Interventi stradali per il collegamento della nuova base NATO di cui all’art. 4 punto 1 lettere da a) a g) della delibera CIP E del 03/08/2011 –

GARA STUDIO DI FATTIBILITA’ AMBIENTALE

E CUP: G91B1100051000 1 RELAZIONE PAESAGGISTICA CIG : 607085218E

Comune di Giugliano

STUDIO DI FATTIBILITA’ AMBIENTALE E RELAZIONE PAESAGGISTICA

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SOMMARIO

1. PREMESSA

2. OBIETTIVI

3. STRUTTURA DELLA RELAZIONE PAESAGGISTICA

4. ANALISI ATTUALE DELLO STATO DEI LUOGHI

5. IL CONTESTO URBANO E PAESAGGISTICO 6. CENNI STORICI 7. LE ORIGINI 8. TERRITORIO 9. EVOLUZIONE DEMOGRAFICA 10. ECONOMIA 11. INDUSTRIA 12. TURISMO 13. INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 14. MOBILITÀ URBANA 15. RELIGIONE 16. TRADIZIONI E FOLCLORE 17. INDICAZIONE DEGLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI 18. IL PROGETTO E GLI INTERVENTI 19. ANALISI DELL’IMPATTO SUL PAESAGGIO DEGLI INTERVENTI PREVISTI 20. CONCLUSIONI

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1. PREMESSA La Relazione paesaggistica analizza gli aspetti e i caratteri del paesaggio dell’area oggetto d’intervento. L’obiettivo è di definire un quadro di misure di tutela e di valorizzazione del paesaggio per il raggiungimento di un equilibrato rapporto tra conservazione e ripristino dei valori espressi dai beni paesaggistici. La presente Relazione Paesaggistica viene redatta per consentire all’Amministrazione competente di disporre della base di riferimento essenziale per la verifica della compatibili- tà paesaggistica degli interventi ai sensi dell’art 146, comma 5, del D.Lgs. n. 42/2004 – “Codice dei beni culturali e del paesaggio” e secondo la procedura indicata dal Decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 2010, n, 139, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 199 del 26/08/2010 e recante "Regolamento recante procedimento semplificato di autoriz- zazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità, a norma dell'articolo 146, comma 9, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni". Come prescrit- to dalla normativa, la Relazione Paesaggistica contiene gli elementi necessari alla verifica della Compatibilità Paesaggistica degli interventi, con riferimento specifico alle motivazioni del vincolo paesaggistico gravante sull’area.

2. OBIETTIVI I principi chiave ai quali si dovrà orientare ogni intervento sono il mantenimento, la riquali- ficazione e la conservazione del territorio e la sua possibile trasformazione in armonia con le strutture paesaggistiche esistenti. Tutti gli interventi devono avvenire nella consapevolezza che il territorio attuale rappresen- ta una risorsa il cui valore dovrà essere tutelato. La valutazione degli interventi edilizi e infrastrutturali fa riferimento ai seguenti obiettivi: Tutela del paesaggio: riconoscere e salvaguardare i valori culturali che esprimono il pae- saggio; Conservazione degli aspetti e dei caratteri peculiari.

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3. STRUTTURA DELLA RELAZIONE PAESAGGISTICA La struttura della Relazione paesaggistica segue i criteri stabiliti dall’art. 146, commi 4 e 5 del D.Lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”: La domanda di autorizzazione dell'intervento indica lo stato attuale del bene interessato, gli elementi di valore paesaggistico presenti, gli impatti sul paesaggio delle trasformazioni proposte e gli elementi di mitigazione e di compensazione necessaria. L'amministrazione competente, nell'esaminare la domanda di autorizzazione, verifica la conformità dell'intervento alle prescrizioni contenute nei piani paesaggistici e ne accerta: a) la compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo; b) la congruità con i criteri di gestione dell'immobile o dell'area; c) la coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica. La presente Relazione Paesaggistica si compone di due parti: l’analisi paesaggistica e la progettazione degli interventi compatibili con il paesaggio. Nella prima parte dell’analisi dello stato dei luoghi sarà descritto il paesaggio con i suoi elementi, caratteristiche, particolarità e vincoli esistenti, dando specifica funzione d’inquadramento e definizione ambientale, con allegati cartografici e riportando i decreti di vincolo esistenti. Nella seconda parte sarà presentato il progetto e la sua relazione con il paesaggio.

