pera mòra Club Alpino Italiano sezione di Pianezza numero 125/39 - anno 2015 2 Sommario Crescere insieme ...... 2 Segreteria news ...... 3 Il direttivo e le commissioni ...... 4 Voce alle commissioni ...... 5 Attività 2015 ...... 7 Serate a tema 2015 ...... 13 Corso di sci fuori pista 2015 ...... 14 Con lo Sci Club Parucco per lo sci di pista ...... 14 CLUB ALPINO ITALIANO Scuola Carlo Giorda ...... 15 SEZIONE DI PIANEZZA 130 anni Masso Gastaldi ...... 17 Giornata di festa al Masso Gastaldi ...... 18 Via Moncenisio, 1 Serata Masso Gastaldi ...... 20 10044 Pianezza (Torino) E l’ultimo, uscendo, chiuse la porta...... 21 www.caipianezza.it Montagna e salute ...... 26 La “Salute in cammino” ...... 26 [email protected] Medicina di montagna ...... 29 L’impegno del CAI a favore delle associazioni ...... 32 Aperto tutti i giovedì Alpinismo/Arrampicata ...... 35 dalle 21,00 alle 23,00 Serata 4000 ...... 35 I nostri 4000! ...... 36 La Cresta Dumontel all’Orsiera ...... 36 Notiziario annuale a diffusione interna della Dalle prese di plastica agli appigli di roccia ...... 38 Sezione di Pianezza del Club Alpino Italiano. Scialpinismo ...... 41 Pera Mòra viene consegnato ai soci e soste- La stagione 2013-2014 “double-face” ...... 41 nitori del CAI Pianezza. Esso si avvale della C’è qualcosa che non va...... 44 collaborazione gratuita di tutti i soci. Escursionismo ...... 47 Gli articoli non firmati si intendono della Trekking nell’isola di Pantelleria ...... 47 redazione. Il CAI Pianezza ancora sulla Via Francigena ...... 48 I Sentieri della Memoria () ...... 49 Comitato di redazione: Mario Alpinisti, Gio- Tour del Marguareis ...... 50 vanni Gili, Aldo Giordana, Germano Graglia, Il M. Arpone, da Borlera per la colata di pietra ...... 51 Gianni Pronzato. Impaginazione e grafica: Nadia Castagno Mountain Bike ...... 54 5° Corso Intersezionale di Cicloescursionismo Base ...... 54 Un anno sui pedali ...... 55 Numero 125 Anno 39 Beppe Carlone ...... 57 gennaio - dicembre 2015 I Re Magi fuori stagione ...... 58 Attività sezionali ...... 60 Kit del Capogita: ½ chilo di sicurezza in più ...... 60 Contenuto “kit del capogita” per attività ...... 60 Il kit di pronto soccorso...... 61 Foto di copertina: 5/12/2013: giornata di approfondimento tecnico .....61 “Dopo la tempesta” di Gianni Ballor Festa CAI “serata aquilotti” ...... 62 Retro di copertina: “Colori della natura e della tecnica” di Albina Gargano; Domenica 19 Ottobre - Castagnata CAI Pianezza ...... 64 “Colori d’autunno” di Alessandra Anzioso Domenica 9 Novembre - (Vincitori del Concorso Fotografico CAI Pianezza 2014) Pranzo Sociale ad Ostana ...... 64

1 Crescere insieme

Fra alti e bassi (più che altro atmosferici) un altro anno “sociale” è passato e si è già proiettati alla prossima stagione. Ma com’è andato il 2014 per il CAI Pianezza? Io, ormai lo avrete capito, ho un brutto vizio: vedo il bicchiere perlomeno mezzo pieno. Ed allora non posso che vedere positivamente il fatto che, dopo ben sette anni di decrescita, il CAI Pianezza ha visto finalmente un’inversione di tendenza, con la crescita dei suoi soci di circa il 3%, passati da 435 a 449. È vero che lo stato di salute di una Sezione non si misura dalla quantità ma dalla qualità, come ebbe a dirmi un po’ di tempo fa Germano (N.d.R.: Graglia, past president storico CAI Pianezza). Personalmente, per il “brutto vizio” di cui sopra, penso che le due cose siano legate e quindi interpreto questo lieve aumento degli associati come un segnale positivo indicante la rinnovata vitalità della Sezione. Noto infatti fermento ed orga- nizzazione in alcune delle Commissioni Sezionali che coordinano le varie discipline, mentre in altre (quelle meno tecniche e quindi proprio per questo è più difficile individuare una strategia vincente) vedo comunque un consolidamento delle posizioni ed una migliore organizzazione. Non sappiamo quale sarà il CAI del futuro (non mi riferisco in questo caso al destino della no- stra “piccola” sezione), a quali sfide andrà incontro il CAI per continuare ad essere - o forse me- glio - per ritornare ad essere un’Associazione di assoluto prestigio nel panorama nazionale. Noi la nostra parte la dobbiamo fare giorno per giorno, lavorando per creare sicurezza nell’an- dare in montagna, segnalandoci come associazione dalle forti connotazioni ambientalistiche e territoriali. La gente deve sapere chi sono “quelli del CAI”, non solo per il fatto che vanno in montagna, ma per come ci vanno. Sarà un cammino forse lungo, sicuramente impegnativo. Solo caratterizzandoci, o magari recuperando lo spirito delle origini, riusciremo a crescere e a non confonderci nella galassia delle associazioni che si occupano di tempo libero. Sul fronte della preparazione e della sicurezza la nostra Sezione si sta impegnando molto e gli approfondimenti proposti ai Capogita vanno in tale direzione, così come la predisposizione di un “Kit Capogita”, come potrete leggere in altra pagina dell’Annuario. Quest’anno poi ci siamo particolarmente impegnati sul Masso Gastaldi. Approfittando della “Festa del Piemonte”, ospitata quest’anno in Pianezza, noi del CAI abbiamo voluto ricordare i 130 anni di intitolazione del Roc a Bartolomeo Gastaldi, che fu il secondo Presidente dell’Asso- ciazione. Non era tanto la rievocazione in sé quello cui il Direttivo teneva, quanto riaffermare la “consolidata” presenza del CAI in Pianezza. Grazie al concorso di molti soci e con fattiva collaborazione con l’Amministrazione Comunale penso siamo riusciti a fare un buon lavoro, lasciandone traccia al masso e nella popolazione. Concludo con due pensieri. Con il primo voglio ricordare che in Marzo avverrà il rinnovo del Direttivo Sezionale. Come da Statuto infatti ogni tre anni occorre procederne alla rielezione completa. Nell’ottica del “Crescere insieme” mi auguro vivamente che molti di voi vorranno mettersi in gioco e proporsi per il prossimo Consiglio direttivo. Solo con il rinnovamento ed il cambiamento c’è vera crescita, favorita da forze ed idee nuove. Anticipo fin d’ora quello che sarà un primo grande obiettivo che si potrà porre il nuovo Direttivo: preparare alla grande manifestazioni ed attività per i 40 anni del CAI Pianezza che cadranno nel 2016! Auguro a tutti un grande anno di montagna. Il Presidente Giovanni Gili

2 Segreteria news

Totale soci 2014: 449 264 soci ordinari 119 soci familiari 66 soci giovani

Tariffe 2015: Ordinario 43 € (aumentato di 2€ rispetto al 2014 a favore del Fondo Rifugi) Juniores (18-25 anni) 22 € Familiare 22 € Giovane 16 € Giovane secondogenito 9 €

Perché iscriversi al CAI Avrai l’assicurazione infortunistica che copre tutte le gite sociali. Sarai sempre coperto dal soccorso alpino anche in attività individuale e nella pratica dello sci. Riceverai la Rivista del CAI, le pubblicazioni della nostra sezione e dell’Intersezionale. Avrai un buono di pernottamento a scelta tra uno dei rifugi della Valle di Susa indicati sul buono stesso. Potrai usufruire di un vasto calendario gite che spazia in tutte le attività inerenti la montagna. Potrai usufruire di una sede aperta tutti i giovedì sera, dove potrai incontrare gli amici e condividere con loro esperienze nuove e trascorse. Potrai assistere a bellissime proiezioni o serate a tema gratuite. In sede troverai una ricca biblioteca a tua disposizione gratuitamente. Potrai usufruire del materiale sociale per le gite in montagna. Modalità di iscrizione: Le iscrizioni e i rinnovi per il 2015 iniziano il 18 dicembre 2014. La copertura assicurativa per i soci che non rinnovano terminerà il 31 marzo 2015. Sarà possibile iscriversi o rinno- vare l’adesione, entro e non oltre il 31 ottobre 2015. I nuovi soci devono presentarsi con una fototessera e il codice fiscale. Per la tessera verrà applicato un costo aggiuntivo di 4,00 €. Al momento dell’iscrizione sarà possibile richiedere l’aumento dei massimali della poliz- za infortuni, valida solo per le attività sociali, versando un importo aggiuntivo. Ricordiamo che la segreteria è aperta tutti i giovedì dalle ore 21,00 alle 22,30. Le segretarie Nadia, Osvalda, Marina e Angela

SOCI VENTICINQUENNALI

Borelli Luca Croce Alfredo Mattutino Tea Castagno Luigi Genova Rossana Prandi Giuseppe Castagno Nadia

3 Il direttivo e le commissioni

Composizione del direttivo in carica - triennio 2012-2014 Presidente: Gili Giovanni Vice Presidenti: Borelli Luca, Rabezzana Carlo Segreteria: Castagno Nadia Tesoriere: Bodrito Pietro Revisori dei conti: Brida Maria, Dinato Gigi, Nozza Renato Consulente fiscale: Tealdo Marisa Consiglieri: Ballor Gianni, Borelli Luca, Bronzino Massimo, Contin Gianfranco, Di Noia Mario, Gargano Albina, Graglia Germano, Mazzetto Franco, Rabezzana Carlo, Torchio Achille.

Composizione delle commissioni Alpinismo e arrampicata - Massimo Bronzino (referente; mail: [email protected]), Franco Mazzetto (referente; mail: [email protected]), G. Ballor, L. Borelli, G. Contin, M. Di Noia, A. Fiorentini, F. Mazzetto Alpinismo Giovanile - Nadia Castagno (referente; mail: [email protected]), L. Bianco, L. Borelli Escursionismo (estivo ed invernale) - Alberto Fiorentini (referente; mail: [email protected]), G. Dinato, G. Graglia, A. Gargano, L. Pochettino, C. Rabezzana Mountain Bike - Luca Belloni (referente; mail: [email protected]), T. Cuatto, A. Fiorentini, G. Gili, R. Nozza, S. Rizzioli, A. Torchio Sci alpinismo - Gianni Ballor (referente; mail: [email protected]), L. Belloni, M. Bronzino, G. Contin, T. Cuatto, M. Di Noia, C. Marchisio, M. Mattutino Biblioteca e materiale sociale - M. Di Noia (referente), A. Grasso, C. Rabezzana Gruppo Sentieri - M. Bertini, G. Gili, E. Pianca, R. Nozza, C. Rabezzana, M. Tealdo, A. Torchio Rapporti intersezionali, L.P.V. e relazioni pubbliche - G. Gili (referente), L. Borelli, C. Rabezzana Sede sociale e magazzino - M. Gallo, G. Contin, G. Panero Spettacoli, eventi e manifestazioni - G. Gili (referente), M. Alpinisti, L. Cerri, F. Genova, A. Giordana Stampa, propaganda e sito Internet - A. Giordana (referente), M. Alpinisti (web manager), N. Castagno (grafica), G. Gili, G. Graglia, G. Pronzato

4 Voce alle commissioni

Commissione alpinismo/arrampicata - L’anno passato la famosa nuvola di Fantoz- zi ci ha perseguitato, infatti su sei gite solo due sono state portate regolarmente a termine mentre per le altre, pur rimandandole non vi è stata possibilità di effettua- zione. Parte di esse verranno infatti riproposte in questo nuovo anno. Vi sono stati degli aspetti positivi conseguenti l’incontro tra i soci. Ci sono stati infatti dei contatti tra le varie persone per poter effettuare delle scalate indipendentemen- te da noi organizzatori. È questo a parer nostro, uno degli scopi di queste iniziative. Sarà solo una questione di tempo, ma il procedere in questa direzione porterà ad una maggior conoscenza tra i partecipanti e la scoperta di nuove amicizie che porte- ranno, ci auguriamo, ad un proliferare di alpinisti all’interno della sede. Massimo Bronzino e Franco Mazzetto

Commissione alpinismo giovanile - Ho chiesto ai referenti dell’alpinismo giovanile di poter utilizzare queste quattro righe, al posto loro. La nostra sezione ha “ben” 66 soci giovani, oltre il 14% dei soci CAI Pianezza è giovane: la % più alta fra tutte le sezioni dell’intersezionale Valsusa Valsangone. Un numero sicuramente apprezzabi- le di “potenziali” alpinisti, escursionisti, rocciatori e scialpinisti di domani! Se anche volessimo escludere dal computo i più piccolini (fino a 4 anni) ed i più grandi (oltre i 14 anni), restano ancora ben 42 bambini e ragazzi (16 da 5 a 8 anni, 14 da 9 a 11 anni e 12 da 12 a 14 anni). Con questa premessa, proposi a Luca e Nadia l’idea di un incontro con i genitori per conoscerci un po’ e condividere le nostre idee sull’alpini- smo giovanile. L’incontro ha avuto luogo sabato 27 settembre alle ore 14 in sede CAI. Pochi giorni prima della data inviai una mail di invito ad una trentina di genito- ri (e nonni), nella quale così mi esprimevo: “... io sono convinto che occorra inve- stire su questi giovani per garantire un futuro al CAI. Alle volte mi chiedo se il CAI centrale o le commissioni tecniche centrali aiutino sufficientemente le sezioni nel proporre iniziative ed attività motivanti. È una domanda cui non sono in grado di rispondere, ne onestamente ho tempo sufficiente per capire se quella sia la dire- zione giusta per far crescere l’alpinismo giovanile. Io ho un approccio più locale ed immediato alle questioni che ritengo importanti: cerco di capire cosa posso fare io per migliorare le cose. In questo caso mi pongo la questione come presidente sezionale. Come posso aiutare l’alpinismo giovanile del CAI Pianezza a crescere e migliorarsi, a coinvolgere un maggior numero di bambini e ragazzi nelle iniziative? La “bacchetta magica” non ce l’ha nessuno. Io penso che però si possano e debba- no fare due cose: dedicare un po’ di tempo e differenziare un po’ per fasce di età.” Concludevo con un ottimistico: “prenoterò il salone: sono convinto che sarà un suc- cesso”. Sapete quanti degli invitati hanno partecipato alla riunione? Giovanni Gili

Commissione mountain bike - Nel corso del 2014 la commissione MTB, come già negli anni scorsi, si è riunita due volte per fare il punto sulla stagione in corso e per definire il calendario delle uscite sociali del 2015. Nel primo incontro, svoltosi a metà Luglio, sono state definite a grandi linee le date e si è redatta con i presenti una pri-

5 Voce alle commissioni

ma bozza del calendario 2015, che è stata poi rivista e resa definitiva in una secon- da riunione programmata per il 2 Ottobre. Il programma 2015 ricalca a grandi linee quello dell’anno precedente; abbiamo cercato sempre più di diversificare l’offerta e cercare di attrarre un sempre maggior numero di appassionati delle due ruote. In particolare, abbiamo confermato l’uscita di 2 giorni in collaborazione con il CAI (che si terrà in Val Maira) e abbiamo inserito un paio di uscite di difficoltà medio-bassa, allo scopo di attrarre alle nostre uscite anche coloro che, pur avendo un discreto allenamento, si trovano a disagio su percorsi troppo tecnici. Per quanto riguarda la stagione in corso, ad eccezione di un paio di uscite annullate per problemi organizzativi e infortuni ai capigita, tutte le altre sono state portate a termine con un discreto numero di partecipanti. Si conferma il trend di crescita re- gistrato negli anni precedenti, lento ma costante. In particolare, stanno riscuotendo un buon successo le gite estive in alta montagna, che fino a pochi anni fa andavano regolarmente deserte. Continua con ottimi risultati la collaborazione con gli ormai affezionati amici di Giaveno, con i quali anche il prossimo anno condivideremo delle piacevoli pedalate. Ci auguriamo quindi che il programma che abbiamo stilato ven- ga apprezzato e che la partecipazione alle nostre uscite sia sempre più numerosa e che, come avviene nel gruppo di Scialpinismo, qualcuno si faccia avanti per proporsi come capogita negli anni futuri. Luca Belloni

Commissione scialpinismo - A settembre si è riunita la commissione di scialpinismo in vista dell’imminente stagione. Partecipazione folta, molti capi gita hanno portato le loro idee e, questa è la speranza, ed è stato redatto il nuovo programma. Le scelte, come da nostra abitudine, si sono rivolte verso gite un po’ particolari, possibilmente lontane dalle oramai classiche, troppo frequentate. La prima parte resta comunque indicativa, questa parte di stagione è troppo vincolata alle condizioni nivologiche. Il nostro punto forte sono oramai le gite di più giorni. E qui siamo stati particolarmen- te prolifici di idee: sono state messe in programma le più allettanti, come ad esempio il “4000” svizzero, il Bishorn. Infine vogliamo ripetere l’esperienza della gita “autoge- stita” che tanto successo ha ottenuto lo scorso anno, al Furka Pass. Così in occasione del 2 giugno torneremo in Svizzera nella zona del Susten Pass, presso un’altra strut- tura simile a quella di Oberdorf. Le vette e le possibilità, come hanno potuto verifi- care i partecipanti dello scorso anno, in quei posti non mancano di certo. La sintonia del nostro gruppo garantirà sicuramente la buona riuscita del programma. (magari un capo gita non porterà più 10 torte di Auchan!). C’è la novità, per i capi gita, che da quest’anno ci sarà a disposizione, da parte della sezione, un kit per il pronto soccorso da portare nello zaino e da usare in caso di piccoli incidenti. Una bella iniziativa che dimostra l’attenzione del Direttivo alle attività che svolgiamo e alla nostra integrità; una piccola cosa ma importante... È dalle piccole cose che si capisce l’evolvere delle situazioni e da queste si parte per fare i cambiamenti. Ora non rimane che fare a tutti gli auguri per una stagione 2015 bellissima! Gianni Ballor

6 Attività 2015

Tutte le attività, qui di seguito descritte, potrebbero subire delle variazioni (meta, data, ecc.) per vari motivi. Gli organizzatori si impegnano a proporre delle alternative di uguale difficoltà nel limite del possibile. Invitiamo i soci a informarsi il giovedì prece- dente la gita in sede o a contattare direttamente l’organizzatore. PER TUTTE LE GITE È OBBLIGATORIA L’ISCRIZIONE, ENTRO IL GIOVEDÌ ANTECE- DENTE LA GITA

