti e letti di fiumi e torrenti Rete stradale secondaria con territori associati (strade interne alla Z.I.) 141 Aree verdi private 511 Fiumi, torrenti e fossi 231 Superfici a copertura erbacea: graminacee non soggette a rotazione

FIGURA 3-3: STRALCIO DELLA CARTOGRAFIA RELATIVA ALL’USO DEL SUOLO CORINE 2012

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 9 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Da quanto ora riportato, risulta che nell’ambito interessato dalla Variante ed in quello prossimo ad esso le infrastrutture VERSANTE CON stradali ed industriali presenti e le attività umane ad esse connesse influiscono pesantemente sulle componenti ambientali ORNO-OSTRIETO esistenti, comportandone un forte disturbo. TIPICO L’area interessata dalla Variante e gli ambiti contermini potrebbero quindi essere frequentati da specie faunistiche ubiquitarie e sinantropiche, meglio adattate a contesti antropizzati caratterizzati da disturbo intenso e frequente, mentre specie di interesse conservazionistico potrebbero essere presenti, sulle porzioni di versante ad ovest della S.S. Alemagna più prossime all’ambito di Variante, solo in modo sporadico ed occasionale in fase di sosta o alimentazione.

Di seguito si riporta la documentazione fotografica dell’area di Variante e dell’ambito contermine. S.S. ALEMAGNA

FASCIA DISTURBATA LUNGO LA S.S.

03 FIGURA 3-5: FASCIA DISTURBATA LUNGO LA S.S. (INTERESSATA IN PARTE DALL’AMBITO DI VARIANTE) (VERDE CHIARO, SOTTO) E ORNO-OSTRIETO TIPICO PRESENTE SUL VERSANTE POSTO OLTRE LA STRADA STATALE (VERDE SCURO, SOPRA)

AMBITO DI VARIANTE 02

01

FIGURA 3-7: AMBITO DI VARIANTE – INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI RIPRESA FOTOGRAFICA

S.S. ALEMAGNA

FIGURA 3-6: FASCIA DISTURBATA PRESENTE AL MARGINE DELLA S.S. ALEMAGNA

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 10 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 3-8: FOTO 01 - AREA OGGETTO DI VARIANTE (VISTA DA SUD, DALLA STRADA INTERNA ALLA Z.I.) FIGURA 3-10: FOTO 03 - AREA OGGETTO DI VARIANTE (VISTA DA NORD, DALLA STRADA INTERNA ALLA Z.I.)

FIGURA 3-9: FOTO 02 - AREA OGGETTO DI VARIANTE (VISTA DA SUD, DALLA STRADA INTERNA ALLA Z.I.)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 11 Numero 0011934 Data 10/09/2018 4 DESCRIZIONE DELLA VARIANTE  ƒ Tutela degli ambienti umidi e dei corsi d’acqua (ambienti lentici, lotici e aree contermini), miglioramento o ripristino della vegetazione ripariale. Diminuzione dei potenziali disturbi conseguenti ai processi di urbanizzazione.  ƒ Conservazione, miglioramento o ripristino degli ambienti di torbiera e dei prati umidi e regolamentazione delle 4.1 INQUADRAMENTO PIANIFICATORIO attività antropiche.  ƒ Tutela e conservazione degli ambienti carsici. 4.1.1 MISURE DI CONSERVAZIONE DEI SITI SIC E ZPS  ƒ Conservazione degli habitat 6170 “Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine”, 6210 “Formazioni erbose secche

seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di Il Decreto del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 184 del 17 ottobre 2007 detta i “Criteri orchidee)”, 6230 “Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di submontane dell’Europa continentale)”, 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, protezione speciale (ZPS)”. Sanguisorba officinalis)”, 6520 “Praterie montane da fieno”, 9110 “Faggeti del Luzulo-Fagetum”, 9130 “Faggeti Tale Decreto ha provveduto a: dell’Asperulo-Fagetum”, 9150 “Faggeti calcicoli dell’Europa Centrale del Cephalanthero-Fagion”, 9410 “Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea)”, 9420 “Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra”,  integrare la disciplina riguardante la gestione dei siti che formano la Rete Natura 2000, in attuazione delle Direttive n. 9530 “Pinete (sub-) mediterranee di pini neri endemici”, 9180 “Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio- 2009/147/CE e n. 92/43/CEE, dettando i criteri minimi uniformi, sulla base dei quali le Regioni e le Province autonome Acerion”, 3220 “Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea”, 7220 “Sorgenti petrificanti con formazione di approvano le Misure di Conservazione o, all'occorrenza, i Piani di Gestione per tali aree, in adempimento dell'art. 1, co. travertino (Cratoneurion)”, 7230 “Torbiere basse alcaline”, 6410 “Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o 1226, della L. 27 dicembre 2006, n. 296; argilloso-limosi (Molinion caeruleae)”, 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile”, 4060 “Lande alpine e boreali”, 4070 “Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti)”,

• prevedere che le Regioni e le Province autonome approvino le opportune Misure di Conservazione per le ZPS, entro 8120 “Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii)”, 8210 “Pareti rocciose calcaree tre mesi dall'entrata in vigore del Decreto stesso, sulla base anche degli indirizzi espressi nel già citato Decreto del Ministro con vegetazione casmofitica”, 8230 “Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi- dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 3 settembre 2002 "Linee guida per la gestione dei siti Natura Veronicion dillenii”, 8240 “Pavimenti calcarei”. 2000" (art. 3);

 prevedere che le Misure di Conservazione per le ZSC siano stabilite, così come avvenuto per le ZPS, anche sulla base di criteri minimi uniformi da applicarsi a tutte le ZSC, al fine di assicurare il mantenimento ovvero, all'occorrenza, il ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e Comelico” ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat di interesse comunitario e degli habitat di specie di interesse comunitario, nonché a stabilire misure idonee ad evitare la perturbazione delle specie per cui i siti sono stati  ƒ Tutela di Cypripedium calceolus, delle specie di flora endemiche e delle emergenze floristiche degli ambienti designati; rupestri, dei detriti di falda e delle praterie sommitali.  ƒ Tutela dell’avifauna nidificante e migratrice legata agli ambienti rupestri, forestali, delle praterie e pascoli.  prevedere che i Decreti Ministeriali di designazione delle ZSC, adottati d'intesa con ciascuna Regione e Provincia  ƒ Tutela di Bombina variegata. autonoma interessata, indichino il riferimento all'atto con cui le Regioni e le Province stesse approvano le Misure di  ƒ Mitigazione degli impatti della fauna contro le infrastrutture. Conservazione necessarie a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente gli habitat e le specie per le quali i siti  ƒ Riduzione del disturbo alle specie di interesse conservazionistico che frequentano gli ambienti agricoli. sono stati individuati, conformemente agli indirizzi ministeriali ed assicurando la concertazione degli attori economici e Miglioramento e creazione di habitat di interesse faunistico ai margini delle aree coltivate all’interno del sito. sociali del territorio coinvolto (art. 2). Conservazione dei prati e dei prati-pascolo mediante il rinnovo della vegetazione erbacea e la riduzione della

vegetazione arbustiva. Mantenimento e miglioramento dei popolamenti forestali, anche in relazione alle esigenze La DGR n. 2371 del 27 luglio 2006 ha portato all’approvazione delle Misure di Conservazione delle Zone di Protezione Speciale ecologiche della fauna vertebrata ed invertebrata. (ZPS) della Rete Natura 2000 (Articolo 4, comma 4, della Direttiva 92/43/CEE).  ƒ Tutela degli ambienti umidi e dei corsi d’acqua (ambienti lentici, lotici e aree contermini), miglioramento o ripristino della vegetazione ripariale. Diminuzione dei potenziali disturbi conseguenti ai processi di urbanizzazione. Tale Delibera ha fissato, per i siti presenti nel comune di Longarone gli obiettivi di conservazione riportati di seguito.  ƒ Conservazione, miglioramento o ripristino degli ambienti di torbiera e dei prati umidi e regolamentazione delle attività antropiche. SIC/ZPS IT3230083 “Dolomiti feltrine e bellunesi”  ƒ Tutela e conservazione degli ambienti carsici.   ƒ Tutela di Cypripedium calceolus, delle specie endemiche di flora e delle numerose emergenze floristiche. ƒ Conservazione degli habitat 6150 “Formazioni erbose boreo-alpine silicee”, 6170 “Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine”, 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo  ƒ Tutela dell’avifauna nidificante e migratrice legata agli ambienti rupestri, forestali, delle praterie e pascoli. (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)”, 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus  ƒ Tutela di Bombina variegata. pratensis, Sanguisorba officinalis)”, 6520 “Praterie montane da fieno”, 9130 “Faggeti dell’Asperulo-Fagetum”, 9150  ƒ Tutela di Salmo marmoratus. “Faggeti calcicoli dell’Europa Centrale del Cephalanthero-Fagion”, 9410 “Foreste acidofile montane e alpine di Picea  ƒ Tutela di Vertigo angustior. (Vaccinio-Piceetea)”, 9420 “Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra”, 9530 “Pinete (sub-) mediterranee di  ƒ Mitigazione degli impatti della fauna contro le infrastrutture. pini neri endemici”, 9180 “Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion”, 3220 “Fiumi alpini con vegetazione  ƒ Miglioramento e creazione di habitat di interesse faunistico ai margini delle aree coltivate all’interno del sito. riparia erbacea”, 3230 “Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria germanica”, 3240 “Fiumi alpini con Conservazione dei prati e dei prati-pascolo mediante il rinnovo della vegetazione erbacea e la riduzione della vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos”, 4080 “Boscaglie subartiche di Salix spp.”, 7110 “Torbiere alte attive”, vegetazione arbustiva. Mantenimento e miglioramento dei popolamenti forestali, anche in relazione alle esigenze 7140 “Torbiere di transizione e instabili”, 7150 “Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion”, 7230 “Torbiere ecologiche della fauna vertebrata ed invertebrata. basse alcaline”, 7240 “Formazioni pioniere alpine del Caricion bicoloris-atrofuscae”, 91D0 “Torbiere boscose”, 6410 “Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae)”, 6430 “Bordure planiziali, VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 12 Numero 0011934 Data 10/09/2018 montane e alpine di megaforbie igrofile”, 4060 “Lande alpine e boreali”, 4070 “Boscaglie di Pinus mugo e La DGR stabilisce che il perimetro degli ambiti di conservazione vengono stabiliti da idonei piani (piani predisposti dagli Enti Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti)”, 8110 “Ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale parco, piani ambientali di cui all'art. 9 della LR n. 40/1984, piani di riassetto e di riordino forestale) o anche ad opera della (Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani)”, 8120 “Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini Giunta Regionale. (Thlaspietea rotundifolii)”, 8210 “Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica”, 8220 “Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica”, 8240 “Pavimenti calcarei”. Con DGR n. 1709 del 24 ottobre 2017 è stata effettuata una riformulazione di alcuni articoli delle Misure di Conservazione.

Più nello specifico, in seguito alla nota n. 411430 del 03/10/2017 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stata effettuata la riformulazione degli articoli n. 312 comma 1 lettera b), Misure di Conservazione per le Zone Speciali La DGR n. 786 del 27 maggio 2016 ha portato all’approvazione delle Misure di Conservazione delle Zone Speciali di di Conservazione per la Regione Biogeografica Alpina, e n. 316 comma 1 lettera b), Misure di Conservazione per le Zone Conservazione (ZSC) della Rete Natura 2000 (Articolo 4, comma 4, della Direttiva 92/43/CEE). Speciali di Conservazione per la Regione Biogeografica Continentale, al fine di procedere con l'atto di designazione.