4. ANALISI ATTUALE DELLO STATO DEI LUOGHI Lo stato attuale del paesaggio è esaminato attraverso un’analisi dettagliata dell’area di progetto secondo i criteri di metodo descritti in precedenza. Le caratteristiche paesaggisti- che e ambientali sono esaminate, inoltre, in riferimento al contesto paesaggistico in cui è situata l’area d’intervento.

5. IL CONTESTO URBANO E PAESAGGISTICO L’area oggetto d’intervento si trova nel Comune di Giugliano in . È costituita es- senzialmente da insediamenti abitativi, complessi alberghieri e di ristorazione, e attività commerciali diffuse; tali insediamenti sono tra loro connessi dalla viabilità su cui ora si propone l’intervento.

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In particolare, l’area insiste sulla strada Via Lago Patria e su Via Domiziana SP 303 e le intersezioni con alcune strade cittadine.

STRALCI PLANIMETRICI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI E DEI VINCOLI ESISTENTI

5.1. - Stralcio del P.R.G. vigente dell’area d’intervento

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5.2. – Individuazione area archeologica

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5.3. – Individuazione servitù militari

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5.4. – Individuazione vincolo idraulico

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5.5. – Individuazione vincolo idrogeologico

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5.6. – Individuazione vincoli paesaggistici

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5.7. – Stralcio della mappa catastale

6. CENNI STORICI Le coste del Golfo di Napoli, racchiuse tra il Capo Miseno e la punta di , furono abitate fin dalla remota e oscura età del ferro, le cui vestigia funerarie si possono ritro- vare nelle necropoli campane di Torio, di San Marzano, di . La fertilità della terra, la ricchezza della vegetazione, la bellezza del panorama, i piccoli golfi sparsi un po’ ovunque nell'ampia baia e favorevoli alla navigazione e alla pesca la dolcezza del clima, dovevano tentare i popoli stranieri. Probabilmente popolazioni assai primitive, che vivevano di agricoltura, di caccia e di pe- sca, e abitavano in capanne molto semplici, il cui tetto, aperto nel mezzo, lasciava pene- trare la luce col sole e uscire il fumo del focolare. Gli storici dell'architettura riconoscono in queste capanne dal tetto perforato il prototipo dell'abitazione romana nella sua forma più primitiva. La città di è un comune italiano di 120.194 abitanti del- la città metropolitana di Napoli in Campania.

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È il terzo comune della regione per popolazione ed è il comune non capoluogo di provincia più popoloso d'Italia. Si colloca al trentaseiesimo posto fra i comuni d'Italia per popolazio- ne. 7. LE ORIGINI Il territorio giuglianese fu abitato sin dall'età del ferro dalle tribù italiche. Tra il V e il IV se- colo a.C. vi si stanziarono gli Osci, i quali fondarono, tra le molte cit- tà, Atella e (situata sulle sponde del lago Patria), fiorenti sotto il dominio di Roma. L'area è quella della Terra di Lavoro, la parte più fertile della Campania felix. Un'infinità di reperti archeologici attesta la presenza di insediamenti romani. Ma la tradi- zione vuole che un nucleo di Cumani, rifugiatosi nelle campagne giuglianesi nel 421 a.C., chiamò Leirianum la zona, per un'estesa fioritura di gigli, e quindi Lilianum. L'anno 1207 segna una svolta decisiva nella storia del piccolo centro feudale; in quell'an- no Cuma fu distrutta dai Napoletani, perché era divenuta un covo di pirati e di predoni. I Cumani fuggiaschi trovarono ospitalità a Giugliano, insieme con il Clero ed il Capitolo Cattedrale, trasferendovi anche il culto di San Massimo e Santa Giuliana. Di Giugliano, in quanto Feudo, abbiamo i primi documenti a partire dal 1270. Nel XII secolo troviamo le famiglie di Pietro Trotta, dei Varavalla, gli Aversano e la famiglia Vulcano. A questi suben- trarono poi i Filomarino e i Pignatelli; una parte dei Feudo fu proprietà dei D'Aquino. Nel XV secolo il Feudo passò a Ettore Pignatelli, Conte di Fondi. Nel 1495 Carlo VIII di Francia, occupato il Regno di Napoli donò il feudo al conte Michele Riccio, cui venne tolto con la disfatta dei francesi. Nel 1542 i Carafa vendettero una quota a Cosimo Pinelli, la famiglia del quale amministrò rettamente Giugliano per circa un secolo. Nel 1639 Galeazzo Pinelli vendette a Cesare D'Aquino le quote a lui spettanti. Nel corso del Seicento la famiglia Mancini fu investita della baronia di Giugliano con Domenico Nicola II, già Marchese di Fusignano e Vice Gran Cancelliere del Regno di Napoli. Nel 1691 il Feudo passò a Francesco Grillo. Il Principe di Stigliano, Marcantonio Colonna, l'acquistò nel 1778 e lo tenne fino alla Rivoluzione Fran- cese; quindi, con Gioacchino Murat, si ebbe la fine di tutti i privilegi feudali e l'inizio dell'Amministrazione comunale. Dunque l'ultima a governare il feudo Giuglianese, è stata la dinastia Colonna, dopo di che il potere è passato in mano ai cittadini.

