mensile di informazione e cultura musicale 01|11 ANNO XXVII, n. 277 / gennaio 2011 ITALIA € 5,00 SVIZZERA (CANTON TICINO) CHF 12,90

L’ I t alia è suonata

Nel 150° dell’Unità d’Italia ci chiediamo: cosa ha fatto musicalmente unito questo Paese nel secolo e mezzo passato? Quali sono stati i musicisti mitici? Cosa potrà tenerlo unito negli anni che verranno? Rispondono , Goffredo Fofi, Giovanna Marini, Ennio Morricone, Luca Mosca, , Gianluigi Trovesi ALLE PAGINE 3-4-5

Illustrazione originale di Francesco Chiacchio

CULTURE temi libri dischi ATTUALITÁ concerti opere festival Era il milledue PROFESSIONI La Panasonic ha chiuso 28 resistente formazione lavoro strumenti la produzione del giradischi Riparte il San Carlo con Pergolesi, 6 Technics SL-1200, adorato i tour e i progetti del Maggio La perfezione in borsa dal mondo dei dj e dei rapper Fiorentino di Andrea Pomini di Pierpaolo De Martino, Elisabetta Torselli Studiare in Europa con il contributo 17 della Yamaha Foundation di Franco Soda Parola di mito: Il modello Vienna Pete Seeger 30 Dominique Meyer rilancia la 8 L’urlo del clarinetto turco Il chitarrista Beppe Gambetta Wiener Staatsoper: «La crisi ha incontrato eccezionalmente dell’opera in Italia è dovuta Lo strumento è centrale nella 20 l’anziano folksinger e Nora, figlia alla paura di innovare» tradizione musicale del Paese di Woody Guthrie: due figure chiave di Juri Giannini di Francesco Martinelli del Novecento americano

Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB MILANO - n. 1 GENNAIO 2011 - IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI MILANO ROSERIO PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, PREVIO PAGAMENTO RESI 2 | sommario 01|11

27 PROFESSIONI formazione lavoro strumenti 15-17, 20-22 23 L’Encuentro che ti cambia di Isabella Maria Studiare all’Encuentro de Musica y Academia di Santander, che vive grazie al mecenatismo di Paola O’Shea L’altro clarinetto di Francesco Martinelli Lo strumento è un punto nella tradizione turca, dalla musica per banda a quella d’arte 36 18-19 audizioni concorsi corsi

CULTURE temi libri dischi 23-25 Prima Muti poi le parole di Marco Beghelli Il direttore d’, impegnato nella nuova avventura americana con la Chicago Symphony Orchestra, sulla soglia dei settant’anni ha voluto scrivere la sua autobiografi a 26-27 ATTUALITÀ Rifare i conti con Dolphy e Coleman di Claudio Sessa concerti opere festival Le novità della Domino ci invitano a una rifl essione sui due talenti che si rivelarono nella New York primi anni Sessanta 03-08 INCHIESTA: Note unite 28-29 Nel 150° dell’Unità d’Italia ci chiediamo: cosa ha fatto Era il milledue di Andrea Pomini musicalmente unito questo Paese nel secolo e mezzo Ha fatto epoca: va in pensione il giradischi Technics SL-1200 passato? Quali sono stati i musicisti mitici? Cosa potrà tenerlo unito negli anni che verranno? Rispondono Lorenzo 30-31 Ferrero, Goffredo Fofi , Giovanna Marini, Ennio Morricone, Nel nido di Seeger Luca Mosca, Marco Tutino, Gianluigi Trovesi Beppe Gambetta incontra Nora, fi glia di Woody Guthrie, Maggio Pride di Elisabetta Torselli e l’inossidabile amico del padre, Pete: due protagonisti del I progetti del neosovrintendente Francesca Colombo 38 Novecento americano Opera d’oggi di Mauro Mariani All’Opera di Roma va in scena A View from the Bridge di William Bolcom 32-33 Pergolesi new look di Pierpaolo De Martino Il lucido Bach di Bacchetti di Maurizio Giani De Simone racconta Pergolesi in Olimpiade, l’opera che Un’interpretazione nella scia di Schiff, Perahia e Pollini inaugura il San Carlo il 21 gennaio in questa pagina, dall’alto a sinistra: Il racconto dell’acqua di Daniela Gangale Riccardo Muti (foto Silvia Lelli) 34-35 Roma: Nesci, Maria con i Fratelli Mancuso e un nuovo brano Fantasmi in libertà di Stefano Zenni Ornette Coleman (foto Pino Ninfa) di Marco Betta Paolo Botti omaggia (e reinventa) Albert Ayler Illusione Fidelio di Monique Ciola Kanye West Dall’11 al Teatro Comunale di Bolzano con la regia di Ardecore (foto Carlo Roberti) 36-37 Manfred Schweigkofl er Go, West Alberto Campo Mozart alle Muse di Lucia Fava Il disco del mese: My Beautiful Dark Twisted Fantasy Così fan tutte apre la stagione di di Kanye West «Non abbiate paura» di Juri Giannini La formula di Dominique Meyer, nuovo sovrintendente- 38-39 direttore artistico della Wiener Staatsoper: «L’opera in Italia è “il giornale della musica” torna in edicola il 1° febbraio Il diavolo sui sette colli di Daniele Bergesio in crisi perché da tempo non si ha il coraggio di rinnovare il Nuovo doppio disco per i “nuovi” Ardecore: la canzone repertorio e le compagnie di canto sono scadenti» seguiteci ogni giorno su giornaledellamusica.it romana è rock Cameron spietato di Barbara Diana Tradendo le promesse elettorali, il Governo britannico conservatore-liberaldemocratico sta falcidiando i fondi per l’Arts Council, l’equivalente britannico del Fus FotoFinnish di Paola Livorsi l’Opera di Helsinki compie 100 anni, e festeggia con mensile di informazione e cultura musicale un’opera per bambini, Robin Hood, di Jukka Linkola [email protected] stampa: STEM EDITORIALE s.p.a., via Brescia 22, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI), tel. 0292104710 09 direttore responsabile: Enzo Peruccio distribuzione in edicola: Italia: SO.DI.P. Angelo Patuzzi s.p.a., Il pianoforte ben temperato di Pietro Tola condirettore: Daniele Martino 18 via Bettola 20092 Cinisello Balsamo (MI)‚ tel. 02660301‚ Fra i maggiori interpreti del jazz (e non solo) di Francia, caporedattrice: Susanna Franchi (tel. 0115591804) fax 0266030320; Canton Ticino (Svizzera): S.I.E.S. s.r.l. Benoit Delbecq è poco noto nel nostro Paese redazione: Jacopo Tomatis (tel. 0115591842) collaboratori della redazione: Gabriella Zecchinato (cartellone), 10 Stefano Cena (audizioni, concorsi, corsi) il giornale della musica è pubblicato da editor: Stefano Zenni (jazz), Alberto Campo (pop), Sinfonie rock di Luigi Mutarelli Marcello Lorrai (world) via Pianezza 17‚ 10149 Torino I Godspeed You! Black Emperor, dati per sciolti, tornano in grafi ca e prepress: Enzo Ciliberti, Ivo Villa tel. 0115591811 fax 0112307035 Italia per due date progetto grafi co: elyron web e IT: Carlo Mario Chierotti (responsabile), Registrazione del Tribunale di Torino: n. 3591 del 2/12/85 11 Luca Dario Carità, Marco Verlengia Conto corrente postale: n. 17853102 Il grande freddo di Valerio Corzani Il Barents Spektakel, la musica nell’estremo nord del mondo pubblicità: Antonietta Sortino (responsabile, tel. 0115591828); Chiare stelle e lacrime messicane Manuela Menghini (tel. 0115591849) diff usione, abbonamenti e vendite: Eloisa Bianco Gennaio in world al Parco della Musica di Roma (tel. 0115591831); numeri arretrati Italia: € 8‚00; Unione Europea: € 12‚00; Paesi extraeuropei: € 16‚00 il giornale della musica 12-14 cartellone è stampato su carta ecologica riciclata naturale; amministrazione: Daniela Armillotta questa carta ha ottenuto dal Ministero produzione: Alberto Capano dell’Ambiente Tedesco il marchio “Angelo Blu” 02|10 ATTUALITÁATTUALITÁ concerti opere festival

Ennio Morricone Note unite

Cosa ci ha unito e cosa ci ha diviso Gianluigi Trovesi in 150 anni di Italia? Quali personaggi hanno rappresentato l’italianità in musica? Ci hanno risposto sette esponenti del mondo musicale italiano Luca Mosca

Marco Tutino

17 marzo 1861: fatta l’Italia bisognava fare la musica degli italiani. 150 anni dopo abbiamo chiesto a compositori, musicisti, critici di rifl ettere sull’unità musicale italiana: esiste? Cosa ci ha unito e cosa ci ha diviso? Quali personaggi hanno rappresentato l’italianità in musica? Ci hanno ri- Giovanna Marini Lorenzo Ferrero Goff redo Fofi sposto Lorenzo Ferrero, Marco Tutino, Luca Mosca (tre compositori che stanno scrivendo opere liriche per il 150°), Goffredo Fofi , Giovanna Marini, Ennio Morricone e Gianluigi Trovesi. musica e le loro arie sono diventate le colonne sonore ita- liane dagli anni Cinquanta». Cosa ha unito l’Italia, FERRERO: «Banale, ma vero: il melodramma. Che ci ha dato perfi no modi di dire, repertori per banda, si è radicato musicalmente parlando, nella musica popolare, ci ha assicurato notorietà mondiale, negli ultimi 150 anni? quasi come gli spaghetti. Nel secondo dopoguerra anche la FOFI: «Prima, ci sono stati Verdi (Rigoletto, Traviata, canzone popolare, non più dialettale, e capace di farsi in Trovatore) fi no agli anni Cinquanta del Novecento. Sono qualche caso inno generazionale. Ma per il resto del mondo abbastanza vecchio per ricordare le tournée nelle pro- siamo soprattutto quelli dell’opera». vince più sperdute di compagnie d’opera scadenti che MARINI: «Sicuramente la musica di Verdi da un lato entusiasmavano il pubblico, e il fi lone del cinema ope- e anche dall’altro (il mondo accademico e colto e anche il ristico, di esemplare popolarità e capacità divulgazione. mondo popolare, non pochi canti sociali prendono spun- Poi è arrivato il Festival di Sanremo negli anni Cinquanta to da arie di Verdi (Nabucco per esempio per i vari Maggi e primi Sessanta, specchio ossessivo della stupidità e del o il “O Venezia” delle mondine)». conformismo delle “comunicazioni di massa” e della mi- MORRICONE: «Sono successe molte cose importanti, seria – con rarissime eccezioni, della cultura di massa, soprattutto nel Novecento. Dal mio punto di vista, mo- inventata dal potere per distrarre e istupidire le masse. menti determinanti per la musica italiana sono stati la (Con gli anni Settanta, è fi nita la “cultura popolare” an- ricezione dell’insegnamento di Schönberg e l’esperienza che in musica, che era assai ricca, varia, bella, radicata, di Darmstadt (io stesso ho seguito i Ferienkurse, anche se autentica – vedi i lavori di Lomax e tanti altri: Pasolini per un solo anno). Se devo fare nomi di compositori, cite- vide giusto). Duraturo, per 150 fi no a oggi, ma usato con rei il mio maestro Petrassi e Dallapiccola per la generazio- varietà non sublime di accenti, è stato solo l’Inno di Ma- ne precedente alla mia, ma è soprattutto la generazione meli, almeno fi no all’avvento della Lega». seguente che ha visto molti compositori importanti fare TROVESI: «Sicuramente l’opera: l’opera italiana, nata dell’Italia uno dei Paesi centrali dello sviluppo della nuova prima dell’Unità, contribuì a formare un repertorio comu- musica: Nono, Clementi, Berio, Maderna e mi fermo qui, ne conosciuto in tutte le classi sociali e su tutto il territo- ma ce ne sarebbero altri da ricordare». rio, e diffuso anche tramite le bande musicali. E poi la MOSCA: «Credo che quello che caratterizza la musi- radio: con il suo l’avvento inizia la diffusione contempo- ca italiana sia qualcosa che risale a ben prima dell’Unità ranea delle canzoni e delle arie d’opera e operetta in tutto d’Italia, direi al Settecento, e lo individuerei in un certo il Paese. Poi il cinema e la musica da fi lm: compositori come Nino Rota, Ennio Morricone ed altri hanno contri- SEGUE A PAGINA 4 buito al successo di capolavori cinematografi ci e la loro » 4 ATTUALITÁ n.277, gennaio 2011

150°

» al mondo, anche contro gli interessi del botteghino! Poi Tre opere per l’Unità SEGUE DA PAGINA 3 odio la musica commerciale, ma quella di tutto il mon- do, non solo italiana. Capisco che debba esistere, ma ne enso di Marco Tutino va in scena al Teatro modo di concepire la forma per idee fantasiose che si siamo totalmente inquinati, non sfuggiamo al sottofondo SMassimo di dal 20 al 30 gennaio. Il giustappongono. Premesso che ogni generalizzazione è continuo, mentre io penso che ascoltare musica sia un’at- libretto è di Giuseppe Di Leva dall’omonima novella piuttosto inutile di per sé, potremmo semplifi care dicen- tività che richiede attenzione e concentrazione, come di Camillo Boito. Nel cast Nicola Beller Carbone, do che se la musica tedesca è speculativa, quella italiana leggere un libro». Giorgio Surian, Brandon Jovanovich, Dalibor Jenis è fantasiosa. Pensiamo solo, per rimanere nel Novecen- Giovanni Furlanetto e Zuzana Markova. Sul podio to, a fi gure come Donatoni, Castiglioni o Sciarrino. Più Pinchas Steinberg, regia, scene, costumi di Hugo De che a un’Italia unita, mi viene quasi da pensare a un’Italia Quali sono i musicisti arcitaliani Ana, luci di Vinicio Cheli. L’opera, commissionata dal musicalmente disunita, fatta di fi gure indipendenti un po’ di questo secolo e mezzo? Massimo, è coprodotta con il Teatro Wielki Opera come siamo noi italiani, ma dotata di grande fantasia». TUTINO: «Giuseppe Verdi anzitutto. Credo che pur Naradova di Varsavia. Senso fi gura anche tra le opere TUTINO:«L’unica cosa che ha unito l’Italia è stata la essendo stato una vera e propria icona del Risorgimento a in cartellone per il 2012 al Comunale di , tv. È stata l’unica cosa che ha generato una vera omologa- questo sia sopravvissuto, e lo abbia fatto spingendosi ben teatro del quale Tutino è il sovrintendente: fatto che zione vera, un appiattimento delle differenze. Con tutti oltre. Penso a opere che guardano molto lontano, come ha scatenato feroci polemiche aperte dalla Fials, i distinguo del caso, perché rimaniamo ancora un Paese Otello e Falstaff. Giacomo Puccini, che di fatto, ricordia- che ha accusato Tutino di programmare una sua molto frazionato dal punto di vista politico, linguistico, moci, ha inventato il genere western. Se non ci fosse stato opera senza una delibera del Cda della fondazione: culturale. Ecco, musicalmente parlando direi senza dub- lui non ci sarebbero stati né John Ford né Sergio Leone. «Polemica assolutamente strumentale - ribatte il bio che l’Unità si è raggiunta con la canzone. Quella di Credo sia un bel motivo di orgoglio dell’Italia musicale. compositore - perché come ho detto e ripetuto, se Sanremo, quella di qualche cantautore caratterizzato da , che secondo me deve la sua fama ai suoi mettere in scena o meno l’opera sarà una scelta che una sua particolare specifi cità. È questo il genere che ha aspetti forse più semplicistici, ma che per molte altre cose competerà esclusivamente al prossimo Cda della unito l’Italia, ed è un genere dalle caratteristiche abba- è ancora sconosciuto e sottovalutato. E poi aggiungerei fondazione. E per quello che mi riguarda, posso dire stanza uniche. Altri Paesi non possiedono un tipo di can- Luciano Berio e Luigi Nono, che sono due compositori che neppure ci tengo a essere eseguito dall’orchestra zone analogo nella propria tradizione musicale». del dopoguerra nei quali lo spirito italiano è più autenti- di Bologna». camente e facilmente riconoscibile». Dal 25 marzo al Teatro Comunale di Modena MARINI: «Nella musica classica non me ne viene in (dal 5 aprile al Comunale di Bologna) va in scena Quale Italia musicale mente nessuno... persino Giacinto Scelsi, pur di non ce- Risorgimento! di Lorenzo Ferrero su libretto di Dario vuole dimenticare? dere al ricatto della musica gratuitamente “moderna” con Oliveri, dirige Michele Mariotti, regia di Giorgio MORRICONE: «Tutto quello che ha portato l’Italia cellule musicali inesistenti tanto sono brevi e mancano di Gallione cantano Alessandro Luongo, Valentina lontano dalla musica. Indicherei particolarmente la tra- ossigeno, ha preferito scrivere musica indiana. Nel canto Corradetti e Anna Malavasi. scuratezza per le piccole realtà musicali che sono l’anima d’autore De Gregori, Venditti, Vasco Rossi, Guccini, Gino Il 15 maggio al Teatro Goldoni di Firenze per il della musica italiana e che nessuno ha aiutato. Se si par- Paoli, Mina sono autenticamente italiani, non potrebbe- 74° Maggio Musicale Fiorentino debutta L’italia del la di Unità italiana, ebbene erano proprio quelle realtà a ro essere stranieri nel modo di impostare e cantare una destino di Luca Mosca su libretto di Gianluigi Melega, fare l’unità musicale del nostro Paese, non o Santa canzone». dirige Marco Angius, regia di Davide Livermore, Cecilia». FERRERO: «Limitandomi alla classica, i grandi ope- con Cristina Zavalloni, Alda Caiello, Sara Mingardo, TROVESI: «Se esistesse un’Italia musicale rappresenta- risti, cui aggiungerei un angolino per Respighi e, nel se- Roberto Abbondanza. ta da un grandissimo tenore che abbandona l’ ”Esultate!” condo Novecento, Berio. I primi per ovvi motivi, il se- dell’ Otello per cimentarsi in repertori musicali non adatti condo per essere sempre stato percepito in ogni parte del a lui, o da un famoso pianista e compositore che defi nisce mondo come italianissimo anche se apparteneva ad una le sue composizioni come la “nuova musica classica”, o generazione che ha lavorato su un linguaggio musicale da canali televisivi che, attraverso concorsi legati esclusi- che tendeva ad annullare differenze nazionali e perfi no di vamente alle “canzoni”, impongono l’idea che esista sol- espressione soggettiva». tanto un genere di musica, probabilmente questa sarebbe FOFI: «Prima dell’omologazione, il melodramma (e l’Italia da dimenticare. Per fortuna questo non è ancora le sue voci: per me Callas e Tebaldi, e i grandi tenori) avvenuto e penso non avverrà mai...». e la canzone napoletana da Di Giacomo a Sergio Bru- MARINI: «Non l’Italia di Sanremo, quella anche se a ni. E Fellini-Rota. Ma intendo la domanda al positivo, volte orrida ha sempre un che di rappresentativo, è in- sul negativo si veda alla seconda risposta. Poi c’è stata somma un segno. Dimenticherei volentieri la musica fal- la frantumazione, e l’eccesso di suoni inutili e nefasti, sa. Certe imitazioni di canto popolare con voci sforzate la musica dovunque (ossessiva nei bar ristoranti metrò ad assomigliare a quelle di una mondina e chitarre for- stazioni e altri luoghi pubblici), e lo scopo è sempre quel- zosamente (o rassegnatamente) scordate. O comunque lo, distrarre, educarci al non-pensiero. Fanno eccezione anche se non scordate, mal poste, laddove una chitarra alcuni rari cantautori, anche se tutti, quelli bravi, com- non è mai stata come su alcuni canti ritmici come la tam- preso De André, molto sopravvalutati. E Berio & C. per morriata napoletana». le minoranze esigenti (e anche un po’ snob). Oggi sono TUTINO: «Quella che combatto da una vita, quella arcitaliani, al negativo, tutti gli omologati: dai famosi del provincialismo italiano in campo musicale. L’Italia che musicisti per fi lm ai fi nti-originali della canzone ai grandi per questa ragione manca gli appuntamenti con l’Europa direttori d’orchestra cugini carnali degli orridi architetti: e con il resto del mondo. Vorrei dimenticare gli epigoni basta con le “grandi opere”». dell’avanguardia fi ni a sé stessi, i geni che nascono oggi e MOSCA: «Sicuramente Puccini, compositore che amo muoiono domani, quel particolarismo claustrofobico che molto, e lo dico nel bene e nel male, nel senso che ha mira al proprio ombelico senza percepire ciò che intanto rappresentato quell’atteggiamento piccolo-borghese, da accade nel mondo». casetta, italietta, dei diminutivi, ma lo ha fatto in modo FOFI: «Le canzoni del periodo fascista, in particolare le estremamente talentuoso e interessante. Poi citerei nuo- coloniali e “Faccetta nera”, Nilla Pizzi e l’orchestra di Ci- vamente Niccolò Castiglioni, autore che non può che nico Angelini, i commenti musicali dei western-spaghetti essere italiano, perché è stato così libero, così capace di e quelli inerti del cinema piccolo-borghese e ultra-roma- infi schiarsene di tutto e di tutti, anche a costo di sembrare no dell’ultimo trentennio detto di fi ction». ingenuo e riuscendo invece a essere unico». FERRERO:«Dal punto di vista del repertorio, nessuna. MORRICONE: «I cantautori, senza far nomi: è stata Siamo sempre stati piuttosto bravi, anzi abbiamo allarga- un’epoca importantissima. Per la classica direi che, più to le nostre potenzialità espressive, ad esempio con il jazz. dei compositori, sono stati rappresentativi dell’Italia alcu- Dal punto di vista della vita musicale in questo ultimo ni grandi direttori, cantanti e strumentisti». decennio abbiamo, temo e spero, toccato il fondo. Teatri TROVESI: «Sicuramente tra gli operisti Verdi, Puccini sull’orlo della chiusura, festival in mano alle solite agen- e Mascagni. Vorrei però sottolineare l’importanza della zie, stagioni concertistiche ripetitive, neanche un barlume cosiddetta “Generazione dell’Ottanta”: Gian Francesco di riforma del settore, zero possibilità per i giovani». Malipiero, , Ildebrando Pizzetti, Alfre- MOSCA: «Non mi piace molto la generazione dell’Ot- do Casella, scavando nel canto gregoriano e nella vocali- tanta, né il Verismo (a parte Puccini): se fossi un direttore tà del Cinquecento, riscoprendo e valorizzando l’opera artistico non programmerei Mascagni per nessun motivo di Antonio Vivaldi, Claudio Monteverdi e di Benedetto ATTUALITÁ 5

Marcello, hanno contribuito fortemente alla riscoperta show popolato di per- 662&,$=,21( 86,&$/( 8&&+(6( della bellissima tradizione antica italiana». sonaggi ignoranti e di $ 0 / 21/86 diverse parti d’Italia. Tra ;/9,,6WDJLRQH Ci sono Suoi lavori recenti pulsioni sessuali, doppi sensi, confessionali, pub- o in programmazione legati blicità, intrighi e vicende &21&(57, al tema dell’Unità? varie (l’opera è concepita, $XGLWRULXP6DQ0LFKHOHWWR/XFFDRUH FOFI: «No, ma ho parlato dei romanzi sull’Unità a antiwagnerianamente, in Radio3, e ho fatto ristampare da Donzelli un capolavo- ventotto numeri chiusi), si arriverà alla eliminazione fi - 'RPHQLFDJHQQDLR ro dimenticato, Signora Ava di Jovine ovvero, come l’ho nale dei concorrenti da parte del pubblico, che con l’uni- &21&(572,1$8*85$/( chiamato, “il Gattopardo dei poveri”, cioè il Risorgimen- ca punta surreale del lavoro, ho voluto pensare una volta to visto dalla parte dei contadini del Sud. E bisognereb- tanto intelligente!» &5,67,1$=$9$//21,YRFH be rileggere e rifl ettere di più sul fallimento del progetto ,),$7,$662&,$7, Cuore e la lucidità del negletto Pirandello di I vecchi e i 7HDWURPXVLFDOHGD%HUOLQRD%URDGZD\ giovani, che aveva capito tutto sul futuro dell’Unità, fi no Cosa farà l’Italia musicale, a oggi e magari oltre». nei prossimi decenni? 'RPHQLFDJHQQDLR MARINI: «Semplicemente parlando sempre dell’Italia FERRERO: «Se è vero che ha toccato o sta toccando il 25&+(675$),/$5021,&$',725,12 perché non trovo altro Paese così interessante e stupefa- fondo, risorgerà, ne sono convinto. Ma dovrà rinnovarsi 0,+$(/$0$57,1YLROLQR cente sia come bellezza che come sorprendete improvvi- profondamente, come ha saputo fare in altri periodi sto- 6(5*,2/$0%(572GLUHWWRUH sa grandezza e meschinità, generosità e menefreghismo, rici». intelligenza e ottusità, civiltà e barbarie, antiche tradizio- MORRICONE: «Se avessi la palla di vetro... Credo che 'RPHQLFDJHQQDLR ni e moderni scopiazzamenti di usi». ci saranno ancora e sempre molti compositori di talento e $XGLWRULXP6DQ5RPDQR TROVESI: «Nel 2005 ho realizzato insieme a Gianni di buoni studi, ma cosa faranno? La situazione sarà ugua- (/,2 GHOOH6WRULH7HVH EDULWRQR Coscia, Arturo Testa, Gianni Bombaci e la Scraps Orche- le e forse anche peggiore per gli strumentisti, perché, se 52%(57235266('$SLDQRIRUWH stra, con la regia di Silvano Piccardi, un progetto chiama- si andrà avanti con questa politica di disinteresse per la to “In cerca di Voce”, basato sulla rivisitazione in chiave cultura e in particolare per la musica, molti teatri e orche- 'RPHQLFDJHQQDLR jazzistica e “nazional-popolare” del repertorio che ha ca- stre chiuderanno». $/%(5720$5,$587$YLROLQR ratterizzato il periodo che va dal Risorgimento alla fi ne MOSCA: «Non ne ho la minima idea! È l’unica rispo- della Seconda Guerra Mondiale. Da Verdi e Garibaldi, sta sensata che mi sento di dare, anche se temo fortemen- 9,7725,2&(&&$17,YLRORQFHOOR passando dalle cannonate di Bava Beccaris, alla nascita te che la musica d’arte sia destinata sempre più a sparire, $1721(//2&$11$9$/(SLDQRIRUWH del movimento sindacale organizzato, dalla Prima Guer- perché non ha più alcuna forza come status-symbol cul- ra Mondiale al fascismo, fi no alla Resistenza e alla Libe- turale». %,*/,(77,,QWHUR½5LGRWWR½ razione, utilizzando brani e canzoni tratti dal repertorio TUTINO: «Cosa farà è diffi cile dirlo. Posso dire cosa ZZZDVVRFLD]LRQHPXVLFDOHOXFFKHVHLW popolare e borghese: è stato creato un percorso con al mi auguro che faccia. Mi auguro che l’Italia musicale centro il mondo del lavoro e la sua ricerca di “voce”». sappia guardare all’Europa e al mondo, alle cose che le WHO accadono intorno. Mi auguro che sia capace di rinnovarsi MARCO TUTINO, LORENZO FERRERO E LUCA MOSCA HANNO senza compiere gli errori del passato. Scrivere e riscrivere SCRITTO TRE OPERE “APPOSITAMENTE” le regole senza apportare quelle innovazioni profonde e PER IL 150° (NE PARLIAMO NEL BOX A PAGINA 4). necessarie alle strutture della musica italiana è il vero tu- more del nostro sistema. Abbiamo norme e strutture ana- Tutino, nell’opera Senso in che modo Lei interpreta il cronistiche, obsolete, che vanno cambiate radicalmente. Risorgimento e rilegge l’Unità d’Italia? Siamo come un’automobile con il motore guasto che si TUTINO: «Cercando di dare del Risorgimento una vi- pretende di rimettere in sesto dandole periodicamente sione, un giudizio ambiguo. Detesto profondamente la una mano di vernice». demagogia e gli slogan, e credo che il Risorgimento sia MARINI: «Non si può mai dire cosa farà l’Italia, è im- stata una rivoluzione complessa, problematica. Ho cer- prevedibile, ma alcuni buoni compositori contemporanei cato di non dare per scontato nulla di ciò che in genere che hanno fi nalmente superato la barriera dell’ infl uenza si dà per scontato parlando dell’Unità d’Italia e dei suoi tedesca di Stockhausen o americana di Cage si rassegna- processi, ma di restituire luci e ombre di questa vicenda no a scrivere musicalmente quello che sentono in testa, storica al di là di ogni intento agiografi co, insinuando dei suoni loro. Come Ennio Morricone, se prende il coraggio dubbi. Per esempio, è stata davvero un’autentica rivolu- di smettere di scivere musica contemporanea e si arren- zione di popolo? Ecco perché abbiamo inserito nell’opera de a capire che la sua più bella musica contemporanea è anche elementi controversi, come la battaglia di Custoza. quella dei suoi fi lm. Abbiamo ottimi gruppi di giovani, L’idea di fondo era chiedersi se davvero il Risorgimento percussionisti di valore, voci straordinarie naturalmente fosse stata quella grande epopea, così come spesso è stato riconosciuti come tali solo all’estero, l’Italia anche nel consegnato ai posteri». campo della musica ha un primato dato dalla sua posi- Ferrero, certo melodramma italiano ottocentesco zione geografi ca, possiamo dare ottime cose assorbendo è spesso stato visto come un connubio di creatività e semplicemente quelle che ci viene dal contorno dei paesi istanze politiche. Come si rifl ette tutto questo nel Suo mediterranei senza arrampicarci a cercare chissà dove in nuovo lavoro, Risorgimento!? esperienze già fatte». FERRERO: «Naturalmente ho scelto il melodramma FOFI: «Non mi aspetto molto, ma la speranza non e un lavoro in particolare, Il Nabucco di Verdi, scritto in muore mai e qualcosa di bello spunta sempre, anche se un momento in cui le prospettive e le speranze del Ri- non “nazionale”. Per fortuna stanno nascendo bravi cri- sorgimento erano ancora tutte aperte, e si rifl ettono nei tici, una cosa fondamentale per poter avere una musica vari personaggi che partecipano alle prove dell’opera, dal adeguata al nostro tempo. Di artisti ce ne sono anche maestro sostituto mazziniano e repubblicano al patri- troppi, di critici troppo pochi: un’anomalia soprattutto zio milanese che spera in Carlo Alberto. E Verdi stesso? italiana». Questa è una sorpresa fi nale che riserbo agli spettatori». TROVESI: «È una risposta che sicuramente sarò in gra- Mosca, per il 150 anni dell’Unità il Maggio Fiorenti- do di dare nel 2044!». no Le ha commissionato un lavoro che andrà in scena a maggio, L’italia del destino, ce ne parla? MOSCA: «Quando ho ricevuto la richiesta da parte di Arcà, ho cercato di pensare a qualcosa che potesse funzionare con il mio ambito espressivo, che è quello dell’opera comica, dal momento che mi piace giocare pagine a cura di con i meccanismi della comicità, legati al ritmo. Così, Enrico Bettinello, Alberto Bonanno, ripensando a questo fattore della disunità di cui dicevo Susanna Franchi, Carlo Lanfossi, Marcello Lorrai, prima, abbiamo scelto come ambito quello di un reality Mauro Mariani, Jacopo Tomatis, Stefano Zenni 6 ATTUALITÁ | CLASSICA n.277, gennaio 2011

OPERA ROMA OPERA Maggio Pride Opera Pergolesi new look De Simone racconta l’opera che inaugura il San Carlo I progetti del neo-sovrintendente Francesca Colombo d’oggi PIER PAOLO DE MARTINO ELISABETTA TORSELLI A view from the Bridge no spettacolo che portabili. L’opera così com’è, con la a stagione del Teatro del Mag- Opera di Roma rappresenta vuole celebrare Per- sua lunghezza interminabile, non Francesca Colombo gio Musicale Fiorentino comin- con discreta frequenza opere «Ugolesi riportandolo al regge alla prova del palcoscenico; il Lcia il 12 gennaio con la ripresa L’ non genericamente moderne nostro tempo e dandogli il merito libretto poi è imbrogliatissimo, poco dell’elegante edizione di Jonathan ma di autori viventi, sempre però che gli spetta»: così Roberto De comprensibile, pieno com’è di pre- Miller del Don Pasquale, con Bruno fuori abbonamento e sul palcosce- Simone defi nisce Pergolesi in Olim- supposti che bisognerebbe conosce- De Simone protagonista; dal 18 feb- nico minore del Nazionale (e solo di piade, con cui il 21 gennaio il Teatro re prima dello spettacolo. In luogo braio torna sul podio Bruno Bartolet- autori italiani). Quindi è un salutare San Carlo di Napoli apre la stagione di una parte dei recitativi ho inserito ti per Manon Lescaut con Adina Ni- cambio di rotta la presentazione al lirica. La rivisitazione di De Simone degli “intermezzi” - che non hanno tescu protagonista. Spiccano, nel 74° Costanzi dal 17 al 25 gennaio di A di una delle più celebri opere serie nulla a che fare con quelli settecente- festival del Maggio, un’Aida inaugu- View from the Bridge di William Bol- settecentesche su testo metasta- schi - in cui è presente il personaggio rale con il debutto di Ferzan Ozpe- com, compositore americano oggi siano prevede un cast vocale in cui dello stesso compositore. Lei sa che tek nella regìa lirica (28 aprile, Zubin settantaduenne, che ha studiato con spicca Maria Grazia Schiavo; scene Pergolesi componeva al violino, e al- Mehta sul podio, Hui He, Luciana Milhaud in California, con Messiaen di Mauro Carosi, costumi di Odet- lora ho immaginato questo violinista D’Intino e Marco Berti) e la novità a Parigi e ha iniziato scrivendo mu- te Nicoletti e la direzione affi data a che cerca sul suo strumento le melo- assoluta L’Italia del destino di Luca sica seriale sotto l’infl usso di Boulez, Corrado Rovaris. die che poi ascoltiamo nelle arie». Mosca su testo di Gianluigi Melega chetti ai tour operator, rivendicare Stockhausen e Berio - da lui partico- Dobbiamo aspettarci qualcosa di Lei non crede alla possibilità di (15/17 maggio al Goldoni), ma quel- il proprio posto al sole fra i teatri larmente ammirato - per approdare simile al Socrate immaginario visto, mettere in scena con successo me- lo che ci sembra l’evento operistico europei, perché “siamo il Maggio”. poi a uno stile eclettico che guarda al sempre al San Carlo, cinque anni lodrammi settecenteschi così come dell’anno arriverà in autunno (dal Ma poi non si riesce a farlo. Un jazz e al pop (un po’ alla Bernstein, fa? sono? 25 ottobre) ed è L’affare Makropulos, esempio: il Ring Mehta-Fura, che ha per intendersi). «Sì, la mia linea oramai è quella: «No, non ci credo proprio e da con Zubin Mehta al debutto nella fatto parlare tanto di sé, progetta- Il direttore artistico Alessio Vlad è niente archeologia o musica d’anti- molto tempo. Già quando portai in sulfurea opera di Janáček, la regìa to lungamente fra queste mura, ora particolarmente interessato all’ope- quariato, ma una parziale riscrittura scena Flaminio e Lo frate ‘nnamurato di William Friedkin, Angela Denoke passa per il “Ring di Valencia” per- ra contemporanea americana, che del testo e della partitura, insieme mi resi conto che i recitativi anda- protagonista. Tante le tournée (mez- ché il dvd è stato fatto lì... «in questo momento è molto vitale fi lologica e non fi lologica. Per ciò vano tagliati e modifi cati. La musica za Europa, Giappone, Cina, India) e «Perché mancavano le risorse per e ottiene grandi successi. La ragione che riguarda la musica di Pergole- di Pergolesi è sempre straordinaria- le riprese di spettacoli già rodati. Ma farlo qui. Andavano trovate, è stato è che dà molta importanza all’argo- si ho trascritto la partitura per due mente bella, però ogni volta che si per la sovrintendente di fresca no- un autentico errore di immagine. mento, ricavandolo da testi teatrali orchestre seguendo la prassi che si passa alla messa in scena ci si trova mina, Francesca Colombo, trentotto Ma quel Ring lo riprenderemo nel celebri o da fi lm di successo, come utilizzava anche nella tradizione ba- di fronte alla diffi coltà di rendere anni, dieci anni alla Scala e dal 2007 2013 nel nuovo teatro [i cui lavori nel caso di Un tram che si chiama Desi- rocca. Considerando la spazialità del “teatrabili” le sue opere». segretario generale del festival MiTo, procedono secondo i tempi prefi s- derio e Breve incontro di André Previn e San Carlo ho pensato di utilizzare, Immagino che l’approccio ese- i problemi non mancano. Fortemen- sati: la prima sala sarà inaugurata di Dead Man Walking di Jake Heggie. invece della piccola compagine ba- cutivo, sia dei cantanti, sia dell’or- te voluta dal sindaco Matteo Renzi, il 21 dicembre]. Dobbiamo entrare Questo porta l’opera lirica a un più rocca, un’orchestra di quasi sessanta chestra, sarà ben lontano da ogni ha, per ora, decisamente contro la nei media alternativi, ad esempio diretto rapporto con il pubblico, per- elementi divisa però in due gruppi, scrupolo fi lologico... SLC Cgil che chiede «un impegno nel circuito delle sale cinematografi - ché parte da testi che hanno già avu- entrambi collocati in palcoscenico. «A queste cose non tengo affatto. immediato ad un piano pluriennale che che danno le grandi prime. Sto to un riscontro molto preciso, anche Insieme agli strumenti del basso Credo che occorra avere la massima che metta in sicurezza la Fondazione lavorando per dare le nostre opere al botteghino». continuo - organo, due clavicemba- etica dello stile, ma bisogna anche ed i suoi lavoratori», mentre gli auto- anche su schermo al cinema Odeon . Cosa può dirci dell’opera di Bol- li, arpa, chitarrone - ho inserito in ricordarsi che esiste una profonda nomi della Fials apprezzano segnali Comunque sono d’accordo. Non ba- com? orchestra anche strumenti moderni lacerazione fra oralità e scrittura: il positivi, come l’assunzione a lun- sta enunciare quello che si dovrebbe «La prima rappresentazione si è come tromboni, sassofoni, chitarra documento che noi abbiamo fra le go sospirata di alcune prime parti; fare, bisogna metterci le persone svolta nel 1999 a Chicago - infatti elettrica, marimba, vibrafono, fi sar- mani è solo parziale. La scuola na- Tutti preoccupati, comunque, da un giuste e verifi care che si producano la commissionò Bruno Bartoletti, monica e un’armonica a bocca. Que- poletana per esempio presupponeva bilancio previsionale che anche nel risultati. Io ci sto mettendo tutto il che era direttore artistico della Lyric sti strumenti appaiono nei da capo, una varietà di pratiche e di approcci caso di reintegro del FUS potrebbe mio entusiasmo». Opera e che ora la dirigerà a Roma laddove cioè Pergolesi, come tutti che non ci sono pervenuti; analoga- toccare i sei milioni, da una crisi di Il suo predecessore, Francesco - e poi è stata ripresa a New York i compositori della sua epoca, dava mente, non possiamo pretendere di liquidità che sta comportando, nel Giambrone, ha disertato le riunioni e Washington, sempre con ottime libertà al cantante di modifi care a suo rifare oggi le voci dei castrati: non momento in cui scriviamo, ritardi Anfols per molti mesi, invece lei ci accoglienze di pubblico e critica. piacimento la linea vocale. I cantanti sappiamo veramente come cantava- nei pagamenti di stipendi e dei ca- è ritornata. Ovviamente è tratta dal dramma di oggi raramente sono in grado di no né che timbro avevano». chet degli artisti (vi si sta ovviando «Certamente, è un momento di di Arthur Miller, uno dei maggiori improvvisare e inventare variazioni In che cosa risiede secondo lei il con l’accensione di mutui bancari) svolta che ci impone di trovare delle successi teatrali del dopoguerra, non effi caci: sentiamo tutt’al più qualche fondamento del mito di Pergolesi, e da un’interpretazione del ruolo di soluzioni e di essere compatti per di- solo in America: in Italia l’ha portato mordente o qualche trilletto. Così da che dal Settecento, quasi ininter- sovrintendente che vede per ora la scutere con Roma e poter onorare il in scena Luchino Visconti. L’adatta- quella prassi mi sono sentito auto- rottamente, è arrivato fi no a noi ? Colombo, a quanto si dice, alquanto nostro compito di alzare il sipario e mento è molto riuscito, d’altronde rizzato a fare varianti che stupisca- «Nella condotta inimitabile delle arroccata nei suoi uffi ci. La neo-so- di fare politica culturale pubblica per lo ha fatto lo stesso Miller in colla- no, così come doveva accadere con sue melodie, nella particolare qualità vrintendente, dunque, è al lavoro sia il pubblico». borazione con un altro noto dram- le colorature settecentesche; sono dell’armonia di cui si possono vedere per venire a capo di un bilancio che Progetti, strategie per il futuro, maturgo, Arnold Weinstein. Ma non intervenuto con grandi sbalzi voca- solo vaghi presupposti nei suoi mae- si era impegnata a risanare, che per note positive ? vorrei che si sottovalutasse la musi- li, con moduli che possono persino stri Durante e Vinci. Tutto secondo rimpolpare una programmazione «Sono particolarmente soddisfatta ca, perché un’opera funziona solo se adombrare uno stile jazzistico; tal- me deriva dal suo modo di compor- 2011 che, nonostante qualche bella di Maggio Bimbi, un progetto ideato la musica è valida, come appunto è volta ho diviso il da capo in due parti, re piuttosto anomalo, che avveniva novità e le prestigiose supertournée per far conoscere ai bambini la musi- quella di Bolcom, che in Italia non con l’inizio affi dato ad un strumento sul violino anziché sul cembalo. Per (di cui ovviamente non è il pubblico ca, il nostro teatro, i suoi spazi». è molto noto ma è un compositore solista (il che faceva parte della pras- questo credo che Pergolesi sia un fi orentino a godere), resta, nel com- E per Maggio Bimbi, il 14 maggio, importante, basti dire che per primo si dell’epoca) e l’altra metà affi data al compositore del tutto a sé, un com- plesso, lontana dalle potenzialità e il sindaco Renzi farà la voce recitan- me l’ha segnalato Berio». cantante. Spesso sono variazioni spe- positore ancora tutto da scoprire». dalle tradizioni del teatro. te di Pierino e il Lupo. Sul piano delle Mauro Mariani ricolate che più che guardare ad una Tutti i sovrintendenti che si inse- risorse e della gestione economica ? maniera settecentesca fasulla e fuori diano qui dichiarano di voler cam- «È positivo il rafforzamento del Il 18 gennaio leggi la recensione on line su tempo storico, si riferiscono ad una biare in positivo l’immagine del tea- patrimonio della Fondazione grazie lingua musicale contemporanea». tro, ricostruire il legame fra il teatro al conferimento da parte del Comu- La riscrittura ha riguardato an- e la città, collaborare con le altre ne del Teatro Goldoni e, speriamo, che il testo di Metastasio? realtà che fanno musica e cultura anche degli stabili dei laboratori del- «Sì. Ho tagliato quasi tutti i reci- - a Firenze non poche - fornire pac- le Cascine». tativi che francamente trovo insop- ATTUALITÁ | CLASSICA 7

