L'Istruzione pubblica a Carmiano nel ventennio post-unitario (1859-1888)*

Pietro Manca

1. «...Non si creano nuove scuole senza maestri, e questi non s'improvvisano egualmente... non si muta in un istante un popolo, soggetto da tempo lunghissimo alla schiavitù e all'ignoranza, in un popolo colto e civile»'. Questa affermazione del Nigra, segretario di Stato della luogotenenza di Napoli, sembra esprimere al meglio l'im- portanza che l'istruzione pubblica nel Mezzogiorno, assunse negli an- ni della liberazione dal dominio borbonico e la successiva annessio- ne del Regno di Napoli allo Stato unitario. L'attenzione rivolta ai problemi dell'istruzione pubblica nel Sa- lento è caratterizzata da una notevole produzione letteraria che ci con- sente, a più riprese, di inquadrare la situazione globale della peniso- la, centrando le questioni fondamentali del processo di alfabetizza- zione delle masse. Tra le opere fondamentali, nell'ambito letterario di ampio respiro, si colloca quella dello Zazo 2 che ripercorre le tappe fondamentali del- la diffusione della istruzione nelle province napoletane fornendo, inoltre, mediante documenti e statistiche, alcuni dati essenziali per ri- vedere il processo storico di diffusione della istruzione pubblica e pri- vata. Da non dimenticare, anche la rilevanza assunta dalla rivista lo-

Estratto della tesi per il Corso di Perfezionamento in Storia Regionale Pu- gliese, Università degli Studi di Bari, dal titolo: Per la Storia delle istituzioni edu- cative in Terra d'. L'Istruzione pubblica a Carmiano dopo l'unità (1859- 1911). Relatore chiar.mo prof. Mario Spedicato. Cfr., E. PANARESE, L'Istruzione primaria, popolare e professionale a Ma- glie nei primi quarant'anni del regno (1862-1900), in "Note e documenti di storia e cultura salentina", III, 1976, p. 103. 2 A. ZAZO, L'istruzione pubblica e privata nel napoletano (1767-1860), Città di Castello, Il Solco, 1927.

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cale "Rinascenza Salentina", che annoverò un importante lavoro di Panareo . La letteratura specialistica enumera, anche alcuni fondamentali la- vori della Bertoni Jovine4 e di Canestri-Ricuperati' per il loro caratte- re istituzionale, ché attraverso la ricostruzione storica degli eventi po- litici e lo studio delle normative vigenti in ambito educativo hanno re- cuperato i caratteri essenziali del processo evolutivo dell'istruzione pubblica nazionale. Per giungere al capillare lavoro di Semeraro, che ha ricondotto il processo di diffusione delle istituzioni educative popolari nel «all'opera del Calasanziani da una parte e dell'ordine dei Padri della Compagnia di Gesù dall'altra, insediatisi entrambi nelle province na- poletane nell'ultimo scorcio del sec XVI»`' riconoscendo, però, che a partire dagli eventi che vedono la nascita dell'unificazione del terri- torio nazionale, «la fase più ricca di fermenti e di realizzazioni per le istituzioni educative e scolastiche coincide in Terra d'Otranto con l'ultimo ventennio del sec. XIX» . La storia dell'istruzione pubblica nel Salento, deve perciò, essere rapportata al processo di attuazione della legge Casati, che ad inizia-

S. AAEO, L'istruzione in Terra d'Otranto sotto i Borboni, n "n nz Slntn", I, 6. 4 . EOI OIE, Storia della scuola popolare in Italia,Torino, En d Edtr, 4. G. CAESIG. ICUEAI, La scuola in Italia dalla legge Casati a , rn, hr Edtr, 6.