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8. TERRITORIO Giugliano si trova nella zona nord-occidentale dell'entroterra di Napoli, confina a nord con il casertano e a sud con i Campi Flegrei. Il territorio si trova pressoché sul livello del mare. Il tratto costiero, basso e sabbioso, si estende sul litorale domitio per oltre 3 km, dalla Ma- rina di Varcaturo a Lido di Licola (o Licola Mare). All'interno del territorio si trova il Lago di Patria, con l'omonima località sulle sue sponde. Il lago non è di origine vulcanica, ma resi- duale retrodunale, cioè generato dalla chiusura di dune sabbiose verso il mare.

9. EVOLUZIONE DEMOGRAFICA Grazie ad alcuni documenti storici si può analizzare l'evoluzione demografica del centro abitato. Attorno al 1550 Giugliano contava circa 3000 abitanti (dato ricavato dal calcolo dei tributi che il feudatario versava al viceré). Nel 1711, lo storico Fabio Sebastiano Santo- ro fornisce dati su Giugliano: 6.240 abitanti. Al censimento dell'unità d'Italia, Giugliano con- tava 10.000 abitanti; a quello del 1931 ne contava 20.000; a quello del 1985 ne contava 50.000 e a quello del 2006 ne contava 100.000. Se si prendono in considerazione i censi- menti 1550-1711 e 1985-2006 vediamo come la popolazione sia raddoppiata prima in 150 anni, poi in 20 anni.

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Al 31 dicembre 2013, a Giugliano in Campania risultano residenti 4.555 cittadini stranieri, ovvero il 3.8% della popolazione residente . Le nazionalità principali sono: Ucraina, 862 Bosnia ed Erzegovina, 563 Romania, 427 Polonia, 288 Ghana, 273 Nigeria, 231

10. POPOLAZIONE E URBANISTICA Giugliano nasce lungo la via Campana. È probabile che il primo nucleo della città si sia sviluppato nel Medioevo (poco o nulla si sa riguardo l'estensione di Giugliano antica) all'in- crocio tra questa e Via Cumana, dove vi è l'unica vera piazza del centro storico e dove, non a caso, affacciano i più tardi Palazzo Ducale (Palazzo Pinelli) e Collegiata di Santa Sofia, chiesa principale della città in quanto contenente le reliquie del Santo Patrono. Die- tro gli edifici patrizi che si affacciavano lungo le strade principali rettilinee, così, sorse un intricato sistema viario radiocentrico con case più modeste, più fitto attorno alla chiesa di Sant'Anna. Lo sviluppo ad occidente lungo il Corso Campano, è stato progressivamente più regolare, con strade che corrono parallele ed ortogonali all'asse di riferimento. Non sono rare case in linea che affacciano lungo i vicoli, o agglomerati di queste che sembrano addossarsi l'una all'altra: tuttavia sembra prevalente la tipologia di case a corte, con le proprietà che subordinano ai loro confini le stesse strade. Nel 1985, la popolazione giuglianese risultava essere di quasi 50.000 abitanti e nel 2006 raggiunse i 100.000. In poco più di 20 anni la popolazione della città è quindi raddoppiata, con il risultato che Giugliano è diventata la più popolosa città italiana non ca- poluogo di provincia. Ciò è dovuto anche al flusso di stranieri, ma soprattutto all'arrivo di persone da altre zone della periferia di Napoli). L'aumento della popolazione ha comporta- to anche una crescita urbanistica notevole. Infatti la popolazione del comune è di gran lunga superiore a quella della maggior parte dei comuni capoluoghi di provincia e quasi