CONTEMPORANEA OPERA ANCONA Il racconto dell’acqua Illusione Mozart Roma: Nesci, Maria con i Fratelli Mancuso e un nuovo brano di Marco Betta Fidelio alle Muse Dall’11 a Bolzano Apre Così fan tutte DANIELA GANGALE a stagione lirica 2011 del Tea- fratelli Enzo e Lorenzo Mancu- siciliana Sutera per approdare alle fondamente colpito. Il nuovo pezzo tro delle Muse di Ancona si so hanno deciso di tornare alle periferie industriali del nord Europa che ho scritto per loro dura circa 15 Laprirà il 21 gennaio con un Iorigini. Il titolo dello spettacolo e di qui tornare in Italia, con un ba- minuti e cerca di rendere la sugge- titolo mozartiano, Così fan tutte, af- che si terrà il 9 gennaio al Teatro Ar- gaglio di esperienze umane fuori dal stione del primo verso di Enzo, “Sia- fi ancato a marzo dal Don Pasquale di gentina, per la Filarmonica Romana, comune. mo acqua”, utilizzando dei glissati e Donizetti. Tra le due opere il recital è infatti quello del loro primo album, Accanto ai brani tratti dal loro re- poi frammenti di canti popolari che di Sonia Ganassi, vincitrice della set- Nesci, Maria, pubblicato in vinile nel pertorio, si colloca una commissione ad un certo punto si svolgono come tima edizione del Premio Internazio- lontano 1986. della Filarmonica in prima assoluta, una vera e propria aria. Attraverso nale “Franco Corelli” (5 febbraio), e «Non abbiamo mai ripreso il tito- affi data al compositore Marco Betta. le voci, la chitarra e l’armonium di il 29 aprile un concerto della FORM- lo di quel disco in altri progetti - ci «Ho avuto occasione di conoscere Enzo e Lorenzo e la fi sarmonica di Orchestra Filarmonica Marchigiana spiega Enzo Mancuso – ma abbiamo e lavorare con Enzo e Lorenzo Man- Mara Rosaria Convertino, che è uti- per il 150° anniversario della Unità voluto farlo ora per questo spettaco- cuso durante le riprese di Sette storie lizzata come simbolico collegamen- d’Italia. lo romano, che è una sorta di sintesi per lasciare il mondo, un lavoro realiz- to tra la dimensione classica e quella «La stagione nasce in una situa- del nostro percorso musicale. Da al- zato insieme a Roberto Andò. Ne popolare, ho tentato l’evocazione zione economica diversa rispetto agli Anna Katharina Behnke lora sono cambiate molte cose nella è nata un’amicizia e una collabora- impossibile della parte acquatica che scorsi anni, e quindi necessariamen- nostra vita e nella nostra evoluzio- zione che prosegue oggi con Simmu è in ognuno di noi, quella sorta di te presenta caratteristiche diverse» ne artistica, ma allo stesso tempo acqua, l’opera che ho scritto su un te- orizzonte interiore che non è altro a nuova stagione operistica dice il direttore artistico del teatro, il nucleo fondamentale della nostra sto poetico di Enzo, che ruota intor- se non la ricerca dell’infi nito, insita del Teatro Comunale di Bol- Alessio Vlad. «Si era effettivamente musica è rimasto lo stesso, il nostro no all’immagine di un rivolo d’acqua in ogni uomo». «Se fossimo stati dei Lzano apre l’11 gennaio con il programmata anche un’opera fuori sguardo sul mondo, i nostri valori, che non riesce ad arrivare al mare e compositori classici - conclude Enzo beethoveniano Fidelio, per la regia di repertorio, ma a causa del ridimen- per fortuna, non sono cambiati. Ecco con cui la voce narrante si identifi - Mancuso - avremmo voluto scrivere Manfred Schweigkofl er e la direzione sionamento del budget si è dovuto perché questo titolo, e la musica che ca» ci racconta Betta. «Ho sentito da come Marco. Dal nostro primo in- musicale di Gustav Kuhn (Orchestra rivedere il programma, che comun- vi è dietro, sono per noi anche oggi subito vicino alla mia sensibilità il contro è nata oltre che una collabo- Haydn) in coproduzione con il Tea- que nasce con l’obiettivo principale attuali». I brani in programma per mondo dei fratelli Mancuso; la loro razione artistica anche un’amicizia, tro Alighieri di Ravenna, con Anna di garantire un livello di qualità ele- questo concerto romano spaziano musica ha salde radici nel canto an- che rende il nostro far musica insie- Katharina Behnke. Una sfi da impe- vato degli spettacoli. La scelta del- da quelli del primo disco ad altri che tichissimo dei popoli del Mediterra- me ancora più intenso». gnativa, quella di Bolzano, ma che l’opera mozartiana nasce all’interno mano a mano si sono aggiunti nel re- neo e, ovviamente, della Sicilia, che rispecchia il credo di una direzione del sistema di programmazione de- pertorio dei Mancuso, lungo la loro è la terra da cui proveniamo, e i loro artistica, sempre a fi rma di Schweig- gli spettacoli della Regione ; incredibile carriera che parte dalla canti bifonici mi hanno sempre pro- kofl er, che vuole uscire dall’autore- si tratta infatti di un nuovo allesti- ferenzialità di provincia e che legge mento con regia, scene e costumi la crisi del settore come una chance. di Pierluigi Pizzi in collaborazione IN BREVE Perché, spiegano in teatro, bisogna con lo Sferisterio Opera Festival di osare ed accettare le sfi de, senza l’ar- , dove sarà rappresentata roganza di credersi migliori a priori, successivamente, proprio come lo Gulliver debutta all’Ort Roma tra Stockhausen e il Dalai Lama ma con l’aspirazione di fare una cosa scorso anno Don Giovanni, che ven- Prima esecuzione assoluta il 20 gennaio al Teatro La Fondazione Musica per Roma propone ancora buona. Nasce così un nuovo allesti- ne rappresentato prima a Macerata Verdi di Firenze, per “I Concerti per le scuole” una volta un evento ricco di suggestioni, inserito mento di Fidelio, con una regia che ne e poi ad Ancona. La FORM, orche- dell’Ort, di I viaggi di Gulliver su testo di Rosa nel programma di Contemporanea nonché tra esalta la dimensione teatrale. stra regionale, farà da collante tra le Mogliasso e musiche di Bruno Moretti, realizzato da gli appuntamenti del Festival delle Scienze 2010: «L’idea di “inscenare Fidelio” - due realtà marchigiane, nell’ottica Controluce - Teatro d’ombre; dirige lo stesso Moretti. “Trans, la chiave segreta verso l’immortalità” spiega Schweigkofl er, durante le della valorizzazione delle risorse Per la stagione concertistica invece l’Ort propone (giovedì 20 gennaio). In programma una delle prime prove – parte dal concetto di locali. Don Pasquale, con la regia di dal 20 al 24 (, Firenze, Figline Valdarno, opere fondamentali di Karlheinz Stockhausen, provare a fare una messa in scena Andrea De Rosa e la direzione di Carrara) Uri Caine al pianoforte per improvvisazioni Trans, composizione del 1970 di ispirazione che non tenti neanche di portare l’il- Bruno Campanella, è invece un alle- e rielaborazioni delle Variazioni su un tema di Haendel onirica e di chiara derivazione buddista, che verrà lusione che si stia facendo sul serio. stimento della Fondazione Ravenna di Brahms; sul podio c’è Carlo Tenan, in programma proposta in una nuova versione curata dallo La storia, oggi, non funziona. Nessu- Manifestazioni, e non una copro- anche la Simple Symphony op.4 di Britten. staff scientifi co dell’Emu Fest, dall’Orchestra del no crede più ad una prigione vicino duzione, e nasce comunque dalla Conservatorio di Santa Cecilia e dal PMCE (Parco a Siviglia, ad una donna travestita da collaborazione con un vicino teatro Wagner inaugura il Comunale di Bologna della Musica Contemporanea Ensemble), sotto uomo e non riconosciuta come tale. dell’area adriatica. Nella crisi gene- Il Tannhäuser di Richard Wagner per inaugurare la la direzione di Tonino Battista. Nel suo sogno Allora siamo partiti dall’idea della ralizzata che investe tutta l’Europa stagione 2011 del Teatro Comunale di Bologna. In ispiratore Stockhausen racconta di fi le di archi che commedia dell’arte allestendo un è naturale che gli enti locali siano attesa che il testimone passi da Marco Tutino al interagiscono con macchine per tessere, addirittura metateatro. Tutti, i cantanti, il coro, costretti a rivedere le proprie politi- nuovo sovrintendente, va in scena il 16 gennaio la treni, mentre una tenda campeggia davanti i ballerini, sono in scena fi n dall’ini- che di fi nanziamento alle istituzioni prima di Tannhäuser diretta da Stefan Anton Reck, all’orchestra. Ma al centro dell’attenzione sarà zio ed entrano ed escono dal perso- dello spettacolo. A ciò si deve reagire nell’allestimento di Guy Montavon e un cast con certamente anche la partecipazione straordinaria naggio. Si vede il travestimento di essendo propositivi, e a tal proposito Enzo Capuano (Hermann, Langravio), Ian Storey del Tashi Lama, il maestro cantore uffi ciale Leonore e, non facendo più fi nta, ci so che si sta anche pensando ad un (Tannhäuser), Martin Gantner (Wolfram), Miranda del Dalai Lama, che per la prima volta arriverà rendiamo conto che il testo ci guada- consorzio tra i maggiori soggetti mu- Keys (Elisabeth) e Elena Lo Forte (Venus). in Europa: insieme ai Monaci del Monastero gna. È una forma rischiosa per Fide- sicali che operano nella Regione. Ciò Lo stesso allestimento (è quello del Theater Erfurt) Tibetano di Drepung, proporrà una parte dell’opera lio, ma non avevo altra chance. Tutte mi vede molto favorevole poiché lo sarà a Reggio Emilia in febbraio (6 e 8), mentre il fondamentale del buddismo tibetano, ovvero Il Libro le rappresentazioni che ho visto non trovo in linea con quanto fi nora da cartellone bolognese proseguirà con il mozartiano Tibetano dei Morti, che si collega al lavoro del tedesco mi convincevano. Inoltre, si è soliti noi realizzato: già da diversi anni in- Don Giovanni per la regia di anche per via dell’iniziale titolo di Trans, ovvero accorciare se non eliminare del tutto fatti il Teatro delle Muse e la vicina (allestimento dello Sferisterio di Macerata) ai primi “Musica per il prossimo a morire”. A completare il i lunghissimi dialoghi che Beethoven Macerata operano in regime di colla- di marzo, seguito alla fi ne del mese da un dittico programma della serata, sarà la prima esecuzione aveva voluto. Noi abbiamo scelto borazione reciproca». che assembla la prima assoluta di Risorgimento! assoluta in pubblico delle musiche scritte da Philip una mezza via, tenendo quello che Lucia Fava di Lorenzo Ferrero (su libretto di Dario Olivieri, ne Glass per Kundun, fi lm del 1997 diretto da Martin ci serviva per spiegare i personag- parliamo a pagina 4 di questo numero) e Il prigioniero Scorsese che narra le sorti del giovane successore gi, dando così un aiuto alla storia. di Luigi Dallapiccola. Poi Ernani di Giuseppe Verdi del Dalai Lama, morto nel 1933, mentre la Repubblica La nostra sarà dunque una versione (maggio) e Cenerentola di Gioachino Rossini (giugno). Popolare Cinese invadeva il Tibet. bolzanina del Fidelio e siamo curiosi anche noi del risultato». Monique Ciola 8 ATTUALITÁ | CLASSICA n.277, gennaio 2011

OPERA TAGLI «Non abbiate paura» FotoFinnish Cameron spietato La formula di Meyer, al vertice della Staatsoper di Vienna L’Opera compie 100 anni Il Governo conservatore-liberal falcidia la cultura

JURI GIANNINI PAOLA LIVORSI BARBARA DIANA

gennaio l´Opera Nazionale l governo di coalizione conserva- burocratico nel contesto di una non Finlandese festeggia i suoi tore-liberaldemocratico eletto la meglio precisata meritocrazia strate- Aprimi 100 anni: fondata Iscorsa primavera in Gran Breta- gica, e si preannuncia che oltre 100 nel 1911 dalla soprano Aino Ackté gna ha fatto della riduzione del debi- organizzazioni perderanno i fi nan- (fondatrice anche del Festival di Sa- to pubblico l’obiettivo principale, con ziamenti. Con questa operazione il vonlinna nel 1912) e dal composi- tagli sostanziali a tutte le organizza- Governo Cameron risparmierà 457 tore Oskar Merikanto, dal 1993 ha zioni supportate da fondi governa- milioni di sterline, equivalente allo una nuova sede, già restaurata un tivi. Tra queste c’è l’Arts Council of 0,33% dei fondi risparmiati, una paio d´anni fa, con aggiornamenti England (ACE), organizzazione dedi- percentuale abbastanza insignifi can- tecnologici del palcoscenico e della ta alla promozione delle arti in Inghil- te che però avrà effetti disastrosi in struttura. Il 29 gennaio Leif Seger- terra (organismi paralleli si occupano particolare per le organizzazioni mi- stam aprirà i festeggiamenti con della Scozia e del Galles), nonostante nori, che hanno maggiori diffi coltà l´orchestra, il coro dell´Opera e una il manifesto elettorale liberaldemo- ad attirare fondi privati, una delle sfi lza di star, da Soile Isokoski e Ca- cratico promettesse di non decurtare alternative suggerite dal Governo. milla Nylund a Jorma Hynninen e i fondi per le arti, che costituivano Questa strategia ha già ricevuto cri- Matti Salminen, in un programma solo uno 0,7% della spesa pubblica. tiche da esponenti del fi lantropismo Dominique Meyer di arie fra le più note. Nel corso I tagli annunciati sono del 30% su culturale, che hanno sottolineato dell´anno ci saranno spettacoli de- di un periodo di quattro anni, anche non solo come sia poco proponibile dicati in vario modo al centenario: se solo il 15% di questi colpiranno nel presente clima economico, ma alla stagione in corso – e ne è la mia linea artistica. Da un lato come sempre non pochi quelli per inizialmente le 850 organizzazioni soprattutto come sia importante non dopo 18 anni di gestione di vogliamo programmare più opere i giovani e i giovanissimi - una nota regolarmente fi nanziate. Il resto ver- limitare l’offerta culturale a poche DIoan Holender – Dominique del Novecento e abbiamo comin- positiva in un programma che negli rà assorbito dalla riduzione del 50% istituzioni di grande rilievo: è neces- Meyer è il nuovo sovrintendente della ciato con una nuova produzione di ultimi anni non è stato particolar- dei costi operativi dell’ACE, da fondi sario continuare a nutrire il substrato Staatsoper di Vienna: «Io voglio gesti- Cardillac di Hindemith; dall’altro, mente innovativo, nonostante dal preesistenti e dall’eliminazione o ri- che produce l’innovazione e le nuo- re il mio teatro sia dal punto di vista vogliamo riportare alla Staatsoper 2007 direttore artistico e direttore duzione del supporto a schemi ausi- ve generazioni di artisti. Il sospetto è artistico che da quello economico», l’opera barocca. Dopo Karajan, che stabile sia il giovane Mikko Franck. liari, ad esempio “Arts and Business”, che la crisi sia una scusa conveniente sottolinea, affermando di non accetta- fece L’Incoronazione di Poppea di Il 14 gennaio esordio per la nuo- un’organizzazione che promuove la per l’attuazione della consueta po- re più incarichi in cui le due funzioni Monteverdi nel 1963, infatti, non va opera per ragazzi Robin Hood, di collaborazione tra il settore culturale litica conservatrice, che vede le arti siano separate, e poiché non tutti esat- sono più eseguite opere baroc- Jukka Linkola, su libretto di Jukka e il settore privato. come un lusso piuttosto che una tamente sanno quello che fa un so- che. Noi abbiamo cominciato con Virtanen e regia di Kari Heiskanen: Inoltre, mentre fi no ad ora l’ACE costituente fondamentale di una so- vrintendente, prosegue nell’illustrare l’Alcina di Haendel e per la prima Linkola, pianista jazz e autore di distribuiva i fondi ad una serie di cietà civile. E con i fondi alternativi la sua funzione attuale: «Devo creare volta in buca non c’erano i Wiener musical, non è nuovo al teatro per organizzazioni riconosciute come costituiti dai proventi della Lotteria una linea artistica, scegliere i titoli da Philharmoniker, forse non adatti per ragazzi; il regista spiega che si è “regolarmente fi nanziate”, dal pros- Nazionale dirottati sulle Olimpiadi mettere in cartellone, i registi, i diret- questo repertorio, ma un organico voluto fare uno spettacolo con sce- simo anno la richiesta di sovvenzio- fi no al 2012, le prospettive per le arti tori, i cantanti e nel fare queste scelte specializzato. Per quanto riguarda il ne brevi e ritmi serrati, visto che i ni dovrà seguire un nuovo processo in Inghilterra non sono rosee. cercare di intuire le conseguenze tecni- XX secolo, proseguiremo con un ci- giovani d´oggi sono abituati a tem- che ed economiche a cui porteranno». clo di opere di Janáček in lingua ori- pi di consumo sempre più rapidi, I dipendenti della Staatsoper sono ginale e non in traduzione tedesca, e con la conseguente - ahinoi sempre IN BREVE 1.000, continua Meyer, «e anche la stiamo pensando anche all’opera del più diffusa - riduzione del tempo sicurezza, ad esempio, sia per colo- XXI secolo. Abbiamo idee concrete di concentrazione. Vuole essere ro che lavorano sul palcoscenico che ma è ancora troppo presto per par- un´opera “d´azione”, pensata per i Cecilia Bartoli a Zurigo per il pubblico, 2.300 persone ogni larne». ragazzi sopra i dieci anni. Dopo La sonnambula di qualche stagione fa, Cecilia Bartoli si cimenta in sera, è una cosa fondamentale». Il futuro dell’opera sarà quindi La Fondazione Culturale Finlan- un altro ruolo originariamente scritto per voce di soprano. A Zurigo dal 23 Ma chi è il pubblico della Staat- privo di preoccupazioni? dese (fondazione privata per le arti gennaio vestirà i panni della contessa Adèle de Formoutiers nel rossiniano soper? «Bisogna preoccuparsi: so, per e le scienze) dà il suo contributo a Comte Ory, un ruolo creato dalla soprano Laure Cinti-Damoreau al debutto «Sono soprattutto i Viennesi, esempio, che in Italia attualmente questo anno eccezionale regalando parigino dell’opera perché in questa città c’è un amore c’è una crisi che coinvolge il genere e a 7.000 ragazzi in età scolare (tra i nel 1829. Accanto folle per l’opera e per la musica in ge- le istituzioni operistiche, ma secon- 13 e i 14 anni) un biglietto gratuito al mezzosoprano nerale. Ma vengono anche i turisti. do me non è unicamente una crisi fi - per alcuni spettacoli d´opera, tra cui romano fi gurano Vienna è conosciuta come città della nanziaria, è un problema più profon- Robin Hood. La Fondazione fi nanzia Javier Camarena musica e quindi quando i turisti arri- do. A Parigi, per esempio, c’è stato anche le ore scolastiche di prepa- nei panni del vano in aeroporto la loro prima idea uno sviluppo incredibile dell’opera. razione; la scelta delle scuole è av- protagonista e è quella di venire qui alla Staatsoper. Quando ero studente c’erano 100 re- venuta per sorteggio e molti sono Rebeca Olvera in Questo pubblico non è defi nibile cite all’anno, oggi le recite sono circa rimasti fuori (i richiedenti erano più quelli del paggio socialmente. A Vienna l’opera non 600. Se si lavora bene c’è un futuro di 17.000). Isolier. Il nuovo appartiene a una sola classe. Per te- per l’opera. In Italia non c’è stata Un’altra iniziativa interessante è allestimento nere viva questa tradizione alla Staa- evoluzione del repertorio e questa lo spettacolo per ragazzi Un uccello dell’Opera di tsoper ci sono 600 posti in piedi che è una tragedia. Tanti colleghi hanno dalle ali nere, variazioni su Carmen, Zurigo sarà fi rmato costano solo 4 euro. Sono 300 posti avuto paura di cambiare i cartelloni, che dal 22 al 29 gennaio vedrà im- dalla coppia di eccellenti in fondo alla platea e altri di creare movimento, nicchie, di fare pegnati gli artisti dell´Opera in colla- registi franco- 300 in galleria con piccole luci che sentire musica particolare, di fare borazione con due scuole di danza: belga Patrice Caurier e Moshe Leiser, coadiuvati da Christian Fenouillat permettono di leggere la partitura o venire un pubblico nuovo. Facen- saranno coinvolti anche ragazzi con per le scene e da Agostino Cavalca per i costumi. La direzione musicale è il libretto. I giovani li vedo spesso, e do sempre il repertorio tradizionale handicap mentali, della scuola di affi data al cinese Muhai Tang, che si avvarrà della nuova versione critica del sono positivamente impressionato dell’Ottocento e pensando sempre danza Blue Flamenco di Helsinki. manoscritto messa a punto dal musicologo francese Damien Colas sulla dal fatto che molte famiglie vengano ai grandi cast del passato lo spazio base di materiali impiegati in varie esecuzioni dell’opera (fra cui una diversa all’opera con i bambini. ». dell’opera viene ridotto. Volere sem- cavatina per la contessa, tratta dall’Elisabetta regina d’Inghilterra e usata I programmi? pre rifare le stesse opere, opere che successivamente da vari cantanti). La prima dell’opera è in programma il «Conciliare il sistema di reperto- abbiamo ascoltato centinaia di volte, 23 gennaio; repliche fi no al 5 febbraio. rio (un titolo diverso ogni sera), che con cantanti che forse non sono al- Stefano Nardelli per i viennesi è molto importante, l’altezza delle aspettative, è perico- con le qualità del sistema di stagio- loso». ATTUALITÁ | JAZZ 9

FRANCIA IN BREVE Il pianoforte ben preparato

Benoit Delbecq, pianista, compositore, autore di colonne sonore, è quasi sconosciuto in Italia, ma è fra i maggiori talenti d’oltralpe

Los Totopos (foto Valerie Trucchia)

Padova ostinata Riparte a fi ne gennaio la stagione del Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova, e conferma ancora una volta la sua predilezione per le novità d’oltreoceano, insieme ad un occhio attento sulla scena italiana. L’unica data di gennaio (il 21) vede l’esordio della nuova band del sassofonista Tim Berne, Los Totopos, con Oscar Noriega (clarinetto), Matt Mitchell (tastiere) e Ches Smith (batteria). Poi, in febbraio, Guano Padano con Vincenzo Vasi e - da marzo - Kneebody, Wadada Leo Smith con Günter “Baby” Sommer, The Thing, Acoustic Trio di Marco Cappelli, il quartetto di Ben Perowski, Evan Parker con l’Electro-Acoustic Ensemble.

Le maschere del Metastasio Benoit Delbecq (foto Françoise Fraisse) Dedicato a “Riti e maschere del jazz”, torna con tre date il Metastasio Jazz di Prato: il 24 gennaio in esclusiva italiana lo Steve Lehman Octet, (in PIETRO TOLA collaborazione con Musicus Concentus); il 31 gennaio l’omaggio di Paolo Botti ad Albert Ayler (“Angels & ra i numerosi strumentisti di valore emersi re- fondamento di una struttura, “strato su strato”, sulla cui Ghosts”); infi ne, il 7 febbraio, la prima assoluta de centemente sull’affollata scena contemporanea cima fl uttuano i suoi temi così singolari, di un lirismo “La società delle maschere” di Dimitri Espinoza. Tuno in particolare sta distinguendosi per singo- lunare e sfuggente. larità di pensiero e chiarezza d’intenti: il parigino Benoit Varato all’inizio degli anni Novanta il collettivo Hask, Delbecq, classe 1966, specialista del pianoforte prepa- Delbecq ha quindi contribuito non poco a rivitalizzare rato in grado di spaziare dal jazz alla libera improvvi- la scena francese ponendo come propria base d’azione sazione, dall’elettronica alla musica per il cinema - sua l’Istant Chavirè a Montreuil, club/laboratorio intorno la soundtrack di Lebanon di Samuel Maoz, Leone d’oro al quale hanno ruotato i suoi ensemble più longevi: il a Venezia. Eppure quello di Delbecq è un nome ancora duo con il polistrumentista canadese François Houle, poco noto in Italia presso gli appassionati di jazz o, più Il Kartet, con il sottovalutato altoista Guillaume Orti, semplicemente, di musica interessante. Forse perché que- Ambitronix, frutto del sodalizio con il batterista e ma- sto inventivo improvvisatore ama direzionare la propria nipolatore elettronico Steve Arguelles e, naturalmente, il ricerca verso quella no man’s land dove Monk e Ligeti quintetto Unit. Quest’ultimo è stato protagonista di due provano a convivere con l’elettronica o l’ambient, l’Afri- incisioni che hanno imposto il nome del pianista presso ca dei pigmei Aka e il cool jazz incrociano Paul Desmond pubblico e critica: l’intenso Pursuit (2000) e l’eccellente e John Cage: oltre, cioè, gli steccati di genere/stile. Nel Phonetics (2005), disco che sembra compendiare i diver- frattempo, i più recenti live e le ultime registrazioni a suo si orientamenti del suo tragitto creativo, tra percussive nome, The Sixth Jump (in trio) e Circles and Calligrams cadenze al pianoforte “truccato” – dall’inconfondibile (da solo), danno ulteriore conferma della maturità cui è sonorità ovattata e ronzante – e intrecci strumentali di giunta la sua musica. Ovvero, una sintesi avventurosa umore cool, con il sax tenore post-Warne Marsh di Mark del pianismo contemporaneo capace di forgiare uno stile Turner. A partire dal 2006, parallelamente alle predilet- fortemente personale e immediatamente riconoscibile, te performance solitarie, Delbecq ha ramifi cato sempre esplorativo eppure fruibile, se per “fruibile” intendiamo più la propria attività con collaborazioni a tutto campo, un suono che è capace di appagarci poco a poco, una da Evan Parker a Tim Berne, da Arve Henriksen (nel ra- volta superate le iniziali diffi denze. pinoso Poolplayers del 2008) al trio di John Hebèrt. Ad Intanto, se si provano a tracciare le coordinate mi- ognuno di questi progetti ha saputo imprimere la traccia nime del suo percorso sonoro, non si può tacere della di una personalità tra le più originali in circolazione. dichiarata passione per Ligeti e i suoi Études pour piano e Musica Ricercata, per Conlon Nancarrow, per il Cage delle Sonatas and Interludes; e poi ancora, continuando con una sorta di sacra trimurti jazzistica, non si possono dimenticare Thelonious Monk, Paul Bley e Mal Waldron, chiamati in causa a più riprese dallo stesso Delbecq in dichiarazioni e interviste. E sì che il pianista è stato allie- vo di maestri come Alan Silva, Muhal Richard Abrams Tour a Tours e Steve Coleman, tre personalità in grado di instillare quella determinante spinta all’elaborazione di un discor- hi passerà a gennaio dalle parti di Tours potrà so sonoro estraneo ad ogni canone o tecnicismo fi ne a Cfacilmente incontrare la musica di Delbecq sé stesso. Non meno importante lo studio sistematico frequentando il più importante club della città, il Petit di polifonie e poliritmi dell’Africa centro-occidentale, Faucheux. Infatti dal 10 al 13 sarà ospite del gruppo di complice un lungo soggiorno d’apprendistato in Gabon Edward Perraud, mentre dal 20 al 22 suonerà la sua con conseguente attivazione di fruttuose alleanze, come musica. C’è la possibilità di ascoltare anche il Kartet, quella con il batterista congolese Emile Biayenda. Si deve il 14 a Tolosa e il 15 a Bobigny. certamente a questo “pedigree” la predilezione di Del- becq per le ritmiche d’impronta africana, pensate come 10 n.277, gennaio 2011

RITORNI

zava dal vivo in formazioni sempre resto testimonia bene la copertina diverse, che arrivavano sino a quin- della seconda uscita discografi ca, l’ep dici elementi, presentandosi come un Slow Riot for New Zerø Kanada (1999), vero e proprio collettivo dove a tutti dove compare un passo della Genesi i componenti veniva richiesto di con- in vistosi caratteri ebraici (immagine dividere attitudine e sensibilità, nella sotto), mentre sul retro campeggia musica e nella vita. «Per noi giungere il disegno stilizzato di una bottiglia a un accordo su qualsiasi cosa è un molotov (con tanto di didascalie in processo che implica spesso discus- italiano!). I due brani contenuti ri- sioni laboriose, e trovare un’unica proponevano gli stilemi già presenti voce musicale è quasi una battaglia», nell’album di debutto, sacrifi cando le raccontavano in una delle rare inter- suggestioni ambient e accentuando viste concesse all’epoca. la componente rock e orchestrale: Musica e vita annodate in un l’incontenibile crescendo della trac- groviglio di istanze politiche ed esi- cia d’apertura, “Moya”, resta senza stenziali che si rifl etteva in elettriz- dubbio uno dei momenti più alti del- zanti performance dal vivo, ragione la loro produzione. Tutto era pronto prima del seguito di culto conquista- dunque per il capolavoro, che arrivò to in breve tempo. Quando venne puntuale l’anno dopo col monumen- pubblicato l’album d’esordio F#A#∞ tale doppio album Lift Your Skinny Fi- (1998), i GY!BE catturarono imme- sts Like Antennas to Heaven. Già titolo Sinfonie rock diatamente l’attenzione del pubblico e copertina (vedi sotto) meriterebbe- e della critica grazie all’intensità e alla ro di diritto l’ingresso in qualunque Dati per sciolti, i Godspeed You! Black Emperor arrivano in Italia per due date, capacità evocativa di suite strumen- “storia del rock” degna di questo il 26 e 27 gennaio a Bologna e Trezzo sull’Adda tali lontane anni luce dal manierismo nome, ma a colpire qui nel segno è del post rock, che in quegli anni stava naturalmente la proposta musicale vivendo la sua parabola discendente. di una formazione in stato di grazia, LUIGI MUTARELLI Rock strumentale, “cinematografi co” la cui formula giunge infi ne a piena e “desertico”, capace di attingere sia maturazione. uando nel giugno scorso i cora su un culto devotissimo e una non ha cessato mai di incuriosire e dal blues sia dal post punk e dai fi eld I GY!BE avevano portato così alle Godspeed You! Black Em- reputazione inattaccabile. “The last affascinare. A dire il vero, la storia recordings, per restituire il tutto in for- estreme conseguenze i loro presup- Qperor hanno fatto sapere great band of the century” è il titolo im- aveva assunto i contorni della leggen- ma di movimenti sinfonici dai toni posti musicali, conducendo il proprio che sarebbero tornati insieme per un pegnativo con cui li aveva onorati il da fi n dall’inizio, quando nel 1994 apocalittici. La poetica forte, l’este- suono verso esiti quasi progressive, ma tour, la notizia ha fatto rapidamente settimanale britannico “New Musical a Montreal, in Quebec, intorno alla tica suggestiva e la vocazione isola- senza rinunciare a un grammo della il giro del mondo. Ad anni di distan- Express” nel 1999, quando avevano fi gura del chitarrista Efrim Menuck zionista contribuirono ad accrescere consueta carica eversiva. Impossibile za dall’ultima uscita discografi ca, il pubblicato appena un album e un ep. cominciarono a ruotare alcuni altri la curiosità intorno a un gruppo di cui gruppo canadese può contare an- Da quella volta, il fenomeno GY!BE musicisti. Il progetto si materializ- si continuava a sapere poco. Alla stampa si concedevano mal- volentieri e soltanto alle loro condi- zioni: leggendaria la volta in cui, solo pochi mesi prima di ottenerne la co- pertina, pretesero dal “New Musical Express” di essere intervistati via email e risposero alle domande con un lungo scritto a metà strada tra il fl usso di coscienza e il comunicato politico (accreditato, naturalmente, all’intera band). «Come possiamo parlare del fatto di non voler essere rockstar nel contesto di un’intervi- sta il cui vero scopo è quello di farci andare oltre su quel sentiero, e infat- vendere più dischi?», si legge in un ti nel seguente e conclusivo Yanqui passaggio dei più signifi cativi. «Così U.X.O. (2002) il gruppo si vide costret- adesso, per noi, la tattica diventa to a cambiare rotta, affi dandosi per la fare un’intervista in cui parliamo di prima volta a un produttore esterno, quanto non ci piacciono le interviste, il guru Steve Albini, che mise mano a e dove cerchiamo di spiegare come un disco che, per quanto valido, non oggigiorno il giornalismo musicale uguagliava però le vette raggiunte neghi qualsiasi possibilità di cambia- dal suo predecessore. A quel punto, mento politico...». inevitabilmente, i singoli presero il Anche grazie a dichiarazioni sopravvento sul collettivo, dando vita come questa crebbe la loro fama di a svariati progetti collaterali (Thee gruppo politicamente impegnato, Silver Mount Zion, il più noto) e met- tra il mistico e l’anarcoide, come del tendo di fatto fi ne a un’epopea durata meno di un decennio. Ancora non è dato sapere se il nuovo sodalizio sarà destinato a durare (il gruppo non ha voluto concedere interviste…), ma pare improbabile un ritorno in studio di registrazione. A maggior ragione, quindi, le due date italiane – mercole- dì 26 all’Estragon di Bologna e giove- dì 27 al Live Club di Trezzo d’Adda (Mi) - rappresentano un’occasione unica di vedere in azione quella che, senza esagerazione, possiamo defi - nire effettivamente “l’ultima grande band del XX secolo”. 11

FESTIVAL

Ci sarà innanzitutto una conferenza di danza, tanto teatro di strada, un (alle 12) sullo sviluppo della regione Barents Bazar (con prodotti della cul- artica. Poi un grande show, a metà tra tura sami, ma anche cristalli russi), spettacolo di strada, teatro e concer- performance e concerti nelle chiese Il grande freddo to, protagonisti gli attori e i musicisti e nelle swimming pool. Le musiche in tedeschi del Theather Titanick; titolo tutto questo continueranno a mesco- della performance: “Furnace Sym- larsi e a rimbalzare tra stili e tradi- phony”, una sorta di funambolica zioni: la lituana Alina Orlova, i nor- unione di fuochi, ritmi e movimenti vegesi Casiokids e John Olav Nilsen di macchine, il tutto rigorosamente & Gjengen, i russi versante electro all’aperto, a -20° o giù di lì. A seguire pop (Everything is Made in China) un concerto che è di per sè un invito e versante patchanka (Markscheider “incoerente” e fertile a mescolare i Kunst)... C’è anche un italiano invi- confi ni, a rendere opache le barriere tato a Kirkenes quest’anno: si tratta geografi che, una sorta di “mind the del trentino Stefano Cagol, artista e map” al contrario insomma... L’even- performer, specializzato in installa- to si chiamerà “Arctic Shore” e per un zioni digitali. Incaricato, insieme ai festival che si consuma in una cittadi- norvegesi Morten Traavik e Amund na quasi “assediata” dagli umori del S. Sveen e alla russa Olga Kisseleva, mare di Barents, il mare che fl irta col di preparare opere che mettano in mar glaciale artico, è un’insegna più scena in giro per la città il tema del che opportuna. La musica delle tre festival: “Mind The Map” o, più rea- nazioni confi nanti in questo distret- listicamente, “Mixing The Map”. Nell’estremo nord della Norvegia, al confine con la Russia, il Barents Spektakel to verrà rappresentata da altrettanti di Kirkenes ripensa la “mappa” delle musiche e delle arti artisti: Alexey Arkhipovskiy, il Jimi Hendrix della balalaika, rappresente- rà naturalmente la Russia; Ragnhild In apertura: concerto all’aperto in una VALERIO CORZANI Furebotten, un violinista di Tromsø, passata edizione del festival (foto Bernt Nilsen); on stage con sei ottoni e un gruppo a sinistra: Kimmo Pohjonen; è un libro uscito di recen- chilometri, con la cultura del popo- si celebra da qualche anno un festi- di danzatori tradizionali, coprirà il qui sotto, Alina Orlova te che chiunque decida lo sami che costituisce il vero patri- val davvero sorprendente: Barents tassello norvegese; Kimmo Pohjo- C’di dirigersi a Kirkenes in monio folklorico, con la Russia che Spektakel, nel 2011 in programma nen, funambolico fi sarmonicista fi n- febbraio deve infi lare in valigia. È resta un dirimpettaio ingombrante dal 2 al 6 febbraio. Manifestazione landese, chiuderà il trip geografi co Gelo di Bill Streever (Edt) e parla di e ineludibile. In questo scenario pro- veramente plurale, Barents Spektakel e suggerirà un’ulteriore contamina- avventure nei luoghi più freddi del rompente ed estremo, tra vaste ban- non è un festival solo musicale: sono zione, perchè a lui è stato chiesto di mondo. Il gelo in effetti a Kirkenes chise di ghiaccio e tundra selvaggia, molte le arti e molti gli eventi che si sonorizzare, udite udite, un incontro in febbraio la fa da padrone. Siamo incrociano in questa cinque giorni di wrestling o quello che potrebbe nel lembo più a nord della Norve- nell’estremo nord della Scandinavia. diventare la sua trasposizione me- gia, la Russia è a un passo, tanto che L’idea degli organizzatori è quella di taforica e poetica. Ecco, questo è il fi no al 1926 chi abitava lì aveva la seguire di anno in anno un fi lo rosso Barents Spektakel: un bailamme di doppia nazionalità. Poi Kirkenes (e tematico e allo stesso tempo di vivi- spunti e suggestioni. Nei giorni suc- le sue risorse minerarie) divennero fi care attraverso il festival i patrimoni cessivi ci sarà posto per altre con- l’oggetto di furiose contese (la città è e le peculiarità della cultura locale. ferenze, reading poetici con alcuni stata tra le più bombardate durante “Mind the Map” è lo slogan scelto per scrittori scandinavi, performance la seconda guerra mondiale). Oggi caratterizzare il cartellone 2011: uno il luogo mantiene tutta la sua aura slogan abbastanza fascinoso e lasco da località limite, con l’inverno che da poter contenere miriadi di decli- la copre come un manto ghiacciato nazioni. L’apertura dei giochi spetta- per molti mesi dell’anno, con Capo colari, il 2 febbraio, svela già alcune Nord che dista solo un centinaio di delle differenti opzioni ed occasioni.

