ARCHEOLOGIA, ARCHITETTURA, ARTE E TERRITORIO Direttore Fabio R Università Degli Studi Dell’Aquila
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ARCHEOLOGIA, ARCHITETTURA, ARTE E TERRITORIO 2 Direttore Fabio Redi Università degli Studi dell’Aquila Comitato scientifico Michela Cigola Università degli Studi di Cassino Giulio Tamburini Università degli Studi dell’Aquila Fernando Amores Carredano Università di Siviglia Francesco Aceto Università degli Studi di Napoli Federico II ARCHEOLOGIA, ARCHITETTURA, ARTE E TERRITORIO Uomo, cultura e ambiente: sulle tracce delle civiltà del territorio. La collana nasce dall’esigenza di impostare una ricerca scientifica pluridisciplinare che consenta di indagare le risorse paesaggistiche, intese come contesti naturali antropizzati, e gli aspetti materiali e artistici delle produzioni presenti nel territorio. Il profilo geomor- fologico e le risorse climatico–ambientali di una regione ne condi- zionano l’occupazione antropica determinandone le dinamiche e le caratteristiche di gestione in stretta connessione con l’evolversi di quell’insieme di conoscenze tecniche, artistiche, di abitudini e tradizioni riassumibili con il termine “cultura”. La collana appro- fondisce e integra le diverse discipline scientifiche che hanno co- me oggetto lo studio del territorio e delle culture che in esso si so- no sviluppate, con lo scopo di ricostruirne le motivazioni e le dina- miche storiche, in funzione della valorizzazione di quegli elemen- ti che le connotano, connettendole con i contesti macroregionali. I volumi accolti in collana sono sottoposti a peer review. Roberto Montagnetti Il territorio dell’antica Contea di Celano e gli insediamenti della prima fraternitas francescana Aracne editrice www.aracneeditrice.it [email protected] Copyright © MMXVIII Gioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale www.gioacchinoonoratieditore.it [email protected] via Vittorio Veneto, 20 00020 Canterano (RM) (06) 45551463 isbn 978-88-255-1292-2 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: febbraio 2018 Indice 9 Prefazione 11 Introduzione 13 Capitolo I 1.1. Cenni geomorfologici del territorio, 13 – 1.2. Storia degli studi e delle ricerche, 16 – 1.3. Inquadramento storico del territorio in epoca medievale, 19. 41 Capitolo II 2.1. Il dibattito storiografico sul francescanesimo abruzzese, 41 – 2.2. La presenza di Francesco e le presunte fondazioni francescane in Abruz- zo, 42 – 2.3. Gli attuali conventi francescani nel territorio del Parco Regionale Sirente–Velino, 52 – 2.3.1. San Francesco A Fontecchio, 53 – 2.3.2. San Francesco a Castelvecchio Subequo, 54 – 2.3.3. San Pietro in Al- be, 55 – 2.3.4. San Francesco a Pescina, 58 – 2.3.5. San Francesco a Celano, 59 – 2.3.6. San Francesco a Gagliano Aterno, 60. 69 Capitolo III 3.1. La presenza di San Francesco e l’origine degli insediamenti france- scani all’interno del parco regionale Sirente–Velino alla luce dell’analisi topografico–archeologica, 69 – 3.2. La situazione insediativa del territo- rio al tempo di Francesco, 73 – 3.3. La viabilità del territorio nella prima metà del xiii secolo, 84 – 3.3.1. Le analisi geospaziali per la ricostruzione della viabilità, 101 – 3.3.2. I modelli grid utilizzati per le cost surface analy- sis, 102 – 3.3.3. Considerazioni conclusive sulla viabilità, 108 – 3.4. Schede topografiche, 126. 427 Conclusioni 7 8 Indice 443 Appendice 457 Abbreviazioni bibliografiche Prefazione Il tema degli insediamenti della prima fraternitas francescana in terri- torio aquilano non è estraneo alla storiografia francescana abruzzese, ma decisamente innovativa è la metodologia della ricerca, che de- finirei archeologica e con particolare attenzione alle più aggiornate tecniche informatiche e di telerilevamento, che Montagnetti applica con padronanza. L’elezione di Francesco quale “custode” del Parco Regionale Sirente–Velino appare una scelta molto coerente da parte degli amministratori e costituisce la molla iniziale della scommessa della verifica delle due posizioni prevalenti riguardo alla presenza del Santo nel territorio in esame. Da una parte i sostenitori dell’ipotesi che Francesco, come riferisce il protobiografo del Santo, Tommaso da Celano, abbia visitato soltanto Celano e Pescina tra il 1215 e il 1216 e di nuovo Celano intorno al 1222; dall’altra chi ritiene che Francesco si sia recato anche in altre località del territorio, fra le quali Castelvecchio Subequo che conserva una preziosa reliquia del Santo, fondandovi celle monastiche e conventi. Attraverso l’uso del drone, nel territorio indagato sono stati indi- viduati e analizzati siti esistenti e altri scomparsi e ridotti al livello di rudere o di semplice aYoramento dal terreno; i dati sono stati geo- referenziati, schedati e inseriti in un sistema informativo