rassegna 32 • 2 011

NUOVA SERIE INVERNO 2011

RASSEGNA · RIVISTA SEMESTRALE DELLA · VIA SANTA TERESA, 11 · 10121 TORINO (ITALIA) · DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO ROMA AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI CUNEO N. 316 DEL 14-3-1978 RIVISTA DELLA GRUPPO UBI BANCA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% FILIALE DI CUNEO, AUTORIZZAZIONE N. 757/DC/DCI/CN DEL 01/12/00 INDICE QUESTO NUMERO

1 BANCA REGIONALE EUROPEA: INTERPRETI DI VALORE In questo numero, Rassegna propone un excursus ANGELO ROMA sull’anno che si sta chiudendo, sia dal punto di vista 2 LA BANCA REGIONALE EUROPEA: UN RIFERIMENTO SICURO economico che finanziario. Come di consueto presenta LUIGI ROSSI DI MONTELERA un’analisi del profilo economico del Piemonte sui 6 ANCORA PIÙ VICINI, CON LE NUOVE DIREZIONI dati relativi al terzo trimestre, integrata da un ampio TERRITORIALI ROBERTO TONIZZO commento sullo scenario macroeconomico generale 10 DATI ANDAMENTALI AGGIORNATI AL TERZO e sulle prospettive che potranno aprirsi nel nuovo anno. TRIMESTRE 2011 I dati andamentali della Banca Regionale Europea sono RICCARDO BARBARINI illustrati dal Vice Direttore Generale, Riccardo Barbarini. 11 FUSIONE TRA BANCA REGIONALE EUROPEA E BANCO DI SAN GIORGIO: NASCE IL NUOVO POLO Alcune pagine sono dedicate al Rapporto annuale del DEL NORD-OVEST Centro Einaudi sull’economia globale e l’Italia, curato 14 IL PIEMONTE. PROFILO ECONOMICO DELLA REGIONE da Mario Deaglio, alla XVI edizione. Di fronte ad una A CURA DEL GRUPPO UBI BANCA, AREA STUDI - SERVIZIO ANALISI GEOSETTORIALE E DI SEGMENTO situazione di crisi globale, con prospettive di ripresa 20 SCENARIO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE fatte più di buone intenzioni che di fatti concreti, con A CURA DEL GRUPPO UBI BANCA, AREA STUDI la debolezza delle istituzioni e della finanza, appare 28 2011, UN ANNO CRUCIALE CHE APRE NUOVI SCENARI sempre più impellente la necessità di cambiare le regole, IN EUROPA EMILIO ZANETTI anche per le banche, separando i circuiti finanziari 29 LA CRISI CHE NON PASSA normali da quelli speculativi. Tra le tematiche di attualità, MARIO DEAGLIO Tito Boeri interviene sui giovani e il mondo del lavoro 34 L’Italia arRiva ALla crisi già in crisi e Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza, GIUSEPPE RUSSO 36 CONCLUSIONE. CHE COSA CI ASPETTA sulla previdenza complementare; la presentazione DOPO LA TEMPESTA di una interessante guida sulla tassazione immobiliare MARIO DEAGLIO in Francia offre lo spunto ad un intervento del Presidente 37 LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA, TRA NUMERI E SCENARI FUTURI della Camera di Commercio Italiana di Nizza sulla SERGIO CORBELLO presenza Italiana in Costa Azzurra. 40 i giovani e il mondo del lavoro neLl’era Con riferimento alla Banca Regionale Europea, il DELla receSsione TITO BOERI Presidente Luigi Rossi di Montelera presenta il nuovo 42 È PARTITO DA CUNEO IL VIAGGIO IN ITALIA DELL’ABI Consiglio di Amministrazione, in carica da aprile 2011 44 CHIERI: UNA PICCOLA PERLA ALLE PORTE DI TORINO e il Direttore Generale Roberto Tonizzo presenta il VALERIO MAGGIO nuovo corso della banca, sempre più vocata a presidiare DICHIARAZIONE DI RISERVATEZZA 54 CARMAGNOLA PROTAGONISTA. DALLA GRANDE il territorio, con la recente istituzione delle Direzioni LETTERATURA ALL’INDUSTRIA FINO ALL’AGRICOLTURA La informiamo che i dati personali da Lei fino ad ora MARESITA TAGINI BRANDINO Territoriali. Un cenno al progetto di fusione del Banco di San Giorgio, in Liguria, sul quale il Consiglio fornitici o comunque già presenti nei nostri archivi, 60 GALLIATE: UN PEZZO DI STORIA SUL TICINO nonché i dati che vorrà fornirci, saranno elaborati GIANFRANCO QUAGLIA di Amministrazione della Banca Regionale Europea con l’ausilio di strumenti informatici, custoditi con 70 La grande musica di Ferragosto arriva si è espresso favorevolmente, che da metà 2012 farà A Superga grazie aLla banca regionale europea assoluta riservatezza e utilizzati esclusivamente GIANFRANCO BIANCO della BRE un importante polo bancario nel nord-ovest. dalla nostra Banca e dalle altre Società appartenenti 74 GLI ITALIANI IN COSTA AZZURRA: UNA PRESENZA I servizi illustrati sono dedicati a Chieri, località di al Gruppo UBI Banca - Unione di Banche Italiane IN CRESCITA recente insediamento della banca, a Carmagnola e al solo fine di informarLa dell’attività svolta dal nostro MICHELE PALMIERI a Galliate, dove sarà presto operativa una nuova filiale. gruppo bancario ed in particolare sui nuovi servizi, 78 A PALAZZO MADAMA RISUONA LA GRANDE LIRICA PER LA BANCA REGIONALE EUROPEA Le previsioni per il 2012 non sono delle migliori: prodotti ed opportunità di investimento finanziario da noi sviluppati al fine di proporne l’acquisto. 80 Guardiamo avanti, tante sfide ci aTtendono Rassegna crede che il nostro Paese abbia la forza per LA BRE BANCA LANNUTTI TRA CHAMPIONS LEAGUE, uscire dalla crisi più coeso e con nuove prospettive. COPPA ITALIA E CAMPIONATO La informiamo, inoltre, che ha il diritto esercitabile SARA COMBA È l’augurio che estende a tutti i lettori, per il Nuovo Anno. in qualsiasi momento e del tutto gratuitamente, 82 NOTIZIE di conoscere, chiedere l’aggiornamento e la Rivista della Banca Regionale Europea Spedizione in Organizzazione rettificazione dei suoi dati personali presenti nei n. 32 (nuova serie), anno 33 abbonamento postale e coordinamento nostri archivi, nonché di chiederne la cancellazione comma 34 art. 2 La Ditta srl - Milano Direttore responsabile: Legge 549/95 e di opporsi al trattamento scrivendo al Responsabile Angelo Roma Filiale di Cuneo Progetto e allestimento del Trattamento Dati, Banca Regionale Europea - di Gianni Parlacino Via Santa Teresa, 11 - 10121 Torino. Direzione: Associato all’USPI Via Santa Teresa, 11 - 10121 Torino Associazione Stampa Stampa tel. 011 5519111 Periodica Italiana TipolitoEuropa - Cuneo In copertina, da sinistra a destra: Cuneo, prima tappa del Road Show Il mancato conferimento, nonché la richiesta dell’ABI; Chieri, Piazza Duomo; Torino, la Mole Antonelliana di notte. Questo numero è stato di cancellazione o l’opposizione al trattamento Autorizzazione del Tribunale chiuso in tipografia di dati non necessari alla gestione di rapporti Fotografie di Bruno Garavoglia (copertina, servizio su Chieri, di Cuneo n. 316 del 14-3-1978 il 16 dicembre 2011 contrattuali esistenti o futuri saranno privi Carmagnola, Galliate e Palazzo Madama) di conseguenze pregiudizievoli. BANCA REGIONALE EUROPEA: INTERPRETI DI VALORE

An g e l o Ro m a DIRETTORE RESPONSABILE DI RASSEGNA

Interpretare, non eseguire! È nella personale interpretazione di uno schema precostituito Qualunque maestro d’arte, dagli insegnanti di musica che si gioca la qualità di qualunque attività professionale. a quelli di danza, recitazione, pittura, scultura, fotografia, Nella capacità dei singoli d’interpretare il proprio ruolo di fronte ad un proprio allievo non si stancherà mai senza snaturare l’uniformità che un processo o una funzione di ripetere questo concetto, un vero e proprio dogma. esigono. Come un grande sciatore, chiamato a dare sfogo La differenza fra eccellenza e mediocrità, nell’arte così al proprio talento e alla propria personalissima sciata come in ogni attività professionale, è tutta qui: interpretare, nel rispetto delle regole predefinite e dei paletti stabiliti non eseguire! Metterci cuore, animo, passione. Fare in modo da chi ha disegnato il tracciato di una determinata pista. che l’inimitabile talento che identifica e rende unica ogni Persino un documento contabile o una relazione istituzionale persona emerga nelle varie espressioni individuali (comprese le tante proiezioni di slide in PowerPoint connotandole - potremmo dire addirittura marchiandole - che troppo spesso aumentano la confusione, anziché fare ed offrendo agli altri qualcosa di profondo, che penetri chiarezza) possono e devono essere pensati per soddisfare la corteccia razionale sino a toccare i sentimenti. una conoscenza altrui che non si limiti ad acquisire Basti pensare a quanto tutto ciò sia vero con riferimento informazioni, ma vada oltre, cercando di offrire spunti alle relazioni commerciali. All’importanza per un cliente di riflessione inediti che sollecitino la curiosità e, di poter contare su interlocutori affidabili, competenti e, conseguentemente, diventino seme fertile su cui costruire cosa non meno importante, anche piacevoli da incontrare. nuove idee e nuovi pensieri inattesi. Tutte componenti, queste, che vengono prima del marchio e del prestigio dell’azienda che quei dipendenti rappresentano. Da un lato, dunque, buon senso, acume e capacità d’analisi; D’altro canto, sta all’azienda onorare il proprio nome dall’altro, un’importantissima disponibilità ad ascoltare la e la propria tradizione di successo e rispettabilità, garantendo parte meno razionale e più creativa che è in noi, quel sentire ai propri clienti interlocutori capaci di “interpretare” individuale - definito in gergo artistico “di pancia” - grazie il proprio ruolo mettendo in campo quel qualcosa di speciale al quale riusciamo a dare colore e passione all’esistenza. che, come detto, fa la differenza: un’enorme differenza. Cultura, storia di provenienza, sapienza, sensibilità verso L’unico modo per lasciare il segno in ciò che si fa è tirare la forza sociale di una tradizione sono ingredienti preziosi, fuori il meglio di sé in ogni circostanza, in ogni attività, indispensabili per l’uomo di ieri così come, forse ancor in ogni relazione. Lasciarsi coinvolgere pienamente nelle di più, per l’uomo globalizzato di oggi. Lo sono, purché cose in cui si crede, riappropriandosi di quell’entusiasmo il loro ingombro non soffochi la leggerezza del pensiero. trascinante che rimane spesso soffocato nella frenetica La forza dirompente delle idee e dei progetti è tale solo vita di tutti i giorni, sovrastato dall’ansia, tradito dalla fretta, se rimane viva nelle persone l’ingenuità di un pensiero annacquato dall’esasperata progettualità o da altre capace ancora di stupirsi di fronte allo scorrere della vita. più effimere priorità. Col risultato che, oltre alla qualità della vita individuale, diminuisce paradossalmente anche la qualità complessiva del lavoro, la possibilità, cioè, di fare del lavoro un luogo accogliente dove potersi esprimere avendo cura del proprio fare e del fare altrui, utile ed inimitabile quanto lo è il nostro. LA BANCA REGIONALE EUROPEA: Un riferimento sicuro

d i Lu i g i Ro s s i d i Mo n t e l e ra , Pr e s i d e n t e La situazione generale prosegue il suo federativo a cui si ispira il Gruppo UBI cammino evolutivo, tra la crisi globale, Banca, che ha fatto proprie la cultura ed un’Europa bisognosa di identità e di i valori delle Casse di Risparmio e delle coesione politica ed economica, Paesi - Banche Popolari. La Banca Regionale tra cui il nostro - in cerca di fiducia, noi Europea, con un Core Tier 1 superiore tutti alla ricerca di sicurezza e di solide al 25%, ha una base di solidità patrimoniale prospettive. Per l’Italia è uno dei periodi che poche banche possono vantare, e può più pesanti, ma supereremo anche questo, guardare con serenità al futuro ed espandere come è stato in altri momenti e in altre la propria operatività. Incorporando epoche storiche: cambiano i tempi, ma il Banco di San Giorgio, altra banca del resta la nostra forza ed operosità e restano Gruppo già partecipata da Banca Regionale i nostri valori, quelli legati alla nostra terra e alle Europea, come meglio descritto nelle pagine nostre tradizioni. L’importante è che ciascuno faccia successive, porterà la sua attenzione anche bene e con convinzione la sua parte, e si senta in Liguria, mantenendo tutto il rispetto a quel partecipe di una squadra, ognuna a sua volta attrice territorio per il quale vuole essere, come per propositiva in un impegno collettivo. Come in il Piemonte, un riferimento sicuro, valorizzando passato, è possibile che dalla crisi emergano nuove anche l’esperienza e la professionalità dei opportunità: bisognerà essere pronti a coglierle. dipendenti di quella Banca. Questo progetto Il sistema bancario italiano continua a svolgere di acquisizione, che avrà attuazione a metà del 2012, il suo ruolo a sostegno dell’economia reale e non completa il processo avviato nel 2003 con la prima merita le accuse di cui è stato, anche pesantemente, filiale in Costa Azzurra, e porterà la banca a oggetto negli ultimi tempi. È un sistema tra i più presidiare un vasto territorio che vanta una solidi, sottoposto a rigorosi controlli da parte lunghissima tradizione di interscambi commerciali, dell’Autorità di Vigilanza, e forte di un patrimonio turistici e culturali, ponendosi come partner che deriva dal risparmio delle famiglie. Le banche bancario affidabile e ben radicato sul territorio. sono le sole ad avere competenza sul merito creditizio, e se così non fosse la qualità del credito IL NUOVO CONSIGLIO DI andrebbe pesantemente a cadere, con danni AMMINISTRAZIONE, PER UNA BANCA all’intero sistema e gravi perdite per i risparmiatori. DEL TERRITORIO In questo 2011 sono molte le novità che hanno interessato la banca. In primo luogo, Banca Regionale Europea gode della fiducia il completamento del progetto di riorganizzazione dei suoi clienti grazie ai quali presenta risultati territoriale nell’ambito del Gruppo UBI Banca, con significativi ed incoraggianti, pure in un contesto il trasferimento da Milano a Torino della Direzione estremamente difficile. È sotto gli occhi di tutti Generale, fino alla nuova organizzazione sul territorio come anche il Piemonte, una delle regioni con più con l’istituzione delle Direzioni per il presidio locale. intensa dinamicità nel primo periodo dell’anno, veda raffreddate le sue aspettative; le aziende hanno rallentato le proprie attività di investimento, preoccupate dalla crisi Luigi Rossi di Montelera, Presidente e dalle esigenze di liquidità, ma più di Di Torino. Laureato in Giurisprudenza. Entra nell’azienda Martini e Rossi spa nel 1970 prima stanno guardando anche all’estero e ne è Vice Presidente dal 1994 al 2008. alla ricerca di nuovi sbocchi di mercato. Dopo la fusione dell’azienda con il Gruppo In questo contesto, Banca Regionale Bacardi nel 1992, entra nel Supervisory Europea continuerà a darsi l’obiettivo Board della Holding Bacardi Martini B.V. di mantenersi su livelli di adeguatezza e della subholding General Beverage Europe B.V.; di entrambe è presidente dal 1995 per sostenere il territorio in cui opera. al 2008. Dal 1997 al 2003 è Presidente L’attenzione alle famiglie e alle piccole di Federvini. Dal 2003 al 2006 è presidente e medie imprese fa parte della sua di Federalimentare e membro del Board of tradizione e di quella del modello Directors della federazione europea della industria alimentare e delle bevande. Dal 2004 al 2008 è Presidente di Confindustria Piemonte. Dal maggio 2009 è Presidente del comitato Transpadana. Membro dal luglio 2009 del Consiglio della Camera di Commercio di Torino. Dal 1976 al 1992 è deputato al Parlamento, e dal 1987 al 1989 è Sottosegretario di Stato per il Turismo e lo Spettacolo.

2 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Nel mezzo, ad aprile, il rinnovo del Consiglio di Tutti in sintonia con la nostra missione di essere Amministrazione, che ha confermato l’orientamento “banca del territorio”. Dei 15 componenti del di posizionare la banca sempre più vicina all’area Consiglio di Amministrazione, 4 sono espressione che intende servire. Esso è composto da profes- della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, sionisti qualificati, fortemente rappresentativi dei che detiene il 25% della banca; gli altri vari territori in cui opera la banca o particolarmente componenti sono di nomina UBI Banca. legati ad importanti componenti imprenditoriali Li presentiamo, insieme ai Sindaci, ai lettori ed economiche della Regione. di Rassegna.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Ferruccio Dardanello. Di Mondovì. Laureato in Scienze Politiche. È presidente dell´Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Cuneo e dal 1993 è a capo della Camera di Commercio di Cuneo. Fa parte del consiglio di Confcommercio nazionale ed è amministratore delegato di EUROCIN G.E.I.E. “Le Alpi del Mare/Les Alpes de la Mer” (primo gruppo europeo di interesse economico fra Camere di commercio transfrontaliere). Già vice presidente di Unioncamere nazionale, da giugno 2009 ne è Presidente. Dal 2008 LIVIO STRAZZERA MAURILIO FRATINO è presidente di Unioncamere Piemonte.

Livio Strazzera. Vice Presidente vicario. Argante del Monte. Di Milano. Dottore Commercialista laureato Laureato in Economia e Commercio è stato in Economia e Commercio all’Università Direttore Generale della Banca di Trento e Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Bolzano e, dal 2003 al 2009, della Banca È Consigliere e membro del Comitato Regionale Europea. Attualmente ricopre Esecutivo di Italmobiliare SpA. la carica di Consigliere di Amministrazione in Centrobanca e Lombarda Vita. Maurilio Fratino. Vice Presidente. Di Alba. Avvocato civilista e aziendalista, docente di diritto alimentare e vitivinicolo presso l’Università di Torino. È amministratore e sindaco di società ed enti, tra i quali: amministratore di Campari Italia, Presidente del Collegio dei Revisori di Federvini, Revisore di Federalimentare e di Assogas, Sindaco di Finmeccanica e de Il Sole 24 Ore. ADRIANA ACUTIS È Consigliere della Camera di Commercio di Cuneo. Nell’ambito di Confindustria è componente dei Comitati Fisco e Corporate Governance, Tutela marchi e lotta alla contraffazione, Credito e Finanza per le PMI. Ha ricoperto gli incarichi di Amministratore Delegato della Riccadonna International BV e di amministratore della Autostrade SpA. FERRUCCIO DARDANELLO

Adriana Acutis. Di Torino. Laureata a Cambridge. Consigliere, membro del comitato finanza e del comitato immobiliare Vittoria Assicurazioni SpA, Milano. Presidente di Vittoria Capital NV, Torino e Vice Presidente di Yafa SpA. Consigliere di varie società del gruppo Vittoria Assicurazioni SpA. Vice Presidente della società di servizi SINT Srl, Torino. Membro del comitato strategico MARIO CISMONDI e del comitato finanza YAM Invest NV, Olanda. Consigliere Yarpa Investimenti SGR SpA, Mario Cismondi. Genova. In passato ha ricoperto la carica Di Vottignasco (Cuneo). Laureato presso di membro del Consiglio di sorveglianza l’Università di Torino. È stato sindaco e vice Cogedim Sas, Francia, e Presidente di Bras sindaco di Vottignasco. Ha ricoperto vari Srl, Torino, società di brokeraggio assicurativo incarichi bancari nell’ambito delle BCC posseduta dalla Banca Brignone SpA. ed è stato amministratore della Federazione ARGANTE DEL MONTE delle BCC del Piemonte. È stato membro del Consiglio di Amministrazione di Eurofidi Piemonte e di Artigiancredit Piemonte. 3 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Filippo Ferrua Magliani. Di Cuneo. Laureato in Giurisprudenza. Dirigente e Vice Presidente della Ferrero SpA, è membro di numerosi Consigli di Ammini- strazione di società del Gruppo Ferrero. È stato per molti anni Vice Presidente dell’associazione Dolciaria Italiana ed FILIPPO FERRUA MAGLIANI MARCO MANFREDI attualmente è Presidente di Federalimentare.

Giancarlo Drocco. Di Alba. Commercialista, Revisore contabile e Presidente dell’Associazione Commercianti Albesi, di cui è stato per trent’anni Direttore, che rappresenta oltre 2.500 aziende del settore commercio, turismo e servizi sul territorio Alba Langhe Roero. È stato componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e, dal 1996, è Amministratore Delegato dell’Ente Turismo Alba Langhe Roero.

Giacomo Lodi. Di Tortona. Imprenditore agricolo,titolare della azienda agricola di famiglia. Vicepresidente GIANCARLO DROCCO TITO MUSSO Produttori Mais di Alessandria. Consigliere C.E.S.A. Membro del Consiglio Direttivo di Confagricoltura Alessandria. Responsabile regionale del settore cerealicolo. Consigliere di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.Ha ricoperto dal 1985 al 1994 la carica di Presidente dell’Unione Agricoltori di Tortona. È stato dal 1998 al novembre 2006, anno in cui è stata incorporata dalla BRE, consigliere di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Tortona.

Rodolfo Luzzana. Vive e lavora a Bergamo. Dottore Commercialista e Revisore Contabile, ha ricoperto e ricopre incarichi di amministratore GIACOMO LODI MARIO NAPOLI e sindaco in imprese industriali e bancarie anche quotate. Professore di Economia Aziendale ha esercitato l’insegnamento presso l’Istituito Universitario di Bergamo e presso l’Università Cattolica di Milano.

RODOLFO LUZZANA PAOLO PEDRAZZOLI

4 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Marco Manfredi. Vive e lavora a Mondovì. Architetto libero IL COLLEGIO SINDACALE professionista. È stato presidente di Mondo Acqua SpA, Assessore e Vicesindaco della Filippo Rovetta. Presidente. Città di Mondovì, Componente in Consigli Dottore Commercialista con studio in di Amministrazione di Enti e Società Milano, ha ricoperto cariche di Presidente pubblici/privati. del Collegio Sindacale e Sindaco in varie Società italiane e multinazionali. Tito Musso. È stato Presidente del Collegio Sindacale Di Cuneo. Dottore Commercialista libero del Credito Agrario Bresciano e Sindaco professionista. Dal 1996 al 1999 Direttore effettivo di Banca Lombarda. Generale presso Artigiancassa - Cassa È Presidente del Collegio Sindacale per il Credito alle Imprese Artigiane SpA del Banco di San Giorgio SpA. e dal 2002 al 2003 Commissario Straordinario presso la Cassa di Risparmio Paolo Delfino. di Volterra SpA. Di Cuneo. Dottore Commercialista, iscritto al Registro dei Revisori Contabili, Mario Napoli. specializzato in diritto societario e tributario. Di Torino. Avvocato Cassazionista FILIPPO ROVETTA Ha ricoperto e ricopre incarichi di e Presidente del Consiglio dell’Ordine amministratore e sindaco presso diverse degli Avvocati di Torino. È socio dello Società nel settore industriale, dei servizi Studio Pedersoli e Associati, che opera e della finanza, maturando anche nel campo della definizione ed esecuzione esperienze di revisore presso Enti pubblici delle più sofisticate operazioni societarie e non commerciali. di carattere straordinario, a livello italiano e internazionale. Piero Mella. Di Pavia. Professore di Teoria del Controllo Paolo Pedrazzoli. e di Analisi di bilancio presso la Facoltà Notaio con studio in Novara e Castelletto di Economia dell’Università di Pavia, Ticino; è stato Consigliere di Amministrazione di cui è stato Preside per due mandati. di “INA Vita SpA” dal 2001 al 2006 Iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti e Consigliere di Amministrazione di Banca e all’albo dei Revisori. Presidente Popolare di Novara S.p.A. dal 2003 o componente di Consigli di Amministrazione al 2008; dal 2010, e precedentemente o di Collegi Sindacali di importanti aziende dal 1997 al 2004, ricopre la carica pubbliche e private. di Presidente della Cassa Nazionale del Notariato di Roma. PAOLO DELFINO

PIERO MELLA

5 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 ANCORA PIÙ VICINI, CON LE NUOVE DIREZIONI TERRITORIALI

d i Ro b e r t o To n i z z o DIRETTORE GENERALE DI BANCA REGIONALE EUROPEA Nel gennaio 2010 ha preso avvio In sostanza si è inteso creare un modello il processo di riorganizzazione territoriale di banca “corta”, accessibile dagli nell’ambito del Gruppo UBI Banca che interlocutori, in grado di ascoltare anche ha comportato la cessione e l’acquisizione i micromercati locali in cui è profonda- di sportelli tra le banche del Gruppo e, mente radicata e di dare risposte concrete per quanto ci riguarda, ha posizionato in tempi sempre più rapidi, come richiesto la Banca Regionale Europea nel suo dalla clientela, soprattutto in questi territorio di riferimento: il Piemonte, momenti di incertezza per la situazione con estensione alla Valle d’Aosta e alla economica in cui una risposta tempestiva Costa Azzurra, in Francia, mantenendo può offrire opportunità per gli operatori. un presidio a Milano. A gennaio 2011 la banca Nel mese di ottobre abbiamo voluto riunire, ha trasferito a Torino la sede della Direzione con incontri mirati per ciascuna Direzione, Generale, con l’obiettivo di essere più vicina tutte le persone che operano al loro interno, al suo territorio di riferimento. con l’intento di far conoscere a fondo la struttura, Due passaggi fondamentali nella storia della di condividere gli obiettivi ed i principali progetti banca, che ad agosto di quest’anno ha compiuto in corso, perché la partecipazione e la condivisione un ulteriore passo per aumentare il presidio di tutti i dipendenti è fondamentale per il diretto del territorio e si è data un nuovo modello migliore servizio al cliente. organizzativo che ha previsto, tra l’altro, La banca ha la fortuna di poter contare su tanti la costituzione delle Direzioni Territoriali. professionisti, che conoscono bene le realtà Questa scelta vuole rispondere agli obiettivi e sono profondamente legati alla propria azienda, contenuti nel Piano Industriale: avvicinare e questo costituisce un motivo di tranquillità ulteriormente la banca alla realtà locale, e di fiducia per il cliente. Nelle pagine successive, sostenere la crescita del territorio, migliorare Rassegna presenta le sei Direzioni Territoriali. la soddisfazione della clientela.

Le Direzioni Territoriali sono sei, di cui tre istituite in provincia di Cuneo, area storica della banca, erede della Cassa di Risparmio di Cuneo, dove vanta un forte radicamento ed una presenza capillare con 135 sportelli su un totale di 229. Nel dettaglio: la Direzione Territoriale Cuneese Monregalese con sede a Cuneo, quella Albese ad Alba, quella Cuneese Nord con sede a Savigliano; la Direzione Territoriale Torinese a Torino, quella Tortonese a Tortona, e la Direzione Territoriale Piemonte Nord-Milano con sede a Novara. Il Direttore Territoriale ha competenze complete nei diversi segmenti di mercato ed ha un livello decisionale molto elevato, sia in materia di condizioni economiche sia, dal 1° gennaio 2012, in materia di erogazione del credito. In questo modo, il Direttore Territoriale, coadiuvato da un responsabile per ciascuno dei tre mercati - retail, corporate e private - rappresenterà il principale riferimento della banca sul territorio.

6 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 DIREZIONE TERRITORIALE DIREZIONE TERRITORIALE ALBESE CUNEESE MONREGALESE Via Calissano, 9 · Alba Via Roma, 13 · Cuneo Responsabile Piermario Romagnoli Responsabile Riccardo Chiapello

La Direzione Territoriale Albese opera su un territorio È la Direzione Territoriale che copre tutta l’area Cuneese, che comprende il Roero e tutte le Langhe con una forte il Monregalese ed il Cebano; in sostanza l’area storica presenza nella città di Alba, e si estende all’Astigiano. della Banca Regionale Europea nata nel 1855 come Cassa Vi fanno riferimento 44 filiali, una unità Private Banking di Risparmio di Cuneo che alla fine degli anni ’20 assorbì dedicata ai clienti con esigenze maggiormente evolute la Cassa di Risparmio di Mondovì. In questo territorio la in ambito di consulenza nella gestione del risparmio ed una banca è da sempre leader di mercato, nonostante la forte Unità Corporate Banking dedicata alla gestione delle imprese concorrenza ulteriormente accresciuta negli ultimi anni, con fatturato superiore ai 5 milioni di euro. 190 persone segno di buona salute dell’area. Obiettivo della banca è gestiscono oltre 57.000 clienti, oltre 920 milioni di raccolta di consolidare il proprio ruolo primario e di essere sempre diretta e oltre 1,6 miliardi di raccolta indiretta; gli impieghi più riconosciuta come interlocutore affidabile, prestando ammontano a circa 730 milioni di euro. un’attenzione particolare alle persone e seguendo La Banca Regionale Europea è la banca storica dell’Albese, costantemente l’evoluzione del mercato per dare risposte ed è uno dei principali attori dell’economia locale, al fianco rapide e mirate alle esigenze di una clientela da soddisfare delle famiglie che vi si rivolgono per investimenti finanziari a 360 gradi. La Direzione Territoriale è composta da oltre e per finanziamenti a medio-lungo termine. 300 persone e da 52 filiali, dislocate capillarmente sul Ha definito importanti collaborazioni con le principali territorio. Per la clientela private e corporate sono operative associazioni di categoria e Confidi, nonché a supporto due unità specializzate con sede a Cuneo e a Mondovì. di enti, creando proficue sinergie. Vale la pena citare, Le masse intermediate, che fanno riferimento ad oltre tra tutte, l’accordo stipulato con l’ASL CN2 Alba Bra 93.000 clienti, sono decisamente importanti: circa 1,5 che si colloca nel quadro di provvedimenti finalizzati miliardi di raccolta diretta e oltre 950 milioni di impieghi, a favorire l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese a cui si aggiungono oltre 2,3 miliardi di raccolta indiretta, della Regione, attraverso lo smobilizzo di crediti commerciali risparmio gestito ed assicurativo. Il territorio servito è sano, vantati nei confronti della locale Azienda Sanitaria. con una economia diversificata che consente di resistere più che altrove a periodi di difficoltà, costituita prevalentemente da aziende a carattere famigliare, piccole e medie. La Direzione Territoriale Cuneese Monregalese conta su ottimi e costanti rapporti con gli Enti e con le categorie economiche, ed opera spesso in stretta sinergia con la Fondazione CRC. Nel Capoluogo e nei territori limitrofi è molto vivo l’interesse verso la squadra di volley BreBanca Lannutti, una delle espressioni dell’eccellenza cuneese, particolarmente attenta ai valori di uno sport pulito e d’équipe: valori condivisi dalla Banca Regionale Europea, che da tempo ne è sponsor primario.

Il Direttore Territoriale con i suoi collaboratori di Staff: (da sin.) Danilo Baldi (retail); Paolo Saredi (Private) Marco Consonni (Corporate)

Il Direttore Territoriale con i suoi collaboratori di Staff: (da sin.) Alessandro Sacco (Private); Aldo Giordana e Fabrizio Sismondo (retail); 7 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 DIREZIONE TERRITORIALE DIREZIONE TERRITORIALE PIEMONTE NORD – CUNEESE NORD MILANO Piazza Schiaparelli, 10 · Savigliano (CN) Largo Don Minzoni · Novara Responsabile Giorgio Cometto Responsabile Daniele Arturo Bellotti

L’area servita dalla Direzione Territoriale Cuneese Nord Questa Direzione Territoriale si espande su un territorio è relativamente giovane, nella struttura della banca, molto ampio che abbraccia 5 provincie (Novara, Vercelli, in quanto la maggior parte delle filiali che vi gravitano sono Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Milano). state aperte negli anni ’90, periodo in cui l’allora Cassa Vi operano oltre 130 persone attraverso 20 filiali, due di Risparmio di Cuneo decise di ampliare la rete oltre le centri imprese (uno a Milano ed uno a Novara), una unità aree storiche di Cuneo, di Alba e di Mondovì. Fa eccezione private banking, a Novara. Qualche ulteriore dato, ad oggi: Dronero, che rientra nel nostro bacino e dove la banca gli impieghi rappresentano la quota più significativa dei opera dagli anni ’20 dopo aver assorbito la locale Cassa mezzi intermediati con 1,5 miliardi di euro, di cui quasi di Risparmio. Questa Direzione Territoriale copre un vasto 900 milioni al netto del Large Corporate, mentre la raccolta territorio che, oltre al Saviglianese, si estende dal Saluzzese diretta si attesta a 370 milioni di euro (330 milioni al netto al Braidese e al Fossanese, e da Racconigi a Dronero, dove del Large Corporate) e la raccolta indiretta a 540 milioni hanno sede ben quattro Casse di Risparmio, oltre ad un di euro. I clienti sono oltre 27.000. alto numero di sportelli bancari con la conseguenza di una È una vasta area, che offre ampi spazi di sviluppo forte competitività nel servizio al territorio. Ma la qualità ed opportunità di crescita che la Direzione Territoriale della nostra offerta costituisce un vantaggio fondamentale. intende perseguire, anche tramite nuovi insediamenti. Fanno capo alla Direzione Territoriale Cuneese Nord 39 Presto sarà operativa una nuova filiale a Galliate. filiali, dislocate capillarmente sul territorio, una Unità Corporate per le imprese ed una Unità Private per i grandi patrimoni, e vi operano oltre 180 persone che gestiscono circa 59.000 clienti con risultati significativi: oltre 670 milioni di raccolta, circa 690 milioni di impieghi, ed oltre 1 miliardo di euro di raccolta indiretta, risparmio gestito ed assicurativo. L’anno in corso si è caratterizzato per le forti difficoltà derivanti dalla crisi internazionale, perdipiù aggravate dal momento difficile del settore della frutticoltura, tra le principali attività presenti sul territorio, causato in particolare dal diffondersi di una devastante batteriosi, malattia che ha colpito la produzione dei kiwi. A questo proposito, a sottolineare la nostra vicinanza al comparto dell’agricoltura la risposta della banca è stata immediata, mettendo a disposizione degli agricoltori danneggiati un finanziamento ad hoc a medio lungo termine per l’estirpo Il Direttore Territoriale con i suoi collaboratori di Staff: e il reimpianto delle coltivazioni. Giuseppe Mario Capitanio (Private), Fabio Chiappa (Corporate), Massimiliano Caroti (retail)

Il Direttore Territoriale con i suoi collaboratori di Staff: (da sin.) Cristiano Grimaldi (Private), Corradino Marengo (retail), Roberto Bertello (Corporate) 8 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 DIREZIONE TERRITORIALE DIREZIONE TERRITORIALE TORINESE TORTONESE Via Alfieri, 17 · Torino Piazza Duomo, 15 · Tortona Responsabile Gianfranco Mattana Responsabile Angelo Spelta

L’area territoriale Torinese si estende su Torino e provincia, La Banca Regionale Europea opera in provincia fino alla Valle d’Aosta. 200 persone in 35 filiali capillarmente di Alessandria con circa 190 collaboratori attraverso distribuite sul territorio (17 nella sola città di Torino), una rete di 36 filiali, in continuità con la tradizione in 2 unità Corporate dedicate alla gestione di aziende con ed il radicamento della Cassa di Risparmio di Tortona, fatturato di elevato standing, ed un’unità Private dedicata assorbita nel 2006. La Direzione Territoriale Tortonese ai clienti con esigenze particolarmente evolute in ambito conta su oltre 45.000 clienti, per i quali gestisce oltre 650 di consulenza finanziaria. milioni di euro di raccolta e circa 800 milioni di impieghi. La Direzione Territoriale conta circa 44.000 clienti, circa È una provincia estesa e differenziata con 190 Comuni 1 miliardo di euro di raccolta diretta e più di 1 miliardo e 438.000 abitanti. Con la recente apertura della filiale di euro di raccolta indiretta. Gli impieghi superano di Ovada, la banca è ora presente in tutti i comuni 1,6 miliardi di euro. È l’area che in seguito al piano di “centro zona”: Alessandria, Tortona, Casale Monferrato, riorganizzazione territoriale nel 2010 ha acquisito le filiali Novi Ligure, Ovada, Valenza, Acqui Terme. piemontesi delle altre banche del Gruppo UBI Banca La Provincia ha una elevata vocazione agricola; su circa (Banca Popolare di Bergamo, Banco di , Banca 47.000 imprese iscritte alla CCIAA, 11.000 operano Popolare Commercio e Industria), facendo propria la loro nel settore primario, 10.000 nel settore commercio. esperienza in termini di conoscenza del mercato e del Da sempre la Banca Regionale Europea è la banca locale territorio. Nel corso dell’anno ha visto l’apertura di una di riferimento delle famiglie e delle piccole imprese, nuova filiale a Torino, in corso Regina Margherita, e vanta ottimi rapporti con gli Enti locali e le associazioni e a Chieri, ed altre ne sono in programma nel quadro di categoria. In particolare nella zona di Tortona la quota dei programmi di sviluppo della banca. di mercato arriva al 30% circa con un elevato livello Il trasferimento della Direzione Generale da Milano di fidelizzazione della clientela. a Torino ha costituito un notevole punto di forza per la Direzione Territoriale, che va incontro alle aspettative della clientela della città di sentire la banca vicina, con la possibilità di accedere direttamente ai centri decisionali, avendo comunque alle spalle gli strumenti, servizi e investimenti del quarto Gruppo bancario italiano.