Con tale Delibera vengono approvate le Misure di Conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) della Rete Natura Al fine di recepire tali suggerimenti è stata dunque effettuata la seguente riformulazione per entrambi gli articoli citati: 2000, al fine della designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), come previsto all'art. 4, co. 4, della Direttiva 92/43/CEE. Tali Misure di Conservazione recepiscono ed integrano il DM n. 184 del 17 ottobre 2007 e si applicano ai Siti di "I divieti e gli obblighi per le specie, dove non altrimenti specificato, si applicano, anche in assenza della perimetrazione degli Importanza Comunitaria (SIC) e, all'atto della loro designazione, alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC). ambiti di conservazione di cui all’articolo 2, comma 1, all’intera superficie delle ZSC, in ragione della presenza delle specie di cui all’articolo 1, comma 4, dei caratteri dei loro rispettivi habitat, delle loro esigenze ecologiche e delle minacce cui esse sono L’Allegato A di tale Delibera contiene le Misure di Conservazione per le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) per l'Ambito sottoposte". Biogeografico Alpino, mentre l'Allegato B contiene le Misure di Conservazione per le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) per l'Ambito Biogeografico Continentale. Il Titolo II dell’Allegato B della DGR n. 1331/2017 stabilisce i Criteri minimi uniformi per le ZSC della Regione Biogeografica Continentale: In seguito a tale approvazione e alla pubblicazione nel BUR, la Sezione Parchi Biodiversità Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori ha dunque provveduto in data 9 giugno 2016 all'invio delle Misure di Conservazione al Ministero Art. 10 - Divieti e obblighi competente, al fine della designazione, d'intesa con la Regione, delle ZSC, per la chiusura della procedura di infrazione 1 La bruciatura delle stoppie e delle paglie, nonché della vegetazione presente al termine dei cicli produttivi di prati naturali o comunitaria in corso. seminati, è vietata sulle superfici specificate ai punti seguenti: a) superfici a seminativo, ai sensi dell’art. 2 comma a) del regolamento CE n. 1120 del 2009, ed escluse le superfici di cui al Successivamente con note del 24 novembre 2016 e del 15 dicembre 2016 il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del successivo punto b); Territorio e del Mare ha suggerito delle modifiche ed integrazioni non sostanziali al fine di procedere con l'atto di b) superfici non più utilizzate a fini produttivi, mantenute in buone condizioni agronomiche e ambientali. designazione, tra le quali la definizione degli obiettivi specifici. 2 Sono fatti salvi interventi di bruciatura connessi ad emergenze di carattere fitosanitario prescritti dall’autorità competente o Al fine di recepire tali suggerimenti sono state dunque effettuate le modifiche e le integrazioni richieste. Inoltre sono state a superfici investite a riso e salvo diversa prescrizione della competente autorità di gestione. predisposte delle modifiche non sostanziali funzionali ad una corretta interpretazione delle Misure di Conservazione. 3 Sulle superfici a seminativo non più utilizzate ai fini produttivi e non coltivate durante tutto l’anno, mantenute in buone condizioni agronomiche e ambientali, è obbligatorio garantire la presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, Con DGR n. 1331 del 16 agosto 2017 è stata effettuata dunque una nuova approvazione delle Misure di Conservazione dei Siti durante tutto l’anno, e attuare pratiche agronomiche consistenti esclusivamente in operazioni di sfalcio, trinciatura della di Importanza Comunitaria (SIC) della Rete Natura 2000, al fine della designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), vegetazione erbacea, o pascolamento. Dette operazioni devono essere effettuate almeno una volta all’anno, fatto salvo il come previsto all'art. 4, co. 4, della Direttiva 92/43/CEE. Tali Misure di Conservazione recepiscono ed integrano il DM n. 184 periodo di divieto annuale di intervento compreso fra l’1 marzo e il 31 luglio di ogni anno, ove non diversamente disposto dai del 17 ottobre 2007 e si applicano ai Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e, all'atto della loro designazione, alle Zone Speciali piani di gestione dei siti Natura 2000 di cui al comma 9 dell'art. 1. Il periodo di divieto annuale di sfalcio o trinciatura non può di Conservazione (ZSC). comunque essere inferiore a 150 giorni consecutivi compresi fra il 15 febbraio e il 30 settembre di ogni anno. 4 È fatto comunque obbligo di sfalci e/o lavorazioni del terreno per la realizzazione di fasce antincendio, conformemente a L’Allegato A di tale Delibera contiene le modifiche ed integrazioni alle Misure di Conservazione per le Zone Speciali di quanto previsto dalle normative in vigore. Conservazione, mentre l'Allegato B contiene le Schede Sito Specifiche, integrate con gli obiettivi specifici, per l'Ambito 5 In deroga all’obbligo della presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, durante tutto l’anno sono ammesse Biogeografico Alpino e l’Allegato C contiene le Schede Sito Specifiche, integrate con gli obiettivi specifici, per l'Ambito lavorazioni meccaniche sui terreni ritirati dalla produzione nei seguenti casi: Biogeografico Continentale. a) pratica del sovescio, in presenza di specie da sovescio o piante biocide; Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui alla DGR 786/2016 all’Art. 2 dell’Allegato B della stessa vengono fornite alcune b) terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi; definizioni: c) colture a perdere per la fauna, ai sensi dell’art. 1 lettera c) del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali a) ambito di conservazione: porzione di territorio, con forma, dimensione e frammentazione variabili in ragione dei caratteri del 7 marzo 2002; dell'habitat, delle esigenze ecologiche delle specie, delle minacce cui queste sono sottoposte e in coerenza con gli obiettivi di d) nel caso in cui le lavorazioni siano funzionali all’esecuzione di interventi di miglioramento fondiario; conservazione, nella quale si applicano le misure di conservazione; e) sui terreni a seminativo ritirati dalla produzione per un solo anno o, limitatamente all’annata agraria precedente all’entrata in produzione, nel caso di terreni a seminativo ritirati per due o più anni, lavorazioni del terreno allo scopo di b) divieti ed obblighi: misura regolamentare che acquisisce efficacia cogente nei confronti dei piani, programmi, progetti e ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria, comunque da effettuarsi non prima del 15 luglio attività; dell’annata agraria precedente all’entrata in produzione; c) buone prassi: misura di conservazione coerente con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate f) sono fatte salve diverse prescrizioni della competente autorità di gestione. volontariamente e finalizzate a promuovere il raggiungimento degli obiettivi di cui all'art. 1, comma 3. 6 Sono altresì stabiliti i seguenti divieti:

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 13 Numero 0011934 Data 10/09/2018 a) divieto di conversione della superficie a pascolo permanente; b) divieto di eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario con alta valenza ecologica individuati dalle Regioni e dalle Province autonome con appositi provvedimenti; c) divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da muretto a secco oppure da una scarpata inerbita; sono fatti salvi i casi regolarmente autorizzati di rimodellamento dei terrazzamenti eseguiti allo scopo di assicurare una gestione economicamente sostenibile; Allegato B alla DGR n. 786 del 27/05/2016 d) divieto di esecuzione di livellamenti non autorizzati dall’ente gestore; sono fatti salvi i livellamenti ordinari per la preparazione del letto di semina e per la sistemazione dei terreni a risaia; e) divieto di esercitare la pesca con reti da traino, draghe, ciancioli, sciabiche da natante, sciabiche da spiaggia e reti analoghe sulle praterie sottomarine, in particolare sulle praterie di posidonie (Posidonia oceanica) o di altre fanerogame marine, di cui all’art. 4 del regolamento CE n. 1967 del 2006; f) divieto di esercitare la pesca con reti da traino, draghe, sciabiche da spiaggia e reti analoghe su habitat coralligeni e letti di maerl, di cui all’art. 4 del regolamento CE n. 1967 del 2006; g) divieto di utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’interno delle zone umide, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d’acqua dolce, salata, salmastra, nonché nel raggio di 150 metri dalle rive più esterne.

Di seguito si riportano le Misure di Conservazione per i siti SIC IT3230031 e SIC/ZPS IT3230083 contenute nell’Allegato B della DGR nr. 1331 del 16 agosto 2017 (Schede Sito Specifiche, integrate con gli obiettivi specifici, per l'Ambito Biogeografico Alpino).

FIGURA 4-1: MISURE DI CONSERVAZIONE PER IL SITO SIC IT3230031/CONTINUA FIGURA 4-2: MISURE DI CONSERVAZIONE PER IL SITO SIC IT3230031/CONTINUA

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 14 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 4-3: MISURE DI CONSERVAZIONE PER IL SITO SIC IT3230031

FIGURA 4-4: MISURE DI CONSERVAZIONE PER IL SITO SIC IT3230083/CONTINUA

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 15 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 4-6: MISURE DI CONSERVAZIONE PER IL SITO SIC IT3230083

FIGURA 4-5: MISURE DI CONSERVAZIONE PER IL SITO SIC IT3230083/CONTINUA

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 16 Numero 0011934 Data 10/09/2018 4.1.2 PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO

La pianificazione territoriale regionale si esplicita nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), che costituisce il quadro di riferimento per la pianificazione locale, in conformità con le indicazioni della programmazione socio-economica (Piano Regionale di Sviluppo). Il PTRC ha il fine di delineare gli obiettivi e le linee principali di organizzazione del territorio regionale, nonché le strategie e le azioni volte alla loro realizzazione. In particolare questo strumento “disciplina” le forme di tutela, valorizzazione e riqualificazione del territorio.

Il PTRC vigente, approvato con Provvedimento del Consiglio Regionale n. 382 del1992, risponde all'obbligo, emerso con la legge 8 agosto 1985, n. 431, di salvaguardare le zone di particolare interesse ambientale, attraverso l'individuazione, il rilevamento e la tutela di un'ampia gamma di categorie di beni culturali e ambientali.

Il Piano si pone come quadro di riferimento per le proposte della pianificazione locale e settoriale sul territorio, al fine di renderle tra di loro compatibili e di ricondurle a sintesi coerente.

Il PTRC si articola per piani di area -previsti dalla prima legge regionale sul governo del territorio (L.R. 61/85)- che ne sviluppano le tematiche e approfondiscono, su ambiti territoriali definiti, le questioni connesse all'organizzazione della struttura insediativa ed alla sua compatibilità con la risorsa ambiente.

Il processo di aggiornamento del PTRC approvato nel 1992, attualmente in corso, è rappresentato dall'adozione del nuovo PTRC (DGR 372/2009), a cui è seguita l'adozione della Variante con attribuzione della valenza paesaggistica, (DGR 427/2013).

Di seguito si riportano gli stralci del PTRC adottato relativi all’area interessata dalla Variante.

Tavola “PTRC 1992, ricognizione – Attuazione PTRC 1992”: L’area non rientra in aree a parco o ambiti di valore naturalistico- ambientale.

FIGURA 4-7: ESTRATTO DELLA TAVOLA “PTRC 1992, RICOGNIZIONE” - FONTE REGIONE DEL

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 17 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Tavola 01a “Uso del suolo-terra”: L’area è classificata come tessuto urbanizzato. Tavola 01c “Uso del suolo idrologia e rischio sismico” (Variante 2013): L’ambito prossimo al Piave viene identificato come “area di pericolosità idraulica”, in una fascia a bassa pericolosità sismica.

Il comune di Longarone rientra in Zona sismica “2” sulla base dell’OPCM 3274/2003 e della DGR 67CR/2003.

FIGURA 4-8: ESTRATTO DELLA TAVOLA 01A USO DEL SUOLO, TERRA - FONTE REGIONE DEL VENETO

FIGURA 4-9: ESTRATTO DELLA TAVOLA 01C USO DEL SUOLO IDROLOGIA E RISCHIO SISMICO - FONTE REGIONE DEL VENETO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 18 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Tavola 2 “Biodiversità”: L’area rientra nel “tessuto urbanizzato”. Tavola 3 “Energia e ambiente”: in prossimità dell’area è presente una centrale termoelettrica a fonte rinnovabile; l’area rientra in un ambito con possibili livelli eccedenti di radon.

FIGURA 4-11: ESTRATTO DELLA TAVOLA 03 ENERGIA E AMBIENTE - FONTE REGIONE DEL VENETO

FIGURA 4-10: ESTRATTO DELLA TAVOLA 02 BIODIVERSITA’ - FONTE REGIONE DEL VENETO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 19 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Tavola 4 “Mobilità” (Variante 2013): l’area è localizzata lungo la Strada Statale Alemagna che rappresenta un asse potenziale Tavola 5a “Sviluppo economico produttivo”: in corrispondenza di Longarone viene indicata la presenza di un ambito di connessione, oltre che la “strada romantica“ d’Alemagna. Viene inoltre segnato lungo la SS il tracciato dell’autostrada di tecnologico per l’ottica, di una “piattaforma produttiva complessa regionale” (n. 9), di un polo fieristico regionale, di un nodo progetto. pubblico della rete delle nano-tecnologie ed i un nodo della rete regionale della ricerca.