territoriale (SIT), con elaborazioni grafiche e ricostruzioni in 3d delle evidenze materiali individuate sulla base del DEM o delle immagini satellitari tratte da Bing Map o del DTM LIDAR. Parlare di archeologia “pubblica”, definizione molto in voga re- centemente, mi sembra forse eccessivo, ma appropriato, in quanto la ricerca che Montagnetti ha svolto, dietro mio impulso, non si limita alla soluzione della diatriba storiografica ora detta, bensì, applicando le moderne tecnologie cui si è già accennato, oltre a individuare in- sediamenti monastici poco noti o del tutto sconosciuti, realizza un quadro insediativo territoriale che attenti e sagaci amministratori sa- ranno in grado certamente e auspicabilmente di mettere a frutto per 9 10 Prefazione una migliore conoscenza e valorizzazione di un territorio straordi- nario che sta regredendo anche a seguito del triste fenomeno dello spopolamento naturale e della fuga dei giovani verso più comode sistemazioni. Potrebbe apparire mero esercizio accademico l’individuazione dei siti a vocazione francescana o fondati dal Santo, ricostruire un quadro ambientale e insediativo rapportabile cronologicamente ai tempi di Francesco, rintracciare la viabilità coeva e calcolare i tempi di per- correnza per valutare in modo concreto e scientifico le possibilità di spostamento da un sito all’altro del territorio in tempi e con impegno fisico ragionevoli e compatibili. In realtà tutto questo può essere assun- to dagli amministratori del Parco e delle comunità locali come misura dei percorsi di visita e di attività culturale–turistica e come base per la progettazione e la realizzazione di percorsi tematici, “francescani” nella fattispecie, e non solo, e come motore di valorizzazione e pro- mozione del territorio attraverso interventi socialmente sostenibili ed eYcaci. Da qualche anno, con il sostegno della Regione Abruzzo e di alcune Amministrazioni locali si svolge alla fine di agosto la “Marcia del Crea- to” che intende far conoscere e apprezzare, con spirito francescano, le bellezze paesaggistiche e insediative del percorso che, ovviamente a piedi, unisce Celano, Collarmele, Gagliano Aterno e Castelvecchio Subequo, con tappa intermedia nell’altopiano di Baullo, a circa 1200 m s.l.m., dove da due anni, con uno scavo archeologico da me diretto, abbiamo riportato alla luce i resti di S. Scolastica, nei pressi della scatu- rigine naturale che, secondo la tradizione, fece sgorgare Francesco, con il celebre Miracolo dell’acqua eYgiato da Giotto nella basilica di Assisi, in occasione del trasferimento del Santo da Celano a Gagliano Aterno e forse Castelvecchio Subequo1. Alla “Marcia del Creato” esistente possiamo ipotizzare l’aYanca- mento di altri percorsi e di altre attività culturali, turistiche, economi- che che la ricerca archeologica territoriale compiuta suggerisce come applicazione dei consistenti risultati conseguiti. Fabio Redi 1.Redi,Montagnetti,Rosati,Lallone 2015, pp. 509–514. Introduzione Questo studio ha cercato di ricostruire, attraverso una lettura incro- ciata delle fonti storiche, agiografiche e archeologiche, la presenza di San Francesco nell’area dell’attuale Parco Regionale Sirente–Velino e di individuare gli insediamenti della prima fraternitas francescana all’interno di questo territorio. Tale area geografica corrisponde, nello specifico, ai territori comu- nali di Acciano, Aielli, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Celano, Cerchio, Collarmele, Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno, Go- riano Sicoli, Magliano dei Marsi, Massa d’Albe, Molino Aterno, Ocre, Ovindoli, Pescina, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Dome- nico né Vestini, Secinaro e Tione degli Abruzzi, tutti ricadenti nella provincia dell’Aquila. L’unica testimonianza della presenza fisica di Francesco in Abruzzo, e più specificatamente all’interno del territorio preso in considera- zione dalle ricerche, è fornita dal racconto del suo protobiografo Tommaso da Celano, secondo cui Francesco giunse in Abruzzo per la prima volta tra il 1215 e il 1216 rispettivamente a Celano e a Pescina e una seconda volta, intorno al 1222, nella sola Celano. Eppure diverse memorie e tradizioni sostengono che San Francesco abbia visitato altre località in Abruzzo dove avrebbe fondato conventi e luoghi per i suoi frati. Questa diatriba, ovvero la presenza o meno del Santo in varie località della regione, oltre a Celano e Pescina, e la fondazione diretta da parte di Francesco di alcuni conventi abruzzesi, come vuole la tradizione, ha diviso e continua a dividere tutt’ora la storiografia francescana abruzzese. Essenzialmente sulla questione esistono due scuole di pensiero con- trapposte: quella che sostiene che Francesco abbia visitato solamente Celano e Pescina, unici luoghi attestati