Guida All'ecomuseo Dell'orvietano
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GUIDA ALL'ECOMUSEO DELL'ORVIETANO LA VIA DEGLI ETRUSCHI LA VIA DEI BOSCHI LA VIA DEI CASTELLI LA VIA DEL CORPO LA VIA DELL'ACQUA LA VIA DELL'ANIMA LA VIA DELLA CRETA edizioni Fat Chicken “FEASR: L’EUROPA INVESTE NELLE ZONE RURALI” Edizione, progetto grafico e impaginazione Fat Chicken s.n.c. www.fatchicken.it GUIDA ALL'ECOMUSEO DELL'ORVIETANO LA VIA DEGLI ETRUSCHI pag 5 Porano; Orvieto; Castel Viscardo LA VIA DEI BOSCHI 13 Castel Viscardo; Allerona; Monteleone; Montegabbione; Parrano; San Venanzo. LA VIA DEI CASTELLI 21 Orvieto; Castel Viscardo; Monterubiaglio; Ficulle; Parrano; Montegabbione. LA VIA DEL CORPO 29 Fabro; San Venanzo; Monteleone; Orvieto. LA VIA DELL'ACQUA 37 Castel Viscardo; Allerona; Fabro; Ficulle; Parrano; San Venanzo. LA VIA DELL'ANIMA 45 Ficulle; Allerona; Monteleone; Montegabbione; San Venanzo. LA VIA DELLA CRETA 53 Orvieto; Castel Viscardo; Allerona; Ficulle. LA VIA DEGLI ETRUSCHI Tombe Golini e degli Hescana (Porano), Necropoli di Crocifisso di Tufo, Necropoli della Cannicella , Fanum Voltumnae, Pozzo della Cava, Tempio Belvedere (Orvieto), Necropoli delle Caldane (Castel Viscardo) 5 Perugia Orvieto Ficulle LA VIA DEGLI ETRUSCHI Il nostro percorso alla scoperta nella necropoli di Settecamini, il degli Etruschi, comincia da Porano. sito prende il nome di Tombe Golini. Nel territorio del comune si trovano Nella prima tomba, il visitatore può due importanti siti archeologici ammirare le pareti decorate con di epoca etrusca con le uniche immagini affrescate di riti funebri testimonianze di pitture murali che presentano il trapasso del dell’Umbria. Nel 1863 lo studioso defunto dal mondo dei vivi a quello Domenico Golini scoprì le tombe dei morti. Come per la prima, della famiglia aristocratica Volsinii anche la seconda tomba è decorata 6 con affreschi a tema funerario: Terminata la visita a Parrano, è il il defunto su una biga, demoni momento di dirigersi verso Orvieto, alati e suonatori che animano un dove la Necropoli del Crocefisso banchetto. Dalla necropoli si può del Tufo costituisce un vasto parco godere di una meravigliosa vista archeologico. Le tombe a camera sulla rupe di Orvieto. sono allineate lungo le vie sepolcrali e disposte secondo un preciso Percorrendo un lungo dromos si progetto urbanistico, importante giunge alla Tomba degli Hescana. anche per comprendere gli elementi Scoperta nel 1883 in località essenziali dell’antico impianto Molinella presso Castel Rubello ed urbano tra il VI e il III secolo prima esplorata da Eugenio Faina e Gian di Cristo. Francesco Gamurrini, prende il nome dalla famiglia gentilizia che La necropoli prende questo nome la fece costruire. Anche questa per la presenza di una croce incisa decorata con pitture a tema funebre nel tufo all’interno di una cappella in cui è possibile vedere il defunto rupestre. Le tombe sono circa guidare una biga trinata da cavalli settanta e realizzate in blocchi di bianchi. tufo con internamente un piano per 7 La Necropoli del Crocefisso del Tufo costituisce un vasto parco archeologico. Le tombe a camera sono allineate lungo le vie sepolcrali e disposte secondo un preciso progetto urbanistico, importante anche per comprendere gli elementi essenziali dell’antico impianto urbano tra il VI e il III secolo prima di Cristo. la deposizione del feretro. Secondo della Necropoli del Crocifisso del la credenza che la vita continuasse Tufo si giunge alla Necropoli della anche dopo la morte, all’interno Cannicella, che deve il suo nome delle camere sono stati rinvenuti alla fitta vegetazione di canne che oggetti (tra cui bronzi, ceramiche la circonda, è stata portata alla luce e buccheri) che componevano da scavi archeologici alla fine del il corredo funebre del defunto. XIX secolo. Oltre che da tombe a Dal 1961, il materiale ornamentale camera, la necropoli è arricchita recuperato è stato catalogato con anche da un Santuario. L’edificio è criteri scientifici ed esposto al composto da una serie di ambienti, Museo Faina di Orvieto. alcuni ipogei, che contenevano materiali di ogni tipo, si tratta di Seguendo il lato meridionale della doni votivi o oggetti destinati al rupe di Orvieto, dalla parte opposta culto. All’interno del Santuario 8 è stata rinvenuta una scultura in della lega delle dodici città marmo alta 80 cm e prende il nome etrusche. La località purtroppo non di Venere di Cannicella. L’opera, è visitabile nel corso di tutto l’anno databile verso la fine del VI secolo per motivi di conservazione, ma se a.C., è conservata al Museo civico si è ad Orvieto tra luglio e agosto è archeologico di Palazzo Faina. possibile che lo scavo archeologico sia in fermento e si potrebbe godere In località Campo della Fiera, ad di una visita guidata. Giungendo ovest di Orvieto, si raggiunge nel centro di Orvieto, proprio nel l’ombelico sacro dell’Etruria: cuore del quartiere medievale, non il Fanum Voltumnae. Il Fanum, si deve perdere l’esplorazione del secondo quanto riferito dallo storico Pozzo della Cava, un percorso che romano Tito Livio, era il