Il Direttore Territoriale con i suoi collaboratori di Staff: (da sin.) Marco Rezzoagli (retail), Stefano Pinton (Private), Claudio Lisini (Corporate)

Il Direttore Territoriale con i suoi collaboratori di Staff: (da sin.) Luca Tallia (Corporate), Giovanni Sapone (Private), Marco Mendicino (retail), Roberto Giannotti (Corporate)

9 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 DATI ANDAMENTALI AGGIORNATI AL TERZO TRIMESTRE 2011

d i Ri ccar d o Bar b ar i n i VICE DIRETTORE GENERALE E DIRETTORE COMMERCIALE BANCA REGIONALE EUROPEA Lo scenario internazionale che stiamo vivendo un aumento dello 0,3% rispetto alla fine dello è caratterizzato da un forte peggioramento della scorso anno, attestandosi a 5.610 milioni; situazione finanziaria, che ha comportato un la raccolta indiretta, penalizzata dall’effetto prezzi incremento dei rischi derivanti dalle incertezze derivante dalle pesanti condizioni di mercato, a livello politico ed economico indebolendo ha registrato una flessione del 5,2% posizionandosi inevitabilmente le prospettive di crescita: l’Area a 9.918,4 milioni, supportata positivamente dalle Euro è ormai quasi ferma, gli Stati Uniti crescono buone performance del collocamento di prestiti a tassi molto contenuti ma devono confrontarsi obbligazionari. I mezzi amministrati della clientela con un tasso di disoccupazione elevato, i Paesi si sono pertanto attestati a 15.529 milioni. Emergenti mostrano evidenti segni di flessione Il costo del credito, cioè il rapporto tra gli e sono alle prese con emergenti tensioni accantonamenti per svalutazione del credito inflazionistiche. Non migliore è la situazione e lo stock di impieghi in essere, si è attestato piemontese: il PIL entro fine anno è previsto allo 0,29% (rispetto allo 0,40% di fine 2010). che non cresca più dello 0,6% e per il 2012 Gli indicatori di adeguatezza patrimoniale, le stime prevedono una leggera recessione, previsti dagli accordi di Basilea, registrano nonostante le imprese siano impegnate un TIER 1 Capital Ratio al 25,25% ed un Total quotidianamente alla ricerca di nuovi sbocchi Capital Ratio al 27,5%, di gran lunga superiore di mercato principalmente all’estero. al 9%, minimo richiesto dalle autorità di vigilanza Il sistema bancario italiano, nell’ultimo semestre a cui le principali banche dovranno adeguarsi in particolare, è stato caratterizzato da un entro il prossimo 30 giugno 2012. rallentamento generalizzato sia sul fronte della La Banca Regionale Europea, con un patrimonio raccolta che degli impieghi, accompagnato di oltre 1,4 miliardi di euro, conferma pertanto dall’inevitabile peggioramento della qualità di essere tra gli istituti di credito più solidi del credito. A dispetto di questa situazione, nel panorama nazionale. Il conto economicoha la Banca Regionale Europea ha ottenuto, visto un miglioramento di tutte le principali voci. nel terzo trimestre, risultati di tutto rispetto. I principali dati di sintesi, confrontati con l’analogo Performance nettamente sopra la media regionale periodo dell’anno precedente, sono i seguenti: per il comparto degli impieghi, cresciuti a 7.259 n margine di interesse a 124 milioni, +14,6%; milioni di euro, con un incremento del 6% n proventi operativi a 202 milioni, +6,4%; rispetto al 31 dicembre scorso, a testimonianza n oneri operativi a 145 milioni, -3,2%. della profonda e costante vicinanza della Banca Significativa la riduzione delle rettifiche di valore a famiglie e piccole e medie imprese, interpretando per deterioramento dei crediti, che registrano la vocazione di “Banca del Territorio”. Anche un decremento dell’11,6%. nell’ultima parte dell’anno viene mantenuta L’utile netto al 30 settembre 2011 è cresciuto questa attenzione verso famiglie e PMI, pertanto a 22,9 milioni di euro (22,8 milioni al nonostante il peso della crisi finanziaria. netto delle principali componenti non ricorrenti) È proprio per questo motivo che, nel mese +49,4% rispetto ai 15,2 milioni del settembre di agosto, è stato rivisitato l’assetto distributivo, dello scorso anno. con la creazione di sei Direzioni Territoriali, Risultati di soddisfazione, frutto di un attento a diretto riporto del Direttore Commerciale; e costante lavoro di squadra focalizzato sul porre tale ottimizzazione consentirà di erogare massima attenzione un servizio con tempi di risposta più rapidi alle esigenze dalla ed una ancora maggiore vicinanza alla clientela. nostra clientela e alle La raccolta diretta, nonostante la progressiva opportunità offerte rarefazione del mercato istituzionale a breve dal mercato. termine ed il contestuale aumento della concorrenza sul mercato del funding retail da parte di tutti i soggetti pubblici e privati (Stati, Imprese e Istituzioni Finanziarie), ha avuto

10 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 FUSIONE TRA BANCA REGIONALE EUROPEA E BANCO DI SAN GIORGIO: NASCE IL NUOVO POLO DEL NORD-OVEST il Consiglio di Amministrazione della In questa ottica, la creazione del nuovo Banca Regionale Europea ha espresso polo del Gruppo UBI Banca, rappresentato parere favorevole all’ipotesi di progetto dalla “nuova” Banca Regionale Europea di aggregazione con il Banco di San risultante dalla fusione, consentirebbe Giorgio. Il progetto prevede che Banca quindi alle famiglie ed agli operatori Regionale Europea, che già detiene economici liguri e piemontesi di poter il 57,50% del capitale del Banco di San fare conto su un partner bancario affidabile Giorgio, proceda all’acquisizione della e ben radicato sul territorio, dando così totalità delle azioni del Banco di San una concreta risposta alle esigenze dei già Giorgio detenute da UBI Banca, pari al molti clienti che operano indifferentemente 38,19% del capitale. La nuova realtà punta su entrambi i territori e aprendo già le a creare, sul territorio, un polo focalizzato sul possibilità di nuovi scenari di sviluppo nell’ambito nord-ovest del Paese per rispondere alle esigenze di questa macro-regione. di una nuova macro-regione che vive attraverso A conclusione dell’operazione, la clientela ligure- rapporti commerciali, interscambi e nuovi sistemi piemontese conterebbe, oltre ai 229 sportelli economici, al di là dei limiti geografici o politici. della Banca Regionale Europea presenti in In effetti è innegabile che tra la Liguria, il Piemonte Piemonte e Valle d’Aosta, a Milano e nella Costa e la vicina Francia esistano legami naturali creati Azzurra, sui 57 sportelli del Banco di San Giorgio attraverso una lunghissima tradizione di rapporti in Liguria e Toscana, dando così luogo ad una quotidiani fatta da relazioni commerciali, importante realtà bancaria del nord-ovest, frequentazioni turistiche e insediamenti di con un totale di 286 sportelli e significative famiglie nei reciproci territori. Ma sono soprattutto quote di mercato nelle provincie di riferimento. le esigenze economiche che portano in particolare Una novità di rilievo, capace di creare nuove Liguria e Piemonte a unirsi: da una parte il bisogno sinergie e nuovi motivi di sviluppo sul territorio. di spazi per la Liguria che da sempre ambisce a trovare un percorso verso l’Europa, e dall’altra la necessità da parte del Piemonte di trovare un proprio sbocco al mare. È a partire dagli anni ’60 e ’70 che questa necessità si sente con sempre maggiore impellenza. In primis si tratta di dare uno sviluppo al sistema portuale ligure attraverso l’individuazione di aree nell’entroterra che possano sussidiare quelle a ridosso delle banchine. Ecco che nasce, per esempio, il progetto del retro-porto di Alessandria, pronto a risolvere la crisi di spazi del porto di Genova e a puntare alla crescita del trasporto containerizzato al di là degli spazi utilizzabili nell’area portuale e a dare all’area piemontese la possibilità di un ulteriore sviluppo economico. Un grande progetto che sposta gli equilibri al di là dei confini regionali.

11 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 BANCO DI SAN GIORGIO: UNA TRADIZIONE TUTTA LIGURE

Era il 31 ottobre 1987 quando, al Palazzo San Il 9 giugno 1992, infatti, avviene la trasformazione Giorgio di Genova, cominciava la storia del Banco della Banca Popolare in società per azioni e di San Giorgio, nato con l’impegno ad essere l’ingresso della neo Banca di Genova e San Giorgio vicino ai genovesi e alla Liguria così come era stata S.p.A. nel C.A.B. (Credito Agrario Bresciano S.p.A), la vocazione dell’antico banco, quello nato intorno con una partecipazione di minoranza di 47,78%. al 1400, primo istituto bancario della storia. Nel 1998 si apre un nuovo orizzonte per Quando nasce, la Banca Popolare di Genova la Banca di Genova e San Giorgio: è la Liguria. e San Giorgio è una banca “popolare”, fa cioè Grazie alla scelta strategica del gruppo Banca compartecipare la cittadinanza con l’opportunità Lombarda - nuovo gruppo bancario nato dalla di sottoscrivere una limitata quota del proprio fusione del C.A.B. S.p.A. (azionista di riferimento capitale. Tra i 47 soci fondatori, anche Riccardo della Banca di Genova e San Giorgio) con la Garrone e Gian Vittorio Cauvin. Banca San Paolo di Brescia S.p.A., la Banca di Nel giro di un anno i soci diventano più di 7.000. Genova e San Giorgio comincia un nuovo sviluppo Dopo i primi anni, piuttosto difficili, la banca si nell’area ligure: nel 1999 i punti operativi passano rinnova con la nomina a presidente di Gian Vittorio da 6 a 19 e i dipendenti da 53 a 128. Cauvin nel 1991 che inaugura una nuova politica Nel 2000, dopo la scomparsa di Gian Vittorio aziendale e comincia un periodo di vera e propria Cauvin, la presidenza della Banca passa rinascita per la Banca. a Riccardo Garrone. Nel 2001 la Banca varia la denominazione sociale in “Banco di San Giorgio S.p.A” che meglio identifica il mercato di riferimento, non più limitato alla sola città di Genova e dal 2007 entra a far parte del gruppo UBI. Banco di San Giorgio non è più, infatti, solo la banca dei genovesi: si sviluppa negli anni anche nel territorio regionale fino a diventare un vero e proprio punto di riferimento per tutti i liguri, in quanto capace di interpretare al meglio le esigenze delle attività produttive della regione e anche dei privati cittadini con un sistema di servizi e prodotti flessibili e personalizzati. In particolare, con l’acquisizione di 13 filiali in provincia di La Spezia, avvenuta due anni fa, e l’ottimizzazione territoriale del gennaio 2010 con cui sono state acquisite altre 5 filiali, tra Banca Popolare di Bergamo e , è diventata una realtà imprescindibile in tutta la regione. Oggi Banco di San Giorgio vanta 57 filiali, da Ventimiglia fino ai confini con la Toscana, ed entra nella Banca Regionale Europea con un importante bagaglio in termini di conoscenza e radicamento nel territorio, da mettere a disposizione della creazione del nuovo polo bancario del nord-ovest.

12 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 A sinistra: Savona, Dall’alto: il porto Santuario di Genova con di Nostra Signora la biosfera di vetro di Misericordia e acciaio progettata da Renzo Piano;

Veduta di Vernazza

13 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 IL Piemonte. PROFILO ECONOMICO DELLA REGIONE

a c u ra d e l g r u pp o u b i b a n ca , ar e a s t u d i - servizio a n a l i s i g e o s e t t o r i a l e e d i s e g m e n t o L’ECONOMIA DEL PIEMONTE L’export manifatturiero piemontese si è Dopo un primo semestre dell’anno di mo- confermato molto vivace anche nel 2°trime- derata ripresa, l’economia piemontese ha stre 2011, segnando un robusto incremento segnato un rallentamento: nel 3° trimestre annuo pari al 13,2% (tabella 1), in lieve ral- 2011 il tasso di variazione annua della pro- lentamento rispetto alla dinamica tenden- duzione industriale si è attestato al 3,1%, ziale del trimestre precedente (16,1%). contro il 4,8% del 2° trimestre 2011 ed il n Il settore il cui export è risultato più vi- 6,8% del 1° trimestre 2011. L’indice desta- vace è stato quello delle altre attività mani- gionalizzato della produzione industriale, fatturiere (59,6%) che includono i gioielli e pur in crescita in termini tendenziali (con- prodotti in metalli preziosi (111%). Hanno fronto con l’anno precedente), ha subito un altresì beneficiato di una crescita sostenuta calo congiunturale, posizionandosi nel 3° trimestre le esportazioni dei prodotti in metallo (23,9%), del- 2011 su un livello (83) inferiore a quello dei prece- la metallurgia (19,9%) e della gomma (19,2%). denti tre mesi (85,9). Anche il grado di utilizzo della n Significativa è stata anche la dinamica dei mac- capacità produttiva delle imprese manifatturiere ha chinari e della meccanica (13,9%), secondo setto- accusato un abbassamento rispetto al periodo pre- re per peso (29,7%, tabella 1) sulle esportazioni cedente (72,1% nel 3° trimestre 2011 contro 73% regionali. L’alimentare, terzo settore per peso re- del 2° trimestre 2011). Tra i settori, il tessile, abbi- gionale (9,9%, tabella 1) ha segnato un incremen- gliamento e calzature hanno beneficiato di una per- to annuo del 14%. sistente vivace espansione annua della produzione n I mezzi di trasporto, che rappresentano il 25% industriale (8,9% nel 3° trimestre 2011); altrettanto dell’export regionale (tabella 1), si sono mossi inve- apprezzabile è risultato anche l’incremento del- ce secondo un modesto tasso di sviluppo (2,5%). la meccanica (8,8%), seguita dai metalli (4,4%) e L’occupazione del Piemonte dopo aver benefi- dall’elettronica (3,6%). L’alimentare, settore molto ciato di due incrementi trimestrali consecutivi, ha importante per l’economia di Cuneo, ha conferma- accusato nel 2° trimestre 2011 una nuova flessio- to il profilo anticiclico, mantenendo un andamento ne (rispetto ai tre mesi precedenti 25 mila unità in stabile di moderata crescita (1,3%). Le province che meno, grafico 1). La causa risiede nel deludente hanno conseguito le migliori performance di pro- andamento dell’occupazione del settore dei servizi duzione industriale sono state Biella (4,9% nel 3° (grafico 2), solo parzialmente controbilanciato dalla trimestre 2011), Cuneo (4,6%) e Torino (4,5%). buona ripresa occupazionale dell’industria.

GRAFICO 1. OCCUPAZIONE TOTALE (dati grezzi in migliaia) 1.950 1.900 1.850 1.800 1.750 I 04 - IV 04 I 05 - IV 05 I 06 - IV 06 I 07 - IV 07 I 08 - IV 08 I 09 - IV 09 I 10 - IV 10 I11 II11

GRAFICO 2. OCCUPAZIONE PER COMPARTI (dati grezzi in migliaia) 1.250 700 1.200 680 660 1.150 640 1.100 620 1.050 600 SERVIZI INDUSTRIA (sc. di destra) 1.000 580 I 04 - IV 04 I 05 - IV 05 I 06 - IV 06 I 07 - IV 07 I 08 - IV 08 I 09 - IV 09 I 10 - IV 10 I11 II11

14 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 GRAFICO 3. TASSO DI DISOCCUPAZIONE E TASSO DI ATTIVITÀ (dati grezzi in %) TASSO DI DISOCCUPAZIONE = Persone in cerca di occupazione corrispondente forza lavoro TASSO DI ATTIVITÀ (sc. di destra) = Forza lavoro (15-64 anni) corrispondente popolazione di riferimento 9 71 8 70 7 69 6 68 5 67 4 66 3 65 I 04 - IV 04 I 05 - IV 05 I 06 - IV 06 I 07 - IV 07 I 08 - IV 08 I 09 - IV 09 I 10 - IV 10 I11 II11

GRAFICO 4. CASSA INTEGRAZIONE (MIGLIAIA DI ORE AUTORIZZATE - MEDIE MOBILI A TRE TERMINI) 14.000 ORDINARIA 12.000 STRAORDINARIA 10.000 IN DEROGA 8.000 6.000 4.000 2.000 0 2007 APR - LUG - OTT 2008 GEN - APR - LUG - OTT 2008 GEN - APR - LUG - OTT 2010 GEN - APR - LUG - OTT 2011 GEN - APR - LUG - OTT

COMPOSIZIONE % DELL'EXPORT PIEMONTESE (GENNAIO/GIUGNO 2011) NOVARA BIELLA ASTI 11,0% 4,2% 3,4%

TORINO CUNEO 46,9% 15,4%

FONTE: ISTAT ALESSANDRIA VERCELLI VERBANO 12,9% 4,6% C.O. 1,5%

TABELLA 1. VARIAZIONE % DELL’EXPORT - PIEMONTE FONTE: ISTAT EXPORT DEI BENI (prezzi correnti) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0 15,9 11,6 20,6 14,9 16,5 16,1 13,2 di cui mezzi di trasporto 25,0 15,1 24,2 116,4 10,9 10,6 3,0 2,5 di cui macchinari e meccanica 29,7 15,2 4,9 22,1 16,1 17,6 17,1 13,9 di cui alimentare 9,9 8,9 7,2 12,2 3,6 12,4 7,8 14,0 di cui tessile, abbigliamento e pelli 8,0 13,8 -0,6 14,0 18,8 24,0 19,8 17,4 di cui gomma e lavor. minerali non metalliferi 7,3 13,2 10,5 15,0 7,1 20,2 24,1 19,2 di cui chimica 6,7 27,7 26,6 37,9 26,5 20,4 22,3 12,4 di cui metallurgia 5,1 38,5 12,5 58,5 49,6 38,4 42,8 19,9 di cui elettrodomestici e elettrotecnica 3,9 15,6 19,3 18,4 14,0 11,4 16,2 7,6 di cui prodotti in metallo 3,5 5,3 4,2 15,0 -1,8 4,4 14,4 23,9 di cui prodoti delle altre att. manifat.(inclusi mobili) 3,5 28,2 7,1 20,5 49,6 39,7 61,5 59,6 mobili 0,3 3,4 7,2 5,4 -0,4 -0,5 18,0 1,5 di cui elettronica 2,6 14,7 9,0 21,2 14,5 13,6 29,9 18,8 di cui legno, carta e stampa 2,2 9,4 -0,9 17,3 11,1 10,8 9,1 0,0 di cui farmaceutica 1,4 24,7 1,8 37,0 17,1 46,0 -10,2 -7,5 di cui raffinerie di petrolio 1,1 9,1 -2,2 25,0 24,8 -7,6 19,7 15,1

15 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL PIEMONTE TOTALE PIEMONTE (VARIAZIONE % ANNUA A PREZZI COSTANTI*) -6,0 9,3 ALIMENTARI 11,6 6,8 3,5 6,8 4,8 6,8 3,0 4,8 3,7 3,1 1,7 2,5 TORINO 1,9 -7,3 1,3 10,3 TESSILE, ABBIGLIAMENTO E CALZATURE 11,7 5,0 -5,5 6,0 4,3 8,1 17,4 6,5 11,3 4,5 9,7 PER PROVINCIA DETTAGLIO 12,0 CUNEO 11,3 -3,6 8,9 6,0 LEGNO E MOBILE 6,6 7,0 -6,7 6,6 -3,0

DETTAGLIO PER SETTORE MERCEOLOGICO DETTAGLIO 5,0 5,5 3,5 0,8 4,6 2,9 0,4 ALESSANDRIA -2,4 -4,0 -5,7 6,1 3,2 CHIMICA, INDUSTRIA PETROLIFERA E PLASTICA 4,2 0,6 5,2 16,8 4,1 IV 2009 22,3 3,8 I 2010 13,1 2,5 II 2010 9,0 III 2010 6,5 NOVARA IV 2010 3,4 -3,2 I 2011 2,3 14,2 18,2 II 2011 METALLI 6,9 III 2011 -20,0 5,9 FONTE: UNIONCAMERE 7,7 7,2 PIEMONTE 16,9 2,4 14,1 0,8 19,3 * Si precisa 16,1 ASTI che le statistiche 6,4 -10,1 della produzione 4,4 15,2 industriale 12,5 pubblicate da MECCANICA 10,2 Unioncamere -10,7 11,4 Piemonte 0,7 1,6 evidenziano 7,7 dal 1° trimestre 12,4 2011 delle 1,6 8,5 discontinuità 10,4 a causa delle 9,4 BIELLA modifiche nella 10,2 -3,1 composizione 8,8 7,9 del campione. 24,7 Tutte le variazioni % ELETTRICA ED ELETTRONICA 21,1 riportate sono -8,8 18,1 state calcolate 31,7 12,7 comunque 22,6 1,2 su base annua 8,6 4,9 omogenea. 4,4 3,8 VERCELLI 3,2 -9,4 3,6 4,7 13,0 MEZZI DI TRASPORTO 17,4 6,4 11,1 13,9 10,9 1,5 5,3 -6,6 -2,6 -4,5 -2,1 VERBANO C.O. -9,3 0,3 1,6 0,5 19,1 15,1 12,5 2,7 4,5 -0,4

16 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Pur evidenziando una leggera riduzione (-0,5%), storico del 70,3%, si è sensibilmente ridotto nei tre il tasso di disoccupazione è rimasto su valori re- mesi successivi, scendendo al 68,9%. Segnali po- lativamente elevati anche nel 2° trimestre 2011 sitivi continuano comunque a provenire dalle ore (7,3%, grafico 3). Un’evoluzione negativa ha con- mensili di cassa integrazione ordinaria che stanno traddistinto il tasso di attività, cioè il rapporto tra progressivamente rientrando sui livelli pre crisi la forza lavoro (15-64 anni) e la corrispondente (grafico 4), mentre quelle straordinarie connesse a popolazione di riferimento (grafico 3), che dopo situazioni di crisi di impresa si mantengono ancora aver raggiunto nel 1° trimestre 2011 un massimo su livelli relativamente elevati.

EXPORT DEI BENI · TORINO (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0 14,0 14,4 15,8 14,9 11,2 10,4 11,0 - di cui mezzi di trasporto 42,5 13,0 22,8 10,5 15,9 5,6 0,5 -1,0 - di cui macchinari e meccanica 20,7 16,1 10,3 25,9 15,2 13,6 16,0 19,7 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 6,3 16,9 16,2 23,3 7,7 20,4 26,9 18,1 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 5,0 11,3 19,1 13,6 10,5 3,7 10,9 5,2 - di cui prodotti in metallo 4,4 14,4 10,1 25,1 12,4 10,9 15,4 27,5 - di cui chimica 3,6 28,7 25,9 39,9 25,6 24,2 14,2 7,7 - di cui elettronica 3,5 9,8 -0,5 8,1 13,7 17,0 46,3 39,7 - di cui alimentare 3,3 3,1 -4,3 -5,2 4,9 15,6 9,6 18,5 - di cui metallurgia 2,7 7,8 2,4 20,5 15,3 -3,7 8,3 1,9 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 2,3 9,2 0,1 9,4 6,2 22,0 19,4 16,5 - di cui legno, carta e stampa 1,9 12,1 1,1 19,9 15,8 12,3 10,6 0,4 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 1,8 25,1 12,5 12,1 40,3 35,1 38,8 96,6 - mobili 0,2 11,2 10,3 11,4 10,6 12,1 11,5 9,4 - di cui farmaceutica 1,5 25,8 -14,6 15,9 21,9 94,7 5,8 19,7 - di cui raffinerie di petrolio 0,5 14,6 -11,9 31,7 25,0 16,8 22,2 17,0

EXPORT DEI BENI · CUNEO (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0% 12,6% 8,3% 22,2% 0,5% 20,1% 13,0% 15,2 - di cui alimentare 30,6 10,5 9,7 19,3 2,6 12,8 3,5 13,2 - di cui mezzi di trasporto 20,7 26,5 44,2 68,6 -17,7 33,9 6,9 17,3 - di cui macchinari e meccanica 12,6 7,6 -11,6 1,2 8,9 31,8 26,9 34,3 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 11,4 7,8 0,3 3,4 2,7 26,7 21,5 15,3 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 5,7 5,4 -4,1 10,3 9,6 7,8 6,3 -3,8 - di cui legno, carta e stampa 5,2 2,6 -6,9 6,0 0,8 10,7 9,8 6,3 - di cui chimica 3,7 25,4 12,4 49,3 15,9 25,0 20,4 1,4 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 2,7 31,6 38,1 33,0 26,7 29,8 28,2 29,1 - di cui metallurgia 2,7 20,7 -8,1 38,9 23,0 34,2 39,9 8,9 - di cui prodotti in metallo 2,3 -8,8 -2,4 10,8 -13,9 -20,8 17,7 28,0 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 2,0 -2,2 -6,5 2,2 2,5 -5,5 26,7 -7,4 - mobili 0,4 -8,8 -21,7 -4,5 -3,2 -5,7 12,7 -10,3 - di cui elettronica 0,4 39,5 2,0 75,0 69,6 24,2 52,5 35,1 - di cui farmaceutica 0,1 156,0 1925,8 405,5 124,5 43,3 -1,8 -87,7 - di cui raffinerie di petrolio 0,0 162,6 85,2 129,6 58,7 499,2 260,1 404,2

EXPORT DEI BENI · ALESSANDRIA (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0 31,5 9,4 39,5 40,7 37,9 45,0 23,9 - di cui metallurgia 22,6 75,7 24,9 101,2 99,7 89,5 73,9 40,9 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 16,1 46,2 7,3 43,5 78,4 60,2 108,6 69,3 - mobili 0,1 31,7 19,7 246,4 -21,3 43,9 -44,0 17,7 - di cui chimica 15,1 38,8 36,8 52,5 48,8 19,7 11,7 2,9 - di cui macchinari e meccanica 14,9 17,9 -13,8 27,6 30,2 35,7 27,7 -9,8 - di cui alimentare 8,8 0,2 4,5 -1,7 -3,2 1,3 13,5 19,6 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 8,3 9,6 2,4 8,7 7,9 19,4 24,6 24,0 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 6,3 26,0 19,0 26,4 31,2 27,2 25,2 8,8 - di cui prodotti in metallo 1,7 6,4 15,1 22,4 -19,1 13,3 -15,2 13,9 - di cui mezzi di trasporto 1,7 -4,8 -38,8 4,3 12,7 10,7 46,0 -6,5 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 1,6 5,5 4,3 6,5 5,8 5,8 36,6 0,9 - di cui elettronica 1,4 12,9 -9,0 55,9 22,1 -8,9 85,8 1,0 - di cui legno, carta e stampa 0,8 44,5 9,2 56,4 66,9 58,4 45,4 23,4 - di cui farmaceutica 0,5 7,7 9,4 14,7 -3,3 10,9 -0,4 -4,2 - di cui raffinerie di petrolio 0,2 78,3 62,0 241,1 -67,5 122,8 1255,8 185,9 17 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 EXPORT DEI BENI · NOVARA (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0 14,8 8,4 20,9 17,6 12,6 18,1 11,9 - di cui macchinari e meccanica 32,2 12,8 7,2 12,3 17,2 14,5 9,7 6,8 - di cui chimica 14,2 30,8 32,6 42,8 28,6 21,5 49,2 28,6 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 11,9 13,1 -2,0 12,5 20,0 24,2 16,0 18,1 - di cui raffinerie di petrolio 7,9 6,2 0,2 21,4 26,8 -18,9 12,8 10,6 - di cui alimentare 7,4 31,1 41,7 57,5 24,0 14,4 21,5 17,7 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 7,2 11,6 15,1 15,5 9,0 7,0 28,4 32,9 - di cui farmaceutica 4,6 21,3 29,0 74,8 2,5 -15,2 -41,4 -41,1 - di cui mezzi di trasporto 3,4 40,1 6,3 50,0 54,5 49,0 57,8 35,7 - di cui prodotti in metallo 3,1 -24,4 -30,1 -20,7 -38,9 -1,1 19,4 2,6 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 2,5 18,3 16,4 -3,4 34,3 51,7 8,9 22,9 - mobili 0,7 -0,4 14,1 -1,5 -35,3 -33,3 31,8 2,7 - di cui legno, carta e stampa 1,9 13,7 -8,9 32,8 27,8 10,5 4,6 -30,6 - di cui metallurgia 1,4 3,0 -26,9 5,7 4,5 52,6 39,3 9,3 - di cui elettronica 1,3 6,5 -19,0 0,9 42,7 5,0 44,6 19,9 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 1,0 5,4 -14,3 2,1 43,3 2,1 32,8 0,0

EXPORT DEI BENI · ASTI (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0 18,9 17,2 29,8 9,6 19,1 12,5 6,5 - di cui alimentare 24,8 9,6 8,7 13,4 2,4 13,3 5,3 7,7 - di cui macchinari e meccanica 23,0 15,5 1,8 17,0 22,6 20,9 23,6 12,9 - di cui mezzi di trasporto 13,5 35,9 29,2 36,0 21,9 56,7 33,7 31,6 - di cui metallurgia 9,8 38,2 41,7 58,3 24,0 31,1 19,5 2,4 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 5,3 24,4 39,8 44,5 13,5 4,3 -2,7 -0,8 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 5,1 15,9 14,7 64,5 -22,8 24,7 19,3 -7,2 - di cui prodotti in metallo 4,9 -1,8 -5,0 -0,5 -6,6 4,6 28,5 49,7 - di cui elettronica 4,6 125,1 143,1 291,6 2,1 11,0 -66,8 -69,8 - di cui chimica 3,9 -14,3 -11,5 -20,8 -15,3 -9,5 37,6 45,9 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 2,1 30,0 30,6 27,0 62,5 4,6 10,4 23,9 - di cui legno, carta e stampa 1,7 23,1 33,3 28,1 17,3 12,7 -15,9 -13,3 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 1,0 -6,9 -0,5 -8,2 -6,9 -9,3 1,9 -26,4 - mobili 0,1 -59,3 180,8 -75,7 -79,2 -76,0 25,0 233,5 - di cui raffinerie di petrolio 0,1 15,6 -23,3 88,3 -11,6 28,0 -8,1 19,3 - di cui farmaceutica 0,1 42,2 333,5 -16,0 -16,3 135,9 -10,3 -33,0

EXPORT DEI BENI · BIELLA (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim.2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim.2010 Manifatturiero 100,0 20,2 4,5 24,1 22,5 29,8 24,2 15,5 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 79,5 18,4 3,3 16,2 23,3 31,8 23,4 20,1 - di cui macchinari e meccanica 9,7 52,8 6,8 163,7 27,3 34,2 27,8 -21,7 - di cui chimica 5,7 15,2 31,1 12,5 -0,2 18,7 24,4 19,2 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 1,5 29,4 17,0 16,5 40,1 45,0 31,5 36,1 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 1,0 -8,6 -5,1 -27,1 3,3 -0,5 35,9 45,1 - mobili 0,4 28,7 12,2 18,5 65,7 20,1 -21,5 5,7 - di cui metallurgia 0,7 81,8 -50,3 168,8 610,2 12,4 11,2 -50,5 - di cui elettronica 0,7 -4,4 58,0 30,3 -28,6 -19,5 4,3 133,2 - di cui prodotti in metallo 0,4 -15,9 -5,5 -42,1 -2,5 4,8 7,2 -13,8 - di cui alimentare 0,3 0,4 -17,2 31,1 16,2 -13,5 -3,7 76,5 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 0,2 56,1 39,0 80,5 154,2 15,8 80,3 9,4 - di cui mezzi di trasporto 0,1 18,6 -29,7 14,1 15,4 144,9 301,1 242,4 - di cui legno, carta e stampa 0,1 -19,9 -8,9 -43,1 47,2 -40,8 -5,3 -5,8 - di cui raffinerie di petrolio 0,0 251,0 112,8 127,0 1041,0 251,3 58,5 30,7 - di cui farmaceutica 0,0 -80,2 -85,1 -82,4 -83,2 -2,1 -2,2 127,7

18 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Attraverso la periodica indagine congiunturale a breve termine della produzione e la percentuale sulle imprese industriali regionali, Confindustria di quelle che si attendono invece una riduzione. Piemonte realizza una rilevazione sulle aspettative Le risposte fornite nella rilevazione del 3° trime- che le aziende manifatturiere intervistate nutrono stre 2011 hanno determinato un saldo negativo, in in merito all’evoluzione dei livelli della propria peggioramento rispetto agli esiti della precedente produzione nei successivi tre mesi. L’indice elabo- indagine (grafico 5). Risultano pertanto più nu- rato da Confindustria Piemonte è calcolato come merose le aziende manifatturiere che si attendono saldo, cioè differenza, tra la percentuale delle im- un peggioramento produttivo rispetto a quelle che prese manifatturiere che prevedono un aumento ritengono probabile un aumento.