LEGENDA

Escursionismo Ferrata Arrampicata Alpinismo Racchette Sci alpinismo Nordic walking Trekking

Mountain bike Speleologia Corsi Alpinismo Pullman Natura Attività varie Istruzione Giovanile Cultura feste e pranzi

GENNAIO

11/1 Punta Melmise da - Val di Susa 2.310 m Difficoltà: MS Organizzatori: Contin, Cuatto, Gallo, Mazzetto

18/1 Pala Rusà da Pian Benot - - Val di Viù 2.290 m Difficoltà: MR Organizzatori: Lovera, Pochettino

18/1 Sicuri sulla neve Organizzatori: Stazioni CNSAS

24/1 Croix de Chaligne - Val d’Aosta 2.608 m Difficoltà: MS Organizzatori: Arosio, Belloni, Motto, Pellegrino

31/1 Ciaspolata in notturna Difficoltà: MR Organizzatori: Gili, Giordana

7 Attività 2015

FEBBRAIO

08/2 Colma di Mombarone - Alpi Biellesi 2.371 m Difficoltà: BS Organizzatori: Ballor, Somano, Tognato, Venturi, Salzedo

15/2 Passeggiata sulla neve Organizzatori: Borelli, Castagno

22/2 Cima del Bosco 2.377 m Difficoltà: MR Organizzatori: Bertini, Tealdo

MARZO

01/3 Ciaspolata intersezionale Organizzatori: Intersezionale

01/3 Punta Rasciassa - Valle Po Difficoltà: BS Organizzatori: Cuatto, Gratelli, Marchisio, Mazzetto

07-08/3 Weekend ad Argentière - La Bessée Organizzatori: Torchio

14-15/3 Limonetto - Palanfrè Difficoltà: BS Organizzatori: Ballor, Barbera, Belloni, Motto

15/3 Alla ricerca dei minerali e fossili Organizzatori: Borelli, Castagno

21/3 Pralungo e dintorni - Val Ceronda Difficoltà: MC/MC Organizzatori: Gili

21/3 Uscita di aggiornamento tecnico - Courbassere Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

28/3 Cima Tre Choisis - Val Varaita 3.080 m Difficoltà: BS Organizzatori: Arosio, Cagnassi, Cocordano, Pellegrino

29/3 Rifugio Bonatti - Val Ferret Difficoltà: MR Organizzatori: Di Noia, Grasso

8 Attività 2015

APRILE

11/4 Rocca Barale - 2° uscita di roccia Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

11-12/4 Valle Stura Difficoltà: BSA Organizzatori: Cocordano, Gallo, Somano, Tognato

12/4 Giro delle Borgate - Bassa Valle Susa Difficoltà: E Organizzatori: Fiorentini

19/4 La Mandria in bicicletta Organizzatori: Borelli, Castagno

19/4 Sentieri del Barbaresco Difficoltà: E Organizzatori: Rabezzana

19/4 Alba e dintorni Difficoltà: MC+/MC+ Organizzatori: Fiorentini, Belloni

MAGGIO

01-04/5 Il 4000 - Turtmanthall - Brunegghorn + Bishorn Difficoltà: BSA Organizzatori: Ballor, Barbera, Belloni, Pellegrino

01-03/5 Canyon del Verdon Difficoltà: E Organizzatori: Gili, Giordana

10/4 La grotta Organizzatori: Borelli, Castagno, Gili

16/5 Le campagne di Casalgrasso Difficoltà: TC/TC Organizzatori: Torchio, Ferrero

16/5 Rocca Sbarua - 3° uscita di roccia Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

17/5 Punta Roncia - Maurienne 3.612 m Difficoltà: BSA Organizzatori: Cagnassi, Contin, Marchisio, Mattutino

9 Attività 2015

MAGGIO

23/5 Aggiornamento accompagnatori - Giorda Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

24/5 Monte Arpone - Col del Lis 1.602 m Difficoltà: E Organizzatori: Nozza, Brida

30/5-2/6 Sustenpass – Wachterhorn e Sustenhorn 3.503 m Difficoltà: BSA Organizzatori: Ballor, Cocordano, Mattutino, Somano

GIUGNO

07/6 Lungo il Po Difficoltà: MC/MC Organizzatori: Nozza, Brida

07/6 Festa ISZ - Località da definire Difficoltà: E Organizzatori: Intersezionale

13-14/6 Weekend a Madonna della Bassa Organizzatori: Borelli, Castagno

14/6 Via Cresta delle Scuole alla Cristalliera Difficoltà: PD Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

14/6 Raduno Interregionale MTB - Genova Organizzatori: LPV ULE Genova

14/6 Guglia Rossa 2.548 m Difficoltà: E Organizzatori: Pochettino, Lovera

21/6 Tour dei 7 Colori - Monginevro Organizzatori: Cuatto, Barbero

27/6 Aggiornamento con INA su manovre su ghiaccio Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

LUGLIO

05/7 Tour dell’Albergian Difficoltà: BC/BC+ Organizzatori: Rizzioli, Venturi

10 Attività 2015

11-12/7 Punta Giordani + Punta Zumstein 4.046 / 4.563 m Difficoltà: PD+/F+ Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

12/7 Gran Tournalin 3.370 m Difficoltà: E Organizzatori: Gallo, Panero

18/7 Becca de France - Valle d’Aosta Organizzatori: Belloni, Rizzioli

23-26/7 Trekking in Val Maira Difficoltà: E Organizzatori: Ferrero, Di Noia

AGOSTO

02/8 Casolari dell’Herbetet 2 435 m Difficoltà: E Organizzatori: Di Noia, Grasso

SETTEMBRE

05-06/9 Week-end in Val Maira - Stura Difficoltà: BC/BC Organizzatori: Belloni, Cuatto

13/9 Festa di Pianezza - apertura Masso Gastaldi CAI Pianezza

13/9 Cresta del Monte Mars 3.130 m Difficoltà: AD+ Organizzatori: Bronzino, Mazzetto

13/9 Sommet de la Nundà - Moncenisio 3.079 m Difficoltà: E+ Organizzatori: Nozza, Pianca

13/9 Arrampica giocando Organizzatori: Borelli, Castagno, Santini

27/9 Porte aperte allo Sport CAI Pianezza

27/9 Colle Don Bosco - Asti Difficoltà: E Organizzatori: GR

11 Attività 2015

SETTEMBRE 27/9 Passo della Mulattiera - Bardonecchia 2.430 m Difficoltà: MC+/BC Organizzatori: Fiorentini, Rizzioli

27/9 Arrampica giocando Organizzatori: Borelli, Castagno, Santini

OTTOBRE 04/10 Punta Tre Vescovi 2.501 m Difficoltà: E Organizzatori: Gallo, Panero

09-11/10 Raduno Nazionale in Abruzzo Organizzatori: CAI Centrale

18/10 Castagnata CAI Pianezza

24/10 Le rocche del Roero (con merenda finale) Difficoltà: BC Organizzatori: Barbera, Gili

NOVEMBRE 08/11 Gita in Liguria in pullman Organizzatori: Intersezionale

15/11 Pranzo sociale CAI Pianezza

22/11 Gita culturale Organizzatori: Borelli, Castagno

SARDEGNA 2015 Vista la positiva esperienza della settimana nel Sulcis-Iglesiente organizzata dalla sezio- ne nel 2013, anche per il 2015 l’idea è di ritornare nel sud della Sardegna. Ovviamente con gite ed escursioni diverse e, se possibile, ancora più emozionanti. Una fra tutte: “Mi- niere nel blu”, magica escursione da Masùa a Cala Domestica. Il periodo dovrebbe essere fra fine maggio e inizio giugno. Avremo un po’ di fiori in meno ma... qualche grado in più nell’acqua! Prossimamente tutti i dettagli. Posti limitati. Precedenza ai soci della sezione.

12 Serate a tema 2015

Gennaio Scialpinismo: stagione 2014 15 Fotodocumentario del gruppo sci alpinismo. Febbraio Serata Aquilotti - Festa CAI 26 Consegna “Aquilotti” a Soci venticinquennali e Festa Sezionale con la partecipazione delle “Vos grise”. In biblioteca (via Matteotti, 3). Marzo Assemblea ordinaria annuale 19 Presentazione ed approvazione bilanci (attività ed economico). Elezione del nuovo Direttivo. Aprile Film “B. Peyrot, primo italiano sul Monviso” 23 Con presenza sceneggiatore nonché Presidente CAI .

Maggio Serata Moncenisio 28 Filmati storici - ambientali sul Moncenisio di Daniele e Cinzia Mora - CAI Novara.

Giugno Serata Marguareis 25 Film e fotodocumentari sulla montagna regina delle Alpi Marittime a cura dei Soci e contributi esterni.

16 Luglio Serata cinematografica Proiezione film di montagna.

Settembre Serata Ambiente 24 Serata con ospite esterno su temi ambientali e naturalistici. Ottobre Serata MTB 29 “Da Giaveno a Capo Nord in bicicletta” a cura di Parallelo 71 (Paradisi, CAI Giaveno). Novembre Festa di fine anno CAI Pianezza 26 Premiazione Concorso Fotografico sezionale e celebrazioni varie.

17 Dicembre Auguri di Natale Festa di Natale.

Oltre alle serate elencate nel programma, qualora i soci abbiano foto o reportage di viaggi e gite (loro o di persone di loro conoscenza), sono invitati a segnalarlo alla Com- missione Spettacoli per concordare la proiezione in altre date.

13 Corso sci fuori pista 2015

La Commissione di Scialpinismo presenta: SCIARE FUORIPISTA 3° Stage di perfezionamento per discesa fuori pista Le stazioni prescelte potrebbero subire variazioni in base a condizioni nevose. Sabato 17 gennaio 2015 - Lurisia Sabato 31 gennaio 2015 - Bardonecchia; Melezet o lo Jafferau. Sabato 14 febbraio 2015 - Valloire/Val Cenis; alternativa Crevacol. Il giovedì precedente l’uscita si terrà in sede una lezione teorica. Le iscrizioni si sono chiuse l’11 dicembre 2014 Riferimenti: Luca Belloni (331 6001835) - [email protected] Con lo Sci Club Parucco per lo sci di pista

Il CAI Pianezza, al fine di allargare l’offerta ai propri Soci, anche per il 2015 aderisce ai programmi di sci invernale dello Sci Club Parucco. Il programma dettagliato è reperi- bile sul sito www.sciclubparucco.it. I soci interessati alla scuola o alla partecipazione a tutte le gite, pagheranno la tessera associativa allo Sci Club solo 5 € (anziché 10 €). I Soci CAI partecipanti alla scuola/gite programmate non saranno inoltre tenuti al pagamento della quota assicurativa, poiché le gite sciistiche saranno inserite nel programma sociale CAI Pianezza 2015 e quindi co- perte da assicurazione Infortuni/RC dalla Tessera CAI (rinnovata per il 2015). Si segnala che lo Sci Club propone una polizza assicurativa che copre il rischio infortuni/RC anche per attività individuale svolta al di fuori delle gite programmate. I giornalieri saranno forniti dallo Sci Club a prezzi scontatissimi (tariffe inferiori alle clas- siche contromarche). È possibile, alle stesse condizioni, partecipare alla Scuola di Sci rag- giungendo le località sciistiche con mezzi propri. È possibile inoltre partecipare anche sporadicamente alle gite (in caso di disponibilità posti sul pullman o con mezzi propri), ma in tal caso l’iscrizione allo Sci Club dovrà essere pagata per intero. Anche il socio par- tecipante occasionale beneficerà dei giornalieri scontati. Il Corso di Sci si articola in 5 lezioni collettive di tre ore ciascuna (con maestri al segui- to) effettuate in località transalpine, secondo il calendario sotto riportato. Le località sciisti- che possono essere raggiunte con il pullman organizzato dallo Sci Club o con mezzi propri. Per informazioni ed adesioni: [email protected], Valerio Cibrario 011 9673556 o 347 8305148. In caso di adesioni alle iniziative dello Sci Club Parucco, si chiede al Socio CAI Pianezza di segnalare la partecipazione inviando una mail a: [email protected] Il calendario delle gite è il seguente: 11 gen. Val Cenis - Scuola di Sci 25 gen. St. Francois Longchamps - Scuola di Sci 08 feb. Les Karellis - Scuola di Sci 22 feb. Albiez-Montrond - Scuola di Sci 08 mar. Serre Chevalier-Monetier - Scuola di Sci 22 mar. Bardonecchia 01 mar. Monterotta - “Ciaspolata della Solidarietà”

14 Scuola Carlo Giorda SCUOLA INTERSEZIONALE VALLE DI SUSA E VAL SANGONE www.scuolacarlogiorda.it - [email protected]

PROGRAMMA CORSI 2015

CORSO DI CASCATE - [email protected] Presentazione del Corso e termine iscrizioni: Martedì 13 gennaio Il corso si terrà solo con un minimo di 5 allievi Uscite pratiche: 17 - 25/26 gennaio; 7 - 21/22 febbraio Direttore: Massimo Gai 335.5242394 Vice Direttore: Alessandro Menegon 339.3153327 Quota iscrizione € 130,00 - Under 25: € 110,00 - ARTVA: € 30,00 Possibilità di noleggio attrezzatura fino ad esurimento: € 50,00 Lezioni teoriche si terranno il giovedì sera precedente le uscite presso la sede FIE ( - Piazza della Fiera 1) CORSO DI SCIALPINISMO - [email protected] Presentazione del Corso e termine iscrizioni: Giovedì 22 gennaio Uscite pratiche: 1- 8 - 22 febbraio; 1 - 14/15 marzo; 5 - 11/12 aprile Direttore: Rossella Tonso 333.3501613 Vice Direttore: Francesca Tolu 393.9014840 Segretario: Luigi Santini 340.7477250 Quota iscrizione € 150,00 - Under 25: € 130,00 - Noleggio ARTVA: € 30,00 Lezioni teoriche si terranno il giovedì sera precedente le uscite CORSO DI ALPINISMO - [email protected] Corso di Alpinismo presso la sede CAI di (Via Matteotti, 10) Presentazione del Corso e termine iscrizioni: giovedì 8 maggio Uscite pratiche: 17 maggio; 6/7 - 21 - 27/28 giugno; 11/12 luglio Direttore: Claudio Blandino 327.6550113 Vice Direttore: Alessandro Nordio 333.9834228 Segretario: Marco Saccardo 339.2868782 Quota iscrizione € 150,00 - Under 25: € 130,00 Lezioni teoriche si terranno il giovedì sera precedente le uscite presso la sede CAI di Susa CORSO DI ARRAMPICATA - [email protected] Presentazione del Corso e termine iscrizioni: Venerdì 4 settembre Uscite pratiche: 13 - 20 settembre; 4 - 11 - 25 ottobre; 7/8 novembre Direttore: Alessandro Carcano 347.5720745 Vice Direttore: Mauro Iotti 335.6916268 Segretario: Claudia Iotti 338.1547556 Quota iscrizione € 150,00 - Under 25 € 130,00 Lezioni teoriche si terranno il venerdì sera precedente le uscite presso la sede CAI di Giaveno (P.zza Colombatti, 14)

15 16 I 130 anni del Masso Gastaldi

di Giovanni Gili Intervento proposto prima dell’inaugu- trimonio geologico. È un patrimonio dell’ razione del tabellone didattico, domeni- ”immaginario collettivo”, come abbiamo ca 14 Settembre 2014. già visto. È un patrimonio storico e cultura- È chiaro a tutti che il Roc non è una grande le, con le vicende storiche ad esso legate, montagna anzi, per dire il vero, non è nem- con la cappella dedicata a San Michele co- meno la punta di una montagna, come di- struita sulla sommità, con il rifugio antiae- mostrò circa 150 anni fa il Gastaldi. reo costruito sotto al suo ventre protettivo. La questione è che noi del CAI siamo affe- È un patrimonio sportivo, con le sue pos- zionati a questo pezzo di roccia ed in parti- sibilità ludiche di arrampicata. È quindi un colare noi del CAI di Pianezza. Ma su questo patrimonio da proteggere ma anche una aspetto ritornerò in seguito. risorsa da valorizzare. Vorrei iniziare questo mio breve intervento Come cento anni fa i geologi di tutta Euro- nel voler inquadrare che cosa rappresenti il pa venivano a vedere il Masso Gastaldi, così Roc per i pianezzesi, per i vecchi pianezzesi. ancora oggi, se decorosamente mantenu- Nell’intimo di ognuno di noi il Roc fa parte to, può diventare meta di visita per i Pelle- di Pianezza, rappresenta Pianezza, ben più grini della Via Francigena o di quel turismo di quanto non lo siano la Pieve di San Pietro di prossimità sul quale Pianezza, grazie alle o ciò che resta del Castello o San Pancrazio. sue bellezze, deve contare. Per tutti questi A pieno titolo pertanto questa giornata si motivi è nata nel CAI di Pianezza, di cui mi inserisce nel contesto della Festa del Pie- onoro di essere l’attuale presidente, l’idea monte che quest’anno ospitiamo a Pianez- di festeggiare i 130 anni di intitolazione del za, perché nulla è più vero e tradizionale Roc a Bartolomeo Gastaldi. Il roc deve par- per Pianezza del suo Roc. te della sua fama al Gastaldi, ma altrimenti Come per tutte le cose cui vogliamo bene e si può dire del Geologo... Chi abbia avuto siamo affezionati, anche per il masso desi- maggiori vantaggi da questa relazione deriamo rispetto e un trattamento decoro- non ci è dato sapere. Certo è che dal 1884 so, come un angolo di casa nostra. il nome del Gastaldi è indissolubilmente Ecco che allora, proprio per far si che anche legato al Roc e, se già ormai da tempo il i più giovani ed i nuovi pianezzesi, conosca- masso non viene più chiamato “Pera Mora”, no e sentano il Roc come parte della loro ormai anche l’appellativo “Roc” sta scompa- città, come noi lo sentiamo, dobbiamo tra- rendo e per tutti ormai è il “Masso Gastaldi”. smettere loro questo sentimento o, se pro- Perché il CAI decise cento trent’anni fa di prio non ci riusciremo, almeno farlo cono- dedicare il masso al Gastaldi è presto detto: scere maggiormente in modo che anch’essi oltre ad essere stato indubbiamente lo stu- possano apprezzarlo per quello che è: un dioso che più si è occupato del roc, Gastaldi grande ed importante monumento natu- fu il secondo Presidente generale del Club rale che proprio per la sua eccezionalità ed Alpino Italiano, carica che ricoprì dal 1864 unicità deve essere tutelato e protetto. (un anno dopo la fondazione del sodalizio), Il Roc racchiude in se tutti gli aspetti che fino al 1872. La cerimonia avvenne nel di- possiamo incontrare singolarmente in un cembre del 1884, con la firma di un verbale masso erratico. Il Roc è indubbiamente pa- fra il Sindaco di Pianezza ed il Presidente