FIGURA 4-12: ESTRATTO DELLA TAVOLA 4 MOBILITA’ - FONTE REGIONE DEL VENETO

FIGURA 4-13 : ESTRATTO DELLA TAVOLA 5A SVILUPPO ECONOMICO PRODUTTIVO - FONTE REGIONE DEL VENETO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 20 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Tavola 5b “Sviluppo economico turistico”: in corrispondenza di Longarone viene indicata la presenza di un ambito con Tavola 6 “Crescita sociale e culturale”: lungo la valle del Piave viene identificato il “corridoio storico insediativo del fiume presenza di attività tradizionali e di un polo di turismo congressuale e convention bureau, oltre che un’aviosuperficie (zona Piave”, la “linea ferroviaria storica della littorina Venezia-Calalzo”, la “Strada romantica d’Alemagna” ed un “itinerario Parco). principale di valore storico-ambientale”.

FIGURA 4-14: ESTRATTO DELLA TAVOLA 5B SVILUPPO ECONOMICO PRODUTTIVO - FONTE REGIONE DEL VENETO FIGURA 4-15: ESTRATTO DELLA TAVOLA 6 CRESCITA SOCIALE E CULTURALE - FONTE REGIONE DEL VENETO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 21 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Tavola 7 “Montagna del Veneto”: Longarone rientra in un “sistema insediativo di valle” e nella “rete della città alpina”, con Tavola 8 “Città motore di futuro” (Variante 2013): lungo la valle del Piave viene identificato un “ambito fluviale dei corsi obiettivi di “riordino e recupero funzionale degli ambiti di dispersione insediativa di fondovalle”; in corrispondenza di d’acqua”; Longarone rientra nell’”ambito della città alpina”. Longarone viene indicata la presenza di un polo fieristico, di un polo produttivo polifunzionale alpino, di un nodo della rete regionale della ricerca; lungo la valle del Piave viene identificato, come sistema dei contesti naturalistici e storico culturali, quello de “il Piave e i suoi territori”; la rete ferroviaria esistente viene identificata come oggetto di “ammodernamento asse ferroviario”.

FIGURA 4-17: ESTRATTO DELLA TAVOLA 8 CITTÀ MOTORE DI FUTURO - FONTE REGIONE DEL VENETO

FIGURA 4-16: ESTRATTO DELLA TAVOLA 7 MONTAGNA DEL VENETO - FONTE REGIONE DEL VENETO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 22 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Tavola 9/04-05-06 “Sistema del territorio rurale e della rete ecologica” (Variante 2013): l’area di Variante rientra nell’ambito 4.1.3 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 05: Valbelluna e Feltrino; il Piave viene identificato come corso d’acqua d’interesse regionale; esso rappresenta un corridoio ecologico; in corrispondenza dell’area di Variante non vengono identificati elementi della rete ecologica, identificata a sud di La Giunta Regionale del Veneto, con propria deliberazione n. 1136 del 23 marzo 2010 ha approvato il Piano Territoriale di essa, in corrispondenza della “Tenuta Protti” a Faè. Coordinamento Provinciale (PTCP) della provincia di Belluno, secondo quanto previsto dall'articolo 23 della Legge urbanistica regionale n. 11 del 23 aprile 2004 Norme per il governo del territorio.

Il PTCP approvato dalla Regione del Veneto è stato adeguato alle prescrizioni indicate nella delibera di approvazione e nel correlato parere espresso dalla Commissione regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), come risulta dalla Delibera di Giunta Provinciale n. 121 del 5 maggio 2010 di presa d'atto di tale adeguamento.

Ai sensi dell'articolo 48, comma 4 della Legge urbanistica regionale del Veneto n. 11 del 23 aprile 2004, con l'approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Belluno passano alla Provincia di Belluno le competenze di approvazione dei Piani di Assetto del Territorio (PAT) e delle varianti urbanistiche comunali.

Tavola 1b Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale. L’area oggetto di analisi viene identificata come area a pericolosità idraulica in riferimento al PAI; il fiume Piave ed il torrente Maè risultano corsi d’acqua iscritti nell’elenco di cui al R.D. 1755/1933 (D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. art. 142, lett. c). L’area non rientra in ambiti naturalistici di livello regionale (art. 19 NdA delPTRC), identificati invece a quote superiori. La zona industriale di Villanova rientra in parte nel vincolo idrogeologico forestale (R.D. 3267/1923).

FIGURA 4-18: ESTRATTO DELLA TAVOLA 09/04-05-06 SISTEMA DEL TERRITORIO RURALE E DELLA RETE ECOLOGICA - FONTE REGIONE DEL VENETO

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 23 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 4-20: ESTRATTO DELLA -TAVOLA 2B CARTA DELLE FRAGILITÀ– FONTE PROVINCIA DI BELLUNO

Tavola 3b Sistema ambientale. Reti ecologiche: L’ambito di Variante ricade al di fuori degli elementi della rete ecologica di progetto, identificata lungo il corso del Fiume Piave (corridoio ecologico) ed a quote superiori (aree di collegamento ecologico), al di fuori delle aree a parco, presenti a sud ovest, e delle aree SIC/ZPS. In prossimità di essa non vengono FIGURA 4-19: ESTRATTO DELLA -TAVOLA 1B CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE– FONTE PROVINCIA DI BELLUNO identificati nemmeno biotopi di interesse provinciale. Nell’Allegato alle NTA del PTCP presso l’ex insediamento Faesite in località Desedan è indicata la presenza di una garzaia (garzaia di Faè). Come indicato nella pubblicazione “Le garzaie in Tavola 2b Carta delle fragilità. In corrispondenza della zona industriale di Villanova è indicata la presenza di un depuratore; la Veneto” (Scarton F., Mezzavilla F., Verza E. (a cura di), 2013), nella garzaia di Faè-Desedan nel 2003 erano ancora presenti 12- zona industriale viene identificata come area esondabile e soggetta a ristagno idrico. La zona industriale risulta metanizzata. Ai 15 nidi di airone cenerino. Attualmente il sito non è più stato occupato a causa del disturbo portato dall’uomo ed alcuni nidi piedi del versante montuoso ad ovest dell’area, lungo la SS Alemagna, è riportata la presenza di tre elettrodotti con tensione erano ancora presenti fino a pochi anni fa, sebbene siano stati ampiamente modificati dall’azione del tempo e probabilmente maggiore/uguale a 132 kV e di un’area soggetta a caduta massi. A sud della zona industriale, lungo la SS Alemagna, è riportata anche dagli interventi umani. Come indicato nella pubblicazione sopra citata, nel 2011 è stata segnalata la formazione di una la presenza di un sito contaminato (ex insediamento Faesite in località Desedan). nuova piccola colonia di airone cenerino composta da quattro nidi lungo il corso del Piave a Longarone.

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 24 Numero 0011934 Data 10/09/2018 itinerario ciclabile di interesse sovracomunale ed in sinistra Piave un itinerario di progetto. A sud della ZI di Villanova è indicato il casello autostradale ed a nord l’aviosuperficie di Longarone.

FIGURA 4-21: ESTRATTO DELLA TAVOLA 3B SISTEMA AMBIENTALE. RETI ECOLOGICHE – FONTE PROVINCIA DI BELLUNO FIGURA 4-22: ESTRATTO DELLA TAVOLA 4B SISTEMA INSEDIATIVO-INFRASTRUTTURALE – FONTE PROVINCIA DI BELLUNO

Tavola 4b Sistema insediativo-infrastrutturale. La zona industriale di Villanova viene identificata come area urbanizzata, polo produttivo a salienza provinciale per la produzione e l’innovazione in ambiti di fragilità ambientale. Lungo la SS Alemagna Tavola 5b Sistema del paesaggio. La zona industriale di Villanova viene identificata quale area di potenziale degrado vengono identificati una viabilità di secondo livello esistente e da potenziare ed un servizio ferroviario metropolitano, oltre ambientale, funzionale e paesaggistico. A nord ovest di essa viene riportata la presenza di elementi di valore storico e che una viabilità programmatica di I livello (autostrada). A nord ovest della zona industriale viene individuato, quale ambientale del paesaggio: due siti di archeologia industriale ed un’architettura del ‘900. A sud, all’interno della tenuta Protti, complesso di pregio architettonico, il cimitero di Muda Maè. Longarone viene identificato quale ambito per l’insediamento di viene riportata la presenza di un albero monumentale (sequoia secolare) e di un manufatto religioso (Chiesetta di S. Nicola). servizi di livello sovracomunale e quale nodo di interscambio ferro-gomma. In sinistra Piave viene riportata la presenza di un L’area rientra nell’ambito strutturale di paesaggio “5 – Valbelluna e Feltrino” e nell’ambito provinciale delle tradizioni costruttive locali “I – Edilizia minore del Longaronese”.

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 25 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 4-23: ESTRATTO DELLA TAVOLA 5B SISTEMA DEL PAESAGGIO – FONTE PROVINCIA DI BELLUNO

Tavola 6 Azioni strategiche. Longarone viene identificato quale polo industriale e tecnologico del sistema produttivo per: “Distretto dell’occhiale di , di Longarone e del Cadore: cooperazione produttiva”, “Polo della rete per l’innovazione FIGURA 4-24: ESTRATTO DELLA TAVOLA 6 AZIONI STRATEGICHE – FONTE PROVINCIA DI BELLUNO (Longaronese-Cadore-Agordino), “Area di ricerca e sviluppo”. Rientra nell’”Ambito progetto strategico Piave”. Tavola 7 Sistema dei siti e delle risorse di maggior importanza ambientale, territoriale e storico-culturale. L’ambito di Variante rientra nelle aree urbanizzate o prevalentemente urbanizzate, mentre non rientra in nessun “punto di forza per la valorizzazione delle risorse”. Lungo la valle del Piave viene identificata la “viabilità strutturante il territorio” e la “concentrazione delle risorse storico-culturali”.

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 26 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Per quanto riguarda la rete stradale ed il traffico ad essa connesso, come si legge nella Relazione di progetto del PTCP di Belluno, la viabilità a sostegno della mobilità in provincia di Belluno è identificabile con un sistema che presenta, per ciascun livello funzionale, una struttura prevalente ad albero, non configurando pertanto una vera e propria rete (o maglia) viabilistica.

Vista l’orografia del territorio bellunese, il sistema della viabilità svolge il duplice ruolo sia di scorrimento sia di servizio locale. In caso di interruzione di tale sistema, in molti casi non vi sono alternative di percorso, con il rischio di vedere compromessa l’accessibilità di interi paesi e nuclei abitati fino ad arrivare all’isolamento.

Il ruolo di interconnessione principale nell'area centro-meridionale della provincia è realizzato da due assi pressoché paralleli, che percorrono tutta la valle da sino ai confini con la provincia di Treviso e di Trento, in destra orografica del Piave (SS 50 e SR 348) e in sinistra (SP 1 e SP 1 bis). I due assi sono connessi tra loro in sei punti, a Ponte nelle Alpi, a Belluno, a Bribano di , a Busche, a Quero e ad , ove il vincolo fluviale è superato con altrettanti ponti.

Il sistema principale prosegue nel settore settentrionale della provincia con la SS 51 “Alemagna”, connessa alla SS 50 nel centro di Ponte nelle Alpi. Sulle dorsali principali si attestano le arterie di accesso alle diverse vallate, la SS 51 bis verso il centro Cadore ed il Comelico, la SR 203 e 204 verso l'Agordino, la SP 251 verso la valle di Zoldo, la SR 50 verso la valle del Primiero. Connesso alla maglia principale ritroviamo anche l'unico collegamento autostradale, rappresentato dalla A 27 "Venezia-Belluno".

La maglia si completa con i collegamenti intervalli (SP 347, SR 48, SP 251) che ad oggi risultano inadeguati alla propria funzione e necessitano di interventi di sistemazione. Tale struttura fa sì che le relazioni di scambio tra comuni e con l'esterno della provincia segua in gran parte percorsi ben determinati, essendo limitata la presenza di alternative di percorso fra loro confrontabili e tra cui gli utenti possano scegliere. Le alternative di scelta sono fornite alle relazioni di lunga percorrenza, legate a provenienze (o destinazioni) esterne alla provincia (esempio uso dell'autostrada o meno), ovvero di media distanza all'interno della Valbelluna, dove la percorrenza tra le polarità principali è servita in destra e sinistra Piave.