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doppia rispetto alla città da cui Giugliano dipende per giurisdizione ecclesiastica e giudizia- ria (Aversa). La distribuzione della popolazione sul territorio è assai squilibrata. L'espansione della città si è rivolta soprattutto alle periferie: in seguito all'arrivo di numerosi terremotati negli anni ottanta e anche a causa della crescente richiesta di abitazioni, nella periferia nord della città sono stati costruiti molti palazzi, alcuni dei quali prefabbricati o abusivi. L'abitato cen- trale si trova nella zona orientale del comune, direttamente collegato a quelli di , e Melito, con i quali forma un unico agglomerato. La frazione Lago Patria, che comprende la località omonima, nonché Varcaturo e una parte di Licola (divisa con il comune di ), che sono tre nuclei urbani distinti, si trovano molto distanti dal capoluogo, rispetto agli standard della zona, e mancano di alcuni servizi. Tuttavia, la co- struzione della base Nato a Lago Patria ha messo in moto una rete di progetti che preve- dono la riqualificazione, anche urbanistica, della zona. Grazie al costante aumento della sua popolazione Giugliano detiene da alcuni anni un cu- rioso primato: È il 1º comune d'Italia per popolazione tra i non capoluoghi di provincia. Inoltre: è il 2º comune della città metropolitana di Napoli, dopo il capoluogo, per superficie e popolazione. È il 3º comune della Campania per popolazione, dopo Napoli e Salerno. È l'8º comune dell'Italia Meridionale per popolazione. È il 36º comune d'Italia per popolazione.

11. ECONOMIA L'economia della città si basa soprattutto sulla produzione e commercio di prodotti agroa- limentari e sull'attività della zona industriale situata in località Ponte Riccio. Le attività ope- ranti nel settore dei servizi sono caratterizzate dalla prevalenza di unità di piccola o picco- lissima dimensione, attive prevalentemente nel settore dell’edilizia, della lavorazione del metallo e dei generi alimentari.

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12. INDUSTRIA L'area industriale della città di Giugliano è l'Asi di Ponte Riccio. Una delle aziende di mag- gior rilievo è la Selex Electronic Systems che opera nel settore aerospaziale e nel campo delle comunicazioni. Inoltre alcune delle aziende dell'Asi hanno dato vita al Consorzio In- dustriale di Giugliano. È uno dei più grandi poli ortofrutticoli dell'Italia. Non a caso la città è soprannominata Città della mela annurca, una caratteristica mela locale apprezzata in tut- to il mondo tanto da meritarsi l'appellativo di "regina delle mele". Ora la diffusione è in tutto il sud Italia, ma principale luogo è stato, in passato ed è in parte tutt'oggi, Giugliano. Il commercio ortofrutticolo si concentra sul Mercato Ortofrutticolo vero e proprio, che si trova alla periferia della città. La frutta viene prima selezionata, poi confezionata e venduta nel- le paranze, zone adattate esclusivamente al commercio. Precedentemente, l'attività orto- frutticola cittadina si svolgeva solo nel periodo estivo mentre attualmente è stata allargata anche al periodo invernale.

13. TURISMO Il turismo della città si concentra soprattutto sul litorale domitio e sulla zona del Lago di Patria dove sono presenti i resti dell'antica città romana di Liternum legata a Scipione l'A- fricano. In realtà anche (e forse soprattutto) il centro storico della città potrebbe risultare attrazione turistica. Il turismo del litorale si concentra sul Lido di Licola e sulla Marina di Varcaturo, dove sono presenti numerose strutture alberghiere e di intrattenimento (bar, ristoranti, strutture sportive) tra cui spicca il parco a tema Magic World. Sulle sponde del lago è possibile osservare numerose specie di uccelli migratori o stanzia- li, mentre nel periodo estivo vengono di solito organizzate gare di canottaggio regionali. Il turismo interessa prevalentemente gli abitanti della stessa regione, mentre è limitato l'in- teresse di persone provenienti da zone più lontane.

14. INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Rete stradale Il territorio giuglianese è attraversato in direzione nord-sud dalla Domitiana (SS 7 quater) che si collega alla tangenziale di Napoli e con l'Asse Mediano, a sua volta interconnesso

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con la circonvallazione esterna di Napoli (SP 1) e con la SP 335 ex SS 265 dei Ponti della Valle. L'intero territorio è attraversato in direzione ovest-est dalla circumvallazione Esterna. La principale strada del centro cittadino è il corso Campano (il cui nome deriva dall'anti- ca via Campana che arriva fino a Pozzuoli), che percorre per quasi 3,5 km in direzione est-ovest il territorio, fino ad arrivare nei pressi della circonvallazione. Altra strada impor- tante del centro è via Colonne, che unisce la città al territorio di Melito e alla via Appia. Rete ferroviaria La stazione ferroviaria di Giugliano-Qualiano, posta lungo la ferrovia Roma-Formia- Napoli e situata ad alcuni chilometri dal centro storico, è servita dai treni regionali Villa Li- terno-Napoli Campi Flegrei svolti da Trenitalianell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania. Nella parte orientale della città è situata la Stazione di Giugliano della ferrovia Napoli- Giugliano-Aversa meglio conosciuta come linea Arcobaleno, ricostruzione della vec- chia ferrovia Alifana Bassa che fu in servizio fino al 1976. Tale relazione è gestita dall'Ente Autonomo Volturno (EAV). Giugliano fungeva inoltre da capolinea di due ulteriori relazioni su ferro, la linea Napoli- Giugliano, facente parte delle cosiddette tranvie di Capodimonte, inaugurata nel 1900, in- corporata nella rete urbana di Napoli e soppressa nel 1960, e da una diramazione del- la tranvia Napoli-Aversa, gestita dalla Société Anonyme des Tramways Provin- ciaux (SATP), inaugurata nel 1882 e soppressa nel 1959.

15. MOBILITÀ URBANA Il comune è servito dalle linee della CTP, Compagnia trasporti pubblici di Napoli, e del- la ANM, entrambe società aderenti al Consorzio Unico Campania.

16. CULTURA, ARCHITETTURA, TRADIZIONI, MEDIA, EVENTI Arte religiosa L'Affresco della Madonna delle Grazie

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Le lapidi incastonate nel campanile della Chiesa di Santa Sofia Chiese Chiesa di Santa Sofia Chiesa dell'Annunziata Chiesa di Sant'Anna Chiesa di S.Marco Evangelista Chiesa di San Giovanni a Campo (detta anche Madonna delle Grazie) Chiesa di San Giovanni Evangelista Chiesa di San Nicola Complesso di Santa Maria delle Grazie Chiesa del Purgatorio Chiesa di S.Massimiliano Kolbe Chiesa di S.Matteo Chiesa di S.Luca Chiesa della Sacra Famiglia Chiesa S.Pio X Cappella di S.Antonio (Convento di S.Antonio e S.Felice da Cantalice)

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Edifici storici

Affreschi di Palazzo Pinelli (fine XVIII secolo) Palazzo Pinelli: Il Palazzo Pinelli, chiamato Palazzo Palumbo, è stato edificato nel 1545 dall'architetto Giovanni Francesco di Palma su commissione di Cosmo Pinelli, duca dell'A- cerenza, che dal 1542 era il proprietario del feudo di Giugliano. Originariamente il Palazzo aveva una torre laterale, abbattuta dopo il sisma del 1980. Il palazzo subì nel corso dei secoli numerose trasformazioni da parte dei feudatari che si successero. Nel XVII seco- lo, Giambattista Basile fu governatore di Giugliano e questo palazzo fu la residenza dello scrittore. Nel 1795 fu acquistato dai Colonna di Stigliano, i lavori furono effettuati su progetto dell'ar- chitetto Domenico Chelli provvedendo alla ridecorazione degli interni in stile pompeiano. I Colonna vi fecero erigere una cappella privata, tuttora esistente, dove si trovano le spoglie di San Feliciano Martire; un teatrino, un giardino monumentale (oggi scomparso) e una sorta di museo delle cere. La maggior parte delle stanze del palazzo sono adornate da antichi affreschi, in parte re- staurati negli ultimi anni. Il palazzo, di proprietà privata, non è aperto al pubblico.

