Akio L'anno Televisivo 2016 Visto Da Caro Televip Carotelevip.Net
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Akio L'anno televisivo 2016 visto da Caro Televip carotelevip.net @carotelevip GENNAIO MATTEO RENZI E LA RAI: IL PASSO DECISIVO 4 GENNAIO 2016 Cara presidente della Rai Monica Maggioni, uno dei regali di Natale del 2015 fatti agli italiani dal governo guidato da Matteo Renzi è stato la riforma della Rai Radio Televisione Italiana. La prelibatezza del pagamento del canone sarà spalmata nella bolletta della corrente in dieci dolcissime rate da 10 euro. Il consiglio d’amministrazione sarà formato da 7 componenti, due nominati direttamente dal governo, due dalla Camera, due dal Senato e uno scelto dai dipendenti. Il direttore generale diventa amministratore delegato, sarà scelto dal governo ed avrà un potere smisurato. Fino a quando la legge non entrerà compiutamente in vigore (nel 2019) andrete avanti con l’attuale CdA ma il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto avrà fin da subito i super poteri da amministratore delegato. Campo Dall’Orto è il centravanti voluto da Matteo Renzi nella sua squadra Rai mentre il rifinitore è il consigliere d’amministrazione Guelfo Guelfi che ieri ha detto chiaro e tondo che è giunto il momento delle decisioni irrevocabili: “Questa televisione va svecchiata, siamo in ritardo su molte cose. E pessimi su Internet. Ora il direttore generale ha assunto il ruolo di amministratore delegato, e perciò ha poteri adatti per incidere. Ma a ciascun componente di vertice deve corrispondere una responsabilità. Vi annuncio che è finita la stagione degli intoccabili” (da Il Fatto Quotidiano del 3/1/16 intervista di Carlo Tecce). Le roboanti parole di Guelfo Guelfi sono significative perché vuol dire che Matteo Renzi da questa riforma vuole risultati immediati. Nei prossimi giorni si terrà il primo CdA del 2016 ed è facile prevedere che Campo Dall’Orto indosserà i panni del super eroe e nominerà i nuovi direttori delle reti e delle testate. Con i suoi super poteri dovrà anche scoprire i colpevoli dei “misfatti” della terribilenotte di Capodanno 2016 di Rai1. Cara presidente della Rai Monica Maggioni, a te invece il premier Renzi ha dato solo la presidenza con il potere minimo di fare da garante. Comincio a pensare che non sia stata una promozione averti dato la presidenza. Questa riforma è indubbiamente il passo decisivo nel rapporto tra Matteo Renzi e la Rai Radio Televisione Italiana. Se, come prevedono tutti gli analisti politici, il potere di Matteo Renzi durerà almeno vent’anni, si può dire che la Rai ha un nuovo “editore di riferimento” dopo il ventennio berlusconiano. Qualche giorno fa sono passato davanti alla sede Rai di viale Mazzini 14 ed ho visto da vicinissimo il “cavallo morente” dello scultore Francesco Messina: io dico che non ce la fa, lo stiamo perdendo definitivamente. QUEL DISCORSO DA GRAN FIGLIA DI PAPÀ BOSCHI CHE I TALK SHOW NON HANNO POTUTO APPROFONDIRE A CAUSA DELLA PAUSA NATALIZIA 5 GENNAIO 2016 Caro Massimo Giannini, da quando il premier Matteo Renzi ti ha preso di mira facendosi scudo con Rambo, il tuo Ballarò mi appare un po’ meno inutile. Anche tu lo sai che essere considerato “un gufo” da Renzi gioverà al programma, non tanto in termini di audience quanto di “originalità”, in una Rai che è diventata renziana ancor prima che Renzi ci mettesse il suo sigillo con la legge di riforma. In qualità di gufo televisivo più attaccato da Renzi dovresti adoperarti per colmare il vuoto informativo che ha colpito le emittenti televisive italiane nel mese di dicembre 2015. E’ stato il mese in cui il ministro per le riforme Maria Elena Boschi è stata oggetto di una mozione di sfiducia presentata da una parte delle opposizioni (Movimento 5 Stelle in testa) per un presunto conflitto d’interessi nel “caso Banca Etruria”. I telegiornali, complici l’atmosfera natalizia, si sono limitati a fare il conto alla rovescia in attesa del 18 dicembre, giorno della votazione alla Camera, e quando la mozione è stata respinta si sono buttati a pesce ad esaltare il discorso deciso ed appassionato del ministro, soprattutto nel passaggio in cui si è dimostrata una gran figlia di papà Boschi: “Lasciatemi dire quello che ho nel cuore. Io amo mio padre e non mi vergogno a dirlo. Mio padre è una persona perbene, io sono fiera di lui e sono fiera di essere la prima nella famiglia Boschi ad essersi laureata. E ricordo la gioia e la commozione di mio padre quando è venuto a Firenze ad assistere alla mia laurea. I miei fratelli più piccoli sono laureati uno in economia e uno in ingegneria e noi sappiamo quello che ha fatto mio padre per farci studiare. Lui, figlio di contadini, che per andare a scuola e diplomarsi ogni giorno faceva cinque