Il settore centro-meridionale della provincia è quello in cui risulta concentrata la maggior parte della domanda di mobilità, in quanto antropizzato in forma più marcata, sia dalle componenti residenziali, sia dal tessuto economico e produttivo. Il percorso in destra Piave, come documentato nel seguito, risulta caricato da una maggior quantità di traffico, nonostante presenti le maggiori discontinuità nella qualità del livello di servizio offerto, dovute alle interferenze con gli insediamenti urbani. La presenza tuttavia degli stessi insediamenti, identificabili con i comuni maggiormente attivi (in termini di popolazione e di attività economiche) ne spiega l’elevato carico con relazioni di media e breve distanza.

La struttura stradale, così configurata, determina sugli elementi viari compresi nel livello principale la necessità di assolvere alle esigenze di spostamento di tutte le componenti in transito nella provincia, dalla mobilità intercomunale di breve percorrenza, sino alla mobilità di lunga percorrenza rappresentata dalla domanda turistica verso il Cadore, lo Zoldano o l’Agordino. Relativamente alla mobilità turistica, il sistema svolge un ruolo di servizio anche verso una ulteriore quota, configurata come di solo attraversamento, di entità ridotta rispetto alla composizione globale del traffico, che tuttavia trova FIGURA 4-25: ESTRATTO DELLA TAVOLA 7 SISTEMA DEI SITI E DELLE RISORSE DI MAGGIOR IMPORTANZA AMBIENTALE, TERRITORIALE E STORICO- attraverso la A 27, la SS 50 e la SR 203 il sistema di connessione est-ovest per il collegamento con le vallate del Trentino Alto CULTURALE – FONTE PROVINCIA DI BELLUNO Adige. Tale componente, pur se modesta, contribuisce al sovraccarico della rete nelle giornate di maggior criticità estiva, invernale o dei fine settimana. La condizione di sovrapposizione delle diverse componenti di utenza viene a creare nei periodi

turistici e nelle ore di punta della giornata delle criticità nelle condizioni della circolazione, in particolare in prossimità dei vari centri abitati.

Nella lettura dei dati seguenti appare evidente non solo la strategicità della SS51, che, malgrado gli ammodernamenti viene ancora messa in crisi (soprattutto, se non esclusivamente, durante i periodi di maggiore frequentazione turistica), ma anche la problematicità del nodo di Longarone: l’attraversamento del centro urbano riduce in modo consistente la capacità di flusso, anche a causa delle numerose importanti confluenze.

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 27 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Come si legge sempre nella Relazione di progetto del PTCP di Belluno, la dorsale principale di attraversamento della parte centro-meridionale della provincia, costituita dalla SS 51 fino a Longarone e dalla SS 50 in tutto il tratto compreso tra e Ponte nelle Alpi, è caricata con un livello di domanda che, in alcune giornate e periodi dell'anno, assume un'entità superiore ai 20.000 veicoli al giorno. Analoghe quantità sono rilevate sui sistemi stradali (SS 348 a Fener) che mettono in relazione la provincia con la provincia di Treviso e l'area padana veneta. In concomitanza con gli elevati carichi giornalieri si rilevano anche le situazioni più gravose in termini di punta oraria con valori superiori alle 2.000 unità in un'ora.

La dorsale di supporto principale alla mobilità provinciale è quella che ovviamente risulta maggiormente gravate dalla componente commerciale, che in provincia assume un'incidenza media del 14%, ma che in alcune tratte registra valori del 20%. La componente veicolare commerciale è in buona parte composta da veicoli di media dimensione (8% medio di mezzi tra i 5 e i 7,5 m), comprendendo tuttavia una quota di mezzi dimensionalmente superiori a 7,5 m che arriva a incidere anche per il 12% sul totale dei transiti.

Per quanto riguarda l'infrastruttura autostradale, gli elementi rilevabili offrono una sostanziale conferma di alcuni aspetti già osservati sulla viabilità ordinaria. Il dato di flusso alla barriera di Belluno mostra un livello di carico nelle giornate feriali dei periodi non turistici dell'ordine degli 11.000-12.000 transiti medi giornalieri, valori tendenzialmente bassi per un'infrastruttura autostradale, con un’incidenza del traffico commerciale superiore al 20%. Nelle giornate festive dello stesso periodo i transiti arrivano invece ai 19.000 veicoli giornalieri, incrementandosi ulteriormente fino a circa 25.000 veicoli medi al giorno nelle giornate festive della stagione estiva.

Nella documentazione della conferenza stampa “Il traffico stradale in provincia di Belluno dal 2000 al 2008” (Provincia di Belluno - Settore tecnico - Servizio Mobilità e Trasporti Ufficio della mobilità - Palazzo Piloni, 10 aprile 2009) vengono riportati i dati derivanti dai rilievi del traffico stradale extraurbano (Progetto SIRSE) effettuati tra il 2000 ed il 2008 con la collaborazione dell’Università di Padova.

Da tali dati emerge che uno dei tratti stradali dove si registrano i flussi di traffico più elevati è quello Ponte nelle Alpi – Longarone sulla SS51 Alemagna e che la sezione più trafficata è quella di Longarone (vedi figure che seguono). La SS 51 (insieme alla SS 50) presenta carichi di traffico paragonabili ad alcune tratte principali dell’area centrale veneta. Lungo l’asse di Alemagna Cadola-Longarone (SS 51) si sono registrati 16.000 -18.000 veicoli/giorno, con un incremento medio annuo pari a 1,0% (media sezioni).

Dal 2000 al 2008 il traffico giornaliero medio si è mantenuto pressoché costante in tutte le sezioni indagate ad eccezione di Cadola dove si è registrato un incremento medio annuo dell’1,5%. Tutte le sezioni sono classificate “montane” (flussi più elevati nei giorni prefestivi, festivi e nei periodi turistici) ad eccezione di Cadola che risulta “lavorativa” (flussi più elevati nei giorni feriali e nei periodi non turistici).

La mobilità commerciale media è del 14% circa. Le percentuali di veicoli pesanti maggiori sono state registrate sull’Alemagna e in Sinistra Piave.

FIGURA 4-26: RETE STRADALE PRESENTE IN PROSSIMITÀ DELL’AMBITO DI VARIANTE (FONTE: PROVINCIA DI BELLUNO) VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 28 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 4-27: SS51 DI ALEMAGNA – TRAFFICO MEDIO GIORNALIERO NELL’ANNO 2008 (FONTE: PROVINCIA DI BELLUNO)

FIGURA 4-29: VALORI DI TRAFFICO GIORNALIERO MEDIO NELL’ANNO 2008 SULLA RETE VIARIA DELLA PROVINCIA DI BELLUNO (FONTE: PROVINCIA DI BELLUNO)

FIGURA 4-28: SS51 DI ALEMAGNA – FLUSSO GIORNALIERO SU BASE SETTIMANALE (MEDIA 2005-2008) (FONTE: PROVINCIA DI BELLUNO)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 29 Numero 0011934 Data 10/09/2018 intersezione con la SS51, che crea notevoli disagi soprattutto nel periodo di picco dei flussi turistici, contribuendo a rendere difficile l’attraversamento di Longarone.

La progressiva realizzazione del sistema di via del Parco – via G. Trevisan (parallelo alla SS51) ha permesso in parte (ma non in modo sufficiente) di affrontare il superamento del nodo centrale di Longarone, non tanto quanto bypass della statale, quanto facilitando la connettività urbana della porzione est dell’insediamento residenziale/produttivo e alleggerendo l’intersezione della SP251 con la statale.

Relativamente pochi sono gli accessi privati diretti sulla SS51: siamo, infatti, in presenza di una corretta gerarchizzazione viaria, che prevede limitati e ben attrezzati punti di intersezione / accesso, sia nel caso delle zone produttive che in quello delle aree residenziali. Appare difficile ipotizzare una migliore strutturazione: d’altra parte il problema principale rimane quello dell’attraversamento del centro urbano di Longarone, che non solo rappresenta una strozzatura fisica, ma anche funzionale (con la presenza di importanti servizi confliggenti con il transito, quali la stazione ferroviaria), situazione aggravata dalla succitata confluenza con la provinciale.

Che questo sia il problema principale dell’attuale assetto viabilistico comunale (e non solo) ben è dimostrato dai citati documenti di pianificazione, che ben lo individuano e descrivono (peraltro demandando la sua risoluzione a pesanti interventi infrastrutturali, attualmente non programmati temporalmente ed economicamente). Anche la Proposta di Finanza di Progetto – Passante Alpe Adria – interessante pesantemente l’area, appare a tutt’oggi non in una programmazione a breve-medio periodo. Visto l’estremo interesse per l’area in questione, si riporta qui di seguito la descrizione del tracciato, così come risulta dalla sintesi non tecnica del SIA di tale Progetto (aprile 2010):

TRATTO DA PIAN DI VEDOIA A LONGARONE - Il tracciato inizia in corrispondenza della passerella pedonale attualmente presente in località Pian di Vedoia che permette il collegamento tra l’area di sosta sulla carreggiata nord e l’area di servizio e ristoro sulla carreggiata sud. Lo svincolo di Pian di Vedoia viene realizzato utilizzando l’esistente manufatto di interconnessione con la S.S. 51, dopo circa 500 m dall’inizio intervento. Per salvaguardare la presenza dell’area di servizio esistente lungo la carreggiata sud, è prevista un’apposita viabilità che ne permette la fruizione sia per l’utente autostradale sia per chi entra in Autostrada dallo svincolo medesimo.

Fino al viadotto “Vajont” in prossimità della progressiva km 6+400, il tracciato Autostradale si sviluppa in destra orografica del fiume Piave, con un alternarsi di tratti in rilevato e di tratti in viadotto: quest’ultimi si rendono necessari per il superamento di torrenti pressoché ortogonali all’asta principale o quando il tracciato si spinge in zone ai margini delle aree golenali del fiume Piave. I viadotti previsti sono : “Rio del Bus” di lunghezza L=126 m, “Piave” di lunghezza L=1.224 m, “Desedan” di lunghezza L=666 m.

I tratti in rilevato sul lato verso il fiume sono stati predisposti con una difesa spondale eseguita con un muro di sottoscarpa in c.a. di altezza 4 m, rivestito in pietrame locale e fondato su pali per evitare possibili fenomeni di erosione e scalzamento.

Lo svincolo di Longarone è posto dopo il km 5 e permette la connessione tra il nuovo sistema autostradale e l’omonimo centro abitato, utilizzando l’esistente via Villanova / via Provagna che collega l’abitato e la zona industriale sul lato ovest e la sponda in sinistra Piave sul lato est. Per realizzare lo svincolo a livelli sfalsati è stato inserito il viadotto “Svincolo di Longarone”.

FIGURA 4-30: SIMULAZIONE DEL TRAFFICO NELL’ORA DI PUNTA DEL MATTINO, ANNO 2007 (FONTE: PROVINCIA DI BELLUNO) La localizzazione dello svincolo è conseguente alla necessità di collegare l’area industriale con la nuova infrastruttura, permettendo uno spostamento del traffico pesante dalla statale all’Autostrada stessa. Il posizionamento in rilevato, affiancato Per quanto riguarda il “Sistema viario locale”, la struttura della rete viabilistica comunale appare nel suo complesso all’area industriale, permette un’ulteriore protezione idraulica da possibili eventi alluvionali del Piave. relativamente semplice: di fatto Longarone sorge all’incrocio di due assi viari, la SS51 di Alemagna e la SP251, di diversa importanza storica e trasportistica. La SS51, pur storicamente iniziando a San Vendemiano (staccandosi dalla strada statale 13 Si ipotizza in questo ambito la localizzazione del centro di manutenzione e gestione dell’infrastruttura, grazie alla posizione Pontebbana), con il superamento autostradale della Sella di Fadalto ha perso nel suo primo tratto la sua primigenia baricentrica rispetto alla nuova tratta. importanza. Attraversato Longarone, essa (con seppur molte varianti realizzate negli ultimi decenni) indirizza i flussi (importanti quelli turistici verso l’Ampezzano, il Cadore e il Comelico), innestandosi con il sistema stradale della Pusteria. Il posizionamento di questa parte del tracciato in destra orografica del Piave è apparsa la soluzione più logica per diverse ragioni, sia infrastrutturali che ambientali: in primo luogo la stessa Autostrada A27 si posiziona su questo lato del fiume, quasi A Longarone incrocia la Strada Provinciale 251 della e Val Cellina, che mette in comunicazione la Venezia a contenerlo, fornendo la posizione e l’allineamento per quella che ne rappresenta la naturale estensione verso nord. Inoltre la Orientale con lo Zoldano e l’Agordino, attraverso, appunto, la Val Cellina: nonostante la funzione sovraregionale, la S.P. n. 251 maggiore infrastrutturazione della valle ricade su questo lato, lasciando alla sponda opposta una maggiore connotazione ha un ruolo molto più limitato, così come più limitati sono gli effetti sulla viabilità locale, se si esclude la problematica

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 30 Numero 0011934 Data 10/09/2018 “locale”, conservando le peculiarità storiche del contesto: scarsa antropizzazione, insediamenti umani prevalentemente abitativi.

