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di Mayer. A tal proposito è davvero emozionante ascoltare, in “Someday” e “Train To Nowhere”, la vi- cinanza stilistica tra J.J. e Knopfler, forse uno dei più chiari esempi dell’influen- za di Cale sulle successive generazioni di musicisti. Un disco che non stupi- ERIC CLAPTON sce, ma bello e denso di te “Pagan Revolution”, dando alle stampe un & FRIENDS significato che non può con il violino di Lethien in bell’esempio di fusion mo- The Breeze: An mancare nella raccolta di primo piano, la divertente derna con contaminazioni Appreciation of J.J. Cale ogni amante del blues e e catchy “Twilight of Ma- elettroniche, dubstep e Polydor della chitarra. gic”, incrocio tra gli Avan- jungle. Il brano di apertura Un album tributo a J.J. Francesco Sestito tasia e gli dei “Africano Cento Cinquan- Cale non poteva venire tempi d’oro. ta” è l’essenza stessa di che da lui, Mr. Eric Clap- ELVENKING L’onore di chiudere le dan- questo sound ibrido; l’eso- ton, amico di lunga data The Pagan Manifesto ze spetta a “Witches Ga- tismo della kora africana di che al defunto chitarrista AFM Records ther”, variegata e originale Jaliba Kuyateh si mescola dell’Oklahoma e alle sue Non nascondo una pun- traccia di circa nove minuti allo splendido drumming canzoni deve parte del ta di campanilismo nel che spiazza l’ascoltatore di Gary Novak, che pas- proprio successo. Per recensire questa splen- più di una volta. sa con disinvoltura dallo l’occasione ha riunito in- dida prova degli italiani Un plauso va anche alla swing al drum’n’bass per torno a sè alcuni dei più Elvenking, che si attesta- grande tecnica dei mem- approdare a una ritmi- grandi nomi del panora- no, ancora una volta, tra le bri della band, tra cui figu- ca funky sulla quale è la ma chitarristico (Mark band di punta del folk/po- ra il chitarrista Raphael, al tromba di Tim Hagans a Knopfler, Don White, John wer metal internazionale. secolo Raffaello Indri, pre- disegnare le sue trame. Mayer, Albert Lee, Derek Giunto all’ottava fatica di- zioso collaboratore della Anche “Old Jazz”, dal ti- Trucks, solo per citarne scografica, il combo friula- rivista Chitarre. tolo probabilmente ironi- alcuni) e ha duettato con no riesce con The Pagan Da ascoltare e riascolta- co, è un brano sperimen- loro in sedici classici di Manifesto nel difficile re, TPM testimonia come tale che sembra partorito Cale. Il risultato è un di- compito di bissare e – for- non si debba andare per dal visionario dj francese sco carico di emozione, se – superare la qualità del forza fuori dal bel paese St.Germain. Degni di nota in cui traspare la volontà precedente Era (2012). per ascoltare metal di al- anche i brani “Night”, di omaggiare il musicista Produzione impeccabile tissimo livello. dalla forte influenza scomparso mantenendo ed esecuzioni perfette ca- Ampelio Bonaguro drum’n’bass, e “Mr fede al suo stile di scrit- ratterizzano l’album che si Thumpy”, una sorta di tura e interpretazione. Le apre – coraggiosamente - JIMMY EARL “On the Run” pinkfloydia- canzoni, sia nella struttura con una bellissima e mai Renewing Disguises na in chiave fusion-jazz. che nell’arrangiamento, noiosa suite di 13 minuti, Severn Records Inc. In “Gone” il bassista di non sono state stravolte, “King Of The Elves”, in Raramente capita di im- Boston rispolvera, inve- rimangono anzi molto vi- cui figura come special battersi in un disco di un ce, l’arrangiamento di Gil cine alla versione origina- guest Amanda Somerville bassista la cui peculiarità Evans per Miles Davis del le, con tanto di chiusura (, Kiske). non siano tonnellate di brano di Gershwin, donan- sfumata sull’assolo o sul Tra i brani, tutti di elevata assolo di fretless, colpi di dogli nuova vita grazie agli cantato (una manciata di qualità, spiccano il singolo slap e virtuosismi di tap- inserti elettronici e a un brani non arriva a tre mi- “Elvenligions”, omaggio ping senza tregua. Jimmy walking bass alla velocità nuti). Allo stesso modo ai fan della band, la