6 A. SEMEAO, L'infanzia e le sue storie in Terra d'Otranto, , Cnt Edtr, , p. 2. A. SEMEAO, Infanzia e istituzioni in Terra d'Otranto, n Qdrn d d, n.2, 80, p. . S vdn nltr . AIO, L'istruzione nel Salento sot- to il regno dei Borboni, n " l", I, 4, d. 0. COAGEI, L'i- struzione pubblica in Terra d'Otranto prima e dopo l'Unità d'Italia, n " l", I, , rz 6 0. COAGEI, Breve storia della Scuola Tecnica Commerciale di Lecce, Gltn, Edtr Slntn, 6. «ll rltà, nntnt h l l Ct f npt n fnzn n znl nn pté bt r t ttt l prvn nn. Il lnt ttbr 860, h n rlv l prt ttzn, f t ll Mrh l

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re dal Piemonte, prende piede e trova esecuzione nei territori delle re- gioni italiane, fino alla proclamazione dell'unità nazionale. Anche in considerazione del fatto che la legge del 1859 "smantellava" ogni pri- vilegio che fino ad allora avevano assunto le scuole private e che a partire dal 1848 vedono sfiorire ogni sforzo compiuto per la istruzio- ne delle nobili famiglie leccesi`'. Considerando l'aspetto negativo principale, qual è quello della unicità di una legge per l'istruzione pubblica di ogni ordine e grado, l'aspetto positivo introdotto dalla legge Casati fu quello di consentire l'impianto di una scuola elementare gratuita e obbligatoria per ambo i sessi in Comuni anche con bassi livelli demografici. La scuola realizzata dalla destra dunque, si presenta al popolo ita- liano, con non pochi problemi. Tra questi uno dei maggiori è quello

lUbr nll t nn 860 ll Sl ltnt nl 86. l npltn f pbblt n rlnt pl n dt 2 nn 86 h nnllv prv vdnt pr dl vrn d Grbld drnt l prd dll dtttr» n . EOI OIE, Storia della scuola, t., p. 28. rrdt, nltr, h ll dt dll prlzn dll l Ct nn f fl tblr l nr tt d l tnt l trrtr nznl, r lr dll rnh dll ndn v l 860 h 000 btnt dll lt 2 rn l nlfbt ntr dll brd. «tr dl nn Snt nll lt, nttn prhé l d ttt dtv prvt, nz pr l vrtà ln nl 48 nn p rbbr nn l fllnt dl l nnl ttl, nppr rtrd lt rptt d ltr rltà ttdn dll t prvn, nllprr d p n l nl trvr tr ptntt pr ln ltt lntr dtnt pr , l t 48 ntbrbn nn rfr» n A. SEMEAO, L'educazione dei due popoli, n M. M. zz ( r d, Storia di Lecce. Dall'uni- tà al secondo dopoguerra, r, trz, 2, p. 6. I «lrdnnt lt r rlntt n ttt rdn rd, dl l lntr llnvrtà, d nn l rn, rdtt nl 8 n vt dllnfzn dl nt lbrd Gbr Ct, ntr dll pbbl tr zn nl bntt Mrr. l rrdv prtttt lrnzzzn plv dl t (... nnhé ltrzn d prr, ntr nn d dv lt pz lltrzn lntr n t p ntrdv prò n prnp d rnd prtt, tblnd h v f n n tp d l ln tr rtt bbltr pr ntrb » n . OMAEI, L'Italia libe- rale, ln, Il Mln, , pp. 662.

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di dover affrontare l'ostilità della Chiesa che avanzava proposte e pronunciava anatemi per voce di Pio IX". L'ingerenza da parte della Chiesa, nella attuazione della Legge or- ganica sulla scuola, contraddistingue i primi ventenni del post-unita- rio. È notorio, infatti, che le amministrazioni comunali considerano più opportuno affidare l'istruzione pubblica cittadina alla cura dei sa- cerdoti.

2. Per poter inquadrare entro i giusti confini lo studio della diffu- sione della pubblica istruzione nel di Carmiano, è necessa- rio riprendere alcune linee di sviluppo demografico dell'originario casale medievale'''. formatosi al centro della depressione carsica de- nominata Valle della Cupa. Dalla letteratura pubblicata sull'evoluzione demografica di Car- miano , pervenuta sino alla vigilia della unificazione nazionale, pos-