EXPORT DEI BENI · VERCELLI (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0 13,8 7,7 14,8 15,9 16,5 11,6 12,1 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 25,1 14,8 -10,2 17,6 27,0 23,8 26,6 26,2 - di cui macchinari e meccanica 24,3 14,6 11,0 25,8 14,9 8,5 11,9 8,9 - di cui alimentare 12,2 1,8 -4,3 -2,2 0,0 14,8 7,0 3,5 - di cui chimica 9,5 25,8 30,9 32,0 21,9 19,2 3,5 13,6 - di cui elettronica 6,9 16,2 48,5 3,2 3,4 17,7 -10,0 -3,1 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 4,5 9,5 18,1 6,2 6,3 8,2 9,2 12,0 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 4,0 1,2 -1,5 -14,3 19,8 7,2 4,5 0,7 - mobili 0,1 20,7 36,1 39,2 -21,8 32,0 -31,8 -53,6 - di cui mezzi di trasporto 3,5 -3,0 10,4 -10,8 -17,9 8,7 6,7 -1,8 - di cui prodotti in metallo 2,7 17,2 22,8 32,3 9,2 6,0 4,3 9,5 - di cui farmaceutica 2,7 41,1 -9,2 14,4 74,5 102,0 57,5 60,5 - di cui metallurgia 2,3 65,0 74,0 91,7 70,3 29,7 8,5 -11,8 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 1,5 19,0 26,0 16,3 13,8 19,7 9,2 -11,7 - di cui legno, carta e stampa 0,9 2,1 0,6 23,2 -6,3 -6,7 -8,0 5,1 - di cui raffinerie di petrolio 0,0 -10,7 -66,9 305,1 97,3 -79,2 105,4 -86,1

EXPORT DEI BENI · VERBANO-CUSIO-OSSOLA (PREZZI CORRENTI · VAR.%) Composiz. % Anno 2010 I trim. 2010 II trim. 2010 III trim. 2010 IV trim. 2010 I trim. 2011 II trim. 2011 2010 Anno 2009 I trim. 2009 II trim. 2009 III trim. 2009 IV trim. 2009 I trim. 2010 II trim. 2010 Manifatturiero 100,0 12,6 18,3 22,8 5,7 5,1 19,9 7,5 - di cui gomma e lavoraz. minerali non metalliferi 19,4 22,5 19,0 22,5 15,5 34,7 27,1 19,6 - di cui chimica 19,1 1,0 -0,1 0,4 -4,2 10,1 24,6 14,0 - di cui macchinari e meccanica 17,7 20,1 38,0 38,4 -3,3 19,4 10,4 9,2 - di cui metallurgia 15,7 7,2 14,7 49,7 -0,4 -27,5 26,4 -16,3 - di cui prodotti in metallo 14,9 17,1 28,9 19,3 22,5 4,4 13,9 13,2 - di cui alimentare 4,8 7,2 -8,0 10,2 0,5 22,9 101,9 4,4 - di cui legno, carta e stampa 2,1 28,2 234,2 126,3 12,4 -45,5 -28,5 -29,2 - di cui prodotti delle altre attiv. manifat. (inclusi mobili) 1,7 55,9 30,7 87,3 79,1 31,2 21,2 -16,4 - mobili 0,5 35,1 48,3 88,4 29,0 1,0 10,1 -7,2 - di cui tessile, abbigliamento e pelli 1,3 21,9 16,8 4,1 49,8 24,5 -12,3 81,4 - di cui elettrodomestici e elettrotecnica 1,2 33,8 -31,3 -46,2 -44,0 -4,9 -26,0 118,9 - di cui mezzi di trasporto 1,1 34,7 46,3 92,3 22,0 -12,0 -5,9 -21,7 - di cui elettronica 0,7 0,4 25,9 50,0 41,1 -51,1 -37,6 -53,6 - di cui farmaceutica 0,2 6,9 n.s. -67,6 96,8 -49,0 -48,7 87,2 - di cui raffinerie di petrolio 0,0

GRAFICO 5. IMPRESE MANIFATTURIERE DEL PIEMONTE ASPETTATIVE A BREVE SULLA PRODUZIONE (SALDI*% VALORI DESTAGIONALIZZATI) 20

10

0

-10

-20

-30

-40

-50 I/07 II/07 III/07 IV/07 I/08 II/08 III/08 IV/08 I/09 II/09 III/09 IV/09 I/10 II/10 III/10 IV/10 I/11 II/11 III/11

* % delle imprese che prevedono un aumento, meno % delle imprese che prevedono una diminuzione Fonte: Confindustria Piemonte

19 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Scenario macroeconomico e prospettive

A CURA DEL GRUPPO UBI BANCA - AREA STUDI Il contesto nel quale è costretto a muoversi il si- luce della crescita della massa monetaria, delle stema bancario italiano è contraddistinto dalla tensioni sul cambio derivanti dalla crisi dei debiti particolare fragilità del quadro macroeconomi- sovrani e degli incrementi delle imposte indirette co a livello sia domestico sia internazionale. Al decisi in alcuni Paesi dell’Area. riguardo, l’economia mondiale mostra crescenti Al fine di una migliore informazione, la tabella segnali di moderazione dei ritmi di espansione. qui sotto riportata evidenzia le ultime proiezio- Le indicazioni di maggiore debolezza attengo- ni macro della Commissione Ue, integrate - ove no all’Area euro, mentre negli Stati Uniti e nei mancanti - da quelle del Fondo Monetario Inter- Paesi emergenti - pur in un ambito di rallen- nazionale. Si riportano nella pagina a fianco, al- tamento - si rilevano tensioni di minore entità. tresì, alcune nostre elaborazioni grafiche sull’evo- Eurolandia risulta pertanto essere l’epicentro luzione tendenziale e congiunturale. della crisi. Il protrarsi di situazioni di stress sui mercati finanziari e l’eventualità di potenziali de- In un’ottica prospettica, il contesto macro risen- fault sul fronte del debito sovrano, con particola- tirà in misura non trascurabile da un lato della re riferimento alla Grecia, potrebbero riflettersi tenuta delle economie emergenti, dall’altro dei negativamente sul sistema bancario europeo, futuri interventi di politica monetaria di Federal nonché sulla fiducia di imprese e consumatori. Reserve e BCE. Quest’ultima, nella riunione del I ritardi che hanno contraddistinto l’azione della Consiglio direttivo di dicembre, ha ridotto i sag- politica del Vecchio Continente nel rispondere gi d’interesse di riferimento di 25 punti base. La alla situazione critica spingono a non esclude- decisione è stata giustificata dall’intensificarsi dei re il possibile trasferimento delle tensioni dalla rischi al ribasso per la crescita e dalle prospettive finanza alla economia reale. Nelle ultime setti- di medio termine di una dinamica inflazionistica mane sono quindi aumentati i pericoli di una coerente con la definizione di stabilità dei prezzi recessione tecnica, sebbene di entità e durata dell’Istituto centrale. inferiore rispetto al 2008-2009, anche sulla scia Al fine di favorire la corretta trasmissione degli dell’effetto delle misure di austerity che saranno impulsi di politica monetaria, le misure non stan- adottate negli Stati maggiormente colpiti dalla dard saranno protratte per diversi trimestri (full speculazione. allotment nelle operazioni di mercato aperto, pia- Nel secondo semestre del 2012, dopo alcuni tri- no di acquisto di covered bond, etc.) contrastando mestri che potrebbero rivelarsi particolarmente deboli, si dovrebbe assistere ad un moderato ma P.I.L. INFLAZIONE progressivo consolidamento della ripresa alla luce 2011(E) 2012(E) 2011(E) 2012(E) delle condizioni accomodanti di politica moneta- Area euro 1.5 0.5 2.6 1.7 ria delle maggiori Banche centrali, degli stimoli Germania 2.9 0.8 2.4 1.7 governativi in via di implementazione negli USA Francia 1.6 0.6 2.2 1-5 e della possibile “normalizzazione” dei mercati finanziari in conseguenza delle manovre di con- Italia 0.5 0.1 2.7 2.0 solidamento fiscale attese nei prossimi mesi. Spagna 0.7 0.7 3.0 1.1 Relativamente all’inflazione, si segnala che la Stati Uniti 1-6 1.5 3.2 1.9 stabilizzazione delle quotazioni del greggio rile- Giappone -0.4 1.8 -0.2 -0.1 vata negli ultimi mesi, la debolezza del mercato Bric del lavoro (con evidenti riflessi sulla dinamica Brasile 3.6 4.0 6.6 5.2 salariale) e l’effetto statistico di base sugli indici dei prezzi al consumo potrebbero preludere ad Russia 3.9 3.8 8 .9 7. 3 una flessione delle pressioni sul CPI. Le stime India 7.5 7.5 10.6 8.6 per il 2012 di Commissione Ue (+1,7%) e BCE Cina 9.2 8.6 5.5 3.3 (+2%) appaiono tuttavia conservative, anche alla Fonti: Commissione UE (novembre 2011) FMI - Word Economic Outlook (settembre 2011)

20 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 P.I.L. (VAR.% A/A) 7.0 6.0 5.0 4.0 3.0 2.0 1.0 0 -1.0 -2.0 -3.0 -4.0 -5.0 -6.0 -7.0 -8.0 -9.0 -10.0 -11.0 Q1- Q3 1998 Q1- Q3 1999 Q1- Q3 2000 Q1- Q3 2001 Q1- Q3 2002 Q1- Q3 2003 Q1- Q3 2004 Q1- Q3 2005 Q1- Q3 2006 Q1- Q3 2007 Q1- Q3 2008 Q1- Q3 2009 Q1- Q3 2010 Q1- Q3 2011

P.I.L. (BASE 100 = 31/12/07) 102

100

98

96

94

92

90 Q4 2007 Q1 2008 Q2 2008 Q3 2008 Q4 2008 Q1 2009 Q2 2009 Q3 2009 Q4 2009 Q1 2010 Q2 2010 Q3 2010 Q4 2010 Q1 2011 Q2 2011 Q3 2011

PD INDUSTRIALE (VAR.% A/A - MA 3M) 35.0 30.0 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 0 -5.0 -10.0 -15.0 -20.0 -25.0 -30.0 -35.0 1 - 99 7 - 99 1 - 00 7 - 00 1 - 01 7 - 01 1 - 02 7 - 02 1 - 03 7 - 03 1 - 04 7 - 04 1 - 05 7 - 05 1 - 06 7 - 06 1 - 07 7 - 07 1 - 08 7 - 08 1 - 09 7 - 09 1 - 10 7 - 10 1 - 11 7 - 11

PD INDUSTRIALE (BASE 100 = 31/12/07) 105

100

95

90

85

80

75

70

65

60 12 - 07 3 - 08 6 - 03 9 - 08 12 - 08 3 - 09 6 - 09 9 - 09 12 - 09 3 - 10 6 - 10 9 - 10 12 - 10 3 - 11 6 - 11 9 - 11

STATI UNITI EUROZONE GIAPPONE

21 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 11%

10%

9%

8%

7%

6%

5%

4%

3%

2%

1% 7·90 1·91 7·91 1·92 7·92 1·93 7·93 1·94 7·94 1·95 7·95 1·96 7·96 1·97 7·97 1·98 7·98 1·99 7·99 1·00 7·00 1·01 7·01 1·02 7·02 1·03 7·03 1·04 7·04 1·05 7·05 1·06 7·06 1·07 7·07 1·08 7·08 1·09 7·09 1·10 7·10 1·11 7·11 CPI (VAR.%A/A) 6.0% 5.5% 5.0% 4.5% 4.0% 3.5% 3.0% 2.5% 2.0% 1.5% 1.0% 0.5% 0 -0.5% -1.0% -1.5% -2.0% -2.5% -3.0% 1 - 98 7 - 98 1 - 99 7 - 99 1 - 00 7 - 00 1 - 01 7 - 01 1 - 02 7 - 02 1 - 03 7 - 03 1 - 04 7 - 04 1 - 05 7 - 05 1 - 06 7 - 06 1 - 07 7 - 07 1 - 08 7 - 08 1 - 09 7 - 09 1 - 10 7 - 10 1 - 11 7 - 11 STATI UNITI EUROZONE GIAPPONE

AREA EURO: OPERAZIONI DI MERCATO APERTO DELLA BCE

1.000 in Mld di euro 16 NOVEMBRE 2011

900

800

700

600

500

400

300

200

100

0 1/07 3 5 7 9 11 1/08 3 5 7 9 11 1/09 3 5 7 9 11 1/10 3 5 7 9 11 1/11 3 5 7 9 11 1/12 3 5 7 9

nn OPERAZIONI DI RIFINANZIAMENTO PRINCIPALI nn OPERAZIONI DI RIFINANZIAMENTO A LT (SCADENZA < 6 MESI) nn OPERAZIONI DI RIFINANZIAMENTO A LT (SCADENZA A 6 MESI) nn OPERAZIONI DI RIFINANZIAMENTO A LT (SCADENZA A 1 ANNO)

22 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 pertanto le difficoltà che le banche europee in- ad “A”, da “Aa2” ad “A2”, da “AA-” ad “A+”) e contrano sul mercato interbancario e sul fronte confermato l’outlook negativo. del funding con controparti istituzionali. Il grafi- Le citate agenzie di rating, pur con sfumature di- co riportato in basso a sinistra illustra la liquidità verse, hanno posto l’accento sui bassi ritmi di cre- iniettata nel sistema dall’Autorità di Francoforte scita dell’economia e sulle conseguenti difficoltà mediante le citate operazioni di mercato aperto. nel centrare gli obiettivi di finanza pubblica. L’esecutivo si è pertanto trovato nella necessità Nei mesi a venire gli istituti italiani - oltre ai di adottare nuove misure di austerità che se da problemi tipici della congiuntura economica ne- un lato hanno l’intento di ripristinare la fiducia, gativa - si troveranno ad affrontare l’evoluzione dall’altro - nel breve termine - potrebbero tradur- della normativa e gli effetti delle considerevoli si in nuove pressioni verso il basso sull’espansio- turbolenze dei mercati finanziari. In dettaglio, ne economica. Le tensioni dei mercati sui titoli crescenti difficoltà attengono all’effetto contagio del debito pubblico italiano hanno recentemente derivante dalle condizioni di tensione che attual- spinto il differenziale di rendimento del BTP ri- mente caratterizzano i titoli obbligazionari sovra- spetto al Bund tedesco ai nuovi record dall’intro- ni dei Paesi cosiddetti “periferici”. In tale qua- duzione dell’euro. Di riflesso, il rischio Italia de- dro, si rilevano possibili svalutazioni dei bonds termina un aumento del costo di finanziamento in portafoglio e, di riflesso, le banche domestiche per le banche e, a cascata, per le imprese. soffrono indirettamente della fragilità derivante In dettaglio, situazioni di stress attualmente col- dal sistema Paese, con particolare riferimento piscono il debito sovrano di gran parte dei Paesi all’elevato debito pubblico. Il costo del funding, di Eurolandia. Le pressioni - che nel processo di soprattutto in termini di raccolta istituzionale, ri- costruzione della moneta unica hanno contrad- sente in misura non trascurabile del rating della distinto i cambi - si sono ora spostate sui titoli Repubblica italiana. Al riguardo, di recente Stan- governativi. L’area euro, nel suo complesso, si ca- dard & Poor’s, Moody’s e Fitch hanno comunicato ratterizza tuttavia per uno stato di salute dei conti di aver declassato la propria valutazione sul me- pubblici migliore rispetto a quello evidenziato da rito di credito sovrano (rispettivamente da “A+” Stati Uniti e Regno Unito.

DEFICIT/P.I.L. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Austria -1.7 0.0 -0.7 -1.4 -4.4 -1.7 -1.5 -0.9 -0.9 -4.1 -4.4 -3.4 -3.1 -2.9 Belgio 0.0 0.4 -0.1 -0.1 -0.3 -2.8 0.2 -0.3 -1.3 -5.8 -4.1 -3.6 -4.6 -4.5 Cipro -2.3 -2.2 -4.4 -6.5 -4.1 -2.4 -1.2 3.5 0.9 -6.1 -5.3 -6.7 -4.9 -4.7 Estonia -0.2 -0.1 0.3 1.7 1.6 1.6 2.4 3.6 2.2 -0.7 0.2 0.9 0.7 0.9 Finlandia 6.8 5.0 4.0 2.4 2.3 2.7 4.0 5.3 4.3 -2.5 -2.5 -1.0 -0.7 -0.7 Francia -1.5 -1.5 -3.1 -4.1 -3.6 -2.9 -2.3 -2.7 -3.3 -7.5 -7.1 -5.8 -5.3 -5.1 Germania 1.3 -2.8 -3.7 -4.0 -3.8 -3.3 -1.6 0.3 -0.1 -3.2 -4.3 -1.3 -1.0 -0.7 Grecia -3.7 -4.5 -4.8 -5.6 -7.5 -5.2 -5.7 -6.5 -9.8 -15.8 -10.6 -8.9 -7.0 -6.8 Irlanda 4.8 0.9 -0.3 0.4 1.4 1.6 2.9 0.1 -7.3 -14.2 -31.3 -10.3 -8.6 -7.8 Lussemburgo 6.0 6.1 2.1 0.5 -1.1 0.0 1.4 3.7 3.0 -0.9 -1.1 -0.6 -1.1 -0.9 Malta -6.2 -6.4 -5.5 -9.9 -4.7 -3.0 -2.7 -2.4 -4.6 -3.7 -3.6 -3.0 -3.5 -3.6 Olanda 2.0 -0.2 -2.1 -3.1 -1.7 -0.3 0.5 0.2 0.5 -5.6 -5.1 -4.3 -3.1 -2.7 Portogallo -2.9 -4.3 -2.9 -3.0 -3.4 -5.9 -4.1 -3.1 -3.6 -10.1 -9.8 -5.8 -4.5 -3.2 Slovacchia -12.3 -6.5 -8.2 -2.8 -2.4 -2.8 -3.2 -1.8 -2.1 -8.0 -7.7 -5.8 -4.9 -5.0 Slovenia -3.7 -4.0 -2.5 -2.7 -2.2 -1.4 -1.3 0.0 -1.9 -6.1 -5.8 -5.7 -5.3 -5.7 Spagna -1.0 -0.6 -0.5 -0.2 -0.3 1.0 2.0 1.9 -4.5 -11.2 -9.3 -6.6 -5.9 -5.3 Stati Uniti* 2.5 -0.3 -3.9 -4.9 -4.4 -3.2 -2.0 -2.7 -6.5 -12.8 -10.3 -9.6 -7.9 -6.2 UK 3.6 0.5 -2.1 -3.4 -3.4 -3.4 -2.7 -2.7 -5.0 -11.5 -10.3 -9.4 -7.8 -5.8 Area euro 0.0 -1.9 -2.6 -3.1 -2.9 -2.5 -1.4 -0.7 -2.1 -6.4 -6.2 -4.1 -3.4 -3.0 UE 0.6 -1.4 -2.5 -3.1 -2.9 -2.5 -1.5 -0.9 -2.4 -6.9 -6.6 -4.7 -3.9 -3.2 Italia -0.8 -3.1 -2.9 -3.5 -3.5 -4.3 -3.4 -1.6 -2.7 -5.4 -4.6 -4.0 -2.3 -1.2 Italia (Ratio contenuti nel “Documento di economia e finanza 20011” del 22 - 09 - 2011 -4.6 -3.9 -1.6 -0.1

FONTE DATI: EUROSTAT - BLOOMBERG; COMMISSIONE UE PER LE STIME SU 2011,2012 E 2013. *FMI - WORLD ECONOMIC OUTLOOK

23 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 DEBITO/P.I.L.

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Austria 66.5 67.1 66.5 65.5 64.8 63.9 62.1 60.2 63.8 69.5 71.8 72.2 73.3 73.7 Belgio 107.9 106.6 103.5 98.5 94.2 92.1 88.1 84.1 89.3 95.9 96.2 97.2 99.2 100.3 Cipro 48.7 52.1 64.6 68.9 70.2 69.1 64.6 58.8 48.9 58.5 61.5 64.9 68.4 70.9 Estonia 5.1 4.8 5.7 5.6 5.0 4.6 4.4 3.7 4.5 7.2 6.7 5.8 6.0 6.1 Finlandia 43.8 42.5 41.5 44.5 44.4 41.7 39.7 35.2 33.9 43.3 48.3 49.1 51.8 53.5 Francia 57.3 56.9 58.8 62.9 64.9 66.4 63.7 64.2 68.2 79.0 82.3 85.4 89.2 91.7 Germania 59.7 58.8 60.4 63.9 65.8 68.0 67.6 65.2 66.7 74.4 83.2 81.7 81.2 79.9 Grecia 103.4 103.7 101,7 97.4 98.6 100.0 106.1 107.4 113.0 129.3 144.9 162.8 198.3 198.5 Irlanda 37.8 35.6 32.2 31.0 29.7 27.4 24.8 24.9 44.3 65.2 94.9 108.1 117.5 121.1 Lussemburgo 6.2 6.3 6.3 6.1 6.3 6.1 6.7 6.7 13.7 14.8 19.1 19.5 20.2 20.3 Malta 55.9 62.1 60.1 69.3 72.2 69.9 63.4 62.1 62.2 67.8 69.0 69.6 70.8 71.5 Olanda 53.8 50.7 50.5 52.0 52.4 51.8 47.4 45.3 58.5 68.8 62.9 64.2 64.9 66.0 Portogallo 48.5 51.2 53.8 55.9 57.6 62.8 63.9 68.3 71.6 83.0 93.3 101.6 111.0 112.1 Slovacchia 50.3 48.9 43.4 42.4 41.5 34.2 30.5 29.6 27.8 35.5 41.0 44.5 47.5 51.1 Slovenia n.d. 26.8 28.0 27.5 27.2 27.0 26.7 23.1 21.9 35.3 38.8 45.5 50.1 54.6 Spagna 59.3 55.5 52.5 48.7 46.2 43.0 39.6 36.2 40.1 53.8 61.0 69.6 73.8 78.0 Stati Uniti* 54.8 54.7 57.1 60.4 61.4 61.7 61.1 62.3 71.6 85.2 94.4 100.0 105.0 108.9 UK 41.0 37.7 37.5 38.7 40.6 42.2 43.4 44.4 54.8 69.6 79.9 84.0 88.8 85.9 Area euro n.d. 68.1 67.9 69.0 69.6 70.2 68.5 66.3 70.1 79.8 85.6 88.0 90.4 90.9 UE n.d. 61.0 60.3 61.8 62.3 62.8 61.5 59.0 62.5 74.7 80.3 82.5 84.9 84.9 Italia 109.2 108.8 105.7 104.4 103.8 105.8 106.6 103.1 105.8 115.5 118.4 120.5 120.5 118.7 Italia (Ratio contenuti nel “Documento di economia e finanza 20011” del 22 - 09 - 2011 120.6 119.5 116.4 FONTE DATI: EUROSTAT - BLOOMBERG; COMMISSIONE UE PER LE STIME SU 2011,2012 E 2013. *FMI - WORLD ECONOMIC OUTLOOK

DEBITO SOVRANO: CREDIT DEFAULT SWAP (5 ANNI)

1.400 7.400

1.300 6.500

1.200 6.000

1.100 5.500

1.000 5.000

900 4.000

800 4.000

700 3.500

600 3.000

500 2.500

400 2.000

300 1.500

200 1.000

100 500

0 0 1/08 4 7 10 1/09 4 7 10 1/10 4 7 10 1/11 4 7 10

GERMANIA ITALIA FRANCIA IRLANDA SPAGNA PORTOGALLO GRECIA (scala dx)

24 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Le ragioni di tensione attengono quindi al di- al fine di tranquillizzare gli investitori e stabilizza- vieto per la BCE di intervento come prestatore re il sistema bancario, le principali novità riguar- di ultima istanza, alla possibilità di identificare deranno l’ulteriore rafforzamento degli indici di “anelli deboli” sui quali concentrare le pressioni capitale. Le nuove misure sono state imposte a speculative ed alla lentezza degli organi politici livello di Basilea III ed EBA (European Banking di Eurolandia nell’intervenire nelle situazioni di Authority). In dettaglio, le principali caratteristi- difficoltà; si rammenta, in tal senso, che la cri- che di Basilea III concernono tre temi: si greca si trascina dal 2009 e la mancanza di n le nuove regole sul capitale tempestività e chiarezza nel fornire le risposte n l’indicatore di leva finanziaria (leverage ratio) richieste dai mercati ha determinato la progres- n gli standard sul rischio di liquidità siva estensione delle turbolenze ad altri partner Le prospettive della situazione patrimoniale sono comunitari. Si veda, al riguardo, l’evoluzione dei influenzate dalla bassa redditività e dalla onerosi- Credit Default Swap riportata in basso a sinistra. tà del ricorso al mercato. Al riguardo, nonostante In dettaglio, l’incremento degli spread sino a livel- tutti gli istituti del Belpaese abbiano superato lo li insostenibili per le finanze dei Paesi meno vir- stress test europeo del luglio del 2011, le grandi tuosi determina la chiusura del mercato primario banche italiane stanno proseguendo nell’azione di e, in prospettiva, crea le condizioni per il default rafforzamento del capitale al fine di accrescere la dello stesso. Soluzioni temporanee al problema capacità di assorbire gli effetti di possibili nuove dei debiti sovrani di Eurolandia sono già in via di tensioni finanziarie. implementazione (EFSF, BCE, FMI, etc.). Su questa linea, le iniziative a livello europeo sono Un’uscita definitiva dalla crisi, oltre ad un’inci- volte ad incrementare il grado di patrimonializza- siva azione sui conti pubblici, necessita tuttavia zione dei principali intermediari, ossia quelli che di un significativo passo in avanti in termini di hanno partecipato agli stress test, tenendo conto integrazione europea, con particolare riferimento delle esposizioni al rischio sovrano. al raggiungimento di un’intesa per: È inoltre previsto, in via provvisoria, che le ban- n l’emissione di Eurobond, i quali dovrebbero che dispongano di un “buffer di capitale” a fronte comportare la riduzione sia delle tensioni sui di possibili pressioni sui titoli di Stato. Nelle in- mercati finanziari, sia del costo di finanziamento tenzioni del regolatore, un aumento delle riserve dell’Eurogruppo rispetto alla somma degli one- patrimoniali dovrebbe rassicurare gli investitori ri sostenuti dai singoli Paesi. In tal caso, appare sui mercati della raccolta all’ingrosso e fornire so- evidente che dovranno essere predisposti oppor- stegno finanziario all’economia, consentendo alle tuni strumenti di compensazione per gli Stati più banche di resistere ad eventuali shock mantenen- virtuosi; do un’adeguata solidità. n la creazione di un Super Ministro / Commis- In tal senso, il 26 ottobre u.s. la European Ban- sario dell’Economia e delle Finanze a livello di king Authority (EBA) ha pubblicato informazioni Area euro con poteri di indirizzo e coordinamen- sulle misure concordate in sede europea. to delle politiche fiscali degli Stati membri; Sono stati quindi diffusi i risultati provvisori n il divieto - almeno nell’Unione europea e negli dell’esercizio volto a quantificare le esigenze di USA - di operare in Credit Default Swap (CDS) 70 istituti, date le attuali tensioni sui mercati. in assenza del sottostante. L’obiettivo è quello di raggiungere entro giugno Gli sviluppi futuri del sistema bancario nel suo 2012 un livello di Core Tier 1 ratio del 9%. Sulla complesso risultano pertanto fortemente condi- base dei dati contabili al 30 giugno e delle quota- zionati dalle risposte che la Politica saprà fornire zioni dei titoli del debito sovrano al 30 settembre in termini di consolidamento fiscale, fiducia e scorso, l’EBA ha quantificato in 114,7 miliardi di prospettive di crescita economica. euro l’importo delle risorse di capitale necessario a rafforzare il settore e a ripristinare la regolare funzionalità dei mercati del credito. Si tratta di OBBLIGHI SULLA STRUTTURA una stima provvisoria, cui seguirà una quantifi- FINANZIARIA DELLE BANCHE: cazione definitiva – basata sui dati contabili del TRA BASILEA ED EBA terzo trimestre – entro il mese di novembre. In Nell’ambito delle iniziative tese a contrastare la particolare, prima della fine dell’anno le banche crisi del debito dell’Eurozona, i regolatori interna- saranno chiamate a presentare i rispettivi piani zionali hanno deliberato per un immediato raffor- di adeguamento alla normativa. Nel frattempo, le zamento del capitale delle banche, anche alla luce Autorità di vigilanza nazionali avranno cura che delle incerte prospettive del ciclo economico. tali piani non abbiano conseguenze sull’offerta di Relativamente ai vincoli aventi natura normativa, credito all’economia reale.

25 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Relativamente all’impatto sugli istituti italiani, zioni agli altri Paesi considerati “a rischio” sono l’esercizio dell’EBA è stato condotto sui primi cin- marginali. Questa quantificazione, come detto, è que gruppi bancari (, , preliminare e va considerata come indicativa del Banca Monte dei Paschi di Siena, fabbisogno di capitale. Le esigenze patrimoniali e Unione di Banche Italiane): secondo le stime dif- potranno essere soddisfatte anche attraverso stru- fuse, il raggiungimento di un Core Tier 1 ratio del menti di contingent capital (debito convertibile in 9% richiederebbe complessivamente 15,4 miliardi azioni) di nuova emissione sottoscritti da privati, di euro, due terzi dei quali riferiti ai detti rischi se dotati di caratteristiche in linea con quelle che sovrani. Al riguardo, va osservato che essi deten- saranno stabilite dall’EBA. Le banche dovrebbero gono titoli di Stato domestici per oltre 140 miliar- far ricorso in prima battuta a capitali privati e, ove di di euro (al 30 giugno 2011), mentre le esposi- fosse necessario, pubblici. Qualora anche quest’ul-

ITALIA: TASSI DI INTERESSE PER GLI INVESTITORI (medie mensili - valori %) TASSI DI INTERESSE BANCARI: FAMIGLIE E SOCIETÀ NON FINANZIARIE RENDIMENTI LORDI DEI TITOLI RENDIMENTI ALL’EMISSIONE (statistiche armonizzate del SEBC) DI STATO SUL MERCATO SECONDARIO DELLA RACCOLTA POSTALE DEPOSITI DEPOSITI PRONTI OBBLIGAZIONI RACCOLTA LIBRETTI RENDIMENTO RENDIMENTO IN EURO IN C/C C0NTRO (consistenze) (depositi, pct BOT CCT CTZ BTP SERIE ORD. MEDIO MEDIO (consistenze) IN EURO TERMINE e obbligazioni) ANNUO AL ANNUO AL (consistenze) (consistenze) (consistenze)* 5° ANN0 20° ANN0 Ottobre 06 1.28 1.02 2.91 3.40 2.12 3.37 3.50 3.61 4.11 1.40 1.94 2.88 Ottobre 07 1.92 1.56 3.96 4.08 2.81 4.05 4.24 4.17 4.62 1.60 2.37 3.09 Ottobre 08 2.31 1.87 4.37 4.72 3.28 4.22 4.86 4.29 4.89 2.00 2.35 4.00 Ottobre 09 0.78 0.34 1.70 2.92 1.68 0.56 0.95 1.07 4.08 1.35 1.45 4.15 Ottobre 10 0.66 0.32 1.40 2,76 1.44 1.17 1.90 1.60 3.87 0.65 1.15 3.80 Novembre 10 0.69 0.35 1.47 2.87 1.50 1.43 2.17 2.00 4.22 0.75 1.35 4.10 Dicembre 10 0.69 0.36 1.58 2.91 1.50 1.57 2.59 2.22 4.55 1.00 1.65 4.50 Gennaio 11 0.69 0.35 1.60 2.95 1.52 1.43 2.82 2.18 4.67 1.10 1.75 4.70 Febbraio 11 0.71 0.37 1.67 3.00 1.56 1.34 2.49 2.06 4.69 1.25 1.90 5.00 Marzo 11 0.75 0.40 1.75 3.06 1.63 1.38 2.33 2.12 4.78 1.25 1.90 5.00 Aprile 11 0.78 0.43 1.82 3.11 1.66 1.56 2.35 2.20 4.76 1.40 2.20 5.35 Maggio 11 0.86 0.48 1.92 3.17 1.74 1.70 2.70 2.34 4.70 1.35 2.10 5.20 Giugno 11 0.88 0.50 2.02 3.21 1.77 1.81 2.94 2.46 4.78 1.35 2.05 5.10 Luglio 11 0.91 0.53 2.08 3.23 1.80 2.29 3.98 3.19 5.38 1.55 2.30 5.45 Agosto 11 0.94 0.55 2.18 3.27 1.83 2.19 4.55 3.14 5.30 1.65 2.50 5.75 Settembre 11 0.96 0.56 2.29 3.31 1.86 2.57 5.36 3.73 5.68 1.40 2.20 5.20 Ottobre 11 1.01 0.58 2.39 3.35 1.90 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Nota: per i tassi bancari ultimo mese disponibile stime SI-ABI Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati di Banca d’Italia e SI-ABI *Tasso medio ponderato, elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI

ITALIA: TASSI DI INTERESSE BANCARI SUGLI IMPIEGHI E RENDIMENTI GUIDA (medie mensili - valori %)

TASSI DI INTERESSE BANCARI SU PRESTITI IN EURO A FAMIGLIE E SOCIETÀ NON FINANZIARIE IN ITALIA TASSO DI TASSI INTERBANCARI DELL’AREA EURO RENDIMENTO RIFERIMENTO ALL’EMISSIONE TOTALE* DI CUI: C/C DI CUI: ALLE DI CUI: ALLE BCE** IRS DELLE OBBLIGAZIONI (consistenze) ATTIVI E PRESTITI SOCIETÀ NON FAMIGLIE PER A 3 MESI A 10 ANNI BANCARIE ITALIANE ROTATIVI FINANZIARIE ACQUISTO ABITAZIONI (durata iniz. del tasso (consistenze) (nuove operazioni) (nuove operazioni) superiore ad 1 anno) Ottobre 06 5.18 - 4.29 4.65 3.00 3.34 4.00 3.54 Ottobre 07 5.99 - 5.15 5.63 4.00 4.74 4.62 4.43 Ottobre 08 6.48 - 5.71 5.80 4.25 5.02 4.73 4.76 Ottobre 09 3.91 - 2.33 3.06 1.0 0.77 3.49 3.36 Ottobre 10 3.61 4.51 2.58 2.70 1.00 1.00 2.69 4.12 Novembre 10 3.64 4.52 2.73 2.88 1.00 1.04 2.90 3.34 Dicembre 10 3.62 4.44 2.79 2.97 1.00 1.02 3.31 2.52 Gennaio 11 3.67 4.60 2.69 3.15 1.00 1.02 3.32 3.73 Febbraio 11 3.68 4.62 2.79 3.08 1.00 1.09 3.49 3.78 Marzo 11 3.68 4.58 2.88 2.99 1.00 1.18 3.52 3.81 Aprile 11 3.76 4.70 3.01 3.04 1.25 1.33 3.65 3.94 Maggio 11 3.82 4.81 2.96 3.09 1.25 1.43 3.43 3.62 Giugno 11 3.88 4.86 3.18 3.16 1.25 1.49 3.34 3.72 Luglio 11 4.01 4.92 3.34 3.21 1.50 1.60 3.25 3.20 Agosto 11 4.07 5.05 3.42 3.43 1.50 1.55 2.90 3.66 Settembre 11 4.09 5.12 3.44 3.42 1.50 1.54 2.56 3.97 Ottobre 11 4.18 5.30 3.59 3.57 1.50 1.58 2.62 n.d. Nota: per i tassi bancari ultimo mese disponibile stime SI-ABI Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati di Banca d’Italia e SI-ABI *Tasso medio ponderato, elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI **Dato di fine periodo 26 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 tima fonte non risultasse sufficiente, per gli istituti e della maggiore selettività delle politiche di of- dell’Area euro, la ricapitalizzazione sarebbe finan- ferta. La congiuntura negativa dovrebbe mantene- ziata tramite un prestito dello European Financial re elevata la rischiosità del credito. Il flusso delle Stability Facility (EFSF). A livello internazionale, nuove sofferenze potrebbe risultare non modesto inoltre, è stata perfezionata la proposta di tratta- in considerazione sia della componente delle im- mento prudenziale per le banche globali a rile- prese – settore più esposto agli andamenti ciclici vanza sistemica, le cosiddette SIFI (Sistemically – sia dell’emersione di posizioni critiche sui mutui Important Financial Institutions). alle famiglie in virtù della scadenza della morato- Infine, in un’ottica di evoluzione della normati- ria. Sono inoltre attese delle tensioni dal lato del- va, anche alla luce dei costi e dei vincoli impo- la raccolta di fondi, nel mercato wholesale ed in sti all’attività bancaria, sarebbe auspicabile una quello retail, in considerazione dell’elevato grado regolamentazione meno stringente per gli istituti di incertezza che potrebbe continuare a caratteriz- a carattere commerciale (rispetto alle investment zare i mercati. ), che nel fornire aiuto all’economia e alle La raccolta diretta è vista espandersi in misura imprese si trovano, invece, penalizzate dai più contenuta, penalizzata dai minori flussi di rispar- rigorosi obblighi, soprattutto in termini di incre- mio e dalla maggiore competizione tra i diversi mento del capitale. emittenti, pubblici e privati. Essa potrebbe essere condizionata nella sua composizione anche dagli PROSPETTIVE PER IL SISTEMA effetti delle nuove aliquote fiscali che entreranno BANCARIO ITALIANO in vigore all’inizio del 2012. In particolare, i pre- Negli ultimi mesi il sistema bancario italiano ha registrato un rallentamento del tasso di espansione stiti obbligazionari emessi dalle banche risultano della raccolta. Indicazioni in tal senso sono giunte penalizzati dalla maggiore tassazione rispetto ai dalle stime dell’ABI relative al mese di ottobre, nel titoli di Stato. Il tema del finanziamento appare quale l’Associazione prevede un rialzo del 2.82% pertanto un fattore strategico determinante nella (rispetto al +4.16% ed al +9.00% del medesimo crescita degli attivi e della redditività del settore. periodo del 2010 e del 2009). Si segnala, tuttavia, In dettaglio, nei prossimi anni il cost of funding una parziale stabilizzazione rispetto al bimestre dovrebbe mantenersi elevato, riflettendo l’aumen- precedente. Per converso, si rileva un’ascesa della to significativo degli spread sulle emissioni obbli- remunerazione media della raccolta bancaria, in gazionarie ed il rialzo della remunerazione della linea con quanto evidenziato nella tabella riportata raccolta retail, con specifico riferimento alle forme in alto a sinistra. Analoga intonazione ha contrad- di deposito a più lunga scadenza. Il sistema banca- distinto il comparto dei titoli di Stato sul mercato rio potrebbe tentare di contrastare i maggiori costi secondario, dinamica che si è acuita sensibilmente della raccolta mediante un repricing sugli impie- nelle ultime settimane. ghi, dinamica che sarà tuttavia calmierata dalla In merito all’evoluzione degli impieghi nei con- modesta crescita dei flussi di credito alle famiglie e fronti del settore privato (interbancario escluso), in alle imprese rispetto alla fase pre-crisi. ottobre le statistiche diffuse dall’ABI hanno con- Relativamente al margine di interesse, la politica fermato il trend ascendente (+4.90% vs +4.42% monetaria accomodante della BCE ed i livelli sto- del medesimo periodo del 2010). ricamente bassi dei saggi di riferimento dovreb- In coerenza con quanto rilevato per la raccolta, si bero rappresentare un vincolo per un aumento evidenzia un incremento generalizzato dei tassi significativo di tale posta. d’interesse sui prestiti. Si rammenta, ad ogni modo, In considerazione del contesto di riferimento, le che in novembre la BCE ha assunto nuove misure banche per migliorare la redditività saranno chia- espansive che in prospettiva dovrebbero ridurre i mate a nuove azioni di controllo dei costi ed al saggi sul mercato interbancario. Si veda, per com- perseguimento di nuovi obiettivi di efficienza. pletezza d’informazione, la tabella di dettaglio in In conclusione, è auspicabile un alto e nobile in- basso a sinistra. Il 2012 - in ragione dello scenario tervento della Politica per risanare i conti pubblici macroeconomico precedentemente espresso - si e ripristinare le condizioni necessarie per tornare prospetta come un anno non semplice per il siste- ad un’espansione sostenibile dell’economia. ma bancario italiano. Un nuovo clima di fiducia - sia domestico sia inter- I rischi di trasferimento delle tensioni dai mer- nazionale - è pertanto un fattore determinante per cati finanziari all’economia reale si rifletteranno, ridurre i costi di finanziamento dello Stato, delle ragionevolmente, sulla dinamica del credito. Gli banche e delle imprese, con evidenti riflessi posi- impieghi potrebbero, infatti, espandersi in misura tivi di medio periodo su investimenti, occupazione modesta alla luce della debolezza della domanda e consumi.

