La Pallacanestro Professionistica Italiana: Analisi Dell'equilibrio
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Corso di Laurea Magistrale in Amministrazione, Finanza e Controllo Tesi di Laurea La pallacanestro professionistica italiana: analisi dell’equilibrio economico e competitivo Relatore Prof. Moreno Mancin Correlatore Prof. Carlo Marcon Laureando Tommaso Cescon Matricola 986633 Anno Accademico 2014/2015 Ringraziamenti: Al Professor Moreno Mancin, per la pazienza e la costanza con cui ha seguito la stesura di questa tesi, per la pronta disponibilità, per i preziosi consigli ed insegnamenti e per l’entusiasmo che ha saputo trasmettermi durane il corso di Economia e Gestione delle Aziende Sportive; dal connubio tra sport, studi accademici e passione per la pallacanestro prende vita questo elaborato. Alla mia famiglia, in particolare ai miei genitori, che mi hanno concesso la possibilità di studiare e mi hanno sempre sostenuto, soprattutto nei momenti meno brillanti. A tutte le persone che mi sono state accanto, che hanno contribuito alla mia formazione, agli amici e ai colleghi, con i quali ho condiviso momenti di studio e momenti di successo. Grazie INDICE INTRODUZIONE 1 CAPITOLO 1: L’EQUILIBRIO COMPETITIVO NEL MONDO SPORTIVO 5 1.1 Definizione del concetto di “competitive balance” 5 1.2 Metodi statistici per il calcolo dell’equilibrio di una stagione 10 1.2.1 Il concetto di incertezza 10 1.2.2 Deviazione Standard 12 1.2.3 Range di vittorie 13 1.2.4 Indice di concentrazione di Gini 13 1.2.5 Indice di Herfindahl-Hirschman 16 1.2.6 Indice sorpresa di Groot 16 1.3 Metodi statistici per il calcolo dell’equilibrio di una competizione 18 1.3.1 Numero di campionati vinti in un determinato intervallo di tempo 18 1.3.2 Top-K Ranking 19 1.3.3 Misura di Buzzacchi, Szymanski e Valletti (misura BSV) 20 1.4 Applicazione dei metodi statistici al contesto professionistico italiano 21 1.4.1 Deviazione Standard 22 1.4.2 Range di vittorie 24 1.4.3 Indice di Herfindahl-Hirschman 26 1.4.4 Indice sorpresa di Groot 29 1.4.5 Numero di campionati vinti 31 1.4.6 Top-K Ranking 31 1.5 Metodi qualitativi per il calcolo dell’equilibrio competitivo 33 1.5.1 Revenue sharing 35 1.5.2 Salary cap 38 1.5.3 Draft 41 CAPITOLO 2: CONFRONTO TRA LA PALLACANESTRO ITALIANA ED IL BASKET PROFESSIONISTICO STATUNITENSE 45 2.1 Il confronto sulla base degli indicatori quantitativi 46 2.1.1 Deviazione standard 46 2.1.2 Indice di Herfindahl-Hirschman 50 2.1.3 Top-K Ranking 53 2.2 Il confronto sulla base degli indicatori qualitativi 55 i 2.2.1 Revenue sharing 56 2.2.2 Salary cap 61 2.2.3 Draft 68 CAPITOLO 3: ANALISI DEGLI EQUILIBRI ECONOMICO, PATRIMONIALE E FINANZIARIO 73 3.1 Introduzione 73 3.2 Presentazione dei dati aggregati 75 3.2.1 Dati triennali Serie A 76 3.2.2 Dati triennali LegaDue 82 3.3 Presentazione dei dati stagionali di Serie A 88 3.3.1 Stagione 2010/2011 88 3.3.2 Stagione 2011/2012 93 3.3.3 Stagione 2012/2013 98 3.4 Presentazione dei dati stagionali di LegaDue 103 3.4.1 Stagione 2010/2011 103 3.4.2 Stagione 2011/2012 108 3.4.3 Stagione 2012/2013 111 3.5 Conclusioni 114 CAPITOLO 4: APPROFONDIMENTI RELATIVI AI DATI STAGIONALI: CORRELAZIONI TRA RISULTATI ECONOMICI E SPORTIVI 117 4.1 L’ordinamento di alcune poste di bilancio in base ai punti ottenuti 118 4.1.1 Dati stagionali Serie A 2010/2011 118 4.1.2 Dati stagionali Serie A 2011/2012 122 4.1.3 Dati stagionali Serie A 2012/2013 126 4.1.2 Dati stagionali LegaDue 129 4.2 Redazione di una classifica ponderata tra risultato sportivo ed economico 135 4.2.1 Classifica ponderata Serie A 2010/2011 137 4.2.2 Classifica ponderata Serie A 2011/2012 138 4.2.3 Classifica ponderata Serie A 2012/2013 139 4.2.4 Conclusioni 141 4.2.5 Classifiche ponderate stagionali LegaDue 142 4.2.6 Conclusioni 145 CAPITOLO 5: QUALITA’ INFORMATIVA DEI BILANCI ANALIZZATI 147 5.1 Definizione dei criteri generali e della metodologia adottata 147 ii 5.2 Analisi qualitativa dei documenti informativi di Serie A - triennio 2010/2013 151 5.2.1 Stagione 2010/2011 155 5.2.2 Stagione 2011/2012 157 5.2.3 Stagione 2012/2013 159 5.2.4 Considerazioni relative ai dati di Serie A 162 5.3 Analisi qualitativa dei documenti informativi di LegaDue – triennio 2010/2013 163 5.3.1 Stagione 2010/2011 165 5.3.2 Stagione 2011/2012 167 5.3.3 Stagione 2012/2013 169 5.4 Conclusioni 171 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 173 BIBLIOGRAFIA 177 SITOGRAFIA 179 iii - 0 - INTRODUZIONE Lo sport è un fenomeno sociale di massa che trova origine in un passato piuttosto lontano, risalente alle origini della civiltà e “risulta essere una pratica dell’attività umana presente in tutte le società finora conosciute”. Con questa definizione molto generale, i principali studi enciclopedici descrivono il concetto di sport, senza riuscirne a tracciare un confine preciso e circoscritto. Il processo di definizione e categorizzazione del fenomeno non risulta certo facile, a causa dei numerosi ambiti di interesse toccati e delle numerose sfaccettature che questo tipo di attività ha assunto nel tempo; non si tratta infatti di sola attività motoria, ma di un più generale sistema di