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della Sezione del Cai di Torino, verbale ora senza il concorso di molti soci CAI che han- conservato dal CAI Pianezza. A distanza di no volontariamente prestato la loro opera circa 100 anni, nel 1976, il neonato CAI di e a cui va il mio caloroso ringraziamento Pianezza ha fin da subito iniziato ad occu- perché senza la loro collaborazione il sotto- parsi del Masso. Attività che è proseguita, scritto fa ben poco, ma soprattutto grazie quasi ininterrottamente fino ai nostri gior- all’Amministrazione Comunale, in partico- ni, impergnata su opere di restauro, man- lare nelle figure del Sindaco Dott. Castel- tenimento, pulizia e valorizzazione. Proprio lo, del Vicesindaco Virano e dell’Assessore nell’ottica della valorizzazione e della co- Scafidi che hanno accettato la proposta di noscenza va inquadrata la predisposizione questa manifestazione tesa al recupero e del tabellone didattico che inaugureremo alla valorizzazione del masso e si sono ve- fra poco. Vuole essere una sintesi dei vari ramente impegnati. aspetti legati al masso: gli aspetti culturali e Il mio augurio è che negli anni prossimi ci storici, gli aspetti geologici ed il legame fra siano altri momenti come quello di oggi, in il CAI ed il masso. cui il masso è per un giorno al centro del- Il visitatore o chi vi passerà dinanzi vi po- la ribalta. Chi lo sa se un giorno riusciremo trà trovare qualche informazione che forse a riaprire al pubblico il Rifugio Antiaereo non conosceva ed apprezzare maggior- in cui, grazie in particolare all’impegno mente il monumento. La speranza è che il dell’Assessore Scafidi, siamo riusciti ad en- tabellone faccia bella mostra di se per tanto trare ad inizio aprile di quest’anno, dopo tempo e che, in qualche modo protetto dai circa settant’anni dalla sua chiusura? nostri sguardi vigili, resista per molti anni all’imbecillità umana. Grazie a tutti per l’attenzione. Questa manifestazione e come oggi voi ve- Giovanni Gili dete il masso, non sarebbe stata possibile Presidente CAI Pianezza

Giornata di festa al Masso Gastaldi

Giornata “storica” per la sezione Cai e per il Comune di Pianezza quella del 14 settembre 2014. È stata la domeni- ca dedicata al Roc per fare memoria dell’intitolazione del principale monu- mento naturale cittadino all’insigne ge- ologo Bartolomeo Gastaldi, avvenuta nel 1884. La celebrazione si è ripetuta dopo 130 anni alla presenza del Sindaco Antonio Castello, assessori della Giunta Comunale, i rappresentanti dei Comi-

La manifestazione al mattino

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tato del Palio pianezzese e di Vittorio Fenocchio del Comitato Festa del Pie- monte, ai piedi del Masso Gastaldi e ha visto il rinnovo dell’affidamento del Roc al Club Alpino Italiano rappresentato oggi dal presidente sezionale Giovanni Gili che ha ricordato “come per tutte le cose cui vogliamo bene e siamo affezio- nati, anche per il masso desideriamo ri- spetto e un trattamento decoroso, come un angolo di casa nostra. Ecco che allora, proprio per far si che anche i più giovani ed i nuovi pianezzesi, conoscano e senta- no il Roc come parte della loro città, come noi lo sentiamo, dobbiamo trasmettere Scoprimento del tabellone loro questo sentimento o, se proprio non ci riusciremo, almeno farlo conoscere maggiormente in modo che anch’essi possano apprezzarlo per quello che è: un grande ed importante monumento naturale che proprio per la sua eccezio- nalità ed unicità deve essere tutelato e protetto”. È stato poi inaugurato il tabellone di- dattico ricco di immagini ed informazio- ni a disposizione dei visitatori e dei semplici passanti. La popolazione, assente in mattinata, si è invece ri- versata nel pomeriggio risponden- do numerosa all’iniziativa di aprire il Masso che ha offerto l’occasione ai bambini di arrampicare sulla mini ferrata allestita sulle pareti rocciose del masso, attrezzati e seguiti passo passo dai soci CAI. L’intera giornata è trascorsa in un clima sereno e fe- stoso. Interessante per tutti è stato poter raggiungere la sommità anche per via “normale” salendo la scala in pietra per godersi, dalla vetta, il pa- norama a 360 gradi sul paese e sulle cime delle montagne dell’arco alpi- no piemontese. La ferrata al pomeriggio

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Serata Masso Gastaldi

di Aldo Giordana Serata speciale quella del 26 settembre dall’Amministrazione comunale alle ini- 2014 nella sala conferenze della Biblioteca ziative promosse dalla sezione, ha presen- Comunale per la sezione CAI di Pianezza. tato quello che si può definire una vera e Seppure la presenza dei soci non sia stata propria scoperta dell’aprile scorso: la ria- molto numerosa, l’appuntamento era di pertura e l’ispezione del rifugio antiaereo quelli da non perdere. L’evento, veramen- sotto il Masso Gastaldi. Per la prima volta te straordinario, era dedicato al Masso Ga- sono state proiettate le immagini del so- staldi in occasione dei festeggiamenti dei pralluogo effettuato dal Presidente insie- 130 anni della dedica del Roc di Pianezza me al socio CAI Alberto Varalli e a Mario al geologo e accademico Bartolomeo Ga- Marchesi (“Amici del Castello di Pianezza”) staldi. Le attese non sono andate deluse che, attraverso la discesa di quella che perché la scaletta degli interventi che si era un’uscita di emergenza, hanno potuto sono succeduti alla presenza di ammini- esplorare l’intero rifugio ancora conser- stratori comunali e al rappresentante del vato in buone condizioni e che durante Comitato della Festa del Piemont, sono l’ultima guerra, negli anni 1944-45, con- stati particolarmente interessanti ed han- sentiva alla popolazione di Pianezza di no arricchito di notizie e novità il patrimo- rifugiarsi appena sentiti gli allarmi aerei. nio di conoscenza sul Masso Gastaldi e Un’emozione particolare è stata regalata sul fenomeno dei massi erratici della Valle ai presenti da Franco Bosco, testimone del di Susa. Il presidente Giovanni Gili, dopo tempo, che ha ricordato come da ragazzo un doveroso ringraziamento al Sindaco collaborò alla costruzione del rifugio vo- Dott. Antonio Castello e all’assessore Ro- luto dall’allora Suora Superiora del Cotto- sario Scafidi per il sostegno lengo per mettere in sicurezza gli anziani concesso ospiti dell’ospizio. Rifugio poi ampliato dal Comune di Pianezza per offrire ricovero alla cittadinanza. Analoga emo- zione per i ricordi della signora Carla Cattalano nel racconto di quando, bambina, si alzava di notte al suono della sirena e ra- pidamente, con gli abitanti del centro, si incolonnava per entrare nel rifugio e rimanervi per lunghe ore. La serata è proseguita con un omaggio alla memoria di Bartolo- meo Gastaldi che il CAI ha ricordato come “geologo della storia dei ghiac- ciai investigatore profondo” con il racconto del socio Aldo Giordana che

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ha colto alcuni momenti importanti della storia sbirciando dentro la sua straordina- ria famiglia di dieci fratelli e sorelle avendo come riferimento il contesto storico in cui è cresciuto e ha vissuto. In particolare si è potuto conoscere qualcosa della vita dei due fratelli più noti: Lorenzo, Arcivescovo di Torino e Andrea di professione pittore. Breve intermezzo particolarmente ap- prezzato anche la lettura in forma teatrale di Luca Bianco del testo originale di Bar- tolomeo Gastaldi di “Conservazione dei massi erratici”. L’ultima parte della serata è stata dedicata ai massi erratici del Piemon- te e alla legge regionale di tutela. È inter- venuto il professor Michele Motta, esperto in materia e autore di pubblicazioni, che ha spiegato il lavoro e la ricerca svolta sul territorio piemontese per censire e classi- ficare i massi esistenti. Particolare interes- se ha destato la proiezione sullo schermo, la descrizione e le notizie anche curiose e leggendarie dei diversi massi erratici.

E l’ultimo, uscendo, chiuse la porta...

di Giovanni Gili Dopo oltre sessant’anni di buio e silenzio, tempo si occupa di altre cose e non resta- il Rifugio Antiaereo del Masso Gastaldi è no che alcuni anziani che all’epoca erano stato riaperto con un’azione lampo forte- fanciulline o ragazzotti a testimoniare di mente voluta dal sottoscritto e pienamen- un’opera di cui, negli archivi storici comu- te condivisa dall’attuale amministrazione nali, ben poco per non dire nulla resta. comunale, nelle figure del Vicesindaco Vir- A tal punto che si metteva in dubbio ad- gilio Virano e dell’Assessore Rosario Scafidi dirittura la sua esistenza o quantomeno la cui va un caloroso ringraziamento. sua consistenza. In effetti, al di là dell’in- LA FORZA DELLA TESTIMONIANZA. Il ri- dispensabile collaborazione da parte fugio era prossimo al dimenticatoio. Il ri- dell’amministrazione e delle ditte Brero e fugio venne scavato nel 1943 e chi prese Perino, che si sono prestate alle opere di parte attiva ai lavori (gente nata fra fine riapertura, il vero artefice è il signor Franco ‘800 ed i primi decenni del’900) ormai da Bosco, il “ragazzo del 1931” che all’epoca

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aveva 12 anni. È Franco che mi ha raccon- che sprofonda nel sottoscuolo. Ecco la pri- tato le vicende costruttive. Ne ha descritto ma sorpresa. Ci si aspettava che il pozzet- sommariamente la struttura ed indicato to fosse profondo 3 o 4 metri e che sulle dove, molto presumibilmente, si trovava pareti ci fossero dei pioli metallici. In realtà un’uscita di sicurezza: questa è la forza di pioli metallici nessuna traccia ed inol- della testimonianza. Pur nella difficoltà di tre la struttura si è rivelata subito assai più recuperare dagli anfratti della memoria i profonda del previsto, raggiungendo la ricordi di settant’anni prima, Franco Bosco ragguardevole profondità di 7 metri. Non mi ha permesso di immaginare il rifugio, si poteva che scendere con corda e discen- di tratteggiarne i contorni. Si trattava “solo sore, mentre per la risalita ci saremmo affi- più” di entrarci! dati ad una scaletta speleologica, ancorati IL POZZETTO DI ACCESSO. Su Via Masso al vicino palo dell’illuminazione pubblica. Gastaldi, a ridosso della parete rocciosa, IL RIFUGIO INFERIORE. Sceso il bel poz- un leggero cedimento del manto strada- zo, per tre lati costituito da robusta mu- le ci ha guidati nell’intraprendere il lavoro ratura di mattoni pieni, mentre il quarto è di disostruzione. Quando già la coltre di costituito dalla verticale parte di roccia, si asfalto era stata rimossa e la pala mecca- scende ancora di alcuni metri ove si apre nica era scesa a circa ½ metro nella ghia- un ampio vuoto di forma vagamente len- ia del sottoscuolo e si iniziava a dubitare ticolare, con la parte superiore assoluta- della presenza di un tombino, ecco che a mente liscia e diritta, costituita dal fondo destra del saggio compare un varco che del grande masso che sprofonda nel sotto- lascia intravedere un vuoto retrostante e suolo. In rifugio è stato scavato asportan- sottostante! È fatta. Il tappo di cemento do parte del substrato ghiaioso di origine viene staccato e spostato, liberando i no- morenica in cui si trova il masso, in modo stri sguardi su una bella ed ampia struttura da creare questo grande spazio vuoto. Nel quadrata in mattoni di circa 80 cm di lato “pavimento”, all’inizio del rifugio, esiste una vaschetta circolare di circa 1 metro di diametro contenente 10- 15 cm di acqua limpida, frutto dello stillicidio e delle infiltrazioni lungo le parete del masso. Data la posi- zione, la forma e la regolarità del bacino (pareti laterali quasi vertica- li), immagino che lo stesso sia stato costruito all’epoca proprio per as- solvere la funzione di rendere il più asciutto possibile il fondo, anche in caso di tempo piovoso o improvvisi acquazzoni. Il sistema risulta ancora efficace dopo settant’anni! Questo ampio corridoio ha una lunghezza di circa 10 metri per una larghez- za di circa 2, anche se la sua forma,

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come già detto, non è veramente rego- lare. Oltre a tutto, il lato sinistro appare, specialmente nella prima parte, legger- mente smosso ovvero come se negli anni ci fosse stata nella zona una piccola frana /smottamento che ha modificato in parte la morfologia del camerone. Sul lato ad- dossato al fondo del masso, un allinea- mento di sassi e massi di circa ½ metro di altezza costituiscono verosimilmente i poveri sedili di questo rifugio, utilizzati da chi forse non si portava la sedia da casa... IL FONDO DEL MASSO. Il fondo del mas- so, che veniva descritto dai testimoni come “piatto” (il che mi faceva presup- porre che il rifugio fosse effettivamente sotto al masso), è più propriamente da de- rifugio, posto nell’angolo del masso alla finire “liscio ed inclinato”. È infatti assoluta- confluenza di Via Maiolo con Via Masso mente privo di ogni asperità, sicuramente Gastaldi. Pertanto al momento non è per- frutto delle decine di migliaia di anni di fettamente immaginabile la dimensione scivolamento che il Roc ha impiegato per originaria della galleria di discesa né si cal- giungere dai monti fino a noi. Sono nu- pesta il fondo della stessa. Data la presen- merosissime la striscie a guisa di piccola za di notevole quantitativo di materiale, fessura lunghe da pochi centimetri a un ipotizzabile in circa un metro di spessore, paio di decimetri che si trovano sul masso: non sono minimamente intuibili gli scalini rendono bene l’idea della graffiatura della che, data la pendenza della galleria, erano superficie del gigante di pietra su qualche molto probabilmente presenti. punta accuminata. Quarzo o altra pietra LA PARTE ALTA. La si raggiunge salendo che, consumatasi nell’impari confronto, per alcuni metri (forse una decina) la china si trasformava in sabbia sotto all’enorme detritica della galleria inclinata. Superati peso del masso. Di fatto il rifugio termi- questi pochi metri in forte salita ci si trova na poco prima che il masso raggiunga la di fronte in alto, a meno di due metri sopra sua massima profondità ed inizi a risalire alla testa, il tappo di cemento che era stato dall’altra parte. posto a chiusura definitiva del rifugio. Al LA GALLERIA ASCENDENTE. A sinistra del fine di poter posizionare il tappo, venne- pozzo si trova la galleria di discesa, scava- ro all’epoca costruiti due muri in mattoni ta nella puddinga morenica, che appare pieni, uno a destra ed uno a sinistra, che alquanto compatta. La galleria è ora non si appoggiano su quelli che erano gli sca- molto alta perché il fondo risulta ingom- lini della discesa, in questo punto ancora bro di materiale rotolato dal pendio stes- parzialmente visibili. Per effetto della pre- so: è probabile che questo materiale sia senza dei due muri, la larghezza del pas- stato immesso dall’esterno al momento saggio è ridotta a circa ½ metro. della chiusura dell’ingresso principale del IL RIFUGIO SUPERIORE. Alla sommità

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della galleria, a destra, appaiono le belle del secolo scorso. Per la presenza di rista- opere in muratura di accesso al “Rifugio gni acquosi quest’ultima parte non è stata Superiore”, che costituiva il rifugio di rione fisicamente esplorata. e a servizio del Cottolengo. Sul pavimento, Se nel “Rifugio inferiore” della presenza parzialmente occupato da pietre e massi umana pare non esservi traccia, nel “Rifu- di provenienza esterna, si trovano i resti li- gio superiore” invece sembra di sentire an- gnei della porta che occludeva l’accesso al cora il respiro timoroso di chi lo frequenta- rifugio. Settant’anni di umido hanno pro- va. La stanza conserva alcuni ricordi: una gressivamente consunto e staccato le parti scatola di latta parzialmente immersa nel lignee dai tre robusti supporti di ferro cui fango e nella melma chissà quali segreti erano attaccate, che ora sono ancora robu- nasconde? In una nicchia deliziosamen- stamente e fieramente a baluardo dell’ac- te sagomata nella puddinga della parete cesso al rifugio. La ruggine ha bloccato le sinistra c’è un portacandela di latta smal- cerniere in una morsa che tende a dare tata, solo parzialmente arrugginito, il cui un’idea di sacralità e di eternità all’oggetto: mozzicone di candela è pronto a cattu- chissà per quante centinaia di anni queste rare con la sua tremula fiamma lo sguar- anime di metallo resteranno custodi del do affascinato di un bambino. All’interno luogo, se in fondo quasi un secolo non ne dell’angolo dove è posizionata la porta, un ha che ossidato lo strato superficiale? Crocifisso luccicante di una lega argentea Per entrare ci infiliamo fra la bandella me- ed inossidabile ci ricorda come in fondo diana e quella superiore della porta, riu- il luogo, il masso, il Grande Masso, abbia scendo a passare abbastanza agevolmen- nella sua infinita storia ricevuto in dote te. Tutta la parte adiacente alla porta è in una Sacralità che supera i limiti di noi co- mattoni, in perfetto stato di conservazio- muni mortali. ne. Di là si apre un bel vano regolare, ben Un sottile filo ci lega a chi frequentava il scavato di forma rettangolare largo circa rifugio nel 1943 e così andando indie- 1,5 metri e lungo 6 o 7. Si sta comodamen- tro nella storia, ad Amedeo di Savoia ed te in piedi, il soffitto anche in questo caso al Principe Eugenio che, alla vigilia della è costituito dal fondo liscio del masso che battaglia di Torino nel settembre del 1706 ha probabilmente la stessa pendenza già sono forse saliti sul masso per scoprire le notata nel rifugio basso ma che, date le linee nemiche disposte a Lucento e prima dimensioni minori e la maggior regolarità ancora a chi percorreva la via Francigena del vano, appare meno inclinato e forse prendendo il Roc come riferimento, fino più rassicurante. Non esistono sedili che all’alba della storia quando le prime co- è possibile fossero costituiti o da panche munità organizzate sicuramente eressero di legno e/o da balle di paglia (“balot”). Al le loro misere casupole a ridosso del gran- termine della concamerazione esiste una de masso, perenne ed immutabile testi- bella struttura in mattoni che, con una mone della nostra storia. forma parzialmente “antiscoppio”, si tra- E l’ultimo occupante del rifugio chiuse la sforma in cunicolo galleria che piega a 90° porta, come si fa uscendo di casa. a sinistra per finire, immaginiamo, dopo Esplorazione condotta Lunedì 7 Aprile circa 7-8 metri, nelle cantine del “vecchio” 2014, da Giovanni Gili (lo scrivente), Ma- Cottolengo, smantellato nei primi anni ’70 rio Marchesi e Alberto Varalli