l A nfrr l rttr ntrddttr dll dtr, nl vlr rlzzr è n tt l, tnnd prò nt dll ndzn dttt dll Ch è lrtl 2 dll l Ct, h pfv: «Il prr nrà l llv d t l pr ltrzn rl. Qt rà dt n tp n lh h vrrnn tblt d n rd tr l Mnp d l rr». 12 « pr nrzn fl rltv Crn rl l 44 d n n n pr è h l l n lntr fd f tt d Cltn d n t Cr d . Altr d rlvzn frn pt n tà rn, pr nt nl 42 nl 48, d n trz nl 008 n lnz dl vrn pnl. (... l r dl 00 rtrn ltr 4 nrzn fl, ttt nlt dl Gtnn, rltv l nn 2, 42, 6, , ntr pr l 600 ì pò dprr d ltr d lttnt l nn 648 66. lt n nt fl ffttt n p drn, ll dl 2, pr Crn nn è d ndrr ffntnt ttndbl n nt rprd nnt l t fh rltv nl 66» n M. SEICAO ( r d, Chiesa e società a Carmiano alla fine dell'antico regime, Gltn, Cnd Edtr, 8, pp. 222.

«Crn, ltr p l, rfltt t tnt d prptt v h fn pr rr n tnzl tbltà drf. v n rpr tr l fn dl 600 pr dnn dl 00 n t vlnt rptt rt d pd. pplzn trn tr vh lvll n nth, n p pù d 00 n. Il prnt d t f prnt dffl ft tnt d vrfr n n rt rtrd rptt l t

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siamo evincere che il numero degli abitanti l'antico "casale" — ormai divenuto Comune d'Italia - è comprensivo di circa 1400 anime. In questo ambiente in fase di "crescita" demografica, prende pie- de il nuovo ordinamento della pubblica istruzione. Tra l'interesse del- le nobili famiglie cittadine anche la cultura e l'istruzione trovano i tempi ed i modi di radicarsi; i "bambini-lavoratori" che prima erano liberi di "procacciarsi il pane" con il lavoro della terra iniziano ad es- sere oggetto delle statistiche nazionali, materia di studio ed obiettivo di fruizione "sussidiaria" da parte dell'amministrazione comunale. È importante sottolineare, che negli anni successivi all'emanazio- ne della legge Casati ed alla conseguente estensione alla restante par- te delle regioni annesse, dopo l'unità nazionale, la scuola elementare di Carmiano è affidata principalmente alle cure di maestri sacerdoti eletti, dalla giunta municipale, a norma della nuova legge sulla pub- blica istruzione". L'amministrazione comunale - rispecchiando l'intenzione degli alti funzionari statali - si prodiga da subito nell'attuazione della leg- ge, tra gli elogi degli stessi, istituendo nel 1861 una scuola serale 1s .

l rtnt. Inftt l prtr dl nn 060 dl l l pl n tà n n lnt rdl rpr drf. llr d p pù d n n ntnn, dl 4 l 4, l pplzn nt d ppn 00 ntà, pnd d 6 864 n. ù h d n vlt trtt d n rpr przl d pr dnt lt nth. Il Sttnt rn rvl dn n l plvnt dbl, lntt d n rt tntt n ndt rpprntr n hr rln drf. l r dll800 l dr d rf rnt vn prò rpdnt tr. n ll vl dll nfzn n znl pò tr, pr n nr ntrddttr, d n ntnt nr nt dl nr dl btnt h prt l pplzn dl pl ntr r nr nllr d zz l l ltr 400 n» n M. SEICAO ( r d, Una comunità salentina in epoca moderna. Carmiano tra XV e XIX secolo, Gltn, Cnd Edtr, , pp. 222. 14 «I tr dll l nl lntr n ltt d Mnp», rt. 2, l Ct. Il tr ltt dl Cn nfrt dl Cnl Sl t rvnl rtv n r pr tr nn, dt l pr trnn d prv ptv r rnfrt pr d pù nn, ppr vt (fr. rt. . Il Sn d, nltr, vv l fltà — dt l prr dll Gnt — d rlr ltt tt d rltà: ttl prrtr pr l nddtr llnnnt. 15 « Snr n pnt, pr dlltrtà pr

