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Cronaca

REGGIO . Lo stato di “depressione scorso anno, su consiglio del dott. Moro, Pelle ha maggiore” è stato fatale sia per il paziente, boss della inscenato un malore e con la complicità del figlio e ‘ndrangheta, sia per i medici che lo avevano in cura. della moglie ha contattato il 118 ricevendo l’aiuto di Peppe Pelle, alias “Gambazza”, 51 anni, alla fine, è un’equipe medica coordinata da Moro. Per gli stato raggiunto da un provvedimento restrittivo del investigatori, nel 2008, anche il dott. Quartucci, giudice delle indagini preliminari di Reggio Calabria che favorendo il ricovero del boss a “Villa degli oleandri” ha avuto notificato in carcere. Dietro le sbarre sono aveva diagnosticato che l’uomo soffriva di “sindrome finiti, tra gli altri, due medici compiacenti. Manette depressiva maggiore con tratti psicotici”. Sempre anche alla moglie del boss di ; al figlio secondo l’accusa, “in varie occasioni, il medico venticinquenne della coppia, con l’ordinanza di cosentino aveva rilasciato a Pelle certificati attestanti la custodia cautelare che gli è stata notificata in carcere. Il simulata patologia depressiva”. Non viene escluso che provvedimento ha riguardato complessivamente sei il sanitario abbia avuto paura di non assecondare quel indagati: Giuseppe e Antonio Pelle, Marianna Barbaro “pezzo da novanta” della ‘ndrangheta locridea. (45); Guglielmo Quartucci (59) di Celico (Cosenza), Facendo riferimento al padre del boss di San Luca, il medico della clinica “Villa degli oleandri” di Mendicino; dott. Quartucci - come riportato in un’intercettazione - Francesco Moro (57) medico del 118 di ; e ha esclamato: “... mi hanno mandato, da Reggio Francesco Marcello Cornicello (39) avvocato del foro di Calabria, i Pelle... il secondo giorno venivo Cosenza che è stato posto ai domiciliari. Lo stesso ammazzato... Dice che il padre , è il , era...”. giudice per le indagini preliminari, accogliendo sempre Gli investigatori parlano di un assoggettamento del la richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha professionista: “Quando venivano quelli da Reggio disposto il sequestro delle quote che Quartucci Calabria, i Pelle, io cosa gli dicevo, non ti visito? Che possiede della clinica “Villa degli oleandri”, quelli il secondo giorno venivano qua e mi mangiavano convenzionata con la Regione Calabria per la cura di (“accoppavano”)”. Le intercettazioni a carico dello malattie neuropsichiatre. E così le scene di “un film... psichiatra bruzio hanno consentito di accertare che il bello pulito” - come uno degli indagati affermava al professionista avrebbe rilasciato anche dei certificati telefono per aiutare il boss di San Luca - si sono compiacenti nei confronti di un agente di polizia, tale rivelate diverse dalla fiction che gli artefici della vicenda Andrea Conforti, arrestato per tentato omicidio avrebbero voluto far durare più a lungo possibile. aggravato nei confronti della moglie nei confronti del L’operazione di questa mattina dei carabinieri del quale era stata diagnosticata una sintomatologia comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros, prevalentemente depressiva al punto da tornare libero denominata “Reale 4 e Ippocrate”, ha preso il via nel giro di pochi mesi. Difensore del poliziotto era nell’inverno dello scorso anno, quando Peppe l’avvocato Cornicello. L’impianto accusatorio - viene “gambazza” è stato intercettato dei carabinieri in fatto rilevare degli inquirenti - è stato confermato da un’indagine poi sfociata nelle inchieste, coordinate Samuele Levato, collaboratore di giustizia. dalla direzione distrettuale antimafia reggina, “Reale 1, Quest’ultimo ha fornito importanti elementi per scoprire 2 e 3”. Queste ultime, tra l’altro, hanno svelato una il sistema della diagnosi depressiva che veniva serie d’intrecci che la ‘ndrangheta sanluchese aveva diagnosticata a persone alle prese con la limitazione con gli ambienti universitari e politici reggini, con i della libertà personale. colletti bianchi e con medici compiacenti. Tutti, a vario titolo, al servizio del potente boss della ‘ndrangheta storica della Locride. Per evitare il carcere, , nel corso degli anni, era riuscito a venire in possesso di una robusta cartella clinica che certificava l’incompatibilità del boss con il regime carcerario. Per gli investigatori, una tecnica, quella adottata “gambazza” affinata nel 2006 quando gli era stata diagnosticata una “ depressione maggiore” come patologia preminente. E così due anni dopo (2008) l’uomo era tornato in libertà. I primi sospetti, poi gli investigatori hanno focalizzato la loro attenzione nei confronti dei due sanitari. Alla fine di febbraio dello

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