ROMA Chiare stelle e lacrime messicane La world music all’Auditorium Parco della Musica, da Sparagna a Frisell

ella scarsezza nazionale ta edizione, sempre con l’Orchestra Vinicius Cantuária e Bill Frisell, La- di strutture che ospitino Popolare Italiana di Ambrogio Spa- grimas Mexicanas, versione live del Nuna programmazione con- ragna, e con la partecipazione del disco in uscita per la Naïve. tinuativa di world music e musica Coro popolare diretto da Anna Rita popolare, l’Auditorium Parco della Colaianni (4 e 5 gennaio). Fra gli ita- Musica di Roma si è distinto, sin liani, gli indigeni Ardecore (13 gen- dalla sua nascita, per un’attenzione naio), freschi di disco, l’algherese particolare. L’inizio del 2011 è – da Franca Masu (15 gennaio), i siciliani questo punto di vista – esemplare, Unavantaluna, anche loro appena con una programmazione ricchis- usciti con il nuovo cd (18 gennaio) sima, per lo più legata alla presen- e i Radiodervish, che porteranno a tazione di nuove uscite discografi - Roma il loro progetto con la Banda che. Non mancano, naturalmente, i di Sannicandro di Bari diretta da Li- consueti progetti residenti legati alle vio Minafra, con ospiti Pino Mina- tradizioni natalizie: “La ChiaraStel- fra, Roberto Ottaviano e Gaetano la”, dedicato ai canti di natale delle Partipilo (29 gennaio). Da segnalare Franca Masu (foto j.t.) tradizioni popolari torna per la quar- ancora, l’8 gennaio, il “dialogo” fra 12 ATTUALITÁ | n.277, gennaio 2011 cartellone ogni giorno leggi on line su

CARTELLONE e RECENSIONI LEGENDA A = contralto; all. = allestimento; B = basso; bat = batteria; Br = baritono; c = coro; cdb = corpo di ballo; cfag = controfagotto; chit = chitarra; cl = clarinetto; clav = clavicembalo; cl b = clarinetto basso; comp = compagnia; cor = coreografia; cost = costumi; cT = controtenore; ctb = contrabbasso; def. = definire; dir = direttore; fag = fagotto; fisar = fisarmonica; fl = flauto; int = interpreti; m = matiné; mand = mandolino; mc = maestro del coro; Ms = mezzosoprano; mus = musica; ob = ; orch = orchestra; org = organo; ott = ottavino; perc = percussioni; pf = pianoforte; prog. = programma; r = regia; rec = recitante; S = soprano; s = soirée; sax = sassofono;sc = scene; T = tenore; tim = ; tr = tromba; trbn = ; v = voce; vl = violino; vla = viola; vlc = violoncello; xil = xilofono. classica Italia

CAMPANIA Regazzo, Park Taihwan, Natale, Lichten- 1); pf Plano (Sinfonia n. 2); pf Damerini Galati ripresa da Hutchison, sc e cost (Sinfonia n. 9, mus Beethoven). 6, 7, 8m: berg, Isik Belen, Pannunzio, Vocaturo, (Sinfonia n. 3); pf Bellucci (Sinfonia n. 4); Loquasto, Orchestra e Coro del Teatro Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi, Zanetti, r e sc Cigni, cost Poli, luci Bal- ore 16: pf Restani (Sinfonia n. 5); pf Anto- dell’Opera di Roma, dir Bartoletti, mc dir Zhang, Ms Breedt, T Wortig (mus Napoli diserri, Orchestra e Coro della Toscana, nicelli (Sinfonia n. 6); pf Vergari (Sinfonia Gabbiani. Mozart, Mahler). 13, 14, 16m: Orchestra dir Rovetta, mc Bargagna. n. 7); ore 21: pf Pallottini (Sinfonia n. 8); Sinfonica di Milano G. Verdi, dir Zhang, Teatro di San Carlo (0817972331, tr Balsom (mus Brahms, Haydn). 20, 21, teatrosancarlo.it), Teatro di San Carlo, pf Canino, Ballista (Sinfonia n. 9). Sala LIGURIA Reggio Emilia 23m: Orchestra Sinfonica di Milano G. 2m gennaio, 3: Orchestra del Teatro Santa Cecilia, 8, 10, 11: Orchestra del- Verdi, dir Zhang, Coro Sinfonico di Mi- di San Carlo, dir Oren (mus Bernstein, Concerto per il Tricolore (c/o I Tea- l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dir Pappano (Sinfonia n. 6 “Tragica”, mus Genova lano G. Verdi, mc Gambarini (Messa da Gershwin, Čajkovskij, Ravel). 11: vl Ka- tri 0522458811), Teatro Valli, 7 gennaio Mahler). Sala Petrassi, 9: Maratona Liszt Requiem, mus Verdi). 27, 28, 30m: Or- vakos, pf Pace (mus Prokof’ev, Korngold, (ore 12): Orchestra Sinfonica Nazionale Teatro Carlo Felice (0103620747, car- chestra Sinfonica di Milano G. Verdi, dir Schubert). 12, 13, 15, 17, 18, 20, 22, 26, della Rai, dir Mariotti (nell’ambito delle - I Romantici: ore 10.30: pf Tramma (mus lofelice.it), 3 dicembre, 4m, 5m, 9, 11, Rilling (mus Mendelssohn, Schubert). 28, 30: La serva padrona, mus Pergolesi; celebrazioni per il 150° anniversario del- Liszt, Weber, Ernst, Schubert, Lessmann); 12m, 14, 16: L’elisir d’amore, mus Doni- Rondò 2011 - Divertimento En- int Grimaldi, Colajanni, Converso, r sc l’Unità d’Italia). pf Osellame (mus Liszt); pf Ruggiero zetti; int Cantanti del progetto “Dall’au- (mus Schumann, Wieck-Schumann); pf semble (0230907566, 3341732400, di- e cost Bauduin, Orchestra del Teatro di I Teatri di Reggio Emilia (0522458811, dizione al palcoscenico”, r Crivelli, sc vertimentoensemble.it), Auditorium del San Carlo, dir Rigon. 21, 23m, 25, 27, Numero Verde 800554222, iteatri.re.it), Vacatello (mus Liszt, Listz/Bellini); pf Luzzati, cost Calì, Orchestra e Coro del Centro Culturale San Fedele, 12 gennaio: 29: Pergolesi in Olimpiade, da L’Olimpiade Teatro Valli, 11 gennaio: vl Mintz, pf Ji- Giacopuzzi (mus Liszt); pf Buccio (mus Teatro Carlo Felice, dir Franklin. Divertimento Ensemble, vl Accardo, pf di Pergolesi, revisione e intermezzi di rikovsky (mus Beethoven). Teatro Valli, Liszt/Mercadante); ore 16: pf Guaitoli Bellocchio, dir Gorli (mus Francesconi, De Simone; int Marsiglia, Schiavo, R. 25: Collegium Vocale Gent, dir Herrewe- (mus Schubert); pf Curti Gialdino (mus LOMBARDIA Prokof’ev, Gervasoni, Ghisi). Palazzina Milanesi, Polverelli, Dell’Oste, Bove, ghe (Meine Tränen, mus Bach). Liszt); pf De Luca (mus Liszt/Schubert); Liberty, 26: vl Gorli, cl Longoni, pf Bel- Milhofer, Von Arx, r De Simone, sc Ca- pf Burato (mus Liszt/Bellini, Liszt/Do- locchio (mus Castiglioni, Boulez, Scelsi, rosi, cost Nicoletti, Orchestra e Coro del nizetti); pf Nosè (mus Chopin); pf Pros- Como FRIULI VENEZIA GIULIA Fedele, Francesconi). Teatro di San Carlo, dir Rovaris, Coro di seda (mus Mendelssohn); pf Baglini Teatro Sociale - As.Li.Co. (031270170, Società del Quartetto (02795393, Voci Bianche del Teatro di San Carlo, mc (mus Liszt/Donizetti). Sala Sinopoli, 14: teatrosocialecomo.it), 7 gennaio, 9: Die quartettomilano.it), Conservatorio G. Rinaldi (nuovo all.). Monfalcone (GO) Solisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, pf Lonquich Zauberflöte, mus Mozart; int Rinaldi Mi- Verdi, 18 gennaio: Quartetto Takács Teatro Comunale di Monfalcone (mus Mozart, Ibert, Roussel, Poulenc). liani, Cortellazzi, Polito, Gamberoni, Ar- (mus Haydn, Bartók, Mendelssohn). 25: EMILIA ROMAGNA (0481790470, teatromonfalcone.it), 10 Sala Santa Cecilia, 15, 17, 18: Orchestra curi, Scarlata, Bettoschi, Catrani, Zorzi vl Dego, pf Leonardi (mus Schumann, gennaio: pf Buchbinder (mus Rachmani- e Coro dell’Accademia Nazionale di San- Giustiniani, r sc e cost Monti Colla, luci Mozart, Franck, Ravel). nov, Kreisler, Beethoven). 20: clav Staier Gritti, Orchestra I Pomeriggi Musica- Teatro alla Scala (0272003744, 02 Bologna ta Cecilia, dir Petrenko, A Sementchuk (mus Bach). 25: pf Várjon (mus Berg, (mus Čajkovskij, Respighi, Prokof’ev). li, dir Gooch, Coro del Circuito Lirico 860775, teatroallascala.org), 2 gennaio: Teatro Comunale di Bologna (051 Kurtág, Skrjabin, Wagner, Liszt). Sala Santa Cecilia, 20: pf Kissin (Piano Lombardo, mc Greco. Die Walküre, mus Wagner; int O’Neill, 529958, tcbo.it), Teatro Comunale, 16m Liszt 1811-2011). Sala Santa Cecilia, 22, Tomlinson, Kowaljow, Meier, Stemme, gennaio, 18, 20, 23m, 25, 27, 29m: Sacile (PN) 24, 25: Orchestra dell’Accademia Na- Cremona Gubanova, Halbwachs, Höhn, Fuchs, Tannhäuser, mus Wagner; int Capuano, Morel, Foster, Sandel-Pantaleo, Piccolo- Fazioli Concert Hall (043472576, fa- zionale di Santa Cecilia, dir Ono, Ms Teatro Ponchielli (0372022001, teatro Storey/Decker, Gantner/Bogdanchikov, mini, Schröder, r Cassiers, sc Cassiers, zioliconcerthall.com), 26 gennaio: pf Ganassi (mus Benjamin, Berlioz, Saint- ponchielli.it), 14 gennaio: Luzerner Sin- Keys/Boylan, Lo Forte/Orciani, r e luci Bagnoli, cost Van Steenbergen, luci Ba- Bacchetti (mus Galuppi, Marcello, Che- Saëns). Sala Sinopoli, 28: Quartetto di fonieorchester, dir K. Järvi, pf Say (mus Montavon, sc Sanchi, cost Hass, Or- gnoli, video deisgn Klerkx, D’Haeseleer, rubini, Soler, Bellafronte, D. Scarlatti, Cremona, cl Carbonare (mus Colasanti, Čjakovskij, Sibelius). 24: pf Sokolov chestra e Coro del Teatro Comunale cor Lakatos, Orchestra del Teatro alla Rossini). Schubert, Brahms). Sala Santa Cecilia, (prog. da def.). di Bologna, dir Reck, mc Fratini. Tea- 29, 31, 1 febbraio: Orchestra dell’Ac- Scala, dir Barenboim (nuova produzio- tro Manzoni, 22: Orchestra del Teatro ne). 15m, 16m: Solisti dell’Accademia Trieste cademia Nazionale di Santa Cecilia, dir Mantova Comunale di Bologna, dir Reck (mus Temirkanov, vl Repin (mus Rossini, Bru- di perfezionamento per Cantanti lirici, Mozart, Beethoven). Teatro Lirico Giuseppe Verdi (040 ch, Beethoven). Orchestra da Camera di Mantova pf Scalera (I concerti dell’Accademia, in coll. 6722111, Numero Verde 800090373, tea- Contemporanea - Art, Visual, Music, “Tempo d’Orchestra” (0376368618, oc con Accademia d’Arti e Mestieri dello Ferrara troverdi-trieste.com), 21 gennaio, 22m, Performance (Fondazione Musica per mantova.com), Mantova, Teatro Bibiena, Spettacolo Teatro alla Scala). 16, 18, 20, 23m, 25, 26, 27, 29m: I due Foscari, mus 18 gennaio: Orchestra di Padova e del 22, 25, 28, 1 febbraio, 3, 5: Cavalleria Ferrara Musica (0532202675, ferrara Roma - Auditorium Parco della Musica Veneto, dir Franklin, pf Cominati (Falla, musica.it), Torrione San Giovanni, 27 Verdi; int Jenis/Catana, De Leon/Mas- 0680241281, 892982, auditorium.com), rusticana, mus Mascagni; int D’Intino/ Ravel). Gonzaga, Teatro Comunale, 25: gennaio: Solisti della Mahler Chamber si, Siri/Mastino, Vinogradov, Bocchino, Auditorium Parco della Musica, Sala Cornetti, Piunti, Licitra/Lee/Anile, Sgura/ v rec P. Gassman, vl Bologni, cl Peri, vlc Orchestra (Concerto per il Giorno della Me- Karayavuz, r Franconi Lee, Orchestra, Sinopoli, 20 gennaio: Monaci del Mo- Inverardi, Zilio; Pagliacci, mus Mascagni; V. Ceccanti, pf Giovannelli (Quatuor pour moria). Teatro Comunale, 31: Quartetto Coro e Corpo di Ballo del Teatro Liri- nastero Tibetano Drepung, Tashi Lama int Dyka/Opolais, Cura/Palombi, Mae- la fin du temps, mus Messiaen; letture dal- Hagen (mus Mozart, Haas, Beethoven). co G. Verdi di Trieste, dir Palumbo, mc (primo cantore ufficiale del Monastero stri/Mastromarino, Albelo, Cassi/Vivia- Zuppardo (nuovo all.). di Drepung del Dalai Lama), Orchestra l’Apocalisse di San Giovanni). Mantova, ni, r Martone, sc Tramonti, cost Patzak, Teatro Bibiena, 28: Br Goerne, pf Schnei- Parma e Coro da camera del Conservatorio di luci Mari, Orchestra e Coro del Teatro LAZIO Santa Cecilia, Solisti del PMCE Parco der (Winterreise, mus Schubert). alla Scala, dir Harding (nuova produzio- Nuove Atmosfere - Filarmonica “A. della Musica Contemporanea Ensemble, ne). 17: pf Kissin (mus Liszt). 23m: En- Toscanini” (0521391320, filarmonicato- dir Battista, r del suono a cura dell’Emu- Milano tr’Acte, v rec Finardi, dir Boccadoro (mus scanini.it), Auditorium Paganini, 3 gen- Roma Casella, Vellones, Boccadoro). 23, 24, fest (Trans - la chiave segreta verso l’immor- Filarmonica della Scala (0272023671, naio: Filarmonica “A. Toscanini”, dir 26: Filarmonica della Scala, dir Temirka- Accademia Filarmonica Romana (06 talità, mus Stockhausen, Glass). filarmonica.it), Teatro alla Scala, 10 gen- Agrest, S Corradetti, T Scotto di Luzio nov, S Devia (mus Britten, Mahler). 29m: 3201752, c/o Teatro Olimpico 063265991, IUC Istituzione Universitaria dei naio: Filarmonica della Scala, dir Har- (mus Rossini, Strauss, J. Strauss). 16: Ensemble da Camera dell’Accademia del filarmonicaromana.org), Teatro Argenti- Concerti (063610051, concertiiuc.it), ding, Br Gallo, S Bisceglie (mus Dalla- Filarmonica “A. Toscanini”, dir Conlon Teatro alla Scala, dir Angelico (I concerti na, 9m gennaio: Fratelli Mancuso, fisar Aula Magna dell’Università La Sapien- piccola, R. Strauss). (mus Barber, Schreker, Dvořák). dell’Accademia, in coll. con Accademia Convertino (Nesci, Maria. Amori devoti, za, 15 gennaio: v rec Servillo, Ensemble ISU Bocconi - Furcht Pianoforti Mi- d’Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro amori terreni, mus F.lli Mancuso, Betta). Roma Sinfonietta, dir Lanzillotta (mus lano (0258362147, unibocconi.it, furcht. Ravenna alla Scala). 30m: Ensemble Strumentale Teatro Olimpico, 13: vl Mintz, pf Jiriko- Stravinskij, Petrassi). 25: pf Marcotulli, it), Aula Magna dell’Università Bocconi, Scaligero (mus Rossini, Bottesini, Cho- Ravenna Musica 2011 - Associazio- vsky (mus Beethoven). Teatro Olimpico, ctb Benita, sax e fl Girotto, batt Gatto, 13 gennaio: pf Nosè (Ciclo Schumann). 27: pin, Cavallini, Puccini). 31: Br Goerne, ne Musicale Angelo Mariani (054439837, 20: pf Picco (Blind date-Concerto al buio). fisar Biondini, arpa celtica Barbatelli, live pf Baccalini (mus Beethoven, Chopin, pf Schneider (Die schöne Müllerin, mus angelomariani.org), Teatro Alighieri, 18 Accademia Nazionale di Santa Ce- movie De Vito (Woman Next Door - Hom- Liszt). Schubert). gennaio: Prague Sinfonia Orchestra, dir cilia (c/o Parco della Musica 068082058, mage à Truffaut). Orchestra Sinfonica di Milano G. Benda, vl Ughi (mus Beethoven). 31: pf santacecilia.it), Auditorium Parco della Teatro dell’Opera (0648160255, 06 Verdi (0283389401, laverdi.org), Audito- Sondalo (SO) Sokolov (prog. da def.). Musica, Sala Sinopoli, 7 gennaio: pf 4817003, operaroma.it), Teatro del- rium di Milano Fondazione Cariplo, 1m Teatro Alighieri (0544249244, teatroa- Campanella (Piano Liszt 1811-2011). Sala l’Opera, 18 gennaio, 20, 22, 23m, 25: gennaio, 2m: Orchestra Sinfonica di Mi- Amici della Musica Sondalo (0342 lighieri.org), 15 gennaio, 16m: Roméo et Petrassi, 8: Maratona Liszt - Le nove sinfonie A View from the Bridge, mus Bolcom; int lano G. Verdi, dir Zhang, solisti Diener, 801816, amicidellamusica.org), Bormio, Juliette, mus Gounod; int Tarone/Kurte- di Beethoven (mus Beethoven trascrizione Del Carlo, Josephson, Travis, Squitieri, Montiel, Elsner, Henschel, Coro Sinfo- Pentagono, 3 gennaio: Compañia Argen- shi, Luciano/Pelligra, Rosalen, Nickel, Liszt): ore 10.30: pf Leone (Sinfonia n. Roocroft, Bonfatti, Miller, McCrory, r nico di Milano G. Verdi, mc Gambarini tina de Tango Roberto Herrera. Sonda- ATTUALITÁ | 13

lo, Palazzetto Comunale, 10: pf Lanzi, Beethoven, Chopin). Conservatorio “G. ghini, dir Chiavazza, org Benedicti (mus Mendelssohn). 16: Quartetto Takács (mus Mozart, Rossini, Weill, Lombardi). Oland, Kiev String Orchestra, dir Pasini Verdi”, 31: vlc Destefano, pf Cipolletta Liszt). 17: “L’Altro Suono”: vla da gamba (mus Haydn, Bartók, Smetana). 22: Auditorium San Micheletto, 30: vl Ru- (mus Bach, Respighi). (mus Schumann, Schubert, Franck). Pandolfo, clav Guglielmi (mus Bach). 19: pf Piemontesi (mus Haydn, Janáček, ta, vlc V. Ceccanti, pf Cannavale (mus I Concerti Aperitivo del pf Pace (mus Liszt). 26: Br Goerne, pf Beethoven, Schumann). 23: Br Goerne, Beethoven, Fauré, Schumann). MARCHE (0118815241, teatroregio.torino.it), Pic- Schmalcz (mus Schubert, Mahler). pf Schneider (Die schöne Müllerin, mus colo Regio Puccini (ore 11), 16 gennaio: Schubert). 24: Br Goerne, pf Schneider TRENTINO ALTO ADIGE Gli Architanghi, S Giacomini, v rec Gi- SICILIA (Winterreise, mus Schubert). 29m: S Ban- Ancona nestrone (OceanoTango. Dal Mediterraneo se, pf Madzar, cl Meyer (mus Lachner, alle Americhe). Schumann, Spohr, Schubert). 30: Br Bolzano Teatro delle Muse (07152525, teatro Orchestra Filarmonica di Torino Goerne, pf Schneider (mus Schubert, dellemuse.org), Teatro delle Muse, 21 Catania Fondazione Teatro Comunale e Au- (011533387, oft.it), Conservatorio “G. Beethoven). gennaio, 23m: Così fan tutte, mus Mo- V. Bellini (09573 ditorium (0471053800, ntbz.net), Tea- Verdi”, 9m gennaio, 11: Orchestra Filar- Ort-Orchestra della Toscana (05523 zart; int Remigio, Kemoklidze, Werba, 06111, 0957150921, teatromassimobel- tro Comunale, 11 gennaio, 13: Fidelio, monica di Torino, dir Bressan, vl Dego 42722, Teatro Verdi 055212320, orche- Fanale, Nicotra, Shimell, r sc e cost Pizzi, lini.it), 11 gennaio, 13, 14, 15, 16, 18, mus Beethoven; int Behnke, Schagerl, (mus Prokof’ev, Guedes Campos). stradellatoscana.it), Teatro Verdi, 12 Orchestra Filarmonica Marchigiana, dir 19: Cassandra, mus Gnecchi; int Mijai- Gazheli, Herschenfeld, Nelsen, Kaim- Orchestra Sinfonica Nazionale della gennaio: Orchestra della Toscana, dir Kawka (nuovo all.). lovic, Treleaven/Sadnik, Casolla/Rezza, bacher, Holecek, Huther, Lopopolo, r Rai (0118104653, orchestrasinfonica.rai. Dausgaard, cl Carbonare (mus Mozart, Caruso/Terranova, Pentcheva/Chiuri, La Schweigkofler, sc Schütze, luci Schmid, it), Auditorium Rai “A. Toscanini”, 13 Čajkovskij). 20m, 21m, 22m, 24m: Delfa, Bivona, r Rech, Borrmann, sc Di Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, PIEMONTE gennaio, 14: Orchestra Sinfonica Nazio- I viaggi di Gulliver-All’ombra dell’Uomo Iorio, cost Meurer, dir Renzetti/Manuli, dir Kuhn (nuovo all.). nale della Rai, dir Bolton, S Matthews, Montagna, mus Moretti, testo Mogliasso; mc Carlini (nuovo all.; prima esecuzione Ms Russo Ermolli, A Connolly, T Pad- Controluce-Teatro d’Ombre, Orchestra Chivasso (TO) integrale in tempi moderni). VENETO more, B Foster-Williams, Balthasar-Neu- della Toscana, dir Moretti (prima asso- Chivasso in Musica 2011 (Associa- mann Chor, mc Hengelbrock (Solomon, luta; nell’ambito de “I Concerti per le Palermo zione Musicale Contatto 0112075580, mus Haendel). 21, 22: Orchestra Sin- Scuole” e “Tutti al Verdi!!!”). 21: Orche- Venezia chivassoinmusica.it), Duomo Collegia- fonica Nazionale della Rai, dir Axelrod Teatro Massimo (0916053580, Nume- stra della Toscana, dir Tenan, pf Caine Fondazione Teatro La Fenice 041 ta di Santa Maria Assunta, 20 gennaio: (Sinfonia n. 9, mus Mahler). ro Verde 800907080, teatromassimo.it), (mus Britten, Caine, Bach/Caine). ( Coro dell’Accademia Stefano Tempia di Rai NuovaMusica 2011 - Orchestra 20 gennaio, 22, 23, 28, 29, 30: Senso, Teatro del Maggio Musicale Fiorenti- 786511, Call Center Hellovenezia 041 2424, teatrolafenice.it), Teatro La Feni- Torino, mc Frezza, Coro Polifonico di Sinfonica Nazionale della Rai (011 mus Tutino, libretto Di Leva da Boito; no (055287222, Call Center 0552779350, ce, 1m gennaio: Orchestra e Coro del Lanzo, mc Popolani, T Pina Castiglioni, 8104653, orchestrasinfonica.rai.it), Au- int Beller Carbone/Caruso, Surian, Jova- maggiofiorentino.com), Teatro Comu- Mantovan, pf Mei, Gruppo Strumentale ditorium Rai “A. Toscanini”, 27 gennaio: novich/Mastro, Jenis/Veccia, Furlanetto, nale, 12 gennaio, 13, 14, 15, 16m: Don Teatro La Fenice, dir Harding (Concerto Latino-americano (Aspetti della spiritualità Foyer ore 20.30: “Rai NuovaLounge” live Markova, r sc e cost De Ana, luci Cheli, Pasquale, mus Donizetti; int Forte/Dalla di Capodanno). Teatro Malibran, 15, 16m: latino-americana). set; ore 21: Orchestra Sinfonica Nazio- dir Steinberg (prima assoluta). Benetta, Zeffiri/Caputo, De Simone/ Orchestra del Teatro La Fenice, dir Ben- nale della Rai, dir Rophé (mus Nono, Concetti, Capitanucci/Marrucci, Cala- zi (mus Mendelssohn, Berg, Sibelius). mai, r Miller, sc e cost Bywater, luci Mo- Teatro La Fenice, 28 (recita riservata), Pinerolo (TO) Filidei, Bertrand, Schoenberg, Sannican- TOSCANA dro). randi, dir Frizza. 20: Coro del Maggio 30, 1 febbraio, 3, 5m: Intolleranza 1960, Accademia di Musica (0121321040, Teatro Regio (0118815241, teatrore- Musicale Fiorentino, dir Monti, S Legge- mus Nono; int Kaasch, Horak, r sc cost accademiadimusica.it), Accademia di gio.torino.it), 26 gennaio, 27, 29, 30m, ri, Ms Comparato, T Zorzi Giustiniani, e luci Facoltà di Design e Arti IUAV di Musica, Sala Patrizia Cerutti Bresso, 11 Empoli (FI) 1 febbraio, 3, 5, 6m: Parsifal, mus Wa- B Chiummo (Petite messe solennelle, mus Venezia, dir Zagrosek. Teatro La Fenice, gennaio: pf Kern (mus Wieck-Scumann, Centro Studi Musicali Ferruccio gner; int Ventris/Collins, Goerke/Brun- Rossini). 29 gennaio: Quartetto d’archi del Teatro Schumann, Musorgskij). Auditorium Busoni (0571711122, centrobusoni.org), ner, Schmeckenbecher/Stiefermann, La Fenice (mus Webern, Nono). Baralis, 25: The Classic Buskers (Mini- Teatro Shalom, 13 gennaio: v Zavallo- Youn, Rydl, Doss, Kotchinian, Schulz, Lucca classics, mus Rossini, Mascagni, Bizet, ni, I Fiati Associati (Il musical da Berlino Verona Huckle, Grimaldi, Boldyreva, Ombue- Associazione Musicale Lucchese arrangiamenti da Offenbach, Arban, a Broadway). 28: vibrafono Bardaro, pf na, Perry, Or, Grimaldi, Ballotta, Loeb, (0583469960, associazionemusicaleluc- Stagione Lirica della Fondazione Verdi, Vivaldi). Battaglia (Improvviso). Iranyi, r Tiezzi, sc Paolini, cost Buzzi, chese.it), Auditorium San Micheletto, Arena di Verona al Teatro Filarmonico luci Saccomandi, dir De Billy, mc Feno- 9 gennaio: v Zavalloni, I Fiati Associati (0458005151, arena.it), Teatro Filarmo- Torino Firenze glio. (Da Berlino a Broadway). 16: Orchestra nico, 23m gennaio, 25, 27, 1 febbraio: Accademia Corale Stefano Tempia Unione Musicale (0115669811, unio- Amici della Musica Firenze (05560 Filarmonica di Torino, dir Lamberto, vl Manon Lescaut, mus Puccini; int Nizza/ (0115539358, stefanotempia.it), Con- nemusicale.it), Conservatorio “G. Verdi”, 7440, amicimusica.fi.it), Teatro della Martin (mus Boccherini, Bach, Schubert, Bogza, Fraccaro/Decaro, Previati/Dilen- servatorio “G. Verdi”, 15 gennaio: pf 12 gennaio: pf Campanella (mus Liszt). Pergola, 15m gennaio: vlc Hecker, pf Grieg, Janáček). Auditorium San Roma- gite, Peirone/Signorini, r Vick, sc Hays, Boccaletti (mus Schumann, Brahms, 16m: Coro Filarmonico Ruggero Ma- Helmchen (mus Bach, Brahms, Janáček, no, 23: Elio delle Storie Tese, pf Prosseda cost Kovac, luci Di Iorio, dir Frizza. classica estero

opera int Zazzo, Abrahamyan, Leonard, Des- cost Pabst, dir Chaslin. 19, 22, 25, 29: Wagner; int Muff, Seiffert, Volle, Strehl, Galatea, mus Haendel, trascrizione Mo- say/Archibald, Dumaux, Berg, Visse, Così fan tutte, mus Mozart; int Persson, Murga, Laurenz, Slawinski, Stemme, Ka- zart; int Spence, Kleiter, Brutscher, Kares, Lefèvre, r e cost Pelly, sc Thomas, luci Hulcup, D’Arcangelo, Lehtipuu, Hartig, sarova, Butcher, r Kupfer, sc Schaverno- Les Musiciens du Louvre Grenoble, dir HELSINKI Adam, Orchestre du Concert d’Astrée, Corbelli, r De Simone, sc Carosi, cost ch, cost Tax, video Engelbracht/Lensing, Minkowski (vers. concerto). Grosses Fe- Finnish National Opera (0035894030 dir Haïm, Choeur de l’Opéra National Nicoletti, dir Rohrer. 23, 26, 30: Die Zau- dir Metzmacher (nuovo all.). stspielhaus, 26: Wiener Philharmoniker, 2211, opera.fi), 7 gennaio, 11, 13, 15, de Paris, mc Aubert (nuovo all.). Opéra berflöte, mus Mozart; int Fink, Nemeti, dir Harnoncourt, vl Kremer (mus Berg, 19, 21: La Bohème, mus Puccini; int Ru- Bastille, 31 gennaio, 3 febbraio, 6, 9: Novikova, Kühmeier, Kammerer, r sc e festival Mozart). Mozarteum, Grosser Saal, 27: tkowski, Cvilak, Palo/Vahevaara, Haka- Francesca da Rimini, mus Zandonai; int luci Marelli, cost Niefind, dir Bolton. 31, Camerata Salzburg, dir e ob Holliger, dir la/Kortekangas, Merikanto/Söderlund, Vassilieva/Stanisci, Callinan, Smilek, Ga- 3 febbraio, 6: La Bohème, mus Puccini; e cl Widmann (mus Mozart, Widmann, Kares, Romu, Aalto, Rastas, r Nickler, sc gnidze, Alagna/Michailov, Joyner, Sava- int Demuro, Mula, Caria, Marin, r e sc SALISBURGO Mendelssohn). Mozarteum, Grosser stano, Bisceglie, Hill, Garcia, Oncioiu, Zeffirelli, cost Escoffier, dir Langrée. Saal, 28: Les Musiciens du Louvre Gre- Kontek, cost Weissenborn, luci Ruske- Mozartwoche 2011 (0043662873154, Kravets, Kissin, Duhamel, r Del Mona- noble, dir Minkowski, cT Jaroussky la, dir Segerstam. 18, 20, 24, 26, 28, 5 mozarteum.at), Tra i concerti: Haus für co, sc Centolavigna, cost Filippi, luci ZURIGO (mus Mozart, J.Ch. Bach, Schubert). febbraio, 9: Robin Hood, mus Linkola; int Mozart, 21 gennaio: Concentus Musicus Kunz, Orchestre et Choeurs de l’Opéra 29m: Mozarteum, Grosser Saal, ore 11: Rusanen/Nieminen, Salminen/Korho- Opernhaus Zürich (0041442686415, Wien, dir Harnoncourt, S Landshamer, National de Paris, dir Oren, mc Aubert Mozarteumorchester Salzburg, dir Bol- nen, Palo/Ranta, Anttila/Pohjonen, Jaa- opernhaus.ch), 1m gennaio, 16, 27: Prohaska, A Von Magnuns, T Ovenden, (nuovo all.). ton, S Dasch, pf Greilsammer, vl Stadler tinen/Klas, Alamikkotervo/Riihimäki, Hänsel und Gretel, mus Humperdinck; B Boesch, Arnold Schoenberg Chor (mus (mus Bach, Mozart, Holliger); Solitär, ore Forsberg/Romu, Jakobsson/Nordqvist, int Peetz, Liebau, Chalker, Butcher, Haendel, Mozart). Mozarteum, Grosser VIENNA 15: cl Widmann, vl Weinmeister, pf Lon- Nisula/Rusanen-Kartano, Soasepp/Aal- Unterreiner, Sedlmair, Kaluza, Murga, r Saal, 22m, 23m: Cappella Andrea Bar- quich, Holliger (mus Mozart, Berg, Hol- to, r Heiskanen, sc Lukka, cost Uusitalo, Wiener Staatsoper (004315131513, Corsaro, sc e cost Sendak, dir Weikert. ca, dir e pf Schiff (mus Bach, Brahms, liger). Grosses Festspielhaus, 29: Wiener luci Kunttu, cor Kumpulainen, dir Fran- wiener-staatsoper.at), 1 gennaio, 3: Die 1, 5, 9, 12, 15, 19: Le nozze di Figaro, mus Mozart). Solitär, 22m: Oesterreichisches Philharmoniker, dir Langrée, T Villazón ck/Kopecky (prima assoluta). 22 gen- Fledermaus, mus Strauss; int Werba, Mozart; int Hartelius, Janková, Daletska, Ensemble für Neue Musik, dir Holliger, (mus Mozart, Haydn). Mozarteum, naio, 25, 27, 1 febbraio, 3: Faust, mus Nylund, Sramek, Kirchschlager, Schade, Friedli, Stanelyté, Volle, Drole, Zysset, Br Müller-Brachmann, org Birsak, Neue Grosser Saal, 30: Chamber Orchestra Gounod; int Černoch/Agafonov, Pursio, Eröd, Fally, Lohner, r Schenk, sc Schnei- Mayr, Winkler, Scorsin, r Bechtolf, sc e Vocalsolisten Stuttgart (mus Bach, Hol- of Europe, dir Nézet-Séguin, pf Anders- Isokoski, Hakala, Jakobsson, Luttinen, der Siemssen, cost Canonero, dir Lange. cost Glittenberg, dir Hogwood. 2, 6, 8: liger). Grosses Festspielhaus, 22: Wiener zewski (mus C.Ph.E. Bach, Mozart). Merikanto, r Tapola, sc e cost Väisänen, 2, 6: Il barbiere di Siviglia, mus Rossini; int Die schweigsame Frau, mus R. Strauss; int Philharmoniker, dir Nott, pf Pollini (mus luci Alhanen, dir Segerstam. Kudrya, Woldt, Bonitatibus, Joong Yang, Mosuc, Hossfeld, Friedli, Peetz, Rydl, Mozart, Berg). Mozarteum, Grosser Saal, VIENNA Monarcha, r Bletschacher da Rennert, sc Widmer, Sonn, Mayr, Hörl, Bermudez, 23: Camerata Salzburg, dir Langrée, vl PARIGI e cost Sercke, dir Carignani. 5, 8, 11, 14: dir Schneider (vers. concerto). 4, 7, 13, Tetzlaff, vla Zimmermann (mus Bach, Resonanzen 2011 - Glänzende Ge- Opéra National de Paris (00331722 Lucia di Lammermoor, mus Donizetti; int 18, 20: Nabucco, mus Verdi; int Blancas Mozart). Mozarteum, Grosser Saal, schäfte (Wiener Konzerthaus 00431 93535, 0033892899090, operadeparis.fr), Kai, Massis, Beczala, r Barlog, sc Des- Gulin, Kaluza, Chuchrova, Nucci, Co- 24m: Mozarteumorchester Salzburg, 242002, konzerthaus.at), Tra i concerti: Opéra Bastille, 16 gennaio, 19, 22, 27, syllas, cost Strahammer, dir Campanella. lombara, Zvetanov, Davidson, Christoff, dir Antonini, pf Say (mus Bach, Mozart, Grosser Saal, 15 gennaio: Concerto Co- 29, 1 febbraio, 4, 7, 10: Madama But- 7, 10, 13: Tosca, mus Puccini; int Nagle- r Miller, sc e cost Bywater, dir Santi. 23, Haydn). Mozarteum, Grosser Saal, 24: penhagen, dir e clav Mortensen, solisti terfly, mus Puccini; int Carosi, Shkosa, stad, Shicoff, Lafont, Monarcha, Bankl, 27, 29, 1 febbraio, 3, 5: Le comte d’Ory, vl Weithaas, Tetzlaff, vla Weinmeister, Genaux, Keohane, Mingardo, Dürmüller Wall, Valenti, Michaels-Moore, Bosi, Derntl, Moisiuc, r Wallmann, sc e cost mus Rossini; int Bartoli, Nikiteanu, Zimmermann, vlc Hecker (mus Mo- (Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, mus Kapshuk, Wilde, r e sc Wilson, cost Par- Benoit, dir Wilson. 16, 2 febbraio: Salo- Olvera, Camarena, Sedlmair, Widmer, zart, Widmann, Holliger). Grosses Fe- Haendel). Mozart-Saal, 19: Le Poème meggiani, cor Hanayagi, Orchestre et me, mus R. Strauss; int Schmidt, Vermil- Chausson, Krejcirikova, Schneebeli, stspielhaus, 25: Die Zauberflöte, mus Mo- Harmonique, dir e chit Dumestre (mus Choeurs de l’Opéra National de Paris, lion, Nylund, Konieczny, r Barlog, sc e Agulay, Pina, Arcayürek, Kitajima, Vo- zart; int Behle, Teuscher, Schmutzhard, Moulinié, Tessier). Grosser Saal, 23: La dir Benini, mc Aubert. Palais Garnier, cost Rose, dir Schneider. 17 gennaio, 21, gel, r Leiser, Caurier, sc Fenouillat, cost Fink, Azesberger, Akademie für Alte fede ne’ tradimenti, mus Ariosti; int Hallen- 17 gennaio, 20, 23m, 29, 1 febbraio, 24, 28: Werther, mus Massenet; int Kauf- Cavalca, dir Tang (nuovo all.). 30 gen- Musik , dir Jacobs (vers. concerto). berg, Invernizzi, Cirillo, Weisser, Europa 4, 7, 10: Giulio Cesare, mus Haendel; mann, Eröd, Koch, Tonca, r Serban, sc e naio, 2 febbraio, 6, 10: Tannhäuser, mus Mozarteum, Grosser Saal, 26m: Acis and Galante, dir e vl Biondi (vers. concerto). 14 ATTUALITÁ | n.277, gennaio 2011