Una volta fissata la planimetria del tracciato, si è definita l'altimetria in funzione delle condizioni idrauliche del fiume Piave e dei suoi affluenti laterali: le quote autostradali sono state impostate confrontandosi con quelle della S.S. 51, rappresentando queste, presumibilmente, quote di sicurezza idraulica dedotte dalla storia della valle. Il successivo studio idraulico dell’asta fluviale ha confermato la bontà delle scelte.

Questa impostazione ha permesso di ottenere un armonico rapporto tracciato/territorio: l’emergenza dell’opera risulta contenuta e il ricorso a ponti e viadotti è limitato agli attraversamenti degli affluenti o alle situazioni di prossimità del tracciato al sedime fluviale.

4.1.4 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO INTERCOMUNALE LONGARONE-SOVERZENE

Il Comune di Longarone è dotato di Piano di Assetto del Territorio nella forma di Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) denominato “Longaronese”, redatto congiuntamente con il Comune di Soverzene, ai sensi degli artt. 15 e 16 della L.R. 11/2004, e ratificato con delibera di Giunta Provinciale n. 91 del 19 luglio 2013 a seguito dell’approvazione dell’apposita Conferenza di Servizi in data 7 giugno 2013.

Di seguito si riportano gli stralci delle seguenti tavole di progetto:

 Tavola 01A - Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale; l’ambito di Variante ricade in “Area a rischio idraulico in riferimento al PAI (Zona P2), in “Zone di attenzione geologica in riferimento al PAI” ed in “Zone di attenzione idraulica in riferimento al PAI” (art. 5b); l’area destinata a parcheggio ricade in fascia di rispetto stradale;

 Tavola 02A - Carta delle Invarianti; a sud della zona industriale è individuata una “Core Area” (art. 8) coincidente con la “Tenuta Protti”; la zona industriale di Villanova viene individuata come “Urbanizzato (consolidato, diffuso e servizi esistenti) (art. 25 – art. 29 – art. 30); a nord della zona industriale viene individuata un’invariante di natura storico- monumentale (“Elemento puntuale” – art. 9);

 Tavola 03A - Carta delle Fragilità; l’ambito di Variante viene individuati come “Terreno idoneo a condizione” (art. 12); il piede del versante a monte della SS Alemagna viene identificato come “Area soggetta a caduta massi” (art. 13);

 Tavola 04A - Carta della Trasformabilità; l’ambito di Variante rientra in “ATO8a – Ambiti produttivi” (art. 3 – art. 25 – Allegato 4a); essa rientra in “Aree di urbanizzazione consolidata produttiva” (art. 29); l’ambito a sud della zona industriale viene individuato come ambito di espansione della zona produttiva (art. 31), al cui margine sud è prevista una schermatura vegetale (art. 32), rispetto all’area a sud (“Tenuta Protti”), individuata quale “Ambito per la formazione dei parchi e delle riserve naturali di interesse comunale” (art. 17); lungo la SS Alemagna viene individuata una “Viabilità di progetto o da ricalibrare” (art. 38.1); presso il vertice sud occidentale della Z.I., in corrispondenza dell’intersezione stradale esistente, viene individuato un “Ambito per la ristrutturazione della viabilità” (art. 38.2) ed una “Stazione di interscambio/stazione da riqualificare/fermata SFMP di progetto” (art. 38.6); in corrispondenza dell’argine della Z.I. sul greto del Piave viene individuata come azione strategica una “Nuova arginatura” (art. 37).

FIGURA 4-31: ESTRATTO DELLA TAVOLA 01A “CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE” DEL PATI LONGARONESE VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 31 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 4-33: ESTRATTO DELLA TAVOLA 03A “CARTA DELLE FRAGILITÀ” DEL PATI LONGARONESE

FIGURA 4-32: ESTRATTO DELLA TAVOLA 02A “CARTA DELLE INVARIANTI” DEL PATI LONGARONESE

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 32 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Di seguito si riporta uno stralcio delle NTA del PATI degli articoli d’interesse per l’area in esame.

CARTA DEI VINCOLI:

 art. 5b - Vincolo idrogeologico –forestale, “Area a rischio idraulico in riferimento al PAI” (Zona P1), “Zone di attenzione geologica in riferimento al PAI”, “Zone di attenzione idraulica in riferimento al PAI”

Art. 5 NTA PATI “Vincoli Ambientali e Pianificatori” - b) vincoli relativi alla tutela e sicurezza del territorio.:

“Il P.A.T.I. recepisce i vincoli e le misure di salvaguardia, che risultano immediatamente cogenti, del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta Bacchiglione, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n.3 del 28/11/2012 e delle sue successive varianti.

In sede di redazione del Piano degli Interventi (PI), adottato ai sensi dell'art.18 della l.r. 11/2004 o di sue varianti, il comune provvederà a valutare le condizioni di dissesto delle "zone di attenzione" ricomprese entro "aree idonee a condizione" verificando la compatibilità delle previsioni urbanistiche anche in relazione alle condizioni di dissesto evidenziate secondo la procedura dell'art. 5 delle NTA del PAI adottato. Fino a detta valutazione delle condizioni di dissesto in sede di PI, nelle "zone di attenzione" individuate nella tavola 1 - Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale, valgono le prescrizioni generali previste per tali aree dall'art.8 delle NTA del PAI.

Non costituisce variante al P.A.T.I. ogni eventuale recepimento di variante/adeguamento/modifica al PAI che, per altro, risulta immediatamente efficace a partire dalla dati di entrata in vigore della stessa. Il comune provvederà periodicamente all'aggiornamento del quadro conoscitivo, della cartografia e delle norme tecniche in conformità alla variante/adeguamento/modifica al PAI.”

CARTA DELLE INVARIANTI:

 art. 25, art. 29, art. 30 - “Urbanizzato (consolidato, diffuso e servizi esistenti)

Art. 25 NTA PATI “Criteri generali di dimensionamento e standard urbanistici”:

“Nelle aree ad urbanizzazione consolidata o diffusa, e secondo le specifiche normative, il PI può prevedere interventi diretti di nuova costruzione e/o interventi di trasformazione del tessuto edilizio esistente in base alle disponibilità ammesse per ciascun ATO dalla presente normativa.”

Art. 29 NTA PATI “Aree ad urbanizzazione consolidata”:

“Le aree ad urbanizzazione consolidata sono definite dalle parti del territorio costituite dai centri storici, dalla residenza urbana e dal sistema produttivo esistente.

In tali aree sono ammesse sia nuove costruzioni che interventi sugli edifici esistenti nel rispetto delle norme definite dal PATI.

Il PATI prevede il mantenimento, la manutenzione e la riqualificazione della struttura insediativa consolidata.”

Art. 30 NTA PATI “Aree di edificazione consolidata minore”:

“Le aree di edificazione consolidata minore comprendono insediamenti a morfologia lineare o nucleare che si distinguono dall’urbanizzato consolidato di cui al precedente art. 29 essenzialmente per le loro dimensioni ridotte e per essere localizzati in ambiti agricoli e boscati non direttamente integrabili alle altre zone urbane.”

CARTA DELLE FRAGILITA’:

FIGURA 4-34: ESTRATTO DELLA TAVOLA 04A “CARTA DELLA TRASFORMABILITÀ” DEL PATI LONGARONESE  art. 12 - “Terreno idoneo a condizione”

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 33 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Art. 12 NTA PATI “Fragilità geologiche”: Proprio la loro posizione rispetto ai corsi d’acqua ha fatto sì che nel corso del tempo essi siano stati oggetto di numerose esondazioni, che hanno spesso causato la distruzione delle attività insediatevi. “b) aree idonee a condizione. Questa classe comprende tutte le aree nelle quali, per poter conseguire un miglioramento delle caratteristiche e raggiungere le condizioni di idoneità (ossia di massima sicurezza per gli abitanti, le strutture e le L’area industriale di Faè, invece, grazie al miglior posizionamento nei confronti del letto del Piave (+10m circa), non ha infrastrutture) è necessario intervenire tramite opere di bonifica e sistemazione, opere di difesa, di salvaguardia e quant’altro. necessitato di tali interventi di bonifica per poter diventare sede di attività produttive: nel 1935 Osvaldo Protti ne fece il luogo di fondazione della prima fabbrica italiana produttrice di pannelli in fibra di legno, che prese il nome di Faesite in onore della Oltre all'osservanza di tutte le norme vigenti ed in particolare a quelle relative all'edificazione in zona sismica (nuove norme località in cui si trovava. tecniche sulle costruzioni), l'edificazione di fabbricati o di ogni altro manufatto di interesse pubblico o privato deve verificare la natura dei terreni e la pericolosità dei siti sulla scorta delle indicazioni dell'indagine geologica, geotecnica, Entrambe le aree produttive sono interamente dedicate all’attività industriale o artigianale, per cui non vi sono aree a idrogeologica ed idraulica (effettuata da tecnico abilitato), con un grado di approfondimento rapportato all’importanza vocazione residenziale. L’Ambito di Villanova, tuttavia, presenta un buon numero di zone con destinazione d’uso a servizi delle opere previste. (parcheggi, aree verdi, ecc.).

Le prescrizioni relative agli interventi in tali aree, suddivise per tipologia di elemento di rischio e fragilità, sono riportate al Invarianti successivo art. 13.” La spiccata vocazione produttiva dell’Ambito e la piuttosto recente epoca di costruzione dei fabbricati fanno sì che in esso Art. 13 NTA PATI “Fragilità idrogeologiche”: non vi siano invarianti di tipo ambientale, paesaggistico o storico. Fa eccezione un edificio sito nella parte più a Nord della zona industriale di Villanova che presenta i caratteri di manufatto di archeologia industriale, in quanto ha mantenuto le “In particolare per le aree “idonee a condizione” di cui al precedente art.12 si evidenziano di seguito le casistiche di idoneità caratteristiche architettoniche della fornace di calce che ospitava in passato. condizionata in cui la fattibilità edificatoria dovrà essere verificata di caso in caso in particolare in sede di PI; sarà particolare cura del progettista valutare tale casistica in funzione della reale situazione puntuale e sviluppare gli approfondimenti Criticità e fragilità necessari. La zona industriale di Faè non presenta particolari situazioni a rischio idrogeologico, eccezion fatta per un’area di modeste

… dimensioni localizzata lungo l’alveo del torrente Desedan e che è segnalata dal Piano di Assetto Idrogeologico come a rischio 02. Idraulica – esondazione. Nelle aree vicine ad un corso d'acqua a carattere perenne e/o temporaneo, qualsiasi intervento geologico. dovrà essere valutato preventivamente con uno studio idraulico a priori che tenga in esame la compatibilità dell'opera prevista nell’area. Sarà cura di questo studio evidenziare la necessità o meno di eventuali altre opere di difesa idraulica per Differente è la situazione della zona produttiva di Villanova che, a causa del suo posizionamento alla confluenza tra il evitare esondazioni o allagamenti e di definire la fattibilità o meno dell'intervento. torrente Maè e il fiume Piave, ma anche per il poco dislivello (circa 5 m) che si ha tra i suoi terreni e quelli dell’alveo del Piave, è quasi interamente soggetta a rischio esondazione. Per le aree a rischio idraulico del P.A.I. per le quali la tavola 04 prevede la realizzazione di nuove arginature, gli interventi sono subordinati al parere dell'Autorità idraulica competente.” Tutti i terreni dell’area di Villanova sono classificati come idonei agli interventi edificatori, tranne quelli posti nella fascia a ridosso dell’argine sul fiume Piave e quelli a ridosso della s.r. n.51 e delle pendici del monte, che presentano una idoneità

condizionata. I terreni dell’area di Faè sono invece tutti idonei a condizione, salvo quelli corrispondenti all’alveo del torrente CARTA DELLA TRASFORMABILITÀ: Desedan, che non sono idonei.”