splen- Earl, musicista tra i più ri- della luce. La chiusura del le chitarre mantengono dida “Moonbeam Stone nomati del panorama jazz- disco è affidata a una re- il ruolo assegnato loro Circle”, con le sue atmo- fusion (Stanley Clarke, prise di “Africano Cento originariamente, oscil- sfere evocative e l’anthem Elektric Band, Manhattan Cinquanta”, pezzo sim- lando tra intensi assolo da stadio o la sognante Transfer, ma qualcuno lo bolo di un lavoro ricco di e morbidi contrappunti “Towards the Shores”, in ricorderà anche al fianco spunti che potrebbe rap- al canto, anche quando a cui fanno capolino i miglio- del nostro Pino Daniele), presentare un vero punto imbracciarle sono talenti ri Blind Guardian. Non da ne realizza uno proprio di partenza. A Earl va rico- delle sei corde del calibro meno sono la coinvolgen- così, lontano dai cliché, nosciuto, infatti, il merito

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di non essersi lasciato in- trappolare dagli schemi e di aver guardato la fusion da una nuova prospettiva, quella che potrebbe ridar vita ad un genere ormai statico e con poche idee. In bocca al lupo, Jimmy! Fabio Fraschini

si occupa anche (e soprat- “Tell Me Are You Tired” re per la nuova formazio- JOE HENRY tutto) di dobro, mandolini del tastierista americano ne siano proprio gli artisti Invisible Hour e altre variazioni sul tema, Tom Coster: il wha pedal stessi. Anti è un garanzia. Il giovane è usato con parsimonia e Nel caso di questo power Avrebbe anche potuto John Smith, in trasferta buon gusto, per una cover trio però, era bastato il pri- considerarsi soddisfatto, dalla Cornovaglia, sfoglia in cui anche il basso ha mo album per intuire che Joe Henry, dopo Reverie, l’album di ricordi di John presenza e consistenza. È la formula Pinnick-Gales- il suo ultimo album di tre Martyn e Nick Drake e ag- il giusto prequel di “Bass Pridgen poteva funzionare anni fa. Le scadenze della giunge arpeggi e armonici Time”, in cui è ancora il a meraviglia, e a distanza sua carriera solista sem- sempre molto elegantissi- basso suonato con attitu- di nemmeno due anni, bravano essere diventate mi. Il resto lo fanno basso dine iper-funky al centro arriva PGP2 a consolidare giusto delle pause nella e batteria (Jennifer Con- della scena, mentre si as- tutto ciò che di buono si sua intensa attività di pro- dos e Jay Bellerose) tanto siste a un altro cambio di era potuto intuire. duttore che l’hanno porta- minimali quanto swingan- registro con la beatlesiana Le due voci di Pinnick e to a vincere tre Grammy ti e i fiati di Levon Henry “Come Together” che vie- Gales si avvicendano a se- (Solomon Burke, Caroline (suo figlio, e buon sangue ne smontata e ricostruita conda del mood dei diver- Chocolate Drops e Ram- non mente) che regala- con perizia, mostrando un si brani quando non all’in- blin’ Jack Elliott) e ad al- no a Invisibile Hour quel ottimo controllo del suono terno della stessa traccia, meno un’altra mezza doz- tanto d’imprevedibilità da dello strumento portato a e mentre un’eccezionale zina di nomination. Poteva renderlo uno dei dischi più una distorsione esaspe- Pridgen funge da trasci- anche archiviare la chitarra ispirati e raffinati sentiti rata. Un controllo sonoro natore grazie a un tiro mo- (acustica) e dedicarsi al quest’anno. che non manca tanto nel- struoso, il piglio hendrixia- pianoforte, visto che nei Marco Denti la bella cover di “Water- no viene arricchito da suoi dischi hanno suonato melon Man” di Hancock, attitudine heavy e accor- Mick Taylor, Daniel Lanois, ANDREA BRAIDO quanto nell’originale “Har- dature ribassate, insieme Marc Ribot, Bill Frisell, e Multidimensional mony Dreams” dove Brai- a influenze che spaziano scusate se è poco. Po- J.Joes J.Edizioni Musicali do lascia spazio alla parte dal funk al gospel. teva restare ad ascoltare “Big Boy” Braido torna più onirica e istintiva della “It’s Not My Time To all’infinito Ornette Cole- con un disco fatto di cin- propria personalità artisti- Die” e “Psychofunkade- man, Don