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All'aver istituito una scuola serale comunale, ottenendo il com- piacimento "de' superiori", non è - per la giunta municipale - motivo di uno slancio continuato per ciò che riguardava la pubblica istruzio- ne. Si dovrà attendere più di dodici mesi, infatti, a che i fanciulli car- mianesi potessero avere una scuola elementare fornita degli idonei materiali' e di maestri "patentati". La Giunta Municipale viene convocata, nel novembre '61, in se- duta ordinaria per stabilire le modalità di attuazione dei solleciti so- praggiunti perentoriamente, insieme all'insediamento della scuola pubblica. La soluzione è individuata mettendo a disposizione della

ri si è offerto ad aprire nel Comune di Carmiano una scuola serale il Sig. Raffaele Ciccarese, insegnandovi gratis, unitamente al sacerdote Sig. Michele Marino. È su- perfluo il dire quanto cotali opere siano accette all'attuale governo, di come in tut- ti i modi animi, ed inciti a promuoverle per ingentilire le plebi ed aversi in breve mediante l'opificio paziente, patriotico un popolo in tutte le sue parti colto, illumi- nato, che sappia rispondere all'appello del suo gran Re galantuomo, che lo spinge sulla gloriosa via del progresso. Quindi io mi prometto dalla sua parte ogni energi- ca cooperazione a far si che il giorno 2 corrente mese l'apertura della scuola serale nel comune, si esegua con quella pompa, la più sontuosa che sia possibile, la quale faccia risaltare sensibilmente a tutti l'importanza dell'istruzione del popolo» in ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI CARMIANO (d'ora in avanti ASCC), Postunitario, serie carteggio delle 15 categorie, Istruzione Pubblica (cat. IX), cl. 4, fasc. 1. La suddetta lettera scritta di proprio pugno e firmata dall'Ispettore delle scuole Giacomo Lala è datata a Lecce li 25 ottobre 1861, e reca il seguente ogget- to: «per l'apertura della scuola serale, il giorno 27 del corrente mese». 6 L'Ispettore delle scuole del Capoluogo in Lecce, Giacomo Lala, inviò al Sin- daco di Carmiano una nota recante l'elenco degli oggetti occorrenti alle scuole ele- mentari inferiori: «Le scuole voglion essere salubri, appartate da rumori, ariose, cd ampie. Gli arredi, ed attrezzi sono i seguenti, l ° Banchi di studio con sedili, 2° ta- volo con cassetto a chiave, e seggiola pel maestro, 3° armadio con chiave per ri- porre libri ecc., 4° stufa, o caminetto per riscaldare la stanza, 5° calamajo pel mae- stro, calamai infissi per gli alunni, 6° un quadro rappresentante le unita fondamen- tali, e le misure effettive del sistema metrico decimale, 7° un crocifisso, ed il ritrat- to del Re, 8° una lavagna, 9° cartelloni per la lettura, 10° pallottoliere, ° l co- mune deve provvedere a [indecifrabile] il maestro di registri conformi a' modelli stabiliti» in ASCC, Postunitario, Cat. IX, cl. 2, fase. 6, Nota num. 48 dllIptt r delle scuole, datata 18 ottobre 1861.

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l zz d prprtà dl Cn t, nz ntr l p prvt n bln. Il pr tr lntr, nt d rlr ptnt dn nnt, nnt nd l l nn 86 f dn f

