Beni Culturali E Turismo CLASSE L-1 STORIA DELL'arte MODERNA RICERCHE SULLA CHIESA DI SANTA CHIARA DI MONTELUPONE E IL SUO

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Beni Culturali E Turismo CLASSE L-1 STORIA DELL'arte MODERNA RICERCHE SULLA CHIESA DI SANTA CHIARA DI MONTELUPONE E IL SUO DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO CORSO DI LAUREA IN Beni culturali e turismo CLASSE L-1 TESI DI LAUREA IN STORIA DELL’ARTE MODERNA titolo RICERCHE SULLA CHIESA DI SANTA CHIARA DI MONTELUPONE E IL SUO PATRIMONIO STORICO - ARTISTICO Relatore Laureando Prof.ssa Francesca Coltrinari Michele Catinari ANNO ACCADEMICO 2017/2018 1 2 INDICE INTRODUZIONE .................................................................................................................... 5 I. LA STORIA DELLA CHIESA E DEL MONASTERO 1.Cenni storici sull’ordine delle clarisse nelle Marche ........................................................... 9 2.L’origine: la chiesa di san Giovanni Evangelista e san Niccolò in Castello 2.1.Prime notizie: l’Abbazia di san Firmano .................................................................... 14 2.2.Notizie dalle “Visitationes” ........................................................................................ 17 3.Il cambiamento: la riforma delle diocesi di Sisto V e i vescovi Francesco Cantucci e Rutilio Benzoni 3.1.Brevi cenni storici su Sisto V e il suo pontificato (1585 – 1590) ................................ 18 3.2.Il vescovo Francesco Cantucci (1586) ........................................................................ 21 3.3.Il vescovo Rutilio Benzoni (1586 – 1613) ................................................................... 22 4.Ulteriori evoluzioni dal XVII al XIX secolo 4.1.Spostamenti delle clarisse dal XVII al XIX secolo ...................................................... 25 4.2.La beata suor Maria Eleonora Mazza ........................................................................ 28 5.La chiesa oggi 5.1.Resoconto in seguito al terremoto del 2016 ................................................................ 31 5.2.Per non dimenticare: il terremoto del 1997 ............................................................... 36 II. L’ARCHITETTURA E LE DECORAZIONI SCULTOREE E LIGNEE 1.Brevi cenni all’architettura neoclassica delle Marche ....................................................... 38 2.L’architetto Andrea Vici e la risistemazione della chiesa di Santa Chiara 2.1.Biografia di Andrea Vici ............................................................................................. 43 2.1.Il progetto del coro ligneo e il rifacimento della chiesa ............................................. 45 3.Gli interventi dello scultore Gioacchino Varlè 3.1.Biografia di Gioacchino Varlè .................................................................................... 48 3.2.Le decorazioni in stucco lungo le pareti dell’edificio ................................................. 51 4.Le sculture lignee della chiesa di santa Chiara 3 4.1.La Madonna con il Bambino del XVI secolo .............................................................. 52 4.2.Il busto di Santa Chiara del secolo XVIII ................................................................... 53 III. I DIPINTI PRESENTI ALL’INTERNO DELLA CHIESA 1.La copia dell’Annunciazione di Federico Barocci 1.1.Descrizione del dipinto ............................................................................................... 56 1.2.La bottega del Barocci, ovvero l’espansione delle copie delle sue opere .................. 63 2.L’ Immacolata di Onofrio Gabrieli .................................................................................... 70 3.Dipinti minori con illustri modelli 3.1.San Giuseppe e il Bambino, da un modello di Carlo Cignani .................................... 79 3.2.Il Sacro cuore di Gesù, da un modello di Pompeo Batoni .......................................... 81 3.3.La Vergine adorante, da un modello di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato .. 82 IV. LE PORTE INTARSIATE DI CRISTOFORO CASARI (1796) 1.Brevi cenni sulla storia della decorazione lignea delle Marche: dal XV al XVIII secolo . 84 2.Le porte lignee settecentesche: descrizione e analisi 2.1.Prima porta ................................................................................................................. 90 2.2.Seconda porta ............................................................................................................. 91 2.3.Terza porta .................................................................................................................. 96 2.4.Quarta porta ............................................................................................................... 98 2.5.Quinta porta .............................................................................................................. 