Cherry, Allen que inediti e quattro cover, ca. lic Blues” hanno un in- Toussaint, proprio come in cui il nostro si è occupa- Davide Zucchi credibile impatto al primo li ha registrati lui, e go- to di tutto. Suona chitarra, ascolto, ma è “Build It derseli all’infinito. Invece basso e batteria in un pro- PINNICK GALES Back Up” a meritarsi una Joe Henry si è preso una getto ambizioso influenza- PRIDGEN menzione particolare: una settimana e si rintanato to anche dall’esperienza PGP2 vera lezione di dinamiche nel suo studio californiano pratica della meditazione Magna Carta e riffing in cui il suono del- e ha ricominciato dall’ini- e dello yoga. Multidimen- Ogni band che si ritrova la Strato di Gales non è zio, dalla chitarra e dalle sional si apre con “Trip cucito addosso il termi- mai stato così grosso, tan- sue canzoni. Per scelta, Funk” in cui Braido mette ne “supergroup” si ritro- to da chiedersi come sia per condizione, perché le subito in chiaro le cose: su va a fronteggiare anche possibile questo risultato ballate di Invisibile Hour una base di basso e batte- l’ingombrante peso del attraverso dei single coil... sono nate così, tutto ruota ria suonate con solidità e passato dei singoli com- Ottimo lavoro, da ascol- intorno alle sei corde acu- precisione si innestano gli ponenti del gruppo oltre tare rigorosamente con il stiche che Joe Henry con- assolo di chitarra, ora al- al giudizio dei nuovi ascol- volume a 11! divideva con due chitarri- lungati in loop, ora eseguiti tatori, e questo fa sì che Lorenzo Gandolfi sti di primissima qualità. Il in pulizia acustica. Cambio spesso il metro di parago- veterano Greg Leisz, che di registro fulmineo con ne più difficile da affronta-

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etico ed elegante, viene relegata in coda al disco? Intrigante anche la rilettu- ra di “Someday My Prince Will Come” a chiudere un lavoro che, tuttavia, fatica a decollare, soprattutto a causa di una tracklist non proprio centrata. Un po’ più di coraggio e una SABATON TONY GREY durata minore avrebbero assolo di mirabile intensità Heroes Elevation meglio predisposto all’a- e pulizia. Nuclear Blast/Kizmaiaz Abstract Logic scolto, permettendo di fo- Con “Sicilia” si prosegue Cambiano le mode e i gu- Album dal doppio volto calizzare l’attenzione sugli con le atmosfere intense sti musicali, ma i Sabaton questo quarto lavoro del episodi meglio riusciti. e rarefatte, in una sorta continuano imperterriti da giovane bassista inglese Fabio Fraschini di bozzetto d’autore dedi- quindici anni a sciorinare il Tony Grey. Rimane ano- cato al padre, la stessa loro power-metal fatto di nimo, senza mordente RICKY PORTERA situazione che aleggia in riff d’acciao, testi inneg- e con un suono di basso Fottili “Che male fai”, un sentito gianti a guerre di ogni epo- affogato nel riverbero fino Videoradio omaggio a Massimo Riva ca, ritornelli intrisi di cori alla metà della sua dura- Un riff tagliente dall’im- e in “Solo un po’ giusto un da stadio. ta. I brani sono prolissi, pronta heavy dà il la a po’”, un’altra ballad in per- Il nuovo disco della band privi di aperture e il loro “Santi e religiosi”, brano fetto stile Vasco. svedese è un concentra- sviluppo è affidato al soli- d’apertura di Fottili, il nuo- Tredici brani decisamen- to di brani dall’incedere smo dei singoli musicisti vo album di Ricky Portera te piacevoli, interpretati fluido e dall’impatto im- (come nel caso di “Chicks che, dopo una carriera sia singolarmente sia in mediato, dove gli intrecci Chums” con la parteci- professionale trascorsa in duetto con altri artisti, che chitarristici di Chris Ror- pazione di John McLau- gran parte ad accompa- mettono in evidenza oltre land e Thobbe Englund la ghlin). Poi succede che, gnare le stupende e strug- al chitarrista che tutti co- fanno da padrone, giocan- da “Galactic Samurai” in genti melodie del grande nosciamo un autore a cui do su atmosfere epiche e poi, l’album svela la sua e indimenticabile Lucio non mancano personalità power