24 25 Montagna e salute La “Salute in cammino” di Franco Finelli - Presidente Commissione Medica C.A.I. LPV All’inizio di questo secolo è apparso chia- probabilità di sviluppare tumori, malattie ro, a chi si occupa di salute a livello pla- cardiovascolari e diabete. netario, cioè l’Organizzazione Mondiale Quattro i principali fattori di rischio com- della Salute (OMS), che poche situazioni portamentali: uso del tabacco, dieta patologiche concentrano il maggior cari- malsana, inattività fisica e abuso di alcol. co di malattia e determinano la maggior Anche se la morbilità per malattie non parte della mortalità in Europa. Si stima trasmissibili si verifica soprattutto in età che circa 36 milioni di morti - pari al 63% adulta, l’esposizione a fattori di rischio dei 57 milioni di decessi che si sono ve- inizia nella prima infanzia. Anche i bam- rificati a livello globale nel 2008 - siano bini possono morire di malattie croniche dovute a malattie non trasmissibili. Prin- curabili, come diabete, asma, leucemia, cipalmente malattie cardiovascolari (48% se non sono garantite loro prevenzione e dei decessi causati da malattie croniche), cura completa delle malattie. Secondo le tumori (21%), malattie croniche respirato- proiezioni Oms al 2030, il numero totale rie (12%) e diabete (3,5%). annuo di decessi per malattie croniche Nel nostro Paese le malattie croniche non aumenterà fino a 55 milioni se non si in- trasmissibili (MCNT) sono ritenute respon- verte la rotta. È infatti dimostrato che le sabili, per il 2010, del 92% dei decessi malattie non trasmissibili possono essere totali registrati. Negli ultimi decenni si è notevolmente ridotte con un’adeguata registrato un progressivo aumento della prevenzione e azioni di controllo e cura speranza di vita (84 anni per le donne e 79 efficaci ed equilibrate. per gli uomini - dati 2010), ma a causa del- Questi numeri lasciano poco spazio a dub- le MCNT, che pesano per oltre il 75% sul bi sull’entità della sfida e sulla necessità di carico di malattia globale, la speranza di vincerla. Nell’ultimo decennio si sono rea- vita libera da disabilità si attesta su valori lizzate numerose concertazioni che, con la molto più contenuti e simili per entrambi i regia dell’OMS, hanno condotto alla pro- sessi (circa 65 anni). Si stima che i costi del- duzione di strategie e politiche internazio- le MCNT si elevino al 70-80% del budget nali di contrasto alle MCNT, basate, oltre totale che i Paesi europei spendono per che sul miglioramento dell’organizzazio- la salute, con aggravi difficilmente quan- ne e dell’efficacia delle cure per coloro tificabili, anche per le singole famiglie che che ne soffrono, anche sulla promozione impiegano importanti risorse per la cura e di programmi intesi a limitare i determi- le attenzioni ai loro malati. In realtà questi nanti principali delle MCNT, cioè la cattiva dati, già molto allarmanti, sono destinati a alimentazione, l’inattività fisica, il fumo e il peggiorare per diverse ragioni, fra le quali consumo eccessivo di alcol. In due parole: la tendenza all’aumento dell’inattività fisi- lo stile di vita. ca e l’aumento epidemico di sovrappeso Ed è di pochi giorni fa il nuovo Codice Eu- e obesità o l’aumento dell’aspettativa di ropeo contro il cancro (ECAC) che prescri- vita con il quale cresce parallelamente la ve 12 raccomandazioni:

26 ONTAGNA ONTAGNA ONTAGNA ONTAGNA ONTAGNA ONTAGNA M& SALUTE M& SALUTE M& SALUTE M& SALUTE M& SALUTE M& SALUTE

1. Non fumare. Non utilizzare alcun tipo promuovono l’attività fisica, possono otte- di tabacco. nere molti di questi benefici offrendo una 2. Creare la propria casa senza fumo. So- serie di opportunità facilmente accessibili stenere politiche anti-fumo sul posto di nei diversi contesti di vita e di lavoro e per lavoro. tutte le fasce d’età. 3. Mantenere un peso corporeo ideale. La Carta di Toronto per l’Attività Fisica 4. Essere fisicamente attivi nella vita quo- sottolinea l’importanza di mettere in atto tidiana. Limitare il tempo speso seduti. quattro azioni, basate su nove principi 5. Avere una dieta sana, ricca di cereali in- guida, e invita tutti i paesi, le regioni e le tegrali, legumi, frutta e verdura. Limitare comunità a sollecitare un maggior impe- i cibi ad alto contenuto calorico (alimen- gno politico e sociale per valorizzare l’im- ti ad alto contenuto di zuccheri o grassi). portanza dell’attività fisica e migliorare la Evitare bevande zuccherate. Evitare car- salute di tutti. ni lavorate, limitare la carne rossa e gli In tutto il mondo le nuove tecnologie, l’ur- alimenti ad alto contenuto di sale. banizzazione, gli ambienti di lavoro che 6. Limitare l’assunzione di alcol. Non bere favoriscono sempre di più la sedentarietà alcolici è meglio per la prevenzione del e la configurazione di paesi e città centra- cancro. ta sull’uso dell’automobile, hanno reso 7. Evitare l’esposizione al sole, soprattut- difficile la pratica dell’attività fisica nella to per i bambini. Utilizzare la protezio- vita quotidiana. Anche gli stili di vita fre- ne solare. Non utilizzare lettini UVA. netici, le priorità contrastanti, le strutture 8. Sul posto di lavoro, proteggersi contro familiari che e la mancanza di le sostanze cancerogene. interazione sociale possono contribuire a 9. Evitare esposizione in casa a radiazioni favorire l’inattività. da livelli elevati di radon. Le opportunità per svolgere attività fisica 10. Per le donne: l’allattamento al seno ri- continuano a diminuire mentre la preva- duce il rischio di cancro. La terapia or- lenza di stili di vita sedentari sta aumen- monale sostitutiva aumenta il rischio di tando nella maggior parte dei paesi, con alcuni tumori. gravi conseguenze per la salute e con rica- 11. Programmi di vaccinazione per i bam- dute a livello sociale ed economico. bini (Epatite B, Papilloma virus umano ) La Carta di Toronto nasce come strumento 12. Prendere parte a programmi di scree- per la promozione di uno stile di vita at- ning del cancro per il cancro intestina- tivo e sostenibile per tutti. La carta di To- le, il cancro al seno, il cancro cervicale. ronto si rivolge direttamente a governanti e operatori impegnati nella promozione La Carta di Toronto per l’Attività Fisica: dell’attività fisica a livello nazionale, re- una chiamata globale all’Azione gionale e locale, figure fondamentali che L’attività fisica promuove il benessere, la rappresentano settori diversi della socie- salute fisica e mentale, previene le malat- tà civile: sanità, trasporti, ambiente, sport tie, migliora le relazioni sociali e la qualità e tempo libero, istruzione e formazione, della vita, produce benefici economici e pianificazione urbanistica, oltre all’ammi- contribuisce alla sostenibilità ambientale. nistrazione pubblica, alla società civile e al Le comunità, che per migliorare la salute settore privato.

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Redatta a Toronto nel mese di maggio montagne, una seconda, coltivata e pra- 2010 da un gruppo di esperti, la Carta è ticata a tutt’oggi che è la loro frequenta- stata è stata presentata in occasione della zione, una terza, legata alla tutela dell’am- 20° Conferenza sulla promozione della sa- biente montano, sta forse facendo proprio lute a Ginevra nel luglio 2010. un quarto scopo: quello di promuovere salute e benessere. In questo contesto, quale ruolo può ave- Ed è in quest’ottica che nasce “Salute in re il Club Alpino Italiano? cammino”: una campagna di sensibiliz- Il Convegno di del 1 giu- zazione proposta dal CAI Piemonte per gno 2013, “Prevenzione dei tumori, il ruo- la promozione di una attività fisica di tipo lo del CAI”, organizzato dalla Commissione escursionistico orientata al benessere in- Medica LPV, insieme alla Rete Oncologica dividuale, sociale e sostenibile. Piemonte e Valle d’Aosta, con la collabo- In altre parole un progetto di “salute pub- razione della locale Sezione del CAI, ha blica” che sensibilizzi sulla necessità di sicuramente rappresentato una tappa fare attività fisica all’aperto, un progetto fondamentale per quanto riguarda sia la che vada oltre la “montagna terapia” per divulgazione di dati ormai riconosciuti arrivare a tutta la popolazione, in forma e consolidati nella comunità scientifica di prevenzione, da attuare con una cam- sia per ciò che concerne la promozione pagna di informazione rivolta “in primis” a di quelle pratiche “virtuose” legate all’ali- tutti i soci del CAI e poi, tramite loro, a tutti mentazione e all’attività fisica. . i cittadini. Noti epidemiologi, oncologi, nutrizionisti Tra gli obiettivi generali fondamentale ed esperti del settore, con le loro relazio- sarà il rapportarsi con un’alimentazione ni, hanno confermato l’importanza di uno corretta, “stagionalizzata” e con riferimen- stile di vita “sano” e quest’ ultimo messo a to a prodotti locali; fare del marketing ter- confronto con le diverse attività persegui- ritoriale (turismo locale) a costo zero; fare te dal nostro Sodalizio. rete con il territorio, con le sue valenze e le Da quel momento hanno preso vita forme sue risorse; favorire l’attività fisica ai sog- di collaborazione tra il CAI ed altri Organi- getti a mobilità ridotta. smi, Associazioni o Enti, atte promuovere Obiettivi specifici per il Club Alpino Italia- uno stile di vita basato su quel binomio no saranno avvicinare la pratica escursio- inscindibile sana alimentazione - attività nistica ai luoghi di residenza dei Soci CAI, fisica. anche allo scopo di trovare “nuove utenze” Ecco quindi nascere la collaborazione con per lo sviluppo associativo; migliorare la JADA, Onlus che da anni si occupa di ra- conoscenza del proprio territorio, con la gazzi diabetici di tipo 1 (insulino-dipen- ricerca e la diffusione di percorso adatti; denti) ed il progetto con l’Oncoematologia affinare il rapporto del CAI con gli Enti e dell’Ospedale Infantile Regina Margherita le Associazioni locali, nell’ottica di un inte- intitolato “Insieme lungo un sentiero... ver- resse comune. so una vita sana”. Si tratta di un progetto ambizioso: spet- Si può quindi affermare che il Club Alpino terà alla nostra passione e al nostro impe- Italiano, dopo una prima fase storica lega- gno portarlo a termine, diffonderlo e so- ta all’esplorazione e alla conoscenza delle prattutto mantenerlo nel tempo.

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Medicina di montagna

di Elisabetta Salzedo L’atmosfera che circonda la terra è costi- ogni 150 m di dislivello. Un altro feno- tuita per il 78% di azoto, 21% di ossigeno meno è il “wind-chill” caratterizzato dalla e altri gas in percentuali minime (anidride percezione di una temperatura minore carbonica, elio, neon, ecc.). Questo cusci- rispetto alla reale perché il vento “porta no d’aria spesso centinaia di chilometri via” il calore prodotto dal corpo. esercita un peso sulla superficie terrestre - Riduzione dell’umidità con conseguen- che corrisponde alla pressione atmosferi- te secchezza delle vie aeree. Uno dei ca che, al livello del mare, è di 760 mmHg. compiti delle vie aeree è quello di umidi- Man mano che si sale di quota si riduce ficare l’aria inspirata; più questa è secca lo spessore dell’atmosfera e quindi il suo più costringe il nostro organismo a ce- peso e quindi la pressione. dere acqua con conseguente disidrata- Nell’atmosfera i gas che costituiscono zione. La secchezza dell’aria è una delle l’aria si mantengono nella stessa percen- cause di tosse stizzosa che può presen- tuale a qualunque altezza ma quello che tarsi durante un trekking ad alta quota. cambia è la loro pressione parziale, data - Aumento delle radiazioni solari la ridu- dal prodotto della pressione atmosferi- zione dell’umidità e della densità dell’a- ca di quella quota per la concentrazio- ria fa si che le radiazioni solari siano più ne del gas nell’atmosfera. Al livello del intense; inoltre neve e ghiaccio rifletto- mare la pressione parziale dell’ossigeno è no i raggi solari. 760 mmHg x 21% =160 mmHg In cima al Monte Bianco la PO2 è DEFINIZIONE DI QUOTA 405 mmHg x 21% = 85 mmHg Livello del mare Da 0 a 500 metri Quindi con l’aumentare dell’altitudine si Bassa quota Da 500 a 2000 metri abbassa la pressione parziale dell’ossige- no. Poiché il passaggio dell’ossigeno al Media quota Da 2000 a 3000 metri sangue dipende dalla differenza di pres- Alta quota Da 3000 a 5500 metri sione (gradiente) fra gli alveoli polmonari Quota estrema Oltre 5500 metri e il sangue venoso che arriva ai polmoni, la riduzione di questo gradiente porta ad In media quota la prestazione fisica è ri- un minor passaggio di ossigeno dagli al- dotta ma un corretto acclimatamento ne veoli al sangue e quindi all’ipossia. favorisce il ripristino; in alta quota le pre- stazioni fisiche sono ridotte anche dopo AMBIENTE MONTANO una corretta acclimatazione. L’ambiente montano porta a dei cambia- menti ambientali che sono: MECCANISMI DI ADATTAMENTO - Riduzione della pressione barometri- Il polmone è il primo organo che rispon- ca che si accompagna ad una riduzione de all’adattamento. Con la riduzione della della pressione parziale dell’ossigeno. pressione parziale dell’ossigeno nel san- - Riduzione della temperatura circa 1° gue si ha un aumento della ventilazione il

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cui obiettivo è quello di portare più ossi- Adattamento ematologico: l’ipossia indu- geno ai tessuti. L’iperventilazione diventa ce la produzione di HIF-1 (Hypoxia Induci- significativa sopra i 3000 m; continua du- ble Factor) che è un regolatore genico che rante la permanenza in alta quota e incre- stimola la produzione di eritropoietina. menta con l’aumentare della quota. L’Epo aumenta la capacità del sangue di Il cuore risponde con un aumento della trasportare l’ossigeno aumentando il nu- frequenza cardiaca. Anche in questo caso mero dei globuli rossi (tale evento richie- l’obiettivo è un maggior afflusso di ossi- de alcuni giorni). geno ai tessuti. Con il procedere dell’accli- matazione la frequenza cardiaca torna ad PATOLOGIE IN ALTA QUOTA essere simile a quella del livello del mare, Il mal di montagna è una patologia che almeno fino a 4000 m. può colpire soggetti che salgono rapida- La pressione arteriosa tende ad aumen- mente a quote superiori ai 2000-2500 m. È tare nei primi giorni di esposizione all’al- costituito da una serie di sintomi la cui fre- titudine a partire dai 1500-1800 m; dopo quenza e gravità aumenta con l’aumenta- qualche giorno i valori pressori tornano ad re della quota. Se ne riconosce una forma essere simili a quelli basali. Al di sopra dei più benigna che in genere si autolimita e 3000 m la risposta della pressione arterio- due forme più gravi, l’edema polmonare e sa è molto variabile e cambia da soggetto l’edema cerebrale da alta quota. a soggetto. Per quanto riguarda il rene nei primi gior- Mal di montagna acuto ni di esposizione alle alte quote si ha un I sintomi più frequenti sono cefalea, inap- aumento del flusso ematico renale e quin- petenza, nausea, vomito, insonnia, vertigi- di della diuresi. ni, senso di testa vuota, debolezza, edemi

La Piramide del CNR al campo base dell’Everest

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periferici, respiro periodico notturno. Tali di montagna che poi si accentuano con sintomi compaiono dopo qualche ora di comparsa di nausea, vomito, ottundimen- permanenza in quota (4-24 ore) e in ge- to della coscienza, perdita di coordinazio- nere scompaiono spontaneamente dopo ne dei movimenti, disturbi del giudizio, 1-3 giorni se non si sale ulteriormente di allucinazioni e progressiva sonnolenza quota e non ci si impegna in attività fisica fino al coma. È rara sotto i 4000 m; ha una intensa. La comparsa del mal di montagna prevalenza dello 0,5-1,5% tra i 4000 e è strettamente dipendente da tre fattori: 5000 m. Sembra essere causato da una la suscettibilità individuale, la velocità di vasodilatazione cerebrale associata ad un salita e la pregressa acclimatazione. Nelle aumento della permeabilità della parete alpi la prevalenza varia dal 5-9% a 3000 m indotti dall’ipossia. Il trattamento prevede fino al 40-50% ai 4500 m della Capanna una discesa rapida se possibile, la sommi- Margherita. nistrazione di ossigeno e cortisone. L’uti- Il trattamento consiste nel riposo, possi- lizzo del sacco iperbarico può essere un bilmente discesa a quote inferiori, sommi- utile presidio nell’attesa dell’evacuazione nistrazione di ossigeno e acetazolamide del paziente. (Diamox). PREVENZIONE DEL MAL DI MONTAGNA Edema Polmonare La miglior prevenzione è quella compor- È dovuto all’aumento eccessivo della pres- tamentale, che prevede una salita lenta, sione arteriosa polmonare quale risposta evitando sforzi intensi e mantenendo una abnorme all’ipossia. La rottura dei capillari adeguata idratazione e apporto calorico. causerebbe stravaso di liquidi negli alveoli La rapidità della salita è un elemento polmonari. È più frequente in soggetti già critico: in caso di trekking ad alta quota colpiti in precedenza verosimilmente per (> 3000 m) bisognerebbe non fare più di una predisposizione individuale. Di solito 600 m di dislivello al giorno. In caso di di- si manifesta a quote superiori a 3500-4000 slivelli maggiori bisognerebbe prevedere m con dispnea anche a riposo, frequen- dei giorni di sosta. L’aver soggiornato al- za respiratoria elevata, tosse stizzosa con meno 5 notti sopra i 3000 m nei due mesi emissione di escreato screziato di sangue. precedenti riduce del 50% l’insorgenza del Inoltre vi possono essere senso di costri- mal di montagna. zione toracica, cefalea, nausea, vomito, Raggiunta la quota non bisogna impe- tachicardia, febbre. Se non trattato ha una gnarsi in attività fisica ma riposarsi. mortalità del 50%. Il trattamento consiste La prevenzione farmacologia prevede la nella discesa immediata se possibile, os- somministrazione di acetazolamide (Dia- sigeno, somministrazione di Nifedipina o mox), un blando diuretico che favorisce inibitori della 5-fosfodiesterasi (sildenafil, l’eliminazione dei bicarbonati creando tadalafil). una acidosi che stimola la ventilazione. Si consiglia l’assunzione di ½ c due volte Edema Cerebrale al giorno almeno 12 ore prima dell’espo- È una sindrome neurologica rara ma po- sizione all’alta quota. Effetti collaterali: tenzialmente fatale. Di solito si presenta formicolio alle dita e cattivo sapore delle in soggetti che hanno già sintomi del mal bevande gasate.