 Allegato 4a - “ATO8a – Ambiti produttivi”  art. 38.1 - “Viabilità di progetto o da ricalibrare” “Direttive e prescrizioni ATO 8a  art. 38.2 - “Ambito per la ristrutturazione della viabilità”  art. 38.6 - “Stazione di interscambio/stazione da riqualificare/fermata SFMP di progetto”  L’ATO 8a è costituito dalle due aree produttive di Villanova e Faè, per le quali il PATI prevede discipline differenziate secondo quanto di seguito dettagliato. ALLEGATO 4A - “ATO8A – AMBITI PRODUTTIVI”:  Obiettivo del PATI, da tradurre operativamente da parte del PI, è quello di elevare le qualità di sostenibilità paesaggistica ed ambientale dell’area, prevedendo, fra gli elementi di attenzione nella nuova pianificazione urbanistica e nella Scheda Normativa Ambito Territoriale Omogeneo 8° - Ambiti produttivi - Villanova-Faè progettazione edilizia dell’area gli standard metodologici nella realizzazione delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate quali: “L’ATO 8a comprende i due ambiti produttivi di maggiori dimensioni presenti nel Comune di Longarone: quello di Villanova e quello di Faè. - includere destinazioni d’uso, spazi e servizi che assicurino sostenibilità ambientale, qualità sociale e competitività economica; Entrambi sono situati lungo la s.r. n.51 “di Alemagna” e vedono in questa o nei ripidi pendii montani che la sovrastano il loro limite occidentale, mentre sono delimitati a Est dalle aree golenali del fiume Piave e a Nord dal torrente Maè (Villanova) e - garantire la presenza degli spazi e dei servizi necessari per realizzare una gestione comune delle emergenze e della Desedan (Faè). sicurezza;

Descrizione morfologica, ambientale e insediativa - ottimizzare la configurazione delle reti e degli impianti tecnologici e realizzare sistemi avanzati per le telecomunicazioni;

Nei primi anni del 1800 arrivò a Longarone l’impresario Antonio Tallachini di Varese, il quale, nella seconda metà dell’800 fece - garantire l’efficienza della rete stradale interessata dai flussi generati e attratti, ottimizzare l’accessibilità viabilistica bonificare un’ampia area del greto del Piave in località Villanova, dove impiantò una segheria circondata da una zona agricola all’area e favorire una mobilità sostenibile delle persone e delle merci; coltivata e alberata, in seguito acquistata dalla famiglia Protti assieme alla villa padronale di Faè. La zona industriale di Villanova vede perciò la luce a metà del XIX secolo, grazie ad una imponente opera di bonifica di terreni sottratti alle acque. VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 34 Numero 0011934 Data 10/09/2018 - massimizzare la sicurezza stradale e ottimizzare la circolazione internamente all’area, mediante un’adeguata Relativamente alla disciplina ambientale, urbanistica ed edilizia il PI: configurazione delle aree di sosta, della rete viaria e ciclo pedonale, e una opportuna regolamentazione del traffico; - prevedrà la sostituzione dei volumi incongrui esistenti, con eventuale accorpamento o premi volumetrici finalizzati ad - garantire la sicurezza idrogeologica dell’area (ridurre le portate di deflusso e contribuire alla ricarica della falda incentivare tali adeguamenti; sotterranea) e la qualità ambientale del reticolo idrografico superficiale; - prevedrà l’ottimizzazione dell’uso del suolo attuale attraverso indici di copertura anche differenziati in rapporto a - ridurre i consumi anche differenziando gli approvvigionamenti in funzione degli usi, attraverso l’adozione di sistemi per il specifiche tipologie insediative, indici di copertura minimi inderogabili, altezze e/o numero di piani minimi inderogabili, riutilizzo dell’acqua meteorica o di reflui recuperabili; possibilità di assolvimento di standard a verde e parcheggio con soluzioni in copertura, possibilità di monetizzazione degli standard o realizzazione di altre opere finalizzate al miglioramento dell’arredo urbano e delle infrastrutture per un importo - ridurre lo scarico delle acque reflue attraverso un sistema di smaltimento a reti separate, e garantire un sistema di equivalente secondo quanto ammesso dall’art. 32 c.5° della l.r. 11/2004; depurazione dei reflui che riduca l’impatto ambientale dei processi depurativi tradizionali; - vieterà o limiterà l’utilizzo non ottimale degli spazi scoperti delle aziende; - garantire l’armonizzazione dell’intervento con gli elementi del paesaggio naturali ed antropici in cui si inserisce; - trattandosi di area già pianificata a livello attuativo dal PRG vigente, in caso di indisponibilità di standard, il PI potrà - garantire la qualità degli spazi aperti (aree verdi, strade, parcheggi e aree di pertinenza dei lotti)e dell’edificato in termini dimostrarne l’assolvimento anche con riferimento alle sovradotazioni di ATO attigui (non computando l’ATO 01 dei corridoi di assetto complessivo e scelte realizzative; ecologici);

- ridurre i consumi di energia primaria per riscaldamento e/o raffrescamento e garantire il comfort termoigrometrico negli - potrà prevedere una nuova soluzione di innesto viario con la s.r. n.51, anche con ipotesi a raso, tale da minimizzare le ambienti interni; attuali problematiche, connesse anche alle altre destinazioni d’uso gravanti sul nodo;

- controllare/ridurre l’utilizzo delle fonti non rinnovabili per l’approvvigionamento energetico e massimizzare l’utilizzo di - potrà prevedere l’integrazione nello studio dell’area anche della fascia a verde pubblico prospiciente l’alveo del Piave, fonti rinnovabili; ancorché appartenente all’ATO 01, da utilizzare come polmone verde, ciclabile, pedonale anche a servizio della zona produttiva. Tale iniziativa potrà essere attivata anche in sede di Progetto di valenza Strategica; - ottimizzare le prestazioni dei sistemi di illuminazione naturale e artificiale negli ambienti interni ai fini del risparmio energetico e del comfort visivo; - incentiverà, anche attraverso iniziative premiali, l’utilizzo di energie rinnovabili ed in particolare la realizzazione di un parco solare da attivare sulle coperture degli edifici; - perseguire il risparmio energetico e il contenimento dell'inquinamento luminoso negli ambienti esterni pubblici e privati; - potrà prevedere la disciplina di eventuali unità di foresteria; - garantire la qualità ambientale e la salubrità dei materiali da costruzione utilizzati; - prevedrà interventi di riqualificazione funzionale ed architettonica dell’area non solo relativamente ai punti di vista - ridurre il consumo di materia e la produzione di rifiuti tendendo alla chiusura del ciclo; principali ma anche in riferimento alla fruizione interna di servizio dell’area; - ridurre i rischi e garantire la sicurezza nella gestione rifiuti; - data la contiguità all’ATO 01 di rilevante valore ambientale, e la vicinanza all’ATO 05 del Parco Nazionale Dolomiti - garantire un buon clima acustico, negli ambienti esterni, con particolare attenzione ai ricettori presenti; Bellunesi, nonché area SIC/ZPS, limiterà l’accesso ad attività ed impianti che non garantiscano adeguati standard di sostenibilità, qualità ambientale e paesaggistica; - garantire un buon clima acustico negli ambienti con prolungata permanenza di persone. - relativamente all’area d’espansione sono ammesse unicamente attività di servizio, terziarie, ricerca e sviluppo, ad alta Area di Villanova componente innovativa, da attivare in volumetrie ad alta sostenibilità, edificate secondo criteri di bioedilizia e risparmio energetico. In tale comparto i nuovi insediamenti dovranno integrarsi con una quota a verde ottenuta con il mantenimento  Tale area è individuata sia dal PTRC che dal PTCP come polo provinciale per l’innovazione, la ricerca e sviluppo. o la sostituzione degli altofusto esistenti, al fine di garantire una corretta transizione con l’area contermine prevista a La normativa del PATI e quella successiva del PI, sono impegnate a prevedere interventi ed azioni volti a favorire Parco, da mantenere adeguatamente schermata; l’evoluzione dell’assetto attuale in area R&S, sviluppando e facilitando iniziative rivolte all’innovazione sia nell’ambito delle - prevedrà la possibilità di utilizzo delle aree residuali anche come aree per attrezzature sportive o ricreative anche private singole imprese, esistenti o di nuovo insediamento, sia rispetto alla dotazione di servizi dell’area. di uso pubblico; A tal fine sono escluse destinazioni d’uso di carattere commerciale (se non strettamente pertinenti all’attività produttiva o - sono ammesse attività previste in trasferimento dall’attuale sede da parte del PATI anche in parziale deroga ai disposti al servizio degli addetti e secondo parametri da definire da parte del PI) o artigianali (confermando in tal senso la della presente scheda qualora se ne seguano comunque gli indirizzi.” normativa vigente).

Sono viceversa ammesse attività di servizio alle imprese, attività di ricerca, attività operanti in settori innovativi, attività ART. 38 “VIABILITÀ E RETI DI TRASPORTO” che in ogni caso evidenzino caratteri di elevata sostenibilità ambientale, anche in questo caso secondo parametri di dettaglio da definire da parte del PI. - 38.1 “SISTEMA STRADALE”

Il coordinamento generale delle iniziative pubbliche e private finalizzate a questi scopi potrà essere attuata nell’ambito del “Il PATI individua: Progetto di valenza Strategica “Area R&S”.

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 35 Numero 0011934 Data 10/09/2018 a) come Progetto di valenza Strategica (quale “infrastruttura di maggior rilevanza”, ai sensi della definizione regionale) il prolungamento dell’autostrada A27 da Pian di Vedova a Macchietto.

Il PATI non individua il tracciato in quanto la soluzione finale sarà determinata fra le varie alternative possibili. La soluzione finale sarà definita con il fine prioritario di garantirne la sostenibilità e la compatibilità ambientale, valutando in primis, fra le alternative, quella di un tracciato in sinistra Piave che eviti un’ulteriore pressione antropica sulla fascia della destra Piave, ed anzi contribuisca ad una sua significativa riduzione.

La soluzione finale costituirà variante al PATI e dovrà prevedere lo studio delle interrelazioni complessive con il territorio, come desumibili anche dallo studio VAS dedicato, con la disciplina dei nuovi interventi, nonché delle integrazioni e/o modifiche agli interventi presenti nel PATI vigente.

Le previsioni insediative del PATI tutelano i possibili corridoi di transito sia in sinistra che in destra Piave (non consentendo nuove espansioni nella banda di territorio verso il Piave) sia attraverso la previsione di un limite di avanzamento dell’edificabilità nelle zone oggetto di urbanizzazione produttiva consolidata da non superare con nuovi interventi edificatori; b) la s.r. n.51 "di Alemagna" come tracciato stradale di rilevanza regionale ed interregionale per il collegamento Nord-Sud, prevedendo per essa un adeguamento del tracciato finalizzato al by-pass del centro di Longarone, e da realizzarsi in galleria;

…”

- 38.2 “SITUAZIONI DI CRITICITÀ”

“Le situazioni di criticità si delineano nei punti e nei tratti della rete viaria che sono soggetti a sovraccarico di flusso veicolare, con conseguente rallentamento della circolazione, aumento della pericolosità e di inquinanti.

Tali situazioni sono localizzabili in corrispondenza delle intersezioni della rete viaria maggiore con altri generatori di traffico (incrocio con s.p. n.251 ed s.p. n.11), ed in particolare le zone produttive di Villanova e Faè e le aree urbane di Fortogna e Longarone. …”

- 38.6 “SISTEMA FERROVIARIO”

“Il PATI individua la ferrovia esistente come tracciato ferroviario di rilevanza regionale per il collegamento Nord-Sud e come tracciato di rilevanza provinciale del Servizio Ferroviario Metropolitano.