jazz_pop_world

jazz Petrella, Marcus Rojas; Palazzo del Gu- sto: Stefano Mincone; Brass Bang! feat. Paolo Fresu, Steven Bernstein, Gianluca APERITIVO IN CONCERTO Petrella, Marcus Rojas. Milano, aperitivoinconcerto.com, Maranola, Itri, Teatro Manzoni (ore 11), 23 gennaio: pop Campodimele The 3 Cohens. 30: Abdullah Ibrahim & (LT) 15-16 Ekaya. 6 febbraio: Ben Allison Quintet. Caribou: 15 gennaio Montefalco gennaio (PG), Mash Up. BLUE NOTE Damo Suzuki: 19 gennaio Milano, Milano, bluenotemilano.it, 7 gen- Tunnel; 20 Roma, Circolo degli Artisti, LA ZAMPOGNA naio: Aires Tango. 8: Bungaro feat. Pau- 21 Bologna, Covo Club; 22 Brescia, Vi- Ritorna per la diciottesima edizione la Morelenbaum. 11: Francesco Cafiso nile45. Godspeed You! Black Emperor: 26 il Festival della Zampogna, nel sud “4out”. 12: Lou Donaldson. 13, 14, 15: Pontino; membro dello European Forum Matt Bianco. 19: Paola Turci. 20, 21, 22: gennaio Bologna, Estragon; 27 Trezzo sull’Adda (MI), Live Club. of World Music Festivals e diretto da James Taylor Quartet. 26, 27, 28, 29: Erasmo Treglia e Ambrogio Sparagna, Chucho Valdés. Il Teatro degli Orrori: 28 gennaio Faenza (RA), Auditorium Sant’Unità. propone concerti, mostre-mercato di liuteria e altro ancora. CENTRO D’ARTE PADOVA Massimo Volume: 29 gennaio Berga- mo, Neverland. Ostinati! 2011 - Padova, centrodarte. Piet Mondrian: 7 gennaio Prato, Ca- it, 22 gennaio: Los Totopos (Tim Ber- marillo; 21 Pistoia, Ho Chi Minh; 22 ne, Oscar Noriega, Matt Mitchell, Ches Verona, Emporio Malkovich. Gonzalo Rubalcaba. 28: Roberto Gatto Smith). Verdena: 26 e 27 gennaio Roma, Cir- Trio. 29: Sala Sinopoli: Radiodervish, colo degli Artisti; 28 Pescara, Pala Elettra Banda di Sannicandro di Bari, Livio Mi- LINGUAGGI JAZZ 2; 29 Venezia, Rivolta; 4 febbraio Rimini, nafra “Bandervish”; ospiti Pino Minafra, Torino, centrojazztorino.it, Conser- Velvet; 5 Bari, Demodè. Roberto Ottaviano, Gaetano Partipilo; vatorio G. Verdi, 22 gennaio: Paolo Fre- Teatro Studio: Fabio Abate ospite Car- su Quintetto. 29: Daniele Tione “Seven men Consoli. 30: Giulia Anania ospite At One Blow” con Alberto Mandarini e world Niccolò Fabi. 31: Kento ospite Assalti Il Quartetto d’archi dell’Orchestra “Bar- Frontali. 1 febbraio: 10 Unità Sonanti tolomeo Bruni” di Cuneo. 5 febbraio: ospite Samuele Bersani. Francesco Cafiso Island Blue Quartet. FESTIVAL AU DESERT Timbuctu (Mali), festival-au-desert. SUONI ERRANTI - PINETO FOLK PIAZZA GRANDE JAZZ org, 6, 7, 8 gennaio: Najma Akhtar, Ma- Pineto (TE), 3387070751, Teatro Locarno (Svizzera), Piazza Grande, 4 tilde Politi, Jeconte & The Mali All Stars, Polifunzionale, 7 gennaio: Il Passagal- gennaio: Up Quartet feat. Paola Odorico; Afrocubism (tbc), Leni Stern (tbc), Saiko lo (Abruzzo). 22: Vincanto (Marche). 5 Larry Lanfranco Swingtet “Fahrenheit”. Nata, Dinamitri Jazz Folklore, Mpumi febbraio: Sonidumbra (Umbria). Sizani, Waflash (tbc), Etran Finatawa 5: Lalo Conversano feat. Tiziano Riva’s (tbc), Bombino, Garmi Mint Sidati Ab- Jack in the Box; Sandro Schneebeli’s TEMPLE BAR TRADFEST ba (tbc), Sedoum Ould Eida (tbc), Vieux Boogaloo Quartet. 6: Sandro Schneebe- Farka Touré (tbc), Baba Salah, Samba Dublino (Irlanda), templebartrad. li’s Boogaloo Quartet; Up Quartet feat. Touré, Tinariwen, Tartit, Amanar, Hai- com, Christ Church Cathedral, 26 gen- Paola Odorico. 7: Dana Gillespie & Mike ra Arby, Dabara (tbc), Amkoulel (tbc), naio: Altan and Friends. Button Factory, Sponza Band feat. Joachim Palden. 8: Takamba, Tiwitine (tbc), Tamnana, Ig- 27: Beoga and Cirrus. Button Factory, Lalo Conversano feat. Danilo Moccia’s bayen, Shallo, Horguere, Leila Gobi, 28: Brendan Power & Tim Edey; Jackie Brass Joy; Dana Gillespie & Mike Spon- Oumar Konaté, Bintou Garba, Alrimal Daly & Matt Cranitch. Christ Church za Band feat. Joachim Palden. Azahabiya, El Charro Frances. Cathedral, 29: Clannad. The Ark, 29: Irish Music and Dance Concerts (Family METASTASIO JAZZ FOLKCLUB TORINO Program). XVII Edizione - Prato, metastasio.net, Torino, folkclub.it, Folkclub, 13 gen- 24 gennaio Dj Shantel: 28 gennaio Genova, Blue Teatro Metastasio, : Steve naio: Buscadero Nights presenta Chris Lehman Octet. Teatro Metastasio, 31: Moon; 29 Modena, Vibra. Barron & Jono Manson. 14: Il Parto Del- Vinicius Cantuária & Bill Frisell “La- Paolo Botti “Angels and Ghosts-The Ay- le Nuvole Pesanti special guest Mirco 7 febbraio grimas Mexicanas”: 8 gennaio Roma, ler Tapes”. Fabbricone, : Dimi- Menna. 15: Chicken Mambo. 21: Luca tri Espinoza, “La società delle maschere” Auditorium Parco della Musica; 9 Fog- Morino. 22: Mark Dufresne Blues Band. gia, Teatro del Fuoco. (prima assoluta). 28: Kolorz presenta Quilibrì. 29: “As- saggi d’autore” con Roberta Di Lorenzo, UMBRIA JAZZ WINTER Giua, Alessandro Orlando Graziano, Sa- oltre XVIII edizione - Orvieto (PG), um- muel Katarro. briajazz.com, 1 gennaio: Teatro Man- cinelli: Chick Corea & Stefano Bollani LA ZAMPOGNA AREA SISMICA Duet; Palazzo del Popolo, Sala Expo: Da- XVIII Festival di Musica e Cultura Tra- nilo Rea “Tributo a Fabrizio De André”; Ravaldino in Monte (FO), areasismi- dizionale - Maranola, Itri e Campodime- ca.it, 8 gennaio: Marc Ducret Trio. 15: Palazzo del Popolo, Sala Expo: Quinto- le (LT), lazampogna.it, 15, 16 gennaio: rigo play Mingus, special guest Maria Pia Christine Sehnaoui & Ryan Kernoa. 29: tra gli eventi: omaggio al 150° anniver- Digital Primitive. De Vito; Palazzo del Popolo, Sala 400: sario dell’Unità d’Italia con proiezioni da The Alfredo Rodriguez Trio. 1 gennaio, Ma che storia... di Gianfranco Pannone, LAMPI 2: Ristorante “Al San Francesco”: Gary musiche di Ambrogio Sparagna; focus Brown & Feelings; Palazzo del Popolo, sulla zampogna elettronica; concerto: Monza, musicamorfosi.it, Teatro Vil- Sala 400: Four Others feat. Harry Allen, Ecletnica Pagus di Piero Ricci; conse- loresi, 22 gennaio: Mario Brunello con la Eric Alexander, Grant Stewart, Gary gna del Premio speciale “La Zampogna partecipazione video di Vinicio Caposse- Smulyan, Rossano Sportiello, Joel For- 2011” a Nino D’Angelo; mostra-mercato la in “Pensavo fosse Bach”. bes, Chuck Riggs; Tributo a Shelly Man- di liuteria tradizionale; concerti, seminari ne: Roberto Gatto Quintet “Remembe- e incontri. NETMAGE ring Shelly”. Museo Emilio Greco: Dee Alexander Quintet feat. James Sanders, International Live-Media Festival - XI PARCO DELLA MUSICA Tomeka Reid, Junius Paul, Ernie Adams; edizione - Bologna, netmage.it, Palazzo Sala del Carmine: “One Hand Jack, una Roma, auditorium.com, 5 gennaio: Re Enzo, 20, 21, 22 gennaio: partecipa- musica da Dio”, concerto multimediale Orchestra Popolare Italiana dell’Audito- no: ZAPRUDERfilmmakersgroup, Home con Enzo Pietropaoli, Julian Mazzariello; rium Parco della Musica, Coro popolare Movies / In Zaire, Calhau! Marta Ânge- The Selvy Singers “Gospel at its best”; diretto da Anna Rita Colaianni “La Chia- la / Oão Alves, Thomas Köner / Jürgen Ristorante “Al San Francesco”: Chick Ro- ra Stella” (canti di Natale nelle tradizioni Reble, Ries Straver, Massimiliano Naz- dgers & Founda(C)tion R&B Band; Pa- popolari). 8: Vinicius Cantuária e Bill Fri- zi, Barokthegreat / Michiel Klein, Luke lazzo del Popolo: Joe Locke, Dado Mo- sell “Lagrimas Mexicanas”. 13: Ardecore. Fowler / Keith Rowe / Peter Todd, Cao roni, Rosario Giuliani; Brass Bang! feat. 15: Franca Masu. 18: Unavantaluna. 25: Guimaraes / O Grivo, Gaëtan Bulourde / Paolo Fresu, Steven Bernstein, Gianluca Serata MarteLive ospiti Nobraino. 27: Olivier Toulemonde, Bruce McClure. 03|10 PROFESSIONI formazione lavoro strumenti

Studiare all’Academia di Santander, che vive grazie al mecenatismo di Paloma O’Shea

ISABELLA MARIA La giovane violinista ha un’aria fragile, in apparenza, occhi L’ Encue nt ro nerissimi allungati e una capigliatura dirompente, che si scuote a ogni arcata. Il suo nome è Aisha Orazbayeva, 25 anni, nata ad Almaty in Kazaki- che ti cambia stan, e per il secondo anno consecutivo (caso abbastanza raro) selezionata per partecipare all’Encuentro de Música y Academia di Santander. La masterclass di violino sul- Alessandro Carbonare durante una la Sonata in sol di Ravel sta per concludersi, ma persino masterclass all’Encuentro di Santander gli ultimi pochi minuti di conversazione tra maestro e Argenta, Palacio de Festivales de Cantabria) conta 1600 (foto Fundación Albéniz) allieva valgono a gettare una luce su un certo passaggio posti, e altri due o tre fuori. Musicalmente per i ragazzi in crescendo «da rendere non con la dinamica, ma con il è un periodo molto intenso, poi certamente ci sono per- colore del suono», o sulla particolare freddezza di un in- sonalità forti che reggono bene lo stress e altre che fanno tervallo di quinta («cosa c’è di più freddo di un intervallo un po’ di fatica, ma anche questo fa parte dell’esperien- Lezioni private La nuova collana di guide all’ascolto di quinta?»). za. È interessante il fatto che provengano da infl uenze del repertorio da concerto (libro+cd) Solo dopo che Aisha è uscita Marco Rizzi mi fa no- completamente diverse, che possiedano tecniche e modi tare che la lezione si è svolta in italiano: «Secondo me, di pensare diversi: devono trovarsi tra loro e poi anche ma non è solo una mia opinione, è la realtà, è in piccoli suonare con i maestri, e questo è un grande stimolo, ol- segnali come questo che si intravede come sarà il futuro tre che una sfi da. L’Encuentro funziona proprio come un della musica. L’Encuentro di Santander è un laboratorio ponte tra l’essere studenti avanzati e affacciarsi al mon- interessante da questo punto di vista. Qui ci si muove do del lavoro: è raro avere un’opportunità del genere, io in una dimensione molto internazionale: la globalizza- per esempio non l’ho avuta. Nei programmi c’è molto zione è un dato di fatto, e spiace vedere che in Italia le repertorio raro e molta musica contemporanea, anche orchestre chiudono, che il divario che ci separa dal resto questo è molto importante, un tipo di formazione diffi - d’Europa si allarga, ma un giovane deve essere pronto cile da ottenere. I ragazzi sono aperti; il problema della a cogliere le occasioni dovunque si presentino. Questa contemporanea è che richiede molto più tempo: se per ragazza viene dal Kazakistan, ha studiato in Italia, vive a Mozart si parte già conoscendo lo stile, le armonie, con Londra dove è stata la prima laureata del suo Paese alla la contemporanea il vero rischio è restare alla superfi cie, Royal Academy of Music, parla quattro o cinque lingue, non andare veramente fi no in fondo al pezzo». e insomma è un tipico lavoratore della musica in Euro- Tutto questo non esisterebbe senza la competenza pa. Bisogna fare così, coraggio a quattro mani, prepararsi e le risorse di Paloma O’Shea, fondatrice e direttrice bene, studiare le lingue. E partire». di queste istituzioni. Il mecenatismo “puro” è l’ultima Come funziona l’Encuentro? Che cosa lo diff erenzia speranza per la classica? da altre istituzioni simili? «Bisogna riscoprire il mecenatismo come motore an- «Gli allievi sono impegnati in una serie di masterclas- che di interventi pubblici, e questo soprattutto è il merito ses e di concerti solistici, da camera e con l’orchestra. di Paloma O’Shea. Lei stessa pianista, ha creato una serie La prima settimana ci sono le prove e i concerti con di iniziative importanti che ora vivono di vita propria. l’orchestra, in modo che ci sia il tempo per conoscersi Bisognerebbe comprendere che ormai non si può più e cominciare a formare i gruppi, poi la seconda settima- fare a meno dei privati, ma non si può neanche fare a (EC 11696) na cominciano i concerti da camera. Tutta la regione è meno del pubblico. La cultura dà vita e lustro a una co- edizionicurci.it coinvolta, quindici o sedici città: ogni sera c’è un con- SEGUE A PAGINA 16 certo nel Palacio di Santander, che nella sala grande (Sala » 16 PROFESSIONI | CLASSICA n.277, gennaio 2011

ACCADEMIE

» cosa che li fa crescere, questi ragazzi. Il repertorio che SEGUE DA PAGINA 15 va da Mozart a Schubert alla contemporanea, il fatto di dover suonare molto, con colleghi sconosciuti. E poi c’è munità. Trent’anni fa qui a Santander si poteva studiare l’incontro con grandi personalità. Qui è raro che i profes- solo pianoforte e chitarra; uno degli insegnanti di que- sori suonino insieme, i concerti non sono costruiti come st’anno, Jaime Martín, è nato qui e per imparare il fl auto una sfi lata di stelle. Cerchiamo di formare gruppi misti, da ragazzo è dovuto entrare nella banda del paese – ma più democratici, dove non è detto che il più bravo ot- il festival musicale che si teneva d’estate era già allora tenga la prima parte per esempio, neppure in orchestra», l’evento clou dell’anno. Oggi ai concerti vengono fami- spiega Csaba. glie intere, poi magari qualche bambino si addormenta, Peccato che fra gli allievi non ci sia nessun italiano. ma vengono, e applaudono, c’è una partecipazione che è Tra gli insegnanti, invece, ce ne sono due: oltre a Marco molto appagante per noi musicisti». Rizzi, il clarinettista Alessandro Carbonare, che spiega Gli ottanta studenti scelti per questa decima edizione senza diffi coltà il motivo di questa esclusione. dell’Encuentro provengono tutti dalle dodici più impor- «Gli italiani che entrano qui sono quelli che studiano tanti accademie di alto perfezionamento europee (dal- all’estero. Non è possibile presentarsi senza provenire l’Accademia Liszt di al Conservatorio nazio- da un’Accademia di perfezionamento. Qualche talento nale di Parigi alla Royal Academy di Londra) e sono stati particolare arriva su segnalazione del direttore, ma sono selezionati tramite audizioni organizzate e coordinate pochi. Il fatto è che da noi manca una vera accademia dal direttore artistico Peter Csaba. superiore, per cui abbiamo molti musicisti di seconda fi la «Il problema non è soltanto decidere se un certo can- da una parte, e dall’altra alcuni fuoriclasse brillantissimi, didato è bravo abbastanza, ma anche valutarne il po- e spesso ci mancano le fi gure mediane, i professionisti tenziale, capire se sarà davvero in grado di integrarsi in solidi e al contempo fl essibili che invece gli altri Paesi un’orchestra o di suonare musica da camera. L’idea cen- sanno produrre». trale è dare la possibilità agli allievi di fare esperienza di Per maggiori informazioni, all’indirizzo della Funda- tutto ciò che serve all’inizio della carriera. Per questo chi ción Albéniz (fundacionalbeniz.com) fa capo tutta la ga- viene ammesso riceve una borsa che copre tutte le spese, lassia di siti internet che documentano le attività di alta oltre a un compenso per ogni concerto, proprio come un formazione patrocinate da Paloma O’Shea, dalla Escuela professionista a tutti gli effetti. Ciascun allievo tiene 6/7 Superior de Música Reina Sofía all’Instituto Internacional concerti, di cui due o tre in formazioni cameristiche, 1 de Música de Cámara de Madrid. Vale una vistia in par- o 2 in orchestra, 1 o 2 come solista. Direi che l’Encuen- ticolare l’“enciclopedia virtuale” Magistermusicae.com, tro di Santander è completamente diverso da ogni altra che mette in rete oltre 4000 ore di lezioni e masterclasses istituzione dello stesso genere soprattutto per la densità fi lmate, consultabili secondo diverse chiavi di ricerca. degli impegni, per la quantità di prove. C’è sempre qual-

Paloma, una Marchesa per la musica

CONSEGNAsu www.edt.it AcquistaGRATUITA ono quasi quarant’anni che Paloma O’Shea, l’Encuentro. Ero stata a Tanglewood ed ero rimasta Scon la sua straordinaria capacità di dare vita colpita dai loro fantastici studenti, selezionati, come Benedetta Saglietti e far crescere progetti ambiziosi, ha cambiato mi spiegarono, per mezzo di audizioni internazionali. faccia al mondo dell’alta formazione musicale in Così ho pensato di introdurre anche da noi questo Spagna. Pianista lei stessa e moglie di Emilio Botín, meccanismo, proprio con l’intenzione di off rire il Beethoven, presidente del Banco Santander, per la sua attività meglio della scena europea – e oltre – a Santander e a di promozione della cultura musicale ha ricevuto tutta la regione circostante. Era importante creare un ritratti e immagini il titolo di marchesa dalla casa reale spagnola nel ambiente cosmopolita, aperto, di alta qualità, sia per Uno studio sull’iconografi a 2008. Ha cominciato giovanissima, nel 1972, con il gli studenti che per il pubblico che segue l’Encuentro Santander International Piano Competition, notando con molta partecipazione. I nostri studenti vengono quasi subito che i concorrenti spagnoli molto di trattati come giovani professionisti, si richiede loro rado riuscivano a superare la fase eliminatoria del un grande impegno ma la scuola copre tutti i costi di concorso: «Era evidente che il sistema educativo viaggio e soggiorno, oltre a riconoscere un compenso non era buono – spiega Paloma O’Shea –. Sulle per ciascun concerto. Siamo molto attivi anche nel prime ho organizzato alcune masterclasses con campo della musica contemporanea. Abbiamo un Alicia de Larrocha, ma non era ancora abbastanza, programma che si chiama “Música para una Escuela”, e allora ho fondato l’Escuela Reina Sofía, in modo che negli ultimi due anni ha commissionato opere che gli studenti migliori non dovessero andare a molti compositori di primo piano: Gubaidulina, obbligatoriamente all’estero per completare gli studi. Eötvös, Saariaho, Hosokawa, Stockhausen, Guinjoan, 00 ,

8 Uno degli aspetti particolari della nostra accademia, Corigliano, De Pablo, poi eseguite in prima assoluta 1 18,00 € € al di là del grande valore degli insegnanti e degli dai complessi della scuola, ai quali si è aggiunto di

32 32, allievi ammessi, è l’attività concertistica. Cerchiamo recente un ensemble di musica contemporanea.». 2 . di accompagnare i nostri giovani musicisti nei primi Gli studenti tornano di anno in anno? E quanti di pp passi della carriera, facilitando il contatto con la loro vedono poi aprirsi le porte del mondo del lavoro? si, realtà del mondo musicale: stage, audizioni, concerti «Alcuni studenti tornano, ma per il 90% sono Te Novità accompagnano l’attività didattica vera e propria e nuovi ogni anno. E tutti fanno grandi carriere. Dopo ono S si affi ancano agli esami tradizionali. Fin dai primi dieci anni possiamo proprio dire di aver avuto un e tempi ho molto insistito sulla musica da camera, e grande successo. Cinque dei nostri ex-allievi sono

lana D anzi per questo motivo cinque anni fa ho contribuito nei Berliner, altri nella Karajan Academy. Anche le

Collana De Sono Tesi, pp. 232, Collana De Sono Tesi, Col a fondare l’Instituto Internacional de Música de formazioni cameristiche nate qui in qualche caso Cámara de Madrid, con l’idea di creare e far crescere continuano la loro attività. Luciano Berio venne un centro di eccellenza a livello internazionale, per una settimana a preparare l’orchestra per Unn profi lo iineditonedito e sorsorprendenteprendente di BBeethoveneeth dove i giovani musicisti potessero migliorare il loro un’esecuzione di sue musiche, e in quell’occasione vistosto alla lluceuce delle opere dd’arte’arte figurativfi gurativaa che repertorio cameristico per un periodo di due o tre invitò l’orchestra a Santa Cecilia, voleva presentare la rappresentano il grande compositore. anni in una sorta di master post-universitario. Qui scuola in Italia, se possibile dare inizio a qualcosa di a Santander si tenevano le masterclass estive, che simile anche nel vostro paese, ma è morto purtroppo sono state il nucleo intorno al quale si è sviluppato prima che il progetto si realizzasse...». PROFESSIONI | CLASSICA 17

FORMAZIONE Una borsa per perfezionarsi

Fino al 31 gennaio ci si può iscrivere all’edizione 2010/2011 bandita dalla Yamaha Music Foundation Europe

FRANCO SODA

a Yamaha, la più grande azien- sempre più impegnative. Grazie Londra, Madrid, Parigi, Stoccolma e da produttrice di strumenti Yamaha!». Vienna, nei quali si sono esibiti i vin- Lmusicali, si impegna attiva- Viviana Pia Lasaracina, vincitri- citori delle precedenti edizioni che, mente nell’insegnamento della mu- ce di un’edizione precedente per la durante la manifestazione, hanno sica ai più giovani. Iniziativa senz’al- sezione pianoforte, ha avuto modo dato una testimonianza diretta di tro meritoria, ma come non pensare di metabolizzare gli effetti di tale quello che ha signifi cato per loro la anche alla costituzione di una platea riconoscimento: «Vincere la borsa vincita della borsa di studio. di futuri clienti? di studio della YMFE nel 2008 è Già si pensa alla prossima edi- Il braccio operativo è la Yamaha stata una grande soddisfazione, so- zione, quella 2010/2011: la scaden- Music Foundation, che ha sviluppato prattutto se si considera la sua im- za per presentare la candidatura è il un sistema di educazione musicale portanza a livello nazionale ed eu- 31 gennaio (ymfe.yamaha-europe. articolato: mirato ad una larga fascia ropeo. Questo premio rappresenta com/). Sono in palio trentasette d’allievi (che possono essere bambi- un ottimo trampolino di lancio per borse di studio in venticinque paesi ni, o chi si avvicina alla musica per la giovani studenti che, come me, vo- (Austria, Belgio, Lussemburgo, Da- prima volta), o a chi si voglia specia- gliono diventare dei professionisti, nimarca, Francia, Germania, Grecia, lizzare. Questa struttura piramidale ed offre loro la possibilità di appro- Italia, Olanda, Svezia, Norvegia, parte dai corsi per i bambini in età Attilia Kiyoko Cernitori fondire gli studi rendendo così la Spagna, Portogallo, Regno Unito, prescolare e ha una durata comples- strada del professionismo sempre Irlanda, Repubblica Ceca, Unghe- siva di sette anni. più tangibile. La borsa di studio ria, Slovacchia, Slovenia, Romania, Parallelamente, ci sono anche cor- programma di borse di studio pro- conservatorio o in un’accademia di Yamaha è stata una bella occasione Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, si di musica popolare (Yamaha Po- mosse dalla Yamaha Music Foun- alta formazione. per farmi conoscere in Italia, e spe- Turchia). pular Music Course) per ogni fascia dation for Europe che, dal 1990, ha Attilia Kiyoko Cernitori, una ro abbia aperto le porte ad una col- d’età, a seconda della disciplina: bas- premiato tanti giovani musicisti in delle più promettenti giovani vio- laborazione che mi auguro diventi so elettrico, batteria, chitarra elettri- tutto il continente. Le borse di stu- loncelliste, vincitrice dell’ultima sempre più continuativa». ca, fl auto, sassofono, oppure canto o dio, promosse in venticinque paesi edizione, dichiara: «La Borsa di stu- In questi vent’anni, venti sono chitarra di accompagnamento. europei e riservate a giovani sotto i dio mi ha permesso di frequentare stati i giovani musicisti italiani pre- Il sistema, che vide la luce in venticinque anni, sono bandite ogni importanti masterclass all’estero, di miati; rappresentano solo una fran- Giappone nel lontano 1956 quan- anno per uno strumento musicale affi nare così il mio studio con illu- gia degli ottocentocinquanta che do aprì la prima scuola di musica diverso a rotazione tra questi: pia- stri maestri. In Italia, purtroppo, c’è complessivamente hanno vinto la Yamaha, conta oggi più di ottocen- noforte, percussioni, voce, fi ati, ar- pochissimo sostegno ai giovani mu- borsa di studio. tomila allievi, seguiti da più di ven- chi. Nel 2010 è stata la volta degli sicisti, per questo ritengo che quella L’impegno della Yamaha in Euro- timila insegnanti in seimila scuole, strumenti ad arco mentre, nel 2011, della Borsa di studio Yamaha sia una pa è stato notevole se si pensa che, distribuite capillarmente in tutto il ritornerà il pianoforte. realtà importantissima. Il concorso in questi vent’anni, la cifra totale di mondo. L’iniziativa, dato l’alto livello dei è stato un’occasione per incontrare borse di studio elargita assomma ad Inoltre, annualmente, la Yamaha partecipanti, è diventata una sorta di e confrontarsi con musicisti prove- una cifra che oltrepassa il milione organizza lo Junior Original Con- screening tra i migliori musicisti nel- nienti da tutta Italia. La giuria era di euro! Un esempio: nell’edizione cert: è una manifestazione durante la le cinque discipline, che focalizza la d’altissimo livello, e si respirava un 2010, a fronte di venticinque paesi quale i giovani allievi provenienti da lente dell’interesse sui nomi famosi clima amichevole. La vincita, sicura- dove sono state erogate trentasette ogni dove nel mondo hanno la pos- domani. L’importo che viene dato mente, mi ha dato visibilità in Italia. borse di studio, la Yamaha ha spe- sibilità di presentare le loro composi- ai vincitori è compreso tra i mille e Il giorno in cui ho vinto la Borsa di so sessantamila euro. L’anniversa- zioni in un contesto professionale. i duemila euro a seconda del Paese, studio YMFE, mi sono resa conto rio del ventennale è stato celebrato Nell’ambito di questo impegno e corrisponde all’incirca al costo per che ero musicalmente cresciuta e con una serie di concerti tra aprile e Viviana Pia Lasaracina nella formazione, rientra anche il sostenere il percorso di studio in che ero pronta ad affrontare prove maggio ad Atene, Berlino, Bologna, 18 PROFESSIONI n.277, gennaio 2011 concorsi

ARCHI voci avviate allo studio del canto a Deu- (TN). Info: Fondazione Opera Campa- JAZZ aperto ad artisti o gruppi con almeno la tschlandsberg (Austria), 12-19/4/2011. na dei Caduti di Rovereto, 0464490614, metà dei componenti di nazionalità italia- Info: RUEFA Reisen, 004366473142202, minicoro.it na Info: Fondazione Arezzo Wave Italia, 31/1/2011. 9° Concorso internazio- iso.or.at 20/2/2011. 2° Concorso interna- 10/2/2011. 5° Concorso internaziona- italiawave.com/italia-wave-band nale per quartetto d’archi “Premio Paolo zionale di composizione per clarinetto le di Bucarest per cantanti e strumentisti 31/1/2011. 2° Concorso strumentale Borciani” a Reggio Emilia, 12-19/6/2011. “Oliviero Fusi” a Bulciago (LC). Info: jazz, 7-13/5/2011. Info: jmevents.ro regionale “Amilcare Zanella” a Monticelli Info: premioborciani.org CHITARRA Comune di Bulciago, olivierofusi.it 30/4/2011. 1° Premio Lelio Luttazzi d’Ongina (PC). Aperto a fiati, archi, cor- 2/4/2011. 18° Concorso violinistico 1°/6/2011. 5° Concorso internazio- per giovani pianisti jazz a Trieste. Info: de pizzicate, pianoforte. Info: Segreteria internazionale “Andrea Postacchini” a Fondazione Lelio Luttazzi, 0403720996, 31/8/2011. 44° Concorso internazio- nale di composizione “Settimane Musi- del Concorso, 0523820441, culturale. Fermo, 21-28/5/2011. Info: Centro Cultu- fondazionelelioluttazzi.it nale di chitarra classica “Michele Pittalu- cali di Stresa” per composizioni originali [email protected] rale Antiqua Marca Firmana, 0734224137, ga - Premio Città di Alessandria”, 26/9- per orchestra. Info: Settimane Musicali di 11-12/2/2011. Concorso internazio- concorsopostacchini.it 1°/10/2011. Info: pittaluga.org Stresa e del Lago Maggiore, 032331095, LEGNI nale di musica RosetumGiovani per voci stresafestival.eu liriche, archi e pianoforte a Milano. Info: Centro Francescano Culturale Artistico CANTO CLAVICEMBALO 22/4/2011. 7° Concorso internazio- Rosetum, 0248707203, rosetum.it CORO nale di clarinetto “Giacomo Mensi” a Bre- 19/2/2011. 16° Concorso strumen- no (BS), 12-15/5/2011. Info: Associazione tistico nazionale “Città di Giussano”, 15/1/2011. Queen Elisabeth Compe- 31/7/2011. 4° Concorso nazionale Musica in Valle Camonica, 036422476, 28/3-2/4/2011. Info: 0362358250, www. tition a Bruxelles (Belgio), 5-21/5/2011. di clavicembalo “Terzo Musica - Valle 28/2/2011. 29° Concorso nazionale concorsomensi.it comune.giussano.mb.it Info: 003222134050, qeimc.be Bormida”, 9-11/9/2011. Info: terzomu corale “Franchino Gaffurio” a Quartiano sica.it 21/2/2011. Premio Marco Koliqi per 17/2/2011. 65° Concorso “Comunità di Mulazzano (LO), 14-15/5/2011. Info: strumentisti o cantanti lirici diplomati nei Europea” per giovani cantanti lirici a Spo- Proquartiano, 0298239984, proquartia MUSICA DA CAMERA conservatori o istituti musicali pareggiati leto (PG). Info: Teatro Lirico Sperimen- no.it COMPOSIZIONE della Lombardia. Info: info@rotarymilano tale di Spoleto “A. Belli”, 0743220440, 15/3/2011. 45° Concorso nazionale sanbabila.it 2-6/3/2011. 17° Concorso internazio- tls-belli.it corale di Vittorio Veneto e 17° Gran Pre- 19/3/2011. 7° Premio “Musica Italia” nale “Città di Pinerolo”, sezione musica 15/3/2011. 17° Concorso internazio- 31/1/2011. 3° Concorso di compo- mio “Efrem Casagrande”, 8-29/5/2011. per Scuole Musicali pubbliche e private e da camera. Info: accademiadimusica.it nale “Ferruccio Tagliavini” per cantanti e sizione “Cantiamo la pace” a Rovereto Info: comune.vittorio-veneto.tv.it Scuole Medie a indirizzo musicale a Bar- letta, 13-15/4/2011. Info: Associazione ORGANO Cultura e Musica “G. Curci”, 0883528026, culturaemusica.it 31/3/2011. 9° Premio Abbiati “Per la audizioni e ricerche di personale 27/6/2011. 8° Concorso nazionale Scuola” per scuole primarie e secondarie di organo “San Guido d’Aquesana”, 21- di ogni ordine e grado, escluse scuole mu- 23/7/2010. Info: terzomusica.it sicali, conservatori, accademie e istituzio- ni musicali. Info: criticimusicali.org 31/3/2011. 21° Concorso internazio- ARCHI CANTO tenori e bassi-baritoni nel coro dell’Ac- PIANOFORTE cademia Musicale Chigiana di Siena. Età nale per giovani musicisti “Città di Barlet- max: 30 anni. Iscrizioni entro 28/2/2011. ta”, 28/4-7/5/2011. Info: Ass. “G. Curci”, 31/1-6/2/2011. Audizioni della Fon- gennaio 2011. Concorso della Hau- Info: Accademia Musicale Chigiana, 15/3/2011. Concorso internazio- 0883528026, culturaemusica.it dazione I Pomeriggi Musicali per un po- te école de Musique de Genève per un 057722091, chigiana.it nale di pianoforte junior Brin d’Her- 8-17/4/2011. 2° Concorso internazio- sto a tempo indeterminato nel ruolo di posto di docente di canto e un posto be a Orléans (Francia), 27-30/4/2011. nale giovani musicisti Premio “Antonio prima viola con obbligo della fila. Iscrizio- di responsabile del dipartimento vocale Info: Orléans Concours International, Salieri” a Legnago (VR). Aperto a piano- OTTONI ni entro 7/1/2011. Info: Fondazione I Po- dell’istituto. Iscrizioni entro 7/1/2011, 0033238628922, oci-piano.com forte, pianoforte a quattro mani, archi, meriggi Musicali di Milano, 0287905250, entrata in servizio a settembre 2011. In- 9/4/2011. 14° Concorso internazio- chitarra, arpa, fisarmonica, gruppi e or- fo: Haute école de Musique de Genève, nale di esecuzione pianistica “Premio chestre di fisarmoniche, formazioni da ipomeriggi.it 7-14/3/2011. Atelier Lyrique del- 0041223196060, hesge.ch Mauro Paolo Monopoli” a Barletta, 9- camera, canto. Info: Scuola d’Istrumenti 11-12/5/2011. Audizioni dell’Orche- l’Opéra National de Paris, Audizioni per 9-10/2/2011. Concorso internaziona- 14/5/2011. Info: Associazione Cultura ad Arco “Antonio Salieri”, 3456393395, stra della Svizzera italiana per il ruo- giovani cantanti e pianisti-maestri sosti- le di canto “Tenore Claudio Barbieri” per e Musica “G. Curci”, 0883528026, cul scuolamusicasalieri.it lo di violino di spalla. Iscrizioni entro tuti e accompagnatori. Iscrizioni entro l’assegnazione dei ruoli nell’opera L’elisir turaemusica.it 18/5/2011. 12° Premio Monterosa- 31/3/2011. Info: Fondazione per l’Orche- 16/2/2011. Info: Opéra National de Paris, d’amore di G. Donizetti. Iscrizioni entro 7/5/2011. 23° Concorso nazionale Kawai per pianoforte e archi a Varallo stra della Svizzera Italiana, orchestradella 0033140011752, atelierlyrique@operade 22/1/2011. Info: Teatro Fabrizio De An- per giovani pianisti “Terzo Musica - Val- (VC), 10-12/6/201. Info: Associazione svizzeraitaliana.ch paris.fr, operadeparis.fr dré di Casalgrande (RE), 05221880040, le Bormida”, 21-22 e 27-29/5/2011. Info: Culturale Valsesia Musica, 0163560020, 4-5/4/2011. Audizioni dell’Orchestra teatrodeandre.it terzomusica.it valsesiamusica.com BALLETTO della Svizzera Italiana per il ruolo di pri- maggio-settembre 2011. 27° Con- mo corno (50%) con obbligo della fila. corso internazionale “Valsesia Musica” a CORO Iscrizioni entro 21/2/2011. Info: Fonda- VARI Varallo (VC). Aperto a violino e orchestra 22/1/2011. Audizioni dello Zürcher zione per l’Orchestra della Svizzera Ita- (8-13/5, iscr. entro 11/4) e pianoforte (5- Ballett per ballerini e ballerine. Info: Zür- liana, 0041918039319, info@orchestra 13/9, iscr. entro 3/8). Info: Associazione cher Ballett, 0041442686463, zuercherball 31/3/2011. Bando di concorso per dellasvizzeraitaliana.ch, orchestradella 15/1/2011. Concorso “Italia Wave Culturale Valsesia Musica, 0163560020, [email protected], zuercher ballett.ch l’inserimento di soprani, mezzosoprani, svizzeraitaliana.ch Band” rivolto a tutti i generi musicali e valsesiamusica.com