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L’impegno del CAI a favore delle associazioni

di Alberto Fiorentini JADA l’importanza della collaborazione tra il CAI I soci della nostra sezione si ricorderanno e JADA ed è stato assicurato l’impegno di la collaborazione che si è stretta tra di noi tre OTTO regionali: Alpinismo Giovanile, e l’associazione JADA di Alessandria. Escursionismo e Commissione Medica. L’associazione JADA (Associazione Diabe- Questa collaborazione ha portato i primi tici Junior Onlus) si pone come obiettivo frutti già dalla primavera del 2014: il rendere autonomi e consapevoli ragazzi - in occasione del DiabTrek 2014 che si è in età scolare sofferenti di diabete per con- tenuto in Valle Stura, hanno partecipato sentir loro di affrontare le sfide quotidiane i rappresentanti della Commissione Alpi- e scoprire i benefici dell’attività fisica per nismo Giovanile LPV, Fabio Galli, e della questa patologia. A questo scopo vengo- Commissione Medica LPV, Franco Finelli; no organizzati ogni anno un’iniziativa a - in occasione del campo 2014, che si carattere sportivo e un campo estivo. è tenuto a Druogno nel Verbano, ha Entrambe le attività vengono svolte in am- nuovamente partecipato il rappresen- biente montano e da sempre i soci CAI vi- tante della Commissione Medica LPV cini all’associazione si prestano ad accom- Franco Finelli. pagnare le diverse attività. Nel primo caso l’attività del DiabTrek è sta- Ricorderete sicuramente che nell’aprile ta considerata iniziativa della Commissio- una ventina di ragazzi con diabete hanno ne Escursionismo LPV, nel secondo caso le raggiunto nell’ambito dell’inizia- uscite escursionistiche organizzate sono tiva DiabTrek e hanno potuto praticare nu- state inserite nel programma della sezione merose attività sportive, questo grazie alla CAI Pianezza. Ho avuto la fortuna di parte- collaborazione di numerosi soci della no- cipare ad entrambe le iniziative. stra sezione. Nello scorso mese di marzo si Il DiabTrek ha avuto come base il rifugio è tenuta l’assemblea annuale del GR Pie- Dahu a S. Bernolfo (CN). monte. In quell’occasione si è riconosciuta Da qui il primo giorno, sotto una copiosa nevicata, si è raggiungo il rifugio del Laus dove si è tenuta una dimostrazione del re- cupero di sepolti in valanga. Per molti ra- gazzi si è trattato della prima esperienza di escursione in ambiente innevato. Il secondo giorno, in una splendida giorna- ta di sole, da Gorrè abbiamo raggiunto l’Al- pe di Rittana, per sentieri a volte impervi. Entrambe le esperienze hanno raccolto l’entusiasmo dei ragazzi che hanno dimo- strato capacità e tenacia. Il campo estivo a Druogno, splendida lo- calità della val Vigezzo, è stato ospitato

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dalla colonia della città di Novara. Questa quindi stati costretti a salire al colle delle splendida struttura ha ospitato oltre 100 Traversette da dove siamo scesi al Pian del ragazzi dai 6 ai 17 anni impegnati in tan- Re, meta della seconda tappa. Il dislivello tissime attività, sia educative sia ludiche. in salita si è limitato a soli 500 m. Fortuna- Grazie al contributo dei soci della sezione tamente la tappa è stata breve e ci ha per- CAI Vigezzo ho individuato due escursio- messo di raggiungere l’albergo Pian del ni a cui hanno partecipato i ragazzi sud- Re prima del violento acquazzone pome- divisi per fasce di età. I più grandi hanno ridiano. Il mattino del terzo giorno di trek- raggiunto il lago Panelatte, i medi si sono king si è presentato con brume e piovig- diretti all’Alpe Campra. gine, ben poco beneaugurante. Indossate Anche in questo caso soci di numerosi le mantelle siamo partiti in direzione del sezioni, nell’ambito dell’accordo tra LPV rifugio Quintino Sella avvolti dalla nebbia e JADA, si sono offerti per l’accompagna- tentando di immaginare la sagoma del mento, permettendo l’ottima riuscita di Monviso, le sue pareti e le sue creste. entrambe le escursioni. Nei pressi del Sella ci attendeva la neve e, in un inaspettato ambiente invernale, ab- GeDi biamo proseguito in direzione del rifugio Nel corso del 2014 è nata una nuova ini- Alpetto, che sorge in prossimità del primo ziativa. Sulla base dell’esperienza JADA si è ricovero eretto dal CAI, percorrendo 600 voluto dare l’opportunità anche a pazienti m di dislivello in salita. Il rifugio Alpetto diabetici adulti di scoprire i benefici che si si è rivelato una deliziosa scoperta, per la ottengono praticando attività fisica. simpatia e il confort dell’accoglienza e per Si è così creato il gruppo GeDi, Gestione il fascino dell’adiacente piccolo primo rifu- Diabete. Questo gruppo si è subito posto gio delle Alpi, ora diventato museo. un obiettivo ambizioso... il trekking intor- L’ultimo giorno della nostra avventura si è no al Monviso! presentato sereno e radioso. Finalmente Grazie alla disponibilità del direttivo del- abbiamo potuto ammirare e fotografare la nostra sezione, anche questa attività è la piramide del Viso da diverse angolazio- stata inserita nell’ambito del programma ni finché, raggiunto passo S. Chiaffredo, escursionistico sezionale. abbiamo iniziato la discesa percorrendo Il trekking ha avuto inizio il 27 luglio da lo splendido bosco dell’Alevè per ritorna- Castello di Pontechianale 1614 m, da cui re a frazione Castello. Anche quest’ultima siamo partiti in nove, dei quali tre soci del tappa ci ha impegnati per circa 500 m di CAI Pianezza. dislivello in salita. La prima tappa ci ha portati nel Queyras L’obbiettivo del progetto GeDi, unire un al réfuge du Viso attraverso il passo di Val- gruppo di persone che condividono uno lanta. Per cominciare 1200 m di dislivello, stesso problema nella pratica di un’atti- però affrontati senza problemi particolari. vità sportiva, è stato raggiunto. In questi Il secondo giorno avrebbe dovuto portarci quattro giorni si sono potuti apprezzare ad attraversare il buco di Viso, che però ab- concretamente i benefici dello sforzo fisi- biamo trovato ancora sepolto dalla neve a co, utili per chiunque ma particolarmente causa delle abbondanti nevicate in quota importanti per chi soffre di una patologia della passata stagione invernale. Siamo come il diabete.

33 34 Alpinismo/Arrampicata Serata 4000

di Aldo Giordana Giovedì 22 maggio 2014 appuntamen- te le 82 cime oltre 4000 censite sulle no- to speciale per la sezione di Pianezza. La stre Alpi. Commissione Alpinismo e Scialpinismo Luciano Ratto è il co-fondatore del Club ha presentato, nel salone di Villa Lascaris, dei 4000 che nasce nel 1993. La sua ultima il Club dei 4000. Incontro dedicato all’al- cima viene raggiunta nel 1988 entrando pinismo europeo ed al Club che raccoglie così nel Club con tutte le cime nel suo ba- chi ha salito almeno 30 cime oltre i 4000 gaglio alpinistico. E del Club ripercorre la metri. Motivo di orgoglio per la sezione sua storia. Gruppo del Club Alpino Italiano, perché il Club annovera tra i suoi membri sez. di Torino, riunisce gli alpinisti che han- anche Gianni Ballor, un socio CAI di Pia- no salito almeno 30 vette superiori ai 4000 nezza con un palmarès di 33 quattromila metri sulle 82 dell’elenco ufficiale UIAA. che trova anche il tempo per organizzare Il Club 4000 vuol essere il punto di riferi- la manifestazione e, per tutta la stagione, mento e di incontro per scambi di infor- trascinare un numeroso gruppo a parte- mazioni, documentazione ed esperienze cipare alle gite del programma annuale tra i praticanti l’alpinismo in alta quota con di scialpinismo. L’applauso dei presenti in particolare riferimento alle vette delle Alpi sala è stato il doveroso ringraziamento per superiori ai 4000 metri. il suo impegno. Per ultimo è intervenuto Marco Tatto, il Durante il suo breve saluto il Presidente “bocia” del gruppo (di 4000 ne ha salito Giovanni Gili ha sottolineato il significato “solo” una sessantina...!) che ci ha entusia- dell’incontro che non si limita ad un am- smato con le sue immagini e racconti di mirevole elenco di risultati e classifiche salite e concatenazioni di 4000. di tante imprese quanto a muovere l’animo umano verso il desiderio di miglio- rare se stessi e a salire sem- pre più in alto. La stessa partecipazione numerosa alla serata è sta- ta di stimolo per i soci a migliorarsi e proseguire il cammino di crescita tecni- ca del gruppo alpinistico. Il programma si è svolto con gli interventi di Lucia- no Ratto e Vareno Boreatti. Due personaggi illustri nel mondo dell’alpinismo con il primato di aver salito tut- Gli ospiti: Bianco, Ratto, Boreatti e Tatto (foto L. Marchisio)

35 ALPINISMO ALPINISMO ALPINISMO ALPINISMO ARRAMPICATA ARRAMPICATA ARRAMPICATA ARRAMPICATA I nostri 4000!

La serata dedicata al “Club dei 4000”, oltre paio... Questa bella tradizione, grazie alla ad aver avuto grande successo di pubbli- “rinata” Commissione Alpinismo (Premiata co, mi ha fatto ricordare che il CAI Pianezza Ditta “Bronzino&Mazzetto”), sta riprenden- ha una bella tradizione di 4000. do piede. Mi ricordo i primi anni in cui nei program- Questo insieme di cose mi ha fatto venire mi sociali non mancava mai il 4000 e addi- in mente l’idea di raccogliere l’elenco dei rittura in alcuni anni ne erano presenti un 4000 dei nostri soci: “I nostri 4000”. Chissà se mai un giorno, met- tendoci tutti insieme, sa- remo riusciti a salire tutti gli 82 4000 delle Alpi! Preparatevi: vi potrà ca- pitare, al momento del rinnovo e qualora lo vo- gliate, di segnalare i 4000 da voi saliti. Nessuna classifica. Sem- plicemente ricordare ed accorgersi che, su quella punta, idealmente con me ci sono saliti tanti altri soci del CAI Pianezza.

Lagghinhorn 2013

La Cresta Dumontel all’Orsiera

di Clara Soffietti Domenica 22 giugno 2014 Arriviamo al Rifugio Selleries alle 9. Il tem- po è buono, ma è prevista pioggia per le Finalmente è arrivata l’uscita per la Cresta 16; dovremmo fare in tempo a fare la cre- Dumontel, l’anno passato non l’avevamo sta e a tornare al rifugio senza prenderla. fatta perché c’era ancora troppa neve. Alle 9,15 partiamo e alle 11 siamo all’at- Domenica ritrovo alle 7, siamo in 3 auto. tacco della cresta, il panorama da lassù è

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bellissimo e moz- zafiato. Vediamo la vallata da cui siamo arrivati, con il lago ghiacciato e l’al- tra vallata, quella del rifugio Toesca, dove molto più in basso si intravede una bergeria. Ci si prepara e alle 11,30 parte la pri- ma cordata. Questa volta sono legata con Alberto e sia- mo la quarta cor- data. Dietro ce ne sono altre 3. Il primo tiro va, non è difficile, ma fa im- L’inizio della cresta pressione avere così tanto vuoto intorno e vedere il fondo valle così tanto distante. Salendo lungo la Dumontel Arrivata alla sosta, Alberto mi rassicu- ra, questo è il tiro più complicato, gli altri sono più semplici. A sera scoprirò che Franco ha detto la stessa cosa a Cristina! Probabilmente è così, non è solo una frase di rito per rassicurare, dopo un po’ ci si “abitua” al vuoto. I tiri si alternano a tratti fatti in con- serva (e finalmente mi è chiaro il si- gnificato!, Ecco, un’altra lezione!). Alcuni passaggi mi mettono in dif- ficoltà. Il primo è perché non riesco a capire se devo passare a sinistra o a destra, a destra mi sembra troppo esposto, a sinistra mi sembra di non farcela ad arrivare con la gamba. Tra i due scelgo a sinistra (e sbaglio), ri- uscirò a far arrivare la gamba, ma poi striscerò sulla roccia con la pancia. Non è esattamente arrampicare, gli altri dietro mi vedono e ridono. E pas- sano a destra.

37 ALPINISMO ALPINISMO ALPINISMO ALPINISMO ARRAMPICATA ARRAMPICATA ARRAMPICATA ARRAMPICATA

Gli altri passaggi complicati sono due rivano verso le 16. Foto di vetta tutti insie- strapiombi, che in qualche modo riesco a me e poi inizia il ritorno. Rocce esposte in passare. discesa, inizio del nevaio e sfasciume, non Invece il passaggio dove c’è la corda non è sai bene dove tenerti. Il nevaio è lungo e per nulla difficile (fatto con la corda, natu- ripido. ralmente). Verso le 17 siamo usciti da poco dal ne- Con Alberto arriviamo in cima alle 15,15 vaio, che inizia a piovere. Il tempo è stato circa. Le prime due cordate sono già an- clemente, ma noi siamo stati troppo lenti. date via, anche perché i primi sono arrivati Ad un certo punto inizierà anche a grandi- alle 13,30. nare. L’arrivo al rifugio sarà bagnato... ma Qualche foto con Massimo, Fernando e..., la pioggia è talmente sottile che non da poi anche loro scendono. neppure troppo fastidio. Noi restiamo ad aspettare gli altri, che ar- E poi l’emozione dell’avventura di oggi è talmente forte che non è certo un po’ d’acqua a smorzarla!

Omaggio al capogita

Dalle prese di plastica agli appigli di roccia

di Cristina Castielli Dopo un inverno di allenamento passato sentivo la necessità di uscire, raggiungere in palestra a provare e riprovare a “chiu- le montagne e appoggiare finalmente le dere” quei circuiti colorati seguendo i mie mani sulla roccia. Grazie a Sandra, co- numeri indicati sulle prese di plastica, nosciuta in palestra, divento socia del CAI

38 ALPINISMO ALPINISMO ALPINISMO ALPINISMO ARRAMPICATA ARRAMPICATA ARRAMPICATA ARRAMPICATA

Pianezza e ben presto si presenta la prima Ormai siamo a maggio e io non vedo l’ora occasione di mettere in pratica quei primi che arrivi il weekend per trascorrerlo con rudimenti di tecnica di arrampicata impa- altri amici del CAI ad arrampicare e impa- rati in palestra. rare nuovi passi e tecniche. Il 24 maggio È cosi che domenica 13 aprile partecipo partecipo alla giornata organizzata dalla alla prima uscita propedeutica all’alpi- Scuola Intersezionale Carlo Giorda, i cui nismo salendo con altri soci del CAI Pia- istruttori Massimo e Alessandro spiegano nezza le Vie del Musinè. Non nascondo in modo chiaro tutti i nodi, le manovre e il fatto che il mio primo approccio all’al- le soste da utilizzare in alpinismo e testa- pinismo sia stato a dir poco “traumatico”, no la nostra comprensione con varie pro- ma istruttivo allo stesso tempo. Trovarsi ve pratiche. ai piedi degli scarponi, anziché le solite La stagione estiva si apre con la terza scarpette e senza indicazioni su come e uscita che prevede la salita della Cresta dove mettere mani e piedi per procede- Dumontel all’Orsiera. A questa gita sono re è scioccante. Da subito capisco che più preparata e motivata che mai. L’ar- devo fidarmi dei miei piedi, che avrebbe- rampicata è piacevole anche se faticosa, ro tenuto se caricati a dovere. Sono solo ma mi rendo conto che la mia testardag- io con la roccia e da sola devo imparare gine e impegno stanno dando i loro frutti. ad interpretarla per capire quali tacche e La discesa nel canalone ancora innevato appigli mi aiuteranno nella progressione. è molto divertente, decisamente meno Per fortuna in questa prima uscita faccio gradita invece è la pioggia mista a gradi- parte della cordata del capo gita Franco, ne, che ci accompagna nella per fortuna che con grandissima pazienza e tranquil- breve camminata verso il rifugio. lità mi indica come superare i passaggi Con un po’ di dispiacere non partecipo più complessi e ad ogni sosta mi mostra alle ultime due uscite. Per me risultano, tutte le manovre e i nodi usati in alpini- infatti, ancora troppo impegnative, ma smo. Al termine della giornata sono stan- spero con un po’ di allenamento di poter- ca, amareggiata e dispiaciuta di aver fatto le affrontare l’anno prossimo. rallentare con il mio passo incerto l’intero Grazie alle uscite di alpinismo-arrampica- gruppo, ma grazie alla pazienza e all’inco- ta organizzate dal CAI Pianezza e ai loro raggiamento che mi dimostrano gli altri partecipanti, ho scoperto il mio amore soci, mi riprometto di non mollare e di per l’arrampicata su roccia, che sto con- continuare ad allenarmi per raggiungere tinuando a coltivare giorno dopo giorno. il mio scopo: imparare ad arrampicare per Mi sono infatti iscritta al corso di arrampi- raggiungere le vette delle montagne più cata su roccia della Scuola Giorda. Da set- belle. tembre, oltre a seguire con attenzione le La seconda uscita ai Picchi del Pagliaio lezioni teoriche del giovedì sera, parteci- purtroppo non va come previsto. Dopo 2 po piena di entusiasmo nei weekend alle ore di avvicinamento, incomincia a piove- uscite pratiche sulle lunghe vie proposte re e siamo costretti a ritirarci! Poco male: dagli istruttori. il pomeriggio lo trascorriamo a valle a ri- L’arrampicata è diventata pian piano la passare le varie manovre ed io ad impara- mia passione, il mio sfogo e la mia fonte re finalmente la discesa in corda doppia. di tranquillità.