27 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 2011, un anno cruciale che apre nuovi scenari in Europa

d i Emilio Za n e t t i PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI GESTIONE UBI BANCA Nell’autunno 2011, alla chiusura di in particolare, tre dimensioni: la prima questo Sedicesimo rapporto sull’economia è quelle delle regole e dei controlli che globale e l’Italia, l’economia reale e governano i mercati finanziari, e che i mercati finanziari apparivano dominati in questi anni hanno dimostrato tutta dall’incertezza, e la speranza di essersi la loro inadeguatezza, fino a far ritenere posti alle spalle le conseguenze della crisi possibile un contrasto acuto fra la finanza innescata tre anni prima dal fallimento e l’economia reale. La seconda dimensione della banca d’affari americana Lehman rilevante è quella dei debiti sovrani: Brothers pareva definitivamente in nessun paese sviluppato le tendenze tramontata. Dal punto di vista della di lungo periodo del rapporto fra debito economia reale, infatti, non poteva più pubblico e prodotto interno lordo sono essere escluso il concretizzarsi del temuto rassicuranti, per ragioni che attengono scenario double dip (una seconda caduta nella in primo luogo alla demografia; per tornare recessione a partire dalla seconda metà del 2011), a situazioni sostenibili si può pensare a diverse mentre dal punto di vista dei mercati finanziari soluzioni, che vanno da una maggior crescita a la volatilità rimaneva estremamente elevata dopo una maggiore inflazione a un maggior risparmio, i crolli dell’estate: per una curiosa coincidenza, fino alla ristrutturazione dei debiti stessi. il 3 ottobre 2011 l’importante indice borsistico Quale soluzione, o quale mix di soluzioni, si americano Standard & Poor’s 500 e l’indice Vix, finirà con l’adottare - per scelta o per necessità - che misura le aspettative sulla volatilità futura, nei diversi paesi è ancora largamente incerto. rispettivamente a 1099 e 45, erano tornati entrambi Infine, la terza dimensione rilevante è quella esattamente ai livelli toccati il 3 ottobre 2008, della politica industriale, ossia delle scelte di ossia venti giorni dopo il fallimento Lehman. specializzazione delle diverse economie nazionali. Tre anni passati invano, dunque? Sotto certi Su tutti e tre questi temi - oltre che, evidentemente, aspetti, si potrebbe essere tentati di rispondere sulle emergenze quotidiane - l’Europa è chiamata affermativamente: il virus della crisi, partito direttamente in causa. Il processo di integrazione, dalle banche e dalla finanza americane, passato avviato nel secondo dopoguerra del secolo scorso all’economia reale e da questa agli equilibri sociali essenzialmente come strumento per scongiurare e politici, avendo contagiato i bilanci pubblici il ripetersi di guerre fratricide, è oggi messo alla e i debiti sovrani, tornava per la seconda volta prova. Il suo evolversi è stato segnato da indubbi ad attaccare le banche (soprattutto europee, questa successi, da traguardi raggiunti, ma anche volta), attraverso i titoli emessi dagli stati in crisi da esitazioni e contraddizioni. di liquidità o solvibilità che queste possiedono nei Sul piano politico-istituzionale l’apertura ai paesi loro attivi. E gli stati sovrani (ancora, soprattutto ex sovietici e quella, prospettata e oggi rimessa gli stati europei) apparivano indecisi nelle loro in dubbio, alla Turchia e alla sponda sud del risposte, quando non impotenti. Mediterraneo, avevano potuto far pensare a un Questo Rapporto, come i quindici che l’hanno modello alternativo e più efficace rispetto alla preceduto, ripercorre l’anno appena trascorso, “esportazione della libertà” di marca americana: con l’obiettivo di individuare, nel tumultuoso oggi tuttavia si avvertono con chiarezza i limiti susseguirsi degli eventi, le tendenze di fondo, di un processo che, per comprensibili ragioni quelle destinate a durare; e da queste, se possibile, storiche, ha sempre guardato più verso l’interno estrapolare scenari di medio e di lungo periodo. del continente, dunque ai rapporti interstatuali, L’esercizio è particolarmente complesso nel 2011, che a ciò che nel frattempo accadeva a livello proprio perché sembra che in qualche modo i nodi globale. Sicché oggi l’euro, e le istituzioni che lo irrisolti della crisi stiano tutti venendo al pettine governano, si trovano quasi di sorpresa a fungere insieme, e non è chiaro se e come verranno da epicentro della rinnovata instabilità finanziaria affrontati e, auspicabilmente, sciolti. Al di là delle e debolezza economica. risposte date nell’emergenza, infatti, a pesare Negli anni intercorsi dall’esplodere della crisi, sugli sviluppi futuri saranno le scelte di lungo tuttavia, gli equilibri dell’economia mondiale termine. Si tratta di scelte che devono toccare, sono velocemente mutati, accelerando tendenze

28 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 che erano già in atto: il baricentro del pianeta continua a spostarsi verso est, la primavera araba La crisi che ha rimesso in discussione consolidati equilibri medio-orientali (e potrà avere conseguenze non passa inattese anche per quanto riguarda l’accesso alle risorse petrolifere), le istituzioni che reggono d i Mar i o De a g l i o l’ordine internazionale - dall’Onu all’Fmi alla Wto - appaiono indebolite e scarsamente adeguate al compito. L’Europa, dunque, è chiamata a Il 2 aprile 2009, al termine del vertice del G20 ritrovare le ragioni profonde del suo stare insieme, di Londra, la crisi sembrava sul punto di diventare sottraendosi tanto alla difesa miope degli interessi un ricordo del passato, poco più di un curioso nazionali, quanto alle pressioni incalzanti e incidente in un cammino altrimenti ininterrotto non sempre disinteressate dei diversi portatori di crescita eccezionale: grazie al salvataggio delle di interessi organizzati. banche e alla politica monetaria moderatamente In Europa, tuttavia, una responsabilità specifica è espansiva degli Stati Uniti, il mondo avrebbe portata dall’Italia. Era facile profezia immaginare recuperato rapidamente - ossia nel giro di quattro- che, nel prolungarsi dell’instabilità finanziaria cinque trimestri - i livelli produttivi e i ritmi e della stasi produttiva, una politica di rigore non di crescita precedenti l’estate del 2008, e le selettivo sul bilancio pubblico, nella sua forzata quotazioni delle Borse sarebbero tornate ai livelli saggezza, non sarebbe tuttavia stata sufficiente precedenti l’estate del 2007. Al contrario, con a mettere il paese al riparo, in assenza di qualunque il passare dei trimestri la crisi si è complicata: strategia di sostegno alla crescita. Rimettere il recupero produttivo dei paesi ricchi si è rivelato in moto la crescita, peraltro, non sarà possibile sensibilmente inferiore al previsto ed è stato fintanto che i cittadini e contribuenti italiani ottenuto pressoché unicamente con incrementi non avranno interiorizzato la convinzione che, di produttività, e quindi con un aumento rilevante nelle condizioni attuali, ciascuno di essi paga nel numero dei disoccupati, stimato dall’ILO per la difesa dei privilegi altrui ben più di quanto nel settembre 2011 in 20 milioni di unità per ricavi dalla tutela dei propri. È un passaggio i paesi del G20. Nel terzo trimestre del 2011 difficile, che implica in qualche modo la riscrittura tale recupero risultava in forte rallentamento. del patto sociale, fra classi e fra generazioni. La crisi ha così assunto due nuove dimensioni: Ma è un passo ineludibile: e non vogliamo credere la prima, di tipo politico-sociale, è stata determinata che nel centocinquantenario della fondazione dall’emergere dello scontento dei cittadini- dello stato unitario, l’Italia non trovi dentro elettori, con forti riflessi sulla stabilità dei governi di sé le ragioni e le energie per un rinnovamento e sull’efficacia della loro azione di politica che, se mancato, metterebbe a rischio non solo economica. La seconda dimensione riguarda invece il nostro paese ma quella stessa Europa che, pure, la finanza pubblica, che ha subito un marcato abbiamo in maniera determinante contribuito peggioramento in molti paesi ricchi in quanto a costruire. la riduzione della produzione e dei consumi ha portato con sé una considerevole contrazione del gettito fiscale. Verso la fine del 2010 e nel corso del 2011, scontento politico-sociale e deterioramento della finanza pubblica si sono reciprocamente influenzati, determinando un salto di qualità della crisi e facendole così superare abbondantemente i confini dell’economia in senso stretto. Ma se anche sarà rimesso sulle rotaie, il treno dell’economia globale non correrà più nella direzione di prima, gli scossoni saranno più frequenti e il viaggio meno comodo e forse più lento. Questo treno correrà inoltre in un mondo dalla geografia economica profondamente mutata, nel quale il capotreno e i macchinisti saranno probabilmente asiatici. Per i paesi emergenti la nuova corsa è, di fatto, iniziata già da parecchio tempo, mentre i paesi ricchi ne sono ancora lontani perché le ferite inferte loro dalla crisi non si sono rimarginate e potrebbero costringere il convoglio a una fermata imprevista, in qualunque direzione esso vada.

29 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 L’OSCILLAZIONE OCCIDENTE-ASIA strumento indispensabile per misurare tendenze Da queste constatazioni è possibile partire per ed entità della crisi globale e per tentare tentare una valutazione delle dimensioni della realisticamente di impostare nuove politiche. caduta, della successiva insufficiente ripresa, Il quadro risultante è sinteticamente esposto nella degli esiti possibili della crisi. L’analisi non può tabella 1, nella quale sono riportate le variazioni non basarsi sul contestato Pil, ossia il “prodotto percentuali totali, in termini reali, di produzione, interno lordo”, indicatore sintetico delle dimensioni popolazione e prodotto per abitante dell’intero e della dinamica delle economie moderne. Pur pianeta e di molti paesi significativi a partire dal con i difetti che gli sono ampiamente riconosciuti, massimo precedente la crisi, ossia dal 2007 fino il Pil rappresenta l’unico strumento disponibile al 2011. Se ne possono trarre diverse constatazioni. per tentare una valutazione delle dimensioni sia In primo luogo, si può osservare che, da quando della caduta sia degli sforzi necessari per ripartire. la crisi si è estesa all’economia reale, e cioè dal I difetti di misurazione del Pil si sono accentuati 2008, il prodotto lordo mondiale è complessiva- con l’aumento della quota dei servizi, assai più mente cresciuto, pur con una lieve decrescita difficile da valutare, sulla produzione totale, limitata al solo 2009, quando la variazione del ma il suo vantaggio è costituito da rilevazioni Pil mondiale ebbe segno leggermente negativo. sistematiche mediante apparati statistici ben Nel periodo in questione tale crescita è però collaudati, relativamente uniformi a livello globale. risultata pari a circa il 2,8% l’anno, quasi L’uso sperimentale di altri indicatori, come l’indice dimezzata rispetto al quinquennio precedente. di sviluppo umano1, non ha sconvolto, ma L’aumento della popolazione mondiale è stato, piuttosto specificato meglio e corretto nei dettagli nel complesso, molto limitato, pari ad appena il quadro dell’economia globale delineato dal Pil. l’1,3%. Il prodotto lordo mondiale per abitante Se si domina la tentazione di attribuire al Pil è cresciuto dell’1,3 per cento, in sensibile la “falsa precisione” di cui Oskar Morgenstern già rallentamento rispetto ai ritmi precedenti, sessant’anni fa accusava le statistiche economiche2, ma pur sempre con andamento positivo. lo studio del suo andamento rimane quindi lo A fine 2010, nessuna delle grandi economie dei paesi ricchi aveva però ancora raggiunto i livelli TABELLA 1. 2007-2011: CHI SALE E CHI di reddito per abitante precedenti la crisi, e soltanto SCENDE SULLA SCALA DELLA CRESCITA Stati Uniti e Germania avevano recuperato i livelli (Variazioni percentuali medie annue) assoluti; Francia e Russia, Spagna e Gran Bretagna, Giappone e Italia risultano accomunati PIL POPOLAZIONE PIL PER ABITANTE da un segno negativo sia nel livello produttivo sia CINA 9,7 0,5 9,1 nel prodotto lordo per abitante. INDIA 7,7 1,4 6,2 INDONESIA 5,8 1,6 4,1 FIGURA 1. UN’EVOLUZIONE DI PORTATA STORICA: POLONIA 3,6 0,0 3,6 QUOTE SUL PRODOTTO LORDO MONDIALE BRASILE 3,9 1,0 2,9 COREA DEL SUD 3,1 0,3 2,9 2000 62,8% 15,2% 22,0% RUSSIA 1,3 0,1 1,2 GERMANIA 0,4 –0,2 0,7 AUSTRIA 0,9 0,3 0,5 SVEZIA 0,9 0,6 0,4 2007 58,1% 20,4% 23,5% MESSICO 1,0 0,9 0,0 CANADA 0,8 1,1 –0,3 FRANCIA 0,0 0,5 –0,5 2 011 51,3% 25,0% 23,7% STATI UNITI 0,2 0,9 –0,7 GIAPPONE –1,1 0,0 –1,1 REGNO UNITO –0,6 0,7 –1,3 SPAGNA –0,6 0,9 –1,5 2015 47,4% 28,9% 23,6% (previsioni) ITALIA –1,2 0,6 –1,8 IRLANDA –2,6 1,4 –3,9 TOTALE MONDO 2,8 1,3 1,3 ECONOMIE AVANZATE ASIA “DINAMICA” ALTRI

FONTE: ELABORAZIONE SU DATI IMF, WORLD ECONOMIC OUTLOOK, FONTE: IMF, WORLD ECONOMIC OUTLOOK DATABASE, APRILE 2011 SETTEMBRE 2011 (PER IL 2011, STIME)

30 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Nessuno di questi paesi può dirsi fuori dal tunnel, quelle attività verranno svolte. Dalla gioielleria così come non può dirsi fuori dal tunnel l’insieme alle auto, i modelli dei beni di consumo più dei paesi ricchi. Le variazioni dei singoli dati largamente esportati dai paesi ricchi riflettono nazionali attorno a questa media sono però fortis- ormai decisamente i gusti e le preferenze culturali sime, con una netta divaricazione tra economie dei paesi emergenti verso i quali sono diretti; dei paesi ricchi ed economie dei paesi emergenti i modi di vivere, specie delle generazioni più e poveri. I grandi paesi a elevato Pil per abitante giovani, non sono più così strettamente condizionati mettono tutti a segno cadute complessive comprese come in passato dall’influenza dell’America tra il 3,5 e il 7,5%, mentre la caduta irlandese e dell’Europa, che invece già risentono di priorità, supera il 15% per abitante. Molti grandi paesi costumi e valori asiatici. Si delinea così una sorta emergenti mostrano invece una crescita fortemente di oscillazione di lungo periodo tra Occidente positiva, superiore a due cifre per Cina e India, e Asia, con un movimento verso una nuova Indonesia, Brasile e Turchia. Per loro, come per preminenza asiatica dopo circa due secoli di una manciata di altri paesi, la crisi ha rappresentato predominio occidentale. Questa oscillazione è una increspatura relativamente modesta in un talora nota come “pendolo di Maddison”3, Africa quadro consolidato di crescita. Non manca qualche e America Latina ne sono largamente escluse, eccezione a questa divisione in “buoni” e “cattivi”: con l’eccezione di Sudafrica e Brasile. Austria, Polonia e Svezia, quest’ultima in maniera Tale oscillazione si traduce nel passaggio di gran molto limitata, mostrano nel complesso variazioni 1) L’indice di sviluppo parte dell’Africa da rapporti di subalternità umano, introdotto positive. La tendenza alla riduzione del peso dall’UNDP, un’agenzia economica - e anche politica - nei confronti dei paesi ricchi sul prodotto lordo mondiale, già delle Nazioni Unite, tiene dell’Occidente a una crescente interdipendenza congiuntamente conto, sottolineata in precedenti Rapporti, ha così subito accanto al prodotto interno economica, in condizioni politiche ancora non un’indubbia accelerazione e, in assenza di va- lordo, di indicatori relativi chiare, nei confronti dei paesi asiatici e soprattutto riazioni di rilievo nei prossimi tre anni, sull’arco alla salute e all’istruzione. di Cina, Corea del Sud e India. Precisamente Su questa base l’UNDP del quindicennio 2000-2015 tale peso risulterà procede a una serie di quest’oscillazione permette di affermare che, oltre diminuito di circa un quarto, ossia dal 62,8 statistiche che in parte ad avere ridotto la velocità, il treno dell’economia correggono quelle basate al 47,4%. Dopo la perdita, nel 2000-2005, del sulla tradizionale contabi- mondiale ha anche cambiato direzione. primato nella produzione industriale, si profila lità nazionale (cfr. UNDP L’estrema rapidità di questi cambiamenti ha colto la perdita del primato nella produzione di molti Yearbook, vari anni). di sorpresa gli scienziati sociali. Non mancano 2) Oskar Morgenstern, On servizi. La figura 1 mostra chiaramente questa the Accuracy of Economic però spunti interpretativi degni di nota. Vanno contrazione alla quale la crisi ha impresso una Observations, Princeton segnalate le tesi di Parag Khanna, politologo University Press, Princeton notevole accelerazione (5 dei 15 punti percentuali 1950. americano di origine indiana, il quale sostiene perduti nell’intero periodo sono concentrati nel 3) Dal nome di Angus che stiamo assistendo alla “fine del Medioevo” 2007-2011). I punti percentuali perduti dai paesi Maddison, un economista dell’economia e della politica mondiale contras- ricchi sono andati pressoché tutti a beneficio dell’OCSE che ha ricostruito segnato dal colonialismo - e, si può aggiungere, le statistiche economiche dell’Asia “dinamica”, un aggregato statistico mondiali a partire dall’anno dal neo-colonialismo che ne è stato la conti- che comprende quasi la metà della popolazione 1000. Cfr. Angus nuazione dopo la Seconda guerra mondiale - Maddison, The World mondiale, ossia Cina, India, Indonesia e un’altra Economy, OCSE, Parigi e che stiamo andando verso un “Rinascimento” quindicina di paesi (ed esclude il Giappone, al 2006. di portata planetaria, caratterizzato da un vigoroso quale manca ormai la caratteristica del dinami- 4) Cfr. Parag Khanna, How e creativo disordine, nel quale l’organizzazione to Run the World: Charting smo). Solo una piccola parte è andata al resto del a Course to the Next centralizzata, tradizionalmente sotto l’egemonia mondo, concentrata in alcuni paesi dai risultati Renaissance, Random americana, viene sostituita da un mondo multi- House, New York 2011 molto lusinghieri, come il Brasile. (trad. it. Come si governa polare con tre zone distinte rappresentate dagli Naturalmente, le conseguenze di questa rapidissima il mondo, Fazi, Roma Stati Uniti, dall’Europa e dalla Cina4. Il premio caduta non possono essere soltanto economiche: 2 011). Nobel Michael Spence va segnalato per aver 5) A. Michael Spence, alla perdita del primato produttivo e alla riduzione The Next Convergence: superato il tabù americano di pensare necessa- di peso economico si accompagnano, e ancor The Future of Economic riamente agli Stati Uniti come centro del mondo più si accompagneranno in futuro, conseguenze Growth in a Multispeed e aver proiettato la sua analisi su tempi molto World, Farrar, Straus and 5 di tipo politico-strategico, oltre che economico- Giroux, New York 2011. lunghi ; un altro americano, Robert Reich, strutturale, di difficile valutazione. Le variazioni 6) Robert B. Reich, già ministro del Lavoro durante la presidenza quantitative, infatti, portano con sé modificazioni Aftershock: The Next Clinton, mette a fuoco i crescenti divari di reddito Economy and America’s qualitative e, nel lungo periodo, l’importanza Future, Random House, che la globalizzazione porta con sé, sottolinea la delle seconde è probabilmente maggiore di quella New York 2011 (trad. it. loro pericolosità e propone un nuovo patto sociale Aftershock. Il futuro della 6 delle prime: sta cambiando a favore dei paesi economia dopo la crisi, per il ceto medio . Il francese Jacques Attali emergenti non solo il peso relativo delle piazze postfazione di Michele pone l’accento sui rischi di instabilità dei debiti finanziarie, ma anche quello dei centri di ricerca, Salvati, Fazi, Roma 2011). pubblici in un’ampia prospettiva storica7. 7) Jacques Attali, Tous delle università, dello sport, e questa maggiore ruinés dans dix ans?, Si tratta di punti di partenza su un lungo cammino importanza si tradurrà in nuovi “stili” con cui Fayard, Parigi 2010. di conoscenza. In ogni caso, non è necessario

31 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 condividere fino in fondo quanto affermato da n la “battaglia ideologica” antitasse della questi studiosi per concludere che siamo di fronte maggioranza repubblicana alla Camera dei a un indebolimento dell’Occidente, non solo Rappresentanti di Washington e il suo rifiuto economico ma anche politico e culturale8. a consentire al governo del presidente Obama Le grandi cadute delle Borse nel luglio-settembre margini di manovra sulla spesa pubblica un 2011; la “primavera araba” dello stesso anno, tempo considerati normali. Negli Stati Uniti il con le rivolte popolari nei paesi sulla riva sud livello massimo del debito pubblico deve essere del Mediterraneo; la nascita, il 9 luglio 2011, determinato per legge e, a fronte di un suo del Sud Sudan, primo paese africano i cui confini continuo rialzo, all’inizio di agosto 2011 è stato 8) In questo senso va non sono quelli dettati dalla spartizione europea segnalata la posizione concordato, dopo un’estenuante trattativa e la del continente, costituiscono ulteriori segni di due intellettuali indiani, minaccia della sospensione dei servizi pubblici, il politologo-economista dei mutamenti storici che stiamo vivendo Prem Shankar Jha un aumento in due tempi del “tetto”, in cambio e che abbiamo difficoltà a interpretare. e il premio Nobel della della rinuncia dell’amministrazione Obama alla Economia Amartya Sen. Il primo (Crouching Dragon, gratuità di talune prestazioni pubbliche oltre EUROPA-AMERICA: LA GARA TRA Hidden Tiger: Can India che al taglio di una parte delle spese militari; DUE DEBOLEZZE and China Dominate the n le spese militari chiamano in causa il secondo West?, Soft Skull Press, La combinazione di due tendenze, ossia la New York 2010; trad. it. aspetto del problema, che esula dall’analisi debolezza della ripresa produttiva e l’eventualità Quando la tigre incontra economica ma non è per questo meno importante: il dragone. Uno sguardo di un ragguardevole, anche se non dirompente, nel futuro di India e Cina, la politica estera americana continua a rendere aumento dei prezzi diventa un’ipotesi con la quale Neri Pozza, Vicenza 2010) necessarie spese ingentissime, con forti e attive fare i conti. Il temutissimo termine “stagflazione”, esamina le possibilità di un predominio congiunto presenze militari in Iraq e in Afghanistan, sempre una mescolanza di stagnazione produttiva e sino-indiano dell’economia eccezionalmente costose benché in diminuzione. inflazione che è forse la più difficile da curare e della politica mondiale. Quanto detto sopra è la premessa degli avvenimenti Il secondo sostiene in modo delle malattie economiche, tornava così a far vibrante le possibilità di della terza settimana del luglio 2011, quando capolino (figura 2). L’aggiornamento delle stime supremazia indiana nel due crisi parallele superano il livello di guardia: lungo periodo (“Non solo sulla crescita americana effettuate dal Fondo Pil: tra Cina e India la quella dell’euro, legata all’emergenza sul debito Monetario Internazionale il 17 giugno 2011 sfida ad aumentare della Grecia (e successivamente, in maniera e alcune preoccupate analisi della congiuntura la ricchezza ma anche la felicità”, Il Sole 24 Ore, strutturalmente diversa, sul debito dell’Italia degli Stati Uniti, da parte dello stesso ente e del 15 maggio 2011). e a qualche inquietudine sulla Francia), e quella governatore della Fed, Bernanke9, si aggiungono 9) Cfr. The Near- and del dollaro, derivante dal vincolo imposto per così all’ennesima revisione al ribasso delle Longer-Term Prospects for the US Economy, discorso legge al governo degli Stati Uniti di alzare il “tetto” statistiche americane nell’intero periodo della tenuto da Ben Bernanke del debito solo con il consenso del Parlamento. crisi10. La futura crescita americana viene stimata all’Economic Symposium Per quanto riguarda la crisi dell’euro, venerdì 22 della Federal Reserve a meno del 3 per cento annuo fino a tutto il 2016, of Kansas City, Jackson luglio a Bruxelles si realizzò un vistoso rattoppo, limite della previsione, per le stime del Fondo Hole, 26 agosto 2011. con poche probabilità di essere risolutivo, che Monetario. Per ben comprendere la portata 10) Cfr. “Six Years into consentì un accordo sul debito greco. Si ebbero, a Lost Decade”, The di questa revisione occorre ricordare che il tasso Economist, 6 agosto 2011. a partire da allora, interventi della Banca Centrale di crescita della popolazione americana, grazie L’articolo si riferisce alla Europea di sostegno al debito sovrano dei paesi a una natalità relativamente elevata per un paese revisione - sensibilmente al ribasso - del prodotto in difficoltà. Uno sguardo complessivo agli sviluppi ricco e a una robusta corrente immigratoria, è interno lordo degli Stati estivi pone in evidenza una situazione disordinata: pari all’1,5-1,8 per cento. Secondo la proiezione Uniti per il periodo 2007 - secondo trimestre 2011 una richiesta all’Italia (non resa pubblica) di una del Fondo Monetario, la disoccupazione si effettuata a fine luglio manovra correttiva11, un’improvvisa difficoltà riassorbirà molto lentamente e nel 2016 rimarrà dall’ente competente, francese, emersa a seguito di rumours giornalistici, il Bureau of Economic ancora al 5,6% contro un tasso “fisiologico” Analysis. la riluttanza della Banca Centrale Europea ad stimato nel 3,5-4,5%. Purtroppo un ulteriore 11) Il testo della lettera acquistare titoli sovrani dei paesi europei senza a firma del presidente pericolo si profila all’orizzonte. Seguire la strada della BCE Jean-Claude un “mandato politico”. A questi tre episodi, che tracciata dall’Imperatore nel Faust di Goethe, Trichet e del governatore mostrano la debolezza dell’impianto istituzionale ossia quella di stampare nuova moneta, non era della Banca d’Italia Mario Draghi venne in seguito europeo e la necessità di un suo rafforzamento, stato sufficiente a Bernanke, in quanto Goethe, pubblicato: cfr. Corriere si pose parzialmente rimedio con azioni concertate come ministro delle Finanze, non doveva vedersela della Sera, 29 settembre per il potenziamento del fondo di salvataggio 2 011. con un sofisticato mercato finanziario mondiale 12) Cfr. Mario Deaglio europeo (ESFS) approvato dal Parlamento dotato di strumenti quasi istituzionali di analisi (a cura di), La ripresa, tedesco il 29 settembre 2011. Il 7 settembre il coraggio e la paura. e valutazioni dei titoli di ogni genere, compresi Quindicesimo rapporto la Corte Costituzionale tedesca aveva dichiarato i debiti “sovrani”. Il problema che l’Imperatore sull’economia globale e legittimo l’aiuto finanziario di Berlino alla Grecia, poteva trascurare e di cui Bernanke non può non l’Italia, Guerini e Associati, Milano 2010, p. 60. stabilendo così un importante precedente. tener conto si può dividere in due parti, la prima 13) Cfr. Paul Krugman, Per quanto riguarda la crisi del dollaro, anche di tipo politico-istituzionale, la seconda di tipo “The Lesser Depression”, The New York Times, a Washington si realizzò un vistoso rattoppo strategico e geopolitico: 21 luglio 2011. con gli accordi tra Casa Bianca e opposizione

32 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 repubblicana, rattoppo che di fatto lega le mani solo tecnica ma politica: l’agenzia internazionale al Presidente. Tutto ciò non bastò, il 7 agosto, dà un parere negativo non tanto sullo stato dei a convincere Standard & Poor’s, una delle maggiori conti pubblici e sulla bontà tecnica dell’accordo agenzie di rating, a non declassare il debito raggiunto sul tetto del debito, quanto sulla pubblico statunitense, il che costituisce uno capacità politica di realizzare i programmi dei motivi per le successive cadute di Borsa. proposti per rispettare questo tetto. A differenza del caso europeo, la debolezza Tutto ciò rappresenta un’escalation dell’azione americana non deriva da un vuoto istituzionale delle agenzie di rating, che si sentono autorizzate bensì da una legislazione antiquata che di fatto ad ampliare il proprio campo di osservazione lega le mani al governo e lo rende ostaggio di ad aspetti della realtà che una volta erano loro un’opposizione parlamentare sufficientemente estranei. Nel complesso, si ricava l’impressione motivata e decisa. Moody’s, un’altra delle maggiori di una crescente incapacità dei paesi ricchi agenzie di rating, aveva lanciato il primo di governare il sistema monetario mondiale, avvertimento il 17 agosto 2010. L’11 aprile 2011 il che getta ombre lunghe sui meccanismi il fondo americano Pimco, il principale operatore della globalizzazione. Le ombre lunghe sono ben mondiale in titoli obbligazionari, annuncia visibili nel caso del sofferto accordo sul debito pubblicamente la vendita graduale di tutti i titoli greco, accordo che chiama in causa tre diverse di stato americani in suo possesso, motivata con istituzioni mondiali (Fondo Monetario la crescente difficoltà dei conti pubblici. Internazionale, Banca Centrale Europea e Unione Il 18 aprile 2011 Standard & Poor’s corregge da Europea), ricchissimo di codicilli ma molto povero “stabile” a “negativo” il cosiddetto outlook (ossia di idee, in cui la rapidità del rientro dal debito la valutazione di quanto succederà in assenza imposto ai greci fa premio sulla sua sostenibilità di nuove politiche) sul debito pubblico degli Stati per l’economia ellenica. Uniti. Il giudizio di Standard & Poor’s è molto Come la successiva manovra di bilancio dell’Italia, preciso: se la politica monetaria e finanziaria approvata tra il luglio e il settembre 2011, l’accordo non verrà modificata nel giro di un anno e mezzo greco avviene all’insegna di un’ampia politica circa, il debito pubblico degli Stati Uniti subirà di tagli, che si tradurranno in un freno aggiuntivo un declassamento che potrebbe preludere a un all’economia proprio mentre l’Europa – e Grecia minor uso mondiale della moneta americana. e Italia in particolare – ha bisogno di stimoli alla Tale giudizio viene ribadito (e aggravato con il crescita. Lo confermano i dati sul sostanziale “declassamento” immediato del dollaro) appunto arresto della crescita nel secondo trimestre del il 7 agosto e motivato con una valutazione non 2011 in Europa e, in misura più contenuta, anche negli Stati Uniti, mentre si diffonde il timore di FIGURA 2 una nuova caduta produttiva che darebbe corpo a una “recessione a W”, già indicata tra gli esiti possibili nel Rapporto del 201012. 10 La situazione degli Stati Uniti rimane debolissima per l’evidente fallimento della politica di stimolo monetario che, sino a fine giugno, per nove mesi ha iniettato nell’economia ben 2,5 miliardi di 8 dollari al giorno. A questo punto non si può non

DISOCCUPAZIONE UNIONE EUROPEA convenire con il premio Nobel Paul Krugman, che sul New York Times ha posto in guardia contro DISOCCUPAZIONE STATI UNITI 6 il pericolo di una “depressione minore” (lesser PREZZI AL CONSUMO UNIONE EUROPEA depression) che assomiglia alla “coda” della Grande 13 PREZZI AL CONSUMO STATI UNITI Depressione degli anni Trenta : nel 1937, il passaggio prematuro da una politica di stimoli 4 fiscali a una politica fiscale restrittiva fece deragliare gli accenni di ripresa. E la depressione continuò fino a quando la Seconda guerra mondiale diede alla domanda lo stimolo che le politiche 2 di pace non erano state in grado di fornire. Sappiamo bene a quale terribile prezzo.