ballad tra cui spicca vera anima offrendo epi- Dalla, si cimenta con il suo e talento. Che merita di l’intensa “The Ballad of sodi come “Walking In, terzo lavoro da solista. essere ascoltato. Bull“ sospesa tra arpeggi Walking Out”, composi- Un disco di ribellione, di Roberto Villani acustici e una base di pia- zione con un tema d’ispi- rottura, di rivolta, in cui noforte, degna del miglio- razione indiana imprezio- Portera sfoga tutta la sua FABRIZIO FRANGIONE re Meat Loaf. sito dalla partecipazione rabbia principalmente nei No More Silence Tra i brani più spiccata- di Mike Stern. Da questo confronti di una classe Autoprodotto mente power metal, si momento in poi anche il politica incapace e indi- Molto piacevole, fresco e segnalano la dinamica groove di Grey è solido sponente, ma non solo, sincero, No More Silence “No Bullets Fly”, l’oscura e il fraseggio più convin- e lo fa attraverso testi dai è il primo EP di Fabrizio “Inmate 4859” e la killer- cente e meno nebuloso; contenuti forti e diretti, Frangione, chitarrista le song “Smoking Snakes”, come in “Dil Chahata Hai” ma soprattutto sparando cui esperienze si rispec- tre tracce dall’impatto gra- dove, dopo un bell’incipit una serie di riff e fraseg- chiano nella musica che nitico grazie a riff esplosivi di solo basso, Nir Felder ci gi tipici di un vero rocker compone e suona. Il disco e orecchiabili allo stesso regala un tema solare per cresciuto sotto il segno di scivola via velocemente; tempo. lasciare spazio a una lunga Van Halen e Jeff Beck. il sound, la composizione Un album di sostanza, parte improvvisata, con un La title track “Fottili”, can- e le atmosfere da power chiuso da un vero e pro- Grey egregio protagonista tata in duetto con Pino trio anni ‘80 piaceranno a prio inno metal come di un accompagnamento Scotto, è un inno rock di tutti gli amanti del pop e “Hearts Of Iron“ per una stoppato in stile Anthony grande presa che si avvale del rock. band che da anni non tra- Jackson. Sorge ulterior- di un inciso molto potente Un disco per chitarristi, disce quasi mai le attese mente un dubbio: perché a cui segue “Ma pensa a ma non solo, godibile a degli amanti del genere una traccia come “Solar” te”, una ballad che riporta più livelli. Le melodie sono “power” scandinavo. di Davis, con un sofistica- ai tempi degli Stadio nella cantabili e i riff sono ben Roberto Villani to arrangiamento rarefatto quale Portera dà sfoggio a eseguiti. Molto interes- e un assolo di basso po- tutto il suo mestiere in un sante, in particolare, la

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sentito dai due, che ne de- lineano strutture e forme con arte sopraffina. Un disco dalla grande pro- fondità musicale, che ci permette di godere appie- no della grande sensibilità di due artisti in stato di grazia. David Giacomini traccia numero 5, “Try it”, nisti. mixing e la masterizzazio- in cui la chitarra descri- La scelta di registrare in NO TRIP FOR CATS ne dell’album. ve melodie e accordi so- duo è premiata dall’atmo- Acustico e Ostico Lo scenario del disco ci gnanti. Ottimi il tocco, la sfera intima e dall’inter- NTFC Records ricorda certi modi di dire dinamica e la ricerca di di- play raffinato che anima- Stiamo ascoltando diver- della canzone d’autore teggiature e fraseggi mai no il progetto. La varietà titi e interessati l’album, degli anni passati: è un ri- banali e sempre cantabili, timbrica è garantita dall’u- proprio mentre scriviamo cordo che qua e là si tinge coerentemente con quel tilizzo di strumenti elet- queste poche righe. Il ti- di blues, ed è allora che il ‘chitarrismo lirico’ che Fa- trici e acustici, oltre che tolo, scanzonato quanto disco, i suoni, le voci e le brizio dichiara di amare. dall’intervento del breath basta, denuncia il diverti- invenzioni ci convincono I riferimenti musicali più controller caro ad Antonio mento che sicuramente maggiormente. Vi segna- evidenti sembrano essere Onorato e ad alcune per- ha sotteso la realizzazio- liamo quindi con piacere Lukather, Satriani, Landau, cussioni. ne