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Info: istitutofranci.it LEGNI a bocca: Burger; mandolino: Aonzo; ar- gia audio. Dipartimento Management: cezione kodályana: Sappa; metodologia pa diatonica latino-americana: Almada; master in management per lo spettacolo; della didattica musicale: Bovero; espres- ARPA strumenti a fiato in terracotta: Berna- corso di formazione per l’attività musi- sione vocale: Sappa; principi di direzione Pordenone, A.A. 2010-2011. Faran- gozzi. Info: conservatorioferrara.it cale autonoma e l’autoimprenditorialità. corale: Basevi; didattica strumentale: Bo- dola associazione Culturale, Accademia Lugano (Svizzera), A.A. 2010-2011. Area Didattica e Divulgazione: corso per vero. Corsi di aggiornamento musicale, Firenze, 24-28/2/2011. Amici della internazionale di clarinetto basso “J. Conservatorio della Svizzera Italiana, operatori di laboratori musicali. E-lear- alfabetizzazione: Barbieri; metodologia: Musica Firenze, Masterclasses. Arpa: Li- Horák”. Info: 0434363339, farandola.eu/ Post-formazione 2010-2011. Master of ning: corso online per insegnanti di dan- Baccan; espressione vocale: Sappa; danza: ber. Info: 055608420 farandola/ClarinettoBasso/index.htm Advanced Studies (musica contempo- za classico-accademica. Info: accademia Baccan. Info: 3289472703, aikem.it Roma, 29-30/1/2011 (iscr. entro ranea, composizione, cultural manage- lascala.it Torino, gennaio 2011. Centro Studi CANTO 24/1). Sperimentiamo, “Il flauto dolce per ment, esecuzione e interpretazione); Di- Pisa, A.A. 2010-2011. Attività della di Didattica Musicale “Roberto Goitre”, la scuola”, Corso sulla pratica del flauto ploma of Advanced Studies (paleografia Scuola di Musica Bonamici di Pisa. Dipar- “A tutta voce!”, Corso di didattica della dolce per insegnanti di scuola primaria e semiologia gregoriana, pedagogia musi- timenti operativi: musica antica barocca musica. Info: 01119567554, centrogoi Padova, febbraio-aprile 2011 (iscr. e secondaria di primo grado, operatori cale), Certificate of Advanced Studies (di- e medievale, classica, contemporanea, tre.com entro 31/1). Centro Studi Estill, Corso di musicali e studenti. Docente: Visioli. Info: dattica per strumenti ad arco, direzione etnica, jazz, leggera, popular music, mu- Vicenza, A.A. 2010-2011. Conservato- tecnica vocale Estill VoiceCraft EVT livel- 3334080635, sperimentiamo.it di fiati, educazione musicale elementare, sicoterapia, musiche per l’infanzia. Info: rio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza, lo 1+2. Docenti: Saorin Martinez, Turlà, Siena, A.A. 2010-2011. Istituto Supe- ensemble conducting, organisti, operatori 050540450, scuolabonamici.it Diploma accademico in Tradizioni musi- Fussi, De Rosas. Date delle lezioni: 5-6/2, riore di Studi Musicali “Rinaldo Franci”, liturgici e direttori di coro, sound design). Rivoli (TO), marzo-aprile 2011. Se- cali extraeuropee a indirizzo indologico. 5-6/3, 9-10/4/2011. Info: 3403480127, Corsi di alta formazione musicale. Clari- Info: conservatorio.ch/sum/post-masda minaRIvoli, Incontri internazionali di Arte scenica: Albanese; analisi del raga e [email protected] netto: Bogi, Valacchi; flauto: Stein, Tristai- scas.html formazione musicale. Teorie e tecniche sarod: Battaglia; etnomusicologia, forme Roma, gennaio-aprile 2011. Cantare no; oboe: Dani. Info: istitutofranci.it Milano, A.A. 2010-2011. Accademia di giornalismo musicale: Vanni; la musica semiclassiche: Cassio; storia della musi- l’Opera, Seminari tematici teorico/pratici Teatro alla Scala, Corsi 2010-2011. Di- armena, tradizione e contemporaneità: ca indiana: Colle; canto classico indiano: di tecnica vocale Estill Voicecraft EVTS. MUSICA DA CAMERA partimento Musica: accademia di per- Minassian. Info: 0119564408, istituto Cuni; danza Kathak: Fanelli; sanscrito, Docenti: Turlà, Saorin Martinez. Pro- fezionamento per cantanti lirici; corsi musicalerivoli.it teoria della musica indiana, trattatistica grammi dei seminari: Voicecraft e canto di perfezionamento per artisti del coro Roma, gennaio-aprile 2011. Orff- musicale classica: Perinu; teoria della lirico (9/4/2011); L’ancoraggio - i muscoli Duino (TS), A.A. 2010-2011. Scuola lirico-sinfonico maestri collaboratori di Schulwerk Italiano, Seminari straordi- musica occidentale: Antonini; sitar, guida che controllano il sistema respiratorio Superiore Internazionale di Musica da sala e palcoscenico, ensemble da camera nari. Crescere in movimento: Sanna; all’ascolto: Schiraldi; indologia: Rossella; nel canto (22/1/2011). Info: cantarelope Camera del Trio di Trieste. Docenti: De sul repertorio del XX secolo; masterclass musica dal corpo: Paduano; percorsi di danza bharatanatyam: Sala Grau; tabla, ra.com Rosa, Jones, Zanettovich, Bronzi, Trio di per professori d’orchestra. Dipartimento canto e polifonia “afro-europea” entro il musica d’insieme: Sanesi; bansuri: Squil- Roma, 10/3/2011 (iscr. entro 16/2). Parma. Info: uwcad.it/scuolatriotrieste Danza: corsi per ballerino professioni- mondo sonoro “urbano-etnico”: Daul- lari. Info: 0444507551, consvi.org Rome Festival, Masterclass “Diventando Firenze, 11-14/3/2011. Amici della il tuo personaggio lirico”. Docente: Ma- Musica Firenze, Masterclasses. Musica raffi. Info: 0698183621, concorso_ruo da camera per canto e pianoforte: Gage. [email protected] Info: 055608420 Siena, A.A. 2010-2011. Istituto Supe- Pinerolo (TO), A.A. 2010-2011. Ac- riore di Studi Musicali “Rinaldo Franci”, cademia di Musica di Pinerolo, Corsi an- Corsi di alta formazione musicale. Canto: nuali. Musica da camera: Altenberg Trio, Tomaszewska. Info: istitutofranci.it Trio Debussy. Info: 0121321040, accade miadimusica.it CHITARRA OTTONI Siena, A.A. 2010-2011. Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Firenze, 27-29/3/2011. Amici della Franci”, Corsi di alta formazione mu- Musica Firenze, Masterclasses. Corno: sicale. Chitarra: Bandini, Bianchi. Info: Vlatkovic. Info: 055608420 istitutofranci.it Siena, A.A. 2010-2011. Istituto Su- periore di Studi Musicali “Rinaldo Fran- CLAVICEMBALO ci”, Corsi di alta formazione musicale. Tromba: Dell’Ira; trombone: Fiorenzani. Info: istitutofranci.it Firenze, 4-6/3/2011. Amici della Mu- sica Firenze, Masterclasses. Clavicemba- lo: Rousset. Info: 055608420 PIANOFORTE

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ANCE

con i suoi amici suonerà per voi un circuito della world music, e Hüsnü cisti, suo padre Ergün, anche straor- tedra di conservatorio del paese per programma di musica da ballo”, reci- Şenlendirici, il cui stile fortemente dinario trombettista, è scomparso il clarinetto turco presso l’Università tava l’annuncio che tutti i clarinetti- orientato verso il pop l’ha reso pro- molto giovane ma ha avuto una car- di Izmir e solista di clarinetto dei Ki- L’altro to sti turchi sanno a memoria – hanno babilmente il clarinettista più visibile riera che ha spaziato da Okay Temiz rika, ammirati per la prima volta in formato generazioni di ascoltatori e in Turchia, con continue apparizioni a Sezen Aksu. Quando si esibisce in Italia nell’ambito del Focus Turchia dato un contributo decisivo alla po- televisive: durante i mondiali ha in- uno zeybek conferma certamente le di MiTo; la personalità più signifi - In Turchia il clarinetto è un punto fermo della tradizione musicale, con uno stile polarità dello strumento. serito un bocchino da clarinetto sul- parole di Selim. Parlando dello stru- cativa del clarinetto turco nel jazz esecutivo lontano tanto dal repertorio classico europeo quando dal jazz tradizionale. Lo stile turco è caratterizzato da l’immancabile vuvuzela, mentre le mento dice «Amo il clarinetto in sol contemporaneo, Oğuz Büyükberber, Dalla banda militare fino al suo uso in tutti i generi musicali, grazie al “pioniere” un forte contenuto emotivo, con le sue vicissitudini sentimentali hanno perchè può essere la voce che canta è uno specialista del clarinetto basso, S¸ükrü Tunar, fino ai protagonisti di oggi, come Selim Sesler e Hüsnü S¸enlendirici note che si innalzano e poi planano, a lungo fornito materiale per i gior- o commentare il canto, è la voce del- ma conosce a fondo la tradizione e usando portamenti e glissandi che ri- nali scandalistici. la nostra musica, il suo cuore». Sia conversare con lui è stato utilissimo. FRANCESCO MARTINELLI cordano la musica vocale e rimanda- Sesler e Şenlendirici rappresenta- Selim che Hüsnü, alla domanda su Ma è dallo straordinario numero di no in fondo alla musica religiosa ba- no le due principali scuole stilistiche quali siano stati i loro maestri, citano clarinettisti “ruspanti” che continua- trumenti ad ancia singola come (la quinta dell’ottava) l’altezza della dello a perfetta tenuta, che permet- sata sulla cantillazione del Corano. del clarinetto turco, quella della Tra- i membri più anziani della famiglia no instancabilmente a suonare per Sil clarinetto sono documentati nota, e a trasformare lo strumento da tevano di ampliare il numero delle Malgrado la tecnica spesso straordi- cia e quella dell’Egeo. Sesler viene e i musicisti del loro quartiere. Ac- matrimoni e circoncisioni, fonte di fi n dall’antichità, e il suo an- idiofono in eterofono: in altre parole chiavi rispetto ai cuscinetti di feltro, naria dei musicisti, il virtuosismo di da Keşan, vicino a Edirne, e come canto a loro troviamo musicisti dal- reddito musicale tutt’altro che tra- tenato – lo chalumeau, che è ancor l’ancia è indipendente e realizzata facilmente danneggiati dalla saliva un Benny Goodman o di un Buddy Kandıralı è nato in una famiglia rom l’approccio più colto, come Serkan scurabile nel Paese, e non disdegna- oggi la denominazione del registro con un materiale differente, mentre dei musicisti, rendendo così possibi- de Franco non è un paragone adatto; originaria di Salonicco. Il suo stile è Çağrı che presenta una seguita tra- ta – certo, in occasioni e con cachet basso dello strumento – era diffuso negli strumenti idiofoni è intagliata le suonare in diverse tonalità. il grido strozzato nella musica sem- molto fl uido, con melodie improvvi- smissione televisiva oltre a curare speciali – anche dalle stelle del gene- soprattutto in contesti pastorali, e nel corpo stesso dello strumento e ad È interessante notare che il clari- bra richiamare il gospel o il free jazz sate che si estendono oltre le divisio- colonne sonore per il cinema e la tv, re, che verrano i Tunar e i Kandıralı veniva usato nella musica da chiesa esso solidale. Lo strumento aveva ac- netto “omnitonale” di Müller elimi- più estatico, musica dell’attimo, suo- ni di battuta, e un senso molto fl es- o Tolga Akşit, titolare dell’unica cat- di domani. o di corte per particolari effetti. Data quisito una gamma sostanzialmente nava la necessità per gli strumentisti Tolga Akşit con i Kirika a MiTo 2010 nata come se il domani non doves- sibile del ritmo, con grande varietà la loro limitata gamma, tali “clari- doppia, ma il suo registro basso non di usare diversi modelli, ma venne se venire mai. I maggiori performer di attacchi e con variazioni continue netti” popolari - o più propriamente era ancora gradevole, e accanto ad rifi utato dal Conservatorio di Pa- dell’area balcanica provengono dallo nella durata delle note nel fraseggio: i aerofoni ad ancia singola - venivano esso sopravviveva lo chalumeau; ma rigi – con decisione di un comitato bilità di adoperare queste specifi che stili di musica turca – musica d’arte, stesso backround culturale, bulgaro suoi collaboratori possono venire da spesso usati in confi gurazione dop- già, grazie soprattutto a Mozart, se di cui faceva parte anche Cherubini caratteristiche». Malgrado questo canzone “d’autore” e balli tradizio- di etnia turca Ivo (Ibrahim) Papasov, tutta la Turchia, dice, ma dietro di sé agic (World Music Instruments, The Single Reeds Vol. 1) pia o anche tripla, come nel caso del- ne erano scoperte le qualità espres- - perchè avrebbe causato un impo- rifi uto, la Buffet introdusse il siste- nali, componendo famosi brani per rom la maggioranza degli specialisti ha bisogno di un percussionista che Mè un magnifi co box dedicato alle meraviglie del clarinetto nelle le launeddas sarde. La nascita del cla- sive, mentre le bande militari ne uti- verimento delle possibilità timbriche ma Boehm basato sulle innovazioni il leggendario cantante Zeki Müren. greci. Queste aree tuttavia non sono suoni il grande tamburo davul nello musiche di tutto il mondo. Curato da Bernard Henneken per la NoEthno rinetto moderno è dovuta a una serie lizzavano il registro più squillante, dell’orchestra. «I nostri clarinetti di di Müller, mentre in Germania si af- Il suo suono emerge chiaramente rimaste in contatto ininterrotto con stile di Keşan. Lo stesso Sesler rico- (noethno.de), comprende un libretto di 100 pagine ricchissimo di di innovazioni precisamente colloca- simile a una tromba, o chiarina, da varie misure producono suoni dif- fermava il sistema Oehler-Albert. La nelle registrazioni d’archivio oggi di- la tradizione della musica ottoma- nosce però che i musicisti dell’Egeo informazioni, illustrazioni e suggestioni letterarie, due cd d’archivio con bili nel tempo – intorno al 1700 – e cui il nome. Successivamente l’au- ferenti: così il clarinetto in do ha un differenza tra i due tipi di clarinetto sponibili in cd. Ma per buona parte na classica, quindi l’esecuzione dei sono imbattibili negli zeybek, la dan- 34 brani in cui a Mozart si affi ancano Dolphy, Brandwein, Paulo Moura nello spazio – la bottega della fami- mento delle chiavi, e la più precisa suono brillante e vivace, quello in si è soprattutto nella potenza del suo- del pubblico turco degli ultimi cin- makam è diventata sfocata, sia dal za in 9 (9/4 o 9/8 a seconda se “pe- oltre a Sesler e Papasov. Quest’ultimo ricompare nel terzo cd, tratto da un glia Denner a Norimberga. Fu questa disposizione dei fori, portò a miglio- bemolle triste e maestoso, quello in la no, nel timbro della gamma bassa, e quant’anni, clarinetto vuol dire Mu- punto di vista della precisione delle sante” o “leggero”) tipica della costa concerto clarinettistico del 2001 cui presero parte tra gli altri anche Matt dinastia di fabbricanti di strumenti a rare la voce e l’intonazione su tutta “pastorale”. Senza dubbio se venisse nella necessità di un maggior lavoro stafa Kandıralı, nato nel 1931 in una note, a causa della attrazione della occidentale della Turchia, chiamata Darriau e Gebhardt Ullman, e in cui si ascoltano arcani strumenti come il fi ato a introdurre il foro portavoce, la gamma, e un altro passo decisivo adottato in modo esclusivo il nuovo delle labbra per mantenere intonato famiglia di rom musulmani immi- intonazione europea, sia da quello in Grecia zeibekiko. Hüsnü viene da clarinetto doppio basco alboka. che permetteva di cambiare regi- fu intorno al 1800 l’introduzione da clarinetto del signor Müller, ai com- il tipo tedesco. grati da Salonicco. Kandıralı, dotato della struttura dei taksim improvvi- Bergama nella provincia di Smirne; stro, innalzando di una dodicesima parte di Muller dei cuscinetti di bu- positori verrebbe sottratta la possi- I nomi fondamentali per il cla- di una fenomenale e leggendaria me- sati. è nato in una famiglia di noti musi- rinetto in Turchia sono due. Şükrü moria, suonava tutti gli stili e tutto il Oggi il clarinetto in Turchia è Tunar (1907-1962) iniziò a suonare repertorio, e tutti i clarinettisti attivi rappresentato da nomi come Selim su www il clarinetto dopo averlo sentito in oggi lo citano come infl uenza fonda- Sesler, i cui dischi di musica del- CONSEG Acquista una banda militare. Tunar è stato il mentale. Le trasmissioni radiofoni- la Tracia (la parte del paese che si musicista che è riuscito a trovare un che della domenica alle nove - “Gen- estende in Europa oltre Istanbul) NA GRA .edt.it posto per il clarinetto in tutti i vari tili ascoltatori, ora Mustafa Kandıralı hanno avuto un grande successo nel John Adams TUIT Hallelujah Junction A Autobiografiabiografia di un compositore aamericanom

Da ascoltare in cd vinile in edizione limitata dalla prime avventure etnojazz con introduzione alle meraviglie della Praxis e ora disponibile in cd, il percussionista Okay Temiz, e musica balcanica da matrimoni, Şükrü Tunar: The Unforgettable presenta Soukas accompagnato questo album li presenta in duo. con un repertorio che comprende Clarinettist of Turkey (Kalan, 1998). solo da ud e percussioni in una Petro-Loukas Kalkias: and brani bulgari, turchi, romeni, La più rappresentativa collezione serie di aff ascinanti viaggi in quattro Kompania (World Network, macedoni, serbi e greci suonati in d’archivio delle sue registrazioni di makam e due brani tradizionali. 1999). Nipote del leggendario 7, 9 e 11 a velocità supersonica. brani da ballo e taksim. Barbaros Erköse: Cazname Tasos, Kalkias (trascritto anche Hüsnü Şenlendirici: Bergama Mustafa Kandıralı: Caz Roman Atlantik (Kalan, 1997). Nato in Halkias o Chalkias) è in forma Gaydası (Doublemoon, 2000, con (Network, 1992). Forse la sua una famiglia di musicisti di Edirne smagliante in questo recital che Laço Tayfa). Il miglior disco del migliore registrazione,in cui – suo padre suonava l’ud con Hafız lo vede insieme al suo gruppo primo gruppo del clarinettista, 00 improvvisa a lungo in relax con Burhan, i suoi fratelli suonavano in brani che vanno dalla musica dedicato alla fusione tra musica 18 18, 18,00 € un gruppo dei migliori musicisti ud e violino, e lui stesso prese il da ballo fi no a un drammatico, zingara della Turchia e funk alla € ,

turchi durante un concerto in posto di Tunar nel gruppo di Zeki arcaico lamento funebre. Richard Bona. Both Sides of the 52 3 Germania. In qualsiasi negozio di Muren - è più noto da noi per le Selim Sesler: Keşan’a Giden Aegean (Doublemoon, 2010). . pp ,

dischi in Turchia si trovano molte sue registrazioni Ecm con Anouar Yollar (Kalan, 1999). Pubblicato L’ultimo ben riuscito progetto di ti antologie a lui dedicate, che in Brahem. Questo album è ricco di negli Usa come On the Road to Hüsnü con i greci del Chios Trio. pun genere contengono qualche gemma classiche canzoni turche d’autore Keşan (Traditional Crossroads, Alcune delle sue migliori e più rap accanto a brani più di routine. e manifesta una notevole vena 2000). Curato dalla musicologa ispirate prestazioni si trovano nei Novità ont Vassili Soukas: The Art of jazzistico-sperimentale: al centro si americana Sonia Seeman, si tratta dischi del fi sarmonicista di Izmir aC Improvisation (Libra, 1998). trova un taksim in solo di 12 minuti di un magnifi co viaggio nella musica Muammer Ketencoğlu, come Izmir lan Scomparso nel 1993, Soukas registrato con l’overdubbing. tradizionale della Tracia. Anatolian Hatirasi/Memory of Izmir (Kalan, Collana Contrappunti, pp. 352, Col suonava ud e santur bene quanto Saafet Gündeğer / Okay Temiz: Wedding/Kız Bizim, Oğlan Bizim 2008). il clarinetto, e ha collaborato con Klasikleri (Atlas Müzik, 2001). Noto (Doublemoon, 2008). Egualmente Odemişli Mehmet: Altın Klarnet/ Ross Daly per alcune registrazioni per aver ascoltato dal vivo Coltrane aff ascinante, con un repertorio di Avare. Fino a poco tempo fa Mehmet L’autobiografiografi a del cocompositorempositore vivente più amatamatoo eedd eseguito nel ormai classiche. Il suo bisnonno, a New York e per aver suonato l’ud canti di corteggiamento e balli di era una leggenda underground, e mondo: uunono specchiospecchio in cui si rifl ette l’ultimo memezzozzo ssecolo di storia nato intorno al 1800, è stato nell’orchestra della leggendaria nozze da tutta la Turchia. si poteva ascoltare solo su cassette artistica e intellettualeintellettualea americana.mericana. uno dei primi clarinettisti greci. cantante egiziana Umm Kulthum, Ivo Papasov: Balkanology vendute ai mercatini o sul traghetto Pubblicato per la prima volta in Gündeğer ha preso parte alla (Hannibal, 1994). Travolgente per Bandırma. 22 PROFESSIONI | CLASSICA n.277, gennaio 2011

WEB La partitura la consulto online Nasce Note Digitali, il sito che si presenta come un “grossista digitale” e permette acquisto e lettura di edizioni musicali in formato virtuale

MAURIZIO CORBELLA

sistemi di download della musica l’uso del digitale in tutte le scuole di nostro partner fondamentale, ma altrimenti diffi cilmente avvicinabile, a pagamento sono ormai molto ogni ordine e grado». il progetto è concepito per aprirsi a sfogliabile e conoscibile, diventa di- Idiffusi e vanno complessivamen- Si sa che la fotocopia regna sovra- qualunque altro editore interessato», sponibile alla consultazione (anche te bene dal punto di vista economico: na nell’ambito della didattica conser- spiega Fiano. Lo scopo è creare un se non alla stampa, per ovvie ragioni contrariamente a quanto si potrebbe vatoriale e universitaria. È altrettanto punto di riferimento che consenta di copyright); ciò rappresenta un va- pensare, essi rappresentano infatti vero che parte della responsabilità di di acquistare e stampare con estre- lore aggiunto che qualifi ca la piatta- un’alternativa competitiva allo scari- ciò è da attribuire a una certa miopia ma semplicità materiali eterogenei forma come un unicum». camento illegale. In Italia esiste oggi dell’editoria che, così come nel cam- che rispondono alla più vasta offer- Tale formula conduce in prospet- un corrispettivo di questi sistemi nel po del disco e del video, per molti ta possibile in campo musicale e, in tiva verso un abbattimento dei corsi campo dell’editoria musicale: il suo anni non ha saputo opporre niente di prospettiva, musicologico. Le pubbli- di produzione. «Tengo a sottolinea- e artisticamente più capaci per ogni nome è Note Digitali (notedigitali. meglio che slogan deterrenti, laddo- cazioni sono fruibili attraverso una re che tutto ciò non compromette strumento e di preparare con essi com). Si presenta come un “grossista ve invece avrebbe dovuto interpreta- doppia modalità: l’acquisto singolo però il mestiere del negoziante; quel percorsi che tenessero conto delle digitale”, che permette la consulta- re il cambiamento del pubblico, dei o l’iscrizione al sito (al momento ri- mondo esiste e speriamo che esiste- esigenze vive dell’apprendimento. zione e l’acquisto di edizioni musicali sistemi di diffusione e delle proprie servata agli studenti iscritti a un con- rà a ancora a lungo. Note Digitali si Vorrei che Note Digitali diventasse in formato virtuale. «L’idea di Note funzioni culturali. Così è accaduto servatorio); quest’ultima, al prezzo pone su una rotta che tiene conto di espressione di un concetto di edito- Digitali - ci racconta Enzo Fiano, suo che, da un certo momento in avanti, annuale di 24,90 euro, comprende nuove circostanze ma che non vuole ria musicale che nasce “dal basso”, ideatore e responsabile - nasce dalla proposte editoriali tradizionali sono la stampa di cinque titoli e la consul- in nessun modo combattere il siste- da un quotidiano e vivace scambio constatazione della diffi cile reperibili- diventate di colpo inattuali rispetto tazione illimitata on line di tutto il ma librario, semmai integrarlo dove con l’utenza, che si era un po’ perso tà della musica a stampa, la quale è in a sistemi di circolazione della cultura catalogo; ogni ulteriore acquisto, che esso non arriva». negli anni, rispetto alla grande edito- larga misura fi glia della fotocopia, ille- velocemente mutati. ha due scaglioni di prezzo a secon- Se l’utente capisce che sta entran- ria di venti o trent’anni fa». cito di cui si fa largo e incosciente uso; Note Digitali è forse la prima real- da del numero di pagine e del tipo do a far parte di un sistema virtuoso In questa prospettiva, il contatto il danno della fotocopia è trasversale: tà editoriale italiana capace di racco- di accesso (si va dai 2,50 € ai 6,90 di scambio con il produttore, allora con i conservatori e le istituzioni è l’editoria non si rinnova, si stampano gliere in campo musicale la sfi da dei €), risulta comunque sensibilmente sarà più invogliato a pagare una ci- già molto saldo, anche in vista del- meno copie che diventano diffi cili da tempi, proponendosi innanzitutto più conveniente del costo di un libro fra competitiva per il servizio che l’avvio della scuola media a indiriz- trovare, e ciò a sua volta alimenta il come piattaforma di lancio per un fotocopiato. «Con l’iscrizione al sito riceve. Ecco che il merito culturale zo musicale: «Il direttore generale ricorso alla duplicazione; il risultato corpus di nuove pubblicazioni già si può disporre simultaneamente di di tale iniziativa risiede appunto nel AFAM [Ministero della Pubblica è che, a meno di non vivere in una disponibili, che coprono complessi- circa quindicimila pagine in visione, cercare di operare uno scarto nella Istruzione per l’Alta Formazione grande città, è diventato obiettiva- vamente i programmi didattici dei suddivise in dodicimila pagine di di- sensibilità dell’utente, in nome della Musicale], ha diramato una circolare mente diffi cile reperire in commercio conservatori e degli istituti pareg- dattica e repertorio e in circa tremila qualità. «Con “qualità” - insiste Fiano a tutti i conservatori in cui si segnala questo tipo di editoria. Note Digitali giati, dagli esordi al diploma in tutte pagine di musica contemporanea, - mi riferisco all’agilità di consulta- e si raccomanda l’adozione di questo ha il preciso scopo di dare respiro agli le discipline (teoria, armonia, storia destinate ad aumentare a mano a zione, al funzionamento su ogni tipo meccanismo proprio perché viene editori, di incentivare il rispetto della della musica, composizione, stru- mano che nuovi editori raccoglie- di computer, alla veste grafi ca, ma incontro alla legge e non costituisce legge sul copyright e di andare incon- mento...). «Note Digitali si avvale ranno il nostro invito. Grazie alla soprattutto allo spessore didattico monopolio. In questa diffi cile con- tro a un’ulteriore legge del 2008 che attualmente di un catalogo editoriale collaborazione con Suvini Zerboni, delle pubblicazioni. Si è trattato di ri- giuntura economica e politica, mi promuove, fi no a rendere sostanzial- realizzato esplicitamente per l’occa- Sonzogno, Rai Trade e, a breve, Rug- cercare nella gran parte dei conserva- pare un nuovo modo di ragionare». mente raccomandato entro il 2012, sione da Carisch (Gruppo Monzino), ginenti, la musica contemporanea, tori italiani i docenti didatticamente abbonarsi a [email protected] | tel. 0115591831

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Il direttore d’orchestra, impegnato nella nuova avventura americana con la Chicago Symphony Orchestra, sulla soglia dei settant’anni ha voluto scrivere la sua autobiografia: in parte, il libro delude

Prima Muti

poi le parole Riccardo Muti dirige la Chicago Symphony Orchestra al Millennium Park (foto Todd Rosenberg, by courtesy of www.riccardomuti.com)

MARCO BEGHELLI

La si legge tutta d’un fi ato. È na è inoltre autore di una lunga e dotta postfazione sul- “Il libro che trasformerà vostro figlio l’arte del dirigere. in un appassionato di musica” (Daily Mail) la recentissima autobiografi a Se lo stile di Muti è al contrario conciso e scorrevo- le, al racconto manca purtroppo quella verve irresistibile che Riccardo Muti ha sentito che gli riconosciamo negli incontri pubblici: il Maestro Steven Isserlis prende il suo compito molto sul serio e, specie nei primi l’impulso di dare alle stampe capitoli, si limita a una oggettiva esposizione dei fatti, mentre, sulla soglia dei 70 anni, condita da qualche sottolineatura di carattere emotivo. 3HUFKp Protagonisti dell’infanzia e dell’adolescenza sono due comincia un nuovo, ennesimo persone che Muti nomina più volte con rispettoso affet- %HHWKRYHQ to: la madre e Nino Rota. ODQFLzORVWXIDWR capitolo della sua variegata vita artistica: la stagione La prima, di cui nell’immancabile album fotografi co e molte altre storie riguardo la vita dei americana con la Chicago Symphony Orchestra, senza ci viene offerto un ritratto in atteggiamento militaresco grandi compositori più rapporti continuativi con un teatro d’opera. (pantaloni alla zuava, stivali al ginocchio, postura ed Alla lettura si rivela un reale autobiografi a, e non il espressione da generale di lungo corso) pare essere stata classico libro-intervista, o peggio le memorie dettate a il motore di ogni cosa, a cominciare dalla scelta della città qualche giornalista che provvede poi a stenderle in buon in cui far nascere i fi gli: non Molfetta, dove la famiglia ordine. Il frontespizio riporta invero anche il nome di abitava, ma Napoli, dove viveva ancora la nonna mater- un curatore (quel Marco Grondona, latinista di forma- na. La ragione era lungimirante assai: «Se un giorno an- zione, che da anni Muti privilegia come musicologo di drete in giro per il mondo e fi nirete, che so io, in America, riferimento), ma i suoi interventi parrebbero limitarsi a quando vi chiederanno dove siete nati e risponderete “A una serie di note a piè di pagina che perlopiù traducono Napoli” vi rispetteranno. Se invece diceste “A Molfetta”, e contestualizzano le tante citazioni latine del Maestro dovreste perdere un po’ di tempo a spiegare dov’è». E e chiariscono alcuni concetti tecnici o ammiccamenti così, poco prima che cominciassero le doglie, la signora oscuri, come si farebbe curando l’edizione moderna di faceva ogni volta le valigie per tornare qualche giorno un libro antico. A volte riporta in nota il riferimento a dalla madre a Napoli, il tempo necessario per sgravarsi! qualche recensione elogiativa, ma la scelta si limita pi- (EC 11712) gramente alle due raccolte di vecchi articoli di Pinzauti e SEGUE A PAGINA 24 edizionicurci.it D’Amico editi in volume, mentre una maggiore varietà geografi ca e cronologica non avrebbe guastato. Grondo- » 24 CULTURE | CLASSICA n.277, gennaio 2011

DIRETTORI

» non ve n’è traccia nell’autobiografi a, né dell’opera né dell’evento politico, e non è da escludere che ciò sia do- SEGUE DA PAGINA 23 vuto a pudore nell’esporre sentimenti troppo intimi. Scarse anche le rifl essioni di carattere estetico, se si eccettuano alcune considerazioni sulla regia operistica; Nino Rota, all’epoca direttore del Conservatorio di e questa è certo la lacuna più dolorosa del libro: il di- Bari, è invece colui che intuisce il genio, che dà consigli, scorso su Karajan abortisce sul nascere, gli affondi sulle che appiana ogni strada. E da lì tutto sembra andare composizioni eseguite si limitano a pochi (benché inte- in felice discesa. Una sorta di pudico understatement ressantissimi) accenni, manca totalmente un pensiero del narratore trasforma le varie tappe rapidissimamente sulle ripetute esperienze wagneriane e l’unico argo- bruciate in gioventù nel trionfo della serendipity verso mento affrontato con una certa ampiezza risulta esse- il facile successo, dove tutto riesce al meglio al primo re quello, tanto caro a Muti, dell’esecuzione del melo- colpo; un sottotesto continuo ci fa comunque intendere dramma italiano ottocentesco (Verdi in primis) in un quanta abnegazione personale abbia invece accompa- rapporto dialettico fra testo e tradizione: «Se un giorno, gnato la fortuna pur innegabile che ha baciato in fronte nell’aldilà, Wagner, Beethoven o Spontini mi diranno il giovane musicista. “Hai sbagliato, Riccardo!”, potrò sopportarlo; me se me L’esperienza fi orentina e poi quella milanese scorrono lo dicesse Verdi, cui ho dato tutto il mio amore devoto nel ricordo dei titoli operistici più importanti messi in sce- e pronto a ritirarmi in un ideale golfo mistico in cui spa- na anno dopo anno, ma con accenni quasi sempre fugaci rire, sarebbe terribile». ai cantanti. Stupisce l’unico e rapido richiamo a Domin- Insomma, se il lettore viene pur messo a parte di fat- go, pur interprete importante nella carriera di Muti; per ti, intuizioni e considerazioni affascinanti o imprevedi- converso, stupisce ancor più il lungo ricordo di Pavarotti Riccardo Muti bili (vedi la stima incondizionata espressa nei confronti («persona di grande cuore»), a riparazione di troppe voci dell’arte di Carmelo Bene), resta spesso il disappunto di maligne girate negli anni, che pretendevano individuare Prima la musica poi le parole. fronte al discorso che s’interrompe troppo presto per una inconciliabile lontananza artistica fra i due. Autobiografia passare ad altro. Attenzione maggiore viene invece riservata ai registi Nella rapidità di scrittura e confezionamento del vo- di quelle opere e ai grandi strumentisti di tanti concerti: a cura di Marco Grondona lume (i fatti narrati si spingono fi no all’estate scorsa) Ronconi, Strehler e Vick da un lato, Sviatoslav Richter Milano, Rizzoli 2010, 268 pp., € 20,00 sono sfuggite alcune imperfezioni: qualche refuso tipo- e i Wiener Philharmoniker dall’altro sono i nomi più grafi co, qualche periodo sintatticamente zoppicante e carichi di ricordi. una manciata di errori nei dati oggettivi (fi n sulla strut- Appassionante il capitolo intitolato “Incontri”, dove Accanto a tante notizie ai più ignote, mancano tut- tura di opere come Rigoletto e Il trovatore), che il lettore sfi lano anche personaggi estranei alla musica (Giovanni tavia nel libro argomenti che il lettore si attendereb- esperto saprà comunque correggere in autonomia. Paolo II, la regina Elisabetta d’Inghilterra) e dove si rim- be verosimilmente. L’amaro divorzio con la Scala, ad piangono gli incontri mancati (Rubinstein, Fellini, Cal- esempio, viene abilmente dribblato perché «non riguar- las). Attorno a quest’ultima cresce il racconto più emo- dava certamente l’intesa artistica». In maniera analoga, zionante del libro: dovendo mettere in scena Macbeth a resta quasi del tutto taciuta la parallela biografi a dei Firenze nel 1974, Muti rivela che il suo sogno sarebbe sentimenti privati: amori, amicizie, passioni, politica, stato quello di provare a stanare il celebre soprano dal religione, ecc. Si penserebbe ad esempio che un evento suo solitario ritiro artistico; lei viene a saperlo, e gli te- come il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro abbia lefona: «Non mi conosce, maestro; so che mi sta cercan- lasciato un segno forte nell’uomo, incrociandosi pe- do», e solo dopo un minuto di reticenze si rivela: «Sono santemente con le vicende artistiche (in segno di lutto Maria Callas. Mi fa piacere che abbia pensato a me», venne annullato il debutto di uno dei più importanti e ma col tono affranto di Violetta conclude teatralmente: musicalmente validi spettacoli fi orentini di Muti: I ve- «È tardi…». spri siciliani esibiti nella loro assoluta integralità); eppure

Il Ministero dello Sviluppo Economico il 1° aprile 2010 ha abbonarsi al giornale sancito la sospensione delle tariffe postali agevolate per le spedizioni di della musica classica, prodotti editoriali: questa decisione ha colpito i costi di distribuzione jazz, pop e world del giornale della musica e di costa soltanto 29 euro tutte le riviste culturali italiane. A differenza della grande maggioranza delle testate musicali, ABBONAMENTO “il giornale della musica” ha deciso ANNUALE CARTA 29 € di NON AUMENTARE il prezzo del + PDF ON LINE proprio abbonamento, per evitare di far pagare ai suoi abbonati il ABBONAMENTO costo di questa scelta governativa: ANNUALE 19 € compilaccoommpila la ccedolaed il dono ai nostri abbonati è dunque AL PDF ON LINE a pagina 222 l’assunzione da parte dell’editore dell’intero aumento dei costi postali. 1985-2010 Il nostro “diminuendo” a favore degli ABBONAMENTO da 25 anni abbonati quindi continua: meno TRIENNALE 70 € con la musica costi al lettore per una informazione CARTA + PDF ON LINE info > www.giornaledellamusica.it/abbonamenti [email protected] it +39+3 0115591831 musicale libera e indipendente. CULTURE | CLASSICA 25

COMPOSITORI MAESTRI REPERTORI

Quel romantico di Solomon Mila affresca Mozart Tutta l’opera di un anno

Maynard Solomon Massimo Mila Su Beethoven. Le sinfonie di Mozart Musica, pensiero, immaginazione TORINO, EINAUDI 2010, 162 PP., ROMA, CAROCCI 2010, 366 PP., € 18,00 € 29,80

Nel centenario della nascita di Massimo A 12 anni dalla prima raccolta di scritti Mila, Einaudi pubblica, nella “Piccola Su Beethoven (Einaudi) eccone un’altra biblioteca”, il suo corso sulle sinfonie dello stesso autore dedicata al terzo pe- di Mozart, tenuto presso l’Università riodo. Solomon da un lato affronta al- di Torino. Le lezioni affrontano la ma- cune composizioni capitali come le Va- teria, molto ampia, e per certi aspetti riazioni Diabelli (cui dedica due saggi), molto omogenea, in ordine cronologi- co, numero dopo numero; ma non ci la Settima e la Nona Sinfonia, la Sonata te l’interpretazione sembra eccessiva- si deve aspettare una “guida all’ascol- per violino e pianoforte op. 96, e dall’al- mente infl uenzata dalla sua formazione prodotto artistico. E se la collocazione to”. Al contrario il risultato è un viag- Opera 2010. tro discute di altri argomenti noti della psicoanalitica. Note a fondo pagina (e cronologica del corso di Mila nell’Anno gio nella vita e nell’animo di Mozart, Annuario EDT/Cidim ricerca beethoveniana come il rapporto non a fi ne libro) e una bibliografi a dei Accademico 1967-1968 è di per sé suffi - con dettagliate ricostruzioni storiche, con la massoneria; indaga in senso stori- testi citati avrebbero reso più agevole lo ciente a evocare il clima in cui le lezioni dell’opera lirica in Italia stralci di lettere, riferimenti alle opere co come, quando e da chi Beethoven sia studio di questo lavoro. Buona la tradu- si svolsero, la cronologia di eventi pro- TORINO, EDT 2010, VIII-384 PP., coeve. Un effettivo ritratto a tutto ton- stato associato al romanticismo; esami- zione. posta da Morelli contribuisce notevol- € 43,00 do, certo fi ssato a partire dal punto di mente a chiarire quanto la rifl essione na gli indizi della sacralità a partire dalla Benedetta Saglietti Missa solemnis (e qui è interessante ve- vista della produzione sinfonica, ma apparentemente innocua di un uomo dere la lettura che l’autore fa degli studi quasi sconfi nante nella biografi a, stesa sensibilisssimo all’attualità storica e po- A fi ne anno, torna sempre, la titanica sullo stesso argomento che lo precedo- con quel gusto per la narrazione tipi- litica, sia volta a defi nire Mozart come impresa ideata da Giorgio Pugliaro e no). In particolare, Solomon dà il meglio co di chi sa davvero rivolgersi a tutti. un’icona di libertà e autonomia, e sia realizzata da Daniela Delfi no e Ga- di sé puntualizzando alcune immagini Notevolissima poi l’introduzione di dunque assolutamente affi ne allo spirito briella Zecchinato in EDT: Opera 2010 romantiche (gli alberi parlanti, la brez- Giovanni Morelli: non una sintesi né dei tempi nei quali veniva proposta. è tutta la lirica fatta in Italia tra il 1° za metaforica, il velo di Iside etc…) e un viatico alla lettura, ma un autentico agosto 2009 e il 31 luglio 2010, dal nell’originale saggio dedicato al potere atto creativo, che dimostra quanto la Paolo Cairoli Teatro delle Muse di Ancona al Tuscia curativo della musica. Tuttavia soven- vera rifl essione sull’arte sia essa stessa Opera Festival di Viterbo, con notizie sui teatri, locandina, foto in bianco e nero. La foto di gruppo del nostro bene culturale più vivente, e più mas- DIRETTORI sacrato dai tagli governativi.