0 OTT. NOV. DIC. GEN. FEB. MAR. APR. MAG. GIU. LUG. AGO. SET. 2010 2011

33 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 La crisi internazionale cambia però natura nel L’Italia arriva 2009, quando gli stimoli espansivi decisi al vertice di Londra del G20 danno luogo soltanto a una ri- alla crisi presa molto inferiore alle aspettative, con ricadute positive minime o del tutto assenti sull’occupazio- già in crisi ne. La contrazione è violenta (-3,7% in termini rea- li e –4,3% in termini per abitante nei paesi OCSE) d i Gi u s e pp e Ru s s o ECONOMISTA e tale da mandare in rosso anche il segno della variazione del Pil mondiale (–2% in termini reali L’economia italiana arriva alla vigilia del crack di e –3,1% per abitante). A proteggere dal collasso il Lehman Brothers in decelerazione. La congiuntu- Pil mondiale nel 2009 sono i paesi emergenti, che ra, in altri termini, è già debole da diversi anni e nell’anno in cui la crisi si trasmette ai loro mercati la caduta mondiale che inizia nel terzo trimestre reali barcollano ma non cedono. Il loro Pil infatti 2008 trova l’Italia già in decrescita. La domanda non calerà né in termini reali (+2,7%) né in termini privata è piatta, in termini per abitante, fin dal per abitante (+1,4%). L’impatto della crisi sull’Italia 2000 (figura A). La domanda estera si mantiene è più pesante che sulla media dei paesi OCSE. Il Pil stabile o crescente in rapporto al Pil (figura B), ma infatti si contrae del 5,2% nel 2009, ma, siccome la globalizzazione favorisce l’accesso sui mercati la congiuntura italiana stava già scivolando verso il di nuovi paesi produttori, concorrenti dell’Italia. rosso, la contrazione si aggiunge a quella dell’1,3% Si aggiunga il cambio forte dell’euro, che ostacola del 2008 (anno nel quale perfino l’economia ame- l’impulso espansivo delle esportazioni lorde. ricana era andata meglio, con un –0,3 %). In due La domanda pubblica si barcamena tra l’obietti- anni e in termini per abitante, l’impatto reale della vo di stabilizzare i conti pubblici e quello di non crisi sull’economia italiana è importante (–8%) e deprimere il ciclo economico. Dal lato dell’offerta, nettamente superiore alla media dei paesi OCSE da tempo i beni capitali reali mostrano scarsa red- (–5,3%) e degli stessi Stati Uniti (–5,5%). Il 2010 ditività: in altri termini, il capitale viene investito è o avrebbe dovuto essere l’anno della ripresa. Era a profitti decrescenti e pertanto la produttività del stato progettato così dai policy makers internazio- capitale non influisce, dal lato dell’offerta, sui tas- nali. Cicatrizzato il sistema finanziario, ripristinata si di crescita del reddito. È importante osservare una situazione di liquidità sui mercati del credito, che ciò non si verifica negli altri paesi europei e alleviate con la spesa pubblica le condizioni di disa- in quasi nessun paese ricco; quest’anomalia ita- gio delle famiglie a causa della impennata - soprat- liana dev’essere collegata, tra l’altro, a un’errata tutto nei paesi anglosassoni - dei tassi di disoccu- specializzazione produttiva che ha spinto l’Italia pazione, il 2010 avrebbe dovuto essere l’anno della nel corso degli anni Novanta ad alleggerire, nella svolta. Esso, tra l’altro, avrebbe beneficiato di tassi sua offerta produttiva, il peso dei settori “moderni” di interesse bassi, cosicché qualche speranza veniva (elettronica, chimica, farmaceutica eccetera) e ad riposta nell’”effetto elastico”, ossia nel ritorno sui aumentare invece quello dei comparti tradizionali mercati delle famiglie che avevano accantonato i del made in Italy. Le prime fasi dell’impatto del piani di acquisto di beni durevoli. Mentre i debiti crack di Lehman Brothers sull’economia globale pubblici erano ovunque cresciuti, i debiti privati sono state descritte nei Rapporti precedenti1. non erano stati cancellati, ma la loro onerosità si Limitandoci agli aspetti italiani, la crisi finanzia- era di molto ridotta e la loro sostenibilità era au- ria ha generato una temporanea crisi di liquidità mentata. Di fatto, le aspettative del 2010 si sono sul mercato bancario europeo, cui la Banca Cen- realizzate solo parzialmente. A ogni modo, per li- trale Europea ha risposto in modo appropriato, mitarci al 2010, il sostegno della domanda interna sia aumentando la liquidità sia riducendo il costo da parte dei diversi governi si rivela efficace. del denaro. Il sistema bancario italiano ha dovu- Nei paesi dell’area OCSE l’attività economica ri- to contabilizzare modeste minusvalenze determi- prende, ma non tutti seguono lo stesso passo. Il nate dalla circolazione di titoli collegati alla crisi vento della ripresa, per quanto artificiosamente finanziaria americana, e le “linee di emergenza” generato, non soffia in tutti i paesi alla stessa ve- apprestate dal Tesoro (i cosiddetti Tremonti bond) locità né l’attività produttiva riprende ugualmente non sono state impiegate dal sistema se non in casi in ognuno. L’Italia, fanalino di coda dell’Europa sporadici. In termini aggregati, l’esposizione re- nel periodo precedente la crisi, paese più colpito lativamente modesta dei portafogli delle famiglie tra le maggiori economie del Vecchio Continente, italiane ai titoli tossici e alle Borse li ha protetti torna nel 2010 a occupare l’ultimo posto. All’inizio dalla contabilizzazione di importanti minusvalen- dell’estate 2011, ormai il re è nudo. I dati congiun- ze. Complessivamente, la prima ondata della crisi, turali del primo trimestre non lasciano dubbi sul strettamente finanziaria, è stata quindi superata in rallentamento in corso della economia reale. La ri- maniera soddisfacente dal sistema italiano. presa ha mancato l’appuntamento e i mercati finan-

34 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 ziari pensano che potrebbero mancarlo, per conse- nuovo pacchetto di misure per raggiungere il risul- guenza, gli introiti fiscali. Il riacuirsi della crisi greca tato più o meno promesso a Bruxelles. È varata una negli stessi mesi riapre la finestra sulla sostenibilità ipotesi di variazione o integrazione della manovra dei debiti sovrani europei. Gli investitori sono altre- (manovra bis) che porta a 90-95 miliardi l’importo sì stupiti della difficoltà che le istituzioni europee complessivo tra il 2012 (20 miliardi) e il 2014. Per incontrano nella ricerca di un accordo sul caso gre- due terzi circa la manovra comporta nuove entrate, co. Dallo stupore all’aumento dei premi di rischio o le comporterà per l’anticipazione dei diritti impo- per sottoscrivere le obbligazioni italiane, spagnole, sitivi degli enti locali. Chiave tra le novità è un’Irpef e anche francesi, il passo è breve. Le vendite dei aggiuntiva del 5 e del 10%, rispettivamente sopra i titoli di questi paesi aggravano il differenziale dei 90 e i 150 mila euro di redditi, che diventa rapida- rendimenti con il bund tedesco anche perché gli in- mente impopolare. vestitori, riparando sui bund, ne schiacciano i ren- È così che verso la fine del mese di agosto la mano- dimenti. Il mercato chiede ai paesi deboli dell’euro vra viene ancora riscritta, questa volta prevedendo una manovra sui conti pubblici. L’Italia la prepara: l’aumento di 1 punto dell’Iva, l’anticipo della ri- si tratta in prima battuta di un pacchetto che pro- forma delle pensioni delle donne nel settore priva- mette il pareggio dei conti nel 2014 e che fino a to, un’Irpef aggiuntiva a carico dei contribuenti a tutto il 2012 non produce effetti fiscali. La mano- reddito più elevato (oltre 300 mila euro). In questa vra, che affida 15 dei circa 40 miliardi di interventi forma, il parlamento la approva in via definitiva a una delega di riordino fiscale, fa troppi rinvii al 1) Cfr. Mario Deaglio, il 14 settembre. Non è ancora dato sapere se tali futuro per risultare credibile. Essendo visibilmen- Giorgio Arfaras, Anna misure saranno sufficienti a stabilizzare i prezzi del te insufficiente, la tregua speculativa contro i BTP Caffarena, Giorgio S. debito italiano. Per il momento, tuttavia, è possibile Frankel, Giuseppe Russo, dura poco. Quando i rendimenti arrivano a meno Alla scuola della crisi. giudicare la manovra sotto il profilo del metodo: di 100 punti base dalla soglia del 7 per cento, oltre Quattordicesimo rapporto n quanto al tempo della manovra, essa è stata in- sull’economia globale e la quale il debito rischia di diventare una palla di l’Italia, Guerini e Associati, tempestiva, perché l’ultimo anno di avanzo prima- neve che si trasforma in valanga, la Banca Centrale Milano 2009; e Mario rio del bilancio pubblico è stato il 2005, quindi è Deaglio (a cura di), Europea apre le porte a un intervento a sostegno La ripresa, il coraggio almeno dal 2006 che si sapeva che i conti pubblici dei corsi dei BTP, a condizione che la manovra sia e la paura. Quindicesimo sarebbero andati tendenzialmente fuori controllo; rapporto sull’economia n rivista anticipando al 2013 gli effetti del pareggio di globale e l’Italia, Guerini quanto alla politica sottostante, la manovra è un bilancio. Il governo salta le vacanze e definisce un e Associati, Milano 2010. assemblaggio di misure eterogenee, un esercizio con il quale il governo si è sottratto al compito FIGURA A di indicare misure basate su una propria visione 30.000 dell’economia. Non è di destra né di sinistra. Ri- nuncia ad azzerare privilegi e discriminazioni ma fa il possibile per non scontentare i diversi gruppi 25.000 di pressione. È un esercizio contabile e faticoso dell’arte del compromesso; 20.000 n quanto alla qualità della stabilizzazione finanzia- ria, essa è mediocre: una buona manovra dovreb- 15.000 be produrre risparmi o entrate certe per lo Stato, mentre molte delle poste di questa manovra sono Retribuzioni lorde per dipendente più o meno congetturali o stimate con largo margi- 10.000 Reddito nazionale disponibile (netto) pro capite Spesa delle famiglie pro capite ne di incertezza; Risparmio (netto) pro capite n quanto all’effetto sull’economia, sarebbe da boc- 5.000 ciare. Non solo per l’effettiva riduzione di reddi- to disponibile che essa produrrà (è inevitabile in 0 qualsiasi manovra), ma anche per la sua estenuan- te durata. Durante la manovra “a puntate”, tutti gli italiani sono entrati e usciti dal mirino del Tesoro -5.000 88 90 92 94 96 98 00 02 04 06 08 10 e nessuno è ormai sicuro di quel che nei prossimi FIGURA B tre anni gli potrà accadere. Si è cioè generato il peggior clima di aspettative che un’economia po- 30 tesse sopportare, poiché dalle aspettative, e non solo dal reddito monetario, dipende la domanda. 25 Tutto questo prima che un solo centesimo fosse stato prelevato. Quando la crescita economica è as- 20 Tasso di esportazione (%Pil) sente, una manovra rapida è sicuramente meglio di Tasso di investimento netto (%Pil) una manovra buona. Una manovra lenta è pessima, 15 Prodotto interno lordo quale che ne sia il contenuto. ai prezzi di mercato 10

5

0

-5 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 00 02 04 06 08 10 35 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Sempre in questo tempestoso mese di ottobre, Conclusione. i maggiori segnali di debolezza provengono dalla Europa. La debolezza della finanza si mescola Che cosa ci qui alla debolezza delle istituzioni, per fornire un quadro decisamente problematico. aspetta dopo Forse proprio all’Europa si possono riferire le battute finali deLa tempesta (dopotutto, la crisi la tempesta stessa è stata più volte definita una “tempesta d i Mar i o De a g l i o perfetta”), l’implorazione - che gli europei non riescono ancora a formulare - perché altri Ormai tutti i miei sortilegi non valgono vengano in aiuto a chi, fino a poco tempo fa, più e posso contare solo sulle mie forze, con troppa sicurezza pensava di aver molto che non son più quelle di una volta… da insegnare e poco da apprendere, molte risorse Non lasciatemi su quest’isola spoglia… finanziarie da investire mentre pochi sarebbero ma scioglietemi dai miei legami. stati gli investimenti dei paesi emergenti in Europa. (Shakespeare, La tempesta, Epilogo) L’acquisizione indiana di gran parte dell’acciaio europeo e quella indiana e cinese di centinaia Mentre chiudiamo questo Rapporto, in un di piccole e medie imprese nei settori più vari tormentato mese di ottobre che ha visto affacciarsi mostrano quanto errate fossero queste previsioni l’eventualità di ulteriori, urgenti e massicci aiuti di una superiorità riconfermata. Ancora una volta pubblici per salvare nuovamente alcuni grandi il rischio di una perdurante instabilità mette operatori internazionali, dopo soli tre anni, la a repentaglio gli equilibri mondiali, in quella che capacità della finanza di imporsi a livello globale si avverte essere una crisi di sistema che ormai come fornitrice di certezze si è di molto indebolita. presenta a pieno titolo dimensioni politico- La finanza viene contestata apertamente davanti strategiche, sociali e culturali, oltre a quelle ai suoi templi di Wall Street da cortei di cittadini, economiche. Tutte queste dimensioni dovranno in prevalenza giovani, che si domandano perché diventare compatibili, le doghe di una botte le decisioni di sorreggere le banche in difficoltà sconquassata dovranno tornare a formare un vengono prese senza esitazioni mentre quelle contenitore efficiente, tenute assieme da nuovi per sorreggere categorie sociali in difficoltà e cerchi, ossia nuove regole, in sostituzione di quelli Nelle immagini, paesi in difficoltà sono soggette a innumerevoli la presentazione vecchi e arrugginiti. Solo quando la nuova botte del “Rapporto” perplessità e incertezze. Nel frattempo, governatori prenderà forma potremo dire che la crisi è passata. a Milano di banche centrali e ministri dell’economia sono costretti ad ammettere l’indebolimento di una “ripresa” che è stata intessuta più di buone intenzioni che di fatti concreti. E ad ammettere, per di più, di muoversi al buio, di non avere una ricetta magica, di essere ridotti a constatare che le loro “magie” non sono in grado di portare fuori dalle secche le navicelle sconquassate della flotta economica mondiale. Nelle vene dell’economia globale il “sangue”, cioè le risorse finanziarie, inaspettatamente circola con grande fatica, c’è il rischio di trombosi, ossia di blocchi della circolazione interbancaria, con la necrotizzazione del tessuto circostante (ossia delle banche che non riescono a procurarsi liquidità). L’ideale sarebbe il ricorso a una operazione che consenta al sangue di fluire liberamente (leggi: nuove regole per le banche che separino i circuiti finanziari normali da quelli speculativi), ma il chirurgo esita e per intanto ricorre all’ossigeno (leggi: iniezioni di liquidità delle banche centrali).

36 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 La previdenza complementare in Italia, tra numeri e scenari futuri

d i Se r g i o Co r b e l l o PRESIDENTE ASSOPREVIDENZA Assumo per acquisita la nozione secondo cui dei fondi di origine collettiva anche rispetto la sostenibilità nel lungo e lunghissimo periodo agli oneri di uno strumento individuale del sistema previdenziale di base - sostenibilità sostanzialmente analogo, come il fondo aperto. che giudico, allo stato, sostanzialmente assicurata Sul versante delle forme collettive le organiz- nel nostro Paese - abbia imposto, tra l’altro, zazioni sindacali si adoperano, soprattutto tra una contrazione prospettica, anche significativa, le categorie più compatte, a fornire consulenza dei livelli di copertura pensionistica (quello ai lavoratori e in taluni casi non manca una che i tecnici chiamano il “tasso di sostituzione,” valida collaborazione delle strutture datoriali il rapporto, cioè, tra reddito lavorativo e rendita a livello di imprese. Laddove, poi, esistono realtà pensionistica). Da ciò la necessità di giustapporre a matrice strettamente aziendale è più facile al trattamento di base una seconda pensione, spiegare l’utilità della previdenza complementare la complementare. È tuttavia la diffusione e i numeri delle adesioni sono decisamente più di quest’ultima a destare serie preoccupazioni. “rotondi”. All’attualità gli iscritti alla previdenza Secondo gli ultimi dati della COVIP - l’Autorità complementare non arrivano comunque al 25% di vigilanza per il settore - al 30 settembre del potenziale complessivo degli occupati. 2011 gli aderenti alle forme pensionistiche Servono quindi nuove iniziative per incrementare complementari ancora stentavano a raggiungere la platea degli aderenti. Una strada potrebbe il tetto dei 5,5 milioni (5.461.775 il dato esatto), essere quella di trovare forme di partecipazione con un incremento percentuale del 3,6% rispetto semi-coattive, in cui il singolo sia vincolato dalla al dicembre del 2010. Di questi, 2.000.778 sono contrattazione collettiva, - come ordinariamente iscritti ai cosiddetti fondi pensione negoziali, avveniva prima del 1993 - a partecipare a un le forme di origine collettiva, per lo più di piano complementare e abbia al contempo la categoria, sorte dopo l’aprile del ‘93 (-0,50% possibilità di rinunciarvi, entro un predeterminato rispetto al dicembre 2010); 869.553 aderiscono termine (dissenso espresso). L’adesione ad un ai fondi pensione aperti (+2,50%); 1.346.089 piano previdenziale complementare di origine hanno sottoscritto un PIP - piano pensionistico collettiva quale puro atto della volontà del individuale a carattere assicurativo - di “nuovo lavoratore è un’idea astratta, figlia di una tipo’’ (+16%), mentre sono 667.000 gli iscritti discussione fortemente ideologica, svoltasi ai Fondi pensione cosiddetti preesistenti - sorti a monte dell’emanazione del decreto 124 del ’93. anteriormente, cioè, all’aprile del ’93 - e 610.000 La volontarietà, ribadisco, andrebbe gestita ai PIP “vecchi”. in forma collettiva, a cominciare dal vincolo di destinazione del Tfr. Dai numeri sopra richiamati risulta evidente la regressione delle adesioni ai fondi negoziali Altro strumento importante, per tranquillizzare mentre i fondi aperti e, in prevalente misura, e, quindi, convincere i lavoratori, sarebbe la piena i PIP continuano a riscontrare un crescente portabilità del contributo datoriale. La grave crisi successo. Questa tendenza trova giustificazione economica di portata planetaria, dagli esiti ancora nel fatto che le polizze individuali sono collocate incerti, rappresenta un’ulteriore, specifica, forte, da reti di vendita economicamente motivate. motivazione per compiere una approfondita C’è da chiedersi se quegli stessi intermediari riflessione tecnica sul “sistema previdenza forniscano consulenza ai loro clienti. Alcuni, complementare” nel suo complesso, con particolare forse molti, certamente lo fanno, ma non tutti. attenzione alla tematica degli investimenti. Infatti, l’adeguata informazione sui diversi strumenti con cui si costruisce la previdenza complementare e i relativi costi, sarebbe una attività fondamentale, ai fini della trasparenza e lascia aperto qualche dubbio la circostanza che i PIP siano così gettonati nonostante i loro costi, seppure in decremento, continuino ad essere decisamente superiori non solo rispetto a quelli

37 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Sul punto la riflessione non può che prendere quindi, di assicurare agli aderenti, rendimenti le mosse dall’evidente opportunità di migliorare patrimoniali coerenti con i compiti della la capacità della previdenza complementare previdenza di secondo pilastro, ferma restando, a realizzare una compiuta e strutturata difesa sempre e comunque, la sicurezza e la trasparenza del risparmio pensionistico di secondo pilastro - il binomio appare inscindibile - degli investimenti nei confronti delle ricorrenti criticità della strumentalmente compiuti. In tale ottica occorre economia in generale e, conseguentemente, innanzitutto sottolineare come appaia alquanto degli andamenti estremamente volatili dei mercati riduttivo e strutturalmente incoerente con finanziari. Va ricordato che la previdenza com- la funzione che la previdenza complementare plementare gestisce, nel suo complesso, oltre 85 è chiamata ad assolvere, focalizzare l’attenzione, miliardi di euro; il 60% di queste risorse, circa 50 come sino ad ora è diffusamente avvenuto, miliardi, sono investiti sui mercati esteri, mentre quasi esclusivamente sul confronto dei risultati gli impieghi domestici ammontano a 33,2 miliardi reddituali conseguiti dai fondi pensione con di euro, con una netta prevalenza di investimenti l’andamento della rivalutazione annuale degli in titoli di Stato. Sarebbe quindi necessario accantonamenti di TFR. L’aver considerato, infatti, incrementare gli investimenti delle forme di il tasso di rivalutazione del TFR il “benchmark previdenza complementare nelle realtà produttive naturale” o “implicito” dei fondi complementari italiane per contribuire al rilancio economico del è frutto di una mera suggestione, derivante dalla Paese, fermo restando l’obiettivo di massimizzare, scelta legislativa - necessitata, sotto il profilo del in sicurezza, il rendimento degli investimenti reperimento di risorse economiche - di “favorire” e, quindi, la futura pensione degli iscritti. la destinazione degli accantonamenti delle quote di TFR alla previdenza complementare. L’attesa riforma del d.m. n. 703/96 - regolamento La dominante vulgata, tuttavia, se comprensibile recante norme sui criteri e sui limiti di investimento dal punto di vista sociologico, non trova adeguata delle risorse dei fondi di pensione - deve essere giustificazione dal punto di vista economico l’occasione per individuare nuovi strumenti di e logico. Il tasso di rivalutazione del TFR, infatti: investimento, più consoni alle finalità del risparmio n è stabilito in via legislativa e non deve essere previdenziale, in grado di produrre ricadute effettivamente conseguito dalle imprese, essendo economiche positive sul territorio. Il problema la rivalutazione medesima degli accantonamenti centrale è rappresentato dalla necessità di mettere un’operazione esclusivamente virtuale, di natura in condizione i fondi pensione di conseguire e, contabile;

LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA DATI DI FINE PERIODO; DATI PROVVISORI PER IL 2011 ADESIONI ALLE FORME PENSIONISTICHE COMPLEMENTARI SET 20111 GIU 20111 MAR 20111 DIC 2010 VAR.% SET 11/DIC 10 Fondi pensione negoziali 2.000.778 2.003.579 2.010.784 2.010.904 -0,5 di cui: LDSP* 1.851025 1.854.270 1.864.453 1.870.723 -1,1 Fondi pensione aperti 869.553 864.165 857.282 848.415 2,5 di cui: LDSP2 416,159 413.131 414.224 410.130 1,5 PIP “nuovi” 1.346.089 1.292.518 1.221.032 1.160.187 16,0 di cui: LDSP2 830.904 794.762 750.387 710.879 16,9 PIP “vecchi 610.000 610.000 610.000 610.098 di cui: LDSP2 201.000 201.000 201.000 201.589 Fondi pensione preesistenti 667.000 667.000 667.000 667.930 di cui: LDSP 639.000 639.000 639.000 639.838 Totale iscritti3 5.461.775 5.413.924 5.341.561 5.271.884 3,6 di cui: LDSP3 3.934.698 3.907.080 3.872. 782 3.835. 764 2,6 *LDSP: lavoratori dipendenti del settore privato. 1) Per i PIP “vecchi” e i fondi pensione preesistenti non si dispone di rilevazioni in corso d’anno. I dati indicati sono pertanto basati su quelli della fine dell’anno precedente. 2) Si è ipotizzato che tutti gli aderenti lavoratori dipendenti facciano riferimento al settore privato. 3) Nel totale i dati includono gli iscritti a FONDINPS. Sono inoltre escluse le duplicazioni dovute agli iscritti che aderiscono contemporaneamente a PIP “vecchi” e ‘nuovi”, pari a fine 2010 a circa 67.000 individui, di cui 38.000 lavoratori dipendenti.

RISORSE ALLE PRESTAZIONI DELLE FORME PENSIONISTICHE COMPLEMENTARI1 IN MILIONI DI EURO SET 20112 GIU 20112 MAR 20112 DIC 2010 VAR.% SET 11/DIC 10 Fondi pensione negoziali 24.193 23.978 23.294 22,384 8,1 Fondi pensione aperti 7.761 7.943 7.780 7.533 3.0 PIP “nuovi” 6.272 6.000 5.650 5.229 19,9 PIP “vecchi” 6.000 6.000 6.000 5.980 Fondi pensione preesistenti 42.100 42.100 42.100 42.062 Totale Risorse D.P.3 86.365 86.060 84.861 83.222 3,8

1) Le risorse complessivamente destinate alle prestazioni comprendono l’attivo netto destinato alle prestazioni (ANDP) per i fondi negoziali e aperti e per i fondi preesistenti dotati di soggettività giuridica, i patrimoni di destinazione ovvero le riserve matematiche per i fondi preesistenti privi di soggettività giuridica, le riserve matematiche costituite a favore degli iscritti presso le imprese di assicurazione per i fondi preesistenti gestiti tramite polizze assicurative: le riserve matematiche per i PIP di tipo tradizionale e il valore delle quote in essere per i PIP di tipo unit linked. 2) Per i PIP ‘vecchi’ e i fondi pensione preesistenti non si dispone di rilevazioni in corso d’anno, I dati sono pertanto basati su quelli della tine dell’anno precedente. Peri PIP “nuovi” i dati del 2010 delle gestioni separate (ramo 1) sono stimati. 3) 1 dati includono le risorse di FONDINPS 38 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 n è previsto con cadenza annuale, modalità reddituale conseguito nel contesto degli obiettivi evidentemente in contrasto con la prospettiva di lungo periodo perseguiti dal comparto cui di lungo periodo, che caratterizza una gestione l’iscritto medesimo aderisce. Posto che la disciplina previdenziale. in materia non discende dalla legislazione primaria, Va poi rilevato che lo stesso accumulo complessivo ma dalla deliberazione COVIP 17 giugno 1998, finale (stock e rivalutazione) delle quote di TFR l’auspicata revisione della normativa di cui trattasi di pertinenza di un lavoratore potrebbe risultare potrebbe essere realizzata dalla Commissione di per sé insufficiente a garantire il conseguimento medesima, senza l’intervento del legislatore; di un montante suscettibile di essere convertito n nella redazione dei bilanci bisognerebbe in una rendita pensionistica adeguata, in grado abbandonare, almeno selettivamente, il metodo cioè di coprire il deficit di copertura previdenziale di valutazione del “mark to market” e adottare, conseguente alla contrazione dell’ammontare invece, il criterio del costo storico, più aderente degli assegni e, quindi, del tasso di sostituzione, ad una logica di lungo periodo. Anche siffatto garantiti dal sistema di base. intervento si colloca nella sfera diretta di competenza della COVIP; Va ribadito un dato ovvio, ma troppo spesso n gli istituti delle anticipazioni e dei riscatti disatteso: l’orizzonte temporale in cui operano parziali o totali delle posizioni previdenziali, le forme previdenziali è di lungo/lunghissimo seppure espressamente regolamentati, periodo; occorre, quindi, evitare comparazioni rappresentano un’impropria distrazione di risorse semplicistiche e affatto inappropriate, suscettibili dal compimento delle finalità peculiari della di ingenerare ingiustificati processi di sfiducia previdenza complementare e interrompono verso la previdenza complementare. Si pone, il percorso di lungo periodo connaturato quindi, il problema di valutare la possibilità per al risparmio pensionistico. La qual cosa, non le forme pensionistiche di definire un proprio essendovi, oltre tutto, neppure un obbligo “rendimento obiettivo”, che maggiormente risponda di reintegrare le somme anticipate (o riscattate) alle effettive esigenze del fondo stesso, in relazione quando l’iscritto abbia superato la fase critica, alle specificità delle collettività interessate che è alla base del prelievo dallo stock di alla copertura previdenziale complementare. risparmio previdenziale. Questo, a stretto rigore, comporta che il rendimento Tanto le anticipazioni quanto i riscatti concorrono, prodotto da un fondo pensione sia correttamente in definitiva, ad impoverire la posizione pensio- confrontabile solo con quello generato dalle altre nistica futura degli iscritti, rendendo più difficile forme appartenenti allo stesso settore o a settori - e, non di rado, impossibile - la costruzione di analoghi. Vi sono, peraltro, nell’attuale ordinamento una rendita o, comunque, di una rendita adeguata della previdenza complementare, disposizioni che, per il periodo del pensionamento. Sarebbe di fatto, costituiscono un ostacolo all’attuazione più che auspicabile una revisione della materia, di strategie di investimento coerenti con detto nel senso di una rimozione, almeno, della orizzonte temporale. In particolare: fattispecie dell’anticipazione immotivata. n la valorizzazione in quote, che ha cadenza almeno mensile, pur rispondendo a una necessità La novella prospettata si pone a livello di tecnico-operativa, indirettamente fornisce agli legislazione primaria, ma si configura di semplice iscritti ai fondi pensione informazioni sull’anda- realizzabilità tecnica e di non ardua praticabilità mento gestionale che finiscono per catalizzare “politica”, nel contesto del dialogo con le Parti la loro attenzione sul brevissimo periodo, Sociali. Per compensare la prospettata caducazione ingenerando, quanto meno, disorientamento. o, almeno, riconsiderazione in senso riduttivo Si offre, in sostanza, costante pubblicità dell’istituto delle anticipazioni è ipotizzabile la sull’andamento di breve, nel contempo cercando promozione di accordi quadro fra fondi pensione di convincere gli iscritti a prestare attenzione e sistema creditizio, finalizzati all’erogazione di solamente al risultato di lungo periodo. prestiti agevolati ad un tasso concordato, ponendo Tutto ciò non manca di condizionare anche a garanzia della linea di finanziamento la posizione le stesse scelte di asset allocation e gestorie individuale accumulata dal singolo. delle forme pensionistiche. La regolamentazione Fermo restando quanto sin qui evidenziato, va da sulla valorizzazione in quote, quindi, andrebbe ultimo sottolineato come presupposto ineludibile modificata, tendenzialmente rendendo le per il conseguimento degli indicati obiettivi sia valorizzazioni periodiche stesse atti interni dei la revisione della disciplina in tema di investimenti, fondi, da utilizzare per regolare ingressi e uscite nel senso di una sua più moderna impostazione, di iscritti e di somme. Il rendimento andrebbe che consenta un adeguato margine di operatività reso noto agli iscritti una sola volta l’anno, ai fondi pensione, pur tuttavia sempre coerente espressamente inscrivendo, però, il risultato con le richiamate esigenze di “sicurezza”.

39 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 i giovani e il mondo del lavoro nell’era della recessione

d i Ti t o Bo e r i PROFESSORE ORDINARIO UNIVERSITÀ BOCCONI Mai prima d’ora una crisi aveva colpito doppio rispetto alla Francia o al Portogallo così duramente i giovani italiani. Sono e comparabile solo a quello della Spagna. loro le principali vittime della Grande Le preoccupazioni per la condizione Recessione: dal 2007 al 2010 hanno di questi giovani sono rivolte soprattutto visto il proprio reddito diminuire circa al futuro. Chi rimane disoccupato all’inizio il 6 % contro l’1,5% per la media degli della propria carriera lavorativa e non italiani e la disoccupazione per loro è può beneficiare di alcuna forma di aumentata del 10%, contro l’1,6 di media, sostegno pubblico al proprio reddito, avvicinandosi al 30%. L’unica categoria si porterà dietro per lungo tempo risparmiata dalla recessione è stata quella le cicatrici di questo evento sfortunato. dei pensionati, che ricevono un reddito In media chi perde il lavoro e non è fisso, protetto dall´inflazione. Per chi ha più protetto si trova ad avere salari più bassi per di 65 anni, c´è stato in questo periodo un 20 anni, a subire una forte instabilità dei redditi incremento di più del 3 per cento del reddito per 10 anni, ed ha una probabilità più alta disponibile e un calo della povertà. di divorziare e minore di fare figli. Sono dati allarmanti, soprattutto guardando al genere femminile, maggiormente penalizzato Dati sconfortanti riguardano anche la qualità sul mercato del lavoro. In Europa la disoccupa- del lavoro (per chi lo trova). Tra gli occupati zione giovanile si attesta invece intorno al 20%, circa la metà ha un contratto di lavoro tempo- ed occupiamo un triste primato nella incidenza raneo, mentre uno su cinque ha un contratto dei disoccupati di lungo periodo, che è la di lavoro part-time. Ma esistono anche nuove più alta tra tutti i paesi dell’Unione Europea. forme di precarietà che hanno fatto il loro Ma chi sono questi giovani? Potremmo dividerli ingresso negli ultimi anni e si sono diffuse in due gruppi. Da una parte, ci sono i cosiddetti velocemente, come ad esempio l’utilizzo del “left behind”, cioè coloro che hanno accumulato contratto di lavoro autonomo con partita Iva svantaggi non terminando la scuola superiore in un quadro che, di fatto, assomiglia molto - in Italia sono più del 20% - oppure gli immigrati, al lavoro dipendente. L’Italia ha il tasso più o quelli originari di aree povere o svantaggiate. alto di lavoratori autonomi: tra i giovani di 25-39 Tra questi il rischio di non riuscire ad integrarsi anni, il 15% sono classificati come lavoratori nel mercato del lavoro è molto forte. All’interno autonomi senza dipendenti, contro il 6% di questo gruppo troviamo in numero crescente coloro che non stanno seguendo né un percorso formativo né uno lavorativo. Qualche anno fa erano stati chiamati dalla stampa “i giovani né - né”, ma oggi si preferisce usare l’acronimo Neet (neither in employment nor in education and training). In Italia ce ne sono di più che in tutti gli altri paesi sviluppati. Esiste poi un secondo gruppo di giovani con difficoltà di integrazione nel mercato (i cosiddetti “poorly integrated”). Si tratta dei diplomati e laureati che non trovano un lavoro a tempo indeterminato ed alternano contratti temporanei a periodi di disoccupazione e inattività. Un recente studio pubblicato dall’Ocse trova che l’11% dei diplomati italiani, nei cinque anni che seguono l’uscita dalla scuola, alterna brevi esperienze di lavoro, disoccupazione e inattività senza riuscire ad ottenere un impiego stabile: un tasso quasi

40 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 di media in Europa, in crescita di ben 5 punti si sommano a una generale scarsità della percentuali rispetto al 1999. Certo, i giovani “immigrazione” di ritorno, come ben spiegato italiani non sono i soli a trovarsi di fronte da Patrick Gaulè in un articolo su Vox-eu. a questo genere di difficoltà: paesi come Grecia, E come testimoniato dai ben poco commendevoli Spagna, Portogallo e Francia hanno un mercato risultati dei progetti per il “rientro dei cervelli” segmentato - cioè diviso tra i lavoratori protetti messi in atto da vari governi italiani, a partire e i precari a vita - ma la dimensione del dal 2001 fino al 2008. fenomeno del lavoro parasubordinato in Italia Il Governo, nonostante la larga maggioranza è più grave. Perché il problema dei giovani di cui ha disposto, ha scelto di non affrontare italiani non si arresta alle difficoltà nel trovare questi problemi. Avrebbe invece avuto il dovere un lavoro stabile. Davanti ai pochi occupati di portare avanti le riforme strutturali necessarie si aprono, infatti, prospettive poco esaltanti. al paese per riprendere un sentiero di crescita che Stanno conoscendo, rispetto ai propri coetanei assicuri alle nuove generazioni di avere almeno di quindici anni prima, una considerevole le stesse opportunità dei genitori. Va ricordato riduzione delle possibilità di raggiungere che i giovani non hanno alcuna responsabilità al primo impiego le posizioni superiori e medie nella crisi di credibilità del nostro paese, che della stratificazione occupazionale. Si tratta di è legata a un debito pubblico accumulato negli un fenomeno di vaste dimensioni, dal quale anni 80, quando molti di loro non erano ancora sono colpiti anche i laureati e i figli delle stesse nati. Il debito è esploso non certo per fare classi superiori e medie. In linea di principio, investimenti per il futuro, ma per aumentare l’instabilità dei rapporti di lavoro potrebbe non il numero dei dipendenti pubblici, cresciuti essere un problema se i trattamenti economici di un terzo in quegli anni, e permettere a chi a essi associati e gli ammortizzatori sociali avrebbe vissuto più a lungo dei propri genitori previsti in caso di disoccupazione fossero adeguati di andare in pensione fino a 20 anni prima di a garantire un minimo di sicurezza materiale. loro, a spese dei propri figli.