di questo lavoro: loro la notevole “E ti conosci Clapton, un chitarrismo I brani di Horta sono pun- sono i No Trips For Cats un po’ di più”, ma an- essenzialmente a stelle e tellati dalla sua voce che (dobbiamo spiegare che che “Consultant Blues”, strisce che ha influenzato incanta con l’esposizio- si tratta di una locuzione “I’ve Got The Blues”, e generazioni di chitarristi ne dei temi. goliardica e maccheronica la “Singol Blues” (sic) di rock e pop. Il disco vuole creare un garbatamente romane- Avagnano. E la title track, Da ricercare per chi ap- ponte fra la cultura parte- sca?), e l’album si chiama naturalmente: “No Trip prezza quelle atmosfere e nopea e quella di Minas Acustico e Ostico, per una For Cats”. quel tipo di sonorità. Gerais, stato brasiliano piacevole e sdrammatiz- E che Cats! …ci verrebbe Dario Vero la cui capitale è appunto zante assonanza. da dire. Belo Horizonte. La trac- Ma, attenzione: se il for- Paolo Somigli ANTONIO ONORATO klist comprende “Peixe mato è saggiamente poco TONINHO HORTA Vivo” “’O Marinariello” e serioso, il contenuto è SEVEN From Napoli to Belo “Palummella” brani della tutt’altro che svaporato. 7 Horizonte tradizione che fortemente L’ensemble capitanata da Escape Records/Frontiers Sud Music hanno permeato l’infanzia Emiliano Girolami, vecchia I Seven sono una band Minas Records/Egea e la crescita musicale dei volpe e prezioso amico di inglese formata da musici- L’inizio della collaborazio- due artisti, a significarne Chitarre, in quest’album sti provenienti da diverse ne fra Onorato e Horta ri- provenienza e radici pro- è fondamentalmente un esperienze musicali, al- sale a più di quindici anni fonde. duo: a girare osticamente cuni delle quali maturate fa. I due chitarristi hanno Il CD comprende brani ori- e acusticamente intorno in Sud Africa, che viaggia già collaborato registrando ginali di Horta e Onorato e alla voce e all’acustica di sulla scia di gruppi semi- assieme nel disco di Ono- rivisitazioni di pezzi celebri Girolami c’è Stefano Ava- nali quali Journey, Toto , rato Un grande abbraccio come “My Romance” e gnano, suo storico bas- Bad Company, attingendo cui erano seguite varie si chiude con due pezzi sista e contrabbassista. a mani basse soprattutto, esibizioni live. Da questa dedicati dall’uno all’altro, Ma fa comunque capolino dai Foreigner, cui si ispira- frequentazione musicale “Canzone del Vesuvio” di anche Alessandro Sbrolli, no senza mezzi termini. e dalla stima reciproca dei Horta per Onorato e “Un che regala al disco un suo Hanno da poco realizzato due non poteva che segui- grande abbraccio” di Ono- assolo di chitarra su uno il loro debut album, l’inte- re una realizzazione disco- rato per Horta. dei brani. ressante 7, un vero e pro- grafica. Horta e Onorato Non c’è cedimento al Emiliano Girolami è mu- prio concentrato di brani di decidono di suggellare la virtuosismo nell’opera, sicista appassionato, pre- pregevole rock melodico, loro amicizia condividendo ma una valorizzazione di zioso alchimista di sala e genere che sta sviluppan- la realizzazione di un CD materiale musicale, evi- autorevole ingegnere del do un vero e proprio culto che li vede unici protago- dentemente molto caro e suono, firmando anche il tra gli estimatori del gene-

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di arpeggi con il tapping e string skipping. Si tratta di un bel brano, di cui la co- munità citaristica italiana può andar fiera, imprezio- sita da una ritmica d’ecce- zione che dona una visibi- lità internazionale a un ot- timo chitarrista nostrano. Simone Gianlorenzi re in tutta Europa. permettere alla band un IVANO ICARDI Le atmosfere sono quelle approccio compositivo più Burning Wires MARIO GIOVANNINI tipiche del genere AOR, eterogeneo e non vincola- www.ivanoicardi.com La nuova chitarra ricche di melodie raffina- to dal minutaggio “obbli- Dopo il suo debutto solista acustica te, refrain corali di presa gato” e decisamente su- con l’album Walking with Fingerpicking.net