chilometri a piedi all’andata e cinque chilometri a piedi al ritorno e quaranta minuti di treno. Questa è la storia semplice, umile ma forte della mia famiglia, non le maldicenze che ho sentito raccontare in questi giorni e le meschinità che sono state scritte. Io so che questo fa parte delle regole del gioco e non mi arrabbio ma spero se un giorno avrò la fortuna di essere madre che i miei figli siano orgogliosi del loro padre quanto io lo sono del mio. Allo stesso modo però dico in quest’aula che sono orgogliosa di far parte di un governo che esprime un concetto molto semplice: chi sbaglia deve pagare. Chiunque sia. Senza differenze. Se mio padre ha sbagliato, deve pagare. Su questo io non ho dubbi. Perché nell’Italia che stiamo ricostruendo non c’è spazio per il favoritismo non c’è spazio per i due pesi e le due misure. Ma se mio padre ha sbagliato non lo giudica il tribunale dei talk show o di una parte delle opposizioni che preferisce strumentalizzare la vita e a volte la morte delle persone piuttosto che cercare di risolvere i problemi. Resto alla verità dei fatti. Mio padre è stato commissariato dal governo, è stato sanzionato da Banca d’Italia, non c’è nessun favoritismo nella nostra Italia (dal video pubblicato sul canale Youtube della Camera dei Deputati il 18/12/15, Discussione della mozione Crippa ed altri n. 1-01082 presentata a norma dell’articolo 115, comma 3, del Regolamento, nei confronti del Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi). Caro Massimo Giannini, quando poi è arrivato il parere dell’Antitrust (cito l’agenzia Ansa “Il ministro Maria Elena Boschi non ha alcun conflitto di interessi sulla vicenda del salvataggio della Banca Etruria. A sostenerlo è l’Antitrust, riferiscono fonti qualificate dell’Authority, in una risposta al deputato del movimento cinque stelle Alessandro Di Battista, che aveva sollecitato un pronunciamento sulla vicenda. Di Battista aveva sollevato la questione in una lettera inviata all’Antitrust lo scorso 22 dicembre”), i telegiornali hanno messo la pietra tombale sul tema. Nel suo discorso da gran figlia di papà Boschi, il ministro non ha potuto fare a meno di rispolverare il cavallo di battaglia mediatico del suo premier Renzi contro i talk show dicendo “Ma se mio padre ha sbagliato non lo giudica il tribunale dei talk show”. Caro Massimo Giannini, anch’io ti invito a non giudicare papà Boschi ma ti chiedo di approfondire come, da persona perbene, ha fatto il vice presidente di Banca Etruria. E’ una di quelle sfide alla Rambo che possono farti lasciare un segno nella storia della Rai. KIM JONG-UN SPARA LA BOMBA ALL’IDROGENO, ANTONIO RAZZI LO DIFENDE E MAURIZIO CROZZA FAREBBE BENE A NON IMITARLO PIÙ 7 GENNAIO 2016 Caro Maurizio Crozza, nell’ultima puntata del 2015 di Crozza nel paese delle meraviglie avevi ironizzato sulle minacce nucleari della Corea del Nord. Ieri il regime di Kim Jong-Un ha annunciato di aver concluso con successo un test facendo esplodere un ordigno termonucleare all’idrogeno. Anche nel 2013 avevi fatto un monologo sulle mire nucleari del dittatore nord-coreano (qui al minuto 7): “Ma anche ammesso che le testate nucleari funzionino, Kim, tu minacci l’America? Minacci con la bomba atomica gli unici che nella storia ne hanno sganciate due! Kim, dammi retta, ti battono in esperienza. C…o è come se Don Ciotti sfidasse Sgarbi ad una gara d’insulti. Lascia stare. Ma poi scusa Kim. Ma sei ancora lì a rompere il c…o con l’atomica, Kim? ma vai a cag..e, Kim! Ancora col nucleare? Ma siete obsoleti, siete antiquati, siete out, non siete trendy, non siete cool. Oddio, la faccia un po’ da cool ce l’avete ma basta col nucleare. basta con le guerre ma basta anche col nucleare nell’uso civile”. Sapere cosa ne pensa il tuo Antonio Razzi di questa nuova prova di forza del suo mito Kim avrebbe fatto la felicità dei tuoi telespettatori. Caro Maurizio Crozza, ma tu non c’eri. La7 continua a trasmettere decine e decine di repliche de Il paese delle meraviglie che vanno benissimo per quello che riguarda l’attualità politica italiana, immobile sulle chiacchiere sempre tutte uguali di Matteo Renzi e dei suoi sterili avversari, mentre non vanno affatto bene per quel che riguarda l’attualità internazionale. Ti sei perso il presidente Obama che piange mentre parla della stretta che vuole dare alla diffusione e al possesso delle armi negli Usa. Ti sei perso il crollo delle borse asiatiche. Ti sei perso le aggressioni e le molestie nei confronti di donne, avvenute durante i festeggiamenti di Capodanno a Colonia. Ti sei perso la Svezia e la Danimarca che hanno sospeso il trattato di Schengen per arginare i flussi di immigrazione. Ti sei perso l’annuncio della rivoluzione di twitter che ha intenzione di allargarsi a 10000 caratteri.