In base a tale ruolo il PATI: a) individua nella stazione di Longarone il nodo di interscambio ferro-gomma, favorendone le attività di supporto e di servizio alla mobilità dei residenti, degli occupati e turistica e prevedendo a supporto un parcheggio scambiatore nell’area di Rivalta. Il PI disciplinerà le caratteristiche essenziali di tali infrastrutture nonché le relative modalità di accesso e collegamento; b) prevede, in accordo con l’ente gestore e coordinandosi con la Provincia, la riqualificazione della stazione di Faè - Fortogna rivolta\ prioritariamente alla fruizione turistica connessa all’accesso al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e alla mobilità cicloturistica, nonché di servizio agli occupati dell’area produttiva di Faè. Il PI curerà l’integrazione con gli altri sistemi di trasporto pubblico e/o privato (navette turistiche, navetta per l’area produttiva) e prevedrà appositi accessi in sicurezza per i relativi utenti; c) prevede, in accordo con l’ente gestore, la realizzazione di una fermata ad uso esclusivo degli occupati della zona produttiva in località Villanova (fermata Servizio Ferroviario Metropolitano Provinciale). Il PI prevedrà la dotazione dei servizi necessari nonché degli appositi accessi in sicurezza per gli utenti sia per tale fermata che per la fermata SFMP da prevedere all'interno dell'urbanizzazione consolidata di Fortogna.

Sono sempre ammessi gli interventi di adeguamento ed ammodernamento della linea esistente (elettrificazione, raddoppio, ecc.) nel rispetto della tutela ambientale delle aree interessate.”

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 36 Numero 0011934 Data 10/09/2018 4.1.5 PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI LONGARONE

Per effetto dell’approvazione del PAT, il Piano Regolatore Generale, per le parti compatibili con il PAT, assume valore di Piano Di seguito si riporta uno stralcio della Variante Generale al PRG approvato con DGR n. 364 del 28.01.1985 (Piano degli degli Interventi. Interventi vigente) per l’area oggetto della Variante in esame.

Di seguito si riporta lo stralcio dell’elaborato del PATI “Longaronese” relativo al PRG vigente per l’area di Variante. L’area oggetto di Variante viene identificata come Verde pubblico attrezzato (SVP).

FIGURA 4-35: STRALCIO DELL’ELABORATO DEL PATI “LONGARONESE” RELATIVO AL PRG VIGENTE PER L’AREA DI VARIANTE (NEL CERCHIO ROSSO)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 37 Numero 0011934 Data 10/09/2018

FIGURA 4-36: STRALCIO DELLA VARIANTE GENERALE AL PRG APPROVATO CON DGR N. 364 DEL 28.01.1985 (PIANO DEGLI INTERVENTI VIGENTE) PER L’AREA OGGETTO DELLA VARIANTE IN ESAME (NEL CERCHIO ROSSO); IN BASSO UNO ZOOM DELLA TAVOLA

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 38 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Come si legge nella Relazione di Piano, “Le fasce di pertinenza costituiscono elementi sussidiari al piano acustico, esse si 4.1.6 ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNALE sovrappongono alla classificazione andando a costituire delle “fasce di esenzione” relative alla sola rumorosità prodotta dall’infrastruttura stradale rispetto al limite di zona locale, che dovrà essere invece rispettato dall’insieme di tutte le altre Il Comune di Longarone è dotato di Piano di zonizzazione acustica approvato nel 2011. sorgenti presenti sul territorio”. “In generale la SS n. 51 e la SP n. 251 - fuori dall’ambito urbano - acquistano una valenza Nella figura che segue viene riportato lo stralcio della tavola del Piano relativo all’ambito di Variante. specifica e sono classificate come infrastrutture extraurbane secondarie la cui fascia di rispetto si estende per 250 m per lato.”

Come si vede, l’area oggetto di Variante rientra in classe V, Aree esclusivamente industriali e risulta interessata dalla fascia Per le aree in classe V valgono i seguenti limiti. di pertinenza della SS51. Rientrano in classe V le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi, specificando che non costituisce insediamento abitativo l’alloggio del custode e del proprietario dell’attività industriale. Valori limite per la classe V

Valori limite di emissione in dB(A) Valori limite assoluti di immissione in dB(A)

Periodo diurno (ore 6.00-22.00) 65 70

Periodo notturno (ore 22.00–6.00) 65 70

TABELLA 4-1: VALORI LIMITE PER LA CLASSE V

FIGURA 4-37: STRALCIO DEL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL COMUNE DI LONGARONE

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 39 Numero 0011934 Data 10/09/2018 4.2 VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE

A seguito della pubblicazione della manifestazione di interesse per la valorizzazione di un sedime di proprietà comunale da trasformare in area a parcheggio (Prot. n. 11664 del 6.09.2017) e conseguente accordo, la Variante in esame riguarda l’attuazione della convenzione (Registrata il 11/05/18, Prot. n. 2479 serie 1T) che necessita di una modifica della destinazione da Verde pubblico attrezzato (SVP) ad Attrezzature pubbliche di interesse comune (SP) con destinazione a parcheggio.

Agli effetti dell’art.11 comma 2 delle Norme di Attuazione del Piano di Assetto Idrologico (PAI), tale intervento risulta comunque compatibile in quanto assentibile prima della data del 1.12.2012; a maggior ragione, nell’area originariamente classificata SVP erano consentite volumetrie, ancorché di piccole dimensioni, mentre con l’attuale modifica non sono consentite alcune volumetrie e pertanto il rilascio del provvedimento autorizzativo dell’opera sarà soggetto esclusivamente alla verifica di cui all’art. 8 delle Norme sopra citate; il tutto realizzato nel rispetto delle norme tecniche del nuovo Piano di Tutela delle Acque (PTA).

La Tavola n. 4a (Carta della trasformabilità) del P.A.T.I. “Longaronese” riporta un ipotetico tracciato viabilistico non confermato da norma tecnica attuativa o da vincolo, pertanto l’opera prevista non interferisce con la possibilità in futuro di poter eseguire un tratto di strada.

Per la Variante in esame è stata redatta apposti “Asseverazione Idraulica” la quale riporta quanto segue:

“Considerato come l’unico punto della variante di tipo non strutturale e che dette previsioni non potranno comunque comportare trasformazioni territoriali tali da poter modificare in modo apprezzabile il regime idraulico locale della corrispondente zona di intervento.

Rilevato che, dal punto di vista idraulico, la caratterizzazione urbanistica della variante è di fatto riconducibile alla seguente casistica: modifiche proposte dalla variante 2018 che non comportano trasformazioni territoriali che possano modificare significativamente il regime Idraulico del territorio in argomento in quanto le superfici interessate sono tutt’al più confermate; tutto ciò premesso il sottoscritto progettista

ASSEVERA la non necessità di sviluppare uno Studio di Valutazione di Compatibilità Idraulica di cui alla D.G.R.V. n. 2984 del 06 ottobre 2009 per la Variante 2018 al P.I. del Comune di Longarone.”

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 40 Numero 0011934 Data 10/09/2018

4.2.1 ELABORATI DI VARIANTE

4.2.1.1 NORMATIVA NORMA IN VARIANTE NORMA VIGENTE

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 41 Numero 0011934 Data 10/09/2018 4.2.1.2 ELABORATI GRAFICI

FIGURA 4-38: ELABORATI GRAFICI DI VARIANTE – RAFFRONTO STATO VIGENTE E STATO DI VARIANTE

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 42 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Per quanto riguarda il fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali, sia per la fase di 5 POTENZIALI INTERFERENZE DERIVANTI DALL’ATTUAZIONE DELLA cantiere/dismissione che per la fase di esercizio per la movimentazione di materiali, mezzi e persone verrà utilizzata la rete VARIANTE stradale esistente. In particolare l’accesso all’area avviene dalla SS n. 51 Alemagna e dalla viabilità interna alla zona industriale. La Variante Alla luce di quanto sopra riportato, per l’attuazione della Variante in esame sono configurabili come potenziali interferenze prevede la realizzazione di una parcheggio a servizio della Zona Industriale. sulle componenti aria, acqua e suolo quelle riportate nella tabella che segue.

INTERFERENZE su ARIA, ACQUA e SUOLO ATTUAZIONE DELLA VARIANTE FATTORI DI INTERFERENZA Diretti Indiretti

FASE DI CANTIERE

Emissioni acustiche da macchinari/mezzi Alterazione Non rilevabile di trasporto equilibrio Acustico

Emissioni inquinanti da macchinari/mezzi Alterazione qualità Fase di cantiere Non rilevabile di trasporto dell'Aria

Impermeabilizzazione/occupazione di Alterazione qualità Non rilevabile suolo Acqua e Suolo FASE DI ESERCIZIO

Emissioni inquinanti da macchinari/mezzi Alterazione qualità Non rilevabile Fruizione e manutenzione delle di trasporto dell'Aria nuove strutture Emissioni acustiche da traffico veicolare Alterazione Non rilevabile indotto equilibrio Acustico FASE DI DISMISSIONE

Emissioni acustiche da macchinari/mezzi Alterazione Non rilevabile di trasporto equilibrio Acustico Dismissione strutture Emissioni inquinanti da macchinari/mezzi Alterazione qualità Non rilevabile di trasporto dell'Aria

TABELLA 5-1: POTENZIALI INTERFERENZE SU ARIA, ACQUA E SUOLO DERIVANTI DALL’ATTUAZIONE DELLA VARIANTE IN ESAME

FIGURA 5-1: RETE STRADALE ESISTENTE IN PROSSIMITA’ DELL’AMBITO DI VARIANTE – BASE BING MAPS ©2016 MICROSOFT

5.1 UTILIZZO DELLE RISORSE E FABBISOGNO NEL CAMPO DEI TRASPORTI, DELLA VIABILITÀ E DELLE RETI INFRASTRUTTURALI 5.2 EMISSIONI, SCARICHI, RIFIUTI, RUMORE, INQUINAMENTO LUMINOSO Per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse, in fase di cantiere/dismissione, è prevedibile l’impiego di prodotti energetici per il funzionamento dei macchinari e dei mezzi di trasporto e, in fase di cantiere, di materiali quali legno, metallo e materiali edili Per quanto riguarda le emissioni inquinanti, si considerano le emissioni derivanti da macchinari/mezzi di trasporto durante la per la realizzazione delle strutture. fase di cantiere/dismissione e dal flusso veicolare indotto dalle nuove strutture in fase di esercizio.

In fase di esercizio è prevedibile il consumo di prodotti energetici per il funzionamento di mezzi e macchinari impiegati per la Per quanto riguarda le emissioni inquinanti durante la fase di cantiere/dismissione, le emissioni derivanti da macchinari/mezzi manutenzione delle aree. di trasporto utilizzati per la realizzazione degli interventi si caratterizzano come di durata limitata nel tempo (fase di cantiere) ed aventi un effetto di alterazione della qualità dell’aria di tipo circoscritto e reversibile.

In fase di esercizio, le fonti di emissioni inquinanti sono legate al flusso veicolare indotto dalla nuova struttura.

