29/05/2020 Pagina 11

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Ascopiave, quel patto firmato da sindaci soci di maggioranza

Gianni Favero

È già un caso l' intesa con Asm: sei municipi hanno quote nella Holding Un patto di voto che, viste le date di presentazione dei candidati, può far pensare di esser già esistente prima di quando dichiarato. Per eleggere, nell' assemblea dei soci di oggi, un consigliere e il presidente del collegio sindacale della utility del gas Ascopiave, espressioni della minoranza. A partire dalla perlomeno curiosa situazione, che pare a prima vista andare contro le regole-base del Testo unico della finanza, in cui sei Comuni che vi partecipano sono anche soci Ascodi Holding, che ha espresso le liste di maggioranza e le farà eleggere con il suo 52%. Rischia di diventare sempre più un caso, a partire dall' assemblea di oggi, quello delle liste per i rappresentanti di minoranza. Anche alla luce di ammissioni di chi all' accordo sul voto ha poi formalmente aderito, attraverso il documento depositato il 26 maggio in Consob, in una situazione che già fin d' ora pare destinata a finire sotto la lente dell' authority di controllo delle società quotate in Borsa, qual èAscopiave . L' accordo parasociale, che aggrega i detentori di poco meno del 9% del capitale, è firmato dalla società Asm, riferibile al di Rovigo e proprietaria di circa il 4,4%, e dai municipi di Maser, Caerano San Marco, , , , Vittorio , Cison di Valmarino, Carbonera e , nel Trevigiano, e Meolo, in provincia di Venezia. Il candidato capolista è Christian Novello, avvocato di Treviso,

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso seguito da Edoardo Gaffeo, sindaco di Rovigo (Pd). Anomalia, quest' ultima, che ha destato alcuni giorni fa le attenzioni dei due coordinatori provinciali di Rovigo di Forza Italia, Andrea Bimbatti e Renzo Marangon, che, con una lettera aperta, hanno chiesto al primo cittadino polesano perché mai, da socio più pesante del patto, abbia ceduto il primo posto in lista a un professionista di Treviso. Sconosciuto nel Rodigino, dipendente della società regionale Veneto Acque e vicino alla Lega, così come riferibili al Carroccio sono tutti gli altri sindaci. «Una risposta non ci è mai arrivata - ha spiegato ieri Marangon -. Sembra un segreto militare». Il problema però è anche un' altro. Viene normale collegare il patto del 26 maggio alle liste presentate da Asm. Ad inizio aprile, però. Da qui a parlare di patto occulto, tuttavia, il passo è ancora lungo. Il sindaco di Carbonera, Federica Ortolan, dice che contatti fra i sindaci prima della firma del documento ufficiale ce ne sono stati, ovviamente, ma che «risalgono a non molto tempo fa». Naturali confronti propedeutici. Più esplicito è però il primo cittadino di , Antonio Miatto: «Ne parliamo da alcuni mesi, da prima che io venissi eletto sindaco (il 26 maggio 2019, ndr). Da mesi perciò era stata individuata una unitarietà di intenti e si è consolidata questa soluzione, su indicazione soprattutto di concittadini di Vittorio Veneto che più di altri erano coinvolti nelle vicende diAscopiave . Il patto è uscito solo ora ma era in gestazione da un bel '». Come tutto questo si accordi con l' articolo 122 del Tuf, che disciplina i patti parasociali (la sostanza è che andrebbero comunicati appena si formano) non è facile da capire. Materia per esperti, comunque. Così com' è quella che dovrebbe combinare serenamente l' appartenenza dei primi sei Comuni all' azionariato di Asco Holding, cioè la società che controlla con il 52%Ascopiave , con la loro nuova veste di sostenitori di una lista di minoranza per il Cda della controllata stessa. Qui in ballo c' è l' articolo 147 del Tuf, che esige come la lista di minoranza che esprime il consigliere «non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti». Vittorio Veneto sostiene di non esser socio diAsco Holding (le cui azioni, in effetti, risultano, secondo le visure camerali, intestate alle Farmacie Comunali), mentre il sindaco di Possagno, Valerio Favero, fa un ragionamento di quantità:Asco «In Holding, pur da socio fondatore, non ho quote così grosse (2,83% ndr) e in Ascopiave meno dell' 1%. Maggioranza o minoranza con questi numeri non significano nulla». Favero, seguendo una logica di estrema praticità, dice di aver aderito al patto perché solo così è possibile indicare un consigliere in grado di portare al board le istanze di un socio piccolo come il suo Comune. Si vedrà se ammessa anche dalle norme.

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