Ma le cose non stanno affatto così. In un recente Per meglio comprendere queste stridenti contributo sui disoccupati nel Veneto è stato iniquità di cui gli italiani spesso non si rendono evidenziato che, tra i giovani fino ai 30 anni, conto, l’Istat dovrebbe cominciare a pubblicare i due terzi non soddisfano i requisiti di ammissi- conti generazionali. Alla politica spetta, invece, bilità all’indennità di disoccupazione ordinaria. trovare delle soluzioni che scongiurino un conflitto E il Rapporto Annuale sul 2010 dell’Istat fa intergenerazionale altrimenti inevitabile. vedere che nel 2010 tra gli occupati del settore Molte delle riforme a costo zero da fare in Italia industriale che hanno beneficiato della cassa guardano proprio ai giovani. Si possono unificare integrazione guadagni, pochissimi erano nella i percorsi di ingresso nel mercato del lavoro, fascia d’età tra i 15-29 anni (solo il 7,9%). con contratti a tempo indeterminato con tutele A partire dalle generazioni nate dopo gli anni crescenti. Si può permettere di associare Sessanta i salari di ingresso dei giovani, studio e lavoro nell’ambito di scuole tecniche nonostante la crescita del loro livello medio di specializzazione universitaria sul modello di istruzione, si sono progressivamente abbassati delle Fachhochschule tedesche. e questo svantaggio iniziale non è stato più Sarebbe un modo per abbattere il numero colmato nel prosieguo della loro storia lavorativa. di giovani che non lavorano e non studiano al Questa situazione ha dirette conseguenze sociali tempo stesso. Sono scelte che evitano il conflitto quali lo spostamento dell’età media di matrimonio tra generazioni, puntando sulla crescita e non verso età sempre più avanzate o la fuga di giovani solo sulla redistribuzione di risorse date, perché - soprattutto laureati - all’estero. Emigrano servono a meglio utilizzare il capitale umano alla ricerca di relazioni di impiego, trattamenti di cui disponiamo. Mai come oggi pensare economici e prospettive di carriera più a cosa sarà il nostro Paese fra 10 o 20 anni soddisfacenti di quelle esistenti in Italia. serve ad evitare il peggio per tutti. Il pessimismo Un sistema universitario e di ricerca pubblica degli investitori nei confronti dell’Italia è nato difficilmente accessibile, unito a una scarsa prendendo atto di come (non) siamo cresciuti domanda di tecnologi, ricercatori e inventori negli ultimi 15 anni, vedendo che il nostro da parte del sistema privato, rendono l’Italia Governo ambisce al massimo a riportarci nel una destinazione poco attraente, sia per i 2020 ai livelli di reddito che avevamo alla cervelli stranieri che per quelli italiani all’estero vigilia della Grande Recessione. che volessero ritornare. Nel caso specifico del mondo accademico, poi, le difficoltà italiane

41 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 È PARTITO DA CUNEO IL VIAGGIO IN ITALIA DELL’ABI

L’Associazione Bancaria Italiana ha le possibili soluzioni con lo scopo finale promosso un’iniziativa particolare per di favorire la crescita, realizzando con spiegare il sostegno delle banche italiane coraggio sforzi nel segno della discontinuità. alle famiglie ed alle imprese e rendere L’Italia è un grande Paese; il suo debito ancora più concreto ed evidente il ruolo pubblico, pur ingente, si fonda su basi solide, e l’impegno delle banche nel sostenere e la sostenibilità dello stesso non può essere l’economia e nel rispondere alle esigenze messa in dubbio. L’Italia, inoltre, ha tutte della collettività. Un Road Show partito le qualità necessarie per ricominciare dal Piemonte e precisamente da Cuneo a crescere”. A proposito della correlazione il 22 ottobre, che nel 2012 toccherà diverse tra l’aumento del rischio degli stati sovrani regioni italiane coinvolgendone città e la pressione che sta investendo le banche rappresentative da Vicenza a Ragusa, con l’obiettivo europee, Mussari ha sottolineato che “in Italia il di raggiungere i territori creando un momento rischio sovrano condiziona e determina il rischio di incontro per rendere più chiaro ed evidente bancario” ma ha ricordato che “le banche italiane quanto facciano le banche per la comunità, sono solide e sane, hanno resistito alla crisi del soprattutto in questa difficile fase congiunturale, 2008, si sono ricapitalizzate e non sono costate un attraverso un modello di partecipazione diretta euro al contribuente italiano. La correlazione sopra per “spiegare” da vicino, tappa dopo tappa, detta, si basa su una valutazione non condivisibile l’importanza delle Banche italiane per il Paese. sulla tenuta dei conti pubblici del nostro Paese”. Le imprese bancarie italiane, negli ultimi anni, All’incontro hanno partecipato tra gli altri il hanno modificato con rapidità ed efficienza Presidente della Fondazione CRC che ha ospitato il proprio modello organizzativo e di offerta nei l’evento, Ezio Falco, il Direttore Generale di UBI confronti del mondo imprenditoriale, adeguandolo Banca, Alberto alle mutevoli esigenze delle imprese, specie Caldiani, di piccole e medie dimensioni. Allo stesso tempo imprenditori le banche sono state vicine alle famiglie, suppor- ed esponenti tandole sia con la messa a disposizione di risorse della finanza e finanziarie sia nei loro piani di investimento dei vari settori e nella gestione del risparmio. dell’economia locale. Cuneo è stata individuata per rappresentare il Piemonte, una regione che ha costantemente ricoperto un ruolo di centralità per le banche. Sul territorio piemontese sono attive, secondo i dati più recenti, 77 banche per un totale di 2.700 sportelli che servono 656 comuni; si contano 4.094 sportelli bancomat e 92.976 Pos, per pagare con il Bancomat direttamente nei negozi. I lavoratori bancari sono l’8,5% del totale nazionale di settore che ha toccato le 340.000 unità. Il Road Show a Cuneo (ma il modello sarà riproposto negli eventi successivi) si è articolato in due fasi. Un primo incontro, il 22 ottobre, di presentazione alle Istituzioni ed agli imprenditori, con l’obiettivo di fare il punto sulle prospettive dell’economia italiana. L’incontro si è svolto alla presenza del Presidente dell’ABI, Giuseppe Mussari il quale, ha evidenziato la necessità, da parte di tutti gli attori politici, economici e sociali, di agire in fretta e bene, mettendo in campo tutte

42 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 La seconda fase prevede che le banche che hanno Nell’occasione è stato anche annunciato l’avvio aderito all’iniziativa vadano in piazza per incontrare di un concorso, rivolto alle scuole elementari da vicino i cittadini, i giovani e le famiglie per e medie che hanno partecipano all’evento. comunicare il senso e l’importanza della propria Successivamente i ragazzi hanno visitato una attività quotidiana. decina di sportelli per vivere la prima esperienza Quindi, il 29 novembre Cuneo è stata nuovamente di ingresso in una banca. La Banca Regionale teatro dell’iniziativa, tesa a creare occasioni Europea ha reso disponibile la propria Sede di incontro ravvicinato tra l’industria bancaria di piazza Europa, dove i piccoli “clienti” hanno e i cittadini sul territorio. Un giorno di mercato, assistito con interesse e partecipazione ad alcuni momento principe di aggregazione sociale momenti dell’attività bancaria, hanno visitato della città e del territorio di Cuneo, ha offerto il caveau e si sono intrattenuti con curiosità con l’occasione alle banche di avvicinarsi alle persone il responsabile e con gli addetti della filiale. andando loro incontro con l’obiettivo di favorire coinvolgimento e partecipazione diretta e in tal In occasione della seconda fase dell’evento, modo trasmettere cosa fanno ogni giorno le banche l’ABI ha predisposto una Guida illustrata, italiane per il Paese. Nella centralissima piazza “Se la Banca non ci fosse…”, distribuita in Galimberti sono stati allestiti cinque stand dedicati banca e negli stand ai lati di piazza Galimberti. ad altrettanti prodotti bancari (mutuo, carte di Attraverso dodici vignette - disegnate da pagamento, conto corrente, servizi di investimento Gianfranco Tartaglia, in arte e banca online), animati da dipendenti degli Passepartout - i lettori sono istituti cittadini che hanno invitato famiglie, invitati a riflettere, sorridendo, cittadini e giovani ad osservare l’attività delle su come si vivrebbe senza banche da un diverso punto di vista, descrivendo i principali servizi bancari: come cambierebbe la vita di tutti se le banche dal bonifico all’assegno, dalla non ci fossero. Nell’ambito di questa inusuale amministrazione e custodia titoli occasione di dialogo e confronto le banche hanno ai prestiti personali, passando richiamato l’attenzione dei cittadini sull’essenzialità per Rid, prelievi agli sportelli dei servizi bancari nella vita di chiunque, tanto Atm, servizi di investimento, nella normale attività quotidiana quanto nella credito alle imprese e mutui casa. realizzazione dei piccoli o grandi progetti di ognuno. Nella mattinata si è dato vita ad un importante momento di interazione con gli alunni delle scuole cuneesi elementari e medie che, accompagnati dagli insegnanti e da alcuni genitori, sono stati salutati dai rappresentanti delle Istituzioni e del mondo bancario, tra cui il Direttore Generale della Banca Regionale Europea, Rober- to Tonizzo, e sono stati coinvolti in una “lezione” interattiva, condotta con toni divulgativi e leggeri da un docente universitario e ispirata al tema “Se la banca non ci fosse”.

IMPIEGHI FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE ALLE FAMIGLIE Alessandria 7.3 +2,1% 3.5 +4,4% Asti 2.7 -0,8% 2.0 +9% Biella 2.4 +8,8% 1.4 +2,7% Cuneo 10.9 +11% 4.3 +6,9% Novara 7 -0,9% 3.5 +4,7% Torino 28.9 +5,5% 21.1 +4,4% Verbano C. O. 1.8 +3,3% 1.3 +5,8% Vercelli 2 +4,6% 1.2 +4%

FONTE ABI DATI LUGLIO 2011 I finanziamenti delle banche Alle famiglie sono andati IN MILIARDI DI EURO alle imprese locali sono stati 38.2 miliardi di euro di 62.9 miliardi di euro, per una crescita a luglio con un aumento del 5% scorso del 4,9% rispetto rispetto allo stesso periodo al 2010. dell’anno precedente.

43 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Chieri: una piccola perla alle porte di Torino

d i Va l e r i o Ma g g i o

Sopra: la maestosa mole del Duomo e del suo battistero a sinistra: “Museo del Tessile”, interno con telaio a mano; a destra: piazza Duomo, monumento ai caduti.

44 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 45 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 A SPASSO NEL CENTRO STORICO Si tratta di un edificio gotico, simbolo Chieri è considerata una delle più dell’intera città, la cui fabbrica venne aperta interessanti città del Piemonte grazie alla nel 1405 e si concluse nel 1436. L’origine contemporanea presenza sul suo territorio risale, però, alla prima metà dell’XI secolo di pregevoli strutture che rappresentano quando il vescovo di Torino Landolfo fece la storia dell’arte dal XI al XVIII secolo. costruire delle mura attorno a Chieri (allora Visitarla vuol dire intraprendere un limitato alla rocca di San Giorgio ed alle viaggio tra alcuni ‘gioielli’ architettonici zone circostanti) e la munì di una torre che si impongono come documenti i cui resti sono inglobati nel campanile di indubbio valore non soltanto a livello di San Giorgio. A testimonianza dell’attuale locale o regionale ma, in alcuni casi, anche struttura resta oggi la cripta sotto il a livello nazionale. Percorriamo dunque le vie pavimento dell’altare maggiore. Chi a questo punto del centro storico per soffermarci su di essi vuol concedersi una dolce pausa può far visita a partire dal suo punto più panoramico, ovvero alle più storiche e rinomate pasticcerie cittadine, dalla “Rocca di San Giorgio” e dalla limitrofa “Avidano” e “Buttiglieri” situate proprio all’ ombra “chiocciola medioevale”. Da subito l’occhio dell’Arco ed a fianco del Duomo. I loro negozi, del visitatore è colpito, oltre che dal dolce declivio le loro vetrine - colme di paste fresche e secche, della collina torinese, dalla suggestiva compattezza di sfogliatelle, frolle, santarose, praline di cioccolato della parte antica fatta di contrade che si dipartono fondente, di ineguagliabili babà e, soprattutto, in cerchi concentrici e dal susseguirsi ininterrot- della specialità cittadina denominata “Focaccia di to di mattoni e di tetti rossi. Poche centinaia di Chieri” - sono, oggi come ieri, punto di riferimento metri dividono il punto più alto da Piazza Mazzini per una numerosa e raffinata clientela. (in precedenza denominata Piazza Mercandillo) che, a partire dal 1400, ne diventa il cuore politico arricchendosi, nei secoli successivi, di imponenti palazzi, parte dei quali recentemente restaurati, quali il “Valfrè”, lo stesso palazzo “Mercadillo” e la chiesa di San Guglielmo. Percorrendo poi via Carlo Alberto il visitatore incontra nella centralissima via Vittorio Emanuele II “l’Arco” (edificato nel 1580) che divide in due parti il “Corso” oltre il quale si va verso la settecentesca chiesa di San Filippo, il “ghetto degli ebrei” - con palazzi risalenti al ‘400 e da poco rimessi a nuovo, sul lato di Via della Pace - per poi raggiungere “San Domenico” - testimone, sin dal 1260, della presenza dei frati domenicani. Risalendo, invece, dall’“Arco” e percorsa Via XX Settembre ecco aprirsi Piazza Duomo dominata dalla imponente mole della “Collegiata di Santa Maria della Scala” (detta appunto Duomo).

CHIERI Provincia: Torino. Altitudine: 283 slm. Superficie: 54,30 Kmq. Abitanti: 36.168. Distanza dal Centro di Torino: 15 Km. Come molti comuni della primissima cintura torinese, vanta origini romane. Nel I° e II° secolo d.c. è chiamata con il nome di Carreum Potentia. Federico Barbarossa la distruggerà nel 1155. Narra la leggenda che, terminata l’opera di devastazione, l’imperatore abbia detto osservando le rovine: “E tu chi eri ?” Dal quel momento la città sarebbe stata conosciuta come Chieri.

Dall’alto: “San Domenico” visto da via Vittorio Emanuele; particolare dell’ingresso della chiesa di San Domenico.

46 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Dall’alto: “San Domenico” visto da vicolo Corona Grossa; piazza Mazzini, palazzo Mercadillo e chiesa di San Guglielmo; piazza Mazzini, facciata della chiesa di San Guglielmo.

47 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Una sfilata di dolci che parla chierese, un mirabile incontro di tradizioni, un paradiso di dolciumi eseguiti sulla scorta di vecchie ricette gelosamente conservate. Rinvigorito dall’assaggio di tali preliba- tezze il turista può ora riprendere il suo “viaggio” che da Piazza Duomo, camminando per via Tana (sede dell’omonima nobile dimora) lo porta in via Palazzo di Città dove scopre quel che resta del convento di San Francesco, ora sede del Municipio. Giunto all’incrocio con Via Vittorio Emanuele II e Piazza Cavour scorge la chiesa di San Bernardino edificata in fasi diverse. Funge invece da quinta alla piazza stessa il complesso del convento e della Chiesa di Sant’Antonio. Un complesso di origine gotica che, con interventi successivi, l’ultimo nella seconda metà del XVIII secolo, viene completamente rinnovata presumibilmente su progetto del famoso Filippo Juvarra. Un’ultima annotazione spetta al “Medioevale”, ovvero a “Palazzo Buschetti” sito in via Garibaldi. Costruito nel XV secolo su di un tratto delle mura che cingevano l’area del castello vescovile, con numerosi rifacimenti e successivi restauri, l’ultimo risale al 1968, testimonia quanta pregnanza di storia si è condensata nelle mura e negli spazi della città di Chieri.

Dall’alto: chiesa di San Filippo; via della Pace, esterno ed interno del “ghetto degli ebrei”; la chiesa di San Giorgio che, dall’alto della “chiocciola”, domina la città

A destra dall’alto: via Vittorio Emanuele, le lapidi che ricordano la permanenza a Chieri di San Giovanni Bosco e di San Giuseppe Cafasso; interno del Duomo, la cappella del Crocifisso; la “cappella - santuario” della Madonna delle Grazie

48 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 LA CHIERI RELIGIOSA È “devota” la “Città dei santi e dei telai” così ribattezzata visto il gran numero di chiese, di istituti religiosi, di Seminari presenti e dove hanno fatto tappa - con permanenze più o meno lunghe - i cosiddetti “santi sociali” della Torino ottocentesca avviata verso una importante industrializzazione. • San Giovanni Bosco (1815 - 1888). Studente a Chieri per dieci anni prima di diventare sacerdote e, successivamente, fondatore della Famiglia Salesiana. Fa di Chieri una seconda dimora. Da pochi giorni è fruibile al pubblico parte dell’ala del Seminario dove Don Bosco studiò ed ebbe il famoso “sogno premonitore’”. • San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786 - 1842). Muore a Chieri in una camera, tuttora visitabile, della sua “Piccola Casa della Divina Provvidenza”. A Torino, già malato, ad un amico sacerdote indicando la collina dice: “Là dietro vi è un paese e là fra poco devo andare […]. Fra quindici giorni non ci sarò più” • San Giuseppe Cafasso (1811 - 1860). Compie i suoi studi nel Seminario di Chieri diventando sacerdote a soli ventidue anni. Dedica l’intensa opera pastorale verso i carcerati ed i condannati a morte, con cui trascorre le ultime ore prima dell’esecuzione. • Beato Giuseppe Allamano (1851 - 1926). Nipote del Cafasso e concittadino di don Bosco che ebbe anche come insegnante. Fonda l’ordine dei “Missionari della Consolata”. • Beata Maddalena Morano (Chieri 1847 - Alì (ME) 1908). Religiosa fondatrice, in Sicilia, di moltissime opere salesiane.

49 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Dall’alto: via Vittorio Emanuele, sullo sfondo l’Arco di Chieri; via Carlo Alberto, sullo sfondo la chiesa di San Guglielmo; via Palazzo di Città, sullo sfondo le chiese di Sant’Antonio e di San Bernardino.

50 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 LA CHIERI TESSILE È ORA RACCOLTA IN UN MUSEO L’industria tessile è stata per secoli - ora molto di meno - il più importante biglietto da visita della città con origini che risalgono al periodo medievale. Essa prende avvio nel XIV secolo e si sviluppa in quelli successivi con picchi d’eccellenza quando tessitori e mercanti chieresi focalizzano la loro attenzione sulla produzione del fustagno (un derivato di cotone e lino). Produzione che consente un notevole sviluppo al punto da far sorgere in Chieri l’“Università del Fustagno” e di esportare il tessuto, soprattutto nel nord dell’Europa, sin verso la metà del XVII secolo. A causa della peste del 1630, che colpisce pesantemente anche la popolazione chierese, l’attività subisce un forte rallentamento, soltanto in minima parte compensato dalla messa sul mercato di nuovi prodotti nati grazie alla lavorazione della canapa e del filo di seta. Nella prima metà del XIX secolo l’introduzione del ‘telaio Jacquard’ contribuisce alla rinascita dell’intero ambiente tessile chierese. Nascono a vista d’occhio nuovi siti produttivi, compresi fabbriche di filati e tintorie. “Opifici moderni” che, concentrando l’intera manodopera in un unico luogo, trasformano radicalmente il modo di concepire tale tipo d’industria. Il culmine lo si raggiungerà attorno al 1960, in pieno boom economico, quando in Chieri si conteranno oltre quattrocento aziende tra manifatture ‘terzisti’ e indotto. La sintesi di questa lunga storia la si può trovare oggi nelle stanze del Museo del Tessile ospitato nell’ex convento di Santa Chiara, a pochi passi dal Duomo, che, dopo COSÌ LA RACCONTANO GLI SCRITTORI la soppressione in epoca napoleonica degli ordini Chieri si è stata fatta conoscere al grande pubblico anche attraverso la religiosi, venne trasformato in fabbrica per narrativa. Augusto Monti - per molti anni cittadino chierese - gli dedica infatti la filatura del cotone. In esso si è cercato di un’opera, Ragazza 1924, quasi interamente ambientata tra le vie della città. “fare memoria” - attraverso l’esposizione di Cesare Pavese, da “rifugiato”, nel suo celeberrimo Prima che il gallo canti antichi telai, di attrezzi, di oggetti utilizzati per ne disegna alcuni tratti essenziali. la coltivazione del lino, della, canapa e per la Ragazza 1924: “[...]Nessuno ha parlato di sciopero, ma nessuno è andato tintura delle stoffe - di una attività antica svolta, a lavorare, in nessuna fabbrica e monssù da stamane par che abbia preso domicilio in casa nostra. Le finestre sue - di Celestina - dàn sul cortile, le nostre per secoli, prevalentemente in modo manuale con sulla strada, su Via San Giorgio; e questa via mena alla Piazza del Burro il telaio piccolo, che ha scandito, però, il ritmo (odierna Piazza Mazzini n.d.r.), e sulla Piazza del Burro sorge Casa Littoria, di vita di intere generazioni di tessitori abili la Casa del Popolo […]. Ed ecco sotto i nostri occhi, schizzato attraverso a produrre tessuti da esportare in tutto il mondo. la strada, quel barabba del figlio di… d’un salto dal portone suo a Vicolo della Palla (odierna via Visca n.d.r.): - pigliatelo! vi scappa! - facce con fazzoletti si levan su interrogative - di lì - ce ne sono altri! - già spariti. Tonfi raffiche, tonfi dalla Piazza del Burro? D’un tratto più niente: silenzio […]. Poi...dalla parte di Casa Littoria su per via San Giorgio, ma a ritroso di prima, un’altra processione: un camion, partigiani al volante partigiani d’intorno [...]”. Prima che il gallo canti (II romanzo è composto da due lunghi racconti: Il Carcere e La casa in collina. Quest’ultimo ha molte pagine con Chieri sullo sfondo n.d.r.). “Mangiai nei boschi e verso sera ero entrato nel collegio per una viuzza fuori mano[...]. (nel collegio è riconoscibile il vecchio Seminario di via Vittorio Emanuele o complesso dei Padri Salvatoriani n.d.r.) Passarono un giorno nel cielo due o tre formazioni nemiche, luccicanti d’argento; tremava la terra ai motori, il fragore copriva le nostre voci. Padre Felice corse a vederli, suonò lui stesso la campana d’allarme, qualche altro prete corse fuori […] “Se venivano a Chieri, eravamo già morti“ disse lui strattonando la fune. Poi si sentirono esplosioni in lontananza[…]. Le poche volte che ero uscito per Chieri e mi ero spinto al viale d’accesso, non avevo veduto che piazzette tranquille, bassi portici e chiese, rosoni, portali […] Quel vecchio mondo del culto e dei simboli, della vigna e del grano, delle donnette che pregavano in latino ma capivano in dialetto, dava un senso ai miei giorni, alla mia vita rintanata. Via Garibaldi, Non c’era nulla di diverso: vedevo bene che dai boschi ero passato palazzo in sacrestia […]”. Buschetti detto il “Medioevale” 51 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 PIATTI INVERNALI CHE DA SOLI PARLANO PIEMONTESE, ANZI CHIERESE, SCALDANO UN PRANZO INTERO GLI STABILIMENTI DELLA MARTINI & ROSSI Oggi non è difficile trovare, lungo le strade del A fianco della struttura che immette ogni giorni nel giro mondiale i suoi territorio chierese, antiche trattorie ancora con prodotti (aperitivi, spumanti, liquori) - sita nella frazione di Pessione, a cinque i pergolati di vite (le “topie”) e con sotto i tavoli chilometri dal centro della città - esiste, dal 1961, il “Museo Martini di storia rustici dalle tovaglie a quadri. È l’immagine di dell’ enologia” - nato dalla passione di Lando Rossi di Montelera un mondo dove il pranzo o meglio la “merenda a quel tempo Amministratore Delegato della ditta - che trova la sua ideale sinoira” - cioè lo spuntino, per metà merenda collocazione in sedici sale ricavate dalle antiche cantine della settecentesca villa che fu la prima sede della Martini & Rossi. Forse unico nel suo genere e per metà cena - è fatta di salumi (cacciatorini), e sorto, originariamente, nella prospettiva di raccogliere e conservare pane casereccio, soprattutto grissini, formaggi i vecchi strumenti di vinificazione e fabbricazione del vermouth (documen- saporiti, acciughe al verde accompagnati tazione delle tecniche adottate all’interno della Azienda), ha poi, via via, da un buon bicchiere di Freisa di Chieri D.O.C.. esteso la sua dotazione fino a costituire un nucleo di materiale che illustra Nella stagione fredda, ma non solo, ecco venticinque secoli di storia della civiltà del vino, dal V apparire sui tavoli di quelle ospitali secolo a.C. al secolo ventesimo. Gli oggetti della collezione seguono tutte le fasi della vinificazione dai “locande” succulenti bolliti, saporiti grandi torchi recipienti per la vinificazione, a quelli per piatti di agnolotti al sugo d’arrosto, la fermentazione e conservazione. Raccoglie, inoltre, una brasati al barolo, finanziera, funghi, ampia documentazione di splendidi vasi di età classica, fritto misto (a base di carni povere) vasi di fattura attica, prodotti nell’Italia grecizzata e e molte altre prelibatezze. Piatti invernali produzioni italiche provenienti, per lo più, dalla Puglia. capaci di “scaldare” da soli un pranzo Sono anche presenti raffinati calici etruschi, bicchieri intero. Un discorso a parte spetta alla “gallo-romani” e splendidi vasi di ceramica ad impasto nero e figure rosse. In sostanza tutto ciò che di pregevole bagna caòda, piatto tipico del Piemonte, è stato messo al servizio della vinificazione. Una visita, e di Chieri in particolare, che le guide dunque, da non perdere non solo per vedere oggetti specializzate descrivono come un trionfo di alto pregio artistico, ma anche per ricordarci quanto di verdure crude e cotte immerse in la civiltà del vino sia stata presente in ogni cultura. un intingolo caldo di acciughe e aglio. La sede produttiva di Martini & Rossi dal 1864 è situata Tutto ciò, ancora oggi, è possibile gustarlo a Pessione di Chieri, segno di un attaccamento forte in locali dove il rito del mangiar bene e ininterrotto alle proprie origini ed al territorio. è assunto ad assioma. Dove il gustare un Lo stabilimento di Pessione è il maggiore del Gruppo buon piatto diventa anche e soprattutto, Bacardi Martini, cui l’azienda appartiene, e di qui partono tutti i prodotti a marchio Martini commercializzati nel mondo, momento di condivisione ed un modo in più di 120 paesi, mentre le cantine della palazzina per stare insieme. storica accanto allo stabilimento ospitano dal 1961 il Museo di Storia dell’Enologia, cui si è aggiunta nel 2005 anche l’esposizione permanente Mondo Martini, da cui si accede ai saloni della Terrazza Martini, fulcro dell’ospitalità Martini. Pessione è un sito in continua espansione poiché, da un lato, la produzione fa registrare un significativo trend di sviluppo in quanto nei paesi emergenti dell’Est europeo sempre maggiore è il consumo dei nostri prodotti e dall’altro in aumento è anche il numero dei visitatori che raggiungono il Visitor Center per conoscere la storia ed i prodotti Martini. Non va dimenticato inoltre che che, sempre a Pessione, è in corso la costruzione dell’edificio che ospiterà anche i dipendenti della sede ora torinese dell’azienda, a riprova di quanto importante sia per Martini & Rossi il proprio sito di origine. La Martini & Rossi ha da sempre perseguito politiche coerenti con la valorizzazione del territorio, delle sue risorse e della sua gente. Esempi concreti sono la concentrazione nel corso degli anni della produzione del Martini e degli Spumanti Martini presso lo stabilimento di Pessione che, con oltre 140 milioni di bottiglie all’anno, è il più grande sito industriale del Gruppo Bacardi. In provincia di Cuneo, a Santo Stefano Belbo, è inoltre presente dal 1952 la cantina di pigiatura in grado di processare oltre 100.000 quintali di uva, principalmente Moscato, la base per l’elaborazione dell’Asti DOCG di cui la Martini & Rossi è l’indiscusso leader mondiale con una quota di mercato che supera il 35%. Inoltre, già a partire dagli anni ‘70 proprio a Santo Stefano Belbo è stato fondato l’Osservatorio per il miglioramento dell’uva Moscato, le cui molteplici attività mirano a fornire all’intero territorio e quindi non solo ai propri conferenti di uve, un adeguato supporto tecnico in ambito viticolo ad agronomico. Alcune delle iniziative sono: l’introduzione dell’avifauna nel vigneto, la sostenibilità della viticultura di alta collina, la propagazione di antichi vitigni di moscato, i frequenti incontri con i viticoltori della zona per affrontare le specifiche tematiche legate alla coltivazione della vite. Da non dimenticare inoltre che il legame In alto: sopra: con il territorio viene sigillato ogni anno con l’elaborazione dello spumante un angolo della cortile interno Alta Langa DOCG. Prodotto con il metodo classico da uve Pinot “chiocciola” del “Caffè e Chardonnay provenienti dal territorio dell’Alta Langa processate a Santo con un suggestivo Vergnano”. Stefano Belbo ed affinato nelle cantine di Pessione, è sicuramente una vera scorcio della chiesa di San perla dell’enologia piemontese. Giorgio;

52 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Facciata ed interni del “Museo Martini & Rossi”

PIAZZA DANTE, 10/11 · CHIERI

53 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Carmagnola protagonista. Dalla grande letteratura all’industria fino all’agricoltura

d i Mar e s i t a Ta g i n i Bra n d i n o

54 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 È stato Alessandro Manzoni a rendere noto Quattro passi il nome di Carmagnola, celebrando le gesta del suo sotto i portici di una città valoroso quanto sfortunato cittadino, nella tragedia da scoprire, Il Conte Carmagnola scritta nel 1820. Nato intorno fra cultura, tradizioni al 1380 Francesco Bussone è un valoroso capitano e tante bontà di ventura al servizio dei duchi Visconti di Milano. Ferito da calunnie ed esautorato passa al soldo della Repubblica veneta dove ottiene, in battaglia, importanti successi. Ma per il sospetto di tradimento, nonostante la sua proclamata innocenza, viene condannato, nel 1432, alla pena capitale. Sarà la Storia a riqualificarne la figura togliendo quell’ombra cupa dalla sua vita rendendogli onore agli occhi dei posteri. Qualche anno prima della tragedia manzoniana, ai tempi della Rivoluzione francese, era in uso tra i lavoratori marsigliesi una giacchetta corta chiamata carmagnola, probabilmente realizzata con tela di canapa prodotta nella cittadina d’oltralpe. Questa giacca diede il nome ad un noto canto che si diffuse dapprima nella regione di Marsiglia e successivamente a Parigi dove La Carmagnole divenne l’inno dei sanculotti e il simbolo della rivoluzione. Fu poi l’Agricoltura a diffondere il nome di Carmagnola, dapprima con la coltivazione della canapa e la commercializzazione del pregiato seme e, dai primi del 1900, con la coltivazione dei peperoni. La coltivazione della canapa si fa risalire intorno al 1100 per merito dei frati cistercensi che avevano fondato l’abbazia di Casanova. La produzione della tela e soprattutto delle corde è datata fine 1600 in modo particolare nel borgo di San Bernardo. In questo borgo ogni famiglia forniva manodopera per il lavoro nei senté, i lunghi camminamenti dove le donne intrecciavano le corde. Questa produzione, nel secondo dopoguerra, fu soppiantata dal nylon mandando definitivamente a riposo canapa e corderie. Intanto prosperava la produzione dei peperoni, favorita dalla tipologia del terreno e dalla facilità di irrigazione. Ancora oggi il peperone è in pratica il simbolo della città che gli dedica una festosa e partecipata sagra. Negli anni la produzione si è diversificata da quantitativa in qualitativa privilegiando la coltura sotto serra con particolare attenzione alla salvaguardia delle tipologie autoctone.

A sinistra: Trionfo di Francesco Bussone a Venezia, opera del Turletti

55 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Poi è arrivata la Fiat. L’azienda torinese, alla fine degli anni ’50, scelse Carmagnola per l’insediamento di uno stabilimento di fonderia. La scelta fu favorita dalla vicinanza con Torino, dai mezzi di comunicazione e anche dalla ricchezza d’acqua indispensabile per le lavorazioni di fusione. Il primo stabilimento, la fonderia della ghisa, venne inaugurato nel 1962 seguito a breve dal comparto dell’alluminio. L’avvento di questo stabilimento, arrivato ad avere 3.000 addetti, cambiò notevolmente le caratteristiche della città che in pochi anni passò dai costanti 13.000 abitanti ad oltre 20.000. Lo stabilimento richiamò mano d’opera non solo dalle campagne circostanti ma soprattutto dal sud e anche dall’Umbria e dalla Sardegna. Questi lavoratori si trasferirono con le famiglie creando ben presto la necessità di realizzare nuovi insediamenti abitativi che cambiarono l’aspetto della città. L’integrazione da principio non fu facile: la fredda cultura piemontese faticò a trovare punti di accordo con una cultura più espansiva. Il tempo e soprattutto le giovani leve appianarono le iniziali difficoltà. La Fiat non portò solo benessere alle 3.000 famiglie dei suoi addetti; sorsero a supporto dello stabilimento diverse piccole industrie metal- meccaniche e di servizi che attinsero manodopera anche dal comparto agricolo dove l’introduzione della meccanizzazione richiedeva ormai meno addetti. Nel 2000 è stata chiusa la fonderia della ghisa e anche lo stabilimento dell’alluminio ha subito drastiche riduzioni contando attualmente circa 700 addetti. Le piccole industrie dell’indotto con il tempo hanno diversificato la clientela e proseguono l’attività condizionata oggi dai problemi della crisi. Le attività produttive sono attualmente a Carmagnola piuttosto diversificate: si va dagli stabilimenti di trasformazione alimentare alla florovivaistica, con anche curiosità come un vivaio di piante grasse, dalle aziende di supporto all’edilizia, al carrozziere che restaura auto d’epoca. Inoltre, mentre a livello nazionale piccole e grandi aziende chiudono per la crisi o delocalizzano spostando gli stabilimenti in altre parti del mondo, c’è chi ha “delocalizzato” da Catania a Carmagnola. È il caso dell’azienda Trafime settore metalmec- canica di precisione. L’agricoltura ha comunque mantenuto un suo posto importante nell’economia carmagnolese, numerose sono le aziende che, oltre ai peperoni, coltivano cereali e ortaggi; fiorente è la zootecnia con l’allevamento di bovini da latte e da carne ma ci sono anche agriturismi e una ben organizzata fattoria didattica.

56 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 La città di Carmagnola è formata da un centro conserva l’originale del “Proclama degli italiani” storico e da diverse frazioni e borghi, distanti fatto stampare da Santorre di Santa Rosa. anche alcuni chilometri. Mentre ogni frazione Molto attivo in città è il panorama associativo; o borgo dispone di una chiesa e spesso di scuola, lo sport dispone di un attrezzato centro sportivo asilo e di un centro di incontro, il commercio è e di molti volontari impegnati in diverse discipline; concentrato per la quasi totalità nel nucleo centrale. numerose sono le associazioni di volontari che La via principale, dedicata al martire della si occupano di solidarietà e di supporto agli resistenza Ferruccio Valobra, caratterizzata da ammalati, ai bisognosi e alle nuove povertà; oltre due lunghe file di portici, è in pratica un centro 200 sono i volontari della Croce Rossa e anche commerciale naturale con bar e negozi dei generi i Vigili del Fuoco dispongono di un efficiente più diversi. In centro si svolgono due vivaci distaccamento, poi ci sono volontari che si mercati settimanali e, una volta al mese, un molto occupano di cultura, di ambiente e di associazioni affollato mercato delle pulci. I portici sono una d’arma. Intanto la città è cresciuta: gli abitanti caratteristica della città insieme al suo castello sono quasi 29.000. L’inizio del nuovo millennio di epoca medievale, ora sede del municipio, ad ha visto l’arrivo di nuove immigrazioni, dal nord alcune dimore settecentesche ed alle molte chiese Africa e dai paesi dell’est europeo. La mentalità da secoli testimoni delle vicende carmgnolesi. nel frattempo è cambiata facilitando l’integrazione Cultura e tradizioni sono anche conservate nei anche se permane qualche problema per motivi musei cittadini: una piccola ma interessante politico-religiosi. I banchi di scuola annullano Sinagoga perfettamente restaurata, un eco museo le differenze percepite dagli adulti. La sera i ragazzi della storia e della lavorazione della canapa, frequentano la stessa strada dove un nuovo bar il museo di storia naturale, il museo civico navale, tradizionale sta di fronte ad un elegante kebab. il piccolo museo d’arte sacra presso l’abbazia La pizza ormai non è più un piatto del sud di Casanova e il museo tipografico Rondani che se poi è una pizza al peperone...

57 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 IL PICCOLO CONTRIBUTO DI CARMAGNOLA ALL’UNITÀ D’ITALIA Sono passati da Carmagnola i primi fermenti del Risorgimento italiano. Fin dal 1820 era nato in Piemonte un movimento di liberazione dalla dominazione austriaca. Ne erano a capo i conti Santorre di Santa Rosa e Guglielmo Moffa di Lisio che in un primo momento avevano contato sull’appoggio di casa Savoia, appoggio che poi venne a mancare tanto che decisero di dar corso all’insurrezione. Mentre a capo di circa 300 insorti della guarnigione militare di stanza a Pinerolo si dirigevano verso Alessandria dove stavano convergendo le truppe rivoluzionarie, passarono per Carmagnola quando era notte fonda. I documenti ci raccontano che il Santa Rosa andò a svegliare il tipografo Giacomo Mantellino e il titolare della tipografia Pietro Barbiè costringendoli alla stampa del famoso Proclama degli Italiani e del Canto dei Piemontesi, salvo poi rilasciare una dichiarazione autografa che erano stati costretti con la forza delle armi, scagionandoli così da ogni connivenza con i rivoltosi. La rivolta come è noto non ebbe seguito e i due comandanti per evitare la condanna a morte ripararono all’estero. Santa Rosa fu prima in Francia poi in Inghilterra e successivamente in Grecia dove partecipò alla lotta di indipendenza locale morendo, nel 1825, durante la battaglia dell’isola di Sfacteria. Col tempo si rivalutò la valenza storica di quei primi sollevamenti di popolo e quindi anche le figure di Santa Rosa e di Moffa di Lisio. Il riconoscimento al Santa Rosa venne cento anni dopo quando nel 1925 il principe Umberto di Savoia si recò a Carmagnola per inaugurare una lapide, in memoria del nobile patriota piemontese, da apporre sul muro della storica tipografia nel frattempo diventata di proprietà dei Rondani.