«nn ll ttnt ntn l rn nv dl d vbr nll nl d Crn. nt l Gnt Mnpl d l Cnl C nl d dtt Cn pr vv rtt nll n rdnr, pt d Snr Gtn Gtpn, Gpp Arnn Ar t Ornz M ltt, Gpp Cppl, tr tnt, Slvtr l, rn Svr Sp nl, Gr Grdn ffl Cr Cnlr ll prdnz dl Sn d Mntf h prp dnd: Snr l S. Gvrntr dll rvn n dt 0 rrnt r dt ttbr 4° Uffz, ° Cr nz nr nnhé lff dllpttr dll l pr ll dl Mtr S. S z rrtt, fr lltr hn ftt nr prntnd n ln d tt bnvl t Sl prr v l prnt trvnd rlr l nn t ntnt dlbr l h rr pr tl ttrzz pr nd pr vr l Sprr dpzn. Il Cnl Cnl, nt l prpt dl Sn d d nt l tt nl l trv t rbl pl n h dlbrt d nntà d vt nn ptr prtr ttt l ttrzz h nl dtt ln n pr tnt pù h ph rzz h frntn t Sl prr n ttt ntdn h ppn pn ntnr l rnlr tn z ll l d h nh h l ll ttl è tt ll Sl d pr l ttrzz l Cn prtrà ll Sl d ttt nt rà d r nvnnt ll tt dl Cn d. nt h nh d lbrt» n ASCC, Postunitario, Ct. I, l. 2, f. 6, rbl dll nt n pl pr l prvvn dl trl pr l l prr. 8 «Crn [dbr] 86 Snr, nf, h rt n r dr l E pr l lt d pbbl Itrzn pr l tr l, n h r prtt l rrpndnt tnt d pprvzn, h l trrv, prhé n bb nnz. In vrtù d ptr trrdnr, prt[t] ll rvnt dl M ntr d bbl Itrzn. dtnz dl nr ffl Cr d Cr n. Ent ttl, l tttzn d ln nnnt, nn h l pbbl pnn E trvtl frnt dlltttzn d frnz ll l trl d . E vndl ttpt d r ttt l tr l ntr d pbbl nnnt E fnlnt, pprzznd l vrtù rl, rl, ttdn, ttnt d ll dnt S nd l ddtt nr ffl Cr l fltà dnnr, tr prvt, d n pb bl l Cnl l tr lntr d ° rd nfrr. [r l fr n l] ffl Cr» n ASCC, Postunitario, Ct I, . , f. . Al r n dll lttr h l Cr trrv trv lnttzn: Mntr dll

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fl Cr , d , rht dll rfttr dll rvn d rr dOtrnt, ffnhrnn ltr d «prb d dn tt frnt d rt d » 2° nll prn d nr: l rdt Mhl Mrn d l rdt Sz rrtt. nn, pttnt pr l ll nt npl, prvn l fnr dl 86, ll prnz d nr nlr: tr tnt Gpp Arnn, prdnt l nr Snd Mntf 2 .

Itrzn bbl lzn d r .° 040. rt l lt hl l ll n rl. ndnt dl nv tr f, prò, tlt dl à tr nr l d Crn rdt dn Sz rrtt, dtr l nt vrbl: «nn llttnt ntd l rn pr dl d fbbr n Cr n Mntf Snd dl prdtt Cn tt dl S rtr Cnl S. Gpp l lnd dr zn ll dpz n dl S. rftt dll rvn n dt d 0 p. r 4° ff. r . 0, rrdnt lprtr dll l Elntr d t Cn bb ff t lx tr S. Sz rrtt rlr l hv dll l pr dr l p llttl Mtr S. . ffl Cr, l t è dnt dtr t l rft, bb dt rdn l fln Ornz ffl Crrh d nr l prt dll l lntr n fftt è tt t d ntrt b b rnvnt n pn, n d, d pl nn, d pl pr è n lt n l tn d frr lltr n n pl fn, d rtlln n n trv rtt n d llltr prtnnt l trtj dll pn tr vt rrt n hv nn vnd lx Mtr S. rrtt nppr n nt l hv dl trtj, ì pr bb dt lnr l dtt ln d nrl d vnd ò ftt r bb trvt dntr lnt dll nth l. ll pr drtt tt trvt nll l n ftt l nn llttl Mtr Snr Cr. ttt ò n bb frt l prnt vrbl h è ttrtt dl S. Cr, d dl rtr C nl» n ASCC, Postunitario, Ct. I, l. , f. . ASCC, Postunitario, Ct. I, l. , f. , ttr dl rftt, . 2, dtt 0 dbr 86.

2] « Gnt Mnpl, tt lff dl dlt d pbbl Itrzn n r nfrnd ll vrntà dll n vr ll pttà dl prnp d lt d llttzz dll lzn fr l rn l trn pl Mtr lntr d t Cn nl d h n pr l n S. ffl Cr n nd l l S. Mhl Mrn d n trz l l S. Sz rrtt» n ASCC, Postunitario, Ct. I, l. , f. , rbl dll n t npl dl 22286.

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