Bernstein tutto doppio

Alessandro Zignani Leonard Bernstein. Un’anima divisa in due VARESE, ZECCHINI 2009, 280 PP., € 20,00

Pochi altri musicisti hanno segnato il Novecento con la loro arte quanto Leo- nard Bernestein. Ma “Lenny” non si è li- mitato alla sfera musicale: è riuscito let- teralmente a sfondare nell’immaginario collettivo, diventando un’autentica ico- na del suo tempo. Una nuova biografi a di Alessandro Zignani, sesta uscita della serie “Grandi Direttori” di Zecchini Edi- tore, lo ritrae proprio partendo dalla sua strepitosa personalità. Il libro restituisce perfettamente due temporaneamente, che restituisce con aspetti fondamentali dell’uomo: la dis- dovizia di particolari e con un linguag- sociazione psichica e l’abnorme vitali- gio multiforme e variopinto. tà. La prima si basa su un tratto molto Non ultimo, tra i motivi di interesse del evidente della sostanza individuale di libro, un prezioso complemento con la Bernstein: l’ambiguità. E basta mettere discografi a ragionata, suddivisa tra l’at- accanto partiture come On the town e tività direttoriale e quella di composito- la Missa brevis per rendersi conto della re, e la videografi a, nella quale spicca il multiformità del suo essere, del resto Concerto in sol di Ravel con l’Orchestre perfettamente incarnata da altre coppie Nazionale de France e Bernstein impe- di opposti per lui perfettamente conci- gnato nella doppia veste di pianista e di- liabili: il direttore d’orchestra e il com- rettore: esempio tra i più lampanti della positore (a ci va però aggiunto il piani- sua multiformità e del suo vitalismo sta), l’istrione travolgente e il maniaco dionisiaco. depressivo, il marito fedele e il sedut- tore incontrollabile, il raffi nato intellet- p.c. tuale e lo yankee sboccato. D’altronde fu lui stesso ad ammettere una scissione interiore: «Questo sono io: metà uomo e metà donna» disse commentando una foto rubata in un backstage. Ma tutto questo è realizato grazie al secondo imprescindibile aspetto della personalità di Bernstein: l’inesauribile slancio vitale, perfettamente colto da Zignani, che si trova a fare i conti con una miriade di attività svolte quasi con- 26 CULTURE | JAZZ n.277, gennaio 2011

SCENE

Friuli in cima all’Italia

La fabbrica di talenti del Nord Est

che si poggia sulle gambe del Blues e dell’Africa. I musicisti coinvolti provengono da tutta la regione e la loro riunione rappresenta di per sé una novità, dato che affi anca artisti con ricche e diversifi cate esperien- ze e giovani talenti. Una ritmica forte di quattro percussioni e due contrabbassi e una sezione fi ati con strumenti anomali come armonica, FLAVIO MASSARUTTO fl auto e fagotto. I nomi sono quelli di ollocato all’estremità del mettendo in relazione arte, perfor- improvvisatori avventurosi e radicali Nord Est, il Friuli Venezia- mance e ambiente, nel solco di un come Massimo De Mattia e Zlatko CGiulia da tempo rappresenta rapporto dialettico con la Storia e la Kaucic oppure musicisti trasversa- una delle zone ad alta densità crea- Natura: come nel Festival “I Suoni li come il percussionista e vocalist tiva. Qui musicisti appartati e indi- della Montagna”, che dirige, dove Luca Grizzo, il trombonista Leo Vir- pendenti hanno saputo indicare vie sperimenta inedite e stimolanti col- gili della band etno-punk Arbe Gar- nuove ad un jazz spesso fi nito nel- lisioni. be e l’armonicista di matrice blues le secche di un mainstream logoro Il fl autista Massimo De Mattia Gianni Massarutto. e autoreferenziale. Obbligati dalla ricerca incessantemente un rapporto La tensione verso organici a carat- mancanza di un vero e proprio mer- tra l’espressione sonora e il gesto, la tere regionale è una costante e la si cato locale molti musicisti emigrano parola e l’immagine. Negli anni ha può in parte spiegare con la ridotta e quelli che rimangono sono stret- prodotto spettacoli e dischi come dimensione territoriale. Ma i rap- ti tra l’insegnamento e un forzato l’impegnativo Schiele e il recente porti sono paradossalmente favoriti eclettismo. Le possibili alternative Pasolini con la Scuola Sperimentale anche da una identità che in questo sono offerte mescolando le carte, dell’Attore. Cinejazz, realizzato con territorio è da sempre policentrica cercando di generare energie nuove il regista Alberto Fasulo, è la sonoriz- e transnazionale, e gli stimoli che e guardando alla multidisciplinarie- zazione con il suo quartetto di due qui fermentano producono musi- tà, alle altre musiche. Una reazione cortometraggi inediti: uno di questi, che che si nutrono della ricchezza all’eccentricità del territorio - e alla l’intenso Atto di dolore, ha fornito la linguistica, storica e paesaggistica. possibile, conseguente emarginazio- partitura visiva per l’omonimo cd, E non possono non tenere conto di ne - che sposta semplicemente l’asse nel quale se ne ascoltano cinque quel particolare carattere ambiguo verso Est e Nord Europa. I recenti diverse interpretazioni. Nel suo e contraddittorio fatto di tradizione percorsi di Daniele D’Agaro, Mas- gruppo fi gurano musicisti di solido popolare, modernità e capitalismo simo De Mattia e Claudio Cojaniz bagaglio jazzistico tra i quali il per- globalizzato che ha contraddistinto, indicano la medesima inquietudine. cussionista sloveno Zlatko Kaucic, a partire dagli ultimi trent’anni, la D’Agaro ha da tempo fondato una artista formato nella temperie della realtà di questa parte d’Italia. orchestra transnazionale, la Adriati- musica improvvisata europea. cs Orchestra, e lavora assiduamente Il pianista Claudio Cojaniz ha con musicisti del Nord Europa come costituito da poco la D.R. Orchestra Han Bennink e Alex Von Schlippen- partendo dalla centralità del corpo bach. In lui è sempre più forte l’esi- come irriducibile antidoto a vecchi genza di rompere lo schema del jazz e nuovi sistemi di dominio sull’uo- Le foto sono di Luca D’Agostino, quale realtà “separata”, sia in quanto mo. Perciò l’arte di questa bio-mac- in senso orario: Claudio Cojaniz, genere sia in quanto “fatto sociale” china sonora è una musica danzante Massimo De Mattia, Daniele D’Agaro CULTURE | JAZZ 27

CLASSICI Rifare i conti con Dolphy e Coleman

Le novità discografiche della Domino ci invitano a una riflessione su due innovatori che si rivelarono nella New York primi anni Sessanta

CLAUDIO SESSA

na coppia di dischi impor- rari realizzati poche settimane prima memoria dei presenti. A buon moti- tanti, pubblicati dalla Do- della tragica scomparsa per coma vo: i quattro vecchi ragazzi erano in Umino ed entrambi doppi, diabetico. C’è una sorta di simmetria gran forma, tanto individualmente ci mette di fronte a due fi gure del anche nelle formazioni: Coleman nel quanto nelle magiche tessiture col- jazz contemporaneo speculari, con 1990 si esibisce con i riuniti musicisti lettive. Apertissime, naturalmente, le quali non si è ancora fi nito di fare che aveva portato tre decenni prima e ancora vagamente scandalose, i conti: Eric Dolphy (1928-1964) e a New York (Don Cherry tromba, come a conservare l’eco dell’impatto Ornette Coleman, nato nel 1930. Charlie Haden contrabbasso, Billy newyorkese di fi ne 1959. Coleman Entrambi cresciuti a Los Angeles, Higgins batteria); al contrario Dol- suona brevemente anche tromba e osteggiati per la loro interpretazione phy nel 1964, trasferitosi in Europa, violino, lungo 12 brani di cui non anticonvenzionale della musica di sperimenta con nuove voci, jazzisti sempre è indicato il giusto titolo; il Charlie Parker (maestro del sasso- locali e americani espatriati. primo cd è forse più potente del se- fono contralto, che era anche il loro Quello colemaniano è certo più condo, che ha qualche momento di strumento principale), si rivelarono importante come documento: fi nora stanchezza. E la resa sonora della re- a New York all’aprirsi degli anni non esistevano dischi dal vivo del- gistrazione non è all’altezza, appiat- Sessanta. I due album li fotografano l’Original Quartet ricostituito, ma tendo e intubando un gruppo che in nella fase avanzata delle rispettive solo i brani dello storico album In effetti ha un fascino timbrico ben più carriere: quello di Coleman, Reunion All Languages del 1987 (altre incisioni elevato di quello che si ascolta qui; 1990, in un trionfale concerto fi nora sono tuttora inedite). La lunga serata, ma aggiustandolo mentalmente, il inedito tenuto a Reggio Emilia il 24 un’ora e tre quarti di musica, conclu- concerto rimane di altissimo livello. aprile di quell’anno; quello di Dol- deva quattro giorni di celebrazioni Più eclettica è la raccolta di testi- phy, The Complete Last Recordings, del grande musicista organizzati da monianze su Dolphy, che racchiude nei documenti noti ma a volte molto “Reggio Jazz ‘90” ed è rimasta nella quattro occasioni musicali avvenute tra il 28 maggio e l’11 giugno 1964 (Dolphy morì il 29 giugno). La più nota è la seduta radiofonica olandese poi pubblicata sul disco Last Date, fa- mosa anche per dar spazio ai giovani Misha Mengelberg e Han Bennink, alfi eri del jazz all’europea. Un bra- no eseguito allora, “Epistrophy” di Thelonious Monk, è presentato dallo stesso gruppo anche in una rarissima incisione del giorno prima. In Fran- cia, invece, Dolphy aveva inciso due titoli in quartetto (riapparsi in un’an- tologia del batterista Daniel Humair) e sei lunghi brani con un gruppo troppo eterogeneo ma nel quale si apprezzano Nathan Davis (sax teno- re) e Donald Byrd (tromba). Dolphy suona, con la consueta generosità, Opera 2010 sax alto, fl auto e clarinetto basso, e Annuariorio EDT/Cidim delldell’opera opera lirica in Italia Coltrane nella sua Philadelphia, 1966 si capisce che sta mettendo a punto nuove idee rimaste purtroppo allo John Coltrane stadio embrionale. Ma “Springtime” At Temple University 1966 è un grandioso testamento musicale. FREEFACTORY, DISTR. EGEA Un’ultima annotazione non ri- guarda questioni musicali ma mo- illuminare l’eredità degli anni Sessanta rali. Quanto legittime sono queste Agiunge anche questo inedito live pubblicazioni? I brani di Dolphy dell’ultima formazione guidata da John sono ormai di dominio pubblico, ma Coltrane, risalente all’11 novembre 1966: la versione più rara di “Epistrophy” una toccante presa diretta nella “sua” era stata sconfessata dai suoi inter- Philadelphia pochi mesi prima dalla prematura scomparsa. Del quartetto preti, che a lungo ne hanno negata classico degli anni ’60 rimane il solo contrabbassista Jimmy Garrison, ogni ristampa (senza dubbio per la poiché gli altri due storici componenti non sono più riusciti a seguire mediocre qualità tecnica: l’esecuzio- 43,00 l’impetuosa deriva free-centrica del grande sassofonista, a questo punto ne è magnifi ca). Il concerto di Co-

€ Novità già gravemente malato. Oltre a Garrison, lo accompagnano in questo leman è invece stato trasmesso via fi nale di carriera la moglie Alice al pianoforte, l’ottimo Pharoah Sanders radio, (di sicuro la fonte del disco),

al tenore, e l’infervorato batterista Rashied Alì. I quattro gli costruiscono ma è altamente improbabile che il pp. 416, attorno uno spazio sonoro in cui accogliere tanta dolorosa forza sassofonista ne riceva qualche bene- espressiva, la profonda inquietudine che assediava John Coltrane. Nella fi cio economico. DaDa piùpiiù didi vent’annivent’anni lo strumentostrumento splendida versione di “Crescent”, secondo dei soli tre brani qui custoditi di cconsultazioneonsultazione e llavoroavoro pperer tutttuttii gli - ventisei minuti di lacerante intensità - sembra quasi di assistere al suo Le foto: in alto a sinistra Don Cherry, Billy appassionati e i professionisti dell’opera lirica. personale sgretolamento. Un documento irrinunciabile. Higgins e Ornette Coleman a Reggio Marco Maiocco Emilia nel 1990; a destra Coleman con Don Cherry in un concerto a Pescara www.edt.it nello stesso periodo (foto Pino Ninfa) 28 CULTURE | POP n.277, gennaio 2011

MITI

Era il milledue Va in pensione un giradischi che ha fatto epoca: il Technics SL-1200

ANDREA POMINI

ata: 20 ottobre 2010. Un co- di realizzazione su scala industriale Los Angeles, affermatosi quest’an- municato della multinazio- del sogno di Grandmaster Flash (si no con il singolo “Babylon”e i remix Trimestrale di cultura Dnale Panasonic, proprietaria veda l’intervista apparsa sul nume- per Mark Ronson e Swedish House del marchio, annuncia l’imminente ro 257 del “giornale della musica”), Mafi a: «Da dj neofi ta, l’orientamento e pedagogia musicale a cura della SIEM uscita di produzione del giradischi che smontava e modifi cava il suo verso i 1200 è stato infl uenzato da (Società Italianaa per l’Educazione l Educazione Musicale) Technics SL-1200, «principalmente piatto per piegarlo alle proprie in- un forte spirito di emulazione e dal- a causa del calo della domanda, ma tuizioni creative. Il vinile poteva l’entusiasmo, che coincideva con la anche per la crescente diffi coltà di essere manipolato e la sua velocità necessità di mixare. Avevo voglia di approvvigionamento di componenti di rotazione variata a piacimento. Si suonare quelli, non altri giradischi. Il fondamentali per la fabbricazione». potevano mixare a tempo due copie mio riferimento era la scena techno Parlano le cifre: le vendite attuali dello stesso disco per prolungarne di Detroit, più che quella hip » sono grossomodo il 5% di quelle di all’infi nito i breaks strumentali più dieci anni fa. Sembrerebbe una noti- ballabili, o sfregare il vinile sotto la zia come tante altre, roba da riviste puntina con la tecnica dello scratch, è uscito il n. 1577 un numero: € 5,000 di settore, da appassionati di alta isolando alcuni frammenti del brano abbonamento:o: fedeltà, e invece è uno di quei mo- e giocandoci mentre il rapper decla- Italia € 18,000 menti destinati a passare alla storia. mava le sue rime al microfono. «Two € estero 22,000 Non tanto a quella dell’industria e turntables and a microphone», due gi- dell’innovazione tecnologica, quan- radischi e un microfono, come dice- to a quella della musica e della cultu- vano i Mantronix nella loro “Needle ra popolare. Ma come, ci si chiederà, to the Groove”: per l’hip hop non esce di produzione un modello di serviva altro. E poi la rivoluzione che giradischi - nemmeno l’ultimo ri- dalla disco music portò alla house masto, ma uno fra i vari ancora in di Chicago e alla techno di Detroit, in questo numero: commercio - e i toni sono quelli da fi lo rosso del suono afroamericano. Armonia creativa fi ne di un’era? Apparso esattamente I nuovi mezzi permettevano di dare trentotto anni prima dell’annuncio di continuità alla musica selezionata Lezione collettiva di strumento cui sopra, nell’ottobre del 1972, il Te- dal disc jockey, miscelando a tempo Accordatura della chitarra chnics SL-1200 (per gli appassionati un pezzo dopo l’altro, sino a creare Microstoria e didattica semplicemente “il milledue”) è stato un fl usso unico, un discorso emo- Scuola e teatro un giradischi come altri per pochissi- zionale che trasformerà ben presto mo tempo. Destinato inizialmente al gli uomini dietro la consolle in veri mercato degli audiofi li, divenne ben e propri musicisti, importanti quanto per contatti con la redazione: presto simbolo di almeno un paio di e più dei dischi messi sul piatto. E i [email protected] rivoluzioni musicali, stilistiche, cul- Technics 1200 in un vero e proprio per abbonamenti, pubblicità, diffusione: turali e sociali. strumento musicale, destinato a di- edt.it/musica/musicadomani La rivoluzione hip hop, ad esem- ventare leggendario. pio: a differenza dei suoi predeces- Racconta Rocco Rampino, in arte www.edt.it sori, il 1200 non era un giradischi Congorock, giovane dj e produttore con trazione a cinghia, ma una sorta electro house salentino di stanza a CULTURE | POP 29

hop. Credo che al tempo percepis- più delle volte immotivato) la sua ra- tecnico del mixaggio e del suono, più do faccio girare sul piatto un 45 giri produttori, dj ed etichette discografi - si i 1200 come parte di un’estetica gione di sopravvivenza. Se pensiamo ricco di sfumature. Per certi generi è di John Lee Hooker di fi ne anni Cin- che che comunicano tra loro per via techno che mi aveva affascinato, a quali auto o a quali computer c’era- ancora il formato uffi ciale. Nella sce- quanta è come viaggiare nel tempo. digitale. Cambiano i tempi e modi qualcosa che sapeva di perfezione no nel 1972, ci renderemo facilmente di fruizione e scambio della musica, e tecnica messe insieme, e i 1200 conto del tasso di leggenda presente com’è giusto che sia. Ma compro an- erano lo strumento». Come negli in questo giradischi. In termini stret- Racconta Rocco Rampino, in arte Congorock, giovane dj e cora dischi in vinile, molti dei quali anni Settanta un giovane chitarrista tamente tecnici, in realtà, non era produttore electro house salentino di stanza a Los Angeles: usati, per un amore mai sopito per la voleva la Fender Stratocaster e non nulla di particolare: un qualsiasi au- «L’orientamento verso i 1200 è stato influenzato da ricerca, per ispirazione e per il gusto un’altra chitarra elettrica, insomma. diofi lo pignolo ne criticherebbe brac- spirito di emulazione ed entusiasmo, che coincideva con di possedere un oggetto che quando Perché? «Li ho sempre trovati pre- cio e terminazioni piuttosto a basso la necessità di mixare. Avevo voglia di suonare quelli. Il è stato prodotto aveva senso e iden- cisi e affi dabili - continua Rampino costo. Ma era ed è un oggetto dalla mio riferimento era la scena techno di Detroit. Credo che al tità in quella forma. Non venderei - e una volta cominciato con loro ho resistenza superlativa, una qualità tempo percepissi i 1200 come parte di un’estetica techno per nulla al mondo i miei dischi di sempre avuto diffi coltà con gli altri che nel 2010 mal si adatta alle merci. che mi aveva affascinato, qualcosa che sapeva di perfezione acid house o di techno di Detroit, o modelli, ma non credo sia soltanto Se uno non lo butta dal balcone, è ca- e tecnica messe insieme, e i 1200 erano lo strumento». quelle rarità disco trovate quasi per un discorso soggettivo, di abitudine. pace di durare tutta la vita». caso nel corso degli anni. Ho diffi - Mi sono sembrati sempre piuttosto Che rapporto c’era, in termini di coltà a ripparli e suonarli su cd, è un resistenti e con una longevità supe- vendite, fra i Technics 1200 e i loro na di cui faccio parte, in particolare, Sono oggetti che hanno visto il tem- processo che mi annoia e non mi dà riore alla media». concorrenti? «Tutti i dj che facevano ci sono ancora tonnellate di 45 giri po passare e hanno resistito a tutto: soddisfazione. Comprare vinile per Sul medesimo argomento inter- sul serio prima o poi se lo compra- da scoprire e da suonare». terremoti, attentati, crisi economi- me è ancora un piacere». viene il torinese Federico Voria, dop- vano. Su dieci che acquistavano un Quali i motivi di questo ricorso che, black out, uragani Katrina!» Non tutto è perduto, insomma, piamente addetto ai lavori: di giorno piatto, dieci acquistavano il mil- esclusivo al vinile? Ancora Jimmy: Congorock, invece, è uno dei sim- e la discrezione di ciascuno è come dietro il bancone di un negozio di ledue. Ma si tratta di un prodotto «La musica che cerchiamo ossessiva- boli di una nuova generazione di dj, sempre arbitro principale nelle scel- materiali audio e articoli per dj, di che ha appassionati anche nel cam- mente in tutto il mondo, quella pro- quella cresciuta anche e soprattutto te. Servisse una mano, poi, ci sono notte in mezzo ai 45 giri soul, funk e po dei collezionisti di vinile e degli dotta al culmine della cultura afroa- insieme a internet, con i blog musi- sempre le economie emergenti: «Mi rhythm’n’blues d’annata che suona amanti della musica in generale. Sul mericana, tra gli anni Cinquanta e i cali, le tracce prodotte in proprio o piace pensare che “il milledue” non con lo pseudonimo Jimmy Soulful, mercato dell’usato è l’oggetto del Settanta, è stata pensata e realizzata scambiate in rete e masterizzate al morirà mai - conclude Jimmy -. Si ossia metà di una delle crew (Soulful, desiderio numero uno: non soffre la per quel supporto, che ha frequenze volo su cd vergini per suonarle la sentono già in giro voci di aziende appunto) più autorevoli nel genere, svalutazione, il suo valore è destina- più ampie del cd e non ha le orribi- sera stessa: «Sono dinamiche che pronte a rilevare il progetto e chissà in Italia e non solo; «Il “milledue” to ad aumentare sempre. Avessi dei li compressioni degli mp3. L’unico hanno profondamente svantaggiato che non fi nisca come la Vespa PX, ha il suo punto di forza nel motore soldi, investirei in Technics 1200, al- modo di ascoltare e ballare quella il vinile, prima ancora che i giradi- messa fuori produzione dalla Piaggio a trazione diretta molto potente e tro che Bot! Per chi come me lavora musica è sentirla nel suo formato schi. Dopo qualche anno di attività e riproposta da una ditta indiana che nella possibilità di una regolazione nel settore, tuttavia, la loro uscita di originale, come accadeva all’epoca. e serate, ho cominciato a realizzare utilizza i macchinari originali. Ha del pitch, ovvero della velocità di ro- produzione non è stata una sorpre- Per moltissime canzoni il vinile ori- produzioni mie e ho avuto voglia venduto più di centomila esemplari tazione, molto fi ne. Questi due fat- sa: mi ero accorto da tempo che il ginale è l’unico supporto disponi- di suonarle dal vivo, cosa che mi solo in Italia e la Piaggio, inutile dir- tori lo hanno reso il numero uno per mito del 1200 come principale ferro bile e il suo possesso fa del tuo set era impossibile usando solo piatti e lo, pare ci stia ripensando...». le tecniche di scratching e cutting del mestiere era più che esaurito, a un’esperienza unica. E poi che gusto vinili. Allo stesso tempo, stavo en- proprie dell’hip hop, ad esempio, o favore di controller mp3 e lettori c’è a mettere del blues su cd? Quan- trando in un network di altri piccoli per la musica elettronica, la techno, cd professionali. E come dj di rare l’house, la drum’n’bass. Generi in grooves la notizia non mi ha fatto né cui il dj deve saper mettere a tempo caldo né freddo, esistono modelli si- un disco dietro l’altro. Dopo gli anni mili e ugualmente validi: Stanton fa Ottanta sono comparsi sul mercato ottimi giradischi, Audiotechnica ne anche giradischi tecnicamente supe- produce addirittura con possibilità riori, i Vestax per fare un nome, ma di pitch a 78 giri! Non credo sia fi - ormai il Technics 1200 era diventato nita un’epoca, insomma: nel mondo un simbolo. Credo sia stato l’ogget- dei dj il vinile è ancora considerato to industriale con maggiore durata il massimo, sia per il supporto in sé, in un mercato capitalistico che fa che prevede un grosso sforzo di ri- dell’innovazione e del ricambio (il cerca e di conoscenza, sia per il dato 30 CULTURE | WORLD n.277, gennaio 2011

FOLK AMERICANO

Pete Seeger

Nel nido di Seeger

Beppe Gambetta incontra Nora, figlia di Woody Guthrie, e l’inossidabile amico del padre, Pete: due protagonisti del Novecento americano

BEPPE GAMBETTA

incontro tra Woody Guthrie e Pete Seeger a gestisce pubblicazioni e riedizioni, organizza o sponsoriz- Cosa portò Woody Guthrie a New York? New York nel 1940 è un evento che può essere za eventi e mostre (anche in Italia), e gestisce l’archivio NORA: «Woody arrivò in California dall’Oklahoma, L’ considerato una pietra miliare nella storia musi- che contiene tra l’altro centinaia di testi che Woody Gu- dove era nato, per cercare un lavoro dopo la crisi do- cale americana: il loro sodalizio produsse effetti musicali thrie non ebbe il tempo di musicare e che oggi vengono vuta alle tempeste di sabbia e alla siccità che avevano e sociali che dopo aver ispirato artisti di generazioni di- affi dati a grandi artisti perché li corredino di musica. colpito il Midwest. Intanto la società americana si con- verse non hanno ancora cessato di avere conseguenze. Pete Seeger è invece il grande vecchio della musica frontava con la nascita dei grandi movimenti di sinistra Con la nascita della loro sinergia artistica e intellettuale si americana, icona vivente e punto di riferimento per molti, provenienti dall’Europa e con il tentativo di organizzarsi apriva un’epoca musicale nuova in cui la musica prende- che continua con grande lucidità un’opera iniziata quasi per ottenere migliori condizioni lavorative. Il nascente va parte attiva nelle tensioni sociali, dava voce a chi non un secolo fa. La sua vita è stata veramente leggendaria: movimento sindacale era particolarmente forte in Ca- ne aveva e negli anni si affermava come una formidabile Seeger ha scritto alcune delle più importanti canzoni di lifornia. Woody era un autodidatta curioso, discreto e spinta nella direzione di un mondo più giusto. Woody tutti i tempi, ha studiato e documentato con Alan Lomax acuto osservatore. Era anche un uomo piccolo, e questo e Pete scrissero pagine memorabili della musica folk le tradizioni musicali americane, ha costruito con le sue lo aiutava a guardare il mondo intorno a sé senza essere americana, ma il valore monumentale del loro lavoro mani la casa in cui vive, è partito con il banjo per il fronte notato, quasi fosse invisibile. In California condusse una sta anche nell’aver suscitato una straordinaria reazione della Seconda Guerra Mondiale, è stato perseguitato e im- trasmissione radio in cui raccontava accompagnandosi rispetto alle angosce di quel 1940, in cui il mondo stava prigionato per motivi politici, ha marciato per i diritti civi- con la chitarra ciò che aveva visto e vedeva: ricevette precipitando nella guerra. Più avanti il loro esempio ha li, anche con Martin Luther King, si è opposto alla guerra centinaia di migliaia di lettere dagli ascoltatori, molti contagiato le avanguardie del folk revival del Greenwich del Vietnam, ha lavorato, combattuto e cantato per i sin- dei quali come lui emigrati dal Midwest, e incontrò Will Village fi no a plasmare il primo Bob Dylan e a ispirare un dacati americani e per cause ecologiste, e ha contribuito a Geer, un attore molto coinvolto nel movimento di orga- esercito di artisti “contro” o ribelli come Joan Baez, Phil salvare lo Hudson costruendo la copia di un’antica barca nizzazione del sindacato. Will fu scritturato a Broadway, Ochs, Tom Paxton, Cisco Houston, Odetta, Utah Phil- (Clearwater) che percorre incessantemente il fi ume per e subito scrisse a Woody di raggiungerlo poiché anche a lips, Arlo Guthrie. Una vicenda che idealmente trova il educare le nuove generazioni al rispetto per l’ambiente. New York stava nascendo un grosso movimento intellet- suo compimento nella campagna per Barack Obama di Durante la grande festa per il suo novantesimo complean- tuale di sinistra, sicuramente sensibile ai contenuti delle Bruce Springsteen, condotta con la sola chitarra acustica no, celebrata al Madison Square Garden di New York nel canzoni di Woody Guthrie. Woody impiegò un mese per di fronte a folle oceaniche nelle grandi città americane. maggio del 2009, Springsteen gli ha detto: «Congratulations raggiungere New York in autostop ed è proprio a New Bruce Springsteen e l’allora quasi novantenne Pete See- Pete, you outleaved the bastards» (Congratulazioni Pete, sei York che iniziò la vera storia». ger che, il 12 gennaio 2009, in occasione del concerto di sopravvissuto ai bastardi). Raccontami dell’incontro tra Woody e Pete. inaugurazione della presidenza Obama, cantano insieme Una fortunata serie di combinazioni mi ha portato NORA: «Woody arrivò a New York nel febbraio del la canzone-inno di Woody Guthrie “This Land Is Your nello spazio di poco tempo a fare visita a Pete Seeger a ‘40 e già a marzo tenne un concerto di solidarietà per Land”, appare proprio come il coronamento del lavoro casa sua, a Beacon, NY, e ha portato Nora Guthrie con gli antifascisti spagnoli rifugiati. In questa occasione in- di Guthrie e Seeger. suo marito Michael Kleff (giornalista e editore di musica contrò molti artisti e intellettuali tra cui Leadbelly, Pete Woody Guthrie morì prematuramente – cinquantacin- folk in Germania) a casa mia nel New Jersey: ho pensato Seeger e Alan Lomax, etnomusicologo che lavorava alla quenne - nel 1967 in un ospedale del New Jersey, vinto da allora di intrecciare le due testimonianze che ho avuto Library of Congress e che comprese immediatamente una rara malattia. La sua eredità artistica è oggi tenuta in l’opportunità di raccogliere su uno dei più signifi cativi la grandezza di Woody: lo vide come un moderno “tro- vita dalla fondazione Guthrie, diretta dalla fi glia Nora, che “big bang” nella storia della musica popolare americana. vatore” popolare americano che in maniera spon- » CULTURE | WORLD 31