58 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 IL PEPERONE L’origine del colorato ortaggio è sicuramente sudamericana: sembra che semi di peperoni siano stati trovati in Perù nelle tombe degli Inca. Fu quindi grazie a Cristoforo Colombo ed ai suoi seguaci che i peperoni presero le vie del mondo. In Europa se ne trovano tracce fin dalla metà del 1500 ma per trovarne tracce a Carmagnola si dovrà attendere ancora parecchio. La coltivazione intensiva si può far risalire ai primi del 1900 quando gli agricoltori carmagnolesi si organizzano con lunghe file di carri trainati dai cavalli per andare a vendere il prodotto nei mercati di Torino. Quando i camion sostituiscono i cavalli i peperoni di Carmagnola raggiungono anche piazze più lontane e sorge in città la prima azienda conserviera. Aziende lombarde ed emiliane diventano ottime acquirenti dei peperoni carmagnolesi fino agli anni ’90. Intanto anche in altre località italiane si sviluppano coltivazioni intensive di peperoni mentre a Carmagnola le terre, ormai troppo sfruttate, presentano difficoltà nella difesa di malattie e parassiti. Si sviluppa quindi la coltivazione sotto serra, qualitativa- mente migliore tanto che nel 1998 i produttori carmagnolesi si riuniscono in un consorzio di tutela che certifica l’origine e la qualità del prodotto. In un’epoca in cui tutto deve essere firmato, i peperoni più belli sono firmati Carmagnola.

PROSSIMA APERTURA

VIALE EX INTERNATI, 15

59 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 60 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Galliate: un pezzo di storia sul Ticino

d i Gi a n f ra n c o Qu a g l i a

61 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Terra di campioni e primati quella di Galliate, uno degli avamposti del Piemonte, dove se alzi lo sguardo respiri aria di Lombardia. “Gajà” per i piemontesi, “Galià” per i lombardi, che qui hanno scritto pagine rinascimentali con l’insediamento degli Sforza. Divisi soltanto dal Ticino, uniti dalla storia che straripa anche dai muri, a cominciare dalla piazza Vittorio Veneto, il cuore rettangolare di questa cittadina di 15 mila abitanti a una decina di chilometri da Novara. Tutta la vita pulsa e ruota attorno al castello sforzesco-visconteo, simbolo non solo per i galliatesi. Dopo un’intelligente ristrutturazione, quel maniero (un tempo dimora ducale per le stagioni di caccia di Ludovico il Moro nella valle del Ticino) oggi è il motore culturale della città e anche il luogo scelto per le sedute del Consiglio comunale. Come dire: a distanza di secoli è ancora l’edificio principale dove nascono le decisioni più importanti. La fortificazione forma un tutt’uno con la piazza, un’agorà a misura di città- paese per favorire la vita in comune. Non è un caso se questo spazio alla ombra delle torri è stato elencato fra le sessanta piazze europee esemplari per una fruibilità pubblica e luogo di convivenza umana. Di origine celtica come ci ricorda il toponimo “ate”, nel 1861 Galliate contava settemila abitanti. Oggi ne ha più del doppio con una crescita costante anche negli ultimi anni. L’evoluzione demografica non è dovuta tanto al saldo nati-morti quanto all’immigrazione, sino a una trentina di anni fa legata alle occasioni di lavoro che facevano di Galliate un punto di riferimento nel panorama industriale novarese. Qui era patria del tessile, con due aziende leader, la Rossari Varzi e la Mirsa. Hanno dato occupazione a migliaia di operai, in gran parte personale femminile. Poi il crollo del settore ha trascinato nel dimenticatoio anche questi baluardi, sino alla completa estinzione, se si esclude la presenza del marchio Bassetti, tuttavia limitata allo spaccio di vendita.

62 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Alcuni scorci di Galliate; in alto: l’ingresso del castello sforzesco

63 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 64 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Scemata l’ìndustria, non è venuto meno lo stretto Un luogo che pulsa di vita propria, autoctona. legame con la città. Galliate è lì, a due passi da Il tutto parte dalla piazza sotto i merli e le torri Novara e a un salto da Milano, da quella Lombardia del castello, dove nel Rinascimento gli squilli che scoppia e va a caccia di agglomerati ancora di tromba annunciavano l’arrivo di Ludovico a misura d’uomo. Si spiega così lo sviluppo urbano, il Moro per quelli che potevano essere considerati A sinistra: la chiesa forte di un’attrazione che già sedusse gli Sforza i fine settimana dell’epoca. L’edificio fu realizzato parrocchiale e adesso richiama chi cerca un “buen retiro” da Galeazzo Maria Sforza nel 1476 sulle basi e le sale-museo di una precedente fortezza visconea. Qui la storia all’interno quotidiano a portata di mano della city milanese. del castello; Galliate, più che un dormitorio, è così diventata si mescola alla leggenda, con l’immaginario sotto: le sale un nodo strategico, rapidamente raggiungibile via popolare che racconta di un misterioso tesoro dedicate allo di Ludovico il Moro, celato in un nascondiglio scultore Bozzola autostrada o ferrovia (le Nord sono una tradizione e Achille Varzi connaturata con lo sviluppo del comune). realizzato da Leonardo da Vinci e individuabile solo conoscendo un mattone anomalo, peraltro mai scoperto. Certo è che in quei weekend il duca di Milano trascorreva i pomeriggi nella fitta boscaglia della valle del Ticino, a caccia di volpi, scoiattoli e cervi. E la sera, nelle ampie sale del castello ora trasformate in biblioteca e altri contenitori culturali, s’imbandiva la tavola della corte. Gli amministratori comunali hanno scelto questa sede storica per ricavare la sede prestigiosa del Consiglio comunale. Negli altri spazi sono presenti i segni di alcune figure leggendarie, come quella di Achille Varzi, il campionissimo. Il “signore del volante” rivive nella sala-museo dedicata nell’ala Sud, con i cimeli a lui appartenuti. La visita al castello include anche il museo d’arte contemporanea “Angelo Bozzola”, con 140 opere dello scultore galliatese donate alla cittadinanza. Bozzola, morto nel 2010, è considerato uno degli esponenti del Mac (Movimento arte concreta). Nella casa-fondazione a lui intitolata, in vicolo Visconti 4, sono custodite circa duemila opere.

I CAMPIONI Achille Varzi è l’orgoglio e il vanto della città. Lui, il campionissimo, celebre corridore motociclistico e automobilistico nel periodo più eroico e pionieristico che va dagli anni ‘20 al dopoguerra. Celebre avversario e amico di Tazio Nuvolari, nacque a Galliate nel 1904 e morì a Berna nel 1948, durante una gara automobilistica. Una leggenda scritta negli autodromi dell’epoca e anche nella vita tanto da meritarsi il soprannome di “il signore del volante”. Alla sua morte l’eredità sportiva fu raccolta da Juan Manuel Fangio: scelse Galliate per preparare nelle officine di proprietà Varzi quelle vetture che lo resero altrettanto leggendario. Galliate ha dedicato al suo campione una sala museo nel castello, dove sono custoditi cimeli, trofei e foto. In nome dell’amicizia con l’avversario Nuvolari, dal 2004 il Comune galliatese è gemellato con Castel d’Ario, paese natale del mantovano. Un altro personaggio galliatese doc è Giuseppe Bignoli, detto “Bagonghi”, che legò il suo nome al panorama circense internazionale. Nato a Galliate nel 1892, era alto 75 centimetri. Entrò nel mondo del circo diventando in breve famoso come il più piccolo cavallerizzo del mondo. Leggendario quanto il concittadino Varzi, scomparve tragicamente nel 1939, annegando in quel Ticino che amava tanto, travolto da un vortice d’acqua.

65 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 GALLIATE, pag 66 Se la vita pubblica di Galliate (che, tra l’altro, è anche la città dell’attuale Governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota) parte da piazza .....

Se la vita pubblica di Galliate (che, tra l’altro, è anche la città dell’attuale Governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota) parte da piazza Vittorio Veneto, per meglio capire la città occorre immergersi nelle viuzze del centro storico: ristoranti tipici, botteghe artigiane accanto a boutique, formano un mix di antico-moderno che scandisce il trascorrere del tempo, senza creare contrasti indecenti. La forza di Galliate sta proprio nella capacità di legare il filo dei secoli evitando strappi. Così è sulla piazza Vittorio Veneto, dove il parcheggio sotterraneo ingoia le auto lasciando inalterata la fruibilità pedonale che favorisce gli incontri, le soste, le bancarelle del mercato del venerdì. In una parola, il piacere di ritrovarsi e conversare. È la filosofia che presiede anche alla tutela dell’ambiente e alla conservazione del paesaggio. Perché quando si dice Galliate il pensiero va immediatamente al Parco del Ticino, a quel polmone verde che corre lungo le due rive del fiume (lombarda e piemontese) praticamente dal Lago Maggiore a Pavia.

66 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 GALLIATE, pag 66 Se la vita pubblica di Galliate (che, tra l’altro, è anche la città dell’attuale Governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota) parte da piazza .....

VARALLINO E SETTE FONTANE Due luoghi cari ai galliatesi e ai novaresi. Il Varallino è il santuario che con le sue statue e gli affreschi ricorda in scala ridotta il Sacro Monte di Varallo Sesia. Luogo di grande devozione, vi si celebra la festa annuale l’8 settembre, con cerimonie religiose e, all’esterno, proposte gastronomiche e luna park. Le Sette Fontane sono invece Dintorni della città, incoporate nel Parco del Ticino: con il santuario il nome deriva da sette risorgive del Varallino, che vi sgorgano. luogo d’incontro L’area è attrezzata con bar, e di devozione ristorante, tavoli per picnic.

67 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 La città e il suo territorio rappresentano un Per un comune ex industriale, con il territorio agri- segmento di rilievo e nella tradizione l’area colo (si coltivano riso e mais), queste cifre sono di Ponte Ticino è sempre stata considerata confortanti, tanto che la cittadina è sugli scudi il “mare dei novaresi” a partire dagli Anni Trenta, nella classifica dell’Azienda turistica locale poi negli Anni Cinquanta, quando le vacanze di Novara. I galliatesi hanno saputo mettere a erano ancora una gita fuori porta. È sui greti frutto ogni spunto, pescando anche nella storia. galliatesi che le ragazze di Novara hanno indossato Le serate in costume e le cene medievali il primo castigato bikini, è in queste acque che all’interno del castello sono un esempio: i sub si sono cimentati nelle prime escursioni. l’appuntamento suggestivo di settembre attrae visitatori e commensali da Piemonte e Lombardia, Ribattezzato anche “mare dei poveri”, in realtà La Valle Galliate ha sempre tratto da questa risorsa del Ticino, offrendo l’immagine di un progetto costruito il polmone verde con la partecipazione della gente. Il segreto di un beneficio economico, derivato da un turismo di Galliate balneare o semplicemente eno-gastronomico. e di Novara. questi successi sembra mirabilmente sublimato Il ponte di ferro dalle quattro statue collocate all’interno della Chalet, bar e ristoranti sorti sulla riva piemontese, sul fiume collega sono stati scelti per celebrare a tavola il rito Piemonte sala consiliare: rappresentano l’anima, il lavoro, di matrimoni, battesimi, anniversari. O, più e Lombardia la mente, il cuore. semplicemente, per un pranzo di lavoro o fra amici, lontani dagli indiscreti. Insomma al Ticino TERRA DI INVENTORI si va nell’illusione cullata di essere in stazioni Galliate ha dato i natali a personaggi diventati famosi turistiche alla moda. Accanto ai punti ristoro, nel mondo. Uno di questi, senza dubbio, è Francesco maneggi e campeggi. I dati relativi alla ricettività Peroni. Sì, proprio l’inventore della famosa birra. dimostrano che Galliate ha un suo potenziale Nacque a Galliate nel 1818, morì a Vigevano nel 1894. turistico: cinque gli esercizi con camere, oltre E nel 1846 fondò l’omonima azienda produttrice. settemila le presenze ogni anno. È del ‘900 invece Valentino Airoldi, l’inventore della chitarra e del mandolino elettrici. Tecnico alla centrale telefonica di Novara, morì nel 1998.

IL "GRAMOLINO" Non si può lasciare Galliate senza aver gustato, almeno una volta, il famoso “gramolino”. È il dolce tipico della città, preparato con zucchero, farina, burro, uova, uvetta, lucidato all’uovo e ricoperto di fine granella di zucchero. Il prodotto è confezionato da laboratori artigiani, in particolare lo storico biscottificio Burovo. Si può trovare tutto l’anno, ma è tradizione gustarlo il 19 marzo, ricorrenza di San Giuseppe che a Galliate è ribattezzata in “festa del gramolino” e segna l’uscita dall’inverno e l’inizio della primavera.

68 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 PROSSIMA APERTURA

LARGO RABELLOTTI, 3/5

69 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 LA BANCA E LA CULTURA SI INCONTRANO La grande musica di Ferragosto arriva a Superga grazie alla banca regionale europea

d i Gi a n f ra n c o Bi a n c o

70 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Quando da Roma il funzionario di rete manda il segnale della trasmissione, il maestro Antonio Tappero Merlo alza la bacchetta senza indugi. Il tradizionale Sono le 12.53 del 15 agosto 2011. “Ecco, ci siamo!”, concerto di Ferragosto confesso a me stesso. Va in onda un pezzo dalle valli cuneesi alla di Rossini dal titolo “La corona d’Italia”, datato collina di Superga: 1868, destinato alle fanfare militari. Dopo pochi un successo che si rinnova minuti la regista Mia Santanera dal pullmann dissolve l’audio e mi ordina perentoriamente in cuffia Vai!“ ”. E allora: “buon ferragosto amici telespettatori in Italia e nel mondo. Un saluto che vi rivolgo da Torino, dal piazzale della basilica di Superga, perché dopo aver sostato presso rifugi e santuari; colli e sorgenti di fiumi; laghetti e dighe….” Eccetera , eccetera. Il dado è tratto. Il ferragosto si fa in musica e da trent’anni ci porta in montagna. La montagna di Torino è la collina di Superga. Se vogliamo stare a Torino è lì che dobbiamo salire. Non c’è altro da dire per spiegare - ce ne fosse ancora bisogno - la scelta dello spettacolare piazzale della Basilica che domina Torino, per la diretta del concerto d’alta quota del 2011. Il desiderio di trasmettere da Torino ci bussava dentro da tempo, almeno mentre cavalcavamo le Alpi alla ricerca di un posto fra migliaia dove celebrare alla maniera nostra, la festa di mezza estate. Era parere di tanti che fosse bello, una volta tanto, aprire il sipario anche a chi non ha non ha mai avuto, né avrebbe mai, la possibilità di raggiungere quota duemila per passare ferragosto con noi, tra note distensive e una platea niente snob e molto molto genuina: sono gli anziani della città. Le persone troppo sole nei giorni di ferie; ed anche troppo distanti per avvicinarsi alle Alpi Marittime. I senza macchina. I pigri, i camminatori mancati.

71 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Il resto lo ha fatto Giosuè Carducci che Ed è a questo punto che sono entrate in scena contemplando la regal Torino, da Superga nel sia la Banca Regionale Europea, gruppo Ubi festante coro delle grandi Alpi, ha già costruito Banca, che la Fondazione della Cassa di Risparmio più di cento anni fa lo slogan promozionale di Cuneo, i cui presidenti Rossi di Montelera e ante-litteram. Ci voleva l’occasione giusta Falco hanno colto al volo l’occasione che avrebbe e ci è stata offerta dall’anno delle glorie patrie, salutato con un impegno culturale la loro calata la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia vittoriosa in terra subalpina con il trasferimento che ci imponeva come obbligo un omaggio della Direzione Generale della Banca. doveroso alla prima Capitale, fin troppo bistrattata Lo scrivo sulla rivista Rassegna, non per e dimenticata nell’anno delle celebrazioni. piaggeria e senza tema di essere smentito: senza Subito d’accordo la Regione e il Comune di Torino. l’intervento bancario già citato, il concerto non Benevolmente rassegnata anche la provincia si sarebbe mai fatto. Invece eccoci a Superga. di Cuneo che giustamente vanta la primogenitura In prima fila i dirigenti della Banca e della del concerto di ferragosto sulle sue montagne. Fondazione insieme ai sindaci di San Mauro Così già al colle della Lombarda, nella ventosa Torinese e Baldissero nel cui territorio si snodano conclusione del concerto del 2010, avevamo i sentieri che portano a Superga. Pur essendo anticipato che nell’anno successivo i passi ci noi scivolati a quota 800 metri, di pochi metri avrebbero portati proprio a Torino e l’applauso inferiori all’altra cima di Torino (il Faro si era alzato spontaneo e soddisfatto. della Maddalena al Parco della Rimembranza), Buona accoglienza, buon segno e così siamo il concerto non ha perso nulla delle sue andati avanti. Ma le belle idee camminano con caratteristiche di sudata conquista: almeno le gambe degli uomini: e l’idea del maestro Tappero cinquemila hanno scelto una decina di sentieri di un concerto imponente e tutto risorgimentale, del grande parco della collina torinese; oppure con l’impiego di circa centoquaranta attori la panoramica; o meglio ancora sulla ripida sul palcoscenico, tra musici e due cori, avrebbe sgroppata dalla stazioncina di Sassi. Per gli altri dilatato le spese. l’auto, tenuta a debita distanza; o la storica cremagliera che ha fatto gli straordinari per trasportare tutti.

FOTO RAI

72 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Il copione del concerto scelto dal maestro Tappero, Lo striscione predisposto dalla Banca Regionale è stato un veloce cammino attraverso le tappe Europea a dalla Fondazione Cassa di Risparmio del Risorgimento. Prima le turbolenze dei moti di Cuneo, collocato dove la strada sbocca carbonari e delle cospirazioni ( l’Otello di Verdi; nell’ampio piazzale, ha dato appuntamento a tutti i due cori “Norma vieni” e Guerra guerra!”, al 2012. La celebrazione di Torino ci ha fatto dalla Norma di Bellini; la scena di apertura del quasi dimenticare la circostanza che questo Nabucco di Verdi). Poi il dispiegarsi delle guerre fosse ormai il trentesimo concerto di ferragosto di indipendenza (l’Inno a re Carlo Alberto, detto dell’Orchestra Bruni. Sarebbero trentuno, ma anche “la Gagliarda”, di Luigi Felice Rossi; una edizione, quella del 2003 programmata sulle il notissimo Inno di Garibaldi, di Alessio Olivieri, alture di Pontechianale, è saltata per maltempo. datato 1858; finalmente il cantoÈ risorta, Si cominciò in sordina con soli archi, al lago firmato da Michele Novaro. L’ultima parte è grande del Viso il 15 Agosto del 1981. già il dispiegarsi solenne dell’Unità, con le sue Il maestro Angelo Mosca diresse le Quattro Stagioni contraddizioni e i suoi problemi (la cavatina e di Vivaldi; primo violino Bruno Pignata che aveva il duetto dal Turco in Italia di Rossini, dal titolo lanciato timidamente l’idea. Si è andati avanti Bella Italia, al fin ti miro; il coro di Zingarelle, negli anni. Giovanni Mosca, il fondatore, ha reso famoso dal film ilGattopardo , dalla Traviata poi diretto il concerto di ferragosto fino al 1999, di Verdi; i balletti dal don Carlos. Per chiudere per diciannove edizioni. E dopo una parentesi il canto degli Italiani, il nostro inno nazionale. del maestro (2000- 2002), dal 2004 è stabilmente in scena il maestro Tappero Merlo. Sei telecamere della squadra esterna Uno Per gli amanti delle statistiche diremmo che, della Rai di Torino, comandate da Mia Santanera a parte Torino per il centocinquantennio che ha diretto una trentina di addetti per una di questa edizione, il concerto ha abbandonato trasmissione firmata da Carlo Cerrato, capo le Alpi della provincia granda per tre anni, redattore centrale della TGR, hanno diffuso nella ruggente stagione di Torino 2006, emigrando su Rai Tre e Rai Italia (l’ex Rai International) sulle montagne olimpiche: nel 2004 al forte la trasmissione durata 62 minuti. Agli spettatori di Exilles, nel 2005 al colle del Sestriere di Superga, l’orchestra ha poi regalato altri tre e nel 2006 a Pra Catinat in val Chisone. brani di Verdi “fuori onda”, dal Finto Stanislao; dal Trovatore e dal Nabucco, il celebratissimo Per il resto ventisei edizioni tutte targate Cuneo. Va pensiero. Il cielo limpido della settimana Sei volte in valle Stura (due volte a S.Anna di aveva lasciato il posto alle nubi di calore dopo Vinadio; una ad Argentera Puriac; poi il Rifugio un temporale minaccioso alla vigilia. Picchiava Migliorero, Demonte vallone dell’Arma e infine duro, sui 32 gradi sulla basilica, ma la giornata al colle della Lombarda). Cinque in valle Pesio è stata perfetta. Accanto all’orchestra Bartolomeo e valli Monregalesi (ai laghetti del Marguareis; Bruni della città di Cuneo, sul palco erano schierati al rifugio Garelli; a Lurisia - Monte Pigna; i due cori: i Polifonici del Marchesato di Saluzzo ad Artesina e Pamparato). Quattro in val Gesso e il coro Francesco Tamagno di Torino. (al Rifugio Genova; al Rifugio Dado Soria, al Valasco e alla diga del Chiotas). Tre in val Varaita (al colle dell’Agnello,a Sant’Anna di Bellino e a Chianale). Tre volte in val Vermenagna (a Limone Cros, Limone Pian del Sole e Colle di Tenda). Due ciascuno in val Maira (Chiappera e Gardetta) e val Po ( Lago grande del Viso e Paesana). Infine una volta in alta Val Tanaro, a Viozene sotto il Mongioie, con diretta eccezionalmente su Raiuno. L’edizione più affollata? quella del 2007 alla diga del Chiotas, ben tredicimila escursionisti in una giornata di cielo stupendamente sereno. Quella più tormentata? il 2008 a Limone. Il maltempo risparmiò le prove ma la grandine e il gelo si scatenarono all’ora della diretta. Mandammo in onda la prova generale registrata due ore prima e da casa in pochi si accorsero del contrattempo. Il personaggio? ma certo. È Stelio Savatteri cuneese, al clarinetto nel gruppo orchestrale. Presenza storica del nostro concerto. SERVIZIO FOTOGRAFICO DI MASSIMO TERAZZAN 73 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 Gli italiani in costa Azzurra: UNA PRESENZA IN CRESCITA

d i Mi c h e l e Pa l m i e r i CORRISPONDENTE IN FRANCIA PER IL MENSILE “È ITALIA” La Banca Regionale Europea, in collabo- Una cartina di tornasole importante sono razione con la Camera di Commercio i servizi che nel corso degli anni sono Italiana di Nizza, pubblica la terza edizione nati, e continuano a nascere, nel settore della guida “redditi di provenienza immobiliare: agenzie immobiliari immobiliare in Francia”. Intervista a specializzate in clientela italiana, spesso Daniele Vaccarino, Presidente della Camera fondate da italiani, numerose banche di Commercio Italiana di Nizza francesi hanno creato uno sportello apposito per la clientela non residente, Presidente Vaccarino, perché la Camera e anche la stessa Banca Regionale Europea, di Commercio Italiana di Nizza pubblica che ha aperto le filiali in Costa Azzurra questa guida? per poter seguire da vicino i propri clienti Di fronte al numero sempre elevato di richieste nei loro investimenti oltre i confini italiani. di informazioni sul tema dei redditi immobiliari, abbiamo deciso di pubblicare, nel 2006, la Quali sono i fattori di questa presenza italiana? prima edizione di questa guida, con l’obiettivo Anche se gli investitori italiani sono i più di anticipare le richieste dei nostri connazionali, numerosi, il fenomeno non riguarda solo gli e di fornire loro uno strumento utile per valutare italiani: inglesi e russi in particolare, sono molto al meglio se e come investire nel mercato presenti nel mercato. Le cause “comuni” sono immobiliare francese. Dal 2006, l’interesse degli da ricercarsi in particolare nel clima e nella italiani verso la costa azzurra non è calato, immagine della Costa Azzurra, luogo in cui sono mentre il quadro giuridico di riferimento ha subito state inventate le vacanze nel senso moderno diverse modifiche, per questo abbiamo deciso del termine all’inizio del secolo scorso. di pubblicare una seconda edizione nel 2008 Invece, per quanto riguarda gli italiani, tra e questa terza edizione in novembre, tutte i fattori da annoverare, vi è il numero elevato sponsorizzate dalla Banca Regionale Europea. di scambi commerciali ed economici, favoriti La guida è redatta da Mauro Michelini, dalla vicinanza geografica: l’Italia è il primo commercialista a Nizza e a Milano, specializzato cliente e il primo fornitore della Costa Azzurra. in questioni franco-italiane, e contiene le principali Il numero di imprese, italiane o francesi, che fa informazioni di carattere giuridico e fiscale appello ai nostri servizi è in aumento, e riceviamo, per gli italiani, sottolineando le differenze tra ogni anno, circa 80 domande di assistenza per i due sistemi e anticipando i dubbi e le richieste l’avvio di un’attività in Francia, di queste, il 25% più frequenti dei nostri connazionali. si concludono con l’apertura di un’attività. Non a caso la guida sugli investimenti immobiliari, Quali sono le caratteristiche di questa presenza italiana nel mercato immobiliare francese? I residenti, gli italiani che lavorano stabilmente in Francia e che vi abitano, sono una comunità importante nella Costa Azzurra. Il dato ufficiale dei residenti registrati presso il Consolato Generale di Nizza è di 25.000, tuttavia, riteniamo che una gran parte degli italiani in costa azzurra non sia registrata presso il Consolato: la nostra stima è che gli italiani residenti siano in realtà oltre 50.000. Tuttavia, un grosso segmento degli investitori italiani è rappresentato dai non-residenti, ossia coloro che acquistano a titolo di investimento, o che semplicemente acquistano una casa per le vacanze. Si tratta, per ovvie motivazioni geografiche, soprattutto di piemontesi e di liguri. Daniele Vaccarino, Presidente della Camera di Commercio Italiana di Nizza

74 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 che segue e anticipa i bisogni della nostra clientela, Secondo dati dei notaires de France il prezzo è divisa in due parti: gli acquisti di società medio di un bene immobile in Costa Azzurra e gli acquisti di privati. Tali strette relazioni si attesta lievemente al di sopra dei 5.500 euro economiche hanno portato numerosi italiani al m² per il nuovo e intorno ai 4.400 euro a conoscere la Costa Azzurra, ed a decidere per gli appartamenti vecchi. Si tratta tuttavia di stabilirvisi o di passarvi le vacanze. In molti di un mercato molto eterogeneo, che raggiunge, casi, gli imprenditori che abbiamo seguito, sono come prevedibile, i suoi picchi massimi nell’area le stesse persone che poi ci hanno chiesto costiera, in particolare nei bacini di Cannes, informazioni per l’acquisto privato di un bene Nizza e Montecarlo. Per quanto riguarda invece immobile. l’entroterra, i prezzi sono meno elevati ma con un più veloce tasso di crescita, dovuto soprattutto Qual è la situazione del mercato immobiliare all’intensa promozione turistica realizzata negli sulla Costa Azzurra? ultimi anni dalle istituzioni locali, in particolare Il mercato è in ripresa dopo l’arresto subito nel le città di Vence e di Grasse. 2008 in seguito alla crisi economica, con crescite Queste caratteristiche rendono gli investimenti pari al 5% e si conferma come uno dei mercati immobiliari nell’entroterra particolarmente immobiliari più dinamici della Francia. interessanti.

NOUVELLES OPPORTUNITÉS SUR LA CÔTE D’AZUR

AGENCE DE NICE, AVENUE DE SUÈDE, 5

AGENCE DE MENTON, AVENUE DE VERDUN, 21

LA BANCA REGIONALE EUROPEA EST PRÉSENTE SUR LA CÔTE D’AZUR. La clientèle française peut bénéficier de l’expérience et du savoir-faire de l’une des plus importantes banques de l’Italie du Nord-Ouest.

AGENCE D’ANTIBES, AVENUE ROBERT SOLEAU, 15

FINANCEMENTS DE PROJETS IMMOBILIERS. Les clients BIENTÔT souhaitant devenir propriétaires d’un bien immobilier peuvent demander un prêt ou un financement aux conditions les plus A CANNES concurrentielles du marché et bénéficier du conseil de la banque, qui connaît bien le secteur de l’immobilier. D’AVANTAGE DES SERVICE. Les clients proprietaires de biens immobiliers peuvent effectuer tous les règlements concernant les différentes charges relative a la gestion immobiliere (taxes, téléphone, edf et charges du syndic) par domiciliation depuis leur compte bancaire. Les Agences de Nice, Menton et d’Antibes vous attendent et vous réserveront un accueil très cordial, et pour mieux vous servir les Agences de Menton et d’Antibes sont ouvertes même le samedi matin.

www.brebanca.fr

75 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 DIPARTIMENTO ALPI MARITTIME (COSTA AZZURRA) PREZZI DEGLI APPARTAMENTI VECCHI Prezzi (euro/m2) corrispondenti alle transazioni registrate tra il 01/08/2010 e il 31/07/2011 LA CAMERA DIPARTIMENTO MONOLOCALE 2 LOCALI 3 LOCALI 4 LOCALI 5 LOCALI MEDIA DI COMMERCIO Alpes-Maritimes 4.280 3.860 3.610 3.430 3.320 3.800 ITALIANA ZONE DI PARTICOLARE INTERESSE DI NIZZA Area di Cannes 4.370 4.060 3.470 3.590 3.350 3.950 Area di Nizza 4.160 3.660 3.500 3.360 3.300 3.660 La Camera di Commercio Italiana Nice Sophia Antipolis Côte d’Azur opera PREZZI DEGLI APPARTAMENTI NUOVI attivamente per lo sviluppo delle relazioni DIPARTIMENTO MONOLOCALE 2 LOCALI 3 LOCALI 4 LOCALI 5 LOCALI MEDIA economiche e culturali tra la Francia e l’Italia, Alpes-Maritimes 5.770 5.240 4.810 4.860 5.740 5.240 particolarmente nella regione di Nizza. Fondata nel 1997, quest’associazione ZONE DI PARTICOLARE INTERESSE riunisce imprese italiane, francesi e Area di Cannes 6.140 5.090 4.560 4.410 * 4.970 monegasche. La Camera di Commercio Area di Nizza 5.660 5.490 5.260 5.600 * 5.520 Italiana di Nizza assicura un ruolo di iniziatore e di intermediario e facilita *Transazioni insufficienti per determinare un prezzo o una forchetta attendibile le relazioni commerciali e culturali tra l’Italia e la Francia. Contribuisce allo sviluppo PREZZI DEGLI APPARTAMENTI VECCHI A NIZZA del commercio estero offrendo una ampia Prezzi (euro/m2) corrispondenti alle transazioni registrate tra il 01/08/2010 e il 31/07/2011 gamma di servizi di supporto alle imprese DIPARTIMENTO MONOLOCALE 2 LOCALI 3 LOCALI 4 LOCALI 5 LOCALI MEDIA e organizza nel corso dell’anno numerose Nizza da 4.280 3.860 3.610 3.430 3.320 3.800 manifestazioni di prestigio concentrando a 4.820 4.320 4.200 ** ** 4.820 incontri professionali, animazione e convivialità in vista della consolidazione QUARTIERI di attività e scambi bilaterali. Tra i servizi Cimiez Est da 2.780 2.780 destinati ai professionisti, la CCItaliana * ** a 3.590 * * 3.810 propone un accompagnamento Cimiez Residentiel da 3.590 3.570 3.440 3.640 3.440 specifico a livello commerciale, tecnico, a 5.130 4.520 4.360 5.130 * 5.130 amministrativo e linguistico. Allo stesso Les Quatre Monts da 4120 4040 modo assicura la promozione delle imprese a 6.040 ** 6.050 ** * ** durante manifestazioni ed eventi dalle due parti della frontiera. Specialista nella Nice Bord De Mer da 4210 3870 3870 organizzazione e gestione di eventi a 6.210 ** ** 5.400 * 6.210 per il grande pubblico quali “L’Italie à Table” Nice Centre Nord da 3.240 2.710 2.770 2.710 a Nizza (140.000 visitatori), “Pain, Amour a 4.610 3.960 3.850 ** ** 4.610 et Chocolat” ad Antibes (45.000 visitatori), o “les Maîtres du Goût” a Cagnes-sur-Mer Nice Centre Sud da 3.170 3.260 3.010 3.010 (19.000 visitatori alla prima edizione) ** a 4.780 4.670 4.080 * 4.790 la Camera organizza, Nice Grand Nord * ** ** ** * ** a richiesta, eventi Nice Nord da 3.330 3.000 2.890 2.770 2.540 2.540 professionali come a 4.400 3.780 3.830 3.700 3.660 4.400 workshop, incentive o team-building. Nice Ouest da 3.450 3.170 3.000 3.040 3.000 Le ottime relazioni a 4.750 4.350 4.100 4.310 ** 4.750 con le istituzioni e Riquier Pasteur da 3.000 2.750 2.710 2.560 2.560 le organizzazioni professionali italiane a 4.210 3.750 3.630 3.550 * 4.210 e francesi, la conoscenza del mercato italiano e il radicamento sul territorio francese Transazioni insufficienti per determinare un prezzo o una forchetta attendibile * permettono alla Camera di mobilitare **Transazioni troppo eterogenee per determinare un prezzo o una forchetta attendibile Nota: le medie presentate sono calcolate a partire dalle transazioni più rappresentative del mercato. Hanno solo valore un’ampia rete che si rivela essenziale indicativo e non corrispondono ad una vera consulenza. Per maggiore precisione occorre contattare un notaio per lo sviluppo di qualsiasi progetto Fonte: PERVAL – Notai di Francia transfrontaliero.

EVOLUZIONE 260 DEL PREZZO 240 DI APPARTAMENTI VECCHI 220 200 FRANCIA 180 (TRANNE PARIGI) 160 140 120 ALPI MARITTIME (COSTA AZZURRA) 100 80 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

76 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 La Banca Regionale Europea è presente LA BANCA REGIORNALE EUROPEA in Costa Azzurra con tre filiali, nelle località più amate dagli italiani: Nizza, Mentone ed Antibes. IN COSTA AZZURRA Nel 2012 aprirà una nuova filiale a Cannes. Le filiali in Francia forniscono al cliente italiano interessato ad investimenti nel settore immobiliare francese, anche per turismo, tutta l’assistenza necessaria ed un’ampia offerta di mutui. Attraverso il proprio conto corrente presso le filiali francesi della Banca Regionale Europea, che si può aprire ed alimentare anche dall’Italia presso tutte le filiali della banca e delle banche appartenenti al Gruppo UBI Banca, il cliente può pagare le imposte immobiliari, le spese condominiali, le bollette, a costi più contenuti rispetto alle normali disposizioni di bonifici dall’Italia. Inoltre, tramite le filiali della rete francese, che dispone di personale italiano, è possibile avere consulenza sulle agenzie ed essere messi in contatto con quelle di provata FILIALE DI NIZZA affidabilità. 5, Avenue de Suède Tel 0033.4.97036080 Fax 0033.4.97036080 Responsabile: Maria Luisa Orengo Nel corso del 2012 la filiale sarà trasferita nei nuovi locali in Boulevard Victor Hugo.