39 40 Scialpinismo La stagione 2013-2014 “double-face”

di Gianni Ballor (l’organizzatore) e Valerio Demichelis (il partecipante) L’organizzatore - Finalmente, dopo qual- diviso momenti in un ambiente incredibi- che annata sfortunata per lo scialpinismo, le come quello della montagna invernale... il 2014 è stato l’anno della neve! Come Dicembre 2013. Anche se non sociale, il tutti avrete constatato, la fredda estate ricordo della discesa dalla cima delle Val- 2014 sarà ricordata per gli esseri umani lette con una neve indimenticabile urlan- da “spiaggia” come un anno terribile; per do “Ballor grazie di esistere!” Va davvero l’essere “vulgaris sciisticus” come un anno ricordato. irripetibile. Buone condizioni praticamente Gennaio 2014. L’organizzatore - Rocher de tutto l’anno, compreso agosto; ho smesso il la Chare-Beaulard, fatta in traversata con 31 luglio, ma solo perché “tengo famiglia”... farina, in 37!! A parte il contrattempo “zai- Il gruppo scialpinismo è sempre più piace- no” (Tullio... fatti pagare una birra... almeno) vole da frequentare, inoltre con il passare discesa in farina nella conca riparata dal del tempo il livello tecnico medio sta consi- vento che quel giorno soffiava forte quasi derevolmente aumentando; ampliando le ovunque. possibilità di frequentare luoghi in “sociale”. Febbraio. Roche Plana (Fraiteve) in 33, per Chapeau a tutti! qualcuno una prima assoluta (Fabio, ven- Il partecipante - È stata una bella stagio- tenne) sotto una leggera nevicata ed una ne, con un programma ben pensato e su farina da sogno... da cima a fondo. Poi Ne- questo non avevamo dubbi! vache, alla Crete de Mome, gita con pano- La partecipazione di persone nuove e rama spettacolare (era anni che volevamo simpatiche è segno che parliamo bene farla!) ma con un escursione termica incre- del nostro gruppo. Questo è un gruppo dibile (partenza mattiniera -12°, ritorno con che funziona, non è troppo numeroso, ci muoviamo bene, siamo coordinati da capogita che sanno gestire la situazione senza essere troppo “accade- mici” ma attenti a tenerci uniti durante le uscite. Un ricordo, prima di ripensare alle montagne vissute in que- sta stagione, va a Fabrizio, Jack per tutti noi. Ho avuto poche occasioni di incontro ma credo che per molti di voi sia stato un grande amico e compagno di libertà vissuta in montagna. Non è facile accettare di perde- re una persona con cui si è con- Salendo al Blanc Giuir (foto di Gianni Ballor)

41 SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO

+14°), di conseguenza il manto nevoso si è tro a piedi su Promiod non ha rovinato la rammollito sotto i nostri occhi, scendendo. giornata. Il partecipante - La bella Crete De Mome Il partecipante - Il bel fine settimana nel con il piccolo distacco di slavina in disce- Queyras... e attenti a non perdere gli sci, sa... e dire che i capogita ci avevano anche soprattutto se scivolano su un bel versan- avvisato di stare attenti al cambio di pen- te ripido non si recuperano più e fare la di- denza... scesa con una pala legata al piede non è il Marzo. L’organizzatore - Due giorni in massimo... Per fortuna c’è sempre qualche Queyras ad Abries, Pic Charbonel e cima capogita eroico che in discesa con un solo Clausis, ovunque con il caldo, c’era neve cro- sci fa miracoli! Poi il Tantanè, tutti all’anti- stosa, grazie all’intuito dei capi-gita abbia- cima. In vetta, su quella affilata cresta, solo mo sciato sul primo firn della stagione. 29 in pochi... complimenti! partecipanti, stupendi nell’accogliente Gite Aprile. L’organizzatore - Si incomincia a d’Etape... qualcuno ha pensato bene di re- fare sul serio. Rifugio Pontese, in 27, primo plicare la perdita di pezzi... questa volta uno giorno soft, al Blanc Giuir su firn, poi dome- sci... ma cadendo in un canalone non è sta- nica Punta Ondezana con 1300 metri di firn to possibile ripetere “l’impresa” di gennaio a perfetto. Una delle tante 5 stelle (gulliveria- Beaulard. Monte Tantanè in traversata, 29 mente parlando) dell’annata. partecipanti, con un inizio dubbioso, a La Il partecipante - Al rifugio Pontese e per Magdeleine non c’è neve... miiiii... con tutta qualcuno l’arrivo al venerdì con il buio! Ma la neve che c’è in giro... poi però nel vallone per tutti il piacere della cucina del rifugio! della vetta c’è un firn da spettacolo. Il rien- E per me che sono arrivato “solo” al colle Teleccio, vedervi salire all’ On- Farina alla cima delle Vallette (foto di Valerio Demichelis) dezana è stato uno spettacolo che non dimenticherò. Maggio. L’organizzatore - Tra- versata Ceresole - Val d’Isere, in 18, con base al refuge Prariond. Quest’anno le previsioni dicevano ‘arrivo del ciclone di turno, solo una perturbazione... partiamo e saliamo nell’ordine: Grande Ai- guille Rousse, Gros Caval, P.ta Ga- lisia e P.ta Carro. Sono stati fatti circa 4000 metri di dislivello con la discesa finale, quella dalla vetta del Carro fino a Chiapili, da pian- gere! Sul ghiacciaio la farina ca- duta nella notte poi, improvviso al cambio di esposizione, firn perfet- to fino al ponte, sotto un cielo blu cobalto e un sole che non scalda troppo. Questo è sognare in mon-

42 SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO

tagna, questo è quello che intendo “andare in montagna”. Il partecipante - l’idea geniale, la traversata - Val D’I- sere. Il primo giorno con la salita alla Gran Aiguille Rousse e la sod- disfazione del gruppo. La capaci- tà dei capogita di sapere gestire la situazione anche con visibilità nulla, credo che valutare e “te- stare” in salita il canale centrale della Galisia meritino un plauso. Il ricordo in discesa dei primi 250 m dalla Cima del Carro rimarrà in tutti noi che eravamo li e la di- scesa tutta è stata incredibile con una scelta di orario perfetta. L’organizzatore - Poi Maggio pas- In vetta al Galenstock (foto di Gianni Ballor) sa malamente, una bruttissima cosa mi fa traballare... Jak ha pensato bene slivello 1550 m, la più lunga della stagione), di andare a salire altri lidi... ho pensato mol- Galenstok e Gross Mutterhorn per un totale to sul motivo per cui si rischia... ho pensato di quasi 4000 m di dislivello in uno dei luoghi anche di mollare... troppo brutto, troppo di- più belli delle Alpi. laniante vedere, per l’ennesima volta, qual- Il partecipante - Dammastock, Galen- cuno che se ne va... adesso ci sono anche i fi- stock, GrossMutterhorn, non ho potuto gli e spesso ce ne scordiamo che loro hanno partecipare ma sono rimasto colpito oltre bisogno di noi. Non penso che lo facciamo, che dalle foto di montagne incredibili, dal come tutti pensano, per egoismo... è solo racconto di un’autogestione (non si era perché siamo fatti così... e poi sono davvero ospiti di un rifugio e quindi si è cucinato tanti, troppi, gli anni che viviamo di queste e gestito una casa in affitto) che ha fun- cose... troppi per cambiare. zionato molto bene. Autogestione che ha Giugno. La pausa (mia, tengo a sottolinea- funzionato altrettanto bene anche nella re) dura il mese di maggio, poi c’è la sociale cena di chiusura stagione dove tutti han- al Furka, in Oberland. Siamo in 21, tutti in- no portato le famose “produzioni proprie”! sieme, sperimentando, grazie a Luca, per la L’organizzatore - È tutto, anzi no, perché la prima volta un soggiorno in una ferienhou- stagione continua, la neve è tanta, continua se, cioè tutti insieme autogestiti. Esperienza a fare freddo... così quasi senza accorgermi a posteriori molto positiva, grazie al gruppo vado avanti fino al 31 luglio che conclude, delle splendide 21 persone partecipanti. con la Punta Giordani, una stagione che è Grandi sciate su grandi montagne e affia- sembrata di altri tempi. Al prossimo anno! tamento incredibile nella gestione dei pasti. Il partecipante - Ora non rimane che at- Tenteremo di ripetere la cosa nel 2015. Per la tendere di scoprire cosa hanno organizza- cronaca abbiamo salito: Dammastock (di- to i nostri capogita per la stagione 2015!

43 SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO C’è qualcosa che non va’...

di Gianni Ballor Sono passati un po’ di anni, tempo indie- vedo scaricare all’Indren, con innumere- tro un oramai famoso Vasco cantava così... voli giri di elicottero, qualche decina di c’è qualcosa che non va’... in questo cielo... persone reduci da festeggiamenti di 50 ebbene, dopo tanti anni, mi è tornato in anni di matrimonio! mente questo ritornello; non per la can- Vedo che persino le nuvole, le perturba- zone (chi se li scorda più quei tempi!), ma zioni adesso sono chiamate per nome... bensì a causa di quello che succede e di Vedo che è di moda volare con la tuta ala- quello che vedo sui pendii delle nostre re sul Monte Bianco... Alpi. Vedo che si parla di montagna per esalta- Non penso di essere un estremista con- re stupidi (per l’autore di cui sotto) record, servatore, ma osservando sempre di più palesemente inventati per quella che ri- l’espandersi di particolari comportamenti tengo una nuova frontiera del business... personali, di articoli pubblicati sulle mag- Anni indietro già scrissi che alle persone giori testate giornalistiche, di avvenimen- che amano la montagna poco importa ti proposti nelle stazioni montane non ri- che un’atleta salga in vetta al Monte Bian- esco a non pensare e a scrivere in queste co partendo immerso in mezzo a banchi di poche righe che... pesciolini (non ricordo se si trattava di alici C’È QUALCOSA CHE NON VA’... o sogliole!)... Ora però a vedere gli eventi agonistici che Vedo personaggi sempre più strani in si moltiplicano e, ovviamente, il continuo montagna; aumentare di personaggi che fanno mon- vedo gente in scarpe da ginnastica sui tagna in questo modo, mi sorge un dubbio! ghiacciai... Non è che il mio modo di vedere è andato? vedo rifugi trasformati in alberghi... Superato? vedo rifugi con le docce calde... Vuoi vedere che ammirare il sorgere del vedo alpinisti salire vie di misto con un sole, lo splendore di una fitta nevicata, la metro di neve fresca... nottata in un rifugio (senza doccia calda!), vedo, o meglio leggo sui giornali, genitori i lenti, scanditi, preparativi per una sali- portare (o meglio cercare di portare) bam- ta importante... importante per la nostra bini in tenera età in punta al Monte Bian- anima, non per gli altri... sono cose di altri co, per battere il record d’età... tempi? vedo guide partire alle 6 di mattina dal ri- Non ho risposta... certo che se tutto ciò fugio Gonella per il Monte Bianco, con un fosse “vecchio” ne sarei dispiaciuto... più bambino come cliente... e poi non tornare che altro perché mi renderei conto che più... il tempo inesorabile passa e che nel suo vedo gli stessi genitori filmare gli stessi scorrere trita e modifica tutto... anche il bambini investiti da una valanga... modo di andare in montagna. vedo che salire alla Gnifetti sembra quasi O meglio il modo di andare osservando la andare in un luna park... montagna.

44 SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP SCIALP INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO INISMO

A metà aprile, grazie a condizioni eccezio- che porti a guardare all’Alpe valorizzando nali e in concomitanza della luna piena, questi aspetti che ritengo più interiori che sono salito con Claudio al bivacco Sigot, fisici. per fare in sci l’anello Someiller-Punta Am- Molto tempo fa iniziai a fare scialpinismo bin-Niblè. proprio perché, oltre che al piacere di Ebbene.. saranno concetti vecchi, forse sciare, in questo sport non c’e..ra compe- descritti e riscritti fino alla noia... ma posso tizione. assicurare chiunque che sono sensazio- Non esisteva la tutina fighetta (tipica ni uniche quelle che si provano davanti, dell’ambiente garista degli anni ‘80-’90), a che so... al fornelletto acceso nel bivac- non c’erano cronometri a scandire i miei co... al salire della luna piena che sovrasta passaggi... ora mi ritrovo, a volte e per for- le luci della metropoli al freddo tagliente tuna non sempre, quasi con lo stesso stato dell’uscita e al caldo accogliente all’inter- d’animo. no all’andare a dormire con la tenue ma Possibile che ovunque esistono spazi libe- nello stesso tempo rassicurante luce delle ri l’essere umano riesca, prima a inventare, candele accese. e poi a rovinare tutto? Nell’epoca di salite fatte di corsa, di record Ho in mente una frase bellissima che un in scarpe da ginnastica, io sono felice ad po’ rappresenta ciò che ora ho in testa e accendere una candela in un bivacco a che fu di un capo pellerossa: (Tall Bull- quasi tremila metri. Cheyenne) l’uomo bianco è uno strano Fino a quando troverò persone che con- essere tra quelli viventi consuma tutto ciò dividono ciò, cercherò di fare conoscere che ha intorno si accanisce e distrugge questo modo di andare in montagna... e le cose che lo circondano e più una cosa non altro. è bella e più cerca di distruggerla era un Il “c’è qualcosa che non va” è riferito pro- pensiero di una persona che, lottando, prio alla mancanza di una cultura alpina aveva perso, nel senso di vedere il mondo.

Mi dispiacerebbe constatare che il mio “c’è qualcosa che non va” possa avere, nella picco- la parte di mondo che frequento, lo stesso significato e risultato.

45 46 Escursionismo Trekking nell’isola di Pantelleria

di Paolo Quaglia Il trekking si è svolto nel migliore dei modi. silenzio che regnava in quasi tutte le ore Il gruppo era composto, oltre ai Soci CAI, del giorno. dalla guida e da altre 7 persone di pro- La fatica del camminare era, al rientro, venienza varia. Il feeling fra i vari parteci- sempre addolcita da una giusta dose di panti è stato immediato e dalla prima sera fresco passito che spargeva la sua allegria durante la cena si è instaurato un clima di su tutti indistintamente. simpatia ed affiatamento. Il trekking è stato organizzato con il sup- Si è camminato per l’isola seguendo l’iti- porto della Compagnia dei Cammini, nerario prestabilito lungo i sentieri della la cui filosofia è la diffusione di una for- montagna grande di Monte Gibele, sino al ma di turismo più responsabile e soste- Lago di Venere e lungo la costa alla sco- nibile nel rispetto delle popolazioni locali perta delle calette. e dell’ambiente che si attraversa, per con- Il trekking si può definire a stella: la par- tribuire a creare cultura di solidarietà e di tenza era sempre da Bugerer, piccolo bor- accettazione. go agricolo sopra al lago di Venere. L’esperienza di vita, pernottamento e prima colazione nei dam- musi, è stata suggestiva con un fascino particola- re e non ripetibile come il

Cin cin al dammuso

Camminando nell’interno

47 ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO Il CAI Pianezza ancora sulla Via Francigena

All’assemblea della “Rete dei Cammini” e che arriverà, dopo essere passato per (Associazione di Promozione Sociale aper- molte mani, a Roma per le giornate dell’in- ta ad altre Associazioni o Enti noprofit, contro nazionale della Rete dei Cammini, nata con l’obiettivo di tutelare e valorizza- previsto per il 25-26 Ottobre 2014. Sarà re i Cammini di pellegrinaggio, per tutela- una sorta di “Libro di vetta della Via Fran- re il diritto di tutti ad un cammino sicuro cigena”, sul quale ogni viaggiatore riporte- e protetto, diffondere la cultura e il gusto rà i propri commenti ed emozioni. del camminare “sui passi dell’anima”) di Nel momento in cui scriviamo queste ri- Altopascio (LU) del 1° Novembre 2013, si ghe Mario Bertini, Lucia Carlone ed Edoar- parlò per la prima volta della “Onda dei do Pianca sono in cammino per l’incontro Cammini”. L’idea era nata in collaborazio- conclusivo di tutti i Cammini che, dalle va- ne fra la Rete dei Cammini e molte Sezioni rie parti d’Italia, confluiranno in Piazza San CAI, sull’onda del “Cammina CAI 150” del Pietro. 2013. Ad inizio 2014 l’idea si è trasforma- Dopo la felice esperienza del 2013, ci fa ta in progetto: un “Cammino a staffetta” su piacere che il CAI (ed il CAI Pianezza, grazie tutti i cammini francigeni d’Italia. in particolare a Mario) continui a legare il Così il nostro infaticabile Mario Bertini, con proprio nome all’itinerario di Sigerico, nel alcuni amici, ha percorso dal 14 al 17 Mag- ventennale (1994-2014) di proclamazione gio il tratto valsusino della Via Francigena, da parte del Consiglio d’Europa della Via partendo dal Monginevro, per arrivare fino Francigena come grande itinerario cultu- a Torino. Di lì poi, a cura del CAI di Casale rale europeo. Monferrato, dal 21 al 25 Maggio, la comiti- Oltre alle indubbie valenze storiche e cul- va ha percorso la variante “Terre Alte” - già turali, gli aspetti ambientali e sportivi insi- percorsa in occasione di CAI 150 -, giun- ti nel Cammino possono a pieno titolo far gendo a Casale. Ad inizio giugno il “testi- parte del patrimonio del CAI, nell’ottica di mone” è arrivato a Bobbio, per proseguire sensibilizzazione e promozione dell’attività successivamente alla volta del centro Italia. fisica di tipo escursionistico, orientata al be- Il testimone è costituito dal “quaderno di nessere individuale, sociale e sostenibile. Cammino”: un quaderno destinato ad ac- compagnare il cammino tappa per tappa In cammino da Crea a Casale

48 ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO I Sentieri della Memoria (Condove)

di Alberto Fiorentini Nello scegliere questa gita per 2014, era Condove. Qui esistono una serie di per- mia intenzione coniugare al tema delle corsi che ci permettono di conoscere le gite di quest’anno, cioè “Le montagne di sedi dei distaccamenti della 113° Brigata casa”, un ulteriore aspetto che potesse Garibaldi. renderla significativa. Ho quindi pensa- È stata una scelta che ha raccolto un’ecce- to di individuare nel periodo in cui si sa- zionale adesione, in quanto quasi quaran- rebbe effettuata l’escursione (vicina al 25 ta persone si sono presentate sul luogo di aprile, Anniversario della Liberazione) un ritrovo. Da Condove siamo saliti in auto percorso che ci portasse a scoprire alcu- a Prato del Rio da dove siamo partiti ac- ni dei luoghi che furono scenario di quel compagnati da Franco, che ci ha permes- drammatico periodo della storia sia d’Ita- so di individuare i punti più significativi in lia sia delle nostre montagne. cui si è svolta la lotta partigiana dall’ 8 set- Affidandomi alla conoscenza e alla com- tembre 1943 fino all’aprile 1945, e soprat- petenza di Franco Chirio di , ac- tutto lo svolgimento della battaglia del 20 compagnatore della Federazione italiana aprile 1945, in cui si è consumato l’eccidio Escursionismo nonché socio del CAI Al- di 13 partigiani. I racconti e le descrizioni mese, ho proposto alla nostra sezione un di Franco penso resteranno nella nostra escursione denominata “I Sentieri della mente per molto tempo. Memoria” sulle montagne che sovrastano Il percorso si è infine concluso al Sacrario della Vaccherezza, dove si rende omaggio ai giovani Caduti per consentire la nascita di un pae- se democratico.