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 43 Numero 0011934 Data 10/09/2018 In base ai dati derivanti dai rilievi del traffico stradale extraurbano in provincia di Belluno (Progetto SIRSE) effettuati tra il 2000 alla componente faunistica presente nelle vicinanze del punto di emissione, provocandone la fuga o anche l’abbandono del ed il 2008, risulta che uno dei tratti stradali dove si registrano i flussi di traffico più elevati è quello Ponte nelle Alpi – nido. Longarone sulla SS51 Alemagna e che la sezione più trafficata è quella di Longarone (Traffico Giornaliero Medio > 15.000 veicoli). La SS 51 (insieme alla SS 50) presenta carichi di traffico paragonabili ad alcune tratte principali dell’area centrale Per quanto riguarda, infatti, gli effetti del rumore sull’avifauna, Natural England (ente pubblico non ministeriale del governo veneta. Lungo l’asse di Alemagna Cadola-Longarone (SS 51) si sono registrati 16.000 -18.000 veicoli/giorno, con un incremento britannico responsabile della protezione dell'ambiente naturale in Inghilterra) non utilizza i valori limite ponderati su un medio annuo pari a 1,0% (media sezioni). Sull’Alemagna si sono registrate inoltre le maggiori percentuali di veicoli pesanti. intervallo temporale, ma i livelli di picco del rumore (LA max), distinguendo tre soglie in relazione ai potenziali effetti sull’avifauna: Considerando quindi l’ambito nel quale risulta inserita l’area oggetto di Variante, prossima ad un’importante arteria stradale interessata da elevato traffico veicolare, non si prevede un incremento significativo di emissioni rispetto allo stato di fatto.  livelli di rumore oltre 70 dB (LA max) - sono probabili significativi effetti di disturbo sull’avifauna;

 livelli di rumore tra i 55 dB (LA max) e 70dB (LA max) - sono possibili significativi effetti di disturbo sull’avifauna;

Per quanto riguarda gli scarichi (acque meteoriche), la zona industriale e la viabilità di servizio interna ad essa risultano già  livelli di rumore inferiori a 55 dB (LA max) – risultano improbabili significativi effetti di disturbo sull’avifauna. dotate delle infrastrutture a rete necessarie; le acque meteoriche di dilavamento del parcheggio saranno gestite secondo la Per quanto riguarda in particolare l’avifauna nidificante, Natural England pone come limite massimo di rumore a tutela normativa vigente in materia. dell’avifauna nidificante quello pari a 55 dB LAeq, ritenuto anche, per la fase di cantiere, soglia oltre la quale sono possibili effetti sui recettori ecologici incluse le componenti dei siti Natura 2000 ed i siti Ramsar. Per quanto riguarda l’impermeabilizzazione/occupazione di suolo, interferenza identificabile nell’intervento di realizzazione Sulla base, dunque, delle considerazioni ora espresse, poiché la presente valutazione ha per oggetto la verifica di eventuali del parcheggio, la Variante prevede l’utilizzo di pavimentazioni permeabili (stalli e aree verdi) su almeno il 60% dell’area; tale interferenze indotte dall’attuazione della Variante al Piano in esame sulle componenti faunistiche tutelate dalla Rete Natura interferenza si configura dunque come puntuale e di entità non significativa. 2000, il raggio di interferenza potenziale del rumore viene identificato quale distanza oltre la quale il livello di picco del Per la Variante in esame è stata redatta apposti “Asseverazione Idraulica” nella quale si assevera “la non necessità di rumore emesso scende al di sotto dei 55 dB LAeq. sviluppare uno Studio di Valutazione di Compatibilità Idraulica di cui alla D.G.R.V. n. 2984 del 06 ottobre 2009 per la Variante La determinazione di tale distanza è avvenuta partendo dai dati di potenza sonora delle macchine utilizzate nell’attuazione 2018 al P.I. del Comune di Longarone.” della Variante al Piano in esame.

Per determinare il livello di pressione sonora al recettore partendo dal livello di potenza sonora di ciascuna lavorazione, si fa Per quanto riguarda il rumore nella fase di cantiere e di dismissione, le potenziali interferenze derivanti dagli interventi in uso della seguente formula: esame si riferiscono essenzialmente alle emissioni sonore delle macchine operatrici utilizzate. Il D.Lgs. 262 del 04/09/02 “Attuazione della direttiva 2000/14/CE concernente l'emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto” impone per le macchine operatrici nuovi limiti di emissione, espressi in termini di potenza sonora.

Nella fase di cantiere/dismissione si può ipotizzare l’utilizzo delle apparecchiature riportate nella seguente tabella. Per i dati Ossia, al livello di potenza sonora (Lw) bisogna sottrarre 8 dB ed il valore dell’attenuazione con la distanza (20logr). La formula relativi al rumore emesso dai mezzi di cantiere si considerano i dati riportati nelle schede della Banca dati realizzata da C.P.T. - tiene conto della posizione a terra, su un piano riflettente, della sorgente puntiforme e dell’attenuazione di 6 dB per ogni Torino (http://www.cpt.to.it/schede.aspx). raddoppio della distanza sorgente/ricettore. Non tiene conto invece dell’attenuazione aggiuntiva dovuta alla presenza di eventuali ostacoli posti tra sorgente e osservatore, né di quella dovuta all’assorbimento dell’aria, in quanto ciò rientra nel carattere cautelativo della previsione. POTENZA SONORA ATTREZZATURA/MACCHINARIO LW dB(A) Nella seguente tabella si riportano quindi i valori di potenza sonora riferiti ai mezzi utilizzati nella fase di cantiere e di Autocarro 103 dismissione ed i corrispondenti valori di pressione sonora al recettore alle diverse distanze dalla sorgente.

Escavatore 105 Finitrice 106 POTENZA SONORA MEZZI DI CANTIERE DISTANZA DALLA SORGENTE (m) Rullo compressore 105 LW dB(A) 50 100 150 180 TABELLA 5-2: POTENZA SONORA DEI MEZZI DI CANTIERE UTILIZZABILI NELLA FASE DI CANTIERE PRESSIONE SONORA AL RECETTORE DB(A)

Autocarro 103 61,0 55,0 51,5 49,9 Per la tutela della salute umana l’emissione di rumore è regolamentata mediante l’applicazione dei valori limite dettati dal DPCM 14.11.1997, valori limite riferiti alle classi di destinazione d'uso del territorio riportate nella tabella A del Decreto stesso Escavatore 105 63,0 57,0 53,5 51,9 e definite mediante il Piano di classificazione acustica comunale; il rispetto di tali valori limite va verificato tramite misurazioni Finitrice 106 64,0 58,0 54,5 52,9 effettuate “in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità”, però mentre i livelli strumentalmente rilevati sono Rullo compressore 105 63,0 57,0 53,5 51,9 riferiti al tempo di misura, il confronto con i valori limite stabiliti in base al piano di classificazione acustica del territorio comunale va riferito al tempo di riferimento (diurno – dalle 6.00 alle 22.00 e notturno - dalle ore 22.00 alle 6.00). TABELLA 5-3: VALORI DI PRESSIONE SONORA AL RECETTORE DELLE EMISSIONI SONORE RIFERITI AI MEZZI UTILIZZABILI IN FASE DI CANTIERE E CORRISPETTIVI LIVELLI DI RUMORE ATTENUATO ALLE DIVERSE DISTANZE DALLA SORGENTE L’applicazione dei valori limite, però, porta a considerare un livello di rumore ponderato su quell’intervallo temporale di riferimento (diurno o notturno), porta, cioè, all’appiattimento di eventuali picchi di rumore, che possono provocare uno stress VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 44 Numero 0011934 Data 10/09/2018 Poiché, dunque, per recettori posti a distanza pari o superiore a 150 m dalla sorgente rumorosa i valori di pressione sonora previsti risultano inferiori al valore soglia di 55 dB(A), tale distanza viene considerata quale distanza di interferenza potenziale per il fattore perturbativo legato all’alterazione dell’equilibrio acustico in fase di cantiere e di dismissione; ciò porta a considerare, per tale fattore perturbativo, un buffer di interferenza potenziale pari a 150 m dal perimetro esterno dell’ambito di Variante in esame.

Per quanto riguarda l’emissione di rumore in fase di esercizio, essa sarà legata alla fruizione delle strutture ed alla conseguente movimentazione di veicoli.

Come visto nel Paragrafo 4.1.3, nel quale sono riportati i dati derivanti dai rilievi del traffico stradale extraurbano in provincia di Belluno (Progetto SIRSE) effettuati tra il 2000 ed il 2008, si è visto che uno dei tratti stradali dove si registrano i flussi di traffico più elevati è quello Ponte nelle Alpi – Longarone sulla SS51 Alemagna e che la sezione più trafficata è quella di Longarone (Traffico Giornaliero Medio > 15.000 veicoli). La SS 51 (insieme alla SS 50) presenta carichi di traffico paragonabili ad alcune tratte principali dell’area centrale veneta. Lungo l’asse di Alemagna Cadola-Longarone (SS 51) si sono registrati 16.000 -18.000 veicoli/giorno, con un incremento medio annuo pari a 1,0% (media sezioni). Sull’Alemagna si sono registrate inoltre le maggiori percentuali di veicoli pesanti.

Per quanto riguarda il traffico veicolare, nella pubblicazione “Catasto delle fonti di pressione acustiche da infrastrutture extraurbane di trasporto nella regione del Veneto” (ARPAV, 2002) viene riportata l’estensione delle strade statali e provinciali che mostrano livelli sonori LAeq diurni e notturni superiori rispettivamente a 67 dB(A) e 61 dB(A).

Nella figura che segue vengono riportati i livelli sonori diurni (valori a 30 metri dall’asse stradale) per le strade statali e provinciali del Veneto. Le soglie sono state identificate in base ai valori modali ricavati dalla distribuzione e dalla numerosità dei casi riscontrati. Il DPCM 14/11/1997 fissa valori di immissione diurni e notturni pari rispettivamente a 65 dBA e 55 dBA per la Classe acustica IV in prossimità di strade di grande comunicazione. Come si vede, per la S.S. Alemagna viene riportato un livello sonoro diurno a 30 metri dall’asse stradale compreso tra 65 e 67 dB(A).

Alla luce delle considerazioni ora espresse, si ritiene che l’incremento di traffico indotto dagli interventi non risulti significativo in termini di emissioni rumorose.

FIGURA 5-2: LIVELLI SONORI DIURNI (VALORI A 30 METRI DALL’ASSE STRADALE) PER LE STRADE STATALI E PROVINCIALI DEL VENETO (ARPAV, 2002) (NEL CERCHIO NERO L’AMBITO DI VARIANTE)

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 45 Numero 0011934 Data 10/09/2018

Nella figura che segue si riporta il buffer di interferenza potenziale relativo all’emissione di rumore in fase di cantiere/dismissione (150 m).

Come si vede, tale buffer di interferenza potenziale non interessa siti della Rete Natura 2000, localizzati ad oltre 2 km dall’ambito in esame; tale buffer interessa ambiti che, come visto, risultano soggetti ad interferenze legate alla presenza di infrastrutture stradali ed industriali e di attività umane ad esse connesse.

FIGURA 5-4: BUFFER DI INTERFERENZA POTENZIALE DERIVANTI DAGLI INTERVENTI PREVISTI DALLA VARIANTE IN ESAME E SITI NATURA 2000

Alla luce di quanto sopra esposto, considerando la localizzazione dell’area di Variante, posta a notevole distanza da siti della Rete Natura 2000 ed all’interno di un ambito di urbanizzazione consolidata produttiva ed a forte disturbo antropico, caratterizzato dalla presenza di importanti infrastrutture stradali ed industriali e di attività umane ad esse connesse, e la tipologia di intervento, con ragionevole certezza scientifica si può escludere che, a seguito dell’attuazione della Variante in esame si verifichino interferenze negative sulle componenti tutelate all’interno dei siti Natura 2000.

FIGURA 5-3: BUFFER DI INTERFERENZA POTENZIALE DERIVANTI DAGLI INTERVENTI PREVISTI DALLA VARIANTE IN ESAME

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 46 Numero 0011934 Data 10/09/2018 6 CONCLUSIONI

Alla luce dell’analisi svolta nei paragrafi precedenti, la “VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE” del comune di Longarone (BL) risponde all’ipotesi di non necessità della valutazione di incidenza prevista dall’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R. n° 1400 del 29 agosto 2017 al punto 23 “piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000”.

VARIANTE 2018 AL P.I. DI LONGARONE RELATIVA ALLA MODIFICA DELLA DESTINAZIONE DI UN’AREA DA VERDE PUBBLICO ATTREZZATO (SVP) A ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE COMUNE (SP) CON DESTINAZIONE A PARCHEGGIO - Zona Industriale Villanova – Longarone (BL) Relazione tecnica allegata alla Dichiarazione di cui all’All. E alla DGR n. 1400 del 29 agostoRegistro 2017Protocollo | P a g . 47 Numero 0011934 Data 10/09/2018 MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, 2011. Sito web del “Manuale Italiano di 7 BIBLIOGRAFIA interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE” (http://vnr.unipg.it/habitat).

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