» tanea e senza retribuzione raccontava al popolo è stato incredibile. Generazione dopo generazione, attra- più bisogno di lui. Woody comunque appartiene al mon- quello che stava succedendo, e invitò Woody a Washin- verso le sofferenze la canzone ha acquisito un signifi cato do ed è un’ispirazione per il mondo intero. Sto cercando gton per documentarne l’opera. Presente a quella session ancora più forte: ed è passata nelle televisioni di tutto il di organizzare eventi un po’ ovunque e ce ne saranno e sinceramente affascinato dal suo lavoro era il dicianno- mondo. Mi sono venute le lacrime agli occhi, ho guardato naturalmente anche in Italia». venne Pete Seeger, tirocinante interno alla Library: i due in alto e parlato con il papà e gli ho detto: “c’è una ragione Nora, chi indicheresti in Italia come più vicino allo divennero subito amici». più importante per cui hai scritto questa canzone, è per- spirito artistico di Woody? Pete, che ricorda hai dei primi incontri con Woody? ché potesse essere cantata in un momento del genere”. NORA: «Se parliamo di artisti che hanno preso le PETE: «Quando nel febbraio del ‘40 Woody arrivò in Qualcuno voleva proporre “This Land Is Your Land” parti dei più deboli, che hanno dato voce a chi non ne autostop sulla East Coast, Lomax lo invitò immediata- come nuovo inno nazionale… aveva, sicuramente il più vicino tra gli artisti italiani che mente a Washington. Woody registrò l’intera storia della PETE: «Per carità, no! Potete immaginare i “marines” conosco è Fabrizio De André». sua vita su dischi a 33 giri e Lomax gli disse con molta marciare sul prossimo Paese da invadere cantando “This convinzione: “Woody, ti rendi conto di essere un grande land is your land, this land is my land”?» scrittore di ballate? Tu continui la tradizione della gente Avresti mai pensato di vivere abbastanza da vedere che scrisse le ballate di Robin Hood e di Jesse James. Non un presidente african-american? lasciare che niente nella vita ti distragga dal comporre PETE: «L’ho sempre sperato, ma non ci credevo. Pen- Fuori l’autore ballate”. Woody lo ascoltò e custodì questo consiglio nel savo ci volessero almeno altri cinquant’anni. Ma le cose suo cuore. Io avevo già un buon orecchio e potevo ac- succedono più velocemente di una volta. Quello che enovese classe 1955, diviso compagnarlo su tutte le sue canzoni. I rolls del mio banjo non mi stanco di ripetere di questi tempi, è che la ri- Gfra la Liguria e gli Usa, Beppe si fondevano con la sua chitarra, non suonavo in maniera voluzione agricola è avvenuta in migliaia di anni, la ri- Gambetta è uno dei maggiori “fancy”, gli davo solo la nota giusta al momento giusto voluzione industriale in centinaia di anni, la rivoluzione interpreti contemporanei di chitarra con il giusto ritmo. Mi invitò a partire con lui e a visitare nell’informazione solo in pochi decenni: se usassimo il acustica fl atpicking (a plettro), la sua famiglia in Texas». nostro cervello, potremmo cambiare il mondo prima di tecnica che ha affi nato sin da Com’era la vita “on the road” con Woody? auto-eliminarci. Sono convinto che se la razza umana giovane con la frequentazione “sul PETE: «Woody era più vecchio di me di sette anni e esisterà ancora tra cent’anni, non sarà per le grandi orga- campo” dei maggiori musicisti aveva più esperienza. Mi insegnò a fare l’autostop e a nizzazioni umanitarie, ma grazie al lavoro e alla presa di internazionali, e poi anche in saltare sui treni merci. Mi diceva: “Quando il treno ral- coscienza di tutte le piccole realtà locali». formazioni all star come i Men lenta prima di raggiungere o lasciare un centro abitato, Dove è fi nita oggi l’energia prodotta dall’incontro di of Steel (con Dan Crary, Tony prima butta su il banjo, così puoi correre più liberamen- Woody e Pete? McManus e Don Ross). Il suo te e aggrapparti al treno in corsa”. Mi è sempre andata NORA: «È sempre viva, probabilmente non è fatta stile virtuosistico, sviluppato sulle bene, con qualche ammaccatura! Ma non ho mai perso il dall’uomo, semplicemente esiste sempre e ci sono tempi orme della roots music americana, banjo. Diceva che ero il suo amico più strano: non beve- in cui la gente riesce a sintonizzarsi su di essa, altri in cui incorpora in maniera originalissima vo, non fumavo, non inseguivo le donne». se ne allontana. Io la sento come una pulsazione, come la lezione “mediterranea” della Nora, che cosa fecero Woody e Pete a New York? il battito del cuore, chissà... potrebbe riprendere vigore world music italiana, tanto che NORA: «Vivevano insieme in un loft, Pete studiava a ogni trenta anni, come un respiro, come una marea che nei suoi concerti come nei suoi Harvard, era molto colto e apprezzava la cultura popolare deve ritirarsi per esplodere nuovamente. Io credo che dischi il bluegrass convive, in totale di Woody e la sua irrefrenabile voglia di suonare. Insieme qualcosa di importante stia succedendo, ma per defi ni- coerenza, con pregevoli versioni di scrissero un libro, Hard hitting songs for hard-hit people, la pri- zione non si può sapere dove sia e cosa sia quando è brani del De Andrè genovese e di Beppe Gambetta con Nora Guthrie ma collezione commentata di canzoni di lavoro e di prote- solo all’inizio: probabilmente le caratteristiche saranno altri cantautori. Da anni promuove e, sotto, Pete Seeger, nella sua casa sta, che divenne un punto di riferimento per le generazio- completamente diverse. Noi siamo abituati a pensare al- le Acoustic Nights, meeting di nello Stato di New York (le foto sono ni successive. Alcuni dei capolavori di Woody come “Do l’uomo con la chitarra, in realtà la cosa più importante di grandi interpreti della musica di Federica Calvino Prina, studiosa Re Mi” o “Hard Travelling” sono in questo libro. Iniziava Woody è stata l’idea e lo spirito che attraverso di lui si è acustica mondiale (beppegambetta. di storia della danza, moglie e così il fi lone “Folk Protest” che via via si ingrandì grazie mosso, come lo spirito che si è mosso con Martin Luther com per saperne di più). manager di Beppe) anche all’apporto di molti musicisti neri che venivano dal King e Gandhi. La mia visione - parlo a titolo molto per- sud, come Sonny Terry e Brownie McGhee. Tutto questo sonale - è che tutti questi personaggi continuano a dirci succedeva nel Village, il quartiere all’epoca più economico che il nostro spirito è un’entità unica: ai nostri giorni lo di New York, adatto per gli artisti squattrinati». stiamo sperimentando sempre di più, la gente si inna- Come continuarono i contatti con Woody? mora di persone di un’altra parte del mondo, spesso i 2° Concorso Strumentale Regionale “Amilcare Zanella” 2011 PETE: «Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Lee Hayes, migliori amici vivono in un’altro continente, si tende a Monticelli d’Ongina (Piacenza) il suo amico Millard Lampell ed io formammo un gruppo vivere ed incontrarsi in luoghi lontani». Riservato agli studenti frequentanti i corsi strumentali di Diploma chiamato gli Almanacs. Scrissi subito a Woody: “Woody, Pete, cosa puoi dire alle nuove generazioni? Accademico di I Livello, i corsi Sperimentali di Diploma Accademico noi cantiamo per i sindacati. Raggiungici e canta con noi. PETE: «Dico ai giovani di non fi darsi dei media. I me- di II Livello, i corsi Superiori Ordinamentali ed ai diplomati dell’Anno Siamo al Madison Square Garden e cantiamo per i lavo- dia con la loro enfasi sul successo tendono a distruggere accademico 2009 - 2010 nei Conservatori di Musica ratori dei trasporti in sciopero”. Ancora una volta Woo- il nostro Paese e la razza umana: è come una droga. Si e negli Istituti Musicali Pareggiati della Regione dy lasciò la famiglia, con cui si era trasferito sulla West giustifi cano dicendo: “Beh, se non lo facciamo noi, lo EMILIA ROMAGNA. Coast, e ci raggiunse. Gli Almanacs erano un gruppo farà qualcun altro”. Diresti mai: “Se questa donna non Iscrizioni per solisti e duo entro il 31 gennaio 2011 spontaneo, facevamo le prove sul palco. Con Lee Hayes l’avessi violentata io, lo avrebbe fatto qualcun altro!”? (fi ati, archi, corde pizzicate e pianoforte). decidemmo di dare vita ad un gruppo che provasse il re- È stupido e distruttivo. Il nostro Paese è mal governato Per Informazioni rivolgersi a pertorio più seriamente. Avemmo la fortuna di trovare la fondamentalmente per colpa dei media, non può essere Segreteria del concorso: Comune di Monticelli d’Ongina - via dei Cavalieri di Vittorio Veneto n°2, 29010 - Monticelli d’Ongina - Piacenza migliore cantante in circolazione, Ronnie Gilbert: i Wea- sempre tutto addebitato solo ai politici. Ci sono molte tel. 0523.820441 - fax 0523.827682 | e-mail: [email protected] vers nacquero al Vanguard, un locale del Village. Dopo persone che scrivono canzoni oggi e questo è assoluta- Bando di concorso: www.comune.monticelli.pc.it sei mesi di lavoro, la Decca si accorse di noi e la facciata mente fantastico. E magari qualcuno nelle nuove gene- B del nostro primo singolo, “Goodnight Irene”, scalò le razioni potrebbe essere in grado di catturare con poche classifi che e restò al primo posto per tredici settimane». dozzine di parole ciò che i grandi scrittori hanno cercato Nora, che eff etto ti ha fatto vedere Pete Seeger e per molti anni di dire. Solo la parola giusta al posto giu- Bruce Springsteen cantare “This Land Is Your Land” al sto con la giusta melodia e il giusto ritmo può fare il giro concerto inaugurale della presidenza Obama? del mondo e far fi nalmente comprendere alla gente che NORA: «Woody iniziò a scrivere questa canzone pro- questo mondo è in pericolo, che siamo tutti in pericolo. È prio nel ‘40 durante il viaggio verso New York, raccontan- in questo modo che “This Land Is Your Land” è diventata do quello che vedeva, scrivendo le prime idee su un foglio un inno per tutti». che ritrovò e riprese più avanti. La canzone è cresciuta Nel 2012 cadrà il centenario della nascita di Woody: come è cresciuta la nazione, con i suoi movimenti, con le che progetti ci sono? stagioni buie degli assassinii di Martin Luther King e dei NORA: «Abbiamo recentemente incontrato delle Kennedy e con tutti i cambiamenti che sappiamo. Dopo la persone meravigliose in Oklahoma che forse ci aiuteran- morte di mio padre Pete nei momenti diffi cili ha letteral- no a riportare Woody a casa. L’Oklahoma è da sempre mente tenuto in vita quella canzone: pensare che quell’uo- uno stato molto conservatore, dove la fi gura di Woody mo che durante il maccartismo era sulla lista nera - e come ha spesso avuto grossi problemi ad essere accettata. Il mio padre è anche stato in prigione - era lì a cantare quella progetto è di portare Woody Guthrie e la fondazione in canzone con Bruce per l’elezione di un presidente nero Oklahoma, nella sua terra natale, dove sicuramente c’è 32 CULTURE | CLASSICA n.277, gennaio 2011

IL DISCO DEL MESE Il lucido Bach di Bacchetti Il pianista propone un’interpretazione nella scia di Schiff, Perahia e Pollini

già dimostrato a usura un’artista non sospetta come Ro- salyn Tureck; in un panorama fattosi oggi vario e ricco (basti pensare a András Schiff, Murray Perahia e infi ne a Maurizio Pollini), Bacchetti si inserisce con letture rigo- rose, lucide, consapevoli. Il tocco è morbido e luminoso, la polifonia delle Fugen e Fughetten sgranata con estrema chiarezza; ovunque si ha l’impressione di un esecutore che mira a “scomparire” di fronte all’opera, per consen- tirle di parlare direttamente all’ascoltatore. Andrea Bacchetti plays Bach Anche quando la sua voce si avverte più nitidamente, ad esempio nella celeberrima Invenzione n. 8 in fa mag- Two-part Inventions & Sinfonias and other keyboard works giore, resa con una punta di amabile humour nel passo e pf Bacchetti, nello staccato, Bacchetti rimane un interprete tanto par- Dynamic (2 cd) tecipe quanto discreto, poco propenso all’ostentazione virtuosistica; del resto alla sua tecnica raffi natissima sem- The Toccatas bra estranea la gestualità spettacolare, come confermava pf Bacchetti già la Fantasie-Impromptu di Chopin in uno dei suoi pri- Dynamic mi dischi (cd Videoradio). Di qui la meditativa pacatezza che caratterizza queste esecuzioni: avvertibile anche nei ato nel 1977, il pianista genovese Andrea Bac- brani solitamente eseguiti con un piglio più estroverso, chetti suscitò ancora fanciullo l’interesse di Her- come nella Sinfonia che apre la Partita n. 2, che si snoda Nbert von Karajan; munito di tanto viatico, nel sostenuta e interiorizzata là dove Glenn Gould procede corso degli ultimi quindici anni si è venuto imponendo con moto danzante, nell’intento di recuperare alla so- come uno degli interpreti più maturi e versatili della sua norità dello strumento la timbrica e l’articolazione del generazione. Il vastissimo repertorio di Bacchetti spazia clavicembalo, e Schiff adotta uno stile da oratore versato dal Barocco a Berio, passando per Mozart e i romanti- nell’Affektenlehre. Anche nelle Toccate, che non godono ci tedeschi; ma è soprattutto su Johann Sebastian Bach di una discografi a paragonabile a quella delle Invenzioni che si è concentrata la sua attività discografi ca negli anni e delle Sinfonie, Bacchetti sceglie una dizione oggettiva Duemila. Dopo le Suites inglesi (Decca), le Variazioni e limpida, molto controllata, che punta soprattutto sulla Goldberg (Arthaus) e il Quaderno di Anna Magdalena continuità e l’omogeneità del fl usso: evita, a differenza Bach (Classic Voice) ecco ora le sue ultime fatiche: due di Gould (Toccata BWV 914 in mi minore), la differenzia- pubblicazioni Dynamic che raccolgono, la prima, le In- zione eccessiva nello stacco dei vari movimenti, anche se venzioni a due parti e le Sinfonie, la Suite francese n. 6, la appare un po’ discutibile la sua decisione di dipanare la Partita n. 2 più le serie di piccoli preludi, compresi quelli Fuga conclusiva della stessa BWV 914 con una lentezza dal Clavierbüchlein per Wilhelm Friedemann Bach, BWV quasi inconcepibile per un Allegro, che spiacerà forse a 924-943 (con l’aggiunta del Preludio BWV 999 per liuto) e qualche ascoltatore, specie a chi abbia in mente l’esecu- le Kleine Fugen und Präludien mit Fughetten; la seconda, le zione storica di Clara Haskil o la versione cembalistica sette Toccate BWV 910-916. Un’altra voce signifi cativa si di riferimento di Gustav Leonhardt. Eppure anche una aggiunge così al coro dei pianisti che sempre più nume- scelta così controcorrente si lascia alla fi ne apprezzare rosi si riappropriano di Bach, rinnovando la tradizione per coerenza e nobiltà: in breve, il nostro pianista riesce dei Gieseking, dei Gould e dei Richter messa un po’ in a non deludere mai le aspettative, e alla fi ne del viaggio ombra negli anni dell’integralismo fi lologico. Che ese- ci lascia soddisfatti e arricchiti dal nuovo confronto con guito sullo strumento moderno Bach possa recare doni questi capolavori della letteratura tastieristica. E non è irrinunciabili, (ri)legittimando l’anacronismo, lo aveva davvero merito di poco conto. Maurizio Giani

PIANOFORTE

Il pianoforte che pensa al cinema

pianoforte preparato e due contrabbassi: una formazione già sperimentata da Martial Solal negli anni Settanta ma qui piegata ad una esplorazione inedita: il repertorio dei fi lm di Lynch. Lo scopo di Fabrizio Rat, Ronan Coutry e Fabricio Ni- colas è di materializzare un originale universo sonoro che in apparenza non sembra prodotto da mezzi tradizionali: come in certa avanguardia degli anni Sessanta, gli strumenti acustici producono effetti apparentemente elettronici. Solo che qui la musica è fatta di cellule iterative, riff, ostinati ritmici, ora molto swinganti ora inquietanti nella loro misteriosa staticità. Dietro questo incessante attivismo sonoro riusciamo a intravedere “In the Mood”, “How Insensitive”, “Blue Velvet”, “I’m Deranged”, Fabrizio Rat “Love Me Tender”. È un mondo vicino al macchinismo futuri- Piano Jazz sta, o al barocco più razionale, declinato in chiave visionaria LE CONSERVATOIRE DE PARIS CNSMDP post-novecentesca, il Cage delle Sonatas & Interludes fi ltrato da Monk e Badalamenti, che spesso raggiunge risultati fonici e Anche se si intitola Piano Jazz, questo non è propriamente motori impressionanti. Questa immersione nella frastagliata un disco di jazz. In realtà Fabrizio Rat - italiano ormai inse- materia del suono, tenuta insieme da una trama ritmica avvin- rito nella vita musicale parigina - ha studiato jazz, lo suona cente e ricca, ha forse il solo limite di apparire chiusa, molto abitualmente ma è anche un compositore eseguito nei circui- “composta” e in apparenza senza sbocchi verso l’imprevisto, ti classici tra Europa e Stati Uniti. In più, ama il cinema e il in contraddizione con la natura al tempo stesso profonda e mondo sonoro di David Lynch, a cui questo disco è ispirato. inquietante dell’esplorazione. Un disco comunque magnifi co, Insomma, inutile classifi care. E però tutte queste ispirazioni frutto di un pensiero fi nalmente non allineato, che attende solo stanno insieme in questo disco singolare e affascinante per di confrontarsi con l’imponderabile. Stefano Zenni CULTURE | CLASSICA 33

OPERA CHITARRA

Due farse per il giovane Rossini Da Bogdanovic a Zappa

Gioachino Rossini La cambiale di matrimonio Württemberg Philarmonic Orchestra, dir Franklin, r Hornbacher BONGIOVANNI (1 DVD)

L’equivoco stravagante Torino Guitar Quartet Orchestra Haydn di Bolzano e Codex Trento, dir Benedetti Michelangeli, Bogdanovic, King Crimson, Corea, r Sagi Volans, Zappa, Evans DYNAMIC (1 DVD) MAP

La proposta del Torino Guitar Quartet (all’esordio disco- Sono i primi due cimenti teatrali d’un Rossini men che venten- gafi co) è legata al nome di un compositore che negli ultimi ne: una farsa in un atto (Venezia 1810) e un’opera comica in trent’anni è diventato centrale per il repertorio della chitar- due atti (Bologna 1811). C’è già tanta e tale inventiva musicale ra, lo statunitense (ma serbo di origine) Dusan Bogdanovic. che i due titoli, ben presto usciti dal circuito teatrale, diventa- Come molti compositori chitarristi - che non si sono però rono subito un serbatoio d’idee cui l’autore attinse per anni. limitati a scrivere per la sola chitarra - Bogdanovic ha esplo- La trama è simile: il buffo “caricato” (un ridicolo parvenu) vuol rato le potenzialità dell’assieme chitarristico, scrivendo di- dare in sposa la fi glia al buffo “cantante” (uno sbruffone di verse opere per quattro chitarre. La sua musica è versatile, prima sfera), ma questa è già in affari con un tenorino spian- caratterizzata da una solida cultura legata alla tradizione tato; i servi di casa aiuteranno i giovani innamorati a uscirne occidentale e stemperata dall’infl uenza della musica jazz vincenti. Le due produzioni mettono a confronto mezzi e stile e, a un livello più profondo, dallo studio della musica po- dei due festival rossiniani cugini: quello internazionalmente polare africana da cui mutua l’attenzione per la poliritmia. noto di (spettacolo del 2008), che si avvale di consolida- Oscillanti tra le sonorità contemplative, quasi allusive a una ti protagonisti, e quello simpaticamente familiare di Bad Wild- mistica orientale, e una forte caratterizzazione ritmica, an- bad (spettacolo del 2006), votato alla scoperta e valorizzazio- cora retaggio delle origini balcaniche, queste opere permet- ne di giovani emergenti col supporto di un budget limitato. Il tono al Quartetto di dimostrare un’ottima capacità di crea- risultato è conseguente, anche sul piano della qualità visiva re un suono compatto ed equilibrato, senza rinunciare alla (allestimento e registrazione video). Interessante sottolinea- tavolozza timbrica che risulta essere la maggiore risorsa di re comunque la chiave di lettura assai simile dei due registi, questo assieme. Il programma si completa con musiche non che attualizzano la vicenda all’interno di un’azienda import- originali manifestamente legate alla musica popular, di autori export, con risultati talvolta gradevoli, talaltra fastidiosi.Fra i (tra i quali spiccano Frank Zappa, Chick Corea e Bill Evans) cantanti di Wildbad si segnala il soprano Julija Samsonova, fra che storicamente appartengono a un altro ambito rispetto a quelli di Pesaro il contralto Marina Prudenskaja. Su tutti, la quello della tradizione classica. I risultati di alcune di queste maestria scenica dei buffi Marco Vinco e Bruno De Simone. trascrizioni sono sorprendenti, e mostrano ancora una volta Marco Beghelli la capacità del gruppo di trovare una sintesi fra forma e liber- tà espressiva. Luigi Attademo CONTEMPORANEA

Un concerto a quattro teste Rihm e l’eretico Taverner

Wolfgang Rihm Peter Maxwell Davies “Concerto” Dithyrambe, Taverner Sotto Voce 1 e 2 BBC Symphony Orchestra, Arditti String Quartet, Fretwork, London Voices, pf Hodges, Luzerner His Majestys Sagbutts & Sinfonieorchester, Cornetts, New London dir Nott, Axelrod Children’s Choir, dir Knussen KAIROS NMC (2 CD)

Dithyrambe è un concerto per quartetto d’archi e orchestra, Nel 2009 si sono festeggiati i 75 anni di Peter Maxwell Davies eseguito per la prima volta nell’agosto del 2000 ad Amse- con la registrazione della sua prima opera, Taverner (messa trdam dal Quartetto Arditti e dall’orchestra del Concertge- in scena al Covent Garden nel 1972), che segna anche il suo bouw diretta da Riccardo Chailly. Ma è un concerto sui gene- debutto nel catalogo NMC. Come Palestrina di Pfi tzner, que- ris: perché Rihm, riciclando materiali del sesto e dell’ottavo st’opera ha per protagonista un celebre compositore del passa- Quartetto per archi, non ha concepito la partitura come un to, John Taverner, uno dei più grandi musicisti di tutta la storia dialogo tra il quartetto e l’orchestra, ma come un monologo, inglese. L’opera racconta la sua vita sullo sfondo degli avveni- proferito «da un essere a quattro teste e quattro bocche, un menti storici che opposero il regno d’Inghilterra alla Chiesa mostro!». In questo cd il mostro a quattro teste è ancora quel- cattolica, il processo che Taverner subì per eresia, salvandosi lo degli Arditti, ma l’orchestra è quella di Lucerna, e sul podio per l’intercessione del cardinale di Oxford (nel primo atto); di c’è Jonathan Nott. Tutti insieme concorrono a imprimere la come poi si legò a Thomas Cromwell divenendo un impla- massima energia a questo pezzo, 25 minuti di musica al calor cabile persecutore degli ordini monastici (nel secondo atto). bianco, acida, travolgente, densissima, ma sempre appuntita. Opera di soli ruoli maschili, iconoclasta, espressionistica, pri- Ed è ancora il compositore, prodigo di metafore, a parago- va di elementi sentimentali, dominata da un tono caustico e narla a «un corpo, i cui nervi (il quartetto) ballano». Diverso moralistico, e da grandi scene visionarie (la visione dell’An- il compito interpretativo del pianista Nicolas Hodges, che ticristo, una scimmia nera nelle vesti del papa; la parodia bla- affronta con grande misura i gli altri due lavori presenti nel sfema della crocifi ssione). Un grande affresco che sfrutta una cd: Sotto voce 1 e 2 (sottotitolati rispettivamente Notturno e vasta gamma di registri vocali, dal registro grave dell’arcange- Capriccio) per pianoforte e piccola orchestra. Due pezzi dal lo Michele al coro dei demoni affi dato alle voci bianche, alla carattere completamente diverso, quasi distaccato, dall’im- voce di Dio affi data a un controtenore. Maxwell Davies usa la pronta neoclassica nei loro rimandi settecenteschi: il Notturno musica di Taverner come serbatoio tematico, ricorre anche ad scritto per Daniel Barenboim e per il Festival mozartiano di esembles di strumenti d’epoca, echeggia il Requiem Canticles e Berlino nel 1999, con le sue textures che si dipanano lenta- Threni di Stravinskij, alterna diversi stili e scritture strumentali, mente, delicate e trascoloranti; il Capriccio, eseguito nel luglio dal contrappunto in stile rinascimentale a momenti aleatori. Il del 2007 ai Tiroler Festspiele di Erl, con i suoi disegni rapidi, risultato è un labirinto sonoro in continua ebollizione, diretto agitati, ma non gridati. «Sussurrati». in maniera vivida e sanguigna da Oliver Knussen. Magnifi co il Gianluigi Mattietti cast dominato dal tenore Martyn Hill, nel ruolo eponimo. g.m. 34 CULTURE | JAZZ n.277, gennaio 2011

IL DISCO DEL MESE INCONTRI SPERICOLATI

Fantasmi in libertà Radicali a Roma Sax alto oggi La voce e l’ottone

dicati da Leroy Jenkins, David Murray e Botti stesso. In questo disco emozio- nante, magico, unico nel panorama del jazz contemporaneo, Botti ha raggiunto per la prima volta un risultato veramente ayleriano, la sintesi tra ispirazione folk e inquietudine moderna. Una ricerca che è costata all‘autore otto mesi di lavoro, come ci racconta in questa intervista. La scelta dei brani sembra orientata verso l’ultimo Ayler. «Dopo aver ascoltato tutto Ayler ho scel- to dei brani che mi piacevano e che fos- Bennink-Puglisi-Glerum Rudresh Mahanthappa / Tony Cattano / Marta Raviglia sero adatti a quello che volevo esprimere. Laiv Steve Lehman Vocione Paolo Botti Quindi ho preferito temi caratterizzati, COLLETTIVO BASSESFERE Dual Identity MONK RECORDS Angels & Ghosts presi da vari periodi, poi un pezzo non CLEAN FEED suo come “Moanin’” e lo spiritual. Certo CALIGOLA RECORDS, DISTR. IRD Con Puglisi, per fortuna, nulla si può Spericolato e dunque divertente. Co- i brani dell’ultimo periodo sono molto dare per scontato. Pianista di grande Ecco due dei più importanti sassofonisti s’altro si può dire di un duo di voce e adatti; io poi sono legato al primo disco apertura mentale e culturale, sempre trombone? È lo stare sull’orlo la forza Sembra una sfi da impossibile: suonare la di Ayler che ascoltai, il Live at Greenwich americani in un unico gruppo, un quin- musica di Albert Ayler, per defi nizione alla ricerca di sperimentazioni, percorsi tetto con Liberty Ellman alla chitarra, avvincente di questo disco. Due dei più Village». fascinosi, rischiosi e problematici dove brillanti talenti del nuovo jazz italiano ribollente e collettiva, una colata lavica Come hai distribuito gli strumenti? Matt Brewer al contrabbasso e Damion di suoni deformi e tormentati, in solitu- i confi ni della musica si dilatano, si con- Red alla batteria. L’occasione, un con- dialogano su un fi lo sospeso nel vuo- «Ho provato a suonare lo stesso brano fondono. Non fa eccezione Laiv (regi- to, facendo capriole, appoggiandosi a dine: non solo, ma su strumenti “esili” sui diversi strumenti, e qualche volta certo dal vivo. Ma non aspettatevi una come la viola, il banjo, il mandolino. In strato nel 2006 al “La Palma” di Roma) blowing session: questi fanno sul serio volte sull’altro, giocando in solitudine non è stato facile scegliere. Ad esempio accanto a due fuoriclasse olandesi come o danzando in contrappunto. Reper- realtà l’operazione di Paolo Botti è sta- era diffi cile immaginare “Ghosts” senza anche in occasioni isolate come que- ta di andare oltre la materia sonora di Han Bennink e Ernest Glerum. I tre sta. Temi complessi, strutture delinea- torio molto vario: vari pezzi originali, il suono del sax tenore, però poi mi è sono come colpiti da folgorazioni crea- una medley di Monk, spiritual, un’aria Ayler per scoprirne il lato folk, recupe- piaciuto con il dobro, mentre per “Albert te, accurata distribuzione dei ruoli con randone il radicamento nella tradizione tive non solo nei percorsi astratti della melodie che appaiono ora all’inizio, di Alessandro Scarlatti, Jobim e Bartók, Ayler” di Jenkins ho tirato fuori il man- libera improvvisazione ma anche quan- tutti tra i due e quattro minuti, molta popolare afroamericana, con tutto il suo dolino che non suono quasi mai. In altri ora alla fi ne, ora dopo duetti infuocati. carico di molteplici memorie musicali e do toccano pagine pregiate di Monk, Sullo sfondo la forte infl uenza di Henry fantasia. Nessun eclettismo, perché a casi la scelta è stata più semplice, “chia- Ellington e Rowles. Un radicalismo col- tenere insieme i due giocolieri sono le i connotati magici e rituali. Ecco allora mata” dal carattere del pezzo». Threadgill, dell’M-Base e di Tim Berne che con banjo, dobro, viola, mandolino, lettivo mai vuoto, sempre indirizzato - cicli ritmico melodici brevi, aggressivi, infi nite possibilità della voce e del trom- Dopo questa immersione in Ayler alla ricerca di forma, linguaggio, di ra- bone consegnate dalla tradizione colta Botti arriva al nocciolo dei temi di Ay- che idea ti sei fatto della sua musi- astratti - e in primo piano due sax alto ler e ne svela l’ossatura popolare: e ad dici, in una piena comunione di intenti. dal suono meraviglioso, plastico, lumi- europea e dal jazz: un po’ di Cathy Ber- ca? Il contrabbasso di Glerum è scurissimo, berian, un po’ di Albert Mangelsdorff, ascoltare in fi la “Our Prayer”, “Ghosts”, «Forse la cosa più interessante è l’atten- noso, nitido, pieno. Con le dovute dif- “Truth Is Marching In”, “Angels” sem- legnoso, agile e sinuoso. Bennink dosa ferenze: più tagliente e nasale Lehman, ironia e sapida concisione musicale. zione alla composizione. Pensiamo ad al meglio l’inesauribile energia percus- Ovviamente i due registri - voce e trom- bra di sentire un disco di registrazioni Ayler come a un improvvisatore ma in più grasso e lirico Mahanthappa, ma sul campo: blues strascicati sul dobro, siva, accompagna, cambia direzioni, entrambi inclini al fraseggio armonica- bone - sono complementari, ma non di realtà è stato anche un compositore mol- sottolinea con break mozzafi ato i pun- rado i due timbri si avvicinano, swin- ragtime per banjo, gighe per viola, e a to personale, anche per come dai temi mente obliquo. E le improvvisazioni a un tratto perfi no un mandolino. Se non ti chiave. Puglisi pare subire a tratti le due, incalzate dalla ritmica spigolosa e gano insieme e soprattutto estraggono nascono le improvvisazioni (penso al di- personalità dei compagni di viaggio, si succhi musicali inediti: l’aura da tragico fosse che Botti sa trovare lo scarto che sco Love Cry); mi ha anche colpito l’unio- trascinante, sono esaltanti e ricordano - connette radici folk e modernità, il reel e rifugia in complessi passaggi accordali mutatis mutandis - i duetti di Konitz e canto popolare siculo con cui è riletto ne tra arcaico e moderno. E poi Ayler ha che appesantiscono l’intelaiatura del Scarlatti, che poi vira in un bizzarro il free jazz, lo spiritual e il minimalismo, saputo creare qualcosa che non esisteva Marsh o Mulligan e Desmond (il disco il blues e l’atonalità: ogni brano allora ha dialogo ma si apre anche a voli leggeri, si chiude con “Dual Identities”, un ma- vocalizzo multietnico, la pigrizia stralu- prima, un posto nuovo per la musica». dipana grovigli sonori con la classe e la nata di “Epistrophy”, le imitazioni so- il suo strumento, a seconda del materia- Stefano Zenni gnifi co duo improvvisato). Nonostante le di cui è composto, e il suo peculiare curiosità del pianista contemporaneo. il focalizzarsi su una musica modulare, vraincise di “Cradle of the Night” della Raviglia, il caldo tappeto di tromboni di sviluppo. Ma non ci ferma alle composi- Paolo Carradori c’è una grande varietà di atmosfere, dal zioni del sassofonista: Botti suona anche lirismo di “Katchu” al puntilismo ritmi- “Via delle Barozze” di Cattano. Un di- standard e spiritual che Ayler aveva in co di “Foster Brothers” alle infl uenze sco che sembra teatro contemporaneo, repertorio, nonché i temi postumi de- indiane di “Circus”. s.z. un mutare continuo di scene emozio- nanti, suggestive, ironiche che guarda al mondo musicale che ci circonda. s.z.

L’ETICHETTA

Lunedì 3 gennaio 2011, ore 20,30 - Pentagono, Bormio Incontro di simili Se è vero che il jazz, in ogni suo momento evolutivo, ha come COMPAÑIA ARGENTINA DE TANGO ROBERTO HERRERA fondamento il gioco dialogico dei creatori della musica, co- Coreografi e Roberto Herrera - Direzione Musicale Ariel Rodriguez stantemente impegnati ad un ascolto reciproco interattivo che diviene poi estetica, il cd registrato da William Parker e Lunedì 10 gennaio 2011, ore 20,45 - Palazzetto Comunale, Sondalo Giorgio Dini per la Silta ha sostanziali ragioni per esserne un SABRINA LANZI E ANNE OLAND, pianoforti William Parker / Giorgio Dini esempio limpido. Da un lato ci sono le corde del contrabbasso KIEV STRING ORCHESTRA - Silvano Pasini, direttore Temporary del maestro di New York, gigante propositivo che, notoria- J.S. BACH - Concerti per due pianoforti e orchestra d’archi mente, è sempre impegnato su mille fronti strumentali diversi; dall’altro, quelle di Giorgio Dini, talento valorizzato proprio Gianni Virone dalla “sua” Silta. Una bella scommessa: mettere in dialogo, Frammenti www.amicidellamusica.org | [email protected] appunto, due strumenti di rado impiegati insieme come voci tel. 0342 801816 | 348 5606403 solistiche. Ma una scommessa, diremo subito, vinta dopo Chiara Liuzzi una manciata di secondi, tanto l’interazione creativa è forte Elica e denso e motivato il gioco improvvisativo. Il cd si dipana in una sorta di lunga suite partita in cinque movimenti, con un continuo gioco di rimandi, di contrappunti, di forzature sui Dario Mazzucco limiti del legno e delle corde che è davvero gioco senza rete, Premio Marco Koliqi 2010/2011 Light Lunch per i due musicisti. Quando poi William Parker imbocca lo shakuhaci, il fl auto giapponese che ama frequentare ogni volta che ha bisogno di una dimensione più “aerea”, svincolata dal- di Euro 3.100 per giovani strumentisti o cantanti lirici SILTA RECORDS, DISTR. IRD diplomati in uno dei Conservatori o Istituti Musicali Pareggiati la vibrazione del legno, è un incanto onirico che proprio nulla ha a che fare con certe sortite decorative ed esotiche. della Lombardia, che abbiano già iniziato l’attività artistica È musica di forte concentrazione anche quella proposta dal e non abbiano compiuto il trentesimo anno sassofonista Gianni Virone con il suo Trio, formatosi nel 2003. alla data del 31 ottobre 2010. Voce forte, corposa, spesso in staccato, in notevole simbiosi Le domande corredate da dati anagraÀ ci, indirizzo, con la ritmica di Liberti e Barbieri. Chiara Luzzi, in Elica, sviluppa invece un libero percorso vo- numero di telefono e documentazione comprovante attività cale molto legato all’interazione istantanea con il suo gruppo, concertistica dovranno pervenire entro il 28 FEBBRAIO 2011 a: dall’assetto timbrico assai particolare, tra suono acustico, elet- Segreteria del Rotary Club Milano San Babila tronica e trovarobato oggettistico. Via Vittorio Veneto n. 6, 20124 Milano Dimensione più mainstream per il quartetto italoamericano guidato dal batterista Dario Mazzucco: ma con forza elegan- Per informazioni: [email protected] te, e il notevole apporto del pianista Antonio Ciacca in due brani. Guido Festinese CULTURE | JAZZ 35

RAFFINATEZZE ITALIANE

Latino alla maturità Brasile al chiar di luna Tastiera ad archi

Enrico Pieranunzi Jazz Bebo Ferra Alessandro Fabbri Quintet Luar Pianocorde Live At Birdland EGEA CALIGOLA RECORDS, DISTR. IRD CAM, DISTR. IRD Ferra ha centrato in pieno il titolo: Trio jazz e quartetto d’archi; o duo jazz Approfi ttando di una settimana di Luar, dal portoghese, “luce della luna”, - piano e batteria - e quintetto d’archi? carte blanche nello storico Birdland di per un disco dai suoni caldi, densi e Dipende da dove mettete il contrabbas- New York, Enrico Pieranunzi ha vo- dalle raffi nate tessiture timbriche che so. In ogni caso il risultato non suona luto cimentarsi con il linguaggio del fl uttuano tra la musica popolare ame- come il classico disco di jazz con gli ar- latin jazz, alla testa di un quintetto rindo-brasiliana, le melodie mediter- chi. Alessandro Fabbri, leader, batterista completato da Diego Urcola alla tromba, Yosvany Terry al sax, John ranee ed un certo camerismo contemporaneo, legate da un ampio e arrangiatore, ha pensato bene di integrare perfettamente il suono di Patitucci al basso e Antonio Sanchez dietro i tamburi. Che la musica reticolo di jazz. Otto brani, tutti a fi rma del chitarrista cagliaritano, tutti gli strumenti coinvolti, così da avere davvero un pianocorde, come latinoamericana sia pienamente nelle corde del pianista romano non che si fanno apprezzare per intensità di scrittura, bellezza di esecu- recita il titolo dell’album. Che è uno dei più felici, godibili, intelligenti è certo sorprendente, dal momento che il vocabolario di Pieranun- zione e l’empatia totale e assoluta del quartetto drumless che schiera, dischi italiani dell’anno: pura delizia per le orecchie. Fabbri è un com- zi è, pur nell’articolato lirismo che lo contraddistingue, fortemente oltre Ferra, il violoncello di Marco Decimo e il contrabbasso di Raf- positore brillante e sa come fondere la sua batteria, il pianista Massi- radicato nelle basi del jazz moderno, dal bop ai ritmi afrocubani. faello Pareti, a fi anco del pianoforte di Rita Marcotulli. La circolarità miliano Calderai insieme al quintetto d’archi Archaea, una formazione Come spesso accade, la fantasia tematica del musicista è particolar- del suono è in evidenza sin dalle prime note, con l’intrecciare degli che un suono prezioso, leggero, swingante: il pianoforte ad esempio mente stimolante per i partner più pirotecnici, sia in brani energetici strumenti a passarsi il testimone, tema conduttore dell’album. Linee è spesso all’unisono con gli archi, il contrabbasso oscilla tra accompa- come “Danza 2” che in ballad dal respiro ben calibrato come “Rosa melodiche senza tempo, di energica leggerezza, a maglie aperte, nel- gnamento autonomo e parti d’assieme; e la batteria è davvero parte del Del Mare”: ecco quindi lo spazio per ciascun solista di dare fondo le quali si muovono ora il fraseggio di Ferra, robusto ed impeccabile gruppo, con le parti obbligate, gli assolo in fi ligrana, il gioco accorto alle proprie virtù di improvvisatore, in un clima festoso che contagia nel toccare la chitarra classica, ora le pregevoli incursioni spiccata- dei piatti. E dove il gioco trio + strings si fa più scoperto, come in “Ca- anche l’ascoltatore. Latino alla maturità! Enrico Bettinello mente ritmiche della Marcotulli, ricche di sfumature cromatiche. Il ravan”, ci sono le invenzioni timbrico-armoniche a rendere il risultato collante è la versatilità di Pareti e Decimo, abili e attenti nell’esaltare fresco, con misurati riferimenti a Bartók. Il repertorio è dominato dagli la dimensione lirica di un linguaggio nel quale sono determinanti le ottimi brani di Fabbri, con qualche standard, un bel tango di Calderai e sottigliezze e la cura del dettaglio. Alceste Ayroldi un omaggio a Luca Flores. Un disco luminoso, da riascoltare più volte per il puro piacere della sua swingante, compatta perfezione. s.z. AVVENTURE NEL MONDO IL COFANETTO

Kind of Balkan La rivoluzione Russell

Il tastierista serbo Bojan Z (al secolo Zulfi karpasic) torna alla ri- L’acquisizione dello straordinario catalogo storico della Black balta con due ottimi lavori, uno alla testa della Tetraband, l’alto Saint e Soul Note ha suggerito alla Cam di radunare le uscite come ospite del Paradox Trio. Quarantaduenne, come molti coe- (che erano sempre rimaste disponibili sul mercato) in una se- tanei Bojan tende a guidare l’attenzione dell’ascoltatore non tan- rie di cofanetti monografi ci a prezzo speciale. Particolarmente to su un linguaggio strumentale specifi co ma sulle strutture com- corposo è questo di nove cd dedicato alla musica di George positive e sull’interazione. Per questo Humus è particolarmente Russell, il geniale compositore e arrangiatore, autore del rivo- brillante, nella grazia delle concezioni che devono molto a tante luzionario Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization. Un imprese “elettriche” di Herbie Hancock e nella forza degli esiti rapporto, quello fra Russell e l’etichetta milanese, che copre solistici, in primo luogo da parte dell’americano Josh Roseman musicalmente il periodo tra il 1967 e il 1983 e che va da The al trombone. Completano il gruppo due britannici già nella band Essence Of George Russell – originariamente su etichetta Sonet punk-jazz Acoustic Ladyland, Ruth Goller (basso) e Sebastian – fi no a Live In An American Time Spiral. Torna più volte, in Rochford (batteria). Il pianista si integra bene anche nella propo- questi dischi, uno dei lavori chiave del periodo scandinavo di sta del sassofonista e clarinettista Matt Darriau, di cui è nota la Russell, quella “Electronic Sonata for Souls Loved by Natu- militanza con i Klezmatics; il disco, che vede anche la presenza re” che troviamo sia in versione orchestrale, che in quelle, del di Brad Shepik alle chitarre, Rufus Cappadocia al violoncello e 1968 e del 1980, in sestetto con Manfred Schoof, Jan Garbarek Seido Salifoski alle percussioni, offre una musica dai forti risvolti George Russell e Terje Rypdal o con Lew Soloff, Robert Moore e Victor Co- “etnici” nella quale il balcanico si muove come un pesce nell’ac- The Complete Remastered Recordings mer. Ma è da riscoprire anche la “Othello Ballet Suite” e il bel- qua. Va sottolineato che anche il disco della Tetraband è segnato On Black Saint & Soul Note l’affresco orchestrale di “Vertical Form VI”. Un altro pilastro è da ritmi e suggestioni melodiche provenienti dalle tradizioni di CAM, DISTR. IRD (9 CD) certamente il disco New York Big Band, con solisti come Stan- quella regione, per esempio lo sghembo “Fuzzlija”; ma il Para- ley Cowell, Ricky Ford e un giovane Marty Ehrlich a rileggere Tetraband dox Trio agisce entro questi parametri in modo più omogeneo, pagine essenziali del repertorio di Russell come “Living Time” Humus grazie anche agli impasti timbrici dell’insolita strumentazione o “Cubano Be, Cubano Bop”. Avventuroso e composito, ge- EMARCY / (Darriau suona anche il kaval e la gaida, Shepik la tambura, tutti neroso e mai riducibile a facili schemi, il magistero di Russell strumenti bulgari; Salifoski è un virtuoso del dumbec, tamburo emerge in questi dischi in tutta la sua straordinaria originalità. Matt Darriau Paradox Trio di area mediorientale). In conclusione: il disco di Darriau è forse Trovate il tempo per ascoltarli con calma. L’inverno andrà be- più godibile negli echi popolari, opportunamente rivisitati; quel- nissimo. With Bojan Z lo della Tetraband appaga di più chi nella musica cerca l’avven- e.b. FELMAY tura. Claudio Sessa