102 3.Lo sportello delle clarisse ................................................................................................ 103 CONCLUSIONI ................................................................................................................... 106 Appendice TAVOLE ............................................................................................................................... 108 DOCUMENTI ....................................................................................................................... 126 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................. 133 SITOGRAFIA ....................................................................................................................... 141 RINGRAZIAMENTI ........................................................................................................... 142 4 INTRODUZIONE L’intento di questa tesi è di dare risalto a un bene culturale, presente nel centro storico di Montelupone, piccolo centro in provincia di Macerata, a cui non è mai stata data la giusta importanza storico-artistica, ora, purtroppo, inagibile a causa del terremoto del 2016. Montelupone si inserisce nella tipologia degli insediamenti a “grappolo collinare”, tipici delle Marche, cioè di centri arroccati, tanto numerosi quanto straordinariamente ricchi di valori urbanistici, architettonici, ambientali. Montelupone, nella sua morfologia e struttura a sviluppo concentrico, nasce come borgo, per poi consolidarsi nel tempo come il tipico insediamento urbano di centro medioevale, diventando “uno dei centri storici di maggior pregio nelle Marche, con tutte le sue problematiche”1. Se si va ad analizzare la storia del comune di Montelupone, la sua crescita e le varie committenze di carattere religioso e nobiliare, ci si potrà tranquillamente rendere conto che in realtà Montelupone ha ospitato artisti di grande fama, chiamati appunto dagli ordini religiosi o dai committenti del patriarcato locale, che volevano imitare quanto avveniva nelle città d’arte più vivaci dello Stato Pontificio. Questa è una grande caratteristica che ha interessato il piccolo centro dal XV secolo fino ai primi decenni del secolo scorso. Va anche ricordato che Montelupone ebbe un precedente periodo molto fiorente, che va dall’XI al XIII secolo2. La storia della chiesa oggetto di questa tesi attraversa numerosi secoli di storia, che vanno dal dal basso medioevo, quando l'edificio fu costruito fino al XVIII secolo, quando esso fu rinnovato nelle forme che ancora oggi possiamo vedere. Quest’ultimo 1 La citazione è ripresa dagli estratti del convengo Il recupero architettonico dei piccoli centri, tenuto dall’arch. Giancarlo Capici, membro del consiglio nazionale INARCH, all’interno di Montelupone: Cronache di un borgo ideale, 2009. 2 Cfr. Cordoni 1934, pp. 195 – 199. Per ulteriori informazioni sulle origini di Montelupone cfr. introduzione al testo Le 57 meraviglie della provincia di Macerata di G. Picchio, 2008. 5 secolo per Montelupone si è rivelato estremamente interessante, poiché il borgo sembrò animarsi di una nuova vitalità artistica: nei cantieri aperti presso le principali chiese cittadine di sviluppò infatti un'intensa’attività di carpentieri, manovali, stuccatori, decoratori, ebanisti e tappezzieri. Negli anni del secolo, che videro accrescersi i redditi della proprietà fondiaria, soprattutto per i consistenti vantaggi derivanti dalla coltivazione del grano, non mancarono le risorse finanziarie da investire nel campo edilizio. Purtroppo, il problema che ha riguardato il paese è stato quello di non aver mai ottenuto dal punto di vista storico l’importanza che effettivamente meritava, proprio perché nel corso del tempo gli storici dell’arte hanno preferito concentrarsi su realtà artistiche circostanti quali Recanati e Loreto, le quali si stavano iniziando a creare una propria identità3. La difficoltà maggiore connessa alla fruizione e alla valorizzazione del bene culturale in questione è legata alla grande fragilità del terreno su cui poggia il paese di Montelupone, oggetto di frane e scosse che hanno distrutto e segnato non solo gli edifici, ma anche strade e abitazioni. Nel testo verranno infatti menzionati gli ultimi due importanti sismi che hanno segnato il paese e la chiesa di Santa Chiara, ossia quelli del 19974 e del 2016. Tuttavia non va neanche dimenticato il terremoto del novembre 1980. Sono differenti le cause: oltre alle già citate caratteristiche del terreno, va anche ricordata la presenza di una consistente falda acquifera; ma ad aggravare la situazione fu la realizzazione a fine Ottocento di un acquedotto che comportò il non utilizzo dei pozzi delle case private, che costituivano vere e proprie pompe in grado di eliminare acqua in eccesso, andando così ad alimentare le falde più profonde5. Come indicato inizialmente, l’intento di questo lavoro è andare
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