Il gruppo si avvia

Ad una croce commemorativa

49 ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO Tour del Marguareis

di Maurizio Comandone Il giro del Marguareis è cominciato una della sostanziosa e succulenta cena, ci sia- fresca mattina d’inizio luglio dal Pian mo salutati e siamo andati a dormire, ma delle Gorre e, dopo aver lasciato la stra- purtroppo alcuni di noi non sono riusciti a da maestra, ci siamo inerpicati su per un riposare perché la stanza sembrava essere sentierino ripido, in un fitto bosco di abe- diventata un’orchestra di fiati che accorda ti bianchi che, per i primi dieci minuti di meticolosamente i propri strumenti. La percorso, è riuscito a smorzare un poco mattina seguente, un po’ assonnati, ab- lo scrosciare della pioggia. Dopo esserci biamo ripreso il sentiero e, aiutati un po’ infilati le mantelline e messo lo zaino al dalla fortuna e un po’ dalle conoscenze sicuro dall’umidità, abbiamo iniziato una astronomiche di qualcuno, siamo riusciti lunga salita verso la nostra prima tappa, ad arrivare ai piedi della cima del Margua- il rifugio P. Garelli, accompagnati da una reis (infatti dal rifugio Garelli il sentiero è pioggerellina fredda che si alternava a mal segnato e le indicazioni sono rotte o una nebbia fitta e umida. Arrivati al rifu- imprecise). Raggiunta la vetta, abbiamo gio, abbiamo preso posto nelle camere e potuto ammirare sotto di noi un mare di abbiamo occupato il tempo che mancava nuvole, fare un paio di foto e, dopo aver alla cena con giochi di società, filmati sul- mangiato tutti insieme, abbiamo iniziato la storia delle alpi Marittime e scambian- la discesa. Con un tiepido sole e sospinti do quattro parole con i simpaticissimi e da brezza leggera, ci siamo incamminati accoglienti gestori del locale. Al termine verso la seconda e ultima tappa, il rifu- gio Don Barbera, ma anche qui, per buona parte del percorso, ab- biamo dovuto seguire l’istinto e i sentieri dei camosci, perché altro non c’era. Al rifugio l’accoglienza è stata meno calorosa di quel- la del precedente, ma la cucina altrettanto valida e la simpatia e generosità del cuoco equiparabili a quella degli altri due gestori. Avendo passato una notte meno turbolen- ta della precedente, la Il Rifugio Garelli mattina, bei pronti e

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carichi, ci siamo incamminati verso il Pian delle Gorre per concludere il nostro giro. Durante il percorso abbiamo avuto l’oc- casione di vedere scorci mozzafiato, di ri- posarci un poco alla Capanna Morgantini, di ammirare le “cascate” del Pis del Pesio (che ci erano state descritte come mae- stose e possenti, ma a noi sono apparse come due rigagnoli) e ridere e scherzare tutti insieme, cercando di smorzare la tri- stezza del ritorno a casa. Infine, stanchi, siamo arrivati alle auto e, dopo esserci sa- lutati, ci siamo messi in macchina per tor- nare alle rispettive dimore. Il percorso si è rivelato abbastanza semplice e la fatica è stata ben ripagata, anche grazie alla viva e simpatica compagnia che ha sempre sa- puto tenere alto il morale dei suoi mem- bri e ha rallegrato le giornate con canti e In cima al Marguareis storie molto interessanti.

Dopo aver ospitato l’anno passato, nell’articolo “Valdellatore: una valle per l’inverno” tre itinerari dei nostri soci Mario Alpinisti e Luca Belloni, quest’anno siamo lieti di presentare un’altra “curiosa” proposta nella stessa zona, a cura di Teddy Digiorgio, che abbiamo ormai imparato tutti a conoscere impegno nel proporre e valorizzare il territorio a noi prossimo. Vi ricordate le “Vie del Musinè”, per fare un esempio? Un ringraziamento a Teddy ed un augurio di nuove scoperte! Il M. Arpone, da Borlera per la colata di pietra

di Teddy Digiorgio (CAI Alpignano) Quota partenza (m): 700 Accesso: Da Molino di Punta (Valdellatore) Quota vetta (m): 1602 seguire via Castello per la borgata omoni- Dislivello complessivo (m): 900 ma e successivamente per borgata Borle- Difficoltà: EE ra. Proseguire oltre quest’ultima borgata Esposizione prevalente: Est per 500 m fino allo slargo dell’acquedotto Località partenza: Borlera dove si parcheggia. (, TO) Note tecniche: L’anfiteatro di Valdellator-

51 ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ESCURSI ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO ONISMO

re è caratterizzato sui 3 versanti da ripide gagnolo scende da un solco pietroso che dorsali che separano vallette spesso oc- dà accesso alla vasta pietraia pochi metri cupate da immani pietraie a grossi bloc- a monte (ometto). Risalirla con percorso chi stabili di roccia ruvidissima di colore a piacere seguendo le sue sinuosità fino rossiccio. Ve ne sono una ventina che co- all’esaurimento della prima parte attraver- stituiscono un buon approccio alle creste sando 2 volte un sentiero in disuso. Quan- di confine nonché alle cime circostanti, do lo si trova una terza volta, seguirlo verso alternative ai già stupendi e battuti sen- destra per 50 m per l’accesso alla “colata” tieri della zona. Di queste pietraie, la più che, da qui a poco diverrà veramente im- imponente, ripida, lunga e da vedere per pressionante! Se nella parte bassa sono uti- il paesaggio “marziano” in cui si annida, è li i bastoncini, in questa superiore sono più sicuramente quella sul versante est del comode le mani per progredire tra i grandi M. Arpone che, risalita integralmente con blocchi. In alto si attraversa il ripristinato ottima ginnastica, deposita a poca distan- sentiero che dalla Portia taglia tutto il va- za dalla panoramica vetta. Completamen- sto versante e va alla Madonna della Bas- te segnalata da ometti da seguire bene sa. Si continua in verticale e verso la cresta nella parte bassa. sommitale, la pietraia volta leggermente a Descrizione itinerario: Dal parcheggio sinistra esaurendosi sullo spartiacque e 15 dell’acquedotto seguire il percorso con minuti dalla visibile cima. Tutto il percorso bolli bianchi oltre la sbarra per gli “Speroni è segnalato da ometti che servono soprat- della Portia” su ripida stradina fino ad una tutto nella parte bassa dove si devono con- baita, poi oltre il torrente diviene mulattie- catenare 2 colate parallele. ra. Si oltrepassa una prima presa d’acqua e Discesa: seguire il sentiero segnato verso il poco dopo in piano si giunge in vista di una Colle Portia che si raggiunge per divallare seconda presa dove termina la mulattiera. su Valdellatorre. Dopo i pochi tornanti del Venti metri prima di questa presa, un ri- sentiero, lungo un tratto rettilineo, lasciare il sentiero esattamente all’altezza di un cartello di “Pericolo di incendio” su un al- bero per divallare prima sulla sottostan- te dorsale erbosa/alberata con ometti e poi su pietraia con bolli bianchi fino alla base dello Sperone della Portia (via di ar- rampicata) e verso destra in 2 minuti alla presa Codra dalla quale inizia la pietraia chiudendo l’anello. Annotazione geologica: Le pietraie di Valdellatorre sono frutto di un antico fe- nomeno geologico di disgregazione di imponenti masse rocciose ricche di cri- stalli taglienti, molto abrasive per cui si consiglia di non cadere per evitare tagli anche profondi a gambe e braccia. Evita- re la discesa.

52 53 Mountain Bike 5° Corso Intersezionale di Cicloescursionismo Base di Stefano Rizzioli Le proposte del CAI sono spesso ricche sima lezione in aula sulla manutenzione di approfondimento e di formazione della mtb e la risoluzione delle più comu- su tematiche legate all’ambiente mon- ne problematiche che si possono presen- tano. In quest’ottica, questa primave- tare in un’uscita pedalatoria, con l’augu- ra si sono svolti in contemporanea il rio che ad ogni uscita non sia necessario 5° Corso Intersezionale di Cicloescursio- mettere in pratica i vari insegnamenti... nismo Base ed il 3° Corso Interseziona- Le sei lezioni pratiche sul campo ma- le di Escursionismo Base. Il CAI Venaria gari non ci hanno portato a fare molti è riuscito ad unire le forze di un nutrito chilometri ma sono state ugualmente numero di Accompagnatori Titolati e impegnative; le uscite si sono svolte nei Qualificati di varie sezioni del Torinese luoghi classici del mountain biking tori- ed a proporre un corso di un certo “spes- nese, tra cui il nostro Musiné e la vicina sore”: ben otto lezioni teoriche e addirittura sei uscite pratiche! La nostra sezione è stata rap- presentata sia da una parte che dall’altra della cattedra: alcuni no- stri soci si sono cimentati come no- velli bikers, mentre Luca (Belloni, n.d.r.) ed il sottoscritto, in qualità di Accompagnatori di Cicloescur- sonismo, ci siamo spesi per divul- gare il verbo del Mountain Biking. Come vi ho precedentemen- te detto, in otto lezioni gli argomenti Collina Morenica di Rivoli, con lo scopo trattati sono stati numerosi: dalla scel- di mettere in pratica quanto appreso nel- ta dell’abbigliamento tecnico ai rudi- le lezioni in classe. Un ulteriore risvolto menti dell’alimentazione, dalle nozioni positivo è l’approfondire la conoscen- tecniche sul mezzo meccanico a quelle za di altre persone con cui condividia- sull’uso del GPS, non si sono tralasciate mo la sana passione per la bicicletta... neanche la meteorologia e la topogra- Il numero di partecipanti e quello di chi fia, e non poteva mancare una lezione è arrivato a fine del corso guadagnandosi sui rischi dell’escursionismo in ambiente il simbolico “pezzo di carta” mi fa conclu- montano ed il soccorso alpino... Alla cat- dere che queste proposte siano sempre tedra per queste lezioni si sono alternati gradite ai soci CAI e che questi ultimi gli Accompagnatori (ma non solo) delle vogliano coltivare il proprio amore per varie sezioni partecipanti, dimostrando le montagne in modo preparato e co- quanto ricco di risorse sia il nostro soda- scienzioso. lizio. Il sottoscritto ha tenuto una noiosis- Vi aspettiamo al prossimo corso!”

54 MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE Un anno sui pedali

di Luca Belloni Con l’approssimarsi dell’autunno e della scendi alla fine si sono fatti sentire!!! Arriva fine dell’anno, arriva puntualmente il tem- la bella stagione (durerà poco...), ed è tem- po dei resoconti e dei bilanci, e per una po di aumentare un po’ le difficoltà... grazie disciplina prevalentemente estiva come al nostro socio Fabrizio, profondo cono- la Mountain Bike l’occasione della pre- scitore della zona e alla prima esperienza sentazione dell’annuario calza davvero a come capogita, facciamo una bellissima pennello. Da qualche anno a questa parte, escursione sui sentieri della Serra di . nonostante la vicinanza di Sezioni che han- La partecipazione questa volta è massiccia no nella MTB il loro cavallo di battaglia, e (siamo in 15, tra cui anche qualche gradito che inevitabilmente attraggono molti più “ospite”) e il giro messo a punto da Fabri- adepti delle ruote grasse di quanto possia- zio ed Alberto è spettacolare, anche se per mo fare noi, la nostra sezione può vantare nulla banale... alla fine faremo circa 33 Km un programma di tutto rispetto dal punto e quasi 900 m di dislivello, con salite dure e di vista tecnico, ed una partecipazione in bellissimi single-track in discesa; ne viene costante crescita, il che ci fa ben sperare fuori una bellissima giornata, nonostante per il futuro e ci spinge a continuare ad im- per alcuni il percorso sia un po’ al limite del- pegnarci cercando di rendere sempre più le loro possibilità tutti riescono a portare a appetibili le nostre proposte ciclistiche. termine il giro, ripagati da una fantastica Ma veniamo al resoconto di questa stagio- merenda a base di Torta Novecento... ne 2014, che si appresta ormai a giungere Si arriva ad inizio giugno alla ormai tradi- a conclusione e che, nonostante l’estate zionale pedalata lungo il Po, organizzata veramente infame dal punto di vista me- da Renato. Quest’anno il programma pre- teorologico, ci ha regalato comunque delle vede il tratto tra San Mauro e (e belle soddisfazioni... ritorno), percorrendo piacevoli e rilassan- Tutto comincia in un tiepido pomeriggio ti sterrate e sentieri che corrono lungo il di un sabato di marzo; ci troviamo in 6 al grande fiume. La partecipazione, favorita Castello di Rivoli per una bella pedalata in anche dal bel tempo, è buona (8 iscritti) e Collina Morenica. Il clima piuttosto mite e la platea pienamente soddisfatta... l’ambiente tipicamente primaverile rendo- A metà Giugno è in programma il Raduno no l’escursione estremamente piacevole; Interregionale LPV, magistralmente orga- senza nessuna fretta vaghiamo tra ster- nizzato dal CAI in quel di Sampeyre. rati e sentieri magistralmente guidati da La partecipazione dei soci pianezzesi è esi- Stefano, alternando tratti facili e rilassanti gua (2 iscritti), ma la giornata è perfettamen- ad altri un po’ più impegnativi, senza farci te riuscita, sia per il bel giro messo a punto mancare anche qualche breve assaggio dagli organizzatori, sia per le manifestazio- di discesa un po’ più tecnica... insomma, ni di contorno (rinfresco, concerto, ecc.). E la Collina Morenica offre davvero percor- arriviamo finalmente all’estate, ed è quindi si per tutti i gusti, ed essendo per molti la tempo di salire in quota. L’appuntamento prima uscita di stagione, i tanti brevi sali- clou dell’anno è il week end in Queyras, or-

55 MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE

ganizzato in collaborazione con gli ormai fradici e infangati... smetteremo di tremare affezionati amici della Sezione di Giaveno; per il freddo solo dopo una doccia bollen- peccato che quest’anno l’estate abbia de- te nell’accogliente gite d’étape di Aiguilles. ciso di prendersi una vacanza, regalandoci Il giorno seguente, per fortuna, il tempo è pioggia, freddo e intemperie di ogni gene- splendido e la gita si svolge nel migliore re, e il nostro giro in Queyras rischia seria- dei modi... il giro prevede 3 colli e 2 cime, mente di naufragare. Fino al venerdì sera ma decidiamo di tagliare la prima cima le siamo indecisi sul da farsi viste le previsioni salite sono impegnative e ci tocca pure un non proprio incoraggianti, poi con un im- bel portage di quasi un’ora, ma i panorami provviso attacco di ottimismo decidiamo sono incredibili e ci ripagano della fatica. di tentare. Siamo in tutto in 13, complici La discesa poi è splendida, su un bel sen- alcune defezioni dell’ultim’ora... arriviamo tiero tecnico ma non troppo, e ciclabile alla partenza di Arvieux che splende addi- praticamente al 100%... uno spettacolo!!! rittura un po’ di sole e attacchiamo fiduciosi Alla fine di Luglio è prevista una gita in Valle la salita al Col Furfande. Una volta al colle d’Aosta, ma il meteo estivo particolarmen- si scatena una grandinata, ma decidiamo di te sfavorevole ci ha impedito di andare a proseguire... tanto c’è un rifugio poco sotto visionare il percorso originariamente pre- il colle, se piove ci fermiamo lì, ci mangiamo visto; quindi, approfittiamo della gita orga- qualcosa di caldo e appena smette di pio- nizzata dagli amici giavenesi in Alta Val di vere proseguiamo... peccato che di smette- Susa su un percorso fatto da alcuni di noi re non ne abbia nessuna intenzione, e dopo “in privato” lo scorso anno e che ci aveva oltre 2 ore di attesa decidiamo che è ora di entusiasmati, e ci aggreghiamo a loro. Il ripartire... scendiamo sotto una pioggia percorso è decisamente impegnativo e battente, su un sentiero che sembra un tor- prevede circa 1.500 metri di dislivello nella rente, e arriviamo alle auto completamente zona del Cotolivier, ma la fantastica discesa tutta in single-track ripaga abbondantemente i 5 parte- cipanti della fatica fatta. Dopo la pausa agostana si ricomincia con il Tour dei Re Magi, splendida galoppata a cavallo tra Italia e Francia al cospetto del Thabor... i 9 partecipanti (di cui uno che si presenta senza sella...) af- frontano senza batter ciglio la lunga salita inziale ed il successivo tratto di porta- ge che porta al Refuge du Thabor, per poi tuffarsi nella lunga e spettacolare discesa verso Bardonecchia... giorna- Queyras - pedalando nel bosco ta finalmente estiva e gita da

56 MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE

ricordare!!! Saltata per infortunio al capo- ri che non fanno rimpiangere discese ben gita l’uscita in Val Sangone, salutiamo l’ar- più blasonate in alta montagna. rivo dell’autunno con una escursione sulla E siamo così arrivati al termine della sta- Collina di Torino. Siamo solo in 5, pochi ma gione, che si è chiusa con una piacevole buoni come direbbe qualcuno. Nonostante pedalata sulle ciclostrade del Pinerolese, la “Cima Coppi” sia fissata ai 715 metri del all’ombra della Rocca di Cavour. Una bella e Colle della Maddalena, il giro è tutt’altro tiepida giornata di fine Ottobre ha accom- che banale, con una serie infinita di sali- pagnato nel loro girovagare su sterrati e scendi ed alcuni strappi veramente duri stradine secondarie i 15 partecipanti, che a che a lungo andare si fanno decisamente fine giornata hanno poi ampiamente rein- sentire... in ogni caso la fatica è ampiamen- tegrato le energie spese con una sontuosa te ricompensata da alcuni bellissimi sentie- merenda sinoira!

Beppe Carlone

di Giovanni Gili Nella primavera di zina di soci (fra cui anche Beppe) acquistò quest’anno (2014, n.d.r.) delle MTB “Eximar”, un piccolo produttore ci ha lasciati Beppe, un di Milano. caro amico. Fu l’inizio di un bel periodo di gite diver- Da alcuni anni non era tenti, modulate nel corso dell’anno in fun- più Socio CAI, ma resterà zione della stagione. Belle gite in monta- sempre nel mio ricordo (e nel cuore) anche gna d’estate nelle quali Beppe era sempre per quel che ha fatto per il CAI Pianezza. presente. Me lo ricordo dotato di buona Era il 1989 (solo un quarto di secolo fa...) tecnica (era molto più allenato di me...) e e la rivista Airone riportava i primi repor- sicuro su ogni terreno. In quegli anni Bep- tage di quella che sarebbe diventato di lì pe fece anche parte del Direttivo sezionale. a pochi anni un nuovo modo di andare in Ho avuto il piacere di trascorrere con lui (e montagna: la Mountain Bike. Su ogni nu- la sua bella famiglia), non molti anni fa, una mero non mancava mai la pubblicità del vacanza in camper in Baviera e l’occasio- Rampichino della Bianchi... ne mi confermò quello che era l’idea che Fu Beppe Carlone a presentarsi in sede io avevo di Beppe: un esploratore curioso con il suo “rampichino” artigianale: una bi- che teneva un profilo “basso”, nel senso cicletta da strada che lui aveva modificato positivo del termine. Ovvero una persona trasformandola in quella che per molti di che non si stancava mai di affrontare nuovi noi fu l’inizio di un innamoramento... Di mondi e nuove esperienze, senza necessi- lì all’acquisto della prima MTB il passo fu tà di sbandierare ai quattro venti la piccola breve e fu sempre grazie a Beppe (che era o grande impresa che aveva appena com- in contatto con un forte biker dell’epoca: piuto. Una gran bella persona. Vittorio Innocente) che nel 2009 una doz- Ciao Beppe.