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Vestigia romane

Tempio di Liternum, Lago Patria Dopo essersi ritirato dalla vita politica, Scipione l'Africano si trasferì nella sua villa di Liternum, nei pressi del Lago Patria, dove morì nel 183 a.C.. Gli scavi, eseguiti dal 1932 al 1937, hanno riportato alla luce: il Foro, il Capitolium, il Tempio, la Basilica, il Teatro, quartieri abitativi e stralci di viabilità urbana. Nel luogo del ritrovamento dei resti è stato realizzato un parco archeologico oggetto di sviluppo e potenziamento dei servizi offerti. Aree naturali Il Lago di Patria e la costa di Licola fanno parte dell'area protetta regionale chiama- ta Riserva naturale Foce Volturno - Costa di Licola. Inoltre, nella zona di Lago Patria è presente una riserva naturale ecoturistica denominata "Parco degli Uccelli".

17. RELIGIONE La città fa parte della Diocesi di Aversa, molti sono i luoghi di culto sparsi per il territorio. Giugliano ha inoltre due Santi Patroni: San Giuliano e la Madonna della Pace. Il giorno festivo è il 27 gennaio. Il santo patrono di Giugliano è San Giuliano di Sora, (dal latino Julianus -della Gens Julia). San Giuliano dedicò la sua vita all'apostolato; in età giovanile, abbandonò la Dalmazia e si diresse in Campania allo scopo di svolgere un'intensa opera evangelizzatrice ma, ad Ana- gni, fu arrestato dai soldati imperiali (contrari alla cristianizzazione del popolo) che, dopo averlo flagellato, lo condussero a Sora; ivi, il proconsole Flaviano lo rinchiuse in prigione

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per sette giorni. Successivamente allo scopo di evitare un eccessivo coinvolgimento della popolazione, venne condannato alla decapitazione. Secondo la tradizione San Giuliano Martire, morì il 27 gennaio al tempo della reggenza di Antonino Pio (imperatore dei romani dal 138 al 161 d.C.). A distanza di secoli, il 6 apri- le 1614, le sue sacre spoglie furono ritrovate e condotte a Sora. Diversi, negli anni, sono stati i Santi Protettori di Giugliano; in epoca antica, difatti, S. Anna era considerata la Patrona poi, a seguito dell'avvento dei Cumani (1207) si diffuse il culto di Santa Giuliana Martire (la loro Protettrice). L'11 aprile dell'anno 1622, gli abitanti di Giu- gliano inviarono a Sora una delegazione di cittadini allo scopo di ottenere dal Vescovo par- te delle insigni reliquie di San Giuliano Martire (un osso del cranio e l'osso fucile). Tornata in Giugliano, la delegazione fu accolta con somma esultanza da tutta la cittadinanza che proclamò San Giuliano Martire quale Patrono della città di Giugliano in Campania. Pertan- to, nell'anno 1631 (all'interno della Chiesa di Santa Sofia in Giugliano), in onore di San Giuliano Martire, fu realizzata l'artistica cappella denominata la Cappella del Tesoro. Vi è una compatrona di Giugliano, la Madonna della Pace, il cui culto da parte dei giuglianesi deriva dalla leggenda popolare: il ritrovamento di una statuina raffigurante la Vergine, che secondo alcuni venne trasportata da Bisanzio in Campania, nei pressi di Cuma. La statui- na venne trovata da due contadini che avevano dei buoi; quest'ultimi appena videro la sta- tuina si inginocchiarono. La statua venne quindi trasportata a Giugliano, dove in seguito venne costruito il Santuario. Nel 1739 il Vaticano riconobbe la Madonna della Pace co- me Patrona di Giugliano e ne ordinò i festeggiamenti, che si tengono attualmente dalla Vigilia di Pentecoste fino alla domenica successiva.

18. TRADIZIONI E FOLCLORE La città è conosciuta anche per la variante giuglianese della Tammurriata, u- na danza tradizionale campana, il cui nome deriva dal tamburo che scandisce il suo ritmo, detto "tammorra". La tipicità di tale variante è la presenza del sisco ossia un flauto dolce realizzato con canne di bambù che crescono sulle sponde del Lago Patria.