luogo delle va dagli etruschi al medioevo. Una riunioni annuali dei rappresentanti delle cavità ipogee è una tomba 9 etrusca ben riconoscibile, ma e risalgono al primo periodo alcuni fori laterali e la sua forma di permanenza degli etruschi a fanno pensare che nel medioevo Orvieto. sia stata trasformata in fallone, un macchinario utilizzato per la Tra gli importanti ritrovamenti va lavorazione dei tessuti di lana. Le ricordata anche la cisterna con ultime due sale, ritrovate nel 2002, l’intonaco a “cocciopesto”, un hanno subito nel corso dei secoli rivestimento ottenuto triturando numerose modifiche, rendendo dei frammenti di ceramica impastati difficile l’interpretazione dell’uso con malta. L’interno del pozzo si originario. La presenza di nicchie caratterizza anche per la presenza di alle pareti rende concreta l’ipotesi cunicoli etruschi, di cui uno visitabile che fossero una necropoli rupestre nella prima parte ed uno alla fine del 10 percorso. A poca distanza dal Pozzo Necropoli delle Caldane. Lasciando di san Patrizio, su una spianata la macchina in un ampio parcheggio che domina la valle sottostante e percorrendo a piedi un incantevole si trovano i ruderi del Tempio del sentiero ricco di vegetazione si Belvedere. L’edificio, risalente al arriva alla necropoli composta di V secolo a.C., era dedicato alla una quarantina di tombe risalenti divinità Tinia, probabilmente lo al VI secolo a.C. scavate nel Zeus degli Etruschi. Molti frammenti “matile”, un terreno vulcanico tipico sono conservati al Museo Faina. dell’altopiano dell’Alfina. Lasciata Orvieto ci dirigiamo a Notevole il corredo funerario qui Castel Viscardo. Superato di pochi recuperato ed esposto al Museo chilometri il borgo incontriamo la Archeologico Nazionale di Orvieto. 11 LA VIA DEI BOSCHI Castel Viscardo (Faggeta); Allerona (Anello di Villalba); Monteleone (Boschi dell’Alta Valle del Nestore); Montegabbione (Vicciuta, Oasi della Serpolla); Parrano (castagno); San Venanzo (Centro di Documentazione Flora e Fauna del Monte Peglia, Museo e Parco Vulcanologico) ; Anello dell’Elmo 13 Perugia Orvieto Ficulle LA VIA DEI BOSCHI CASTEL VISCARDO Caldane, questa area boschiva è di grande interesse naturalistico Il percorso nel cuore verde e si contraddistingue per una dell’Orvietano inizia dalla Faggeta particolarità: la presenza del faggio di Castel Viscardo. Situata nei ad una altitudine inferiore a 200 pressi del sito archeologico delle metri s.l.m. è un fatto quanto mai 14 Ogni anno, a Parrano, la comunità si riunisce sotto un castagno adiacente alla chiesa della Madonna del Gabriello, l’occasione è quella di celebrare la festa della Madonna e la ricostruzione della chiesa l’8 settembre 1893. La pianta, che fa da ristoro per la “merenda del Castagno”, è lì da 400 anni! singolare e eccezionale. immerso in un ambiente boschivo a 700 m s.l.m. che può essere Dopo un meritato relax all’ombra esplorato a piedi, in MTB e a cavallo. della faggeta, è il momento di Il tempo di percorrenza è di circa raggiungere il Parco di Villalba tre ore. percorrendo la S.P. 50 da Allerona in direzione di Fabro. Uno splendido I BOSCHI DEL NESTORE bosco di alberi ad alto fusto bene attrezzato per il turismo verde che La via dei Boschi concede poco consente un pieno contatto con riposo a chi decide di incamminarsi. la natura, in una delle zone meno Se Villalba vi ha lasciato senza fiato antropizzate e quindi più integre dal aspettate di esplorare i boschi punto di vista ambientale. Il Parco dell’Alta Valle del Nestore. La è anche punto di partenza e arrivo zona interessa marginalmente il del cosiddetto Anello di Villaba, territorio comunale di Monteleone un percorso naturale totalmente e coincide con uno dei più estesi 15 16 Alla scoperta del Museo e Parco Vulcanologico, in entrambi i luoghi si può approfondire la conoscenza della geologia del territorio. L’itinerario di studio si sviluppa nell’area di un vecchio vulcano di circa 300 mila anni fa ed è possibile ammirare coni, crateri, colate laviche e una delle rocce più rare: la venanzite. 17 e conservati boschi di querce coltivate. I pochissimi insediamenti (cerro)dell’Umbria. Si compone umani sono casali in pietra di origine dei principali tipi di vegetazione tra il ‘600 e il ‘700. Camminando forestale a caducifoglie. interessanti lungo i sentieri che si snodano sono anche i lembi di brughiera a attraverso le aree boschive è Calluna vulgaris che, trovandosi al possibile imbattersi nella vicciuta, limite meridionale di distribuzione, una sorta di vite selvatica che cresce assumono un notevole valore spontaneamente e si arrampica fotogeografico. sulle piante. Una nuova tappa ci attende nei Ogni anno, a Parrano, la comunità pressi di Montegabbione, è l’Oasi si riunisce sotto un castagno della Serpolla, un’area di importante adiacente alla chiesa della Madonna valore naturalistico. Quasi per nulla del Gabriello, l’occasione è quella di antropizzata, è un concentrato di celebrare la festa della Madonna biodiversità in cui la superficie e la ricostruzione della chiesa l’8 di boschi (alberi ad alto fusto, settembre 1893.