57 MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE I “Re Magi” fuori stagione

di Tullio Cuatto Per questo a entusiasmante giro ad anello municava di aver dimenticato a casa, non attorno alle montagne della Valle Stretta il un ruota (già capitato) non le scarpe (può ritrovo era fissato sotto casa del capogita capitare) ma... il sellino della sua MTB!! valsusino alle 6,30 (Essere capigita valsusi- 1800 m di dislivello senza sellino sarebbero ni in una gita in Valsusa ha dei vantaggi). stati impossibili anche per Fantozzi, per cui Sin dall’inizio si intuiva che nulla avrebbe serviva studiare soluzione alternativa. fermato un gruppo così determinato. Un rapido giro di consultazioni e veniva Un partecipante, convinto di essersi iscrit- deciso quanto segue: se lo sbadato parte- to alla gita via mail, (mail che i capigita non cipante non fosse stato in grado di trovare avevano ricevuto) si trovava puntuale alle un sellino in affitto presso i negozi bici del 6,30... nel luogo sbagliato di ritrovo (il ri- bikepark, sarebbe rientrato a casa a pren- trovo era stato spostato avvisando tutti gli derselo (fortunatamente a solo mezz’ora iscritti ufficiali). da Bardonecchia) e ci avrebbe raggiunto Pur essendo sprovvisto del numero di te- sulla prima salita approfittando del fatto lefono di entrambi i capigita, con un giro che il primo tratto era su una strada ster- di telefonate (alle 6,30 del mattino!) e a se- rata aperta alle auto, permettendogli cosi guito di un incontro fortuito con un altro di recuperare una buona oretta sul ritardo socio CAI, riusciva a contattare il gruppo dal gruppo. che era ancora in fase di partenza a poca Grazie alle radio in dotazione ai capigita, distanza riuscendo così ad unirsi all’ultimo una delle quali prontamente prestata all’ minuto. impavido cavaliere senza sella, il tutto ve- Giunti a Bardonecchia, dopo lauta colazio- niva svolto secondo i piani, in stretto e co- ne al bar, un secondo partecipante, dopo stante contatto radio e con un ricongiun- una serie esclamazioni non riferibili, ci co- gimento già a tre quarti della prima salita. Nel frattempo, un altro partecipante che sin da subito aveva manifestato un malessere generale, dopo aver affrontato con molta (troppa) fatica le primissime rampe impe- gnative, decideva di rien- trare alle auto ripercorren- do a ritroso i pochi km di strada fatta. L’incrocio con l’impavido cavaliere sellin - ridotato che ci stava raggiungen- do si rivelava infine prov-

58 MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT MOUNT AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE AIN BIKE

videnziale al fine di permettere, tramite deviazione di 10 minuti circa con bici par- affidamento chiavi auto con preghiera di zialmente a spinta, ci portava al Rifugio del non venderla, il riposizionamento dell’auto Thabor dove ci si immergeva in una “ses- alla partenza della gita. sione degustativa” di vari tipi di birra con Un SMS di conferma ci avvisava della buo- sommo apprezzamento da parte di tutti i na riuscita anche di questa ultima opera- partecipanti. Rientrati al colle, si seguiva il zione imprevista. sentiero che scende lungo il vallone con Nel frattempo, ricompattato il gruppo alla alcuni brevi tratti su tornanti sassosi effet- caserma poco sopra al Piano dei Morti tuati a piedi (per i maligni lettori: si sareb- si giungeva alla prima meta della lunga bero comunque dovuti percorrere bici al giornata, il Colle del Rho, con un ultimo fianco anche senza la birra in corpo!). tratto che richiedeva di portare la bici a Giunti al Ponte della Fonderia, dopo un mano o in spalla. Dal colle, ci si tuffava breve tratto su ampia sterrata, si deviava quindi sul versante opposto, seguendo nei pressi del lago Verde dove un diverten- un sentiero inizialmente bello poi molto te sentierino in mezzo al bosco ci conduce- sassoso e per alcuni tratti non ciclabile (se va al Rifugio dei Re Magi. non dai più bravi) fino a raggiungere l’ini- Da poco sotto il rifugio, un lunghissimo zio del pianoro. sentiero a mezza costa con un tripudio Da lì si prendeva il sentierino verso il Col di saliscendi su cui i partecipanti davano de La Replanette, sentierino detto dei ro- il meglio delle loro doti discesistiche, ci dodendri proprio perché le bici transitava- portava a Pian del Colle da dove, attraver- no attraverso una bellissima distesa di tali sato un ponte, si rientrava a Bardonecchia arbusti. sfruttando prima la pista da fondo e per Dopo esserci gustati un lungo tratto cicla- finire un invitante sentiero del bike park bile per giungere al col de la Replanette, locale. ci toccava comunque portare a spalla la Libagioni finali in un bar di Bardonecchia bicicletta per circa 15 minuti su un ripido chiudevano degnamente questa gita me- mezzacosta. morabile per i più. Raggiunto il colle, con magnanimità, i capigita proponevano una pausa pranzo per rifocillarsi con del buon cibo (per le bevande i capigita ave- vano previsto di meglio più avanti) ma anche per concedersi la possibi- lità di gustarci con calma e senza il fiatone il bellissimo panorama illu- minato da uno splendido sole senza alcuna nuvola all’orizzonte. Adeguatamente rifocillati, si prose- guiva verso una spalla erbosa dove un sentiero pedalabile ci conduceva al Col de la Vallée Etroite. A questo punto, una fondamentale

59 Attività sezionali Kit del Capogita: ½ chilo di sicurezza in più di Giovanni Gili Si è concluso l’iter preparatorio per il “Kit gita sicura, questo è ovvio. Ma questi og- del Capigita”, cui il Direttivo e le Commis- getti potranno rivelarsi utili in casi partico- sioni Sezionali hanno dedicato del tempo. lari e vanno nella direzione di una crescita Nelle gite quindi i capigita avranno a di- tecnica generale in cui il Direttivo si sta sposizione un “piccolo” bagaglio che com- impegnando. prenderà il GPS, una cassettina di Pronto Chiedo ai Capigita di iniziare a familiariz- Soccorso ed un minimo di attrezzatura zare con il kit e con il suo contenuto. Sarà tecnica che potrebbe essere utile in deter- ½ chilo di tranquillità in più nello zaino, minate condizioni. per se e per i compagni di gita. Non sarà il “Kit del capogita” a rendere la

Contenuto “kit del capogita” per attività

Attrezzatura Scialp./Alp. Esc. estivo Esc. invern. MTB Kit di Pronto Soccorso Si Si Si Si Telo termico Si Si Si Si GPS Si Si Si Si Bussola (contenuta nel GPS) Si Si Si Altimetro (contenuto nel GPS) Si Si Si Radio ricetrasmittente Si Si Si Si Tel. cellulare (con numeri) Si Si Si Si Tel. satellitare (*) Facoltativo Facoltativo Facoltativo Facoltativo Cartina e relazione Si Si Si Si Elenco partecipanti Si Si Si Si Attrezzo multiutensile Si Si Si Kit riparazione gomme Si Fascette / Fil di ferro Si Si Nastro americano Si Si Si Si Biro e/o matite Si Si Si Si Batterie AA/AAA di scorta Si Si Si Si Sciolina Si (*) Il telefono satellitare è noleggiabile a spese della sezione a discrezione del capogita.

60 ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI Il kit di pronto soccorso

di Albina Gargano Il Set di Pronto Soccorso in dotazione al ematiche e ridurre la carica batterica Capogita è stato strutturato per consen- sull’area lesionata) b) disinfezione con tire a soggetti non professionisti di inter- salviettine EUCLORINA (imbevute di venire, in situazioni di piccoli incidenti Clorexidina) o applicazione di pomata con danno locale lieve, piccoli traumi o Betadyne (lo scopo è evitare sovra infe- ferite, che possono verificarsi con relativa zioni favorendo il processo di rigenera- frequenza durante una escursione o altra zione tissutale); attività prevista dalla Sezione. 4) Applicazione di medicazione sterile adesiva già pronta in dotazione oppu- Le azioni sono mirate ad evitare o ridurre re usare garze sterili in TNT e cerotto. In possibili ulteriori complicazioni e ad offri- caso di estesa escoriazione usare medi- re un qualche sollievo alla persona colpi- cazioni non aderenti (ved. Medicazioni ta. Infatti la dotazione del set e la relativa per ustioni). check-list sono finalizzate a fornire indica- zioni d’uso ed il materiale necessario per Traumi contusivi, Traumi articolari, distor- realizzare un primo intervento immediato sioni: In caso di trauma articolare osservare nelle situazioni indicate. l’area di lesione per rilevare la presenza di edema, gravi tumefazioni, intenso dolore, Ferite lacero contuse, abrasioni, vesci- o ev. movimenti non fisiologici, che richie- che (ferite superficiali,non emorragiche, dono l’intervento di un professionista! In escoriazioni): in caso di lesioni con solu- tal caso avvisare il Soccorso Alpino o il Soc- zione di continuità della cute: tagli o ferite corso Sanitario in emergenza con il 118. superficiali con abrasione del tessuto epi- Nel caso di traumi contusivi o di traumi ar- teliale, o in caso di formazione di vesciche ticolari di lieve entità si procederà con le calcaneari da sfregamento, sarà necessa- azioni seguenti: rio procedere con le seguenti fasi: a) trattamento con il freddo mediante l’u- 1) pulizia e decontaminazione delle mani tilizzo di ghiaccio sintetico: FAST ICE in dell’operatore: usare gel antisettico e in- dotazione, (comprimere al centro della dossare i guanti monouso in dotazione; confezione per attivare la reazione chi- 2) pulizia della cute circostante la lesio- mica del freddo); ne: usare gel antisettico saponoso o b) eventuale bendaggio o fasciatura di salviettine detergenti solo sul tessuto contenimento usando le bende elasti- circostante asportando eventuali tracce che in dotazione; di detriti o residui di corpi estranei pro- c) eventuale applicazione di pomata per il venienti dall’ambiente esterno; trattamento di traumi o contusioni (es. 3) pulizia e disinfezione della area di le- diclofenac in gel...); sione: a) irrigazione con soluzione di fisiologica sterile in fialette monouso Dolore intenso, ipertermia: se la perso- (lo scopo è asportare residui di elemen- na richiede un trattamento sintomatico ti contaminanti, corpi estranei, tracce temporaneo, può essere indicata l’assun-

61 ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI

zione di Tachipirina cp. 500 mg, disponi- so di spossatezza, febbre, ma anche capo- bile nel set. giri e lipotimia (breve perdita di coscienza Disidratazione: si può accompagnare alla con subitaneo e naturale risveglio) ed ipo- condizione di insolazione o colpo di sole, tensione ortostatica. In questo caso si deve o colpo di calore, può avvenire in gene- invitare il soggetto a bere molta acqua o re in caso di intensa attività fisica, con bevande che reintegrano la componente prolungata esposizione ai raggi solari o salina (Energade, Gatorade ecc...) oppure a condizioni climatiche di elevata tempe- diluire in acqua una bustina di integratori ratura, che genera sudorazione profusa. alimentari a base di sali minerali (Potassio, Si può manifestare con astenia intensa sen- Sodio, Magnesio) disponibile nel set.

5/12/2013: giornata di approfondimento tecnico

di Luca Belloni La sezione di Pianezza ha aderito all’invito ta suddividendo i partecipanti in 2 grup- dell’Intersezionale riguardante la parteci- pi a seconda del grado di preparazione e pazione alla giornata di aggiornamento predisponendo quindi due momenti for- per la sicurezza sulla neve organizzata dal- mativi della durata di circa 2 ore ciascuno, la scuola C. Giorda. La giornata si è svolta al termine dei quali i gruppi si invertivano. al Pian del Frais ed è durata circa 4 ore. La prima parte della formazione ha ri- I partecipanti della nostra sezione, o che guardato la ricerca ARTVA, analizzando comunque frequentano il nostro grup- prima la teoria e poi passando ad una po di scialpinismo, sono stati 14: Barbero prova pratica, sia di ricerca singola che di Ezio, Belloni Luca, Bellotti Giuseppe, Bo ricerca multipla. È poi stato spiegato l’uti- Giorgio, Contin Gianfranco, Di Noia Mario, lizzo della pala e della sonda. Gratelli Sandra, Marchisio Claudio, Maz- La seconda parte ha riguardato un’eser- zetto Franco, Origlia Aline, Rossetto Cristi- citazione pratica in caso di valanga. Gli na, Salzedo Elisabetta, Tognato Maurizio, istruttori avevano predisposto uno scena- Truffo Davide. rio tipico di una valanga, con più ARTVA Oltre a noi erano presenti soltanto altre sepolti e del materiale che usciva dalla 10-12 persone di altre sezioni, quindi vera- neve. Uno dei componenti del gruppo è mente pochi se si considera che la giornata stato designato al momento e senza pre- era aperta a tutti, e pure gratuita!!! In più, avviso “responsabile di valanga”, e ha do- sentendo i commenti a fine giornata, pare vuto coordinare tutti i membri del grup- che la maggior parte di questi fosse prati- po assegnando a ciascuno un compito camente a digiuno nell’utilizzo dell’ARTVA preciso. Gli istruttori hanno cronometrato e della conoscenza sulle valanghe. il tempo impiegato per trovare tutti i se- Erano presenti circa 8-10 istruttori della polti. Al termine della prova è poi stato Scuola, coordinati dal Direttore Stefano fatto un de-briefing per analizzare gli er- Cordola, che hanno organizzato la giorna- rori commessi.

62 ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI

Il commento dei partecipanti è stato mol- che si dedichi comunque poco tempo a to positivo, specie la seconda prova è sta- questi argomenti nelle gite sociali, e che ta molto interessante soprattutto per chi se ci trovassimo veramente di fronte ad ha già un po’ di esperienza e si è quindi una valanga si rischierebbe di trovarsi trovata di fronte all’applicazione in con- impreparati a gestire l’emergenza, soprat- creto di quanto spiegato nei corsi. Il com- tutto quando la componente emotiva mento praticamente ripetuto da tutti è gioca un ruolo fondamentale.

Festa CAI “serata aquilotti”

di Aldo Giordana Anche per il 2014 si è ripetuta, il 7 mar- Rita, Pieri Luciano, Roggero Giovanni e zo scorso, la festa della sezione CAI con la Zanessi Enrico. “Serata Aquilotti”. Nell’ampio salone del- Un momento particolare è stato quello la Villa Lascaris, occupato in tutti i posti, della consegna “Attestato Nomina ASE- i soci e i simpatizzanti hanno trascorso C” al socio Stefano Rizzioli, a testimonia- una lieta serata tra suoni e immagini in re l’impegno del Socio e la volontà della una calda atmosfera di allegria e simpatia Sezione a crescere tecnicamente. Dopo il per gli ospiti presenti. L’incontro ha avuto lancio delle manifestazioni per i 130 anni inizio con un breve video resoconto delle della dedica del Roc di Pianezza a Barto- manifestazioni che si sono svolte nel cor- lomeo Gastaldi, nella seconda parte mu- so del 2013 per celebrare i 150 anni del sicale, l’Orchestra Fiati si è esibita in un CAI e, dopo l’introduzione del Presidente frizzante finale. La serata si è conclusa con Giovanni Gili, è risuonato nella sala il pri- un doveroso e spumeggiante rinfresco. mo intermezzo musicale particolarmente (“ASE-C” è la sigla che indica l’Accompagnatore Sezio- apprezzato e seguito. Quest’anno è stata nale di Ciclo Escursionismo) schierata l’intera Orchestra Fiati Gio- vanni XXIII di Pianezza. Un gruppo di ragazzi, partiti dalla loro scuola media e cresciuto nel tempo che ha saputo farsi apprezzare in molte esibizioni. Eseguita la consueta presentazione delle attività sociali per il 2014 e l’or- mai tradizionale consegna degli aqui- lotti ai soci anziani della sezione di Pianezza. Quest’anno sono 9 soci che hanno ottenuto il riconoscimento: Andreetto Antonio, Brusaferro Luca, Castagno Davide, Gastaldi Secondi- no, Ghinello Alba Marta, Mattutino

63 ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI SEZIONALI Domenica 19 Ottobre – Castagnata CAI Pianezza

Accompagnati da bel tempo (cosa che for- tina di persone ha effettuato la visita gui- se ha invogliato qualche socio a sfruttare data, poi replicata al pomeriggio. Polenta e a quote superiori la giornata...), si è svolta castagne preparate in abbondanza da un con buona partecipazione la consueta Ca- pool di valorosi soci capitanati dal past pre- stagnata di fine stagione, nel “Sito del ca- sident Rabezzana. Al pomeriggio grande stello” di Pianezza, ovvero nel Parco basso Caccia al Tesoro per bambini e ragazzi ma- di Villa Lascaris, a pochi passi dalla Dora gistralmente organizzata da Nadia Casta- Riparia. Al mattino una ventina di curiosi gno e Laura Bianco. Sfinimento conclusivo hanno preso parte - pare con soddisfazio- di figli e papà dietro al pallone, con gran- ne - alla “passeggiata-avventura” alla sco- di parate (ammirate dalla tribuna) di Luigi perta delle sponde della Dora e delle sue Santini. Un ringraziamento per l’ospitalità bealere proposta dal presidente Gili, men- a Villa Lascaris che ha consentito l’uso del tre, accompagnati da Mario Marchesi degli sito ed all’Amministrazione Comunale per “Amici del Castello” (è l’associazione che ha la collaborazione affinché la manifestazio- in cura il sito), in tarda mattinata una tren- ne si svolgesse nel migliore dei modi.

Domenica 9 Novembre – Pranzo Sociale ad Ostana

Con un sentimento oscillante fra lo stupo- Ostana, passeggiando fra le sue rinate re e la sorpresa buona parte dei settanta borgate e visitando il piccolo ma interes- partecipanti al pranzo sociale, svoltosi sante Museo Etnografico. Il “modello Osta- quest’anno in Valle Po, hanno “scoperto” na” (inserito nell’Associazione de “I Borghi più belli d’Italia”) sarà di esem- pio e riferimento per la rinasci- ta di altre piccole realtà alpine, nelle quali invece dominante è un senso di abbandono e di oblio...? Chi lo sa? Per intanto, ed in questo caso tutti e settanta i partecipanti, hanno apprezzato alla grande l’ospitalità e la cu- cina del Rifugio Galaberna. Un grazie a Josè e Silvia, a Silvia e Silvio (se non si chiamano Silvio Silvia non li vogliono...!) per es- serci venuti incontro nella data del pranzo (ed aver spostato il loro periodo di... vacanza).

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