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IL DISCO DEL MESE AMBIENTI ELETTRONICI

Go, West Fra malinconia e euforia Cristalli di suono Oltre il dubstep artistica). Se in passato, particolarmente nei primi due album, College Dropout e Late Registration, l’artista di Chicago ave- va dato inequivocabilmente prova del proprio valore, è in questa occasione che mette a frutto compiutamente i linguag- gi musicali che padroneggia da sempre, California “afro” anzitutto l’hip hop e l’r&b di nuova ge- Edith secondo Martha Sintonia perfetta nerazione, dando forma a un’opera di densità e statura straordinarie. Un clas- sico della black music: è a tale livello che va collocato questo distillato di una “fan- Kanye West tasia meravigliosa, cupa e contorta”. Per Gold Panda Oval Shackleton My Beautiful Dark Twisted Fantasy dar conto della sua dimensione monu- Lucky Shiner O Fabric 55 mentale, valga ad esempio la comples- ROC-A-FELLA sità corale di “All of the Lights”, dove si GHOSTLY THRILL JOCKEY FABRIC amalgamano ben undici ugole (da Elton Dipenderà forse dall’orgoglio di avere John a Rihanna!) con effetto degno di Edito nell’anno segnato da Caribou e Antesignano nell’impiego delle sono- Una linea unisce il cinquantacinquesi- un presidente nero (per quanto ora sotto uno Spector o un Brian Wilson carichi Four Tet, un esordio discografi co che rità glitch in ambito digitale, il tedesco mo volume della serie creata dal celebre attacco e in evidente diffi coltà), o maga- di melanina. E l’estro visionario con cui piacerà ai fan di entrambi, ma non solo. Markus Popp, oggi unico titolare della locale londinese al trantaseiesimo, fi r- ri sarà solo un caso: fatto sta che i due West riutilizza musiche altrui - i King Certo l’infl uenza è chiara, in special sigla Oval, è stato protagonista nella mato da Ricardo Villalobos. Per motivi dischi migliori usciti lo scorso anno ol- Crimson aspri di “21st Century Schizoid modo quella del secondo: le infi ore- scena elettronica avant fi n dai primi anche banali, dato che entrambi s’inse- treoceano – ma anche su scala planetaria Man” nella tagliente “Power” così come scenze di piccoli suoni, l’energia rasse- anni Novanta. In particolare, il suo riscono in una collana di compilation – provengono entrambi dalla comunità l’elegiaco Aphex Twin di “Avril 14th” renante del tutto. Ma le undici tracce di terzo album, 94 Diskont, fu un esem- mixate presentando esclusivamente afroamericana. Prima l’esordiente Janel- nella toccante “Blame Game” (con in Lucky Shiner colpiscono perché sanno pio pionieristico di come anche dietro materiale prodotto in proprio, inedito o le Monáe con lo sbalorditivo The Archan- voce John Legend) - o si avvale al me- combinare anche altro materiale ugual- al suono dei clicks & cuts si potessero in versioni differenti da quelle note. Ma droid e poi, quasi allo scadere del 2010, il glio dei numerosi e assortiti ospiti - dal mente caldo e attuale in un discorso celare tracce di pura poesia musicale, soprattutto per evidenti ragioni artisti- navigato – benché appena trentatreenne folksinger Bon Iver al superrapper Jay-Z organico e già sorprendentemente qualcosa che sublimava il suono stesso, che: se c’è qualcuno che può raccogliere - produttore e rapper concittadino di - testimonia di un’ispirazione a briglie maturo. Le ultime produzioni della te- scoprendone la bellezza intrinseca nelle idealmente il testimone dall’asso cileno Obama, con il suo quinto lavoro in sette sciolte. Il disco ha toni epici fi n dall’ini- desca Kompakt, anzitutto; la techno minime variazioni e nelle manipolazio- in termini di attitudine e creatività, è ap- anni di attività discografi ca. Personaggio ziale “Dark Fantasy” e raggiunge il cli- emozionale e stratifi cata dall’attitudine ni in studio. Erano dieci anni che non punto Sam Shackleton. Produttore lon- dotato di ego da primato e spiccata ver- max nell’imponente – oltre nove minuti shoegazer di The Field e Walls; l’ondata pubblicava dischi con il marchio Oval, dinese noto inizialmente per il dubstep ve da polemista (il suo infervorato speech di durata – “Runaway” e nella successiva di spontaneismo elettronico nostalgico eppure O si presenta d’emblée come uno spettrale, percussivo e dai risvolti etnici durante il concerto di benefi cenza per “Hell of a Life”, trainata da un sordido e e in bassa fedeltà che va sotto il nome dei lavori sperimentali più affascinanti della sua etichetta Skull Disco, è oggi ar- le vittime dell’uragano Katrina è stato pigro groove funky su cui si adagia una di chillwave; la sporcizia sonora cerca- realizzati nell’anno appena trascorso. tefi ce di un suono che ormai ha varcato defi nito di recente da George W. Bush cantilena appiccicosa e virale. A conferi- ta ostinatamente da produttori come Pur del tutto simile nell’approccio alle i confi ni di quel genere, ibridato con la come “uno dei momenti più disgustosi” re dignità politica all’impresa è l’epilogo, Flying Lotus. Suggestioni che reagisco- prove precedenti, questo corposo dop- techno e tornato a farsi più fi sico dopo della sua presidenza), West non ha mai dove riaffi ora l’amara poetry di Gil Scott- no fra loro, mettendo qualità e spessore pio cd marca comunque uno scarto im- le derive cerebrali del precedente (e nascosto l’ambizione di aver accesso al Heron nell’eloquente “Who Will Survive dove normalmente latitano e levando portante: la tavolozza musicale è basata ottimo) album Three EPs (2009). Ritmi gotha della pop music, candidandosi in in America”: suggello simbolico di un perfezione dove forse ce n’è troppa. Il fondamentalmente su fonti acustiche, sincopati, bassi profondi, inserti vocali qualche modo a occupare il posto lascia- capolavoro a tinte fosche. Panda lavora di campionatore, creando non più elettroniche: brandelli di suono scelti e trattati con maestria, echi caver- to vacante da Michael Jackson (sorta di Alberto Campo atmosfere avvolgenti con una tavolozza organico raccolti in grappoli di note pu- nosi e rumori, congas come armi segre- ossessione ricorrente nella sua biografi a di suoni (e frammenti vocali) misteriosa rissime, assemblate in frammenti della te: un fl usso che tiene col fi ato sospeso e stimolante, procedendo fra malinco- durata spesso appena oltre il minuto dall’inizio alla fi ne, tanto scuro quanto nia ed euforia come fossero una cosa (il secondo cd consta addirittura di cin- abbagliante nella sua bellezza. sola. Andrea Pomini quanta pezzi), luminosi come cristalli a.p. in una grotta buia, carichi di mistero e suggestioni nuove. Miracoloso. Bizarre

SOLISTI INGLESI

Ma che bel Costello Ragazzo a vita

Elvis Costello Badly Drawn Boy National Ransom It’s What I’m Thinking Part 1 HEAR MUSIC – Photographing Snowfl akes ONE LAST FRUIT

Visto dal vivo la scorsa estate a San Sebastian, a cinquante- Ci sono canzoni tristi che fanno bene, e canzoni tristi che in- sei anni suonati Elvis Costello appariva in forma invidiabile: tristiscono e basta. Perché richiamano un passato con il volto tonico, entusiasta, con un’energia da far invidia a un ven- di Hugh Grant, ostinato post adolescente alla faccia di un’età tenne, Mister Pop Encyclopedia ha trascinato la folla con un anagrafi ca che grida vendetta. Damon Gough, alias Un ragaz- set travolgente, mischiando classici e novità, omaggiando i zo: il titolo del romanzo di Nick Hornby ha soppiantato il nom Beatles e duettando con Kris Kristofferson. Persino il look de plume e forse a Damon non farebbe male asciugare anche i era azzeccato, retrò sobrio con un tocco di eccentricità e suoni oltre allo pseudonimo. In Photographing the Snowfl akes, senza giovanilismi. Vitalità confermata in pieno dall’ascol- prima parte di un’annunciata trilogia, ritroviamo le ballate to di National Ransom. Qual è il suo segreto? Diana Krall, malinconiche per cui lo abbiamo a suo tempo apprezzato, ma i due gemelli Dexter e Frank o l’aria di Nashville? Costello che sulla lunghezza dei sette dischi (gli ultimi passati piuttosto raccomanda la città del Tennessee come “un buon indiriz- inosservati) mostrano segni di consunzione. Perché nel frat- zo”, uno degli ultimi posti in America dove esistono ancora tempo per molti di noi la post adolescenza è diventata un lon- studi di registrazione validi e con un’alta concentrazione di tano ricordo e ci rispecchiamo di più nell’amarezza corrosiva ottimi musicisti. Con i collaboratori, un misto di Sugarcanes e dilaniante di Mark “Eels” Everett, che sventola depressione e Imposters, più T-Bone Burnett, Marc Ribot e Steve Nie- e solitudine come una bandiera orgogliosa, o nella malinconia ve, ha raggiunto un affi atamento consolidato e così, rispetto matura di Damon Albarn, anziché nelle atmosfere falsamente al disco precedente, le possibilità sonore si ampliano: jazz, consolatorie di Badly Drawn Boy. Forse se Hugh Grant fi nal- r&b, soul, pop, bluegrass, ballate e gioioso rock’n’roll per mente si sposasse e mettesse su famiglia, anche la musica di raccontare storie diverse attraverso “metodi” diversi, con Damon Gough ne trarrebbe giovamento. Cercasi volontarie quella voce inconfondibile che suona meno logora che in al- per una buona causa. Astenersi Bridget Jones. tre occasioni e già da sola agisce da collante. Un riscatto che p.d.a. si piazza tra le migliori uscite del 2010. Paola De Angelis CULTURE | POP 37

NUOVE DIVE ITALIA INDIE POP DA CAMERETTA

Artigianato electro Plastica rosa Fascino opaco Satira e minimalismo Ottanta malinconia

Edith secondo Martha Sintonia perfetta Edith secondo Martha Sintonia perfetta

Robyn Nicki Minaj Andrea Cola Piet Mondrian Diamond Rings Body Talk Pink Friday Blu Misantropicana Special Aff ections KONICHIWA CASH MONEY A BUZZ SUPREME URTOVOX SECRET CITY

Il pop più contemporaneo e giovanilista, C’era grande attesa per il debutto uffi - Se due indizi fanno una prova, molti in- C’è un modo di cantare, nella storia Non avremmo mai pensato di trascor- quello che cerca spesso e volentieri con- ciale della rapper e cantante newyorke- dizi fanno una tendenza. Fatto sta che della canzone italiana, che nasce dalla rere le ultime settimane del 2010 appas- taminazioni con l’elettronica e un’este- se, ma originaria di Trinidad. Un’attesa non solo il “passaggio all’italiano”, rot- chanson française, passa per De André sionandoci a due artisti che si rifanno tica futuribile, non è solo quello di Lady fatta montare da un paio di notevoli tura decisiva negli anni Novanta per la e arriva fi no ai Baustelle: prevede un in modo tanto intelligente quanto spu- GaGa. Da alcuni anni a questa parte, mixtape (album semiuffi ciali realizzati nascita di un fi lone “d’autore” nel rock distacco quasi anaffettivo rispetto alla dorato al pop (e al look) degli anni Ot- dopo una prima parte di carriera vissuta in velocità, tipici della scena hip hop) e nazionale, non fa più notizia, ma pare materia del testo, con risultati ora epi- tanta. Prima il dominicano/newyorkese da popstar “commerciale” e inconsa- da apparizioni altrettanto riuscite in di- anzi una fase obbligata; e con risultati ci e ora malinconici. Nel caso dei Piet George Lewis Jr. (in arte Twin Shadow), pevole, la trentunenne Robin Miriam schi altrui. Per questo si resta abbastan- sempre più validi, che confermano come Mondrian, il riferimento obbligato sono in bilico - nello splendido Forget - tra Carlsson - coautrice del proprio reper- za perplessi all’ascolto di Pink Friday. il futuro della canzone d’autore passi proprio i Baustelle, con cui il duo condi- Smiths e Duran Duran. E ora il canade- torio e assistita da produttori come Klas Un album nel quale, anzitutto, Nicki più dalla rilettura della “tradizione” nel vide l’origine toscana, e che evoca an- se John O’Regan, conosciuto in prece- Åhlund (già in Caesars e Teddybears) e canta molto più e fa rap molto meno circuito dell’indie rock che non dal na- che nella dialettica fra una voce maschi- denza come cantante della band indie Andreas Kleerup - è riuscita a sviluppare del previsto: la versatilità e la poten- turale proseguimento stilistico della tra- le e una femminile, spesso all’unisono, rock The D’Ubervilles. Bloccato da un un percorso artistico meno appariscente za del suo fl ow verbale arrivano come dizione stessa. È il caso di Andrea Cola, sempre ugualmente asettiche (un altro lungo ricovero ospedaliero causato da ma più credibile e indipendente. Il nuo- boccate d’aria fresca in mezzo a molto cesenate verso i trent’anni, fi nora noto riferimento potrebbero essere gli inglesi un grave disturbo genetico (il morbo di vo Body Talk riassume il meglio dei due pop e r&b di stampo più marcatamente come membro degli anglofoni Sunday xx). Ma - e per questo Michele Baldini Crohn), si è inventato un alter ego (Dia- precedenti e omonimi minialbum, usciti commerciale, blando come i campioni Morning e per il progetto individuale e Caterina Polidori sono una delle più mond Rings) per reinterpretare la new in rapida successione durante il 2010, e anni Ottanta e Novanta sui quali è spes- Do Not Cry For The Country Boy, an- belle rivelazioni dell’anno appena tra- wave elettronica che stava fra Human aggiunge altre cinque tracce inedite, fra so costruito. È come se alla strada più ch’esso in inglese. Il suo esordio con le scorso – il distacco è sfruttato per una League e Joy Division. Lo fa con tastie- cui una nuova “macchina da guerra” di impervia dello sviluppo della propria vere generalità, intitolato Blu (“come il spietata e appuntita satira di costume. re, batteria elettronica, qualche spo- spiccata radiofonicità come “Indestruc- personalità avesse preferito quella più cuore che si secca quando non respira Aforismi come “Ho votato Lega e be- radica chitarra, testi non banali e una tible”. Tra quelle già conosciute, spicca- comoda e remunerativa degli schemi più”), è una piacevole scoperta. Semplici stemmio Cristo e chi lo prega” o “Ci notevole voce baritonale (che ricorda a no invece “Fembot”, in stile Daft Punk, già testati: un po’ di plastica, un po’ di gli arrangiamenti, di un indie pop a tinte sono cose per cui vale la pena vivere, e tratti Julian Casablancas degli Strokes). la melodia dark di “None of Dem”, con- cose più underground, un gruppetto di opache, e semplici i testi, in un italiano il sesso non è una di queste”, o ancora Non facoltativi i video, che ci racconta- fezionata coi Röyksopp, la trama electro ospiti famosi (Rihanna, Eminem, will. comune e piacevolmente poco poeti- l’invito a Gino Strada a mandare le mine no un mondo androgino fatto di make vintage di “Love Kills”, prodotta dal duo i.am, un Kanye West in gran forma in co, verso un’aurea mediocritas non così antiuomo dall’Afghanistan “che qui ser- up esagerati, giubbotti di denim, panta- Savage Skulls, una “We Dance to the “Blazin”) e poca voglia di osare. Lei è spesso battuta dalla canzone italiana. Il vono”, potranno depositarsi a fondo loni aderenti, paillettes e coreografi e de- Beat” che stilisticamente deve parecchio brava e si sente; cose tese e scarne come ritorno, insomma, di Mogol/Battisti (o nella memoria degli ascoltatori, come modé. Dieci pezzi accattivanti (tra cui a Moroder, il clamoroso electro pop di “Massive Attack”, “Did It on ’em” e Formula 3: la loro “Bambina sbagliata” di recente è riuscito a pochi gruppi (uno due singoli usciti in precedenza: “All Yr “Hang with Me” e il divertente duetto “Roman’s Revenge” lo dimostrano. Ma era stata riletta fedelmente da Cola nel- sono gli Offl aga Disco Pax, evocati nel Songs” e “Wait & See”), dove il glamour con Snoop Dogg intitolato “U Should Janelle Monàe gioca per ora in un altro l’ep d’esordio). Superati gli snobismi, la manifesto poetico “Apocalippo”). Ar- ha un retrogusto malinconico e amaro, Know Better”. Quindici brani senza un campionato. canzone d’autore può riprendersi mae- rangiamenti minimali, di chitarre lo-fi e come nell’iniziale “Play by Heart”. solo momento debole: chissà se ora si a.p. stri spesso negati. C’era già Dente: e elettronica low cost, con inserti parlati Paolo Bogo potrà parlare di artigianato electro... due indizi, si sa, fanno una prova. a commento. Odiare la gente non è mai Giorgio Valletta Jacopo Tomatis stato così divertente. j.t. FRANCESISMI

Magma barocco Pop caramelloso

Daft Punk Nouvelle Vague Tron Legacy Couleurs sur Paris DISNEY BARCLAY

Personalmente non mi sarei mai augurato un sequel di Tron, Un bel gioco che non durava poco, si era detto allo scoccare magnifi co harakiri produttivo degli anni Ottanta divenuto del terzo volume. Il divertissement è noto: Nouvelle Vague nel tempo cult movie. Sono operazioni che non riescono: ba- = New Wave + Bossa Nova, ovvero tradurre i pesi massimi sti pensare al recente e terrifi cante seguito di Donnie Darko. della stagione post punk in arcobaleno brasileiro. Il nome non Ma veniamo alla colonna sonora: se nel primo Tron la musica cambia, ma il trattamento sonoro sì. Irresistibile. Forse pro- era stata affi data a Wendy Carlos, che coi suoi eccentrici ba- prio perché quei brani (Cure, Joy Division, Clash…) davvero li rocchismi postmoderni giocava felicemente con le immagini conoscevamo tutti. Ma ora che la rilettura “carioca” viene ap- futuristiche del fi lm, con la scelta del duo francese si prova plicata alla new wave francese, cominciano i problemi. Poco adesso l’operazione opposta. I Daft Punk – da sempre anima- note fuori dai confi ni nazionali e già molto pop in partenza, le ti da una rara sensibilità avant garde – si adeguano al nuovo canzoni non benefi ciano dell’effetto “ma guarda un po’ com’è Tron Legacy (più giochino da consolle che fi lm spregiudicato) venuta” e sfi lano, sia pure con la consueta eleganza, per ciò schierando un’orchestra di quasi cento elementi, e la musica che sono: diciotto caramelle (bon bon?) di pop transalpino. composta si conforma ai clichè dei più classici sound pictures Sono convocate alla festa le migliori ugole di Francia: Coralie e alla scuola dei grandi Moroder, Vangelis e Carpenter, con Clément, Vanessa Paradis e Camille, e tutte si dimostrano trés in più un tocco di francesissimo barocco. Il duo confeziona chic, ma alla fi ne ci si diverte soprattutto con Hugh Coltman. così un magma iperorchestrato e - al semplice ascolto lon- Che, in perfetto stile bossa, si occupa di “Amoureux Solitai- tano dalle immagini - noioso. L’eccezione che fa capire che, res” di Liò. La cantavamo tutti allora, godiamo tutti adesso. nonostante tutto, i Daft Punk rimangano grandi è il singolo Maurizio Blatto “Drezzed”: un episodio conciso (solo un minuto e mezzo di suoni favolosi) che accresce l’attesa di un loro autentico album nuovo. Tommaso Toma 38 CULTURE | WORLD n.277, gennaio 2011

IL DISCO DEL MESE CHANSON TRADIZIONI

Il diavolo sui sette colli Moussu T e le donne Duemila anni di transe

strisciano ruggendo i diciotto brani del solo: il primo disco “virile” è quasi inte- doppio album degli Ardecore: «San Ca- ramente composto, il secondo sognan- doco alterna composizioni originali a un te è carico di struggenti tradizionali, da ripescaggio di temi soprattutto romane- “Cecilia” (con David Tibet alla voce del schi, trattati in modo visionario, oniri- capitano) a “Biondi capelli”. La doppia co, lento; lo abbiamo immaginato come visione della tragedia d’amore vista dal- un disco da ascoltare al buio, nel silen- l’uomo e dalla donna: «Ma è sempre la zio», spiega Giampaolo Felici, mente e storia del ponte: la vita secondo me è alla Karelia con amore voce del cangiante collettivo di musici- una prova continua del passaggio che sti, in cui negli anni sono transitati - fra il demonio ci impone. Da un tema pra- gli altri - Zu e Geoff Farina. Il riferimen- tico, come i rapporti d’amore, in astra- to alle murder ballads di Nick Cave o ai zione si sviluppa la simbologia di quello “trombonipescispada” di Tom Waits è che è il contatto tra il bene e il male». Moussu T e lei Jovents The Master Musicians of Jajouka immediato, per il suono grasso e cupo, Dopo aver detto dei testi e della loro Putan de Cançon led by Bachir Attar Ardecore acustico e contemporaneamente saturo interpretazione, si passa alla musica. La CHANT DU MONDE, DISTR. DUCALE The Source diatriba su che colore dare a San Ca- San Cadoco di elettricità. Il contrabbasso sostiene LE SON DU MAQUIS una Fender a tutte valvole, la batteria doco su queste pagine, se “giallo world” SOL/INIT, DISTR. GOODFELLAS spacca i giochi del pianoforte a precise o “verde pop”, ha visto predominare il Due sono gli amori di Moussu T, alias martellate. Le due voci – il citato Felici color primario: perché la grande sfi da Tatou: Marsiglia e le donne. Una can- Nemmeno i Rolling Stones che tanto li San Cadoco, scaltro omino medievale, e la new entry Sara Dietrich - alternano degli Ardecore è rendere la tradizione zone su tutte nel repertorio: “Made- hanno amati possono vantare una car- ha il non indifferente merito di aver urla maschili a teatralità femminile, ed romanesca attuale… o forse comporre moiselle Marseille”, epitome perfetta riera altrettanto lunga: a Jajouka, da oltre beffato un certo Satana: il signore delle è un dualismo che marchia i due dischi assimilandosi ad un portato storico? del Tatou-pensiero. Fra i fondatori dei duemila anni, musicisti sceltissimi lavo- profondità infernali costruì un ponte, dell’album: «La veste dei due cd è piut- «Noi non siamo una band che cerca il Massilia Sound System (insieme a Blu, rano con fl auti e percussioni su cellule chiedendo in cambio l’anima del primo tosto diversa: il primo è pragmatico, moderno o la moda o il mercato, com- uno dei “giovani” dell’intestazione), modali spietate, all’insegna di una transe travalicatore; il santo mandò un gattac- maschile, e non solo perché canto quasi battiamo per dare alla canzone e alla pioniere nell’applicare la lingua d’Oc su estatica e curativa. Il paese a sud di Tan- cio nero in avanscoperta, salvandosi la solo io come prima voce: è più duro. ballata popolare una veste al passo coi basi reggae e dub, Tatou coltiva ormai geri continua a produrre un suono che vita. Una metafora della continua guer- L’altro è lunare, femminile, i temi sono tempi; in particolare, quello che abbia- dal 2004 la sua creatura “Made in La ammalia artisti di ogni estrazione e par- ra che l’umanità ingaggia con le tenta- lo specchio di quello che succede sul mo fatto è stato aggiungere dei ritmi Ciotat”, porto ai margini della Grande te del mondo, e che ha portato Jajouka zioni, le diffi coltà dello stare al mondo. primo. Poi c’è un anche discorso lega- alle melodie che formano la struttura Marseille da cui proviene e cui sempre nel cinema americano, nella discografi a Temi e ambientazioni che richiamano to ai testi: è abbastanza netta la visio- dei brani. Nei temi romaneschi, la me- ritorna. Se l’origine del sound del grup- inglese, nella letteratura mondiale. Il di- ballate dal profumo oscuro, cupo, me- ne maschile del primo rispetto a quella lodia era centrale rispetto al telaio dei po era nella chanson marsigliese, fra lo sponibile ensemble ha duettato con Or- dievale: è intorno a questo universo che femminile del secondo». È vero, e non ritmi, che sono invece appannaggio del swing anni Trenta e l’operetta, il quar- nette Coleman, Patti Smith, Bill Laswell; sud d’Italia». Certo che il furore dark e to album matura una sintesi ancora più è fi nito in colonne sonore di fi lm con una strumentazione dalle timbriche go- personale, che si arricchisce di un fi lo di Harvey Keitel o Jennifer Lopez; è citato tiche vestono il folk di un tessuto che elettronica, di blues elettrico (garantito nei libri di Burroughs e compare nella da tempo era in armadio: certe barrie- dalla chitarra di Blu), e conferma la feli- trasposizione cronenberghiana del Pasto re che un tempo sembravano superate ce vena melodica di Tatou, tra francese Nudo. Decontestualizzazione e dialogo oggi sembrano essersi rialzate senza e provenzale. Musica “portuale” già in serrato con altri linguaggi, ma senza ab- motivi veri… «È così, chi suona folk è origine, e oggi anche meno connotata, bassare la guardia: l’utilizzo di strumenti distante anni luce da chi fa rock, non quella di Moussu T è l’ideale colonna come ghaita o guimbri vive da secoli di ci si avvicina più. Negli anni penso ai sonora di una Marsiglia nostalgica e precise sfumature e accenti. A breve ve- CCCP come il caso di tradizione ap- “ripulita”, lontana anni luce dalla Marsi- drà la luce il fi lm Jajouka – Quelque chose plicata al rock e al punk in modo più glia dura degli anni Novanta cantata dai de bon vient vers toi, diretto da Eric e Marc intelligente, una musica internazionale Massilia Sound System e da gruppi an- Hurtado. The Source, ispirato dalla storia legata al luogo. Ma ci siamo venduti cora più radicali, come IAM, la Marsiglia di Boudjeloud, trasposizione gnawa del all’esterofi lia, siamo recettivi verso l’al- del Casino totale di Izzo (che, non a caso, mito di Pan, contiene registrazioni extra tro e salvaguardiamo poco del nostro. a più riprese cita i due gruppi). Eppure, pellicola che inoculano nell’ascoltatore Forse c’è scarsa conoscenza, rispetto ad non suona meno marsigliese, pur nella tutta la virulenza della transe sufi , fortu- esempio ad inglesi e americani, che del sua leggerezza (almeno all’apparenza) natamente eterna e localizzata, in Ma- proprio folk sanno fare un uso felicissi- disimpegnata. Jacopo Tomatis rocco, ora e sempre. d.b. mo. Rispetto più chi fa il pop italiano, perché è nettamente locale, rispetto a chi scimmiotta l’estero; dovrebbero sempre riconoscerti come specifi co di un territorio, dovrebbe essere la tua ric- chezza». Daniele Bergesio

BLUES

Gioielli rurali

Brillantemente restaurati, i ventiquattro brani raccolti in questo cd offrono uno spaccato affascinante dei primi sei anni di storia discografi ca del blues rurale, aperta con l’evo- cativo lamento strumentale “Guitar Blues”, che il maestro della chitarra slide, il kentuckiano Sylvester Weaver, registrò per la Okeh nel novembre 1923. L’album si concentra su fi - gure relativamente minori - talora oscure, spesso celebrate nell’ambito dei collezionisti - del vasto canone blues down home, attraversandone le diverse aree geografi che e stilisti- che, dalla Georgia “old time” del violinista Andrew Bax- ter (“K.C. Railroad Blues”) all’aspro Mississippi di Ishman Bracey, il cupo raconteur dell’ipnotico “The Fore Day Blues”. La rauca ironia e la poesia crudele e talvolta penetrante del AA.VV. grande canto blues emergono in gioielli come “James Alley Blues” di Richard Rabbit Brown, eccentrico songster della I’m Going Where The Water Drinks Like Wine: Louisiana dallo stretto vibrato nasale (“A volte penso che 18 Unsung Bluesmen Rarities 1923-1929 sei troppo dolce per morire / Altre volte credo che dovreb- SUBROSA, DISTR. FAMILY AFFAIR bero seppellirti viva”), o come “Ham Hound Crave” di Rube Lacy, dall’agro, essenziale slancio predicatorio; e una fi era individualità espressiva e un’eccitante, contrastata dialettica tra voce e strumento (quasi sempre la chitarra, anche se nel conclusivo “Devil In The Woodpile” è l’armonica di Noah Lewis a interagire con i suoi hollers) s’impongono in altri grezzi gioielli di Ramblin’ Thomas, Willie Baker, Tom Dick- son, Blind Joe Reynolds e Kid Bailey (è suo, da “Mississippi Bottom Blues”, il verso che dà il titolo al disco).

Luciano Federighi CULTURE | WORLD 39

SICILIA POST-FOLK L’ALTRO POP

Magie insulari Il manuale del prog-folk Natale popolare Cervelli zappiani Giappone islandese

Isola Terrae Unavantaluna Abnoba Shugo Tokumaru Porta d’Oriente Unknown People Novi Jorna Novi Misi Abnormal Port Entropy CNI MUSIC FOLKLUB ETHNOSUONI, DISTR. IRD HELIKONIA KILOHERTZ RECORDS SOUTERRAIN TRANSMISSIONS, DISTR. AUDIOGLOBE Molti anni sono passati da quando Isola Un buon disco di folk progressivo, per L’ensemble di siciliani trapiantati a Quello che colpisce di Abnoba – giova- si affacciò alla ribalta rock indipendente funzionare, deve rispondere a parecchie Roma si ripropone con un secondo al- ne sestetto valdostano-piemontese al Il fi ero etnocentrismo di marca europea di Arezzo Wave, appena sincronizzata sfi de. Un provvisorio elenco potreb- bum che porta come sottotitolo “Fram- secondo disco – non è tanto la dichiarata potrà arrivare a dire che “tutto quel- sulla nuova leva di musicisti che aveva- be contemplare: riconoscibilità di una menti di un Oratorio Popolare” e mette rotta verso un “folk del non-luogo” (pur lo che non è western, è world”. E così no accolto spunti, idee, e rifl essioni dal- matrice “folk” e “popolare”; innovazio- al centro la fi gura mariana: i nove giorni di solide basi franco-occitane), progres- tratteremo questo disco del songwriter la world music. A periodi di intensa at- ne timbrica accuratamente dosata, in della Novena, i nove mesi della ma- sivo e virtuosistico. Di sicuro non se lo giapponese Shugo Tokumaru, nato a tività e presenza hanno fatto riscontro, modo da non stravolgere mai l’attesa ternità, un disco e uno spettacolo che, sono inventati loro: e infatti, citano fra Tokyo e cresciuto a Beatles e – imma- per il gruppo siciliano, momenti che as- “formulaicità” della proposta; brani di spiega il chitarrista Luca Centamore, le loro infl uenze Blowzabella, Dédale, giniamo – cover band giapponesi dei somigliano quasi a una sorta di volon- solida composizione, che mantengano «giocano con i ricordi, vicini e remoti, Calicanto, Riccardo Tesi & Banditalia- Beatles. Port Entropy è perfettamente in- tario esilio dalle scene. Porta d’Oriente, un profumo di storia, pur affondando di uno zampognaro che in tempo di na… Stupisce, piuttosto, l’attitudine serito nel circuito distributivo dell’indie quarto capitolo in studio, fa seguito a i denti nella carne fresca del presente. Novena entrava nelle case per suona- spregiudicata, fresca e basata su quello pop internazionale e, a ben sentire, non un bel disco, Dea, tutto dedicato alla Sono tutte premesse non solo rispettate re la zampogna davanti al Presepe». Il che – in assenza di sinonimi pubblicabili suona tanto più “esotico” di un qualun- presenza femminile, mitica e reale, nel dai siciliani Terrae, ma guidate con pas- quartetto base (voci, zampogna a paro, – potremmo defi nire “gigioneggiare” (a que disco dei Sigur Rós. Il paragone non bacino del Mediterraneo. Gli Isola non so sicuro verso un “altrove” che assomi- friscaletto, marranzano, lauto cretese, partire dal titolo, che evoca Frankenstein è casuale, e l’ascolto più simile a Port sono interessati a calchi fi lologici “etni- glia molto al futuro del folk. Questo se- chitarra, percussioni) si avvale della Jr. con tanto di logo con cervello). Una Entropy che viene in mente è proprio il ci”, ma a creare uno spazio di concen- condo disco della formazione raccoglie prestigiosa presenza del percussionista follia zappiana che non è mai incoscien- recente e solarissimo debutto solista di trato stupore, dove gli strumenti, e il e precisa il suono e l’impasto comples- Arnaldo Vacca. Memoria di stili e lin- za di quello che si sta facendo, ma che Jónsi, cantante della band di Reykjavík. canto, soprattutto, entrano come picco- sivo, e di storia ce n’è davvero molta, guaggi popolari, ispirata interpretazio- testimonia un approccio onnivoro alla Insomma, c’è qualcosa di islandese in le epifanie misteriose, in questo aiutati alla base: settecento anni di vessazioni ne, forte senso melodico, riuscita com- materia popolare. Che, infatti, fagocita Tokumaru: non solo per il cantato in dalla voce stregata di Iolanda Vacalebre, che hanno portato molto disincanto, binazione di strumenti, canto potente in un pastiche postmoderno generi e una e misteriosa (almeno, quasi una Kate Bush siciliana. In aper- ma anche molta voglia di resistere, nel- sono i tratti vincenti della Compagnia cliché di genere: l’assurdo soul di “Al- per noi è tale il giapponese), ma anche tura, atout del disco, compare Franco l’isola. Portella della Ginestra e la Guer- di Musica Siciliana. La ripresa del can- beena Delight”, basata su una “Polca al- per il gusto per i “suonini”, i metallofo- Battiato, anche arrangiatore, ma fi or di ra di Spagna, i carcerati e i braccianti. zoniere natalizio di Rosa Balistreri è bina” raccolta in Val d’Aosta, l’etnojazz ni, la sega musicale, i fl autini, le cetre, ospiti, qua e là, nobilitano un lavoro di Grandi voci alternate, e arrangiamenti atto di devozione imprescindibile; ac- e il jazz-rock (nella “Monferrina in Re”, le atmosfere sognanti, il falsetto. Tutti grande spessore: come Mario Arcari, in bilico esatto tra suggestioni jazzate, canto vi sono brani tradizionali e com- con il duetto impossibile fra il piffero di elementi che hanno fatto il marchio di con il suo shehnai potente e ispirato, e nobili ascendenze di rock progressivo, posizioni di Pietro Cernuto, maestro Stefano Valla e la chitarra di Paolo Bon- fabbrica della musica dell’isola vulca- i fratelli Davide e Michele Ferrari (Echo e una world music per nulla decorati- della zampogna, strumento d’elezione fanti), un “minimalismo” vigoroso alla nica. “Bedroom pop”, lo ha bollato lo Art, Banda di Piazza Caricamento). Ma- va e da cartolina. Il brano iniziale è una del Natale peloritano, e «fi lo conduttore King Crimson (“Spasuttle” e altrove), spietatissimo “Pitchfork”. Un gioiellino gnifi co il “Patri Nostru” centrale, con la ripresa dai gloriosi Taberna Mylaensis tra passato e presente», rimarca ancora la canzone (“Neve on Helen”) fi no alla di dolcezza per noi, in cui la radice giap- voce di Nicola Rustica. degli anni Settanta: e tutti i conti torna- Centamore. citazione en passant della sigla di Beau- ponese affi ora, qua e là, nei timbri, nelle Guido Festinese no. g.f. tiful (in “Le Rigaudon de Saint Dwich”). Ciro De Rosa coloriture armoniche e nelle melodie, e Con, in più, una rara gioia nel suonare, lo fa suonare – forse non world – ma di sempre con il pedale abbassato, che fa certo, con termine detestabile, “altro”. di Abnoba uno dei giovani gruppi “folk” j.t. più interessanti in circolazione. j.t. MUSICHE POSSIBILI

Le musiche contemporanee L’apparenza incanta

Luigi Cinque Ochtopus & Hypertext O’rchestra Niente apparente Luna Reverse ETHNOWORLD MY FAVORITE RECORDS, DISTR. EMI

C’è chi ascrive l’orizzonte musicale di Luigi Cinque a mero Della busker band degli esordi conservano il gusto per il di- esotismo, non riconoscendo il realismo visionario di un arti- vertissement e la pratica sonora imprevedibile. Sono un set- sta che traduce in musica la perpetua condizione di transito tetto singolare per scelta timbrica, con una strumentazione propria della contemporaneità. Da anni il polistrumentista che annovera chitarra acustica e classica, percussioni, fagot- persegue il superamento della contaminazione, avvertendo to, corno, oboe, sax e la voce setosa di Mimma Pisto in “Ru- la necessità di generare un fl usso sonoro di impianto modale mori di sottomarino”, morbida canzone che si distingue tra che in questo nuovo cd sostanzialmente acustico è variegata tredici eclettiche e stuzzicanti pagine strumentali. Memori convivenza di forme, linguaggi, suggestioni, reminiscenze, della lezione della Penguin Café Orchestra, nel loro quarto allusioni. Trasuda di torrido “Masaba/Bahia”, che con la title album i ravennati producono musica briosa, contagiosa, au- track meglio raffi gura i paesaggi immaginifi ci del composi- toironica a partire dai titoli dei brani, con arrangiamenti ben tore, mentre “Improversus”, uno dei temi più riusciti, è dia- curati e un groviglio di infl uenze. “Pop Corno” è la burlesca logo avvincente tra due pianoforti, sax e il violino di Alexan- rivisitazione del tormentone de Il Genio. Passaggi bandi- der Balanescu, tra gli assoluti protagonisti dell’Hypertext stici, inserti mediorientali e guizzi R’n’B connotano “Cric”; O’rchestra, ensemble che accoglie fi or di solisti di diversa tocchi jazz su andamento in levare dominano “Turchetto”; provenienza geografi ca ed eterogenea estrazione musicale. folk circense in “Polka Miselia”. Si riaffaccia l’impronta ban- Le variazioni su una romanza bizetiana sono costruite su distica in “Il sorpasso”, mentre riesce appieno la rilettura di una tela timbrica policroma. “Sicilian blue” è incastro di so- “A quai” di Yann Tiersen. Schegge balcaniche fanno capoli- lismi, adagiati su un dilatato tappeto ritmico. “Luna Reverse no in “Mi chiudo in mi”. Si prosegue con l’afro ambient di (Reprise)”, elogio dell’instabilità, si apre a mille reticoli so- “La val dla câna”, prima di virare verso il Sud America col nori. Cinque dà ancora il meglio di sé in “African Time”, tradizionale colombiano “Galeron”. affi data al quartetto d’archi Balanescu, magnifi co fi nale di un album che è rifl essione sulle musiche possibili. c.d.r. c.d.r.

BillBill StreeverStreever

AvventureGELO nei luoghi più freddi del mondo

Incontro con Bill Streever Domenica 23 gennaio, ore 12 Festival della Scienza Roma, Auditorium Parco della musica www.edt.it