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19. INDICAZIONE DEGLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI L’analisi della compatibilità dell’intervento inizia con la disamina degli strumenti urbanistici vigenti e i vincoli di tutela e salvaguardia esistenti per l’area in esame. Essi sono stati rica- vati, dal punto di vista cartografico, attraverso il Sistema Informativo Territoriale e di segui- to elencati: Piano Regolatore Generale (P.R.G.); Piano Territoriale Paesistico (P.T.P.) dell’Area dei Campi Flegrei; Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino (P.S.A.I.) Nord- occidentale della Campania; Vincolo ai sensi della legge 1497/39 istituito con Decreto Ministeriale 27/10/1961; Vincolo Archeologico; Vincolo Sismico. Riserva naturale Foce Volturno-Costa di Licola.

20. IL PROGETTO E GLI INTERVENTI Nello specifico sono stati previsti i seguenti interventi: Adeguamento di via Lago Patria Connessione di via Staffetta e via Signorelle con via Lago Patria (Intervento via Domitiana) Ingresso Base Nato Svincolo sulla S.S.7 Quater con via Madonna del Pantano Riqualificazione via Madonna del Pantano Riqualificazione di via Signorelle a Patria Riqualificazione via Staffetta Riqualificazione di via S. Nullo Andamento altimetrico dell’asse Raccordi verticali convessi (dossi) Raccordi verticali concavi (sacche) Il pacchetto stradale Barriere di sicurezza Distanze di visibilità

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Distanza di visibilità per l’arresto Distanza di visibilità per la manovra di sorpasso Coordinamento plano-altimetrico Gli svincoli e le interconnessioni Caratteristiche geometriche delle rampe di svincolo Dimensionamento delle corsie di accelerazione e decelerazione Corsie di entrata o di immissione Corsie di uscita o di diversione Corsia di uscita ad ago

21. ANALISI DELL’IMPATTO SUL PAESAGGIO DEGLI INTERVENTI PREVISTI Previsione degli effetti delle trasformazioni paesaggistiche L’allegato al DPCM 12/12/05, che definisce i contenuti della relazione paesaggistica, stabi- lisce di prevedere i possibili effetti, dal punto di vista paesaggistico, delle trasformazioni derivanti dall’attuazione degli interventi previsti in progetto. I principali tipi di modificazioni e di alterazioni, indicati dallo stesso DPCM 12/12/05, sono i seguenti: a) modificazioni della morfologia, quali sbancamenti e movimenti di terra significativi, eli- minazione di tracciati caratterizzanti riconoscibili sul terreno (rete di canalizzazioni, struttu- ra parcellare, viabilità secondaria, ...): Durate la fase di realizzazione sono previsti movi- menti di terra per la realizzazione delle fondazioni, tali movimenti non modificheranno, ad attuazione ultimata, la morfologia dell’area, per la quale è prevista una quota di progetto uguale a quella del piano campagna. b) modificazioni della compagine vegetale (abbattimento di alberi, eliminazioni di forma- zioni ripariali,...): non sono presenti alberi o essenze arboree di particolare pregio paesisti- co e ambientale; al contrario l’area in esame verrà dotata di superfici permeabili destinate a verde, piantumazione di alberi quali cipressi e lungo i percorsi pedonali saranno impian- tate essenze autoctone.