FILIALE DI MENTONE 21, Avenue de Verdun Tel. 0033.4.97118100 Fax 0033.4.93524276 Aperta anche il sabato mattina. Responsabile: Claudio Cuniberti (primo da destra)

FILIALE DI ANTIBES 15, Avenue Robert Soleau Tel. 0033.4.89708220 Fax 0033.4.89708221 Aperta anche il sabato mattina. Responsabile: Alberto Rovati (il primo da sinistra)

PREZZO DEGLI APPARTAMENTI VECCHI NELLE ALPI MARITTIME EVOLUZIONE % NEGLI ULTIMI 5 ANNI

+10,8 + 7, 6 -1,2 -2,2 +5,0

2006-2007 2007-2008 2010-2011 2008-2009 2009-2010 FILIALE DI NIZZA, AVENUE DE SUÈDE, 5 Nota: l’evoluzione è calcolata sui dati relativi al 2° trimestre FILIALE DI MENTONE, AVENUE DE VERDUN, 21 di ogni anno FILIALE DI ANTIBES, AVENUE ROBERT SOLEAU, 15

PRESTO ANCHE A CANNES

77 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 A PALAZZO MADAMA RISUONA LA GRANDE LIRICA PER LA BANCA REGIONALE EUROPEA

È stato un evento memorabile, quello Massimiliano Pisapia, accompagnati organizzato lo scorso 6 luglio dalla Banca al pianoforte da Giulio Laguzzi, hanno Regionale Europea nell’ambito di una magistralmente interpretato arie dalle iniziativa culturale incentrata su Torino. più significative opere di Giuseppe Verdi Per concludere il percorso, che ha previsto ed infine, seguiti dall’intera sala, hanno per la prima metà dell’anno diverse visite eseguito l’Inno di Mameli. Una serata guidate a Palazzo Carignano, la Banca coinvolgente, sia per la cornice unica Regionale Europea ha deciso di organizzare della Sala del Senato di Palazzo Madama un evento a Palazzo Madama, introdotto che ha dato l’occasione agli ospiti da una breve presentazione del nuovo di rivivere una atmosfera di altri tempi, Presidente Luigi Rossi di Montelera. sia per l’esibizione dei due artisti, che La serata, che si è svolta nella Sala del Senato sono riusciti a far rivivere appieno la passione - fedele ricostruzione di quella originale di Verdi nelle note delle più belle romanze del del 1848 - ha avuto un sapore particolare grazie Ballo in Maschera, del Trovatore, della Traviata. all’allestimento di uno spettacolo che ha voluto L’evento si è concluso nelle sale attigue alla essere prima di tutto un omaggio ai 150 anni Sala del Senato, in cui Banca Regionale Europea dell’Unità. ha offerto un buffet agli ospiti, esponenti Il soprano Silvia Dalla Benetta e il tenore dell’imprenditoria del Piemonte.

78 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 SILVIA DALLA BENETTA MASSIMILIANO PISAPIA SOPRANO TENORE Si è diplomata al conservatorio Benedetto Nato a Torino, inizia gli studi musicali nel 1992, Marcello nel 1992 con il massimo dei voti perfezionandosi in seguito con Franco Corelli. e la lode, successivamente si è perfezionata Dopo aver vinto i concorsi “Giulietta Simionato” con Silva Stella, Aldo Ceccato, Salio Walli, e “Tito Gobbi”, compie il debutto interpretando il ruolo Ida Adami Corradetti, Romano Gandolfi, di Pinkerton (Madama Butterfly) nei Teatri di Pavia, Denia Mazzola, Lowe Sherman, Margaret Brescia, Como e Mantova. La sua prima importante Baker - Genovesi, Luciana Serra e Alida affermazione a livello internazionale la ottiene Ferrarini. Vincitrice di numerosi concorsi, interpretando il ruolo di Riccardo in Un ballo in si è esibita in numerose sale e prestigiosi maschera all’Opernhaus di Lipsia con la direzione teatri italiani ed esteri, collaborando di Riccardo Chailly. con importanti direttori d’orchestra quali: Nelle recenti stagioni ha interpretato Un ballo in maschera Antonello Allemandi, Gerard Korsten, a Strasbourg, Mulhouse e Colmar, La bohème al Teatro Jonathan Webb, Daniele Callegari, Carlo Felice di Genova, alla Hamburgische Staatsoper, Donato Renzetti, Daniel Oren. al Maggio Musicale Fiorentino, al Festival Pucciniano Fra i recenti successi annovera l’acclamato di Torre del Lago, a Santiago del Cile debutto nel ruolo di Norma al Teatro Verdi di Pisa, e a Valencia, Madama Butterfly e nei Teatri di Trento, Como, Pavia, Cremona, Brescia. al New National Theatre di Tokyo, Ha interpretato inoltre il ruolo di Hanna Glavari nella al Teatro La Fenice di Venezia ed Vedova allegra al Teatro Carlo Felice di Genova, Fiorilla in tournée a Beijing, al Teatro Carlo nel Turco in Italia alla Hamburgische Staatsoper, Carmen Felice di Genova, all’Opéra Bastille (Micaela) all’Arena di Verona e La bohème (Musetta) de Paris, alla Hamburgische Staatsope, all’Opera di Hong Kong. Ha inaugurato la stagione alla Bayerische Staatsoper di Monaco, 2010/11 interpretando La bohème (Musetta) all’Opera Attila ad Amsterdam, Simon Boccanegra di Hong Kong, ed in seguito ha interpretato La vedova ad Amburgo e a Valencia, Roberto allegra (Anna Glawari) al Teatro Filarmonico di Verona Devereux e Un ballo in maschera e La traviata (Violetta) al Teatro Carlo Felice di Genova alla Bayerische Staatsoper di e al Teatro Regio di Torino e Lucia di Lammermoor Monaco, Gianni Schicchi all’Opera (Lucia) al Teatro Verdi di Trieste. di Francoforte e L’elisir d’amore al Teatro Regio di Torino.

79 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 “Guardiamo avanti, tante sfide ci attendono” LA BRE BANCA LANNUTTI TRA CHAMPIONS LEAGUE, COPPA ITALIA E CAMPIONATO

d i Sara Co m b a “Guardare sempre avanti, perché nuove, nostri obiettivi principali, una competizione stimolanti sfide ci aspettano”. Non ha difficile ma di grandissimo prestigio. dubbi capitan Wout Wijsmans quando Sono d’accordo con Nikola Grbic: tra l’altro pensa alla nuova stagione della sua Bre io persi una finale di Champions proprio Banca Lannutti Cuneo. Una stagione quando dall’altra parte della rete c’era lui che è stata presentata ufficialmente nello a palleggiare. Ora, con lui dalla nostra Spazio Incontri Cassa di Risparmio 1855 parte, vorrei farcela”. di Cuneo, alla presenza di sponsor e Agli ordini di Gulinelli tanti nuovi arrivi, autorità, per dare simbolicamente il via tra giovani talenti ancora acerbi e uomini ad un cammino che ancora una volta di esperienza, e un sestetto rinnovato si presenta intenso, fitto di impegni e praticamente per metà, con gli inserimenti competizioni di prestigio. I cuneesi saranno di Ngapeth, Vissotto e il ritorno di Fortunato al impegnati, come già lo scorso anno, su molti centro. “Tanto lavoro da fare, ma una formazione fronti, tutti di alto livello agonistico, con un dalle enormi potenzialità” assicura il tecnico. calendario ancora una volta molto intenso, tenuto Per il terzo anno consecutivo l’esclusiva nazionale conto anche della pausa che impone uno stop del Campionato di serie A1 spetta alle reti Rai, al calendario di un mese, per dare spazio alla che trasmetterà sui suoi canali sportivi (Rai Coppa del Mondo in Giappone, che si gioca Sport 1 e Rai Sport 2) due partite a settimana dal 20 novembre al 4 dicembre e assegna i primi (una il sabato e una la domenica, sempre alle tre posti per le Olimpiadi 2012 di Londra. ore 17.30). La Champions League è invece Ad attendere gli uomini di Flavio Gulinelli ci esclusiva di SportItalia. Tutte le gare della Bre sarà, oltre al Campionato, la 2012 Cev Champions Banca Lannutti Cuneo vengono infine trasmesse League, la più prestigiosa delle coppe europee, da TeleGranda, la nuova tv ufficiale della squadra, e poi naturalmente la Coppa Italia, messa in il martedì sera alle ore 20, e in replica su Rete7 bacheca l’anno scorso a Verona dagli uomini del il mercoledì alle 21. presidente Valter Lannutti ed ora da difendere. “Credo che quella passata sia stata una stagione BRE BANCA LANNUTTI CUNEO che ci ha portato grosse soddisfazioni - continua 2009 67º CAMPIONATO ITALIANO DI PALLAVOLO SERIE A SUSTENIUM capitan Wijsmans -, questo è innegabile, ma 2010 la mentalità vincente di una squadra deve stare proprio nella capacità di non guardare mai a quello che si è fatto, ma a quello che si farà. E io so che noi possiamo fare bene anche quest’anno”. “Senza dimenticare la Champions League - gli fa eco Nikola Grbic - a cui io tengo personalmente molto”. Poi la parola al tecnico Flavio Gulinelli, uno dei tanti volti nuovi che la formazione piemontese mette in campo per questa nuova stagione: “Mi attende una stagione che sono certo sarà emozionante, in una città che respira pallavolo e su una panchina che per me è un onore occupare. APPUNTAMENTO Tante sfide ci aspettano, dovremo lavorare bene e con grande impegno, ma soprattutto dovremo essere bravi a gestire le forze e le risorse, perché AL PALABREBANCA ABBONAMENTO STAGIONE 2011/2012 con un calendario che prevede un match ogni ABBONATI E... TRIBUNA ROSSA / POSTO UNICO INTERO € 160 Regular Season + Main Phase Champions League RIDOTTO € 125* tre giorni la gestione delle forze fisiche e mentali VAI IN VACANZA! SPECIALE € 60 TRIBUNA VERDE / POSTO NUMERATO INTERO € 275 è un presupposto fondamentale per far bene. Regular Season + Main Phase Champions League RIDOTTO € 225* SPECIALE € 100 IN OMAGGIO E poi, naturalmente, c’è la Champions, uno dei BIGLIETTI SINGOLI TRIBUNA ROSSA / POSTO UNICO INTERO € 16 Regular Season + Main Phase Champions League RIDOTTO € 13* INGRESSO GRATUITO FINO A 12 ANNI CONDIZIONI SPECIALI: TRIBUNA VERDE / POSTO NUMERATO INTERO € 27 • Abbonamento “Speciale” di Tribuna Rossa agli studenti meritevoli che hanno conseguito la licenza di terza media inferiore con la votazione Regular Season + Main Phase Champions League RIDOTTO € 23* di “10” e per le superiori con “100/100” La BreBanca Lannutti Cuneo (serie A1) disputerà tutti gli incontri casalinghi al PalaBrebanca di Cuneo - San Rocco Castagnaretta. • Piano Famiglia: due abbonamenti ridotti danno diritto ad uno speciale *Blu Brothers · Under 18 · Conto Creso Giovani · Conto Creso Università · Carta Enjoy · Cus Torino · Cral Aziendali · Soci Country Club Cuneo per i figli PUNTI VENDITA • Piemonte Volley srl - Via Valle P o , 149 - Madonna dell’Olmo - Cuneo Tel. 0171/413962 • Tutte le filiali della Banca Regionale Europea in Piemonte e Valle d’Aosta • Sede Blu Brothers - Via Carlo Boggio, 30 -Cuneo- Tel. 0171 66868 • Bar Oscar - Via XX settembre, 41 - Cuneo - Tel. 0171/480858 • Il Podio Sport - Madonna dell’Olmo, Mondovì, Saluzzo, Pinerolo

80 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 CARTA ENJOY: IL CAMPIONE SI PORTA IN TASCA!

Con lo scopo di diffondere l’utilizzo della carta Enjoy e fidelizzare la propria clientela, Banca Regionale Europea ha predisposto una speciale personalizzazione della carta per tutti gli amici di Piemonte Volley e per i tanti tifosi della Bre Banca Lannutti. Prenotando la carta si potrà scegliere la personalizzazione preferita in una ampia galleria di immagini della squadra, tra le protagoniste del campionato nazionale A1 di volley, dei singoli giocatori, di azioni di gioco, del Palabrebanca sede degli incontri casalinghi, a Cuneo. La carta sarà presentata entro il mese di dicembre e proposta ai numerosi tifosi e a tutti coloro che seguono la squadra, in ogni incontro presso il Palabrebanca dove la banca ha attivato un proprio desk. Enjoy Volley, richiedibile preso tutte le filiali della banca, ha le stesse funzionalità della carta Enjoy. Costa 1 euro al mese e può essere attivata con un versamento iniziale di 25 euro. Il costo di attivazione, nella versione speciale, è a carico della banca.

81 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 I WANT TUBI, PER I GIOVANI portale online che conta oltre 6 milioni di brani. NOTIZIE DAI 13 AI 17 ANNI I titolari di “I want TUBI” possono concorrere I Want TUBI è il nuovo prodotto della Banca all’assegnazione di una borsa di studio UBI DALLA Regionale Europea per i ragazzi della scuole Banca-Intercultura per trascorrere l’anno medie e superiori, dedicato specificamente scolastico 2012-2013 all’estero. al loro mondo e ai loro interessi. Il nome In più, partecipano al concorso “I want tubi BANCA (da I want to be, voglio essere), ha preso the winner” che mette in palio 5 scooter spunto dalla considerazione che la sfida più Scarabeo con casco di sicurezza oppure, REGIONALE importante e impegnativa per gli adolescenti a scelta del vincitore, un portatile Apple. è conquistare indipendenza ed affermare la Il superpremio finale è un viaggio da sogno EUROPEA propria personalità in una varietà di passioni a cui può partecipare tutta la famiglia con la da condividere con gli amici. Per i genitori, possibilità di scegliere destinazione e durata. la nostra proposta vuole essere uno strumento Con questo prodotto dedicato ai ragazzi per accompagnare i figli in questo percorso, tra i 13 e i 17 anni, Banca Regionale per aiutarli a crescere in autonomia e Europea arricchisce l’offerta dedicata al consapevolezza. “I want TUBI” è un conto segmento giovani che ha visto nel corso corrente a zero spese con tasso di interesse degli ultimi due anni la nascita del libretto dell’1%, con imposta di bollo a carico della di risparmio CLUBINO per i bambini da banca, che associa una serie di servizi e di 0 a 12 anni e della carta “contro corrente” opportunità per la formazione, il divertimento ENJOY. Ulteriori informazioni sul sito e la socializzazione. www.iwanttubi.ubibanca.com Insieme al conto, i ragazzi possono scegliere la carta “I want TUBI”, abbinata ai circuiti Bancomat, PagoBancomat e Maestro, dotata dell’innovativa funzione on/off che consente UTILIO CLICK & GO: PER NON di abilitare e disabilitare la carta in totale FARE ASPETTARE GLI AFFARI. autonomia, per viaggiare e muoversi senza “Utilio click & go” è un innovativo pacchetto pensieri. I genitori possono definire i limiti di prodotti e servizi con un conto corrente di spesa della carta che non è comunque semplice e veloce dedicato ai commercianti, abilitata all’utilizzo presso alcune particolari ai liberi professionisti e ai piccoli artigiani categorie di esercenti. Con il servizio di che prediligono, nei rapporti con la banca, internet banking gratuito possono controllare l’utilizzo dei canali telematici quali l’internet in tempo reale le spese e la disponibilità banking, il POS e gli sportelli automatici. del conto. All’apertura del conto in filiale A fronte di un canone fisso mensile, il cliente il ragazzo riceve un kit in cui vengono ha la possibilità di gestire il rapporto con presentate tutte le iniziative incluse in “I want la banca a distanza, in assoluta sicurezza, TUBI” e in particolare gli sconti a cui può senza doversi recare in filiale e di usufruire accedere grazie alla collaborazione con di servizi bancari ed assicurativi a condizioni partner e marchi di interesse per il target. speciali. “Utilio click & go” può essere In omaggio, riceve subito anche un buono personalizzato a seconda delle esigenze per scaricare gratis 15 brani musicali in mp3 del cliente, integrando l’offerta già inclusa ed un mese di streaming illimitato su un nel pacchetto di base con prodotti facoltativi a condizioni vantaggiose. Ad esempio il Servizio POS, per consentire alla propria clientela di effettuare pagamenti mediante carta di pagamento; oppure la carta Libra Business, con quota associativa gratuita il primo anno, ed un plafond di spesa

82 • RASSEGNA N. 29 • AUTUNNO 2010 CARTA ENJOY ACQUATICA: CONVENZIONE BRE - di intervento: fabbisogno di impresa UNA NUOVA VERSIONE CONFCOMMERCIO PIEMONTE: e investimenti d’impresa. DI UNA CARTA DI SUCCESSO FINANZIAMENTI Con il fabbisogno di impresa verranno Oltre alla carta Enjoy Volley, a cui si fa PER 30 MILIONI DI EURO. agevolate le imprese commerciali, che cenno a pagina 81, Bre ha realizzato una Analogamente alla convenzione in essere potranno avvalersi, nell’ambito di un progetto, speciale personalizzazione della carta Enjoy con Confindustria Piemonte, la Banca di finanziamenti con finalità diverse, anche per i soci di Acquatica Torino, un centro Regionale Europea ha siglato un accordo per fornire una base stabile di capitale sportivo operativo presso due piscine, una con la Confcommercio Piemonte, volto al circolante esistente, consentendo coperta aperta tutto l’anno ed una scoperta sostegno finanziario delle Piccole e Medie il finanziamento delle passività legate aperta nel periodo estivo. Entrambi gli impianti Imprese associate. L’accordo rientra nel più al normale ciclo commerciale. consentono lo svolgimento di tutte le attività ampio progetto della banca di rafforzare Con gli investimenti d’impresa si intende sportive acquatiche, sia agonistiche che la propria vicinanza al territorio, ponendosi sostenere le piccole e medie imprese amatoriali e di riabilitazione fisioterapeutica. a fianco delle piccole e medie imprese commerciali nei progetti di investimento La struttura dispone anche si una palestra piemontesi per sostenere la ripresa economica riguardanti beni materiali ed immateriali e di una sala per attività musicali, ed è e la crescita dimensionale, in un momento d’impresa, con particolare riferimento sia operativa presso il Complesso Sportivo particolarmente delicato per l’economia. ai progetti che prevedano un incremento Comunale, in corso Galileo 290, In particolare, la Banca Regionale Europea occupazionale o riassorbimento dalla a Torino (www.aquanticatorino.it) ha predisposto un plafond annuo rotativo Cassa Integrazione Guadagni sia alle Carta Enjoy Acquatica è utilizzabile come di 30 milioni di euro, per favorire lo sviluppo richieste di imprese con una storicità una normale carta ricaricabile di pagamento delle imprese commerciali associate alla produttiva tra i 5 e i 10 anni per investimenti e di prelevamento, con molte funzionalità Confcommercio Piemonte, con due finalità finalizzati ad una crescita aziendale. aggiuntive: consente di fare e di ricevere bonifici, di pagare le bollette, di ricaricare il cellulare, di far caricare direttamente sulla carta somme di denaro, e consente LA BRE E L’ASL CN2 ALBA BRA INVITO A PALAZZO 2011 di accedere ai servizi virtuali della Banca A SUPPORTO DEI FORNITORI La banca ha aderito all’edizione 2011 Regionale Europea, tramite il servizio di DELL’AZIENDA SANITARIA. di “Invito a Palazzo”, l’iniziativa dell’ABI internet banking QuiUBI. La Carta ha un La Banca Regionale Europea e l’ASL CN2 (Associazione Bancaria Italiana) che ogni costo mensile di 1 euro ed è attivabile Alba-Bra hanno stipulato un accordo per anno propone l’apertura delle sedi storiche con una versamento iniziale di 25 euro. consentire ai fornitori dell’Azienda Sanitaria delle banche italiane. La manifestazione si È disponibile presso tutte le filiali di Torino che abbiano subito dei ritardi nel pagamento è svolta il 1° ottobre, con la partecipazione e della cintura torinese. delle fatture di presentare la richiesta di di oltre 50 banche e, per la prima volta, anticipo delle fatture stesse. L’iniziativa di società di assicurazione. Nell’occasione si colloca nel quadro dei provvedimenti Banca Regionale Europea ha reso visitabile adottati dalla Regione Piemonte finalizzati come nelle precedenti edizioni l’area a favorire l’accesso al credito delle Piccole archeologica presso la Sede di Alba, in e Medie Imprese piemontesi, attraverso via Calissano, e per la prima volta Palazzo lo smobilizzo dei crediti commerciali vantati Pallavicino Mossi, a Torino, da gennaio nei confronti degli Enti locali e delle Aziende sede della Direzione Generale della banca. sanitarie locali. L’operatività è improntata Entrambe le visite sono state organizzate alla massima snellezza, con riduzione con l’ausilio di guide professionali. al minimo delle procedure burocratiche. Il sito di Alba, portato alla luce con i lavori L’ASL CN2 provvederà a certificare che di restauro del palazzo, avviati nel 1987, il credito sia certo ed esigibile ed indicherà risale all’epoca romana e presenta un impianto sul modello di attestazione del credito la data stradale ben conservato, con i condotti fognari del pagamento; al fornitore non saranno e parte di un edificio, oltre a numerosi e richieste ulteriori garanzie da parte della significativi manufatti. Nell’occasione è stato Banca Regionale Europea sulla quota visitato da 200 persone. Notevole successo, garantita da Finpiemonte. Inoltre, sarà con oltre 300 visite, ha riscontrato l’apertura garantito un anticipo del 100% della fattura, per la prima volta a Torino, di Palazzo e l’anticipazione bancaria riguarderà crediti Pallavicino Mossi, residenza nobiliare nel cuore scaduti da non più di 240 giorni, un termine della città le cui origini risalgono al ‘600. superiore a quelli convenzionalmente Il palazzo è stato oggetto di profondo applicati. In generale, possono beneficiare rifacimento nel corso del ‘700, in stile neo- dell’accordo le PMI, singole o associate, che classico; all’interno presenta numerose belle al momento di presentazione della domanda sale con decori ed affreschi risalenti all’800 abbiano la sede legale o un’unità operativa e realizzate da artisti attivi presso la corte attiva in Piemonte, che abbiano svolto Sabauda. prestazione a favore di Enti locali, aziende sanitarie e consorzi socio- assistenziali piemontesi e vantino, in ragione di tali prestazioni, crediti già scaduti per un importo complessivo di almeno 10.000 euro al netto dell’IVA. Le aziende devono rispondere ai criteri di merito creditizio ed avere una espansione dell’attività aziendale per effetto dell’anticipazione bancaria. Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito della Finpiemonte, presso l’ASL CN2 (0173 316279) e presso tutte le filiali della Banca Regionale Europea.

83 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 CUNEO, LA BANCA REGIONALE EUROPEA ALLA GRANDE FIERA D’ESTATE La banca ha partecipato, con un proprio stand, all’edizione 2011 della Grande Fiera d’Estate che si è svolta a Cuneo dal 24 agosto al 6 settembre, una tra le più importanti manifestazioni fieristiche nazionali, visitata da oltre 100mila persone. La presenza in fiera si è confermata un’utile opportunità per incontrare clientela e per rinnovare l’attenzione al territorio in una delle sue più apprezzate espressioni. Lo stand è stato incentrato sui prodotti per i giovani, Clubino e carta Enjoy. Come di consueto, presso lo stand si è creata l’occasione per presentare al pubblico gli atleti della BreBanca Lannutti che partecipano al campionato nazionale di volley serie A1 2011-2012, alla prima uscita stagionale.

SERATA ITALIANA INTERVENTI DELLA BANCA A MENTONE REGIONALE EUROPEA La Banca Regionale Europea è A CONVEGNI DI STUDIO stata sponsor della “Serata Italiana”, · Il Vice Presidente, avv. Maurilio Fratino, che si è svolta l’8 agosto nell’ambito ha partecipato al seminario di studio ed del Festival de Musique di Mentone, approfondimento per Dottori Commercialisti, uno dei più importanti eventi culturali promosso dal Polo Grafico, a Monaco, della Costa Azzurra. La serata ha il 23 settembre. ospitato esecuzioni del baritono · Aldo Flenda, Responsabile del Servizio Leo Nucci, nella suggestiva cornice Credito Anomalo, è intervenuto sul tema del sagrato della Chiesa di Saint Il ruolo della banca nella gestione della Michel. crisi d’impresa nel corso del convegno “La crisi d’impresa. Strumenti e risorse per la sua soluzione” promosso dalla Confindustria Canavese e da Centrobanca I PENSIONATI BANCA ad Ivrea, il 12 ottobre. REGIONALE EUROPEA IN VISITA ALLA SEDE · Il Direttore Generale, Roberto Tonizzo, DI TORINO ha tenuto una lezione all’Università della L’Associazione Pensionati della Banca terza Età di Alba, il 29 ottobre, sul tema Regionale Europea ha riunito i soci “La gestione del risparmio nell’attuale presso la sede della Direzione Generale contesto economico”. della banca, a Torino, per fare il punto sulla propria attività e per una breve visita della sede. L’iniziativa è stata voluta dai vertici della banca e dai responsabili della associazione, nell’ottica di consolidare il rapporto di fiducia ed il senso di vicinanza all’azienda in cui hanno trascorso la maggior parte della vita lavorativa. Circa un centinaio di Pensionati sono stati ricevuti dal Presidente Luigi Rossi di Montelera e dal Direttore Generale Roberto Tonizzo, presente anche il dottor Ezio Falco, Presidente della Fondazione CRC. Successivamente hanno partecipato alla visita guidata del Borgo Medievale di Torino, loro offerta dalla banca.

84 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 LE PIÙ RECENTI INAUGURAZIONI Sono state inaugurate le filiali aperte nel corso dell’anno, alla presenza del Direttore Generale della Banca Regionale Europea, Roberto Tonizzo, e del Vice Direttore Generale, Riccardo Barbarini. Hanno partecipato, oltre a numerosi clienti, Autorità e rappresentanti dell’economia e delle associazioni locali.

FILIALE DI OVADA Diretta da Mauro Basso. Ha sede in via Torino, 135 ed è stata inaugurata il 9 settembre

FILIALE DI TORINO

Diretta da Cristiano Ansaldi. Ha sede in corso Regina Margherita,191 angolo via Sobrero. È stata inaugurata il 30 novembre

FILIALE DI CHIERI

È diretta da Luca Rebagliati. Ha sede in piazza Dante, 10/11 ed è stata inaugurata il 2 dicembre.

85 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 NAZIONALI DI ATLETICA BANCARI-ASSICURATIVI 2011 LA BANCA REGIONALE EUROPEA “MASCHILE” TORNA SUL TETTO D’ITALIA. VICECAMPIONE LA“FEMMINILE”. CONQUISTATI ANCHE OTTO TITOLI ASSOLUTI Si è disputata a Borgaretto (TO), nelle di alcune importanti defezioni. Al terzo giornate del 24 e 25 settembre scorsi, posto sul podio Cassa di Risparmio di Asti. organizzata dalla SAI Assicurazioni con Anche il palmares della femminile è la collaborazione di Unicredit Group, notevolissimo, con 7 scudetti negli ultimi la XXXVIIª Edizione del Campionato 10 anni. Le nostre rappresentative hanno di Atletica su pista. 26 le Società presenti, conquistato, oltre ad altri numerosi con 500 atleti-gara che hanno dato vita, piazzamenti/podio, complessivamente otto su pista e pedane, a gare avvincenti titoli assoluti, con exploit della formazione e combattute. Sia in campo maschile che “rosa” (ben 6): Elena Tosatti nei 400 hs, femminile la lotta al vertice si è ristretta a Maria Cristina Rossi nel peso e nel giavellotto, Banca Regionale Europea ed Unicredit Group. Luciana Costamagna nel lungo e le due Anche questa volta, come lo scorso anno, staffette 4x100 (Ballario-Cometto- le due formazioni si sono divise equamente Costamagna-Ronco) e 4x400 (Fantini-Re- la posta in palio. Vittoria Banca Regionale Tosatti-Beltrami). Europea nel “maschile” e di Unicredit Group nel “femminile”. Appare evidente l’eccezionalità dei risultati da noi ottenuti stante il grande divario di estensione territoriale, e quindi di ricerca e ricambio degli atleti, ormai in essere fra la Banca Regionale Europea (solo Piemonte) ed Unicredit Group (tutt’Italia). In campo maschile dopo due giornate di gare le due eterne avversarie si sono incredibilmente trovate a parità di punteggio in classifica (844 punti) ma la vittoria è stata assegnata dai Giudici Fidal alla Banca Regionale Europea per una migliore partecipazione complessiva dei nostri atleti nelle varie specialità, come da Regolamento Nazionale Fidal. Al terzo posto sul podio . Con questo la squadra raggiunge l’incredibile record di 15 scudetti negli ultimi Dall’alto: i marciatori GiovanniTenino, 16 anni e sempre con il Responsabile Silvano Bossi, Giovanni Bertossi; Tecnico Giampiero Marzi. Vittorio Maurino e Claudio Cuniberti In campo femminile le nostre atlete hanno (primo assoluto) salto con l’asta; lottato generosamente con le avversarie fino i giavellottisti Paolo Giraudo, alla fine, cedendo di misura anche a seguito Roberto Pavone e Silvano Bossi

Formazione Banca Regionale Europea (parziale) da sx: Pace - Ballario - Giraudo - Bedino - Pavone - Cometto - Bossi - Fantini - Osella - Ronco - Maurino - Ventrella - Cuniberti - Costamagna - Marzi (Resp. Tecnico) - Tenino - Rovagna - Sella - Musso - Ragazzi - Tosatti - Bertossi; accosciati Sarcinelli - Gigliotti

86 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 I CAMPIONI

CLASSIFICA FINALE MASCHILE TITOLI ASSOLUTI TITOLI SENIOR 1° BANCA REGIONALE EUROPEA Cuniberti (asta) Vagaggini (400 hs) (Campione d’Italia 2011) punti 844 Carraro (110 hs) 2° UNICREDIT GROUP 844 TITOLI MASTER 3° GRUPPO BANCA MARCHE 564 2° POSTO ASSOLUTO Bertossi (800) 4° CASSA DI RISPARMIO DI ASTI 330 Bossi (5000 marcia/giavellotto) Bossi (5000 marcia/giavellotto) 5° REALE MUTUA ASSICURAZIONi 328 Corino (1500) Cuniberti (triplo) Cuniberti (triplo) De Giovanni (alto) 6° BANCA POPOLARE DI NOVARA 284 De Giovanni (alto) Gigliotti (lungo) 7° 247 Vagaggini (400 hs) Giraudo (martello/giavellotto) 8° STATE STREET BANK ITALIA 220 Staffetta. 4x100 (Cuniberti- Landra (disco/martello) 9° BANCA POP. EMILIA ROMAGNA 172 Gigliotti-Rovagna-Carraro) Maurino (asta) 10° 130 Pavone (peso) 11° BANCA INTESA SAN PAOLO 100 3° POSTO ASSOLUTO Rovagna (lungo) SEGUONO altre 12 Società Gigliotti (lungo) Tenino (5000 marcia) Carraro (400 hs) Staffetta 4x400 (Ragazzi-Piccolo FORMAZIONE MASCHILE De Giovanni-Vagaggini) 1. Abate Paolo (3000/5000) 2. Abbà Sergio (3000/5000) 3. Bertossi Giovanni (5000 marcia/800) 4. Bossi Silvano (5000 marcia/giavellotto) 5. Carraro Daniele (110 hs/400 hs/4x100) 6. Corino Marco (1500) 7. Cuniberti Claudio (asta/triplo/4x100) 8. David Massimiliano (5000) 9. De Giovanni Alessandro (alto/triplo/4x400) 10. Dotta Massimo (3000 siepi/alto) 11. Gigliotti Ivan (100/lungo/4X100) 12. Giraudo Paolo (martello/giavellotto) 13. Induni Ettore (1500) 14. Landra Marco (martello/disco) 15. Maurino Vittorio (asta/110 hs) 16. Musso Mario (100/3000 siepi) 17. Osella Gabriele (peso/disco) 18. Pace Lorenzo (1500/3000 siepi) 19. Pavone Roberto (peso/giavellotto) 20. Piccolo Alessandro (200/400/4X400 ) 21. Ponzio Luigi (lungo) 22. Ragazzi Oreste (800/1500/4x400) 23. Rovagna Gianluca (100/lungo/4X100) Sopra: Ragazzi, 24. Tenino (5000 marcia/200) De Giovanni, Piccolo, Vagaggini, 25. Vagaggini Andrea (400/400 hs/4x400) terzi nella staffetta 4x400

Marco Corino, secondo assoluto nei 1500;

Ivan Gigliotti secondo assoluto nel salto in lungo

Cuniberti, Carraro, Gigliotti, Rovagna secondi nella staffetta 4x100

Formazione Banca Regionale Europea (parziale) da sx: Pace - Ballario - Giraudo - Bedino - Pavone - Cometto - Bossi - Fantini - Osella - Ronco - Maurino - Ventrella - Cuniberti - Costamagna - Marzi (Resp. Tecnico) - Tenino - Rovagna - Sella - Musso - Ragazzi - Tosatti - Bertossi; accosciati Sarcinelli - Gigliotti

87 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011 LE VICE CAMPIONESSE

CLASSIFICA FINALE FEMMINILE TITOLI ASSOLUTI 1° UNICREDIT GROUP Costamagna (lungo) (CAMPIONE D’ITALIA 2011) PUNTI 363 Rossi (peso/giavellotto) 2° B.CA REGIONALE EUROPEA 336 Tosatti (400 hs) 3° CASSA RISPARMIO ASTI 99 Staffetta 4x100 (Ballario- 4° GRUPPO BANCA MARCHE Cometto-Costamagna-Ronco) 5° REALE MUTUA ASSICURAZIONI Staffetta 4X400 (Fantini-Re- 6° SOCIETE’ GENERALE Tosatti-Beltrami) 7° FONDIARIA SAI 8° STATE STREET BANK ITALIA 2° POSTO ASSOLUTO 9° BANCA POPOLARE DI NOVARA Beltrami (400/800) BANCA POPOLARE EMILIA (pari merito) Ronco (100/giavellotto) SEGUONO ALTRE 4 SOCIETÀ Tosatti (100 hs ) Sella (triplo) FORMAZIONE FEMMINILE 1. Ballario Romina (3000/200/4x100)) 3° POSTO ASSOLUTO 2. Beltrami Silvia (400/800/4X400) Ballario (200) 3. Bedino Graziella (3000 marcia/disco) Costamagna (alto) 4. Cometto Margherita (1500/3000) 5. Costamagna Luciana (lungo/alto/4X100) TITOLI SENIOR 6. D’Angelo Ileana (1500/peso) Beltrami (400) 7. Fantini Maura (200/400/4x400) 8. Re Franca (1500/800/4X400) TITOLI MASTER Le vincitrici: Maria Cristina 9. Ronco Ivanka (100/giavellotto/4X100) Bedino (3000 marcia/disco) Rossi e Ileana D’Angelo, 10. Rossi Maria Cristina (giavellotto/peso ) Cometto (3000) titoli assoluto e master 11. Sarcinelli Maria (3000 marcia/disco) D’Angelo (peso) nel peso; 12. Sella Nicoletta (triplo/lungo) Re (800) sotto: Silvia Beltrami 13. Tosatti Elena (100 hs/400 hs/4 x 400) Ronco (100) seconda assoluta negli 800 14. Ventrella Simona (100/alto) Sarcinelli (disco) Sella (triplo)

L’ALBO D’ORO DEI CAMPIONATI NAZIONALI (PARZIALE) Staffetta 4x100 prima assoluta: MASCHILE FEMMINILE da sinistra Ronco, Ballario, Cometto, 1985 Sesto S. Giovanni Banco Napoli Banca Monte Milano Costamagna, 1986 Sesto S. Giovanni Banco Napoli Banca Monte Milano 1987 Tirrenia (PI) Banco Napoli Banca CRT 1988 Roma B.N.L. Banca CRT 1989 Bibione (VE) Banca CRT Banca CRT 1990 Arezzo Banco Napoli Banca CRT 1991 Formia (LT) Banco Napoli C. R. Asti 1992 Sportilia (FO) Banco Napoli Banca CRT 1993 Chieri (TO) Banco Napoli C. R. Asti 1994 Napoli Banco Napoli Banca CRT 1995 Bussolengo (VE) Banco Napoli Banca CRT 1996 Pomezia (Roma) Banca Regionale Europea Banca CRT 1997 Tirrenia (PI) Banca Regionale Europea Banca CRT 1998 Caprino (VR) Banca Regionale Europea C. R. Asti 1999 Asti Banca Regionale Europea C. R. Asti 2000 Caorle (VE) Banca Regionale Europea Banca CRT 2001 Macerata Banca Regionale Europea Banca CRT 2002 Padova Banca Regionale Europea Banca Regionale Europea 2003 Ostia (RM) Banca Regionale Europea Unicredit 2004 Novara Banca Regionale Europea Banca Regionale Europea 2005 Cuneo Banca Regionale Europea Banca Regionale Europea 2006 Pavia Banca Regionale Europea Banca Regionale Europea 2007 Torino Banca Regionale Europea Unicredit 2008 Macerata Banca Regionale Europea Banca Regionale Europea 2009 Mondovì Banca Regionale Europea Banca Regionale Europea Staffetta 4x400 prima assoluta: 2010 Novara Unicredit Group Banca Regionale Europea da sinistra Fantini, Tosatti, Beltrami, Re 2011 Borgaretto (To) Banca Regionale Europea Unicredit

88 • RASSEGNA N. 32 • INVERNO 2011