relazioni tra individui o gruppi di persone1. Tentare di dare in questa sede una definizione di “sport” sarebbe qualcosa di molto pretenzioso, che coinvolgerebbe una serie indeterminata di spunti di discussione, senza garantire un esito positivo. Di fatto, nel corso della storia, si è assistito ad una costante evoluzione di questo fenomeno nato inizialmente come pratica ai fini di sopravvivenza; la natura associativa dell’uomo ha fatto si che in seguito, lo sport diventasse momento di aggregazione, di socializzazione, di confronto, e non ultimo di spettacolarizzazione2. Dopo alcuni anni bui in epoca Medioevale, durante i quali la pratica sportiva era esclusiva di pochi ed aveva scopi quasi esclusivamente bellici, verso la fine del Novecento la dimensione di questa pratica ha cambiato completamente natura, assumendo importanza a livello globale; esattamente nel 1896 si svolsero le prime olimpiadi del mondo moderno, sugello della dimensione internazionale e multidisciplinare dello sport. Il carattere pluritematico, i numerosi soggetti coinvolti e gli svariati ambiti della vita sociale lambiti dal movimento sportivo, hanno fatto si che attorno ad esso si sviluppasse una moltitudine di interessi, tra cui alcuni di natura economica; questi ultimi dapprima negli Stati Uniti ed in seguito in Europa, hanno assunto un’importanza non trascurabile, soprattutto negli ultimi 50 anni, tanto da rendere necessaria la configurazione delle società sportive come aziende. I temi appena citati, uniti alla passione per la pallacanestro, e consolidati nel percorso accademico intrapreso, hanno spinto il sottoscritto alla stesura di questo elaborato, che si pone l’obiettivo di 1 Basti pensare allo spettatore televisivo, che non pratica alcun tipo di atto motorio, ma risulta comunque parte di un sistema socio-economico circostante alla pratica sportiva 2 Si pensi semplicemente alle caratteristiche degli spettacoli nel mondo greco e successivamente nella cultura romana. - 1 - analizzare sotto il profilo economico scientifico il fenomeno cestistico professionistico, con particolare attenzione al contesto italiano. La volontà è quella di esprimere un giudizio sulla qualità delle competizioni, nonché sulla gestione delle leve economiche, finanziarie e patrimoniali movimentate dalle aziende del settore, cercando di individuare gli effetti della gestione, aprendo ad un confronto con altre realtà strutturate. L’elaborato si articola in cinque capitoli. Nel primo capitolo si analizza dal punto di vista teorico il concetto di competitive balance, a partire dagli studi letterari di settore; si procederà, una volta delineato il concetto, con l’illustrazione di alcuni indicatori di equilibrio competitivo, sia di natura statistico-quantitativa, sia di natura qualitativa. Il penultimo paragrafo è dedicato all’applicazione pratica di alcuni di questi indici, mentre nell’ultimo lo spazio è riservato ai meccanismi qualitativi di gestione e di salvaguardia dell’incertezza. Il secondo capitolo, strettamente collegato al primo, estende i temi trattati poco prima ad un confronto extraterritoriale, tra la Serie A FIP (e di riflesso la LegaDue FIP) e la National Basketball Association, ovvero la lega che organizza e gestisce il campionato di basket negli Stati Uniti. Questo contesto è senza dubbio la competizione cestistica più celebrata al mondo, nonché la più spettacolare ed entusiasmante, in grado di generare volumi economici nell’ordine dei miliardi di dollari. Il confronto, che non regge dal punto di vista dimensionale, è volto a sottolineare le diverse metodologie di governo e la differente importanza riconosciuta all’equilibrio competitivo in due contesti opposti dal punto di vista della redditività. Questo capitolo chiude la parte teorica dell’elaborato e introduce alla parte tecnico-empirica, incentrata sulle dinamiche aziendali tipiche del contesto cestistico nazionale. Il capitolo tre infatti è volto all’osservazione e all’analisi della dimensione aggregata delle due leghe professionistiche italiane, al fine di trarre un giudizio sulle performance dell’intero settore; trovano ampio spazio in questa sede argomentazioni relative alla dinamica reddituale, all’assetto patrimoniale e finanziario, nonché rielaborazioni dei dati relative alla situazione monetaria. L’arco temporale di riferimento è il triennio 2010/2013; l’esposizione affronterà nell’ordine prima la situazione di medio periodo, per poi scendere nelle singole situazioni stagionali. Va precisato che i dati disponibili dai bilanci d’esercizio sono rappresentativi di un campione pari a circa il 95% della popolazione, poiché 5 bilanci su 96 non sono risultati reperibili. - 2 - Il quarto capitolo, nella prima parte, approfondisce quanto presentato e discusso nel terzo. L’intento specifico è di indagare la presenza di un’eventuale correlazione tra risultati economici e sportivi: per fare ciò, è stato provveduto a riordinare la classifica secondo alcune poste di bilancio e a suddividere il ranking stagionale in fasce possibilmente equipopolate, al fine di osservare la concentrazione di ricavi e costi lungo la distribuzione.