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c) modificazioni dello skyline naturale o antropico (profilo dei crinali, profilo dell'insedia- mento): la realizzazione dei nuovi interventi non modificherà quello che è l’attuale profilo antropico dell’area in oggetto. d) modificazioni della funzionalità ecologica, idraulica e dell'equilibrio idrogeologico, evi- denziando l'incidenza di tali modificazioni sull'assetto paesistico: le modifiche apportate all’area sotto il profilo idraulico non andranno a incidere sull’equilibrio idrogeologico, in quanto il sistema complessivo di drenaggio è stato progettato nel rispetto della normativa cogente. Per ciò che concerne la funzionalità ecologica non si ritiene che l’opera prevista possa modificare in senso negativo quella attuale. L’analisi dello stato di fatto evidenzia, infatti, un ambito caratterizzato da scarsa diversità ambientale. e) modificazioni dell'assetto percettivo, scenico o panoramico: La realizzazione delle rota- torie e la sistemazione delle intersezioni non comporterà sostanziali modifiche dal punto di vista percettivo. La sistemazione del verde inoltre contribuirà a migliorare l’area sotto il profilo paesaggistico e l’installazione di idonee strutture caratterizzanti ogni singola roton- da contribuirà a migliorare la percezione visiva delle stesse. f) modificazioni di caratteri tipologici, materici, coloristici, costruttivi, dell'insediamento sto- rico (urbano, diffuso, agricolo): non si riscontrano modificazioni dell’insediamento storico. g) modificazioni dei caratteri strutturali del territorio (elementi caratterizzanti, modalità di- stributive degli insediamenti, reti funzionali, arredo vegetale minuto, trama parcellare): nessuna. h) intrusione (inserimento in un sistema paesaggistico di elementi estranei ed incongrui ai suoi caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici): non si ritiene che la realizzazione di tali interventi, per le caratteristiche e nel contesto del paesaggio attuale in cui sono si- tuati, sia un particolare elemento di intrusione. i) frammentazione (per esempio, progressivo inserimento di elementi estranei nell’area , dividendola in parti non più comunicanti): gli interventi non comportano una frammentazio- ne di aree ma una ulteriore integrazione delle viabilità e delle aree da esse servite e la na- scente base NATO.

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j) riduzione (progressiva diminuzione, eliminazione, alterazione, sostituzione di parti o e- lementi strutturali di un sistema, per esempio di una rete di canalizzazioni agricole, di edifi- ci storici in un nucleo di edilizia rurale, ecc.): nessuna. k) concentrazione (eccessiva densità di interventi a particolare incidenza paesaggistica in un ambito territoriale ristretto): nessuna. l) interruzione di processi ecologici e ambientali di scala vasta o di scala locale: nessuna. m) destrutturazione (quando si interviene sulla struttura di un sistema paesaggistico alte- randola per frammentazione, riduzione degli elementi costitutivi, eliminazione di relazioni strutturali, percettive o simboliche, ...): nessuna. n) deconnotazione (quando si interviene su un sistema paesaggistico alterando i caratteri degli elementi costitutivi): nessuna.

22. CONCLUSIONI Lo studio è stata redatto in conformità a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia e per consentire la verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi ai sensi dell’art. 146, comma 5, del D.Lgs n. 42/2004 del 12 dicembre 2005 – Codice dei Beni cul- turali e del Paesaggio e del D.P.R. 29 LUGLIO 2010 n. 139. L’ipotesi progettuale che la presente relazione analizza, presenta un impatto paesistico inferiore ad una soglia di rilevanza anche in considerazione dei luoghi ove si inseriscono le opere. Si specifica inoltre che non si rilevano, da un punto di vista paesaggistico, effetti rilevanti conseguenti alla realizzazione degli interventi in particolare in relazione ad elementi e/o aspetti tutelati; tale considerazione deriva dal confronto condotto fra le caratteristiche dei luoghi – stato attuale – e gli elementi a progetto con specifico riferimento alla tutela degli utenti della strada. In particolare, si evidenzia come sono da considerarsi trascurabili gli ampliamenti di superfici impermeabili.

23. SIMULAZIONE DEGLI INTERVENTI Di seguito, la simulazione dettagliata dello stato dei luoghi a seguito della realizzazione del progetto resa mediante foto modellazione realistica degli interventi:

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1 – particolare rotatoria “LE PORTE DEL MONDO”

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2 – particolare rotatoria “BASE NATO”

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3 – particolare rotatoria “DEGLI ARTISTI”

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3 – particolare rotatoria “DELLO SPORT”

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CONCORRENTE OPUS COSTRUZIONI S.P.A . ARCHIVOLTO s.r.l. ABSIDE S.r.l . (CAPOGRUPPO) (MANDANTE) (MANDANTE)

PROGETTISTI HMR INFRASTRUTTURE SAICO INGEGNERIA S.r.l. DOTT. GEOL. GIUSEPPE INGEGNERIA E SVILUP- S.r.l. (CAPOGRUPPO) REGA (MANDANTE) PO s.r.l. (MANDANTE) (MANDANTE)

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