immediata, sontuose bal- periore di un album fatto the giants, Ivano Icardi Il nome di Mario Giovan- lad che riescono a colpi- e finito. In questo caso, le pubblica un nuovo brano. nini è ben noto ai fedeli re nel segno, soprattutto sei tracce sono fra le più Un rock strumentale in sti- lettori di Chitarre, avendo quando i protagonisti non violente e grezze scritte le Satriani o Timmons, giu- collaborato per diverso sono certo dei novellini, di recente dal quintetto, si sto per dare dei riferimen- tempo alla nostra rivista. ma musicisti sorretti da succedono senza lasciare ti visto che Icardi ha uno In questo libro, arrivato anni di gavetta spesa tra un attimo di respiro all’a- stile compositivo originale alla seconda edizione, le assi di un palco e studi scoltatore riuscendo a cat- e personale. Il brano vede raccoglie una quarantina di registrazione. turare tutta l’energia della la presenza di Icardi alla di interviste ad altrettanti Da segnalare la coinvol- band e rovesciandola nelle chitarra elettrica e una se- gente “Strangers”, la ra- cuffie dei fan. zione ritmica di qualità ele- diofonica “Still”, quest’ul- Il lato negativo di un lavoro vatissima e dal suono pre- tima traccia arricchita da così in your face è che fa- potentemente rock: Bryan un pregevole assolo di tica a emergere un brano Beller al basso e Greg chitarra, oltre alla ballad davvero di livello, lascian- Bissonette alla batteria. Il “Diana”, brano che ricor- do la sola opener “Stee- suono del trio è bello com- da le linee melodiche di un ple” a lottare per un posto patto e potente e la qualità grande interprete come importante all’interno del- della registrazione è di alto Richard Marx. le prossime set list. livello. Simpatico il video Pur non trovandoci tra le Non è ovviamente possi- che vede i tre suonare il mani un album che faccia bile sapere cosa sarebbe brano in studio, anche se dell’originalità il suo punto successo se i Down non in take separate. Bello il di forza, non si può rima- avessero dovuto rinuncia- suono della Stratocaster nere insensibili di fronte re all’apporto del chitarri- di Icardi, un suono molto esponenti del mondo della alla notevole qualità degli sta Kirk Windestein (impe- fluido e definito, quello ti- chitarra acustica moderna, undici brani in scaletta. gnato con il nuovo lavoro pico della Stratocaster col italiana e internazionale, Roberto Villani dei Crowbar) e sostituito manico in acero e pickup apparse nell’arco di dodici da Bobby Landgraf; certo single coil al manico, mo- anni in varie pubblicazioni DOWN che la curiosità è forte, derno ma non troppo. Il la- del settore. Il risultato è DOWN IV – PART II trovandoci davanti a un voro compositivo di Icardi un fotogramma dilatato Roadrunner disco che lascia un po’ di è, in questo caso, basato nel tempo che abbrac- Ecco arrivato il nuovo EP amaro in bocca, privo di più su accordi e bicordi, cia gli sviluppi più recenti dei Down, capitolo nume- quel qualcosa in più ne- abbelliti spesso alla ma- della chitarra acustica, dal ro due dei probabili quat- cessario per meritarsi un niera di Hendrix, che su fingerstyle al flatpicking, tro EP su cui Phil Anselmo riscontro ottimo invece di melodie a note singole. La dagli aspetti più tradizio- e soci si stanno concen- una sufficienza risicata e parte dell’assolo è partico- nalisti alle frange decisa- trando da parecchio tem- “sulla fiducia”. larmente interessante e mente all’avanguardia. Fra po a questa parte. Lorenzo Gandolfi mette in luce l’approccio i nomi di spicco Michael In linea di massima, ogni a metà tra il classic rock Hedges e Alex De Grassi, EP dovrebbe avere un’at- e il moderno. In partico- Riccardo Zappa e Beppe mosfera particolare e di- lare segnaliamo l’ottima Gambetta, Tuck Andress versa dagli altri, così da sezione centrale a colpi e Pierre Bensusan, Franco

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Morone e Pino Forastiere. la collana della Rock Gui- propria carriera chitarristi- Una piacevole lettura per tar Academy, è la sempli- ca. A distanza di qualche tutti coloro che amano lo cità e il modo accattivante decennio gli sviluppi e strumento. con cui il materiale viene l’affermazione della chitar- Stefano Tavernese proposto nelle oltre cento- ra moderna richiedevano trenta pagine e in un DVD quanto meno un aggiorna- allegato con numerosi clip mento ed ecco che ci pen- video e audio per agevola- sa Fulvio Montauti, non re lo studio e l’apprendi- con uno ma ben tre volu- mento. A coadiuvare ulte- mi distinti, essendo previ- riormente lo studio e invo- sta a breve termine la pub- gliare la pratica e voglia di blicazione di una versione progredire ci sono a dispo- in formato “Guida rapida” sizione diversi groove di e di una dedicata specifi- batteria e vari metronomi, catamente alle posizioni anatomia, biomeccanica dai 40 ai 200 bpm, alcuni nelle accordature aperte. patologie e sintomi oltre a dei quali anche in accele- Il primo volume è una gui- una sezione dedicata alle razione. Certo si tratta di da completa che affronta faq. Insommma un meto- combinazioni numeriche 108 tipologie di accordi do completo che ci aiuterà e matematiche, musical- comprensive di 48 tipi di a prenderci cura nel modo DONATO BEGOTTI mente non c’è nulla, ma di slash chord, quelli cioè in migliore dei nostri attrezzi e ROBERTO FAZARI sicuro si tratta di esercizi cui si indica la nota da suo- di lavoro. Numerose sono Ditones Metodo che aiuteranno a migliora- nare al basso. In duecen- le foto e le spiegazioni, di tecnica chitarristica re tecnica, destrezza e ve- to pagine trovano posto semplici e chiare, facil- Volontè&Co locità. Un metodo molto quasi 5000 diagrammi di mente comprensibili. Un Chi conosce Donato Be- valido realizzato in manie- accordi e anche un’utile ottimo libro che tratta ar- gotti, e scommetto che ra impeccabile in cui tutti parte teorica che spiega le gomenti fondamentali e siamo in molti, sa cosa si i chitarristi, al di là di ge- basi dell’argomento: inter- interessanti per noi chitar- nasconde dietro al nome nere e livello di partenza, valli, costruzione, rivolti, risti, da leggere e aggiun- Ditones. Per chi non lo sa- potranno trovare qualcosa sigle. Chiaro e completo. gere alla nostra libreria, ci pesse Ditones sono una da studiare e su cui miglio- Stefano Tavernese aiuterà a prenderci cura serie di esercizi, sviluppati rare. di tutte quelle cose che, negli anni di insegnamen- Simone Gianlorenzi MARCO FRANCHINI troppo spesso vengono to da Begotti, che nasco- e DONATO BEGOTTI sottovalutate o, peggio, no come variazione del La mano del chitarrista non trovano mai risposte classico esercizio 1-2-3-4, Volontè&Co chiare ed esaurienti. ossia tutte le combinazio- Questo nuovo metodo Simone Gianlorenzi ni delle dita della mano della collana della Rock sinistra del chitarrista. La Guitar Academy è vera- combinazioni possibili del- mente interessante pro- le quattro dita su singola prio perché diverso dal corda sono “soltanto” solito metodo dedicato a ventiquattro, basta però scale, tecnica o improvvi- utilizzare più corde, string sazione. In questo meto- skipping, legato o plettra- do il dottor Franchini parla ta alternata per creare una della mano del chitarrista infinità di esercizi, anche da un punto di vista medi- con figurazioni ritmiche co. È un libro che informa diverse. Questo metodo è FULVIO MONTAUTI sulla prevenzione e sul pensato proprio così, met- Gli accordi riconoscimento, nonché tendo lo studente di fron- Guida Completa sulla cura, delle patolo- te alle varie possibilità di FIngerpicking.net gie tipiche che possono movimenti e difficoltà che C’era una volta il “Pron- affliggere la mano del la mano del chitarrista po- tuario di accordi per chitar- chitarrista. Il libro è sud- trebbe incontrare durante ra”, un libro che molti co- diviso in sette capitoli tra la sua vita. Punto di forza noscono per aver sfoglia- patologie, sintomi minori, di questo libro, ma di tutta to le pagine agli inizi della riscaldamento, stretching,

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